Segreti nascosti

di sweeney_piton_morgan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** cap 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** cap 1 ***


Segreti nascosti-cap 1 Inghilterra. Ore 15.30

In una zona di scavo non lontano da Londra, un uomo camminava rapidamente e pensieroso verso la propria auto, con un semplice zaino su una spalla, cercando di evitare i commenti dei propri colleghi di lavoro, ma senza volerlo, andò a sbattere contro ad uno di essi.

-Ehi, sta più atten…Alan?!-

-Oh scusa Tom, non ti avevo visto…vado un po’ di fretta!-

-Che ci fai qui? Non dovresti essere con gli altri a festeggiare per la tua nuova scoperta? E comunque complimenti, non accade tutti i giorni di trovare una coppia di scheletri!! Presto sarai un famoso archeologo!-

-Beh dai, ora non esagerare…ho semplicemente trovato una coppia, mica un cimitero!-

-Già…ma vorrei ricordarti che questo è solo il tuo secondo scavo che fai…e hai già fatto una scoperta che io non sono ancora riuscito a fare dopo quattro anni di lavoro!! Quegli scheletri devono essere di circa 500-600 anni fa…non essere modesto!- disse il collega sorridendo e dandogli una pacca sulla spalla. –Allora, vieni a festeggiare? C’è un ottimo champagne che ci aspetta!-

-No mi dispiace, non posso intrattenermi…-

-E come mai? La festa è in tuo onore, cos’è che hai di più importante da fare?!- chiese con più curiosità del solito.

-Ehm…mi dispiace, è che…che…ho ricevuto una chiamata urgente! Devo…devo raggiungere un mio amico!- Alan s’inventò la prima scusa che gli venne in mente e pensò di averla espressa in modo sicuro e convincente…vabbè, non ne era poi così certo, ma sperò che il collega sorvolasse e lo lasciasse finalmente andare!

-…Ah…certamente…vorrà dire che berrò anche per te! Beh allora stammi bene e goditi il mese di vacanza…te lo sei guadagnato! Ah, penso anche di venirti a trovare un giorno…ci vediamo, ciao!- poi si allontanò salutando Alan che intanto aveva raggiunto la macchina.

***

Arrivato a casa, chiuse la porta con un piede e si lasciò trascinare dalla stanchezza buttandosi nell’unico divano presente in salotto. Teneva ancora stretto a se lo zainetto e lo osservava con curiosità, incertezza e paura…ma che c’era dentro?!

Stanco, cominciò ad osservare la stanza nei minimi particolari, come se non riuscisse a ricordarla. Alan la chiamava salotto, ma in realtà era una biblioteca con al centro un divano e una piccola televisione. Due pareti erano occupate da un’enorme libreria di legno color nero, vicino a questa si trovava una bellissima scrivania dello stesso colore coperta da cartacce e fogli di giornale, mentre vicino all’entrata si trovava una grande portafinestra.

Mentre osservava, l’uomo tentava di riposarsi stando disteso sul divano, ma veniva continuamente disturbato dai suoi pensieri che continuavano ad assillarlo. Alan era un giovane archeologo di soli 24 anni, alto 1,80 e mingherlino, un uomo molto colto e attraente…sebbene non avesse la ragazza (lo prendo io ^^  n.d. piccola jo). I suoi capelli erano mori con dei riflessi color bronzo e leggermente ricci, mentre i suoi occhi…i suoi occhi erano i più belli al mondo!Grigi-azzurri come il ghiaccio e trasmettevano dolcezza e romanticismo, sicurezza e allegria! Alan era un uomo sicuro e solare, testardo, curioso, determinato e intraprendente…ma in fondo molto dolce e romantico con le donne!

Finito di osservare la sua disordinatissima stanza, fece scorrere nuovamente il suo sguardo sullo zaino e cominciò a pensare all’accaduto del primo pomeriggio…

Inghilterra. Zona di scavo. Ore 14.30


Due colleghi stavano scavando ininterrottamente da ore sotto il sole di luglio, con ben 34 ° C!

-Alan ti prego…riposiamoci almeno 5 minuti! Capisco che ti piaccia lavorare senza mai fare una pausa per il semplice motivo che questo è solo il tuo secondo scavo…ma io sono distrutto!!!!- Owen, collega di Alan, nonché suo più grande amico, parlò con un filo di voce supplichevole.

-Dai, ancora 15 minuti…ti preeeego!- disse Alan come un bimbo che vuole rimanere ancora al parco dei divertimenti.

-No, mi dispiace…tu fai quello che vuoi, ma io vado a prendermi dell’acqua!- detto questo si avviò verso il campo.

Nel frattempo il giovane archeologo continuò a scavare, semidisteso sul terreno intento a togliere quello che sembrava un sasso!

“Maledetto sasso, non riesco a toglierti!…un momento…q-questo…questo non è un sasso!”

-…t-teschio…ho…ho trovato un…un teschio!!-

Alan cominciò a scavare sempre più in fretta, emozionato e agitato, cercando di trovare anche lo scheletro…ma quello che vide lo lasciò di stucco!
Ben due scheletri giacevano in quel momento davanti a lui…e non c’erano solo quelli…

“Cos’è questa?! Non sembra un reperto molto comune…io…io credo di averla già vista…ma dove?!” “…forza Alan…non lasciarti attrarre da questo strano oggetto…urla a tutti di raggiungerti, annuncia la tua scoperta e consegna questo reperto!” “No un momento…credo…credo di averlo visto in qualche libro…ma non riesco a ricordare cos’è…” “…e forse se lo consegni, gli esperti lo analizzeranno e sapranno soddisfare la tua curiosità…per una volta, ti prego…ascolta la tua coscienza!!” Alan, mentre discuteva con la sua vocina interiore, teneva fra le mani una scatola di legno nera a forma di cubo e di media grandezza. “…uno scheletro la teneva stretta sul suo torace…come per proteggerla…come per nasconderla…ho deciso! La porto a casa e scopro che c’è dentro…dopo averlo scoperto la restituisco! Dov’è il mio zaino?” “No un momento, non farlo…magari è pericoloso! E poi rischi di cacciarti nei guai!” “Ormai ho deciso…”
Alan si guardò intorno per vedere se qualcuno lo stesse raggiungendo, poi mise la scatola nel suo zainetto impolverato.

Fuori dal p.v. di Alan

“Guarda un po’ chi ha trovato qualcosa…il novellino comincia già a starmi antipatico! E poi s…un momento…cosa sta osservando?! Dannazione, sono troppo lontano…vedo solo una cosa nera…ma cos’è?!” l’omino curioso, nonché suo collega, cominciò ad avvicinarsi e ad osservare Alan, nascosto in un angolino.
“…ma che fa? Maledizione, se in questo momento ce l’avessi io sarei già a casa ad analiz…oddio…lo…lo ha messo nello zaino!! No no no no…non può farlo!…quello lo devo avere io…ad ogni costo…”

-Ciao Tom! Che stai osservando?- la voce del collega lo fece sobbalzare, interrompendo così i suoi pensieri.

-C-ciao O-Owen! Mi hai spaventato…niente, mi stavo semplicemente rilassando…credo che il nostro ‘caro’ Alan abbia scoperto qualcosa di interessante- disse al collega alzandosi e guardando nella zona scavo, fingendo di aver notato solo in quel momento che il compagno di lavoro aveva trovato due scheletri.

Ritorno al p.v. di Alan


“Bene, ora che ho il reperto nello zaino e che nessuno sa che ce l’ ho, posso anche chiamare tut…”

-Alan…HAI TROVATO DUE SCHELETRI!!!!!- Owen saltò addosso all’amico abbracciandolo.

-S-si, scusa ma pensateci voi qui…io devo tornare a casa-

-Cosa?! Ma sei matto?!-

-No, ma dopo ti chiamo…è molto importante!- disse Alan sussurrando nell’orecchio del collega.

-…ok, allora ci sentiamo…e complimenti!!!!!!!ciao!-

-Grazie, ciao!!- detto questo, prese il suo zainetto impolverato e se ne andò in direzione dell’auto.

***

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


Segreti nascosti-cap 2

Alan si trovava ancora disteso sul divano a contemplare… l’accaduto lo aveva letteralmente sconvolto, non era abituato a tutto questo… quello di quel giorno era solamente il suo secondo scavo ed era già andato a buon fine: una coppia di scheletri… ma questi non erano niente in confronto alla sua vera scoperta, quella che gli avrebbe cambiato totalmente la vita!

Nel frattempo i sensi di colpa cominciarono ad emergere e il giovane ragazzo si ritrovò con lo sguardo incerto posato sullo zainetto.

“Cosa ho fatto?! Come cavolo mi è saltato in mente di portarlo a casa?! Magari non è niente o magari è importante e antico… se mi scoprono sono morto…e addio alla mia carriera…” “io te l’avevo detto!! Ma tu non ascolti mai la tua coscienza!!!!! Sei impulsivo, sei testardo, sei una testa vuota: non saresti nulla senza di me!… ormai però hai agito e ora l’unico modo di rimediare è riportarla indietro o nasconderla sotto terra o dove ti pare, ma fai in modo che nessuno ti scopra!” “…già, hai ragione…ormai ho agito, quindi…una sbirciatina posso anche dargliela…” “…ed ecco che come al solito il mio bellissimo discorso da coscienza matura va a farsi benedire…”

-Solo un’occhiata…poi la riporto indietro…-

Così Alan aprì la cerniera dello zaino e tirò fuori quel tanto discusso reperto: la scatola nera.
Se la girò fra le mani e la osservò per bene con sguardo curioso: era un cubo di legno massiccio color nero…ma una cosa in particolare attirò l‘attenzione del ragazzo... non vi era un’apertura.

“Credo di averne vista una simile da qualche parte, ne sono sicuro…più che sicuro…ma dove?!…un momento…”

-…ma certo!!!!-

All’improvviso si alzò di scatto dal divano e corse verso la libreria, fece scorrere la mano sui libri posizionati nella zona più alta e ne prese uno tutto impolverato.
Si sedette davanti alla scrivania e cominciò a sfogliarlo…

-Dov’è? Sono sicuro di averla vista qui!…questa no…questa neanche…QUESTA!!!!-

In una delle tantissime pagine del libro vi era un disegno di più cubi di varie grandezze e di vari colori, poi, dopo averle osservate per bene, il giovane cominciò a leggere.

-Nel medioevo, i ricchi europei possedevano spesso oggetti molto popolari dalla forma cubica chiamati ‘Scatole magiche’. Generalmente contenevano un premio o un giocattolo oppure dei gioielli preziosi e venivano realizzate per divertire i nobili; nell’antichità ne esistevano di diverse forme e ciascuna si apriva in maniera diversa, ma ormai, con il passare del tempo, sono state tutte perdute o distrutte e non vi resta nient’altro che qualche rarissimo esempio. N.B. nel corso degli anni si sono tramandate storie e leggende di tesori segreti e città antiche; in alcune di queste, si dice che molti indizi vennero nascosti proprio in queste scatole per far si che nessuno potesse trovarli. Inoltre questi cubi erano costruiti con materiali molto resistenti oltre al legno e romperli, per facilitarne l’apertura, era quasi impossibile, ma se comunque qualcuno ci fosse riuscito, avrebbe sicuramente distrutto l’oggetto al suo interno grazie ad alcuni congegni a noi sconosciuti. -

Nella pagina seguente vi erano alcuni esempi di aperture, così Alan tentò di imitarle senza successo.
Dopo circa un’ora di tentativi inutili, il telefono squillò facendolo sobbalzare dalla sedia.

-Alan Davis…chi parla?-

-Ehi Alan, sono Owen!!-

-Ciao! Scusa per oggi, sono corso via e ti ho detto che ti avrei telefonato…e invece l’hai fatto tu!-

-He he, c’est la vie! Non c’è nessun problema! Cosa dovevi dirmi?-

-Ehm…forse è meglio se vieni a casa mia…puoi tipo tra…5minuti?-

-Certo! Ora vengo.-

-ok grazie!-

Riagganciato il telefono, il ragazzo mise la scatola sul divano e andò a cambiarsi i vestiti.

***


Una volta arrivato l’amico, i due si accomodarono in cucina cominciando a chiacchierare.
La stanza non era una della più grandi della casa, ma era comunque spaziosa e molto carina.

-Bene, ora che sono qui…cosa volevi dirmi?!-

-Allora…oggi, mentre tu eri a fare una pausa, io ho trovato due scheletri…-

-…e questo ormai lo sanno tutti!…e magari quello che nessuno sa è che ti sei spaventato come una femminuccia quando li hai visti!!- disse Owen nel tentativo di prenderlo in giro.

-Ah-ah che spiritoso…no…quello che nessuno sa è un’altra cosa…-

-Beh dai, ci ho azzeccato per metà e cioè che c’è qualcosa che sai solo tu…un momento…e cosa sarebbe questa cosa?!-

-Se continui così giuro che non te lo dico neanche se minacci di uccidermi!-

-…scuusa…non ti disturbo più…-

-mm…dicevo…quando ho trovato la coppia di scheletri, beh…uno di questi teneva stretto a se sul suo petto…una…scatola…-

-Ma noi abbiamo visto soltanto gli scheletri!!!!!- disse l’amico cominciando a capire la situazione e parlando nervosamente.

-Ehm…ecco…perché la scatola ce l’ho io…è in salotto…-

Owen fissava sbalordito l’amico tentando di riprendersi, quando ad un certo punto ricordò di aver visto il collega Tom fissare curiosamente qualcosa…

-Alan…allora, prima di fare confusione…perché l’hai presa? Magari è un reperto molto importante, potevi darlo a qualcuno e poi potev-

-Infatti è importante…- interruppe il ragazzo. -…almeno penso che lo sia!-

-…ok…non capisco…-

-L’avevo già vista, ma non ricordavo dove…così l’ho messa nello zaino per scoprirne di più…-

-E ora hai scoperto qualcosa?- chiese scettico l’amico.

-Sì!-

-…davvero?-

-Sì e se vieni di là ti spiego tutto!-

-Ok, ma prima devi sapere una cosa…molto probabilmente Tom ha visto che hai preso la scatola di nascosto…stavo tornando nella zona scavo e l’ho sorpreso a fissare nella tua direzione…sembrava turbato e sorpreso e quando l’ho salutato ha cominciato a balbettare…qualcosa ha visto sicuramente!-

-Cavoli, speriamo che non ne parli con nessuno!-

-Oh no, non è quello il pericolo…se devo essere sincero quell’uomo mi spaventa un po’…non è mai riuscito a trovare niente e più volte l’ho sentito dire cose strane… all’inizio pensavo che scherzasse, ma poi mi sono reso conto che mi sbagliavo…stai attento con lui! E’ capace di fare qualsiasi cosa pur di raggiungere i suoi scopi… anche di uccidere…comunque non preoccuparti, se hai bisogno di qualsiasi cosa io ci sono!-

-…oddio…come faccio a non preoccuparmi?! Vabbè, comunque grazie!…vieni che te la faccio vedere.-

I due si spostarono in salotto e Alan raccontò tutto all’amico che nel frattempo sembrava sempre più incuriosito come un bambino che guarda il suo pacchetto di natale sotto l’albero.

-Ok, quante volte hai provato ad aprirla?-

-Ehm…credo su una…trentina…-

-Ho capito…ci vorrà una vita…posso fermarmi qui a mangiare? Così proviamo a trovare la combinazione…-

-Certo! Tieni la scatola, prova tu ora.-

***


I ragazzi passarono tutta la notte e la mattina seguente a passarsi la scatola per tentare di aprirla…ovviamente senza riuscirci…

-Alan…non ne posso più…ho fame, sete e sonno…ho mal di testa e mal di schiena!-

-Eh mio caro amico, la vecchiaia!-

-si come no…dato che secondo te sono anziano, allora vado a riposarmi…continua tu con questo aggeggio!- detto questo, Owen lanciò la scatola al ragazzo, ma quest’ultimo, essendo stanco, non riuscì ad afferrarla e questa cadde sbattendo prima sul tavolo e poi sul pavimento originando un leggero CLIC…i due giovani si guardarono incuriositi e stupiti e i battiti dei loro cuori cominciarono ad aumentare.

-Owen…credo si sia…-

-…APERTA!!!!!!!!!!!-

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Ehilà raga, come va?? Spero bene ^^ Ecco a voi il secondo capitolo, spero vi sia piaciuto! Volevo annunciare che alcune parti del testo (per esempio l’idea del cubo nero e il suo contenuto che sarà presente nel seguito^^) sono tratte dal libro La cospirazione del Graal! Quindi, purtroppo,alcune cose non sono frutto della mia testolina contorta!
Ringrazio moltissimo Dogma che mi ha messo tra i preferiti e chi mi ha recensito:

Dogma
: 1000 volte grazie a teeeeeeeeeeeeee^^ eh già, l’hai detto…è proprio figo @__@ spero che questo capitolo ti sia piaciuto ^^ grazie mille per aver trovato un cognome ad Alan ^^ mi piace tantissimo!!! Ti voglio troppo bene ^^ !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!bacioni alla mia piccola snape!

FredB: ciaoooooooooooo^^ grazie 1000 per aver recensito!!!! Speravo proprio che ti piacesse! Non vedo l’ora di sapere cosa ne pensi di questo cap ^^ baci dalla tua cuginetta ^^

Al prossimo capitolo e  vi prego, fatemi sapere cosa ne pensate…quindi recensite, recensite e ancora recensite please ^^ ^^ ^^ ^^ ^^ ^^ ^^ ^^ ^^ ^^ ^^
Bacioni dalla vostra piccola jo ^^

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