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In una zona di scavo non lontano da Londra, un uomo camminava
rapidamente e pensieroso verso la propria auto, con un semplice zaino
su una spalla, cercando di evitare i commenti dei propri colleghi di
lavoro, ma senza volerlo, andò a sbattere contro ad uno di
essi.
-Ehi, sta più atten…Alan?!-
-Oh scusa Tom, non ti avevo visto…vado un po’ di
fretta!-
-Che ci fai qui? Non dovresti essere con gli altri a festeggiare per la
tua nuova scoperta? E comunque complimenti, non accade tutti i giorni
di trovare una coppia di scheletri!! Presto sarai un famoso archeologo!-
-Beh dai, ora non esagerare…ho semplicemente trovato una
coppia, mica un cimitero!-
-Già…ma vorrei ricordarti che questo è
solo il tuo secondo scavo che fai…e hai già fatto
una scoperta che io non sono ancora riuscito a fare dopo quattro anni
di lavoro!! Quegli scheletri devono essere di circa 500-600 anni
fa…non essere modesto!- disse il collega sorridendo e
dandogli una pacca sulla spalla. –Allora, vieni a
festeggiare? C’è un ottimo champagne che ci
aspetta!-
-No mi dispiace, non posso intrattenermi…-
-E come mai? La festa è in tuo onore,
cos’è che hai di più importante da
fare?!- chiese con più curiosità del solito.
-Ehm…mi dispiace, è
che…che…ho ricevuto una chiamata urgente!
Devo…devo raggiungere un mio amico!- Alan
s’inventò la prima scusa che gli venne in mente e
pensò di averla espressa in modo sicuro e
convincente…vabbè, non ne era poi così
certo, ma sperò che il collega sorvolasse e lo lasciasse
finalmente andare!
-…Ah…certamente…vorrà dire
che berrò anche per te! Beh allora stammi bene e goditi il
mese di vacanza…te lo sei guadagnato! Ah, penso anche di
venirti a trovare un giorno…ci vediamo, ciao!- poi si
allontanò salutando Alan che intanto aveva raggiunto la
macchina.
***
Arrivato a casa, chiuse la porta con un piede e si lasciò
trascinare dalla stanchezza buttandosi nell’unico divano
presente in salotto. Teneva ancora stretto a se lo zainetto e lo
osservava con curiosità, incertezza e paura…ma
che c’era dentro?!
Stanco, cominciò ad osservare la stanza nei minimi
particolari, come se non riuscisse a ricordarla. Alan la chiamava
salotto, ma in realtà era una biblioteca con al centro un
divano e una piccola televisione. Due pareti erano occupate da
un’enorme libreria di legno color nero, vicino a questa si
trovava una bellissima scrivania dello stesso colore coperta da
cartacce e fogli di giornale, mentre vicino all’entrata si
trovava una grande portafinestra.
Mentre osservava, l’uomo tentava di riposarsi stando disteso
sul divano, ma veniva continuamente disturbato dai suoi pensieri che
continuavano ad assillarlo. Alan era un giovane archeologo di soli 24
anni, alto 1,80 e mingherlino, un uomo molto colto e
attraente…sebbene non avesse la ragazza (lo prendo io
^^ n.d. piccola jo). I suoi capelli erano mori con dei
riflessi color bronzo e leggermente ricci, mentre i suoi
occhi…i suoi occhi erano i più belli al
mondo!Grigi-azzurri come il ghiaccio e trasmettevano dolcezza e
romanticismo, sicurezza e allegria! Alan era un uomo sicuro e solare,
testardo, curioso, determinato e intraprendente…ma in fondo
molto dolce e romantico con le donne!
Finito di osservare la sua disordinatissima stanza, fece scorrere
nuovamente il suo sguardo sullo zaino e cominciò a pensare
all’accaduto del primo pomeriggio…
Inghilterra.
Zona di scavo. Ore 14.30
Due colleghi stavano
scavando ininterrottamente da ore sotto il sole di luglio, con ben 34
° C!
-Alan ti
prego…riposiamoci almeno 5 minuti! Capisco che ti piaccia
lavorare senza mai fare una pausa per il semplice motivo che questo
è solo il tuo secondo scavo…ma io sono
distrutto!!!!- Owen, collega di Alan, nonché suo
più grande amico, parlò con un filo di voce
supplichevole.
-Dai, ancora 15
minuti…ti preeeego!- disse Alan come un bimbo che vuole
rimanere ancora al parco dei divertimenti.
-No, mi
dispiace…tu fai quello che vuoi, ma io vado a prendermi
dell’acqua!- detto questo si avviò verso il campo.
Nel frattempo il giovane
archeologo continuò a scavare, semidisteso sul terreno
intento a togliere quello che sembrava un sasso!
“Maledetto
sasso, non riesco a toglierti!…un
momento…q-questo…questo non è un
sasso!”
-…t-teschio…ho…ho
trovato un…un teschio!!-
Alan cominciò
a scavare sempre più in fretta, emozionato e agitato,
cercando di trovare anche lo scheletro…ma quello che vide lo
lasciò di stucco! Ben due scheletri
giacevano in quel momento davanti a lui…e non
c’erano solo quelli…
“Cos’è
questa?! Non sembra un reperto molto comune…io…io
credo di averla già vista…ma dove?!”
“…forza Alan…non lasciarti attrarre da
questo strano oggetto…urla a tutti di raggiungerti, annuncia
la tua scoperta e consegna questo reperto!” “No un
momento…credo…credo di averlo visto in qualche
libro…ma non riesco a ricordare
cos’è…”
“…e forse se lo consegni, gli esperti lo
analizzeranno e sapranno soddisfare la tua
curiosità…per una volta, ti
prego…ascolta la tua coscienza!!” Alan, mentre
discuteva con la sua vocina interiore, teneva fra le mani una scatola
di legno nera a forma di cubo e di media grandezza.
“…uno scheletro la teneva stretta sul suo
torace…come per proteggerla…come per
nasconderla…ho deciso! La porto a casa e scopro che
c’è dentro…dopo averlo scoperto la
restituisco! Dov’è il mio zaino?”
“No un momento, non farlo…magari è
pericoloso! E poi rischi di cacciarti nei guai!”
“Ormai ho deciso…” Alan si
guardò intorno per vedere se qualcuno lo stesse
raggiungendo, poi mise la scatola nel suo zainetto impolverato.
Fuori
dal p.v. di Alan
“Guarda un
po’ chi ha trovato qualcosa…il novellino comincia
già a starmi antipatico! E poi s…un
momento…cosa sta osservando?! Dannazione, sono troppo
lontano…vedo solo una cosa nera…ma
cos’è?!” l’omino curioso,
nonché suo collega, cominciò ad avvicinarsi e ad
osservare Alan, nascosto in un angolino. “…ma
che fa? Maledizione, se in questo momento ce l’avessi io
sarei già a casa ad
analiz…oddio…lo…lo ha messo nello
zaino!! No no no no…non può
farlo!…quello lo devo avere io…ad ogni
costo…”
-Ciao Tom! Che stai
osservando?- la voce del collega lo fece sobbalzare, interrompendo
così i suoi pensieri.
-C-ciao O-Owen! Mi hai
spaventato…niente, mi stavo semplicemente
rilassando…credo che il nostro ‘caro’
Alan abbia scoperto qualcosa di interessante- disse al collega
alzandosi e guardando nella zona scavo, fingendo di aver notato solo in
quel momento che il compagno di lavoro aveva trovato due scheletri.
Ritorno
al p.v. di Alan
“Bene, ora che
ho il reperto nello zaino e che nessuno sa che ce l’ ho,
posso anche chiamare tut…”
-Alan…HAI
TROVATO DUE SCHELETRI!!!!!- Owen saltò addosso
all’amico abbracciandolo.
-S-si, scusa ma
pensateci voi qui…io devo tornare a casa-
-Cosa?! Ma sei matto?!-
-No, ma dopo ti
chiamo…è molto importante!- disse Alan
sussurrando nell’orecchio del collega.
-…ok, allora
ci sentiamo…e complimenti!!!!!!!ciao!-
-Grazie, ciao!!- detto
questo, prese il suo zainetto impolverato e se ne andò in
direzione dell’auto.
Alan
si trovava ancora disteso sul divano a contemplare…
l’accaduto lo aveva
letteralmente sconvolto, non era abituato a tutto questo…
quello di quel giorno
era solamente il suo secondo scavo ed era già andato a buon
fine: una coppia di
scheletri… ma questi non erano niente in confronto alla sua
vera scoperta,
quella che gli avrebbe cambiato totalmente la vita!
Nel frattempo i sensi di colpa cominciarono ad emergere e il giovane
ragazzo si
ritrovò con lo sguardo incerto posato sullo zainetto.
“Cosa ho fatto?! Come cavolo mi è saltato in mente
di portarlo a casa?! Magari
non è niente o magari è importante e
antico… se mi scoprono sono morto…e addio
alla mia carriera…” “io te
l’avevo detto!! Ma tu non ascolti mai la tua
coscienza!!!!! Sei impulsivo, sei testardo, sei una testa vuota: non
saresti
nulla senza di me!… ormai però hai agito e ora
l’unico modo di rimediare è
riportarla indietro o nasconderla sotto terra o dove ti pare, ma fai in
modo
che nessuno ti scopra!”
“…già, hai ragione…ormai ho
agito, quindi…una
sbirciatina posso anche dargliela…”
“…ed ecco che come al solito il mio
bellissimo discorso da coscienza matura va a farsi
benedire…”
-Solo un’occhiata…poi la riporto
indietro…-
Così Alan aprì la cerniera dello zaino e
tirò fuori quel tanto discusso
reperto: la scatola nera.
Se la girò fra le mani e la osservò per bene con
sguardo curioso: era un cubo
di legno massiccio color nero…ma una cosa in particolare
attirò l‘attenzione
del ragazzo... non vi era un’apertura.
“Credo di averne vista una simile da qualche parte, ne sono
sicuro…più che
sicuro…ma dove?!…un momento…”
-…ma certo!!!!-
All’improvviso si alzò di scatto dal divano e
corse verso la libreria, fece
scorrere la mano sui libri posizionati nella zona più alta e
ne prese uno tutto
impolverato.
Si sedette davanti alla scrivania e cominciò a
sfogliarlo…
-Dov’è? Sono sicuro di averla vista
qui!…questa no…questa
neanche…QUESTA!!!!-
In una delle tantissime pagine del libro vi era un disegno di
più cubi di varie
grandezze e di vari colori, poi, dopo averle osservate per bene, il
giovane
cominciò a leggere.
-Nel medioevo, i ricchi europei possedevano spesso oggetti molto
popolari dalla
forma cubica chiamati ‘Scatole magiche’.
Generalmente contenevano un premio o
un giocattolo oppure dei gioielli preziosi e venivano realizzate per
divertire
i nobili; nell’antichità ne esistevano di diverse
forme e ciascuna si apriva in
maniera diversa, ma ormai, con il passare del tempo, sono state tutte
perdute o
distrutte e non vi resta nient’altro che qualche rarissimo
esempio. N.B. nel
corso degli anni si sono tramandate storie e leggende di tesori segreti
e città
antiche; in alcune di queste, si dice che molti indizi vennero nascosti
proprio
in queste scatole per far si che nessuno potesse trovarli. Inoltre
questi cubi
erano costruiti con materiali molto resistenti oltre al legno e
romperli, per
facilitarne l’apertura, era quasi impossibile, ma se comunque
qualcuno ci fosse
riuscito, avrebbe sicuramente distrutto l’oggetto al suo
interno grazie ad
alcuni congegni a noi sconosciuti. -
Nella pagina seguente vi erano alcuni esempi di aperture,
così Alan tentò di
imitarle senza successo.
Dopo circa un’ora di tentativi inutili, il telefono
squillò facendolo
sobbalzare dalla sedia.
-Alan Davis…chi parla?-
-Ehi Alan, sono Owen!!-
-Ciao! Scusa per oggi, sono corso via e ti ho detto che ti avrei
telefonato…e
invece l’hai fatto tu!-
-He he, c’est la vie! Non c’è nessun
problema! Cosa dovevi dirmi?-
-Ehm…forse è meglio se vieni a casa
mia…puoi tipo tra…5minuti?-
-Certo! Ora vengo.-
-ok grazie!-
Riagganciato il telefono, il ragazzo mise la scatola sul divano e
andò a
cambiarsi i vestiti.
***
Una volta arrivato l’amico, i due si accomodarono in cucina
cominciando a
chiacchierare.
La stanza non era una della più grandi della casa, ma era
comunque spaziosa e
molto carina.
-Bene, ora che sono qui…cosa volevi dirmi?!-
-Allora…oggi, mentre tu eri a fare una pausa, io ho trovato
due scheletri…-
-…e questo ormai lo sanno tutti!…e magari quello
che nessuno sa è che ti sei
spaventato come una femminuccia quando li hai visti!!- disse Owen nel
tentativo
di prenderlo in giro.
-Ah-ah che spiritoso…no…quello che nessuno sa
è un’altra cosa…-
-Beh dai, ci ho azzeccato per metà e cioè che
c’è qualcosa che sai solo tu…un
momento…e cosa sarebbe questa cosa?!-
-Se continui così giuro che non te lo dico neanche se
minacci di uccidermi!-
-…scuusa…non ti disturbo
più…-
-mm…dicevo…quando ho trovato la coppia di
scheletri, beh…uno di questi teneva
stretto a se sul suo
petto…una…scatola…-
-Ma noi abbiamo visto soltanto gli scheletri!!!!!- disse
l’amico cominciando a
capire la situazione e parlando nervosamente.
-Ehm…ecco…perché la scatola ce
l’ho io…è in salotto…-
Owen fissava sbalordito l’amico tentando di riprendersi,
quando ad un certo
punto ricordò di aver visto il collega Tom fissare
curiosamente qualcosa…
-Alan…allora, prima di fare
confusione…perché l’hai presa? Magari
è un reperto
molto importante, potevi darlo a qualcuno e poi potev-
-Infatti è importante…- interruppe il ragazzo.
-…almeno penso che lo sia!-
-…ok…non capisco…-
-L’avevo già vista, ma non ricordavo
dove…così l’ho messa nello zaino per
scoprirne di più…-
-E ora hai scoperto qualcosa?- chiese scettico l’amico.
-Sì!-
-…davvero?-
-Sì e se vieni di là ti spiego tutto!-
-Ok, ma prima devi sapere una cosa…molto probabilmente Tom
ha visto che hai
preso la scatola di nascosto…stavo tornando nella zona scavo
e l’ho sorpreso a
fissare nella tua direzione…sembrava turbato e sorpreso e
quando l’ho salutato
ha cominciato a balbettare…qualcosa ha visto sicuramente!-
-Cavoli, speriamo che non ne parli con nessuno!-
-Oh no, non è quello il pericolo…se devo essere
sincero quell’uomo mi spaventa
un po’…non è mai riuscito a trovare
niente e più volte l’ho sentito dire cose
strane… all’inizio pensavo che scherzasse, ma poi
mi sono reso conto che mi
sbagliavo…stai attento con lui! E’ capace di fare
qualsiasi cosa pur di
raggiungere i suoi scopi… anche di
uccidere…comunque non preoccuparti, se hai
bisogno di qualsiasi cosa io ci sono!-
-…oddio…come faccio a non preoccuparmi?!
Vabbè, comunque grazie!…vieni che te
la faccio vedere.-
I due si spostarono in salotto e Alan raccontò tutto
all’amico che nel
frattempo sembrava sempre più incuriosito come un bambino
che guarda il suo
pacchetto di natale sotto l’albero.
-Ok, quante volte hai provato ad aprirla?-
-Ehm…credo su una…trentina…-
-Ho capito…ci vorrà una vita…posso
fermarmi qui a mangiare? Così proviamo a
trovare la combinazione…-
-Certo! Tieni la scatola, prova tu ora.-
***
I ragazzi passarono tutta la notte e la mattina seguente a passarsi la
scatola
per tentare di aprirla…ovviamente senza riuscirci…
-Alan…non ne posso più…ho fame, sete e
sonno…ho mal di testa e mal di schiena!-
-Eh mio caro amico, la vecchiaia!-
-si come no…dato che secondo te sono anziano, allora vado a
riposarmi…continua
tu con questo aggeggio!- detto questo, Owen lanciò la
scatola al ragazzo, ma
quest’ultimo, essendo stanco, non riuscì ad
afferrarla e questa cadde sbattendo
prima sul tavolo e poi sul pavimento originando un leggero
CLIC…i due giovani
si guardarono incuriositi e stupiti e i battiti dei loro cuori
cominciarono ad
aumentare.
-Owen…credo si sia…-
-…APERTA!!!!!!!!!!!-
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Ehilà
raga, come va?? Spero bene ^^ Ecco a
voi il secondo capitolo, spero vi sia piaciuto! Volevo annunciare che
alcune
parti del testo (per esempio l’idea del cubo nero e il suo
contenuto che sarà
presente nel seguito^^) sono tratte dal libro La cospirazione del Graal!
Quindi, purtroppo,alcune
cose non sono frutto della mia testolina contorta!
Ringrazio moltissimo Dogma che mi ha messo tra i preferiti e chi mi ha
recensito:
Dogma:
1000 volte grazie a
teeeeeeeeeeeeee^^ eh già, l’hai
detto…è proprio figo @__@ spero che questo
capitolo ti sia piaciuto ^^ grazie mille per aver trovato un cognome ad
Alan ^^
mi piace tantissimo!!! Ti voglio troppo bene ^^
!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!bacioni alla mia piccola snape! FredB: ciaoooooooooooo^^
grazie 1000 per aver recensito!!!!
Speravo proprio che ti piacesse! Non vedo l’ora di sapere
cosa ne pensi di
questo cap ^^ baci dalla tua cuginetta ^^
Al prossimo capitolo e vi prego, fatemi sapere cosa ne
pensate…quindi
recensite, recensite e ancora recensite please ^^ ^^ ^^ ^^ ^^ ^^ ^^ ^^
^^ ^^ ^^
Bacioni dalla vostra piccola jo ^^