Stole my heart.

di oceanodiperle
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter one ***
Capitolo 2: *** Chapter two ***
Capitolo 3: *** Chapter three ***
Capitolo 4: *** Capther four ***
Capitolo 5: *** Capther five. ***
Capitolo 6: *** Capther six. ***
Capitolo 7: *** Capther seven ***
Capitolo 8: *** Capther eight. ***
Capitolo 9: *** Capther nine ***
Capitolo 10: *** Chapter ten ***
Capitolo 11: *** Chapter 11 ***



Capitolo 1
*** Chapter one ***


Stole my heart.

Capther one.

Finalmente ho finito il mio ultimo anno di liceo e adesso sono al ballo di fine anno. Indosso un vestito rosa, molto semplice, dal top con delle bratelline senza alcuna fantasia per finire con una gonna ricoperta da un velo. I miei compagni hanno deciso che al nostro ballo possono entrare anche esterni, cioè persone che non frequentano la nostra scuola, ritengono che sia più facile trovare la propria anima gemella, anche se la maggior parte ha già il fidanzato. Io no, mi sono lasciata da poco con il mio ex ragazzo, Brian, mentre Corinne, la mia migliore amica è fidanzata da un mese con Austin, frequenta la nostra scuola ma era in una sezione diversa. Mi sto dirigendo verso il bar, per posare sul bancone il mio bicchiere mezzo vuoto.
Stavo per posarlo, ma distrattamente finisco con il piede su una pozza d’acqua e scivolo a terra, sporcando con il liquido del mio bicchiere l’abito elegante di un ragazzo che mi è di spalle, che stava tranquillamente conversando, ma appena sentì quella sostanza fredda sulla sua schiena si girò verso chi aveva provocato quel danno, me.
Mi sorride, come se ha trovato una piccola bimba smarrita nel centro commerciale che disperatamente cerca la sua mamma, mi sento stupida. Mi porge una mano per alzarmi. Ha gli occhi azzurri come l’oceano, dei capelli castani leggermente disordinati e molto alto rispetto a me. Indossa una camicia dove su di essa, scende una cravatta nera, una giacca nera, dei pantaloni neri e delle scarpe eleganti.
Accetto la sua mano e ritorno in piedi.
- “Scusami, mi dispiace. Sono un’imbranata.”
Si mette a ridere.
- “Tranquilla, non fa niente.” Gli sorrido e mi giro per andarmene, non volevo più vederlo per tutta la serata, avevo fatto la mia figura e continuare ad incontrarlo non mi avrebbe aiutato a dimenticarla.
- “Aspetta.” Mi dice afferrandomi dal polso. Mi giro verso di lui per vedere cosa vuole.
- “Ti va di ballare?” Non mi da il tempo di annuire, che subito mi tira a se. Non avrei neanche potuto dirgli di no, gli ho sporcato la giacca e deve stare tutta la serata con quell’indumento addosso, ballare con lui è il minimo che possa fare per farmi perdonare.
- “Come ti chiami?” Mi chiede, mentre ci muoviamo al ritmo di un lento.
- “Alison.”
- “Piacere, io sono Louis.”
- “Q-quanti anni hai?” La sua altezza mi spinge a credere che è un esterno.
- “Ventuno.”
- “Quindi…sei un esterno.”
- “Si, sono venuto con un ragazzo che frequenta questa scuola. Tu invece, ne hai diciotto, giusto?”
- “Si.”
- “E’ bellissimo il vestito che indossi.” Dice sorridendomi.
- “Grazie.” Rispondo con un tono sottile, sono una ragazza molto timida, lo sono in ogni occasione, me ne sto sempre in disparte, sono gli altri che vengono da me e cercano di farmi sciogliere.
Poggia una mano sul mio fondoschiena e mi avvicina di più a se. Posa il mento sulla mia spalla e inizia ad annusare il profumo che mi ero spruzzata per questa sera, alla vaniglia.
- “Hai un buon profumo.” Mi sussurra avvicinando le labbra all’orecchio. Io rimango in silenzio. “E…sei bellissima.” Il mio cuore batte forte dentro di me e non ho idea di cosa fare.
Poggia molto lentamente le labbra sul mio collo, forse per non farmi sobbalzare a quel tocco, dove lascia un bacio. Riavvicina le labbra al mio orecchio e nuovamente mi sussurra: “Dammi il tuo numero.” Io non dico nulla. Devo darglielo? L’ho appena conosciuto. Se non è un tipo affidabile?
- “Ti prego.”
Non mi da il tempo di dare una risposta, che estrae subito il suo cellulare dalla tasca. Detto il mio numero confusa, non so cosa sto facendo e perché lo sto facendo.
Mentre inserisce il telefono in tasca, io guardo l’orologio appeso a una parete dell’enorme sala, sono le due e devo andare via, i miei genitori mi vogliono a casa.
- “Devo andare.”
- “Dove?”
- “A casa.”
- “Come ci vai?”
- “A piedi, abito qui vicino.”
- “Sei impazzita? E’ tardi ed è buio.”
Sospiro.
- “Ti accompagno io.”
- “No, stai tranquillo.” Ignora le mie parole e mi prende una mano per portarmi via.
- “Andiamo.”

Mi guida verso la sua auto, parcheggiata dietro una siepe. E’ ben curata, sia all’esterno che all’interno. Non ha una riga, pulita e splendente. All’interno non è per niente rovinata, sembra nuova, deve essere uno di quei ragazzi che tiene molto alla propria auto.

Accende il motore e mi chiede indicazioni per arrivare al mio appartamento. Ho “accettato” un passaggio da un perfetto sconosciuto, spero che vada tutto bene.
 - “Ora che hai finito la scuola…quali sono i tuoi obbiettivi?” Mi chiede mentre è concentrato alla guida.
 - “Beh…non saprei. Mi piace la danza e ho finito anche lì…quest’anno ho preso il diploma. Mi piacerebbe molto insegnare o ballare per qualcuno, come in delle crociere, essere presa in una compagnia. Quest’estate farò dei corsi di perfezionamento.
- “Mi piacciono le ballerine.” Dice con un sorriso malizioso, mentre continua a tenere lo sguardo sulla strada. Io non posso fare altro che mettermi a ridere.
- “Tu…invece…cosa fai?”
- “Sono un calciatore, gioco per il Doncaster.”
- “Davvero?” Gioca nella squadra della mia città.
- “Si. Ma sono entrato da poco, ancora non mi conosce nessuno.”
- “Ah capisco. Beh…complimenti.”
- “Grazie.”
- “Emh…siamo arrivati.” Dico per non fargli sorpassare con la macchina il mio appartamento.
- “Non devi ringraziarmi.” Gli sorrido.
Scendiamo entrambi dalla macchina e fa il giro per venire verso di me.
- “E’ stato un piacere.” Mi sussurra, mentre mi lascia un bacio caldo sulla guancia.
 
                                                                                         ***
Sono nella mia camera da letto, la prima cosa che faccio è togliermi quelle dolorose scarpe e cammino scalza per la stanza, per prendere sotto il cuscino il mio pigiama rosa. Il rosa è il mio colore preferito, quasi ogni oggetto è rosa, se c’è qualche oggetto di rosa in giro, quello mi appartiene. Tolgo delicatamente i ferrettini che tengono fermi i miei capelli biondi in uno scignon e li lascio cadere sulle mie spalle. Ho gli occhi verde e scuro e le labbra rosa carnose, sono magra e alta, non eccessivamente alta, ma come le ragazze della mia età, ma non mi ritengo affatto bella. L’unica cosa che amo di me, sono i miei capelli. Sono morbidi, sottili, lunghi e lisci. Molte persone li desiderano, spesso mi fanno i complimenti, in più mi ripetono sempre che ho un bel colore, un colore raro.
Libero il mio corpo dal vestito che indosso e infilo il pigiama.
Mi sto struccando nel bagno, facendo accarezzare il mio viso dal batuffolo di cotone con il liquido struccante. Mi vibra il telefono, che interrompe quello che stavo facendo. E’ Corinne:
“Dove sei?” Merda. Non l’ho avvisata prima di andarmene, ero troppo presa da Louis, il fatto che ero nella macchina di uno sconosciuto mi mandò in confusione. Spero che ora non se la prenda.


“Scusa, sono andata via. Mi sono dimenticata di avvisarti. Mi dispiace.”


“Sei andata via sola?


“No, poi ti spiego.”
                                                                                                                 ***
Sono ancora nel letto, mezza addormentata, cioè, sono sveglia, ma sto stando ancora un po’ con gli occhi chiusi, il mio cellulare vibra e questo mi costringe da aprirli per vedere chi è.


“Buongiorno bellissima, sono Louis. x”


Sposto lo sguardo dal telefono, per ragionare su chi possa essere, la mattina appena alzata non capisco niente, sono sempre confusa, il mio sguardo cade sul vestito rosa che indossavo ieri. Ah, ci sono. E’ il ragazzo che ho conosciuto al ballo.


“Buongiorno :)”


Tolgo le coperte dal mio corpo e mi alzo dal letto per andare a fare colazione. Il cellulare vibra di nuovo.


“Che stai facendo? x”


“Sto andando a fare colazione…tu?”


“Sono nello spogliatoio, tra poco ho un allenamento.”


Vado in cucina e trovo mio fratello maggiore, Zayn,  davanti la tv, mentre i miei sono usciti a fare shopping. Non sapendo cosa rispondergli, fingo di interessarmi all’argomento.


“Hai una partita?”
Prendo due fette biscottate, dove spalmo sopra della nutella. Porto il piattino con sopra le fette biscottate sul tavolino da tè davanti il divano dove è seduto Zayn.


- “Dove sei stata ieri sera?” Mi chiede. Lui è molto geloso e protettivo nei miei confronti, si preoccupa per me e quando mi vede che mi vesto o che mi trucco, mi chiede sempre dove sto andando. Ieri non ha potuto chiedermelo per che era uscito prima di me.
- “Al ballo di fine anno.”
- “Chi ti ha riaccompagnato poi qui?”
- “Corinne.” Era venuta a prendermi a casa per andare al ballo e mi avrebbe dovuto riaccompagnarmi, ma avendo capito che lei  voleva restare ancora, decisi di non disturbarla. Se gli avessi detto che mi aveva accompagnato un ragazzo che avevo conosciuto al ballo mi avrebbe fatto la predica: “E’ pericoloso, potrebbe stuprarti…” e bla, bla, bla, le solite parole.


“Si, tra due giorni.”
-“Chi è?” Mi chiede quando sente vibrare il mio cellulare.
- “Corinne.”
Odio mentirgli, ma non ho altra scelta.
“Buona fortuna :)”             


“Grazie. Ah, stasera ti porto fuori a cena.  xx”


“Ma io…stasera sono occupata…”


“Non era una domanda, perciò vedi come devi liberarti dai tuoi impegni per essere libera per me, ora devo andare in campo, a stasera. ;) x”


Che tipo…bastardo. Pretende tutto. Scommetto che è anche testardo, ma non credo che lo sarà quanto me. Stasera gliela do vinta. Invio un messaggio a Corinne:


“Ehi, ho avuto un imprevisto, stasera non posso uscire, rimandiamo a un altro giorno, scusa. :)”


Ho appena finito di mangiare le mie fette biscottate, mi alzo dal divano per andare in camera a vestirmi.


- “Dove vai?”
- “Quanto rompi Zayn! A vestirmi.”
- “Non usare quel linguaggio con me, sono più grande.”
Mimo con una vocetta stupida la sua ultima frase e salgo le scale.
Appena entro in camera Corinne mi chiama, avrà letto il messaggio e vuole più spiegazioni.

- “Ciao.”
- “Mi spieghi che ti prende? Te ne vai dal ballo senza avvisarmi, oggi dovevamo uscire e mi mandi un messaggio con scritto che non puoi, guarda che a me non piace essere scaricata ogni volta eh!”
- “Corinne, calmati! Non avevo alcuna intenzione di scaricarti, lasciami spiegare!”

Sento che sospira. “Ieri… mentre poggiavo il mio drink sul bancone, scivolo su una pozza d’acqua cadendo a terra e sporco la giacca di un ragazzo con la mia cocacola.”
- “Che figura di merda, era un esterno?”
- “Si.”
- “Doppia figura di merda.”
- “Mi ha aiutato ad alzarmi e…mi ha chiesto di ballare.”
- “Oddio! Hai accettato?!”
- “Non mi ha dato neanche il tempo di rispondere, quindi…si.”

Sento la porta sbattere contro la parete, è Zayn che stava origliando attraverso la porta chiusa, mi guarda con uno sguardo arrabbiato.
- “Con chi hai ballato?!


Spazio autrice: 
Saaalve, allora, non so se continuare questa fan fiction, perchè già ne ho da continuare due, ed è un grande impegno, perciò fatemi sapere in una recensione se siete interessati alla continuazione, perchè se non piace, eviterò di continuare a scriverla. :)
Grazie per la lettura:)

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Capitolo 2
*** Chapter two ***


Capther two.
 
Attacco il telefono e lo poggio sul letto.
- “Quante volte ti ho detto che non devi origliare?!” Gli urlo.
- “Non credi invece, che sia meglio che origli? Oggi origliandoti, scopro che hai ballato con una persona che non conoscevi, domani non origlierò e magari ti starai già scopando qualcuno!” Mi urla anche lui.
- “Zayn, non sono più una bambina! Devi lasciarmi in pace!”
- “No Alison, non posso.” Il suo tono di voce si abbassa.
- “Perché?”
- “Perché…sei mia sorella e sei bellissima, chiunque potrebbe avvicinarsi a te con cattive intenzioni. Io non voglio che qualcuno ti faccia del male.”
Lui ha sempre avuto molto coraggio nel dirmi le cose, spesso mi dice che ha paura di perdermi, che non saprebbe cosa farebbe senza di me. Non litighiamo mai, quando eravamo piccoli si, ma adesso no, solo quando diventa geloso di me.
Si avvicina a me per abbracciarmi, io poggio la testa sul suo petto e me la bacia.
- “Allora…con chi hai ballato?” Mi sussurra con un tono dolce, sa che quando si rivolge in modo carino con me ottiene quello che vuole.
- “Si chiama Louis.”
- “Era un esterno?”
Annuisco.
- “Cosa? Quanti anni ha?” Alza leggermente la voce.
- “Zayn, non ricominciare. Ventuno.”
- “Ventuno anni! Ma sei uscita fuori di testa?!”
- “Non ti dico più niente!”
- “Va bene, continua.”
- “E…mi ha accompagnato…lui…a casa…ieri.”
- “Aspetta, cosa?!” Si stacca velocemente dall’abbraccio, si è arrabbiato molto, gli pulsa una vena sulla fronte.
- “Si. E stasera mi ha invitato ad uscire.”
- “E tu credi di andarci? Beh, ti sbagli di grosso. Mi hai anche mentito.”
- “Ho diciotto anni, posso fare quello che voglio!”
- “Io venti, sono più grande di te e posso decidere per te.”
- “Smettila di vantarti ogni volta che sei più grande di me! E’ così irritante!”
- “Può darsi, ma tu stasera rimarrai a casa.”
- “Questo lo dici tu.”
- “Quello che dico io è quello che farai.”
Lo abbraccio per provare a calmarlo.
- “No, non mi toccare.”
Lo stringo ancora di più.
- “Sc-scusa…se ti ho mentito.” A quelle mie parole anche lui lega le braccia intorno al mio corpo.
- “Non devi farlo più…ok?”
Annuisco.
- “Stasera posso uscire con Louis?”
- “No.”
- “Dai, ti prego.”
Sospira.
- “Va bene, ma devi farmelo conoscere prima.”
- “Grazie.” Gli do un bacio sulla guancia.
I miei genitori appoggiano Zayn e gli dicono di continuare a comportarsi così. Mi hanno praticamente affidata a lui, credono che conosce benissimo come sono gli adolescenti di oggi e i vari pericoli. E’ come se avesse il “potere” su di me. Decide per me. Mi protegge, si prende cura di me. Quando chiedo ai miei se posso fare una cosa, mi rispondono sempre “chiedi a Zayn” se lui risponde no, è no, a meno che non riesco a convincerlo. Ho dei genitori che ragionano in modo strano, lo so, ma non posso farci niente. Inoltre a lui è consentito tornare a casa quando vuole, mentre io sono costretta a ritornare alle due, eccezionalmente alle tre, però se esco con Zayn, posso rientrare quando rientra lui. Zayn non è mio fratello di sangue, mia madre è solo mia madre, mentre mio padre è il padre di entrambi. Sua madre morì d’infarto quando era piccolo, nostro padre sposò mia madre e nacqui io. Ma Zayn chiama anche mia madre mamma, perché alla fine è stata lei a crescerlo, per mia madre tra noi due, quasi non c’è differenza.
- “Adesso vestiti.”
- “Si.”
- “Io scendo.”
Aspetto che se ne va e chiude la porta per mandare un messaggio a Corinne. Mi siedo sul letto e prendo il cellulare:
“Scusa, era entrato Zayn in camera mia. Ci vediamo domani e ti racconto, va bene?”  Lei conosce Zayn e sa che quando dico “c’era/ c’è Zayn” capisce che mi sta sgridando su qualcosa, o facendomi una scenata di gelosia, lei essendo la mia migliore amica, ne è assistita a molte e sa come diventa quando si arrabbia. Corinne mi ha risposto:
“L’avevo capito, è successo qualcosa?”


“Domani ti racconto tutto.”


                                                                                                                         ***
I miei genitori sono rientrati dalla loro giornata di shopping, con tantissime buste alle mani. Zayn è sopra che sta facendo un doccia, mio padre guarda il telegiornale e mia madre cucina, ne approfitto per parlarle.

- “Mamma?”
- “Dimmi tesoro.”
- “Emh, senti, visto che sono diventata abbastanza grande, dovrei avere un po’ più di libertà, non credi?”
- “Che vorresti dire?”
- “Zayn è troppo possessivo, a volte mi sento soffocare.”
- “Alison, ne abbiamo già parlato.”
- “Ma…”
- “Niente ma! Tuo fratello è l’unica persona che può tenerti al sicuro, se non esistesse lui, adesso non andresti da nessuna parte, hai già molta libertà grazie a lui.”
- “Ho diciotto anni! Come ve lo devo far capire? Sono un’adulta!”
- “Mamma, lasciala stare me ne occupo io.” Dice Zayn mentre mi prende da un polso per portarmi via. Ha i capelli umidi e un odore buonissimo.
- “Lasciami Zayn!” Dico tirando il mio polso dalla sua mano. A quel punto mi prende in braccio e mi poggia su una spalla. Lui è fortissimo ha i muscoli enormi, riesce a sollevare qualsiasi cosa.
- “Lasciami ho detto!” Dico mentre agito le gambe.
Mi porta in camera e chiude la porta a chiave, che toglie dalla fessura e inserisce in tasca, per evitare che possa scappare. Mi fa sedere sul letto e lui si siede accanto a me.
- “Gli stavi dicendo che sono troppo protettivo con te, vero?”
Abbasso lo sguardo senza dire niente.
- “Rispondi.”
- “Si.”
Sospira.
- “Noi lo facciamo per il tuo bene.”
- “Ma state esagerando!”
- “Vieni qui.” Mi avvolge tra le sue braccia.
- “Zayn, io mi sento come se non potessi respirare, mi sento in una prigione.”
- “Facciamo un patto.”
A quelle parole fisso con i miei occhi verdi, i suoi intensi color nocciola.
- “Cercherò di darti un po’, ma giusto un po’ di più libertà, però tu devi promettermi una cosa, devi dirmi sempre la verità, dove vai, quando vai, con chi sei e cosa fai. Non devi nascondermi niente.”
Sorrido.
- “Davvero?”
- “Si. Però se mi dici bugie perderai completamente tutta la mia fiducia e avrai meno libertà di quanta ne avevi adesso.”
- “Grazie Zayn, grazie davvero.”
Mi da un bacio sulla guancia, mi prende la mano e mi fa alzare dal letto. Estrae dalla tasca la chiave della mia camera per aprire la porta e ritorniamo in cucina.
- “L’hai calmata?” Dice mia madre di spalle mentre cucina e non si è accorta che ci sono anche io.
- “Si.”
- “Mamma, ci sono anche io.”
- “Sedetevi a tavola che è quasi pronto.” Dice ignorandomi.
                           
                                                                                                                        ***
Sono le sette e quarantacinque, Louis dovrebbe arrivare a momenti.
Zayn entra nella mia camera, capisce che mi sto per vestire per il mio appuntamento.
- “Sai che devi mettere un jeans e una maglietta vero?”
- “Io veramente avevo pensato a…” Non mi lascia finire la frase.
- “No.”
Sbuffo.
Esce dalla mia camera.
Rimetto nel cassetto la maglietta con le bratelle che avevo preparato sul letto per indossarlo e prendo una maglietta fucsia a maniche corte, a cui abbino un jeans. Indosso i vestiti che avevo scelto e delle All star bianche.                                                                                        
                                                                                                                    ***
Dopo aver messo un po’ di trucco, scendo sotto per aspettare Louis. Gli mando un messaggio:
“Ti dispiace entrare in casa? Mio fratello vorrebbe conoscerti, altrimenti non mi lascia uscire.”
Lo metto in tasca e vado nel soggiorno, dove si trova Zayn.
- “Fammi vedere.” Dice, deve vedere come mi sono vestita e darmi il consenso per uscire così.
Mi posiziono davanti a lui e mi squadra dalla testa ai piedi.
- “Si, puoi andare.”
Intanto Louis mi ha risposto, prendo il cellulare dalla tasca e apro il messaggio.
“Emh…si…certo.” Da come l’ha scritto deduco che si vergogna.
- “Alison?” Mi chiama Zayn.
- “Si?”
- “Promettimi che se succede qualcosa mi chiami subito, io verrò da te.”
- “Te lo prometto.”
Il campanello suona, deve essere lui.
- “E’ lui?”
- “Credo di si.”
- “Fallo venire qui.”
Mi dirigo verso l’ingresso e apro la porta.
- “Ciao.” Mi sorride.
- “Ciao. Entra.” Dico timidamente. “Emh..mio fratello è di là.”
Raggiungiamo la stanza dove si trova Zayn, appena vede Louis si alza dal divano.
- “Piacere, Zayn.” Gli sorride.
- “Piacere, Louis.” Ricambia il sorriso.
- “Allora…buona serata.”
- “Grazie.” Rispondo.
- “Ti raccomando.” Dice a Louis. Ed ecco la mia prima figura di merda, ho fatto in tutti i modi per cercare di non sembrare una bambina, ma mio fratello ha smontato tutto.
- “Tranquillo.” Gli sorride Louis, per rassicurarlo.
- “Torna presto, Alison.”
- “Sii.” Dico stufata
 
                                                                                                                   ***
Mi apre lo sportello della macchina, aspetta che entro e lo chiude. Fa il giro ed entra anche lui.
Mentre accende il motore gli dico:
- “Scusa se mio fratello rompe.”
- “Non è stato fastidioso.” Mi sorride.
- “Invece si.”
- “E’ protettivo nei tuoi confronti?”
- “Molto.”
- “Fa bene.” Si mette a ridere e fa scappare un piccolo sorriso anche a me.
- “Non dovresti appoggiarlo.”
- “Evidentemente ci tiene a te.”
- “Beh, si. Dove stiamo andando?” Cerco di cambiare argomento.
- “Ora vedrai.”
Sospiro e guardo dal finestrino.
- “Domani che farai?” Mi chiede.
- “Vedrò la mia migliore amica, oggi l’ho scaricata per il tuo invito e si è arrabbiata moltissimo.” Sorride.
- “Mi odierà adesso.”
- “No, non preoccuparti.”
E’ difficile tenere per me una conversazione, a fatica riesco a rispondere, la mia timidezza mi blocca tutta, non riesco a parlare e mi sforzo tantissimo per nascondere almeno un briciolo della mia timidezza.
- “Siamo arrivati.”
Parcheggia vicino l’entrata, spegne il motore e scende dalla macchina, fa il giro e viene ad aprirmi lo sportello, aspetta che esco e lo chiude.
Mi prende una mano e la stringe nella sua, guidandomi all’entrata del locale. Ci accolgono due camerieri che ci portano ad un tavolo. Il locale è davvero bellissimo, particolare, molto colorato. E’ enorme ed è pieno di gente.
- “Ti piace questo posto?”
Mi chiede mentre vede che lo sto osservando in ogni minimo particolare.
- “Si.” Rispondo con la mia solita voce timida.
Una cameriera ci lascia il menù sul tavolo, che sembra un libro. Sono elencate tantissime pietanze, io non sono una che mangia molto, solo a leggerle mi viene il volta stomaco. Non amo mangiare, quando vedo enormi quantità di cibo mi viene da vomitare.
- “Hai scelto?” Domanda.
- “Si.”
Louis fa segno alla cameriera di avvicinarsi per prendere le nostre ordinazioni.
- “Ditemi.” Si presenta con un blocchetto in mano e la penna.
 
                                                                                                                       ***
Louis si impressionò del poco cibo che avevo ordinato, che poi anche lui aveva ordinato una cosa simile, quindi non avrebbe dovuto parlare.
- “C-come è andato l’allenamento?” Gli chiedo timidamente, non volevo che fosse sempre lui a farmi domande nella speranza di farmi dire qualcosa.
- “Bene, anche se è stato un po’ stancante. Tu che hai fatto?”
- “Niente…sono stata a casa ad ascoltare un po’ di musica e a navigare su internet.”
- “Che musica ascolti?”
- “Taylor Swift.”
- “E’ molto brava, mi sembra di aver capito che il suo ultimo album si chiama ‘red’ giusto?”
- “Si.”
La cameriera arriva con le nostre ordinazioni.
Intanto mi arriva un messaggio da parte di Zayn, la vibrazione del mio telefono la sentì anche Louis.
- “Scusa, devo rispondere.”
- “Fai pure.”
“Ehi, tutto bene? x”


“Si :)”


Metto il telefono in tasca.
- “Era tuo fratello?”
- “Si.”
- “E quando sei fidanzata come si comporta?”
- “Dipende. Intanto mi chiede di farglielo conoscere, poi lui già dalla prima volta che lo vede riesce a capire se è un tipo affidabile e tutto il resto.”
- “E ha sempre ragione?”
- “…si.”
- “Ti è capitato di fidanzarti con un ragazzo che non era affidabile e lui ti aveva avvisato?”
- “Si e aveva ragione.”
- “Ti va di raccontarmi qualcosa?”
- “C-certo.” Non riesco a credere a me stessa, non mi sono mai aperta a una persona che conosco da poco così tanto. Forse…Louis riesce a mettermi a mio agio. “Lui era uno di quei ragazzi tanto popolare, conosciuto da tutti e conosceva tutti. Era molto testardo e riusciva ad ottenere ciò che voleva, se non ci riusciva alzava le mani, prendeva a pugni le persone, è stato più volte in questura. Una sera un suo amico ci provò con me, quando se ne accorse si mise a picchiarlo a sangue, chiunque si sarebbe avvicinato a me avrebbe fatto la sua fine. Otteneva le cose con la violenza e non doveva essere disobbedito. Ero innamorata di lui, ma allo stesso tempo terrorizzata. Zayn mi ripeteva sempre che dovevo lasciarlo, che non era un bravo ragazzo, mi urlava contro, ma io gli dicevo che lo amavo troppo e non potevo lasciarlo, così lui non mi parlò per un mese. Quando mi accorsi che era troppo violento, decisi di allontanarmi da lui, avrebbe fatto del male anche a me. Mentre eravamo in giro, gli dissi con parole dolci, che non poteva continuare tra noi due, cercando di non suscitare rabbia, ma fallii, mi strinse molto forte il polso dicendomi che non mi avrebbe lasciata andare, i suoi occhi erano pieni di rabbia e mi facevano paura. Io gli dissi che non ero più innamorata di lui, anche se in realtà non era vero, perché io ero molto innamorata di lui, nonostante i suoi difetti, con me si comportava in un modo diverso rispetto agli altri. A quelle mie parole mi tirò uno schiaffo dicendomi che sapeva che non era vero, che ero sua e dovevo fare ciò che diceva lui, cercavo di liberarmi dalla sua presa, la mano che mi stringeva il polso. A quel punto spunta mio fratello, da lì capii che mi aveva seguito di nascosto a tutti i miei appuntamenti e che mi controllava, gli urlò  di lasciarmi subito, mentre si avvicinava verso di noi. Il mio ex gli aveva detto che doveva farsi i fatti suoi mentre stringeva ancora di più il mio polso, spingendomi ad urlare di dolore e mi fece mettere a piangere. A quelle mie reazioni Zayn mi tirò forte verso di lui per sciogliere quella presa fortissima e gli dice arrabbiatissimo che mi aveva fatto male e che era un bastardo, cominciano a prendersi a pugni, mentre io cercavo di dividerli, hanno smesso quando arrivarono due persone che sentirono le mie suppliche rivolte a loro per farli smettere. Zayn tornò a casa pieno di lividi per colpa mia, non sapevo cosa fare oltre che a chiudermi in camera per piangere per ciò che era stato fatto a mio fratello. Anche se lui mi diceva di non piangere, ma io non riuscivo. Ha nascosto per settimane ai miei genitori i lividi sul suo corpo altrimenti io sarei finita nei guai e non sarei più uscita. La cosa che mi affligge è che ancora oggi penso che per salvarmi lui si è fatto del male. Mi si spezza il cuore quando penso che quando mi avvisava io lo ignoravo.
- “Non sai quanto mi dispiace Alison.” Mi carezza una guancia. “Per questo…lui è così protettivo.”
- “No, lo era già, solo che quando successe questo lo diventò ancora di più.”
- “Se posso fare qualcosa per te, non esitare a chiedere.”
- “Grazie, ma tanto è stato tempo fa, ora sto bene.”
Abbiamo finito le nostre pietanze e Louis chiede il conto.


                                                                                                                 ***
Louis mi ha portato in un parco bellissimo, si stente l’odore dell’erba fresca e il profumo de fiori, il cielo è bellissimo pieno di stelle che  ci illuminano. Mi fa sedere sul prato e mi toglie la borsa, poggiandola accanto a me. Lui si siede dietro di me, aprendo le gambe per tenerci il mio corpo al loro interno facendomi poggiare la schiena sul suo petto, sposta i miei lunghi capelli biondi da un lato, e infine mi abbraccia da dietro incrociano le mani sul mio ventre. Comincia a lasciarmi degli umidi baci sul collo, salendo fino all’orecchio per sussurrarmi: “Io spero di farti stare bene.” I baci e le sue parole mi fanno rabbrividire.
Porta il suo volto sulla mia spalla, per darmi un bacio sulla guancia, rabbrividisco di nuovo. Scioglie le mani che erano incrociate sul mio ventre e posa due dita sotto il mio mento per girare il mio volto verso di lui. Fissa le mie labbra e lentamente si avvicina. Il mio cellulare squilla.


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Capitolo 3
*** Chapter three ***


Capther three
 
“Rispondi.” Sussurra davanti le mie labbra.
Apro la borsa per prendere il cellulare, è Zayn.
- “Zayn.”
- “Stai bene?”
- “Si Zayn, si.”
Dico stufata, sempre la solita domanda.
- “Ehi, calmati.”
- “Sono calma.”
- “Che state facendo?”
- “Niente, siamo a un parco giochi.”
- “Ah, ok. Tra poco devi tornare.”
- “Sii, va bene!”
- “Non arrabbiarti, ti aspetto.”
- “Ok. Ciao.”
- “Ciao.”

Attacco.

- “Non dovresti trattarlo così.”
- “Tu…tu… non puoi capire com’è stressante. Fa così anche quando sono a casa.”
- “Ma lo fa per te, perché ti vuole bene.”
Io rimango in silenzio. Il vento fa muovere le foglie degli alberi e l’erba.
- “Sta incominciando a fare freddo, indossa questa.” Dice mentre abbassa la zip della sua felpa.
- “N-non c’è bisogno.”
- “Indossala.” Me la porge.
Quando stringo l’indumento nella mano lui lo lascia. Una volta indossata la lascio aperta.
- “No, devi chiuderla.” Mi dice mentre la chiude.
- “Fai come mio fratello?”
- “Può darsi, comunque è tardi e tu devi tornare.”
- “Mi sa di si.” Ride scuotendo la testa.
Ci alziamo dal prato e ci dirigiamo verso la macchina.


                                                                                       ***
Siamo nella sua macchina e ha acceso l’aria calda per me, io gli ho detto che non c’è bisogno, ma lui mi ignorò, mi sa che Zayn gli ha mischiato la sua “malattia.”
Durante il viaggio in macchina, mi sono fatta raccontare della sua passione per il calcio, come ha iniziato, quando ha iniziato eccetera, mentre lui mi ha chiesto lo stesso sulla danza. E’ piacevole parlare con lui, di solito io faccio fatica a parlare con le persone, a raccontare dei fatti miei, ma lui è come se fosse…speciale, riesce a farmi mettere da parte la mia timidezza e a farmi sentire davvero a mio agio, non ho mai raccontato ad una persona che conosco da tempo il quello che è successo con il mio ex ragazzo, quello è il mio ricordo più brutto e lo sappiamo solo io, Zayn, Corinne e Louis. Siamo arrivati davanti il mio appartamento, scendiamo entrambi dalla macchina e mi accompagna davanti la porta.
- “Emh…grazie per il fatto che hai cancellato il tuo impegno per uscire con me.”
- “Avevo altra scelta?” Ricambio il sorriso.
- “In effetti…no.” Si mette a ridere.
“Oh, la tua felpa.” Dico mentre sto per abbassare la zip. Lui ferma la mia mano.
- “Puoi tenerla.”
- “Non mi farà freddo, entrerò subito in casa.”
- “Tienila.”


Frugo nella borsa finchè non trovo le chiavi, le inserisco nella serratura e la apro. Zayn sentendo il rumore della porta aprirsi ci viene incontro.
- “Ehi.” Mi da un bacio sulla guancia, Zayn spesso mi da baci, è come se fosse una droga per lui, ma io non me ne lamento, sono contenta di riceverli.
- “Vai a cambiarti.” Mi dice, adesso la mia paura che posso sembrare una bambina a Zayn è diminuita un po’, ora conosce la mia storia, sa perché si comporta così.
- “Buona notte.” Mi dice Louis sorridendomi.
- “Buona notte.” Salgo le scale.


Zayn’s POV
- “Grazie mille per esserti preso cura di lei… Louis.” Stringo la sua mano per salutarlo.
- “Di nulla.” Mi sorride. “Vado.”
- “Buona notte.”
- “Notte.”

Entro in camera di Alison per chiedergli informazioni sulla serata, busso alla sua porta.
- “Entra.” Sento dirgli attraverso la porta.
E’ già struccata, i suoi seni sono scoperti, perchè sta indossando il suo pigiama rosa, credo che sia il più carino che ha, è un top e un pantaloncino, le sta molto bene, è davvero adorabile quando lo indossa. Chiudo la porta alle mie spalle.
- “Sei sicura che è andata tutto bene?”
- “Si Zayn, non preoccuparti ancora.” Mi da un bacio sulla guancia. Si era raccolta i capelli in uno shignon per struccarsi, per evitare che i capelli gli andassero davanti e gli dessero fastidio, ora lo sta scegliendo con le sue mani delicate. I suoi capelli color oro le scendono sulle spalle, è bellissima.
- “Hai bisogno di qualcosa?”
- “No, grazie.”
- “Allora vado.”
- “Notte.”
- “Notte.” Gli do un bacio sulla spalla scoperta.

Alison’s POV
Strano che non mi abbia detto niente su Louis, forse gli piace. Anche a me è sembrato un bravo ragazzo, a volte è davvero gentile. Chissà che si sono detti mentre io salivo.

Vorrei dormire con Zayn, anche perché stasera fa leggermente freddo, poi un po’ mi manca, in questi ultimi giorni non siamo stati insieme, studiavo sempre per gli esami di maturità e quando avevo del tempo libero uscivo con Corinne. Vado in camera sua per chiedergli se posso dormire con lui, busso delicatamente alla sua porta, per non fare troppo rumore.
- “Avanti.”
Lo trovo steso nel letto, sotto le coperte che fissa il cellulare.
- “Posso…dormire con te?”
Mi sorride e mi fa spazio nel suo letto matrimoniale.
Posa il telefono sul comodino per darmi più attenzioni, è una cosa che non fa mai, forse si è reso conto anche lui che in questi giorni ognuno è stato per conto suo e vuole dedicarmi un po’ di tempo. Poggio la mia testa sul suo petto.
- “Louis ti piace?” Gli sussurro.
- “Eh?”
- “Louis…ti piace?” Alzo un po’ la voce.
- “Beh…per ora si. Ma devo ancora studiarlo per bene.” Sorrido e gli do un bacio sulla guancia. “Se dovesse succedere qualcosa dimmelo, ok?”
Annuisco.
- “Perché sei venuta a dormire qui?”
- “Perché…mi sentivo sola e volevo stare un po’ con te.”
- “Non è che invece devi chiedermi qualcosa?” Dice con uno sguardo indagatorio.
- “No…perché pensi questo?”
- “Perché ne sei capace.”
Mi metto a ridere.
- “Già, ma questa volta no. Da quando avevo cominciato a studiare per gli esami non passavamo più del tempo insieme.”
- “Infatti, c’erano delle volte che volevo vedere dei film insieme a te come facciamo di solito, ma non volevo disturbarti, eri impegnata.”
- “Ma…ma…potevi dirmelo. Avrei trovato del tempo per te.”
- “Vabbè, ma ora sei qui no?” Mi dice sorridendo, gli lascio un bacio sulla guancia. “Sei molto stanca?”
Annuisco.
Questa volta mi bacia lui, spegne la luce e ci addormentiamo.


                                                                                        ***
Zayn’s POV
Sono le dieci di mattina e Alison è ancora addormentata sul mio torace. Spero solamente di aver fatto la cosa giusta ieri, farla uscire con Louis. Quello che voglio è che sia felice, che stia bene e che non gli venga fatto del male. E’ vero che esagero, che sono troppo possessivo nei suo confronti, ma ho paura che possa cacciarsi nei guai, o che mi venga portata via. Le voglio troppo bene, mi fa male quando la sgrido, vedo sul suo viso tristezza, ed è una cosa che mi colpisce dritto al cuore. Da quando mia madre è andata via mi sono affezionato molto a lei, più della compagna di mio padre, ovvero sua madre, “mia” madre,  anche se no c’è quasi differenza. Chi prova a farle del male finisce male. E’…come se fosse tutto ciò che rimane per me, nessuno deve toccarla a parte me.
Mentre dorme su di me sembra piccola e indifesa, il suo respiro è così tenero. Vorrei alzarmi per fare colazione, cerco di spostare la sua testa sul cuscino senza svegliarla, ma al primo tentativo sento dei mugolii di lamento.
- “Zayn…” Mi dice con la voce impastata dal sonno.
- “Che c’è?” Gli sussurro mentre gli accarezzo la testa.
- “Stai fermo.”
- “Mi fai alzare?”
- “No.” Lega le sue braccia intorno al mio corpo. Non ricevevo questo effetto da parte sua da un po’ di tempo, sono felice.
- “Dai, voglio fare colazione, mi fai alzare?”
- “Se la prepari anche per me.”
- “Va bene.” Tolgo delicatamente le sue braccia da sopra il mio corpo, lei sposta la testa sul cuscino, prima di andarmene gli do un bacio sulla fronte.


I nostri genitori, come al solito sono sempre in giro. Praticamente la casa, la viviamo solamente io ed Alison, sanno che quando rimane a casa con me è al sicuro.


Per Alison preparo le fette biscottate con la nutella che tanto gli piacciono, mangia quello in continuazione, mentre il latte non tanto lo adora. Unisco alle fette biscottate un succo di frutta e una barretta al cioccolato, spero gli basti, lei non adora mangiare.
Sobbalzo quando mi viene silenziosamente da dietro e mi da un bacio sulla guancia. Alla mia reazione si mette a ridere.
- “Mi hai spaventato!” Gli sorrido.
- “Lo so, erano queste le mie intenzioni.”
- “Piccola bastarda, se ora ti prendo…” Comincia a scappare mentre ride, la rincorro intorno al tavolo, sale le scale, ma arrivata all’ultimo gradino inciampa e riesco a raggiungerla. La blocco dai fianchi mentre è a terra.
- “Ti sei fatta male?” Gli chiedo preoccupato.
- “Si… credo di essermi slogata la caviglia.” Dice piagnucolando.
- “Fammi vedere.” Sposto le mie mani dai suoi fianchi e lei ne approfitta per alzarsi e scappare.
- “Ci sei cascato!” Mi urla mentre scappa.
- “Non puoi fare la furba con me! Ora ti prendo!” Corro più veloce che posso e riesco a catturarla da dietro legandola con le mie braccia.
La prendo in braccio come una principessa e mi dirigo verso la mia stanza.
- “Alla fine ho vinto io.”
- “Non è giusto!” La faccio stendere sul mio letto, gli porto i polsi vicino la testa e glieli blocco con le mani, per evitare che possa muoversi e scappare di nuovo.
- “Ed è giusto far finta di farsi male per poi scappare?”
- “Mmh…si.”
- “Ah si?” Comincio a fargli il solletico e lei non riesce a smettere di ridere.
- “Dai smettila!” La ignoro. “Ti prego Zayn!”Finisco di fargli il solletico per baciarla su tutto il corpo senza mai fermarmi. “Me l’hai fatta pagare abbastanza, ora basta!” Mi dice continuando a ridere.
- “Va bene. Che farai oggi?”
- “Devo andare da Corinne.”
- “Come andrai?”
- “Con la mia macchina.”
- “Ti accompagno io.”
- “Posso andare con la mia macchina.”
- “No, voglio accompagnarti io. Poi chiama quando ti devo venire a prendere.”
- “Ok.” Ha accettato di farsi venire a prendere perché ha capito che in questi giorni, quando lei studiava mi mancava tantissimo, perciò non si è messa a ribattere.
- “Andiamo a fare colazione.”
Annuisce.
 
                                                                                         ***

- “Zayn, mi hai fatto le fette biscottate con la nutella!” Mi sorride.
- “Mangi praticamente solo questo.”
- “Già, è vero. Sai dove sono mamma e papà?”
- “No, saranno in giro. Quando inizi i corsi di danza?”
- “La prossima settimana.”
- “Fammelo sapere che delle volte ti accompagno io.”
- “Zayn, ma ho una macchina.”
- “Infatti ho detto delle volte.”
Sbuffa.
- “A che ore devi andare da Corinne?”
- “Alle sei.”
 
                                                                                     ***
Alison’s POV
Mi sto preparano per andare a casa di Corinne, Zayn mi aspetta sul letto mentre messaggia al cellulare con i suoi amici.
- “Sono pronta.” Alza lo sguardo e mi squadra dalla testa ai piedi.
- “Dove credi di andare vestita così?”
Ho un jeans e una maglietta con scollo a V.
- “E dai, Zayn.”  Si mette a ridere.
- “Sto scherzando, andiamo.” Dice alzandosi dal letto. Mi avvicino per dargli un bacio sulla guancia, so che adora i miei baci.
 
Entriamo in macchina e metto un po’ di musica, un cd di Taylor Swift che mi ha regalato lui. Gli album di Taylor me li ha regalati tutti lui, tranne ‘Red’ perché è uscito da poco. Siccome spesso mi accompagna lui, ho lasciato un album nella sua macchina, mentre gli altri sono nella mia.
- “Forse quando ti vengo a prendere ci saranno anche Liam e Niall.” Loro sono dei suoi colleghi e sanno che è eccessivamente protettivo nei miei confronti. Zayn lavora in una palestra e fa il personal trainer per ragazzi, ama il suo lavoro, quando è nervoso, (la maggior parte delle volte è nervoso per colpa mia, lo faccio spesso arrabbiare quando non voglio fare qualcosa che lui mi impone) lì riesce rilassarsi, è gentile con le persone, fa fare le cose con piacere, quando qualcuno non riesce a fare qualcosa cerca di fargliela fare con molta pazienza, è quella persona che fa capire che nulla è impossibile e che se ci tieni a una cosa, riesci ad averla. Spesso assisto a delle sue lezioni, dice che gli fa piacere quando gli tengo compagnia, e ho notato che molte ragazze lo trovano carino, alcune fanno finta di non saper fare una cosa così lui corre subito ad aiutarle e sinceramente questa è una cosa che mi da un po’ fastidio, è come se lo prendessero in giro, ma in realtà glielo lascia fare, sa benissimo se quella ragazza sa fare una cosa o no, ma non dice niente, preferisce stare al gioco. Io di solito mi metto a un angolo della sala seduta a terra con le gambe incrociate e con la schiena poggiata al muro, a volte guardo quello fanno, ma ci sono delle volte in cui studio o mi leggo un libro e quando passa da me, per chiedermi se ho bisogno di qualcosa, se sto bene, se mi sto annoiando, oppure per lasciarmi un bacio sulla guancia, riesco a vedere negli occhi loro occhi di quelle ragazze tanta invidia ed è una cosa che mi diverte; mentre i ragazzi spesso mi fissano e anche questo sa, ma lui non mi fa avvicinare nessuno. D’inverno, lavora tutti i giorni, mentre d’estate solo tre volte a settimana. Niall invece, è un maestro di nuoto insieme a Liam.
- “Mi farò accompagnare da Corinne.”
- “Ma sei impazzita? Era solo per avvisarti.”
Sospiro.
Dopo venti minuti di silenzio in macchina, mi dice:
- “Siamo arrivati.”
- “Vado.” Dico mentre apro lo sportello.
- “Ci vediamo dopo.”
- “Ciao.” Gli do un bacio sulla guancia.
Scendo dalla macchina e mi dirigo verso la porta di casa di Corinne.
Busso alla porta e aspetto che Corinne mi apra, mente mi do un’aggiustata ai capelli.
- “Ciao!” Esclama, è contenta di vedermi.
- “Ciao.” Le sorrido e ci abbracciamo.
- “Entra.” Zayn non se ne va finchè non mi vedere entrare. Corinne si chiude la porta alle spalle e andiamo nel soggiorno.
- “Ti ha accompagnato Zayn?”
- “Si.”
- “Ci avrei scommesso.”
- “Ora ti posso spiegare.” Le dico riferendomi al perché me ne sono andata dal ballo senza avvisarla e il resto.
- “Me lo spiegherai dopo, esattamente tra due minuti arriva Austin con un suo amico, dice l’aveva portato al nostro ballo. Ti immagini che è quel figo che abbiamo visto appena arrivate?” Si mette a ridere.
- “Chi viene?!”
- “Stai tranquilla.” Sentiamo il campanello suonare. “Oh, meno di due minuti, sono già arrivati, aspetta qui, vado ad aprire!” Dice mentre si incammina verso la porta.

Sento la voce di Corinne che dice “Ciao, piacere” e i loro passi che vengono verso di me.
 - “Alison, lui è l’amico di Austin, Louis.


Spazio autrice: 
Saaalve, allora questo capitolo vi piace? Per questa storia ho molte idee, che credo vi piaceranno:)
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Capitolo 4
*** Capther four ***


Capther four.

Merda. E’ proprio lui ed è…un amico di Austin. Ecco di chi si trattava quando al ballo mi ha detto: “Sono venuto con un ragazzo di questa scuola.”
- “M-ma…ma tu…”
- “Vi conoscete?” Domanda Corinne.
- “Si…” Risponde Louis con gli occhi spalancati sorpreso di vedermi.
- “Al ballo...”
- “Ecco perché eravate spariti entrambi.” Dice Austin. Louis si mette a ridere, mentre le mie guance si arrossiscono per la timidezza.
- “Ti ha riaccompagnato lui a casa?” Chiede Austin, forse sa che l’amico è capace di fare queste cose.
- “Si.” Risponde Louis per me, ha capito che mi sono intimidita troppo.
- “Tu hai da raccontarmi molte cose.” Mi dice Corinne.
Louis ride.
- “Fatti i fatti tuoi.” Le dice scherzosamente Austin mente la bacia a stampo.
- “Ma è la mia migliore amica.”
- “Ah, è lei? Non odiarmi.”
- “Perché dovrei odiarti?”
Mi nascondo il viso con una mano per l’imbarazzo.
- “Ieri non è uscita con te perché l’ho costretta ad uscire con me.” Sia Austin che Corinne spalancano gli occhi.
- “Siete usciti insieme?”
Adesso vorrei nascondermi.  
- “Hai davvero da raccontarle molte cose.” Dice scherzosamente Austin, evitando di chiedere altri dettagli, sanno che sono molto imbarazzata ed è il caso di smetterla.
- “Infatti. Vabbè, sedetevi che porto da bere.” Conclude Corinne.

                                                                                           ***
Siamo seduti davanti il tavolino da tè nel soggiorno, io e Corinne vicine, mentre Louis ed Austin difronte a noi.
- “Eravate in classe insieme?” Ci chiede Louis.
- “Si.” Risponde Corinne. “Come vi siete conosciuto con Austin?”
- “Ci conosciamo da quando eravamo piccoli, stavamo sempre insieme. Le nostre mamme sono molto amiche.”
- “Ah capisco. E di che ti occupi?”
- “Gioco in una squadra di calcio.”
- “Quale?”
- “Il Doncaster.”
- “Sul serio?”
- “Si.” Louis gli sorride.
- “Domani ha una partita, andiamo?” Si intromette Austin.
- “Si annoieranno, lasciale stare.”
- “No, non è vero.” Aggiungo io, sorridendogli. “Solo che…”
- “Tranquilla, lo convincerò io a Zayn.” Corinne mi fa un occhiolino.
- “Non credo che ci riuscirai, lascia fare a me. E poi non gliel’ho ancora chiesto, quindi non cominciamo a farci problemi.”
- “Infatti.” Dice Austin.
Abbiamo parlato e scherzato tutto il tempo e io ho avuto la possibilità di conoscere meglio Louis, all’inizio sembrava un tipo bastardo, invece ora scopro che è simpatico e gentile. Mi arriva un messaggio da parte di Zayn:
“Posso venire a prenderti? x”
Deve uscire con i suoi amici, non vorrei fargli fare tardi.
“Si.” Gli rispondo.
- “Emh…tra poco me ne dovrei andare.”
- “Perché?” Domanda Corinne.
- “Zayn stasera è impegnato e può venire a prendermi adesso.”
- “Tranquilla amore, tanto tra poco andiamo via anche io e Louis.” Dice Austin a Corinne.
- “Ah, va bene. Ho voglia di noccioline…mi aiuti a prenderle? Sono in un ripiano alto e non ci arrivo.”
- “Certo.”
Si alzano dal divano e vanno verso la cucina.
Appena io e Louis rimaniamo soli mi dice:
- “Mi dispiace per il fatto che prima ti abbiamo messa in imbarazzo.””
- “Non fa niente, mi ci sto abituando. “
- “Non voglio che ti ci abitui.”
- “Che?”
- “Non voglio che ti ci abitui…sei perfetta così.” Mi sorride.
A quel punto arrivano Austin e Corinne che si stanno rincorrendo come fanno di solito, Corinne  gli avrà fatto un dispetto. Louis sposta lo sguardo da me, per guardare loro sorpreso, confuso.
- “Tranquillo, fanno sempre così.” Gli dico sorridendo, mentre loro ridono rumorosamente.
- “Assisti spesso a questo tipo di scena?”
- “Si, a volte aiuto Austin a catturare Corinne, lo trovo divertente.”
- “Questa volta ti aiuto anche io.” Mi sorride mentre si alza, io lo seguo.
Ci nascondiamo dietro la porta della cucina cercando di non farci vedere.
- “Aspetta, aspetta fermo!” Dice Corinne con il fiatone.
- “No, non ci casco.”
- “No davvero, sono spariti Alison e Louis, guarda!” Dice indicando il divano.
- “Merda, quei due spariscono sempre. Chissà che cazzo fanno.”
Le mie guance si arrossiscono per l’imbarazzo, Louis se ne accorge e mi sussurra.
- “Lascialo stare, è un coglione.”
Riesce a farmi ridere cercando di non fare rumore.
- “Dai, chiama Louis.” Dice Corinne.
- “Aspetta, può darsi che sono andati in bagno.”
- “Insieme?”
- “Louis è capace.”
Louis capendo che mi sto nuovamente imbarazzando sussurra: “Ma che problemi ha? Che testa di cazzo.”
- “Beh, Alison no. Se ne saranno andati come hanno fatto al ballo.”
- “Non doveva venirla a prendere Zayn?”
- “Si e sa che se ne andata con lui si arrabbierà.”
- “Ma no, ci staranno facendo uno scherzo, controlliamo in giro.”
- “Non voglio girare per la casa come una cogliona e alla fine non c’è nessuno.”
- “Sei già cogliona.” Corinne lo guarda storto. “…la mia cogliona.” Le sorride e la bacia a stampo. “Dai ora cerchiamoli, nel caso dopo lo chiamo. Corinne cerca nel piano di sopra, mentre Austin si occupa del piano di sotto.
- “Adesso gliela faccio pagare.” Mi sussurra Louis.
- “E come?”
- “Vedrai.” Prende una  bottiglia d’acqua poggiata su un mobile vicino la porta cercando di non fare rumore. Lentamente la apre, appena Austin si avvicina alla porta della cucina, lui esce e  svuota la bottiglia d’acqua addosso a lui.
Mi copro la bocca con le mani per lo stupore e mi metto a ridere.
Austin è abbastanza confuso, l’acqua fredda lo ha scosso un po’, io e Louis non riusciamo a smettere di ridere. Ha fatto una faccia stranissima quando sentì il getto di acqua fredda sul corpo.
- “Te lo meriti, al massimo al bagno ci vai tu con la tua fidanzata.”
Corinne scende sotto sentendo le nostre risate.
- “Che succede?” Spalanca gli occhi e la bocca appena vede il fidanzato in quelle condizioni e successivamente si mette a ridere.
- “Sei un bastardo Louis!” Esclama Austin.
- “Lo so.” Risponde lui divertito.
- “Batti il cinque Louis!” Esclama Corinne porgendogli la mano per ricevere il cinque.
Mi arriva un messaggio da Zayn:
“Sono fuori. Esci?”
 “Si, sto arrivando.”
- “Emh, Zayn è arrivato.”
- “Devi andare?” Domanda Corinne.
- “Si, mi sta aspettando.”
- “Va bene, stasera ti chiamo.”
- “Ciao Alison.” Dice Austin mentre strizza la maglietta.
- “Ci sentiamo.” Mi dice Louis sorridendo.
- “C-certo.” Stavo per baciarlo come si fa di solito, cioè sfiorandogli le guance, ma lui mi bacia sulla guancia, quando ritorna a guardarmi negli occhi, gli sorrido.
 
                                                                                             ***
Zayn mi sta aspettando appoggiato all’auto fissando l’asfalto, sentendo i miei passi capisce che sto arrivando, alza la testa e quando mi vede mi sorride.
- “Ehi, tutto bene?” Mi chiede una volta arrivata davanti a lui, io annuisco. “Ci sono, Liam e Niall.”
- “Allora mi metto dietro.”
- “No, ho fatto mettere loro dietro.”
- “Zayn, ma non c’era bisogno.”
- “Dai, entra.”
                                                                                            ***
Zayn accende il motore, mentre Zayn e Niall mi salutano
- “Alison, è tanto che non ci vediamo!” Esclama Liam sorridendomi.
- “Si, infatti.”
- “Ho studiato per gli esami di maturità e sono stata quasi sempre in casa.”
- “Allora devono essere andati bene.” Mi sorride Niall.
- “Abbastanza.”
- “Domani vuoi venire in palestra?” Domanda Zayn.
- “Ok, però ti devo chiedere una cosa.”               
- “Sentiamo.”
- “Posso andare a vedere la partita di Louis?”
- “Che partita?”
- “Di calcio. Gioca nel Doncaster.”
- “Wow. Ma io non l’ho mai visto, quando è entrato?”
- “Da poco.”
- “Ah, ecco.”
- “Allora posso andare?”
- “No, è pericoloso.”
- “Perché dovrebbe essere pericoloso?”
- “Non puoi andare nello stadio sola! C’è troppa gente!”
- “Ma non sono sola, ci sono Austin e Corinne.”
- “Ci devo pensare.”
- “Dai Zayn, mandala!” Esclama Liam.
- “Che può succedergli? L’importante è che non è sola!” Dice Niall.
- “Ho detto che ci devo pensare.”
- “Però esageri. Lei ci tiene ad andarci.” Dice Liam.
- “Ti prego.” Lo imploro.
- “Lasciamici pensare.”
Sbuffo.                                                                                                                                             
- “Vuoi venire con me ora?”
- “Tu fammi andare alla partita.”
- “Non ti conviene ricattarmi.” Mi scappa un sorriso e gli do un bacio sulla guancia. “Non mi corrompi.”
- “Per favore.”
- “Alison, ci vuoi andare? Allora non ripetermelo più! Se ti ho detto che ci devo pensare, ci devo pensare!” Si è arrabbiato e ha utilizzato un tono poco piacevole.
- “Fanculo Zayn.” Dico girando il volto dal lato del finestrino.


 

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Capitolo 5
*** Capther five. ***


Capther five.

Alla fine Zayn non mi ha lasciato scegliere, mi ha portato con lui è basta ed è ancora arrabbiato con me, quasi non mi parla, parla solo quando è necessario.  Siamo seduti al tavolo di un bar al centro di Doncaster, mentre loro parlano e scherzano io invio un messaggio a Corinne:
 “Ho litigato con Zayn, non so se riuscirò a venire alla partita.” Mentre bevo un sorso della coca cola che ho ordinato, lei mi risponde. Risponde subito perché messaggia tutto il giorno con Austin, ha sempre il cellulare nelle mani, a volte diventa fastidioso.
“Dovevi litigarci proprio oggi? Non potevi aspettare fino a domani? Sei la solita.”
 “Lui aveva detto che doveva pensarci per mandarmi alla partita, abbiamo cercato di convincerlo io e i suoi amici e si è arrabbiato. Non dire niente ad Austin, forse mi manderà.”
-
“Andiamo a fumarci una sigaretta.” Propone Liam.
- “No, ora non mi va. Andate tu e Niall.”
- “Sei sicuro?” Chiede Liam.
- “Si.”
- “Andiamo Niall.”
Liam e Niall si alzano dal tavolo e cercano di raggiungere l’uscita del bar facendosi spazio tra la folla di persone, al tavolo rimaniamo io e Zayn che è seduto accanto a me.
Corinne mi ha risposto:
“Va bene, cerca di farti mandare."
Si avvicina per baciarmi la tempia destra, vuole fare pace, forse si è reso conto che il modo in cui si è rivolto a me mi ha fatto rimanere male. Io lo ignoro, la tristezza nel mio volto è evidente.
- “Alison.” Non gli rispondo. “ Mi abbraccia posando un braccio dietro la mia schiena. “Mi fai innervosire quando insisti.” Comincia ad usare un tono dolce. “Ho bisogno di pensarci.” Con la mano Inserisce una ciocca del miei capelli biondi dietro l’orecchio. “Non ti ho detto già no.”
- “I-io ci tengo molto ad andarci.”
- “Lo so.” Mi da un bacio sulla guancia. “Non mi piace quando ce l’hai con me.” Lo abbraccio, per fargli capire che non ce l’ho più con lui, anche se dovrei perché non mi ha ancora dato il consenso di andare alla partita. Poggio la testa sul suo petto e me la bacia, di conseguenza mi accarezza la schiena. “Che hai fatto da Corinne?”
Ci stacchiamo dall’abbraccio.
- “E’ stato divertente. C’era anche Louis, non me lo aspettavo, avevo gli occhi spalancati appena l’ho visto.” Mi metto a ridere.
- “Come mai era lì?”
- “Appena arrivata mi aveva detto Corinne che sarebbe arrivato Austin con un suo amico che aveva portato al ballo, ed era proprio lui.”
- “E lui che faccia ha fatto?”
- “Uguale alla mia.”
- “E che c’è stato divertente?”
- “Louis ha bagnato di sorpresa Austin con una bottiglia d’acqua perché lo prendeva in giro, è stato bellissimo.”
- “Domani verrai con me in palestra?”
Annuisco. Mi da un bacio sulla guancia perché è contento per il fatto che io abbia accettato.
- “Ti voglio bene.” Gli dico con un tono basso, lui riesce a sentirmi.
- “Anche io, tantissimo.”
Liam e Niall rientrano nel bar.
- “Andiamo via?” Chiedono a Zayn.
- “Si.” Dice prendendomi una mano e costringendomi ad alzarmi con lui.
- “Devi indossarlo, ora fa freddo.” Dice togliendosi la sua giacca e infilandola a me.
- “E tu?”
- “Sei più importante tu, andiamo.”

                                                                                                                           ***

E’ mezzanotte, abbiamo girato per Doncaster, Zayn mi ha portato in locali in cui non ero mai stata e ho conosciuto molti suoi amici. Ora ci siamo presi una pausa e siamo in un posto dove non passa molta gente, io sono seduta su un muretto, mentre Zayn, Liam e Niall fumano una sigaretta mentre conversano e scherzano. Zayn  non mi permette di fumare, non mi ha fatto neanche provare. Lui ha provato a sedici anni con i suoi amici e ha detto che se n’è pentito e che se potesse ritornare indietro non proverebbe. Mi ha detto che diventa un vizio che difficilmente ti togli e che fa molto male, mi ricordo che mi disse: “Non voglio che ti fai del male anche tu.”
Quando la finisce la spegne sul muretto dove sono seduta e la getta in un cestino. Mentre Niall e Liam continuano a scherzare lui si avvicina a me e ha il brutto odore di fumo.
- “Ehi, tutto bene?”
- “Si…”
- “Sei stanca?”
- “Un po’.”
- “Ora ce ne andiamo.”
- “Se vuoi stare ancora non fa niente, posso resistere.”
- “Tanto non dobbiamo fare nulla.” Mi da un bacio sulla guancia e ritorna a parlare con Niall e Liam.
 
                                                                                                                    ***
Stiamo ritornando, quasi mi vergogno di essere in macchina insieme a loro, hanno tutti i finestrini abbassati e il volume della musica al massimo, a volte Niall esce fuori dal finestrino per urlare qualcosa ai passanti, cantano le canzoni che vengono trasmesse alla radio a squarciagola, io spero solo di arrivare il più presto a casa. Mi vibra il telefono, sicuramente è Corinne che vuole sapere se sono riuscita a convincere Zayn. Lo sfilo dalla tasca, premo il tasto di sbocco e apro il messaggio. Non è di Corinne è di Louis, strano. Perché mi ha scritto?
“Mi ha fatto piacere vederti oggi. xx” Mi scappa un sorriso. “Grazie, io non me lo sarei mai aspettata. :)” Rispondo e invio. Zayn adesso mi avrebbe chiesto chi è che mi ha scritto un messaggio, ma non se n’è accorto essendo impegnato a fare casino. Il cellulare vibra di nuovo. “Già, neanche io e pensavo anche che mi sarei annoiato. :)”

“Mi hai fatto divertire un sacco quando hai buttato l’acqua addosso ad Austin, non riesco a smettere di pensarci! :D”

“Hahah x) Tuo fratello di manderà alla mia partita?”

“Mi ha detto che deve pensarci. :\”

“Se non puoi venire non preoccuparti. :)”

“Ancora non è detto. ;)”
“Vado a dormire altrimenti domani ci arrivo morto in campo x) Notte xx”
“Notte. Xx”

E’ quasi l’una e finalmente siamo arrivati a casa, salutiamo Niall e Liam che avevano lasciato le loro auto davanti il nostro appartamento ed entriamo in casa.
 
                                                                                                                          ***
I nostri genitori stanno già dormendo e io e Zayn stiamo salendo le scale cercando di fare meno rumore possibile. Ora sono nella mia stanza, alzo il cuscino del letto per prendere il pigiama e lo poggio sulla sedia. Mi slaccio le scarpe, e le metto nella scarpiera, mi tolgo i pantaloni, la maglietta e il reggiseno, li poso sul letto e mi infilo il pigiama. Apro nuovamente la scarpiera per prendere delle infradito e mi dirigo silenziosamente nella stanza di Zayn. Apro la porta e lo trovo sul letto mentre sfoglia un album di fotografie. Mi siedo delicatamente accanto a lui, mi guarda per sorridermi e poi riporta lo sguardo di nuovo sulle fotografie che raffigurano una donna.
- “Chi è?”
 - “Mia madre.” Non ho visto molte foto di sua madre, al massimo due o tre quando ero piccola, non me la sarei mai ricordata e questo album e la prima volta che lo vedo, forse l’ha custodito gelosamente nascondendolo.
- “E’-è molto bella.”
 - “Mi manca tantissimo.” Sospira.
- “Mi dispiace Zayn.”
- “Ora ci siete voi, ci sei tu.” Mi sorride. “Sei l’unica donna che amo più di ogni altra oltre a mia madre.” Chiude l’album e lo tiene ancora sulle gambe. “Capisci perché sto molto attento a te?” Annuisco portando il mio sguardo sul pavimento. Mi mette una mano sotto il mento per farsi guardare negli occhi. “Non voglio perdere anche te, sei tutto ciò che mi rimane.” Mi da un bacio sulla guancia. Si alza dal letto per mettere a posto l’album. Lo mette dentro l’armadio vicino i vestiti. Come ho fatto a non accorgermene? Mi piacciono le sue magliette e a volte le indosso, quando mi vede indosso “una parte di lui” gli scappa un sorriso. Si siede di nuovo sul letto.
 -“Per quanto riguarda la partita…”
 - “Si…?” Gli dico con un leggero sorriso.
- “Andrai davvero insieme ad Austin e Corinne?”
- “Si.” - “Mi risponderesti al cellulare se ti chiamassi?”
- “Si.” Sospira.
- “Stai attenta.”
- “Grazie Zayyyyn!” Gli salto addosso abbracciandolo facendolo stendere sul letto. Lui si mette a ridere e gli do tanti baci sulla guancia per ringraziarlo.
- “Ok, ora calmati Alison!” Mi dice sorridendomi. Mi alzo da sopra di lui e mi siedo nuovamente composta.
- “Poi ti verranno a prendere in palestra Austin e Corinne?”
- “Si, penso di si. Domani ci organizziamo.”
- “Fammi sapere.” Mi dice dandomi un bacio sulla fronte. “Ora vai a dormire, è tardi.”
- “Perché non ci vediamo un film insieme?” Zayn si mette a ridere affondando il viso nelle mani, segno che preferisce che io vada a dormire, ma alla mia proposta non può dire di no perché in realtà vorrebbe anche lui.
- “Ma è tardi.”
- “E quindi?”
Sospira.
- “Andiamo.”
Sorrido.
                                                                                            
                                                                                                                   ***

Come film abbiamo scelto ‘warm bodies’ un film romantico, a lui piacciono di questo genere, ma preferisce quelli di avventura, ma alla fine lo convinco sempre a vederci quelli romantici.
Lui è steso sul divano, io sono sopra di lui girata su un fianco con la testa sul suo petto. Adoro essere sdraiata sopra di lui, il suo corpo mi trasmette carole e mi rilasso, soprattutto quando mi accade qualcosa di brutto, l’affetto e il corpo di Zayn  mi fanno dimenticare tutto, scaccia tutti i miei brutti pensieri, inoltre amo sentire il suo petto alzarsi e abbassarsi a causa del suo respiro. Io non me ne accorgo, ma anche io ho bisogno di lui, anche io lo amo, anche io non vorrei perderlo, ma non ci penso mai a queste cose dato che la maggior parte delle volte litighiamo perché è troppo pesante e quando non mi fa fare una cosa che desidero non lo sopporto, però alla fine fa di tutto per farmi ritornare il sorriso.

                                                                                                                 ***

Zayn’s POV
Alla fine non siamo saliti più in camera perché ci siamo addormentati sul divano. Lei sta ancora dormendo beatamente sopra di me e mi dispiace svegliarla. Ho seriamente paura per quando andrà a vedere la partita, potrebbe succedergli di tutto, non posso dirgli di aver cambiato idea e non farla andare più, ci rimarrebbe davvero male e non mi parlerebbe per tutto il giorno. Vabbè, tanto mi ha assicurato che mi risponderà al telefono e se succede qualcosa mi chiama e arrivo subito da lei, inoltre ci sono Austin e Corinne, di cosa dovrei preoccuparmi? Vabbè, proviamoci.
Comincio a baciarle il collo con l’intenzione di svegliarla almeno dolcemente, perché sinceramente non mi va di stare fermo sul divano e aspettare che si svegli.
- “Alison?” Le sussurro. “Alison?” Non sente, sta dormendo profondamente, evidentemente ieri era proprio stanca. Ok, comincio a muovermi, forse si sveglia. Mi alzo lentamente e sposto la sua testa dal mio petto sul braccio del divano. Niente, non si sveglia.  Provo a liberare il mio corpo da sotto il suo, ancora niente, dorme. Mi alzo dal divano e la prendo in braccio come una principessa portandola sopra per farla continuare a dormire nel suo letto. Arrivato davanti la porta della sua stanza spingo con un piede la porta socchiusa, entro e la poggio delicatamente sul letto.
                                                                                      
                                                                                                                    ***

Appena sceso sotto vedo i miei genitori rientrare, mio padre si piazza come al solito subito davanti la televisione, mentre mia madre si mette a cucinare, dopo tutto sono le dodici e mezza.
- “Dov’è Alison?” Chiede mia madre quasi preoccupata.
- “E’ ancora sopra che sta dormendo.”
- “Ieri è uscita con te vero?”
- “Si, tranquilla.”
- “Sono fiera di te Zayn.” Mi dice sorridendomi e dandomi un bacio sulla guancia.
- “Oggi verrà con me in palestra.”
- “Bene, è tanto che non stavate insieme come prima o sbaglio?”
- “Già. Poi però…andrà ad una partita…di calcio.” Mi guarda con gli occhi spalancati.
- “Che significa?”
- “Si lo so, ma ho la situazione sotto controllo.”
- “Cioè?”
- “Lei sarà li con Austin e Corinne, ha detto che mi risponderà al cellulare ogni volta che la chiamerò e se succede qualcosa mi chiama subito.”
- “Zayn, questo significa avere la situazione sotto controllo?!”
- “Calmati, se è necessario che deve essere sorvegliata, chiedo a un mio amico che ci va di controllarla. Non allarmarti, so quello che faccio, in ogni caso lo sai che non lascerei che gli facessero del male.”
- “Mi fido di te.”
In quel momento Alison scende le scale strofinandosi gli occhi, appena arriva all’ultimo gradino gli vado davanti impedendogli il passaggio.
- “Ehi.” Le do un bacio sulla guancia.
- “Ciao Zayn, ciao mamma.”
- “Allora… mi parli di questa partita a cui andrai?” Le domanda mia madre.
- “Vado a vedere il Doncaster.”
- “Come mai? Non ti sei mai interessata al calcio.”
- “Ci gioca un mio amico.” Scende l’ultimo scalino, mi schiva e si siede su una sedia della cucina.
- “Stai attaccata ad Austin e Corinne e se succede qualcosa chiama subito Zayn, o me e tuo padre ok?”
- “Sii mamma.” Risponde stufata.
                                                                                                            ***
Alison’s POV
Stiamo per uscire di casa e per andare in palestra.
- “Muoviti Alison, o mi farai fare tardi!”
- “Si, sto arrivando Zayn!” Dice scendendo velocemente le scale.
- “Dai, andiamo.” Apro la porta e usciamo.
                                                                                                                  ***
Mentre guida mi chiede:
- “Come ti sei organizzata con Austin e Corinne?”
- “Mi vengono a prendere in palestra.”
- “E il ritorno?”
- “Mi accompagnano a casa.”
- “Potrei venire a prenderti anche io, giusto per essere sicuro che stai bene.”
- “Zayyyn, quanto sei pesante! Non sto andando in un campo di concentramento!”
- “E’ che poi non ti vedo proprio.”
- “Perché, tu dove sei?”
- “Devo uscire.”
- “Torni tardi? Ti aspetto sul divano e andiamo a dormire insieme.” Gli sorrido.
- “No, vai a dormire.”
- “Ci posso provare, ma non credo che lo farò.”
Si mette a ridere.
- “Ma perché non mi ascolti per una cazzo di volta?”
- “No, veramente dovrei farti io la domanda ‘ma perché non mi fai fare quello voglio per una cazzo di volta?’ sono costretta sempre a fare quello che dici tu.”
- “Lo so.” Si mette a ridere di nuovo. “Vabbè, non esco.”
- “Ma sei impazzito?”
- “No, Alison. Ho seriamente paura, già non volevo mandarti, stamattina ero indeciso.”
- “Zayn, per favore, esci.”
- “Ora vedo.”
- “Fallo per me.”
- “Alison, se succede qualcosa non esitare a chiamarmi, hai capito? Qualunque cosa.”
- “Rilassati!”
- “No, è impossibile rilassarsi. Devi rispondere al telefono anche se ti chiamo ogni secondo.”
- “Si, stai calmo.”
- “Non credo di riuscire a stare calmo.” Gli do un bacio sulla guancia. “Neanche questo mi fa stare calmo.”
Mi metto a ridere. “Siamo arrivati.”
Mi stacco la cintura, apro lo sportello e scendo dalla macchina, mentre Zayn e ancora dentro che fruga nel portaoggetti per prendere non so che cosa. Una volta uscito anche lui, ci dirigiamo verso la palestra.

Appena passiamo dall’ingresso, la ragazza che lavora alla reception urla:
- “Ehii Zayyyn!” Deve essere una di quelle oche attratte da lui.
- “Ciao Cindy.” Gli sorride e si dirige verso di lei, io lo seguo.
- “Lei è la tua ragazza?” Domanda alzando un sopracciglio.
Si mette a ridere.
- “No è mia sorella.”
- “Che carina che sei.” Lecca culo di merda.
- “G-grazie.” Rispondo timidamente.
- “Vabbè, io vado che sono già in ritardo.”
- “Certo, in caso ci vediamo dopo.” Gli fa un occhiolino. Mi viene voglia di prenderla a schiaffi.

Mentre ci avviamo verso la sala dove fa lezione mi  mette un braccio dietro la schiena e mi da un bacio sulla  guancia.
- “Ma è nuova?”
- “Chi?”
- “La ragazza alla reception, ce n’era un’altra prima.”
- “Si, quella si è licenziata.”
- “E questa…ti vuole?”
- “Ma no, non credo.” Mi sorride.
- “Io avrei i miei dubbi.”
- “Tra noi due il geloso posso farlo solo io.” Mi sorride e io ricambio il sorriso.
Appena entriamo nella sala, il rumore delle chiacchiere degli allievi di Zayn cessa.
- “Scusate il ritardo.” Dice percorrendo tutta la sala per posare il borsone. E’ grande e rettangolare. Per colpa mia ha fatto tardi, perché dopo vedrò Louis, quindi ho fatto attenzione a come vestirmi e ho messo un filo di trucco. “Come vedete, oggi c’è anche mia sorella.”
- “Ciao Alison.” Dicono in coro.
- “Ciao.” Sorrido e mi siedo a terra con le gambe incrociate nel mio solito posto.
- “Iniziamo la lezione facendo un po’ di addominali e flessioni, poi vi sistemate agli attrezzi.” Dice rivolgendosi agli allievi. Tutto questo mi fa pensare a come sarà il mio insegnante di danza, quando mi sono iscritta mi hanno dato una copia del foglio dell’iscrizione c’era scritto anche il nome dell’insegnante con cui avrò a che fare, un certo “Styles” ne ho sentito parlare, o meglio ce ne ha parlato a me e alle mie compagne, la mia insegnante di danza con cui ho avuto il diploma, ci ha detto che è eccezionale, uno dei ballerini più bravi, ha ballato per molti artisti famosi e la cosa che mi ha colpito di più è che ha ricevuto il diploma a soli sedici anni. Inoltre ci ha detto che ha fatto degli stage e ha fatto parte delle commissioni per degli esami di danza in alcune scuole, la mia insegnate ha avuto modo di conoscere il suo modo di insegnare, assistendo ad un suo stage, ci ha detto che è molto severo e che è molto corretto e preciso, che pretende rispetto e che non ama perdere del tempo. Io ho seriamente paura di questo tizio. Mi scivola dai pensieri Zayn, che mi chiede:
- “Tutto bene?”
- “Si.”
- “Hai sete?”
- “No.” Gli sorrido e mi da un bacio sulla guancia e tutte le ragazze che mi guardano come se volessero essere al mio posto.
- “Sicuro? Hai bisogno di qualcosa?”
- “No Zayn, tranquillizzati.”
- “Austin e Corinne ti stanno venendo a prendere?”
- “Penso proprio di si.”
- “Zayyyn! Vieni a darmi una mano?” Urla una ragazza facendo finta di non saper utilizzare l’attrezzo con cui si deve esercitare.
- “Devo andare.”
- “Certo.”
Sospiro.
Mi vibra il telefono, è Corinne:
“Siamo fuori la palestra.”
Mi alzo da terra per avvisare Zayn che devo andare via, mi faccio strada tra gli attrezzi e lo raggiungo.
- “Zayn, sono arrivati, devo andare.”
- “Ti accompagno.” Stava dicendo alla ragazza di aspettare un attimo, ma io lo blocco.
- “Zayn, sono qui fuori, posso andare sola.”
Sospira.
- “Fai attenzione.”
- “Si, stai tranquillo.” Gli do un bacio sulla guancia e gli sorrido.

                                                                                                                ***
Passo davanti la reception e la nuova ragazza che ci lavora mi saluta, forse vuole diventare mia amica in modo da aiutarla con Zayn, o almeno è questa l’impressione che da. Ma sta fallendo, non voglio diventare sua amica è antipatica e vanitosa, non mi piace per niente, non la farei mai avvicinare a mio fratello.
Corinne mi ha aspettato davanti l’uscita.
- “Quindi alla fine sei riuscita a convincerlo.”
- “Già, anche se era indeciso e ha detto che ha molta paura.”
- “Uff.”
- “Austin?”
- “E’ in macchina.”
- “Andiamo, altrimenti facciamo tardi.”

                                                                                                                        ***
- “Ciao Alison.” Dice Austin mentre entro in macchina sistemandomi sui sedili di dietro, Corinne si è seduta avanti.
- “Ciao.”
- “Sei eccitata nel vedere Louis giocare?” Mi sorride, le mie guance si arrossiscono.
- “Lasciala stare, la stai imbarazzando!” Dice Corinne.
- “Sono…normale.”
- “Normale?”
- “….si.”
- “Comunque Louis ci ha fatto avere dei posti in tribuna, quindi la vedremo benissimo.” Io non ne capisco niente di calcio, quindi sto zitta.
Il mio telefono squilla.
- “Chi è?” Chiede Corinne.
- “Zayn.”
- “Già?” Domanda  Austin stupito.
- “Tu ancora non hai capito com’è.” Gli dice Corinne.
- “Zayn?”
- “Hai trovato Austin e Corinne?”
- “Si.”
- “Tutto bene?”
- “Si.”
- “Siete ancora in macchina?”
- “Si, Zayn stai calmo.”
- “Qualunque cosa chiamami.”
- “Sii, ciao.”
- “Ciao.”

- “Tutto apposto?” Chiede Corinne.
- “Si, ma è ancora spaventato. Questo è capace di chiamare carabinieri, pompieri e pronto soccorso.”
Si mettono a ridere.
- “ E poi lo spettacolo siamo noi, altro che partita.” Dice Austin e continuiamo a ridere.

                                                                                                                     ***
Ci stiamo facendo strada tra la folla di persone, cioè è Austin che ci fa strada, io e Corinne non ne capiamo un cazzo, lui con una mano tiene i nostri biglietti, l’altra tiene la mano di Corinne e la mano di Corinne tiene la mia.
Finalmente con fatica riusciamo a raggiungere i nostri posti, osservo in ogni minimo dettaglio la struttura di uno stadio, non ci sono mai stata, si affolla sempre di più, c’è chi ha delle bandiere, chi indossa la maglietta, chi ha la faccia colorata, non ho mai visto una cosa simile.
Dopo una trentina di minuti le due squadre entrano in campo, Austin mi indica la squadra di Louis, ma ancora nessuna di noi tre è riuscita ad identificare lui.
Faccio lavorare i miei occhi, guardando attentamente ognuno di loro. I miei occhi si spalancano appena che l’hanno inquadrato. Dio, è bellissimo con la sua divisa, dietro la sua maglia c’è scritto “Tomlinson.”
- “Eccolo!” Esclamo.
- “Dove?” Chiede Corinne.
- “Guardate, proprio lì!” Dico entusiasta indicandolo con un braccio.
Austin, sapendo che non ne capiamo un cazzo ci spiega alcune cose:
- “Adesso hanno deciso quale squadra deve avere per prima la palla, l’ha presa l’altra squadra e ora si stanno stringendo la mano due giocatori di entrambe le squadre. Louis è un attaccante, cioè è quello che fa i goal, non so come spiegarvelo, per esempio i difensori non segnano, solo gli attaccanti possono.”
Un compagno di squadra di Louis riesce a prendere la palla al giocatore dell’altra squadra e cerca di portarla alla porta passandola ad altri suoi compagni, ma appena la passa ad uno che era troppo lontano da lui, riesce a prenderlo la squadra avversaria. Questa riesce a portarlo alla porta e dopo tanti ostacoli formati dai compagni della squadra di Louis, riescono a fare goal. I tifosi della squadra che ha segnato, si alzano dal proprio posto e alzano le mani al cielo esultando, mentre i tifosi della squadra di Louis si lamentano e alcuni insultano il giocatore che ha fatto goal.
- “Che cazzo! Vaffanculo, quello era vicinissimo a quello che ha fatto il goal, non ci voleva niente a togliergli la palla! Ma che cazzo ci sta a fare in campo?!” Esclama Austin arrabbiato.
- “Vuoi andarci tu al posto suo, amore?” Gli chiede Corinne sorridendo.
- “E lasciare la mia ragazza qui? Potrebbe avvicinarsi a te chiunque. Non esiste, sei mia.” La bacia con la lingua.
- “Guardate, guardate! Louis è vicino la porta!” Si staccano subito e guardano con gli occhi spalancati. Louis, si posiziona, prepara il piede destro e tira con grande potenza contro la porta, il portiere, credo si chiami così cerca di pararla cadendo a terra di lato, ma la palla sfonda la rete. Tutti ci alziamo e urliamo per Louis, una persona vicino a me urla con le mani ai lati della bocca: “Tomlinsoooooooooooooooon!”
- “Cazzo, ha segnato! Ha segnato! Louis ha segnato!” Urla Austin. Ora tutti i compagni di squadra sono addosso a Louis che lo abbracciano per il potente goal che ha appena segnato, da che sul grande schermo c’era scritto “1-0”, ora c’è scritto “1-1”. I- io, io… non ci credo. Quello è proprio Louis, Louis Tomlinson.

                                                                                                                         ***
Mi sto annoiando, nessuno riesce a segnare e mancano pochi minuti alla fine, non vorrei che finisca con un punteggio pari, anche se alla fine non mi importa, ho notato che Louis sta dando tutto se stesso per questa partita, ci tiene, si vede che è la sua passione. Mi squilla il telefono, ovviamente è Zayn.
- “Pronto?”
- “Che casino che c’è!”
- “Infatti non riesco a sentirti bene.”
- “Mi sono trattenuto a non chiamarti, poi non ce l’ho fatta più.”
- “Grazie.”
- “Stai bene?”
- “Si.”
- “Ho saputo che il Doncaster ha segnato.”
- “Già, stai vedendo la partita in tv?”
- “No, non posso sono fuori, però prima un ragazzo urlava ‘Tomlinson ha segnato! Ha segnato!”
Lo sento ridere.
- “E’ lui, si chiama Louis Tomlinson.”
- “Davvero?”
- “Si.”
- “Allora deve essere bravo.”
- “Abbastanza.”
- “Vabbè, chiamami quando sei uscita.”
- “Va bene, ciao.”
- “Ciao.”


Louis è vicino la porta, un suo compagno viene marcato da un giocatore della squadra avversaria, passa la palla a un altro suo compagno e tutti si avvicinano a lui, questo tira la palla a Louis, che rimanendo concentrato sulla palla riesce a segnare sfondando nuovamente quella rete. Sono fiera di lui, ha segnato all’ultimo minuto. I tifosi del Doncaster urlano, si abbracciano, piangono per l’emozione.
- “Abbiamo vinto! Abbiamo vinto, cazzo!” Esclama Austin.
Io abbraccio Corinne, sono felicissima.
- “Sei contenta?” Domanda Corinne.
- “Molto.” Mi esce una lacrima che asciugo subito con il dito, sono sempre stata una ragazza sensibile, Corinne mi abbraccia di nuovo.
- “Cominciamo ad uscire, altrimenti dopo escono tutti e rischiamo di perderci tra la folla.” Dice Austin.
- “E Louis?” Domando.
- “Possiamo aspettarlo in macchina, anche se ci vuole perché deve farsi la doccia.”
- “Lo-lo aspettiamo?” Chiedo timidamente, voglio vederlo e complimentarmi con lui.
- “Si, dai.” Dice Corinne.
                                                                                                                       ***
Lo stiamo aspettando in macchina, mentre Austin gli invia un messaggio per dirgli che lo stiamo aspettando io chiamo Zayn, digito il suo numero che conosco a memoria e premo il tasto per avviare la chiamata, dopo due squilli risponde, mi risponde subito per paura che mi possa essere successo qualcosa.
- “Alison?”
- “Ehi, Zayn. Sono uscita.”
- “Ah, ora dove sei?”
- “Siamo in macchina che aspettiamo Louis, ora sei più tranquillo?”
- “Si, un po’.”
- “Santo cielo, Zayn.”

Ride.
- “Poi avvisami quando sei a casa.”
- “Sii.”
- “Ti voglio bene.”
- “Anche io, ciao.”

Attacco.
                                                                                                                         ***
Dopo quasi un’ora, finalmente vedo Louis dirigersi verso la macchina con un borsone sulla spalla e scendo subito dall’auto, appena mi vede mi sorride.
- “Ehi.”
- “C-ciao.” Quando sono davanti a lui divento timidissima, ma non me ne preoccupo più di tanto, mi ha detto che vuole che continui ad essere così.
- “Alla fine sei venuta.”
- “C-complimenti.”
- “Grazie.”
Mi mette un braccio dietro la schiena, mi avvicina a se e mi da un bacio sulla guancia.
- “Congratulazioni amico!” Gli urla Austin mentre si dirige verso di lui per dargli una pacca sulla spalla.
- “Sei stato davvero bravo Louis.” Gli dice Corinne sorridendo.
- “Grazie.”
- “Hai fatto dei goal bellissimi, cazzo.”
- “Non esagerare.”
- “E’ vero.” Quando dico questo porta i suoi occhi colore oceano su di me e mi guarda non credendo a ciò che ho detto.
- “Grazie.”

                                                                                                                    ***
Abbiamo preso qualcosa ad un bar, poi Louis è andato via per conto suo, mentre Austin e Corinne mi hanno riaccompagnato a casa. Appena arrivata, ho avvisato Zayn che ero rientrata e si è tranquillizzato del tutto, mi ha detto di non aspettarlo perché avrebbe fatto tardi, invece adesso sono sul divano a guardare la tv non vedendo l’ora che arrivi, anche se so che ci vorrà ancora molto.
E’ molto tardi, mezzanotte quasi l’una e i miei stanno dormendo. Mi vibra il cellulare, chi può essere a quest’ora?
“Ehi.” Mi ha scritto Louis.
“Ciao.” Gli rispondo.
“Quindi sei ancora sveglia. xx”
“Già, sto aspettando Zayn. Tu invece non sei stanco?”
“Un po’, ma sono davanti casa tua.”
“Cosa?”
“Dai, esci :)”

Come gli è venuto in mente di venire qui? E’ tardi e la partita è stata stancante. Menomale che non mi sono ancora cambiata, altrimenti avrebbe dovuto aspettare.
Mi alzo silenziosamente dal divano e mi dirigo verso la porta, appena sente il rumore della porta aprirsi toglie lo sguardo dall’asfalto e lo porta su di me. E’ appoggiato alla sua auto e  la sua mano destra, stringe un indumento tra le mani.
- “Ciao.”
- “Ma sei impazzito?” Gli domando sorridendo.
- “Di te forse.” Le mie guance si arrossiscono. Sorride alla mia reazione e cambia argomento per non farmi imbarazzare ancora di più.”
- “Oh, volevo regalarti questa.” Mi porge l’indumento, io lo prendo e lo apro con due mani per capire cos’è, i miei occhi si spalancano quando realizzo che è la maglietta con cui ha giocato oggi. “
- “Grazie.”
- L’ho fatta lavare prima di dartela.” Mi metto a ridere. “Mi fai vedere come ti sta?” Mi aiuta ad indossarla. “Ti sta bene, un po’ grande ma ti sta bene.” Mi guarda attentamente negli occhi, si avvicina a me e delicatamente mi sposta una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Fissa per qualche secondo le mie labbra e lentamente ci  poggia le sue baciandomi a stampo. Sfiora il mio labbro superiore con la lingua come se volesse chiedermi l’accesso, la sua lingua entra nella mia bocca mentre cerca la mia, comincia ad esplorarla, le nostre lingue si intrecciano e si muovono come se una avesse bisogno dell’altra.

Spazio autrice: 
Questo capitolo, come avete potuto vedere è moooolto lungo, amatemi :33 No, apparte gli scherzi, spero vi sia piaciuto :)

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Capitolo 6
*** Capther six. ***


Capther six.

Si stacca dalle mie labbra e mi guarda negli occhi.
- “Ci vediamo domani, va bene?” Annuisco.
- “Sono qui alle diciotto. Vado, buonanotte.”  Mi da un bacio sulla guancia.
- “Notte.”
Io entro in casa e lui entra in macchina. Salgo sopra per andare in camera a mettere il pigiama. Sono davanti lo specchio lungo fissato a una parete della mia camera per vedere come mi sta la maglietta di Louis, mi giro e compare sulle mie spalle la scritta "Tomlinson", adoro questa maglietta. La tolgo, la ripiego e la metto accuratamente in un cassetto. Tolgo l'altra maglietta, quella che avevo sotto quella di Louis, i jeans e le scarpe. Prendo il mio pigiama rosa sotto il cuscino e lo indosso, scendo di nuovo sotto e mi riposiziono davanti la televisione, aspettando che Zayn rientri.

                                                                                                                         ***
Zayn's POV
 Sono appena arrivato a casa, spero che Alison non mi ha aspettato davvero ed è rimasta sveglia fin'ora, dopo tutto sono le tre, quindi credo si sia arresa e sia andata a dormire. Inserisco le chiavi nella fessura, le giro verso destra e apro la porta. Trovo la tv accesa ed Alison che si è addormentata sul divano, come sospettavo, si è arresa. Mi scappa un sorriso nel vederla addormentata lì ed è adorabile vedere il suo corpo si alza e si abbassa per il suo respiro. Poggio le chiavi sul tavolo della cucina, prendo il telecomando che ha lasciato sul tavolino da tè e spengo la tv, la prendo in braccio per portarla sopra nel mio letto, ma appena la sollevo spalanca gli occhi spaventata.
- "Tranquilla, sono io." Gli do un bacio sulla guancia per tranquillizzarla.
 - "Ah...Zayn...finalmente sei tornato..." Dice con la voce impastata dal sonno.
- "Ti avevo detto di non aspettarmi." - "Sapevi che non ti avrei ascoltato." - "Alison, è tardissimo." Dico mentre salgo le scale.
- "Che ore sono?"
- "Le tre."
Siamo arrivati davanti il letto della mia stanza, le faccio poggiare delicatamente i piedi a terra e lei si infila nel letto. "Vado un attimo in bagno, mi lavo e mi cambio, tu rimettiti a dormire."


Ovviamente non sta dormendo, mi ha aspettato ancora una volta.
 - "Alison ti ho detto di dormire." Dico mentre mi infilo nel letto, lei avvolge il mio corpo tra le sue braccia e mi da un bacio sul collo, dopo di che si mette a dormire.

                                                                                                                           ***
Alison's POV
Zayn sta ancora dormendo, io mi alzo dal letto e frugo nel suo armadio perché ho voglia di indossare una sua maglietta e sentire il suo profumo. Ecco, questa è perfetta,levo il top del pigiama e i pantaloncini, tanto le magliette di Zayn mi arrivano fino a sopra le ginocchia e indosso la sua maglietta. Scendo sotto e preparo la colazione, sia per me che per lui. Deve essere molto stanco, ieri ha lavorato, poi è uscito e si è preoccupato tantissimo per me, ora voglio solo che si riposi. Dopo mezz'ora, Zayn si alza e mi raggiunge in cucina.
 - "Perché non sei rimasta nel letto?" Domanda.
- "Non avevo più sonno e volevo fare colazione."
- "E perché non mi hai svegliato?" - "Mi dispiaceva, eri stanco."
- "Ma scherzi?" Mi dice sorridendomi e dandomi un bacio sulla guancia.
- "Te l'ho preparata io la colazione."
- "Grazie. Ho appena notato che indossi una mia maglietta."
 - "Già, mi piace."
- "Oggi che farai?"
- "Devo uscire con Louis."
- "Dove andrete?"
- "Non lo so. Tu che farai?"
- "Credo che anche io uscirò."
- "Con Liam e Niall?"
- "Si e altri nostri amici."
- "Louis mi ha regalato la maglietta con cui ha giocato, la vuoi vedere?"
 - "Certo che la voglio vedere, che gentile che è stato."
- "Si, è gentile e simpatico."
- "Dai, fammi vedere questa maglietta." Dice alzandosi dalla sedia davanti il tavolo, stava facendo colazione. Saliamo sopra ed entriamo nella mia camera. Lui sta in piedi aspettando che tiro fuori la maglietta, la sto cercando nel cassetto dove l'ho messa. Eccola, la apro e gliela faccio vedere.
- "Wow, ti rendi conto che hai la maglietta ufficiale indossata dal giocatore?
 - "Mmmh...no."
 - "Ma perché tu non capisci un cazzo. C'è gente che farebbe di tutto per averla." Mi dice ridendo.
- "Mi fai una foto con indosso la maglietta?"
- "Ok." Gli do il cellulare e mentre lui inserisce la modalità fotocamera, io indosso la maglietta sopra quella di Zayn. Mi giro di spalle per far vedere la scritta "Tomlinson". "Posso scattare?"
- "Si." Dopo aver sentito il rumore dello scatto, mi sciolgo dalla posa e chiedo a Zayn di farmi vedere la foto.
- "È venuta bene, grazie." Gli do un bacio sulla guancia. Zayn va sotto a vedere la tv, mentre io rimango in camera per togliermi la maglietta e risistemarla nel cassetto. Voglio mandare la foto che mi sono appena fatta a Louis. Sblocco il telefono, clicco su "messaggi", "nuovo messaggio", "allega foto", scelgo la foto e premo invio. Dopo cinque minuti mi risponde. "La mia ragazza che indossa la mia maglietta, bellissima questa foto. xxx" Ha...ha detto che sono la sua ragazza. E ora che rispondo? "Mi piace tantissimo questa maglietta e amo indossarla, soprattutto perché è tua." Non ho mai scritto un messaggio così 'dolce' a un mio fidanzato, ora mi sto imbarazzando tantissimo, chissà che faccia farà, quando lo leggerà, chissà cosa mi risponderà.
“E’ come se fossi sempre con te, indossala quando hai bisogno di me. xxx”
Mi scappa un sorriso.
 “Lo farò :)”
 
                                                                                                                            ***
Sono seduta sul divano vicino a Zayn a guardare la tv, mi schiarisco la voce e dico:
- “Zayn…io…io sono….fidanzata con…Louis.” Vuole che lo avviso sempre quando mi fidanzo, se lo scopre da solo va su tutte le furie, perché crede che non mi fido di lui e che gli nascondo le cose. A quelle parole spalanca gli occhi.
- “Perché me lo stai dicendo adesso? Quando vi siete fidanzati?”
- “Sembrerà strano, anche io l’ho scoperto poco fa, ma credo da ieri sera.”
- “Alison, mi stai nascondendo qualcosa?”
- “No! Non è bello che pensi ancora che ti nascondo le cose e che ti mento!” Mi alzo arrabbiata dal divano e salgo le scale.
- “Dove vai?” Lo ignoro, si
alza anche lui dal divano e mi insegue. “Che ne posso sapere io?”
- “Significa che non ti fidi di me!”
- “Non è vero che non mi fido di te, aspetta!” Gli chiudo in faccia la porta della mia stanza, la chiudo a chiave. “Dai Alison, lo sai che non mi piace litigare con te.” Non rispondo. “Aprimi, ti prego.” Sento che striscia la schiena alla porta finchè non arriva a sedersi a terra. “Alison…sono geloso, è questa la verità.” Sospira.
“Lo so che esagero, ma è più forte di me…non posso farci niente. Mi dispiace.”
Apro la porta e lo trovo con lo sguardo triste fisso sul pavimento. Mi siedo a terra accanto a lui.
“I-io…io ho paura che ti portino via da me.”
- “Nessuno può farlo, nessuno può portarmi via da mio fratello.” Guarda ancora in basso come se non credesse alle mie parole. Gli do un bacio sulla guancia per incoraggiarlo. Sorride continuando a guardare ancora in basso. “Dai, guardami.” Gli dico sorridendo e lui porta i suoi occhi color nocciola sui miei verdi.
“Chi mi preparerebbe la colazione come fai tu? Chi si prenderà cura di me come lo fai tu? Chi mi darà baci sulla guancia uguali ai tuoi? Chi si vedrà i film insieme a me come facciamo noi? Chi mi porterà sul letto quando mi addormento? E…chi mi amerà…come mi ami tu?” Sorride e mi da un bacio sulla guancia.

                                                                                                                         ***
Sono le diciassette e cinquanta, Louis sarà qui tra dieci minuti e io mi sto truccando. Entra Zayn nella mia camera.
- “Louis è già sotto, ho visto dalla finestra.”
- “Grazie, adesso scendo.”
- “Qualunque cosa, chiamami.”
- “Si, stai tranquillo.” Gli do un bacio sulla guancia, prendo la borsa che avevo poggiato sul letto ed usciamo dalla stanza.


                                                                                                                              ***
- “Ciao.” Dice Louis sorridendomi mentre entro nella sua macchina.
- “C-ciao.”
Si mette a ridere.
- “Perché ridi?”
- “Adoro il fatto che ti faccio diventare timida.” Arrossisco. Per liberarmi dall’imbarazzo mi chiede:
- “Ti va un frullato?” Annuisco.

Accende il motore e partiamo. Il viaggio fu silenzioso, perché ero diventata troppo timida, mi faceva lui qualche domanda per non far regnare il silenzio, ma per colpa della mia timidezza davo risposte più brevi possibili, dopo dieci minuti
parcheggia vicino al bar, spegne il motore e scendiamo dalla macchina.
Mi prende la mano e mi guida dentro il bar.
Ci sediamo ad un tavolo e aspettiamo che la cameriera venga a prendere le nostre ordinazioni, nell’attesa lui mi chiede:
- “Hai avuto problemi con Zayn per uscire?”
- “No.” Gli sorrido.
- “Quando inizierai i corsi di danza?”
- “Lunedì.”
- “Mi piacerebbe vederti ballare.” Mi sorride.
- “Prima o poi.” Ricambio il sorriso.
- “Io preferirei più prima che poi.”
Arrossisco e lui si mette a ridere, fortunatamente arriva la cameriera.
- “Prego, cosa desiderate?” Dice tenendo in mano un blocchetto e una penna.
- “Io un frullato alla fragola.”
- “Io uno alla banana.” Dice Louis.
Finisce di scrivere sul suo blocchetto e se ne va.
- “Comunque tu e Zayn non vi somigliate proprio, per esempio tu sei chiara e lui è scuro.”
- “Noi…abbiamo la madre diversa.” Mi guarda in modo strano. “Sua madre è morta.”
- “Mi dispiace.”
- “Quindi suo padre che è anche mio padre, sposò mia madre e da loro nacqui io, mia madre è chiara e infatti io somiglio a lei, la madre di Zayn era scura.”
- “Ah, ora capisco.”
- “Zayn è eccessivamente protettivo con me per questo, ha perso sua madre e ora ha paura di perdere anche me.”
- “Tu dovresti sopportare questa sua eccessiva protezione e stargli vicino.”
- “Lo sto già facendo, ora io e lui siamo diventati inseparabili.”
- “Zayn ha una sorella fantastica.” Mi sorride.
Intanto arrivano i nostri frullati.
Cominciamo a bere i nostri frullati, a un certo punto lui mi dice:
- “Aspetta, ti sei sporcata.” Stavo per prendere il fazzoletto per pulirmi, ma lui mi blocca la mano, si avvicina a me e mi bacia a stampo, succhiando il frullato al lato delle mie labbra, lentamente si stacca.
- “Sei bellissima quando arrossisci.” Mi sorride.

Quando finiamo i nostri frullati, ci alziamo dal tavolo e andiamo alla cassa a pagare il conto. Quando usciamo dal bar, mi chiede prendendomi la mano:
- “Dove ti piacerebbe andare?”
- “Emh…non saprei, il parco dell’altra volta?”
- “Ti piace quel parco?” Mi dice sorridendo mentre ci dirigiamo verso la macchina.
- “Si…sembra…tranquillo.”
Mentre entriamo in macchina, mi squilla il telefono. Frugo nella borsa finchè non lo trovo, sicuramente è Zayn, era diventato troppo strano che non mi ha chiamata fin’ora.
Finalmente la mia mano l’ha trovato, sul display c’è scritto “Corinne.”
- “E’ Zayn?” Domanda Louis.
- “No, Corinne.”
- “Pronto?”
- “Alison, dove sei? Ti raggiungere me ed Austin?”
- “Emh, sono con Louis.”
- “Eh?”
- “Si…”
- “Presto mi racconterai molte cose. Perché non venite tutti e due?”
- “Non so se lui vuole.”
- “Lo faccio chiamare da Austin.”
Ha capito che mi vergogno io a chiederglielo.
- “Va bene, ciao.”
Attacco.
- “Emh, ora ti chiamerà Austin.” Il suo cellulare sta già squillando, sbuffa estraendolo dalla tasca.
- “Austin?”
- “Perché non ci raggiungete tu ed Alison?”
- “Dove siete?”
- “Ora siamo in giro, ma ci possiamo trovare da qualche parte.”

- “Ci vediamo per cena?” Vuole prima esaudire il mio desiderio di andare al parco, credo.
- “Va bene.”
Attacca.
- “Quindi che facciamo?” Gli chiedo.
- “Ci vediamo per cena, tu hai problemi?”
- “No. Chiamo a Zayn per avvisarlo. Sai, è davvero strano che non mi abbia chiamato fin’ora.”
- “Forse non vuole magari, disturbarti.”
Digito il suo numero e avvio la chiamata, dopo cinque squilli risponde, molto strano.
- “Alison!”
- “Zayn…”
- “Stai bene?”
- “Si. Emh, che stai facendo?”
- “Niente, sono in giro.”
- “Perché non mi hai chiamato?”
- “Volevi che ti chiamassi?”
- “No, è che di solito mi chiami.”
- “Volevo lasciarti più libera, ti avrei chiamata più tardi.”
- “Oh, grazie. Emh…io vado a cena fuori con Louis, Austin e Corinne.”
- “Ok, non fare tardi.”
- “No, a dopo.”
- “A domani, io torno tardi e questa volta vai a dormire.”
- “Emh…va bene.”
Sorrido.
- “Ciao.”

Attacca.
- “E’ successo qualcosa?”
- “No.” Gli sorrido.
- “Comunque siamo arrivati.
Spegne il motore, leva le chiavi dalla fessura e scendiamo dalla macchina.
Mi prende la mano e mi guida verso il prato come se fosse la prima volta che mi ci porta e io non conosco la strada. Appena tocchiamo con i piedi l’erba verde mi dice:
- “Anche io penso che sia un posto tranquillo.” Fa una pausa . “Mi piace molto questo parco. Ci portavo sempre le mie sorelle minori.”
- “Hai delle sorelle?”
- “Si, si divertivano molto quando le portavo qui. Giocavano a palla, a volte si portavano i libri e le aiutavo a fare i compiti.” Dice mentre ci sediamo vicini sull’erba fresca.
- “Ora non ce le porti più?”
- “No, non c’è il tempo.” Sospira intristito. “Ho quasi tutti i giorni allenamenti e partite. Nei giorni liberi mi risposo, o esco con te. Ma sono pochi, se dovessi usare i giorni liberi per vederti, ti vedrei pochissimo, infatti oggi non è un giorno libero, stamattina ho avuto un allenamento.” Io non voglio farlo stancare, ora è uscito con me e magari dentro è stanchissimo e non si vede. Come se mi leggesse nel pensiero dice “Ehi, non è colpa tua.” Mi sorride. “Tu non sei un peso.” Ci guardiamo negli occhi. “Io ho bisogno di vederti.” Mi prende una mano e me la stringe. Fissa le mie labbra e lentamente ci poggia le sue, inserisce la lingua dividendo il mio labbro superiore da quello inferiore e comincia ad esplorare la mia bocca facendo movimenti circolari e la mia lingua lo accompagna. Fa cadere il peso del suo corpo sul mio, per far si che io mi stenda, quando sono con la testa sull’erba mi prende l’altra mano e le poggia entrambe vicino la mia testa, premendole sull’erba con le sue, come se mi avesse catturata, come se non potessi fare niente. Si stacca e mi sussurra: “Sei mia adesso.” Non dico nulla. “Hai capito?” Mi dice mordendomi il labbro inferiore, impaziente di sentire il mio “Si.”
- “Si.”

Spazio autrice:
(CHI SEGUE ANCHE LA MIA FAN FICTION LARRY LO SA GIA’, E’ LA STESSA COSA CHE HO SCRITTO NEL CAPITOLO DI 19” 
Saaalve a tutte/i, vi piace questo nuovo capitolo? Ovviamente spero di si. Hahah:)
Devo darvi una "brutta" notizia: è cominciata la scuola che tiene impegnati tutti, io frequento il liceo classico e come potete ben vedere è una scuola dove si studia molto, perciò non riesco ad aggiornare subito come facevo prima, ci metterò un pò di più. Ho visto in alcune Fan Fiction, che le autrici vengono criticate perchè non aggiornano subito, io purtroppo non ce la faccio, se scrivo per forza e in fretta non avendo neanche ispirazione, verrebbe un brutto capitolo e non vorrei rovinare la storia per un capitolo e credo che neanche voi lo vogliate. La critica, purtroppo è una cosa che mi tocca proprio profondamente, sono sempre stata una ragazza sensibile, se dovessi essere criticata non avrei più la voglia di scrivere e sono costretta a sospenderla.  Ovviamente ritornerò a scrivere velocemente durante le vacanze di Natale, state tranquille, ora scriverò capitoli solo più lentamente. Vi prego di essere comprensive. Grazie a chi ancora la sta seguendo, a chi ha letto questo capitolo e a chi è stata è sarà molto paziente. Un bacio. :*

twitter: https://twitter.com/upallnightx_




 

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Capitolo 7
*** Capther seven ***


Capther seven.

Mi ha “obbligato” a dire che sono sua, forse senza che io mi rendessi conto di cosa potrà significare quel “si” che ho lasciato uscire dalle mie labbra. Forse ho fatto un grande errore, la verità è che ho solo paura. Paura che sia una persona che si prenda gioco di me, paura che si riveli una persona simile a Josh, il ragazzo violento con cui stavo, paura che possa farmi del male, paura di fare del male a Zayn, gli si spezzava il cuore quando mi vedeva insieme a Josh e io avrei dovuto raccogliete tutti i pezzi e cercare di ricomporlo, ma non l’ho mai fatto.
E’ difficile però, immaginare Louis come Josh, si è sempre mostrato gentile e dolce, se dovesse essere simile a lui sta nascondendo quel “lato oscuro” di lui veramente bene, ma non me lo aspetterei mai da lui, si comporta in un modo troppo carino con me, non dovrei neanche minimamente pensare che può essere come lui. Mi ha liberato le mani che un attimo prima premeva sull’erba e che ora sono distese lungo i miei fianchi, ora mi sta dando dei lenti baci sul collo facendomi rabbrividire, poggio la mano sulla sua testa, quasi non accorgendomene, non volevo, perché ora mi sto vergognando, ma c’è qualcosa che mi ha spinto a farlo e magari senza pensare, ormai ci sono e non posso più toglierla, ritorna sulle mie labbra impossessandosene completamente, ormai è chiaro, sono sua.

Lentamente si stacca, ruba un ultimo bacio a stampo e sussurra davanti le mie labbra:
- “Dobbiamo andare.”  Si alza rimettendosi seduto, mi porge una mano per aiutarmi ad alzarmi dato che ancora sono completamente distesa sull’erba.
Il mio cellulare che ho poggiato accanto a me squilla, sullo schermo esce “Corinne”, anche Louis riesce a leggere il nome indicato sullo schermo della persona che sta chiamando. Prendo il cellulare, rispondo e lo poggio all’orecchio.
- “Ehi.”
- “Dove diavolo siete?!”
- “Emh…stiamo arrivando…”
- “Sbrigatevi!”
- “C-certo. A dopo.”

Attacca.
- “Dobbiamo muoverci.”
- “L’ho intuito.” Mi sorride.
Ci alziamo dall’erba fresca e ci incamminiamo verso la macchina.

                                                                                               ***
Siamo in macchina e Louis sembra non avere tanta voglia di cenare insieme ad Austin e Corinne, forse preferiva passare del tempo solo con me. Abbassa il finestrino  per fare entrare un po’ d’aria. Ne approfitto per fissarlo attentamente, lui non può accorgersi di avere i miei occhi su di lui perché è troppo concentrato a guidare e a guardare attentamente la strada. Mi accorgo che la sua bellezza è tutta da scoprire, hai dei lineamenti perfetti che prima non avevo notato. Si inumidisce le labbra con la lingua, mentre cerca un parcheggio. Accosta difronte il locale, preme il pulsante per rialzare il finestrino, gira la chiave nella fessura per spegnere il motore e infine entrambi togliamo la cintura.
Mentre scendiamo dalla macchina, vedo Corinne che mi viene incontro, ci stava aspettando sulle scale della pizzeria.
- “Ma dove vi eravate cacciati?”
- “Ciao, Corinne.” Voglio evitare di rispondere alla sua domanda, non posso dirgli davanti a Louis dove eravamo e quello che stavamo facendo.
- “Ciao, Louis.”
- “Ciao.” Si salutano baciandosi sulla guancia. “Austin?”
- “E’ lì, sulle scale.”
- “Perfetto, andiamo.” Conclude Louis.

 I camerieri ci hanno dato un tavolo a quattro, io mi sono seduto in mezzo a Louis e Corinne.
- “Vado in bagno.” Dico con la mia voce timida.
- “Devo andarci anche io.” Dice Corinne, non deve andarci, sono sicura che vuole sapere cosa sta succedendo tra me e Louis. Lascio la giacca e la borsa sulla mia sedia e mi dirigo verso il bagno insieme a Corinne.

                                                                                          ***
Mentre lavo le mani nel lavandino del bagno, Corinne dice:
- “Allora?”
- “Allora cosa?”
- “Tu…Louis…insomma…” Ecco, come sospettavo.
Chiudo il rubinetto e mentre mi asciugo le mani rispondo:
- “Sono la sua ragazza…ora…” Le mie guance si arrossiscono, Corinne si mette le mani davanti la bocca per lo stupore.
- “Sono felicissima per te.” Mi abbraccia. E’ felice perché sa che andata male sia con Josh, che con Brian, forse si è fatta dire da Austin che tipo di ragazzo è Louis e magari gliene ha parlato positivamente.
- “Andiamo, ci stanno aspettando.” Sono leggermente imbarazzata e voglio chiudere il discorso, almeno per ora, certo, Corinne è la mia migliore amica, ma mi imbarazzo con chiunque, ovviamente con lei di meno. Corinne apre la porta e usciamo dal bagno , io mi chiudo la porta alle spalle. Riesco a vedere Austin e Louis che ridono, ma Louis abbassando lo sguardo come se fosse imbarazzato, forse Austin sta facendo come ha fatto Corinne con me poco fa, appena vedono che stiamo ritornando al tavolo si ricompongono.
Viene la cameriera per prendere le nostre ordinazioni,  ordiniamo quattro pizze, appena va via mi squilla il telefono.
- “Sicuramente è Zayn.” Dice Corinne.
- “Si, mi ci sto abituando anche io.” Dice Louis sorridendo.
- “Quando siamo andate a prenderla per venire alla partita, lei era con il fratello, appena entra in macchina la chiama.”
Ci mettiamo ridere.
- “Si, è Zayn. Scusate.” Sfioro con il polpastrello il touch screen per rispondere.
- “Ehi, Zayn.”
- “Dove sei?”
- “In pizzeria.”
- “Sei in quella vicino la piazza?”
- “Si.”
- “Esci.”
- “Perché?”
- “Voglio vederti, sono qui.”
- “Ok, aspetta.”

Attacco.
- “Emh, scusate. Zayn è qui, vuole vedermi.”
- “Ma è ossessionato!” Esclama Austin stupito, mentre Louis ha già capito com’è, Austin ancora no.
- “Ti accompagno.” Dice Louis che ha la sua stessa “malattia”.
- “No stai tranquillo, l’accompagno io.” Dice Corinne.
- “Tranquilli, posso andare sola, tanto è qui.”
- “No!” Esclamano entrambi con gli occhi spalancati. Evidentemente hanno paura di cosa può pensare Zayn per avermi mandato sola.
- “Vai tu?” Domanda Louis a Corinne.
- “Si.”
Io e Corinne ci alziamo dal tavolo e ci dirigiamo all’uscita. Appena esco vedo Zayn insieme e Liam, Niall e altri ragazzi. Dico a Corinne di aspettarmi alla porta d’ingresso, io scendo le scale e raggiungo Zayn.
- “Stai bene.” Dice, solo per questo voleva vedermi.
- “Si.”
- “Abbiamo cercato di farti lasciare stare in tutti i modi, ma non ci siamo riusciti.” Dice Niall. Sorrido.
- “Grazie.”
- “Oh, loro sono dei miei amici.” Mi dice Zayn presentandomi gli altri ragazzi, stringo a tutti la mano ripetendo in continuazione “Piacere, Alison.”
- “Dove sono gli altri?” Domanda.
- “Corinne è lì.” La indico. “Austin e Louis ci stanno aspettando dentro.”
- “Va bene.” Fa una pausa. “Non fare troppo tardi e vai a dormire, ok?”  Annuisco. Mi da un bacio sulla guancia per salutarmi, aspetta che rientro insieme a Corinne nel locale e se ne va.

Appena ritorniamo a sederci al tavolo, Louis mi chiede se va tutto bene, io annuisco.
- “Allora voi che stavate facendo?” Chiede Austin a Louis, le mie guance si arrossiscono e lui lo sa, non ha più bisogno di lanciare un piccolo sguardo verso di me per esserne sicuro, ormai sa quando mi imbarazzo.
- “Perché invece non mi dice voi cosa stavate facendo?” Cerca di imbarazzare lui.
- “Niente, eravamo insieme ma ci stavamo annoiando.”
- “Non ci credo proprio che vi stavate annoiando, conoscendoti so quello che sei capace di fare con una ragazza.” Dice con un sorriso malizioso, l’ha praticamente smerdato, Louis ha vinto.
Le guance di Corinne si arrossiscono, quasi sembra  che stanno per andare a fuoco, Austin vedendo la sua ragazza imbarazzata dice fissandolo con gli occhi socchiusi come se lo stesse sfidando:
 - “Sei un bastardo.”
 - “Pensi che fin’ora tu non lo sei stato?” Gli dice sorridendo e alzando le sopracciglia.
 - “B - basta ragazzi, è tutto…apposto.” Dico timidamente, cercando di non perdere il controllo di quei due ragazzi quasi pronti a lanciare una sfida.
Austin ascoltando le mie parole toglie lo sguardo focoso da Louis e lo addolcisce portandolo su Corinne, gli da un bacio sulla guancia per farla sciogliere e farla smettere di essere imbarazzata.
Credo che Louis ha fatto bene a comportarsi così con lui, a volte esagera e non capisce cosa provoca agli altri facendo uscire dalla bocca certe cose, Louis gliel’ha lasciato fare a casa di Corinne più di una volta, forse ora si è stufato.
L’arrivo delle nostre pizze calma ancora di più la situazione, Corinne comincia a fare domande a Louis sul calcio e sulla sua carriera, simili a quelle che gli ho fatto io qualche giorno fa e pian piano cominciamo a conversare tutti dimenticando quello che c’era stato poco fa tra Louis ed Austin.

                                                                                              ***
Alla fine la serata è andata bene, abbiamo conversato e scherzato e Austin ha evitato di continuare ad imbarazzarci, o almeno ad imbarazzarmi. Adesso sono in macchina con Louis, che mi sta riaccompagnando a casa.
- “Perdona il comportamento di Austin e il mio.” Dice dopo dieci minuti di silenzio nella macchina, riferendosi a quando mi ha imbarazzata.
- “Va tutto bene.” Dico con un tono timido.
- “No, lo so che non va e che non andava tutto bene.” Mi ha scoperta. E’ riuscito a conoscere le mie espressioni, il mio carattere dal primo momento, è difficile nascondergli una cosa, sospiro. “Austin certe volte esagera, non voglio che ti metta a disagio.” Fa una pausa, a un certo punto si mette a ridere. “Anche se adoro quando ti si arrossiscono le guance.” Quelle parole mi costringono a sorridere. “Domani inizi i corsi?”
- “Si.”
- “Come andrai?”
- “Spero di andare con la mia macchina, ma Zayn insisterà per accompagnarmi.”
- “Poi ti chiamerò per sapere come è andato il primo giorno.” Mi sorride, io ricambio il sorriso.

                                                                                            ***
Siamo appena arrivati davanti il mio appartamento, spegne il motore e si stacca la cintura, per quale motivo? Lui non deve scendere. Preme il pulsante e stacca anche la mia. Si china su di me, con la mano sinistra mi stringe un polso e mi tira verso di lui. All’inizio i suoi occhi blu come l’oceano guardano i miei verdi, poi si spostano su una ciocca dei miei capelli che mi copre leggermente il viso, con la mano destra, la inserisce delicatamente dietro l’orecchio, ritorna a guardarmi negli occhi e mi sussurra:
- “Chiudi gli occhi.”
- “Cos…?” Non mi lascia finire la frase, che mi sussurra di nuovo.
- “Chiudi gli occhi.”
Io lentamente abbasso le palpebre e sento premere un piccolo bacio all’angolo della mia bocca, qualche secondo dopo sento la morbidezza delle sue labbra sulle mie, voleva che chiudessi gli occhi in modo da farmi concentrare in ogni suo piccolo e delicato gesto. Quando si stacca io riapro gli occhi, e fisso i suoi perdendomi nell’oceano, lui mi sorride.
- “Ora vai.” Sussurra.
Annuisco.

                                                                                             ***
Appena entrata in casa, ho scoperto di essere sola, vorrei aspettare Zayn, ma lui preferisce che vada a dormire. Salgo in camera e dopo essermi cambiata e struccata, prendo nell’armadio un borsone abbastanza capiente per metterci tutte le cose, che mi servono per andare nella nuova scuola di danza, ho voglia di prepararmelo ora, sono troppo eccitata, non vedo l’ora di poter mettere di nuovo piede in una sala di danza. Prendo il body, le calze e le scarpette che avevo conservato in un cassetto e le metto nel borsone, apro uno scatolino dove avevo messo una retina per lo chignon, degli elastici e delle forcine e inserisco anche quelle in una tasca interna del borsone. Credo che sia il necessario, quindi lo chiudo e lo poggio a terra vicino la porta.


                                                                                              ***
Zayn’s POV
Inserisco la chiave nella serratura e la giro finchè non sento lo scatto che mi fa capire che la porta è aperta. Spero che Alison mi ha ascoltato, spero di non trovarla addormentata sul divano. Appena entro, chiudo silenziosamente la porta e mi dirigo verso il soggiorno per vedere se Alison è lì; fortunatamente il divano è vuoto. E se ancora non è tornata? Il mio cuore comincia a battere forte nel mio petto, se penso che è ancora li fuori a quest’ora della notte. Ho voglia di correre per raggiungere il più presto possibile la sua camera, ma a quest’ora i miei genitori sono in casa e non vorrei svegliarli, perciò cerca di resistere e salgo le scale lentamente. Abbasso la maniglia della porta della sua stanza, la apro un po’ per sporgere la testa, uscì dalle mie labbra un sospiro di sollievo quando vidi nello nel buio illuminato dalla poca luce che entra dalla finestra, il suo corpo che si alza e si abbassa a causa del suo respiro. Entro silenziosamente nella sua camera, mi avvicino al letto e mi chino su di lei per dargli un bacio sulla fronte. Mentre mi dirigo verso l’uscita della sua camera, gli lancio un ultimo sguardo, esco e chiudo la porta silenziosamente.

                                                                                                 ***

Alison’s POV
- “Alison! Muoviti o farai tardi!” Mi urla Zayn da sotto.
- “Eccomi!” Dico mentre scendo velocemente le scale.
- “Sei pronta?” Mi dice dandomi un bacio sulla guancia.
Annuisco.  “Andiamo.”
Apre la porta di casa e mi da la precedenza per uscire, dopo esce lui e se la chiude alle spalle.

Entro velocemente nella macchina di Zayn, ho il respiro pesante, sono tesissima. Una nuova scuola, un nuovo insegnate, tutto questo mi fa uscire pazza.
- “Alison, calmati! E’ una semplice lezione di danza.” Dice Zayn mentre parte con la macchina.
- “Tu non puoi capire.”
Zayn per tutto il viaggio rideva nel vedermi così in ansia e così spaventata, la cosa non mi aiutava, così gli davo schiaffetti sulla spalla per farlo smettere, ma continuava a ridere.

Quando si ferma difronte l’enorme edificio per farmi scendere mi dice:
- “Buona fortuna.” E mi da un bacio sulla guancia. Mi slaccio la cintura ed esco dalla macchina.

Affronto il primo scalino, il secondo, il terzo e così via, più mi avvicino all’entrata più il mio cuore batte. Appena entro c’è un enorme corridoio dove c’è molta gente, vado alla reception e senza che io dica qualcosa, la signorina mi chiede subito:
- “Ciao, chi sei?”
- “Emh, Alison Malik.” Rispondo timidamente.
Digita sulla tastiera del computer il mio nome e preme invio, guarda lo schermo e poi dice:
- “Ah, tu sei con Styles.”
- “…si.” Rispondo quasi preoccupata, terrorizzata da questa persona.
- “Infondo al corridoio a sinistra c’è lo spogliatoio, a destra c’è la tua aula. Buona fortuna.” Mi dice sorridendo, quel “Buona fortuna” mi è sembrato più un “Non sai cosa ti aspetta”, la cosa mi terrorizza moltissimo.
                                                                                         ***
Entro nello spogliatoio e lo sguardo di tutte le ragazze che si stavano cambiando si sposta su di me accorgendosi che è entrata un’altra persona.
Poggio la mia borsa su una panca e comincio a spogliarmi, per mettere il body le calze e il resto. Prendo gli accessori per farmi uno chignon e vado davanti lo specchio. Una volta venuto alla perfezione, inserisco l’ultima forcina e una ragazza alle mie spalle dice:
- “Scusa, ho visto che sei molto brava a farlo, potresti aiutarmi?” Mi giro verso di lei e mi porge tutti gli oggetti per fare uno chignon.
- “C-certo.”
Prendo tutto ciò che nelle mani e mi metto a lavorare sui suoi capelli.
- “Come ti chiami?”
- “Alison, tu?”
- “Heather. Tu sai con chi faremo lezione?”
- “Conosco il suo cognome, ma non l’ho mai visto.”
- “Già, anche io. Sembri…terrorizzata.”
- “In effetti, lo sono.”
- “Perché?” Dice girandosi, capendo che ho finito.
- “Sono…fatta così.” Non volevo terrorizzare anche lei dicendogli che me ne hanno parlato e mi hanno detto che è un persona rigida.
- “Tranquilla, andrà tutto bene.” Mi sorride. “Oh e grazie per lo chignon.”
- “Di niente.” Le sorrido.
- “Andiamo?”
Annuisco.
Mi prende la mano, come se mi conoscesse da tanto tempo e mi guida verso la nostra aula.
Siamo tutte nella sala aspettando che arrivi questo “Styles”, le altre ragazze parlano e fanno commenti sulla scuola, si chiedono chissà come sarà l’insegnante, hanno cercato di coinvolgermi nei loro discorsi nonostante la mia timidezza, hanno chiesto dei miei pareri, io ho risposto nel modo più breve che potevo e poi rimasi ad ascoltare. A un certo punto entra un ragazzo dalla chioma riccioluta castana, degli occhi di un verde simile a quello di uno smeraldo e delle labbra carnose, indossa dei pantaloni a tuta grigi con il cavallo basso e stretti alla caviglia, dei calzini neri e una canottiera bianca da dove spuntano delle braccia muscolose e non indossa le scarpe. La sua presenza fa cessare le chiacchiere di tutte le ragazze e i nostri occhi puntati su di lui.
- “Salve, sono il vostro insegnante di danza, mi chiamo Harry Styles, qualcuna mi conoscerà già, qualcun altro no. So che adesso mi squadrerete dalla testa ai piedi per studiarmi e capire come sono fatto, ascolterete attentamente ciò che dico proprio per capire chi sono, com’è il mio carattere e il mio modo di insegnare. Vi risparmio una parte del lavoro descrivendovi me stesso, una parte perché alla fine voi avete anche le vostre opinioni. Innanzi tutto parto col dire che faremo delle lezioni-esami, non proprio esami, devo capire a che livello siete, quindi vi farò fare degli esercizi e una volta capito comincerò a perfezionarvi, dopo tutto questo è un corso di perfezionamento. Nelle mie lezioni ci deve essere silenzio, sono capace di cacciare fuori; inoltre non tollero i ritardi, quindi chi sa che un giorno farà ritardo rimanga a casa, altrimenti lo faccio o sedere in un angolo della sala a guardare la lezione o non lo faccio proprio entrare. Sono un tipo che non vuole assolutamente perdere tempo e voglio avere a che fare con persone che si impegnano.
Per quanto riguarda l’abbigliamento, gradirei che veniste semplicemente con una maglietta, dei pantaloni a tuta e le scarpette, io il body non l’ho mai sopportato, infatti quando io facevo lezioni non lo indossavo mai, a volte è fastidioso, preferisco che state comode per fare le cose bene.”

                                                                                              ***
Da il via alla lezione facendoci fare un po’ di stretching, se ne sta fermo a guardare ognuna di noi, per vedere come facciamo le cose, per il momento chi sbaglia non va a correggerlo. Quando invece comincia a farci fare dei grand batman, gira intorno a noi, osservando i piedi, le gambe, le braccia e se siamo dritte. Si avvicina ad una ragazza e gli dice:
- “Secondo te quello è un piede puntato? Perché a me sembra una banana!” Dice con un tono rude.
La ragazza è traumatizzata, lui se ne accorge, ma non se ne importa e si piega per ruotargli il piede. Si alza e ricomincia a girare intorno a noi, a un certo punto mi fissa e si avvicina verso di me. Sto sbagliando qualcosa, come minimo mi dirà di andarmene perché non sono portata,  il mio cuore batte così forte che sembra voglio uscire, con difficoltà cerco di mantenere la concentrazione. Si posiziona dietro di me avvicinando la bocca al mio orecchio e dice con un tono basso:
- “Devi tenere le braccia più avanti.” Le sue mani prendono i miei polsi per portarmi le braccia avanti. “Come ti chiami?”
- “A-Alison.”
- “E devi stare più dritta.” Dice posandomi le sue enormi mani sui fianchi e spingendomi il busto verso destra. “…Alison.” Mi sussurra sfoggiando un sorriso malizioso che io riesco a vedere allo specchio enorme della sala.
Si allontana da me e va a correggere un’altra ragazza utilizzando lo stesso tono rude che ha utilizzato con la precedente. Allora perché con me non si è comportato come si è comportato con loro?

                                                                                               ***
Ha sgridato molte ragazze con un tono non piacevole negli esercizi che ci ha fatto fare dopo.
La lezione è finita, non vedevano l’ora, erano abbastanza traumatizzate, hanno i visi coperti di paura e sudore. Si siede su una panca sistemando alcune cose, mentre tutte noi ci dirigiamo verso lo spogliatoio.
- “Alison.” Mi chiama mentre è di spalle. “Vieni qui.” Si gira verso di me e si siede sulla panca. Il mio cuore sta per esplodere, non ho la più pallida idea di cosa mi deve dire, sono terrorizzata.
- “Non essere spaventata, avvicinati.” Mi dice sorridendomi per incoraggiarmi a venire, quel sorriso che devo ammettere che è stupendo mi ha leggermente rilassata. Mi incammino e mi fermo davanti a lui. “Ho intenzione di lavorare con te…privatamente.” Spalanco gli occhi.
- “Tu saresti disposta a venire già domani qui?” I suoi occhi verdi mi guardano, ma sono di un verde così lucente da battere il verde dei miei occhi.
- “C-certo.”
- “Ti aspetto alle diciotto, puoi andare.”
- “Grazie.”
Esco dalla sala raggiungendo le altre nello spogliatoio. Non so cosa pensare, tra tante ragazze perché ha scelto proprio me?

Appena entro nello spogliatoio Heather mi viene incontro.
- “Che è successo?” Domanda curiosa.
- “Che vuoi dire?”
- “Perché ti ha trattenuta in sala?” Non posso dirglielo, non so se lui vuole che le lo sappiano.
- “Emh…per…correggermi un esercizio che avevo sbagliato.”
- “Ah, pensavo fosse successo qualcos’altro.”
- “Nono.”
Sospiro, odio mentire.



Spazio autrice:
Saaalve :) Ecco il nuovo capitolo e come vedete è spuntato, finalmente "Styles" :) 
Spero che il capitolo vi sia piaciuto :) Mi hanno fatto il trailer di questa ff, se volete potete darci un occhiata perchè c'è una cosa che non sapete e che il trailer vi dice: http://www.youtube.com/watch?v=Q-HInaLoMRI&feature=youtu.be
twitter: https://twitter.com/upallnightx_

 

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Capitolo 8
*** Capther eight. ***


Capther eight

In questo capitolo ci sono termini di danza che solo chi fa danza li conosce, ho messo un asterisco e alla fine del capitolo cerco di spiegarli.


Sto aspettando Zayn fuori l’ingresso della scuola, passa Styles davanti a me con un borsone sulla spalla per raggiungere la sua macchina, mentre cammina dice: “Ci vediamo lunedì.” Facendomi quel sorrisetto malizioso del cazzo e l’occhiolino.
Dopo dieci minuti la macchina di Zayn si piazza davanti a me, abbassa il finestrino per vedermi meglio e mi sorride. Apro lo sportello ed entro in macchina.
 - “Come è andata?” Mi chiede mentre allaccio la cintura.
 - “Bene…”
 - “E tu che ti preoccupavi così tanto.” Se solo sapesse come Styles ha trattato le altre.
 - “Già…”
 - “Domani vieni in palestra con me?”
 - “Emh…domani sarei qui di nuovo.”
 - “Non avevi la prossima lezione mercoledì?”
 - “Mi…emh…mi…ha chiesto il maestro se posso essere presente anche domani.”
 - “Solo a te?”
 - “Emh…si, ha detto che vuole lavorare con me privatamente.”
 - “Forse perché sei la più brava.”
 - “Dai, Zayn!” Gli dico dandogli un pugno sulla spalla, lui si mette a ridere.
                                                                          
                                                                                                                     ***
Finalmente sono a casa, ho gettato a terra il borsone e ora sono distesa sul letto esausta. Il telefono accanto a me squilla, guardo lo schermo, è Louis, striscio il polpastrello sullo schermo e poggio il telefono all’orecchio.
 - “Ehi.” Dice la voce dolce di Louis.
 - “Ciao.”
 - “Come stai?”
 - “Bene, tu?”
 - “Bene, dove sei?”
 - “Sono appena tornata a casa.”
 - “Ah, è andata bene la lezione?”
 - “Si, abbastanza.”
 - “Sono contento.”
 - “G-grazie.”
La mia timidezza non mi abbandonerà mai e Louis si mette a ridere perché se ne accorge.
 - “Sei adorabile quando fai così.” Mi si arrossiscono le guance. “Ora starai arrossendo.”
Si mette a ridere di nuovo. “Stasera usciamo, ora vado che ho un allenamento.”
 - “Va bene…”
 - “Ciao.”

Attacco.
Mi alzo dal letto per farmi dare il consenso da Zayn per uscire con Louis.
Finisco di scendere le scale e lo trovo seduto su una sedia della cucina con il computer sul tavolo. Lo abbraccio legandogli le braccia intorno al collo e gli do un bacio sulla guancia.
- "Che vuoi?" Domanda, ha già capito che devo chiedergli qualcosa.
- "Che stai facendo?"
- "Navigo su internet, che devi chiedermi?"
- "Emh...stasera dovrei uscire con Louis."
- "Basta che non fai tardi e rispondi al telefono."
- "Certo." Faccio una pausa. "Tu che farai?"
- "Non lo so ancora, ma sono stanco, credo che resto a casa." Mi squilla il cellulare di nuovo, questa volta è Corinne.
- "Oh, vado a rispondere." Vado nel soggiorno e rispondo alla chiamata.

 - "Ehi.”
- "Alison, che fai?"
- "Niente, sono a casa, tu?"
- "Ti va di uscire stasera?"
- "Emh, non posso. Devo uscire con Louis."
- "Uff, domani?"
- "Il pomeriggio devo andare a scuola di danza."
- "E se usciamo di sera? O sei stanca?"
- "Mmh...e se invece di uscire rimani a cena a casa mia?"
- "D'accordo."
- "A domani."

Attacco.
 Ritorno in cucina dove si trova Zayn, ha appena spento il computer e si sta alzando dalla sedia.
- "Emh, domani viene a cena qui Corinne." Gli dico, lui viene verso di me.
- "Mamma e papà domani sera non ci sono, io neanche, sareste sole."
- "Meglio, soprattutto perchè non ci sei tu." Sorrido.
- "Ah si?" Dice mentre mi da un bacio sulla guancia.
- "Si."
- "State attente e se succede qualcosa chiamami."
- "Siamo in casa Zayn, in casa! Non ci succederà niente!" Mi ignora e sale le scale per andare in camera sua.

                                                                                                                    ***
- "Ciao." Dice la bellissima voce di Louis mentre entro nella sua macchina e mi allaccio la cintura.
- "Ciao. Emh...come è andato l'allenamento?"
- "Bene, ma come al solito stancante." Mi piacerebbe poter fare qualcosa per lui, per non farlo stancare ancora di più quando esce con me, ma non saprei cosa.
- "Dove stiamo andando?"
- "In un locale."
- "I-io non vorrei che ti stanchi ancora di più."
- "Non sarà stancante. Domani sei libera giusto?"
- "Veramente sono di nuovo a scuola di danza, la sera viene Corinne a casa mia."
- "Ma la hai tutti i giorni?"
 - "No, solo tre volte a settimana, ma mi ha chiesto l'insegnante se posso venire domani."
- "E perchè ti ha chiesto di venire domani?"
- "Non lo so, mi ha detto solo che vuole lavorare con me."
- "Siamo arrivati." Dice con un tono freddo, non sembra andarle giù questa cosa.
Louis parcheggia e spegne il motore, entrambi slacciamo la cintura ed usciamo dalla macchina. Mi prende la mano e mi guida verso l'entrata del locale, già l'ingresso è pieno di gente, immagino quello che ci sarà dentro.
- "Ti vogliono conoscere dei miei amici." Dice sorridendo.
- "C-cosa?"
- Stai tranquilla." Mi da un bacio sulla guancia. Stringo forte la sua mano, come se avessi paura. Appena entriamo vedo un sacco di gente che è sia seduta che in piedi, Louis ci conduce ad un tavolo già occupato, solo due posti sono liberi, probabilmente sono stati riservati per noi. Tutti lo salutano, Louis mi presenta a tutti i suoi amici e poi ci invitano a sederci. I suoi amici gli chiedono come ci siamo conosciuti, cercando di coinvolgere anche me, ma ovviamente non ci sono riusciti, ho detto semplicemente qualche parola, poi gli chiedono come va con la sua squadra di calcio, mente io esploro il locale con gli occhi, attira la mia attenzione un ragazzo dai capelli ricci che è di spalle. Assomiglia molto a Styles, spero proprio che non sia lui.
- "Tutto bene, Alison?" Domanda Louis.
- "S-si." Si è girato, è lui cazzo, è lui. Sorride mentre parla con dei ragazzi e tiene un drink in mano, non voglio farmi vedere, devo sparire al più presto.
- "V-vado un attimo in bagno."
- "Sicuro che va tutto bene?" Domanda Louis vedendomi agitata.
- "Si." Dico mentre mi alzo dalla sedia.
- "Vuoi che ti accompagni?"
- "No, grazie." Mi dirigo verso il bagno cercando di non farmi vedere da lui nascondermi tra la gente che è in piedi. Spingo la porta ed entro nel bagno, ci sono tre lavandini e poi ci sono due porte dove è attaccato su una un omino con la gonna e sull'altra un omino con i pantaloni. Io rimango davanti il lavandino e mi specchio. Sto andando in panico, mi vergogno troppo, mi vergogno a prescindere, anche a lezione. Il mio viso e pallido e le gambe mi tremano. La porta viene aperta nuovamente ed entra un ragazzo con i capelli ricci che si scompiglia i capelli fissando il pavimento, appena alza lo sguardo spalanca i suoi occhi verdi alla mia presenza. Io indietreggio, il mio cuore batte forte.
- "A-Alison." Dice sconvolto.
- "Ciao."
- "Non mi aspettavo di trovarti qui." Mi sorride.
- "N-neanche io."
E' strano vederlo con indosso una camicia bianca e dei semplici jeans stretti che gli evidenziano le gambe.
- "Che ci fai qui?"
- "Emh, de-devo andare." Dico mentre cerco di raggiungere la porta il più veloce possibile, non avrei retto ancora per molto.
- "Ci vediamo domani." Sento dirgli mentre ho già attraversato quella porta che è l'unica cosa che ora mi divide da lui. Raggiungo velocemente facendomi strada tra la folla di gente il tavolo dove è seduto Louis. Appena mi vede si alza, quasi preoccupato e mi prende i polsi.
- "Alison, non va tutto bene. Sei pallida."
- "Già. T-ti dispiace riportarmi a casa?" Non volevo stare in quel locale per un altro minuto. - "Assolutamente, andiamo." Io e Louis salutiamo tutti che rimangono male per il fatto che ce ne siamo andati subito ed usciamo dal locale.
                                                                                   
                                                                                                                  ***
- "Che hai?"
- "N - non lo so." Invece lo so, la risposta è 'Styles'.
- "E' successo qualcosa?
- "No." Continuo a mentire.
- "Non ti è piaciuto il locale? I miei amici ti hanno intimidita? Ti ha dato fastidio la troppa gente?"
- "No Louis, non è questo."
- "Forse sei solo un pò stanca." Sospiro.

                                                                                                                        ***


Adesso sono sulle gambe di Zayn, siamo entrambi sul divano, in momenti come questi l'unica cosa che voglio è stare stretta tra le braccia di mio fratello e sentire il suo calore. Si meravigliò quando mi vide rientrare così presto, si accorse anche lui del mio viso pallido, anche se ora non lo più, perchè il suo calore mi fa sentire al sicuro. Mi ha chiesto se Louis mi ha fatto qualcosa, io ovviamente gli ho risposto di no. Sento le sue labbra calda premere sulla mia guancia. So che Louis era molto preoccupato per me, tanto che non si è permesso neanche di darmi un bacio sulle labbra.

 Zayn's POV
Alison si è addormentata tra le mie braccia e ora la sto portando in camera sua, dormirà con i vestiti, non vorrei svegliarla per indossare il pigiama, aveva un comportamento strano, sembrava spaventata. Deve essergli successo qualcosa. Domani chiamo Louis, prima di andarsene mi ha lasciato il suo numero. Apro la porta della camera di Alison con un piede, mi avvicino al suo letto e la reggo più forte possibile con una mano, mentre con l'altra prendo le coperte per tirarle in giù e infilare Alison nel letto, menomale che le scarpe se l'è tolta prima da sola. Le mie braccia la lasciano quando il suo corpo tocca il materasso, gli rimbocco le coperte e silenziosamente abbandono la sua stanza chiudendo la porta.

                                                                                                                           ***
Sono le undici e mezza ed Alison sta ancora dormendo, io sono in cucina e ho appena avviato la telefonata con Louis, dopo tre squilli, risponde.
- "Zayn."
- "Ciao, Louis."
- "Alison come sta?"
- "Sta ancora dormendo, per quanto la conosco deve essergli successo qualcosa."
- "Io non ne ho la più pallida idea di cosa potrebbe essergli successo, non so nemmeno se ho fatto   io qualcosa che non le è piaciuto, se non si è trovata bene, ho paura che non vuole più vedermi.
- “Non credo non voglia più vederti.”
- "Non lo so, io sono seriamente preoccupato."
- "Se mi descrivi come è andata la serata forse riesco a capire."

- "Certo, emh, allora, siamo entrati in un locale e gli ho fatto conoscere dei miei amici, a un certo punto ha cominciato ad essere agitata, gli avevo chiesto più di una volta se stava bene e mi aveva risposto di si, mi ha detto che doveva andare in bagno, io mi ero proposto ad accompagnarla ma lei ha rifiutato. Quando è tornata aveva il viso pallido e gli ho detto che sapevo che non stava bene, lei l'ha ammesso e mi ha chiesto di riaccompagnarla a casa."
- "Quando tempo è stata in bagno?"
- "Mmh...poco, cinque minuti circa."
- "Forse ha visto qualcuno, potrebbe essere Josh, altrimenti non si spiega.
- “Chi è Josh?”
- “Emh, il suo ex ragazzo, ha avuto problemi seri con lui, non so se te ne ha parlato.”
- “Quel ragazzo violento?”
- “Esatto. Emh, tu sei amico di Austin?”

- “Si.”
- "Perfetto, stasera verrà a cenare qui Corinne, a lei lo dirà sicuro, quindi potresti chiedere ad Austin di chiedere a Corinne cosa le ha detto e poi lui te lo riferirà."
- "Giusto, grazie Zayn."
- "Figurati."

Attacco.
Alison si è svegliata, sento i suoi passi percorrere le scale. La vedo scendere l'ultimo gradino mentre si strofina gli occhi.
- "Zayn..." Mi dice con la voce impastata dal sonno.
- "Hai ancora sonno? Sono le undici e mezza."
- "Ero molto stanca ieri."
- "Già. Oggi ti senti meglio?" Annuisce mentre si avvicina a me e mi da un bacio sulla guancia, poi prende una tazza per versare il tè che avevo preparato io stamattina.
- "A che ora devi andare a danza?"
- "Alle sei." Risponde prima di portarsi la tazza alla bocca.


Louis'POV
Cerco nella rubrica il numero di Austin, premo il tasto per avviare la chiamata e lo poggio sull'orecchio, nell'attesa che risponde vado sul balcone a prendere un pò d'aria.
- "Ehi, Louis!"
- "Austin, devi aiutarmi."
- "Dimmi." - "Alison ieri aveva un comportamento strano, stasera Corinne cenerà a casa sua, sicuramente a lei racconterà cosa è successo, tu poi devi fartelo dire da Corinne."
- "Ma sono fatti che a me non riguardano, non me lo dirà."
- "Austin, siamo preoccupati, sia io che il fratello, devi costringerla a dirtelo."
 - "Ci proverò, ma non ti prometto niente."
- "Grazie."
 - "Ciao."

 - "Ciao."


                                                                                                                     ***
Alison's POV
Finalmente dopo tanto tempo, riprendo a guidare la mia macchina.
Tra pochi minuti rivedrò Styles, sono più terrorizzata del primo giorno, inoltre sono andata via dal bagno come una stupida. Tutta colpa della timidezza, la odio.

Poggio il piede tremolante sul primo scalino per raggiungere l’ingresso della scuola, se penso semplicemente ai suoi occhi rabbrividisco, ma perché? E’ strano che lui mi faccia questo effetto, è una semplice lezione di danza, solo che questa volta siamo io e lui. Merda, siamo io e lui, che faremo io e lui?
Entro velocemente il camerino, mi spoglio e questa volta indosso dei pantaloni a tuta, simile ai suoi, cioè con il cavallo basso e stretti alla caviglia, di colore nero e una canottiera bianca, visto che ieri ha detto che non vuole che indossiamo il body. Al posto di uno chignon faccio una coda alta.
Sospiro per farmi coraggio ed esco dallo spogliatoio, vado verso la mia aula e mi fermo davanti la porta. Aspetto qualche minuto prima di entrare, poi poggio la mano sulla porta e la spingo. Entro silenziosamente, ma so che Styles si è accorto di me vedendo la mia immagine riflessa nello specchio, mi sta voltando le spalle perché sta parlando con un altra insegnante, mentre lo ascolta parlare, si passa una mano tra i ricci e la poggia su un fianco. Gira il volto per guardarmi e lo rigira per ritornare a guardare la persona che gli sta parlando.
- “Si, perfetto. Ora ho lezione.”
- “Oh, certo, vado.”
Aspetta che quella persona esce per avvicinarsi a me.
- “Ciao.” Mi dice.
- “C-ciao.”
- “Tutto bene? Ieri non sembrava che non stessi tanto bene.” I battiti del mio cuore accellerano.
- “Si.”
- “Emh, vorrei vedere come te la cavi con le aperture*, posizionati in svastica.”
Le mie gambe lentamente toccano il pavimento di legno e si posizionano nella posizione da lui richiesta.  “Brava, ma quella stendila e piegati su di essa.”
Dopo avermi fatto fare le aperture in svastica, mi chiede di aprire le gambe in seconda*.
Si siede davanti a me e apre anche lui le gambe, poggiando i piedi poco più sopra dei miei polpacci, mi prende le mani e con i piedi spinge le mie gambe, mentre le mani me le tira in avanti. Mi lascia le mani quando le poggia sul pavimento. Si rialza e si posiziona dietro di me, spinge con le sue enormi mani la mia schiena sul pavimento*.
- “Sei…abbastanza aperta.*”
- “G-grazie.” Tutte le insegnanti di danza che hanno lavorato con me mi dicevano sempre questa cosa. “E hai...delle bellissime gambe.” Dopo avermi fatto lavorare un po’ con le gambe in seconda, mi fa ritornare in piedi.
- “Tu quest’anno avrai fatto il saggio.”
- “Si.”
- “E avrai lasciato quella scuola.”
- “Si.”
- “Chi era la tua insegnate?”
- “Si chiama Kate Anderson, lei ti conosce.”
- “Kate Anderson…” Dice mentre si carezza il mento.
- “Ha assistito ad un tuo stage.”
- “Allora non me la ricorderei mai, ho conosciuto un sacco di insegnanti agli stage. Comunque credo che vi siete concentrate solamente sul saggio e non avete fatto più riscaldamento, dopo tutto in tutte le scuole di danza fanno questo tipo di errore.”
- “Si, non faccio riscaldamento da un pò.”
- “Beh, credo che per quanto tu possa essere aperta, anche se non fai aperture da un po’ riusciresti lo stesso a fare una spaccata, prova.”
Striscio la gamba destra in avanti e lentamente scendo giù, le mie gambe sono completamente stese sul pavimento di legno, ha ragione, ce l’ho fatta. “Ne ero sicuro.” Mentre si passa una mano tra i ricci mi dice: “Vai un attimo alla sbarra*.” Mi alzo da terra e cammino per raggiungere la sbarra. “Posizionati in prima posizione* e poggia la mano sinistra sulla sbarra, portati con la mano sinistra la gamba in alto.” Eseguo ciò che mi ha chiesto di fare, lui poggia le mani sui suoi fianchi e guarda la mia gamba in alto aggrottando le sopracciglia, si avvicina e toglie la mia mano dalla caviglia, quella che mi aiutava a portare la gamba in alto e ci poggia la sua, spinge e la fa andare ancora più in alto. “Ti rendi conto di dove arriva la tua gamba?” Domanda, mentre vedo la gamba quasi vicino la mia testa. “Tu con queste gambe puoi fare tutto.” Mi poggia lentamente la gamba a terra. “Puoi andare, volevo solo vedere come te la cavavi con le aperture, visto che le tue compagne le faranno molto più in là. Alla maggior parte di loro non riesco a capire con quale coraggio le hanno dato il diploma, un po’ di predanza le farebbe bene.” Non posso fare altro che sorridere alla sua battuta, anche se sta leggermente esagerando, non saranno perfette, ma non sono da predanza, forse è un tipo fissato con la perfezione. “Se non mi sbaglio domani c’è il tuo corso, giusto?”
- “Si.”
- “Allora a domani.”
- “A domani.” Lascio l’aula e mi dirigo allo spogliatoio.

Fortunatamente non ha fatto riferimenti alla serata di ieri, questa volta non avrei avuto modo di scappare. Davanti a lui non riesco ad essere me stessa, non riesco a dire una parola, mi manda in panico, già per me è complicato parlare con chiunque, la sua figura mi blocca del tutto. 


Spiegazione termini:
*1 apertura:  Sono degli esercizi che si fanno per arrivare a fare per esempio la spaccata.
*2 gambe in seconda: http://www.giovannimancini.it/wp-content/uploads/2012/10/DSC_0286.jpg
*3 …spinge con le sue enormi mani la mia schiena sul pavimento: la posizione che eseguisce Alison è questa: http://24.media.tumblr.com/tumblr_m1w7p9tJdB1roqhlwo1_500.jpg
*4 sei abbastanza aperta: Significa che è molto elastica,  e ha tanti altri significati, solo che non mi vengono in mente, scusate.
*5 sbarra: http://static.guide.supereva.it/guide/danza_del_ventre/classica.jpg
*6 prima posizione:
http://ballet.isport.com/Image.ashx?rs=800x600&dir=Images%5C%5CGuide&File=Img_Popup_13391808232010025034.jpg
*7 predanza: E’ il corso delle bambine che conoscono per la prima volta la danza.
Scusate se non ho spiegato proprio tutto ma è difficile spiegarlo a parole e su internet non ci sono foto che lo spiegano.

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Capitolo 9
*** Capther nine ***


Capther nine.

Sono le otto e mezza di sera, Corinne dovrebbe essere qui a momenti. Zayn sta per uscire e si va a specchiare per l’ultima volta allo specchio attaccato lungo la parete del corridoio, fa sempre così prima di varcare la porta di casa, mentre io sono davanti i fornelli che preparo la cena per me e Corinne. Zayn mi viene da dietro e mi dice:
- “Non fate stupidaggini, ok?”
- “Rilassati.”
- “Non riesco a rilassarmi, come devo fartelo capire?” Abbandono per un istante il mio lavoro ai fornelli per girarmi e dare un abbraccio a Zayn per tranquillizzarlo.
- “Promettimi che penserai a divertirti e non ti preoccuperai per me.”
- “Alison…”
- “Promettilo.”
- “Ci proverò.”
- “Grazie.” Gli do un bacio sulla guancia, intanto il campanello suona, è Corinne.
- “Vado io.” Si avvia alla porta e abbassa la maniglia per aprirla.
- “Ciao, Zayn!” Sento dire dalla voce di Corinne che è ancora fuori dalla porta.
- “Ciao!” Gli sorride. “Alison è in cucina che sta cucinando.”
- “Oh, grazie.”

- “Alison, allora io vado!” Sento urlare dalla bocca di Zayn da lontano.
- “Va bene, ciao!” Gli urlo anche io.

                                                                                                                      ***

- “Se non sbaglio dovevi raccontarmi molte cose!” Esclama Corinne mentre ceniamo.
- “Vabbè, quello che è successo con Louis ormai lo sai.”
- “E non c’è nient’altro?”
- “Beh…ho iniziato i corsi di danza.”
- “E come stanno andando?”
- “Bene, solo che il maestro…”
- “Il maestro? E’ un maschio?”
- “Si.”
- “Quanti anni ha?”
- “Non lo so, ma penso che è uguale a noi, o poco più grande.”
- “E’ carino?”
- “Si, cioè no. Corinne, non mi interessa lui!”
- “Secondo me un po’ si.”
- “No, non è vero.”
- “E lui invece? Con te come si comporta?”
- “Emh…bene…ma con le altre…”
- “Con le altre…?”
- “Con le altre…è molto rigido…”
- “Avrà un debole per te, se con loro si comporta diversamente.”
- “Inoltre…vuole…lavorare con me…privatamente.”
- “Ecco, questa è l’unica prova che ci serve per capire che gli piaci!”
- “Corinne, non cominciare a farti i filmini del cazzo come al solito.”
- “No Alison! Davvero, non è normale il fatto che si comporta così, deve avere una cotta per te.”
- “In ogni caso a me non interessa.”
- “Descrivimelo fisicamente.”
- “Emh, allora…ha gli occhi verdi, un bel sorriso e i capelli ricci. I suoi occhi sono bellissimi, sono grandi e di un verde intenso, mentre il suo sorriso...”
- “Alison…gli occhi ti brillano…”
- “No, che dici!” Esclamo mentre li strofino.
- “Invece si.”
- “E’ una tua impressione.”
- “Non ne sarei così sicura.”

                                                                                                                          ***
Dopo aver cenato saliamo in camera e mentre siamo sedute sul mio letto insiste per continuare a parlarle di Styles.
- “Beh, ieri mi è successa una cosa strana.”
- “Cioè?”
- “Sono andata con Louis in un locale e nello stesso locale c’era anche lui.”
- “E che hai fatto?” Domanda ad occhi spalancati.
- “Sono andata in ansia, Louis se ne accorto e aveva paura che non stessi bene, io gli dissi che avevo bisogno di andare in bagno, ma nel bagno qualche minuto dopo entrò anche il mio insegnante…e…”
- “Dai, continua…”
- “Ed eravamo sorpresi entrambi, mi salutò e mi chiese cosa ci facevo lì, ma io ho detto che dovevo andarmene, così non ho risposto, lui una volta uscita mi urlò che ci saremmo visti il giorno dopo…cioè oggi.”
- “Cosa?”
- “Ho fatto lezione privata con lui oggi.”
- “Oddio, come si è comportato?”
- “Normalmente, mi ha fatto fare degli esercizi e basta.”
- “Non ti ha fatto qualche complimento?”
- “Emh, mi ha detto che ho delle bellissime gambe.”
- “Alison, gli piaci.”
- “Un sacco di insegnanti mi hanno detto che ho delle belle gambe, anche femmine e ti posso assicurare che non erano lesbiche!” Corinne si mette a ridere.
- “Vabbè, poi che è successo al locale?”
- “Sono tornata da Louis e si è accorto che avevo il viso pallido, così mi ha riaccompagnata a casa. Non so perché sono andata così in panico, Louis era preoccupatissimo e ho fatto preoccupare un sacco anche Zayn.”
- “Provi qualcosa per lui.”
- “Io voglio solo Louis.” Faccio una pausa. “Non devi parlarne con nessuno, ok?” Annuisce.
- “Quando lo rivedrai?”
- “Domani, ma non è una lezione privata, ci saranno tutte le ragazze del mio corso.”
- “Ma come ti ha detto che vuole lavorare privatamente con te?
- “Alla fine della lezione, mentre le altre andavano nello spogliatoio mi ha chiamata e mi ha chiesto se ero disposta a farle, ovviamente ho accettato.”
- “E prima non è successo niente?”
- “Si, era venuto per correggermi alcune cose e poi mi chiese come mi chiamavo.”
- “Capisco.”
                 

                                                                                        ***
Abbiamo navigato su internet, abbiamo ascoltato musica, abbiamo guardato un film e abbiamo scattato tante foto, insomma le solite cose che fanno due migliori amiche quando sono a casa, Zayn non mi ha chiamata, o è più tranquillo quando sono in casa o sta cercando di mantenere la promessa. Il mio cellulare squilla, è Louis.
- “Rispondi.” Dice Corinne, vedendo il suo nome sullo schermo illuminato.
Prendo il telefono e prima di rispondere penso a ciò che devo dirgli, devo rassicurarlo, devo dirgli di non  preoccuparsi, devo dirgli che sto bene. Respiro e striscio il polpastrello sullo schermo per rispondere.

- “Ehi.”
- “Alison, come stai?”
- “Bene, stai tranquillo.”
- “Sicuro? Ieri mi hai fatto spaventare.”
- “Si, mi dispiace. Tu come stai?”
- “Bene, sono solo un po’ stanco.”
- “Hai avuto un allenamento?”
- “Si.”
- “Sono fiera di te.” Sorrido e sento lui ridere.
- “Sei a casa con Corinne?”
- “Si.”
- “Fammi parlare con lei.”
- “Cosa?”
Domando aggrottando le sopracciglia, cosa deve dire a Corinne?
- “Fammi parlare con lei.”
- “Vuole parlare con te.” Le porgo il telefono.
- “Con me?” Annuisco. Lei prende il telefono e risponde.

Corinne’s POV
Cosa vorrà da me? Non ho proprio confidenza con lui.
- “Louis?”
- “Ciao.”
- “Dimmi…”
- “Sta davvero bene?”
- “Si, si.”
- “Questa tua risposta mi spinge a venire a controllare.”
- “Sto dicendo la verità.”
- “Ora chiamo Zayn.”
- “Ok.”
- “Ciao, grazie.”
- “Di niente.”


Alison mi chiede cosa mi ha detto e io glielo dico, il fatto che non ci ha credute, ha fatto innervosire entrambe. Evidentemente crede che Alison sta ancora male, ma vuole nasconderglielo per non farlo preoccupare ed io, ovviamente da amica, la appoggio, se lei vuole che gli racconti una balla, gli racconterei una balla.

 - “E’ arrivato Zayn o i tuoi genitori?” Le domando dato che sento il rumore della porta d’ingresso chiudersi.
- “Zayn.” Risponde. “Ne sono sicura.”
- “Come mai è rientrato così presto?”
- “Si sarà preoccupato per me.”

Zayn’s POV
Lascio le chiavi di casa e della macchina al mobile vicino l’ingresso e comincio a chiamare Alison per sentire quel suono della sua voce che mi assicura che è in casa e che sta bene.
- “Alison? Sono tornato!”
- “Siamo qui.” Dice ad alta voce dalla sua camera.
Salgo velocemente le scale, non vedo l’ora di vederla, arrivato davanti la porta della sua camera domando:
- “Posso entrare?”
- “Si.” Apro lentamente la porta ed entro, mi avvicino al letto e mi chino per dargli un bacio sulla guancia.
- “Tutto apposto?”
- “Si, ma perché sei rientrato così presto?”
- “Sono stanco.” Dico una bugia, se sa che sono rientrato solo perché mi preoccupavo per lei, la farei dispiacere.
- “Ammettilo che eri preoccupato.”
- “No, sono molto stanco.”
- “Non mentire.”
- “Alison, mi dispiace.”
Sospira, abbassa lo sguardo triste.
- “Non fa niente.”
Il mio cellulare squilla, lo prendo dalla tasca e rispondo, è Louis, forse ha scoperto qualcosa riguardo al comportamento strano di Alison, alla serata di ieri. “E’ Louis?” Domanda, come fa a saperlo?
- “Si, è lui.” Esco dalla stanza e mi dirigo al piano di sotto scendendo le scale, mentre rispondo al telefono.
- “Louis, hai notizie?”
- “No, ancora no. Corinne è ancora lì, credo.”
- “Si, è qui.”
- “Ho chiamato Alison poco fa, mi ha detto di stare bene, ho parlato anche con Corinne e lei mi ha detto la stessa cosa, Alison sta davvero meglio?”
- “Si, già da questa mattina.”
- “Io credo che gli ho dato fastidio io in qualche modo, che non gli è piaciuto il locale, i miei amici l’hanno messa in imbarazzo, non saprei.”
- “No, stai tranquillo, non si sarebbe comportata in quel modo, io sono ancora dell’idea che ha visto qualcuno, tipo Josh.”
- “Zayn, io sono innamorato di lei.”

Sospiro.
- “Louis, non è colpa tua, la causa del suo comportamento strano non sarai tu.”
- “Lo spero, vorrei vederla ma sono in macchina e ho avuto tutto il giorno un allenamento, sono stanchissimo.”
- “Potresti vederla domani, ma deve andare a scuola di danza.”
- “E io ho un altro allenamento, potrei accompagnarla e andare a prenderla, quali sono i suoi orari?”
- “Li aveva scritti in un post-it, ma non ricordo dove l’ha attaccato, un attimo che lo cerco.”
Vado in cucina e una volta arrivato mi guardo intorno, oh, eccolo è attaccato su una credenza.
- “Allora, oggi deve andare dalle diciassette alle diciotto.”
- “Cazzo, io finisco alle diciassette e trenta.”
- “Potete vedervi dopo.”
- “No, ho bisogno di vederla prima. Che caos!”
- “Posso accompagnarla io e l’andrai a prendere tu.”
- “Ti crea problemi?”
- “No, io oggi ho il giorno libero.”
- “Ah, non so come ringraziarti.”
- “Figurati.”
- “Se ho notizie, te le riferisco subito.”
- “Grazie.”
- “Ciao.”

Attacca.
Comincio a credere che Louis sia davvero un bravo ragazzo, è gentile, educato e affidabile. Riesco a notare che tiene molto ad Alison, la ama davvero, se non fosse così non si sarebbe preoccupato così tanto per lei e non sarebbe andato tanto in fondo a questa storia.
Alison’s POV
- “Lo so che ci stai male.” Afferma Corinne.
- “Io…io…non so cosa posso fare…”
- “Non devi fare assolutamente niente, non è colpa tua, è solo che…tiene molto a te.”
Mi abbraccia. “Beh, io ora vado.”
- “Come mai te ne vai così presto?”
- “Devo alzarmi presto domani, Austin vuole portarmi al mare.”
- “Ah, capisco.”
- “Volete venire tu e Louis?”
- “Emh no, grazie. Devo andare a scuola di danza domani pomeriggio.”
- “Ah, giusto. In caso ci raggiungete?”
- “Non credo, saremo stanchi entrambi, io per la danza, lui per gli allenamenti.”
- “Va bene, allora andremo insieme un’altra volta. Ora vado.”
- “Ciao e grazie di tutto, ti voglio bene.”
- “Di niente, anche io.” Ci abbracciamo.

                                                                                             ***

- “Vai a dormire che è tardi.” Mi dice Zayn appena Corinne lascia casa nostra.
- “Non devo fare tutto quello che dici tu.”
- “Che ti prende?” Mi pone questa domanda perché di solito eseguo questo tipo di ordine, ma questa volta decido di non ascoltarlo.
- “Sono arrabbiata.”
- “Perché sono rientrato presto?”
- “Esatto, menomale che mi avresti dato più libertà!”
- “Credi che non te l’abbia data?”
- “No!”
- “Invece si! Non ti avrei mandata alla partita di Louis! Alison, non dire cazzate!” Dice alzando il suo tono di voce e avvicinandosi verso di me per impaurirmi.
- “Vedi di calmarti!”
- “No! Non posso calmarmi, certo che tu sai come farmi incazzare!”
- “Ti detesto quando fai così, vaffanculo Zayn.”
- “Vai in camera tua e non farti vedere almeno fino a domani!”
- “Non vado in camera mia perché me l’hai ordinato tu, ma perché non voglio stare qui con te!”
Salgo velocemente le scale e mi chiudo in camera. Zayn a volte è proprio stronzo, non capisce che a me dispiace il fatto che ritorna a casa presto perché si preoccupa per me invece di divertirsi con i suoi amici, non capisce proprio niente. Una lacrima mi riga il viso appena penso alle parole che gli ho appena urlato in faccia, quel “ti detesto” avrà mandato in frantumi sia il mio cuore che il suo. Il mio viso sta per essere ricoperto dalle lacrime, i singhiozzi mi hanno completamente rapita, non riesco a riprendermi, non avrei mai voluto dirgli quelle parole. Mi addormento mentre bagno il cuscino e con il rumore dei miei singhiozzi.

                                                                                                                                ***
La mattina non ci siamo proprio guardati in faccia, ci ignoravamo completamente, ci evitavamo, ci comportavamo come se non ci fosse una seconda persona in casa, finchè il pomeriggio verso le sei e quarantacinque non mi dice mentre vede le chiavi della mia macchina pensolarmi dalla mano destra:
- “Ti accompagno io a scuola di danza.”
- “Non voglio essere accompagnata da te.”
- “Devo accompagnarti io, sto facendo un favore a Louis.”
- “Cioè?”
- “Ieri mi ha detto che voleva vederti il più presto possibile, ma oggi ha la giornata impegnata e l’unico modo è che ti accompagno io e poi viene a prenderti lui.”
Sbuffo.
- “Andiamo.”
Riposo le chiavi della macchina sul mobile vicino l’ingresso, mentre Zayn prende quelle della sua.
Mentre usciamo dalla porta di casa si avvicina per darmi un bacio sulla guancia con l’intenzione di fare pace, ma io lo respingo e lui si mette a ridere.

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Capitolo 10
*** Chapter ten ***


Chapter ten.

Mentre salgo le scale della scuola di danza, Zayn, mi urla dal finestrino di avvisarlo quando sono in compagnia di Louis e, anche se sono arrabbiata con lui devo avvisarlo perchè per quanto lo conosco chiamerebbe Louis. Appena varco la porta della scuola, la macchina di Zayn sparisce sulla strada. Mentre mi dirigo negli spogliatoi, vedo Styles che si dirige a testa china alla segreteria, alza la testa e si accorge della mia presenza, mi sorride e mi fa quell’occhiolino bastardo. Prima che possa accorgersi del mio imbarazzo, cammino più velocemente per raggiungere lo spogliatoio. Appena entro, Heather mi viene incontro, già pronta per fare lezione, chissà chi le avrà fatto lo chignon o forse è riuscita a farselo da sola.
-“Vieni, ti do una mano a prepararti.” Dice prendendomi la mano e trascinandomi ad una delle panchine.
-“Ce la faccio anche da sola.” Heather mi sta dando l’impressione di una ragazza invadente e non tanto le apprezzo, ma credo che ci tenga ad aiutarmi.
-“Voglio aiutarti.”
- “Beh, grazie.”

- “Eemh…senti…” Dice. “Per caso…tu e Styles..avete qualche legame di parentela?” Mi dice mentre cerca di farmi lo chignon, stranamente le sta venendo bene.
- “No..perchè?”
- “Perché da come si comporta con te…sembra che vi conoscete da una vita.”
- “No, no.” Nego io. “Io l’ho conosciuto solo in questa scuola.”
- “Non so… con te è più gentile.”
- “Io cerco sempre di stare attenta e non fare errori.”
- “No Alison, tu…tu…lo attiri.” Il mio cuore comincia a battere più velocemente quando le sue labbra pronunciarono “attiri”, anche Corinne l’ha detto e lei neanche lo conosce. Non è possibile, è se fosse davvero così? Solo io non me ne accorgo? O faccio finta di non accorgermene per autoconvincermi che non è così? Oddio. Se è così sarei nella merda, sono fidanzata.
- “Tu credi?”
- “Si…tutte lo crediamo.” A quelle parole guardo tutte le mie compagne per avere una conferma di ciò che dice Heather, tutte mi fissano con uno sguardo che mi indica che la stanno appoggiando. Sentendomi in colpa, mi alzo di scatto dalla panchina, mettendo da parte la mia timidezza, prendo coraggio dico:”Mi-mi dispiace. Io spero che vi sbagliate, non sono interessata a lui, sono qui per perfezionare il mio modo di ballare, spero che sia una vostra impressione. I-io ho un ragazzo.”
Interrompe quella situazione la segretaria, che apre la porta dello spogliatoio e dice: ”Scusate ragazze, il maestro è arrabbiato, mi ha mandato a chiamarvi per dirvi che dovete entrare subito in sala perché siete in ritardo.” Tutte si dirigono al difuori dello spogliatoio e terrorizzate per quello che ci dirà Styles. Intanto Heather si posiziona davanti a me:
- “Alison…non preoccuparti per questo.”  Mi incoraggia. “Andiamo.” Dice prendendomi per mano e portandoci via dallo spogliatoio.

                                                                                          ***
“Non sono ai vostri comodi!” Dice arrabbiato Styles, per il nostro ritardo di pochi minuti. “Siete tenute a rispettare gli orari, ve l’ho detto dal primo giorno che pretendo ris...” “E’ colpa mia…” Dico prendendo coraggio e interrompendo il suo discorso, le mie compagne erano terrorizzate e Styles le stava sgridando per colpa mia, sono stata io a trattenerle nello spogliatoio. Inoltre, se è come dicono, ovvero che lui è attratto da me, non se la prenderà tanto.
- “Che cosa?” Dice guardandomi e aggrottando le sopracciglia non aspettandosi questo da me. Ha degli occhi bellissimi e questo gli impedisce di dimostrarsi arrabbiato. Il suo sguardo è dolce o forse solo nei miei confronti lo è, quei maledetti occhi che mi fanno perdere il controllo.
- “Si, è colpa mia. Mi dispiace, spero che lei possa perdonarmi.”
- “Perché è colpa tua?” Dice incrociando le braccia. Forse si è reso conto che a me non fa lo stesso effetto che fa alle altre, che non mi terrorizza, o almeno non mi terrorizza in quel modo e sta cercando di spaventarmi.
- “Le ho trattenute io.”
- “Alison, non deve più accadere.” Fa un sospiro di sollievo. “Iniziamo la lezione.” Forse…hanno ragione, perché come sostenevo, se lo attiro come dicono tutti non dovrebbe prendersela tanto e infatti non l’ha fatto.

                                                                                            ***

Austin’s POV
Dopo esserci fatti il bagno al mare e averla addolcita, baciandola e carezzandola mentre i nostri corpi si asciugavano al sole bagnati dall’acqua salata, mi schiarisco la voce e le faccio la domanda che potrà farci avere una discussione, o qualcosa di simile, perché ovviamente mi dirà che non sono fatti miei:
- “Emh, amore.”
- “Dimmi.”
- “Ho saputo che Zayn e Louis sono preoccupati per Alison.”
- “Perché lo sono? E come lo sai?” Dice aggrottando le sopracciglia.
- “Io non ne ho idea. Mi ha detto Louis che ha un comportamento strano e che sia lui che Zayn sono preoccupati, mi hanno chiesto di chiedertelo e contano su di te.”
- “Austin, non posso dirti niente, sono affari di Alison, digli di stare tranquilli perché non le è successo niente di grave, parlerò io stessa con Zayn.”
- “Sei…sicura?”
- “Si, tu stanne fuori.”
- “Cosa dirò a Louis?”
- “Che non ha niente si grave e che parlerò con Zayn.”
- “Va bene.”
Dopo questa discussione, rientriamo nella nostra bolla d’amore e continuiamo a goderci quella giornata al mare.

Alison’s POV

Ed eccolo che si sta avvicinando a me, come fa di solito. Questa situazione sta diventando pesante e per colpa sua ho tutte le mie compagne contro di me. Ma devo continuare a mantenere un comportamento educato e non posso dirgli di lasciarmi stare, mi sono posizionata al fondo della sala appunto per non ricevere attenzioni da parte sua, ma non è servito a nulla.
Mi gira intorno e si ferma alle mie spalle, mi raddrizza le braccia e avvicina la bocca all’orecchio facendomi godere la morbidezza dei suoi ricci che solleticano il mio collo per sussurrarmi mentre sorride maliziosamente:
- “Hai fatto fare tardi alle tue compagne per attirare la mia attenzione? Perché se è così la cosa mi piace.” Fa un respiro facendomi sentire il suo fiato caldo che sbatte lungo il collo. “E ci sei riuscita alla grande.”
- “No.” Dico in modo sicuro e senza balbettare dalla timidezza. “No, le ho trattenute a parlare.” Sospira in modo dispiaciuto facendo sparire il suo sorriso bastardo.
“Che peccato…” Fa una pausa. “In ogni caso…non hai bisogno di fare cose simili a quella di oggi… perché tu…tu mi attiri sempre…piccola.” A quelle parole spalanco gli occhi e lui riesce ad intravedere il mio sguardo nello specchio enorme della sala e divertito dalla mia reazione si mette a ridere. Mette la mani sui miei fianchi tirandomi indietro, facendo finta di addirizzarmi il busto, questo è quello che vuole far credere alla mie compagne, ma in realtà poggia le sue labbra dietro il mio collo e lo bacia non facendosi vedere dalle altre. A quel gesto rabbrividisco e lui si mette nuovamente a ridere fissando la formazione della pelle d’oca. Volevo pulirmi con la mano il punto in cui aveva lasciato sue tracce come segno di disprezzo, ma dovevo stare al suo gioco, le mie compagne se ne sarebbero accorte, ma il danno è se se ne accorge Louis.

                                                                                      ***
Louis’POV
Finalmente mi reco fuori il campo dove ci siamo allenati con la borsa sulla spalla che mi dirigo alla macchina. Vado a prendere Alison, non vedo l’ora di vederla, vedere come sta.
Spero che nel frattempo Austin è riuscito a scoprire qualcosa, gli chiamerò più tardi perché in questo momento sarà ancora con Corinne e non vorrei disturbarli.
Entro in macchina e parto subito, non voglio far aspettare Alison fuori da sola, credo che perderei anche la fiducia di Zayn.

                                                                                        ***

Alison’s POV
Non posso lasciare questa scuola per il comportamento inappropriato di Styles nei miei confronti perché io sono qui per realizzare i miei sogni, ce l’ho messa tutta per arrivare fin qui e non posso permettermi di abbandonare tutto. Eccolo che si avvicina di nuovo con il solito sorrisetto malizioso, mentre mi fissa con i suoi occhi verdi. Si ferma davanti a me avvicinando la bocca al mio orecchio per sussurrarmi: ”Punta i piedi…piccola.” E ritorna al centro della sala a controllare le altre. Comincio a non sopportarlo, mi infastidisce e non poco. Odio il nomignolo che mi ha dato, ma solo perché è detto dalla sua bocca. Odio lui.

                                                                                          ***
La lezione è finita, sono sicura che Louis mi starà aspettando fuori, di solito è sempre puntuale, perciò devo vestirmi velocemente per non farlo aspettare troppo.
Heather si avvicina a me ed entrambe seguiamo la massa delle nostre compagne che si dirige allo spogliatoio.
- “Come è andata?” Domanda.
- “Credo abbastanza bene, a te?”
- “Insomma, Styles mi ha sgridata due volte.”
- “Ah, mi sono messa al fondo della sala, sentivo solo le sue urla. Che avevi sbagliato?”
- “Mmh…un piede poco puntato e braccia non molto dritte.” Sono gli stessi errori che ho fatto io e con me non si è comportato così. Non mi piace che mi distingue dalle altre. “Perché ti eri messa al fondo?”
- “Non volevo attirare molto l’attenzione di Styles…ma…ho fallito.”
- “Alison, puoi fare lezione anche in un’altra sala, lui verrebbe comunque a cercarti. E’ evidente che è cotto di te.”
- “Io..io…non sopporto questo fatto. Io…amo il mio ragazzo.”
- “Alison?” Dio, la voce di Styles. Roteo gli occhi.
- “Heather, dimmi che ho sentito male, ti prego.” Le dico a bassa voce.
- “Vai, ti sta aspettando.”
Mi volto per andargli incontro, aspetta che io sia davanti a lui sorridendomi.
- “M-mi dica.” Dico una volta ferma davanti il suo corpo muscoloso e…sexy. Ma no! Cosa dico? Alison, contieniti.
Fissa un mio capello fuori posto, che inizialmente era tirato insieme agli altri capelli che poi legavano lo chignon. Lo prende catturandolo tra il pollice e l’indice cercando di rimetterlo al suo posto, ma la mia mano destra cattura il suo polso e lo riporta in basso. Spalanca i suoi occhi verdi sorpreso di aver rifiutato quel gesto gentile.
- “Cosa…doveva dirmi?” Insisto io, voglio che questo momento finisca subito, non vedo l’ora di essere tra le braccia di Louis.
- “Domani…”
- “Devo venire a fare lezione?”
- “No.”
- “E cosa?” Lo guardo stranita.
- “Domani devi uscire con me.”
- “Cosa?!”
- “Devi uscire con me.”
- “No, non posso.”
- “Devi essere libera per me.”
- “Mi dispiace, io non posso uscire con lei.”
- “Piccola, io nella scuola sono il tuo insegnante di danza, fuori sono un ragazzo qualunque…e…potrei diventare il tuo ragazzo.” Dice mostrando un sorriso malizioso e avvicinandosi al mio collo per baciarlo, ma io appoggio la mia mano sul suo petto muscoloso e lo respingo.
- “No, non se ne parla, ho già un ragazzo.”
- ”Non preoccuparti piccola, per ora non è un problema, ma potrebbe diventarlo più in là, diventerei geloso.” Dice avvicinandosi di nuovo al mio collo con il suo sorriso malizioso, lo respingo nuovamente.
- “E’ un problema per il mio ragazzo. Senta, mi lasci stare. Glielo chiedo per favore.”
- “Nessuna ragazza è riuscita ad attirarmi come mi attiri tu..tu mi fai impazzire…non posso lasciarti stare piccola.”
- “Io non sono interessata a lei.”
- “In momenti come questi…puoi darmi il “tu”.
- “Lasciami andare, il mio ragazzo fuori mi attende.”
- “Tu esci con me.”
- “No.”
- “Non te lo sto chiedendo, ti sto solo avvisando.”
- “Mi scusi…ma non è possibile.”
- “Sai che io ho il coltello dalla parte del manico, si? Ti ricordo che sono il tuo insegnante di danza. Se ti viene in mente di cambiare scuola, stai pensando di fare la mossa sbagliata, perché sai benissimo che sono l’insegnante migliore, tutte le scuole vogliono prendermi, perciò posso andare dove voglio, posso seguirti ovunque." Infondo ha ragione, sospiro. Ho le mani legate, quindi sono constretta ad accettare l'invito, ma Louis non dovrà saperlo e devo pregare Zayn di farmi uscire con lui.
- “Non ho altra scelta…va bene…uscirò con te.” Sorride.
- “Domani passo a prenderti alle venti, ho il tuo indirizzo e il tuo numero di telefono. Sono andato a prenderlo prima in segreteria. Parlerei a lungo con te, ma adesso ho lezione con l’altro corso, ci vediamo domani.”
- "Che?!" Ecco cosa era andato a fare in segreteria.
- "Piccola, io ottengo ciò che voglio." Mi fa in occhiolino.

- “A domani.” Dico cercando di non pensare a ciò che è arrivato a fare. Esco dalla sala mischiandomi tra le ragazze a cui aspetta una dura lezione.
Devo vestirmi più in fretta possibile, Louis si starà spazientendo.

Louis’POV
Non capisco perché Alison ci stia mettendo così tanto. Forse dovrei entrare a controllare.
Appena la vedo uscire dalla scuola, scendo dalla macchina per andarle incontro. Appena mi vede sorride, sembra felice di vedermi, quindi questo conferma che Zayn forse ha ragione, quella sera non si è comportata in modo strano per colpa mia, quindi sono abbastanza contento.
- “Ehi.” Le sorrido. “Come stai?”
- “Ciao. Bene,tu?”
- “Bene, soprattutto ora che ti vedo.” Sorride, si avvicina sempre di più a me e l’avvolgo nelle mie braccia.
Quando ci stacchiamo dall’abbraccio, chiede:
- “L’allenamento? Come è andato?”
- “Mmh, bene. Pesante come al solito ma bene.”
Fissa con i suoi occhi verdi le mie labbra, lentamente si avvicina e poggia le sue labbra sulle mie. E’ meno timida rispetto al solito.
- “Mi sei mancata.” Le dico sorridendo.
- “A-anche tu.” Poggio le labbra sul suo collo e comincio a baciarlo intensamente. “Oh, emh… sono sudata… emh..scusa il mio stato indecente.”
- “Sei bellissima.” Le dico tra un bacio e l’altro.

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Capitolo 11
*** Chapter 11 ***


Chapter  11

Louis mi ha portata a casa sua, onestamente non me lo aspettavo, perché compiendo questo gesto significa che vuole farmi entrare ancora di più nella sua vita e io invece di fare le cose bene come le sta facendo lui accetto l’appuntamento con Harry, solo adesso mi rendo conto del guaio in cui mi sono cacciata, mi rendo conto di mettere al primo posto la danza, invece di Louis, il mio cuore sta ancora cercando la danza e non ne vuole sapere di cercare la mia anima gemella. E se non amo Louis come credo? E se quella che provo per lui fosse solo passione o attrazione? Dio, quanto sono confusa ed è lui, è lui che mi manda in confusione, maledetto Harry. Cazzo. Adesso realizzo che se prima avevo occhi solo per Louis e non mi facevo questo tipo di problemi è Harry che da quando è entrato nella mia vita mi manda in confusione, credo proprio di essere attratta da lui fisicamente e questo è un grosso problema.
-“Alison, tutto bene?” Mi guarda stranito e preoccupato.
- “Si, certo perché?”
- “A cosa pensavi?” Il telefono di Louis squilla e mi ha salvata, non avrei saputo cosa rispondergli. Guarda sul display chi lo sta cercando e mi osserva come se non volesse che quella persona lo chiamasse mentre si trova insieme a me.
- ”Dimmi.” Riesco a sentire anche se con difficoltà, la voce di Austin, ma non esattamente tutte le parole che dice, capisco solo “Corinne” “Zayn” e “Alison” ma  lo interrompe per dirmi:”Alison, perché non vai nell’altra stanza a scegliere un film da vedere insieme?”
Ok, sta cominciando tutto a sembrarmi così sospettoso e nella mia testa si affollano milioni di interrogativi, c’è qualcosa che non va nel verso giusto.
- “Che succede?” Gli domando.
- “Niente, stai tranquilla, vai nell’altra stanza, tra un po’ ti raggiungo.”
- “Cosa ti sta dicendo Austin?!”
- “Austin, ti richiamo più tardi.”
Louis attacca.
- “Cosa mi stai nascondendo?” Gli chiedo.
- “Ascoltami, andiamo nell’altra stanza e ne parliamo.” Dice cercando di mantenere la calma.
- “Louis, non mi muovo da qui finchè non mi dici cosa mi stai nascondendo.”
- “Non sto nascondendo nulla!”
- “Louis, c’è qualcosa sotto. Lo sento. Dimmelo.”
Louis sospira.
- “Allora, emh…è complicato da spiegare. La scorsa sera ti ho portato in quel locale per farti conoscere i miei amici, ma ti sei comportata in modo strano e…mi sono preoccupato…così mi sono rivolta a Corinne e Zayn per cercare di capire cosa ti stava succedendo.”
- “Mi sono semplicemente sentita male! C’era bisogno di coinvolgere tutte queste persone? A quanto pare hai coinvolto anche Austin.”
- “Alison, non sono idiota.” Dice gelandomi con il suo sguardo. “Non ti sei sentita male per un semplice calo di zuccheri, era dovuto a qualcosa che hai visto o percepito. O mi dici la verità, o non mi fermerò per scoprirla.”Mi ha spogliata da tutte le scuse che avevo per coprirmi. Non gli dirò mai di Harry, mi direbbe di cambiare scuola di danza, ma io non rinuncio a quella prestigiosa scuola dopo aver sudato per entrarci.
- “Che senso ha stare insieme se non ti fidi di me? Ciao Louis.” Prendo il borsone che utilizzo per mettere al suo interno le cose per la danza e mi dirigo verso la porta d’ingresso.
Nel momento in cui sto chiudendo la porta dopo essere uscita, sento Louis dire:”Dove stai andando?!” Apre di nuovo la porta d’ingresso per raggiungermi mentre mi ripete continuamente di fermarmi, ma non lo farò, mi sta per scoppiare la testa, stanno succedendo troppe cose e non riesco più a gestirle. Louis da un lato, Harry dall’altro, la scuola di danza che mi trasmette continuamente ansia per riuscire a raggiungere il mio obiettivo, l’appuntamento con Harry, Zayn che è troppo protettivo, non credo di riuscire a reggere ancora. Inizio a correre, sento il bisogno di stare sola e rimettere in ordine tutte le mie idee e i miei sentimenti. Avverto che Louis da dietro mi afferra il polso e mi gira verso di lui, è ovvio che facendo calcio mi avrebbe raggiunta.
- “Louis, lasciami!”
- “Dovresti calmarti, adesso hai confermato che c’è veramente qualcosa sotto riguardo il tuo comportamento dell’altra sera, altrimenti non avresti reagito così. Non vuoi dirmelo? Comincio a pensare che in realtà sei tu quella che mi nasconde qualcosa e non io e hai paura della mia reazione se me lo dirai.”
- “Continui a non fidarti, non ci credo.”
- “Io mi fido di te è solo che a volte le cose si nascondono per non ferire le persone no? E tu forse e tu stai cercando di non farmi del male, ma prima o poi la verità salterà fuori e preferisco saperla da te che scoprirla.” Ha centrato in pieno, ma non mi ha convinta.
- “Scopri quello che vuoi, è un periodo nel quale mi succedono troppe cose e non riesco più a gestirle. Ho bisogno di stare sola.”
- “D’accordo, ma almeno lascia che ti accompagni a casa.”
- “Preferisco che venga a prendermi  Zayn.”
- “Lascialo riposare, mi aveva detto di avere il giorno libero e poi cosa penserà quando saprà che non hai voluto che ti accompagnassi io?”
Sospiro.
- “Ok...hai vinto.”
- “Vado a prendere le chiavi della macchina.”
- “Ti aspetto qui.”
       
                                                                                              ***
Ho rovinato quello che sarebbe dovuto essere un appuntamento romantico. Sono consapevole di aver esagerato, però mi sentivo soffocare e sono scoppiata. So che quella che sta sbagliando sono io, ma credo che sbagliare è l’unico modo che ho per starmene da sola e riflettere, mi scuserò con Louis.

                                                                                              ***
Finalmente siamo arrivati davanti casa mia. Siamo rimasti in silenzio per tutto il viaggio. Non saluto Louis, nemmeno con un bacio sulla guancia, apro lo sportello e metto una gamba fuori dall’auto sull’asfalto, prima che potesse essere raggiunta dall’altra Louis mi chiama:
-“Alison.” Lo guardo aspettando di sapere cosa vuole ancora. “Ci rivedremo?” Evidentemente da quando gli ho detto che non aveva senso stare insieme se non si fidava di me ha dubbi sulla nostra relazione.
-“Quando starò meglio.” Subito dopo questa risposta, esco dalla macchina e chiudo lo sportello.

                                                                                              ***
Appena entro trovo Zayn sul divano mentre guarda la tv e guardandomi mi chiede:
-“Come mai sei tornata così presto?” Sono ancora arrabbiata con lui, ma sento un grande bisogno del suo affetto, così mi siedo sul divano accanto a lui e lo abbraccio mentre inizio a piangere le lacrime che ho trattenuto quando ero insieme a Louis. Sto andando fuori di testa, ma so che sfogarmi con Zayn mi farà stare meglio.
-“Ehi…che succede?” Domanda Zayn iniziando ad abbracciarmi anche lui. “Cosa ti ha fatto Louis?”
- “N-niente.” Dico singhiozzando. “E’ so-lo col-pa mi-a.” Il singhiozzo mi impedisce di parlare.
- “Non riesco a capirti se singhiozzi.” Afferma Zayn accarezzandomi la schiena. “Calmati e mi racconti.” Io annuisco con la testa. Si alza dal divano per prendere dei fazzoletti e un bicchiere d’acqua, poi torna da me e mi asciuga le lacrime.

                                                                                        ***
Sono leggermente più calma, o almeno adesso riesco a parlare. Ora però devo trovare un modo per spiegare a Zayn la mia situazione cercando di non farlo arrabbiare per quanto riguarda Harry. Sono sicura che finirò a litigare anche con lui. Mi faccio coraggio e inizio a parlare:
-“Ok…prima di spiegarti quello che mi sta succedendo voglio dirti che per me è molto complicato riuscire ad esprimere tutto quello che ho dentro, ma sto andando fuori di testa e tu sei la persona a cui voglio più bene al mondo e so che starò meglio dopo averne parlato con te, quindi vorrei che tu per una volta mi capisca senza arrabbiarti e che ti fidi di me, perché di tutto quello che sto per dirti non ne parlerò con nessuno, nemmeno con Corinne.”
-“Alison, che stai combinando? Devo preoccuparmi?”


                                                                                        ***
Mi sono aperta con Zayn con calma, spiegandogli ogni cosa per non farlo arrabbiare per quanto riguarda Harry, ovviamente prima di uscire con lui devo presentarglielo, ma il fatto che mi ha ricattata e cerca di conquistarmi ad ogni costo non gli è andato giù, però dato che gli ho chiesto di fidarsi di me per una volta, mi metterà alla prova.
- “Secondo me, dal tuo insegnante di danza sei attratta fisicamente, mentre di Louis ti attrae il carattere e il fisico, ma non puoi fare comunque a meno di pensare a Harry.” Dice Zayn.
- “Si, però ci tiene di più Louis a me, di quanto ci tengo io a lui. Perché accettando l’appuntamento con Harry ho messo al primo posto la danza, mentre Louis ha pochissimo tempo libero e per stare insieme ci vediamo dopo i suoi stancanti allenamenti.”
- “Alison, tu hai accettato l’appuntamento con Harry perché ti piace.”
- “No! Ti assicuro che ho cercato di rifiutare in tutti modi.”
- “Si, ma non è che a Doncaster quella è la migliore scuola di danza. Ce ne saranno tantissime simili e anche se davvero come ti ha detto ti seguirebbe ovunque, ci metterà tanto a trovarti, visto che sono numerose.”
- “Tu mi conosci benissimo e capisci le cose prima di me, quindi probabilmente avrai ragione…Cosa faccio?”
- “Beh, è davvero difficile gestire due ragazzi. Ma io credo che per capire veramente chi ti piace devi frequentare entrambi contemporaneamente, sarà anche sbagliato ma è l’unico modo. Per adesso ti piace di più Louis perché ti attira sia caratterialmente che fisicamente, mentre Harry ti attira fisicamente ma non sopporti il tuo carattere, che con il tempo potrebbe cambiare, lui si comporta così per cercare di averti. Devi conoscere bene il carattere di Harry. Oppure per fare le cose bene dovresti chiedere a Louis una pausa riflessiva, ma di solito quando in una relazione uno dei due chiede una pausa significa che sta andando tutto a puttane, quindi se Louis non è idiota lo capirà e non accetterà la pausa. Quindi secondo me, devi continuare a frequentare Harry senza che Louis lo scopra. Devi giocare sporco. Devi essere pronta a giocare sporco. Oppure una terza soluzione è ignorare Harry e cercare di dimenticarlo continuando a vivere la tua storia con Louis.”
- “E’… così complicato…cazzo.”
- “Alison?”
- “Dimmi.” Mi prende la mano racchiudendola nelle sue per darmi sicurezza e mi guarda negli occhi.
- “Gioca sporco.”
- “Ma…”
- “Io ti aiuterò, ti coprirò sempre. E sarò sempre pronto a difenderti se succederà qualcosa.”
- “Ma Louis non si merita una cosa del genere.”
-“Alison! Hai 18 anni! Sei giovane e hai bisogno di fare esperienze e questa è un’esperienza che non puoi fare quando sarai una donna sposata, perché in quel caso è sbagliatissimo. Con le esperienze si cresce. E da questa esperienza potrai ricavare qualcosa di buono o cattivo e da essa imparerai e crescerai. Hai solo bisogno di lasciarti andare.”
- “Conto su di te.” Gli dico abbracciandolo.
- “Domani però mi devi presentare il tuo insegnante di danza se ci vuoi uscire prima delle 23 che uscirò a quell’ora.”
- “Siii, stai tranquillo.”
- “E…comunque penso che dovrai scusarti con Louis. Eri nervosa perché non sapevi più come dividerti tra due ragazzi e ti sei sfogata prendendotela con lui, quando in realtà ha sempre cercato di farti stare bene.”
- “Si… me ne rendo conto. Tra un paio di giorni mi scuserò.”
- “Alison, non puoi essere orgogliosa se sei stata tu a sbagliare.”
-  “Scusarmi con lui significa riprendere a vederci e io in questi giorni non ne ho voglia, voglio starmene per conto mio a riflettere.”
- “Rifletti uscendo domani sera con il tuo insegnante?”
-“ Zayn, ti ho detto che non avevo altra scelta. Prima mi consigli di giocare sporco e poi m dici che sto sbagliando? Non sei coerente.”
- “Si, hai ragione scusa.”
- “Vado di sopra, devo sistemare alcune cose.”

                                                                                          ***
Zayn’s POV
Il mio cellulare che avevo poggiato sul tavolino da tè squilla. Lo afferrò e mi accorgo che mi sta chiamando Louis. Alison è ancora al piano di sopra, rispondo.
- “Ehi, Louis.”
- “Ciao, ti disturbo?”
- “No, stai tranquillo, dimmi.”
- “Alison è lì con te?”
- “No, è nella sua stanza.”
- “Beh, avrai notato che è rientrata a casa arrabbiata e ti volevo assicurare che non è stata colpa mia, non vorrei che pensassi male di me.”
- “Non preoccuparti, io e Alison abbiamo parlato pochi minuti fa e si è resa conto di aver sbagliato, era abbastanza nervosa per dei…”
cazzo ora mi devo inventare una scusa. “Per dei..dei problemi che ha a scuola di danza.” Spero che se la beve.
- “A scuola di danza? Ogni volta che finisce la lezione la vedo sempre molto tranquilla, ne sei sicuro?”
- “Si..si…la intimorisce molto il suo insegnante, perché è molto severo e pretende molto. Lei mi ha detto che in questi giorni vorrebbe starsene per conto suo, quindi io ti consiglio di non insistere per vedervi.”
- “L’avevo capito, mi ha detto che ci rivedremo quando starà meglio…quindi mi limiterò a farle qualche telefonata o messaggio per sapere come sta.”
-  “Figurati!”

Attacco.
E’ evidente quanto Louis tenga ad Alison. Devono conoscere ancora Styles, anche se credo che avrò sempre una preferenza verso Louis.

                                                                                              ***
Alison’s POV
Styles alle 21.00, dopo aver cenato mi aveva scritto un messaggio.
- “Ehi Alison, sono Harry. Tra un ora sarò davanti casa tua grazie all’indirizzo preso dalla segreteria. xx Mi piacerebbe se indossassi un vestito Hahah xx.” Che sfacciato. Indosserò un paio di jeans e una maglietta a maniche corte e anche se volessi indossare un vestito Zayn non me lo permetterebbe. Oddio. Zayn lo devo avvisare dell’incontro con Zayn.
- “Ciao…dovresti farmi un favore. Mio fratello è molto protettivo nei miei confronti e se non vi presento non mi lascerebbe uscire. Quindi ti dispiacerebbe entrare in casa?”
- “Hai già intenzione di fare le presentazioni ufficiali con la tua famiglia come tuo fidanzato?” xx

 Qualche volta invece di fare l’idiota dovrebbe prendere le cose seriamente.
- “Se ci saranno presentazioni ufficiali con i miei genitori verranno svolte con Louis al mio fianco.” Più che essere una risposta da stronza dovrebbe essere da fidanzata fedele. Ma io non sto facendo la fidanzata fedele se ascolto il consiglio di Zayn di giocare sporco, quindi è una risposta da stronza provocatrice.
- “Ah Louis, è così che si chiama. Vedremo se il sottoscritto prenderà il posto del tuo Louis :) Comunque d’accordo, mi presenterò al tuo dolce fratellino, chissà, potrebbe darmi qualche aiuto con te. :)”
- “Mmmmh…ho la sensazione che non avrai aiuto, visto che al mio “dolce fratellino”
(per prenderlo in giro per come l’aveva scritto) piace molto il mio Louis :)”  Lo stavo provocando. Una fidanzata fedele avrebbe risposto “Ci vediamo dopo.” e nient’altro. Io lo stavo provocando. Stavo facendo la stronza.

Ora sono le 21.57 e io sto controllando se nella borsa ho inserito tutto quello che mi potrebbe servire.
Alle 22.00 precise Harry suona il campanello e a me comincia a mancare il respiro, si vede che tiene molto alla puntualità, visto che a scuola di danza diventa pesante per far si che ognuna di noi sia puntuale alle sue lezioni. Appena apro la porta i suoi grandi occhi verdi fissano i miei, mi sorride e mi dice:
- “Ciao.”
- “Ciao.” Dico timidamente. Lui si avvicina a me poggia una mano sul mio fondoschiena e ci baciamo sfiorandoci le guance. “Prego.” Dico facendogli spazio all’ingresso per entrare.
- “Grazie.” Afferma lui.
- “Mio fratello si trova al piano di sopra, si sta preparando perché verso le 23.00 deve uscire, tra qualche secondo scende. Intanto vorresti qualcosa da bere?”
- “Facesse con calma.” Afferma con gentilezza. “No, ti ringrazio.”

                                                                                               ***

Zayn scende le scale e ci raggiunge davanti la porta d’ingresso per potersi presentare a Styles.
- “Ciao.” Dice Zayn sorridendogli.
- “Ciao” Dice Styles ricambiando il sorriso. “Piacere, Harry.” Afferma porgendogli la mano per ricevere la stretta della sua.
- “Piacere Zayn.” E da a Styles la stretta di mano che aspettava di ricevere.
- “Emh, allora ti chiamo più tardi.” Dico a Zayn per velocizzare la situazione e uscire di casa.
- “Oppure ti chiamerò io.”
- “Va bene. Noi andiamo.”
- “Ok, ci sentiamo dopo.”
- “Buona serata Zayn.” Gli dice Harry sorridendo.
- “Buona serata anche a voi.” Risponde con un altro sorriso.

                                                                                                ***
Harry  mi apre lo sportello della macchina per invitarmi gentilmente ad entrare e appena entrata lo ringrazio.
Mentre guida mi domanda:
- “Perché non hai indossato un vestito come ti avevo chiesto?” Mi sta mettendo in imbarazzo e non riesco a rispondere alla sua domanda per la mia timidezza. Così insiste: “Allora?”
Mi faccio coraggio e rispondo in maniera antipatica:
- “Mio fratello non mi fa indossare i vestiti per uscire con un ragazzo e anche se potessi indossarli non li indosserei per uscire con te.” Harry si mette a ridere.
- “Hai paura che possa toccarti?” A quelle parole il mio cuore comincia a battere così forte che se fosse possibile riuscirebbe a sentirlo anche lui.
In quel momento mi arriva un messaggio da parte di Louis, proprio come se un segno dal cielo lo avesse spinto a farmi scrivere un messaggio mentre mi trovo con Harry per farmi sentire in colpa, ma in realtà non mi sento in colpa, mi sento stronza quindi significa che non mi sta importando di quello che sto facendo a Louis.
Harry, sentendo il suono dell’arrivo del messaggio afferma:
- “Immagino sia Louis.” Io non dico nulla, tanto facendo così confermo la sua affermazione.
Visualizzo il messaggio:
”Ciao Alison, scusami se ti disturbo, volevo soltanto sapere come stavi dopo quello che è successo ieri.”
Rispondo:  “Mi sono semplicemente calmata, ma ancora ho bisogno di stare un po’ a casa con la mia famiglia e rilassarmi.” In realtà mi devo solo schiarire le idee su Harry, i miei genitori non sono mai a casa, sono sempre in giro a fare shopping, l’unica persona della famiglia che c’è sempre per me è Zayn.
- “Cosa ti ha scritto?” Domanda Harry.  La sua domanda da ficcanaso mi ha infastidita.
- “Preferisco non parlarne.” Affermo. “E’ una situazione complicata.” E’ complicata per colpa tua Harry, è complicata perché lei è uno stronzo, proprio come me.”
- “Mmmh… non stanno andando rose e fiori le cose tra di voi. Questo mi fa essere in vantaggio.” Dice sorridendo maliziosamente. 
- “Non hai nessun vantaggio.” Dico infastidita sempre di più. “Mi hai solo costretta ad uscire con lei.”
Harry parcheggia l’auto e dopo aver spento il motore sposta il suo corpo di scatto in avanti verso il mio sedile, posizionandosi in ginocchio sul suo sedile e poggiando le mani sul mio finestrino, mi trovavo così in mezzo le sue braccia, questo suo movimento mi ha terrorizzata, i miei occhi sono spalancati. Il suo viso e il mio sono uno di fronte all’altro e le nostre labbra sono distanti pochi centimetri. I suoi occhi fissano le mie labbra come se desiderasse baciarmi.
- “Non ti bacerò…perché so che mi respingeresti.” Dice a bassa voce, non sussurrando, semplicemente usa un tono più basso del solito. “Ma sono più che certo, che un giorno riuscirò a farti impazzire e quel giorno sarai tu a volermi baciare, quindi posso aspettare.” Io sono già impazzita ed è impazzito anche il mio cuore quando ha pronunciato quelle parole. Continua a confondermi sempre di più.
Dopo avermi guardato negli occhi lentamente ritorna a posizionare il suo corpo sul suo sedile.
- “Siamo arrivati, scendi.” Dice mentre apre il suo sportello.

                                                                                             ***
Harry mi ha portata in un locale per bere qualcosa ed è quello che preferisco invece di andare in un ristorante a cenare; appena ci accomodiamo ad un tavolo dice:
- “Ti avrei portata a cena, ma sono stato impegnato fino alle otto e quarantacinque, una scuola di danza mi aveva convocato per partecipare alla giuria per degli esami di danza.”
- “Non preoccuparti, preferisco bere qualcosa invece di cenare.” Arriva la cameriera che gentilmente dice: “Buona sera” e ci lascia i menù sul tavolo.
- “Alison, segui il calcio?” Domanda Harry.
- “Perché mi fai questa domanda?”
- “Perché guarda, lì c’è la squadra di calcio del Doncaster.” Spalanco gli occhi.
- “Cosa?! Dove?!”
- “Oddio, non credevo fossi così appassionata! Comunque sono davanti la porta del locale, stanno entrando.”
- “No Harry, non sono appassionata! Il mio ragazzo fa parte della squadra!”
- “Mi stai dicendo che sei la ragazza di Louis Tomlinson?!” Domanda Harry incredulo.
- “Si.” Dico cominciando ad andare in ansia per la paura che Louis possa vedermi con Harry.
- “No, non ti credo.” Dice scuotendo la testa.
- “Sto dicendo la verità!” Appena vedo Louis apro il menù e lo posiziono davanti il mio viso per nascondere la mia faccia. “Dobbiamo andare via, non può vedermi con te!”
- “Potevi inventarti una scusa migliore per mettere fine al nostro appuntamento e farti riaccompagnare a casa.”
- “Harry guardami.” Dico cercando di avere tutta la sua attenzione fissando i suoi occhi. “Sono in ansia e sto avendo paura. Louis Tomlinson è il mio ragazzo e ti giuro che te lo dimostrerò, ma adesso devi aiutarmi a sfuggire da questo guaio.”
- “Se Louis fosse davvero il tuo ragazzo e ti vedesse con me per me non sarebbe un problema, anzi.”
- “Harry, ti prego! Sii serio per una volta! Devi aiutarmi.” Lo supplico disperata.
- “Se ti aiutassi, cosa ci guadagnerei io?” Non pensavo l’avrei mai detto, ma mi sento costretta.
- “Un altro appuntamento.”
- “La tua proposta è interessante.” Dice sorridendomi maliziosamente. “ E va bene, ti aiuterò. Fammi pensare a qualcosa.”
- “Ti ringrazio.” Dico abbassando leggermente il menu dal mio viso per sbirciare Louis, è seduto ad un tavolo con i suoi compagni di squadra.
- “Mi è appena venuta un’idea.” Si schiarisce la voce. “Chiamerai Louis e gli dirai che non lo senti bene e se si può spostare, a quel punto lui cercherà un posto dove potersi fare sentire bene e intervengo io, vado da lui e gli consiglio di andare a parlare vicino la finestra, mentre è di spalle tu scapperai dal locale.
- “Ieri abbiamo litigato e gli ho detto che per un po’ di giorni voglio starmene per conto mio, se lo chiamo dovrò dirgli che voglio chiarire!”
- “Mmmh…” sorride maliziosamente. “E’ davvero complicata la vostra relazione. Comunque è l’unico modo per sfuggire dal guaio in cui ti sei cacciata quindi devi per forza chiamarlo e dirgli che vuoi chiarire, anche se va a mio sfavore.”
- “E va bene, adesso lo chiamo.” Prendo il telefono e avvio la chiamata con Louis. Harry fissa Louis perché se prenderà il telefono, avrà la dimostrazione che sono davvero la sua ragazza. Ecco che Louis estrae il telefono dalla tasca dei jeans, osserva il display per scoprire chi è che lo cerca e risponde.
- “Ehi Alison.”
- “Ciao Louis.”
Harry mi guarda spalancando i gli occhi, non ci può ancora credere.
- “Come stai?” Domando.
- “Ora che mi hai chiamato un po’ meglio.”

- “Alison! Digli che non lo senti bene! Avanti.” Esclama Harry.
- “Oh ehm, Louis, non riesco a sentirti bene. Potresti spostarti?”
- “Che significa che non mi senti? La linea va benissimo.”
- “Louis? Louis? Ci sei? Louis?”

- “Ok, vado.” Dice Harry alzandosi dal tavolo.
Io lo sbircio alzando lo sguardo oltre l’altezza del menù che sta ancora comprendo il mio viso.

Harry’s POV
Ho quasi raggiunto il tavolo nel quale sono seduti Louis e i suoi amici e sento che dice rivolgendosi ai suoi compagni di squadra:
- “Scusatemi un attimo.” Dice alzandosi dal tavolo per andare alla ricerca di un posto dove Alison possa sentirlo bene.
- “Mi scusi, se deve parlare al telefono le consiglio di andare vicino la finestra, quando vengo in questo locale vado sempre a parlare lì e sento alla perfezione la persona che mi sta parlando.” Dico sorridendo per convincerlo ancora di più.
- “Oh, la ringrazio.” Ricambia il sorriso. Il pesciolino ha abboccato all’amo.
- “Ora mi senti?” Domanda ad Alison al telefono. “Ma dove sei? Sento voci di molte persone.”
Louis è di spalle, faccio segno ad Alison di scappare dal locale, lei prende la borsa che aveva agganciato alla spalliera della sedia, lascia il menu sul tavolo e si dirige velocemente verso l’uscita del locale, inizio a scappare anche io e camminando più veloce di Alison, mi trovo davanti la porta all’esterno del locale, mentre Alison si trova davanti la porta all’interno del locale, la tiro molto violentemente, con forza e con velocità, il piano potrebbe fallire.

Louis’POV
Mi volto dando le spalle alla finestra e intravedo all’ingresso dei capelli biondi molto simili a quelli di Alison che, uscendo velocemente dal locale svolazzano e perdono un fermaglio che abbandonano a terra.
Vado a raccogliere il fermaglio per restituirlo alla persona che l’ha perso, mi chino per prenderlo e mi accorgo che questo fermaglio è uguale a quello che indossa sempre Alison, il solito fiocchettino nero, che usa per sistemare il ciuffo per evitare che gli vada davanti gli occhi. Questo fermaglio appartiene ad Alison! Quella persona, era Alison. 

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