Sogno indelebile.

di Lady Atena
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. ***
Capitolo 2: *** 2. ***
Capitolo 3: *** 3. ***
Capitolo 4: *** Vedere dentro e vedere oltre. ***
Capitolo 5: *** 5. ***
Capitolo 6: *** 6. ***
Capitolo 7: *** 7. ***
Capitolo 8: *** 8. ***
Capitolo 9: *** Eclissi del cuore. ***
Capitolo 10: *** 10. ***
Capitolo 11: *** 11 ***
Capitolo 12: *** 12. ***



Capitolo 1
*** 1. ***


Personaggi: Clint, Loki.
Prompt: Indelebile.
Lanciato da: La Morte Fidanzata.

Clint annaspò, si rigirò nel letto avvolgendosi nelle coperte bianche. Tese il corpo, digrignò i denti corrucciando la fronte.

Loki gli sollevò il mento con la punta dello scettro, sorrise chinandosi in avanti e socchiuse gli occhi acquamarina.
“Mi parli della squadra di Fury, agente Barton” sussurrò mellifluo.
Lui reclinò il capo all'indietro divaricando le gambe; strofinò le ginocchia in terra macchiandola di polvere.
“Sono sei, me compreso. Natasha Romanoff, Tony Stark, Steve Rogers, Thor, Bruce Banner” elencò.
Loki gli premette la punta dello scettro sulla pelle facendola arrossare, sibilò stringendo l'arma.
“Non ho bisogno di sentire nominare Thor. È una ferita indelebile”.
Piegò il capo di lato, addolcì lo sguardo.
“Come per te lo è l'agente Romanoff, sbaglio?”.
Clint ridacchiò, il pomo d'Adamo tremò facendo affondare maggiormente la punta dello scettro nella sua carne; che si tagliò sanguinando. Lui socchiuse gli occhi azzurri fosforescente, poggiò le mani in terra.
“Senza dubbio indelebile. Non si scorda facilmente”.
Loki si piegò in avanti, gli afferrò i capelli e socchiuse gli occhi.
“Ed io, agente Barton? Io sono indelebile per te?” domandò suadente.


Clint spalancò gli occhi, boccheggio e strinse le coperte. Sentì la nausea salire, deglutì e si guardò intorno; la stanza era in penombra e dalla finestra filtrava la luce della luna. Clint si passò la mano tra i capelli sudati, respirò pesantemente chiudendo gli occhi.
< Più di qualsiasi altra cosa > pensò.
Lasciò le coperte, rilassò i muscoli ed espirò stendendo si nuovamente. Strinse gli occhi chiusi, intravide due occhi verde acqua galleggiare nell'oscurità e sorrise.
< Indelebile come la tua sete di rivalsa >.

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Capitolo 2
*** 2. ***


Personaggi: Clint/Loki.
Prompt: Sussurro.
Lanciata da: La Morte Fidanzata.

Clint fissò il soffitto bianco della stanza, i muscoli tesi tremavano appena sotto la coperta che lo avvolgeva fino al mento. Un sibilo continuo gli echeggiava nelle orecchie, chiuse gli occhi vedendo nel buio due iridi verde acqua volteggiare. Le osservò, le vide socchiudersi e notò un sorriso aggiungersi alle iridi. Spalancò gli occhi, deglutì e si morse il labbro.
< Continuo a sentire la sua voce sussurrare ordini > pensò.
Si rannicchiò di scatto battendo i denti tra loro, strinse le ginocchia sotto il mento e tremò deglutendo.

“Agente Barton” sussurrò Loki.
Gli indicò con il palmo della mano accanto a sé, sorrise socchiudendo gli occhi. Clint si sedette, mise i piedi sulla sedia e si accovacciò piegando il capo di lato.
“Signore” rispose incolore.
Loki si sporse verso di lui, poggiò la mano sul suo ginocchio e vi strusciò il palmo candido.
“Riuscirai a sentire i miei ordini, da quella distanza? Il tuo udito è sviluppato quanto la tua vista?” domandò.
Clint scosse il capo, sfiorò il coltellaccio alla sua cintura e incassò la testa tra le spalle.
“No. Ma sento ogni vostro sussurro chiaramente. Dev'essere il Tesseract” rispose.
Loki ridacchiò, allungò la mano sfiorandogli il mento e si leccò le labbra socchiudendo le iridi acquamarina.
“Un giorno potresti udirne uno che non ti piacerà. Obbedirai?”.
Clint strinse le labbra fino a farle sbiancare, annuì avvicinando tra loro le ginocchia.
“Ad ogni singolo ordine”.


Scosse il capo, si rizzò seduto poggiando i piedi in terra; il contatto con il pavimento freddo gli fece venire i brividi. Inspirò, espirò e rilassò le spalle.
< Non obbedirò più ai suoi ordini, che siano sussurri suadenti o urla di supplica > pensò.
Strinse le coperte nei pugni, digrignò i denti e sentì rimbombare nei timpani la risata di Loki. Si alzò di scatto, afferrò la faretra piena di frecce e la mise in spalla.
< Mai più > si promise.

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Capitolo 3
*** 3. ***


Personaggi: Clint, Loki.
Prompt: http://grimpossum.tumblr.com/post/61708606105/stress-relief-during-work-hours-for-agent-barton
Lanciata da: La Morte Fidanzata.

Loki gli passò le dita sul ventre nudo, osservò i muscoli contrari sotto i suoi polpastrelli freddi. Clint lo vide sogghignare e inarcò la schiena, il capo strofinava contro la parete facendo sporcare i capelli castano chiaro di polvere. Loki gli sfiorò le ossa leggermente in rilievo del bacino con i pollici, sogghignò al suo sussulto e piegò il capo di lato.
“Hai freddo, uccellino?”.
Clint accennò un sogghignò, gli occhi azzurro fosforescenti socchiusi e le guance rosee.
“Non assomigli al Mastino”.
Loki aggrottò le sopracciglia, gli infilò entrambi i pollici nell'ombelico e premette, facendolo tremare. Socchiuse le iridi acquamarina, mostrando i denti.
“Un altro degli alleati del vostro Direttore?” domandò.
Clint ridacchiò, sentì le unghie di Loki contro la pelle ed espirò aria.
“Un personaggio. Di un libro. Niente che intralci il piano”.
Loki sogghignò, piegò il capo di lato e fece scorrere le mani sui suoi fianchi.
“Niente di utile per il piano”.
Clint deglutì, si leccò le labbra e socchiuse gli occhi scintillanti.
“Stark, il proprietario della Torre e dell'energia che ci serve, è un fanatico dei soprannomi” spiegò.
Loki alzò il capo, si sporse in avanti tendendo la schiena e gli strinse il bordo dei pantaloni.
“Può diventare una sua debolezza?” domandò.
Clint mugugnò, si spinse verso l'alto con il bacino e reclinò il capo di lato.
“Forse. Nel modo giusto” sussurrò.


Clint spalancò gli occhi, ondeggiò sul pilastro sopra cui era accovacciato e ne afferrò l'estremità finale tenendosi dritto. Alzò il capo guardando l'orologio elettronico appeso in cima al muro, che scattò mostrando la mezzanotte. Clint sospirò, afferrò una freccia dalla faretra e si guardò intorno.
< Dieci ore e ancora lo penso > si disse.
Notò l'estremità dell'arco spuntare da un pilastro sotto il suo, si allungò verso il basso afferrandolo e lo strinse. Incoccò la freccia, guardò il bersaglio e inspirò. Due occhi verdi apparvero al centro del bersaglio, Clint dilatò gli occhi e lasciò andare la freccia. L'oggetto sibilò, ruotò e colpì tre palmi sotto il bersaglio. Clint digrignò i denti, gettò l'arco in terra.
< Chi voglio prendere in giro > pensò.
Si alzò, scosse il capo ed espirò.
< Lo penserò per sempre >.

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Capitolo 4
*** Vedere dentro e vedere oltre. ***


Personaggi: Tony, Clint.
Prompt: Vedere dentro, vedere oltre.
Lanciato da: La Morte Fidanzata.

Clint aprì la porta della propria stanza, socchiuse gli occhi osservando Tony steso sul suo letto. Tony voltò il capo, sorrise e si mise seduto.
“Sei in anticipo. La tua graziosa infermiera ha detto che saresti rimasto al poligono almeno un paio di giorni”.
Clint strofinò le labbra tra loro, entrò chiudendosi la porta alle sue spalle e poggiò l'arco con la faretra accanto al comodino bianco.
“È successo qualcosa?”.
Tony scrollò le spalle, allargò le gambe piegando il capo di lato e sogghignò.
“La mia fidanzata ha sventuratamente dato il suo numero all'agente Romanoff, la quale sembra avere una qual sorta di istinto protettivo molto spaventoso nei tuoi confronti”.
Clint ghignò, salì sulla sedia accocolandosi sopra e poggiò le braccia sulle ginocchia piegate.
“Nath l'ha minacciata?”.
Tony allargò le braccia, inarcò entrambe le sopracciglia.
“Fury le ha ordinato di fare la badante a Cap, e così sono venuto io a trovarti”.
Clint si sporse sulle punte degli stivali facendoli sporgere dalla sedia, piegò in avanti il capo socchiudendo gli occhi chiari.
“Le può dire che sto bene. E che non mi lasciano usare nemmeno i piccioni viaggiatori, per comunicare”.
Tony intrecciò le mani portandole tra le proprie gambe, socchiuse gli occhi sporgendosi in avanti.
“Sai, Legolas, non serve la super-vista elfica per capire che menti”.
Clint irrigidì le spalle, saltò giù dalla sedia e tese le braccia camminando verso la porta.

Loki gli carezzò la guancia, gli poggiò l'indice vicino all'occhio destro e premette con il pollice sotto il suo mento facendogli sollevare il capo.
“Le bugie di voi midgardiami si riflettono nei vostri occhi” sussurrò.
Clint si puntellò sui calcagni sporgendo la schiena in avanti, piegò il capo all'indietro.
“Solo per chi sa vederle. Natasha riuscirebbe a farti credere di essere maschio, se solo volesse”.
Loki gli premette l'unghia contro il lato dell'occhio facendoglielo chiudere, sogghignò.
“Il Tesseract mi permette di vedere oltre ciò che appare”.

Clint strinse il pugno, espirò. Si sentì toccare la spalla, si voltò e abbassò il capo incontrando gli occhi castano scuro di Tony. Tony gli diede un paio di pacche, indietreggiò e incrociò le braccia.
“Loki con me ci ha solo provato, e già ogni notte sogno le scintille verdi di quella sua stupida magia” disse.
Clint rilassò le braccia, i muscoli gli formicolavano e sentiva il battito accelerato.
“Ogni volta che mi distraggo o che mi concentro troppo, lui è la; nitido come se ce l'avessi davanti”.
Tony piegò il capo a destra e sinistra.
“La tua Vedova l'ha ingannato. Non è onnipotente”.
Clint si morse il labbro, fece tre passi verso destra e scosse il capo.
“Loki era bravo a vedere oltre quello che appariva. Allora come?”.
Tony sporse le labbra, alzò il capo osservando il soffitto e mugolò. Scrollò le spalle, abbassò la testa e accennò un sorriso.
“Vedere oltre è diverso da vedere dentro. L'agente Romanoff stava combattendo per qualcosa di cui Loki non sa nemmeno l'esistenza”.
Clint si voltò, abbassò il capo e schioccò la lingua.
“Natasha non sa niente di sentimenti. È una spia perfetta”.
Tony sogghignò.
“Conosce la gratitudine. Un sentimento in più di quanto conosca Loki”.
Clint raggiunse il letto, vi si sedette e alzò il capo.
“Loki ti ha spaventato?”.
Tony rise, scosse il capo e allargò le braccia.
“Chi, quello che prima di conquistare il mondo faceva le prove generali?” chiese.
Sbuffò, roteò gli occhi.
“No. Sarebbe stato interessante conoscerlo”.
Clint sobbalzò, guardò l'altro e strinse le coperte. Tony ghignò, gli poggiò un cellulare sul comodino.
“Chiamaci quando riuscirai ad essere più sincero con te stesso” disse.
Clint lo osservò uscire, prese il cellulare e se lo mise in tasca. Si stese, guardò il soffitto e socchiuse gli occhi.
< Vedere oltre le bugie, vedere dentro le persone > pensò.
Toccò la tasca, espirò e si alzò; afferrò la faretra mettendola in spalla.
< Forse è ora di provare > si disse.

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Capitolo 5
*** 5. ***


Personaggi: Clint Barton, Loki.
Prompt: deve essere sincero, quantomeno con se stesso: avrebbe voluto conoscerlo.
Lanciata da: La Morte Fidanzata.

Clint strinse l'angolo del materasso affondando le dita nelle coperte, fece leva mettendo i calcagni sulla punta del letto osservando l'angolo in alto del soffitto.

Loki si voltò, gli sorrise piegando il capo di lato e si poggiò lo scettro sulle ginocchia.
“Sei pronto, agente Barton?” domandò, con tono soave.
Lui abbassò il capo, osservò le iridi verde acqua di Loki e annuì abbassando il capo lentamente.
“Ai vostri ordini, signore” rispose.
Loki afferrò lo scettro, si alzò e gli diede una pacca sul polso.
“Stia attento” ordinò.
Si allontanò uscendo dalla stanza.


Clint saltò in piedi, strusciò i denti tra loro e irrigidì le braccia.
< Si è preoccupato più lui per me, che molti miei superiori > pensò.
Sospirò, afferrò l'arco stringendolo in pugno e prese la faretra mettendosela in spalla. 
< Ha ucciso Coulson. Ci avrebbe uccisi tutti, potendo > si disse.
Guardò il proprio pugno stretto sull'arco, strinse le labbra.
< Eppure durante i combattimenti, avrebbe potuto controllare Thor, Steve o Hulk > ragionò.
Scosse il capo, si passò la mano sugli occhi ed espirò.
“Ma che sto pensando?” borbottò.
Aprì la porta, camminò nel corridoio bianco osservando le telecamere che lo riprendevano, si morse il labbro e si leccò le labbra.
< Temo sia colpa di Stark, ma devo ammetterlo > pensò.
Guardò la porta del poligono, chiuse gli occhi.
< Avrei voluto conoscere meglio Loki >.

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Capitolo 6
*** 6. ***


Personaggi: Clint, Loki.
Prompt: Freccia.
Lanciato da: La Morte Fidanzata.

Clint dispose le frecce sul materasso, ne guardò le punte allineate e annuì. Si mise in ginocchio, osservò le estremità e ne notò una scheggiata. L'afferrò, sorrise rigirandosela tra le mani.
< Questa era la freccia di Natasha > pensò.
Premette l'indice sulla punta sentendola smussata, scosse il capo socchiudendo gli occhi.
< Ho continuato a tenerla, anche se è spuntata e con il manico danneggiato > si disse.
Osservò le frecce sul letto, sogghignò piegando il capo di lato.
“Forse dovrei prenderne una anche per Loki” mormorò.
Allungò la mano, sfiorò una freccia e sentì una fitta al braccio.

Loki sogghignò, gli passò il dito sulla guancia e spinse l'unghia sotto al mento facendogli alzare il capo.
“Non mi nuocerai mai, vero?” sussurrò.
Lui gorgogliò, scosse il capo e socchiuse gli occhi liquidi.
“Mai” mormorò.

Ritirò la mano, indietreggiò e la freccia gli cadde di mano. La osservò rotolare, ansimò e uscì dalla stanza.

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Capitolo 7
*** 7. ***


Personaggi: Loki, Clint.
Prompt: Telepatia.
Lanciato da: La Morte Fidanzata.

Clint strinse i pugni strofinandoli contro la parete, conficcò le unghie nei palmi tendendo le braccia fino a sentire i muscoli tremare.
< Cosa c'è che non va, agente Barton? > sussurrò la voce seducente di Loki nella sua mente.
Clint tirò due pugni contro il muro, ringhiò puntando i piedi e scosse il capo.
“Tu non ci sei! Non ci sei!” urlò.
“Il paziente speciale della stanza quindici sta avendo una crisi!” sentì strillare.
“Isolate la camera!” gridò una seconda voce.
“Portate i sedativi!” urlò una terza.
< Vogliono farti del male, Barton. Io non l'avrei mai fatto > proseguì Loki.
Clint ringhiò, si allontanò dalla parete e afferrò il proprio arco scagliandolo contro il muro.
“Smettila! Tu sei su Asgard!” strillò, il tono suonò leggermente stridulo.
< Potrei essere dotato di telepatia. Potrei sapere ciò che pensi e provi ogni momento da ogni parte dell'Universo > sussurrò seducente Loki.
Clint si portò le mano ai capelli, cadde in ginocchio e gridò scuotendo il capo.
“Smettila! Smettila! Smettila!” urlò.
Si sentì afferrare alle spalle, un medico gli teneva il braccio sinistro e uno il braccio destro. 
< Guardali, Barton. Sono spaventati da ciò che non comprendono > disse Loki.
Clint si piegò in avanti, sbatté dimenò la testa sentendo le tempie pulsare.
< Questa non è telepatia, è tortura > pensò.
Chiuse gli occhi, un rivolo di sangue colò dal naso. Vide gli occhi verdi di Loki davanti a sé, lo sentì ridere e svenne.

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Capitolo 8
*** 8. ***


Personaggi: Clint, Loki.
Prompt: Ferita.
Lanciata da: La Morte Fidanzata.

Clint aprì gli occhi di scatto, il battito gli rimbombava nelle orecchie, ansimava sentendo il petto sotto la propria mano alzarsi e abbassarsi velocemente. Batté le palpebre osservando il soffitto bianco, deglutì e lasciò ricadere il braccio lungo il fianco.
< A quanto pare è presto per dichiararsi guarito > pensò.
< Ci sono ferite da cui non si guarisce mai, agente Barton > sussurrò la voce di Loki.
Clint si mise seduto, la coperta cadde in terra e lui sentì delle fitte lungo tutto il corpo. Si guardò intorno, gli occhi sgranati erano leggermente arrossati e le narici dilatate. Vide le pareti bianche imbottite, sfregò i denti tra loro e strinse i pugni.
< Non ti permetterò di farmi credere folle! > urlò mentalmente.
Sentì la risata di Loki rimbombare, si prese la testa e strinse le ciocche di capelli chiari tra le dita.
< Ci sono ferite da cui non si guarisce. Un controllo mentale è tra esse. Sarai etichettato come folle fino alla fine dei tuoi giorni > rispose Loki.
Clint gemette, sbatté i pugni sul materasso e si alzò in piedi camminando avanti e indietro. Respirava affannosamente facendo ondeggiare il capo, sentiva le tempie pulsare e i muscoli tremare.
< Se non può guarire, allora è una ferita con cui dovrò convivere > ringhiò.
Sentì nuovamente la risata di Loki rimbombare, strinse i pugni e chiuse gli occhi stringendoli.
< Vedo che impari in fretta, Barton. È esatto. Se una ferita non guarisce, bisogna adattarsi alla cicatrice che resta > rispose Loki. 
Clint inspirò, espirò e rilassò i muscoli. Cadde seduto, poggiò la schiena contro le pareti imbottite tirando indietro il capo.
< E così sia >. 

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Capitolo 9
*** Eclissi del cuore. ***


Personaggi: Clint, Loki.
Prompt: Eclissi del cuore.
Lanciata da: Astra di Fluxopoli.

Clint incoccò una freccia, la lanciò centrando il quinto bersaglio. 
< Perché fai tutto questo? > chiese.
Tirò fuori un'altra freccia dalla faretra, la incoccò e tese l'arco centrando il sesto bersaglio della fila. 
< Perché tormentarmi, Loki? Sono stato uno schiavo così utile? > domandò.
Una risatina gli rimbombò nella testa, lanciò un'altra freccia e osservò la punta conficcarsi ad un capello di distanza dal centro esatto. Socchiuse gli occhi aggrottando la fronte, ne incoccò un'altra.
< Per ottenere l'annullamento. Un'eclissi totale di cuore e anima > rispose Loki.
Clint lasciò andare la freccia, colpì il centro del bersaglio e sogghignò.
< Non riesci ad eclissare la mia mira, figurati il mio cuore > lo derise.
Vide nero, un sogghignò gli si aprì davanti circondato da una luce verdastra; Clint incoccò una freccia mirando al centro dei denti candidi lievemente appuntiti.
< Sei sicuro che io non abbia eclissato la tua mente, mentre tu proteggevi il tuo cuore? > domandò Loki.
Due occhi verdi sfumati di acquamarina apparvero sullo sfondo nero, Clint scoccò la freccia centrando il bulbo oculare sinistro e sentì una risata. Batté le palpebre, vide nuovamente i bersagli e osservò la sua freccia a tre palmi dal settimo dei manichini.
< Allora, agente Barton. Sei sicuro che io non possa dominarti? >.

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Capitolo 10
*** 10. ***


Personaggi: Clint/Loki.
Prompt: Differenza d'altezza.
Lanciato da: Astra di Fluxopoli.

Clint affondò il viso nell'acqua trattenendo il fiato, lo tirò ed espirò guardandosi allo specchio; le iridi verdi di Loki si riflettevano sul vetro. Clint sospirò, si passò la mano tra i corti capelli bagnati.
“Perché non mi dici che vuoi e la facciamo finita?” chiese.
Il riflesso di Loki rise, le iridi verdi ruotarono su loro stesse diventando due labbra rosate che si aprivano e chiudevano lentamente; mostrando i denti candidi e leggermente appuntiti.
“Perché la differenza tra me e te non è solo d'altezza, Barton”.
Clint roteò gli occhi, afferrò l'asciugamano bianco poggiato sul lavabo e lo strofinò ripetutamente contro il viso; rialzò il capo osservando il riflesso e sospirò.
“In effetti tu sei anche più ossessivo di me” disse, con tono sarcastico.
Il vetro davanti a lui tremò, Clint scosse la testa e chiuse l'acqua.
“So cosa vuoi dire, Loki. Non sei il primo psicopatico che incontro”.
Le labbra di Loki sorrisero, si allungarono e due occhi smeraldo si posizionarono sopra la bocca.
“Sono il primo che ti resta dentro“ sibilò.
Clint poggiò l'asciugamano sulle spalle, sogghignò.
“Avanti, recita il copione. Sappiamo tutti che volevi dire qualcosa sullo stile di ‘La nostra non è solo differenza d'altezza, la differenza è che io posso farlo e tu no’, come i cari vecchi film”.
Il riflesso rise, socchiuse gli occhi che scintillarono di cremisi.
“Ti ho proprio esasperato, se arrivi a queste battute”.
Clint sospirò, mise le mani sul lavandino.
“Sono qui dentro da quindici mesi. I dottori credono che io parli da solo, le infermiere si divertono a palparmi mentre mi sedano e da dopo l'arrivo di Stark non ho più avuto notizie del mondo esterno. Come credi che stia?”.
Il riflesso sogghignò, si leccò le labbra.
“Credo tu stia impazzendo. Ed è questa la differenza tra me e te, Barton”.
La figura divenne un piccolo vortice rosso e verde, Clint sentì la risata risuonare e si tappò le orecchie.
< Io non sono mai stato più sano di così > sussurrò Loki, nella sua mente.
Clint urlò, sentì l'allarme dell'ospedale suonare e si accasciò a terra.
< Non per molto > si disse.
Due infermieri lo sollevarono e lo trascinarono via.

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Capitolo 11
*** 11 ***


Personaggi: Clint, Loki.
Prompt: Legame.
Lanciato da: Claudia Saini.

“Sai che non puoi spezzare il nostro legame” disse Loki, nitido nella sua mente.
Clint strinse i pugni dimenando le mani, strette dal cuoio che le intrappolava al lettino. Scosse il capo vedendo nero, mosse la testa su e giù mugolando,
“Sarebbe più facile se non fossi perennemente sedato” sibilò.
Loki rise.
“E perché lo sei? La tua lucidità di abbandona lentamente, Barton” sibilò.
Clint socchiuse gli occhi, due infermiere armeggiavano con degli aghi alla sua destra mentre le apparecchiature a cui era collegato emettevano dei bip continui.
“Per abbandonarmi avrebbe dovuto prima esistere” si lamentò.
Piegò il capo all'indietro sentendo l'ago penetrare nel braccio muscoloso, chiuse gli occhi ansimando.
“Dovresti accettare il nostro legame”, disse Loki, “potresti parlare alla mia mente, e non farti scambiare per folle”. 
Clint rise, sentiva la testa pesante e il corpo tremare. Le mani delle infermiere lo premettero contro il lettino e Barton singhiozzò.
“Pensavo tu volessi io fossi pazzo” sussurrò.
Sentì Loki sospirare.
“Oh, certo che no. Voglio che accetti ciò che sei diventato, e ti offri spontaneamente di continuare la nostra”, esitò, “convivenza”.
Clint grugnì con forza, sentì un altro ago nel proprio braccio e il battito cardiaco rallentò.
“Va a farti fottere” sibilò.
Loki sorrise davanti ai suoi occhi chiusi.
“Questo”, disse, seducente, “somiglia molto a ciò che mi implorerai di farti, Barton”.

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Capitolo 12
*** 12. ***


Prompt: Limite.
Lanciato da: Claudia Saini.

< Sei già al limite, Barton? > domandò mentalmente Loki.
Clint strinse i pugni attorno alle cinghie che lo legavano a lettino.
< Per quanto ancora mi farai passare per pazzo? > ribatté.
Sentì un ago pungergli il braccio, socchiuse gli occhi intravedendo una serie di infermieri; dietro di loro un caschetto di capelli rossi sfocati.
“Nath” sussurrò.
“L'ha riconosciuta” disse un infermiere.
< Non sono io a renderti folle, sei tu a non renderti conto che sei più sano di tutti loro > disse suadente Loki.
Clint sfregò i denti tra loro, sporse il capo e vide Natasha chinarsi su di lui.
“È ancora nella tua testa?” sussurrò.
Poggiò la mano su quella di lui, Clint sogghignò battendo le palpebre e deglutì.
“Ho superato il limite, Tasha. Non riesco più a cacciarlo” mormorò.
Udì la risata di Loki rimbombare nella propria mente, chiuse gli occhi stringendoli.
< Credi di esserci mai riuscito? > chiese Loki.
Natasha gli carezzò il dorso della mano.
“Fury ha approvato il tuo trasferimento. Tornerai a casa”.
Clint si morse il labbro, scosse il capo.
“Non voglio. I bambini ...”.
< Oh, cielo. Non aggredirei mai i tuoi infanti, Barton > rispose Loki.
Clint strinse i pugni, tendendo la schiena.
“Non voglio mi vedano così”.
Natasha gli carezzò i capelli sudati.
“La mia pazienza ha un limite, e non posso continuare a chiedere ti cambino infermiere ogni tre giorni. Tornerai a casa” disse.
Gli baciò la fronte.
“Penserò io ai bambini” sussurrò.
Clint scosse il capo, sentì i passi di lei allontanarsi e strinse con forza gli occhi.
< Non voglio! > pensò.
< La volontà è solo un altro limite, Barton. Ed è ora di privarsene > sussurrò Loki.

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