Teach me how to love

di percyjacksonbluelove
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Baci inappropriati ***
Capitolo 2: *** 2. Staro bene ***



Capitolo 1
*** 1. Baci inappropriati ***


1.
Baci inappropriati 
 

Erano le cinque del mattino ed ero steso sul mio letto, fissando il soffitto. Avete presente quelle notti in cui siete veramente tanto stanchi, vi stendete ma non riuscite comunque a dormire? Quella era una di quelle. Forse era perché la mia testa era un casino di pensieri in quel periodo, fatto sta che stavo fissando il mio soffitto, conversando con me stesso come un idiota.

Annabeth quel giorno mi aveva fatto impazzire, sul serio: da quando la guerra era finita era sempre stata un po', come dire... un'isterica pazza ma oggi era stata peggio del solito. Aveva cominciato a urlarmi contro durante la lezione di tiro con l'arco: io le avevo solo fatto notare che stava sbagliando tecnica e lei ci aveva costruita un film sopra, dicendomi che aveva smesso di amarla e che da quando ero sparito era come se fossi un altro.

Le avrei voluto far notare che io ero caduto nel Tartaro per lei ma avevo preferito stare in silenzio e andarmene, piuttosto che farmi venire un esaurimento nervoso.

Non riuscendo a dormire, uscii dalla mia capanna e andai a passeggiare vicino al padiglione: nonostante adorassi che il Campo fosse sempre pieno di ragazzi, dovevo ammettere che stavo benissimo da solo, con solo il rumore del ronzio degli insetti.

Me ne stavo seduto appoggiato ad un albero, con gli occhi chiusi, quando sentii qualcuno dire il mio nome: -Percy?

Aprii gli occhi e vidi Nico, in piedi di fronte a me, mimetizzato con l'oscurità di quella notte: -Cosa ci fai qua?- chiesi.

-Cosa ci fai tu qua?- rispose lui, alzando un sopracciglio.

-Sai com'è, troppi pensieri.- mormorai.

Lui si sedette accanto a me: -So come ti senti. Anche se in realtà io sono sempre sveglio a quest'ora.- commentò.

-Per Ade ma tu dormi qualche volta?- esclamai.

-Sì ma il Campo diventa più bello quando non c'è nessuno e vedi il sole nascerti davanti.

-Nico come sei poetico alle cinque di mattina.- dissi, con un sorriso, sperando di strappargliene uno io.

Lui non cambiò espressione ma restò a fissare il cielo, che si colorava di rosso e rosa, come rimuginando sui suoi pensieri: -Cosa c'è?- gli chiesi, notando il suo sguardo perso.

-Niente, sono solo un po' stanco.- mormorò, strofinandosi gli occhi marroni.

Era più pallido e gracile rispetto agli altri giorni, ma riuscivo a vedere attraverso la sua maglietta nera il profilo dei suoi muscoli. Se penso al primo giorno in cui l'avevo visto, piccolo e fragile, che si nascondeva terrorizzato dietro a sua sorella, capisco quanto sia cambiato. Era cambiato anche di carattere: da quando Bianca era morta si era chiuso in sé stesso e non parlava praticamente con nessuno. Lo capivo, certo, ma mi dispiaceva per lui e avrei voluto sapere come aiutarlo.

-Perché mi stai fissando?- chiese. In effetti, lo stavo guardando da un po' troppo.

-No, non è niente. Dei, in questo momento avrei solo bisogno del cibo di mia madre...- mormorai.

-Perché, cos'ha di speciale?

-E' blu.- dissi, con un sospiro.

-Vieni con me, te li cucino io.- disse, alzandosi e pulendosi i jeans sgualciti.

-Tu non sai fare cibo blu.- esclamai, più a me stesso che a lui.

-Dieci dracme che ci riesco.

Mi porse la mano e io la strinsi: -Okay, però ricorda: non è blu, è più tendente al verde acqua.- precisai.

Lui alzò gli occhi al cielo e disse: -Come vuole lei principessina.

-Sarà meglio che faccia un bel lavoro, o se no le verrà tagliata la testa.- esclamai.

-Non si scherza su queste cose, Percy.- disse, accigliato.

-Scusa, io non...

-Ti sto prendendo in giro, muoviti Testa D'Alghe.- disse, scoppiando a ridere e cominciando

ad avviarsi verso la sua capanna.

Era da molto tempo che nessuno mi chiamava con quel soprannome e mi mancava: era diverso detto da lui, mi sentivo in modo diverso quando lo faceva Nico rispetto a quando lo usava la mia ragazza. Annabeth non lo faceva quasi più e quando ci provava non era lo stesso. Perché noi non eravamo più gli stessi o forse perché “noi” praticamente non esisteva quasi più.

 

Il mio stomaco brontolava con impazienza, mentre guardavo Nico che cucinava. Sembrava così concentrato, non lo avevo mai visto così: io ero steso sul suo divano morendo di fame, mentre lui era tutto indaffarato in cucina.

-Nico!- gridai, sbuffando.

-Perseus Jackson, ne abbiamo già parlato: non hai il permesso di lamentarti.- gridò l'altro di rimando. Potrei giurare sul fiume Stige che stava ridendo.

Maledicendomi per quella volta che avevo scommesso contro di lui che non sarebbe riuscito a farmi dei pancake blu, cercai di avvicinarmi da dietro per sbirciare ma lui fu più veloce di me e mi tirò della farina in faccia. Io urlai ma scoppiai a ridere e lui gridò: -Non si guarda, erano queste le regole. Vai a... giocare con l'acqua.- mi ordinò, tornando al suo lavoro.

Mi rifiutavo di andare a “giocare con l'acqua”, così andai a gironzolare per la sua capanna: essendosela costruita da solo, essa rispecchiava il suo carattere: il nero era dovunque e emanava una strana ed inquietante aria di morte. Considerano che era figlio di Ade aveva senso ma io mi sentivo un po' a disagio in una stanza che sembrava un cimitero.

Le uniche tre cose personali di quell'abitazione: una era una foto di lui e sua sorella Bianca, sorridenti, forse l'ultima volta in cui l'avevo visto sorridere; poi aveva un intero scaffale di sorprese di Happy Meal (non sto scherzando, c'era davvero) e uno pieno di CD.

-Cosa stai facendo?- urlò Nico.

-Niente.- risposi distrattamente, cominciando a rovistare tra i suoi dischi. I suoi gusti musicali passavano dall'heavy metal a un CD di Taylor Swift, nonostante lui non ammetterà mai di averlo. Ne tirai fuori uno degli Arctic Monkeys e lo misi nel lettore, facendo partire la prima traccia.

Have you got color in your cheeks?

Do you ever get that fear that you can't shift

the tide that sticks around like something in your teeth?

Are there some aces up your sleeve?

Have you no idea that you're in deep?

Cantando come un idiota, mi buttai sul letto (nero, che strano...) e chiusi gli occhi. Quando li riaprii, vidi Nico fissarmi appoggiato sullo stipite della porta: -E così, hai anche un'anima da cantante?- disse, sedendosi accanto a me.

-Non è una cosa sorprendente quanto scoprire che ti piace la musica country e mielosa.- dissi, con un sorriso.

Lui arrossì violentemente: -Non azzardarti a dirlo a qualcuno o sen...- provò a dire ma io scoppiai a ridere ancor prima che lui finisse la frase.

Il suo sguardo si incupì e lui si rabbuiò, così io sorrisi per tranquillizzarlo: -Calmo, non lo dirò a nessuno.- dissi, mentre il suo viso si rasserenava lentamente.

-Non sono mica il tipo che svela i segreti dei propri migliori amici.- borbottai.

Lui alzò un angolo della bocca ed io esclamai immediatamente, in tono teatrale: -O miei dei, è un sorriso quello che vedo sul volto di Nico Di Angelo?!

-No, sto solo ridendo della sua stupidità.- disse.

Io mi finsi offeso e lui mi diede un pugno sulla spalla: -Lo sai, dovresti sorridere più spesso, ti fa sembrare più carino.- dissi.

Nico abbassò lo sguardo e quando alzò lo sguardo, mi fisso negli occhi e si morse il labbro, come nervoso. Picchiettò con le dita sulla gamba, come un tic, come se avesse paura. Ma paura di cosa, c'eravamo solo io e lui e non capivo perché io avrei dovuto spaventarlo. Di colpo, strinse il pugno, come se avesse preso una decisione di colpo. Si avvicinò a me e posò le sue labbra sulle mie, con esitazione: erano gelide, come mi aspettavo, ma in qualche modo non mi dava fastidio. Forse avrebbe dovuto ma nonostante ciò non faccio nulla per fermarlo. Le sue mani soffici e fredde erano appoggiate sulla mia guancia, mentre mi baciava: non lo fece con forza, ma con delicatezza, come se fosse stato il suo primo bacio. Cosa che non escluderei visto quanto era bravo a relazionarsi con gli altri...

Non sapevo cosa fare, se rispondere o stare immobile: una piccola parte di me diceva “perché no” ma sull'altra torreggiava Annabeth. Io avevo una ragazza, eravamo insieme da anni e ero abbastanza certo di provare qualcosa per lei, nonostante gli ultimi periodi.

E allora perché non mi staccai? Avrei dovuto ma non lo feci.

Non volevo.

 

ANGOLOAUTRICE

Heyla:) spero che vi sia piaciuta questa slash, è in pratica la prima che scrivo perciò un po' di clemenza

Adoro la pernico*.* mi piace anche la jasico e la valdangelo, basta che ci sia Nico

Seriamente, io shipperei anche Nico e un broccolo

BTW se vi è piaciuta lasciate una recensione e se avete qualche correzione grammaticale fatemelo sapere!

LoveEmma

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Capitolo 2
*** 2. Staro bene ***


2.

Starò bene

 

Percy's p.o.v.

Nico si staccò da me e non mi guardò nemmeno negli occhi, si alzò e tornò semplicemente a cucinare come se nulla fosse accaduto. Io rimasi un attimo seduto, ancora sotto shock, e poi lo seguii: dovevo dirgli qualcosa, per fargli sapere che non ero arrabbiato o disgustato. Non volevo rovinare il nostro rapporto.

-Nico, possiamo parlarne?- chiesi dolcemente, avvicinandomi a lui.

-No.- disse, con voce cupa.

-Ti prego.- mormorai.

Lui sbatté la mano sul banco da cucina e si voltò verso di me, con un'espressione di pura esasperazione: -Cosa vuoi che ti dica? Nulla di quello che vorrei ti piacerebbe. E' stato solo un piccolo, insignificante errore di cui non riparleremo mai più.- disse, con la voce controllata come un automa.

-Non mi interessa se non mi piacerà, io voglio solo che tu mi dica la verità, qualunque essa sia.

-E va bene, Percy.- disse, sospirando: -Tu mi piaci. Tanto. Ma non te l'ho mai detto perché so che non ti cambierebbe niente. Mi fa star male? Sì. Vorrei che tu guardassi me nel modo in cui guardi Annabeth ovvero nel modo in cui io guardo te? Certo. Sappiamo entrambi, però, che non succederà mai perché io sono solo un ragazzino del cavolo mentre tu sei l'eroe del Campo. Quelli come te non si mettono con quelli come me, succede solo nei film.

Detto questo, si buttò a sedere sul pavimento. Io mi sedetti accanto a lui, non sapendo cos'altro fare: non avrei mai immaginato che io piacessi a Nico, anzi, fino a poco tempo prima pensavo mi odiasse. Avrei voluto dirgli qualcosa ma mi venivano in mente solo idee stupide.

-Non so cosa dire, sono sorpreso e... wow.

-Wow cosa?- mi chiese, sta volta più curioso che altro.

-Non lo so, mi hai colto di sorpresa.

-Beh, almeno non ti ha fatto proprio schifo.

-Non ho mai detto questo.- dissi, guardandolo negli occhi.

Riuscivo ancora a sentire il tocco delle sue labbra sulle mie e la confusione nella mia testa era ancora più... confusa. Non posso dire che mi ha fatto schifo ma non capivo nemmeno io cosa avevo provato. Sarei potuto essere confuso come Nico? E domanda più importante: provavo qualcosa per lui? Dentro di me sapevo che c'era un solo modo per rispondere a quel quesito ma non ero sicuro di essere disposto a mettere in discussione la mia vita per quello. Ma ero anche sicuro che se me ne fossi andato allora Nico non me l'avrebbe mai perdonato e non l'avrei fatto nemmeno io.

Mi avvicinai a lui, con il cuore che batteva così forte che sembrava voler uscire dal mio petto, fino a quando i nostri nasi quasi non si toccavano. Riesco a vedere che mi sta chiedendo cosa diavolo sto facendo ma non lo so nemmeno io. So solo che ho bisogno di risposte. Ero nervoso ma obbligai a me stesso a non distrarmi: non dovevo pensare alle conseguenze, a Annabeth... in quel momento c'eravamo solo io e lui in quella capanna.

Posai lentamente le mie labbra sulle sue: sul momento, ero incerto ma poi ignoriamo quella stupida vocina interiore e andai avanti. Le nostre bocche si muovevano con una sincronia perfetta, era come se fossero da sempre state fatte per quello. Non mi interessava se era un maschio, una femmina o un frigorifero, sapevo che era importante e che era la prima volta da anni che il mio cuore si fermava veramente per un bacio.

Dopo un po', mi staccai e aprii gli occhi, incontrando i suoi meravigliosi occhi castano scuro: -Percy, per gli dei, cosa cavolo...- balbettò Nico, che era diventato rosso come un pomodoro.

-Mi dispiace... io avevo bisogno di capire qualcosa.

-Cosa?

-Sono molto confuso, tra Annabeth, te...- mormorai.

-Io?- chiese, sorpreso.

-Ho sentito qualcosa, prima, mentre ci stavamo baciando e dovevo capire cosa esattamente.

-E l'hai capito?

-Forse ma ora basta parlare...- dissi avvicinandomi.

Lui mi mise una mano sul petto: -Credimi, ho sognato questo momento per tanto e preferirei farmi mangiare da Cerbero piuttosto che fermarti ma devo fare la cosa giusta. Sei sicuro?- mi chiese, guardandomi negli occhi con tristezza.

Io sorrisi e non gli riposi nemmeno, mi avvicinai a lui e lo baciai semplicemente: forse non era la cosa giusta da fare ma era quello che volevo, nonostante tutto il resto.

 

Nico's p.o.v.

Quando mi svegliai la mattina, il profumo di mare di Percy era in tutta la stanza. Lui era disteso al mio fianco, con gli occhi chiusi e completamente addormentato. Non fraintendetemi, non avevamo fatto niente di, diciamo... vietato ai minori, avevamo solo dormito. Con lui accanto era più facile addormentarmi, perché sapevo che se c'era lui non mi sarebbe successo nulla di male.

Di colpo, sentii dei colpi alla porta e Jason gridare: -Nico, sveglia!

Percy si svegliò e spalancò gli occhi ed io, non vedendo altre possibilità, gli diedi una spinta e lo buttai giù dal letto: -Nasconditi.- sussurrai, andando ad aprire.

-Nico, la lezione di greco antico comincia tra mezz'ora!- esclamò.

-Oh, sì, scusami. Mi vesto e arrivo, ci vediamo là.- dissi, sbrigativo.

-Hai mica visto Percy?- chiese.

-Io? No, perché dovrei? Sarà a farsi un bagno o qualcosa del genere.

-Oh, okay.- disse, andandosene.

Quando rientrai, Percy era seduto sul mio letto, massaggiandosi la testa: -Dei, il tuo pavimento è così duro.

-Preferivi che Jason ti vedesse?- gli ricordai: -Ora sistemati e vattene, prima che ti veda qualcuno.

-Nico, a proposito di ieri...

-Sì, farò finta che non sia mai successo.- dissi, dandogli una piccola spinta.

-No, ho solo bisogno di qualche giorno per schiarirmi le idee.- disse.

-Va bene: ho aspettato questo momento per anni, un paio di giorni non sono tanto.- dissi, con nonchalanché.

-Perfetto.- disse, dandomi una bacio a stampo e sorridendo.

-Comunque Annabeth ha ragione: mentre dormi sbavi.- esclamai.

Lui fece una faccia offesa e mi diede un pugno sulla spalla, ma senza togliere il sorriso: -Mi hai ricordato che devo parlare con lei..- disse.

-Auguri...- dissi, provando a immaginare la sua reazione.

-Vabbe, io vado. Ti conviene sbrigarti prima che Jason chiami un'arpia per trovarti...

-Non sarei sorpreso se lo facesse.- dissi.

Lui rise e uscì, controllando che non ci fosse nessuno. Io rimasi per un attimo a fissare la porta, assaporando quel momento di felicità: avevo sognato tanto quel momento e ora avevo paura di vedermelo sfuggire dalle dita.

Mi vestii e poi uscii, dirigendomi verso la capanna di Atena: -Amico, ma dov'eri?- esclamò Jason, appena mi vide.

-Ci ho messo un po' a... scegliere i vestiti.- balbettai.

-Oh, sì, capisco che sia difficile decidere quale sfumatura di nero indossare...

Per tutta la lezione, evitai lo sguardo di Annabeth, che faceva da insegnante: sapevo che non aveva idea di cosa fosse successo ma non mi era mai piaciuto mentire e avevo paura di farmi sfuggire qualcosa. Avevo visto molte volte la figlia di Atena esercitarsi con la spada e non volevo fare la fine di uno dei suoi poverini manichini.

-Cos'hai oggi?- mi chiese Jason, mentre stavamo uscendo dalla capanna.

-Niente... perché?

-E' tutta la mattina che sembri con la testa fra le nuvole: ho il sospetto che ci sia un ragazzo di mezzo.- disse, con un sorrisino degno di una denuncia per pedofilia.

Io distolsi lo sguardo, evitando di rispondergli, e lui si illuminò: -Lo sapevo! Chi è? Devi assolut...

-Jason, non ne voglio parlare. Non ancora.- lo bloccai subito.

-Okay.- disse: -Io voglio solo che tu stia bene.

-Starò bene.- risposi, voltandomi e avviandomi verso la lezione successiva.

“Starò bene, questa volta sarà diverso” ripetei a me stesso, girando l'angolo, solo per vedere Percy che baciava Annabeth con un sorriso.

“Starò bene” pensai di nuovo, mentre una lacrima silenziosa e solitaria mi scendeva lungo la guancia.

 

ANGOLOAUTRICE

Hola! Ho cercato di aggiornare al più presto e spero che questo capitolo vi sia piaciuto:)

Lo so che il finale fa un po' cliffangher ma non odiatemi<3

Ringrazio Ale_chan_23 e cianfri per aver recensito e tutti quelli che visualizzano, siete la mia gioia :3

LoveEmma

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