Skinny love.

di Straightandfast
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Come on skinny love,just last the year. ***
Capitolo 2: *** Nobody said it was easy. ***
Capitolo 3: *** Oh I'm a mess right now, inside out. ***
Capitolo 4: *** Crumbling like pastries. ***
Capitolo 5: *** What didn't kill me, it never made me stronger at all. ***
Capitolo 6: *** Someone call the doctor, got a case of a love bipolar. ***
Capitolo 7: *** Hold back the river so I can stop for a minute and see what you hide. ***
Capitolo 8: *** People fall in love in mysterious ways. ***
Capitolo 9: *** Her name is Noelle, I had a dream about her. ***
Capitolo 10: *** 'Cause I saw the end, before we'd begun. ***
Capitolo 11: *** Let there be love. ***
Capitolo 12: *** The way it brings out the blue in your eyes, is the Tenerife sea. ***
Capitolo 13: *** The only heaven I've been sent to, was when I'm alone with you. ***
Capitolo 14: *** You make me feel like I've been locked out of heaven for too long. ***
Capitolo 15: *** Need a little sweetness in my life. ***
Capitolo 16: *** Big girls don't cry. ***
Capitolo 17: *** Le sei di mattina, lei di mattina metti che mi sta accanto. ***
Capitolo 18: *** You cut me wide open like landscape. ***
Capitolo 19: *** Open bottles of beer but never champagne. ***
Capitolo 20: *** Ma qualcuno lassù, mi ha guardato e mi ha detto, io ti salvo stavolta, come l'ultima volta. ***
Capitolo 21: *** Fix you. ***
Capitolo 22: *** There is a light that never goes out. ***



Capitolo 1
*** Come on skinny love,just last the year. ***




Skinny love.
Le guance sono ancora arrossate per il vento impetuoso che caratterizza Londra in quella stagione dell'anno e le sue mani tremano un po' a causa del freddo che è riuscito ad infiltrarsi all'interno dei mille strati di vestiti che si è messa addosso e 
le ha invaso perfino le ossa.
Noelle urla un "sono a casa" vittorioso ed esausto allo stesso tempo, mentre mette piede nell'ingresso luminoso del suo piccolo appartamento. Dalle stanze delle sue amiche non proviene alcun rumore che attesti la loro presenza, ma lei sa che sono in casa, il loro profumo le ha invaso le narici già quando era sul pianerottolo. Inoltre, sul tavolino sbilenco della cucina è posata la borsa nera di Holly, senza la quale la ragazza non va assolutamente da nessuna parte , altro segno che le fa capire che -almeno lei- è in casa. Stanca, come al solito più del dovuto, si dirige lentamente verso la sua isola e il suo rifugio, quella camera per cui ha così tanto a lungo lottato e nella quale si sente più al sicuro che in qualunque altro posto del mondo. Chiude la porta della stanza mentre lancia la sua borsa che finisce in qualche angolo sperduto della camera; lei sa già che probabilmente fra qualche giorno diventerà matta per ritrovarla, ma è davvero troppo stanca -o forse troppo pigra- per sistemarla in una postazione migliore. Lo specchio appeso alla parete azzura le restituisce un'immagine distorta del suo viso e del suo corpo, come succede sempre da qualche anno; le occhiaie bene in vista e l'espressione stanca che derivano dall'aver dormito poco o niente la notte precedente non donano di certo al suo volto smunto.

Noelle ha diciannove anni appena compiuti, lunghi ed ondulati capelli castani (-sono color cioccolato!-direbbe sicuramente Holly) e un milione e mezzo di sogni da realizzare. Ha diciannove anni, una passione smodata e ingiustificata per tutto ciò che riguarda la Spagna, un appartamento che condivide con le sue migliori amiche e una capacità incredibile di perdere le cose, soprattutto I-pod e cellulare. Ha diciannove anni, tre tatuaggi –uno sul polso, uno sotto la nuca e uno dietro al gomito- un paio di occhi scuri ed un carattere irascibile e scontroso. Ha diciannove anni, odia il suo corpo e ama follemente i ragazzi dagli occhi chiari. Fuma un pacchetto di sigarette più o meno ogni due giorni, nel finesettimana si fa qualche canna con le amiche e a volte beve un bicchierino di vodka alla mela. Divora una quantità esorbitante di libri ogni settimana, non crede in Dio, ha un bisogno costante di dare un nome ad ogni sensazione ed emozione che prova e odia le risatine finte.Sembrerebbe una ragazza normale, una come le altre, forse solo un po' più taciturna e lunatica della media.
Noelle però,ha da tempo detto addio alla sua vita da "ragazza normale", dal momento che da qualche anno la sua vita gira completamente attorno ad un unico, grande argomento che sembra risucchiare tutte le sue forze, riversarsi su tutti i discorsi,pensieri e azioni che lei è in grado di compiere. Potrebbe essere una ragazza normale -infondo ha tutti i requisiti per esserlo-, se solo non ci fosse quella stupidissima e insidiosa voce dentro la sua testa che la insulta con i peggiori improperi ogni volta che si trova di fronte a del cibo, qualsiasi esso sia.

Come spesso accade, è iniziato tutto con un dettaglio insignificante, una parola di troppo, un pensiero non ben formulato prima di essere espresso; un semplice "hai messo su un po' di pancetta Elle?", che ha colpito la mente di una ragazza che non ha mai amato il proprio corpo. La classica goccia che fa traboccare il vaso, l'ingranaggio iniziale di un meccanismo potenzialmente mortale che la sta distruggendo e dilaniando da due anni, sei mesi e cinque giorni; li ha contati diligentemente sul suo calendario, accanto al peso, appuntato con una ossessione maniacale almeno tre volte ogni giorno. 
Non è stato facile, in un percorso del genere la forza di volontà e la determinazione sono tutto, specialmente per una ragazza golosa come lei; ma un po' di sforzo è richiesto per chi vuole apparire magra,bella,  e lei lo voleva. Voleva davvero sentirsi fiera di andare in giro in costume d'estate, e voleva ancora di più guardarsi allo specchio nuda senza doversi coprire la pancia per la vergogna o senza scoppiare a piangere. Ogni donna deve potersi sentire meravigliosa, e dio solo sa quanto Noelle desiderasse amarsi,amarsi davvero. 
Così, ecco, in un attimo ha fatto sparire i suoi adorati Kit-Kat e i gelati con le praline sopra, e allo stesso modo ha iniziato ad evitare le cene fuori con le amiche e quelle con i parenti sono diventate un vero incubo da evitare come la peste. E' stato facile, alla fine, sorridere innocentemente quando i genitori le chiedevano se avesse mangiato, ogni volta che rimaneva a casa da sola; troppo facile per poter smettere una volta raggiunto il peso forma. Il suo cervello, la sua mente, sono stati corrotti inequivocabilmente da quel meccanismo malato, da quel calcolo di calorie che la faceva sentire potente, in grado di controllare ogni cosa; la sua vera forza, però, scompariva un po' di più ogni volta che rinunciava ad un'uscita con le sue amiche solo perchè sapeva che sarebbero andate a mangiare un gelato, delle patatine o a bere un drink.
Inevitabilmente, però, non è riuscita a passare inosservata a lungo; i suoi genitori hanno iniziato dopo circa tre mesi a sospettare di lei, fino a quando sua madre non l'ha vista nuda, mentre lei si faceva la doccia.Noelle non potrà mai e poi mai dimenticare l'espressione di sua mamma, nel vedere le sue costole sporgenti e le gambe ridotte a due stecchini; allo stesso modo non potrà mai dimenticare la sensazione di terrore puro nello scoprire che sì, era stata abile fino a quel momento, ma era stata scoperta.
Così è iniziata tutta la trafila da dottori, psicologi e dietologhi, fino a quando è arrivato il verdetto; il suo peso era troppo basso e lei non aveva alcuna intenzione di collaborare, incattivita dall'anoressia, perciò l'unica soluzione plausibile era quella di farla ricoverare in una clinica vicino a casa. Dopo altri due ricoveri, mille incontri con la nuova psicologa e altrettanti tentativi dei suoi genitori di riparare quella figlia irrimediabilmente rotta, Noelle ha raggiunto un peso decente, quel che basta per non farla sembrare uno scheletro e non farla morire di freddo ogni inverno per la mancanza di calorie nel suo corpo. Sorride un po' di più adesso, ed è davvero determinata a riprendersi le sue curve; è difficile, ovviamente, ma vuole farcela. Adesso sa benissimo che ci sono cose molto più importanti di un pugno di calorie, di una taglia in meno dei jeans e di un biscotto senza zuccheri; pur avendo questa ferma convinzione, quando poi si trova lì, nel supermercato, non può fare a meno di controllare l'etichetta di ogni singolo prodotto che vuole comprare, e sceglie sempre quello con meno calorie.
La sua mente è ancora malata, ma il suo corpo sta meglio e i suoi genitori hanno acconsentito a farla andare a vivere con le sue due migliori amiche; ovviamente, però,hanno stipulato un patto, prima di prendere questa decisione, che prevede che ogni settimana vada dalla nutrizionista a farsi pesare e cerchi di aumentare ancora almeno di un chilo. E Holly e Lena, le sue migliori amiche nonchè coinquiline, sembrano aver preso questa cosa dell'aumento di peso molto più seriamento di quanto Noelle avrebbe mai sperato; è per questo che dopo circa un'ora dal suo rientro in casa, infila le cuffiette del suo Ipod nelle orecchie, per coprire le urla di Holly che l'ha sentita entrare e che -cazzo Noelle, apri sta cazzo di porta!- vuole costringerla a mangiare il suo spuntino pomeridiano, pieno di cioccolato,ciccia e cellulite. Nelle orecchie ha "Trouble" dei Coldplay e mentre si lascia cullare dalle sue dolci note, pensa seriamente che Chris Martin abbia pensato a lei, prima di scrivere quelle parole.

"And i never meant to cause you trouble,oh no i never meant to do you harm."

Ed è vero, cazzo,è proprio vero; non avrebbe mai voluto procurare problemi nè far del male a nessuno, tantomeno alla sua famiglia o alle sue migliori amiche, ed invece è proprio quello che sta facendo. Li vede gli occhi delusi e tristi di Lena quando, dopo aver cucinato tutto il giorno sforzandosi di creare il piatto più meraviglioso del mondo, lei lo rifiuta dopo soli due bocconi e sa benissimo, anche se finge di non esserne a conoscenza, che Holly tiene un diario solo per lei, nel quale segna ogni giorno ciò che ha mangiato, il totale delle calorie e il numero di pasti che ha consumato. E non essendo una completa idiota, riconosce perfettamente che dovrebbe essere grata di avere due amiche come le sue e la maggior parte delle volte lo è davvero; riconosce che è solo grazie a loro se adesso non si sente più "Noelle l'anoressica" ma semplicemente "Noelle, la ragazza temporaneamente malata di anoressia".E' grazie a loro se non ha permesso che la sua malattia la definisse, quasi fosse una caratteristica della sua personalità.Ogni tanto, però, vorrebbe solo potersi chiudere in se stessa, non parlare tutto il giorno, non essere assillata costantemente da mille domande riguardo al cibo. Ogni tanto, vorrebbe solo essere lasciata in pace.

Dopo circa mezz'ora toglie le cuffiette dalle orecchie, cercando di capire se la sua amica finalmente si sia arresa di fronte alla sua testardaggine decisamente superiore alla norma; la casa sembra avvolta dal silenzio, interrotto solo dal rumore delle pagine del libro di Storia dell'arte che Lena sta praticamente consumando a causa dell'esame che deve dare fra qualche giorno. Dalla stanza accanto alla sua sente provenire della musica che ha tutta l'aria di essere di una band molto incazzata e molto rumorosa; da ciò è facile intuire che Holly deve essere particolarmente nervosa perchè -cazzo!- quel coglione di Niall Horan non l'ha ancora chiamata e -cazzo!di nuovo- vorrebbe proprio sapere perchè diavolo non le ha ancora chiesto di uscire. Sorride un po' tra sè e sè mentre sente la porta della camera di Lena aprirsi con il suo lento cigolio e la sua amica urlare un -e che cazzo, Holly abbassa quella musica sto cercando di studiare!- con una nota di esasperazione nella voce ben evidente.
Ancora se lo chiede, Noelle, per quale strano motivo Lena sia diventata loro amica;Lena con i suoi libri di Storia dell'arte,  le sue calze antiscivolo e le canzoni di Taylor Swift. Non centra niente con loro, con i loro casini e i loro sbalzi di umore; la sua eleganza e la sua calma sembrano essere un suo dono naturale e contrastano in modo evidente con le ossessioni delle altre due.Fatto sta che Lena c'è, e anche se Noelle a volte è troppo taciturna e Holly troppo estroversa, non se ne è mai andata. La musica nella camera accanto alla sua si abbassa leggermente e a Noelle viene un po' da ridere, mentre si immagina la faccia della sua amica che sbuffa a causa della richiesta dell'altra loro coinquilina.
Rimane ancora qualche minuto sdraiata a pancia in su sul suo letto ad una piazza e mezza, unico vizio che si è concessa da quando si è trasferita in quella casa, a non fare nient'altro che guardare il soffitto. Poco dopo, però, sente la musica spegnersi e i passi pesanti di Holly muoversi in un cerchio tondo nella sua stanza;Noelle sa già quale sarà la mossa successiva della sua amica dai capelli rossi, perciò non si stupisce quando la sua porta si apre di scatto e una ragazza in miniatura entra come una furia nella sua stanza.
-Elle, ti devo parlare.-Dichiara, ponendosi di fronte a lei con le mani sui fianchi e le gambe divaricate. Noelle la squadra qualche secondo, sforzandosi di non scoppiare a ridere di fronte alla comicità della scena;Holly è davvero minuscola ed i suoi lineamenti sono così dolci che non possono far altro che contrastare con i suoi capelli rosso fuoco e l'espressione infuriata che ha addosso.
-Credi che potrai dare sfogo ai tuoi sentimenti anche mentre andiamo a fare la spesa?-Holly annuisce vigorosamente, probabilmente già presa dal discorso che sta per proporle e borbotta un "ti aspetto in corridoio, muoviti",prima di lasciare la sua stanza.
Noelle si lascia andare ad un sospiro divertito e finalmente si convince ad abbandonare la calda comodità del suo magnifico letto e delle sue altrettanto magnifiche coperte. Sfila velocemente la maglietta e i pantaloni della tuta che ha indossato per stare in casa e si dirige verso il suo armadio, cercando di guardare il meno possibile il suo corpo quasi nudo. E' il suo trucchetto, e funziona;se solo vedesse la sua immagine riflessa in uno specchio, verrebbe presa dall'impellente bisogno di andare in bagno a vomitare.Per quanto le ossa delle costole e del bacino siano evidenti, per quanto le sue gambe siano magre quasi al limite, lei non riesce a fare a meno di vedersi come una grande immensa vacca grassa.Così per distrarsi, concentra la sua attenzione sui vestiti che sono gettati alla rinfusa l'uno sull'altro, certamente uno spettacolo migliore delle sue cosce che sembrano essere lievitate da quando ha reintegrato il glutine nella sua dieta;si lancia a capofitto in una ricerca di qualcosa che non sembri appena uscito da una centrifuga a 9000 gradi e alla fine riesce ad emergere da quella confusione con un sorriso vittorioso, una maglietta a righe e un paio di skinny jeans in mano.
Mentre sta alzando le braccia per indossare la sua nuovissima maglia con ancora l'eticchetta addosso, il suo sguardo cade fuori dalla finestra ed incrocia un paio di occhi scurissimi, ancora più scuri dei suoi che la fissano senza alcun pudore;i suoi, di occhi, si fanno sempre più stretti nel tentativo di comprendere al meglio la situazione anche senza dover indossare gli occhiali che usa solo raramente.
Un ragazzo che deve avere più o meno la sua età sta guardando insistentemente nella sua direzione, con un'espressione indecifrabile; è appoggiato alla finestra di un appartamento che fino a quel momento Noelle credeva disabitato e fuma una sigaretta che ha tutto l'aspetto di essere una Marlboro. Lui si accorge di essere stato notato e gli rivolge un sorriso furbo, agitando la mano in aria in segno di saluto;Noelle, sconcertata e turbata, realizza improvvisamente di indossare solo il reggiseno di pizzo e un paio di mutandine in completo. C'è solo una cosa che odia di più di mangiare. E questa cosa  è essere guardata, fissata mentre non ha la sua armatura, la montagna di maglietta, maglioni e felpe che riescano a renderla vagamente normale agli occhi degli altri. Non si lascia guardare da nessuno in mutande e reggiseno -fatta eccezione per Holly e Lena-, e rischia di scoppiare in un pianto isterico ogni volta che è costretta a farlo per pesarsi al centro. 
Turbata, irritata e quasi sul punto di piangere,si copre immediatamente con la prima cosa che trova accanto a sè e  rivolge un'occhiataccia indignata in direzione del ragazzo mentre tira con forza le tende, coprendo la visione del suo corpo nudo, dopo avergli
mostrato il suo dito medio con rabbia.

-Sei pronta?-Holly urla dal corridoio con un tono impaziente che la spinge ad indossare velocemente la maglietta e i jeans che ha ancora in mano;infila con altrettanta rapidità un paio di vans ai piedi e si dirige verso la sua migliore amica, che subito la investe con il suo ciclone di parole e le fa dimenticare del maleducato dell'appartamento di fronte.
Ad Holly occorre tutto il tempo che impiegano per arrivare al supermercato e quello di ritorno al loro appartamento per esporre in una lista molto caotica e assai poco convincente tutti i motivi per cui Niall Horan è un completo idiota, imbecille e pieno di sè.Quando finalmente tornano a casa, Noelle ha la testa che le fa male a causa del fiume di parole con cui l'ha travolta la rossa e non ha capito quasi niente del discorso sconclusionato che Holly ha cercato di portare avanti per tutto il tempo.
L'unica cosa di cui è assolutamente certa, è che Niall Horan sarà anche un idiota, imbecille e pieno di sè, ma Holly Wall ne è completamente ed irrimediabilmente cotta a puntino.


 
Okay,chiunque tu sia,se sei arrivato a leggere il primo capitolo fino in fondo,grazie mille,davvero.
Lo so,ho finito di scrivere la mia ultima storia solo una settimana fa, ma questa ce l'aveva in cantiere già da parecchio tempo e avevo una voglia assurda di farla leggere a qualcuno.
Come sempre,ci tengo parecchio.
Voglio assolutamente precisare che non sono una ragazza malata di anoressia, di conseguenza quello che so e che proverò a descrivere in questa storia sono cose che ho letto o che hanno vissuto persone molto vicino a me, ma non parlerò per esperienza diretta,quindi potrei fare degli errori, mi scuso in anticipo.
Mi scuso anche se, con le tematiche affrontate, turberò la sensibilità di qualcuno, magari particolarmente vicino al problema.

Il personaggio di Noelle è particolare, magari spesso non vi piacerà, vedremo. 
Holly e Lena saranno fondamentali nella storia,così come -ovviamente- lo sarà il ragazzo alla finestra (qualcuno ha già un'idea di chi potrebbe essere?).
Niente,ho sempre fatto schifo con le presentazioni,quindi non so tanto che dire.
Spero che qualcuno la leggerà e recensirà, io aggiornerò di nuovo sabato prossimo,
nella speranza di trovare qualche recensione :)
Un bacio enorme e buone feste a tutti :3
Chiara

 


 

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Capitolo 2
*** Nobody said it was easy. ***



 


«Come stanno Holly e Lena? » 
All'interno dello studio asettico ed inquietantemente bianco della sua psicologa, Noelle tira un sospiro di sollievo che non prova nemmeno a celare; quando arriva il momento delle domande riguardo la sua famiglia o le sue migliori amiche significa che la seduta è arrivata alla fine, e lei non deve più prestare troppa attenzione ad ogni singola parola che esce dalla sua bocca. E' una bella donna, la dottoressa, con quegli occhi scuri incorniciati da delle ciglia lunghe e spesse e con i capelli neri tagliati corti che le donano una certa eleganza e le risaltano il viso dolce.  Noelle non ha ancora deciso se di lei si può fidare,  il suo sorriso aperto la mette in soggezione e non le piace il modo in cui le chiede della sua vita pre-anoressia. Nonostante ciò,  è ovvio che è molto meglio dei dottori che ha avuto fino a quel momento.
«Oh,  tutto come sempre..»   Comincia a dire,  aprendosi in un grande sorriso rilassato e facendo mente locale sulle nuova pazzie delle sue migliori amiche.    « Lena sembra che stia per affrontare la terza guerra mondiale,  e non un semplicissimo esame del terzo anno,  mentre Holly è in crisi per un ragazzo.  A quanto pare è un idiota e pieno di sè, ma lei non fa altro che guardare il cellulare per vedere se lui l'ha chiamata.» 
La dottoressa Mainfield scoppia in una risata fragorosa, di quelle che si lascia scappare solo quando Noelle le parla delle sue migliori amiche; sembra che la sua psicologa provi una simpatia spropositata e genuina verso loro due, tanto che lei si è fatta prendere più di una volta dalla tentazione di portarle in quello studio per distogliere almeno per un po' l'attenzione da sè.
«Sei davvero fortunata ad avere loro con te,  Noelle. » 
La signorina Mainfield le sorride un'ultima volta prima di darle appuntamento alla settimana successiva e congedarla con un affettuoso "sii forte" con la quale la saluta ogni volta.  Noelle inarca un po' gli angoli della bocca all'insù, nella cosa più simile ad un sorriso che riesce a fare e poi lascia la stanza;  da qualche tempo sembra aver quasi perso la capacità di aprire i suoi lineamenti in un sorriso vero e sincero,  e tutto quello che riesce a fare è una specie di ghigno dall'aria malinconica. 
Saluta con un cenno del capo la segretaria bionda che c'è all'entrata dello studio e si precipita in strada, gli occhi puntati sull'orologio vintage marrone che ha allacciato al polso destro. Cerca di affrettare il passo, per quanto le sue gambe sottili e pelle ed ossa possano permetterle di fare, accorgendosi di essere in ritardo, come al solito. Il giaccone pesante che ha indosso provoca un fruscio piacevole, accompagnando con quella dolce e continua colonna sonora la sua corsa contro il tempo. Quel giorno tocca a lei fare la spesa e non ha molto tempo prima che il supermercato all'angolo chiuda; durante la sua marcia veloce per la causa della quale ha già un accenno di fiatone, corruga la fronte sforzandosi di ricordare cosa le abbiano chiesto di comprare le sue amiche. Lena, l'organizzatissima Lena, sicuramente le avrà fatto una lista della spesa in cui ha annotato ogni singola richiesta di tutte e tre le coinquiline e probabilmente ha usato uno di quei post-it viole che Holly detesta con tutta se stessa, ma lei ovviamente deve averla lasciata a casa, o persa nelle tasche rotte del suo cappotto, così non le resta altra risorsa che la sua traballante memoria. 
E' quasi sicura di aver sentito Holly urlare qualcosa come -comprami i biscotti Elle!quelli al cioccolato, però,non quelli schifosi senza zuccheri che mangi te!- e Lena deve averle chiesto di prenderle del caffè, come sempre. Ad una delle due devono venire le mestruazioni perchè sul calendario che hanno appeso in cucina c'è una X rossa segnata il venerdì successivo, simbolo che da quel giorno in poi ci sarà una ragazza ancora più isterica del solito in giro per casa; deduce quindi che una delle due probabilmente avrà bisogno degli assorbenti, anche se ovviamente non glielo hanno detto, non volendole ricordare che grazie alla sua stupida e inutile ossessione da circa un annetto ha perso anche quell'ultima prova del suo essere donna. Sa bene che ci deve essere sicuramente qualcos'altro che le hanno pregato di comprare e che lei assolutamente non ricorda nè ricorderà, ma sa altrettanto bene che a loro non importa, perchè Noelle è Noelle e non le si può chiedere di ricordare ogni cosa. La sua mente sembra selezionare da sè le informazioni importanti e quelle più inutili, così che c'è sempre qualcosa che non solo non le rimane impresso, ma addirittura non recepisce proprio. Probabilmente quello è solo uno dei difetti che la sua mente malata ha, e non è certo uno dei più fastidiosi od evidenti.

La saracinesca del supermercato è chiusa a metà, segno che è ancora più tardi di quello che Noelle pensava; se fosse una persona normale non sarebbe difficile riuscire a far la spesa nel tempo che le rimane prima che la sbattano gentilmente fuori dal negozio, lo sa bene. Il fatto è che Noelle Young non è una persona normale ed ha bisogno di almeno mezz'ora per riuscire a comprare tre prodotti con sicurezza. Ha l'assurda abitudine di analizzare con l'attenzione di un chimico tutte le targhette degli alimenti che ha intenzione di acquistare, calcolare mentalmente le calorie di cui ha bisogno per sopravvivere e per non sembrare una protagonista di "The Nightmare before Christmas" e poi decidere se sia meglio comprare lo yogurt greco con zero grassi e litigare con le sue amiche per questa scelta o comprare quello con le praline di cioccolato e venire attanagliata dai sensi di colpa. Per una come Noelle, anche la semplice azione di fare la spesa può diventare un enorme fonte di stress e panico. E' solo da qualche mese che i dottori, i suoi parenti e le sue amiche le hanno concesso di fare la spesa da sola, dopo una riunione generale nella quale hanno deciso che sarebbe riuscita ad entrare in un supermercato senza farsi prendere da un attacco di panico o senza comprare solo un pacchetto di verdure e un sacchetto pieno di mele. La stessa magnanimità non le è stata concessa, però, per quanto riguarda il cucinare; per lei è ancora proibito avvicinarsi ai fornelli e sono sempre le sue amiche a cucinare per lei, in modo che possano controllare al meglio ogni singolo boccone che ingerisce.
L'occhiataccia che la cassiera le riserva non appena la vede entrare, però, le fa capire che non ha assolutamente il tempo di farsi prendere dalle sue paranoie da schizzata: inizia ad aggirarsi tra gli scaffali familiari del supermercato, concentrandosi con tutta se stessa per non farsi assalire da uno di quegli attacchi di panico che la torturano da anni ormai e che hanno la terribile abitudine di arrivare nei momenti meno opportuni. Le mani le tremano per l'ansia mentre si lancia alla ricerca dei prodotti che deve comprare, deglutendo con disappunto ogni volta che deve infilare nel carrello qualcosa di cui non conosce il numero esatto di calorie. La sua mente è diventata ormai velocissima ad eseguire questo tipo di calcoli, ma la sua psicologa le ha impedito con fermezza di farsi prendere dal vortice di tutti quei numeri che le ballano davanti agli occhi; cerca di trattenersi e di non pensare che -diavolo!- la banana ha molte più calorie delle mele, ma ad ogni alimento che cade nel suo carrello sente l'ansia prenderle sempre di più la gola. Incomincia perfino ad avere serie difficoltà nello spingere il carrello, dal momento che i palmi delle mani si riempono di sudore e scivolano sul manico. L'ansia la prende sempre di più e davvero non riesce a fare a meno di fare qualche calcolo veloce, mentre la testa quasi le gira nel vedersi catapultata in quel meccanismo di numeri che da qualche mese era riuscita ad abbandonare.
Ad esempio, non è per niente convinta che Holly dovrebbe mangiare quegli stupidi cookies americani quando invece esistono  dei deliziosi biscotti senza zuccheri, e per un attimo è anche tentata di tornare indietro e fare uno scambio; alla fine, però, vagamente intimorita dagli sguardi truci e impazienti che i dipendenti del posto le stanno lanciando, si decide a porre tutto sul rullo trasportatore, a pagare velocemente e lasciare il supermercato di fretta.
L'aria gelida di Londra la fa sentire subito meglio, mentre percepisce chiaramente il battito del cuore che si regolarizza ed il respiro che torna ad essere lento e regolare; anche le sue gambe sembrano un po' più stabili, adesso, niente a che vedere con i budini che aveva nel supermercato, e Noelle,più tranquilla, inizia a dirigersi verso casa.
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«Elle, non sai cosa è successo!» 
Holly non le lascia nemmeno il tempo di levarsi la giacca e togliere il cappello dalla testa, perchè la assale senza pietà non appena il suo scarponcino nero tocca il suolo di casa. Noelle scorge Lena, seduta sul divano bianco alle spalle di Holly, che alza gli occhi al cielo, evidentemente esasperata dal carattere della loro amica, esagitata, caotica e disordinata che deve averla già portata allo stremo delle sue forze durante l'assenza della più taciturna delle tre. Holly è davvero una buona amica, sa sempre trovare la cosa che può tirare su il morale ma è indubbiamente riconosciuto che sia un vero e proprio casino vivente.
«No, non lo so, Hols.Ma sono sicura che tu me lo farai sapere.>>Risponde Noelle con un sospiro mentre si sfila la sciarpa di lana che ha attorcigliato attorno al collo, notando Lena sorridere sotto i baffi per la sua risposta e rivolgerle un cenno di saluto. Holly, invece, per niente turbata dal sarcasmo pungente della sua amica, sembra presa da una sorta di crisi epilettica, dal momento che, incapace ci stare ferma nello stesso punto del salotto per più di due minuti, sta vagando con uno sguardo indemoniato, impaziente di iniziare il suo discorso.
«Niall Horan è venuto al negozio oggi. » Comincia, iniziando a torturarsi le ciocche dei suoi capelli rosso fuoco, mentre fissa un punto di fronte a lei. «Si è guardato attorno come se gli potesse davvero interessare qualcosa all'interno di un posto in cui la cosa più maschile che si vende è un paio di ballerine, e io ho pensato che sì, cazzo, era venuto lì per chiedermi un appuntamento! invece niente, mi si è avvicinato, mi ha chiesto un po' di cose inutili, come stavo, se il negozio era mio e altre cazzate..e poi puff, mi ha salutato e se ne è andato!Capisci quanto è stronzo? » Sbraita , ripercorrendo con la memoria ogni singolo momento di quel pomeriggio; da quando Niall se ne è andato, tra un sorriso ad una cliente e l'altro, si è chiesta mille volte per quale motivo quello stupido irlandese sia venuto in un negozio di abbigliamento femminile dove -guarda caso che coincidenza!- lavora proprio lei, ma non è riuscita a trovare una risposta plausibile e la cosa le fa venire i nervi a fior di pelle al solo pensiero.
Se solo Holly non avesse quello sguardo omicida negli occhi e Noelle non tenesse alla sua vita molto più di quanto la sua malattia potrebbe far pensare alla gente, probabilmente scoppierebbe a ridere; vedere Holly girare in tondo con gli occhi bassi e le mani chiuse a pugno per il nervosismo mentre parla di quel Niall Horan, è decisamente divertente. Ma dal momento che sia lei sia Lena sanno perfettamente quanto pericolosa possa diventare Holly Waldorf ogni volta che scopre che, ehi,non è il centro della terra e che gli altri non l'hanno ascoltata in uno dei suoi deliri, le due amiche si guardano ancora una volta negli occhi ed iniziano a tirare fuori tutti i possibili motivi che avrebbero potuto portare Niall Horan in un minuscolo negozio all'angolo di Trafalgar Square.


«Ho fatto una torta oggi, te ne ho lasciata una fetta in camera tua.»  Afferma Lena, dopo che l'argomento "Niall, quel coglione, Horan" è stato a lungo analizzato dalle tre; il tono speranzoso con cui le parla della sua ultima produzione culinaria costringe Noelle ad annuire vigorosamente e a mormorare un "grazie" sincero. Dopo di che, presa da un vago senso di ansia, sorride nervosamente alle sue amiche e si dirige verso camera sua. Chiude la porta alle sue spalle, sentendo già Lena e Holly sussurrare qualcosa in cucina, e si siede sulla sedia davanti alla scrivania, sulla quale campeggia la più grande fetta di torta al cioccolato mai esistita. 
Che poi chissà perchè Lena si impegna tanto a fare i dolci per lei, con tutte quelle praline al cocco che prima le piacevano tanto e le decorazioni colorate,come si fa con i bambini; si impegna come se dovesse cucinare per mille persone, pur sapendo benissimo che tutto ciò che Noelle riuscirà a mangiare, di quell'immensa fetta, sarà una briciola minuscola.
Perciò non c'è un vero motivo ragionevole per cui lei lo faccia, lo fa e basta.
Lena cucina, Holly fa sesso, Noelle non mangia.

Mentre guarda quell'immensa fetta di torta, strabordante grasso e calorie da tutti i pori, cerca di ricordare dentro di sè la sensazione che avrebbe provato di fronte a quella stessa fetta di torta due anni prima, quando era ancora una ragazza normale, mediamente golosa;è una tecnica che le ha insegnato la dottoressa Mainfield, e a volte funziona. Concentra tutta la sua attenzione su quel dannatissimo piatto e il pezzo di dolce che vi è sopra, cercando di ricostruire nella sua mente la sensazione di felicità, piacere e puro godimento che ogni ragazza dovrebbe provare di fronte a tale bontà; la testa inizia a pulsarle, tanto è lo sforzo della concentrazione e gli occhi lacrimano e bruciano un po',costretti così come sono a fissare un unico punto per così tanto tempo. Il tutto dura circa cinque minuti, nei quali ogni cosa sparisce dalla mente di Noelle; i rumori nella strada sottostante, le parole sussurrate tra Lena e Holly, la lavatrice della vicina di sopra e il pianista del piano di sotto che si esercita,come ogni pomeriggio. Noelle non sente niente, ha assunto la capacità di raggiungere uno stato di totale concentrazione; ci sono solo lei e quella torta.
Alla fine, però, si lascia andare ad un sospiro di esasperazione, abbandonandosi sullo schienale della sedia e coprendosi il viso con le mani; nonostante il grande sforzo a cui l'ha sottoposta, l'unica cosa che riesce a vedere in quella torta così invitante agli occhi di chiunque altro, è l'immenso ammontare di calorie e grassi che la compongono. Lascia vagare lo sguardo sconfitto sulla sua stanza, cercando di trovare in sè la motivazione che le manca; in quel momento,i suoi occhi scuri notano qualcosa che li incuriosisce. 
Lo stesso ragazzo del giorno prima la sta di nuovo fissando dalla finestra dello stesso appartamento; Noelle si prende qualche secondo per analizzarne la figura,prima di lanciargli un'occhiata di sbieco, con fare interrogativo. Ha i capelli scuri ordinati, gli occhi dello stesso colore e una pelle ambrata, decisamente poco inglese;le braccia sono ricoperte di tatuaggi e in mano tiene una sigaretta. Nota il suo sguardo interrogativo e le rivolge un sorriso di saluto, prima di lanciare la cicca della sigaretta sul marciapiede sottostante e rientrare nella stanza; lascia la finestra aperta, così che Noelle riesce a vedere perfettamente ciò che sta facendo. Ha preso un foglio e con un pennarello sta scrivendo su di esso qualcosa; poco dopo, ritorna alla finestra con un sorriso trionfante rivolto verso di lei. Alza il foglio nella sua direzione e lo tiene fermo con tutte e due le mani per non farlo muovere troppo dal vento; la mora acuisce un po' lo sguardo, cercando di interpretare correttamente quelle parole scribacchiate di fretta da una mano distratta.

                            "Mangiala. Sembra buona!"

Noelle rialza il suo sguardo scuro e scettico in direzione del ragazzo, che abbassa il foglio e le indica con una mano la torta che fino a pochi minuti prima era stato oggetto del suo sforzo mentale; è un attimo, e tutta la cattiveria che è riuscita a placare negli ultimi mesi, si riprende pieno possesso di lei. Non sa chi sia quel ragazzo, e non sa cosa voglia da lei, ma ciò che sa con piena sicurezza è che lo odia con tutta se stessa. Così, con la mascella serrata e gli occhi ridotti a due fessure che saettano lampi di rabbia, per il secondo giorno di seguito gli rivolge il dito medio, per poi chiudere con rabbia le tende, lasciando quell'impertinente dagli occhi scuri fuori dalla sua vita.
Ritornata al silenzio e alla privacy della sua stanza, si siede di nuovo di fronte alla scrivania, il nervosismo ancora palpabile nell'aria calda della cameretta. Guarda con rabbia quel dannatissimo pezzo di torta; dopo pochi secondi riprende giacca e cappello e scende sulla strada  per fumare una sigaretta. Lancia un'occhiata indispettita alla finestra del palazzo di fronte, ma dall'altezza a cui si trova ora non riesce a vedere nulla di ciò che vi si trova all'interno. Ha appena smesso di piovere e nell'aria c'è quell'odore fastidiosissimo di erba e asfalto bagnati che la gente normale ama incondizionatamente e che lei invece odia con tutta se stessa; per questo, e perchè gli occhi di un ragazzo dai capelli lunghi e il viso da fotomodello la stanno guardando un po' troppo, cerca di finire il più presto possibile la sua pausa sigaretta. Il tipo non accenna a smettere di guardarla, mentre lei fissa il marciapiede pieno di chewingum e sigarette ed aspira velocemente la sua; quando finalmente arriva al filtro, rialza lo sguardo, incrociando quello azzurro e limpido dal ragazzo con i capelli lunghi, che la saluta con un sorriso e un cenno della mano. Lei non risponde al saluto e sbuffa, spegnendo con la punta del piede la sua winston blu mentre invece rivolge un sorriso incerto a  Sarah,l a ragazza che lavora al bar di fronte a casa loro e che le fa molta meno paura di uno sconosciuto dai capelli lunghi e il viso attraente. 
Rientra in casa, si sveste e si siede sul divano accanto ad Holly che fissa con sguardo perso la televisione, evidentemente immersa nei propri pensieri senza alcun dubbio riguardanti l'irlandese biondo. Noelle appoggia la testa sulla spalla dell'amica e si lascia cullare dal rumore soffuso che proviene dal televisore e pochi secondi dopo si addormenta.
Non ha alcuna intenzione di mangiare quella torta.


Zayn Malik, il giorno dopo, rotolo giù dal letto verso le undici del mattino; prepara un caffè, fa una doccia e scorre pigramente la lista dei messaggi che gli sono arrivati annotandosi mentalmente di richiamare Liam, in preda ad una specie di crisi isterica dopo una litigata con Sophia, la sua ragazza. Mentre si veste, lancia un'occhiata curiosa alla finestra di fronte alla sua, nel palazzo esattamente dirimpettaio; con sorpresa trova le tende aperte ed il suo sguardo subito inizia a vagare per la stanza, ricercando la figura di quella ragazzina magra dagli occhi scuri e il viso corrucciato in un'espressione perennemente irritata. Lei non c'è, ma il viso di lui si apre comunque in un sorriso sincero e divertito.
Il piatto è ancora sulla scrivania. Del pezzo di torta che c'era la sera prima, però, sono rimaste solo poche briciole.



 
Okay, innanzittto grazie, grazie, grazie e ancora grazie a chi ha commentato..
voglio dire, ricevere 8 commenti per questa storia è una grandissima gioia per me, 
e spero che non lo abbiate fatto solo perchè è la settimana di Natale e siamo tutti più buoni :D
In ogni caso, qualunque sia il motivo,
grazie a chi ha commentato,davvero,
e spero che tutti voi abbiate passato delle bellissime feste e abbiate mangiato così tanto che ora rotolate, invece di camminare.

Bene, dopo questo meraviglioso sproloquio, vi presento il nuovo capitolo.
Lo so, è ancora molto introduttivo è in realtà succede poco o niente,
ma ho voluto cercare di caratterizzare il più possibile i miei personaggi, soprattutto Noelle,
e mostrarvi tutti i lati della sua personalità.
Come era ovvio già nel primo capitolo, il misterioso ragazzo del palazzo accanto è Zayn,
niente di nuovo, è nota ormai a tutto il mondo la mia mega crush per lui quindi..
Niente, spero vi piaccia e spero di essere riuscita a correggere gli errori che mi avete fatto notare nei commenti ( a partire dalla punteggiatura).
Buone vacanze,
Chiara :3

Vi lascio con Zayn :3

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Capitolo 3
*** Oh I'm a mess right now, inside out. ***


 
 

Skinny  love.
 
Da qualche tempo tre sere a settimana, Noelle lavora dietro al banco della pizzeria all'angolo della strada in cui abitano e anche se poi torna sempre a casa con i vestiti e i capelli impregnati dal disgustoso odore di patatine, salsiccie e qualsiasi cosa sia costretta a servire insieme a quelle dannatissime pizze, lavorare lì le piace. La fa sentire occupata, e servire tutti quei ragazzi affamati le fa tornare un po' la voglia di trovarsi dall'altra parte del bancone, con le guance arrossate e gli occhi che si illuminano alla sola vista di un pezzo di pizza o delle patatine. 
Insieme a lei dietro al banco c'è Harry, un metro e ottanta di puro fascino e simpatia, con i suoi brillanti occhi verdi e una massa indistinta di capelli ricci sempre in movimento; ha una parlantina addirittura più sciolta di quella di Holly, cosa che porta Noelle all'esasperazione ogni sera in cui lavorano insieme. Però ha delle deliziose fossette agli angoli della bocca che spuntano ogni volta che sorride -cioè praticamente sempre -, e che sono in grado di farla sciogliere, cosa che lui sa alla perfezione e che usa spesso a sua favore.

«Vuoi un pezzo?»  Bofonchia con la bocca piena, sventolandole davanti agli occhi una fetta della sua pizza condita con ingredienti che piacciono solo a lui; Noelle scuote la testa in segno di diniego, arricciando il naso nel sentire il terribile odore che emana la pizza del suo collega e continua a sbocconcellare di malavoglia l'insalata che si è portata da casa. Deve ammettere anche lei che la sua cena non ha un gran bell'aspetto, ma non ha assolutamente alcuna forza di mangiare un pezzo di quella stupida pizza che grida "GRASSO" da ogni briciola di cui è composta.
E' fine serata, la pioggia cade incessante sulla strada e Noelle non vede l'ora di ritornare a casa, infilarsi sotto le coperte e guardare cinque puntata di Breaking Bad di fila; è abbastanza improbabile che qualcuno sia preso da un'improvvisa voglia di pizza a quell'ora e con quel tempo, ma Harry è sorprendentemente puntiglioso su questo punto e non ha alcuna intenzione di chiudere la pizzeria nemmeno un minuto prima dell'orario prestabilito, ossia le undici in punto.

Così a Noelle non rimane altro da fare che contare mentalmente i minuti che la separano dalla tanta agognata libertà; quando il conto alla rovescia arriva a meno quattro minuti alle undici e perfino il puntiglioso e preciso Harry inizia a sistemare le cose per la chiusura, qualcuno entra in pizzeria, segnalato dal fastidiossimo campanellino posizionato sulla porta di ingresso. 
Lo sguardo omicida che Noelle rivolge all'ultimo cliente della giornata diventa ancora più minaccioso quando riconosce quel ragazzino dai capelli biondi palesemente tinti e gli occhi grandi e blu. Niall Horan la sta guardando con curiosità, probabilmente sorpreso di trovarla lì, ma comunque con un grande sorriso stampato sul viso; Noelle ridacchia tra se e se mentre ricorda gli appellativi decisamente poco carini che la sua migliore amica ha affidato al biondo di recente, che in realtà non si abbinano molto con quella faccia gentile, ingenua e decisamente infantile. Nonostante gli sforzi, la mora non riesce davvero a trovare che l'appellativo "coglione, pezzo di merda e cafone" identifichi alla perfezione Niall Horan e i suoi modi di fare cortesi.

Lui ordina due pizze maxi, chiedendo un supplemento di patatine sopra e del salame piccante a parte e ridacchia nel vederla inarcare un sopracciglio mentre scarabocchia su un foglietto la sua ordinazione; Harry passa il foglio a quelli che lavorano in cucina, mentre Noelle si risiede sul suo sgabello e tira fuori il cellulare, aggiornando Holly sull'ultimo arrivato in pizzeria.Ride di nuovo tra sè, immaginando gli schiammazzi e le imprecazioni della sua amica nel ricevere la notizia e spera ardentemente che non abbia la brillante idea di scendere per dirne quattro a Niall Horan.
«Un mio amico si è appena trasferito nel palazzo di fronte al vostro, è da lui che porto le pizze. » Noelle alza il suo sguardo impassibile sul biondino di fronte a lei, che sembra volere a tutti i costi intavolare una conversazione con lei; la ragazza, di idee completamente diverse, si limita ad emettere un grugnito e a riabbassare gli occhi sullo schermo del suo cellulare, sul quale sono comparsi una ventina di messaggi di Holly in fibrillazione per l'informazione appena ricevuta. Tra sè e sè prega perchè Lena riesca a frenare gli istinti di quella pazza della loro migliore amica, come riesce sempre a fare, chissà come, e ride sotto i baffi nel leggere le esclamazioni piene di punti esclamativi che la rossa le continua ad inviare ad intervalli di pochi secondi l'uno dall'altra.

«Come sta Holly? » Le chiede Niall, appoggiando i gomiti sul bancone e avvicinandosi così al suo viso; Noelle si chiede che cosa la sua amica, tutta sesso e trasgressione, abbia potuto trovare di tanto interessante in questo irlandese tutto sorrisi e domande ingenue. Squadra con attenzione la sua maglietta bianca e la camicia a quadri arrotolata con precisione fino ai gomiti nonostante il gelo che c'è fuori da quel locale, cercando di capire cosa ci sia dietro quella domanda; è davvero interessato a sapere come sta Holly o sta semplicemente cercando di fare conversazione perchè è una di quelle fastiodisissime persone incapaci di tenere la bocca chiusa per più di due minuti? E' ancora tremendamente indecisa tra il rispondere sinceramente o con una battutina sarcastica, suo famoso marchio di fabbrica, quando un ciclone dai capelli rossi entra a passo di marcia in pizzeria; la mora fa appena in tempo a mormorare un "puoi chiederglielo di persona" prima che la sua amica rivolga un'occhiata di fuoco in direzione di Niall e lo trascini via. 
Noelle sorride dolcemente a Lena, arrivata poco dopo Holly, con un'espressione distrutta, un paio di pantaloni della tuta, delle ciabatte addosso e un "ho bisogno di un letto" stampato sul viso; si abbandona pesantemente sullo sgabello di fronte al bancone borbottando un "quella ragazza mi farà impazzire" che fa sorridere ancora di più Noelle. Con la coda dell'occhio nota Harry osservare Lena con uno sguardo pieno di interesse che non le piace per niente. Il riccio, infatti,dopo pochi secondi passa una mano tra i capelli e inchioda i suoi occhi verdi su quelli dello stesso colore di Lena, avvicinandosi al bancone con l'aria sicura.

«Usciamo insieme dopo? » Le chiede con quella totale mancanza di vergogna che Noelle ha già avuto modo di notare e che riesce comunque a stupirla ogni volta. Quello che Harry ancora non sa, però,è che la ragazza a cui si trova di fronte questa volta non ha assolutamente nulla a che vedere con quelle a cui lui è abituato.
«Come scusa?»  Lena inarca il sopracciglio destro, assumendo un'espressione tanto intimidatoria e impassibile che se Harry non fosse il ragazzo più sicuro di sè di tutto l'universo, probabilmente scapperebbe a gambe levate con la coda fra le gambe. Ma di fatto, Harry è il ragazzo più sicuro di sè di tutto l'universo e così la sua espressione felice non viene minimamente scalfita dal tono glaciale della ragazza.
«Usciamo insieme dopo? » Ripete senza battere ciglio. Noelle si sistema più comoda sulla sedia, pronta ad osservare la conversazione con la stessa attenzione con cui seguirebbe il suo film preferito.
«E perchè dovremmo? » Gli chiede Lena con curiosità indisponente, dopo aver finto di aver riflettuto sulla questione qualche minuto. Noelle è costretta a infilare la testa nella sua borsa enorme per dissimulare la risata sincera che minaccia di uscire dalla sua bocca e propagarsi nella pizzeria.
«Io sono bello, tu sei bella, usciamo insieme. » Spiega Harry, con un tono calmo e tranquillo, quasi come un insegnante che deve spiegare ai bambini per quale motivo sasso si scriva con due "s."
«Ammiro la tua convinzione presuntuosa di essere bello anche se indossi un paio di pantaloni che sicuramente provengono dal reparto femminile di un qualche negozio di pessimo gusto e anche se hai avuto chiaramente dei problemi con il pettine stamattina, ma no, grazie. Ho in mente una serata a base di piumone caldo e cioccolato, quindi senza offesa, ma il mio letto e del cibo battono decisamente la prospettiva di uscire con un ragazzino dai dubbi gusti, almeno in campo di vestiario. Detto questo, ciao ciao. »
Lena scende con la sua naturale eleganza dallo sgabello su cui era seduta, rivolge un sorriso dolce a Noelle e si allontana con calma e tranquillità dalla pizzeria, sotto lo sguardo divertito della sua migliore amica e quello sconcertato di Harry.

«Penso di essermi appena innamorato. » Dichiara alla fine il ragazzo con un sospiro adorante, voltando il viso in direzione di Noelle, offrendole una completa visuale della sua espressione imbambolata e del suo sorriso a trentadue denti.
«Non ci provare, Styles. Lei è troppo per te.»  Afferma con sincerità Noelle, lasciandogli un buffetto affettuoso sulla guancia e raccogliendo nella sua immensa borsa tutto ciò che ha sparso in giro per il locale; una volta recuperate anche le cuffiette del suo Ipod, infila velocemente la giacca e il capello di lana nero, suo compagno inseparabile delle serate invernali e esce dal negozio, salutando con la mano Harry troppo occupato a pensare alla meraviglia di Lena per rendersi conto del fatto che lei lo ha appena lasciato da solo a chiudere il negozio.

Holly e Niall stanno ancora discutendo animatamente all'angolo della strada e la mora li sorpassa con il capo chino,mentre la voce della sua amica si eleva a volumi così elevati che Noelle pensa che molto presto riceverà una secchiata d'acqua dagli inquilini del palazzo su cui si sono appoggiati durante la discussione. Cammina velocemente,divertendosi a saltare come una bimba le pozzanghere che incontra sulla strada e in poco tempo arriva a casa; il tepore dell'appartamento riscalda subito le sue ossa gelide e lei scoppia addirittura a ridere quando Lena esce dalla sua stanza per borbottare un "che cazzo di problemi ha il tuo amico? " sconcertato. Noelle scuote la testa in tutta risposta e si fionda in camera della sua migliore amica, lanciandosi subito in una discussione accesa; lei vuole assolutamente vedere Breaking bad, mentre Lena si è intestardita con una commedia romantica che ha trovato per caso su Internet. Poco dopo la porta di casa sbatte con un colpo secco, e Holly entra in camera con un'espressione sconsolata.

«Dice che non è sicuro di voler uscire con me. Metto soggezione, a sua detta. »Borbotta, accovacciandosi sulle gambe ossute di Noelle e decretando senza mezzi termini la assoluta vittoria di Breaking Bad su uno stupido film d'amore.
Lena e Noelle si lanciano un'occhiata di sbieco al di sopra della testa di Holly, ed entrambe sanno cosa sta pensando l'altra; Holly è adorabile e tutto, davvero, ma Niall Horan non ha tutti i torti nel dire che può mettere soggezione. I suoi occhi luccicanti di lacrime e la vocina tremolante con cui richiama la loro attenzione, però, fa capire ad entrambe che non è il momento per dirglielo.

Quando qualche ora dopo Noelle si alza stancamente dal letto di Lena, le puntate che hanno visto in tutto sono 5  e le battute del telefilm sono state intervallate dalle imprecazioni di Holly contro l'intero genere maschile; la mora si trascina in camera sua, distrutta da una giornata faticosa e già stanca all'idea di quella che la aspetta il giorno dopo.
Come ogni venerdì, dovrà recarsi al centro in cui ha fatto la sua riabilitazione qualche mese prima, per vedersi con la sua nutrizionista e mangiare con le ragazze che ancora sono ricoverate lì; Noelle odia quegli incontri , alla fine dei quali si trova irrimediabilemente assalita dai sensi di colpa per aver mangiato troppo nell'ultima settimana. Vedere tutte quelle ragazze più magre di lei, con le ossa più sporgenti delle sue e le occhiaie più visibili, la fa sentire male.

Noelle abbandona la testa sul suo cuscino, lasciando che i capelli si spargano su di esso; prima di chiudere gli occhi, lancia un'ultima occhiata alla finestra di fronte alla sua. In essa la luce è spenta, ma le finestre accanto sono illuminate da una luce soffusa e un attimo prima di addormentarsi Noelle è sicura di vedere il ragazzo impertinente scherzare con un biondo molto simile a Niall Horan.
La sua immaginazione le gioca davvero dei brutti scherzi.
________________________________________________________________

Buongiorno bellissime :)
Innanzitutto,BUON ANNO!
Spero davvero che il 2015 sia l'anno più bello della vostra vita,
non vi conosco ma so per certo che siete tutti fantastici e meravigliosi.
Bene, che dire.
Questo capitolo è un po' più breve del solito (forse mi ringraziarete :D)
e anche di passaggio. Mi serviva per introdurre il personaggio di Harry :3, e quello di Niall :3
Zayn, il nostro misterioso ragazzo, non compare un granchè, 
ma vi prometto che nel prossimo capitolo sarà presente :)
Ho visto che i commenti sono un po' calati per il secondo capitolo (sì, lo so, sono paranoica)
quindi se c'è qualcosa che non vi piace e che dovrei correggere, fatemelo sapere!
Non ho altro da dire, penso.
Vi lascio con una foto di Noelle (è Chiara Biasi, che personalmente trovo antipatica ma bellissima),
di Lena (cioè Lorde)
e Holly (Hayley Williams dei Paramore, il grande amore della mia vita.)
In ogni caso, se loro non vi piacciono, potete immaginarle come preferite :3
Chiara


 




 


 

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Capitolo 4
*** Crumbling like pastries. ***


 


Skinny love.


La mattina dopo Noelle viene svegliata dal sole che filtra dalla finestra e le riscalda piacevolmente il viso; la sera prima, completamente distrutta e con gli occhi già semichiusi, si è dimenticata di chiudere le tende, cosa che in realtà sembra succederle molto più spesso del solito, nell'ultimo periodo.
Ad ogni buon conto è venerdì, sono le otto e trenta e la nutrizionista la aspetta al centro fra esattamente un'ora; cercando di stamparsi un sorriso convincente sul suo viso stanco,si trascina verso la cucina, strascicando i piedi in un modo che sua madre ha sempre odiato e per cui l'ha sempre rimproverata. Holly e Lena sono già sedute al tavolo quadrato che hanno comprato qualche mese prima in una delle loro gite domenicali all'Ikea, e nonostante la mattina sia un trauma anche per loro le rivolgono comunque un sorriso stanco appena la vedono arrivare; Holly ha delle evidenti occhiaie che le circondano gli occhi e un'espressione malinconica che non dona affatto al suo viso vivace, probabilmente dovuta alla chiaccherata avuta con il biondo irlandese la sera prima. Mentre si siede Noelle lancia un'occhiata interrogativa in direzione di Lena, decisamente più convincente nel suo sorriso stanco, indicandole con un gesto veloce della mano la loro amica; lei, però, sillaba un «non ne ho idea» mentre agrotta la fronte e pensa che no, non riuscirà mai a stare dietro a  tutti i drammi di quelle due pazze che si è scelta come migliori amiche e coinquiline.
Nonostante l'espressione preoccupata che ha preso spazio sul suo viso non appena ha visto Holly, Noelle non può fare a meno di sorridere quando si rende conto che una dolcissima Lena le ha già preparato la sua colazione preferita, latte con un goccio di caffè e biscotti con cioccolato extrafondente, quasi senza grassi. Vivere in quell'appartamentino minuscolo in cui mancano ancora la metà dei mobili riesce a farla sentire comunque la ragazza più felice ed amata del mondo, e tutto grazie alle sue migliori amiche che si prendono cura di lei in un modo che, a volte, la fa sentire sopraffatta da un amore che non è sicura di meritarsi.
Ringraziando con un'occhiata piena di gratitudine la sua amica riccia e premurosa, Noelle si appresta ad incominciare la prima impresa della sua giornata: la colazione. Infatti, come se non ci fossero abbastanza controindicazioni del suo essere malata, la mora ha anche bisogno di molto, moltissimo tempo per mangiare, dal momento che ogni singolo boccone,per lei,risulta amaro e terribilmente disgustoso al gusto. Per questo, per ingoiare quattro stupidissimi frollini senza zucchero impiega quasi mezz'ora; quando finalmente, dopo che le sue amiche hanno controllato nei minimi dettagli che abbia ingerito la giusta quantità di calorie che la sua nutrizionista ha stabilito, Noelle si alza da tavola  sa già di essere in un completo e disastroso ritardo.Si getta a capofitto sotto la doccia e ne esce dopo soli cinque minuti, record mondiale, per quanto la riguarda; corre in camera avvolta da un asciugamano bianco e si pianta di fronte all'armadio, pronta ad affrontare la prima indecisione della giornata.

Ogni volta che va al centro, cerca sempre di indossare vestiti che la facciano sentire bene, quasi avesse bisogno di una corazza per difendersi dalla stretta allo stomaco che le provoca la vista di tutti quei corpi pelle ed ossa che ancora continuano la loro lotta. Quella mattina, l'indecisione si concentra su un vestitino azzurro, corto e allegro, ed un semplice paio di skinny jeans a vita alta con abbinata una maglietta nera; prova entrambi nonostante il ritardo, e mentre si chiede se il vestito non metta troppo in mostra le sue gambe molto simili ad odiosi salsicciotti, almeno nella sua mente, sente un fischio prolungato entrare in camera sua attraverso la finestra lasciata leggermente aperta. Con un cipiglio curioso si volta per cercare di capire da dove proviene quella sorta di richiamo e il suo volto si apre in un'espressione sorpresa e turbata al tempo stesso,non appena lo scopre; appoggiato pigramente alla finestra di fronte alla sua c'è sempre il solito ragazzo dai capelli scuri che, a giudicare dalla posizione delle labbra, stava fischiando nella sua direzione fino a pochi secondi prima. Le sta facendo una radiografia dalla testa ai piedi e la fredda Noelle scopre con sorpresa di essere arrossita sotto quello sguardo. In mano, tiene ancora una volta un foglio su cui ha scribacchiato qualcosa e il suo viso è aperto in un sorriso divertito.

                   "Il vestito azzurro risalta le tue gambe. Mettilo :)"

Recitano le parole scritte in un verde brillante sul foglio che tiene in mano; Noelle boccheggia più volte a vuoto, completamente spiazzata dalla sfacciataggine del suo dirimpettaio ficcanaso. Deglutisce ancora un po' e poi, incapace di trovare  un altro modo di reagire, si lascia andare ad un'esternazione della propria rabbia, maledicendo il ragazzo rumorosamente e chiudendo di botto le tende  mentre decide istantaneamente di non aprirle mai più, a costo di dover passare il resto della sua vita nel buio più completo. Rimane ancora qualche minuto con lo sguardo fisso sui capi di abbigliamento tra i quali è indecisa, incapace di concentrarsi su di essi a causa dell'irritazione provocatole dall'inquilino dell'appartamento di fronte; alla fine, con suo immenso disappunto è costretta ad ammettere che il vestito azzurro le sta effettivamente bene, con la gonna che svolazza leggermente ad ogni passo che compie. Lo indossa, nella speranza che quel pezzo di stoffa azzurra possa renderle un po' più semplice la giornata, possa rispondere al posto suo alle domande scomode della nutrizionista e possa proteggerla dagli sguardi di disprezzo delle ragazze del centro, che la vedono come una che ha mollato, una debole. Sa perfettamente che è così, perchè fino a qualche mese prima era lo stesso sguardo che lei riservava a coloro che tentavano di guarire e non si lasciavano trascinare dal vortice dell'anoressia senza reagire.
Pettina i capelli con nervosismo mentre lancia un'ultima occhiata alla sua immagine riflessa nello specchio di camera sua e si ripete il mantra che le ha detto di memorizzare la sua psicologa, e che da quel momento ha scritto su qualsiasi superficie si prestasse alle sue turbe mentali.
Così «Non sono nè magra, nè grassa. Sono chi c'è fuori dallo specchio.» si ripete una decina di volte, cercando di rendere sempre più deciso lo sguardo che la superficie di fronte a lei le restituisce; si sente un po' meglio, dopo essersi ricordata in questo modo che ciò che è importante nella sua vita è solo quello che fa, le sue azioni, il suo carattere e la sua intelligenza. Sa che queste stupide parole messe in fila non serviranno ad un granchè quando dovrà entrare tra quelle quattro mura, ma almeno per ora, la fanno sentire decisamente meglio. Affera il cappello e la giacca mentre esce in volata dalla stanza, dirigendosi altrettanto velocemente verso la cucina per salutare le sue coinquiline; Holly e Lena sono lì da un pezzo ad aspettarla per rivolgerle un sorriso rassicurante, anche se entrambe fingono di essere impegnate a fare altro e di trovarsi in cucina per caso e non per incoraggiarla in quella difficile giornata.
«Ricordati che tu sei più forte di tutte quelle messe insieme.» Le sussurra Lena un attimo prima di lasciarla andare fuori di casa; e Noelle lo sa, lo sa davvero di essere più forte di ognuna delle ragazze che si trova ancora al centro come paziente. E' solo che poi quando le vede, tutte così dannatamente magre, esattamente come era lei qualche mese prima, le sembra di aver rovinato ogni cosa, di essere di nuovo diventata una stupida mucca grassa.

Dopo soli dieci minuti di cammino si trova di fronte all'edificio bianco ed elegante nel quale si trova il centro e, come sempre, Noelle è presa dalla voglia di scappare a gambe levate da quel luogo; la prospettiva di una chiamata dei suoi genitori e della minaccia di dover lasciare la casa che condivide con le sue migliori amiche, però, la spinge a fare un bel respiro e a incamminarsi sulle scale di quella prigione.

_______________________________________________

Dopo quattro lunghissime, interminabili e sfiancanti ore, Noelle riemerge finalmente da quella prigionia e saltella con un'allegria tutta nuova,mentre scende le scale per uscire dal centro; la nutrizionista le ha fatto i complimenti per essere riuscita ad ingrassare di mezzo chilo e le ragazze in terapia non sono state poi così male a pranzo. Una di loro le ha perfino chiesto come fosse riuscita ad ingrassare così tanto, e Noelle potrebbe giurare di aver sentito una sorta di ammirazione nella sua voce.
Nonostante la giornata sia andata decisamente meglio del previsto, però, la ragazza non vede l'ora di poter tornare a casa, fumare una sigaretta insieme ad Holly e cucinare qualcosa insieme a Lena. Perciò si incammina velocemente verso casa, stringendosi nel cappotto nero e maledicendo per l'ennesima volta la sua stupida malattia, a causa della quale prova molto più freddo delle persone normali; non riuscirà mai ad abituarsi alla costante sensazione di gelo che avvolge le sue ossa continuamente, qualsiasi temperatura ci sia nell'ambiente a lei esterno. Cerca di camminare sempre più veloce, sino ad arrivare quasi a correre in prossimità del portone del suo palazzo che sembra quasi sorriderle e ricambiare la gioia che lei prova nel vederlo. Con una frenesia dettata dalla felicità di essere finalmente a casa, inizia a cercare le chiavi nella sua borsa tra le mille cose che ci ha infilato alla rinfusa; dopo circa dieci minuti, però, deve dichiararsi sconfitta e abbandonare la ricerca disperata. Ancora una volta, forse la decima nell'arco di questo mese,ha dimenticato le chiavi di casa; lasciandosi cadere stancamente sul gradino di fronte al portone, calcola rapidamente che nessuna delle sue due migliori amiche sarà casa entro le otto, perciò la aspettano altre due ore in solitudine, cullata dal gelo e sferzata dal vento, tutt'altro che gentile quando si abbatte sulle sue guance scarne. Lena è uscita quella mattina per andare ad un importantissimo esame di Storia dell'arte e poi ha un aperitivo con i suoi compagni di studi e Holly ha il turno al negozio fino alle sette e mezza; rassegnata da queste constatazioni, Noelle si accuccia ancora di più su se stessa, sperando di non morire congelata proprio su quella strada, pronta ad annoiarsi per le prossime due ore.

Così quando inaspettatamente, dopo solo un'ora e mezza di attesa nella quale la noia è stata tale da portarla a contare tutte le doppie punte di cui sono forniti i suoi capelli, vede comparire un paio di scarpe nere che si dirigono verso di lei con decisione, viene improvvisamente rianimata dalla gioia. Non appena individua i capelli scuri e gli occhi cioccolato del suo dirimpettaio fastidioso, però, gli regala uno sguardo bruciante, carico di irritazione e odio. Lui rimane a fissarla per qualche istante, osservando con un sopracciglio inarcato la posizione e il luogo in cui l'ha appena trovata, cercando di capire per quale strano motivo una ragazza di vent'anni potrebbe trovare divertente stare al freddo e al gelo di fronte a casa sua.
«Vedo che hai seguito il mio consiglio. Ti sta davvero bene.» Commenta alla fine lui, indicando con un dito la stoffa del vestito azzurro che esce dal cappotto nero, troppo corto per coprirle anche le gambe. Lei assotiglia lo sguardo,i nfastidita dalla presunzione del ragazzo, convinto di essere stato davvero così determinante nella sua scelta sull'abito da indossare quel giorno. E' pronta a rispondergli in modo piccato quando lui riapre la bocca per parlare, questa volta con lo sguardo rivolto sulla borsa accanto a lei.
«Quel libro è molto bello.» Noelle rimane a bocca aperta, sinceramente stupita da questo secondo commento; mai avrebbe potuto pensare che un tipo come lui sapesse chi è Murakami, figuriamoci aver letto quello che lei giudica il suo capolavoro in assoluto "Norwegian Wood." Eppure lui sta davvero facendo un commento -perfino positivo- è il suo sguardo è inequivocabilmente rivolto verso il libro dalla copertina rossa che spunta dalla sua borsa marrone e che ha finito di leggere quella mattina, in una delle interminabili pause nel centro di recupero.
Ancora una volta Noelle apre la bocca per rispondere qualcosa e dirgli che sì, è vero, il libro è bellissimo ed è anche pronta a lanciarsi in una delle sue lunghissime e noiosissime recensioni piene di dettagli ma, ancora una volta, è costretta ad interrompersi; Holly Waldorf, infatti, si avvicina a passo veloce verso di loro, irrompendo con prepotenza nella sua visuale ed iniziando a parlarle a raffica, ignorando completamente il ragazzo accanto a loro.

«Ehi, ma tu sei Holly! Niall mi ha parlato moltissimo di te!»  Esclama invece il moro, riuscendo ad attirare l'attenzione su di sè e osservandola con un grande sorriso entusiasta mentre la squadra da capo a piedi con curiosità. La rossa ha addosso un cappotto nero che le sta un po' largo, delle doctor martens bordeaux e delle collant dalle quali spunta un buchino di pelle, esattamente sotto il ginocchio destro.
«Tu sei amico di Niall Horan?» Il disprezzo che Holly cerca di far trasparire dalle sue parole sarebbe anche relativamente credibile, se solo i suoi occhi non si fossero illuminati non appena il ragazzo ha nominato l'irlandese. Il moro annuisce, lanciando un'occhiata divertita a Noelle, che osserva la scena con altrettanto  divertimento mentre si alza dalla sua postazione e raccoglie da terra la borsa. Pensa che Lena si arrabbierà, non appena saprà che si è dimenticata di nuovo le chiavi di casa, e vuole lasciare il campo di battaglia prima che la sua amica riccia torni dall'aperitivo con i suoi amici; in fondo, se Lena eviterà di sapere, Lena eviterà di soffrire.
«Bè, allora puoi dire a quel cazzone di Niall che è un idiota!» Esclama Holly, dando modo anche al loro vicino di conoscere il suo linguaggio sempre fine ed educato; una volta Lena ha provato a contare quanto parolacce dice in un giorno, ma si è stufata ben prima del previsto e alle tre del pomeriggio aveva dichiarato che, qualunque fosse il numero, era decisamente troppo alto (A quell'ora il conteggio ammontava a 67 parolacce, senza contare quelle che Holly aveva borbottato tra se e se senza farsi sentire dalla sua amica).
 Il moro di fronte a lei sta evidentemente cercando di non scoppiare a ridere in faccia alla ragazza dai capelli rossi che gli sta puntando un dito contro il petto con aria minacciosa; Holly, dal canto suo, non può fare a meno di notare che, anche se è amico di Niall Horan che è universalmente riconosciuto come un idiota, il ragazzo dai capelli scuri con cui stava parlando prima la sua amica, è davvero bello.
« Bene, ora andiamocene Elle!»

Noelle non fa nemmeno in tempo a realizzare cosa stia succedendo che la sua migliore amica le ha afferrato con forza un polso sottile e la sta trascinando senza tante cerimonie su per le scale, tempestandola nel frattempo di domande sul centro, sul nome del ragazzo con cui stava parlando e sul perchè si trovava fuori di casa; la mora sorride, cullata dal ritmo incalzante della voce di Holly.
Arrivata al pianerottolo del primo piano, però, riesce a voltarsi un istante verso il punto in cui si trovava prima, esattamente a due passi dal portone a vetri; il ragazzo è ancora lì, immobile, e appena si rende conto del suo sguardo su di lui le rivolge un sorriso dolce. Lei lo fissa un po', isolandosi improvvisamente dal fiume di parole della sua migliore amica; alla fine, sentendosi strattonata, riesce a rivolgergli un sorriso altrettanto dolce, prima di voltarsi e salire l'ultima rampa prima del suo appartamento.
Zayn fissa ancora per un po' il punto in cui lei è scomparsa e in un modo tremendamente sdolcinato e anche abbastanza patetico, pensa che il sorriso che lei gli ha appena regalato potrebbe tranquillamente essere fonte di ispirazione per il dipinto più bello mai realizzato.

 

Ciao dolcezze :)
Allora, sono incasinatissima con lo studio pre-esami, perciò non ho moltissimo tempo :)
Vi avevo promesso che in questo capitolo sarebbe ricomparso Zayn, perciò eccolo qua, in tutto il suo splendore.
I due si parlano per la prima volta, o meglio, lui parla con lei e lei rimane zitta. La stupisce, dimostrando di conoscere uno dei suoi libri preferiti (leggetelo, è meraviglioso!), e non comportandosi come lo sbruffone che lei si aspettava.
La scena tra i due viene rovinata da Holly (LA AMO), che dà sfoggio della sua finezza e poi porta via la piccola Noelle.
Nel prossimo capitolo succederà un piccolo casino, e non vedo l'ora di farvelo leggere :D

Ho notato che, me infelice, sono diminuite moltissimo le recensioni e ho perso addirittura una delle mie fan più accanite.. (criptica, dove sei?)
Se avete qualsiasi commento o consiglio da darmi, se la storia vi annoia e vorreste qualcosa di diverso ditemelo, provvederò subito :)
Detto questo, ringrazio moltissimo chi ha recensito, chi ha messo la storia tra le seguite/preferite/ ricordate, vi adoro tutte e vi abbraccio fortissimo.
Chiara
P.s vi lascio con una foto di Noelle, stanca e depressa per essere rimasta chiusa fuori casa :3

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Capitolo 5
*** What didn't kill me, it never made me stronger at all. ***


 


Skinny love.

 

Da quando i suoi genitori hanno acconsentito a lasciarla vivere con quelle squinteriate delle sue migliori amiche, il sabato per Noelle non è più sinonimo solo di lunghe dormite e maratone di telefilm, ma quello che prima era il suo giorno preferito della settimana ha assunto l'aspetto di un vero e proprio incubo. Tutto ciò a causa di un'idea avuta da Lena e perfezionata poi con l'aiuto della diabolica Holly; idea che è stata -con sua grande sfortuna - approvata con molta gioia sia dai suoi genitori sia dalla dottoressa Mainfield, sempre più convinta dell'utilità di avere due amiche come le sue. Così ogni sabato da qualche mese, Noelle deve affrontare la cosiddetta "sfida del sabato", che consiste nel riuscire a mangiare una porzione (da lei considerata enorme) di un piatto che viene scelto per lei da Lena e Holly; le due, ogni venerdì pomeriggio,vanno nel supermercato grande del centro e cercano un alimento o una ricetta di cui prima Noelle andava davvero matta e che adesso riesce a farle venire il voltastomaco solo a guardarla. Non deve essere neccesariamente qualcosa di ipercalorico o superzuccheroso (anche se la maggior parte delle volte questo è ciò che accade), ma semplicemente deve essere qualcosa in grado di farle ritornare la voglia di mangiare che sembra aver perso; questo è lo scopo della sfida del sabato. 
Noelle ha sperato con tutta se stessa che le sue amiche, nel corso dei giorni, settimane e mesi, si abbattessero di fronte al suo poco entusiasmo dimostrato nei confronti del cibo che ogni volta loro le hanno proposto. E' evidente, però, che deve aver sottovalutato la determinazione di Holly e Lena, ben decise a far ritornare la loro migliore amica in salute; nonostante i litigi, le urla e le cattiverie che lei più volte ha pronunciato nei loro confronti nei momenti di maggiore sconforto, non hanno alcuna intenzione di mollare e, sabato dopo sabato, cercano di aiutarla ad avvicinarsi sempre di più alla ragazza che era un tempo.
Anche quel sabato mattina, come ogni sabato che si rispetti, Noelle si alza il più tardi possibile dal suo letto, abbandonando a malincuore il tepore del suo piumone e dirigendosi con passo strascicato verso la cucina; come sempre, spera che le sue amiche si siano dimenticate della sfida o non abbiano realizzato quale giorno della settimana sia, ma sa che le vogliono troppo bene per abbandonarla in questa lotta. Mentre percorre il corridoio che la conduce alla stanza della casa che lei teme di più cerca di intuire, arricciando il naso e annusando l'aria circostante, quale sia l'oggetto della sfida di quel giorno,senza però ottenere grandi risultati. Anche questo sabato, Holly e Lena sono già in cucina ad aspettarla, con un grosso sorriso affettuoso stampato sul viso che non si dissolve nemmeno quando lei si lascia cadere con un sospiro esasperato sulla sedia, senza nemmeno ricambire il loro saluto; sanno perfettamente che già solo il fatto di essersi alzata dal letto sia un grande sforzo, per lei, e non hanno alcuna intenzione di pretendere di più di ciò che lei può dare, almeno non in queste cose.
«Sei pronta Elle?» Le chiede Lena, rivolgendosi con il suo solito tono dolce mentre chiude i capelli ricci in una coda disordinata, alta sopra la nuca. Noelle annuisce, guardando i suoi occhi verdi per cercare quella sicurezza che ancora non ha, non veramente pronta ma desiderosa di iniziare il prima possibile per riuscire a finire altrettanto presto.
Saltellando dall'entusiasmo, le sue amiche si dirigono a passo di danza verso un ripiano della cucina dal quale sollevano un grosso piatto giallo -dovrebbe forse riuscire a metterle addosso un po' di allegria? -, su cui troneggia il sogno di ogni ragazza che abbia visto almeno una volta nella vita un film/telefilm americano; sul piatto che porta in mano Lena, infatti, sono posti una pila traballante e inquietantemente perfetta di cinque pancakes su cui cola una scia di cioccolato fuso misto a frutta. Alla loro vista, Noelle deglutisce rumorosamente e chiude gli occhi per qualche secondo cercando -come sempre- di riprodurre all'interno di sè la sensazione che ogni ragazza sana dovrebbe provare di fronte ad una tale gioia per le papille gustative. 
Nella sua mente si accavallano immagini di una Noelle più giovane, quando ancora passava le domeniche a scongiurare la madre perchè le cucinasse almeno un pancake per colazione; a tredici anni aveva visto per la prima volta una puntata di Gossip girl, ed il brunch a cui avevano partecipato i ragazzi ricchi e belli dell'Upper East Side aveva subito colpito i suoi occhi golosi. Ricorda con chiarezza anche la prima volta che sua madre li aveva cucinati, una sorpresa con cui l'aveva accolta una mattina, e ricorda perfettamente la sensazione di pura gioia e gratitudine nel vederseli lì, un po' bruciacchiati e poco spessi, ma comunque buonissimi.
Riapre gli occhi, un'espressione di puro terrore stampata sul viso che ha ben poco a che vedere con la gioia o con la gratitudine. Dio solo sa quanti consigli, avvertimenti e dolci parole sussurrebbe Noelle alla sua versione più giovane, se solo potesse.
Lena e Holly prendono posto accanto a lei, chiaccherando vivacemente di cose superficiali e frivole ed iniziando a mangiare con entusiasmo la loro porzione di pancakes; sin dall'inizio, infatti, hanno deciso di prender parte anche loro alla sfida, in un certo senso, mangiando anche loro una porzione più piccola del cibo scelto per ciascuna settimana, per cercare di non farla sentire più a disagio di come già si sente di solito. Così, incoraggiata dai loro occhi entusiasti e i loro gesti premorosi nei suoi confronti, Noelle prende un ultimo respiro profondo prima di riuscire ad infilzare con la forchetta il primo minuscolo pezzetto di pancakes; quando raggiunge la sua bocca, il boccone diventa amarissimo ed il gusto sgradevole le pervade tutta la lingua, di modo che lei deve davvero concentrarsi con tutta se stessa per riuscire a mandarlo giù completamente. Le sue amiche le rivolgono un sorriso felice quando la vedono, anche se con il viso corrucciato in un'espressione nervosa, mettere in bocca anche il secondo pezzo del cibo da loro preparato quella mattina. Lena abbassa gli occhi sul suo piatto e si lascia andare ad un sorriso soddisfatto, che pochi secondi dopo si riflette anche sul viso di Holly.
Non lo dicono mai, ma è evidente da come si preoccupano, che pur di vedere Noelle mangiare tranquilla come qualsiasi altra ragazza della sua età darebbero davvero qualsiasi cosa.

Dopo quasi un'oretta Noelle ha quasi finito la sua opera, e dei pancakes iniziali è rimasta solo una piccola strisciolina, ultimo ostacolo prima di poter andare in bagno, lavarsi e vestirsi e affrontare questa nuova giornata; con un trillo fastidioso e capace di farla sobbalzare sul posto, il campanello del loro appartamento suona inaspettatamente, costringendo Holly ad alzarsi per andare ad aprire alla porta. Lena, invece, rimane a fianco di Noelle, controllandola fino all'ultimo, ben decisa a non lasciarle passare nemmeno un piccolo pezzettino di frutta zuccherata; ha imparato nel corso degli anni che con una come Noelle è sempre necessario tenere la guardia ben alzata. Dal canto suo, anche la mora è determinata a portare a termine questa impresa, troppo orgogliosa per dichiararsi sconfitta, anche se sente che la sua pancia sotto la larga maglietta del pigiama sta lievitando senza ritegno; la sua concentrazione è tale che sente appena Holly lanciarsi in un'esclamazione sorpresa quando apre la porta e rivela la persona che le ha disturbate durante questo rito ormai parte della loro vita nel nuovo appartamento. Solo quando finalmente riesce a finire tutto e il suo piatto quasi splende da quanto è lucido, può voltarsi a vedere chi ha catturato completamente l'attenzione delle sue amiche.
«Che ci fai tu qui?» La domanda le esce di bocca ancora prima che lei possa pensarci, e le fa guadagnare un'occhiata storta da Lena, che cerca ancora di insegnare le buone maniere alle sue due migliori amiche strampalate.
«Zayn è venuto ad invitarci ad una festa che ci sarà a casa sua questa sera!»Risponde con un gridolino Holly, indicando con una mano il ragazzo moro appoggiato alla loro porta con fare familiare. Noelle sospetta che gran parte dell'entusiasmo della sua amica sia dovuto all'amicizia che sembra legare quel tipo, Zayn, a un certo Niall Horan e quindi alla probabile presenza del biondino alla festa.
«Mi farebbe molto piacere se voi veniste.» Commenta con la sua solita voce calma il loro vicino; il plurale usato nell'invito, però, stona un po' con il suo sguardo rivolto esclusivamente sulla figura di Noelle che lo fissa con aria annoiata dalla sua postazione in cucina.
«Ci saremo sicuramente.» Esclama sempre più eccitata Holly, già naturalmente amante delle feste.
«Perfetto, allora ci vediamo stasera.» Conclude Zayn, indirizzando un'ultima occhiata penetrante a Noelle e salutando poi con un cenno gentile del capo anche le altre due ragazze.
Noelle storce un po' il naso, mentre le sue amiche si lanciano in una lode infinita sulla bellezza del loro dirimpettaio, quando si accorge che il profumo usato del ragazzo è così forte -e buono, suo malgrado- che le è rimasto fisso nelle narici. Poco dopo, sotto la doccia,nonostante lo shampoo e il bagnoschiuma profumati che ha versato generosamente sui suoi capelli e sul suo corpo, quel profumo maschile e misterioso sembra rimanere impresso nella sua memoria. Passa l'intera giornata a cercare di levarselo di dosso, ma alla fine, nonostante solitamente non sia assolutamente una tipa arrendevole, deve dichiarsi sconfitta. Il ragazzo del palazzo accanto ha trovato un altro modo per infastidirla anche senza farsi vedere.
______________________________________________
«Ragazze, vi ho già detto di stare tranquille, andate pure!» Noelle non si cura di non lasciar trasparire l'esasperazione dal suo tono di voce, mentre sbatte la porta in faccia alle sue due migliori amiche.
E' tutto il giorno che Lena e Holly cercano di convincerla ad andare alla festa di quel tipo irritante, Zayn, fallendo miseramente nella loro impresa; quando alle dieci e mezza hanno capito che la mora è irremovibile sulla questione, hanno deciso di rinunciare anche loro e di rimanere a casa con lei, troppo preoccupate del suo potere autodistruttivo per lasciarla da sola. Noelle, pur essendo felice dell'ennesima dimostrazione di affetto da parte loro, sa perfettamente quante entrambe abbiano bisogno e voglia di andare a quella festa; Lena ha passato l'ultimo mese chiusa in casa giorno e notte per studiare per un esame che brillantemente superato il giorno prima e si merita decisamente una serata di puro divertimento. Allo stesso modo, Noelle non può non notare il modo in cui Holly continui a spiare fuori dalla finestra nel tentativo di scovare una testa bionda e un paio di guance rosse nell'appartamento dall'altra parte della strada. Così le ha quasi costrette a vestirsi con la poca forza che ha ed ora le ha letteralmente cacciate di casa, senza curarsi delle loro proteste ed imprecazioni.
Da qualche minuto, si sta godendo una tranquillissima serata in casa da sola, privilegio che non le è concesso da qualche tempo, tanto le sue amiche sono ossessionate che compia qualcosa di veramente stupido; sta leggendo un libro,"one day" di David Nicholls e la pioggia che cade sulla strada non fa altro che regalare un'atmosfera ancora più tranquilla alla situazione. Così, quando il campanello dell'appartamento inizia a trillare senza sosta, è tentata per qualche secondo di non rispondere e di mantenere il clima di pace che è riuscita a crearsi; poi però, pensa che potrebbe essere una delle sue amiche che ha dimenticato qualcosa, e corre subito, pronta a soddisfare una delle loro esigenze. Ancora una volta, però, la persona che si trova di fronte a lei, appoggiato alla porta nella stessa posizione di quella mattina, riesce a stupirla.
«Come mai non sei venuta alla festa?» Le chiede subito, investendola nuovamente con quel profumo forte che è riuscita ad ossessionarla per tutto il giorno. Rimane a fissarlo immobile, troppo stupita di trovarlo lì, davanti alla sua porta, per riuscire a formulare una frase di senso compiuto.
«Avevo di meglio da fare.» Risponde poi in modo acido. Non ha alcuna voglia di spiegare il vero motivo per cui è da tempo ormai che non va più a nessuna festa, perchè sarebbe troppo strano mettersi a parlare con lui di quante paranoie le verrebbero se andasse in una casa piena di cibo e alcool, perciò come sempre rispondere con acidità sembra essere il modo più semplice per coprire tutte le sue debolezze.
 «Oh è evidente.» Esclama con tono sarcastico, guardando oltre le sue spalle per assicurarsi che, come lui si era immaginato, Noelle è sola. Squadra con occhio divertito il libro che la ragazza tiene in mano, la tazza piena di thè in bilico sul divano e la televisione accesa, prima di parlare. «Consideri davvero un piano migliore della mia festa ingozzarti di gelato al cioccolato e patatine fritte mentre guardi un film strappalacrime alla televisione?» 
E Noelle lo sa che il suo commento non è altro che una presa in giro, che il suo tono non è serio e che il sorriso con cui la guarda sta ridendo con lei e non di lei, ma proprio non ce la fa. E, come le succede molto più spesso del normale almeno da qualche anno a questa parte, scoppia.
«Senti, idiota, quello che faccio o non faccio o che mangio o non mangio al sabato sera in casa mia non sono affari tuoi. Perciò, se non ti dispiace, potresti muovere il tuo culo lontano dal mio appartamento, ritornare alla tua cazzo di festa e scoparti una di quelle biondone tutte tette  che piacciono a voi uomini? Ti costerebbe tanta fatica?» Sbraita. 
Le sue urla sono ad un volume così alto che probabilmente l'ha sentita l'intero palazzo, segno che sarà l'oggetto di tutti i pettegolezzi delle vecchie dell'edificio per i prossimi sei mesi, o perlomeno fino a quando Holly non cambierà tinta per i capelli o si farà un nuovo tatuaggio.
Zayn rimane impietrito a guardarla, incredulo di fronte a tanta rabbia sprigionata da un corpo così piccolo e fragile, chissà per quale motivo poi; la guarda per qualche minuto, cercando di scoprire se sia tutto uno scherzo o la sua sia davvero un'espressione seria e incazzata. Quando poi si rende conto che lo sguardo di lei sembra realmente poterlo incenerire con la sola forza dei suoi occhi, le lancia un'ultima occhiata incredula e le volta le spalle senza tanti pensieri, scomparendo dalla sua vista.

Noelle sente le lacrime spingere per uscire prepotentemente dai suoi occhi, ma si sforza di resistere; sa perfettamente di aver sbagliato, di aver permesso ancora una volta che l'anoressia parlasse per lei e questo non sarebbe mai dovuto succedere. Come presa da un raptus di follia, si dirige a passo di corsa verso camera sua, pronta ad indossare qualcosa di diverso dal suo pigiama e ad andare a casa di Zayn per scusarsi; nonostante creda ancora che sia un cretino, non avrebbe dovuto urlargli in faccia delle stupide frasi fatte e luoghi comuni che probabilmente non sono nemmeno veri. Dopo soli cinque minuti è pronta per uscire ma, mentre si aggira per la stanza alla disperata ricerca di un cappello per affrontare il gelo di Londra, i suoi occhi cadono -come al solito- sulla finestra dell'appartamento di fronte al suo, e rimane impietrita con lo sguardo fisso sulla scena che le si presenta davanti. Zayn si trova al centro della stanza e sta guardando insistentemente nella sua direzione; nel frattempo, però, sta accarezzando e spogliando lentamente una ragazza bionda, esattamente uguale al tipo di ragazza che lei ha descritto poco prima, nel suo delirio anoressico. Non appena si accorge che lo sta guardano sogghigna, divertito dalla sua espressione disgustata e ferita, e le indica con un dito un foglio che ha appeso pochi minuti prima sulla sua finestra. Gli occhi di Noelle si riempono di lacrime di rabbia, non appena afferra il contenuto di ciò che c'è scritto su quel foglio bianco apparentemente innocuo.

 
"Grazie per il consiglio,come vedi anche io seguo i tuoi :)"
 
Lo scherno che traspare da ogni singola parola, dal suo sguardo su di lei mentre spoglia la ragazza bionda e perfino da quello smile sorridente posto alla fine della frase, fanno arrossare Noelle dalla punta dei piedi alla testa; con un grido pieno di odio manda a quel paese quell'odioso e presuntuoso ragazzo e con un gesto rabbioso chiude le tende. Questa volta, però si ripromette davvero di ricordarsi di non riaprirle mai più.
Poco prima di addormentarsi, con ancora nelle ossa il sapore dell'umiliazione, decide che il suo vicino è esattamente come credeva che fosse.
Stupido, presuntuoso, viscido e odioso.
E nello stesso istante decide che lei non ci avrà mai più nulla a che fare, con uno come lui.


Ehi babesss :)
Eccomi qui, puntuale come un orologio svizzero :D
Allora, purtroppo non ho molto tempo per dilungarmi, sono in periodo esami e sto per impazzireeee! (Mercoledì ho dato il mio primo esame universitario e ho preso 30 e lode iuppiiiiiii)
Il capitolo non è assolutamente venuto come avrei voluto, sob.
Avete presente quando nella vostra testa qualcosa è fighissimo ma poi quando lo scrivete viene una merda? Ecco, questo è quelo che è successo con questo capitolo :D
Comunque, è importante per diversi motivi:
  • Scopriamo un altro dettaglio sulla malattia di Noelle, cioè la sfida del sabato. E' una cosa che so che alcune ragazze malate di anoressia fanno, e l'idea mi piaceva perciò ho deciso di inserirla :)
  • Zayn le invita alla festa, ma Noelle decide di non andare. Non odiatela, non è un asociale, semplicemente per lei è una cosa troppo impegnativa, e preferisce starsene sola soletta in casa sua con un bel libro
  • Ma ovviamente Zayn arriva a romperle il cazzo AHAHAH e lei risponde in modo a dir poco acido quando lui menziona il cibo, anche se con ironia. So che la reazione può sembrare esagerata, ma avendo avuto esperienza con ragazze malate di anoressia posso assicurarvi che non è così. In certi momenti l'anoressia parla davvero per loro, e le fa diventare acide, cattive ed egoiste, esattamente come Noelle.
La fine ve la lascio commentare a voi :)
Vi ringrazio moltissimo per i commenti, siete dolcissime e chiunque abbia messo la storia tra le ricordate/ preferite/ seguite vi vorrei abbracciare tutte fortissimo!
Grazie grazie grazie, non avete idea di quanto sia importante per me sentire cosa ne pensate :)
Vi mando un bacio enorme
Chiara

P.S: dalla prossima settimana potrei iniziare ad aggiornare due volte, una al mercoledì e una al sabato/ domenica, ma non ho ancora deciso :D
Che ne dite?

 

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Capitolo 6
*** Someone call the doctor, got a case of a love bipolar. ***




Skinny love.
 
E' un Lunedì sera piovoso di un altrettanto piovoso Febbraio, a Londra, e Noelle Young è di un umore terribile.
Quella mattina è andata  dalla dottoressa Mainfield, la quale non ha fatto altro che tartassarla di domande sulle sue abitudini alimentari, sulla quantità di cibo che ha ingerito quella mattina a colazione, sul suo stato mentale e sulle ripercussioni che il pensiero del cibo ha sul suo comportamento e sulle relazioni che ha con gli altri. Quest'ultima domanda, in particolare, è riuscita a farle salire il nervoso in un modo incredibile, perchè le ha ricordato quando, due sere prima, ha letteralmente assalito il suo vicino solo perchè lui ha osato toccare inconsapevolmente un tasto veramente dolente per lei. Inutile parlare del suo livello di nervosismo quando finalmente è uscita dallo studio della dottoressa.
Successivamente, è andata nel centro commerciale e si è subito fiondata da Primark -vero e proprio paradiso di qualsiasi donna il cui portafoglio pianga miseria- dove qualche settimana prima aveva visto un paio di skinny jeans neri a vita alta di cui si è innamorata perdutamente. Il suo umore, però, non ha fatto altro che peggiorare drasticamente fino a toccare il fondo quando in camerino si è resa conto che le stava troppo larga perfino la taglia più piccola che è riuscita a scovare nel reparto bambini del negozio. Per tutto il resto della giornata, poi, si sono succedute tutta una serie di situazioni negative che l'hanno portata ad entrare in pizzeria con una faccia da funerale ed un cipiglio nervoso ben stampato sul viso. Per fortuna, però, può contare su un amico e collega come Harry, che l'ha accolta con un grandissimo sorriso e con un voglia inesauribile di raccontarle ogni minimo particolare del suo incontro con la bella Lena, avvenuto alla sera della festa di Zayn.
«Credi che potrò mai piacere a Len?»Le chiede dopo qualche ora di lavoro Harry, guardandola con occhi pieni di speranza. Stanno mangiando con calma seduti al bancone, Noelle con la sua solita insalata e lui con una pizza già nello stomaco ed un'altra pronta ad essere ingerita.
«Penso che potrebbe apprezzare molto la tua perseveranza.» Risponde lei con sincerità, evitando di sottolineare il fatto che se Lena sapesse che lui ha già iniziato a chiamarla con un soprannome che lei odia tantissimo, le sue già minime possibilità si avvicinerebbero pericolosamente allo zero. Lui, però, sembra soddisfatto dalla sua risposta e le sorride felice, prima di cambiare argomento.

«Elle perchè ti porti sempre quelle insalate?» Comincia a chiederle, indicando con un dito e con un viso dall'espressione disgustata il contenitore nel quale si trova ciò che resta della sua cena. «La pizza non è la migliore del mondo ma perlomeno è commestibile!» Esclama poi,rivolgendole un sorriso puro e sincero.
Noelle è sul punto di scoppiare di nuovo; la sua giornata è stata già abbastanza terribile di suo, senza che ci debba per forza essere qualcuno che sottolinea le sue assurde abitudini alimentari. Ancora una volta ritorna indietro di qualche giorno, alla sua scenata con Zayn per una situazione simile; solo che mentre al suo vicino può urlare insulti ed imprecazioni senza che ci siano delle vere e proprie ripercussioni, Harry è troppo dolce e buono per ricevere lo stesso trattamento.
«Io non mangio una pizza da due anni, sei mesi e diciassette giorni,Harry. »Dichiara alla fine lei, dopo aver preso un grosso respiro. Negli occhi verdi del suo collega si possono leggere chiaramente e senza difficoltà tutte le emozioni che gli stanno passando per la mente; lei rimane immobile con gli occhi già lucidi, mentre si lascia scrutare dallo sguardo stupito di lui. Alla fine Harry sembra capire il significato implicito contenuto nelle parole da lei appena pronunciate e le si avvicina lentamente, poggiandole una mano sulla gamba e lasciandole delle carezze gentili.
«Tu sei bellissima Noelle, davvero. E lo saresti anche con trenta chili in più. I tuoi occhi e il tuo sorriso non cambierebbero.» Sussurra Harry, continuando a guardarla negli occhi, cercando di imprimere in lei la convinzione che lui ha delle parole che le ha appena sussurrato. Le asciuga piano con il dito una lacrima solitaria che scende dall'occhio destro della ragazza bagnandole leggermente la guancia; lei gli rivolge un sorriso pieno di gratitudine, mentre si allontana un po' dal bancone per riuscire a ricomporsi.
«Ma come,fino a due minuti fa ti professavi innamorato perso di Lena e ora ci provi con la sua migliore amica? »Sdrammatizzare le situazioni che diventano troppo pesanti per essere gestite è un altro dei suoi grandi talenti, e le riesce sempre molto bene. Harry, infatti, scoppia a ridere nella sua risata fragorosa e un po' roca che riesce a stendere al tappeto moltissime ragazze.
«Non hai ancora capito che faccio il carino con te perchè spero tu possa mettere una buona parola per me con Lena?» Risponde lui, dimostrando ancora una volta la sua capacità di avere sempre la risposta pronta, cosa che Noelle gli ha sempre invidiato.
La mora scuote divertita la testa, mentre rivolge un sorriso alla ragazza che è appena entrata in pizzeria e che si avvicinata al bancone per ordinare con un'espressione molto dolce sul viso; Harry sembra conoscerla, e farnetica qualcosa sul suo amico "Louis", che Noelle deduce essere il fidanzato della ragazza, così li lascia a parlare e ritorna alla sua triste insalata, le parole dolci del suo collega ancora ben impresse nella mente.

Dopo qualche ora la ragazza ha finalmente finito il suo turno lavorativo, quella sera reso decisamente più divertente dall'arrivo di Louis, un amico di  Harry, che insieme alla sua ragazza -la bella e dolcissima Eleanor- l'ha fatta ridere come non faceva da tempo. Ora sta camminando a passo veloce verso casa sua, la pioggia che cade incessante e un solo cappuccio come riparo; quando finalmente entra nell'androne del suo palazzo, non riesce a reprimere un sospiro di sollievo e di felicità. L'acqua sembra aver invaso ogni parte del suo corpo e crede perfino che le sue scarpe potrebbero essere usate come piscina. Forse per la stanchezza che ha addosso o forse semplicemente perchè non è una buona osservatrice, si accorge della presenza di qualcosa sul suo pianerottolo solo quando lo scontra con la punta della sua scarpa e questo qualcosa si lascia andare ad un "e che cazzo, stai attenta" imprecato, che lo identifica subito come un essere umano. Assotigliando gli occhi nel buio riesce ad identificare Zayn, gli occhi scuri ed un filo di barba a coprirgli leggermente le guance, che la sta fissando con un'espressione serena.

«Ciao Noelle, come stai?» Le chiede lui non appena capisce di essere stato riconosciuto; la tranquillità con cui le parla e il sorriso che le rivolge iniziando a farla dubitare della sua sanità mentale. Lui sembra essersi completamente dimenticato di ciò che è successo tra loro solo due giorni prima, e del piccolo poco velato che intercorre tra loro.
«Sei bipolare, per caso?» Sbotta infatti, lanciandogli un'occhiata di traverso mentre si picchia con le chiavi per riuscire ad aprire la porta di casa.
«No, non che io sappia, tu?» La sua espressione calma non viene per niente scalfita dalla domanda assurda che lei gli ha rivolta ma anzi, continua a sorriderle in modo raggiante.
«Cosa? No..io, no!» La stessa calma, invece, non appartiene sicuramente a Noelle, che sembra esplodere in un moto scandalizzato quando lui le rigira la domanda da lei posta per prima.

«Bene, ora che abbiamo stabilito che nessuno di noi soffre, per ora, di disturbi mentali, che ne dici di venire a fare due passi con me?»  La ragazza sarebbe pronta a dirgli che la prima parte della sua affermazione non è completamente corretta, dal momento che l'anoressia è considerata da qualcuno una malattia mentale, ma la domanda che lui le ha posto riesce a farle perdere completamente il filo del discorso, lasciandola a bocca spalancata per lo stupore.
«Come? Io e  te.. a fare un giro?» Zayn annuisce con un'espressione esasperata sul viso, prima di alzare gli occhi al cielo di fronte alla sua espressione sorpresa e avvicinarsi a lei con passo deciso; Noelle non si rende bene conto di ciò che sta succedendo, ma sa che lui l'ha presa per mano con forza e la sta trascinando giù per le scale, in un modo molto simile a quello che usa Holly. Lei cerca di dimenarsi e di liberarsi dalla stretta, senza tanto successo, ovviamente; la libera solo quando si trovano entrambi per strada.
«Giuro che di solito non è così difficile convincere una ragazza a venire con me!» Borbotta lui leggermente seccato, mentre si avvia verso chissà quale destinazione.
«Ho notato, dongiovanni.» Commenta Noelle,decisamente irritata, ripensando alla scena con la biondina che ha avuto modo di vedere qualche sera prima. Lui sta quasi per risponderle a tono, convinto che sì, quella traccia di fastidio nella sua voce c'è davvero, non se l'è solo immaginata, ma preferisce non dire nulla e limitarsi ad osservare quella strana ragazza e a provare a criptare quell'anima nera che, chissà poi
perchè, lo intriga da morire.

Noelle rimane un attimo immobile, stupita che il ragazzo non abbia colto l'occasione per colpirla in quella sua debolezza -sempre che di debolezza si possa davvero parlare-. Poi lascia che un piccolo sorriso piacevolmente sorpreso compaia sul suo viso mentre segue Zayn, felice che perlomeno la pioggia abbia smesso di scendere. Camminano in silenzio per un po' di tempo, cullati solo dal suono dei loro passi sull'asfalto ancora bagnato, mentre nell'aria si diffonde l'odore tipico di quando ha appena smesso di piovere; dopo un po' Zayn rompe il soffice silenzio che si è frapposto tra di loro, fermandosi in mezzo alla strada.
«Ti va di prendere un frullato, una cioccolata o qualcosa del genere?» Le chiede, indicando con lo sguardo un bar che da sulla strada, unico con le luci ancora accese nonostante l'ora tarda. Noelle, ovviamente, trattiene il respiro per qualche secondo e si irrigidisce; è mezzanotte e mezza e mangiare a quest'ora riesce sempre a mandarla in crisi. Non sa mai se le calorie che ingerisce devono essere sommate a quelle del giorno che si è appena concluso o fanno già parte di quello che è iniziato da qualche minuto; questo semplice dubbio riesce sempre a farla cadere in una crisi esistenziale, e così evita sempre gli spuntini di mezzanotte. Nonostante ciò, l'atmosfera che è calata tra lei e Zayn è così semplice, tranquilla e preziosa che non ha alcuna voglia di rovinarla con le sue paranoie anoressiche; così annuisce con forza in direzione del ragazzo,dirigendosi all'interno del bar.

Poco dopo Noelle è seduta su una sedia decisamente scomoda di fronte ad un tavolino traballante all'interno di un bar vecchio e leggermente odorante di polvere; si sforza comunque di sorridere alla cameriera un po' cicciottella che le porta il menù, invidiandole segretamente le curve dolci del corpo. Lei, dal canto suo, si limita a rifilarle il menù con uno sguardo irritato, per poi rivolgere tutta la sua attenzione e la sua gentilezza a Zayn, al quale addirittura chiede se ha bisogno di un posacenere; il moro sembra divertito -probabilmente perchè ci è abituato- dallo sguardo ammirato che la cameriera gli riserva, ma continua a fissare con interesse ogni movimento dell'unica altra ragazza nel locale. Noelle non si rende conto dello sguardo del moro su di lei, troppo impegnata a cercare disperatamente qualcosa da ordinare che non le sballi il conteggio delle calorie giornarliere; alla fine, quando per l'ennesima volta la cameriera le chiede con fare scocciato se finalmente abbia deciso, decide di rischiare con una spremuta di arancia, nella speranza che non abbiano la bruttissima idea di infilarci dentro dello zucchero.

«Allora, ragazza misteriosa, che fai nella vita?» E' ancora una volta la voce di Zayn che interrompe il silenzio tra loro e che le pone quella domanda, mentre arrivano le loro ordinazioni. Noelle si prende un secondo per lanciare un'occhiata disgustata alla cioccolata con tripla panna che si trova di fronte al moro, prima di rispondere.
«Lavoro in una pizzeria a domicilio.» Telegrafica come sempre, la ragazza si lascia andare ad un sospiro soddisfatto quando,assaggiato il primo sorso della sua spremuta,scopre con piacere la sua totale mancanza di zucchero.
«Davvero? Sembri di più una tipa da università..Lettere, o qualcosa del genere.» Commenta lui mentre continua a mangiare con gioia il suo concentrato di carboidrati e zucchero, riuscendo ancora una volta a meravigliarla con le sue parole.
Noelle, infatti, ha sempre sognato sin da bambina di iscriversi all'università di Lettere moderne di Londra, e fino all'anno scorso niente si era mai frapposto tra lei e il suo sogno; la sua malattia, però, l'ha costretta ad un lunghissimo ricovero in un centro di recupero, proprio nel periodo in cui avrebbe dovuto presentare la sua iscrizione. Una volta uscita dal centro, l'anno accademico era già iniziato e per lei era troppo tardi; per quello aveva iniziato a lavorare in pizzeria.
«In realtà è vero, avrei dovuto fare Lettere, ma ci sono stati dei problemi e ho dovuto rinunciare.» Ammette, stupita dalla capacità dimostrata dal ragazzo di inquadrarla perfettamente.
«Magari il prossimo anno, allora.» Commenta ancora lui, non smettendo un secondo di scrutarla con occhi curiosi; gli piacerebbe chiederle qualcosa in più, chiederle se il motivo per cui ha dovuto rinunciare all'università ha qualcosa a che fare con l'ombra triste che le vela gli occhi, ma ancora una volta decide di rimanere zitto, preferisce osservarla.
Noelle, invece, borbotta un "sì, magari l'anno prossimo" e poi si rianima un po', lanciandogli uno sguardo curioso e chiedendogli «e tu, che fai nella vita?»
«Ho uno studio di tatuaggi in centro.» La sua risposta concisa lascia comunque trasparire una punta di orgoglio che lui prova ogni volta che deve parlare di quello studio che sarà anche piccolo, è vero, ma è comunque suo e lui l'ha aperto tutto da solo, aiutato economicamente dal suo amico Liam e basta.
«Che bello! Io adoro i tatuaggi..Ne ho tre, ma progetto di farne un quarto». L'entusiasmo che traspare dal viso e dallo sguardo di Noelle mentre pronuncia queste parole contagia anche Zayn che ride piano tra sè prima di risponderle.
«Bè allora quando decidi se vuoi puoi venire a farlo da me.» Non lo ammette nemmeno a se stesso che si nasconde dietro a quel tatuaggio solo per avere la possibilità di invitarla a vedersi ancora una volta.
«Oh, no non credo.» La sua risposta veloce riesce a cancellare momentaneamente il sorriso dalle labbra di Zayn.  «Sai, ho una strana fissazione per la quale faccio i tatuaggi solo durante i viaggi. Quelli che ho li ho fatti,  nell'ordine a Barcellona, Dublino e Parigi.» Spiega Noelle, vergognandosi un po' di aver confessato quella sua ossessione così intima ad un ragazzo che potrebbe usarla in qualsiasi momento contro di lei. La sua vergogna aumenta ancora di più quando Zayn non risponde niente, ma si limita a fissarla con uno sguardo assorto che la mette tremendamente a disagio.
«Stai pensando che sono pazza,vero?» La sua arte di sdrammatizzare con lui sembra fare un po' cilecca, perchè non riesce nemmeno a sorridere con l'angolo della bocca mentre si prende in giro da sola.
«No, in realtà ti sto un po' odiando. E' un'idea così bella che mi sarebbe piaciuta averla io.» Risponde alla fine lui con una sincerità nella voce che le fanno capire che no, non la sta prendendo in giro ma pensa davvero che la sua idea sia accettabile, perfino bella. 

Passano le successive due ore a guardarsi negli occhi con uno strano e nuovo interesse l'uno per l'altro, senza parlare nè toccarsi, solo guardandosi nel modo più intimo possibile. Quando la cameriera arriva al loro tavolo per dire loro che il locale deve chiudere, i due si alzano come degli automi,ancora scossi dall'esperienza surreale che hanno appena vissuto; guardare così negli occhi una persona semi sconosciuta per circa due ore sarebbe sembrata una pazzia per entrambi, solo qualche giorno prima. 
Arrivati di fronte ai loro palazzi, quasi non si salutano nemmeno, completamente assorti nei loro pensieri e si limitano ad un impercettibile cenno della mano.
Poi ognuno va per la propria strada.
 


Ehilà, bellissime!
Lo so, non mi aspettavate così presto ma domani parto per un weekend in montagna e non so se avrei avuto tempo di aggiornare, così ho deciso di anticipare il tutto, spero non vi dispiaccia :)
So che avevo detto che forse avrei iniziato ad aggiornare due volte a settimana, ma per quanto riguarda questa alla fine ho decido di pubblicare una OS che ho scritto di getto e che non c'entra assolutamente niente con questa storia, perciò non volevo inondare EFP con le mie cazzate :D
Comunque, parliamo del capitolo:
  • Come potete vedere non vi ho fatto soffrire troppo e la fase di odio puro tra Noelle e Zayn è finita praticamente subito :3
  • Compare di nuovo Harry, la sua ossessione per Lena e la sua dolcezza quando capisce il problema di Noelle (lo adoro :3)
  • Piccola comparsata di Louis ed Eleanor (scusate, non ci posso fare niente,io la adoro) che poi compariranno un po' di più nei prossimi capitoli
  • Noelle e Zayn escono insieme,lui sembra essersi dimenticato di ciò che è successo, o forse ha deciso di lasciare perdere e andare avanti. Si scopre che Noelle dovrebbe fare l'università e che Zayn ha uno studio di tatuaggi (lo so, è un clichè ma io amo i tatuaggi)
Bene, che dire, grazie mille per i commenti, per chi ha messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate e a chi legge in silenzio, vi adoro!
Un bacio enorme a tutte
Chiara
Qua c'è Noelle in versione figlia dei fiori :)

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Capitolo 7
*** Hold back the river so I can stop for a minute and see what you hide. ***




Skinny love.



E' sabato sera, sono le undici e trentasei e da circa trenta minuti Noelle è seduta ad un pub del centro, strizzata tra l'entusiasmo infantile di Harry Styles e l'ironia devastante di Louis Tomlinson.
Quella sera, come al suo solito deve ammetterlo, non aveva alcuna voglia di uscire ma le sue amiche non hanno voluto sentire ragioni e l'hanno trascinata fuori dal loro appartamento aiutate da Harry, Louis ed Eleanor, decisamente entusiasti all'idea di prenderla in braccio di peso -se necessario- pur di staccarla dal libro di cui stava avidamente divorando le pagine prima del loro arrivo.
Una volta in strada, dopo qualche battibecco è stato scelto il locale -o meglio Holly è il suo atteggiamento da "io sono il capo" hanno scelto il locale- e l'allegra combriccola si è diretta verso il centro, chi più contento, chi meno.

Adesso, seduti a quel tavolo circolare sul lato destro del pub, ognuno di loro sembra un pianeta a sè stante, presi come sono ognuno dalle proprie emozioni e dalle sensazioni che stanno provando in quel preciso momento; c'è Harry, per esempio, che sembra non stare in sè dalla gioia, con Lena di fronte a lui che gli rivolge un mezzo sorriso e Noelle che ha mangiato una patatina fritta rubandola dal suo piatto qualche minuto prima. Lena, dall'altra parte del tavolo, ha provato per tutta la sera a reprimere il divertimento che Harry Styles sembra provocare in lei, ma alla fine non riesce a fare a meno di far affiorare un mezzo sorriso sulle sue labbra. Accanto a lei c'è Holly, che beve la sua pinta di birra lentamente e si guarda attorno con una certa ansia; anche se non l'ha detto a nessuno, il motivo per cui ha spinto così tanto per venire proprio in quel locale e non in quello che proponeva Louis, è che Niall Horan ci passa ogni sabato sera della sua schifosissima vita ed è lì che è avvenuto il loro primo incontro. E infine ci sono Louis ed Eleanor, che parlano fitto fitto tra di loro, le mani intrecciati e gli sguardi adoranti e loro sì che non sembrano un pianeta a sè stante; sì, loro sono più che altro come il sole e la terra, legati indissolubilmente e condannati a ruotare insieme, l'uno attorno all'altro.

E poi è un attimo, la porta del locale si apre e fa entrare tre ragazzi e allora Noelle non presta più attenzione al nuovo smalto che Lena ha comprato e di cui sta illustrando i benefici ad un interessantissimo Harry, che si improvvisa esperto di make up pur di avere la possibilità di parlare con la bella e sofisticata Lena; non si accorge nemmeno della testa bionda di Holly che si gira a guardare dalla sua stessa parte e diventa improvvisaemente tutta rossa, suscitando la curiosità di Eleanor e Louis. E non riesce a cogliere nessuno di questi piccoli dettagli perchè Zayn Malik (il cognome lo ha scoperto quella mattina, sbirciando tra i nomi posti accanto al citofono del suo caseggiato, salvo poi prendersi a schiaffi per la sua stupidità) è entrato nel locale, seguito da Niall Horan e da un ragazzo con il viso tondo e i capelli castani tagliati cortissimi.
Lui, fortunatamente, non l'ha vista e continua a camminare a passo sicuro verso il bancone, fermandosi praticamente ogni passo a salutare con strette di mano e abbracci calorosi chiunque incontri lungo la sua strada, segno che sì, quello è il suo locale preferito; Noelle,spettatrice non vista, concede ai suoi occhi di posarsi sulla sua figura, accarezzando il profilo e osservando ogni suo minimo particolare. Indossa un beanie azzurro sotto il quale si intravedono dei ciuffi di capelli corvini, un maglione grigio e i suoi immancabile skinny jeans neri; Zayn Malik è bello, e Noelle non può negarlo, anche se lo farebbe con molto piacere. 
I tre si siedono su degli sgabelli di fronte al bancone ed ordinano qualcosa da bere, mentre lei si accorge che se solo lui spostasse lo sguardo qualche centimetro più a destra del viso di Niall, la vedrebbe e noterebbe il suo sguardo su di lui. Si può già immaginare il sorriso malizioso e sarcastico che le rivolgerebbe, se solo si accorgesse di come lo sta spudoratamente fissando da qualche minuto, e decide che no, non ha alcuna voglia di arrossire sotto gli occhi di Zayn; perciò decide di lasciare perdere ogni particolare che lo possa riguardare e ritorna a prestare la sua attenzione ai suoi amici. 
Anche Holly sembra essersi ripresa dall'entrata del suo irlandese preferito nel locale, ed anche lei è decisa a divertirsi con i suoi amici senza prestare troppa attenzione a quel biondino che non riesce a togliersi dalla testa, nonostante tutti gli sforzi fatti; comunque, al tavolo Harry è appena riuscito a far ridere Lena e questo è  davvero un evento significativo che riesce a catturare l'attenzione di tutti. Il riccio ha un'espressione entusiasta stampata sul viso infantile, mentre ha lo sguardo fisso su Lena che non riesce a trattenere le risate a causa di una sua battuta. Lui incredulo continua a borbottare "non pensavo facesse così ridere" e lancia degli sguardi impanicati a Noelle, che in cambio gli rivolge sorrisi di incoraggiamento.

Dopo circa un'oretta sono ancora lì, Harry sta ancora cercando disperatamente di fare colpo su Lena, Holly non riesce a parlare dall'agitazione di essere nella stessa stanza di Niall e Noelle, in compenso, si è quasi dimenticata della presenza di Zayn Malik a circa dieci metri da lei. Adesso la conversazione al loro tavolo verte sulla totale incapacità di Noelle di cucinare qualcosa di commestibile e Lena e Holly si sono lanciate con entusiasmo nel racconto di diversi aneddoti legati ai suoi tentavi, sempre falliti miseramente; ridono tutti e anche lei, nonostante si parli di cibo e di norma dovrebbe incupirsi o addirittura lasciare il tavolo. Ma quella sera vuole essere una ragazza normale, come tutte, e perciò si mette a ridere anche lei quando Lena descrive il colore inquietantemente verdognolo del primo purè che aveva provato a fare in tutta la sua vita: e ride ancora di più quando Harry, accanto a lei, cerca di difenderla e la avvolge in un abbraccio fraterno per proteggerla dalle malelingue delle sue migliori amiche. Proprio mentre il suo viso è schiacciato sul petto del riccio e il braccio di lui le circonda con fermezza il busto, mentre ridono entrambi di gusto, lo sguardo di Noelle cade per caso sul ragazzo che ha cercato di evitare per tutta la serata. 
Zayn la sta fissando, non c'è alcun dubbio. I suoi occhi scuri sono puntati su di lei in un'espressione indecifrabile, la mascella serrata con prepotenza e le mani strette attorno al boccale di birra così forte che anche dalla sua posizione Noelle può vedere le nocche bianche per lo sforzo. Imbarazzata sotto quello sguardo indagatore e prepotente, gli rivolge un debole saluto con la mano, liberandosi goffamente dalla presa di Harry; Zayn si limita ad alzare leggermente il labbro verso sinistra, in una pallida e poco convincente imitazione del sorriso che le ha rivolto qualche sera prima. Poi si gira a dire qualcosa all'orecchio di Niall, seduto esattamente accanto a lui, mentre i suoi occhi sono ancora posati sul loro tavolo; il biondo, con un'espressione sorpresa, si volta di scatto verso la loro direzione e i suoi occhi blu intercettano subito la testolina rossa di Holly, in quel momento presa da un'importantissima discussione con Louis sulla evidente superiorità dei KitKat sugli Smarties.

«Hols, temo che Niall Horan si sia accorto di te.» Mormora con calma Lena, lo sguardo annoiato puntato sulle sue doppie punte dei suoi dannatissimi, stupidissimi capelli ricci. 
Holly inizia a tossire a causa del sorso di birra che ha appena bevuto e che non è riuscita mandare giù a causa dell'affermazione della sua amica; il viso tutto rosso e gli occhi sgranati, si deve concentrare con tutta se stessa per non girarsi a guardare l'irlandese per poter incrociare i suoi occhi blu, almeno per sbaglio.
«Chi è Niall Horan?»  Chiede Louis ingenuamente, inconsapevole della reazione che il solo pronunciare di quel nome provoca in Holly; la rossa, tanto per cambiare, riprende a tossire e sgrana -se possibile- ancora di più gli occhi.
«Il ragazzo che ha rifiutato Holly.» Afferma Noelle, divertendosi nell'osservare lo sguardo inceneritore che la sua amica le rivolge non appena la sente parlare.
«Bè, se posso dire, il modo in cui ti sta guardando non sembra esattamente quello di uno che ti ha rifiutato. Più che altro ti guarda come se fossi il suo dolce preferito.» Commenta Eleanor con sicurezza, dopo aver osservato per qualche minuto con occhio critico lo sguardo fisso del biondino sulla sua amica e le macchie rosse che si sono formate sul collo di lui.
«E' un coglione.»Borbotta Holly in tutta risposta, non riuscendo comunque a reprimere un sorriso timido al pensiero che -cazzo- una come Eleanor su queste cose non sbaglia mai. 
Poi però Zayn e Niall si girano di nuovo, richiamati dalla voce del terzo ragazzo che è arrivato insieme a loro e scoppiano a ridere insieme per qualcosa che lui ha detto; la loro attenzione, quindi, si catalizza di nuovo sulle due birre chiare che hanno di fronte ed iniziano a parlare di nuovo tra loro, apparentemente noncuranti della presenza delle due ragazze a pochi metri da loro.
Noelle afferra la sua borsa ed inizia a frugarci dentro fino a quando non riemerge vittoriosa con il suo pacchetto di sigarette in una mano e l'accendino nell'altra; con un sorriso colpevole per il vizio che si porta dietro da anni, ormai, si alza dal tavolo e si dirige a passo svelto fuori dal locale. L'aria di Londra la investe prepotentemente, giocando con violenza con le sue guance, rendendole rosse per il gelo in pochi istanti; lei si stringe nel suo parka verde imbottito, mentre strascica il piede destro sulla ghiaia del marciapiede nel vano tentativo di scaldare i muscoli con un po' di movimento. Poco dopo sente il rumore cigolante della porta del locale che si apre alle sue spalle e prega con tutta se stessa che non sia qualche ragazzino che gli chiede una sigaretta che lei puntualmente gli darà, troppo gentile per dire che no, cazzo, non avrebbe alcuna voglia di regalargli una delle sue preziosissime sigarette; o peggio ancora, potrebbe essere qualcuno che ha alzato un po' troppo il gomito e che la potrebbe investire con il suo odore di alcool e il suo desiderio insoddisfatto. A questo pensiero, Noelle si stringe ancora di più nel suo cappotto, sperando di trovarvi un rifugio improbabile.
«Ciao.» La voce che la saluta e le fa voltare il capo di tre quarti, però, non è esattamente la voce di un ragazzino, nè quella di un ubriacone. E' leggermente roca, calda e..avvolgente.
«Ehi..» Sussurra Noelle in risposta, chiedendosi con un fremito del tutto ingiustificato se per caso l'abbia vista uscire dal locale e abbia deciso di seguirla, e la sigaretta che ha appena messo in bocca sia solo una scusa.
«Non ti ho mai visto da queste parti.»Dichiara lui indicando con un gesto della testa il bar dal quale entrambi sono usciti; si accende la sigaretta e lei si gode la possibilità di vedere i suoi lineamenti da vicino, ora che ha avvicinato l'accendino al viso e fiamma ha creato una luce rossastra che sa di intimità. Il modo in cui lui pronuncia la frase le fa pensare che lui ritiene che l'avrebbe notata, se  fosse stata in quel locale altre volte.
«E' la prima volta che vengo, in realtà. Holly ha insistito tanto, e credo anche di aver capito il perchè questo posto le piacesse così tanto.» Sorride divertita tra sè e sè, sbuffando fuori il fumo dalle sue labbra. Zayn ride anche lui, scuotendo la testa e borbottando un «già, anche io.».

«Non sapevo avessi un fidanzato.» Mentre pronuncia queste parole volge lo sguardo verso il basso, fissando il marciapiede con un grande interesse, non precludendosi però la possibilità di lanciare una rapida occhiata laterale al viso stupito di Noelle, ritratto vivente di un enorme punto interrogativo. «Il riccio con la maglia grigia con cui eri abbracciata prima.» Spiega lui con un gesto infastidito della mano.
«Oh Harry!» Esclama allora la ragazza, mentre le rughe che le si erano formate sulla fronte nello sforzo di capire a cosa stesse alludendo Zayn si distendono. «No, lui è..Harry è solo un mio amico, lavora con me in pizzeria. Ed è innamorato di Lena, per giunta.» Dichiara lei con sicurezza, ridendo tra sè e sè al solo pensiero di lei ed uno come Harry insieme;non sarebbero in grado di resistere nemmeno cinque minuti, come fidanzati. Troppo egocentrici e lunatici per poter stare insieme senza scannarsi. Zayn mormora un «capito» quasi sussurrato, mentre si automaledice per essersi spinto troppo con le sue insinuazioni, oltretutto totalmente infondate.
Il silenzio cade su di loro nel modo in cui sono abituati ormai, cullandoli un po' tra le sue braccia e avvicinandoli un po' di più ogni volta, fino a quando «bel cappello», commenta Noelle, indicando con la mano che impugna la sigaretta la testa di Zayn. Lui le sorride in tutta risposta e poi le si avvicina con un'espressione indecifrabile; Noelle rabbrividisce un po', perchè adesso i loro visi sono davvero vicini e lei può vedere ogni sfumatura dei suoi occhi neri mentre, con il viso concentrato,incastra la sigaretta tra i denti, si leva il cappello e lo posiziona saldamente sulla testa della ragazza. Lei lo guarda di rimando, con le guance un po arrossate per il freddo e un po' per l'imbarazzo, mentre si rende conto che probabilmente ha il naso rosso, il viso struccato e i capelli incasinati, mentre lui è sempre incredibimente ed inverosimilmente perfetto.
«Ti va di fare un altro giro?» Gli propone lui, mentre osserva con orgoglio come sembra assolutamente meravigliosa con qualcosa di suo addosso.
«In realtà dovrei tornare a casa, sai domani mattina mi devo svegliare presto..» Risponde dispiaciuta, dopo aver lanciato un'occhiata all'orologio che ha al polso e aver constatato che, cazzo, è davvero è tardi; il giorno dopo ha un incontro straordinario con le ragazze al centro e dovrà essere lì alle otto e mezza, un orario praticamente illegale per una a cui piace dormire come a lei.
«Se vuoi posso accompagnarti io a casa, allora.» Noelle sorride a questa nuova proposta di Zayn e annuisce con gioia, dirigendosi di nuovo all'interno del locale dopo aver urlato un «solo un attimo »in direzione del ragazzo.

Quasi correndo, arriva al tavolo dei suoi amici, le guance sempre più rosse e un'espressione serena che le sue amiche non vedevano da tempo.
«Elle, sei andata a comprare un cappello nuovo, mentre fumavi una sigaretta?» La apostrofa Holly, il sopracciglio destro alzato e un'espressione curiosa sul volto.
«E' di Zayn.» Taglia corto lei, pronta a salutarli e tornarsene a casa. Ma prima che lei possa rivolgere loro qualsiasi forma di saluto, Holly la interrompe guardandola con un'occhiata penetrante e gli occhi vivaci in subbuglio.
«Zayn il nostro vicino di casa ultrafigo?» Le chiede, abbassando il tono di voce per non rischiare di farsi sentire dagli amici del suddetto ragazzo.
«Sì, Hols, il nostro vicino, quanti altri Zayn conosciamo? E sono tornata dentro per salutarvi, sai domani ho l'incontro al centro e non voglio fare tardi, e lui si è proposto di accompagnarmi.» Noelle pronuncia il suo discorso tutto d'un fiato, bruciando di vergogna sotto gli sguardi maliziosi che gli rivolgono tutti i componenti della tavola, fatta eccezione per Eleanor; la ragazza di Louis, infatti, è troppo impegnata a guardare il ragazzo che è appena rientrato nel locale e che ha subito fissato i suoi occhi sulla figura di Noelle.
«Elle, è quello il ragazzo di cui stai parlando?» Le chiede poi con curiosità. La mora si gira nella direzione in cui sta guardando Eleanor e sorride con timidezza a Zayn, scusandosi con lo sguardo per i suoi amici invadenti che in quel momento lo stanno fissando con la stessa espressione maliziosa che prima avevano rivolto a lei; Noelle si volta di nuovo velocemente ed annuisce in risposta ad Eleanor, sempre più desiderosa di ritornare a casa. «Bè, e allora che ci fai ancora qua? Se uno del genere ti vuole accompagnare a casa non devi neanche stare a pensare quale risposta dare!
» Esclama alla fine, lanciando un'occhiata dolce in direzione di Louis, prevenendo in anticipo le proteste che avrebbe sollevato nel sentirla pronunciare quelle parole.

Noelle divertita e imbarazzata insieme,saluta velocemente i suoi amici, mormorando un «buona fortuna con Len» nell'orecchio di Harry e ricevendo in cambio un sorriso speranzoso; dopo di che si dirige verso Zayn che la aspetta accanto alla porta. Con lo sguardo fisso su di lei non può fare a meno di notare il velo di tristezza che sembra offuscare i suoi occhi anche adesso che sorride; Noelle Young, per lui, è il più grande dei misteri presenti sulla terra.
Gli appare come uno di quei tatuaggi intricati che ogni tanto i suoi clienti gli chiedono di riprodurre, quelli in cui non si capisce mai nulla e non sa mai da che parte bisogna iniziare; quando però riesce a finirli, sono sempre i più belli. Ecco, Noelle è come uno di quei tatuaggi, solo che molto più intricata e molto più fragile.
Inutile dire che Zayn Malik è incredibilmente affascinato dalle cose complicate, sopratutto se hanno un paio di occhi scuri e ciglia lunghe come quelle di Noelle.



Ciao bellissime creature :)
Avrei voluto pubblicare questo capitolo già da qualche giorno, ma oggi ho dato il mio terzo esame e quindi sono stata un po' incasinata :)
Vi confesso una cosa.. Io AMO questo capitolo.
Chi mi legge da qualche tempo sa perfettamente che io non dico mai cose del genere e la maggior parte del tempo odio ciò che scrivo, ma per una volta nella vita sono contenta di come è venuto.. Mi piace l'atmosfera tranquilla e serena che emerge, e adoro il momento di intimità tra Noelle e Zayn.
Quindi sono ancora più curiosa del solito di sapere cosa ne pensate!
Come avrete potuto notare forse Lena e Harry si stanno un po' avvicinando, mentre Holly e Niall sembrano ancora su due pianeti differenti e la nostra piccola combina guai sta soffrendo parecchio :(
Nel prossimo capitolo introdurrò un nuovo personaggio, non principale ma comunque importante per la nostra Elle :3
Vi ringrazio moltissimo a tutte; chi legge, chi recensisce e chi la mette tra le seguite/preferite/ricordate. Siete tante e io vi amo tantissimo, davvero.
Se avete qualsiasi consiglio sono pronta a riceverne :)
Grazie mille a tutte,
Chiara.

p.s vi lascio con la mia everyday crush, Zayn Malik

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Capitolo 8
*** People fall in love in mysterious ways. ***




Skinny love.

«Allora, Noelle, come stai?» Il dottor Reynolds la guarda con i suoi occhi azzurri vivaci, così fissi che le fanno pensare che qualsiasi cosa lei gli dica, lui saprà sempre qual'è la vera risposta; questa volta, però, Noelle non ha alcun bisogno di mentire e le parole le sgorgano fuori dalla bocca in un secondo, mentre un sorriso tranquillo le addolcisce i lineamenti del volto.
«Sto bene, dottore, grazie.»
Il dottor Reynolds è il medico che la segue nel centro di recupero per ragazze malate di anoressia nervosa ed è con lui che quella mattina aveva appuntamento alle otto e mezza. E' un bell'uomo, alto, biondo e con due occhi azzurri che sembrano leggerla dentro; una volta si sono incontrati casualmente in una strada del centro, mentre Noelle era insieme ad Holly e da quel giorno la rossa non ha più smesso di aprirsi in espressioni cariche di malizia ogni volta che la sua amica nomina il dottore. 
A Noelle il dottor Reynolds piace, e non solo per le sue spalla large, i suoi capelli del colore dell'oro e le sue mani grandi; le piace perchè non l'ha mai trattata con sufficienza come molti, troppi altri dottori hanno fatto in precedenza. Non ha mai liquidato i suoi problemi con una scrollata di capo e un «queste ragazzine che non mangiano perchè vogliono fare le modelle e poi si lasciano prendere la mano..» seccato. Forse non la capisce -cosa molto probabile, dal momento che non si capisce nemmeno lei-,ma  almeno non la giudica e questo, per lei, significa molto.

«Che libro stai leggendo adesso?»
Ecco un'altra cosa che adora del dottor Reynolds. Nel suo studio, per tutto l'arco dei sei mesi in cui è stata in cura da lui, non hanno mai parlato di peso da prendere, misure, o cibo, a meno che non fosse lei a parlarne in prima persona o semplicemente per citare un ristorante in cui uno dei due è stato e ha mangiato molto bene. Sin da subito gli argomenti di conversazione tra loro sono stati i più svariati, anche se i libri -avendo entrambi una specie di ossessione per essi-, occupano sicuramente un posto di privilegio nei loro discorsi.
«Che tu sia per me il coltello, di David Grossman. Non ho ancora capito se mi piace, ma sa che odio lasciare i libri a metà, quindi mi sono imposta di finirlo. »Risponde pensierosa, mentre giocherella distrattamente con il braccialetto portafortuna che ha sempre addosso, comprato insieme a Lena e Holly. «Ho finito quello di Murakami e l'ho amato tantissimo, davvero.» Continua poi lasciandosi andare ad un sorriso divertito, mentre pensa che poche settimane prima aveva parlato dello stesso libro con Zayn; si imbarazza da sola, nel rendersi conto di quanto spesso la sua mente giochi con il pensiero del moro e  pensa che forse l'idea di parlare di lui con il dottore potrebbe aiutarla a capirci qualcosa di più. Forse. Lo studio del dottor Reynolds è uno di quei posti in cui sente completamente libera di parlare di ciò che vuole, dire qualsiasi cosa le passi per la testa senza tanti problemi. 
Sin da piccola ha sempre avuto qualche problema nell'essere al centro dell'attenzione e nel parlare troppo a lungo a ruota libera; ha sempre finito per sentirsi egocentrica, per arrossire e impappinarsi con le parole, risultando la solita timidona di turno. Ogni tanto, però, nella sua vita, ha incontrato persone e posti in cui parlare è risultato quasi più facile di fumare,respirare e bere; il dottor Reynolds e il suo studio fanno parte di questa categoria.

«Sa ho conosciuto un ragazzo, un tipo strano.»Inizia Noelle con calma; ha gli occhi posati in basso, in contemplazione delle sue stesse mani, perciò non si accorge di come un lampo di curiosità passi nello sguardo del dottore, che per tutti quei sei mesi ha sempre sentito parlare solo delle sue amiche, Lena e Holly. «Abita nel palazzo di fronte al mio, dalla mia finestra riesco a vedere dentro camera sua. Ha uno studio di tatuaggi, un pacchetto di sigarette sempre nella tasca dietro dei jeans e due occhi molto scuri.» Il dottore sorride mentre lei parla; lo hanno sempre divertito le descrizioni di Noelle, e anche questa volta non lo ha deluso. Mette insieme particolari o caratteristiche che non hanno a che fare l'una con l'altra, ma che per qualche motivo appaiono nella sua mente arzigogolata come degli elementi fondamentali per inquadrare una determinata persona.
«Perchè dici che è strano?» Le chiede, decisamente interessato in questo nuovo personaggio nella vita di quella piccola ragazza di cui gli sta a cuore il futuro. 
Mentre lei pensa, il dottore rivive nella sua mente la prima volta che Noelle Young è entrata nel suo studio, sei mesi e qualche chilo prima; aveva l'aspetto di un pulcino sperduto, con quelle ossa in bella vista e gli occhioni che quasi si mangiavano il viso magro e scavato. L'aveva accompagnata una delle sue migliori amiche, Lena, mentre l'altra in collegamento via Skype aveva dato il suo supporto morale anche dal negozio in cui lavorava; il dottore aveva subito provato affetto per quelle tre scalmanate che avrebbero dato la vita l'una per l'altra senza pensarci due volte. Noelle quel giorno indossava una felpona grigia nella quale quasi scompariva, i capelli sfibrati e poco lucenti a causa della malattia raccolti in una coda scarmigliata e l'espressione stanca sul volto. Sembrava una che aveva perso completamente la voglia di andare avanti, la motivazione.Da quel giorno, il dottore aveva deciso che Noelle Young sarebbe diventata la sua missione.
«Non lo so. Credo che sia una di quelle persone che ti stupiscono sempre, non fanno mai quello che ti aspetti. E non ho ancora capito se questa cosa mi piaccia o no.» Risponde lei sinceramente, distogliendolo momentaneamente dalle sue elucubrazioni su quanto effettivamente lei fosse cambiata durante quell'arco di tempo percorso insieme.
«Dimmi qualcos'altro su di lui.» La incoraggia il dottore, curioso di vedere le sue espressioni nel parlare di questo nuovo e misterioso ragazzo.
«Ha i capelli scuri come gli occhi, la barba sempre da fare e Holly l'ha definito un ultrafigo.» Si ferma per sorridere divertita, seguita dall'uomo seduto di fronte a lei, anch'egli ormai avezzo al carattere estroverso ed esagitato della sua migliore amica dai capelli rossi. «A volte è gentile, ma sa essere odioso se vuole. E fuma le Marlboro rosso, e io di solito non mi fido di chi fuma le Marlboro rosse. In realtà di solito non mi fido di nessuno, fatta eccezione per i miei amici più stretti, eppure..»Interrompe la frase a metà, sovrappensiero. Come sempre, in quello studio, le parole escono di bocca prima ancora che lei possa pensarle, non ha nemmeno il tempo di ragionarci sopra che loro, puff!, sono già uscite.
«Eppure ti fidi.» Conclude per lei il dottore, scrutandola con grande interesse. Lei sembra riemergere dalla matassa di pensieri che ha in testa, e lo guarda con un'espressione stupita, quasi fosse sorpresa lei stessa della conclusione a cui sono appena arrivati.
«Sì, mi fido. Oddio, non al punto di mangiare insieme a lui o di parlargli della mia malattia ma sì, in linea generale mi fido.» Spiega con un soffio di voce, quasi stesse ancora cercando di capire qualcosa di fondamentale.
«Bè, direi che è già una gran cosa.» Commenta il suo terapista, con un sorriso gentile e rassicurante sulle labbra; fino a quel momento solo i suoi genitori, le sue migliori amiche e Holly hanno avuto il privilegio di poter mangiare insieme a lei, dal momento che la mente pazza di Noelle ha la terribile abitudine di farsi assalire da attacchi di panico ogni volta che deve mangiare in pubblico con qualcuno che non siano le persone già citate. Perciò è ovvio che lei non si fidi di quel ragazzo al punto di farlo mangiare insieme a lei, ma il solo fatto che si sia posta la domanda è un buon segno, un buonissimo segno.
«Già, penso anche io.» Ammette la ragazza, un po' intimidita e un po' speranzosa allo stesso tempo.
«Che ne dici, ci rivediamo fra due settimane? Così forse mi saprai dire qualcosa in più su questo ragazzo di cui ti fidi un po'.» Il dottor Reynolds si alza e la accompagna alla porta con un grande sorriso affettuoso stampato sul viso, mentre apre la porta dello studio,pronto a farla uscire da quel centro che le incute sempre tanto timore.
«Sì, forse.» Concede con un sorriso divertito Noelle. «Ci vediamo, dottore.»Lo saluta con un gesto impacciato della mano,ed esce velocemente dallo studio, pronta ad una giornata insieme ai suoi genitori, che la aspettano esattamente fuori dal centro; nonostante siano molto spesso assilanti e quasi sempre ossessionati dal suo peso e dal cibo che ingerisce quando è insieme a loro, Noelle non può non ammettere che i suoi genitori le mancano e adora le domeniche che trascorre insieme a loro.
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Quando torna a casa dopo aver salutato sua mamma e sua papà, il cielo ormai è scuro e si intravedono perfino delle stelle, cosa estremamente rara in una città inquinata come Londra; rientra in casa contenta della giornata trascorsa, con ancora il profumo familiare di sua madre impregnato nella sciarpa. 
Lena e Holly le hanno scritto «Oggi pomeriggio è passato Eric, ti aspettiamo. »poco tempo prima, per cui quando entrata nel loro appartamento trova tutte le luci spente non si stupisce particolarmente, e si dirige direttamente verso la loro cucina che dà accesso ad un piccolo balconcino; rannicchiate l'una accanto all'altra per la piccole dimensioni del balcone ci sono Lena ed Holly, raggomitolate dentro una coperta di lana.
«Hols, devi smetterla di vedere Eric solo perchè ha una cotta per te e ti da l'erba gratis.» Noelle si siede accanto alle sue amiche, rimproverando scherzosamente la sua amica dai capelli rossi che le rivolge uno sguardo furbo mentre finisce di rollare una canna molto simile ad un'opera d'arte.
«Detto così mi fai sembrare una sporca sfruttatrice!» Il cipiglio di Holly dovrebbe essere offeso e scandalizzato dalla sua affermazione, ma in realtà sembra semplicemente colpevole sotto l'affermazione della sua migliore amica.
«Come è andata la giornata al centro Elle?» La voce di Lena risulta un po' attutita dalla coperta che arriva quasi a coprirle il viso.
«Tutto bene, ho incontrato Michelle ed ha preso due chili, quindi è quasi fuori pericolo. E sì, Holly,il dottor Reynolds è ancora felicemente sposato, la sua fede al dito brillava più del solito oggi.» Aggiunge Noelle, anticipando la domanda che la sua amica le rivolge ogni volta che ritorna da un appuntamento con il bel dottore. Holly si limita a borbottare uno sconsolato "peccato", mentre aspira il primo tiro ed un piacevole profumo si propaga per tutto il balconcino.

«Credete che a Niall non piaccio per via dei miei capelli?» La voce di Holly risuona incerta, quasi tremolante, nel silenzio di quella serata mentre passa la paglia a Lena.
«Non dire cazzate, Hols, i tuoi capelli sono bellissimi.» Risponde decisa e dolce allo stesso tempo la più responsabile di loro tre, lanciando un'occhiata di sbieco ai capelli rossi ed esagerati di Holly, da sempre suo motivo di grande vanto.
«Se all'irlandese non piaci, è solo perchè è un coglione.» Stabilisce senza remore Noelle, sistemandosi meglio e appoggiando delicatamente la testa sulla spalla della sua amica, accarezzandole dolcemente il braccio.
«Un coglione carino, però.»Mormora Holly piano, lasciando andare tutta la sua frustrazione e riprendendosi con prepotenza la canna dalle mani di Lena.

«Ehi Hols, non tenertela tutta per te!»  Esclama Noelle di protesta, diventando anche lei una ladra e aspirando la sua prima boccata; sente l'odore acre dell'erba entrarle nelle narici con violenza e uno strano bruciore diffondersi nella gola.
«Penso di starmi seriamente innamorando per la prima volta in vita mia. Di Niall Horan. » Confessa alla fine Holly, rompendo quel silenzio con un'ammissione che fa strabuzzare gli occhi delle sue amiche; la conoscono,e prima di affermare una cosa del genere per la prima volta in vita sua, deve averci pensato parecchio, non lo direbbe senza prima averci riflesso almeno dieci giorni.
«Io invece penso che forse potrebbe iniziare a piacermi Harry Styles. » Lena sorride un po', trovando finalmente il coraggio di ammettere che sì, forse la perseveranza del riccio la sta iniziando a divertire molto più del lecito. Holly e Noelle sorridono, continuando a guardare il cielo davanti ai loro occhi, pensierose.

Alla fine, dopo qualche minuto di silenzio,mentre tra le sue mani la canna è quasi finita, Noelle aspira un'ultima volta e si lascia circondare dal fumo; poi prende un bel respiro e si gira verso le sue amiche con un'espressione incerta, timida.
«Bè visto che è il momento delle confessioni sentite questa. Penso che forse potrei andare a mangiare fuori insieme a Zayn Malik. » Dice alla fine, dando voce a quel pensiero che la tormenta sin da quella affermazione fatta quella mattina al dottor Reynolds. Lena e Holly si girano di scatto verso di lei, gli occhi illuminati da una luce euforica e i sorrisi così grandi che sembrano pronti a mangiare le loro facce. Non commentano, non dicono niente, troppo felici per poter trovare qualcosa di intelligente da dire; rimangono lì insieme a lei, felici che sì, forse la loro piccola Noelle non è più tanto fragile come sembra.

Il balcone le ospita ancora per qualche ora,fino a quando Lena si alza in piedi, lancia un'occhiata all'orologio enorme che hanno appeso in cucina qualche giorno prima e decreta che basta fumare, adesso è l'ora di andare a dormire ;le altre due le obbediscono -come del resto fanno quasi sempre- e dopo essersi abbracciate a lungo, ognuna felice per le altre, si dirigono nelle loro camera.
Per una strana abitudine che ha preso da qualche giorno, Noelle lancia un'occhiata alla finestra di fronte alla sua; in essa le luci sono tutte spente, segno che Zayn sta dormendo, ma un foglio bianco svolazzante nel vento appeso ai vetri la fa sorridere con stupore.

 
"Buonanotte, Noelle Young."
 
Recita la scritta sul foglio; Noelle Young sorride facendo spuntare tutti i suoi denti, perchè anche lui è andato ad informarsi sul suo cognome e perchè una buonanotte così, scritto su un foglio quasi stracciato dal vento, lei non l'ha mai ricevuta. 
Mai.
 


Okay, bellezze, eccomi quii :D
Questa settimana è passata molto più velocemente del solito, tra esami da preparare, lavoro e altri casini, perciò non ho assolutamente avuto tempo di ricontrollare questo capitolo, che ho scritto mesi fa, perciò cercherò di riassumerlo velocemente per renderlo più chiaro, dal momento che non ho minimamente idea delle cazzate che potrei aver scritto.
  • Viene introdotto il dottor. Reynolds, che è lo psicologo che, insieme alla dottoressa Mainfield (lei è privata, lui fa parte del centro) seguono la nostra piccola Noelle. Io lo adoro, e penso che si sia capito da come lo ho descritto nel capitolo, ma insomma, la scrittrice avrà pure il diritto di essere un po' di parte :D
  • Noelle si apre sempre di più e parla al dottore di Zayn. Capiamo qualcosa in più su quello che lei pensa di lui (o forse no ahahah) e soprattutto lei ammette di fidarsi di lui, in parte.
  • Poiii c'è la scena con le altre due squinteriate sul balconcino, e tutte e tre confessano qualcosa riguardo ai loro sentimenti. (Holly è innamorata di Niall, e o mio dio Lena si è presa una cotta per Harry.)
  • E' significativo il fatto che Noelle dica di essere pronta, forse, a mangiare fuori insieme a Zayn. Per chi è malato di anoressia, infatti, è una cosa che mette davvero agitazione l'idea di mangiare di fronte ad altre persone, eccetto i parenti più stretti e spesso decidono di mangiare soli piuttosto che farlo insieme agli amici o in un luogo pubblico. Il fatto che Noelle sarebbe disposta a mangiare insieme a Zayn significa che di lui si fida e che non ha paura di essere giudicata da lui. Questo però non significa che la nostra bella e misteriosa Noelle non cambierà idea nei prossimi capitoli :D
  • Alla fine c'è la buonanotte di Zayn, che è il più dolce in assoluto e io lo amo tantissimo.

Bene dolcezze, dopo questo poema vi saluto e vi auguro un buon weekend.
Grazie per le recensioni, mi fate commuovere ogni volta da quanto siete carine e grazie a chi segue la storia o la mette tra le seguite/preferite/ricordate, siete la mia gioia!
Un bacio enormissimo

Chiara
Una piccola Noelle sperduta nel supermercato :)


E un bellissimo Zayn all'arrivo in Australia :3
 

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Capitolo 9
*** Her name is Noelle, I had a dream about her. ***


 


Skinny love.

Per la prima volta dopo giorni e giorni di pioggia incessante, Londra è illuminata da un bel sole che sa di rinascita e vittoria; Noelle si sveglia di buon umore ed inizia la giornata con il sorriso più sereno che la sua anima tormentata è in grado di esprimere. Da sempre il suo umore è strettamente legato alle condizioni metereologiche, e non ha mai capito davvero le persone a cui piace la pioggia, ha sempre sospettato che volessero semplicemente fare gli originali e distaccarsi dai gusti predominanti della massa. Ad ogni modo lei ama, adora e stravede per il sole. 
E' così felice per questa giornata inaspettatamente assolata che riesce a mangiare il suo latte con i cereali in soli ventitre minuti, record assoluto che le ha procurato un sorriso entusiasta da parte di Holly e un abbraccio affettuoso da parte di Lena. Escono tutte insieme dopo circa un'oretta, ma fuori dal portone le loro strade si dividono; Lena va alla lezione all'università mentre Holly si dirige a passo spedito verso il negozio in cui lavora. Noelle, dal canto suo, è felicemente libera da ogni "impegno anoressico" come ama chiamarli Holly quando sono tutte di buon umore, ed è ben decisa a godersi quella giornata di libertà senza tanti pensieri; il parco vicino a casa sembra la meta perfetta per non pensare a nulla e gioire di quel sole caldo.
Seduta su una panchina verde un po' scalcinata con in mano un buon libro di David Nicholls e il sole che le illumina il viso e le riscalda le ossa, Noelle si sente bene; accanto a lei passano molte mamme con i loro figli al seguito e diverse persone corrono in tenuta sportiva e tutti sembrano godere quanto lei  di quegli inaspettati raggi di sole caldi. Si apre in un sorriso dolce quando dei bambini colpiscono la palla troppo forte e la fanno arrivare fino alla sua panchina e la sua espressione si addolcisce ancora di più quando uno di loro la ringrazia calorosamente mentre lei restituisce il loro gioco; si perde qualche minuto ad osservarli giocare spensierati,poggiando qualche istante il libro sulle gambe. Fino a qualche mese prima, quando le sue ossa erano ancora più sporgenti e le sue occhiaie ancora più evidenti, i bambini spesso scappavano da lei spaventati; in vacanza al mare con le sue amiche, un bimbo la aveva guardata con timore, nascondendosi dietro le gambe della sua mamma e chiedendole perchè quella ragazza sembrasse una morta. La madre, in risposta, aveva sussurrato che no, quella bella ragazza non era morta, era solo anoressica. Le sue amiche l'avevano subito trascinata via di lì, ma quelle parole erano entrate dentro di lei al punto da portarla a decidere di ricoverarsi per l'ennesima volta; la questione fondamentale, è che Noelle non è anoressica. Noelle è capricciosa, permalosa, gentile, generosa, a volte superficiale, abitudinaria e spesso egocentrica, ma non anoressica; l'anoressia non deve definirla, non deve diventare una sua caratteristica, un modo con cui le persone la identificano. Anche per questo, anche per quelle parole pronunciate con quel tono innocente da un bambino curioso di imparare definizioni nuove, è riuscita a trovare il coraggio di riprendere in mano la sua vita e mangiare di nuovo.

«Noelle, giusto? Ciao!» Un sorridente Niall Horan le si para davanti, sfoggiando la sua solita espressione infantile e vagamente irritante ed un paio di Nike che Noelle definirebbe senza tanti mezzi termini orrende.
«Horan.» Non si sforza troppo di essere amichevole, dal momento che ha capito già da tempo che con uno come Niall non c'è bisogno di sforzarsi; c'è già lui che sprizza allegria da tutti i pori, e la sua personalità basta e avanza. Noelle rivolge comunque un cenno di saluto al ragazzo che è accanto ad Horan, lo stesso che qualche sera prima era al pub insieme all'irlandese e a Zayn; lui le sorride con gentilezza mentre gli si forma qualche rughetta attorno agli occhi scuri.
«Ehi, sai una cosa? Ho avuto un'idea!» Come al solito Niall Horan sembra essere schifosamente impermeabile alla maleducazione palese che Noelle ostenta in sua presenza, e finge di non notare il sopracciglio della ragazza che si inarca in un'espressione sarcastica non appena incomincia a parlare. «Noi stiamo andando allo studio di Zayn per portargli la sua agenda.. se ti va puoi venire con noi!» Propone il biondo, sventolando una Molesquine nera piena zeppa di fogli e disegni che minacciano pericolosamente  di cadere. «Sono sicuro che a Zayn farebbe piacere.» Aggiunge ancora, rivolgendole un sorriso sincero che, suo malgrado, Noelle ricambia. Il ragazzo alle spalle di Niall di cui ancora non sa il nome annuisce a quest'ultima affermazione dell'irlandese e la continua a guardare con occhi gentili e curiosi; forse è per quello sguardo rassicurante, forse è perchè in fondo in fondo l'allegria di Niall Horan un po' le piace, o forse è perchè non vede Zayn da qualche giorno e si chiede come mai non sia ancora comparso magicamente davanti alla sua porta come ama fare di solito. Così, aprendosi in un sorriso entusiasta si alza in piedi mentre infila il libro e l'ipod dentro la sua borsa ed inizia già ad alzare gli occhi al cielo non appena sente Niall che si lascia andare ad esternazioni entusiaste e la prende sottobraccio incamminandosi a passo svelto.

Dopo circa venti minuti, quando entrano nello studio di Zayn, Noelle ha smesso di contare le volte in cui si è ritrovata ad alzare gli occhi al cielo per qualcosa detta da Niall, ha scoperto che il ragazzo dai capelli scuri che è insieme a loro si chiama Liam e che parla davvero velocemente, così tanto che più di una volta lei non è riuscita ad afferrare alcune parole nei suoi discorsi (oltre a parlare velocemente, è anche logorroico).
Il locale è composto da due stanze; la prima è quella in cui entrano subito tramite la porta a vetri che dà sulle strada, ed in essa troneggia un Mac bianco posto su un bancone di legno incasinatissimo su cui sono sparsi ovunque fogli pieni di tatuaggi e qualche scritta qua e là. A fianco vi è un'altra stanza, decisamente più ordinata della prima, quasi asettica; su un lettino ospedaliero è sdraiata a pancia in giù una ragazza magra e alta dai capelli scuri e al suo fianco c'è Zayn, seduto su uno sgabello con in mano la macchinetta con la quale sta disegnando un piccolo tatuaggio quasi sul fondoschiena della ragazza. Lui non li sente entrare a causa del rumore elettrico e assordante prodotto dalla macchinetta e perciò, inosservata, Noelle si prende qualche secondo per osservare quanto la concentrazione doni al viso del ragazzo; i capelli scuri sono spettinati, la fronte aggrottata, gli occhi fissi su ciò che sta facendo e la punta della lingua incastrata tra le labbra. Lui continua imperterrito nel suo lavoro inconsapevole della presenza dei tre amici, fino a quando in un momento di pausa in cui il fracassante rumore della sua macchinetta cessa per qualche istante, Niall si lascia andare ad un saluto felice. Zayn alza gli occhi scuri verso di loro, sussurrando qualcosa alla ragazza sdraiata sul lettino e si alza con un sorriso; mentre cammina verso di loro, il suo sguardo è puntato su Noelle in un'espressione curiosa e vagamente stupita. Lei si limita a rivolgergli un sorriso timido, mentre si sistema con una mano i capelli dietro alle orecchie, in un gesto nervoso che ha da quando era bambina.
«Zayn, amico, se mi avessi detto prima che le tue clienti sono così fighe ti sarei venuto a trovare molto più spesso!» Niall indica con un cenno eloquente del capo la ragazza che, ignara di tutto, è rimasta diligentemente sdraiata.
«Non ci provare Horan, tanto sappiamo tutti che una certa rossa ti ha fottuto la testa, ultimamente!» Zayn scherza lasciandosi andare ad un sorriso divertito mentre al suo fianco Niall abbassa lo sguardo, le guance che gli si colorano leggermente di rosso quasi vogliano riprendere il colore di capelli della ragazza menzionata dal suo amico. Noelle, dal canto suo, sorride divertita appuntandosi mentalmente di parlare di questo scambio di battute ad Holly e prevendendo già la sua reazione esagerata.
«Bè, noi ti abbiamo portato la tua agenda, quindi ora ce ne andiamo che abbiamo da fare.» Borbotta il biondo leggermente risentito per la battuta sarcastica del suo amico, trascinando via con sè il povero Liam, troppo preso da qualche messaggio sul suo cellulare per rendersi davvero conto di ciò che gli sta succedendo intorno.
Zayn e Noelle si trovano soli -fatta eccezione per la cliente del ragazzo- l'uno di fronte all'altra, con l'aria tesa per l'imbarazzo di chi non sa cosa dirsi; lui si limita ad osservarla, soffermandosi sui suoi occhi scuri e le labbra piene mentre pensa che -diavolo!- i disegni che ha provato a realizzare non le fanno neanche lontanamente giustizia. Lei, dal canto suo, si guarda i piedi arrossendo sotto lo sguardo del ragazzo e chiedendosi per quale stupidissimo motivo abbia deciso di seguire un'idea di Niall Horan.
«Io finisco questo tatuaggio e poi chiudo il negozio.. se hai voglia di aspettarmi poi possiamo tornare a casa insieme.» Le propone alla fine, calcolando che per finire la scritta sulla schiena della ragazza gli ci vorranno ancora cinque minuti al massimo; Noelle sembra pensarci su qualche secondo, persa in chissà quale pensiero che lui non riesce ad acchiappare, ma poi annuisce con sicurezza mentre lo guarda di nuovo negli occhi. 
Si siede sullo sgabello dietro al bancone, mentre sente Zayn che si scusa con la ragazza per l'interruzione e poi il rumore familiare della macchinetta che invade di nuovo il locale; con curiosità raccoglie a casaccio alcuni dei fogli che sono abbandonati sul ripiano, e rimane subito impressionata dal mix di dolcezza e decisione presenti nei disegni del ragazzo. Si perde nella loro contemplazione, trovandoli uno più bello dell'altro, profondamente stupita dalle capacità del moro; improvvisamente quasi si vergogna dei tatuaggi che ha sparsi sul suo corpo, frutto di mani decisamente più indecise e molto meno appassionate. E' così presa dall'osservare quei piccoli capolavori che non  sente nemmeno la voce alta e cristallina che ringrazia calorosamente Zayn, il quale fa le solite raccomandazioni su quali creme usare e per quanto tempo; non si accorge di ciò che le sta succedendo intorno fino a quando non percepisce con chiarezza un respiro caldo che si infrange contro il suo collo, lasciato scoperto dai capelli.
«Ti piacciono?» Sussurra con voce calda e avvolgente Zayn, cogliendola di sorpresa e facendola sobbalzare leggermente.
«Sì, sei bravissimo! Sono davvero molto belli.» Noelle gira il viso per rispondergli, seguendo la sua abitudine di guardare negli occhi il suo interlocutore ogni volta che parla, ma capisce subito di aver fatto un errore; Zayn Malik è molto più vicino di quanto lei pensasse, il suo corpo a pochi centimetri dalla sua schiena e i suoi occhi puntati su di lei. Le loro bocche sono altrettanto pericolosamente vicine, e adesso Noelle può sentire con chiarezza il suo profumo forte e maschile che le entra nelle narici, stuzzicandola piacevolmente.
«Anche tu sei molto bella, Noelle Young.» Sussurra lui piano, facendo scontrare ancora una volta il suo respiro sul viso sbalordito di lei. 
Noelle abbassa lo sguardo, mentre un familiare calore sale sulle sue guance invadendo il campo, e mentre pensa che, cazzo, sono quasi due anni che non si trova così vicina ad un ragazzo, che tra l'altro gli ha appena detto che è molto bella. Non aveva mai permesso a nessuno di avvicinarsi così tanto a lei, e adesso non sa come sia potuto succedere; lei, Zayn, lo studio di tatuaggi, le loro bocche vicinissime l'una all'altra e lui che improvvisamente sfodera un'espressione da predatore e la fa sentire piccola, così piccola che sente che se lui la prendesse fra le braccia si potrebbe sciogliere e disintegrare in tanti minuscoli pezzetti. Lei non l'ha mai ricevuto uno sguardo così, quasi famelico ma dolce allo stesso tempo e non sa come ci si debba comportare.
«E hai anche un buon profumo.» Zayn, evidentemente più esperto di lei in questo genere di cose, le si avvicina ancora di più, mentre abbassa leggermente il viso e strofina dolcemente la punta del naso sul suo collo.Il suo corpo risponde in una maniera del tutto nuova a quel semplice tocco, inarcandosi per dare al ragazzo maggiore accesso al suo collo fragile, quasi avesse anelato per tutto il tempo un contatto diretto con  Zayn; lo sente sorridere mentre appoggia le labbra su un suo lembo di pelle e la fa rabbrividire involontariamente. Noelle sembra in balia di chissà quale incantesimo, e per la prima volta nella sua vita si sente quasi felice di non avere il controllo su qualcosa, nemmeno sul suo corpo, così debole e ammansito sotto il tocco del ragazzo. 
Lui prosegue indisturbato il suo percorso sul collo inclinato di Noelle, inspirando a pieni polmoni il profumo di lei, una fragranza sconosciuta che sa di pulito, erba, sigarette e caffè. Lei, con gli occhi chiusi, si lascia cullare da quel respiro dolce sulla sua pelle mentre lo studio di tatuaggi diventa improvvisamente un rifugio sicuro per loro; quando però le labbra di lui arrivano a sfiorarle il lobo dell'orecchio, apre gli occhi di botto, colpita da una scarica elettrica che si diffonde in tutto il corpo e istintivamete si volta, fronteggiandolo frontalmente e allontandonandolo delicatamente.
«Zayn.» Lo richiama ferma, mentre la testa le gira vorticosamente ed ogni organo del suo corpo sembra essersi spostato dalla sua ubicazione abituale. Deve appoggiarsi con le mani al bancone che c'è dietro le sue spalle per non rischiare di cadere, mentre lui si stacca lentamente, mugugnando qualcosa in segno di disapprovazione.
«Scusa.» Le sue parole non sembrano andare d'accordo con i suoi occhi, illuminati da una luce carica di malizia e desiderio; Noelle si trova costretta a distogliere lo sguardo e a rivolgerlo su una fotografia appesa alla parete, sentendosi già accaldata sotto quegli occhi privi di vergogna. Zayn, al contrario, sembra essere incredibilmente a suo agio in quello spazio ristretto e le sorride con dolcezza, nonostante l'espressione divertita  e maliziosa che non ha ancora abbandonato il suo volto.
«Ti accompagno a casa, okay?» Finalmente la lascia libera dal suo sguardo, girandosi per raccattare alcune cose sparse per terra e per spegnere le luci nella saletta dove poco prima aveva tatuato la ragazza.
Noelle, sentendosi una stupida ragazzina di quindici anni di fronte ad un ragazzo evidentemente più esperto di lei, riprende a respirare nell'esatto istante in cui lui si gira dall'altra parte e si allontana di qualche passo: con ancora un po' di confusione in testa, borbotta «ti aspetto fuori» e si dirige a passo di marcia verso la porta, nella speranza che la brezza gelida di Londra possa schiarire un po' la sua mente debole. Con un nervosismo imbarazzante, tira fuori il suo pacchetto di sigarette e l'accendino rosso che ha fregato ad Holly quella mattina, usando il fumo come anti-stress: improvvisamente, dopo gli attimi vissuti poco prima, l'idea di percorrere l'intero tragitto dallo studio a casa insieme a Zayn la fa sudare ed agitare inverosimilmente.
Per questo quando il motivo di tanta agitazione le si affianca e le mormora un «eccomi, possiamo andare..» e la guarda con un'espressione indecifrabile, lei deglutisce annaspando alla ricerca di aria e comincia a camminare, senza voltarsi per vedere se la sta seguendo.
Lui la guarda per qualche secondo con un sorriso divertito, osserva la sua camminata buffa, il modo in cui mette i piedi l'uno dopo l'altro per cui sembra sempre che stia per inciampare e sorride ancora di più di fronte a quella strana creatura che si muove con un'eleganza tutta sua per le strade di Londra; non si è pentito in alcun modo di ciò che ha fatto in quello studio. Lei è davvero bellissima e il suo profumo è qualcosa in grado di mandargli in pappa il cervello ogni momento, perciò l'unica cosa che gli è venuta in mente è stata quella di avvicinarsi il più possibile a quel corpo invitante e vivo di fronte a lui. E anche adesso, guardando da lontano la sua schiena magra e sottile che si allontana velocemente da lui, i suoi capelli scuri che cadono sulle spalle e le gambe fasciate in un paio di skinny jeans può affermare con fierezza che no, non è per niente pentito di quello che ha fatto.
Sorridendo vittoriosamente tra sè e sè improvvisa una corsetta per raggiungerla e pensa che Noelle Young è sicuramente e senza dubbio la creatura più buffa, incredibile e misteriosa dell'universo. E lui muore dalla voglia di baciarla.


Ciao mie bellissime lettrici :3
Innanzitutto buon S. Valentino a tutte voi, sia che abbiate un fidanzato, sia che non ce lo abbiate, questo è il mio regalo per rendere questa giornata un pochino più dolciosa per tutte :)
Alloraaaaa che dire.
Ho letto tuuuutte le vostre bellissime recensioni, e so che molte di voi si aspettavano che già in questo capitolo Noelle e Zayn andassero a cena insieme, spero di non avervi deluse, ma nonostante ciò che ha detto Noelle nello scorso capitolo in fondo si conoscono poco o niente e sarebbe un po' un rischio, per lei, fare una cosa del genere.
In ogni caso, anche questo capitolo può essere considerato un po' di passaggio (vi prometto che nel prossimo ci sarà qualcosa di nuovo), ma comunque i nostri piccioncini si avvicinano sempre di più e cacchio, Noelle riceve un bacio da un ragazzo dopo più di due anni (sì, avrà le ragnatele ormai), e Zayn personalmente lo trovo dolcissimo!
Anyway, se riceverò taaanti commenti aggiornerò Mercoledì e farò doppio aggiornamento, visto che in questi ultimi due capitoli le cose sono state un po' piatte, perciò forza! fatevi avanti :3
Grazie mille per tutti i commenti, siete davvero fantastiche ed è meraviglioso leggere le vostre sensazioni riguardo a ciò che scrivo, mi spronate sempre a migliorare! Perciò, se avete qualsiasi commento negativo o consiglio, non siate timide, fatevi avanti!
Buon weekend a tutte voi, vi mando tanti cuori :3
Chiara

P.S Questo ragazzo sarà la mia morte, lo so.

 

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Capitolo 10
*** 'Cause I saw the end, before we'd begun. ***



Skinny love.


La macchina di Holly odora come sempre di erba, e Noelle se ne accorge per l'ennesima volta quando la sua amica la viene a prendere davanti all'immensa libreria in cui ha trascorso l'ultima parte della giornata; il suo corpo fragile si abbandona sul sedile di fianco alla sua amica, mentre la ragazza gioisce dell'aria calda che inonda l'abitacolo e appanna i finestrini nel giro di pochi secondi.
«Cristo Hols, comprati un cazzo di profuma ambienti, sembra la macchina di uno spacciatore quattordicenne.» Affonda ancora di più il naso rosso nella sciarpa blu che Lena le ha regalato qualche compleanno prima, mentre si gira una canna, pronta a contribuire senza tanti rimorsi a rendere ancora più acre l'odore all'interno della macchina. Holly le lancia un'occhiata di sbieco, storcendo leggermente il naso piccolo in un'espressione infastidita, rinunciando a difendersi in qualche modo dalle parole pronunciate dall'amica.
«Almeno io ce l'ho, una macchina.» Sbotta alla fine,rivolgendo con nonchalance il suo dito medio ad uno stupido ragazzo in un altrettanto stupido motorino che le ha appena tagliato la strada. «Hai comprato uno dei tuoi libri da cervellona?» Holly si apre in un sorriso divertito, prendendola in giro bonariamente. Nonostante ufficialmente sia Lena la cervellona del gruppo, Noelle si è sempre distinta per il suo amore folle per la carta stampata, in qualunque forma:Holly, al contrario, è troppo impegnata a vivere a 360 gradi per poter perdere tempo con gli intrecci tra finzione e realtà che piacciono così tanto alle altre due e si limita a leggere solo quelli che le sue amiche le impongono.
«Ne ho presi addirittura tre, per la tua gioia. »Risponde con calma Noelle, lanciando un'occhiata felice al sacchetto di carta marrone che ha incastrato tra le sue scarpe bagnate dal temporale che l'ha sorpresa qualche ora prima. Una frenata più brusca del dovuto le fa cadere un po' di erba sulle gambe, mentre lei si sforza di mantenere l'equilibrio e chiudere con un gesto deciso la paglia.
«Pensi che potresti mai uscire con un ragazzo a cui non piaccia leggere?» La domanda di Holly è ingenua, esce dalle sue labbra in un suono dolce e innocente, non ha nessuna intenzione di provocare la reazione che in realtà investe Noelle non appena mette insieme il senso delle parole pronunciate dalla sua amica. Le sue guance si surriscaldano nel giro di qualche secondo, e la sua mente vola subito verso quel giorno in cui Zayn ha fatto un apprezzamento sincero su uno dei suoi libri preferiti, ed il modo in cui quel suo gesto la avesse fatta sentire.
«No, penso di no.» La voce trema un po', ma Noelle si giustifica con il fatto che ha appena acceso la canna e non è mai stata capace di fare due cose contemporaneamente. Holly però non sembra accorgersene, e si limita a rivolgerle un'occhiata infastidita iniziando ad elencare tutti i motivi per cui non sia corretto il fatto che si sia accesa una canna mentre lei sta guidando. Lei la ignora, conoscendo benissimo la caratteristica della sua amica di riuscire a sproloquiare per ore ed ore senza ricevere alcun feedback da parte del suo interlocutore; in ogni caso, quando arrivano nel vialetto di casa la canna nelle sue mani è già finita e Holly è riuscita anche a fare un piccolo tiro davanti ad un semaforo, riuscendo a superare i suoi stessi rimproveri, nel fare qualcosa di inequivocabilmente stupido e rischioso.

Nel momento stesso in cui Noelle scende dalla macchina e posa il piede sull'asfalto marcio del marciapiede sotto casa, sa che qualcuno la sta fissando, esattamente dall'altra parte della strada; o meglio, sa che lui la sta fissando. Con un certo nervosismo che le stritola le budella alza gli occhi e lo vede subito. Ha i capelli scuri scompigliati che gli cadono sul viso, una giacca verde che lei non gli ha mai visto addosso e non sembra per nulla sorpreso di vederla; le si avvicina subito, gettando la cicca della sigaretta per terra e spegnendola distrattamente con un piede.
Le si mette di fronte, osservandola come se volesse scoprire chissà quale segreto e «ciao..» le dice. Noelle sembra immobilizzata sul posto, incapace di muovere un solo muscolo, concentrata sulla figura di Zayn, quasi ne dipendesse la sua vita da quegli occhi scuri e quel sorriso appena accennato; ancora una volta si trova a chiedersi perchè lui debba essere così sorprendentemente perfetto mentre lei ha la giacca mezza sbottonata, la sciarpa che le copre il viso e le labbra screpolate per il freddo. Nonostante ciò lo guarda e «ciao» , lo saluta, sentendo con un certo nervosismo lo sguardo penetrante di Holly che li fissa, assolutamente non intenzionata a distogliere gli occhi o avviarsi verso le scale.
«Hai da fare stasera?» Lui, comunque, non sembra per niente infastidito dalla presenza della rossa, pensa Noelle; in realtà non se ne è nemmeno accorto, tanto la sua attenzione si è focalizzata subito su di lei dopo averla attesa per quasi due ore di fronte al suo palazzo. E lei scuote con forza la testa in segno di diniego a dirgli che no, non ha alcun progetto per quella sera.
«Allora ti va di andare in un posto insieme a me?» I suoi occhi scuri non la mollano un secondo, pronto a leggere qualsiasi segno che possa preannunciargli il rifiuto che lui è convinto di ricevere. Tutto ciò che riesce a leggere sul viso della ragazza, però, è confusione; tiepida, soffice, infantile confusione.
«Come scusa?» Gli chiede infatti, arricciando il naso e aggrottando le sopracciglia mentre delle deliziose rughette prendono spazio sul suo viso.
«Ti sta chiedendo di uscire con lui, Elle, è ovvio no?» La voce squillante di Holly sorprende entrambi, riuscendo nell'impresa titanica di far distogliere gli occhi di Zayn da Noelle; la rossa li guarda con un cipiglio divertito, apparentemente non accortasi di essersi immischiata in una conversazione che non la riguarda, non la riguarda per niente. Il moro inarca un sopracciglio in un'espressione sorpresa, evidentemente ancora poco abituato alla totale mancanza di tatto di Holly, ma -ancora una volta- non sembra per niente disturbato da ciò; i suoi occhi saettano di nuovo su Noelle, scoprendola con le guance ancora più rosse, ed è quasi sicuro che non sia colpa del vento o del freddo. Lei fulmina la sua amica con uno sguardo e poi rivolge di nuovo la sua completa attenzione a Zayn, annuendo con timidezza mentre sente che i suoi movimenti sono leggermenti ritardati dalla canna che ha fumato pochi minuti prima. Il ragazzo si è ovviamente accorto dell'odore di erba che circonda la figura di Noelle, ma tutto ciò che realmente gli importa in quel momento è che lei ha annuito, cazzo, e che ha accettato di uscire con lui.
«Ok, passa a prenderla dopo cena, amico di quel coglione di Niall Horan.» Holly interviene ancora una volta, avvicinandosi a loro due e prendendo per un braccio Noelle; quest'ultima le è grata per averla tratta di impiccio e per aver detto ciò che avrebbe dovuto dire lei, se solo non avesse la mente e i pensieri decisamente rallentati. L'idea di uscire con Zayn Malik è in grado di mandarla in panico già di per sè, senza bisogno di aggiungerci una possibile cena insieme; Noelle si rende così conto che la confessione fatta alle sue amiche qualche sera prima era probabilmente stato dettato dall'euforia del momento e che lei non è ancora pronta a mangiare insieme a lui. Se Zayn è disturbato dall'invadenza della sua migliore amica nei loro affari non lo dà per niente a vedere. Rivolge un cenno di saluto ad entrambe e un sorriso pieno di cose belle diretto solo a Noelle; lo guarda chiudersi il portone del suo condominio alle spalle e salire le scale diretto verso il suo appartamento, prima di venire -ovviamente- trascinata dalla sua amica verso casa.

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Lena è in casa. Noelle lo sa perchè c'è la sua borsa verde buttata nell'ingresso accanto alla porta, e perchè il suo cappotto grigio è appeso sull'appendiabiti in dispensa. Lena è in casa e non è sola, e questo Noelle e Holly lo capiscono dalle risate che provengono dalla cucina e dal profumo maschile che invade il loro appartamento. Si lanciano un'occhiata incuriosita, mentre la più maliziosa delle due -Holly, ovviamente- inarca le sopracciglia con fare provocante e si dirige subito verso la cucina, pronta ad annunciare la sua presenza; Noelle, dal canto suo, fa le cose con molta più calma, dal momento che sa già perfettamente chi è il ragazzo che troveranno insieme a Lena, ne ha riconosciuto il profumo. Così si sfila le scarpe, srotola la sciarpa che aveva attorcigliato attorno al collo e va in camera sua a poggiare la borsa e il sacchetto con i libri; poi, con un sorriso felice stampato in volto, dettato dall'erba che ancora ha in corpo e dall'invito di Zayn ad uscire, va anche lei in cucina.
«Ciao, Harry.» Il riccio sembra davvero la persona più felice del mondo, seduto su una sedia rosa un po' rotta con una maglietta bianca e un paio di skinny jeans neri, probabilmente li stessi che Lena ha insultato la prima volta che l'ha visto; adesso, però, la ragazza non sembra così disturbata dal fatto che Harry li stia indossando, a giudicare dai suoi occhi leggermente lucidi che lo fissano in continuazione e dalle guance un po' rosse.
«Ciao Elle! Stavo giusto facendo vedere il mio prossimo tatuaggio a Holly e Lena..vuoi vederlo?» Harry le rivolge un sorriso entusiasta, sfoderando le sue adorabili fossette e porgendole un foglio; Noelle gli lancia un'occhiata poco convinta, essendo già a conoscenza dell'orribile gusto del ragazzo in fatto di tatuaggi. Il disegno, questa volta, rappresenta un enorme e incancellabile farfalla che fa aprire Noelle in un'espressione disgustata mentre restituisce il foglio al suo amico.
«Cristo, Harry questo fa davvero schifo!» Esclama senza tanti giri di parole mentre si siede a fianco di Lena e le lascia un dolce bacio sulla guancia per salutarla. Quest'ultima, però,la stupisce incredibilmente, voltandosi verso di lei e sussurrando un «a me piace.» che la lascia di stucco e che fa sorridere ancora di più il ragazzo dai capelli ricci. Lena è sempre stata categoricamente contraria ai tatuaggi, specie quelli grossi e brutti, esattamente come quello che Harry ha appena fatto vedere loro.
Ed è per questo che Noelle la guarda negli occhi sbalordita per qualche minuto, scorgendo nei suoi occhi verdi una confessione segreta che a parole, lo sa, non è ancora pronta a esplicitare; nella stessa stanza Holly e Harry si sono lanciati in una discussione su quale sia il migliore tatuatore in città, dal momento che il riccio ha deciso di cambiarlo e di provarne uno nuovo per questo tatuaggio. Noelle si riscuote un po', mentre beve una lunga sorsata dal bicchiere di Lena e poi si inserisce nella conversazione.
«Zayn ha uno studio di tatuaggi ed è bravo da quello che ho visto. Potresti provare da lui.» Tre paia di occhi si concentrano su di lei, ognuno con un'espressione diversa sul viso; quello di Lena esprime curiosità, quello di Harry entusiasmo e quello di Holly, inutile dirlo, malizia.
«Sì, se ci vai con lei potrebbe anche fartelo gratis.» Commenta la rossa, voltandosi con nonchalance verso lo scaffale della cucina in cui tiene i suoi adorati ed insostituibili cookies al cioccolato; se ne infila uno intero in bocca, mentre Noelle inizia a sentire la sua pancia brontolare, segno che la fame chimica sta colpendo anche lei.
«Perchè dovrebbe?» Chiede Harry, con la sua infantile ingenuità che riesce a sfoderare solo nelle situazioni meno adatte.
«Oh bè, poco fa le ha chiesto di uscire con lui, stasera. E la guardava come se avesse voluto spogliarla con gli occhi lì, in mezzo alla strada.» Holly sbiascica qualche parola fuori dalla bocca piena di briciole di biscotto e cioccolato, ma -sfortunatamente- la sua frase esce chiara e precisa. «Non si è nemmeno accorto della mia presenza!» Holly è nata egocentrica e rimarrà egocentrica a vita, e per lei non essere nemmeno considerata non è una cosa da tutti i giorni come dimostra chiaramente questa sua ultima affermazione, pronunciata con tono stizzito.
«Bè, in questo caso credo che andrò da questo Zayn, e mi porterò dietro te, piccola Noelle.» Harry si alza in piedi raccogliendo tutti i suoi fogli e infilandoli caoticamente nel suo zaino azzurro che lo fa sembrare sempre un nerd o qualcosa del genere; saluta Lena con una carezza sul braccio, così delicata e gentile che quasi Noelle non se ne accorge.
Poi, con il suo passo dinoccolato e un po' impacciato saluta anche loro due, in modo decisamente meno attento e poi si chiude la porta alle spalle; Lena si lascia andare ad un sospiro breve, mentre gli occhi ancora le lucciano e la mano destra corre a toccare il punto in cui lui l'ha sfiorata con una carezza. Il suo viso è così dolce e sereno che nessuna delle due, nemmeno Holly, osa rompere il silenzio con qualche battuta; si limitano a guardarla bearsi della sua felicità, in quella bolla di sapone in cui solo Harry sembra avere il permesso di entrare.


 

Sono le nove, ventisei minuti e diciassette secondi e Noelle sta bestemmiando in turco contro se stessa per non aver pensato di chiedere a Zayn l'ora precisa per il loro "appuntamento": il generico "passala a prendere dopo cena" imposto da Holly è decisamente troppo vago per una persona come lei, a cui viene l'ansia solo all'idea di ordinare un piatto al ristorante.
Perciò, nonostante i tentativi delle sue amiche di rassicurarla, sta girovagando in casa da circa mezz'ora, una strana sensazione alla bocca dello stomaco e le mani che corrono tra i capelli per aggiustarli dietro alle orecchie. Holly e Lena sono stravaccate scompostamente sul divano a guardare un film orribile e demenziale, in mano un pacchetto di patatine al formaggio e gli occhi che a intervalli regolari si posano sulla figura tormentata di Noelle. Ha indossato un semplice vestito nero, il suo colore, e ai piedi ha un paio di scarponcini da poche sterline che ha acquistato qualche giorni prima, come premio per essere riuscita a mangiare un etto di pasta al sugo; nell'esasperante attesa raccoglie i capelli in una treccia alta lasciando scoperti i suoi grandi occhi scuri, ricevendo complimenti dalle sue amiche, sue fan numero uno in tutto e per tutto.
Finalmente, dopo altri dieci minuti di attesa, il campanello dell'appartamento suona, facendo saltare in piedi tutte e tre le inquiline; Noelle, paradossalmente, è la più calma. In quei lunghissimi minuti di attesa è arrivata alla conclusione che uscire con Zayn non le fa provare ansia, i suoi occhi scuri e profondi riescono sempre a farla sentire a suo agio, qualsiasi sia la situazione in cui lo incontra; certo, è evidente che il fatto che non esca con un ragazzo da due anni complichi leggermente le cose, ma per il resto sta bene, è quasi rilassata. Apre la porta con un grande sorriso che si allarga ancora di più quando i suoi occhi si scontrano sul bel viso di Zayn; indossa una maglietta bianca, un paio di jeans neri strappati e si è protetto contro il gelo di Londra solo con una misera giacca di pelle nera, che fa rabbrividire Noelle al solo pensiero. La guarda con degli occhi grandi e stupiti, occhi quasi da bambino però con una luce maliziosa e canzonatoria all'angolo della pupilla.
«Noelle sei.. » Boccheggia un po' e deglutisce più di una volta, quasi stesse cercando di inventare una parola nuova che si addica a quanto sia bella lì, vestita e truccata solo per lui. «Sei davvero bella.» Si arrende poi, anche se l'aggettivo usato non ha niente a che vedere con i suoi capelli neri, le gambe magrissime che il vestito lascia scoperte e la sua espressione impenetrabile.
«E te ne accorgi ora, idiota?» E Noelle vuole davvero bene a Holly, è la sua migliore amica, è adorabile e tutto il resto, ma ci sono momenti in cui vorrebbe solo eliminarla dalla faccia della terra; tipo questo. Si volta di scatto verso la rossa, fulminandola con un'occhiata in grado di zittire chiunque, perfino la sua amica dalla lingua lunga; Lena, qualche passo indietro, rivolge ad entrambi un sorriso carico di scuse, al quale Noelle risponde alzando gli occhi al cielo. Poi, senza dire altro, afferra Zayn per un braccio e chiude la porta alle sue spalle, sentendo già i rimproveri che Lena ha iniziato a fare alla loro amica.

La macchina di Zayn è parcheggiata lì sotto e -al contrario di quella di Holly- è invasa da un profumo caldo e avvolgente, simile a quello che sprigionano dei biscotti al cioccolato appena sfornati. Noelle si sente subito a suo agio, sprofondata sul sedile del passeggero con le luci di Londra che illuminano l'abitacolo ad intervalli regolari; si sono scambiati poche parole da quando sono usciti da casa sua, ma questo non le da alcun fastidio. Non sono tipi da grandi discorsi, e stare così, in silenzio apparentemente ognuno immerso nei propri pensieri, non è imbarazzante, ma tutt'altro. Lui guida con sicurezza, una mano sul volante e l'altra appoggiata distrattamente sulla coscia mentre gli occhi scuri sono fissi sulla strada; a Noelle ha sempre affascinato vedere le altre persone guidare, è convinta che riveli gran parte della personalità di una persona.
Holly, ad esempio,guida a scatti, la sua macchina è sempre soggetta a frenate brusche e accelerate improvvise, e spesso il suo sguardo si sofferma su piccoli particolari che non hanno a che vedere strettamente con la strada difronte a sè. Lena, al contrario, tiene entrambe le mani sul volante, in una stretta spasmodica, mentre i suoi occhi non si distolgono nemmeno un secondo dalla strada, troppo preoccupata come al solito delle conseguenze che una distrazione potrebbe avere sulla sua vita.
Ma il modo in cui Zayn guida è diverso ancora; non ha niente a che vedere con la distrazione e la poca concentrazione di Holly, nè con la precisione e l'ansia di Lena. Ciò che lui trasmette mentre guida, la mascella rilassata e gli occhi attenti ma sereni, è pura e semplice sicurezza;guardandolo dal suo posto, Noelle non può che sentirsi investita da tale sicurezza, da tale tranquillità e pensa che sì, potrebbe guardarlo guidare per sempre.

«Niall sta uscendo con una ragazza. E' bionda, poco appariscente e penso che non direbbe una parolaccia nemmeno se la pagassero. Poi alla sera lui beve due birre ed inizia a straparlare di quanto sia bella Holly e di quanto sia stupido a non averci nemmeno provato con lei.»
Zayn ha parcheggiato vicino ad un parco fuori città e da qualche ora sono seduti su una panchina verde con la vernice un po' sbeccata;hanno parlato di molte cose ma sono stati anche molto in silenzio. Noelle ha fumato almeno cinque sigarette, mentre Zayn si è limitato a tre e mentre lei fumava le ha raccontato qualcosa in più sul suo studio di tatuaggi; poi è stato il suo turno di raccontare come ha conosciuto Lena e Holly e la lunga, lunghissima storia della loro amicizia. Tutto questo, ovviamente, omettendo gran parte dei particolari; a nessuno piace uscire con una ragazza anoressica e questo lei è stata in grado di impararlo senza che nessuno glielo insegnasse.
«Senza offesa, so che è tuo amico. Ma Niall è davvero un coglione.» Dichiara lei aspirando un ultimo tiro e buttando la sigaretta a terra. La temperatura deve essere scesa di almeno due gradi da quando è uscita di casa, e lei sta letteralmente congelando nel suo parka verde imbottito; non è una grande novità per lei, ma ancora non riesce ad abituarsi a quella assurda sensazione di gelo permanente.
«Ha solo scelto l'alternativa più semplice.» Zayn non aggiunge altro, ma entrambi hanno in mente le domande sfacciate di Holly, la sua ossessione di essere costantemente al centro dell'attenzione, i suoi stravaganti capelli e i suoi sbalzi di umore che la portano ad essere sovraeccitata o tremendamente depressa, senza alcuna via di mezzo. Decisamente Holly non può essere definita "l'alternativa più semplice."
«Del resto è quello che voi ragazzi fate sempre, no? Scegliere l'alternativa più semplice.»
E Noelle non lo sa da dove le sia uscita quella voce risentita tipica di una zitella di quarantanni che si spaccia per femminista ma che in realtà ha solo un odio spregiudicato per il genere maschile; e non sa neanche perchè abbia usato quel tono di voce proprio con Zayn, che non le ha -ancora- fatto niente di male. Lui infatti alza il viso di scatto nel sentire il suo commento stizzito e la guarda negli occhi per una buona manciata di secondi. Alla fine distoglie lo sguardo, mentre un velo di tristezza sembra adombrargli lo sguardo; Noelle folgorata dal pensiero di essere riuscita, ancora una volta, a rovinare ogni cosa, si alza in piedi di scatto, strofinando nervosamente i palmi delle mani sulla gonna del vestito e borbottando un «e' tardi, forse è meglio tornare a casa.»

Il viaggio in macchina è silenzioso, ma questa volta l'assenza di parole tra loro rischia di mandare fuori di testa Noelle, che conta i minuti che mancano prima di arrivare a casa. Quando finalmente la macchina di Zayn si parcheggia di fronte ai loro condomini, la ragazza esce velocemente dall'abitacolo e quasi gioisce nel risentire l'aria fredda di Londra sulla sua pelle. Lui, al contrario, sembra non essersi reso conto dell'irrequietezza che ha preso possesso di lei e scende con calma dalla macchina, avvicinandosi a lei con altrettante lentezza.
Le si pianta di fronte, imprigionandola dolcemente con le mani che si chiudono sui suoi polsi, e anche se si stupisce della fragilità di essi fa finta di niente, troppo concentrato a scavare nei suoi occhi scuri: si avvicina ancora di più, per lasciarle un bacio sul viso molto, molto vicino all'angolo della bocca, beandosi per pochi secondi della vicinanza del suo profumo.
«E comunque, a me le scelte semplici non piacciono.» Dichiara a voce sicura, allontanandosi e liberandole i polsi.

Noelle, con lo sguardo di una cerva smarrita e negli occhi ancora le sue parole, si volta e scappa verso casa sua; sale le scale a due a due, apre con prepotenza la porta di casa e corre verso il bagno, non degnando di uno sguardo Holly e Lena e i loro sorrisi carichi di aspettative, rimaste sveglie per ricevere un resoconto della serata. Mentre si accascia sul pavimento del bagno e vomita tutto ciò che ha mangiato quel giorno, sente ancora su di sè lo sguardo di Zayn, le sue mani sui suoi polsi nudi e le sue parole convinte. Con la calma tipica di chi è abituato a certe cose si alza in piedi, tira lo sciaquone e pulisce con un pezzo di carta il viso; si guarda allo specchio, l'espressione stanca e il volto ancora rosso per il piccolo contatto avuto con Zayn e capisce che no, anche questa volta non è ancora pronta.


Ciao bellissime :)
Allora,so che avevo detto che avrei pubblicato questo mercoledì, ma quando l'ho detto mi ero completamente dimenticata che mercoledì era il mio compleanno quindi  diciamo che non ho avuto molto tempo per stare al computer :D
Quindi, mi spiace per l'attesa, ma eccoci qui con un capitolo un po' più lungo del solito e in cui succedono un sacco di cose.
  • Holly e Noelle in macchina, caso strano Noelle pensa ancora una volta a Zayn, anche quando lui non c'entra niente con il discorso. Poi sotto casa, lui compare e le chiede di uscire insieme :3 (So che forse alcuni non apprezzano la comparsa dell'erba nella vita delle nostre protagoniste, ma prometto che sarà solo qualcosa di marginale nel corso della storia e mai protagonista).
  • Harry e Lena sono a casa da soli uhuhuhuh e sono davvero troppo dolcini per non adorarli, ammettetelo!
  • L'uscita di Noelle e Zayn. Inizialmente lei è agitata, poi si rende conto che lui forse è l'ultima persona al mondo che le potrebbe far del male, quindi si tranquillizza. Escono insieme ma stanno un sacco in silenzio (i miei personaggi non sono mai dei gran chiaccheroni, lo so), e alla fine lui tira fuori il discorso di Niall che AH! colpo di scena, ha una fidanzata. Noelle, regina delle contraddizioni, si impaurisce e pensa che cazzo, un ragionamento simile a quello di Niall su Holly potrebbe essere fatto anche da Zayn, visto che lei non si considera esattamente l'alternativa più semplice, quindi scappa e vomita tutto nel cesso :(
Duuunque, spero di essere riuscita a spiegare meglio il capitolo, in ogni caso se avete dubbi, perplessità o confessioni da farmi, io sono disponibilissima!
Vi adoro tutte e dio, non so come ringraziarvi per tutto l'affetto che mi date, questa volta giuro che aggiorno mercoledì, cascasse il mondo :D
Un bacione enorme, buon weekend a tutte voi,
Chiara

p.s niente banner nè immagini finali perchè oggi tinypic mi odia :(
p.p.s nei commenti molte mi chiedono quali sono le canzoni dalle quali prendo il titolo del capitolo.. questa volta, la canzone è Goodbye my lover di James Blunt, un po' deprimente ma davvero bella, ve la consiglio :)

 

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Capitolo 11
*** Let there be love. ***




Skinny love.

«Cristo, Harry, quale parte di "non ci vengo" ti sfugge?»
Sono passate circa tre settimane dal suo appuntamento con Zayn. Tre settimane in cui si è specializzata nell'arte di evitare il moro, di non rispondere ai suoi messaggi nè alle sue chiamate e di chiudere le tende ogni sera per evitare eventuali sguardi. Non ha alcuna voglia di vederlo nè di sentirlo, ed è seriamente convinta che sia la cosa giusta da fare, per lei: per qualche strano motivo quel ragazzo riesce a destabilizzarla, proprio ora che sembrava aver trovato un certo equilibrio e non ha alcun bisogno di perderlo.
Ha impiegato due lunghissimi anni a ripristinare una certa normalità, tanto nel suo aspetto fisico quanto nella sua personalità, e il modo in cui Zayn la fa sentire sembra sul punto di minacciare tutto ciò che è riuscita a costruire in questi anni: tutte le sedute con la dottoressa Mainfield e con il dottor Reynolds, i discorsi con i suoi genitori e con le sue amiche, tutte le sfide del sabato e le taglie conquistate si riducono in polvere di fronte al modo in cui lui la guarda. Odia doverlo ammettere perfino a sè stessa, ma quando vede Zayn le viene una gran voglia di ritornare ad alcuni mesi prima, quando le sue cosce erano lontane quasi ventisette centimetri l'una dall'altra e quando il suo stomaco era in grado di non mangiare per tutto il giorno senza mettersi a brontolare. Le fa venire voglia di prendere di nuovo il controllo, di buttare nel cesso tutti gli sforzi che ha fatto perchè -cazzo- lui è sempre perfetto, con i suoi skinny jeans, i suoi maglioni larghi, e le sue mani grandi sempre piene di inchiostro e lei non lo è proprio per niente. L'unica cosa in cui è mai stata brava in tutta la sua vita è contare calorie, raccontare bugie riguardo al suo peso e perdere chili su chili; in quello era davvero brava. Stare con lui le fa provare il desiderio di mostrargli quello in cui è brava, il suo talento segreto che poche persone conoscono e che nessuno ha mai realmente apprezzato, eccetto lei.
E' per questa ragione, per questa assurda voglia di vomitare che le viene non appena pensa a lui, che ha deciso che no, decisamente non deve vedere, parlare e nemmeno rispondere ai messaggi di Zayn Malik.
«Elle me lo avevi promesso. E poi penso davvero che tu e quel tipo dovreste parlare.»
Il vento che gioca con i suoi capelli portandoli davanti al suo viso non la aiuta di certo a mantenre la concentrazione necessaria per contrastare lo sguardo supplicante di Harry. Gli occhi verdi del ragazzo sono risaltati particolarmente dal beanie che sta indossando,mentre lui non sembra disposto a distogliere il suo sguardo magnetico da lei: sa bene quale sia il potere che i suoi occhi hanno su Noelle -come del resto sulla maggior parte delle persone che conosce- e ha tutte le intenzioni di sfruttare questa qualità a suo favore.
La ragazza di fronte a lui intanto, aggrotta le sopracciglia e schiocca la lingua sul palato, prima di esalare un sospiro rassegnato; sono le quattro del pomeriggio, fa freddo ed è quasi sicura che stia per piovere -ovviamente non ha un ombrello-. Quello che fino a quel pomeriggio giudicava uno dei suoi più cari amici, l'ha fatta uscire di casa a tradimento usando una scusa che Noelle non ricorda e ora sta cercando disperatamente di convincerla ad accompagnarlo a tatuarsi quella stupida farfalla sul suo stupido stomaco. Nello studio di Zayn.
«Dici così solo perchè speri che ti faccia uno sconto, se vengo con te. »Brontola con il viso imbronciato e la voce lamentosa di una bambina. Harry sorride, colpevole e soddisfatto,perchè lo capisce dal modo in cui lei lo guarda, come se stesse già pensando un modo in cui vendicarsi di questa sua richiesta, che è riuscito a raggiungere il suo intento; Noelle, infatti, senza dire una parola, inizia ad incamminarsi con il suo passo impacciato, le spalle ricurve e il volto atteggiato nell'espressione di chi sta andando al patibolo. Lui le si avvicina, lasciandole una leggera carezza sul braccio come ringraziamento silenzioso e poi non dice più nemmeno una parola; non ha ben capito cosa sia successo tra lei e il tatuatore -infondo nemmeno Lena o Holly lo sanno con precisione,- ma è evidente che Noelle preferirebbe mangiare un chilo di pasta, piuttosto che vederlo di nuovo.
E' strano vederli camminare vicini ed in silenzio, lui alto e sicuro di sè e lei piccola, fragile e desiderosa di scomparire dalla faccia della terra; formano una strana coppia, davvero. Ma il modo dolce in cui lui posa una mano grande sulla schiena fragile della ragazza ogni votla che devono attraversare la strada, e' già abbastanza esplicativo di per sè dell'affetto che circola tra i due.

Arrivati in Cunningam Road Noelle rallenta un po' il passo e Harry la asseconda, iniziando a muovere i suoi grandi occhi curiosi, scrutando l'area attorno, alla ricerca dello studio; la sua ricerca non dura ancora molto, perchè alla fine ci si fermano davanti, lei con le mani sudate e lui semplicemente in attesa. Ad un cenno rassegnato della ragazza, il riccio le rivolge un sorriso rassicurante ed apre la porta dello studio, che annuncia subito la loro entrata tramite un odioso campanellino.
La stanza che li accoglie è semibuia, illuminata solo da una piccola lampadina da lavoro posata sul bancone al centro del locale, quasi sommersa dalla montagna di fogli, penne e giornali che la ragazza aveva già avuto modo di notare durante la sua prima visita allo studio. Poco dopo, Noelle sente dei passi strascicati e pesanti che annunciano l'arrivo del proprietario del negozio; mentre il suo naso inizia già a percepire una traccia del profumo del ragazzo, si convince sempre di più di aver fatto un grandissimo errore a lasciarsi convincere da Harry.
Una cosa è respingere l'idea di Zayn, spegnere il telefono, chiudere le tende e scappare in casa ogni volta che lo incrocia per strada; è diverso, completamente diverso, sfuggire gli occhi scuri di Zayn Malik che la fissano con curiosità e sorpresa e sforzarsi di non sorridergli e di non accarezzarlo, ora che è lì, davanti a lei.
«Noelle?»Ed è adorabile, assolutamente adorabile il modo in cui pronuncia il suo nome, concentrandosi sulla doppia l e ammorbidendo ancor di più il suono della n iniziale; a Noelle fa venire in mente la dolcezza di un barattolo di miele o di una vaschetta di cioccolato alla crema. «Che ci fai qua?»
«Ho accompagnato lui.»Si volta verso la figura rassicurante di Harry, felice di avere una scusa per distogliere gli occhi da Zayn: il riccio, dal canto suo, si dondola sul posto, imbarazzato, sentendosi improvvisamente di troppo fra quei due che si continuano a mandare sguardi di sottecchi.
«Oh, tu sei Harry, il ragazzo della farfalla, giusto?» Il moro, finalmente, lascia Noelle libera dal suo sguardo indagatore, e si dirige verso il bancone per poi sfoderare un foglio su cui ha tracciato delle linee scure che lei, da quella distanza, non riesce a comprendere.
Harry annuisce con entusiasmo, avvicinandosi al ragazzo per guardare da vicino e con attenzione il disegno che ha fatto quella mattina, cercando di soddisfare le idee e le richieste del riccio; dopo averlo riempito di complimenti ed essersi scambiati qualche convenevoli tipicamente maschili, i due ragazzi si dirigono verso la stanza più piccola. Harry leva la maglia e si stende sul lettino, sul viso un'espressione estasiata che riesce a rendere i suoi lineamenti ancora più infantili e aspetta con pazienza che Zayn finisca di disinfettare l'ago e gli appiccichi lo stencil sulla pancia.

«Elle, se vuoi venire a vedere qua c'è una sedia anche per te!»
Noelle annuisce distrattamente, intenta ad osservare i nuovi disegni che affollano il bancone dello studio e concentratissima nel non lasciare che un sorriso si formi sul suo viso al solo sentire Zayn chiamarla con il suo diminutivo. Dopo qualche secondo di silenzio sente il rumore famigliare della macchinetta che inizia a lavorare e un'imprecazione soffocata proveniente da Harry non appena l'ago tocca la pelle bianca della sua pancia; Noelle sorride divertita, e si dirige verso la stanza in cui si trovano i due ragazzi. Con orrore si accorge che -ovviamente- la sedia che Zayn ha preparato per lei è posta a pochissimi centimetri di distanza da lui; facendo finta di niente si siede su di essa, lanciando un'occhiata sarcastica in direzione di Harry, il volto accartocciato in un'espressione carica di dolore e gli occhi che continuano a correre verso lo stomaco, per osservare il compimento dell'opera sulla sua pelle. Con disappunto ed un tremolio del tutto ingiustificato, Noelle si rende conto che ogni volta che Zayn si piega per avvicinare il viso alla pancia del suo amico il braccio del ragazzo si avvicina pericolosamente al suo, sfiorandolo con leggerezza; lei è coperta dalla stoffa di un maglione bordeaux di lana, ma riesce comunque a sentire il calore del corpo del tatuatore e quel calore la fa rabbrividire, facendole finalmente comprendere il significato di quell'ossimoro che così spesso ha trovato nei libri e altrettanto spesso ha giudicato patetico. Lui, al contrario, sembra completamente rilassato, quasi avesse anelato ad un contatto con lei per così tanto tempo che ora che è arrivato le sue membra si sono completamente sciolte.
Noelle continua a muoversi nervosamente sulla sua sedia, mentre sente Harry e Zayn chiaccherare tranquillamente tra di loro, il suono della macchinetta così alto che i due sono quasi costretti ad urlare per farsi capire l'uno dall'altro; i loro discorsi sono incentrati sui tatuaggi, e i due si lanciano in una discussione riguardo al tatuatore di fiducia del riccio, proprietario dello studio in cui Zayn ha imparato il mestiere. Noelle li lascia parlare, le loro voci in sottofondo cullano i suoi pensieri agitati, e piano piano si rilassa anche lei ed il tocco del moro sulla sua pelle ormai incandescente non è più così fastidioso, anzi.

Dopo circa un'oretta Harry, dolorante e con la pancia tatuata solo per metà, si alza dal lettino e si dirige soddisfatto verso lo specchio che c'è all'interno della stanza e con orgoglio osserva la prima parte del suo tatuaggio; la pelle è molto arrossata e in alcuni punti ha iniziato a sanguinare, perciò Zayn ha deciso che per quel giorno può bastare. I due si mettono d'accordo per la seconda seduta, necessaria per portare a termine quell'orribile ed enorme farfalla, mentre Noelle si fissa i piedi e fa finta di non sentire lo sguardo di Zayn fisso su di lei.
«Ok, allora ci vediamo venerdì.» La voce roca di Harry le fa alzare lo sguardo, speranzosa nel sentire che sì, finalmente la tortura è finita, possono tornare a casa.
Zayn, però, non sembra essere dello stesso avviso.
Annuisce distrattamente in direzione del riccio e poi si avvicina a lei, gli occhi fissi nei suoi e un'espressione curiosa stampata sul viso perfetto; Noelle sente con chiarezza qualcosa che le si attorciglia all'altezza della bocca dello stomaco, mentre indietreggia di qualche passo per cercare di ricreare una certa distanza tra lei e il ragazzo.
«Io qui ho finito. Ti va di prendere un caffè insieme?»
Noelle lo fissa di rimando, non dimostrando in alcun modo di aver compreso la domanda che lui le ha posto; in realtà, dentro la sua testa, si sta svolgendo una specie di guerra e il modo in cui lui la sta guardando, da sotto le sue lunghe ciglia scure, non l'aiuta di certo a mantenere la concentrazione.
«Oh, sì sarebbe perfetto!» Esclama inaspettatamente Harry, riuscendo a far voltare gli altri due, entrambi con espressioni stupefatte sul viso. «Sai, devo vedermi con Louis, e non mi andava di farti tornare a casa da sola..» Spiega allora il riccio, rivolgendo un sorriso innocente a Noelle che, con un sopracciglio inarcato e gli occhi sospettosi, sta bestemmiando in almeno dieci lingue contro di lui.
«Nessun problema, la accompagno io a casa.» Dichiara con sicurezza Zayn, rivolgendo un grande sorriso pieno di gratitudine ad Harry; il riccio, dopo aver salutato con un veloce abbraccio Noelle e un cenno del capo Zayn, esce di corsa dallo studio, diretto verso casa sua.
Ovviamente non ha assolutamente nessun appuntamento con Louis.

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«Ho fatto qualcosa di sbagliato, Elle?»
Sono seduti al tavolo di uno starbucks qualsiasi, migliaia di persone che passano accanto a loro e un odore di cioccolato che delizia tutti e che invece riesce a nauseare terribilmente Noelle. Zayn la fissa con dolcezza e curiosità, in attesa di ricevere una risposta alla domanda che lo assilla da settimane, esattamente da quando la ragazza ha iniziato ad evitarlo e a smettere di rispondere alle sue chiamate e messaggi.

«No! Tu..no! Non hai fatto niente di sbagliato, Zayn.» Il sospiro con cui accompagna le sue parole è un sospiro stanco, ed è esattamente così che lei si sente; stanca di dover spiegare alle persone che non sono loro sbagliati, ma è lei. E' lei quella sbagliata, rotta, fatta male.
«E allora perchè mi continui ad evitare?» Anche lui si è accorta del velo di stanchezza e tristezza che sembra essere calato sul viso e sugli occhi di Noelle, ma non ha alcuna intenzione di andarsene senza essere riuscito ad ottenere le risposte che vuole.
«Io non ti sto evitando!» L'esclamazione fintamente indignata viene subito liquidata da Zayn, che inarca le sopracciglia in un'espressione derisoria che le fa capire che no, con uno come lui non può neanche provare a mentire. «Senti Zayn, davvero,tu sei fantastico. Con te sono stata bene e tutto quanto ma..io sono complicata, sul serio. Ti sto solo facendo un favore, credimi.» Noelle non lo guarda in faccia mentre, per la prima volta dopo settimane, riesce a formulare ad alta voce ciò che fino a quel momento non aveva ancora detto a nessuno; sa benissimo che se solo provasse ad accennare una cosa del genere alle sue amiche verrebbe insultata e rimproverata da entrambe, ma lei è davvero sicura che ciò che sta facendo sia la cosa giusta.
«Complicata?» Il tono derisorio con cui le si rivolge sembra quasi sbeffeggiarla, e l'espressione divertita con cui la guarda e a cui lei lancia un'occhiata non smentisce affatto la sua prima impressione.
«Sì, complicata. Molto più di quello che tu possa anche solo pensare.» Conferma, risentita dalla leggerezza con cui il ragazzo sembra aver preso la sua spiegazione. Zayn abbassa gli occhi scuri e sta zitto qualche secondo, prendendo una lunga sorsata dal suo caffè in cui -sotto gli occhi inoridditi di Noelle- ha messo addirittura due bustine di zucchero. Poi, tamburellando con le mani sul tavolo di legno scuro di fronte al quale sono seduti, rialza nuovamente lo sguardo, puntando i suoi occhi profondi su di lei; in essi vi è calma. Nient'altro che una placida, sicura, calma.

«Ok, sei complicata. Tu sei complicata ed io sono disordinato e piuttosto presuntuoso, se lo vuoi sapere.. Suppongo che entrambi potremmo passare sopra a questi fatti.»
E' evidente che questa non è la risposta che Noelle si aspettava. La bocca le si apre contro la sua volontà e gli occhi si illuminano di una luce tutta nuova, mentre lo guarda, piena di meraviglia. Scruta dentro le sue iridi nere, alla ricerca di qualcosa che la possa far dubitare o che possa dare fondamento a quella insicurezza che la pervade; ancora una volta, però,gli occhi di Zayn Malik riescono a trasmettere calma, nient'altro. Nonostante ciò, nonostante la apparente determinazione che il ragazzo ha nel conoscerla meglio, Noelle scuote con decisione la testa, mentre un piatto pieno di muffin le passa accanto e un conato risale lungo la sua gola, ricordandole quanto realmente lei sia diversa dalla ragazza che Zayn pensa di avere davanti.
«Sul serio Zayn. E' meglio così. »Cerca di apparire un po' più decisa, deglutendo più volte mentre un familiare e amaro sapore dalla gola arriva alla bocca e la fa aprire in una smorfia infastidita.
«Noelle, non ti sto chiedendo di sposarci nè ti voglio presentare ai miei genitori. Voglio solo conoscerti meglio, uscire con te e vedere come va. »
La sua decisione vacilla, di fronte agli occhi infuocati di Zayn e alla sua mascella contratta; ha l'espressione di chi non ha alcuna intenzione di perdere la sua battaglia, e lei è davvero troppo stanca e troppo nauseata per riuscire a mettere in fila una frase di senso compiuto. Così, infilandosi di nuovo la giacca, si lascia andare ad un sospiro stanco e mormora «mi riaccompagni a casa, per l'intanto?»,a cui il ragazzo risponde con un sorriso sincero.
La concessione di Noelle sembra renderlo molto più felice del dovuto, e per tutto il tragitto dallo Starbucks a casa non fa che riempirle la testa di parole su parole; dà informazioni sulla sua vita, sui suoi amici e le sue passioni, mentre lei non riesce a impedirsi di trovarlo adorabile, -la giacca chiusa fino al mento per ripararsi dal vento e i capelli chiusi in un nuovo beanie, perchè lei quello azzurro non glielo ha ancora restituito.- Lui avrebbe un milione e mezzo di domande da farle, a incominciare dal suo colore preferito, per poi passare ai cantanti che le piacciono e il numero di scarpe che porta; vorrebbe tanto riuscire a sbloccarla e ricevere il permesso di entrare dentro il labirinto dei pensieri che friggono sotto quella fronte aperta, ma sa è ancora troppo presto. Così lui, che è sempre stato abituato ad ottenere tutto subito, decide di aspettare.

Arrivati nella via dei loro rispettivi appartamenti, lui vorrebbe chiederle di salire in casa sua, perchè gli piacerebbe davvero farle vedere alcuni dei suoi disegni, il divano su cui dorme quando torna a casa sbronzo ed il letto è troppo lontano e la sua tazza preferita. Vorrebbe vederla aggirarsi nel suo monolocale, lasciare una traccia di profumo tra le pareti e sedersi su una sedia della cucina. Rispettando la sua decisione di aspettare e di non spaventarla con il suo entusiasmo infantile, decide di limitarsi ad un abbraccio; lei si sente improvvisamente avvolta da quelle braccia lunghe e magre e viene inglobata contro il petto del ragazzo, mentre lui può finalmente toccare con mano la sua schiena magra, la cui colonna vertebrale è molto più sporgente del dovuto. La sente divincolarsi con nervosismo e, dopo aver inspirato a pieni polmoni il suo profumo, si allontana da lei; la guarda in faccia, e davvero non capisce perchè si stia incasinando così tanto con una come lei.
Poi
« non mi piacciono le scelte semplici, te l'ho detto.» le dice.
La vede sobbalzare un istante, mentre lo guarda negli occhi con quell'espressione che ha sempre e che sembra voglia scavargli dentro, scavargli anche l'anima. Pochi secondi e lei gli ha voltato le spalle ed è corsa sulle scale del suo palazzo, scomparendo dalla sua vista.
Questa volta, però, Zayn sorride perchè nei suoi occhi ha scorto una luce che non aveva mai visto prima.
La speranza.

 


Okay bellezze!
Avete visto come sono stata brava? Ho aggiornato mercoledì, esattamente come avevo detto :)
Questa è una settimana da incubo e non ho praticamente mai un momento per me, quindi non ho tanto tempo per parlare del capitolo ma ci sono un po' di cose che vorrei assolutamente dire.
  • All'inizio del capitolo ho cercato di spiegare il motivo per cui Noelle è scappata da Zayn e sta continuando a cercare di scappare. Lui riesce a toglierle quelle poche sicurezze che era convinta di aver acquistato, e questo la spinge ad allontanarsi da lui.
  • Harry/Noelle insieme sono davvero davvero adorabili, e io li amo, spero piacciano anche a voi!
  • Zayn placca di nuovo la nostra Noelle, a quanto pare non vuole proprio lasciarle scampo e riesce ad abbattere tutte le difese che lei ha innalzato per difendersi dall'effetto che lui ha su di lei. Poi sotto casa le ripete le stesse parole del capitolo precedente, e Noelle (forse) questa volta ci crede un po' di più.
Okay, dovrei aver finito con il mio tradizionale riassuntino, spero che il capitolo vi piaccia e per qualsiasi dubbio/perplessità non esitate a chiedermi, sono suuper disponibile!
Vi ringrazio davvero infinitamente per tutti i commenti e soprattutto per l'affetto di cui mi ricoprite ad ogni capitolo, io vi amo davvero, una per una!
Un bacione enormissimo,
Chiara
Molte di voi la scorsa settimana hanno sentito la mancanza di Zayn (come vi capisco) quindi eccovi accontentate!

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Capitolo 12
*** The way it brings out the blue in your eyes, is the Tenerife sea. ***




Skinny love.

Con un gesto secco ed esasperato Noelle lascia cadere il cellulare sul tavolo della cucina. Il rumore dell'oggetto che si posa sul tavolo con un piccolo "toc" attira l'attenzione di Lena, seduta sul divano a guardare uno di quegli stupidissimi programmi di MTV che solo una persona intelligente, seria e responsabile come lei può guardare senza sembrare una minorata mentale.
«Non puoi evitarlo per sempre, lo sai Elle?» Noelle ha perso il conto delle volte in cui si è sentita ripetere questa frase negli ultimi giorni -da Lena, da Holly, da Harry e perfino da Eleanor e Louis-, perciò non alza nemmeno lo sguardo, non appena capisce dove la sua amica voglia andare a parare. «Insomma, cos'è la ventesima volta che ti chiama in tre giorni?Dovresti davvero dargli una possibilità.»
La bocca di Noelle si riduce ad una linea sottile, mentre lancia un'occhiata di sbieco a Lena; la sua amica, di fronte a quegli occhi arrabbiati, borbotta un "fai come vuoi" poco convinto e si volta di nuovo verso la televisione, insultando la sua stessa intelligenza con "Geordie Shore".
E' un venerdì pomeriggio come tanti altri, Holly sta per tornare dal lavoro e loro due stanno cercando di trovare la forza per iniziare a preparsi per la serata; per la prima volta dopo quasi un anno e mezzo, quella sera Noelle entrerà di nuovo in una discoteca. Ha il brutto vizio di farsi prendere da attacchi di panico e/o svenire in qualsiasi posto affollato, perciò le discoteche non sono mai state sue grandi passioni. E' fortemente convinta che esistano mille altre modi per divertirsi, è più una tipa da pub, birra e sigaretta, e la puzza tipica delle discoteche -quell'odore di corpi mezzinudi che si scontrano gli uni con gli altri, sudano e si muovono in modo sconclusionato- non l'ha mai particolarmente attirata. Tuttavia, quella sera in una discoteca del centro si entra gratis e Louis sembra convinto che si divertiranno moltissimo, così Noelle ha dovuto abbandonare i suoi sogni per una serata a base di pigiama e thè verde.
Ora si sta mettendo sulle unghie uno smalto rosso fuoco che ha scovato tra le innumerevoli boccette che Holly custodisce gelosamente in un cassetto del bagno, e si sta concentrando con tutta se stessa per riuscire ad applicarlo decentemente sulle unghie della mano destra. E' quasi riuscita a portare a termine la sua impresa, quando la porta di casa si apre con violenza, andando a sbattere e facendola sobbalzare; mentre Holly e la sua delicatezza mettono piede in casa, Noelle osserva con rassegnazione l'indice della mano destra, su cui lo smalto sembra essere stato applicato da un bambino in preda ad una crisi epilettica.
«Ho incontrato Eric, mentre venivo verso casa. »Annuncia Holly con un sorriso enorme stampato in faccia; l'espressione di pura gioia che ostenta mentre lascia cadere una bustina piena di erba sul tavolo la fa sembrare una bimba durante le feste di Natale, e questo fa sorridere Noelle.
«Quel ragazzo prima o poi finirà nei casini, per colpa tua. Dovresti dirglielo che tanto non entrerà mai nelle tue mutande.»Lena spegne finalmente la televisione, interrompendo un'intensa scena fra due protagonisti del reality più trash della storia, e si dirige verso di loro. Holly fa spallucce, troppo impegnata a cercare di sfilarsi i Doctor Martens per riuscire davvero a comprendere il rimprovero che la sua amica le ha appena rivolto. Dopo essere uscita vincitrice dalla lotta contro i suoi scarponcini, la rossa si siede insieme alle due amiche al tavolo traballante della cucina e, insieme a Noelle, si mette ad ammirare Lena che si sta lanciando nella creazione di una manicure perfetta, utilizzando lo stesso smalto della mora ma con risultati evidentemente diversi. Ad interrompere questo idilliaco momento di silenzio fra le tre amiche ci pensa la vibrazione del cellulare di Noelle che ancora una volta annuncia l'arrivo di una chiamata. La ragazza non ci pensa due volte a spegnerlo e a far cessare all'istante quell'odioso rumore che non fa altro che ricordarle ciò a cui è giorni che cerca disperatamente di non pensare.Questo suo gesto, ovviamente, non passa inosservato ad Holly e Lena che, contemporaneamente, alzano gli occhi dalle unghie della riccia per rivolgere un significativo sguardo di rimprovero diretto verso Noelle. Lei, fingendo indifferenza, trova finalmente la forza di alzarsi.
«Vado a prepararmi.» Annuncia, raccogliendo il cellulare dal tavolo. La sua espressione è così decisa che nemmeno Holly trova il coraggio di dirle quello che sia lei, sia Lena stanno pensando; d'altra parte, sanno benissimo che Noelle è perfettamente al corrente del fatto che loro ritengano che non rispondere a Zayn sia "una cazzata stratosferica", per usare le parole della rossa. Le due si lanciano un'occhiata di intesa, mentre contemporaneamente si lasciano andare ad un sospiro trepidante di attesa; la loro amica è testarda, ma loro lo sono molto di più.

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Noelle si guarda allo specchio di camera sua, cercando di guardare l'immagine di se stessa con un occhio gentile, di non storcere il naso in segno di disapprovazione e di ripetersi il suo mantra calmante."Non sono nè magra nè grassa, sono chi c'è fuori dallo specchio". Continua a ripeterselo cercando di convincersi sempre di più, anche se la gonna verde brillante che ha indosso la fa sembrare grossa e il top nero forse mostra un po' troppo del suo corpo ossuto. Come al solito, l'entusiasmo delle sue amiche le impedisce di rimanere da sola a crogiolarsi nei suoi complessi e la trascina fuori di casa; decidono di andare a piedi verso la discoteca, perchè Holly ha comprato una bottiglia di vodka con cui si sono fatte degli shottini prima di uscire, e nessuna delle tre è anche solo lontanamente in grado di guidare. Durante il tragitto Noelle tiene occupate le sue dita sottili concentrandosi nel rollare una canna mentre le altre due confabulano tra loro poco più avanti di lei; poi se la fumano tutte e tre, dividendosela equamente come solo tre amiche possono fare, sedute su un muretto gelido di fronte alla discoteca. Lei può sentire con chiarezza la musica a tutto volume proveniente dal locale, mentre percepisce i suoi gesti farsi sempre più lenti e più sconnessi man mano che gli effetti della vodka e dell'erba le entrano in corpo. Sente con altrettanta chiarezza la voce squillante di Louis che le accusa di egoismo mentre ruba la canna dalle mani di Lena, la quale biascica una protesta e si accascia al fianco di Harry. Il riccio sorride divertito, prendendo anche lui un tiro per poi passarla ad Eleanor, decisa a diventare su di giri tanto quanto le altre ragazze del gruppo. Aiutata da Harry e Louis, Noelle scende dal muretto e si dirige con una camminata traballante verso l'entrata del locale; la musica alta le dà un po' meno fastidio del solito, probabilmente perchè l'adrenalina che l'alcool e l'erba le hanno procurato è molto più forte di qualsiasi altra cosa.
I suoi occhi lucidi e rossi vagano tutto intorno, cercando di catturare dei dettagli che tanto domani non ricorderà, mentre con Lena e Holly strette a lei in un abbraccio, si dirige verso il bancone della discoteca; ordinano altri shottini e i suoi movimenti sono così lenti che non riesce a centrarsi la bocca con il bicchierino, così che l'alcool le cade sulla parte di pelle scoperta e sul top nero, provocando le risate eccessivamente sguaiate delle sue amiche. Dalle casse partono le note di "Don't you worry child" e loro si lanciano in pista, dirigendosi sempre più traballanti verso Louis, Eleanor ed Harry; Noelle si lascia trasportare dalla musica, mentre i bassi della canzone sembrano andare a tempo con i battiti del suo cuore e le gambe si muovono da sole. Non ha la più pallida idea di quello che sta succedendo attorno a lei, sente solo la musica, l'odore di corpi che si strusciano e delle mani che la sfiorano; Eleanor e Louis la tengono d'occhio, anche se l'alcool inizia a fare effetto anche su di loro, mentre Lena è stata portata fuori da Harry e Holly sta ballando con un ragazzo dal viso familiare. Noelle alza le braccia al cielo e muove i fianchi lentamente, non preoccupandosi minimamente di andare a tempo con il ritmo incalzante della musica, mentre sente delle mani forti che le chiudono i polsi, nel tentativo di immobilizzarla sul posto. Lei non se ne cura, troppo intenta a vivere un viaggio all'interno della sua mente, gli occhi chiusi e i piedi che ormai le fanno un po' male. Le mani, però,si fanno sempre più pressanti sui suoi polsi e il fastidio che ne deriva la porta finalmente ad aprire gli occhi per capire chi stia disturbando la sua serata. Zayn Malik si trova di fronte a lei, l'espressione preoccupata e gli occhi che la osservano per intero senza vergogna. Vede che le sta dicendo qualcosa, ma la musica è troppo alta, la testa le gira e lei davvero non riesce a capire nemmeno una parola; leggendo il labiale distingue un «stai bene?» che viene soffocato dalla batteria di una canzone che non ha mai sentito. Per farsi sentire alza la voce e grida «sto benissimo» in faccia a Zayn, che viene subito investito dal suo alito carico di erba, alcool e tabacco; lui arriccia un po' il naso, mentre osserva accigliato Noelle che, considerata finita la loro conversazione, ha ripreso a ballare ad un ritmo tutto suo,l'espressione rapita, gli occhi chiusi e gli sguardi di qualche ragazzo addosso, attirati dall'indipendenza e dal mistero che traspaiono dal suo modo di danzare e dalle palpebre chiuse.
Cerca di richiamare l'attenzione della ragazza poggiandole di nuovo le mani sulle braccia, ma tutto ciò che ottiene è il corpo di Noelle che gli si spalma addosso, il sedere di lei pericolosamente vicino al suo bacino e i fianchi che si muovono con una lentezza esasperante e, per lui, distruttiva. Zayn chiude gli occhi di scatto e prende un grande respiro. Poi deglutisce rumorosamente una, due, tre volte, prima di prendere con decisione i polsi di Noelle e staccarla con una delicatezza sicura dal suo corpo. Lei, ancora una volta, apre lentamente gli occhi e lo osserva con uno sguardo perso, quasi fra loro due ci fosse una pesante e spessa coltre di nebbia. Poi, tutto ad un tratto le sue pupille dilatate si spalancano e si fissano su un punto al di là delle spalle di Zayn, assumendo una sfumatura sorpresa e preoccupata; il moro non fa in tempo a voltarsi per vedere cosa possa aver attirato l'attenzione della ragazza a tal punto che lei lo ha già sorpassato, dirigendosi più velocemente possibile -considerata la sua andatura traballante- verso Holly. Pochi secondi dopo Zayn riesce finalmente a capire il motivo di tanta preoccupazione; la ragazza dai capelli rossi è seduta in un angolino della discoteca, e anche se il viso è rivolto verso il pavimento appiccoso per l'alcool, si possono distinguere con chiarezza due grossi lucciconi che cadono dai suoi occhi.
«Ehi amico, dov'eri finito?» Niall e il suo accento irlandese gli si avvicinano e gli mettono un braccio intorno alle spalle; lui, però, non distoglie lo sguardo dalle due ragazze -adesso anche Noelle è seduta sul pavimento e sta tenendo il viso di Holly tra le sue mani, cercando in tutti i modi di far ritornare la sua amica alla realtà- e non ci vuole molto prima che anche gli occhi azzurri di Niall cadano su di loro.
«Ma che cazzo sta succedendo?» L'imprecazione del biondo è appenna borbottata e quasi non viene sentita da Zayn. Pochi secondi dopo, Niall si è diretto verso Noelle ed Holly e si è inginocchiato in modo da avere il viso all'altezza degli occhi di quest'ultima; la ragazza dai capelli scuri lo guarda qualche secondo, un'espressione tormentata sul viso, e poi gli dice qualcosa. Niall annuisce, mentre i suoi occhi preoccupati non si discostano nemmeno per un istante dal viso pallido di Holly, che ora sembra essersi calmata; dopo aver gli lanciato un'ultima occhiata ammonitrice, Noelle si alza in piedi e,con una camminata molto più sicura di prima, raggiunge Zayn, rimasto immobile al centro della pista.
«Mi gira la testa, vado fuori.» Urla cercando di sovrastare il rumore della musica house che ora inizia davvero ad infastidirla; mentre lei gli parla il moro viene di nuovo investito dal suo alito e arriccia il naso mentre l'odore acre di erba raggiunge le sue narici. Poi, senza pensarci due volte, segue la schiena ondeggiante di Noelle e le si mette accanto per aiutarla a farsi strada tra i mille corpi che affollano la discoteca e per coprirla da eventuali colpi o gomitate. Riescono ad uscire da quella bolgia quasi indenni e ad approdare al gigantesco parcheggio di fronte al locale, dove l'aria fredda sferza i loro visi accaldati e sembra donare una certa lucidità agli occhi appannati della ragazza.
«Che è successo ad Holly?» Gli chiede allora lui, mentre il ricordo di Holly accovacciata su se stessa e con il viso bagnato di lacrime gli continua a ballare di fronte agli occhi. Noelle si muove nervosamente sul posto, cercando qualcosa all'interno delle tasche della giacca che indossa e che non si è mai levata un istante; Zayn trova singolare la sua predisposizione al freddo -che ha già avuto modo di notare in altre occasioni- ma si limita ad osservarla con un'espressione impassibile, mentre lei riemerge dalla sua ricerca con un accendino e una sigaretta sbilenca.
«Holly è.. Holly è estrema, in ogni cosa.»Inizia a spiegare lei mentre fa uscire la prima nuvoletta di fumo dalle sue labbra, gli occhi fissi sulla strada di fronte a sè e la fronte aggrottata. «Se io o te esageriamo con l'alcool o l'erba o ci sentiamo allegri o, al contrario, ci viene un po' di tristezza. Se Holly esagera con l'alcool o l'erba o con entrambe, come questa sera, o si sente la ragazza più felice di tutto l'universo o quella più triste. Non ha mezze misure.» Sospira e abbassa lo sguardo sulle punte dei suoi piedi mentre pensa che, anche se a Zayn non lo dice, alla fine lei non è poi tanto diversa dalla sua amica.

Lui sta ancora cercando le parole giuste con cui rispondere alla spiegazione criptica e razionale di Noelle quando il suo amico Liam si immette tra loro due e si rivolge immediatamente in direzione della ragazza.
«La tua amica dai capelli ricci mi ha chiesto di dirti che lei va via con Harry,ed Holly con Niall» .Esordisce, parlando -come al solito- alla velocità della luce ed investendo il loro silenzio con mille parole al secondo. «Stavano bene. Entrambe.» Risponde poi alla domanda implicitamente contenuta nell'espressione allarmata che prende campo sul viso di Noelle nel sentire il discorso del ragazzo.
«E Holly è andata via di sua spontanea volontà con Niall?» Il tono sconcertato con cui pronuncia la domanda e gli occhi lucidi e strabuzzati con cui la accompagna, fanno immediatamente scoppiare a ridere Liam. Noelle nota che il volto del ragazzo diventa ancora più dolce, se possibile, quando ride, con le rughette intorno agli occhi che si accentuano e le pupille che si strizzano.
«Bè, quando li ho visti io lei lo stava insultando, ma lui sembrava davvero preoccupato e determinato a portarlo a fare. E alla fine ad Holly non sembrava dispiacere poi così tanto.» Spiega Liam, riuscendo a soprenderla ancora una volta con la sua parlantina veloce e pratica.
Poi il ragazzo dal viso e dagli occhi dolci si volta verso Zayn, rivolgendogli uno sguardo carico di affetto che fa immediatamente e spontaneamente sorridere Noelle tra sè e sè.
«Io torno a casa con Sophia. Accompagni tu lei?» Gli chiede, facendo un cenno leggere con il capo nella direzione della ragazza mora; Zayn, ovviamente, annuisce subito senza bisogno di pensare due volte alla risposta da dare. Liam gli si avvicina e gli dice qualcosa all'orecchio, ad un volume così basso che Noelle non riesce nemmeno a distinguere una parola dall'altra, e poi, dopo aver rivolto un ultimo grande sorriso verso di lei, rientra dentro la discoteca. Zayn si incammina lentamente verso la sua macchina, parcheggiata a qualche metro di distanza, tranquilizzandosi nel sentire la presenza di Noelle al suo fianco e nel capire che -almeno per una volta- non ha niente da ridire sul fatto che sia lui ad accompagnarla a casa. Entrata in macchina, lei non ha nemmeno bisogno di chiedergli di accendere il riscaldamento, perchè lui si è accorto sin da quando sono usciti dal locale dei brividi che le si sono formati sulle guance arrossate e delle labbra che stanno perdendo sempre di più colore.
La radio trasmette "Tenerife Sea" di Ed Sheeran e Noelle non riesce davvero a trattenere il suo entusiasmo e, come una bambina felice, si china in avanti per alzare leggermente il volume e batte la mano sulla sua gamba, a tempo di musica. Zayn si gira a guardarla con la coda dell'occhio, e sorride nel vedere l'espressione estasiata che ha assunto il suo viso mentre, con un filo di voce un po' roca e un po' tremolante canticchia la canzone tra sè e sè.
«Ti piace?» La sua domanda sembra superflua, di fronte alla felicità improvvisa che sembra aver preso possesso di ogni singola fibra di Noelle, ma a lei non interessa ed annuisce con vigore.
«E' uno dei miei cantanti preferiti.» Spiega, mentre lui alza ancora di più il volume e l'abitacolo della macchina diventa ancora più accogliente, investito dalla voce dolce di Ed che canta.
«Lo conosco, sai? Viene a tatuarsi da me.»
A Zayn piacerebbe avere le mani libere e non doverle tenere strette al volante per poter tirare fuori il suo cellulare dalla tasca della giacca e fare una foto all'espressione estasiata che prende campo sul viso di Noelle non appena lui pronuncia quelle parole, ma purtroppo deve accontentarsi di fotografarla solo nella sua mente.
«Tutto bene?>>Le chiede divertito, dopo aver lanciato un'occhiata di sbieco alla figura della ragazza al suo fianco, che adesso ha girato l'intero corpo nella sua direzione e lo fissa con un sorriso enorme e gli occhi strabuzzati e luccicanti.
«Sto ancora cercando di realizzare che tu conosci il mio cantante preferito.»Borbotta lei, cercando di darsi un minimo di contegno mentre lui pensa che così tanto entusiasmo sul suo viso l'ha visto solo quando hanno parlato di libri e di tatuaggi.
Ride divertito nel sentire la risposta della ragazza, e inizia a raccontarle mille anedotti riguardanti il suo amico dai capelli rossi, autore delle canzoni che Noelle ascolta praticamente ogni giorno a ripetizione continua. Lei continua a fissarlo, non vergognandosi più di apparire pazza o strampalata, mentre ride con lui della passione sfrenata che Ed -sì, Zayn lo chiama solo così, Ed- ha per le birre e della gara di rutti che una volta ha vinto, riuscendo a battere Niall, fino a quel momento campione in carica.
Zayn la guarda ridere e ascoltarlo con interesse e si bea dei suoi occhi scuri piantati su di lui, e continua a cercare altri ricordi divertenti che possano fare aprire il suo viso in un sorriso e farla ridere con la sua risata roca; mentre racconta l'ennesimo anedotto la vede spalancare gli occhi in un'espressione sorpresa, pochi istanti prima di inondare l'abitacolo con l'ennesima risata.
Guardandola ridere, Zayn non può fare a meno di pensare che sì, sarà anche complicata, incasinata e menefreghista, ma cazzo, quanto è bella.
La guarda negli occhi, e anche se non sono nemmeno lontanamente blu come quelli della ragazza di cui sta cantando Ed Sheeran, Zayn ci vede davvero un mare dentro.

 

Eccomi qui beautiful girls :)
Alloraaa, so che non vi aspettavate questo aggiornamento infrasettimanale, e spero ne sarete contente :)
Il fatto è che sabato parto per Londra e quindi non potrò aggiornare, perciò ho deciso di farlo oggi e se, sottolineo SE, avrò abbastanza recensioni ripubblicherò un nuovo capitolo anche venerdì prima della mia partenza, quindi su su non siate timide!
Comunque, anche questo è un capitolo di passaggio, lo so e vi chiedo scusa, ma a me piace comunque.
  • La nostra Noelle è un po' recidiva e decide di nuovo di non rispondere a Zayn. Fortuna che ci sono Holly e Lena (già, la presenza di Zayn in discoteca non è proprio un caso ;D)
  • Mi scuso di nuovo con chi trova fastidiosa la presenza delle canne, ma la storia l'ho scritta mesi fa e non avrebbe avuto senso togliere queste parti, spero di non disturbarvi troppo, in ogni caso vi mando tanti cuori
  • Holly beve/fuma troppo e ha una specie di crollo in discoteca. Questo mi serviva a sottolineare la personalità di Holly; tutte la adorate, lo so e la adoro anche io ma il suo carettere non è proprio rosa e fiori ed è vagamente schizofrenica perchè passa in continuazione da un estremo all'altro. Per fortuna c'è Niall che è coglione come al solito, ma la aiuta.
  • Alla fine ci sono anche Noelle e Zayn che sono due cucciolini enormi e io li amo :3
  • Tenerife Sea si merita un punto a parte, perchè è una delle più belle canzoni mai state scritte e se non la conoscete andatavele a sentire con il testo davanti. Io amo Ed Sheeran quindi non potevo non inserirlo nella storia, anche se nella realtà è abbastanza improbabile che un cantante famoso vada a tatuarsi da un semi-sconosciuto.
Siete davvero bellissime ed io non so come ringraziarvi, le vostre recensioni sono davvero da lacrime di gioia, grazie grazie grazie :)
Un bacio enormissimo,
Chiara
Qui c'è Noelle vestita come in questo capitolo e in discoteca :)


E qui c'è Zayn Malik :3

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Capitolo 13
*** The only heaven I've been sent to, was when I'm alone with you. ***



Skinny love.


Holly Wall si è ubriacata solo cinque volte in tutta la sua vita, nonostante ciò che la maggior parte dei suoi conoscenti potrebbe pensare. Adora la sensazione di libertà e di mancanza di inibizioni che un po' di alcool in corpo le riesce a far provare, ma non può di certo affermare lo stesso del mal di testa e la nausea che la assalgono la mattina dopo aver bevuto un po' troppo.
Così, quando quella domenica mattina, dopo aver aperto gli occhi e essersi resa conto di trovarsi in una camera a lei completamente sconosciuta, inizia a sentire un sapore amarognolo risalirle per la gola e arrivare prepotentemente alla bocca, capisce subito che quella sarà una giornata del cazzo.
Si guarda attorno con circorspezione, muovendo i suoi grandi occhi tendenti al verde lungo tutta la stanza, cercando di individuare un qualsiasi dettaglio che la possa aiutare a scoprire chi diavolo sia il proprietario della casa nella quale è finita. La stanza è grande, le pareti azzurrine sono spoglie, fatta eccezione per alcuni disegni incorniciati ed appesi; su uno scaffale in alto vi sono, ordinati in maniera quasi maniacale, tutta una serie di fumetti che Holly è sicura di aver già visto ma di cui, ovviamente, non ricorda il nome, nè tantomeno la trama. Sulla scrivania di legno scuro è posato uno splendido Mac bianco, e Holly prenderebbe seriamente in considerazione l'idea di rubarlo e portarselo a casa, se non fosse che a) per quanto ne sa lei il proprietario di casa potrebbe essere un poliziotto in grado di mettersi sulle sue tracce nel giro di qualche secondo, b) la testa le gira così forte che avrebbe dei seri problemi a concentrarsi su qualcosa che comporti più sforzi mentali di camminare.
Imprecando a bassa voce decide di verificare le sue capacità motorie alzandosi dal letto -con una velocità degna della sua bisnonna di 97 anni- e trascinandosi verso la porta della stanza. Non fa caso alla custodia di una chitarra appoggiata con cautela su una sedia, nè ad una foto un po' malconcia che si trova sulla scrivania e che potrebbe aiutarla nello scoprire chi sia il proprietario della casa in cui ha passato la notte.
Apre la porta con una cautela che non le appartiene e si trova di fronte un corridoio poco illuminato; alla fine di esso sembra esserci la cucina o qualcosa del genere, a giudicare dal rumore di piatti e stoviglie che inondano la casa e giungono proprio da quel punto. Holly si fa coraggio ed inizia a percorrere il corridoio in punta di piedi, sistemandosi con la mano destra la sua massa informe e disordinata di capelli rossi e sottili. Poco prima di arrivare alla fine del corriodoio, inizia a sentire un profumo maschile, che le si infila subito nel naso e risveglia in lei ricordi che da qualche settimana sta cercando invano di cancellare; scuote la testa, rimproverando se stessa, e pensando che no, non può essere lui.
Quasi non fa nemmeno in tempo a pensare ciò che gli occhi azzurri da bambino di Niall Horan entrano nel suo campo visivo e la fanno sobbalzare sul posto. Lui la guarda con allegria, scoprendo in lei, nel suo viso appena sveglio e nelle occhiaie evidenti, una dolcezza che non pensava nemmeno che lei possedesse; indossa un paio di pantaloncini da calcio blu e una maglietta bianca a maniche corte, nonostante la temperatura sia decisamente invernale.
«Buongiorno Hols! Ho appena finito di fare delle uova, ti vanno?»
Holly abbassa il suo sguardo confuso sulla padella fumante che lui tiene in mano e arriccia leggermente il naso quando il profumo delle uova strapazzate le investe il viso; tra sè e sè pensa che solo una persona così menefreghista e ottimista come Niall potrebbe offrire un piatto di uova strapazzate ad una ragazza in preda ad un dopo-sbornia in grado di mandarla in coma. Lui però sta puntando i suoi occhi azzurri azzurri nei suoi, in attesa di una sua risposta, e Holly lo sa, lo sa davvero che lei di solito è una ragazza con le palle, che lui non fa altro che lanciarle messaggi contrastanti e che dovrebbe scappare da quella casa all'istante, ma davvero non ce la fa. Non ce la fa a privare il suo povero e triste cuore della vista di Niall Horan che prepara la sua colazione, del suo sorriso bianco e delle sue battute stupide su quanto abbia bevuto la sera prima. Semplicemente, non ne ha la forza.
Così, con un sospiro rassegnato e sommesso, annuisce lentamente, senza guardarlo negli occhi, e si siede sulla prima sedia che incrocia sul suo cammino; lui si mette a ridere -cosa diavolo ha sempre da ridere?- iniziando a riempirle la testa di frasi, esclamazioni e imprecazioni.
E lei, che ha sempre odiato chiunque le parli di prima mattina e che non avrebbe alcun problema a zittire chiunque altro, lo ascolta.


 

Il risveglio di Noelle, invece, è decisamente più tranquillo.
I suoi occhi scuri si aprono alle undici e ventitre, quando a pochi isolati di distanza la sua amica Holly sta mangiando con gusto quelle che giudica le uova strapazzate migliori della sua vita, nonostante la nausea che l'ha assalita. La testa le gira e ha una sete pazzesca, unita ad un orribile gusto acido in bocca; nonostante ciò è tutta intera nel suo letto, nella sua camera, ed è già un gran bel risultato. Ha pochi ricordi della serata precedente, ma è abbastanza sicura che nel corso della giornata la sua mente diventerà un pochino più lucida e spera davvero che la testa smetterà di girare a quella velocità così fastidiosa. Dopo essersi rigirata per una quindicina di minuti tra le coperte calde del suo piumone invernale, decide finalmente di alzarsi e di dare un senso a quella domenica; si stiracchia in un modo per cui suo padre la rimproverebbe e la definirebbe "decisamente poco fine, Noelle" e, dopo aver afferrato il suo pacchetto di sigarette, si dirige verso il salotto/cucina, pronta a bere almeno due tazze del suo adorato tè verde.
Dalle camere delle sue amiche non proviene nessun rumore, ma questo non la stupisce granchè, in fondo sono solo le undici e ventitrè -forse ormai anche venticinque- di domenica, e lei è sempre stata la prima a svegliarsi. Ciò che invece la stupisce -e che le fa lanciare un grido pieno di paura e sorpresa- è trovare Zayn Malik sdraiato e dormiente sul divano del suo salotto, nel suo appartamento. Lui, ovviamente, si sveglia nel momento stesso in cui lei grida - un grido disumano, a dirla tutta- e si alza in piedi di scatto, gli occhi sbarrati e la salivazione già azzerata.
«Cazzo, Noelle, sei impazzita per caso? Mi hai fatto prendere un colpo!» Esclama, rimproverandola, non appena i suoi occhi cadono sulla sua figura e la individuano come la causa per la quale si è svegliato di soprassalto. Per l'ennesima volta, con un fastidio sottile e il solito gusto acido della sua bassa autostima che le risale fino alla bocca, constata la innegabile e perpetua perfezione di Zayn, bello anche di prima mattina, dopo aver trascorso una notte intera su uno scomodissimo divano.
«Prima di darmi lezioni di buone maniere, potresti gentilmente spiegarmi che diavolo ci fai in casa mia?» Risponde lei piccata, incapace di trattenere per sè il fastidio che la sua -seppur bellissima- presenza le genera. Uno come Zayn Malik è in grado di abbattere l'autostima di chiunque, figuriamoci quella di una ex anoressica che sta cercando in tutti i modi di accettare le sue imperfezioni. La sua mente è ancora troppo confusa, o forse semplicemente solo molto addormentata, per riuscire a comprendere se la sensazione che prova nei confronti del moro sia davvero fastidio o qualcosa di diverso, ma ad ogni buon conto decide di non rinnegare completamente l'educazione che i suoi genitori le hanno faticosamente impartito e mette su del thè anche per lui.
«Immagino che quindi tu non ricordi niente..» Borbotta lui, infastidito e con un sospiro appena soffocato, facendo leva sulle braccia per alzarsi da quel divano infernale ed avvicinarsi al tavolo della cucina. «Mi hai chiesto te di fermarmi qui a dormire, Noelle.»
Lei si volta di scatto, con gli occhi strabuzzati, un po' perchè sta cercando di capire se lui la stia prendendo in giro e un po' perchè lui ha questa assurda abitudine di chiamarla per nome ogni volta che ne ha l'occasione. E a lei, il modo in cui lo pronuncia, piace un sacco.
«Non è possibile.» Dichiara alla fine categorica, mentre gli posa di fronte una tazza di thè verde fumante e si allunga per prendergli un pacchetto dei biscotti ipercalorici di Holly; sa che probabilmente la sua amica la ucciderà non appena si accorgerà che ha offerto a qualcuno i suoi adorati biscotti, ma ha bisogno di fare qualcosa, qualsiasi cosa, pur di non restare lì ferma sotto quegli occhi scuri indecifrabili.
«E' così ripugnante il fatto che tu possa avermi chiesto di dormire qui con te?»Lei gli porge i biscotti e lui le sorride per ringraziarla, ma nella sua voce c'è una nota infastidita ed irritata. Noelle si immobilizza immediatamente sul posto, nel sentire le parole che il ragazzo pronuncia con un tono sofferente, e fissa con sguardo vacuo gli occhi profondi di Zayn.
«No! Io..Io non intendevo quello, lo sai.» Mormora Noelle mortificata, colpita dallo sguardo ferito del ragazzo e dal suo tamburellare nervoso le nocche contro il ripiano di legno del tavolo. Nessuno dei due ha ancora toccato il thè.
«No, invece è proprio quello che intendevi.» Dice Zayn con un tono rassegnato, gli occhi scuri che adesso non la guardano più, sono fissi sul mondo di fuori che si riesce a osservare grazie alla grande finestra del salotto. Lei non sa cosa dire, perchè forse lui ha ragione, era proprio quello che intendeva dire.
«Ma sai cosa mi fa davvero incazzare, Noelle?» Le chiede lui, riportando i suoi fari neri su di lei e contraendo leggermente la mascella: il suo nervosismo è palpabile e lei si trova a scuotere la testa, in risposta alla sua domanda retorica. «Mi fa incazzare il fatto che tu non abbia mai davvero preso in considerazione la possibilità di provare ad uscire con me. Hai continuato a allontanare l'idea di me a prescindere e sono certo che tu non ti sia mai fermata a pensare a come potremmo essere insieme, io e te. Continui a ripetermi che sei complicata ma non ti sforzi nemmeno di capire che a me non me ne frega un cazzo di quanto tu sia incasinata, mi piacerebbe solo imparare a conoscerti e uscire con te. Mi fa incazzare il fatto che so che qualsiasi cosa io facessi, chiunque io fossi, tu continueresti a dirmi di no, senza nemmeno darmi la possibilità di farmi conoscere.»
Le parole escono dalla sua bocca piena e ben disegnata in un ringhio sofferto, il cui volume aumenta man mano che il discorso va avanti e, quando pronuncia l'ultima parola, ormai sta quasi urlando. Noelle è immobile sul posto, incapace di dire e fare qualunque cosa, mentre le parole da lui pronunciate la colpiscono lentamente ed inesorabilmente, come tanti piccoli aghi che si conficcano nella sua anima. Lo fissa, nei suoi occhi scuri una marea di emozioni che lui non sembra propenso a voler comprendere, non più almeno. In quelli di Zayn, invece, c'è così tanta rabbia e frustrazione che sembrano pronti ad esplodere lì, sotto il suo sguardo tormentato.
Noelle delle parole così non se le è mai sentite dire, e non sa davvero cosa si dovrebbe rispondere, di fronte ad un discorso così rabbioso, irritato ma allo stesso tempo appassionato. Le è venuta voglia di baciargli le labbra, poi il mento, la mascella serrata fino a farla sciogliere e poi la nuca, che le è sempre piaciuta, anche se è strano. Vorrebbe farlo davvero, ma lei è una che non riesce proprio a non pensare alle conseguenze, a quello che verrà, e non è sicura che baciare Zayn -che dio, è così bello- sia una gran bella idea. Deve concentrarsi sul serio per trattenere questo istinto e allo stesso tempo trovare qualcosa da dire, perchè adesso lui la sta guardando dritta negli occhi e si sta evidentemente aspettando una sua risposta. Dopo qualche minuto di attesa, però, lui si stanca di aspettare e, trattenendo un sospiro sconfitto, fa leva sugli avambracci appoggiando le mani sul tavolo e alzandosi. Con un passo stanco e le spalle curve raccoglie da terra la giacca nera che la sera prima, pieno di speranze, aveva appoggiato sul pavimento; lancia un'ultima occhiata al viso di Noelle, cercando di individuare in quei lineamenti dolci quelle parole che lei sembra avere così paura di pronunciare. Poi, con un cenno del capo appena accennato, esce dalla casa chiudendosi la porta alle spalle.

Noelle rimane immobile qualche istante mentre il suo corpo a poco a poco metabolizza pienamente ciò che è successo e realizza che lei muore dalla voglia di vedere di nuovo Zayn, qualunque siano le paranoie che si è fatta sulle conseguenze che un possibile rapporto con lui potrebbero portare. Con il cuore che le batte forte dentro al petto e lo stomaco attorcigliato come non mai, apre la porta con violenza e si precipita sul pianerottolo, guardando nella tromba delle scale; la fortuna -per una volta- è con lei. Zayn sta scendendo con un passo lento e ferito e si volta con un'espressione circospetta quando lei lo richiama con un urlo ansimante.
«Hai da fare mercoledì sera?» Le chiede lei, stupendo perfino se stessa. Lui la guarda dal basso, un piede ancora per aria e l'espressione confusa di chi sta cercando un trabocchetto che non trova. Poi, aprendosi nel sorriso più bello che Noelle abbia mai visto, scuote energicamente la testa, rimanendo sempre immobile lì, tra uno scalino e l'altro. «Io e i miei amici andiamo in un pub in centro..sai a bere qualcosa. Se non sei impegnato potresti venire con noi.» La sua voce è un po' incerta mentre parla e realizza che non ha mai invitato un ragazzo ad uscire, prima.
Zayn adesso è davvero stupito, e si aspetta che da un momento all'altro qualcuno arrivi saltellando e ridendo a comunicargli che è tutto uno scherzo e che la ragazza per cui si è preso una cotta stratosferica non l'ha appena invitato ad uscire con lei. Aspetta qualche minuto, lasciando Noelle in un attesa interminabile e quando finalmente si rende conto che no, non c'è nessuno scherzo, si apre in un sorriso enorme e sente con chiarezza tutto il sangue che gli sale al cervello. Annuisce, felice, sentendosi improvvisamente un ragazzino di 14 anni in piena crisi ormonale mentre si rende finalmente conto di quanto quella ragazza gli abbia realmente fottuto il cervello.
Noelle lo guarda sorridere e annuire e pensa che, se lui le sorridesse così tutte le mattine, potrebbe anche tornare ad amare il cibo.

Il risveglio di Lena, invece, è ancora più tranquillo e se lei non fosse così estremamente pessimista e circospetta nel dare definizioni affrettate, si potrebbe definire completamente ed assolutamente felice. Lei, al contrario delle sue amiche, sa esattamente in che luogo si trova e lo sa ancora prima che i suoi grandi occhi verdi si aprano e percorrano velocemente le pareti bianche della stanza in cui ha trascorso la notte. Forse è quella che ha bevuto di meno, o forse la sua mente è così razionale che non le permette di scordarsi ogni cosa nemmeno quando è ubriaca, ma lei ricorda tutto della sera precedente. E' per questo che non si stupisce affatto di essersi svegliata all'interno di un salotto sconosciuto, su un divano blu mai visto prima all'interno di un appartamento che - a giudicare dai rumori che provengono dalle finestre-, dà su una delle strade più affollate di Londra. Ricorda ogni preciso istante della sera prima, ed è per questo che quando i suoi occhi si posano sul viso rilassato di Harry Styles, addormentato sotto di lei non inizia a gridare, ma, anzi, i suoi lineamenti si aprono in un sorriso raggiante. La sua espressione diventa ancora più appagata quando si ricorda di indossare una delle felpe del ragazzo (lui gliel'ha prestata la sera precedente perchè sosteneva che facesse troppo freddo all'interno dell'appartamento ma in realtà, anche se a lei non lo dirà mai, l'ha fatto perchè non sarebbe riuscito a resistere ancora molto dal baciarla, se lei avesse continuato a indossare solo quel vestito tremendamente attillato.), e, in un gesto timido, affonda il suo naso alla francese nella stoffa verde, inspirando a pieni polmoni il profumo del ragazzo.
«Sei bellissima.»
La voce di Harry, ancora più roca del solito, la fa sobbalzare sul posto. Lena arrossisce vistosamente e corruga la fronte, nel vederlo ancora con gli occhi serrati, un accenno di sorriso sul viso.
«Ma se hai gli occhi chiusi!» Borbotta imbarazzata, incrociando le sue lunghe gambe che - lei non lo sa- lo hanno fatto dannare per tutta la notte.
«Non ho certo bisogno di guardarti per sapere che sei bellissima. Ti ho osservato così tante volte che potrei disegnarti anche ad occhi chiusi.» A Lena verrebbe da scoppiare in una risatina imbarazzata, ma lui adesso ha aperto gli occhi e la sta fissando con un'espressione così seria e profonda che lei si sente inchiodata lì sul posto. Lui la guarda, e lei non pensa più che i suoi capelli sono disordinati, il trucco della sera prima probabimente le è colato sul viso e il vestitino si è sicuramente rovinato.
Lui la guarda e Lena, la incrollabile, severa e rigida Lena, per la prima volta nella sua vita non pensa più a nulla.

 


Ciao dolcezze!
Vi sono mancata? Voi a me tantissimo, davvero.
Londra è ovviamente stupenda e avendo la mia migliore amica che abita lì ho avuto la fortuna di sperimentare la vera vita londinese che è una figata, lasciatemelo dire. In più mi sono venute un sacco di idee per una storia a cui sto pensando da un po', quindi sono super emozionata (strano no?non mi emoziono mai per niente io ahah).
Comunque, questo è un capitolo un po' strano lo so. 
E' nato come una sorta di one-shot/missing moment che avrei dovuto pubblicare separatamente poi per caso una mia amica l'ha letto e mi ha detto che secondo lei meritava di essere inserito nella long, perciò eccolo qui :)
Spero che vi piaccia, io devo dire che sono abbastanza soddisfatta del risultato, praticamente un miracolo per me, quindi sono davvero curiosa di sapere cosa ne pensate :D
Nel prossimo capitolo, comunque, succederà qualcosa di super importante per la storia (SPOILER!), quindi vi aspetto tutte lì!
Grazie mille per tutti i commenti, visite, e chi ha messo la storia tra le preferite/ricordate/seguite, siete dolcissime :3
Per chi ancora non lo sapesse ho fatto un profilo facebook efp, mi trovate con il nome di Straightandfast Efp, aggiungetemi e sentitevi libere di contattarmi per qualsiasi cosa!
Un bacio grandissimo
Chiara

 
Lo so, lo so, non ve ne frega un cazzo della storia e dei miei deliri, voi volete la vostra dose settimanale di Zayn, quindi eccovi accontentate :D

 

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Capitolo 14
*** You make me feel like I've been locked out of heaven for too long. ***




Skinny love.

Nevica.
E' il 15 Gennaio, fa freddo e nevica.
Noelle ha trascorso praticamente l'intera giornata con il naso attaccato alla finestra del suo salotto, la luce un po' soffusa ed una coperta a scaldarle le gambe magre. Non c'è niente, niente, che possa placare il suo animo come osservare la neve cadere. Le piace seguire il percorso dei singoli fiocchi, sceglierne uno alla volta e fissarlo fino a quando non arriva a toccare terra, diventando semplicemente una minuscola parte di quel manto bianco che è in grado di far gioire i bambini quanto di mandare su tutte le furie gli adulti.
A Noelle piace sentire i suoni ovattati che provengono dalla strada sotto il suo appartamento, e trova che non ci sia modo migliore per trascorrere il suo pomeriggio: un thè caldo in una mano, un buon libro nell'altra e una sigaretta incastrata tra le labbra piene. Non la disturba nemmeno la consapevolezza di essere osservata da Zayn Malik, seduto al tavolo della sua cucina, dall'altra parte della strada, in mano una matita nera con cui ogni tanto traccia delle linee precise su un foglio. Noelle lo saluta con un cenno del capo che lui ricambia subito, mentre -curiosa- cerca di capire quale disegno il ragazzo stia realizzando in quel momento; qualche giorno prima, l'ha scoperto a disegnare un viso di donna che non è riuscito a distinguere, e circa una settimana prima era riuscita ad individuare una tigre su un foglio. E' divertente, il modo in cui entrambi si spiano, quasi inconsapevolmente; lei guarda i suoi disegni, i suoi vestiti sparsi sul pavimento della camera, i pacchetti di sigarette lasciati a metà e le colazioni a base di yogurt e frutta.
Lui guarda lei.

«Siete buffi, sai.»
Noelle sobbalza vistosamente, quando la voce squillante di Holly la distrae dalla sua contemplazione del mondo fuori dalla sua finestra.
«Chi?» Chiede, ritornando alla lettura del suo libro e ignorando volutamente la sua migliore amica che, stravaccata scompostamente sul divano accanto a lei, si sta divorando senza ritegno un sacchetto di patatine al formaggio, sprigionando per tutta la stanza una puzza che Noelle ha sempre odiato, sin dai tempi in cui poteva definirsi una bambina sana e golosa.
«Tu e Malik.» Quel nome straniero sputato da Holly tra una patatina puzzolente e l'altra, fa irrigidire immediatamente Noelle che, istintivamente, lancia un'occhiata fugace alla finestra di fronte, quasi impaurita che Zayn possa essersi accorto di essere stato nominato. «Sembrate dei bimbetti alla prima cotta. »
«Non siamo dei bimbetti!» Protesta subito Noelle. «E nessuno ha una cotta per nessuno.» Borbotta, indispettita, rifugiando di nuovo lo sguardo imbarazzato tra le pagine rovinate del suo libro.
«Come vuoi.» Holly fa spallucce, troppo concentrata a cercare di catturare l'ultima patatina del sacchetto per rendersi conto del rossore lieve che ha dipinto le guance della sua amica. «Tu vieni vestita così, stasera?»
Alla domanda - evidentemente retorica- di Holly, Noelle lancia un'occhiata annoiata all'orologio della cucina e si accorge, un'ondata di panico che la investe in pochi secondi, che sono le sette e dieci e lei ha solo venti minuti per rendersi presentabile per andare al pub con gli amici. E Zayn.
«Merda!»
La sua imprecazione trattenuta non sfugge alle orecchie di Holly che, divertita, si lascia sprofondare ancora di più tra le pieghe del divano, osservando con un grande sorriso l'espressione di pieno panico dipinta sul volto di Noelle. Potrebbe giurare su ciò che ha di più caro - le sue Loboutin nere, per esempio- che il motivo di tanta agitazione sia un certo Zayn Malik.
Ma, ovviamente, nessuno ha una cotta per nessuno.


 

Venti minuti e qualche imprecazione dopo, Noelle si sta ancora specchiando, tentando di uscire vincitrice dall'impresa di non sembrare l'omino Michelin pur avendo almeno 10 strati di vestiti addosso. Il trillo delicato del campanello risuona nel loro appartamento ed Holly corre alla porta per capire "chi cazzo è".
Noelle non ha di certo bisogno di voltarsi verso il nuovo arrivato per capire chi sia; le è bastato sentire i suoi passi veloci sulle scale, l'entusiasmo con cui Holly lo ha accolto e il suo profumo che le sta già stuzzicando le narici.
«Ho visto dalla finestra che siete pronte, ho pensato che potremmo fare la strada insieme. »Sta spiegando con la sua voce bassa, quando Noelle entra nel suo campo visivo. Lui non si sforza nemmeno di reprimere il suo sorriso felice, nel vederla comparire e Lena ed Holly si rivolgono un'occhiata d'intesa. Le dedica un «ciao» delicato che la fa arrossire per l'imbarazzo e rabbrividire nonostante i due pesanti maglioni che ha indossato poco tempo prima; lei, nonostante senta gli occhi delle amiche ben puntati su di loro, si apre forse nel sorriso più sincero che è in grado di sfoderare.
Senza tanti indugi Holly trascina tutti e tre fuori dall'appartamento, rimproverando già Lena per la sua lentezza nel truccarsi; la riccia si lascia andare ad un sospiro esasperato, ma il suo sorriso raggiante non viene minimamente scalfito dai rimbrotti della sua amica. Harry sarà insieme a loro, quella sera, e le ha appena inviato un messaggio con il quale è riuscito a sciogliere un po' i suoi nervi perennemente sull'attenti. E' per lui che si è messa quel vestitino blu, è per lui che ha impiegato un sacco di tempo per truccarsi, è per lui che ha allungato le ciglia ancora più del solito con il suo infallibile mascara. Anche se non lo ammette nemmeno a se stessa, forse -e ripete, forse- quel riccio presuntuoso e con l'autostima più alta di chiunque altro al mondo, è riuscito ad entrare nel suo castello di ghiaccio.

Le tre ragazze si infilano nella macchina scura di Zayn, Holly e Lena sui sedili posterori e Noelle -ovviamente spinta dalle sue amiche impiccione- su quello davanti, accanto al conducente. Zayn ha lo sguardo tranquillo, gli occhi che ogni tanto guizzano su di lei e sorride nel vederla indossare il suo cappello pensando che -diamine!- sta meglio a lei. Noelle sorride un po' tra se e se, mentre rivolge lo sguardo fuori dal finestrino, godendosi ancora un po' lo spettacolo della neve che cade sulla sua adorata Londra.
Il viaggio è breve, il pub è vicino e Louis, Eleanor ed Harry sono già lì che li aspettano, le guance rosse per il freddo, le labbre screpolate e dei grandi sorrisi che si aprono entusiasti non appena li vedono arrivare. Il riccio rivolge un'occhiata soddisfatta a Noelle, consapevole di quanto la neve possa rendere felice e rilassata la sua amica, prima di poggiare delicatamente una mano sulla schiena di Lena e scortarla dentro al locale.
Il posto è pieno zeppo di loro coetanei che ordinano birre su birre, facendo girare come delle trottole i 9 camerieri, che riescono a trovare apppena il tempo di indicare loro un tavolo miracolosamente libero, prima di riprendere la loro corsa sfrenata verso la cucina. Nel giro di tre secondi Noelle si ritrova seduta al tavolo circolare, strizzata tra Holly e il corpo caldo di Zayn; nessuno sembra accorgersi del rossore che le sale alle guance quando la mano del ragazzo si appoggia con naturalezza sulla sua gamba e lei si lascia andare ad un sorriso indisturbato. Ordinano tutti una birra irlandese, compresa Noelle, che con le dita di Zayn su di lei si sente abbastanza coraggiosa da prendere un'intera pinta piena di bollicine e calorie; ha intenzione di bersi tutte le sue paranoie fino all'ultima goccia e sente che con il moro al suo fianco può farlo.
Zayn sembra andare d'accordo con Louis ed Eleanor, ed Harry l'ha ufficialmente eletto ad eroe dell'anno, da quando ha completato quell'orrida farfalla sul suo stomaco; Noelle è davvero sollevata da ciò, ma rimane silenziosa per tutta la sera, contribuisce solo ogni tanto alla conversazione, troppo concentrata sul suo bicchiere pieno di liquido giallo per poter pensare a qualsiasi altra cosa. Nonostante ciò, quando un silenzio gelido cade sulla tavolata e le dita di Zayn premono leggermente sulla sua gamba per attirare la sua attenzione, la ragazza solleva i suoi occhi scuri dal liquido giallo. In un attimo, il sorriso lieve che fino a quel momento non aveva ancora abbandonato le sue labbra sparisce e la sua espressione diventa di fuoco. Non impiega molto a capire la situazione.
Niall Horan, ignaro della loro presenza, è appena entrato nel locale tenendo per mano una ragazza dall'aria spaesata; l'urlo soffocato che Holly si è lasciata scappare ha attirato l'attenzione di entrambi, ed il biondo si è immobilizzato sul posto non appena li ha localizzati. Lei ha i capelli biondi, gli occhi azzuri confusi e un viso così innocente e delicato che a Noelle fa quasi pena. Lui indossa una maglia verde, ha la bocca socchiusa e un'espressione colpevole stampata sul suo volto infantile mentre guarda Holly e i suoi occhi lucidi. Cerca conforto almeno nel suo amico dalla pelle ambrata, ma il modo in cui lui lo sta fissando, quell'aria da rimprovero da "io te l'avevo detto", lo fanno sentire ancora peggio. Borbotta un ciao generale che suona molto come delle scuse e volta loro le spalle, uscendo velocemente dal locale senza preoccuparsi di constatare se Julie, la sua ragazza, sia ancora dietro di lui. Mentre Noelle osserva la sua testa bionda lasciare il pub pensa che sì, Holly ha ragione. Niall Horan è davvero un coglione.

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L'orologio vintage che indossa al polso si è da poco illuminato, segno che la mezzanotte è appena arrivata, ma loro sono già per la strada di casa. Nessuno sembrava avere molta voglia di continuare a ridere e a scherzare, dopo l'infelice comparsa di Horan e della sua fidanzata. Hanno salutato gli altri di fronte al pub e ora Holly, Lena, Noelle e Zayn stanno viaggiando nella macchina calda e accogliente del moro; il silenzio regna su di loro. E' sempre Holly la chiaccherona del gruppo, quella che non tollera nemmeno tre minuti consecutivi di silenzio, ma questa volta nemmeno lei ha nessuna voglia di parlare; se ne sta raggomitolata sul sedile posteriore, la guancia appoggiata al finestrino e gli occhi più tristi con cui le sue amiche la abbiano mai vista.
Zayn si ferma sotto casa loro, girando leggermente il viso verso Holly, rivolgendole un sorriso di scuse, anche se sa perfettamente che non sono le sue che la ragazza vuole. La rossa, infatti, dopo aver borbottato qualcosa di incomprensibile, scende dalla macchina velocemente, sbattendo la portiera e dirigendosi verso il portone; Noelle la sente imprecare contro la neve, e la cosa la fa sorridere, nonostante tutto. Lena li saluta con un sorriso dolce e un "grazie" gentile nella direzione di Zayn; poco dopo scende dalla macchina, lasciandoli soli. Improvvisamente, a Noelle sembra che il profumo del ragazzo sia molto più forte di prima, e che le loro mani siano così vicine da potersi quasi sfiorare; lui non dice niente e non si accorge dello sguardo intimorito di lei che vaga sui loro corpi così vicini. Ha appoggiato la testa allo schienale del sedile e ha chiuso gli occhi, la mascella contratta e le mani ancore chiusa sul volante; Noelle non dice niente, testimone inconsapevole di una lotta fra passione e ragione che si svolge all'interno della testa di Zayn.

«Tutto bene?» Chiede alla fine, vagamente imbarazzata. Non capisce cosa possa preoccupare il moro, e pensa che forse lui preferirebbe starsene da solo con i suoi pensieri.
«C'è una cosa che vorrei fare, ma penso che tu ti incazzeresti.» Mormora lui, con gli occhi ancora serrati, un sospiro appena soffocato che esce fuori dalla linea stretta delle sue labbra.
«Come fai ad esserne certo?» Noelle, al contrario, si volta completamente, in modo da avere tutto il suo corpo girato verso di lui, il suo bel volto e le mani ricoperte di anelli. Appoggia la schiena al finestrino, aggrottando la fronte in quell'espressione adorabile che lui, anche se ha ancora gli occhi chiusi, si immagina alla perfezione.
«Infatti non ne sono sicuro. Tu sei.. dio, sei così imprevedibile.» Sbuffa ed il suo tono di voce è così esasperato e allo stesso tempo appassionato che Noelle viene presa da un'incredibile voglia di appoggiare la testa sul suo petto per cercare di farlo rilassare. Nessuno l'ha mai definita "imprevedibile", e anzi, lei si è sempre creduta piuttosto prevedibile, decisamente facile da leggere, e la scelta dell'aggettivo da parte del ragazzo la lascia un po' spiazzata. Si prende un po' di tempo per cercare di capire se essere imprevedibili possa essere una cosa positiva o negativa per uno come Zayn, ma viene immediatamente distratta dal protagonista dei suoi pensieri. Lui, infatti, apre di scatto gli occhi e borbotta un "oh, fanculo" talmente trattenuto che lei si deve sforzare davvero per sentirlo. Poi le si avvicina, ed i suoi occhi sono così carichi di decisioni e di sofferenza che Noelle non riesce a fare altro che restituirgli lo sguardo, incapace di muovere un solo arto del suo corpo.
«Non ti incazzare.» La supplica con un filo di voce, gli occhi appena appena socchiusi e il corpo che si sporge verso di lei, insensibile al freno a mano che gli colpisce la coscia. Posa una mano sulla sua guancia, usando tutta la delicatezza di cui è capace, intuendo la fragilità della ragazza che ha di fronte. Sono così vicini che tra i loro nasi non passerebbe nemmeno una monetina da 1 pound, e sono così persi l'uno negli occhi dell'altra che non si accorgerebbe nemmeno dell'esplosione di una bomba atomica.
Noelle lo guarda e non si ricorda più niente. Non si ricorda più il suo nome, chi siano le sue migliori amiche, quante calorie abbia ingerito quel giorno e quale sia la sua taglia di pantaloni. Lui la guarda e si ricorda tutto. Ricorda quanti gradi c'erano il primo giorno che l'ha vista, la distanza in metri tra la sua finestra e quella della ragazza e il colore del maglioncino che portava la prima sera che sono usciti insieme.
Respira a fondo il suo profumo, mentre lei inizia finalmente a capire quale sarà la sua prossima mossa. La bacia, prima che lei possa chiedersi se sia giusto o sbagliato, e la sconvolge con la sua delicatezza e la dolcezza con cui si muovono le sue labbra sulle sue. La bacia, senza sapere che no, lei non si incazzerà per niente perchè non ha mai ricevuto un bacio del genere e non pensava neanche che fosse possibile sentirsi così sicura grazie a due semplici, banalissime labbra. Adesso lui ha entrambe le mani sulle sue guance e con i pollici le accarezza dolcemente la pelle, mandandola ancora più in confusione; sembra una marionetta nelle mani del suo burattinaio, con le braccia distese lungo il corpo e la bocca che si modella sui movimenti di quella del ragazzo. Lui sorride della tenerezza dei suoi baci, e pensa che tutta quella ingenuità potrebbe seriamente mandarlo fuori di testa, un giorno o l'altro. Si baciano per un periodo di tempo indefinito, ignari della neve che continua a cadere fuori dalla macchina, dei minuti che scorrono e di Holly e Lena che si stanno chiedendo dove diavolo sia finita la loro amica. Ogni bacio che lui le dà, non importa se sulle labbra, sul mento o sulla fronte, riesce a ricucire con un filo fatto di dolcezza gran parte delle ferite dell'anima di Noelle.
Per questo, e per altri mille motivi (tipo che cazzo, è proprio bello con le labbra arrossate e gli occhi felici), non appena si staccano gli rivolge un sorriso raggiante, un po' timido forse, ma raggiante e gli si avvicina lentamente all'orecchio per confessargli in un sussurro un segreto che lo fa ruggire di gioia.
«Mi sarei incazzata se non lo avessi fatto


 

 

Hey gurlz :D
Mi sembrano passati anni dall'ultima volta che ho aggiornato, e invece è passata solo una settimana!
Non vi nascondo che questo sabato avrei volentieri saltato la pubblicazione, perché in questo periodo proprio di scrivere di Zayn non mi va, ma poi voi mi mancavate troppo e quindi niente, me ne sono fregata, tanto il mio Zayn è diverso da quello della realtà :)
Sul capitolo non so proprio cosa dire, ma proverò a fare un po' di ordine:
  • c'è la tanto attesa serata con Zayn e gli amici di Noelle in un locale, e in più veniamo a sapere che i due si sono un po' spiati dalla finestra :)
  • proprio mentre Noelle si sta rilassando (ha ordinato una birra, ragazze, UNA BIRRA!) arriva quel coglione di Niall con la sua fidanzata e rovina il morale a tutti, sia perché tutti lo trovano uno stronzo sia perché Holly è un po' la casinara del gruppo e se non c'è lei che fa casino non c'è nessun altro che lo faccia al posto suo :3
  • alla fineee i due rimangono soli in macchina ma su questa scena non dico niente, è tutto scritto qua sopra.
Vi mando un bacio veramente grande, mi farebbe molto piacere sentirvi anche su facebook/ask quindi fatevi avanti su fb sono Straightandfast Efp :3
E visto che Zayn mi sta sul culo, vi lascio una foto della bellissima Noelle (ovviamente la mia Noelle non ha le tette rifatte, ma vabbè :D), perdonatemi!
Chiara

 

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Capitolo 15
*** Need a little sweetness in my life. ***




Skinny love.

Fare colazione non le è mai sembrato così facile, almeno da qualche anno a questa parte. Riesce a finire la sua coppa di latte e cereali in meno di dieci minuti, grazie al fatto che la sua mente è troppo concentrata a ripetere all'infinito le emozioni della sera prima, per prestare anche solo la minima attenzione al cibo che ha appena ingurgitato.
Non ha detto niente ad Holly e Lena, e sa che loro stanno morendo dalla curiosità e la cosa la diverte parecchio. La sera prima, dopo aver salutato con una timidezza da scolaretta Zayn, è rientrata in casa con un sorriso appena accennato a distenderle le labbra e si è subito rifugiata sotto le coperte, ignorando le proteste urlate di Holly e quelle un pò più trattenute di Lena. La cosa che è successa tra lei e Zayn è qualcosa di troppo segreto, troppo suo per poterne parlare con leggerezza; ha bisogno di rifletterci su, di ripensare a quel bacio almeno altre 1234 volte, prima di poterne chiaccherare tranquillamente con le sue amiche, come se niente fosse.
Loro, però, non sembrano per nulla intenzionate a lasciarla vivere indisturbata nella sua bolla rosa ricca di felicità e, da quando si è svegliata, non fanno altro che lanciarle occhiate penetranti, cariche di sottintesi e di richieste silenziose. Noelle protegge il suo segreto abbassando gli occhi sul tavolo e coprendosi il viso con i capelli scuri, nella speranza di riuscire a celare qualsiasi traccia che possa dare un indizio alle sue amiche su cosa sia realmente avvenuto la sera prima.
«Allora, quando hai intenzione di dirci che hai baciato Zayn Malik?» Sbotta alla fine Holly, rovinando in pochi istanti tutti i suoi sogni di gloria; era davvero convinta di essere riuscita ad eludere la loro curiosità, e non può fare a meno di manifestare la sua delusione con uno sbuffo esasperato, mentre le guance le si colorano di un rosso carico di imbarazzo.
«Chi ti ha detto che l'ho baciato?» Cerca di giustificarsi, alzandosi come una molla dalla sedia e dirigendosi verso il lavandino della cucina; inizia a lavare la tazza che ha appena finito di usare, decisamente più tranquilla nell'affrontare le sue amiche dando loro la schiena, piuttosto che il suo viso rosso e i suoi occhi imbarazzati.
«Sei rimasta insieme a lui almeno altri venti minuti, dopo che noi ce ne siamo andate, e quando finalmente sei arrivata a casa avevi le labbra rosse e gonfie, gli occhi che brillavano, i capelli scompigliati e le guance molto simili a due pomodori maturi. Non ci vuole poi così tanto a capire con che cosa Zayn ti abbia trattenuto così a lungo nella sua macchina.» Lena dà sfoggio della sua capacità di sintesi, elencando ad uno ad uno i punti grazie ai quali lei ed Holly hanno intuito cosa sia avvenuto tra quelli che loro si ostinano a chiamare "i due piccioncini". Il suo sorriso dolce esprime felicità allo stato puro, nel vedere come il corpo della sua amica si irrigidisca quando sente le sue parole, e nel capire che, lei ed Holly, ci hanno preso in pieno.
«Sì, ok ci siamo baciati. Contente?» Noelle continua a dar loro le spalle, cercando di ignorare il nervosismo che si è impadronito di lei e che l'ha portata a far cadere la tazza che stava lavando che ha prodotto un suono secco scontrandosi contro il lavandino. Sente con chiarezza gli occhi delle sue amiche puntati su di lei, ma non ha alcuna intenzione di voltarsi e fronteggiarle faccia a faccia.
«E ce lo chiedi anche? Cazzo, sì che siamo contente!» L'esclamazione di Holly la fa sorridere, nonostante tutto, e decide, con calma, di girarsi verso di loro, felice della reazione positiva delle sue amiche. Solo lei può sapere in cosa si possano trasformare quelle due quando vogliono dare inizio alle tipiche confidenze tra amiche riguardo baci, sesso e ragazzi, perciò non si stupisce di veder scomparire Lena in corridoio e di vederla ritornare in mano con un sacchettino familiare.
«Len, sono le undici del mattino.» Esclama stupita Noelle. La moderata, responsabile e seria Lena che propone uno spinello alle undici del mattino?
«Dobbiamo festeggiare.» La riccia si stringe nelle spalle, evidentemente non ritenendo necessaria nessun altra spiegazione, mentre con fare esperto tira fuori le cartine e inizia a girare una paglia per ciascuna. Holly si lascia andare ad una risata incredula, avvicinandosi senza pensarci troppo al tavolo e aiutando la sua amica nell'operazione. Noelle sembra fermarsi qualche secondo a riflettere sulla moralità di fumare erba appena sveglia, ma poi, richiamata dal sorriso entusiasta delle sue amiche, decide di unirsi anche a lei ai festeggiamenti.
In fondo, aver baciato Zayn Malik merita questo e altro.

Un ora dopo le tre sono ancora sedute scompostamente sul divano, l'effetto dell'erba che è riuscito nell'intento di far sciogliere la lingua di Noelle che, da almeno dieci minuti, sta descrivendo l'assoluta morbidezza delle labbra di Zayn; le altre due ridono di lei e del suo sguardo sognante, e perfino Holly, con la testa resa decisamente più leggera, riesce a non pensare a Niall Horan e alla sua fidanzata. Il trillo squillante del citofono sorprende Noelle nel bel mezzo di una frase sconsclusionata e la costringe ad alzarsi con fare pigro dal divano; si dirige con un'espressione serena verso la porta, scoppiando a ridere ben più del dovuto ogni volta che si inciampa durante il tragitto (almeno tre volte in cinque metri.). Nell'aprire la porta, però, nonostante l'erba che ha in corpo e l'euforia che essa le ha provocato, non ha bisogno di più di cinque secondi per realizzare chi abbia suonato il citofono. Zayn la sta guardando con una strana espressione divertita, le labbra che fino a qualche minuto prima stava decantando aperte in un sorriso e gli occhi che brillano. Noelle gli lascia appena il tempo di rivolgere un saluto veloce alle sue amiche, prima di trascinarlo in camera sua; sa perfettamente quanto possano diventare chiaccherone Holly e Lena dopo uno spinello, ed è abbastanza lucida per capire che non ha alcuna voglia che loro due riferiscano a Zayn quale sia stato l'argomento principale dei loro discorsi, quella mattina. Lui sembra stupito, ma il sorriso divertito non abbandona il suo viso, e continua a rivolgerglielo anche quando le si avvicina pericolosamente. Lei, ovviamente, ha i riflessi un po' rallentati, ma si accorge subito delle labbra del moro sulle sue; realizza che non si sono ancora detti una parola, e che il movimento delle loro bocche, dolce e lento, è il saluto che lui le sta rivolgendo. Si chiede se anche lui, come lei, abbia trascorso la notte in bianco, lo sguardo verso il soffito e un'espressione estasiata sul viso, ripensando a ciò che era successo la sera prima.
Dopo pochi attimi lui si stacca dalla sua bocca, appoggia la fronte sulla sua e la trafigge con quelle pozze scure che ha al posto degli occhi.
«Un giorno dovrai dirmi come fate voi tre a procurarvi tutta quest'erba.» Il sorriso divertito ha ripreso posto sul suo viso, mentre annusa l'odore acre ed inconfondibile che pervade il viso, la bocca e i capelli della ragazza. Noelle si vergogna un po', perchè l'alito che sa di erba non è proprio la cosa più attraente del mondo, e le sue guance si colorano di rosso, un must quando Zayn è con lei. Sgrana gli occhi, sorpresa, quando sente un suono gutturale molto simile ad una risata che nasce dal petto del ragazzo, dove lei ha appoggiato le mani, e realizza che lui la sta prendendo in giro per il suo imbarazzo. Sta per protestare ma lui, vedendola gonfiare le guance per il nervosismo, non resiste e le si avvicina di nuovo, intrappolando ancora una volta le labbra tra le sue; lei mugola qualcosa di incomprensibile anche a se stessa, quando lui inizia a mordicchiarle lentamente il labbro inferiore con i denti, e istintivamente indietreggia di qualche passo, trascinandolo verso il suo letto. Si lasciano cadere sul materasso e adesso Noelle può sentire ogni singolo muscolo del corpo di Zayn che preme contro il suo; presa da un desiderio che per troppo tempo era rimasto sopito in chissà quale angolo della sua anima, solleva leggermente i lembi della maglietta del ragazzo e intrufola le sue mani desiderosa di sentire la pelle scura del moro a contatto con i suoi polpastrelli. Lui sorride di fronte a questa sua piccola intraprendenza, e scende sul suo collo e sulle spalle lasciate scoperte dalla cannottiera che indossa, intervallando piccoli morsi a dei baci soffiati che le fanno formare piccoli brividi lungo tutte le braccia. Noelle non riesce nemmeno a ricordarsi l'ultima volta in cui si è trovata in una situazione simile con un ragazzo, ma è abbastanza sicura di non aver mai provato così tanto piacere grazie a dei semplici baci sul collo; si vergogna dei suoi piccoli mugolii, ma il modo in cui lui la guarda tra un bacio e l'altro, da sotto le sue ciglia scure, è così dolce che sembra consigliarle di lasciarsi andare, per una buona volta. Come a volerle far capire che con lui non è necessario trattenersi, che anche lui sta provando le stesse cose, avvicina il suo bacino a quello di Noelle, strofinando dolcemente la sua erezione contro di lei, provocandole un gemito sorpreso e più forte degli altri.

«Elle, non offri qualcosa al tuo ospite?» Noelle e Zayn hanno appena il tempo di staccarsi l'uno dall'altra e di sedersi scompostamente sul letto, prima che Lena faccia irruzione in camera. Il ragazzo si apre di nuovo nel suo sorriso divertito, nel sentire le parole della riccia, mentre Noelle arrossisce; le sue amiche non sanno che lei, effettivamente, stava offrendo qualcosa al suo ospite, qualcosa di decisamente più gradito di una sigaretta o una tazza di thè.
«Sì, ora veniamo in cucina.» Borbotta, evitando accuratamente di incrociare gli occhi color smeraldo della sua amica; Lena si limita a lanciare un'occhiata curiosa ad entrambi, squadra i capelli arruffati di Noelle e il petto che fa su e giù di Zayn e poi se ne va via, fischiettando una canzone tra sè e sè.
«Tu vai pure, io arrivo fra poco. »Lui fa un cenno inequivocabilmente indirizzato al gonfiore trattenuto dagli skinny jeans, rispondendo così all'occhiata curiosa che Noelle gli ha rivolto e riuscendo nell'intento di farla arrossire ancora di più; lei corre in salotto, il respiro ancora affannato e gli occhi che luccicano.
Arrivata in salotto scopre Lena ed Holly impegnate in una conversazione concitata e sussurrata, che ovviamente interrompono non appena si accorgono della sua presenza. Entrambe, ad ogni modo, la squadrano dalla testa ai piedi senza ritegno, sollevando le sopracciglia con fare malizioso. La loro espressione, però, si fa ancora più divertita e curiosa quando Zayn compare dietro le sue spalle, appoggiandole in un gesto delicato le mani sui fianchi quasi avesse un continuo bisogno di stabilire un contatto con la sua pelle; Noelle si irrigidisce, perchè sa perfettamente quando le ossa del bacino siano molto più sporgenti del normale e per la prima volta in vita sua desidererebbe avere almeno due chili di ciccia in più. Non fa nemmeno in tempo a concentrarsi sulla rivoluzione portata da un tale pensiero che Lena la sorprende per la seconda volta nella stessa mattinata.
«Tutto a posto ai piani bassi, Zayn?» Lena, con questa sua uscita, si guadagna un'occhiataccia da parte di Noelle, che si sarebbe aspettata una frase del genere da una come Holly, non certamente dalla dolce Lena.
«Len, lasciatelo dire. Uscire con Harry ti fa male.» Borbotta la mora indispettita, mentre cerca di consatare se l'invadenza delle sue amiche abbia in qualche modo disturbato Zayn; lui, però, ben lungi dall'essere turbato, si guarda attorno con un aria divertita, quasi avesse passato tutta la vita a fare e ricevere battute di quel genere. Il pensiero che una tale eventualità non sia da considerarsi poi così remota sfiora Noelle solo per un istante prima che la sua attenzione venga nuovamente attirata da una delle sue amiche.
«A proposito di Harry.. Anche io vorrei farmi un tatuaggio, se vengo da te mi fai lo sconto, in quanto miglior amica ufficiale di Elle?» Questa volta è Holly che, accasciata sul divano in una posa ben poco femminile, si rivolge con un cipiglio curioso a Zayn; come sempre, l'idea di poter risparmiare qualche soldo è in grado di farle tornare la gioia negli occhi.
Il moro risponde con un cenno di assenso, sempre estremamente divertito dalla strana amalgama di caratteri presenti in quel piccolo appartamento; si avvicina al divano per discutere con la ragazza dai capelli rosso fuoco, improvvisamente rianimatasi e sedutasi in un modo composto e professionale, mentre parla di affari. Noelle, seduta su una sedia della cucina, si diverte ad osservarli, a sentire come la voce bassa e tranquilla di Zayn si unisce con quella squillante e carica di urletti eccitati di Holly. E' ancora un po' scossa da ciò che è accaduto insieme al moro qualche minuto prima, sul suo letto; è quasi sicura che, quella sera, non riuscirà ad addormentarsi tanto facilmente sentendo il profumo di Zayn sulle lenzula e ricordando quanto siano stati vicini. Quando il citofono suona di nuovo, Holly e Lena non sembrano per nulla intenzionate ad andare ad aprire la porta; la riccia, infatti, è davanti al grande specchio del salotto e si sta squadrando con un'aria concentrata e critica il viso, mentre la rossa ha sollevato leggermente la maglia del pigiama e sta mostrando a Zayn il punto in cui vorrebbe fare il tatuaggio, proprio sotto il seno,sul costato.

«Horan?» L'incredulità che traspare dalla sua voce fa voltare con uno scatto Lena, rassegnata al fatto che la sua pelle è cosparsa da stupidi brufoli sottopelle e che Harry se ne accorgerà e capirà finalmente che lei è troppo imperfetta per uscire con uno come lui. Al contrario, Holly e Zayn sono così presi dal discutere del fantomatico tatuaggio, il viso di lui chino sul ventre scoperto di lei che non sembrano essersi accorti di niente.
«Holly? Zayn?» Gli occhi azzurri di Niall si spalancano, diventando più grandi del solito e mangiandosi tre quarti della sua faccia da bambino; Noelle si morde il labbro con nervosismo, mentre si volta lentamente verso la sua migliore amica.
Holly è immobile, completamente. Zayn si è allontanato da lei e si è raddrizzato, rivolgendo un sorriso incerto al suo amico, ma lei no. Lei è immobile, una mano che ancora tiene su la maglietta e l'altra che indica il punto in cui vorrebbe farsi il tatuaggio. Ha una ciocca di capelli rossi che le è caduta sulla fronte, ed il respiro che improvvisamente le si è fatto più affannato perchè, cazzo, Niall Horan è in casa sua, nel suo salotto, e lei non ha idea di come debba comportarsi.
O meglio. Sa esattamente come dovrebbe comportarsi, ma non è del tutto sicura di poterci riuscire. Sa che dovrebbe alzare gli occhi sul suo viso, trovare almeno il coraggio per farlo, rivolgergli una frase secca e fredda, cacciarlo via da casa sua senza tante cerimonie perchè dio, almeno per quella mattina tutto stava andando bene e lei stava davvero riuscendo a non pensare a lui. Sa che le sue amiche gli chiuderebbe la porta in faccia e poi accenderebbero un'altra canna, e inizierebbero ad insultare quel biondino irlandese e perfino Lena riuscirebbe a dire "stronzo". Forse anche Zayn si unirebbe al loro coro, perchè sì che è amico di Horan, ma non è coglione come lui, questo Holly lo sa, e dal modo in cui guarda Noelle sembra uno pronto a rinnegare anche la madre, pur di farla contenta. Sa esattamente che questa sarebbe la successione di cose che dovrebbe fare, perchè cazzo, lei è Holly, una donna emancipata, indipendente e coraggiosa.
Il problema è che il modo in cui lui ha pronunciato il suo nome, è stato in grado di farla tremare come nemmeno le montagne russe. Tiene gli occhi bassi, il respiro velocizzato e la mente che cerca di ragionare lucidamente ma non ci riesce, perchè Niall Horan è qui per lei. Fissa il pavimento, vede le sue all star nere che avanzano velocemente verso di lei, provocando un suono fastidioso contro il parquet di legno chiaro e sa che le sue amiche sono pronte a fermare la sua corsa verso di lei, se solo lei facesse loro un segno. Lo sa, lo sa davvero che Niall Horan è un coglione, uno stronzo, che ha una ragazza e che meriterebbe di avere la diarrea per il resto dei suoi giorni. Lo sa.
Nonostante ciò, quando lui si china verso di lei, le gambe piegate e il viso abbassato per guardarla con quei suoi fastidiosi e splendidi occhioni blu e le sussurra «Hols, possiamo parlare?» lei non lo manda via.
Si alza in piedi, non rivolgendogli nemmeno uno sguardo, ma puntando lo sguardo sulle sue amiche, mentre gli risponde con la voce più fredda che le riesce, attraversata ad ogni modo da un tremolio.
«Andiamo a fare una passeggiata, Horan.»

 

Ciao bellissime :)
Mi scuso tantissimo per il ritardo, come sapete sono sempre puntuale purtroppo questo weekend sono stata incasinata tra studio/amiche che partono e in più sto scrivendo una nuova storia che mi sta prendendo tantissimo perciò ho messo un po' da parte questa, scusatemi!
Sono anche un po' imbarazzata per questo capitolo, che dopo una lunga attesa dovrebbe essere fantastico e invece è uscito proprio una schifezza, spero di riuscire a farmi perdonare con il prossimo :3
Vediamo Noelle che si scioglie ancora un po' con il nostro Zayn, e Niall che prova a parlare con Holly (scena che sarà contenuta nel prossimo capitolo).
Devo scappare, ma vi ringrazio come al solito moltissimo per le recensioni e tutto il resto siete a dir poco magnifiche!
Un bacione enormissimo
Chiara 

P.s: so perfettamente che Zayn non fa più parte dei One Direction, ma lui è sempre stato solo un prestavolto per me e non ho mai parlato nella mia storia di lui come membro dei One Direction nè ho mai parlato del suo vero carattere -anche perché nessuna di noi, penso, lo conosce davvero- ma solo di un personaggio fittizio che ha il suo bel faccino, quindi continuerò la storia indipendentemente dalla sua decisione.
P.p.s: visto che qui su EFP non ho mai tempo di rispondere alle vostre recensioni in modo decente, se avete voglia di chiedermi qualsiasi cosa, anche al di fuori della storia, sappiate che mi trovate su FB con il nome Straightandfast Efp e su Ask con il nome neverbeme, vi aspetto :)

Mi dispiace molto che avremo sempre meno possibilità di avere foto del genere di Zayn ç_ç:





E che non potrò mai farmi offrire un giro di shots come è successo a loro:
 

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Capitolo 16
*** Big girls don't cry. ***




Skinny love.

 

In strada fa freddo, soprattutto perchè Holly si è dimenticata di prendere il suo giubbotto verde, prima di uscire di casa. Rabbrividisce nella sua canottiera e nei pantaloni della tuta che le fanno da pigiama, ma cerca di non darlo a vedere perchè non ha alcuna intenzione di mostrarsi debole e fragile di fronte a Niall.
Lui la guarda con incertezza, osserva i gesti nervosi con cui si tira le ciocche rosse di capelli e le incastra con poca delicatezza dietro alle orecchie, i suoi occhi si fermano con ingordigia sulla linea piena delle sue labbra rosse, e quella dritta del suo naso. Muore letteralmente dalla voglia di baciarla, leccare quelle labbra e accarezzare quelle guance e sa che se non si muove a prendere una decisione non ci vorrà molto tempo prima che qualcuno faccia queste cose al posto suo. Perchè Holly Wall è una di quelle tipe che le altre ragazze odiano, perché entra in una stanza e subito bam! tutta l'attenzione è su di lei, sui suoi capelli rossi, sulle sue mani che si muovono in gesti ampi e la sua voce concitata e leggermente alta, e questo Niall Horan l'ha capito subito. Non ha bisogno di fare nulla per farsi notare, è già abbastanza di suo, basta solo che lei ci sia, affinchè tutti si accorgano della sua presenza.
E' una che ti travolge, che non ti lascia il tempo nemmeno di respirare, e lui ha sbagliato tutto, con lei. Ha sbagliato sin dal primo istante, quando ci ha provato in uno Starbucks del centro, facendo una stupida battuta che non solo non la aveva fatto ridere, ma per la quale gli aveva anche riservato un'occhiata acida. Sembra che con lei non sia in grado di fare altro che sbagliare, troppo intimidito dall'aurea di luce che ha attorno a quella testolina rossa per riuscire a farsi coraggio e fare chiarezza sui suoi sentimenti. Il fatto è che con una come Holly non ti puoi permettere di essere banale, nemmeno per un istante, perchè se no lei potrebbe stancarsi, iniziare a guardarsi attorno e trovare qualcuno di decisamente più interessante di un irlandese impiantato a Londra la cui abilità migliore è riempirsi di birra fino a stare male.
La verità, è che Niall ha paura di Holly. Ha paura dei suoi occhi vivaci, del suo corpicino minuto ed irresistibile e dei suoi capelli rosso fuoco. Ha paura perfino adesso che lei non sembra trovare la forza nemmeno di guardarlo in faccia, e allora preferisce fissare il marciapiede pieno di cicche sotto ai suoi piedi ed immaginarsi le storie di chi è passato di lì. Vorrebbe dirle milioni di cose, come che dei capelli rossi come i suoi lui non li hai mai visti, che li ha cercati in milioni di ragazze ma un colore così brillante non è mica più riuscito a trovarlo in nessun'altra. Vorrebbe dirle che si ricorda di quell'unica volta che si sono tenuti per mano, che ha ancora in mente la sensazione di magia pura quando le sue dita piene di calli hanno incontrato quella manina dalla pelle secca. Se avesse del coraggio, quello che proprio gli manca, le direbbe che ogni volta che bacia Julie gli compare davanti agli occhi la sua faccetta infuriata e si immagina gli insulti che lei gli lancerebbe, se fosse presente alla scena. E ancora, vorrebbe confessarle che l'immagine di lei arrabbiata che lo riempe di insulti riesce a fargli provare più piacere dei baci dolci di Julie.
Ma Niall Horan, di fatto è un codardo, lo è sempre stato, e sta per dimostrarlo una volta di più.
«Mi dispiace per ieri sera, Hols.» Mormora, sperando di riuscire a fare alzare il suo sguardo dal marciapiede. Lei, però, continua a tenere gli occhi fissi in basso, cercando di trattenere la rabbia che sta crescendo dentro di lei.
«Ti dispiace per ieri sera, Niall? E per cosa, esattamente?» Lo incalza, il viso ancora chinato e la voce che trema un po'. «Ti dispiace di essere entrato in quel cazzo di bar insieme a quella cazzo di tipa, dopo che mi avevi illusa, ancora una volta, facendomi passare la notte da te e preparandomi una colazione? Ti dispiace di non avermi detto che uscivi con Miss perfettina? O forse ti dispiace di essere uno schifoso codardo?» Nel porgli l'ultima domanda alza finalmente lo sguardo, puntando i suoi occhi lucidi e feriti in quelli blu, sorpresi e allarmati di Niall. Lui indietreggia, quasi le sue parole lo avessero ferito anche fisicamente, oltre che psicologicamente, e ancora una volta si trova con le spalle al muro; ancora una volta lei è stata in grado di farlo sentire come l'essere più bieco della storia delll'umanita. E forse è proprio quello che è.
«Bè.. per tutto.» La sua incertezza è evidente, perchè adesso non sa davvero più cosa dire e vorrebbe solo andarsene, scappare da quegli occhi accusatori e belli e rifugiarsi in una birra media chiara, anche se sono solo le undici del mattino.
«Oh, invece è a me che dispiace. Mi dispiace per la tua ragazza, perchè non ha ancora capito con che razza di coglione si è fidanzata. E mi dispiace anche per te, perchè se solo avessi avuto un po' di coraggio avremmo potuto fare scintille, io e te. Ti ho aspettato fino all'ultimo per vedere se finalmente lo avresti capito anche tu, ma adesso sono stanca. Sono stanca di te e delle tue cazzate, perciò vattene. Non ho intenzione di aspettarti mai più.» La voce di Holly è triste e sconfitta, quasi avesse perso una battaglia con se stessa e i suoi occhi sono di nuovo fissi sul pavimento.
Un silenzio doloroso cade sulle loro spalle, mentre Niall sgrana gli occhi, improvvisamente consapevole della potata dei suoi errori; sembra quasi che dovesse arrivare a quel punto, a quell'epressione sconfitta sul volto di lei, per capire davvero cosa stava facendo. Adesso, però, non sa che dire; Holly ha ragione su tutta la linea, e lui lo sa. Lei aspetta ancora qualche secondo, incurante di contraddirsi da sola, nella speranza di sentirlo dire qualcosa. Poi, quando risulta evidente ad entrambi che lui non dirà niente, gli volta le spalle e sale velocemente le scale verso casa, gli occhi ancora bassi che iniziano a riempirsi di lacrime.
Niall Horan è un codardo che non ha mai capito un cazzo.


 

E' passato qualche giorno, quasi una settimana a dire il vero, ed è un soleggiato e relativamente caldo venerdì di fine febbraio; Noelle sta camminando per le strade di Londra con un'espressione serena che chi la conosce non le vedeva da un pezzo, ha i capelli raccolti in una coda disordinata, solo un filo di eyeliner e un po' di mascara a truccarle il viso e una giacca marrone di cui si è innamorata follemente non appena l'ha vista sullo scaffale di Topshop. Ha passato gli ultimi giorni a consolare Holly, a guardare per la centesima volta "Love actually", film preferito dalla rossa, a commentare i video trash di Miley Cyrus su mtv e ad emozionarsi per la notizia che due suoi idoli, Jennifer Lawrence e Chris Martin, potrebbero uscire insieme. La sua amica non ha versato una lacrima nè ha detto loro cosa sia successo con Niall, ma è bastato un suo sospiro stanco e un suo sguardo disperato perchè Noelle e Lena cambiassero tutti i piani della loro settimana per stare insieme a lei fino a quel venerdì, quando finalmente Holly ha deciso di ritornare al suo lavoro.
Hanno pranzato tutte e tre insieme, uno strano silenzio che le avvolgeva, perchè se non c'è Holly che riempe l'aria con il suo chiacchericcio non c'è nessun altro che può farlo per lei; l'hanno accompagnata a lavoro e poi Lena è andata alla lezione all'università, mentre Noelle si è diretta verso il suo appuntamento settimanale con la dottoressa Mainfield. Ora, dopo essere finalmente riuscita ad uscire dallo studio della psicologa, cammina con il suo sorriso e con passo spedito verso una destinazione improvvisa. Proprio mentre stava chiudendosi la porta dello studio della psicologa alle sue spalle, ha immediatamente pensato che non aveva alcuna voglia di ritornare a casa dove la aspettavano circa due ore da sola, prima che le sue amiche rincasassero. Così adesso si trova in una strada ampia e larga con i motorini che sfrecciano davanti ai suoi occhi e alcuni ragazzini che fumano all'angolo della via e le lanciano delle occhiate di approvazione; lei si stringe nella sua giacca nuova e spinge con le braccia deboli la porta dellao studio di tatuaggi, che annuncia la sua presenza tramite il campanello al cui suono ormai si è abituata tanto da non trovarlo più così fastidioso.
«Ciao, ho quasi finito qui, dieci minuti e sono da te, intanto se vuoi puoi iniziare a guardarti intorno.» La voce di Zayn arriva alle sue orecchie come fosse la sua canzone preferita e fa subito sciogliere le sue membra. Lui le da le spalle, il viso accostato al basso ventre di una ragazza molto bella, nel tentativo di completare un tatuaggio che Noelle, da quella distanza, non riesce ad individuare. A giudicare dal tono amichevole ma allo stesso tempo formale con il quale l'ha salutata è evidente che non ha capito chi sia la nuova arrivata nel suo studio; Noelle preferisce non manifestarsi, per il momento, ma non segue nemmeno il consiglio datole dal tatuatore. Non ha alcuna intenzione di guardarsi intorno, nè di sedersi sulla poltroncina rossa posta all'angolo dello studio come se fosse una cliente qualunque; al contrario, preferisce appoggiarsi allo stipite della porta che separa l'anticamera dalla saletta in cui si trovano Zayn e la ragazza e osservare il moro.
Indossa una maglietta nera aderente, dalle cui maniche corte spuntano la sua miriade di tatuaggi, e un paio di jeans chiari hanno sostituito quelli neri a cui lui l'ha abituata. Non riesce a scorgere bene il suo viso, ma può vederne il profilo, l'espressione concentrata ma ferma e le mani che si muovono delicatamente sul ventre della ragazza; quest'ultima ha una smorfia sofferente che le deforma le labbra, ma è chiaramente una delle ragazze più belle che lei abbia mai visto. Noelle non riesce a reprimere un moto di fastidio nel vedere quanto il viso di lui sia vicino al ventre della ragazza e quanto il tatuaggio sia posto in basso sulla pancia di lei; stira le labbra in una linea sottile e aggrotta la fronte quando lui appoggia la mano destra sul cavallo dei pantaloni di lei per tirare meglio la pelle sulla quale sta tatuando.
Con un moto di stizza del tutto ingiustificato, decide di smettere di osservare quello spettacolo e, con un piccolo broncio sulle labbra si accoccola sulla poltroncina rossa che solo pochi minuti prima aveva disprezzato; tira fuori il cellulare dalla tasca della giacca e inizia a girare su Tumblr, con aria annoiata. Il suo telefono è tremendamente lento e il fatto che Harry le stia riempendo la loro conversazione di Whats app con immagini dei peli del suo naso non lo aiutano a velocizzarsi; mentre sta ancora cercando di capire per quale assurdo motivo il suo amico abbia deciso di molestarla in quel modo, sente un leggero stridio di sedie e una voce femminile, decisamente felice, che sembra non riuscire a contenere la gioia. La mora caccia con poca attenzione il cellulare in borsa e rialza lo sguardo, incontrando quello stupito e confuso di Zayn; dietro di lui, la ragazza che stava tatuando li guarda incuriositi, un sorriso felice ancora stampato sulle labbra leggermente colorate di rosso.
«Noelle?» Zayn aggrotta la fronte, manifestando tutta la sua confusione. Noelle si vergogna moltissimo, perchè il tono morbido in cui lui pronuncia il suo nome ogni volta, il modo in cui la sua lingua tocca delicatamente il palato per la doppia "l" e lo sguardo con cui la sta guardando, sono in grado di farla sentire strana, accaldata e rilassata allo stesso tempo, così si limita a ricambiare il suo sguardo e a mormorare «Ciao, Zayn.»
Lui continua a mantenere il contatto con gli occhi di lei, mentre il suo corpo si bea dalla visione della sua coda disordinata e del suo profumo di cocco che ha invaso lo studio, oltre che la sua mente; poi, scrollando la testa e autorimproverandosi per i toni melensi che i suoi pensieri stanno raggiungendo, si volta verso il bancone e si occupa di far pagare Emily e darle le ultime indicazioni su come curare il tatuaggio.
«Mi raccomando, mettici la crema almeno per dieci giorni!» Le urla un'ultima volta; Emily è già fuori dallo studio e alza gli occhi al cielo in risposta alla raccomandazione che lui le ha già fatto almeno dieci volte. Noelle scoppia a ridere, un po' divertita dalla reazione della ragazza e un po' nervosa all'idea di essere rimasta da sola con Zayn; non è ancora riuscita a decifrare bene l'espressione con cui l'ha guardata non appena si è accorto della sua presenza e con cui la sta fissando ancora adesso. La fronte è aggrottata, le labbra corrucciate gli occhi sono fissi su di lei, quasi la volesse incatenare sul posto solo con la forza del suo sguardo.
Improvvisamente, quella di piombare nello studio di Zayn per fargli una sorpresa non le sembra più un'idea così grandiosa; in fondo non si vedono da una settimana, da quel bacio con cui si sono spinti un po' più in là, e che probabilmente per lui è solo un episodio da dimenticare.
Si alza di botto, stendendo le sue lunghe gambe e raccogliendo la borsa che aveva fatto cadere a terra, ai suoi piedi, e stringe qualche secondo gli occhi per non lasciarsi sopraffare dalla sensazione di delusione; non riesce più a ricordare il motivo che l'ha spinta ad andare in quel dannato studio e vuole solo andarsene.
«Io.. io credo di aver fatto una cazzata a venire qua, non so cosa mi sia preso, davvero.» Borbotta, infastidita da quanto suonino fragili e poco credibili le frasi che riesce a pronunciare.
Con lo sguardo basso, gli occhi lucidi (chissà poi perchè) e una tremenda voglia di sfuggire agli occhi scuri e ipnotizzanti di Zayn si dirige verso la porta, pronta a confondersi con i centomila passanti che occupano le strade di Londra a quell'ora della sera; immagina già gli spintoni che riceverà lungo il tragitto per arrivare a casa, la puzza dei veicoli che affollano le vie e il vociare ininterrotto di migliaia di persone. Appoggia con decisione una mano sulla maniglia della porta, decisamente poco entusiasta all'idea della confusione che si trova al di fuori di quel luogo caldo e accogliente, ma seriamente desiderosa di allontanarsi da lì.
Un attimo prima che metta piede fuori dallo studio, però, la mano morbida di Zayn si poggia sul suo braccio, costringendola a voltarsi e, ahimè, ad incontrare i suoi occhi scuri. Lui la guarda con un'intensità tale che Noelle rabbrividisce e le dice: «Resta, per favore.», spingendola delicatamente verso il centro dello studio e continuando a mantenere il suo sguardo fisso su di lei.
«Tu.. insomma, non ti da fastidio che io sia qui?» Gli chiede allora Noelle, un'espressione esitante sul viso e degli occhioni confusi che lo guardano. Zayn ride sotto i baffi, estremamente divertito dall'ingenuità che Noelle sfodera ogni volta che è con lui e che spera ardentemente non metta in mostra di fronte a nessun altro.
«Tu non mi dai mai fastidio, Noelle.» Il suo tono di voce è dolce e deciso mentre le si avvicina piano e le posa delicatamente la mano sul viso; lei chiude gli occhi, soppraffatta dalle sue dita che le accarezzano la guancia e dal suo profumo forte e virile. «Stavo solo.. stavo solo cercando di controllare i miei istinti e di non spogliarti subito su quella poltrona, in questo studio.» Le confessa poi, il soffio della sua voce che si scontra su ogni parte del viso di Noelle; la ragazza, dal canto suo, arrossisce vistosamente, un po' perchè non riesce a credere di poter fare un effetto del genere ad uno come Zayn ed un po' perchè non è sicura che le sarebbe dispiaciuto poi tanto, se non si fosse sforzato di controllare i suoi istinti.
«Quindi non sei arrabbiato anche se mi sono presentata qui senza avvisare?» Zayn scuote la testa, divertito, mentre la guarda in viso e le sorride dolcemente «no, decisamente no.»


 

Poi lui si allunga per prendere un mazzo di chiavi posate sul bancone, si infila la giacca ed è di nuovo al suo fianco; appoggia una mano sulla sua schiena e la spinge con delicatezza fuori dallo studio.
Pochi minuti dopo sono per le vie di Londra, diretti verso una destinazione sconosciuta. Proprio come si era immaginata, migliaia di persone sono intorno a loro, il sole è calato e il freddo è pungente, Noelle ha già ricevuto centinaia di spintoni in soli cinque minuti, e c'è un gran casino anche nelle strade meno affollate.
Accanto a lei, però, c'è Zayn Malik che ha un sorriso sereno stampato in faccia, la tiene per mano e si assicura di non perderla fra la gente. E Noelle non si accorge più di niente.


Ciao bellissime :)
Scusatemi in anzitutto per il ritardo, ma ho aspettato fino all'ultimo nella speranza di ricevere delle recensioni in più, che purtroppo non sono arrivate :(
Spero che il motivo del calo di recensioni sia dovuto all'abbandono di Zayn o ad altri motivi, e non perché la storia stia perdendo interesse.
In ogni caso, anche questo è un capitolo un po' di passaggio, dove troviamo all'inizio Holly e Niall. Molte di voi nelle recensioni avevano ipotizzato che ci potesse essere una sorta di riconciliazione e invece, purtroppo, non è stato così. Niall è il solito codardo ed Holly ha deciso di prendere finalmente in mano la situazione e fare sentire la sua voce.
Per quanto riguarda Noelle e Zayn, Noelle si fa un po' avanti facendo una sorpresa al ragazzo ma, visto che lui non dice niente, si tira subito indietro, perché alla fine è sempre la solita timidona.
Non ho nient'altro da aggiungere, dire, spero solo che vi piaccia.
Un grande bacione a tutte, siete davvero fantastiche

Chiara.
Qui c'è una Noelle felice :)

E qui c'è Zaynoo :)

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Capitolo 17
*** Le sei di mattina, lei di mattina metti che mi sta accanto. ***



Skinny love.



«E' questo?»
Noelle annuisce semplicemente in risposta alla domanda di Holly e pochi secondi dopo segue la sua amica dentro lo studio di Zayn, dopo aver fatto spento sigaretta con un gesto distratto; finalmente anche per la rossa è arrivato il grande giorno ed è pronta per tatuarsi il suo bel fianco candido e pieno di nei. Ha dovuto rincorrere Zayn per una settimana e far intervenire Noelle, prima che lui trovasse un buco per lei tra tutti i miliardi di appuntamenti che aveva in quei giorni; adesso è contenta come una pasqua, mentre saluta il tatuatore e lo riempe di parole su come vuole assolutamente che sia fatto il tatuaggio.
«Ho capito, Holly, tranquilla. Inizia a sistemarti sul lettino, mi ci vorrà pochissimo per fare il disegno.» Zayn, nonostante ormai la conosca da qualche mese, non ha ancora smesso di essere profondamente divertito dal carattere esagitato di Holly e la sua energia non è ancora stata in grado di innervosirlo. Noelle inizia davvero a pensare che la pazienza del ragazzo sia una delle sue caratterishtiche migliori.
Mentre loro si sistemano nella stanza nella quale abitualmente tatua, lui si siede sullo sgabello dietro il bancone ed inizia a lavorare al tatuaggio della piccola rossa; sono tre triangoli posti l'uno accanto all'altro e leggermente sovrapposti tra di loro, e Zayn è davvero curioso di sapere quale significato possa celarsi dietro di essi. E' ancora concentrato sul foglio davanti a sè quando sente dei piccoli passetti avvicinarsi alla sua postazione,e dopo pochi secondi il profumo inconfondibile di Noelle lo costringe a sospirare e ad alzare il viso.
«Scusa, non volevo disturbarti, ma Holly vuole sapere se si deve spogliare completamente.» Noelle lo guarda con un'espressione incerta, probabilmente interpretando male il sospiro adorante al quale lui si è lasciato andare; entrambi sanno perfettamente che la domanda della rossa non è altro che una scusa per farli restare da soli, e questo non fa altro che aumentare l'imbarazzo che sembra caratterizzare sempre i loro incontri.
«No, dille che può rimanere in reggiseno.» Borbotta lui, mentre fissa di nuovo i suoi occhi scuri sul disegno che è quasi riuscito a completare; sente un piccolo movimento e può immaginarsi Noelle annuire in silenzio e voltarsi per dargli le spalle e ritornare dalla sua amica.
Allora alza di nuovo il viso e «Noelle..», la richiama con un tono di voce decisamente più dolce. Lei si volta di scatto, un'espressione interrogativa impressa sul suo bel viso, leggermente irritata dalla scarsa attenzione che il ragazzo le ha rivolto da quando sono entrate nello studio; nonostante il leggero fastidio che le provoca l'idea di essere ignorata da lui, obbedisce quando le fa segno di avvicinarsi e lo guarda con degli occhi carichi di attesa quando si trova ormai a due passi dal bancone.
Zayn la guarda stringersi nel suo maglione verde che risalta la sua carnagione scura e pensa che non ha mai visto al mondo niente di più adorabile di Noelle Young; si alza lentamente in piedi ed arriva a fronteggiarla, riservandole un'occhiata gentile che riesce lievemente a placare l'assurda agitazione che prende possesso della mora ogni volta che si trova ad una distanza così minima da lui. Le poggia una mano sul fianco, stringendolo leggermente mentre avvicina il suo viso a quello di Noelle, la sua bocca sulle labbra screpolate di lei; sente tutto il corpo della ragazza che si rilassa sotto il suo tocco ed emette un piccolo ruggito di gioia quando lei socchiude la bocca per far entrare la sua lingua. Quando si staccano, interi minuti dopo, Zayn la guarda in faccia con un'espressione sconvolta e mentre le mormora un «non ci eravamo ancora salutati» accompagnato da un sorriso divertito,pensa che baciare Noelle sia l'esperienza più sconvolgente della sua vita, e che lui non ne potrà mai e poi mai avere abbastanza.
Gli stessi pensieri, anche se ovviamente più confusi, attraversano la mente di Noelle, che si limita a rivolgergli un sorriso felice e a ritornare dalla sua amica, sentendo i passi di Zayn dietro di lei. Holly lancia un'occhiata divertita alle espressioni estasiate dei due ragazzi e pensa che sì, in fondo ne è valsa la pena di annoiarsi dieci minuti, coperta solo da uno stupido reggiseno. Zayn si posiziona su uno sgabello accanto al lettino sul quale è sdraiata, mentre Noelle preferisce stare in piedi, poco distante da loro, in un punto in cui la visuale non sia coperta dalla testa del ragazzo e che le permetta così di vedere con chiarezza il tatuaggio.

«Siamo io, Lena e Noelle.» La voce squillante di Holly interrompe il silenzio che era caduto nella stanza, fino a quel momento interrotto solo dal rumore della macchinetta nelle mani di Zayn. Quest'ultimo alza il viso, le sopracciglia agrottate in un'espressione confusa e adorabile rivolta verso la rossa che sta tatuando.
«I triangoli del tatuaggio, intendo.» Spiega allora lei, con fare sbrigativo mentre osserva il lavoro che il ragazzo sta compiendo dallo specchio lungo sulla parete. «Quella al centro è Noelle, perchè è una specie di ponte tra me e Lena. Sai, non è una che parla molto, proprio come Lena, ma a volte mi assomiglia un po' di più e allora diventa istintiva e fa cose che non ti aspetteresti mai da una come lei.» Holly continua a gesticolare, mentre spiega il significato del disegno che si sta facendo imprimere sulla pelle, e sorride tra se e se nel pensare al loro carattere così diverso. Noelle sta per rimproverarla e per dirle di smettere di parlare di lei come se non fosse presente, ma Zayn la anticipa e parla prima di lei.
«Sì, ho avuto modo di testare questa sua istintività.» Mormora piano il ragazzo, con quella sua voce roca che sfodera solo se accompagnata dall'occhiata maliziosa che -infatti- sta rivolgendo di sottecchi a Noelle. Lei arrossisce vistosamente e si allontana di qualche passo, capendo perfettamente che l'allusione del ragazzo fa riferimento alla scena che hanno vissuto in camera sua qualche settimana prima e al suo essersi lasciata completamente andare tra le braccia e i baci di Zayn.
Come al solito Noelle decide di rimanere zitta, preferendo il suo amato silenzio piuttosto che mettersi in ulteriore imbarazzo grazie a stupidi balbettii e frasi sconnesse tra loro; punta con decisione lo sguardo sul fianco di Holly, concentrando tutta la sua attenzione sull'ultimo triangolo di cui ancora devono essere disegnati due lati.
«Ah, Elle, come vedi ho messo uno dei tuoi reggiseni, spero non ti dispiaccia!» Holly sembra divertirsi un mondo, sul viso un'espressione tipica di una bimba davanti ad un sacchetto pieno di caramelle, nell'osservare le reazioni dei due ragazzi di fronte alle sue parole.
Zayn allontana di scatto la macchinetta dal suo corpo, raddrizzandosi sulla sedia nel tentativo di placare i suoi nervi; un conto è tatuare Holly in reggiseno, una ragazza bella, certo, ma non il suo tipo, e un conto è sapere che quello stesso reggiseno -di pizzo nero, dio santo- sia di Noelle, la sua Noelle. Il moro chiude gli occhi di scatto, nel vano tentativo di cancellare tutte le immagini di Noelle con quel dannatissimo reggiseno che affollano la sua mente; Holly lo guarda con un sopracciglio inarcato, perfettamente consapevole dei pensieri decisamente poco casti che stanno momentaneamente disconcentrando Zayn.
Nello stesso momento, Noelle volta di scatto il suo viso e fulmina con i suoi occhi neri come la pece la sua migliore amica, mentre il solito rossore prende posto comodamente sulle sue guance; raccoglie la borsa da terra e dopo aver sussurrato «vado a fumare» scappa fuori da quello studio. Nella stanzetta rimangono Holly e Zayn e il silenzio che li avvolge; lei ha un sorrisetto divertito che le increspa le labbra mentre osserva il modo buffo in cui il moro sta prendendo dei respiri profondi. Poi lui le lancia un'occhiata torva e accende di nuovo la macchinetta, ed è lui, adesso, che sorride divertito, nel vedere l'espressione di fastidio che si dipinge sul volto di Holly non appena preme la punta sulla sua pelle bianca.

Dopo circa dieci minuti, Noelle sente la porta dietro le sue spalle aprirsi con un leggero cigolio, e un Holly entusiasta fa la sua comparsa in strada, seguita da Zayn; entrambi si infilano una sigaretta in bocca e Noelle presta loro il suo accendino, decidendo di fumarne una anche con loro.
«Guarda Elle!» Holly continua a saltellare su se stessa, mentre si alza il lato destro della maglietta per mostrare alla sua migliore amica ciò che Zayn le ha tatuato sul fianco. Noelle sorride «è davvero bello,Hols» dichiara sinceramente; anche da quei piccoli triangoli si può notare quanto sia precisa la mano del moro e lei comincia a vergognarsi sempre più degli scarabocchi che ha sparsi sul corpo.
Zayn guarda il suo tatuaggio qualche passo più in là, un'espressione soddisfatta che fa sì che i bei lineamenti del suo viso si distendano mentre fuma lentamente la sua sigaretta; non potrà mai descrivere cosa significhi per lui fare ciò che gli piace di più nella vita e riuscire anche a guadagnarci qualche soldo. Osserva divertito il sorriso contento ed esaltato di Holly mentre continua a guardarsi quei piccoli triangoli tatuati sul fianco, incurante delle raffiche di vento che si scontrano sulla sua pelle lasciata scoperta dalla maglietta alzata, che tanto non c'è Lena a rimproverarla e Noelle è troppo presa ad osservare di sottecchi Zayn.
«Stasera il mio amico Liam dà una festa a casa sua. Vorreste venire?» Il moro si sforza di guardare entrambe, mentre pronuncia quell'invito che ha in mente sin da quando le ha viste entrate nello studio, ma inevitabilmente i suoi occhi si posano qualche secondo in più sul viso di Noelle e sul modo assolutamente sensuale in cui si dischiudono le sue labbra per far uscire il fumo.
«Ci sarà anche Horan?» Il viso di Holly si acciglia, mentre libera la maglietta a coprirle la pelle che aveva lasciato scoperta e nei suoi occhi brilla una strana luce che Zayn non comprende e che Noelle, invece, comprende fin troppo bene.
«Penso di sì.» Conferma il ragazzo, sperando con tutto se stesso che la presenza dell'irlandese non porti all'assenza della rossa e, di conseguenza, di Noelle.
«Perfetto, allora ci saremo sicuramente.»
Zayn rimane a bocca aperta, nel sentire la risposta esaltata di Holly e si gira con un'espressione stupita verso Noelle, convinto di ritrovare in lei la stessa sorpresa. Noelle, invece, non batte ciglio, perfettamente consapevole di ciò che sta passando nella mente della sua migliore amica; ovviamente, lei ha subito individuato cosa sia quella luce che è balenata per qualche secondo negli occhi di Holly.
Vendetta.


 

Qualche ora dopo, Noelle e Zayn fanno il loro ingresso nell'affolatissima casa di Liam Payne, seguiti a pochi passi di distanza da Holly e dal suo appuntamento di quella sera, Eric. Noelle e Lena hanno provato in tutti i modi a convincerla del fatto che cercare di far ingelosire Niall con il ragazzo che ha una cotta per lei da anni non sia una grandissima idea, ma i loro sforzi si sono rivelati completamente fallimentari, di fronte alla loro amica testarda.
Noella ha addosso un vestitino nero che lei ha sempre giudicato piuttosto banale, almeno fino a quando non ha potuto scorgere gli occhi attenti di Zayn percorrere ogni centimetro del suo corpo con un desiderio non celato che l'ha fatta rabbrividire; insieme vanno a salutare Liam, il quale li accoglie con un sorriso gentile e poi si congeda velocemente. Zayn, la mano saldamente piazzata sul fianco destro di Noelle, si dirige verso il tavolo degli alcolici e dopo aver versato della vodka alla mela in un bicchiere di carta, lo porge alla ragazza.
«Tu non bevi?» Chiede lei, assaporando con gioia il gusto leggermente aspro dell'alcool che scivola con facilità lungo la gola.
Zayn scuote la testa in un segno di diniego e le si avvicina un po' per sussurarle un «se no poi chi ti riaccompagna a casa?» che la fa rabbrividire ancora di più delle mille occhiate lascive che le ha lanciato nel corso della serata.
Nessuno l'aveva mai trattata con così tanta cautela, prima, quasi fosse un oggetto prezioso di cristallo che può rovinarsi con poco; nessuno aveva mai usato tanta dolcezza, con lei, nessuno l'aveva cullata con gesti gentili e attenti.
Noelle lo guarda in viso con occhi nuovi, e gli si avvicina piano per lasciargli un piccolo e timido bacio sulle sue labbra piene; mentre lui sorride e le accarezza la guancia, Noelle si trova a pensare che se c'è qualcuno che può salvarla da se stessa, quello è proprio Zayn. Sente il bisogno di dirglielo, ma un po' si vergogna di esprimere così ad alta voce i suoi pensieri così intimi; il bisogno si fa sempre più insistente, così lei decide di arrivare ad un compromesso e, con due passetti timidi si avvicina al corpo profumato di menta di Zayn e circonda il suo busto con le sue braccia piccole e magrissime. Lui non ci pensa due volte a ricambiare il suo abbraccio, e la stringe forte a sè contro il suo petto, lasciandole un piccolo bacio tra i capelli.
Noelle alza leggermente la sua testolina scura e fissa i suoi occhi sul mento di lui, una strana luce luminosa nelle iridi nere; si avvicina piano al suo orecchio e gli sussurra uno sconcertato «Dio, Zayn Malik, ma cosa sei?» che lo fa sorridere forte.
Se ne stanno così tutta la sera, l'uno immerso nelle fragilità dell'altro entrambi con l'assurda convinzione che un abbraccio, il loro abbraccio, possa lenire tutte le loro ferite.



Ciao dolcezze :)
Lo so, è passato un altro po' di tempo dal mio ultimo aggiornamento, ma sono stata davvero super impegnata tra esami da preparare, ripetizioni da dare e la nuova storia che mi sta prendendo tantissimo, scusatemi davvero :)
So anche che è un capitolo veramente inutile, ma per me è importante per tante piccole cose.
Prima di tutto il tatuaggio di Holly, che è identico a quello che ha una delle mie migliori amiche e che dovevo assolutamente inserire in questa storia.
Poi ci sono Zayn e Noelle, che sono sempre più cuccioli maaa.. vi avviso già che non tutto è come sembra, perciò potrebbe succedere qualcosa nel prossimo capitolo, ad esempio :D
Grazie mille per tutti i complimenti e le recensioni, siete una meraviglia davvero.
Sappiate che probabilmente pubblicherò questo mercoledì, visto che questo capitolo è davvero molto molto di passaggio e io non vedo l'ora di sapere cosa penserete del prossimo :3
Un mega grazie a tutte voi,
Chiara
"Dio, Zayn Malik cosa sei?"

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Capitolo 18
*** You cut me wide open like landscape. ***




Skinny love.



Noelle si morde nervosamente un labbro, mentre non può fare a meno di controllare l'apprensione che si è impossessata di ogni più piccola particella del suo corpo a causa della consapevolezza di stare entrando nell'appartamento di Zayn.
Hanno appuntamento con Liam e la sua ragazza nel giro di un'ora, ma Zayn ha passato l'intera giornata nello studio a lavorare, ed ha davvero bisogno di passare almeno qualche minuto in casa; Noelle è davvero agitata, ha una strana sensazione che le blocca la bocca dello stomaco e non capisce quale sia la vera motivazione. Esce con Zayn e riceve i suoi baci da circa tre settimane, ed ovviamente non si è ancora abituata alla sua meravigliosa presenza, ma mai il solo fatto di stare insieme a lui le aveva provocato una tale ansia, perciò non sa proprio spiegarsi a cosa essa possa essere dovuta.
Si stringe nelle spalle, mentre entra con qualche esitazione nell'appartamento che sa di caffè di Zayn e rimane impalata per qualche secondo, dopo che lui le lascia un bacio sulle labbra e le mormora «faccio una doccia veloce, tu fai come se fossi a casa tua.». E Noelle vorrebbe davvero fare come se fosse a casa sua, perchè vorrebbe significare lanciarsi sul divano, sprofondare sotto a mille coperte e riuscire a non sentire quello strano presagio che le indica che qualcosa, tanto per cambiare, andrà storto.
Sente l'acqua della doccia iniziare a scorrere e si costringe a togliersi la giacca e a snodare la sciarpa blu che le copre il collo, mentre comincia a guardarsi attorno, non riuscendo a trattenere la curiosità; ha spiato questa casa così tante volte che le pare assurdo esserci dentro, adesso, e poter finalmente avere una risposta a tutte le domande che si è posta in quei mesi. Per prima cosa, corre alla finestra per vedere quanto Zayn è riuscito a vedere del suo appartamento; la risposta è tutto. Con un sorriso divertito scorge Lena e Holly stravaccate sul divano a guardare la televisione, inconsapevoli di essere spiate dalla loro migliore amica; ovviamente, la sua camera è perfettamente visibile, da quella finestra, e Noelle non può fare a meno di pensare a quante volte si sia spogliata o sia rimasta in intimo senza prima chiudere le tende.
Si aggira per la cucina con un passo lento, mentre i suoi occhi si muovono curiosi ad osservare una parte di essa che non è mai riuscita a vedere dalla sua finestra, a causa di una leggera rientranza del muro che le copriva la vista; scopre che c'è uno scaffale del frigo completamente dedicato alle birre ( del resto, il suo migliore amico è irlandese) e che Zayn deve avere una specie di insana passione per i cornflakes al cioccolato, visto che ne ha scovate circa 4 scatole in un mobiletto di legno chiaro. Dopo aver concluso la sua ispezione della cucina e aver constato che l'acqua della doccia di Zayn sta ancora scorrendo, decide di andare a sbirciare qualcosa nella camera del moro, della quale conosce perfettamente la posizione all'interno dell'appartamento grazie a tutti gli sguardi che si sono lanciati nel corso dei mesi. Nota subito che la camera appare molto più grande, da questa nuova prospettiva, e che la scrivania risulta disordinata esattamente come le appariva dalla sua finestra; senza tante esitazioni si dirige verso di essa, decisa a dare un'occhiata ai disegni che cospargono la superficie scura e che così tante volte ha desiderato poter vedere.
Sul primo foglio nel quale si imbatte sono disegnate cinque rondini con le ali spiegate, evidentemente una bozza per il tatuaggio di un cliente; il secondo, invece, cattura la sua attenzione, perchè le linee tracciate descrivono un volto femminile contornato da lunghi capelli scuri, ma senza alcun altro lineamento, segno che il disegno deve essere ancora concluso. Con la mano afferra altri fogli, contribuendo a rendere la scrivania ancora più disordinata, mentre i suoi occhi scrutano avidi quelle linee tracciate da una mano decisamente esperta e sicura; mentre è intenta ad osservare un ritratto di un ragazzo che è chiaramente Liam, sente il rumore dell'acqua arrestarsi e il cigolio della porta della doccia che la richiama all'ordine. Con dei gesti veloci e impacciati cerca di rimettere i fogli nella stessa identica posizione in cui li ha trovati, resasi improvvisamente conto di quanto in là la sua curiosità l'abbia spinta; nella fretta di sistemare tutto prima che Zayn faccia la sua comparsa, scontra l'angolo della scrivania su cui era posto in bilico un plico di fogli che, ovviamente, cade rovinosamente a terra.
Ora, ci sono milioni di modi in cui potrebbe andare l'intera vicenda, milioni.

Per esempio, Noelle si potrebbe semplicemente chinare, maledicendo il suo essere tremendamente imbranata in qualsiasi situazione, e potrebbe rimettere i fogli sulla scrivania senza nemmeno dare un'occhiata a ciò che vi è scritto sopra. Oppure, potrebbe entrare Zayn in quel preciso momento e distrarla dal casino che ha appena causato a causa del suo busto bagnato e lasciato scoperto, portandola a non capire più nulla e a lasciare i fogli lì sul pavimento, tranquilli ed innocui.
Ovviamente, però, nessuna di queste scene si realizza.
Al contrario, Noelle si china, raccoglie diligentemente i fogli e un po' si stupisce, di non vederci disegnato sopra una delle meraviglie che ha avuto modo di osservare fino a quel momento, così i suoi occhi curiosi si fissano sulle righe scritte fitte fitte che ricoprono l'intera superficie del primo foglio; qualche secondo dopo, mentre si ritrova a rileggere le prime cinque parole per la decima volta, vorrebbe non aver mai fatto cadere quei fogli, vorrebbe non essere mai entrata in quella stupida casa. Vorrebbe non aver mai conosciuto Zayn, perchè improvvisamente sente di non aver capito proprio nulla, di lui.
Si lascia cadere per terra, i fogli ancora in mano e il cervello che cerca di stare dietro a tutte le emozioni che la stanno assalendo in quell'istante; sparpaglia il plico per terra, cercando di catturare con gli occhi quanti più dettagli possibile sperando con tutta se stessa di trovare in quelle parole almeno un appiglio per convincersi che no, non è come sembra. Più legge, però, più ha l'impressione che il parquet sotto le sue gambe stia girando vorticosamente; si prende la testa tra le mani, immergendo le dita tra i capelli scuri, cercando di trovare una possibile spiegazione a tutto ciò. Proprio mentre sta iniziando a pensare che forse ha momentaneamente disimparato a leggere e di conseguenza le parole che ha pensato di aver letto su quei dannati fogli non sono altro che sue illusioni, Zayn fa la sua comparsa in camera. Noelle alza il viso di scatto, gli occhi scuri leggermente appannati che si fiondano subito sul volto del moro, alla ricerca di qualche possibile appiglio; lui impiega davvero poco a capire la situazione -lei seduta per terra, la sua espressione spaventata, quei fogli tra le sue mani, sulle sue gambe, accanto ai suoi piedi- e il sorriso nel quale si era aperto poco prima sparisce velocemente dal suo viso. Noelle sente con distinzione lo stomaco chiudersi in una morsa mortale e la bile salirle fino alla gola, nel vedere l'espressione sconfitta di Zayn.
«Zayn dimmi..» Inizia a dire, con una voce così fioca che si vergogna di se stessa, della sua fragilità. Poi realizza che non è lei a doversi vergognare e prende un po' di coraggio, sfidando con la fierezza del suo sguardo il ragazzo che c'è di fronte a lei. «Dimmi che cazzo significa questo.» Agita i fogli che ha in mano in un gesto vagamente isterico, che comunque non riesce a esternare tutto il casino che sta provando in quel momento.
«Io... ho solo fatto qualche ricerca, sai.» La voce di Zayn suona flebile ma lui non fa niente per cercare di rinvigorirla; ha temuto quel momento così tanto che, ora che uno dei suoi peggiori incubi si è avverato, si trova completamente senza forze nè risorse.
«Solo qualche ricerca? E' così che la chiami, Zayn?» Noelle sente il viso che le si arrossa, mentre riprende con disprezzo le parole del ragazzo. «L'anoressia nervosa è uno dei disturbi alimentari più frequenti, soprattutto nell'ultimo ventennio. Ciò che contraddistingue l'anoressia nervosa è il rifiuto del cibo da parte della persona che ne è affetta e la paura ossessiva di ingrassare.» Legge ad alta voce le prime righe del foglio iniziale, la sua voce non trema più e perfino le sue mani hanno smesso di sudare. «Potrei andare avanti per ore, visto che la tua ricerca è piuttosto dettagliata ma io, ovviamente, tutta questa merda la conosco già. Quello che vorrei sapere, invece, è perchè la conosci anche te.» Sfida con i suoi occhi fiammeggianti Zayn, e nonostante la sua posizione sia su un piano più basso rispetto a quello del ragazzo, non ha alcuna intenzione di farsi mettere i piedi in testa.
«Elle, calmati.» Zayn sta evidentemente cercando di prendere del tempo,ma il suo tono di voce pacato e gli occhi dolci con i quali, nonostante tutto, la sta guardando fanno andare ancora più fuori di testa Noelle.
«No, Zayn, non mi calmo proprio per un cazzo. Non mi calmo perchè voglio sapere perchè il ragazzo con cui esco improvvisamente ha sentito l'estremo bisogno di fare una ricerca sull'anoressia, e perchè in questa cazzo di ricerca ci sono almeno trenta pagine completamente dedicate al centro in cui sono ricoverata.»

Noelle sta perdendo il controllo, lo sente, ma non può fare niente per controllare i suoi nervi a fior di pelle, il suo cervello che lavora alla velocità della luce per capire che cosa cazzo sta succedendo e i suoi occhi che continuano a correre dal viso di Zayn alle pagine che ha di fronte e che, con la freddezza che solo wikipedia può avere, descrivono nei minimi dettagli il disturbo dal quale è affetta. Zayn, al contrario, è immobile, congelato sul posto, in mano ancora l'asciugamano con il quale si stava asciugando i capelli, gli occhi posati a terra per la vergogna, per la consapevolezza che non doveva andare così.
«Il mio studio non è molto lontano dal tuo centro. Una volta mentre andavo a lavoro ti ho vista entrare.» Ammette alla fine, telegrafico come non è mai stato, mentre ricorda lo stupore, la paura e il terrore di vedere Noelle, la sua Noelle, entrare in quell'edificio che -anche se non lo avrebbe mai ammesso- gli aveva sempre incusso un po' di timore.
«Quando... quando mi hai visto?» La voce di Noelle trema di nuovo e adesso non riesce più nemmeno a guardare negli occhi Zayn; non sa cosa dire, cosa pensare, non sa nemmeno come dovrebbe sentirsi. Si stringe le mani intorno al busto, in un tentativo di auto proteggersi e di coprire la magrezza che, mai come ora, le è sembrata tanto visibile.
«Quattro mesi fa. »La voce del ragazzo è sempre più flebile, sempre più vicina ad un sussurro mentre confessa la sua colpa.
«Prima del bacio?» Chiede Noelle, mentre sente il conato di vomito farsi ogni istante più forte e più acido nella sua gola; non ha bisogno di alzare il viso per vedere Zayn annuire in risposta alla sua domanda retorica, perchè lo sa già. Il bacio tra di loro c'è stato meno di due mesi prima.
Improvvisamente il cervello le si affolla di dettagli, di momenti, che avrebbero dovuto farle capire che lui sapeva, sapeva ogni cosa; quella volta in cui Louis aveva ordinato una torta per tutti e Zayn, al suo fianco, aveva mangiato anche la sua porzione, di nascosto dagli altri ma non da lei. Le volte in cui le ha accarezzato i fianchi sporgenti e le ha mormorato nelle orecchie quei "sei bellissima in ogni caso" che l'hanno fatta rabbrividire ogni santa volta. Quel giorno in cui, portandola in una città al mare fuori Londra le aveva portato anche una giacca in più, ricordandosi del suo essere perenemmente freddolosa.
Si è sempre domandata perchè, in quei pochi mesi di conoscenza, Zayn non le abbia mai chiesto niente, nessuna domanda riguardo alla sua continua mancanza di appetito, niente riguardo a quelle domeniche mattine nelle quali era sempre impegnata, ma ora capisce tutto; Zayn non ha mai chiesto semplicemente perchè ha sempre saputo.
«Tu mi hai mentito.» Non è una domanda, ma un'affermazione, il viso ancora rivolto sul pavimento e le mani che ancora giocano con quei dannatissimi fogli che ora vorrebbe non aver mai nemmeno toccato.
«Non ti ho mentito, Elle..» Sussurra piano lui, ma è evidente che Noelle non lo sta minimamente ascoltando, troppo presa a cercare di capire quale tra le milioni di emozioni che sta provando sia quella giusta, per prestare attenzione a lui.
«Cristo, Zayn io non ti conosco! Pensavo di conoscerti, e invece io.. io non ho capito un cazzo.. Non so cosa dovrei aspettarmi adesso, per quello che ne so potrebbe uscire fuori qualsiasi cosa, potresti anche venirmi a dire che sei andato a parlare con i miei psicologhi!»
E il dolore, l'umiliazione e la vergogna che Noelle ha provato fino a quel momento non ha niente che vedere con l'ondata di disperazione e tradimento che la investe quando, dopo la sua insinuazione quasi urlata, vede gli occhi di Zayn socchiudersi e il suo viso contrarsi in un'espressione colpevole. Deve appoggiare le mani sul pavimento freddo sotto di lei, in un vano tentativo di fermare quella dannata stanza che sta girando sempre più velocemente intorno a lei.
«Tu.. tu hai parlato con i miei psicologhi. »Ancora una volta la sua è un'affermazione, una dolorosa e incredula affermazione. Punta i suoi occhi scuri sul viso di Zayn, ben decisa a non lasciarsi scappare nemmeno una emozione che traspare da esso perchè vuole capire fino a che punto è arrivato.
«Volevo solo capire come dovevo comportarmi, come gestire questa cosa nel modo più giusto.. l'ho fatto per evitare di fare qualcosa che potesse farti stare male..» Si rende conto lui stesso di quanto possano suonare deboli le sue giustificazioni, perchè alla fine è riuscito a fare ciò che si era tanto impegnato affinchè non avvenisse; farle del male. Lo capisce dagli occhi scuri e lucidi con cui lo sta guardando, degli occhi che non le ha mai visto e che urlano disperazione da tutte le parti, lo capisce dal modo in cui lo guarda che con lei ha sbagliato tutto, ogni cosa.
«Cazzo Zayn, ma ti senti? Ti sei intrufolato nella mia vita senza il mio permesso, ti sei informato sulla mia malattia, hai studiato il centro in cui sono ricoverata, cazzo hai perfino parlato con i miei psicologhi!» Noelle si alza velocemente, mentre parla, improvvisamente desiderosa di uscire da quella dannatissima casa, liberarsi dagli occhi di Zayn che la squadrano con dolcezza e tristezza e dal suo profumo che non ne vuole sapere di uscire dalle sue narici. «Dio, non so nemmeno che cosa dire.» Borbotta mentre raccoglie il suo cappotto e passa davanti a uno Zayn immobilizzato sul posto, scontrandolo di proposito facendo trasparire il suo lato infantile che la travolge sempre quando è nervosa o incazzata. Appoggia una mano sulla maniglia della porta di ingresso, pronta ad uscire da quella casa che ora le sembra molto simile ad una prigione, le lacrime che continuano a minacciare di uscire dai suoi occhi; non ha alcuna intenzione di farsi vedere in lacrime da Zayn, perciò le ricaccia indietro e, presa dall'ennesimo conato di nausea, si volta di nuovo verso di lui, ritrovandolo nell'esatto punto in cui si trova da quando l'ha vista sul pavimento della sua camera.
«Anzi, una cosa da dire ce l'ho. Mi fai schifo.» Dichiara, l'espressione disgustata che barcolla un po' nell'incontrare il viso triste di Zayn e le sue parole taglienti che feriscono entrambi.
Lui, ancora una volta, si trova senza parole e non riesce nemmeno ad allungare il braccio per fermarla; la vede dargli le spalle e uscire da casa sua sbattendo la porta, ma non trova la forza di rincorrerla, forse perchè non saprebbe cosa dirle. Si è sforzato così tanto di comportarsi bene con lei, di proteggerla e di aiutarla a superare la sua malattia che alla fine, è riuscito a mandare tutto a puttane.
Si lascia cadere, sconfitto, sul divano del salotto, guardando con gli occhi velati la confezione con il preparato per fare i pancakes che aveva comprato nella speranza che Noelle si sarebbe fermata a dormire da lui, quella sera, e avrebbero fatto colazione insieme il giorno dopo; in tutti quei mesi ha avuto modo di notare che ogni sabato Holly e Lena preparano per la loro amica una colazione decisamente più abbondante degli altri giorni, e quella mattina al supermercato, comprando quel dannatissimo preparato, aveva pensato che avrebbe potuto cucinare lui per lei, quel sabato. Preso da un moto di rabbia - per se stesso, per Noelle, per i suoi cazzo di sentimenti e per la sua cazzo di malattia- si alza dal divano e si dirige a grandi passi verso il bancone della cucina, per poi buttare con violenza la scatola dei pancakes nel sacchetto della spazzatura; si prende il viso tra le mani, sedendosi con fare sconsolato sulla sedia della cucina. Quando ha parlato con i dottori di Noelle, loro gli avevano spiegato che sarebbe stato difficile, che con lei si fa sempre un passo avanti e almeno tre indietro ma dio, non avrebbe mai immaginato che sarebbero arrivati a quel punto; non pensava che avrebbe mai visto i suoi occhi pieni di lacrime, la sua espressione disgustata. Non pensava che avrebbe mai provato quel famoso groppo in gola di cui tutti parlano, nè che avrebbe avuto voglia di spaccare ogni dannatissima cosa; stringe i pugni mentre si accorge della sciarpa rossa di Noelle dimenticata disordinatamente sulla poltrona del salotto.

Senza avere bene idea di ciò che sta facendo, si avvicina e prende in mano quel pezzo di lana blu che profuma ancora di lei, di tabacco, di sapone e di un profumo di Lancome; sentendosi stupido, disperato e solo affonda il naso nella sciarpa.
Solo allora, con il viso completamente immerso in quel mare blu, si permette di piangere.


Lo so, sono pessima.
Sono in ritardo allucinante, ma voi davvero non avete idea di quello che sta succedendo nella mia vita in questo periodo. Ho un casino in testa e nel cuore incredibile, e in più sono andata a Berlino e sono tornata ieri quindi non sono proprio riuscita a pubblicare.
In ogni caso, spero che questo capitolo ripaghi l'attesa. Confesso che sono davvero super agitata nel sapere cosa ne penserete, perché questo è il capitolo attorno al quale gira tutta la storia, visto che è la prima scena a cui ho pensato e a partire dalla quale ho deciso di scrivere l'intera storia.
Spero che sia chiaro quello che succede tra Noelle e Zayn, e spero di essere riuscita a rendere la disperazione di Noelle e quella di Zayn, che si rende conto solo ora del casino che ha combinato.
Qualsiasi dubbio, chiedetemi.
Grazie per i vostri commenti, complimenti e belle parole che spendete sempre per me, confesso che spesso me le vado a rileggere quando sono giù per sentirmi meglio :)
Vi voglio tanto bene e giuro che vorrei incontrare ciascuna di voi!
Contattemi su facebook, che voglio conoscere le meravigliose personcine che si nascondono dietro i vostri commenti!
Chiara

 

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Capitolo 19
*** Open bottles of beer but never champagne. ***


 

Skinny love.

Holly quel giorno si sente uno straccio; ha i capelli rossi in disordine, la tinta da rifare e un alone scuro che circonda i suoi occhi, segno di intere notti spese a guardare il soffitto e a pensare piuttosto che a dormire. Siede da qualche ora dietro la cassa del negozio per il quale lavora, senza nemmeno sforzarsi di rivolgere un sorriso e qualche parola gentile alle clienti che, di volta in volta, le hanno chiesto consiglio per una gonna, un reggiseno o una magliettina. Ha gli occhi tristi, Holly, e di questo si sono accorti tutti, perfino la sua collega Sarah, solitamente troppo distratta per preoccuparsi di analizzare gli stati d'animo di chi le sta attorno. Da qualche settimana a questa parte - per la precisione ventitrè giorni e sedici dolorosissime ore-, non riesce a concentrarsi su nulla, non riesce a entusiasmarsi per nulla; lei e Lena vivono, camminano e parlano insieme alle altre persone, ma i loro pensieri, i loro sguardi e le loro attenzioni non sono rivolte a nessuno che non sia Noelle.
La loro migliore amica ha smesso di mangiare -di nuovo-, ha smesso praticamente di parlare e ha perennemente uno sguardo vitreo che mette i brividi ad entrambe. Non si presenta agli appuntamenti con i suoi psicologhi da tre settimane, arrivando perfino a costringere la dottoressa Mainfield a recarsi a casa loro per verificare da sè la gravità della situazione; anche in quella occasione, Noelle non ha voluto aprire bocca, limitandosi a guardare la psicologa con un'espressione tradita e gli occhi tristi. Non vuole pesarsi, ma Holly e Lena la conoscono così bene che, solo guardandola, sono riuscite ad occhio e croce a stimare un suo peso e sono quasi sicure che si stia avvicinando pericolosamente al peso più basso che sia mai riuscita a raggiungere nella sua vita. Noelle non mangia di nuovo e Holly si sente, di nuovo, inutile. Vuota.
E' stata triste molte volte in vita sua, e ha pianto in innumerevoli occasioni nonostante la sua corazza da dura, ma non c'è niente per il quale abbia sofferto tanto quanto vedere la sua migliore amica che si sta uccidendo con le sue stesse mani. Ci sono dei giorni in cui prova, nei confronti di Noelle, un odio così intenso che pensa che potrebbe arrivare a farle del male fisico; la odia per il suo egoismo con il quale sta distruggendo tutto quello per il quale hanno lottato, la odia per il suo menefreghismo nei confronti della loro amiciza che forse non riuscirà a sopportare un peso così opprimente, la odia per la sua incapacità di vedere quanto l'errore di Zayn sia stato dettato da una dolcezza e da un sentimento verso di lei che nessuno ha mai provato nei confronti di Holly. La odia perchè potrebbe non essere sola -come invece lei sembra destinata ad essere- e invece sceglie di essere egoista e capricciosa.
Poi la notte passa e il suo desiderio di strangolare Noelle di provocarla con parole forti e violente se ne va via, e lei ritorna a provare compassione per la sua migliore amica e a tentare di convincerla a mangiare almeno quattro penne della sua pasta al sugo. Li chiama i giorni "normali", ma in realtà sono i peggiori, perchè almeno la rabbia che prova a volte riesce a farle dimenticare quella sensazione di completa inutilità che la pervade durante quei giorni di apparente tranquillità psicologica. Sarebbe disposta a fare qualsiasi cosa, qualsiasi davvero, pur di togliersi di dosso quella sensazione che la schiaccia, la soffoca e non le permette di comportarsi normalmente.
Manca circa un'oretta alla fine del suo turno in quel negozio che quel giorno odia ancora più del solito, e lei sta letteralmente scalpitando all'idea di uscire all'aria aperta; in casa con Noelle c'è Lena, perciò lei si può concedere una piccola passeggiata per le  strade affollate di Londra, prima di ritornare nel loro appartamento che ultimamente è diventato molto simile ad una prigione. Non si ricorda nemmeno più l'ultima volta in cui ha avuto il privilegio di avere del tempo per sè, di fare delle cose che le piacciano sul serio, eppure nemmeno l'idea di avere finalmentela possibilità di godere dei raggi del sole sulla sua pelle la rende pienamente felice.
«Buongiorno. » Una voce maschile e, diamine, fin troppo conosciuta dal suo corpo, richiama tutta la sua attenzione. Cerca di ignorare il magone che la soffoca all'altezza della bocca dello stomaco, e si limita ad alzare lo sguardo e a puntare i suoi occhi insolitamente spenti sul viso di Niall. Per la prima volta da quando lo conosce, Holly non ha alcuna voglia di vederlo, nè di parlare con lui; certo, il suo corpo percepisce chiaramente la sua presenza e sta danzando la conga al solo pensiero di poter posare gli occhi su quel viso ben definito, ma lei è stanca per un numero di cose troppo grande per avere la forza di discutere con lui.
Anche per lei quella sensazione -non avere voglia di vedere Niall Horan- è un qualcosa di completamente nuovo, quasi folle, e sa benissimo che non significa assolutamente la fine della sua cotta per il biondino; semplicemente, la faccenda di Noelle riscuote il suo interesse e le sta molto più a cuore di uno stupido irlandese che non ricambia i suoi sentimenti.
Per questo motivo Holly si limita a lanciare una lunga occhiata al nuovo arrivato nel negozio, stupendolo con il suo sguardo vitreo, per poi girarsi verso la sua collega, Sarah e richiamare la sua attenzione.
«Sarah, scusa, potresti occuparti tu di lui? Io non mi sento bene, penso che me ne andrò a casa. »  Niall apre la bocca per protestare, mentre Sarah si avvicina alla strana coppia di ragazzi, chiedendosi che cosa mai possa cercare un ragazzo del genere in un negozio completamente e inequivocabilmente femminile. Sia Sarah sia Niall, però, sono sconvolti dall'affermazione di Holly; la rossa non è una che "non si sente bene." E' una di quelle ragazze che preferisce svenire sul posto di lavoro, piuttosto che dichiararsi debole di fronte agli altri; inoltre, agli occhi attenti di Niall non sono sfuggite le occhiaie pesanti che circondano gli occhi di Holly, nè il viso pallido lasciato libero da ogni tipo di trucco.
Holly, la sua adorabile, allegra, appariscente e esagerata Holly, appare quasi sciatta, aggettivo che Niall non pensava avrebbe mai abbinato a quell'uragano di energia che gli ha sconvolto la vita; la segue con lo sguardo mentre, ignara dei suoi occhi puntati su di lei, infila un cappello nero in testa e mette la borsa di pelle marrone a tracolla. Poi, senza minimamente preoccuparsi della ragazza che gli sta di fronte e che ha iniziato ad illustragli i vantaggi dei leggins push-up, segue Holly fuori dal negozio; inizia a camminarle accanto, cercando di stare dietro al suo passo veloce mentre lei, dal canto suo, continua a guardare fisso davanti a sè nel vano tentativo di ignorare quegli occhi blu che le perforano il viso. Alla fine, quando lo sguardo di Niall su di lei diventa davvero troppo insistente e dio, troppo insopportabile per continuare a fingere di non essersene accorta, Holly si blocca in mezzo alla strada costringendo il ragazzo a fare lo stesso e a ricevere insulti dagli altri passanti, poco felici della loro decisione improvvisa.
«Che diavolo vuoi, Horan? » La voce di Holly esce in un modo strano, quasi stridula e rotta dalla stanchezza e Niall, che non aveva il piacere di sentirla da quasi un mese, ne viene sconvolto. Le guarda il viso pallido e non riesce a scorgere quella scintilla furba, quella luce maliziosa alla quale lei lo ha abituato e che è stata in grado di fottergli il cervello sin dal primo istante; per lui Holly è bella anche così, ma affonda comunque in una tristezza infinita, nell'incrociare i suoi occhi spenti.
«Stai bene, Hols? »  In realtà il motivo per  cui è piombato in quel negozio è un altro, non si è di certo fatto tutta quella strada a piedi solo per chiederle come sta; ma di fronte al suo viso pallido ed esausto, tutti i discorsi che aveva in mente di farle -su quanto le sia mancata in questo ultimo mese, ad esempio- sono inevitabilmente caduti sostituiti dall'ansia che gli procura vedere la sua Holly in quelle condizioni.
«No, non sto bene. » Risponde di fretta la rossa, desiderosa di concludere la discussione il più velocemente possibile e di levarsi quei dannatissimi occhioni blu di dosso. Nonostante sia ben decisa a non lasciare più che Niall Horan condizioni in qualche modo la sua vita, non può fare a meno di arrossire sotto il suo sguardo insistente.
«E'.. è per quello che è successo tra di noi? »  Niall non può fare a meno di sentirsi terribilmente in imbarazzo, sotto gli occhi annoiati di Holly e realizza che è la prima volta che la vede così di fronte a lui; infatti, nonostante abbia sempre cercato di nascondere il suo interesse per lui, Niall si è sempre accorto, fin dal primo istante, del modo in cui gli occhi di lei si illuminavano quando lo vedevano, o di come la sua parlantina diventasse un po' meno sciolta e volgare in sua presenza. Per la prima volta da quando si conoscono, lei non sembra per niente condizionata da lui, nè interessata ad avere una conversazione insieme.
«Dio, Horan, il tuo egocentrismo riesce sempre a sorprendermi, sul serio. Credi davvero che io abbia queste occhiaie perchè è un mese che non faccio altro che piangere disperata per colpa tua e passo tutte le mie notte a farmi consolare dalle mie amiche che continuano a ripetermi quanto io sia assolutamente meravigliosa e quanto tu sia assolutamente un coglione di prima categoria a non esserti accorto di quale meraviglioso fiore ti sei lasciato scappare? »  Holly è stanca, esausta ed incredibilmente triste, ma non ha di certo perso il suo cipiglio naturale. Non ha alcuna intenzione di farsi mettere i piedi in testa da Horan, nè tantomeno di fargli intuire il reale ruolo che lui e la sua ragazza ricoprono per quanto riguarda la tristezza che la assale e che non le permette nemmeno di respirare liberamente. Così, pronuncia quelle parole taglienti una dopo l'altra, con uno strano sorriso ironico che riesce chissà come a far comparire sulle sue labbra secche e spaccate dal vento londinese e che si incastra così alla perfezione tra le sue guance un po' smunte che Niall non riesce davvero a rattristarsi per il modo in cui lei gli ha parlato. In fondo, sa di meritarsi ogni cosa, ogni cattiveria ed ogni sguardo deluso che lei gli riserva.
«Cos'hai, allora?»  Si limita a chiederle, incassando malamente il colpo infertole dalle sue parole.
Holly, invece, decide di essere magnanima almeno per una volta con lui, e di lasciargli passare quell'allora che lascia intendere quanto lui trovi assurda che lei possa essere così incredibilmente esausta per qualcosa che non sia lui e la loro stupida non-relazione. Così, prima di iniziare a parlare prende un bel respiro, riuscendo così ad evitare di vomitare su di lui tutta la sua frustrazione e rabbia che -nonostante cerchi di mascherare con l'indifferenza- la assale a causa sua.
«C'è tutto il resto, Horan, tutto il resto. E ora, se permetti, devo tornare a casa.» Gli lancia un'ultima occhiata di sbieco, prima di sistemarsi la tracolla sulla spalla e voltarsi per allontanarsi da lui, dai suoi capelli biondi e da quei dannatissimi occhi blu che si sono allargati per lo stupore, nel sentire le parole con cui gli ha risposto.
Forse è perché non l'ha mai sentita così sconfitta, forse perché quegli occhi spenti non le appartengono proprio o forse semplicemente perché lui è Niall Horan e lei è la sua Holly e lui proprio non ci riesce a lasciarla andare via così, anche se in cuor suo sa che sarebbe meglio farlo. Qualsiasi sia la motivazione, Niall allunga la gamba e con un solo passo ricopre la distanza che già lo divideva dalla rossa, parandosi ancora una volta di fronte a di lei, i loro corpi vicini come non lo erano da tempo. Le punta di nuovo quei fari blu sul viso, precisamente in un punto indefinito tra le sue sopracciglia, perché è davvero codardo come dice lei e quello sguardo proprio non riesce a sostenerlo, nemmeno questa volta.
Lei sbuffa e muove un passo a destra per sfuggire al corpo di lui che la intrappola e così Niall si trova a dover agire all'ultimo minuto, un po' di sorpresa e perciò non sa nemmeno cosa le dice, come glielo dice, prima che lei dopo un'ultima occhiata gelida si allontani di nuovo e definitivamente da lui.
Holly, al contrario, ricorda tutte le parole che lui le ha sussurrato così piano che si è dovuta sforzare per distinguerle l'una dall'altra e < Mentre apre la porta di casa e già sente il vociare della televisione dalla quale Noele non si stacca mai, Holly pensa che è la prima volta che Niall Horan fa un passo verso di lei e le dimostra che forse, almeno un po', a lei ci tiene. E' anche la prima volta, però, che Holly non è dell'aiuto di Niall che ha bisogno.

Qualche ora più tardi, Lena si trova in casa di Harry Styles per la seconda volta nella sua vita. Holly è tornata a casa e l'ha praticamente costretta a lasciare il loro appartamento per trascorrere almeno una serata di libertà con il suo adorabile fidanzato; il fatto che i due non si siano ancora baciati e che Harry abbia da tempo smesso di provarci con lei, infatti, non scoraggia Holly dall'appioppare al riccio quel nome.
La casa di Harry è accogliente, e questo Lena lo può constatare sin dal primo istante in cui vi mette piede; le pareti sono dipinte con un adorabile color pesca, forse poco virile ma che riesce a colpire positivamente il gusto estetico della ragazza. Ovunque sono sparpagliati dei fogli su cui lei nota subito la scrittura disordinata ma aggraziata di Harry, ed adesso che lui si è chiuso in cucina congedandosi con la scusa di delle patate che devono essere messe in forno, Lena deve davvero fare i conti con la sua curiosità, che la spingerebbe ad afferare almeno uno di quei fogli. Pensa che se riuscisse a leggere almeno qualche frase scritta dal pugno di Harry, potrebbe arrivare  a capire quali pensieri si nascondono sotto quella enorme nuvola di ricci scuri; perchè lei, Harry, non l'ha mica capito. Non ha capito i suoi sguardi, le sue parole che riescono sempre a spiazzarla, non ha capito i suoi tentativi di avvicinarsi a lei che piano piano diminuiscono sempre di più, non ha capito -soprattutto- perchè ancora non l'abbia baciata. Non ha nemmeno capito questo suo invito a cena, che è riuscito per qualche secondo a distogliere la sua attenzione dalla sua migliore amica che non mangia, non parla e non vive.
Sente un rumore di pentole e di stoviglie provenire dalla stanza nella quale è scomparso pochi istanti prima Harry e permette alle sue labbra di aprirsi in un sorriso, dopo tanto, troppo tempo che non dava loro questa concessione; poi, lasciando intravedere forse per la prima volta  in vita sua un lato quasi schizofrenico che non pensava nemmeno le appartenesse, il suo sorriso si spegne e i suoi occhi tristi si riempono di lacrime. Non ha mai pianto in quel lungo mese, Lena. Lei non piange mai, e sa che se Holly o Noelle la vedessero piangere crollerebbero completamente; così lei non si è mai concessa il lusso di lasciarsi andare a quella tristezza che non riesce a scrollarsi di dosso, per paura di gettarne ancora di più sulle sue amiche.
E' fatta così Lena. Preferisce soffrire un po' di più lei, piuttosto che complicare ulteriormente le cose ad Holly e Noelle. Adesso, però, lontana dai loro sguardi che la cercano per trovare rassicurazione, in quella casa piccola ma che, dio, ha quel dannato profumo che la fa impazzire, non riesce più a trattenersi; appoggia i gomiti sulle gambe fasciate da un paio di jeans chiari mentre le mani affondano nei suoi ricci scuri e il labbro le incomincia a tremare in modo davvero patetico. Non è una da singhiozzi e lamenti, il suo pianto è dignitoso e silenzioso, proprio come lei, e anche questa volta non si smentisce; non sa nemmeno perchè ci sono quei lacrimoni che scendono come pioggia fitta sulle sue guance, non sa perchè sia scoppiata proprio in quel momento, proprio la prima volta che aveva un istante libero e per sè. Lena piange come non faceva da quella volta che, a 8 anni, sua mamma le aveva buttato la sua bambola preferita per rimpiazzarla con una nuova, e si sente davvero ritornare bambina, con il respiro che le si fa corto e la bocca bagnata piena di un retrogusto amaro.
«Lena?»
Harry è appoggiato allo stipite della porta che divide la cucina dal salotto, in mano due calici pieni di vino bianco e un'espressione incerta e preoccupata che gli inasprisce i lineamenti. Lena solleva il viso lentamente, sperando in una qualche magia che ricomponga la sua immagine; è evidente che non avrebbe mai voluto farsi vedere in una condizione simile da Harry Styles che riesce ad essere incredibilmente e fastidiosamente perfetto anche con un paio di pantaloni della tuta bucati all'altezza della coscia.
«Stai bene?»  Harry le si avvicina, appoggiando con un gesto distratto i bicchieri sul tavolo e inginocchiandosi per terra proprio di fronte a lei; punta i suoi occhi verdi e preoccupati su quelli dello stesso colore di Lena e le accarezza lentamente una mano.
Harry si è sempre giudicato un ragazzo abbastanza intelligente, nella media insomma, ma Lena ha la capacità di farlo sentire la persona più stupida sulla faccia della terra; il modo in cui il suo sguardo smeraldo si posa sul suo viso, quasi si aspettasse sempre chissà quale meraviglia da lui, i discorsi in cui si lancia a volte riguardo all'arte, i musei e la musica classica, la quantità di libri che ha letto e su cui è in grado di iniziare un dibattito in qualsiasi momento. Harry non può fare a meno di constatare la sua evidente inferiorità, davanti alla meraviglia di Lena.
Per la prima volta da quando la conosce, però, l'aurea di perfezione che sembra circondarla perennemente è caduta, non c'è più, e Harry si rende conto che, per quanto meravigliosa e straordinaria, Lena non è altro che una ragazza, un essere umano; la guarda con nuovi occhi, Harry, e la scopre ancora più bella, con gli occhioni lucidi che strabordano lacrime e le guance rigate di mascara.
«Scusa, io non so cosa mi sia successo, giuro.. »  La ragazza inizia a tamponarsi gli occhi con un fazzoletto che magicamente si è materializzato sulle sue gambe, ennesima dimostrazione dell'attenzione che il riccio le riserva in ogni occasione. «E' solo che.. le cose con Noelle non vanno bene, anzi vanno proprio di merda, lei non mangia e non parla praticamente mai, non ho passato l'esame di Martedì come ho detto a tutti – e qui Harry sbarra gli occhi- perchè non mi sono nemmeno presentata, tu non mi hai ancora baciata e probabilmente non vuoi nemmeno farlo mentre io sto tipo impazzendo all'idea, Holly sembra sempre sul punto di commettere un omicidio e Zayn mi chiama tutti i giorni per sapere come sta Noelle e io mi sono stancata di doverlo consolare. » Lena prende un bel respiro, dopo aver elencato in un solo fiato e con la velocità di una mitragliatrice ogni singolo elemento che l'ha portata a scoppiare; è così presa dalle sue parole e dai suoi problemi -per una volta nella vita- che non si rende conto di quanto Harry si sia avvicinato ancora di più a lei, gli occhi che gli brillano di dolcezza. << In realtà, credo di essere stanca di dover consolare tutti. Per una dannatissima volta nella mia vita, mi piacerebbe essere io quella che gli altri consolano. » Mentre finisce di parlare, sa benissimo che il suo discorso potrebbe essere subito catalogato come egoista, ma sa altrettanto bene che Harry capirà perfettamente quello che lei intende; Lena adora esserci per gli altri, è la sua natura e non potrebbe fare altrimenti ma, ogni tanto, apprezzerebbe ricevere almeno la metà di quello che dà.
Harry la guarda qualche secondo negli occhi, cercando di trovare delle parole in grado di riassumere la marea di sensazioni che lo hanno investito nel sentire i pensieri di Lena. Alla fine, però, si arrende, convinto di non poter dire nulla che possa anche solo essere all'altezza di quello che ha detto Lena, di quello che è Lena. Così, con un gesto fulmineo di cui la ragazza non si rende quasi conto, si appoggia con le sue mani grandi sulle sue ginocchia, facendo leggermente pressione su di esse per sporgersi con il viso verso di lei. Lena ha pensato molte volte a come sarebbe stato baciare Harry Styles e altrettante volte aveva pensato che non lo avrebbe mai saputo, ma adesso finalmente lo sa, perchè Harry avvolge il suo labbro superiore con la sua bocca, stuzzicandola piano con la lingua. Non è un bacio tranquillo e posato, per niente, ma è esattamente quello di cui entrambi avevano bisogno; Harry aveva bisogno di un bacio così, per poterle dire tutte le cose che non riesce ad esprimere verbalmente. In quelle labbra che si modellano l'una sull'altra ci sono milioni di parole; c'è dentro un "stai tranquilla, ci sono qui io." un "mi piaci ma non ho il coraggio di dirtelo" un "dio, quanto sei bella" e perfino un "mi si sta bruciando il pollo sulla padella ma non me ne frega niente perchè è troppo tempo che volevo sentire che sapore hanno le tue labbra". Lena capisce tutto, come al suo solito, e sorride tra un bacio e l'altro, sommersa dal profumo di Harry e dalle sue labbra che sanno di vino e di un sapore nuovo, che sta assaggiando per la prima volta e che sa già diventerà una sorta di ossessione, per lei.
Piano piano si staccano, assaporando ancora la perfezione intrinseca nel momento appena trascorso, gli occhi ancora socchiusi e le labbra distese in un sorriso sereno, tranquillo. Lena sente la pace rimpossessarsi di nuovo del suo corpo, dopo quel piccolo sfogo che l'ha sconvolta molto più del dovuto, e pensa che tutto può sistemarsi davvero, ora che Harry l'ha baciata. Lui, dal canto suo, vorrebbe passare tutto il resto della sera a ricoprirla di baci ma pensa che sia arrivato il suo momento di dire qualcosa, anche se non può nemmeno lontanamente sperare di dire qualcosa di sensato dopo aver dato il bacio più bello della sua vita.
«Lena, io voglio baciarti sin dalla prima volta che ti ho visto in quella pizzeria. » Dichiara, adesso un po' più sicuro, mentre lascia che un sorriso divertito increspi le sue labbra al ricordo del loro primo incontro. «Stavo solo cercando di capire se saresti scappata disgustata nel caso io lo avessi fatto.»  Spiega poi, in risposta ad una domanda che Lena non ha pronunciato ma che, lui lo sa, le è balenata nel cervello.
«E ti ci sono voluti 4 mesi per capirlo?»  Lo prende in giro lei, una risata che distende il suo viso e che la rende bellissima, sotto gli occhi incantati di Harry; adesso che lo può fare, adesso che è certo che la ragazza non si ritrarrà, il riccio non resiste alla tentazione e si sdraia sul divano, facendo distendere Lena sopra di lui ed inizia a prendersi cura di lei come da tempo avrebbe voluto fare.
La puzza di bruciato si diffonde nell'appartamento dopo circa dieci minuti, i ricci di Harry le solleticano il viso e Lena sente di avere tutto il trucco sbavato a causa del pianto di qualche momento prima, ma le va bene.
Harry Styles la sta consolando, e questo le sta  bene.
Decisamente bene.

 

Hola chicassss :3
Lo so, sono in un ritardo imbarazzante ma come forse alcune di voi sanno ho avuto il computer rotto in questo periodo e quindi non sono riuscita a pubblicare nè a rispondere a tutti i messaggi che mi avete mandato, scusatemi tutte!
Come ho visto, il capitolo scorso vi ha stupito tutte, e sono davvero davvero contenta di questo perché era proprio l'effetto che volevo ottenere. Come ho già detto, la scena dello scorso capitolo era quella su cui ho basato l'intera storia e volevo farvela leggere sin da subito, quindi per me era davvero un capitolo importante e sono così felice che voi l'abbiate apprezzato.
In questo nuovo, come avete notato, si vedono le conseguenze di ciò che è successo tra Noelle e Zayn.
So che molte di voi nei commenti hanno detto che speravano che Noelle non smettesse di nuovo di mangiare e invece -clichè, lo so- è proprio quello che è successo, purtroppo. Mi è piaciuto scrivere dei punti di vista di Holly e Lena e mostrare come per loro davvero Noelle sia il centro del mondo.
Abbiamo una scena Holly-Niall che non piacerà tanto ai fan della coppia perché Holly si mostra un po' scontrosa -ERA ORA!- e una Lena-Harry all'insegna dello zucchero, proprio!
Niente, spero vi piaccia e vi voglio davvero bene!
Chiunque volesse conoscermi/parlarmi/contattarmi/qualsiasi cosa mi trovate su facebook al nome Straightandfast Efp :3
Chiara

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Capitolo 20
*** Ma qualcuno lassù, mi ha guardato e mi ha detto, io ti salvo stavolta, come l'ultima volta. ***




Skinny love.



La tapparella è tirata giù, impedendo al sole luminoso che caratterizza le due del pomeriggio di entrare nella camera; alcuni raggi coraggiosi si infiltrano da una fessura laterale, ma vengono bloccati dalla doppia tenda tirata con decisione con la quale Noelle si è assicurata che nessun segno della giornata splendida che c'è fuori possa penetrare nella sua stanza.
Lei è distesa sul letto a pancia in su, gli occhi sbarrati e circondati da delle occhiaie pesanti dovute alla mancanza di sonno, i capelli sciolti sul guanciale bianco che le incorniciano la testa, facendola assomigliare alla testa di serpenti di quella Medea di cui le hanno parlato qualche anno prima a scuola. Non mette piede fuori di casa da 13 giorni, e non ha alcuna intenzione di farlo nell'immediato futuro. Non parla con nessuno, nemmeno con Holly e Lena, da tre giorni, perchè non ha nè la voglia nè la forza per farlo. Non mangia nulla da cinquantanove ore, e dopo molti mesi sta provando di nuovo la sensazione strana e appagante di avere la pancia completamente vuota. Il suo corpo è privo di ogni forza, tanto che perfino muovere un dito per grattarsi la guancia le costa una fatica immensa, tanto che perfino pensare diventa troppo difficile, tanto che ha l'impressione che la sua testa galleggi in uno spazio privo di gravità.
La sua vita è di nuovo scandita dai numeri che le si parano di fronte al viso e che danno un senso a qualsiasi suo gesto, a qualsiasi istante che trascorre inerme su quel  letto. 1 come il giorno che ha trascorso senza nemmeno aprire bocca, 2 come le volte in cui la sono venuta a visitare i suoi psicologhi in quel periodo, 7 come i pezzi di formaggio con i quali si è riempita lo stomaco l'ultima volta, 30 come i capelli che ha trovato sul guanciale il giorno prima, 69 come i giorni trascorsi dall'ultima volta che ha incrociato gli occhi scuri di Zayn Malik.
Non sa che giorno della settimana sia, ha perfino difficoltà a ricordarsi in che mese dell'anno si trovi, ma trova comunque estremamente fastidioso tutto quel sole ingiustificato che cerca prepotentemente di fare capolino in camera; non vuole sentire il suo calore sulla pelle, non vuole tentare di scaldarsi le ossa che –più per la tristezza che per la mancanza di calorie- sembrano avvolte da un gelo perpetuo. La vita la annoia come faceva un tempo, e non prova alcun interesse nello scostare le tende scure per provare a occhieggiare fuori dalla finestra e scorgere un segno di vita qualsiasi; un uccellino che vola, una bimba che corre, un uomo in giacca e cravatta.. E' da settimane ormai che non vede una forma di vita diversa dai suoi amici, e non le manca per niente; se c'è una cosa che ha capito in quel periodo di isolamento è che le persone entrano nella tua vita, ti coinvolgono e poi ti feriscono, per lasciarti marcire in un angolo e lei non vuole sentirsi in quel modo mai più.
Sente Lena ciabattare in corridoio, diretta in bagno e dopo pochi secondi sente il getto della doccia e il rumore rilassante dell'acqua che scorre e che si infrange contro le pareti del box doccia; pensa che sono almeno 8 giorni che non fa una doccia come si deve, ma la stanchezza che la assale continuamente non le permette nemmeno di infilare una mano tra i capelli per constatare il loro livello di ingarbugliamento. Sa solo che sono poco lucenti, ovviamente, e che i 30 che ha trovato sul guanciale qualche giorno prima sono solo un anticipo di tutti quelli che perderà nel corso delle prossime settimane.
L'anoressia -che in quegli ultimi giorni urla forte come faceva nei primi tempi- la incattivisce, la costringe a rispondere male e in modo acido alle sue migliori amiche, che pure si stanno riducendo a degli zombie per aiutarla, giorno e notte.
Il fatto è che Noelle non è sicura di voler essere aiutata, di voler essere salvata. Non adesso, almeno. E' così stanca di tutto, così annoiata da tutto che vorrebbe solo essere lasciata in pace; non riesce a trovare interessante niente, nemmeno un bel libro che per essere letto richiederebbe uno sforzo troppo grande, nemmeno le battute di Holly e i bronci di Lena, nemmeno il tè verde ed il suo odore che gira per casa nonostanta lei non lo beva più.
Non c'è niente che riesca a farla uscire dallo stato di completa apatia nella quale si trova immersa, assolutamente niente.  Si sente un giocattolo rotto, mal funzionante, che è stato abbandonato in un angolino buio dove non passa nessuno, con l'unica differenza che è lei stessa ad essersi lasciata abbandonare, è lei stessa che si è rintanata nel suo rifugio buio e lontano dagli altri. Certo, ci sono Holly e Lena che periodicamente entrano in camera sua (Noelle ha smesso da tempo di contare, ma pensa che le loro visite avvengano almeno venti volte al giorno nonostante la sua richiesta di essere lasciata sola) per cercare di farle mangiare qualcosa, c'è Harry che la viene a trovare per investirla del suo profumo forte e di mille discorsi sulla necessità di risollevarsi, ci sono perfino Louis ed Eleanor che passano una volta alla settimana -ultimamente anche più spesso- riempendo quell'appartamento silenzioso delle loro risate e battute, che riescono solo a rendere ancora più triste l'atmosfera quando poi se ne vanno.
Non posa un piede su una bilancia da quelli che sembrano essere secoli, ma sa per certo che il suo peso è davvero vicino a il minimo che abbia mai raggiunto nei suoi "tempi d'oro"; lo sa perché se sta sdraiata a pancia in su, proprio come è adesso, i pantaloni le rimangono sospesi come da un filo invisibile, tirati su dalle ossa del bacino che sporgono e tra le quali il ventre sembra una fossa di pelle. Lo sa perchè pochi giorni prima è riuscita a scorgere un'occhiata di disgusto che Holly non è riuscita a controllare, non aspettandosi di trovarsela in piedi di fronte allo specchio. Ancora una volta, non è più semplicemente Noelle. Ancora una volta, si è ridotta ad essere Noelle l'anoressica, ma questa volta davvero ha paura di non riuscire a trovare le forze per risollevarsi.
Ogni tanto ci pensa, a Zayn Malik, anche se non spesso.
Non è più arrabbiata con lui, o almeno non come lo era subito dopo aver scoperto ciò che ha fatto;  la rabbia è un sentimento che richiede troppe forze, troppo vigore e lei non ne ha alcuno.
Le piaceva, Zayn Malik, e forse un po' le piace ancora, ma non pensa mai a come possa stare, se continui a lasciare tracce sulla pelle della gente, se sia poi riuscito a riparare la porta del bagno che rimaneva sempre aperta. L'anoressia rende egoisti, e questo Noelle lo ha sempre saputo, perciò non si sforza nemmeno di fingere di interessarsi di lui, dei suoi sentimenti e delle sue emozioni.
E' ancora fermamente convinta che lui abbia sbagliato a comportarsi come si è comportato, ed è sicura che se potesse rivivere quel momento di mesi prima si arrabbierebbe esattamente come ha fatto; ha sempre considerato Zayn un impiccione e ficcanaso, sin dalla prima volta che l'ha visto cercare di attirare la sua attenzione nel palazzo di fronte al suo, ma non aveva mai preso in considerazione l'idea che il suo ficcanasare in giro avrebbe potuto ferirla a tal punto.
Anche se finge di non provare nessun emozione, niente di niente, nei suoi confronti – nemmeno rabbia -, ci sono delle volte, delle sere, in cui la sua stupida e debole mente non può fare a meno di rifugiarsi nel ricordo delle giornate passate con lui; ricorda la prima volta che l'ha visto, il ciuffo nero che gli ricade sugli occhi e che lui scosta con un gesto veloce della mano, quasi infastidito. Ricorda le sue gambe magre, le ginocchia un po' appuntite che spuntavano sempre dai suoi skinny jeans, ricorda quel maglione bordeaux bucato proprio sotto il braccio. Ricorda le sue Marlboro rosse, il modo in cui le sfilava dal pacchetto come se stesse pregustando chissà quale piacere e ricorda perfino il colore del suo accendino, nero con una piccola striscia verde. A volte si trova a sorridere nel rivivere tutte le volte in cui se l'è ritrovato sul pianerottolo di casa, il modo buffo in cui incastrava la lingua tra i denti inferiori quando rideva e il naso accartocciato e pieno di rughette quando non capiva qualcosa. Ci sono dei momenti in cui addirittura riesce di nuovo a percepire il suo odore forte, e le sembra quasi di poter sentire le carezze delle sue mani sempre sporche di inchiostro su di lei.
Anche se continua a fingere di non aver mai provato nulla, per lui, non può certo negare che loro due, insieme, stavano bene. Stavano bene soprattutto quando erano soli, quando nessuno dei due doveva parlare ma potevano rinchiudersi nei loro silenzi, camminare uno a fianco all'altro e godere di una tranquillità che nessuno dei due riusciva a sperimentare molto spesso. In ogni caso, stavano bene anche insieme agli altri, perché ognuno dei due riusciva ad incastrarsi meglio nella coltre di parole dei loro amici, se avevano la consapevolezza di essere l'uno accanto all'altro. Almeno a se stessa, è ri6uscita in parte ad ammettere che lei e Zayn erano la cosa più vicina all'amore che lei abbia mai sperimentato, e sa anche che, se non fosse successo quello che è successo, probabilmente lui sarebbe riuscita a ripararla.
A dire la verità, ha capito molte cose in quel periodo; cose riguardo a se stessa, più che altro, e di conseguenza riguardo al suo rapporto con gli altri, amici o presunti fidanzati.
Per esempio, ha capito che una come lei, una che è nata già rotta, già sbagliata, una che la prima cosa che ha fatto uscita dalla pancia della mamma è stata pisciare in faccia al medico, è una che è destinata a fare casini nella vita degli altri.  A dire la verità forse questo l'ha sempre saputo, ma non aveva mai compreso pienamente quanto questa fosse una condizione permanente senza la quale lei non potrebbe esistere; Noelle è quella che porta casini, quella che ti fa stare male come una merda sempre ed in ogni caso. E' per questo che ha capito anche che, una come lei, non può proprio cambiare; può tingersi i capelli di un verde scuro per fingere una sicurezza che non ha, può ricoprirsi il corpo di frasi che inneggiano all'autostima ma non sarà mai fiera di quella che è, di come è, può ridere a bocca aperta come se non le fregasse niente dei suoi denti un pò storti ma nel suo intimo sa che quel complesso non se lo toglierà mai, qualunque cosa succeda.
Così è inutile che lei si sbatta tanto a fingere di essere normale, una matta come Holly o una pacata come Lena, perchè lei non è niente di tutto questo; forse le manca qualcosa, o forse ha qualcosa in più, questo ancora non l'ha capito, ma ciò che è sicuro è che la sua condizione -quella per la quale si sente sempre così fuori posto, così sbagliata in qualsiasi contesto si trovi- non può cambiare.
Ed è per questa conclusione alla quale è arrivata che adesso si trova senza forze sdraiata sul suo letto che sembra non appartenerle più; sa che le sue amiche e i suoi psicologhi pensano che lei si sia ridotta in quello stato a causa di quello che è successo con Zayn, ma non è così. Zayn è solo una parte dei motivi per i quali ha deciso che non avrebbe lottato, non lo avrebbe proprio fatto più, perchè tanto non ne vale la pena. Ciò che è successo con lui è stata semplicemente la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso; con lui, si era illusa di avere finalmente trovato la sua persona -sì, potrebbe aver fatto indigestione di Grey's anatomy la settimana precedente-, quella che avrebbe potuto salvarla da se stessa e riaggiustarla.
Ciò che è successo con lui, l'ingranaggio del loro rapporto che si è come inceppato, le ha fatto capire che Zayn non può essere quella persona semplicemente perchè quella persona non esiste; non c'è nessuno che possa salvarla.
Sa che probabilmente anche Lena ed Holly sono arrivate a questa conclusione, non sono stupide, e da qualche parte nel loro subconscio devono saperlo per forza, ma si ostinano a rifiutare quest'idea, continuando a provare  ad aiutarla, a salvarla.
Improvvisamente, i suoi pensieri confusionari e leggermente distorti dalla sua mente attaccata dall'anoressia vengono interrotti da una fitta profonda alla pancia, così forte che Noelle si siede sul letto di scatto piegandosi leggermente in avanti per il dolore; mentre un'altra fitta le scuote il suo corpo debole, sbarra gli occhi con un misto di terrore e sollievo perchè lei, quel dolore, lo conosce bene. Sa cosa succederà fra qualche secondo, lo sa perchè l'ha già vissuto almeno altre tre volte nella sua vita, lo sente dalla vista che le si fa appannata, gli arti che non le rispondono e le mani che iniziano a tremare come se fossero prese da chissà quale crisi.
È per questo, è perché sa già cosa sta per succedere, a quale punto è arrivata che, a dispetto delle sue ultime elucubrazioni sulla sua inutilità su questo mondo e tutto il resto, si alza in piedi nel modo più veloce e scattante che la sua condizione fisica le permette, e si dirige a tentoni verso la porta della sua camera. Con uno sforzo immane che le riesce solo grazie alla disperazione che prova, si trascina lungo il corridoio, appoggiandosi con entrambe le mani al muro mentre la testa gira, gira, gira e non si ferma più. Noelle si sente come in un trip riuscito male, come quando l'alcool che circola nelle vene è troppo e non si riesce a distinguere nulla; a gattoni sul pavimento continua a strisciare verso la porta del bagno, dalla quale proviene ancora lo scrosciare dell'acqua della doccia di Lena. Sente le mani che le fanno male per lo sforzo di sorreggere tutto il corpo, le gambe che le tremano così forte che si scontrano le une con le altre e ormai non vede davvero più niente, perchè la vista da appannata si è fatta completamente oscurata. Si appoggia con la testa contro il muro freddo e aspetta, con la stupida speranza che Lena chiuda quella dannatissima acqua e la venga a salvare ancora una volta.
Sette minuti e quarantasette secondi dopo, Lena avvolta nell'asciugamano bianco e con gli occhi lucidi per il vapore presente nel bagno, apre la porta.
L'urlo che fuoriesce dalle sue labbra sbalordite quando vede il corpo della sua migliore amica tremolante e accasciato ai suoi piedi risuona in tutto l'appartamento, esprimendo un'unica parola, un unico sentimento: disperazione.

 

Ciao belle!
So di essere in un ritardo davvero esagerato, ma purtroppo questo è un periodo infernale, per me. Sono piena di esami e lavoro in continuazione, quindi purtroppo ho davvero poco tempo per potermi dedicare alla storia.
Comunque, oggi ho la mattinata libera, perciò ho un po' di tempo per Noelle e Zayn.
In questo capitolo, purtroppo, vediamo solo il punto di vista di Noelle che è proprio a pezzi, poverina, Certi punti potranno sembrarvi anche discordanti tra di loro, ma l'ho fatto proprio per rendere il casino che ha in testa Noelle e che la sta mettendo in confusione ancora di più del solito. Detto questo, il capitolo è solo di passaggio, e dovrete aspettare il prossimo perché succeda qualcosa di significativo.
Sappiate che mancano ancora solo due capitoli, e poi probabilmente scriverò una One-shot ambientata qualche anno dopo; ahimè, anche questa storia è quasi arrivata alla sua fine :/
Nel frattempo, ho scritto una nuova Fan Fiction, si chiama Elastic Heart ed io ci tengo davvero moltissimo, quindi mi farebbe super piacere se ci deste un'occhiata.
Ho pubblicato anche un'altra storia, scritta a quattro mani con Zeta e che trovate sul suo profilo, si chiama Road Trip ed è sui 5SOS, nel caso ci fosse qualche fan qui :)
Visto che il capitolo è interamente dedicato a lei, vi lascio con una foto di Elle!
Grazie comunque per ogni cosa, vi voglio bene
Chiara

 

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Capitolo 21
*** Fix you. ***


 

 

“She came home from the hospital after her father passed covered in tears.
I started crying and kept asking her ‘What can I do for you? Tell me how I can help’…And she looked up at me and said ‘Just hold me, cause you’re the only thing that can fix me right now. " 
Chris Martin sull'ispirazione di 'Fix you'





Zayn odia gli ospedali, lo ha sempre fatto.
Solo la vista di quel bianco asettico e di quelle camere impersonali e tutte uguali riesce a fargli venire i brividi dalla paura; il fatto che sua madre sia un'infermiera e che dunque passi circa 3/4 della sua vita tra quelle stanze che lui tanto odia non lo ha portato a migliorare il suo rapporto con esse, anzi.
Adesso, però, seduto su una scomodissima sedia posta sul lato destro di un corridoio lunghissimo all'interno di uno degli ospedali più famosi di Londra, Zayn sta pensando a tutto tranne che all'odio che prova nei confronti di tali strutture. In realtà, a dire la verità, ma proprio tutta la verità, non sta pensando proprio a niente.
La sua mente si è svuotata da ogni pensiero -il nuovo cd dei Kodaline che deve andare a comprare, il tatuaggio che ha in progetto di portare a termine fra qualche giorno, le sigarette da comprare- da esattamente quattro ore e ventiquattro minuti. Il suo cervello sembra non funzionare più da quando il suo cellulare ha iniziato a vibrare sul comodino della camera da letto e il nome di Lena si è stagliato a grandi lettere sullo schermo illuminato; non riesce nemmeno a ricordare cosa esattamente le abbia detto la ragazza, ricorda solo i suoi respiri trattenuti come quelli di chi sta cercando disperatamente di non piangere e il rumore sordo del telefono che tocca terra, dopo essere scivolato dalle sue dita incredule. Non sa come è arrivato in quel dannatissimo ospedale, probabilmente vi  è stato trasportato da Lena e Holly, e se qualcuno glielo chiedesse probabilmente non saprebbe nemmeno indicare a quale piano dell'edificio si trovi, il nome del corridoio o quello dello stesso ospedale. Quello che è fisso nella sua testa, incollato alle pareti della sua mente con l'attack, è che in una di quelle anonime stanze tristi c'è Noelle, incosciente ed incredibilmente magra. Zayn non ha potuto vederla, nessuno ha potuto farlo, e così non gli rimane niente a cui appigliarsi, solo gli occhi grandi di Holly pieni di un terrore che non le ha mai visto addosso, e le mani piccole di Lena che gli stringono il braccio con un calore tale che Zayn inizia davvero a capire cosa intendeva Noelle quella volta che aveva definito Lena "il suo sole personale".
Lena e Holly non hanno fatto altro che ripetergli, a intervalli regolari, che non è colpa sua, che non si deve considerare  il responsabile di ciò che è successo; gli dicono che Noelle era in caduta libera già da un pezzo prima di conoscere lui e che molto probabilmente l'equilibrio che si era illusa di aver trovare non era altro che un qualcosa di temporaneo, di poco stabile. Zayn le ascolta, annuisce alle loro parole e riesce perfino a sorridere ad una battuta sussurrata da Holly ma dentro di sè solo lui sa ciò che sta provando; non importa quanto le due ragazze cerchino di rassicurarlo, Zayn sente comunque una voragine all'altezza della bocca dello stomaco che gli impedisce di respirare, di parlare, di pensare.
Nella sua mente ci sono solo gli occhi grandi di Noelle spaventati, feriti, nel momento in cui ha scoperto che lui aveva sempre saputo ogni cosa su di lei e la sua malattia; pensa che quello sguardo non riuscirai mai a dimenticarlo perché mai niente gli è sembrato disperato quanto quegli occhi scuri ed infiniti. Ed ora che sono arrivati a questo punto, ora che è seduto su quella dannatissima sedia bianca di fronte alla stanza di ospedale in cui hanno ricoverato di urgenza Noelle, Zayn si chiede che diavolo volesse fare con tutte quelle ricerche; per la prima volta si chiede il motivo di tanta curiosità, della sua ingordigia quasi infantile nel recuperare il maggior numero di notizie possibili. Sa di aver sbagliato, ma sa anche che i suoi intenti erano mossi solo dalla volontà di capirla, di aiutarla; per lui Noelle è sempre apparsa come un mistero intricatissimo, uno di quei gialli di cui non riesci ad afferrare nulla e anche quando arrivi a leggere il finale fatichi a capirne il senso, gli intrecci. Cercare notizie su stupidi siti internet, parlare con i suoi dottori, arrivare a spiarla durante i pasti erano tutte azioni attraverso le quali lui sperava di poterla capire un po' di più; si era illuso che, arrivando a comprendere fino in fondo la sua malattia, avrebbe potuto capire meglio i suoi sbalzi di umore, il suo avvicinarsi e ritrarsi improvviso che lo faceva uscire di testa, la sua freddezza e timidezza seguita da una sfacciataggine in grado di gareggiare con quella di Holly.
Solo adesso capisce che la bellezza di Noelle sta proprio in quello, nel suo mistero. Capisce che non ci avrebbe perso la testa fino a quel punto, fino al punto di sentire la mancanza perfino del mignolo della sua mano destra, se lei non fosse stata così sin dall'inizio. Capisce che ha cercato di risolvere un mistero che non può essere risolto, che non deve essere risolto, perlomeno non da lui.
Non può sapere cosa sia accaduto davvero nella testa di Noelle quando ha scoperto quello che lui le aveva tenuto nascosto in tutti quei mesi ma lì, seduta stante, in quei corridoi che ha sempre odiato con tutto se stesso e nei quali si era ripromesso di non camminare mai, decide che per una come Noelle, per una che si muove come lei, che parla come lei e che, dio, ride come lei, vale la pena di lottare.
Alle 17.14 di Lunedì 12 Marzo, Zayn Malik decide che per la prima volta in vita sua lotterà.
Passano altre tre ore prima che la porta bianca dietro alla quale si nascondono le più grandi paure di Zayn si apra per la prima volta. Durante quell'arco di tempo è arrivato Harry, la camicia ancora più stropicciata del solito e un velo di preoccupazione in grado di gettare un'ombra sui suoi occhi verdi e limpidi che rende il suo sguardo tormentato. Non dice niente quando arriva, si limita a sedersi per terra accanto a Lena e a prenderle con delicatezza una mano fra le sue, dopo aver rivolto un cenno leggero in direzione di Zayn e Holly. Quest'ultimo non ha potuto fare a meno di apprezzare ancora una volta la spiccata sensibilità di Harry che ha compreso perfettamente i bisogni di tutti; Lena lo voleva accanto, Holly e Zayn, al contrario, hanno solo bisogno di silenzio, nient'altro.
Lui non sa descrivere la sensazione che prova quando finalmente una dottoressa dai capelli rossi esce dalla camera in cui è stata ricoverata Noelle; si sente come se il suo equilibrio fosse precario, in bilico tra la disperazione e la speranza. Alza gli occhi lentamente, impaurito di ciò che potrebbe trovare nascosto tra le rughe dolci del viso della dottoressa, come se tra di esse potesse esserci nascosta la risposta alle sue preoccupazioni.
«Voi siete gli amici di Noelle?» Le loro teste si muovono all'unisono in un cenno di assenso unico con il quale intendono rispondere alla domanda della dottoressa. Zayn sente la mano piccola di Holly scivolare sul suo fianco e stringere il suo maglione con forza mentre ascoltano ciò che i medici hanno loro da dire. «Immagino che voi sappiate che in teoria potrei parlare solo con i parenti del paziente, ma per questa volta faccio un'eccezione perché raramente ho visto un gruppo di amici così affiatato e, soprattutto, preoccupato per la sorte di uno di loro. Non vi nascondo che le condizioni della vostra amica, quando è arrivata qui, erano abbastanza gravi.» Zayn inizia a sperare davvero per la prima volta quando comprende l'importanza dell'uso del verbo al passato; se le sue condizioni erano gravi, significa che ora non lo sono più, no? Si aggrappa a questa piccola lucina in fondo al tunnel, mentre si avvicina ancora di più quasi le sue orecchie avessero bisogno di nutrirsi di quella voce dolce e materna. «Il suo livello di disidratazione era davvero allarmante, e lo stesso vale per il livello di potassio che l'ha portata ad avere una irregolarità del livello cardiaco molto preoccupante. Non abbiamo avuto modo di pesarla, per il momento, ma penso che il suo peso molto al di sotto della media sia visibile senza bisogno di bilance o numeri. Abbiamo dovuto procedere con l'alimentazione forzata, ovviamente, e da qualche ora il suo battito cardiaco si è regolarizzato.» La dottoressa sorride quando un sospiro di sollievo collettivo riunisce gli animi di tutti i ragazzi presenti. Zayn sente la mano di Holly che stringe un po' meno il suo maglione adesso, e sorride un po', permettendo alle sue labbra di incurvarsi all'insù. «Pochi minuti fa si è anche risvegliata, ha capito subito dove si trovava e ricorda più o meno ogni cosa.»
Zayn percepisce con chiarezza il corpo di Holly che si allontana dal suo, scattando sull'attenti e non si stupisce affatto di vedere quella rossa mingherlina stringere con tutta la forza che ha la dottoressa; lui, nel frattempo, lascia che le parole appena sentite arrivino alla sua coscienza con calma e dolcezza, proprio come sono state pronunciate. Sorride un po' solo alla fine, quando capisce che lei probabilmente lo odierà a morte e non vorrà parlare mai più con lui ma almeno è viva. E' viva.

Holly e Lena, ricevuto il permesso dalla dottoressa particolarmente sorridente e divertita, si precipitano dentro la stanza della loro amica, gli occhi luccicanti di speranza ed i cuori pieni di una muta gioia che quasi hanno paura di esprimere. Zayn rimane insieme ad Harry, entrambi appoggiati con una spalla al muro bianco dell'ospedale, i visi ancora increduli per la notizia appena ricevuta; tra di loro c'è un silenzio pesante, interrotto solo dal ticchettio irregolare prodotto dalle scarpe delle infermiere. Zayn è immerso nei suoi pensieri fatti di occhi scuri, capelli neri come la pece e ossa sporgenti e ne viene distolto solo a causa della voce roca di Harry.
«Lei non ti odia.» Dichiara il riccio, girando il capo di tre quarti in modo da poter guardare il suo interlocutore in faccia. «Ti odiava all'inizio, questo sì, ma adesso non ti odia più. Ha bisogno di te, e lo sa anche lei.» Continua poi, in risposta al sopracciglio alzato di Zayn, a sottolineare la sua incredulità di fronte alle parole dell'amico.
«Ho fatto un casino.» Si limita a dire il moro con un sospiro esausto, dopo una serie di minuti interminabili in cui ha cercato di trovare una frase che potesse racchiudere tutto quelle che sente da qualche settimana a quella parte.
«Sì, è vero.» Replica Harry senza battere ciglio. «Ma niente ti impedisce di rimetterlo a posto, questo casino.»
Zayn rimane nuovamente a bocca aperta, quasi boccheggiante, stupito dal prospettarsi di una possibilità a cui non si era mai nemmeno permesso di pensare; e invece, adesso che Harry gli ha suggerito l'idea che sì, può riparare il casino che ha combinato, non c'è niente che gli è mai sembrato più semplice. E' ancora lì, sorpreso da una possibilità così semplice e allo stesso tempo così sollevante, quando Holly e Lena escono dalla stanza. I loro visi sono distesi, adesso, e stanno ancora ridacchiando per qualcosa di cui ai comuni mortali non è dato sapere, qualcosa che deve rimanere rinchiuso fra le quattro mura della loro solida amicizia.
E' Harry il primo a dargli una spintarella verso quella dannatissima porta, seguito dai sorrisi incoraggianti di Holly e Lena; Zayn, il cuore sottosopra, le occhiaie intorno agli occhi e i capelli scompigliati segue il loro consiglio senza nascondere un po' di agitazione, ma comunque raffrancato dagli incoraggiamenti delle persone che condividono con lui l'amore per Noelle.
La prima cosa che nota quando entra in quella stanza è l'immensa finestra posta su una parete, dalla quale fa capolino una Londra delle sette di sera, illuminata a festa e piena di turisti che si aggirano con il naso per aria. Poi vede i muri bianchi, la televisione accesa su Mtv music, un enorme macchinario su cui posta una flebo piena di acqua e uno sgabello con un borsone pieno di vestiti che, fino a qualche minuto prima, stava nelle mani responsabili di Lena.
Noelle è sdraiata su un lettino, lo schienale leggermente reclinato e i capelli sparsi disordinatamente sul cuscino, ad incorniciarle il viso come un'aureola. Le guance sono smunte, le labbra di un colore tendente al viola e gli occhi tristi che guardano all'ingiù. Zayn non ha mai visto creatura più bella.
«Ciao, Zayn.» La sua voce esce un po' gracchiante, perché ha le labbra e la gola secche e perciò non riesce a suonare sicura di sè come vorrebbe, ma davvero non le importa. Zayn Malik è di fronte a lei, di nuovo, e Noelle davvero non riesce a capire per quale dannatissimo motivo un tempo lo abbia potuto odiare.
«Ciao, Elle.» La sedia fa un rumore davvero fastidioso, mentre lui sedutocisi sopra, la sposta in modo da essere il più vicino possibile al letto della ragazza. Lei non si ritrae quando le poggia la sua mano tatuata sul braccio, ma anzi si limita a guardarlo con quegli occhioni scuri, quasi non capisse davvero il motivo della sua presenza lì. «Mi dispiace per quello che è successo. Tra me e te, intendo.» Lui la guarda come se ne dipendesse della sua vita, da quella conversazione,e Noelle deve abbassare un po' lo sguardo per riuscire  a parlare lucidamente. Lo sguardo le si posa sul tatuaggio che ricopre la mano del ragazzo, e lo fissa insistentemente mentre gli risponde.
«Non è colpa tua, davvero. Immagino che sarebbe successo comunque. Insomma, io te e non funzioniamo un granchè bene, no?» E le sue parole si riferiscono al letto di ospedale in cui si trova, le mani che le tremano senza nessun motivo, le occhiaie pesanti sul volto di entrambi, il viso esausto di Zayn e il suo guardarla con timore. No, decisamente non funzionano bene, loro due.
Zayn la guarda con gli occhi spalancati, adesso, le mani che corrono ad afferrarle il polso sottile, incurante di stringerla tanto da farle male, incurante di ogni cosa.
«Questo non è vero, non è vero proprio per un cazzo, Noelle.» Nella voce si sente solo bisogno. Bisogno di farsi sentire, di farsi capire, di farsi amare. «Fammi un piacere, perfavore. Non pensare al cibo, non pensare all'anoressia, non pensare nemmeno al casino che ho combinato. Se ci riesci, non pensare nemmeno ad Holly e Lena, Harry e Niall. Pensa solo a noi, io e te insieme, senza nessun altro, senza nient'altro.»Un piccolo sorriso spunta sulle sue labbra sottili, mentre le parla e si immagina nella sua testa se stesso insieme a lei, magari stesa al suo fianco, magari senza vestiti, magari coperta solo da un suo braccio tatuato. «Eravamo belli Noelle, lo sai anche te. E fidati, lo possiamo ancora essere. Io lo so.» Zayn le sorride in modo incoraggiante, completamente convinto di ciò che ha finito di dire; sa che Noelle è la sua occasione, e sa che lui è quella per lei. Lo sa e basta.
Noelle lo guarda con i suoi occhioni spauriti, le parole di lui che si accoccolano nella sua mente ad infonderle un po' di sicurezza, il cuore che sembra improvvisamente riprendere a battere e il cervello un po' meno sicuro delle decisioni che aveva scelto di portare avanti fino a quel momento. Guarda la barba da fare di Zayn, i suoi jeans scuri, il maglione rosso che ha indossato quel giorno e che non gli aveva mai visto prima, le mani sporche di inchiostro e il collo ben delineato e teso in chissà quale sforzo. Decide che sì, ha ragione lui, ha sempre avuto ragione lui, per tutto il tempo.
Si sporge un po' dal lettino, attenta a non incasinare nessuno dei fili che la avvolgono tipo marionetta e rivolge un segno inequivocabile in direzione di Zayn; lui capisce e, con un sorriso che potrebbe davvero farle perdere la testa definitivamente, si alza e le avvolge il collo con le sue braccia esili ma forti. Noelle incastra il viso nell'incavo tra la spalla ed il mento di Zayn, il naso spiaccicato sul suo collo ad inalare a pieni polmoni il suo profumo. Oh, quel profumo. La sua voce, quando parla, giunge alle orecchie del ragazzo un po' attutita, tanto che lui impiega qualche secondo prima di comprendere con esattezza le singole parole.
«Non sarà facile, sai? Dovrai aiutare a ripararmi, come una bambola rotta.»
Zayn sorride piano, e le lascia un bacio tra i capelli perché quello è il modo strano di Noelle per dire che sì, ci possono provare di nuovo.
«Ci ripareremo a vicenda.»
E, per la prima volta in vita sua, Zayn riesce perfino a pensare che gli ospedali non siano poi così male, dopo tutto.
Dopo tutto.

 

Ciao belle!
Sono in un ritardo stratosferico, lo so, e non vi sto neanche ad elencare le diecimila cose che mi stanno facendo impazzire in questo periodo maaa..
alla fine sono qui!
Vi avviso già che, purtroppo, questo è il penultimo capitolo :( :(
Sono molto triste, ma perlomeno ho ancora l'altra storia da portare avanti, quindi sappiate che non vi libererete molto facilmente di me :D
Questo capitolo non è uscito esattamente come me lo ero immaginato, ma è molto importante per me perché è uno dei primi che ho scritto - ormai quasi sei mesi fa - e ci tengo davvero tanto tanto.
Fatemi sapere cosa ne pensate, siete ovviamente fantastiche come sempre.
Lots of love,

Chiara
An happy Noelle :3
 


A beautiful Zayn :3

 

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Capitolo 22
*** There is a light that never goes out. ***




Skinny love.


Sono passate circa tre settimane dal suo ultimo ricovero in ospedale e Noelle sta abbastanza bene, tutto sommato. Sta bene.
Riesce di nuovo a stare sveglia per più di quattro ore di fila senza venire sopraffatta da una sensazione di sonnolenza in grado di mettere KO anche un cinghiale ed è riuscita a prendere più o meno 2 kili, che okay, non sono quasi niente nella situazione in cui si trova, ma almeno il suo ventre ha ripreso un aspetto quantomeno umano. Riesce a tenere una conversazione normale con le altre persone senza che l'anoressia parli per lei, e ci sono delle volte in cui riesce perfino a ridere. A ridere, sul serio.
Holly e Lena, come sempre, le sono accanto in ogni singolo passo che fa verso la guarigione, con i loro sorrisi incoraggianti e gli occhi che esprimono tutto l'amore del mondo. Loro sono le sue migliori amiche, ed ovviamente non sarebbe niente senza di loro, ma Noelle non può negare a se stessa che il grande motivo della sua ripresa di appetito e della sua ritrovata voglia di vivere sia Zayn Malik.
Lui non mette becco nelle questioni direttamente relative alla sua guarigione, non apre bocca quando Holly e Lena litigano sulle corretta quantità di calorie del pranzo o della cena, non le fa domande né guarda i numeri che compaiono sulla bilancia quando lei si pesa, ma c'è. C'è quando lei si fa prendere dal panico di diventare un'orrenda vacca grassa, c'è con i suoi baci dolci, con le mani che non la mollano mai nemmeno per un secondo, con  i sospiri ammirati quando lei si veste un po' più carina. C'è con gli occhi fissi sul suo viso alla ricerca di chissà quale mistero, con il maglione verde che le ha lasciato per dormire e con i bigliettini che appende alla sua finestra per farla sorridere. Ha deciso di non immischiarsi più nelle questioni della sua malattia, esattamente come lei gli ha chiesto, ma c'è per tutto il resto. Soprattutto, c'è per farle capire che Noelle esiste ancora come persona, come ragazza, al di là dell'anoressia e lei non potrebbe essergli più grata di così.

 

Adesso, per esempio, Noelle sta aiutando Lena a fare una torta al cioccolato con ripieno di marmellata alle albicocche, solo perché qualche giorno prima Zayn aveva accennato al fatto che quella fosse uno dei suoi dolci preferiti in assoluto.  La dottoressa Mainfield e il dottor Reynolds si sono trovati subito d'accordo nel concederle il permesso di ritornare a cucinare, entrambi speranzosi che quello possa essere un modo per riavvicinarla ad un rapporto sano con il cibo.
Zayn è allo studio da tutto il giorno, ma non manca mai di ricordarle della sua presenza con semplici messaggi del buongiorno, foto dei tatuaggi che ha realizzato fino a quel momento e battutine sulla nuova ragazza di Niall, che okay, forse non è più tanto nuova, ma è comunque troppo stupida per poter essere davvero considerata una valida alternativa a quel vulcano umano che è Holly. Lena con il suo fare da mamma affettuosa ma allo stesso tempo irremovibile, la riprende quando si distrae troppo con il cellulare e si dimentica del cioccolato che ha messo in un pentolino sopra al fuoco per farlo sciogliere; la guarda di sottecchi, curiosa della serenità che scova sul bel viso di Noelle. Vorrebbe chiamare Zayn lei stessa e ringraziarlo perché sa che è solo lui il motivo di tanta gioia, di tanta tranquillità, ma si limita ad impastare meglio il pan di spagna, impegnandosi a creare la torta più buona del mondo solo per lui.
«Oggi ho intenzione di dire ad Harry che sono innamorata di lui.» Dichiara poi Lena, la voce che un po’ le si incrina mentre parla ma comunque un sorriso sereno stampato sul volto. Sa che Harry, a modo suo e con i suoi capelli sempre scombinati  e gli stivaletti marroni che prima o poi gli farà sparire, è la persona giusta per lei. Sa guardarla in silenzio per ore ed ore senza stancarsi mai, sa prendersi cura di lei in tutto e per tutto e ci mette una tale dedizione che a volte a Lena viene da piangere dalla felicità.
«Sei davvero agitata Len?» Noelle si gira a guardare l’amica con gli occhi sbarrati per l’incredulità, mentre, finito di sciogliere il cioccolato fondente, si accende una sigaretta, rimanendo con il viso fuori dalla finestra perché non c’è niente, niente di più fastidioso dell’odore di fumo in casa.
Lena si vergogna come una ladra e così tiene gli occhi bassi sul ripiano bianco sul quale stanno cucinando, mentre senza dire una parola si limita ad annuire con la sua testa riccioluta in risposta alla domanda di Noelle.
«Oh, Len, se ti accorgessi di come ti guarda in ogni momento, non ti faresti questo problema.» Sospira Noelle, cercando di utilizzare un tono di voce dolce per rassicurare la sua amica sulle sue inutili paure.

Harry e Lena sono davvero la coppia più bella del mondo, non c’è dubbio. Lui sembra vivere attorno a lei, ed il modo in cui organizza ogni singolo istante della sua vita in base a Lena è una delle cose più dolci che Noelle abbia mai visto. Dal canto suo, Lena pronuncia il nome di Harry in un modo così tenero, così intimo, che chiunque si accorgerebbe della completa magia che serpeggia tra i due.

«Bè, si potrebbe dire lo stesso del modo in cui Zayn guarda te, sai?» Replica Lena, ricordando il luccichio degli occhi del moro quando le sue pozze scure incontrano la figura di Noelle. «E posso solo immaginare cosa farà stasera quando gli dirai che hai organizzato tutto questo solo per tu e lui. » Commenta poi, indicando con un ampio gesto della mano i ripiani della cucina che straripano di roba da mangiare.
Noelle sorride piano mentre guarda di nuovo in basso, un rossore caldo e solo leggermente fastidioso che si fa strada sul suo viso imbarazzato; non sa nemmeno se riusciranno a mangiare tutta la roba che ha cucinato, ma è così contenta di essere riuscita a pensare, progettare e poi cucinare  quella montagna di cibo senza venir presa dalla nausea che davvero non le importa. Sul tavolo di legno della cucina ci sono già delle coppette nelle quali ha sistemato delle patatine, dei popcorn e dei salatini che lei odia con tutta se stessa ma per i quali Zayn ha una specie di fissazione; qualche minuto prima è anche riuscita a mangiare una patatine di mais come se fosse una cosa assolutamente normale, e si sente la regina del mondo. Sul ripiano accanto ai fornelli, invece, c’è un enorme teglia piena fino al bordo di lasagne al forno e perfino lei deve ammettere che il profumo che emanano –merito di Lena, ovviamente- è a dir poco paradisiaco. A completare il quadretto, infine, c’è un piattone di vitel tonnè –Zayn ne è ossessionato- e la torta meravigliosamente grande e bella che ora giace nel forno.
Quella è una sera importante, per lei.
Holly esce con Eric per la quinta volta in una settimana e Lena è ovviamente con Harry. Non sa cosa succederà tra lei e Zayn, ma può giurare senza ombra di dubbio che sarà una serata speciale. Se non altro, per la marea di roba che cercherà di mangiare.

 

Qualche ora dopo, Noelle è in preda di mille emozioni strane, che la fanno rimanere in un precario equilibrio tra l’eccitazione più folle e la paura che diventa quasi terrore; è seduta compostamente sul divano del salotto, sforzandosi di non sbirciare fuori dalla finestra per constatare se Zayn sia già uscito di casa.
L’appartamento è invaso dal profumo di torta al cioccolato e della fragranza di Dior che Holly ha messo prima di uscire con Eric e Noelle inizia a chiedersi se non sia un po’ troppo; lei vestita con una gonna a vita alta bordeaux e un maglione bianco che sa per certo che Zayn adora, tutto quel cibo sistemato con cura maniacale sul tavolo, perfino un vecchio cd degli Oasis che risuona in tutto l’appartamento. Sì, forse è decisamente un po’ troppo.

Ma, come succede spesso nell’ultimo periodo, Zayn non le permette di farsi prendere dalle sue stupide paranoie, perché suona ripetutamente il campanello proprio quando lei stava per andare a cambiarsi. Il viso di Zayn è sorridente quando gli apre la porta, quel filo di barba che lei adora e le rughette attorno agli occhi che esprimono tutta la felicità del mondo; le lascia un bacio sulla bocca mentre entra nell’appartamento, gli occhi scuri che si allargano sempre di più quando fa il suo ingresso in cucina. Noelle rimane ancora qualche secondo sulla porta, ripetendosi che sì, andrà tutto bene, prima di seguirlo e godersi la sua espressione stupefatta; vorrebbe tanto avere a portata di mano una macchina fotografica, per poter catturare la sua espressione, il calore del suo sguardo puntato su di lei e il sorriso che si allarga sempre di più, mangiandogli le guance.

«Hai fatto tutto tu?» Le chiede poi, la voce ridotta ad un sussurro e le mani che corrono già ai suoi fianchi perché lui, una come Noelle, deve tenersela stretta.
«Insieme a Lena.» Lei si schiarisce un po’ la voce, prima di parlare, perché la vicinanza di Zayn riesce sempre a disorientarla e a deconcentrarla molto più del lecito.
«Per me?» Mormora a voce ancora più bassa, incastrando il suo sguardo con quello altrettanto scuro di Noelle, mentre il profumo che emana la sua pelle gli va a finire nel naso, riuscendo a fargli diventare molli le gambe.
Noelle si limita ad annuire piano con il capo, troppo imbarazzata per riuscire a formulare una frase di senso compiuto come in realtà vorrebbe; vorrebbe dirgli che l’ha fatto perché lui la riempie di attenzioni quasi fosse una regina, e lei si sente sempre di dovergli qualcosa, perché in fondo lui l’ha salvata. Vorrebbe dirgli che non lo sa come è potuto succedere, ma è riuscita a cucinare quella roba senza nemmeno provare la sensazione di nausea una volta ma, anzi, quasi le viene fame nel sentire l’odorino che sprigiona. Vorrebbe anche dirgli che non sa bene come sia stato possibile, ma lei di lui si è un po’ innamorata e non ha la più pallida idea di come dirglielo.
Ma ovviamente è di Noelle Young  che si parla, e l’idea di dire tutte quelle cose la imbarazza solo al pensiero, perciò si limita ad annuire.

Zayn, però si accontenta, perché davvero non se la aspettava una cosa del genere e perché gli occhi scuri di Noelle sono così luminosi adesso, che proprio non si può resistergli a lungo; allora le mette le sue mani ancora sporche di inchiostro sulle guance, e la bacia forte per farle capire che sì, è proprio amore quello che c’è tra loro due, anche se ancora non se lo sono detto. Si staccano solo dopo che entrambi si sono saziati, e soddisfatti possono rivolgere la loro attenzione alla meravigliosa cena che Noelle e Lena hanno organizzato; Zayn si siede dove gli ordina la ragazza, già nostalgico del sapore delle sue labbra.
Non può davvero credere a tutto il ben di dio che si trova davanti a sé, sul serio. Ma a stupirlo ancora di più, è la naturalezza con cui Noelle sgranocchia una patatina passando vicino al tavolo, e la assoluta spontaneità con cui inizia a fare le porzioni delle lasagne al forno. Solo qualche settimana prima avrebbe sicuramente storto il naso per l’odore forte che esse sprigionano e non si sarebbe messa così tanto sugo nel piatto; Zayn decide di fare finta di niente e di non chiederle nulla su questo suo cambiamento repentino, ma non riesce a fare a meno di sorridere con orgoglio, mentre la guarda versarsi addirittura un goccio di vino nel bicchiere.
«Dio, Elle sono buonissime..» Sospira Zayn non appena ingurgita il primo, gigante morso di lasagne. Noelle arrossisce un po’, mentre si accorge di essere davvero patetica, se riesce a trovare erotico perfino il modo in cui il ragazzo si lecca il labbro per ripulirlo da una goccia di sugo.
«Oh, è merito di Lena, suppongo.» Si schernisce lei, venendo però subito zittita da un gesto veloce della mano di Zayn, che odia, odia davvero quando lei si sottovaluta così tanto.
«Dov’è, a proposito?» Le chiede poi, il piatto pieno di lasagne che è già stato spazzolato in pochi secondi e Noelle che, ridacchiando un poco, si alza per porgergli un’altra porzione altrettanto abbondante.
«A cena con Harry in qualche ristorante cinese o giapponese, non ricordo.» Noelle cerca di fare mente locale, ma proprio non riesce a recuperare nella sua mente quell’informazione, così scuote piano la testa, sotto gli occhi profondamente divertiti di Zayn. «Era tutta agitata perché ha intenzione di dire ad Harry che è innamorata di lui, stasera.» Dichiara poi, perché quella informazione non potrebbe mai scapparle di mente.
«Bè, nel suo caso non ha senso agitarsi.»Commenta Zayn, sorseggiando un po’ del suo vino rosso e lanciandole un’occhiata così penetrante ed inspiegabile che Noelle si sente messa sotto un esame che non sapeva di dover affrontare.

«Già, lo sanno tutti che Harry è cotto di lei.» Sente ancora gli occhi di Zayn puntati su di lei per qualche secondo, quasi lui stesse cercando di decifrare le sue parole, la sua espressione o chissà che altro; Noelle si sente all’improvviso incredibilmente rigida e imbalsamata, ed è costretta ad alzarsi, con la scusa di tirare fuori le patate dal forno. Lo sguardo di Zayn rimane fisso sulla sua schiena mentre la guarda armeggiare con la terrina e sbuffare per il caldo che emana il forno e lui sembra davvero sul punto di dire qualcosa. Poi lei si volta, e con i capelli scompigliati e le guance tutte rosse per il calore con il quale si è bruciata sembra davvero bella, troppo bella. Allora Zayn chiude la bocca, abbassa gli occhi e si sforza di trovare un argomento, qualsiasi argomento, che possa togliere quell’insolito imbarazzo tra di loro.
«Oggi ho dovuto tatuare una ragazza di soli tredici anni. Non ero tanto d’accordo con la cosa, ma c’erano i suoi genitori insieme a lei e mi hanno assicurato che non erano sotto effetto di alcuna droga quando hanno firmato il consenso, così ho dovuto farlo». Inizia a raccontare.
E così, quel momento di imbarazzo pieno di parole non dette, si chiude in un secondo.

Dopo aver mangiato patate e carne e addirittura due fette della torta di Noelle, Zayn è sdraiato sul letto di quest’ultima, soddisfatto di essere riuscita a farsi incartare ciò che resta del dolce per poterselo portare a casa. La sente armeggiare in cucina con quello che dal rumore sembra essere un sacchetto e poi i suoi passetti piccoli lungo il corridoio; Zayn sorride istintivamente, incredibilmente felice di essere lì. Noelle fa capolino dalla porta della camera poco dopo, una guancia ancora sporca di cioccolato e i capelli raccolti in una coda alta; lo guarda con gli occhioni neri neri spalancati ed un po’ intimoriti per un motivo che lui non conosce, mentre si sdraia accanto a lui sul letto. Il silenzio galleggia tra di loro, e lui aspetta paziente che lei trovi il coraggio di dire ciò che la sta agitando tanto, perché la conosce davvero bene e l’ha già vista quella rughetta di preoccupazione tra le sopracciglia. Alla fine, Noelle trova il coraggio e, con lo sguardo ancora fisso sul soffitto sopra di loro, lascia andare il motivo di tanta agitazione.
«Hai voglia di fermarti a dormire qui, stanotte?» Chiede, la voce che le trema a mille e il cuore che ancora le esce fuori dalla cassa toracica, da quanto sta battendo forte. Zayn si sente un po’ inebetito, come quando bevi un bicchiere di vino di troppo e non sei propriamente ubriaco ma nemmeno completamente sano; di per sé, la domanda di Noelle non contiene niente di strano, nessuna parola che stoni con le altre né alcun errore grammaticale, quindi teoricamente non c’è nulla che spieghi il modo in cui ogni singolo frammento del corpo di Zayn si sia messo sull’attenti nel sentire quella richiesta. In pratica, invece, tutto – dal tono di voce usato da Noelle, dal modo in cui le sue guance sono ancora più rosse del solito e dallo sguardo ansioso con cui adesso lo sta guardando – suggeriscono che, sotto quelle parole, c’è davvero quel qualcosa in più che tanto sta mettendo in agitazione Zayn.

«Qui?» Le chiede, con una voce così patetica che quasi si vergogna di se stesso e cerca di schiarirsela un po’, nel vano tentativo di assomigliare ad un uomo e non ad un ragazzino con gli ormoni a mille.
Noelle non riesce proprio a non arrossire mentre annuisce piano, perché lui la sta guardando con i suoi occhi scuri e sul suo viso c’è dipinto la sorpresa più pura, affianco ad una strana eccitazione. Al suo cenno affermativo con la testa, Zayn si apre in un sorriso enorme, gettando il viso sul collo profumato della sua ragazza e mormorando un centinaio di «Sì» sulla sua pelle che sa di cocco e cioccolato, un mix quasi paradisiaco a suo giudizio. Lei si rilassa subito nel sentire la risposta affermativa e anche parecchio emozionata di Zayn e si lascia andare ad un breve sospiro di sollievo, mentre si gira verso di lui e lo abbraccia forte.
Rimangono lì abbracciati per circa un’oretta, mentre lui le racconta la  giornata appena trascorsa e i casini che sono successi quel giorno allo studio di tatuaggi, mentre Noelle ascolta interessata e parla di come è riuscita a cucinare ogni singola cosa senza nemmeno pensare una volta che ciò che stava facendo era sbagliato. Lui le rivolge un sorriso raggiante e, anche se si era ripromesso di non mettere più il naso in queste questioni, le mormora un «brava!» sulle labbra che la fa arrossire di orgoglio. Poi la bacia come non ha mai fatto, con una sicurezza ed una spavalderia che fanno pensare a Noelle che okay, forse il momento è finalmente arrivato. Lui, infatti, le poggia una mano su un fianco, tirando leggermente in su il maglioncino bianco che lui adora, davvero, ma che in quel momento sta diventando davvero qualcosa di superfluo. Noelle rabbrividisce un po’ al contatto, perché non le piace che lui tocchi le ossa sporgenti del bacino e si accorga di quanto, effettivamente, lei sia magra; ma poi lui le regala un bacio sul collo e continua a far salire la mano sotto la maglietta, arrivando a toccarle i seni attraverso il reggiseno, e lei si sente bene.
Zayn le lancia un’occhiata per constatare se vada tutto bene e, notando con sua grande gioia un sorriso sereno stamparsi sul viso della mora, continua il suo percorso con le mani, cercando di procedere il più lentamente possibile per non metterla a disagio; se fosse per lui, sarebbero già entrambi nudi da ore, più o meno da quando lei gli ha aperto la porta con quel sorriso e quello sguardo, ma sa benissimo quanto per Noelle sia difficile farsi vedere priva degli indumenti che sono come vere e proprie armature per lei, così si sta sforzando di procedere in modo cauto. Le bacia il collo, poi le spalle e le braccia, godendo dei movimenti lenti di Noelle sotto di lui e dei suoi respiri mozzati ogni volta che i suoi denti giochicchiano con un pezzo della sua pelle; si diverte a scoprirla lentamente e con passione, cercando di imprimere nella sua mente ogni suo frammento, ogni suo neo, ogni suo sospiro e mormorio. Si dedica a lei con una dedizione assoluta che spoglia Noelle di tutte le sue insicurezze, di tutte le sue stupide paure, oltre che dei suoi vestiti; lei si gode le sue attenzioni, e si scopre una persona nuova, sotto le sue carezze e le parole dolci che ogni tanto le sussurra nelle orecchie. Lo lascia guidare il gioco perché per lei ormai non c’è niente di più piacevole di perdere completamente il controllo e di lasciare il potere in mano di Zayn; sa che se c’è una persona di cui può fidarsi è lui, e lo dimostra il modo in cui lui lascia dei baci dolcissimi su ogni punto di pelle che trova. Le sfila lentamente le collant e poi la gonna, iniziando una dolcissima risalita delle sue gambe lunghissime e decisamente meno scheletriche di qualche mese prima, e se le bacia tutte, dalle caviglie sottili alle cosce piene di brividi quando lui ci strofina sopra il naso.

 

Noelle lo guarda amare il suo corpo – perché non c’è altro verbo che potrebbe descrivere meglio ciò che lui sta facendo – e pensa che sì, forse, se uno come Zayn la vede bella, dovrebbe iniziare a farlo anche lei.
Noelle continua ad odiare il suo corpo, certo, ed ogni volta che il suo sguardo si posa sulla pancia o sulle gambe le verrebbe voglia di ritornare indietro ma quando lui la spoglia completamente, lasciandola nuda davanti a sé e continuando a guardarla con gli occhi adoranti, lei non può fare a meno di pensare che sì, forse va bene così; forse non riuscirà mai ad amarsi come si deve, forse non riuscirà mai ad accettare il suo corpo così com’è. Ma c’è Zayn che lo fa per lei, ci sono i suoi occhi dolci che le accarezzano la pelle come dolcissime carezze, ci sono le sue mani che lo fanno davvero e il suo corpo perfetto sopra di lei che la sovrasta senza intimorirla.

Incoraggiata da questa sua nuova consapevolezza, poggia le mani sui suoi fianchi e gli sfila velocemente i boxer, desiderosa di scoprire in quali altri modi Zayn Malik sia in grado di dimostrare il suo amore. Lui le sorride piano, e, lasciandole un dolcissimo bacio sulla fronte, entra dentro di lei, aspettandola e permettendole di abituarsi alla sua presenza; lei, è vero, non fa l’amore con un uomo da troppo tempo per ricordarsi ogni singolo dettaglio, ma è sicurissima di non averlo mai fatto con nessuno, nel modo in cui lo sta facendo con lui.
Zayn è lento ed irruento al tempo stesso, lasciandola con il respiro mozzato innumerevoli volte ma continuando comunque a depositare una miriade di baci sul collo, sulla fronte, sulle labbra.. Ad ogni singola spinta si fa sempre più strada in lei, nel suo cuore, e ad ogni singola spinta lei si sente sempre più forte; lui la guarda con degli occhi così pieni di amore e passione, mentre arriva all’orgasmo, che davvero Noelle non può non convincersi di essere qualcosa in più di quello che ha sempre pensato.

Con gli occhi felici e pieni di cose belle, entrambi si rotolano sul letto sudato e con le lenzuola aggrovigliate di Noelle; Zayn ha dipinto in faccia una soddisfazione così evidente, che a lei viene quasi da ridere nel guardarlo.
«Tu pensi che io sia bella. » La voce di Noelle, ancora leggermente alterata dal piacere appena provato, risuona nella camera, rimbalzando su quelle quattro pareti testimoni del loro amore.
Zayn sorride, mentre scuote la testa e intreccia le sue dita con i capelli scuri di Noelle.
«Tu sei bella, Elle. E questo è un dato di fatto.» Le ricorda poi, mai stanco di metterla al corrente di quella verità assoluta. « Per quanto mi riguarda, io penso che tu sia la ragazza più bella che abbia mai camminato su questa terra.. Ma questo deve essere perché ti amo, suppongo.»

Noelle sorride esageratamente a quest’ultima affermazione, il cuore che le batte fortissimo nel petto magro e le labbra che corrono velocemente a baciare il suo ragazzo. Lo sapeva, ovviamente, perché gli occhi di Zayn esprimono troppo amore perché lei non se ne accorgesse, ma dio, sentirselo dire è tutta un’altra cosa. Lui ricambia il bacio sempre con lo stesso entusiasmo a cui l’ha abituata dalla prima, primissima volta.
«Ti amo anche io, se è per questo.» Mormora poi sulle sue labbra, ricevendo in risposta un nuovo bacio ancora più entusiasta e felice di prima.
Poi apre la bocca per dire ciò che ha realizzato solo pochi minuti prima, mentre osservava il volto di Zayn stravolto dal piacere, e non si è sentita inferiore a lui, ma qualcosa in grado di completarlo, di renderlo migliore.
«E, grazie a te, ho anche imparato ad amare anche me stessa dopo vent’anni di tentativi. »

 

E davvero, ad entrambi sembra che non ci sia inizio migliore per una storia d’amore.


Ok, eccomi.
So di essere in ritardo e ammetto di averlo fatto di proposito, perché volevo allontanare sempre di più da me questo momento, ma alla fine ho dovuto pubblicare ed eccoci qui.
Sarò anche una stupida che vede tutto rose e fiori, ma non potevo concludere la mia storia in modo diverso, e ne sono davvero soddisfatta. Ho lavorato sodo su questi personaggi, e sono orgogliosa di me per il lavoro che ho fatto e per non essermi (quasi) mai fatta prendere dalla pigrizia.
A voi non so che altro dire, se non un grande, gigantesco ed immenso grazie.
Mi avete fatto compagnia dal primo capitolo in poi, e non potete sapere quanto le vostre belle parole mi abbiano risollevata nei momenti di tristezza o confusione. Le vostre recensioni mi hanno fatto capire che forse, qualcosa nella vita la so fare, e continuerò a farla. 
Davvero mille, mille, mille grazie, siete state splendide con me e io voglio bene ad ognuna di voi in modo smisurato.
Ovviamente io continuerò ad essere su EFP con la mia nuova storia "Elastic Heart" e chiunque avesse voglia di venirmi a trovare anche lì è molto ben accetto e, anzi!, mi farebbe incredibilmente felice. In più, visto che questa storia lascia un po' in sospeso le altre due coppie (Lena-Harry e Holly-Niall) scriverò una One-shot per chiarire alcune cose.
Vi mando un bacio enorme e, come al solito, un po' nostalgico, vi voglio bene!
Chiara

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