Lily and Scorpius. What else?

di Drops of Neverland
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** È probabile che vi ritroviate una nuova Serpeverde in famiglia. ***
Capitolo 2: *** Da quando in qua mi chiami Lils? Lo fa solo James. ***
Capitolo 3: *** Gli eroi non esistono, e se esistessero io non sarei uno di loro ***
Capitolo 4: *** Dominique? Mia cugina Dominique? Ma è più grande di te, Scorpius! ***
Capitolo 5: *** Chi l’avrebbe mai detto che avrei dovuto guardare un film babbano, per far colpo su una ragazza, Lily? ***
Capitolo 6: *** «Vorresti venire al Ballo del Ceppo?» «Con te?» «Sì, con me.» ***
Capitolo 7: *** Hai il potere di mandarmi via, perché non lo fai? ***
Capitolo 8: *** Qual è il punto allora? Ho perso tutto il mio controllo anni fa, Lily me l’aveva solo fatto dimenticare ***



Capitolo 1
*** È probabile che vi ritroviate una nuova Serpeverde in famiglia. ***


Estate tra il primo e il secondo anno di Scorpius.
«Però, che bel caratterino che abbiamo qui. È probabile che vi ritroviate una nuova Serpeverde in famiglia» 


Scorpius Malfoy era assolutamente la persona più interessante che Lily Potter avesse mai conosciuto. Innanzi tutto era  biondo platino, ed era il primo biondo platino che avesse mai visto. La sua madrina Luna e i suoi figli Lorcan e Lysander avevano i capelli di un biondo sporco, diverso.
Scorpius, ad una prima, fugace occhiata, sembrava quasi un angioletto, ma bastava osservarlo con più attenzione per carpirne il vero animo; occhi vispi, sorriso sicuro, gesti pratici. Era elegante, sicuro di sé. E Lily ne rimase fin da subito affascinata.
Albus aveva parlato a lungo di Scorpius, aveva preparato tutti a quell'incontro, al momento in cui un Malfoy avrebbe messo piede in casa Potter. Al aveva categoricamente vietato a Zio Ron di girare per casa quel giorno, come invece faceva spesso; aveva pregato James di non fare battute idiote, barattando la sua gentilezza con due settimane di lavori di casa; aveva poi chiesto a Lily di non «annoiarlo con chiacchiere inutili». Lei ci era rimasta male. Era vero, non era ancora andata ad Hogwarts, quella era l’estate tra il primo e il secondo anno di Albus, ma Lily non era una bambina qualsiasi; era pur sempre la figlia del Prescelto. Lily aveva così deciso che, il fatidico giorno, sarebbe per caso capitata  nel luogo dove i due Serpeverde avrebbero sostato.
Il giorno in cui Malfoy arrivò in casa Potter, sorprese tutti quanti: strinse amabilmente la mano ad Harry con un sorriso sulle labbra, salutò Ginny con un «ha un'incantevole casa, signora» e James con un «Ehi» accompagnato da un pacca amichevole da parte del più grande.
«Quindi, tu sei Lily, giusto?» Lily non si aspettava di essere notata. Non subito, perlomeno. Insomma, era abituata a stare al centro dell'attenzione in famiglia, ma normalmente gli amici dei suoi fratelli la notavano solo... Dopo, ecco. O almeno, così succedeva con gli amici di James. E non le rivolgevano mai frasi interessate. Si limitavano  a un «Ciao, Lily» ed era finita là.
Invece, Scorpius  la sorprese di nuovo.
Un paio d'ore dopo, Lily capitò "per sbaglio" in camera di Albus. O meglio, costrinse James a chiederle di prendere qualcosa in camera del fratello.
«Al, posso entrare?» Chiese, fuori dalla stanza.
«No»
«Dai, Albus»
«Cosa vuoi?»
«James vuole le palle per il Quidditch»
«Uffa...Entra»
E Lily entrò. Scorpius si ondeggiava sulla sedia girevole della scrivania, mentre suo fratello era spaparanzato sul letto. Il biondo le rivolse un mezzo sorrisetto, al quale Lily rispose uno sicuro, a trentadue denti. Tipico dei fratelli Potter. Prese il cassettone che conteneva la Pluffa, i due Bolidi e il Boccino D’Oro, con due mani, si voltò, lanciando un’ultima occhiata ai due amici, poi s’incammino verso la porta. Ci sbatté contro.
«Dio, Lily! Tutto a posto?» Albus si era immediatamente precipitato vicino alla sorella, che era irritante, sì, ma pur sempre la sua sorellina. La Pluffa era a terra, mentre il Boccino D’oro era volato via. Fortunatamente, i due Bolidi erano ancora saldamente trattenuti dalle catene. Scorpius salì immediatamente sul letto senza perdere tempo, si guardò per un momento attorno, poi, con un movimento di scatto, afferrò qualcosa in aria: il Boccino D’Oro. Subito un sorrisetto compiaciuto si dipinse sul volto del biondo, che con un balzo rimise a posto il Boccino. Al aiutò Lily ad alzarsi, che era ormai rossa fino alle orecchie, caratteristica ereditata dalla famiglia Weasley. Impettita, e ancora  imbarazzata per la caduta, si dimenò tra le braccia del fratello. «Lasciami, Albus! Riesco a fare da sola»
Scorpius la squadrò da capo a piedi, per poi avvicinarsi e porgerle il boccino.
«Però, che bel caratterino che abbiamo qui. È probabile che vi ritroviate una nuova Serpeverde in famiglia»


Neverland's corner:
Salve, miei piccoli lettori pieni di aspettative che probabilmente deluderò! Questa è una piccola raccolta di OneShot che raccontano la storia di Lily e Scorpius come suona male e un po' bimbominchioso durante gli anni di scuola di Lily! E questa prima che racconta il loro primo, primissimo incontro. Spero di avervi attiratati, e spero che continuerete a leggere!
Miss Neverland

 

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Capitolo 2
*** Da quando in qua mi chiami Lils? Lo fa solo James. ***


Primo anno di Lily.
Da quando in qua mi chiami Lils? Lo fa solo James
.


Lily Luna Potter non amava svegliarsi presto la mattina. Sua madre si arrabbiava, Lily si infuriava, entrambe urlavano e arrivavano sempre tardi, dovunque dovessero andare. Ma Lily non avrebbe mai immaginato che servissero delle urla per svegliarla. Il 2 Settembre 2019, primo, ufficiale, giorno di scuola di Lily,  nessuna delle sue compagne era riuscita a svegliarla, e lei non aveva sentito la sveglia. Avrebbe davvero dovuto farsi mandare ogni giorno delle Strillettere da casa per arrivare in orario alle lezioni? In quel momento, non aveva importanza.
Stava correndo a perdifiato nei corridoi del castello, svoltando a casaccio, chiedendo informazioni a chiunque le si parasse davanti, che fossero quadri, fantasmi o alunni non importava. Ricordò una storia di zio Ron, che aveva raccontato loro tempo addietro, in cui diceva che anche lui e suo padre erano arrivati in ritardo alla loro prima lezione di Trasfigurazione. “La professoressa McGranitt  mi ammazzerà” pensò Lily con il fiatone. “Aspetta, come posso pensare con il fiat…?” Non riuscì a finire di formulare quel pensiero brillante che andò a sbattere contro qualcosa, o meglio qualcuno, con un cipiglio in volto e i capelli biondo platino sparsi sulla fronte. «Ma che…?» Fece una voce fin troppo conosciuta, che Lily sapeva appartenere all’unico Malfoy che probabilmente avrebbe mai messo piede in casa Potter.
«Scorpius! Scusami, non volevo, mi sono persa… sono in ritardo» Le orecchie le si imporporarono subito. Possibile che le succedesse così spesso quando c’era in migliore amico di suo fratello nei paraggi?
«Tranquilla, Lils, io stav…» Cominciò il ragazzo. «Da quando in qua mi chiami Lils? Lo fa solo James».
«Uhm, da ora? Comunque, io stavo gius…».
«Non dovresti essere in classe, Scorpius?» Lily non era un a che ascoltava molto. E adorava far innervosire Scorpius. Del resto, era ormai più di un anno che frequentava casa Potter e ormai erano diventati praticamente amici. Cioè, più o meno.
«Piccola, insopportabile Potter, vuoi lasciarmi finire?» Le disse con un sorriso, mentre le scompigliava i capelli.
«Lasciami in pace, Scorpius! Non dovresti marinare le lezioni del primo giorno!» Esclamò sottraendosi alla mano di Scorpius. Lo squadrò dalla testa ai piedi. Non era cambiato molto: stesso sorriso sicuro, stessi occhi grigi vispi. Era solo più maturo, era cresciuto. I tredici anni facevano miracoli: spalle larghe, altezza sconcertante. E Lily si sentiva un po’ a disagio, troppo piccola. Per la prima volta nei corridoio di Hogwarts le sembrò che tra loro ci fosse un’enorme differenza d’età, con Scorpius che già conosceva tutto della scuola, e con Lily che era appena al suo primo giorno.
«Lo so, non dovrei marinare le lezioni, ma ho una buona ragione ed è ciò che stavo cercando di spiegarti» Scrollò le spalle e fece per andarsene, lasciando la piccola di punto in bianco. Quel comportamento irritò profondamente Lily, che pur di avere l’ultima parola lo afferrò per un braccio. «Non puoi andartene così! Scorpius, devi aiutarmi ad arrivare in classe».
«Non devo aiutarti a fare proprio niente» ribatté lui «ma lo farò perché mi stai simpatica (qui Lily avvampò), sei la sorellina del mio migliore amico e hai avuto la faccia tosta di fregartene del mio consiglio di essere Serpeverde, diventando una Grifondoro impertinente» Quel commento riempì Lily d'orgoglio, di fierezza verso al propria Casa.
Malfoy la guidò giù per il corridoi, a destra, sinistra, fece il solletico ad una porta e finalmente arrivarono in aula di Trasfigurazione.
«Potter, vedo che quello di arrivare in ritardo è un difetto di famiglia» La McGranitt insegnava ancora la sua materia, nonostante fosse Preside da ormai più di diciannove anni «Sa, anche suo padre e il suo amico Ronald Weasley – tuo zio, giusto? – arrivarono in ritardo alla loro prima lezione di Trasfigurazione» Tutta la classe fissava la prof, per poi rivolgere lo sguardo alla piccola Potter, Lily intravide suo cugino Hugo che le rivolgeva un sorrisetto malizioso, accennando leggermente con la testa a Scorpius. Le guance di Lily s’imporporarono.
«Signor Malfoy, potrei gentilmente sapere perché lei è con la signorina Potter?» Chiese con un cipiglio la professoressa.
«Stavo parlando con il professor Paciock fuori dalle serre, quando lui ha scorto Lily che si aggirava sperduta, e mi ha chiesto di accompagnarla in classe» disse, mentendo spudoratamente. Era un ottimo attore.
«Scorto che si aggirava sperduta? Sei serio?» Lily accennò un mezzo sorrisetto mentre mormorava al biondo
«Ho appena salvato entrambi, sta’ zitta» Bisbigliò in risposta il biondo, mentre la McGranitt si girava verso i due, dopo aver zittito la classe.
«Può andare Malfoy» Lo congedò.
«Arrivederci, professoressa».

A mezzogiorno, quel giorno, la Sala Grande era gremita di ragazzini del primo anno emozionatissimi; c’era chi ancora si ambientava, chi ancora non aveva amici ma cercava di attaccare bottone, chi parlava a chiunque si trovasse davanti e chi sfogliava i libri pur non capendoci niente. Solo una ragazzina Grifondoro, piena di audacia e forse stupido coraggio, correva verso il tavolo Serpeverde, verso un gruppetto di ragazzi del terzo anno.
«Scorpius…» Iniziò Lily Potter, ignorando completamente il fratello più grande che la guardava male. «Massì, ciao anche a te sorellina. Come sta andando il primo giorno di scuola? Oh, scusa, non pensavo che tenessi di più ad un Malfoy che a me» E si girò, impettito, con quell’aria a metà tra zio Percy e zia Hermione.
«Scusami, Potter» Ribattè il biondo lanciando un'occhiata scherzosa di sueriorità ad Albus «ma si vede che Lily non può resistere ad il mio palese fascino. Dimmi tutto, Lils» Si girò verso Lily, con un sorrisetto compiaciuto in faccia, mentre Lily arrossiva di rabbia e imbarazzo.
«Da quando mi chiami Lils?».
«Da stamattina, ripeto» ribadì «allora, di cosa volevi parlarmi?» Ancora la fissava con quel sorrisetto compiaciuto, estenuante, ma pur sempre adorabile. Ma che diavolo le prendeva?
«Volevo solo sapere perché marinavi le lezioni, stamattina» Chiunque fosse a portata d’orecchio, al tavolo di Serpeverde, gli stava ascoltando; del resto, la piccola di casa Potter stava violande una regola fondamentale alla pace del castello: mai un Grifondoro al tavolo dei Serpeverde. Soprattutto se del primo anno.
«Forse perché hai un fratello terribilmente apprensivo che sapeva ti saresti persa, che ha un amico terribilmente perfetto. E magari a questo amico terribilmente perfetto non dispiaceva affatto vedere la sorella del tizio terribilmente apprensivo» Scorpius si girò, e continuò a mangiare come se niente fosse. Albus sillabò un “scusa” a Lily. E lei rimase lì, arrabbiata e imbarazzata. Ma soprattutto imbarazzata.


Neverland's corner:
Macciao, miei amati lettori che nel1e ultime ventiquattro ore mi hanno fatto tanto contenta. Allora, il capitolo: anche questo abbastanza semplice, normale, senza pretese; dal prossimo capitolo, lo prometto, si entra nel vivo della storia e dei personaggi. Questi due primi capitoli ho voluto caratterizzare Lily e Scorpius come due normalissimi studenti che iniziano appena ad affacciarsi alla realtà della scuola, o almeno è così per Lily; Scorpius la aiuta a fare il "salto" d'inizio. E poi aw, di nuovo il nostro Albus iperprotettivo, che amore che è.
Vorrei ringraziar
M a p s Gisele DiCaprio Dreamer_imperfect per le magnifiche recensioni, vi ho amate, ragazze.
E nulla, se ci sono errori vi prego di farmeli notare, al prossimo capitolo c:
Miss Neverland

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Capitolo 3
*** Gli eroi non esistono, e se esistessero io non sarei uno di loro ***



“Il cosiddetto “bullismo”, in fin dei conti, non è così presente ad Hogwarts, se si sa come evitarlo. I Tassorosso sono troppo leali, giusti e buoni per litigare, quindi in sostanza congedano tutti con un “sì, scusami, non litighiamo. Hai ragione tu” ed un amabile sorriso stampato in volto. E poi, normalmente, a meno che non si becca uno di loro fare pettegolezzo*, nessuno ha mai alcuna ragione per attaccare briga con i Tassorosso.
In ordine dal più pacifico al più litigioso, poi, ci sono i Corvonero. Normalmente, a meno che non li si interrompano durante la preparazione agli esami, non c’è molto pericolo. Si può dire qualunque cosa contro di loro, ma si limitano sempre a guardare il proprio interlocutore con aria di superiorità, con la tipica espressione “Sono più intelligente di te, per questo sono Corvonero”, che in fin dei conti è anche una mezza verità.
Infine, a pari merito, c’erano Grifondoro e Serpeverde. I primi si sentono sempre punti nell’orgoglio, e si possono sentire offesi dal più amabile dei Tassorosso e dal più stupido dei Corvonero. I Serpeverde, invece, al contrario di quest’ultimi, amano litigare e cercano sempre un pretesto. Tutti i Serpeverde e tutti i Grifondoro adorano litigare tra loro, per dimostrare la propria superiorità agli altri. Persino Albus qualche volta s’inalbera a tal punto da mandare a quel paese anche il suo fratello perfetto. E persino James qualche volta è così cretino da provocare Albus
Le ultime due frasi si leggevano ancora, sulla Guida di Hogwarts per Hogwarts, scritta dai due fratelli Potter dopo il secondo anno di James Sirius e il primo di Albus Severus, e corretta da loro cugina Roxanne, fiera Corvonero, che all’epoca aveva appena finito il terzo anno. Ovviamente, era stata lei a scrivere la parte sui Grifondoro e sui Serpeverde, perché i due fratelli non riuscivano neanche per un momento ad essere imparziali, o meglio, Albus ci provava, ma i suoi tentativi fallivano sempre quando James urlava “GRIFONDORO SPACCA!” e cose del genere.
Quando diedero a Lily la Guida un mese prima dell’inizio del primo anno di lei, Lily aveva creduto ad ogni parola di ciò che era scritto lì. Lily ne sapeva molto di più di chiunque altro del primo anno quando arrivò a scuola e spesso fregava la Mappa del Malandrino a James, che aveva preso la Mappa dalla camera di Harry (quest’ultimo aveva fatto finta di non accorgersene), e andava in giro di notte con Hugo, suo compagno di Casa e di anno.
Ora Lily si rigirava la Guida tra le mani, e quando trovò il paragrafo sopracitato, accanto ad esso scrisse un piccolo appunto: “Non tutti i Serpeverde e i Grifondoro non vanno d’accordo. Persino i Grifondoro e i Serpeverde a volte litigano tra loro. James, io ed Albus andiamo molto d’accordo, e Al ha anche evitato di Schiantare Sean Moore, un Grifondoro del sesto anno, quando questo ha fatto una battuta infelice sulla recente sconfitta a Quidditch dei Serpeverde e sull’incapacità di Albus come Cacciatore. Alla fine ci ha pensato James e gli ha lanciato un Levicorpus.”
Lily si diresse verso le serre di Erbologia soddisfatta del proprio lavoro e di aver aggiornato la Guida.
«Oh, ciao, James.» Salutò mentre un affettuoso ed esaltato James si dirigeva verso di lei zigzagando tra la folla con un sorriso radioso. «Ma ciao, mia splendida sorellina» disse, mentre le scompigliava i capelli.
«Piantala!» strepitò Lily «Perché avete tutti  questa fissazione?» James alzò le spalle con fare innocente «Boh. Forse è perché sei così adorabile» Tutto ciò non era da James, pensò Lily. Doveva esserci per forza qualcosa sotto.
«James?»
«Sì, sorellina adorata?» Le rispose passandole un braccio attorno alle spalle.
«Cosa vuoi?» James sorrise sornione, e si passò una mano tra i capelli.
«Be’, Lils, hai presente Megan Truman, quinto anno, Corvonero? Non è che potresti parlarle di me?
«È un’amica di Rose! Chiedi a lei!»
«Gliel’ho già chiesto, ha detto di lasciare in pace lei e Me…»
Improvvisamente ci fu un gran fracasso in corridoio. Lily si guardò attorno, curiosa di sapere cosa fosse tutto quel chiasso. A qualcuno dovevano essere caduti i libri. Vide che lo sguardo di James era stato immediatamente rapito da qualcosa. «Lils, aspetta qui, torno subito» E iniziò ad incamminarsi verso un gruppetto di ragazzi, che fino a quel momento Lily non aveva minimamente notato. Ovviamente, però, Lily non avrebbe mai eseguito gli ordini del fratello, e lo seguì a ruota.
«Ma che st…?»
Lily riconobbe Timothy Zabini, Serpeverde, sesto anno. Era un compagno di Casa di Albus e Scorpius, ma loro non avevano mai speso parole gentili per lui. Anzi, una volta era uscito un epiteto che aveva fatto guadagnare ad Albus uno scappellotto da sua madre. Scorpius era scoppiato a ridere, confermando tutto.
Difronte a Zabini c’era un Grifondoro del quarto anno, con uno sguardo di sfida negli occhi.
«Allora, Mezzosangue? Raccogli i libri» Zabini lo spinse contro il muro. Ormai il corridoio s’era zittito completamente, e tutti si erano accalcati attorno ai due, formando un semicerchio.
«Sappiamo che sei un impedito con la magia, Zabini, molto più di noi Mezzosangue, ma addirittura usare le mani…» La situazione degenerò. Zabini tirò un pugno sulla mascella del Grifondoro, che si accasciò al muro, con ancora la mano in tasca, in cerca della bacchetta. Qualcuno urlò, tutti si mossero insieme, e Lily riconobbe una familiare testa corvina che si avvicinava con passo spedito verso Zabini, con la bacchetta in mano. «Questa la paghi, Zabini!» Esclamò James «Stupeficium!»
 «Protego! Che c’è, Potter, ti intrometti negli affari altrui?» Zabini ghignò, lanciando un’occhiata a James. «È uno sporco Mezzosangue!»
«Tu invece sei un cretino, ma non per questo ti prendo a pugni» Zabini lo afferrò per la maglietta, nonostante fosse più piccolo di un anno e anche più basso, guardandolo con aria di sfida. Ormai il ghigno era scomparso dal volto. «Pensa a te e alla tua famiglia di traditori»
«La mia famiglia non è stata tutta sotto processo e condannata ad Azkaban, Zabini. Fine che farai anche tu, probabilmente»
Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso-:  Zabini diede un pugno nello stomaco a James e mentre questo si accasciava, una voce urlò.
«Pietrificus Totalus!»
“Oh no. Non anche tu” pensò Lily. Scorpius si era intromesso nella lite. Zabini cadde a terra, con un tonfo sordo, con gli arti paralizzati e uno sguardo vuoto.
«Ehi, tu» fece Scorpius al Grifondoro «Va’ a chiamare il professor Paciock, ci penserà lui a Zabini» disse, mentre lo aiutava a rialzarsi. Il ragazzino partì spedito, zigzagando tra la folla di studenti. «James, tutto a posto?» chiese poi.
 
Quel giorno l’unica cosa che a Lily importava era trovare Scorpius. Lo trovò quella sera, a cena, al tavolo dei Serpeverde. Memore dell’imbarazzante e spiacevole prima sera a Hogwarts, decise di aspettare la fine della cena, quando Malfoy si sarebbe alzato per andare nei dormitori. Lo osservò per tutta la serata, osservando come quella sera sembrasse molto più introverso del solito. Lily si stupì di notare una simile sottigliezza nel comportamento del biondo. Inaspettatamente, notò che un allocco ambrato si calava su Scorpius, cosa alquanto insolita, visto che la posta arrivava spesso di mattina. Quando lesse la lettera, Scorpius sbiancò, si alzò e se ne andò.
Lily decise di seguirlo, e riuscì a raggiungerlo dopo le scale che portavano al primo piano.
«Scorpius!» Lo chiamò. Il corridoio era deserto, ed un quadro particolarmente antipatico le lanciò un’occhiataccia. «Scorpius! Io volevo solo ringraziarti per aver aiutato mio fratello, oggi…»
«Risparmiati i ringraziamenti, Potter» Stringeva ancora in mano la lettera che l’aveva fatto scappare, e fece per andarsene di nuovo, quando Lily cercò di trattenerlo. Non voleva che se ne andasse così. «Ma come, passiamo dal Lils al Potter?» Provò ad abbozzare un sorrisetto, ma evidentemente Malfoy non voleva stare al gioco. Odiava quando faceva così, si sentiva una stupida troppo piccola.
«Non è proprio il momento»
«Merlino, Scorpius! È la prima volta che ti ringrazio in tutta la mia vita e tu mi tratti così? Non hai fatto neanche una battuta!»
«Non c’è niente di cui ringraziarmi» ribatté, atono, gli occhi che guardavano il un punto vuoto, imprecisato.
«Hai salvato mio fratello e il ragazzino da quell’idiota di Zabini, hai fatto l’eroe…»
Scorpius si portò le mani al viso, nascondendocelo dietro di esse. Lily si avvicinò, preoccupata. «Stai bene? Scorpius…?» Scorpius la guardò negli occhi, con un sorriso triste. A Lily venne la voglia istintiva di abbracciarlo, ma ovviamente non poté farlo. E lui era ancora lì, vicino a lei, con un sguardo  quasi di rassegnazione. « Gli eroi non esistono, e se esistessero io non sarei uno di loro»
A quel punto fece una cosa del tutto inaspettata, ma che era stata lo stesso identico pensiero di Lily due secondi prima: l’abbracciò. «Non potrei neanche se volessi». Scorpius sciolse l’abbraccio, andò a sedersi sulle scale e iniziò a leggere la lettera.
 
Scorpius,
siamo molto delusi dal tuo comportamento, soprattutto io. Tua madre non capisce la gravità della situazione. Puoi essere il migliore amico di Potter, può venire qui, puoi anche stare con i Weasley, fare quello che vuoi. Ma non puoi aggredire Zabini. Dio, Scorpius!  (e qui scoppiò in amara risata) capisco che non ti sia mai stato simpatico, ma suo padre è un amico di famiglia! Che figura ci faccio, io? Domani verrò a parlare con i tuoi professori. Dovrò parlare con Paciock.
Scorpius, mantieni almeno le apparenze. Se c’è una  rissa con un Mezzosangue lascia perdere. Puoi essere amico di chi vuoi, ma salva il buon nome della famiglia!
 
Papà.
 
«Lui e le sue apparenze» commentò disgustato Scorpius. «mia madre la pensa come me; dovrebbe abbandonare tutto. Voldemort è stato battuto più di vent’anni fa, ha già fatto la scelta sbagliata»
Lily si sentì molto imbarazzata. Cosa si poteva dire al figlio di un Mangiamorte, quando tuo padre era il Salvatore del Mondo Magico?
«Non sei obbligato a fare quello che dice lui, hai la massima libertà, soprattutto qui…» Si sedette accanto a lui, esitante. Non sapeva che dire, e quelle le erano sembrate le parole migliori.
«Non capisci…» Aveva il viso nascosto tra le mani, di nuovo. Lily lo trovò estremamente adorabile, poi si rimproverò per aver pensato una cosa del genere in un momento come quello.
«Lils, non puoi capire. Tu non sei una Malfoy, nessuno si aspetta che tu sia cattivo, che tu diprezzi persone che non vuoi disprezzare…» Lily avrebbe voluto dirgli che sì, lo capiva, dicendogli che neanche essere una Potter era tanto facile. Dovunque andassi la additavano, la importunavano di continuo insieme alla sua famiglia, e tutti si aspettavano che fosse sempre perfetta in tutto, essendo la “piccola di casa Potter”…
«Scorpius, tuo padre si è rifiutato di uccidere Silente. Ha salvato mio padre quando è stato rapito. Senza di lui nulla sarebbe stato possibile»
Scorpius la guardò, incredula. «Sul serio?»
«Sì, ce lo ha raccontato quando Al ha detto che era diventato tuo amico»
Scorpius fece la seconda cosa incredibile della giornata. L’abbracciò. Di nuovo. E restarono così, per un tempo indeterminato sulle scale.
«Lily?»
«Mh?»
«Grazie»
 

*Mi è venuto in mente quando Harry ne “La Camera dei Segreti” sente tutti i Tassorosso del secondo anno fare pettegolezzo in biblioteca, quindi ho dedotto che in fin dei conti non sono tutti così amabili come sembrano.
 
Neverland’s corner:
Ebbene si, mi sono inventata il figlio di Zabini! Applausi, per favore. Mi è venuto in mente di renderlo antipatico quando mi sono ricordata che Blaise reputava Ginny carina, ma che non si sarebbe mai messo con lei perché “traditrice del suo sangue”. Quindi nulla, mi serviva uno stronzo un cattivo, e ho deciso di portare avanti la Nuova Generazione. Anch’io odio chi si inventa i personaggi, ma qui ci stava troppo. Non odiatemi. Il nostro James ha fatto la sua prima comparsa e aaaaw, è adorabile. Nominate anche Roxanne e Rose, fiere Corvonero! Mi sono inventata anche Sean Moore e Megan Truman, signori e signori. Insomma, non esiste solo la NG a Hogwarts, no? Scusatemi per la lunghezza del capitolo. È lungo più del doppio del primo.
Sentite, avevo quest’idea che, quando  avrei finito questa fanfiction, avrei potuto iniziare a scrivere Guida di Hogwarts per Hogwarts.
Che ne dite? c:

 

 

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Capitolo 4
*** Dominique? Mia cugina Dominique? Ma è più grande di te, Scorpius! ***


Terzo anno di Lily.
«Dominique? Mia cugina Dominique? Ma è più grande di te, Scorpius!»


Lily Luna Potter era amata da praticamente tutti, nella sua famiglia. Era un delle più piccole, ed era figlia di Ginny, l’unica ragazza Weasley, e di Harry Potter. Nonna Molly stravedeva per lei, i suoi zii la trattavano sempre con i guanti, i suoi cugini erano sempre perlopiù disponibili nei suoi confronti: Fred era sempre disponibile per qualche scherzo insieme, come Hugo; Roxanne era pronta ad aiutarla in qualunque occasione, dai compiti alle liti con i fratelli; Rose era un po’ come se fosse una delle sue migliori amiche; Molly e Lucy erano sempre gentili, e Louis la adorava. Aveva un bel rapporto persino con Victoire e Dominique, entrambi più grandi di lei. Soprattutto con Dominique, che l’aveva sempre tratta come una sorella più piccola, e l’aveva istruita su tutto ciò su cui aveva dei dubbi. Tutte cose “da ragazza” a cui certamente non poteva chiedere ad James o Albus. Per questo, si sentì profondamente tradita quando, un giorno di Marzo del suo terzo anno, trovò Scorpius che flirtava spudoratamente con Dominique. E lei ci stava, stava al gioco. Per altro davanti a James e Albus. Sostavano appoggiati ad un angolo, tutti e quattro, e mentre Dominique si avvolgeva una ciocca di capelli attorno al dito e sorrideva a Scorpius, James lanciava a quest’ultimo occhiate di profondo disgusto. «Oh, ma andiamo!» Sbottò infine «Invitala a uscire e basta, Malfoy!».
Lily si sentì tirata in causa. In realtà non ne aveva alcun diritto, ma non le importava. «Salve, ragazzi» Rivolse loro un sorriso «che succede qui?». Chiunque avrebbe notato il suo noto di voce leggermente irritato, ma Scorpius  e Dominique non ci fecero caso. James fece finta di vomitare, e Albus le lanciò un sguardo fin troppo familiare: “ti prego, salvami”. Lo usavano spesso quando loro madre rimproverava uno di loro e il figlio in questione aveva bisogno dell’ausilio di uno dei fratelli. Lily decise di rispondere alla richiesta di aiuto del fratello. James sembrava sul punto di mollare un pugno a Malfoy, e anche Lily si sentiva vagamente così. Insomma, chi era lui per fare la corte a sua cugina? E chi era sua Dominique per flirtare con lui?
«Dominique! Potrei parlarti un attimo, cugina?» Lily era davvero, davvero intenzionata a parlarle. Era una follia. Lei era persino più grande di Scorpius.
«Certo, Lily».
Lily la portò nel corridoio dal quale era appena arrivata e, quando si girò per guardare negli occhi sua cugina, capì che doveva avere una faccia davvero arrabbiata. Si accorse solo in quel momento di avere la mascella serrata.
«Si può sapere cosa diavolo ti prende?» Le sputò lì per lì. Non voleva assolutamente incontrare i suoi occhi, sapeva che ci sarebbe rimasta malissimo, si sarebbe scusata all’istante. E tutti i suoi piani avrebbero fatto puff.
«In che senso?».
Come in che senso? Quanti sensi poteva avere la sua domanda?
«Merlino, Domi! Da quando in qua ti interessa Scorpius?» Lily la guardava fisso negli occhi, adesso. Non si sarebbe fatta mettere i piedi in testa. Non quella volta.
Dominique avvampò violentemente, diventando rossa fin sopra le orecchie. Un marchio di fabbrica.
«Be’… da un po’… non so esattamente. Insomma, è carino, okay…».
Lily non poteva credere alle sue orecchie.
«Okay? Okay? Dom, sei la persona con gli standard più impossibili che conosca! Per te un ragazzo non deve essere okay, deve essere un dio greco! E poi tu non hai mai sopportato i ragazzi più piccoli, più bassi e anche biondi! Tu sei quella del “il bruno sta con la bionda e il biondo sta con la mora”. Hai delle regole estremamente precisi e dei parametri…» Non finì mai la frase, perché Dominique sbuffò e le tappò la bocca con una mano, trascinandola poi nel bagno più vicino.
«Non mi piace Scorpius» Sospirò, alzando gli occhi al cielo. Lily non l’aveva mai visto così a disagio e le venne l’istinto di abbracciarla, ma la risata ebbe la meglio. Improvvisò una piccola danza ridendo e gridando “te l’avevo detto!”.
«Sei proprio una bambina, Lily!».
«Ma tutti mi amano lo stesso. Allora, chi devi far ingelosire? No, aspetta ci arrivo da sola» Lily si mise due dite sulle tempie, facendo finta di concentrarsi e facendo nascere uno scocciato sorrisetto sulle labbra di Dominique «… in corridoio c’era Zabini con Nott, ma li odi. E poi Zabini ha picchiato James e Nott ci ha provato con Victoire, non è possibile. Poi Louis e Adam, il suo amico, ma è rosso, e di rossi ne hai visti abbastanza» Dominique emise una vera risata stavolta «…quindi rimangono solo Albus e James. Ma non è possibile, insomma, siamo cug…» Lily sgranò gli occhi, e Dominique fece per andarsene. «Oh mio Dio. James. Adesso è tutto chiaro! Tutte quelle volte in cui…».
«Fermati, Lily! È così e basta, come a te piace Malfoy» E in preda all’imbarazzo, Dominique uscì dal bagno.
 
Lily doveva parlare con Scorpius. Doveva sapere se a lui piaceva Dominique. Era una questione di vita o di morte. O meglio, una questione di sanità mentale per Lily.
Riuscì ad individuare il biondo dopo cena, nella Sala d’Ingresso, mentre si incamminava con Albus verso i dormitori. «Ehi, Scorpius!» Lo chiamò Lily. Correva verso di loro con un sorriso stampato in faccia, e i capelli rossi svolazzanti, che le ricadevano disordinati davanti al viso. Scorpius le sorrise «Dimmi, Lils». Albus sbuffò. Era sempre così, quando quei due si incontravano. Era il terzo incomodo, come se non fosse il fratello maggiore di una o il migliore amico dell'altro.
«Ti vuole Dominique. Nella stanza dietro la Sala d’Ingresso» Esclamò Lily, con forse un po' troppo entusiasmo. Calmati, Lils.
«Torno subito, Al».
Lily lo scortò attraverso la Sala d’Ingresso, fin dentro una stanza non molto spaziosa, ma abbastanza grande per cinque o sei persone. Era uno sgabuzzino molto largo, per essere quello che era. Gliene aveva parlato una volta zio Ron, raccontandole che ci avevano chiuso Tiger e Goyle al loro secondo anno, per preparare una Pozione Polisucco. Da quel giorno,
«No, okay, ti dovevo solo parlare. Dominique è nella Torre di Grifondoro. Con James, probabilmente» L’espressione di Scorpius non variò di una virgola. Anzi, si rilassò un po’. Lily si sarebbe aspettata almeno un po’ di risentimento, se gli fosse piaciuta sul serio.
«È davvero così importante da non potermene parlare davanti ad Albus?» Chiese, leggermente divertito. Lily arrossì. Perché quel ragazzo le faceva un effetto del genere?
«Dominique. Non credo che avrebbe gradito l’argomento».
«Capisco. Si vede che sei innamorata di me, se mi porti in un posto così intimo» Se Lily prima era rossa, adesso era bordeaux.
«Non sono innamorata di te, idiota! Insomma, mi sembrava solo strano».
«E perché dovrebbe essere strano?».
«Perché non l’hai mai filata in cinque anni. Ed è anche per un ottavo Veela. E poi a te piace qualcuna più piccola» Lily si tappò la bocca con la mano. Si era lasciata sfuggire un’informazione vitale, che da quasi sei mesi la tormentava. Se prima era bordeaux, ora aveva probabilmente inventato una nuova tonalità di rosso.
«E tu che ne sai?».
«Ti ho sentito parlarne con Albus, un sabato, ai Tre Manici di Scopa…».
«E questa ragazza non potrebbe essere vostra cugina?».
«Dominique? Mia cugina Dominique? Ma è più grande di te, Scorpius!» Malfoy si portò le mani al viso, indeciso sul da farsi, ormai era stato scoperto, e Lily poteva leggere l’indecisione nei suoi gesti. Scorpius si passò una mano tra i capelli, e si avvicinò a Lily.
«Ti dirò tre cose, Lils» disse a bassa voce «uno: hai ragione, non è Dominique. Due: abbiamo stretto un patto per far ingelosire i rispettivi obbiettivi».
«E la terza cosa?» Chiese Lily, curiosa come non  mai.
«Non posso dirtela, o perlomeno non voglio. Non qui, non adesso.» Si allontanò da Lily, uscendo dalla stanza. Lily gli corse dietro. Non poteva lasciare tutto sospeso in questo modo.
«Dio, Scorpius!» Sbottò infine, con il fiatone. «Che c’è?» Gli chiese Scorpius, voltandosi e fermandosi di botto.
«Non puoi andartene così! Avrai pure quindici anni, ma sei proprio un bambino quando fai così!» Strepitò Lily. Sapeva di aver torto, di essere la bambina, ma il dubbio la stava facendo impazzire.
«Okay, Lily, te lo dico. Contenta? Il mio obbiettivo è proprio qui, davanti a me, ma non avrei mai potuto immaginare che si sarebbe comportato in una maniera così… infantile»
Scorpius scosse la testa e se ne andò, lasciandola lì, con il cuore in gola, la felicità che le scoppiava nel petto e un altro sentimento che si faceva spazio in quel vortice di emozioni: la consapevolezza. Aveva rovinato tutto. E sapeva che non avrebbero più toccato quell’argomento per tanto tempo.

Neverland's corner:
Salve, ragazzi! Scusatemi per il ritardo, davvero. Ho avuto iun blocco, e una settimana davvero intensa. E poi sono anche andata alla fiera del fumetto, che bello. Anyway, il capitolo: Malfoy si dichiara. Tarantataaaaaaaa! Ma non toccheranno l'argomento per un bel po' di tempo. Uff. Recensite, miei amati lettori, perchè io sono super di fretta, e non posso restare un minuto di più!

 

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Capitolo 5
*** Chi l’avrebbe mai detto che avrei dovuto guardare un film babbano, per far colpo su una ragazza, Lily? ***


Quarto anno di Lily.
«Chi l’avrebbe mai detto che avrei dovuto guardare un film babbano, per far colpo su una ragazza, Lily?»

 

Scorpius Hyperion Malfoy non avrebbe mai immaginato che la situazione si sarebbe evoluta… in questo modo. Era assurdo, Scorpius continuava a pentirsi della sua scelta. Dopo “La Dichiarazione” nel corridoio a Lily, lei aveva preso ad ignorarlo. E Scorpius non aveva tutta la pazienza del mondo. Okay, si era comportato da emerito stronzo lasciandola lì, nel corridoio. Ma non era colpa sua. Si era pentito di essersene andato, e aveva provato a parlare con Lily ogni singolo giorno dopo La Dichiarazione. Ma lei nulla, continuava ad ignorarlo bellamente. Persino quell’estate, a casa Potter, Lily si chiudeva in camera sua e non usciva finché Scorpius non se ne andava. E di questo ne soffrivano entrambi. Più di due parole non si scambiavano, se proprio erano costretti. Ormai sguardi di sottecchi, imbarazzati e non, erano all’ordine del giorno. E quasi tutti i messaggi che Scorpius cercava di inviare a Lily attraverso quegli sguardi erano “Ti prego, basta. Vieni da me, parliamo”. Scorpius decise di mettere fine a quell’agonia. In una bella giornata di settembre a Hogwarts, quando tutti gli studenti erano ancora troppo presi dalle vacanze per preoccuparsi della vita vera, si nascose dietro la statua della Strega Orba. Sapeva che di lì a poco sarebbe passata Lily. Detto fatto.
Si sentì un urlo, e si ritrovarono entrambi stipati dietro la statua.
«Scorpius, ma che diamine!» esclamò Lily battendo le mani sul petto del ragazzo. Quando faceva così era terribilmente adorabile.
Scorpius sorrise.
«Scusami, Lils, ma sono quasi sei mesi che mi ignori! Ti volevo chiedere scusa per quella volta, di essermi comportato così da stronzo. Ehi, si può sapere cosa ti prende?».
Lily si era appoggiata al muro e aveva alzato gli occhi al cielo, irritata. Quando sentì pronunciare quell’ultima frase al biondo, strabuzzò gli occhi, incredula. «Cosa prende… a me? Stai scherzando, spero! Prima mi fai ingelosire con mia cugina Dominique, poi mi pianti in asso nel corridoio, non hai mai provato a parlarmi e ora, nascosti dietro una statua, vuoi sapere cosa prende a me?».
“Be’, non ha tutti i torti”.
Fece per andarsene, ma Scorpius la trattenne per un polso. «Dai, Lily! Ascoltami! Non è vero che non ho fatto alcun tentativo per parlarti. Sei tu che mi hai ignorato per tutto questo tempo…» Lily avvampò, diventando tutta rossa «Ero imbarazzata…» cercò di giustificarsi, mettendosi un ciocca di capelli rossi dietro l’orecchio. Scorpius sorrise, intenerito.
«Sei carina quando fai così» le disse, prendendola per le spalle.
«Scorpius…».
«Lily».
E la baciò.
 
*
 
«Oggi, mio caro Albus, sono il ragazzo più felice del mondo» proruppe Scorpius, buttandosi sul divano di pelle della Sala Comune dei Serpeverde dove sostava l’amico.
«E per dimostrarmi la tua felicità devi buttarti sopra di me mentre leggo?» chiese Albus, sorridendo. Poi lo buttò giù e riprese a leggere.
«Dio, Al! Non vuoi neanche sapere cosa mi rende così felice?» fece Scorpius, rialzandosi e iniziando a gesticolare. Faceva sempre così, quando era esaltato.
«In realtà no, Scorpius. L’unica cosa che mi interessa sapere è se i Sette sconfiggeranno Gea» rispose Albus, non alzando neanche per un attimo lo sguardo dal libro. Scorpius pareva confuso.
«A cosa ti riferisci, scusa?».
«A questo libro babbano che mi ha prestato Rose, Eroi dell’Olimpo: Il Sangue dell’Olimpo. È l’ultimo, devo finirlo» rispose Albus con nonchalance.
«Per me ripete troppe volte la parola “Olimpo”. Che poi cos’è? Fa nulla, non ti avrei detto perché sono felice comunque» E si avviò verso i dormitori con un passo baldanzoso che non gli apparteneva.
 
*
 
«Lily, sai che a me puoi dire tutto».
«Si, ma non questo».
«Ma dai, quanto può essere terribile?».
«Troppo, Rose».
«Sputa il rospo».
Lily si guardò attorno, inquieta. La biblioteca era completamente deserta, neanche Madama Pince si vedeva in vista. Soltanto Lily e la Corvonero occupavano la vasta sala. Rose la guardava piena di aspettativa, ma non poteva dirle cosa la turbava. Cosa avrebbe detto? Insomma, dopo tutto quello che i Weasley e i Potter avevano passato per colpa della sua famiglia…
«Io e Scorpius ci siamo baciati» esalò tutto d’un fiato. Rose non sembrava scossa né turbata. Anzi, abbassò la testa, e riprese a studiare ciò che avevano momentaneamente interrotto.
«Prevedibile».
Fu Lily, stavolta a strabuzzare gli occhi.
«Prevedibile? L’unico erede della casata Malfoy bacia me, Lily Luna Potter, e tutto quello che tu hai da dire è… prevedibile?»
Rose le rivolse un sorrisetto compiaciuto. Proprio non ci arrivava, quella testolina rossa.
«Lily, ascoltami bene. Tu e Malfoy vi siete sempre piaciuti. E lo sai anche tu. È inutile che sbuffi in quel modo, tanto ne sei consapevole! Hai sempre avuto un debole per lui, me lo ricordo bene, sai. È da dopo la prima volta che venne a casa vostra che gli sbavi dietro. Quando avevi nove anni mi dicesti che lo trovavi interessante. E detto da te a quell’età era un bel complimento, soprattutto perché arrossisti esattamente come stai facendo ora. Sai, persino Albus crede che voi due siate fatti per stare insieme. Anche se all’inizio era un po’ iperprotettivo, come suo solito, adesso abbiamo deciso di fondare il club “Lily and Scorpius forever OTP”».
«OTP?»
«Roba da Babbani. Vuol dire che amiamo la vostra coppia. Comunque, quando aprirete gli occhi e vi metterete insieme fammi un fischio. Aspetta, ma ora state insieme?»
«Credo di no. Insomma, sono scappata via dopo. Ero tutta rossa».
«Immaginavo. Be’, al vostro matrimonio voglio essere damigella d’onore».
 
*
 
«Albus» Lo chiamò Scorpius.
«Uhm?» Aveva in mano quello stupido libro. Ancora.
«Ho baciato tua sorella» dichiarò, nervoso. Era pur sempre suo fratello maggiore. Ormai l’euforia del bacio era passata, ed in mente aveva solo una cosa: Lily, e la sua fuga.
Albus strabuzzò gli occhi, incredulo. Poi la sua espressione variò in un sorriso «Dio, Scorpius! Era ora. No, aspetta» e poi in preoccupazione «L’hai trattata bene, vero? È contenta?» poi in rabbia «Se le torci anche un solo capello io…».
«Calma, fratello protettivo. L’ho tratta bene, okay? Solo che poi… è scappata. E ora non voglio tornare ad  ignorarci» si sedette sul divano, sconsolato. Ora che aveva espresso le sue paure ad alta voce, gli sembrava che tutto potesse accadere. E se era arrabbiata? E se in quel momento lo detestava? Se magari a lei Scorpius non era mai piaciuto? Ma no, la Weasley aveva detto che…
«Scorpius, conosco mia sorella abbastanza per dirti come fare ad… impressionarla».
Improvvisamente tutte le paure del biondo svanirono. «Albus, sei il migliore amico che potessi mai avere!» E l’avrebbe anche abbracciato, se non fossero stati due Serpeverde maschi nel proprio dormitorio. Era decisamente sconveniente.
«Calmati, dongiovanni. Hai mai visto Non per soldi… ma per amore?».
Scorpius scosse la testa.
«Hai mai visto un film?».
Scorpius scosse nuovamente la testa.
«Sarà più difficile di quanto pensassi».
 
*
 
Quella sera, Lily non chiuse occhio. Quella scena continuava ad affollarle i pensieri, ripetendosi ancora e ancora… Come poteva essere stata così stupida? Adesso sì che era infantile. Scorpius non le avrebbe mai più rivolto la parola. Del resto era piccola. Non era intelligente come Roxanne e Rose, né carina quanto Dominique o Victoire… lei era piccola. Era la piccola di casa Potter e Weasley, era la sorella piccola, la cugina piccola…
Si guardò attorno. Le sue tre compagne di dormitorio non c’erano. Erano probabilmente in giro di nascosto con qualche ragazzo o qualche amica… Talvolta davvero non le sopportava: erano tutte vestiti e ragazzi, non sapevano divertirsi; se uscivano di nascosto nonera per divertirsi era per apparire divertenti. E poi Lily doveva ascoltare ventiquattro ore su ventiquattro quanto fosse figo suo fratello James e quanto fosse adorabile suo fratello Albus… puah.
Lily decise di mettersi a letto, nonostante fosse venerdì e fossero solo le undici meno un quarto. Normalmente a quell’ora era con James o qualche cugino a divertirsi, ma quel giorno non aveva proprio la testa.
Si rigirò nel letto, guardando fuori dalla finestra. Era buio e pioveva. Chiuse gli occhi, decisa ad ascoltare il suono che faceva la pioggia poggiandosi sulle finestre, quando qualcos’altro giunse al suo orecchio: una melodia che conosceva fin troppo bene. In your eyes, di quel cantante babbano… Peter Gabriel.
Si alzò, e corse alla finestra. Lì sotto, uno Scorpius Malfoy fradicio, con in mano uno stereo babbano, guardava fisso alla finestra, e il suo volto si illuminò quando vide apparire Lily.
«Chi l’avrebbe mai detto che avrei dovuto guardare un film babbano, per far colpo su una ragazza, Lily?» Le urlò, con un sorriso trentadue denti. Lily aveva portato le mani alla bocca, e non riusciva a spostare lo sguardo dal ragazzo.
“È lì, sotto la pioggia, solo per me”.
Lily prese il più velocemente possibile il mantello e, senza neanche preoccuparsi di infilarsi un paio di scarpe, corse nel parco.
Scorpius la aspettava a braccia aperte. Lily si buttò tra le sue braccia, incurante di tutto, e si baciarono sotto la pioggia, lei sollevata da terra, girando in tondo, come nel migliore dei film d’amore. 

Neverland's corner:
Ma salve, piccole puffole rosa carine carine (?) okay, no. Anyway, grazie alle meravigliose persone che hanno commentato lo scorso capitolo (domani rispondo, giuro!). Vi amo tutti, anche a quella piccola simpaticona che commenta negativamente. 
IIn questo capitolo ci ritroviamo una Rose fangirl (ma va'?) e un Albus fanboy (waaah *-*). Adorabili, no? Chi si iscrive al club Lily and Scorpius Forever OTP (vabbè sì, il nome fa schifo, perdonatemi, ma non ho saputo resistere).
Allora, i nostri due ricitrulliti si sono finalemnte messi insieme, che gioia! Ma le battaglie non finiscono qui, nossignore. Aspettatevi altre torture, lettori! Lo so, sono malvagia c: 
Miss Neverland
p.s. chi aveva capito le intenzioni di Albus e Scorpius?
p.p.s. vado in vacanza questa settimana, prima di una settimana e mezzo non aggiorno, perdonatemi!

 

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Capitolo 6
*** «Vorresti venire al Ballo del Ceppo?» «Con te?» «Sì, con me.» ***


Quinto anno di Lily.
«Vorresti venire al Ballo del Ceppo?» «Con te?» «Sì, con me»
 


«Quando ti deciderai a crescere, Potter? È difficile baciare un tappo».
«Sta’ zitto, Malfoy, e piegati un po’».
«Arrivo, Nanetta».
E come ogni volta si piegò un po’. Stavano insieme da più di un anno, ormai. E Scorpius sosteneva che fosse stato l’anno più bello della sua vita. Era un frase ripetuta centinaia di volte da centinaia di amanti, ma per Scorpius era stato deliziosamente vero. E non voleva che le cose cambiassero, non si era mai sentito più vivo di così.
Prese per mano Lily e si avviarono nel corridoio deserto. Erano stati come sempre dietro la statua della Strega Orba, che da dopo il fatidico primo bacio era diventato il loro luogo preferito, subito dopo l’alloro vicino al Lago Nero, sotto il quale si recavano nelle giornate di sole più calde.
Scorpius osservò per un momento Lily: era bellissima con le guance arrossate dal freddo di dicembre e una felpa troppo grande per lei, che era probabilmente appartenuta a James. I capelli rossi scappavano disordinati dal berretto di lana bianco che indossava, e grazie al quale si era guadagnata l’appellativo di “Nanetta”. “Non puoi non aver mai guardato Biancaneve” gli aveva detto Lily, incredula “lo guardiamo insieme” aveva deciso poi. E l’avevano guardato, in un freddo pomeriggio del Natale scorso, a casa Potter, rannicchiati sotto le coperte e sotto gli sguardi assassini di Harry. Il cappello di Lily somigliava così tanto a quello dei Sette Nani che Scorpius aveva iniziato a chiamarla Nanetta. E così era rimasto, anche perché Lily non era mai stata molto alta, e guardando Harry Scorpius capì anche perché. “James e Albus hanno preso dai Weasley” si giustificava Lily. E a Scorpius faceva tanta tenerezza.
«Dovremmo smetterla di sparire così, sai» lo risvegliò Lily dai suoi pensieri. Scorpius le lasciò la mano per passarle un braccio attorno alle spalle e l’avvicinò a sé, ma Lily continuò a parlare imperterrita, come sempre «Ieri persino Rose ha detto che dovremmo lasciare un biglietto. Ma poi si è intenerita e ha detto che ci… shippa? Boh. Sai che significa?».
«Significa che ama la nostra coppia, credo. Albus ha detto così» Scorpius scosse la testa. Qualche volta pensava che Rose ed Albus passassero davvero troppo tempo appresso a quella roba babbana… i fantom, eternet o quella roba lì.
Arrivarono davanti alla Sala Grande per cena ancora abbracciati, e con un bacio si separarono.
 
*
 
Lily era davvero contenta di non dover mangiare insieme a Scorpius, e non perché non volesse accanto. A volte era semplicemente piacevole non ricevere occhiatacce quando girava insieme a lui dai Grifondoro. Ricordava quando James lo aveva scoperto. Era stato l’ultimo a venirlo a sapere, a parte zio Ron, perché Lily sapeva che sarebbe sicuramente andato fuori di testa. “Con quello, Lily? Quello lì?! È già stato difficile accettare Albus… ma cosa avete tutti in testa? State fraternizzando col nemico!” e furono le stesse, identiche parole di Ron. Harry invece si era arreso all’evidenza, quando il Natale prima Lily e Scorpius si erano presentati, mano nella mano, a casa Potter. Ginny era scoppiata a ridere, in preda ad un irrefrenabile ridarella, e Albus sorrideva contento, autoproclamandosi Cupido (Lily non capiva per quale astrusa ragione) e Presidente del club “Lily and Scorpius forever OTP”. Due settimane dopo aveva sorpreso tutti con delle spillette che ritraevano Lily e Scorpius ridendo. “L’ha fatta Fred” spiegò, con una scrollata di spalle.
Lily si sedette al lungo tavolo Grifondoro, accanto ad un Hugo impegnato a deprimersi nella tazza di porridge che sostava davanti a lui, e difronte ad un Fred molto impegnato a farlo rinsavire.
«Ciao, Hugo bello, che ti succede?» lo salutò, scrutandolo con la coda nell’occhio, mentre si serviva un po’ di pollo.
«Il Ballo del Ceppo» spiegò Fred, distogliendo lo sguardo preoccupato dal cugino «non riesce a trovare una ragazza».
Lily lo guardò di traverso. «Non riesci a trovare una ragazza? Sarebbe questo il motivo per cui ti stai spalmando il porridge  sulla faccia? Tirati su, Hugo» gli disse, tirandogli una non troppo affettuosa pacca sul petto. Hugo sembrò offeso «Facile per te! Tu ce l’hai il ragazzo!» commentò, con voce più alta del necessario. Lily scrollò le spalle, rassegnata. “No, non è per niente facile”.


«Scorpius non vuole venire al Ballo».
Per motivi non meglio precisati, Scorpius non aveva nessuna intenzione di andare al Ballo del Ceppo. “Ma dai, Lils, cosa te ne importa di uno stupido ballo? Ci siamo io e te, di cos’altro abbiamo bisogno? Se vuoi tu vacci, divertiti, ma io non avevo intenzione di venirci…”  le aveva spiegato quando Lily aveva proposto di andare al Ballo. A dir la verità, Lily ci era rimasta piuttosto male. Avrebbe tanto voluto andarci con Scorpius, le sarebbe piaciuto così tanto… ma Scorpius non voleva sentire ragioni, quindi Lily si era rassegnata.
«Cosa? Ma cos’ha in testa quell’idiota del tuo fidanzato? Gli è entrata un po’ di tinta da un orecchio?» esclamò Fred, sorpreso. Lily lo fulminò con un’occhiataccia, anche se ormai ci aveva fatto l’abitudine. Le battutine sul colore di capelli del suo ragazzo erano all’ordine del giorno.
«No, Fred, solo è superiore a queste cose. Credo che ci andrò da sola» disse, con una scrollata di spalle, rassegnata, per poi rivolgersi a Hugo «perché non ci vai con Caroline?».
«Caroline McQueen di Tassorosso? Scherzi?» Hugo la guardava con gli occhi fuori dalle orbite, mentre poco a poco arrossiva sempre di più. Lily alzò gli occhi al cielo.
«Senti, cugino» disse «so che ti piace, e che di certo non rifiuterebbe un tuo invito al ballo. Quindi alzati e va’ da lei, prima che McLaggen ci provi» aggiunse poi, lanciando un’occhiata al Grifondoro, che esattamente in quel momento stava entrando in Sala Grande. Hugo arrossì fin sopra le orecchie, borbottò qualcosa come “okay, vado, grazie” e si avviò spedito al tavolo dei Tassorosso.
 
*
 
«Scorpius, vieni con me, ti devo parlare».
Albus prese Scorpius per un braccio e lo trascinò via dal tavolo Serpeverde, mentre il biondo dietro di lui incespicava, cercando di salvare quel poco di dignità che gli era rimasta.
«Lasciami, Al!» esclamò infine, dando uno strattone e liberandosi dalla presa insistente di Albus. «Si può sapere che vuoi?» chiese, corrucciato.
«Perché non porti mia sorella al ballo?»  sputò subito Albus, mentre lo fulminava con un’occhiataccia. Scorpius rimase piuttosto sorpreso dalla domanda. Perché non portava Lily al ballo? Sapeva che lei ci sarebbe tanto voluta andare, che un ballo era qualcosa di romantico, un po’ come i suoi famosi film romantici degli anni ’80… Una ragione c’era, per cui non la portava al ballo, eppure non l’avrebbe mai ammesso nemmeno al suo migliore amico…
«Non mi piacciono i balli» disse con una scrollata di spalle. Albus lo guardò di traverso, e Scorpius seppe che non gli credeva. Albus aveva il super potere di capire subito quando una persona mentiva, e questo non era di certo un vantaggio. Almeno non per Scorpius.
«Non ti credo. Sputa il rospo».
«No».
«Perché?»
«Perché no».
«Non è una buona ragione».
«Non so ballare».
«Tuo padre ti ha fatto prendere lezioni di ballo quando avevi dieci anni!».
Scorpius incrociò le mani al petto «Non  avrei mai dovuto dirtelo» grugnì. Albus piegò la testa di lato, scocciato. Scorpius cercò in tutti i modi di non incrociare il suo sguardo, o sapeva che sarebbe ceduto, oppure qualcuno sarebbe spuntato fuori dal nulla e avrebbe detto “Hai gli occhi di tuo padre”. Succedeva più spesso di quanto si potesse immaginare. Infine Albus alzò il sopracciglio. E Scorpius non ce la fece «Ho brutti ricordi legati ai balli. Quando ero piccolo… mio padre organizzava questi balli… sfarzosi, ecco, nella nostra villa. E c’erano sempre questi uomini orribili, vestiti di nero, con delle specie di maschere d’argento. E io in quelle occasioni non potevo uscire da camera mia, e quando lo facevo ero sempre circondato da queste persone altissime e lugubri, e in tutte queste occasioni mi sento sempre claustrofobico. È una sensazione strana, è come se mi sentissi subito triste… capisci? Non voglio rovinare la serata a Lily» nascoste il viso tra le mani, frustrato «So cosa stai pensando: è una cosa stupida. Lo penso anch’io»
Albus era rimasto con la testa leggermente piegata «No, no… è una cosa sensata» disse, piano «un trauma infantile: colleghi qualche brutto avvenimento che probabilmente il tuo inconscio ha nascosto a questo genere di eventi».
«Albus dovresti proprio fare quella professione babbana… lo pignologo» disse Scorpius, ammirato. Aveva avuto ragione a pensare, sette anni prima, che il ragazzino troppo introverso per essere il figlio del Salvatore del Mondo Magico potesse essere un tipo in gamba.
«Psicologo, Scorpius. Ma devi invitare comunque Lily al ballo».
«Ma dài, Albus! Io ti racconto una cosa imbarazzante della mia infanzia e tu non te ne freghi nulla! Ma grazie, bell’amico» fece per andarsene, ma Albus lo richiamò, prendendolo per il polso.
«Sei un idiota, Malfoy».
«Anche tu, Potter» replicò Scorpius, accigliato.
«Ascoltami: se tu andassi al Ballo con Lily e ti sforzassi di passare una bella giornata, avresti un bel ricordo da collegare a questo tipo di eventi. Così sarà un ricordo piacevole».
«Forse non sei così idiota, Potter».
 
*
Scorpius aspettò  la giornata  seguente per  chiedere a Lily di andare al Ballo. Non aveva alcuna fretta. Dopo la chiacchierata con Albus evitò di tornare in Sala Grande, avendo già finito di cenare, e si diresse in Guferia, dove spedì una lettera ai suoi genitori per avvisarli che a Natale sarebbe rimasto ad Hogwarts, che aveva cambiato idea. Scrisse la lettera con la sua solita scrittura piena di ghirigori, e inviò il barbagianni di famiglia a consegnare lo scritto. Soddisfatto, uscì dalla sala e si iniziò ad avviare verso i sotterranei.
Con sua grande sorpresa, quando arrivò davanti al muro scorrevole e ai due cobra d’entrata alla Sala Comune, una mano lo tirò dietro un angolo.
«Chi è l’idiota che… Oh, ciao, Lils».
Lily era lì, bellissima come sempre, con le guance arrossate, e un sorriso da fiero, orgoglioso, dannato Grifondoro stampato in viso.
«Ho scoperto dov’è la vostra Sala Comune! Ci ho messo cinque anni e quattordici Confundus da parte di Albus, ma ce l’ho fatta!»  disse, ancora con il fiatone «ho seguito Albus!».
«Ma brava la mia Nanetta!» disse , prendendola in braccio, facendola girare. Risero, e Lily gli lasciò un bacio a stampo. Era terribilmente adorabile, e per un attimo tutti i pensieri svanirono, lasciando la mente di Scorpius concentrata solo sulla ragazza dai capelli rossi che lo guardava con gli occhi ridenti. La mise giù, e poi si inginocchiò, assumendo un’aria ironicamente drammatica.
«Lily Luna Potter» disse, scandendo ogni parola con esagerata lentezza «mi faresti l’onore… mi concederesti la tua mano…» fece finta di asciugarsi una lacrima col dorso della mano, mentre Lily ridacchiava, guardandolo con gli occhi castani, che in quei momenti sembravano più belli di qualsiasi occhi azzurri o verdi . E a Scorpius piacevano tanto quegli occhi.
«Verresti al Ballo del Ceppo con me?».
«Con te?» disse Lily, con aria fintamente sorpresa.
«Con me».
Scorpius la guardò di sottecchi, con il capo chinato, e la scorse mentre rifletteva.
«Credo che ti onorerò della mia presenza» decise in fine Lily, con un sorriso a trentadue denti. Scorpius si rialzò, e le passò un braccio intorno alle spalle «Allora, Lils» disse «ti va di ingrangere le regole e passeggiare un po’ dopo il coprifuoco?».
«Come sei coraggioso, mio baldo cavaliere!».
Camminarono per un po’, abbracciati, e a Scorpius venne un’idea.
«Lils?».
«Mh?».
«Hai seguito Albus».
«Già».
«E hai ascoltato tutta la nostra conversazione».
«Esattamente».
«Quindi mi stavi aspettando per essere invitato al Ballo».
«Sei un ragazzo sveglio, dopotutto».

Neverland's corner:
Eii, scusate l'assenza, sono stata in vacanza e poi ho avuto una settimana estenuante. Perdonate il ritardo! Anyway, un capitolo fluffoso per passare al capitolo successivo che, almeno in parte, sarà un po' spacca-feels. Chiedo venia, ma un po' di... angst (non è angst, non so come altro definirlo, sono per il lieto fine, ma definiamolo pure angst) ci vuole sempre.
Che dire? recensite in tanti! Volevo ringraziare soprattutto M A P S per le splendide recensioni (ti adoro Cri, ti dedico il capitolo, ecco).
Tanti saluti perdenti!

Miss Neverland

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Capitolo 7
*** Hai il potere di mandarmi via, perché non lo fai? ***


Sesto anno di Lily.
«Hai il potere di mandarmi via, perché non lo fai?» 

 
 
 
Avevano litigato.
Lily non sapeva come, o perché, fosse successo, ricordava solo urla, pianti, un tagliente “Lily sta’ zitta, sei troppo piccola per capire” da parte di Scorpius e una porta chiusa in faccia al ragazzo, dopo la fatidica frase. Ed era finita, in qualche assurdo modo, quell’estate, a casa Potter.
Scorpius aveva finito la scuola, aveva preso i M.A.G.O e si sentiva terribilmente figo per questo. E da un po’ aveva preso a uscire con i suoi compagni di casa. A Lily stava bene così. Insomma, spesso usciva solo con le sue amiche Grifondoro, chi era lei per impedire che Scorpius si divertisse? Poi la cosa era sfuggita un po’ di mano. Scorpius portava fuori Albus senza Lily, rimandava il loro tempo, e la trattava come se fosse troppo stupida per capire certe cose.
«Merlino, Scorpius, non sono una stupida!» aveva urlata un giorno, quando Scorpius aveva liquidato la sua domanda sul perché non potesse uscire con loro con un gesto infastidito.
«So che non sei stupida! Solo, sei troppo piccola» Mai dire a Lily Luna Potter che era troppo piccola. Era probabilmente la cosa che odiava di più al mondo.
«Ah sì?» ribatté, dirigendosi a passo spedita verso camera sua «se sono troppo piccola per uscire con voi forse sono troppo piccola anche per stare con te!» urlò, sbattendo la porta.
Dopo quell’episodio Albus e Scorpius avevano preso a vedersi solo a Malfoy Manor, chiusi principalmente in camera di Albus o quando Lily non c’era. E Albus dovette sopportare tutte  le lamentele del suo migliore amico. Certo, voleva bene a lui e a Lily, ma se si mancavano così tanto perché non si rimettevano insieme? Albus aveva sentito più di una volta Lily lamentarsi con Rose di quanto Scorpius fosse così adorabilmente idiota, e di quanto le mancasse nonostante la lite. Poi il pomeriggio arrivava Scorpius e iniziava a domandare “allora, dov’è Lily?”, “sta bene?”, “ha iniziato a uscire con qualcuno?” e quando Albus alzava gli occhi al cielo Scorpius si affrettava ad aggiungere con vocetta acuta, tipica di quando mentiva, “non che mi interessi, pff”.
 
*
Quando Lily tornò a scuola, quell’anno, era più triste che mai. Non c’era più nessuno dei suoi cugini, a parte Louis, del settimo anno, e Hugo, che come lei frequentava il sesto. Lily era orgogliosa di poter affermare che era stata lei a far mettere insieme Hugo e Caroline, che era una Cupido perfetta. Poi si ricordò che Scorpius era da qualche parte a Londra, e che probabilmente non stava neanche pensando a lei.
Il due settembre fu la prima, vera giornata ad Hogwarts. Lily aveva un orario più rilassante, rispetto a quello dell’anno precedente, in quanto aveva abbandonato la Divinazione (materia del tutto inutile, soprattutto dopo che la Cooman le aveva predetto la morte un centinaio di volte) e aveva delle ore di buco.
La sua prima, agognata ora di buco.
Decise di passare la soleggiata giornata settembrina sulle rive del Lago Nero, come era solita fare con Rose, l’anno prima.
E con Scorpius”.
Scacciò il pensiero mentre scuoteva la testa, infastidita. “Non mi farò rovinare il primo giorno di scuola da lui”.
Mentre si dirigeva verso il Lago, scorse Lucy, un anno più grande di lei, che leggeva sotto un albero. Non erano mai state molto amiche, ma avendo passato il viaggio del giorno prima con lei e con dei suoi amici Tassorosso, decise di andare da lei. Non aveva niente da fare, del resto. Tutti i suoi amici erano in classe.
«Cugina!» profferì Lily, stendendosi accanto a Lucy. Mise le mani dietro la testa e chiuse gli occhi, con un sorrisetto sulle labbra. Il sole le faceva sempre quell’effetto.
«Lily» la salutò.
Lily immaginò che sulle sue labbra si fosse disegnato un sorriso, come accadeva spesso. Era proprio la classica, amabile Tassorosso.
La rossa sentì un tonfo, e credette che Lucy avesse lasciato cadere il libro, per stendersi vicino a Lily, e quando sentì la sua presenza accanto a lei, i suoi sospetti furono confermati.
«Allora» esordì Lucy.
«Allora».
«Che ci fai qui?» chiese, con un tono alquanto sospettoso.
Lily per un attimo pensò di rifilarle la solfa del “non posso semplicemente voler passare del tempo con la mia amata cugina?”, che funzionava bene con Dominique, Fred, e a volte anche con James, ma poi decise di lasciar perdere: sarebbe stato uno spreco di tempo ed energie inutile.
«Mi annoiavo, non so che fare» sbuffò.
«La vita senza Scorpius è più difficile del previsto?» chiese Lucy, con il tono di chi la sa lunga.
“È per questo che non siamo mai state grandi amiche”.
«Non è per lui. È che senza Rose, Albus, James, Fred, Dominique… si, insomma, senza di loro la maggior parte del divertimento se ne è andato» disse, scocciata. “Pensavo di avere una vita più interessante”.
«Perché non dici semplicemente che ti manca Scorpius, e che vorresti stare ancora con lui e che vorresti che fosse qui?» chiese Lucy.
Lily si sedette di scatto, e lanciò un’occhiataccia alla cugina «Perché non sarebbe vero!» sbottò «Ma tu da che parte stai, si può sapere?».
«Dalla parte della verità».
«Sei così cliché».
«Perché sei venuta qui, allora, se non volevi sentirti dire ciò che ho detto?».
«Perché non pensavo che fossi una simile rompiscatole!» Lily si alzò e se ne andò.
“Nota per me: non rivolgere mai più la parola a Lucy”.
Si avvicinò ancora di più al Lago Nero, finché non le bastò un passo per cadere nel Lago. Passeggiò per un po’, immersa nei suoi pensieri. Ciò che aveva detto Lucy non era del tutto falso, anche se non l’avrebbe mai ammesso. C’erano giorni in cui ancora pensava a Malfoy. Erano giorni stressanti, quelli. C’erano notti in cui non riusciva a dormire, a causa di un certo biondo che appariva tra i suoi pensieri, con lo stesso fascino e lo stesso viso di sempre, che la chiama “Nanetta”, che le bacia la fronte mentre se ne stanno accoccolati sotto il piumone a guardare un film.
Lily ancora non credeva che fosse tutto finito. Era passato un mese, dal fatidico 29 luglio, eppure Lily non se ne era mai fatta una ragione, e l’unica che lo sapeva era Rose, naturalmente. A lei aveva detto del suo primo bacio, e a lei confidava tutte le insicurezze. Lei era l’unica a sapere che a Lily mancava Scorpius. E Dio, quanto le mancava.
Prese un sassolino e lo lanciò nel Lago, con forza. L’intento era quello di far rimbalzare il sassolino, come le aveva inseganto zio Ron anni prima, ma quello affondò senza ritegno. Appoggiò la testa alla corteccia, frustrata.
“Corteccia?”.
Improvvisamente si rese conto di essere seduta sotto un albero, proprio difronte al lago nero. O meglio, era seduta sotto il loro albero, quello sotto il quale passavano le mattinate Scorpius e lei nelle giornate di sole. “Proprio come questa”.
Per un momento pensò quasi di averlo visto dall’altra parte del lago, mentre passeggiava al di là degli alberi. Lo vide ancora, stavolta più vicino. Sembrava quasi che stesse facendo il giro del lago, per venirle incontro. E le sembrò quasi vero.
Pensò di essere impazzita; Scorpius non poteva essere lì, semplicemente. Era contro qualsiasi logica.
Si alzò in piedi, con il cuore che batteva a mille. Vide una testa bionda che si incamminava verso di lei, nitida. La sua figura alta si stagliava sul Lago, producendo lunghe ombre. Quando fu più vicina, Lily strizzò gli occhi, per mettere bene a fuoco il suo viso: e ogni logica andò a farsi benedire.
Rimase lì, impalata, con il cuore che ormai aveva raggiunto la velocità della luce.
Se lo ritrovò davanti, bellissimo, con un sorriso timido in volto, timoroso, per la paura di essere scacciato.
«Non ci si può Smaterializzare dentro Hogwarts».
Già, fu la cosa più intelligente che riuscì a dire. Incrociò le braccia al petto, con uno sguardo di sfida negli occhi.
«Lo so. Mi sono Smaterializzato fuori dai confini di Hogwarts. Ho fatto il resto a piedi» disse, mentre le sorrideva dolcemente. Lily riconobbe la sua espressione negli occhi: “sono figo ma tenero, tu mi ami, e ti assillerò finche non mi perdonerai”.
Distolse lo sguardo, impuntandosi. Non sarebbe ceduta così facilmente. «Che sei venuto a fare?» gli chiese, irritata.
«Sono venuto qui, solo per te. Perché sono stato uno stronzo, e perché tu non meriti tutto questo. Per chiederti scusa».
«E non avresti potuto farlo due giorni fa, che so? A casa mia».
«Non sarebbe stato abbastanza ad effetto» le disse, prendendole le mani e portandosele al collo. Lily cercò di ritirarle, ma lui non volle lasciarla.
«Sei un idiota, Scorpius».
«Sì, ti amo anch’io» E il mondo le crollò addosso. Era la prima volta che glielo diceva, e a Lily sembrarono le parole più belle del mondo.
«Lasciami» gli disse, invece. Non poteva riapparire dopo un mese e dirle che la amava, Non così, anche se era terribilmente romantico.
Scorpius lasciò la presa, e Lily se ne andò. Sentì Malfoy alle calcagna, ma continuò a camminare, imperterrita. Si fermò solo quando Scorpius le si parò davanti, impedendole di camminare. Lily lo guardò male «Scorpius, ti rendi conto che potrei dire in un qualsiasi momento alla McGranitt che sei qui e farti cacciare?».
«E stai andando dalla McGrannit, per caso?».
«No» sibilò Lily a denti stretti. Non era un’infame, lei. Scorpius parve sorpreso. Aveva la bocca semiaperta, e fissava Lily con un sguardo indefinibile.
«Hai il potere di mandarmi via, perché non lo fai?» chiese, piano. Lily approfittò di quell’attimo di distrazione per andarsene.
«Lils, aspetta!».
«Che c’è?» Sbottò la Potter, girandosi di scatto «Non sono una stupida, eh? Non sono troppo infantile? Non ho quei due anni di idiozia in meno? Non sono troppo piccola per capire?» urlò, con gli occhi che le si riempivano di lacrime. Scorpius la guardò, sbigottito e preoccupato.
«Tu non sei piccola, tu sei… sei bellissima» le prese il viso tra le mani e la baciò. E Lily non resistette, ma ci si abbandonò con tutta se stessa.


Neverland's corner:
Allora, oggi non ho molto da dire, solo che spero di non avervi fatto patire troppo con questo capitolo e nulla. Recensite!
Anyway, vi lascio i prestavolto di tutti i personaggi  incontrati fin ora. Mancano JAmes e Timothy Zabini, non li ho ancora trovati, perdono!


Lily Luna Potter - Lily Collins



Scorpius Hyperion Malfoy - Sterling Knight




Albus Severus Potter - Logan Lerman




Rose Weasley - Emma Stone




Lucy Weasley - Georgie Henley




Dominique Weasley - Amanda Seyfried



Fred Weasley - Sam Claflin




Hugo Weasley - Josh Hutcherson



Caroline McQueen - Chloe Grace Moretz

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Capitolo 8
*** Qual è il punto allora? Ho perso tutto il mio controllo anni fa, Lily me l’aveva solo fatto dimenticare ***


 
Settimo anno di Lily.
«Qual è il punto allora? Ho perso tutto il mio controllo anni fa, Lily me l’aveva solo fatto dimenticare»

 
Lily Luna Potter non era probabilmente mai stata più nervosa. Si rimirò per un attimo nello specchio di camera sua, passandosi una mano tra i capelli rossi ancora e ancora. Era rossa in faccia, fin sopra le orecchie. Tipico Weasley.
“No” pensò, irritata “per oggi non devo essere né una Weasley né una Potter. Solo… solo Lily”.
Uscì dalla sua stanza, inciampando sui tacchi «Mai più questi cosi» sibilò a denti stretti. Non era mai stata particolarmente alta, eppure non aveva mai amato i tacchi, forse per la sua solita distrazione, che la portava a cadere spesso e rovinosamente dovunque si trovasse, e specialmente sui tacchi.
«Papà!» chiamò, mentre si avviava verso il camino «Io vado, prendo la polvere volante!».
Harry arrivò in soggiorno, con gli occhiali tondi poggiati sul naso e una tazza di caffè in mano, dove Lily cercava con scarsi risultati di infilarsi la mantella nera. Harry la guardò, sorridendo.
«Vieni, Lily, ti aiuto» disse, poggiando la tazza di caffè sul tavolino. Si avvicinò alla figlia, prendendo il mantello e passandoglielo intorno alle spalle, poi l’abbracciò «Vedrai che andrà tutto bene» le sussurrò, con il mento appoggiato alla testa della rossa «Non è un po’ tardi per bere caffè? Io sto per pranzare»  ridacchiò Lily, cercando di nascondere la tensione. Merlino, neanche per i G.U.F.O. si era sentita tanto nervosa.
«Ehi! James è con Dominique e Fred, Albus da Rose e Hugo, e tua madre è con Angelina e George al negozio… sono solo e libero, posso fare colazione quando mi pare. Sono il Prescelto, del resto».
«Lo eri più di venticinque anni fa» ribatté Lily, lasciandogli un bacio sulla guancia. Lo salutò e si avvicinò al camino. Prese un po’ di Polvere Volante e disse con chiarezza la destinazione.
Si dissolse in una vampata di fiamme verdi.
 
*
 
La villa era come se l’era sempre immaginata: grande, spaziosa, imponente, di una bellezza antica. Il camino in cui arrivò era in una grande sala con dei divani rossi in velluto, un tavolino probabilmente antico e moltissimi quadri magici, che rappresentavano maghi e streghe.
«Benvenuta a Villa Malfoy, signorina Potter» l’accolse Draco Malfoy, che si ergeva rigido accanto ai divani, in un elegante abito nero. Lily si avvicinò a Malfoy, per stringergli la mano «È un piacere conoscerla, signor Malfoy. Mi chiami pure Lily» gli disse, sorridendo.
In quel momento entrarono da una porta che Lily non aveva notato, Astoria Greengrass e Scorpius Malfoy. Lily constatò che Astoria era davvero una bella donna, alta e slanciata, con un sorriso dolce e grande vitalità.
«Lily, cara! Ho sentito molto parlare di te. Hai uno splendido vestito, il verde ti dona» esclamò, mentre le prendeva la mano e la stringeva con entusiasmo. Era una di quelle persone solari, con cui non si può che provare piacere ad averci a che fare.
Scorpius era probabilmente più a disagio di chiunque altro nella stanza. Andò vicino a Lily, e con riluttanza le prese una mano. Era visibilmente nervoso.
«Il pranzo si terrà nella Sala da Pranzo, alle 13.00 in punto. Per ora possiamo accomodarci sui divani, se vi va» profferì Draco, sedendosi su uno dei divani. Astoria andò a sedersi accanto al marito, mentre Lily e Scorpius si sedevano sul divano difronte.
Ci fu qualche secondo di silenzio prima che Lily decise di togliersi dall’imbarazzo «Avete una splendida casa, sono contenta che mi abbiate invitato a pranzo».
«Sì… volevamo conoscere la famosa ragazza che ha rubato il cuore di nostro figlio» rispose Draco, con la sua voce strascicata.
“Ha preso tutto da sua madre. Ha sicuramente preso tutto da sua madre” pensò Lily, cercando di non sembrare stranita dall’osservazione e dal tono di voce con cui l’aveva pronunciata.
«Smettila, Draco! Stai mettendo a disagio la nostra ospite» rise Astoria, mettendo una mano sulla spalla del marito, che al sol tocco si rilassò «Allora, Lily, stai finendo il settimo anno ad Hogwarts?»
«Proprio così. Miro a prendere almeno cinque M.A.G.O. e il giudizio Oltre Ogni Previsione».
«Ah, proprio come Scorpius! Vorresti fare anche tu la Guaritrice?» Draco improvvisamente risvegliò il suo interesse per la conversazione, guardando con interesse Lily.
«In realtà» si intromise Scorpius «Lily vorrebbe diventare Auror».
Immediatamente il volto di Malfoy assunse un’espressione indefinita, tra il disgusto e la delusione «Proprio come suo padre e Weasley...» mormorò, ma Lily lo sentì comunque. Astoria gli lanciò un’occhiataccia «Non essere scortese, Draco! Lo vedi anche tu che è una ragazza deliziosa. Scusalo, Lily. È sempre un’idiota».
Draco aprì la bocca per dire qualcosa, del tipo “Non sono un’idiota, sono Draco” probabilmente, in modo da apparire ancora più imbecille, quando entrò nella stanza un elfo domestico «Il pranzo è pronto, padroni».
Astoria gli sorrise «Grazie, Reiken».
Lily fu abbastanza sorpresa di vedere un elfo domestico. Non che non fosse mai entrata nelle cucine di Hogwarts, ma vederlo in casa di qualcuno… faceva uno strano effetto. Era sempre stata educata, soprattutto da zia Hermione, ad una grande tolleranza verso tutte le creature.
Si diressero tutti nella maestosa Sala da Pranzo, larga e spaziosa, con specchi e quadri affissi sulle pareti e un grande tavolo di mogano, apparecchiato per quattro.
Si sedettero, e le portate si materializzarono sul tavolo «Proprio come ad Hogwarts» disse paino Lily.
«Qui siamo abituati al meglio» disse Draco, con una nota di orgoglio nella voce.
«Come stai passando queste vacanze, cara?» le chiese Astoria, mentre si versava un po’ di vino rosso.
«Oh,  sono iniziate da appena qualche giorno, e mi sto anticipando i compiti per il rientro di gennaio».
Falso. Non si stava anticipando un bel niente, anzi, passava le giornate con i suoi cugini a divertirsi, ma voleva dare una bella impressione, e l’opzione “studio”sembrava decisamente migliore di “passo le giornate non facendo assolutamente niente con i miei cugini Weasley”.
«Ah, brava ragazza».
Mangiarono in silenzio per un po’. Scorpius continuava a lanciare occhiate di sottecchi a Lily, come se cercasse di comunicarle qualcosa «Non ti leggo ancora nel pensiero, Scorpius» sibilò.
Draco alzò di scatto la testa «Cosa?».
«Nulla, stavo lodando questo risotto».
«Bugiarda come il padre…» borbottò Malfoy.
«Cosa?» Chiese Lily.
«Nulla, cara ».
Un velo di tensione ormai era calato sulla tavola. Draco infilzava i chicchi di riso (“ma come fa?” si chiese Lily), Astoria fissava Draco, con fare minaccioso, e Lily cercava di capire cosa significassero le occhiate che le stava lanciando Scorpius.
«Allora» proruppe Draco «come sta il tuo caro padre? Ed i tuoi zii, ehm… Hermione e Ronald? ».
«Benissimo, grazie. Per oggi papà e lo zio non hanno ancora ricevuto chiamate dall’Ufficio Misteri, invece zia Hermione è al Ministero al Dipartimento per la Regolazione e il Controllo delle Creature Magiche, per il CREPA, sa com’è».
Draco ridacchiò «Mi ero quasi dimenticato che portasse ancora avanti quella roba… del resto è una Mezzo…» Scosse subito la testa, fermandosi di botto «...una donna molto determinata». 
«Già, sono convinta che apprezzerebbe il suo complimento venuto dal cuore».
Draco la squadrò di nuovo, come se volesse classificarla, come se volesse capire se gli stesse simpatica o meno, e con una voce pacata disse «Sei una ragazzina molto impertinente, sai?».
Lily lo prese con un complimento.
Chiacchierarono per un po’ del più e del meno: “Sì, Scorpius è un bravissimo ragazzo”, “Questo sì che è mio figlio!”, “Scorpius è sempre molto gentile” e cose così, essendo uno dei pochi argomenti su cui sia Lily che Draco si ritrovavano d’accordo. Lily notò che Astoria tendeva principalmente a difenderla, forse perché si divertiva a irritare suo marito, o forse perché le piaceva comandarlo a bacchetta. Lily decise che le stava simpatica. Molto simpatica.
Finirono di pranzare verso le 14.00, e si spostarono di nuovo nella sala dove era arrivata Lily.
«Mi dica, signor Malfoy, lei di cosa si occupa?» gli chiese Lily, accomodandosi su un divano. L’atmosfera si era finalmente rilassata, tanto che Scorpius si sedette vicino a lei e le passò un braccio attorno alle attirandola a sé. Le guance di Lily si imporporarono più del solito, un po’ per quel tocco che amava tanto, un po’ perché c’erano i genitori di Scorpius che li guardavano.
«Sono… un uomo d’affari» rispose con il suo solito tono strascicato «mi occupo di rivendere pezzi antichi».
«Dev’essere un lavoro affascinante» disse Lily, cercando di sembrare ammirata.
«Decisamente» Draco ghignò, fiero di se stesso «ora, se volete scusarmi, ho dei clienti che mi aspettano per le 14.15» si alzò, e attraversò la porta in legno, che portava chissà dove.
 
*
 
Scorpius, Lily e Astoria chiacchierarono per un po’, e la donna si scoprì particolarmente interessante, con una vasta gamma di interessi. Si era anche rifiutata di fare “la servetta dei Mangiamorte”, come lei stessa aveva detto, durante la Seconda Guerra Magica, essendo così diseredata dal padre «Me ne sono fregata» disse «sapevo che non avremmo vinto. E poi, io all’epoca avevo solo quindici anni. Mio padre mi chiedeva di assecondare la causa, mostrarmi sprezzante verso Mezzosangue e Nati Babbani e cose così. Ho conosciuto Draco solo dopo la guerra. Era in un periodo difficile, suo padre era stato  appena rinchiuso ad Azkaban. Ero ai Tre Manici di Scopa con delle amiche, avrò avuto vent’anni, e lo vidi al bancone, solo. Era molto triste. Iniziammo a parlare, e mi piaceva, era diverso da come l’avevo sempre visto a scuola. Così abbiamo iniziato ad uscire insieme e be’… eccoci qui».
Proprio in quel momento entrò nella stanza Malfoy, accompagnato da Blaise e Timothy Zabini. Appena quest’ultimo vide Lily, si mostrò visibilmente disgustato «Signor Malfoy» disse, lanciando un’occhiata a Lily «sa che c’è una Potter in casa sua, vero?» chiese, divertito.
«Sii più garbato, Timothy, hai ventuno anni» lo riprese Zabini «sicuramene Draco ha una buona ragione per invitare gente così a casa sua, vero, Dray?».
Scorpius si alzò di scatto, stringendo i pugni. Draco gli lanciò uno sguardo ammonitore «Sono più di venticinque anni che ti dico di non chiamarmi Dray, non ti sembra il momento di finirla? Comunque Lily non è affatto un’ospite indesiderata… È la ragazza di Scorpius. Pensavo lo sapeste».
Timothy Zabini alzò le sopracciglia, fintamente sorpreso «Sì, l’avevo sentito dire, ma non pensavo fosse vero. Insomma, abbassarsi a tanto…».
«Chiudi quella fogna, Zabini» Scorpius lo guardò tremando di rabbia, con i pugni stretti e la mascella serrata «Scorpius…» lo riprese Draco.
«Non si preoccupi, signor Malfoy, sta cercando di recuperare la dignità perduta» sputò Zabini, acido.
«Ti ricordo che sono stato io a farti finire in infermeria, a soli quattordici anni!» urlò Scorpius.
«Da allora sono migliorato molto negli Incantesimi, sono molto più versatile. Ma cosa puoi saperne tu? Studi per essere un Guaritore».
«Timothy» cercò di ammonirlo Blaise, invano. I due ragazzi si guardavano in cagnesco.
«Ti ricordo che sei in casa mia, Timothy» disse Draco, guardandolo di traverso. Scorpius fece andare il suo sguardo dal padre a Timothy, per poi finire su Lily. Se ne stava seduta sul divano, rigida, a non dire niente.
«Allora, Potter, dov’è finito il coraggio, pardon, la stupidità di Grifondoro?» chiese Timothy, sprezzante «Te ne stai zitta zitta a farti difendere dal tua fidanzatino?».
Improvvisamente, si ritrovò a terra, Schiantato.
«Prova a dire un’altra parola su di lei» lo minacciò Scorpius «e giuro su Salazar che finisci al San Mungo».
«Scorpius!» gridò Draco, indignato «Recupera un po’ del tuo controllo da Malfoy, per l’amor del cielo! Cosa ti ha fatto quella ragazza?» si avvicinò al figlio, e lo guardò dritto negli occhi.
«Qual è il punto, allora?» chiese piano Scorpius, sostenendo lo sguardo dell’uomo che cercava di  intimorirlo, e che in quel momento sembrava essere tornato il ragazzo burbero che era un tempo, e non suo padre «Ho perso tutto il mio controllo anni fa, Lily me l’aveva solo fatto dimenticare. Questa ragazza è stata la cosa migliore che mi sia mai capitata, nel caso non l’avessi ancora capito. Stiamo insieme da più di tre anni, non ti sei mai chiesto perché non l’avessi mai portata a casa, eh? Te lo sei mai chiesto? Tu, tu vivi ancora nel passato, nelle tue convinzioni da Purosangue. Ti rendi conto che un tuo cliente sta offendendo una tua ospite e tu ti preoccupi di sgridare me? Di dare la colpa a lei, che è stata amabile per tutta la giornata, che ha fatto di tutto per far colpo su di te?».
Si girò, diede un bacio sulla guacia a sua madre mormorandole un flebile «Grazie mamma» e prese Lily per mano, portandola dentro il camino. Urlò “Casa Potter” e si dissolsero nelle splite, familiari fiamme verdi.
 
*
 
«È stato un disastro, ti chiedo scusa. Meriti di meglio» disse Scorpius, mentre, con le mani tra i capelli, si sedeva sul letto della sua ragazza «Mio padre è… è stato orribile, quasi peggio di quell’imbecille di Zabini» poi alzò lo sguardo su Lily e, prendendo un profondo respiro disse «Fallo, dai. Velocemente. Soffrirò lo stesso, ma sarà veloce».
«Che cosa?» chiese Lily, confusa. Si andò a sedere vicino a Scorpius e gli prese una mano «Cosa dovrei fare?».
«Non vuoi lasciarmi?».
«Perché dovrei?».
«Ho una famiglia orribile».
«Ma no, tua madre è stata adorabile. E tu sei adorabile, e io ti amo. È questo che conta no?» lo assicurò, passandogli una mano tra i capelli «E poi l’hai vista la mia famiglia? Ho miliardi di cugini irritanti, zii assolutamente non normali e mia nonna mi fa dei maglioni orribili ogni Natale».
Scorpius rise, e il cuore di Lily per un attimo fu più leggero. Scorpius prese il viso di lei tra le mani, e la baciò con dolcezza.
«Lily Luna Potter, ribadisco, sei la cosa migliore che mi sia mai capitata» le sussurrò nell’orecchio, sistemandole una ciocca di capelli rossi dietro di esso «e io ti amo più di qualsiasi altra cosa al mondo, quasi quanto mi ami tu».
«E chi ti dice che io ti ami?» ridacchiò Lily, mentre gli buttava le braccia al collo e appogiaca la sua fronte su quella di lui.
«Lo capisco dal modo in cui mi guardi, Lils».
«Hai ragione. Ti amo».




Neverland's corner:
Allora, è la fine.
E' tutto finito.
Che depressione.
*allegria time*
E a te se sei rimasto con Lily e Scorpius fin proprio alla fine...
No vabbè non sono J.K Rowling.
Vorrei ringraziare soprattutto:
M a p s  che ha recensito tutti i capitoli, e che è diventata la mia amica di efp virtuale, e che anche lei mi ha seguito sul cammino scrivendone una: 
The Potters;Dol è sempre qui per te, ventiquattro ore su ventiquattro per fangirlare su qualsiasi cosa tu voglia, 
you know that I love you honey.
Gisele DiCaprio Guarda qua ho finito la storia! Guarda qua io no! Guarda qua sono entrambe delle Lilius! Ballo delle cassiere? Ballo delle cassiere *ballo delle cassiere*
Dreames_imperfect che ama le Lilius come me e che mi ha dato ottimi consigli
Demetria_Asteria_Malfoy con le sue recensioni chiare e concise che mi strappano sempre un sorriso
E a  estia_2002 che mi ha fatto 
la critica più inutile del mondo, e di cui mi sono altamente fregata.
Vorrei ringraziare tutte i lettori silenziosi che l'hanno aggiunta alle seguite/preferite/ricordate, e che spero recensiranno almeno l'ultimo capitolo.


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Siete stai dei lettori fantastici, grazie mille
E' stato un onore spingere "Sì" alla domanda "Completa?"
Ci risentiremo. Spero.
Miss Neverland

 

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