Il sole sorge a est

di slice
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Uno ***
Capitolo 2: *** Due ***
Capitolo 3: *** Tre ***
Capitolo 4: *** Quattro ***
Capitolo 5: *** Cinque ***
Capitolo 6: *** Sei ***
Capitolo 7: *** Sette ***
Capitolo 8: *** Otto ***
Capitolo 9: *** Nove ***
Capitolo 10: *** Dieci ***
Capitolo 11: *** Undici ***
Capitolo 12: *** Dodici ***
Capitolo 13: *** Tredici ***
Capitolo 14: *** Quattordici ***
Capitolo 15: *** Quindici ***
Capitolo 16: *** Sedici ***
Capitolo 17: *** Diciassette ***



Capitolo 1
*** Uno ***




Buonaseraaaah! Sono viva, sì. Nessuno se lo stava chiedendo, ma sono viva lo stesso... A proposito di certezze. uu
Primo: non ci saranno titoli, solo prompt con relativi numeri. Cosa di cui vado fiera e per cui sono fiera di me, visto che è prima una pura coincidenza e solo dopo un espediente per evitare di spremermi le meningi. *grin*
Secondo: sono tutte parte della stessa storia, ma non c'è ordine temporale.
Terzo: mi prude una spalla.

Il contaparole è questo.



Questa raccolta ha partecipato al contest flash “La corsa delle ventiquattro ore” indetto su Torre di Carta
ed è vincitrice del premio qualità







Il sole sorge a est





#16 Giostra

Appollaiato sul tetto di uno stand, un ANBU osserva il festival attraverso la maschera bianca.
Di sotto, davanti a una giostra piena di adulti e bambini, Iruka lo osserva, prima di trattenere il respiro; poi fili di chakra arrivano dal niente a comprimere le persone contro la struttura, generando panico. Due ANBU si lanciano verso di lui e Iruka corre, scocciato ma preparato all'eventualità: uno riceve una bomba di fumo viola addosso, l'altro prende un vaso di fiori in testa. Rilascia il clone che aveva messo sul tetto con il vaso e continua a correre fin quando non si lancia dalla scarpata.
Chiude gli occhi e sospira, elettrizzato, mentre cade nel buio.

110 parole





#4 Innocente sensualità

Iruka si ferma di botto, combattendo per nascondere la sorpresa.
“Bel colore!” dice, prima di riprendere a camminare.
Sull'altra sponda del fiume, Kakashi, sporco sulla pelle e sui capelli di una roba viola che non vuole andarsene, mette le mani in tasca e gli lancia un'occhiata disinteressata, mentre il ricordo della figura del ragazzino che si staglia nel buio della notte, con le luci del festival a illuminargli le spalle, gli riporta addosso un po' di quello strano formicolio. Qualcosa lo smuove anche lì, si aggroviglia nello stomaco e corre veloce nelle vene come quando è in missione; ma c'è di più, lo sente, solo non saprebbe mettere il dito su cos'è.

110 parole











I luoghi e i personaggi non mi appartengono e non c'è lucro, porca vacca.



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Capitolo 2
*** Due ***








#7 Parco in autunno

Concentratevi sull'insieme,” urla Iruka, per farsi sentire dalla classe sparpagliata nel parco. “Respirate.”
Trenta minininja si tendono in attesa del momento giusto per compiere l'esercizio, poi una foglia si stacca dall'albero vicino al maestro e lui, nell'esatto istante in cui avrebbe scagliato un kunai per trafiggerla, muove la testa.
Non succede nulla, ma Iruka rimane con le mani dietro la schiena a dare indicazioni, sicuro che ognuno dei suoi studenti abbia colto la dimostrazione.
“La tempistica è importante quanto la posizione,” dice, abbaiando come un generale, “se siete sbilanciati non otterrete lo stesso risultato,” continua, dando le spalle alla panchina su cui Hatake fa finta di leggere.
Sospira, esasperato.

106 parole











Dico, Iruka è un figo, no? E secondo me è pure molto preparato, insomma, se non lo fosse non insegnerebbe alle nuove generazioni, quindi sarebbe un ottimo jounin. Certo, poi uno deve volerlo e prepararsi, dare un esame e passarlo, essere disposto a cambiare carriera e a uccidere, ma credo che se non fosse per queste ultime due Iruka potrebbe provarci - duh! secondo me, riuscirci!



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Capitolo 3
*** Tre ***








#3 Guardiano notturno

Iruka piange solo la notte. Allora non si sforza molto di nascondere i singhiozzi, solo il giusto per non allertare il personale dell'ospedale.
Rimane sdraiato sulla pancia, perché così gli è stato ordinato, ma tiene la testa affondata nel cuscino e i pugni stretti.
Di giorno risponde alle domande, sorride e permette ai medici di prendersi cura del grosso squarcio sulla sua schiena. Di notte si lascia andare perché è più ferito di come sembra eppure, nonostante tutto, la presenza sul tetto di fronte alla sua camera ha un sapore bambino di dolce fiducia e tenera sicurezza.

Kakashi ha il libro aperto, ma Iruka comincia a chiedersi se lo legga mai davvero.

110 parole











Sono molto indecisa: questa cosa mi piace, è solo che quella frase lì, l'ultima, è davvero molto staccata eppure fin troppo appiccicata, stona, non la volevo così. Però poi non è che sappia come rimediare, eh. uu La guardo e la riguardo, le leggo e la rileggo e lì finisce tutto il mio affanno. In compenso starnutisco come se non ci fosse un domani.



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Capitolo 4
*** Quattro ***








#22 Offrire un drink

Iruka arriva trafelato anche al locale. È sempre di corsa, non vede perché sia così sorprendente il fatto che lo sia anche quando vuole bere. Durante l'esame dei chuunin ha un programma stretto per l'intera settimana e anche rilassarsi deve farlo velocemente.
Si siede sullo sgabello, mentre fa un cenno col capo al barista e si porta la borsa in grembo, dopo prende a rovistare tra compiti, fogli e cancelleria varia perché sa di avere giusto qualche ryo...
Davanti a lui viene poggiata una birra, si volta esterrefatto e si trova a fissare il profilo di Kakashi, intento a occuparsi del proprio drink.
Sospira, alza il bicchiere alla sua salute e beve. Finalmente.

109 parole











Mi sembra di vedere qualcuno... uu Qualcuno che non ha un cazzo da fare e riesce a essere di corsa lo stesso, che perde tempo e poi si lamenta che non ne ha più, qualcuno tipo me. *coff* Ma mica mi disegnano così, è che lo faccio apposta!



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Capitolo 5
*** Cinque ***










#6 Origami

Kakashi aggrotta la fronte quando un succo appare sul suo banco, poi alza la testa dall'origami che ha appena finito. Kyomi sensei gli sorride.
“Kakashi chan, dovresti provare a guardare oltre.”
Quel suffisso usava infastidirlo, ora non importa più perché Kyomi sensei gli piace: lo tratta come un bambino e non si aspetta un bel niente da lui.
Le lancia un'occhiata circospetta, ma lei prosegue.
“Non c'è un altro animaletto che ti piacerebbe fare?”
Kakashi guarda l'origami a forma di cane tra le sue mani e poi il banco pieno di esemplari simili.
Mezz'ora dopo il suo delfino fa sorridere Kyomi sensei e lui si beve il succo per nascondere l'imbarazzo.

107 parole





#10 Rimboccare le coperte

Iruka si siede sul letto e tiene gli occhi bassi. Ha paura e si vergogna di averne.
La mamma sta ancora rovistando nell'armadio, quando un lampo gli macchia la vista di bianco. Lui trattiene il respiro e il suo cuore rimbomba forte in tutta la cameretta, poi arriva il tuono, perciò si infila velocemente sotto le lenzuola.
“Iruka chan, guarda chi ho trovato!”
Iruka abbassa le coperte il necessario a far sbucare gli occhi, ma poi le butta via per allungare le manine sul peluche.
“Questo è Nakama, ti terrà al sicuro.”
Iruka si sveglia più volte, quella notte, ma quando lo fa ha con sé il suo cagnolino e può tornare a dormire.

109 parole













Kyomi significa attenzione, interesse. Nakama significa amico, compagno.
Non so come mai, ma ho sempre pensato che doveva esserci qualcuno che trattasse questi bambini prodigio come dei bambini a cui dare il suo succo, dopo la lezione di origami. Immaginatevi Itachi da piccolo quanto poteva essere cucciolo con quegli occhioni neri e le manine strette sul cartone, mentre faceva rumore perché il succhino era finito! Secondo me sua madre gli dava milioni di succhi, **solo per vederlo lì che li beveva: stai fermo sulla tua sedia, per mamma. (Oddio, penso che scriverò una ff su questa cosa! XD)



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Capitolo 6
*** Sei ***








#5 Orchidee

Il dieci ottobre è un giorno cupo e la risata di Naruto è giusta in modo quasi doloroso. Il panorama distrae Iruka, ma il ragazzino lo riporta lì, sulle teste degli Hokage, raccontandogli della volta in cui lui e il suo team hanno cercato di togliere la maschera al loro sensei.
“Iruka sensei,” lo chiama Naruto, “per chi sono quelle orchidee?”
Lui si guarda in grembo, ricordandosi dei fiori. Sorride.
“Ne vuoi una anche tu?”
Naruto la prende senza pensarci, è silenzioso per un lungo attimo, poi annuisce, e la poggia lì, sulla testa del Quarto.
“La lasciamo qui, eh, per lui,” dice, e a Iruka si costringe la gola.

105 parole





#14 Tramonto in solitudine

Il cimitero è deserto a quell'ora, le ombre sono lunghe e l'aria fresca, non ci sono altro che uccellini e malinconia. Iruka poggia un'orchidea a suo padre e poi, un passo più là, una a sua madre. Si siede e li saluta, raccontando di un bambino biondo che ha compiuto gli anni e di uno adulto che li ha seguiti tutto il tempo affinché le occhiatacce rimanessero solo quello.
Il vento passa tra gli alberi, avverte i brividi sulla pelle, i ciuffi che si muovo per liberarsi dalla sua coda alta, sorride e dice a sua madre quanto anche a lui è parsa una cosa molto dolce.

106 parole











Immaginatevi fare il compleanno e non avere nessuno con cui festeggiarlo, magari non avere niente da festeggiare, adesso immaginatevi tutto questo e in più di essere circondati da gente depressa e arrabbiata che vorrebbe prendervi a pedate. Non è bello.



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Capitolo 7
*** Sette ***








#17 Pupilla

Iruka sta parlando dell'uso dell'uovo nella loro cucina, quando si accorge che sono passati alla foresta della morte.
“Che fine hanno fatto le uova?” biascica.
Kotetsu lo guarda storto.
“Quali uova? Ti sei bevuto il cervello?”
Iruka ride.
Tu ti sei bevuto il cervello!”
“No, tu... Quanto abbiamo bevuto?”
“Troppo.”
Quella voce profonda fa voltare entrambi, l'iride scura cattura l'attenzione di Iruka perché gli è sembrato di distinguere la pupilla e invece era convinto che l'occhio di Kakashi fosse nero. Si avvicina e inclina la testa di lato.
“Mh,” dice, “hai la pupilla nera...” che non era proprio quello che voleva dire.
Poi quell'occhio sorride e lui si sente un po' meno idiota. Anche se non dovrebbe.

107 parole











Ah, che spasso quando tu sei alticcia e la persona con cui parli no! Alcune delle migliori sessioni di risate - perché io prendo gli appuntamenti, mi siedo e rido (Oh!) - l'ho fatte così. Diventa nasty se quello sobrio è incazzato, eh, perché lui va più veloce di te ed è uno scontro impari; veramente scorretto! Comunque, non è il caso di Iruka - notare come l'autrice si sia dimenticata di essere qui per parlare della drabble.



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Capitolo 8
*** Otto ***








#20 Simulare

La missione è semplice, ma aggravata dal fatto che non possono categoricamente essere visti.
Rintanati in un vicolo, aspettano che la ronda passi oltre quando un gatto fa cadere un bidone e il fracasso attira l'attenzione delle guardie. Il chuunin sente le voci, i peli sulle braccia alzarsi e il corpo di Kakashi tendersi, accanto a lui. Raccolto coraggio, appena scorge le ombre allungarsi nel vicolo, Iruka geme.
L'attenzione del jounin ruota immediatamente su di lui, il nemico si blocca e il silenzio è totale. Iruka emette un altro gemito, sospira e finalmente i passi e le risatine delle guardie si allontanano.
Quando si volta, qualcosa nell'espressione di Kakashi lo fa arrossire violentemente.

110 parole











Oh-oh, naughty sensei! Ho già detto che Iruka è figo? Invece, Kakashi è talmente dentro al tunnel che la sua risposta a tutto è uccidere. -.-



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Capitolo 9
*** Nove ***








#24 Sbadiglio

La serata è lenta ma piacevole.
“Genma!” urla Raido, “tocca a te!”
Lui sbuffa, muove una delle tesserine del go e poi torna a guardare Shikaku.
“Uffa, tocca di nuovo a te... Smettila di spiarlo e gioca!”
“Ma, dico... come si fa a essere affascinanti mentre si sbadiglia?”
Iruka ride nella sua birra e deve pulirsi il mento con il polso.
Raido sbuffa, mentre Kakashi si volta a guardare Shikaku, mezzo steso sul tavolo, dall'altra parte del locale.
“Guarda, Genma!” dice il copianinja, indicando l'uomo, “Guarda com'è bello quando respira!”
“Lo vedo, eh! Cosa credi?” dice il tokujo, sopra le risatine.
Iruka si chiede come possa essere, annegare in un amore come il suo.

105 parole





#23 Sbronza a mezzanotte

Genma è un ubriaco allegro, tira cose ed è molesto con Shikaku, ma alla fine è il miglior ubriaco della tavola. Aoba e Raido cantano a squarciagola, per esempio.
Kakashi invece sorseggia sake con calma, Iruka lo ha seguito, abbandonando la birra al terzo giro.
“Secondo me dovrebbe essere colorato,” dice, fissando il liquido nella bottiglia.
“Perché?”
“Be'... Boh!” e poi ride, perché l'occhio di Kakashi brilla e lo fa sentire leggero.
Il jounin sorride, riempiendo il bicchierino del maestro.
“Quindi credi che ci siano additivi chimici?”
Iruka ci pensa seriamente, solo che più ci pensa e più si dimentica cosa voleva dire.
“Cosa stavo dicendo?”
L'occhio di Kakashi brilla un po' di più e lui scoppia a ridere.

110 parole





#13 Spogliarello improvviso

Iruka è rimasto indietro, ma gli schiamazzi lo guidano verso il fiume.
“Così non vale...” si lagna, dopo aver scoperto che sono già tutti in acqua al sicuro.
“Iruka! Facci vedere il pisello!” urla Genma.
Lui si spoglia al ritmo di una canzone che un po' si immagina e un po' canticchia, sfila l'elastico dai capelli, scuote la testa e riceve fischi e schizzi d'acqua. Poi si volta di schiena, si abbassa i boxer lentamente facendo ondeggiare i fianchi, quando arriva a metà guarda dietro, sorride e se li toglie d'un colpo.
Le urla da iene in calore cessano quando si avvicina all'acqua con i boxer davanti. Adesso protestano.
“Eh, sì, me lo puppate!”

109 parole











Com'è ubriaco e scurrile, qui, Iruka! Ma io non posso sgridarlo, voglio dire, non sulle parolacce, sarebbe una barzelletta: il bue che dà del cornuto all'asino. Eh!



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Capitolo 10
*** Dieci ***








#8 Promesse taciute

La mamma gli annusava sempre i capelli mentre glieli toccava per farlo addormentare, lei diceva di no, ma lui la sentiva che si avvicinava e inspirava. Quando cresce, Iruka si ricorda che era un rito ricorrente ogni volta che lei tornava da una missione o aveva temuto per l'incolumità del suo bambino.

Iruka è ferito, ma è solo un graffio, mentre la missione è fallita. Kakashi può dire quel che vuole: lui è responsabile di quel fallimento.
Sospira e raccoglie le ginocchia per poggiarvi la testa, sconsolato. Il jounin, accucciato davanti a lui, si avvicina lentamente, tanto che Iruka se ne accorge solo perché lo stava studiando. Poi lo sente inspirare.

109 parole











Aww... <3 Kakashi ha avuto paura di parderlo? Che dite?
Ok, questa probabilmente è più adatta per un altro prompt, ma promesse taciute, implicite, ce lo facciamo stare, dai. Eh? Sì, dai. *fa tutto da sé*



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Capitolo 11
*** Undici ***








#19 Puntura di zanzara

Pensala come una puntura di zanzare!”
“Mi danno fastidio anche quelle.”
“Sì, ma non hai paura di loro... Vero?”
“... No!”
“Bene! Bene! Visto?”
“No, non vedo niente con la tua mano sull'occhio.”
“È giusto così, devi concentrarti.”
“Sì, sensei!”
“Adesso smettila di prendermi per il culo e visualizza la zanzara...”
“Posso schiacciarla?”
“No. Sii serio.”
“Lo sono.”
“E allora perché ridi?”
“La fobia mi ha procurato una paresi.”
“Dai, Kakashi, concentrati: non sentirai niente, è solo un minuscolo aghettino!”
“Minuscolo? Minuscolo?? Lasciamo perdere... L'ho fatto l'anno scorso, questo vaccino, perché lo devo rifare? Cos'è, un maledetto compleanno? Un anniversario? Un'imposta, un memoriale, un raduno, un'assicurazione, che cazzo è?”
“Non ho capito perché non ti sparano un dardo mentre dormi.”

104 parole











Kakashi, secondo me, è belenofobico. L'ho sempre pensato, perché, let's face it, non è possibile essere belli, forti, amati e non avere manco una fobia. È innaturale. ùù



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Capitolo 12
*** Dodici ***








#1 Favore personale

Iruka toglie il tè dal fuoco e va ad aprire alla porta. È tardi, ma non lo è mai abbastanza per Naruto.
Quando al posto dell'adolescente trova Kakashi, lui trattiene il respiro: tra di loro c'è quella mutua promessa...
“Sta bene,” dice subito l'altro, “voglio dire, fisicamente.”
Il chuunin annuisce, confuso.
“Vieni con me, sensei,” dice Kakashi.
Quel tono è così pesante che Iruka afferra la sua mano e si lascia trasportare via anche se in ciabatte e senza la giacca da chuunin.
Naruto è immobile a testa bassa sulla panchina, lo vede piangere; sta per chiedere spiegazioni, quando Kakashi gli sussurra all'orecchio che Jiraya sama è morto.
Iruka gli stringe forte il polso di riflesso.

108 parole











Kakashi va a prendere Iruka per consolare Naruto, perché lui è quello psicologicamente incasinato che non sa consolare le persone, perché l'ultima volta che ci ha provato Sasuke se n'è andato da Konoha. E Iruka... Be', non so come altro spiegarlo: Iruka gli stringe il polso di riflesso, perché Jiraiya sama è morto non è solo qualcosa che inizia e finisce lì, cosa comunque che dispiace, all'insegnante, ma c'è Naruto su quella panchina, piange perché ha un vuoto a forma di erosennin dentro e Iruka ne sente tutto l'eco, tutto lo spazio denso e desolato, solo con le parole di Kakashi. Lo sente ancora prima di pensarci sopra, di getto, perché Iruka è empatico, è un ninja, ok, ma anche una persona fatta così, che sente prima con il cuore e poi con i sensi. Almeno, io me la sono immaginata in questo modo, questa cosa, quest'ultima piccola grande frase. Adesso vado di là e strozzo il mio cane che sta abbaiando da venti minuti, per Susanoo!



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Capitolo 13
*** Tredici ***








#9 Puzza di fumo

La stanza delle missioni è piena. Kotetsu continua a fare avanti e indietro con rapporti da far firmare alla Godaime e Izumo è seduto alla scrivania accanto alla sua.
Iruka dice buonasera, archivia i rapporti e dà una buona giornata, grazie per il tuo lavoro, e continua ad archiviare e salutare. Quand'è così entra come in trance e le cose lo infastidiscono di più proprio perché è impegnato e non ha il tempo di stare dietro ad altri trenta e più bambini anche nel pomeriggio. Stupidi jounin.
Perciò quando sente l'odore di fumo nell'aria non perde neanche tempo a guardarsi intorno.
“Asuma san, te la faccio ingoiare, quella sigaretta!” bercia, sopra il brusio.

110 parole





#12 Sigaretta

All'improvviso sembra tutto poco importante e lui si sente una merda, e lo sa che è così ogni volta, ma questo non riesce a farlo sentire meglio.
Accarezza la testa di Konohamaru sovrappensiero perché il suo pianto è così straziante che gli ricorda il suo e il dolore gli si concentra nel petto. Abbraccia il ragazzino, sperando che un po' di calore lo faccia sentire meglio, che tutti i pensieri positivi che riesce a racimolare passino attraverso quella mano che tiene sulla sua piccola spalla. Così piccola. Sospira.
Asuma è morto e lui ha voglia di una sigaretta.
Eppure quella vita è tutto quello che hanno, per soffrire, ma pure per rimediare.

110 parole











Non so cosa dire. Due morti in tre drabble sono troppo, per me. Mi ritiro nel mio angolino per pensare a quel che ho fatto, magari mi bacchetto anche un po' le mani, va'.



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Capitolo 14
*** Quattordici ***








#2 Gravidanza

All'inizio Kurenai è sciupata, vomita, piange, ha le occhiaie, sgrida tutti. Raido le sta accanto come può, Genma e Kakashi fanno della stupidità una gara nazionale per strapparle un sorriso. Aoba vince senza partecipare.
Poi la donna fiorisce, ed è il termine più azzeccato perché è come vedere un fiore sbocciare. Le loro vite sembrano improvvisamente più belle con una donna così intorno. Iruka la osserva attentamente, ogni volta che può, poi un giorno Kakashi gli sussurra qualcosa all'orecchio.
“Vuoi che ti metta incinta?”
“No, e tu?”
“Ah! Ma figurati...”
“Io dico di sì!”
Kakashi si fa teso, borbotta qualcosa e poi scatta per le strade, sui tetti, nei boschi, Iruka lo rincorre tutto il giorno.

110 parole





#11 Risata isterica

La luna è alta nel cielo quando a Kurenai si rompono le acque. Sono allo Yakiniku in una serata tranquilla, quando succede.
“Cos'è stato?”
“Non sono stato io!”
“Ragazzi, le si sono rotte le acque!”
Nel silenzio, la risata isterica della kunoichi paralizza tutti.
“Ah! Kurenai?” tenta Iruka, con un filo di voce.
“No, no,” fa lei, scuotendo il capo, “non sono pronta.”
“Be', tua figlia sì!” commenta Raido, mentre le scosta la sedia dal tavolo e la tira su di peso.
“Non voglio, non adesso...” continua lei.
“Allora,” la ignora Raido, “io porto queste due bambine all'ospedale e poi torno, eh!”
Ma lo sanno tutti che non tornerà più. Iruka scuote la testa con un sorriso saputo.

108 parole





#15 Pizzo

La bambina è davvero una bambina, poi. Insomma, Raido ne era convinto, ma tutti credevano che fosse solo una scommessa con Genma e invece eccola lì: la pelle rosa, il pigiamino rosa, la copertina rosa, forse in effetti c'è troppo rosa, ma c'è anche troppo pizzo, perché pelle a parte, è tutto pizzo. Pizzo rosa.
“Credo di essere allergico?” dice Kakashi.
“Ai neonati?”
Lui emette un verso frustrato che fa sorridere il chuunin.
“Stasera ti vesti di pizzo rosa o dormi sul divano!”
“NO!” urla, prima di zittirsi, ché sono in un ospedale, per gli Dei.
“Ooh, vedremo...”
Kakashi lo fissa con terrore, lo sa, sente quello sguardo addosso, mentre lui esce dal reparto con studiata flemma.

110 parole











Ah, Iruka uomo meraviglioso che mette Kakashi a cuccia... Altro che alfa e alfa, Iruka è l'alfa!
Mi piace particolarmente questo pezzetto perché è un po' un misto, questa neonata di pizzo rosa e la libido di Iruka e Kakashi che scappa e Raido che si prende cura di Kurenai, gli altri che fanno gli scemi per far ridere una donna che ha perso il compagno proprio nel macello ormonale della gravidanza... Sono meravigliosi, tutti quanti!



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Capitolo 15
*** Quindici ***








#18 Marshmallow

Iruka è terribile quando s'incazza davvero, prima però ci sono degli avvertimenti e Kakashi sta iniziando a capire quando usare cosa.
Ha imparato che sfiorare le sue dita quando gli lascia il rapporto lo distrae parzialmente dalla sua scrittura da gallina, abbastanza perché lui la faccia franca metà delle volte. Ha scoperto che può portarselo ovunque se gli dice che si farà toccare i capelli e che può convincerlo a fare qualunque cosa se ha in mano dei dolci.
Iruka guarda la sua faccia da schiaffi e poi il pacchetto di dolcetti gommosi, e lo sa che viene raggirato, ma quel profumo...
“Da' qua!” dice, strappandoglielo di mano. Kakashi sorride.

107 parole











Credo che Kakashi abbia solo grattato la superficie, ma non vi preoccupate, non solo troverà altri trick, soprattutto scoprirà che a sfioragli le dita Iruka arrossisce, che mentre gli tocca i capelli potrebbe anche addormentarsi e che guardarlo mangiare dolci è un piacere tale da spingerlo a comprargliene altri.



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Capitolo 16
*** Sedici ***








#21 Prima volta

Dai, Iruka!”
“Un momento...”
“Ma insomma, da ragazzino eri più divertente!”
“Ero un treno in corsa, da ragazzino... Non spingere!”
“Che palle...”
“Lo sai che... AH! Non osare!”
“Cosa? Che ho fatto? Sono stato io?”
“Kakashi, ti uccido! Ti faccio a pezzetti così piccoli che nemmeno i tuoi cani potranno rintracciarti!”
“Ah, sensei, così mi ecciti...”
“Ti mordo, eh!”
“Ti prego, fallo.”
“Mi spieghi cos'è 'sta fretta?”
“Ci stai mettendo troppo.”
“Ci sto mettendo quello che mi pare perché è la prima volta che lo faccio!”
“Oooh, che carino...”
“Levati dai piedi, se non vuoi che ti li faccia mangiare.”
“Lo sai che sono solo trenta metri?”
“Lo sai quanti sono trenta metri? È un palazzo, trenta metri!”
“Basta! Fallo.”
“Ok, mi butto, ma tu smettila di spingere! … Stupida scogliERAAAAAAAH!”

110 parole











Ahahahah, mi piace tantissimo questa! È stupidissima e mi sono divertita a immaginarmeli sul ciglio della scogliera, magari con altra gente giù che incita trenta metri più sotto. E dai Iruka, buttati! E Iruka si lancia dalle scarpate e dai palazzi, ma li sotto ci sono le onde che si infrangono sugli scogli e non fa lo stesso effetto che sapere di atterrare su solida terra ferma. Povero Iruka. Kakashi rompi coglioni, invece, si diverte a punzecchiarlo e dargli spintarelle che lo fanno incazzare come una biscia.
Secondo me, Kakashi si dimentica l'istinto di sopravvivenza a casa, quando è con Iruka, eh. XD



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Capitolo 17
*** Diciassette ***








#25 Premure

Iruka fa una lavatrice separata per Kakashi che usa un sapone ANBU, una cosa che suona ridicola, ma è inodore e potrebbe salvargli la vita in missione. Quando prepara del tempura lo fa con la finestra aperta, che sia agosto o dicembre, mentre se cucina melanzane la tiene chiusa; Kakashi sniffa i cuscini del divano, il giorno dopo. Quando va in libreria, Iruka controlla sempre se è uscito l'ultimo erolibro e c'è un reparto che visita ogni volta, al supermercato, ovvero quello degli animali, sebbene ancora gli capiti di pestare un giochino di gomma quando va in bagno, durante la notte, e nove teste si alzino come un solo uomo.

110 parole











Il sapone ANBU. Ma come diavolo mi vengono a mente, certe cose? Lo chiedo a voi, visto che io sono sempre l'ultima a sapere. Comunque. Fatti: Kakashi odia la tempura, il tempura, he she it, quello lì, ma ama le melanzane e qualcosa con le melanzane che adesso non ricordo, poi che altro? L'erolibro sapiamo tutti cos'è e quella che va al reparto per gli animali, praticamente tutte le volte che esce di casa, sono io. uu Che stress.

Finiti i prompt. O meglio, questi sono i venticinque prompt che mi piacevano, gli altri venticinque sono citazioni da canzoni e non sono brava, con quelle. Principalmente però ammetto che, pur se alcune canzoni le conoscevo, le citazioni estrapolate erano le più angst dei testi ed è meglio che l'angst lo scriva qualcuno che lo sa scrivere, ecco. Sono stata comunque molto felice di aver beccato questa iniziativa - ripeto: era un flash contest “La gara delle ventiquattro ore” indetto da Torre di Carta e relativa pagina fb, non ho il link, ma basta digitarlo su google - che mi ha permesso di tornare qui e scribacchiare robetta relativamente semplice che però mi ha divertito e coinvolto come sempre. Bello davvero! Grazie.

In ultimo, last but not least, sappiate che ho a piacere dedicare questa piccola raccolta a tre mie amiche, Annamariz, wari e Scarlett, che compiono gli anni a breve. Magari scriverò altro, ma è un periodo strano e non voglio correre il rischio di presentarmi a mani vuote. Tanti auguri, fanciulle! <3
Mi sono sicuramente dimenticata miriadi di compleanni, in questa mia assenza, quindi se mi conoscete e non avete ricevuto un fico secco, basically, questa piccola oscena stupida raccolta e tutto il mio cuoricino sono per voi. Chu.



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