The Darkness in his Eyes

di Blade the KnightRevenant
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** ??? ***
Capitolo 2: *** Ecco perché sono qui ***
Capitolo 3: *** Dove sei? ***
Capitolo 4: *** INCUBI ***
Capitolo 5: *** Ti prego: dimmi che è solo un incubo ***
Capitolo 6: *** Tornerò GIURO ***



Capitolo 1
*** ??? ***


CAPITOLO 0 NVU

CAPITOLO 0: ???

 

In una foresta sperduta, tetra, oscura come la morte, si trovava una casa, più precisamente, un rifugio.
In una stanza di quella casa, una figura dal pelo marrone scuro, dalla faccia rassegnata e stanca, continuava a scrivere a mano su un vecchio diario, sopra a uno scrittoio, illuminato da poca luce.

 

Ho paura, non so più che fare. Sono chiuso da queste quattro mura da ore, forse da giorni, perché ormai il cielo stesso non mi fa vedere più i raggi del sole o tanto meno il chiarore della luna, adesso si vedono solo delle tetre nuvole rosso sangue.
Le città, i villaggi, la bellissima e incontaminata natura di Mobius è scomparsa, perfino Green Hill, dove adesso invece c’è solo morte,.. e il fuoco si ciba di quel poco che rimane, sicuramente ormai sono tutti morti.
Tails, Knuckles, Eggman.. e tutti voi ragazzi, mi dispiace così tanto, avevo promesso a me stesso e a tutti voi che vi avrei protetto, avevo promesso che saremmo riusciti sistemato le cose e avremmo riportato a casa il nostro amico, fin dall’inizio vi sono sembrato sempre ottimista: vi ho solo mentito. Forse un giorno ci incontreremo … ma chi prendo in giro, appena mi vedrà, mi ucciderà e la mia anima sarà internata in un luogo spettrale e senza fine, forse l’inferno stesso.
So che questa pagina di diario non sarà mai letta da nessuno, ormai non c’è più speranza, ma mi chiedo: come sia mai possibile che una cosa del genere sia successa? Il mio più grande amico, ha permesso di arrivare a ciò, questo non glielo perdonerò mai! Forse .. non è stata colpa sua, pensavo che prima o poi sarebbe tornato in se, ma fino adesso.. niente. È vero, forse sono sembrato troppo negativo, però il mio obiettivo adesso, non è quello di aspettare la morte, ma salvare delle vite a me care.

Il mio nome è Blade the Hedgehog.

 

 

BLADE: E con questo, siamo apposto.

Strappai quella pagina dal diario e la poggiai in un angolo dello scrittoio mentre il diario lo mettevo dentro a uno dei tanti cassetti. Mi sentivo molto oppresso, la stanza era quasi del tutto senza luce, tenevo accesa solo la lampada, quella sopra lo scrittoio, le finestre erano assenti e tenevo in un angolo della stanza una montagna di vecchi libri molto polverosi, quindi decisi di accendere il lampadario della stanza, accesi l’aria condizionata della stanza e di tutti quei vecchi libri, ne misi una parte su uno scaffale e di quegl’altri ormai del tutto rovinati, decisi di sfruttarli e di usarli come legna da ardere per il camino, sai com’è, per far riscaldare il rifugio.

Lo facevo in tutta fretta, perché dovevo fare un ultima cosa, mi sentivo davvero stanco, non dormivo ormai da ore forse saranno 2 giorni pieni che non riesco a dormire decentemente da quando tutto questo è successo, questo nemico impossibile da battere, la distruzione di Mobius, la perdita di molti dei miei compagni … Sonic, ma che cavolo ti hanno fatto? Ma mentre ero ne miei pensieri, sentii bussare alla porta della stanza.

BLADE: Chi è?


AMY: Blade, sono io.. posso entrare?


BLADE: E che devo dire di no? Entra

 

Eh si, era Amy Rose. Purtroppo, devo ammettere che non so se sia bello sapere che sia viva o morta. In questi ultimi giorni, ha visto come tutti noi, cose indescrivibili che c’hanno lasciati tutti di stucco e lei è sicuramente quella più toccata da tutta questa storia, molto più di me o di quando “lo era” Miles. Come me, anche lei ormai non riusciva quasi più a dormire, non era più lucida: quando la conobbi per la prima volta era una ragazza così solare e dolce accompagnata da un bel sorriso, adesso invece aveva quasi sempre lo sguardo basso e stanco, il suo sorriso sempre assente e la sua notevole forza di volontà, svanita nel nulla, ormai era molto depressa per tutto ciò che era successo. Tra tutti, dovevo proteggere soprattutto lei, sono sicuro che lo vorrebbe anche Sonic.. eheh.

 

BLADE: Ehi bellissima, cosa c’è?


AMY: Blade, ti ricordo che dovevi farlo, ce l’avevi promesso.

 

BLADE: Si si, ovvio che lo farò. Tra poco inizierò le riprese in diretta, non ti preoccupare.


Volevo sembrarle sempre ottimista e in qualche modo, essere un libro aperto a lei, in fondo, ci somigliavamo. Prima che tutto questo accadesse, sapevo che lei stava vivendo una stessa cosa che avevo provato io da giovane e quindi, volevo esserle di aiuto e sistemare ciò una volta per tutte. Se tutto questo finirà, spero solo di riuscirci.

 

BLADE: C-come stanno gli altri? Sono ancora tesi?


AMY: Che domande fai: sai la risposta no? A parte Shadow, tutti sono seriamente preoccupati e sono in colpa con loro stessi, si sentono inutili.

 

BLADE: Dobbiamo resistere Amy, non possiamo permettere che proprio in questo momento la paura abbia il sopravvento, LUI se lo aspetta e sta aspettando solo questo, che ci disperiamo.

Dissi, sembrando serio e sicuro, mentre lei invece, sentendo quelle mie parole, diventava sempre più triste. Poveretta, è davvero disperata.

BLADE: Comunque, qui ho finito. Prendo questi vecchi libri e andiamo


AMY: Ok, ma cosa te ne vorresti fare?


BLADE: Li uso per accendere il caminetto del soggiorno, se dobbiamo restare lì, almeno rimaniamo al caldo

 

Spengo le luci della stanza, chiudo al porta e mi incammino con Amy per l’intero corridoio. Il rifugio era mio, un vero e proprio bunker. Conteneva ben: 8 stanze, di cui 2 erano singole, 3 da 4 persone e altre 3 da ben 8 letti, 2 cucine, una grande stanza da soggiorno, 3 bagni, una grandissima camera da pranzo, 3 stanze vuote, 1 magazzino, 1 mini laboratorio e altri 2 saloni.

Il resto della squadra attendeva nel soggiorno perché, oltre ad essere il posto più confortevole del rifugio, avevo bisogno dell’appoggio degli altri, in quanto avevamo deciso di mandare in diretta, un messaggio a tutta Mobius, per dire definitivamente ai superstiti cosa stava realmente accadendo e visto che ero diventato il leader temporaneo, dovevo parlare io a nome della squadra, sperando che di superstiti c’è ne siano.

BLADE: Mi chiedo a cosa serva.


AMY: Di che parli?


BLADE: Non è per codardia Amy, ma non trovo il senso. Devo ancora credere che ci siano dei superstiti sul pianeta a parte noi?

 

AMY: Dobbiamo crederci .. tanto cosa abbiamo da perdere Blade? Perché se davvero ci sono delle persone ancora in vita, almeno mettiamole in guardia.

 

BLADE: Spero solo che tu abbia ragione

 

Arriviamo al soggiorno del rifugio dove sono tutti gli altri: Shadow, Silver, Blaze, Big, Espio, Charmy, Vector, Cream e la signora Vanilla. Li vedo tutti perfettamente: sono stanchi, demoralizzati, deboli,.. preoccupati.

Neanche io posso aiutarli o incitarli visto che  non saprei come fare. Mi guardano speranzosi, visto che anche loro possono dire di aver visto la paura, si, come l’ho vista io ad affrontarmi contro di lui..

BLADE: Amy, ti dispiace aiutarmi?

 

AMY: Per che cosa Blade?

 

Il soggiorno del rifugio era molto accogliente: 1 caminetto aperto, 3 divani, 1 tavolo con 8 sedie molto confortevoli, un moderno pianoforte a corda di colore nero, una televisione da 50 pollici con registratore. Inoltre la stanza era anche tappezzata di tappeti persiani con al soffitto un lampadario.

Dopo che Sonic era scomparso e che Tails e Knuckles erano morti, mi sarei dovuto prendere io la piena responsabilità del gruppo. Io non me ne intendevo molto di robot ed elettronica ma Miles m’aveva lasciato in tempo il necessario per ciò che dovevo fare. Cosa esattamente?

Avevamo deciso che se non saremmo riusciti a fermare il nemico, dovevamo almeno avvertire in un qualunque modo l’intera popolazione di Mobius, per metterla in guardia su cosa stavano andando incontro i civili. E quindi, cosa mi ha lasciato Miles? Un apparecchio grande quanto una chiavetta USB che se collegato a un certo oggetto, come un PC, telefono, videocamera ecc.., influenzerà tutti, ma dico TUTTI gli apparecchi elettroni di Mobius, dovuto grazie soprattutto al campo magnetico del pianeta. Quindi, lo useremo questo bene, pur temporaneamente, a causa dell’enorme raggio d’azione che avrà la chiavetta non la si potrà usare per non più di 3 minuti contati, ma credo che basteranno.. Grazie ancora Tails.

Dunque, mi concentro: sul tavolo del soggiorno preparo il possibile, prendo la chiavetta e la collego a un PC preso precedentemente e ci installo sopra una videocamera.

Prendo una sedia e mi piazzo di fronte al PC appena acceso, mi concentro, attivo la chiavetta e premo REC alla videocamera.

 

BLADE: Salve a tutti. Chiedo scusa a tutti voi che mi state ascoltando, ma questo è un messaggio diretto verso tutti vuoi. E spero che sia qualcuno di voi ancora vivo.

Mentre mi fermo nel calmarmi e ricominciare a parlare, guardo i miei compagni. Hanno tutti lo sguardo basso e distante, ma so che mi stanno a sentire e sono concentrati nel sentirmi parlare. Devo cercare di essere ottimista.. devo farlo per loro. So che c’è ancora speranza.

 

BLADE: Mobius, sono qui per parlarti di quello che sta succedendo. Io mi chiamo Blade the Hedgehog. Ero un combattente. Voglio dirvi che molti dei nostri eroi sono caduti in battaglia per fermare chi vi sta uccidendo e dico anche che alcuni di loro erano anche miei amici e conoscenti. Non so ancora chi sia o che cosa sia ufficialmente.. quel mostro, ma ha preso l’aspetto di un nostro caro eroe e tutt’ora lo controlla, ma ormai è diventato troppo forte e io non so più come fermarlo. Vi chiedo solo di stare tranquilli e di non disperarvi, rimanete nei vostri rifugi ed evitate di passare nei boschi fino alla fine di questa crisi. Non disperate, c’è ancora speranza: Sonic.exe scomparirà.

Spengo il PC. Ho finito

 

CONTINUA..

 

 

 

 


Angolo di Blade

Allora ragazzi.. più o meno avete capito cos’è questa storia?
Spero che l’abbiate compresa e non vi preoccupate se non vi ha colpiti, i prossimi capitoli saranno del tutto diversi. Comunque ragazzi, questo teoricamente non è proprio l’inizio della storia, ma una parte di un capitolo della metà dell’intera storia è solo per farvi capire più o meno come si sono ridotti i nostri compagni nella vicenda.

E poi si, Blade sono io, ho deciso di ficcarmi nella storia e spero che non ve la prendiate.

In questa storia cercherò di non deludervi perché c’ho messo e ci metterò l’anima a scriverla. Aspetto le recensioni, positive o negative che siano.

 

 

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Capitolo 2
*** Ecco perché sono qui ***


eccomi qua

CAPITOLO 1

 

BLADE

Appena spento il PC, rimango seduto e chiudo gli occhi. E penso. Penso a quando sono arrivato qui e ho rivisto Sonic prima di tutto questo macello. Non sarà neanche passata una settimana da allora. Più ci ripenso, e più sembra che siano passati decenni da allora. Sembra strano, ma sembra proprio così.

BLADE: Ma come siamo arrivati a questo.. è del tutto impossibile che la situazione sia così degenerata.

Cerco di rilassarmi e penso a quei precedenti giorni. È iniziato.. tutto in quella foresta..

 

BLADE: Accidenti, ne ho davvero passate tante ieri sera.. e adesso mi ritrovo in una foresta del cavolo! Eheh, spero che sia l’ultima volta che mi ubriaco per festeggiare. Forse non è stata una buona idea imbucarmi in quella festa. Dannazione, mi fa un male cane la testa, dannato alcool.

Mi giro per vedere l’intero posto. Devo ancora ricordarmi come mai sono finito in questa foresta. Mi sento tutto tozzo e mi scricchiolano tutte le ossa per ogni passo che faccio. Però, grazi all’aria pulita del posto, mi rimetto subito in sesto. Non ci credo.. 20 birre mi fanno sentire così male?

BLADE: Però devo ammettere che l’ambiente qui non è male

Mobius, il mio pianeta. La mia casa.
Da piccolo passai moltissime avventure con un vecchio amico, ma visto che io allora ero troppo piccolo e indifeso per continuare le mie avventure con lui, decisi di proseguire per la mia strada.
Ma adesso, sono diventato grande, riesco a badare a me stesso e posso finalmente rivederlo dopo tanti anni. Ho sentito che ne ha combinate di tutti i colori e ha sempre salvato Mobius da quel vecchio baffuto a forma d’uovo.
Sono, un riccio dal pelo color castano scuro. Mi ritengo un riccio abbastanza fiero, ma alle altre persone posso sembrare un ragazzino innocuo. I miei occhi marroni, riflettono perfettamente con la natura circostante. Non porto armi da sparo, solo la mia fedele arma da taglio: sulla vita porto legato un fodero grigio metallizzato con all’interno una spada bianca sempre lucida e ai piedi, porto delle scarpe speciali, sportive dal colore nero, con rifiniture grigie e ai lati delle stesse scarpe, delle strane alette d’estremità rosse.
Va bene, ormai sono pronto, andiamo! Sto arrivando Sonic!

 

Esco dalla foresta, mi sento carico. La natura del pianeta ripuliscono la mia anima e i raggi del sole, riscaldano il mio corpo. Però adesso ho un problema: dove posso trovare Sonic? Molte volte ho sentito che faceva delle corse per tutta Mobius ogni giorno a ogni ora, ed è talmente veloce che la gente, soprattutto quella di fuori città, non riesce neanche a vederlo.

Sono pronto a mostrare le mie nuove abilità! Da piccolo avevo per difendermi solo la mia spada, ma grazie a qualche piccolo trucco, ho una nuova arma a disposizione che userò adesso.

Davanti a me, c’è solo una estesa pianura dal raggiante verde con una stradina, mi scaldo i muscoli e mi posizione come a una partenza di una corsa a ostacoli.

 

BLADE: 3..2..1

BOOM! Parto con una velocità di.. 100 km/h, poi passano subito a 120, 150, 200, 300, 400! Le mie scarpe non mi deludono mai: per sperare di poter fronteggiare la super velocità di Sonic, sono riuscito a creare un prototipo di scarpe molto speciali che mi permettono di arrivare a una velocità massima di 500 km/h. Dietro di me, lascio una scia castano scuro e sento il vento che mi accarezza i capelli.

Ma improvvisamente, sento uno strano profumo.. che mi fa fermare di colpo!

BLADE: “sniff- sniff”.. questo odore “sniff-sniff”, lo riconoscerei tra mille!

Infatti, per puro caso, mi sono fermato all’entrata di una birreria, o meglio un pub. Il pub dall’esterno, era come quella dei film western: tutta in legno, logo dell’entrata con su scritto in lettere cubitali: WANTED, mancava soltanto la mangiatoia e i cavalli. Rido per quest’ultima affermazione.

BLADE: Ora che ci penso, non so dove è in questo momento Sonic, spero che qui possa trovare qualche informazione. Mi chiedo come mai c’è un pub così isolato dalle città. Va be, ora entro. Già che ci sono, mi bevo anche qualcosa.

 

Pensavo che non ci fosse nessuno nella locanda e invece, era pieno di persone: ricci, volpi, criceti, gatti, tra un età dai 18 ai 30 anni. Sono circa 30 persone, soprattutto 20enni. Pensavo che anche all’interno la birreria doveva essere di tipo western e invece, era una versione più moderna: luci dal colore blu, sgabelli moderni in legno, tavoli da pranzo in legno moderno, pavimento in legno, bancone del pub strapieno di alcolici di tutti i tipi, con tanto di 2 tavoli da biliardo, qualche video games, slot machines e un jukebox anni 90, che proprio in quel momento stava riproducendo una canzone: binks no sake https://www.youtube.com/watch?v=aBS6DQckrdg (ANGOLO DI BLADE: Si, lo so ragazzi, questa è quella che suona Brook di One piece, ma secondo me ci stava XD).

La canzone non era proprio adatta, ma ci stava. Entro nel locale e vado direttamente al bancone, dove c’è qualche ubriaco seduto a dormire e il solito barman che sta a pulire i bicchieri. Mi metto comodo a una sedia davanti al bancone.

 

BLADE: Buongiorno.

BARMAN: Salva giovanotto. Desidera?

BLADE: Vorrei un alcolico per piacere.

BARMAN: Quale tra le molte? Abbiamo Vodka, Mojito , caipirinha, caipiroska, bloody mary, margarita.. l’imbarazzo della scelta.

BLADE: No, mi basta una semplice birra. Eheh, stavolta non ho voglio di ubriacarmi.

BARMAN: Certo, arriva subito.

Il barman in questione è un riccio dal colore verde scuro sui 30 anni, spilungone e forzuto con il solito grembiule da barman. Mi stappa la bottiglia e mi versa la birra in un boccale di vetro.

BLADE: Grazie.

Non mi ci vuole tanto a scolarla che in men che non si dica mi bevo in un colpo mezzo litro di birra. Mi sento già con la testa abbastanza leggera e il sorriso stampato in faccia.

BARMAN: Prima che tu ti ubriachi, posso farti una domanda?

BLADE: Parla amico. (e lo dico, mentre sento già gli effetti della birra che mi arrivano nel cervello)

BARMAN: Che ci fa un ragazzo come te in un posto così isolato come la mia birreria?

BLADE: Beh, a parte che ho sentito un ottimo odore di alcolici, devo rivedere un vecchio amico. Sono quasi 10 anni che non lo vedo.

BARMAN: Wow! 10 anni!? Così tanti!? Allora dovevi conoscerlo sin da quando eri piccolo. E posso sapere chi è?

BLADE: Beh, che tu ci voglia credere o no, è l’eroe di Mobius.

BARMAN: Non starai parlando Sonic the Hedgehog spero? .. Sicuro di non essere fin da subito ubriaco ragazzo? AHAHHAAH!

BLADE: Scusa me ne puoi versare dell’altra?

BARMAN: TI SEI GIÀ SCOLATO UN LITRO DI BIRRA!? No, te lo scordi. Tieni, bevi dell’acqua.

BLADE: Grazie. (Glu glu)

BARMAN: Quindi, per davvero sei amico di Sonic? Sai com’è, mi capitano molti ubriaconi che raccontano solo balle.

BLADE: No, è vero. Ma come ti ho appena detto, non lo vedo da almeno 10 anni. Per caso mi puoi aiutare?

BARMAN: A che proposito? (me lo chiede con lo sguardo sveglio)

BLADE: Sai, devo andarlo a cercare, ma non so dove sia. Ho sentito che ha un rifugio segreto e che fa corse in lungo e in largo, ma oltre questo, non so altro.

BARMAN: Beh, da quel che ho sentito dire, è vero, fa moltissime corse: di mattina, di pomeriggio, pure la sera tardi. Purtroppo è talmente veloce che non lo si vede passare e lo si può vedere in faccia solo in alcuni momenti.

BLADE: Per caso c’è qualche luogo dove lo potrei trovare?

BARMAN: Si. Se hai fortuna, lo puoi trovare a Green Hill. È il suo luogo preferito nel correre. Infatti, le pianure verdeggianti, i fiori e i pochi alberi lo fanno correre senza problemi.

BLADE: Ah, grazie per il consiglio. Vedo però che sei molto informato su Sonic.

BARMAN: Ovvio ragazzo. Oltre al fatto che è il nostro grande eroe, mi capita moltissima gente che parla solo di lui.

BLADE: E dimmi: come posso arrivare a Green Hill?

BARMAN: Devi usare la stradina del pub. Devi seguirla tutta e alla fine troverai un fiume. Teoricamente il fiume è molto ampio, ma ultimamente è stato creato un ponte in ferro e potrai attraversarlo tranquillamente. Preso il ponte, sei all’interno di Green Hill e come si capisce dal nome, è un paradiso in verde. Ma comunque non credere che sarà una passeggiata: più o meno da qui, Green Hill è distante almeno 50 km.

BLADE:  Ah ok, grazie ancora. E già che ci sono, tieni.

Gli porgo sul balcone un sacchetto pieno di Ring.

BLADE: Stanno dentro bel 20 Ring. Sono per la buona birra e per le informazioni.

BARMAN: Ah, molte grazie. Non dovevi ragazzo.

BLADE: Ci si rivede. Grazie ancora!

Esco dal pub. Ho ancora il sangue pieno di birra eheh. Non mi devo distrarre. Da quel che mi ha detto, devo proseguire per la strada e arriverò a Green Hill e possibilmente, troverò Sonic. Mi preparo, mi basta semplicemente rimettermi in posizione da corsa.

BLADE: 3,2,1..GO!

BOOM! Scatto di velocità supersonica per 400 km/h!!!!

BLADE: A tutta birra verso Green Hill!! HIYAAAAAAA!!!!!

 

 

 

INTANTO A GREEN HILL..

SONIC

Green Hill, sicuramente uno dei posti più belli che io possa rilassarmi. Saranno almeno settimane che passo così le giornate, oltre a correre in lungo e in largo per tutto il pianeta. Mi chiedo che diavolo sta combinando il vecchio testa d’uovo. Sicuramente, starà architettando qualche nuova macchina per sconfiggermi, ma lo sanno tutti che lo batterei nuovamente senza smacchi.

Sono sempre seduto all’ombra al solito albero a poltrire, per schiacciare un pisolino.. ma qualcuno ovviamente, disturba improvvisamente il mio sonno.
https://www.youtube.com/watch?v=pXHw8o6UI9M

 

???: SONIC!

SONIC: Aspetta.. questa voce, la riconoscerei tra mille! O cavolo..

AMY: SONIC!!!! La tua futura sposa è qui!!

SONIC: Amy! O cavolo.. non adesso!

Non aspetto un altro secondo di più, mi alzo e scappo a velocità super sonica. Non voglio essere stritolato!

AMY: SONIC, NON MI SCAPPI!

SONIC: LO SAPEVO CHE SAREBBE SUCCESSO DI NUOVO!!!!!

Infatti, non posso stare tranquillo: ogni volta mi pedina, viene e tenta di starmi appiccicata con baci e abbracci spacca ossa.

AMY: Sonic, vieni qui! (mentre estrae la sua potente arma: il martello Piko Piko)

SONIC: Manco per idea che mi fermo!

Cielo, è armata di quel dannato martello e mi sta alle costole: qualcuno di mi aiuti!

https://www.youtube.com/watch?v=y-78CMKME4o

 

 

BLADE

BLADE: Non ci credo, sono arrivato per davvero a Green Hill.. e c’ho messo si e no 10 minuti. Ora, devo solo trovare Sonic. Però.. devo dire che Green Hill è davvero bella.

Nei miei viaggi ho sempre visto bellissimi paesaggi naturali e immense città, ma devo dire che Green Hill è meravigliosa. Il verde è davvero dappertutto e si vedono le sfumature dei prati. Gli alberi, che sono soprattutto palme, sono pochi e così permettono un’estesa visuale di gran parte del territorio. Se guardo in alto, vedo il bellissimo cielo azzurro di Mobius, che con solo poche nuvole bianche, spira un lievissimo vento che mi fa sentire in pace. Non solo: in lontananza vedo le alte montagne, che fa arrivare sempre più aria fresca qui. I fiori, soprattutto girasoli, grandi e coloratissimi e con tanto di fiume qui a riva, ti fanno sentire libero e felice. Ci credo che Sonic passa gran parte delle sue giornate qui.

 

Ma tutta questa bella sensazione, me la rovina qualcosa. Sento stranamente dei forti rumori.. e un enorme nuvola di polvere che arrivano da lontano.

BLADE: SANTO CIELO, MA COS’È QUESTO RUMORE? UN TERREMOTO!?

Mi stavo spaventando, ma non era un terremoto, ma è “qualcosa” che mi passa proprio davanti. È velocissimo e lascia dietro di se, una coloratissima scia blu.

BLADE: Ma cos’era!?

AMY: SONIC, NON MI SCAPP!!!

BLADE: COSA!?

E mi passa anche una riccia rosa vestita di rosso con in mano un martello? Ma qui sono impazziti all’improvviso o cosa!? Anche questa ragazza è veloce, talmente veloce che mi fa girare su me stesso appena mi passa davanti.

BLADE: Attenta a dove vai!.. Aspe, ha detto Sonic!? Ma certo! Sonic è blu! COME SONO STUPIDO! Ragazza, ASPETTA!.. Ma quanto sono lontani?

Quei due schizzano come un treno, non mi aspettavo che ci fossero altri mobiani veloci oltre a Sonic. Mi chiedo chi sia quella ragazza.

Non ti fare tante domande Blade, devi andare. Mi preparo di nuovo e stavolta, schizzerò al massimo. BOOM!

Corro a più non posso, devo sapere chi sono veramente quei due. Parto a una velocità sui 100 km/h e in men che non si dica, arrivo a fianco di quella ragazza.

BLADE: Buongiorno.

AMY: Hmm.. ciao.

Questa ragazza mi guarda un po’ stranita e sconcertata.. forse perché non si immaginava che sapevo andare a un’alta velocità.

BLADE: Come ti chiami?

AMY: hmm.. Amy, Amy Rose.

BLADE: molto piacere Amy, io mi chiamo Blade.
Siamo ancora a correre, ma riesco pure a stringerle la mano.

BLADE: Rispondi Amy, ma quello davanti a noi, è davvero Sonic the Hedgehog?

AMY: SI! Io sono la sua fidanzata.

BLADE: WHAT!? (dopo questa affermazione.. sono alquanto disorientato). NONO, me lo spiegherai più tardi Amy. Però adesso ho bisogno che Sonic si fermi, devo parlargli. È urgente!

AMY: e allora buona fortuna Blade, non si fermerà così facilmente.

BLADE: EH ovvio, se lo minacci con un martello! Ascolta, ci penserò io a fermarlo, tu intanto, poni quel coso.

AMY: OK.. ma di un po’, sei amico di Sonic?

BLADE: SI. Ora lascia fare a me però!

Ma davvero Sonic si è fidanzato!? Però, devo dire che se l’è scelta bene. Appena lo ripenso, a malapena riesco a trattenere le risate. Ora pensiamo a Sonic. Sono a una velocità sui 100, aumento il passo e arrivo a 200. Mi avvicino. Mi avvicino. Sono alla sua sinistra.

BLADE: Ciao Sonic!

SONIC: Cosa!? AH, e tu chi sei amico?

BLADE: Per piacere, ti puoi fermare? Devo parlarti.

SONIC: Mi dispiace amico, se quella indemoniata dietro di noi non si ferma, io scappo!

BLADE: Dai, per tutto sto tempo ti sei battuto contro quel baffone di Eggman e scappi di fronte a una bella ragazza?

SONIC: Lei non è.. aspe, come fai a sapere di Eggman?

BLADE: Ancora non mi hai riconosciuto? So che sono passati 10 anni da allora, ma non ti puoi dimenticare di me.

SONIC: Mi dispiace, ma non ti riconosco davvero.

BLADE: Se solo ti fermassi a riflettere forse te lo ricorderesti Sonic!
Mi sto un po’ incazzando, ma la situazione si rovina quando succede l’inimmaginabile. Mi si iniziano a bruciare le scarpe.

BLADE: Cavolo, si stanno surriscaldando! Tra poco perderanno potenza.
Un difetto delle mie scarpe: ne posso correre con una velocità superiore di 500 km/h ne posso correre veloce molte volte, sennò hanno un problema di surriscaldamento.

BLADE: CAVOLO, MI SA CHE TRA POCO…

L’energia delle scarpe si blocca di colpo, cado all’improvviso e finisco rotolando su una pianura. Vedendomi anche Sonic si ferma.

SONIC: Cavolo, tutto bene amico? Aspe, credo di essermi scordato qualcosa.. O NO!

AMY: SONIC!
BOOM! A una velocità incalcolabile, Amy si butta a Sonic e il poveretto finisce con un abbraccio spaccaossa di Amy.

AMY: Finalmente ti ho preso Sonic. EHEH, ora sei tutto mio. (e lo dice con una voce soddisfatta e una risatina finale)

SONIC: Amy.. ok hai vinto, ma adesso possiamo vedere cosa è successo a quell’altro?

AMY: Ti riferisci al tuo amico? Ora che ci penso, dove è finito?

SONIC: Sinceramente, non ho ancora capito chi è. Ma adesso mi puoi lasciare per piacere che mi stai soffocando. (Si, sta finendo l’aria)

AMY: OK, va bene. Dai, ti aiuto ad alzarti.

SONIC: Grazie.

AMY: Ma adesso dove è finito?

SONIC: Eccolo là.. a una ventina di metri dietro di noi.

AMY: Poveretto.

 

 

Sono.. appena rotolato, stanco, con le scarpe quasi rotte e ho letteralmente la testa conficcata nel terreno.. e mi sta venendo il sangue in testa per giunta!

 

AMY: Aspetta, ti aiutiamo noi.

SONIC: E come facciamo?

AMY: Lo prendiamo per le gambe e lo sfiliamo dal terreno.

SONIC: Ok, se lo dici tu.

BLADE: Mnnnnnnn (tradotto: cosa? Non ho capito)

SONIC E AMY: 3..2..1.. OH ISSA!

BLADE: AHIA! Non riuscivo a respirare lì dentro, grazie ancora. Cielo, non riuscivo a respirare lì dentro

AMY: Tutto bene?

BLADE: Mi sento il collo un po’ allungato, la gambe mollicce, ma tutto apposto.

SONIC: Sono contento, ma ora mi dici chi sei?

BLADE: Cielo, Sonic hai davvero la testa bacata!? Aspetta che mi rialzo.

AMY: Sonic, davvero che non ti ricordi questo amico tuo? E pure sembra un tipo simpatico.

BLADE: Ok, se non ti ricordi di me, sicuramente ti ricorderai di questa!
E con “questa” intendo la mia spada. Sguaino la mia spada bianca con tutta la mia forza. Sonic e Amy s’erano messi in posizione d’attacco per la mia azione improvvisa, ma ovviamente io non agisco.

BLADE: Sonic. Ti chiedo solo di guardare attentamente la spada e dirmi se la riconosci.

SONIC: … Ora che la guardo, mi ricorda qualcosa quella lama.

BLADE: L’hai commissionata tu questa spada. Avevi preso un materiale resistente da un vecchio robot di Eggman e l’hai fatta creare.. per farmela usare per i combattimenti.

In quel momento capivo che se lo stava ricordando: da uno squadro pensieroso diretto alla spada, passa a uno sguardo stupito, con gli occhi aperti e dallo sguardo sorridente

SONIC: .. Blade, sei davvero tu?

BLADE: Finalmente! È da un’ora che te lo ripeto. (Finalmente che se lo ricorda, ma sono molto contento che se si sia ricordato di me)

SONIC: Brutto stupido! Finiscila e fatti dare un abbraccio vecchio mio! HAHAHAH!
Ci abbracciamo calorosamente, come due fratelli.

AMY: Sonic, allora lo conosci?

SONIC: Eh, ora me lo sono ricordato Amy. Blade the Hedgehog, un mio vecchio compagno di avventure e amico.

BLADE: Si, ma di avventure lo sono rimasto per poco però.

SONIC: Pensavo che non ti avrei più rivisto. Ma poi se cambiato un sacco. Devi capirmi se non t’ho riconosciuto, sei del tutto cambiato.

BLADE: Io si, tu no. Sei sempre il solito riccio di nome Sonic.

SONIC: Veramente, mi hai sorpreso.

BLADE: Perché? Tu no invece?

SONIC: Perché? Che ho fatto? Oltre ad aver messo SEMPRE alle strette il vecchio Eggman?

BLADE: Ti sei fidanzato!

SONIC: … E CHI SAREBBE LA MIA FIDANZATA!? (E lo dice con uno sguardo scioccato e la voce un po’ roca)

BLADE: Lei. (Puntando ovviamente il dito verso Amy)

SONIC: Amy.. no Blade, scherzava. Lo dice a chiunque che è la mia fidanzata.

BLADE: Secondo me, siete una bella coppia.

AMY: AAHH, grazie Blade, lo penso anche io. (Rispondendo con uno sguardo da innamorata)

SONIC: finitela!

BLADE:  Va bene va bene eheh. Ma di un po’, è vero che c’hai dei compagni d’avventura? Ho sentito che non sei più solo contro Eggman.

SONIC: Si! Teoricamente anche Amy mi aiuta, ma ci sono molti altri.

BLADE: Mi piacerebbe conoscere ognuno di loro.

AMY: Eh, non è così tanto facile Blade: a parte Tails, Knuckles è una testa dura e se ne sta sempre in disparte su Angel Island. Rouge, è sempre alla ricerca di smeraldi, Shadow è un altro che se ne sta per i fatti suoi, i Chaotix sono sempre al lavoro, abbiamo pure 2 amici impossibili da reperire.

BLADE: Wow, molto uniti in pratica. (Rispondo in modo sarcastico)

SONIC: Già che ci sei, ti invito a casa mia se vuoi.

BLADE: Ah, davvero Sonic?

SONIC: Per un vecchio amico, questo è altro. Così già che ci sei, ti faccio conoscere Tails.

AMY: Posso venire anche io Sonic!?

SONIC: Beh..

AMY: Ti prego.. (Mentre lo dice, fa degli occhioni da cerbiatta, impossibile dirle di no)

SONIC: Va bene, vieni anche tu. Blade, riesci a starmi dietro?

BLADE: Si, per fortuna le mie scarpe non si sono rotte con la botta. Quando vuoi sono pronto.

Mentre io mi scaldo i muscoli, Sonic prende in braccio Amy.

BLADE: tzè, e poi dici che non è la tua ragazza.

SONIC: Zitto! Cosa vuoi? Che la lascio qui?

AMY: Non lo faresti mai Sonikuu!

SONIC: Ook.. andiamo?

BLADE: Lo ripeto, quando vuoi.

Con quelle ultime parole, Sonic scatta con una velocità pazzesca che inizio a perderlo fin da subito di vista.

BLADE: ASPETTAMI!!! DANNATO!!!
Parto anche io, con una velocità pazzesca che riesco in 10 secondi a raggiungerlo.

SONIC: Wow Blade, allora riesci davvero a correre velocemente eh?

BLADE: Si, ma come ho detto, sono le scarpe che fanno buona parte del lavoro. E se non ti dispiace, potremmo andare un po’ più piano, sennò rischio che si surriscaldino dinuovo.

SONIC: Ok, ma stammi dietro, che ti porto a casa mia.

 

Sto per tutto il tempo dietro a Sonic e a Amy. Dopo 10 anni, mi rivedo con il mio vecchio amico, sono davvero felice.
Dopo che abbiamo superato in meno di 5 minuti l’intera distesa di Green Hill, ci avviciniamo a un boschetto pieno di alti alberi di quercia. Pensavo di stancarmi con le scarpe e invece, in qualche modo, la fresca aria di natura del pianeta mi fa rimanere pimpante.. oltre a tutto l’alcool che ho bevuto prima.

Alla fine però, arriviamo al luogo prefisso: la casa di Sonic e Tails. All’inizio mi aspettavo una semplice abitazione.. ma non un rifugio del genere! Una grandissima e bellissima villa bianca. Ma non solo quello, ma anche ciò che circondava la casa. Davanti alla villa, c’era un distesissimo e curato prato con alcune palme. Mentre da dietro, si affacciava il mare,.. con una pista d’aviazione!?

 

BLADE: Sonic.. cosa, in nome del cielo è questa villa!? (Con lo sguardo scioccato e con la voce urlante)

SONIC: Ti piace eh? Questo è il rifugio mio e di Tails.

BLADE: Ho capito, ma da quando avete una pista per aerei!?!? (Urlo ancora più scioccato)

SONIC: Già.. Tails è un genio! Ha anche con se un aereo sai?

BLADE: Beh, ovvio, sennò perché ha una pista aerea.

SONIC: Dai, entriamo.

Entriamo fin da subito nella casa.. un posto sia all’esterno che all’interno molto accogliente devo dire.

SONIC: Tails.. dove sei fratello!?

Niente, nessuna risposta.

SONIC: Scusa Blade, sicuramente sarà nel suo laboratorio. Ultimamente passa più tempo lì dentro che fuori.

BLADE: E non sei preoccupato?

SONIC: No, molte volte lo fa, ma è ormai normale che lui passi le giornate così, soprattutto quando Eggman è a corto di idee per farmi fuori.

BLADE: Allora è vero: il vecchio baffone non mollerà mai.

TAILS: Sonic, sei tu?

SONIC: Si Tails, puoi venire!?

TAILS: Arrivo subito!

 

Aspetto con gli altri 2-3 minuti che arriva questo ragazzo. Un mobiano 11enne, una volpe gialla dalle due code, vestito di guanti da ingegnere e camice bianco. Appena vede Sonic e Am, si togli quelle vesti e va ad abbracciarli calorosamente.

TAILS: Ciao Amy. Sonic, vedo che sei tornato preso stavolta.

SONIC: Si, sono qui per presentarti un vecchio amico.

BLADE: Salve

TAILS: Ciao

BLADE: Ciao, mi chiamo Blade, Blade the Hedgehog. Sono un vecchio amico di Sonic.

TAILS: Io sono Tails, Miles Tails Prower. Molto piacere Blade.

BLADE: Il piacere è tutto mio. E con ciò, ci stringiamo la mano come 2 grandi amici.

TAILS: Sonic, io devo finire una cosa ancora. Ho bisogno di altri 5 minuti, intanto fai accomodare il nostro amico no?

SONIC: Certo. Amy, Blade, venite con me.

Mentre aspettiamo che Tails finisca, noi tre rimaniamo in soggiorno ad aspettarlo. Ma come promesso, dopo appena 5 minuti Tails ci raggiunge. Passiamo ore e ore a parlare. Cosa abbiamo fatto negli ultimi tempi, come io e Sonic ci siamo conosciuti, delle numerose avventure che hanno vissuto.

BLADE: Ne avete davvero passate tante a causa di Eggman eh.

TAILS: Già

BLADE: Ho sempre sentito le vostre vittorie contro Eggman.. mi dispiace però che non mi sono potuto unire a voi molto prima.

SONIC: ? Come? È quando potevi?

BLADE: Quando Mobius finì in quell’universo alternativo dove c’erano gli umani. (ANGOLO BLADE: Si, sto parlando di SONIC X)

AMY: Si Sonic, quando eravamo insieme a Chris.

SONIC: Già. Che bei ricordi. Spero che se la stia passando bene Chris.

AMY: Lo spero anche io Sonic.

BLADE: Beh Sonic, so che ne passerai molte altre insieme ai tuoi. Spero che domani possa vedere gli altri.

SONIC: C’è sempre tempo Blade.

TAILS: Wow, sono già passate le 10 di sera? (Fissando un orologio del soggiorno)

SONIC: Come vola il tempo. Va bene. Amy, mi sa che ti devo accompagnare a casa.

BLADE: Vengo anche io.

TAILS: Sicuro Blade? Se vuoi.. abbiamo una camera degli ospiti, possiamo farti dormire qui stanotte.

BLADE: No, grazie comunque.

SONIC: Va bene, andiamo allora. Ci vediamo più tardi Tails.

TAILS: Ciao Tails.

BLADE: Va bene ragazzi. Buona notte, ci sentiamo domani

SONIC: Si, ciao Blade. Io riaccompagno Amy a casa.

BLADE: Sonic..

SONIC: SI?

BLADE: è bello rivederti vecchio mio.

SONIC: .. anche per me.

Dopo un po, scatto con una velocità sorprendente, mentre sono avvolto dal fresco della serata. Sono davvero felice.

 

SONIC

SONIC: Amy, siamo arrivati a casa. Forza, devi andare a dormire.

AMY: ok. Hmm.. Sonic?

SONIC: Che c’è?

E in quel momento, lo abbraccia. Sonic però si aspettava il solito abbraccio spaccaossa e invece, era un abbraccio che trasmetteva calore, sicurezza.. amore

AMY: Ti voglio bene Sonic. (Dopo quelle parole, si stacca subito dal Sonic ed entra nella sua casa)

SONIC: .. anche io Amy, dormi bene (Sorridendo e scattando il più lontano possibile)

Va bene, ora che l’ho riaccompagnata, posso farmi un giro notturno prima di tornare a casa.
Devo dirlo, è stata una bella giornata. Ho appena rivisto il mio vecchio amico Blade. È davvero cambiato.. non mi sono mai accorto che 10 anni potessero volare così velocemente.
Non farti domande Sonic.. hai una fantastica corsa notturna senza problemi! Corro in lungo e in largo per tutta Green Hill, dove sono accompagnato dal fresco della notte e dal chiarore della Luna e delle stelle, dove questa notte, la luna era piena e bellissima.
Però.. sento qualcosa. Stranamente, ho la sensazione di essere osservato. Una mia impressione?

???: Non puoi scappare Hedgehog. Sei condannato.

 
No, non mi sbaglio. Mi fermo. Davanti a me, proprio di fronte a me, vedo una figura, che però a causa del buio, non riesco a riconoscere la faccia. I lineamenti però, fanno vedere che sia un riccio. Ma la cosa che mi fa gelare il sangue.. è la sua espressione. Stranamente, riesco a vedere solo quella. Vedo due punti rossi che mi fissano e un sorriso a 32 denti, ma quei denti, sono mostruosamente aguzzi.

SONIC: Chi sei? (Tento di stare calmo. Non ho mai visto questo “essere”)

???: Ciao Sonic the Hedgehog. (Sempre con quello sguardo maligno)

SONIC: Ti conosco?

???: No, però.. vuoi giocare con me? (Ride.. e fa troppa paura sentirlo ridere.

La sua voce è strana.. è marcata, sinistra.. troppo sinistra. Cupa, come.. se non fosse di questo mondo.

SONIC: Chi diavolo sei!? (Alzo la voce, nascondendo quel filo di paura che mi sta facendo venire la pelle d’oca)

???: Lo scoprirai presto Sonic. BAHAHAHHAHA!!
La sua risata.. mi spaventa. Non so chi sia, non può essere uno scherzo.

SONIC: Ho detto chi sei!

???: IO.. SONO DIO.

E dopo quelle parole, scomparve nel nulla. Ho visto bene? Era scomparso.. come se fosse una visione.

SONIC: Cosa diavolo..

 

ANGOLO DI BLADE

MIO DIO! Ma quanto ho scritto mamma mia! XD Mi immagino il resto della storia quanto sarà logorroica! Va bene ragazzi, spero che questo capitolo  vi sia piaciuto e che c’abbiate capito qualcosa eh. Come al solito, recensite a più non posso.. e invitate gli altri a leggere e recensire la fanfiction ok!? Quindi, al prossimo capitolo.

Se sentite caldo, è perché vi sto abbracciando, Blade

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Capitolo 3
*** Dove sei? ***


Dove sei

CAPITOLO 2

IL GIORNO DOPO..

GREEN HILL

 

BLADE

Sono.. le 11 di mattina credo. Sono seduto sotto a uno delle tante centinaia di alberi di palma, sdraiato e rilassato sotto la sua ombra, mentre mi gusto dell’ottima grappa dalla mia fiaschetta. Le brezze di vento fresco che percorrono l’intera Green Hill, rilassano il mio corpo e la mia mente.
In questo posto, non trovo fastidi e non trovo da sbrigare, ma solo la pace e la tranquillità che questa natura riesce a darmi.

Potrei dormire per ore intere. L’aria è buona e mi gira la testa per tutta la grappa che mi sono appena scolato.

Gli unici rumori che sento, sono solo il cinguettare dei passeri, il vento che soffia dalle montagne lontane e il rumore delle calme onde del mare che stanno proprio a decine di metri lontano dalla mia postazione.

Ancora non riesco a credere che per tutto questo tempo non sono mai passato a Green Hill. Adesso comprendo perché questo posto piace a Sonic: c’è spazio, c’è aria pulita e non c’è quasi anima viva.. un posto perfetto per correre e sfrecciare a tutta velocità.

Quando c’eravamo divisi  per continuare le nostre avventure, io ero finito in posti del tutto diversi: alcune volte arrivavo in città gigantesche dove era impossibile vivere tranquilli, foreste affatto sicure, visto da quanto erano grandi e pericolose, e molte ma molte volte, villaggi sperduti tra deserti, montagne e savane. Non ho mai trovato un posto dove stare abbastanza sereno, ma qui invece, sembra di stare in paradiso.

Però, ora che ci penso.. ma dove sarà Sonic? Sono appena arrivato e manco si fa vedere? Teoricamente, noi non ci siamo dati appuntamento qui, ma speravo di incrociarlo. Fa le sue classiche corse di lungo e in largo.. e come mai non è ancora passato qui a Green Hill? Mah, sicuramente sarà da tutt’altre parti. Per essere sicuro, è meglio che vada da Tails, sicuramente lui è reperibile.

Mi scolo il restante di grappa della fiaschetta. Mi sento la testa moooolto leggera.. si, è la grappa. Non sono molto distante dalla casa di Tails e mi preparo a correre. Con la stessa posizione, mi concentro e scatto a tutta velocità, lasciandomi dietro la mia scia color castano scuro. Non ci metto molto, ero già vicino alla casa di Tails e in men che non so dica, esco dal territorio di Green Hill ed entro in una radura, che subito dopo di essa, c’è la foresta. Non sono neanche 5 minuti che arrivo nella foresta, stracolma di alberi da quercia verdeggianti, un posto fitto, ma soprattutto deserto, perché a parte Sonic e Tails, qui sicuramente non c’è nessun altro.

Non ci metto molto e la mia velocità che va sui 100 km/h attraversa la fitta foresta che mi porta alla villa di Tails. Respiro per la fatica e in men che non si dica, busso alla porta dell’ingresso.

 

BLADE: (Toc Toc) Tails, Sonic? Ci siete!? (tengo alta la voce per farmi sentire)
Stranamente, non sento risposte dai due, se ne saranno andati? Riprovo.

BLADE: Tails! Ci sei!? Devo parlarti!
Aspetto 2 minuti, ma nessuno apre la porta e non sento risposta

BLADE: Tails!! .. aspetta un attimo..
Non mi ero accorto, che la porta era semi chiusa e mi basta girare la maniglia della porta per entrare. Forse si sono dimenticati di  chiuderla.

Non penso ed entro subito in casa. Come mi aspettavo, non vedevo nessuno dei due all’entrata, c’era silenzio e la casa era come al solito in ordine. Chiudo la porta dolcemente e controllo la casa: non c’è nessuno ne in cucina, ne in soggiorno o tantomeno nelle loro stanze. Ora che mi viene in mente però.. il laboratorio di Tails. Il suo laboratorio, da quel che avevo visto, era all’interno di uno dei garage, perché ne avevano due e l’altro era già occupato dal suo aereo supersonico: Il Tornado e visto che aveva bisogno di uno spazio per i suoi esperimenti, prese uno dei garage.

Mi sbrigo e passando per i corridoi della casa, sono di fronte alla porta del suo laboratorio. Prima di entrare però, sento delle voci all’interno.. e lo sapevo che c’era! Entro subito nel laboratorio e da come mi aspettavo, c’era Tails, ma non Sonic. Però, a fargli compagni, c’è un suo amico, credo. Mi aspettavo che ci fosse Sonic e invece.. era un echidna rosso, dallo sguardo serio, con le bracca incrociate.

TAILS: Ah, Blade. Che ci fai qua? (Mi guarda con un solito sorrisetto e mi viene a stringere la mano)

BLADE: Ciao Tails. Beh, sono qui per parlarti. Ma vedo che sei occupato.

TAILS: No, non ti preoccupare. È un amico. Lui è..

KNUCKLES: Knuckles.. Knuckles the Echidna. Tu? (Interrompendo Tails, rimanendo a braccia conserta, con uno sguardo serio e distaccato)

BLADE: Blade The Hedgehog (Cerco di mantenermi cordiale)
Dopo ciò, allungo la mano a Knuckles per una stratta di mano. Appena lo faccio, mi guarda con la faccia interrogativa, ma poi fa altrettanto, ma non molla. Appena ci stringiamo la mano, lui non molla la presa e cerca di stritolarmi la mano. Fa male, ma veramente male. Forse vuole vedere quanto sono forte. Non mi perdo nei miei pensieri e faccio altrettanto, cercando di tenergli testa. Talmente mi sforzo che una vena mi esce pulsante dalla mano. Tails ci guarda un po stranito, mentre io e Knuckles stringiamo letteralmente i denti. Rimaniamo così per un minuto intero, fino a che lui non mi lascia la mano.

KNUCLES: Niente male amico, davvero niente male. (Mi risponde con un sorriso stampato in faccia)

Io invece, cerco di trattene le lacrime dal dolore e mi massaggio la mano destra. Dio se è forte!

BLADE: Neanche tu, ma sicuramente mi avresti spappolato la mano se non ti fermavi. (Rido per questo, ma è solo per non scoppiare a piangere)

TAILS: Ooook.. comunque Blade, che ci fai qui così presto?

BLADE: Ah si, sono venuto a parlarti. Sai dove si trova Sonic? Pensavo di incrociarlo a Green Hill, ma non l’ho visto. L’ho aspettato lì per un po’ di tempo, ma non si è fatto vedere.

Stranamente, a quelle mie parole, lo sguardo di Tails passa dal felice allo scontento, passando a uno sguardo basso e poco rassicurato.

BLADE: Tails.. è successo qualcosa?
Inizio a preoccuparmi

TAILS: Beh Blade, è questo il motivo per cui Knuckles è qui..

KNUCKLES: Aspetta Tails! Quello che ti ho detto prima è riservato ai nostri compagni. Possiamo fidarci di lui?

BLADE: Cosa c’è? Non ti fidi? (rispondo subito in modo ironico)

TAILS: Non ti preoccupare Knuckles. È un vecchio amico di Sonic, ci possiamo fidare di lui (Rassicura Knuckles).

KNUCKLES: ….

BLADE: Allora Tails, cosa è successo a Sonic. Dov’è? E cosa ti ha detto Knuckles?

TAILS: Knuckles.. glielo vuoi spiegare tu?

KNUCKLES: Ok.. Hmm.. da dove posso iniziare..

BLADE: Una sintesi di due minuti mi basta eh.

KNUCKLES: Allora.. se ti interessa saperlo, io vivo ad Angel Island, l’isola fluttuante. Io lì sono il guardiano dello Smeraldo Gigante. Ma appena ieri, Shadow venne da me…

BLADE: ASPE ASPE! (Lo interrompo) Non faccio domande su quest’isola.. ma chi è Shadow?

TAILS: è un nostro amico Blade. Lo incontrammo in una delle nostre avventure e diciamo che è un nostro compagno.

BLADE: e questo.. Shadow è un tipo forte?

TAILS: oooh, molto forte. Che tu voglia crederci o no, è veloce quanto Sonic. E non solo, è anche molto simile a lui, solo che è di colore nero ed è un tipo distaccato. Quando me l’avevi detto Knuckles, non m’aspettavo che Shadow fosse ancora in circolazione.

KNUCKLES: Neanche io me lo aspettavo, ma comunque.. all’inizio non ci credevo, ma era proprio davanti a me e m’aveva avvertito

BLADE: Avvertito di che cosa? (Sto diventando curioso)

KNUCKLES: SE MI FAI FINIRE!! (Si sta incazzando)

BLADE: OK, sto zitto (mi sto spaventando). E.. cosa avrebbe detto Shadow?

KNUCKLES: .. ha detto che dobbiamo stare attenti e che qualcosa sta per accadere. Subito dopo avermelo detto, se ne è andato.

TAILS: E credo proprio che la scampata di Sonic sia appena l’inizio.

BLADE: Ah, incredibile: sono appena arrivato e già iniziano i problemi. (Parlo con tono sarcastico)
Cerco di stare tranquillo ma non c’è verso: per davvero sta per succedere qualcosa? Cosa gli sarà mai successo a Sonic quella notte? Sono talmente pieno di domande che non riesco a pensare..

KNUCKLES: Con questo, credo di avervi detto tutto.

TAILS: Te ne vai subito Knuckles?

KNUCKLES: Si, devo andare ad Angel Island, per controllare come è messo lo Smeraldo Gigante. Ma se ci sono novità, non esitate a chiamarmi.

TAILS: Ok.. a dopo Knuckles.

 

E subito dopo sbatte dietro di se la porta della stanza e se ne ritorna alla sua isola. Devo dire, che Knuckles non mi sembra un tipo molto socievole e credo proprio che  non lo sia neanche questo Shadow. Ma non sono preoccupato per questo, sono ancora pensieroso per questo fatto: “stare attenti che sta per succedere qualcosa”? Cosa mai vorrà dire?

 

TAILS: Mi sembri pensieroso Blade.

BLADE: Ovvio che lo sono. Sono appena arrivato e già iniziano i problemi.

TAILS: Pensi che dobbiamo preoccuparci?

BLADE: Non lo so, ma credo che dovremmo indagare. Rispondi: quando me ne sono andato cosa ha fatto Sonic?

TAILS: Beh, so che ha riportato a casa Amy, poi non è più tornato…

BLADE: Ok. Passerò alla casa di Amy per sapere di più.

TAILS: Aspetta però Blade.. devo prima dirti una cosa.

BLADE: ?

TAILS: A parte che sicuramente tu non sai dove abita Amy, almeno devi lasciar indagare a dei professionisti.
Da come me lo dice, sembra sicuro di se il volpino

BLADE: .. A dei professionisti? Perché conosci dei detective che se ne possono occupare?

TAILS: I Chaotix. Sono tre amici di Sonic che vivono a Metropolis. Hanno un’agenzia che si occupa proprio di questo.

BLADE: Ok, allora passerò da loro.. come posso arrivare da Amy e poi come arrivo a Metropolis?

TAILS: Aspetta, ora ci penso io.

Da uno scrittoio del laboratorio prende una vecchia mappa e una bussola.. da rilevamento se non sbaglio, e li appoggia a un tavolo.

TAILS: Questa è la mappa dei confini vicini. Come vedi qui, c’è il mio rifugio, però questa mappa è ancora unica, visto che nella altre non c’è segnalata la mia casa. Come vedi, tutta la casa è circondata dalla foresta, ecco perché non c’hanno ancora trovato. Se vedi, tutto questo colore di verde è Green Hill e la casa di Amy sta proprio nei dintorni, precisamente a ovest del posto. Devi trovare un posto collinare con una stradina. Lì è un posticino con pochi alberi e c’è solo una stradina e qualche casa. Non ti puoi sbagliare.

 

BLADE: Ok. Mentre per raggiungere questi Chaotix a Metropolis?

TAILS: Seguendo lo stesso ragionamento di prima, Metropolis si trova invece a nord di qua. Però è molto lontana da Green Hill, ma credo che non sia difficile sbagliarti.
Metropolis è una delle più grandi metropoli di tutta Mobius ed è l’unica grande città che puoi trovare a nord.

BLADE: Capito. Prendo queste cose e vado.
Prendo carta, bussola ed esco dalla porta di casa.

TAILS: Cerca però di sbrigarti Blade!

BLADE: Certo, non chi credi di avere a che fare eh? Eheh, passo prima da Amy e poi da questi tuoi amici. Farò in fretta, intanto aspettami.

TAILS: Aspetta, prima di andare, tieni.

Nel mentre mi preparo, mi passa un Walkie-Talkie nero, grande quanto un palmo di mano, come quelli dei film.

BLADE: Una ricetrasmittente?

TAILS: Si, un Walkie-Talkie non fa mai male a nessuno. Così almeno staremo in contatto se ti succede qualcosa.

BLADE: Ok, adesso vado.
Dopo ciò, scatto di nuovo a tutta velocità. Seguendo la bussola, mi dirigo a ovest del posto. Miles ha detto che devo trovare una stradina collinare con un paio di case e con la bussola e la mappa che mi ritrovo, mi aiuteranno a trovare questo posto. Esco dai dintorni del rifugio di Tails e ritorno a Green Hill. Qui, come al solito, c’è la solita calma e solo la mia velocità provoca un enorme trambusto. Come al solito, tranne qualche animale, non c’è nessuno e quindi non mi ritrovo problemi. Scatto sempre più veloce, fino a raggiungere i 300 km/h. Da lontano, vedo una quantità di alberi con alcune case. Credo che ci siamo. Rallento immediatamente e seguo una stradina delle vicinanze. Dopo un po’ mo fermo. Credo di essere arrivato.

Il posto sembra tranquillo. È come lo ha descritto Miles: un posto con una ventina di alberi, una stradina e alcune case nei dintorni. C’è moltissima calma. Non vedo persone in giro e sento solo il cinguettio di qualche uccello. Le case, sono medio piccole, tutte dipinte e fatte con un colore e un design proprio. La mia fortuna però, è che per ogni casa c’ha un proprio cartello in legno per dire di chi era la casa. Controllo una ad uno tutti i cartelli e se sono arrivato nel posto giusto, troverò la casa di Amy.

BLADE: Vediamo.. Thunder the Hedgehog, Kiara the Wolf, Aurora the Writer, Mattia the Cat,.. ma quanti c’è ne sono!?
Credo di aver sbagliato posto. Controlliamo ancora vah!

BLADE: Proviamo quell’ultima casa infondo.
Mi incammino e mi ritrovo altre quattro case, ma la prima che vedo, fa colpo.

BLADE: Amy Rose. Si, ho fatto centro!
Non aspetto un secondo di più. Tutto contento, vado dritto all’entrata e busso alla porta. Come le altre case, anche quella di Amy ha un suo design: forma circolare, il tetto lo stesso, mentre le finestre e la porta in legno. La casa è di colore verdognolo, mentre il tetto è rosso. Talmente la casa di Amy è unica che pure la porta dell’ingresso ha una targhetta con su scritto Amy.

BLADE: (Toc Toc) C’è nessuno in casa!?
Aspetto qualche secondo prima che la porta mi si apre davanti.

AMY: Ah, ciao Blade!

Sembra contenta di vedermi.

BLADE: Posso entrare?

AMY: C-certo, accomodati. Però, ti avverto che ho già una visita.

BLADE: Un amico?

AMY: Un’amica per la verità. Fa parte del nostro gruppo.

A prima vista, pensavo che la casa di Amy fosse piccola e invece, è abbastanza.. confortevole. Cucina, soggiorno, bagni, camera da letto e con tanto di secondo piano. Ci dirigiamo al soggiorno di casa dove si trova ad aspettarci la sua amica. Una.. pipistrella, che devo dire molto affascinante. È vestita in modo attillato, nero con un grande cuore rosa sul petto, guanti bianchi e degli stivaletti bianchi con un cuore in mezzo a ciascuno di essi. Le sue forme e il suo fascino per poco non mi fanno schizzare il sangue dal naso. Ma appena ci guardiamo dritti negli occhi, mi lancia un’occhiata seducente e divento più rosso di Knuckles e sento la mia testa che sta per esplodere!

AMY: Hmm.. Blade, tutto a posto?

BLADE: Si, molto (Sono rosso come un peperone e dalla mia testa esce vapore)

ROUGE: Amy, non pensi di presentarmi il tuo amico? (Chiede, con lo sguardo molto curioso)

BLADE: Io,io,io,io,io.. (per mille volte ripeto questa sola parola)
Sono alquanto imbarazzato, non riesco a parlare a causa di quello che sto vedendo proprio davanti  a me.

AMY: Hmm.. visto che sembra incantato Rouge, lui è Blade. È un vecchio amico di Sonic.

BLADE: SI, sono proprio io.. Blade (Sono ancora di più imbarazzato e il mio cervello si sta sempre più scollegando)

ROUGE: Io sono Rouge the Bat, molto piacere Blade.

Per quelle precise parole, il mio cuore sta andando a mille e il mio cervello sta eruttano vapore. Non resisto. Prendo, e non so da dove l’ho presa, la fiaschetta di grappa e me la scolo davanti, come se fossi uno che sta crepando di sete sotto il sole del deserto. Le ragazze mi guardano stranite, ma io me ne infischio e mi scolo quel poco di grappa che c’è, almeno così starò un po’ più calmo di prima.

AMY: Ooook,.. Blade sei venuto qua?

Appena mi fa quella domanda, non rimane più una goccia dalla fiaschetta e me la infilo nel cinturone della spada. Ho la testa poco poco più leggera, ma mi sento da Dio.

BLADE (Ik ik) Si, hmm.. sono venuto a chiederti una cosa di ieri sera.

AMY: Va bene, però sai, Rouge è appena arrivata e non credo che..

ROUGE: Nah tesoro, non ti preoccupare. Tanto me ne dovevo subito scappare.

AMY: Sei sicura Rouge?

ROUGE: Non ti preoccupare. Ho un impegno per la verità, ma sono comunque passata di qua per farti un salutino. Ciao tesoro.

AMY: Ok, ci vediamo.

E con quello, quelle due si abbracciano calorosamente, prima che Rouge si allontana verso la porta della casa. Ma prima di andarsene e aprire la porta, mi lancia un’altra occhiata che mi fa sciogliere come un gelato al sole e dai miei occhi escono letteralmente dei cuori. Ma alla fine, esce dalla porta e fa un ultimo saluto.

BLADE: Dimmi un po’: non sarà che..

AMY: Non ci cascare Blade: è bella ma ciò che gli interessa veramente sono i soldi e gioielli. È un’amica per bene, ma ti assicuro che non va con il primo che passa.

BLADE: C’avrei scommesso. Devo dire che sono un po’ deluso per questo: m’ha lanciato tante di quelle occhiate che sembrava che mi volesse dare una chance.

AMY: Non ci cascare. Piuttosto: cosa vuoi sapere?

BLADE: Hmm..

AMY: Aspetta, prima vuoi qualcosa da bere, da mangiare? La mia casa è la tua casa Blade.


Talmente è dolce che mi fa pure un sorriso: un bellissimo sorriso a 32 denti. Amy è talmente adorabile che mi fa di nuovo salire di nuovo l’imbarazzo. Mi chiedo perché Sonic non c’abbia provato ancora con lei..

BLADE: No, non ti preoccupare. Come avrai visto, mi sono scolato della grappa e posso dire che mi basta.

AMY: Ok, allora cosa c’è di così importante da rintracciarmi?

BLADE: Ok. Ieri sera sei l’ultima tra me e Tails che ha visto Sonic: cosa avete fatto quella notte?

AMY: Beh, cosa poteva fare Sonic? M’ha accompagnata fino a casa e poi se ne è andato.

BLADE: Solo? Non è successo nient’altro?

AMY: No, te l’ho detto. Nient’altro.

BLADE: Questo è davvero strano. (Pensavo che fosse successo qualcosa quella sera e invece niente. Sicuramente sarà successo qualcosa DOPO averla accompagnata a casa.)

AMY: Blade.. è successo qualcosa a Sonic? (Domanda preoccupata)

BLADE: .. Si, penso di si. Da ieri sera Sonic non è tornato a casa sua e Tails non l’ha visto.

AMY: Spero che stia bene
Lo dice in modo molto preoccupato, con lo sguardo basso

BLADE: Beh, non ti preoccupare. Sicuramente.. avrà esagerato con la corsa e non sarà ancora tornato. Lo sai bene quanto me che Sonic è un osso duro. (Parlo in modo tranquillo e cerco di farla rimanere serena)

AMY: O-ok. Quindi, ora che farai?

BLADE: Tails mi ha detto che devo passare da alcuni amici: i “Chaotix”. Dice che più o meno possono aiutarci e a trovare qualche informazione. Così non sono l’unico a dover cercare Sonic.

AMY: Sicuramente non conosci molto questo posto. Posso aiutarti a trovare la loro agenzia. Metropolis è enorme e pur se c’arrivassi, non riconosceresti il loro edificio.

BLADE: Quindi..i aiuterai?

AMY: Ma certo sciocco! (E subito dopo mi dà un pugno sul braccio destro). Per gli amici di Sonic questo è altro. (Sorridendo)

BLADE: Beh, grazie (Dio, se fa male!)

AMY: Dammi qualche minuto e andiamo.

BLADE: Ok.. Intanto ti aspetto fuori.

 

Esco dalla porta di casa e appena fuori, mi appoggio sul muro dell’abitazione. Mentre aspetto Amy per la prossima destinazione, ragiono sul da farsi.

BLADE: Quindi, ricapitoliamo: nessuno di noi sa dove sia Sonic e posso solo sperare che questi Chaotix possano darmi una mano. Ma che combina Sonic? Spero solo di  sbagliarmi e che stai bene..

Sono nei miei pensieri, concentrato e preoccupato, ma sono improvvisamente interrotto dal rumore della porta d’ingresso, che viene aperta da Amy e chiusa immediatamente.

AMY: Allora Blade, sei pronto? (Sorridendo a 32 denti)
Stranamente è contenta

BLADE: Beh, quando vuoi Amy.

AMY: Aspetta un attimo.. (facendo una risatina molto maligna)

BLADE: Che vuoi fare.. NO, NON FARLO!!

AMY: Oplà!

 

Un secondo fa era proprio a un metro di distanza da me, e subito dopo eccola che mi sta sulla schiena, con le gambe incrociate sul mio stomaco e le sue mani che mi stanno letteralmente soffocando.

BLADE: Rettifico: sei un mostro! (Dio, mi sta soffocando coff coff)

AMY: Dai Blade, so che puoi resistere.

BLADE: Intanto sono io quello che viene trattato come un mulo.. E FAMMI RESPIRARE TI PREGO!!!

AMY:  OK ok, intanto sei pronto? Da qui a Metropolis la strada è lunga.

BLADE: C’è la farò, posso eguagliare la velocità di Sonic (Non è vero mai)

           
ANGOLO DI BLADE: Ricordo ai lettori che quando metto tra parentesi certe frasi è perché le sto pensando.. e questi Angolo di Blade sono semplicemente dei “fermo eventi”, perché il nostro autore si ritiene un gran burlone ahahaahahha! Va be, continuate a leggere la storia, che devo prendere a cappellate in faccia il nostro amato autore.

BLADE: Amy, quant’è più o meno, la distanza tra qui e Metropolis?

AMY: Venti chilometri da qui Blade.                                  BLADE: Ok ragazza mia, reggiti forte!

 

Mi metto  nuovamente in posizione da corridore e aspetto che le scarpe si ricarichino.

SCARPE: Caricamento delle scarpe: settanta percento.

BLADE: AVANTI! Non ho tutto il giorno dannate scarpe!

SCARPE: Caricamento ottanta percento. Ottantacinque percento. Novantuno percento. Novantotto percento.. Caricamento completato.

BLADE: Preparati Amy! Adesso si vola! HIYAA!!!

 

 

Caricato del tutto, scatto a una velocità pazzesca. Il rumore dei miei passi, sono paragonabili a dieci go kart in corsa e dietro di me, lascio un polverone di erba e terreno.

Non ci vuole tanto prima che riusciamo ad oltrepassare il suo quartiere e attraversare nuovamente la pianura tranquilla di Green Hill, che l’unica cosa non tranquilla qui sono io.

Sono concentrato ad andare veloce il più possibile e a tenere stretta Amy per evitare di farla cadere nella corsa. Ma senza preavviso, ecco che Il Walkie Talkie suona in una maniera incredibile.

BLADE: Pronto Miles.

TAILS: Blade.. ti sento a scatti.. va tutto bene?

BLADE: Forse perché sto andato a duecento chilometri orari e sono rumoroso quanto una meteora!? Comunque si, sto bene.

TAILS: Stai andando a Metropolis?

BLADE: Si, proprio adesso mi sto dirigendo. E già che c’ero, mi sono portato con me Amy.

TAILS: Perfetto. Comunque ho fatto una chiamata ai Chaotix. Quando entri digli che ti manda Tails ok?

BLADE: Ok, ti chiamerò appena avrò finito. A dopo. (Click)

 

Corro senza sosta, non posso fermarmi proprio adesso. Green Hill è davvero immensa e la mia velocità non basta per arrivare subito nel posto designato.

 

AMY: Ancora un poco Blade e ci siamo.                                         BLADE: Sei sicura?

AMY: Non ti preoccupare, siamo vicini.

 

Ci vogliono neanche 3 minuti contati prima che riusciamo per davvero a raggiungere il luogo. Da lontano, proprio di fronte a noi si vedono gli altissimi grattacieli, le luci dei vari edifici, le luci a dir poco stupende e si riesce addirittura a vedere in certi quartieri, la folla di gente e le strade ingorgate di automobili che quotidianamente riempiono le città. I miei sono meravigliate per la grandezza

BLADE: Questa è davvero Metropolis? Davvero incredibile. Sono alquanto meravigliato che ci siamo certe città su Mobius Amy.

AMY: Già. Possiamo dire con orgoglio che Metropolis è una di quelle poche metropoli a definirsi tale. È definito come la città più importante di tutta Mobius.

 

Non ci perdiamo in chiacchiere e proseguiamo verso la metropoli. Con inaspettata audacia proseguiamo per tutta la città, evitando di investire qualcuno. Cerco di abbassare la velocità e mi limito su una velocità di quaranta chilometri orari. Le strade, come ho detto prima, sono affollate: code di auto sulle strade e fiumi di gente sui marciapiedi. Sono tutti nei negozi, tutti nei supermercati, tutti al lavoro.. e poi c’è credo che questa città è delle migliori.

BLADE: Allora Amy, dove devo andare? Non so adesso dove dobbiamo andare.

AMY: Sei vicinissimo, dirigo sempre dritto verso il centro e ci siamo.

BLADE: OK!

Ci dirigiamo verso il centro della città.. ed è peggio di prima. Più file di traffico e sempre più gente che si dirige verso i negozi. I gas di scarico e il puzzo di cemento dei palazzi mi fanno sentire male.

BLADE: Rettifico: questo posto fa schifo! (..E quando c’è vuole c’è vuole)

AMY: Abituati. Intanto siamo arrivati.

 

Credevo che questa “squadra di agenzia investigativa” avesse come posto di lavoro uno di quei classici palazzoni e invece.. me ritrovo una casetta a tetto spiovente. Alcune finestre, i muri in legno, un giardinetto, me sembra una casa de campagna.

 

BLADE: Amy, sei sicura che questo sia il posto? Perché io non credo che un’agenzia seria abbia un posto di lavoro del genere. (Si, sono molto contrariato)

AMY: Non ti preoccupare. Prima avevano un’altra agenzia nei dintorni di Green Hill, ma ultimamente la stanno ristrutturando.. e così si devono accontentare di questa vecchia casa.

BLADE: Capisco.

AMY: Fidati, sono dei professionisti.

 

Ci dirigiamo all’entrata della casa e busso alla porta.

BLADE: (toc toc)

Aspetto una ventina di secondi ma nessuno apre.

BLADE: Sei sicura che ci siamo?

AMY: Si. Riprova.

Busso di nuovo. Sento stavolta però il rumore dello spioncino della porta.

???: PAROLA D’ORDINE

BLADE: Cosa? Hmm.. mi manda Tails e..                           AMY: Dai Espio, apri la porta. Sono Amy.

???: Ok, un attimo..

 

E mentre aspettiamo, da dietro la porta si sentono voci e grossi rumori di lucchetti e serrature.

BLADE: Maaa... danno il benvenuto così ai loro clienti?

AMY: Solo in certi casi.

BLADE.. Andammo bene.

???: Entrate.

 

Non so se stare tranquillo e sentirmi a casa, oppure essere preoccupato. Inizio a dire che il posto è disordinato nel vero senso della parola. La casa è il subbuglio: ci sono scrittoi spostati e conciati male, scaffali vuoti o pieni zeppi di cartelle messe male, scatoloni pieni di oggetti, ciarpame e su tutto il pavimento, vari documenti e pagine varie. In fondo però, ci sono 2 esseri: un coccodrillo e una piccola ape, che in fretta e furia stanno controllando minuziosamente alcuni documenti presi sicuramente a caso. Appena si accorgono che siamo entrati, lasciano il tutto e si dirigono verso di noi.

CHARMY: Ciao Amy!

AMY: Charmy, piccolo. Sono tanto felice di vederti.

VECTOR: Mi ha chiamato pochi minuti Tails a dirmi che stavi venendo insieme a un tuo amico. È il riccio alle tue spalle vero?

BLADE: Si, sono felice di conoscervi. (Blade, cerca di essere cordiale).

VECTOR: Ah giusto, non abbiamo fatto le presentazioni: io sono Vector, il capo dell’agenzia.

ESPIO: Io sono Espio.

CHARMY: Io invece sono Charmy.

BLADE: Già che ci siamo, io sono Blade e sono qui per chiedervi aiuto.

VECTOR: A che proposito -Disse, con uno sguardo a dir poco curioso.-

BLADE: Si tratta di Sonic.. andrò subito al punto. Ieri sera se ne è andato da casa per una sua solita corsa notturna, ma non è ancora tornato e non sappiamo dove sia ora.

VECTOR: Se ne sarà andato per una delle sue solite corse. Cosa ci può essere di così strano amico?

BLADE: Senza avvertire nessuno e senza farsi vedere nelle vicinanze? Non è da lui.

CHARMY: Credi che gli sia successo qualcosa di brutto?

BLADE: Non lo so. Ciò che conta è sapere dove si trova. Speravo che ci potevate dare una mano, visto che ho sentito parlare molto bene di voi (non è vero mai eheh)

 

Appena dette quelle parole, a quell’enorme coccodrillo di nome Vector gli scintillarono letteralmente gli occhi, forse per l’emozione. Senza avvertire, mi mette un braccio intorno al collo e mi tira a sé, mentre lui si fa una risata che mi fa rimanere moooolto basito (e anche perché mi ritrovo la faccia LETTERALMENTE sotto la sua ascella.. sa di pneumatico bruciato cavolo!)

BLADE: Ma che ti prende Vector!?

VECTOR: Beh, abbiamo un accordo amico: i Chaotix si metteranno al lavoro per ritrovare Sonic.

BLADE: .. per caso vuoi essere pagato? (perché così ti paghi una doccia)

VECTOR:Si, ma a questo penseremo tutto con calma.

Mi sfilo con calma dalla sua morsa e rimango sereno, mentre gli tengo una mano sulla spalla
BLADE: Ti darò qualsiasi somma garantito, ma in cambio fa del tuo meglio.

CHARMY: Ovvio che lo faremo, siamo al verde -si intromise Charmy nella conversazione-

VECTOR: Charmy!!

Con quelle 2 affermazione, Amy e Charmy scoppiarono dal ridere per la risposta di Vector. Solo io rimanevo zitto, e anche Vector che era imbarazzato come non mai.

AMY:  V-va bene ragazzi, credo che io e Blade dobbiamo andare ora.

VECTOR: Blade, non ti deluderò. Ti posso garantire che troverò ogni informazione possibile per iniziare le indagini.

BLADE: Grazie ancora. Buona fortuna.

 

Dopo ciò, io e Amy ci allontanammo verso la porta di ingresso, mentre quei tre strambi iniziavano fin da subito a mettere sottosopra l’intero edifico per iniziare la loro “missione”. Chiusa la porta e fuori dall’edificio, mi preparavo per la corsa di ritorno, visto che dovevo nuovamente portarmi appresso Amy per riportarla a casa. Ma qualcosa mi ferma: il Walkie Talkie inizia a vibrare e a squillare. Lo prendo immediatamente dalla mia cinta e rispondo alla chiamata.

BLADE: Tails, dimmi.

TAILS: Blade! Devi venire subito a casa mia.

Stranamente, parlava con una voce molto spaventata, sarà successo qualche cosa?

BLADE: ..dalla tua voce sembra che sia successo qualcosa di grave. Che è accaduto?

TAILS: Scusa, davvero. Ma a dirla tutta ho trovato una lettera.

BLADE: Una lettera.. una lettera di Sonic?

TAILS: SI, devi venire subito a leggerla!

BLADE: Ok.. porto anche Amy già che ci sono?

TAILS: Sicuramente Amy non vorrà stare in disparte, quindi fai venire anche lui. Arrivate a casa mia e mi spiegherò tutto.

BLADE: Ci muoviamo alla svelta. A tra poco.

 

Appena finita la conversazione, spengo subito il Walkie Talkie e mi preparo nuovamente per dirigermi al posto designato, ma qualcosa mi ferma. È la mano di Amy che mi tiene stretto il braccio destro.

AMY: Blade, cosa è successo?

BLADE: .. Va bene, te lo dico. Tails ha trovato un messaggio di Sonic e adesso ci stiamo dirigendo a casa sua.

AMY: AH…

BLADE: Mi sembri sorpresa. Cos’è? Non vuoi venire?

AMY: MI PRENDI IN GIRO!

 

E senza preavvisare, fa la stessa cosa di prima. Mi da un pugno deciso sull’anca, mi salta a cavalcioni sulla schiena e con le sua braccia, circonda il mio intero petto, sentendo pian piano la mia gabbia toracica schiacciarsi.. mi sento molto male.

BLADE: LO FAI ANCORA!! (ma che gli prende a sta ragazza)

AMY: Corri come il vento Blade the Hedgehog!

BLADE: Zitta! .. e non tentare di uccidermi!

 

 

Dopo questa “divertente” conversazione, Amy si decide a non tenere troppo la presa e a farmi respirare, mentre mi preparo nuovamente per il viaggio di ritorno.

In meno che non si dica, scatto a tutta velocità, lasciando sicuramente basiti gli interi abitanti di Metropolis.. un riccio marrone che corre a 200 km/h? Mai visto!

Non perdo tempo e mi dirigo subito verso Green Hill, dove prenderò la scorciatoia più veloce per arrivare al rifugio di Tails, passando per il bosco che lo circonda. Scatto con la stessa velocità di partenza e non penso alla stanchezza che la corsa mi sta provocando, ora come ora penso solo ad arrivare.

 

Ci mettiamo pochissimo per arrivare nuovamente alla casa di Sonic e Tails. Voglio sapere cosa c’è scritto di così importante il quella lettera. Siamo proprio alla porta d’ingresso, faccio scendere Amy dalla mia schiena e bussiamo immediatamente.

AMY: Tails, apri! Siamo Amy e Blade.

 

Non ci vuole molto, prima che la porta si apra e ci ritroviamo davanti il nostro Tails.

TAILS: Ciao ragazzi. Avete fatto?

BLADE:Si, ma adesso se non ti dispiace Miles, vorrei sapere cosa c’è scritto di così importante il quella lettera.

TAILS: Certo. Intanto accomodatevi e andate il soggiorno.

 

Non aspettiamo altro. Entriamo subito in casa e come dice Tails, ci accomodiamo su delle poltrone del soggiorno e attendiamo che Tails ci dica tutto. Io sono serio e molto impaziente, mentre Amy rimane in se stessa, non dice nulla e rimane calma.

Aspettiamo 5 minuti e Tails finalmente arriva e si siede accanto a noi. È con il suo solito camice bianco, ma con gli “occhi di falco” che mi ritrovo, vedo da una delle sue tasche una busta di carta, la nostra lettera.

TAILS: Grazie per aver fatto così in fretta Blade.

BLADE: Tails, dimmi. Dove l’hai trovato?

TAILS: Era.. sotto le lenzuola del letto di Sonic. Sicuramente l’avrà messa ieri notte quando io stavo a dormire profondamente. L’avrà messa e se ne sarò andato subito dopo.

BLADE: Sotto le sue lenzuola.. un posto migliore no eh? Comunque, c’è qualcosa di grave scritto su quel foglio? Che gli è capitato di punto in bianco?

TAILS: Adesso ve la leggo.

 

Non fa aspettare un secondo di più Tails. Sfila dal taschino del camice la tanto e agognata lettera. È del tutto stropicciata, come se fosse stata accartocciata e buttata in precedenza. Cercavo di vedere le scritte, ma lo stropicciarsi del foglio e gli schizzi di inchiostro rendevano per me illeggibile quella lettera. Mi chiedo come faccia Tails a leggere un simile scarabocchio.
Dopo aver preso e spiegato il foglio, Tails inizia a leggerci quelle parole, parole che forse possono darci definitivamente una spiegazione alla scomparsa del nostro amico.

 

Tails, amico mio

 

Scusa se sono mancato oggi, ma non posso proprio tornare.

Sicuramente, appena leggerai questa lettera urlerai: cosa diavolo stai facendo Sonic!? Eccetera eccetera.

Ebbene, devo fare una cosa assolutamente importante. Mancherò per giorni, forse settimane.. o addirittura mesi.

NO, non c’entra il vecchio Testa d’uovo e non ti sto nascondendo niente.. È una cosa molto ma molto personale, cerca di capire. Ti lascio la responsabilità del gruppo in mia assenza.

Ti ripeto che non devi temer per me. Sono il vecchio Sonic the Hedgehog, nessuno può fermarmi  ;)

Non ti dico il motivo, perché è molto contorta la cosa. Cerca di rimanere sereno fratellino.

Con affetto, Sonic

 

P.S: Chiedi scusa da parte mia a Blade, ma ciò che devo fare è troppo importante da rimandare.

Se gli altri si chiedono dove sono, fai almeno leggere questa lettera. Se si preoccupa, fai tranquillizzare Amy per piacere, non voglio che si metta in testa strane idee.
A presto ragazzi ;)

 

Come Amy, sono del tutto paralizzato. Ma cosa gli è preso a Sonic di punto in bianco? Una cosa personale? Cosa può essere di così importante da lasciare i suoi amici? C’è qualcosa sotto, sicuramente!

 

TAILS: Cosa ne pensate? Quando l’avevo letta, sono rimasto del tutto basito.

BLADE: C’è sotto qualcosa, ne sono certo.

AMY: Che intendi dire Blade?

BLADE: Vi avrebbe lasciati così, all’improvviso senza avvertire nessuno? Sono 2 le cose: o c’è sotto qualcosa, o ci sta prendendo in giro.

A quelle mie parole, ci fu un attimo di silenzio alquanto imbarazzante. Eravamo tutti nei nostri pensieri, non sapevamo da dove partire per iniziare un ragionamento costruttivo. Speravo che la lettera dicesse un qualcosa di più.. e invece è solo un giro di parole.

BLADE: Va bene, non serve rimanere qui immobili. Io me ne ritorno a casa.

TAILS: Mi sembri alquanto tranquillo Blade. Per caso stai pensato a cosa sta andando incontro Sonic?

BLADE: No... e sinceramente non mi interessa. Ha detto che tornerà no? Siamo fiduciosi.
Se non si deciderà a tornare, lo andremo a riprendere a calci. I Chaotix ci stanno lavorando e se tutto va bene, sappiamo come arrivarci. A dopo.

 

Dopo quelle mie parole, mi alzo da mio posto e mi dirigo verso la porta di casa. Appena esco dalla porta della casa, mi appoggio al muro e rimango nei miei pensieri..

BLADE: Ma cosa sto dicendo? Spero solo che i ragazzi non pensino qualcosa di male. Sono molto preoccupato e spero solo che non succeda nulla di grave.
Sonic.. dove diavolo sei finito.

 

 

 

 

 

INTANTO..

SCARP BRAIN


3 ORE PRIMA

 

 

SONIC

Sono sopra i cieli di Scrap Brain Zone. Non è affatto il posto migliore per fare una passeggiata sicuramente eheh. Queste impalcature, questi edifici e questo smog.. sono davvero terribili.

Spero solo che Tails l’abbia trovata, almeno così tengo in disparte i ragazzi. Non so cosa mi abbia spinto ad arrivare fin qui e non so neanche fin dove mi spingerò.. ma so che c’è una minaccia in agguanto.

Come eroe di Mobius, devo sempre preparami al peggio. Chiunque fosse quell’essere di una notte fa, sarà sicuramente una minaccia. Quegli occhi, quella faccia e quello sguardo.. sono indescrivibili. Devo trovarlo.. a qualunque costo. Non posso mollare. Io sono Sonic The Hedgehog!

 

CONTINUA..

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Angolo di Blade

Ragazzi! Sono tornato dal mondo dei morti! Per chi ha iniziato a piacere questa storia, chiedo assolutamente scusa per l’assenza. :D

Un sacco di problemi come molti: Youtube, problemi personali, di rete.. e il fatto che si torna a scuola.. ho voglia di buttarmi dal balcone di casa mia!

Comunque, spero che il capitolo vi sia piaciuto e prima che voi chiudete e lasciate una recensione, 2 cosa da dire:

1)Ho deciso di cambiare tipo di scrittura. Ovvero che persone come Shinici e Ran Amre, FanMisao99 e The_Writer103, mi hanno proposto di fare nelle precedenti recensioni un cambiamento per quanto riguarda i dialoghi e credo proprio che lo farò

2)Ho lasciato un certo “messaggio” nella storia, voglio vedere se lo trovate :)

3) (avevo detto che erano 2 e invece so 3).. sono un burlone!

Qua sotto, ci sono 5 miei disegni dei nostri personaggi e già che c’ero, ho fatto l’ufficiale “Avatar” del nostro Blade, così capite un po’ com’è fatto ;)

Ricordate di recensire.. positivo eh!? XD

Allora prossima, con tanto affetto

Blade

 

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Sonic Tails Amy Knuckles Blade

 

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Capitolo 4
*** INCUBI ***


INCUBI

Porca miseria c’è l’ho fatta dopo mesi!! O.O

A tutti i lettori della storia, chiedo cortesemente di leggere ATTENTAMENTE “l’angolo di Blade” alla fine di questo capitolo, perché vi devo spiegare certe cose che riguarderanno la storia in generale.

Detto ciò, buona lettura.

 

 

 

 

CAPITOLO III

 

IL GIORNO DOPO..

 

METROPOLIS                      ORE: 10:40

 

BLADE

Sono sul letto a sonnecchiare in santa pace, ma un fascio di luce proveniente dalla finestra mi acceca gli occhi. Sono talmente stanco che mi rifiuto di alzarmi e porto la coperta su, rannicchiandomi nelle lenzuola in posizione fetale, però qualcosa mi convince ad alzarmi: una fitta allo stomaco e un mal di testa paragonabile a una martellata sul cranio. Non aspetto un secondo di più: faccio volare via le coperte dalla fretta, mi alzo e cerco un bagno. Stringo i denti per il dolore, ma dopo una ricerca che sembrano anni, trovo il bagno. Alzo la tavoletta del water.. e viene l’inevitabile.

< BLEAAAHHHH! Coff Coff! > e fu così che mi ritrovo la testa nella tazza del cesso a vomitare quanto un idrante. Più vomito e più mi fa male la testa: è davvero insopportabile. Ma per fortuna l’agonia non dura tanto e subito dopo aver rigettato un intero pranzo di Pasqua, mi calmo e arrivo al lavandino del bagno a lavarmi il viso.

< O madonna, ma cosa ho fatto ieri sera? > mi domando, mentre mi asciugo la faccia con l’asciugamano e cerco di prendere aria al cervello, anche se il dolore del vomito si fa nuovamente sentire.

 

Finito esco dal bagno e mi giro intorno per capire dove mi ero imbucato.

< Questo non è il mio rifugio.. è una stanza di hotel questa? > mi chiedo, mentre mi gratto la testa e cerco di ricordare cosa ho fatto. < Sarà meglio che vada a chiedere nella hall, sicuramente potranno rispondermi > non riesco proprio a ricordare mannaggia a me.
E così in un lampo prendo tutte le mie cose ed esco dalla stanza. I corridoi sono letteralmente invasi di tappeti e tende rosse e i muri sono di un giallo ocra chiaro, perfettamente in tinta con le porte argentate delle varie stanze. Ma non penso al buon gusto dei proprietari e vado diretto a un ascensore vicino. Premo il bottone per chiamarlo, entro dentro e premo il pulsante zero, dove vi è ovviamente la hall. Non aspetto molto e l’ascensore mi porta in fretta al piano terra. Aperte le porte della cabina mi ritrovo davanti a un bello spettacolo: la hall era completamente tappezzata di tende e tappeti rosso vivo, con divani neri ovunque. All’entrata e sopra la mia testa c’è anche un enorme candelabro da soffitto in oro puro. Le porte dell’entrata dell’Hotel sono in vetro, scorrevoli a doppia anta, così i raggi del sole colpivano le porte e venivo letteralmente accecato dalla potenza del sole in piena giornata. Ciò che mi sbalordisce di più è il resto, tutto molto “luminoso”: muri bianchi, il pavimento è di un lucido marmo bianco, talmente luccicante che mi ci posso specchiare. In alcuni punti finestre bianche scorrevoli sempre accompagnati dalle tende, dove ci sono anche alcuni comodini antichi dove sono appoggiati o PC portatili, lumi in ceramica o enormi libri, dove sicuramente contengono le informazioni riguardanti l’Hotel.

Però sento vociferare, esattamente nel bancone della reception di fronte a me. Infatti ci sono due addetti che stanno tranquillamente chiacchierando, quindi non ci penso due volte e vado dritto da loro a fare domanda, visto che mi sono quasi del tutto spariti gli effetti post sbornia.

 

< Buongiorno > faccio in modo abbastanza ironico giacché sono quasi le 11 di mattina e ho la faccia visibilmente stanca.

< Aaaahh, eccolo: l’uomo del momento! > mi fanno in coro e sembra che siano abbastanza contenti di vedermi.

Sono due mobiani, rispettivamente un riccio azzurro e un falco bianco e presumibilmente hanno un’età che si aggira sui venti – trent’anni. Il loro abbigliamento è quello che mi aspettavo da un hotel di lusso: smoking nero super elegante, papillon nero, orologio da polso nero pece e scarpe firmate del medesimo colore. Il riccio è quasi in estasi di vedermi, mentre il falco è abbastanza contrariato della mia presenza, ma non tanto.

 

< si.. posso sapere che ci faccio qua? > commento, perché non sapevo realmente cosa dire in questa situazione.

< beh, c’è l’ho dovresti dire te ragazzo. Ieri notte stavi per mettere a soqquadro l’intero Hotel. > mi dice il falco con molta calma, mentre sta al cellulare a scrivere chissà cosa.

< Potete farmi almeno una sintesi dell’accaduto? > rispondo ancora più imbarazzato di prima. Ma che minchia ho combinato ieri!?

< Allora.. > dice questa chiara parola il riccio color blu cielo e con molta calma prende dal tavolo un’agendina. Cos’è? Ha preso un appunto sulla mia malefatta?

< Verso le 9 di sera è arrivato del tutto sbronzo di birra e odoravi di grappa, cosa abbastanza strana a parer mio. Appena arrivato, hai ordinato venti camere d’albergo e.. > C-come!? < Aspe! Fermi tutti! > faccio io interrompendo di soppiatto il ragazzo. Per il mio urlo, soprattutto di paura, il primo si blocca nella lettura e mi guarda sconvolto e l’altro per il colpo gli vola il cellulare dalle mani e mi guarda come se volesse uccidermi lentamente.

< C-come sarebbe!? Ho ordinato venti stanze? Non ho mica venti fratelli gemelli. > Dico in modo scherzoso sperando in una qualche risatina, anche se come cabarettista faccio proprio schifo.

Il riccio azzurro rotea gli occhi per la scena e prende parole invece il falco, mentre il poveretto riprende il suo cellulare che ha fatto la fine di Icaro.  < Puoi stare tranquillo. Sapevamo che stavi sbraitando per l’alcool e così ti abbiamo preso e ti abbiamo ficcato in una stanza per passare la notte. E se ti chiedi perché l’abbiamo fatto è perché c’hai pagato profumatamente. > Disse il tutto con molta calma ma il suo guardo era concentrato sul cellulare che lo picchiettarlo per vedere se funzionava ancora.

< Eee.. tutto qua? Se è così allora fatemi santo perché ho resistito all’alcool. > rispondo nuovamente con una punta di sarcasmo e un sorriso sotto i baffi.

< Assolutamente no! Infatti, dopo che ti abbiamo buttato in camera sei evaso e ti sei furtivamente intrufolato nella sala ristorante. Da lì hai fatto scoppiato il finimondo. > continua il riccio, elencando per ordine le righe che si è appuntato.

< Ah.. sono stato eccessivo? > dico

< Ti dirò la verità: hai dato quel tocco di classe alla serata. Hai preso il posto del pianista e assieme alla band hai sparato un sacco di canzoni classiche, popolari e pure jazz e blues. Poi hai preso il posto del cantante da sala e hai cantato qualsiasi canzone possibile ed immaginabile. Successivamente hai convinto l’intero pubblico a ballare e a scatenarsi, ma alla fine sei andato dal nostro barman ad ordinare qualsiasi cocktail che poteva offrirti. In totale hai ordinato: 7 Martini, 2 Negroni, 1 Margarita, 2 Bloody Mary, 4 Gin tonic e 8 Spumanti. E tranquillo: ha offerto la casa. > mi dice del tutte tranquillo con un sorrisetto sotto i baffi. Dopo quelle ultime annotazioni, chiude la sua magica agendina e io divento sempre più rosso e imbarazzato. Mo ho capito cosa era tutto quello schifo verde che ho rigurgitato in bagno. Prendo nuovamente aria alla testa e cerco di scusarmi in tutte le maniere possibili, ma grazie al cielo i due mi danno corda.

< puoi stare tranquillo. In fondo è stata una bella serata. Solo.. evita di incrociare gli altri camerieri: hanno praticamente ripulito l’inferno ieri notte e sanno che eri tu l’anima della festa. > aggiunge il falco divertito della mia reazione.

< Ok, hmm.. quindi? Posso andare? > chiedo interrogativo. Devo sbrigarmi e sono assolutamente sicuro che Tails mi stia cercando per il fatto di Sonic.

< Beh, puoi farlo. Avevi una prenotazione per la notte, ma se hai fame puoi andare nella sala ristorante. Vai qui a destra in fondo al corridoio, così potrai mettere qualcosa sotto i denti. E fai presto: tra non molto la sala chiude. > finisce di parlare il riccio, consapevole del fatto che mi sono appena svegliato e ho lo stomaco completamente vuoto.

< Ah, ok. Molte grazie. > rispondo ringraziandoli di avermi informato di questa cosa. E si: sono davvero affamato.

 

Finito ciò, mi dirigo dritto verso il corridoio che porta alla sala ristorante. Mentre cammino, posso ammirare parte dell’hotel: il posto è abbastanza caldo, sicuramente dovuto al riscaldamento acceso e il tutto è riempito di lunghi tappeti rossi, i muri giallo oro e i quadri di qualsiasi genere pittoresco. Potrei gironzolare per ore nell’hotel per trovare cose come la sala proiezioni e quelle ricreative ma i morsi della fame si fanno sentire e non ho voglia di morire di fame disteso su un vecchio tappeto di un hotel a 5 stelle e quindi mi dirigo sempre dritto ed entro nella tanto attesa sala ristorante.

L’enorme stanza è come la si aspetta in un hotel di lusso: pavimento in marmo di lusso color rosa, muri e soffitto bianco argento e metà della sala è composta da vetrate scorrevi moderne, dove si poteva vedere il sole ormai alto e la enorme piscina dell’Hotel. Ovviamente ci sono anche i tavoli: sedie bianche stile classico con i tavoli rotondi e quadrati con tovaglia bianca. Ma ciò che mi fa sbavare è ciò che vedo in fondo: il buffet! Una cosa che adoravo dei ristoranti? Che funzionavano a buffet e non a ordinazione. Dall’entrata mi fiondo verso i lunghi tavoli dove tengono di tutto.. DI TUTTO: torte, biscotti, dolcetti, cereali di vari tipi, donut, ciambelle ripiene, prosciutto, formaggio, salame, uova, pancetta, cornetti, frutta di ogni genere, succhi di frutta, .. non potete lontanamente immaginare a cosa sto pensando di fare in questo momento. Non aspetto un secondo di più: il mio stomaco pretende cibo! Prendo da una delle enormi fila di piatti.. un piatto e arraffo tutto ciò che il mio stomaco pretendo di diritto: uova fatte in padella, bacon (ma tanto bacon), strisce di formaggio Emmental, 2 fette di torta alla fragola e di pastiera, 1 cornetto ripieno di marmellata (in questo caso non vado d’accordo con i cornetti al cioccolato), 2 muffin al cioccolato e una bella tazza di caffè (perché non è una colazione senza un buon caffè.. giuro).

Preso il tutto (che sembra una Torre di Pisa scolpita nel cibo), mi dirigo a uno dei tanti tavoli liberi per godermi finalmente tutti questi ragazzacci. Mi siedo immediatamente al tavolo eee.. inizio a trangugiare il tutto: tanto sono solo il sala.

< Una notte da ubriaco? Beh, tra poco finirò in un ospedale per una lavanda gastrica > penso e rido tra me e me, pensando veramente a tutto il diabete che può arrivarmi nel digerire tutto questo cibo, visto che ho letteralmente la faccia spiaccicata nella colazione.

 

Mentre sono a divorare il tutto come un morto di fame, sento dietro alla mia cinta qualcosa che squilla: un Walkie Talkie. Mi pulisco la faccia con un tovagliolo e prendo l’oggetto.

Ora che mi ricordo, è il Walkie Talkie che Tails mi ha dato per andare fino a Metropolis e sicuramente mi sarò dimenticato di restituirglielo ieri sera. Mi sorseggio subito il caffè e rispondo alla chiamata, visto che sta suonando costantemente

 

< Tails. Sei tu? > domando strasicuro della risposta.

< Blade! Ma dov’eri? Ti sto chiamando da ieri notte ma non mi hai dato risposta. > mi risponde subito con aria preoccupata. Ma chi è mia madre adesso?

< Scusa amico, ma mi sono ubriacato come una fontana e ho quasi distrutto mezzo Hotel > rispondo con una  tranquillità unica.

Ci fu un attimo di silenzio dopo questa frase.

< È una storia troooppo lunga da spiegare credimi. > finisco sperando in una risposta.

< Comunque t’ho chiamato perché devi venire subito al rifugio > mi dice con gentilezza.

< Perché? Notizie di Sonic? > Chiedo, speranzoso in una risposta che comprenda il “si”.

< Si Blade. Sembra che Vector e gli altri abbiano trovato qualche indizio e quindi ho bisogno del tuo aiuto per trovarlo. >

< Ok, arrivo il più in fretta possibile. Devo solo capire dove diavolo sono finito. > rispondo con molta gioia nel cuore. Finalmente qualche sua notizia.

< Ok, ma fai presto che forse ci siamo. > conclude con voce un po’ agitata. Sicuramente è emozionato per le notizie riguardo Sonic.

 

La conversazione s’interruppe e senza pensarci due volte, mi fiondo di nuovo sui restanti avanzi della colazione e appena spazzolato il campo, me ne esco dalla sala con passo veloce e già che ci penso, non potrò più vedermi l’Hotel.. peccato.  Ritorno nuovamente nella Hall, però mancano i due ragazzi di prima: sicuramente stanno facendo una pausa.

Sulla Reception lascio le chiavi della camera e già che ci sono anche una decina di Ring come mancia.

E così ho finito: sono sveglio, sobrio, pieno come un uovo e non sono finito in galera per aver distrutto il salone di un hotel, quindi posso tranquillamente andarmene.

Ma mentre sono ormai vicino alla porta principale, qualche mi chiama da dietro.

< Mi raccomando: non tornare qui ubriaco sennò ti buttiamo fuori a calci!! > mi urla da abbastanza lontano una voce familiare.

Mi giro, ed infatti sono quel falco e quel riccio che stanno sicuramente a spezzarsi la schiena nel prendere enormi bagagli di altri clienti.

Vorrei ucciderli in questo momento, ma trattengo la rogna e faccio un mezzo sorriso e alzo il pollice della mano destra sottintendo < Ok, eviterò di rifarlo. >

 

E con questo, oltrepasso le porte e sono fuori da quel paradiso di cibo. Guardo intorno per capire più o meno in che città sono. Sicuramente sarò in una qualche periferia di Metropolis, ma intorno vedo solo l’enorme parcheggio pieno di macchine parcheggiate e gli enormi pini e siepi che dividevano l’Hotel dalla strada. Nel mentre guardo leggo pure il nome dell’Hotel: Hotel Mobius, “vivi una vacanza che non dimenticherai mai”. Hotel 5 Stelle. Beh, devo dire che anche da ubriaco faccio ottime scelte, anche se mi è costato un occhio della testa.

Da un borsello della mia cinta prendo anche la mappa, che per fortuna manco quella ho ricordato di consegnare a Tails, spero solo che non gli sia servita ieri. La apro con tutta fretta e cerco di capire dove sono. Provo a vedere Metropolis, sperando che sia ciò che penso, cioè in una qualche periferia della grande città. Musei, teatri, bar, saloni, industrie, bla bla bla.. ecco, Hotel! Si, credo di essere verso il sud-est di Metropolis, quindi devo dirigermi a Sud per arrivare a Green Hill. Prendo tutta la roba e la rimetto nella cintura. Scendo le scale e mi precipito verso l’uscita definitiva che divide l’Hotel dal resto della città.

Devo dire però che questa periferia è maestosa quanto l’intera città: palazzi ben curati dai 3-4 piani, strade curate, bar e locali aperti.. solo che qui il traffico non c’è quasi per niente e vedo solo persone che si godono la giornata in città.

Ma non mi perdo nelle fantasie e prendo dalla cinta la bussola e calcolo dove partire: non voglio assolutamente perdermi visto che faccio schifo nell’orientarmi nelle città.

< Quindi.. se vado verso la strada di sinistra esco tranquillamente da Metropolis e senza svoltare posso arrivare subito a Green Hill. Non posso sbagliarmi. >

Mi stiro un po’ braccia e gambe e come al solito sono pronto a scattare con super velocità: spero solo che andare a 100 km/h dentro una città con delle scarpe incontrollabili non mi porti per davvero a finire in gattabuia per “limiti di velocità”. Mah.

< 3.. 2… 1.. SI PARTE! > e scatto a una velocità incalcolabile.. anzi, 100 chilometri orari precisi precisi. Spero solo di non spezzarmi la schiena a furia della velocità.

 

 

 

 

 

RIFUGIO DI SONIC                       ORE: 12:10

 

TAILS

 

< Ma dov’è finito!? Gli ho detto di sbrigarsi e venire qui. > Sto camminando nervosamente (da un quarto d’ora) in tutto il soggiorno sperando che arrivi. Si vede palesemente che sono agitato. Gli ho detto chiaro e tondo di sbrigarsi: se non viene rischiamo di perdere ogni traccia.

< Non è che Eggman è tornato a rompere le scatole? > mi domanda sarcasticamente Amy mentre aspetta bella comoda sulla poltrona, anche se come me, nasconde la preoccupazione con un sorriso.

< Dai Amy: Eggman non colpirebbe mai una persona a caso.. e sicuramente il vecchietto non si ricorderà di Blade. > rispondo sicuro di quel che dico.

< *gnom* *gnom* Dagli del tempo: ha detto che non era a Green Hill e che è partito qualche minuto fa. Devi dargli il tempo, non ha mica i poteri di Sonic. > mi interrompe Vector, mentre si sta mangiando una pila di cibo presa dal mio frigorifero senza permesso. 

< Vector.. ti ascolteremo solo quando la smetterai di svuotare il frigo, però gli do ragione Tails: non può mica arrivare in cinque minuti. > controbatte Amy, alzandosi dalla poltrona e avvicinandosi per dirmelo a quattr’occhi.

< Lo so, ma sto solo dicendo che .. > vengo interrotto da un rumore. Infatti qualcuno ha bussato alla porta di casa e spero vivamente che sia Blade. Come padrone di casa vado all’entrata per aprire la porta.. e mi ritrovo davanti un Blade completamente sporco di.. terra e foglie. È talmente “messo male” che ha le scarpe sporche di terra, è bagnato fradicio, sputa foglie e si ritrova pure dei rametti d’albero tra i capelli. 

 

< Blade.. ma dov’eri finito? > chiedo preoccupato maggiormente delle sue condizioni.

< Scusami amico, ma non posso venire in un batter d’occhio: non sono mica Sonic! Non ho la super velocità che può sfondare la barriera del suolo e ho a malapena queste scarpe che si rompono in continuazione e uno stuzzicadenti come arma. È in più sono miope.. anche se non si vede. > mi risponde a manetta con aria stanca e arrabbiata. Ma cosa c’entra la miopia?

< Hmm.. ok.. ma che ti è successo? > controbatto curioso di quello che gli è capitato.

< Abitate all’interno di una umida foresta e io devo venire a 200 a l’ora.. secondo te cosa poteva mai capitarmi? > rimango ammutolito davanti a lui, ma lo lascio continuare < sono caduto 20 volte, le mie scarpe si sono rotte del tutto e ho dovuto attraversare metà foresta a piedi.. senza velocità! > conclude, con un occhio strizzato e lo sguardo quasi pazzo.

Mi sa proprio che ha passato un brutto momento, quindi lo invito ad entrare in casa e gli do un asciugamano e un paio di scarpe nuove, visto che si è tolto le sue ormai guaste e poi perché è quasi tutto sporco di fango e radici.

< Ciao ragazzi. > fa lui, mentre si pulisce in tutta fretta in capo.

< Hey. > fanno tutti gli altri in coro mentre si sistema su una poltrona libera.  Prima che andiamo avanti nel discorso, aspettiamo che Blade si ripulisca, sicuramente vuole dire qualcosa. Appena finito prende parola < Comunque.. non mi aspettavo che  sareste riusciti a trovare Sonic in così poco tempo. > dice abbastanza sorpreso, ma mantenendo un sorrisetto.

< Non l’abbiamo proprio.. trovato. > gli risponde Vector, un po’ tentennante della contro risposta di Blade < Abbiamo però sue notizie. > si intromette subito Charmy, volando come al solito e porgendogli un giornale. Vedo però che non comprende Blade, ma si accorge subito dalla prima pagine dell’articolo.

< Le sue azioni sono state.. abbastanza strane. È andato di qua e di là senza parlare con nessuno. Tutti i giornali di Mobius hanno come prima pagina gli avvistamenti di Sonic. Infatti è stato avvistato in vari luoghi: Scrap Brain Zone, Marble Zone, Station Square, Central City; altri invece parlano pure che sia passato per Prison Island. > finisce Espio, spiegando chiaro e tondo cosa contiene la pagina, ma mantenendo sempre il suo solito sguardo serio e le braccia conserte.

< E adesso dove si trova? > domanda Blade incuriosito.

< Ultimo avvistamento.. > fa Charmy puntando il dito su una precisa frase dell’articolo < Green Hill. > finisce Espio.

< Ma allora: perché è tornato? > domanda ancora più incuriosito visibilmente.

< Una cosa è certa: sta cercando qualcosa e sicuramente si sarà stancato ed è venuto a riposarsi un po’ > finisco io. Conosco abbastanza bene Sonic e so come tutti che è un tipo imprevedibile.

< Quindi Tails? Lo andiamo a prendere? > fa Amy, pronta all’azione come suo solito.

< Green Hill è molto vasta: non sarà cosa facile. Speravo che Blade poteva aiutarci con la sua velocità, ma visto che ha le scarpe guaste.. dovrò scartare questa possibilità. > rispondo, anche se consapevole di una strigliata da parte di Blade. Infatti mi guarda contrariato, ma prende parola tranquillo. < Un piccolo segreto? Senza scarpe non sono tutto fumo e niente arrosto. Mi sono allenato abbastanza prima di utilizzare quel prototipo personale di “scarpe jet” e in qualche modo una certa velocità riesco a raggiungerla. Ovviamente non vado come Sonic, ma credo sarà abbastanza. > risponde subito, sicuro di quel che dice.

< Allora: quale è il tuo piano? > Faccio io, concedendo gli onori delle scelte a Blade.

< Mi sembra abbastanza chiaro: vedo ogni angolo di Green Hill e ti chiamo quando trovo Sonic. > risponde. Mi trovo d’accordo e faccio si con la testa.

< Io vengo con te. > dice Amy.

< Sei assolutamente sicura? > domanda ancora Blade.

< Sonic è mio amico: devo aiutarlo a tutti i costi. > controbatte decisa.

Chi conosce bene Amy quanto me, sa che è inutile convincerla a farle mollare un’idea dalla testa.

< Ok Tails, io e Amy andremo a cercarlo e ti avvertiremo se lo troviamo. > finisce Blade.

< Tails.. e noi che facciamo? > mi fa Vector, ricordandomi di lui, Charmy ed Espio.

< Vi riporterò a Station Square, così potrete darci nuove informazioni se per caso non riusciamo a trovare Sonic > gli rispondo, visto che per il momento il loro dovere lo hanno fatto. E poi, non voglio che aspettino inutilmente dentro casa mia e non voglio che Vector mi svuoti completamente il frigo.

< Ok, noi andiamo. Augurateci buona fortuna. >

Si, ne avrete bisogno.

 

 

 

 

 

 

GREEN HILL                                  ORE: 14:35

 

AMY

 

Sono davvero stanca. Stiamo girando da ore ormai e non abbiamo ancora trovato Sonic, o tantomeno una traccia che ci porti a lui. Tutto ciò che vedo intorno è solo verde, stradine, colline, alberi e il sole che ci sta accecando. Ho il fiatone e ho sete, ma Blade invece continua ad andare avanti e certe volte guarda a destra e a sinistra, sicuramente per intravvedere qualcosa da lontano: lo fa da quando siamo partiti. Ho la vista quasi appannata e mi sento per svenire, ma in qualche modo Blade se ne accorge, si ferma e mi tiene un braccio sulla spalla per tenermi su.

< Ehi Amy, tutto bene? > mi chiede, preoccupato per i miei mancamenti. Cerco di reggermi, ma la stanchezza si fa troppo sentire.

< Sì.. sono solo.. un po’ stanca. > rispondo affannosamente.

< Aspetta.. > mi risponde, mentre si guarda intorno. Però subito punta il dito verso un’enorme acero campestre non molto lontano da noi. < Riposiamoci un po’ lì > risponde, ed io a fatica faccio si con la testa. Senza avvisare mi porta in spalla dicendomi di reggermi forte a lui. Per questa sua azione lo avrei preso a martellate sulla testa, ma adesso non ne ho proprio le forze.

 

< Non mi serve il tuo aiuto. > rispondo acida. Semmai devo avere un aiuto lo voglio avere da qualcuno che conosco.

< Beh, se trovo Sonic e sa che ti ho lasciato qui a bollire come un uovo, mi uccide a furia di schiaffi. > mi risponde con fare serio. Appena pronuncia quella parola rimango quasi basita.

< Sei.. sicuro? > tentenno stupidamente.

< ..Diciamo. >

Grazie al suo passo veloce di Blade riusciamo ad arrivare all’enorme albero. Sento fresco e l’ombra dell’enorme acero mi lascia un po’ di respiro. Delicatamente Blade mi fa scivolare dalla sua schiena e mi poggia con calma sull’albero.

< Grazie Blade. >

< Tranquilla. > mi fa, mentre anche lui mi si siede accanto. Subito però si accorge che respiro a fatica e con molta fretta prende una borraccia e me la offre. Acqua finalmente!

< Bevi. > mi dice, porgendomi l’enorme borraccia fredda. Senza pensarci la prendo e sorseggio la bottiglia fino all’ultima goccia. Mentre bevo “con gusto”, anche Blade si mette a bere, ma non chiede la borraccia anzi, prende dalla cinta una piccola fiaschetta. Cos’è? Whishy?

 

< Ma tu bevi alcool? > domando quasi sbalordita. Non mi sembra che abbia l’età legale per bere.

< Teoricamente si, ma adesso mi sto scolando caffè. > si difende. Quindi.. sta bevendo caffè? < Non farci caso: ho finito l’alcool e all’hotel tenevano solo questo. >

Grazie alla sua gentilezza sono scappata da un possibile attacco di dissenteria, ma subito cala il silenzio tra noi due. Non so che dirgli. È stato così gentile in questo momento che quasi mi vergogno di non averlo trattato egualmente. Forse.. può dirmi qualcosa su di lui.

< Blade.. posso farti una domanda? > vorrei sapere altro su di lui.

< Spara. > dice, chiudendo subito la fiaschetta e pronto a rispondermi guardandomi dritto negl’occhi < Da quanto conosci Sonic? > chiedo con fare curioso. Da quel che ho capito, lui è una vecchia conoscenza di Sonic, anche se per tutto questo tempo non c’è ne ha mai parlato.

< 10 anni. Ma la verità è che l’ho conosciuto a quasi 6 anni e non l’ho più rivisto per altri 9 > mi risponde, fissando intensamente il cielo.

< Perché? > domando ancora.

< Ero debole.. e dovevo stare lontano dai guai che dava Eggman. >

Sento l’amarezza nella sua risposta.

< Eee… ti dispiace per ciò? > continuo sempre più interessata.

< Mi convinse nel tenermi distante da lui: lo fece per il mio bene; infatti ero ancora molto piccolo quando lui iniziò a scontrarsi contro il vecchio baffone. >
“Vecchio baffone”. Con quel semplice dispregiativo ci scappa entrambi una risatina: mi chiedo cosa stia facendo quel vecchio strambo di Eggman.

Ma le mie tante domande si bloccano all’improvviso per colpa di qualcosa: entrambi ci blocchiamo per colpa di uno strano fischio. Ma non è proprio un fischio.. è come un treno super silenzioso che si sta avvicinando sempre di più a noi. Sono confusa e mi guardo intorno e Blade si alza dal posto e fa lo stesso, ma qualcosa fa rispondere a tutte le mie domande: una lunga scia blu che si vede in lontananza che sta attraversando l’intera territorio pianeggiante.

< Un momento.. Blade! Guarda laggiù! > punto il dito per fargli vedere a cosa mi riferisco. Immediatamente lui prende il binocolo (che mi chiedo dove lo abbia preso) e cerca di capire cosa sia. Appena punto il dito vede ciò che mi riferisco: una lunga scia blu che si addentra in una delle tante foreste di Green Hill.

< È lui! Forza Amy, andiamo! > mi fa, mentre si rialza e si prepara nuovamente alla corsa

< Ma dove è andato? > chiedo, cercando di rialzarmi < è andato in uno di quei boschi: non può scappare! > dice in modo quasi aggressivo: sicuramente è contento di vederlo.

 

Mi porta nuovamente in spalla e mi tengo stretto a lui, mentre faceva tutto il lavoro: correre veloce come un pazzo. Non so a quanto stiamo andando, ma arriviamo a quel piccolo bosco in poco tempo. Il bosco da quel che vedo, è costituito da soli alberi di sequoia sempreverde centenari e di innumerevoli arbusti. Il sole lo si intravvedeva poco, perché gli enormi rami riescono a fare ombra e solo in qualche punto si può intravvedere il sole, che è proprio sopra le nostre teste. Ciò che sentiamo solamente è il cinguettio dei passeri eee.. l’affanno di Blade, visto che è completamente distrutto per aver corso mentre mi portava in spalla. Non ci vuole molto prima che prenda fiato e mi dice di seguirlo. Lo seguo a ruota e ci addentriamo nella foresta.

Ora che me ne accorgo però, il  terreno è certe volte fangoso, l’aria è umidiccia e l’erba alta ci rallenta il movimento. Camminiamo per minuti, fino a quando Blade non mi fa cenno con la mano di fermarmi. Subito capisco cosa intende: innumerevoli impronte di scarpe dritto davanti a noi. Seguiamo in fretta le tracce e in entrambi si accende una speranza: forse lo abbiamo trovato. Corriamo sempre più velocemente, ma l’ambiente circostante si fa sempre più insidiosa, fino a quando tutto sembra fermarsi. È davanti a noi.

 

Appoggiato a un gigantesco acero, sonnecchia in pace il mio amato Sonic. È proprio davanti a noi, con la schiena appoggiata sull’albero a farsi un pisolino come suo solito. Il momento è quasi magico, perché il sole stesso lo accompagna nel sonno, illuminandolo con i suoi caldi raggi. Rimarrei ad ammirarlo per ore, ma Blade mi ricorda perché siamo venuti qui.

Attraversiamo subito l’erba alta e dopo qualche passo finalmente c’è lo ritroviamo di fronte. Il mio cuore sta esplodendo di gioia, ma rimango ammutolita appena mi accorgo delle sue condizioni: è pieno di cicatrici su tutto il corpo, in particolare una enorme sul petto; ha dei grossi lividi sulle braccia e sulle ginocchia e come se non bastasse, aveva il guanto sinistro sporco di sangue.

Anche se non l’ho ammesso a nessuno, ero terribilmente preoccupata quando se n’era andato senza avvertire, ma adesso le mie preoccupazioni si sono fatte lecite. Mi chiedo chi lo abbia ridotto così. Vorrei tanto piangere in questo momento e vorrei abbracciarlo per tutto il giorno, ma sicuramente non sarebbe la cosa migliore. Cerco di trattenere le lacrime e per farmi forza, tengo la mano del mio amato con affetto, ma non c’è verso e tra poco scoppierò a piangere come una bambina.

Per mia sorpresa, Blade se ne accorge e mi si avvicina < Ehi, tranquilla. È ancora vivo no? > mi fa, sorridendomi e arruffandomi un po’ i miei capelli per gioco.

Devo ammettere che questo suo piccolo gesto mi ha rincuorato e mi convince a non piangere e a pensare alle condizioni di Sonic.

Blade però fa la prima mossa e si avvicina a Sonic e prova a “svegliarlo” dal suo sonno.

 

< Sonic? Ehi. Svegliati. > gli fa, scuotendogli un po’ le spalle e schiaffeggiandogli un po’ la faccia.

Sicuramente sarà troppo stanco per svegliarsi.

< Amy, prendi. Chiama Tails e digli di venirci a prendere. > mi chiede cortesemente allungandomi una ricetrasmittente.

Faccio Si con la testa e prendo dalla sua mano l’oggetto. Il problema è che a causa della enorme flora il Walkie Talkie funziona a malapena e sento solo delle interferenze. Blade se ne accorge e mi incita ad allontanarmi per trovare un po’ campo libero.

< Sonic dai, svegliati. > fa di nuovo Blade sempre rivolgendosi a Sonic. 

Non rimango a guardare perché sono del tutto presa ad accendere questo maledetto congegno.

 

All’improvviso però, tutto si ferma. I miei pensieri vengono drasticamente fermati da un urlo disumano. Mi giro spaventata e guardo agghiacciata la scena: Sonic si era svegliato e stava strangolando Blade con le sue mani.

Confusa e impaurita dalla sua azione, mi getto davanti a lui provando a staccarlo da Blade. Vedo lo sguardo del mio amato Sonic: un ghigno “malefico” è stampato sul suo viso e i suoi occhi sono iniettati di sangue. Cerco di staccarli, ma è tutto inutile. Sonic non molla la presa e vedo Blade mancare sempre di più il respiro. Lo imploro di fermarsi e piango dalla disperazione. Ma che ti prende Sonic!? Non so che fare e tutto quello che riesco a vedere è Blade che sta agonizzando per la presa. Se non faccio subito qualcosa lui potrebbe...

Ma le mie speranze si fanno lecite: Blade non rimane fermo e si svincola dalla presa di Sonic. Si stacca le mani di Sonic dal collo, lo prende dalle spalle e lo sbatte sull’albero dove prima si appoggiava il mio riccio blu.

Dopo tutto questo, ci fu un attimo di silenzio. Blade lo tiene dalle spalle e respira a fatica. Sonic non proferisce parola e ci guarda con rabbia. Io invece rimango come prima: le mani serrate sulla bocca per non piangere e le gambe tremolanti come due budini.

< SONIC! CALMATI, SIAMO NOI!! > urla con fare disperato Blade, cercando di far calmare Sonic.

Ma infine, ritornò il silenzio. Tremavamo tutti da ciò che era appena successo e Sonic cambiò subito atteggiamento. Non vedevo più la pazzia nel suo sguardo e finalmente rivedevo quei bellissimi e meravigliosi occhi verdi. La rabbia in lui è come sparita, sostituita da una ben visibile pelle d’oca e degli occhi completamente sgranati dal.. terrore. Davvero.. non riconosco questo suo atteggiamento.

Ma alla fine, dopo pochi secondi, sviene sul colpo.

Sono confusa.. troppo confusa, ma anche impaurita e preoccupata. Come mio stupido fare, mi attacco a lui abbracciandolo forte e cerco di non piangere di nuovo come una fontana.

Non rimango molto, perché è sempre Blade a convincermi di smetterla. In mano infatti tiene la ricetrasmittente, ma stavolta.. sembra accesa. Lo guardo ancor più confusa, ma in un attimo capisco cosa vuole intendere.

< Perfetto: adesso funziona. > finisce, con fare soddisfatto.

 

 

 

 

 

RIFUGIO DI SONIC                       ORE: 18:15

 

BLADE

 

< Dai, aiutami un po’ di più Tails! >   < Ci sto provando! È troppo pesante. >    < Suvvia, un po’ più di forza in quelle braccine che ci siamo quasi. >

 

Oltre il danno anche la beffa direi io.

Ho passato le ultime ore a cercare questo pazzo e cosa succede? Impazzisce, tenta di strangolarmi e poi mi sviene. Grazie al cielo Tails è arrivato in tempo ed è venuto a prenderci col Tornado X. Come se non bastasse, proprio in questo momento mi sta aiutando a portare questo sacco di patate blu fino a casa. Devo ammettere però che oltre alla casa ha un bel gioiellino di aereo.

< Amy, apri la porta svelta! > gli urlo, visto che Sonic è troppo pesante per poter stare calmi!

Appena entrati in casa passiamo per il soggiorno e stendiamo Sonic sul divano.

< Ok hmm.. Tails, prendi una coperta e tu Blade, prendi una cassetta del pronto soccorso: medicine, bende, disinfettante, ecc.. Dopo lasciate fare a me. >

< C’è ne occupiamo subito > diciamo in coro io e Tails. Lui si fionda in una delle camere da letto e io in bagno. Scattiamo a una velocità che ha dell’incredibile e torniamo di soprassalto con una cassetta del pronto soccorso bella piena di medicine e una grossa e calda coperta.

 

< Ok, adesso me ne occupo io. Se avete da fare ragazzi potete tranquillamente andare. Appena finisco vi chiamo. > concluse, mentre si preparava a medicare il “paziente”. Entrambi le lasciamo mano libera e c’è ne andiamo dal soggiorno. Tails però non mi lascia e mi fa cenno di seguirlo.

Gli sto dietro e subito capisco dove vuole portarmi: nel suo piccolo laboratorio. A differenza di ieri, la stanza è più in disordine dell’ultima volta: macchinari accesi, pagine di progetti e di grafici buttati dappertutto, attrezzi di qua e di là, sembra una mini industria metal-meccanica.

< Blade, devo dirti due cose. > mi fa, mentre prende una sedia vicina a un tavolo da lavoro.

< Sentiamo. > rispondo. Spero che non voglia usarmi come cavia degli esperimenti eheh.

< La prima è che ho avuto la libertà di aggiustare le tue scarpe da corsa. > dice, prendendo da sotto al tavolo una scatola. La porge sul tavolo e io di risposta apro il contenuto. Infatti erano proprio le mie scarpe, ma adesso erano come nuove: uguali a prima. L’unica differenza è che il motore che costituivano le scarpe era stato sostituito da uno nuovo che non conoscevo. Ma sono sicuro che Tails avrà dato una miglioria.

< Tails.. non so come ringraziarti. > rispondo, prostrandomi alla sua gentilezza. A malapena riesco a trattenere la gioia di questo bellissimo regalo. Non sono stato sto granché di ingegnere, ma Tails mi ha davvero aiutato. A differenza di Sonic io non ho mai avuto poteri e queste scarpe sono una marcia in più a questo mio “tallone d’Achille”.

< Figurati. Grazie alle mie doti tecniche te le ho anche migliorate: ora sono più veloci e il problema di surriscaldamento è stato dimezzato. Così non avrai più tanti problemi nel correre. > mi fa, fiero proprio nel rispondermi. Per qualche strano motivo mi sta diventando simpatico.

< Ok, questa è la prima notizia, la seconda? > continuo, mentre mi provo subito le mie “nuove” scarpe. 

< Beh, se conosci davvero bene Sonic, allora saprai che ha la testa dura a volte e se non ha finito questa sua piccola avventura, allora appena si sveglierà, se ne andrà di nuovo ed è sicuro che la prossima volta non lo ritroveremo. >

E su questo mi ritrovo d’accordo: Sonic è sempre stato testardo e sbruffone e se non vince subito una“sfida”, fidati che continuerà a provarci.

< Quindi? Che vogliamo fare? > domando, curioso della sua risposta.

< Ed è per questo che ti ho portato qui. > fece, alzandosi dal posto e avvicinandosi a.. qualcosa.

Si allontana abbastanza per dirigersi in un angolo “molto” buio della stanza, ma per la poca illuminazione vedo solo un oggetto molto grande nascosto da un lungo telo nero. Appena accende una luce, toglie subito quell’enorme lenzuolo da sopra la macchina, facendomi vedere così quella “meraviglia”. È una macchina alquanto strana. Tutto ciò che vedo è una vasca, grande quanto un mobiano, ma è fatta in ferro e acciaio, collegata da tantissimi fili, circuiti, cavi e luci. Sopra la macchina poi erano installati degli schermi, in totale sei, affissi a dei pali attaccati al muro. Mentre davanti a essa c’era la classica scrivania con PC fisso sicuramente di ultima generazione.

Gesticolo con la mano a Tails, incitandolo a dirmi cosa diamine è questa.. cosa.

 

< Grazie a dei vecchi progetti e a delle vecchie invenzioni ormai inutilizzare, ho ricreato un mio vecchio progetto ormai polveroso di anni. Ti presento: la Macchina dei Sogni, marca Miles Tails Prower. Ammetto però che è stato difficile ricreare in così poco tempo una invenzione di queste misure. >

Dopo questa, rimango semplicemente a bocca aperta e completamente sorpreso di fronte a tale macchina. Da quando un ragazzino può arrivare a tanto!? Dovrebbero tipo.. dargli 50 premi Nobel per le Scienze. Ci credo che se lo tiene stretto Sonic: è un fottutissimo genio!

< Non per vantarmi, ma sono un genio. >

< E c’è credo! Aspe, ma quindi.. questa macchina può ricreare ciò che sogna Sonic? >

< Precisamente: qualunque essere. Basta semplicemente collegare una persona alla macchina e il gioco è fatto. L’unico problema, come ho già detto prima, è che sicuramente Sonic non vorrà collaborare. >

Ed è per questo che adesso entro in ballo io. Infatti ho avuto la libertà di prendere prima dal bagno, una bella siringa piena di sedativo. Adesso voglio vedere se Sonic si rifiuterà di fare questa terapia.

< Io ho in mente un’idea. > commento, tenendo un ghigno abbastanza malefico. < Ah si? E cosa sentiamo? > Infatti Tails se ne accorge e dalla faccia capisco che sicuramente teme una mia qualunque risposta.

< Lo sai qual è il mio motto? Se non ci provi hai già perso. > < Eee.. quindi? > mi fa, giustamente confuso dalle mie parole.

Allora sfodero dalla mano l’oggetto in questione < Narcotizziamo Sonic e lo ficchiamo nella macchina. > finisco di rispondere, mantenendo sempre il ghigno e una risatina finale.

 

E infatti Tails mi guarda scioccato e prende subito parola per rispondere. Scommetto che adesso mi dirà cose del tipo: No, ma sei pazzo!? Ma che idee hai in testa!? Ti sei bevuto il cervello.. e bla bla bla.

< No! Senti Blade, io questo non voglio farlo e.. >  < Ragazzi! Venite qui presto! >

Tails non fa in tempo a rispondermi e per qualche motivo Amy ci ha appena urlato di tornare in soggiorno. Ci guardiamo per qualche secondo negli occhi ed entrambi capiamo che è meglio salire.

< Giuro che lo faccio Tails: con o senza il tuo aiuto. > finisco, tenendo a prima vista la siringa pronta all’uso. Vedo che vorrebbe controbattere con una risposta, ma per il momento non abbiamo il tempo per continuare ed entrambi torniamo sopra per raggiungere Amy il soggiorno.

Saliti nuovamente nella parte “bella” della casa, vediamo Amy dove l’abbiamo lasciata, accanto a Sonic con la cassetta del pronto soccorso tra le mani. A vederla sembra abbastanza felice e mantiene un leggero sorriso.

 

< Allora Amy? Come va? > domanda Tails, come tutti sicuramente pensieroso della salute di Sonic.

< L’ho fasciato ben bene. Spero solo che si svegli. > risponde, chiudendo la cassetta e tenendo la mano vicina a quella Sonic.

Vedo il buon vecchio riccio blu dormire beatamente sotto le coperte. Da quel che vedo, Amy gli ha fasciato buona parte del corpo: torso, il braccio sinistro e certi punti delle gambe.

< Ne avrà passate tante questo testone: non pretendiamo troppo. >

< Già.. mi chiedo chi lo abbia ridotto così. > commenta Amy, tenendo la testa china, mentre si tiene stressa la mano di Sonic. Non sarà che..

< Dobbiamo escludere Eggman giusto? È impossibile che quel vecchio matto c’è la faccia > si aggiunge Tails e ovviamente faccio si con la testa: sono pienamente d’accordo con lui.

Ma la chiacchierata si interrompe di nuovo, perché tutti e tre posiamo i nostri occhi sul bell’addormentato. Infatti si sta finalmente svegliando.

 

 

 

 

 

 

SONIC

 

Lo vedo.. ancora. È sempre lì, fisso.. mi guarda dritto negli occhi.

Ride.. continua a ridere: si diverte nel vedermi spaventato.

Intorno a me.. c’è solo l’oscurità.

< Pensi di potermi fermare Sonic? Mi dispiace, ma hai già perso. AHAHAHAHA!!! > mi risponde, continuando a ridere con quella sua demoniaca voce. Quasi mi tremano le gambe ogni volta che lo sento parlare. Non posso tirarmi indietro. Non oggi.

< Non mi sottovalutare bastardo. Affrontami! > e ciò, mi fiondo in Spin Dash contro di lui, ma con una sola mano, fa apparire dal nulla una gigantesca barriera oscura che ferma il mio attacco e mi scaraventa al suolo.

< Tzè.. è inutile che ci provi: al momento giusto tornerò.. e distruggerò te, il tuo pianeta e i tuoi amici. Accetta l’inevitabile. >

E con quelle parole, si dissolve nell’oscurità, lasciandomi da solo.. nel mio dolore fisico. Ma chi diavolo è…

 

 

 

< Sonic. Alzati. > Sento una voce.. ma chi è? Non sono da solo qui? < Sonic. Avanti svegliati. >

< .. ma cosa.. >

Mi sveglio, col fiatone e un forte dolore al petto. È sempre quel dannatissimo incubo.

Ma.. dove mi trovo?

Pensavo di essere a Scrap Brain.. e invece sono.. a casa?. Fasciato, sul divano del soggiorno con.. Amy,  Tails e Blade che mi fissano come statue.. e sembrano molto estasiati di vedermi sveglio. Mi accorgo che nessuno prende parola, ci fissiamo come degli stupidi. Provo a dire qualcosa, ma (come suo solito) Amy si lancia su di me e mi abbraccia: la sua solita morsa spaccaossa.

 

<Aaaammmyy…. > soffoco.. sto soffocando.

< Sonic.. mi hai fatto preoccupare! > inizia lei, facendo la solita moina, i soliti abbracci e i soliti pianti. La stacco da me, ma per tranquillizzarla un po’, le sorrido e le accarezzo la testa la guancia. Infondo.. non voglio vederla soffrire.. e certe volte adoro questo suo lato dolce.

< Allora Sonic, questa me la devi spiegare. > mi inizia Blade, non tanto contento di vedermi. È visibilmente stanco e stressato, ma conoscendolo starà cercando di bloccare queste brutte emozioni.

< Che intendi? > domando.

< Non fare il finto tonto. Mi devi dire per quale cavolo di motivo te ne sei andato senza avvertire! Ti ho pescato semi incosciente a Green Hill. > mi spiega. A-aspetta.. Green Hill!? Io mi ricordo che ero a Scrap Brain.. non è possibile. È sicuramente colpa sua.. non posso aspettare: devo trovarlo.

< Sai una cosa? Te lo spiegherò non appena avrò finito. > rispondo, togliendomi le coperte e alzandomi dal divano. Mi accorgo però delle fasciature e sicuramente le avrà fatte Amy.. che dolce.

Ma prima che potessi fare qualunque mossa, Blade mi tiene fermo sulla spalla. Sicuramente non vuole lasciarmi andare.. il solito testone come allora.

< Devi ancora farlo? Ma si può sapere che cavolo stai combinando? C’entra Eggman? C’è un nuovo nemico a Mobius? Te ne vai di qua e di là senza dire nulla: ci fai preoccupare a tutti. >

< Blade.. è una faccenda privata. Per favore: lasciami fare. Devo trovarlo.. da solo. > ..sto dicendo troppo. È.. fin troppo complicato da spiegare. Lui.. è troppo pericolo e devo sistemare questa faccenda al più presto.

< Ok ok ho capito.. scusa Sonic. > mi fa, quasi ironizzando il “scusa” < Scusa per cosa? > che intenzioni ha?

 

< Per questo. >

 

 

 

BLADE

 

E no amico, stavolta tu rimani qui. Non me frega che stai male, che stai zitto e bla  bla bla.. tu rimani qui.

< Per questo. > e senza aspettare un secondo di più, gli tengo la spalla sinistra e già che ci sono, gli pianto un pugno sullo stomaco. Il colpo lo fa traballare, ma non cade. A questo punto con una morsa, lo blocco per il collo. Ne Sonic e ne Tails provano resistenza, ma vedo Amy pronta nel volermi fermarmi, ma Tails capisce le mie intenzioni e cerca di tenerla ferma.

Faccio presto: prendo la siringa dalla cinta e gli inietto il sedativo delicatamente sulla gola. Mantengo la presa, il tempo sufficiente per permettere al sedativo di fare il suo effetto. Non ci vuole manco un minuto che Sonic si rilassa e cade in un sonno profondo. Sono sicuro che non appena si sveglierà, mi ucciderà a furia di calci. Lo appoggio delicatamente sul suolo e cerco di prendere fiato, ma stranamente mi accorgo di “un’aura” potente che la sento proprio dietro di me.

Infatti Amy con sguardo omicida armata di un martello rosso gigante grande tre volte di lei. Per non parlare che è circondata da una forte energia color rosa. .. o mio dio, ma è un piccolo mostro indemoniato!

 

< NONONONO.. Amy asp.. > e in men che non si dica, ecco Amy mi spacca la testa con un martello gigante, facendomi spiaccicare la faccia sul pavimento. N-non.. mi sento più la faccia.

< Brutto scemo! Che gli hai fatto!? > urla Amy, ben disposta a quanto vedo, di continuare a martellarmi a morte

< Amy calmati. > fa Tails

< NO! Cioè.. ma hai visto cosa ha fatto a Sonikku!? >

< Calma! Ti spiegherò tutto dopo. Intanto rimetti in sesto Blade.. mi sa che hai messo anche lui in anestesia. >

 

 

 

 

 

 

LABORATORIO DI TAILS                                               ORE: 21:55

 

TAILS

 

< Avanti Tails, ma quanto ci vuole? > mi fa Blade, abbastanza spazientito, visto che sto picchiettando la testiera del PC da più di un’ora. Però teoricamente dovrei essere io quello offeso, visto che ha steso mio fratello senza manco avvertirmi.

< Devi avere pazienza: se qualcosa va storto rischia la morte. >

< C-come sarebbe che rischia la morte!? > tentenna Amy, preoccupandosi delle mie parole.

< .. la macchina è collegata al cervello e ai suoi neuroni. Se si frigge la macchina, ci ritroveremo presto Sonic su un letto d’ospedale. >

< Molte grazie Tails. Me lo dovevi dire prima che gli ficcassi un ago nella schiena. > controbatte. E poi.. chi gli ha chiesto niente.

< Attendete ancora un poco che ci siamo.. > < Dai, che il tempo stringe. Non so per quanto tempo durerà la batosta che gli ho dato e il sonnifero che gli ho iniettato. > (.. ho fatto la rima senza volerlo eheh)

< Ed ecco.. fatto. > finisco, mettendo a punto tutti i programmi di attivazione della macchina.

< SINCRONIZZAZIONE SUBCONSCIO SOGGETTO 1 IN CORSO > eh già, è proprio la macchina ad aver risposto: classica voce femminile versione robotica.

 

La mia macchina inizia a lavorare. Dopo una serie di rumori, bip e caricamenti abbastanza rumorosi dovuti all’elaborazione dei dati e al’accensione della macchina, finalmente la macchina fa il suo dovere. Per fortuna non ci vuole ancora molto.. e finalmente gli schermi si attivano. La curiosità è a mille.

 

Voglio proprio vedere cosa.. O. Mio. Dio.

 

Sgrano completamente gli occhi a ciò che vedo.. a ciò che vediamo. Santo cielo...

Non riesco a distogliere lo sguardo dagli schermi. Fisso costantemente i grandi schermi della mia formidabile macchina.. e fecero la stessa cosa anche su Blade e Amy.

È davvero Green Hill questa!?

Dov’è il sole splendente? Dov’è il cielo azzurro? L’erba e le pianure rigogliose? Che fine hanno fatto le alte montagne che circondavano la valle? Quello che sto vedendo.. è a dir poco sconvolgente.. innaturale.

Il sole è completamente sparito, sostituito da una ben poco visibile luna piena, che nel solo vederla ti fa accapponare il pelo. Il cielo azzurro.. non è altro che rosso.. nuvoloni rosso sangue che coprivano tutto il cielo. Le montagne invece sono.. cambiate: spettrali, a vista sembrano desolate, oscurate da un colore nero come la pece.

Green Hill ha quei meravigliosi campi verdi disseminati di girasoli e palme, ma invece adesso c’è solo arancione.. chilometri e chilometri di distese color arancio.

Non c’è angolo del posto che non ci sia la vista del sangue: schizzi violenti di sangue avevano ormai tinteggiato quell’erba dal colore a dir poco assurdo.

È tutto morto.. intorno a lui... infatti ecco Sonic, in mezzo a quel luogo. È come noi: scandalizzato, disgustato, visibilmente terrorizzato.

Lo vedo certe volte tremargli le gambe e mettersi una mano sopra la testa o davanti la bocca, sicuramente  dovuto all’aria sicuramente irrespirabile di quell’inferno.

All’inizio c’è solo silenzio.. ma non appena provo a riprendere fiato di fronte a tutte queste scene, ecco che sentiamo qualcosa. Voci stridule.. voci che invocano aiuto, che soffrono.. che muoiono. Più le sentiamo urlare.. e più la nostra paura si alimenta.
(https://www.youtube.com/watch?v=H6DEXZjuYu8)

Mi accorgo grazie ad alcune telecamere, che siamo vicini al mare.. o quello che sembra il mare. Una enorme distesa di acqua, tinta da un acceso colore rosso sangue.. e penso proprio di sapere il perché sia di tale colore. Per non parlare degli scogli: decine e decine di scogli a punta, alti quanto palazzi che invadono il bagno asciuga. C’è ne sono undici precisamente.

 

< C-cos’è quel mondo? Cosa stanno vedendo i miei occhi? > penso, maledicendo me stesso per aver dato retta a Blade.

 

Ma improvvisamente tutti i miei pensieri, tutte le mie domande svaniscono, a causa di una figura che vediamo tutti in lontananza.. e persino Sonic la vede. Davanti a noi vediamo una figura oscura, ferma e immobile, girata di spalle a fissare il “mare”. Sonic la intravede e dopo qualche visibile ripensamento, prova a raggiungere quella strana figura.

Mi sta esplodendo il cuore dalla paura.. ma ecco l’inevitabile. Quella figura si gira davanti a lui.. ma cosa..

Appena lo vediamo di fronte, rimaniamo del tutto pietrificati: ma sono.. sono io!

C-che cosa ci faccio nel sogno!? Blade e Amy mi fissano per un attimo terrorizzati, ma subito si rigirarono, ipnotizzati dai fatti che stavano accadendo in questo momento. Io invece ho i miei pensieri che mi martellano continuamente la testa facendo sempre la stessa domanda: ma sono davvero io!?

Cioè.. io sono giallo no? Questo Tails invece era nero. Ma ciò che mi accorsi subito era il suo sguardo: occhi vuoti, nessuna espressione, solo dei punti rossi tra i fori degli occhi che fissavano Sonic e la faccia rigata da delle lacrime di sangue. Sembra come.. marchiato dalla disperazione.

 

Ma ora che ci faccio caso, Sonic a vederlo è completamente paralizzato, non smette di tremare o ansimare. Il mio sosia per un po’ rimane fermo, ma le voci che sentivamo prima si affievoliscono, sostituite da altre parole che purtroppo riuscivamo a comprendere..

 

< Stiamo arrivando.. siamo affamati . Stiamo arrivando.. siamo affamati. Stiamo arrivando.. siamo affamati. >

 

Stanno arrivando... e sono affamati? Ogni secondo che va avanti questo incubo è un pugnalate fredda al cuore. Continuo a maledire me stesso per essermi intrufolato nei sogni di mio fratello.. ma questo è davvero troppo. Ma purtroppo.. è sicuramente solo l’inizio.

Senza neanche darmi il tempo di calmare i nervi, intorno a Sonic spuntano direttamente dal terreno altre oscure figure. So di aspettarmi il peggio, perché se una delle figure rappresenta me, allora le altre.. Oddio.

 

< Stiamo arrivando.. siamo affamati . Stiamo arrivando.. siamo affamati. Stiamo arrivando.. siamo affamati. >

 

Chi sarebbero? In totale ne fanno all’appello cinque: io, Knuckles, Amy, Eggman e.. una figura incappucciata, ma dall’altezza si presume un mobiano come noi. Come il mio me stesso, anche gli altri erano completamente cambiati. Knuckles era così: il suo pelo rosso acceso era stato completamente stravolto, diventato può scuro e cupo. Le sue mani erano sporche di sangue, mentre i suoi occhi erano completamente vuoti, neri.. e la faccia rigata da delle lacrime di sangue. Eggman era grigio.. in tutti i sensi. Non era più quel vecchio pazzo attivo che conoscevo, ma era come una grossa marionetta grigia con i baffi flosci che manteneva lo sguardo basso e triste.

Per quanto riguarda Amy.. beh, è la peggio conciata. Enormi escoriazioni, tagli e cicatrici ricoprivano tutto il suo corpo. La pupilla del suo occhio destro era assente, lasciando scoperto l’enorme buco, mentre il sinistro era scomparso a causa di una enorme cicatrice sulla faccia. La cosa peggiore, è che tutte le sue ferite erano state ricucite con dei fili neri, fin troppo evidenti sul corpo. Per non parlare poi del suo viso: rattristato, depresso, senza espressione.. la sua bocca era sparita e da quell’occhio che gli rimaneva, sgorgavano lacrime.. lacrime di dolore sicuramente.

 

Rimasero fermi come statue intorno a Sonic, finché l’oscuro essere incappucciato balza davanti a lui e lo prende per il collo. Con la sola forza del braccio lo fa sollevare in aria, mentre Sonic agonizza per colpa della presa.

< Pensi che puoi liberarti di me Sonic? Mi dispiace, ma non puoi. Accetta il tuo destino e preparati a lodarmi come il tuo nuovo Dio! > rispose, ridendo con la sua terribile voce, una voce tenebrosa, cupa e allo stesso tempo aspra. Le sue risata traforavano le nostre orecchie e i nostri animi, per fare sempre più spazio alla paura.

 

Io, Blade e Amy guardiamo impotenti la scena. Blade mi urla di spegnere la macchina, ma qualcosa va storto e il computer non riesce a far uscire Sonic dalla macchina. Di questo passo mio fratello rischia grosso!

 

Ma mentre eravamo immersi in questi problemi, il figuro fa qualcosa che ci fa abbastanza sbalordire. Dal suo lungo mantello fa uscire l’altro braccio ancora libero e si toglie il cappuccio dalla testa, mostrando a tutti noi il suo volto. Quando intravedo la sua faccia.. mi dimentico di tutto quello che ho appena visto, perché questo non era niente in confronto a prima.

È.. Sonic.

Ho una fitta al cuore non appena lo vedo. È.. davvero Sonic? O sto vedendo doppio!?

No.. non sto vedendo doppio, perché si capisce la differenza tra i due. Questo Sonic è completamente diverso di Sonic: il suo pelo è di un blu molto più scuro rispetto a quello di Sonic, per non parlare di vari schizzi di sangue che macchiavano le punte dei suoi capelli. Per non parlare poi dello sguardo. Il sguardo è da pazzo, non sembra neanche lontanamente una persona. Tiene quei penetranti e fissi occhi neri dalle pupille rosse e un sorriso sempre stampato sulla faccia un sorriso a 32 denti.. denti sporchi, ma lunghi e affilati come rasoi.

Dopo un attimo di esitazione, costui fa la sua mossa.

Proprio davanti a noi, sgozza Sonic con le sue mani, utilizzando semplicemente i suoi lunghi artigli che avevano traforato i suoi stessi guanti. Però Sonic riesce ancora a respirare, ma l’oscuro mobiano non fa nessun’altra mossa e lascia Sonic, facendolo cadere.

Sonic ormai non può più fare nulla: è inginocchiato davanti a lui, sconfitto.

L’unica cosa che ormai può fare è tenersi le mani sulla gola per evitare la fuoriuscita del sangue, ma ormai è completamente nelle mani del nemico e ogni secondo che passa, si forma sotto le sue gambe una gigantesca pozzanghera di sangue. Trema, scoppia a piangere e guarda in alto, cercando di rialzarsi.. ma è tutto inutile.

Il sosia guarda compiaciuto il dolore che sta provando Sonic, decidendo di non finirlo.

Lo maledico in tutte le lingue del mondo per tutto il dolore che gli sta causando, ma prima che potessi fare qualunque mossa, ecco qualcosa che fa accapponare la pelle a tutti. D’improvviso l’essere si gira, precisamente di fronte a una delle telecamere.. e ci fissa. Sa che lo stiamo vedendo? Ma.. è impossibile. Questo è un sogno, non può vederci.

Rimane fermo e immobile a fissarci, mentre continua a ridere con la sua cupa voce.

< Credete che non riesca a vedervi? Credete che io sia un semplice incubo? Vi sbagliate di grosso. >

Sta.. sta parlando con noi!? Ma questo è impossibile.

Un momento. Vorrebbe dire.. che questa copia di Sonic esiste per davvero!? Ancora non riesco a credere a quello che sta accadendo.

 

< Niente è impossibile. Preparatevi per la disperazione assoluta. Ormai la fine è vicina.. per tutti voi. Non potete fermarmi, perché io sono Dio. È solo questione di tempo: accettate l’inevitabile. AHAHHAHAHA!!! >

 

E dopo quelle risate, tutti gli schermi del computer si rompono e il PC principale si spegne, distruggendosi torre e monitor. Ma non solo la mia macchina muore, ma anche Sonic si risveglia dal suo stato di incoscienza, urlando come un matto e strappandosi con violenza tutti i fili che lo tenevano unito alla macchina. Era proprio come noi.. e credo proprio che “spaventato” non basti a elencare tutte le emozioni che ci stanno bombardando. La paura ci ha completamente ingoiato.. e sicuramente non ne usciremo tanto presto. La mia mente in questo momento è assalita da troppi pensieri ed emozioni negative, ma purtroppo non era ancora finita. Sonic si ricorda bene che lo abbiamo portato fin qui contro la sua volontà e ci guarda come appestati. Vedo l’odio nei suoi occhi e senza proferire parola, si alza dalla macchina ed esce con passo duro dal laboratorio. Ci guardiamo tutti negli occhi e seguiamo Sonic. Non possiamo permettere che se ne vada dopo tutto quello che è successo. Le domande sono tante, come i pericoli e le preoccupazioni.

Ci dirigiamo all’entrata, dove oramai Sonic stava per aprire la porta per andarsene.. di nuovo.

 

Blade usufruendo del sua velocità, lo raggiunge e tiene fermo prima di oltrepassare l’entrata. Ma Sonic si stacca immediatamente e spinge Blade da tutt’altra parte.

 

< Dove credi di andare!? > fa Blade. Come me, non vuole per niente che Sonic se ne vada da quella porta.

Sonic rimane impassibile, ma la rabbia nel suo sguardo è fin troppo evidente.

 

< Secondo voi? Me ne sto andando! > ribatte Sonic, cercando di trattenere la rabbia e tenendo i polsi fermi. Come prima, ci guarda con puro odio.

<  Tu non te ne vai da nessuna parte! > risponde deciso Blade. Scatta all’improvviso dal suo posto per riacciuffare Sonic. Ma come risposta, Sonic gli tira un feroce punto sulla faccia, facendolo “volare” fino a un tavolino dell’ingresso, rompendolo sul colpo.

Per il pugno, Blade è steso su quel che ne resta del tavolo, agonizzando dal dolore. Io e Amy guardiamo Sonic sempre più terrorizzati. Cosa farò adesso? Farà del male anche a me? La mia mente per la prima volta, è annebbiata dalla paura..  paura verso il mio migliore amico.

 

< Ve lo ripeto un’ultima volta: lasciatemi in pace.. tutti quanti! > finisce, aprendo la porta della casa e scattando via, lontano da noi, lasciando solamente la sua scia blu.

A questo punto, non ci rimane altro che soccorrere Blade.

 

 

Sonic.. cosa ti sta accadendo..

 

 

 

 

CONTINUA…

 

 

 

 

.

.

.

È ORA DI COSE SERIE: ANGOLO DELL’AUTORE

 

Ciao ragazzi, è un piacere rivedervi dopo così tanto tempo (vi do anche il buon Natale, il buon anno e il ben ritorno a scuola in un ritardo incredibile visto che sono un genious). XP

Prima che voi possiate lasciare la storia e se possibile scrivere anche una recensione, ci sarebbero un paio di cose che vi dovrei dire riguardo la storia in generale.

Prima di tutto voglio dirvi che mi dispiace e chiedo perdono a quei pochi che si sono interessati alla storia e perché non ho aggiornato per mesi. Non nego ovviamente che a inizio Settembre ci sono stati un sacco di problemi tra: inizio scuola, problemi famigliari, vita privata, ecc.. Ma non è solo questo, la verità è che ho sottovalutato la situazione.

Voi dite: ma in che senso? Non significa che voglio abbandonare il fandom (non me ne vado di certo), ma come potete ben vedere, io per ogni capitolo scrivo.. più di 10 pagine di world e in questo caso fare questa parte di storia mi ha giocato oltre 2 settimane di costante lavoro (scrivevo tipo a l’una di mattina e finivo alle 2 di notte).

Ma il problema vero è che “Il Sonic dagli occhi rosso-neri I” (adesso The Darkness in his Eyes) è la mia primissima storia e ho iniziato senza “esperienza”, ma visto che seguo il detto “se devi fare una cosa devi farla bene” ho dovuto sempre posticipare la pubblicazione, perché sia avevo poco tempo/poca voglia di scrivere e sia non mi trovavo ancora bene a scrivere una fan fiction di questo livello.

Adesso viene il punto: continuerò la storia? Certamente, però in futuro.

Praticamente questo è il nuovo sistema di scrittura dei dialoghi che voglio utilizzare nelle mie fan fiction, perché ho capito che usare quello a “copione” dei miei precedenti capitoli non rende e molti scrittori infatti mi avevano detto di cambiare (ringrazio in questo caso The_Writer103 e Shinici e Ran Amore per avermelo detto nelle precedenti recensioni).

Tornado a prima, la pubblicazione dei capitoli segnerà una svolta, ovvero che “INCUBI” sarà FORSE l’ultimo capitolo che pubblicherò nei prossimi mesi, perché come ho detto prima, scrivere così tanto in un solo capitolo è molto faticoso per me e quindi devo staccare un po’ (anche perché il superiore mi toglie moltissimo tempo), ma comunque do qualche possibilità tra febbraio-marzo nel pubblicare il capitolo 5 della storia e di “aggiustare” i primi tre capitoli.

Con ciò, la mia storia si “fermerà” fino in estate, perché porterò sicuramente qualche capitolo fatto e se tutto va bene, entro la fine della stagione finirò questa storia.

Comunque questo non significa che io rimarrò scollegato al fandom: ASSOLUTAMENTE NO. La storia si fermerà e non pubblicherò altro, ma rimarrò nel Sonic fandom per leggere storie e lasciare recensioni (e anche per i curiosi che vogliono sapere altro sulla trama della storia).

Quindi, in conclusione: la storia continuerà ufficialmente in estate, MA aspettatevi sicuramente qualche capitolo in più nei prossimi mesi.

Quindi, vi ringrazio tantissimo per aver letto questo IMMENSO capitolo e ci vediamo.. quando volete! XD

Come ultima questione rinominerò la storia e aggiusterò tutto il resto, perché credo che una fan fiction del genere meriti sempre più migliorie. A presto.

 

Thank you all (particularly Shinici e ran Amore, Jr24h and Phantom13).

 

 

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Capitolo 5
*** Ti prego: dimmi che è solo un incubo ***


Dimmi che è solo un incubo

C’è lo fatta?.. c’è l’ho fatta PORCA PUTT#%@!!! Finalmente, dopo giorni.. NO! Dopo mesi.. no! Anzi! Dopo decadi finalmente ho scritto sto benedetto 5° capitolo mannaggia la miseria! È successo prima che l’Italia avesse un governo decente o prima che George Martin si decidesse a continuare “Il Trono di Spade”. XD

Però raga, prima che voi possiate finalmente leggere i fatti di questo nuovo capitolo (e dal titolo potete forse carpire qualcosa), vi voglio dire solamente una cosa: GRAZIE. A parte l’enorme gioia nel vedere che questo fandom si sta ripopolando dopo un enorme periodo di crisi, la mia storia è a soli 4 capitoli, ma abbiamo raggiunto le 27 recensioni. Giuro, se un giorno vi incontro per strada, vi vengo incontro, vi bacio e vi offro anche una cena (e se siete fighe, andiamo l’oltre.) Veramente non mi sarei aspettato tutto questo interesse da parte vostra.

Poi, vorrei fare dei ringraziamenti. Prima di tutto voglio ringraziare TANTISSIMO Vicarious10 e Phantom13, perché anche se non seguono questa storia, le loro fan fiction “The Black Hedgehog Revolution” e “I will fight like I always have” mi hanno dato (e tutt’ora mi danno) un casino di ispirazione e un sacco di aiuto nel poter trascrivere le mie idee su carta. Poi voglio ringraziare i miei amici Shinici e ran amore, Akab101 e The_Visored_Story_Teller che mi hanno dato supporto a modo loro (ma ringrazio per la seconda volta Shinran per l’aiuto che mi sta dando nel farvi le recensioni: ormai siamo recensori no-stop XD).

E infine non posso dimenticarmi di tutti voi ragazzi. Un enorme grazie a: DhaevetralWarrior, EmyRoseShadAmy0493, Johnatan, Shadow Knight Frost, arenui the dolphin, Dangerously Sweet, tsubakisantoro, a Kukie e tanti altri cristi che non sto a sentire più perché sono scemo. Ma ragazzi, davvero GRAZIE, soprattutto perché mi sono accorto che da 0 sono arrivato a 8 persone che mi hanno messo tra i loro autori preferiti..vi dico che a momenti mi metto a piangere.

Avverto però che da questo momento è tutta una salita. Prima di tutto perché devo dare in manutenzione il mio fidato portatile, quindi sarò staccato quasi totalmente sia dall’Internet che da EFP e ovviamente non ci vedremo per oltre un mese. Dunque non so se potrò scrivere qualcosa o trovare una scappatoia per provare ad aggiornare la storia, visto che con la tabella di marcia sono enormemente indietro. Intanto però vedrò di riprendere le mie normali recensioni, visto che in questi ultimi mesi ho avuto delle crisi di ispirazione e soprattutto non avevo nessuna voglia di scrivere, anche se ho provato ultimamente a fare shot e altre storie per provare a non perdere il mio interesse e restare più tempo possibile su questo sito. Infine voglio dire un’ultimissima cosa. Ho deciso definitivamente che i primi capitoli della storia avranno una revisionata, perché una storia del genere deve essere scritta al meglio. Ma per precisare, sarà semplicemente riscritta sui file dei vecchi capitoli, aggiustati sia i tempi, la grammatica e migliorate le descrizioni (e forse sarà aggiunga anche qualcosa in più) senza che venga cambiato nulla nella trama. Ma basta con queste scemenze e tuffatevi in questo benedetto capitolo tanto atteso (soprattutto da me.. non vi immaginate tutte le testate che ho dato alla tastiera nel trovare un po’ di ispirazione).
Comunque un ultimo commentino: se per caso andrete al Lucca Comics questo fine ottobre, ditemelo così se ci incontriamo facciamo quattro chiacchere. ^.^
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CAPITOLO IV
-Ti prego: dimmi che è solo un incubo-

 

 

Guarda l’orologio e pensa: di certo non starà con le mani in mano tutta la giornata.

L’inizio mattina non è stato subito benevolo con Blade, sentendo subito i dolori che da ieri notte lo tengono sveglio al letto. Un sole accecante attraversa quella piccola finestra della stanza e i raggi colpiscono dritto negli occhi del riccio, mentre i crampi si fanno ogni volta sentire su per la pancia e di conseguenza, gli spasmi di vomito si sentono nella gola. Si trova intanto su un bel letto comodo e caldo, ma non aspetta di certo le pompe funebri per portalo via e capire cosa cavolo è saltato in mente a Sonic per ridurlo così.

Con la mano sinistra, per fortuna perfettamente funzionante, si toglie le coperte di dosso, mentre con le gambe cerca di scivolare via dal materasso. Con la mano destra invece, si aggrappa stretto alla sporgenza del letto, per aiutarsi a rialzare. Doveva dire che ogni mossa che commette è paragonabile a una pugnalata dietro la schiena, senza dimenticare che la sua colonna vertebrale è praticamente bloccata e il respiro si fa ben poco sentire quando serve.

È bastato un colpo da parte di Sonic per ridurre in quello stato Blade. Ma i suoi pensieri in quel momento sono concentrati su una sola e semplice frase: santo cielo rialzati brutto idiota!

Dopo vari tentativi di dolori, crampi e costole incrinate, in un quarto d’ora contato Blade riesce a rialzarsi da quello stramaledetto letto, anche se deve subito mantenersi al muro della camera per evitare di cadere. Trattiene il respiro per resistere un poco al dolore e la prima cosa che gli viene in mente è lo stretching: contrarre, rilassare, distendere e allungare tutti i muscoli sia delle gambe che delle braccia. Ogni movimento che fa è un dolore e una fatica disumana per Blade.

Intanto può vedere le sue ferite. Il busto è completamente fasciato, alcuni cerotti sono sparsi su gambe e braccia, mentre una grossa fasciatura ricopre il braccio destro fino alla spalla.

-Santo cielo, ma perché qualcuno non mi può sopprimere che cavolo! Devo pure ricordarmi di chiedere scusa a Tails per la sua ospitalità.. e del tavolo rotto.- dice tra se e se, mentre continua a fare le flessioni e a flettere i muscoli.

E quindi, passa il successivo quarto d’ora a “rilassare il corpo” e a soffrire come un cane. Ma gli esercizi in qualche modo funzionano e i dolori si fanno sempre meno sentire. Riesce anche a respirare un po’ meglio senza sentire il dolore ai fianchi e alle costole. Ovviamente non può cedere per così poco: ai tempi di Eggman ne subiva anche di peggio per colpa dei suoi robot scagnozzi.

Ma le sue vere preoccupazioni sono sempre rivolte verso il suo vecchio amico. Dopo essersi aggiustato finalmente tutto il suo apparato scheletrico, si siede daccapo sul letto.. e riflette Ripensa a tutto quello che è successo negli attimi di quella notte. A parte le sbronze notturne e le corse senza quartiere, cosa cavolo stava succedendo a Sonic? Che diavolo era quell’assurdo sogno che ha visto assieme agli altri? Chi era quell’essere dalle sembianze di Sonic? Stanno arrivando e sono affamati.. ma chi!?

La sua mente è stracolma di domande, domande  che purtroppo, non avranno una risposta. Ma è bastato solo quel tipo.. quel sosia di Sonic, a fargli gelare il sangue. Diceva di vederli, diceva che stava per arrivare, diceva di.. essere un Dio.

-Ma cosa vai a pensare Blade: è stato semplicemente un brutto incubo.- finisce Blade, scacciando quei brutti pensieri e togliendo pian piano tutti le bende.

Che sia un riflesso condizionato o meno, Blade gira il capo verso sinistra e vede una scrivania con sopra vari oggetti. Quindi si rialza, sempre mantenendosi alla sporgenza del letto e con calma si avvicina alla scrivania. Sopra per fortuna, trova tutti i suoi oggetti: le nuove scarpe da corsa, la spada messa con cura nel fodero, i guanti, il cinturone e la fiaschetta (ovviamente vuota). Si rimette pian piano tutto e appena finito, esce dalla stanza.

Uscito dalla camera e chiudendo a se la porta della stanza, se ne va tutto tranquillo in cucina, sperando di mettere qualcosa sotto i denti e di placare le fitte allo stomaco.

Passeggia per la casa per un po’, fino a quando non arriva finalmente nelle cucine.

 

-Vedrò di arrangiarmi con le prime due cose che trovo.- pensa lui, mentre il suo stomaco continua a brontolare dalla fame. Apre il frigorifero e prende le prime due cose che vede: un sandwich imballato e una gassosa. Le prende entrambe con una mano e con l’altra chiude il frigorifero. Scarta il panino e finalmente inizio a mordere qualcosa. –Spero.. di non aver perso anche le papille gustative.- commenta piangente Blade, mentre cerca di mordere con calma il panino. Credeva di essersi ristabilito subito dalle ferite, ma se fa fatica a masticare qualcosa di morbido, allora c’è ne vorrà ancora di tempo, come se il dolore di prima non fosse già abbastanza.

Ma mentre è assorto nei suoi pensieri e a tentare di “accettare il dolore”, ecco che sente un rumore. Si ferma un attimo e si gira intorno per capire se ha sentito veramente qualcosa oppure è solo una sua impressione. Passa un minuto contato e non sente più niente, quindi fa finta di nulla e continua a mangiare il panino. Ma appena da un altro morso ecco che un grosso tonfo lo sobbalza e per poco il boccone non gli rimane in gola. Per lo sbalzo Blade si fionda subito al lavandino della cucina e sputa via il boccone di troppo, per poi lavarsi la bocca per la troppa bava. Respira profondamente e poi si decide a capire da dove cavolo è arrivato quel grosso tonfo. Passa subito per il soggiorno, i bagni, le stanze, ma non c’è nessuno, ne tantomeno qualcosa di rotto accasciato al pavimento. Subito però riflette e passa subito al piano inferiore della casa, di certo sarà stato Tails. Ancora zoppicante alla gamba sinistra e con la mano appoggiata al fianco destro, Blade scende le scale della casa, speranzoso di trovare Tails e capire se è stato lui a provocare quel rumore.

 

Non ci mette molto e non appena arrivato davanti alla porta, bussa con la mano sinistra, quella libera dai dolori.

-Tails!.. Posso entrare?- La risposta della volpa non tarda ad arrivare -Entra.- A questo punto Blade apre la porta e si ritrova davanti un Tails piuttosto indaffarato: camice bianco sbottonato, occhiali e guanti da lavoro e chiave inglese alle prese con una macchina anzi, quel che ne resta della Macchina dei Sogni della volpe. Non solo Sonic quella notte se l’era svignata, ma ha persino messo a soqquadro la casa e distrutto del tutto la macchina, rendendola praticamente un mucchio di ferro bruciato. –Che succede amico? A momenti i rumori si sentiranno per  tutta la foresta.-

-Scusami Blade è che non riesco a smontare questa macchina. Credo di poter riutilizzare alcuni dei suoi componenti, ma per farlo devo sollevare tutti questi pezzi, ma da solo non ci riesco: è troppo pesante.-

-Va bene ho capito. Adesso provo a sollevarla, così vedi cosa riesci a scovare.-

-Sei sicuro? Da quel che vedo non ti sei ancora rimesso in sesto dalla botta di ieri. Fossi in te sarei  ancora a dormire.-

-Farò finta di non aver sentito.- finisce Blade, piuttosto offeso per le parole della volpe. Ovviamente non è veramente offeso, ma per il suo orgoglio non è molto bello sapere di essere stati messi a terra semplicemente con un pugno. Come suo fare Blade si inginocchia a terra e prende la parte sottostante della macchina, quella più ingombrante e pesante. Fa un grosso respiro -Tre, due, uno.. oh issa!!- trattenendo il respiro, mantiene con tutta la forza il pezzo, mentre Tails si affretta a prendere un cric e a posizionarlo vicino alle mani di Blade. Messo il cric a carrello, Tails fa cenno a Blade di lasciare la presa e il riccio castano, senza guadar con un ciglio la volpe, molla subito la macchina. Non serve dire che si è subito affaticato e si ritrova mezzo morto appoggiato al rottame.

-Te l’avevo detto.- commentò Tails, cercando di trattenere una risatina divertita. Se continuava a ridere il riccio a momenti lo avrebbe ucciso, anche a costo di morire per la fatica e per il cuore che gli va a mille.

-Ma comunque grazie. Adesso posso vedere come è messo il mio gioiello.- riprende Tails stavolta moderato, mentre si mette un paio di occhialini da ingegnere e accende una torcia, infilandosi sotto la macchina e a darsi da fare a una caccia al tesoro. E mentre l’ingegnosa volpe si da da fare col suo hobby, Blade si appoggia a un angolo della macchina per riprendere fiato. Rimangono in quelle posizioni per venti minuti cronometrati, quasi quasi il riccio color terra si sarebbe stancato di stare fermo come un baccalà. Non è mai stato un tipo da attese. Ma il volpino  non volle far aspettare un secondo di più ed esce da sotto macchina, sporco da tutti i lati della faccia.

-Allora? Come è messa?- chiede Blade, speranzoso che il volpino sia stato soddisfatto nella riparazione, ma su Tails c’è uno sguardo di indifferenza mischiata a delusione, quindi è sicuro che non è andata come sperava.

-Direi piuttosto male. Buona parte dei circuiti qui sono andati, per non parlare della Scheda Madre, l’Hard disk e la CPU. La RAM e la Scheda Video sono del tutto fuse, non posso nemmeno salvare gli elementi opzionali o tantomeno recuperare i dati del programma.- elenca il tutto Tails, mentre si pulisce con un panno gli occhiali e la faccia e cercava una sedia per stendersi.

-Cosa speravi di recuperare Miles?- domanda Blade. -Mi interessavano i file video ecco.- risponde Tails, non contento del risultato.

-Avevi intenzione di rivedere quei filmati?- ridomanda abbastanza sbalordito Blade. Da ieri sera entrambi erano confusi e turbati nell’aver visto quelle immagini nella mente di Sonic.

- Ieri abbiamo visto tutto quello che potevamo Tails. Stava tutto lì quello che dovevano sapere e di certo riguardare un video di tuo fratello mentre viene sgozzato da un suo sosia non è un grande passatempo.- ribatte Blade.

-Sarà stato anche un incubo, ma fin troppo inquietante. Non riesco ancora a togliermi dalla mente quelle brutte immagini. Mi chiedo se esiste una vera e proprio patologia che porta a vedere tali incubi, oppure è qualcosa di più.- si interroga Tails, continuando a farsi domande su domande e sperando che il suo genio o Blade possano rispondere ai suoi tanti interrogativi. Ma sapeva che non c’era al momento risposta e per un attimo si sentì un silenzio nella sala, un silenzio a dir poco anormale. Tails però vuole riprende parola, cercando di dare una conversazione che non c’entri con il loro amico.

-Dunque.. adesso che vuoi fare Blade?- chiede all’amico, se per caso il riccio aveva in mente qualcosa.

-Non lo so.. scusami, ma adesso voglio solo rilassarmi che nessuno di noi ha passato una bella nottata.- risponde Blade, a braccia conserte a camminare avanti e indietro per la sala. È troppo confuso e dolorante per pensare adesso. In questo momento vorrebbe solo uscire, bere e ingozzarsi fino allo sfinimento.

-Se ti interessa saperlo, Vector e gli altri si sono rimessi al lavoro nel cercare di nuovo Sonic, mentre Amy era tornata a casa dopo che ti aveva curato.-

-Ah, ok. Ringrazia Amy da parte mia comunque.- finisce, avvinandosi alla porta di uscita della stanza a passo lento. -Dove vai?- domanda Tails -In giro. Voglio scaricare le preoccupazioni adesso. Tra un’ora torno, ma se succede qualcosa fammi sapere ok?- risponde infine il riccio.

-Certo. Allora a dopo Blade.- alzandosi dalla sedia e accompagnando il riccio a uscire da casa. Prima di andare però, Blade volle poggiare la sua mano sulla spalle della volpe e salutarlo con un sincero sorriso.

-Tranquillo, nostro fratello è uscito da situazioni ben peggiori. Si rimetterà la testa apposto anche questa volta.- finisce Blade, cercando di tranquillizzare il volpino. Anche se era la prima volta che si conoscevano, Tails era anche lui un fratello di Sonic, quindi lo era anche per Blade stesso. Si sentì più contento quando lo stesso fece Tails, sorridente e appoggiando la mano sulla spalla del riccio, per poi abbracciarsi da amici e dandosi qualche pacca sulla schiena. Si diedero un ultimo cenno con la mano, per poi dividere gli sguardi e chiudendo la porta.

 

Il riccio, uscito da casa, fa sei passi avanti e rimane fermo per due minuti, a guardare il sole. Fa un grosso respiro, non pensa a niente, se non sul dove deve andare adesso. Prima di ripensare a Sonic, vuole sgombrare la mente dalle preoccupazioni e dai dubbi, quindi deve sfogarsi, bere fino allo stremo e mangiare fino ad ingozzarsi. In questo momento vuole sentirsi circondato dalla gente e vedere bei posti affollati e non stare da solo con il proprio spirito in una foresta.

-Hmm.. tornare a Metropolis non sarebbe una brutta idea.- si chiede pensieroso Blade. Potrebbe anche andare nelle grandi città di Westopolis o Central City, ma visto che a Metropolis ha fatto casino solo in un hotel a cinque stelle, perché non godersi la città da sobrio.

-Ho deciso: si torna a Metropolis.- conferma lui, pronto a divorarsi buffet e bere a garganella.

Il giovane riccio fa altri passi avanti, seguendo la piccola stradina che porta verso il sentiero di uscita della foresta. Dopo una leggera scrollata alle spalle, il riccio castano si mette nella sua solita posizione di partenza, caricando le scarpe per la sua prossima corsa. Nell’attivazione delle scarpe però, sente l’enorme differenza con il precedente paio. Il rumore di caricamento è molto più silenzioso delle precedenti scarpe, come un debole ronzio e non sente per niente calore sulle suole delle scarpe, quindi sta a significare che il surriscaldamento è notevolmente diminuito. Altri secondi di rilassamento, un profondo respiro e infine uno scatto fulmineo. Il riccio parte con una velocità crescente tra i ottanta e i centosettanta chilometri orari, lasciando dietro di se un alone di terra e ciuffi di prato. All’inizio temeva che avrebbe avuto molti problemi nell’utilizzare le nuove scarpe, ma adesso doveva proprio ricredersi. Anzi, si trova decisamente meglio: che forse può persino arrivare ai livelli di Sonic? Ma tanto non gli importa e decisamente non vuole pensare in questo momento al suo fratellastro, soprattutto per il KO di ieri. E non gli importa un fico secco se gli ha ficcato una siringa in gola, visto che lo ha fatto per il suo bene. Subito però il riccio si accorge di una cosa: sta parlando da solo. -Per tutti i Caos Blade, stai parlando da solo! Corri e stai zitto!- urla tra se e se  il riccio. Il bello però è che a quella velocità nessuno può riuscire a sentirlo e a dargli del pazzo.. al massimo qualcuno potrebbe darlo del pirata della strada.

 

Attraversa tutta la campagna circostante, le piccole città, sorpassa Green Hill, scala le colline e le pianure continuamente alternate e in lontananza scruta la sua città: Metropolis.

Quando passa in queste città, Blade sente non solo felicità, ma anche stupore. Non lo aveva mai detto a nessuno, ma sono passati ben dieci anni dalla prima volta che vide tale città. Allora era sotto il giogo di quel folle di Eggman, ma adesso la città era libera dalla sua influenza e poteva vivere giornate tranquille fuori dai domini di quel vecchio baffone in pensiero. Beh, dire giornate tranquille era abbastanza disturbante, visto che i centri città sono sempre affollati e ogni volta che passi in un angolo senti puzza di benzina, nafta e immondizia. Ma forse durerà poco. Per sua fortuna è nato tra i mobiani e loro sono sempre stati un popolo da campagna e tipi a contatto con la natura e il periodo con la Terra ha influenzato molto la mente del suo popolo, ma non tanto da non fargli accorgere gli errori che certe volte commettevano gli esseri umani. Da quei giorni hanno eretto città sempre più grandi, hanno allacciato i rapporti con tutte le etnie e hanno migliorato le tecnologie e la vita di tutti, passi da gigante che neanche Mobius stessa si sarebbe mai immaginato che potesse realmente accadere. E pensare che i più vaghi ricordi di Blade erano solo cittadelle, campagne, agricoltori e un folle dottore che voleva fare il dittatore nel mondo. Ma ogni volta che c’era un problema, ecco che arrivava Sonic, divenuto ormai l’emblema più seguito di tutti, il più grande eroe che Mobius abbia mai avuto e senza di lui sicuramente molte di queste cose non sarebbero mai successe. Tanti motivi che hanno permesso a Blade e a tutti i mobiani di credere in lui.

Anche se disperso in dei ricordi non troppo lontani, continua a correre senza sosta, dritto verso il centro di Metropolis. La sua velocità non è di certo passata d’occhio e se qualcuno lo avrebbe fermato, lui avrebbe risposto: < non sono mio fratello mi dispiace > con tanto di linguaccia o di una risata sotto i baffi. Tra tutti i giovani eroi, di certo lui è il meno conosciuto in tutta Mobius. E il fatto di essere il fratellino adottato di Sonic, non lo rende di certo più famoso.

Arrivato a destinazione, si ferma di scatto, esattamente su delle strisce pedonali a semaforo rosso. Tutti i passanti lo guardano subito in modo strano, come a chiedersi < Ma.. è davvero venuto così veloce? > oppure < Ma è Sonic con la tinta marrone? > Al contrario loro, Blade si limitava a guardare tutt’altro, tipo la strada. Passato il verde e sorpassato le strisce, Blade voleva adesso solo rilassarti.. ma dove di preciso. Chiedeva informazioni a tutti i passanti della città, chiedendo se c’era un posto adatto a rilassarsi e a mangiare qualcosa. Un uomo di questi in particolare, gli propose di proseguire sempre più al centro, verso il Grande Giardino. Quello, a detta del signore, era un posto molto al verde, con alti alberi dove stanno solo famiglie a fare picnic o bambini che giocano in comitiva e intorno al posto ci sono solo bar e vari locali gastronomici dove avrebbe potuto assaggiare dei buoni cibi del posto, per non parlare che le macchine non passano quasi mai lì, ma solo in bici o in moto. Con tutti questi lati positivi, perché non andarci pensò Blade. Proseguendo sempre dritto a passo normale, in una manciata di minuti il riccio si ritrova proprio all’entrata  del Grande Giardino: alte sbarre dividono il posto dalla strada e dall’altra parte del posto può vedere non poche persone a divertirsi. Si guarda a destra e a sinistra e come aveva detto il signore, ci sono davvero moltissimi locali dove servono dai drink ai dolci, dal pane al cibo tradizionale del luogo e ancor più vero, non c’è neanche l’ombra o il sibilo di una macchina in lontananza. A quel punto pazzia. Senza neanche pensarci due volte Blade si fionda in ogni locale del posto e ordina di tutto: dai pasticcini ai muffin, dai biscotti al pane, dagli assaggini di carne, al caffè e ai panzerotti (soprattutto i panzerotti, tipo una cassa) e per chiudere in bellezza, scroccare un po’ di liquore da una birreria (come ha fatto? Non ve lo chiedete). Il tutto al prezzo di duecento ring d’oro, come se in questo momento gli importasse del denaro che spende. Con due borse piene fino all’orlo di cibo, il piccolo beniamino se ne va tutto contento e zampettante verso i Giardini. L’unica cosa ce lo tennero distane per qualche secondo da quel paradiso naturale era la Sicurezza, che come al solito doveva controllare che non ci fosse nulla di anormale, a parte le pile di cibo che si tiene dietro Blade ovviamente. Lo lasciano passare senza problemi, ad eccezione nel ricordargli di non sporcare il posto dalle cartacce, una cosa che sicuramente Blade non farà mai, che come ogni mobiano ci tiene all’ambiente (Ah, un piccola postilla dell’autore da condividere a tutti voi: a coloro che buttano le loro carte a terra in piena strada e a quegli str**** che non hanno la briga di imparare a fare la raccolta differenziata, vi avverto che siete catalogati nel mio personale inferno tra i pezzi di m**** OK!? Grazie per l’attenzione ^.^)

Si affretta a prendere posto, uno a contatto con l’ombra ma dove può anche godersi il calore del sole senza che la stella lo accechi. La prima cosa che fa trovando posto? Si butta a pancia all’aria sull’erba fresca, rotola per qualche secondo e si stende appoggiato al tronco di altissimo albero di quercia. Qui c’è solo aria pulita e il lontananza non si sente niente, ma solo le voci felici delle famiglie che da lontano Blade scruta con la punta dell’occhio. Questa volta si tiene a distanza dagli altri, vuole solo mangiare tutto quello che ha comprato e cercare di pensare al niente, così può prendere aria al cervello e sentire i suoi muscoli finalmente stesi e rilassati, che da stamattina deve tenere i denti stretti per non sentire dolore. La bellezza del posto, gli fa talmente perdere i sensi che vorrebbe dormire per tutto il giorno. In pochi secondi non sente più il rumori dei clacson in lontananza o le voci delle persone, ma solo il leggero tocco del vento e il delicato suono delle foglie degli alberi e del prato mossi dall’aria. Socchiude gli occhi e si fa trasportare dal silenzio. Poi li chiude, ma non sogna niente, pensa al niente.

Blade..

Si rialza e riapre svelto gli occhi. –C-chi è stato!?- si chiede, girando la testa a destra e a sinistra per capire chi fosse. Non può essere stata la sua testa, ma non c’è nessuno intorno a lui. Cerca di fare finta di niente e con calma si stende di nuovo  per riprendere sonno, ma ecco che risente un sibilo, poi il freddo.

Stiamo arrivando Blade.. e siamo affamati..

Questa volta il riccio non può trattenere un urlo di paura. Si rialza daccapo e si gira continuamente da tutte le parti. Si guarda intorno, da dietro gli alberi, persino da più lontano, ma non c’è nessuno.

Quella che sente è una voce, ma è come se avesse l’eco o ci fossero altre a dire le stesse e identiche parole, ma le sente in testa e sente le loro presenze. La loro voce è così inquietante che ogni loro sillaba ti entra nella pelle e ti fa tremare tanto da farti venire la pelle d’oca.

Si tiene le mani sulla testa, continuando a scombinarsi i capelli per cercare di scacciare quelle voci. Ma è inutile, sente ancora la loro presenza, le loro risate, quelle quattro parole.

Blade.. aiutaci a venire a casa, siamo affamati! Stiamo arrivando e siamo affamati!!

Ma dopo quell’ultima frase, ecco che lo voci non si fanno più sentire. Stanno arrivando.. e sono affamati? Allora non è per niente un caso. È la stessa e identica frase dell’incubo di Sonic.

-O Caos.. devo avvertire gli altri e subito!- il panico pervade il riccio castano, ma prima che potesse fare qualunque cosa, una enorme folata di vento lo colpisce. È un forte vento molto anormale, visto che prima non era così forte. Si mette una mano vicino agli occhi per non sentire il vento nelle pupille, ma subito si sente qualcos’altro. Un fischio, un fischio molto lungo e acuto. Non riesce a capire da dove proviene, ma per rispondergli qualcosa gli passa da sopra la testa. Dalla sua sinistra in alto, si può ben vedere uno strano oggetto che squarcia il cielo, come una piccola cometa. Non si capisce cos’è, ma va a un’alta velocità. Con lo sguardo Blade segue il fascio. Va sempre più giù, a occhio e croce fino ai livelli di un grattacielo di città. Si fionda sempre più a destra e il riccio per un attimo non riesce più a vederlo per colpa dei palazzi, ma riesce a vedere la catastrofe. Una gigantesca esplosione si fa sentire e una forte onda d’urto arriva e oltrepassa i giardini. Dura per secondi, anche se sembrano minuti, in tutte le vie si sentono i rumori degli allarmi delle case e delle macchine, le scosse a terra sono continue, qualcosa persino si sente cadere e crollare e tutta la gente strepita e urla dal panico.

Gli addetti alla sicurezza del parco intimano i visitatori ad andarsene e Blade fa lo stesso seguendo la folla che si accalca all’uscita, anche se prima si svuota la boccetta di liquore e se la versa tutta nella sua fidata fiaschetta. L’onda d’urto però si è fatta sentire ovunque: molte delle sbarre in ferro dell’entrare del parco sono piegate a metà, molti vetri delle finestre dei palazzi si sono rotte, gli allarmi delle macchine e dei palazzi si fanno ancora sentire e si sono formate moltissime crepe su tutto il marciapiede e sui palazzi del quartiere. Se l’impatto è arrivato anche qui, figuriamoci al luogo dello schianto, ci riflette Blade. Il riccio però non vuole rimanere lì o andarsene senza far nulla, si rimette a correre con uno scatto fulmineo. Continua a pensare, ed è sicuro che c’entrano loro. L’incubo di Sonic, il suo allontanamento, le voci e adesso questo. Che possa c’entrare Eggman? Questo non può saperlo, ma l’importante adesso è salvare qualche vita.

Nel cammino però, vede affrettarsi molta gente che ritorna nelle loro abitazioni, o per malsana curiosità che si incamminano nel centro per vedere cosa è successo. Varie voltanti di pompieri, polizia e paramedici si affrettano come lui ad arrivare sul luogo, mentre altre pattuglie cercano con le buone di bloccare i passaggi e convincere la folla di tornare alle loro case.

Continua a seguire il fumo in lontananza che si vede sempre più esteso nel cielo. Più si avvicina e più sente la puzza del fumo e il suono della gente che urla disperata. Corre sempre più veloce, taglia la strada, scavalca le varie volanti, fa parqour sui muri, ma ecco che arriva.

Come poteva immaginarsi, la situazione lì era drammatica. L’esplosione non aveva provocato solo l’onda d’urto e le scosse di prima, ma ha anche formato intorno una debole coltre di nebbia nera, sicuramente dovuto alla polvere e al fuoco e non serve dire che è tossica e irrespirabile. Le strade sono distrutte e bruciate, così come le decine di volanti date a fuoco dall’impatto. Da dove era caduta quella meteora, aveva lasciato dietro di se una fascia di distruzione di metri se non chilometri, largo circa dieci quindici metri. In mezzo alla strada si possono notare anche delle buche, profonde quanto l’altezza di un mobiano. Due o tre vie sono vittima del colpo e almeno cinque palazzi sono danneggiati, ma sembra che i pompieri riescano a contenere le fiamme. Ma purtroppo i feriti sono a decine, anche se i paramedici stanno facendo di tutto per curare i feriti,  molti sono gli ustionati e tanti altri sono attaccati a un respiratore, stesi su una barella pronti ad esser portati via a un ospedale vicino.  A nulla però servono i tentativi della polizia di fermare gli altri cittadini, che in massa entrano in quella piazza bruciata per vedere nella polvere ciò che resta di quella via. Molti sicuramente vogliono cercare qualche loro amico, qualche loro familiare che in quegli attimi era lì, ma in una situazione così come si può capire qualcosa. Le persone sono tutte intorno a lui, mentre Blade rimane fermo come una candela, scioccato e del tutto impotente. Non sa dove sbattere la testa, si sente debole e in preda di svenire in un qualunque momento. La puzza di carne bruciata e di tutte quelle voci lo stanno facendo sentire male.

Blade.. questo è solo l’inizio. Stiamo arrivando.. Stiamo arrivando!!

Di nuovo quelle voci.. ma cosa vogliono. le orecchie gli fanno sentire qualcosa. Da dietro una fitta polvere, si scruta una figura a chiunque riconoscibile. Tutti per qualche strana ragione fanno silenzio, facendo sentire solo il forte rumore di passi di quella persona.

Passo e sguardo fiero, occhi intensi color smeraldo e un pelo blu marino coperto da un po’ di terriccio e polvere. Dopo quella notte, lui era tornato, con tanto di una entrate in scena a dir poco distruttiva. In quel preciso momento Blade avrebbe voluto andargli incontro, ma continua a farsi delle domande: perché è così calmo? Perché solo adesso torna? E subito si fa un’altra domanda poco rassicurante: che sia stato lui a combinare tutto questo? Non sa cosa fare o pensare, ma sente qualcosa di strano nell’aria. Più precisamente in Sonic, perché a guardarlo bene sembra che abbia una faccia più sorridente e divertita del solito, quasi quasi il suo sguardo lascia un qualcosa di inquietante. Che sia il suo istinto che finalmente si fa sentire? Ma il riccio vuole lasciar fare, ascoltando il suo piccolo dubbio e rimanendo in disparte.

A differenza sua però, a migliaia si stanno ammucchiando sulla strada per vederlo e implorarlo di aiutarli. Non se ne era accorto Blade, ma oltre alle volanti di prima, molto passanti avevano preso in mano una videocamera per filmare l’accaduto e sul luogo erano arrivate molte altre volanti di set televisivi e di radio per intervistare i sopravvissuti, anche se adesso sono in quel momento a filmare Sonic in diretta. Tutti a vederlo, ma molti hanno paura di avvicinarsi, titubanti di vedere il loro eroe ergersi in una situazione così difficile. Ma cosa strana, tra tutti si fa avanti solo una riccia verde di almeno quindici anni, molto curiosa di vedere di fronte il più grande eroe di tutta Mobius.

-Signor Sonic, per favore ci aiuti. Non trovo più i miei amici.- implora la bambina al suo eroe. Sonic però non fa una piega e continua a guardare solo gli altri spettatori, senza neanche incrociare lo sguardo di lei.

-Signor Sonic?- continua lei, non capendo In quell’attimo Sonic si gira verso la bambina, ma tutto quello che fa è prenderle le mani affettuosamente e limitando un leggero sorriso, senza proliferare parola.

-P-perché è qui?- continua a domandare confusa.

Non dice ancora nulla, mantenendo una strana calma. Le stringe di più le mani e infine da lontano si sente una sola parola: -Sangue.-

Da lì Sonic stringe il polso della bambina e la tira a se con fare poco rassicurante.

La riccia è confusa e per prima cosa, inizia a guardare dritto negli occhi il riccio blu. Non si sa il motivo, ma subito la giovane inizia a tramare, a lacrimare, a chiedere a Sonic di fermarsi. Il riccio blu, di canto suo, continua a guardare la bambina con aria divertita, quasi sadica. Nel vedere quella ambigua scena, Blade non può fare a meno che provare a fermarlo, prima che la situazione degeneri. Le urla della bambina lo convincono sempre più a farsi avanti, ma difficilmente, perché tutte le persone si sono ammassate tutte di fronte a quei due, restando ferme a guardare confusi e impotenti la scena.

Nel frattempo che il riccio castano tenta di affrettarsi nello scavalcare la folla, Sonic tiene ancor più stretta la piccola riccia, ma stavolta le prende la testa con entrambe le mani. All’inizio le accarezza pian piano le guance con le mani, come per rassicurarla, ma lei continua a svincolarsi, a chiedere aiuto alle persone di farlo smetterle e di staccarla da lui.

Ma infine, ecco che tutto terribilmente crolla.

Sonic stringe con forza la testa della bambina e con i pollici, inizia a premerle gli occhi con una furia smisurata. Le unghie pian piano trafiggono le pupille e spinge sempre di più in avanti i pollici, mentre la sua vittima tira urla talmente stridule da potersi sentire in tutta al città. Più preme gli occhi e più le guance di lei si tingono di rossi, un fiume di sangue esce dai suoi occhi ma lei continua a chiedere disperatamente aiuto a tutti e a tentare degli ultimi disperati tentativi di staccarsi dalle grinfie del mostro che le stava facendo del male. Ma nessuno muove un dito, tutti sono presi da panico, increduli che il loro grande eroe stia uccidendo una piccola riccia innocente di fronte a tutti, come se fosse un atto di violenta e pura follia. Il viso della ragazza è ormai lordo del suo sangue e Sonic ha i guanti, il petto e parte della faccia sporchi del sangue della sua vittima. Un ultimo urlo, poi il mostro con una forte velocità delle mani, girò il collo della riccia per novanta grandi due volte, rompendolo di netto. Il rumore di un collo spezzato, il tonfo di un cadavere che si accascia al suolo e il sangue che sgorga da due enormi fori dove c’erano qualche secondo fa, degli splendidi occhi color cobalto. Il silenzio regna tra gli spettatori, ma il tutto si rompe di nuovo con una risata, la risata di quell’assassino. Ogni singola persona è spaventata e tutti fanno un passo indietro, mentre Blade è l’unico a rimanere fermo immobile, ancora incredulo a ciò che vede. Sonic continua di suo canto a ridere di nuovo, puntando il dito verso di loro.

-È inutile, oggi non scapperete da me.-

D’un tratto Blade, a sentire quella voce, si riprende dal leggero shock e in quel momento vuole fare solo una cosa: scappare.

-Cosa cavolo fate ancora qui!? Scappate!!- urla strepito Blade, terrorizzato come gli altri e per niente intenzionato a voler sfidare quel mostro.

Non lo fanno attendere e tutti iniziano a scappare via, scattando, urlando e senza voltarsi indietro. Non solo quelli del posto, ma anche l’intera città. Ovunque tutti si chiudevano in casa e scappavano dal posto con l’aiuto della polizia, mentre medici e poliziotti cercano di fare ancora il loro dovere.

Tutti continuano a scappare più velocemente possibile, mentre Sonic lo insegue camminando molto lentamente a passo tranquillo, tenendo quell’inquietante sorriso stampato sul volto. La polizia tenta di fermarlo e iniziano a spararlo senza esitazione, ma piuttosto che schivare le pallottole, Sonic riesce a fare l’impossibile. Alza semplicemente la mano destra e ferma tutti i colpi di pistola e quando i poliziotti finiscono le cartucce e i colpi in canna, Sonic con un piccolo gesto di dito glieli rispedisce tutti, uccidendoli.  Pur se correndo, Blade vede tutta la scena, incredulo a ciò che ha visto, ma quello che non si aspettava è che improvvisamente scomparve dalla vista e senza che se ne accorgesse, lui si trovò proprio di fronte a tutti loro. Velocemente uccise un altro, il primo che incrociò il suo guardo, trapassandogli il petto con una mano. Non serve dire che tutti erano increduli, più si spaventavano e più Sonic se la rideva. Senza alcun problema, riesce a strappare il cuore del malcapitato con la sola forza di una mano, facendo vedere in bella vista il cuore ancora pulsante e grondante di sangue.

-Adesso, Divertiamoci su.-  A quella frase, lasciò l’organo a terra e poi si mostrò a tutti loro, cambiando quasi del tutto il suo aspetto. Il suo colore blu naturale divenne più scuro del solito, pur mantenendo gli schizzi di sangue delle sue vittime sul suo pelo. I suoi guanti iniziano a gonfiarsi e a strapparsi, facendo vedere chiaramente dei lunghi artigli. Ma è il viso la sua parte più inquietante. Il suo sorriso a trentadue denti si trasforma, facendogli crescere dei denti molto più a punta del normale e si formano delle grosse zanne e tutti  i suoi denti diventano più affilati. Gli occhi, diventano pura rappresentazione di Oscurità: i bulbi da bianchi diventano neri, dei gelidi e freddi bulbi neri, che a guardarli ti fanno chiedere se siano davvero degli occhi. I suoi iridi, da degli accesi verde smeraldo si colorano di rosso, un rosso sangue acceso che si uniscono alle sue pupille, come se illuminassero il nero che li circonda, come degli inquietanti fanali. E infine dai suoi occhi, sgorga il sangue, che pian piano macchiano le sue guance.

È come un ombra: scompare e ricompare dove vuole. Puoi pure allontanarti di chilometri, ma lui ti rintraccerà sempre e ucciderà senza alcuna esitazione.

Al termine della sua trasformazione, rimane fermo a fissare le sue vittime, aspettando solo che loro tentino di fare la prima mossa.

-La caccia ha inizio.- Scompare di nuovo sotto un alone di oscurità e riappare dietro la folla, uccidendo una donna sgozzandola con le unghie. Mentre quella povera ragazza muore lentamente inginocchiata dal dolore con le mani al collo, gli altri si dividono e ognuno spera di scappare il più possibile da quel mostro. –È tutto inutile- ogni volta lo ripete, con la sua voce profonda, cupa, come se fosse marchiata dalla malvagità. Non gli serve muoversi, scompare nell’ombra e riappare davanti alle sue vittime e le uccide. Le sgozza, le strappa via le interiora, le acceca, li trucida, le sbrana con i suoi denti e li riduce in pezzi, in tanti piccoli pezzi. Ma è solo il suo inizio di spettacolo. Dopo aver ucciso almeno una trentina di persone e pitturato abbastanza i muri e le strade di sangue, si alza in cielo lentamente. Guarda con suo solito sadismo e con le mani, accende dall’aria con un semplice schiocco di dita delle grandi sfere di fuoco e alza verso il cielo varie carcasse di macchine, voltanti, metallo e persino ciò che resta delle sue vittime. Tutta la folla, ancor più terrorizzata è al momento ignara della prossima mossa di Sonic e di ciò che la aspetta e guardano il loro ex eroe con pietà, supplicandolo in lacrime e pianti di smetterla e risparmiarli.

 

- Non serve che mi guardate così. Acclamatemi come vostro nuovo Dio. AAHAHAHA!!!-

Come ci si poteva immaginare, non ha pietà. Una pioggia di fuoco e metallo cade sulle teste di quegli innocenti. Lui è come un direttore d’orchestra: sta decidendo lo svolgersi del concerto. Con mira quasi infallibile, ne colpisce a decine, a centinaia, fa piazza pulita ad uno ad uno. Le carcasse delle macchina e qualsiasi oggetto pesante schiacciano come frittelle le persone, tingendo ancor di più le strade di rosso, mentre tante lingue di fuoco fanno la loro parte, avvolgendo e bruciando senza sosta tutto e tutti. Le strade continuano ad essere pitturate dal sangue e decorate dai loro organi, mentre Blade non guarda niente e continua a scappare a testa basta, finché non sente qualcosa da dietro le spalle. Una di quelle carcasse d’auto lo raggiunge, rotolando e vicino a schiacciarlo. In quel momento il riccio si sente bloccato, non fa nulla. Ma all’ultimo sguaina finalmente la sua fidata spada, puntandola verso in basso a due mani nel tentativo di difendersi dall’impatto. Una mossa a dir poco stupida e il colpo lo fa sbalzare, perde la spada e finisce da sotto una buca, sentendo di nuovo il dolore nelle ossa e per chiudere le sue speranza, la macchina si ferma esattamente sopra di lui, quasi schiacciandolo.

Il sangue in testa, le ferite e la possibilità di qualche vertebra storta, non gli avrebbero comunque dato la grazia di svenire e fargli smettere di guardare e sentire quell’inferno. La sua vista è appannata e a malapena riesce a vedere qualcosa da sotto uno spiffero della macchina. Non riesce a muoversi per il peso della morsa, ma può, a suo malgrado, vedere e sente ogni secondo di quel massacro. Esplosioni, schizzi di sangue e le urla strazianti delle persone che seppur erano minuti, duravano ore. Tenta in tutti i modi di liberarsi, di togliersela di dosso, ma più tenta di sforzarsi e più le sue ferite le sente allargarsi.

Improvvisamente però, scese il silenzio. La sua vista è ancora semi appannata e il sangue gli cola sulla fronte, ma riesce a vedere ciò che rimane. Schizzi di sangue dipingono tutte le strade, tutti i muri, tutti i palazzi. Il fuoco continua a divorare tutto e tutti, mentre a centinaia sono i corpi accasciati al suolo, lasciati a bruciare e a diventare cibo per i corpi. Il silenzio regna quasi sovrano in città, eccetto per qualche urla che di tanto in tanto, si sentiva da lontano. La vista è sempre appannata, ma qualcosa vicino a lui vede sentire. È sempre una ragazza, una volpe argentea che continua a chiedere aiuto, rannicchiata per terra e a tentare continuamente di rialzarsi. Blade ritenta di nuovo di liberarsi e stavolta risente la forza nelle braccia. Forse con un po' di fortuna può uscire. Ma prima di fare un'altra mossa, sente qualcosa volargli intorno. Poi un leggero tonfo di piedi, che atterrano proprio di fronte allo spiffero che Blade vede tutto. È proprio Sonic e purtroppo, sa cosa aspetta la ragazza. Rimane fermo, a vedere tutto. Sonic guarda la ragazza, mentre lei le implora di fermarsi. Sonic la prende, alzandola per il collo con una mano. La guarda quasi con indifferenza, mentre lei continua a piangere, ma fin troppo stanca e debole per poter reagire. Con l'altra mano Sonic la inizia a dilaniare lentamente, mentre lei strepita a malapena dal dolore. Inizia dal petto, gli occhi e poi la gola e il tutto finisce in un bagno di sangue. Sonic la lascia andare, si gira e a passo tranquillo si allontana dal loro, continuando a ridere sadicamente come dall'inizio.

 

Quando ormai era sicuro che se ne era andato, Blade si sforza a uscire. Con calci, pugni e con una forza fuori dal controllo, il riccio esce dalla macchina, facendola ribaltare dall'altra parte e uscire pieno di lacerazioni profonde e con il fiatone.

 

 

Quel piccolo corpicino martoriato giace proprio di fronte a lui, nello stesso punto dove suo fratello l’aveva squartata ancora viva senza alcuna esitazione. Blade non c’è la faceva a guardarla, anche se poteva distogliere lo sguardo verso da tutt'altra parte, ma non si può di certo dire che il resto sia meglio. Il dolore alla nuca e alle tempie si fanno sentire, lo stomaco lo sente su e giù, ma non riesce a resistere e rigurgita tutto. Il senso di colpa si fa sempre più sentire nell’animo del giovane, troppo in colpa per non essere riuscito a salvare nessuno e di non averlo affrontato a viso aperto, nascondendosi sotto la carcassa di una macchina. Adesso chiederebbe di svenire, di sfogarsi e scoppiare a piangere, ma non riesce a fare neanche questo e deve sorbirsi non solo tutte le ferite che ha adesso in corpo, ma anche lo voci di strepiti e urla delle persone che sente ancora nella sua testa. Oltre al vomito e al respiro che si fa meno sentire, Blade urla come ultimo atto di disperazione.Il suo urlo riecheggio forte in tutta la città devastata. Sconvolto, afflitto, si sente per la prima volta colpevole e inutile. Tutti gli ematomi e le tante ferite e cicatrici che ha sul corpo non sono niente paragonati al dolore che sente in questo momento nel cuore e nella sua mente. Continua bloccato e muto, inginocchiato sulla strada, lo sguardo perennemente verso il basso, tremante come una foglia e ancora sporco dalla testa ai piedi, del sangue suo e di tante altre persone morte proprio accanto a lui.

 

-È un incubo, è un incubo, è solo un brutto incubo..-

 

Non è più il riccio blu che salvava tutti, adesso invece è un essere folle e sadico, che si diverte a uccidere le persone e che non si fa alcuno scrupolo nel cavare gli occhi a una bambina innocente di fronte a centinaia di persone, o che si diverte a torturare persone e a sventrare vive come pesci. Deve aver ottenuto anche qualche nuovo potere, di certo quella enorme forza e la capacità di volare non le aveva prima Sonic. Sono loro, non sa ancora chi sono, ma se Sonic ha ottenuto tali poteri, allora devono avere dei poteri a dir poco fuori dal normale.

-Devo andarmene..  devo andare. Devo.. fare qualcosa alla svelta.- finisce il riccio, desideroso solo di andarsene da questo incubo. Anche se tremante come una foglia e pieno di lividi, non lo avrebbeto di certo fermato, almeno per il momento. Si rimise in viaggio, tornando indietro dagli amici di Sonic, lasciando dietro di se l’inferno scatenato da quella bestia dagli occhi rossi.

 

 

 

CONTINUA..

 

 

 

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Capitolo 6
*** Tornerò GIURO ***


LAVORA

CAPITOLO BHO
-Ma dove so finito!?-

 

Allora ragazzi era il momento di farmi risentire dopo questo ENORME periodo di assenza. Tra promesse non mantenute e problemi di tutti i generi era giusto almeno che mi facessi rivedere su efp per spiegarvi in queste righe cosa sta accadendo.

 

Per iniziare, perdonatemi davvero, ve lo sto dicendo con il cuore in mano, ma sono successe davvero una serie di eventi che mi hanno incasinato mentalmente, se non aggravato le mie giornate in generale e la mia salute.

Primo fra tutti, quello che mi è accaduto appena una settimana fa, ovvero che il mio pc si è bruciato. Per chi non lo sapesse sono un appassionato giocatore di League of Legends nel tempo libero e visto che non voglio togliere tempo allo studio le uniche ore in cui posso giocare è la notte tardi e la sfiga mi è stata amica, perché il 30 di novembre c’è stato un calo di tensione proprio mentre giocavo, quindi l’Hard Disk è andato a farsi benedire compreso tutti, ma dico TUTTI i sistemi interni. Conseguenze? Il mio lavoro sulla storia e sul libro (si, da tre anni sto mandando avanti la scrittura di un mio libro) sono andati completamente perduti. E la cosa peggiore è che nel periodo di novembre mi era tornata l’ispirazione per questa storia e quindi non ho MAI preso l’iniziativa di salvare quei dati su un Hard Disk esterno. Quindi ho perso questo capitolo, parte del settimo e ben settanta pagine del mio libro: al momento sono con la pezza al culo raga. -.-‘ Per non parlare della mia situazione attuale che tra scuola, e vi ricordo che io quest’anno ho gli esami quindi per me non è cosa facile, la mia salute che peggiora sempre di più e i momenti in cui o voglio non fare niente o fare assolutamente niente e annegare nell’alcool.

Quindi colleghi, spero di essere stato chiaro. Ma rammento una cosa: questa storia avrà una fine! Non so se riuscirò a fare qualcosa ma prometto che entro la fine dell’anno riuscirò a fare qualcosa di concreto.

Infatti solo ieri ho scaricato buona parte dei miei vecchi programmi e ripreso i vecchi capitoli per fare quel leggendario riadattamento del testo per renderli più simili a quelli del quarto capitolo e ho ripreso mano allo schema dei capitoli della storia per dare una qualche miglioria.

Spero che comprendiate i miei disagi e ci vediamo.. quando capita.

Vostro scrittore,

Blade the KnightRevenant (si, questa è la terza reincarnazione dello scrittore, prova che non morirò tanto presto.)

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