Il sole sorge a est di slice (/viewuser.php?uid=41375)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Uno ***
Capitolo 2: *** Due ***
Capitolo 3: *** Tre ***
Capitolo 4: *** Quattro ***
Capitolo 5: *** Cinque ***
Capitolo 6: *** Sei ***
Capitolo 7: *** Sette ***
Capitolo 8: *** Otto ***
Capitolo 9: *** Nove ***
Capitolo 10: *** Dieci ***
Capitolo 11: *** Undici ***
Capitolo 12: *** Dodici ***
Capitolo 13: *** Tredici ***
Capitolo 14: *** Quattordici ***
Capitolo 15: *** Quindici ***
Capitolo 16: *** Sedici ***
Capitolo 17: *** Diciassette ***
Capitolo 1 *** Uno ***
Buonaseraaaah!
Sono viva, sì. Nessuno se lo stava chiedendo, ma sono viva lo
stesso... A proposito di certezze. uu Primo: non ci saranno
titoli, solo prompt con relativi numeri. Cosa di cui vado fiera e per
cui sono fiera di me, visto che è prima una pura coincidenza e
solo dopo un espediente per evitare di spremermi le meningi.
*grin* Secondo: sono tutte parte della stessa storia, ma non c'è
ordine temporale. Terzo: mi prude una spalla.
Il
contaparole è questo.
Questa
raccolta ha partecipato al contest flash “La corsa delle
ventiquattro ore” indetto su Torre di Carta ed è
vincitrice del premio qualità
Il
sole sorge a est
#16
Giostra
Appollaiato
sul tetto di uno stand, un ANBU osserva il festival attraverso la
maschera bianca. Di sotto, davanti a una giostra piena di adulti e
bambini, Iruka lo osserva, prima di trattenere il respiro; poi fili
di chakra arrivano dal niente a comprimere le persone contro la
struttura, generando panico. Due ANBU si lanciano verso di lui e
Iruka corre, scocciato ma preparato all'eventualità: uno
riceve una bomba di fumo viola addosso, l'altro prende un vaso di
fiori in testa. Rilascia il clone che aveva messo sul tetto con il
vaso e continua a correre fin quando non si lancia dalla
scarpata. Chiude gli occhi e sospira, elettrizzato, mentre cade
nel buio.
110
parole
#4
Innocente sensualità
Iruka
si ferma di botto, combattendo per nascondere la sorpresa. “Bel
colore!” dice, prima di riprendere a camminare. Sull'altra
sponda del fiume, Kakashi, sporco sulla pelle e sui capelli di una
roba viola che non vuole andarsene, mette le mani in tasca e gli
lancia un'occhiata disinteressata, mentre il ricordo della figura del
ragazzino che si staglia nel buio della notte, con le luci del
festival a illuminargli le spalle, gli riporta addosso un po' di
quello strano formicolio. Qualcosa lo smuove anche lì, si
aggroviglia nello stomaco e corre veloce nelle vene come quando è
in missione; ma c'è di più, lo sente, solo non saprebbe
mettere il dito su cos'è.
110
parole
I
luoghi e i personaggi non mi appartengono e non c'è lucro,
porca vacca.
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Capitolo 2 *** Due ***
#7 Parco in
autunno
“Concentratevi
sull'insieme,” urla Iruka, per farsi sentire dalla classe
sparpagliata nel parco. “Respirate.” Trenta minininja
si tendono in attesa del momento giusto per compiere l'esercizio, poi
una foglia si stacca dall'albero vicino al maestro e lui, nell'esatto
istante in cui avrebbe scagliato un kunai per trafiggerla, muove la
testa. Non succede nulla, ma Iruka rimane con le mani dietro la
schiena a dare indicazioni, sicuro che ognuno dei suoi studenti abbia
colto la dimostrazione. “La tempistica è importante
quanto la posizione,” dice, abbaiando come un generale, “se
siete sbilanciati non otterrete lo stesso risultato,” continua,
dando le spalle alla panchina su cui Hatake fa finta di
leggere. Sospira, esasperato.
106 parole
Dico, Iruka è
un figo, no? E secondo me è pure molto preparato, insomma, se
non lo fosse non insegnerebbe alle nuove generazioni, quindi sarebbe
un ottimo jounin. Certo, poi uno deve volerlo e prepararsi, dare un
esame e passarlo, essere disposto a cambiare carriera e a uccidere,
ma credo che se non fosse per queste ultime due Iruka potrebbe
provarci - duh! secondo me, riuscirci!
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Capitolo 3 *** Tre ***
#3
Guardiano notturno
Iruka
piange solo la notte. Allora non si sforza molto di nascondere i
singhiozzi, solo il giusto per non allertare il personale
dell'ospedale. Rimane sdraiato sulla pancia, perché così
gli è stato ordinato, ma tiene la testa affondata nel cuscino
e i pugni stretti. Di giorno risponde alle domande, sorride e
permette ai medici di prendersi cura del grosso squarcio sulla sua
schiena. Di notte si lascia andare perché è più
ferito di come sembra eppure, nonostante tutto, la presenza sul tetto
di fronte alla sua camera ha un sapore bambino di dolce fiducia e
tenera sicurezza.
Kakashi
ha il libro aperto, ma Iruka comincia a chiedersi se lo legga mai
davvero.
110
parole
Sono
molto indecisa: questa cosa mi piace, è solo che quella frase
lì, l'ultima, è davvero molto staccata eppure fin
troppo appiccicata, stona, non la volevo così. Però poi
non è che sappia come rimediare, eh. uu La guardo e la
riguardo, le leggo e la rileggo e lì finisce tutto il mio
affanno. In compenso starnutisco come se non ci fosse un domani.
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Capitolo 4 *** Quattro ***
#22 Offrire un
drink
Iruka arriva trafelato anche
al locale. È sempre di corsa, non vede perché sia così
sorprendente il fatto che lo sia anche quando vuole bere. Durante
l'esame dei chuunin ha un programma stretto per l'intera settimana e
anche rilassarsi deve farlo velocemente. Si siede sullo sgabello,
mentre fa un cenno col capo al barista e si porta la borsa in grembo,
dopo prende a rovistare tra compiti, fogli e cancelleria varia perché
sa di avere giusto qualche ryo... Davanti a lui viene poggiata una
birra, si volta esterrefatto e si trova a fissare il profilo di
Kakashi, intento a occuparsi del proprio drink. Sospira, alza il
bicchiere alla sua salute e beve. Finalmente.
109 parole
Mi sembra di vedere
qualcuno... uu Qualcuno che non ha un cazzo da fare e riesce a essere
di corsa lo stesso, che perde tempo e poi si lamenta che non ne ha
più, qualcuno tipo me. *coff* Ma mica mi disegnano così,
è che lo faccio apposta!
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Capitolo 5 *** Cinque ***
#6 Origami
Kakashi aggrotta la fronte
quando un succo appare sul suo banco, poi alza la testa dall'origami
che ha appena finito. Kyomi sensei gli sorride. “Kakashi
chan, dovresti provare a guardare oltre.” Quel suffisso
usava infastidirlo, ora non importa più perché Kyomi
sensei gli piace: lo tratta come un bambino e non si aspetta un bel
niente da lui. Le lancia un'occhiata circospetta, ma lei
prosegue. “Non c'è un altro animaletto che ti
piacerebbe fare?” Kakashi guarda l'origami a forma di cane
tra le sue mani e poi il banco pieno di esemplari simili. Mezz'ora
dopo il suo delfino fa sorridere Kyomi sensei e lui si beve il succo
per nascondere l'imbarazzo.
107 parole
#10 Rimboccare
le coperte
Iruka si siede sul
letto e tiene gli occhi bassi. Ha paura e si vergogna di averne. La
mamma sta ancora rovistando nell'armadio, quando un lampo gli macchia
la vista di bianco. Lui trattiene il respiro e il suo cuore rimbomba
forte in tutta la cameretta, poi arriva il tuono, perciò si
infila velocemente sotto le lenzuola. “Iruka chan, guarda
chi ho trovato!” Iruka abbassa le coperte il necessario a
far sbucare gli occhi, ma poi le butta via per allungare le manine
sul peluche. “Questo è Nakama, ti terrà al
sicuro.” Iruka si sveglia più volte, quella notte, ma
quando lo fa ha con sé il suo cagnolino e può tornare a
dormire.
109 parole
Kyomi significa
attenzione, interesse. Nakama significa amico, compagno. Non so
come mai, ma ho sempre pensato che doveva esserci qualcuno che
trattasse questi bambini prodigio come dei bambini a cui dare il suo
succo, dopo la lezione di origami. Immaginatevi Itachi da piccolo
quanto poteva essere cucciolo con quegli occhioni neri e le manine
strette sul cartone, mentre faceva rumore perché il succhino
era finito! Secondo me sua madre gli dava milioni di succhi, **solo
per vederlo lì che li beveva: stai fermo sulla tua sedia, per
mamma. (Oddio, penso che scriverò
una ff su questa cosa! XD)
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Capitolo 6 *** Sei ***
#5 Orchidee
Il dieci ottobre è un
giorno cupo e la risata di Naruto è giusta in modo quasi
doloroso. Il panorama distrae Iruka, ma il ragazzino lo riporta lì,
sulle teste degli Hokage, raccontandogli della volta in cui lui e il
suo team hanno cercato di togliere la maschera al loro sensei. “Iruka
sensei,” lo chiama Naruto, “per chi sono quelle
orchidee?” Lui si guarda in grembo, ricordandosi dei fiori.
Sorride. “Ne vuoi una anche tu?” Naruto la prende
senza pensarci, è silenzioso per un lungo attimo, poi
annuisce, e la poggia lì, sulla testa del Quarto. “La
lasciamo qui, eh, per lui,” dice, e a Iruka si costringe la
gola.
105 parole
#14 Tramonto
in solitudine
Il cimitero è deserto
a quell'ora, le ombre sono lunghe e l'aria fresca, non ci sono altro
che uccellini e malinconia. Iruka poggia un'orchidea a suo padre e
poi, un passo più là, una a sua madre. Si siede e li
saluta, raccontando di un bambino biondo che ha compiuto gli anni e
di uno adulto che li ha seguiti tutto il tempo affinché le
occhiatacce rimanessero solo quello. Il vento passa tra gli
alberi, avverte i brividi sulla pelle, i ciuffi che si muovo per
liberarsi dalla sua coda alta, sorride e dice a sua madre quanto
anche a lui è parsa una cosa molto dolce.
106 parole
Immaginatevi fare
il compleanno e non avere nessuno con cui festeggiarlo, magari non
avere niente da festeggiare, adesso immaginatevi tutto questo e in
più di essere circondati da gente depressa e arrabbiata che
vorrebbe prendervi a pedate. Non è bello.
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Capitolo 7 *** Sette ***
#17 Pupilla
Iruka sta parlando dell'uso
dell'uovo nella loro cucina, quando si accorge che sono passati alla
foresta della morte. “Che fine hanno fatto le uova?”
biascica. Kotetsu lo guarda storto. “Quali uova? Ti sei
bevuto il cervello?” Iruka ride. “Tu ti sei
bevuto il cervello!” “No, tu... Quanto abbiamo
bevuto?” “Troppo.” Quella voce profonda fa
voltare entrambi, l'iride scura cattura l'attenzione di Iruka perché
gli è sembrato di distinguere la pupilla e invece era convinto
che l'occhio di Kakashi fosse nero. Si avvicina e inclina la testa di
lato. “Mh,” dice, “hai la pupilla nera...”
che non era proprio quello che voleva dire. Poi quell'occhio
sorride e lui si sente un po' meno idiota. Anche se non dovrebbe.
107 parole
Ah, che spasso
quando tu sei alticcia e la persona con cui parli no! Alcune delle
migliori sessioni di risate - perché io prendo gli
appuntamenti, mi siedo e rido (Oh!) - l'ho fatte così. Diventa
nasty se quello sobrio è incazzato, eh, perché lui va
più veloce di te ed è uno scontro impari; veramente
scorretto! Comunque, non è il caso di Iruka - notare come
l'autrice si sia dimenticata di essere qui per parlare della drabble.
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Capitolo 8 *** Otto ***
#20 Simulare
La missione è
semplice, ma aggravata dal fatto che non possono categoricamente
essere visti. Rintanati in un vicolo, aspettano che la ronda passi
oltre quando un gatto fa cadere un bidone e il fracasso attira
l'attenzione delle guardie. Il chuunin sente le voci, i peli sulle
braccia alzarsi e il corpo di Kakashi tendersi, accanto a lui.
Raccolto coraggio, appena scorge le ombre allungarsi nel vicolo,
Iruka geme. L'attenzione del jounin ruota immediatamente su di
lui, il nemico si blocca e il silenzio è totale. Iruka emette
un altro gemito, sospira e finalmente i passi e le risatine delle
guardie si allontanano. Quando si volta, qualcosa nell'espressione
di Kakashi lo fa arrossire violentemente.
110 parole
Oh-oh, naughty
sensei! Ho già detto che Iruka è figo? Invece, Kakashi
è talmente dentro al tunnel che la sua risposta a tutto è
uccidere. -.-
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Capitolo 9 *** Nove ***
#24 Sbadiglio
La serata è lenta ma
piacevole. “Genma!” urla Raido, “tocca a
te!” Lui sbuffa, muove una delle tesserine del go e poi
torna a guardare Shikaku. “Uffa, tocca di nuovo a te...
Smettila di spiarlo e gioca!” “Ma, dico... come si fa
a essere affascinanti mentre si sbadiglia?” Iruka ride nella
sua birra e deve pulirsi il mento con il polso. Raido sbuffa,
mentre Kakashi si volta a guardare Shikaku, mezzo steso sul tavolo,
dall'altra parte del locale. “Guarda, Genma!” dice il
copianinja, indicando l'uomo, “Guarda com'è bello quando
respira!” “Lo vedo, eh! Cosa credi?” dice il
tokujo, sopra le risatine. Iruka si chiede come possa essere,
annegare in un amore come il suo.
105 parole
#23 Sbronza a
mezzanotte
Genma è un
ubriaco allegro, tira cose ed è molesto con Shikaku, ma alla
fine è il miglior ubriaco della tavola. Aoba e Raido cantano a
squarciagola, per esempio. Kakashi invece sorseggia sake con
calma, Iruka lo ha seguito, abbandonando la birra al terzo
giro. “Secondo me dovrebbe essere colorato,” dice,
fissando il liquido nella bottiglia. “Perché?” “Be'...
Boh!” e poi ride, perché l'occhio di Kakashi brilla e lo
fa sentire leggero. Il jounin sorride, riempiendo il bicchierino
del maestro. “Quindi credi che ci siano additivi
chimici?” Iruka ci pensa seriamente, solo che più ci
pensa e più si dimentica cosa voleva dire. “Cosa
stavo dicendo?” L'occhio di Kakashi brilla un po' di più
e lui scoppia a ridere.
110 parole
#13
Spogliarello improvviso
Iruka è rimasto
indietro, ma gli schiamazzi lo guidano verso il fiume. “Così
non vale...” si lagna, dopo aver scoperto che sono già
tutti in acqua al sicuro. “Iruka! Facci vedere il pisello!”
urla Genma. Lui si spoglia al ritmo di una canzone che un po' si
immagina e un po' canticchia, sfila l'elastico dai capelli, scuote la
testa e riceve fischi e schizzi d'acqua. Poi si volta di schiena, si
abbassa i boxer lentamente facendo ondeggiare i fianchi, quando
arriva a metà guarda dietro, sorride e se li toglie d'un
colpo. Le urla da iene in calore cessano quando si avvicina
all'acqua con i boxer davanti. Adesso protestano. “Eh, sì,
me lo puppate!”
109 parole
Com'è
ubriaco e scurrile, qui, Iruka! Ma io non posso sgridarlo, voglio
dire, non sulle parolacce, sarebbe una barzelletta: il bue che dà
del cornuto all'asino. Eh!
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Capitolo 10 *** Dieci ***
#8 Promesse
taciute
La
mamma gli annusava sempre i capelli mentre glieli toccava per farlo
addormentare, lei diceva di no, ma lui la sentiva che si avvicinava e
inspirava. Quando cresce, Iruka si ricorda che era un rito ricorrente
ogni volta che lei tornava da una missione o aveva temuto per
l'incolumità del suo bambino.
Iruka è ferito, ma è
solo un graffio, mentre la missione è fallita. Kakashi può
dire quel che vuole: lui è responsabile di quel
fallimento. Sospira e raccoglie le ginocchia per poggiarvi la
testa, sconsolato. Il jounin, accucciato davanti a lui, si avvicina
lentamente, tanto che Iruka se ne accorge solo perché lo stava
studiando. Poi lo sente inspirare.
109 parole
Aww... <3
Kakashi ha avuto paura di parderlo? Che dite? Ok, questa
probabilmente è più adatta per un altro prompt, ma
promesse taciute, implicite, ce lo facciamo stare, dai. Eh? Sì,
dai. *fa tutto da sé*
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Capitolo 11 *** Undici ***
#19 Puntura di
zanzara
“Pensala come una
puntura di zanzare!” “Mi danno fastidio anche
quelle.” “Sì, ma non hai paura di loro...
Vero?” “... No!” “Bene! Bene!
Visto?” “No, non vedo niente con la tua mano
sull'occhio.” “È giusto così, devi
concentrarti.” “Sì, sensei!” “Adesso
smettila di prendermi per il culo e visualizza la zanzara...” “Posso
schiacciarla?” “No. Sii serio.” “Lo
sono.” “E allora perché ridi?” “La
fobia mi ha procurato una paresi.” “Dai, Kakashi,
concentrati: non sentirai niente, è solo un minuscolo
aghettino!” “Minuscolo? Minuscolo?? Lasciamo
perdere... L'ho fatto l'anno scorso, questo vaccino, perché lo
devo rifare? Cos'è, un maledetto compleanno? Un anniversario?
Un'imposta, un memoriale, un raduno, un'assicurazione, che cazzo
è?” “Non ho capito perché non ti sparano
un dardo mentre dormi.”
104 parole
Kakashi, secondo
me, è belenofobico. L'ho sempre pensato, perché, let's
face it, non è possibile essere belli, forti, amati e non
avere manco una fobia. È innaturale. ùù
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Capitolo 12 *** Dodici ***
#1 Favore
personale
Iruka toglie il tè dal
fuoco e va ad aprire alla porta. È tardi, ma non lo è
mai abbastanza per Naruto. Quando al posto dell'adolescente trova
Kakashi, lui trattiene il respiro: tra di loro c'è quella
mutua promessa... “Sta bene,” dice subito l'altro,
“voglio dire, fisicamente.” Il chuunin annuisce,
confuso. “Vieni con me, sensei,” dice Kakashi. Quel
tono è così pesante che Iruka afferra la sua mano e si
lascia trasportare via anche se in ciabatte e senza la giacca da
chuunin. Naruto è immobile a testa bassa sulla panchina, lo
vede piangere; sta per chiedere spiegazioni, quando Kakashi gli
sussurra all'orecchio che Jiraya sama è morto. Iruka gli
stringe forte il polso di riflesso.
108 parole
Kakashi va a
prendere Iruka per consolare Naruto, perché lui è
quello psicologicamente incasinato che non sa consolare le persone,
perché l'ultima volta che ci ha provato Sasuke se n'è
andato da Konoha. E Iruka... Be', non so come altro spiegarlo: Iruka
gli stringe il polso di riflesso, perché Jiraiya sama è
morto non è solo qualcosa che inizia e finisce lì,
cosa comunque che dispiace, all'insegnante, ma c'è Naruto su
quella panchina, piange perché ha un vuoto a forma di
erosennin dentro e Iruka ne sente tutto l'eco, tutto lo spazio denso
e desolato, solo con le parole di Kakashi. Lo sente ancora prima di
pensarci sopra, di getto, perché Iruka è empatico, è
un ninja, ok, ma anche una persona fatta così, che sente prima
con il cuore e poi con i sensi. Almeno, io me la sono immaginata in
questo modo, questa cosa, quest'ultima piccola grande frase. Adesso
vado di là e strozzo il mio cane che sta abbaiando da venti
minuti, per Susanoo!
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Capitolo 13 *** Tredici ***
#9 Puzza di
fumo
La stanza delle missioni è
piena. Kotetsu continua a fare avanti e indietro con rapporti da far
firmare alla Godaime e Izumo è seduto alla scrivania accanto
alla sua. Iruka dice buonasera, archivia i rapporti e dà
una buona giornata, grazie per il tuo lavoro, e continua ad
archiviare e salutare. Quand'è così entra come in
trance e le cose lo infastidiscono di più proprio perché
è impegnato e non ha il tempo di stare dietro ad altri trenta
e più bambini anche nel pomeriggio. Stupidi jounin. Perciò
quando sente l'odore di fumo nell'aria non perde neanche tempo a
guardarsi intorno. “Asuma san, te la faccio ingoiare, quella
sigaretta!” bercia, sopra il brusio.
110 parole
#12 Sigaretta
All'improvviso
sembra tutto poco importante e lui si sente una merda, e lo sa che è
così ogni volta, ma questo non riesce a farlo sentire
meglio. Accarezza la testa di Konohamaru sovrappensiero perché
il suo pianto è così straziante che gli ricorda il suo
e il dolore gli si concentra nel petto. Abbraccia il ragazzino,
sperando che un po' di calore lo faccia sentire meglio, che tutti i
pensieri positivi che riesce a racimolare passino attraverso quella
mano che tiene sulla sua piccola spalla. Così piccola.
Sospira. Asuma è morto e lui ha voglia di una
sigaretta. Eppure quella vita è tutto quello che hanno, per
soffrire, ma pure per rimediare.
110 parole
Non so cosa dire.
Due morti in tre drabble sono troppo, per me. Mi ritiro nel mio
angolino per pensare a quel che ho fatto, magari mi bacchetto anche
un po' le mani, va'.
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Capitolo 14 *** Quattordici ***
#2 Gravidanza
All'inizio Kurenai è
sciupata, vomita, piange, ha le occhiaie, sgrida tutti. Raido le sta
accanto come può, Genma e Kakashi fanno della stupidità
una gara nazionale per strapparle un sorriso. Aoba vince senza
partecipare. Poi la donna fiorisce, ed è il termine più
azzeccato perché è come vedere un fiore sbocciare. Le
loro vite sembrano improvvisamente più belle con una donna
così intorno. Iruka la osserva attentamente, ogni volta che
può, poi un giorno Kakashi gli sussurra qualcosa
all'orecchio. “Vuoi che ti metta incinta?” “No,
e tu?” “Ah! Ma figurati...” “Io dico di
sì!” Kakashi si fa teso, borbotta qualcosa e poi
scatta per le strade, sui tetti, nei boschi, Iruka lo rincorre tutto
il giorno.
110 parole
#11 Risata
isterica
La luna è alta nel
cielo quando a Kurenai si rompono le acque. Sono allo Yakiniku in una
serata tranquilla, quando succede. “Cos'è
stato?” “Non sono stato io!” “Ragazzi,
le si sono rotte le acque!” Nel silenzio, la risata isterica
della kunoichi paralizza tutti. “Ah! Kurenai?” tenta
Iruka, con un filo di voce. “No, no,” fa lei,
scuotendo il capo, “non sono pronta.” “Be', tua
figlia sì!” commenta Raido, mentre le scosta la sedia
dal tavolo e la tira su di peso. “Non voglio, non adesso...”
continua lei. “Allora,” la ignora Raido, “io
porto queste due bambine all'ospedale e poi torno, eh!” Ma
lo sanno tutti che non tornerà più. Iruka scuote la
testa con un sorriso saputo.
108 parole
#15 Pizzo
La bambina è davvero
una bambina, poi. Insomma, Raido ne era convinto, ma tutti credevano
che fosse solo una scommessa con Genma e invece eccola lì: la
pelle rosa, il pigiamino rosa, la copertina rosa, forse in effetti
c'è troppo rosa, ma c'è anche troppo pizzo, perché
pelle a parte, è tutto pizzo. Pizzo rosa. “Credo di
essere allergico?” dice Kakashi. “Ai neonati?” Lui
emette un verso frustrato che fa sorridere il chuunin. “Stasera
ti vesti di pizzo rosa o dormi sul divano!” “NO!”
urla, prima di zittirsi, ché sono in un ospedale, per gli
Dei. “Ooh, vedremo...” Kakashi lo fissa con
terrore, lo sa, sente quello sguardo addosso, mentre lui esce dal
reparto con studiata flemma.
110 parole
Ah, Iruka uomo meraviglioso
che mette Kakashi a cuccia... Altro che alfa e alfa, Iruka è
l'alfa! Mi piace particolarmente questo pezzetto perché è
un po' un misto, questa neonata di pizzo rosa e la libido di Iruka e
Kakashi che scappa e Raido che si prende cura di Kurenai, gli altri
che fanno gli scemi per far ridere una donna che ha perso il compagno
proprio nel macello ormonale della gravidanza... Sono meravigliosi,
tutti quanti!
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Capitolo 15 *** Quindici ***
#18
Marshmallow
Iruka è terribile
quando s'incazza davvero, prima però ci sono degli
avvertimenti e Kakashi sta iniziando a capire quando usare cosa. Ha
imparato che sfiorare le sue dita quando gli lascia il rapporto lo
distrae parzialmente dalla sua scrittura da gallina, abbastanza
perché lui la faccia franca metà delle volte. Ha
scoperto che può portarselo ovunque se gli dice che si farà
toccare i capelli e che può convincerlo a fare qualunque cosa
se ha in mano dei dolci. Iruka guarda la sua faccia da schiaffi e
poi il pacchetto di dolcetti gommosi, e lo sa che viene raggirato, ma
quel profumo... “Da' qua!” dice, strappandoglielo di
mano. Kakashi sorride.
107 parole
Credo che Kakashi
abbia solo grattato la superficie, ma non vi preoccupate, non solo
troverà altri trick, soprattutto scoprirà che a
sfioragli le dita Iruka arrossisce, che mentre gli tocca i capelli
potrebbe anche addormentarsi e che guardarlo mangiare dolci è
un piacere tale da spingerlo a comprargliene altri.
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Capitolo 16 *** Sedici ***
#21 Prima
volta
“Dai, Iruka!” “Un
momento...” “Ma insomma, da ragazzino eri più
divertente!” “Ero un treno in corsa, da
ragazzino... Non spingere!” “Che palle...” “Lo
sai che... AH! Non osare!” “Cosa? Che ho fatto? Sono
stato io?” “Kakashi, ti uccido! Ti faccio a pezzetti
così piccoli che nemmeno i tuoi cani potranno
rintracciarti!” “Ah, sensei, così mi
ecciti...” “Ti mordo, eh!” “Ti prego,
fallo.” “Mi spieghi cos'è 'sta fretta?” “Ci
stai mettendo troppo.” “Ci sto mettendo quello che mi
pare perché è la prima volta che lo faccio!” “Oooh,
che carino...” “Levati dai piedi, se non vuoi che ti
li faccia mangiare.” “Lo sai che sono solo trenta
metri?” “Lo sai quanti sono trenta metri? È un
palazzo, trenta metri!” “Basta! Fallo.” “Ok,
mi butto, ma tu smettila di spingere! … Stupida
scogliERAAAAAAAH!”
110 parole
Ahahahah, mi piace tantissimo
questa! È stupidissima e mi sono divertita a immaginarmeli sul
ciglio della scogliera, magari con altra gente giù che incita
trenta metri più sotto. E dai Iruka, buttati! E Iruka si
lancia dalle scarpate e dai palazzi, ma li sotto ci sono le onde che
si infrangono sugli scogli e non fa lo stesso effetto che sapere di
atterrare su solida terra ferma. Povero Iruka. Kakashi rompi
coglioni, invece, si diverte a punzecchiarlo e dargli spintarelle che
lo fanno incazzare come una biscia. Secondo me, Kakashi si
dimentica l'istinto di sopravvivenza a casa, quando è con
Iruka, eh. XD
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Capitolo 17 *** Diciassette ***
#25
Premure
Iruka
fa una lavatrice separata per Kakashi che usa un sapone ANBU, una
cosa che suona ridicola, ma è inodore e potrebbe salvargli la
vita in missione. Quando prepara del tempura lo fa con la finestra
aperta, che sia agosto o dicembre, mentre se cucina melanzane la
tiene chiusa; Kakashi sniffa i cuscini del divano, il giorno dopo.
Quando va in libreria, Iruka controlla sempre se è uscito
l'ultimo erolibro e c'è un reparto che visita ogni volta, al
supermercato, ovvero quello degli animali, sebbene ancora gli capiti
di pestare un giochino di gomma quando va in bagno, durante la notte,
e nove teste si alzino come un solo uomo.
110
parole
Il
sapone ANBU. Ma come diavolo mi vengono a mente, certe cose? Lo
chiedo a voi, visto che io sono sempre l'ultima a sapere. Comunque.
Fatti: Kakashi odia la tempura, il tempura, he she it, quello lì,
ma ama le melanzane e qualcosa con le melanzane che adesso non
ricordo, poi che altro? L'erolibro sapiamo tutti cos'è e
quella che va al reparto per gli animali, praticamente tutte le volte
che esce di casa, sono io. uu Che stress.
Finiti
i prompt. O meglio, questi sono i venticinque prompt che mi
piacevano, gli altri venticinque sono citazioni da canzoni e non sono
brava, con quelle. Principalmente però ammetto che, pur se
alcune canzoni le conoscevo, le citazioni estrapolate erano le più
angst dei testi ed è meglio che l'angst lo scriva qualcuno che
lo sa scrivere, ecco. Sono stata comunque molto felice di aver
beccato questa iniziativa - ripeto: era un flash contest “La
gara delle ventiquattro ore” indetto da Torre di Carta e
relativa pagina fb, non ho il link, ma basta digitarlo su google -
che mi ha permesso di tornare qui e scribacchiare robetta
relativamente semplice che però mi ha divertito e coinvolto
come sempre. Bello davvero! Grazie.
In
ultimo, last but not least, sappiate che ho a piacere dedicare questa
piccola raccolta a tre mie amiche, Annamariz, wari e Scarlett, che
compiono gli anni a breve. Magari scriverò altro, ma è
un periodo strano e non voglio correre il rischio di presentarmi a
mani vuote. Tanti auguri, fanciulle! <3 Mi sono sicuramente
dimenticata miriadi di compleanni, in questa mia assenza, quindi se
mi conoscete e non avete ricevuto un fico secco, basically, questa
piccola oscena stupida raccolta e tutto il mio cuoricino sono per
voi. Chu.
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