Chronicles of pirates- The Princess and the Pirate

di daimler
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The princess ***
Capitolo 2: *** The pirate ***
Capitolo 3: *** the seven of Fairy Tail ***
Capitolo 4: *** recovery ***
Capitolo 5: *** isolated ***
Capitolo 6: *** Alliance ***
Capitolo 7: *** Light and darkness ***
Capitolo 8: *** difference between sex and love ***
Capitolo 9: *** hold hurts ***
Capitolo 10: *** Save me ***
Capitolo 11: *** Bad boy ***
Capitolo 12: *** Follow orders ***
Capitolo 13: *** Basic instinct ***
Capitolo 14: *** Heart in the storm ***
Capitolo 15: *** Forzed choices ***
Capitolo 16: *** Girls make big dreams ***
Capitolo 17: *** The right thing ***
Capitolo 18: *** Forever ***



Capitolo 1
*** The princess ***


1- The princess

~In un momento di distrazione generale, la giovane sgattaiolò dalla sala reale, uscì all'aperto respirando a pieni polmoni l'aria fresca che sapeva di mare. Il sole quel giorno sembrava infuocare il cielo, e la giovane, stretta in quell'abito tanto sfarzoso quanto ingombrante, non poté fare a meno che sventolarsi con una mano guantata il viso, tentando invano di placare  quel calore che sembrava soffocarla.  Avanzò di qualche passo poggiando poi le mani sulla balaustra del terrazzo, godendo della vista che il mare le dava, un lieve sorriso le si formò sul volto. Con aria sognante continuò a mirare lo spettacolo dell'orizzonte, quella linea sottile che divideva cielo e mare, si portò una mano a reggere il viso sospirando tristemente, la sua indole da avventuriera, quella nascosta nei suoi più reconditi desideri, avrebbe tanto voluto solcare quei mari, fino ad arrivare dall'altra parte per vedere quali meraviglie il mondo celasse. Ma lei non poteva permettersi tali fantasticherie, idiozie come suo padre le definiva.
-Principessa !? non può stare qui da sola!- una voce proveniente dall'interno la riportò alla realtà, si voltò con fare elegante mostrando un sorriso sincero e genuino
-Virgo quante volte ti ho detto di chiamarmi solo Lucy?- domandò paziente, ritornando poi a contemplare il mare.
La giovane cameriera si avvicinò a lei -la stanno aspettando tutti di la, il re ha un importante annuncio da fare-  la informò con cortesia, le mani unite tra loro e lo sguardo serio. Lucy annuì vaga, gl'occhi persi in quella vasta distesa d'acqua.
-principessa!- l'ammonì Virgo nuovamente con una punta di esasperazione, notando il disinteresse della giovane.
Lucy staccò le mani dalla balaustra con rammarico, era ora ritornare nella sua gabbia dorata, sarebbe rimasta volentieri ancora un po', ma  di certo non avrebbe voluto mettere Virgo in difficoltà. Fece per avviarsi dando un ultimo sguardo verso il mare, ma si fermò di colpo quando  i suoi occhi nocciola guizzarono verso un punto preciso. La fronte aggrottata e un'espressione interrogativa nel vedere in lontananza, poco prima di scomparire dietro gli scogli, un'enorme Galeone con vele nere.
Si affrettò nel raggiungere di nuovo la balaustra, sporgendosi appena, cercando con gl'occhi ciò che aveva attirato la sua attenzione un attimo prima
-un nave- mormorò flebile -ho visto una nave.
Virgo si avvicinò nuovamente a lei, non sciogliendo la sua rigida posizione - sarà stata una nave del concilio- ipotizzò la donna
- aveva le vele neri, che fosse un galeone dei pirat-  ma Lucy ancora assorta da quella visione non finì la frase, la mano di Virgo stretta improvvisamente sul suo braccio la fecero sobbalzare e voltare di scatto.
-mia principessa non nominateli, porta sventure menzionare i demoni del mare- la interruppe la sua servitrice, il viso cereo e un velo di preoccupazione che traspariva in ella - e poi  non è dignitoso per una signora del vostro rango mettersi in bocca tali parole- la rimbeccò severa.
Lo sguardo perplesso di Lucy tramutò presto, sostituito da una smorfia leggera accompagnato da un risolino mal trattenuto dalla mano
-Virgo non crederai in queste dicerie popolari- la canzonò prendendola sotto braccio, dirigendosi insieme verso la l'entrata della sala
-Sono solo uomini che hanno scelto il mare alla terra, l'avventura alla piatta vita- spiegò Lucy, non nascondendo una certa invidia.
-principessa la realtà è ben diversa dai libri che tanto amate- ribatté Virgo, la voce un poco addolcita. Si scostò da lei, sciogliendo la stretta che le legava, non che non volesse un contatto con Lucy, le due erano cresciute insieme e nonostante il nobile  ceto sociale di cui Lucy faceva parte, lei e Virgo erano amiche prima di essere padrona e serva, ma le reciproche condizioni sociali non le permettevano di avere tali contatti in pubblico. Virgo le aprì la porta intimandole con la mano nel proseguire, lei l'avrebbe seguita subito dopo.  Lucy sospirò, prese tra le mani i lembi del  vestito, gl'occhi spenti e un finto sorriso a incorniciarle il viso.

Quel giorno il palazzo reale di Acalypha ospitava molto nobili, il salone era affollato da signorotti, damigelle, importanti esponenti del regno di Fiore e  ricchi commercianti. Lucy seduta sul trono accanto a quello del padre, il volto inclinato, contornato da un'espressione desolata al ricordo di quel certo discorso che suo padre le aveva fatto qualche giorno fa.
-Lucy oggi compirai diciotto anni, sei in età da matrimonio, è ho già provveduto- le aveva detto in modo formale, seduto sul trono. Lucy aveva annuito, chinata al volere di suo padre, l' ampia gonna del vestito che si stendeva sul freddo pavimento e la consapevolezza che ella per suo padre fosse una principessa e non una figlia. Era il suo compleanno e avrebbe voluto degl'auguri, gesti affettuosi ma non ricevette niente di ciò, se no ordini.
Sorrise debolmente al padre, afferrando la sua mano sollevandosi dal trono, la musica cessò di suonare e tutti gl'invitati smisero le proprie attività dando completa attenzione al loro re e a quell'annuncio per cui era stato organizzato quel banchetto
-mia figlia, la principessa di Acalypha è stata promessa al principe di Crocus- esclamò fiero il re di quella terra guardando la platea in modo sovrano, la mano stretta di Lucy sollevata appena e un ghigno vittorio nell'udire quell'ovazione ed esclamazioni meravigliate da parte degl'invitati - festeggeremo anche con il popolo, una grande festa proprio domani qui a palazzo, apriremo le porte a tutti- continuò il sovrano con fare maestoso. Lucy sospirò piano, quasi impercettibilmente, chinò il capo distogliendo lo sguardo dalla platea, suo padre era riuscito a darla in sposa al principe di Crocus, ovvero la capitale fiorente del regno di Fiore. Acalypha con gl'anni era diventata una delle città più ricche del regno grazie al commercio ma in confronto a Crocus era paragonabile a un piccolo borgo. Nella sala reale arieggiavano canti, allegre manifestazioni, ovviamente moderate, tutti erano felice di tale avvenimento, una collaborazione con Crocus avrebbe garantito ricchezza duratura e difese nel caso di guerra,  Acalypha era cresciuta solo negl'ultimi anni e a parte il commercio non vantava di solide difese militari, era una semplice cittadina sul mare. Tutti sorridevano e gioivano alla scoperta di quel matrimonio combinato, tutti tranne Lucy, inclinò il capo scorgendo Virgo tra le file della servitù, sorrideva pacata, le mani conserte tra di loro, il grembiule perfettamente ordinato, continuò ad osservarla invidiandola a tratti. L'idea di sposare uno sconosciuto non l'allettava più di tanto, quell'indole d'avventuriera ritornò a farsi sentire prepotentemente in lei e l'amarezza l'assalì violentemente a quel pensiero, e questa la vita che avrebbe fatto? sposa e madre di principi. Niente avventure, niente mari da solcare, niente di tutto quello che aveva letto nei libri durante le notti di pioggia, illuminando le pagine con il lume di una candela. Lo sguardo di Virgo incrociato con il suo le rubarono un lieve sorriso, e quell'indivia crebbe di qualche misura, anche Virgo presto si sarebbe sposata, gliela aveva confidato qualche giorno prima tra lacrime e sorrisi, si sorrisi, perché Virgo si sarebbe sposata con l'uomo che amava, con quell' onesto giovanotto che faceva da garzone per il palazzo, i due si erano innamorati sotto un cielo stellato. Lucy si faceva raccontare tutto di quella storia d'amore, quasi come se fosse uno di quei racconti che tanto amava leggere, sospirava e mirava Virgo con aria sognante, a volte arrossendo imbarazzata nell'udire determinati avvenimenti. L'inguaribile romantica che era, sognava un' amore improvviso, travolgente, fatto di baci rubati e sguardi sfuggenti, e ora seduta su quel trono, immersa nei suoi pensieri oltre a quel pomposo vestito non poteva fare a meno di pensare se  un amore imposto le avesse dato le stesse emozioni che tanto agognava.

Era passato un giorno dall'annunciazione dell' imminente matrimonio tra la principessa di Acalypha e il futuro erede al trono di Crocus e la cittadina si preparava alla grande festa, per tutta Acalypha e non solo, si era sparsa la voce del matrimonio e ormai erano in pochi a non sapere quello che sarebbe successo tra qualche mese.
Virgo pettinò con dolcezza la chioma bionda della sua principessa acconciandoglieli con un ferma capelli -siete bellissima- la elogiò sincera. Lucy annuì vaga, a breve si sarebbe tenuta la festa in suo onore, le porte del palazzo sarebbero state aperte al popolo quel giorno garantendo l'accesso anche ai semplici cittadini, almeno di questo ne era felice, non era mai uscita dal palazzo reale e a parte la servitù, non aveva mai avuto contatti con gente che non fossero nobili.  Virgo si congedò con un inchino lasciandola sola, lasciandola di fronte a quello specchio. Lucy mirò con insistenza il suo riflesso, una vena di frustrazione l'assalì, chinò il capo respirando a pieni polmoni, ma qualcosa scattò nella sua mente, quasi all'improvviso. Sollevò il viso sgranando gl'occhi e sorridendo d'aspettativa, una prima e ultima avventura prima di partire per Crocus, pensò eccitata.

Lucy si sciolse i lunghi capelli liberandoli dalla morsa delle acconciature che di solito portava, scelse un vestito poco sfarzoso da indossare e nascose il tutto sotto una lunga mantella scura, un ultimo sguardo allo specchio, un sorriso emozionato, per poi infilare anche il cappuccio. Il palazzo era in preda alla confusione quel pomeriggio, i preparativi per la grande festa avevano occupato quasi tutta la servitù e Lucy ne avrebbe approfittato per concedersi qualche ora di libertà, nessuno avrebbe notato la sua assenza. La sua non era proprio una fuga, sarebbe tornata in tempo per la festa, nessuno avrebbe saputo di quella sua piccola "avventura".

Il sole  di luglio quel tardo pomeriggio irradiava l'intera Achalipya, Lucy girava per le vie della città beandosi di quella libertà mai assaporata prima. Era felice, sentire il rumore del mercato, inebriandosi dei profumi di spezie e sapone, vedere il suo popolo di persona, lei era la principessa di quella terra, eppure non aveva mai avuto un minimo contatto con quella gente.
Vagò con gl'occhi perdendosi nei colori che il mercato offriva avvicinandosi sempre più alle bancarelle, qualcosa attirò la sua attenzione, proprio li a quel bancone della frutta. Un bambino dai vestiti sgualciti, naso all'in su e occhi agognanti verso la frutta lucida e bella che giaceva sul bancone. Un velo di amarezza s'increspò nel suo cuore, Lucy sapeva della ricchezza di Achalpya, la maggior parte della popolazione viveva in modo dignitoso, ma purtroppo non tutti godevano di tale fortuna, la giovane principessa era a conoscenza di questo ma non aveva mai assistito a quello che ora le si parava davanti gl'occhi. S'indignò nel vedere poi, il commerciante cacciare via in malo modo il piccolo, strinse i pugni avvicinandosi a grandi falcate verso quella bancarella.
-ei aspetta- chiamò afferrando una mela sotto la disattenzione del commerciante, girato di spalle. Sempre nascosta dal cappuccio mostrò solo il suo sorriso porgendo a due mani il frutto, il bambino arraffò la mela dileguandosi in un battito di ciglia. Lucy sorrise intenerita ma quel momento fu interrotto bruscamente da una voce grossa proveniente dal retro del banco
-devi pagarmi la mela- la informò l'uomo, il viso contratto in una smorfia infastidita e le mani serrate sui fianchi, trafiggendo con occhi scuri la giovane da parte a parte. Lucy si accorse improvvisamente di non avere soldi con se, ancora con il viso coperto tentò delle spiegazioni, intanto l'uomo si avvicinò a lei
-non ho soldi con me ma appena tornerò a pal- provò, ma le parole gli morirono in gola, sobbalzò spaventata nel sentire quelle stretta al polso, indietreggiò non riuscendo a divincolarsi da quella morsa
-Dove pensi di andare?- ruggì l'uomo strattonandola-devi pagarmi quella!!- ringhiò con voce arrabbiata. Lucy boccheggiò, spaventata tentò di arretrarsi ma l'uomo di tre spanne più alto di lei non sembrava volerla lasciare
-non hai i soldi? allora risolveremo in un altro modo- ghignò l'uomo diabolico, tirando fuori un grosso coltellaccio.
Lucy sgranò gl'occhi terrorizzata alla vista di quella lama che minacciava di tagliarle via la mano. Qualcosa, una pila di casse, colme di frutta, cadute all'improvviso, distrasse  l'uomo che voltandosi al suono di quel frastuono allentò la presa sul polso della giovane. Lucy con uno strattone si liberò, uno sguardo veloce a quel ragazzino seduto sul punto più alto di una statua, in mano una mela morsa e sulle gambe una fionda, con quel sorriso birichino sul viso lentigginoso  Lucy capì che l'aveva aiutata. Approfittando di quella distrazione corse via impaurita, scansando la folla del mercato, seguita dall'uomo -Fermati ladra- urlava lui, facendosi largo tra la gente in modo rozzo, spintonando e investendo persone qua e la. Lucy correva, girandosi di tanto in tanto verso il suo aguzzino, corse con il fiato in gola e il cuore che batteva forte, sempre più forte, un ultimo sguardo dietro di lei e poi un urto. Cadde a terra, qualcuno aveva inconsapevolmente bloccato la sua folle corsa, con l'impatto il cappuccio scivolò indietro scoprendole il viso immacolato, Lucy tirò su lo sguardo pregando che si fosse scontrata contro qualcuno della guardia reale, ma con suo stupore si trattava di una figura a sua volta coperta da un mantello con cappuccio impedendole la visione del viso. Rimase li a guardarlo, contraccambiata da quella misteriosa figura rimasta in piedi, l'impatto su di lui non aveva avuto conseguenze, con gl'occhi colmi di terrore e il fiato corto a causa di quella corsa si voltò nel sentire le urla e le imprecazioni del commerciante, la stava raggiungendo. Lucy si infilò nuovamente il cappuccio e gattonando raggiunse quella figura rannicchiandosi dietro di essa, probabilmente era la cosa più stupida e insensata da fare, ma le tremavano gambe e cuore e Lucy non riusciva più a correre, di certo il commerciante l'avrebbe raggiunta e cattura con un paio di falcate, ma anche starsene li, accucciata dietro un estraneo non l'avrebbe tirata fuori dai guai.
La figura roteò testa e busto, le braccia larghe in un chiaro segno di stupore
-levati tu!- ringhiò il commerciante poggiando una mano sulla spalla della figura incappucciata, e Lucy strinse gl'occhi tanto da ridurli a due fessure. Ma non successe nulla, ancora con le mani sulla testa e il viso chinato aprì gl'occhi nell'udire un tonfo metallico e un rantolio soffocato, curiosa fece capolino dalla figura del suo salvatore. Sgranò gl'occhi nel vedere quella scena, l'uomo sollevato da terra con i piedi che toccavano appena il suolo, le mani sul braccio dell'incappucciato e un'espressione sofferente
-volevo solo spaventarla....è una ladra..- rantolò l'uomo dimenandosi da quella mano stretta al suo collo, minacciandolo di strozzarlo. Una folata di vento scoprì Lucy del suo cappuccio, anche il mantello dell'uomo svolazzò scoprendone l'intero braccio, quello flesso,
-quel tatuaggio- emise l'uomo alla vista di quel marchio sulla spalla dell'uomo, gl'occhi terrorizzati e il fiato che si stava ormai perdendo a causa della stretta. Lucy, che si era sollevata da terra nel frattempo, affiancò la figura misteriosa, osservò quel tatuaggio incuriosita dal timore eccessivo dell'uomo, una specie di volatile stilizzato forse? pensò interrogativa. Il commerciante, liberato dalla morsa, corse via spaventato, abbandonando il coltellaccio e l'idea di acciuffare quella ladra. Lucy osservò la scena indignata, pensando che gli avrebbe comunque reso i soldi ma avrebbe fatto presente a suo padre di tali atteggiamenti ignobili, si voltò verso il suo salvatore, intento a raccogliere quell'arma abbandonata a terra, sorridendo cortese.
-Grazie per avermi salvata- soffiò gentile in posa regale
-salvata?- domandò l'uomo del mistero, ciondolando con poca attenzione quella lama affilata. Lucy si accigliò appena
-principessa! principessa- udì all'improvviso, si voltò di scatto trovandosi circondata dalle guardie reali. Lucy individuò Capricorn, capo delle guardie reali, scendere frettolosamente dal suo cavallo,
-principessa eravamo così preoccupati, quando ci siamo accorti della sua scomparsa abbiamo fatto il possibile per trovarla- esordì l'uomo sinceramente preoccupato avvolgendola in un abbraccio paterno. Lucy sospirò, non voleva creargli tali angosce, Capricorn l'aveva vista crescere, ed era stato sempre amorevole con lei, quasi più di suo padre.
-Mi dispiace  io volev_ cosa no!!- s'interruppe Lucy, sciogliendo l'abbraccio, allungando una mano verso la figura incappucciata, accerchiata dalle spade delle guardie.
-volevi rapire la principessa? -
-ti faremo marcire nelle carceri reali!-
-nessuno tocca la nostra principessa- latrarono le guardie da bravi cani fedeli, gli levarono immediatamente il coltellaccio, minacciandolo al collo con le armi affilate
-Capricorn fai abbassare le armi lui non c'èntra-  provò un'agitata Lucy ma Capricorn la tenne stretta a se
-mia principessa non possiamo lasciarlo andare via così-  disse il generale con tono morbido ma severo
-ma perché?  lui mi ha salvato!- ribatté Lucy strattonandosi,
-il marchio.. sulla sua spalla...- mormorò Capricorn a voce bassa. Lucy si liberò dalla morsa parandosi davanti a quella figura, in quell'istante una delle guardie sfilò via il cappuccio con un gesto secco, mostrandole un viso di un giovane ragazzo, occhi verdi smeraldo e capelli ribelli di un insolito rosa.
-perché è un pirata- sentenziò Capricorn asciutto, lasciando Lucy perplessa e al giovane un  ghigno a labbra serrate.

Il sole stava tramontando, iniettando di rosso l'azzurro cielo di luglio. La festa al palazzo era già iniziata e quando la principessa entrò nel salone, scortata dalle guardie, la musica cessò il suo suono e la gente smise di danzare, scostandosi ai lati per far congiungere la principessa a suo padre, Capricorn aveva già avvisato il re di ciò che fosse successo. La sala piombò nello stupore nell'intravedere dietro la principessa quel giovane  ammanettato, affiancato da due delle guardie reali.
-Lucy! ti ha fatto forse qualcosa?- ringhiò il padre mettendole pollice e indice tra il mento tirandole su il viso per scrutarla meglio
-no, padre non è come credete- rispose flebile Lucy chinando il capo
-come ti è venuto in mente di uscire dal palazzo reale da sola? il principe non dovrà sapere di questo!- la rimbeccò severo a bassa voce , preoccupandosi dei suoi affari. La scostò rivolgendosi al pirata, reo soltanto di essersi scontrato con una principessa, è di essere un pirata ovviamente.
-in quanto a te ti farò  condannare direttamente dal principe di Crocus, sarai giustiziato immediatamente- lo minacciò, puntandogli un dito contro. Il giovane rimase in silenzio, i polsi ammanettati e lo sguardo da sfida, ghignando provocatorio mise in mostra i canini. Lucy ancora con il capo chinato strinse con rabbia i lembi del vestito, quel ragazzo l'aveva salvata e di  certo non meritava la morte solo per essersi macchiato della colpa di essere un pirata.  Tirò su il vestito nel tentativo d'intervenire ma qualcuno lo fece al suo posto
-io ci penserei un attimino- esordì una voce fuori campo, un'esclamazione di stupore arieggiò per tutto il salone nel vedere con quanta tranquillità quell'uomo aveva spudoratamente risposto al re. Lucy si svoltò di scatto individuando il proprietario di quella voce, un uomo sulla quarantina e capelli rossicci pettinati indietro. Intendo a spiluccare il cibo dal banchetto, con il viso rivolto verso le cibarie continuò tranquillamente a servirsi non badando alle occhiatacce truci del sovrano
-Glidart Clive, guardie accerchiatelo- ordinò Capricorn riconoscendo quell'uomo come uno dei più famigerati pirati degl'ultimi vent'anni.
Glidart masticando rozzamente, sventolò quella coscia di pollo verso le spade delle guardie -oi oi è così che si tratta un'ospite?- domandò beffardo, ritornando poi  a divorarla con impeto, sembrava quasi che non si fosse accorto della gravità della situazione. 
Il re lo guardò iroso - Cosa ci fa uno sporco pirata nel mio palazzo?- sibilò metallico, ma Clive fece spallucce - il palazzo è aperto a tutti- rispose tranquillamente, lanciando l'osso di pollo dietro le sue spalle, finendo in un punto imprecisato della sala. Le guardie dovettero abbassare le armi a quel gesto della mano di Capricorn lasciando libero movimento al pirata.
Il pirata dai capelli rossastri si diresse verso il più giovane-ei moccioso sempre nei guai eh?- lo salutò colpendolo amichevolmente con una pacca sulla spalla, il  giovane perse per un attimo la postura all'impatto di quel colpo dato con leggerezza, barcollando verso il basso,  facendo capire ai presenti di quanto temibile fosse Glidart, gli rivolse comunque un sorriso. Lucy intanto era rimasta meravigliata da tutto quello che le stava capitando, in diciotto anni di vita aveva solo letto le avventure dei famigerati pirati e ora nell'arco di poche ore se ne trovava ben due davanti.
Glidart mantenne quel sorriso sghembo - perché non graziarlo in cambio di un favore?- propose facendo scattare sull'attenti il giovane -cosa?- sibilò stizzito.
Gildart si scostò appena dal giovane - la principessa è promessa e presto dovrà affrontare un lungo viaggio, è chi meglio di lui può scortarla?- esclamò sentendosi conficcato sulla schiena lo sguardo truce del giovane
 -Gildart che diavolo dici?- ringhiò infatti a denti stretti
Il pirata si girò repentinamente schioccandogli un occhiolino -ti sto facendo un favore- bisbigliò lasciandolo basito. Il Re tornò a sedersi sul suo trono sorridendo  a mezza bocca
-è chi mai sarà questo giovincello?- borbottò strafottente facendo sghignazzare la gente presente. Intanto Capricorn scrutò con attenzione quel marchio tatuato sulla spalla del giovane, sgranò gl'occhi ricordandosi del significato di quel simbolo
-Fairy Tail- disse con sgomento attirando l'attenzione di tutti, il re si voltò verso di lui, la fama della banda di pirati appartenenti a Fairy Tail era giunta anche alle orecchie del re
-fa parte di Fairy Tail, è non è un semplice pirata- ammise il capo delle guardia reale con un certo timore nella voce. Lucy interrogativa osservava la scena innanzi a se notando i volti sconvolti tra le persone, suo padre non le aveva mai concesso di sapere determinate cose e ora si domandava ripetutamente cosa fosse questa Fairy Tail e perché incutesse così timore. Capricorn lanciò un ultimo sguardo al giovane, puntando su quella sciarpa bianca che gli avvolgeva il collo
- è Salamander - sentenziò creando un boato stupito all'interno della sala e un sorriso compiaciuto al giovane - sulla sua testa pende una taglia di trecento mila jewels- continuò Capricorn, sottolineando la pericolosità del giovane.
-Salamander- ripeté Lucy con voce fioca a tal punto da non farsi udire da nessuno. Gildart avanzò verso il re - Salamander scorterà la principessa fino a Crocus- propose attirando l'attenzione repentina del giovane pirata - in cambio avrà la grazia-.
-Jupiter- mormorò silenziosamente Salamander con occhi interessati verso il pavimento. Glidart intanto, con fare scenico si era avvicinato al re
-pensaci seriamente, il viaggio per Crocus è lungo, e una nave con a bordo una principessa promessa fa gola a molti pirati bastardi, qualcosa potrebbe andare storto- ghignò Gildart sfregandosi le mani, insinuando il dubbio nel re.
Seduto sul trono con lo sguardo fisso, il Re sembrava stesse prendendo in considerazione l'idea, si affiancò Capricorn seriamente allarmato- mio re non penserete sul serio di scendere a patti con questi miserabili- articolò a bassa voce celando l'agitazione nelle sue parole. Intanto Lucy assisteva alla scena paralizzata, puntò lo sguardo verso Salamander, arrossendo violentemente e volgendo subito lo sguardo da un'altra parte quando lui contraccambiò con una strana malizia negl'occhi.
-nessuno oserà attaccare la nave di Salamander, uno dei sette di Fairy Tail- continuò  sicuro il pirata - e se qualcuno per pura follia ci volesse solo provare non ne resterebbe che cenere- aggiunse Gildart strappando in Salamander un sorriso d'orgoglio . Il silenzio piombò nel salone, Capricorn nervosamente stringeva l'impugnatura della spada conservata nel fodero e un certo brusio arieggiava tra la gente, anche Virgo, presente  nel salone, incominciò a torturarsi le dita con nervosismo pregando per la sorte della sua principessa. Lucy deglutì fortemente stringendo una porzione di vestito a tal punto da sgualcirlo
-mi darete la parola che non le succederà nulla e che la porterete a destinazione? esordì il re con voce fredda, Lucy chinò il capo sconfitta al suono di quelle parole, l'aveva venduta a dei pirati.
Capricorn con nervosismo mal celato si accostò nuovamente all'orecchio del re -mio signore vi prego, ci penserò io personalmente a proteggere Lucy-
ma il re sollevò una mano nella sua direzione, ordinandogli il silenzio -Capricorn, quel pirata ha ragione- si sollevò poi in piedi fronteggiando Gildart -mi darete la vostra parola? - ripeté ruvido
-certo mio signore- rispose sardonico il pirata, mimando un inchino. Emozioni contrastanti assalirono Lucy, paura, eccitazione, curiosità. Timore nell'affrontare un viaggio con dei pirati ma eccitata nel vivere una simile avventura, ritornò a guardare Salamander notando un ghigno soddisfatto, si sorprese e incominciò a domandarsi il perché di quel cambiamento repentino.
Intanto nella sala il brusio si era fatto sempre più forte, il re incrociò lo sguardo di Salamander -l'affido a te- sentenziò confermando la sua scelta.
Salamander stese i polsi ammanettati, facendo capire di liberarlo, sorridendo sghembo- potete stare tranquillo, la porterò personalmente tra le braccia del principe- ghignò roteando poi gl'occhi verso la ragazza. Lucy percepì un certa scintilla negl'occhi del giovane pirata, deglutì nuovamente sentendosi a corto d'aria, aveva sempre agognato l'avventura ma ora una stretta allo stomaco l'assalì al punto da farla tremare inconsciamente, c'éra da fidarsi nelle parole di quel giovane pirata?...

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Capitolo 2
*** The pirate ***


Ciao a tutti!! non so come esprimere la mia felicità!! veramente grazie a tutti! il primo capitolo è stato molto apprezzato e spero di non deludervi con il secondo!
Grazie a tutti quelli che hanno recensito <3
un bacio e buona lettura


2-THE PIRATE


~Il giorno dopo la grande festa tenutasi a palazzo, le strade di Acalipha ribollivano alla scoperta di quel fatto accaduto il giorno prima a palazzo. Tra i cittadini si era sparsa la voce di ciò che fosse successo, quella notizia per quanto assurda potesse sembrare era in realtà vera , una principessa avrebbe solcato i mari in compagnia di una banda di pirati.

Virgo non riusciva staccare lo sguardo dal quel galeone pirata che insolitamente sostava tranquillo  al molo del porto di Acalypha, spostò poi le iridi azzurre verso la sua principessa. Lucy era stranamente serena, a tratti eccitata nell'affrontare il viaggio con una banda di pirati.
Capricorn accanto a lei sembrava seriamente preoccupato e Virgo si dispiacque nel vederlo in quel modo, sapeva quando tenesse a Lucy.
-dovremmo andare- mormorò  e Capricorn annuì amaramente, Salamander non aveva permesso a nessuno di poter accompagnare Lucy, nonostante le sue ripetute proteste.
-non devi preoccuparti- tentò Virgo -ha dato la sua parola e ci ha dimostrato di essere onesto rispettando il patto-
-non mi fido lo stesso, resta comunque un pirata- soffiò
-Dopo aver lasciato il palazzo ieri sera sarebbe potuto scappare, ma non l'ha fatto- precisò Virgo, si era stupita lei stessa di tale atteggiamento
-non è questo- disse Capricorn a denti stretti - è che credo che abbia un secondo fine il suo viaggio con Lucy, è uno dei sette di Fairy Tail, sarebbe riuscito ad evitare la pena di morte anche senza la grazia del re-
Virgo aggrottò le sopracciglia, stava per chiedergli che cosa interesse per "uno dei sette"  ma esitò nel vedere Lucy giungere verso di loro, un sorriso radioso a incorniciarle il viso. Abbracciò i due, e  Virgo si asciugò le lacrime
-principessa!! mi mancherete moltissimo- piagnucolò, le passò poi un diario dalle pagine bianche -volevo regalarvi questo, il vostro è ormai quasi finito e il viaggio sarà molto lungo e non credo che in quella nave di zoticoni ci possano essere fogli e calamai-  disse con voce rotta dal pianto.
 Lucy si fece felice, accettandolo con amore, aprì la borsa a tracolla che portava estraendo quello vecchio
-tieni!- le disse passandoglielo -ti regalo questo vecchio, così non sentirai la mia mancanza, ma non è un addio-  l'abbracciò nuovamente.
Capricorn sospirò, posandole una mano sul capo -principessa avevo promesso a vostra madre che avrei vegliato su di voi- soffiò amareggiato.
Lucy sorrise -l'hai sempre fatto Capricorn-
-ma ora non posso più farlo- gl'occhi bassi, il volto cupo
-state attenta da quel pirata, vi prego-  l'avvertì lasciandole un'ultima carezza.
Virgo si guardò intorno curiosa -a proposito dov'è?-
Lucy fece spallucce -al nostro arrivo già non c'era e io devo ancora caricare le mie valigie sulla nave- sbuffò impaziente.
Voltò le spalle ai due puntando verso uno dei membri della ciurma di Salamander - mi scusi gentile ragazzo!?!- cinguettò allegra raggiungendo il pirata. Virgo sospirò a capo chinato -credo che stia prendendo con troppa leggerezza questa storia- commentò
-la sua sete di avventura è più forte del timore di trovarsi da sola in mezzo all'oceano con una delle bande più famigerate del continente-  continuò guardando di sottecchi Capricorn.
-Buona fortuna mia principessa- disse soltanto lui guardandola un'ultima volta prima di andare via entrambi. 

Gildart seduto sullo sgabello  di quella taverna , un bicchiere di vino rosso in mano e una bottiglia ormai vuota poggiata sul bancone accanto a lui, metà del corpo steso su di esso e il mento poggiato sulla superfice in legno di noce, il mantello con cui era avvolto cadeva fino toccare terra.
-Ei marmocchio, hai visto zio Glidart che ti ha combinato?-   biascicò buttando giù d'un sorso il vino. 
Salamander sbuffò, sedendosi accanto a lui,-già grazie, come se avevo bisogno della grazia del re- rispose lui. Gildart ridacchiò tentando di versare dalla bottiglia vuota dell'altro altro vino, scuotendo la bottiglia dall'alto al basso -bé probabilmente il favore l'ho fatto a loro, avresti raso a suolo il palazzo-
Anche Salamander ridacchiò di gusto - ma parlavo dell'altra cosa, ti ho procurato una chiave-  gli ricordò l'uomo schioccandogli un occhiolino.
Natsu annuì- con quella principessa a bordo potrò passare da Jupiter senza correre rischi, quello era l'unico ostacolo per arrivare alle terre di Ishigar-
Gildart ridacchiò -la strada per il tesoro è molto più difficile di quanto tu pensa- lo avvertì guadagnando un'occhiata scettica. Sobbalzò al ricordo improvviso di quell'avviso che doveva dargli -il Master ci vuole tutti e sette a Magnolia, fra tre giorni- lo avvisò. Salamander si fece curioso -perché?- ma ciò che ottenne fu solo una scrollata di spalle.
-tre giorni, giusto il tempo per arrivare a Magnolia da Acalipha- notò.  Si fece improvvisamente serio -parliamo del motivo per cui ci saremmo dovuti incontrare qui- anche Gildart sembrò riprendersi immediatamente dalla sbronza
-Ho trovato le conferme di quelle voci,  anche Acnologia si sta dirigendo verso Ishigar- confermò con voce ferma. L'espressione di Natsu si fece torva, strinse un pugno dalla rabbia digrignando i denti -motivo in più per dirigermi li allora- sentenziò con occhi furenti. Si alzò dallo sgabello per andare verso l'uscita ma la mano di Gildart arrestò il passo
-Acnologia è più forte di quanto tu ricordi- lo avvertì, il mantello si aprì lievemente mostrando il corpo mutilato di Gildart, un braccio e una gamba di legno al posto di quelle vere - dieci anni fa sono riuscito a proteggerti al prezzo di perdere  i miei arti e non me ne sono pentito che ti sia chiaro, avevo promesso a tuo padre la mia stessa vita al costo della tua-  Salamander rimase immobile, il viso contorto in un' espressione furente - promettimi che non agirai d'impulso se dovessi trovarlo-
Salamander annuì vago, e Gildart lasciò la presa lasciandogli una pacca sulle spalle. Gli sorrise -buona fortuna- gli augurò.
-non è ho bisogno- rispose lui dirigendosi verso la porta- non parlavo del viaggio ma della donna-  precisò Gildart ritornando a sedersi al bancone, facendo cenno al barista un'altra bottiglia di vino. Salamander lo guardo accigliato- ricorda di mantenere la calma, con le donne c'è ne vuole moltissima- lo raccomandò ma Natsu scrollò le spalle con non curanza.

Il giovane pirata uscì dalla taverna, un braccio alzato in mo di saluto e un ghigno spavaldo che padroneggiava sul viso abbronzato al pensiero di aver ottenuto con estrema facilità un cosa così preziosa. Quel suo sorriso però durò giusto il tempo di mettere a fuoco la scena che si gli parava davanti. Accanto alla nave ormeggiata sostavano un lunga fila di bauli e valige, Lucy tra esse intenta a sbracciarsi a destra e sinistra. Strabuzzò gl'occhi e con fare infastidito avanzò a grandi falcate verso la sua nave
-Elfman che diavolo stai facendo?- ringhiò in modo meccanico verso uno dei suoi uomini, lo sguardo tra il perplesso e l'arrabbiato. IL giovane dal fisico massiccio roteò la testa, in mano quel grosso baule
-capitano! sto portando sulla nave gl'effetti della principessa- spiegò con tutta la normalità del mondo, creando in Salamander uno spasmo.
-Molla quell'affare-  ordinò perentorio con occhi infuocati, si voltò poi di scatto focalizzando la donna. Si avvicinò a lei a passo nervoso. Lucy, le mani serrate sui fianchi e il volto vago verso le sue valigie, sentendo quel -Tu!- ringhiato in maniera poco garbata sollevò il viso incrociando quello di Salamander.
-Non è così che si fa!- latrò l'uomo inviperito, puntandole un dito contro, Lucy si accigliò appena arricciando le labbra all'in su. Gl'occhi di Salamander si sgranarono fino all'in vero simile quando la principessa gli sorrise raggiante
- hai ragione scusa- esordì infatti -non ci siamo ancora presentati ufficialmente, sono Lucy di Acalipha- disse semplicemente, mantenendo il sorriso e stendendo una mano in avanti, Salamander puntò gl'occhi su quelle dita sottili e perfette per poi rivoltarlo repentinamente  su di lei, notando di quanto fosse diversa dal giorno prima. I capelli ordinatamente acconciati e quel vestito molto più lussuoso di quello che indossava quando l'aveva incontrata/scontrata la prima volta,  percepì solo in quel momento la cruda distanza che c'era tra di loro. Scosse il capo lievemente riscuotendosi da quello stato comatoso in cui era piombato
-non intendo questo- rispose infastidito, non contraccambiando la stretta di mano
-non può dare ordini ai miei uomini, solo io posso farlo- continuò seccato. Lucy sobbalzò sconcertata da quella mancanza di educazione , ritrasse la mano offesa incrociando le braccia al petto e voltando lo sguardo dall'altra parte -non ho dato degl'ordini, ho chiesto cortesemente- replicò austera creando in Salamander una vena di rabbia sulla fronte.
- e comunque non puoi portarteli tutti, scegliti un solo bagaglio- sentenziò imperativo facendo sciogliere in Lucy la postura rigida
-cosa?- domandò, le braccia allungate verso il basso e lo sguardo perplesso -io... questa è tutta la mia roba!!- pigolò indicando con un dito della mano quell'abbondante numero di bagagli e bauli sparsi per il molo.
Il giovane capitano le diede le spalle ignorando le lamentele, avanzando verso la nave
-no aspetta! non dirai sul serio!!- lagnò la principessa, ottenendo nuovamente la completa disattenzione del pirata.
Lucy strinse i pugni irritata da quell'atteggiamento ostile, emise una specie di ringhio mal soffocato -ei! aspetta!- brontolò  afferrando i lembi del vestito per tirarlo su, avanzando verso di lui. Sussultò, quando lui , girandosi di scatto, si trovò a poca distanza dal suo viso, Lucy indietreggiò imbarazzata- emm ecco vorrei portare anche quello- disse timidamente indicando con un dito un'enorme baule a poca distanza da loro. Salamander osservò l'oggetto indicato,  guardò poi lei con cipiglio
-è prezioso per me- mugolò Lucy, le mani dietro la schiena ciondolando appena, nel tentativo di convincere il ragazzo.
-No- rispose secco. Lucy  sbuffo stringendo le mani a pugno -Perché?- sbottò gonfiando le guance
-perché  è troppo pesante! ci rallenterà- emise -e poi non ti devo delle spiegazioni!- aggiunse stizzito sventolando le mani con fare nervoso, stupendosi di se stesso nell'avergliele date.
- io non parto senza questo!! - protestò la fanciulla, raggiunse il baule abbarbicandosi ad esso, con nessuna intenzione di staccarsene.
Salamander si irritò, con un occhio tremante dal nervosismo e la bocca leggermente schiusa in un chiaro segno di ira, fece per estrarre la sua spada dal fodero e minacciare quella mocciosa di morte certa se non avrebbe fatto come diceva lui, ma non lo fece. Si portò indice e pollice tra il ponte del naso chiudendo gl'occhi e  sospirando profondamente -cosa aveva detto Gildart? devo stare calmo- penso tra sé e sé
-ma non devi preoccuparti, il principe di Crocus ti riempirà di gioielli!- esordì con un ghigno arrogante nel vano tentativo di convincerla con le buone. Lucy inarcò un sopracciglio, ancora rannicchiata e  con le braccia allungate sul baule, lo guardò indignata
- forse per te l'unica cosa di valore in questo mondo sono monili e diamanti- rispose torva - ma c'è ben altro che può essere considerato prezioso-
Salamander  digrignò i denti incassando quella risposta sfrontata
-quello non sale-  sputò velenoso, si girò poi di scatto, due dita tra le labbra per emettere un fischio -uomini! si salpa!- ordinò, attirando l'attenzione di tutti i membri dell'equipaggio a bordo.
-avete sentito il nostro capitano!! forza balordi!-
-spiegate le vele-
-tirate su l'ancora- rumoreggiava dal galeone
Lucy si morse un labbro corrucciata, non avrebbe mai fatto cambiare idea a quel zoticone, si tirò su e frettolosamente aprì il baule, e accucciandosi nuovamente incominciò a rovistare con apprensione. Salamander, incuriosito da cosa potesse contenere di così prezioso quel baule, diede un'occhiata fingendosi vago
Lucy si sollevò di scatto circondando con le braccia più libri possibili riuscisse a contenere, soffiò soddisfatta con le labbra quel ciuffo di capelli biondi  che le era sfuggito dall'acconciatura, tutto sotto lo sguardo sconcertato di Salamander
-tutte questo per quelle cartacce?- pensò sbalordito a occhi lievemente sgranati, li chiuse poi, sospirando in modo esasperato nel vedere Lucy in quel goffo tentativo di accaparrarsi qualche libro in più,  gli voltò le spalle pensando che quel viaggio probabilmente sarebbe stato uno dei più stressanti fatti fino ad' allora. Quel tremolio dell'occhio ritornò a presentarsi quando sentì sulla sua spalla un paio di colpetti ripetuti -cosa c'è?- sibilò non celando il fastidio, voltandosi lentamente
-non vedo scale o rampe per salire a bordo- chiese Lucy scrutando la nave da parte a parte, i libri ancora tra le braccia
-Elfman pensaci tu- rispose lui con aria seccata.
Lucy emise uno strilletto nelle essere sollevata come un sacco di patate da quell'armadio di ragazzo, protestò e nel dimenarsi perse anche qualche libro.
-i mieeii veestiitiii!- urlò disperata, quando Elfman afferrò la cima lanciata dalla nave, facendosi tirare su velocemente.
Salamander la guardò sorridendo bastardamente, vide quel libro tra i suoi stivali, si chinò raccogliendolo, i suoi occhi ne scrutarono con attenzione la copertina, blaterò un -tsk- per poi lanciarselo dietro le spalle.
Afferrò a sua volta la cima lanciata dalla nave e con agilità si lasciò trasportare di sopra.

Fu un sorriso ad accoglierlo, da parte di quel  ragazzino smilzo, a braccia conserte se ne stava seduto sulla balaustra della nave con le gambe a penzoloni
-una donna a bordo eh?- soffiò beffardo
-una mocciosa vorrai dire- rispose Salamander dopo essere atterrato elegantemente. Respirò a pieni polmoni osservando il molo del porto diventare sempre più piccolo,  il sole stava per tramontare e presto sarebbe giunta la sera, si poggiò sulla balaustra rivolgendo un ghigno verso il ragazzo
-ho le informazioni che volevo e inaspettatamente ho anche trovato la chiave per oltrepassare Jupiter, ora non ci resta che recuperare Gr_-
-ei!!- squittì una voce alle sue spalle, provocandogli l'ennesimo ringhio della giornata, si voltò tenendo la schiena premuta al parapetto, le braccia conserte e i canini bene in mostra
-come farò senza i miei bagagli!?- latrò Lucy inviperita. Salamander fece spallucce, avanzò verso di lei, e sorpassandola le soffiò
-potresti anche girare nuda, ai miei uomini non dispiacerebbe- scatenando l'ovazione generale di tutta la ciurma. Lucy sbuffò imbarazzata, arrabbiata si diresse verso la balaustra
-Non è sempre così irritante vero?- chiese al ragazzo, il disagio incominciava ad assalirla.
Il giovane scosse il capo sorridendo sornione -è anche peggio- replicò creando in Lucy un sospiro deluso, balzò giù dal davanzale come un gatto -io sono Happy!- si presentò per poi allontanarsi. La giovane allungò lo sguardo verso il mare, una mano a reggerle il viso e un spiacevole sensazione  a tormentarle il cuore, il presentimento che quel viaggio non sarebbe andato come lei l'ho aveva immaginato.

Il buio era ormai calato e sul ponte, a parte a chi toccava fare la ronda quella notte, non vi era nessuno. Lucy si aggirava sperduta finché non lo vide. Una mano poggiata sul timone e l'altra serrata su un fianco, lo sguardo fiero verso l'orizzonte, Salamander se ne stava a contemplare il mare di notte. Lucy restò un momento ad osservarlo,  portava una camicia bianca che faceva intravedere il torace muscoloso, una fascia del medesimo colore e dei pantaloni neri, e ovviamente quella sciarpa  avvolta intorno al collo. Ancora girato di spalle verso Lucy sogghignò
-principessa vi siete forse persa?- esordì sardonico non distogliendo lo sguardo dal mare. Lucy sussultò appena, si avvicinò poi -non trovi che sia bellissimo ?- domandò spontanea osservando il cielo stellato, non ricevette risposta.
-bé tu sarai abituato a vederlo tutte le sere- disse poi guardandolo, si sorprese nel trovarlo sorridente. 
-principessa non hai timore di me?- chiese ghignando, Lucy s'imbarazzò rivoltando lo sguardo al cielo -no, perché dovrei?- chiese dubbiosa, non ricevendo risposta nuovamente.
-comunque Lucy- gettò, roteò gl'occhi guardandolo - non mi piace principessa non mi è mai piaciuto- confidò
-e tu Salamander? c'è l'hai un nome?- chiese, ma il ragazzo con lo sguardo puntato sulle stelle non sembrava volere affrontare un dialogo.
Lucy roteò gl'occhi al cielo, come era difficile quel tipo,
-è la prima volta che affronto un viaggio e probabilmente sarà  l'ultimo- soffiò, inconsciamente si stava confidando con l'ultima persona con cui pensava di farlo. Il tono malinconico e lo sguardo perso nel buio della notte
-deve essere meraviglioso poter fare quello c_ -
- Natsu- la interruppe lui attirandosi addosso il suo sguardo -mi chiamo Natsu- Lucy sorrise, si rabbuiò pensando poi che probabilmente l'aveva interrotta perché stufo delle sue chiacchiere. Sbadiglio in modo educato, senza suoni, coprendosi la bocca con il viso
-potresti dirmi dové la mia stanza?- chiese gentile
-la tua stanza?-  ripeté -o vieni con me- disse poi sorridendo. Lucy si sorprese di quella gentilezza, sorrise a sua volta felice nel pensare che il pirata le avesse dato tregua. Lo seguì spensierata, arrivarono davanti a una porta, Natsu sorrise nuovamente, un palmo sulla porta con l'intenzione di spingerla -ecco la vostra stanza- .
Lucy fece per entrare ma rimase inorridita nel capire dove si trovasse, l'unica cosa che riuscì ad emettere fu un suono gutturale. Sgranò gl'occhi nocciola nel trovarsi in quello stanzone, file di brande attaccate alla pareti e uno stato confusionale a far da padrone.
-principessa!! vuole farci compagnia stasera?- esordì uno dei pirati
-principessa venga qui! dormirà sonni  tranquilli con me!- esclamò un 'altro dando pacche al materasso.
Lucy staccò lo sguardo allibito da quella frotta di uomini tutto testosterone
- non starai dicendo sul serio?- gracchiò nervosa lanciando un'occhiata a Salamander. A braccia conserte, il capo lievemente chinato, poggiato sullo stipite della porta
-non siamo più a palazzo principessa- ridacchiò, gli voltò poi le spalle non prima di averle augurato una buona notte, ovviamente con tono ironico. Lucy rimase ancora un'istante, scappò da quella stanza schiantandosi la porta alle spalle.
Lo seguì, i lembi del vestito tra le mani per camminare più velocemente
-non penserai davvero che dorma li?- ruggì spazientita, Natsu si voltò con aria annoiata
-cosa vuoi che me ne importi?-
-perché mi rendi questo viaggio impossibile?- sbottò lei, quel cambiamento repentino l'aveva delusa
-senti ho sonno e voglio andare a dormire-
-pensavo potessimo esse amici- gettò lei creandogli per un' istante sorpresa
-amici noi?- Natsu scoppiò a ridere -non ti sembra evidente il motivo per cui non possiamo essere amici? -
 -sinceramente no- rispose Lucy portando le braccia sotto il seno. Natsu si avvicinò a lei, poggiò una mano su una parete chinando il viso verso di lei, Lucy si trovò a corto d'aria a causa di quella vicinanza, quegli occhi verdi e quei denti perfetti la intimorirono.
-bè tanto per cominciare sei altezzosa, sfoggi la tua vita perfetta, ti è stato dato sempre quello che hai voluto e non ti è mai mancato nulla, tu e i tuoi stupidi libri- replicò lui con fare sicuro.  Lucy rimase esterrefatta -tu non sai un bel niente di me- ringhiò spintonandolo in avanti, gl'occhi incominciarono ad inumidirsi e per non farsi vedere da lui gli diede le spalle -sai una cosa? non voglio essere tua amica- concluse allontanandosi. Natsu la osservò,  sopirò ad occhi chiusi  per poi lasciare il ponte anche lui.
Rannicchiata in quella misera coperta, tirò su il naso osservando il cielo stellato, l'unica cosa piacevole di quel viaggio, almeno fin' ora .  Dopo aver discusso con Natsu, era ritornata nello stanzone solo per recuperare qualcosa con cui proteggersi dalla brezza fredda della notte. Accovacciata in quell'angolino della nave cercava di prendere sonno, un soffio di vento freddo la fece rabbrividire,  si avvolse nella coperta tendando di trovare un po' di tepore. Si accorse di quella figura sul ponte, si accigliò nel vederlo passeggiare quasi nervosamente per il corridoio della nave, solo qualche ora fa gli aveva detto di voler dormire.  Natsu poggiò le mani sulla balaustra, se ne portò una tra i capelli, scompigliandoseli, la passò poi sulla bocca e sul viso con fare agitato, dopo poco scomparì non accorgendosi della figura di Lucy accucciata in quell'angolino. Lucy lo seguì con lo sguardo finché non sparì dal suo campo visivo, Natsu le era sembrato inquieto.

Si svegliò a causa dei raggi solari riflessi sul viso, si voltò di scatto rifugiando il volto sotto un cuscino. Era riuscito a chiudere occhio solo alle prime luci dell'alba,  scostò il cuscino tirandosi su, sbadigliando ad occhi chiusi. Un insolito profumo stuzzicò le sue narici e anche il suo stomaco, preoccupandosi solo di avvolgerli la sciarpa al collo uscì a petto nudo dalla sua stanza seguendo quel profumo.
-devi tagliare le carote in modo più sottile-
Natsu Inarcò un sopracciglio nell'udire le voci dei suoi uomini mescolate con quella di Lucy provenire dalla cucina, spinse la porta con il palmo della mano rimanendo poi perplesso. Lucy mescolava con un mestolo all'interno di  un grosso pentolone, e due dei suoi uomini intenti a tagliuzzare verdura, sotto le direttive della donna.
-che diavolo succede?- sibilò meccanico, con il palmo della mano ancora poggiato sulla porta
-oh capitano! stiamo cucinando una zuppa!- rispose uno dei due.
Natsu  sobbalzò nel sentire happy oltrepassarlo, passò agilmente sotto il suo braccio inarcato, in mano un cesto di verdure
-Lucy ti ho portato quello che mi hai chiesto- esordì strappando un ringhio mal celato al suo capitano. Lucy sorrise dolcemente ringraziandolo cortesemente, si voltò poi per salutare Natsu, nonostante l'accaduto di ieri ci teneva ancora ad instaurare almeno un rapporto civile, ma quando lo vide le parole gli morirono in gola. Si rivoltò di scatto mescolando con forza non necessaria, un lieve rossore a imporporarle il viso.
Natsu si portò in avanti -Nab, Max sul ponte, subito- ordinò. I due uomini si guardarono a vicenda per poi scattare all'attenti e seguire l'ordine del loro capitano.  Si avvicinò a Lucy
-che fai?- domando.
Lucy con  gl'occhi  incastrati nel fondo della pentola, mescolando con fare nervoso
- sto cucinando- squittì -servono altre patate!- esclamò poi tendando di allontanarsi ma Natsu l'afferrò dal polso costringendola a girarsi
-ti ho già detto che non devi dare ordini ai miei uomini- latrò lui, Lucy affilò lo sguardo strattonandosi fino a liberarsi dalla morsa
-e io ti ho già detto che chiedo cortesemente- ribatté.
Si guardarono rimanendo in silenzio, uno di fronte all'altro
-vi piaciiieetee!!- trillò Happy, seduto sul tavolo con le mani unite poggiate su una guancia e lo sguardo sognate-
Entrambi assunsero uno sguardo sconcertato
-vorrai scherzare vero?- risposero all'unisono
-e comunque sei un gran cafone! non ci si presenta così davanti a una signorina- latrò Lucy sventolando una mano verso il suo petto di nudo. Natsu si infastidì
-è la mia nave! sono io a decidere come presentarmi- gli voltò le spalle dirigendosi come una furia verso la pentola fumante, l'afferrò intento a sbarazzarsene
-no aspetta non vorrai...- tentò Lucy allungando una mano in avanti, rimase spiazzata quando la vide letteralmente volare dalla finestra, finendo dritta in mare.
-perché?? ci ho messo tutta la mattina a farla!- protestò furente
-nessuno te l'ha chiesto-
-volevo solo rendermi utile- continuò lei
-vuoi renderti utile? allora lava il ponte della nave- rispose scortese calciando verso di lei un secchio. Lucy sospirò corrucciata, la minaccia imminente di un pianto la fecero allontanare da lui, non voleva dargli anche quella soddisfazione.
Happy  rimasto seduto aveva osservato la scena impassibile
-voleva solo fare un gesto carino, sai credo che non gli piaccia fare molto la principessa- commentò cercando con il mignolo qualcosa all'interno del suo naso.
-non vogliamo la sua pietà, e poi quello che cucina Nab va benissimo- borbottò lui
-se lo dici tu, la zuppa di Lucy sembrava molto più invitante di quella sbobba che ci tocca mangiare ogni volta che siamo in viaggio- si lamentò Happy poggiando i palmi delle mani sulla superfice del tavolo, inarcando lievemente la schiena. Natsu fece spallucce
 -è una principessa, sicuramente era la prima volta che provava a cucinare- rispose, ignaro dell'infanzia di Lucy passata per sua volontà nelle cucine insieme alla servitù.
Lucy si era rifugiata a poppa, le mani sulla balaustra e lo sguardo verso il mare
-stupido buzzurro- mormorò fra sé e sé, tamponandosi con il dorso della mano le guance bagnate, in quel momento desiderava ardentemente di trovarsi già a Crocus, forse la sua vera avventura sarebbe iniziata proprio lì.
-non è sempre così cattivo- esordì una voce, si voltò trovandosi Happy di fronte a lei, gli accennò un  sorriso
-questo mi dovrebbe consolare?-
Il ragazzo scosse il capo -e che ha passato tante cose brutte, e vuole fare vedere che è più forte di quanto sia in realtà-
Lucy si stupì, chinò il capo con fare pensieroso, non era di certo una giustificazione quel suo comportamento così sgradevole.
Happy si allontanò da lei al suono di quell'urlo di richiamo lanciato da Natsu e Lucy rimase li, persa nei suoi pensieri.

La giornata era trascorsa senza più problemi era bastato ignorare Natsu per tutto il giorno e ,dopo aver passato l'ennesima notte accucciata in quel l'angolino, Lucy si preparava nell'affrontare il terzo giorno di navigazione. Era pomeriggio, quando annoiata decise di passare il tempo scrivendo sul suo diario, vagò per il ponte della nave in cerca di un posto tranquillo dove scrivere.  Si trovò davanti a una porta in legno scuro, l'aveva già notata altre volte ma non era mai entrata all'interno, ormai stava conoscendo la nave ma quella stanza le sfuggiva.
Entrò  chiudendosi la porta alle spalle, si guardò intorno studiando l'arredamento. Un grande letto in centro, un poltrona, sotterrata da vestiti, da un lato e un grosso cassettone. Quella doveva essere la stanza da letto di Natsu, lo capì da quel mucchio di vestiti sparsi per la stanza, si sedette su letto, con ancora il diario stretto al petto vagò con gl'occhi fino a fermarli su quella camicia candida buttata in un angolo della stanza. Quasi inconsciamente si sollevò dal letto abbandonando il diario, raggiungendo l'indumento, lo raccolse  sentendone la consistenza sotto i polpastrelli, era quella che indossava Natsu l'altro ieri. Non si chiese il motivo di quel gesto, lo fece e basta, si portò al naso la camicia respirandone il profumo, era buono. A palazzo le avevano sempre detto che i pirati erano rozzi, sporchi e puzzolenti. Ma quella camicia di Natsu non puzzava anzi, quel profumo muschiato la fecero quasi rabbrividire, si inebriò nuovamente di quell'odore, stringendola tra le mani, incapace di farne a meno. La maniglia si girò di scatto. Natsu entrò nella stanza e Lucy di getto portò l'indumento lontano dal suo naso
 -che diavolo ci fai qui?- tuonò lui,
-ti ho chiesto cosa ci fai nella mia stanza- ripeté nuovamente con tono acido, avanzò verso  di lei strappandole dalle mani la camicia.  Lucy rimase in silenzio, colta in flagrante a ficcanasare tra la sua roba
-Allora?-
-scusa volevo solo trovare un posto dove scrivere- farfugliò, raccolse il diario dal letto e fece per andare via
-scrivere?- domandò lui, si avvicinò di un altro passo, e Lucy indietreggiò intimorita urtando contro la parete. Natsu rimase a fissarla rimanendo in silenzio.
Sobbalzò quando lui le strappò il memoriale dalle mani
-non leggere!- urlò lei imbarazzata, sporgendo un braccio per afferrarlo, ma lui li sollevò più in alto ghignando diabolicamente.
Con l'unico obbiettivo di recuperare il diario, Lucy  non si accorse di quella mano poggiata sulla spalla del ragazzo e l'altra ancora intenta da afferrare invano il diario. Natsu lo lanciò in aria creando un tonfo sordo all'interno della stanza.
-Raccoglilo subito- ordinò arrabbiata
- Non darmi ordini!- ringhiò -non ti piace che toccano la tua roba vero?- chiese ridendo
-no che non mi piace- urlò. Fece per spintonarlo ma Natsu gli afferrò i polsi spingendola contro la parete avvicinando il viso a un millimetro dal suo. Lucy ansimò a quella vicinanza, avrebbe voluto gridargli di togliersi, di lasciarla andare, avrebbe voluto prenderlo a schiaffi ma non ci riuscì, rimase paralizzata alla parete ipnotizzata da quegli occhi verdi
-per favore- sussurrò poco coriacea. Natsu liberò una mano immobilizzandole i polsi solo con l'altra e Lucy trattene il fiato, per un attimo pensò che le avrebbe tirato uno schiaffo. Il cuore le batté impazzito quando le sciolse i capelli, lasciandoglieli cadere sulle spalle, rimanendo in quella posa a guardarla. Gl'occhi sgranati e le labbra schiuse, a quel leggerissimo tocco sulla sua pelle, le dita di Natsu la sfiorarono una guancia e lei si sentì andare a fuoco, incapace di fermarlo.
Si scostò lui indietreggiando, Lucy recuperò  subito il diario
-non toccare più la mia roba- l'ammonì lui, le mani sui fianchi e lo sguardo verso il pavimento.
Lucy annuì vaga scappando da quella situazione. Usci sul ponte, il diario stretto in mano a tal punto da farsi sbiancare le nocche, respirava pesantemente, che cosa diavolo era appena successo? era così persa in quel turbinio di pensieri da accorgersi solo in un secondo momento della visione della costa all'orizzonte. Si sporse verso la balaustra rivolgendo lo sguardo ad Happy a poca distanza da lui
-ci stiamo fermando?- chiese interrogativa, pensava che non ci fossero state soste durante il viaggio. Happy annuì compiaciuto
-Magnolia- le disse - la città fortino di Fairy Tail- esclamò con orgoglio lasciando Lucy sorpresa. Lucy si ricordò di quel nome, era la flotta piratesca di cui Natsu faceva parte, posò il diario sulla superfice del legno non staccando gl'occhi dall'orizzonte, presto si sarebbe trovata nel covo della flotta più ricercata del continente, forse doveva esserne terrorizzata ma un sorriso d'aspettativa  le si increspò sulle labbra, rivolse lo sguardo sul diario, presto quelle pagine sarebbero state riempite con chissà quali avvenimenti....

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Capitolo 3
*** the seven of Fairy Tail ***


3- THE SEVEN OF FAIRY TAIL


-ma perché non posso venire anche io??- protestò Lucy, le gancie gonfie e i pugni stretti
-perché dai nell'occhio- tagliò corto Natsu intendo ad' allacciarsi il cinturone con spada e pugnale annessi.
Lucy sbuffò sonoramente, incrociò le braccia al petto spostando lo sguardo verso il porto di Magnolia.
-Dai Natsu, non vorrai lasciarla sulla nave da sola- s'intromise Happy.
Natsu arricciò il naso guardandolo storto -Happy portare una principessa alla gilda?  non credo sia una buona idea- asserì
Lucy incrociò le mani tra di loro -ti prego! giuro che mi comporterò bene!- lo scongiurò sgranando gl'occhi, assumendo un'espressione implorante.
Natsu per nulla impietosito continuò a guardarla con aria severa - Principessa sei sicura? un covo di pirati non mi sembra un luogo adatto per te- ghignò, prendendola in giro. Lucy serrò le mani sui fianchi -smettila di chiamarmi così- ordinò creando in Natsu un ghigno ancora più spavaldo -preferisci mocciosa?-
Lucy si voltò di scatto dandogli le spalle, le braccia conserte, con aria offesa - zoticone-sibilò tra i denti
Natsu fece per risponderle sporgendosi in avanti con il busto, ma la mano di Happy posata sul suo torace lo fermarono da qualsiasi azione brusca. Il giovane allargò un sorriso  e Natsu sospirò
-dovrai stare ferma e buona- borbottò puntando un dito contro Lucy. La fanciulla ritornò a guardalo con occhi colmi di felicità. Ignorando la gioia di Lucy e i grazie ripetuti a fior di labbra, Salamander continuò- e sopra tutto non parlare con nessuno-
Prese un mantello con cappuccio -metti questo- le ordinò. Happy gli lanciò un ghigno compiaciuto e ignorando lo sguardo truce del suo capitano afferrò una cima e con un balzo felino si buttò di sotto, abbandonando la nave.
Intanto Lucy si era allacciata al collo la mantella sotto lo sguardo vigile di Natsu
-pronta!- esclamò gioiosa, ma Natsu si piazzò davanti a lei -no che non lo sei- la rimbeccò sporgendosi in avanti con le braccia verso il suo viso. Lucy deglutì nervosamente, il ricordo di quello che era successo in quella stanza qualche ora fa era ancora ben impresso nella sua mente. Natsu le afferrò i lembi del cappuccio, coprendole la testa -è meglio se per le strade non fai vedere il tuo viso, potrai toglierlo alla gilda-
Lo sguardo serio e gl'occhi verdi puntati nei suoi -io ti avevo avvertita, non venire a supplicarmi di portarti indietro-  la minacciò.  Un brivido la percosse, ma non capiva se fosse dovuto a quella premessa o alla vicinanza di Natsu, annuì trasalendo poi -tu non lo metti?- balbettò celando l'agitazione che in quel momento provava.
-non c'è bisogno, Magnolia è la casa di Fairy Tail, qui possiamo aggirare indisturbati- spiegò allontanandosi da Lucy.
Natsu afferrò una cima per calarsi di sotto
-aspetta- lo fermò lei creandogli un ringhio -come faccio a scendere?-
-prendi una cima no?- rispose lui con semplicità. Lucy si dondolò sui i talloni, lo sguardo chino lievemente imbarazzato
-non ne sono capace, ho paura-
-non potresti portarmi giù tu?- chiese speranzosa
-cosa? no!-
-oh invece si!!- ribatté lei avanzando verso di lui -non c'è più nessuno sulla nave e io non voglio restare qui- lamentò
-bé non è un mio problema- sbottò lui in tono acido, si calò di sotto non preoccupandosi della sua richiesta
-ci vediamo di sotto principessa- la canzonò salutandola con la mano sarcasticamente.
Natsu atterrò elegantemente, mollò la cima guardandosi poi intorno tendando di scorgere tra la gente Happy e gl'altri , il porto di Magnolia era trafficato come al solito e i suoi uomini probabilmente erano già andati avanti. Fece per avanzare ma un urlo acuto proveniente dalla nave attirò la sua attenzione. Si voltò interrogativo  e sobbalzò impaurito nel vedersi arrivare a tutta velocità un' urlante Lucy aggrappata in modo disperato a una corda.
-Ma che diav- non finì la frase, Lucy lo travolse in pieno atterrandolo di netto. Aprì gl'occhi piano trovandosi con la schiena al suolo e il volto di Lucy a pochi millimetri dal suo, la ragazza a cavalcioni su di lui e lo sguardo orgoglioso -c'è lo fatta!- esclamò incredula e felice, la mani poggiate sul petto dell'uomo e i capelli sciolti  a incorniciarle il viso,  il cappuccio non si era sfilato durante l'impatto restando ben saldo al capo.
-Già- sbuffò lui spintonandola con una mano, facendola rotolare su un fianco. Si tirò su dandole le spalle e avanzando verso il centro -vedi di starmi dietro-borbottò. Salamander scosse il capo azzardando un sorriso, non la credeva di tale coraggio, doveva ammetterlo.

Le strade del paese erano affollate e Lucy, districandosi tra la gente osservava le vetrine dei negozi che costeggiavano la strada . S'illuminò nel vedere da un vetrina quell'abito di alta sartoria esposto. Si avvicinò osservandolo ammirata, il pizzo bianco ne esaltava le tinte rosa
-ei!- la chiamò Natsu infastidito, girandosi lo trovò a poca distanza da lei col broncio
-scusa e che volevo comprare qualche vestito- rispose rivolgendo l'attenzione all'abito esposto. Non che fosse vanitosa nonostante il tenore di vita a cui era abituata, ma da quando era partita era stata costretta ad indossare un' unico vestito, Natsu le aveva fatto lasciare tutti i bagagli al molo, e ormai dopo ben tre giorni di viaggio, incominciava ad essere sporco e sgualcito.
-Non abbiamo tempo- la rimbeccò lui avanzando verso di lei.
Lucy lo ignorò,  ipnotizzata da quel tessuto, sgranò gl'occhi nel sentire la mano di Natsu stringere la sua. Il pirata la strattonò con non curanza e Lucy lo seguì non emettendo parola. Nel camminare, ancora con le mani intrecciate, la principessa sentì un groppo alla gola, lo guardò di sottecchi imbarazzata, nessun ragazzo aveva mai camminato con lei mano nella mano. Aveva immaginato la sua prima passeggiata con il principe di Crocus , in un giardino assolato, chiacchierando spensieratamente mirando i fiori e le piante, e non nelle vie di un borgo affollato  con un pirata. Ma non si corrucciò, le dita di Natsu erano ruvide e la sua camminata veloce, ma Lucy sentì di quanto fosse salda quella stretta e si sentì sicura, si dimenticò dei vestiti seguendo Natsu in silenzio.

Dopo poco Natsu arrestò il passò, le lasciò la mano puntando lo sguardo fiero verso il portone di quel palazzo
-dove siamo?- chiese Lucy  curiosa.
Natsu ghignò -alla gilda, questa è Fairy Tail- disse orgoglioso premendo il palmo della mano sulla superfice legnosa del portone.
Appena la porta si aprì Lucy si ritrovò in un luogo caotico. Uomini e donne, giovani e vecchi, chiacchieravano in modo esuberante, non uno fermo a sorseggiare un té o a leggere un libro. Attirata dal suono di quel coro, rivolse la sua attenzione verso un punto di quella taverna , un gruppo di gente brandivano per aria boccali più o meno colmi di birra, brindando e bevendo tra una strofa e l'altra. Distratta da tanta euforia sobbalzò nel vedere Natsu molto più avanti di lei, avanzò verso di lui circospetta, strappandogli un ghigno divertito
-ti sei già pentita principessa?- la canzonò guadagnandosi un'occhiataccia.
Non si era pentita, ma l'impatto di trovarsi in luogo completamente diverso da quelli che aveva sempre frequentato la fecero intimorire. Chissà che tipo di gente potesse popolare un simile posto, tutto era in eccesso li,  il volume, l'allegria, il tasso alcolico, i freni inibitori di alcune donzelle, arrossì lei di vergogna nel vederne alcune essere palpeggiate impunemente con l'unica conseguenza di una risata sguaiata. Si aggrappò alla camicia di Natsu temendo seriamente che qualche ubriacone le cadesse addosso, tirò su gl'occhi incrociando quelli del pirata, lui rideva divertito nel vederla in difficoltà, ma Lucy lo ignorò scostandosi.
Raggiunsero il bancone accolti da una sorridente ragazza intenta ad 'asciugare con un panno  un boccale di vetro
-Natsu ben tornato- esordì sfoggiando denti bianchi e perfetti. Natsu fece un cenno con il capo sedendosi. La giovane notando la figura di Lucy prendere posto accanto a quella del pirata la scrutò curiosa non perdendo il sorriso cortese
-ciao anche a te- la saluto poggiando il boccale sul bancone. Lucy contraccambiò il saluto silenziosamente sfilandosi poi il cappuccio, era in un  locale mal famato circondato da gente sinistra e bizzarra, la maggior parte pirati,  ma quella signorina dietro al bancone la faceva sentire a suo agio. Notò poi quel drappo appeso alla parete innanzi a se, sulla stoffa vi era impresso lo stesso simbolo che Natsu aveva sul braccio, a scrutarlo meglio Lucy si rese conto che raffigurava una fatina stilizzata dalla strana coda.
-Mira il solito- sentenziò Salamander guardandosi intorno -Il master?- chiese poi portandosi alle labbra il boccale di birra che la barista gli aveva prontamente servito
-sta per arrivare a minuti, vuole parlare con i sette- rispose rivolgendo l'attenzione a Lucy -e tu cara cosa prendi?-
-un bicchiere d'acqua?- domandò incerta Lucy,  strappandole un sorriso, sempre se in quel posto la servissero l'acqua. La donna le passò la sua ordinazione
-Io sono MiraJane, ma puoi chiamarmi Mira- e Lucy ricambiò il sorriso
-Lucy- si presentò, intercettando l'occhiataccia di Natsu, gli aveva detto di non parlare con nessuno ma con ciò non voleva dire che doveva essere scortese con quella ragazza così gentile.
-oi Salamander! mi è giunta voce che vuoi andare ad Ishigar! ghi ghi- una voce rozza raggiunse le orecchie dei tre.
Lucy si voltò di scatto mettendo a fuoco la figura di quel ragazzo poco distante da loro, un giovane moro dai lunghi capelli, le braccia conserte e un ghigno spavaldo a far da padrone su quel viso deturpato dai numerosi piercing. Natsu sbuffò spazientito, ruotò di posizione sullo sgabello, allungando le braccia sull'estremità del bancone
-e a te che importa- rispose in segno di sfida, gonfiando il petto
-si da il caso che io arriverò per primo- replicò.
Natsu lasciò lo sgabello avvicinandosi a quel tipo, storse il naso sorridendo sghembo
-invece arriverò prima io, scommettiamo?-
Lucy approfittò dell'allontanamento di Natsu e delle sue occhiataccie per chiedere a Mira chi fossero questi fantomatici sette, ne aveva sentito parlare già a palazzo ma l'unica cosa di cui fosse a  conoscenza era che Natsu appartenesse nella cerchia.
-i sette di Fairy Tail, ovvero i sette capitani che guidano le navi più potenti della flotta,  a loro sono anche assegnate missioni o compiti da svolgere, direttamente dal Master-
Mira notando quello sguardo interrogativo alla parola master, sorrise lieve
-il capitano assoluto dell'intera flotta, Makarow Dreher- aggiunse, dandole la risposta a quella domanda mentale.
Lucy si fece attenta, non celando la curiosità si sporse in avanti - chi sono?- chiese ad occhi sgranati.
Mira puntò le iridi azzurre su Natsu intento a sbraitare addosso al ragazzo di prima
-Salamander, sulla sua testa pende la taglia più alta di tutti- Lucy rabbrividì un'istante, a volte dimenticava di quanto potesse essere temibile quel ragazzo -ma questo tu già lo sai, vero?- chiese maliziosa strizzando un' occhio. Lucy arrossì annuendo vaga.
-Gajeel Redfox detto Acciaio nero- continuò Mira con tono fermo, indicando con lo sguardo il ragazzo con cui Natsu ora stava discutendo animatamente-il suo galeone è il più corazzato, e le sue spade sono più resistenti dell'acciaio, nessuno finora è riuscito a spezzarne una-
Una o di stupore si dipinse sul viso di Lucy, spostò lo sguardo su quell'uomo dietro le spalle di Gajeel, dall'imponente stazza e dalla pelle scura come il carbone, le braccia conserte e lo sguardo compiaciuto verso Gajeel- lui è Lily, il suo vice, si dice venga da Edolas- disse Mira servendo nel contempo un cliente alticcio.
-Edolas, la città perduta? pensavo fosse una leggenda- farfugliò Lucy sorpresa
-chi può dirlo?- ammiccò Mira tornado di fronte a lei.
Le grida di Natsu e Gajeel diventarono così acute da sovrastare il rumore della confusione che arieggiava nel locale
-chi ti credi di essere, bastardo!- latrò Natsu, un mano poggiata sul tavolo posto tra di loro, il viso inferocito a un millimetro da quello di Gajeel
-uno  meglio di te, sei solo un cazzone- replicò lui a denti stretti.
Lucy continuò ad osservarli, probabilmente presto avrebbero innescato una rissa, ma improvvisamente una spada conficcata al centro del tavolo divise i due dal litigio, e se Lucy sobbalzò dallo spavento nel vedere schegge impazzite svolazzare in' aria da quel tavolo quasi spaccato a metà da un semplice fendente, i due inclinarono il viso inespressivo verso  l'autore del gesto, anzi l'autrice.
-Erza Scarlet- l'apostrofò Mira -denominata Titania, la donna più forte di Faity Tail- si accigliò nel dirlo, come se ne fosse dubbiosa. Lucy osservò attentamente quella figura dai lunghi capelli Rossi come le fiamme, lo sguardo serio e austero la rendevano ancora più bella
-non starete litigando?- chiese con voce metallica, strappando un ghigno alle due persone poste dietro di lei, un ragazzo con una benda sull'occhio e una ragazza con un nastro bianco tra i capelli castani.
Un grugnito di Gajeel e un -Tsk-  da parte di Natsu segnarono la fine di quella discussione dai toni accesi. Lucy notò lo sguardo intimorito di Natsu, nemmeno di fronte alla minaccia della pena capitale aveva assunto tale espressione, che questa Erza fosse così temibile?
-Basta marmocchi! il master ci aspetta- s'intromise una voce a Lucy familiare, lo riconobbe subito, capelli rossicci e barba trascurata
-Gildart Clive- soffiò facendo sorprendere Mira, un sorriso si spiegò sulle labbra della barista nel vedere il pirata dare pacche sulle spalle e saluti affettuosi  -be Gildart torna raramente alla gilda, ma la sua fama lo precede, il più forte dei pirati di Fairy Tail- spiegò Mira.
Gl'occhi di Lucy vagarono per la taverna, si soffermò su un tavolo incuriosita dall'aspetto di quelle figure, sembravano quasi appartati dal resto del locale,  una donna dall'espressione scocciata intenta a darsi aria con un ventaglio, un giovane dai capelli smeraldini dalla posa regale e un terzo, troppo preoccupato nell'osservare compiaciuto  i corpi seminudi delle donzelle che gli ronzavano attorno, con tanto di lingua penzolante. Ma gl'occhi di Lucy si soffermarono sulla figura più imponente del gruppo, seduto tra i tre, le braccia conserte ne risaltavano i muscoli gonfi e quella cicatrice a forma di saetta che sfregiava metà viso fece percepire in Lucy un certo brivido di timore
-Laxus Dreher, il dio del tuono- la voce di Mira la fece ritornare alla realtà
- Dreher?- domandò Lucy nel risentire quel cognome
-il nipote del Master-
-perché dio del tuono?- chiese Lucy ingenua, aveva notato quella cicatrice che ricordava una saetta , ma probabilmente si nascondeva dietro qualcosa di più affascinante.
Mira incominciò a guardarlo in modo diverso da come aveva guardato gl'altri, un pugno a reggerle il mento e gl'occhi fissi sul ragazzo, quasi come se ne fosse affascinata - da bambino un fulmine l'ho ha colpito in pieno e sorprendentemente è sopravvissuto a quell'impatto micidiale - spiegò con voce morbida
-quella scarica elettrica oltre alla cicatrice gli ha lasciato anche la convinzione di essere immortale- aggiunse poi distogliendo gl'occhi da lui. Lucy percepì qualcosa dallo sguardo di Mira, amarezza, malinconia, non riusciva a decifrarlo.
-e poi c'è Mistugan, un vero è proprio mistero, nessuno sa di chi sia il volto di uno dei pirati più forti di Fairy Tail, nemmeno il Master. Viene qui raramente e non credo che si presenterà all'incontro- puntualizzò picchiettandosi un dito sulle labbra
-incontro?- squittì Lucy
-il master ha convocato i sette per una riunione,  non capita spesso e se capita è qualcosa di grosso- spiegò puntando con il dito verso una porta
- Solo i sette e i propri vice possono fare parte all'incontro- concluse poi.
Lucy assorbì tutte quelle informazioni buttando giù un'altra sorsata d'acqua, poggiò il bicchiere sul bancone inclinando il viso,  cercò Natsu nella folla ma improvvisamente una figura maschile gli si parò davanti bloccandole la visuale della sala
-ciao bellissima!  deve essere la prima volta che vieni qui, è impossibile scordare un viso così divino- esordì con voce suadente quell'affascinante ragazzo dalla chioma leonina.
Lucy sobbalzò appena, farfugliò un -emm- prima che il giovane le afferrasse la mano lasciandole un bacio minimamente accennato
-potresti fare parte della mia ciurma, anzi no, vorresti essere la mia donna?- propose con occhi scintillanti, imbarazzando a morte la povera Lucy
-emm ecco io...-
-ma che sciocco non mi sono ancora presentato sono capitan Loki, detto  il leone- si presentò il ragazzo puntandosi un pollice verso il petto , intanto Mira da dietro al bancone osservava la scenetta divertita
-Lucy- balbettò la giovane ritraendo la mano con non poca difficoltà
-Loki la vuoi piantare di molestare Lucy- lo rimbeccò Mira versandogli da bere
-o Mira sei bellissima con questo vestito oggi!-  la elogiò Loki abbandonando definitivamente le attenzioni su Lucy, stendendosi quasi sul bancone pur di intrecciare mani della barista. Lucy inarcò un sopracciglio nel vedere quel cambio repentino, blaterò un -Bah- indispettita.  No che le importassero le attenzioni di quello sconosciuto ma fino a un momento prima gli aveva chiesto di essere la sua donna per poi ignorarla.
La stazza di Elfamn, difficile da non notare, fece la sua comparsa. Afferrò per la collottola Loki
-ei non è da uomini provarci con la sorellona- lo ammonì con voce scura trascinandolo via di li. Lucy rimase attonita, con le urla disperate di Loki come sottofondo, ruotò il volto da Elfman a Mira che sorridente salutava con la mano i due. Elfaman era il fratello, più piccolo per giunta, di Mira, a parte il colore dei capelli, un bianco candido come la neve, Lucy non riusciva a trovare altre compatibilità.
Mira poggiò un gomito sul bancone sostenendosi il viso con la mano, il corpo inarcato in avanti e l'avanbraccio poggiato sulla superfice di legno
-e tu? non mi sembri un pirata- chiese non nascondendo la malizia. Lucy  scosse il capo, Natsu le aveva detto di non parlare con nessuno e lei si stava intrattenendo con quella ragazza, di quel passo avrebbe scoperto la sua identità. Si portò  il bicchiere alla bocca per evitare altre chiacchiere
-ti ho visto entrare con Natsu, sei la sua fidanzata?-
Lucy sgranò gl'occhi, l'acqua le andò di traverso facendola tossicchiare compulsivamente, Mira sobbalzò allarmata
-no no- rantolò Lucy con un filo di voce  -mi sta solo accompagnando- continuò  accertando alla barista  che stava bene. Poggiò il bicchiere sul bancone e prima che Mira le chiedesse altro la incalzò furbamente
-non mi hai detto chi è il settimo-  trasalì creando in Mira un sorriso.
Si sporse verso di lei assumendo un'espressione divertita , ma prima che potesse rilevarle l' identità dell'ultimo  "dei sette" qualcosa attirò la sua attenzione. Erza, prima di entrare nella stanza in cui si sarebbe tenuta la riunione, fece un cenno alla giovane
-scusa Lucy, ora devo andare, ma torno fra poco- le disse gentile. Girò dal bancone avanzando in modo pacato, facendo oscillare quel lungo vestito che portava, scomparendo poi dietro la porta. Lucy si girò osservando la porta chiusa, i suoi occhi si sgranarono quando capì che era proprio Mira il settimo pirata. La risata cristallina di Happy la distolsero dal guardare la porta,  si accorse con sorpresa che nel salone vi era la ciurma al completo di Salamander, nessuno era entrato con lui, dov'era il suo vice?

La stanza era piccola, un tavolo in legno era l'unico arredamento, non vi erano finestre se no una scala che dava al piano superiore.
Laxus stava seduto su una sedia , dietro le sue spalle in piedi,  vi era Freed, lo sguardo serio contrastava con quello del suo capitano che a braccia conserte e la pelliccia poggiata sulle spalle sogghignò nel vedere arrivare la figura longilinea di Mira
-Mira ma non mi dire, se non sei entrata con il vassoio vuol dire che parteciperai come membro?-  ridacchiò. Nonostante la provocazione la donna sorrise comunque gentile ignorando la strafottenza dell'uomo, prendendo posto accanto ad Erza.
Gajeel digrignò i denti con nervosismo un -stai calmo- bisbigliato da Lily alle sue spalle lo innervosirono oltre misura -perché convocarci tutti insieme? sibilò picchiettando con un dito sulla superfice del tavolo.
Erza roteò gl'occhi mettendo a fuoco Natsu -dové il tuo vice?- chiese con velata preoccupazione vedendolo da solo
-divergenze lavorative- rispose vago ghignando.
Gildart sbadigliò sonoramente allungando le gambe sul tavolo, accavallandole, le mani incrociate dietro la nuca -credo che l'attesa sia abbastanza lunga- brontolò chiudendo gl'occhi, accennando un pisolino
-al diavolo- ringhiò Gajeel sbattendo un pugno sul tavolo
-io me ne vado- sbottò tirandosi in piedi. Erza, rimasta seduta a braccia conserte continuò a guardare davanti a se -Gajeel stai seduto- ordinò.
Acciaio nero si voltò di scatto - non darmi ordini- ruggì lapidario.  La rossa roteò il viso, gl'occhi scuri ma la voce dal tono calmo -ti ho detto di sederti- sibilò meccanicamente creando in Gajeel uno spasmo. Avanzò verso di lei con fare minaccioso, Lily si allarmò nel sentire il rumore lievemente accennato della spada di Kagura, il vice capitano della ciurma di Titania, sfilata appena dal suo fodero, pronta a tirarla fuori e a  mutilare Gajeel se solo avesse sfiorato il suo capitano, il secondo di Redfox preparò la mano sull'impugnatura del suo spadone ancora allacciato alla schiena.
Nel fra tempo anche Laxus si spazientì- non ho tempo da perdere con questi mocciosi, e francamente non mi interessa che cosa ha da dirci il vecchio- blaterò trascinando la sedia indietro
-è inappropriato che tu vada via, tuo nonno non ti vede da mesi- esordì Mira con un dolce sorriso
-no! inappropriato è che tu sia qui con noi, ormai non centri un cazzo con i sette, da quel giorno hai perso la spina dorsale- la rimbeccò truce puntandole un dito contro .  Quel rumore sordo in un punto preciso del tavolo attirò l'attenzione di tutti.
-porta rispetto- soffiò con rabbia Natsu, gl'occhi pieni d'ira e i pugni stretti a tal punto da sbiancarsi le nocche,  impiantati sulla superfice del banco, crepato proprio in quel punto a causa dell'impatto.
Laxus sogghignò cattivo -perché se no che fai?- lo provocò  poggiando un palmo della mano sul banco piegando il corpo e sporgendo il viso verso Salamander, soffiandogli in faccia il disprezzo.
-Ora basta!- tuonò una voce proveniente dall'esterno.
Laxus sbuffò, accasciandosi poi sulla sedia -ora che stavo per divertimi-
Anche Acciaio Nero ritornò a sedersi con aria scocciata.
-Master- esordì Erza cordiale verso quell'anziano dalla bassa statura. L'omino scese le scale piano, il capo chinato in una smorfia contrariata
-Siete i miei sette, i miei figli,  è possibile che non posso lasciarvi soli per poco tempo con il rischio che vi scannate tra di voi?- li rimproverò severo creando sbuffi e occhiate storte. L'uomo si sedette stancamente su quella sedia  diverse dalle altre,  assomigliava più a un trono ma non era esageratamente diverso. Indice e pollice a reggere il ponte del naso, emise un ringhio malcelato per poi puntare gl'occhi severi su quella sedia rimasta vuota
-Mistugan non  è venuto- confermò amareggiato.
-a quanto pare era facoltativo venire qui- ironizzò Laxus
-no non lo è, peggio per lui- rispose il master portando le mani a combaciare tra loro posandole su tavolo
-ho saputo che quasi tutti voi vorreste partire per Ishigar-
I presenti nella stanza rimasero in silenzio, puntandosi sguardi a vicenda
-scordatevelo non c'è la farete-
a quella affermazione sbuffi e risate ironiche arieggiarono per la stanza, ogni capitano era a conoscenza della propria forza e tenacia
-almeno non da soli- continuò,  Il master fece una pausa sospirando, sapeva già che presto si sarebbe scatenato il putiferio
-per questo vi chiedo di allearvi l'uno con l'altro, tutti e sei insieme-
Gajeel si sollevò dalla sedia in modo brusco, tanto da farla sbattere a terra
-non ci penso proprio, io sono l'unico che può arrivarci senza perdersi e di certo non dividerò le mie mappe con loro- ringhiò
-mappe? pensavo non esistessero delle mappe dettagliate per Ishigar- domandò Erza dubbiosa
-si da il caso che io abbia nella mia ciurma il miglior disegnatore di carte nautiche di Fiore, le ha tracciate lei stessa- rispose sghembo. Erza chinò il capo constatando la veridicità di quelle parole
-le tue carte ti impediranno di passare da Crocus?-  s'intromise la voce strafottente di Natsu creando una vena d'irritazione  ad acciaio nero
-be, anche- farfugliò
-le altre vie sono molto più lungo e complicato, passare da Crocus sarebbe la giusta strategia ma è praticamente impossibile per noi pirati- spiegò Mira ad alta voce
-be non per me- disse Natsu, un sorriso convito dipinto sul viso, si osservava le unghia della mano in modo vago
-non vorrai passare lo stesso? Jupiter ti spazzerà via in un solo colpo!- si allarmò Erza con voce agitata, conosceva la follia di quel ragazzo ma non pensava che arrivasse a tanto. Jupiter era la temutissima arma difensiva di Crocus , un cannone dalla micidiale potenza, posto proprio al di sopra dalle mura che costeggiavano la città, nessun galeone pirata era mai riuscito ad oltrepassare la capitale, chiunque ci avesse solo provato si ritrovava a far da mangime ai pesci.
-si da il caso che abbia la chiave giusta per entrare dalla porta principale. La promessa sposa del principe di Crocus, la principessa di Acalipya- disse Natsu scimmiottando Gajeel
-passerò indisturbato, non faranno mai fuoco con la ragazza a bordo-
-o cielo! non avrai rapito quella fanciulla?-  strillò Mira portandosi le mani davanti alla bocca, seriamente preoccupata.
Natsu sobbalzò sgranando gl' occhi -cosa? no!-
-è una lunga storia- la voce di Gildart fece girare tutti verso di lui, si era svegliato.
-sai cosa mi importa di quelle cartacce o di quella specie di chiave umana, il problema non è raggiungere Ishigar ma restare vivi quando si è dentro, le terre di Ishigar sono pericolose, devi essere forte in battaglia per sopravivere e solo io e la mia ciurma possiamo valerci di tale nomina - ribatté Laxus con voce seria strappando un ghigno orgoglioso in Fredo.
-tutti voi siete indispensabili- Makarow si era sollevato, una mano poggiata sul tavolo e lo sguardo a scrutare ogni singola persona in quella stanza
-ognuno di voi a qualcosa d'indispensabile per l'altro, solo insieme raggiungerete Ishigar ottenendo il tesoro che tutti i pirati sognano-
Con quelle parole gli sguardi dei sei incominciarono a cercarsi, quel tesoro era troppo importante
- partirete fra una settimana, ognuno di voi potrà portare solo quattro persone della propria ciurma, vice compreso-
Gildart si tirò su dalla sedia stiracchiando i muscoli ed emettendo uno sbadiglio esemplare - grazie per l'offerta e siccome non avevo nessuna intenzione di avventurarmi per Ishigar,  cedo volentieri il passo ai giovani- sentenziò non creando stupore, tutti erano a conoscenza della vita solitaria dell'uomo, non aveva neanche più una ciurma, era il capitano di se stesso.
- Erza affido a te i comandi- sentenziò Makarow creando ringhi e ruggiti da parte dei capitani di sesso maschile rimasti in gara
-perché?- latrarono all'unisono
-perché è l'unica ad essere ponderata e riflessiva capace di tener testa al più ottuso dei pirati, sarà un buon leder- sentenziò il Master con voce irata, ignorando le ripetute lamentele non ne poteva più dei capricci di quei marmocchi.
Laxus non aggiunse altro, strusciando la sedia sul pavimento,,  si scostò dal tavolo, seguito da Freedo si avviò verso la porta in un chiaro segno di negazione, aveva a mala pena preso la considerazione di condividere il tesoro con gl'altri, figurarsi l' accettare ordini da Erza.
-partirete con la Lumen Historie-
Laxus si bloccò al suono di quella parola, i suoi occhi grigi guizzarono da un punto all'altro del pavimento in legno con fare pensoso, stringendo un pugno, anche gl'altri rimasero paralizzati da tale scoperta
-Master? ne è sicuro? Solo Mavis ha guidato quella nave- balbettò incredula Mira. Il master annuì in silenzio
-so quello che faccio, voglio quel tesoro nelle mani di Fairy Tail-
La sala si svuotò, nessuno disse più una parola senza esprimere le proprie scelte. Gildart rimasto all'interno scrutò il master
-ne sei sicuro? non fanno altro che litigare, non temi per le sorti della Lumen, so per te quanto è importante quella nave-
Il master intrecciò le mani dietro la schiena -solo insieme riusciranno ad arrivare al tesoro- la voce roca non prima di emozioni positive
-sono cresciuti insieme, sono una famiglia devono solo ricordarselo- soffiò accennando un sorriso, non c' era nessun legame sanguigno a legarli ma era speranzoso.
Gildart annuì -pregherò per la nave- ghignò lasciando la stanza, insinuando un dubbio atroce nell'anziano baffuto, se avessero solo scheggiato la nave questa volta l'infarto l'avrebbe stroncato sicuramente.

Lucy incominciò ad annoiarsi, seduta a quel tavolo si guardava intorno vaga. Durante l'assenza di Natsu, Happy le aveva parlato dei pirati che si trovavano all'interno della taverna, delle loro storie delle loro avventure e lei aveva ascoltato ogni parola affascinata, ma ora incominciava a non poterne più di tutto quel caos. Sbuffò tedia, cosa mai doveva esserci di pericoloso nel stare li? pensò tra sé e sé. Si accigliò nel percepire uno strano rumore
-Lucy via!- urlò Happy  buttandosi a pesce giù dalla sedia.
Lucy fece giusto in tempo ad alzarsi e scattare lontano dal tavolo mentre qualcuno ci si precipitò sopra frantumandolo in due. Una rissa era scoppiata nel bel mezzo del locale coinvolgendo tutti, la ragazza raggiunse il bancone rifugiandosi di sotto. Sbirciò appena al di sopra di esso scoprendo il caos che padroneggiava la taverna, bottiglie e sedie volanti arieggiavano per il locale. Scorse Natsu intento a tirare pugni a destra e manca, quel suo ghigno nell'aver appena atterrato Gajeel fu presto cancellato da un pugno ben assestato da parte di Erza.
-oh non preoccuparti è normale- esordì la voce di Mira rimasta in piedi accanto al bancone.
Lucy inarcò un sopracciglio nel vederla pacata e sorridente almeno finché Elfman non le finì addosso atterrandola
-Mira!- esclamò lei, rimanendo basita nel trovarla comunque sorridente nonostante i centoventi chili di fratello addosso.  Lucy chinò il capo tra le ginocchia, barricata dietro al bancone incominciò a domandarsi dove diavolo era finita.

Non passò molto che le urla e il frastuono di distruzione si placarono, aprì gl' occhi interrogativa, si erano forse uccisi tra di loro?
-trovata!- urlò Natsu, il corpo per metà chinato, sostenuto dalla mano poggiata sul bancone, avvicinando il viso terribilmente al suo, strappandole un urletto spaventato. Lucy si tirò su
- io vado a letto, ci fermeremo qui stanotte- sentenziò Natsu  allontanandosi da lei. Lucy annuì vaga osservando il disastroso stato in cui la taverna versava. Tavoli spezzati a metà, cocci di  vetro sparsi ovunque, drappi strappati. Tutti erano ritornati alle proprie attività come se non fosse successo niente. La ragazza si batté le mani sul vestito per togliere la polvere,  nel vedere Natsu salire le scale che portavano ai piani superiori della taverna, in compagnia di quella donzella avvenente la fecero sobbalzare
-aspetta io dove dormo?- chiese spontanea allungando una mano verso di lui.
 Il pirata storse il naso, un  braccio intorno alla vita di quella signorina dai vestiti lascivi e nell'altra mano una bottiglia di rum
-non so chiedi a Mira, io ho da fare adesso- la liquidò avanzando per gli scalini.
Lucy assunse un'espressione disgustata nel vederlo barcollare in quel modo, per giunta in compagnia di quella donnaccia.

Salirono in stanza schiantandosi la porta alle spalle, Natsu non perse tempo a prendere per i fianchi la ragazza per tirarsela contro e baciarla con foga. Era in astinenza da troppo, da quanto non infilava l'attrezzo da qualche parte? la fece gemere di passione quando portò le ruvide mani sui glutei rotondi e sodi, artigliandoli con irruenza.
La donna protese le mani per accarezzargli il viso ma Natsu gliele  afferrò conducendole verso la sua virilità, pulsante da far male. Continuò a baciarla senza sentimento, con l'unico obbiettivo di soddisfarsi. La ragazza tentò una seconda volta un dolce  contatto, alzò un braccio intenta a sfiorarle con le dita la sciarpa ma Natsu le bloccò il polso repentinamente -non toccarla- soffiò acido -pensa a slacciarmi i pantaloni- ordinò.
La ragazza annuì silenziosamente, non sembrava esserci dispiacere nei suoi occhi ma solo la malizia, eseguendo l'ordine del pirata.
Lucy si chiuse la porta alle spalle dopo aver dato la buona notte a Mira, sorrise d'aspettativa nel vedere un letto dalle lenzuola pulite e un bagno dotato di vasca. Quella sosta avrebbe ritardato il suo arrivo a Crocus ma non le importò, sentiva troppo la mancanza di un bagno caldo e la sensazione di dormire comodamente in un letto.  Sgranò gl'occhi nel sentire dei mugugni di piacere provenire dalla stanza accanto. No non poteva essere, le stanze al piano di sopra erano molte poteva trattarsi anche di un altro pirata
- oh Salamander! si.. si..-  quelle urla di piacere le diedero la conferma
Lucy chiuse gl'occhi sconcertata, forse era meglio farsi un bel bagno prima.

Dopo essere uscita dalla vasca e indossato una vestaglia leggera che Mira le aveva lasciato, Lucy sospirò sollevata nel non udire più simili oscenità. Si infilò tra le lenzuola, beandosi del profumo di lavanda che esse avevano, strofinò il viso contro il cuscino morbido pensando a Natsu e a quello che aveva appena fatto nell'altra stanza.  Diventò rossa dalla vergogna, perché diavolo stava pensando a lui? Chiuse gl'occhi imponendosi come pensiero il principe di Crocus, non conosceva il suo aspetto ma alcune figlie di commercianti che avevano avuto l'onore d'incontrarlo, avevano parlato di lui come un ragazzo dal bell'aspetto, regale e colto. Lucy si addormentò profondamente, un sorriso sulle labbra le si dipinse sul viso sognando camice bianche e occhi verdi...

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Capitolo 4
*** recovery ***


-RECOVERY-



~Lacrime salate scendevano dal viso tumefatto
-le tue ultime parole?-   le domandò in un orecchio  quell'uomo dal ghigno perfido,  un coltello affilato puntato alla gola della donna e una mano a stringere indietro con violenza quei capelli blu
-i figli degl'imperatori ti faranno a pezzi, Acnologia- soffiò sicura sfoggiando un sorriso di scherno nonostante il volto livido e rigato dalle lacrime.
La risata sadica dell'uomo non tardò ad arrivare
-dovrei avere paura di cinque marmocchi? ma non farmi ridere- la schernì- hai sprecato le tue ultime parole, avresti potuto chiedermi di risparmiati, mi mancherà questo tuo bel visino-
La donna si protese in avanti sputando in terra con disprezzo, l'uomo rinvigorì la stretta sui capelli torcendogli il collo indietro
- la promessa!!!, ricordati della prome- urlò la donna con gl'occhi puntati al cielo, prima che quel fendente diretto alla gola le togliesse il fiato e la vita. Si accasciò a terra ormai spenta, i lunghi capelli  blu incominciarono a impiastricciarsi con il sangue che furioso usciva in lei. L'assassino fece in tempo a scostarsi prima che la macchia di sangue si allargasse fino a giungere ai suoi stivali, la guardò un'ultima volta interrogativo, si voltò poi  oscillando il lungo mantello nero, andando via indisturbato~


~Le iridi verdi si spalancarono di colpo, la fronte imperlata di sudore e un certo affanno. Natsu si voltò verso la figura con cui divideva il letto, la ragazza dormiva profondamente, il volto inclinato verso  di lui e un braccio posato sul suo torace. Natsu si scostò da lei mettendosi poi seduto al bordo del letto, le mani tra i capelli e i gomiti puntati sulle ginocchia. Quegli incubi, ormai erano mesi che lo tormentavano facendolo dormire a stento, quei frammenti di ricordi ritornavano a farsi vivi dopo anni portandogli via il sonno. Si tirò su, s'infilò pantaloni e gilet lasciandolo aperto. Prima di abbandonare la stanza strinse la sua sciarpa tra le mani fermandosi un'istante nell'osservarla. L'avvolse intorno al collo andando poi via, era  appena l'alba ma Salamander sapeva che ormai non avrebbe più chiuso occhio.

I capelli biondi di Lucy cadevano sul lenzuolo bianco, una mano sul cuscino e le labbra lievemente schiuse, se le umettò prima di mugugnare un lamento ancora ad occhi chiusi, i raggi solari che filtravano dalla finestra andavano a colpire proprio quella porzione di cuscino dove la giovane aveva poggiato il viso.  Portò una mano a sfregarsi gl'occhi tirando su il busto, mettendo a fuoco pian piano l'interno della stanza, un breve vagare con gl'occhi finché non sobbalzò nel vedere la figura di Natsu seduta su una poltrona, in un angolo della stanza.
-da quanto tempo sei qui?- strillò agitata tendando di coprirsi con il lenzuolo.
Natsu continuò ad osservarla, le gambe larghe e i gomiti poggiati sulle ginocchia, con i dorsi delle mani si teneva il viso
-sono venuto a svegliarti, è tardi- rispose soltanto con voce assente tenendo gl'occhi puntati sulle sue gambe nude.
Lucy lo guardò accigliata, ruotò poi il viso verso la finestra notando di quanto il sole fosse in alto, Natsu le si avvicinò mostrando i canini in un sorriso sghembo
-dormivi profondamente con il sorriso sulle labbra, hai forse sognato il tuo principe?- la canzonò.
Lucy gonfiò le guance indispettita -non riuscivo a dormire a causa di rumori molesti provenienti dalla stanza accanto- precisò aggrottando la fronte.
Natsu si accigliò un istante, sfoggiando poi un sorriso malizioso -be se volevi partecipare bastava bussare alla porta- la provocò avvicinando il viso al suo, il palmo della mano poggiato sul letto e il corpo piegato in avanti in modo da soffiarle sulla bocca direttamente quelle parole. Le guance di Lucy s'imporporarono , con un gesto repentino arraffò un cuscino usandolo come scudo
-potresti andartene? dovrei vestirmi- bofonchiò in disagio ma Natsu storse il naso sedendosi comodamente sul bordo del letto
-ti ho già detto che non devi darmi ordini?- 
Lucy gli lanciò con poca grazia il cuscino contro il viso, emettendo un ringhio esasperato, sgattaiolò dal letto fino al bagno tirandosi in giù i lembi della vestaglietta con le dita, ignorando i ringhi di Salamander
-muoviti si parte fra un'ora- l'ammonì prima di lasciare la stanza.

Lucy guardava corrucciata innanzi a se il porto di Magnolia farsi sempre più piccolo, sospirò tenendosi la mano a pugno poggiata sulla guancia, avrebbe tanto voluto comprarsi qualche vestito e salutare Mira prima di ripartire, ma quel zoticone l'aveva quasi trascinata di peso verso la nave. Non capiva il perché di tutta quella fretta, ormai con quella sosta fuori programma sarebbe arrivata tardi comunque a Crocus. Si accasciò a terra poggiando la schiena alla balaustra, incastrando il mento tra le ginocchia e tenendosi le gambe ben premute al petto. Tirò su il  naso nel vedere gli stivali di Happy
-ei- la richiamò preoccupato dall'espressione tetra della ragazza, si chinò flettendo le ginocchia
-va tutto bene- rispose lei abbozzando un sorriso. Sollevò poi lo sguardo puntandolo sul profilo di  Natsu. Le mani serrate sul timone e gl'occhi puntati sull'orizzonte, sembrava trasparire preoccupazione dal suo volto. Le sue iridi nocciola lo scrutarono intensamente, portava un gilet aperto in modo da far intravedere il torace abbronzato e muscoloso. Lui, ignaro di quelle attenzioni, gli diede le spalle per confrontarsi con Max su alcuni aspetti della navigazione. Lucy tenne lo stesso lo sguardo su di lui osservandogli la schiena, ampia e solida, tanto da darle l'impressione di uno scoglio con cui ancorarsi in piena tempesta, era come ipnotizzata da quel fisico tonico e asciutto.
-tii piiiaaccee- trillò Happy rotolando la lingua, facendola schioccare sonoramente.
Lucy ruotò il viso verso di lui a occhi sgranati, rossa da un orecchio all'altro, emise un rantolo soffocato -no- farfugliò paonazza portandosi le mani sul viso in modo da nasconderselo.

Passarono delle ore dalla partenza quando Lucy notò nuovamente la costa in lontananza si accigliò e interrogativa si avvicinò a Salamander
-ci fermiamo di nuovo?- chiese stupita.
Natsu a braccia conserte, annuì -Cat Shelter, sarà una sosta di poco tempo- precisò, alzò la mano a pugno e con quell'ordine i suoi uomini gettarono l'ancora, la nave non attraccò al porto ma poco più in la, lontana dagl'occhi indiscreti della gente.
-verrai con me- esordì Natsu facendola sobbalzare dallo stupore
-io? perché?- chiese sbalordita, per scendere a Magnolia aveva dovuto scongiurarlo. Ma Natsu non rispose, le passò il mantello mettendosene uno a sua volta. Happy si avvicinò, la fronte aggrottata in un chiaro segno di preoccupazione
-Natsu- soffiò soltanto incrociando gl'occhi con il suo capitano.
Natsu lasciò di preparare la cima legandola con vigore a un tronco della nave -ei ne abbiamo già parlato tu sei il terzo e dovrai stare sulla nave nel caso succedesse il peggio- a quelle parole il viso di Happy si chinò annuendo flebile -ma non succederà, lo riporterò indietro, torneremo tutti sani e salvi- lo rassicurò dandogli pacche sulle spalle e sfoggiando un caldo sorriso.
Lucy si allarmò -Natsu potrei sapere dove stiamo andando?- chiese con voce tremante
 -a prendere un amico- rispose lui schioccandogli un occhiolino poco rassicurante.
Lucy si avvicinò alla balaustra, afferrò la cima con poca sicurezza sentendone la consistenza ruvida e tagliente sotto i polpastrelli, ancora non aveva dimestichezza nel scendere in quel modo
-e meglio se non diamo nell'occhio- la voce di Natsu la fece voltare di scatto, mugolando interrogativa. Natsu, in piedi sulla balaustra,  stese una mano -ti porto giù io- sentenziò intrecciando la mano con la sua, la sollevò come se fosse fatta di piume stringendosela contro, facendo aderire il suo petto con quello della donna, Lucy si ritrovò a boccheggiare, chinò il capo restando rigida
-stringiti a me- le soffiò in un orecchio creandole un brivido lungo tutta la schiena, prese le sue mani e se le portò intorno al collo, con una mano le serrò un fianco e con l'altra afferrò la cima, un'ultima occhiata ad Happy per poi lanciarsi di sotto.
Cat shelter era una piccola cittadina, non  aveva sovrani ma era governata dal  concilio, contraria a tutto ciò che non fosse legale, pirati compresi. Natsu si dirigeva a grandi falcate per le strade affollate del paese, il cappuccio a coprirgli il viso e la mano di Lucy stretta nella sua, non gliela aveva più lasciata da quando erano scesi, per Natsu era quasi naturale intrecciare le dita con le sue
-Natsu dove stiamo andando?- chiese lei con voce tremante, perché se per Natsu fosse indifferente tenerle la mano, Lucy reagiva ancora con imbarazzo a quei contatti così ravvicinati, quei contatti che avrebbe dovuto riservare solo al suo principe.
-stiamo andando a prendere il mio vice- rispose non distogliendo l'attenzione dalla strada
-il tuo vice? prendere da dov- le parole gli morirono in bocca quando davanti a se, nel centro della piazza della cittadina, mise a fuoco il patibolo. Sgranò gl'occhi e inconsciamente si strinse a Natsu, quella visione le ricordò la morte
 -perché mi hai portato qui?- sbottò con nervosismo mal celato
-perché sei una principessa, se qualcosa dovesse andare  storto potrei usarti sempre come ostaggio- ghignò lui facendo intravedere i canini da sotto il cappuccio.
Una smorfia contrariata si dipinse sul viso di Lucy, tentò di andare via voltandogli le spalle  ma Natsu la tenne ben ferma stringendole la mano
-ei aspetta, è importante non posso lasciarlo qui- spiegò non lasciando Lucy che invano tendava di strattonarsi da lui -non vorrai che lo lasci morire?- la provocò.
Lucy si arrestò improvvisamente, tirò su il capo nascosto dal cappuccio -perché è qui?-
-perché è un pirata, per noi basta solo questa come colpa per mandarci al patibolo- rispose Natsu con parole cariche di disprezzo.
La piazza era gremita dalla gente, e Lucy si chiese il perché di quello, che piacere c'era nell'assistere alla morte di una persona?  applausi ed esultazioni da parte del pubblico arieggiarono per tutta la piazza quando dal patibolo apparì la figura del boia, dall'imponente stazza e dal viso coperto, dietro di esso un giovane ragazzo con i polsi legati.  Lucy lo scrutò con interesse, era torso nudo, il simbolo nero di Fairy Tail spiccava  fiero sul suo torace al contrasto con la pelle diafana, i capelli corvini e lo sguardo serio privo di timore, sembrava quasi trasparire della noia dal suo viso
-Gray Fullbuster- esordì la voce del boia, leggendo quella pergamena che stringeva tra le mani guantate- Pirata di Fairy Tail, appartenete alla ciurma di Salamander, che la morte sia la tua condanna per esserti macchiato della colpa di essere un pirata-
Lucy si guardò intorno inorridita, la gente esclamava felice, applaudiva e urlava frasi indecorose contro quel giovane, perché essere pirati doveva essere una tale colpa da indurre alla morte?
-ultime parole?-  ghignò il boia, infilandogli poco gentilmente il cappio al collo.
Il giovane ruotò gl'occhi -avete omesso un vice capitano mi pare- rispose con tono calmo e severo strappando una risata sadica nel suo aguzzino.
Lucy sgranò gl'occhi impaurita, il boia si era allontanato dal giovane dirigendosi verso la leva che faceva da sgancio alla botola
-Natsu- lo chiamò sollevando appena gl'occhi su di lui.
Il boia posò una mano sulla leva e l'altra intorno a un fianco -buon viaggio vice capitano- lo canzonò non smettendo di ridere sguaiatamente.
-Natsu- si ritrovò a ripetere disperatamente Lucy davanti all'indifferenza del pirata.
Ma proprio quando il Boia  spinse la leva sganciando la botola , Salamander spintonò la folla in avanti trascinandosi dietro Lucy, con un scatto repentino sfilò la sua spada del fodero lanciandola con precisione e tagliando di netto la corda, la spada si andò a conficcare dietro le spalle del boia, con un gesto fulmineo era riuscito ad evitare di essere colpito. Grey atterrò in piedi per niente stupito.
Immediatamente dopo l'allarme fu lanciato e una schiera di guardie del concilio apparirono armati di spade e lance.
Natsu si lanciò sul patibolo , colpì un paio di guardie con estrema facilità, si chinò verso la botola stendendo un braccio
-ei non posso lasciarti solo un minuto eh?- esordì ridendo a Grey. Il corvino afferrò il suo braccio con entrambi i polsi ancora legati , tirò su gl'angoli della bocca mostrando un tenue sorriso e un'espressione vagamente sollevata
-andiamo via da qui- sbottò.
Lucy intanto era rimasta accanto al patibolo, con nervosismo si strinse nel mantello, Natsu le aveva detto di aspettarlo, si impaurì quando notò l'attenzione che aveva attirato su alcune persone
-quella donna! era d'accordo con loro!-
-prendetela è un pirata anche lei- latrarono infatti avanzando verso di lei con fare minaccioso.
Lucy tentò d'indietreggiare allungando una mano in avanti, farfugliò qualcosa e sobbalzò quando si trovò improvvisamente davanti Natsu, con un salto si era posto tra lei e la folla inferocita
-devo recuperare la mia spada, tu pensa a liberare Grey- le disse lanciandole un pugnale inveendo poi contro le guardie che allarmate dal brusio della folla erano giunte li.
Lucy annuì afferrando il pugnale in modo goffo, si guardò intorno notando Grey combattere contro le guardie del concilio, nonostante i polsi legati riusciva a dar testa a loro. Ne bloccò uno circondandogli con le braccia il collo e in contemporanea tirò un calcio ad un altro atterrandolo a terra, con un movimento rotatorio sbilanciò l'uomo che fino a prima teneva bloccato, lanciandolo contro altri tre.
-e tu chi sei?- chiese accigliato trovandosi davanti la fanciulla
-un'amica di Natsu, credo- bofonchiò lei, con mani tremanti lo liberò dalla corda . Grey si massaggiò i polsi, la pelle era livida dove prima vi era la corda, spuntò Natsu dal nulla con un ghigno divertito sul viso -li ho fatti fuori tutti- esordì spavaldo infilando la spada nel fodero.
Si voltò poi verso Grey sorridente che ricambiò avvicinandosi a lui, Lucy sorrise portandosi le mani sul grembo, era bello vedere così tanto affetto, tutta via Sobbalzò incredula portandosi le mani davanti alla bocca quando vide Grey tirare un pugno in pieno viso a Natsu
-Bastardo! hai aspettato fino all'ultimo per venire a prendermi- latrò inviperito agitando le mani.
Natsu si tirò su repentinamente saltandogli addosso e scaraventandolo a terra -non è colpa mia se sei un tale idiota!- lo rimbeccò tirandogli i capelli con forza. Lucy inarcò un sopracciglio, le mani sui fianchi e un'espressione sorpresa a contornarle il viso, si stavano ancora azzuffando quando un suono acuto di una tromba attirò l'attenzione dei tre, altri rinforzi stavano per giungere
-altro divertimento- ridacchiò Natsu scrocchiandogli le dita tra di loro, si sollevò da Grey porgendogli la mano per aiutarlo a sollevarsi, si girò poi di spalle pronto ad affrontare le guardie, ma la mano ferma di Grey sulla sua spalla lo fecero desistere
-è meglio se andiamo, abbiamo attirato l'attenzione già abbastanza, se penseranno che siamo andati via anche le guardie lo faranno- Natsu annuì afferrò la mano di Lucy e i tre fuggirono rifugiandosi nei vicoli della città.

Mancava poco al tramonto ormai, Lucy seduta su un gradone di un vecchio campanile diroccato che affacciava sul mare, guardava con mal celata indifferenza le onde infrangersi sugli scogli.
Distolse lo sguardo dallo strapiombo aggrottando le sopracciglia -che c'è?- pigolò in direzione del Fullbuster  
-em che- farfugliò lui, un pollice tra le labbra e una mano a reggere il gomito -e che sembri troppo di classe per essere una prostituta- disse asciutto.
Lucy sgranò gl'occhi, schiuse la bocca restando senza parole, ma durò poco
-non sono una prostituta, come diavolo ti è venuto in mente- abbaiò irata.
Grey rimase comunque inespressivo -hai detto di essere amica di Natsu, e le amiche di Natsu sono tutte... be battone-
Lucy sospirò ad occhi chiusi -Natsu puoi spiegare al tuo amico chi sono- esalò esasperata in direzione di Natsu. Il pirata distolse lo sguardo dall'orizzonte, il celo stava già incominciando a tingersi di rosso
-è una principessa- esordì lasciando Grey attonito ma prima che potesse chiedere spiegazioni, Natsu lo incalzò -devo portarla a Crocus, è promessa-
Grey sorrise furbo scuotendo poi il capo, a volte sottovalutava l'intelligenza del suo capitano -Crocus eh? allora vuoi davvero andare ad Ishigar?- chiese creando in Lucy una smorfia curiosa.
Natsu fece spallucce -a questo proposito, hai trovato quello che ti avevo chiesto?- domandò scrutando Grey da parte a parte.
Grey annuì -so dove si trova, l'avrei portata con me a Magnolia ma poi mi hanno arrestato- spiegò incrociando le braccia a petto.
Lucy si  tirò su, si tolse la polvere dal vestito sbattendoci contro con le mani - come hanno scoperto che sei un pirata?-
Grey ridacchiò nervoso -diciamo che dopo essermi intrattenuto con una donzella, ecco io sia dovuto fuggire da lei in modo impetuoso- farfugliò grattandosi con un dito una guancia.
Lucy aggrottò le sopracciglia
-ed ero nudo- aggiunse Grey non imbarazzandosi minimamente per quella affermazione -non ci hanno messo molto ad identificare il tatuaggio dopo avermi arrestato per atti osceni- continuò posando il palmo della mano su di esso - be il resto lo sapete-
Lucy rimase a bocca aperta. Natsu si avvicinò a Grey -andiamo a prenderla e poi ritorniamo subito alla nave, Happy e gl'altri saranno preoccupati-
Grey annuì -vado avanti per controllare la strada- li lasciò avanzando in avanti.
Lucy si avvicinò a Natsu -prendere chi?- chiese interrogativa.
-una persona- rispose tenendo lo sguardo sull'orizzonte,
-chi?-  insistette la fanciulla creando in Natsu un pesante sospiro
-una promessa da mantenere-, si voltò guardandola, Lucy annuì soltanto -cos'è Ishigar?- domandò,
Natsu sbuffò -sei noiosa fai troppe domande- sbottò acidamente.
Lucy gonfiò le guance offesa, fece per voltargli le spalle ma Natsu le afferrò il polso portandosela vicina a lui -ei sei stata brava, prima con Grey dico- soffiò con tono calmo.
Lucy annuì incatenando gl'occhi ai suoi, incapace di fare altro. Natsu portò una mano a scioglierle i capelli, liberandoli da quel fermaglio che glieli teneva raccolti -perché li tieni sempre legati?- chiese spostandoglieli dietro le spalle.
Lucy scrollò il capo - non so, penso sia abitudine- rispose.
Accennò un sorriso imbarazzato tenendo il contatto visivo con quello di Nastu, quelle iridi  verdi illuminati dalla luce flebile del sole che ormai sprofondava nel mare,   sembravano quasi due smeraldi. Lui la guardava assorto e Lucy non poté fare a meno di pensare a quanto fosse diverso in quel momento, quella sua scontrosità si era placata quasi all'improvviso.
-ei la strada è sgombra!- urlò Grey facendo scostare i due
-allora? non avevi fretta?- pigolò dal fondo della strada agitando una mano con impazienza. Natsu avanzò verso Grey e Lucy lo seguì con una certa confusione per la testa.

-un convento?- bisbigliò Lucy accigliata, nascosti dietro un cespuglio i tre studiavano la struttura
-è un orfanotrofio- rispose Grey.
 Natsu si alzò in piedi, inclinò il viso verso il Grey sentendo quel contatto sulla gamba
-aspetta non dovremmo fare un piano prima?-
-non ho intenzione di rapirla, dovrà sapere la verità e sono sicuro che sarà lei per prima a voler venire con noi- avanzò verso il portone bussando con forza, raggiunto prontamente da Grey e Lucy.
La porta si aprì facendo la sua comparsa una ragazzina dai lunghi capelli blu raccolti in due codini, sorrise cordiale nel vedere i tre ma prima che potesse aprir bocca due mani la cinsero da dietro scostandola appena
-Wendy! quante volte ti ho detto di non venir ad aprire tu!- la rimbeccò quella ragazza dallo sguardo severo -può essere pericoloso!-
-wendy- mormorò Natsu guardandola intensamente, inumidendo gl'occhi. Lucy notò quella reazione rimanendo interrogativa e perplessa allo stesso tempo
-Charle ma chi vuoi ch- la giovane sobbalzò nel sentire la stretta da parte di quello sconosciuto dalla capigliatura rosa, chinò il capo distogliendo lo sguardo dalla giovane,  trovandoselo aggrappato addosso.
-finalmente ti ho trovato- soffiò con voce spezzata.

Lucy a mani congiunte guardava di sottecchi Natsu cercando spiegazioni, i tre erano sati accolti all'interno dell'atrio. 
Charle a braccia conserte scrutava i tre con scetticismo
-chi hai detto che sei?- chiese acida
-un amico- sillabò lui non distogliendo l'attenzione da Wendy.
Intanto Grey si guardò intorno intercettando uno sguardo sospettoso da parte di una suora passata di li per caso . Wendy sorrideva felice verso Natsu
-hai detto che conosci la mia mamma! ha mandato te a prendermi?- chiese felice ciondolando con i piedi, le mani stretti in due pugni paralleli al petto
-emm ecco- farfugliò lui con dispiacere portandosi una mano dietro la nuca. Lucy sciolse l'intreccio delle mani facendole cadere verso il basso, riconobbe quello sguardo, era identico a quello che aveva visto sul viso di Capricorn dieci anni fa. Grey si protese verso Natsu bisbigliandogli qualcosa all'orecchio, andò poi scambiandosi un cenno.
-ei tu devi essere Natsu, sapevo che un giorno saresti venuto- esordì una voce in lontananza, Natsu inarcò un sopracciglio di fronte a quella presenza . Si avvicinò un vecchio barbuto dal fisico esile, poggiò una mano sulla spalla di wendy -piccola perché non vai a prendere del te da offrire ai nostri amici?-  chiese sorridendo cortese.
Wendy annuì -certo Roubaul- correndo poi verso una stanza.
-mi aveva parlato di te, mi aveva detto che dovevo aspettarti perché un giorno saresti venuta a prenderla- spiegò l'anziano prete in direzione di Natsu lasciando Charle perplessa.
-prenderla? no!- sbottò allarmata guardando disperata Roubaul
-si è così che voleva sua madre- annui il vecchio intrecciando le braccia dietro alla schiena
Chalre sventolò una mano verso i due in modo furente -non lascerò mai Wendy in mano a dei pirati- sentenziò contraria -sarò cresciuta in un orfanotrofio ma riconosco quei marchi- continuò incrociando gl'occhi con quelli di Natsu, che nel fra tempo si sistemò meglio il mantello nascondendo il tatuaggio ormai inutilmente. -l'avviserò io stessa di non- ma Natsu le bloccò il polso senza lasciarla andare via
-ti do la possibilità  venire con noi, lo vedo l'amore che provi per lei, ma non ti permetterò di non lasciarmi fare quello che voglio- sibilò sicuro ritraendo la mano, sospirò portandosi le braccia al petto - ho promesso a sua madre che sarei venuto a prenderla e che me ne sarei preso cura-
-perché non è venuta lei? perché ha mandato un pirata a prenderla? perché non si è mai fatta viva in tutti questi anni? - urlò Charle con nervosismo
 -perché è morta dieci anni fa- sbottò Natsu non rendendosi conto della figura alle sua spalle. Si girò di scatto nell'udire il rumore di tazze frantumate a terra, Wendy in lacrime scappò via da li lasciando tutti amareggiati. Natsu si protese in avanti ma Lucy gli poggiò una mano sul petto
-no, lascia che vada io- soffiò avanzando verso la direzione in cui Wendy era fuggita.
La ritrovò rannicchiata in un giardino, con la sola luce della luna a illuminarle il viso rigato dalle lacrime - ho sentito tutto, siete pirati- mugugnò fiondando il capo tra le ginocchia, Lucy si  sedette accanto a lei circondandole con un braccio il collo, e Wendy la lasciò fare, non la conosceva ma sentiva qualcosa, come se Lucy sapesse bene il dolore che lei stesse provando in quel momento
-non idea il preché l'abbia chiesto proprio a Natsu- esordì piegando gl'angoli della bocca in un sorriso ironico -ma se lui è giunto fin qui dopo tutto questo tempo è perché tua madre ci teneva davvero molto che seguissi la tua strada, al di là di queste mura, è stato il suo gesto d'amore, ha pensato al tuo futuro-
Wendy annuì asciugandosi le lacrime -è orrendo sentirsi sollevati? ecco sapere che è questo il motivo per cui non è mai venuta- borbottò la ragazzina.
Lucy scosse il capo -quando è morta mia madre mi sentì sollevata, pensai che almeno avrei avuto molte più attenzioni da mio padre- confidò con tristezza - ti invidio! io da piccola ho sempre desiderato che un pirata mi venisse a prendere portandomi via dal palazzo- ghignò schioccandogli un' occhiolino.
 Wendy s'illuminò -sei una principessa?- disse allargando un sorriso.
Lucy socchiuse gl'occhi mordendosi un labbro, gli era sfuggito quel piccolo particolare, annuì soltanto e prima che Wendy la sfinisse di domande la incalzò -ti spiegherò tutto dopo-
Le due si alzarono notando poi l'arrivo degl'altri, Wendy corse verso una Charle tremendamente amareggiata
-be alla fine il tuo desiderio si è avverato- urlò voltando il viso in direzione di Lucy lasciandola interrogativa
-il pirata è venuto a prenderti- disse ridente concentrandosi poi su Charle.
 Lucy sgranò gl'occhi- mmbee ecco..- farfugliò non sapendo bene cosa formulare
Wendy prese le mani di Charle -ti prego vieni con me- la implorò con occhi colmi di speranza, Natsu indirizzò lo sguardo sorpreso verso Lucy, la fanciulla annuì di rimando.
Ma Charle scosse la testa- no Wendy, io non verrò- sentenziò lasciando nella giovane una smorfia addolorata.
La voce urlante di Grey fece voltare tutti verso la sua direzione -via via!! ci hanno scoperto!- avvisò raggiungendoli con velocità, dietro di lui le guardie lo stavano seguendo.
Natsu afferrò la mano di Wendy e quest'ultima non mollò la presa di Charle trascinandola via con loro -cosa no io non- provò la giovane ma inutilmente.
-Ciao Raobaul! grazie di tutto- salutò un'allegra Wendy. Lucy afferrò i lembi del vestito correndo più in fretta che poté seguita da Grey .
Raobaul li salutò sventolando una mano - spiegate le ali mie adorate ragazze e trovate il vostra strada- soffiò commosso, si voltò poi verso le guardie ostacolandoli nel proseguire con un'aspettata sbadatezza da parte sua.
Il gruppo percorse a tutta la velocità la stradina intravedendo finalmente il molo. Le guardie erano ancora dietro di loro
-prendeteli sono pirati!-
-non lasciateli salire sulla nave!- urlarono inferociti
Intanto dalla nave happy allargò un sorriso -presto lanciate le funi! e tirate su l'ancora!- urlò con allegria. La ciurma di Salamander non perse tempo eseguendo gl'ordini. Le vele si spiegarono e la nave incomincio a prendere lentamente il largo.
Natsu prese in braccio Wendy afferrando una cima indirizzandosi verso la nave.
-presto attaccatemi a me!- grido Grey verso Charle e Lucy, le due si aggrapparono al collo del pirata e con un abile colpo di reni, Grey si fece sollevare dalla cima. I cinque lasciarono il molo lasciando le guardie lividi di rabbia per non averli acciuffati. Happy con le mani strette sulla balaustra sorrise di gioia non accorgendosi dell'arrivo impetuoso di Grey, lo travolsero in pieno atterrandolo a terra. Happy aprì piano gl'occhi trovandosi davanti il viso più bello che avesse mai visto
-ciao- salutò sorridendo ebete. Charle tutta via fece una smorfia infastidita sollevandosi immediatamente da lui e rivolgendo le sue attenzioni verso Wendy, tramortita a terra accanto a Natsu, la ragazzina sorrideva divertita, non c'era niente di cui preoccuparsi.

La serata si concluse con una abbandonate cena, erano tutti felici del ritorno di Grey e dall'arrivo di Wendy e Charle, tra una risata e un brindisi con un boccale di birra, Natsu aveva annunciato che d'ora in poi avrebbero fatto parte della ciurma.
Era ormai tardi sera, Wendy sonnecchiava con la testa poggiata sul tavolo e le braccia a penzoloni, Charle le accarezzò il capo con dolcezza -sarebbe il caso di andare a dormire, è stata una giornata stancante-
-Charle potete dormire nella mia stanza- esordì Happy con un tono morbido mal celando l'interesse per la ragazza
-tu hai una tua stanza?- domandò Lucy quasi urlando
-be certo io sono il ter_ aih Lucy mi fai male!- si lamentò sofferente nel sentirsi tirare le guance dalle dita sottili di Lucy
-perché a me non mi hai mai offerto una cosa simile?- ruggì la bionda con denti a squalino, aumentando la stretta sul guanciotte di Happy, ormai diventate rosse. Mollata la presa si portò le braccia sotto il seno con fare offeso, rabbrividì un'istante nel sentire le dita di Grey sfiorarle il viso
-puoi dormire nella mia stanza con me se vuoi - propose con tono suadente,  solleticandole  con il dito la guancia. Lucy deglutì a quel contatto si scostò appena e imbarazzata arrossì scuotendo il capo verso i suoi piedi. Un pensiero prese il sopravvento annullando la vergogna, tirò su il viso di colpo trafiggendo Grey con gl'occhi
-aspetta anche tu hai una tua stanza?- chiese con un velo di rabbia. Grey annuì vago e Lucy si diresse come una furia verso Natsu così concentrato nel tracannare quella bottiglia di rum da sobbalzare nel sentirsela tirata dalle mani
-cosa diavolo fai?- ringhiò adirato scattando immediatamente in piedi sbattendo una mano sul tavolo
-c'era una stanza libera! potevi dirmelo e non lasciarmi dormire fuori al freddo!!- latrò lei acciecata dall'ira.
Natsu si riprese la bottiglia con mala grazia -non ti ho detto io di dormire fuori, l'hai deciso tu! e poi sai cosa me ne importa- continuò digrignando i denti.
Lucy lo guardò truce, ciò che era successo prima al campanile, era stato soltanto un' abbaglio.
Natsu sfoggiò un ghigno sardonico -e poi se hai tanto freddo potresti scaldare il letto a Grey stanotte ,dato che te l'ha chiesto- provocò cattivo lasciando la fanciulla interdetta da quelle oscenità, creando una risata generale all'interno del salone. Happy uscì scuotendo il capo, accompagnando Wendy e Charle verso la sua stanza.
Lucy non ci vedette più dalla rabbia, sollevò un braccio in aria pronta a schiaffeggiarlo ma Natsu le bloccò il polso prontamente
-non osare provarci, ho ucciso per molto meno- sibilò intimorendola.
-sei un mostro- soffiò Lucy liberandosi dalla morsa, uscì dalla sala sotto gli sguardi attoniti di tutta la ciurma, nessuna donna aveva mai osato dire parole così gravi a Salamander. Natsu sembrò rabbuiarsi, si sollevò traballando verso l'uscita schiantandosi la porta alle spalle mentre la gente rimasta continuò la festa in cori e bevute.

Era ormai notte e un venticello fresco soffiava, gonfiando le vele verso sud. Lucy si era rifugiata sul ponte della nave, le mani strette sul parapetto a tal punto da farsi sbiancare le nocche e il capo chinato, ansimava pesantemente, il suo petto si abbassava e rialzava in modo frenetico
-stupido, stupido, stupido- ripeté colta da una furiosa crisi di nervi.
Respirò a fondo l'aria di mare dandosi una calmata, si sollevò i capelli raccogliendoseli in una crocchia e con una mano si sventolò il viso.  Ripensò alla giornata trascorsa e a come Natsu aveva cambiato spesso carattere,  era passato dall'essere dolce e protettivo al ritornare il bastardo che era . Si rasserenerò nel sentire sulla pelle del viso, in fiamme dalla rabbia, quell'alito  di vento fresco, chiuse gl'occhi godendosi il momento, doveva solo sopportarlo un' altro mese, il tempo di arrivare a Crocus , dopo di che le loro strade si sarebbero divise per sempre e non avrebbe più rivisto quel scorbutico di pirata. Un brusio di voci attirò la sua attenzioni, due mozzi stavano perlustrando la nave durante il loro turno notturno
-non vedo l'ora di arrivare a Magnolia! quanto mi mancano le donne!-
-ei amico quanta impazienza! arriverò domani pomeriggio-
Lucy sgranò gl'occhi nel sentire quelle parole, Magnolia? sarebbero ritornati a Magnolia? era già in ritardo sulla rotta per Crocus ma sopra tutto che intenzioni aveva Natsu?  Si tirò su i lembi del vestito cercando direttamente chi poteva dargli le risposte alle sua domande.
Avanzò  verso il ponte della nave , i pugni stretti e il passo veloce.  Natsu se ne stava poggiato con la schiena alla balaustra  scolandosi fino all'ultima goccia quella bottiglia di rum, sorrise sghembo nel vederla asciugandosi con il dorso della mano quel rigolo di liquore fuori uscito dall'angolo della bocca
-principessa non riesci a starmi lontana - sbiascicò tirandosi su in una postura barcollante.
Lucy serrò le mani sui fianchi guardandolo con disprezzo -stiamo ritornando a Magnolia- sbottò metallica.
-dovevo forse chiederti il permesso?-  domandò lui sarcasticamente buttando giù un'altra sorsata.
-non hai nessuna intenzione di portarmi a Crocus vero?  hai dato la tua parola- ringhiò lei stringendo con rabbia una porzione di vestito.
-vedi principessa- sbiascicò lui avanzando verso di lei -io non ho fatto nessun patto, è stato Gildart a dare la sua parola-  precisò afferrandole il mento con le dita
Gl'occhi di Lucy si sgranarono, con un gesto secco gli scacciò via la mano -quando scenderemo a Magnolia avviserò il palazzo e mi farò venire a prendere, non c'è più nessun patto tra noi- decretò con tono serio.
Fece per voltarsi e andare via, ma la mano di Natsu bloccò il suo polso in una ferrea stretta -non sei tu a decidere, ora sei mia- sentenziò Salamander trascinandosela contro. Lucy sobbalzò al suono di quelle parole, oppose resistenza tendando invano di divincolarsi, puntando poi l'attenzione su quella bottiglia di Rum - è questa che ti fa parlare così vero?- ringhiò arrabbiata. Riuscì a strappargliela via creando in Natsu uno spasmo.
-ridammela immediatamente se non vuoi che ti butti giù dalla nave- la minacciò, le lasciò il polso afferrando la bottiglia bruscamente, ma Lucy la tenne ben salda nella sua mano e dopo vari strattonamenti quella bottiglia finì dritta in mare.
-sei solo una mocciosa viziata- l'apostrofò  azzerando le distanze con il suo viso, bloccandola tra il suo corpo e la balaustra. Lucy gli poggiò le mani sul petto premendo con forza -e tu uno sporco bugiardo, cosa vuoi farne di me?-
-be avrei un paio di idee,- soffiò lui con così tanta malizia da farla arrossire, Lucy tentennò un attimo per poi ritornare a ribellarsi, ma Natsu si premette nuovamente su di lei afferrandola dietro le cosce mettendola seduta sulla balaustra,
-lo so che lo vuoi anche tu, vedo come mi guardi-  soffiò Natsu con voce roca spingendosela contro, incatenandosi addosso quegli occhi nocciola
Lucy dopo un breve momento di paralisi, scosse la testa trasalendo -ti sbagli, io ti detesto- affermò strattonandosi con forza, il suo cuore batteva troppo forte e una strana sensazione tra le gambe l'assalì per la prima volta, non aveva mai avvertito tale emozioni e sapeva che se non si fosse immediatamente allontanata da lui presto sarebbe successo qualcosa, ma non doveva capitare, almeno non così.
-smettila di agitarti o cadrem- ma Natsu non completò la frase, Lucy perse l'equilibrio aggrappandosi con disperazione alla camicia di Natsu. Il giovane, indebolito dall'alcool e preso alla sprovvista, si fece trascinare con ella finendo entrambi in mare.

L'acqua era gelida e Lucy si sentì come trafitta da lame affilate, risalì in superfice emettendo un respiro profondo quanto disperato nel risentire l'aria girarle nei polmoni, ma non riuscì a stare a galla, quel pesante vestito che indossava la trascinò giù. Aprì gl'occhi tendando invano di risalire ma la forza di gravità sembrava essere più forte di lei in quel momento, sgranò gl'occhi ne vedere Natsu nuotare verso di lei con un pugnale tra i denti. Si dimenò quando lui la raggiunse, Natsu le mise una mano sul ventre, posizionandosi dietro di lei e afferrando il pugnale con la mano libera , con un colpo secco dal sopra al sotto, tagliò il vestito sfilandoglielo, liberandola da quella morsa.  Lucy ancora agitata, con un brusco gesto del braccio colpì la mano di Natsu facendogli perdere il pugnale. I due risalirono in  superfice e Lucy allungò una mano verso la nave ormai in netta lontananza
-è troppo lontana- rantolò Natsu nuotando poi verso la direzione opposta, Lucy voltò il capo un'ultima volta verso il Galeone, seguì poi Natsu.
Dopo quella che parve un'eternità i due raggiunsero la riva di un'isoletta,  Lucy si trascinò verso il bagno asciuga, raggiungendo poi un punto dove le onde non arrivavano, si accasciò a terra,  colta dalla stanchezza, il viso messo di profilo e gl'occhi pesanti, l'ultima cosa che vide fu Natsu a qualche metro di distanza, nelle sue stesse condizioni, poi chiuse gl'occhi cadendo nell'oblio.....

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Capitolo 5
*** isolated ***


-5 ISOLATED-


~Ancora ad occhi chiusi, Natsu arricciò il naso, stuzzicato dall'intenso odore di mare, tirò su di colpo il busto immediatamente, ricordandosi cosa fosse successo la sera prima. I raggi solari lo colpirono istantaneamente , costringendolo a coprirsi con una mano il volto , in modo da non essere trafitto da quel bagliore. Inclinò il viso di profilo mettendo a fuoco la figura longilinea di Lucy poco distante da lui, stesa su un fianco, ancora dormiente.  Si avvicinò a lei a gattoni, cautamente, mettendosi poi seduto accanto, a gambe incrociate.
Natsu protese le mani in  avanti facendo rotolare Lucy in modo da metterla supina, le osservò il viso intralciato da qualche ciocca fuori uscita dalla crocchia che portava. Glieli scostò , per poi soffermare lo sguardo sul petto della ragazza, inconsciamente  prolungò la vista più del dovuto su quel punto in particolare del corpo della fanciulla, ma non per accertarsi delle sue condizioni, ma perché attirato da qualcosa da cui non riusciva a trarre lo sguardo. Lucy non aveva più un vestito a coprile il corpo, indossava semplicemente un corpetto bianco,  tanto stretto da strizzarle i avanti i seni prosperosi,  e una lunga gonna leggera del medesimo colore. Solo all'ora, Natsu sembrò notare delle misure generose della giovane spesso celate da casti vestiti, scosse il capo potandosi una mano a scivolare sul viso, soffermandola  sul mento, allungò l'altra portandola sulla spalla, strattonandogliela con poca gentilezza
-oi principessa- esordì rozzo, ma Lucy sembrava non volerne sapere di svegliarsi.
Sorpreso da un certo timore nel non vedere quelle iridi castane aprirsi di colpo, si allungò su di lei mettendosi a cavalcioni sul suo corpo, con ginocchia e mani posate sulla sabbia. Natsu inclinò il viso posando con cura il suo orecchio sul morbido seno della giovane, il suo cuore batteva e Natsu si sentì sollevato. Intanto Lucy mugugnò una sorta di brontolio, sbatté un paio di volte le palpebre prima di aprire completamente gl'occhi nel sentire quella pressione dal calore intenso.
Natsu tirò su il viso trovandosi davanti gl'occhi nocciola di Lucy, sbarrati, increduli, terrorizzati nel vedere i suoi così vicini.  La giovane si sollevò con il busto, portò una mano sotto il mento di Natsu spintonandolo via da lei in modo brusco, facendolo caracollare con il sedere a terra
-volevi forse baciarmi?- urlò paonazza, il viso rosso nascosto tra le mani.
Natsu, dopo l'iniziale sconcerto, cambiò espressione, gl'occhi se prima sgranati diventarono taglienti e la bocca passò da schiusa a serrata, in un chiaro segno d'ira
-no di certo- rispose asciutto.
 Si tirò su scacciandosi la sabbia dai pantaloni con brusche palpate
-che c'è principessa? sarebbe una tale vergogna farsi baciare da un pirata?- domandò acido, le braccia conserte e un espressione offesa a contornagli il viso
-no di certo!- lo scimmiottò lei sollevandosi da terra
-è che volevo almeno essere cosciente nel ricevere il mio primo bacio!- spiegò con tono acerbo a pugni stretti, in direzione del pirata.
Sobbalzò lei stessa nell'esseri espressa in modo così diretto, così sincero. Natsu sogghignò mostrando i canini e Lucy s'imbarazzò di tanta sfrontatezza, inclinò il capo guardandosi i piedi nudi. Nel sentire le dita di Natsu sfiorarle  il mento rabbrividì, tirò su il viso accompagnato dalla spinta della mano del giovane, trovandosi davanti i suoi occhi verdi che la scrutavano con malizia, Natsu sembrava assorto, e Lucy istintivamente si umettò le labbra
-ho capito sai- soffiò lui roco -ti stai conservando per il tuo principe- ghignò poi strappandole uno sbuffo nervoso.
Lucy gli scacciò via la mano con uno schiaffetto repentino -finiscila, sei snervante- borbottò allungando le distanze da lui
-Ma dove siamo finti !?- lagnò poi con disperazione portandosi le mani sulla testa per gettarle di conseguenza lungo i fianchi con stanchezza
-su un' isola?- rispose il pirata con un' inappropriata ironia
-questo l'avevo capito- replicò lei con stizza voltandosi verso di lui -ed è colpa tua se siamo qui!- accusò puntandogli contro un dito minatorio nell'avvicinarsi
-mia! ah!- ribatté Natsu, le braccia conserte al petto e il viso inclinato verso il mare non degnando Lucy del suo sguardo
-si tua!-
-se non facevi la difficile ieri sera, probabilmente eravamo in un posto molto più accogliente di questo, ora-  la guardò nel dirlo non risparmiando uno dei suoi ghigni provocatori
Lucy digrignò i denti - non ti rivolgerò più la parola- sibilò sicura
-bene- sbottò lui
-bene- ripeté lei subito dopo.
Il silenzio calò e tra loro rimase solo uno sguardo truce e legarli, uno di fronte all'altro rimasero a guardarsi con sottofondo il brontolio delle onde del mare che si battevano a riva. Improvvisamente Lucy udì un rumore, una specie di ringhio, un brusio roco e soffocato. Ne fu spaventata a tal punto da fiondarsi contro Natsu, inclinò il viso verso la fitta vegetazione dell'isola serrando le mani tremanti  sulle spalle del pirata
-l' hai sentito anche tu?- soffiò realmente spaventata
-cosa? le tue mani su di me?-  rispose lui divertito
Lucy gli diede attenzione, distolse lentamente  lo sguardo dalla foresta guardando Natsu con un sopracciglio inarcato, notando poi le sue mani aggrappate  sulle spalle del ragazzo le staccò immediatamente sentendosi incredibilmente infastidita, dalla paura aveva agito istintivamente .  Si guardò intorno ancora con timore
-un rumore- farfugliò tentando di celare l'imbarazzo -che siano stati di un qualche animale feroce? -chiese con mezza agitazione massacrandosi le dita con nervosismo.
-non ci sono animali feroci qui- sentenziò Natsu -questa isoletta e una dei tanti atolli sparsi nelle vicinanze di Cat Shelter, appartenenti ad essa, a parte qualche animale buono da mangiare non c'è niente di cui preoccuparsi, è praticamente deserto.- spiegò.
Lucy annuì vaga -ma ho sentito qualcosa, ne sono certa!- puntualizzò indirizzandosi verso Natsu
-emm ecco, credo sia stato il mio stomaco- borbottò lui con voce lieve, distolse lo sguardo nuovamente da lei, arrossendo.
 Lucy sgranò gl'occhi abbozzando un sorriso, la soddisfaceva vederlo in difficoltà.
-Credi che gl'alti si siano accorti della nostra assenza?- chiese Lucy dimenticandosi che fino a qualche attimo prima gli aveva promesso di non rivolgergli più parola.
Natsu annuì -certamente- rispose vago tastandosi il corpo in cerca di qualcosa
-allora presto arriveranno!- gioì Lucy applaudendo con le mani già proiettata con la mente nel trovarsi sulla nave ibsieme agl'alti, e non li, sola con lui.
-non credo, Grey me la vorrà far pagare per la storia di Cat Shelter, è lui che da gl'ordini in mia assenza e probabilmente ora starà sghignazzando da qualche parte, qui intorno-
Lucy fece cadere le braccia verso terra con sconforto, lacrime di frustrazione incominciarono a minacciare la loro comparsa, inspirò con naso ad occhi chiusi. Si  accigliò nel vedere Natsu intento a cercare qualcosa intorno a loro, i suoi occhi guizzavano veloci sulla sabbia, focalizzandosi sui punti dove prima giacevano
-che stai cercando?- domandò con voce stanca
-ho fame, vado a cacciare- sbottò nervosamente nel non trovare l'oggetto tanto bramato -se solo trovassi il mio pugn- si bloccò improvvisamente nel ricordarsi che fine avesse fatto il suo adorato pugnale, lasciando Lucy interrogativa.
-be, non l'avrai perso?- lo rimbeccò lei, con aria austera
Un motto di rabbia lo percosse da capo a piedi, sopirò ad occhi chiusi digrignando i denti rumorosamente, in testa la vocetta irritante di Gildart ronzava impetuosa
- ci vuole pazienza con le donne- diceva e Natsu tentò di seguirne il consiglio, tentò.
-l'ho perso per colpa tua- soffiò infatti
-colpa mia?- urlò Lucy indignata -e perché mai?-
-principessa non ricordi?- sibilò con un filo di voce.
Lucy storse il naso osservandolo con freddezza
-l' ho "perso" quando ti ho tolto il vestito, mi hai urtato e mi è scivolato dalle mani- spiegò con tono calmo, contrastante con l'espressione torva del suo viso.
Lucy assottigliò lo sguardo  - urtato quando mi hai tolto il vestit- provò a ripetere interrogativa, con l' intenzione di smentirlo ma un groppo in gola le impedì di parlare quando realizzò il senso compiuto di quelle parole, tirò giù di scatto il viso scoprendo con orrore in quale stato si trovasse.
Lucy guardò con stupore Natsu per poi coprirsi il seno con le braccia
-troppo tardi sogghignò lui- voltandogli le spalle.
Lucy rimase interdetta
-aspetta dove vai?- domandò vedendolo addentrarsi nella foresta
-non vorrai lasciarmi qui!!- lo rimbeccò tirandolo per il gilet.
Natsu girò il capo guardandola accigliato -mi sei solo d'intralcio- rispose secco creandole una vena di rabbia sulla fronte. Il pirata avanzò lasciandola sola.

¤


-Aih- strillò dolorante Lucy, si sollevò massaggiandosi il sedere osservando con dispiacere quell'invitate cocco attaccato ancora alla palma. Aveva provato ad arrampicarsi per prenderlo ma era caduta rovinosamente a terra a neanche metà dell'albero.
Il suo stomaco brontolò rumorosamente, Ntasu era sparito da un po', e Lucy borbottò mentalmente di come nei libri tutto sembrava molto più semplice.
Con una mano poggiata sul ventre e l'altra su un fianco inclinò il viso verso Natsu vedendolo giungere. Il giovane aveva una mano occupata nel trascinare quel grosso cinghiale, ormai all'altro mondo, per una zampa, mentre con l'altra reggeva dei rami secchi, ben premuti tra l'incavo del collo e la spalla.
Lucy deglutì  -l'hai fatto fuori a mani nude?- balbettò sconcerta, non ricevendo risposte se non un ghigno compiaciuto.
Natsu, dopo aver abbandonato la carcassa del povero animale e gettato i rami in terra, si sedette a gambe incrociate incominciando a trafficare con un rametto, se lo strofinò tra le mani con l'intenzione di accendere un fuoco.
Non passò molto, Natsu abilmente era riuscito a fare un falò, aveva infilzato il cinghiale tra due Rami, in modo da arrostirlo per bene.
Una smorfia di disgusto si dipinse sul viso di Lucy nel vedere Natsu strappare la coscia dell'animale e addentarla con ferocia
-non hai fame?- le domandò con la bocca piena.
Lucy stava morendo di fame, ma scosse la testa, portandosi poi una mano sulla bocca trattenendo un conato nel vedere quel rigolo di sangue scendere fino a giù dal mento di Natsu, la carne era poco cotta.
Si tirò su -magari l'isola è abitata, potremmo andare a cercare qualcuno- sbottò in preda ai morsi della fame.
Ma Natsu si negò -fra un po' calerà il buio e poi te l'ho già detto non c'è nessuno, smettila di fare l'altezzosa e mangia questo- la rimbeccò severo.
Lucy serrò le mani sui fianchi -perché dovrei crederti? sei solo un bugiardo, mi hai mentito per tutto questo tempo dicendomi che mi avresti portata a Crocus- abbaiò la ragazza.
Natsu si pulì mento e bocca con il dorso della mano, lanciò tra le fiamme quel che restava del suo boccone, si sollevò raggiungendola
-io non ti ho mentito- sibilò avvicinandosi al suo viso
-ah gia! non sei stato tu a fare il patto , dimenticavo!- sbuffò in risposta, ironicamente
-andrò a cercare qualcuno, dopo di che mi farò venire a prendere, le nostre strade si dividono qui- ribadì creando in Natsu un ringhio nervoso
-no tu non- ringhiò Natsu trattenendola per un polso, ma  Lucy si strattono liberandosi
-non sono tua!-  rispose secca
Natsu la guardò furioso -bene! fai come diavolo vuoi, io ti avevo avvertito- ritornò a sedersi incrociando le braccia al petto -girerai a vuoto, e non pensare che io ti aspetta, me ne andrò comunque appena giungerà la nave-
Lucy non rispose, strinse i pugni avanzando verso la foresta, era un maledetto bugiardo, un bellissimo ma maledetto bugiardo, era furiosa e s'impose di ignorare quel dolore nel petto nel pensare che non l'avrebbe più rivisto.

Lucy continuò a camminare senza meta, arrabbiata com'era non badò nel seguire una direzione precisa. Arrancò tra cespugli e piante, abbassandosi di tanto in tanto nell' evitare qualche ramo basso e sporgente
-stupido! stupido!- ripeteva ad alta voce nel proseguire , spostando sgarbatamente le piante che la intralciavano -chi si crede di essere? lui e il suo stupido sorriso perfetto- continuò a imprecare la giovane, avanzando goffamente.
Si fermò esausta asciugandosi con il dorso della mano la fronte ormai imperlata di sudore, serrò le mani sui  fianchi per puntare al cielo ormai tinto di rosso. Digrignò i denti dalla frustrazione nel pensare che Natsu avesse ragione, ormai era questione di poco tempo e il solo sarebbe tramontato del tutto, calando la notte.  Si portò una mano sul grembo, la fame incominciava a diventare una lenta tortura e i piedi le facevano male dal troppo camminare. Deglutì preoccupata, forse sarebbe dovuta tornare indietro, tornare da lui. Scosse la testa cocciuta, non gli avrebbe dato questa soddisfazione, si fece coraggio stringendo un pugno della mano, sollevando parallelamente al petto, avrebbe trovato qualcuno su quest'isola ne era sicura.  Fece per proseguire ma una strana inquietudine l'assalì nel non ricordarsi da quale direzione fosse giunta, si guardò intorno tentennando da quale verso andare, si portò una mano sul mento studiando bene il paesaggio, sembrava tutto uguale, in qualsiasi direzione, Lucy vedeva solo foglie, rami e alberi.  Sospirò stanca, si era persa, e anche volendo non avrebbe mai potuto ricongiungersi con Natsu.  Corrucciata e in pena continuò a camminare. Passò poco quando con sorpresa gioiosa, in lontananza intravide uno spiazzo, vi era anche quella che sembrava una piccola casa, non vedeva per intero il luogo, ostacolato dai rami degl'alberi.  Incominciò ad affrettare i passi, i suoi piedi nudi e indolenziti dalla stanchezza, corsero veloci come rinsaviti nella visone di quella abitazione, e Lucy allargò un sorriso speranzoso, lo sapeva Natsu era un bugiardo, quell'isola era abitata.
Lucy corse ancora, spostò l'ultima grande foglia di quell'arbusto che le impediva la visuale, trovandosi davanti l'abitazione, si bloccò immediatamente rimanendo paralizzata, quell'espressione di gioia tramutò nelle più brutta che il suo viso avesse mai fatto. Sgranò gl'occhi inorridita di fronte a quell'atroce spettacolo, difronte  all'abitazione vi era costruito una sotto specie di patibolo improvvisato. Lucy si portò le mani davanti alla bocca emettendo un mugugno soffocato, i suoi occhi si colmarono di lacrime e un brivido di paura la percosse nella visione di quell'uomo e di quella donna di fronte a lei, impiccati, ormai privi di vita da diversi giorni dato il colore della loro pelle e le numerose mosche ronzargli intorno.
Lucy tremava terrorizzata, il viso cereo e le lacrime a rigarle le guance senza che lei se ne accorgesse, stava per urlare e le sue gambe per cedere dalla disperazione, sarebbe caduta al suolo se improvvisamente un paio di braccia non l'avessero prontamente sostenuta, Natsu l'afferrò da dietro, circondandole con le braccia la vita, nel farlo la sollevò appena portandola via da quell'orrore.

Non ci volle molto nel ritornare alla spiaggia, Lucy  quando si era avventurata nella foresta aveva girovagato per tanto tempo ma non si era accorta dell' aver camminato accanto ai limiti della vegetazione, scambiando strade già fatte per nuove.
Continuava a dimenarsi piangendo disperatamente, Natsu la teneva bloccata per un polso mentre Lucy tentava di liberarsi
-Lasciami! lasciami!-  gridò affranta singhiozzando senza sosta.
Ma Natsu la tenne ben stretta portandosela contro, le afferrò entrambi i polsi
-Lasciami è colpa tua se sono qui! è tutta colpa tua se ho visto quello- latrava Lucy, gl'occhi vuoti e la voce spezzata, creando in Natsu un ringhio sommesso
-mi hai abbandonato! mi hai venduto hai dei pirati! saresti dovuto morire tu e non la mamma- gettò una Lucy disperata, ormai fuori controllo.
Natsu sgranò gl'occhi al suono di quelle parole, sobbalzò sorpreso, non era a lui che Lucy volgeva tale rabbia, lo shock di vedere la morte l'aveva completamente traumatizzata a tal punto da farle  perdere il controllo.
Le posò le mani sulle spalle scrollandola con forza
-basta Lucy ! basta! -tentò invano, di questo passo sarebbe collassata.
L'afferrò prendendola in braccio, una mano sotto le cosce e l'atra intorno al busto, Lucy fuori di se gli tirava pugni imprecando e piangendo, soffiando insulti contro quel padre che non poteva definirsi tale.
Natsu arrancò verso la riva,  continuò immergendo i piedi fino a farsi arrivare l'acqua appena alle ginocchia e poi li la lasciò cadere.
Lucy si ritrovò in acqua
-perché? perché?- urlava  tirando pugni verso l'acqua gelida, creando schizzi e rumori sordi, le lacrime non erano cessate ma non era più un pianto disperato ad assalirla, il dolore ne aveva preso il posto.
Lucy smise all'improvviso quando sentì quella calda stretta avvolgergli il corpo, sgranò gl'occhi e rimase ferma, atona. Natsu si era piegato su un ginocchio, l'aveva stretta a se accarezzandole il capo con lenta dolcezza
-basta Lucy, è passato- le mormorò in un orecchio.
Lucy sprofondò il viso nell'incavo del collo di Natsu, annuendo flebile, la crisi di panico era passata e ora un profondo dolore la percuoteva da capo a piedi. Circondò le esili braccia intorno al collo di Natsu quando lui si tirò su sollevandola contemporaneamente, lei gli serrò le gambe intorno a fianchi, il viso ancora sprofondato tra clavicola e collo e priva di forze, non riusciva più neanche a piangere. Natsu avanzò verso la spiaggia, le mani ben salde sulla schiena di Lucy e il passo fiero verso quell'albero che campeggiava davanti al fuoco, si sedette poggiandovi sopra la schiena tenendosi Lucy ancora tra le braccia. Non seppero bene entrambi quando tempo passò, rimanendo in  silenzio, l'uno avvinghiato all'altro. 
-perché quelle persone....perché lasciarli li...- soffiò Lucy tenendosi  ancora aggrappata al collo di Natsu
-erano pirati, ho intravisto i marchi, probabilmente avevano scelto quest'isoletta come luogo di sosta, non sapendo che questo atollo appartenesse a Cat shelter, il concilio li avrà smascherati e condannati a morte, lasciati li come monito per gl'altri pirati-
-erano di Fairy tail?-
-no,  sulla gamba di quella donna vi era impresso il cavallo alato- rispose Natsu.
Lucy chiuse gl'occhi ma nel farlo l'immagine di quei corpi martoriati si presentò immediatamente, perché essere pirati doveva essere una tale colpa? 
-I pirati suono uomini crudeli - le avevano sempre detto a palazzo, ma Lucy in quel momento si chiedeva che forse la crudeltà era solo un punto di vista, chi aveva ucciso quelle due persone non era forse tale? a quanto pare no se facevi parte del consiglio.
Ancora stretta a lui Lucy tirò su il capo osservando il profilo di Natsu, il volto illuminato dalla moro del falò e quei occhi verdi spiccavano luminosi
-lo so che mi detesti- esordi Lucy con voce incrinata.
Natsu inclinò il capo, Lucy se ne stava accoccolata a lui, i suoi bei occhi nocciola erano aperti, non più velati di lacrime, e il capo poggiato sul petto del giovane
-ma potresti tenermi ancora un po' così?- chiese timida, le guance gli si imporporarono all'istante notando le sopracciglia corrugate sul viso del pirata, chinò il viso strofinandosi sul torace solido di Natsu, come a nascondersi
-e che non mi capita spesso- soffiò triste.
Natsu roteò gl'occhi al cielo in una smorfia dispiaciuta e perplessa allo stesso tempo. Non rispose a parole ma si limitò a stringersela meglio contro, circondandole il corpo con entrambe le braccia. Lucy sorrise, quel torpore la faceva stare bene,  il corpo bollente di Natsu la scaldava più del fuoco, sapeva che appena si fosse addormentata il pirata l'avrebbe fatta rotolare con malagrazia verso terra, ma non si volle corrucciare.
La notte era ormai giunta e una luna splendente faceva da padrona in un cielo trapuntato di stelle, Natsu era rimasto per tutto il tempo con lo sguardo rivolto verso il fuoco, la mascella serrata  e una mano stretta sul fianco di Lucy, gl'occhi puntati su quella fiamma che si muoveva sinuosa, inclinò il capo osservando il viso sereno di Lucy, si era addormentata.
Incominciò a scrutarla, Lucy aveva dei bellissimi lineamenti fini e gentili, le labbra carnose lievemente schiuse e le ciglia così lunghe, la pelle diafana che spiccava con il dorato dei capelli, Natsu portò una mano, cauto nel non svegliarla, tra i suoi capelli sciogliendoli da quella morsa, quante volte l'aveva fatto da quando la conosceva? le ciocche miele di Lucy caddero morbidi sulle spalle, così lunghe da posarsi sul ventre, incorniciandole il viso.
Natsu non sapeva spiegarsi il motivo del perché gli era saltato addosso il giorno prima, aveva sentito una pulsione irresistibile non appena si era trovato abbastanza vicino a lei, e il desiderio di possederla si era acceso con prepotenza dentro di lui.
Allungò una mano sfiorandole il mento poi le labbra, accarezzandole e chiedendosi mentalmente che sapore avessero, nessuno lo sapeva
-cosa mi fai..- sussurrò con voce roca, passandole il pollice sulle labbra -queste labbra, quante cose potrei farci..- mormorò il pirata ad una Lucy dormiente, ignara di ciò che stava scatenando nel giovane. Si protese verso di lei con l'intento di strappargli un bacio, ma ad un tratto, proprio quando le sue labbra stavano sfiorando quelle di Lucy, si arrestò sfoggiando un ghigno, in testa le parole di Lucy. Sollevò il capo scuotendolo divertito, non era giusto rubarle così il primo bacio, rideva di se stesso, era da troppo tempo che non si preoccupava così dei sentimenti di una donna.
Sospirò mirandola un'ultima volta, Lucy era così piccola tra le sua braccia, sembrava quasi una bambina
-perché nessuno ti da l'amore che meriti?- le chiese con tono morbido lasciandole un'ultima ampia carezza sul viso, tirò la testa indietro chiudendo gl'occhi. Probabilmente non avrebbe chiuso occhio, ormai erano mesi che non dormiva la notte, si lasciò cullare dalla dolce ebrezza notturna, l'avrebbe tenuta ancora un po' con se, in fondo era stata lei a chiederglielo.

¤

Lucy se ne stava rannicchiata vicino alla riva, quel tanto lontana in modo che le onde non arrivassero a bagnarla, il viso incastrato tra le ginocchia e le braccia circondate tra le gambe. Osservava l'orizzonte con aria mesta, chiedendosi per quanto tempo ancora, Grey avesse voluto lasciarli li, su quell'isoletta. Il sole spiccava in cielo quel mattino,  Lucy voltò il capo verso la spiaggia, Natsu ancora dormiva. Poggiato al tronco dell'albero, il viso lievemente reclinato sulla spalla e le braccia conserte, sembrava sereno, per tutta la notte l'aveva tenuta stretta, e Lucy aveva perfino dovuto lottare al mattino, contro quelle braccia, per scivolare via da lui, attenta nel non svegliarlo.
Sospirò incerta portando un dito tra la sabbia, tracciando solchi e ghirigori, una parte di lei avrebbe voluto non abbandonare mai quell'isola, sapeva che una volta tornati sulla nave, Natsu sarebbe tornato lo scontroso e acido pirata che conosceva, quel suo bipolarismo incominciava ad esasperarla.
Con un dito sottile tracciò quelle lettere, quelle che in qualche modo avevano cambiato il suo destino, le labbra si piegarono in un sorriso nel leggere -Natsu- scritto  sulla sabbia. In quel momento fu inevitabile chiedersi se il suo principe, quello che la stava aspettando a Crocus, avesse avuto braccia forti come quelle di Natsu, braccia capaci di farla sentire al sicuro. Un' onda più impetuosa delle altre arrivò improvvisa cancellando di netto la scritta, lasciandone solo un vago ricordo, Lucy si strinse di nuovo puntando verso quella linea che divideva cielo e mare, un sorriso, questa volta allegro, si dipinse sul suo viso nello scorgere in lontananza il galeone di Salamander.

Quando quella secchiata d'acqua gelata colpì in pieno il viso rilassato di Salamander, il pirata spalancò gl'occhi, sobbalzando e imprecando epiteti poco signorili verso le figure divertite di Happy e Grey
-bastardi- li apostrofò tra i denti
-ei, ciao anche a te bella addormentata- lo salutò Grey spavaldo
Happy accanto a lui, si chinò flettendo le ginocchia, porgendosi verso Natsu -dormivi profondamente-  esordì con un leggero tono stupito.
Natsu si passò una mano dalla tempia al mento, scacciando via in modo brusco, l'acqua in eccesso, i suoi occhi se prima distratti, si incrociarono poi con quelli del ragazzo, contraccambiando lo stupore.
-passare una giornata qui mi avrà stancato- spiegò nel sistemarsi i pantaloni, messosi in piedi aiutato dalla mano di Grey
-ti sei divertito eh?- ghignò Natsu in direzione del Fallbuster, il moro annuì vago mal celando quel sorrisetto compiaciuto.
Natsu vagò con gl'occhi, vide il galeone ancorato a qualche metro più in la della spiaggia, cercò Lucy trovandola non poco distante dal galeone intenta a studiare con fare critico una corda.

Lucy sobbalzò nel sentirsi sollevata poco gentilmente, reclinò il viso trovandosi davanti quello di Natsu, il ragazzo le circondò una mano sul ventre, con l'altra afferrò la corda strattonandola, pochi secondi dopo furono sollevati, salendo sulla nave.
Lucy si scostò da Natsu, lo guardò un momento prima che Wendy le saltasse addosso
-Lucy!- strillò, allargando un sorriso, abbracciandola fortemente. Fece poi capolino dal corpo di Lucy intercettando lo sguardo appena accigliato di Natsu -ciao- lo salutò biricchina,  arrossendo un po'.
Grey si avvicinò al suo capitano -siamo pronti a partire- lo informò ma Natsu scosse il capo
-c'è una cosa che devo fare prima, scendiamo io e te- una pausa e poi - Grey, prendi le pale- ordinò avvicinandosi alla balaustra per scendere. Lucy lo guardò capendo ciò che volesse fare
-hai trovato un tesoro!- urlò Happy battendo le mani e saltellando intorno a Natsu -scendo con te-
-no- sbottò Natsu
-ma perché? io e te facciamo tutto insieme, voglio vedere il tesoro- continuo Happy frignando come un bambino
-ho detto no-
Grey si avvicinò alla balaustra buttando di sotto le pale ed Happy continuò le sue lamentele almeno finché Lucy non lo chiamò
-happy perché non vieni qui? wendy e Charle vogliono sapere di ciò che è successo sull'isola- lo chiamò la fanciulla, facendo un cenno eloquente verso la ragazza, distratta nel parlare con Wendy. Happy scrollò le spalle avvicinandosi poi alle ragazze.

La giornata trascorse, anche troppo velocemente, durante tutta la giornata Lucy era stata ignorata da Natsu, non le aveva rivoltò più parola, la ragazza non se ne stupì, immaginava tale atteggiamento ma la delusione nel non essere considerata minimamente si presentò lo stesso.
Dopo aver cenato tutti insieme e rifiutato nuovamente in modo cortese, quell'invito di Grey nel pernottare nella sua stanza, con lui ovviamente, Lucy stringeva la coperta tra le dita, il naso tirato all'in su nel contemplare le stelle. Un soffio di vento si insinuò tra uno spiraglio della coperta lasciandole un composto brivido di freddo, chinò il capo sprofondando nella coperta nel tentativo di trovare un po' di tepore
-è qui che dormi di solito?-
la voce roca di Natsu le fece sollevare di scatto la testa, era li davanti a lei a guardala interrogativo. Lucy annuì stringendosi tra le spalle
-avresti potuto dormire con Grey- precisò lui, senza malizia, ma Lucy scosse il capo imbarazzandosi appena al pensiero
-preferisco la compagnia delle stelle- rispose puntando un dito al cielo -e tu capitano perché non dormi?- chiese abbozzando un sorriso.
Natsu non rispose, neanche lui sapeva il perché. Ovvero sapeva il motivo della sua insonnia, quei dannati incubi tornavano a torturarlo ogni notte, ma la sera precedente sull'isola sembrava gli avessero dato tregua, tregua di una notte soltanto purtroppo
- mi dispiace per averti definito un mostro- esordì d'un tratto la voce fine di Lucy, Natsu fu colto così alla sprovvista da guardarla stupito -non lo sei, hai dato una dignitosa sepoltura a quelle persone- continuò la fanciulla, dai suoi occhi sembrava trasparire orgoglio.
Natsu si passò una mano dietro la nuca chinando il viso verso le aste di legno che facevano da pavimento al ponte della nave
-non hai paura? pensare che potresti fare la stessa fine, quel giorno se non ci fosse stato Gildart al pal-
-no, a me non succederà- la interruppe brusco e sicuro.
Lucy annuì poco convinta, Natsu non temeva la morte ma era sbagliato pensarlo
 -perché il pirata?- domandò mordendosi poi un labbro pentita, la sua curiosità stava prendendo il sopravvento e sapeva dell'irritabilità di Salamander
infatti lui rispose con una domanda - e tu perché la principessa?- la canzonò ghignando sghembo
Lucy fece una smorfia con il naso -non l'ho scelto io, mio padre è un re-
-direi che abbiamo le stesse motivazioni- rispose asciutto voltandole le spalle per avvicinarsi alla balaustra poco distante da loro.
Lucy sgranò gl'occhi, Natsu era il figlio di una pirata. Si sollevò tenendosi la coperta sulle spalle ben stretta tra le dita, avvicinandosi a lui
-tuo padre..- provò ma Natsu distolse lo sguardo dal mare per rivolgerlo a lei
-Se avessi potuto scegliere, che cosa saresti?- chiese con una strana malizia.
Lucy sobbalzò, nessuno prima le aveva mai chiesto quello, nessuno si era mai preoccupato di rivolgerle tale attenzioni, arrossì ciondolando con i talloni -La scrittrice-  mormorò, come se fosse sbagliato pensarlo.  I suoi occhi si fecero più grandi e un sorriso comparve quasi all'improvviso -scrivere di avventure, terre inesplorate, di principi che combattono contro draghi- raccontò Lucy, lasciandosi andare.
Natsu storse il naso -perché il principe deve essere sempre il buono e il drago il cattivo?-
-mm be- farfugliò Lucy
-credo che i draghi siano molto più simpatici dei principi, non trovi?-
-non c'è un perché è sempre stato così- rispose scrollando le spalle.
Una folata di vento improvvisa colse i due, i capelli sciolti di Lucy svolazzarono e alcune ciocche le caddero sul viso coprendone la visione. La mano di Natsu vi si posò sopra delicatamente, scostandole quelle ciocche birricchine dietro un orecchio, le sue dita ripercossero la guancia verso il basso  soffermando poi il pollice sul labbro inferiore. Lucy sentì il suo cuore fermarsi nel vederlo sorride in quel modo
- tu?- farfugliò , nel tentativo di non far notare quell'imbarazzo che la stava assalendo -tu che cosa saresti?- domandò a mezza bocca.
Natsu si scostò, poggiò entrambe le mani sul parapetto e Lucy si sentì improvvisamente amareggiata da quel distacco
-il pirata- rispose sardonico ghignando, strappando in Lucy un lieve sorriso.
Ci fu un momento di silenzio,
-non ti sto prendendo in giro, ci stiamo dirigendo per davvero a Crocus- gettò all'improvviso spezzando il silenzio, il viso sprofondato in quella sciarpa che portava solitamente. Lucy spiegò le labbra sorpresa
-è giusto che tu sappia la verità- continuò il pirata.
Lucy era stata per tutto il tempo in silenzio assorbendo ogni singola parola, Natsu le aveva spiegato il perché avesse scelto di scortarla, le raccontò del cannone Jupiter, delle terre di Ishigar e del suo tesoro e addirittura dell'alleanza con gl'altri sette, motivo del ritorno a Magnolia.  Natsu l'aveva guardata a stento per tutto il tempo temendo il peggio
-se vuoi tornare lo stesso ad Acalipya..- tentò lui poco convito voltando lo sguardo verso di lei , ma rimase basito nel trovarsi davanti l'espressione incredula e meravigliata di Lucy
-un tesoro?- quasi urlò lei ignorando l'ora tarda -o mio dio! ma deve essere meraviglioso, i sette temibili tuti insieme poi- continuo eccitata battendosi una mano sulla coscia.
-be cinque o forse meno- borbottò Natsu ancora incredulo -ma, non sei arrabbiata?- chiese stranito
Lucy scosse il capo -be avresti potuto dirmelo dall'inizio, avremmo evitato quella scenata con  la conclusione di un bel tuffo in acqua-
-non è per quello che siamo caduti- ghignò Natsu rammentandole l'accaduto, sollevò un angolo della bocca mostrando un'invitante fossetta.
Lucy boccheggiò, farfugliando monosillabi dall'ignaro significato,
-è così temibile Ishigar? se siete arrivati ad allearvi...- trasalì riavviandosi i capelli indietro
-nessuno è mai tornato indietro per raccontarlo, ma non devi preoccuparti da qui a Crocus il viaggio è tranquillo, e dopo la capitale che incomincia a diventare pericoloso, ma tu avrai già terminato la tua corsa-
Lucy annuì rabbuiandosi, già lei non avrebbe vissuto tali avventure, per un attimo se ne era dimenticata. Portò una mano sulla bocca sbadigliando educata
-credo che andrò a dormire- disse, fece per voltarsi ma Natsu la chiamò
-Lucy-
Ella si girò automaticamente, sorpresa nell'essere chiamata con il suo nome
-puoi dormire nella mia stanza se vuoi-
sobbalzò nell'udire tale proposta
-intendo da sola, tranquilla- precisò il pirata ponendo i palmi delle mani in avanti
-non credo che dormirò più-  concluse poi voltandosi e dandole le spalle.
Lucy ancora incredula, aprì la bocca, ma la richiuse non sapendo cosa dire, quel suo bipolarismo era ritornato, travolgendola nuovamente. Osservò la schiena possente di Natsu, fasciata in quella camicia, questa volta nera. Provò l'irrefrenabile desiderio di avvicinarsi, circondargli le braccia intorno al busto e  premere le mani sul suo torace, inebriandosi di quell' intenso profumo.
Ma rimase li limitandosi a soffiare un dolce -grazie-
Non si accorse, quando avanzò verso la stanza di Natsu, di come il pirata la stesse guardando.

Lucy sospirò poggiando la schiena sulla porta una volta chiusa, si trascinò fino al letto scostando i vestiti che Natsu aveva abbandonato alla rinfusa su di esso, quella stanza era un completo disastro.  Li pose tutti sulla poltrona, indugiando  su quella camicia bianca, la osservò accarezzandola con le dita, sorrise portandosela con se.
Lucy si tolse quel che che restava dei suoi indumenti, ovvero il corpetto e la gonna lunga  che solitamente fungevano  da sottoveste, rimase con le mutandine infilandosi svelta la camicia setosa di Natsu, l'indumento scivolò come acqua sulla sua pelle liscia e nuda.
Sprofondò tra le lenzuola stringendole tra le dita,  abbandonandosi al sonno e a quel profumo che tanto le piaceva......

 

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Capitolo 6
*** Alliance ***


-ALLIANCE-


~Un sorriso divertito contornava le labbra di Lucy
-Charle scendi con me- supplicava Happy, la cima in mano e gl'occhi da cucciolo, ma la bella Charle, a braccia conserte, ignorava il pirata
-non riusciresti a reggermi- sentenziò, un risolino di Wendy arieggiò nell'aria.
Il galeone di Salamander era attraccato al molo di Magnolia, erano giunti quel pomeriggio e pirati si affrettavano per scendere. 
-invece si!- Happy l'afferrò prendendola in braccio con prepotenza, si buttò di sotto, e l'urlo acuto della ragazza con tanto d'imprecazioni fece capire a tutti quelli a bordo che i due si erano schiantati al suolo.
Lucy afferrò una cima incerta su da farsi, Natsu era lontano da lei e sembrava non avere nessuna intenzione di aiutarla. Da quando si era svegliata il bel capitano l'aveva ignorata, salutata appena per poi non degnarla di una sola parola. Non se ne fece un cruccio, almeno tentò di non farselo, imponendosi di abituarsi al carattere contorto di Natsu.
-ei se mi aspetti ti porto giù io- le propose Grey, gentile senza alcuna malizia, distogliendola da quel groviglio di pensieri.
Wendy era agganciata a lui, le piccole mani aggrappate al suo collo, i lineamenti del viso accennavano un lieve timore. Lucy annuì col capo, poggiò le mani sulla balaustra osservando i movimenti eleganti del vice capitano.
Sobbalzò nel sentire La mano di Natsu cinta su un fianco, inclinò il viso trovandoselo dietro
-scendi con me- soffiò imperativo creandole brividi lungo tutta la schiena.
Ebbe la sola forza di annuire e contornargli con le braccia il collo, stringendolo più del dovuto forse. Una volta a terra Lucy si scostò piano, lui raccolse la sacca che aveva precedentemente lanciato dalla nave per poi afferrarle la mano e avanzare verso la gilda, con le dita intrecciate. Lo faceva sempre, le teneva la mano ogni volta che camminavano vicini.
-perché la sacca?- squittì
-perché cambieremo nave- rispose lui secco, gl'occhi distratti tra la folla.
Lucy non chiese più nulla, sapeva di cavar ben poco da Natsu, per tutta il tragitto si domandò mentalmente come sarebbe stato il viaggio in compagnia dei temibili capitani che facevano parte dei sette di Fairy Tail.

Arrivati alla gilda, la ciurma si sparpagliò per la locanda. Natsu accompagnò al bancone Lucy per poi indirizzare lo sguardo verso un tavolo dove vi erano seduti Titania e Acciaio nero, sembrava che lo stessero aspettando
-arrivo subito, aspettami qui- le disse, avanzando verso i due capitani.
Il dolce sorriso di Mira accolse caldamente Lucy
-come stai cara?- chiese con dolcezza, con quegl'occhi azzurri così ospitali, a tratti materni.
Lucy sorrise di rimando -bene- era felice nel rivederla
Mira girò da dietro il bancone, raggiungendola e  afferrandole le mani, allargandole le braccia in modo da guardarla -il tuo vestito non mi sembra nelle stesse condizioni-
Lucy si osservò chinando il capo, quel vestito, in realtà una sottoveste, era sgualcito e sporco in più punti, il candido biancore era ormai tramutato in un triste giallognolo. Sospirò -e che Natsu mi ha costretto a lasciare i bagagli ad Acalipya, e poi siamo caduti in mare e ho perso l'unico che indossavo- borbottò con le lacrime a pungergli gl'occhi dalla frustrazione. Quello sfogo avrebbe dovuto lasciare perplessi chiunque, ma non Mira, la barista le sorrise nuovamente
-perché non fai un bel bagno? posso prestarti io dei vestiti-
Lucy l'abbracciò commossa, era la prima volta che qualcuno si mostrava con lei così gentile solo per il piacere di farlo e non per un dovere verso la principessa.

-Il master ha ragione, le terre di Ishigar non sono da sottovalutare- la voce fiera di Erza esordì per prima.
Gajeel seduto a braccia conserte con il solito cipiglio sul viso -detesto ammetterlo, ma è vero- sibilò tra i denti
Nastu li guardò entrambi, spostando lo sguardo l'uno dall'altro -a cosa siete disposti per quel tesoro capitani?-
-a tutto- rispose Gajeel stringendo un pugno innanzi a se
-anche ad un'alleanza?- chiese Erza, ruotando solo gl'occhi verso il capitano dalla chioma nera.
Per tutta risposta lui ridacchiò - Potrei accettare un'alleanza con la salamandra qui, lui ha la chiave per passare oltre i cancelli di Crocus, e io ho le mappe ma tu Titania, con te che vantaggio avrei?-
Il viso di Erza rimase comunque rilassato - Salverei quel tuo culo arrogante dall'assalto di qualche sirena- sibilò meccanica creando uno spasmo al pirata, aumentando ancor di più il nervosismo nel udire la risatina gracchiata di Natsu
-io ti..- provò Gajeel sollevandosi appena
-voglio il tesoro quanto te, quanto Natsu e sono disposta a qualsiasi cosa pur di averlo, ti basta la mia determinazione?- lo bloccò Erza.
Gajeel si risiedette - allora alleanza?- masticò tra i denti con fare nervoso. Lui era Acciaio nero, uno dei sette di Fairy Tail, un conquistatore di tesori, ma nonostante l'orgoglio, sapeva che da solo sarebbe stato difficile sopravvivere ad Ishigar.
Natsu si guardò intorno -Laxus ci sarà?- chiese non vedendolo.
Titania scosse la testa - non si è presentato al nostro incontro, ma ciò non significa che non ci sarà, vuole il tesoro quanto noi-
-e Mira?- nel porre tale domanda Natsu lanciò uno sguardo verso il bancone non trovando la barista, digrignò i denti accorgendosi dell'assenza di Lucy,  -perché non fa mai quello che gli dico?- pensò celando il pensiero con un'espressione indifferente
-e a che cosa mai potrà servirci quella?  dato che è del tutto inutile da quando...- Gajeel ebbe la decenza di non concludere la frase di fronte all'espressione truce di Natsu
-be lo sai quanto me, Mira non è più la diavolessa dei mari, devi fartene una ragione. Mi chiedo perché il master continui a tenerla nella cerchia, ormai sono passati due anni, non ritornerà più quella di una volta- borbottò portandosi le braccia al petto e inclinando il viso verso un'altra parte
Erza vide i pugni di Salamander stringersi fino a farsi sbiancare le nocche  -se Mira vorrà esserci ci sarà, rimane comunque una dei sette-  trasalì -alleanza?- chiese portando un braccio in alto, pollice e indice aperti verso il soffitto
- e alleanza sia- confermò Natsu mimando il gesto di Titania, Gajeel rispose con un grugnito puntando il braccio in alto.
-alleanza- urlarono all'unisono, sbattendo una sopra l'altra le mani sul tavolo, ancora l'uno intrecciato all'altro, il viso di Natsu si sollevò di scatto nel vedere la mano di Mira posarsi sulla sua, sulle loro
-alleanza- soffiò fiera, con l'altra  mano reggeva un vassoio tenuto stretto al ventre. Natsu la guardò con orgoglio, forse era presto per dirlo ma la diavolessa stava per tornare.
-bene, ora se permettete vado a radunare i miei quattro migliori- sbottò Gajeel liberandosi dalla morsa.

Intanto da una camera del piano di sopra, isolata dalle alte, il master spiava compiaciuto  da una vetrata.  i suoi figli, una mano a lisciarsi il mento
-ne sei proprio sicuro che questa cosa funzionerà? un alleanza tra pirati sembra impossibile-  esordì una voce ovattata alle sue spalle. Una figura incappucciata e completamente avvolta in un mantello se ne stava stravaccata su una sedia, le gambe accavallate una sull'altra e le braccia conserte
-certo, tutti e cinque ritorneranno vivi e con il tesoro-
-cinque? andrà anche Laxus?- chiese con stupore
-la Lumen History, l'ossessione di Ivan, è diventata anche la sua da quando l'ho esiliato da Fairy Tail, e stata nominarla per far cambiare idea a Laxus-
Il ragazzo misterioso scosse la testa, si sollevò poi allacciandosi alla schiena le sue tre spade - come vanno le cose con lui, ti porta ancora rancore? voglio dire hai cacciato via suo padre... tuo figlio-
-un giorno capirà le mie vere ragioni dietro a quel gesto- spiegò con amarezza, si voltò poi verso di lui guardandolo serio -e tu? ne sei proprio sicuro di non allearti con loro? Mistugan-
Il pirata gli voltò le spalle -andrò lo stesso ad Ishigar, ma lo farò da solo con la mia ciurma, non ho bisogno di alleanze- spiegò aprendo la finestra che affacciava sul cortile
-o e forse per lei che non parti insieme a loro? -
Mistugan non rispose alla provocazione, balzò giù dalla finestra scomparendo dalla visuale del Master.

Lucy si guardò compiaciuta allo specchio, quel bel vestito azzurro, formato da corpetto e gonna lunga non troppo ampia, le fasciava il corpo in maniera sublime, si mise di profilo lisciandosi il ventre con le mani.
Nel sentirsi osservata inclinò il viso  verso la porta trovandovi davanti Natsu, da quanto tempo era li
-da quanto sei qui?- chiese con imbarazzo
- partiremo domani, ero venuto a dirtelo-  rispose ignorando la domanda posta
-e quello?- chiese inespressivo
-me la prestato mira ti piace? cinguettò lei, i capelli raccolti in una morbida treccia cadente sul petto e i palmi delle mani ben aperti per mostrarsi a lui.
Natsu sorrise inconsciamente nel guardarla, quel vestito non nuovo ai suoi occhi, le donava, si avvicinò a lei pizzicando con le dita una porzione di vestito rendendola nervosa
-be in realtà non è di Mira, i suoi erano troppi lunghi- ridacchiò nervosa -li ho trovati in un baule e Mira mi ha detto che posso tenerli tutti, anche se all'inizio ne sembrava turbata- precisò picchiettandosi un dito sul mento
Natsu aggrottò le sopracciglia, puntò poi lo sguardo sul letto esaminando i vestiti, sgranò gl'occhi nel riconoscerli
-toglilo- ordinò portando le dita a slacciare i nastri del corpetto con fare brusco
-cosa? no! - si dimenò lei scacciandogli le mani -smettila Natsu!- latrò scostandosi, circondandosi  il petto con un braccio, guardandolo allibita.
Natsu rimase perplesso a sua volta per quella reazione, si portò una mano tra i capelli con nervosismo -scusa- soffiò, tirò dalle tasche alcune monete d' oro posandole sul comodino vicino -compratene degl' altri, ma ti prego togliti quel vestito- sussurrò con voce esausta, sbattendosi poi la porta alle spalle.
Lucy rimasta sconvolta, ritornò a specchiarsi per poi chinare il capo, che diavolo gli era preso?

Era passata qualche ora, Lucy vagava per le strade di Magnolia in compagnia di Charle e Wendy, anche le due erano rimaste a corto di abiti a causa della fuga repentina dall' orfanotrofio. Per tutto il tempo aveva cercato di distrarsi, ma quella strana reazione di Natsu l'aveva scombussolata al tal punto da non prestare molto attenzione a ciò che gli stava intorno.
-uccellini!- la voce cinguettante di Wendy la portò alla realtà verso quella bancarella del mercato
-piccioni- precisò Charle con il suo solito modo scettico.
-non sono semplici piccioni, ma piccioni viaggiatori- s' intromise la voce del mercante.
Lucy arricciò le labbra, un pensiero si creò in lei,  forse avrebbe dovuto avvisare il palazzo del suo mostruoso ritardo sulla tabella di marcia, almeno suo padre non avrebbe dato di matto se fra tre settimane il principe di Crocus avrebbe annunciato la mancata presenza della principessa.

Il sole stava tramontando quando Lucy, trascinandosi dietro la gabbia con all'interno Pixys, il piccione comprato al mercato, affettuosamente chiamato così dalla principessa, raggiunse la gilda.  Salì le scale diretta verso la sua stanza e quando aprì la porta non fu stupita nel trovare Natsu steso a letto, le braccia conserte sul torace e le gambe accavallate una su l'altra, fissava il soffitto in maniera torva, digrignando i denti
-dove sei stata?- sibilò non distogliendo lo sguardo dal soffitto
-A prendere dei vestiti, me l' hai detto tu ricordi?- replicò lei asciutta poggiando Pixys sul davanzale della finestra.
Natsu la guardò, Lucy portava una gonna leggera dai motivi florali,  che finiva appena sotto le ginocchia, annodata al fianco tramite un fiocco, una camicetta a sbuffo bianca e lunghi stivali di pelle marrone, si era tenuta i vestiti addosso direttamente dal negozio, volendo evitare qualche altra scenata dall'ignaro motivo. Si sollevò dal letto avanzando verso di lei
-cosa fai?-  chiese accigliato nel vederla scrivere su quella piccola pergamena
-avviso il palazzo-  Lucy sollevò gl'occhi intercettando la tensione di Salamander -non per quello che pensi tu, avviso solo del mio ritardo- si giustificò.
 Arrotolò la pergamena legandola poi alla zampina del piccione con un  nastro rosso
-vola Pixyy- soffiò posando un bacio sulla testolina dell'animale, lasciandolo volare dalla finestra.
Si voltò poggiando la schiena al davanzale, le mani dietro di essa, abbozzò un  sorriso verso Natsu -eviteremo che Capricorn ti dia la caccia per i sette mari-
Natsu ghignò, i riflessi rossi del tramonto sul suo viso, -vuoi continuare il viaggio con me principessa?-
Una smorfia infastidita si creò sul volto di Lucy nell'udire a come Natsu l'aveva nuovamente apostrofata
-non ho scelta- sbottò allontanandosi da lui, rifugiandosi nel piccolo bagno infastidendo il pirata.  Lucy passava dall'essere dolce a scontrosa in un battito di ciglia -donne!- borbottò lui uscendo dalla stanza.

Cori e urla gioiose arieggiavano per il locale rendendo il clima festoso e caotico. Era ormai notte fonda e la Gilda non sembrava volerne sapere di placare l'euforia, c'era chi beveva, chi cantava, chi si baciava appassionatamente, tutto era vissuto in maniera spropositata all' interno di quel covo di pirati.
-festeggiamo!- sbiascicò un' accalorato Grey, le guance tinte di rosso e il petto denudato dai propri vestiti, un braccio intorno allo schienale della sedia di Lucy e l'altro intento a versarle il vino nel boccale
Lucy ridacchiò - ne ho già bevuto uno- si negò scuotendo i palmi delle mani in avanti, l'alcool, anche se in quantità ridotte, aveva già preso il sopravvento sulla ragazza che accennava i primi segni di una sbronza
Il viso di Grey si avvicinò al suo azzerando le distanze -potremmo andare a fare un giro allora se non vuoi bere- suggerì ammiccando malizioso.
Lucy si portò il boccale alla bocca mandando giù un sorso, quella vicinanza la metteva terribilmente a disagio, troncando sul nascere ogni rosea aspettativa del vice capitano. Grey sbuffò distogliendo lo sguardo da lei, i suoi occhi neri guizzarono per il salone scorgendo tra la folla una figura femminile ben disposta nell'accontentare le sue voglie.
Quella bella ragazza lo stava fissando con una certa malizia, anche Lucy ne fu attirata, posò il boccale sul tavolo creando un rumore sordo, non sufficientemente rumoroso  dal distogliere lo sguardo di Grey con quello della fanciulla. La vide mordersi un labbro e divaricare leggermente le gambe, risaltando il profondo spacco della gonna, i capelli blu le cadevano in morbidi boccoli sulle spalle e il marchio di Fairy Tail appariva orgoglioso sulla coscia, era un pirata.
Lucy si voltò in direzione del Fullbuster quando sentì la sedia accanto a lei strusciare indietro, lo seguì con lo sguardo vedendolo andare direttamente verso la giovane afferrarla per un polso e dirigersi insieme verso le stanze.
Lucy rimase come attonita nel vedere Grey artigliarle rozzamente un gluteo, ed ella ridere leccandosi le labbra. Non fece in tempo ad assimilare tale scena, che un'altra attirò la sua attenzione. Non poco distante dalla coppia, intento a salire le scale che portavano alle stanze, Lucy riconobbe quel ragazzo biondo dal fisico statuario, Laxus Drher era avvinghiato da ben due donne, con in bocca un sigaro e le mani ben serrate sui fianchi di entrambe le donzelle, scomparì dietro una delle porte. Lucy arricciò le labbra all'in su, era così che ci si amava tra pirati?
Vagò con gl'occhi annoiata facendo una panoramica della situazione, scorgendo volti nuovi e familiari. Happy dormiva profondamente su una sedia , in una posa innaturale, con una mano stringeva ancora quella bottiglia di rum ormai vuota, mentre l'altra giaceva lungo un fianco. Il viso reclinato indietro e una lunga scia di bava che calava dalla bocca aperta, sorrise nel vederlo così, nonostante le continue prese in giro, quel ragazzino di qualche anno più piccolo di lei la inteneriva molto. Nello stesso tavolo Elfman sembrava aver appena iniziato una discussione verbale, sull'essere un vero uomo, con due uomini dall'età ormai non più fresca.
Lucy sospirò, il capo le girava e gl'occhi incominciavano ad appesantirsi,  con il viso retto dai palmi della mani, roteò gl'occhi verso il bancone invidiando l'energia di Mira che con sorrisi e cortesia serviva i clienti di quella bettola in modo eccellente.
Una risata cristallina attirò le orecchie della principessa, la quale riuscì a captarla nonostante il forte brusio che arieggiava all'interno della locanda.
Titania la rossa, Lucy ricordò il soprannome di quella donna, le guance arrossate dall'alcool e gl'occhi dilatati, nonostante la sbronza in corso rimaneva comunque bellissima, accerchiata da quella che doveva essere la sua ciurma, veniva guardata in modo poco casto da quel ragazzo con la benda sull'occhio, sembrava affascinato da lei.
Lucy si ritrovò a sospirare nuovamente, una sana invidia la pervase nel vedere quegli sguardi di fuoco rivolti al bel capitano. Fu inevitabile per lei cercare lui tra la gente, fingendosi vaga , si guardò intorno, finché non lo mise a fuoco.
Salamander se ne stava seduto a un tavolo, in mezzo a tanta altra gente, quel suo solito ghigno a padroneggiare sul viso e con quella ragazza, non la stessa dell'altra volta, ma una diversa , abbarbicata al suo collo. Lucy si finse indifferente nel vedere le mani della donzella massaggiargli il petto, la bocca vicino al suo orecchio, sussurrandogli chissà quali sconcerie.
Distolse lo sguardo, era stanca e probabilmente ubriaca, domani avrebbe dovuto affrontare il lungo viaggio per Crocus e forse era il caso di andare a letto a riposare.
Si sollevò dalla sedia, facendo pressione con i palmi della mano sul tavolo, ora la testa le girava ancora più forte e quell'atmosfera caotica di certo non l'aiutava. D'istinto afferrò il boccale portandoselo con se, facendosi largo tra quella confusione di  gente, con fatica cercò di districarsi tra il turbinio di gente, probabilmente sarebbe rimasta incastrata tra quel grassone alticcio e la colonna della locanda, se una mano non avesse afferrato la sua, facendola scivolare via.
Lucy sorrise di fronte a Loki
-grazie- soffiò rigirandosi tra le mani il boccale
-non c'è di che mia principessa- ammiccò lasciandola sorpresa, si avvicinò a lei sorridendo suadente
-anche tu sai?- chiese lei
-ormai lo sanno tutti, qui in gilda le voci si spargono in fretta- fece spallucce nel dirlo. Loki gli si fece ancora più vicino, e Lucy istintivamente arretrò, trovandosi a toccare la parete con la schiena. Il pirata la intrappolò tra sé e il muro, una mano posata accanto alla sua testa a sorreggere la parete. Lucy si ritrovò in un angolo,  arretrando non si era accorta di finire con le spalle al muro, il boccale ancora stretto tra le mani, boccheggiò nel trovarsi il viso di Loki a poca distanza dal suo, lui le sorrideva con uno strano luccichio negl'occhi,
-sei proprio bella lo sai?- soffiò roco scostandole una ciocca ribelle fuori uscita dalla treccia.
Lusingata e rossa di vergogna, Lucy annuì mostrando un timido sorriso, si portò il boccale alla bocca sorseggiando vaga, almeno finché Loki glielo spostò dalle labbra, prendendolo in mano e posandolo su un tavolo vicino
-ora le tua labbra sono molto più invitanti- sussurrò mangiandosele con gl'occhi.
Le labbra lucide e rosee di Lucy si schiusero al suono di quelle parole così dolci, nessuno le aveva rivolto simili termini, complice l'alcool si sciolse di fronte a quel pirata dalla fama da don Giovanni
Loki le catturò il mento tra le dita, la bocca del leone sempre più vicina a quella della principessa. Lucy chiuse gl'occhi boccheggiando agitata, stava per dare il suo primo bacio, il suo primo bacio a un pirata, un pirata che non era Natsu.  Strinse gl'occhi più forte maledicendosi e chiedendosi il perché stesse pensando proprio a Salamander in quel momento, i pugni stretti e una posa rigida, schiuse le labbra un altro po', aspettando quelle di Loki ma ciò che percepì non fu la bocca feroce del leone, ma bensì uno spostamento d'aria.
Spalancò gl'occhi istantaneamente e sobbalzò incredula nel vedere la faccia tesa di Natsu e la sua mano ferrata sulla spalla del leone,  con un gesto secco lo spintonò via da lei balzandolo con violenza dall'altro lato, senza più degnare attenzioni al pirata, Natsu le afferrò il polso trascinandola brusco con lui.
Nel contempo Loki, colto alla sprovvista da quell'aggressione, finì a sbattere violentemente contro un tavolo, interrompendo quella sacra gara di bevute
-ei! Leone che cosa fai?- ringhiò quell'uomo dall'imponente stazza, il cui vestito ora era bagnato di birra, tentò coll'assestargli un pugno,  ma la prontezza del leone, nell' abbassarsi repentinamente,  gli fece deviare traiettoria, rifilando il colpo ad un' altra persona, creando così nel giro di pochi attimi una rissa di massa, coinvolgendo tutti i presenti nel locale.
E mentre il salone della gilda regnava nel caos di quella rissa,  Lucy saliva le scale blaterando delle scuse a un Natsu taciturno
-mi dispiace non volevo, io ho bevuto un po'.. e lui..- provò imbarazzata sentendosi stupida e chiedendosi il perché si stesse scusando.

Entrati nella stanza di Lucy, avvolta dalla penombra, con solo la luce della luna a illuminarne l'interno, sobbalzò al suono dello schianto della porta, e dalle mani forti di Natsu nel prenderla per le spalle e indirizzarla verso la parete. Le stampò un bacio sulla bocca, una mano infilata tra i capelli e l'altra a scendere lungo il braccio, fino al bacino.
Lucy contrasse le labbra dallo shock, ma un'istante dopo si sciolse al contatto con quelle del pirata. Sentì la sua lingua in bocca, calda, morbida e nel contempo esigente, Natsu le sfiorò il fianco e poi una coscia, stringendogliela disperatamente e Lucy si sentì avvampare dentro, non sapendo bene cosa fare, gli posò le mani sul petto, sensazioni che non aveva mai provato l'assalirono per la prima volta, sentiva le fiamme sprigionarsi sotto la pelle.
Natsu premette i fianchi contro i suoi, si scostò di qualche passo, non prima di averle succhiato il labbro inferiore. Lucy rimase con la schiena posata al muro e il respiro affannoso, portò le dita sulle labbra, ora gonfie, il sapore di Natsu ancora in bocca.
Il pirata si passò una mano tra i capelli con fare nervoso, si sedette poi sul letto sfilandosi gli stivali, togliendosi sciarpa e cinturone
Il panico assalì Lucy nell'assistere a quella visione, deglutì e facendosi forza con le poche facoltà mentali che le erano rimaste schiuse le labbra
-Natsu che..?- provò con voce spezzata
Natsu le porse una mano, si sollevò nel sentire quella di Lucy intrecciarsi nella sua
-e che non mi piace farlo con i vestiti- mormorò con voce rauca, sistemandosi dietro di lei, soffiandole quelle parole in un orecchio.
Lucy tremava, quasi impercettibilmente, sentiva un fuoco divamparle all'interno, il suo cuore batteva impazzito e il suo stomaco si contorceva dalla tensione. Sussultò nel sentire le mani di Natsu sul fiocco della sua gonna, le sua braccia circondate intorno alla vite, sciolse il nodo e la gonna venne giù, scivolando dalle gambe lisce di Lucy.
Avrebbe dovuto scostarsi, andare via li, e non concedersi in quel modo. Ma tutte quelle parole furono spazzate via dal momento in cui Natsu le sbottonò i primi bottoni della camicetta, sentiva il suo fiato caldo sul collo. Le dita di Natsu scesero lungo le costole per poi fermarsi ai lembi della camicetta, con delicatezza gliela sfilò. Le  braccia di Lucy caddero morbide verso i fianchi, congiungendo le mani sentiva disagio ma qualcosa di più forte prevaleva in lei, un desiderio mai conosciuto fin ora.
Con le spalle ancora rivolte verso Natsu, lo sentì sfilarsi a sua volta la maglia che indossava
-tira su le braccia- le disse nell'orecchio, cogliendola alla sprovvista. 
Si sorprese nel sentirsi addosso l'indumento, Natsu la stava vestendo con la sua maglia. Lucy si girò guardandolo accigliata
-be non vorrai dormire nuda? in quel caso non so se riuscirei a controllarmi- spiegò con un ghigno, quei denti così bianchi da spiccare in penombra
-io pensavo.. che noi...- borbottò la fanciulla imbarazzata
-principessa, non ti facevo così audace, cosa penserà mai il tuo principe se arriverai da lui sverginata?-
Lucy digrignò i denti, i suoi occhi diventarono lame -idiota- sibilò scostandosi da lui. Natsu l'afferrò tirandosela contro
-no aspetta, non voglio dormire solo-
-scommetto che se scendi di sotto avrai la fila di donnacce che vogliono infilarsi nel tuo letto- sputò velenosa dimenandosi, ma le braccia di Natsu erano così forti e serrate intorno al suo corpo da lasciarle fare solo pochi movimenti
-non voglio dormire solo- ripeté, marcando l'ultima parola.
Lucy si calmò, annuì col capo un sussulto la pervase quando lui la fissò con quegli smeraldi che si trovava  come occhi, le sorrise come una sorta di grazie. La fece rivoltare portando le mani tra i suoi capelli, con delicatezza le sue dita sciolsero la treccia, districando ciocca per ciocca, in modo delicato e attento, quasi preoccupandosi nel non tirarle i capelli e farle male. Quando finì l'operazione, Si allontanò da lei togliendosi i pantaloni e Lucy si affrettò a raggiungere il letto, si portò il lenzuolo fino al mento stringendolo con nervosismo.
Natsu raggiunse il letto, si stese a pancia in su, le mani dietro la testa -tranquilla non ti salterò addosso- bisbigliò ad una Lucy agitata.
Si rilassò un momento per poi guardare il suo profilo -almeno che tu non me lo chieda disperatamente- ghignò malizioso
Lucy, stufa dall'ego smisurato di Natsu e da quel suo continuo bisogno di pungolarla in ogni occasione, si sdraiò su un fianco dandogli le spalle, tirandosi il lenzuolo addosso -buona notte Natsu- borbottò costringendosi a chiudere gl'occhi e a non pensare ad altro.

Il mattino era giunto quando Lucy mugugnò nel sonno, sentiva un gran caldo, tentò di scoprirsi ma le lenzuola non si mossero. Aprì gl'occhi, sbattendo un paio di volte le palpebre, tentò di tirarsi su ma la testa di Natsu posata sul suo petto e il braccio circondato in vita la immobilizzavano a letto, si stupì di tale posizione,  probabilmente Natsu si era mosso nel sonno per finire abbracciati.
Lucy incominciò a scrutare ogni lineamento del viso, la bocca incurvata ma l'espressione era serena, non aveva nessuna voglia di alzarsi e allontanarsi da lui ma gli spinse comunque la spalla delicatamente indietro facendolo rotolare con la schiena.
Fece per alzarsi ma la mano di Natsu sulla sua spalla arrestarono l'atto
-torna giù- sentenziò trascinandola con la testa verso il cuscino, si trovarono così uno davanti all'altro, stesi su un fianco.
-non dovremmo andare?- brontolò Lucy -gl'altri ci staranno aspettando al molo-
-fretta nel giungere dal tuo principe?- la schernì Natsu ancora ad occhi chiusi.
Lucy portò una mano a sfiorargli il braccio accarezzandoglielo -non ne sono più certa se voglia andare a Crocus, forse io potrei spiegargli.. ecco se gli dicessi che...- farfugliò Lucy.
Gl'occhi di Natsu si aprirono di colpo -non starai dicendo sul serio?- la rimproverò, si tirò su seduto, una mano tra i capelli scompigliati
Lucy si rabbuiò -mi tieni sempre per mano e ieri mi hai baciato- spiegò con disagio, seduta dietro di lui gli fissava le spalle, le dita stringevano compulsivamente una porzione di lenzuolo
-ti tengo per mano perché se no ti distrai e ti perdo e il bacio... o dai Lucy  è stato solo un bacio la gente si bacia continuamente-  sbottò lui con fare agitato
Gl'occhi di Lucy si sgranarono sentendosi ferita , come aveva potuto credere che in Natsu si celasse qualcosa di dolce?  lui non aveva provato ciò che aveva provato lei, anche se ad essere sinceri, neanche la fanciulla sapeva ancora dare un nome a quel sentimento.
-sei disgustoso- Sbuffò inviperita spostando con un calcio le lenzuola, sbattendo con forza la porta del bagno dietro di se.
Fece la sua apparsa un momento dopo, vestita dei suoi abiti con una borsa in mano
-portami a Crocus, portami dal mio principe- sibilò imperativa lanciandogli contro la sua maglia.
Natsu, ancora seduto a letto, sembrava in procinto di dirle qualcosa, ma non lo fece. Chiuse gl'occhi nel sentire nuovamente la porta sbattere con la stessa violenza di prima, nel vederla andare via così arrabbiata.
Scese le scale in lacrime, un dolore lancinante le pulsava nel petto, arrivata nel salone si sentì persa e desolata
-Lucy non stai bene?- la voce allarmata di Mira la fecero trasalire
-no e che, è stato un brutto risveglio- si giustificò cacciando via le lacrime con le dita
-ti preparo qualcosa ok?-  propose la dolce barista scomparendo dietro al bancone.
Lucy annuì, lo stomaco le si era chiuso, e fare colazione era l'ultima delle sue prospettive, nel vedere Natsu scendere dalle scale e avanzare come una furia verso la sua direzione, il suo cuore sussultò. Fece per allontanarsi ma il pirata la raggiunse prontamente, prendendola per un braccio
-Lucy- mormorò in pena, la fanciulla si scostò appena osservando quell'espressione rammaricata che Natsu aveva assunto
- NATSU! LUCY!-la voce squillante di Wendy interruppe i due da qualsiasi chiarimento-Happy e Gray e Charle sono già al molo, ci stanno aspettando!-  esordì la giovane  strattonando Natsu per la maglia -io sono rimasta qui per aiutare Mira- Wendy era diventata un vulcano in piena eruzione, quel piccolo ciclone continuava nel parlare non accorgendosi degli sguardi fugaci che Natsu lanciava a una Lucy confusa, intestardita ad osservare il pavimento
Giunse anche Mira, con un cesto in mano e un tricorno bianco in testa -e ora di andare.- ammise, prendendo per la mano Wendy  e sorpassando i due. Quando Lucy sentì la mano di Natsu sfiorarle le dita, scostò la mano inviperita, nonostante il tentativo fallito il pirata riprovò in modo brusco nel riafferrarle la mano, ma con l'ennesimo risultato.  Lucy gli diede le spalle uscendo dalla gilda. avanzando verso il porto di Magnolia.

-wow- la borsa le cadde dalle mani nel trovarsi davanti la nave che l'avrebbe ospitata per il prossimo mese, la Lumen History, le aveva detto Happy, la nave del primo master.  Gl'occhi di Lucy trasudavano meraviglia, quella nave era uno spettacolo oltre che gigantesca, le vele bianche tutte marchiate con il simbolo di Fairy Tail,  il cassero di poppa  ornato da una statua, una bellissima fata con tanto di ali, e per sommo sollievo della principessa, la nave era fornita di una scala per salire a bordo.
La sua borsa fu raccolta da Natsu, presa alla sprovvista riuscì ad afferrarle la mano e costringerla con lui verso la  nave, imprecò nel sentirsi sollevata
-non c'è bisogno che mi porti tu, posso salire da sola- sbraitò Lucy dimenandosi dalla stretta di Natsu
-ti porto io- rispose solamente con tono tirannico, afferrò una cima e strattonandola si fece tirare su.
Quando furono a bordo Lucy si spinse via da lui, facendo pressione con i palmi della mani sul petto del pirata - nessuno te l'ha chiesto- ringhiò irosa
-principessa non sei tu a decidere!- sbottò lui sventolando una mano
Intanto Phanter Lily, vice capitano della ciurma di acciaio nero, assisteva la scena con espressione perplessa -pensavo di dover assistere a queste scenette tra innamorati solo sulla nostra di nave- confidò ad un happy ormai rassegnato, scosse soltanto la testa emanando un sospiro di arresa
-principessa! ancora ! ma perché continui a chiamarmi cosi? Lucy, Lucy ! quante volte te lo devo ripete buzzurro!!-
-be lo sei! come dovrei chiamarti?-
-che cosa vuol dire? io dovrei chiamarti pirata allora?!-
Grey, accanto ad Happy ridacchiò nell'assistere alla scenetta, le braccia conserte sul torace muscoloso, i suoi occhi si sgranarono al suono di quelle due parole, e da quel tono di voce a lui fastidiosamente familiare
-Grey sama!- udì alle sue spalle, deglutì per poi girarsi lentamente e trovarsi davanti la ragazza con cui aveva consumato una rapporto la sera precedente
-J-juvia farai parte della ciurma?- balbettò cereo, prospettando un viaggio asfissiante
-certo juvia e la numero tre della ciurma di acciaio nero, la donna più forte- spiegò orgogliosa, gli passò davanti schioccandogli un occhiolino -Juvia e grey sama potrebbero divertirsi ancora- propose ammiccante.
Grey sorrise per un istante, l'aspettativa di passare notti di fuoco anche a bordo lo allettava, Juvia era una bomba a letto, ma quei comportamenti da stalker che assumeva il giorno dopo, e tutte quelle  dolci attenzioni ossessive che gli riservava la bella pirata, quelli erano fonte di irritabilità per il vice capitano, lui che con le donne voleva solo divertirsi. SI rabbuiò portandosi le mani tra i capelli,  allontanandosi e blaterando qualcosa sull'abbandonare la nave.
Le urla di Natsu e Lucy arieggiavano per la nave, sovrastate all'improvviso da altre due
-Gamberetto non volevo dire che sei piccola, ma ecco sei solo in miniatura-
-stupido Gageel- bofonchiò quella ragazza dall'esile figura, una fascia gialla tra quei capelli azzurri ribelli, con le braccia contornava un mucchio di mappe arrotolate tra loro. Sorrise nel vedere Natsu, salutandolo con dolcezza
-Ciao Levy- salutò Natsu, ancora il broncio a far da padrone sul suo viso
La ragazza voltò poi lo sguardo verso Lucy, pronta per presentarsi, ma prima che potesse farlo un braccio ornato da piercing le circondò il ventre, Gajeel se la tirò contro
-oi Salamander, vedo che non sai contare, il vecchio ha detto quattro persone a testa, e tu ne hai sei- sbeffeggiò indicando con il dito Charle,Wendy ed Elfman in lontananza-
Natsu afferrò Lucy poggiandosela su un fianco -sei una testa di ferro, lei non conta dato che è la principessa, ed Elfaman non è venuto con me!-
Levy, ancora stritolata nella ferrea stretta del suo capitano, sollevò gl'occhi castani incrociando quelli di Lucy
-wow, tu sei la principessa allora? io son Levy Mcgarden, cartografa  di  bordo- si presentò sorridente
-Lucy- rispose lei sorridendo a sua volta
-non farci caso queste due bestie fanno sempre così- sospirò l'azzurrina strappando una risata in Lucy, conoscere quella ragazza le stava facendo bene
-è comunque ho vinto! io ne ho portato solo tre- ghignò Gajeel
-cosa? non era mica una gara!-  borbottò Natsu con Lucy ancora stretta al suo fianco
-anche Laxus ne ha portato tre- mormorò Levy indicando con il dito verso le scale.
I due capitani si voltarono di scatto stupiti nelle vedere la figura maestosa di Laxus apparire sulla nave, la pelliccia malamente posta sulle spalle e una mano serrata sulla sua spada, dietro di lui il fedele Frido. Lucy riconobbe gl'altri due elementi della ciurma, la donna snob e il ragazzo seduto con loro, quella sera alla gilda.
-Natsu, è questa sarebbe la tua strategia?- esordì arrogante -due ragazzini e una bambina? ti avrei dato dell'idiota completo se non avessi visto Elfman e Grey- ridacchiò nel dirlo, seguito a ruota dai suoi uomini
-Elfman non è con lui- gettò Gajeel perfido, guadagnandosi un'occhiataccia da parte di Salamander
-a si? allora con chi?- chiese il dio del tuono beffardo
-con me- esordì Mira, fiera e bella.
Dopo un'iniziale sconcerto di Laxus, mascherato con l'indifferenza, si avvicinò a lei ridendo sghembo -Diavolessa, non mi dire? solcherai i mari come pirata o come cameriera?- la schernì, creando in Elfman la rabbia, placata subito dopo dal palmo aperto della sorella poggiato sul suo petto -ero il capitano della mia ciurma, Laxus, non dimenticartelo- lo avvisò con fare sicuro.
Laxus fece per ribattere ma la presenza di Titania lo distolsero da qualsiasi provocazione. Il bel capitano si diresse a passo sicuro verso la sua nuova ciurma, indossava un corpetto succinto, e una gonna a balze, legati insieme da una fascia. Stivaloni di pelle nera e un cappello con tanto di piume, la lunga chioma rossa liberamente sciolta.
-direi che possiamo partire- annunciò fiera.
Happy si guardò intorno -Erza dove sono i tuoi quattro? - chiese interrogativo
-nessuno verrà con me, ho lasciato i comandi della nave a Kagura, la ciurma di Titania conquisterà anche in sua assenza- spiegò diretta, lasciando attoniti i presenti.  Sulle faccie di Natsu e Gageel si dipinse una smorfia patetica, loro non avevano pensato a questo.
Erza si diresse verso Lucy, stringendole poi le mani -principessa è un onore avervi a bordo-
Lucy s'imbarazzo di tanta regalità -Lucy, sono Lucy- farfugliò
-va bene Lucy- disse sorridendo, quella dolce espressione si tramutò presto in uno sguardo assassino, tanto da far venire la pelle d'oca anche a Lucy, nonostante non fosse rivolto a lei, incominciò a pensare che forse il bipolarismo era una caratteristica dei pirati
-Natsu. una bambina?!- sibilò truce, con voce bassa in modo da non farsi sentire da Wendy
-devo spiegarvi delle cose- sussurrò lui, si appartò con Erza facendo cenno a Gajeel di seguirlo
Lucy fintamente distratta, spiò i tre notando la faccia sconcertata di Gajeel nell'udire ciò che Natsu aveva da dire, un -sei sicuro?- fu tutto quello che riuscì a captare dal labiale di Acciaio Nero, con fare agitato si era ripetutamente voltato nell'osservare la ragazzina. Erza acconsentì col capo per poi voltarsi e marciare verso il centro della nave
-Uomini, l'alleanza è stata fatta, partiremo per Ishigar e torneremo vittoriosi- urlò mostrando indice e pollice ben aperti con il braccio puntato in alto - Fairy Tail conquisterà il tesoro-  urlò fiera, seguita da tutti.
Laxus rimasto a braccia conserte blaterò un -tsk- per poi allontanarsi con i suoi uomini.
Lucy si guardò intorno, tutti erano felici e pronti ad affrontare un duro viaggio, sorrise d'aspettativa fantasticando già su che cosa avrebbe vissuto le prossime settimane......


Angoletto di dAIlMeR : ciao a tutti! spero che siate arrivati fin qui senza essere stati colti da un attacco di narcolessia durante la storia, e pensare che ho spezzato il capitolo, perché non volevo allungarlo troppo; c'era un'altra parte Nalu che avrei tanto voluto aggiungere in questo ma sarà nel prossimo!!
 volevo ringraziare tutte le persone che hanno messo la storia tra preferiti/seguiti/ ricordare, a chi ha recensito finora e anche a chi legge semplicemente!
Volevo però fare un ringraziamento speciale a delle lettrici che mi stanno seguendo dall'inizio e mi danno un gran sostegno nel continuare questa avventura
- Sayaka chan 94
-Bleackrose
-Alatariel_MiraJade

Ovviamente ringrazio anche tutte le altre persone che non ho citato, mi fa molto piacere ricevere le recensioni, spero di non aver deluso le vostre aspettative con questo capitolo! un bacione alla prossima

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Capitolo 7
*** Light and darkness ***


-LIGHT AND DARKNESS-


~Poggiato con il busto sulla balaustra, Natsu osservava vagamente il mare, girandosi di tanto in tanto nell'osservare Lucy seduta a gambe incrociate non molto distante da lui.  La fanciulla teneva tra le mani uno dei suoi adorati libri, i suoi occhi sembravano illuminati da una strana luce nel leggere ad alta voce le righe di quel tomo. Letteralmente ai suoi piedi giaceva Wendy, i gomiti puntati sulle ginocchia e le mani a reggere il viso, come incantata , con aria sognante, assimilava ogni parola che fuori usciva dalle labbra della più grande. Anche Charle accanto a loro, pur se con una certa compostezza che la caratterizzava,  sembrava provasse piacere nell'ascoltare quella storia

-Che significa Montecchi? Nulla: non una mano, non un piede, non un braccio, non la faccia, né un'altra parte qualunque del corpo di un uomo. Che cosa c'è in un nome? Ciò che noi chiamiamo con il nome rosa, anche se lo chiamassimo con un altro nome, serberebbe pur sempre lo stesso dolce profumo-

Lucy sospirò sognante nel chiudere il libro e stringerselo al petto, quello ormai era l'unico  ad esserle rimasto. I pochi che era riuscita a prendere con se, quel giorno ad Acalipya, li aveva lasciati sulla nave di Natsu, il pirata l'aveva avvertita troppo tardi di un cambio di mezzo, e quel tomo, il preferito di Lucy, era rimasto casualmente nella sua tracolla.
-Lucy come finisce la storia? si sposeranno e vivranno felici per sempre vero?- trillò Wendy portandosi le mani una sopra all'altra sul cuore.
Lucy la guardò lievemente amareggiata lasciando cadere il libro sul ventre -questa non è una favola, il loro è un amore impossibile- soffiò scostandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio -diciamo che troveranno la pace in un altro modo- continuò poi abbozzando un sorriso dalla triste tonalità.
Wendy ne rimase per un istante perplessa, allargò poi un sorriso raggiante - Quell'amore descritto nel libro, è quello che tu vivrai con il tuo principe?- gettò lasciando Lucy rossa di fiamme e a corto di parole
-be ecco... questo è un amore tormentato ed ostacolato- balbettò imbarazzata stringendo compulsivamente il libro
-sono sicura che quando lo vedrai,  vivrai le stesse emozioni di Giulietta quando incontra per la prima volta Romeo-  cinguettò Wendy ad occhi cuoriforme sotto lo sguardo accigliato di Charle.
Lucy si tirò su scuotendo la testa divertita, almeno finché quella voce a lei fin troppo famigliare intervenne
-Wendy non devi credere a queste stupidaggini- Natsu stava avanzando verso di loro, il viso torvo,  la voce carica di disprezzo verso quel romanzo che tanto piaceva a Lucy.
Si sentì tirata in causa, sollevandosi bruscamente serrò le mani sui fianchi -non sono stupidaggini- ringhiò a voce alta.
Intanto Juvia, seduta a gambe accavallate sul parapetto, assisteva alla scena incuriosita, anche lei aveva ascoltato quel brandello di storia e, anche se a prima vista appariva fredda e priva di emozioni umane, in realtà era romantica come qualsiasi ragazza della sua età lanciando  sguardi fugaci verso Grey, per nulla ricambiata, per tutto il corso del racconto.
-no devi leggere queste baggianate e influenzare Wendy con cose che non esistono!-
Lucy quasi sussultò indignata nel udire tali parole uscire dalla bocca del pirata -cose che non esistono?- ripeté con un sorriso sarcastico -l'amore esiste eccome!-
Natsu si avvicinò a lei fronteggiandola con sfida , le braccia conserte sul torace -a si principessa? e dimmi che cos'è l'amore per te?-
-è il sentimento più forte del mondo, il sentimento che lo fa muovere, che lo fa girare- rispose di getto la fanciulla. Gl'occhi di Lucy, puntati su Natsu,  erano lucidi, con una mano si stringeva la camicetta e con l'altra teneva il suo adorato libro.
Natsu ne fu quasi colto alla sprovvista, non tanto per la risposta, ma per l'impeto in cui Lucy gliela aveva data. Prese lucidità, ghignando cattivo
- chi ti ha suggerito tali parole? i tuoi libri o quell'amore imposto che ti sta aspettando dall'altra parte?- la sbeffeggiò, consapevole che Lucy non avesse mai messo piede fuori dal palazzo reale.
La fanciulla si rabbuiò - sei oscuro, nessuno ti darà amore se lo rinneghi in questo modo-  Si strinse il libro al petto, ma nel tentativo di superarlo Natsu la ostacolò, mettendosi davanti
-ti sbagli, ho ricevuto amore nonostante le mie tenebre- le soffiò in faccia
-ah, di certo la poveretta si sarà buttata nelle acque gelide appena aveva capito con chi aveva a che fare- ironizzò Lucy punta sul vivo. Sobbalzò quando Natsu le strappò il libro dalle mani, serrò le distanze  guardandola truce
- sei solo una mocciosa- ringhiò iroso, tanto da intimorirla. Battibeccavano spesso, ma mai le aveva rivolto un'espressione così dura, carica di odio e quel tono di voce arrabbiato. Natsu le diede le spalle marciando a passo di carica -e non leggere più queste stronzate ad alta voce in mia presenza- la rimbeccò, gettando malamente il libro in terra.
Lucy lo guardò andare via, un dolore improvviso le squassò il centro del petto, le labbra incurvate verso il basso, e gl'angoli degl'occhi che bruciavano dolorosamente pur di trattenere quelle lacrime che presto sarebbero giunte. Quel solito gioco di battutine e frecciatine si era trasformato in qualcosa di devastante per lei. Con mani tremanti tentò di recuperare il libro, ma prima che potesse farlo lei, furono le mani di Grey a raccoglierlo e passarglielo con un sorriso di conforto
-non devi restarci male, lui è fatto così- tentò Grey, notando lo stato di pieno sconforto in cui Lucy giaceva. Le posò una mano sul capo, senza malizia o alcun scopo, ma semplicemente un gesto amichevole, di sostegno.
In lontananza Juvia strinse la presa sulla balaustra nel vedere il "suo" Grey vezzeggiare un'altra un -rivale in amore- sussurrato piano, quasi da confondersi con il rumoreggiare delle onde del mare, lo sguardo assottigliato e la consapevolezza, che di certo non sarebbe rimasta a guardare.

Ormai era giunta sera, sul ponte non era rimasto più nessuno, e Lucy vagava per i corridoi di quella nave che le sembrava immensa, così grande da avere delle camere da letto disponibili per tutti, rendendo felice la giovane, non avrebbe più dovuto dormire sul pavimento.
Nel avanzare notò due figure confabulare con loro, riconoscendoli come i componenti della ciurma del Dio del tuono. Non aveva ancora parlato con loro, non sapeva nemmeno i loro nomi dato che se ne erano stati in disparte da quando la nave era partita.
Nel sorpassarli rivolse loro un  sorriso cortese ma un certo disagio la pervase al quel - tu saresti la principessa?-
nel dirlo la ragazza si staccò dalla parte, le afferrò il mento tra le dita sollevandole il viso per studiarla, mentre con la mano libera si spostò gl'occhiali dal naso alla testa, assottigliando gl'occhi - eppure non sei poi così bella, la mia pelle è molto più liscia della tua e anche le mie forme sono più prorompenti- continuò smorfiosa.
Lucy era rimasta pietrificata da quello sguardo, tentò di arretrare, ma si fermò nel sentire la presenza del ragazzo alle sua spalle, molto più alto di lei -Dai Ever a me non sembra poi così brutta, forse quest'aria da santarellina a renderla poco procace - ghignò serafico con tanto di lingua in mostra, passandosi tra le dita una ciocca dorata.
Lucy si scostò per avanzare verso la sua direzione, non le sembravano cattivi ma le si era creato un certo disagio e voleva andarsene da li. Sussultò nel trovarsi davanti la figura imponente del loro capitano, l'immancabile Frido a coprirgli le spalle
-vedo che hai fatto amicizia con Ever Green e Bixlow- esordì spavaldo.
Lucy annuì piano con disagio crescente -ora dovrei andare- mormorò a capo chino
-invece potresti farmi compagnia, la mia stanza è proprio qua vicino- 
Lucy s'intimorì, non era la prima volta che le venissero formulate tali richieste, da quando aveva lasciato Acalyphia e intrapreso il viaggio in compagnia di pirati, aveva dovuto spesso reclinare inviti e proposte poco galanti, ma il tono di Laxus e gl'occhi con cui la guardava facevano presagire che il pirata non avesse nessuna intenzione di accettare un no.
Bixlow ed Ever ridacchiavano diverti, diedero loro le spalle per lasciare solo il suo capitano, seguiti da un Frido dall'espressione accigliata, quasi contrariata alla scena appena assistita.
-Allora principessa vuoi diventare donna? potresti avere l'onore di diventare la amante- propose ammiccando, intrappolandola al muro semplicemente sovrastandola con la sua mole.
-Lucy ti stava cercando Wendy- la voce dura di Natsu arrivò come un fulmine, ovviamente non fece nessun effetto al dio del tuono, se non caricarlo ancor di più, si voltò meccanicamente, scocciato nell'essere interrotto
-Natsu non vedi che siamo impegnati?-
-vieni via- Natsu allungò una mano verso Lucy, rivolgendosi a lei. Lucy non perse tempo ad afferrarla, divincolandosi da quella morsa.
Laxus ridacchiò, incrociò le braccia al petto, sollevando appena il mento - non sapevo che fosse roba tua-
-non è roba mia- le lasciò la mano nel dirlo
Laxus lo guardò con sfida -be allora potresti pure cedermela, sempre se non vuoi prenderti il divertimento tutto da solo-
Lucy intanto osservava i due allibita, parlavano come se le non fosse li davanti ad ascoltare tali parole, come se fosse un'oggetto di poco valore da poter scambiare a piacimento. I suoi occhi si sgranarono nell'udire Natsu dire quelle determinate parole
-puoi pure prendertela sai cosa me ne faccio di una verginella che non sa dove mettere le mani-
Lucy sentì un male indescrivibile nel petto, gl'occhi le si riempirono le lacrime, era stanca di Natsu, stanca di essere trattata in quel modo orribile senza che lei ne avesse colpa, ogni volta che vedeva uno spiraglio di luce in lui, Natsu lo tappava bruscamente con quelle tenebre che si portava dentro. Se ne andò semplicemente senza dire una parola, chinò il capo, mentre la vista le si offuscava per le lacrime che presero immediatamente a scorrere copiose dagli angoli degl'occhi, non provò neppure a fermarle, né le asciugò, voleva scapare via da li.
Arrivò davanti alla porta della sua camera, sopraffatta da un dolore che era diventato anche fisico, provocandogli  insopportabili fitte al petto, aprì di slancio la porta. Si fermò sulla soglia sentendo la presenza di Natsu dietro di lei
-cosa vuoi?- sibilò con voce rotta
-ero arrabbiato con te- Natsu sembrava nervoso -ho detto quelle cose perché ero arrabbiato con te- ripeté meccanicamente
Lucy non si voltò -vattene al diavolo- soffiò schiantandosi la porta alle spalle.  Una volta in stanza si buttò sul letto, dando sfogo a tutte le sue frustrazioni, ci volle un po' per calmarsi, Natsu questa volta l'aveva ferita troppo per culminare con una semplice arrabbiatura. Decise di andare a dormire nonostante fosse presto e dimenticare quella brutta giornata, incominciata tra le braccia di Natsu. Si pettinò i capelli, si vestì con la vestaglia da notte e s'infilò tra quelle lenzuola che profumavano di cedro fresco. Si asciugò una lacrima solitaria scesa al ricordo di quelle parole tremende, con il viso posato sul cuscino, i capelli cadenti sul letto, si addormentò con le labbra incurvate verso il basso.

Aprì gl'occhi di scatto, quasi impaurita nel sentire quel rumore sordo proveniente dal corridoio, proprio dietro la sua porta. Si sollevò dal letto, ancora assonnata, riavviandosi i capelli, avanzando a piedi nudi verso la porta. I suoi occhi si sgranarono, quando aperta la porta,  vide Natsu seduto per terra, poggiato con la schiena alla parete della sua stanza, tra le mani quell' odiosa bottiglia di rum.
-Natsu?- mormorò con tono preoccupante
Natsu alzò gl'occhi verso il suo volto dipingendo sul  viso  un largo sorriso -Lucy- rispose alzandosi, le afferrò la mano nel tentativo di  trascinarla  in stanza.
-cosa ci fai qui?- latrò Lucy scostando la mano, serrandole entrambi sui fianchi e frapponendosi tra lui e l'accesso alla stanza,  sbarrandogli il passaggio
-perché non posso entrare?- sbiascicò con voce impastata dall'alcool
-perché sei ubriaco, è so benissimo cosa fai quando sei preda da tali porcherie- lo rimbeccò la principessa puntando con un dito l'oggetto incriminato.
Natsu rise sghembo, posò la bottiglia in terra infilando le mani in tasca e ciondolando con i piedi - mi comporterò bene, te l'ho prometto-  gl'occhi rossi, la postura barcollante - e poi ho bevuto solo due sorsi- si giustificò spazientito spintonandola per farsi strada verso il suo letto.
Il pirata vi si sedette sopra, sdraiandosi poi con la schiena, le braccia larghe e gl'occhi puntati sul soffitto.
Lucy si portò le dita a stringere il ponte del naso sospirando sommatamente, si avvicinò a lui arrabbiata, tirandogli un calcio sugli stinchi
-non puoi restare qui, ritornatene da dove sei venuto- sibilò acida.
Natsu si tirò su, quel ghigno ancora a padroneggiare sul suo viso -bel pigiamino- provocò leccandosi le  labbra nel vederla con quella leggera vestaglietta, appena trasparente.
Un brivido lungo tutta la schiena percosse Lucy, la guardava famelico, le sue mani stringevano compulsivamente le lenzuola, come se tra quelle mani ci fosse lei, il suo corpo,  longilineo ma dalle forme generose.
Lucy però, forse troppo orgogliosa e testarda, chinò il capo passandosi un braccio con l'altro
-perché fai così? come se non fosse successo niente- sussurrò ad occhi bassi - mi hai ferita a morte, prima..- il tono serio con cui dava fiato alle parole esaltava la veridicità in quello che diceva.
Il pirata incominciò a passarsi  con nervosismo le mani sulle ginocchia, il suo sorriso si era spento all'improvviso -io sono così... o mi ami o mi odi- gettò colto da un in' insolita amarezza.
Lucy sospirò nuovamente, Natsu era un vicolo cieco, qualunque strada intraprendeva con lui, alla fine si trovava sempre con le spalle al muro.
-vuoi che me ne vada?- domandò cupo
-si-
Natsu si sollevò meccanicamente dal letto nell'udire la risposta di Lucy, nel sorpassarla però si fermò un momento
-quel libro oggi.. ecco è piaciuto anche a me- rilevò a un'  esterrefatta Lucy -se vuoi rileggerlo di nuovo ad alta voce, non te lo strapperò più dalle mani, promesso-
Natsu fece per andarsene ma quel -Natsu- sputato fuori dalla bocca della ragazza, lo bloccarono all'istante, le volse uno sguardo speranzoso
-perché sei qui?- chiese lei, le dita passate tra di loro con nervosismo.
Ma Natsu non rispose a domanda, dopo attimi di silenzio si sporse verso di lei -ti prego posso restare?- mormorò con occhi supplicanti.
Lucy sobbalzò incredula nel vederlo in quello stato sofferente e sopra tutto implorante. Natsu si passò una mano tra i capelli, le iridi vagavano per le aste di legno che formavano il pavimento -e che riesco a dormire solo con te accanto- aggiunse poi.
Sollevò il mento mettendo a fuoco la figura di Lucy di fronte a se, nel percepire quel delicato contatto sulle dita, Lucy gliele aveva appena sfiorate con le sue, un dolce sorriso spiccava sul suo viso
-va bene- soffiò appena.
Natsu annuì, si tolse la sciarpa guardandosi intorno, focalizzando un posto dove poggiarla. Lucy allungò le mani -ci penso io- si propose cogliendo quell'indugio da parte del pirata. Natsu guardò le mani di Lucy afferrare la sciarpa, in altri casi non avrebbe mai lasciato che qualcuno la toccasse soltanto, ne era troppo geloso, il terrore di perdere l'unica cosa rimasta di suo padre era esageratamente esasperante.
Annuì flebile -solo che.. ecco stai attenta- farfugliò non distogliendo quello sguardo morboso dall'indumento
-certo certo- minimizzò lei, dandogli le spalle e  avvicinandosi a una cassettiera. Reclinò un momento il capo, Natsu era distratto nel togliersi gli stivali, ne approfittò per fiondare il naso nella sciarpa inspirando a pieni polmoni il profumo di Natsu. La sciarpa tra le dita e il suo viso sprofondato in quel tessuto dalla consistenza morbida, sorrise dandosi dell'idiota. Natsu la faceva ammattire nove volte su dieci, ma era in quelle occasioni che le faceva dimenticare di quanto fosse insopportabile. Avrebbe dovuto odiarlo invece si ritrovava ad annusare i suoi vestiti pur di illudersi,  solo per un istante, di avere lui tra le braccia, e no i suoi indumenti.
Posò la sciarpa, chiuse il cassetto e quando si volto verso Salamander, sobbalzò imbarazzata nel trovarselo davanti, con solo i boxer a coprirlo, deglutì indietreggiando finendo per colpire con la schiena la cassettiera. Natsu voltò di scatto il viso, inarcò un sopracciglio nel vederla completamente spalmata al mobile della camera
-che fai?- chiese interrogativo, ricevendo un muto silenzio, Lucy si limito a scuotere la testa.
La ragazza tentò di correre verso il letto, come aveva fatto la sera precedente, impedendosi di rimanere con gl'occhi fissi sul petto scolpito del pirata, ma questa volta Natsu le afferrò una mano repentinamente trascinandosela a se.
-ei devi stare tranquilla- le soffiò tirandole su il mento con due dita. Lucy aveva il viso in fiamme a causa di quella vicinanza, le mani poggiate sul suo torace, il pollice di Natsu si staccò dal mento passandolo ripetutamente sulla guancia liscia e rovente della fanciulla  . Si guardarono per un tempo che parve infinito, almeno finché gl'occhi di Lucy vennero catturati da un particolare fin' ora sconosciuto.
-questa- mormorò curiosa, allungò le dita verso il collo di Natsu, facendogli reclinare la testa sulla la spalla -questa cicatrice, non l'avevo mai notata- continuò con voce ovattata sfiorandogli appena quello sfregio che spiccava sulla pelle.
Natsu chiuse gl'occhi, rabbrividì a quel tocco, inconsciamente strinse la presa, premendogli le mani sulla schiena
-come te la sei fatta?- chiese curiosa.
Natsu strinse di più gl'occhi -da bambino- tagliò corto con voce flebile, i denti digrignati e una smorfia tormentata sul viso
-no quando, come- rise Lucy
-non importa- Natsu le prese la mano, scostandogliela.
Lucy si accigliò appena, ma forse era stata troppo invadente nel porgergli tali domande.
-fai troppe domande- in fatti l'ammonì il pirata, le dita di Lucy intrecciate con la sua e una mano posata a palmo aperto sulla schiena, con uno strano sorriso sulle labbra, sorriso che divenne una risata raggiante nel vedere la giovane gonfiare le guance ed assumere un espressione  tipicamente infantile.
-andiamo a dormire- soffiò poi avviandosi insieme verso il letto.

Lucy si stese su un fianco, allungò poi una mano verso il lumino posto sul comodino, lo spense con un  soffio facendo piombare nel buio la stanza. Un sorriso affiorò sulle sua labbra quando Natsu le circondò la vita con braccio, tirandosela contro, chiuse gl'occhi addormentandosi serenamente.
Non sapeva bene quanto tempo fosse passato, quando sussultò nell'avvertire una stretta sulla vestaglia, aprì gl'occhi di scatto tenendoli per un attimo puntati verso il fondo della stanza, immersa dal buio.  Sollevò appena la nuca dal cuscino, mentre si vegliava del tutto, ritrovandosi a fissare le dita di Natsu, artigliate a una porzione del suo indumento. Inclinò il capo verso l'altra parte del letto, Natsu dormiva su un fianco distante da lei, nel sonno aveva sciolto l'abbraccio, era irrequieto e ansimante, sudato tremava impercettibilmente, preda di un incubo gli stava stringendo la sua vestaglia.
Lucy rotolò prontamente sul fianco opposto,  si mosse di lato per avvicinarsi a lui.  Fece scorrere il palmo della mano sulla schiena di Natsu, mentre gli circondava le spalle con un braccio, ancora più vicino e un  attimo dopo la testa di Natsu era posata sul suo petto, la mano si rilassò allentando la presa. Lucy continuò a muovere il palmo su e giù tra le scapole, lo sentì  rilassarsi e tornare a respirare con regolarità.
Gl'occhi di Natsu si spalancarono di colpo guardandola per un' istante  terrorizzato, poi confuso e infine sollevato nel mettere a fuoco la figura della giovane
-Lucy- mormorò incredulo, un fascio di luna irradiava il volto diafano della fanciulla.
Sorrise nella penombra -va tutto bene- lo rassicurò , non sciogliendo quell'abbraccio che li legava.
Natsu in un istante si divincolò da lei liberandosi le mani, l'afferrò per i fianchi trascinandosela addosso, facendola sussultare da quel gesto improvviso. Con una mano premuta sulla schiena la spinse per farla sdraiare sopra di lui. Il petto sudato e il cuore ancora dai battiti accelerati. Le accarezzò i capelli, passando le dita tra quei fili dorati, così splendenti da spiccare nella penombra
-Natsu stai bene?- mormorò Lucy, le mani posate sui suoi fianchi e la guancia poggiata sul suo torace nudo, imperlato di sudore
-no- i respiri erano tornati regolari, ma Natsu sembrava ancora teso e Lucy avrebbe tanto voluto chiedergli il contenuto di quell'incubo, ma non lo fece, era troppo irrequieto per fargli rivivere quegl' attimi vissuti un'istante prima.
-Io vorrei farti stare bene- sussurrò Lucy.
Sollevò testa e busto, seduta a cavalcioni su di lui, gli prese il viso tra le mani accarezzando con i pollici le guance
-lo stai già facendo-
le mani di Natsu si posarono sulle sue cosce nude, insinuandosi sotto la vestaglia, beandosi al tatto di quella pelle liscia e vellutata. Lucy sospirò nel sentirsi toccata in quel modo,  si chinò portando la fronte contro quella di Natsu, gl'occhi chiusi
-quello che è successo ieri- soffiò sulle sua labbra schiuse, colta all'improvviso da una intraprendenza mai vissuta prima -io ne voglio ancora- confessò roca
le dita di Natsu arrivarono ai lembi delle sue mutandine, stringendole con fervore, strappandole un gemito lieve
-Lucy ti brucerai con me- le disse con voce arrochita dallo sforzo di tenere a freno gl'impulsi
-non importa, io voglio bruciare se si tratta del tuo fuoco-  Lucy tentennò sulle sule labbra, le sfiorava appena
-non sono il tuo principe,  non ti bacerò con dolcezza, non ti farò le coccole dopo averti posseduta- si stava eccitando nel sentirsi tra le sue gambe, nel tenere i bacini a contatto e poter percepire la sua dolce intimità.
-fammi vedere Natsu, fammi sentire come si sta con te-  aprì gl'occhi nel dirlo, trafiggendolo con quelle iridi nocciola
Natsu si tirò su di colpo, le dita ancora intrecciate a gancio sulle sue mutandine, premette il bacino contro il suo, facendole sentire quell'accennata erezione che diveniva sempre più crescente a contatto con la sua intimità. Lucy chiuse gl'occhi, buttò il capo indietro nel sentire le labbra bollenti di Natsu vezzeggiarle il collo, lasciandole una scia di baci roventi, le sue mani si aggrapparono alle spalle forti del giovane. Natsu incominciò a muovere il bacino, facendolo scontrare dolcemente con il suo,  e Lucy mugolava di piacere, sentiva  l' intero corpo  pervaso da scosse elettriche e la sua intimità bagnarsi velocemente
-vuoi sentire ancora come si sta con me?- chiese con voce arrochita.
Lucy tremante d'eccitazione, mugugnò un si. Con le gote infuocate si morse un labbro nel tentativo di trattenere i gemiti che scappavano dalla sua bocca. Natsu, nell'udire la risposta,  strinse brutalmente i lembi delle sue mutandine tirandosela contro e colpendo bruscamente con l'erezione, ormai pronunciata, il bacino della ragazza. Lucy gemette di dolore nel sentirsi la carne brandita in quel modo, Natsu portò una mano tra i suoi capelli, torcendogli la testa in modo che la piegasse di lato, la vestaglietta  calò morbidamente in quel punto,  lasciando scoperta la spalla e il collo, la sua  bocca avida attaccò subito quella zona, i dolci baci divennero presto dei morsi spietati. La mano libera si spostò su un  gluteo, artigliando con violenza quel muscolo tondo e sodo.
-Natsu- riuscì a mormorare appena Lucy, un  turbinio di passione ed emozioni contrastanti la stavano assalendo, le stava facendo del male ma al contempo riusciva a darle un piacere mai provato prima, Era troppo eccitata per lamentarsi dei morsi e della stretta dolorosa sulla sua natica.
- è questo quello che vuoi Lucy?-  le soffiò in un orecchio, con un ghigno
-io.. mgh.. mi fai male...- Lucy gli mostrò il suo viso, gl'occhi liquidi ma il dolore di quelle torture trapelava dal suo volto.
Natsu si fermò di colpo nel vederla, allentò la presa sulla natica.   Non provò nessun piacere nel vederla in difficoltà,
-Natsu?- lo chiamò lei cogliendo l'espressione vuota del ragazzo,  il palmo della mano ben aperto sul suo viso
-non è cosi che voglio essere con te- fu quasi un sussurro quello di Natsu, si era sentito male nel vederla in quel modo, tanto da far scemare quell'eccitazione e quel desiderio di possederla.
-allora non esserlo-  rispose lei, un dolce sorriso per confortarlo.
Natsu annuì, gli circondò la schiena con entrambe le braccia, e con un colpo di reni si ristese a letto, una mano tra i capelli e l'altra lungo la schiena di Lucy, scorrendo le dita lungo la spina dorsale. Lucy sospirò, si stava bene tra le sua braccia, sentire il suo cuore battere, e il suo respiro caldo nell'orecchio le infuse una gran calma, più ancora del rumoreggiare delle onde del mare. Chiuse gl'occhi, facendosi cullare da quelle mani e da quel profumo.

Un raggio solare filtrò dal piccolo e unico oblò della stanza, Lucy si svegliò per prima, sentendo Natsu, ancora dormiente muoversi sotto di lei, le sua braccia ancora avvolte intorno al busto. Alzò la testa beandosi del suo viso insolitamente rilassato, non resistette nel passargli un polpastrello lungo quei lineamenti perfetti, si soffermò poi sulle labbra,  umettando le sue inconsciamente. 
Natsu aprì gl'occhi incontrando i suoi nocciola -che fai?-
-scusa ... stavo solo..- non riuscì a decifrare quel tono di voce, sentendosi a disagio. Si erano addormentati abbracciati ma Lucy era ben conscia di carattere contorto di Natsu
-non smettere- bisbigliò lui  chiudendo gl'occhi.
Lucy continuò a vezzeggiarlo di carezze, chiedendosi ancora se tutto quello non fosse la realtà ma solo un sogno, temendo di svegliarsi all'improvviso  per ritrovarsi sola. Ma Lucy non stava dormendo, Natsu era li, le sua braccia ancora strette intorno a lei. Tirò su il busto, sciogliendo la presa, accingendosi a scendere dal letto, un certo dolore pulsava sul suo collo
-dove vai?-
-mi fa male il collo
Natsu la fece sdraiare accanto a lui, il suo petto contro la schiena della fanciulla, pressando con i polpastrelli tra collo e spalla
-grazie- mormorò a una Lucy girata di spalle
-per cosa?- domandò lei, mugolando di tanto in tanto a causa di quei tocchi
-di.. di avermi fatto rimanere e di non avermi cacciato per averti trattato... ecco in quel modo...- arrossì lieve, imbarazzandosi e ringraziando mentalmente che Lucy fosse girata di spalle
-non c'è bisogno di ringraziarmi. Ma ne vuoi parlare? dei tuoi incubi dico..-
-no- rispose asciutto
Lucy si corrucciò, rotolò su un fianco guardandolo severo -Natsu- fece in tempo a dire, prima che quest'ultimo si tirò su seduto, dandole di spalle per infilarsi i pantaloni. Raggiunse la cassettiera riprendendosi la sciarpa in sacro silenzio, sotto lo sguardo amareggiato di Lucy
-io vorrei solo aiutarti- disse lei
Natsu strinse fortemente tra le dita la sciarpa, i suoi occhi sembravano trasudare rivendicazione. si avviò verso la porta, a petto nudo, bloccando la mano sulla maniglia e girandosi a tre quarti verso di lei
-non puoi, solo io posso risolvere questa cosa, una volta per tutte-
Nell'udire il tonfo della porta, Lucy chinò il capo, sapeva che in fondo a quelle tenebre vi era pura luce in Natsu, ma offuscata da qualcosa di cui Lucy ancora non ne era a conoscenza.

Quella mattinata si presentava come una magnifica giornata di sole.  Lucy era giunta sul ponte, nel scorgere Erza e Levy intente a chiacchierare tra loro, le raggiunse con un caloroso sorriso
-Buongiorno Lu-chan- esordì Levy, la solita fascia a contenerle quella massa di capelli turchini e una mappa  in mano.
Anche Erza le rivolse un cordiale saluto -Lucy ci fermeremo ad Hargeon, sarà una sosta di poche ore, non sarà un problema vero?- chiese da buon capitano qual' era.
Lucy scosse il capo, un giorno in più ormai non cambiava più nulla dato l'enorme ritardo che aveva accumulato a causa di Natsu. Lo cercò con gl'occhi non trovandolo, eppure era sicura che non fosse sottocoperta, lo aveva visto uscire qualche minuto fa, amareggiata si poggiò alla balaustra osservando il ponte, nel vedere Grey in lontananza sorrise d'aspettativa, forse lui sapeva dove Natsu si trovasse. Nell'avanzare verso di lui però, Lucy scivolò su quell'ondata di acqua e sapone che improvvisamente inondò quel punto in particolare per arrivare da Grey, in una frazione di secondo si ritrovò con il sedere a terra e zuppo d'acqua. Con una mano a massaggiare il deretano dolorante, si chiese mentalmente da dove diavolo fosse spuntata quella trappola saponata, il pavimento era asciutto fino a un momento prima, ne era sicura. Si guardò intorno vaga, aggrottò poi le sopracciglia nel vedere Juvia chiacchierare spensierata a un Grey annoiato, ancor più perplessa nel metterla a fuoco e notare quel secchio stretto tra le mani, dietro la schiena. Juvia ciondolava con i piedi, sorrideva nel parlare, non accorgendosi o forse ignorando, la completa disattenzione del bel vice capitano di Salamander.
Lucy si tirò su sospirando delusione, pensava che, quel viaggio per Crocus sarebbe stato un'avventura dai risvolti piacevoli, ma ora doveva fare i conti con i suoi "compagni di viaggio" e sopra tutto con il passato di Natsu....

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Capitolo 8
*** difference between sex and love ***


-difference between sex  and love-
 

~Gironzolava per i corridoi della nave con fare annoiato. Lucy aveva cercato Natsu per quasi tutta la mattinata senza trovarlo. Si chiedeva come ciò fosse possibile, si la nave era molto grande, ma si trattava pur sempre di una nave.  Corrucciata avanzò per la sua strada, avrebbe voluto aiutarlo, parlargli, ma parlagli di cosa? sbuffò a quel pensiero, lei non sapeva niente del passato di Natsu.
Qualcosa provenire in lontananza, la distolse dai suoi cupi pensieri

https://www.youtube.com/watch?v=DRL0KweTjqQ

Una voce melodiosa intenta a canticchiare i versi di una canzone ad ella sconosciuta l'attirò verso quella, che doveva essere la cucina della nave.  Si fermò sullo stipite della porta, guardando come ipnotizzata la figura gentile di una dei famigerati sette
"guardo in alto nel cielo e sussurrò una preghiera, anche tu sei da qualche parte, sotto questo vasto cielo"
Mira mescolava lentamente con un mestolo il contenuto di quell'enorme pentolone, la sua voce dalle corde morbidi e soavi arieggiava per la cucina.  Lucy inspirò a pieni polmoni, beandosi di quel profumo inteso di zuppa saporita, avanzò verso il tavolo prendendo posto
-Mira sei bravissima -
la elogiò con un sorriso veritiero, la fece voltare contraccambiando il sorriso. Lucy poté constatare di quanto Mira fosse bella, di quella bellezza acqua sapone così pura da lasciare senza fiato, era un pirata ma era diversa dalle altre, non indossava abiti succinti, non portava armi con se e il suo sguardo era sempre dolce e materno.
Un pugno chiuso come sostegno a quel viso corrucciato attirarono l'attenzione di Mira -Lucy qualcosa non va?- chiese allarmata, scostò una sedia sedendosi di fronte alla ragazza
-no- soffiò lei, gl'occhi vuoti verso il tavolo in noce
-e per Natsu vero?- colse nel segno lei, lo sguardo assottigliato dai tratti furbeschi.
Lucy sospirò, le dita a giocherellare tra loro, sollevò il capo afflitta incrociando gl'occhi di Mira
-Non si lascia aiutare- sospirò
-non devi preoccuparti, tutti noi, pirati di Fairy Tail, portiamo qualcosa, ferite, dolore, sofferenze, ma andiamo avanti-
lo sguardo ceruleo di Mira si fece amaro -e anche io...- ma non continuò lasciando Lucy interrogativa, stava per chiederle il perché di quella malinconia improvvisa, ma Mira sorrise lievemente -no, niente-
Sempre sotto lo sguardo perplesso della ragazza, Mira scostò la sedia facendo pressione con il palmo della mano sul tavolo, sollevandosi e dandole le spalle, reclinò appena il capo mettendo in mostra i suoi denti bianchissimi in un sorriso raggiante
-ei Lucy ti va di aiutarmi a cucinare?-

Entrarono in cucina quasi di corsa, catturati da quel profumo invitante e dal brontolio dei loro stomaci
-oi Diavolessa è pronto?- esordì un rude Gajeel, ottenendo un'occhiataccia da parte di Levy.
Erza si sedette a capo tavola, sollevò gl'occhi incrociando quelli di Lucy, sorridente le stava servendo sotto il naso una pietanza dall'aspetto ammaliante
-Lucy non dovresti servirci- mormorò, conscia della regalità della ragazza.
Ma la giovane scosse il capo -mi fa solo piacere- rispose sincera, cercando poi lo sguardo di Salamander, di fronte a lei, intento a sedersi, si amareggiò nel non vedere ricambiarsi da parte del ragazzo. Triste gli diede le spalle, dopo la notte passata insieme, quella indifferenza ora la faceva soffrire, era frustante e una strana sensazione s'impadronì di lei, gl'occhi prendevano a pizzicarle. Prese in mano la brocca dell'acqua sfoggiando un falso sorriso a Grey, appena giunto, il pirata la sorpassò, non prima di averle posato una mano sulla spalla come segno di saluto
Happy, Charle e Wendy avevano preso posto, anche Elfman, seguito da Lily, era giunto, acclamando ad alta voce le strabilianti doti culinarie della sorellona. Con ancora la brocca in mano, Lucy avanzò verso il tavolo con l'intenzione di prendere posto, ma all'improvviso un colpo al gomito e Lucy si ritrovò con pancia e petto bagnati, l'acqua era fuori uscita dalla brocca bruscamente.
-Juvia non l'ha fatto apposta- ghignò la pirata appena giunta, accaparrandosi poi di fretta l'unico posto vacante accanto a Grey.
Lucy la fissò un'istante incominciando a pensare che ogni volta che Juvia era nel suo raggio, lei si ritrovava fradicia, che non fosse che la bella pirata tramasse alle sue spalle? ma per quale motivo? scrollò la testa , recuperando un canovaccio si tamponò i vestiti.
Erza puntò le iridi nocciola verso il fondo del tavolo, quattro sedie erano rimaste vuote
-Laxus e i suoi non verranno neanche oggi- affermò seria.
 Il dio del tuono e ciurma si erano come isolati, se ne stavano sempre in disparte arrivando addirittura a non pranzare con loro, ed Erza, come ormai tutti, si chiedeva il perché di quella alleanza.
Il pranzo continuò in allegria, tra doppie porzioni di zuppa e tanti, forse troppi bicchieri di vino. Il pomeriggio stava ormai giungendo, e solo verso sera sarebbero giunti ad Hargeon. Wendy sembrava in procinto di un abbiocco post pranzo e anche Charle, come del resto tutti, sembra assonata, complice la pietanza un po' troppo pesante, le due abbandonarono la cucina con l'intenzione di schiacciare un pisolino prima dell'arrivo ad Hargeon. Lily ed Elfman, invece, ritornarono sul ponte per fare da vedetta e assicurarsi che il viaggio andasse a gonfie vele. Anche Levy e Gajeel erano spariti insieme.
Lucy gettò un'occhiata di sconforto verso il posto, ora vuoto, di Natsu. Dopo mangiato si era alzato e se ne era andato senza proferir parola, per tutta la durata del pranzo non aveva scambiato una parola con lei, nemmeno quando Mira ne aveva elogiato le doti in cucina.
Sentì un tocco al braccio, girandosi d'istinto si trovò davanti gl'occhi blu cobalto di Juvia, le sorrideva e la cosa la turbava
-Juvia sarebbe felice se dopo Lucy venisse a trovarla in stanza- soffiò con uno strano ghigno.
-certo, fa piacere anche  a me- rispose Lucy con titubanza.
Juvia le sorrise, si sollevò poi strusciando la sedia sul linoleum raggiungendo con una falcata il suo Grey-sama che barcollante, tentava di uscire dalla cucina
-Dio quanto mi mancano gl'uomini-
quella affermazione, sbiascicata di getto da Erza fecero sobbalzare Lucy
-avrei dovuto portarmi dietro Simon- brontolò la rossa in preda all'alcool, la faccia sprofondata sul tavolo,  tra i lunghi capelli rossi.
Lucy, imbarazzata, stritolava tra le dita un tovagliolo
-Lucy non devi sconvolgerti, noi siamo pirati, per noi è normale concedersi prima del matrimonio- la rassicurò Mira, notando il disagio che li si era creato
-Lucy è l'unica vergine della nave- canzonò in falsetto happy creandole stizza
-non sono l'unica, c'è anche Wendy- rispose di getto, spalmandosi poi una mano sul viso, era penosa come risposta, in effetti.
-aspetta, vuoi dirmi che tu- farfuglio sorpresa
-certo è stato Natsu a pagarmi la prima prostituta- rispose  fiero sbattendosi sul petto i palmi delle mani. Lucy sopirò, riportando nuovamente la mano a spalmarsi sul viso.

Dopo aver aiutato Mira nelle pulizie della cucina, Lucy Si diresse verso la stanza di Juvia, il fatto che fosse stata lei ad invitarla la faceva felice, anche se ancora le sfuggiva il motivo, Juvia finora le era sembrata ostile nei suoi confronti.  Nell'avvicinarsi alla camera   udì dei strani mugolii, allarmata affrettò il passo, che Juvia non stesse bene? Aprì la porta, quasi di scatto. I suoi occhi si sgranarono all'invero simile nel vedere la schiena nuda di Juvia, le mani di Grey serrate sui suoi fianchi morbidi, e quel movimento, fluido, inequivocabile che i due compivano. Un suono strozzato e gutturale uscì dalla gola di Lucy, rimasta come attonita, quando Juvia reclinò il capo notandola nella stanza, Lucy, farfugliò un -scusate-  scappando via, col capo chinato non fece caso a quel ghigno compiaciuto che regnava sul viso di Juvia.
Si richiuse la porta alle spalle, il volto in fiamme e il peso schiacciante della vergogna ad opprimerle lo stomaco, vi si portò una mano sopra, era imbarazzata e mortificata, di certo non avrebbe voluto vederli fare "certe" cose. Scosse la testa avviandosi verso camera sua, scrollando il capo ad ogni passo come vano tentativo di distogliere dagl'occhi le immagini di Grey e Juvia.
Spinse la porta della sua camera a palmo aperto, sgranò gl'occhi quando trovò un certo pirata seduto comodamente sul suo letto, con tanto di diario alle mani
-Natsu- urlacchiò imbarazzata, si avventò su di lui con foga, strappandogli dalle mani il suo caro memoriale
-il mio diario? hai letto il mio diario? chi ti ha autorizzato? il diario è la cosa più intima di una ragazza, ma questo tu non puoi capirlo invadente di un pirata!!-
Natsu aggrottò le sopracciglia, con le mani aperte, come se stringesse ancora il diario, la guardava stranito
-"è bello da impazzire" può essere riferito ad un'altra persona e per  "occhi penetranti" intento protuberanti e N. non sta per Natsu ma per... per Narseo un  bellissimo ragazzo che lavora a palazzo- si sfogò la bella principessa, farfugliando quelle parole con fare agitato
- non ho letto niente tranquilla, sei entrata in stanza appena lo aperto- la rassicurò lui, premendo i palmi delle mano sul materasso, arcuando appena la schiena
-ah, oh- le braccia incrociate sotto il seno, il diario stretto tra le dita, le guance di Lucy erano ancora rosse scarlatte. Lo ripose nel cassetto, appuntandosi mentalmente di trovargli un nascondiglio migliore voltandosi poi verso di lui con aria imbronciata
-dove sei stato? ti ho cercato tutta la mattinata e poi sei sparito di nuovo- sbottò corrucciata
-sulla nave?!- rispose ironicamente Natsu, facendo sembrare quella domanda alquanto stupida.
Lucy sbuffò per poi sedersi accanto a lui, incrociando gl'occhi con i suoi. Natsu notò qualcosa in quello sguardo al caramello
-cosa hai? sembri agitata e non per la storia del diario- si avvicinò nel dirlo, sporgendosi verso il suo viso, scrutando quei lineamenti imbarazzati, una mano premuta sul materasso e il naso vicino a quello di Lucy
-niente... niente...- balbettò lei, indietreggiando e deglutendo in contemporanea, ogni volta che Natsu le si avvicinava così, le si formava un groppo in gola, capace di soffocarla.
-mm sarà- rispose lui titubante, si sollevò portando le mani incrociate dietro la nuca, ancora di spalle, ciondolava con i piedi con fare annoiato
-Natsu- lo chiamò lei, una porzione del vestito pizzicata tra le dita, nervosamente -com'é fare l'amore?- si portò le mani a coprirsi gl'occhi, non credeva davvero di averglielo chiesto proprio a lui, probabilmente l'avrebbe derisa fino a Crocus per quella domanda. Ma Natsu si voltò di scatto, le mani ancora a reggere la testa -perché lo chiedi a me?- domandò perplesso
Lucy lo guardò accigliata -be mi sembri un esperto- borbottò, forse con eccessiva stizza. Natsu ghignò si avvicinò a lei chinandosi tra le sue gambe, un furbo sorriso -ma principessa io non faccio l'amore, io le donne me le scopo e basta-
-sei disgustoso- lo rimbeccò lei, ma ciò che ne ricavò fu solo un altro ghigno
-perché tanta curiosità?-
Lucy inclinò lo sguardo verso il letto - i miei libri- soffiò tenue -i miei libri raccontano di qualcosa di straordinario in cui puoi arrivare a perderti, perdi tutto: i confini, il senso del tempo.. due corpi possono unirsi a tal punto che non sai più chi è chi e cosa è cosa- gl'occhi di Lucy sembravano brillare, incrociò quelli di Natsu completamente persi nei suoi - è come andare in paradiso, e puoi tornarci tutte le volte che vuoi con la persona che ami- sorrise nel dirlo, ma s'incupì un istante dopo -ma credo che siano solo idiozie, è solo bisogno istintivo-
-no, non smettere di crederlo- Lucy quasi sussultò nel sentirsi dire così da Natsu
-ma mi hai appena detto che..-
-quello che hai appena descritto è l'amore, quello che io faccio con le donne, non ha nulla a che vedere con questo-
Lucy lo guardò
-Natsu tu..-
-TERRA!-  la voce urlante di Happy, così acuta da arrivare fino a sotto coperta, interruppe Lucy da quella domanda.
Natsu si sollevò -dovremmo andare sul ponte-  soffiò, le diede le spalle scomparendo dietro la porta.
Lucy rimase seduta, lo sguardo verso la porta, Natsu aveva provato amore in passato.

In lontananza già si poteva intravedere la costa di Hargeon, la città portuale più imponente di tutto Fiore. Lucy se ne stava a contemplarla, alcuni fattorini che lavoravano a palazzo le avevano sempre parlato di quella città come meta di passaggio di numerosi pirati, incuriosendo le sue fantasie. Erza le aveva detto che sarebbe stata una sosta di poche ore, il tempo per rifornirsi di armi. Il regno di Fiore aveva bandito qualsiasi arma che non fosse destinata agl'eserciti, ma ad Hargeon, con le conoscenze giuste, si poteva trovare qualsiasi armamento con estrema facilità.
-Bixlow occupati delle vele, Juvia a tribordo e Grey tu...-
Nell'udire Erza dare i comandi per attraccare si voltò verso di lei, gl'avanbracci posati sulla balaustra, s'intimorì non poco nell'assistere a ciò che gli si parava davanti. I tre pirati se ne stavano fermi impassibili, chi a braccia conserte, chi con un lieve imbarazzo, chi invece con un ghigno impertinente, nessuno aveva eseguito un singolo ordine del capitano, situazione che avrebbe destabilizzato chiunque ma non Titania
-cosa succede?- sibilò fredda, dal suo viso non traspariva nessuno tentennamento
-Beby succede che non sei il mio capitano, solo Laxus può darmi ordini- esordì bixlow, un ghigno di strafottenza sul suo viso
Juvia sembrava quasi a disagio, come dispiaciuta - a Juvia dispiace ma Gajeel le ha detto che deve seguire solo gl'ordini del suo capitano- mugolò la donna, un braccio stretto nell' altro.
-sai quanto detesto dirlo, ma è a quell'idiota che ho giurato fedeltà- concluse Grey scrollando le spalle, una mano dietro la nuca.
La rossa non disse più nulla, a passo deciso si diresse verso Gajeel non lontano da loro, ma disturbato da qualcosa per non badare a ciò che stava succedendo alle sue spalle, piegato in avanti, il petto premuto alla balaustra e lo sguardo cereo rivolto verso il basso, sembrava soffrire il mal di mare.  Così instupidito da accorgersi solo in secondo momento della morsa sulla sua spalla, Erza lo voltò con un semplice movimento, colpendolo poi in pieno sul volto, tramortendolo al suono
-brutta puttana- sibilò Gajeel asciugandosi un rigolo di sangue fuoriuscito dal labbro
-avevamo un alleanza- sbraitò lei, sfoderò la spada dal cinturone, roteando di scatto la lanciò in direzione di Natsu, divertito stava assistendo la scena a braccia conserte
-che cazzo fai?- ringhiò quest'ultimo, si era chinato giusto in tempo per evitare la spada, ora conficcata all'albero maestro
-vale anche per te- ruggì la rossa in preda alla collera
avvertì lo spostamento d'aria dietro di lei, voltandosi appena, per poi trovarsi schiacciata al suolo sotto il peso di Gajeel, riuscì a levarselo d' addosso, facendo leva con una gamba, schiantandolo contro Natsu
-se volevi fare tanto il capitano dovevi portarti dietro la tua ciurma!- latrò Gajeel ghignando sghembo, ghigno cancellato da quel pugno di Salamander
-brutta ferraglia vedi dove metti i piedi!-
Intanto tutti assistevano a quella rissa a tre, Lily scuoteva la testa, Mira con le mani a mo' di preghiera portate sul petto -il master non sarà contento di quello- mormorò indirizzando gl'occhi verso una parte della balaustra ora in frantumi. Grey, freddo come il ghiaccio, scrollò la testa alle imploranti richieste di Lucy nel fermare quella folle battaglia -ah non ci penso proprio a prenderle da Erza- si giustificò.
Erza infatti, sembrava in vantaggio, arraffò Gajeel per i capelli, lanciandolo contro una parete, un pugno a Natsu tramortendolo a terra e poi, d'istinto, un pungo verso la figura che si era posta dietro di lei, ma non lo colpì, si fermò giusto a un millimetro dal volto impassibile di Laxus
-che c'è Titania, non vorrai colpire anche me?- la provocò con un sorriso beffardo
Erza ritirò il braccio -dobbiamo collaborare, abbiamo un'alleanza-
-alleanza?- rise il dio del tuono -io non ho mai fatto nessuna alleanza con voi, sono su questa nave, ma ciò non vuol dire che collaborerò- gli voltò le spalle -siete ridicoli- sputò poi scomparendo sotto coperta, seguito da Bixlow
Erza sospirò, Laxus aveva ragione e da leader quale era sapeva che comportarsi in quel modo avrebbe messo a rischio l'arrivo al tesoro - compromesso- urlò voltandosi verso i due
-parla- dissero all'unisono scambiandosi uno sguardo truce
-potrò ordinare ai vostri uomini solo per salpare e attraccare e in vostra assenza, in caso di battaglia sarete voi ad avere l'ultima parola-
Ciò sembrava star bene ad entrambi, complice quell'offesa di Laxus,  e sotto lo sguardo attonito di Lucy, sollevarono le braccia, incrociando i polsi, urlando -compromesso- come se non fosse appena successa quella rissa violenta.

La nave attraccò senza più problemi, le vele raccolte in modo da nascondere il simbolo di Fairy Tail, Hargeon non era ostile ai pirati ma era sempre buona cosa stare attenti.
Natsu, Lucy, Erza e Grey si avviarono insieme verso il centro di Hargeon, era meglio rifornirsi al meglio, Ishigar era pericola, e arrivare li già armati era la migliore delle strategie. Camminando per le stradine del mercato, giunsero davanti a una abitazione diroccata, sembrava una normale casa a vederla da fuori.
Erza con fare circospetto bussò tre volte in modo secco, una botola posta sulla porta si aprì di colpo, dall'interno una voce scura
-cosa volete?-
-Fairy Tail- disse soltanto Erza, mostrando poi il simbolo della flotta piratesca tatuato sul braccio.
La porta si aprì, un uomo dal ghigno compiaciuto li accolse calorosamente
-prego qui c'è tutto quello che vi serve-
Quell'emporio era una vera è propria armeria, vi erano moltissimi armamenti diversi, dagl' archi  alle spade,  una vasta varietà di pistole e fucili, addirittura cerbottane e dinamite.
Erza soppesava le varie spade mentre l'attenzione di Grey sembrava essere attirata da un grosso martello da battaglia. Natsu valutava con occhio critico i pugnali che il mercante gli stava consigliando e Lucy con fare annoiato si guardava intorno, la sua attenzione fu rapita da un'arma in particolare, appesa al gancio di una parete vi era una frusta dalla maniglia ben rifinita, ne fu così attratta da sfiorarla con le dita, un brivido la percosse nel sentire la consistenza liscia della corda
-signorina se vuole può provarla- esordì il mercante, notando l'interesse della fanciulla. Lucy la prese in mano, non aveva intenzione di comprarla ovviamente, ma in quel momento ebbe la pulsione irrefrenabile nel afferrarla, stringendola tra le dita sotto lo sguardo fintamente vago di Natsu. La riposò sfiorandola un'ultima volta.
Uscirono dall'emporio trovandosi nel caos del mercato
-dovremmo raggiungere la nave- disse Erza
Grey annuì, la sua espressione vaga tramutò presto in puro terrore nelle vedere quella chioma blu avvicinarsi a lui di corsa
-o merda, andiamo via prima che Juvia mi ved- ma non fece in tempo a concludere, Juvia si era già abbarbicata al suo braccio come un cane all'osso -Grey sama, è sceso così velocemente dalla nave che Juvia non ha fatto in tempo a raggiungerlo- soffiò ad occhi chiusi strofinando la guancia al braccio muscoloso del pirata, ignorando le lamentele del giovane.
-Lu- chan !!- vi erano anche Levy, Gajeel e Lily, la cartografa salutò Lucy  con raggiante sorriso
-vedo che hai fatto compere- le disse Lucy notando la tracolla della ragazza colma di pergamene -ho trovato delle carte ideali per farne delle mappe- spiegò lei concitata
-dov'è quel cervello di gallina?- chiese Gajeel guardandosi intorno.
-Son qui ferraglia- esordì quest'ultimo. Lucy reclinò il capo trovandoselo di spalle
-dov'eri?-
-sono sempre stato qui- scrollò le spalle lui, eppure Lucy aveva avvertito la sua presenza solo in quel momento.
Il sole stava ormai tramontando, ed era ora di tornare sulla nave e lasciare Hargeon.
Lucy risentì quella stretta familiare, sollevò il capo trovando accanto a se Natsu, le stava stringendo la mano. Ma Lucy si rabbuiò, un pensiero fastidioso ad invaderle la testa e sanguinarle il cuore
-ti tengo per mano perché ti distrai e ti perdi- le aveva detto quella volta a Magnolia. 

-Juvia mollami sei appiccicosa-
- ei gamberetto sei così piccola che potrei metterti nella mia sacca-
-stupido Gajeel-

Lucy sorrise nel vivere in quel momento, la tiepida brezza della sera le coccolava il viso, le risate di Levy le riempivano le orecchie, e quella stretta di Natsu le dava calore, nonostante l'amarezza provata inizialmente.  Erano quasi giunti al molo, quando Gajeel, si avvicinò all'orecchio di Natsu, attento a non farsi sentire da Lucy
-oi Salamander l'hai notato anche tu vero?- bisbigliò lanciando occhiate nervose alle loro spalle
-si, quel tipo ci sta inseguendo dall'armeria- rispose Natsu circospetto
-potrei fargli un agguato e fargli sputare il rospo- propose Gajeel scrocchiandosi le nocche
-meglio non attirare l'attenzione, magari è solo qualche stronzo del concilio-
Gajeel lanciò un'altra occhiata dietro di se , l'uomo sembrava scomparso, sbuffò spazientito - è scomparso- sentenziò, avanzando poi verso Levy.
Qualcosa attirò Lucy, in lontananza vi era una nave attraccata al molo, era decorata da luminarie e molta gente dagl'abiti eleganti vi saliva di sopra, un suono di violini proveniva da essa. Natsu si voltò verso di lei notando che si fosse fermata
-che c'è?-
-un ballo-
gl'occhi di Lucy sembravano luccicare, quella era una delle poche cose che le mancavano del palazzo. Fin da bambina adorava udire la sinfonia dei violini, vedere gl'abiti colorati delle cortigiane svolazzare per il salone, la fusione dei corpi di uomini e donne uniti nella danza
-Natsu che...- farfugliò sentendosi tirare da Natsu, il pirata indirizzava proprio verso la nave
-non vorrai andare li? non possiamo ci vorrà sicuramente  un invito- tentò lei, lo sguardo inclinato verso la Lumen History
-e gl'altri stanno salendo-
-aspetteranno-

Si ritrovarono sulla nave, erano riusciti a sgattaiolare da una scala posta sul retro sorvegliata da una guardia dormiente. Lucy spiò dalle vetrate, era un ballo in maschera, e probabilmente erano tutti nobili a parteciparvi, lo capì dai vestiti sfarzosi, nel vedere Natsu entrare tranquillamente sussultò afferrandolo per un braccio
-non possiamo entrare vestiti così, ci faremo notare-
Natsu arricciò il naso
-vieni con me- soffiò lei, schiudendo le labbra in un sorriso, trascinandoselo con se.

Lucy si guardò allo specchio compiaciuta, quel vestito era bellissimo, dalle tinte rosa e dai ricami impeccabili. Si raccolse i capelli in una crocchia composta, aveva intuito bene, quella nave apparteneva sicuramente all' organizzatore della festa, probabilmente benestante dato il lusso che padroneggiava a bordo. Era bastato cercare le sue stanze per trovare gl'abiti adatti per passare inosservati, un altra occhiata allo specchio quando la figura di Natsu posta dietro di lei la fecero voltare, rimase affascinata nel vederlo vestito in quel modo, i pantaloni neri, un po' aderenti  ma poggiati sui fianchi in modo delizioso, il colletto della camicia slacciato, lasciando intravedere il torace liscio e muscolo. Lucy non riuscì a smettere di fissarlo
-sono ridicolo così- brontolò lui, una mano tra i capelli
-no- mormorò lei, si avvicinò allungando le mani verso il colletto, con cura gli sistemò meglio il bavero.
-ora possiamo andare?-borbottò Natsu
 Lucy scosse il capo -manca un'ultima cosa- si avvicinò alla cassettiera prendendo una mascherina, la sua l'aveva già infilata, lasciata cadere morbida sul collo. Lucy allungò con le dita l'elastico della maschera, con delicatezza gliela calò fino a gl'occhi, coprendogli il volto, le dita scivolarono sul vis di Natsu, si scostò guardandolo ammirata. Si guardarono un'istante studiandosi l'uno con l'altro, sembrava esserci una certa alchimia tra di loro. La magia fu però spezzata da Natsu, dalla tasca tirò fuori un sacchetto di tela
-pensi possa bastare?- chiese a una Lucy interrogativa
-per cosa?- domando lei perplessa
-be per i gioielli-
Lucy chinò quasi il capo sospirando amareggiata -mi hai portato qui per saccheggiare?- chiese avvilita
Natsu rispose con una scrollata di spalle, sottolineando l'ovvietà della risposta, la sorpasso stringendole la mano, avviandosi insieme verso la sala da ballo.
Era passato qualche minuto dal loro arrivo alla sala e Lucy se ne stava annoiata vicino al banchetto, era stata davvero una sciocca nel pensare che Natsu l'avesse voluta portare a quel ballo.
-signorina concede un ballo?- una voce ovattata appartenente ad un elegante ragazzo, distrasse la fanciulla dai suoi pensieri. Sorrise, perché no? in fondo era a un ballo e poi aveva il viso coperto, nessuno l'avrebbe riconosciuta. Ma appena allungò la mano per afferrare quella del giovane, uno spintone poco garbato lo spostarono dal suo campo visino. Natsu con prepotenza afferrò Lucy per i fianchi, trascinandosela addosso
-cosa fai?- latrò lei
-balliamo no? siamo a un ballo- rispose semplicemente lasciandola attonita.
Mescolati con gl'invitati, Natsu conduceva Lucy in modo elegante, Lucy se ne stupì
-non pensavo che sapessi danzare- le sfuggì sincera
-ci sono molte cose che non sai di me-  ghignò al di sotto della maschera
-chi ti ha insegnato a danzare?- chiese innocente, non le sembrava una domanda impertinente
-un ragazza- sibilò lui, il ghigno era sparito
-chi?-
-fai troppe domande-  Natsu premette il palmo della mano contro la schiena di Lucy, serrandola a se
-mi piacerebbe solo conoscerti un po' di più, tutto qui- puntualizzò lei inclinando il capo verso il pavimento.
le dita di Natsu le sollevarono il mento -perché?- gl'occhi verdi splendevano al contrasto del nero della maschera
Lucy si ritrovò a corto di fiato -ecco io..-
-i miei gioielli!!- urlò qualcuno dal fondo della sala
-anche la spilla è scomparsa- latrò qualcun altro
Natsu afferrò il polso di Lucy -tagliamo la corda- ordinò, divincolandosi tra la gente, approfittando del caos generale, sgattaiolarono via dalla nave, raggiungendo la loro.

La Lumen History salpò lasciando Hargeon, la sera era ormai giunta, il sole era tramontato lasciando spazio alla luna. Natsu camminava sul ponte, Lucy al suo fianco, controllava compiaciuto il contenuto del sacchetto, aveva racimolato un buon bottino che gli avrebbe fruttato una cospicua sommetta al banco dei pegni. Lucy lo guardava di sottecchi, accigliata
-hai rubato-
-sono ricchi, ne compreranno degl'altri- rispose lui indifferente.
Lo guardò, Natsu era concentrato a scrutare quei monili, -buona notte- soffiò lasciandolo solo.

Seduta sul letto, la maschera tra le dita, Lucy pensava al ballo appena trascorso, sorrise nel sentire sotto i polpastrelli, la liscia consistenza della mascherina, anche se Natsu l'aveva portata li per saccheggiare la nave lei ne era felice lo stesso. Non era la prima volta che danzava insieme a un ragazzo, ma con lui ogni cosa aveva un sapore diverso.  Lo scricchiolare della porta attirò la sua attenzione, sollevando il capo trovò Natsu davanti a lei, le mani dietro la schiena
-tieni- esordì rozzamente, il braccio flesso in avanti e una frusta, non una qualsiasi, stretta nel pugno.
Le palpebre di Lucy sbatterono un paio di volte -l'hai presa per me?- chiese sorpresa, si alzò dal letto prendendo a due mani l'oggetto in questione
-be ne sembravi attratta e poi dovresti imparare a difenderti da sola, o sarai un peso per la ciurma- borbottò lui, ma Lucy sorrise, aveva ormai capito quell'atteggiamento
-grazie- soffiò, dubbiosa ritornò a scrutare la frusta -ma devi insegnarmi ad usarla-
Natsu fece una smorfia infastidita, le mani serrate sui fianchi,  Lucy posò la frusta sul letto e istintivamente lo abbracciò, il viso infossato nella sua camicia e le esili braccia a circondarle la vite
-Lucy che..-
-ti sto ringraziando- soffiò lei, gl'occhi chiusi, il naso a strusciare sul suo torace, beandosi di quel profumo diventato il suo preferito, le mani tastavano la schiena solida del pirata -lasciati ringraziare- 
Natsu si era irrigidito, il contatto con le donne non lo imbarazzava, ma con Lucy era diverso, quella dolcezza, era da troppo tempo che non ne sentiva più il sapore.
Lucy si sentì scostare bruscamente, le mani di Natsu serrate sulle sue spalle e il viso chino, la ragazza si incupì, forse non avrebbe dovuto esagerare con quell'abbraccio, ma per lei stava diventando impossibile avere vicino Natsu e non poterlo toccare. Natsu le sciolse i capelli, ancor imprigionati da quella crocchia, con un semplice movimento sfilò via il fermaglio, le prese il volto tra le mani posando le labbra sulle sue. La baciò con impeto e Lucy si lasciò assaggiare in quel modo furioso, desiderava quel momento fin da quel giorno a Magnolia, e ora tra le sue braccia pensava che se si potesse desiderare una sola sensazione per tutta la vita, era quella che avrebbe voluto. Non si concesse di chiedersi il perché Natsu la stava baciando e ne quali cosi orribili le avrebbe detto poi, si concentrò solo sul modo in cui si spingeva su di lei, nel modo in cui muoveva quella lingua bollente intenta a danzare con la sua. Natsu l'agguantò per il retro delle cosce sollevandola da terra, Lucy d'istinto gli avvolse le gambe intorno a fianchi, e le mani si aggrapparono alle sue spalle larghe, il suo corpo agiva per lei, come se  sapesse benissimo cosa fare da solo. Affondò le dita tra i suoi capelli, mentre lui camminò all'indietro verso il letto, senza mai staccare le labbra dalle sue.
Una voce nelle testa di Natsu ronzava fastidiosa, -è una pessima idea!- diceva severa, ma decise di non dargli retta, questa volta non aveva nessuna intenzione di fermarsi. Lucy gli strattonò più forte i capelli, tirando con le dita quelle ciocche ribelli, strappandogli gemiti. Natsu si sedette sul letto posandola sulle sue ginocchia, le sue dita ruvide le premevano con forza la pelle, provocandole un piacevole dolore e Lucy incominciò a dondolare su di lui, mossa da un istinto primordiale,  scostò la bocca da lui, priva di fiato. Le dita ancora incastrate tra le ciocche di quella chioma rosa, le labbra gonfie a causa di quel bacio famelico, il fiato rotto.
Natsu si avvicinò fino a sfiorargli le labbra, gl'occhi chiusi -cazzo- sussurrò sulla sua bocca, stringendola più forte. Lucy lo sentì indurirsi, era una nuova esperienza per lei, il sangue ribolliva e il cuore batteva impazzito. 
Natsu stava nuovamente per assaltarle la bocca quando un boato sorprese i due. La potenza dell'impatto fu così forte da farli cadere dal letto, qualcosa aveva colpito la nave. Natsu le afferrò la mano, assicurandosi che stesse bene, la sollevò da terra correndo poi verso il ponte, durante il tragitto avvertirono altri scossoni violenti preceduti da fischi assordanti

-Erza- urlò Natsu arrivato sul ponte
-ci stanno attaccando- rispose lei, le mani ben serrate sul timone, nel tentativo disperato di deviare la rotta ed evitare i cannoni di quel veliero.
La mano di Natsu spinse Lucy dietro di se, assottigliò lo sguardo studiando la nave, erano pirati
-sono pirati? per che cazzo ci stanno attaccando?- ringhiò incrociando gl'occhi interrogativi di Erza.
Dalla scala giunse Gajeel con Levy al seguito,  intento ad allacciarsi la cintura dei pantaloni si avvicinò a Juvia, la ragazza sembrava paralizzata di fronte alla visione della nave
-oi che cazzo succede?- ruggì incazzato nero, ma Juvia rimase in silenzio
-Juvia si può sapere che ti prende?- le disse guardandola stranito, dagl'occhi della donna traspariva terrore.
Gajeel roteò lo sguardo verso il veliero, la sua espressione si rabbuiò nel riconoscere il marchio su quelle vele, a tal punto da intimorire Levy, allungò una mano verso Acciaio nero
-Gajeel chi sono?- chiese con una nota di timore
-Phantomlord-......

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Capitolo 9
*** hold hurts ***


-Hold Hurts-
 

-Phantom lord- Gajeel lo disse in un sussurro, gl'occhi cremisi puntati su quel galeone a lui famigliare.
Le iridi di Levy si sgranarono, la mano a stringere con timore la canotta verde di Gajeel -quella phantom lord?- balbettò non spezzando il contatto visivo con l'imbarcazione. 
-Gajeel li conosci?- esordì la voce nervosa di Natsu, si era portato verso il pirata con la mano stretta in quella di Lucy
-Phantom lord- masticò nuovamente lui tra i denti, -la flotta di cui io e Juvia facevamo parte in passato- la mascella serrata e i pugni stretti, tanto da farsi sbiancare le nocche.
Intanto altri colpi di cannone giunsero impetuosi,  massacrando la fiera Lumen History. Un rumore sordo e distruttivo arieggiava per tutta la nave, dovettero urlare per farsi sentire l'uno con l'altro
-cosa vogliono?- urlò Natsu a un interrogativo Gajeel
Lucy scambiava occhiate confuse con Levy, la sua attenzione fu attirata poi da Juvia, sgranò gl'occhi nel vedere nella giovane un'espressione  straziata, gl'occhi vuoti puntati verso il galeone, ma a Lucy quelle iridi le sembrarono solo due pozze nere,  nessuna traccia di quel blu cobalto che solitamente splendeva in Juvia.
Un brutale colpo sparato da uno dei cannoni di quella nave nemica, sfrecciò come un proiettile  proprio nelle loro direzione
-via!- Gajeel afferrò in tempo Levy e Juvia, atterrandole al pavimento, anche Lucy si ritrovò con la schiena al freddo parquet della nave, Natsu l'aveva spostata in tempo. Aprì gl'occhi piano trovandosi addosso il pirata, le mani sulle sue spalle, l'aiutò a sollevarsi per poi indirizzare lo sguardo furioso verso le scale che davano l'accesso all'interno della nave
-Wendy torna sottocoperta!- urlò furioso verso la piccola, che terrorizzata da quel trambusto era corsa verso il ponte della nave, con l'inseparabile Charle, anche ella intimorita da tale situazione.
Levy si guardò intorno, anche Laxus e la sua ciurma si trovavano li, ma non ne sembravano turbati, anche se il dio del tuono pareva piuttosto nervoso  nel vedere la  Lumen History danneggiata in più punti, li vide poi andare via, del tutto disinteressati a quello che stava succedendo.
-ora basta- sbottò Gajeel, accennò un passo in avanti, ma una mano arrestò prima del nascere il suo cammino, per suo stupore non si trattava di quella di Levy, ma bensì di Juvia. Le posò una mano sul capo, Juvia lo guardò senza dire una parola -questa storia deve finire, lo sai vero?- domandò a una Juvia taciturna, annuì con la testa lasciandolo libero dalla morsa
-Gajeel ti prego non ti fare ammazzare-  lo supplicò Levy con e lacrime agl'occhi ricevendo un ghigno in risposta.
Gajeel avanzò con passo fiero e sicuro, non temendo i colpi dei cannoni, arrivato vicino alla balaustra si fermò osservando truce il galeone di Pahntom Lord, la nave si era affiancata alla Lumen History, a dividerle solo qualche metro d'acqua salata. I colpi sembravano essersi placati, almeno momentaneamente, un brusio di voci intanto arieggiava per la nave nemica, alcuni membri della ciurma di phantom lord avevano riconosciuto Gajeel in quel loro vecchio compagno, sparito dalla loro flotta tre anni fa.
Acciaio Nero puntò lo sguardo verso un pirata in particolare, dall'imponente stazza, un cilindro a coprigli il capo e una benda fasciata sugl'occhi
-Aria cosa cazzo volete?!- urlò Gajeel con tutto il fiato che aveva in gola.
L'uomo si portò in avanti, la bocca distorta in un' espressione sofferente -Gajeel, che dolore vedere te e Juvia dall'atra parte- piagnucolò,  comportamento al quanto  bislacco da parte di uno dei più temuti pirati di Phantom Lord
Gajeel strinse un pugno -è lui che vi ha mandati vero? Aria non te lo chiederò più per che cazzo ci state attaccando?-
Intanto Tutti gl'altri a bordo stavano con il fiato sospeso, Lucy guardò nuovamente Juvia,  le sembrava una persona completamente diversa da quella che aveva conosciuto finora, quella sua sicurezza, quel suo sguardo arrogante, erano svaniti totalmente. La mano stretta ancora a quella di Natsu, gliela strinse forte, circondandogli il braccio con l'altra mano -ei non devi temere, e poi adesso hai una frusta no?- ghignò strappandole un sorriso. Lo guardò ancora, anche quando lui distolse lo sguardo da lei per indirizzarlo verso la schiena di Gajeel, di tutte le sfumature che aveva conosciuto di Natsu, questa era quella che le piaceva di più, cercava di tranquillizzarla ma percepiva la sua tensione, come quella di tutti. Erza studiava ogni minimo movimento delle ciurma nemica, poco distante da Gajeel, affiancata da Lily che se ne stava in posizione d'attacco, pronto a fare da scudo al suo capitano se qualche dannato di Phantom avesse avuto la malsana idea di attaccarlo.
-siamo qui per la ragazza- fu un altro a parlare, una chioma bicolore raccolta in un codino
-Se pensate che vi consegni Juvia potete pure tornare da dove siete venuti- latrò Gajeel. Si paralizzò nell'udire una risata proveniente dal galeone, nonostante i tre anni passati l'avrebbe riconosciuta tra mille; una figura finora rimasta in disparte, avanzò dall'oscurità.
Un uomo sulla quarantina dalla viscida espressione, con una mano si attorcigliava un baffo e un ghigno a padroneggiare sul viso
-ti fai chiamare acciaio nero ora, ma resti comunque Gajeel, il bastardello che ho tolto dalla strada..- esordì ghignando -è quale stato il tuo ringraziamento? a si scappare e collaborare con Fairy Tail..-
Gajeel deglutì -Jose- sibilò in un lamento strozzato, Erza notò la difficoltà di Gajeel nell'affrontare il suo vecchio master, si portò in avanti  prendendo la parola
-Master Jose Porla, a cosa dobbiamo la sua presenza?- debuttò con tono formale
-negoziare-
Il silenzio assoluto piombò in entrambi le fazioni, almeno finché Jose con un ghigno sardonico e sicuro ruppe il silenzio mostrando a Fairy Tail le sue vere intenzioni
-datemi la ragazza e in cambio ci ritireremo- sentenziò
Gajeel sbatté un pugno contro la superfice piatta della balaustra -l'ho già detto ai tuoi leccapiedi, Juvia fa parte di Fairy Tail ora-
Una sonora risata da parte di Jose confuse Gajeel, irritandolo oltre misura - non è di Juvia che sto parlando, anche se il mio letto è diventato più freddo  da quando me l'hai portata via- assunse una finta espressione amareggiata nel dirlo, di scherno.
 Nell'udire quelle parole fu inevitabile per tutti voltare lo sguardo su Juvia, il suo volto era rigato dalle lacrime, con le dita stringeva una porzione della sua gonna, con rabbia, i denti digrignati. Si sentì morire a causa di quegli sguardi puntati addosso, in particolare di quello di Grey, l'avevano capito tutti ormai ciò che aveva dovuto sopportare  durante gl'anni di Phantom.
-ma della principessa-  Lucy sussultò, inconsciamente strinse la presa su Natsu
-sappiamo che a bordo avete una principessa, le voci sul suo viaggio per Crocus si sono sparse per tutta Fiore, consegnatecela e ritireremo i cannoni-
Lucy s'intimorì, ormai conosceva la rudezza di Gajeel, il bipolarismo di Natsu, non si sarebbe stupita se l'avessero ceduta a quei pirati. Ad occhi sgranati aspettò la sua condanna.
Gajeel chinò il capo, entrambi le mani strette sulla balaustra -Jose ascoltami bene, non sono più il vigliacco di Phantom-  la luce della luna illuminò il suo viso risaltando gl'occhi rossi come il sangue che si sollevarono puntandoli verso il master -portate via il vostro culo da qua se non volete guai-
-non vi daremo mai una nostra compagna- fu Erza ad urlare con quanto fiato potesse avere nei polmoni, seguito da tante altre urla. Da Levy, da Grey anche Mira si portò in avanti stendendo una mano a mo di barriera
-non osate mettervi contro Fairy Tail, andatevene e non vi succederà niente- continuò Erza
Lacrime calde caddero dagl'occhi di Lucy, la conoscevano appena ma l'avevano considerata una loro compagna e non una chiave da difendere, ne fu così commossa che dovette portare le mani ad asciugarsi gl'occhi, ormai così impetuose a impedirle la vista, singhiozzava compulsivamente
-bene non mi lasciate altra scelta- Jose diede loro le spalle, alzò un braccio, indice e medio sollevati -andate a prenderla- ordinò. Un'istante dopo la sua visuale fu coperta da quelli dei suoi uomini, come furie si scagliarono sulla nave tramite fune e passerelle di fortuna.
Gajeel si voltò di scatto verso il suo vice sguainando la spada -Lily ! io tu ed Erza faremo da apri fila per gl'altri! non dobbiamo farli passare- guardò poi Erza che annuendo con il capo sguainò a sua volta la sua spada affilata.
Natsu approfittò del tempo che i suoi compagni stavano prendendo, la ciurma di Phantom era numerosa e sapeva che presto sarebbero riusciti ad arrivare alla nave
-Happy! porta  Wendy, Charle,  e Lucy via da qui! nascondile- gridò al suo fido compagno che lesto afferrò le mani delle prime due, attirandole con se verso l'interno della Lumen. Lucy guardò Natsu,  ancora stretta a lui, le mani di Levy la sciolsero da quell'abbraccio -vieni Lucy, noi saremmo solo una distrazione- soffiò mesta, puntando poi le iridi verso Gajeel, Lucy annuì seguendo la cartografa.
Erza tirò un calcio verso un pirata rispedendolo verso la sua nave, colpendone un altro con un pugno un'istante dopo -sono troppi dannazione- sputò arrabbiata, la barriera incominciava a sgretolarsi, alcuni pirati nemici erano riusciti ad oltrepassarla. Lily ne afferrò due per la collottola gettandoli in mare, anche gl'altri di Fairy Tail si stavano dando il loro bel da fare. Grey  colpiva a mani nude, affiancato da Natsu, i due erano in perfetta sintonia nel combattere uno accanto all'atro, poco distante da loro, Juvia sembrava in difficoltà, aveva sguainato i suoi pugnali, ma un pirata dalla stazza imponente l'aveva colpita al volto atterrandola a terra. Si sentì soffocare nella stretta di quelle mani al suo collo, strinse gl'occhi soffocando un rantolo almeno finché la stretta si liberò di colpo, lasciandola finalmente libera di respirare, alzò gl'occhi mettendo a fuoco la figura di Grey e quella del suo aguzzino tramortito ai suoi piedi. Grey l'afferrò per la mano, tirandola su -sei meglio di questo- la rimbeccò voltandole poi le spalle. Juvia respirò a fondo, lei era meglio di quello, era vero, ma rivedere Jose l'aveva turbata, distogliendo la sua attenzione dalla battaglia.

Intanto Lucy seguiva Levy, intorno a loro si era creato il caos, gl'echi della battaglia infuocavano l'aria. Intravide la porta, ma prima di rifugiarsi all'interno della nave, il suo sguardo andò su Mira. La donna era paralizzata, un' espressione terrorizzata contornava il suo viso, come un fantoccio senza vita , qualcuno la spintonò facendola cadere. Lucy si voltò nuovamente verso Levy, ormai scomparsa sotto coperta, nel guardarsi intorno constatò che nessuno aveva notato che Mira fosse in pericolo, anche Elfman, troppo impegnato a lottare contro i pirati di Phantom. Senza batter ciglio, Lucy cambiò direzione, non potava lasciare Mira in quello stato, corse verso di lei, buttandosi in ginocchio afferrandola per le spalle
-Mira, andiamo via- urlò contro la ragazza, ma Mira la guardò sollevando il capo, Lucy rimase perplessa nel vederla piangere -io.. non ci riesco ancora.. -farfugliò stringendo con le dita il vestito di Lucy -è tutto troppo uguale..-
Lucy la guardò perplessa, l'abbracciò forte al frastuono di quello sparo di cannone, Phantom aveva ricominciato a sparare  -Uguale a cosa?- le chiese urlando nel vano tentativo di trascinarla via da li -quel giorno.. è uguale a quel giorno ..- 
Lucy rimase un momento ferma, Mira stava rivivendo un trauma e lei non riusciva a sollevarla da quel pavimento. Una voce grossa esordì a due passi da lei, Lucy sussultò nel trovarsi davanti un pirata dall'espressione sinistra
-guarda guarda cosa abbiamo qui! chi di voi due è la principessa?- ghignò diabolico mettendo in mostra quel dente d'oro, battendo su una mano la sciabola affilata.
Lucy deglutì impaurita stringendo la presa su Mira,  stava per dare fiato alla bocca e consegnarsi, non avrebbe mai messo in pericolo Mira o chiunque altro, già sentiva il peso di quello che stava succedendo
-sono i...- ma il pirata, fortunatamente non finì di udire, Natsu gli si avventò addosso. Tramite una fune, si era lanciato in quella direzione, atterrando il pirata con un calcio. Si voltò di scatto per rivolgersi a Lucy in modo furente
-che ci fai ancora qui?? ti ho detto di andare giù!- sbraitò severo
-Mira, io non riesco a portarla via da qui- urlò lei in risposta
Solo in quel momento Natsu sembrò notare la figura accucciata dell'albina, il volto cereo infossato sul seno di Lucy, Natsu sospirò passandosi una mano sul viso nel vederla tremante, totalmente inerme
-Natsu mi dispiace, io non sono come te, io non riesco ad andare avanti- singhiozzò -è tutto troppo uguale a quel giorno, i pirati che ci attaccano, gli spari dei cannoni...io l'ho rivista- Lucy rivolse sguardi interrogativi a Natsu, quest'ultimo digrignò i denti chiudendo gl'occhi, intanto la battaglia continuava imperterrita
-l'ho rivista- ripeteva Mira come un mantra, completamente risucchiata nel vortice di quel vecchio trauma -ho rivisto Lisanna cadere dal ponte- esalò prima che un colpo di cannone cadde a qualche metro da loro, interrompendo con il suo frastuono i lamenti della giovane.
-non ora- Natsu l'afferrò per le spalle, sollevandola da terra -Lucy andate via da qui, stalle accanto- ordinò alla principessa. Lucy  annuì, scappò dal ponte, la mano di Mira stretta nella sua , il cuore in gola e quel nome appena sentito martellarle nella mente.

Rannicchiata sotto il tavolo della cucina, le gambe strette al petto circondate dalle esili braccia, Wendy osservava con una nota divertita Happy, con in mano una padella se ne stava di vedetta accanto allo stipite della porta
-non ridere, non c'è niente di divertente- la riprese Charle accanto a lei, lo sguardo accigliato verso il giovane pirata
-Grazie Happy- esordì lei creando uno sbuffo scocciato nell'amica -credi che riuscirà davvero a difenderci?- bisbigliò Charle
-almeno lui ci prova- soffiò una voce non distante da loro. Levy, anche ella sotto il tavolo, scrutava i suoi stivali con occhi cupi -sono una codarda, scappando non ho notato che Lucy fosse rimasta indietro- si strinse nelle spalle, raggomitolandosi su se stessa, sinceramente dispiaciuta per quella svista.
Happy si voltò verso di loro mettendo a fuoco l'espressione corrucciata delle tre -non dovete temere!- gonfiò il petto nel dirlo, puntandosi un dito contro il torace, l'altro braccio ad angolo, la mano impegnata a stringere il manico della padella, aderita al suo fianco -ci sono io a dif..-
La porta della cucina si spalancò di colpo, travolgendolo in pieno, steso a terra nessuno notò le sua urla sofferenti, le tre fanciulle infatti scattarono da sotto al tavolo correndo verso Lucy e Mira, felici di vederle sane salve.
-Lucy-san- Wendy le prese le mani -Natsu-san e gl'altri?- chiese preoccupata
-stanno combattendo- disse soltanto Lucy tentando di assumere un sorriso confortante-presto risolveranno tutto e manderanno via a calci quei pirati- affermò incoraggiante. Intanto Happy si era tirato su, le mani sul naso dolorante -forse dovremmo andare da un'altra parte, non mi sembra molto sicuro stare qui..- le ragazze lo guardarono con attenzione -potremmo rifugiarci di sotto, alle prigioni, sicuramente li non ci cercheranno- continuò sorprendendo per quell'astuzia improvvisa.

Uscirono circospetti dalla cucina avanzando per il corridoio, Lucy, rimasta indietro prolungò lo sguardo su Mira, la ragazza sembrava essere tornata la solita dolce e sorridente Mira, ma ciò che era successo prima aveva lasciato Lucy perplessa e interrogativa. All'improvviso due mani estranee, arrivarono dalle sue spalle, tappandole la bocca facendola sussultare, terrorizzata mugugnò un grido strozzato, tutti si voltarono verso di lei allarmati. Un -Bixlow sei un'idiota- sibilato da Levy fece roteare la testa di scatto a Lucy, quando mise a fuoco la figura del pirata, si dimenò scostandosi da lui con tanto di gomitata
-ei Beby stavo solo scherzando- si giustificò ghignando beffardo, dietro di lui Laxus a braccia conserte guardava il gruppetto
-e così i più deboli della nave scappano via come topi e?-  sembrava più un rimprovero il suo che una presa in giro.
Mira, le mani strette ai lembi del vestito, il capo chinato e i denti digrignati  -fai parte di Fairy Tail- sussurrò con un filo di voce, sollevò poi la testa  trafiggendo il dio del tuono con uno sguardo carico di rimprovero -fai parte della famiglia, il tuo posto è lassù insieme agl'altri-  lo rimproverò avvicinandosi a lui, intanto tutti assistevano alla scena in sacro silenzio. La donna era l'unica a non temere Laxus,  Lucy l'aveva già vista affrontarlo in modo diretto senza nessun timore.
Il biondo capitano   sogghignò in risposta, allungò due dita verso il suo mento attirando il viso verso di lui -è il tuo qualè ? sai ho fatto in tempo a vedere la tua scenetta prima, sei proprio patetica, potresti ritornare a scaldarmi il letto e renderti utile- la canzonò cattivò. Mira scacciò le dita del pirata ma nel tentativo di scostarsi da lui, Laxus l'afferrò per un braccio trascinandosela a se -Lisanna è morta, fattene una ragione- la voce dura, gl'occhi severi. Mira si abbandonò nuovamente alle lacrime nel sentire quelle parole, si dimenò da quella stretta, così brusca da crearle i segni sulla pelle diafana
 -basta pronunciare il suo nome per gettarti nello sconforto più totale, sei solo una debole- Laxus lasciò la presa facendola cadere, puntando poi lo sguardo verso il gruppo, rimasti attoniti di fronte a quella scena -e voi fareste meglio a lasciare la nave il più presto possibile, Fairy Tail non ha bisogno di codardi- voltò loro le spalle andando via insieme a Bixlow.
Lucy allungò una mano verso Mira ma prima che potesse dire qualcosa fu Happy ad avvicinarsi a lei, la sollevò con cura stringendosela su un fianco -ci sono due strade per raggiungere la prigione, meglio dividerci- disse soltanto con voce incrinata , avviandosi verso il corridoio. Lucy rimase in silenzio nel vederlo andare via insieme a Charle e Wendy , la sensazione che Happy sapesse come affrontare  quella situazione l'assalì, e sopra tutto fu quel nome nuovamente a tormentarle i pensieri, Lisanna. La voce fina di Levy la distrassero da quella visione -Lucy noi andremo da questa parte- le suggerì sfoggiando un sorriso incoraggiante.

Una vicino all'altra, le due camminarono silenziosamente, Levy era sicura dei suoi passi, sapeva perfettamente dove andare
-conosci questa nave?- le chiese Lucy, quel silenzio non faceva altro che riportala a qualche minuto fa, voleva distrarsi
-be non direttamente, ne ho studiato la planimetria, questa nave non affronta un viaggio da molti anni ormai- 
Lucy le sorrise -potremmo passare dalla mia stanza?, ecco c'è una cosa che vorrei prendere-
la giovane annuì, infondo bastava soltanto deviare di poco il percorso.
-Levy- mormorò arrestando il passo, l'azzurrina si voltò verso di lei fermandosi a sua volta -chi è Lisanna?- chiese di getto torturandosi le dita, sapeva che non era quello il momento di porre tale quesiti, ma era più forte di lei sapere a chi appartenesse quel nome, e sopra tutto quale tipo di legame potesse avere con Natsu, erano state le parole di Mira sul ponte e l'atteggiamento di Happy a insinuare in lei il dubbio di qualche sorta di legame tra i due.
Levy riprese il passo seguita da Lucy -Lisanna, la sorella minore di Mira ed Elfman, avrebbe avuto la nostra età se due anni fa..- la voce di Levy si spezzò -un terribile incidente, la nave di Mira tentò di depredare una nave del concilio che trasportava dell'oro, durante l'arrembaggio Lisanna fu colpita da uno sparo, cadde in acqua e morì affogata- Gl'occhi di Lucy si inumidirono e anche Levy sembrò provata da quel racconto -il destino crudele non ha voluto nemmeno rendere il corpo ai suoi fratelli, Lisanna è stata come inghiottita dal mare, per giorni hanno ricercato il suo corpo senza vita, ma invano-
Una lacrima rigò la guancia di Lucy
-da allora Mira non è stata più la stessa, il dolore la soprafatta, tutti noi abbiamo dovuti fare i conti con la scomparsa di una nostra compagna-
Lucy si asciugò la lacrima, era questo che Lisanna era per Natsu? una compagna?  era stata sciocca nel pensare che ci fosse altro.
-e Natsu più di tutti- aggiunse Levy guardandola di sottecchi lasciando intendere che per il pirata non fosse una semplice compagna, sgretolando come sabbia tutto ciò che aveva appena pensato. Levy continuò ad avanzare mentre Lucy rimase ferma, come sospesa, un turbinio di pensieri le invase la mente, si portò una mano alla bocca soffocando un rantolo, strinse gl'occhi al ricordo di quella odiosa battuta che ella aveva fatto a Natsu qualche giorno fa
-la poveretta si sarà gettata nelle acque gelide..- le aveva detto in impeto di rabbia.
Solo ora incominciò a dare un perché a tutte le stranezze del pirata, a quella sua brusca reazione nel vederla con quei vestiti che non erano di Mira ma che erano nella sua stanza, e a come si era incupito nel parlare d'amore.
Cosa era stata per lui Lisanna?  una relazione seria o solo sesso? ma lui aveva parlato d'amore, quindi per lui era stata qualcosa di più di una semplice avventura, era per questo che non si lasciava andare con lei? . Si portò le mani sulle tempie respirando pesantemente, perché era gelosa di Lisanna?  avrebbe dovuto provare pena per lei e non gelosia, scacciò quel pensiero orribile  con una scrollata del capo.

Avanzando di qualche passo si accorse che la sua stanza era a poche falcate di distanza. Entrò di soppiatto all'interno , Levy era rimasta fuori per controllare la situazione.
Visualizzò immediatamente la frusta, giaceva ancora li sul letto, nel prenderla la strinse tra le mani, perché non le aveva mai parlato di Lisanna? forse a Natsu faceva ancora troppo male parlarne. Quella punta di gelosia ritornò ad infastidirla, facendola sentire squallida.
Nel sentire i lamenti di Levy e voci a lei sconosciute, corse fuori dalla stanza trovandosi davanti due pirati di Phantom, uno teneva Levy per le braccia, mentre l'altro la minacciava con una spada alla gola
-tu sei la cartografa di quel bastardo traditore, ti ho riconosciuta!-
-dov'è la principessa?-
Levy scalciava a vuoto -non è qui! vi conviene lasciarmi andare se non volete abbattervi nella furia di Gajeel!-
-ah ma non mi dire, non sarai la sua donna! chissà come reagirebbe se gli portassimo la tua testa- sghignazzò quello con la spada -dicci dove si trova la principessa!- minacciò avvicinando il suo viso rabbioso a quello di Levy
Una smorfia disgustata contornò il viso di Levy -che pessimo alito- soffiò creando nel pirata stizza, quest'ultimo alzò un braccio per schiaffeggiarla. Un colpo di frusta arrivò in tempo, colpendo in pieno la mano del pirata, ritirò immediatamente la mano con un ringhio doloroso indirizzando lo sguardo verso il colpevole di quel gesto. Lucy era perplessa, tra le mani la frusta, sorpresa lei stessa nell'avere sfoggiato quel colpo con precisione, non aveva mai usato una frusta in vita sua, si trattava di  talento o fortuna?
L'uomo ringhiò furente, avanzando verso di lei -brutta puttana, ora ti sistemo io- sibilò metallico, un brivido di terrore assalì Lucy, ritentò un ennesimo colpo di frusta, deviato dal pirata, tramite la spada riuscì a strappargliela via lasciando Lucy indifesa. Oramai a pochi centimetri da lei, il pirata di phantom alzò il braccio armato di spada
-non vorrai uccidere la principessa, Jose ti farà fuori con le sue mani- esordì una voce femminile
-Juvia- sorrise Levy, sollevata nel vedere la sua compagna.
Juvia si avvicinò, le mani serrate sui fianchi e lo sguardo privo di emozioni -lascia Levy, è lei che volete no?-  indicò con un dito verso Lucy.
Il pirata annuì spintonando con mala grazia la cartografa verso Juvia, la turchina sollevò lo sguardo verso la donna, le sopracciglia aggrottate -non vorrai lasciarla a loro?- mormorò sconcertata. Juvia strinse le spalle -se ne andranno così- si giustificò.
Lucy fu presa di peso, trascinata via con forza, Juvia dovette tenere ferma Levy da un braccio per non farla intervenire -aspetta- le sussurrò in un orecchio, calmandola.
Intanto i pirati diedero loro le spalle, uno teneva Lucy per le braccia mentre l'altro accanto a lui sghignazzava divertito, sollevò un braccio in segno di saluto -Grazie Juvia! anche se non sei più con noi resterai sempre una di Phanto..- ciò che uscì dalla bocca del pirata fu solo un lamento strozzato, cadde a peso morto schiantandosi al suolo sotto gl'occhi attoniti dell'altro pirata e di Lucy. L'uomo giaceva senza vita, un pugnale conficcato alle sue spalle il motivo di quella morte istantanea
-appartengo a Fairy Tail- ruggì Juvia che prontamente assestò un pugno al pirata rimasto, tramortendolo con un solo colpo.
Lucy, lasciata libera dalla morsa, si voltò appena verso Juvia, per un attimo aveva pensato davvero che l'avesse ceduta al nemico, abbozzò un sorriso veritiero -grazie- soffiò non ricevendo risposta se non un'occhiata severa.
Juvia la sorpassò, recuperando il pugnale -loro sono numerosi ma noi siamo più forti-  Levy la seguì saltellando felice -sei venuta a cercarci?- squittì sollevata
-andiamo- ordinò Juvia.
Lucy osservò la figura della pirata aprire la fila, con passo sicuro avanzava nella penombra dei corridoi, affiancata da Levy si voltò verso di lei notando il cipiglio insolito sul suo viso
-andrà tutto benne-  la rincuorò
Levy la guardò sorridendo appena, spostò poi lo sguardo verso una scalinata -siamo arrivati- affermò facendo fermare Juvia, si voltò verso le due -io ritorno sul ponte- disse abbandonandosi al sollievo per un'istante, solo un'istante però. Juvia sgranò gl'occhi allarmata, fece in tempo a spostare Levy, facendole da scudo a quella spranga di ferro, ricevendo in pieno il colpo. Lucy si buttò sul corpo di Juvia urlandone il nome, anche Levy le afferrò il viso chiamandola ad alta voce. Lucy urlò nel sentirsi afferrare per i capelli, riuscì a sollevare le iridi mettendo a fuoco l'immagine del pirata di prima, il labbro spaccato e il viso tumefatto, ma ghignava ugualmente
-niente più scherzi ora ti porto da jose- sogghignò sghembo, spintonando con poca fatica Levy. Si allontanò dal corpo privo di sensi di Juvia e da Levy, trascinandosi con se una Lucy terrorizzata

Lucy continuava a dimenarsi, ma la stretta del pirata era più forte di lei, anche la mano sulla sua bocca ne impediva l'uso della parola, riusciva a latrare solo mugugni soffocati. Erano giunti sul ponte dove la battaglia era ancora in corso, le iridi nocciola cercarono tra la folla Natsu, in modo disperato. Erano in prossimità della balaustra quando finalmente lo vide, il pirata stava combattendo non accorgendosi di lei. Non fu il solo, anche Erza, Grey, Gajeel, erano tutti impegnati nello scontro con Phantom per accorgersi del suo rapimento.  Lucy pianse, le lacrime scorrevano dagl'angoli degl'occhi rigandole il viso, in preda alla disperazione tentò un'ultima volta.
Le urla di Juvia accesero in lei un barlume di speranza. La giovane era riuscita ad arrivare al ponte, una mano premuta sul ventre e sul volto i segni di quella colluttazione
-Natsu l'hanno presa! stanno portando via Lucy!!-
urlò disperata in direzione del pirata, Juvia non avrebbe retto un altro combattimento, e sapeva che l'unica cosa da fare era avvertire Salamander. Natsu udì le urla, guardò Juvia ad occhi sgranati per poi spostare lo sguardo dove il dito della giovane indicava, come una furia avanzò verso Lucy, tramortendo chiunque si mettesse davanti al suo cammino.
Il pirata che aveva rapito Lucy, aveva già afferrato una cima e Natsu l'avrebbe raggiunto se non si fosse messo in mezzo quel pirata di phantom con la chioma bicolore
-Salamander, non crederai che ti lasci passare- sogghignò, le braccia conserte sul petto
-levati di mezzo, non ho tempo per te ora- sbraitò lui, tentò di sorpassarlo, ma l'agilità di quel Totomaru, questo era il suo nome, gl'impedivano qualsiasi mossa. Natsu lanciò un ultimo sguardo a Lucy prima che quel pirata gliela portasse via, con un salto raggiunse la propria nave, merda! aveva perso troppo tempo.
-bene, farò come hai detto tu- ghignò all'improvviso lasciando basito Salamander -ritirata!- urlò poi il pirata di Phantom, afferrando una cima e ritornando verso il suo galeone.
Anche gl'altri a bordo rimasero spiazzati nel vedere la ciurma nemica abbandonare lo scontro -è stato un piacere Salamander- lo schernì prima di scomparire dal suo campo visivo.
Natsu urlò furente, saltò sulla balaustra afferrando una cima a sua volta, il galeone di Phantom Lord si stava già muovendo ma con un po' di sforzo l'avrebbe raggiunto, sarebbe salito a bordo e.. si ritrovò schiantato a terra. Si sollevò con i gomiti mettendo a fuoco la figura di Erza, le mani serrate sui fianchi lo guardava inespressiva
-cosa diavolo fai? hanno preso Lucy!- ringhiò lui, tirandosi su con un balzo
-lo so- rispose lei asciutta
Natsu la sorpassò non chiedendosi il perché di quel gesto, sarebbe andato a riprendersela, subito, ma Erza lo bloccò nuovamente
-no, non andrai-
-non mi dirai quello che farò- sibilò truce, scostandogli la mano. Riuscì soltanto a fare un passo in avanti prima che Erza lo colpisse in pieno con l'impugnatura della spada dietro la testa, tramortendolo al suolo privo di sensi.
Fu Grey ad avvicinarsi a lui, guardando interrogativo il capitano dai capelli rossi. Erza spostò lo sguardo verso l'orizzonte, Phantom lord stava prendendo velocità, allontanandosi da loro. Strinse le mani al parapetto, la voce lievemente incrinata ma gl'occhi ardenti
-Lucy tieni duro- ...


Angoletto di dAIMleR:  ciao a tutti!! chiedo perdono per il mega ritardo di una settimana! sono partita per le ferie e purtroppo non sono riuscita a pubblicare il cap. per questione di tempo ma per fortuna sono riuscita a trovare il modo di collegarmi anche da qui!!  un bacione e alla prossima!!
p.s spero che vi sia piaciuto questo cap. poco naluloso...

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Capitolo 10
*** Save me ***


-SAVE ME-


~Silenzio.
Da quando la nave di Phantom Lord aveva annunciato la propria ritirata, un silenzio di pace era calato sulla Lumen history, non vi era rimasto  più nessuno sul ponte straziato dai colpi di cannoni e dalla battaglia.
Happy guardava innanzi a se il suo capitano, una smorfia preoccupata al suono di quei mugugni soffocati
-Erza potremmo almeno togliergli il bavaglio?- chiese con voce timorosa, reclinò il capo mettendo a fuoco la figura della rossa, seduta al grande tavolo della cucina, stava con le mani intrecciate tra di loro, gl'occhi nocciola che guizzavano da un compagno all'altro.
Dopo lo scontro e la ritirata della ciurma di Jose, i membri della Lumen si erano ritirati sotto coperta, radunati nella cucina, attuavano un piano per la liberazione di Lucy, di una loro compagna, come aveva ripetutamente detto Erza.
Titania schioccò uno sguardo severo verso Happy -solo se sta in silenzio- esordì autoritaria, aveva dovuto colpirlo e tramortirlo una seconda volta per non lasciarlo agire d'impulso e di conseguenza legarlo per non lasciarlo andare da solo.
Natsu assottigliò lo sguardo, legato a doppia corda contro un pilastro, si dimenava inutilmente
-per che cazzo siamo ancora qui?- sbraitò appena Happy lo liberò da quel bavaglio che gli impediva l'uso della parola.
Fu Gajeel a rispondere, gl'avambracci poggiati sul tavolo e un'espressione torva -perché te l'abbiamo già detto stupida testa calda-
-Natsu, anche non siamo amareggiati per la sorte di Lucy, ma è solo con un piano d'azione che riusciremo a riportarla a casa- esordì la voce fina di Levy, una ciocca di capelli turchini sfuggita dalla fascetta, rinviata svelta dietro l'orecchio. Seduta tra Juvia e Gajeel, anche la terza di acciaio nero sembrava delusa.
-Allora siamo d'accordo? sfrutteremo i banchi di nebbia e l'oscurità della notte per attaccarli a sorpresa, dovremmo spingerci fuori rotta e aumentare la velocità- la voce inflessibile di Erza accompagnata con una espressione determinata ripeteva gl'ultimi dettagli prima della fase di recupero -Lily starà al timone e Levy guiderà la nave- uno sguardo fugace a Gajeel, che acconsentì con un cenno del capo per poi indirizzare le iridi verso la cartografa - solo con la tua esperienza riuscirai a farci uscire dalla nebbia senza perderci- la rincuorò notando un certo disagio -Elfman e Juvia staranno sulla nave, di vedetta e protezione... con Happy- aggiunse poi sfoggiando un lieve sorriso verso la determinazione del ragazzo -io, Grey, Gajeel e Natsu ci intrufoleremo sulla nave di Phantomlord, avremo solo mezz'ora di tempo per recuperare Lucy e lasciare la nave prima che sorga il sole- Erza schioccò uno sguardo severo verso Natsu, ancora annodato al pilastro sbuffava impaziente come un toro alla carica -niente casini, il nostro sarà un recupero silenzioso- sottolineo lapidaria.
-Liberami da questa cazzo di corda- rispose lui ghignando, pregustando già il gusto della battaglia.
Si guardarono tra di loro, determinati e pronti a tutto, apprestandosi poi ognuno a raggiungere la propria postazione. Una mano posata sulla spalla di Erza la fece voltare, vi era Mira dietro di lei, un'espressione triste e gl'occhi colmi di sensi di colpa -Mi dispiace, io dovrei essere più utile- mormorò a quella che un tempo era la sua più grande rivale. Fu un sorriso caldo a risponderle, Erza assunse un espressione decisa -Sei più utile di quando pensi, chi credi che accoglierà nel miglior modo Lucy quando ritornerà?- le voltò le spalle, lasciando a Mira sospiri colmi di gratitudine per quelle semplici parole.

La Lumen History, sfruttando la fitta nebbia calata quella notte, si affiancò silente alla nave nemica, lontana abbastanza da  restare nascosta ma vicina il giusto per permettere ai quattro di assaltarla tramite le funi. Erza e Natsu sarebbero partiti per prima, seguiti dopo da Grey e Gajeel.
Happy guardò il suo capitano, scomparire nella nebbia -la riporterò indietro Happy- gli aveva detto prima di lasciarlo, ed Happy, nonostante il timore, credeva nelle parole di Natsu.
-Juvia dovrebbe venire- un lamento flebile tra le labbra della giovane arrivò alle orecchie del suo capitano
-Ne abbiamo già parlato, non riesci a restare concentrata se vedi Jose nei paraggi- rispose asciutto Gajeel, una fune tra le mani e un piede pressato sulla balaustra, la gamba piegata -resterai qui, porteremo indietro la principessa e Phantom ritornerà ad essere solo un ricordo, per entrambi- la guardò nel dirlo, le iridi rosse sicure di quello che la bocca diceva.
-Gajeel ti prego...-
-ritornerò, l'ho promesso al gamberetto e sai che mantengo le promesse-
Le ghignò un' ultima volta prima di dissolversi nel biancore della nebbia, Juvia annuì, le mani intrecciate sul ventre, Gajeel manteneva le promesse. Si ricordò di quella che aveva fatto con lei durante il periodo di Panthom, durante quegl' anni di violenze e sevizie. Juvia sorrise, Gajeel le aveva promesso una famiglia, e l'aveva mantenuta portandola a Fairy Tail.

Le mani a coprire gl'occhi, i capelli biondi cadenti sul ventre, Lucy ormai aveva finito le lacrime. Sollevò il capo guardandosi intorno, rinchiusa in una cella fatiscente, se ne stava accucciata in un angolo, su un freddo pavimento fatto di legno e lo squittire dei topi a farle compagnia. Reclinò il viso su un braccio, le iridi si erano abituare alla penombra.
Sbuffò delusione, ma perché non erano ancora venuti a prenderla? stizzita si alzò in piedi
-nessuno oserà attaccare la nave di Salamander, se qualcuno ci volesse solo provare non ne resterà che cenere, bah-  borbottò tra se e se, il tono di voce a schernire quello di Gildart.
Si portò verso le sbarre, aggrappandosi con le mani, il viso incastrato tra lo spazio ristretto  che esse avevano, ma che le prendeva? lei non era così altezzosa, quelle persone avevano tentato fino all'ultimo per salvarla e lo avevano fatto per proteggere Lucy, non la principessa.
In cuor suo sapeva che presto sarebbero venuti a prenderla, che Natsu sarebbe spuntato da quel corridoio, sguainando la sua spada e affrontando chiunque per portarla via da la, proprio come succedeva in quei racconti che tanto amava leggere dove la principessa veniva salvata dal suo principe.
Principe, Natsu non era il principe, ma non era quello il momento di pensarci su, avrebbe rimandato a dopo tali questioni.
Le spuntò un sorriso nel sentire dei passi, concitata si sporse con il viso, quel che poteva, oltre le sbarre
-aspettavate visite principessa?- la delusione la colpì in pieno nel mettere a fuoco la figura di Jose Porla e di un suo aguzzino, quello con la chioma bicolore che aveva impedito a Natsu di salvarla, strinse le dita sulle sbarre -è squallido perfino per un pirata macchiarsi di tali oltraggi- sputò indignata -non vi permetterò mai di passare per Crocus!, dirò al principe che mi avete rapito e..-
-Crocus?- domandò lui, un ghignò colorava quel viso dai lineamenti sinistri
Lucy ne rimase perplessa -non è per il tesoro che mi avete rapito? solo con me potrete passare da Jupiter illesi- balbettò la giovane
-Cara principessa, non so che cosa le abbiano raccontato quei buona annulla di Fairy Tail, ma di certo no  sprecherò il mio tempo a rincorrere un tesoro che non esiste-  Si avvicinò a lei nel dirlo, e Lucy era così persa nei suoi pensieri da non rendersi conto di tale vicinanza. Col capo chinato e labbra schiuse, Lucy rifletteva su quelle parole, Natsu le aveva parlato poco e niente del tesoro -il tesoro di Isighar è solo una stupida leggenda, e io non sono così stolto, non affronterò un viaggio che mi porterà a morte certa-
-perché allora? perché rapirmi?- latrò Lucy.
Jose le catturò il mento con la mano, una ferrea stretta per non farla scostare -sei una principessa, chiederemo un riscatto a tuo padre- le si gelò il sangue nell'udire ciò -Quanto penserai che possa  sborsare il re di Acalipya?- ghignò malefico, se prima aveva usato un tono formale, Jose d'un tratto incominciò a intimorirla -o magari potremmo chiedere direttamente al principe di Crocus-
Lucy riuscì a divincolarsi da quella presa, si portò una mano davanti alla bocca, gl'occhi sgranati, il terrore e lo sconforto l'assalirono in pieno
-Totomaru, resta di vedetta, non vorrei che a qualcuno di Fairy Tail venisse qualche strana idea- ordinò il Master, gli passò una chiave legata a una catenina, andando poi via.
Lucy si accasciò su se stessa, le mani a coprirle il volto e una preghiera silenziosa bisbigliata tra le lacrime -ti prego Natsu, vieni a prendermi-

Atterrarono insieme, guardandosi poi a vicenda, in un muto scambio di sguardi, Gajeel fece segno a Grey di seguirlo, pochi passi e rumori di lotta furono captati dalle loro orecchie. Natsu si voltò verso di loro -c'è n'erano due di vedetta, li ho già sistemati- esordì avvicinandosi, giunse anche Erza alle loro spalle -anche da questa parte è pulito- confermò.
-Ci sono due direzioni per raggiungere le prigioni, è li che probabilmente si trova Lucy- spiegò Gajeel sicuro, conosceva quella nave -e scommetto che entrambe  saranno ben sorvegliate-
-Sarebbe meglio dividerci- constatò Grey, le mani intorno al petto nudo, gli piaceva combattere senza indumenti, ormai era diventata un abitudine, così tale da non accorgersi lui stesso di quando si denudava. Gajeel allungò un braccio puntando verso una scalinata -due di voi seguiranno quel percorso, cercate una libreria, dietro di essa c'è un passaggio segreto che porta direttamente alle prigioni, è la più veloce ma sarà anche la più sorvegliata, in pochi sanno che un libro è in realtà una leva,  è stato lo stesso Jose a rivelarmi di quel passaggio, ero il sua prediletto e probabilmente ora si starà aspettando una nostra vista-
Natsu gli voltò le spalle -Andrò io di qua- dettò senza diritto di replica
-vado io con lui- soffiò Erza seguendolo un istante dopo.
Gageel si voltò verso Grey -noi andremo dall'altra parte- camminarono uno affianco all'altro
-eri il suo prediletto, saresti diventato il suo successore, perché te ne sei andato?- chiese Grey vago
-non tolleravo più tante cose- fu la risposta secca di acciaio nero, gli schioccò poi uno sguardo duro -Non sei il primo stronzo che usa Juvia, la differenza è che te lo lascia fare perché stupidamente ti ama- lo superò di qualche passo, l'espressione del Fullbuster rimase comunque distaccata, sembrava non importargli di quella provocazione, almeno in apparenza.

Era qualche minuto ormai che camminavano per quello che sembrava una sotto specie di tunnel, con facilità avevano trovato il passaggio. Erza osservava di sottecchi Salamander, quella premura nel salvare Lucy... le dava da pensare.
-guarda guarda il master aveva ragione, questi insulsi di Fairy Tail hanno osato venire fin qui-
Natsu ed Erza assottigliarono lo sguardo, per nulla intimoriti da quel gruppo di pirati armati fino ai denti, la rossa sguainò la sua spada -lasciateci passare e non vi succederà nulla- esordì pacata ma con fermezza.
I pirati ridacchiarono tra di loro, fiondandosi poi contro i due. Natsu assestò un pugno a uno, sbalzandolo poi contro un altro, anche Erza colpiva e affondava con la sua spada in fluidi movimenti -Natsu ci penso io qui! va da lei- urlò tirando un calcio verso un pirata, non potevano perdere troppo tempo, aveva dato ordine a Levy di avviare la nave appena il sole fosse tramontato, la Lumen non poteva permettersi un altro arrembaggio.
Natsu annuì, correndo poi verso il tunnel. Un pirata cercò di seguirlo ma la spada di Erza lanciata a mo' di lancia e conficcata alle sue spalle ne arrestarono l'atto, uccidendolo sul colpo
-come farai senza la tua spada?- ghignò diabolico quell'energumeno di fronte a lei, Erza sorrise, le mani a scrocchiarsi le dita....

Totomaru se ne stava a braccia conserte, di vedetta di fronte alla cella di Lucy, il suo sguardo sembrava trasparire noia.  Il capo di Lucy si sollevò di scatto nel sentire un tonfo brusco provenire dal fondo della scala, sgranò gl'occhi nel vedere un corpo esamina rotolarvi fino a giungere a terra.
-è arrivato- Totomaru sorrise nel dirlo, in fondo lo stava aspettando, era stufo di starsene li, sguainò la spada leccandosi le labbra, pregustando già la vittoria. Conosceva Salamander di fama, e agognava con lui uno scontro ormai da troppo, la resa dei conti per decretare il migliore era finalmente giunto.
Fece giusto in tempo a parar le braccia a mo' di barriera, Natsu con un salto gli si era fiondato addosso
-Natsu- sospirò Lucy felice nel vederlo -ha la chiave appesa al collo- gli indicò con le dita. Natsu si voltò verso di lei, dovette distogliere lo sguardo prontamente, Totomaru era partito all'attacco, ma Natsu aveva sguainato prontamente la spada, difendendosi da quell'attacco.
Natsu colpiva con forza, ma l'agilità del pirata di Phantom gli impediva di colpirlo -sei venuto a prenderti la tua principessa? non ti facevo così sentimentale- lo schernì
-è una chiave, mi serve per raggiungere Ishigar- Natsu ghignò nel dirlo, non curandosi dello sguardo accigliato di Lucy.
-Ishigar, non crederai a tale baggianate, è solo una frottola raccontata dal Concilio per mandare a morire i pirati, in modo da non occuparsene di persona-
Natsu arretrò di un paio di passi, andando a finire in un angolo, le spada di Totomaru puntata alla gola -l'era degl' imperatori  è finita da un pezzo, quel tesoro è andato perduto insieme a loro-
Un fuoco si accese in Natsu, lo spintonò via - te ne darò la prova quando Fairy Tail lo conquisterà-
La spada di Totomaru fu sbalzata via da un potente fendente, e Natsu approfittò del timore di cui fu colto il pirata per tramortirlo con un potentissimo pugno dritto sul naso. Si chinò verso il corpo esamine del ragazzo, strappandole la catenina con chiave annessa.
Corse verso la gabbia, Lucy lo guardò con un sopracciglio inarcato, le braccia conserte sotto il seno, Natsu aprì la porta della cella sorridendole sollevato -andiamo via- disse girandosi verso le scale, si voltò di scatto nel sentire la porta della cella sbattere in chiusura
-che fai?- chiese perplesso, un occhio tremante e una mano in direzione della principessa
-una chiave eh?- sbottò lei -be potevi anche non disturbarti allora- le braccia ancora conserte sotto il seno, inclinò il viso ad occhi chiusi, offesa da quelle parole.
-non fare la mocciosa ora- abbaiò Natsu, riaprì la porta, creando uno spostamento d'aria a causa della forza eccessiva nel farlo -non abbiamo tempo da perdere!-
-ah già devi andare ad Ishigar- continuò lei indispettita. Natsu sopirò passandosi una mano dietro la nuca -non devi ascoltare tutto quello che dico.. io dico un sacco di cose che non penso...- 
Lucy lo guardò arrabbiata -ho avuto paura-  si sfogò sciogliendo la posa, accennando un pianto liberatorio. Le braccia di Natsu l'avvolsero in protettivo abbraccio -mi dispiace- mormorò baciandole la fronte - non accadrà mai più, te lo prometto- le sussurrò, una mano ad accarezzarle il viso -ora andiamo?- chiese sorridendo, Lucy annuì. Uscirono dalla cella, alcuni passi allarmarono i due, Natsu posò una mano sul fodero
-siamo arrivati tardi eh?-  sghignazzò Gajeel, affiancato da Grey nel vedere il corpo esanime di Totomaru.
-Erza?- chiese Grey non vedendola
-Sono qui!-  debuttò giungendo innanzi a loro -andiamo presto!-

Si affrettarono a raggiungere il ponte, il sole era ormai sorto e la nebbia si era affievolita, la Lumen aveva appena preso il largo -presto o cadremmo in acqua- urlò Grey. Natsu guardò Lucy -reggiti forte- le disse prima che quest'ultima gli avvolgesse le braccia intorno al collo, premendosi a lui.
Riuscirono tutti ad atterrare sulla nave, ad accoglierli lacrime, gioia e sospiri di sollievo da parte di tutti. La festa però duro poco, un brusca frenata della nave interruppe la loro fuga
-che cazzo succede ora?- ruggì Gajeel reggendosi appena al parapetto, sgranò gl'occhi nel vedere il galeone di Phantom arpionato alla Lumen, una passerella di fortuna posta tra le due navi, ancora abbastanza vicine, Jose stava avanzando verso di loro.
Natsu scostò Lucy dietro di lei -non lascerò portarti via di nuovo- soffiò ardito.
Il master applaudiva nel avanzare verso di loro, sembrava ghignare compiaciuto -bene vedo che siete riusciti a riprendervela-
-è finita Jose- urlò Erza
-non attaccheremo più, propongo una sfida- puntò un dito contro Gajeel -ti scontrerai contro di me,  se perderò c'è ne andremo se vincerò ritornerai da me, mi giurerai fedeltà-
Gajeel digrignò i denti -va bene- sibilò, un -no- strozzato uscì dalla bocca di Levy, le mani subito a coprirla. Lucy si strinse a lei, confortando poi con gl'occhi Juvia.
Un fine pioggerellina scese dal celo, Lucy tirò su il naso osservando le nuvole, eppure le sembrava sereno fino a poco fa.
Gajeel si fece avanti, sguainata la spada assestò i primi colpi, sembrava in difficoltà. Jose riuscì a farlo cadere -è tutto qui quello che sei diventato? sono tentato nel cambiare il mio premio, potrei riprendermi Juvia, scommetto che lei è diventata più brava in certi affari- si leccò le labbra nel dirlo squadrandola poi da parte a parte. 
Juvia si morse le labbra a sangue pur di trattenere il pianto imminente.
-ghi ghi ti sbagli-  Gajeel ghignò, i capelli lunghi gli coprivano gl'occhi ma non la bocca, i canini messi in risalto in una risata sadica -volevo solo divertirmi-  disse prima di scattare su e travolgere in pieno Jose, con un solo colpò gli spezzo la spada in due lasciandolo attonito -apparteniamo a Fairy Tail, la nostra casa, la nostra famiglia, non ci sarà nessuna ragione al mondo che c'è la farà lasciare- spiego sicuro, la spada puntata al collo di un impaurito Jose la sollevò per dargli il colpo di grazia, Il master strinse gl'occhi, li spalancò tremante quando sentì il tonfo della spada caduta terra -vattene a lasciaci in pace- gli voltò le spalle dirigendosi verso Levy, Juvia, Lily che lo guardava pieno d'orgoglio.
-non ti libererai mai di me!!- urlò Jose in preda alla frustrazione -tornerò e ti ucciderò e mi riprenderò Juvi...- all'improvviso si bloccò, fu un rantolo ad uscire dalla sua bocca, chinò appena al viso, dal suo ventre usciva una lama, ancora qualche gemito soffocato per poi cadere in avanti. Dietro di lui Grey, la spada ancora in mano, fissò qualche istante il corpo senza vita di Jose per poi lanciargliela accanto -fuori dai coglioni - ordinò con voce metallica in direzione della ciurma di Phantom, i pirati appostati sulla balaustra della propria nave erano rimasti allibiti, il loro master era morto. La pioggia ne lavò via il sangue, qualcuno  di Panthom andò a recuperare il corpo, e la pioggia sembro cessare all'improvviso.


Lucy guardava innanzi a se, dopo essere ripartiti si erano diretti verso Margarett, la città più vicina al loro tragitto, la nave era stata danneggiata dall'attacco di phantom niente di grave ma necessitava di riparazioni, Crocus era ancora lontana, il lavoro di  buon carpentiere avrebbe sistemato in un paio d'ore. Si accasciò con il viso sulla superfice in legno osservando Wendy, Charle ed Happy avanzare verso la città, non era dell'umore giusto per fare una passeggiata, quel rapimento l'aveva turbata molto, non era nemmeno riuscita a riposare un po'.
Natsu si avvicinò a lei -stai bene?- le chiese mirando il porto -si- rispose lei sorridendo. Natsu la guardò -vieni con me- le afferrò la mano non dandole scelta che seguirlo.

Era da un po' che camminavano, Natsu si era incamminato verso un sentiero, in direzione di un bosco, lontano dalle abitazioni. Lucy restò in silenzio osservando di tanto in tanto di sottecchi Natsu, sembrava sicuro dei suoi passi. Si guardò intorno con nervosismo, non vi era che alberi ed erba a contornare il paesaggio, erano soli, soli davvero questa volta, deglutì al pensiero di ciò che succedeva quando era sola con lui.
-cosa ci facciamo qui?- lamentò Lucy, la mano stretta a quella di Natsu e la straripante curiosità di sapere dove il pirata la stesse portando.
Il paesaggio intorno era incantevole, vi erano fiori di campo dalle tante tonalità di colore, spuntare dall'erba, una leggera brezza soffiava e un cinguettio d'uccelli arieggiava dagl'alberi.
-abbiamo un po' da camminare- mugugnò lui.
Il silenzio ripiombò tra i due, a parte qualche rude commento di Natsu sulla scarsa velocità nel camminare di Lucy, dall'altro canto la bella principessa lo ignorò concentrandosi sull'ambiente circostante. Le piaceva quel posto, iniziando a capire il perché piacesse tanto anche a Natsu, così silenzioso e quasi fuori dal mondo, pensò che avrebbe potuto restare li per sempre se avesse avuto con se un libro.
Qualche passo ancora e Lucy sgranò gl'occhi nel trovarsi davanti una piccola cascata che sfociava in un laghetto. Il tempo di contemplare quell'arcobaleno che faceva capolino da un angolo roccioso della cascata che i suoi occhi si sgranarono nuovamente nel mettere a fuoco la figura di Nastu accanto a lei, intento nello sfilarsi sciarpa e  camicia
-che fai? perché ti spogli?- urlacchiò mal celando l'agitazione
Natsu non rispose, piegandosi in avanti si tolse gli stivali sporchi, lo sguardo di Lucy s'indirizzò poi verso il laghetto cristallino -non vorrai nuotare li dentro?- chiese perplessa, indicando con un dito lo specchio d'acqua.
-si lo faccio sempre, e adesso anche tu- la informò sfilandosi il cinturone per poi lanciarlo nelle vicinanze con un secco tonfo. Portò le mani a slegarsi la fascia che portava in vita, Lucy dovette sforzarsi  per non fissare il modo in cui i muscoli sulla schiena si muovevano nel momento in cui Natsu si piegò per tirarsi via i pantaloni dalle gambe, rimanendo in intimo.
-Io non ci nuoto la dentro- pigolò, le braccia conserte e il volto inclinato verso un'altra direzione. La vergogna di vedere Natsu mezzo nudo si stava affievolendo con il tempo, ma per lei era ancora fonte d'imbarazzo trovarsi così esposta con l'altro sesso.
-non preoccuparti, non morirò di vergogna nel vederti nuda- ghignò, un mezzo sorrisetto colorava il suo viso.
Lucy si negò nuovamente, le si attorcigliò lo stomaco nel immaginarsi nuda in acqua con Natsu, un rossore scarlatto le imporporò il viso, che le prendeva?  non aveva mai avuto simili pensieri prima di lui.
Si sedette sul prato, gambe premute contro il petto e braccia a tenerle insieme, -Guarderò e basta-
-non sei per niente divertente, fa come vuoi- sbottò lui, dandole le spalle. Una piccola corsa per poi tuffarsi nell'acqua.
Lucy rimase ad osservare il prato verde, le dita a giocherellare con i ciuffi d'erba, sollevò il capo, da quella posizione riusciva a vedere Natsu, sorrideva beandosi del tepore dell'acqua, lo osservò mentre si spingeva i capelli indietro, diventati di una rosa più scuro, asciugandosi il viso zuppo d'acqua con una mano.
-non sai che ti perdi !- Natsu si stava avvicinando a lei rimanendo comunque in acqua,  Lucy indugiò alla vista di quel torace scolpito, gocce d'acqua scivolavano sulla pelle abbronzata e segnata di cicatrici  -Almeno togliti gli stivali e metti i piedi dentro è meraviglioso e tra poco l'acqua diventerà tropo fredda per nuotarci-
Acconsentì, annuendo con il capo, si liberò degli stivali, sollevando per un lembo la lunga gonna del vestito si avvicinò al laghetto, fino ad immergere i piedi all'interno, emanò un sospiro beato al contatto con l'acqua limpida
-è bello vero?-  domandò Natsu nel vederla sorridere
-si-
-vieni dentro e basta!- sbottò poi, schizzandola con l'acqua nel rivedere un altro rifiuto. Serrò le mani su fianchi davanti a quell'espressione torva -vieni dentro e risponderò a una delle tue domande, a una sola però..-
Lucy assottigliò lo sguardo -giochi sporco pirata- disse con rancore,  ricevendo in risposta un ghigno soddisfatto, Natsu sapeva dove colpirla. La curiosità prese il sopravvento sulla giovane.
-Non ho niente da indossare! se vengo in acqua resterò zuppa per tutto il tragitto di ritorno!- pigolò scocciata, la voglia di raggiungerlo era troppa
-indossa la mia camicia! è lunga abbastanza per coprirti-
Lucy voltò lo sguardo verso la candida camicia, giaceva in accanto a un cespuglio -va bene ma chiudi gl'occhi e non aprirli finché non mi sono cambiata, dico sul serio!!- usò un tono intimidatorio, anche se Natsu rise di gusto di fronte a quell'espressione severa -agl'ordini principessa- la schernì, chiudendo gl'occhi, le braccia conserte al petto e un sorriso a fior di labbra.
Lucy si sfilò velocemente il vestito leggero che indossava, tolse anche il corpetto al di sotto, rimanendo solo con le mutandine,  accucciandosi rapida afferrò con velocità la sua camicia, infilandosela. L'indumento le arrivava giusto a metà coscia, ne ammirò il profumo -puoi guardare- soffiò ciondolando con i piedi e scostandosi una ciocca bionda dietro l'orecchio. Natsu rimase fisso a mirarla,  un labbro morso tra i denti  -uhm... vieni in acqua si?. la voce lievemente arrochita,
Lucy annuì, si avvicinò alla sponda, fermandosi poi proprio sulla soglia,  le dita dei piedi ne strinsero il bordo, deglutì nel vedere la distanza che vi era per raggiungere l'acqua
-tuffati!!-
-non ci riesco- piagnucolò Lucy,
Natsu camminò verso di lei -siediti, vengo a prenderti-
Lucy si sedette, le gambe strette tra di loro e la camicia tirata fortemente con le dita fino ai piedi. Natsu arrivò un istante dopo, l'afferrò dietro le cosce, muovendo poi le mani intorno alla sua vita -pronta?- sorrise,  nel vedere il consenso di Lucy la sollevò tirandola in acqua, lasciandola andare subito dopo.
Lucy stette un attimo ferma, il tempo di abituarsi al contrasto dell'acqua con la sua pelle, nell'avanzare di qualche passo, la camicia galleggiò a causa dell'acqua sotto di essa, guaì un lamento strozzato, fiondandovi con le dita e tirandola giù
-Potresti semplicemente togliertela- la schernì Natsu nel vederla in difficoltà, per tutta risposta la principessa lo schizzò.
-mi hai schizzato? come osi??- Una faccia fintamente arrabbiata, tradita da quel sorriso che ne metteva in risalto i denti bianchi e Natsu compì la sua vendetta, affondò sotto l'acqua per riemergere dietro le sue spalle, le circondò la vita con le braccia tirandola giù.
Lucy riemerse subito dopo,  una mano a togliersi i capelli appiccicati sul viso e un'espressione tra il torvo e il divertito -sei sleale!- la camicia bianca, diventata trasparente in più punti. mettendo in mostra le forme generose, non se curò, e spinta da un fremito coraggioso si mosse verso di lui, portò le mani verso quella zazzera rosa, in un goffo tentativo di spingere Natsu sotto l'acqua.
Ovviamente l'unica cosa che ottenne fu solo una risata più forte da parte del pirata, si scostò appena, le mani serrate sui fianchi e i lunghi capelli che le cadevano sul petto coprendone i seni appena visibili oltre la stoffa bagnata -credo che tu mi debba una risposta a una domanda- trasalì.
Natsu si accigliò appena -una sola- acconsentì parandole un dito davanti. Lucy chinò il capo, due dita a reggersi il mento, c' erano così tante cose che voleva chiedergli , di Lisanna, della sua famiglia, dei suoi incubi... scosse il capo e percependo l'impazienza di Natsu nell'aspettare gettò la prima cosa che le venne in mente -la cicatrice-  si pentì, avrebbe potuto chiedergli qualcos'altro - come ti sei fatto la cicatrice sul collo?- Natsu la guardò sospettoso, confuso da quella domanda -mi hanno ferito con un pugnale- tagliò corto tornando sotto acqua.
Lucy sobbalzò, era un pirata e il suo corpo era segnato da sfregi, per lui era quasi normale averne così tante ma si ricordò di quando le aveva detto che se l'aveva procurato da bambino.
Lo guardò seria quando riemerse dall'acqua -chi ti ha fatto una cosa del genere?- gli chiese angosciata, Natsu distorse la bocca -una risposta sola-  ma Lucy sporse una mano verso di lui -Natsu che..-
-senti non voglio parlare del mio passato-  scattò, la voce incrinata
Lucy volle quasi schiaffeggiarsi per aver rovinato quel bel momento che si era creato tra di loro
-scusa, ero solo curiosa. Avevi detto che avresti risposto a una domanda- si strinse nelle spalle, l'espressione dolce, tanto da far sciogliere anche Natsu, si avvicinò a lei -mi dispiace davvero Natsu, non ti chiederò più del tuo passato-  non voleva litigare con lui, il timore che l'abbandonasse lì era troppo.
Sussultò nel sentirsi afferrare per i fianchi, sollevandola in aria. Lucy rideva raggiante, invano colpì a pugni il torace solido di Natsu
-lasciami!-
-come vuoi principessa-
la lanciò in acqua facendola atterrare a qualche metro di distanza. Quando Lucy tornò in superfice lo trovò ridente -questa me la paghi- minacciò sorridendo. Fu afferrata una seconda volta, ma questa volta Lucy gli avvolse le gambe intorno ai fianchi, un respiro ansante cadde dalla bocca di Natsu
-scusa- mormorò lei, sciogliendo la presa. Ma Natsu gli riprese la gamba, riportandosela sul fianco. Quell'attrazione elettrica apparì nuovamente, era inutile far finta di niente, questo Lucy ormai l'aveva capito. Gli circondò le braccia intorno al collo sistemandosi meglio, le dita di Natsu si portarono sulle sua labbra, solleticandole con i polpastrelli -questa cosa tra di noi è sbagliata lo sai?-  disse lui suadente. Un bruciore allo stomaco colpì la fanciulla, si sentiva come argilla nelle sua braccia -non ti fermare- lo pregò implorante, incastonando le iridi con quelle del pirata, le sue pupille erano così dilatate che vi era solo un sottile anello intorno al verde dei suoi occhi.
Le labbra di Natsu toccarono la sua mascella, facendola fremere  e premere ancor di più al suo petto, lasciandole una scia di baci dal mento all'angolo della bocca. Gli afferrò il viso,  voleva risentire il suo sapore, un casto bacio per poi schiudere le labbra e farsi catturare dalla lingua prepotente di Natsu,  lui si scostò dopo un lungo bacio. Lucy gemette il suo nome nel sentire le labbra bollenti  di Natsu sulla pelle nivea del collo, le gambe ancor più serrate a lui e le unghie impiantate nella sua schiena solida
-voglio farti gridare il mio nome , Lucy- la voce di Natsu carica di disperazione
-lo voglio anche io Natsu, lo voglio..-  gemette la ragazza, lo sentì sorridere contro la sua pelle, senza più dire niente, Natsu si sollevò tenendola ancora stretta a lui, iniziando a camminare fuori dall'acqua, una volta raggiunti il bordo, dovette lasciarla e Lucy si ritrovò a imprecare mentalmente la sua distanza. Con un abile colpi di reni, facendo pressione con i palmi delle mani, Natsu raggiunse il bordo allungando  poi prontamente le mani per prendere quelle di Lucy, se la tirò contro assaltandole nuovamente la bocca -vuoi farlo qui o nella tua stanza?-
-qui- rispose asciutta, non ragionava più, l'unica cosa che sapeva era che aveva bisogno di lui.
La fece sdraiare delicatamente su un fianco,  sul manto erboso,  il cuore impazzito di Lucy batteva in modo folle, Natsu si sdraiò accanto a lei, appoggiandosi su un gomito per mantenere il peso, reclinò il viso verso quello di Natsu domandosi il perché si fosse messo alle sue spalle, pensava che avrebbero fatto l'amore, e quella posizione le sembrava al quanto scomoda
-Natsu noi...-
-shhh- la azzittì lui, portò una mano sul suo collo trascinandola poi verso il basso, le sbottonò la camicia, scostandogliela appena e lasciandogliela addosso e  toccandola solo con le dita nello spazio tra i seni, sul ventre fermandosi sulle sue mutandine, Lucy lasciò trapelare dalle labbra un gemito più forte quando la mano di Natsu si insinuò oltre la stoffa, inarcò la schiena, la mano sul polso di Natsu.
La lingua di Natsu scorreva sul suo collo, portò la mano libera tra la camicia, palpandole con delicatezza un seno, le dita dell'altra mano continuavano a muoversi dentro e fuori di lei.
Lucy ansimava, sentiva una pressione pronta ad esplodere da un momento all'altro, la testa buttata indietro, gl'occhi serrati, le gambe tremanti, si morse un labbro,  il fiato caldo di Natsu contro il suo orecchio, emozioni mai provate prima la stava assalendo
-guardami piccola-  le ordinò -vieni per me, Lucy- le disse roco poi sollevandole appena il viso, Lucy aprì gl'occhi guardandolo
-Natsu- urlò colta dal piacere.
Natsu tirò fuori la mano posandola sul suo stomaco che si alzava e abbassava in maniera frenetica, stringendosela un po' addosso.
Si scostò da lei, e Lucy avrebbe voluto ancora la sua vicinanza, lo sentì sollevarsi. Si mise seduta, il respiro ancora accelerato, si accigliò nel vederlo rivestirsi
-andiamo via?- chiese imbarazzata, faticava nel guardalo in viso
-si, volevi restare ancora?-
-solo che pensavo... ecco pensavo che noi- farfugliò agitata, uno spostamento d'aria e nel sollevare il capo vide Natsu darle le spalle -ti aspetto più in la- rispose soltanto. Lucy affondò il mento tra le ginocchia piegate, le lacrime a pungergli gl'angoli degl'occhi,  quella sua freddezza la fece sentire inadeguata.

Per tutto il tragitto rimasero in silenzio, distanti. Arrivarono al molo, la Lumen History in lontananza  e un Happy che si sbracciava contento nel vederli. Lucy fece per salire le scale che portarono a bordo
-qualcosa non va?- le chiese Natsu, si voltò verso di lui, gl'occhi vuoti
-non lo so, perché sei così strano adesso?-
-non lo sono, tu lo sei-
Lucy chinò il capo, la camicia di Natsu stretta tra le sue dita, non gliela aveva più ridata -non mi hai detto più una parola da quando... ecco...-
-da quando ti ho fatto venire il tuo primo orgasmo?- 
Lucy spalancò la bocca di fronte a quella schiettezza -si da quello- farfugliò paonazza
Lasciò cadere le mani sul ventre, sospirando appena -perché fai così? lo sento che anche tu vorresti di più.. di più di questo-  sventolò una mano verso di lui -è come se avessi paura-
Lucy rise di scherno -paura di te?- incrociò le braccia al petto mettendosi sulla difensiva -di quello che potresti provare- replicò Lucy senza paura.
Inclinò il capo osservando le onde che s'infrangevano contro il molo -se è per Lisanna che fai cosi...-
-cosa?- la interruppe brusco lui.
Lucy si morse un labbro, forse era stata precipitosa nel parlarle di Lisanna così
-come fai ha sapere di Lisanna?-  continuò con tono grave
Lucy trovò il coraggio di guardarlo -so che hai sofferto per la sua scomparsa, ma non devi temere nell' aprire il tuo cuore-
Natsu emise una risata, le mani a reggersi la fronte -è questo quello che credi vero?- Lucy rimase basita, -vuoi giocare alla salvatrice forse?. l'afferrò per un braccio azzerando le distanze -non è stata la morte di Lisanna a rendermi così, mettitelo in testa, io sono sempre stato così, io non amo, io non mi innamoro, io mi diverto come ho fatto prima con te, non cercare di salvarmi-
Lucy si scostò, le lacrime scesero dagl'occhi, gli voltò le spalle correndo verso la nave, con la testa china superò Erza, scomparendo poi dalla sua visuale.
Natsu si portò una mano tra i capelli, i denti digrignati- cazzo, cazzo, cazzo- ringhiò nervoso, perché riusciva a fargli perdere sempre il controllo?
Si avviò verso le scale, la figura di Erza davanti a lui -Lucy ha perso questa- sibilò con voce meccanica, allungò il braccio porgendogli la sua camicia, le iridi si soffermarono con severità sul suo petto nudo. Natsu la prese con sgarbo ma nel superare il pirata la mano di Erza sul suo torace lo fermò - che cosa le hai fatto? è promessa la metterai nei guai se voi..-
-lo so- ringhiò scacciandole la mano, avviandosi verso la parte opposta dove Lucy era andata -lo so...
 

Angolo di Daimler- ciao! si lo so maleditemi pure, Natsu ha rovinato di nuovo tutto.... ma la storia e ancora lunga!! abbiate fiducia in me miei prodi!! ah ah
Volevo fare i ringraziamenti, è da un po' che non lo faccio quindi arrivati al decimo capitolo credo che siano d'obbligo!
Volevo ringraziare  tutte le persone che hanno recensito facendomi guadagnare le ben 51 recensioni in solo nove cap. è straordinario e non mi aspettavo tutto questo !! davvero!!
A tutti quelli che hanno messo la storia in preferiti /seguiti/ da ricordare
e un grazie anche alle persone che stanno leggendo in silenzio.
Anticipazioni: il prossimo cap. sarà molto molto molto più naluloso!! in questi due capitoli con la storia di Phantom li ho un po' trascurati ma mi farò perdonare con il cap. 11.
Lisanna non sarà più uno dei misteri che affliggono questa seria, finalmente si scoprirà il suo rapporto con Natsu, ma tranquilli, non oscurerà per niente la Nalu!
che altro dire? spero che il cap. vi sia piaciuto, e che non abbia deluso le aspettative di qualcuno. Un bacione a presto!!!

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Capitolo 11
*** Bad boy ***


-BAD BOY-

~Una mano sul petto, il respiro affannoso e i singhiozzi che sembravano non voler smettere. Lucy tremava di rabbia e frustrazione, come aveva potuto dirle tali parole? rifugiatasi in un angolo della nave, sfogava tutto il suo dolore.
Un soffio di vento fresco placò per un istante le sue guance infiammate, tirò su con il naso asciugandosi poi con i palmi gl'occhi colmi di lacrime. Un dolore lancinante all'altezza del torace  le impediva una respirazione normale, affannata sobbalzò nel sentire una stretta alla spalla.
-Lucy stai bene?- la voce perplessa di Juvia arrivò alle sue orecchie, tentando di assumere l'espressione più serena possibile, si voltò verso la blu, abbozzando un finto sorriso -Si, si.. sono solo ancora un po' scossa per quello che è successo stanotte- farfugliò la principessa strofinando un dito sotto il naso.
-Juvia conosce quel dolore- le disse il pirata, un sorriso malinconico spiccava dal viso diafano.
-Gli anni di Phantom devono essere stati terribili, mi dispiace molto- mormorò Lucy nell'incamminarsi con lei verso il ponte principale
-Si, ma Juvia non era di quello che parlava- nel dirlo schioccò uno sguardo verso Natsu, girato di spalle confabulava con Grey su qualche questione, non accorgendosi del passaggio delle due ragazze in lontananza -Juvia non vuole essere impicciona, ma vi ha visti scendere insieme- continuò  volgendole uno sguardo di scuse.
Lucy balbettò una serie di -No, non fa niente- avvertendo un leggero imbarazzo, si fermò riflettendo su ciò che la tormentava -Juvia- la chiamò facendola voltare verso di lei -Cosa ti fa continuare ?- le chiese con la speranza di una risposta che le aprisse gl'occhi, perché Lucy non capiva proprio il motivo che la spingeva a riprovare con Natsu ogni volta, nonostante il dolore che le provocava. Nel caso di Juvia, la questione era un po' differente, non aveva mai visto Grey trattarla male, ma semplicemente la ignorava, e forse l'indifferenza era ancora peggio.
-Juvia ama Grey- rispose semplicemente spostando il capo di lato, battendo le palpebre un paio di volte.
Lucy sgranò gl'occhi, le mani portate al cuore, amare. Era per questo che lo faceva? no di certo, lei non poteva amare Natsu, non faceva altro che trattarla a pesci in faccia.
La blu la scrutò da parte a parte -Comunque ciò che ho visto non cambierà la mia opinione, Juvia ti terrà d'occhio, rivale in amore- borbottò, puntandole un dito contro, per poi darle le spalle, lasciando una Lucy perplessa e confusa.

La notte era calata, Lucy avvolta in una coperta stava a fissare le stelle, lo scroscio delle onde che s' infrangevano violente sulle murate della Lumen erano l'unico suono a farle compagnia. Dopo qualche ora passata a Margarett, la ciurma di Fairy Tail aveva ripreso il suo viaggio, navigando verso Crocus.
Nonostante l'ora tarda e le ventiquattro ore più intense della sua vita, la ragazza non riusciva a prendere sonno, ma ora che il freddo incominciava a diventare fastidioso, decise di ritornare nella sua stanza, sperando di addormentarsi subito.
La coperta circondata sulle spalle, a piedi nudi si diresse verso sotto coperta, i piedi si incatenarono al pavimento quando vide Natsu a pochi passi da lei, poggiato al parapetto sembrava nervoso, i gomiti puntati sul piano della balaustra e le mani completamente aperte sul volto.
Lucy si strinse nelle spalle, non lo vedeva da quella litigata, per tutto il giorno era riuscito ad evitarlo, ma ora il destino glielo aveva messo davanti, di nuovo sulla sua strada.
Fece per superarlo tentando l'indifferenza, ma quando lui si girò di scatto sorpreso dallo scricchiolare del parquet, Lucy si ritrovò concatenata ai suoi occhi.
Era patetico far finta di nulla, si sistemò meglio la coperta addosso -Vedo che i tuoi incubi sono tornati a tormentarti- affermò acida, cogliendo dal suo viso provato i segni dell'insonnia.
-Non è un problema tuo, devi smetterla di preoccuparti per me, non ho bisogno di nessuno- latrò di malumore, era terribilmente stanco e nervoso, appena aveva provato a chiudere occhio, terribili immagini del passato erano tornate a tormentarlo, e non gli capitava da notti, non capitava quando dormiva accanto a lei.
-No, Natsu non mi preoccupo più- sentenziò sicura e fredda, voltandogli le spalle.
-Tornerai- ghignò diabolico lui -Tornerai da me, lo fai sempre-
Punta sul vivo, la principessa si volto azzerando le distante -No, non sono il tuo stupido giocattolo-  strinse i pugni di fronte a quel sorriso convinto -e poi ti ricordo che io sono promessa, ho un principe e una vita meravigliosa che mi aspetta dall'altra parte, mentre tu resterai da solo- sbottò senza pensare, voleva solo ferirlo e per un attimo le era sembrato di riuscirci nel vederlo rabbuiarsi.
Lucy sospirò delusa - Solo tu mi fai dire cose cattive- soffiò mesta avvolgendosi la coperta scivolata da una spalla a causa dell'agitazione che l'aveva pervasa, voltandogli nuovamente le spalle se ne andò, non sarebbe tornata questa volta.
 

Un nuovo giorno era sorto dopo quella notte insonne, Lucy aveva gl'occhi chiusi, una mano sul capo per coprirsi dai raggi solari che col loro calore le davano un meraviglioso tepore sulla pelle, seduta a babordo godeva un po' di relax insieme agl'altri.
Wendy e Charle guardavano attente Levy, sdraiata sul pavimento legnoso della Lumen, tracciava linee e note su una mappa, sotto lo sguardo fintamente vago di Gajeel. Grey sembrava sonnecchiare, non accorgendosi dello sguardo sognante di Juvia su di lui, Erza invece scrutava tramite un cannocchiale, l'orizzonte. Happy mangiava un pesce arrosto rubato dalla cucina, seduto con le gambe a penzoloni sulla balaustra, stava accanto a Natsu, il pirata se ne stava sulle sue, il volto indirizzato verso l'acqua salmastra. La giornata era così piacevole che perfino Dio del tuono e compagni erano sul ponte, pur sempre distanti da loro, godendo dell'aria di mare e del sole caldo.
Lucy si stiracchiò come un gatto - Che noia-sbuffò intercettando sguardi di consenso -Potresti leggere una delle tue storie!?- propose Wendy.
Ma Lucy scosse la testa -Avevo solo quel libro con me- affermò triste.
-Te la racconto io una storia- Lucy sgrano gl'occhi nel sentire tale frase, ma non tanto per quella che era un'innocua proposta, ma dalla bocca di chi uscì.
Ne rimasero tutti meravigliati nel vedere che era stato Laxus a proporlo, persino Ever Green schioccò uno sguardo sorpreso verso il suo capitano.
Lucy ne era titubante, ma Wendy, che vedeva del buono in tutti, saltellò felice su posto, battendo le mani e chiedendo tale racconto.
-Dieci anni fa il mare non era di chiunque, ma era posseduto da sei pirati chiamati imperatori- incominciò Laxus, un ghigno diabolico sul suo viso le braccia conserte e il capo chino.  Lucy avvertì una strana elettricità arieggiare intorno a loro, il pesce caduto dalle mani di Happy e la testa di Levy sollevata di scatto furono la prova di quella tensione.
-Sei capitani del sei flotte più forti al mondo, i più temuti dominavano addirittura il concilio, si dice che siano stati proprio loro a portare il leggendario tesoro ad Ishigar. C'era una sorta di alleanza tra di loro,  ma un bel giorno uno di loro decise di tradirli per tenersi il tesoro tutto per se, Acnologia era il suo nome-
Laxus incominciò a ridacchiare, nel guardarsi intorno Lucy notò un certo disagio, Erza sembrava tesa e Grey aveva aperto gl'occhi fissando impassibile Laxus, perché tutti sembravano di conoscere già questa storia?
-Li uccise tutti dal primo all'ultimo, avrebbe ucciso anche le loro discendenze ma fu la morte stessa degl'imperatori ad impedirglielo, quei babbei si sacrificarono per difendere i propri marmocchi.  Patetici, distrutti dalle loro debolezze..-
Uno spostamento d'aria, e Lucy sussultò nel vedere il suo campo visivo completamente invaso dalla zazzera nera di Gageel, come una furia si era avventato contro il dio del tuono, imprecando insulti e minacce di morte, le uniche a sembrarne sconvolte erano lei, Charle e Wendy. Trovò strano che nessuno intervenisse nel vedere Gajeel bloccato prontamente, atterrato poi da un pugno in pieno viso dallo stesso Laxus
-Già, debole- lo schernì il biondo, abbandonando poi il ponte insieme ai suoi.
Gageel avrebbe provato un secondo assalto se la mano ferma di Natsu non lo avesse fermato -Non è con lui che sfogheremo la nostra rabbia- sibilò metallico. Gajeel annuì lasciando a sua volta il ponte, seguito da una Levy con le lacrime agl'occhi.
La gola di Lucy si era seccata completamente, che diavolo era successo? seguì con lo sguardo confuso Natsu finché non scomparve sotto coperta, l'espressione furiosa e pugni serrati in modo spasmodico, un lampo la colse all'improvviso
-Grey, gl'imperatori della storia...- chiese al moro poco distante di lei -si, due di loro erano i padri di Natsu e Gajeel-.

Finito di spazzolarsi i capelli,  si accinse a tirare fuori dalla cassettiera la vestaglietta, era ormai sera, e dopo una cena fatta da un insolito silenzio, mancate tra l'altro della presenza di Natsu e Gajeel, Lucy voleva solo andare a dormire e dimenticare quell'episodio successo durante la giornata.
Con l'indumento in mano i suoi occhi guizzarono sul letto, sarebbe stata la seconda notte senza Natsu, e se ieri le era parso strano, ora pensava che avrebbe dovuto riabituarsi a dormire sola.
Le si fermò il cuore nel sentire dei colpi alla porta, andò ad aprirla e nascose la delusione, anche a se stessa, quando davanti si trovò Happy.
Il pirata le sorrise appena -Lucy dovresti venire con me- nel vederla aggrottare la fronte, aggiunse -Si tratta di Natsu-

Con le braccia conserte le iridi incastrate sulla schiena di Happy,  Lucy continuava a ripetersi il perché avesse accettato di seguirlo. Quando un trafelato Happy si era presentato alla sua porta, scongiurandola di seguirla perché Natsu stava "poco bene" , lei non aveva indugiato nel corrergli dietro, ma quella vocina interiore ora la stava sgridando severamente -Lucy sei una stupida! di sicuro non sarà di un mal di testa che si tratta- le sputava cattiva.
Guardò Happy interrogativa quando questi si fermò davanti a una porta
-Questa è camera sua- disse piano e Lucy per poco non sbuffò una risata ironica, pensava che nemmeno c'è l'avesse una stanza dato che soggiornava sempre nella sua.
-è fuori di se- sospirò Happy,  il viso distorto in una smorfia amara
-E io sono qui perché?-  Lucy stava sulla difensiva, il capo chinato di lato e l'espressione freddamente interrogativa
-Perché tu sei l'unica che non lo prenderebbe a pugni e non posso chiederlo a Wendy, è ubriaco fradicio è molto aggressivo, ha aperto una bottiglia di rum e ne ha bevuta più di metà da solo e poi ha incominciato a spaccare tutto quello a cui e riuscito a mettere su le mani...-
Lucy sciolse la rigida postura, le labbra divaricate in segno di stupore mista ad' amarezza. Natsu beveva spesso, ne aveva subito lei stessa le conseguenze delle sue sbronze, ma non aveva mai esagerato e sopra tutto non era mai stato violento.
Happy aprì la porta e Lucy sussultò nel vedere il caos che Natsu aveva provocato nella stanza,  la cassettiera era rovesciata a terra, le lenzuola dilaniate, cocci di lampade rotte sparsi per il parquet e cuscini lacerati.
Il ragazzo stette sulla soglia, un braccio a passarsi l'altro -Se Erza dovesse scoprirlo..- non terminò la frase uno sguardo fu più che  eloquente per Lucy
-Non so cosa ti aspetti da me ma farò un tentativo- Lucy scosse il capo, fece per avanzare ma una mano di Happy posata sulla sua spalla le fecero reclinare lo sguardo verso il giovane pirata -Ti cercava, ti chiamava per nome- soffiò sottovoce per poi lasciarla entrare chiudendole la porta alle spalle.
Il cuore di Lucy aveva perso un battito al suono di quelle parole, con una mano a stringere la camicia tra il solco dei seni, si addentrò per la stanza mettendo a fuoco nella semi oscurità  un' ombra rannicchiata in un angolo.
Natsu sollevò la testa di scatto nel udire passi leggeri, l'espressione bellicosa e gl' occhi rossi e lucidi a causa dell'alcool -Che ci fai qui?-  sbraitò  scattando in piedi.
Lucy ebbe la tentazione di indietreggiare, ma non lo fece - Happy mi ha detto che..- tentò balbettando frasi disarticolate, era intimorita.
-Cosa ha fatto Happy?- urlò, sporgendosi in avanti per raggiungere la porta, ma le mani di Lucy sventolate davanti a mo' di barriera ne fermarono l'atto -è preoccupato per te- lo rimproverò ma con tono dolce.
Natsu placò la sua rabbia, si risedette a terra, la schiena poggiata alla parete, fece un cenno a Lucy, ordinandole di imitarlo. Lucy si sedette di fronte a lui, le gambe strette al petto, i pantaloni scuri  alla zuava che scendevano morbidi fermandosi e metà gamba, rimboccati sapientemente dalle calze bianche.
Lo guardò quasi con sdegno mentre  si portava alla bocca la bottiglia ormai quasi vuota, gl'osservò il pomo d'adamo andare su e giù freneticamente, sobbalzò poi al tonfo brusco della bottiglia posata rudemente sul pavimento.
-Ah come siete stati carini voi due, davvero! manca Grey e poi avete fatto un bel terzetto! il povero Natsu è di malumore allora vi coalizzate per farmi sentire in colpa perché ho devastato questa orribile stanza- biascicò, un ghigno sghembo su quell'espressione vuota.
- è così che ringrazi chi si preoccupa per te? -  si portò le braccia al petto inarcando un sopracciglio nel dirlo.
-Non farmi la predica, non sei migliore di me- Natsu le puntò un dito addosso, bevendo poi un altro sorso.
Lucy deglutì, le faceva paura vederlo così ma non poteva negare che voleva stargli accanto, era in pena per lui.
-Non ho mai detto di essere migliore di te, vorrei solo sapere che cosa ti ha spinto ad ubriacarti con disperazione-
-E a te che importa?- latrò a mezza bocca
-Mi importa di te Natsu! io voglio solo aiutarti- la voce incrinata, allungò una mano per prendergli la sua ma Natsu la ritrasse negandole quel contatto.
-Aiutarmi?- ridacchiò di scherno assumendo poi uno sguardo torvo -Se vuoi aiutarmi vattene via- sentenziò asciutto.
-Perché non mi spieghi che ti prende?-
Natsu sospirò passandosi una mano tra i capelli -Il mio passato, quello che non ho potuto fare-  biascicò bevendo un altro sorso -Ero solo uno stupido moccioso testardo, non ascolto mai nessuno e merito di finire da solo-
Lucy sgrano gl'occhi, non si aspettava che le avrebbe parlato davvero di ciò che lo tormentava, Natsu sembrava in preda ai sensi di colpa.
-Riguarda tuo padre?- chiese incerta, non sapeva di cosa le stesse parlando, quelle frasi sconnesse non avevano significato per lei, temeva di dire cose sbagliate.
La guardò sospettoso ma le rispose comunque-si-
-Mi dispiace, so che cosè la mancanza di un genitore-
-Non mi serve la tua pietà-
-Non è pietà, cerco solo di..-
-Di fare cosa?- la interruppe acido
-Di aiutarti, di starti vicino- mormorò
Lucy sentì una stretta al cuore davanti a quel sorriso bello e malinconico, un barlume di speranza si accese in lei, forse Natsu avrebbe accettato il suo aiuto.
-Sei patetica, non capisci che non ti voglio qui? solo perché ci siamo baciati un paio di volte non significa che voglio avere a che fare con te, e invece eccoti qua! di fronte a me a supplicarmi la tua presenza-
la sua voce stillava veleno e Lucy se lo aspettava che l'avrebbe rivolto frasi cattive, ignorò il dolore al petto guardandolo dritto in quelle iridi verdi -Non dici sul serio- affermò con certezza
-Invece dico sul serio! tornate da dove sei venuta!- nel portarsi nuovamente la bottiglia alle labbra, Lucy gliela strappò dalle mani lanciandola sul letto, si sollevò dirigendosi a falcate verso la porta ma sentì Natsu alzarsi dietro di lei, ritrovandoselo davanti alla porta
-Dove vai?- i visi a un millimetro di distanza
-Da dove sono venuta! Diamine me l'hai detto tu di andarmene no?- Sbottò esasperata.
Salamander si fece da parte, lasciandola aprire la porta e scomparire dietro di essa. Lucy avanzò di qualche passo per poi fermarsi nel bel mezzo del corridoio, le mani portate sul viso con afflizione -Stupido, stupido- latrò con voce furente.
Si voltò quasi di scatto nell'udire il cigolio di una porta, sgranò le iridi nocciola velate di nervosismo nel trovarselo avanzare verso di lei. Natsu la guardò appena, le braccia a stringersi tra di loro -Lucy posso parlarti per favore?- chiese speranzoso.
Lucy strinse gl'occhi sollevando di poco il viso, sapeva che avrebbe dovuto dirgli di no, ma l'unica cosa che riuscì a fare fu quella di acconsentire con un cenno del capo, il pirata non perse tempo, nel timore di un suo pentimento l'afferrò per il polso riportandola in camera.
Tornati nella stanza devastata da quella furia rosa, Natsu le lasciò il polso facendola sedere sul letto, allungò un braccio ghermendo una sedia poco distante di li, piazzandola di fronte a Lucy, sedendosi a sua volta.
-Di cosa volevi parlarmi?- soffiò lei acidamente, Natsu fece un respiro profondo, le dita passate nervosamente tra i folti capelli rosa, le ginocchia a sfiorare quasi quelle di Lucy.
-Mi dispiace-
Forte, intenso. Quasi non sobbalzò, Lucy dovette costringersi a restare indifferente, distolse lo sguardo da lui puntandolo verso la parete irradiata da un raggio lunare.
-Mi hai sentita?- insistette lui, sporgendosi verso di lei,
-Si ti ho sentito- rispose secca, questa volta non sarebbero bastate due parole per farle dimenticare il male che le aveva procurato.
Natsu sospirò, buttando indietro la testa e poggiandosi allo schienale della sedia - è così faticoso avere a che fare con te- mormorò bevendo un' altro sorso di rum dalla bottiglia recuperata qualche attimo prima.
Lucy aggrottò la fronte, le iridi si erano ridotte a due fessure taglienti, era bella questa!
-Ah io sarei faticosa?, cosa dovrei fare Natsu? sei crudele con me...- trattenne a stento le lacrime, l'aveva già fatto fin troppe volte di fronte a lui
-Non lo faccio apposta-
-Si invece! non sono mai stata trattata così male da nessuno in vita mia- sbottò la principessa, agitando le mani con fare nervoso
-è perché non potevano!-
Lucy assottiglio lo sguardo già fortemente provato dalla rabbia a un Natsu pentito di quella risposta
-Vedi? non lo faccio apposta!- si giustificò nuovamente. Si passò una mano sul viso, un velo di sudore dovuto alla sbronza ne copriva la superfice -Perché continui a tornare da me?- chiese sofferente.
-Non lo so, ma posso assicurarti che dopo stasera mi ritirerò nella mia stanza, continuerò il viaggio per rispetto agl'altri ma non avrete più la mia compagnia-  era l'ultima cosa che avrebbe voluto, non aveva mai avuto degli amici, fuorché Virgo, ma quell' amicizia fatta di restrizioni non reggeva il confronto con quella dei pirati di Fairy Tail. Le risate con Happy e Grey, le amorevoli attenzioni di Mira, le chiacchere con Levy ed Erza e la dolcezza di Wendy, perfino Gajeel e Juvia che con la loro rudezza in qualche modo l'avevano conquistata, le pulsò un dolore al petto al pensiero di negarsi tutto ciò, pur di non vedere lui, pur di non sentire più quel dolore straziante che le aveva fatto provare
-No per favore, non farlo-
-Che te ne importa? Fairy Tail può fare a meno delle persone patetiche come me, no?- le ribolliva il sangue, il suo cuore batteva forte da quella visione di Natsu mortalmente dispiaciuto ma questa volta sarebbe stata impassibile, ne valeva l'integrità del suo cuore.
-Non parlavo sul serio, sono io quello patetico-
soffiò il pirata buttando giù un altro sorso di rum, distogliendola repentinamente dalle grinfie di Lucy, la principessa aveva tentato di afferrarla
-Solo tu hai il diritto di ubriacarti?- gli chiese accigliata.
Le sorrise porgendogliela -Pensavo volessi ributtarla-
-Dovrei farlo- replicò portandosela alla bocca, fu necessario un solo sorso per farla tossire e portare una mano sul petto, un dolorante bruciore glielo percuoteva
-Da quando in qua bevi il rum?- chiese lui, riprendendosi la bottiglia, mantenendo un sorriso divertito.
-Da stasera, e tu?- non aspettò risposta perché Lucy con fare maestrino gli puntò un dito contro, bacchettandolo a dovere -non dovresti bere affatto! l'alcool fa di te una persona ancora più brutta-
Natsu si fece serio, le iridi di un verde cupo fissavano i cocci di vetro vicino ai suoi stivali -Mi credi una brutta persona?-
-Si-
-Non è vero, be forse un po'- farfuglio indirizzando lo sguardo verso di lei -Voglio che tu...- s'interruppe
-Che io?-
-Niente- rispose scuotendo la testa.
Lucy si alzò dal letto -Devo andare- non voleva perdere altro tempo, non voleva più assecondarlo
-No!-  mormorò supplicante, scattando in piedi per raggiungerla
-Per cosa? per farmi insultare un altro po' e farti sentire meglio?- ringhiò piccata, girandosi, ma Natsu la prese per un braccio, strattonandola -Non osare darmi le spalle!-  gridò, in barba all'ora tarda.
-Lasciami stare, lasciami liberare di te!- strillò Lucy in preda alla rabbia dandogli uno spintone, allontanandolo appena -Non so neppure perché sono venuta qui! sai una cosa? hai ragione Natsu! sono patetica!- Lucy era sempre più furiosa -Sono patetica perché sono venuta qui! sono patetica per aver tentato di..-
Le labbra di Natsu sulle sue interruppero quello sfogo disperato, Lucy sgranò gl'occhi dalla sorpresa. gli posò le mani sul petto cercando di respingerlo, nonostante la voglia di rispondere al bacio era incontenibile.
Ma il pirata non vacillò, la sua lingua cercava di farsi strada tra le sue labbra e le sue braccia muscolose la tiravano contro il suo torace parzialmente scoperto dalla camicia semi sbottonata, ignorando le proteste di Lucy
-Baciami Lucy- le soffiò sulle labbra.
La ragazza scosse la testa, mugolando dei -No-
-Ti prego baciami, ho bisogno di te-
Lucy si sciolse al suono di quelle quattro parole, "ho bisogno di te" le aveva detto quel pirata, ubriaco e insopportabile che riempiva i suoi pensieri e i suoi sogni.
Schiuse le labbra lasciando che la bocca di Natsu si avventasse sulla sua, divorandola fino a farle perdere il respiro,  e che le sue mani le prendessero il volto con forza ma senza farle male.
Quando sciolsero il bacio Lucy posò la fronte alla sua
-Natsu, devo andare... non possiamo continuare così-  la voce ansimante e il battito impazzito del cuore -Tu mi detesti e io non voglio più essere la tua valvola di sfogo. Non ci capisco niente con te, dici di non sopportarmi, mi umili dopo la mia esperienza più intima- il pirata aprì bocca ma ogni parola morì sul nascere da quel dito di Lucy sovrapposto sulle sue labbra -Poi mi baci e mi dici che hai bisogno di me, detesto il modo in cui mi sento quando mi dici quelle cose orribili-
Natsu si scostò appena da lei, pollice e indice a tenerle il mento -Ho pagato quello che ti ho fatto, dopo  che ti ho infilato le dita..- nel vedere l'espressione corrugata di Lucy serrò la mascella, correggendosi -Dopo quella nostra esperienza insieme ho capito che era sbagliato, sono stato malissimo dopo che siamo saliti sulla nave-
-Ne dubito-
-è vero, so che mi credi una brutta persona ma...- s'interruppe  spezzando il contatto e passandosi una mano tra i capelli con nervosismo
-Natsu finisci quella dannata frase o me ne vado all'istante- sbottò Lucy, le mani serrate sui fianchi
-Tu mi fai venire voglia di diventare buono, per te... voglio essere una brava persona per te...-
L'impatto di quella frase fu troppo, ma sopra tutto il modo in cui Natsu glielo aveva confessato, le labbra schiuse con lentezza e le iridi luminose di un verde dorato.
L'emozioni le offuscarono i pensieri, rimase a fissarlo per un tempo interminabile
-Mi fai sentire strano, io non ho mai voluto cambiare per nessuno-
-Nemmeno per Lisanna?- era sbagliato tirarla fuori in quel momento, ma Lucy non sapeva tra quanto tempo le sarebbe capitato nuovamente un Natsu così inerme.
Natsu sgranò gl'occhi -Natsu devo sapere, ne ho bisogno per fidarmi di te- lo spronò la fanciulla.
-No- il giovane si passò una mano sul braccio, il viso inclinato impedendosi di guardarla -Ero sincero quando ti ho detto che ero così anche prima che lei scomparisse, non è stata la sua morte a rendermi una brutta persona, lo sono sempre stato- sbuffò poi una risata -Sai anche lei ci provava a cambiarmi-
-Io non provo a cambiarti-  lo interruppe Lucy, accasciandosi sul letto, seguita da Natsu che ne imitò il movimento.
-Cosa c'era tra di voi? insomma eravate fidanzati?- gli chiese osservandosi le mani nervosamente unite sul ventre
-No, era solo speciale-
Natsu sollevò lo sguardo, i visi vicini e una mano che stazionava sul ginocchio di Lucy, come un' appiglio per non cadere nell'oblio -Lei mi amava, me l'ha anche detto una volta, mentre io non sapevo cosa provassi, Lisanna era diversa dalle altre sapevo solo questo, ma ero troppo orgoglioso per ammettere a me stesso che forse era amore , figurati a lei- sospirò -Forse un giorno glielo avrei detto se  non fosse morta-
Lucy si ritrovò ad annuire meccanicamente, lo sguardo indirizzato verso un angolo imprecisato della stanza e una fitta al petto così forte che glielo sconquassò, era stato frustante sapere che Natsu aveva amato e sopra tutto che se la storia con Lisanna era finita era stato solo per colpa di un destino crudele.
Sentì le dita di Natsu intrecciarsi con le sue e nel spostare lo sguardo nella sua direzione trovò quelle iridi dal potere ammaliante
-Devo andare- mormorò sciogliendo l'intreccio con fatica, sollevandosi per giungere alla porta, sapeva che se fosse stata un attimo di più, tutta la sua barriera sarebbe crollata come un castello di sabbia colpito da un'onda.
Ma quando posò la mano sulla maniglia della porta, sopirò nel trovarsi quella di Natsu sopra la sua, lo guardò affiancato a lei
-Lo sento che non vuoi andare via- sussurrò roco facendole stringere gl'occhi e sospirare nuovamente -Se riesci a guardarmi negl'occhi e chiedermi di non rivolgerti più la parola io lo farò, ti libererò di me, ma devi dirmelo-
La bocca di Lucy si aprì, ma non vi fu un solo suono a fori uscire -Dimmelo Lucy- le sue mani prepotenti le serrarono i fianchi premendo con le dita -Dimmi che non vuoi che ti tocchi-
Lucy si ritrovò a deglutire a vuoto, quando Natsu avvicinò il viso al suo, sfiorando le labbra rosee -Dimmi che non vuoi più i miei baci-
-Natsu- disse con disperazione
-Non riesci a resistermi, come io non resisto a te-
La mano curata della principessa posata sul suo petto, spinsero Natsu lievemente indietro
-Sei ubriaco, ora fai così ma domani ritornerai a trattarmi male-
-Non lasciarmi solo, ti prego, Lucy ti prego rimani con me stanotte, ti sto pregando e io non prego mai nessuno...-
Lucy era stata sulla difensiva tutto il tempo, gli aveva detto, o almeno provato a dire, parole cattive per farlo sentire cosa lei provava ogni volta quando lo faceva lui ai suoi danni, ma ora di fronte a quell'espressione implorante, a quegl' occhi lucidi di Natsu dovuti all'alcool ma forse illusoriamente anche un accenno di lacrime e disperazione, la fanciulla non se la sentì proprio di abbandonarlo da solo in quella stanza massacrata dalla sua ira. Forse troppo buona, o troppo stupida, annuì lentamente
-Andiamo in camera mia però, non mi piace qui, rispecchia quel tuo lato oscuro- mormorò flebile, gli prese la mano portandolo via con se.

Le mani a tenere la nuca, il lenzuolo malamente buttato addosso e gl'occhi a fissare le travi di legno del soffitto -Potevi farmi dormire nel letto- protestò il pirata, la voce ancora un poco impastata dall'alcool.
-Stai benissimo li dove sei, sul pavimento- borbottò Lucy intercettando il suo sguardo truce, spegnendo con un soffio il lume posto sul comodino accanto al letto.
Rannicchiandosi su un fianco, strinse le lenzuola fino al naso chiudendo gl'occhi.
Un -Col cavolo- imprecato le fecero aprire di colpo gl'occhi, sollevò appena il busto reclinando il capo, nel percepire il materasso aggravarsi da una parte
-Via da qui- ordinò perentoria
-Non mi dare ordini-
-Invece si- sbuffo spazientita, nonostante l'oscurità in cui la stanza giaceva, riuscì comunque a prenderlo a cuscinate in faccia
-Se mi lasci dormire qui risponderò a una delle tue domande- esordì il pirata.
Lucy si bloccò, in ginocchio sul letto e con il cuscino in aria, non era nuova alle sue orecchie questo tipo di proposta, ma la tentazione era troppa per non accettare. Portandosi il cuscino sul ventre pensò a cosa poteva chiedergli, sapeva di quando Natsu si irritasse nel parlare del suo passato, e non voleva tubarlo proprio ora che gli sembrava in pace
-I tuoi incubi, è per Lisanna che li fai?- chiese di getto, il cuscino torturato tra le dita, sussultò nel sentirsi afferrata per fianchi e trascinata giù, Natsu la fece aderire al suo torace nudo, si era tolto i vestiti per coricarsi, lasciandosi addosso solo i boxer, poggiando il mento tra collo e spalla di Lucy
-No, Quando Lisanna è morta per giorni non mi sono arreso, ho continuato a cercarla- Il suo respiro caldo a contatto con la pelle di Lucy -Ma con il tempo ho superato il lutto. Ogni tanto in Mira vedo il suo riflesso ridente, è così che voglio ricordarmela, felice. So che ora è in posto migliore, con persone migliori-
Lucy a capo chino, beandosi del calore che il pirata le diffondeva,  capì che non era Lisanna a tormentare le notti di Natsu.
-Lucy- le soffiò chiamando la sua attenzione -Tu sei una bella persona- per stringerla poi, le mani callose di Natsu si insinuarono al di sotto della vestaglietta, adagiandole sul ventre, premendola a se.
Lucy s'inarcò al contatto bollente di quelle mani, e quando le labbra del pirata incominciarono ad esplorarle il collo, ella gemette il suo nome.
-Se vuoi che smetta lo farò,  ma devi dirmelo- le sussurrò con voce arrochita, ma Lucy si morse le labbra, il viso arrossato a causa di quella mano scesa nella sua zona più intima, le dita di Natsu avevano sorpassato la stoffa delle mutandine
-No, ti prego va avanti- mugolò, stringendogli un braccio, le unghia conficcate nella pelle. Natsu spinse il bacino contro di lei, facendole avvertire una crescente erezione
-Lo vedi come mi fai sentire piccola?-
Natsu iniziò colpirla dolcemente con il bacino -Mi prenderò anche io la mia parte questa volta, ok?- le chiese, ottenendo un gemito di consenso in risposta.
Lucy gemeva riempendosi le orecchie dei ringhi indecenti di Natsu, dovette trattenere le urla quando il piacere arrivò impetuoso, liberandolo nella mano del ragazzo
-Sto arrivando piccola- affannò lui, dando un'ultima spinta brusca per poi irrigidirsi.
Lucy avvertì un'umida sensazione tra i suoi glutei
-Cazzo, non sono mai venuto così- ridacchiò appagato, stringendosela contro, baciandola tra i capelli.
Lucy scosse appena la testa, doveva prenderlo come un complimento forse? circondò le braccia intorno alle sue, la percezione appagante dell'orgasmo ancora a pizzicarle la pelle, la strana sensazione di essere più vicina nel diventare donna.
Sentì il respiro di Natsu diventare pesante, si era addormentato, chiuse gl'occhi, sorridendo un attimo prima di farsi inghiottire dal sonno.

Doveva essere già pomeriggio quando aprì gl'occhi, il viso sprofondato nel cuscino e le braccia larghe, allungò le dita il più possibile e percependo soltanto la consistenza del materasso sollevò di scattò la testa, inclinandola e mettendo a fuoco ancora con occhi cisposi, la porzione vuota del letto. Lucy non c'era.
Si tirò su grattandosi la testa, s'infastidì nel non vederla accanto a se, si tirò su recuperando i suoi vestiti, uscì dalla stanza con l'intenzione di trovarla.

Fu solo quando raggiunse il ponte della nave che la vide, la schiena poggiata al parapetto con quel suo adorato libro tra le mani, ma lo sguardo reclinato verso l'orizzonte, si portò una mano dietro la nuca avanzando verso di lei. Udendo lo scricchiolio delle assi di legno calpestate, Lucy si voltò, regalandogli un raggiante sorriso nel vederlo, i capelli dorati cadenti sul petto, come piacevano a lui
-Non c'eri- borbottò Natsu arricciando il naso
-Non volevo svegliarti- fece spallucce lei, chiudendo il libro e poggiandolo sul ventre, sorretto da entrambi le mani.
Natsu si avvicinò - Non ti stanchi mai di leggerlo?- indicando con un dito il tomo -è l'unico che mi è rimasto, un pirata buzzurro mi ha impedito di portarne altri- scherzò creandogli una smorfia.
Si accostò a lei, incurvando la schiena premette il busto alla balaustra, inclinando il capo per avere il contatto visivo -Quello che ti ho detto ieri, l'ho pensavo davvero- gettò serio.
Lucy sgranò gl'occhi, il libro artigliato tra le dita, si sarebbe aspettata un ripensamento da parte del pirata e non quella confessione, così diretta da crearle un tonfo al cuore.
-Sei davvero una brava persona, continui a starmi accanto nonostante io ti tratti da schifo- ammise Natsu distogliendo lo sguardo da lei, indirizzandolo verso quel gruppo di atolli in lontananza.
-ah, quello- Lucy chinò il capo osservandosi i piedi nudi, una sensazione amara la percosse da capo a piedi, per un attimo aveva pensato che si fosse riferito a quella scioccante verità confessata con disperazione, era ovvio che era stato solo un modo per strapparle un bacio.
-Non è perché sono una brava persona se ti sto accanto, come fai ad essere così stupido da non capirlo?- mormorò inquieta.
Nel non udire risposta si voltò interrogativa, rimase perplessa nel vederlo guardare fisso verso un punto preciso, Natsu era concentrato a scrutare qualcosa da non averla sentita, anche la sua postura si era fatta attenta, la schiena dritta e le mani serrate al parapetto.
Incuriosita mirò nella sua stessa direzione, capendo il motivo di tanta attenzione, vi era una nave dalle vele spiegate, ancorata alla sponda dell'isoletta.
-Una nave, che c'è di strano?- si accigliò notando una velata preoccupazione, nello scrutare meglio colse quella bandiera che svolazzava furiosa, vi era un marchio cucito su di essa, precisamente la figura di un leone.
-Grey- chiamò Natsu, anche il secondo di Salamander sembrava turbato -si, è la nave di Loki- avvicinandosi ai due, rispose a quella muta domanda.
La figura di Erza posta dietro di loro, richiamò la loro attenzione, voltandosi la trovarono con le mani serrate sui fianchi -Daremo un'occhiata- sentenziò impassibile,

-Natsu! Erza ci ha ordinato di non scendere prima che Levy  controlli di che isola si tratta!-  pigolò Lucy guardandosi intorno nel timore di trovarsi Titania alle spalle.  Da pochi minuti la Lumen History si era affiancata a quella di Loki il leone e dopo il rapporto di Elfman, che era stato mandato a controllare se vi fosse qualcuno a bordo, trovando il galeone in un totale e lungo stato d' abbandono, Erza aveva ordinato a tutti di non addentrarsi nell'isola.
-Sai che me ne importa- sbuffò lui afferrando una cima -Loki è uno esperto Capitano, non avrebbe mai lasciato la nave in bella vista e con le vele spiegate, è successo qualcosa e più tempo aspettiamo e più potrebbe essere fatale-  Lucy sospirò, si voltò nel sentire uno spostamento d'aria dietro di se. Come uno stambecco, Juvia si era lanciata di sotto afferrando una fune al volo -Viene anche Juvia!- trillò ad occhi cuori forme, la principessa non si stupì della foga e del coraggio nel disubbidire ad un ordine di Erza, dato che Grey era già sceso.
-Lucy- chiamata da Natsu tornò a guardarlo, Salamander allungò una mano verso di lei, mostrando i canini -Se vuoi puoi venire- la tentò, puntando sulla curiosità della ragazza. Annuì, scacciando dalla testa la vocina fastidiosa della coscienza.
Si strinse a lui, la piacevole sensazione della pelle di Natsu contro la sua, quando i suoi piedi toccarono la sabbia, dovette staccarsi da lui percependo un senso di smarrimento nel non avvertire più le sua braccia.
Si ritrovò a guardarlo, un sorriso radioso gli illuminava il viso e Lucy avrebbe voluto vederlo così più spesso. Lo notò accigliarsi nell'osservare un punto preciso dietro le sue spalle, sovrastandola poi. Lucy si voltò incuriosita vedendolo raggiungere a falcate Wendy, Happy e Charle con sguardo contrariato.
-Che ci fate qui? Happy perché hai portato giù Wendy?- latrò cercando di non alzare troppo la voce nonostante fosse arrabbiato
-Non l'ho portata io è stata Charle- rispose Happy indicandola con un dito.
-Salite subito su, potrebbe essere pericoloso- ordinò il capitano
-Natsu-san! per favore- lo implorò Wendy- prendendogli la mano e strattonandolo verso la fitta vegetazione -Se ci sei tu sono al sicuro no?- disse dolce facendolo annuire imbarazzato.
Lucy rimase basita, non sapeva se esserlo su un Natsu che si addolciva difronte agl'occhioni di una bambina o a Charle che era riuscita a calarsi dalla nave tramite una fune, con Wendy in braccia per giunta, che avesse un paio d'ali nascoste?

Il vento fece svolazzare quel panno appena steso, Mira si portò l'avanbraccio sulla fronte, asciugandosi il sudore. Raccogliendo la cesta vuota e poggiandosela su un fianco sorrise vedendo i suoi compagni addentrarsi nella foresta, scosse la testa ridente raggiungendo la cucina dove vi erano radunati gl'altri.
Nell'entrare nella stanza trovò  Levy  messa a gattoni sul grande tavolo di faggio, completamente stravolto da mappe e cartine, non riusciva a trovare quella benedetta isola, sembrava che nessuna delle sue carte ne facesse menzione. Almeno finché le sue iridi nocciola si sgranarono su una in particolare, la prese in mano ricontrollando più volte con fare agitato
-Levy hai trovato qualcosa?- chiese Erza notando una certo timore nella cartografa, anche Lily e Gageel la guardarono interrogativi 
-L'isola- balbettò guardando i suo compagni con occhi colmi di paura -Non dobbiamo assolutamente scendere... è pericolosa.....
 

ANGOLO DI DAIMLER- Buona domenica miei prodi!! eccomi qua con un nuovo e anche lungo capitolo, spero non troppo ma c'è dentro tutto quello che volevo che succedesse in questo cap.!
Innanzi tutto, sarò ripetitiva, noiosa, rompi balle, non so fate voi, ma devo assolutamente gridare un GRAZIE!
Grazie, davvero, non solo per le 72 recensioni in solo dieci cap., per il numero sbalorditivo delle visualizzazioni e per i molti che hanno scelto di mettere la storia in seguiti/preferiti/ ricordati ma sopratutto per le belle parole e per il sostegno che tutti mi state dando!! sono troppo felice e mi è quasi venuto un colpo nel vedere tutte quelle recensioni in pochi capitoli!!!
Allora adesso parliamo un attimo del cap. come promesso ho messo molta nalu e ho svelato finalmente il mistero Lisanna e nel finale ho anticipato la loro prossima avventura, nel prossimo capitolo non mancheranno i momenti fluffuosi ma neanche l'avventura e l'azione, essenziali per una bella storia piratesca!!
Che altro dire se non buona lettura?? un bacione e alla prossima!

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Capitolo 12
*** Follow orders ***


Follow orders


~-Idioti, idioti!-  Ruggiva Erza Scarlet, i pugni serrati fino a farsi sbiancare le nocche e un tono di voce a dir poco terrificante.
Dopo che Levy aveva scoperto di quanto quell'isola fosse pericolosa, Il capitano della Lumen History era stata informata anche di quel gruppo della sua ciurma, che ignorando il suo ordine, si erano addentrati nella foresta dell'isola, tra l'altro scarsamente armati.
Mira scuoteva la testa, stringendosi in un solitario abbraccio sembrava rammaricata nel non aver pensato a fermarli. E se Gajeel sogghignava un -idioti- una occhiata truce di Levy lo ammonirono all'istante
-Ti ricordo che è andata anche Juvia!- strillò infatti la turchina, ancora angosciata per quella terribile scoperta.
Acciaio nero si rabbuiò un istante, preoccupazione che non sfuggì alla cartografa, passandosi una mano tra i folti capelli neri emise una sorta di lamento
-Tanto saremmo dovuti scendere lo stesso, di certo Loki è nei guai- sospirò il pirata accasciandosi su una sedia.
Anche Erza, calmatasi nel fra tempo, prese posto difronte a Gageel, unendo le mani tra di loro assunse un'espressione concentrata, dai tratti pur sempre furenti.
-Ne sei sicura Levy? di quello insomma?- domandò Mira con timore.
Levy annuì mesta, tra le mani ancora quella cartina -Questa è una carta di cui solo il concilio di Fiore ne ha disposizione delle copie-spiegò la ragazza, con la mano a palmo aperto la spalmò sul tavolo, fermando un bordo con una tazza sbeccata, un altro con un bicchiere, in modo che non si arrotolasse nuovamente.
-E questa è l'isola in cui ci troviamo, Galuna - informò Levy sicura indicando una macchia precisa tra le tante -Non era segnata dalle carte ufficiali proprio per la sua pericolosità, è una strategia del concilio non tracciare alcune isole su carte comuni, ovvero quelle di cui noi pirati possiamo disporre, le isole pericolose sono contrassegnate da questi teschi, da uno a tre ne indicano lo stadio di allerta-
Il concilio, ovvero la forza armata legale del regno di Fiore, sovrastava con ogni mezzo a sua disposizione, la pirateria, una di queste era il "cancellare" dalle comuni mappe le isole e i territori pericolosi.
-Come hai fatto ad ottenerla?- domandò l'albina, spostando lo sguardo dalla mappa alla cartografa
-Gajeel- mormorò timidamente Levy, una ciocca turchese torturata tra le dita -me l'ha rubata per farmi un regalo- completò dolcemente strappando in Mira un sorriso eloquente di chi aveva già capito che tra quei due ci fosse una sorta di tresca.
Gajeel sbuffò, le braccia conserte al torace e il capo chinato di lato -Bastardi, vogliono farci la pelle senza sforzi ma usando questi stupidi trucchetti-  lagnò in direzione delle donne, probabilmente per cambiare argomento.
-Non è questo il momento di metterci a discutere sulla coscienza sporca del concilio- esordì Erza puntando le iridi su quei due teschi segnati sull'isola Galuna -Gajeel scenderai con Levy e li troverai, spiegherai loro la situazione e ritornerete qui-
-Ma Loki e ciurma? come faremo con loro?- chiese Mira preoccupata per le sorti del Leone
-Ritorneremo a prenderli, ma prima devo riportare Wendy, Charle e Lucy  sulla nave, loro non sono pronte ad affrontare un isola così pericolosa- puntualizzò la rossa in tono severo -Dopo di che armeremo una spedizione di salvataggio- completò ricevendo sguardi di consenso da parte dei tre.
 

Mira fissò le figure di Levy e Gageel scomparire dietro la fitta vegetazione dell'isola, le mani conserte tra loro lungo il ventre e la preoccupazione a tormentarle il cuore
-Se la caveranno- soffiò Erza, fieramente scrutava anche lei il punto dove i suoi compagni erano spariti.
-E per Laxus vero? sei non sei andata tu a recuperarli- l'albina sapeva quel che diceva, incastonando gl'occhi sulla figura del capitano
-Non mi convince- disse a mascella serrata -questo suo atteggiamento, ho la netta sensazione che ci stia studiando, come se avesse in mente di fare qualcosa- snocciolò puntando poi le iridi in quelle di Mira, anche ella ne sentiva il sentore da qualche tempo.
Nessuno conosceva Laxus meglio di lei,  non voleva ammetterlo nemmeno a se stessa, ma sentiva che presto il dio del tuono avrebbe compiuto la sua mossa.

***

-Lucy sei più lenta di una tartaruga-
La ragazza assottigliò lo sguardo di fronte a quello scherno di Happy, più avanti di lei di un bel pezzo, con le mani a sorreggersi la nuca, camminava tranquillo fischiettando di tanto in tanto.
Lucy emise una sorta di rantolo esasperato, un lembo del vestito catturato da un ramo spinoso di un cespuglio, quanto tempo era passato  da quanto si erano addentrati nella foresta? ore? minuti? l'unica cosa che sapeva è che era stanca e voleva ritornare immediatamente alla nave.
Tirò con forza, strappando una porzione di vestito, seguito da qualche imprecazione, si apprestò a raggiungere il gruppo. Guardando di sottecchi Natsu e Grey che facevano da apri fila al gruppo, notò in loro una sorta di allerta celata.
Sollevò gl'occhi al cielo, osservandone  una porzione contornata dalle chiome degl'alberi e quello stormo di uccelli sfrecciare verso sud, una strana sensazione l'aveva assalita da quando aveva messo piede sull'isola, come se questa nascondesse qualcosa di terribile.
All'improvviso si sentì pervadere da un forte bruciore, un formicolio alla gamba. Sollevando la lunga gonna dell' abitò noto una chiazza rossa su un punto della coscia
-Mmm Natsu- chiamò preoccupata facendo voltare al su indirizzo, anche gl'atri oltre al diretto interessato, il lembo del vestito sollevato e un dito della mano libera ad indicare la parte di pelle arrossata.
Natsu roteò gl'occhi al cielo -Ti sei strusciata su qualche pianta urticante- spiegò dirigendosi verso di lei, facendo cenno agl'altri di proseguire, fra qualche ora sarebbe calato il buio ed era meglio trovare  Loki e lasciare l'isola prima che giungesse la notte.
Natsu sbuffò facendole gonfiare le guance -Be scusa- lagnò Lucy offesa. Natsu scrollò la testa accennando un sorriso -Ormai lo sai, ho un pessimo carattere- si giustificò chinandosi ad osservare quella chiazza sulla pelle della ragazza, si stava estendendo e arrossendo ancor di più.
Lucy sgranò gl'occhi nel vedere Natsu sfilare il pugnale e puntarlo verso la sua pelle -Che cosa... ?- urlacchiò spostandosi appena
-Tranquilla, non potrei mai ucciderti mi servi viva- ghignò il pirata sorridendole sghembo -Proprio per questo devo toglierti il veleno o la tua gamba diventerà una zampogna nel giro di pochi minuti, non è stata una pianta ma la puntura di un insetto, vedi- disse facendole notare quel piccolo rigonfiamento violaceo.
Lucy annuì, le braccia conserte al petto -Sai è confortante sapere che sono utile come un oggetto per te- borbottò infastidita, solo ieri dormiva tra le sua braccia e ora era ritornato il solito dispotico e antipatico pirata.
Sentì una mano avvolgerle la coscia e poi un dolore, come un pizzicore molto forte, strinse gl'occhi conficcandosi le unghia nella carne pur di non lamentarsi.
Quella bruciore fu presto sostituita da una sensazione calda e bagnata, abbassando lo sguardo capì cosa stava succedendo.
Erano le labbra di Natsu a darle quel sollievo, quella stessa bocca che fino a poco fa aveva buttato fuori parole poco gentili, ora le stava curando da quel veleno, succhiando con fervore. Fu spontaneo per lei posarle una mano tra i capelli, catturandone alcune ciocche, si guardarono intensamente quando Natsu le puntò gl'occhi nei suoi -Ora dovresti essere apposto-  disse, accarezzandole con le dita il retro coscia.
-Lucy- la chiamò poi, poggiando il viso sulla coscia, inspirando l'odore della sua pelle -Non ti ho mai considerato un oggetto- soffiò posandole una scia di baci, dalla coscia all'anca.
Lucy si ritrovò a sospirare e gemere quando Natsu arrivò in quel punto preciso,  la sua intimità era coperta dalle mutandine ma comunque sensibile al contatto con le labbra roventi del pirata, le dita incastrate tra le ciocche rosa e il suo nome stampato a fior di labbra -Mi confondi così..- riuscì a sussurrare tra un gemito e l'altro.
Natsu si scosto rimanendo premuto al suo ventre, inspirando a piene narici quel profumo naturale che la sua pelle aveva
-Non voglio farlo-
Lucy gli prese il volto tra le mani, lo tirò su fino a fare aderire le fronti, gl'occhi chiusi e il fiato ancora corto
-Allora non farlo, non confondermi non farmi capire cose che non esistono- ansimò esasperata, con le dita gli accarezzava le guance e gli soffiava sulle labbra quelle parole dette con dolcezza, ma che di dolce avevano poco -Cosa c'è tra di noi?- chiese con disperazione, lei proprio non riusciva a capirlo.
Natsu si scostò appena -Posso solo dirti quello che ci sarà- sembrava quasi un lamento il suo -Sei promessa, e oltre a quello che c'è già stato non ci sarà più altro tra di noi-
Lucy scosse il capo -Lo vuoi capire che a me non interessa? io non vogli...-
-Così è stato deciso, che tu lo voglia o no andrai a Crocus- si scostò del tutto, voltandole le spalle e non lasciandole altra scelta che il mutismo.
Lucy trattenne quella furiosa voglia di mettersi a piangere, perché doveva fare quello che non voleva? non aveva scelto lei di nascere principessa.
Si morse le labbra non staccando lo sguardo dalle spalle di Natsu, nell'avanzare verso il gruppo Lucy tentava di darsi un contegno ma l'espressione mesta che il suo viso aveva assunto tradiva ciò che la principessa voleva far trasparire. Fin dal primo giorno non aveva preso affatto bene quel matrimonio combinato imposto da suo padre, ma l'ho aveva accettato, era così che funzionava, lei era una principessa e per il bene del suo popolo avrebbe sposato il principe di Crocus e fatto alleare i due paesi, ma Lucy non aveva fatto i conti con il suo cuore.
L'incontro con Natsu, il viaggio, la conoscenza di tutti gl'altri, tutti questi fattori avevano innescato qualcosa in lei, quel senso che aveva sempre tenuto sopito a palazzo, la ribellione.
Abbozzò un falso sorriso nel veder Wendy sorriderle, avevano raggiunto gl'altri o almeno Charle e Happy, Juvia e Grey si erano spinti più avanti in modo da fare un primo sopraluogo
-Lucy non stai ancora bene? sembri pallida- si preoccupò Wendy nel vedere una certa sofferenza negl'occhi della giovane
-No, no sto bene- mormorò - e che sono preoccupata anche io per le sorti di Loki- disse sincera, a parte ciò che era appena successo con Natsu, Lucy era realmente preoccupata per il giovane leone, nonostante lo conoscesse appena.
-Quell'idiota avrà incontrato una tribù d'indigene mezze nude perdendo totalmente la cognizione del tempo- Ghignò Natsu facendo scuotere la testa ada Happy, Loki era un seduttore e quando c'era una donna nei paraggi perdeva completamente il senno.
La voce di Grey in lontananza chiamò il gruppo, Natsu in primis avanzò di fretta notando il tono di voce allarmato del ragazzo.
-Ma cosa?- esclamò preoccupato nel vedere quel vecchio di sua conoscenza tra Juvia e Grey, il giovane si era tolto la giacca arrotolandola per creare una sorta di appoggio, posizionandola tra la nuca dell'anziano e l'albero, anche Juvia con premura gli teneva una mano scostandogli i capelli dalla faccia
-Crux chi ti ha fatto questo? dové Loki?- urlò Natsu gettandosi in ginocchio tra le gambe del vecchio visibilmente provato.
Intanto Charle prese tra le braccia Wendy e Lucy si portò le mani alla bocca - Happy chi è?- chiese a fatica.
-è Crux un membro della ciurma di Loki- rispose lui non spostando lo sguardo dalla figura dell'anziano, con le braccia conserte osservava la scena con espressione seria.
Lucy si avvicinò, accostandosi a Natsu prese dalle mani di Juvia la borraccia dell'acqua e con fare attento la posò sulle labbra dell'anziano, qualche sorso per poi tossire affannosamente -Grazie principessa-
Lucy inarcò un sopracciglio non si erano mai visti con l'uomo, anche al Fairy Tail ricordava di non aver mai incrociato il suo sguardo -Ha una memoria a lungo termine sorprendente, sarà bastato vedere il tuo volto in qualche quadro per memorizzarti- le spiegò Natsu notando la perplessità della ragazza -Crux che cosa diavolo è successo?- domandò poi all'indirizzo del vecchio.
-Una tempesta ci stava spingendo fuori rotta e il capitano aveva deciso di fermarsi e rimanere fermi finché il mare non si calmasse, il giorno dopo però decise di addentrarvi nella foresta portando con se qualcuno non facendo ritorno per un giorno intero-
-E poi?- chiese Grey
-Durante la notte ci attaccarono, in quest' isola vive una tribù d'indigeni, sono abili nel combattimento e ci hanno costretto a seguirli nel loro villaggio, Loki e gl'altri erano già stati rapiti e portati lì-
Natsu si sollevò di scatto stingendo un pugno -Allora andremo lì- annunciò combattivo ma Crux scosse il capo debolmente -Non c'è più nessuno laggiù, se ne sono andati tutti. Parlano una loro lingua ma sono riuscito a capire le loro intenzioni, faranno un sorta di rito stanotte lassù in quel tempio- allungò un dito verso una collina appena visibile, Natsi si porto una mano sulla fronte per vedere i contorni di quel tempio antico contornato dai riflessi del sole.
-Tu sei riuscito a scappare?- chiese Grey spostando lo sguardo dal tempio al vecchio
-No mi hanno lasciato qui, sono vecchio e non sono buono da mangiare- rispose creando in tutti un brivido agghiacciante
-M-mangiare?- ripeté Wendy terrorizzata, Lucy strinse con le mani il vestito sentendo una fitta allo stomaco, erano finiti in un isola abitata da cannibali.
Sentì il vecchio sospirare e voltandosi per guardarlo lo vide inclinare il capo di colpo e chiudere le palpebre
-No- latrò lei portandosi le mani alla bocca, con le lacrime agl'occhi mugolò un lamento anche Natsu sospirò abbassando il capo
-Crux svegliati!-  sbottò Natsu posando una mano sulla spalla di Crux e scrollandolo bruscamente, tutto sotto lo sguardo attonito di Lucy che ancora sconvolta dell'apparente morte del vecchio osservava la scena.
-Soffre di narcolessia- spiegò Grey roteando gl'occhi al cielo, infatti l'istante dopo il vecchio aprì gl'occhi con gran sollievo della giovane.
-Happy tu, Charle, Wendy e Lucy ritornerete sulla nave portando Crux con voi, ha bisogno di cure- ordinò Natsu sollevandosi in piedi e aiutando il vecchio pirata a tirarsi su, happy prontamente gli prese un braccio e circondandoselo al collo portò una mano a reggergli il busto  in modo da aiutarlo a camminare -Avvisate subito Erza noi tre andremo al tempio- concluse poi guardando Juvia e Grey, ricevendo consensi da parte di entrambi.
-No io voglio venire- sbottò Lucy volgendo lo sguardo a Natsu, che contrariato scosse il capo -Va con loro- ordinò puntando un dito verso il gruppo che stava avanzando comunque.
Ma Lucy girò loro le spalle stringendo i pugni in direzione del pirata -Non te lo sto chiedendo!- s'impose guadagnandosi un'occhiata truce di Salamander -Non fare la mocciosa!-
Intanto Juvia e Grey erano rimasti a guardarli -Dovrebbero presentarsi una stanza- bisbigliò la ragazza coprendosi la bocca per non farsi sentire.
-Mmm Natsu ormai sono andati- fece notare Grey, indicando la direzione dove Happy e gl'altri erano scomparsi.
Natsu lanciò una sorta di ringhio nervoso portandosi le mani tra i capelli -Non mi ascolti mai! fai come diavolo vuoi- borbottò avanzando verso la foresta, facendosi strada tra i cespugli  scostandoli malamente.
Lucy sbuffò serrando le mani sui fianchi -Puoi contarci- disse convinta seguendo Natsu, seguita a sua volta da Juvia e Grey.

***

Lucy si portò una mano ad asciugare il sudore dalla fronte, ansimante guardò gl'altri che impassibili continuavano il loro cammino, ma come facevano a non essere stanchi? probabilmente erano ore che stavano camminando per quella salita, roteò gl'occhi nel sentire quell'urlo di Natsu si qualcosa nel "velocizzare il passo" dato che il sole aveva iniziato a tramontare.
Affaticata com'era non si accorse che gl'altri si erano fermati, e avanzando a testa china finì contro la schiena di Natsu -Che?- domandò venendo prontamente interrotta dal giovane che voltandosi portò un dito sul naso come monito di far silenzio.
Lucy annuì, anche Juvia e Grey sembravano allarmati e Natsu sguainando la spada con lentezza in modo da non far rumore si avvicinò verso un cespuglio.
Di scatto sollevò la spada puntandola alla gola di Gajeel, spuntato chissà dove, che in contemporanea ne aveva imitato il movimento -Ghi ghi Salamander cercavo proprio te- esordì rimettendo nel fodero la spada -La rossa è incazzata nera, con tutti voi- ghignò poi indicandoli con un dito
-Juvia, Lucy!- Levy saltò fuori all'improvviso, finora nascosta dalla figura imponente di Gajeel -Ero così preoccupata per voi- guaì afferrandole per le mani -Dovete sapere che quest'isola è abitata da...-
-Cannibali- la interruppe Grey incrociando le braccia al petto lasciando Levy lievemente sbigottita -Sappiamo già tutto- completò poi.
-Aspetta un attimo dove sono i mocciosi e la marmocchia?-  domandò Gajeel in maniera rude ma sinceramente e preoccupato -Abbiamo trovato il vecchio Crux in precarie condizioni- spiegò Juvia -dopodiché abbiamo saputo dei  cannibali e Natsu li ha rispediti indietro, era troppo pericoloso farli stare qua con noi- finì gesticolando.
-Gl'altri?- domandò serio Acciaio nero -Sappiamo solo che sono stati spostati dal villaggio  e portati in un tempio- rispose Grey scrollando la testa,
Levi sospirò -Almeno sappiamo che Crux sta bene, mi chiedo gl'altri come stanno- si domandò ad alta voce creando anche negl'altri quella fitta allo stomaco, era frustrante temere per le loro sorti.
-Crux ci ha parlato di un specie di rito e di un tempio ma non ha saputo dirci altro- disse Natsu creando in Levy curiosità, la cartografa si porto pollice e indice a reggersi il mento e con fare pensoso mugugnò una parole disconnesse tra loro -Rito, Tempio, Galuna , Cannibali- sollevò lo sguardo verso Lucy -Lu aiutami a venirne a capo- ordinò alla bionda lasciandola di stucco -I-io?- balbettò spiazzata -Leggi molto e sono sicura che qualche tua storia parlava anche di cannibalismo, sei più utile di quanto pensi sai?- esclamò sorridendole.
Lucy dopo lo smarrimento iniziale annuì col capo sicura, incominciò a pensare a svariate cose -Un rito e sono cannibali vorranno celebrare un dio e fare un banchetto- propose sgranando gl'occhi.
Levy l'accolse per buona -Ma certo stanotte è di luna piena, come ho fatto a non pensarci prima- esclamò battendosi un pugno sul palmo aperto della mano ed illuminandosi in un sorriso -Sono ancora vivi!- disse sicura.
-Ma non abbiamo molto tempo prima che finiscano arrosto vero?-  fece notare Gajeel puntando le iridi rosse verso il tempio -
Levy  scosse la testa -Probabilmente inizieranno quando la luna sarà alta in cielo-
Natsu batte i pugni tra loro mostrando i canini -Allora non perdiamo tempo- disse sicuro accendendo una fiamma di coraggio in tutti ma Levy stese una mano a palmo aperto verso il gruppo -No ha detto Erza di tornare tutti indietro-
-Erza ha detto di portare Happy, Charle, Wendy indietro e a parte la biondina qui presente, gl'altri stanno tornando quindi il nostro dovere l'abbiamo fatto- sghignazzio sollevando un angolo della bocca e irritando oltre misura Levy -Stupido Gajeel- ringhiò digrignando i denti, sapeva che non avrebbe cambiato idea quella testa di ferro.
-E poi faremo così veloce che Erza non si accorgerà di nulla- continuò saccente -Ovviamente grazie a me- concluse puntandosi un pollice contro al petto.
Tirati in causa Natsu e Grey risposero all'unisono -Grazie a me vorrai dire!- guardandosi poi scioccati tra di loro nell'aver pensato alla stessa cosa
-Non dite stronzate sono io il più forte- s' impuntò Natsu pestando i piedi e facendo roteare gl'occhi a Lucy -Sei il solito pallone gonfiato scommetto che io arriverai prima!- sbottò Grey, ignorando il -Juvia tifa Grey-sama!- ululato in lontananza da Juvia.
Gl'occhi dei tre guizzarono dall'uno all'altro, all'altro ancora -Chi arriva prima?- propose Gajeel con Levy che avrebbe voluto trucidarlo per quella stupida proposta, chi diavolo avrebbe lanciato una scommessa nel bel mezzo di quella situazione se non lui?
-Grey e Natsu si guardarono per poi schizzare di colpo in direzioni diverse, Gajeel afferrò Levy, ignorando le urla della giovane e caricandosela in spalla, Grey invece  fu seguito da Juvia e Natsu, be Natsu dall'impeto travolse quasi Lucy e afferrandola per la mano se la trascinò dietro creando un polverone a causa della velocità.

Natsu e Lucy camminavano fianco a fianco -Scommetto che arriveremo per primi- borbottava Natsu facendosi largo tra le foglie e non ricevendo nessuna risposta da Lucy che, a volto inclinato e braccia conserte se ne stava in silenzio
-Che cos'hai? - le chiese d'un tratto afferrandola per un braccio e costringendola a girarsi verso di lui, Lucy assottigliò lo sguardo sibilando un -Niente- per poi strattonarsi.
-Non mi sembra niente- sbottò lui tranciando malamente un piccolo arbusto capitato per sbaglio lungo la sua traiettoria
-è così che funziona Natsu io devo stare zitta, vero?- ringhiò facendolo voltare sorpreso
-Lucy che?-
-Devo solo obbedire, a mio padre, al bene di Acaliphya...- urlava irata colta un improvviso sfogo, acciecata dalla rabbia non vedeva dove metteva i piedi -A quel stupido principe che io non ho chiesto... - continuò avanzando verso un tronco semi nascosto dal fogliame ma che non passò inosservato al pirata -No Lucy non...- tentò allungando una mano -E a te!!- urlò Lucy prima d'inciampare, sarebbe finita rovinosamente in terra se Natsu non l'avrebbe afferrata per un braccio e spinta contro il suo corpo, cadendo lui al suo posto e attutendole la caduta.
A Cavalcioni su di lui, sgranò gl'occhi nel non capire cosa diavolo fosse successo -Si può sapere che ti è preso?- domandò Natsu tra il sorpreso e l'arrabbiato -Io.. è colpa tua!- le rispose quest'ultima puntandole un dito a un palmo dal naso.
Natsu inarcò un sopracciglio, con un colpo di reni ribaltò le situazioni, ora era Lucy a trovarsi con la schiena sul manto erboso e i capelli sparsi tra l'erba, i polsi bloccati sopra la sua testa e lo sguardo di Natsu che la guardava severo -No realmente, cosa diavolo ti è preso?- chiese nuovamente non lasciandole scelta se non rispondere.
Lucy degluti per poi arrendersi e inclinare il viso -C'è che non l'ho scelto io Natsu e a nessuno sembra interessare se io voglia diventare o no principessa di Crocus-
Natsu allentò la presa e Lucy si liberò portandosi le mani sul volto - Sono stanca di fare quello che non voglio- singhiozzò scuotendo appena la testa -Stanca di essere vista come la principessa e non come Lucy- continuò.
Si scostò le mani dal viso asciugandosi con le dita le lacrime -Sono una mocciosa hai ragione tu, se fossi una donna accetterei il mio destino senza piagnucolare-
Natsu la guardava, le labbra schiuse e gl'occhi sgranati -Hai detto che è colpa mia- soffiò soltanto ricordando quello che era sfuggito da una Lucy furente -Che cosa Lucy?-
Lucy inclinò il capo di lato -Non ha importanza- mormorò ma Natsu le prese il volto tra le mani in modo che lo guardasse -Di che cosa ho colpa?- chiese nuovamente con occhi ardenti.
-Di questa  voglia di mandare al diavolo il mio futuro-
Natsu sospirò, chiudendo gl'occhi  posò la fronte contro quella della giovane -Tu no.. Io no te lo permetterò-
Le dita di Lucy s'incastrarono nelle sue  -Io non so cosa provo per te, mi fai toccare il cielo con un dito e l'attimo dopo mi ritrovo all'inferno- disse sincera.
Natsu sollevò appena il viso guardandola- - E se ti dicessi che anche tu sei tanto necessaria al mio benessere quanto dannatamente devastante?-
Rispose con il suo solito ghigno provocatorio, ma negli occhi leggermente torbidi un espressione in parte indecifrabile da confondere i pensieri di Lucy.

Natsu si scostò da lei porgendole la mano per aiutarla a sollevarsi - Lucy ti potresti bruciare se continuerai a giocare con il fuoco, a quale prezzo poi?-
Lucy mantenne il contatto visivo - Forse è un prezzo che voglio pagare pur di assaporare quell'attimo di libertà-
-Non sai quello che dici- affermò Natsu scuotendo la testa - Sei promessa, se dovessi concederti a qualcun' altro che non sia il principe...
-Potrebbe cacciarmi e annullare il matrimonio- lo interruppe facendolo sorprendere -Natsu sono cresciuta al suono di queste regole, so come funzionano le cose- Lucy si passò le mani sul vestito nel tentativo di lisciare quelle pieghe -Ma se il principe ha una coscienza non lo farà-
-Che vuoi dire?- Domandò Natsu, avvicinandosi a lei -Che la sua fama di seduttore è arrivata fino ad Aclapyia- Lucy puntò uno sguardo duro verso il pirata -E poi sono solo una produttrice di principi per lui e Acalipya fa troppa gola per rinunciarvi solo per onore- continuo con tono carico di disprezzo -Natsu è solo un'apparenza quel futuro che tu credi felice- sillabò superandolo, proseguendo il percorso.
Natsu rimase un istante a guardarla, Lucy aveva accettato quel futuro a testa china, seguendo gl'ordini del suo re e negandosi ciò che davvero desiderava.

Camminarono ancora, sommersi in un profondo silenzio finché non si trovarono di fronte a quello che doveva essere il tempio che aveva indicato Crux, Natsu era pronto a ghignare proclamandosi primo, ma dovette mordersi la lingua nel vedere comparire all'unisono Grey e Gajeel, erano arrivati tutti e tre contemporaneamente.
Lucy sorrise contenta nel vedere anche Juvia e Levy subito dietro ai "loro uomini".
Ormai era buio, dal tempio si udivano suoni di tamburi e canti e probabilmente il rito sarebbe iniziato a pochi minuti dato il fervore con cui i cannibali stavano festeggiando l'iniziazione.
IL gruppo entrò di soppiatto, nascondendosi dietro delle casse in modo da non far notare la loro presenza.
Si guardarono intorno notando la tribù di Galuna, quella piccola popolazione era tutta radunata in quel tempio per dare inizio al rituale della luna, così l'aveva definito Levy.
-Loki- soffiò Levy indicando con un dito il leone, che legato e imbavagliato a un palo di legno veniva "accuratamente" preparato per essere cotto, I tre ragazzi dovettero soffocare le risate nel vederlo unto d'olio e  spolverato di spezie
-Non vi sembra di prendere alla leggera questa situazione?- li rimbeccò Levy a tono di voce bassa accompagnata dagli sguardi severi di Lucy e Juvia
-è solo che ecco...- soffocò Natsu tappandosi la bocca con la mano -Lo prenderemo per il culo per un bel po' - completò Grey asciugandosi dagl'occhi le lacrime accennate.
-Prima dovremmo liberarlo- puntualizzò Juvia, ritornando a guardare Loki per poi spostare lo sguardo verso quell'enorme gabbia dove vi erano rinchiusi il restante della ciurma, rabbrividendo nel notare che era fatta di ossa.
-Dobbiamo fare  un piano d'azione- Consigliò Levy notando che i tre pirati erano già pronti a saltare allo scoperto e a menare le mani.
Ma nonostante la loro forza fisica abbastanza notevole, quel salone era gremito di cannibali, la gabbia era sorvegliata da due uomini dalla stazza imponente e anche attorno a Loki ve ne erano alcuni da non sottovalutare.
Intanto  la musica cessò di colpo attirando l'attenzione del gruppo, stava per succedere qualcosa, si notava da come i membri della tribù si erano fermati dalle proprie attività.
Natsu digrignò i denti facendosi serio di colpo nel vedere come quel vecchio agghindato di tutto punto alzava le mani al cielo creando un boato di approvazione tra la tribù.
-Non abbiamo più tempo- sentenziò -Sta per iniziare...
 

ANGOLETTO DI DAIMLER- Eccomi qui in ginocchio sui ceci e sui cocci a chiedere scusa per questo mostruoso ritardo!!
Tra l'altro il cap. è più corto dei soliti e  non è nemmeno molto naluloso ma spero che vi sia piaciuto comunque!
Un bacione e grazie per il vostro sostegno e affetto!!

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Capitolo 13
*** Basic instinct ***


-Basic instict-


~I tamburi battevano all'impazzata mescolandosi con le voci che cantavano cori d'iniziazione, il capo di quella tribù aveva sfoderato un enorme e al quanto sinistro coltellaccio e Loki non poté che gettargli uno sguardo preoccupato, ma come diavolo c' era finito in quella situazione?  legato come un salame e unto peggio di una salsiccia prossima alla griglia, fu afferrato dalla collottola e pericolosamente avvicinato alla lama
-E-ei amico perché non ne parliamo un attimo?- balbettò nervosamente -Magari potrei darti qualche consiglio  su come conquistare le donne.. sai i sandaletti non attirano particolarmente...- gracchiò in una risata attirando a se solo uno sguardo atono e indecifrabile.
Il leone deglutì difronte a quel sorriso diabolico dello sciamano, l'ho avvertì lungo la spina dorsale quel brivido di pure terrore e sgranando gl'occhi deglutì nuovamente quel groppone che lentamente scese dalla gola.
L'uomo lo afferrò per la criniera e storcendogli il collo gli puntò il coltello alla gola urlando esclamazioni in una lingua antica e Loki non poté che chiudere gl'occhi e ringraziare il cielo che almeno sarebbe morto istantaneamente con un fendente alla gola e non bruciato vivo.
E serrando gl'occhi fino a ridurli in due fessure aspettò la morte riempendosi le orecchie di quel rumore di tamburi. Ma quando la lama affilata si sollevò in aria per mano di quell'aguzzino di sciamano diretta al collo del giovane capitano, un rumore sordo fu tutto ciò che avvertì.
Spalancò la bocca fino ai limiti del  possibile nel mettere a fuoco la figura di Salamander di fronte a se, ancora in posizione di attacco ghignava serafico all'indirizzo dello sciamano tramortito a terra.
-Salamander? che ... che ci fai qui?- balbettò incredulo mentre quest'ultimo con un secco colpo di spada lo liberò dalle corde -Abbiamo avvistato la tua nave..- spiegò frettoloso a un Loki ancora spaesato che solo in un secondo momento realizzò la presenza di Acciaio Nero e di Grey, il secondo di Natsu, a poca distanza da loro avevano incominciato a menare le mani sui membri più forzuti della tribù, immediatamente scattati dopo aver visto il proprio sciamano brutalmente colpito da un intruso.
-Aspetta i miei uomini...- disse Loki quando Natsu l'afferrò per la camicia strattonandolo verso l'uscita -Non temere ci stanno pensando le donne..- lo informò sganciando un pugno verso quella figura armata che minacciosa si era avvicinata a loro -Donne?- ripeté il leone con perplessità ma con una luce maliziosa negl'occhi.
 
-Era questo il loro piano?? fare a botte!!- guaì Lucy battendosi una mano sulla coscia e guardandosi intorno nervosamente mentre Juvia faceva da palo, i tre pirati avevano creato un bel trambusto e per il momento nessuno sembrava preoccuparsi della gabbia in cui si trovava la ciurma del leone.
Levy con espressione corrucciata teneva la lingua pizzicata in un angolo della bocca -Sai come sono fatti no...- borbottò intenta a trafficare con quel lucchetto, Lucy gli voltò uno sguardo preoccupato, Levy armeggiava con quella forcina ormai da un po'.
-Muu Levy-chan la tua amica ha un corpo favoloso!!!-
Sospirò chiudendo le palpebre, quel tipo, un certo Taurus dal fisico massiccio e un al quanto bizzarro anello al naso , continuava ad elogiarla con tanto di occhi cuoriforme non preoccupandosi totalmente della sua sorte.
-Potresti unirti alla nostra ciurma!!- le propose facendola sbuffare esasperata, e si quella era proprio la ciurma di Loki pensò scuotendo il capo.
-Fatto!!- l'urlo di Levy seguito dallo scatto della serratura la sollevarono all'istante
-Presto dirigiamoci fuori, i ragazzi ci hanno aperto la strada- ordinò Juvia  scattando poi un attimo dopo, seguita dalle sue compagne a dall'intera ciurma di Loki.

Affiancate da Loki sgattaiolarono fuori dal tempio, il leone ordinò a Taurus di condurre tutti alla propria nave in fretta e il suo secondo non si fece ripetere l'ordine, lasciando momentaneamente indietro il suo capitano. Il leone  vide i suoi uomini scomparire dietro le fitte chiome dei piccoli arbusti, inghiottiti dalla selva della giungla, si voltò verso le donne notando l'espressione corrucciata delle tre
-Ci stanno mettendo troppo- esalò Levy pasticciandosi le dita con tormento -Quello stupido mi ha vista quando gli ho fatto segno che stavamo uscendo- continuò corrucciata.
Loki sorrise tenue posandole una mano sulla spalla -Non preoccuparti Gajeel tornerà presto- la rassicurò schiudendo le labbra in un sorriso più largo quando intravide le ombre dei tre fuoriuscire dal tempio -Vedi stanno ritornan...- si bloccò ad occhi sgranati quando notò che i tre pirati stavano correndo a gambe levate seguiti da una frotta di energumeni terribilmente minacciosi.
Anche Juvia, Levy e Lucy assunsero un espressione impaurita
 -Via via!!-
-Presto !!-
Ma fecero in tempo a fare solo qualche passo indietro che furono coinvolti nello scontro, Loki prontamente spinse indietro Lucy e Levy buttandosi nella mischia.
Natsu colpiva a destra e manca, Grey affiancato da Juvia riuscirono a tener testa a più di un avversario alla volta e Gajeel dopo aver buttato giù con poca difficoltà un bestione dalla notevole stazza si apprestò a raggiungere Levy
-Gajeel ma che?- sbraitò quest'ultima coprendosi il capo con le mani
-Forse li abbiamo sottovalutati...- spiegò con un ghignò colpendo prontamente un selvaggio intento ad allungare le mani sul suo gamberetto.
Loki dopo aver tirato un calcione a un membro della tribù si avvicinò a Lucy -Principessa ti salverò io- soffiò prendendole le mani e sorridendo suadente, facendole aprire la bocca in segno di stupore, Loki riusciva a provarci anche durante una tale situazione? Ma prima che la bella principessa potesse esplicare qualsiasi cosa il povero leone fu tramortito dal corpo volante di un selvaggio, colpito in pieno finì a qualche metro più in la sotto lo sguardo attonito di Lucy che voltandosi poi verso la direzione da cui era arrivato il selvaggio notò un ghigno di Salamander
-Che c'è? mica l ho fatto apposta...- spiegò a quello sguardo severo di Lucy, scrollando le spalle angelicamente.

Volarono pugni e calci e mentre i pirati riuscivano a tener testa ai membri della tribù buttandone giù uno dopo l'altro, Lucy  aveva indietreggiato di qualche passo, si sentiva inutile e addirittura d'intralcio, si era involontariamente separata dagl'altri guardandosi intorno con aria spaesata.
La lotta sembrava quasi giunta al termine ma quando i suoi occhi guizzarono verso quel dirupo il suo cuore sussultò di paura nel vedere Loki lottare contro uno dei loro improvvisati nemici, il leone abilmente era riuscito a schivare i suoi colpi ma non  ad evitare quell'ultimo assalto, quello in cui gli fece perdere l'equilibrio finendo per cadere giù dal dirupo insieme al suo aguzzino.
Con il cuore in gola, Lucy corse senza neanche accorgersi verso il dirupo, tremava di paura e buttandosi in ginocchio sul manto erboso si portò le mani sulla bocca -O dio grazie al cielo- esalò nel vedere Loki miracolosamente aggrappato alla parete rocciosa
-Lucy potresti aiutarmi?- gracchiò quest'ultimo in una risatina nervosa facendola annuire, piegandosi col busto in avanti afferrò Loki dalle braccia tentando di sollevarlo verso l'alto, ma fu tutto inutile, il corpo del leone le sembrava troppo pesante e quella pressione verso il basso la stava trascinando a picco, si morse le labbra aumentando la stretta, artigliandogli con le unghia la carne fino a lacerargli la camicia
-Lucy ascoltami..- soffiò il pirata nel notare la difficoltà -Lasciami andare-
Lucy sbarrò gl'occhi di scatto -Cosa?- rantolò
-Si lasciami, non c'è la faremo entrambi  e non voglio che tu cada insieme a me, lascia..-
-No!-
Urlò quest'ultima interrompendolo, creandogli sorpresa -Io non lascio un bel niente- continuò sprofondando lentamente verso l'oblio, si guardò intorno nervosamente in cerca di qualche sguardo ma nessuno dei loro compagni sembrava essersi accolto di ciò che stava capitando, complice la lotta e la buia notte.
-Non capisci! cadremo entrambi non ha senso!- Loki usò un tono grave ma non servì di fronte alla cocciutaggine della principessa.
Lucy serrò gl'occhi mordendosi le labbra fino ad affondarvi i denti nella morbida carne
-Lasciami stupida!-
-No!-
-Moriremo entrambi!- ruggì un Loki con voce straziata e gl'occhi bagnati di lacrime, vedeva Lucy sprofondare verso il fondo dove vi era il mare agitato e scogli appuntiti ad accoglierli.
-Non morirà nessuno! Te lo prometto Loki non morirà nessuno!!- ringhiò Lucy  livida di rabbia e Loki rimase a corto di fiato, totalmente spiazzato di fronte a quel viso contratto dalla sicurezza, dalla rabbia, sfumato dal terrore ma non per questo in preda allo sconforto.
Lucy aumentò la stretta artigliando la carne del leone e in un grido disperato fece pressione verso l'alto, aiutata da una spinta di Loki i due riuscirono a risalire accasciandosi sul manto erboso della collina, guardandosi sorpresi ed emozionati
-Lucy- soffiò lui tirandosi su in piedi, avvolgendo la mano della fanciulla in una calda stretta -Mi hai salvato la vita rischiando la tua..- Loki la guardò ammirato e Lucy ancora incredula e il cuore impazzito a causa della adrenalina lo guardava scioccata.
Fu lì che il leone se la strinse addosso con nessuna malizia, nessun scopo di un approccio ma che Lucy percepì come autentica gratitudine -Io sarò sempre al tuo fianco, ho un debito verso di te ricordatelo- le soffiò in un orecchio scostandosi poi, tenendole le mani sulle spalle in un sincero sorriso, il fiero leone aveva sancito la sua promessa e Lucy capì da quegl'occhi dorati che Loki l'avrebbe mantenuta.
-Che succede?-
Una voce torva catturò l'attenzione di entrambi,  Lucy si voltò trovando Salamander a guardarla sospetto, un mano su un fianco e l'altra a tener la spada, si accorse in secondo momento che la battaglia era terminata e gl'altri stavano abbandonando il luogo.
-N-niente Loki stava cadendo- balbettò la bionda ritraendosi appena
-Ritorniamo alla nave- replicò il pirata osservandoli un ultima volta interrogativo e cupo per poi voltargli le spalle e incamminarsi verso la nave.
Anche Lucy turbata schioccò uno sguardo vero Loki che sereno scrollò le spalle avviandosi poi insieme verso le proprie navi intenti a dimenticare quella brutta esperienza.

 

Cori felici arieggiavano nell'aria della notte, la luna splendeva serena illuminando coi i suoi raggi le teste dei pirati, le due ciurme si erano momentaneamente riunite festeggiando la salvezza e la gratitudine che li accumunava.
La bionda figura bevve un sorso di quel vino dal dolce sapore leccandosi poi le labbra per assaporarne meglio il sapore, con le gote arrossate osservava i pirati festeggiare tra loro in danze buffe e canticchiando inni pirateschi. Sorrise poggiata con gl'avambracci sul parapetto, si trovavano tutti sulla Lumen History e dopo aver dato il degno saluto a Loki e ciurma, anche i sette di Fairy Tail avrebbero ripreso il loro viaggio.
Si beò delle movenze di Mira catturata tra le grinfie del leone in un ballo allegro sotto lo sguardo severo di Elfman e delle allegre risate di Happy, Charle e Wendy nell'assistere a quella sfida a  braccio di ferro tra Erza e Taurus. La bella capitano dei sette aveva perdonato la loro disubbidienza ma non senza aver tirato un pugno ben assestato sulla capoccia di quei tre bifolchi di pirata.
Gl'occhi cioccolato guizzarono da un membro all'altro sospirando amarezza nel non mettere a fuoco quella figura in particolare, quella di quel bel pirata dai capelli rosa e dalla pelle abbronzata, ammaliata ripensava a Natsu portandosi una mano ad artigliare una porzione di vestito, pensava a lui e quanto in quel momento desiderasse la sua presenza.
Spinta da un acceso desiderio, si avviò a passi leggeri in cerca di Natsu scacciando dalla testa quella vocetta fastidiosa che l'accussava di sembrare una "colla", Lucy scosse la testa un paio di volte strada facendo, non voleva risultare di certo appiccicosa voleva soltanto vedere dove fosse finito dato che da lì a pochi la Lumen History sarebbe salpata lasciando per sempre l'isola.
Con la mano che scorreva sulla balaustra notò la sua figura, ma non era solo, accanto a lui c'era il vecchio Crux che appollaiato sul parapetto scuoteva la testa in modo severo, tenendo una bottiglia di rum incastrata tra le braccia incrociate al petto.
-Te l'ho già detto è una pessima idea..- lo sentì brontolare.
La fanciulla colta da una spigliata curiosità fece qualche passo indietro rimanendo a debita distanza, sufficiente però per udire ciò che i due uomini si dicevano.
-Non ti sto chiedendo opinioni Crux, ma ho bisogno di te, sei l'unico che può darmi le informazioni che cerco- Natsu sembrava nervoso - Hai lavorato per anni nel concilio prima di diventare un pirata e so di per certo che avrai visto una suo ritratto  da ricercato, pochi sanno la sua faccia, nemmeno Gildart ha saputo darmi le giuste informazioni,  ma se tu l'hai visto Crux, tu saprai darmi un volto a chi sto cercando da troppo tempo ormai..- digrignò i denti nel dirlo stringendo un pugno fino a farsi sbiancare le nocche.
Crux diede una lunga sorsata asciugandosi poi il mento  con una manica della sudicia camicia - Acnologia sembra non  avere un volto..- soffiò con voce stanca mescolandosi con il rumoreggiare delle onde del mare -Ma è vero io l'ho visto ma più di dieci anni fa, potrebbe essere cambiato..-
-Non mi importa- lo interruppe Natsu picchiando un pugno sullo scorri mano, ruotando di tre quarti il busto in direzione del vecchio.
Intanto Lucy aveva sgranato gl'occhi, Acnologia, aveva ripetuto silente, aveva già sentito quel nome da Laxus, l'imperatore traditore ecco chi fu.
-Ha capelli bianchi come la neve e occhi taglienti- Crux lo guardo con cipiglio mentre dava a Natsu ciò che voleva - E tatuaggi tribali sul volto di altro non so perché è solo questo quello che ho potuto vedere di lui, vi era un solo ritratto nelle mani del concilio andato perduto poi in un incendio, pensavo che il segreto di quel volto sarebbe morto insieme a me-  ridacchiò beffardo bevendo nuovamente.
Il vecchio aveva lavorato nell'archivio del concilio per anni prima di abbandonare la carriera da servo dello stato e solcare i mari, giurando fedeltà alla  sola pirateria.
Natsu ghignò soddisfatto e Crux si porto un dito su una tempia -ah! e non ha più un ...-
-Un braccio- lo interruppe il giovane -è stato mio padre ha strapparglielo via...-  il pirata sollevò il viso verso il celo stellato -C'ero anche io quella notte purtroppo, probabilmente mio padre sarebbe ancora vivo se non ci fossi stato...- una voce carica di rammarico uscì dalla sua bocca -Per questo non farò in modo che il suo sacrificio resti invano, troverò quel bastardo e lo ucciderò con le mie mani-
Crux saltò giù dal parapetto -Non dire idiozie moccioso, Acnologia ha solo sfruttato la più grande debolezza di tuo padre.. tu- diede un ultima sorsata gettando poi via quella bottiglia ormai vuota -Ha dato la sua vita per te, non rendere vano quel gesto d'amore, dimentica Acnologia e vivi a pieno il tuo futuro come avrebbe voluto-
Ma Natsu scosse la testa mettendo in mostra il suo ghigno migliore -Vivrò il mio futuro solo quando avrò cancellato il passato- gli voltò le spalle compiendo un paio di passi in avanti
-Fallo per la bambina allora...-
Salamander si bloccò sul posto, visibilmente sorpreso si voltò appena osservando il vecchio, in una posizione ricurva a causa della non più giovane età aveva assunto uno sguardo severo
-Non rendere anche il gesto di Grandine invano, so che eri molto legato anche a lei da bambino- borbottò scuotendo il capo
-Come fai a sapere di Wendy?- chiese scioccato
-Le facce del persone Natsu, ho come un album in testa e quella bambina è identica a sua madre, stessi capelli, stessi occhi grandi e profondi, anche Acnologia potrebbe accorger..-
-NO- Natsu scandì quelle due lettere quasi con ferocia -Terrò Wendy lontano da quel mostro e anche Grandine avrà giustizia-  terminò il pirata voltandosi nuovamente e abbandonando a poco a poco l'anziano Crux.
Intanto Lucy, rimasta ad ascoltare per tutto il tempo, scosse la testa e con cuore agitato tentò di non farsi vedere indietreggiando di qualche passo  ma fu incalzata dal pirata
-Natsu sei qui? ti stavamo cercando...- balbettò fintamente vaga scostandosi una ciocca di capelli dietro all'orecchio  ma quello sguardo severo di Natsu la fece rabbrividire a assumere un atteggiamento timoroso
-Smettila di fare la recita- esordì glaciale sorpassandola a pugni stretti.
Lucy si portò una mano sulla fronte scuotendo il capo miserabile, che pessima figura.
Lo vide allontanarsi da lei, osservandogli le spalle sussultò a quel pensiero, nonostante avesse notato la sua presenza acquattata nell'ombra, Natsu aveva comunque continuato la sua conversazione con Crux e sopra tutto aveva indirettamente fatto sapere a Lucy ciò che lo tormentava da tempo.
-Aspetta Natsu- lo chiamò non ricevendo risposta se non la totale indifferenza.
-No ti ho detto aspetta ti prego..- lo raggiunse con poche falcate avvolgendogli il petto con le braccia e premendo il viso contro la sua schiena, se lo tenne stretto addosso nonostante sentiva la furia del pirata, Natsu tremava di rabbia ma non tentò di divincolarsi dalla presa della principessa nonostante i fremiti che percorrevano il corpo del giovane.
-Io ho sentito qualcosa e.. potresti parlarmene..-  Il pirata inclinò lievemente il capo osservandola con occhi torvi -Lucy no io...- ma le mani di Lucy lo strinsero più forte artigliandogli una porzione di camicia
-Ti prego.. io te ne prego..-  stava singhiozzando e Natsu ritornando a guardare innanzi a se rimase spiazzato da quella reazione
-Perché stai piangendo?-
-Perché vorrei aiutarti, perché questa volta non posso fare finta di niente e vederti annegare nell'alcool.. Natsu anche tu meriti di essere felice no?- e a seguito di quelle parole un silenzio spezzato dal rumore del mare e dai tenui singhiozzi di Lucy piombò su di loro.
-No- ripeté metallico scostandosi da lei ma senza essere brusco, la lasciò lì sul ponte e Lucy lo guardò scomparire nel buio, soffiò con il naso riempendosi i polmoni dell'aria fredda della notte -Perché non ti lasci aiutare- pensò ad alta voce.

Si portò una mano sulla bocca placando quel sbadiglio, Lucy avanzava verso la sua stanza con passi stanchi. La festa era terminata e dopo un ultimo saluto a Loki e ciurma, la Lumen History aveva tirato su l'ancora e ripreso il viaggio verso Crocus.
Aprì la porta della sua camera accigliandosi nel notare il lume accesso, si sbalordì poi nel trovarsi Natsu comodamente seduto sul suo letto, le braccia conserte al petto e uno sguardo atono che gli contornava quel suo bel viso.
Lucy si strinse nelle spalle -Perché sei qui?- domandò stancamente mettendo a fuoco una bottiglia di rum accanto ai piedi del pirata, era stanca di assecondare le sue cadute di stile.
-è colpa tua.. mi stai cambiando..- mormorò l'altro facendole sollevare di scatto il viso verso la sua direzione, Natsu non aveva la voce impastata dall'alcool, nessun solito ghigno da ubriaco, nessun atteggiamento che le potesse fare pensare che avesse bevuto.
-Cosa dici?- chiese con voce ferma inarcando un sopracciglio quando Salamander arraffò con due dita  il collo la bottiglia, ciondolandola verso la principessa. Lucy interrogativa la raccolse con due mani -è piena.. non hai bevuto- affermò lievemente incredula spostando lo sguardo dalla bottiglia al pirata
-No, non ho bevuto- rispose stizzito -Ed è colpa tua-
Lucy si portò la bottiglia al ventre stringendosi in un solitario abbraccio -Perché sei qui?- domandò nuovamente posandola poi sul comodino in un secco tonfo.
Ma Natsu rimase in silenzio, forse troppo orgoglioso per cercarle aiuto, lasciò tuttavia che Lucy gli prendesse il volto tra i palmi  -Io non voglio cambiarti!- sbottò -Natsu io voglio aiutarti perché non lo capisci?-
Sospirò specchiandosi nelle sue iridi verdi -Perché piangevi?- le domandò asciutto il pirata. Lucy scosse la testa tentando di trasalire ma Natsu la prese per i polsi -Perché ti sto tanto a cuore? non faccio altro che trattarti da schifo-
-Perché in qualche modo mi sei entrato nel cuore- affermò tra le labbra con occhi lucidi ed emozionati, si accasciò su di lui cingendogli le braccia intorno al collo, Salamander l'afferrò per la vita in modo da farla sedere sulle sue gambe, il soffio del fiato caldo di Lucy s'infrangeva sul suo collo donandogli un brivido lungo la spina dorsale, perché quella dannata femmina abbatteva tutte le sue barriere? nessuna prima di lei lo aveva fatto apparire debole e in cerca d'attenzione, nessuna.
-Non voglio la tua pietà- affermò comunque, stringendosela addosso mentre questa gli passava una mano lungo la spina dorsale in una dolce carezza -Ti prego non fare cose stupide- gli mormorò in un orecchio facendogli roteare gl'occhi in uno sbuffo contrariato.
-Vedo che hai sentito proprio tutto- polemizzò
-Ti prego- continuò rimanendo con il viso infossato tra il suo collo.
Si scostò da lui accarezzandogli il viso -è per la morte di tuo padre tutta questa rabbia che ti porti dentro?- chiese mesta non ricevendo risposta, con un pollice superò lo strato spesso della sciarpa arrivando a toccargli lo sfregio che portava al collo -C' entra questa vero?- continuo facendogli chiudere gl'occhi.
-è stato Acnologia a farmela- mormorò lui stanco ormai di portarsi quel peso addosso.
-Dieci anni fa era una notte come questa, con la luna argentata e il mare mosso-  Lucy poggiò la fronte alla sua ascoltando ciò che il pirata aveva da dire - Durante l'assalto di Acnologia mio padre riuscì a nascondermi ordinando a Gildart di portarmi via con se tramite una scialuppa, era il suo secondo sai?- abbozzò un sorriso dalle trista tonalità.
-Rimasi nascosto mentre la ciurma di uno degli imperatori veniva decimata, non volevo starmene li e stupidamente mi misi allo scoperto, non ci volle molto, Acnologia riuscì ad acciuffarmi e probabilmente mi avrebbe mozzato via la testa se mio padre non fosse intervenuto, riuscì ad allontanarmi da lui mozzandogli il braccio con cui mi teneva sollevato, ma si rese vulnerabile- Natsu si portò una mano sul viso digrignando i denti -Acnologia approfittò della sua debolezza, gli squarciò un fianco ritornando poi verso di me, fu Gildart a salvarmi una seconda volta, nonostante Acnologia lo aveva precedentemente mutilato di un braccio, mi fece scudo perdendo anche una gamba, riuscì a portarmi via da quell'inferno e l'ultima cosa che vidi fu mio padre riverso a terra in un lago di sangue, è tutta colpa mia ero solo un ragazzino stupido e mio padre non sarebbe mai morto se me ne fossi stato buono-
Lucy portò una mano sulla sua guancia dispiacendosi alla visione di qugl'occhi persi -Non dire così tuo padre avrebbe dato la vita comunque per te- gli accarezzò poi la sciarpa sfilandogliela piano senza che lui opponesse resistenza, ora capiva quell'oscurità del suo cuore, Natsu si portava un peso addosso da troppo tempo ormai, si dava colpe che non doveva darsi.
Continuò a vezzeggiarlo di carezze, voleva prendersi cura di lui e portando le labbra su quella cicatrice gliela baciò con infinita dolcezza -Lucy- soffiò lui trattenendo un brivido represso.
-Era amore quello di tuo padre non devi fartene una colpa- gli disse lei increspando un sorriso e Natsu non riuscì a trattenersi oltre, gli coprì la bocca con la sua divorandola famelico.
Si scambiarono un bacio affamato, Lucy si teneva a quelle spalle forti gemendo nella sua bocca quando le mani del pirata le strinsero con ferocia i fianchi torniti portandola a cavalcioni su di lui, si scostò da quella bocca di fuoco inclinando il capo di lato, lasciando che Natsu le torturasse il collo con piccoli morsi, lo stava facendo ammattire, quel profumo gli stuzzicava le narici e il dolce sapore della sua pelle era per lui il cibo migliore su questa terra.
E quando lei incominciò quel lieve movimento di anche, Natsu strinse gl'occhi, un calore al basso ventre si diffuse nel suo corpo già bollente -Lucy- mormorò scostandosi dalla sua bocca, quando aprì gl'occhi mise a fuoco il viso arrossato della ragazza, quelle labbra gonfie e lucide di saliva servirono a fargli crescere la libidine.
Lucy sospirò tentennando un istante prima di dare fiato a ciò che voleva, prese un respiro profondo fissandolo con una fugace timidezza -Natsu io voglio essere tua stanotte- confessò rossa in viso ma con quella tenacia che la caratterizzava, Natsu stava imparando a conoscerla e sapeva che Lucy parlava con il cuore, quello non era il capriccio di una principessa sciocca.
 Ma ella era diversa da tutte le altre e Natsu ormai l'aveva ammesso anche a se stesso -Non sai quello che dici- mormorò comunque rimanendo serio e celando lo stupore che le parole di Lucy gli avevano suscitato -Stai correndo un bel rischio, sono un pirata e non credere che ci andrei tanto dolce con te solo perché sei una verginella-  e se quelle parole sarebbero dovute servire a far desistere la bella principessa, Lucy stupendolo nuovamente, annientò con spudorata pericolosità la distanza che divideva le loro bocche -Non serve a nulla impormi questo tuo caratteraccio perché  è questo Natsu che io desidero- la voce tremò impercettibilmente, il suo cuore batteva impazzito tanto da farle pulsare le orecchie e tremare le gambe ma Lucy  lo voleva, non sapeva spiegarsi se fosse quell'amore di cui i suoi libri parlavano, ma se c'era una persona con cui voleva fare l'amore la prima volta, quello era Natsu, nonostante il suo carattere, il suo modo di allontanarla.
-Lucy dico sul serio, ti porterò comunque dal tuo principe lo sai?- le prese il volto tra le mani in un tentativo di dissuaderla, desiderava quel corpo da tempo ormai, voleva prendersela ma tutto ciò era sbagliato, nemmeno lui si capacitava di come Lucy lo stesse cambiando, un tempo non si sarebbe fatto nessuno scrupolo nel prendersi l' innocenza di una ragazza.
-Lo so- annuì lei abbozzando un sorriso malinconico -Non cambieremo il nostro destino con questa notte- sfiorò le labbra con le sue creandogli un fremito d'aspettativa.
-Amami Natsu...- mormorò lei tra un bacio e l'altro -Amami a modo tuo-
Il pirata impazzì al suono rauco di quelle affermazioni, le arpionò i fianchi in una presa ferrea, forte quasi violenta, compiacendosi nel sentirla sussultare. Avidamente prese ad accarezzarle la schiena fasciata dal corpetto, portò le dita a laccetti sfilandoli con flemmatica lentezza. Lucy gli sfilò via la camicia premendo i polpastrelli contro il suo torace segnato da cicatrici,  le dita scorrevano avide saziandosi della consistenza del corpo bollente.
Natsu finì di slacciarle il coperto prendendone i lembi tra le mani, guardandola intensamente prima di sfilarglielo - Quello che stiamo per fare.. non mi fermerò se me lo chiederai- l'avvertì un ultima volta ma Lucy gli mise le braccia intorno al collo -Lo so perfettamente- annuì sicura facendosi spogliare del corpetto, mostrandogli i suoi seni solo un istante prima di stringersi a lui, schiacciando il petto contro quello del pirata e compiacendosi della suo essere possente.
E Natsu per la prima volta avvertì quasi disagio a quel contatto spudorato e intimo, Lucy gli stava distruggendo l'ego con cui era forgiato, gli stava facendo assaporare qualcosa di nuovo, la dolcezza di fare l'amore e la passione che infuocava i loro ventri rendendolo duro.
Gli strattonò i capelli gemendo quando le dita del pirata si insinuarono oltre la gonna accarezzandole la pelle liscia delle cosce, solleticandole il sesso bagnato dall'eccitazione, si morse un labbro artigliandogli le spalle quando senti un polpastrello stuzzicarle un punto sensibile.
Stava per fare l'amore con un pirata e ciò le avrebbe portato molto guai rischiando addirittura di far saltare la sua incoronazione a futura regina di Crocus ma Natsu non stava più esitando, continua a toccarla marchiandole il corpo con la sua bocca di fuoco e ogni pensiero di Lucy veniva incenerito, sapeva che Natsu l'avrebbe lasciata a Crocus eppure non voleva crucciarsene.
Con la gonna ormai sollevata fino al bacino e le mutandine che stavano per essere sfilate, il colpo brusco della porta che veniva aperta di slancio fece sobbalzare i due.
-Guarda guarda non pensavo di trovarti qui Natsu  - ghignò la voce di Laxus che sghembo continuò ad osservare i due compiaciuto.
Lucy arrossì dalla vergogna nel trovarsi quasi nuda davanti agl'occhi del Dio del tuono, continuava a guardarla perversamente e colta dal disagio si scostò dalle braccia di Natsu gattonando dietro di lui per nascondersi, il corpo di Natsu a coprirla si tenne al suo braccio chinando il capo miserabile.
-Che Cazzo ci fai qui? - ringhiò Salamander, una vena di rabbia pulsava sul suo collo, ma il biondo capitano continuò a sogghignare spostandosi all'interno della camera con fare disinvolto -Sono venuto ad avvisarvi, c'è una riunione al piano di sopra e non vorrei mai che ve la perdeste..- raccolse da terra la camicia di Natsu rigirandosela tra le dita.
-Non ci interessa vai via da qui- sibilò minaccioso
-Non comandi tu, rivestitevi vi aspetto fuori dalla porta- ordinò Laxus con voce ferma lanciandogli addosso l'indumento.


Salirono i gradini sentendo su di loro a presenza di Laxus, Natsu digrignò i denti evitando di guardare Lucy, qualcosa lo turbava ma non voleva darlo a vedere alla ragazza, perché Laxus li stava conducendo sul ponte?
Varcata la soglia e usciti da sotto coperta Natsu fece in tempo a fare qualche passo in avanti prima di rantolare a terra sotto lo sguardo e le urla disperate di Lucy.
Qualcosa l'aveva colpito, probabilmente un calcio all'altezza della schiena, cadendo in ginocchio tentò di non urlare di dolore mordendosi le labbra a sangue -Laxus..- sibilò con rabbia puntando gl'occhi verso il dio del tuono, spavaldo lo guardava ghignando.
Lucy buttatasi subito ai piedi del pirata sollevò il viso verso quello del biondo capitano -Perché l'hai fatto?- domandò angosciata ricevendo una risata sadica in risposta.
-è finito il tempo dei giochi- sentenziò serio l'istante dopo mettendo in mostra una terribile espressione,  arraffò Lucy per i capelli e sollevandola la bloccò contro il suo petto mentre questa si dimenava in vano conficcando le unghia nella pelle del suo braccio muscoloso.
-Che cazzo succede?- articolò Natsu alzandosi in piedi, il viso ancora contorto da una smorfia dolorante
-Succede che ora comando io - gli rispose il dio puntandogli la spada contro, invogliandolo a proseguire verso il timone dove quattro figure li stavano aspettando.
Natsu sbarrò gl'occhi incredulo nel vedere Titania con i polsi legati e l'espressione seria ma con quella accennata sfumatura di sconfitta
-Erza?- riuscì a sillabare, anche Lucy sfinita da invani tentativi di liberarsi dalla morsa guardava la rossa capitano
-Si sono ammutinati- riuscì a dire prima che quel colpo basso di Ever la colpì in pieno stomaco, si accasciò trattenendo con un urlo soffocato il dolore
-Non fai più la padrona eh?-  la schernì la pirata fedele a Laxus, tirandole la chioma rossa in modo da storcerle il collo verso il suo viso -Chi è la regina Titania?- continuò riempendosi le orecchie dalle risate sghembe di Bixlow
-Finiscila Ever- la rimbecco Freed avanzando poi verso il suo capitano -Gl'altri li abbiamo sistemati- gli conferì con tono asciutto
-Cosa avete fatto agl'altri?- gridò Natsu stringendo i pugni in un impeto di rabbia
-Non preoccuparti non li ho fatti uccidere... almeno non ancora- ghignò cattivo Laxus allargando poi quel suo sorriso diabolico quando Natsu, in uno scatto felino gli si avvicinò, la spada di Freed a dividere i due, minacciosa era puntata alla gola di Salamander
-Se solo osi toccare la mia famiglia ti ammazzo con le mie mani- sputò adirato con occhi torvi, tanto scuri da intimorire Lucy, non l'ho aveva mai visto così coinvolto.
-Buttateli insieme agl'altri- sentenziò Laxus voltandogli le spalle, con Lucy ancora intrappolata tra il suo braccio e il corpo.
-No Natsu ti prego...- guaì lei allungando una mano verso quella del pirata.
Natsu digrignò i denti -Merda- imprecò con un filo di voce, sapeva che appena avesse mosso un passo Freed questa volta non si sarebbe risparmiato, i suoi occhi guizzarono da una parte all'altra incontrando poi quelli nocciola di Erza, bastò un cenno appena con il volto e Natsu capì al volo.
Titania, nonostante i polsi legati, riuscì ad intrappolare Ever tra le sua braccia in una soffocante morsa al collo, fu così veloce da non darle tempo di metabolizzare e in un rapido movimento, dopo averla tramortita con una ginocchiata allo stomaco, roteò schiantandola contro un Bixlow scattante verso di lei. Anche Natsu al contempo, approfittando di quella distrazione che aveva costretto Freed ad abbassare momentaneamente l'arma, colpì il vice capitano di Laxus rubandogli la spada.
Ma una voce profonda e sicura di se ruppe la tentata ribellione dei due -Natsu stai al tuo posto se non vuoi che la tua principessa finisca in mare- fu Laxus a parlare.
Natsu si voltò verso di lui sgranando gl'occhi nel vedere un tagliente pugnale puntato alla gola di una Lucy impaurita, Erza gettò immediatamente la spada che aveva rubato a Bixlow
-Lasciala Laxus ci arrendiamo- sentenziò osservando poi Salamander rimasto in posizione d'attacco, si stupì nel vederlo titubante -Natsu..- mormorò tra il sorpreso e l'amareggiato.
Laxus sogghignò -Natsu che c'è? preferisci vederla morta?-
Natsu indurì lo sguardo -Non lo farà, Lucy è la chiave per passare da Crocus- urlò freddo interrompendo l'ennesimo richiamo di Titania senza mai spezzare il contatto visivo con Laxus.
Ma quest'ultimo non si lasciò per niente intimorire da quella sicurezza di Salamander -è vero morta non potrei farmene più niente...- sembrò riflettere -Allora che ne dici di questo- disse spavaldo puntando la lama del pugnale direttamente sul viso della giovane tenendole il mento tra indice e pollice e storcendole lievemente il collo verso l'alto.
Lucy piangeva in silenzio, scie di lacrime percorrevano quel bellissimo viso minacciato dalla mano armata di Laxus, sentiva la punta della lama pizzicarle uno zigomo -Natsu te la continueresti a scopare lo stesso sfregiata? o senza un occhio magari...- minacciò il pirata mimando pericolosamente di squarciarle il viso.
A quelle parole Erza voltò lo sguardo verso Natsu alibita, sgranò appena gl'occhi contrariata da ciò che aveva appena udito, aveva notato che Salamander avesse una particolare attenzione verso la principessa ma non lo credeva così stupido ed egoista, eppure l'ho aveva avvisato nei riguardi di Lucy.
-Allora Salamander? che vogliamo fare?- il tempo sembrava essersi fermato sul ponte della Lumen History, la  cattiveria del dio del tuono  aveva sopra fatto tutti, Erza lo guardava con sdegno e perfino Bixlow ed Ever ne sembrarono turbati mentre  Natsu... Natsu incominciò a tremare di rabbia e paura, guardò Lucy negl'occhi prima di lanciare la spada ai piedi di Laxus.
Compiuta l'arresa, Freed sollevatosi in piedi nel contempo, afferrò Natsu per i polsi storcendogli le braccia dietro la schiena, anche Titania ricevette lo stesso trattamento.
-Portateli di sotto e fate in modo che non diano più fastidio,  penseremo a loro una volta sbarcati a Crocus- sentenziò Laxus voltando le spalle con Lucy ancora tenuta in ostaggio, si allontanò fiero e impavido verso le sue stanze.


Happy se ne stava con il viso incastrato tra le sbarre - Non posso credere che Laxus si è spinto a tanto..- mormorò mesto rivolgendo poi uno sguardo a Charle e Wendy, abbracciate si erano  rannicchiate in un  angolo della cella.
Sobbalzò nell'udire uno schianto fragoroso a qualche passo da lui, Gajeel aveva appena scagliato contro le sbarre una panca di legno senza però recargli alcun danno
-Bastardo io lo ammazzo!!- imprecava irato, nemmeno le pacche di Lily e gli sguardi di Levy riuscivano a calmarlo. Erano stati tutti rinchiusi nella stessa cella, Grey a braccia conserte era rimasto in silenzio da quando con un inganno Bixlow l'aveva tramortito e poi rinchiuso, Juvia accanto a lui sospirava ed  Elfman invece celava la preoccupazione tentando di tenere un espressione più seria.
Le imprecazioni di Gageel furono interrotte dai passi di Bixlow ed Ever, tutti rimasero sorpresi nel vedere Erza sbattuta nella prigione insieme a loro, anche Titania era caduta nella trappola del Dio.
Natsu invece fu legato ad una catena, messo in disparte nella cella di fronte a quella del gruppo, conoscevano la sua indole ribelle ed esplosiva ed prevenendo un altro attacco, Freed aveva ordinato loro di incatenarlo in modo da evitare qualsiasi fuga.
Erza guardò i compagni, temeva che ciò sarebbe potuto accadere e incrociando i loro sguardi preoccupati e persi, mise in atto un espressione combattiva -Non è finita così- disse soltanto rivolgendo poi lo stesso sguardo a Salamander.
Natsu invece osservava un punto indefinito -Ti ammazzo- ripeteva in silenzio come un mantra, quasi impercettibilmente con occhi bui -Se la tocchi ti ammazzo...-
 

ANGOLO DI DAIMLER- Eccomi qui finalmente ad aggiornare chronicles!! mi scuso profondamente per il ritardo ma ci tenevo particolarmente a pubblicare le shot della Nalu week giorno per giorno e prepararne otto in un mese mi ha portato via un po' di tempo e poi c'è un certo problema che ultimamente mi affligge e ciò ha inciso un po'.
Volevo annunciarvi che Friend è in preparazione e spero con il cuore di aggiornare presto! grazie per il sostegno e l'affetto che tutti voi mi state dando e sopra tutto per l'interessamento che state dando a tutte le mie storie!
Un bacione grande grande e GRAZIE ancora per tutto.

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Capitolo 14
*** Heart in the storm ***


Heart in the storm


~Odore di  sangue, odore di morte, corpi martoriati giacevano a terra e lui con gl'occhi pieni di lacrime si aggrappava a quel corpo possente e forte ancora per pochi attimi, quello del grande Igneel. L' imperatore dei mari giaceva inginocchiato sul suolo della sua nave devastata dalla furia di Acnologia, con Natsu tra le braccia. Un gemito strozzato gli fece tossire del sangue e in un ultimo sforzo sollevò gl'occhi verso quelli del suo fidato secondo -Portalo da Grandine.. prenditi cura di lui e ti prego proteggile..- mormorò con voce stanca a un Gildart mutilato ma ferito nel cuore che annuendo meccanico fece per afferrare Natsu.
-No papà.. tu verrai con me e...- singhiozzò il giovane con le mani imbrattate di sangue, artigliate alla sua camicia
-Natsu diventa più forte e vai ad Ishigar..- agonizzò Igneel che morente non aveva perso quella sua dignità e fierezza e a palmo aperto lasciò un ultima carezza alla sua ricchezza più grande.

-No! no!- si dimenò nel tentativo di sgusciare via dal braccio del Clive -Ascoltami!- urlò l'imperatore con quel poco di fiato che gli rimaneva -Andrai ad Ishigar ora tocca a voi proteggere il tesoro-
-Voi? non capisco di cosa stai parlando?-
-Voi! discendenti degli imperatori, cercali Natsu e andate a proteggere ciò che abbiamo nascosto ad Ishigar!- soffiò un'ultima volta sotto le urla disperate di Natsu, strappato dalle braccia da Gildart -Papà!!- urlò allungando le mani verso di lui anche quando ormai lontano
Gli sorrise suo padre anche quando la figura incappucciata di Ancologia, ripresosi dall'impatto precedente con l'imperatore,  si appostò dietro di lui sguainando al celo la lama sporca di sangue per poi abbassarla bruscamente...


 

Aprì gl'occhi di scatto ansimando faticosamente, la fronte madida di sudore e i polsi legati a quella catena, Natsu tirò su il viso indirizzandolo vero una fessura tra le assi di legno, notando uno spiraglio di cielo poco illuminato.
Non era più notte, ma da quella porzione s'intravedeva un celo plumbeo, scuro, portatore di cattivi presagi. Dopo l'ammutinamento di Laxus e seguaci e quindi la prigionia del resto dei membri della Lumen, Natsu se n'era stato per tutta la notte isolato a sibilare minacce tentando poi di liberarsi inutilmente da quei bracciali di ferro fino a lacerarsi la carne dei polsi. Solo alle prime luci dell'alba aveva chiuso gl'occhi lasciando che la fatica prendesse sopravvento su di lui, ma nemmeno nel sereno mondo dei sogni il giovane pirata aveva avuto tregua, tormentato da quei frammenti di passato.
-O buon giorno principessina- Si senti apostrofare, incrociando immediatamente le iridi  taglienti con quelle cremisi di acciaio nero -Contento? ti hanno riservato una singola- continuò in un ghigno sfottente.
-Fanculo- si limitò a rispondere Salamander piegando un ginocchio per posarvi su i polsi ammanettati, chinò il capo indietro serrando gl'occhi cercando un momento di pace ma quella voce impastata di strafottenza ritornò a pungolargli le orecchie -Mi spieghi cosa cazzo stavi facendo per non riuscire a fermare quel pazzo?-
-Non sono cazzi tuoi- rispose pacato ad occhi chiusi.
-Invece si che sono cazzi nostri!- sbottò Gageel assestando un brusco colpo a palmo aperto contro le sbarre, creando un assordante rumore metallico.
Natsu riaprì repentinamente gl'occhi serrando la mascella, i visi turbati di Charle, Happy, Wendy, Levy e Juvia  mescolati con quelli più seriosi di Elfman, Erza,Lily e Grey facevano da cornice a uno sfondo  teso -Eravamo tutti insieme quando quei quattro stronzi ci hanno attaccato alle spalle, con l'inganno hanno tramortito i più forti di noi legando gl'altri, sbattendoci qua dentro!-  Gajeel urlò  tutta la sua rabbia contro un Natsu apparentemente calmo -Erza è stata lasciata sul ponte e Laxus  è venuto a cercarti da solo, cosa è successo dopo?-
Le iridi di Salamander divennero torve.
-Ha minacciato Lucy, l'avrebbe sfigurata se non avessimo abbassato le armi-  fu Erza ad intervenire facendo voltare di scatto Gajeel verso la sua direzione, dopo un principio di sorpresa il pirata si porto una mano sul viso sfoggiando una ghignata -Non posso crederci- sbottò ancora ridendo -Ti ha rammollito proprio quella eh?- domandò sardonico poi a Natsu,  sotto il silenzio di tutti -Non l'avrebbe mica uccisa! cosa vuoi che sia un graffio sulla faccia!!- esclamò battendo le mani lungo i fianchi.
Ci fu un lampo negl'occhi di Grey, spostando lo sguardo dal suo capitano lo voltò verso quello di Acciaio nero -Basta Gageel, non avresti parlato in questo modo se si fosse trattato di Levy o Juvia- esordì freddo con le braccia conserte sul petto nudo, rimase comunque inespressivo anche quando il pirata in maniera minacciosa, fece per puntargli un dito contro sporgendo il busto in avanti, una mano di Levy ne bloccò l'atto -Basta stiamo facendo il loro gioco..-  urlò  spingendo Gajeel lontano dal Fulbuster -E tu Gageel dovresti stare zitto! Ti ricordo che Lucy è una nostra compagna e là' sopra c'è anche Mira!- sussultò appena coprendosi con una mano la bocca voltandosi verso Elfman dispiaciuta, forse era stata poco sensibile.
Solo allora Natsu sembrò notare la mancanza della bella pirata, stupito si domandò il perché Laxus non l'avesse fatta imprigionare.
Il pirata albino sospirò esplicitamente preoccupato -Sono sicuro che la sorellona se la saprà cavare..- soffiò  passandosi una mano dietro la nuca con fare stanco ma fiducioso  -Perché tutto questo? se Laxus voleva andare da solo ad Ishigar poteva benissimamente farlo senza coinvolgerci-
-Anche Juvia se lo chiede- esordì timidamente Juvia avvicinandosi tra Gageel e Grey.
 Acciaio nero voltò loro le spalle prendendo tra le mani le sbarre per stringerle spasmodicamente  -è la Lumen che vuole- masticò tra i denti e lo stupore generale calò in quella fredda cella.
-Era l'ossessione di suo padre Ivan, voleva a tutti costi questa nave a tal punto che il master dovette allontanarlo, stava incominciando a diventare un problema- spiegò rimanendo a fissare il vuoto.
-Come fai a sapere questo?- domandò Erza scrutandolo interrogativa.
-Ho lavorato per Ivan, è stato appena sono entrato in Fairy tail, voleva delle informazioni- svelò ghignando verso il gruppo,accogliendo la notizia con sguardi sbigottiti e severi.
Ma fu Levy a prendere parola prima che lo facesse qualcun altro -Gliela aveva chiesto il master- esordì premurosa posando una mano sulla spalla di Gageel -Facesti il doppio gioco rischiando la vita per farti sentire accettato dalla tua nuova famiglia- sottolineò poi facendolo arrossire, rossore nascosto abilmente dalla lunga chioma -No.. mi piace l'adrenalina lo sai- si giustificò inclinando il viso.
-E cosa hai scoperto? perché questa nave è cosi importante per i Dreyar?-  chiese Erza, qualcosa non le tornava, non poteva essere un semplice oggetto materiale a fare  tanto gola.
-Un bel nulla!- Ivan voleva informazioni su dove si potesse trovare la Lumen e il master dove si trovasse Ivan.. io non ho mai parlato con lui di persona, ho provato a rintracciarlo ma riusciva a nascondersi bene.. e per quanto riguarda Laxus, be credo che nemmeno lui sappia il perché di questa ossessione-
Quelle parole crearono ancor più dubbi nella testa delle rossa -Non credo che arrovellarsi  ci aiuterà a qualcosa- sbuffò poi scuotendo il capo, quella era un altra faccenda, ora il problema era uscire da lì e riconquistare il comando della nave -Dobbiamo trovare il modo di liberarci-
-Ma come?- lagnò Juvia ricevendo silenzi e scrollate di spalle.
Intanto Wendy tirò su il viso annusando l'aria -Odore di pioggia- soffiò attirando l'attenzione di tutti, compresa quella di Natsu.
Il pirata puntò lo sguardo verso quella sottile fessura, il celo si era tinto di colori ancora più scuri e le onde sembravano più agitate dato il movimento quasi nauseante che la nave aveva assunto, non era della semplice pioggia che stava per abbattersi su di loro.


Osservava la schiena di Fredo avvolta da una giacca bordeaux, a passi trascinati si dirigeva verso la destinazione che il pirata aveva deciso per lei. Lucy si massacrava le dita, lo stomaco le si contorceva e uno stato d'allerta le invadeva la mente, dopo l'ammutinamento era stata chiusa nella sua camera, ben sorvegliata da Bixlow e la fanciulla per tutta la notte non era riuscita a prendere sonno, troppo preoccupata per la sorte dei suoi amici.
Ma ora che Fredo l'aveva fatta entrare nelle stanze di Laxus e lasciata sola con lui, ora Lucy tremava letteralmente di paura, con le unghia artigliò una porzione di vestito e a sguardo chino evitò quello del capitano avvicinatosi a lei con passo lento. Sentiva il suo fiato caldo infrangersi sulla pelle e un brivido di timore le percosse la schiena quando con due dita ruvide, Laxus le sollevò il mento costringendola al contatto visivo.
Lucy deglutì, quelle due iridi grigie le raggelarono il sangue, a fatica mantenne la postura dritta a causa di quella vicinanza e di quei continui movimenti bruschi di cui la Lumen era soggetta, brutalmente percossa dal mare agitato.
-Principessa, dovresti essere felice di avere davanti un vero uomo-  le soffiò direttamente sulle labbra, avvicinando le sue. Roteò gl'occhi quando Lucy si scostò da lui bruscamente -Non toccarmi- sibilò con voce furiosa e tremante indietreggiando di qualche passo, era spaventata ma di certo non si sarebbe sottomessa al volere di Laxus, quella luce negl'occhi lo rendeva folle ai suoi, ma con un coraggio il quale non credeva di avere si era ribellata dimostrando la sua tenacia.
Respirando pesantemente sgranò gl'occhi al suono di quella risata sguaiata -Certo mi sarei aspettato una reazione diversa, ma a quanto pare ti piace fare la difficile- le si avvicinò in una sola falcata afferrandola per le braccia, Lucy reclinò il capo lontano dalla bocca di Laxus -No.. io non voglio..-  guai senza versare lacrime, fiera e combattiva.
Mantenendo lo sguardo vitreo anche quando la mano del pirata le agguantò il mento, le dita s'infossarono nella pelle, stringendole le guance con forza e avvicinandole il viso al suo -è per quel smidollato di Natsu vero?  cambierai idea quando avrai provato l'ebrezza di un vero uomo dentro di te- ghignò  spingendosela contro.
-Non puoi definirti tale nemmeno minimamente.. Natsu vale più di te- gli soffiò con disprezzo, parole dettate dallo sdegno, spezzate da uno schiaffo improvviso e irruento.
Lucy si ritrovò sul pavimento, le dita a tamponare quell'angolo della bocca lievemente tumefatto, sollevò gl'occhi indirizzandoli verso il pirata, tremante respirava affannosamente, le narici dilatate e lo sguardo pervaso dallo stupore, si osservò le mani perplesso prima che la porta si aprisse di colpo.
Entrambi volsero lo sguardo verso la bella pirata, Mira entrò nella stanza con fare elegante e un vassoio ricco di leccornie tra le mani,  il solito sorriso a radiarle il viso ignorando i ringhi di Laxus
-Vattene ora sono impegnato- le ordinò lui osservandola truce, ma Mira non si fece intimorire fronteggiandolo batté il vassoio malamente sul tavolino alle loro spalle, un tintinnare di porcellane accompagnò il gesto.
-Ti ho portato il pranzo, è per questo che non mi hai fatto imprigionare con gl'altri no?-  sibilò seriosa -Oppure perché mi credi tanto inutile?- lo provocò non temendo quello sguardo dai tratti irosi -Cosa sei diventato? picchi anche le donne indifese adesso..- continuò indignata sotto lo sguardo tacito di Lucy, era sorprendente di come Mira non temesse le iridi grigie del dio del tuono.
Non ricevendo risposte se non un espressione arrabbiata, Mira gli voltò le spalle affrettandosi a raccogliere Lucy da terra -Vieni con me- le soffiò premurosa circondandole con le braccia le spalle, facendo qualche passo in avanti prima che la stazza di Laxus le impedisse l'accesso al corridoio -Lei resta qui- affermò bloccando un polso dell'albina che con vigore si strattonò da lui incatenando gl'occhi dardeggianti con quelli del biondo- No!- ringhiò, sostenendo lo sguardo carico di rancore, non scomponendosi nemmeno quando Laxus, colto da uno spasmo si sporse verso di lei- Che fai vuoi picchiare anche me Laxus?- lo ammonì lei, Lucy ben stretta al suo fianco come a proteggerla.
Serrò gl'occhi il dio del tuono, il suono della porta aperta che riecheggiò nuovamente nell'aria e il suo nome appena mormorato da Fredo -Laxus dovresti salire-
-Non ora- sbuffò spazientito senza voltarsi.
Ma il verde insistette -Laxus è importante- precisò con fermezza e urgenza ma senza essere sgarbato facendo in modo che il suo capitano gli prestasse attenzione.
Fu in quell' istante, quando Laxus  si avvicinò a Fredo voltando loro le spalle, che Mira si sporse verso l'orecchio della principessa -Lucy ascoltami bene, queste sono le chiavi delle prigioni- sussurrò  sfilandosi dalla scollatura un mazzo di chiavi legate ad un anello, repentina gliele infilò in una tasca tenendo sott'occhio Laxus -Le ho rubate a Bixlow, Io non posso andare mi tengono sotto controllo- le spiegò frettolosa, ammutolendosi appena Laxus le raggiunse nuovamente con fare nervoso.
-Freedo riporta la principessa nella sua stanza e poi raggiungimi sul ponte- ordinò al suo secondo afferrando Mira per un braccio -Tu invece verrai con me, meglio che ti sorvegli di persona- sibilò trascinandosela dietro, dandole solo il tempo di dare un ultima occhiata complice verso Lucy, scomparendo poi dietro la soglia.
Laxus marciava a passo di carica con Mira che a stento riusciva a reggere il passo -Cosa succede?- domandò allarmata ricevendo un grugnito.
-Laxus che diavolo succede?!- urlò dimenandosi, lo conosceva fin troppo bene, qualcosa lo turbava -Un tempesta- soffiò trafiggendola con lo sguardo -Una tempesta sta per abbattersi sulla Lumen-


Il Vento ruggiva e le onde violente colpivano la poderosa Lumen History, in balia della tempesta reggeva con forza il confronto con la furia del mare.
-Oih!- esclamò Happy massaggiandosi la spalla dolorante sotto lo sguardo preoccupato di Wendy che a stento si manteneva in piedi aggrappata a Charle , la nave sembrava impazzita e all'ennesimo movimento brusco il povero Happy era finito a sbattere contro le sbarre in ferro.
-Una tempesta- soffiò tra se e se  Natsu sporgendosi quel che poteva verso la cella di fronte a se puntando gl'occhi verso un punto preciso, sentiva un rumore sordo verso una parete e un lampò gli guizzò negl'occhi quando capì il motivo -Spostatevi!!- fece in tempo ad urlare prima che un rabbiosa onda colpisse brutalmente la murata a tal punto da frantumare la parete che faceva loro da cella in migliaia di schegge impazzite infrangendosi con furia sulle sbarre
Sgranarono gl'occhi inorriditi nel vedere con quanta rapidità l'acqua torva aumentava di livello, Gageel si osservò gli stivali digrignando i denti -Tutto questo macello per una nave senza cannoni e fragile alle tempeste- sputò alterato.
-Merda!- si limitò a sibilare il Fulbuster il quale la sua glaciale freddezza era stata appena scalfita dal pericolo che incombeva su di loro, tutto sotto un Natsu impotente che frustrato stringeva le sbarre tra le dita.
Titania fece guizzare gl'occhi in cerca di una soluzione, riuscendoci nonostante i ringhi degl'uomini e le urla disperate delle compagne quando gl'occhi intercettarono una possibile speranza -Presto prendete la panca la useremo per uscire da qui!- ordinò gettandosi su quella sotto lo sguardo attonito dei suoi  compagni -Erza ci ha provato ieri Gageel..- tentennò Levy.
-Ci aiuterà il flusso dell'acqua! e non dovremo lanciarla ma spingerla ripetutamente!- spiegò frettolosa  afferrando la panca da un lato aiutata da Lily mentre dall'altro si apprestò a farlo Elfman, Grey e lo stesso Gageel.
-Ora!-  urlò la rossa puntando le iridi dardeggianti verso le sbarre tremolanti  abbattendosi poi con violenza -Ancora!-  insistette una , due, tre volte fin quando in un urlo di gloria la cancellata in ferro  venne divelta.
Si apprestarono ad uscire più agguerriti che mai, pronti a conquistare la nave e in quel momento di pura rivendicazione solo Happy e Wendy e Charle si fermarono davanti alla cella di Salamander -Natsu- mormorò un Happy intimorito nel vederlo intrappolato ancora là dentro -Happy pensa a proteggere Wendy e Charle ok? tienile al sicuro finché Erza e gl'altri non sistemeranno la cosa!- gli ordinò abbozzando poi un falso sorriso -Grey tornerà presto a liberarmi non preoccupati- lo incoraggiò forzandolo a fare ciò che voleva.
Sospirò quando lo vide annuire serio, afferrare per la mano una Wendy contraria e schizzare via da quel sotterraneo che si stava allagando. Natsu abbassò il capo notando che l'acqua era già arrivata a bagnargli le ginocchia -Cazzo- sbuffò con timore digrignando i denti in un lamento.
 

Sgattaiolò dalla sua stanza circospetta, sentiva il frastuono della tempesta che ovattato le arriva alle orecchie mescolato al suo battito accelerato, tra le dita stringeva le chiavi che Mira le aveva ceduto di nascosto e Lucy sapeva bene che quella era l'unica occasione per correre dai suoi amici e liberali, qualcosa di preoccupante stava distraendo Laxus e ciurma e lei ora temeva troppo la sorte dei compagni per domandarsi cosa stava per succedere.  Con le labbra morse tra i denti camminava frettolosa per i corridoi della Lumen, non mancava molto per l'accesso alle prigioni, in fondo al corridoio vi era poi una ripida scala e quando Lucy ne intravide l'uscio un sorriso smorzato le si disegnò sul viso, corse in un ultimo gesto disperato scendendo angosciata i gradini ma si bloccò di colpo quando intravide l'acqua che scorreva lungo il corridoio della sala prigione giungendo furiosa a coprire i primi scalini.
Sbarrò gl'occhi allarmati, perché dell'acqua?  la Lumen stava forse affondando?  Lucy scosse la testa levandosi d'addosso la paura, Natsu e gl'altri ora avevano bisogno di lei e senza farsi più domande continuò la sua avanzata, sussultando un brivido quando l'acqua gelata le invase i vestiti trafiggendole la pelle sotto forma di lame ghiacciate.
-Fredda.. fredda!!- brontolò battendo i denti appiattendo con le mani la gonna gonfiata dalla pressione dell'acqua salmastra, continuando imperterrita il suo cammino e con l'acqua ormai al petto sorrise nel vederlo aumentando poi il passo affaticato dalla corrente.
-Natsu !- soffiò  facendolo voltare di scatto mentre in un ringhio soffocato tentava di strappare via quelle maledette catene. Si sorprese Salamander nel vederla tremante e livida di freddo, ma gioiosa, correre verso di lui accigliandosi poi nel guardarsi intorno -Gl'altri??- domandò preoccupata cercando tra il mazzo la chiave giusta.
-Sono riusciti a scappare- mormorò perplesso osservandola ancora mentre di slancio apriva la porta della cella tuffandosi poi su di lui per liberagli le mani -O mio Dio potevo non arrivare in tempo!-  si disperò la principessa  che freneticamente provava una chiave dietro l'altra prima di trovare quella che desse la libertà al pirata.
Scattò gioiosa quando le manette si slacciarono dai polsi del ragazzo -Andiamo!-  gli disse guardandolo ridente ma Natsu le afferrò le mani -Sei venuta a salvarmi..- soffiò con occhi profondi facendola sospirare e scrollare le spalle -E perché non avrei dovuto? in fondo e questo che facciamo io e te.. tentiamo di salvarci a vicenda..- mormorò chinando il capo.
Non sentiva nessun movimento da parte del pirata pensando che forse non aveva parole da dirle ma quando sollevo il capo intercettando il suo sguardo rimase sorpresa nel vederlo con occhi torvi e mascella serrata fissarle un angolo della bocca, quello che Laxus le aveva tumefatto nell'impatto di uno schiaffo.
-Natsu che..-
-Che ti ha fatto??- urlò rabbioso afferrandole il viso per sporgerlo verso i suoi occhi dardeggianti , aveva notato solo in quel frangente che Lucy portava un segno nuovo sul volto e ciò gli fece tremare il cuore di rabbia.
-Niente, Natsu non quello che pensi tu almeno- minimizzò lei spingendolo poi a lasciare la prigione con l'acqua ormai quasi alla gola e lui le afferrò la mano trascinandosela dietro, dandole la forza per contrastare la corrente e risalire sul ponte -Andiamo a riprenderci la nave- masticò tra i denti il furente pirata.
La pioggia batteva furiosa e un celo nero faceva da sfondo a quella lotta tra fratelli della stessa famiglia, Natsu varcò la soglia dell'esterno ponte con Lucy ancora nella sua morsa,  sgranò gl'occhi inorridita di fronte allo spettacolo che gli si parò davanti, i suoi compagni di viaggio, uno contro l'altro in una spietata battaglia senza vincitori mentre la Lumen  veniva lasciata in balia delle onde agitate.  Dal mento lacrime di pioggia le colavano imperterrite e sussultò allungando una mano verso Natsu quando lui gliela lasciò per correre verso colui che agitava il suo animo.
Lucy si guardò intorno notando la figura esile di Levy abbarbicata al timone che insieme a Mira tentava di far tornare la nave in rotta ed Elfaman contro un Freedo più spietato che mai, non ebbe paura Lucy, correndo in direzione delle due le raggiunse per dare il suo aiuto.
Corse il pirata mentre intorno a lui vi era Grey in un corpo a corpo co Bixlow ed Erza che animava un duello di spade contro Ever non preoccupandosi per loro perché era Laxus che lui voleva, assottigliò lo sguardo quando lo vide ghignante e trionfo nell'aver appena steso al suolo Lily e Gageel che in ultimo spasmo aveva sollevato il capo in un espressione  non del tutto sconfitta.
-Laxus!!-  ringhiò colpendolo direttamente al viso per poi saltargli addosso con una aggressività demoniaca che colse alla sprovvista il dio.
Laxus finì a schiena a terra mentre Natsu lo caricava a suon di pugni -Perché?- urlò Salamander prima che una ginocchiata allo stomaco lo immobilizzasse al suolo in un ringhio soffocato -Per dare a mio padre il rispetto che merita, sarà suo figlio ad ottenere Ishigar- ghignò sadico serrandogli un pugno bloccato dalla mano di Natsu e dal suo sguardo ardente -è per questo che lo fai? non è tradendo i tuoi amici che lo renderai orgoglioso- latrò con voce metallica facendolo tentennare, approfittando di ciò per colpirlo con una testata che ne provocò la perdita di equilibrio e la conseguente caduta di schiena.
Intanto la furia della tempesta si abbatteva su loro, Erza stava trascinando per i capelli una Ever sconfitta,  addossandola poi sul corpo  svenuto di Bixlow che giaceva inerte ai piedi di Grey, solo Freedo era rimasto illeso conscio che la situazione stava precipitando -Basta Freedo ti prego!- lo implorava Mira che tra le braccia teneva un Elfaman massacrato dalla sua potenza, lo sguardo ceruleo e bianco della pirata lo smossero appena -Siamo una famiglia!- continuò facendolo voltare per cercare il suo capitano, allarmandosi nel vederlo in difficoltà.
-Freedo! moriremo tutti se non ci aiuti !! anche Laxus!- urlò Levy con le unghia conficcate al timone e le ginocchia piegate nel tentativo di ruotarlo verso la costa che s'intravedeva da lontano, Lucy riusciva a malapena a reggere la turchina in modo che darle un po' più di equilibrio.
Un tonfo metallico di spada fu tutto ciò che udirono prima che la mani del pirata si unissero alle loro nel tentativo disperato di far deviare la Lumen da quella rotta impazzita, sotto lo sguardo sollevato di Mira.
Natsu colpiva a pugni il viso del dio del tuono, un pugno dietro l'altro con ferocia non fermandosi neanche quando sentì la voce di Lucy alle sue spalle -Natsu basta! dobbiamo metterci in salvo!- latrava disperata mentre avvinghiata a un albero tentava di placare la sua ira, era riuscita a giungere fin lì lasciando Levy e Freedo in balia del timone e con voce spezzata dalla disperazione urlava tutta la sua paura.
-Basta!! ti prego fermati lo  ucciderai!!-
Laxus ormai giaceva inerme, ancora cosciente ma totalmente assuefatto dai colpi di Salamander serrò gl'occhi quando  vide Natsu sollevare il braccio, pronto per dargli quello finale.
Aspettò la morte il dio, quella che non aveva mai temuto, ma ciò che udì fu solo uno schianto accanto al suo orecchio sotto i lamenti disperati di Lucy e la pioggia che continuava a battergli sul viso lavandogli via il sangue. Riaprì le palpebre mettendo a fuoco il viso chino di Natsu e la mano ancora stretta a pugno conficcata tra le assi di legno -Siamo una famiglia- mormorò prima di abbandonarlo per avvolgere Lucy in un abbraccio, incastrandola tra il suo corpo e l'albero in modo da proteggerla con l'impatto che la nave avrebbe subito tra pochi istanti contro la costa.
Un boato, urla assordanti e poi lo schianto.
Lucy aprì piano gl' occhi, le dita strette alle spalle di Natsu e il suo corpo ancora ad avvolgerla -Siamo vivi?- domando sorridendo appena ricevendo uno sbuffo stanco. Sporse poi il busto la principessa notando felice che tutti stavano bene e che l'ancoraggio di fortuna aveva avuto successo -Stai bene?- si sentì domandare annuendo prontamente, ma rimase perplessa nel vedere Natsu scostarsi da lei per poi allontanarsi definitivamente. Lucy si strinse tra le spalle avvolgendosi in un abbraccio solitario, una strana sensazione l'assalì, solitudine, amarezza, Natsu gli era sembrato distante.

Lucy si guardò intorno desolata, la nave era frantumata in più punti, un albero era crollato squarciando le vele e la balaustra che attorniava le murate della Lumen era mancante in alcune zone. Nonostante la distruzione che la circondava il suo cuore era sollevato nel vedere i suoi amici stare bene, nessuno si era ferito gravemente, nemmeno i traditori ora pentiti e nonostante tutto ne era sollevata  anche per loro. Osservò per lunghi minuti la schiena di Natsu, accanto a lui vi era Erza, Mira e Gageel intenti a parlare con Laxus attorniato dai suoi fidati. Lucy colse quello sguardo perplesso del Dio sconfitto, sembrava in parte turbato ma quando vide Natsu abbandonarli per incamminarsi da solo, la sua innata curiosità fu prevalsa dal bisogno eccessivo di un contatto esclusivo con il pirata.
Lo raggiunse in poche falcate sorridendogli quando lui si fermò per mirarla in silenzio -Cosa succederà?- chiese tenue azzerando le distanze con le mani congiunte tra esse.
-Laxus non è cattivo continuerà a fare parte della ciurma, gli daremo una seconda occasione- soffiò tra le labbra passandosi una mano dietro la nuca -Ha promesso che farà a menda e noi abbiamo bisogno anche di lui- terminò consapevole.
Si avvicinò ancora di più Lucy portando le braccia per cingergli il collo, aveva bisogno di sentirselo addosso ma quel sorriso cristallino gli morì sulle labbra quando lui le scostò le mani e a capo chino mormorò un -No- facendole sgranare gl'occhi.
-Natsu ..- fu quello che riuscì a soffiare allungando le mani quando il pirata indietreggiò allungando la distanza -Tu mi stai cambiando- ammise senza guardarla, aveva fatto un sogno stanotte, il suo obbiettivo era Ishigar, uccidere Acnologia prima di quello  e quel timore che Lucy avrebbe potuto farlo tentennare,  dimenticare ciò che si era prefissato da anni,  gli si era insinuato sotto la pelle, serrò la mascella il pirata di fronte a quello sguardo pallido.
-Stavamo per fare l'amore.. mi dicesti che volevi essere una persona migliore per me- gli ricordò lei trattenendo a stento l'amarezza che l'avvolse -Forse non voglio più- disse confuso scrollando le spalle -Non è nel nostro destino un futuro insieme e sarebbe stato solo un errore concederti a me, è al tuo principe che appartieni come io al mare-
Lucy annuì chinando il capo, stringendo tra le dita quel vestito sgualcito e fradicio -Ho capito- disse con il cuore distrutto e il freddo che glielo trapassava , ma quando sollevò il capo non vi era più traccia di Natsu, l'aveva lasciata sola e solo allora diede sfogo al suo dolore, stava piangendo Lucy perché improvvisamente si era sentita abbandonata.

 

***


Con fare metodico Levy scrutava le carte innanzi a se, seduta sul parapetto della nave in un ciondolare di gambe, sospirò stanca afflosciando il capo sulla mappa.
-Oi ancora nessuna soluzione?-  grugnì Gageel accanto a se col busto pressato contro la balaustra e lo sguardo accigliato verso la navigatrice.
-No.. o almeno le soluzioni sarebbero due, sempre quelle-  soffiò storcendo le labbra, erano ormai due giorni ad essere bloccati su quell'isola e l'angoscia stava per sopraffare l'intera ciurma.
-O seguiamo la traiettoria già stabilita per arrivare a Crocus, allungando di ben sei giorni oltre il previsto dato che la tempesta ci ha portato fuori rotta..- spiegò tracciando con un polpastrello una linea astratta sulla carta -O seguiamo questa...- disse in sussurro bloccandosi l'istante dopo data l'assurdità di quelle parole, quella rotta era una scelta estrema solo pensarla.
-No seguiremo quella stabilita- esordì la voce di Erza che quasi di soppiatto si era intrufolata tra il dialogo dei due -Perché?  non crederai a quelle sciocchezze..- la schernì Acciaio nero portandosi le braccia intorno al petto per osservarla di sbieco -La nave è in pessime condizioni e con le scorte arriveremo a stento a cinque giorni- continuo senza scalfire minimamente l'espressione contraria della rossa -E poi tu non correresti nessun rischio- concluse Gageel in un ghigno che fece roteare gl'occhi di Levy al cielo.
-Ho detto di no-  insistette la rossa sotto lo sguardo tacito di Levy, a tratti perplessa da quella ostinazione, conosceva Erza a il giudizio di cui era forgiata e sebbene quella seconda scelta di percorso nascondesse un gravoso pericolo, almeno così le leggende dicevano, sarebbero ritornati sulla rotta per Crocus in meno di due giorni, non credeva che Erza temesse tanto le dicerie popolari.  Un sorriso radioso le si increspò sulle labbra e saltando giù dal parapetto accolse Lily ed Happy in un saluto speranzoso -Novità?- domandò concitata accartocciando tra le dita la mappa.
-L'isola non è abitata, vi è solo un campo nomade non distante da qui, zingari- spiegò Lily passandosi una mano sul coppino per asciugare il sudore, insieme ad Happy e Natsu, il trio aveva camminato per l'intera giornata nell'esplorazione dell'isola
 -Be allora potremmo chiedere aiuto a loro!- esultò Levy irrigidendosi sotto gli sguardi appena contriti dei pirati, a parte quello di Happy che con aria sognante si era distratto a mirare Charle in lontananza.
-Che ho detto?!- chiese Levy interrogativa
-Sono zingari, non c'è da fidarsi- l'avvisò Gageel -Ma dovremmo pensare all'eventualità- replicò Erza inclinando il capo verso l'orizzonte infuocato dal tramonto che si apprestava ad arrivare, era il capitano di quella nave anche se gl'altri ancora non ne sembravano d'accordo. Sentiva sua la responsabilità di portarli sani e salvi fino ad Ishigar e anche se il presentimento di affidarsi alle mani di un popolo zingaro, famoso per l'astuzia nell'approfittare del prossimo, non l'allettava più di tanto sapeva che era pur sempre meglio di quell'altra alternativa.
Il silenzio calò tra di loro come il disagio di non trovarsi d'accordo, Levy avrebbe voluto chiedere aiuto, Erza ripercorrere la trama stabilita e Gageel provarne una nuova. Si strinse tra le spalle la turchina osservando il resto della ciurma, incrociando i volti stanchi dei compagni con il timore dell'ennesima lite di disaccordo tra di loro che presto si sarebbe abbattuta sulla Lumen.
Si accigliò poi scuotendo Happy per una spalla -Ma Natsu non era con voi?-

Stringeva i pugni con fare nervoso camminando a passo svelto per raggiungere la su stanza, scacciando dalla testa la tentazione di cercarla anche solo per stare un po' accanto a lei, ma aveva preso una decisione, avrebbe mantenuto le distanze da lei.
Continuò la sua marcia assestando colpi di stivale in modo deciso, ma i pugni si strinsero finché le nocche divennero bianche nel vederla accovacciata con il viso inclinato tra braccia e ginocchia e  la schiena poggiata al parapetto della nave. Sospirò Salamander nel notare che la sua presenza gli aveva creato un tentennamento, erano due giorni che si sforzava di non cercarla,  per tutta la giornata se n'era stato in giro e ora stava correndo come un matto verso la sua stanza pur di non incrociare gl'occhi di Lucy ma il destino gliel'aveva messa sulla sua strana per l'ennesima volta.
I passi si fecero lenti fino a fermarsi quando si parò davanti a lei che attirata dalla sua presenza sollevò lo sguardo disegnando un sorriso a labbra piene nel metterlo a fuoco -Natsu..- soffiò con voce arrochita tentando di sollevarsi da terra, aiutata dalle braccia forti del pirata che d'istinto le afferrò le mani per metterla in piedi -Lucy che cos'hai?- chiese  con voce ferma celando l'allarmismo nel vederle gl'occhi gonfi e il corpo percosso da fremiti -Niente sono stanca..- dichiarò lei  sorridendo ancora, accasciando il capo contro il suo petto,  inaspettatamente.
Natsu s'irrigidì mentre  Lucy sfregava una guancia contro il torace appena scoperto dalla camicia -Mi sei mancato..- mugugnò con voce spezzata e assente, aggrappandosi a lui, allacciandogli le mani intorno al busto con possessività -Perché mi eviti?- domandò in un lamento, sorprendendolo di tanta schiettezza.
-Te l'ho già detto, tra di noi è un errore-  le disse senza allontanarsi, cingendole un braccio intorno alla vita se la premette meglio addosso, incapace di fare a meno di quel contatto che era mancato anche lui, che non avrebbe mai ammesso nemmeno a se stesso.
Le accarezzava i capelli Natsu, passandole poi due dita sulla guancia -Sei rovente, sicura di stare bene?- mormorò preoccupato da quei tremori compulsivi, scostandosi appena per osservarla meglio, Lucy annuì -Si.. mi passerà, ma tienimi accanto a te..-  implorò insistente afflosciandosi su di lui in un gemito, cosa la rendeva così inerme? sentiva il suo fiato debole infrangersi sul collo e ansiti pesanti trapelare tra le labbra.
-Natsu..- mormorò un'ultima volta prima chiudere gl'occhi e diventare pesante tra le braccia del pirata che prontamente l'afferrarono per non farla stramazzare al suolo. Nastu sgranò gl'occhi portando una mano dietro la sua schiena mentre con le dita dell'altra le aveva preso il viso per scuoterlo, urlandole il suo nome ma senza che essa potesse sentirlo.

 

Se ne stava seduto su un tronco cavo, un boccale di legno tra le dita e gl'occhi vaghi che scrutavano con scarso interesse le fiamme dorate di quel falò, le orecchie si riempivano dello scoppiettio del legno che ardeva, della musica gitana che arieggiava intorno a lui mescolata con le onde del mare che dolcemente si scontravano contro il bagno asciuga, delle risate allegre di zingari e pirati intenti a festeggiare insieme senza un motivo.
Tamburelli e fisarmoniche facevano da sfondo a una notte stellata ma Salamander non aveva nessuna voglia di unirsi a danze e cori goliardici, in pace, preferiva restare isolato, ancora nervoso e in attesa di notizie.
Gli avevano assicurato che Lucy non fosse in pericolo di vita ma se il resto della ciurma si era affidata alle parole di quei zingari-amici, lui preferiva che fosse lei stessa a rassicurarlo di ciò.
Fu all'improvviso che avverti accanto a lui  uno spostamento d'aria, voltandosi si trovò davanti un bel volto senza nome -Cosa vuoi?- domandò sgarbato e interrogativo a quella figura femminile slanciata e bella.
-E cosi che ci si rivolge pirata? abbiamo appena salvato la tua donna- la  giovane zingara accavallò le gambe nude facendo scivolare un lembo della gonna lunga sul lato della coscia, si scostò meglio la mossa chioma castana e uno sguardo furbo contornava il suo viso.
-Non è la mia donna- rispose asciutto lui dopo un accenno di stupore, si portò alle labbra il vino con fare indifferente ma quella postura finora rigida, divenne più sciolta e Natsu non l'avrebbe ammesso nemmeno sotto tortura, ma il suo cuore aveva sussultato al suono di quelle parole: Lucy stava bene davvero.
Le dita strinsero spasmodicamente il boccale al ricordo di qualche ora fa, Lucy che sveniva tra le sua braccia senza un apparente ragione, la febbre alta che l'aveva colta facendole perdere i sensi e mormorare mugugni sconnessi e poi senza nessuna scelta, quella corsa disperata verso il campo nomade. Natsu digrignò i denti, si era sentito inerme, incapace di fare qualcosa ma ciò che di più aveva disturbato il suo ego era stato quel sentimento che aveva provato quando aveva affidato Lucy alle cure dei gitani.
Natsu aveva avuto paura.
Paura di non poter riveder mai più quel sorriso, paura di non poterla più toccare, paura di poter perdere Lucy, paura di ammettere che lei lo rendeva diverso, lo rendeva debole.
-Aveva la febbre altissima c'è l'hai portata in condizioni disperate- Natsu si rese conto della continua  presenza  della ragazza quando lei riprese parola, distogliendolo da quei  pensieri ,rimasta accanto a lui lo guardava di sottecchi -Ma ora è fuori pericolo grazie ai nostri rituali curativi- abbozzò in un sorriso la gitana non ricevendo altro che un espressione atona.
Natsu le tolse  nuovamente attenzione rivolgendo lo sguardo stanco verso il falò, Lucy stava bene, pensò e qual battito del cuore pompò nuovamente.
Sobbalzò infastidito quando si sentì afferrare una mano, inclinò lo sguardo distorto in una smorfia stizzita strattonandosi dalla ferrea morsa di quella ragazza petulante -Cosa fai?- domandò storcendo il naso.
-Fermo! ti leggo la mano- insistette lei mostrandosi forzatamente il palmo del pirata, i suoi occhi cioccolato sembrarono scintillare -Non sei un semplice pirata.. sangue importante scorre nelle tue vene- esclamò lasciandolo sbigottito, come aveva fatto?
La zingara vi posò su un polpastrello seguendo le linee che ne solcavano il palmo -La tua compagna di vita è sempre stata la morte.. ma il destino.. - assottigliò lo sguardò la bella fanciulla facendosi seria sotto lo sguardo taciturno del pirata, meno scettico ora -Vedo un incontro.. una luce nuova- fu interrotta quando Natsu scostò violentemente la mano -Sciocchezze- bofonchiò facendole storcere il naso infastidita -Vai a dare fastidio a qualcun' altro- la liquidò poi svolazzando una mano.
La zingara si sollevò in piedi inclinando il capo di lato -Puoi rivederla già subito, è sorprendente di come si sia già ripresa...-  aveva la sguardo addolcito da tratti furbeschi -No, non è nella tenda che la troverai... - gli sorrise  maliziosa quando lo vide voltare appena il capo nel luogo dove aveva lasciato Lucy qualche ora prima - E sai? ho letto anche la sua di mano è destinata a un puro sangue nobile.. un principe, un figlio di un imperatore... chi può dirlo?- si voltò in una flessuosa giravolta la bella gitana e a passo di danza si confuse  tra i festanti lasciando frastornato il pirata.
Natsu scosse il capo, lui al destino non ci credeva, ma portandosi alle labbra il vino fu in quel momento che intravide il suo costante pensiero.
I lunghi capelli le scendevano sul petto, fili dorati che scintillavano ai riflessi del fuoco, ondeggiavano ad ogni movimento che ella, in una danza allegra, gli dava. Sorrideva Lucy mentre gl'occhi guizzavano tra quelle improvvisate compagne di danza per imitarne i movimenti e Natsu non si perse nessun dettaglio, quel sorriso raggiante che accompagnava ogni suo passo, i piedi nudi che danzavano sulla sabbia, le braccia distese al celo e le mani a volteggiare nell'aria.
Si sorprese lui stesso di quanta linfa vitale le scorreva nelle vene, qualche ora prima se la teneva stretta tra le braccia morente e priva di quella luce che la caratterizzava, niente a che vedere con lo spettacolo che gli si parava davanti in quel momento.
Vi erano altre fanciulle  intorno a Lucy, ma solo ella spiccava come un unica stella in celo buio a gl'occhi del pirata. Deglutì Salamander alla vista di quella principessa divenuta zingara in quella notte di luna calante,  il capo coperto da una bandana ,il ventre piatto e insolitamente scoperto, i seni che strabordavano appena dal fascia in pizzo e merletto che glieli copriva e la lunga gonna legata con un nodo intorno ai fianchi torniti con profondi spacchi lungo le gambe in modo da lasciargliele libere e nude alla sua vista affamata.
Movimenti armoniosi, innocenti ma accattivanti al contempo. Natsu scosse la testa, non poteva lasciarsi sopraffare dalla debolezza che solo lei riusciva a fargli provare, serrò gl'occhi quando la vide volteggiare e portarsi sul corpo le mani, immaginandosi che fossero le sue mani e godere di ogni centimetro di quella pelle di pesca. Si sollevò di scatto, il boccale ancora tra le mani, per dirigersi lontano dalla tentazione che Lucy gli dava, affondando gli stivali nella sabbia senza una meta chiara.
Voltò il viso Levy seguendo con lo sguardo quel passo nervoso di Natsu, che gli era preso? pensò interrogativa ritornando poi ad osservare il falò, gonfiando le guance alla vista di un Gajeel alticcio intento in una goffa danza con avvenenti e prosperose danzatrici gitane.
Sobbalzò quando un braccio sottile le circondò le spalle spingendo il suo esile corpicino contro un seno abbondante -Amica pirata brinda a questa notte- esordì la proprietaria di quel corpo pienamente femminile. Sollevò il capo Levy trovandosi uno sguardo allegro e un boccale di vino tra le mani -Ecco io di solito non bevo..- mormorò poco coriacea, ammaliata da quegl 'occhi castani e profondi e dalla labbra distese in un sorriso da zingara.
-Oh ma questa notte tutto è permesso... io sono Cana- si presentò addolcendo lo sguardo spingendo con due dita il fondo del boccale in modo che la bocca appena schiusa di Levy ne accolse il sapore -Perché non parliamo un po', vedo che hai delle mappe con te....- insistette poi mirando con interesse i rotoli cartacei che fuoriuscivano dalla borsa di pelle che Levy gelosamente portava sempre con se.

Aveva camminato Natsu, per una meta a lui ignota e quando stanco di scappare si era accasciato sulla sabbia puntellando i piedi nella consistenza granulosa poggiandovi i palmi e osservando le stelle con fare pensoso.
-Mi hai seguito- sospirò senza distaccare lo sguardo dagl'astri, dandole attenzione solo quando le dita si aggrapparono alla sua spalla per sistemarsi meglio accanto a lui -E tu sei scappato- osservò Lucy sorridendogli dolce.
-Non sono scappato- replicò il pirata distogliendo gl'occhi dai suoi, perché troppo belli e profondi per restare indifferente.
-Non farlo Natsu- soffiò lei -Non scappare da me- mormorò con quello sguardo caramellato che nascondeva un profondo desiderio.
Natsu mise in mostra un ghigno - Faresti meglio a scappare tu piuttosto perché sta notte potrei volerti, e questa volta nemmeno se cadessero le stelle riuscirei a fermarmi- le soffiò sulle labbra liberando ogni pensiero, non era nella sua natura trattenersi e ragionare. Natsu era un fiero pirata, un cuore ribelle e puro che godeva di ogni istante di vita e vederla morire tra le sua braccia aveva fatto scattare in lui il pentimento nel non avere agito con il suo solito impulso. Lucy era proibita, un tentazione maledettamente piacevole ai suoi istinti, ma quella femmina, diversa da qualsiasi altra, anche da Lisanna l'unica che in qualche modo si era avvicinata alla sua rudezza, gli annichiliva ogni gesto spontaneo del suo oscuro carattere facendogli provare emozioni del tutto nuove. Ma in quella notte di stelle e vita Natsu non volle più farsene un problema, decise solo di essere se stesso, il Natsu oscuro ma con riflessi poco accennati di luce.
E Lucy gli mostrò un sorriso abbagliante cogliendolo di sorpresa -Allora assisterò allo spettacolo di quelle stelle cadenti avvolta dalle tue braccia- mormorò  prima di posargli le labbra  sulle sue. Non fu soltanto dolce, Natsu capì dal tono roco della voce, dall'intensità del suo sguardo e dall'urgenza del suo tocco che Lucy desiderava quel momento più di ogni altra cosa al mondo. La strinse il più possibile e la baciò in modo impetuoso, travolgendola, abbandonandosi tra le sue braccia con disperazione.
E Lucy si sentì andare a fuoco nuovamente, ogni volta che quel pirata le catturava le labbra, il fuoco le divampava sotto la pelle.
I loro corpi aderivano alla perfezione, i respiri si intrecciavano, le labbra si cercavano avide e la mani di Natsu vagavano per quel corpo a lui proibito, carezze frenetiche dettate dall'istinto, sui fianchi, sulle costole, quasi volesse immergersi nella sua carne morbida, sul petto fino a raggiungerle il viso e racchiuderle una guancia in un palmo mentre Lucy lo guardava sognante -Farà male..- mormorò lui senza precisare a quale malessere si stesse riferendo, di cosa avrebbe più sofferto Lucy?  di quel dolore fisico che avrebbe dovuto pagare in cambio della sua prima volta, o della consapevolezza di donare la sua verginità alla persona sbagliata? si domandava serrando gl'occhi in un sospiro quando le dita della principessa s'insinuarono sotto la sua camicia avvertendo la pressione di ogni singolo polpastrello, facendogli assaporare per la prima volta brividi lungo la schiena.  Il calore di quel contatto intimo gli annebbiò la mente, i pensieri si sparpagliarono e solo alcuni riuscirono a sopravvivere in quel piacere confuso, Lucy lo rendeva diverso e lui non poteva fare altro che arrendersi a ciò. Lo spogliò della camicia sfilandogliela dal capo, cingendogli poi le braccia al collo per attirarlo a se e farsi baciare ancora.
In cerca d'aria, le loro bocche si separarono appena, ma immediatamente Lucy prese a baciargli  le guance, le linee della mascella e il collo scoprendolo dalla sciarpa, lasciata scivolare accanto ai loro corpi, soffermandosi su quella cicatrice mentre le mani si insinuavano nei capelli. Natsu assecondò ogni suo gesto lasciando che Lucy facesse ciò che volesse con il suo corpo, immergendo le dita fra le ciocce bionde dopo averle liberato il capo da quel foulard che glielo copriva.
Sentì un gemito provenirle dalla gola quando s'incastrò tra le sue cosce sovrastandola con la sua figura virile, il suo desiderio aumentò in quell'assaggio di potere e mettendo in mostra un ghigno portò le mani a slacciarsi il cinturone -Non si torna più indietro- le soffiò roco.
Lucy con gl'occhi a mezza luna annuì ansimante, le gote infuocate, abbandonò un braccio sul viso quando le dita ruvide del pirata le sfilarono gonna e intimo lasciandola nuda dal ventre in giù.
Un brezza fredda soffiava sui loro corpi bollenti e Lucy non sentiva freddo con la pelle di Natsu a coprirla.
-Ei.. - la chiamò  con tono morbido portandole il braccio sulla testa, stendendosi su di lei ma senza aggravarle addosso, sostenendosi abilmente con gl'avanbracci sulla sabbia -Una volta mi dicesti che non avevi paura di me- le ricordò sollevando un angolo della bocca facendola sorridere appena -Non ho mai avuto  paura Natsu.. nemmeno adesso- soffiò nonostante il suo corpo dicesse il contrario, il busto rigido, i piedi puntellati rabbiosamente tra la sabbia e le dita ad artigliarne i granuli, sentiva il sesso di Natsu sfregarle contro il suo in un cozzare di bacini e ciò le faceva battere forte il cuore e ansimare pesantemente.
Quel ghigno di Natsu scomparì quando si specchiò negl'occhi di lei, la valanga di emozioni  contenute in quelle iridi nocciola lo spaventò, non solo per l'intensità, ma per ciò che risvegliarono in lui. Non aveva mai desiderato così  tanto una donna in vita sua e aveva paura che nessun'altra l'avrebbe coinvolto così in futuro, non che se ne fosse fatto mai un problema, era solo il totale appagamento sessuale che cercava nelle amanti occasionali. Un futuro non troppo distante dato che ormai Crocus non era poi così lontana.
Si scosse a causa del palmo aperto di Lucy sul suo viso -Natsu..- mormorò interrogativa, scacciandogli una volta per tutte quei pensieri -Ti faccio mia- le sussurrò sulle labbra, sfiorandole appena, facendola gemere e inarcare la schiena quando conquistò il suo corpo in una spinta diverse da quelle che finora le aveva dato.
Gemette Lucy, serrando gl'occhi e conficcandogli le unghia nelle spalle, era dolore ciò che provava ma ad ogni spinta non riusciva a farne a meno che ansimargliene altre serrandogli le cosce intorno a fianchi, sentiva tantissime emozioni contrastanti invaderle il cuore e squarciarle il ventre.
Buttò la testa indietro quando le mani di Natsu le accarezzarono i fianchi arrivando poi su quella fascia merlettata, le dita s'infilarono nel tessuto, abbassandogliela bruscamente  sul busto e godendo a piene mani di quei seni pieni, titillandole con le dita i capezzoli turgidi, strappandole gemiti appagati . Aprì gl'occhi quando sentì la fronte di Natsu posarsi sulla sua , una mano posata sulla testa scivolando poi sul collo in una morsa delicata mentre l'altra inaspettatamente intrecciata alla sua, le soffiava sulla bocca sbuffi e ringhi sommessi e lei inclinò il capo quando lui vi abbandonò la sua tra l'incavo del collo e la spalla -Natsu..- sussurrò roca facendolo impazzire e aumentare le spinte, facendosi  avvolgere dalle sue braccia esili e dai suoi sussurri.
Lucy era sul punto di scoppiare, scuotendo il capo e stringendosi a quel corpo caldo,  ringhiò contro la sua pelle quando uno spasmo le sconquassò il ventre sentendo sempre più vicino l'esplosione, riuscì a sollevare il viso per mettere a fuoco il suo -Sei bello da impazzire- riuscì a sussurrare roca regalandogli un sorriso appena addolcito ma che lui non le volle dare la soddisfazione di farglielo notare a pieno.
E fu Lì nel vedere gl'occhi smeraldo sempre più dilatati su un viso arrossato incorniciato dalla luce delle stelle che il piacere la travolse facendole chiudere gl'occhi e ringhiare contro la sua pelle. Sospirando in piccoli spasmi se lo tenne ancora addosso, anche quando fu lui a ringhiare il suo nome irrigidendosi un ultima volta su quel corpo che aveva conquistato e fatto finalmente suo prima di sfilarsi velocemente riversandole sul ventre il suo piacere. Strinse la sabbia tra le dita Lucy mordendosi le labbra ancora sconvolta dalla sua prima volta mentre Natsu si scostò da lei mettendosi seduto al suo fianco per sistemarsi i pantaloni
Si rese conto solo allora di avere gl'occhi bagnati dalle lacrime dovute al dolore che aveva provato durante il suo primo amplesso, dolore del tutto sopito se paragonato con le sensazioni straordinarie che Natsu le aveva fatto assaporare e Lucy ammise a se stessa che con nessun altro avrebbe mai provato simili emozioni. Inspirò l'aria, un dolore pulsava tra le sue avvertendo dei fiotti colarle dalla sua intimità. Avvertì un frusciare di vestiti accanto a se e senza voltare il capo in direzione del pirata pensò che si stesse rivestendo di fretta, deglutì promettendo  a se stessa che qualsiasi reazione avrebbe avuto Natsu lei sarebbe stata forte, anche se l'avrebbe abbandonata su quella spiaggia, anche se non le avrebbe rivolto più parola anche se non l'avrebbe abbracciata e coccolata come lei in quel momento desiderava, anche se.. sobbalzò quando sentì le mani del pirata avventurarsi sul suo ventre -Che fai?- quasi urlò imbarazzata intercettando poi il suo sguardo accigliato, Natsu sostava tra in ginocchio tra le sue gambe coperto solo dai pantaloni -Ti ripulisco no?-  le rispose lui tamponandole con il foulard il ventre sporco delle sua essenza per poi gettarlo via.
Lucy come una bambola di pezza rimase immobile ad ogni suo gesto, Natsu le tirò su piano il busto vestendola della sua camicia , si mise poi al suo fianco avvolgendole le braccia intorno al corpo per tenersela stretta, poggiando il mento tra l'incavo del collo e la spalla e affondando il naso tra i suoi capelli.
-Non mi cambierà questo lo sai..- le sussurrò facendola annuire piano mentre silenziosa intrecciava le mani alle sue -Pensavo mi avresti lasciato qui- mormorò temendo di farlo turbare e rovinare quel momento ma sentì solo una stretta più forte -Non dire cazzate-
Sorrise lei senza farglielo notare e in quella notte un pirata si era preso la verginità di una principessa senza sapere che ella le stesse rubando l'anima.
 

Grugnì nel sonno muovendo gl'occhi ancora nascoste dalle palpebre, odore di fumo gli stuzzicò le narici e sopprimendo un mugugno dovuto all'emicrania post sbronza spalancò di colpo le iridi vermiglie in quell'urlo acuto a lui famigliare -Levy ! - soffocò burbero sollevando di scatto il busto e sforzando la vista appannata nel metterla a fuoco. Si sollevò dal giaciglio sabbioso in cui era crollato la notte prima e  barcollando la raggiunse sollevato nel vederla attorniata da Lily, Elfman , Erza e Mira -Che succede?- esordì burbero celando il nervosismo nel vederla in lacrime -Le mie mappe.. quelle per Ishigar.. sparite..- mugugnò Levy tra i lamenti affidandosi poi all'abbraccio materno di Mira.
Non fece in tempo ad aprire bocca che altre urla disperate lo fecero voltare di scatto, un Happy concitato li raggiungeva di corsa scuotendo una mano  in loro direzione -Le scorte!! è sparito il cibo e anche gli oggetti i tesori che avevamo portato con noi per le spese!!- l'informò con un ultimo alito, piegandosi poi il busto e premendo le mani sulle ginocchia -Sulla nave non vi è più nulla.. nulla..- concluse facendo guizzare gl'occhi tra la sabbia.
Erza strinse i pugni -Zingari..- sibilò furente, sapeva che quella loro cortesia spontanea nel soccorrere Lucy e accoglierli poi come ospiti in quella folle festa che aveva ubriacato i pensieri di tutto loro non era altro che uno stratagemma per farsi fregare.
Si voltò verso Levy ancora in crisi, forse le mappe per Ishigar era la cosa che doveva più preoccuparla in quel momento, ma perché rubarle? si portò le mani sui fianchi avanzando verso la riva  abbassando le palpebre per pensare e trovare una soluzione....
 

ANGOLO DI DAIMLER- Eilà ciurma!!!! si questa era pessima..  Allora che dire a parte scusarmi per il mio ritardo e dirvi che nonostante sia diventata lenta nell'aggiornala ci tengo a precisare che io tengo moltissimo a questa fic. e sopra tutto l'affetto che le state dando non fa altro che invogliarmi a scriverla e a continuarla arricchendola sempre più con nuove idee.
Ammetto di essere diventata lentissima rispetto all'inizio, ciò non è dovuto alla scarsa voglia, ripeto questa storia mi piace molto scriverla, ma avrete notato una certa complessità della trama rispetto all' 'altra long e questo cap. tra l'altro è molto più lungo del mio solito standard, ero  un po' combattuta sul fatto di spezzarlo perché temo che questa lunghezza annoi, ma azzardo lo stesso dato che aspettate da molto questo aggiornamento, quindi impiego di più a scriverla e sopra tutto a tenere sempre alto il livello delle vostre aspettative e WOW!! lasciatemelo dire ragazzi miei voi siete matti ah ah!!! mi farete prendere un colpo uno di questi giorni!! più di 115 recensioni in 13 cap. per non parlare delle novecento e passa visualizzazioni agl'ultimi 12 capitoli e delle continue richieste in privato sull'aggiornamento e probabili spoiler... davvero io non ho parole a parte GRAZIE!!! ma non mi stancherò mai di dirlo !! GRAZIE GRAZIE GRAZIE!
Grazie per il vostro affetto e attaccamento alla storia sperando con il cuore che questo cap. vi sia piaciuto come gl'altri.

Approfitto ancora un pizzico dello spazio autore, sperando che qualcuno sia arrivato vivo fino a qui, per spiegarvi un attimo la faccenda "archi", nello scorso cap. l'avevo accennato con spensieratezza notando poi molte perplessità, avevo citato che la storia fosse divisa in archi nell'introduzione sotto il titolo della fic, ma poi andando a riguardare ho notato inefetti che è semplicemente accennata e quindi ora cercherò di spiegarvi meglio nel dettaglio.
Allora la fic è CHRONICLES OF PIRATES e sarà molto lunga quindi ho deciso di dividerla, ancora non so di preciso quante saghe saranno e nemmeno i titoli, ho pronta la trama già per la seconda e poi molti spunti per una terza, che man mano traccerò in una trama dettagliata. La prima è THE PRINCES END THE PIRATE, è incentrata sull'incontro di Natsu e Lucy e sulla nascita del loro rapporto, anche negl'altri archi saranno loro due i  protagonisti indiscussi e la storia ruoterà sempre intorno a loro e agl'altri personaggi che avete conosciuto, con l'entrata anche di nuovi.
Ogni saga sarà composta da venti-venticinque cap e tra una saga e l'altra potranno esserci vari time-skip di breve o lunga durata. Questa idea di dividere la storia e non fare dei sequel, ma degl'archi è proprio perché ho tantissime idee per questa fic e non volevo rendere la storia con troppi cap in modo da poter avere spazio anche per altri progetti, spero l'idea vi piaccia e di espormi le vostre perplessità in caso contrario.

Prima di dirvi ciao volevo fare un ringraziamento speciale a Saya che mi consiglia spesso, a Tanomax e Luna_dragneel per il loro attaccamento alla storia e a nalla85 per delle parole che mi hanno profondamente toccato, ovviamente il mio pensiero va a tutti voi che recensite la storia, apprezzo moltissimo l'affetto e le belle parole che mi fanno scrivere con il sorriso sulle labbra.
Basta ho finito di rompere!! un bacione a presto :)

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Capitolo 15
*** Forzed choices ***


-Forzed choices-



~Il sole era sorto e i suoi raggi le illuminavano il volto che disteso in un espressione serena se ne stava a contemplare il mare con le sue onde lente, infrante sui suoi piedi nudi.
Uno strano sorriso alleggiava sul viso di Lucy, reclinando appena il capo intravide quel pirata che le faceva battere il cuore, Natsu dormiva ancora, a petto nudo e con le braccia stese sulla sabbia, le stesse che prima del suo risveglio le circondavano prepotentemente il corpo.
Sprofondò il capo biondo tra braccia e ginocchia ritornando ad osservare l'orizzonte, aveva fatto l'amore con Natsu e il rossore le incendiò le guance mentre il cuore palpitava forte.
Ricordava ogni attimo, ogni battito del cuore e quel suo profumo le era rimasto addosso, era diventata donna tra le braccia di un pirata e al solo pensiero sentiva ancora la pelle pizzicarle.
Non volle pensare alle conseguenze, sapeva che Natsu l'avrebbe lasciata comunque a Crocus e una promessa sposa non più vergine sarebbe stato un bel guaio, ma non le importava  più di tanto, aveva fatto l'amore con Natsu è questo le bastava, almeno per ora.
Inclinò il capo di lato quando avvertì la sua presenza
-Hei- la chiamò Natsu  con gl'occhi cisposi e una mano a scompigliarsi la zazzera rosa, sorrise Lucy e sollevandosi batté i palmi sul retro del vestito imbrattato di sabbia.
-Ciao- lo salutò con un sorriso dalle timide sfumature, affrontarlo il giorno dopo era più imbarazzante di quanto immaginasse e mantenendo il capo chinato si pasticciò le dita.
Ma Natsu le scostò una ciocca sbarazzina fuoriuscita da quella crocchia fatta al suo risveglio
-Li hai legati..- notò lasciandole una carezza sulla guancia dopo avergliela riavvivata dietro l'orecchio.
-Non ti piacciono proprio così eh?- replicò la principessa distendendo le labbra in un sorriso sereno, da quando lo aveva conosciuto, Natsu non faceva altro che scioglierglieli .
-No è che così mi sembri più lontana di quello che già sei-  disse con schiettezza.
Sgranò gl'occhi Lucy e con la bocca appena schiusa continuò a guardarlo, era questo quello che Natsu vedeva? una principessa lontana da lui.
-Sono come te- soffiò mentre con le dita gli sfiorava il petto scoperto dalla camicia lasciata aperta appena indossata -Forse un po' più simpatica- continuò scherzosa facendolo accigliare e assumere un espressione contraria.
Incrociò le braccia al petto Salamander -Tu simpatica? ma se sei solo una mocciosa viziata-
-Pirata buzzurro- lo schernì l'altra che con le dita continuava la sua risalita fino alle labbra, solleticandogliele con i polpastrelli, Natsu chiuse gl'occhi accarezzandole la mano con la sua.
-Non sono che Lucy davanti ai tuoi occhi-  gli disse con voce morbida -Ieri notte non era la principessa tra le tue braccia ma Lucy, è con lei che hai fatto l'amore-
Aprì gl'occhi Natsu serrando la mascella -Lucy quello che è successo ieri..- me le dita di Lucy posate sulle labbra trattennero le parole -Ti prego non dirlo- lo fermò chiudendo le iridi un istante -Non dirmi che è stato un errore, io non voglio sentirtelo dire- lo implorò guardandolo poi con sofferenza mista ad orgoglio.
Le spostò la mano Salamander intrecciandola con la sua -è stato bellissimo- le confessò sincero  mantenendo l'espressione seria -Ma resterà un ricordo nei nostri cuori, non è con me che sei destinata-
-Allora hai deciso, resterai solo un ricordo?- domandò con occhi sicuri mentre le dita si arpionarono alla sua sciarpa e le labbra carnose sfioravano le sue sentendolo ringhiare stizzito quando scostò di poco la bocca impedendogli di farsi baciare.
-Natsu è questo quello che vuoi? un ricordo?- continuò audace con la voce che tremava, le mani che gl'accarezzavano petto e nuca e la bocca che malandrina continuava quel gioco.
-Lucy- sussurrò roco Natsu, lottando contro tutto se stesso, perché era così difficile dirle di sì, era stata un avventura quella di ieri notte no? ma allora perché si sentiva così maledettamente bene tra le sue mani? 
La fece sussultare quando le strinse i fianchi scontrandosela contro -Io..-
Entrambi spalancarono gl'occhi nell'udire quel pianto isterico  in lontananza, osservandosi a vicenda intimoriti e interrogativi.
-Andiamo- sentenziò Salamander facendola annuire prima di afferrarle la mano e correre in direzione della Lumen History.

Si precipitarono verso il gruppo dei loro amici e ancora uniti da un intreccio di mani si fermarono di fronte alla scena che gli si parava davanti.
Vi era una Levy che a pugni stretti e col viso inondato di lacrime osservava furiosa Gageel -è colpa tua!- sbraitava irata
-Colpa mia? gamberetto ti fai  fregare e sarebbe colpa mia?-
-Mi hai lasciata sola, stupido!!-
Natsu inarcò un sopracciglio allungando poi il collo verso un Grey totalmente inespressivo -Che succede?- domandò ritornando ad osservare Levy e Gageel in preda ad una litigata pazzesca, qualcosa gli diceva che non era la loro solita scaramuccia tra i due.
-Gli zingari, ci hanno rubato tutto- disse asciutto il Fullbuster sfoggiando appena un ghigno quando vide Gageel tramortito a terra dalla tracolla carica di libri di Levy.
-Tutto?- domandò allibito Natsu inclinando il capo di lato all'unisono con Lucy quando udì la voce di Titania, austera si dirigeva verso di loro -Tutto, le provviste, i denari e le mappe-
Erza puntò gl'occhi severi verso le loro mani unite per poi spostarle verso il pirata -Dove siete stati?- indagò in una smorfia contratta che innescò in loro lo scioglimento delle mani, quello sguardo aveva creato in entrambi enorme disagio.
Lucy  avanzò verso una Levy in lacrime stringendosela contro al petto mentre con le mani le accarezzava i capelli lasciando che Titania la seguisse con lo sguardo prima di ripuntare le iridi castane verso Natsu.
-Ho bevuto e mi sono addormentato- rispose frettoloso -Come del resto tutti- aggiunse Grey scrollando il capo, una mano a posata sulla nuca.
-Dannati zingari- esordì la voce di un Gageel ancora dolorante, una mano a tenersi il ponte del naso arrossato e la postura barcollante -Hanno fregato le mappe a Levy e ci hanno ripulito di ogni cosa- ringhiò velenoso rivolgendo poi un'occhiata truce verso Erza
-L'avevo detto io che era una pessima idea fidarci di loro!- sputò inferocito
-Non avevamo scelta- replicò quest'ultima con voce cavernosa sostenendo lo sguardo del rissoso Acciaio nero.
-Si che c'è l'avevamo ! dovevamo imbarcarci immediatamente e fare l'altra rotta !- continuò  livido di rabbia.
-Piantala non è piagnucolando che ne usciremo- s'intromise Natsu con le braccia serrate al petto.
-Tu non darmi ordini- sibilò il mittente  di quell'affronto puntandogli un dito contro -è anche colpa tua se non siamo partiti subito! un tempo non saresti stato così paziente, ti sei rammollito completamente da quando hai conosciuto "quella"- lo accusò  sgranando gl'occhi sanguigni quando il suo polso fu bloccato in una morsa serrata.
Ma non fu Salamander a farlo, bensì il suo vice -Tieni a freno la lingua- lo avvisò Grey  in una fredda espressione facendolo ghignare appena .
-Che c'è non sai neanche più difenderti da solo?- continuò provocatorio strattonandosi dalla stretta del Fulbuster.
Natsu strinse i pugni fino a sbiancarsi le nocche in uno spasmo di rabbia che gli contorse le viscere -Gageel ti faccio fuori se spari un altra cazzata- latrò tra i denti.
-Sei solo un cazzon..-
Quell'ingiuria fu spezzata da uno stridio di spade, Natsu aveva estratto la lama fiondandosi contro Gageel che in uno scatto felino aveva a sua volta estratto la sua, parando il colpo.
Tutto ciò avvenne sotto lo sguardo attonito dei propri compagni, Il viso di Lucy si contrasse in una smorfia mesta, il senso di colpa le stava attanagliando lo stomaco, se non si fosse sentita male forse tutto questo non sarebbe successo.
Levy aveva smesso di piangere e mormorato un -Basta Gageel- ma inutile, Redfox non sembrava demordere come del resto Natsu, i suoi occhi come dardi pugnalavano quelli cremisi di Gageel ed ignorando i lamenti di Happy e di Lucy, i due iniziarono un breve duello.
Colpi di lama arieggiavano in suono sordo nell'aria finché una terza lama non si aggiunse a quelle dei due pirati, era quella di Erza, in un abile mossa la rossa incastrò la spada tra quelle di Natsu e Gageel interrompendo quel folle duello.
Intercettò i loro sguardi duri e carichi di rabbia sibilando un -Basta- rimanendo comunque inflessibile quando Grey le puntò la spada al collo -Stanne fuori, devono regolare i conti una volta per tutti- esordì con un tono di voce glaciale e controllato.
Rimase ferma Titania con ancora l'impugnatura della spada stretta tra le dita e lo sguardo vitreo verso i due capitani, sentiva la lama fredda del Fullbuster  pungolarle la giugulare e sollevando di poco il mento sentì la presenza di Grey alle sue spalle, era stato bravo e non si stupì nel non aver udito i suoi movimenti, quel ruolo di vice capitano non era di certo casuale, Titania era conoscenza delle sue doti combattive e sopra tutto della fratellanza che lo legava a Natsu, nonostante quel bislacco rapporto che  univa i due, Grey nutriva profonda stima e fiducia nei riguardi del suo capitano.
Un pesante silenzio era calato su di loro, come un macigno stava soffocando il resto della ciurma, gl'occhi sgranati di Juvia, le mani intrecciate di Mira, gli sguardi perplessi di Lily ed Happy, ognuno di loro manifestava un certo timore di fronte a quella scena.
Lucy boccheggiava nervosa, la situazione stava precipitando e con il respiro irregolare deglutì forzatamente.
Una risata cristallina mista a strafottenza echeggiò alle loro spalle e voltandosi in direzione di quel suono fine che la videro, sorniona se ne stava seduta a gambe accavallate su un tronco di palma che giaceva a non poca distanza da loro.
-Su via quante storie per qualche pezzetto di carta- si sentirono schernire.
-Tu!- esclamò Levy puntando un dito verso la bella figura ghignante riconoscendola come la zingara della notte scorsa -Sei stata tu a rubarmi le mappe!- continuò concitata ricordando in modo offuscato quel viso furbo.
La bella gitana non smise di sfoggiare quel ghigno divertito -Rubato che brutta parola, diciamo che le ho prese in prestito- 
Sollevò il mento assottigliando le iridi castane non facendosi intimorire da quei sguardi truci
-Perché? a cosa mai potrebbero servirti delle mappe nautiche?- domandò Erza, gl'animi si erano acquetati, il Fulbuster aveva riposto la lama ed ella ne aveva imitato il movimento rimettendo a posto la spada nel fodero. Anche Natsu in uno sbuffo scocciato aveva voltato le spalle a un Gageel intento a fissare quella zingara con ancora l'impugnatura della spada spasmodicamente stretta nel palmo.
-Quel marchio.. siete di Fairy Tail vero?- domandò con tono di voce seria -Facciamo un patto in cambio vi ridarò le mappe- propose in un ghigno accattivante, ridendo comunque anche quando Acciaio nero, rinviando in un secondo momento il duello con Natsu, le si era parato davanti con la lama minacciosamente puntata contro
-Ridammi le MIE mappe o non ci penserò due volte a mozzarti la testa- sibilò iracondo con la pazienza ormai ai limiti della sopportazione
-Se mi uccidi non rivedrai più le tue carte, le ho nascoste- rispose lei senza alcun timore, inclinò il viso di lato porgendo le mani intrecciate su un ginocchio.
Uno spasmo di rabbia colpì lo stomaco del pirata e per un attimo avrebbe perso il controllo se la mano fine di Levy non gli avesse stretto una spalla -Che cosa vuoi? non abbiamo più niente la tua gente ci ha preso tutto- esordì con voce carica di rabbia e occhi torvi.
-Vi ridarò le mappe, in cambio dovrete portarmi con voi-
Quell'affermazione piombò su di loro e Levy voltò il viso verso Erza -Capitano?- domandò in una muta richiesta con Gageel alle sue spalle che fremeva nervoso -Levy non puoi fidarti è una zingara non sappiamo perché vuole unirsi a noi , ci fregherà un altra volta!- latrò
Titania ponderò la proposta in un sacro silenzio -Verrai con noi ma ci consegnerai le mappe adesso, noi ci fideremo di te e tu farai lo stesso-
La zingara  dopo aver scrutato per lunghi minuti gl'occhi di Erza si sollevò in piedi con un sorriso dai tratti raggianti - Daccordo! Io sono Cana- si presentò schioccando un occhiolino -Felice di fare affari con voi!- Riusciva a leggere l'anima di una persona oltre alla mano, e in quegl'occhi profondi e vissuti, Cana aveva percepito pura sincerità
-Ti ha dato fiducia, se proverai a fregare di nuovo Levy non esiterò a sporcare la mia lama del tuo sangue- le bisbigliò in un orecchio il pirata incrociando le nocciole della zingara per niente persuasa da quelle minaccia, con fare elegante si allontanò da lui avanzando verso il gruppo, ancora scosso da quella decisione di Titania.
Anche Natsu la riconobbe come la zingara che gli aveva letto la mano la notte prima e un timido Happy si avvicinò a lei -Eem signorina potresti ridarci anche il cibo?- chiese ingenuamente, il viso di Cana calò sul suo in una espressione accigliata -Io non centro niente con la roba scomparsa- scrollò le spalle superandolo poi per avanzare verso Titania -Sono stati gl'altri zingari a farlo e ormai avranno già lasciato la costa, io ho solo preso le mappe- concluse ignorando con l'indifferenza più totale i piagnistei di quel ragazzino -Il mio pesce..- urlava straziato.
Si parò davanti ad Erza a quella sua espressione  seria, frugandosi con una mano all'interno della vorace scollatura ne estrasse il rotolo tanto ambito passandolo alla pirata per poi scansarla, saltellando giuliva verso la Lumen History.
-è li che le nascondeva?- mormorò Happy intercettando poi lo sguardo perplesso, con tanto di occhio tremante e bocca schiusa, di Gageel che colto da spasmi nervosi borbottava qualcosa fra se e se.
Juvia affiancò Titania -Juvia si domanda perché quella zingara vuole venire con noi-  fece notare seguendo con gl'occhi le movenze della bella gitana, che non si fosse innamorata anche lei del suo Grey-sama?
-Non è un nostro problema- sentenziò la rossa voltandosi poi verso la cartografa -Levy faremo l'altra strada, in due giorni dovremmo ritornare sulla rotta per Crocus se tutto va bene-  sospirò rassegnata all'idea che quella rotta, dapprima esclusa fosse l'unica possibile da fare.
-Ma Erza quella rotta è estremamente pericolosa- mormorò un'allarmata Juvia prontamente azzittita dal suo capitano, Gageel la sorpassò in ampie falcate dirigendosi a sua volta verso la nave -Non crederai pure tu a quelle stronzate!-  l' ammonì facendole gonfiare le guance irritata.
-La nave è ridotta male e non abbiamo più cibo, in due giorni arriveremo a Clower town e troveremo un modo per racimolare qualche soldo per riparare la Lumen e rifornirci- spiegò la rossa difronte a sguardi allarmati ma anche atoni da parte di chi non credeva tali idiozie.
Voltò loro le spalle avanzando verso la Lumen History, seguita poco a poco dal resto della ciurma.
Lucy osservò Natsu, le lanciò un occhiata silente superandola e affiancata da Happy le rivolse quel quesito che la stava attanagliando, perché quel cambio di rotta suscitava così tanto timore?
-Happy di che rotta si tratta?-
-La rotta più veloce per raggiungere Crocus, ma al contempo la più pericolosa perché infestata da leggendarie presenze- spiegò distogliendo gl'occhi dalla strada per rivolgere un ghigno ad una Lucy sempre più curiosa
-Presenza leggendarie?- domando appena intimorita ad un Happy sempre più diabolicamente divertito, le piaceva prendere in giro Lucy, era così buffa quando s' impauriva.
-Creature assassine metà pesce e metà donne..ma tranquilla uccidono solo gl'uomini!- la rassicurò sventolando una mano con aria saccente.
-Happy non starai dicendo sul serio?- mormorò quest'ultima -Non starai parlando di loro...- continuò sopprimendo un brivido al ricordo di quelle storie lette.
-Sirene- le confermò con tono lugubre e dita svolazzate di fronte al suo viso contratto in una smorfia impaurita.
Gonfiò le guance di fronte alla sua risata, chinandosi col busto Happy si teneva la pancia dal troppo ridere -Lucy dovevi vedere la tua faccia.. ah ah-
Incrociò le braccia al petto -Molto spiritoso! vediamo se ridi quando dirò a Charle che sei schifosamente cotto marcio di lei!!- lo minacciò Lucy, avvicinandosi pericolosamente verso la ragazza, ignorando le urla disperate di Happy -E tu come fai a saperlo?? no Lucy.. ti prego..-
In fondo vi era rimasta solo Levy finalmente sollevata, , le mappe di Ishigar ridategli da Erza strette tra le sue mani, puntò gl'occhi verso i suoi compagni intenti a salire sulla Lumen, quella nuova rotta contesta fin dall'inizio ora era l'unica scelta rimasta, scosse la testa quando s'intimorì al pensiero delle sirene increspando un sorriso, forse aveva ragione Gageel, erano solo dicerie popolari.
 

***


Era giunta la notte, nel cielo non vi erano stelle ma solo un velo nero che rendeva la tarda sera ancora più buia.
Lucy non riusciva a prendere sonno in quel letto vuoto, la presenza di Natsu stava diventando una costante ormai, ma con suo sommo dispiacere era tutto il giorno che a malapena ne aveva goduto la presenza.
Camminava a piedi nudi per il ponte della nave, posando poi le braccia sulla balaustra in un sospiro affranto, aveva incrociato Natsu un paio di volte durante la giornata e poi il bel pirata era scomparso nuovamente, non era la prima volta che le capita di perderlo totalmente di vista a bordo della nave e la principessa non se ne capacitava il motivo, va bene che la Lumen era una nave gigantesca ma pur sempre una nave e lei aveva anche provato a cercarlo ma Natsu sembrava sparito, dove diavolo si cacciava ogni volta?
Si portò una mano sul ventre colta da uno spasmo forse dovuto ai morsi della fame che incominciavano ad attanagliare le pance di tutta la ciurma, dopo appena un giorno di viaggio, molti di loro già sentivano la mancanza di cibo e ne dovevano affrontare ancora un altro intero per raggiungere Clover Town, ultima tappa prima di Crocus.
Ma Lucy sospirò accarezzandosi il ventre, forse quella fitta era dovuta a un certo pensiero, Natsu la stava evitando e ciò la faceva soffrire miseramente.
"Questo non mi cambierà" le aveva sussurrato dopo aver fatto l'amore e Lucy lo sapeva bene, Natsu non era facile da gestire ma ciò non volesse dire che non provasse qualche sotto specie di sentimento per lei, si portò le mani intrecciate sul cuore -Sono una sciocca- mormorò fra se e se.
Continuò ad avanzare stringendosi nelle spalle fermandosi poi nel vedere in lontananza quelle due figure, quella longilinea di Mira, col capo chinato e i capelli che ne coprivano in parte il volto  e le mani di Laxus che le stringevano le braccia.
Lui le parlava, diceva qualcosa  e Lucy se ne stette lì osservandoli ancora,  sospirando nel vedere Mira scuotere il capo più volte e abbandonare il dio del tuono con il volto rigato dalle lacrime mentre quest'ultimo serrava gl'occhi al cielo soffocando la rabbia.
Era così complicato l'amore, pensò Lucy stringendosi in un abbraccio solitario.
-Pensavo di essere io ad avere gl'incubi la notte-
Voltò di scatto il volto nell'udire quel tono di voce riempiendosi gl'occhi della sua figura, il torace lasciato scoperto dal gilet aperto e dei pantaloni scuri a fasciargli le gambe muscolose.
-Non riuscivo a prendere sonno- mormorò scuotendo il capo ignorando la palpitazione a mille nel trovarselo davanti, con i raggi della luna che gli illuminavano quel volto bellissimo.
Affiancandola fecero qualche passo prima di fermarsi davanti al parapetto, Natsu  sollevò lo sguardo verso il cielo -Nemmeno un stella stanotte- notò facendola annuire
-Già- disse lei -E tu e per gl'incubi che non dormi? - domandò poi cauta.
-Volevo solo pensare un po' Lucy, non sono scappato da te-  le confessò inclinando lo sguardo per guardarla meglio, aveva risposto a quella muta domanda che tanto la tormentava facendole schiudere le labbra in segno di stupore.
-E cosa ne venuto fuori?- domandò osservando l'orizzonte appena visibile.
-Che pensare mi fa venire il mal di testa, forse è per questo che non lo faccio mai- sbottò infossando il mento nella sciarpa e Lucy sfoggiò un sorriso di fronte a quel viso corrucciato.
Non resistette e gli posò il palmo su una guancia -Non voglio farti venire il mal di testa- soffiò dolce.
Natsu inarcò un sopracciglio -E chi ti dice che è a te che stavo pensando?- ghignò serafico facendole gonfiare le guance e ritrarre la mano -Stupido!- sibilò.
-Principessa ti sei imbarcata in una delle ciurme più temibili di Fiore e "stupido" è l'insulto più colorito che riesci a sfoggiare?- la sbeffeggiò punzecchiandole con un dito il fianco destro, non perdendo per un attimo quel sorriso complice e divertito.
-Uff- sbuffò lei poco divertita
-Bè devo insegnarti un po' di parolacce allora- continuò facendola voltare in sua direzione
-Hai detto che mi avresti insegnato ad usare anche la frusta- gli ricordò  cogliendolo alla sprovvista.
-C'è sempre tempo- borbottò ritornando ad osservare il mare e Lucy s'incupì al suono di quelle parole, così amareggiata da non notare che le pupille  di Salamander si erano dilatate e un'espressione assorta gli era spuntata in volto.
-Non c'è tempo- mormorò lei conficcando le unghia nel legno del parapetto, Crocus era ormai vicina.
-Nastu mi hai sentita? non c'è tempo!- ribatté stizzita voltandosi per osservarlo, voleva delle risposte, era stufa di girarci intorno.
Ma Natsu continuava a  guardare il mare -La senti anche tu questa canzone?- domandò ridente senza staccare le iridi dall'oceano.
Lucy aggrottò le sopracciglia, la stava forse prendendo in giro? -Io non sento niente- mormorò flebile osservandolo meglio
-Come fai a non sentirla... è la voce più bella che abbia mai sentito- il pirata sembrava sincero e continuava a sorridere sporgendosi anche troppo al di la del parapetto,  la principessa lo afferrò per il gilet tirandolo appena indietro -Natsu che ..-
Sgranò gl'occhi quando guardandosi intorno notò Grey, Bixlow e Freed avanzare sorridenti anche loro verso la balaustra, e ancora Laxus,Lily, Elfman e Gageel, ma che diavolo stava succedendo?
-Happy anche tu?- domandò sorpresa nel vedere il giovane salire con un balzo sul parapetto -Dobbiamo andare da loro- le rispose con voce ovattata e sguardo perso nel fondo del mare .
-Loro?- ripeté Lucy con le dita ben artigliate al gilet di Natsu, le iridi ancora sbarrate e una tremenda paura nell'udire uno suono acuto e agghiacciante, come un urlo ma non le sembrò un grido uscito da una gola umana, era animalesco e forte.. così forte che voleva tapparsi le orecchie ma mai avrebbe lasciato Natsu.
Un presentimento scattò in lei ma non poteva essere vero, loro non esistevano, si ripeteva terrorizzata sporgendosi oltre la balaustra.
-Via! - Lucy riuscì ad udire soltanto la voce di Erza un  istante prima di essere sbattuta violentemente sul parquet del ponte  con le mani ancora arpionate al gilet di Natsu, cadendo insieme a lei consecutivamente. Sollevò il capo confusa trovandosi Titiana stesa accanto a lei, con uno scatto felino era riuscita a balzare sui tre trascinandoseli dietro prima che quella sirena gli saltasse addosso, gl'occhi di Lucy si sgranarono nel vederla in carne ossa sul ponte, una sirena vera!
-Erza che?- riuscì solo a farfugliare senza scostare lo sguardo da quella bellissima fanciulla dai lunghi capelli rossi,  dalla pelle bianca come porcellana e sopra tutto dalla coda di pesce che aveva al posto delle gambe, sembra luccicare sotto i raggi lunare.
-Sirene! dobbiamo tenere gl'uomini lontano da loro!- sbraitò sguainando la spada con una mano, mentre con l'altra si teneva stretta al fianco un Happy agitato, smanioso tentava di divincolare la stretta di Titania per correre tra le braccia di quella ragazza che a fior di labbra lo chiamava.
Lucy si guardò intorno terrorizzata tenendosi Natsu stretto al petto e meno male che il viaggio per arrivare a Crocus sarebbe stato tranquillo!  Una, due, tre sirene erano riuscite a salire a bordo e gl'uomini sembravano impazziti.
Ever tentava invano di non fare avanzare Elfman verso il parapetto, le mani pressate sull'addome del giovane e i denti digrignati -Svegliati idiota!- ringhiava di rabbia slittando con i piedi indietro, a poco serviva la sua tenacia, il pirata la stava spostando semplicemente camminando, preoccupata inclinò il capo in cerca dei suoi uomini -Mira!- urlò appena in tempo indicando all'albina un Laxus avvolto dalle braccia di una sirena.
Mira senza esitare estrasse la spada del fodero del giovane e con  nessuna  pietà decapitò la fanciulla che già aveva messo in mostra un mandibola sproporzionata rispetto al viso e dei denti aguzzi, fece in tempo a fissarsi le mani sconvolta, erano anni che non brandiva la spada eppure non aveva pensato a niente nel vedere Laxus in pericolo, guaì quando il pirata ancora in trans perse l'equilibrio schiacciando mira tra il suo corpo possente e il pavimento, bloccandola sotto di se.
Erza intanto si era sollevata e afferrando Happy sotto il  braccio lo spinse contro Charle e Wendy -Portatelo di sotto!- ordinò affondando un colpo di spada fatalmente mortale alla sirena di fronte a loro  correndo poi in direzione di Bixlow e Freed , con violenza  li afferrò per il colletto tirandoli indietro bruscamente facendoli cozzare contro Lily, appena in tempo, distogliendolo dalle mani avide di una quarta sirena che  erano già posate sul suo viso, pronta a trascinarselo in fondo al mare.
Il caos sembrava essere piombato sulla Lumen e Lucy deglutì quando vide spuntare dal parapetto una quinta sirena, la più bella fra tutte, lunghi capelli azzurri e un diadema a incorniciarle la fronte, occhi grandi e taglienti con strani marchi sul petto, era l'unica a possederli e strisciante suadente si avvicinava sempre più ai due.
Così bella da esserne ammaliata anche lei ma dovette riprendersi presto da tale visione dato che Natsu scalpitava allungando le braccia verso la bella fanciulla, sussultò Lucy quando la sirena afferrò le gambe del pirata per portarselo via.
-No!- urlava Lucy con le unghia conficcate nel petto del giovane, ancora seduta sul pavimento del ponte veniva trascinata via anche lei dalla mostruosa forza di quell'essere sovrannaturale, inutile cercare aiuto dato il frastuono che arieggiava nell'aria.
Erza fece in tempo a legare i tre pirati salvati precedentemente a doppia corda all'albero della nave quando con la coda nell'occhio intravide una Levy disperata. La turchina aveva entrambi i piedi puntati sulla balaustra, la schiena inarcata e le dita arpionate  alla giacca di un Gageel completamente partito, Levy stringeva i denti e col viso inclinato di lato ringhiò uno -Stupido Gageel-  era ancora infuriata con lui e la tentazione di lasciarlo in balia di quella sirena non era poi così male, ma nonostante tutto stava rischiando di finire in mare anche lei pur di non farlo buttare giù dal parapetto e finire in pasto alle sirene.
-Hei non è che potresti darmi una mano?- domandò con sforzo voltandosi verso Cana, la zingara se ne stava accanto a loro comodamente appollaiata sul bordo della balaustra -Dovrei aiutare quello che voleva farmi fuori stamattina?...  No grazie- rispose asciutta osservandosi con aria indifferente le unghia di una mano facendo sospirare la povera Levy.
Ridente esclamò il nome della rossa capitano quando la vide, Erza  prontamente aveva sganciato un pugno a Gageel tramortendolo a terra -Te l'avevo detto che ti avrei salvato il culo da una sirena, stronzo..-  ringhiò verso la sua direzione scoccando poi uno sguardo a Levy -Portalo via da qui! legalo - ordinò passandole della corda e  mentre Levy si allontanava trascinando faticosamente per le braccia un Gageel svenuto lei si posizionò dietro al timone, nessuno stava guidando la nave e rischiavano di ritornare fuori rotta, preoccupata però non mancò di fare  una panoramica della situazione.
Vide Grey salvato in tempo da Juvia, la pirata aveva assunto un espressione più terrificante delle sirene stesse -Giù le mani! Grey-sama è di Juvia- sibilava cavernosa uccidendo ben due sirene con poca difficoltà, sembrava quasi che un'aurea nera la circondasse.
Erza spostò poi lo sguardo verso un albero della nave, Laxus, Elfman e Gageel erano stati legati e nonostante i tentati divincolamenti le corde sembravano reggere il confronto, mancava solo Natsu.
Nervosamente si guardò intorno non trovando traccia né del pirata né di Lucy e stringendo compulsivamente le dita al timone intensificò lo sguardo.
-Levy!- urlò senza far trasalire il timore che l'assaliva -Prendi il controllo della nave!-


Ringhiava Lucy puntellando i piedi a suolo -Lascialo!- latrava tra i denti col capo buttato indietro e le unghia conficcate nel petto del giovane -Lascia stare Natsu- continuava sofferente mentre la sirena sembrava prendersi gioco di lei con quel ghigno divertito stampato in volto.
Aveva trascinato Lucy per parecchi metri, allontanandola dal gruppo e ormai prossimi al parapetto ma la principessa non demordeva e nonostante il terrore le facesse battere forte il cuore, non smetteva di tenersi stretto addosso il pirata completamente ammaliato dalla bella sirena -Natsu ti prego svegliati!- gli sussurrava invano in un orecchio ma Natsu continua ad allungare le braccia verso quel demonio dalle meravigliose fattezze.
La sirena dovette stancarsi di quella fastidiosa presenza e spalancando la bocca emise un lamento straziante, un urlo così stridulo che Lucy istintivamente si portò le mani a coprirsi le orecchie, questa volta l'istinto aveva prevalso, lasciando così la presa.
Riaprì gl'occhi un istante dopo mettendo a fuoco Natsu tra le braccia della sirena mentre quest'ultima arrancava sul parapetto per lanciarsi di sotto, quasi pronta al salto guaì un lamento nel sentirsi i capelli brutalmente tirati indietro e perdendo l'equilibrio ritornò a bordo.
-Non te lo lascerò portare via!!- aveva urlato Lucy, prontamente si era sollevata da terra afferrando per la chioma la sirena fino a schiantarla sul pavimento della Lumen.
Sollevò il capo la sirena trucidando con lo sguardo la bionda figura agguantando nuovamente il pirata, ma Lucy vi si scaraventò contro strattonando Natsu dalla sua parte -Lascialo! lui è mio!- ringhiò concitata e senza pensare chiuse a pungo il palmo della mano indirizzandolo verso il viso della sirena, colpendola direttamente su uno zigomo e facendola arretrare da Natsu, prontamente afferrato tra le braccia, Lucy perse l'equilibrio accasciandosi a terra.
Lamentò un certo dolore alle nocche era la prima volta che tirava un pugno a qualcuno e serrando gl'occhi aspettò l'attacco della sirena, ma non vi fu che silenzio e Lucy aprì piano le palpebre trovandosi la sirena di fronte a se col busto fieramente eretto e gl'occhi severi che la osservavano, fu un momento e la sirena annuì in sua direzione battendosi un pugno sul petto sgusciando poi via, si buttò in acqua lasciando una Lucy attonita e confusa, che cosa era successo?
-Lucy?- si sentì chiamare e abbassando il capo incrociò lo sguardo perplesso di Natsu -Stavamo parlando di parolacce.. com'è che siamo finiti abbracciati per terra?- domandò confuso
-Non ricordi nulla?- domandò stancamente lei sospirando quando lui scosse la testa.
Il richiamo di Erza fece voltare entrambe le teste, la pirata sospirò sollevata nel vederli stare bene entrambi,  accennando poi un sorriso -Salamander devi ringraziare Lucy, ti ha appena salvato il culo da una sirena- esclamò facendo sgranare gl'occhi verdi del giovane incredulo per ciò che aveva appena udito.
-Le sirene si sono ritirate!!- sentirono urlare da ponte di comando e Lucy ripensò a quel gesto di quella sirena mentre le mani di Natsu l'aiutavano a sollevarsi -Torniamo dagl'altri- disse Erza, finalmente quella brutta avventura era finita.
 

***


-Lucy-san sei stata proprio coraggiosa!- esclamò Wendy, le mani a reggere il viso e le gambe incrociate sul pavimento del ponte, il sole quel tardi pomeriggio sembrava splendere come non mai e dopo una notte insonne e travagliata, i membri della ciurma godevano di quel caldo torpore, rilassando le membra.
-Be ecco ho agito d' istinto- ridacchiò la principessa affiancata da Mira e Juvia -Aver affrontato una sirena a mani nude non è solo istinto, ciò ti fa una pirata completa- esordì l'albina schioccandole un occhiolino.
-Ecco l'ho trovata!- s'inserì la voce di Levy, avanzando verso il gruppo con un grosso tomo tra le mani -La sirena di cui ci hai parlato non è una normale sirena!- continuò la turchina che aprendo il libro fu immediatamente circondata da tutti.
-Che cosa vuoi dire?- domandò un curioso Happy
-Aquarius-  esclamò Levy creando espressioni curiose e interrogative -Aquarius?- ripeté un interdetta Lucy scrutando l'immagine di quel disegno sulle pagine, riconoscendo i march raffigurati, gli stessi che portava quella sirena.
-Questi marchi sono un simbolo, li portano solo le sirene capo branco, le regine insomma e sono chiamate Aquarius-
Lucy sgranò gl'occhi completamenti assorti da quelle pagine e dalle spiegazioni di Levy -Hai detto che ha cercato di comunicarti qualcosa giusto?- domandò inclinando il volto verso quello di Lucy la quale riuscì solo ad annuire meccanicamente -Il libro parla di ciò come una specie di patto è un evento più unico che raro dato che le sirene non prendono in considerazione le donne ma pensano solo a soddisfare la loro fame maschile-
Wendy che si teneva sollevata con le punte dei piedi pur di sbirciare qualcosa afferrò la manica di Levy strattonandola appena -Che patto Levy-san?- domandò incuriosita.
-Ti ha giurato fedeltà e ti seguirà ovunque- spiegò semplicemente chiudendo il libro in un tonfo accompagnato da quel coro stupito da parte di tutti.
-Aspetta aspetta! mi stai dicendo che per colpa della principessina qui, una sirena ci starà per sempre alle calcagna?- esclamò uno sgomento Gageel
-Juvia pensava che Gageel-Kun non temesse le sirene- s'intromise la terza di Acciaio nero mentre con le dita si arrotolava una ciocca di capelli azzurri, che si stesse vendicando per averle detto che fossero solo sciocchezze?
-Infatti- borbottò quest'ultimo incrociando le braccia al petto con le guance appena arrossate urlando poi un -Mira ho fame! non ci è rimasto proprio nulla?-
-Forse qualche mela vecchia- rispose quest'ultima avanzando verso la cucina seguita dagl'altri, anche essi affamati.
Lucy rimase lì, ancora sorpresa da ciò che aveva udito -Ti sei fatta una nuova amica- scherzò Grey rimasto accanto a lei.
-Mi chiedo il perché.. l'ho addirittura colpita- rispose lei lisciandosi le pieghe del vestito
-Forse e stata la tua tenacia, l'hai affrontata nonostante fossi svantaggiata e ha dovuto ritenere ciò un atto di coraggio supremo, è una regina probabilmente nessuno mai l'aveva sfidata in quel modo- snocciolò il Fulbuster infossando le mani nelle tasche avanzando sotto coperta -Che fai non vieni?- le domandò voltando il capo per vedere scuotere il suo.
-Magari fra un po'- rispose flebile, Natsu era sparito nuovamente e le era passata la fame.
-Certo- rispose il moro sorridendole per poi voltarsi -Lucy il cielo dovresti guardarlo anche di giorno sai?- le disse prima di farsi inghiottire dalla scalinata che portava negl'interni della nave.
Lucy aggrottò le sopracciglia, che voleva dirle Grey? sollevò il naso istintivamente scrutando con gl'occhi il celo come le aveva detto il ragazzo e tra alberi e vele le iridi continuavano a guizzare finché sussultando non scorse due paia di stivali che ciondolavano da uno dall'albero maestro -Natsu- esclamò con un raggiante sorriso.

Aveva le braccia a penzoloni e col busto se ne stava appoggiato al parapetto della coffa, saliva spesso lassù non temendo le vertigini, fin da ragazzino suo padre gli aveva insegnato ad arrampicarsi così in alto  e quando non vi era nessuno a far da vedetta lui si rifugiava lì, Natsu se ne stava placidamente seduto col vento che gli accarezzava i capelli e il rosso del tramonto che si specchiava negl'occhi.
Reclinò il capo al suono di quel rantolo, sobbalzando nel vedere quella piccola mano bianca spuntare all'improvviso, sgranando gl'occhi quando comparì  una testa bionda di sua conoscenza.
-Lucy? come hai fatto a salire fin quassù?- domandò stupito sollevandosi in piedi.
-Potresti aiutarmi?- domandò l'altra con voce sofferente, le mani forti del pirata le afferrarono il corpo lungo le costole, sollevandola dolcemente -Sei pazza! ci vogliono anni di allenamento per salire qua sopra- la sgridò ma senza nessun rimprovero nella voce, non la lasciò e premendosela al torace la voltò verso l'orizzonte infuocato.
-Ecco volevo solo sapere come stai- mormorò ella, le mani posate sul parapetto e il fiato caldo del pirata che s'infrangeva sulla pelle del collo creandole sottili brividi lungo la schiena.
-Be sei tu quella che ha fatto botte con una sirena- sorrise Natsu facendola sbuffare -Dovresti ringraziarmi ti ho salvato il culo Salamander- borbottò lei sussultando quando Natsu la voltò bruscamente in sua direzione
-Principessa! cosa hanno udito le mie orecchie ! farai scappare il principe a gambe levate ah ah-
E Lucy forse avrebbe dovuto amareggiarsi perché quella battuta non era altro che una conferma, Natsu l'avrebbe portata a Crocus comunque, ma scacciò quella fitta dolorosa al cuore perché era troppo bello vedere Natsu ridere in quel modo.
Gl'occhi verdi ridotti a mezza luna, i denti bianchi e perfetti e il viso, bellissimo, dai tratti raramente rilassati.
Le circondò le braccia al collo quando calmò quella risata sciogliendole i capelli che morbidi e lucenti caddero lungo la schiena -Così sei più bella- mormorò mozzandole il fiato -Grazie- concluse infine lasciandola stupita, Natsu la stava ringraziando davvero.
Lucy sorrise decidendo di lasciare fare al cuore e prendendogli il viso tra le mani posò le labbra sulle sue, baciandolo con dolce passione, facendosi stringere dalle sue braccia forti e coinvolgere da quella lingua bollente che la mandava in paradiso, si scostò appena facendosi ammirare da quegl'occhi ardenti -Natsu portami a fare l'amore- gli soffiò in un orecchio con le dita che gli solleticavano la nuca, sorridendo quando la strinse più forte contro il suo petto in un muto consenso.
E mentre a mano intrecciate correvano verso la stanza di Lucy, ella non volle pensare a niente se non a Natsu e quel meraviglioso momento che presto sarebbe giunto...
 


Angolo Daimler- Buon anno! anche se in ritardo, anche se avevo detto che forse avrei aggiornato chronicles prima ;) pardon !
Un grazie a tutte le persone che hanno reso il mio 2015 su efp meraviglioso!
Un bacione :)

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Capitolo 16
*** Girls make big dreams ***


-Girls make  big dreams-

 

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-13 anni prima-

~In punta di stivali se ne stava il più dritto possibile, il petto gonfio e le braccia sollevate, con le dita che, intrecciate in quelle fini di lei, percepivano un calore simile a quello materno o almeno così Natsu aveva sempre immaginato la sensazione che una mamma poteva trasmettere. Una musica allegra risuonava per la taverna sovrastando chiacchiere e cori goliardici di pirati ubriachi; sulle note di quel clavicembalo, Natsu  seguiva il ritmo che dolcemente la donna gli imponeva. -Uno, due... uno, due…- ripeteva, spiegando le labbra in un sorriso e illuminando gli occhi di un castano scuro nel mettere a fuoco l'espressione  insolitamente seria di quel bambino dai capelli arruffati che attentamente si osservava i piedi.
Natsu sollevò il viso in direzione della donna, i capelli così lunghi, di un blu elettrico dai riflessi splendenti, gli solleticarono le braccia quando, chinandosi di poco col busto, lei gli pizzicò una guanciotta piena con due dita. -Sei diventato bravissimo!- lo elogiò sincera mostrandogli un sorriso bianco. -Sai, credo che d'ora in poi non avrai più bisogno delle mie lezioni ma potrai ballare direttamente con una bella fanciulla- lo informò strizzando un occhio in un gesto confidenziale.
Natsu ciondolando sui talloni scosse appena il capo, le guance divenute rosse per l'imbarazzo. -Non mi piacciono le femmine... piangono sempre- mormorò in una lieve smorfia disgustata, strappandole un risolino divertito.
-Preferisco ballare con te, tu non piangi mai Grandine, tu sei forte- le disse poi coraggioso, rafforzando la presa delle mani tra le sue. Lei, colta da un piacevole stupore di fronte a tale dichiarazione, sobbalzò al contatto di quella poderosa morsa sulla sua spalla. -Igneel!- soffiò in un sospiro, inclinando il capo di lato nel trovarsi appena dietro di sé la figura del pirata imperatore. Per nulla intimorita assunse una finta espressione accigliata. -Volevi forse spaventarmi a morte?- domandò in un tono acido tradito da quel sorriso a fior di labbra.
-Voglio farti ballare- esordì lui affascinante, con quel sorriso scanzonato che lo caratterizzava, sorriso presto tramutato in una smorfia stizzita a causa di quel calcio diretto ad uno stinco, contornato da quella velata minaccia: -Non vedi papà? Grandine è con me! Cercatene un'altra!- aveva ringhiato un Natsu bambino digrignando i denti a quel: -Moccioso perché non vai a giocare con Sting?-
-Non lo sopporto quello stupido- aveva ribattuto.
-Oi oi!- l'interruppe Grandine serrando i pugni stretti sui fianchi. -Non dovrei essere io a decidere?- commentò la giovane donna alternando lo sguardo severo dall'uno all'altro.
I pugni si sciolsero prontamente ma, prima che potesse perdere l'equilibrio, le mani si aggrapparono alle spalle forti di Igneel. L’uomo, serrandole la mano dietro la schiena, l'aveva spinta contro il suo petto un attimo dopo aver sollevato Natsu che, in una risata argentina, aveva allacciato braccia e gambe intorno al corpo possente di suo padre cingendogli l'intero costato.
-Così siamo tutti contenti- aveva poi esclamato stringendole una mano con la sua mentre l'altra era occupata a sostenere Natsu che allegro rideva fortemente in quel volteggiare di danza.
-Pensavo che trovarci qui tutti insieme era dovuto a una riunione speciale e non per ballare- sottolineò Grandine in uno sguardo furbo, inclinando il capo di lato.
-Manca ancora Metallicana- replicò il pirata -E poi… d'ora in poi dovrò davvero indire incontri straordinari per poter ballare con te- concluse in un ghigno.
Si accigliò Grandine, chiudendo gli occhi in un sospiro quando Igneel aggiunse: -Dato che vuoi ritirarti...- e sollevando poi le palpebre, indirizzò uno sguardo severo verso l'uomo nell'udire l'esclamazione di Natsu: -Che cosa? Non vuoi più fare la pirata?- aveva urlato sorpreso.
-Lo sai che non nascondo niente a Natsu- si era giustificato in una scrollata di spalle di fronte alla severità della donna.
-È perché stai male, Grandine? È per questo che non vuoi fare più la pirata?- domandò Natsu. -Ti ho vista prima, eri pallida e ti girava la testa- continuò pasticciandosi le dita nel sentirsi osservato da entrambi, involontariamente con quella frase innocente scaturì tra i due adulti una strana tensione. -Stai male?- aveva quasi urlato Igneel e Grandine boccheggiando sembrò trovare una scusa. -No.. no.. ho solo avuto un mancamento a causa della confusione- si giustificò scrollando il capo senza convincerlo del tutto.
La musica cessò. -Dovremmo andare no? Metallicana è arrivato- concluse la donna in tono sterile, le mani a lasciare quelle di Igneel per portarle sul ventre coperto da una morbida camicia a sbuffo e lo sguardo rivolto verso il portone della taverna. Sorrise tenue lasciando i due, mischiandosi tra la folla per scomparire poi dietro la porta in faggio, quella della sala dove si tenevano riunioni.
Rimasero così in mezzo al salone del locale, Natsu, tra le braccia di suo padre, sollevò il volto per guardargli il viso contratto in una smorfia perplessa portando una manina sulla sua guancia, reclamando l'attenzione dell'uomo e in tutta la sua spontaneità di bambino soffiò quella verità: -Papà le femmine sono strane...-


Natsu aprì gli occhi lentamente, provò a muoversi ma il corpo morbido e ancora nudo di Lucy lo teneva imprigionato al materasso. Si erano addormentati nella posizione in cui il piacere li aveva colti e poi lasciati stremati, le bocche vicine, le gambe allacciate le une con le altre e una mano di Lucy ancora intrecciata nella sua, dimenticata lì sul petto di lui.
Sollevò il collo e sporgendo un braccio libero verso il suo volto, con le dita le spostò alcune ciocche bionde che gli impedivano la visone del suo bellissimo volto.
Ancora avvolta dal sonno, teneva gli occhi chiusi e le labbra appena schiuse ancora gonfie di baci, respirava piano e quella colata d'oro fuso che aveva per capelli le copriva le schiena.
A Natsu sfuggì un sorriso nel contemplarla, complice anche quel sogno, quel vecchio ricordo di momenti felici, saporiti d'amore, gioia e dolce malinconia.
Le dita ruvide a percorrerle un braccio nudo fino ad arrivare allo zigomo e poi sulle labbra, quelle maledette labbra che per lui stavano diventando vizio. Scostò le dita quando la senti mugugnare appena infastidita.
-Eih- sussurrò Lucy quando, battendo le palpebre un paio di volte, mise a fuoco il volto di Natsu, svegliandosi dal sonno.
-Ciao- la salutò quest'ultimo in un sorriso spontaneo. -Come… come stai? Hai sentito male di nuovo?- domandò in un guizzare d'occhi verso il pavimento. Non voleva mostrarsi preoccupato, ma durante l'amplesso di quella notte non era riuscito a trattenersi, le aveva stretto i fianchi con fervore costringendola a cavalcarlo e a muoversi con urgenza, imponendole un ritmo veloce e frenetico.
Negò a sé stesso quel senso di sollievo nel vederla scuotere il capo in un radioso sorriso. -Ho sentito meno male rispetto alla prima volta- affermò sincera -È stato bellissimo- aggiunse lasciandogli piccoli baci sul petto per imprimergliene uno poi sulle labbra. -Nel sonno ti sentivo sospirare… ancora i tuoi incubi?- domandò turbata.
Le mani di Natsu le avvolsero il corpo portandosela addosso; ella poggiò le mani sul suo petto, ciocche bionde a solleticargli i pettorali.
-Non era un incubo, era un sogno- spiegò. -Quando sto con te, gli incubi sembrano svanire- mormorò e gli occhi si riempirono della sua bellissima visione colta dallo stupore, portò una mano dietro la nuca di lei, infilando le dita tra la chioma, e in una lieve pressione la spinse contro le sue labbra, baciandola affamato fino a mozzarle il respiro.
La fece sussultare quando con un colpo di reni la ribaltò. Lucy si ritrovò con la schiena premuta al materasso e il corpo possente del pirata a sovrastarla ma senza pesarle addosso, la risata argentina di lei arieggiò per la stanza e quell'espressione allegra si tramutò in una più seria nell'intercettare lo sguardo di Natsu.
-Cosa mi fai?- le domandò con voce roca e disperata, così tale da farle percepire brividi lungo la schiena e scuotere piano il capo. -Non lo so- aveva risposto sincera.
Nemmeno Natsu lo sapeva e continuare a domandarselo lo avrebbe portato alla follia, nessuna prima di lei gli aveva creato tale confusione in testa.
Lucy chiuse gli occhi nel percepire le sua labbra lungo il collo, sino alla gola bianca e poi ancora a scendere nel solco tra i seni. Le dita artigliarono le lenzuola sfatte quando le mani ruvide del pirata tornarono a torturarle la pelle morbida del ventre, ancora sporca del suo piacere, fino ad arrivare alla sua dolce intimità.
Per lei fu impossibile non buttare il capo indietro nel percepire le mani di Natsu afferrarle i seni e la lingua lambire il suo essere donna. -N-natsu… io vorrei sapere… agh…- soffocò un gemito e sforzandosi sollevò le palpebre. -I tuoi incubi… perché?- rantolò con voce soffocata.
-Quello che è successo in passato.- soffiò vago ritornando a sovrastarla, le mani a coppa ad afferrarle il viso per mangiarsela.
Un bacio lungo, bagnato e scostando la bocca un filo di saliva ancora li univa. Natsu voleva affondare nuovamente in lei e quel: -Quello che è successo dieci anni fa? Acnologi…- fu immediatamente soffocato da un nuovo bacio rabbioso e violento, non voleva parlarne.
Sentì i polpastrelli di Lucy fare una leggera pressione sul viso e, interrompendo il bacio, si ritrovò a fissarla indispettito all'ennesimo richiamo. -Potremmo parlarne- gli soffiò in un tenero sorriso, ma Natsu digrignò i denti di fronte a quell'espressione compassionevole.
-No- sibilò velenoso sollevandosi bruscamente dal corpo caldo della principessa, quegli occhi gli trasmisero pena e questo Natsu non poteva sopportarlo.
Stizzito arraffò i calzoni malamente buttati sul pavimento la sera prima, il silenzio piombò nella stanza scandito soltanto da un frusciare di lenzuola, Lucy ne aveva preso una porzione avvolgendosi il corpo nudo, le labbra morse tra i denti mentre il disagio l'assaliva. -Perché fai così?- mormorò mesta nel vederlo indossare gilet e sciarpa.
-Perché... abbiamo fatto l'amore e ora scappi via...- continuò in un lamento, deglutendo a fatica e cacciando indietro le lacrime che minacciavano un pianto nevrotico.
-È complicato, ok? Tu non c'entri niente- sbottò Natsu gesticolando una mano verso il suo indirizzo, cazzo come lo faceva innervosire quando la vedeva ridotta in lacrime per colpa sua.
-Io c'entro Natsu!- strillò in un acuto nervoso. -C'entro eccome! Voglio aiutarti ma me lo impedisci, voglio vivere momenti felici ma ogni volta tu...- s’interruppe inclinando il capo nel percepire gli occhi di Natsu che come dardi si abbatterono su di lei.
-Rovino tutto, vero? Era questo che stavi per dire, no?- soffiò acido serrando le mani sui fianchi mentre la rabbia montava nel suo petto.
-Lucy, cazzo! Sono così e ora non puoi farmene una colpa!-
-Non te ne faccio una colpa, è solo che...- si sollevò nel dirlo, il lenzuolo ben premuto al petto con le dita e i passi, che leggeri arrivarono fino al pirata. -Natsu non te ne faccio una colpa- ripeté scuotendo il capo, un groppo alla gola rischiò di soffocarla quando vide Natsu incapricciato a fissare il pavimento e non i suoi occhi.
-Vorrei solo che tu fossi in pace con te stesso-
-Perché?- mormorò lui, lo sguardo ancora assente. -Perché ti interessi così tanto? Per quel che ci resta...- 
Sollevando il viso la vide sospirare, una mano portata sulla fronte tra i ciuffi biondi della frangetta -Potremmo non parlare di questo adesso?- esalò affranta. -Riesco ad affrontare una cosa alla volta- Con gli occhi colmi di tristezza deglutì l'amarezza che le si era formata in gola. Perché Natsu non prendeva nemmeno in considerazione l'idea di non lasciarla a Crocus? Le dita strinsero una porzione di lenzuolo e come già aveva detto al pirata, decise di accantonare l'argomento solo per dedicarsi ad un altro, ancor più spigoloso.
-Se tu mi parlassi di cosa ti tormenta, io potrei fare qualcosa per te- mormorò accennando un lieve sorriso nel vedere finalmente gli occhi verdi di Natsu verso i suoi. -Ecco, ho capito che riguarda l'uccisione di tuo padre e l'ossessione per Acnologia, ma quando sono iniziati i tuoi incubi? Li hai sempre avuti? Se è così deve essere terribile...-
-Non ti riguarda!- l'ammonì il pirata. Era riuscita a farlo tentennare e per un secondo aveva addirittura pensato di poter aprire uno spiraglio di cuore, ma quella sequela di domande lo avevano innervosito o forse era bastato nominare suo padre per far si che si spezzasse in lui quella fragile consapevolezza che parlarne con lei lo avrebbe fatto sentir meglio.
-Non c'è niente che tu possa fare! Ucciderò Acnologia e finalmente sarò in pace!- sbottò con voce rabbiosa a pugni così stretti da sbiancare le nocche.
-Non è così che troverai la pace, non con la vendetta almeno- replicò Lucy, quanta pena che provava per lui. Sporse un braccio verso la sua direzione, le dita a sfiorargli una mano. -E poi mi riguarda, sono troppo coinvolta per far finta di niente… non posso-
-Coinvolta? Cosa ti fa credere così speciale?- lo disse in un tono atono e freddo, ma non furono le parole a farle scostare la mano e sgranare gli occhi inorridita, ma ben si il disprezzo che aleggiava in quelle iridi cupe. -Perché abbiamo scopato un paio di volte, ora pretendi di risolvere il casino che sono?-
Lucy deglutì, si sentì sprofondare provando il desiderio viscerale di scappare via o meglio ancora di prenderlo a schiaffi, ma sostenne comunque quello sguardo diventato cattivo constatando che Natsu, per lei, si rilevava ogni volta un traguardo impossibile.
Quella sua bipolarità era tornata nel più violento dei modi. -Sei un caso perso- sibilò sconfitta e avendo il capo chino non notò di come quell'espressione lasciò Natsu sorpreso.
-Pretendere amore da te è come pretendere la pioggia in un deserto- Era amareggiata e coperta solo da quel lenzuolo si era sentita umiliata.
-Amore? Non fare la stupida- sbottò afferrandole un polso per trascinarsela addosso, digrignò i denti di fronte al viso indignato di Lucy. -Neanche tu mi ami, sono solo l'unica cosa che ti fa sentire libera visto che presto tornerai nella tua gabbia dorata a vivere un futuro che non vuoi!!-
Lucy sentì le dita di Natsu massacrarle la pelle, stringere più del dovuto il suo polso fine e, tentando di strattonarsi, gli rivolse tutta la rabbia che gli stava tormentando il cuore: -Sei tu a pensarlo! E poi perché perdere tutto questo tempo con me?-
-Sei solo una stupida ossessione- ringhiò il pirata con voce grave. -Un capriccio, qualcosa di proibito… ma ormai non lo sei più- ghignò maligno, celando la perplessità nel non vederla in lacrime; Lucy aveva la mascella serrata e gli occhi torvi. -Potrei dire la stessa cosa- sibilò metallica con una tale freddezza da farlo intimorire.
Chi diavolo era? Non la Lucy che conosceva, la ragazza di buon cuore che aveva scontrato ad Achalipya. -È colpa tua, guarda cosa mi stai facendo diventare- mormorò poi a capo chino, rispondendo alle domande mentali di Natsu, il polso ancora intrappolato in quella morsa dolorosa.
-Con te finisce sempre così... sei odioso quando arrivi a farti odiare- sollevò lo sguardo Lucy nel pronunciare quelle parole dal suono spezzato e Natsu, di fronte a suoi occhi, si ritrovò inerme, nudo di ogni scudo.
Sentiva le sue difese sgretolarsi, ma non poteva permetterlo -Eppure stanotte non ti lamentavi quando gridavi il mio nome- le soffiò in faccia in un ghigno perverso e sfrontato, con le labbra stirate in un sorriso cattivo.
-Vattene via- fu la risposta di Lucy, che con uno strattone si liberò della morsa. -Vattene via. Subito!- ripeté ancora con voce arrabbiata inclinando il capo verso il parquet, sussultando al sonoro tonfo della porta anticipato dai passi pesanti di Natsu.
Vi era silenzio ora intorno a lei, sentiva il suo cuore venir meno intrappolato in una morsa dolorosa, e quel disagio ritornare ad assalirla. Tremava ancora di rabbia e alcune lacrime di frustrazione le solcarono il viso, solo lui la mandava in paradiso per poi trascinarla all'inferno l'istante dopo, solo lui...
 

***


Le braccia incrociate al petto e gli occhi pece che, da sotto il cappello, scrutavano con un vivido interesse, celato da quella solita apatia che lo caratterizzava, il suo capitano, Grey se ne stava a fissarlo da minuti ormai, da quando Natsu era apparso sul ponte con un espressione terrificante, più terrificante del solito, a contornagli il volto.
-Non sembra la faccia di uno che ha fatto sesso per tutta la notte- si limitò a descrivere strappandogli un grugnito scocciato. -Grey non ti ci mettere pure tu- sibilò in un lamento nel voltargli le spalle poggiando le braccia sul ripiano della balaustra. Un profumo di salsedine e vento fresco gli frustarono la faccia e gli occhi vagarono per il porto affollato di Clovertown, erano arrivati giusto qualche ora prima.
-Happy e Wendy?- si limitò a domandare, distratto dalla folla colorata e rumorosa che animava il porticciolo di Clover, cittadina per niente ostile ai pirati nonostante la vicinanza con la capitale.
-Sono già scesi insieme a Mira e Charle, Happy ha provato a bussare alla tua porta ma ha detto che dormivi così pesantemente che non ti sei svegliato- e nel dirlo, Grey non celò quel ghigno sghembo. Si affiancò a Natsu incurvando la schiena posando gli avambracci sul parapetto.
-Forse Happy a volte è troppo ingenuo- si limitò a dire Natsu, evitando di incrociare lo sguardo del Fullbuster. -O forse fa solo finta di non vedere la realtà delle cose- E prima che l'altro potesse rispondergli, Grey lo interruppe in un ghigno: -E non è l'unico...-
Natsu sbuffò, le sopracciglia corrugate e una smorfia stizzita a padroneggiare sul volto, voltandosi portò le braccia al petto, incrociandole in una rude posa. -Non me ne frega un cazzo degli altri, che pensino ciò che vogliono- sputò irritato e incapricciato, non accorgendosi di come Grey stesse scuotendo il capo. -Sei tu a non capire un cazzo... come al solito- sibilò arreso, perché ciò che intendeva era un’altra cosa.
-Vuoi che ti butti in mare?- lo minacciò Natsu arpionando le dita alla camicia del Fullbuster, avvicinando la fronte alla sua. -Ci finirai tu se non la smetti- replicò il moro con voce cavernosa, il capo a spingere contro quello di Natsu.
-Cazzone-
-Bastardo-
E un altra sequela di insulti e grugniti si susseguirono tra i due, le mani di Natsu artigliate al colletto della camicia del secondo. -Grey ti ricordi quando a quattordici anni ti ho preso a pugni in riva al mare a Magnolia? Ti ho lasciato morto!-
-Ti ricordi male! Ti ho lasciato morto io!- sbraitò stringendo un pugno della mano ben sollevato in aria e probabilmente lo avrebbe anche colpito, ma quella risata improvvisa e raggiante da parte di Salamander gli fece sgranare gli occhi e un sorriso, se pur sempre pacato, gli increspò le labbra.
Quella loro "amicizia" durava da troppo, pensò Grey in un roteare di occhi, e Natsu era bravissimo nell'abbattere tutte le sue barriere. Si strattonò: -Pff… la solita testa calda- commentò in uno sbuffo nel risistemarsi il bavero della camicia.
Entrambi addossarono la schiena al parapetto puntando gli occhi verso un ponte deserto. -Sono già scesi tutti?- domandò Natsu arricciando appena il naso.
-Lily e Bixlow resteranno a bordo per fare la guardia, anche se dubito che qualcuno possa interessarsi a questa nave malconcia- spiegò con fare ovvio data la precarietà in cui la Lumen riversava a causa di quel ciclone avvenuto giorni prima. -Gli altri sono scesi, tranne Juvia- E nel dirlo serrò la mascella sgranando gli occhi, la lingua morsa tra i denti e un leggero fastidio nel percepire quel ghigno stampato sul volto di Salamander.
-Scommetto che sta ancora dormendo... nel tuo letto- schioccò con la lingua in una perversa osservazione azzeccata e Grey poté solo trasalire, ignorando quel continuo ghigno di Natsu scrollò il capo e sempre a sguardo chino puntò l'indice verso una direzione precisa: -Non è di Juvia che ora mi preoccuperei- scandì bene, non preoccupandosi minimante di nascondere un certo sorriso dispettoso.
E voltando lo sguardo verso dove il dito di Grey puntava, le iridi verdi di Salamander si sgranarono e la bocca si schiuse nel mettere a fuoco la figura slanciata di Lucy che a passo sicuro falcava il ponte. Ma quel suo stupore accompagnato da un battito cardiaco piuttosto veloce, non fu tanto per quell'espressione ardita che contornava il viso di Lucy, ma bensì da quel vestito dalle tonalità azzurre accese che fasciava il corpo della bella principessa. La fascia scollata e vorace ornata da merletto e l'orlo del vestito sollevato da un lato in modo da far intravedere la coscia bianca e nuda di Lucy, crearono a Natsu uno spasmo in centro al petto. Teneva i capelli sciolti, le ciocche libertine spaziavano su quel corpo diafano e bello… e poi quell'abito da dove saltava fuori? Era così…
-Accidenti Lucy, sei uno schianto!- esclamò Grey, con tanto di fischio sonoro facendola arrossire appena, accettando il complimento con un lieve sorriso. Serrò le mani sui fianchi, le dita di quella destra a tormentare la corda della frusta sapientemente arrotolata, agganciata al cinturone che le circondava la vita, Lucy ciondolava sui talloni evitando lo sguardo di Salamander fisso su di lei.
-Ieri Erza mi ha detto che ci saremmo fermati un bel po' a Clover e quindi ho pensato di scendere e godermi un po' questa città- spiegò raggiante.
Ma quell'espressione radiosa durò giusto il tempo di un battito di ciglia, la voce rude di Salamander la arrivò dritta nelle orecchie e quel: -Dove diavolo vorresti andare da sola?!- la colpì come uno schiaffo in pieno volto.
Indurì la mascella e, guardandolo in tralice, una voce cavernosa uscì dalle quelle labbra morbide e belle: -Faccio come mi pare- latrò indispettita.
-No, fai come ti dico io- rimarcò Natsu. Una vena poi gli pulsò sulla fronte quando Lucy ribadì un secco: -No-
-Vuole solo fare un giro, che sarà mai- scrollò le spalle Grey mentre la tensione tra Natsu e Lucy continuava a ribollire nell'aria, rendendola cupa e pesante. -Ne Natsu, non sarai geloso?- ghignò poi bastardo, non scatenando nessuna reazione che si potesse scorgere sul viso del suo capitano.
-Che diavolo dici? Potrebbero riconoscerla di nuovo e rapirla e io non voglio più seccature!- sbottò burbero.
E Natsu rimase fermo in quella posa rigida anche quando negli occhi di Lucy scorse quell'accenno di amarezza, l'aveva ferita un altra volta ma quel suo orgoglio era ancora più forte di qualsiasi sentimento e mai, nemmeno a sé stesso, avrebbe ammesso che per la milionesima volta si era comportato ingiustamente da stronzo.
La vide storcere le labbra verso il basso e non gli sfuggì nemmeno quel pugno della mano chiuso in una morsa spasmodica, ma quell'improvviso ghigno di Lucy lo fece tremare appena, un espressione strana campeggiava sul viso di lei e quasi indietreggiò quando si sporse verso di lui.
La vide sempre più vicina e poi voltarsi di scatto verso il viso del Fullbuster, Natsu tentò di celare il totale disappunto nel vederla così vicina al volto di Grey. Anch’egli sorpreso era rimasto immobile con le braccia ancora incrociate sul petto, rimanendo perplesso anche quando Lucy gli sfilò via il cappello che portava sul capo per indossarlo lei stessa.
-Contento? Così non mi riconosce nessuno- aveva poi soffiato in direzione di Salamander in un ghigno, passando pollice e indice sulla visiera del copricapo facendolo schioccare appena con le dita.
Voltò loro le spalle sollevata del fatto che Natsu non avesse più repliche da fare e dirigendosi verso la scalinata che dava sul ponticciolo del porto. Ritornò con le dita a torturare la frusta legata su un fianco tentando, in una scrollata del capo, di scacciare dalla sua mente Natsu e quel suo caratteraccio.
-La stai facendo diventare un mostro- aveva commentato Grey con tanto di pacca sulla spalla. -Che ne è stato di quella principessa timida?- continuò poi sardonico. Ma Natsu se ne stette in silenzio, non mostrò nemmeno quel poco di rivalsa quando un urlante: -Grey-sama!! Dove sei??- urlato in lontananza fece irrigidire il Fullbuster.
-È meglio che mi defili, Juvia tende ad essere appiccicosa più del solito dopo che... bé hai capito, no?- farfugliò con mezza agitazione arraffando la prima cima a portata di mano per fiondarsi giù dalla nave.
-Ho capito- sibilò soltanto, marciando poi a passo di carica.

Lucy si sistemò meglio il cappello sul capo, portò l'indice sul mento guardandosi intorno curiosa e ancora dubbiosa su quale strada intraprendere; sussultò quando venne afferrata al polso.
Si voltò di scatto, per nulla sorpresa nel trovarsi davanti Natsu, rimanendo rigida. -Lasciami- soffiò con una punta di esasperazione.
-Non voglio lasciarti- affermò il pirata, ma non vi era la rabbia di qualche attimo prima in quelle parole, sembrava quasi tristezza la sua. Le fece sgranare gli occhi di fronte a quell'affermazione e distogliendo lo sguardo, Natsu si scostò appena. -Non voglio che vai sola, potrebbe essere pericoloso per te- si corresse lasciandole il polso.
La fece sospirare. -Che cosa vuoi da me? Natsu, che cosa sono io per te?- domandò ormai stanca di quei messaggi criptici che Natsu le mandava. Lucy attese, se ne stette lì in mezzo alla folla del porto ad aspettare una risposta che non arrivava da un Natsu a capo chino e visibilmente nervoso.
-Lasciami in pace- sibilò Lucy a denti digrignati, l'alone scuro di ciò che era successo al suo risveglio era ancora presente. Ma quel pirata ottuso non sembrava darle tregua e sporgendosi verso di lei, le urlò nuovamente la sua disapprovazione.
-Ti ho detto no!-
-Invece si!-
-No da sola tu...-
Dovette fermarsi Natsu, interrompendosi quando tra la folla apparì dal nulla l'ormai famigliare figura della gitana. Cana intrappolò tra le sue braccia una Lucy sorpresa circondandole le spalle. -Ma non è sola! Avevamo deciso di andare insieme, no?- esordì in un ghigno, non preoccupandosi di nascondere il fatto che aveva udito la discussione tra i due.
-Vero?- domandò strizzando un occhio verso il vicino viso di Lucy contratto in una smorfia perplessa, ma che annuì comunque un flebile: -Si-
A Natsu non restò che grugnire e infilarsi le mani nelle tasche dei calzoni voltando loro le spalle, scomparendo l'istante dopo tra il turbinio di gente.
Lucy rimase un istante a fissare un punto vuoto, voltando il viso verso la zingara quando sentì il suo abbraccio venir meno.
-Grazie- mormorò a fior di labbra, lisciandosi con le mani qualche piega del vestito.
-Non c'è di che- rispose Cana sventolando una mano nella sua direzione. -Quel pirata è peggio di una piattola, eh?- ridacchiò in una sorta di battuta per tirarle su il morale, tentativo fallito dato l'appena abbozzato sorriso di Lucy. -È solo preoccupato per la sua "chiave"- rispose scrollando le spalle di fronte all'espressione perplessa di Cana. -È una lunga storia, ti annoierebbe-  concluse Lucy accennando poi un sorriso più caldo.
-Ci rivedremo a bordo allora... grazie ancora- la salutò con un cenno del capo voltandosi per seguire una direzione dettata dal caso. Una strana morsa al petto, dovuta al disagio di sentirsi sola in una città sconosciuta l'assalì all'istante ma la voce squillante e calorosa di Cana ritornò a piombarle addosso, sovrastando il vociferare di quel flusso di gente che l'attorniava.
-Lucy!- la chiamò ancora fino a raggiungerla, avvolgendola nuovamente in un abbraccio complice. -Potremmo andare insieme, no? E poi mi piacciono le storie lunghe- disse in un ghigno facendola finalmente sorridere serena.

***


Il cielo ormai si stava tingendo di rosso tramonto, le nuvole erano gonfie di colori caldi e un cielo azzurro sfumato di rosa faceva da cornice a quella fine giornata d'estate.
Camminava Lucy, le braccia lungo i fianchi e la presenza della zingara accanto a lei. Lo era stata per tutto il pomeriggio e insieme avevano passato un momento tranquillo lontano da quelli burrascosi che aveva vissuto negli ultimi giorni. Lucy aveva scoperto in Cana una persona diversa da quella che in apparenza appariva, tra girovagare di negozi e stradine di Clover, le aveva raccontato di come una principessa fosse finita in una nave di pirati, le aveva spiegato della promessa al principe, della chiave, di Jupiter, delle terre di Ishigar e di Natsu, ovviamente tralasciando i momenti intimi che aveva vissuto con lui, spiegando alla zingara il motivo di quella sua morbosità, ovvero l'obbiettivo di passare da Crocus illesi in modo da raggiungere il tesoro tanto agognato.
-Senza di me non potrebbero mai oltrepassare Jupiter senza essere abbattuti in un solo colpo- concluse con un sospiro stanco. Intercettò lo sguardo furbo di Cana, il volto incorniciato da una cascata mossa e castana. -Sembrava ci fosse altro a legarvi- alluse quasi provocatoria facendo deglutire Lucy mentre scuoteva il capo.
-Non preoccuparti, ognuno di noi ha i propri segreti e poi io sono davvero l'ultima persona a cui importerebbe- la rassicurò realmente poco interessata con lo sguardo rivolto verso il portone di una taverna, ma, prima che potesse varcarlo per sfamare quella sua "sete" che tanto aveva lagnato durante tutta la giornata, fu la voce di Lucy a fermarla.
-E il tuo segreto, bella zingara?- le domandò in un sorriso facendola ammutolire un istante, non doveva per forza risponderle ma quella principessa aveva aperto il suo cuore a lei, che già una volta aveva cercato di fregarli.
-Perché unirti a una banda di pirati?- continuò Lucy avvicinandosi a lei. Ne era incuriosita, durante la giornata avevano parlato solo di lei e Lucy, a parte capire che Cana dovesse avere una sorta di debole per l'alcool, altro non sapeva.
-Mio padre è un pirata... un pirata di Fairy Tail- gettò senza alcun preavviso facendo sgranare occhi e bocca di Lucy, che di certo non si aspettava tale arrendevole confessione.
-Mia madre era una zingara, il suo clan si spostava da una costa all'altra, una vita nomade insomma, ed è stato durante uno dei suoi spostamenti che incontrò quel bellissimo pirata che le fece perdere la testa, una sola notte d'amore la loro...- spiegò in un tono mesto e bastò quella semplice espressione, non tanto quel verbo al passato, per far capire a Lucy che quel dolore che traboccava da Cana era la perdita della madre.
-Tua madre...- soffiò e basta, fermandosi quando la vide annuire stringendo tra le dita un lembo di gonna. Anche Lucy aveva vissuto quel dolore e sapeva bene quanto le parole servissero a poco.
-Me l'ha confessato prima di andarsene e da allora ho cercato invano di trovare mio padre, ma so a mala pena il suo nome… un giorno mi ero addirittura recata in quel loro covo a Magnolia, ma il coraggio mi venne meno e me ne andai senza neppure varcare il portone, sono solo una zingara-
-Capisco- mormorò Lucy. -Ma quando voi siete venuti da me… ecco… ho pensato che fosse destino e questa volta mi sarei fatta guidare dal caso- continuò Cana con gli occhi illuminati da una luce viva tanto da farla brillare. -Quella notte ho saputo dalla cartografa che tutti i pirati sono interessati a quell'Ishigar e che conquistarlo sarebbe un vero trionfo; se io riuscissi a conquistarne anche una minima parte, mio padre sarebbe orgoglioso, no? Mi presenterei a lui come sua figlia, degna di suo padre!- esclamò concitata e radiosa e Lucy poté solo annuire mostrandole un sorriso, avrebbe voluto dirle che forse non sarebbe stato necessario, ma non voleva giudicare quel suo sogno e stringendole le mani le augurò di poter esaudire quel suo desiderio.
La vide sorridere e insieme varcarono il portone.

Un’allegra canzone, fatta da tamburelli e cori, accolse le due appena spinto il portone e se Cana corse immediatamente verso il bancone, Lucy se ne stette lì mettendo a fuoco uno per uno i membri della ciurma, visi famigliari misti a quelli sconosciuti.
Vi era Mira che al bancone si era fatta servire un intero vassoio colmo di boccali e ridente, proprio come se si trovasse nella sua cara taverna, agile e scaltra si muoveva tra tutta quella gente con un’invidiabile scioltezza, lasciando le varie bevande ai propri compagni disseminati qua e là, arrivando fino a quel grande tavolo.
Anche Lucy, preso un respiro e facendosi forza perchè ancora non si era abituata al fervore delle locande, si avvicinò al tavolone rotondo notando tra sinistre facce sconosciute anche quelle belle di Levy ed Erza: seriose e composte se ne stavano sedute distanti, concentrate su quel mazzo di carte che entrambe tenevano tra le mani.
-Cosa succede?- bisbigliò all'orecchio di Mira, affiancata a lei sollevò il busto subito dopo aver servito della birra fresca.
-Una partita di carte- spiegò in un ghigno puntando gli occhi verso quel gruzzolo di soldi posto al centro del tavolo facendole esclamare un: -Oh- sorpreso.
Non vi era una minima espressione nel volto di Erza, apatica fissava Levy di fronte a se dopo che uno dei partecipanti aveva gettato malamente le proprie carte sul banco con tanto di grugniti per aver perso quella mano.
-Allora forestiera, siamo rimaste io e te- soffiò quasi con arroganza e Lucy si accigliò di fronte a ciò che aveva appena udito.
-Mira, perché Erz...- tentò di domandare prima che l'albina le intimasse morbidamente il silenzio tramite una strizzata d'occhio e l'indice posto sul naso come chiaro messaggio. Lucy ritornò ad osservare la scena che le si parava davanti.
-Ho una doppia coppia- ritornò a parlare Erza mostrando le sue carte, spalmate ora sul tavolo, suscitando scalpore tra i partecipanti.
Levy, dopo aver sibilato un: -Gageel zitto, mi metti ansia- al pirata che, posto in piedi dietro di lei, si mordicchiava le unghie con nervosismo, esclamò un: -Tris d'assi, bella! Ho vinto io!- con tanto di carte battute sul tavolo, creando la gioia totale e mal contenuta di Gageel, oltre all'ennesima sequela di grugniti degli altri partecipanti. Alcuni si sollevarono per abbandonare il gioco ma altri furono attirati da quella provocazione dettata da Levy.
-Nessuno può battermi, scommetto il doppio-
-Il triplo se non sarò io a batterti- rincarò la dose una Erza per nulla abbattuta dalla sconfitta.
Ancora frastornata, Lucy guardava le due giocare a carte comportandosi da perfette sconosciute, né scrutò i movimenti completamente assorta finché il palmo ben aperto di qualcuno afferrò il suo polso allontanandola da lì e sobbalzando spaventata sospirò poi, gonfiando le guance, nel trovarsi tra le braccia di Salamander.
-Ottuso pirata- pensò stizzita mentre quest'ultimo la trascinava in mezzo al salone, tra la gente danzante, ma dio quanto le erano mancate quelle braccia forti e il suo petto che caldo le irradiava calore.
-Natsu dove mi porti?- domandò, sgranando gli occhi poi incredula quando si accorse di quello che il pirata stava facendo: le aveva preso una mano posandosela sulla spalla e le dita dell'altra intrecciate con le sue, ma solo quando iniziò ad ondeggiare in un delicato movimento, Lucy capì che Natsu la stava facendo ballare.
Si lasciò sopraffare da lui e dal suo cuore, che stupido e furioso batteva nella cassa toracica. Stava ballando con Natsu e ciò la rendeva scioccamente felice, ma i ricordi di ciò che era successo in mattinata tornarono con lo stesso impatto di una secchiata d'acqua gelata.
Sollevò il capo, tenuto basso fino a qualche istante prima, e si ritrovò a specchiarsi in quegli occhi di un verde torvo che, assenti, sembravano guardare oltre le sue spalle, e reclinando lo sguardo notò alcune figure dalla sinistra presenza, sembravano scrutarla con un’inquietante interesse.
-Non mi piace come ti stavano guardando quelli, forse ti hanno riconosciuto- esordì finalmente la voce di Natsu, che cupa le arrivò alle orecchie facendola annuire appena e pensare un: -Cretina- pesante come un macigno, perché sì, per un attimo aveva pensato che il gesto fosse stato spontaneo, ma Natsu non si smentiva mai.
-Dovrei ringraziarti, allora?- soffiò tra il mesto e l'arrabbiato, mentre lui con le dita le solleticava le sue, la musica suonava allegra ma quel: -Scusa- mormorato appena da Natsu non faticò a sentirlo, ma sbalordita tentò nel farselo ripetere.
-Cosa?-
-Hai capito benissimo- pigolò lui inclinando lo sguardo verso il pavimento.
-Non potresti ripetermelo? Ecco, la musica è alta e io no credo di aver...-
-Mi dispiace ok?- ripeté stizzito -Per stamattina, sono stato uno stronzo, non avrei dovuto dirti quelle cose... non in quel momento- continuò arrossendo le guance e facendo sorprendere Lucy: a volte quella sua bipolarità non era poi così male.
-Si, sei stato un imbecille- infierì lei, la voce dura, ma quando la fece volteggiare per poi schiantarsela al petto, quella sua arrabbiatura sembra svanita.
I visi erano così vicini da poter respirare l'uno il fiato caldo dell'altro e deglutì di fronte a quel ghigno spavaldo certa che anche Natsu aveva colto la sua arrendevolezza.
Si voltò aderendo la schiena contro il suo busto, le braccia intrecciate al petto e le mani ancora unite a quelle di Natsu. -Non sei male come ballerino- mormorò lei lasciandosi cullare da quel dolce movimento, aveva già testato quella dote di Natsu, ma ora sembrava avere un sapore diverso.
-Non lo faccio mai- rispose lui, il naso quasi a strofinare quel collo niveo, respirando a pieni polmoni quel profumo di vaniglia.
-Non ti piace? Beh, potevi anche evitarlo se il problema era qualche sguardo di troppo-
-Mi piace averti tra le mani, è diverso- affermò in un soffio di voce, direttamente nel suo orecchio facendola fremere e reprimere un sospiro.
Ritornò a voltarla, notò un certo rossore sulle sue guance e perplesso portò due dita tra la visiera del cappello sollevandolo appena per vederle gli occhi, si soffermò solo un istante nel contemplare quello sguardo caramello per poi domandarle un: -Tutto bene? Sembri strana…-
-Si- mugugnò lei reprimendo il desiderio che le contorceva le viscere, uno spasmo al basso ventre l'aveva colta al suono di quella voce roca e scrollando il capo puntò il mento verso il tavolo in cui Erza e Levy continuavano a giocare. -Mi chiedevo soltanto perché facessero finta di non conoscersi…-
-Stanno imbrogliando- rispose asciutto Natsu, scrollando le spalle di fronte a quello sguardo severo di Lucy -È l'unico modo per racimolare più soldi possibili in poco tempo. È da stamane che giocano aiutandosi a vicenda: una contrassegna le carte, l'altra gli fa da difesa facendole strada verso la vittoria, a turno si scambiano ruoli e tavoli- le spiegò con fare tranquillo.
E a Lucy non restò che annuire rassegnata: la nave era in pessime condizioni per non parlare poi della totale mancanza di cibo, lei stessa ne risentiva, a parte quella mela rubata da Cana durante la loro passeggiata, non aveva mangiato più nulla.
-Se è per il bene della ciurma…- sospirò lasciandosi trasportare ancora da Natsu e da quella danza, stringendogli le dita e godendo del suo sguardo così magnetico, tanto che Lucy colse solo in secondo momento, con la coda dell'occhio, che le presenze sinistre di cui Natsu aveva accusato sguardi pericolosi, avevano lasciato la taverna.
-Natsu possiamo smettere, quei tizi...-
-Shh-

La taverna brulicava di avventori ma, nonostante la ressa concitata al bancone, Mira scorse comunque Natsu e Lucy ballare in centro al salone. Sorrise di fronte a quell'immagine serena, le dita a picchiettare sulla superficie legnosa e distratta sollevò il viso in direzione del locandiere quando la chiamò per porgergli quei due boccali traboccanti di birra e schiuma. -Segna sul conto della rossa!- gli aveva riferito in una strizzata d'occhio ammiccando verso l'ignara fanciulla in questione, troppo impegnata nel gioco a carte per accorgersi che Mira l'aveva cosi "gentilmente" onorata nell'offrire a tutti. Ancora diabolicamente ghignante si fece spazio tra la folla di ubriaconi, ogni tanto quella sua parte dispettosa nei confronti di Erza, quella parte che sembrava morta insieme a Lisanna, ritornava a farsi viva.
Sussultò quando fu afferrata ad un braccio, la birra scivolò fuori dai cristalli bagnandole le dita, sentì quel calore mai dimenticato irradiarle la schiena e reclinando appena il capo sospiro un: -Laxus...-
-Dobbiamo parlare- rispose asciutto lui, la mole imponente a coprirla e un tono di voce che non dava scelte.
-L'abbiamo già fatto l'altra volta-
-Non abbiamo fatto un bel niente, non mi hai risposto e sei scappata...- le ricordò piccato affondando le dita nel suo braccio morbido, ma senza farle male. -E poi, si può sapere che stai facendo? Non siamo mica alla taverna di Magnolia- la rimbeccò vedendola con boccali alla mano.
-Laxus, ti prego! Come se ti fosse mai importato qualcosa di quello che faccio. Abbiamo avuto il nostro tempo, le cose sono cambiate e non sono più la Mira che ti scopavi quando ne avevi voglia, sono cambiata e...-
-Allora questa possibilità me la dai o no?- la interruppe schietto facendole abbassare gli occhi verso le mani che, tremanti, sostenevano appena i boccali e il peso di quella domanda mentre il cuore batteva troppo forte.
Uno schianto fragoroso e urla minacciose interruppero quel suo indugiare e indirizzando lo sguardo, all'unisono con il dio del tuono, entrambi capirono cosa stava succedendo: il tempo dei giochi era finito.
-Quelle due! Stanno imbrogliando!- urlò qualcuno, lo stesso che aveva rovesciato il tavolo probabilmente.
-Sono delle imbroglione! È da stamane che seminano vittorie, casualmente sempre insieme!-
-Rivoglio i miei soldi!- sbraitò qualcun altro e non ci volle molto prima che l'intero locale venisse travolto da quella rissa di gruppo. Aveva incominciato Gageel stendendo con un pugno quel tizio che aveva solo provato a sporgersi con strane intenzioni verso il gamberetto e poi Erza, che peggio di un puma che difende i propri cuccioli, era balzata sul tavolo tramortendo chiunque si fosse avvicinato al gruzzolo di soldi.
Il resto della ciurma di Fairy Tail pensò bene di darsela a gambe: Happy corse via tenendo per mano Charle e Wendy; Mira, nonostante le proteste, fu sollevata come un sacco di patate e caricata in spalla da Laxus; Elfman tentava di mantenere calma una furiosa Ever omicida che avrebbe ucciso quello stolto, colpevole di averle macchiato il suo vestito nuovo, se non fosse stato per le braccia del pirata che la bloccavano in una morsa.
Tutto sotto lo sguardo serenamente calmo e snob di Freed che, seduto a un tavolo, sorseggiava tranquillo il suo vino rosso come se intorno a lui non fosse appena scoppiata una rissa degna di Fairy Tail, ma di certo il secondo di Laxus non avrebbe mai sfoderato la spada contro tali bifolchi.
Lucy invece correva alla cieca guidata dalla mano di Natsu, si ritrovò a percorrere la scalinata che dava al piano superiore, si addentrarono per il lungo corridoio, una carta da parati dalle tonalità rustiche ne copriva le pareti incorniciate da quelle porte tutte uguali.
Natsu si fiondò su una particolare e in un cigolare di cardini, Lucy si ritrovò all'interno di quella stanza.
-Oh- esclamò soltanto voltando il viso verso quello di Natsu rimasto in piedi dietro la porta appena chiusa. -Non è come pensi, non ti ho portato qui… per ecco…- mormorò senza formulare del tutto la frase. -Erza ha deciso che sosteremo a Clover stanotte, lei e Levy hanno racimolato abbastanza soldi per le riparazioni della Lumen e per la scorta di cibo ma sai, i soldi non sono mai abbastanza e prima di arrivare a Crocus dobbiamo essere ben forniti, affronteremo un lungo viaggio privo di soste poi- continuò ottenendo solo un leggero movimento del capo da parte di Lucy, annuiva soltanto torturandosi con le dita la stoffa dell'abito.
-Posso immaginare- soffiò mentre il lume del candelabro li avvolgeva in una tenue atmosfera.
-Forse sarebbe cosa giusta che io andassi- mormorò Natsu, una mano a scompigliarsi le ciocche rosa e un cenno nel voltarsi rimasto sospeso a quel: -No- di Lucy, soffiato appena.
-Sarebbe cosa giusta, ma non è quello che voglio- affermò lei inspirando aria dal naso e facendosi travolgere l'istante dopo dalla furia passionale di Natsu, che con impeto le si era scagliato contro divorandole le labbra in un bacio violento. Le erano mancate da impazzire quelle maledette labbra, che morbide e gustose lo trascinavano in una spirale di follia.
Fiondandole una mano tra i capelli le serrò la nuca continuando a baciarla, sentiva la sua rabbia e la sua frustrazione accumulate in quella giornata trasformarsi in desiderio disperato e con bocca avida la seviziava di baci bagnati e di morsi sul collo.
Lucy lasciò che la schiantasse alla parete, i polsi bloccati in un unico palmo chiuso di Natsu, mentre l'altro le abbassava bruscamente il vestito lasciandole scoperto mezzo busto e i seni che svettanti  si offrivano a quella bocca affamata.
Solo piccoli gemiti e respiri ansanti, tra un bacio e l'altro, uscivano dalle loro gole e quando le liberò i polsi per prenderle una gamba, tirandosela su un fianco, mentre con le dita le scostava l'orlo delle mutandine, Lucy conficcò le unghia nelle sue spalle fino a lacerargli la camicia nera che le fasciava.
Così fuori controllo e primordiale, soffocò un urlo quando si spinse in lei in unico movimento, uno spasmo poi la colse nel sentire mugugnare il suo nome, lo sentiva tremare dentro di sé e in quel ritmo perfetto chiuse gli occhi stringendoselo contro, autodistruggendosi in un atto di passione.
Nulla aveva più importanza in quel momento.
 

***


Onde appena accennate s'infrangevano contro la parte bassa delle murate della Lumen, orgogliosa e malconcia era rimasta attraccata al porticciolo di Clover quella notte. Ma a bordo non vi era il silenzio a fare da padrone ma bensì un ridacchiare civettuolo scandito da schiocchi di baci.
-Gageel, basta! Dobbiamo fare da vedetta e non questo!- la voce di Levy si librò nell'aria notturna, nonostante il rimprovero mancasse di fermezza però.
Seduta sul parapetto della Lumen con le cosce ben circondate alla vita del pirata e le mani ad accarezzargli il petto, rideva sorniona e maliziosa tra le braccia di Gageel.
Entrambi si erano offerti di pernottare a bordo della nave quella notte. -Se ci vede Erza sono guai!- aggiunse poi Levy, sbirciando con timore oltre la spalla del pirata, facendolo grugnire e roteare gli occhi, reazione molto simile a quando qualche ora prima aveva scoperto che anche Erza avrebbe passato la notte sulla nave. Beh, da capitano lui stesso doveva saperlo che Titania non avrebbe mai abbandonato la nave.
-Può sempre unirsi a noi!- ghignò, schivando per miracolo un pugno di Levy, che stizzita non aveva colto l'humor. -E dai, gamberetto, lo sai che amo solo te!- asserì poi facendole sgranare gli occhi d'ambra sopra a quel sorriso radioso.
-Cosa? Tu hai detto che...-
-No-
-Invece si-
-Invece no-
-Si, anche l'altra volta ti è scappato! Mentre lo facevam...- ma quelle parole furono tappate dall'ennesimo bacio, così intenso da lasciarla senza fiato.
Quando si scostò di lei le regalò un sorriso, non quel suo solito ghigno, ma un sorriso vero tanto da scaldarle il cuore. -Non c'è bisogno che te lo dica, no?- sbuffò ancora imbarazzato facendola annuire e chinare il capo contro il suo petto.
-Sai Gageel, potremmo incominciare ad uscire allo scoperto, no? Insomma sono due anni che stiamo insieme ma, a parte Juvia, non lo sa nessuno e io sono stufa di questo segreto. Si lo fai per proteggermi perché temi delle ripercussioni, ma io sono al sicuro con te, no?- domandò aspettando una risposta mugugnando un lamento e poi furente sollevando lo sguardo verso il pirata. -Allora, che cavolo?! Mi rispon... Gageel?- lo chiamò con apprensione, notando l'espressione perplessa di Gageel, che rigido osservava il mare.
Levy sussultò quando, reclinando il capo, mise a fuoco ciò che si specchiava nelle iridi rosse di Gageel. -O mio dio!- guaì saltando giù dal parapetto e scattando a quel: -Presto! Vai a chiamare Erza!- ordinato dal moro.
Strinse le dita in spasmi nervosi, con gli occhi ancora rivolti a quella figura, quella di un giovane uomo all'apparenza fortunatamente solo privo di sensi dato il flebile respiro chiaramente dedotto dal petto contratto in un ritmo lento, accasciato solo con il busto su una tavola in legno, che si lasciava trasportare in balia delle onde, avvicinandosi sempre più alla Lumen.
Un povero disgraziato con chissà quale destino avverso per trovarsi in quelle condizioni, ma era un altro il dettaglio che aveva allarmato Gageel: quel marchio ben visibile sulla spalla dell'uomo, denudata dalla manica strappata.
Il marchio di Fairy Tail…
 

Angolino di Daimler- Buon giorno amici miei! Voglio scusarmi per il mese di assenza su efp e i quasi due passati dall'ultimo aggiornamento di Chronicles, tra lavoro e stanchezza anche morale oltre che fisica, ho finito per trascurare un po' la scrittura e me ne dispiace molto dato l'importanza che questo piccolo passatempo sta prendendo giorno dopo giorno, sopratutto grazie al vostro affetto, vicinanza e anche critiche (quelle servono sempre ;)) .

Volevo ringraziare Nalla85 per la bellissima immagine che vi ha accolto ad inizio cap. un regalo il suo che ho voluto condividere con tutti voi (e grazie anche ad AlexiaLil per avermi linkato l'immagine, la capra Daimler qui presente, nel 2016 non è ancora capace di caricare una foto su efp) .
Un ringraziamento speciale anche a Paola, una meravigliosa ragazza che si è offerta di farmi da beta e corregermi tutti gli strafalcioni a cui abitualmente vi sottopongo, quindi  se ha fine cap. avete pensato a una sorta di miracolo nel non vedere nessuno dei tremila errori che disolito faccio, non è un miracolo è solo grazie a Paola.
Come al solito ringrazio tutte le persone che mi vogliono bene, che mi sostengono e che apprezzano questa storia, GRAZIE DI CUORE.

Il cap. è venuto un po' lunghetto e inizialmente pensavo di focalizzarlo solo su Natsu e Lucy ma poi ho deciso di dare un po' spazio anche a gli altri canon e spero davvero che l'attesa ne abbia valsa la pena!
Spero di non ritornare fra due mesi con Chronicles ma molto prima, la long è quasi finita (questa prima saga) mancano solo due capitoli salvo idee improvvise e un eventuale ampliamento della trama, ma non prometto nulla a parte di mettercela tutta!! comunque non sparirò del tutto, tornerò presto con due os!!
Grazie ancora!!un bacione!!!

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Capitolo 17
*** The right thing ***


-The right thing-

https://www.youtube.com/watch?v=youPBaWAEAY


Dita inumidite percorrevano lungo le sue gambe nude, se ne beava Natsu di quel contatto, di quella pelle liscia che sotto i suoi polpastrelli gli sembrava seta pregiata. Dalla cintola in giù, immerso in un caldo tepore, il pirata  teneva gli occhi chiusi mentre le mani di lei gli accarezzavano le spalle e poi il viso, intrappolandoselo tra i palmi Lucy gli fece reclinare il capo indietro in modo da poter avere accesso alla sua bocca.
Seduta sul bordo della tinozza da bagno, con i piedi immersi nell'acqua, il corpo di Natsu incastrato tra le sue gambe e il busto chino appena  fasciato da una leggera vestaglia, baciava il pirata nel più dolce dei baci. Ridendo contro le sua labbra spostò poi  il viso  senza mai scostare le mani dal suo volto.
-Dai posso?- mormorò in una supplica facendolo sospirare contrariato, ma tenace continuò a guardarlo con quegli occhi adulatori capaci di strappargli almeno un tentennamento.
-Non sei capace, non l'hai mai fatto... potresti farmi male- tentò di dissuaderla ma senza nessun tipo di rimprovero nel tono di voce, Natsu sembrava estremamente rilassato e ancora ad occhi chiusi coccolò il capo sul ventre della principessa.
-Si che l'ho fatto! A palazzo!- esclamò caparbia.
-E a chi l'avresti fatto?- si ritrovò a domandare Natsu sollevando solo una palpebra, mostrando a Lucy uno spicchio di verde dorato. Nonostante la fioca luce mattutina che filtrava tra le imposte dell'unica finestra della stanza, Lucy poté notare la brillantezza che da Natsu traspariva, quel sorriso bianco poi gli illuminava il volto olivastro rendendo il ragazzo la cosa più bella che avesse mai visto.
-A Gonzalo...-
-Gonzalo?- e gli occhi di Natsu si spalancarono.
-Gonzalo... la mia bambola- Lucy gonfiò le guance incrociando le braccia al petto nell'udire la risata gracchiata di Nastu.
-Al diavolo, ottuso pirata!- esclamò poi colta da un  impeto di stizza e arraffando le forbici posate su uno sgabello accanto alla tinozza, ne inforcò l'impugnatura tra le dita -Voglio accorciarti solo un po' i capelli mica rasarti a zero!-
Lo vide aggrottare le sopracciglia incerto sul da farsi, quel cipiglio stampato sul volto poi non era certo un buon presagio ma Natsu, cogliendola di sorpresa, ruotò nuovamente il capo e stendendo le braccia lungo i bordi della vasca, mormoro un flebile: -Fa' come vuoi-
-Oh- esalò piano, sì,  aveva dovuto convincerlo un po' ma non si aspettava una tale arrendevolezza.
Superato quell'istante d'incertezza, Lucy passò una mano tra le ciocche rosa del pirata mentre le dita dell'altra andavano a chiudersi e aprirsi accompagnando il movimento delle lame.
Continuò per qualche minuto, immersa in un silenzio scandito soltanto da qualche tenue sospiro di Natsu, con ponderata precisione andava ad accorciare solo le ciocche più lunghe lasciandogli una carezza sulla nuca di tanto in tanto.
-Lucy con te si sta bene- sussurrò all'improvviso Natsu, le parole ben scandite uscite dalla gola senza nessun preavviso tanto da farle arrestare la mano di riflesso.
Non disse niente, tornò a focalizzare la propria concentrazione sui suoi capelli e non su quelle parole, che fossero maledette!  Perché quelle dannate parole l'avevano fatta felice per un istante ma solo lei sapeva di quanto quell'attimo di paradiso le sarebbe costato, perché con Natsu era così, era sempre così.
Posò le forbici sullo sgabello, un ovattato rumore di ferro vibrò accanto a loro ma il silenzio tornò nuovamente ad avvolgerli.
Lucy si mordeva le labbra con fare nervoso, con le mani tornò a toccargli le spalle immergendo le dita in quella carne bollente, impastandogli i muscoli del torace, serrò gli occhi quando lo sentì sospirare di piacere sotto i suoi tocchi aggraziati.
Sentiva piccoli fremiti scuoterle il petto e il ricordo della notte passata a fare l'amore tra le lenzuola servì solo a farle stringere le gambe intorno al busto di Natsu pur di placare quel fuoco che le divampava nel ventre.
Avevano fatto solo quello, per tutta la notte, il tempo di riprendere fiato e di nuovo a divorarsi la bocca e ad affondare l'uno nell'altro con disperazione,  come un dolce morire tra le braccia di entrambi. Solo ansiti e sospiri, nessuna parola, nessun chiarimento.
-Anche con te si sta bene, in questi momenti- gli mormorò in un orecchio, la pelle d'oca a formarsi contro quella del collo,  proprio li dove il suo fiato caldo era andato ad infrangersi.
-è difficile avere a che fare con te- borbottò Natsu forse lievemente piccato per quelle tre ultime parole e prima che Lucy potesse ribattere la incalzò repentino -Mi rendi strano, mi fai pensare alle cose- soffiò senza guardarla mentre con le dita creava cerchi concentrici nell'acqua.
-Io invece ho smesso di pensare- le sfuggì tra le labbra ancora gonfie a causa sua -Perché se pensassi Natsu, io mi perderei in un labirinto-la voce tremò appena e Natsu percepì quello smarrimento che la stava attanagliando.
La fece sussultare  quando ruotando il busto,  con le mani le afferrò la vita trascinandosela accanto a lui nella tinozza tra schizzi d'acqua e imprecazioni perplesse di Lucy.
Natsu la fece distendere accanto al suo corpo, le braccia a circondarle le spalle e il viso ad accarezzarle il suo e Lucy, reprimendo quel brivido al contatto con l'acqua e la vestaglia che gonfia galleggiava sul perimetro dell'acqua, lo guardò sbalordita.
-Che fai?-
-Non ti faccio pensare- sussurrò affondando il naso tra i suoi capelli per sentirne il profumo.
-Di solito usi altre tattiche per non farmi pensare...- ghignò maliziosa creandogli la virgola di un sorriso sul volto.
-Lu cosa provi per me?- chiese all'improvviso, in un sussurro lieve e caldo tanto da farla arrossire e deglutire pesantemente, Natsu era enigmatico quanto fottutamente diretto quando voleva.
Chiuse gli occhi affondando le mani tra i suoi capelli per accarezzarglieli -Natsu io non lo so...- rispose sincera e affranta, perché davvero Lucy non sapeva dare un nome a quel sentimento che solo lui le aveva fatto provare da quando era in vita -Non lo so perché stare insieme a te è la cosa più bella di questo mondo ma brutta al contempo, a volte mi fai sentire male e non so quanto ancora potrei sopportarne il peso- lo sentì tremare e rinforzare la morsa che la teneva legata a lui.
-E tu Natsu? Che cosa sono per te?- domandò in un filo di voce, quel silenzio un po' troppo prolungato la fece temere nell'ennesima piazzata ma Natsu aprì gli occhi osservando il soffitto, sembrava pacato, malinconico.
-Papà una volta mi ha detto che quando ami tanto una persona vorresti solo vederla felice, tu vuoi questo per me vero? vuoi vedermi felice?- le ricordò retoricamente facendola annuire imbarazzata.
-Ma io sono egoista Lucy, io non voglio vederti felice, perché vederti felice un domani vorrebbe dire fare la cosa giusta oggi e ciò renderebbe me infelice-
Lucy voltò lo sguardo verso Natsu che assorto osservava ancora il soffitto, con il dorso di due dita le accarezzava piano una guancia. Sentì il suo cuore fare una capriola di fronte a quella dichiarazione e catturandogli le dita con le sue mormorò un flebile -Natsu...-  prendendo un profondo respiro a pieni polmoni.
-La cosa giusta è lasciarmi a Crocus, vero?- soffiò in un lamento, ma lo vide scuotere il capo e sorprendendosi di ciò ingoiò a vuoto con il cuore che impazzito batteva forte, perché si sentiva così in tensione?
-La cosa giusta sarebbe far scegliere a te- sussurrò sorridendo mesto, era questa l'infelicità di cui parlava Natsu? Se lei non avesse scelto un futuro accanto a lui?
Si sentì confusa e stordita, nessuno prima d'ora aveva solo ipotizzato di darle  la possibilità di scegliere e una strana sensazione le assalì l'intero corpo.
Aveva da sempre desiderato l'avventura, la libertà di pensiero, di azione, la libertà di amare... ma ora che questa occasione le era stata offerta quasi si spaventò al solo pensiero di poter avere la possibilità di scegliere.
Il terrore s'insinuò nelle pieghe del suo cuore e se avesse fatto la scelta sbagliata? Se la vita di avventuriera alla fine non si sarebbe rilevata giusta per lei? Avrebbe tradito sui padre, il suo popolo per cosa? Uno stupido capriccio?
E poi c'era lui a torturale i pensieri.
"Che razza di amore è se ci si fa del male?" pensò turbata.
Si voltò verso Natsu che impaziente sembrava aspettare una risposta, lo guardò a fondo senza riuscire a proferire parola.
Si prese a morsi l'interno di una guancia e sentì freddo quando lui, dopo averle lasciato un bacio tra i capelli, si sollevò lasciandola da sola, immersa nell'acqua tiepida. Di riflesso lo guardò darle le spalle, chinò di colpo il viso quando gli occhi guizzarono lungo la sua schiena solida fino a glutei scolpiti.
Lo sentì ridacchiare e scollando gli occhi dal fondo della vasca puntò le iridi verso Natsu intento ad allacciarsi  un asciugamano intorno ai fianchi tonici.
-Non puoi imbarazzarti ancora, dai!-  rise di gusto sporgendo un braccio verso di lei che a guance gonfie si sollevò uscendo poi dalla vasca, intrecciando comunque le dita con le sue per facilitarsi l'uscita, mentre con la mano libera arraffò un asciugamano pulito posato sul bordo della tinozza.
Lasciò che le accarezzasse il viso, spostandole poi quella ciocca bionda dietro l'orecchio e sciogliendo l'intreccio di mani, i palmi si racchiusero a coppa intorno al suo viso. Schiuse le labbra Lucy, sentiva le guance irradiarsi di calore e la pelle scottare e baciando Natsu si lasciò trasportare dalle emozioni che quella lingua bollente in bocca le dava.
D'istinto si premette a lui, i seni gonfi a schiacciarsi contro il suo torace ancora umido d'acqua.
-Lucy...- le soffiò roco scostando di poco le labbra vogliose -Abbiamo ancora un po' di tempo prima di raggiungere gli altri...- continuò stringendosela meglio addosso, trascinando i piedi verso il letto sfatto.
E quel asciugamano stretto tra le dita cadde in un morbido fruscio di stoffa, rimase abbandonato lì sul pavimento in granato, come i pensieri di Lucy che avvolta dalle braccia di Natsu decise ancora una volta di non pensare ad altro se non al suo corpo caldo e la sua bocca affamata.


Le dita stringevano ancora il pomello della porta nonostante Lucy l'avesse chiusa ormai da tempo, i pensieri e le domande che Natsu le aveva innescato con quella chiacchierata continuavano a tormentarla. Distolse lo sguardo meccanicamente volgendolo verso l'indirizzo di quest'ultimo quando venne chiamata -Allora andiamo o no?- protestò appena spazientito, le mani infossate nei calzoni e quel suo solito sguardo appuntito.
Solo allora  Lucy sembrò ricordare che si trovava nel bel mezzo del corridoio della locanda e annuendo flebile si avvicinò a lui, il cappello rubato a Grey tra le mani, ne stropicciava la visiera e osservando il fondo del corridoio tentava di scacciare via l'ansia accumulata in qualche angolo di cuore.
-Sei strana- Natsu la guardava di sottecchi.
-No, va tutto bene- gli sorrise nervosamente.
-Ma?- aggiunse lui.
-Non c'è nessun ma, Natsu va tutto bene!- rispose con qualche ottava di troppo facendogli storcere il naso.
Piombò il silenzio e sconsolata sospirò -Ecco stavo solo pensando a ciò che mi hai detto... davvero lo faresti? Mi faresti scegliere?- domandò poi tesa arrestando il passo, con gli occhi infossati nel tappeto sudicio che copriva l'intero pavimento del corridoio.
Lo sentì sospirare e mugugnare un :-Non lo so- impastato d'incertezza.
Il calore poi irradiarsi sulle dita, Natsu aveva posato una mano sulle sue in modo da stringergliele -Lucy anche io sono confuso, non so se lasciarti a Crocus forzatamente o lasciar che sia tu a decidere oppure...-
Sussultò a quell'oppure di Natsu e quasi ne ebbe timore di scoprire cosa quel cuore pirata in realtà celasse, Natsu per lei era sempre stato un enigma, un puzzle a cui mancava un pezzo e l'illusione che lui potesse provare qualcosa per lei a volte l'aveva sfiorata, ma poi abbandonata e ancora quel saliscendi di emozioni contrastanti che solo lui riusciva a trasmetterle.
-Oppure?- mormorò timida.
Non udì risposta e sollevando lo sguardo verso il pirata si aspettò di trovarlo assorto in chissà quale sua riflessione ma si sorprese invece di vederlo con gli occhi lievemente sgranati e un espressione perplessa.
-Natsu?- lo richiamò voltando lo sguardo verso la direzione in cui l'indice di Natsu si mosse un'istante dopo il suo richiamo.
Strabuzzò gli occhi nel mettere a fuoco la figura di Mira in lontananza, ma non tanto per il fatto di trovarla ancora alla locanda, ma probabilmente fonte di tanto stupore doveva essere attributo al fatto che, con fare circospetto,  fosse appena uscita da una stanza, con gli stivali tra le dita e la chioma albina e insolitamente arruffata spostata da un lato, cascante sul petto.
Quell'espressione quasi terrorizzata poi, nell' incrociare gli sguardi di Lucy e Natsu, trasmise a loro un strano sentore.
Ridacchiò nervosa mentre goffamente infilava uno stivale e poi l'altro -Vedo che non sono l'unica ad essermi svegliata tardi!- esclamò radiosa anche se dalle labbra stirate in un sorriso prevaleva un certo nervosismo.
-Mira che ci fai ancora qui?- domandò Natsu non nascondendo la perplessità nel vederla ancora alla locanda, credeva che tutti fossero andati alla nave.
-Colazione! che ne dite?- replicò sollevando un indice verso l'alto continuando a sorridere forzatamente a una Lucy che tentava di assecondarla e un Natsu poco convinto.
Convinzione che svanì del tutto quando la porta accanto a Mira si aprì di colpo e a fare la sua apparsa non fu che una montagna bionda di muscoli.
-Stavi andando via senza svegliarmi- esordì Laxus con voce imbrattata di sonno e stizza, senza degnare di uno sguardo Natsu e Lucy che attoniti osservarono la figura del dio del tuono a petto nudo e calzoni slacciati per poi spostarla su una Mira imbarazzata, tanto da coprirsi il volto con una mano per poi ridacchiare nervosamente -Non è come pensate- farfugliava agitata -Davvero non lo è...- continuò poi sgomenta cercando conferme e aiuto negli occhi grigi di Laxus, solo allora il dio sembrò accorgersi della presenza di Nastu e Lucy e inarcando un sopracciglio li guardò con calma assoluta .
-Perché non andiamo? Natsu tu ritorni con Laxus no?- urlacchiò Mira con voce gracchiata e acuta, arraffando Lucy per un braccio se la strinse contro trascinandosela dietro senza darle scelta e ignorando bellamente quel -No- scandito duramente da i due pirati, scomparì dietro l'angolo del corridoio, la mano stretta a quella di Lucy e quel:  -Davvero non è come pensi!- bisbigliato disperatamente nell'orecchio della principessa.


***


Tra sguardi imbarazzati di Mira e quelli impassibili tra Laxus e Natsu, arrivarono con sommo sollievo per l'albina a bordo della Lumen.
Lucy, lasciata finalmente dalla mano di Mira che per tutto il tragitto l'aveva legata a se come a simboleggiare un ancora di salvezza, vide la bella pirata caracollare immediatamente sottocoperta, neanche a dirlo inseguita da un Laxus ormai al limite della sopportazione, ridente si voltò verso Natsu, contraccambiata da un risolino divertito.
-A quanto pare non siamo gli unici incasinati- commentò lui, ridacchiandosela pure mentre con le dita si grattava la nuca.
Lucy annuì sorridendo serena, negli occhi di lui un insolita leggerezza in quell'affermazione capace di distoglierla momentaneamente dalla pesantezza di cui era stata colta, rimasero a guardarsi solo un altro po' prima che quel -Hei Natsu!!- acuto e squillante li raggiungesse.
Lucy sollevando il viso verso le vele bianche dovette coprirsi lo sguardo con un palmo aperto per schermarlo dai raggi solari, faticosamente mise a fuoco la figura smilza di Happy, i contorni appannati dalla luce. Il ragazzo se ne stava seduto su uno dei pennoni che fungeva a sorreggere le vele, le gambe a penzoloni, la schiena dritta -Dovresti scendere giù, c'è una novità- lo informò stranamente serioso, insolito data la spensieratezza di cui era fatto.
Una smorfia sospetta si formò sul volto di Salamander, il sorriso con cui aveva accolto Happy si era accartocciato e annuendo con il capo si diresse a grandi falcate verso le stanze al piano di sotto, seguito da una Lucy lievemente allarmata.

Bastò notare il capannello che si era formato dietro una porta per far intendere ai due che qualsiasi fosse la novità si trovasse in quella stanza, gli sguardi poi accigliati di chi incuriosito era rimasto intorno al perimetro della camera aumentò lo stato di allerta che arieggiava sulle loro teste.
Ritrovarono Mira e Laxus che, accantonati momentaneamente i propri conflitti, chiedevano spiegazioni a Fredo ed Elfman, anche loro lì presenti.
Lucy si strinse a Levy sorridendole radiosa e spinta dalla curiosità fece capolino nell'intento di notare cosa stesse succedendo.
Tramite quello spicchio di porta aperta, si sorprese nel notare un ragazzo steso a letto, sembrava cosciente e grato a una Wendy imbarazzata ed a Erza, vigile e seria sostava accanto a Charle, titubante anche quest'ultima.
-Non sappiamo chi sia, l'abbiamo trovato stanotte, era svenuto in mare- borbottava Gageel rispondendo alle domande di Natsu.
-Perché è a bordo? bastava lasciarlo da qualche parte no?- replicò appena stizzito, non si fidava degli estranei, aver accettato quella zingara a bordo era già stato molto per lui.
-Il marchio, c'è l'ha su una spalla... appartiene a Fairy Tail- s'intromise la voce profonda di Lily, a braccia conserte se ne stava poggiato ad una parete.
Fu istantaneo per Lucy volgergli uno sguardo  e, impulsivo interruppe all'interno della stanza ignorando quel: -No aspetta! Erza ha detto di non stressarlo con troppe domande!- di Levy.
Piombò all'interno con irruenza,  gli sguardi perplessi di Charle e Wendy e quello severo di Erza ad accoglierlo.
-Natsu-san sei tornato!?- l'apostrofò la bambina, che radiosa aveva posato la brocca d'acqua sul comodino vicino al letto per raggiungere il ragazzo.
Ma Natsu si concentrò unicamente sulla figura dello sconosciuto, anche egli rimasto perplesso da tanta irruenza, né osservò attentamente ogni dettaglio: i capelli rasati corti, i  tre pendenti che portava all'orecchio sinistro e quella cicatrice che gli sfregiava buona parte del viso.
Non aveva mai visto quel tipo a Fairy Tail, né era certo nonostante il marchio svettasse prepotente sulla sua spalla, un:  -Natsu-san?-  dalle tonalità preoccupate soffiato da Wendy giunse alle sue orecchie in un fioco suono ovattato.
Distolse lo sguardo da quegli occhi sconosciuti e distendendo le labbra in un sorriso forzato portò una mano  sul capo della piccola, se la strinse su un fianco come a difenderla.
-Cosa succede?- domandò celando il nervosismo.
-Lui è Mest, fa parte di Fairy Tail come noi!- l'ho informò raggiante.
Natsu si voltò nuovamente verso il ragazzo, col busto poggiato alla tastiera del letto e le mani intrecciate tra loro aveva rivolto uno sguardo gentile verso Wendy -Non so come ringraziarvi, mi avete salvato- mormorò flebile.
-Wendy perché non andiamo a prendere degli altri asciugami?- la esortò Charle circondandole le spalle con le mani per accompagnarla verso la porta, aveva percepito la tensione accumulata da Natsu e schioccandogli uno sguardo serio portò via Wendy dalla stanza.
-Fairy Tail eh? Com'é che non ti ho mai visto?-  domandò infatti Natsu appena il cigolio dei cardini lo informò della chiusura della porta.
Assottigliò lo sguardo, la presenza di Erza ad affiancarlo, videro lo sconosciuto stringere una porzione di lenzuolo tra le dita, lo sguardo confuso verso un punto indefinito.
-Ho già spiegato ai tuoi compagni... non ricordo nulla se non il mio nome e l'appartenenza a Fairy Tail- mormorò mesto -Ricordo che io e i miei compagni stavamo andando ad Ishigar e poi più nulla... come un vuoto-
Natsu si voltò verso Erza, gli occhi a cercare conferme subito trovate -Potrebbero essere stati colpiti da Jupiter- snocciolò irrequieta, Clover era abbastanza vicina a Crocus e Mest avrebbe potuto galleggiare in acqua per giorni prima di raggiungerli, il tutto coincideva. Ma Salamander sembrava titubante, continuò ad osservarlo ed Erza dovette insistere un paio di volte fino a richiamarlo ad alta voce per spronargli di lasciare la stanza insieme a lei in modo da far riposare Mest.

Si chiusero la porta dietro le spalle, Laxus, Mira, Gageel, Levy e Lucy erano rimasti ad aspettarli, gli altri avevano deciso di intraprendere le proprie attività e di godere ancora di ciò che Clover poteva offrire, probabilmente quella sarebbe stata l'ultima meta tranquilla.
-Cosa facciamo?-  domandò Natsu a mascella serrata incrociando i volti turbati degl'altri, non si fidava di quello sconosciuto ma apparteneva a Fairy Tail e ciò lo deviava da ogni scelta razionale.
-Ha il marchio.. se si tratta di un nostro compagno non possiamo lasciarlo qui- mormorò Levy torturandosi le dita tra loro -Ma non sappiamo niente di lui- aggiunse Laxus, il tono di voce serio e uno strano timore trapelato tra le labbra.
-Ciò non toglie che ha il marchio e che è affetto da amnesia- rifletté acciaio nero scostandosi dalla parete sulla quale era stato poggiato -E tu Titania, che dici?- domandò ad Erza rimasta in silenzio per tutto il tempo, di spalle teneva le braccia conserte al petto e gli occhi chiusi come a riflettere.
-Dico che è un nostro compagno e verrà con noi almeno fino a Crocus, lì deciderà lui se tornare a Fairy Tail o proseguire con noi- sentenziò asciutta, voltandosi verso il gruppo, incrociando gli sguardi scettici degl'altri.
-Se l'abbiamo permesso a quella zingara non possiamo fare altro con un nostro compagno- concluse poi ferrea. Li vide annuire, forse un po' più convinti ma quando distese le labbra in sorriso per contraccambiare quello confortante di Mira, un frastuono di vetri rotti dalla stanza accanto li raggiunse.
Allarmati, fu Erza a spalancare la porta, gli occhi guizzarono immediatamente al pavimento ora coperto da pezzi di specchio rotto e poi su Mest in ginocchio tra essi.
-Che cazzo succede?- urlò Gageel circondato dagl'altri.
 -Mi-mi dispiace, volevo sollevarmi un po' ma la stanchezza mi ha giocato brutti scherzi, mi sono cedute le gambe e afferrandomi alla parete mi sono trascinato dietro lo specchio...- mormorò un Mest dispiaciuto, prontamente aiutato dalle braccia di Laxus.
E Mentre Mira correva in cerca di una scopa ed Erza si preoccupava per le condizioni di salute  sotto gli sguardi taciti di Gageel e Levy, Lucy si voltò verso il ciglio della porta scorgendo la figura di Natsu un istante prima di lasciare il corridoio, percepì tensione da parte sua e rivolgendo lo sguardo verso il misterioso Mest capì che a Natsu quella situazione non piaceva proprio.


***



La giornata era trascorsa tranquilla, avevano pranzato tutti insieme e dopo un pomeriggio passato a scorrazzare per Clover o a pisolare a bordo della Lumen, si erano riuniti nuovamente pronti a salpare per Crocus.
Buona parte della ciurma si trovava sul ponte a respirare quell'aria frizzantina che annunciava l'arrivo della sera. Scrutando il cielo rossastro con attenzione già si poteva intravedere qualche stella.
C'era Lucy che concitata e allegra raccontava un storia a Wendy, Charle ed Happy tutto sotto lo sguardo di Natsu che assorto la guardava ridente.
Attorno a sè aveva attirato l'attenzione di Mira, quella di Lily e Cana e anche Mest, ripresosi e in buone condizioni, ascoltavano con piacere, godendo di quel venticello tiepido.
Anche Juvia ascoltava con vivido interesse quella storia romantica e avventurosa, non resistette ad affondare tra le braccia del Fullbuster che seduto sul parapetto ci mancò poco di fare un bel tuffo in acqua dato l'impeto con cui era stato abbracciato.
Borbottò un :- Juvia sei appiccicosa- ma quegli occhi dolci e quel mormorio: -Grey sama, solo un po'- accompagnato poi dalle mani della blu che afferrando le sua braccia se ne circondò il corpo, lo fecero desistere da ogni protesta, forse non era poi così male abbracciarla anche quando non facevano sesso.
-Ascoltiamo questa bella storia, si sta bene no?- soffiò poi sollevando il capo verso di lui ed era vero, stare immersi tra le parole di Lucy e la brezza calda della sera era qualcosa di piacevole e voltando lo sguardo verso Natsu, Grey riuscì a sorridere spontaneamente.
Erza insieme a Levy invece, scrutavano una mappa controllando ogni minimo dettaglio prima della partenza che sarebbe avvenuta da lì a poco.
-Direi che possiamo partire- annunciò la rossa capitano alla cartografa, regalandole un sorriso soddisfatto. La tappa a Crocus aveva confermato le proprie aspettative, si erano riforniti di cibo e soldi, il bottino accumulato ne sarebbe servito in parte per le riparazioni della Lumen che sarebbero avvenute a Crocus, la nave era in pessimo stato ma capace di affrontare ancora un giorno di viaggio.
Un soffio di vento le accarezzo il viso e attratta dalle risate gracchiate che provenivano da quello che doveva essere un Happy euforico,  indirizzò lo sguardo verso il gruppetto poco lontano da lei. Notò un'aria leggera intorno a loro e serena si avvicinò volendone godere anche lei, anche il capitano poteva permettersi cinque minuti di spensieratezza, no?
-Che succede?-  domandò con tono austero e mani serrate sui fianchi imponendo la sua presenza da capitano, un bel sorriso però le trapelava dalle labbra rosse.
-Pensavamo di chiudere Lucy in un baule per nasconderla durante il passaggio a Crocus!- esordì Happy provocando altre risate, comprese quelle di Lucy.
-Oppure potremmo mascherarla da pirata!- aggiunse Wendy asciugandosi con le dita quell'accenno di lacrime dovute a quella grossa risata, assecondata poi dal gruppo ma non da Titania.
Le mani le erano scivolate lungo i fianchi e anche il sorriso ora trasfigurato in una smorfia allarmata, separavano Erza dal resto del gruppo.
Capì di cosa stessero parlando e quel timore che da settimane l'aveva assalita purtroppo aveva trovato del tutto conferma, incapace di non proferire parola sibilò un metallico -No- di fronte a quelle continue battute riguardo una possibile presenza permanente di Lucy sulla nave.
Piombò il gelo, i visi turbati degli altri si voltarono verso Erza, un espressione severa le contornava il viso.
-Era solo un gioco...- mormorò Happy quasi intimorito da quello sguardo privo di repliche, tutto era iniziato casualmente, lui che scherniva come al solito Lucy ed ella che gli rispondeva a tono, minacciandolo di una sua eventuale permanenza a bordo, da lì erano scattate una serie di buffe teorie su come non cedere la principessa e passare comunque incolumi da Jupiter.
-Erza io...- provò Lucy colta dal totale disagio di quegli occhi dardeggianti che sembrarono scrutarla con severità.
-Lucy non posso permetterlo, nemmeno per gioco- infuriò Titania interrompendo le parole di Lucy, mozzandole anche il respiro. -Sei una principessa e hai delle responsabilità, il tuo posto è a Crocus accanto a un principe e non tra noi-
Lucy si sentì improvvisamente inerme e sotto tensione, portò le dita a massacrarsi tra loro e lo stomaco contorcersi, per un attimo aveva pensato che fosse stato possibile unirsi alla ciurma senza nessun tipo di ripercussione, ma non era la realtà dei fatti ed Erza in quel momento stava impersonificando la sua coscienza.
Quella che le ricordava ciò che fosse e quale fosse il suo posto -è cosa giusta Lucy, forse ora ti sembrerà sbagliata ma non lo è...- continuava Erza, il tono di voce non più graffiato ma lievemente ammorbidito e gli sguardi di tutti addosso, impietriti e incapaci di intromettersi in quel monologo ormai.
Perché Lucy non riusciva a spiccicare parola, era profondamente turbata dal peso veritiero di quelle parole, la confusione  tornò ad assalirla come una belva affamata, divorandole ogni piccola speranza di una libertà tanta agognata.
Gli occhi lucidi che vagavano e la bocca lievemente schiusa, stava per annuire difronte ad Erza ma un sibilo le raggiunse le orecchie, quasi sussultò nel sentire la voce furente di Natsu.
-Erza stanne fuori- aveva ringhiato richiamando immediatamente l'attenzione della rossa, per nulla intimorita si voltò meccanicamente verso Salamander -è colpa tua vero?- ringhiò con occhi scuri.
-Lucy pensa a quello che vuole, non sono io darle ordini come stai facendo tu!- replicò iracondo avvicinandosi a lei a pugni stretti.
-Mi credi forse cieca Natsu? Eh?- urlò arrabbiata -Credi che nessuno di noi si sia accorto di cosa ci sia tra voi due?- continuò con voce sempre più grave e un palmo aperto svolazzato in direzione degli altri. Mira aveva inclinato il viso, Grey aveva stretto gli occhi e Juvia aveva mormorato un lieve -Erza..- come a calmarla, ma Titania era sempre più furente tanto da non notare l'espressione spezzata di Lucy.
-Non sono cazzi tuoi- i volti erano sempre più vicini e gli animi sempre più  accesi.
-Gli riempito la testa di cazzate forse? -
-Erza sto dicendo sul serio... fatti i cazzi tuoi, quello che succede a me e a Lucy non ti deve riguardare!-
-Li conosco i tipi come te- replicò all'improvviso asciutta creando in Natsu uno spasmo sorpreso -Sei solo un egoista pensi di poter cambiare la tua natura ma ti sbagli, se davvero ti importerebbe di Lucy non tenteresti di rovinarle la vita- lo guardò sgranare gli occhi e voltandogli le spalle s'incamminò verso il timone, pronta per dare gli ordini e lasciare Clover ma si bloccò trafitta dalle parole di Natsu appena pronunciate.
Si voltò lentamente verso di lui, i capelli che le incorniciavano il volto contratto in una smorfia sconcertata, non poteva aver detto quelle tre parole.
Ma Natsu le aveva dette profanando l'orgoglio di Titania, nessuno osava farle  quel nome da anni.
-Non sono Gerard- e l'aveva ghignato il bastardo tanto da farle montare la rabbia nel petto.
-Hai sentito? io non sono Gerard, non farò a Lucy quello che lui ha fatto a t...- ma quelle parole furono arrestate da Erza, con violenza saltò addosso a Natsu inchiodandolo a terra
-Cosa c'entra Gerard?- aveva urlato come una belva ferita, le dita arpionate al colletto della sua camicia prima di essere sbattuta al pavimento da un colpo di reni di Natsu.
-C'entra! Non fai altro che dare ordini sulla vita degli altri! Come se tu sapessi bene cosa è giusto e cosa non lo è!-
Un pugno di Titania andò a colpirgli la mascella, ribaltando nuovamente le posizioni -Perché lo so! Ed evito a Lucy di fare stronzate!-
Continuavano a colpirsi, insultandosi a vicenda, continuando a nominare Lucy come se ella non fosse lì presente a guardarli con rabbia e disperazione, le mani portate tra i capelli biondi e qualche imprecazione furiosa scappata tra le labbra.
Erza si ritrovò nuovamente a cavalcioni su Natsu, pronta a sganciargli un secondo pugno, ne fermò l'atto nell'udire un sibilo sordo provenire dalla passerella del porticciolo e scrutando ad occhi sbarrati, si ritrovò l'istante dopo nuovamente al suolo.
-Giù !!- Con i palmi, Natsu, l'aveva spinta per le spalle  impedendole di essere colpita da quei colpi di fucile provenienti proprio dalla terra ferma.
Una raffica di proiettili impazziti li stava colpendo, trivellando la nave già mal messa.
Natsu ruotò immediatamente il capo in cerca di Lucy, Happy e Wendy, fortunatamente incolumi e abbracciati tra loro, anche Grey stava bene, saltando giù dal parapetto aveva coperto juvia col proprio corpo schiacciandola al suolo.
Si sollevò in piedi Salamander aiutando Erza a sollevarsi a sua volta -Che sta succedendo?- domandò agitata, una nuvola grigia di polvere da sparo si era formata intorno a loro e solo quando sentirono quell'urlo del capitano della guardia di Clover, che intimava loro di arrendersi e consegnarsi, capirono che il concilio li aveva scovati.
A differenza di altre cittadine portuali, gli abitanti di Clover non erano ostili ai pirati ma la vicinanza con Crocus permetteva alla città una buona difesa del concilio con tanto di sede, ciò non permetteva a loro di stare tranquilli e in quel caso qualcosa era andato storto nonostante ognuno  fosse stato attento a non farsi scoprire.
La tolleranza del capitano durò giusto un altra raffica di spari, dopo di che la nave incominciò ad essere assaltata e data la minoranza numerica, Erza lanciò l'odine di levare l'ancora e prendere il largo.
Sguainarono le spade intraprendendo una lotta sempre più ardua, la forza fisica era dalla loro parte ma i soldati del concilio erano troppi e ciò stava degenerando.
L'unico stratagemma era la via di fuga ma la nave non sembrava salpare ed Erza, dopo aver sistemato un paio di soldati con un solo colpo di spada, si voltò in direzione del timone mettendo a fuoco una Levy in difficoltà.
-Levy?!- urlò facendosi sentire oltre il fragoroso rumore assordante di colpi di spade e fucili.
-L' ancora! è bloccata- le rispose quest'ultima indicando con l'indice la botola, la dove gli ingranaggi avrebbero dovuto ritirare  l'ancora, ma la leva di aviazione era stata spezzata.
Erza chiuse gli occhi solo un momento, sarebbe stato inutile far presente al concilio la presenza della principessa di acalypha bordo, intorno a lei vigeva il caos e data la furia con cui li stavano attaccando probabilmente non sarebbero scesi a patti. Sollevando un palpebra visualizzò le catene dell'ancora cascanti dal parapetto, Laxus tentava di tirarla su a mano ma era troppo pesante.
-Bisogna spezzare  le catene, ma come?- mormorò tra se e se, si guardò intorno e solo quando intravide Lily combattere a mani nude un lampo di genio la colpì.
Corse in sua direzione schivando agilmente chiunque si ponesse sulla sua strada, leggera sfilò lo spadone che Lily portava sempre fedelmente con se -Te lo porto subito!- urlò in un ghigno a un Lily sorpreso che di scatto aveva storti il collo e reclinato il capo vendendo in tempo la chioma rosso fiamma di Titania, che svelta correva verso Laxus.

Intano al timone la situazione non sembrava cambiare, Gageel riusciva a fare da scudo, allontanando chiunque volesse avvicinarsi al timone e a Levy. Combatteva da fiero pirata, forte e giovane riusciva a tener testa anche a tre soldati in contemporanea, non fu abbastanza veloce però ad evitare quel colpo di fucile sparato proprio in direzione della cartografa, ad occhi sgranati e impotenti osservò il proiettile virare nell'aria, puntare al petto di Levy.
Fu questione di momenti, il rumore sordo dello sparo, Levy che veniva sbattuta al suolo da Mest salvandola da una probabile morte istantanea, la puzza di polvere da sparo che s'insinuava violento nelle narici. Si avvicinò a passi lenti Acciaio nero, il corpo scosso da tremiti, il terrore negli occhi e la rabbia cieca nel vedere Levy dolorante e ferita.
-La pallottola mi ha colpito di striscio- commentò con gli occhi bagnati di dolore e paura, scostando la mano che teneva stretta al braccio, mostrando il palmo insanguinato ad un Mest agitato.
E fu lì che Gageel si voltò osservando la devastante battaglia tra pirati e soldati: il ponte affollato da intrusi, le pareti della Lumen crivellate di fori, i suoi compagni combattere disperatamente e quella cazzo di ancora bloccata che evitava a loro la via di fuga. Uno spasmo lo colpì quando gli occhi rossi sangue arrestarono il loro vagare su quella figura, stretta a Lucy se ne stava rannicchiata in un angolo della nave.
-Tu- sibilò ebbro di rabbia avanzando meccanicamente verso di loro, ignorando i lamenti di Levy nel richiamarlo.
Coprì gli ultimi metri che lo divideva da Lucy e Cana e spiazzando le due, rabbioso afferrò la zingara per lo scollo del vestito trascinandola in piedi a poca distanza dal suo viso contrito dalla collera.
-Gageel cosa fai?!- urlò una Lucy perplessa e disperata, repentina si era sollevata in piedi stringendo le mani contro le braccia tese del pirata.
-è colpa tua vero?! Li hai avvisati tu e hai manomesso l' ancora per non farci scappare!- abbaiò rinforzando la morsa su Cana che inutilmente tentava di divincolarsi dalla rabbia di Acciaio nero.
Quell'alterco tra i due contornato dalla battaglia ancora in corso attirò l'attenzione di Juvia, Grey e  Natsu accorsi sul posto.
-Ti sei messa d'accordo per intascarti le nostre taglie vero?!-
-Non so' di che parli! Io non c'entro nulla! Prenditela con quello sconosciuto che spuntato dal nulla- imprecò Cana con solo l'aiuto di Lucy, i tre i pirati osservavano la scena con cipiglio, con dubbio.
-No dire stronzate!! Mest è un nostro compagno, stava per beccarsi una pallottola pur di difendere Levy!-
Cana indugiò un momento, la salivazione a mille e un timore che le percuoteva la cassa toracica, sentiva gli sguardi accusatori degli altri conficcati addosso e la sensazione allarmante che Gageel questa volta l'avrebbe uccisa sul serio.
Fu un istante e il suo campo visivo fu invaso dalla chioma bionda di Lucy, prepotentemente si era frapposta tra lei e Gageel spintonandola via dal pirata con la forza di uno strattone.
-Anche Cana è una vostra compagna! E' figlia di pirata come te! Figlia di Fairy Tail e non farebbe mai una cosa del genere!!- sbraitò bella e coraggiosa sfidando con lo sguardo l'ira di Gageel, rimasto perplesso al suono di quelle affermazioni, come Juvia, Grey e Natsu che sbalorditi guardavano Cana in segno di stupore.
Vi fu un boato, un esplosione a poca distanza da loro li aveva colti alla sprovvista facendoli rannicchiare di riflesso.
-Via! Non è il momento ora!- urlò Natsu afferrando Lucy per un braccio per stringersela al petto in modo da portarla lontano da quell'inferno, il concilio aveva iniziato a sparare con i cannoni e la situazione peggiorava minuto dopo minuto.

Fu quello che pensò Erza e senza perdere la concentrazione raggiunse il suo obbiettivo, come una gatta balzò sul parapetto guadagnandosi gli sguardi perplessi di Laxus e Mira, entrambi nelle vicinanze delle catene che tenevano l' ancora, ancora bloccata sul fondo marino.
-Non vorrai spezzarle con quella?- domandò il biondo indugiando lo sguardo sulla lama affilata dello spadone.
-Questa spada è puro acciaio, è stata forgiata con un antica tradizione è stato Lily stesso a dirmelo, la lama è indistruttibile!- urlò all'indirizzo di Laxus  tendendo l'impugnatura ben salda tra le mani prima di sbilanciarla in alto per affondare un poderoso colpo contro le catene, un ghigno poi le spiccò in viso nel notare di averle danneggiate -Coprimi! Io penso a queste!- ordinò rifilando un altro paio di colpi devastanti.
E Laxus non perse tempo inutilmente, con forza si scagliò contro quel gruppo di soldati prima che potessero raggiungere Erza e Mira, quest'ultima sollevatosi in piedi aveva affiancato Titania guardandola con apprensione. Quella confusione le ricordava momenti spaventosi già vissuti e con mani tremanti si era aggrappata ad Erza ora che Laxus l'aveva lasciata.
-Presto sarà tutto finito- le diceva Erza senza guardarla colpendo ripetutamente quelle dannate catene, facendola annuire assente e conficcare le unghia nel tessuto della sua gonna a pieghe.
Un ultimo colpo accompagnato da quell'urlo di Titania e poi quel movimento brusco della nave finalmente libera dall'ancora che la teneva bloccata.
La Lumen prese velocemente il largo e i pirati, ora più motivati, incominciarono a sbarazzarsi degli intrusi con estrema facilità.
Sorrise Erza contraccambiando quello di Mira ora più serena, si era scostata da lei ringraziandola con gli occhi, osservandola mentre fiera se ne stava ancora accovacciata sul parapetto.
Ma quello sguardo ceruleo inorridì alla visione improvvisa di quel pennone vagante, spezzatosi dal resto delle vele mirò in direzione di Erza, inutile fu urlarle il pericolo, la pirata dai capelli rossi fece in tempo solo a schernirsi il viso con le mani chiusi a pugni prima di essere colpita violentemente e finire in acqua.
Era successo così velocemente che nessuno sembrò accorgersi del pericolo in cui Titania riversava al momento e Mira era troppo spaventata e sotto shock per poter fare qualcosa se non osservare il mare che nero e profondo sembrava aver inghiottito Erza. Il terrore aveva assalito Mira, si portò una mano a coprire la bocca trattenendo quel conato di vomito, per un momento il ricordo di Lisanna che precipitava giù dalla loro nave ritornò ad assalirla annebbiandole la mente, contorcendole le viscere in una stretta nauseante, quel trauma non era mai stato superato e il senso di colpa per non averla protetta continuava a marcire nel suo cuore spezzato.
Con le unghia conficcate al legno del parapetto e la fronte imperlata di sudore freddo, le iridi vagavano lungo quella distesa d' acqua dall'aspetto terrificante, aspettando col fiato sospeso che Erza emergesse da un momento all'altro, ma ella non appariva, non spuntava tra le onde bella e gloriosa come sempre, confermando per l'ennesima volta la propria forza.
Si accorse di avere il viso bagnato da lacrime mute e reclinando il capo cercò lui con gli occhi -Laxus.. Erza è caduta... Laxus- mormorò con un filo di voce tremante  rotto dal pianto, nel vano tentativo di attirare l'attenzione di Laxus, il pirata era impegnato nel ripulire il ponte da gli ultimi "residui" di soldati rimasti non accorgendosi minimamente di quei lievi lamenti.
Chiuse gli occhi prendendo lunghi respiri perché Mira all'improvvisò si ricordò di cosa successe quel giorno, di come si sarebbe buttata a capofitto nelle acque gelide pur di salvare sua sorella, ma quel colpo a tradimento sulla nuca le aveva fatto perdere i sensi e renderla incapace di agire. Ma ora doveva farlo per Erza, perché ora poteva farlo, se pur rigidamente si protese verso il parapetto.

Fu Laxus a vederla gettarsi nelle acque senza capirne il motivo, allarmato richiamò gli altri raggiungendo in poche falcate la balaustra pronto a raggiungerla, rimanendo bloccato ad occhi sgranati nel vederla galleggiare nell'acqua torva, nuotava con un braccio solo, l'altro era circondato intorno al busto di Erza, priva di sensi, con il capo accasciato al suo petto.
Prontamente soccorse, Mira lasciò la presa su Erza rifugiandosi tra le braccia muscolose di Laxus -Ha perso i sensi prima di cadere...- riuscì solo a formulare  ancora troppo scossa e incredula di essersi gettata in mare per soccorrerla, affondando il viso sul petto del pirata.
Erza era rimasta distesa supina sul freddo pavimento della nave, ciocche di capelli lunghi e rossi ne macchiavano il legno, il viso cereo e le labbra blu diffusero il terrore intorno ai suoi compagni, c'era chi era rimasto immobile col fiato mozzato e lacrime calde già a grondare dagli occhi come Lucy, si era portata le mani a tappare la bocca di ogni singulto perché piangere avrebbe voluto decretarne la morte ma Erza non lo era, non ancora.
Anche se non apriva gli occhi, anche se non respirava.
Le urla di Natsu, Happy, Grey e Levy si propagarono intorno a loro, la incitavano a svegliarsi, a riprendersi ma Erza non apriva gli occhi, Erza non respirava.
Grey le premeva le mani sul petto alternandosi alla bocca di Levy su quella di Erza in una tentata respirazione bocca a bocca e Natsu urlava imprecava di rabbia ma poi Natsu aveva smesso di urlare, Grey si era fermato e Levy era stata afferrata dalle braccia di Gageel tentandola di dissuaderla nonostante  i divincolamenti rabbiosi di quest'ultima.
-No ancora un'altra volta!!-
-Basta Levy... Basta Erza è...- le diceva tra i singhiozzi mentre con un braccio le circondava il busto e la mano dell'altra le accarezzava i capelli, non riuscendo a terminare la frase bagnandosi il petto dalla lacrime di Levy.
Erza non respirava, non apriva gli occhi -Erza è morta Natsu?- domandò Happy con la voce rotta dal pianto stringendo con le dita la camicia del pirata accanto a sé.
Ma Natsu non rispose, ad occhi sgranati era rimasto a fissare il corpo apparentemente senza vita di Erza e a quel -Natsu, Erza è morta vero?- ripetuto malinconicamente da Happy strinse i pugni spasmodicamente fino a sbiancarsi le nocche e le labbra a morderle tra i denti fino a sanguinare.
-NO!! Erza svegliati!- urlò arraffandola per il corpetto fradicio ignorando i lamenti di Grey nel lasciare stare e gli sguardi miserabili degli altri e quello di Lucy che lo guardava con pena.
-No, brutta stronza non vorrai svignartela così eh?- continuò percuotendola ripetutamente invano.
-Basta Natsu, Erza è morta!- strillò qualcuno in mezzo al gruppo.
-NO! Io non lascerò che un altro nostro compagno perdi la vita!- urlò in un impeto di rabbia con la voce roca battendo i pugni intrecciati tra loro contro il torace della ragazza, colpendola bruscamente proprio in mezzo al petto.
Sollevò le mani schiudendole dalla morsa del pugno quando vide Erza sobbalzare e spalancare quegli occhi nocciola pieni di vita, sputò dell'acqua respirando pesantemente prima di essere accolta da pianti e urla felici, Natsu con quel colpo era riuscito a liberarle i polmoni dall'acqua ingerita.
Erza era viva e riuscì a sibilare anche un: -Idioti- dalle sfumature imbarazzate quando gli altri la inghiottirono in un abbraccio felice e sollevato.

La Lumen aveva preso il largo, fiera ma malconcia si prodigava a raggiungere Crocus, i membri della ciurma si erano ritirati nelle proprie stanze tentando il riposo dopo  quel tremendo spavento.
Lucy stava a braccia conserte, una spalla retta dallo stipite della porta e un sorriso sereno ad incresparle le labbra, ridente osservava Titania, il terribile capitano della Lumen stesa a letto, una benda fasciata intorno al capo e un broncio a contornarle il volto.
-Mira sto bene, non è necessario!- borbottava all'indirizzo dell'albina, premurosa le posava un cuscino dietro la testa -Certo che lo è! Vero ragazzi?- domandò poi verso Natsu, Grey e Laxus, i primi due seduti sul letto e il terzo posato con la schiena contro un grosso cassettone.
-Certo che dobbiamo starti proprio dietro eh?- ghignò Grey
-Che cosa?-  ringhiò -E poi chi è stato a darmi della stronza?!-
-Salamander-
-Laxus sei proprio bastardo quando fai così!- lagnò un Natsu appena intimorito da quello sguardo di fuoco.
Sorniona e complice, Mira si spostò dal gruppetto e da quegli scherni appena incominciati, avvicinandosi a Lucy portò un dito sul naso a mò di silenzio strizzando un occhio alla principessa -è meglio che non dorma, ha preso una bella botta in testa- la informò incamminandosi insieme verso il corridoio.
-Erza è forte e presto si riprenderà- disse Mira camminando fianco a fianco con Lucy, quest'ultima tentennò un momento prima di voltarsi verso l'albina e chiederle ciò che l'aveva incuriosita prima dell'attacco del concilio.
-Mira, chi è Gerard?- domandò un po' incerta pizzicandosi la stoffa del vestito nel vedere la pirata titubare un momento prima di risponderle.
-Gerard è stata la scelta sbagliata di Erza- si limitò a dire in un sorriso mesto -Lei lo amava e lui l'ha tradita ma non con una donna, ha pensato a portare avanti i suoi piani loschi usando l'amore di Erza e la sua fiducia- Mira arrestò il passo afferrando Lucy per un braccio -Ognuno di non sceglie nella vita condizionandoci da ciò che ci aspettiamo ma non è sempre così, la mia scelta sbagliata è Laxus, per tutta la notte in quella stanza non abbiamo fatto altro che parlare, dice che io sono cosa giusta ma lo fa solo per redimersi, per ritornare a ciò che era prima che suo padre lo lasciasse, in quel tempo in cui era felice,  se io scegliessi di tornare con lui so che sarebbe solo per finta nonostante lo ami davvero- ammise reclinando il capo per osservare triste il pavimento.
Lucy si dispiacque, non era giusto pensò -Non sempre la cosa giusta rende felici è questo Erza lo sa bene, perché alla fine ha fatto la scelta giusta con Gerard- si scostò da lei sorridendole speranzosa -Lucy la vita è fatta di scelte, giuste o sbagliate che siano non fa differenza, dipende solo da come noi le viviamo-
Lucy rimase ferma nel bel mezzo del corridoio, la schiena di Mira allontanarsi lentamente -Quale è stata la scelta di Erza?- domandò interrogativa.
-L'ha ucciso con le sue mani, ha evitato che Gerard s'impadronisse di troppo potere-
Strinse gli occhi Lucy, i pugni stretti e la consapevolezza che no, la scelta giusta non portava sempre alla felicità.


***


Le ginocchia strette al petto circondate da un braccio mentre una mano sfogliava svogliatamente le pagine di quel romanzo letto e riletto un milione di  volte, Lucy se ne stava seduta  sul suo letto, un lumino ad illuminare la sua camera e la solitudine ad avvolgerla.
Un cigolio di cardini attirò la sua attenzione e indirizzando lo sguardo verso la porta un sorriso le s' increspò sulle labbra nel vederlo, i capelli più sconvolti del solito, la camicia sbottonata sul petto e un sorriso stanco  a incorniciargli il volto.
Natsu era entrato piano, i passi leggeri e senza dire una parola si sedette sul letto, si tolse gli stivali e poi si accoccolò al suo fianco, come se fosse la cosa più naturale al mondo e in un certo senso lo era, incastrarsi al suo corpo morbido, farsi sfiorare il viso dai suoi capelli e restare a sentire il dolce ritmo del suo sospiro.
-Non hai sonno?- le domandò con gli occhi chiusi sentendola mugugnare di diniego.
-E' una abitudine leggere prima di addormentarmi, almeno prima di te- sussurrò Lucy vedendolo ghignare soddisfatto -Ma i miei occhi sono stanchi, leggi per me- chiese con dolcezza ciondolandogli il libro  davanti al viso, gli occhi sgranati  al suono di quella richiesta.
-Non ci penso proprio-
-Dai- insistette, perché era un suo desiderio segreto sentirlo leggere per lei, le s'imporporano le guance a quel pensiero costudito nel suo cuore.
-Ho detto no!- replicò stizzito facendola annuire dispiaciuta -Scusa Natsu, a volte dimentico che con te c'è un limite- mormorò Lucy ripiegando le pagine del libro, era stanca per litigare e arresa stava per riposare il tomo sul comodino vicino quando Natsu le racchiuse il polso con la mano.
-Lu ecco io vorrei ma...- sospirò e puntò lo sguardo verso le lenzuola, sentiva il suo sguardo interrogativo puntato addosso -Papà mi ha insegnato a brandire la spada, arrampicarmi sugli alberi e tante altre cose divertenti ma leggere... bè leggere non sembrava divertente-  scostò le dita portandole a picchiettare su una gamba, sobbalzò quando guardando Lucy la vide osservarlo con una strana espressione, sembrava intenerita forse?
-Be' ma alcune parole papà me le ha insegnate! Tipo rum o bordello o...- farfugliò facendole strabuzzare appena gli occhi.
Ma distese le labbra in un sorriso, il libro scivolò tra il suo corpo e quello di Natsu quando distendendosi portò le braccia a stringerlo, con le dita gli accarezzava la schiena fasciata dal tessuto leggero della camicia.
-Posso insegnarti io...-
-No grazie-
-Dai solo qualche frase- continuò sfiorandogli le labbra con le sue fino a farsi baciare, coccolò il capo contro il suo torace quando scostarono le bocche, strofinandoci poi il naso.
-Potrebbe servirti in futuro-
-Mmm- mugugnò lui
-Mmm è un si?- domandò lei in modo vivace
-Mmm- ripeté e Lucy prese quel mugugno come una affermazione
-Sono terribilmente stanco- lo sentì sussurrare piano.
E lei lo strinse forte, tra di loro avevano risolto ben poco con le parole ma era stanca anche lei e sussurrandogli un -Dormiamo ok?- si lasciò abbandonare dal sonno, dal suo profumo e da quel pensiero che la fece sorridere, con Nastu era così, si faceva odiare e amare al contempo e lei poteva solo accettarlo così come era.
-Che razza di amore è se non ci si fa del male?-


***

Si era svegliata a causa di quei fastidiosi e spigolosi angoli del libro, si era sentita pungolare il ventre e raccogliendolo dalla nicchia che si era formata tra lei e Nastu ancora abbracciata a lei, lo posò sul comodino vicino, il cero della candela ormai consumato tutto e la luce del primo mattino a irradiare piano la stanza.
Si scostò da lui a malincuore ma la voglia improvvisa di una boccata d'aria era più forte e guardandolo un ultima volta radiosa, chiuse la porta della stanza avviandosi sul ponte.
Un vento fresco le accarezzò il viso e riempendosi i polmoni d'aria genuina s'incamminò vero una della balaustre, notando che il sole ancora non era sorto.
Fu attratta dal suono di corde pizzicate e si stupì nel vedere Bixlow, appollaiato sul parapetto intento a suonare un chitarra, canticchiava pure, probabilmente era reduce da un turno di guardia notturna
-Non pensavo sapessi usarla- esordì attirando l'attenzione del pirata e del suo sorriso scanzonato -Buon giorno principessa- la salutò continuando placidamente a pizzicare le corde tra i polpastrelli.
Cantava la storia dell'amore verso una fanciulla -Chi è la fortunata?- domandò ancora picchiettando le dita sulla superfice del parapetto, non che avesse mai instaurato un tipo di dialogo con Bixlow ma quell'atmosfera mattutina la rendeva estremamente loquace.
-E' occhi blu- rispose e Lucy per un attimo parve di vedere malinconia in quegli occhi di solito furbi e spensierati.
I capelli le svolazzarono sul viso quando una folata di vento più forte la colpì e spostandoseli con le dita mise a fuoco la costa di una cittadina, ancora era distante ma già si potevano intravedere le case e i primi bagliori mattutini che le caratterizzavano.
-Che città è quella?- chiese curiosa e ridente sorprendendosi di fronte alla risata gracchiata di Bixlow -Ma come principessa? Quella è Crocus-
Crocus.
Gli occhi di Lucy si sgranarono e la bocca si schiuse -Lucy, siamo a Cocrus...- aveva ripetuto Bixlow, il tono di voce un poco allarmato nel vederla totalmente assente.
-Crocus- ripeté Lucy dopo attimi infiniti -Crocus-...


ANGOLO DAIMLER- Buona sera!!! C'è l'ho fatta!!! Sono riuscita a pubblicare in tempi ragionevoli (non proprio brevi ma ragionevoli dai ;)) Chronicles !
Il prossimo sarà l'ultimo della prima saga e spero davvero di postarlo il prima possibile anche se volevo dedicarmi a qualche altro progettino.
Grazie a chi continua a seguire la storia con passione e affetto! Un bacione enorme!!

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Capitolo 18
*** Forever ***


 

-Forever-

 

Dieci anni prima.


~Sentiva le sue mani sulla pelle, con i polpastrelli a sfregare sotto gli occhi come a cancellare quella scia di lacrime seccate.
-Natsu ascoltami, tra poco lui sarà qui e tu dovrai nasconderti, non dovrai farti trovare per niente al mondo- gli diceva con voce affannata e tremante sistemandogli i baveri della camicia ancora imbrattata da macchie di sangue. Lo faceva in maniera compulsiva, tra le lacrime che le solcavano il viso e i tremori che le scuotevano il corpo.
-No Grandine papà ha detto... di proteggerti... di...- provò lui, il timbro rotto dagli spasmi e l'anima spezzata nel voltare il capo e mettere a fuoco la figura del Clive  privo di sensi e gravemente ferito, steso come se fosse morto sul tavolo. Ricordava le parole di suo padre e di come aveva ordinato al pirata di proteggere Grandine, ma Gildarts era mezzo morto per colpa sua, se era salvo era stato solo grazie all'intervento della donna,  ora toccava a lui prendersi cura di Grandine, ma era stanco e a soli dodici anni il peso di quella promessa era troppa da addossarsi.
Per tutta la notte non aveva fatto altro che trascinarsi Gildarts sulle spalle, aveva attraversato il bosco e raggiunto quella casa in mezzo alla radura che il pirata gli aveva indicato tra i rantoli soffocati.
La sorpresa era stata comunque tanta nel trovarsi Grandine davanti, in un cigolio di cardini era apparsa come la più bella delle visioni e nonostante i tre anni di totale assenza, Natsu l'aveva riconosciuta immediatamente: quegli occhi grandi su quel viso dai lineamenti fini, incorniciato dalla mossa chioma blu cobalto, e le sue mani, come dimenticare quel calore che irradiava da quelle mani bianche e fini?
Le stesse mani che ora gli accarezzavano il viso -Natsu devi farmi una promessa... devi...- sobbalzarono entrambi al quel sinistro rumore provenire dall'esterno dell'abitazione.
-Acnologia è già qui!- sussultò la donna sentendo l'istante dopo Natsu irrigidirsi tra le sua braccia.
Il terrore aveva assalito il suo cuore ma la rabbia che lo tormentava sembrava più forte di qualsiasi sentimento, di qualsiasi ragionamento celebrale. Con il sangue a ribollire di ira fino a pulsare nelle orecchie, Natsu strinse i pugni delle mani conficcando le unghia nei palmi, sporgendo il busto in avanti in un riflesso dettato dall'istinto.
Ma Grandine ancora una volta lo tenne fermo -No! E' per me che è venuto, Acnologia mira al tesoro di Ishigar da tempo e ciò che io e tuo padre temevamo si è avverato maledettamente, ucciderà chiunque si metterà sulla sua strada, voi figli degli imperatori per primi-  gli disse ancora. Sul viso di Grandine non vi era traccia  della paura della morte, sembrava invece che dai suoi occhi grandi trasparisse un barlume di speranza e coraggio -Natsu devi crescere, devi diventare forte e insieme a gli altri andare ad Ishigar e proteggere ciò che io, tuo padre e gli altri abbiamo lasciato e nascosto da Acnologia, solo voi figli riuscirete ad accedervi-

-Grandine io...- Natsu era confuso, scuoteva il capo, non voleva lasciare anche lei, non voleva nascondersi, ma le mani di Grandine chiuse a coppa sul suo viso lo spronarono a sollevarlo, regalandogli la sua visione sicura e fiera.
-Tu sei il figlio di Igneel, l'imperatore degli imperatori, diventa l'uomo che tuo padre avrebbe voluto vedere e un giorno ci rivendicherai tutti-  sussurrò bellissima e veritiera abbozzando un sorriso fiero nel vederlo annuire convinto, quelle parole avevano infuso in lui il coraggio necessario nell'affrontare il suo futuro senza più suo padre accanto.
Altri rumori arrivarono violenti a distoglierli da quel momento, dei bruschi colpi contro la porta questa volta avvertendoli dell'imminente arrivo di Acnologia.
-Non c'è più tempo! Vieni con me- urlò lei, coprendo furiosa il Clive interamente con un lenzuolo a quel: -Aspetta ucciderà Gildart se lo troverà ancora vivo!-
-Così lo crederà morto- spiegò frettolosa dirigendosi verso la stanza adiacente, il polso di Natsu tenuto tenacemente stretto tra le dita.
-Ti nasconderai qui- lo informò sporgendosi bruscamente verso un grande armadio invitandolo ad entrare -Natsu ti prego devi promettermi che ti prenderai cura di lei, ormai gli sei rimasto solo tu-  lo informò dandogli le spalle, raggiungendo in una sola falcata un piccolo lettino posto vicino alla grande finestra, una zana di legno intagliato di cui ne coprì l'intera visione nello sporgervi all'interno con le braccia, sotto lo sguardo interrogativo di Natsu.
-Di lei? Grandine di che stai parlan..- le parole gli morirono in bocca nel mettere a fuoco quel fagotto un po' cresciuto tra le braccia della donna:  il capino infossato nel seno materno, un braccio penzolante dovuto al sonno e la bocca piccola e schiusa.
-Grandine.. questa bambina...- mormorò incredulo mentre istantaneamente capì le ragioni di Grandine nel rinunciare alla pirateria tre anni prima.
-Lei è Wendy- rispose soltanto, accennando un sorriso e stringendosela più forte al petto nell'avvicinarsi a Natsu sempre più incredulo, con una mano a sostenerle la testolina gli passò la bambina tra le braccia -Natsu devi prometterlo, devi prenderti cura di lei e portarla con te ad Ishigar- diceva concitata aiutando Natsu a tenere la bambina in braccio, lasciandole una carezza a palmo pieno sul viso prima che le lacrime tornarono a solcarle il volto, un palmo a spannarle via dagli occhi e uno sguardo condiviso con Natsu, intenso e profondo.
Ma ancora una volta l'assordante frastuono della porta ormai in frantumi echeggiò nella stanza ricordando a Grandine che il tempo era definitamente finito, chiudendo bruscamente le ante in un suono secco di legno sbattuto.
E Natsu strinse gli occhi affondando le dita nel corpicino della piccola ancora serenamente dormiente, stringendosela forte in modo da non farle udire ciò che stava accadendo, digrignando i denti di rabbia nel riempirsi le orecchie del perverse risate di Acnologia e di quei tonfi sordi accompagnati dai mugolii doloranti di Grandine.
Deglutì e sollevando le palpebre si impose di guardare ciò che stava succedendo tramite quello spiraglio tra le ante dell'armadio, ciò l'avrebbe reso più forte e fomentato in lui la rabbia necessaria nel vendicare suo padre e Grandine.
Altre risate, quell'urlo della donna nel rimembrargli la promessa e poi il silenzio della morte e gli occhi di Natsu a serrarsi ancora, così stretti da non lasciar sfuggire nessuna lacrima, non vi era più spazio per quelle, era solo l'odio a intossicargli il cuore nel peggiore dei veleni.
Sentì un' ultima volta i passi di Acnologia allontanarsi dalla stanza, fu un sibilo quello di Natsu, un doloroso quanto rabbioso lamento uscito tra le labbra.
-L'ammazzerò Grandine... il tempo di diventare più forte e io ti prometto che ucciderò Acnolgia con le mie mani-

 

***


Si svegliò di soprassalto sgranando gli occhi, Natsu istintivamente sporse il braccio verso l'altra parte del materasso trovandolo vuoto e freddo, Lucy non era lì accanto a lui e nervoso conficcò le unghia nel lenzuolo stropicciandoselo tra le dita.
Con il petto sudato contratto in spasmi e il sudore che gli imperlava anche la fronte, chiuse gli occhi tentando di placare il respiro affannoso, la mano che ancora arpionava spasmodica il lenzuolo. Quegli incubi ormai da mesi erano diventati una tortura, aveva trovato un po' di pace nel sonno solo nell'ultimo periodo, precisamente da quando la bella principessa gli dormiva accanto, ma Lucy ora non c'era e ciò lo faceva incazzare.
Si sollevò seduto prendendosi il capo tra le mani, un tempo pensava che gli incubi sarebbero finiti con la morte per mano sua di Acnologia invece era bastato incontrare Lucy per diffondere in lui la pace creduta morta per sempre, ma digrignò i denti al pensiero di quanto il destino fosse stato ancora una volta bastardo con lui.
Lucy era una principessa, non era destino stare insieme. Più volte si era ritrovato a maledire quell' effetto che solo lei era riuscita a provocargli, quei battiti di cuori rubati, quelle emozioni così forti che pensava non avrebbe mai potuto provare verso una donna, per poi invece esserne quasi grato nel vivere quei momenti di totale passione che coinvolgeva entrambi. Ma questo sarebbe stato l'epilogo di quella loro avventura proibita? Svegliarsi da solo in preda ai fantasmi del passato?
Non volle pensarci escludendo ancora una volta l'idea di prendere in considerazione un discorso con Lucy e infilandosi sciarpa e stivali l'unico pensiero a pervaderlo era quello di trovarla immediatamente. Perché diavolo si era allontanata da lui? Pensò egoisticamente iracondo lasciando la stanza per dirigersi verso il ponte.
Era giorno inoltrato e il sole alto in celo gli scaldò un poco le ossa, varcato il ponte batté i piedi furiosamente  sul pavimento scricchiolante constatando solo in un secondo momento che la Lumen era attraccata, il pensiero di trovare Lucy e affondare in lei ancora una volta era più forte di qualsiasi  altra cosa. Voleva sentirsela addosso, assaggiare il suo corpo con bocca e mani, non si capacitava nemmeno lui stesso di quel folle desiderio mattutino che conquistava ogni cellula del suo corpo, dal basso ventre al petto. Non era solo uno sfogo sessuale, risentiva proprio la necessità di Lucy e forse la colpa era stata di quel maledetto sogno. Si probabilmente era a causa di quello, si sforzò a pensare raggiungendo la balaustra affollata da Happy, Grey, Juvia, Wendy e Charle.
Arrestò il passo nel mettere a fuoco la figura ridente della piccola, maledettamente troppo rassomigliante con la madre tanto da creargli ogni volta un dolorosa fitta al cuore.
Vi portò una mano sopra stringendo con le dita una porzione di camicia.
Sognare la morte di Grandine lo aveva turbato innescando in lui il tormento del passato, aveva visto morire la donna senza poter fare nulla se non quello di proteggere la piccola Wendy di appena tre anni. Una mezza promessa la sua dato che alcuni giorni dopo aveva dovuto lasciarla promettendosi di andare a riprenderla una volta diventato più forte. Ne aveva perso le tracce poi, ma caparbio non aveva mai smesso di cercarla fino a riprendersela in modo da poter così realizzare la promessa imposta da Grandine.
Lucy però era ancora un pensiero costante inficcato in qualche punto del cervello, la sorpresa poi nel non averla trovata ridente in mezzo a gli altri gli aveva fatto corrugare la fronte in una lieve smorfia frustrata.
Si avvicinò comunque a loro accogliendo i saluti con un lieve cenno del capo, guardandosi intorno nervoso prima di osservare innanzi a se il porto affollato che li stava ospitando, un lieve chiacchiericcio degli altri a far da sottofondo ma lui era troppo pensieroso nell' ascoltare di come fossero eccitati per l'arrivo a Crocus.
Solo in un secondo momento realizzò che il porto che si affacciava davanti a lui non era che quello della capitale, meta di destinazione per Lucy e conficcando le unghia contro il parapetto un moto di rabbia gli inondò il petto.
Si diede mentalmente dell'idiota, come aveva potuto dimenticarsi che ormai arrivare a Crocus sarebbe stato solo questione di poche ore? Si era svegliato senza di lei, arrabbiandosi nel non trovarla accanto a lui con l'unico obbiettivo poi di cercarla e farla sua.
Egoista, lui era un fottuto egoista e ne era consapevole, perché si era dimenticato della situazione complicata che coinvolgeva entrambi ma sopratutto si era dimenticato di lei, di Lucy e il cuore gli si accartocciò nel pensarla in qualche punto della nave, accovacciata su stessa e persa in chissà quali pensieri.
Era così che faceva Lucy quando stava male, Natsu ormai l'aveva capito.
Incrociò lo sguardo di Grey una frazione di secondi prima che il moro lo distogliesse per puntarlo verso le vele creando un guizzo lampante negli occhi verdi del suo capitano.
Era giunto il momento di parlare, non c'era più nessuna via di fuga e stringendo i pugni si allontanò dalla balaustra deciso, non sapeva cosa le avrebbe detto ed ad essere sinceri non sapeva nemmeno che cosa avrebbe fatto, sapeva solo che voleva sentirsi addosso Lucy, ora più di prima.
 

Un vento fresco le solleticava la pelle creandole un piccolo brivido soffocato prontamente dai palmi a sfregarsi contro le braccia nuda. Lo sguardo di Lucy era rimasto perennemente contratto in unica smorfia atona fin dalla scoperta di trovarsi ormai a Crocus, di tanto in tanto lo assottigliava, chiudeva le palpebre per poi sollevarle ed osservare il cielo limpido accoccolando il capo tra le braccia conserte posate sulle ginocchia strette al petto.
Era giunta a Crocus e un sospiro trapelò dalle labbra nel ricordarlo, appena l'aveva saputo qualcosa si era rotto in lei e quelle poche conferme avevano iniziato a vacillare miserabilmente, lei stessa si era sempre autoimposta le proprie responsabilità e perfino di fronte a una possibile occasione di scelta si era sentita come una codarda nell'ammettere che avrebbe tanto voluto scegliere quella che le avrebbe permesso la libertà.
Ma ciò implicava un atto di egoismo e forse lei non ne era capace di vivere felice con il senso di colpa a divorarle il cuore.
Ma ora improvvisamente si era sentita smarrita, priva di parole e senza voler affrontare la situazione si era scioccamente rifugiata nella coffa, come se starsene lì da sola nascosta da tutti potesse aiutarla a trovare una soluzione a quel suo dolore.
Lontana anche da Natsu... si morse le labbra nel pensare a lui.
Non voleva lasciarlo dannazione... non voleva, non ora che sembravano aver raggiunto un punto di non ritorno ma quale sarebbe stato il costo? Natsu probabilmente non l'amava e lei forse era troppo ingenua e ragazzina per capire che cosa fosse davvero l'amore,  avrebbe rinunciato alla sua vita per seguire un cuore pirata? A quale prezzo poi?
Sospirò ancora quando avvertì un lieve rumore provenire d' innanzi a se già conscia della figura che presto avrebbe invaso il suo campo visivo. Si sistemò i capelli passandosi un palmo pieno sul viso come se potesse servire a cancellare la frustrazione che vi era impressa sopra.
Si sforzò di sorridergli stringendosi nelle spalle quando ancora intento  a scavalcare il parapetto della coffa con una gamba, Natsu le rimbeccò un rimprovero.
-Lucy è pericoloso per te salire fin qui da sola- esordì posando anche l'altro piede  staccando le mani dalla recinzione una volta decretato l'equilibrio, avvicinandosi a lei si piegò sulle ginocchia fronteggiandola, le dita a scostarle le ciocche di capelli dietro al viso.
-Scusa volevo solo stare un po' da sola... ora capisco perché ti piace tanto questo posto- abbozzò in un sorriso celato di malinconia.
-Mi sono svegliato e non c'eri, mi sono preoccupato- ammise con cipiglio distogliendo lo sguardo quando la vide sorridere sinceramente, ma forse era proprio per quello che aveva ammesso quella piccola verità, voleva vederla felice.
Natsu chiuse gli occhi quando senti le sua dita percorrergli la mandibola, le labbra e poi le palpebre ancora tenute abbassate.
-Scusa- mormorò lei -Dormivi sereno e non volevo svegliarti-
Sussultò impercettibilmente difronte a gli occhi di Natsu, li aveva aperti  regalandone uno sguardo carico di emozioni -Dormo solo con te accanto- aveva affermato racchiudendole le dita in un palmo, portandosele sulle labbra schiuse per baciarne le punte.
-I tuoi incubi... ti hanno tormentato anche stanotte?- gli domandò affranta scostando le dita, chiudendole in un pugno e adagiandoselo sul ventre, quel contatto le creava emozioni incontrallabili, fatali in quei momenti per lei decisivi. Doveva pensare a mente lucida e la bocca di Natsu glielo impediva.
Abbassò anche gli occhi mentre il disagio l'assaliva, Natsu l'aveva osservata solo un attimo notando quel gesto, ma poi si era seduto accanto a lei, la spalla premuta contro la sua e le gambe flesse con i piedi puntati al pavimento.
-Si- sputò quasi vergognandosene, non voleva farsi vedere debole ma con Lucy era diverso, conosceva la sua cocciutaggine e probabilmente non l'avrebbe lasciato in pace finché non le avesse assicurato di stare meglio.
-E' ciò che ti è successo in passato, sono ricordi già vissuti, vero? - domandò lei sinceramente in pena.
-Si-
-Natsu- lo richiamò non esitando a marcare nel tono di voce una punta di rimprovero -Voglio solo che tu stia bene ma devi parlarmene, non è rispondermi a monosillabi il modo per aiutarmi ad aiutarti-
Natsu sospirò, si passò una mano tra i capelli nervosamente, voltò lo sguardo verso di lei intimandole con gli occhi che non era facile ma Lucy gli sorrise appena -Un passo alla volta ok? Da quando li fai?- lo esortò a continuare.
-Da mesi, da quando la voce del ritorno di Acnologia si è sparsa per tutta Fiore- rispose asciutto stringendo i pugni contro le cosce -Era sparito, precisamente da quella notte in cui ha distrutto la mia vita e quelle delle persone intorno a me- continuò mutando appena il tono di voce -Qualcuno sembra averlo avvistato lungo il tragitto che porta ad Ishigar, probabilmente in dieci anni ha finito la scorta di tesori e ora sta ritornando a riprendersene un altro po'- constatò furente innescando un compulsivo movimento con le dita contratte dal nervosismo.
-E' da allora che il passato mi tormenta-
Si voltò verso Lucy quando la sua mano piccola si posò sulla sua -No Natsu...- mormorò inquieta -E' la sete di vendetta a tormentarti non è il passato- appurò mesta sentendosi male quando irritato lui le scacciò via la mano.
-Tu non capisci! Ho visto morire mio padre, Lu! Ho visto morire persone a cui volevo bene, ho visto soffrire chi mi stava intorno, sempre tutto riflesso nei miei occhi- sbottò con rabbia, un ira non rivolta a lei portandosi il capo tra i palmi, inclinando il viso verso il suolo in un movimento oscillatorio e disperato.
-Acnologia ... Lui.. lui... io devo ucciderlo.. io devo...-
-Basta Natsu- sussurrò Lucy circondandogli le braccia al collo trascinandoselo contro il petto, accarezzandogli il viso a palmi pieni -Basta... ti prego-  sentiva le lacrime riempirle gli occhi difronte a quella disperazione -Io non voglio vederti così- mormorava come una preghiera.
Se lo tenne stretto finché i fremiti non furono cessati -Sono solo un egoista- lo sentì sussurrare in un flebile sospiro, Lucy inclinò il capo per mettere a fuoco il suo viso perso in contemplazione verso un punto indefinito.
-Ero venuto quassù per te, invece sei tu a prenderti cura di me, ancora una volta-  si scostò da lei nel dirlo sollevando il viso per incrociare i suoi occhi sorpresi.
-Siamo a Crocus- affermò facendole capire il perché della sua preoccupazione, la vide chiudere gli occhi, inclinare il capo di lato e sospirare amaramente.
-E' ora di parlare di noi, vero?- domandò Natsu ricevendo da Lucy  un stanco: -Si-
Le bocche troppo vicine per non cadere nella tentazione di non scambiarsi un bacio prima, un bacio intenso che sapeva un po' di malinconia e disperazione.
-Io so solo questo Lu- affermò Natsu una volta scostata la bocca, aveva posato la fronte contro la sua e ancora ad occhi chiusi respirava quel suo profumo buono da impazzire -Solo che non riesco a non baciarti...- gli racchiuse le mani a coppa intorno al viso accarezzandole la pelle liscia con i pollici -A non toccarti...- la sentiva fremere sotto i sui tocchi e mugugnare leggere affermazioni -A non volerti quando mi sei vicina-
Le mani di Lucy andarono a posarsi sulle sue -Anche io Natsu- affermò convita facendosi baciare con impeto e passione.
Le lingue a intrecciarsi furiose e i gemiti di lei soffocati appena, Natsu dovette lasciarle la bocca a malincuore tenendosela sempre stretta addosso -Dovremmo affrontare un bel casino se mi tenessi qui con voi- la sentì ridacchiare, un accenno di lacrime le pungeva gli occhi e  il cuore sembra essersi rasserenato un attimo.
-Lo faremo insieme- rispose lui regalandole un emozione mai vissuta prima, più forte di qualsiasi turbamento e sciocca ansia.
Natsu si sollevò trascinandosela contro, circondandole la vite con un suo braccio e una mano a rinviarle dietro l'orecchio le lunghe ciocche bionde -Non dovrò più chiamarti principessa allora- sogghignò spavaldo facendole arricciare le labbra falsamente indispettita -Tu resti comunque il solito buzzurro- lo punzecchiò tappandogli la bocca con un bacio a stampo, spezzandogli quel: -Mocciosa- tra i denti.
Restarono a guardarsi con il vento fresco che li avvolgeva, qualcosa attirò l'attenzione di entrambi e sporgendo il viso verso il basso poterono dare una forma a quel chiacchiericcio dai toni fin troppo acuti, anzi vi era in corso una vera è propria discussione e la sorpresa fu molta nello scoprire che non erano che Charle e Wendy a discutere animatamente.
Si scambiarono uno sguardo complice e afferrando un cima, Natsu avvolse Lucy in una stretta poderosa prima di calarsi di sotto, raggiunto insieme le due ancora coinvolte in quello scambio di opinioni.

-Ti sto solo dicendo che potremmo avere una vita più serena restando qui!- sbottava la più grande gesticolando in maniera nervosa verso una Wendy incapricciata a tener i pugni stretti lungo i fianchi.
-E io ti ho detto che non voglio lasciare Natsu-san!- urlava concitata, una tale rabbia negli occhi che destabilizzò un momento Charle, non l'aveva mai vista così, sobbalzò poi quando il suono metallico della voce di Natsu le arrivò da dietro, sentì i suoi occhi conficcati nella schiena e voltandosi notò lo sguardo cupo del pirata a guardarla di sbieco.
-Cosa succede?- aveva domandato gelido creandole un certo timore.
-Non sono cose che ti riguardano- rispose colta dal disagio sfregando le mani contro il tessuto della veste, disagio poi incrementato nel vedere il pirata avanzare verso di loro con aria minacciosa.
-Wendy mi riguarda-
-Natsu-san... ecco Charle mi ha solo proposto di restare ad abitare qua a Crocus- mormorò la blu -Ma io le ho detto che...- sussultò strozzando le parole in un singulto a quel ringhio minaccioso di Natsu verso Charle.
-Che cosa? Wendy deve andare dove vado io!- ruggì Natsu fronteggiando Charle che perso il timore iniziale aveva puntato un dito contro il petto del pirata.
-Tu non piombi nelle vite delle persone pretendendo di fargli fare ciò che vuoi!- replicò infuriando una lite contro Salamander, entrambi troppo coinvolti per dare attenzioni a Lucy e a Wendy, quest'ultima profondamente indignata nel non essere presa minimamente in considerazione.
-Non è la pirateria il suo destino! Ma una vita serena!-
-Come osi andarmi contro dopo averti accettato qui in mezzo a noi ?! Avrei dovuto lasciarti a CatShelter e portare con me solo Wendy!-
Altre parole e accuse violente, le braccia di Lucy a stringere Wendy sempre più avvilita, sollevò il capo perplessa nell'udire poi quella richiesta di Charle, serrando i pugni sui fianchi si era voltata verso la ragazzina dando le spalle al pirata sempre più adirato.
-Bene allora! Io resterò a Crocus, Wendy sceglierai di restare con me?- le domandò seria e caparbia.
Gli occhi della piccola si sgranarono -Charle come puoi chiedermi di scegliere tra te e Natsu?- domandò con voce tremante, le mani a stringere compulsive quelle di Lucy.
-Infatti tu non sceglierai un bel niente! E' con me che devi venire!- sbraitò Natsu avanzando verso Wendy, osservando un istante Lucy a quel -Natsu!- da lei rimbeccato con fare piccato.
-Cosa c'è? Decido io!- le rispose facendole serrare la mascella e contrarre il volto in una smorfia contrariata.
Ma ancora una volta Charle intervenne innescando l'ennesima sequela di botta e risposta, dal tono così alto da ignorare i lamenti di Wendy e quei flebili: -Voi non potete farmi scegliere, vi prego!-
Solo quel: -Basta!- straziante da parte della piccola sembrò interrompere i due, voltare le teste e vedere in tempo Wendy strattonarsi dall'abbraccio di Lucy e correre via, lasciando il ponte piangente.
Charle provò a seguirla e Natsu sbuffando stizzito compì qualche passo in avanti cogliendo ancora quello sguardo torvo da parte di Lucy.
-So cosa stai pensando ok? Ma credimi costringerla è la cosa...-
-La cosa giusta Natsu?!- completò lei la frase adirandosi -Ho passato la vita a sentirmelo dire da mio padre e credimi ciò non ha reso la mia vita esattamente felice!-
-Non so se è la cosa giusta ma è quello che succederà, Wendy verrà con me punto e basta!-
Sbottò ammutolendola, lasciandola poi sola. Lo guardò a lungo prima di scomparire dal suo campo visivo, digrignò i denti Lucy pensando a quanto fosse cocciuto ed egoista, due dettagli del suo carattere quelli che spesso avevano messo in crisi il loro rapporto, la frustrazione tornò ad invaderle il cuore al pensiero che sarebbe successo altre volte.
 

***


Un vento malandrino si era alzato aumentando di potenza di ora in ora, soffiava arrogante creando quel fischio sordo, gonfiando i panni appena stesi ad asciugare da Mira. Si era legata i capelli la bella albina in modo che le ciocche aizzate da quel vento sbarazzino non le impedissero la visione e la facessero continuare nel suo operato. Accanto lei Erza studiava il porto, i gomiti posati sulla balaustra e le labbra arricciate all'in su, non era prudente scendere nonostante la grazia del principe nell'aver accompagnato la sua futura consorte fino a Crocus anche perché ancora tale scambio non era avvenuto e sollevando gli occhi verso Lucy, proprio a qualche passo da lei, notò quel turbamento che sembrava assalirla.
Si avvicinò piano trovandola ancora assorta nei suoi pensieri, il viso chinato verso le mani congiunte, la schiena posata contro il parapetto e gli occhi vuoti a mirare il pavimento.
-Lucy- la chiamò facendola sobbalzare appena e sorridere di rimando.
-Scusami Erza, i pensieri sono tanti- si scusò abbassando di nuovo il capo e torturandosi le dita, sapeva che la rossa avrebbe incominciato a chiederle cosa ci facesse ancora lì, probabilmente avrebbe insistito nell'accompagnarla lei stessa.
Ma una calda stretta le avvolse le mani, le dita di Erza a sovrapporsi sulle sue -Non aspetta a me portarti dal principe- la rassicurò come se l'avesse letta nel pensiero.
-E' con Natsu che hai stipulato il patto, sarà lui che dovrà farlo- le ricordò incurvando le labbra nel vederla annuire mesta.
L'espressione di Erza sembrò addolcirsi, un riverbero di luce in quegli occhi di nocciola, un calore capace di irradiare quelli di Lucy ora colmi dell'effetto benefico che Erza era riuscita a trasmetterle -Quello che è successo sul ponte l'altra volta, io lo penso davvero Lucy- la informò increspando le labbra in un sorriso amaro, stringendole le dita nel vederla annuire piano.
-Sei di sangue nobile ma è il tuo cuore puro ad esserlo per primo e per quanto io voglia vederti regina e governare il regno di Crocus per un futuro migliore del paese, non potrei mai perdonarmi di costringerti a fare ciò che non vuoi- scosse il capo, le ciocche rosse ad ondeggiare spinte dal vento e lo sguardo sorpreso di Lucy a guardarla.
-E' la cosa giusta che tu governa questo paese, ma ognuno di noi è artefice del proprio destino, meglio di me nessuno può saperlo e ho pagato Lucy, ho pagato a caro prezzo i miei istanti di folle felicità, ma non tornerei mai indietro- ammise chiudendo gli occhi e sollevando il mento, la spuma del mare trasportata dal vento andò a infrangersi contro il suo viso.
-Si può essere felici senza non deludere per forza qualcuno?- le domandò Lucy spinta dalle forti emozioni che quelle parole le avevano innescato, gli occhi di Erza si aprirono piano guardandola appena avvilita -Non lo so- le rispose corrucciata, scostandosi da lei e inclinando di poco il viso prima di avvicinarsi a Mira -So solo che tutti noi meritiamo di esserlo, ma ciò che oggi ci rende felice domani non potrebbe più farlo- disse con tono amaro. Erza credeva in lei ma non in quel legame intrecciato con Natsu e non poteva darle torto, lei per prima faticava nel capire cosa il cuore del giovane celasse davvero ma sollevando lo sguardo e mettendo a fuoco la figura di Natsu accanto alla balaustra guardarla di rimando, qualcosa gli riempì il petto rendendola improvvisamente fragile difronte a quegli occhi tentatori, così belli e velati da una opaca patina di dispiacere da farla tentennare ancora una volta.
Si avvicinò a lui sentendo un formicolio invaderle nervosamente la pancia, si accostò alla balaustra premendo i palmi contro la superfice, inclinando il capo verso il suo.
-Lu, io non voglio rendere infelice Wendy- mormorò Natsu facendola sospirare, Lucy allungò una mano verso la sua accarezzandogli le dita fino a intrecciarle poi con le sue -Lo so, è solo che...- disse con voce incerta il corpo di Natsu poi a frapporsi sul suo, con le mano libera poggiata sul parapetto l'aveva chiusa in un cerchio, tra il suo torace e la balaustra.
-Devo farlo Lucy, devo portare Wendy ad Ishigar, lo promesso dannazione!- sibilò posando la fronte contro la sua, facendole sentire tutto il suo ardore e Lucy capì che non era stata arroganza quella sfoggiata prima sul ponte. Il fiato caldo di Natsu che s'infrangeva contro la sua bocca le creava piccoli fremiti tenuti a bada solo dalla ragione.
Pensò a quanto era stata avventata nel crederlo orgoglioso ed egoista, si solitamente lo era, ma non in quel frangente quando furioso aveva reclamato la proprietà sul futuro di Wendy.
Era stato qualcos'altro a spingerlo a quel duro e ingiusto comportamento.
-Wendy è una pirata Lu e non una qualsiasi... è il suo sangue a dirlo- sussurrò specchiandosi in quello  sguardo caramellato d'incertezza e sorpresa. Schiuse le labbra Lucy, un mormorio perplesso stava per uscire dalla gola ma quel dolorante lamento appartenente a Mira la interruppe da qualsiasi domanda, entrambi voltarono le teste in direzione della pirata trovandola immediatamente affiancata da una Erza al quanto preoccupata.
-Cosa succede?- domandò Natsu avvicinatosi repentinamente insieme a Lucy, un espressione dolorante deturpava il bel viso di Mira, con una mano stringeva il polso dell'altra sanguinante -Mi sono tagliata con quel pezzo di vetro apparso dal nulla- gemette tremante mostrando un lungo taglio, fortunatamente solo superficiale, sul palmo contratto da piccoli spasmi. L'aveva raccolto Erza, stringendolo tra indice e pollice lo mostrò anche a gli altri -Era nelle tasche di quei pantaloni, di chi son quegli indumenti?- domandò allarmata, il timore di saperne già la risposta le si avventò addosso come la peggior delle ipotesi mai pensate e quel: -Mest- mormorato da Mira l'accertarono che tali timori fossero veri.
-Sono quelli che indossava durante il naufragio, glieli ho presi io stamattina dalla sua stanza lasciandogli un cambio- continuò Mira.
-Pezzi di vetro...- mormorò Lucy, sgranando gli occhi quando la consapevolezza che probabilmente Mest avesse usato quei cocci di specchio come stratagemma di un segnale di luce solare per avvisare il concilio il momento giusto per attaccarli. -Ecco come ha fatto senza lasciare la nave- aggiunse Natsu con voce cavernosa, ormai il gioco di Mest era stato svelato, era lui la spia.
E senza domandarsi il perché un loro compagno li avesse traditi, Erza e Natsu corsero per la Lumen alla ricerca di Mest lasciando Mira alle cure di Lucy.
 

Si era seduta sul pavimento della nave, le gambe incastrate tra gli spazi vuoti della balaustra e i piedi a ciondolare, Charle se ne stava lì da un po', da quando aveva cercato Wendy nella loro stanza e non l'aveva trovata. Mesta e avvilita si era poi arresa nelle ricerca presupponendo che anche se  avesse trovato la ragazzina, probabilmente Wendy l'avrebbe allontanata. Era così infuriata con lei, penso sollevando il viso verso il cielo in modo da annullare quell'accenno di lacrime dagli occhi.
Lo inclinò poi nascondendolo appena dai capelli candidi -Vorrei stare un po' da sola- sbuffò stizzita all'indirizzo di Happy che, senza chiedere alcun che, si era comodamente appollaiato accanto a lei, sorridendole lo stesso.
Afferrandole comunque la mano per intrecciarla tra le sue dita magre e segnate dalla pirateria, resistendo ai strattonamenti di Charle e dai suoi buffi ringhiati tra i denti.
-Non mi importa sai? Ti resto comunque vicino- le aveva risposto facendola sospirare arresa.
-E' colpa del tuo amico questa situazione- mormorò arricciando il naso consapevole che non fosse solo colpa di Natsu, ma forse un po' anche sua e di quella stronzaggine con cui era forgiata.
-Natsu è fatto così, sa quel che fa e tu puoi solo accettarlo- Charle voltandosi di scatto stava per rispondergli per le rime, non se ne sarebbe mai stata a guardare lasciando a Natsu ogni potere di decisione sulla vita di Wendy, ma gli occhi scuri e profondi di Happy un po' troppo vicini ai suoi la intimorirono appena, ma non era paura a farle tremare  le gambe e scaldare le guance, era qualcos'altro, come se da Happy trasparisse tutta la devozione per Natsu.
-Devi solo fidarti di lui- la rimbeccò dolcemente facendola annuire in un roteare di iridi. Happy le sorrise chiudendo poi gli occhi si avvicinò a rallentatore verso lei con l'intento di schioccarle un bacio, con il capo piegato di lato e le labbra già schiuse tentò di cogliere la romanticità del momento, peccato il palmo aperto di Charle ad arrestarne la corsa -Ora esageri- lo rimproverò  con un certo snobismo facendogli guaire un lamento un po' soffocato nella gola.
Ma le sorrise ancora, Charle ricambiò ora un po' più serena, ma sobbalzarono entrambi a causa dell'agitazione che era piombata sul ponte, Natsu si era avvicinato a loro chiedendo ad alta voce di Mest, un fare troppo esagerato che allarmò immediatamente Charle, scattata in piedi insieme ad Happy.
-E' lui il traditore che ha tentato di fregarci l'altra volta! Non si trova da nessuna parte!- ringhiò raggiunto da Erza, Grey e Lucy, quest'ultima profondamente turbata schioccò uno sguardo verso Charle -Dov'è Wendy?- domandò allarmata, non l'aveva vista da nessuna parte dopo la scenata sul ponte, quel turbamento si espanse tra di loro a macchia d'olio.
-Juvia la vista scendere insieme a Mest, dicevano che sarebbero andati a fare un giro per Crocus- esordì la voce di Juvia, ignara della situazione e appena apparsa sul ponte guardò sorpresa i visi contriti degli altri -Mest ha detto a Juvia che Erza aveva dato loro il permesso, non è così?- mormorò poi intimorita nel sentire Natsu imprecare e dirigersi come una furia verso la passerella mentre gli altri assumevano espressioni disperate, fu Grey a spiegarle come stavano le cose mentre ognuno di loro si apprestava a scendere dalla nave e avviare così le ricerche.
Natsu fuori di se si era mosso tra la gente nel disperato tentativo di scorgere Wendy tra la folla, agendo di impulso non aveva chiesto a Juvia da quanto tempo si fossero allontanati e reclinando il capo urlò verso Happy, Charle e Lucy anche loro intenti in quella disperata ricerca.
-Si saranno già allontanati!- decretò il ragazzo posando una mano sulla spalla di Charle nel sentirla sospirare affranta mentre Natsu bruscamente chiedeva ai passanti notizie su una ragazzina dai capelli blu suscitando solo occhiatacce e sguardi intimoriti.
Lucy gli andò vicino -Natsu aspetta! Devi calmarti! Cosi attirerai solo il concilio!- Lo ammonì prima di essere bellamente ignorata dal pirata.
-Cazzo! Tu vai da quella parte io andrò da questa!- ringhiò verso Happy un Natsu urlante e sempre più fuori di se ignorando Lucy e le sue tentate attenzioni.
-Natsu, ascoltami! Juvia ha detto che li ha visti mezzor...-
-Lu non ora! Devo trovarla subito!- la interruppe guardandosi intorno agitato
-Ma quello che sto cercando di dirti è che ha piedi non faremo vel-
Ma ancora una volta Natsu le voltò le spalle, non dandole ascolto, urlando contro Gajeel e Levy se l'avessero vista dall'altra parte del porto, ricevendo solo una scrollata del capo.
Sentiva la testa vorticare e la confusione assalirlo, ormai aveva perso il controllo e con l'ira ad accecarlo  non riuscì a pensare a nulla se non a trovare immediatamente Wendy e uccidere con le sue stesse mani Mest o chi diavolo fosse.
Fu un fischio a farlo trasalire dai quei pensieri omicidi e sollevando il mento sgranò gli occhi nel trovarsi davanti Lucy, due dita ancora tra le labbra e gli occhi ardenti verso di lui, ma fu vederla in sella a quel cavallo con la mano ben salda alle briglie e la gambe lisce e scoperte dalla veste tenute ben strette intorno ai fianchi del destriero a farlo sorprendere, scrollando il capo si avvicinò a lei in una sola falcata. Stringendole la mano fece leva tramite il braccio di Lucy e in uno scattante colpo di reni saltò in groppa al cavallo.
-E' questo?- domandò perplesso indicando con gli occhi il destriero.
-L'ho preso in prestito! Faremo prima andando a cavallo e lo restituiremo al suo padrone appena torneremo con Wendy- lo informò Lucy bloccandosi un istante nel sentire la mano di Natsu rimanere stretta con la sua, sorridendo poi  a quel: -Grazie- mormorato nel suo orecchio.
Sciolse il contatto solo per afferrare meglio le briglie in modo da ordinare al cavallo una folle corsa verso il centro della cittadina, ignorando in uno sbuffo quel: -Vedo che non hai perso il vizio- ghignato da Natsu.

 

Di sottecchi ogni tanto guardava il profilo di Mest, le dita a pasticciarsi tra loro e la consapevolezza che probabilmente andare per Crocus con il ragazzo senza dire nulla ne a Charle e ne a Natsu, forse era stata una cattiva idea. Ma il pensiero di ciò che fosse successo prima la fece arrabbiare ancora una volta e scuotendo il capo, Wendy s'impose di non pensarci forzando un sorriso verso Mest a quel: -Qualcosa non va?-
-Nulla!- rispose timida, quella passeggiata infondo le aveva fatto schiarire un po' le idee ma ora sentiva l'esigenza di tornare da loro nonostante l'arrabbiatura non fosse ancora passata, ma la realtà era che gli mancavano e in qualche modo voleva risolvere la situazione tra Charle e Natsu.
-Potremmo tornare ora- propose un po' imbarazzata, Mest era stato davvero gentile ad proporle quella camminata per Crocus e quasi si sentiva scortese ora nel volersene ritornare indietro, poi una punta d' inquietudine la pervase nel vederlo sorridere -Non ancora, ti va ? Potrei presentarti a un po' di persone-
-Persone? Pensavo non ricordassi nulla- domandò lievemente intimorita, Mest le strinse le dita intorno al polso strattonandola verso il centro di una piazza -Ma sembra che all'improvviso mi sia venuta, vieni con me- continuò in un ghigno inquietante rafforzando la presa nel percepire il titubare della bambina e quei mormorii sconnessi che gli chiedevano di ritornare indietro.
I timori di Wendy divennero terrore puro nel trovarsi davanti a quel gruppo di persone agghindate di tutto punto: colletti bianchi e mantelli blu e poi quello stemma  ben visibile cucito sulle loro divise -C..concilio?- balbettò pietrificata prima di essere  spintonata malamente contro quello in centro dall'aria più austera.
-Una bambina?- domandò tenendo Wendy per un polso, con due dita a sistemargli meglio gli occhiali sul naso -Doranbolt, che scherzo è questo?- continuò quel tenente del concilio che dopo aver squadrato con cipiglio la piccola spostò lo sguardo verso Mest.
-Lahar, mi avevi chiesto un pirata di Fairy Tail che facesse parte del gruppo della Lumen e te lo portata, questa ragazzina fa parte di loro- rispose volgendo poi lo sguardo verso una Wendy piangente in cerca di spiegazioni.
-Scusami piccola non ho niente contro di te ma non sono mai stato un vostro compagno, questo non è che un tatuaggio finto e quella del naufragio era solo una messa inscena- le disse strofinando un palmo contro il falso marchio di Fairytail già mezzo sbiadito -Facevo parte del concilio un tempo è intendo ritornarci, vero Lahar? Rispetterai il patto che abbiamo stipulato a Clover?-
-Non ha marchi ma suppongo tu stia dicendo il vero- titubò il comandante interessato al viso di Wendy dato quell'ossessivo scrutare da parte sua -Ebbene sia- confermò accennando a voltargli le spalle.
-A-spetta che ne farai di lei?- domandò Mest, che di cuore malvagio non ne aveva ma quel suo desiderio di riscatto sociale era stato più forte di ogni scrupolo.
Scrollò le spalle il tenente, il mantello che fruscio sulla stoffa dei calzoni nel seguirne il movimento -E' una pirata, sarà la forca il suo destino- rispose tranquillamente, come se Mest gli avesse appena chiesto che cosa avesse mangiato a pranzo e non quello.
-Non dirai sul serio- gracchiò in una risata nervosa l'uomo, un sussulto di Wendy a far da sottofondo e lo sguardo di Lahar che no, non scherzava per niente -Per la miseria Lahar, è solo una bambina- aggiunse quasi terrorizzato.
-E' comunque un pirata no? Portarla alla gogna farà da monito a gli altri, magari incominceranno a prenderci sul serio e far capire loro che il Concilio è una forza da non sottovalutare- snocciolò in tono freddo, un ghigno mal celato quello di Lahar che sottolineava la soddisfazione di tali parole.
E senza più badare alle farneticazioni di Doranbolt, questo il vero nome di Mest, gli voltò le spalle trascinandosi dietro una Wendy urlante.
Lahar si accinse a raggiungere  la stazione di posta lontana qualche metro, un gruppo di soldati del concilio lo stava aspettando per tornare in sede, ma un boato tra la folla contornato da quell' assordante scalpitio in lontananza attirò l'attenzione di tutti.
Lahar sobbalzò nel vedere il proprio campo visivo invaso dall'immagine del cavallo, aizzandosi sulle zampe anteriori minacciò l'uomo che istintivamente si era fatto indietro schermandosi il viso con l'avanbraccio.
Ma sorrise comunque il tenente una volta scostato il braccio e messo a fuoco la figura minacciosa di Natsu, saltato giù dal destriero, ora tenuta a bada da Lucy ancora in groppa, si stava avvicinando a lui con l'intento di riprendersi Wendy.
-Stai fermo lì, Salamander- fu il sibilo del tenente riconoscendo il giovane pirata.
Ma Natsu proseguì di qualche passo almeno finché ben tre guardie accorse sul posto non minacciarono la sua gola -Lahar lascia immediatamente Wendy o io...- minacciò torvo sporgendo in uno spasmo il busto in avanti prontamente arrestato dalle lame.
-Tu cosa? Forse non posso portarti alla gogna a causa di quell'assurdo patto tra imperatori  e il Grandoma stipulato  più di dieci anni fa, ma non hai nessuna autorità riguardo a questo- tuonò imperterrito.
-Lui no, ma io si- la voce cristallina di Lucy echeggiò nell'aria e scendendo da cavallo si mosse verso Lahr determinata e senza alcun timore, un smorfia contratta di rabbia e coraggio impressa sul suo bel viso.
-Sono Lucy di Acalypia, promessa al principe di queste terre e futura regina di Crocus- disse mostrando un falso orgoglio e il suo profilo a Nastu che pietrificato era rimasto a guardarla.
Natsu lo sapeva.
Lo sapeva lui, lo sapeva bene che Lucy avesse detto quelle parole solo per stratagemma, sapeva bene che non era ciò che voleva, Natsu l'aveva capito che non era un vanto quel suo esordio ma soltanto un trucco. Sapeva bene che di quel principe a lei importava poco di zero ma sapeva anche che quella Lucy riflessa nei suoi occhi nonostante i capelli sciolti e gli abiti non lussuosi che portava addosso, era una principessa.
Sgranando gli occhi verdi continuò a mirarla: era così fiera e bella, così lontana da lui. Lucy era una principessa e lui un pirata e la cosa non poteva funzionare. Sentiva la testa vorticare e la schiacciante consapevolezza che un futuro insieme sarebbe stata la scelta sbagliata per lei e continuando a guardale il viso contorto in un espressione ardente, Natsu si rese conto per la prima volta di cosa fosse realmente Lucy.
Una principessa, Lucy era la futura regina di Crocus e in cuor suo, Natsu sapeva che sarebbe stata una persona migliore accanto al principe e non al suo fianco, l'avrebbe rovinata con quella sua oscurità e questo non poteva permetterlo.
-Ho patteggiato con i pirati della ciurma di Salamander, hanno la benedizione di mio padre, sovrano di Acalypia nonché mia e di conseguenza quella del principe- continuava la bella Lucy, i capelli sciolti e fluenti le davano un tocco selvatico ma quella sua maschera aristocratica indossata apposta per l'occasione, quel modo di parlare dai toni sofisticati e impeccabili servirono a convincere Lahar del tutto, da tenente del concilio era una routine per lui frequentare il palazzo, nonché la famiglia reale stessa.
Conosceva quei modi di fare e ricordava quel bel volto diafano dai grandi occhi castani, l'aveva visto ritratto in quel quadro, quello che il re di Acalipya aveva fatto recapitare apposta al principe e quest'ultimo aveva tanto vantato per la sua bellezza.
-Principessa Lucy- esordì infatti senza però lasciare la presa sul polso di Wendy -Il principe Hibiki mi aveva avvisato del vostro imminente arrivo, allora era vera la folle notizia giunta alle mie orecchie, una ciurma pirata ad accompagnarvi?- domandò retorico mostrando un ghigno.
-Il vostro principe vi sta aspettando, andate a casa ora, non è più una vostra competenza-
-Si che lo è!- urlò Lucy stringendo i pugni lungo i fianchi -Sarò la vostra sovrana e...-
-Lo sarete un giorno, non ora. Io ubbidisco solo ai mio re, potreste sempre venire accompagnata dal principe Hibiki e riprendervi la ragazzina dalle carceri... sempre se farete in tempo-  continuò Lahar non accettando repliche -Se  permettete ora...- si congedò ignorando le continue proteste di Lucy, il pianto di Wendy e i ringhi di Salamander  ripresosi e allarmato si era sporto oltre le spade incurante del pericolo ma prontamente bloccato dalla guardie tenendolo imprigionato in una gabbia di braccia.
-No! Non puoi!- urlò disperatamente Natsu -Lei è figlia di Grandine, l' imperatrice dei mari!- tentò in un ultimo disperato gesto creando sorpresa e perplessità a tutti i presenti, mettendo a fuoco il viso sconvolto di Wendy nell'aver appena scoperto di essere figlia di una pirata, di uno degli imperatori di quella storia che Laxus le aveva raccontato quel giorno. Non era così che doveva saperlo pensò Natsu digrignando i denti e scuotendo il capo.
Lucy rimase sorpresa e anche Lahar titubò un istante, ecco dove aveva già visto quel viso
-Lasciala ora... il patto con il Grandoma...-
-Non mi risulta che Grandine avesse una figlia... potrebbe essere un inganno, la storia finisce qui-  replicò Lahar che di quel patto proprio non voleva saperne e colto d'astuzia aveva trovato il modo per aggirare l'ostacolo nonostante la rassomiglianza della bambina con Grandine.
Un Lahar trionfante di aver fatto giustizia stava già muovendo i primi passi verso la sua carrozza ma l'ennesimo inghippo gli impedì di portare a termine quell'arresto. Un branco di cavalli impazziti, appartenenti al suo plotone, si era improvvisamente ribellato scagliandosi direttamente sulle strade affollato di gente creando confusione e delirio. Costretto a ripararsi e lasciare la presa su Wendy, ne perse le tracce l'istante dopo e sollevando il viso per scorgere meglio Salamander notò anche la sua assenza. Imprecando stizzito si rese conto che qualcuno aveva fatto inveire i cavalli sulle strade in modo da far scappare i due pirati lasciandogli l'amaro in bocca e un pugno di mosche.
Nel fra tempo Wendy era stata trascinata via dalle grinfie di Lahar, sobbalzò quando si accorse che la stretta che le circondava il polso era nuovamente quella di Mest.
-Mi dispiace non volevo che ti facesse del male- le disse prima di lasciarla e sparire tra la confusione. Frastornata fece in tempo a capire a chi attribuire la causa di quel fortuito incidente che le aveva permesso la fuga e voltandosi verso i richiami di Natsu e Lucy pianse di gioia abbracciando entrambi prima di salire a cavallo e lasciare in fretta il posto.
 

Il lento scalpitio di zoccoli riempiva quel silenzio piombato tra i tre, dopo la fuga dal centro cittadino, Natsu, Wendy e Lucy si erano abbandonati alla tranquillità proseguendo il viaggiò con lentezza.
Natsu reggeva tra le mani le briglia imponendo al cavallo una marcia lenta e cadenzata, le braccia di Lucy a circondargli il collo con quel suo respiro caldo che a intermittenza s'infrangeva contro la pelle  e il capo di Wendy reclinato sulle braccia della principessa, con la schiena comodamente accasciata sul torace di Nastu. La Tensione accumulata sembrava svanita e Natsu finalmente aveva trovato la pace tra quell'abbraccio creato dalle due.  Stava bene racchiuso in quel modo, come protetto e pensò che non sarebbe stato male se quel momento fosse durato per sempre. Abbassando di poco gli occhi scorse il viso di Wendy, solo una parte dato che il resto era infossato tra le pieghe del braccio di Lucy. Ora gli sarebbe toccato spiegarle molte cose, ma prima fra tutte finalmente avrebbe potuto parlarle a cuor leggero di sua madre e di che donna e pirata straordinaria fosse stata.
Le urla concitate degli altri lo scrollarono dai suoi pensieri, erano giunti davanti alla Lumen e arrestando il passo del cavallo, permise a Wendy di scendere in un balzo e correre ad abbracciare tutti, per prima una Charle distrutta ma ora sollevata nel rivederla sana e salva.
Le cose erano andate per il verso giusto, era riuscito a riportare Wendy a "casa" ma quegli istanti felici e sereni terminarono dal momento che sentì la voce serena di Lucy sussurrargli nell'orecchio qualcosa.
Rimase paralizzato registrando appena i borbottii della ragazza che scesa da sola da cavallo lamentava quella sua poca galanteria. Le immagini di prima, quando Lucy aveva urlato tutta la sua regalità, tornarono ad assalirlo ricordandogli per l'ennesima volta come stavano davvero le cose.
Inclinò il capo verso di lei ora attonita, con le mani posate sui fianchi lo guardava perplessa -Natsu perché non scendi?- gli domandò turbata.
-Scusa, vado a fare un  giro ok? Avvisa gli altri-
-Natsu- lo richiamò lei preoccupata stendendo una mano in sua direzione -Aspetta vengo anche io!-
-No, voglio stare solo- la fermò stringendo le briglie tra le dita -Ti prego- continuò in tono supplichevole senza nessun tipo di rabbia o rimprovero.
Lasciandola sola l'istante dopo.
 

***


Lucy osservava la porta chiusa della sua stanza, seduta sul letto assottigliava lo sguardo verso quella come se con la forza del pensiero avesse potuto fare apparire Natsu da un momento all'altro. Qualcosa la turbava come un mesto presentimento ma scuotendo il capo si impose di non pensare in negativo, nonostante Natsu fosse sparito da ore e lei riversava in uno stato frustrante.
Portò le dita a picchiettarsi le labbra ricordando il modo in cui il pirata l'aveva guardata prima di lasciarla, prima di dirle che voleva stare un po' solo e Natsu quando voleva stare solo era perché voleva pensare e se Natsu arrivava a pensare la cosa era al quanto preoccupante. Serrò gli occhi al pensiero che Natsu ci stava ripensando, su di loro, su quella scelta fatta al mattino.
Sapeva che era stato il momento intenso e la vicinanza dei propri corpi a far pensare a loro a un futuro insieme, lo sapeva benissimo che non era quella la scelta giusta.
Ma ormai era stato deciso, no?
Conficcò le dita tra le lenzuola stropicciandone piccole porzioni nel registrare il cigolio dei cardini e visualizzare poi la conseguente apparsa di Natsu. Il pirata si era mosso nella stanza di qualche passo, un silenzio troppo pesante da sopportare stava inghiottendo Lucy e quando lo vide passarsi una mano dietro la nuca e schiudere le labbra lo anticipò tappandogli parole che non voleva sentire.
-Ci hai ripensato vero?- lo incalzò percependo la tensione che da lui traspariva.
-Si, Lucy io ci ho pensato un po'- si avvicinò al letto sedendosi sulla sponda, il capo di Lucy posato tra collo e spalla -Quello che ci siamo detti stamattina...- mormorò lei.
-Aveva importanza non era una bugia, ma Lucy lo sai anche tu, tutto ciò è sbagliato-
Lucy tacque, si morse un labbro e il suo cuore puro la rendeva incapace di mentire, lo pensava davvero purtroppo, sentì le dita di Natsu stringerle le sue, intrecciando le mani.
-Faremo la cosa giusta Lu-  soffiò senza guardala facendola annuire meccanicamente, svuotata ormai da ogni fragile certezza.
Lucy sciolse  l'intreccio di mani solo per afferrargli i baveri e avvicinare la bocca alla sua -Un ultima volta Natsu...- gli sussurrò sulle labbra sbilanciandosi su di lui, accostando il petto al suo fino a schiacciare il seno contro il suo torace -Un ultimo saluto-
-Lu- mormorò lui posando un palmo pieno contro la sua schiena, stringendola in un abbraccio -Così sarà solo più difficile-
-Lo è già- replicò lei prima di intrappolargli il viso tra le mani e baciarlo con passione vorace.
Scostarono le bocche solo quando sentirono la mancanza d'aria, si guardarono intensamente e Lucy trovò la forza di sorridergli scuotendo silenziosamente il torpore di Natsu. La mente del pirata correva troppo veloce a ogni schiocco di bacio dato su quella pelle diafana, dal collo fino al petto scostando con le dita ruvide lo scollo a cuore di quel corpetto che glielo fasciava. Il cuore batteva forte, il sangue scorreva veloce nelle loro vene fino a fare salire l'eccitazione a livelli bollenti.
La distese sul letto, ciocche dorate a spargersi sul cuscino e Natsu rimase un istante a guardarla immergendo tutto se stesso in quegli occhi grandi al cioccolato, seguendo con le iridi le linee morbide del viso e poi soffermarsi sulle labbra già gonfie prima di assaltarle nel più irruento dei baci datole finora.
Lucy lo spogliò della sciarpa e poi della camicia tastando con i polpastrelli i muscoli compatti del torace, nel sfilargli l'indumento le mani andarono ad intrecciarsi con quelle di Natsu, lui gliele sollevò posandogliele sul capo in un cozzare sempre più compulsivo di bacino.
Si spogliarono dei vestiti rimanenti in flemmatici movimenti, come a far durare quel momento il più a lungo possibile, anche i baci erano i lenti e Natsu continuava ad accarezzarle il viso con le dita tenendoglielo intrappolato tra i palmi mentre le divorava la bocca tra un ansito e l'altro.
Si scambiarono parole mai sussurrate, Natsu in un filo di voce le diceva di quanto fosse bella e lei lo spronava a farselo ripetere, gemendo appagata quando lo accolse dentro di se.
Il pirata si spinse dentro di lei con maggior impeto ad ogni suo gemito, sentiva i palmi di Lucy accarezzargli la schiena, le dita poi a tuffarsi nei capelli, gli piaceva da impazzire quei tocchi di dita tra le sue ciocche.
Ringhi mal soffocati, gemiti di puro piacere e schiocchi di baci dati sulla bocca echeggiarono per la stanza. Natsu si muoveva impetuoso affondando in quel corpo che era la sua pazzia, conducendo Lucy sempre più al delirio totale, ansimante si contorceva di piacere protetta sotto al suo torace lucido di sudore.
-Natsu- soffiò rauca nel sentirlo vicino all'orgasmo, lo percepiva dalle spinte sempre più urgenti, dai suoi gemiti ringhiati e dalle sue mani che in una morsa violenta la tenevano intrappolata contro il suo petto.   
Raggiunsero il piacere insieme invocando i loro nomi sulle bocche dell'uno e dell'altro, dandosi poi un bacio come se i loro corpi incastrati non fosse già abbastanza ad unirli, restando ancora del tempo abbracciati in quel groviglio di lenzuola, aspettando che i respiri si calmassero.
Il tempo sembrava scorrere lento e di abbandonare quel letto i due ancora indugiavano, da seduto con le spalle poggiate alla testiera, Natsu  le accarezzava il capo sentendola sospirare serena, la schiena di Lucy aderita al suo torace e le lenzuola a coprire i loro corpi ancora nudi.
Osservava il suo profilo, i lunghi capelli biondi che le coprivano la pelle bianca, si era rannicchiata su se stessa affondando la guancia tra le pieghe della braccia incrociate sulle ginocchia, inclinando il collo si lasciò accarezzare dalle  dita di Natsu proprio in quella parte di pelle, creandole piccoli fremiti di eccitazione.
Avrebbe voluto reclinare di colpo il viso e circondargli il collo con le braccia per baciarlo ancora e ancora, ma fu quel gesto dall'apparenza innocente da parte di Natsu a farla desistere e sospirare affranta.
Natsu con le mani aveva incominciato a separarle le ciocche di capelli, intrecciarle con le dita lunghe e abili in una morbida treccia.
-Non pensavo sapessi fare anche questo- gracchiò in una risata Lucy, celando la tristezza che l'aveva pervasa.
-E io che sapessi montare a cavallo... dico a palazzo ti permettevano questo genere di cose?- domandò divertito sentendola sbuffare un: -Me l'ha insegnato Capricorn...di nascosto-
Lucy si strinse in un abbraccio solitario, un dito a creare cerchi concentrici sul lenzuolo, sussultò nel sentire le mani di Natsu posarsi sulle sue spalle nude  -Ci sono tante cose che ancora non sai di me principessa...- le aveva sussurrato in un orecchio scaldandole quel brivido con quel suo respiro bollente.
-Ma non c'è più tempo per scoprirti...è ora che vada, vero? - scandì lei, quasi all'improvviso in un lamento facendo irrigidire il pirata -Mi stai legando i capelli- appurò cogliendo il suo stupore. Le stava legando i capelli e voleva significare solo una cosa.
-Il principe saprà già del tuo arrivo... verrà a cercati lui se non ti porto io- trasalì Natsu, autoimponendosi il tono di voce più fermo del suo repertorio sentendola poi smuoversi bruscamente tra quel groviglio di lenzuola per sgusciare via da lui e rivestirsi.
-Che c'è?- disse a suo indirizzo non ricevendo risposta -Lo sai che sarebbe finita in questo modo e ora non puoi fare così...- mormorò inquieto.
-Non faccio niente- sbottò lei, perché in cuor suo forse avrebbe voluto qualcosa in più da Nastu che un' ultima volta di passione. Sgranò gli occhi poi quando lo vide schiudere le labbra in un ghigno, un brivido la percosse perché lo riconosceva benissimo quel suo sorriso traditore dalle bellicose aspettative, ormai aveva imparato a conoscerlo.
-Che hai da essere così triste? Fra poco sarai una donna sposata con un bel principe... Hibiki vero? E con questo tipo di amore che sei cresciuta no? Come quello dei tuoi stupidi libri- sibilò Nastu, celando la rabbia con quel terribile carattere.
La frustrazione lo stava divorando.
-Già, e tu invece tornerai libero a viaggiare senza vincoli no? A rincorrere la tua vendetta! Era ciò che volevamo entrambi prima di conoscerci ed è ancora così- ribatté asciutta allacciando in malo modo il bustino per poi battere la mani lungo i fianchi.
-Però sembri infastidita- continuò Natsu.
-Ti sbagli- sbottò pensando a quando fosse stupido, pensando a quella suo maledetto bipolarismo, solo in mattinata le aveva fatto percepire di volerla accanto e ora invece sembrava non vedesse l'ora di lasciarla.
-Invece si- ribatté lui in tono serio
-No- ma a Lucy quel rinnegare le si strozzò in gola, Natsu l'aveva afferrata dai polsi costringendola sul materasso mettendosi a cavalcioni su di lei per bloccarle ogni via di fuga.
-Invece si!- ringhiò -Sono un pirata, cosa ti aspetti da me? Non potrei mai amarti come ti amerebbe lui- con il palmo ben aperto le bloccò il collo impendendole di scuotere il capo, in modo da farsi guardare.
-E Lu, che cosa vuoi da me?!-
-Che lottassi!- ecco l'aveva detto, si morse il labbro inferiore rendendosi conto di ciò che aveva appena sputato fuori. Natsu aveva sgranato gli occhi e indebolito la morsa fino a lasciarla, sedendosi poi al bordo del letto, dandogli le spalle.
-Questo fanno i pirati no? Lottano per ciò a cui tengono- mormorò Lucy massaggiandosi il polso appena violaceo dove le dita di Natsu erano andate stringersi, di sottecchi lo vide infilarsi i calzoni -Mi dispiace Lucy...non è un viaggio di qualche mese a farti conoscere il mondo per ciò che è... I pirati lottano solo per una cosa, una soltanto-  si sollevò infilandosi la camicia dando per l'ultima volta l'occasione a Lucy di farsi osservare le spalle forti segnate da graffi cremisi che lei stessa le aveva lasciato.
-Lottano per la libertà o muoiono cercando di conquistarla, di sicuro non la rischiano per qualcosa che potrebbero incatenarli per sempre- compiuto qualche passo si era mosso fino alla porta, addossandosi allo stipite e mostrandole il suo profilo -Lu abbiamo destini diversi e l'unica cosa che possiamo fare e arrenderci all'idea-
La lasciò da sola su quel letto sfatto, con l'incertezza a divorarle il cuore.
Natsu non voleva catene e lei aveva bisogno di costanti, non poteva funzionare e lasciarlo sarebbe stata la cosa giusta per entrambi.
Ma allora perché sentiva un vuoto in mezzo al petto? Portandosi le mani sul cuore tentò di placare quel dolore pulsante che la stava affliggendo e mentre lacrime di pianto le solcarono le guance fino a gocciolare dal mento, Lucy continuò a ripetersi che Natsu non faceva altro che farla stare male e che lui si era arreso all'idea fin dall'inizio, ora toccava lei.
 

***


Lucy si era accorta solo in quel momento quel grottesco dettaglio, era una principessa eppure possedeva solo pochi averi al momento. Un libro consumato, una frusta e qualche vestito, l'aveva notato solo in quel momento quando li aveva raccolti per infilarli nella tracolla e lasciare la stanza. Eppure in quel periodo trascorso sulla Lumen non si era mai sentita così ricca in vita sua: ricca di sorrisi, avventure ed emozioni e questo era bastato a renderla felice.
Prese un respiro a pieni polmoni stringendo tra le dita il foglio ripiegato che con cura aveva appena imbrattato di belle parole e cortesie d'inchiostro. Varcò la soglia che dava al ponte tentando un espressione serena ma gli occhi le si colmarono di lacrime nel mettere a fuoco tutta la ciurma ben raggruppata sullo spiazzo della Lumen.
Il cuore le si era riempito di gioia sorpresa, non si aspettava di trovarseli tutti insieme per salutarla e ricacciando le lacrime indietro si diede un contegno principesco prima di esordire in un caldo sorriso veritiero.
Le lacrime di Mira,Levy e Wendy però non l'aiutarono abbastanza a contenere le sue, qualcuna le solcò le guance e abbracciandosele un singhiozzo traditore scappò dalle labbra.
Un palmo aperto di Mira sul suo viso le cacciò via quelle lacrime -Sei cosi bella, non piangere più- le aveva detto in un mugugno facendola annuire e scostarsi a malincuore. Sobbalzò un po' sorpresa nel trovarsi davanti Laxus con Ever, Freed e Bixlow accanto a lui.
-Ecco noi volevamo...- farfugliava il Dio con le braccia intrecciate al petto e il volto rivolto verso un punto che non fosse Lucy, roteando gli occhi in uno sbuffo a quel sorriso di Freed fatto per spronarlo -Volevamo chiederti scusa... per quella cosa insomma- concluse un po' irritato facendola sorridere e annuire.
Altri saluti:  una pacca sulla spalla da parte di Lily, un abbraccio forse un po' troppo energico da un Elfman piagnucolante e quel grugnito di Gageel che Lucy ricambiò in un sorriso.
L'abbraccio di Juvia e di Charle, un bacio sula guancia dato ad Happy e quello sguardo a Grey -Prenditi cura di lui..- gli aveva soffiato in un orecchio notando i suoi occhi di pece tremare un istante.
Non servì risponderle, Lucy lo capì dallo sguardo deciso del Fallbuster che l'avrebbe fatto.
-Capitano- mormorò poi Lucy avvicinandosi ad Erza -Questa vi servirà a passare da Jupiter incolumi,  avviserò comunque il principe appena lo incontrerò- snocciolò in tono formale passandole la lettera, si sorprese quando Erza nel raccogliere la raccomandata le strinse la mano in una calda stretta -Buona fortuna principessa- le disse con un atipica commozione da parte sua, appena accennata ma necessaria a far scaldare il cuore a Lucy.
Li guardò un ultima volta prima di dare le spalle a loro proseguendo verso la scaletta che congiungeva alla passerella,  ormai sola senza nessuno ad osservarla si lasciò andare al pianto gemendo il dolore che in quel momento l'aveva colta, soffocandolo tra i palmi.
-Fatti forza mia bella principessa- si sentì apostrofare e nel riconoscere quel tono di voce biricchino annuì ancora con il viso nascosto tra le mani -Temevo di non riuscire a salutarti- mormorò Lucy spannando via dagli occhi l'ombra del pianto, sorridendole di rimando e avvicinandosi a Cana che seduta sulla balaustra la guardava ridente non nascondendo una punta di malinconia.
-Nah, volevo solo evitare i pianti isterici degli altri- minimizzò sventolando una mano.-
-Proseguirai il tuo viaggio allora?- le chiese Lucy con dolcezza.
-Certo, dopo il fattaccio di Mest persino quel stupido gorilla di Gageel sembra sopportare la mia presenza- replicò strappandole un sorriso.
-Ti auguro di esaudire il tuo desiderio- le disse Lucy veritiera intrecciando le dita con le sue in un tenero saluto -Lo farò- le rispose prima di slegare l'intreccio e balzare giù dal parapetto.
-Arrivederci mia principessa- la salutò osservandola lunghi istanti prima di voltarle le spalle e lasciarla interdetta. Lucy potette giurare di aver  intravisto un bagliore dorato in quegli occhi grandi e scuri, le aveva detto arrivederci e non addio.
Si strinse nelle spalle e osservando il cielo tinto di rosso tramonto capì che era il momento di lasciare definitivamente la nave scendendo ad uno a uno i gradini della scala fino a giungere alla passarella.
Rimase ferma nell'osservare Natsu, di schiena la stava aspettando accanto al cavallo e voltandosi a guardarla un istante di silenzio colse anche lui.
-Hai preso tutto?- esordì con fare vago spostando lo sguardo verso il destriero accettando quel mugugno di Lucy come un si.
Lucy strinse le mani intorno alla sua tracolla piena solo di qualche vestito, del libro e di quella frusta che lui stesso le aveva regalato, si aveva preso tutto ma un dubbio riempiva il suo cuore, come se avesse dimenticato qualcosa da prendere o da fare.
 

***


La luce del sole al tramonto tingeva il cielo irradiando di rosa le nuvole, infuocando quell'attimo di tempo prima di nascondersi e dare spazio alla luna. Il lento scalpitio causati dagli zoccoli sul terreno erano un dolce ritmo per le orecchie di Lucy, abbracciata a Natsu si era abbandonata al suo respiro e con il viso premuto alla sua schiena ne poté sentire addirittura il battito cardiaco. Osservando il cielo le venne da sorridere, come è buffa la vita, era durante un tramonto che si erano incontrati e ora stavano per dirsi addio. Pensò in quell'istante che se avesse potuto scegliere un momento da vivere irripetute volte, sarebbe stato quello: abbracciata a lui senza parlare, senza litigare, senza dire nulla e quando percepì il passo del cavallo arrestarsi, ancor di più desiderò che quel momento durasse per sempre.
Natsu scese dal destriero sporgendo poi le braccia verso di lei, raccogliendola tra le mani per aiutarla a scendere. Si era soffermato un istante a guardarle il viso, le sopracciglia aggrottate e quelle labbra rosee appena schiuse, era meravigliosa quando disegnava sul volto quell'espressione.
-Perché ci fermiamo qui? Non siamo lontani?- aveva domandato lei scuotendolo da quel folle pensiero.
Intravedeva il palazzo ma vi era ancora un po' di strada, ancora un po' di tempo. Uno strombazzare di tromba poi l'aveva fatta sussultare e inclinare il viso a scrutar meglio verso i cancelli.
-Non abbastanza, il principe sapeva già del tuo arrivo probabilmente ha ordinato alle vedette di avvisarlo subito- la informò spiegandole il perché di quel trambusto che avvertiva da lontano.
-Sta venendo a prenderti- l'avvisò facendola annuire vaga, cogliendo dagli occhi lo smarrimento. Rimasero a guardarsi ancora, istanti scanditi da battiti di cuore e parole non dette, un rumore di passi frettolosi e urla concitate che da lontano aumentavano d'intensità poco alla volta.
Lucy mormorò qualche flebile :-Si- in un guizzare di occhi, che cosa doveva fare? Ringraziarlo? Forse abbracciarlo? Mordendosi le labbra sollevò il viso verso il suo ma quegli occhi di lui erano troppo profondi e belli e sentiva il cuore farsi piccolo.
Lo sorpassò senza dire una parola, avanzando verso le guardie reali ancora ben lontane pensando affranta che non si erano nemmeno abbracciati, nemmeno detti addio, anche un: -Mocciosa- uscito dalle sue labbra le avrebbe fatto piacere.
Sentiva la sua presenza, i suoi occhi profondi conficcati nella schiena e si arrestò di colpo nel senitire la testa vorticarle furiosamente e lo stomaco contorcersi, stava diventando un dolore fisico quel tumulto che le sconquassava il ventre.
Non voleva lasciarlo, non voleva ed era solo uno il motivo.
-Non voglio arrendermi all'idea- mormorò scuotendo le spalle, sentendo la perplessità di Natsu avvolgerla da dietro, lo sorprese poi quando voltandosi di scatto urlò nuovamente quelle parole, avvicinandosi a lui con passo frettoloso.
-Lu...- sussurrò Natsu con il cuore che batteva troppo veloce e le dita ora a rilassarsi, le aveva serrate a pugno quando l'aveva vista andare via, così forti da far scricchiolare le nocche.
-Non voglio lasciarti e non lo vuoi nemmeno tu, non arrendiamoci all'idea- gli diceva Lucy allargando un sorriso nel circondargli il volto con le mani.
Natsu si sentiva confuso -Lucy perché fai questo... hai una vita meravigliosa che ti aspetta dall'altra parte-
-Perché ti amo Natsu... io ti amo- gli mormorò sincera posando la fronte contro la sua finalmente libera e conscia di ciò che provava per lui. Lo amava follemente e non vi era nessun motivo che potesse impedirle di non vivere il suo amore.
In quel momento non le importava nulla, voleva solo vivere quell'atto di egoismo dal sapore felice e dall'odore di Nastu, quel profumo selvaggio che aveva infuso in lei il coraggio necessario nell'affrontare tutto ciò che ne sarebbe venuto da lì in poi.
E Nastu per una frazione di secondi si era sentito amato, si era sentito felice come non lo era mai stato perché Lucy lo amava.
Lei lo amava ed era ingiusto quel suo amore puro riservarlo a lui che di ombre era fatto il suo cuore. Lucy era stata coraggiosa ad aprirgli il suo cuore mentre lui era solo un codardo, timoroso di provare sentimenti reali tanto da considerarli catene e non cieli immensi in cui perdersi.
Digrignò i denti nell'avvolgere i polsi sottili di Lucy tra le mani -Lu... no- sussurrò tentando di celare l' incertezza -Non sai quello che dici- sentendola dimenare affranta, pronunciare dei -No- carichi di tristezza e tentare di ritornare a toccargli il viso e il petto. Ma lui glielo impediva, Nastu la scostò lontana dal suo corpo -Ti prego non renderlo più difficile di quello che è- le diceva affranto sentendo gli occhi pizzicare ma troppo coinvolto dal momento per notare quello che gli stava succedendo fisicamente. Tremava e gli occhi erano lucidi, bagnati già di malinconia.
-Perché fai cosi? Perché non mi porti via con te?- sussurrò Lucy tra le lacrime quando Natsu le voltò le spalle montando a cavallo.
-Perché è sbagliato!- urlò di rabbia facendola sussultare, afferrando le redini la guardò un ultima volta -Resterai per sempre nel mio cuore, non ti dimenticherò mai- le confidò con il cuore spaccato nel vederla in lacrime. In un colpo secco di stinco dato al fianco del cavallo  prese a galoppare lontano da lei e dalle sua urla strazianti che lo imploravano di fermarsi. Natsu andò via da lei ignorando il dolore nel sentirla urlare ancora di quanto lo amasse, imponendosi di avanzare ancora quando la sentì rincorrerlo e cadere tra l'erba alta in un pianto disperato, stringendo le redini fino a lacerarsi i palmi e correre sempre più forte. Il vento che sferzava sul viso e gli asciugava le lacrime e il cuore riempito solo da una piccola soddisfazione, aveva fatto qualcosa di buono per lei è ciò lo rendeva quell'uomo che avrebbe voluto essere solo per Lucy.

 

-FINE PRIMO ARCO-

 



ANGOLINO DI DAIMLER- Ciao amici miei!
Finalmente c'è l'ho fatta! Perdonate l'attesa, ma spero con il cuore di aver chiuso questa storia non deludendo le vostre aspettative!
Io ero molto in ansia, sopratutto per questo finale amaro, ma non disperiamoci! Questa storia non è ancora finita! Ho intenzione di fare una seconda saga per chi ancora non lo sapesse e questo finale era un po' inevitabile, quindi fidatemi di me!
Se molti punti sono ancora rimasti incompleti è proprio perché verranno ripresi nella seconda parte, avrei voluto scrivere qualcosa in più ma questo capitolo stava davvero diventando infinito.
Io volevo ringraziare di cuore tutte le persone che hanno amato e seguito questa storia, spronandomi a continuarla con sempre più gioia! Non mi aspettavo tutto questo quando ho postato il primo capitolo invece voi avete stupito ogni mia aspettativa rendendomi pazza di felicità!!

RINGRAZIAMENTI DOVEROSI:
Grazie a quelle 186 recensioni in soli 17 capitoli! Grazie alle numerose visualizzazioni e grazie tutte a quelle persone che hanno messo la storia in preferiti/seguiti/ ricordati facendomi raggiungere numeri da capogiro!
Un grazie speciale a Sayakachan94 per l'aiuto costante e a Piper_parker che mi ha sbloccata in un momento di paralisi in questo capitolo finale, mi scuso ancora per la tremenda attesa ma credetemi, è stato un parto scriverlo!!
Un grazie un po' più speciale a Tanomax, Nalufan, Nalla85, Hayparamour, Alexialil, Shona, Sayakacjan94, Najlafulbuster, Lunadragneel per aver seguito ardentemente la storia, perdonate se non vi cito tutti ma siete stati davvero tanti! E io ho apprezzato ogni singola recensione e dimostrazione di affetto da parte vostra.
Ci tengo a precisare che il mio ringraziamento va davvero a tutti quanti, anche a chi ha semplicemente letto in silenzio contribuendo anche egli nel rendere la storia un mio piccolo successo personale!
GRAZIE

Non riprenderò immediatamente con la seconda stagione, il fatto di dividerla ad archi era pensato proprio per lasciarmi un po' di spazio per altri progetti, vi chiedo perfavore un po' di pazienza e fiducia promettendovi che non lascerò passare moltissimo tempo dato che la fic è molto seguita e questo finale di certo non aiuta ;)
Per domande, anticipazioni, spoiler e insulti meritati dato il finale (ah ah) io sono sempre disponibile ;)  ora vado a riparami sotto un tavolo!
Un bacione grande e grazie di cuore a chi sta rendendo la mia esperienza su EFP molto bella!

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