All men must die, but not you.

di teddy90
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La caverna ***
Capitolo 2: *** Presentazioni ***
Capitolo 3: *** Non sono una lady! ***
Capitolo 4: *** Prime impressioni ***
Capitolo 5: *** Il volere del dio ***
Capitolo 6: *** Visioni ***
Capitolo 7: *** Corvi ***
Capitolo 8: *** Preoccupazioni ***
Capitolo 9: *** Calma e sangue freddo ***
Capitolo 10: *** A caccia ***
Capitolo 11: *** Insieme ***
Capitolo 12: *** La mia preferita ***
Capitolo 13: *** Brutte notizie ***
Capitolo 14: *** Pianificazioni ***



Capitolo 1
*** La caverna ***


CAPITOLO 1 – LA CAVERNA

 

<< Si papà.... Ti giuro che starò attenta! Si, il cellulare è carico e lo terrò sempre vicino, però non mi chiamare ogni cinque minuti! Sono andata in campeggio, non in guerra! Ok! Ti voglio bene anche io. Ciao! >>

“Uff! Non esiste un padre più ansioso in tutto il mondo!” pensò la ragazza scendendo dalla macchina. Finalmente poteva godersi una vera vacanza con i suoi amici dopo mesi e mesi passati sui libri! Quando le avevano proposto di partire tutti insieme con i camper per visitare l'Islanda aveva immediatamente accettato, gli era sempre piaciuta quella terra e ne era sempre rimasta affascinata, in più sua nonna materna era Islandese e quando era piccola le raccontava sempre leggende del suo paese con cavalieri, elfi e draghi.

<< Addy! Ti va domani di fare un'escursione nel bosco? Dicono che ci sono delle grotte bellissime!>> Le propose Jessy la sua migliore amica.

<< Certo! Non vedo l'ora! Ora però sono stanchissima ragazzi, io vado a dormire>> detto ciò si rifugiò nel camper e subito dopo aver poggiato la testa sul cuscino cadde in un sonno profondo animato da strani sogni. Sognò delle fiamme che la circondavano, ma non riusciva a capire perchè non ne sentisse il calore sulla sua pelle, sentiva solo una grande energia dentro di sé, poi nelle fiamme vide degli occhi, due grandi occhi neri che la fissavano e una voce che la chiamava. Si incamminò in mezzo alle fiamme nella direzione dalla quale proveniva la voce, e si ritrovò davanti un enorme drago rosso. La ragazza restò pietrificata dalla paura, non riusciva ad urlare e le sue gambe erano due colonne di marmo rigide e pesanti, impossibili da spostare. Di nuovo quella voce profonda e intensa la chiamò e capì che in realtà era il drago a chiamarla. L'animale puntò i suoi occhi in quelli della ragazza, spalancò le fauci dalle quali scaturì una fiammata diretta al suo viso. Addy si svegliò di soprassalto con il cuore a mille e il respiro corto, uscì fuori dal camper per trovare un po' di sollievo e respirò l'aria fresca del mattino, ormai il sole faceva capolino dal mare producendo infiniti riflessi dorati sull'acqua increspata dalle onde.

“Era solo uno stupido sogno” pensò “ perchè ti agiti così tanto??”

Ormai i più mattinieri tra i suoi amici si alzarono e lei andò a prepararsi per l'escursione con la voce del drago che le rimbombava nella testa come un'eco in una caverna.

 

*********

 

<< Addy vieni! Vediamo cosa c'è in questa caverna!>>

Jessy si aggirava spensierata nella caverna come una bambina in un negozio di caramelle e Addy la guardava divertita, effettivamente la caverna era stupenda decorata da un'infinità di stalattiti e stalagmiti che la facevano sembrare una cattedrale gotica. La ragazza si avventurò sempre più in profondità distanziandosi sempre di più dall'amica come ipnotizzata dalle sculture di calcare create dall'acqua nel corso degli anni e si ritrovò improvvisamente sola nel buio più totale.

“ E adesso come esco da qui?? Ok calmati non farti prendere dal panico...”

<< Jessy! Dove sei? Jes!>> Nessuna risposta. Dopo qualche minuto intravide un bagliore “ Sarà la torcia di Jessy” pensò e si diresse verso la luce che divenne sempre più intensa fino a diventare accecante, poi come nel sogno sentì di nuovo la voce, quella voce profonda e gutturale che la chiamava, improvvisamente si ritrovò circondata dalle fiamme e terrorizzata urlò a squarciagola. Poi il buio.

 

***************

La testa le martellava dandole l'impressione che sarebbe scoppiata da un momento all'altro, era tutta indolenzita e infreddolita e sentì qualcosa di umido e ruvido muoversi sulla sua guancia. Si costrinse ad aprire gli occhi e si ritrovò davanti due occhi che la fissavano, ma non erano gli stessi del sogno infatti questi erano rossi e la osservavano con curiosità. Sbattè gli occhi per mettere meglio a fuoco ciò che aveva davanti e vide un enorme lupo bianco che incombeva su di lei. Spalancò gli occhi terrorizzata, ma cercò di non urlare per non provocare reazioni improvvise nell'animale. Il lupo, contrariamente a ciò che si aspettava la ragazza, non reagì in modo aggressivo piuttosto le sembrò incuriosito e la annuso con aria circospetta e dopo pochi minuti sembrò aver stabilito che Addy non fosse fonte di pericolo e addirittura le leccò delicatamente il viso. La ragazza sorpresa dalla reazione del lupo, accettò la manifestazione di affetto dell'animale con gioia.

“ Bene.....sembra che per il momento non morirò sbranata da un lupo. Ma dove diavolo sono finita? E soprattutto come ci torno al campeggio??”

 

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Capitolo 2
*** Presentazioni ***


Piccola premessa: Il primo capitolo è un po' troppo corto, così ho pensato di pubblicare subito anche il secondo. Temo che anche questo sia abbastanza introduttivo, ma già vediamo i personaggi interagire tra loro. Comunque ho in mente una storia abbastanza lunga quindi i primi capitoli non saranno molto avventurosi. Spero che vi piaccia e non abbiate paura di dirmi cosa ne pensate. E' la prima storia che scrivo e per me la vostra opinione sarebbe di grande aiuto. Grazie e buona lettura! ;)


CAPITOLO 2 – PRESENTAZIONI


Addy continuava a camminare nella neve infreddolita e preoccupata, mentre i lupo la seguiva come un'ombra trotterellandole intorno.

Ma perchè non sono rimasta con Jessy? Adesso come faccio a tornare in dietro? E poi come ci sono finita in un bosco sommerso dalla neve? Almeno non sono sola....” pensò “ Anche se questo lupo mi sembra un po' troppo tranquillo per essere un animale selvatico, sembra addomesticato, magari il suo padrone è nei dintorni....”

<< Che dici lupacchiotto? Mi accompagni dal tuo padrone? >> Gli chiese la ragazza con tono scherzoso arruffandogli il pelo sulla testa. L'animale la guardò con i suoi profondi occhi rossi come se avesse capito la sua richiesta e iniziò a correre tra gli alberi.

Perfetto ora sono rimasta sola....” pensò scoraggiata.

Proseguì con la neve che le arrivava alle ginocchia cercando di seguire le tracce lasciate dal lupo, notò che le impronte erano enormi, molto più grandi di quelle che avrebbe lasciato un lupo normale e rimuginando su ciò che le era accaduto per un attimo la sfiorò un pensiero ridicolo “ Magari è un metalupo... ahahaah! Non è possibile. E' la stanchezza che parla....e il freddo....e la fame” Però non riusciva a scacciare quel pensiero dalla sua mente, non che fosse una esperta, ma non aveva mai visto un lupo così grande, neanche nei documentari. E per di più albino! Non poteva essere una coincidenza....

Ormai erano ore che camminava, stremata si sedette ai piedi di un maestoso abete e si raggomitolò cercando di trattenere il più possibile il calore del suo corpo. “Non devo addormentarmi. Non devo addormentarmi” pensò. Poi in lontananza senti dei rumori e poco dopo le piombò addosso una nuvola bianca.

<< Ehi! Ciao Spettro! Perchè tu ti chiami così vero? >>

Il lupo le leccò la faccia e scodinzolò soddisfatto come a confermare la sua teoria. Dopo pochi minuti sentì un rumore ritmico, martellante e man mano che si avvicinava a lei, acquisì la consapevolezza che si trattava di cavalli. Oramai era esausta e le si chiudevano gli occhi, quando finalmente sentì delle voci di uomini riuscì solo a vedere delle macchie nere che le si avvicinavano e sentì ben chiara un'unica voce << Spettro! Ma da chi diavolo ci hai porato??? >> Poi sprofondò nel sonno.


***************

Il tepore della stanza e l'odore del legno affumicato erano così piacevoli che si concesse qualche minuto ad occhi chiusi per goderne appieno, ma subito l'agitazione prese il sopravvento e improvvisamente i ricordi riaffiorarono tutti insieme travolgendola come un onda. Spalancò gli occhi e constatò con piacere di non essere più nel bosco ma in una stanza, o meglio in una camera da letto, l'arredamento era semplice: un letto, uno scrittoio con una sedia, un tavolino con sopra una brocca d'acqua e una bacinella e una sedia davanti al camino nel quale danzavano delle fiamme scoppiettanti. Il letto era grande e ricoperto di pellicce che la riscaldavano, scese dal letto e notò con piacere che anche sul pavimento c'era una morbida pelliccia che le accarezzava i piedi. Poi constatò con meno piacere di non avere addosso i suoi vestiti, ma una lunga tunica bianca di lana che la copriva fino alle caviglie, i suoi vestiti infatti erano poggiati sulla sedia davanti al camino ad asciugare. Mentre rimuginava su ciò che le era accaduto qualcuno entrò dalla porta, una ragazza magrolina con un viso pallido e due occhi castani che la guardarono con gioia e stupore. << Ti sei svegliata finalmente! Hai dormito per 12 ore, temevamo che non ti saresti svegliata più. >>

Addy non riusciva a credere a ciò che vedeva, la ragazza sembrava appena uscita da una festa a tema medievale, indossava un semplicissimo vestito di lana verde lungo fino alle caviglie e un mantello marrone ricoperto da un leggero strato di neve.

Non può essere....Sto sognando.....”

<< Hai fame? Ti ho portato una minestra >> La ragazza la guardava perplessa senza rispondere alla sua domanda.

<< La capisci la mia lingua? Da dove vieni? Sei una bruta? Anche se indossavi degli strani pantaloni non sembri una bruta... >>

<< Bruta? >> chiese Addy

<< Si una bruta....il popolo libero che vive oltre la barriera >>

Nel sentire quelle parole Addy si sentì mancare. “Bruta....Popolo libero....Barriera....”

<< Ti prego non dirmi che sei Gilly! Non dirmi che ci troviamo sulla barriera! Non dirmi che questo è il Castello Nero! >>

La bruta la guardò come si guarda un pazzo farneticante.

<< Si....Sono Gilly e ci troviamo a Castello Nero, ma tu come fai a sapere il mio nome? >>

Addy senza nessuna logica tempestò la bruta di domande. << Chi è il Lord Comandante adesso? Mormont è ancora vivo? E maestro Aemon? E Stannis è già arrivato? Se tu sei ancora qui vuol dire che Sam non è ancora partito... >> Mentre continuava con i suoi sproloqui non si accorse che Gilly era fuggita dalla camera confusa e terrorizzata, quando finalmente se ne rese conto la bruta era ormai scappata chissà dove e si ritrovò di nuovo sola. Decise allora di approfittare della solitudine e si diede una lavata con la poca acqua gelida che le avevano lasciato nella bacinella sul tavolino e, dopo aver indossato i suoi vestiti ed aver acconciato i capelli in una coda alta, frugò nel suo zaino alla ricerca del cellulare. “ Niente....ovviamente non prende. Quindi la teoria dello scherzo va a farsi benedire.” Mentre si spostava per tutta la stanza con il telefono in mano cercando disperatamente di prendere la linea, qualcun altro entrò nella stanza e non era solo. Il metalupo le andò subito in contro con fare tutt'altro che minaccioso e per la foga la buttò a terra leccandole la faccia.

<< Spettro! Smettila vieni subito qui! >> Il lupo era riluttante, ma obbedì al comando perentorio del suo padrone. Addy stava ancora ridendo a squarciagola quando si ritrovò tre paia d'occhi che la fissavano sbigottiti. Un paio erano di Gilly, la piccola bruta si stava rifugiando dietro il proprietario del secondo paio di occhi castani che appartenevano ad un ragazzo grassottello che con ogni probabilità doveva essere Sam, il terzo paio di occhi la fissavano con sospetto, quegli occhi grigi erano così profondi da metterla in soggezione. Quando riuscì a sganciare i suoi occhi dallo sguardo magnetico del ragazzo, capì che si trattava senza ombra di dubbio di Jon Snow, era proprio come se l'era sempre immaginato: capelli castani mossi, viso allungato e carnagione olivasta e soprattutto indossava il mantello del Lord Comandante.

Quindi hanno già votato...” pensò mentre si rialzava dal pavimento.

<< Chi sei? Da dove vieni? E soprattutto perchè piaci così tanto al mio metalupo? >>

Addy non sapeva da dove cominciare << Mi chiamo Addy e vengo da molto lontano e ho incontrato Spettro nei boschi >>

<< Come fai a conoscere Gilly?? Sei una spia? >> Le urlò Sam con il tono più severo che riuscisse a simulare.

<< Ma io conosco tutti voi Samwell Tarly figlio di lord Randyl Tarly.>> Le rispose la ragazza con arroganza. << Quello che non so è come diavolo sono finita qui! >>

I tre si guardarono l'un l'altro come per verificare se uno di loro sapesse rispondere alla ragazza.

<< Come fai a conoscerci? Nessuno di noi ti ha mai vista. L'unico che sembra conoscerti è Spettro >>

<< Perchè ho letto di voi su un libro, io so tutto di voi presente, passato e futuro >>

Jon a quel punto si rivolse a Sam << Accompagna Gilly dal suo bambino e poi torna qui >> Il guardiano della notte lo guardò preoccupato << Non preoccuparti Sam, se avesse voluto farci del male l'avrebbe già fatto, e poi c'è Spettro a proteggermi >> Così Lord Snow congedò il suo amico con un sorriso rassicurante. Dopo che Sam e Gilly li lasciarono soli si girò verso Addy e la congelò con il suo sguardo minaccioso. << Ora dimmi cosa ne dobbiamo fare di te ? >>

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Capitolo 3
*** Non sono una lady! ***


CAPITOLO 3 – NON SONO UNA LADY!


Addy fissava il suo interlocutore con rabbia e frustrazione. << Ma quante volte ve lo devo dire??? Non sono una spia! Non sono una bruta! Diciamo che vengo dal futuro....un futuro molto lontano e quindi so molte cose di voi. Se non mi credete chiamate Melisandre! >>

<< Conosci anche la Sacerdotessa Rossa! >> Le chiese Sam.

<< Certo! Vi ho già detto che conosco tutti voi .>>

<< Sam va a chiamare lady Melisandre, ma non dirle niente, dille solo che devo parlarle e portala qui. >>

Scommetto che lei si precipiterà al cospetto del Lord Comandante senza battere ciglio.....” pensò la ragazza con un pizzico di ironia.

<< Certo! Subito Jon! >> Così Sam uscì alla ricerca della sacerdotessa.

<< Allora, tu dici di venire dal futuro e che delle fiamme ti hanno portata qui e nei boschi sei stata trovata da Spettro. >>

<< Esatto. Ti prego dimmi che mi credi! >>

<< Allora se è vero che conosci il futuro dimmi chi vincerà la guerra. >>

<< Non lo so....ancora non l'ho letto. Però posso dirti cose che puoi sapere solo tu, per esempio so che prima di partire da Grande Inverno hai regalato ad Arya una spada che lei ha chiamato Ago, che l'ultima volta che hai visto tuo padre ti ha promesso che ti avrebbe parlato di tua madre... >>

<< Come fai a sapere queste cose?? >> Le chiese Jon sconvolto.

<< Te l'ho detto....le ho lette. >>

In quel momento vide un cambiamento nello sguardo di Jon Snow, da glaciale e sospettoso si trasformò in caldo e rassicurante. Il ragazzo parve rifletterci un po' e poi Addy riuscì a leggergli negli occhi che aveva preso una decisione.

<< Va bene, ti credo lady Addy che viene dal futuro. Adesso vediamo cosa saprà dirci la Sacerdotessa rossa sul tuo arrivo qui. >>

La ragazza si sentì rassicurata dalle parole del Lord Comandante, ma comunque gli rispose stizzita << Non sono una lady! Sono una ragazza punto e basta! >>

Per tutta risposta Jon scoppiò in una risata fragorosa << Mi hai ricordato mia sorella, le somigli molto, non nel fisico, ma nello spirito. Mi ricordi anche un'altra persona. >>

<< Ygritte?? >> Le parole le uscirono da sole senza pensarci. << Scusami, non volevo.... >> “ Che stupida!” pensò “ Deve starci ancora male....”

Infatti l'allegria che per un momento aveva animato gli occhi grigi del Lord Comandante, sparì all'istante facendo sprofondare di nuovo il suo sguardo in una palude di tristezza e malinconia.

E' solo un ragazzo” pensò Addy “ Ne ha passate fin troppe. E' così giovane eppure ha sofferto tantissimo, probabilmente più di quanto io soffrirò mai in tutta la mia vita....”

<< Lord Comandante, lady Melisandre è qui. >> Disse Sam facendo capolino dalla porta della camera. Quando la donna entrò nella stanza non la degnò di uno sguardo ma porse subito i suoi omaggi a Jon che la saluto con un gesto del capo, fatto ciò la osservò attentamente e poi disse << Questa ragazza ha il fuoco di R' hllor in sé >> Le si avvicinò e le alzò il mento girando il suo viso verso il fuoco del camino.

<< Dice di venire dal futuro. Pensi sia possibile? >> Le chiese Jon.

<< La ragazza dice il vero, ma non è proprio il futuro...Io lo definirei più un altro mondo. Comunque le fiamme mi dicono che è una profetessa, che conosce le arti curative e che è sincera. Puoi fidarti di lei Lord Snow. >>

Detto questo la sacerdotessa salutò il comandante con un cenno del capo e fece per andarsene, ma Addy desiderava avere risposte << Come faccio a tornare a casa? Le fiamme te l'hanno detto? >>

Melisandre si girò e con il tono più pacato e rilassato del mondo le disse << Non lo so, Il dio della luce non me l'ha detto. So solo che ti riporterà a casa quando non avrà più bisogno di te. >> Così lasciò la stanza e portò via con sé tutte le speranze di Addy di tornare a casa.

La fai facile tu! Quando il dio non avrà più bisogno di te.... Che cavolo vuol dire??? ”

<< Allora lad- cioè ragazza Addy penso che per il momento abbiamo finito. Spettro resterà con te e farà la guardia. E soprattutto chiederò a Gilly di aiutarti a fare il bagno e di portarti dei vestiti nuovi, i tuoi sono a dir poco indecenti... >> Le disse il Lord Comandante arrossendo impercettibilmente.

<< Perchè?? Cos' hanno che non va i miei vestiti? >> Chiese la ragazza scioccata.

<< Stai scherzando? Innanzi tutto le donne non portano i pantaloni e soprattutto non così aderenti per non parlare della scollatura! >>

<< Adesso non essere bigotto! E' solo una canotta. E poi sopra ho una felpa. >>

<< Una canot-che?? Comunque così non va, se vuoi uscire da questa stanza dovrai essere vestita come si deve. I guardiani della notte non vedono una donna da anni e inoltre molti di loro non sono per così dire dei gentiluomini. Ci vediamo a cena lady Addy. >> Detto ciò uscì a grandi passi dalla stanza dopo aver ordinato a Spettro di proteggerla, seguito da Sam che la salutò accennando un inchino impacciato.

<< Non sono una lady! >> Urlò la ragazza con tutto il fiato che aveva in gola, cercando di far arrivare il suo disappunto alle orecchie del giovane comandante che ormai era già uscito dalla stanza.


Salve! Che dire.... Finalmente c'è la prima vera conversazione tra Addy e Jon! E' ovviamente lei fa una gaffe stratosferica nominando Ygritte XD

E ovviamente compare per la prima volta Melisandre che non sta molto simpatica a Addy, ma la sacerdotessa ancora non si pronuncia sulla nuova arrivata. Chissà come si svilupperà la situazione tra loro due! ;) Comunque spero che il capitolo vi sia piaciuto e non abbiate paura di dirmi cosa ne pensate!

A presto! ;)


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Capitolo 4
*** Prime impressioni ***


CAPITOLO 4 – PRIME IMPRESSIONI


Finalmente un po' di relax” pensò sprofondando nella tinozza piena di acqua bollente. “ Ci voleva proprio....”

<< Quanti anni hai mia signora?>> Le chiese Gilly mentre le lavava i capelli cospargendoli di una lozione alla lavanda.

<< Non chiamarmi mia signora, non sono la signora di nessuno. Comunque ho vent'anni e tu?>> Le chiese Addy.

<< Di preciso non lo so, forse quindici o sedici... Ma Mia signora lady Melisandre dice che sei una profetessa e che dobbiamo tutti portarti rispetto. Mi ha perfino dato alcuni suoi vestiti e lozioni e unguenti profumati per il bagno.>>

<< Ti prego, non chiamarmi di nuovo mia signora! Chiamami solo Addy. Ok?>>

La bruta le sorrise accennando un si con la testa e poi la aiutò ad uscire dalla vasca, ad asciugarsi e a vestirsi.

L'abito regalatole da Melisandre era bellissimo, era in seta ed era ovviamente bordeaux, era molto aderente in vita e scendeva morbido fino alle caviglie, le maniche erano ovviamente lunghe ma a poco serviva visto che con quel freddo la seta non era esattamente il massimo. Decise così di indossare la sua canotta nera sotto l'abito sia per il freddo che per coprire la scollatura che per i suoi gusti era troppo profonda. Gilly acconciò i suoi lunghi capelli castano chiaro facendole due piccole trecce che partivano dalle tempie e fermandole dietro la nuca, lasciò il resto della capigliatura libera di coprirle schiena fino alle scapole.

Finalmente era pronta, indossò gli stivali donategli anch'essi dalla sacerdotessa e uscì con Gilly per unirsi a Sam, Jon e al maestro Aemon negli appartamenti del comandante per consumare la cena.

Per raggiungere gli appartamenti del Lord Comandante dovettero uscire in un cortile interno, il freddo era insopportabile “Avrei dovuto farmi dare un mantello” pensò la ragazza mentre percorreva il corridoio; per fortuna dopo pochi passi giunsero a destinazione.

<< Adesso devo andare Addy, il mio bambino mi aspetta >> La salutò Gilly sorridendole.

Mi piace Gilly “ pensò la ragazza “ nonostante quello che ha passato è sempre sorridente, anche se il sorriso non raggiunge mai i suoi occhi, il suo sguardo è sempre malinconico... “

La ragazza improvvisamente si sentì agitata all'idea di partecipare alla cena senza il sostegno della giovane bruta. Fece un bel respiro profondo e bussò alla porta. Subito Sam la fece accomodare, la camera non era molto diversa dalla sua, sicuramente era più grande, ma l'arredamento era praticamente lo stesso, tranne per il fatto che oltre allo scrittoio c'era un grande tavolo rettangolare al quale potevano comodamente sedere otto persone. La ragazza notò che il letto non c'era. “ Sicuramente si troverà dietro quella porta.... “ Pensò osservando la stanza e notando una porta che invece nella sua camera non c'era. “ Ovviamente è il comandante e i suoi appartamenti sono più grandi....”

Jon era seduto a capotavola e non appena la vide si alzò e le andò incontro.

<< Buonasera lady Addy, questo vestito vi dona molto >> La salutò il comandante, divertito dalla sua espressione irritata.

<< Buonasera Lord Comandante, grazie per il complimento ma questo abito è scomodo ed inadatto al clima della barriera e soprattutto non mi sembra che sia più appropriato del mio solito abbigliamento >> rispose stizzita.

Sam e Jon si scambiarono uno sguardo divertito.

<< Mia signora comunque sia vi dona molto, magari potrei chiedere a Gilly di prestarvi il suo mantello. >>

<< Grazie mille Sam, ma non mi sembra giusto privarla dell'unico mantello che possiede, se si ammalasse mi sentirei terribilmente in colpa. Magari potreste darmi un mantello dei guardiani della notte. >>

<< Mia signora purtroppo non credo che ci siano rimasti dei mantelli inutilizzati, ma controllerò >> le rispose Sam con gentilezza.

<< Non preoccuparti Sam, le darò quello che avevo prima di indossare il mantello del Lord Comandante. Ora se vogliamo accomodarci vorrei presentarvi il maestro Aemon >>

Fino a quel momento non aveva notato l'anziano seduto alla tavola, lui si girò verso di lei e le sorrise come se la vedesse chiaramente.

<< Buonasera lady Addy, finalmente ci incontriamo. Sam e Gilly non hanno fatto altro che parlarmi di voi >>

<< Buonasera, anche io ero molto impaziente di incontrarla maestro >>

Non ci posso credere.... Sto parlando con il maestro Aemon!!! Ok.... Adesso non fare la nerd e non rovinare tutto....”

<< Bene ora che abbiamo fatto le presentazioni direi di accomodarci >> disse Jon sedendosi a capotavola alla sinistra del maestro.

Sam ovviamente si accomodò alla destra del maestro Aemon e Addy sedette alla sinistra di Jon Snow, a dir poco irritata per gli sguardi di scherno che le lanciava il comandante.

Lo so che questo vestito è ridicolo, ma TU hai insistito che lo mettessi!!! “

La cena proseguì serenamente, fu servito del vino rosso e della carne arrosto con patate e carote bollite; ovviamente Addy non si azzardò a chiedere di che animale si trattasse, memore del fatto che nei libri si parlasse spesso di ratti o gatti arrosto, preferiva semplicemente non sapere e mangiò tutto di gusto cercando di rispondere alle domande fattele dai suoi commensali.

<< Quindi voi non avete un re?? >> le chiese Sam sconvolto.

<< No, o meglio la maggior parte degli stati sono senza re, quei pochi che ancora ne hanno uno, hanno una monarchia parlamentare con una costituzione. Per capirci meglio non sono liberi di fare tutto quello che gli pare senza interpellare il popolo. >>

<< Ma come è possibile? >> il guardiano della notte non riusciva a capacitarsene.

<< Ci sono voluti secoli di lotte, di ribellioni e di guerre, ma alla fine ci siamo arrivati quasi tutti. Solo perchè hai avuto la fortuna di essere nato nella famiglia reale, non hai il diritto di fare quello che ti pare! Così il popolo vota dei suoi rappresentanti che controllino il suo operato. Ma comunque la maggior parte degli stati sono governati da un capo di stato che è affiancato da un parlamento. >>

<< E' interessante....>> commentò il maestro << E come nominate i vostri capi? >>

<< Più o meno come voi eleggete il vostro Lord Comandante. >>

Jon non fece altro che ascoltare le sue spiegazioni per tutta la sera senza fare commenti, sembrava semplicemente assimilare le informazioni come una spugna, ma quando si giunse (non si sa come) a discutere delle condizioni della donna nel loro mondo, il dibattito si fece più acceso.

<< Da noi le donne vengono trattate diversamente, non dico che ci sia proprio la parità, ma siamo a buon punto. Possono votare, lavorare, prestare servizio nell'esercito.... >>

<< Nell'esercito??? >>

<< Si, possiamo fare quello che vogliamo. Possiamo scegliere chi sposare, oppure non farlo affatto. E soprattutto possiamo vestirci come ci pare.... >> disse lanciando a Jon uno sguardo raggelante.

<< E' tutto davvero interessante lady Addy >> disse maestro Aemon << Ma temo che sia giunta l'ora per me di andarmi a coricare. Sam, ragazzo mio, accompagnami alla mia stanza. Buonanotte lord Snow e buonanotte a voi mia signora >> li salutò e uscì con passo incerto dalla stanza affiancato da Sam che si congedò accennando un inchino.

A quel punto erano rimasti soli e Addy sentì che l'atmosfera era diventata improvvisamente tesa, così decise di seguire l'esempio del maestro Aemon.

<< Bene.... Credo che anche per me sia giunta l'ora di andare a letto. E' stato davvero divertente sconvolgervi con i miei racconti! >> disse Addy alzandosi dalla sedia ridendo. Probabilmente a causa del vino che aveva mandato giù in continuazione per tutta la sera senza neanche rendersene conto, perse l'equilibrio e ricadde sulla sedia.

<< Credo che abbiate bevuto troppo mia signora >> le disse con tono divertito il Lord Comandante << Forse è meglio che vi accompagni nelle vostre stanze. >>

<< Davvero non ce n'è bisogno non ho bevuto poi così tanto... >> pronunciò quelle parole cercando di rimettersi in piedi.

<< Forse non ve ne siete resa conto perchè eravate troppo impegnata nel vostro dibattito, ma avete bevuto otto o forse nove coppe di vino, il doppio di me ed il triplo di Sam. Pensavo che sareste svenuta da un momento all'altro, ma continuavate a bere e parlavate con molta lucidità. Non credevo che una donna potesse reggere così bene il vino. >> Disse divertito aiutandola ad alzarsi.

<< Forse hai ragione...ops! Avete ragione comandante... >> e si appoggiò al braccio che il ragazzo le aveva gentilmente offerto.

<< Andiamo fuori un po' di aria fresca vi farà bene >> detto ciò si avviarono verso il cortile dove le lanterne ormai bruciavano da ore cercando di combattere l'oscurità che assediava il Castello Nero.

L'aria fredda del cortile le solleticava le guance, all'inizio le diede sollievo e la testa smise di girarle, ma poi iniziò a tremare.

Il Lord Comandante, da vero cavaliere, si tolse il mantello e glielo pose sulle spalle.

<< Va meglio adesso? >> le chiese.

<< Si, grazie >> gli rispose sorridendo.

<< Posso chiedervi una cosa lady Addy? >>

<< Si, ma ad una condizione, che la smettiate di chiamarmi lady, sono solo Addy. >>

<< Come vuoi.... >> rispose rassegnato << Visto che sai tutto, secondo te posso fidarmi di Stannis? >>

<< Pensavo che volessi chiedermi dei tuoi fratelli.... >> disse sorpresa << Per quanto riguarda Stannis non lo so, anche se credo che sia un uomo onorevole, penso che si faccia condizionare troppo dalla Sacerdotessa Rossa e lei non mi piace per niente. >>

<< Cos'altro dovrei sapere dei miei fratelli? Sono tutti morti, è rimasta solo Sansa, che non nutre un particolare affetto per me. >>

E' vero! Lui non sa niente.... Stupida!!! E adesso che faccio? Devo dirglielo, almeno per fargli sapere che non è l'ultimo Stark sulla faccia della terra... “

<< Questa volta sono particolarmente felice di contraddirti Jon Snow.... Arya, Brandon e Rickon sono vivi. >>

Lo sguardo del comandante, sempre coperto da un velo di tristezza, si illuminò di speranza.

<< Dici davvero?? Sei sicura che siano ancora vivi? >>

<< Per il momento si.... >> rispose la ragazza, sentendosi scaldare il cuore nel vedere spuntare un sorriso sul volto del giovane comandante.

Giunti davanti alla porta della sua stanza, Addy si appoggiò alla balaustra della balconata << Sai, Arya è stata sempre la mia preferita.... >> disse << E' coraggiosa, forte, intraprendente e non si arrende mai. La ammiro molto, ne ha passate tante poverina... Beh, diciamo che tutti voi Stark ne avete passate tante. Il destino non è stato molto clemente con voi... >>

<< Io non sono uno Stark.... >>

<< Certo che lo sei! Anche se non sai chi è tua madre, Eddard era tuo padre e loro sono i tuoi fratelli! Sai che Rob prima di morire ti aveva legittimato? Voleva che, se gli fosse successo qualcosa, tu regnassi su Grande Inverno. E comunque puoi dire quello che ti pare ma sei uno Stark dalla testa ai piedi! >>

<< Tu non capisci.... >>

<< No, sei tu che non capisci! Da dove vengo io non esistono bastardi.... I tuoi genitori sono quelli che ti crescono, e tu sei cresciuto a grande inverno insieme ai tuoi fratelli, quella è la tua famiglia! Il sangue non conta, conta solo l'amore e il rispetto. >>

<< Mi sarebbe piaciuto nascere nel tuo mondo, sembra bello. >>

<< Non è tutto rose e fiori, è solo un po' meno spietato del tuo.... Comunque Arya ti pensa sempre, ti vuole bene e le manchi tanto. Manchi tanto anche ai tuoi fratelli. >>

<< Le tue parole mi sono di grande conforto, grazie. >>

<< Prego. Almeno la mia presenza serve a qualcosa.... Adesso posso chiedere io una cosa a te? >>

<< Chiedi pure. >>

<< Ti prego, non far partire Sam e il maestro Aemon! >>

<< Come fai a saperlo? Non l'ho detto a nessuno! >>

<< Dimentichi cosa ha detto Melisandre?? Sono una profetessa >> gli rispose con tono ironico. “ Per una volta la rossa è stata di una qualche utilità.... “ pensò Addy.

<< Scusa è che non hai l'aspetto di una profetessa e spesso me lo dimentico >> replicò trattenendo a stento una rista.

<< Seriamente, verranno momenti molto difficili per te e tu avrai bisogno di loro. Inoltre temo che non rimanga molto tempo al maestro. >>

<< La cosa è fuori discussione, ormai ho già deciso. Lo faccio per il loro bene e per il bene dei guardiani della notte. >>

Come faccio a dirgli che probabilmente alcuni suoi confratelli lo uccideranno?? Non posso dargli anche questo peso.... però devo aiutarlo in qualche modo.”

<< Ma tu non capisci! Hai bisogno di avere al tuo fianco persone fidate che ti consiglino e ti sostengano! Ti prego dammi retta.... c'è anche la tua vita in gioco, oltre che il futuro dei guardiani della notte. >>

<< Ti ho detto che ho già deciso e informerò Sam e il maestro Aemon domani mattina! Io mi fido dei miei confratelli e so che la mia vita non sarà a rischio più del solito. >>

<< Jon Snow, il mondo è crudele e ingiusto e tu sei troppo onesto e hai troppa fiducia nel prossimo, purtroppo le guerre non le vincono i più giusti, ma i più forti e i più astuti. >> Il ragazzo la guardò perplesso.

<< Buonanotte Lord Comandante >> disse, restituendogli il mantello e si diresse nella sua stanza.

<< Buonanotte Addy.... >> rispose il comandante.

Testardo di uno Stark!” pensò la ragazza furibonda chiudendo la porta e lasciando fuori il giovane Snow ancora confuso dalla loro discussione.


**********************************************


Il mattino seguente Addy si svegliò in compagnia del metalupo albino, Spettro aveva vegliato su di lei tutta la notte e dormito nel suo letto con il muso poggiato sul suo petto.

<< Buongiorno lupacchiotto! >> lo salutò accarezzandolo dietro l'orecchio. << Il tuo padrone mi ha fatto infuriare ieri sera, è testardo come un mulo! >> si rivolse all'animale immersa nel ricordo della discussione della sera precedente.

Il lupo godette per qualche momento delle sue attenzioni e poi con uno scatto fulmineo balzò giù dal letto e si piazzò davanti alla porta. In quel preciso momento Gilly la aprì e il lupo ne approfittò per uscire spaventando a morte la giovane bruta.

<< Buongiorno Addy! Ti ho portato qualcosa per la colazione. >>

<< Grazie Gilly! Puoi poggiare il vassoio sul tavolino. >>

<< Ti ho portato anche alcuni vestiti di lady Melisandre, sono sempre di seta ma sono meno scollati dell'altro e non sono rossi. Dice che glieli hanno regalati, ma lei non li ha mai indossati perchè non sono del colore adatto per onorare il dio della luce. >>

<< Ok... >> rispose Addy perplessa << Grazie mille Gilly! >>

La bruta la salutò con un inchino e lasciò la camera.

La ragazza si stiracchiò, scese dal letto e mangiò qualche boccone della colazione. “ Ci vorrebbe un bel cappuccino con il cornetto, mi manca il caffè!!! ” pensò e mentre proseguiva nell'elencare mentalmente tutto ciò che le mancava del suo mondo, qualcuno bussò alla porta. Lei sovrappensiero rispose << Avanti! Gilly che c'è? Melisandre si è per caso ricordata di aver inventato il dentifricio e ti ha chiesto di portarmelo? >>

<< Il denti-che? >> domandò una voce maschile che le sembrava familiare.

<< Ah! Siete voi... >> constatò la ragazza girandosi verso il comandante visibilmente imbarazzato.

<< Che c'è? Perchè mi guardate così? >>

<< Sei in camicia da notte.... >> rispose il ragazzo distogliendo lo sguardo.

<< Oh! Scusa, mi dimentico spesso quanto siete bigotti in questo mondo... >> replicò Addy divertita afferrando uno dei vestiti portati da Gilly e andando dietro al paravento.

La ragazza si cambiò in fretta e dopo essersi resa presentabile uscì << Mi dispiace di avervi turbato Lord Comandante, a cosa devo la vostra presenza? >>

Il ragazzo si schiarì la voce ancora imbarazzato << Stannis vuole conoscerti prima di partire, quindi vuole incontrarti immediatamente e ti ho portato il mio vecchio mantello per coprirti. >>

<< Va bene.... >> rispose indossando il mantello che il comandante le porse << Spero di non offenderlo e di fargli una buona impressione, so che è molto serio e permaloso. >>

<< Questo vestito blu vi dona molto, sono sicuro che gli farete un'ottima impressione, almeno finchè non aprirete bocca.... >> replicò con un tono divertito.

<< Molto divertente. >> rispose stizzita << E adesso vediamo cosa vuole da me il re. >> “ O per lo meno l'autoproclamato re” pensò Addy seguendo Jon fuori dalla sua stanza.


Salve! Piano piano Addy sta conoscendo tutti i personaggi e ovviamente sta prendendo confidenza con il nostro giovane Lord Comandante. ;) Manca ancora Stannis e le presentazioni per il momento saranno concluse. Chissà come reagirà Stannis trovandosi davanti la nostra Addy....

Questa volta ( rendendomi conto che i capitoli sono troppo corti ) ho deciso di unire due capitoli pubblicandone uno più corpulento, spero che vi sia piaciuto!

A presto! :)

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Capitolo 5
*** Il volere del dio ***


CAPITOLO 5 – IL VOLERE DEL DIO


Il Lord comandante la accompagnò all'alloggio del re e per farlo dovettero attraversare il cortile che a quell'ora brulicava di guardiani della notte, c'era chi si allenava nei duelli, chi con l'arco e chi sbrigava faccende pratiche come tagliare la legna. Indipendentemente dall'attività che stavano svolgendo, tutti smisero di fare quello che stavano facendo per convogliare la loro attenzione in direzione della ragazza. Ovviamente tutti erano a conoscenza della sua presenza all'interno della fortezza, ma nessuno l'aveva ancora vista eccetto i tre ranger che l'avevano trovata e Jon, Sam e Gilly, quindi si aspettava che sarebbe stata al centro dell'attenzione, ma non immaginava che avrebbero avuto una tale reazione. Erano tutti pietrificati, sembravano tante statue di ghiaccio.

<< Ho capito che non vedano una donna da tanto tempo, ma dalla loro reazione sembra che non ne abbiano mai vista una in tutta la loro vita. >> bisbigliò Addy al comandante.

<< Loro non ti guardano così perchè sei una donna, o meglio, non solo per quello. Lo fanno perchè circolavano molte voci su di te profetessa >>

<< Gli uomini di questo mondo sono facilmente impressionabili >> commentò.

<< Forse, o forse tu sei troppo modesta >> rispose con tono canzonatorio.

<< Vabbè.... che mi fissino pure, ho cose più importanti di cui occuparmi, non è da tutti essere convocati dal re >>

Detto questo si diressero a passi più decisi verso l'alloggio di Stannis e una volta entrati il Lord Comandante procedette alle presentazioni.

<< Sire, questa è lady Addy la profetessa >>

<< E' un'onore conoscervi >> disse la ragazza inchinandosi.

Stannis la guardò per qualche secondo senza far trasparire alcun emozione, poi si voltò verso Melisandre e solo dopo aver ricevuto un cenno di assenso dalla donna, si alzò dalla sedia le andò in contro e la salutò.

<< Finalmente incontro la famosa profetessa >> disse con tono severo e squadrandola dalla testa ai piedi.

<< Si, è lei la ragazza di cui vi ho parlato sire >> confermò la sacerdotessa.

<< Sei molto giovane >> commentò << sei poco più di una bambina, non hai l'aspetto che solitamente hanno le profetesse >>

<< In realtà ho vent'anni sire, non sono poi così giovane. Inoltre mi dispiace che il mio aspetto non sia di suo gradimento >>

<< Tutt'altro lady Addy, è solo che vi immaginavo come una vecchia saggia veggente, segnata dal passare del tempo >>

<< Spesso l'apparenza inganna sire, inoltre la saggezza non va sempre di pari passo con l'età >>

<< Questa è una triste verità mia signora, ma prego accomodatevi, gradite del vino? >>

La ragazza stava per rispondere che ne avrebbe gradita una coppa quando la precedette il comandante.

<< Grazie sire, io ne gradirei una coppa e la profetessa gradirebbe del thè con il miele se possibile >> disse lanciandole uno sguardo divertito << Lei preferisce non bere a stomaco vuoto, vero mia signora? >>

Addy lo fulminò con lo sguardo e rispose << Si, purtroppo stamattina non avevo molto appetito, quindi preferirei bere una tazza di thè >>

Oltre che testardo è anche impertinente! “ considerò irritata.

Mentre Jon Snow si accomodava sulla sedia gongolando, Addy notò che Melisandre si sedette non vicino a Stannis, come lei si era immaginata, ma tra lei e il giovane comandante dei guardiani della notte e ne fu stranamente infastidita.

Più la guardo e meno mi convince....” pensò la ragazza.

<< Allora vi starete chiedendo perchè mai vi abbia voluta incontrare >> le disse Stannis.

<< Qualcosa mi dice che stiate per spiegarmene il motivo.... >>

Jon la fulminò con lo sguardo. Il re fece trasparire la sua irritazione con un sospiro.

<< So che le vostre doti profetiche sono addirittura più grandi di quelle di lady Melisandre, per cui volevo chiedervi di seguirmi nella mia campagna contro gli usurpatori e giurarmi fedeltà. >>

La richiesta la pietrificò, soprattutto perchè non sapeva come rispondere al re che non aveva alcuna intenzione di aiutarlo a rimuovere un usurpatore dal trono di spade per farci sedere un uomo che a suo parere non era il legittimo erede al trono.

Notò che, inspiegabilmente, anche lord Snow si era irrigidito rendendo l'atmosfera ancora più tesa, poi le venne un'idea geniale.

Lui è un fanatico e mi considera una profetessa del suo dio, giochiamoci la carta del volere divino....”

<< Sire, per quanto io vi stimi, purtroppo temo che non mi sia possibile accontentare la vostra richiesta >>

<< E perchè mai?? >> le chiese Stannis visibilmente irritato.

<< Mi dispiace, ma il dio della luce mi ha mandato qui per altri scopi, tutto ciò che posso fare è dirvi ciò che so riguardo il vostro futuro. >>

La sacerdotessa rossa era sconvolta dal suo rifiuto e sentì il suo sguardo truce che la trapassava, ma Addy la ignorò concentrandosi su Stannis.

<< E quale scopo sarebbe più importante di quello di assistere me? >> chiese stizzito il re.

<< Il dio mi ha detto che non devo immischiarmi nella guerra per il trono, quindi capite bene che non posso seguirvi. >>

Stannis era visibilmente irritato dalla risposta della profetessa, ma non insistette oltre.

<< Se questo è il volere del dio, non posso oppormi. Dunque ditemi cosa sapete del mio futuro. >> rispose rassegnato.

<< Tutto ciò che posso dirvi è che il dio ama chi gli è fedele, ma non chi lo segue ciecamente, lui aiuta i suoi seguaci ma non vince le guerre al loro posto. Vi consiglio di fare affidamento più sulla vostra saggezza che sull'aiuto divino. >> Detto questo si alzò, salutò Stannis con un profondo inchino e uscì dalla stanza.

Jon Snow rimase per qualche istante pietrificato sulla sedia e , dopo aver salutato il re e la sacerdotessa, seguì la profetessa fuori dalla stanza ancora perplesso per ciò che era appena accaduto.

<< Mi spieghi cosa diavolo è successo lì dentro?? >> le chiese Jon mentre le correva dietro.

<< Niente, non intendo aiutare un fanatico per cui mandare al rogo le persone è facile come respirare. C'è già stato un re particolarmente affascinato dai roghi e mi pare di ricordare che non è andata a finire molto bene! >> rispose percorrendo in poche falcate l'intero cortile costringendo il comandante ad accellerare il passo per starle dietro.

<< Va bene, ma magari potevi rifiutare la sua offerta con più tatto, Stannis non è famoso per la sua tolleranza >> replicò il ragazzo preoccupato.

<< Non mi interessa! >> sbottò fermandosi davanti alla porta degli appartamenti del Lord Comandante << Ora avrei proprio bisogno di quella coppa di vino >> Jon non rispose, si limitò ad aprire la porta della sua camera e a farla accomodare nella stanza.


***********


Ormai entrambi si trovavano alla terza coppa di vino, ma ancora nessuno dei due aveva proferito parola.

Finalmente Addy si fece coraggio e disse << Spero che Stannis non se la prenda con te.... Mi sa che ho combinato un casino! >>

<< Non preoccuparti, non se la prenderà con me, e anche se fosse ho le spalle abbastanza larghe, piuttosto non vorrei che si vendicasse con te.... >> rispose con tono preoccupato.

<< Non credo, quel fanatico ha troppa paura di offendere R'hllor, non mi farà del male. Per quanto riguarda Melisandre non so di cosa sia capace quella donna. >>

<< Anche lei ha fede nel dio della luce, se la tua teoria è giusta non hai niente da temere neanche da lei. Ma è vero che il loro dio ti ha detto di non intrometterti nella guerra? >>

Si vede che non conosci le donne Jon Snow.... “

<< Ma va! Io non ho mai parlato con il loro dio! E' l'unica bugia che mi è venuta in mente per convincerlo a lasciarmi in pace... >>

Lord Snow non riuscì a trattenersi e scoppiò in una risata fragorosa, la ragazza ( forse grazie anche alla quarta coppa di vino che ormai era quasi finita) si unì a lui e rise fino alle lacrime, dopo qualche minuto tornarono entrambi seri e Jon le chiese << Dimmi la verità, perchè non hai voluto aiutare Stannis? >>

<< Te l'ho detto, non penso sia adatto.... >>

<< Sento che c'è dell'altro... non è solo perchè non ti piace e non dirmi che non ne è degno! E' comunque più meritevole dei Lannister. Lui è l'alternativa migliore. >>

Addy pensò “ Se si parla di chi è più meritevole, sicuramente la migliore opzione saresti stato tu , oppure tuo fratello Rob, ma non si diventa re solo grazie all'onore....”

<< Ci sono alternative migliori, e hanno pretese molto più legittime di Stannis.... >> rispose.

<< Chi? >>

<< Daenerys Targaryen, lei è saggia per la sua età, è giusta e soprattutto possiede tre draghi. E' molto giovane, ma è l'unica che, a mio parere, possa rivendicare legittimamente il trono di spade. >>

<< Draghi??? >>

Ops! Lui non sapeva dei draghi.... Altro che profetessa, sono la regina degli spoiler! “

<< Si, ne possiede tre e non penso che sia un caso che prima di arrivare qui l'ultima cosa che ho visto è stato un drago. >>

<< Pensi che c'entri qualcosa la Targaryen? >>

<< Non lo so, so soltanto che è lei che deve regnare sui sette regni. Penso che re Robert abbia commesso un grande errore uccidendo Rhaegar, suo padre era pazzo e fu giusto deporlo, ma al suo posto sul trono ci si sarebbe dovuto sedere lui. Invece gli interessi personali e la vendetta hanno prevalso sulla giustizia e sul bene per il regno. Così ha messo i sette regni in pericolo, senza neanche rendersene conto. >>

<< Non lo so, probabilmente per i guardiani della notte Targaryen o non Targaryen non cambierà poi molto. Adesso mi preoccupano di più gli Estranei. >>

Allora è proprio vero che non sai niente Jon Snow.... “ pensò la ragazza.

<< Ti dimentichi dei draghi mio caro Lord Comandante, non credi che il fuoco di tre draghi riuscirebbe a sterminare gli Estranei? >>

Il ragazzo parve rifletterci per un po', poi rispose << Si, ma come facciamo a far arrivare qui tre draghi? >>

<< Non lo so, ma forse sono arrivata qui proprio per questo, per trovare un modo. >>

Addy si accigliò e finì in un sorso la quinta coppa di vino. Il comandante la guardò perplesso e poi affermò deciso << Credo che sia il caso di mangiare qualcosa visto che ci troviamo già alla quinta coppa di vino, mia signora >>

La ragazza arrossì rendendosi conto di aver un po' esagerato << Direi che sia decisamente il caso >> gli rispose sorridendo.

Mangiarono un montone arrosto accompagnato da verdure bollite, presto il comandante parve sentirsi soddisfatto del pasto, mentre la “profetessa” continuava a mangiare senza sosta. Il ragazzo la guardava divertito e sbalordito dall'appetito della ragazza.

<< Sarai anche una profetessa, ma mangi come un cavaliere appena tornato da una battaglia! >> la prese in giro.

<< Le discussioni mi mettono fame... >> commentò dopo aver mandato giù l'ultimo boccone sentendosi ormai sazia.

<< Posso chiederti una cosa? >> chiese il comandante con una strana luce negli occhi.

<< Certo, chiedi pure >> rispose buttando giù un altro sorso di vino.

<< Davvero hai 20 anni? >>

Sembrava che volesse pormi chissà quale domanda esistenziale..... “ pensò delusa la ragazza.

<< Si, ma perchè la mia età sconvolge tutti? >>

<< Perchè a vederti sembra che tu abbia 16 anni, invece sei più grande di me. Allora Stannis non si è sbagliato di tanto quando ti ha immaginato come una vecchia! >> la prese in giro.

<< Ah-ah-ah molto divertente. Comunque vuol dire che me li porto bene.... >> rispose fingendo di essersi offesa.

<< Seriamente, qui la maggior parte delle donne alla tua età sono già sposate e hanno almeno un paio di figli. Tu sei sposata? >>

<< Ma che dici?? No! E non ho intenzione di farlo molto presto. Prima devo finire di studiare e comunque non ho ancora incontrato la persona giusta. >>

<< Studiare? >>

<< Si, da noi studiano tutti, sia maschi che femmine. Si va a scuola per molti anni, la maggior parte fino ai diciotto – diciannove anni, poi puoi scegliere di andare a lavorare oppure di continuare a studiare per imparare dei mestieri per cui è necessario studiare vari anni. Io sto studiando per diventare medico. >>

<< Studiate davvero tanto.... Quindi tu sai leggere e scrivere, potrebbe tornarmi utile....>> commentò accigliato << Ma cos'è un medico? >>

<< Diciamo un guaritore >>

<< Anche questo potrebbe tornarmi utile >>

<< Quando vuoi sono a disposizione, ma ti avverto, devo studiare ancora tanti anni per diventare un vero medico. >>

<< Vuol dire che ci accontenteremo >> le disse sorridendo.

Si guardarono per qualche istante, i suoi occhi nocciola si persero in quelli grigi di lui e per un attimo si dimenticò dell'esperienza assurda che stava vivendo, non c'erano draghi, Estranei, Baratheon, Lannister, Targaryen. C'erano solo i suoi occhi grigi che sembravano guardarla dentro.

Addy arrossì e decise di mettere fine a quel momento imbarazzante, così indossò il mantello e salutò il comandante.

<< Grazie del pranzo, ma penso sia il caso che mi vada a stendere, ho bevuto di nuovo troppo vino >> sorrise imbarazzata.

Jon si alzò e le disse << Se vuoi ti accompagno.... >>

<< No, grazie non c'è bisogno e poi fuori c'è ancora la luce. Penso che andrò a dormire senza cenare, ho mangiato più che a sufficienza a pranzo. Ci vediamo domani comandante >>

<< A domani Addy! >> la salutò il ragazzo sorridendole.

Lei uscì dalla stanza meno barcollante di quanto si aspettasse, ma non era sicura che dipendesse esclusivamente dal vino. Arrivò nella sua camera e vi trovò Spettro ad aspettarla, si spogliò, indossò la camicia da notte e si gettò nel letto stremata. Il lupo saltò sul letto e le si sdraiò accanto, ormai per lui era diventata un'abitudine. Subito si addormentò profondamente senza neanche rendersene conto, poi iniziò a sognare.

Il fuoco divampava intorno a lei, ma non ci fece caso oramai sapeva che non si sarebbe bruciata, camminò per qualche metro finchè non si ritrovò davanti tre draghi, erano enormi e la guardavano con solennità. Il più grande era nero con con le corna e gli occhi rossi, gli altri due erano più piccoli, ma non meno spaventosi, uno era color crema con ali e occhi dorati e l'altro era verde con occhi bronzei.

Quei sei occhi la fissavano attentamente, poi sentì una voce nella sua testa, profonda e gutturale simile a quella del drago rosso che aveva già sognato.

<< Il fuoco.... Il fuoco è la chiave.... >>

Si svegliò di soprassalto con il sudore che le imperlava la fronte e Spettro che la fissava incuriosito.

Ma perchè i draghi non mi lasciano in pace?? ” pensò disperata. “ E poi che cavolo vuol dire il fuoco è la chiave??? “


Salve ragazzi! Scusate per il ritardo, ma tra la sessione estiva e il tirocinio non ce l'ho proprio fatta a pubblicare il nuovo capitolo. Comunque.... anche Stannis ha conosciuto la nostra profetessa e lei ovviamente l'ha già fatto arrabbiare! XD

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! A presto! ;)

Teddy90

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Capitolo 6
*** Visioni ***


CAPITOLO 6 – VISIONI


Addy non riuscì più a prendere sonno, continuava a pensare al suo sogno, così si alzò dal letto ( con grande disappunto di Spettro che riposava comodamente addosso a lei). Prese una coperta, se la mise sulle spalle e si accomodò sulla sedia davanti al camino, il metalupo la seguì e si sedette al suo fianco, la ragazza gli accarezzò distrattamente la testa fissando le fiamme scoppiettanti nel camino.

Il fuoco è la chiave..... Il fuoco è la chiave.... Ma cosa avranno voluto dire? Poi perchè lo dicono proprio a me? Il fuoco è la chiave....”

Persa nei suoi pensieri fissò sempre più attentamente le fiamme del camino finchè le lingue di fuoco presero a muoversi disegnando strane sagome,

la ragazza non riuscì a distogliere lo sguardo dalle braci e se ne sentiva attirata come una falena è attratta dalla luce. Le sagome cominciarono a prendere una forma più decisa e vide chiaramente una ragazza dai capelli corti che puliva il pavimento di quello che sembrava un tempio pieno di statue, con numerose candele ai loro piedi, e con una grande fontana al centro del salone. Poi d'un tratto le sagome si sfocarono e le fiamme ne disegnarono di nuove, c'era una ragazza con capelli lunghi e argentati intenta a cavalcare un drago nero, lei sembrava non vederla, ma il drago puntò i suoi occhi rossi in quelli di Addy e ruggì verso di lei.

Il ruggito fu così forte e la spaventò così tanto che le visioni si interruppero all'improvviso e la ragazza si ritrovò ansimante in ginocchio sul pavimento di fronte al camino in cui oramai le braci erano quasi spente. Il lupo albino le si avvicinò e le leccò la guancia, ma poi parve percepire una presenza fuori dalla sua camera e iniziò a ringhiare verso la porta. Immediatamente bussarono e qualcuno entrò senza neanche aspettare una sua risposta.

<< Sei una ragazza davvero arrogante lady Addy! Chi credi di essere per rifiutare di aiutare re Stannis?? >>

E chi altri poteva essere se non lei?? “ pensò la ragazza che sfinita dalle visioni si accasciò sulla sedia.

Melisandre la squadrò con uno sguardo truce prima di ricominciare a parlare.

<< Io non sono stupida! Lo so che il dio della luce non ti ha proibito di aiutare il re! Dimmi perchè hai rifiutato la sua offerta! >>

Addy decise che aveva udito abbastanza e di essere stata anche troppo paziente con la donna che era entrata nella sua camera urlando come un'aquila alle cinque del mattino.

<< Cara sacerdotessa io non ti devo nessuna spiegazione! Se sei così brava come dicono cerca le risposte che desideri consultando i tuoi bracieri. Semmai TU chi ti credi di essere per entrare a quest'ora nella mia stanza e rivolgerti in questo modo a me! Io non ti ho mai mancata di rispetto e gradirei che tu facessi lo stesso con me. >>

La donna era visibilmente irritata, ma cercò di calmarsi e dopo aver guardato con sguardo lucido gli occhi della ragazza, capì che le era successo qualcosa.

<< Hai avuto una visione? >> le chiese, ogni traccia dell'ira sfoggiata nei minuti precedenti era sparita dalla sua voce.

<< Non sarebbero affari tuoi, ma si.... >> rispose Addy irritata.

<< Ti conviene bere del vino e mangiare qualcosa, le visioni indeboliscono molto il corpo.... >> detto questo la donna le diede le spalle e se ne andò come se niente fosse.

La ragazza rimase per qualche minuto perplessa dal comportamento della sacerdotessa, poi decise di seguire il suo consiglio. Sul tavolo c'erano una brocca di vino, una coppa e un piatto con pane e burro probabilmente lasciati da Gilly mentre Addy dormiva.

Deve avermeli portati per cena.... “

Si sedette e sgranocchiò un po' di pane sorseggiando un po' di vino diluito e speziato che, al contrario di quello che pensava, sposava perfettamente con quello spuntino. Il lupo le si avvicinò, la testa che le arrivava alla spalla, con uno sguardo implorante.

<< Ho capito, ne vuoi un po'.... Non guardarmi così! >> lo rimproverò la ragazza, ma l'animale continuava a fissarla. << Ok.... Te ne do un pezzetto, ma non dirlo al tuo padrone! >> spezzò la fetta di pane in due e gli lanciò i due pezzi, uno dietro l'altro. Il lupo li prese al volo e si leccò i baffi soddisfatto, poi tornò al suo fianco scodinzolando.

Addy rimuginò sulle visioni e dedusse che nella prima, la ragazza che aveva visto doveva essere Arya che si trovava nel tempio del dio dai mille volti, mentre nella seconda visione era sicura di aver visto Daenerys Targaryen che cavalcava il suo drago più grande, Drogon. Ma perchè aveva visto proprio loro?

Mentre era ancora immersa nei suoi pensieri, qualcuno bussò alla porta.

<< Avanti! >> urlò e subito entrò Gilly con una faccia preoccupata.

<< Buongiorno Gilly! >> la salutò la ragazza.

<< Buongiorno Addy! Vedo che hai mangiato il cibo che ti ho lascito ieri sera >>

<< Si, grazie mille. Ci voleva proprio.... Ma che c'è? Ti vedo agitata, è successo qualcosa? >>

<< In realtà si, ma non posso parlarne... Sono venuta per aiutarti a prepararti, il Lord Comandante vuole vederti. >>

Ma in questo castello non dorme nessuno?? “

<< Ok... >> rispose la ragazza rassegnata.

Addy si alzò dalla sedia seguita dal lupo e lasciò che Gilly la aiutasse a vestirsi e le acconciasse i capelli in una lunga treccia. Questa volta indossò un abito di seta verde con ricami dorati, semplice ma elegante.

Una volta terminato Addy ringraziò Gilly e vide che la giovane bruta era ancora visibilmente preoccupata.

<< Si può sapere cosa è successo?? >> chiese spazientita.

La bruta continuava a scuotere la testa senza rispondere. Dopo varie rassicurazioni e richieste insistenti finalmente la ragazza rispose.

<< Il Lord Comandante ha ordinato a me e a Sam di partire per Vecchia città insieme al maestro Aemon >>

Addy perse subito le staffe. << Quello stupido mulo testone di uno Snow! >> urlò. Prese il mantello, lo indossò e si diresse come una furia agli appartamenti del comandante.

La ragazza entrò senza bussare e sbattendo la porta, trovò il comandante seduto davanti allo scrittoio, intento a firmare qualche documento. Il ragazzo alzò subito lo sguardo su di lei e non parve affatto sorpreso di trovarsela davanti, anzi, la guardava quasi divertito.

<< Buongiorno Addy! Brutta giornata eh? >> le chiese sorridendo.

Il suo atteggiamento la rese ancora più furiosa.

<< Buongiorno?? Buongiorno??? Cos'è quella faccia divertita? Per caso Melisandre è venuta a farti visita stanotte? E visto che si trovava nei paraggi stamattina alle cinque ha pensato bene di venirmi a fare una sfuriata? >>

Per tutta risposta il ragazzo le scoppiò a ridere in faccia, facendola irritare ancora di più.

<< Per di più ho appena appreso che hai deciso di ignorare il mio consiglio e far partire Sam, Gilly e maestro Aemon! >>

Il ragazzo si fece un po' più serio e le rispose. << Ti assicuro che il mio buonumore è dovuto esclusivamente a te, sei molto buffa quando ti arrabbi. >> Addy fece per replicare, ma lui la interruppe << Per quanto riguarda la sacerdotessa rossa, stamattina vi ho sentire urlare ( sai la mia camera da letto confina con la tua ) e devo dire che non è stato piacevole neanche per me essere svegliato così bruscamente. Tuttavia mi sono molto divertito a sentirvi discutere, mi avete ricordato i battibecchi che avvenivano spesso tra le mie sorelle. >>

<< Mi fa piacere che almeno qualcuno si sia divertito.... >> replicò stizzita, ma decisamente meno infuriata.

<< Per quanto riguarda Sam e gli altri, ti avevo detto che la mia decisione era già stata presa. >> disse il comandante, questa volta molto più serio.

<< Allora cosa ci sto a fare qui se i miei consigli non vengono neanche presi in considerazione? >>

<< Non è vero che non li ho presi in considerazione, è che ritengo che valga la pena rischiare pur di ottenere un determinato risultato. Apprezzo molto i tuoi consigli, ma essendo tali non sono obbligato a seguirli, altrimenti sarebbero degli ordini. >>

replicò con tono pacato. La ragazza non seppe come replicare e si accomodò, sconfitta sulla sedia davanti allo scrittoio.

<< Cos'è poi questa storia dello stupido mulo testone??? >> chiese divertito. Addy arrossì, ma rispose sicura << E' quello che sei, non dai mai retta a nessuno.... >> il ragazzo rise di gusto, mandando in frantumi le ultime tracce di irritazione nell'animo di Addy, la quale però decise di non dargli soddisfazione fingendo di essere ancora offesa dal suo comportamento.

<< Allora, per quale motivo volevi vedermi? >> gli chiese la ragazza.

<< Per chiederti del litigio di stamattina con lady Melisandre. >>

<< Non è successo niente di che, quella donna è a dir poco irritante e boriosa ed io non la sopporto! >> solo al ricordo di quella discussione il sangue le ribolliva nelle vene. << Ma ciò non è rilevante... Prima che arrivasse quell'arpia, ho avuto una specie di visione. >> dichiarò la profetessa.

<< Cosa hai visto? >> le chiese, ma la ragazza notò che il comandante non sembrava poi così tanto sorpreso dalla sua notizia.

<< Ho visto Arya a Bravos e poi ho visto Daenerys che cavalcava uno dei suoi draghi. >> Il comandante non rispose.

<< Beh! Non hai niente da dire?? >> chiese Addy.

<< No.... non so cosa pensare.... Cosa credi che voglia dire questa visione? >> chiese perplesso.

<< Non lo so, ma spero di capirlo presto. >>

Si guardarono per qualche minuto, studiando l'uno l'espressione dell'altra, cercando di capire come affrontare tutti gli imprevisti che li avevano travolti in quei giorni da quando si erano incontrati e che li avevano inevitabilmente legati. Si persero in quel momento, poi Jon parve ritornare improvvisamente alla realtà.

<< Comunque ti ho convocato anche perchè volevo informarti che Stannis sta partendo per Grande Inverno e mi ha comunicato che lady Melisandre resterà con noi finchè non avranno conquistato il forte. >>

Come mai Stannis lascia qui la rossa?? c'è qualcosa che non mi convince... prima voleva portarmi con lui e ora parte senza neanche uno straccio di veggente? “

<< Ti ha detto come mai ha preso questa decisione? >>

<< Dice che per lei è più sicuro stare qui e che quando avrà conquistato Grande Inverno lei lo raggiungerà lì scortata da noi ovviamente. >> spiegò il comandante.

<< Ovviamente.... E avrà anche buttato lì che magari potresti scortarla tu. >> commentò ironicamente la ragazza, facendo trapelare involontariamente un po' di gelosia che sperò vivamente non venisse notata dal Lord Comandante.

<< Esattamente.... Sei molto perspicace profetessa. >>

<< Ti ringrazierei per il complimento comandante, se non l'avessi detto con quel tono ironico. >> replicò lei divertita.

Quel ragazzo testardo la irritava come pochi, ma doveva ammettere che si divertiva molto a punzecchiarlo e, a giudicare dal suo sguardo, lo stesso doveva valere per lui.

<< Se questo è tutto comandante io mi ritirerei nella mia stanza. >> disse infine Addy interrompendo quello scambio di sguardi di intesa.

<< Si, profetessa, è tutto. Se non hai altro da fare ti inviterei a cenare con me stasera, odio mangiare da solo. >>

<< Certo! Tanto non ho nient'altro da fare.... >> rispose ironica. Improvvisamente le si accese una lampadina nel cervello. << A dire la verità, prima di andare via avrei una richiesta da farvi. >>

<< Prego >> rispose cortesemente il ragazzo.

<< Sono stanca di stare rinchiusa nella mia stanza, quindi vorrei il permesso di esplorare la fortezza, di andare in biblioteca e magari di allenarmi. >>

<< Allenarti?? Allenarti a fare cosa? >> chiese sconvolto.

<< Già so andare a cavallo, ma magari potrei imparare a tirare con l'arco o ad usare la spada, anche se credo che non riuscirei neanche a tirare su una spada, sarebbe troppo pesante.... L'arco credo che sia più adatto a me. >>

<< E' fuori questione! Per quanto riguarda l'esplorare la fortezza e la biblioteca penso che sia fattibile, a patto che Spettro sia sempre con te. Ma di imparare a combattere non se ne parla! >> rispose perentorio.

<< Ma non è giusto! Io voglio combattere! Non sono una delle vostre lady che passano tutto il tempo a cantare e a ricamare! Io mi annoio e voglio rendermi utile! E poi non darò fastidio, quando andavo al liceo ho preso un po' di lezioni di tiro con l'arco, quindi non sono una completa incapace! >> replicò con tono implorante.

Il Lord Comandante sbuffò irritato, era davvero difficile tenere testa a quella ragazza. << Ne parleremo stasera a cena, ora non ho tempo di discutere, ho altre cose a cui pensare. >>

Addy parve abbastanza soddisfatta dalla risposta e , dopo averlo salutato tornò nella sua stanza dove il lupo albino la stava aspettando.

<< Ciao Spettro! Quel testone del tuo padrone ha detto che posso esplorare il castello, mi accompagni? >> disse al metalupo che la seguì scodinzolante. << E per puro caso esplorerò la zona del cortile in cui si allenano i guardiani della notte. >> annunciò orgogliosa percorrendo la balconata.


Salve! :) Mi scuso per la mia latitanza, ma è un periodo un po' incasinato.... Comunque spero che il capitolo vi sia piaciuto e vi prometto che cercherò di pubblicare più spesso! Non abbiate paura di farmi sapere cosa ne pensate, mi fa sempre piacere leggere le vostre recensioni.

A presto! Teddy90

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Capitolo 7
*** Corvi ***


CAPITOLO 7 - CORVI


Non appena arrivò nel cortile, Addy si pentì immediatamente della sua idea. Tutti i guardiani della notte la fissavano mentre si dirigeva nella zona degli allenamenti, la ragazza finse di non accorgersene e ostentò una sicurezza che decisamente non possedeva, soprattutto in quel momento.

Forse Jon non aveva tutti i torti.... Non sarei dovuta venire qua giù. “

Proprio mentre stava per tornare in dietro due corvi le si avvicinarono.

<< Salve mia signora, avete bisogno di aiuto? >> le chiese uno dei due sorridendole.

<< Salve..... >> rispose Addy titubante.

<< Io sono Edd e lui è Grenn >> si presentarono i guardiani della notte.

Gli amici Jon.... “

<< E' un piacere fare la vostra conoscenza, io sono Addy >>

<< Sappiamo chi siete, sono giorni che non si parla d'altro. >> le rispose Edd sorridendo.

<< Bene.... >> commentò la ragazza imbarazzata. Poi per qualche minuto tra i tre regnò un silenzio imbarazzante.

<< State forse cercando il Lord Comandante? >> chiese infine Grenn.

<< No no! In realtà volevo allenarmi al tiro con l'arco. >>

<< Bene! Se volete vi aiutiamo noi! >>

<< Grazie! Ma ci sarebbe una condizione.... Il vostro Lord Comandante non lo dovrà sapere. >>

I due corvi si guardarono perplessi, e ,dopo qualche minuto, parvero decidere che non sarebbero di certo finiti al ceppo per aver aiutato la profetessa ed accettarono di buon grado.

I due ragazzi prepararono tutto il necessario, fornirono alla ragazza l'equipaggiamento e le spiegarono come posizionarsi per colpire efficacemente il bersaglio. Addy se la cavò abbastanza bene, memore delle lezioni di tiro con l'arco ricevute durante le lezioni di educazione fisica al liceo, ma nonostante ciò non riuscì mai a centrare in pieno il bersaglio. I due corvi tentarono di avvicinarsi a lei per aiutarla a posizionarsi meglio, ma la guardia spietata di Spettro glielo impedì, così si limitarono a darle consigli restando a distanza di sicurezza e ad esultare ogni volta che Addy colpiva il bersaglio avvicinandosi sempre di più agli anelli centrali.

<< Molto bene lady Addy! >> si complimentò Grenn.

<< Ancora qualche ora di allenamento e centrerete il bersaglio! >> disse Edd.

<< Vi ho detto almeno cento volte di non chiamarmi Lady! E comunque grazie degli immeritati complimenti ma credo che siate troppo gentili con me, sono una schiappa! >> rispose la ragazza provocando una risata nei due corvi.

Le risate fragorose dei tre ragazzi riecheggiarono nel cortile per qualche minuto, finchè i due corvi smisero bruscamente di ridere.

<< Che c'è? Che vi prende? >> Chiese la ragazza guardando le loro facce pietrificate con lo sguardo terrorizzato rivolto alle sue spalle. Quando Addy si voltò si ritrovò di fronte Jon Snow che li osservava a braccia conserte con una faccia tutt'altro che sorridente.

Merda! “ pensò la ragazza fulminata dallo sguardo truce di lui.

<< Mi sembrava di averti detto che non potevi allenarti in cortile, o sbaglio? >> chiese Jon irritato.

<< Hai ragione, ma mi annoio a morte. E comunque non ho fatto niente di male... >>

<< Con voi due fannulloni faremo i conti dopo.... Chi vi ha dato il permesso di trascurare i vostri doveri per trastullarvi con lady Addy?? >>

<< Loro non c'entrano niente, sono stata io a chiederglielo e non sapevano che tu me l'avevi proibito. Non prendertela con loro. E poi potrei esserti utile, Edd e Grenn dicono che sono abbastanza brava. >>

<< Non mi pare, non hai centrato il bersaglio neanche una volta ed è anche ridicolmente vicino! >> commentò acido il Lord Comandante. << Vediamo come te la cavi con il bersaglio alla giusta distanza.... >> disse spostandolo di qualche metro.

<< Prova ora >> la sfidò il ragazzo. << E voi due tornate subito ai vostri doveri! >> ordinò ai poveri Edd e Grenn che schizzarono via alla velocità della luce.

Che razza di arrogante! Ti farò vedere io! “ pensò la profetessa decisa a far scomparire quel sorrisetto insolente dal viso del comandante.

Addy si concentrò, mirò, fece un respiro profondo e tirò facendo conficcare la freccia nell'anello più esterno del bersaglio, ovviamente il sorriso di Jon non scomparve affatto dal suo volto, ma non la prese in giro come aveva supposto.

<< Come immaginavo.... >> commentò il ragazzo avvicinandosi ad Addy.

<< Devi allargare un po' le gambe, il gomito devi tenerlo più alto >> disse posizionandosi dietro di lei con la mano destra sulla sua schiena e l'altra sul gomito sinistro per sollevarlo, senza che il metalupo albino muovesse un muscolo.

Traditore! “ pensò la ragazza lanciando un'occhiataccia a Spettro.

<< Bene, ora tendi la corda fino a sfiorare la bocca con le dita e rilascia. >> continuò parlandole all'orecchio. Addy non potè fare a meno di arrossire, sentì il suo respiro sul collo, la mano destra che le toccava ancora la schiena e dovette sforzarsi più del necessario per concentrarsi e finalmente scoccare la freccia che fece pieno centro.

<< Brava, allora Grenn ed Edd avevano ragione... >> si complimentò senza allontanarsi da lei. La ragazza diventò paonazza e fu lieta del fatto che lui non potesse vederla, quel contatto le provocò un brivido lungo la schiena rendendole difficile concentrarsi su qualcos'altro, così balbettò un grazie imbarazzato facendo trapelare il suo disagio. Jon restò accanto a lei ancora per qualche minuto senza dire niente, poi si allontanò da lei improvvisamente.

<< Adesso vediamo come te la cavi con il combattimento corpo a corpo... >> disse e le lanciò un bastone che per fortuna Addy riuscì a prendere al volo, evitando di fare una figuraccia di fronte a tutto Castello Nero.

<< Per il momento inizieremo con questi, poi quando diventerai più brava useremo le spade. >>

Addy rimase senza parole a fissare la mazza di legno, aveva sempre sognato di imparare a combattere, ma un conto era immaginarsi di essere l'impavida principessa Nymeria e un conto era trovarsi a combattere per davvero.

<< In guardia! >> l'avvertimento di Jon la riportò alla realtà e fece giusto in tempo a parare il suo primo colpo. Quello che successe dopo fu tutt'altra storia, fu sconfitta miseramente più e più volte dal Lord Comandante, nonostante fosse riuscita a parare e schivare molti dei suoi attacchi, inevitabilmente finì sempre a tappeto.

Alla fine dell'allenamento Jon parve abbastanza soddisfatto, ma Addy era sfinita.

<< Bene.... Ora devo andare, sei stata abbastanza brava per essere la prima volta e soprattutto per essere una donna! Ci vediamo a cena. >> e dopo averla salutata con un cenno, la lasciò in compagnia di Spettro esausta e ricoperta di fango dalla testa ai piedi.


***************


Sfinita dall'allenamento Addy si fece un bel bagno, per quanto ormai si fosse abituata e rassegnata al fatto che era bloccata lì, non riusciva ad accettare che in quel luogo non esistessero le docce o l'acqua corrente e che quindi non potesse lavarsi ogni volta lo desiderasse, per loro era normale non potersi fare il bagno tutti i giorni, ma lei non riusciva proprio a capacitarsene. Gilly in principio trovò bizzarro che la profetessa si lavasse così spesso, ma poi ci fece l'abitudine e ogni volta la aiutava con piacere, così, come faceva quasi tutti i giorni, la preparò per la cena. La aiutò ad indossare un bellissimo vestito di seta verde smeraldo semplicissimo, con qualche piccolo ricamo dorato sulla maniche e sulla schiena una profonda scollatura, poi le acconciò i capelli in una lunga treccia.

<< Addy! Ma cos'hai sulla schiena? Sei coperta di lividi! >>

<< Davvero? Non è niente, non preoccuparti! Oggi mi sono allenata con il Lord Comandante.... >>

<< Ti sei allenata? Jon deve essere impazzito.... Avresti potuto farti male! >> disse la bruta preoccupata.

<< Davvero Gilly, stai tranquilla. Mi sento benissimo! Sono solo stanca. >>

<< Se lo dici tu.... >> rispose rassegnata.

Quando finalmente fu pronta, Gilly la salutò e, indossato il mantello, la profetessa si recò nelle stanze del Lord Comandante. Giunta lì bussò e ,dopo aver ricevuto l'assenso di Jon, entrò nella stanza trovandolo in compagnia della sacerdotessa rossa.

<< Buonasera Addy >> la salutò Jon con uno strano tono.

<< Buonasera lady Addy, ora vi lascio alla vostra cena. Io e il Lord Comandante parleremo in un altro momento. >> disse la donna e se ne andò lasciando Addy ancora perplessa per l'accaduto.

<< Che voleva lady Melisandre? Ha avuto qualche visione? >> chiese la ragazza incuriosita.

<< Niente, non voleva niente.... >> rispose Jon arrossendo. << Ora mangiamo, ho una fame da lupi! >>

<< A chi lo dici! >> disse Addy accomodandosi alla tavola.

Trascorsero vari minuti in totale silenzio, gustando lo stufato di coniglio e bevendo vino, poi Addy non ne potè più e sbottò.

<< Si può sapere che ti ha detto Melisandre da sconvolgerti così tanto??? >>

<< Niente, davvero.... >>

<< Non mi sembra niente, da come reagisci c'è qualcosa che ti preoccupa. >>

<< Non è proprio così.... E' una sciocchezza. >>

<< Racconta allora! >>

<< Niente.... Lady Melisandre è venuta a parlare con me per chiedermi se avessi bisogno di compagnia.... >> disse arrossendo.

Addy trovò la proposta un po' strana, ma non capì il perchè di tanta agitazione, in fondo non c'era niente di male.

<< Quindi? Quale sarebbe il problema? >>

<< Compagnia nel caso in cui mi sentissi solo.... >> Niente. << Di notte... Nel mio letto.... >>

Finalmente Addy capì. << Oh! QUELLA compagnia.... >>

Jon le rispose con un cenno di assenso. Lei si sentì pervadere da uno strano senso di gelosia che attribuì categoricamente all'antipatia che nutriva per la sacerdotessa rossa.

<< Comunque non c'è niente di male..... Voglio dire.... Se a te sta bene.... >>

<< Io sono il Lord Comandante dei guardiani della notte! >>

<< Lo so, ma sei un uomo e avrai i tuoi bisogni.... Cioè tecnicamente, seguendo il vostro giuramento alla lettera, non vi è proibito fare sesso >>

<< Non sono discorsi da fare con una lady.... >> disse arrossendo.

<< Non sono una lady! E comunque questi discorsi imbarazzano più te che me! >>

gli rispose strappandogli un sorriso.

<< Comunque se ne senti il bisogno non c'è niente di male, non saresti né il primo né l'ultimo. >>

<< Lo so, ma tu credi veramente che io infrangerei il mio voto per una donna del genere? Il punto non è il giuramento, già l'ho infranto una volta. Io amavo Ygritte, per me non è stato un passatempo, per me era importante. Se proprio devo farlo, ne deve valere la pena. >>

Jon la guardò, stupendosi della facilità con cui riusciva a parlare con lei, di quanto gli venisse naturale confidarsi ed essere sincero, indubbiamente non era una ragazza come le altre, ma c'era qualcosa di più, c'era qualcosa in lei che gli ispirava fiducia.

<< Cambiamo discorso che è meglio.... >> Addy interruppe le sue riflessioni.

<< Si, hai ragione.... Volevo dirti che Sam, Gilly e maestro Aemon partiranno tra due giorni. >>

Addy ormai si era rassegnata al fatto che non sarebbe mai riuscita a fargli cambiare idea, così non disse niente limitandosi a fare un cenno di assenso con la testa.

<< Bene, vedo che il nostro allenamento di oggi ti ha molto provata e a dir la verità, anche io sono un po' stanco, quindi direi che sia ora di andare a dormire. >> disse alzandosi dalla sedia.

<< Concordo! Mi sento a pezzi.... >> dichiarò Addy stiracchiandosi.

Il Lord Comandante la aiutò ad indossare il mantello e, quando lei scostò la lunga treccia che le copriva la schiena, lui si accorse dei lividi.

<< E questi cosa sono? >>

Perfetto.... Ora non mi farà più esercitare con le armi. “ pensò preoccupata.

<< Niente di che, qualche piccolo livido. Non mi fanno neanche mal- AIH! >> esclamò dopo che il ragazzo sfiorò una delle tante chiazze viola sulla sua schiena.

<< Come? Stavi proprio dicendo che non ti fanno male! >> le disse ironico, ricevendo come risposta un sospiro rassegnato.

<< Non voglio che tu ti faccia male allenandoti, domani mattina ti farò portare l'equipaggiamento da Gilly. Dovrebbe esserci qualcosa della tua taglia. >>

<< Grazie! >>

<< Allora a domani Addy. Buonanotte. >>

La profetessa lo salutò e tornò nella sua stanza dove c'era già il metalupo ad aspettarla.

<< Sei diventato un po' troppo appiccicoso per i miei gusti. >> si rivolse all'animale, che indifferente alle sue proteste, si accomodò sull'enorme letto accanto a lei.

Addy, sfinita, si addormentò appena toccò il cuscino con la testa e subito iniziò a sognare.

Trovava a casa sua, ma sembrava che non ci fosse nessuno. Chiamò i suoi genitori, cercandoli in tutte le stanze, poi finalmente li trovò in cucina che bevevano un the insieme a Jessy, la sua migliore amica.

<< Ciao Jes! Mamma, papà vi stavo chiamando, non mi avete sentita? Mi siete mancati tantissimo! >> disse abbracciandoli. Nessuno dei tre rispose.

<< Ma che vi prende?? >> chiese lei, stupita dal loro comportamento.

<< Dove sei stata fin'ora? Cosa hai fatto fin'ora? >> le dissero in coro.

<< Lo so, lo so.... Ho provato a contattarvi, a tornare in dietro, ma non ci sono riuscita. Non crederete mai a quello che mi è successo.... >>

<< Ti avevamo avvertita ragazzina, il fuoco è la chiave. >> dissero interrompendola.

<< Cosa? Ma che state dicendo?? >>

In quel momento delle fiamme si accesero dal nulla lambendo tutta la casa, ma, come in ogni suo sogno, dalle fiamme non scaturiva alcun calore e sembrava che i mobili non venissero danneggiati in alcun modo da esse.

<< Devi muoverti Addy! Non è rimasto molto tempo. >> le dissero in coro con uno strano tono di voce. Poi improvvisamente le fiamme si spensero e sbucarono centinaia di corvi che si scagliarono contro i suoi genitori e Jessy, beccandoli e graffiandoli con i loro artigli. I corvi li stavano dilaniando e lei non riusciva a muovere un solo muscolo, era bloccata, fossilizzata. L'unica cosa che era in grado di fare era urlare, urlò a squarciagola con le lacrime che le coprivano il viso, ma i corvi non si fermarono.

<< No! Fermi! Andate via! Lasciateli stare! >>

<< Addy! Addy! >> sentì una voce chiamarla. << Svegliati Addy! Stai sognando! E' solo un sogno! >>

Si svegliò di soprassalto con il cuore in gola e l'unica cosa che vide furono due occhi grigi che la guardavano preoccupati.


Salve! Scusate il ritardo, ma ho avuto un piccolo problemino tecnico: Il mio pc è impazzito è mi ha cancellato l'intero capitolo, quindi ho dovuto riscriverlo da capo e il risultato non mi convince molto. Quindi scusatemi ancora! Per il resto spero che vi piaccia ( a me non piace per niente XD ) e fatemi sapere cosa ne pensate.

Ringrazio chi segue questa FF e chi l'ha recensita, mi fa piacere vedere che la mia storia interessi a così tante persone, non l'avrei mai immaginato!

Grazie mille! A presto! =)

Teddy90


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Capitolo 8
*** Preoccupazioni ***


CAPITOLO 8 - PREOCCUPAZIONI



Spettro stava ancora ululando quando Addy prese coscienza di trovarsi nella sua stanza a Castello Nero. Le lacrime continuavano a sgorgarle dagli occhi, senza che lei riuscisse a controllarle.

<< Addy calmati, era solo una sogno. >> la rassicurò il comandante.

<< Oh Jon! Era terribile! C'erano quei corvi che li stavano uccidendo e io non potevo fare niente per aiutarli. >> spiegò la ragazza singhiozzando e buttando le braccia al collo del Lord Comandante.

In principio Jon rimase un po' sorpreso dal contatto, ma poi la abbracciò a sua volta cercando di tranquillizzarla come aveva fatto centinaia di volte a Grande Inverno con sua sorella Arya quando faceva qualche incubo. Addy tremava come una foglia e il suo pianto diventava sempre più convulso, il ragazzo non sapeva cosa fare, così la strinse a sé e le accarezzò la schiena aspettando che l'agitazione scemasse.

Il contatto con il corpo di Jon e le parole che le sussurrava per calmarla, dopo qualche minuto, fecero effetto e la ragazza smise di tremare e le lacrime smisero di inondare il suo viso e il petto del comandante che, Addy notò solo in quel momento, era a dorso nudo, ma lei era troppo agitata per imbarazzarsi di quel contatto e restò abbracciata al ragazzo, godendo della serenità che la sua vicinanza le trasmetteva.

<< Scusa, devo sembrarti una stupida ragazzina... >> mormorò sul suo petto tirando su con il naso.

<< Non preoccuparti. Mi sono solo spaventato, pensavo che qualcuno fosse entrato nella tua stanza e.... >> disse aumentando di poco la stretta sul corpo di lei.

Addy sentì il cuore di Jon battere più velocemente, così alzò lo sguardo verso di lui e, posandogli la mano sul petto, gli sussurrò << Grazie. >> con la voce che tremava ancora per l'agitazione.

I loro occhi si incontrarono in uno scambio misto di preoccupazione e sollievo, grigio e castano si fusero insieme rendendoli consapevoli di quanto entrambi si sentissero soli e deboli, benchè in normali circostanze non lo dessero a vedere. Il cuore di Addy riprese a battere all'impazzata, assecondando il ritmo di quello di lui che galoppava sotto la sua mano. I loro volti si avvicinarono sempre di più, i loro nasi ormai si sfiorarono. Entrambi desideravano quel contatto, più che desiderio il loro era un bisogno, a cui Jon non voleva rinunciare e che Addy aveva appena scoperto di provare. Ormai era inevitabile, il ragazzo chiuse gli occhi e si protese ancora di più verso di lei, le sue labbra accarezzarono quelle di Addy, finchè improvvisamente lei si irrigidì e premette la sua fronte su quella di Jon sospirando. Lui riaprì gli occhi confuso e il suo sguardo incontrò quello di lei tornando alla realtà e rendendosi conto che ciò che stavano per fare non era giusto, per quanto entrambi lo desiderassero.

<< Scusa, è colpa mia.... Non avrei dovuto.... >> mormorò Addy imbarazzata.

<< Non preoccuparti, sono stato io.... Tu eri confusa e spaventata e io... >> rispose Jon continuando ad abbracciarla. Il suo sguardo era lucido, aveva ormai perso quella strana luce che lo aveva illuminato, tornando freddo e malinconico.

<< No, davvero, io non voglio farti infrangere il giuramento, non voglio che tu debba pentirtene, non voglio che tu ti senta in colpa per un momento di debolezza. >> disse Addy tutto d'un fiato.

Jon le accarezzò la guancia dolcemente, provocandole un brivido lungo tutta la schiena, era assurdo come quel semplice contatto la confondesse, la facesse avvampare e rabbrividire allo stesso tempo.

<< Sei sempre così altruista.... >> mormorò il comandante allontanandosi da lei.

Subito Addy fu travolta dal freddo, uno strano senso di gelo che le fece desiderare, suo malgrado, di tornare tra le braccia di Jon.

<< Se ora ti senti meglio, io andrei a letto. >> Addy non riuscì a pronunciare neanche una sillaba perciò rispose solo con un cenno di assenso.

<< Allora buonanotte.... >> si congedò il ragazzo.

<< Buonanotte.... >> mormorò lei.

Dopo che Jon ebbe lasciato la stanza, la profetessa sospirò e, seguita subito da Spettro, si lasciò cadere sul letto.

Addy, Addy sei un'idiota! Lui non esiste, non puoi innamorarti di qualcuno che non esiste! Lui non è reale, non puoi! Non puoi! Ma il suo cuore era reale, lo sentivo battere sotto la mia mano, il suo respiro sul mio viso era reale, le sue carezze sulla mia schiena anche..... Maledizione! “ pensò Addy rendendosi conto che avrebbe passato la notte in bianco pensando e ripensando all'accaduto.


****************


Il mattino seguente Addy si alzò all'alba, trovò i vestiti per l'allenamento ai piedi del letto e svogliatamente fece colazione prima di indossarli. L'abbigliamento consisteva in un paio di pantaloni di pelle marrone, camicione di lana nero e una giacchetta fatta di pelle più spessa di quella dei pantaloni e leggermente imbottita sulle spalle e sul petto. La ragazza raccolse i capelli in una semplice coda alta e, dopo essersi lavata, indossò il mantello e si recò nel cortile per iniziare gli allenamenti.

Appena arrivata, trovò Jon ad aspettarla con l'arco in mano, lui la salutò come se la notte prima non fosse successo niente, così lei decise di fare altrettanto e di concentrarsi sugli allenamenti. Si esercitarono per un'ora con l'arco e poi passarono ai bastoni, questa volta Addy si difese molto meglio e riuscì addirittura a colpire un paio di volte il comandante, aiutata senza dubbio anche dal nuovo abbigliamento che le concedeva più libertà di movimento.

L'allenamento si svolse come al solito, senza che nessuno dei due facesse il minimo cenno a ciò che era successo tra loro, dopo ore di combattimento Addy era sfinita ed andò nella sua stanza e, dopo essersi lavata e cambiata ed aver pranzato, decise di andare in biblioteca per rilassarsi un po'.

Entrata nella stanza, vi trovò Sam e il maestro Aemon.

<< Salve maestro Aemon! Sam come va? >> li salutò cordialmente.

<< Buonasera lady Addy, ho saputo che il nostro Lord Comandante vi aiuta ad esercitarvi con le armi, come procede l'allenamento? >> le chiese il maestro.

<< Con l'arco me la cavo abbastanza bene, ma con il combattimento temo di essere ancora un disastro. >> confessò la ragazza, provocando una risata nei due uomini.

<< Come mai vi trovate qui mia signora? >> le domandò Sam.

<< Jon mi ha dato il permesso di consultare i vostri libri >> l'uomo paffutello sussultò quando la sentì chiamare per nome il Lord Comandante, ma non le disse niente, mentre maestro Aemon sorrise senza che nessuno dei due se ne accorgesse.

<< E quali libri vorreste leggere? Ci sono delle storie bellissime in un libro che ho letto l'altro giorno..... >> dichiarò Sam cercando tra gli scaffali.

<< Grazie Sam, ma preferirei leggere dei libri che trattano dell'arte del guarire. >>

<< Non sapevo vi interessassero tali argomenti. >> commentò il vecchio.

<< Diciamo che nel mio mondo studio per diventare guaritrice, quindi mi piacerebbe vedere come curate le persone nel vostro mondo. >>

Entrambi gli uomini rimasero leggermente sorpresi dal suo interesse, ma le consigliarono i migliori libri per guaritori di cui disponevano, poi il maestro Aemon chiese a Sam di portarli nella stanza della profetessa e il ragazzo ubbidì prontamente, lasciando soli il maestro e la ragazza.

<< Jon mi ha informata che domani partirete. >> dichiarò Addy.

<< Si, il Lord Comandante ritiene che sia più sicuro per me e Gilly allontanarci da Castello Nero ed ha incoraggiato Sam a forgiare la sua catena a Vecchia Città, sarebbe un talento sprecato se restasse qui. >>

<< Io gli ho consigliato di farvi restare, con la protezione di Jon voi e Gilly non avete da temere e Sam avrà sempre tempo di studiare in un momento meno agitato di questo. Lui ha bisogno del vostro sostegno. >>

<< Lo so, il Lord Comandante mi ha parlato del vostro disaccordo, ma io la penso come lui, stanno arrivando tempi oscuri e non sarà sempre possibile per lui proteggere tutti, inoltre Sam deve sbrigarsi a forgiare la sua catena perchè Castello Nero ha bisogno di un bravo maestro. >>

Gli ha parlato di me? E cos'altro gli avrà detto? “ pensò Addy agitandosi sulla sua sedia di fianco al maestro.

<< Mia cara ragazza, non devi preoccuparti per noi, ce la caveremo. >> le disse sorridendole e stringendole la mano. << Inoltre il nostro comandante non resterà solo, finchè ci sarete voi a consigliarlo sarà in ottime mani. >>

<< Spero che i miei consigli siano sufficienti, ma io non so per quanto potrò restare ed ho paura che la mia presenza non gli sia di grande aiuto, anzi che lo distragga. >> confessò la ragazza facendosi sfuggire anche troppo.

<< Non preoccuparti figliola, io trovo che la tua presenza gli abbia ridato la grinta che aveva perso da un po'. Le notizie sulla sua famiglia inoltre gli hanno dato speranza ed è anche più sereno, soprattutto riguardo al compito datogli dai guardiani della notte. Anche se negli ultimi due giorni mi è sembrato un po' irrequieto. >> buttò lì il maestro, dando conferma ad Addy che, anche se non sapeva esattamente cosa era successo la notte precedente, sapeva cosa stava succedendo tra loro.

<< Io ritengo che ciò che da speranza e voglia di lottare sia un dono degli dei, purchè non faccia trascurare i propri doveri. Ma non mi sembra questo il caso.... >>

Addy arrossì sentendo le parole del maestro e fu lieta che lui non potesse vederla.

<< Io penso che abbia già sofferto abbastanza e che si senta anche troppo in colpa per cose di cui non ha alcuna responsabilità. Non voglio aggiungere altri rimorsi, altra sofferenza. >> dichiarò la ragazza.

<< A me sembra che oltre a preoccuparvi per lui, abbiate paura anche per voi stessa. >>

Le sue parole furono come un pugno nello stomaco e la costrinsero ad ammettere che, anche se i problemi e le preoccupazioni riguardanti Jon non fossero esistiti, lei comunque non si sarebbe concessa di provare qualcosa per lui. Aveva paura, era una vigliacca. La ragazza rimase a bocca aperta per qualche minuto, poi entrò Sam ad interrompere la loro conversazione.

<< Maestro, ho fatto come mi avete chiesto, ora vi accompagno da Jon, mi ha detto che vuole parlarvi. >>

<< Perfetto, aiutami Samwell >> disse il vecchio e, dopo averla salutata, i due uomini uscirono dalla stanza lasciandola sola a pensare alle parole del saggio maestro.


Salve ragazzi!

Il capitolo è breve, ma intenso. XD Spero che vi sia piaciuto! E' la prima volta che scrivo di argomenti del genere, quindi sinceramente non so se il risultato sia buono, l'ho scritto d'istinto e spero che non vi abbia annoiati! Detto questo ringrazio come sempre chi segue la mia storia, siete molti più di quelli che speravo!

Grazie! A presto!

Teddy90

Ps: Se vi fa piacere fatemi sapere cosa ne pensate! ;)


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Capitolo 9
*** Calma e sangue freddo ***


CAPITOLO 9 – CALMA E SANGUE FREDDO


Addy trascorse il resto della serata a studiare il libri dategli da Sam e dal maestro fino a notte fonda, senza neanche assaggiare la cena. Alla fine, quando si rese conto che era tardissimo, andò a dormire in compagnia dell'onnipresente metalupo e per sua fortuna sprofondò in un sonno tranquillo e senza sogni.

Il mattino seguente fu Gilly a svegliarla, la giovane bruta le portò la colazione e la aiutò a prepararsi.

<< Non posso credere che questa sia l'ultima volta che ti pettino i capelli... >> constatò Gilly con un velo di tristezza negli occhi.

<< Dai, non essere triste! Vedrai che ti troverai molto meglio a Vecchia Città con Sam e il tuo bambino. >> la confortò Addy << Sono io che dovrei disperarmi, come diavolo farò ad indossare questi abiti senza di te?? >> la bruta non potè fare a meno di ridere. << Davvero, mi mancherai! >> le disse Addy abbracciandola commossa.

Quando furono pronte, andarono nel cortile dove le attendevano Jon, Sam con in braccio il piccolo di Gilly, il maestro Aemon e un gruppetto di guardiani della notte. Jon la salutò con un cenno del capo, poi aiutò Sam a sistemare il maestro Aemon sul carro e salutò entrambi con un abbraccio.

Addy abbracciò di nuovo Gilly e baciò il bambino sulla fronte, poi salutò Sam che rimase un po' interdetto dalla stretta della profetessa e arrossì imbarazzato, infine venne il turno del maestro Aemon.

<< Addio maestro, è stato un vero onore conoscervi. >> disse Addy abbracciandolo.

<< Lo stesso vale per me lady Addy. >> le disse sorridendo, poi la tirò per il braccio e le sussurrò all'orecchio << Non privarti della felicità, anche se potrai goderne per poco tempo. Il mondo è già abbastanza orribile e le occasioni di gioia sono così poche che è un peccato sprecarle quando si presenta l'occasione, fidati di un povero vecchio, quando sei così vicino alla morte vedi le cose diversamente. Ma ricordati sempre che lui ha dei doveri verso la sua gente. Promettimelo figliola. >>

<< Lo prometto maestro, grazie. >> disse baciandolo sulla guancia.

La ragazza tornò al suo posto, accanto al Lord Comandante e guardò il carro allontanarsi con gli occhi umidi di commozione.

<< Cosa ti ha detto il maestro all'orecchio? >> le chiese Jon quando tutti si furono allontanati.

<< Niente, mi ha augurato buona fortuna. >> mentì la ragazza.

<< Bene, vatti a cambiare, ci vediamo tra mezz'ora per l'allenamento. >> le rispose Jon e si allontanò per parlare con un gruppo di guardiani della notte.

Dopo venti minuti si fece trovare già pronta nella zona in cui ci si allenava al tiro con l'arco, Jon arrivò subito dopo di lei.

<< Oggi non ci alleniamo con l'arco, ormai hai imparato e sei abbastanza brava per esercitarti da sola. >> disse e poi le lanciò un bastone.

Addy accolse la sua proposta con piacere, desiderava sfogare un po' di tensione accumulata in quei giorni e il combattimento era la soluzione ideale.

I due si affrontarono per ore e, nonostante Jon si impegnasse come se fosse un vero combattimento, lei riuscì a tenergli testa, per lo meno all'inizio, poi la stanchezza iniziò a farsi sentire e la profetessa venne sconfitta miseramente.

Addy notò che il ragazzo spesso, nonostante fosse palesemente in vantaggio, infierisse su di lei colpendola anche quando ormai il duello era stato chiaramente vinto da lui, mettendola a tappeto. Questo suo atteggiamento al fece infuriare, così quando per l'ennesima volta finì a terra disarmata con il bastone puntato alla gola, reagì: prese del fango, glielo tirò in faccia, cogliendolo di sorpresa, e lo fece cadere a terra, poi recuperò la sua “arma” e gliela puntò alla gola.

Jon la guardò stupefatto << Questo non è giusto! E' stata una scorrettezza! >> protestò il Lord Comandante.

<< In amore e in guerra tutto è permesso. >> rispose lei gongolando. << Inoltre credo che in un vero duello l'avversario non rispetti molto le regole della cavalleria. >>

Jon le sorrise e lei lo aiutò a rialzarsi.

<< Non è corretto neanche fare il prepotente con me approfittando della mia inesperienza. >> commentò la ragazza.

<< Hai ragione, forse ho esagerato.... >> si scusò lui.

<< Udite! Udite! Lord Snow che ammette di avere torto! Questa è una data da ricordare.... >>

<< Non farmi pentire di essermi scusato! Comunque sei migliorata molto, la prossima volta potremmo usare delle spade. >>

<< Come vuoi, sei tu l'esperto. >> gli rispose con tono ironico.

<< Perfetto.... E ora levati dai piedi, quel tuo sorriso gongolante è insopportabile. >> le disse sorridendo.

La ragazza per tutta risposta lo salutò con una linguaccia e se ne andò lasciandolo solo nel cortile.


********************


Addy aveva appena finito di lavarsi e cambiarsi, quando qualcuno bussò alla porta.

<< Avanti! >> Non ebbe neanche il tempo di finire di parlare che Edd si catapultò nella sua camera.

<< Mia signora, abbiamo urgente bisogno di voi! >>

<< Ma che succede Edd?? >> chiese Addy preoccupata dal tono agitato del guardiano della notte.

<< Il giovane Olly si è ferito durante l'allenamento e Jon mi ha mandato a cercarvi. >>

<< Arrivo subito. >> disse infilandosi il mantello e uscì dalla stanza scortata da Spettro e da Edd, che la condusse in una piccola cameretta, dove erano assiepati vari guardiani della notte, compreso il Lord Comandante.

<< Addy! Abbiamo bisogno del tuo aiuto. >> le andò in contro Jon agitatissimo.

<< Farò il possibile, fatemi vedere la ferita. >> disse e il Lord Comandante le fece largo tra il gruppetto di corvi portandola davanti al letto, dove un ragazzino pallido si agitava ed urlava per il dolore.

<< Ciao Olly, io mi chiamo Addy. >> lo salutò la ragazza << Adesso vediamo cosa ti sei fatto. >> disse scoprendogli un po' la spalla per verificare la gravità della situazione. Il sangue era troppo e l'unica cosa che riuscì a capire era che la ferita era molto profonda.

<< Come se l'è fatta? >> chiese Addy.

<< Si stava allenando con la spada insieme a Justin... >> raccontò Edd.

<< E questo incosciente ha ben pensato di usare spade vere senza indossare le adeguate protezioni, così quando Justin lo ha colpito è rimasto ferito. >> dichiarò Jon irritato.

<< Va bene, va bene.... Allora fate bollire dell'acqua, portatemi ago e filo e delle bende. >> ordinò Addy presa dall'agitazione. << Aiutami a spogliarlo. >> disse a Jon, che la guardava incredulo. << E portatemi anche del vino! Il più forte che avete! >>

<< Cosa devi farci con il vino? >> chiese il Lord Comandante.

<< Serve per disinfettare la ferita, in mancanza di altro. >>

Jon non credeva ai propri occhi, Addy gridava ordini a destra e a manca, affrontava la situazione con tale lucidità e prontezza di spirito, da lasciarlo senza parole.

<< Jon! >> lo richiamò all'ordine la profetessa.

<< Si? >>

<< Il vino, sbrigati! >>

Il Lord Comandante ordinò di portare del vino ad uno dei corvi presenti, il quale si precipitò nelle cucine e così, nel giro di qualche minuto la ragazza ottenne tutto ciò che aveva richiesto.

<< Ok, adesso uscite tutti di qui. >> i guardiani obbedirono immediatamente alla ragazza ed uscirono dalla stanza, rimasero solo Jon e Edd.

<< Allora Edd, trova qualcosa che il ragazzo possa stringere tra i denti e tu Jon tienigli la mano. >>

<< Perchè? >> chiese lord Snow.

<< Perchè gli farà male ed avere una persona vicino lo aiuterà a sopportare il dolore >> gli rispose lei con un tono freddo e concentrato, poi si rivolse ad Olly << Olly, adesso ti pulirò la ferita, farà un po' male, ma poi vedrai che starai meglio. >> disse, questa volta dolcemente.

La ragazza fece un bel respiro prima di incominciare, poi prese le pezze che aveva immerso nell'acqua bollente ed iniziò a pulire la ferita il più delicatamente possibile, l'acqua le stava ustionando le mani, ma lei ignorò il dolore e proseguì finchè la lesione non le sembrò abbastanza pulita.

<< Edd, passami il vino. >> ordinò.

<< Olly sei stato bravissimo! Ora questo ti brucerà un po', mi dispiace ma devi resistere. >> bisbigliò al ragazzino.

Si asciugò il sudore che le imperlava la fronte, poi versò il vino sulla ferita provocando dei lamenti da parte del ragazzo, che fino a quel momento aveva sopportato il dolore coraggiosamente.

Jon era pietrificato, non aveva riflettuto sul fatto che mandando via il maestro Aemon aveva allontanato l'unica persona in grado di occuparsi dei feriti, mentre Addy sembrava che fosse nel suo elemento naturale.

La ragazza dopo aver versato il vino, ripulì di nuovo la ferita con panni bollenti e poi la tamponò con uno pulito.

<< Edd, tieni premuto sulla ferita, mi raccomando premi forte! >> ordinò al corvo, poi si lavò le mani e chiamò Jon accanto a sé.

<< Ora devo ricucire la ferita, il povero Olly è stremato e questa procedura forse sarà più dolorosa della precedente. >> gli bisbigliò la profetessa.

<< Cosa vuoi che faccia? >>

<< Dovresti andare nello studio del maestro Aemon e trovare del latte di papavero, io intanto sterilizzo l'ago sul fuoco. >>

Il comandante eseguì i suoi ordini e tornò subito con ciò che gli era stato chiesto.

<< Bevi Olly, questo ti farà bene. >> disse Jon al ragazzino, che seguì il suo consiglio bevendo tutto l'intruglio.

<< Perfetto, ora procediamo.... Edd puoi togliere il panno, Jon passami il vino. >>

I due uomini obbedirono, ma contrariamente a ciò che pensavano, la ragazza non versò il vino sulla ferita, ma ne bevve un bel sorso.

<< Ne avevo bisogno! >> rispose lei agli sguardi increduli dei due corvi, poi procedette a ricucire la ferita.

Quando la procedura fu conclusa, Addy si alzò << Vado a prendere delle erbe per gli impacchi nel laboratorio del maestro Aemon. >>

<< Aspetta, ti accompagno. >> disse Jon uscendo dalla stanza con lei.

Durante il tragitto fino allo studio nessuno dei due pronunciò una parola, Jon non aveva mai visto Addy così seria, gli metteva quasi soggezione, poi, quando furono arrivati, la ragazza gli disse di cercare della camomilla, dell'echinacea, del coriandolo e dell'uncaria tomentosa. Mentre entrambi frugavano tra gli scaffali, Jon trovò il coraggio di rivolgerle la parola << Sei stata bravissima, hai affrontato tutto con un sangue freddo di cui non ti credevo capace. >> ammise.

<< Non so se prenderlo come un complimento o un'offesa. >> rispose ironica, tornando per un momento la Addy che Jon conosceva.

<< Comunque non è ancora detto, bisogna vedere come guarirà la ferita. >>

<< Comunque vada sei stata davvero brava. >> le disse Jon trovando l'ultima erba che mancava all'appello.

<< Grazie! >> gli sorrise << Ora andiamo, abbiamo una fasciatura da fare. >>

Una volta tornati nella stanza di Olly, Addy preparò l'impacco, lo posizionò sulla ferita e fasciò la spalla come meglio poté. Finalmente il suo lavoro era terminato, così si lasciò cadere sulla sedia affianco al letto del ferito stremata.

<< Ora potete andare, resterò io con lui. >> dichiarò la profetessa.

<< No, restiamo noi. Sarai stanca, inoltre non hai mangiato niente da stamattina. >> si oppose il Lord Comandante.

<< No, voi non avete esperienza di queste cose, è meglio se resto io. Non preoccuparti, sto bene. >>

Dopo varie proteste da parte dei due corvi, finalmente Addy restò da sola con Olly. Vegliò su di lui fino all'alba, nonostante Jon avesse cercato più volte di convincerla a mangiare qualcosa e ad andare a letto, lei non si mosse da lì finchè Olly la mattina seguente non aprì gli occhi e non potè constatare che, nonostante fosse dolorante, il ragazzino stava bene.

Jon arrivò giusto in tempo per assistere al risveglio di Olly che, dopo qualche chiacchiera e un rimprovero da parte del comandante riguardo all'incoscienza con cui si era procurato la ferita, si addormentò. Addy, gli cambiò la fasciatura e decise finalmente di andare a riposare, ma dopo qualche passo sentì girarle la testa e dovette aggrapparsi al braccio del Lord Comandante per non cadere.

<< Hai mangiato qualcosa stamattina? >>

<< Veramente no.... >> ammise la ragazza con tono colpevole.

<< Adesso ti accompagno in camera e ti farò portare qualcosa dalle cucine. >>

Jon, nonostante le proteste della ragazza, rimase con lei in camera assicurandosi che mangiasse tutto.

Neanche fossi una bambina di cinque anni! “ pensò irritata mentre il comandante la osservava mangiare.

<< Non hai altro da fare?? Non mi serve la babysitter! >> protestò la ragazza.

<< No, stamattina per tua sfortuna non ho niente di particolarmente urgente da fare. >> rispose con un sorriso gongolante stampato in faccia che le fece venire voglia di prenderlo a schiaffi.

<< E poi cos'è una babysitter?? >>

<< Una specie di balia. >> rispose scocciata.

Rimasero in silenzio per vari minuti, con Jon che la fissava divertito e lei che cercava di mangiare più velocemente possibile per levarselo di torno.

<< Va bene, ora ho finito di mangiare, puoi andare. >>

Ma lui rimase seduto sulla sedia ad osservarla a braccia conserte con uno strano sorriso dipinto sul volto.

<< Che c'è ?? >> sbottò Addy.

<< Niente, è che sei strana.... >> rispose lui.

<< Cosa vuoi dire? >>

<< Non lo so.... Alcune volte sei coraggiosa, generosa, altruista e altre invece sei una fifona e ti comporti come una bambina. >>

<< Fifona io?? >> rispose punta nell'orgoglio << Non sarò coraggiosa come un guerriero, ma non sono una fifona! >>

<< E invece lo sei, preferiresti andare in battaglia contro gli estranei piuttosto che parlare con me di quello che è successo l'altra notte. >>

Merda! “



Salve ragazzi!

Mi scuso ancora per il ritardo, ma dopo la mia disavventura non mi fido più del mio pc così ho deciso di scrivere i miei capitoli prima a mano e poi copiarli al computer, però così facendo impiego più tempo per pubblicare i capitoli.

Per quanto riguarda la mia ff credo di dover fare un chiarimento, anche se penso che l'abbiate capito da soli leggendola, io sono sia una fan dei libri che della serie tv quindi non prendo spunto solo da una o solo dall'altra, semplicemente scelgo la versione che più mi piace o che si adatta meglio alla piega che voglio dare alla storia.

Detto ciò spero come sempre che il capitolo sia di vostro gradimento e ringrazio tutte le persone che seguono la mia ff e che la recensiscono. Grazie a tutti e fatemi sapere cosa ne pensate!

A presto! :)

Teddy90

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Capitolo 10
*** A caccia ***


CAPITOLO 10 – A CACCIA



<< Jon, sono stanca.... Non ho voglia di parlarne adesso! >>

<< E quando? >> chiese lui esasperato.

<< Non lo so.... E poi cos'è questa voglia improvvisa di parlarne?? Mi sembra che neanche tu ne fossi tanto ansioso fino a poco tempo fa! >>

<< Si, ma prima o poi dovremo parlarne, quindi perchè non ora? >>

<< Perchè non ne ho voglia! >>

Ma lui non era un ragazzo timido, silenzioso e introverso? “ pensò Addy ricordando come veniva descritto nei libri.

<< Smettila di fare la bambina... >>

<< Io?? E tu invece saresti un uomo maturo? >>

<< Sicuramente più di te! >>

Questa è davvero bella! E' stato lui il primo a far finta di niente e ad evitare l'argomento e ora sarei io quella immatura? “ pensò giunta al culmine della sopportazione.

<< Ok, cosa vuoi sentirti dire? Che mi piaci? Si, mi piaci! Ma il punto non è questo, il punto è che è sbagliato! >>

<< Credi che non lo sappia? Ma sapere che tu provi ciò che provo io mi da conforto, mi fa sentire meno solo e soprattutto meno idiota. >> ammise il comandante.

<< A me invece non aiuta per niente sapere cosa provi per me, anzi! Mi fa sembrare questa situazione ancora più assurda. >> dichiarò la ragazza irritata. << Tu sei un guardiano della notte ed hai fatto un giuramento, ma io no! E questa situazione è frustrante per me.... >>

<< Ma il vero problema non è il mio giuramento, vero? >> chiese lui prendendola alla sprovvista.

<< No, il problema sei tu, ti odieresti per questo ed hai già sofferto tanto, per non parlare della storia con Ygritte che ti ha spezzato il cuore. Io non voglio farti soffrire, non resterò qui per sempre prima o poi tornerò a casa e …. >>

La mascella del comandante si irrigidì sentendo il nome della bruta baciata dal fuoco.

<< E? Ammettilo! >> questa volta Jon era davvero infuriato << Il problema non sono io, sei tu! Tu hai paura di soffrire , hai paura di innamorarti perchè sai che questa storia non porterà a niente, sai che te ne andrai e non mi rivedrai mai più. >>

<< Si! >> ammise tra le lacrime << Ho paura! Tu no? >> urlò.

<< Certo! Sono terrorizzato! >> urlò ancora più forte della ragazza.

I due si guardarono per alcuni secondi senza dire una parola, non c'era solo rabbia nei loro occhi, ma anche frustrazione e tristezza e la consapevolezza che qualunque scelta avessero fatto avrebbero sofferto entrambi.

<< Io sono stanca di discutere con te, parlarne non porterà a niente. Facciamo finta di niente, comportiamoci come abbiamo sempre fatto. >>

<< Cioè tu vuoi fare finta che tra noi non sia successo niente? Vuoi ignorare i sentimenti che proviamo l'uno per l'altra? >>

<< Si, credo che sia la soluzione migliore.... >>

<< Perfetto. Come vuoi tu lady Addy. >> disse salutandola con un inchino ed uscì dalla stanza sbattendo la porta.

Addy prese a calci una sedia per sfogare la rabbia e, dopo essersi probabilmente rotta un dito del piede e aver deciso di essersi resa abbastanza ridicola, si mise a letto e si addormentò per la prima volta da sola, senza la compagnia del metalupo.

Nei giorni seguenti i due ragazzi non si rivolsero la parola, Jon non si presentò agli allenamenti così la ragazza si esercitò con Grenn; cercavano di evitarsi in tutti i modi, se per caso si incontravano durante le loro visite ad Olly si salutavano freddamente ed uno dei due trovava sempre una scusa per svignarsela. Durante il suo tempo libero Addy studiava i libri dategli dal maestro Aemon e mangiava sempre da sola nella sua camera, l'unico a farle compagnia era il metalupo albino che, dopo l'unica eccezione della notte in cui aveva discusso con Jon, la seguiva come un'ombra.

Una mattina, dopo essere scesa nel cortile per i soliti allenamenti, trovò Grenn che la stava aspettando a cavallo.

<< Buongiorno mia signora! >> la salutò << Purtroppo stamattina non potrò aiutarvi ad esercitarvi. E' il mio turno di andare a caccia. >>

Non ho voglia di restare chiusa in camera tutto il giorno “ pensò Addy.

<< Vengo con te! >> annunciò.

<< Ma, mia signora, non mi sembra il caso.... >>

<< Che male c'è? Inoltre me la cavo abbastanza bene con l'arco, potrei esserti utile. >> disse con uno sguardo implorante.

<< Va bene.... >> rispose rassegnato << Però dovete starmi sempre vicina! >>

<< Affare fatto! >>

Grenn la aiutò a montare a cavallo, una bellissima giumenta nera come la notte, e partirono al galoppo seguiti da Spettro.

I due cacciarono tutta la mattinata, lepri, un paio di cinghiali e perfino un daino ( ovviamente ucciso da Grenn ), Addy contribuì prendendo qualche lepre e un paio di scoiattoli. Ormai avevano cacciato abbastanza così decisero di fermarsi a mangiare per poi tornare a Castello Nero prima che facesse buoio, Grenn accese un fuoco per cucinare una lepre mentre Addy gironzolava lì intorno insieme a Spettro.

Questa foresta è stupenda! “ pensò ammirando i magnifici alberi secolari che svettavano verso il cielo come dei grattacieli, ma la loro bellezza, la loro eleganza era nettamente superiore, erano affascinanti come solo la natura sa esserlo.

Quel mondo era bellissimo, ma non poteva fare a meno di pensare al suo di mondo, ai suoi genitori, ai suoi amici; gli mancavano tanto e l'allontanamento da Jon le faceva sentire ancora di più la mancanza di casa, si sentiva sola.

Il richiamo di Grenn, che la informava che il pasto era pronto, la riportò alla realtà, così scacciò i brutti pensieri e godette della compagnia del corvo mangiando la lepre davanti al fuoco. Dopo aver finito di mangiare, mentre il guardiano della notte preparava i cavalli, Addy rimase davanti al fuoco godendo del suo tepore ancora un po' e guardando le fiamme che danzavano ad ogni folata di vento gelido, le osservò attentamente finchè non le sembrò di vedere tra di esse la sagoma di un drago, poi il buio.


**************************


Quando riaprì gli occhi si rese conto di trovarsi in una stanzetta buia con un letto striminzito e nessun altro mobile ad arredarla. Si girò e si ritrovò davanti due occhi grigi come quello di Jon, ma questi erano diversi, non la guardavano con dolcezza, la guardavano con sospetto.

<< Chi sei? >> le chiese la ragazza.

Era alta quasi quanto lei, aveva i capelli che le arrivavano alle spalle e assomigliava moltissimo a Jon, per cui per lei non fu molto difficile capire chi si trovava di fronte a lei.

<< Tu devi essere Arya.... >> constatò Addy.

<< Ti sbagli, io sono nessuno. Chi ti ha mandata qui? Cosa vuoi? >>

<< Sei uguale a tuo fratello, ostinata come un mulo. >> commentò Addy sorridendole ricevendo come risposta soltanto uno sguardo truce da parte della ragazza. << Io mi chiamo Addy, sono un'amica di Jon.... >>

<< Jon?? >> i suoi occhi si illuminarono istantaneamente sentendo il suo nome << E' lui che ti manda? >>

<< Tecnicamente no, non so neanche come ci sono finita qui. L'ultima cosa che ricordo è che mi trovavo davanti al fuoco con Spettro quando.... >>

Il fuoco! Il fuoco è la chiave! Giusto! “ realizzò Addy in quel momento.

<< Vieni con me. >> disse prendendo per mano Arya << Non c'è un camino da queste parti? >>

<< Si.... >> rispose la ragazza confusa.

<< Fammi vedere dov'è, forse ho trovato un modo per portarti da tuo fratello. >>

Arya sembrò felice e terrorizzata allo stesso tempo, ovviamente desiderava con tutta se stessa di rivedere suo fratello, ma cosa avrebbero detto nella casa del dio dai mille volti? Comunque non c'era tempo per preoccuparsi di questo, Jon era la sua famiglia, il suo branco e come le aveva spiegato suo padre, quando la neve cade e i venti gelidi soffiano, il lupo solitario perisce, mentre il branco sopravvive.

<< Aspetta! Devo prendere Ago. Tu resta qui, non ti muovere. >> disse la ragazza uscendo dalla stanza.

Addy attese per qualche minuto ed Arya ricomparve nella stanza con la spada alla cintola e un sorriso soddisfatto dipinto sul volto, poi la prese per mano e la trascinò via passando per molti corridoi tutti uguali, giungendo in fine in una piccola camera arredata semplicemente, dove in un angolo c'era un camino con delle fiamme scoppiettanti al sui interno.

<< Perfetto! Chiudi a chiave la porta. >> ordinò la profetessa alla piccola Stark, poi si inginocchiò di fronte al fuoco cercando di ricordare ciò che aveva fatto per provocare quella “visita” alla Casa del Bianco e del Nero. Quando Arya si inginocchiò al suo fianco la prese per mano ed iniziò ad osservare le fiamme attentamente.

Maledizione! Perchè non funziona?? “

Poi sentirono dei passi e qualcuno bussò con veemenza alla porta.

<< Ci hanno scoperte! >> constatò Arya agitata.

<< Aprite la porta! >> ordinò la voce di un uomo.

Addy si girò di nuovo verso le fiamme e cercò disperatamente di concentrarsi il più possibile. “ Ti prego! Ti prego! Ti prego! Portaci da Jon! “ La porta veniva percossa sempre più forte. “ Ti prego! “

Proprio mentre sfondarono la porta, le due ragazze vennero avvolte dalle fiamme e sparirono, poi Addy non vide nient'altro che il buio.


********************


La testa le doleva come se le avessero spaccato il cranio con un martello, non aveva il coraggio di aprire gli occhi per vedere dove diavolo era finita.

Sentì una mano calda che stringeva la sua, aprì gli occhi e constatò con sollievo di trovarsi nella sua camera a Castello Nero al sicuro e a soprattutto al calduccio. Si voltò e trovò e al suo fianco trovò Jon che dormiva seduto su una sedia con la testa poggiata sul suo letto e la sua mano destra che la stringeva, cercò di tirarsi su, ma una fitta di dolore alla testa la colpì strappandole un'esclamazione di dolore che fece sussultare il giovane comandante.

<< Addy! Sei sveglia! >> la salutò con un sorriso sollevato.

<< Non urlare.... Ho la testa che mi scoppia. >> rispose confusa, poi improvvisamente si ricordò tutto ciò che era accaduto.

<< Arya dov'è? Sta bene? >> scattò cercando di nuovo di rialzarsi.

<< Si, sta benissimo. Sta giocando con Spettro nel cortile. >> la rassicurò << Ora mettiti giù devi riposare, hai preso una bella botta in testa. >>

<< Ma cosa è successo? I miei ricordi sono po' confusi.... >>

<< Questo devi dirmelo tu, io so solo che Grenn stava sellando i cavalli e che quando si è girato tu eri scomparsa, così è tornato al Castello Nero per dare l'allarme e poi ti abbiamo cercata nel bosco fino a notte fonda, quando Spettro ha trovato Arya che cercava di trascinarsi dietro te priva di sensi. >>

Bene, quindi mi sono praticamente teletrasportata a Bravos grazie a non si sa quale magia.... “

<< Io ricordo solo che stavo guardando le fiamme e poi mi sono ritrovata a Bravos, dove ho incontrato Arya, immagino che il resto te lo avrà raccontato lei. >>

<< Si. >> le rispose Jon guardandola in modo strano tenendo ancora stretta la sua mano.

<< Che c'è? Perchè mi guardi così? >>

<< Perchè sei stata un'incosciente! Come diavolo ti è venuto in mente di andare nei boschi con Grenn?? Non posso lasciarti un attimo da sola. >>

<< Cosa?? Aspetta un attimo, io ho riportato tua sorella da te e questo è il ringraziamento?? E poi la colpa è tua! Tu mi hai ignorata per giorni e io mi annoiavo così sono andata con Grenn. >>

<< Quell'imbecille. >> ringhiò il comandante.

<< Non è colpa sua, sono stata io ad insistere e comunque non ho fatto niente di male, sarebbe potuto succedere anche se fossi rimasta nella mia stanza. >>

<< Certo, ma probabilmente non ti saresti ferita alla testa e non ti avrei cercata per tutta la foresta sperando che non fossi morta o tornata nel tuo mondo. >> disse con tono meno brusco e più dolce.

<< Mi dispiace, non era mia intenzione farti preoccupare. E' che mi sentivo sola ed ero infuriata con te..... >>

Le sue parole lo irritarono di nuovo << Sei proprio una bambina! Io ho semplicemente fatto ciò che mi hai chiesto. >> urlò.

<< Non ti ho detto di ignorarmi! >> replicò la ragazza sentendo un'altra fitta propagarsi nella testa.

Per tutta risposta Jon le si avvicinò prendendole il viso tra le mani e incastrando i suoi occhi in quelli di Addy , costringendola a non guardare nient'altro.

<< Non farlo mai più! Mi hai spaventato a morte. >> le sussurrò ad un centimetro dal suo viso, poi la baciò dolcemente, lentamente, cogliendola di sorpresa senza darle il tempo di replicare o di respingerlo.

In principio non rispose al bacio, in parte perchè non se lo aspettava e in parte perchè cercò di mantenere il controllo, ma più lei insisteva, più il ragazzo la baciava con dolcezza indugiando con la lingua sulle sue labbra ancora chiuse.

Infine però cedette e si lasciò andare permettendosi di godere a pieno di quel contatto, quando Jon si rese conto che lei finalmente aveva abbassato le sue difese, il bacio divenne più profondo.

Addy si sentì inebriata dal suo odore, dal suo sapore, non ricordava più dov'era né di avere una ferita alla testa e neanche le importava, tutto ciò che contava erano lei e Jon. Entrambi si lasciarono andare dando sfogo ad un desiderio fin troppo soffocato, Jon le baciò il collo lasciandole una scia rovente sulla sua pelle, mentre lei intrecciò le sue dita ai riccioli scuri del ragazzo con il cuore che galoppava all'impazzata.

I loro sguardi si incontrarono di nuovo illuminati dalla stessa passione, dalla stessa felicità. Lei riprese a baciarlo, impaziente di sentire ancora il suo sapore, prendendo Jon alla sprovvista. Le loro mani vagavano accarezzando ogni parte del corpo dell'altro, infastidite dalla presenza degli indumenti che si frapponevano tra loro e la pelle di entrambi della quale percepivano il calore attraverso la stoffa. Addy stava proprio per slacciare i lacci della camicia del comandante quando qualcuno bussò alla porta interrompendoli bruscamente. Ebbero appena il tempo di ricomporsi prima che una chioma rossa facesse capolino dalla porta.

<< Disturbo? >>

Si! “

<< No, prego lady Melisandre accomodatevi. Addy si è appena svegliata. >> la salutò Jon lanciando uno sguardo di ammonimento alla ragazza, come per imporle di essere gentile e non dare in escandescenze.

<< Salve Melisandre, è sempre un piacere incontrarvi. >> la accolse Addy, cercando di far trasparire il più possibile il suo tono ironico.



Salve ragazzi!

Chiedo umilmente perdono e mi prostro ai vostri piedi per l'enorme ritardo! Lo so, mi faccio schifo da sola! Comunque spero che ne sia valsa le pena aspettare e prometto che cercherò di pubblicare più spesso.

Spero che non mi odiate e che continuerete a leggere ciò che scrivo.

Fatemi sapere cosa ne pensate!

Baci,

Teddy90 ; )


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Capitolo 11
*** Insieme ***


CAPITOLO 11 - INSIEME


<< Lady Addy sono venuta a chiedervi di raccontarmi cosa è successo nel bosco, come avete fatto ad arrivare a Bravos? >>

<< Sinceramente non lo so, io non ho fatto niente. Le fiamme si sono animate da sole e poi all'improvviso non mi trovavo più nel bosco. >> rispose Addy ancora confusa da ciò che era accaduto qualche minuto prima.

<< Non è possibile, ci sarà qualcosa che avete fatto o detto per incanalare il potere del dio! >> disse la sacerdotessa incredula.

<< Davvero, io non lo so. >> rispose toccandosi la testa che le sembrava sempre più pesante.

<< Ora basta, lady Addy è stanca e deve ancora riprendersi dalla ferita alla testa, quando starà meglio risponderà alle vostre domande e senza dubbio lo farà con più precisione. >> le interruppe il Lord Comandante. La sacerdotessa parve essere d'accordo con lui e dopo averli salutati li lasciò finalmente soli.

I ragazzi si guardarono per qualche minuto finchè non subentrò l'imbarazzo per ciò che la sacerdotessa rossa aveva interrotto.

<< Grazie per averla convinta a lasciarmi in pace, quella donna è insopportabile. >> disse Addy cercando di rompere il ghiaccio.

<< Figurati. >> rispose Jon guardandola con una strana luce negli occhi. << Ti sei pentita? >>

La sua domanda la colse di sorpresa impedendole di rimuginare troppo sulla risposta.

<< No, tu? >>

<< Affatto. >> le rispose soddisfatto.

Addy non potè fare a meno di sorridere e Jon notò che, nonostante la ferita alla testa e la spossatezza, la ragazza era raggiante, sembrava illuminata da una strana luce che la rendeva ancora più bella e pensare che parte di ciò fosse merito suo lo rese ancora più felice.

Starle lontano negli ultimi giorni era stato molto difficile per lui, ma non baciarla né accarezzarla in quel momento fu ancora più difficile, dovette fare affidamento su tutto l'autocontrollo di cui disponeva per andarsene.

<< Penso sia meglio che tu ti riposi ora. >>

<< No, resta ancora un po'.... Non sono stanca. >>

<< Addy non fare la bambina! Devi riposare, tornerò più tardi. >> disse e poi la salutò con un bacio sulla fronte soffermandovisi un po' più del dovuto. Addy accettò rassegnata gli ordini del comandante e si sdraiò di nuovo addormentandosi subito, cullata dall'odore di Jon che le era rimasto addosso.


*********************


<< Sveglia dormigliona! >> la voce allegra di una ragazza la strappò dalle braccia di Morfeo.

<< Mio fratello mi ha proibito di svegliarti, ma penso che tu abbia dormito fin troppo. >>

Addy aprì gli occhi e si ritrovò di fronte quelli della piccola Stark che la fissavano allegri.

<< Ciao Arya >> la salutò La profetessa ancora confusa.

<< Ti va di fare un giro con me e Spettro? >>

<< Credo di si, dammi il tempo di prepararmi. Che ore sono? >>

<< E' l'alba, saranno più o meno le sei. Hai dormito praticamente per ventiquattro ore. >>

Addy si alzò lentamente dal letto aspettando che il dolore alla testa la colpisse come una martellata sul capo, ma stranamente non arrivò, così provò a fare qualche passo e constatò con piacere che, a parte una sensazione di pesantezza alla testa, si sentiva abbastanza bene.

<< Io vado a prendere la colazione nelle cucine, tu intanto preparati. >> disse Arya lasciandola da sola con il metalupo albino. La ragazza si lavò e, dopo aver tentato inutilmente di mettere uno dei suoi abiti, indossò i vestiti che solitamente utilizzava durante gli allenamenti, i quali erano meno belli, ma sicuramente più facili da indossare essendo sprovvisti degli innumerevoli odiosi lacci di cui prima si occupava Gilly. Proprio mentre, con cautela, raccoglieva i capelli in una semplice coda alta, tornò Arya con la colazione sufficiente a sfamare un reggimento, e dopo essersi rifocillate le due ragazze uscirono nel enorme cortile del castello.

Addy ed Arya gironzolarono per il forte in compagnia di Spettro finchè non incontrarono Grenn e il Lord Comandante.

<< Salve lady Addy! E' un piacere vedervi sana e salva. >> la salutò il corvo visibilmente sollevato nel vederla.

<< Ciao Grenn, mi dispiace di averti fatto spaventare. >>

<< Non vi preoccupate, l'importante è che stiate bene. >> le sorrise il ragazzo.

<< Cosa ci fate in giro voi due? >> li interruppe Jon.

<< Una passeggiata, fratello. >> rispose Arya con tono innocente.

<< Addy ha una ferita alla testa, non è troppo presto perchè vada in giro per il castello da sola? >>

<< Ma non sono sola, c'è Arya con me. >>

<< E' proprio questo che mi preoccupa.... >> rispose guardando la sorella come se fosse ancora quella ragazzina che a Grande Inverno ne combinava di tutti i colori.

<< Non essere ridicolo! Sto bene ed un po' d'aria fresca non può che giovarmi ed Arya si è semplicemente offerta di farmi compagnia, inoltre mi pare che tra noi due la guaritrice sono io quindi so badare benissimo alla mia salute. >>

Arya guardò stupita la ragazza, nessuno a castello nero osava rispondere in quel modo a Jon, inoltre il fratello non sembrava affatto offeso, bensì divertito dalla sua risposta.

<< Sto constatando con piacere che hai recuperato le forze e il tuo solito caratteraccio >> rispose ironico << Visto che ti senti così in forma, domani riprenderemo gli allenamenti. >> disse andando via.

<< Cos'era quella cosa? >> chiese Arya.

<< “ Quella cosa “ cosa? >>

<< Quello scambio tra te e mio fratello, quegli sguardi.... >> insistette la ragazza << Per caso tra voi c'è qualcosa? >> disse bisbigliando.

<< No! Ma che dici?? Non c'è niente tra noi! >> rispose Addy scandalizzata.

<< Sarà.... ma io ho visto qualcosa. Nella Casa del Bianco e del Nero mi hanno insegnato a leggere nell'animo delle persone. >> sentenziò la piccola Stark.

<< Lady Arya volete esercitarvi con me con la spada? >> per fortuna Grenn la salvò da un interrogatorio da cui, Addy temeva, non ne sarebbe uscita viva.

<< Certo! Ma non chiamarmi lady! >>

Addy sorrise per la risposta della ragazza e restò per un po' in disparte a guardare la piccola Stark fare nero il povero Grenn, ovviamente nel tempio del dio dai mille volti Arya si era allenata molto e non solo a mentire e a capire quando lo facevano gli altri, la stavano preparando per diventare un'assassina professionista e Grenn, per quanto fosse abile, non poteva competere con ciò. All'ennesima sconfitta del corvo, decise di passare a salutare Olly per controllare come proseguiva la sua guarigione, ovviamente il giovane corvo non era da solo, bensì in compagnia del Lord Comandante.

<< Ciao Olly! Come ti senti? >> chiese Addy controllando la ferita che, constatò la ragazza, stava guarendo bene.

<< Bene, grazie lady Addy. >> le rispose il ragazzo arrossendo impercettibilmente. << Se non fosse stato per voi non so dove sarei adesso. >>

<< Spero che tu abbia imparato la lezione. >> si intromise Jon con tono severo guadagnandosi un'occhiataccia dalla profetessa.

<< Si, Lord Comandante. >> disse Olly abbassando lo sguardo dispiaciuto.

Addy cambiò l'impacco e la fasciatura della ferita e, dopo aver chiacchierato un po' con Olly, se ne andò seguita da Jon.

<< Addy, dovrei parlarti, potresti seguirmi nelle mie stanze? >> le chiese con tono formale.

<< Certo. >> rispose confusa seguendolo nei suoi appartamenti.

Il ragazzo la fece entrare per prima molto galantemente, poi chiuse la porta alle sue spalle a chiave. Tutto successe troppo in fretta ed Addy si ritrovò con le spalle contro il muro con il corpo del comandante che aderiva perfettamente al suo, la ragazza ci mise un po' per rendersi conto di quello che stava succedendo.

<< Scusa, ma non ce la faccio più.... >> le disse Jon prima di baciarla con passione.

<< Non c'è niente di cui scusarsi. >> mormorò la ragazza sorridendo sulle sue labbra prima di morderle.

Era assurdo come ormai per loro fosse diventato naturale baciarsi e sentire il sapore l'uno dell'altra, nonostante non si vedessero da meno di ventiquattro ore, i loro corpi si cercavano come se non si vedessero da anni.

Le braccia di Jon erano la sua oasi, in cui Addy era lieta di rifugiarsi, e le sue labbra erano una sorgente in cui la ragazza si dissetava con avidità.

<< Non ti saresti dovuta vestire così. >> le disse Jon mentre per un attimo ripresero fiato.

<< Perchè? >>

<< Perchè questi pantaloni sono troppo stretti, ti guardano tutti. >> disse strappando un sorriso alla ragazza.

<< Non mi dire che sei geloso! >> rispose divertita << non essere ridicolo, mi vesto sempre così quando ci alleniamo. >>

<< Si, ma solo adesso l'ho notato, non riuscivo a smettere di guardare le tue gambe e come è successo a me sarà successo anche agli altri. >>

<< Per caso mi hai fatto un complimento Jon Snow? >> Addy non riusciva a smettere di sorridere.

<< Credo di si.... >> rispose incredulo per ciò che aveva appena detto. << Sono ridicolo. >>

<< Un po', però sei tanto carino quando fai il geloso. >> disse baciandolo dolcemente sulle labbra.

Jon divenne paonazzo e si lasciò baciare con passione dalla ragazza che gli slacciò il mantello e lo fece cadere a terra, poi venne il turno della giacca di pelle e infine della camicia, così si ritrovò a dorso nudo senza neanche accorgersene. Il ragazzo quindi prese a spogliarla lentamente per un tempo che le sembrò eterno, finchè rimase solo con i pantaloni di pelle, continuò a torturarla sbottonando i bottoni uno alla volta con una lentezza che Addy non credeva possibile, lasciandola sempre di più con il fiato corto, compiacendosi ogni volta che la sentiva smettere di respirare. Era la tortura più dolce del mondo, ma Addy era ormai famosa per la sua mancanza di pazienza, così con movimenti veloci si liberò degli stivali e dei pantaloni privando il Lord Comandante del suo gioco preferito. Il ragazzo ne rimase piacevolmente sorpreso e la trascinò sul letto senza più nessun indugio, ormai stanco anche lui di tutti questi preamboli.

Il tempo parve fermarsi, non erano più sulla barriera, non esistevano guerre, estranei, corvi, bruti, sacerdotesse, profetesse o Lord Comandanti, erano semplicemente Addy e Jon. I loro corpi combaciarono perfettamente come due pezzi di un puzzle e in quel momento sembrarono fondersi in un'unica persona, tutti i dubbi e le preoccupazioni svanirono perchè non c'era niente di più giusto, di più naturale, di più bello e nessuna stupida regola, nessuna magia avrebbe potuto cancellarlo. Quando infine si adagiarono sul letto beati l'uno tra le braccia dell'altra, si accorsero che ormai fuori era buio e che sicuramente qualcuno si sarebbe chiesto dove fossero finiti.

<< Vorrei restare così per sempre. >> confessò Addy adagiata sul petto di Jon.

<< Piacerebbe anche a me, ma purtroppo non possiamo. >>

<< Lo so.... >> rispose pensierosa.

<< Però se vuoi puoi restare a dormire qui. >>

<< Sicuramente qualcuno se ne accorgerebbe. >>

<< Chi? >>

<< Per esempio Arya. >>

<< Figurati! Lei non sospetterebbe mai di noi due, e poi non preoccuparti ci sveglieremo prima dell'alba così non correremo nessun rischio. >> la rassicurò baciandole la fronte.

<< Se lo dici tu, non me lo farò ripetere due volte. >>

Restarono abbracciati senza dire niente, ascoltando semplicemente il respiro dell'altro godendo di quel momento di pace che, sapevano benissimo, sarebbe finito fin troppo presto, così si addormentarono cullati dal ritmo regolare dei loro cuori, rassicurati dal fatto che qualsiasi sfida, qualsiasi difficoltà da quel momento in poi l'avrebbero affrontata insieme.


Salve!

Volevo aspettare natale per pubblicare questo capitolo, ma poi mi sono resa conto che erano passati già ventuno giorni dall'ultima volta che ho pubblicato quindi diciamo che vi faccio il regalo di natale in anticipo. :)

Questo capitolo è stato un po' complicato per me da scrivere, infatti l'ho modificato tantissime volte e comunque non sono convinta del risultato, quindi fatemi sapere cosa ne pensate!

Ringrazio tutti quelli che seguono la mia storia e che l'hanno messa tra i preferiti e grazie anche a coloro che l'hanno recensita.

Buone feste! A presto! :)

Teddy90


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Capitolo 12
*** La mia preferita ***


CAPITOLO 12 – LA MIA PREFERITA


Si svegliò lentamente, godendo per un po' del calore del corpo di Jon prima di aprire gli occhi e subito si ritrovò di fronte due iridi grige che la fissavano.

<< Non dirmi che mi guardavi mentre dormivo.... E' inquietante! Per non parlare del fatto che è un clichè melenso che non ho mai sopportato. >>

<< Sei sempre così dolce di prima mattina? >>

<< Si! Soprattutto se sono in astinenza da caffè! >>

<< Cos'è il caffè? >> chiese il Lord comandante, la ragazza per tutta risposta alzò gli occhi al cielo sospirando.

<< Comunque mi è sempre piaciuto guardarti dormire. >>

<< Quando mai mi hai vista dormire? Non abbiamo mai dormito insieme. >>

<< Molte volte, quasi ogni notte da quando sei arrivata. >>

Addy per un attimo non capì a cosa si stesse riferendo, poi improvvisamente le si accese la lampadina.

<< Spettro! >>

<< Esatto. >>

<< Quindi tu hai dormito con me per tutte queste notti? >> disse arrossendo.

<< Si, praticamente sono stato quasi sempre con te. >>

<< Sempre? >>

<< Diciamo non sempre, ma spesso. >>

Addy si riaccomodò sul petto del comandante rilassata, quando la assalì un dubbio.

<< Scusa, potresti specificare il tuo “ spesso “ cosa implicherebbe? >>

Il volto di Jon divenne paonazzo e la guardò con occhi colpevoli e imbarazzati.

<< Spesso vuol dire spesso.... diciamo che quasi tutte le volte in cui spettro era con te c'ero anche io. >> spiegò rosso in volto.

Lo sguardo colpevole di Jon la insospettì. “ Perchè è così imbarazzato? In fondo non ha fatto niente di grave, ha semplicemente dormito qualche volta ai piedi del mio letto. Non avrà mica.... “

<< Brutto pervertito! >> gli urlò riempiendo il povero Jon di schiaffi. << Sei arrossito quando mi hai visto in camicia da notte e poi mi spiavi mentre facevo il bagno o mi cambiavo d'abito?? >>

<< E' capitato solo qualche volta e solo per un attimo! Non è colpa mia, non riesco ancora a controllarlo bene! >> disse il ragazzo cercando di ripararsi in qualche modo dall'attacco della ragazza e ridendo per il modo in cui si era infuriata.

<< Fai tanto il santarellino e poi.... >> la sua frase venne interrotta da una bacio del comandante che, con facilità, era riuscito a bloccarle le braccia, impedendole di picchiarlo ancora.

<< Non penserai di cavartela così! Io... >> un altro bacio le impedì di finire la frase, questa volta la tattica del Lord Comandante funzionò mettendo a tacere la profetessa.

All'improvviso qualcuno bussò alla porta, entrambi sgranarono gli occhi spaventati all'idea di essere scoperti. Jon fece cenno ad Addy di fare silenzio, si vestì in fretta ed uscì dalla camera da letto chiudendo la porta dietro di sé, poi, avvicinatosi alla porta d'entrata, tolse il chiavistello e permise al visitatore di entrare.

<< Perchè ci hai messo così tanto ad aprirmi? >> chiese la piccola Stark.

Addy si rivestì in fretta cercando di origliare da dietro la porta la conversazione tra i fratelli.

<< Non dirmi che stavi ancora dormendo! Ma che hai? Sei strano. >>

<< Niente! >> si affrettò a rispondere << E' che mi sono appena svegliato, ieri notte sono stato sveglio fino a tardi per consultare delle carte. >> si giustificò, ma la sorella non parve molto convinta della sua spiegazione e si aggirò per la stanza con fare sospetto.

Jon iniziò a sudare freddo, non era mai stato molto bravo a mentire, inoltre Arya lo conosceva troppo bene per non accorgersi delle sue menzogne.

<< Sarà..... Ma le braci nel camino sembrano spente da molte ore... >> replicò la ragazzina.

Addy, che continuava ad origliare da dietro la porta, sentendo l'affermazione della piccola Stark perse per un attimo l'equilibrio, andando a sbattere contro lo stipite della porta.

Maledizione! “ pensò affrettandosi a rimettersi in piedi e cercando di non fare il minimo rumore.

Arya, come un segugio alla ricerca della sua preda, girò di scatto la testa verso la camera da letto del fratello e Jon, preso dal panico, per distrarla le chiese dove fosse Spettro.

<< L'ho lasciato nelle cucine con Hobb, era affamato. >>

<< Traditore >> bisbigliò il comandante a denti stretti.

Jon aveva lasciato il metalupo con la sorella proprio per controllarla ed evitare anche di ritrovarsi in situazioni simili.

<< Come? >> chiese la sorella.

<< Niente... >>

Poi calò un silenzio imbarazzante, Jon era visibilmente agitato, mentre la piccola Stark aveva uno strano sorriso dipinto sul volto, come quello del gatto che gioca con il topo prima di divorarlo.

<< Chi c'è di là fratellino? >> chiese Arya divertita.

Merda! “ pensò Addy da dietro la porta.

<< Nessuno. >> rispose Jon simulando sicurezza, senza successo.

<< Va bene.... Fingerò di crederci. >> disse la ragazza avviandosi verso la porta.

I due ragazzi tirarono un sospiro di sollievo, convinti di averla fatta franca, finchè Arya prima di uscire dalla porta si voltò verso il fratello e disse << Ci vediamo in cortile tra dieci minuti. >>

<< Certo! >> rispose Jon molto più sereno.

<< Ciao Addy! >> salutò Arya chiudendo la porta dietro di sé.

Jon rimase pietrificato e quando Addy uscì dalla camera da letto la guardò stupefatto.

<< Te l'avevo detto che è la mia preferita! >> gli disse la ragazza ridendo.



************************************



La mattina procedette come al solito, dopo aver svolto i suoi doveri di Lord Comandante, Jon aiutò Addy ad allenarsi con la spada, ormai erano passate settimane dal suo arrivo ed era diventata abbastanza brava, anche se continuava a perdere miseramente contro il ragazzo.

Arya si allenò insieme a loro e, nonostante non avesse fatto alcun accenno a ciò che aveva scoperto qualche ora prima, i suoi sguardi e il suo sorriso non smisero mai di perseguitarli. Quando finalmente l'allenamento finì, Addy cercò di dileguarsi, ma fu subito raggiunta dalla piccola Stark accompagnata dal metalupo albino.

<< Non c'è bisogno di scappare, non ti riempirò di domande, non sono affari miei cosa fa Jon nella sua camera da letto. >> le disse Arya sorridendole << E poi tu mi piaci, gli sai tenere testa, in fondo non c'è niente di male se vi divertite un po'. >>

<< Noi non ci “ divertiamo un po' “! E' una cosa seria. >>le bisbigliò leggermente irritata dalle sue affermazioni.

<< Immaginavo, quando si tratta di Jon è sempre una cosa seria. >> disse la ragazzina provocando una risata da parte della profetessa.

<< Effettivamente tuo fratello è un po' troppo serio.... >> ammise e subito Arya imitò l'espressione imbronciata e severa che caratterizzava il fratello. Le due ragazze risero a crepapelle finchè Addy non sentì ringhiare il metalupo e cercò di tornare seria.

<< Lascia che si offenda, tanto è la verità! >> disse Arya facendo una linguaccia verso Spettro.

Anche lei lo sa.... “ pensò Addy.

Di nuovo entrambe scoppiarono a ridere, lasciando il metalupo interdetto dalla loro ilarità.

Certo! Sono entrambi metamorfi, come ho fatto a dimenticarlo? Deve mancarle molto Nymeria. “ pensò Addy mentre tornava nelle sue stanze accompagnata dalla ragazzina.

<< Pranzi con me? >> le chiese.

<< Certo! Ho una fame! >>

L'allegria di Arya era contagiosa e le due ragazze trascorsero gran parte del tempo a chiacchierare e ridere, ma Addy notò che, per quanto fosse solare e divertente e indubbiamente fosse contenta di aver ritrovato il fratello, il suo sorriso non raggiungeva mai gli occhi. I suoi occhi grigi erano identici a quelli del fratello, non solo per il colore delle iridi, ma anche per la tristezza e la freddezza che li pervadeva, i loro sguardi si illuminavano solo quando i due fratelli erano insieme, ma comunque vi si poteva scorgere ancora un velo di malinconia.

<< La tua famiglia deve mancarti moltissimo.... >> si fece sfuggire Addy.

<< Jon è la mia famiglia. >> rispose prontamente Arya.

<< Si lo so, volevo dire il resto della tua famiglia. >>

La piccola Stark in principio non rispose, poi, dopo un lungo sospiro, parlò.

<< Cerco di non pensarci la maggior parte del tempo, ma devo ammettere che mi manca perfino Sansa. Spero che lei, Bran e Rickon stiano bene e so nel profondo del cuore che in un modo o nell'altro riusciremo a rincontrarci e ciò mi conforta. Ma quando penso a papà, mamma e Robb è straziante, sento il lupo che è in me ululare di rabbia e dolore. So che non li rivedrò mai più e che mi mancheranno per tutta la vita, è come avere una ferita che non guarisce mai e che continua a sanguinare. Non lo sopporto, soprattutto sapendo che i responsabili della loro morte se ne stanno al calduccio a godersi le loro vite. >>

<< Non sarà sempre così, non dico che non ti mancheranno più, ma imparerai a conviverci. Tu sei la persona più forte che io conosca, hai affrontato tutto da sola, io al tuo posto non sarei riuscita a reagire e probabilmente sarei rimasta rannicchiata in un angolo a piangere. Sono convinta che riuscirai a superare tutto questo. >>

<< Lo so, ma non avrò pace finchè i responsabili non l'avranno pagata. >>

Addy cambiò discorso per evitare di far agitare troppo la ragazza, così parlarono ancora per un po' finchè Arya non la ripagò con la stessa moneta.

<< Posso chiederti una cosa? >>

<< Certo! >>

<< Tu ami mio fratello? >>

La domanda la colpì come un pugno nello stomaco. Effettivamente non ci aveva mai pensato, indubbiamente era innamorata di Jon, ma essere innamorati e amare una persona sono due cose diverse, la profetessa si rese conto di non saper rispondere alla domanda. Addy non aveva mai voluto soffermarsi sulla questione, soprattutto perchè sarebbe stato inutile analizzare la natura dei suoi sentimenti visto che prima o poi lei sarebbe dovuta tornare a casa.

<< Sinceramente non lo so, è successo tutto così in fretta.... Sicuramente provo qualcosa di molto forte per lui, ma non lo so.... >>

<< Io non vi giudico perchè non sono affari miei e, come ti ho già detto, tu mi sei simpatica, ma Jon è mio fratello e non posso fare a meno di preoccuparmi per lui. Io lo conosco, è un uomo d'onore come nostro padre e quando tu sarai tornata a casa, oltre che soffrire per la tua assenza, sarà straziato dal senso di colpa. >>

<< Lo so, infatti abbiamo già discusso per questo e credimi, mi sento molto in colpa. >>

<< Scusa, non volevo rovinare il tuo momento felice, ma se non te l'avessi detto non me lo sarei perdonato, lui è mio fratello, è il mio branco, gli voglio bene e non voglio che soffra, abbiamo già sofferto abbastanza. >>

<< Lo so.... Non mi aspettavo che fossi così matura, sei cresciuta davvero in fretta. >>

<< Ho dovuto. >>

In quel momento si rese conto che quella ragazzina di tredici anni era molto più matura di lei, che ne aveva venti, e provò vergogna per questo.

<< Comunque stai tranquilla, tuo fratello starà bene. >>

Detto ciò Arya la salutò e se ne andò, lasciando Addy in compagnia di Spettro, la ragazza guardò i suoi occhi rossi e non potè fare a meno di chiedersi se Jon avesse ascoltato la la loro conversazione o no. Per tutta risposta il Lord Comandante entrò come una furia nella sua camera senza neanche bussare.

<< Non ci pensare neanche! Non ricominciare con la storia “ tu soffrirai - io soffrirò “. Sono un uomo adulto, sono il Lord Comandante e non lascerò che nessuno, neanche tu, possa decidere della mia vita! >>


Salve! :)

Questo capitolo è un po' più incentrato su Arya che, come avrete ormai capito, è uno dei miei personaggi preferiti. La adoro!!!

Purtroppo il capitolo è un po' troppo breve per i miei gusti, ma l'esperienza mi ha insegnato che più cerco di modificare i capitoli e peggio è, quindi ho deciso di non ritoccarlo più di tanto.

Spero che il capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere cosa ne pensate!

A presto!

Teddy90

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Capitolo 13
*** Brutte notizie ***



CAPITOLO 13 – BRUTTE NOTIZIE




La furia con cui il Lord Comandante aveva pronunciato quelle parole, per un attimo lasciò Addy senza parole, poi ovviamente subentrò l'irritazione per il comportamento del ragazzo.

<< Devi smetterla di spiarmi! >> replicò stizzita.

<< Sai benissimo che non è questo il punto. >>

<< Lo so. Ma lo sai che mi da i nervi! E comunque Arya non ha torto... >>

<< Lo sapevo! Ogni volta che mi sembra di fare progressi con te, succede qualcosa che ci fa tornare al punto di partenza. >>

<< Non esagerare, sto solo dicendo che dovremmo pensarci bene. >>

<< Io sono stufo di pensarci, ci ho riflettuto abbastanza. >>

<< Non mi sembra, sei troppo testardo e impulsivo. Tuo zio ti aveva avvertito di non rinunciare per sempre a qualcosa che non conosci e ora ci troviamo in questa situazione. >>

<< Stai parlando di nuovo del giuramento? Non ci posso credere! >> gridò fuori di sé.

<< I guardiani della notte sono l'unica cosa che ti rimarrà quando me ne andrò! >> urlò Addy ancora più forte.

Jon rimase colpito dall'affermazione della ragazza. Effettivamente non ci aveva mai riflettuto; si, adesso c'era Arya, ma probabilmente quando la guerra sarebbe finita la piccola Stark sarebbe andata via per ricongiungersi con ciò che restava della loro famiglia e lui sarebbe rimasto solo.

<< Per questo non volevi che Sam e maestro Aemon partissero... >>

<< Loro sono come una famiglia per te ed essere Lord Comandante non è facile, è una grande responsabilità e spesso comporta prendere decisioni difficili, chi comanda spesso è solo ed ha poche persone di cui fidarsi. Già molti corvi pensano che tu sia troppo giovane per questo ruolo e il fatto che tu abbia aiutato i bruti ha peggiorato la situazione. Non voglio che ti succeda qualcosa per colpa mia. >>

<< Non dire sciocchezze! So che la situazione è difficile, ma cosa c'entra quello che provo per te? >>

<< Se qualcuno lo venisse a sapere.... Non aspettano altro che un tuo passo falso. >> disse Addy ricordando quando lesse nel libro della congiura contro Jon e il modo orribile in cui lo avevano ucciso.

<< Stai esagerando... >>

<< Non fare lo stupido! Sai benissimo che ho ragione. Non voglio compromettere la tua posizione qui. >> rispose con le lacrime agli occhi.

<< Quindi cosa vorresti che facessi? >>

Addy cercò di calmarsi, si asciugò le lacrime ed esaminò la loro situazione, in fondo lei aveva eliminato il pericolo che Jon si precipitasse a Grande Inverno per salvare la finta Arya riportando sua sorella da lui, perciò ritenne di aver eliminato il motivo scatenante della congiura.

Ma non è ancora detto che Jon sia fuori pericolo.... “

<< Non lo so, non voglio rinunciare a te, ma penso che dovremmo rallentare. >>

<< Cioè? >>

<< Farci vedere di meno insieme, magari potrei allenarmi con Arya, così i pettegolezzi verrebbero messi a tacere. >>

<< Va bene, credo che sia una richiesta ragionevole. >> disse sospirando rassegnato.

<< E adesso togliti quel muso dalla faccia. >> gli ordinò la profetessa cingendogli il collo con le sue braccia. Jon la accontentò regalandole uno dei suoi sorrisi sghembi e la abbracciò a sua volta, posando le sue mani sui fianchi di lei.

<< Cos'è poi questa storia del musone? >> le chiese fingendosi offeso.

<< E' vero! Sei sempre così serio ed accigliato! Poi Arya ti imita alla perfezione. >>

<< Non è affatto vero! >> protestò il ragazzo.

<< E invece si! Adesso torna nelle tue stanze a fare quello che stavi facendo prima di origliare la mia conversazione con tua sorella e io andrò ad esercitarmi con l'arco. >>

<< Agli ordini Lady Comandante! >> rispose Jon prendendola in giro e, dopo aver posato un leggero bacio sulle sue labbra, se ne andò convinto che quello non sarebbe stato il loro ultimo litigio.


****************************



Nei giorni a seguire i due ragazzi si comportarono come avevano programmato. Addy si allenò con Arya diventando sempre più brava, tanto che finalmente le fu concesso di duellare con delle spade vere. Lentamente i corvi si erano abituati alla presenza della profetessa e spesso le chiedevano consigli e la consultavano riguardo le sue doti profetiche e di guaritrice. Jon invece si concentrò sul problema degli estranei cercando di capire come riuscire a bloccare la loro avanzata.

Entrambi attendevano l'ora di cena con trepidazione, finalmente potevano godere della reciproca compagnia cenando insieme ad Arya nelle stanze del Comandante, solitamente la piccola Stark, dopo aver finito di rifocillarsi, li lasciava soli inventando ogni volta una scusa diversa ed Addy la adorava per questo.

I giorni passarono senza nessun intoppo e la profetessa non potè fare a meno di pensare che forse la sua presenza aveva definitivamente modificato il corso della storia evitando l'ammutinamento nei confronti di Jon.

Ormai sono quasi due mesi che mi trovo qui e non è ancora successo niente.” pensò la ragazza sollevata. Non aveva mai voluto rivelare a Jon che i suoi stessi uomini lo avrebbero ucciso, ma era sempre rimasta allerta e attenta ad ogni segnale di mal contento da parte dei guardiani della notte.

Tranquillizzata dalla usa riflessione, la ragazza quel pomeriggio decise di allenarsi con l'arco, tirare con l'arco la rilassava, la sua mente si liberava da qualsiasi pensiero, l'unica cosa che vedeva era il suo bersaglio. Fece tre centri di seguito quando sentì qualcuno battere le mani.

<< Complimenti lady Addy, siete un'eccellente arciere. >>

Quella voce era inconfondibile, perciò non si prese neanche la briga di distogliere lo sguardo dal bersaglio prima di rispondere.

<< Grazie lady Melisandre. >>

Non posso avere un attimo di pace” pensò la ragazza infastidita.

<< A cosa devo l'onore? >> chiese continuando a scoccare frecce una dietro l'altra, senza mai mancare il bersaglio.

<< Il Lord Comandante vuole vederti. Posso darti del tu profetessa? >>

<< Certo! Non ti spiace se faccio altrettanto? >>

<< Ovviamente no. >> la sacerdotessa rossa tacque per qualche istante come se fosse in attesa di qualcosa.

<< Appena avrò terminato di allenarmi lo raggiungerò, grazie lady Melisandre. >> disse Addy cercando di levarsela di torno.

<< Temo che non sia possibile, ser Davos è appena tornato dalla sua missione e il Lord comandante ci ha convocati per parlarci di qualcosa di importante. >>

La ragazza finalmente distolse gli occhi dal bersaglio e li rivolse verso Melisandre.

<< Cosa è successo? >>

<< Questo non lo so. >> rispose la donna con tono serafico.

<< Va bene, andiamo a scoprire cosa vuole il Lord Comandante. >> rispose Addy sospirando.

Le due donne si incamminarono verso le stanze di jon senza che nessuna delle due proferisse parola per svariati minuti, Addy cercava di ignorarla, quella donna la ignorava come pochi e non sopportava il suo modo di fare, quell'espressione sempre rilassata e quel suo sguardo sornione con il quale ostentava sicurezza.

Quando furono giunte a destinazione, prima che Addy bussasse alla porta, la sacerdotessa ruppe il silenzio.

<< Io non ti piaccio, vero? >>

<< Mi sembra che la cosa sia reciproca. >> rispose la ragazza freddamente guardando dritti di fronte a sé.

<< Ti sbagli, tu mi piaci. >>

<< Hai uno strano modo per dimostrarlo. >> replicò bussando finalmente alla porta.

Subito Jon aprì la porta e le fece accomodare, all'interno della stanza trovarono ser Davos, entrambi gli uomini sembravano sconvolti ed Addy iniziò ad intuire il motivo della loro convocazione.

<< Stannis ha perso, vero? >>

Jon e ser Davos la guardarono sorpresi dalla sua intuizione.

<< Si >> rispose il Lord Comandante << Ramsey Bolton in persona mi ha scritto una lettera per mettermi al corrente della sua disfatta. >>

Per la prima volta Addy vide sparire dal volto di Melisandre la sicurezza che l'aveva sempre contraddistinta, sostituita da un'espressione di puro terrore.

<< Capisco... Quindi ora vorresti andare a Grande Inverno, giusto? >> chiese la ragazza.

<< Si, l'idea sarebbe quella. >>

Tutti i timori di Addy presero vita nel sentire quelle parole.

<< Sai benissimo che i guardiani della notte sono neutrali. >>

<< Lo so... >>

<< Quindi è fuori discussione, non hai nessun motivo valido per marciare verso Grande Inverno. >>

Ser Davos e Melisandre, ancora sconvolti dall'infausta notizia, guardarono stupiti la ragazza.

<< Vi chiedo perdono mio signore, ma non sono d'accordo con la profetessa, qualcuno deve pur difendere i sette regni dal dominio dell'usurpatore. >>

<< Ser Davos, avete ragione, ma questo compito non spetta ai guardiani della notte. >> rispose Addy.

<< E a chi spetterebbe? I Tyrell, dopo la morte di Renly, si sono alleati con i Lannister, Robb è morto, Stannis ha probabilmente subito la stessa sorte di mio fratello, quindi io dovrei tirarmi in dietro perchè i guardiani della notte sono neutrali? E cosa la sorvegliamo a fare la barriera se non c'è rimasto nessuno regno da proteggere? A mio parere non c'è nessun motivo per restare neutrali, i sette regni sono alla deriva e spetta a noi riportare l'ordine, siamo gli unici rimasti. >>

Ser Davos fece un segno d'assenso dimostrando di essere d'accordo con Jon, mentre la sacerdotessa rossa continuava a fissare il vuoto senza proferire parola.

<< Visto che sei così convinto delle tue motivazioni, parliamo di cose pratiche, come farai a sconfiggere i Bolton? I guardiani della notte sono numericamente inferiori, senza contare il fatto che molti non ti seguiranno in battaglia. >>

<< I bruti si uniranno a noi, in fondo adesso anche loro sono degli uomini del nord ed è nel loro interesse difendere le loro terre. >>

Addy capì che non sarebbe mai riuscita a far cambiare idea al Lord Comandante e si rese conto che il momento che aveva temuto di più era arrivato: la decisione che avrebbe causato la rivolta contro Jon.

La ragazza sentì improvvisamente il cuore farsi più pesante e non riuscì più a pronunciare una sola parola, per fortuna Melisandre, ripresasi dalla scioccante notizia che praticamente rendeva tutte le sue previsioni errate, parlò.

<< Fa attenzione Lord Comandante, io ho visto nel fuoco dei coltelli nascosti nella notte. >>

Jon ovviamente non diede particolare peso alle sue parole, ma ad Addy le si gelò il sangue nelle vene e fu proprio questa paura a risvegliarla dal suo torpore.

<< Tu non capisci! Ti si rivolteranno contro! >> urlò la profetessa.

<< Non lo faranno, sicuramente qualcuno non sarà d'accordo con me, ma sarà libero di restare al Castello Nero, qualcuno dovrà pur rimanere per presidiare la barriera. >> rispose Jon per niente allarmato dagli avvertimenti delle due donne.

<< Forse non hai capito ciò che ti ho appena detto, io so con certezza che alcuni guardiani della notte si ribelleranno a te, sai che le mie “previsioni” sono esatte e non sono soggette ad interpretazioni. >>

Finalmente Addy vide negli occhi di Jon una leggera titubanza, così continuò.

<< Dobbiamo trovare un'altra soluzione e forse io ho già un'idea.... >>


Salve ragazzi! =)

Finalmente sono riuscita a pubblicare il nuovo capitolo! Mi scuso tantissimo per avervi fatto aspettare così tanto, purtroppo ho avuto una piccola crisi ed ero indecisa sul come far proseguire la storia, ma per fortuna ce l'ho fatta!

Spero che il nuovo capitolo vi sia piaciuto e cercherò di pubblicare il prossimo tra massimo quindici giorni. Fatemi sapere cosa ne pensate!

A presto! ;)

Teddy90

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Capitolo 14
*** Pianificazioni ***


CAPITOLO 14 - PIANIFICAZIONI


Tre paia di occhi fissavano Addy in attesa, la ragazza da tempo stava cercando una soluzione al problema degli estranei e della guerra che stava dilagando nei sette regni e l'unico espediente che era riuscita a trovare era ricorrere all'aiuto di un altro pretendente al trono di spade.

<< So che la mia idea vi sembrerà assurda, ma è l'unica soluzione possibile, dobbiamo chiedere aiuto a Daenerys Targaryen. >>

Ser Davos e Melisandre rimasero comprensibilmente sconvolti dalla proposta di Addy, mentre Jon restò stranamente calmo, in attesa che la ragazza spiegasse il suo piano nei dettagli.

<< Lei è l'unica che può aiutarci, ha tre draghi quindi non le sarà difficile sconfiggere i Lannister, inoltre i draghi sarebbero di grande aiuto contro gli estranei. >>

<< E come pensi di arrivare fino a Meereen mia signora? >> chiese ser Davos perplesso.

<< Nello stesso modo in cui ho raggiunto Arya: con il fuoco. >>

<< Non lo so, il tuo piano mi sembra troppo rischioso. >> intervenne Jon << e se la Targaryen non fosse interessata alla nostra proposta? O se invece si rivelasse essere peggiore dei Lannister? >>

<< Dubito che esista qualcuno peggiore dei Lannister. >> rispose la ragazza strappando un sorriso a ser Davos.

<< Lady Addy mi fido del tuo giudizio perchè so che è il dio della luce a guidarti, ma non potrai di certo andare da sola, non sappiamo come reagirà la madre dei draghi alla tua proposta né se ti darà la possibilità di esporre il tuo piano. >> constatò la sacerdotessa rossa.

<< Questi sono dettagli che vaglieremo in seguito, il punto è se il mio piano vi sembra ragionevole e se è una valida alternativa a quello di Jon. >>

Dopo qualche minuto di silenziosa riflessione, in cui Addy lesse sul volto dei suoi interlocutori l'incertezza e la perplessità riguardo alla riuscita del suo progetto, finalmente qualcuno parlò.

<< Penso che il tuo piano sia comunque meno rischioso, anche se andasse male non metteremmo a repentaglio la vita di centinaia di uomini, inoltre ritengo che la soluzione di lady Addy abbia più possibilità di riuscita e poi se non dovesse funzionare potremmo sempre attuare il piano del Lord Comandante. >> disse il cavaliere delle cipolle.

<< Per una volta sono d'accordo con ser Davos. >> aggiunse Melisandre.

<< Anche a me sembra comunque la soluzione meno rischiosa. >> ammise Jon a malincuore.

<< Perfetto! Ora dobbiamo decidere solo chi verrà con me, non so quante persone sono in grado di trasportare, perciò direi non più di due. >>

<< Bene, allora io verrò con te mia signora. >> si propose ser Davos.

<< Siete sicuro ser? >> chiese Jon.

<< Sicurissimo Lord Comandante. >>

<< Bene, ora dobbiamo trovare qualcuno di cui Jon possa fare a meno e che sia abbastanza abile nel combattimento. >>

<< Verrò io! >> una voce che sia Addy che Jon conoscevano perfettamente interruppe il loro discorso.

<< Non ci pensare neanche! >> rispose Jon.

<< Diglielo anche tu Addy! >> la supplicò la piccola Stark che era rimasta nascosta per tutto il tempo ascoltando in silenzio i loro discorsi.

<< Mi dispiace Arya, ma stavolta sono d'accordo con Jon, non puoi venire con me, è troppo pericoloso. >>

<< Sciocchezze! Sapete benissimo che sono tra i migliori combattenti di Castello Nero. >>

<< Non stiamo mettendo in dubbio le tue abilità, ma se la missione andasse male perderei tre persone con abilità indispensabili per noi e non ce lo possiamo permettere. >> disse Jon poco convinto egli stesso delle sue parole.

La piccola Stark infatti non credette alle giustificazioni del fratello, forse con quelle parole sarebbe riuscito a convincere la vecchia Arya, la ragazzina che viveva a Grande Inverno con la sua numerosa famiglia e che sognava di vivere grandi avventure al di fuori di quelle mura, ma lei non era più quella bambina, purtroppo il corso degli eventi l'aveva cambiata rendendola più scaltra e cinica, perciò fissò i due ragazzi con fare minaccioso e determinato.

<< Arya cerca di capire >> disse Addy avvicinandosi a lei << io sarei felicissima se tu venissi con me, ma ci servi qui, tuo fratello ha bisogno di te. >>

La ragazza, dopo qualche attimo di riflessione, sbuffò in segno di resa ed Addy la abbracciò.

<< Inoltre ho bisogno che tu stia attenta a tuo fratello e vegli su di lui, mi fido solo di te per questo compito >> le sussurrò all'orecchio.

<< Va bene, resterò >> rispose rassegnata.

<< Direi che per stasera abbiamo discusso abbastanza >> intervenne il Lord Comandante << Domani ci rivedremo per discutere gli ultimi dettagli. >> disse congedandoli tutti.

Ovviamente Addy fu l'unica a restare nella stanza.

<< Non preoccuparti, ce la faremo. >> lo rassicurò la ragazza.

<< Tu credi? >>

<< Si, dobbiamo farcela, non abbiamo altra scelta. >> gli rispose baciandolo dolcemente sulla guancia.

Per tutta risposta il Lord Comandante la abbracciò, trattenendola tra le sue braccia per qualche minuto.

<< Come fai ad essere così fiduciosa? >> le chiese.

<< Non lo so, forse perchè l'alternativa sarebbe arrendersi e mi rifiuto di farlo. >>

I due restarono ancora abbracciati confortandosi e dandosi coraggio l'un l'altra, finchè Jon non si staccò dalla ragazza con un sospiro di rassegnazione e tornò a malincuore a lavoro sulle sue carte.

Addy lo lasciò ai suoi impegni, sperando che il suo piano scongiurasse il pericolo di un ammutinamento e che soprattutto avesse successo, portando dalla loro parte la madre dei draghi.


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Il giorno seguente Jon, ser Davos, Melisandre ed Addy si incontrarono di nuovo per discutere della missione. Cercarono di vagliare tutte le possibilità, ciò che sarebbe potuto andare storto, gli ostacoli che avrebbero potuto incontrare, provando a prevedere ogni singolo imprevisto e preparandosi ad ogni evenienza; infine, nonostante le obiezioni di Addy, Jon decise che Spettro avrebbe accompagnato lei e ser Davos nella missione. Finalmente tutti i dettagli erano stati definiti, restava solo da decidere il giorno della partenza, tutti erano concordi sul fatto che non ci fosse tempo da perdere, perciò fissarono la partenza per il giorno seguente, ovviamente Addy non era entusiasta all'idea di lasciare Jon, ma sapeva che la missione era troppo importante. La ragazza temeva che per convincere Daenerys non sarebbero bastati pochi giorni e che la questione sarebbe andata per le lunghe, perciò quella sera cenò da sola con il Lord Comandante per passare più tempo possibile insieme a lui.

La cena proseguì tranquillamente tra vino e risate, Jon non si era ancora abituato all'appetito della profetessa, non riusciva a credere che una ragazza così minuta mangiasse e bevesse quanto lui, ciò per lui rendeva ancora più gradevole consumare i pasti in sua compagnia perchè lei non aveva paura di mostrarsi per quello che era, a differenza della maggior parte delle donne che aveva conosciuto, che erano più preoccupate di mangiare in modo composto che di gustarsi i pasti. Il ragazzo però non disdegnava di prenderla in giro per il suo appetito, lo divertiva troppo stuzzicarla e scherzare con lei che non se la prendeva mai e rideva di gusto alle sue battute.

Quello che gli era sempre piaciuto di Addy era che non fingeva mai, era trasparente sia nei modi che nelle parole, e soprattutto quando parlava con lei, sapeva che stava parlando con una sua pari, in questo le ricordava un po' Ygritte, ma la bruta aveva dei modi diversi, più aggressivi, come se lottasse ogni giorno per essere considerata abile ed intelligente tanto quanto gli uomini ( e spesso anche di più ), Addy invece si comportava come se fosse un dato di fatto e non avesse bisogno di dimostrare niente a nessuno, era sicura di sé e non temeva il confronto con gli altri che fossero uomini o donne, era bello parlare con lei. Mentre il Lord Comandante rifletteva su tutto ciò, si incantò a fissare la ragazza sedutagli di fianco che parlava con lui come se si conoscessero da sempre.

Addy se ne accorse e smise di parlare.

<< Jon che hai? >>

<< Niente, stavo solo pensando che sei una gran chiacchierona e che mi mancheranno le nostre conversazioni. >> ammise il ragazzo.

<< Anche a me, anche se parlo quasi sempre io >> disse strappando un sorriso al corvo.

<< Quanto pensi che ci vorrà per portare la Targaryen dalla nostra parte? >> chiese Jon.

<< Non lo so, ma se è intelligente come credo che sia, ci metterà un po' per decidere, sarebbe una stupida se prendesse una decisione del genere senza prendersi il tempo necessario per analizzare i pro e i contro della nostra proposta. >>

<< Giusto.... Speriamo solo che non ci metta troppo. >>

L'atmosfera si era subito appesantita e la tristezza prese il sopravvento sull'allegria che fino a quel momento aveva pervaso la stanza.

Addy si rifiutava di passare la loro ultima serata prima della partenza all'insegna della malinconia, voleva che si divertissero perchè non sapeva dopo quanto tempo si sarebbero rivisti e voleva portare il ricordo di quella serata con sé per rievocarlo quando si sarebbe sentita sola a Mareen. Così decise di interrompere quel momento triste cambiando discorso e scherzando sul fatto che per un po' avrebbe annoiato il povero ser Davos con le sue chiacchiere, ovviamente il Lord Comandante rise della sua battuta replicando che provava molta pena per il povero ser e l'atmosfera divenne subito più distesa. Jon la guardò con gratitudine comprendendo le sue intenzioni, il suo sguardo si incatenò a quello della ragazza e le accarezzò la guancia dolcemente, avvicinando il suo viso a quello di Addy. I loro nasi si sfiorarono ed Addy sentì il respiro caldo di Jon sul suo viso prima che lui la baciasse con passione, la ragazza ricambiò ovviamente il bacio abbracciando il Lord Comandante e intrecciando le dita nei suoi capelli corvini. Tra le sue braccia si sentiva sempre come se fosse a casa, come se quello fosse il posto a cui apparteneva e ogni dubbio, ogni preoccupazione sparivano all'istante, sostituiti dalla consapevolezza che nonostante tutto si appartenevano a vicenda e nient'altro al mondo contava.



Salve ragazzi!

Mi scuso tantissimo per il ritardo, ma ho avuto alcuni problemi tecnici. Questo capitolo è un capitolo di transizione e perciò non è lunghissimo, ma spero che vi piaccia. Fatemi sapere cosa ne pensate!

Grazie a tutti quelli che hanno recensito lo scorso capitolo e a coloro che seguono la mia storia. Lo so che vi ho fatto penare un po', ma spero che continuiate a leggere ciò che scrivo.

A ptresto!

Teddy90


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