In bilico tra amore e odio

di goldensnitch_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** King's Cross e L'annuncio ***
Capitolo 2: *** Il Calice ***
Capitolo 3: *** La Selezione ***
Capitolo 4: *** La Prima Prova ***
Capitolo 5: *** L'Uovo ***
Capitolo 6: *** La Proposta ***



Capitolo 1
*** King's Cross e L'annuncio ***


“Tesoro la valigiaaaa”
“Si mamma!”
Ed eccomi qui, quarto anno a Hogwarts. Ne è passato di tempo, dal primo giorno, in cui avevo paura di essere smistata nei Serpeverde, a oggi, una fiera Grifondoro che sta per…
“Cara ti muovi?!”
Basta con le fantasticherie, tra mezz’ora parte il treno del Binario 9 e ¾ e io non sono ancora in stazione.
Vivo in una famiglia di soli maghi, quelle che certa gente chiama “Famiglie Purosangue”, etichette così la penso io.
Carichiamo in macchina le valigie e la gabbia del mio Barbagianni, Vincent. Il viaggio dura circa cinque minuti, arriviamo in stazione e mi lancio contro il muro. La stazione mi lascia senza fiato ogni volta che la vedo, il treno è così bello.
Intravedo tra la folla i miei amici più stretti, Harry Potter e Ron Weasley, la coppia combina guai, e Fred e George Weasley, i due gemelli fratelli di Ron.
“Hei Hermi!” esclamano all’unisono Fred e George.
“Vi ho detto un miliardo di volte di non chiamarmi così!”
“Gne gne gne”
Saliamo sul treno e io, Harry e Ron ci adagiamo in uno scompartimento tutto per noi sistemando le valigie.
“Allora, come sono andate le vacanze?” chiede Ron.
“Con i Dursley? Come vuoi che sia andata! Ahahah”
Scoppiamo tutti e tre in una risata fragorosa che attira l’attenzione della persona più odiosa di tutto il mondo.
“Guarda un po’, il trio patetico! Come stanno mamma e papà, Harry?”
“Alla grande!” risponde inaspettatamente lui; l’anno scorso avrebbe tirato fuori la bacchetta in un batter d’occhio. Fatto sta che con questa risposta lascia Draco interdetto che se ne va con i suoi due scagnozzi, Tyger e Goyle, alle calcagna.
Decido di non chiedergli come mai non si sia infuriato, voglio trascorrere il viaggio tranquillamente.
“Comunque dovete ammettere che la Coppa del Mondo di Quidditch non è stata niente male eh” sentenzia Ron.
“Già! Tranne per le Veela ahaha”
Scoppiamo di nuovo in una risata, più breve e meno confusionaria questa volta.
“Qualcosa dal carrello cari?” ci chiede la “Signora del carrello”, come la chiamiamo noi.
“Sì grazie…ehm…un pacchetto di Gelatine Tuttigusti +1, una Cioccorana, un pacchetto di Gomme Bolle Bollenti, Api Frizzole e un calderotto” mi porge quello che ho chiesto guardandomi con gli occhi strabuzzati come Harry e Ron, i quali dicono “Come fa una ragazza così magra a mangiare così tanto?” “Parla per te Ronald”.
Il treno si ferma: siamo arrivati! Però c’è qualcosa di diverso.
Ci incamminiamo nella sala grande, ci accomodiamo al tavolo della nostra Casa, assistiamo allo smistamento e ascoltiamo il discorso del preside, Albus Silente:
“Buonasera e benvenuti ad un altro anno alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Come tutti gli anni, si ricorda agli studenti che l’accesso alla Foresta Proibita è severamente vietato, così come l’ingresso nel Reparto Proibito della Biblioteca. Inoltre…quest’anno Hogwarts ospiterà… IL TORNEO TREMAGHI!”
Si leva un brusio di sottofondo incontenibile, e proprio quando pensiamo che le sorprese siano finite ecco che entrano gli studenti dell’Accademia di Magia di Beauxbâtons e quelli  dell’Istituto per gli Studi Magici di Durmstrang con…incredibile…Viktor Krum!
Alla sua vista si propagano acclamazioni da ogni angolo della sala finché Silente non le fa cessare con un gesto della mano dando il benvenuto a presidi e studenti e procedendo col suo discorso:
“Qualsiasi studente desideri mettere il proprio nome nel Calice di Fuoco” dice sollevando un lenzuolo e scoprendo un magnifico calice in pietra “dovrà farlo entro giovedì sera, e sappiate, che questo Torneo non è per i deboli di cuore, e una volta che il nome uscirà dal Calice, non potrete più tornare indietro, per questo, il Ministero della Magia ha deciso che gli studenti al disotto dei 17 anni, non potranno partecipare” urla di disapprovazione esplodevano della sala e Silente non continuò il discorso finché le acque non si calmarono “Detto questo, spero che la cena sia di vostro gradimento” e quando schiocca le dita sui lunghi tavoli appaiono pietanze di tutti i tipi. Troppo stanchi per discutere sul Torneo ci dirigiamo a letto, ma io so già cosà farò stanotte: metterò il mio nome nel Calice.
 
 

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Capitolo 2
*** Il Calice ***


Quando tutte le ragazze del dormitorio femminile piombano nel sonno, io sgattaiolo silenziosamente giù per le scale, apro la porta e… dannazione!
“Hermi…” fulmino Fred e George con un’occhiatacchia “…one” sorrido con fare compiaciuto annuendo in segno di assenso, “Che ci fai qui? Non dovresti essere a dormire?” anche Ron ed Harry mi guardano con uno sguardo interrogativo.
Mostro loro il foglietto con scritto il mio nome e alla sua vista sbiancano, ma poi i due gemelli fanno qualcosa di inaspettato: George mi prende le mani e Fred sfila il biglietto da esse. “Non lasceremo che tu lo faccia: la gente muore in questo Torneo!” diventa verde di rabbia, così ribatto “È quello che ho scelto…e poi le probabilità che il mio nome esca dal Calice sono minime, lasciatemi provare…”.
Tutti e quattro si scambiano un’occhiata e poi sentenziano in coro “Ok, ma metteremo anche noi i nostri nomi nel Calice” “No! Non rischierete così tanto per me!” ,senza darmi ascolto prendono dei pezzi di pergamena, intingono le penne nel calamaio e mi accompagnano nella Sala Grande, completamente deserta tranne noi cinque e…
“Hei Granger, non dirmi che una femminuccia come te vuole partecipare al torneo, non dureresti più di due minuti” è Draco, così ribatto, incapace di trattenermi “Penso che valga la stessa cosa per te caro Draco: una femminuccia come te non può partecipare al torneo”, nemmeno il tempo di finire la frase che lui sfodera la bacchetta, ce lo aspettavamo tutti e cinque, così la infila di nuovo nella toga e si avvia nei sotterranei, nella Sala Comune dei Serpeverde.
“Sicura?” chiede George
“Mai stata così sicura in tutta la mia vita”
Tenendoci tutti e cinque per mano lanciamo le pergamene nel Calice, il quale emette una splendida fiammata blu elettrico che scompare dopo un istante.

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Capitolo 3
*** La Selezione ***


Mercoledì passò tra chiacchiere frenetiche su chi sarebbe stato scelto dal calice “Ovviamente io” diceva qualcuno “Ovviamente IO” rispondeva qualcun altro, così, quando arrivò giovedì sera, tutti erano in preda ad un emozione incontrollabile.
Madame Maxime, Igor Karkaroff e Silente entrarono nella Sala Grande e calò all’istante un silenzio tombale; erano accompagnati da Lugo Bagman, il quale lavorava al Ministero come capo dell’Ufficio per i Giochi e gli Sport Magici.
“Silenzio, per favore. Come tutti sapete, questa sera il Calice sceglierà i tre partecipanti del Torneo, i quali, una volta pronunciati i loro nomi, si dirigeranno nella stanza alle mie spalle; quindi, senza ulteriore indugio, diamo inizio alla cerimonia”,e così dicendo, Silente si avviò verso il Calice.
“Fleur Delacour da Beauxbâtons”, una ragazza dai capelli biondi raccolti in una treccia, gli occhi di un azzurro glaciale e un vestito blu svolazzante si incamminò verso la stanza.
“Viktor Krum da Durmstrang”, il cercatore bulgaro dai capelli nero pece e una veste rossa e contornata da pelliccia tirò dritto verso la stanza.
“Ora tocca solo a…” dissi a George “… Hogwarts” rispose lui stringendomi la mano.
“Hermione Jean Granger da Hogwarts” avevo sentito bene? Mi alzai lentamente e passai in rassegna i volti dei miei compagni, il più scioccato era… Draco. Corsi al trotto verso la stanza in preda a mille emozioni ma proprio mentre aprivo la porta successe qualcosa: il Calice emise una fiammata rosso fuoco e sputò fuori un altro biglietto.
“Draco Malfoy” nessuno si mosse “Draco Malfoy!” un ombra mi passò accanto ed entrò di corsa nella stanza.
Mentre nella Sala Grande si alzava un brusio incontenibile vidi entrare a passo spedito Silente, Karkaroff, Madame Maxime e Ludo Bagman.
“Come è possibile? Non è mai successo!” disse Bagman, nessuno rispose, così continuò “Beh, 17 anni ce li ha…quindi non resta che…lasciarlo partecipare” detto questo uscirono tutti dalla stanza tranne me e Draco.
“Quando hai messo il foglio di pergamena nel calice?” chiesi
“Subito dopo che tu, Ron, Harry e i gemelli siete usciti dalla Sala”
“Non l’avevi già messo? Eri lì quando siamo arrivati.” chiesi, un po’ confusa
“Sai perché ero lì?” domandò, io in segno di risposta scossi la testa, ancora più confusa “Controllavo ogni giorno e ogni notte che tu non facessi qualche stupidaggine andando a mettere il tuo nome nel calice, e, quando l’hai fatto, ce l’ho messo anche io per far aumentare le possibilità che tu non venissi scelta” si rispose, rosso in volto.
“Cos…ma perché?” domandai esterrefatta. Di tutta risposta, mi prese il volto tra le mani e mi baciò: io non lo allontanai.
“Ti difenderò fino alla morte se necessario” e se ne andò, lasciandomi sola e al buio in quella stanza minuscola.
 
 *** Angolo scrittrice: ho cambiato un po’ mettendo la storia al passato poiché secondo me rendeva molto, molto meglio che al presente, non so, fatemi sapere. Spero che vi piaccia, un bacio :* ***

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Capitolo 4
*** La Prima Prova ***


Passarono alcuni mesi, e poi arrivò: la prima prova.
Non avevo idea di che cosa si trattasse ma una cosa era certa, era pericolosa e potenzialmente mortale.
“Recatevi alla tenda dei campioni prego”  disse Ludo Bagman rivolto a me, Fleur, Viktor e Draco.
“È giunto il momento di svelarvi in cosa consisterà la Prima Prova: per testare la vostra audacia, abbiamo posizionato un uovo d’oro al centro dell’arena, e per procurarvelo, dovrete fronteggiare un Drago, uno diverso per ognuno di voi. Ricordate: se riuscirete a prendere l’Uovo, esso vi consentirà di passare alla prova successiva, e di intuire di cosa si tratterà. Ora prego, prendete la miniatura di un drago da questo sacchetto” continuò Bagman porgendoci un sacchettino scuro.
“Cominciamo da Beauxbâtons, prego signorina Delacour”, Fleur infilò la mano nel sacchetto e ne estrasse un drago dal colorito verdognolo molto chiaro “Il Gallese Verde! Molto bene, molto bene” Fleur guardava il suo draghetto, impietrita, pensando che là fuori avrebbe dovuto affrontarne uno reale, che poteva essere lungo fino a otto metri e mezzo.
“Ora tocca a Durmstrang, prego signor Krum”, Viktor ne estrasse un drago di colore blu-grigio “Il Grugnocorto Svedese! Stia attento Viktor, questa specie è molto irascibile!”
“Ora passiamo ai due campioni di Hogwarts! Cominciamo da lei signorina Granger” infilai la mano nel sacchetto, tirai su la miniatura e ne venne fuori un drago di colore rossastro “Il Petardo Cinese, mi raccomando signorina Granger, faccia molta attenzione.
“E ora lei signor Malfoy” il cuore mi batteva in petto, quale drago avrebbe estratto? Tirò fuori la mano dal sacchetto e sulla sua mano troneggiava un drago che sapevo essere uno dei più pericolosi, l’Ungaro Spinato. Bagman lo guardò e poi annunciò “Vi lasciamo cinque minuti per parlare con amici e parenti, poi, dopo il colpo di cannone, inizierà la prova. Andrete in quest’ordine: Beauxbâtons, Durmstrang, Malfoy e, infine, Granger. Buona fortuna” e detto questo, uscì.
Guardavo Draco, gli occhi colmi di lacrime, non resistetti, e corsi ad abbracciarlo, lui ricambiò, stringendomi forte a sé “Andrà tutto bene” disse con tono poco convinto, ma fummo interrotti da un flash: Rita Skeeter. La giornalista più falsa che il mondo magico avesse mai conosciuto.
“Prima pagina, assolutamente!” disse con un sorriso stampato in volto, ma Draco estrasse la bacchetta, pronunciò l’incantesimo di disarmo Expelliarmus e poi mentre il foglio era in volo gridò l’incantesimo di appello Accio, così che la foto volasse nelle sue mani, e infine disse l’incantesimo Incendio, e la foto andò in fiamme.
Puntandole la bacchetta contro disse “Esca di qui, o le faccio spuntare dei brufoli in tutto il volto” e detto questo la Skeeter fuggì a gambe levate.
“Avevi paura che la nostra foto finisse in prima pagina?” chiesi, con una voce decisamente seccata.
“Non sono pronto a questo, teniamo questa cosa segreta per un po’, fino a quando le cose non si stabilizzeranno”, io annuii, poco convinta.
Il cannone sparò il colpo che dava inizio alla prova.
Fleur aveva terminato il suo turno. Viktor anche. Ora toccava a Draco. Mi strinse forte e mi stampò un bacio furtivo sulle labbra, poi, entrò nell’arena. La tenta mi bloccava la vista ma sentii grida, uno scoppio e poi silenzio, e subito dopo il silenzio, applausi. Ce l’aveva fatta!
Ora toccava a me.
Entrai nell’arena. All’inizio non c’era nulla, ma poi il Petardo Cinese mi si parò davanti. Senza pensarci pronunciai l’incantesimo Feraverto, in modo che una pietra si trasformasse in un cane che distraesse il drago. Funzionò! Presi al volo l’uovo, ritrasfigurai il cane in pietra, e uscii, in preda all’emozione, dall’arena, e gli applausi mi seguirono anche oltre la mia uscita.
“Hermione!” erano Fred e George. Ero così contenta di vederli e mi misi a piangere dalla felicità, dopo un po arrivarono anche Harry, Ron, e assieme a loro, tutta la casa dei Grifondoro. Dopo aver sentito le votazioni, scoprii di essere seconda dopo Draco, che probabilmente era a festeggiare coi Serpeverde, e corsimo su nella Sala Comune dei Grifondoro a festeggiare.
“Che dite, lo apriamo?” chiesi, un po’ titubante.
“Certo!” George mi sfilò l’Uovo dalle mani, lo aprì, e tutto ciò che si sentì fu un urlo stridulo.
“E questo dovrebbe essere l’indizio?” Chiese Seamus Finnegan dopo che George ebbe chiuso l’Uovo.
“In teoria sì…” risposi.
Dopo esserci guardati tutti un po’ confusi andammo a dormire, o meglio, andarono a dormire, perché io proprio non ci riuscivo. Come potevo capire il vero indizio?
 

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Capitolo 5
*** L'Uovo ***


Il giorno dopo la Prima Prova non ci furono lezioni, per permettere a tutti gli studenti di riposarsi dopo i festeggiamenti della sera prima.
Quando io, Harry, Ron, Fred e George ci sedemmo alla tavola dei Grifondoro per la colazione vidi un bigliettino posarsi di fronte a me:
“Ieri sei stata magnifica, ti va di vederci nel Bagno dei Prefetti al quinto piano più tardi, verso le 9 p.m.? Non è un brutto posto per farsi un bagno caldo
Tuo,
Draco
P.s.: porta l’Uovo”
Mi girai d’istinto verso la tavola dei Serpeverde e un biondino che ben conoscevo fece l’occhiolino verso la mia direzione. Non stavo più nella pelle per quella sera.
Le 9 arrivarono più lentamente di quanto volessi ma, quando finalmente l’orologio segnava la fatidica data, mi precipitai giù per le scale e corsi fino al Bagno dei Prefetti, e quando entrai mi si parò davanti un Draco in biancheria che mi aspettava.
“Ben arrivata” sorrise e mi tirò dentro il Bagno
“Wow!” dissi alla vista di un’enorme vasca che bastava per venti persone e sopra la quale c’era una fontana dall’acqua di dieci colori diversi
“Bella vero? Ma mai quanto te” e mi baciò, ancora e ancora, fino a quando non mi tolsi maglietta e pantaloni ed entrai nella vasca con lui
“Hai portato l’Uovo?” chiese speranzoso
“Sì eccolo, ma a cosa ci serve?”
“Aprilo sott’acqua, poi immergiti e ascolta”
“Tu sei pazzo! Io non apro più questo coso!”
“Ti fidi di me?”
Annuii e posizionai l’Uovo sott’acqua, lo aprii, preparandomi al peggio, ma, non sentendo il solito rumore stridulo, mi immersi:
« Vieni a cercarci dove noi cantiamo,
che sulla terra cantar non possiamo,
e mentre cerchi, sappi di già:
abbiam preso ciò che ti mancherà,
hai tempo un'ora per poter cercare
quel che rubammo. Non esitare,
che tempo un'ora mala sorte avrà:
ciò che fu preso mai ritornerà. »
“Ma che cos…”
“Si tratta dell’indizio sulla prima prova, si tratta di Sirene credo…e qui a Hogwarts c’è un solo posto dove possono trovarsi…”
“…il Lago Nero”
“Esaaattooo!” disse una voce stridula e incorporea alle nostre spalle
“Mirtilla!” urlai “Non farlo mai più, mi hai quasi fatto prendere un infarto!”
“E tu che ci fai qui con luuuui?” chiese
“Lui…lui…io…ci stiamo preparando alla Seconda Prova ecco…l’Uovo conteneva l’indizio ecco…”
“Sì è vero… ha… ha ragione lei sì”
“Voi due tramate qualcosa. Non so cooooosa. Ma lo scoprirò!” e detto questo scomparì di nuovo nelle tubature.
Io e Draco ci guardammo interdetti e poi scoppiammo a ridere. Ci baciammo, ci asciugammo e uscimmo dal Bagno dei Prefetti. Mi diede l’ultimo bacio davanti alla porta della Sala Comune dei Grifondoro e scese giù nei sotterranei, dove si trovava la Sala Comune dei Serpeverde.
Quando oltrepassai la porta, quattro figure mi si stagliarono davanti.
“Dov’eri?!” Chiese Fred
“Ero nel Bagno dei prefetti. Ho trovato l’indizio per la Seconda Prova.”
“Ah si eri nel…aspetta, cosa?! Che c’entra il Bagno dei Prefetti con la Seconda Prova?”
“Bisognava aprire l’Uovo sott’acqua e, anziché emettere il solito suono stridulo, l’Uovo…cantava”
“Cantava?”
“Sì, diceva: Vieni a cercarci dove noi cantiamo,
che sulla terra cantar non possiamo,
e mentre cerchi, sappi di già:
abbiam preso ciò che ti mancherà,
hai tempo un'ora per poter cercare
quel che rubammo. Non esitare,
che tempo un'ora mala sorte avrà:
ciò che fu preso mai ritornerà.
“E cosa hai dedotto da quest’ammasso di parole senza senso?”
“Che la Seconda Prova si svolgerà al Lago Nero…e ci saranno le Sirene”
“Ah…”
“Sentite, sono stanchissima, possiamo parlarne domani mattina a colazione?”
Annuirono e mentre salivo le scale li sentii parlottare tra loro
“Questa storia delle Sirene non mi piace afatto” era Fred
“Ha fatto uno sbaglio a partecipare…” era Harry
“Lo sappiamo tutti e quattro…e sappiamo anche che non avremmo potuto convincerla a non farlo. Quella ragazza è più testarda di un mulo!” Fred, quello al quale tenevo di più dei quattro, mi conosceva davvero come fossimo un’unica persona
“Che casino…” era George
“Ora andiamo a letto e poi domani ne discutiamo, sono stanco. Buonanotte” disse Fred
“Ok, buonanotte” esclamarono in coro gli altri tre, e detto questo, si diressero tutti al dormitorio dei ragazzi e andarono a dormire, cosa che io, non riuscii proprio a fare.

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Capitolo 6
*** La Proposta ***


Mi trovavo nella sala grande, a discutere con Ron ed Harry su cosa potesse accadere nella Seconda Prova, quando atterrò un gufo sul tavolo proprio di fronte a me, con attaccato alla zampa un biglietto:
“Vediamoci nella sala comune stanotte alle 2
  Fred”
Incuriosita cercai il volto familiare del mittente, ma non lo scorsi da nessuna parte. Quando mi voltai Harry e Ron mi guardavano con espressione interrogativa.
“Cosa c’è?”
“Che c’è scritto nel biglietto?”
“Oh niente, è per l’abbonamento a una rivista sulle…invenzioni…magiche…sì, invenzioni magiche”
I due non sembravano convinti, tuttavia si voltarono per andare alla lezione speciale della professoressa McGranitt, invitandomi a seguirli.
L’aula era vuota al centro, con delle sedie poste ai lati di ogni stanza, sotto alle finestre, ed un enorme grammofono al centro.
Quando tutti gli studenti della casa di Grifondoro furono entrati, la professoressa McGranitt invitò i maschi a sedersi a destra, e le femmine a sinistra.
“Benissimo, ora che ci siete tutti, possiamo cominciare.”
Tutti si guardavano incuriositi, chiedendosi di cosa si trattase la lezione.
Il Ballo del Ceppo” esordì “è una tradizione del Torneo Tremaghi sin da quando ha avuto inizio. La sera della vigilia di Natale, noi e i nostri ospiti ci riuniremo nella Sala Grande per una serata di ben educate frivolezze! E per prima cosa, al Ballo del Ceppo, si danza!”
Tutti cominciarono a mormorare sconcertati.
“Silenzio! La casa di Godric Grifondoro ha meritato il rispetto del mondo dei maghi per quasi dieci secoli, non vi permetterò in una sola serata d'imbrattare questo nome comportandovi come una balbettante bambocciona banda di babbuini!”
Nascosi una risatina, mentre dall’altra parte Fred e George bisbigliavano qualcosa.
“Ora, per darvi una dimostrazione, chiamerò uno di voi…signorino Weasley prego”
Ron diventò più rosso dei suoi capelli mentre Harry lo scherniva insieme ai gemelli.
Riuscii a stento a trattenermi alla vista del mio amico che danzava con la professoressa, ma smisi quando lei stessa invitò tutti noi a formare delle coppie per esercitarci.
Non feci in tempo ad alzarmi che fui intercettata da Fred, il quale mi accompagnò al centro della pista.
“Ah però, te la cavi Hermi”
Mi sentivo le guance in fiamme, ma siccome non sopportavo essere chiamata con quel nomignolo ridicolo, gli pestai volutamente un piede.
“Ritiro, sei una schiappa” disse Fred con voce sommessa.
La lezione finì tra grida di dolore e studenti che inciampavano, tuttavia prima che potessi varcare la porta che si affacciava sul corridoio, Fred mi si avvicinò sussurrandomi di ricordarmi del nostro appuntamento la sera nella Sala Comune. Al contrario dell’appuntamento con Draco, non ero affatto ansiosa, anche perché sapevo che, trattandosi di uno dei gemelli, non poteva essere niente di buono.
Come da programma, alle 2 di quella notte mi sedetti su una poltrona della Sala Comune, davanti al camino, con addosso il mio pigiama preferito (dotato di pantaloni blu larghissimi con delle scimmiette stampate ovunque e una maglia con la stessa stampa).
Sentii dei passi e mi voltai, e quello che vidi mi sconcertò: davanti a me c’era Fred Weasley, con i capelli immersi nel gel, un cravattino blu e una rosa rossa stretta nella mano.
“Freddie ma cos…”
“Shh…mi sono preparato un discorso. Ehm Ehm” si schiarì la voce con un fare così buffo che non potei fare a meno di sorridere, “non ridere ti prego, ne va della mia dignità!”
“Ok, ok, continua”
“Carissima Hermione…bah! Bando ai discorsi! Quello che vorrei chiederti è…Hermione, vuoi venire al Ballo con me?”, notai uno scintillio nel suo sguardo che non avevo mai visto prima, c’era così tanta…speranza, che non me la sentii di dirgli di no, anche se il mio cuore era da tutt’altra parte.
“Ne sarei onorata, Fred Weasley!”
Era così felice che gli salirono le lacrime a gli occhi, e fu allora che capii di aver fatto la scelta giusta.
 
 
 
 

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