Le Cronache di una Gemma:Le ombre dell'universo

di Cronos22
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un Incontro Inaspettato (Rewrite) ***
Capitolo 2: *** Perla e Lance (Rewrite) ***
Capitolo 3: *** Le Crystal Gems ***
Capitolo 4: *** La sfida ***
Capitolo 5: *** Amore e Sofferenza ***
Capitolo 6: *** Il dolore che aleggia nei cuori ***
Capitolo 7: *** Salvataggio ***
Capitolo 8: *** Verità celate nell'oscurità ***
Capitolo 9: *** I ricordi di una gemma ***
Capitolo 10: *** Animi a confronto ***
Capitolo 11: *** Rivelazioni dolorose ***
Capitolo 12: *** Sentimenti celati nel cuore di una gemma ***
Capitolo 13: *** Fusioni ***
Capitolo 14: *** Lo spettro di Quarzo Rosa ***
Capitolo 15: *** Minaccia da Homeworld ***
Capitolo 16: *** Frammenti di un passato lontano ***
Capitolo 17: *** La forza della paura e dell'odio ***
Capitolo 18: *** Animo inquieto ***
Capitolo 19: *** Patti e Tradimenti ***
Capitolo 20: *** Un raggio di luce nell'oscurità ***
Capitolo 21: *** La speranza di un serafico ***
Capitolo 22: *** Il potere confortante dell'amore ***
Capitolo 23: *** Le reali intenzioni di Lance ***
Capitolo 24: *** L'arrivo della tempesta ***
Capitolo 25: *** Le insidie dell’asilo terrestre ***
Capitolo 26: *** Duello all'ultimo sangue ***
Capitolo 27: *** La perla azzurra ***
Capitolo 28: *** La forza dei legami ***
Capitolo 29: *** Rinnovata fiducia ***
Capitolo 30: *** Assalto a Homeworld ***
Capitolo 31: *** Scontro tra Luce ed Oscurità ***
Capitolo 32: *** La sconfitta dell'oscurità ***
Capitolo 33: *** Revisione dei capitoli ***



Capitolo 1
*** Un Incontro Inaspettato (Rewrite) ***


Un incontro inaspettato
 
Erano ormai passati diversi mesi da quando Jasper era stata sconfitta e relegata in fondo al mare da Lapislazzuli, le Crystal Gems dopo svariati secoli a proteggere la terra potevano finalmente riposarsi un po’ e non pensare più alle difficoltà che hanno dovuto superare per portare a compimento la loro missione, ma tra loro, l’unica che non riusciva a non pensare al futuro era una gemma rossa, il suo nome era Garnet, la quale con le mani appoggiate sul davanzale della finestra, guardava il mare incresparsi debolmente sulla costa, ponendosi nel mentre diversi interrogativi riguardo le future strategie per difendere il pianeta dalla minaccia che il pianeta Homeworld rappresentava ancora per il pianeta terra, considerando che ancora uno dei suoi emissari, il tecnico gemma Peridot era ancora in libertà all’interno del pianeta, incapace di tornare a casa, ma ancora in grado di arrecare una notevole minaccia per la loro sicurezza.
Durante il suo pensare venne interrotta dall’apertura di una porta alle sue spalle, dalla quale uscì una piccola gemma viola, all’apparenza selvaggia e dai lunghi capelli color lavanda pallido, che cominciò a correre verso di lei saltandole all’improvviso sulle spalle, rimanendo aggrappata dietro di esse-
-Hey Garnet- pronunciò manifestando un largo sorriso -Che cosa stai facendo di divertente tutta da sola mentre guardavi fuori?-
-Niente d’importante- rispose la gemma rossa con un amaro mezzo sorriso -Riflettevo solo che la nostra guerra non è ancora finita- guardandola con la coda dell’occhio scendere lentamente dalle sue spalle
-Ottimista come sempre- ribatté sospirando scuotendo lentamente testa in segno di dissenso -Comunque, mi servirebbe una mano riguardo Perla-
-Che cosa hai fatto stavolta Ametista?- domandò ridacchiando -Non avrai nascosto di nuovo qualche arma dell’armeria personale di Perla?- sollevando il sopracciglio destro leggermente,
-Guarda…- venendo interrotta da un urlo provenire da dietro la porta,
-AMETISTA!!- pronunciò la gemma bianca aprendo di scatto la porta del tempio
-Guarda io non c’entro niente stavolta- esclamò in tutta fretta Ametista aprendo di scatto la porta d’ingresso di casa- Non ho voglia di ascoltarla o di sentire un’altra delle sue paternali, quindi Garnet dono tutti problemi tuoi adesso- cominciando a scappare verso l’esterno con fretta inaudita, sparendo in lontananza, lasciando dietro di sé una gemma bianca furiosa e adirata che osservava l’ingresso con esasperazione.
Sospirando e chiudendo lentamente i suoi tre occhi, Garnet si avvicinò lentamente verso Perla, poggiandole una mano sulla spalla -Perla cosa è successo? -Le domandò con calma paziente
-Non ci sarebbe bisogno neanche di chiederlo- rispose stizzita, spostando la mano dell’amica dalla sua spalla -Da quando Steven è partito con suo padre, è diventata intrattabile e caotica- cominciando a guardarsi intorno -Non lo vedi il caos in cui vessa questo posto?!- allungando il braccio ed indicando con la mano l’ambiente circostante
-Su Perla non fare così- disse cercando di sminuire l’accaduto con quelle parole -sono sicura che non appena si sarà calmata tornerà e ci aiuterà a pulire tutto, si a dentro che fuori dal tempio-
-LO SAI CHE NON LO FARA’- ribatté con rabbia la perla bianca -LA CONTINUI A DIFENDERE DICENDO E SOSTENENDO CHE PRIMA O POI FARA’ UN QUALCOSA CHE PUNTUALMENTE NON SI AVVERA- massaggiandosi nervosamente la fronte con la mano destra -lo sai che cosa ti dico- abbassando all’improvviso il tono della voce e sospirando nel mentre -Non c’è la faccio più- camminando verso l’uscita -Ho bisogno di calmarmi- poggiando la mano sullo stipite guardando con la coda dell’occhio l’amica – Quando torna vedi di risolverla tu- camminando verso l’esterno, lasciando dietro di se, la gemma rossa che si sedette su una sedia, cercando di elaborare quello che era appena accaduto, cercando di scorgere un futuro in cui tutto si sarebbe potuto facilmente risolvere.
Per le strade di Beach City Perla camminava con passo lento ma deciso, cercando di calmarsi e di rasserenare la sua mente dalla rabbia verso Ametista senza riuscirci, invano quella passeggiata le stava dando quel conforto che tanto sperava, continuando sempre a pensare e ripensare a tutte le scelte che l’hanno condotta fino al punto in cui era arrivata fino a quel momento.
-A volte mi domando dove sarei finita se non avessi accettato la proposta di Rosa- parlando tra se e se -Avrei ancora combattuto una guerra?- con il sole che lentamente si stava abbassando alle sue spalle -Avrei sperimentato la sofferenza e l’esasperazione patita nel corso di questi secoli se non millenni?- alzando lo sguardo verso il paesaggio, notando con indifferenza di essere giunta fino ad una radura su una collinetta che le permetteva di vedere la città dall’alto decorata dai tenui colori del tramonto -Ma soprattutto- fermandosi ed abbassando nuovamente lo sguardo verso l’erba verde e rigogliosa – Mi sarebbe stato permesso essere libera ed avere una famiglia, anche se molto particolare?- alzando nuovamente lo sguardo verso quel panorama meraviglioso surreale -Penso proprio di no,- accennando un lieve sorriso -Devo imparare a lasciar correre a volte- camminando lentamente verso un albero nelle vicinanze -Anche se Ametista a volte mi fa uscire fuori di testa- dando un lieve calcetto ad un mucchio di foglie sul terreno, dal quale però sentì udire dal suo interno un lieve lamento, che mise subito in allarme la gemma bianca, la quale materializzò la sua lancia, puntandola verso quel grande mucchio d’erba, ritraendola immediatamente e considerandosi immediatamente una sciocca per aver pensato alla presenza di un nemico dentro quel mucchio di foglie secche.
-Deve essere stato il vento- pensò Perla cominciando lentamente ad incamminarsi per raggiungere la strada di casa, quando all’improvviso una folata di vento la fece fermare sul posto, con tutte le foglie che prima erano sul terreno volare verso di lei cercando di fermarla, finendo pure sul suo viso, causando una certa stizza nella gemma, che arrabbiata cercava di combattere inutilmente contro le foglie che incontravano il suo viso.
-Molto divertente universo- esclamò con rabbia -Ma non saranno delle foglie ad impedirmi di… -interrompendo il suo discorso non appena i suoi occhi videro una figura distesa dove prima erano collocate quel mucchio di foglie secche, avvicinandosi lentamente notando che si trattava di un essere umano dai capelli verde menta, vestito con un abito bianco strappato su più punti, dove si potevano scorgere numerosi tagli e ferite che ne adornavano il corpo.
La ragazza sapeva in cuor suo non appena vide quell’umano che avrebbe dovuto chiamare le altre e chiedere supporto, ma qualcosa dentro il suo animo si risveglio improvvisamente, le sue guance si fecero di un colore lievemente azzurrino ed il suo cuore di luce batteva più forte con il solo vedere il volto addormentato o svenuto del ragazzo dinanzi a lei, che emanava una strana calma e serenità che poche volte era riuscita a sperimentare lei stessa, il corpo alla apparenza più lungo di un normale essere umano e snello senza alcuna imperfezione fisica, coperto da quel vestito ormai logoro e che mostrava diverse ferite che sembrava si fossero ormai rimarginate da lungo tempo incuriosiva sempre di più la gemma, la quale spinta da una strana sensazione, raccolse con delicatezza il corpo dell’essere dinanzi a lei, trasportandolo con ser verso casa, con il sole ormai tramontato e con la luce della luna che illuminava il paesaggio.
Mentre camminava Perla non poté far altro a volte che guardare il viso dell’umano che aveva tra le braccia, stranamente sorridente ed in pace con se stesso, trasmettendole inconsapevolmente continua sensazione che lei stessa non riusciva a descrivere, rimanendo persa a volte nei suoi pensieri, verso questo ragazzo di cui non conosceva neanche il nome, ma che aveva stravolto con la sua sola presenza la sua mente, stravolta al punto tale da non essersi neanche accorta di essere giunta dinanzi la porta della casa sulla spiaggia, sbattendo con distrazione la testa contro di essa.
-Ah- ritornando velocemente in sé -Spero che non mi abbiano sentito- spostando lentamente la mano verso il pomello, girandolo con attenzione e spingendo la porta che lentamente cigolava verso l’interno dell’abitazione, entrandovi con passo felpato.
-Perché mi preoccupo se mi dovessero scoprire con lui?- pensò chiudendo la porta, avviandosi verso l’ingresso del tempio di cristallo -Non ha alcun senso- illuminando la gemma facendola entrare in risonanza con l’entrata -Ma allora perché provo questo timore?- materializzando l’ingresso per la sua stanza, entrandovi velocemente con l’ingresso che si smaterializzo alle sue spalle, camminando verso le colonne d’acqua davanti a lei, saltando leggiadramente da una colonna all’altra fino a raggiungere la più alta e la più grande fra le tre presenti, facendo fuoriuscire dal suo interno un grande letto matrimoniale di legno antico, con delle lenzuola bianche come l’avorio e dei cuscini all’apparenza morbidi come nuvole.
-Che strana influenza hai tu su di me- bisbigliò mentre poggiava delicatamente il ragazzo sopra di esso, sedendosi accanto a lui continuando a guardarlo con aria smarrita e sognante allo stesso tempo -Come fai tu a rievocare in me emozioni ormai sopite da millenni- accarezzandogli delicatamente la chioma -Non ti conosco, ma internamente sento come se ti avessi già incontrato- sospirando pesantemente, mentre dalla sua gemma faceva comparire un kit di soccorso, dove al suo interno prese alcune bende che inumidì leggermente con l’acqua delle fontane, spogliando successivamente il ragazzo della sua giacca logora, avvolgendo lentamente le ferite, sperando di reidratare il corpo e nel mentre cercare di aumentare la capacità di rigenerazione per le ferite subite dal ragazzo.
Mentre lo stava medicando le guance di Perla assunsero una costante e lieve tonalità di azzurro, il suo viso manifestava il più genuino dei sorrisi ed i suoi occhi azzurri fissi sul suo viso manifestava delle piccole gocce, che lentamente si trasformarono in lacrime, una della quali cadde dal suo viso, entrando in contatto con quello del ragazzo, che lentamente cominciò a risvegliarsi, aprendo gli occhi trovando dinanzi a sé quelli della gemma che spiazzata dal risveglio del giovane si raddrizzò di scatto, guardolo in lontananza dal bordo del letto.
Il ragazzo stordito e dolorante alzò lentamente il busto dal materasso, massaggiandosi delicatamente la testa, cercando di calmare un lieve dolore alla testa che lo stava infastidendo, quando improvvisamente fu affrontato dalla ragazza al suo fianco, la quale armata di coraggio, si avvicinò a lui guardandolo intensamente negli occhi, creando un lieve disagio in lui.
-PERLA!- urlò Ametista fuori dal tempio, facendo spaventare entrambi i ragazzi al suo interno -SEI A CASA?- con la gemma bianca che sentì lentamente i passi di ametista avvicinarsi sempre di più verso l’ingresso del tempio.
-CERTO AMETISTA -urlò di rimando, cercando di mantenere la calma, facendo cenno nel mentre al ragazzo di non parlare, scendendo con velocità le torri acquatiche, aprendo di scatto la porta del tempio, trovando dinanzi a sé Garnet ed Ametista che la fissavano con sguardo interrogativo.
-Posso constatare che ti sia calmata- disse con un mezzo sorriso la gemma rossa, incrociando le braccia, ricevendo un cenno affermativo da parte della perla -Abbiamo una missione da compiere, dobbiamo recuperare un manufatto situato all’interno delle rovine del santuario delle terre celesti.-
-Garnet -esclamò con filo di voce la gemma bianca- Non posso venire - non incrociando lo sguardo dell’amica per paura di essere scoperta
-Perché non potresti venire?!- domandò con lieve sarcasmo Ametista, cercando di scrutarla con lo sguardo
-Non mi sento in gran forma- chiudendo gli occhi e sospirando pesantemente -Vorrei recuperare le forze al tempio se possibile.-
-Davvero, pensi…- venendo interrotta da Garnet che le poggio una mano sopra la testa
-Capisco- disse con un mezzo sorriso -Non sarà un lavoro difficile- avviandosi lentamente verso il portale di curvatura -Io ed Ametista riusciremo a portarlo a termine anche senza di te,- posizionandosi sopra la piattaforma in attesta del piccolo quarzo, fissandola da dietro il suo visore
-D’accordo- esclamò rassegnata -Ho capito- posizionandosi alla destra di Garnet -Non farmi pentire di non aver insistito per farla venire- guardandola con la coda dell’occhio.
-Non te ne pentirai- attivando la piattaforma -Tu rimettiti nel frattempo- disse la gemma rossa prima di sparire con Ametista, lasciando finalmente da sola Perla, che poté tirare un lungo sospiro di sollievo nel non essere stata scoperta, camminando in fretta nuovamente verso il tempio, materializzando l’ingresso della sua, notando mentre vi entrava il giovane in piedi accanto al letto che cercava di camminare, perdendo immediatamente l’equilibrio dopo il primo passo, venendo afferrato in fretta da Perla, che con rapidità lo raggiunse, impedendogli di cadere e riaccompagnandolo nuovamente a letto dove lo poggio con delicatezza, accarezzandogli la chioma, cercando di rassicurarlo al meglio delle sue capacità.
-Sei davvero molto gentile- disse il giovane sorridendo, guardo negli occhi la gemma che assunse nuovamente una tonalità di azzurro sulle sue guance.
-Grazie- rispose balbettando -Non mi aspettavo che mi avresti parlato- distogliendo lo sguardo e nascondendo un sorriso stupido che decorava il suo viso -Pensavo di averti spaventato prima.-
-Si, mi sono sentito un po’ confuso all’inizio- ribatté ridacchiando -Ma dopotutto sei tu che mi stai curando, sarebbe stato scortese non parlare alla mia salvatrice- con la perla che nell’udire quelle parole cominciò a piangere di felicità.
-Ho detto qualcosa di sbagliato?!- domandò preoccupato il ragazzo nel vedere la reazione della sua salvatrice -Ti ho per caso ferito in qualche modo con le mie parole?!-
-No- disse voltandosi verso il giovane, asciugandosi con la mano le lacrime che rigavano il suo volto -Sono solo molto felice- cominciando a sorridere -Comunque avrai pure un nome?- domandò la gemma con tono canzonatorio -Non posso di certo chiamarti il bel ragazzo- scoppiando lievemente a ridere.
-Oh- esclamò con realizzazione -Hai ragione- ridendo anch’egli – Mi puoi chiamare Lance- eseguendo un lieve accenno con la testa quasi a simboleggiare un inchino -E il tuo nome mia bella fanciulla?-
-Perla-eseguendo un mezzo inchino, continuando a sorridere, mantenendo il suo sguardo fisso verso quello del giovane.
-È davvero un nome bellissimo- commentò senza pensare Lance chiudendo ed aprendo gli occhi, guardando la perla che diventava sempre più azzurra in viso.
-Ti ringrazio per il complimento- rispose avvicinandosi lentamente a lui -Ma posso farti una domanda?- ricevendo uno sguardo confuso dal ragazzo -Perché eri privo di sensi al suolo vicino ad un albero fuori da Beach City?- notando il viso del ragazzo diventare cupo
-Io…non saprei-rispose con tono insicuro e spaventato -Non riesco a ricordare nulla- massaggiandosi la testa con la mano -Perché non riesco a ricordare nulla oltre il mio nome- cominciando a piangere frustrato, venendo però nel mentre abbracciato da Perla che con dolci carezze sul viso, scompigliandogli nel mentre la lunga folta chioma verde menta, cercava di donare conforto al giovane tra le sue braccia.
-Non ti preoccupare- sussurrò la giovane -Ti aiuterò a ritrovare la memoria- con il ragazzo che nell’udire quelle parole si lasciò cullare dalle dolci braccia della sua salvatrice, fino a quando non udì in lontananza delle voci provenire dall’esterno.
-Sembra che le tue amiche siano tornate- disse Lance allontanandosi lentamente da Perla -Maglio che tu vada da loro e non le fai insospettire- dandole nel mentre un caloroso sorriso -io ti aspetterò qui.-
-D’accordo- ribatté con riluttanza, -Sarò presto di ritorno- alzandosi dal letto dirigendosi verso l’uscita della sua stanza, aprendola e trovando Garnet seduta con uno strano manufatto piramidale chiuso dentro una bolla rossa ed ametista che nel mentre stava mangiando un pacco di patatine accanto a lei.
-Abbiamo concluso in fretta la missione- esclamò la gemma rossa guardando la gemma bianca raggiungerle, abbassando leggermente la visiera e facendole l’occhiolino con l’occhio sinistro, ricevendo da una spiazzata Perla un lieve cenno con la testa.
-Allora dato che abbiamo completato in fretta la nostra missione anche senza di te,- disse il quarzo finendo di mangiare le ultime patatine dal sacchetto -Che ne dite di fare qualcosa nel mentre Steven non c’è?- guardando le sue compagne con eccitazione.
-Io sinceramente sono un po’ stanca- ribatté Garnet guardando l’orologio, vedendo l’ora tarda segnata sul quadrante -Penso di andare a riposarmi al tempio- camminando verso di esso.
-Penso che farò lo stesso anche io- disse Perla accodandosi al leader delle Crystal Gems
-Siete davvero noiose- esclamò Ametista con disappunto -Visto che siete due noie mortali vado a farmi un giro da sola- avviandosi verso l’uscita di casa – Ci vediamo dopo- chiudendo la porta dietro di se, lasciando le due ragazze da sole dirigersi verso il tempio, ognuna recandosi presso le proprie stanze, con Perla stranamente eccitata di tornare nuovamente da Lance, chiuse rapidamente la porta alle sue spalle, ansiosa di conoscere ancora di più quello sconosciuto che entrò improvvisamente nella sua vita.
 
Note dell’autore
Perla: Che strano luogo è questo?
Io: Questo è il luogo dove scrivo
Perla: E tu chi saresti?
Io (sarcasticamente): Forse lo scrittore?!
Garnet: Lascialo stare, non lo vedi che narra le nostre avventure
Perla: Davvero?!
Io: Certo che narro le vostre avventure!
Perla: Quindi sono qui adesso perché devo chiudere il capitolo?
Io (Scioccato): In realtà spetterebbe a me farlo
Ametista: Non ti costa nulla accontentarla
Io (Sospirando): Va bene, ma solo stavolta
Perla: Grazie, Allora cari appassionati di fanfiction ci vediamo al prossimo emozionante capitolo

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Capitolo 2
*** Perla e Lance (Rewrite) ***


Perla e Lance
 
Mentre Perla si dirigeva con passo leggiadro e sognante verso il giovane Lance, la ragazza intravide un qualcosa che la lasciò apparentemente scioccata ed allibita; le sua intera collezione di spade si materializzò improvvisamente dalla colonna d’acqua dove il giovane risiedeva, fluttuando tutte intorno al suo letto, attirando l’interesse del giovane che estasiato ammirava ogni singolo fodero dinanzi a lui, fino a quando il suo sguardo luminoso e avido di conoscenza si bloccò davanti ad una spada ricurva, racchiusa al suo interno da un fodero nero con delle striature rosso cremisi simili a delle vene, collegate al centro da un simbolo racchiuso in un rombo dove vi era un drago che sembrasse sputare fiamme stilizzate dinanzi a se.
-Come hai fatto a materializzarle?- domandò Perla a Lance svegliandolo dalla sua trance mentre si  avvicinava lentamente a lui con passo gentile, saltando da una colonna d’acqua all’altra fino a che non lo raggiunse
-Onestamente mia cara Perla non saprei nemmeno io come sia riuscito a farlo- ritornando a guardare le spade con un grande sorriso che decorava il suo volto, -ho solamente poggiato i piedi sopra la colonna d’acqua, mentre mi stavo sedendo per sgranchirmi un po’ la schiena e sono magicamente apparse- voltando il suo sguardo verso gli occhioni blu luminosi della gemma, la quale rimanendo inizialmente perplessa dalla strana spiegazione del suo ospite, cominciò a pensare ed a riflettere ad una possibile spiegazione che le potesse permettere di dare una risposta a questo strano enigma che si era appena verificato nel momento stesso in cui aveva lasciato Lance da solo, senza però riuscire a trovare nulla che giustificasse questa bizzarria, sospirando pesantemente e facendo preoccupare il giovane al suo fianco si inscurì leggermente in viso ed abbassò lo sguardo verso il letto.
-Perla- disse attirandone la sua attenzione, -pensi che abbia fatto qualcosa di male?- le domandò con un filo di voce, cercando di non incontrare il suo sguardo.
-Certo che no Lance!- risposte sedendosi accanto a lui -sono rimasta solamente scioccata di come il santuario ti abbia dato l’accesso alla mia collezione- osservando le spade che fluttuavano senza peso davanti a loro -Ma in fin dei conti non è una cosa importante di cui preoccuparsi- chiudendo gli occhi e cominciando sorridere, lasciando inizialmente confuso il ragazzo, ma rasserenandolo con il suo comportamento stranamente spensierato.
-Ti posso chiedere dove hai trovato tutte queste spade?- domandò il ragazzo mentre tornava nuovamente ad osservare le armi davanti a lui, -ognuna di loro avrà una storia e sono curioso di conoscere ogni evento le abbia riguardate- sfoggiando un grande sorriso
-Non pensavo che spade ti interessassero così tanto?- domandò felicemente incuriosita -pur avendo perso la memoria, forse questa era una tua sorta di passione che sta riemergendo nuovamente fuori- incrociando le braccia al petto ed annuendo con la testa con soddisfazione, con il ragazzo che nuovamente confuso non riusciva a capire dove volesse arrivare Perla con quella parole.
-Comunque ritornando alle spade- ritornando ad osservare negli occhi il ragazzo con una strana eccitazione -C’è ne qualcuna in particolare che desta il tuo interesse?- gli domandò mentre con la mano destra faceva ruotare lentamente le lame intorno a loro, con Lance che osservava con attenzione ognuna di loro, fino a quando i suoi occhi non furono catturati nuovamente dal fodero oscuro che aveva osservato qualche tempo prima che Perla arrivasse.
-Questa qui- Le rispose allungando lentamente il braccio verso di essa, toccando delicatamente il fodero con la punta delle dita, -quale potrà mai essere la sua storia?- si domandò internamente mentre scrutava ogni singolo dettaglio che quel disegno antico potesse fornir lui.
-Questa lama ha un passato oscuro- disse cupamente la gemma afferrando la spada, tenendola con cautela con entrambe le mani -Oscuro come quello del suo precedente proprietario-continuò sospirando mentre sfoderò lentamente la lama che aveva lo stesso colore nero del fodero.
-Qual è stato il suo scopo?- osservando la lama nera come la pece, che invece di riflettere la luce sembrava assorbirla, lasciando Lance sempre più incuriosito da quel manufatto
-Fu utilizzata molti millenni or sono per eliminare molti esseri viventi- rinfoderandola lentamente, -Umani- guardando il giovane, -e gemme- toccandosi il gioiello con la mano sinistra; - fu un’arma di distruzione che fece solo del male e mai del bene- lasciandola nuovamente fluttuare verso le altre -ed il suo proprietario- tremando leggermente al solo pensiero -Sapher, il generale oscuro è morto molto tempo fa lasciando questa arma senza un padrone- chiudendo gli occhi cercando di non far cadere una lacrima per la paura che il ricordo di quella persona le stava infondendo.
-E quindi l’hai presa a lui?- domandò il giovane mettendo una mano sulla spalla della gemma cercando di farla rasserenare con quel suo gesto.
-No- rispose guardandolo negli occhi -aveva già perso quell’arma molto tempo prima che sparisse definitivamente- lasciandosi cadere lentamente sulle spalle del giovane, -la trovai insieme alle mie compagne non troppo tempo fa all’interno di un tempio abbandonato, dove giaceva infilzata dentro una roccia, con il fodero impolverato situato a pochi centimetri da essa- chiudendo gli occhi e lasciandosi cullare dal giovane, che improvvisamente cominciò ad accarezzarle la chioma con la mano destra.
-La domanda che mi pongo però è una- esclamò Lance mentre con la sinistra si grattava la testa per la confusione -se quest’arma era lo strumento del generale Sapher, come è possibile che abbiate ritrovato la sua arma ma non i suoi resti?-
-Non ti so rispondere a questa domanda- ridestandosi lentamente dalla spalla del giovane -sono millenni che ormai non si fa più vedere- facendo un piccolo sorriso rilassato, -quindi posso trarre la conclusione che ormai egli non sia più in circolazione.-
-Quindi quest’arma non ha più un padrone- allungando nuovamente la mano verso l’arma quasi ne fosse ipnotizzato -non sarebbe male se…-venendo risvegliato dalla ragazza che gli diede uno schiaffo sulla mano
-È uno strumento pericoloso di morte e molto oscuro- disse solennemente rivolgendogli uno sguardo in parte adirato e nervoso -non ti posso permettere che ti corrompa.-
-Perla- esclamò il giovane scuotendo lievemente la testa mostrando dissenso verso le parole della sua amica -Pensi davvero che le armi corrompano le persone?- voltandosi, guardandola dritta negli occhi -oppure siano le persone a corrompere gli strumenti con cui agiscono?- lasciando Perla senza parola nell’essere stata messa davanti a questo dilemma, -Io qui non vedo altro che una spada che potrebbe essere usata per difendere le persone anche se sembra oscura e minacciosa- poggiando entrambe le mani su quelle di lei
-Non so perché, ma qualcosa mi dice che dovrei essere in possesso di questa katana, e come se mi stesse chiamando- stringendo lievemente le mani, -lo so che può sembrare stupido, ma è come se una parte di me la desiderasse ardentemente per sentirmi nuovamente completo- con delle piccole lacrime che si stavano formando ai bordi dei suoi occhi mentre pronunciava quelle parole -l’unico problema è che non mi ricordo se sono stato uno spadaccino oppure no- con Perla che liberando le mani da quelle del giovane, si sbatté successivamente con forza la mano sul viso in segno di frustrazione nel vedere quel momento toccante rovinato da una frase fuori luogo.
-Quindi secondo te dovrei dare quest’arma- indicandola con la mano -uno strumento pericoloso sia per un esperto che per un novizio… a te?-
-Si- ribatté con le lacrime che sparirono magicamente dai lati dei suoi occhi -non pensi sia una buona idea?-
-Sinceramente no- incrociando le braccia al petto -ma ho la strana sensazione che non riuscirei a farti desistere- sospirando pesantemente, -quindi l’unico modo per vedere se tu sia veramente in grado di maneggiare quest’arma sarebbe una piccola competizione di scherma contro di me- massaggiandosi nel mentre il viso con gli occhi chiusi -l’unico problema è che nelle tue condizioni in questo momento non sei grado di sostenere un carico come quello- dischiudendo lentamente l’occhio destro, osservando le bende che avvolgevano il corpo di Lance.
-Posso tranquillamente sostenere quella piccola sfida- disse fiduciosamente alzandosi lentamente in piedi
-ti dimostrerò che sono stato uno spadaccino-camminando lentamente intorno al letto barcollando leggermente, -ed avrò quella spada- fermandosi ancora una volta dinanzi a Perla con un enorme sorriso sul volto.
La gemma nel mentre lo vedeva camminare lentamente intorno a lei e poi di lì a poco fermarsi con quel grande sorriso la lasciò estremamente sorpresa ed allibita, nel vederlo raggiungere un tale miglioramento in poco tempo, ma anche nel constatare una notevole fiducia in capacità che non si ricorda neanche di possedere a causa della sua amnesia, cominciando improvvisamente a ridere, lasciando perplesso il ragazzo che cadde sul letto di faccia mentre sentiva ancora la gemma ridere.
-Perché stai ridendo?- alzando lentamente il volto dal materasso con aria sconsolata, gonfiando leggermente le guance per la frustrazione.
-Niente di eccezionale- Rispose accarezzandogli dolcemente la chioma -è raro che riesca a divertirmi così spensieratamente senza pensare troppo- osservando nel mentre la sua stanza con sguardo perso nel vuoto.
-Capisco che hai dei doveri- ribatté Lance ruotandosi con il corpo, rivolgendo il viso verso l’alto, socchiudendo lievemente gli occhi -dopotutto la vita non è abbastanza lunga per perdersi costantemente nei problemi-sbadigliando mentre pronunciava le ultime parole.
-Sei stanco?- domandò concentrando i suoi occhi verso il giovane disteso e con gli occhi chiusi accanto a lei.
-Solo un po’-ridacchio leggermente
-Allora è meglio che lascia riposare date le tue condizioni- con Perla che si stava accingendo ad alzarsi dal letto per lasciare riposare da solo Lance, quando all’improvviso senti il fiocco del suo vestito venire afferrato e leggermente tirato all’indietro, guardandosi alle sue spalle, notando il giovane che la osservava intensamente e senza alcuna intenzione di rilasciare la sua presa sull’ornamento che decorava il suo vestito.
-Aspetta- esclamò con tono canzonatorio mentre lasciava delicatamente la presa dal fiocco -prima avrei due favori da chiederti- continuo ridacchiando, lasciando inizialmente confusa la gemma, che felicemente rassegnata si lasciò cadere nuovamente seduta sul letto.
-Non uno, ma due favori vorresti chiedermi?- incrociando le braccia al petto e sorridendo nel mentre immaginava quali potessero essere le possibili richieste del ragazzo accanto a lei.
-Il primo favore è più per conoscenza personale- alzando la mando ed indicando con il dito la gemma sulla fronte di Perla -ho capito che non sei umana, quindi cosa sarebbe questo oggetto che hai sulla fronte?-
-Questa- toccandosi la gemma sulla fronte con le dita -è la mia gemma- rispose massaggiandosela delicatamente, -come hai detto prima non sono umana, ma faccio parte di una razza aliena di gemme che possono assumere forma fisica corporea attraverso particelle di luce, ci permette di evocare la nostra arma peculiare ed in caso di gravi ferite o traumi riportati possiamo ritirarci al suo interno per curarci e rigenerarci, anche se ci lascia vulnerabili ed inoltre non abbiamo la necessità di dormire o mangiare per sopravvivere- con il ragazzo che la osservava con sempre più interesse durante la spiegazione.
-Quindi non hai bisogno di dormire o mangiare- strofinandosi la chioma con la mano, cercando di capire ogni cosa la ragazza gli aveva appena spiegato -ma hai provato a fare una di queste due cose?-
-Diciamo che ci ho provato- balbettando per l’imbarazzo -cioè ho provato a mangiare, ma non riesco ad ingoiare qualcosa perché penso che sia leggermente disgustoso- distogliendo lo sguardo da lui -per quanto riguarda dormire invece non ho provato a farlo.-
-Ed è esattamente qui che volevo arrivare- ribatté sogghignando -come secondo favore volevo chiederti se per questa notte tu potessi rimanere qui con me e farmi compagnia- con Perla che diventò improvvisamente azzurra in volto, visibilmente imbarazzata per la proposta che Lance le aveva appena fatto, cercando a gesti di declinare l’offerta e cercando le parole per rispondere negativamente senza però riuscire a trovarle, cercando di escogitare nel mentre un modo per uscire da quella situazione imbarazzante, quando all’improvviso il ragazzo le afferrò dolcemente la mano guardandola con quei sui occhi rossi teneri ed indomiti che la stavano lentamente facendo sciogliere, facendole provare ancora quella strana sensazione a cui lei non riusciva a dare una spiegazione.
-D’accordo- rispose abbassando lentamente la testa per lo sconforto che provava per sé stessa e l’imbarazzo per la situazione venuta a crearsi -ti prego però di distogliere per qualche secondo lo sguardo- con Lance che ubbidendo alle parole della gemma, chiuse gli occhi, mentre lei con il potere della sua gemma cambiando rapidamente il suo vestito con un pigiama color acquamarina leggermente attillato, distendendosi successivamente accanto al giovane, che aprì lentamente gli occhi, arrossendo lievemente mentre osservava così da vicino la ragazza che lo aveva curato.
-Perla- balbettando leggermente -ti ringrazio per aver accettato- cercando di nascondere il suo imbarazzo ed il suo evidente rossore da una falsa sicurezza.
-Non c’è problema- girandosi di lato, focalizzandoli sull’evidente rossore del giovane, nascondendo un piccolo sorriso canzonatorio, nato dal fatto di non essere la sola imbarazzata – Però c’è una cosa che dovresti spiegarmi- ritornando a guardare il soffitto della sua stanza -come si fa a dormire?-
-Molto semplice- rispose chiudendo gli occhi -per prima cosa dopo esserti distesa, chiudi gli occhi e prova a non pensare più a nulla- sbadigliando leggermente mentre spiegava -prova a creare il vuoto nella tua mente e soprattutto ricorda di rilassarti- addormentandosi immediatamente, con la ragazza che lo guardò inizialmente stupita nel vedere con quanta facilità egli cadde in un sonno profondo, cercando successivamente di rilassarsi, poggiando la testa sul cuscino, chiudendo lentamente gli occhi ed eseguendo dei respiri lenti e profondi, fino a quando all’improvviso mentre cercava di addormentarsi, nella sua mente si materializzò l’immagine serena del ragazzo che aveva accanto nel momento in cui l’aveva trovato in quel campo erboso privo di imperfezioni, con il vento che gli scuoteva con dolcezza la lunga chioma ed i raggi del sole illuminavano il suo viso.
Improvvisamente l’immagine del ragazzo che aveva davanti ad i suoi occhi scomparve, ritrovandosi catapultata all’interno di quella grande distesa erbosa, con il vento che soffiava con delicatezza da occidente e con un grande albero, che con le sue fronde sembrava danzare a ritmo di una melodia che solo lui poteva riuscire a sentire.
-Quindi questo significa dormire- guardandosi intorno con meraviglia -È come se fossi entrata in un’altra realtà che puoi plasmare per creare un luogo rilassante sia per la mente che per il corpo- cominciando a camminare lentamente verso l’albero.
-Non sempre è così- disse una voce provenire da dietro il grande albero -a volte il sognare si può rivelare più snervante della realtà stessa.-
-Chi sei?- domandò Perla allarmata da un possibile intruso.
-Non riconosci più la mia voce?!- domandò retoricamente Lance, uscendo da dietro l’albero ridendo, causando l’incredulità della gemma nel vederlo proprio lì dinanzi a lei, ma soprattutto in piedi e senza alcuna ferita a contornare il suo corpo, perfettamente in salute ed in grado di camminare senza difficoltà verso di lei.
-Come riesci a camminare così bene?!- domandò ancora scioccata -ma soprattutto come hai fatto a guarire così in fretta?!-
-Questo è un sogno mia cara Perla- rispose Lance massaggiandosi il retro del capo incapace di dare una spiegazione chiara all’amica -all’interno di essi noi possiamo fare qualunque cosa ad eccezione di quello che sta accadendo in questo momento.-
-Cosa starebbe accadendo di strano?- guardandosi intorno non riuscendo a capire cosa volesse dire il giovane con le sue parole.
-Condividere un sogno non è umanamente possibile- avvicinandosi lentamente e fermandosi a pochi passi da lei – sicura che non sia un altro dei tuoi poteri?-
-Non posso esserne totalmente sicura visto che è la prima volta che provo a dormire-portandosi le mani sul mento cercando di pensare ad una spiegazione -Forse…-venendo interrotta da Lance che la abbracciò improvvisamente, facendola azzurrire completamente e lasciandola senza parola ed incapace di elaborare un pensiero.
-Non mi importa sapere il perché- disse guardandola negli occhi -per me adesso l’importante è ritrovarmi qui insieme a te- osservando la gemma che lentamente alzò i suoi occhi azzurri come il cielo verso di lui, incrociandolo il suo -dal primo momento in cui ti ho vista Perla, tu per me sei diventata molto importante-accarezzandole con delicatezza la chioma color pesca -Non so per quale motivo, ma ho cominciato a sviluppare qualcosa per te, in questo poco tempo che sono rimasto con te ho sviluppato dei sentimenti che vanno oltre la semplice gratitudine- stringendola un po’ di più a se -ma avevo paura perché non sapevo e non so tutt’ora chi io sia- tremando leggermente -quando mi hai visto camminare la prima volta e cadere, in realtà stavo cercando di scappare- lasciando la gemma in parte ferita da quell’ammissione -aveva paura di te, una paura che alla fine si è rivelata irrazionale, perché tu sei stata la persona o gemma più buona che io avessi mai avuto la fortuna di incontrare, anche se non ne ricordo altre- ridacchiando leggermente, cercando di nascondere l’imbarazzo per la sua attuale confessione.
-Lance voglio essere onesta anche io- esclamò Perla continuando a guardarlo negli occhi -anche io dal primo momento in cui ti ho visto ho provato qualcosa per te, anche io ero spaventata, eri uno sconosciuto, non mi sembrava normale, ma in questo poco tempo che siamo rimasti insieme la mia unica paura rimasta era quella se tu provassi non lo stesso- accarezzandogli lentamente il volto con la mano -Ora so che quella paura era infondata- sorridendo con affetto.
-Due sconosciuti che per il volere del fato si sono incontrati- con Lance che accarezzò anch’egli il viso perlaceo della ragazza -è che in poco tempo hanno sviluppato dei sentimenti l’uno per l’altro- avvicinandosi lentamente al viso della gemma -e non posso esserne più che felice- avvicinando lentamente le sue labbra verso quelle di Perla, baciandola con passione, venendo ricambiato da lei, che nel mentre con il braccio cercava di avvicinare di più il ragazzo a lei, non volendo che quel momento finisse mai, dimenticandosi entrambi del luogo dove essi si trovassero, concentrati unicamente l’uno sull’altro e su quel sentimento che ormai li aveva legati indissolubilmente.
se non ci conosciamo ancora profondamente proviamo affetto l’uno per l’altro-
Nel frattempo nel mondo reale, Ametista tornando a casa ormai al calar della notte inoltrata, mentre entrava trovò la porta del tempio stranamente aperta e lentamente senza far alcun rumore, per evitare di attirare attenzioni indesiderate, vi entrò lentamente al suo interno, dove trovò Garnet in piedi con le braccia conserte sopra la cascata più grande della stanza di Perla intenta a guardare un qualcosa con strano interesse, che il giovane quarzo viola in lontananza non riusciva a scrutare con chiarezza.
-Chissà cosa starà guardando- pensò la gemma viola, saltando le varie cascate, fino a raggiungere la compagna, dove finalmente comprese il motivo del suo interesse -MA COSA?!- urlò internamente mentre vedeva Perla coricata accanto ad un ragazzo che non aveva mai visto prima, avvicinandosi infuriata verso di loro, venendo intercettata dalla gemma rossa, che le afferrò le spalle con forza, fermandola.
-Non svegliarli-lasciando basita la gemma da quelle parole -avremo tempo di far loro delle domande quando si saranno svegliati- guardando la gemma furibonda accanto a lei, che stringeva i pugni per la rabbia -però ora lasciamoli dormire.-
-Tu lo sapevi- osservando la Garnet con diffidenza -Lo hai sempre saputo- sentendosi presa in giro dalla compagna.
-Visioni del futuro- aggiustandosi comicamente il visore con le dita, lasciando ametista sospirare pesantemente, mentre usciva dalla stanza della sua amica.
-Tu stai lì pure a guardarli-facendo un breve saluto con la mano di spalle -io me ne vado a letto- uscendo dalla stanza, lasciando da sola Garnet, la quale continuava ad osservarli con curiosità, ma al tempo stesso con gioia e felicità, sperando in cuor suo che l’amica potesse finalmente trovare la felicità che a lungo a meritato e che nessuno è stato in grado di darle realmente.
 
Note dell’autore
Io: È incredibile
Lance: Cosa sarebbe incredibile?
Io: Che voi due neanche il tempo di arrivare al secondo capitolo e già vi perdete l’uno per l’altro?!
Perla (ridacchiando): Cosa ti potevi aspettare?!
Io (facendo roteare gli occhi): In che senso Perla?
Perla: Non si può comandare il cuore
Io (mano sulla fronte): Certo…come no
Lance: Non essere così disfattista
Io: Lo sarò fino a quando non mi darete motivo di non esserlo
Lance (sospirando): Ho compreso… mi sa che oggi il capitolo lo chiudo io al posto tuo
Io: Perché?!
Lance (scuotendo la testa): Sei troppo disfattista oggi e non saresti concentrato
Io: Allora chiudi pure il capitolo
Lance: Ovvio che lo faccio…Va bene appassionati di Fanfiction ci vediamo al prossimo capitolo

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Capitolo 3
*** Le Crystal Gems ***


Le Crystal Gems
 
Una luce abbagliava i visi dormienti di Perla e Lance,i quali dormivano l’uno avvolto dalle braccia dell’altro, come se i loro corpi si fossero connessi e le loro menti fossero diventate un tutt’uno lasciando stupita Garnet,la quale non riusciva a capire il comportamento strano di Perla,visto che in passato fu sempre restia nell’avere un rapporto con altri esseri umani,ad eccezione di Steven ovviamente; ma qualcosa in quel ragazzo era riuscito a smuovere l’animo della gemma,riuscendo a far dimenticare almeno per una notte il ricordo di Rosa dalla mente della ragazza.
Garnet nell’osservare la scena non era né sorpresa né arrabbiata,riuscì a mantenere apparentemente quel suo modo di fare serio ma allo stesso tempo rassicurante che la contraddistingueva dalle altre,non riuscendo inevitabilmente a far cadere qualche lacrima dall’occhio sinistro per l’emozione nel vedere la sua compagna di squadra apparentemente felice.
In quel momento gli occhi del ragazzo si dischiusero lentamente,illuminati da quella luce quasi soprannaturale che avvolgeva tutta la stanza,girandosi a guardare il volto beato di Perla dolcemente appoggiato sul cuscino,dandogli qualche carezza che le fece arruffare un po’ i capelli.
Nel cercare di alzarsi Lance notò l’inquietante figura di una gemma che li fissava con attenzione attraverso degli occhiali spessi che non facevano intravedere gli occhi della ragazza,rimanendo in quell’istante totalmente pietrificato da quella visione,restando fermo ed immobile a fissarla cercando con qualche piccolo colpetto di svegliare Perla,la quale si svegliò stropicciandosi lentamente gli occhi voltandosi verso il ragazzo.
-E’ stato bellissimo,era la prima volta che sognavo e tu sei riuscito a renderlo speciale-
-Perla,mi sa che non è il momento-indicando Garnet
-Perché non sarebbe il………-rimanendo immediatamente senza parole alla vista della gemma che continuava a fissarli con un piccolo sorriso accennato sotto il naso
I due ragazzi in quel momento si guardarono a vicenda negli occhi,impauriti e allo stesso tempo fortemente imbarazzati per la situazione che si era venuta a creare.
-Garnet ti posso spiegare-esclamò Perla in preda alla paura
-Non c’è né bisogno,avevo già intuito che c’era qualcosa che non andava quando mi hai chiesto di rimanere a casa,non sei mai stata brava a mentire dopotutto-
In quell’istante il volto di Perla divenne completamente azzurro dall’imbarazzo,rendendosi conto finalmente che era impossibile riuscire ad imbrogliare Garnet,chiedendosi se qualcun altro oltre la gemma rossa sapesse che aveva ospitato un essere umano all’interno del tempio.
-Garnet,ma oltre te lo sa qualcun altro?-esclamò Perla eseguendo una piccola smorfia che somigliava vagamente ad un sorriso
-Si,Ametista-
-Grandioso! Di tutte le persone che lo potevano venire a sapere proprio Ametista doveva scoprirlo!-
-Ieri sera era qui con me e vi ha visti abbracciati,prima che andasse a dormire nella sua stanza-
-Non mi voglio immaginare la sua reazione e quello che mi dirà stamattina riguardo Lance- in tono preoccupato con lo sguardo rivolto verso il letto.
-In questo momento non mi preoccuperei inutilmente,visto che sta dormendo come un sasso,infatti non credo si sveglierà molto presto-esclamò Garnet ridacchiando
Lance improvvisamente si sentì come perso nel vuoto,non capiva cosa stesse succedendo tra le due ragazze,le quali apparivano improvvisamente tranquille dopo quella discussione,cercando in tutti i modi una via di fuga che gli consentisse di tirarsi fuori da quella situazione particolarmente strana,incappando inutilmente nello sguardo di Garnet,la quale era tornata con interesse a fissarlo,avvicinandosi lentamente a lui e sistemandosi esattamente accanto al ragazzo,che non comprendeva completamente le intenzioni della gemma rossa nei suoi confronti.
-Cosa pensi di fare,ti vuoi alzare e ne parliamo con calma in salone?-
-Garnet,è ferito nelle gambe non riesce a camminare benissimo,soprattutto per lunghe distanze-intervenne Perla
Allora in quel momento Garnet lo prese improvvisamente in braccio e lo trasportò,quasi fosse un sacco di patate fuori dal tempio,gettandolo sopra il divano che si trovava proprio al centro della salone,sedendosi accanto a lui venendo immediatamente raggiunto da Perla,che si cambiò immediatamente di abito grazie ai poteri della sua gemma,indossando nuovamente il suo solito vestito color acqua marina con attorno alla vita il suo enorme fiocco.
-Dimmi cosa vuoi,cosa cerchi?-esclamò Garnet
-Io sinceramente non cerco e non voglio niente a parte…-mettendosi a fissare Perla che azzurrì subito
-Qual è il tuo nome? E soprattutto dimmi chi sei?-
-Il mio nome è Lance e per il resto non posso dirti altro-
-Come non puoi dirmi altro?! Cosa significa?!-esclamò la gemma leggermente adirata
-Significa che non ha più la memoria Garnet,quando l’ho trovato fuori Beach city era privo di conoscenza e gravemente ferito sotto un cumulo di detriti terrestri,quando egli si svegliò mi disse che si ricordava unicamente il suo nome-disse Perla
-Quindi questo ragazzo non sa chi è o chi sia stato?!-
-Appunto-
-Ma questa è una condizione reversibile o permanente?-
-Questo non lo so,ma sinceramente la cosa non mi interessa,per la prima volta ho trovato una persona dolcissima che mi capisce e non voglio che tu lo cacci via!!!!-abbracciando nel frattempo il ragazzo.
In quel momento sul volto di Garnet si manifestò un sorriso sul suo volto –E chi ha detto che l’avrei cacciato,non mi sembra che abbia mai accennato a niente di tutto ciò-
In quell’istante gli occhi di Perla si spalancarono –Quindi non lo manderai via dal tempio-
-Per quale motivo dovrei farlo,se tu sei felice perché farti del male e poi dopotutto sembra un bravo ragazzo,se avesse voluto davvero qualcosa da noi ti avrebbe già torturata prima anziché addormentarsi insieme a te-
Perla nel sentire le parole di Garnet scoppiò letteralmente dalla gioia abbracciando repentinamente il ragazzo,il quale era rimasto evidentemente confuso dalla situazione che si era creata,riuscendo a stento a capire che poteva rimanere senza che la donna alta,grossa e spaventosa come lui la considerava,gli facesse la festa,ricambiando faticosamente l’abbraccio di Perla.
In quel momento uscì Ametista dalla sua stanza,la quale,nel vedere Lance in salotto con Garnet e Perla,si avvicinò tempestivamente chiedendo spiegazioni alla gemma rossa,la quale le rispose solamente che il ragazzo poteva rimanere insieme a loro nel tempio,causando la rassegnazione e la conseguente delusione della gemma viola nel notare come Garnet si fosse lasciata abbindolare dal bel faccino del ragazzo,che capì immediatamente che Ametista non lo sopportava.
-Mi spieghi cosa ti ho fatto per meritarmi questo tuo astio incondizionato nei miei confronti?-
-Tu niente,ma non appena qualcosa di bello accade a Perla tutti felici e contenti,invece io vengo messa da parte venendo considerata una reietta-
-Ma…-esclamarono le due gemme venendo subito interrotte da Lance
-Non mi sembra che loro ti considerino una reietta,da quello che ho potuto capire voi siete come sorelle,l’una non può fare a meno dell’altra e lo stesso vale per te,non avere questa considerazione negativa e nefasta della tua persona,per quello che io ne possa sapere tu potresti essere la persona più buona e gentile del mondo,ma se non esci dal tuo guscio e non ti apri verso coloro che hanno passato una vita insieme a te,come speri di essere accettata,anche se penso che loro già ti hanno accettata così come sei-esclamò lance-Permettimi soltanto di fare lo stesso con me,fai sì che ti possa conoscere meglio e tu possa conoscere meglio me-
La gemma viola non si aspettava un discorso così profondo da un essere umano rimanendo visibilmente colpita dalla parole,lasciandosi sfuggire una piccola lacrima e un piccolo sorriso.
-Vedo che ci sai fare con le parole,ora capisco cosa Perla ha visto in te,dopotutto è facile imbrogliare una sprovveduta come lei-disse ridacchiando
-Mi presento,io sono Ametista- allungando la mano verso il ragazzo
-Io invece sono Lance,piacere di conoscerti Ametista-stringendo la mano alla gemma
-Ed io sono Garnet-alzandosi in piedi
-Ed io Perla-
-E noi siamo le Crystal Gems-dissero le ragazze in coro
In quel momento Lance non riuscì a trattenere un sorriso nel vedere le ragazze tutte e tre riunite,una accanto all’altra dinanzi a lui,permettendogli di rimanere insieme a loro all’interno del tempio,sentendosi come se avesse finalmente trovato la sua vera casa.
Improvvisamente il suono di quel momento magico venne interrotto da un altro suono per lo più sgradevole e fuori luogo; il suono di un clacson interrompeva quel momento magico,suscitando l’interesse di Lance verso quel rumore assordante.
-STEVEN IO STO RITORNANDO ALL’AUTOLAVAGGIO,CI VEDIAMO DOPO!!!-urlò un uomo all’interno di furgone
-CERTO PAPA’,CI VEDIAMO DOPO-
In quell’istante il furgone partì allontanandosi dalla spiaggia,lasciando un bambino che cominciò a correre velocemente salendo le scale urlando come un ossesso.
-GARNET,PERLA,AMETISTA SONO TORNATO!!!-aprendo la porta di scatto
-Ciao Steven,ben tornato a casa-esclamò Perla
-Hey campione cosa hai fatto durante queste vacanze-disse Ametista entusiasta per il ritorno di Steven
-Ragazze non vi state dimenticando qualcosa forse?-esclamò Garnet
-Oh,giusto Steven ti vogliamo presentare una persona,lui è Lance e rimarrà qui con noi per un po’ di tempo-disse Ametista sorridendo
-Piacere Steven,io sono Lance-esclamò il ragazzo
-Piacere io sono Steven,quindi tu rimarrai qui per un po’ di tempo,sono sicuro che diventeremo ottimi amici-esclamò il bambino sorridendo
-Ne sono sicuro anche io-disse il ragazzo cercando di alzarsi dal divano,ma che a causa del dolore provocato dalle ferite fu costretto a sedersi
In quel momento Steven si accorse delle condizioni di Lance avvicinandosi a lui,leccandosi nel frattempo la mano e strofinandola sulle gambe del ragazzo,il quale non capiva cosa stesse facendo il bambino,voltandosi immediatamente verso Perla.
-Tranquillo,la saliva di Steven possiede poteri curativi capace di curare ogni ferita-esclamò Perla
Nell’istante in cui Steven smise di strofinare la sua mano unta di saliva sulle sue gambe,Lance notò che il dolore era scomparso,alzandosi immediatamente dal divano mettendosi a saltare e a correre per tutta la stanza in preda alla felicità,dirigendosi successivamente verso Steven ed inginocchiandosi dinanzi a lui.
-Come potrò mai ringraziarti per quello che hai fatto-
-Non c’è né bisogno che tu mi ringrazi,dopotutto sono anche io una Crystal Gem-
In quell’istante Lance sorridendo si alzò nuovamente in piedi,ma questa volta si voltò a guardare Perla con aria di sfida.
-Visto che ora sono in grado di utilizzare al meglio le gambe devi mantenere la promessa-
-Ora non posso proprio negarti quello che ti ho promesso,quindi ci vediamo tra un ora al campo di allenamento per una sfida,così potrò finalmente capire se sei uno spadaccino visto che non te lo ricordi-
-Allora tra un ora al campo di allenamento-
Le Crystal Gems non potevano credere alle loro orecchie,Lance avrebbe affrontato Perla in duello con le spade senza sapere se sa combattere,tale notizia sconvolse Garnet ed Ametista,ma non Steven che sembrava stranamente emozionato nel vedere quei due affrontarsi in duello.
 
Note dell’autore
Io:Colpo di scena,la follia dilaga in questa fanfiction
Lance:Parla per te,io sono gasatissimo
Perla:Anche io
Steven:Io più di tutti
Garnet ed Ametista:Noi no
Io:Almeno due persone normali ci sono ancora,bene siccome oggi io mi secco a chiudere la fanfiction,chi ci pensa?
Garnet:Mi sa che stavolta tocchi a…ad Ametista!
Ametista:Cosa?
Garnet:Su dai non fare la timida
Ametista:Ahhh,lo faccio solo per stavolta
Cari lettori e lettrici che state seguendo questa fanfiction con interesse ci vediamo al prossimo ed emozionante capitolo.

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Capitolo 4
*** La sfida ***


La sfida
 
Erano trascorsi soltanto cinquantacinque minuti da quando Perla era sparita attraverso il portale e Lance si stava visibilmente annoiando ad aspettarla,sbuffando ripetutamente e guardando il soffitto in attesa della sfida,quando Steven si avvicinò a lui con il suo modo di fare allegro e spensierato.
-Quindi tu saresti uno spadaccino come Perla!!!!-
-Sinceramente non ti saprei proprio dire se sono o non sono un spadaccino,questo sarà una sorta di prova per vedere se lo sono,tutto qua-esclamò Lance sospirando –e poi non penso che mi affronterà seriamente-
-Se lo dici tu…-Esclamò con sguardo ironico e beffardo
-Cosa intendi dire con la frase precedente?-chiese il ragazzo con tono semi-preoccupato
-Per quanto riguarda la scherma o le spade in generale Perla è sempre molto seria e concentrata, difficilmente ci va piano con uno sfidante-
In quel momento si avvicinò Ametista correndo,saltando improvvisamente di scatto verso il divano atterrando bruscamente accanto a Lance.
-Sono sicura che la distruggi-esclamò la ragazza visibilmente emozionata
-Come mai tutta questa allegria,non eravate perplesse tu e Garnet riguardo questa sfida?-chiese Steven incuriosito dal comportamento della gemma
-No,mi sono resa conto che sarà divertente vedere Perla sconfitta per mano di Lance-mettendosi a ridere
-Ma chi ti assicura che ne esca vincitore?-esclamò il ragazzo perplesso
-Intuito,e quando me lo dice l’intuito non sbaglio mai-continuando a ridere
-Mah,convinta tu-Disse il ragazzo,dando alla ragazza una sorta di “ok” con il pollice rivolto verso l’alto
Improvvisamente entrò di scatto,aprendo con rapidità la porta di casa,Garnet che si avvicinava con passo lento e deciso,attorniata da quel suo modo di fare serio e calmo allo stesso tempo,verso il ragazzo.
-E’ il momento Lance,dobbiamo andare,seguimi verso il portale,dobbiamo raggiungere Perla al campo di allenamento per dare inizio alla sfida-
-Si,eccomi-esclamò alzandosi lentamente dal divano
-Preoccupato?-Chiese Garnet
-Tutti che mi dite che sono preoccupato,è soltanto una sfida di allenamento non succederà niente di insolito-rispose Lance leggermente irritato –Andiamo e non perdiamo più tempo-avvicinandosi insieme alla gemma rossa al portale
Repentinamente Steven ed Ametista si alzarono velocemente dal divano raggiungendoli rapidamente prima che Garnet attivasse il portale per il teletrasporto.
-Pensavate di andarvene senza di noi-dissero i due ragazzi all’unisono
-Questo mai,vi sareste persi lo spettacolo della mia dipartita-
-Ora basta dobbiamo andare,abbiamo già perso molto tempo-esclamò Garnet attivando immediatamente il portale.
Improvvisamente apparve un enorme fascio di luce bianco che condusse tutti quanti in una sorta di corridoio interdimensionale,irto di numerose corsie luminose che conducevano in molti luoghi della terra sconosciuti anche agli occhi degli esseri umani,causando lo stupore improvviso di Lance,che cercò stranamente di uscire dal fascio di luce per poter ammirare più da vicino quel magnifico spettacolo,venendo immediatamente afferrato da Garnet,che lo riportò nuovamente all’interno del fascio.
-Se non vuoi congelare ti consiglio di non uscire-Esclamò la gemma rossa guardando il ragazzo dritto negli occhi
Lance non rispose voltandosi a guardare nuovamente lo spettacolo intorno a lui,anche se leggermente sfocato a causa della scia luminosa,non poté far altro che continuare ad ammirarla,visibilmente impressionato e colpito dal paesaggio,quando improvvisamente il ragazzo si sentì trascinare da una forza che lo spingeva verso il suolo facendolo cadere a terra,notando subito dopo la caduta di ritrovarsi sopra un altro portale per il teletrasporto.
-Garnet me lo potevi dire che saremmo potuti arrivare a breve-esclamò il ragazzo adirato,alzandosi velocemente da terra
-Non me l’hai chiesto-
-E te lo dovevo chiedere?-
-Si-
In quel momento Ametista,a causa della discussione tra Lance e Garnet,stava ridendo come un ossessa,non riuscendo a trattenere le risate che provocarono il dissenso dei due ragazzi,che si voltarono a guardare con sguardo truce la gemma viola,che smise immediatamente di ridere.
-Bene,ora che Ametista si è fatta due risate sai dove dobbiamo andare Garnet?-Chiese Lance guardandosi intorno
-Seguimi,siamo quasi arrivati,dobbiamo soltanto salire quelle due rampe di scale-rispose cominciando a camminare
Lance,Ametista e Steven non poterono far altro che seguirla,ma nel frattempo il ragazzo continuava a guardarsi intorno,soffermandosi improvvisamente dinanzi all’immagine di quattro diamanti di colore diverso che formavano un enorme rombo composto da quattro sezioni distinte,rimanendo improvvisamente paralizzato e con gli occhi spalancati dinanzi ad esso.
-D…Diamante…B…Bianco…-Esclamò sottovoce il ragazzo
 -Lance che stai facendo,Perla ci starà aspettando!!!-Urlò Ametista
Lance come uscito da quella sorta di trance corse immediatamente verso Garnet ed Ametista,salendo con velocità i gradini ed arrivando rapidamente dinanzi ad un enorme arena con al centro Perla voltata di spalle,quasi come se stesse guardando il sole,in attesa dell’arrivo delle gemme e del ragazzo.
-Perla-Esclamò Garnet –Eccoci,siamo arrivati,pronti ad assistere alla sfida-
In quell’istante Perla si voltò verso le gemme avvicinandosi lentamente verso Lance,il quale la guardava con sguardo dolce ma allo stesso tempo deciso pronto ad affrontarla.
-Vedo che sei venuto,non vedendoti arrivare dopo un’ora pensavo avessi rinunciato ad affrontarmi,ma constato che sei più deciso che mai a dimostrarmi il contrario-
-Ovvio,non mi tiro di certo indietro dopo che te l’ho chiesto-
-Sinceramente per una sfida così importante non penso che gli abiti che indossi siano opportuni,visto che sono lacerati ed evidentemente logorati-esclamò Perla pensierosa
-Purtroppo mi hai trovato così e non ho nient’altro da mettermi,quindi penso che dovrò affrontarti in queste condizioni-chiudendo gli occhi e manifestando un mezzo sorriso
-Secondo te perché mi sono presa un’ora prima della sfida?-
In quell’istante la gemma sulla fronte di Perla si illumino generando un fascio di luce che avvolse completamente il corpo di Lance.
Improvvisamente la vecchia tunica bianca logorata fece posto ad una giacca e ad un paio di pantaloni color bianco perlaceo avvolti da un lungo mantello collegato da due bottoni alle spalle della parte superiore del vestino per essere completati a loro volta da un paio di scarpe eleganti,decorate con un piccolo laccio di colore nero che fungeva da leggero contrasto al completo.
-Ti piace-esclamò Perla osservandolo attentamente
-Non ci posso credere,tu hai fatto tutto questo per me?!-esclamò stupefatto il ragazzo
-Si,ma almeno ti piace?-
-E me lo chiedi,è meraviglioso!!!-
La gemma nel sentire le parole del ragazzo non poté far altro che rallegrarsi nel vederlo felice nel suo nuovo abito,diventando improvvisamente azzurrina per l’emozione.
-Allora,cominciamo questa sfida!-Esclamò Lance in preda all’euforia
-Si,giusto la sfida,ma prima di cominciare ho un ultimo dono per te-facendo comparire fra le sue mani una Katana posta all’interno di un fodero bianco come la luce –Questa Katana è uguale a quella che hai visto nella mia armeria soltanto che è di colore bianco,un piccolo dono per inaugurare la sfida-porgendola al ragazzo
-Perla così mi commuovi-sfoderando velocemente la spada puntandola al cielo
-Ma le sorprese non sono finite qui,guarda là in alto-indicando una roccia sospesa nel vuoto sopra il campo di battaglia
-Cosa sarebbe?-Domandò incuriosito Lance
-Sarebbe la Katana nera del generale che hai osservato ieri,se mi batti sarà tua,questa è l’unica condizione della nostra sfida-
-Perla,ma sei sicura di quello che dici!!-Esclamò Garnet alzandosi di scatto dalle gradinate
-Sicurissima,so di potermi fidare di Lance e quindi secondo me questa spada non può finire in mani migliori…sempre se vince-volgendo unoo sguardo sicuro verso Garnet
-E allora che stiamo aspettando,cominciamo pure-Esclamò in tono ancor più euforico il ragazzo
-Prepariamoci allora-
In quel momento i due contendenti si disposero uno di fronte all’altro nelle due estremità dell’arena, guardandosi con sguardo fiero e deciso,concentrati verso un unico obiettivo,la vittoria.
-Non appena Garnet darà il via libera noi cominceremo a duellare-
-Non vedo l’ora di iniziare-
-Siete pronti-esclamò rivolgendo lo sguardo verso i due combattenti
-Si-esclamò Perla materializzando una spada nella sua mano destra
-Prontissimo-Rispose Lance sguainando la sua Katana color bianco scintillante come il sole
-ALLORA,CHE IL DUELLO ABBIA INIZIO!!!!-
Nel preciso istante in cui la gemma diede il via al duello Lance si avvento con foga verso Perla,eseguendo una serie di colpi in rapida successione,che vennero facilmente neutralizzati dalla gemma bianca,che continuò a subire i colpi del ragazzo senza reagire.
-Colpi privi di coordinazione e di strategia,si vede che non è capace ad utilizzare una spada-pensò Perla continuando a parare i colpi di Lance
Intanto il ragazzo continuava con il suo assalto convito di aver messo la gemma alle corde,venendo però immediatamente smentito dal modo di combattere della ragazza,che lentamente lo mise in una situazione di svantaggio,causato dai movimenti rapidi,mirati ed aggraziati della gemma che gli impedivano di reagire, permettendogli unicamente di schivare i colpi indietreggiando sempre di più,rimanendo costantemente in balia dei suoi fendenti e dei suoi affondi.
-PENSAVO FOSSI UNO SPADACCINO,SI VEDE CHE MI SBAGLIAVO-urlò la ragazza durante il suo brutale assalto
Lance non si fece deconcentrare dalle parole di Perla,continuando nel frattempo ad osservare le movenze di braccia e di gambe che mostrava durante i suoi assalti,riuscendo improvvisamente a bloccare un fendente verticale della ragazza con la sua Katana assumendo una strana posizione con le gambe aperte,con le ginocchia piegate e le braccia intente a tenere saldamente l’arma sopra la testa.
La ragazza non poteva credere ai suoi occhi,Lance era riuscito a bloccare uno dei suoi fendenti,ma per lei non faceva alcuna differenza egli era soltanto uno sfidante che doveva essere sconfitto,riprendendo immediatamente ad attaccarlo con i suoi colpi potenti ed aggraziati,notando immediatamente che Lance era diventato nettamente più bravo di prima,riuscendo a parare ed a contrattaccare con rapidità ogni sua mossa.
-Vedo che sei in difficoltà?-esclamò il ragazzo continuando a combattere
-Ancora non sono così in difficoltà da venire sconfitta-esclamò la gemma accennando un sorrisino
-Questo lo vedremo-
In quell’istante Lance si avventò contro Perla sfoderando un poderoso fendete verticale che schiantandosi contro la spada della ragazza generò una violenta onda d’urto che colpi anche Garnet,Ametista e Steven sobbalzando leggermente all’indietro.
-Una difesa perfetta,ma non così perfetta-pensò il ragazzo che diede un calcio alla gemma nella pancia facendola volare verso l’estremo dell’arena,lasciandole cadere la spada dalle mani.
Vedendola disarmata il ragazzo corse con estrema rapidità verso la gemma eseguendo una sorta di piroetta che generò un fendente circolare spinto dalla forza di inerzia di gambe e braccia,che venne evitato facilmente dalla ragazza,che correndo verso Lance fece finta di cadere scivolando con le ginocchia,passando sotto il fendente,recuperando velocemente la spada ed eseguendo un veloce affondo verso il ragazzo,il quale scorgendo con la coda dell’occhio la tecnica di Perla fece un enorme balzo all’indietro,aiutandosi con la sua Katana infilzandola sul terreno e dandosi una poderosa spinta circolare,afferrando con le gambe il viso della gemma e sfruttando il movimento della capriola il ragazzo la condusse in aria insieme a lui sbattendola con violenza al suolo atterrando di fianco a lei,afferrando velocemente la spada della ragazza puntandogliela al volto.
-Penso che ora sia finita-esclamò Lance con il fiatone
-Credo di si-rispose Perla stupefatta
Garnet,Steven e Ametista non potevano credere a ciò che avevano appena visto,Perla era stata battuta da Lance,contro ogni aspettativa delle gemme il ragazzo era riuscito a prevalere sull’esperta schermitrice.
-Incredibile-esclamò Ametista stupefatta
-A chi lo dici-esclamò Garnet anch’essa stupefatta
-MA E’ STATO LO STESSO INCREDIBILE!!!!-urlò Steven in preda all’euforia
Finito il duello,Lance allontanò la spada dal viso di Perla,porgendole una mano per aiutarla a rialzarsi,che venne immediatamente afferrata dalla gemma che si rialzò repentinamente da terra.
-Penso che quella spada me la sia meritata-esclamò Lance allontanandosi da Perla per recuperare la sua spada
-Visto che mi hai sconfitto,ovvio che te la sei meritata-facendo avvicinare la roccia con un cenno della mano -prendila è tutta tua ora-esclamò sorridendo
Recuperata e rinfoderata la spada,Lance si avvicinò lentamente alla roccia allungando le braccia tremolanti per l’emozione,afferrando la spada che un tempo era appartenuta all’antico generale delle gemme,osservandola quasi fosse una sorta di reliquia.
-Davvero posso prenderla?!-Chiese il ragazzo
-Certo che puoi,te la sei meritata-rispose Perla
In quel momento si avvicinò Garnet,che si frappose fra i due.
-Che ne pensate di tornare al tempio?-
-Mi sembra una buona idea-rispose Perla
Improvvisamente Lance si mise di scatto dinanzi a Perla.
-Perla,prima di tornare a casa ti vorrei chiedere una cosa?-esclamò il ragazzo leggermente rosso in viso
-Cosa mi vorresti chiedere?-rispose Perla incuriosita dal comportamento di Lance
-V…Vorresti uscire stasera con me?-domandò Lance rosso come un pomodoro
Perla diventò immediatamente azzurra in viso dall’imbarazzo.
-Certo,che voglio uscire stasera con te-rispondendo in tono caldo ed affettuoso,ma allo stesso tempo nervoso ed agitato a causa dell’imbarazzo
In quel preciso istante Lance si avvicinò a Perla e mano nella mano ornati dalla luce del tramonto,si diressero insieme agli altri verso il portale per tornare al tempio,pronti non appena tornati a passare una magnifica serata illuminata dalla luce delle stelle.
 
Note dell’autore
Ametista:C’è qualcuno?
Garnet:Ovvio che c’è qualcuno,non mi vedi
Ametista:Apparte te non vedo nessun altro
Garnet(guardandosi intorno):Vero
Ametista:Bene visto che oggi non c’è nessuno,neanche l’autore stranamente,e l’ultima volta l’ho chiuso io il capitolo ora tocca a te Garnet
Garnet:Devo,proprio
Ametista:Si
Garnet:Visto che oggi non ho altra scelta l’ho faccio
Bene a tutti gli appassionati di fanfiction ci vediamo al prossimo capitolo

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Capitolo 5
*** Amore e Sofferenza ***


Amore e sofferenza
 
-HEY RAGAZZE,SONO VENUTO A PRENDERE STEVEN!!!-Urlò Greg spalancando improvvisamente la porta,non trovando nessuno all’interno della casa sulla spiaggia.
Greg cominciò a curiosare un po’ per casa pensando che Steven si fosse nascosto da qualche parte non riuscendolo a trovare.
Allora l’uomo decise di sedersi sul divano,aspettando che una delle gemme torni a casa con il suo ragazzo o che almeno una di esse sapesse dove si fosse andato a cacciare,quando improvvisamente il portale si attivò generando un fascio di luce che fece materializzare,dinanzi allo sguardo dell’uomo stupefatto,le Crystal Gems,Steven ed uno strano ragazzo vestito in modo particolarmente elegante che stava scherzando vivacemente con Perla.
-STEVEN!!!-Urlò il padre avvicinandosi al ragazzo
-Papà,cosa ci fai qui?-
-Ma come te lo sei scordato,sta sera abbiamo la nostra serata speciale tra uomini-mentre prendeva il bambino in braccio
-Me l’ero dimenticato-Esclamò Steven mentre eseguiva nel frattempo una smorfia con la bocca per la sorpresa –L’invito è sempre valido,vero?!-disse Steven ridacchiando
-Ovvio Campione!!!-strofinando leggermente la testa del figlio
-Steven attento prima che Greg ti faccia scomparire-esclamò ridendo Ametista,intromettendosi nella conversazione
-Certo che non scomparirà-Esclamò Greg sbuffando,rivolgendo nuovamente lo sguardo verso il ragazzo che stava alla destra di Perla –Steven,ma lui chi è?-Chiese sottovoce al ragazzino
-GIUSTO,ANCORA NON VI HO PRESENTATI!!!-Urlò Steven in preda all’eccitazione,scendendo dalle braccia del padre  –Lui è Lance,un amico di Perla!-
In quel momento sentendosi interpellato,il ragazzo si avvicinò all’uomo di mezz’età porgendogli la mano in segno di saluto.
-Piacere Lance-
-Greg Universe-stringendo la mano al ragazzo –Sembravi più basso visto in lontananza ed invece sei alto quanto Garnet-mettendosi a ridere nervosamente
-Davvero,sarei alto quanto Garnet?-Avvicinandosi nel frattempo alla gemma rossa,ponedosi al suo fianco
-Wow,è vero sono alto quanto lei,non ci avevo fatto caso-Esclamò Lance mettendosi nel frattempo a ridere
-…Divertente…-Esclamò Garnet con il suo modo di fare calmo e pacato
In quel momento tutti si misero a ridere per la risposta della gemma,causato dal suo comportamento sempre serio e poco incline agli scherzi,quando in quel momento Greg si mise a guardare l’orologio a forma di gatto appeso in cucina,notando che erano già passate le nove di sera.
-Campione,dai dobbiamo andare,non vorrai mica addormentarti durante la nostra serata?!-
-Certo che no,arrivo subito,ci vediamo domani ragazze e Lance non folleggiare troppo con Perla-esclamò Steven ridacchiando leggermente mentre usciva.
-STEVEN COSA DICI!!!-Esclamò Perla in preda all’imbarazzo
Lance nell’osservare la reazione di della gemma non poté far altro che rallegrarsi e divertirsi un po’, avviandosi anche lui verso la porta di casa.
-Che dobbiamo fare?-Chiese Lance a Perla allungando nel frattempo la mano –La notte è ancora ben lontana dal suo arrivo,non vorrei che la nostra uscita finisca prima ancora di cominciare-
Perla non se lo fece ripetere un attimo,scattando repentinamente al fianco del ragazzo uscendo dolcemente insieme mano nella mano,quando improvvisamente si voltò di scatto verso Garnet ed Ametista.
-Garnet affido la casa a te,ti prego non fare compiere ad Ametista uno dei suoi soliti danni-
-Io non faccio danni!-esclamò Ametista avvicinandosi furiosamente verso Perla venendo immediatamente bloccata dalle braccia possenti di Garnet
-Ma cosa dici,che…-In quel momento Perla venne tirata con forza da Lance
-E dai andiamo,Ametista non farà niente di male e poi c’è Garnet insieme a lei,non ti scaldare tanto-chiudendo di scatto la porta
-Quel ragazzo mi piace-esclamò Garnet
-Anche a me,penso che sia l’unico capace di far dimenticare Rosa a Perla-esclamò Ametista incrociando le braccia guardando con sguardo fisso la porta chiusa
Nel frattempo Lance tirava per un braccio Perla per la spiaggia,la quale continuava ancora ad urlare contro il ragazzo che faceva finta di non sentire una parola della gemma.
-Ti vuoi fermare!!!-tirando indietro il braccio,divincolandolo dalla presa del ragazzo –Ma che ti è preso?-
-Era necessario fare così con Ametista?!-Chiese Lance voltandosi e scuotendo la testa con lo sguardo basso in segno di disapprovazione.
-Ovvio,non pensa mai a quello che fa…-venendo subito interrotta
-Allora non ti fidi di Garnet,visto che era insieme a lei?-Esclamò il ragazzo grattandosi nel mentre la testa
-No,in realtà mi fido molto di Garnet-
-E allora di cosa ti preoccupi-Esclamò in tono quasi esasperato –E poi Ametista sa quello che fa,sei tu che non gli dai fiducia-
In quel momento Perla si sentì completamente ridicola,diventando in viso totalmente azzurra per la vergogna,voltandosi dando le spalle a Lance,che in quel preciso istante si era messo proprio dietro le spalle della gemma bianca,avvicinando lentamente il viso al suo orecchio.
-Dovresti imparare che possono badare a se stesse,ormai non sono delle bambine e poi questa è la nostra serata speciale-dandole da dietro un bacio sulla guancia
-Hai ragione-esclamò voltandosi nuovamente verso il ragazzo –se la caveranno,e poi tu quello me lo chiami bacio-poggiando velocemente le sue labbra su quelle di Lance,lasciandolo stupefatto solo per un secondo per il gesto impulsivo di Perla,abbandonandosi poi alla passione e ai sentimenti di cui era composto quel gesto,poggiando le mani sulla testa di Perla,abbandonandosi completamente.
Il bacio sembrò durare un eternità per i due amanti che lentamente allontanarono i loro volti rimanendo l’uno di fronte all’altra,guardandosi profondamente negli occhi.
-Non te l’aspettavi da me,una cosa del genere-Esclamò Perla con tono soave e caloroso
-Sinceramente speravo che tu lo facessi,che diventassi più aperta verso di me-baciando la gemma che la ragazza ha in fronte
-Oh,Lance,dai smettila così mi metti in imbarazzo-esclamò Perla con le guance che avevano assunto una colorazione azzurrina
-La mia dolce,dolce Perla-afferrandola e facendola volare in aria.
In quel momento sembrasse che Perla si fosse dimenticata totalmente dei problemi che l’affliggevano, pensando unicamente a lei e Lance,felici insieme per sempre,comprendendo finalmente il perché Rosa si sacrificò per dare alla luce Steven ed il perché lei amò alla follia un umano,avere qualcuno che ti fa sentire speciale era per Perla una sensazione meravigliosa a tal punto da abbracciare stretto il ragazzo poggiando la testa sul suo petto,rimanendo tra le calorose braccia di lui.
-Non mi lasciare mai,Lance-Esclamò chiudendo gli occhi
-Non ti lascerò mai Perla,tu sei la cosa più bella che mi potesse capitare e non posso fare altro che ringraziarti-Esclamò Lance facendo cader una piccola lacrima sul volto di Perla,la quale con la mano tolse delicatamente le lacrime dal volto del ragazzo,che ricambiò con un sorriso.
-Su Lance fammi scendere ora che ti accompagno a mangiare qualcosa in un piccolo ristorantino che mi fece vedere Greg tempo fa,così ci prendiamo qualcosa nel frattempo-
Lance sorridendo la fece scendere delicatamente,preoccupandosi di non farle male e nel momento in cui Perla toccò il suolo afferrò il braccio del ragazzo mettendosi a correre insieme a lui verso Beach City.
-Dove mi stai portando così di fretta?-Chiese il ragazzo cercando di non perdere l’equilibrio
-Seguimi e lo scoprirai-Escalmò Perla continuando a guardare dritto per la strada
Il ragazzo si chiedeva cosa le fosse preso così all’improvviso,ma date le circostanze in quel momento non poté far altro che assecondarla,quando improvvisamente Perla si fermò di scatto facendo perdere l’equilibrio a Lance che stava per cadere al suolo,venendo immediatamente afferrato dalla gemma ed aiutato a risollevarsi.
-Dove mi hai portato,posso saperlo?-Chiese il ragazzo venendo nel frattempo rialzato dalla ragazza
-Questo è il “Galà dei mille fiori” un ristorantino dove spesso io e le altre andavamo a mangiare,anche se effettivamente io non mangiavo-
-Allora entriamo visto che siamo qui-esclamò il ragazzo prendendo Perla per mano
Entrati all’interno del locale si ritrovarono un ambiente pieno di gente che mangiava e si divertiva,il locale ben decorato con dei lampadari antichi di colore oro e delle candele appese ai muri bianchi creavano un ambiente caldo e allo stesso tempo accogliente e raffinato,improvvisamente un uomo si avvicinò ai due ragazzi.
-Avete prenotato per caso un tavolo qui da noi-esclamò il maitre
-Si,deve essere prenotato a nome Gemma-esclamò Perla indicando il nome sul taccuino
-Oh,eccolo qui,venite insieme a me che vi accompagno al vostro tavolo-accompagnandoli al loro tavolo e dandogli due menù con cui scegliere la pietanza da gustare
-Ci sono così tante pietanze da gustare e da assaggiare,non so cosa scegliere-esclamò il ragazzo guardando con stupore il menù
-Io invece penso di non prendere niente,sai noi gemme non abbiamo bisogno di mangiare-esclamò Perla guardando Lance
In quel momento il ragazzo alzò lo sguardo fissando la gemma con occhi che sembravano diventati di ghiaccio.
-Lo so che non hai bisogno di mangiare,ma almeno potresti provare-
-Non c’è né bisogno Lance,tranquillo ti faccio compagnia-
-Almeno una volta potresti tentare,come per il sonno,prova anche il cibo-esclamò il ragazzo facendo gli occhi dolci alla ragazza
-E va bene,ma prendo qualcosa di semplice-esclamò Perla leggermente stizzita nell’aprire il menù
In quel istante si avvicinò al tavolo il cameriere che chiese ai due ragazzi cosa volessero portato.
-Io prendo un piatto di pasta alla carbonara-
-Ed io solamente una semplice insalata-esclamò Perla chiudendo di scatto il menù porgendolo al cameriere
-Bene 5 minuti e i vostri piatti saranno pronti-esclamò il cameriere dirigendosi verso le cucine
-Ottimo che facciamo visto che ora dobbiamo aspettare per mangiare qualcosa?!-Chiese Perla curiosa
-Potremmo semplicemente parlare,visto che siamo io e te da soli senza le altre-
-E di cosa vorresti parlare?-
-Vorrei sapere perché voi siete qui sulla Terra e non sul vostro pianeta?-Chiese Lance in preda alla curiosità -Di certo non ho visto altre gemme qui sulla Terra,quindi perché state qui?-
Perla abbassò leggermente lo sguardo verso il tavolo –Sai Lance,è stata una nostra scelta rimanere qui sulla Terra per proteggerla dalla altre gemme che vogliono conquistarla e farne soltanto terra bruciata annientando gli umani,creando nuove gemme dal suolo di questo pianeta…-cercando di trattenere una lacrima
-Va be lascia perdere Perla non dirmi nulla non voglio rievocare brutti ricordi, a me basta sapere soltanto che tu sia qui sana e salva-esclamò Lance mettendo le mani avanti
All’improvviso il cameriere arrivò dinanzi al loro tavolo –Ecco i piatti che avete ordinato-poggiandoli uno di fronte all’altro –Vi auguro buona cena e buona serata-recandosi nuovamente per le cucine
-Come mai così in fretta-esclamò stupito il ragazzo
-Scusa se non te l’ho detto,ma qui noi gemme abbiamo la precedenza su tutte le ordinazioni,visti i servizi che abbiamo fornito al locale-rispondendo al ragazzo in tono divertito
-Bene,allora pancia mia fatti capanna-iniziando a mangiare il piatto di pasta come un forsennato
Perla nel frattempo guardava la sua insalata e afferrando la forchetta infilzò una foglia di lattuga portandosela vicino alla bocca,non riuscendo però ad aprirla.
Lance nel frattempo dopo aver letteralmente divorato la sua cena dopo nemmeno due secondi alzò lo sguardo guardando la ragazza,che fissava la foglia di lattuga.
-Perla dai prova a mangiarla-esclamò dolcemente il ragazzo
Sentendo quelle parole,la gemma aprì la bocca infilando velocemente al suo interno la foglia di lattuga provando a mangiarla ed ingoiarla,cercando di trattenere i conati di vomito che si stavano prepotentemente manifestando.
-Va bene,basta così per mangiare ci vuole più tempo…fermati prima che ti viene da vomitare seriamente-Esclamò il ragazzo mettendosi a ridere
-Meno male,non c’è la facevo più-esclamò provata la ragazza
-Su,usciamo da qui,prima di tornare a casa voglio fare una passeggiata per la spiaggia insieme a te sotto le stelle-esclamò Lance alzandosi dalla sedia
In quell’istante i due ragazzi si diressero verso la porta del ristorante,aprendola delicatamente dirigendosi verso la spiaggia mano nella mano guardando le stelle.
-E’ meraviglioso non è vero?-esclamò Lance stupefatto
-In tanti anni di soggiorno qui sulla Terra,non mi ero mai accorta della bellezza di questo posto-
-Perla-sussurrò il ragazzo all’orecchio della gemma avvicinandola a se –Ti amo-
-Anche io,con tutto il mio cuore-ponendosi ad un centimetro dalla faccia del ragazzo
Improvvisamente i due ragazzi sentirono un urlo poderoso provenire dall’oceano.
-Cos’è stato?-Chiese Lance preoccupato
-No…Non può essere-rispose Perla in tono tremolante e irto di paura
In quel momento comparve dalle acque dell’oceano un enorme mostro color verde acqua con dei lunghi capelli bianchi e con sei braccia che si dirigeva velocemente verso la riva.
-Malachite-esclamò Perla preoccupata
-E chi sarebbe una gemma?-
-Non una gemma,ma una fusione fra due gemme,dobbiamo andare a chiamare immediatamente Garnet e Ametista,vorrà la sua vendetta contro di noi!-Esclamò la ragazza in preda al panico
-No-esclamò il ragazzo con tono deciso –se non la fermiamo ora,penso che distruggerà tutto prima di arrivare a voi,quindi siamo costretti a fermarla-
Nel frattempo Malachite era arrivata sulla spiaggia,trovando di fronte a se Perla e Lance.
-Guarda chi abbiamo qui Perla e un umano,penso che per cominciare mi prenderò la mia rivincita contro di te per quello che mi avete fatto e poi con le altre per concludere-il mostro in tono furioso
-Non penso,prima dovrai affrontare noi due messi insieme-Esclamò Lance sfoderando la spada
-Vedo che hai voglia di morire nessun problema ti saprò accontentare-esclamò Malachite ridacchiando
In quel momento apparvero anche Garnet ed Ametista con le loro armi già in mano pronte a combattere.
-Ti sconfiggeremo Malachite,in nome del pianeta del Terra e per i suoi abitanti-Esclamò Garnet spavaldamente puntando i suoi enormi guanti di ferro contro il mostro
-Ottimo,tutte tre insieme,sarà ancora più facile annientarvi-
Prima ancora che le gemme potessero cominciare a combattere,il ragazzo si scaraventò velocemente contro Malachite assestandole un poderoso fendente su una delle sei braccia,che la fecero gemere dal dolore.
-Non sei poi così indistruttibile e forte come pensavo-
-Ora lo vedrai!!!!!-
Il mostro si avventò con furia verso il ragazzo che venne protetto istantaneamente da Garnet ed Ametista che la fermarono con una combinazione di tecniche tra la frusta della gemma viola ed i guanti della gemma rossa,che fecero indietreggiare leggermente Malachite.
-Così non c’è la possiamo fare,Ametista fonditi con me-Esclamò Garnet frettolosamente
-Non me lo faccio ripetere due volte-
In quel momento le ragazze eseguirono una strana danza che unì le due gemme,in unico corpo gigantesco con quattro braccia muscolose e cinque occhi di cui quattro erano coperti da un enorme paio di occhiali da sole,avventandosi ferocemente contro la gemma acquatica prendendo il sopravvento su di essa.
Lance rimase fermo a guardare la scena,stupito dalla forza della fusione di Garnet ed Ametista.
-Sugilite-Esclamò Perla avvicinandosi al ragazzo materializzando la sua lancia –Penso che lei c’è la possa fare-
L’enorme gigante viola continuava a picchiare con forza Malachite,la quale non riusciva a reagire all’enormi scariche di Sugilite,venendo quasi sconfitta da ella.
-Pensi davvero di sconfiggermi-evocando delle enormi lance d’acqua che perforarono la gigantessa interrompendo la fusione e ferendo gravemente Garnet ed Ametista,che non riuscivano più a rialzarsi ed a continuare a combattere.
-Siete così deboli-esclamò Malachite avvicinandosi con fare minaccioso alle due gemme inermi
Lance impugnò con forza la spada –Perla attacchiamola ora che è distratta,tu mi darai un poderosa spinta verso l’alto permettendomi di eseguire un fendente che la taglierà in due parti,in questo modo con questo colpo dovrei riuscire ad interrompere la fusione tra queste due gemme-
Perla fece un cenno con la testa e i due ragazzi cominciarono a correre verso la fusione impugnando le loro armi con forza,pensando unicamente ad eliminare definitivamente quel mostro che aveva fatto del male alle loro amiche.
Lance,mentre la fusione era distratta,venne lanciato da Perla verso il volto di Malachite,la quale sorpresa dalla comparsa del ragazzo cercò di indietreggiare invano,senza sapere come reagire all’offensiva.
-Prendi questo,in nome di Garnet ed Ametista—esclamò in ragazzo in caduta eseguendo un enorme fendente che taglio in due Malachite
Istantaneamente la fusione tra le due gemme si interruppe rivelando altre due gemme,una minuta e ferita con dei capelli ed il corpo di colore blu come il mare avvolta da un vestito lungo con un fiocco del medesimo colore,l’altra invece era una gemme di colore giallo con dei lunghi capelli bianchi e con una gemma al posto del naso,molto robusta ed enorme leggermente ferita ed inginocchiata per il dolore.
-Visto Perla c’è l’ho fatta-Esclamò Lance in preda all’eccitazione dando le spalle alle due gemme
Improvvisamente l’enorme gemma si alzò da terra e con poderoso scatto colpì Lance di spalle con violenza inaudita,sfracellandolo al suolo inerme e ferito,afferandolo successivamente per il collo tenendolo con un braccio solo.
-Adesso non fai più lo spavaldo-Esclamò la gemma ridendo  -Ora vai a farti una nuotata-scaraventando Lance inerme e ferito verso il mare,affondando lentamente verso il fondo del mare.
-LANCE!!!-esclamò terrorizzata Perla –Jasper,come hai osato!!-
-Tranquilla ora tocca a te-In tono malizioso la gemma
Lance nel frattempo affondava lentamente verso il fondo inerme e senza forze incapace di risalire per colpa delle ferite provocate del duro colpo subito.
-Questa è la fine…-Pensò il ragazzo perdendo lentamente le forze
-Tu puoi ancora salvarti-esclamò una voce –Per salvarti e salvare le persone che ami,intendi nuovamente riabbracciare l’oscurità del tuo cuore? Vuoi ricordare chi eri?-
-S..i…Se è per salvare…le persone che…amo lo…farò-esclamò in procinto di morire
-Bene-Esclamò la voce ridendo
Intanto Jasper nella spiaggia stava piacchiando Perla,che non riusciva a difendersi dai colpi della gemma comandante della prima flotta dell’esercito delle gemme,cadendo a terra lasciando la sua lancia al suolo,distesa e ferita dinanzi a Jasper.
-Come si ci sente ad essere sconfitti,finalmente avrò la mia vendetta contro di voi e potrò schiavizzare questo mondo una volta per tutte-
Improvvisamente sopra Jasper si aprì un portale con degli strani simboli runici,dove uscì uno strano essere con un vestito elegante di colore nero,con un mantello del medesimo colore che aveva un diamante bianco al centro di esso ed il volto coperto da una maschera nera tagliata in due da un enorme cicatrice color rosso cremisi,atterrando dinanzi agli occhi increduli della gemma gialla.
-No…Non può essere io ti avevo eliminato-esclamò Jasper in preda alla paura
L’essere non proferì una parola e con uno scatto felino poggiò la sua mano destra sulla faccia di Jasper.
-E’ finita,Obliterate-esclamò l’essere con ferocia.
Al suono di quelle parole la mano dell’essere generò una violenta esplosione che scaraventò la gemma contro la scogliera,costringendola a causa delle ferite a ritornare all’interno della gemma,ed evocando la katana nera l’essere spezzò in due la gemma.
-Patetico-esclamò l’essere avvicinandosi e raccogliendo la gemma –E arrivato il momento che tu dica addio a questo mondo,Fiamma nera-
La gemma nelle mani dell’uomo mascherato aveva cominciato improvvisamente a prendere fuoco,ustionata ed infiammata da fiamme di colore nero innaturale,quasi provenissero dall’inferno trasformando lentamente in polvere la gemma di Jasper,traportata via dal vento,dissolvendosi definitivamente.
Perla osservò con orrore la scena,lui era tornato,il generale delle gemme si era finalmente destato,la paura cominciò lentamente a consumarla,osservando senza muoversi l’inquietante figura.
In quel momento Il generale si girò verso Perla cominciando a fissarla attraverso la sua maschera.
-Visto quello che hai fatto,penso che tu ti meriti di sapere chi sia io-afferrando la maschera con la mano sinistra,togliendola dal volto.
-Non…può…essere-esclamò Perla scioccata –Lance…tu sei il generale!!-
Lance in quel momento si avvicinò lentamente a Perla cercando di offrirgli il suo aiuto,venendo immediatamente respinto.
-VATTENE STAMMI LONTANO,TU NON HAI FATTO ALTRO CHE CAUSARE SOFFERENZE,MORTE E DISTRUZIONE,ED IO STUPIDA TI HO PURE SALVATO,AVREI VOLUTO TANTO NON FARLO,SPARISCI!!!-Esclamò Perla in preda alla rabbia e alla disperazione
Lance sentendo queste parole si allontanò da Perla avvicinandosi lentamente alla gemma blu.
-Stai insieme a loro Lapis,hanno bisogno di tutto l’aiuto possibile-
Dopo questa frase lance generò un portale che lo teletrasportò via dal campo di battaglia lasciando Perla disperata in lacrime per le sue compagne di squadra e Lapis che confusa la guardava con tristezza ripensando alle parole di Lance.
 
Note dell’autore
Garnet:E dai l’hai fatta iniziare bene ed ora la fai finire così?!
Io:L’autore sono io accontentati
Ametista:Non ti vergogni
Lapis:vergognati
Io:Anche tu ti ci metti,va bene io me ne vado chiudetelo voi questo capitolo
Ametista:Io no
Garnet:Io no
Lapis:Io…cavolo,d’accordo lo chiudo io
Bene appassionati di Fanfiction ci vediamo al prossimo capitolo

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Capitolo 6
*** Il dolore che aleggia nei cuori ***


Il dolore che aleggia nei cuori
 
Il mattino seguente la tranquillità regnava ormai sovrana su Beach City,ma un forte alone di tensione,paura e sconforto si stagliava sugli esseri che abitavano il tempio di cristallo,Garnet ed Ametista sdraiate una accanto all’altra svenute a causa delle ferite riportate non davano alcun cenno di ripresa e stranamente non si erano ritirate nel loro gioiello per curarsi,rimanendo nella loro forma corporea pesantemente danneggiata dallo scontro.
Perla seduta in un angolo guardava con sguardo vitreo e privo di vita l’angolo che congiungeva le due pareti della casa al mare,pronunciando parole sconnesse e senza alcun significato logico,afferrandosi successivamente le gambe con le braccia chiudendosi come un riccio,dondolando su se stessa quasi cercasse una sorta di conforto fra i suoi stessi arti,continuando a piangere e a farfugliare.
Lapis posta dinanzi alla finestra cercava di scrutare il cielo e le nuvole,quasi fosse alla ricerca di una risposta alle domande che la attanagliavano in quel momento,non riuscendo a darsi una spiegazione agli eventi a cui aveva dolorosamente assistito.
-Amico mio,cosa ti è successo?-pensò la gemma blu sospirando –Cosa ti ha fatto diventare così?-cercando di trattenere una lacrima
Lapis cercò di ricordare il volto allegro e gioviale del ragazzo quando si conobbero per la prima volta su Meitar,la capitale dell’impero delle gemme,venendo immediatamente cancellato dall’espressione fredda,insensibile e quasi spietata del Generale,che distruggeva lentamente la gemma di Jasper con le sue fiamme nere.
Tale immagine fece rabbrividire immediatamente Lapis,che si strinse fra le sue braccia cercando di non urlare e di non piangere,provando a rimanere forte ed impassibile,facendo però cadere dal suo occhio destro una piccola lacrima che velocemente scivolò dal suo viso frastagliandosi su un piccolo oggetto luccicante posto sul pavimento dell’abitazione.
Lapis improvvisamente si abbassò a raccogliere lo strano oggetto notando che si trattava un piccolo cristallo rosso,che emanava uno strano e flebile bagliore e accanto ad esso un piccolo foglio di carta ripiegato su se stesso,leggermente rovinato e strappato.
La gemma lo raccolse e lo aprì immediatamente cominciandone a leggere il contenuto.
“Lapis se sei tu a leggere questa nota non posso far altro che sentirmi in colpa per come mi hai visto,ti lascio questo cristallo in modo tale che tu mi possa contattare in caso di bisogno”
Nel leggere quella piccola nota strappata,Lapis non poté far altro che sorridere leggiadramente,pensando che dopotutto Lance non fosse cambiato così tanto al punto da dimenticarsi le persone che lo hanno voluto bene,ma improvvisamente mentre era assorta nei suoi pensieri la gemma venne disturbata da delle urla provenire dalla spiaggia,ritornando nuovamente a guardare fuori dalla finestra,notando la figura di Steven avvicinarsi correndo verso il tempio.
-STEVEN CI VEDIAMO NON APPENA HO FINITO DI LAVORARE!!!-urlò Greg risalendo sul furgone e dirigendosi verso l’autolavaggio
-OK PAPA’, CI VEDIA…AAAMOOO DOOOPOOO-esclamò Steven inciampando su una roccia ed in procinto di cadere,venendo immediatamente afferrato da un enorme mano acquatica
Il bambino non credeva ai suoi occhi,rimanendo fermò a fissare l’enorme mano che gentilmente lo posava al suolo,sparendo improvvisamente e lasciando sopra il suo volto delle piccole goccioline d’acqua che  scendevano morbide dal suo viso fino a cadere sopra la maglietta.
Steven si alzò lentamente guardando esterrefatto l’ingresso di casa sua –Non può essere?!-esclamò il ragazzo nel vedere la figura di Lapis Lazuli dinanzi alla porta d’ingresso.
-LAPIS!!!!!-urlò il ragazzo correndo ad alta velocità raggiungendola e abbracciandola istantaneamente –Sei tornata-cercando di trattenere le lacrime
-E’ una lunga storia Steven,ma se vuoi te la racconto,ma prima entriamo dentro così ti riposi un po’,ti vedo un po’ stanco-
-No,non è niente,è solo che ho aiutato mio padre a fare una cosa,ma sto bene-esclamò sorridendo e con delle enormi stelle sugli occhi che mostravano la sua felicità
Improvvisamente Lapis lo prese in braccio e lo portò delicatamente dentro casa facendolo sedere sul divano del salone,facendolo nel frattempo arrossire per l’imbarazzo.
-Non…c’è n’era bisogno che tu mi accompagnassi dentro-esclamò il ragazzo completamente rosso in viso –Non sono più un bambino-
-Lo so Steven,ma mi sembrava il minimo fare questo per te,dopo averti fatto soffrire-accarezzando il volto del ragazzo
In quel momento Steven capì guardandosi intorno,che c’era qualcosa che non andava,improvvisamente si alzò dal divano e vide Perla seduta in un angolo che come un riccio si dondolava avanti e indietro senza proferire una parola.
-Perla?!-esclamò il ragazzo avvicinandosi alla gemma bianca,la quale non si voltò a guardarlo neanche per un attimo,facendo spaventare letteralmente il bambino,che si voltò ad osservare Lapis con il terrore dipinto sul viso.
-Lapis che cos’è successo?-chiese spaventato –Dove sono Garnet ed Ametista? E perché Perla è in questo stato?-
Lapis senza dire una parola fece cenno al ragazzo di seguirla e lentamente lo condusse al piano di sopra,dove egli notò Garnet ed Ametista visibilmente ferite svenute ed inermi sopra il suo letto.
-Com’è possibile?!-esclamò il ragazzo piangendo ed inginocchiandosi davanti alle due gemme –Cosa è successo Lapis? Dimmelo ti prego-
In quell’istante la gemma blu lo prese nuovamente in braccio e trasportandolo dolcemente al piano di sotto lo fece distendere delicatamente sul divano e vedendolo ancora in lacrime e leggermente ansimante,la gemma strinse i pugni cercando di non dire niente riguardo ai fatti della sera prima,provando ad aggirare la domanda.
-Lapis,ti prego dimmi cosa è successo?-chiese nuovamente il ragazzo guardando Lapis negli occhi
-Non c’è la faccio a resistere al tuo sguardo…d’accordo ti racconterò tutto-esclamò Lapis sospirando –La notte scorsa io persi il controllo su Malachite e Jasper si diresse con forza verso il tempio desiderosa di vendetta nei confronti delle Crystal Gems,voleva ardentemente distruggerle,ma il fato ha voluto che noi o meglio che lei si trovasse dinanzi Perla e Lance uno accanto all’altro in attesa del nostro arrivo…-
-Vi hanno affrontato da soli senza Garnet ed Ametista?!-chiese stupito il ragazzo
-In un primo momento si,tanto che Lance riuscì immediatamente a ferire Malachite,ma successivamente comparirono sul campo di battaglia Garnet ed Ametista che si fusero formando Sugilite, venendo però facilmente sconfitte da Jasper che lentamente stava acquisendo sempre più potere-
In quel momento Perla nel sentire il racconto di Lapis della sera precedente cominciò a stringersi sempre di più,cercando di mantenere la calma e l’autocontrollo.
-Ma allora come hai fatto a tornare?-
-Lance con l’aiuto di Perla eseguì un poderoso fendente che tagliò in due Malachite,interrompendo la fusione che io avevo eseguito con Jasper,facendoci cadere entrambe al suolo deboli e ferite,ma Jasper animata dall’ira si avventò contro il ragazzo ferendolo gravemente e gettandolo in mare-esclamò la gemma blu chiudendo gli occhi.
-Quindi Jasper l’ha…-esclamò Steven in preda alla disperazione
-No-esclamò in tono deciso la gemma –Non l’ha fatto fuori,lui in realtà è…-venendo interrotta da Perla che si alzò di scatto
-STA ZITTAAAAAA!!!!!!!!!-urlò la gemma con le fiamme che gli uscivano dagli occhi –LUI NON E’ PIU’ UN NOSTRO PROBLEMA,METTITELO IN TESTA!!-
-Ma…Perla lui fa parte della famiglia-esclamò Steven spaventato dalla reazione della ragazza
Nel sentire queste parole Perla materializzò istantaneamente la sua lancia,scagliandosi con violenza contro il bambino cercando di infilzarlo al petto,venendo fermata immediatamente da Lapis che con la mano bloccò l’attacco,afferrando l’arma della ragazza riuscendo a fermarla prima che colpisse la giovane gemma.
-SEI IMPAZZITA!-urlò Lapis in preda alla rabbia e alla collera –COME OSI ATTACCARLO SENZA MOTIVO?!-guardando il volto terrorizzato di Steven
In quel momento Perla si rese conto di ciò che aveva appena cercato di fare e facendo cadere la lancia al suolo,corse piangendo verso il portale del teletrasporto.
-PERLA DOVE VAI?!-urlò il bambino spaventato alzandosi di scatto dal divano
-LASCIATEMI SOLA!!!!-esclamò teletrasportandosi immediatamente in un luogo sconosciuto
Steven traumatizzato si risedette nuovamente sopra il comodo divano guardando con sguardo fisso e spento Lapis,che cercava di consolarlo abbracciandolo il più forte possibile,piangendo nel vedere Steven così scosso.
-Perché?-domandò Steven con voce flebile –Perché ha tentato di eliminarmi?-
-Steven,calmati è molto scossa per quello che è successo,non so cosa le sia passato per la testa,ma lei non vorrebbe mai farti del male-
-Ma allora perché stava per colpirmi,cosa l’ha spinta a farlo?!-guardando la gemma negli occhi
-La reazione di Perla è causata dal dolore-rispose Lapis -infatti l’ultima parte della storia sarà quella che non ti piacerà Steven-
Steven la fisso in silenzio in attesa di ascoltare l’ultima parte degli eventi.
-Jasper si stava apprestando ad uccidere Perla,quando improvvisamente un essere vestito di nero con un lungo mantello e con una maschera nera tagliata da una cicatrice cremisi si materializzò davanti alla gemma gialla,sconfiggendola in pochi secondi,spezzando e bruciando la sua gemma finché non ne rimase solo la cenere,sparendo attraverso un portale dando un ultimo sguardo a Perla-
-Chi era?- esclamò Steven rimanendo sconvolto dalle rivelazione di Lapis
-Era Lance e da quello che ho capito dalla reazione sconvolta di Perla,lui probabilmente era il generale delle armate del mondo delle gemme,vostro nemico e nemico di tua madre-
Steven non sapeva più cosa dire,era allo stesso tempo sia sconvolto che scioccato per la rapida catena di eventi che si erano succeduti così velocemente in una sola notte,ma improvvisamente come animato da una strana forza si alzò e si diresse lentamente verso il portale.
-Steven dove vai?-chiese Lapis preoccupata,raggiungendolo di scatto
-Vado a recuperare Perla,deve capire che non c’è nulla di cui addolorarsi-
-Che significa Steven?-
-Lance tornerà con noi,ho visto com’era,onesto e gentile e non posso credere che sia diventato cattivo senza nessun motivo apparente,è per questa ragione che devo andare a cercarla-
Lapis appoggiò una mano sulla spalla di Steven –Ed io ti seguirò-esclamò la gemma teletrasportandosi insieme al bambino alla ricerca della gemma bianca.
Nel frattempo Perla si trovava in un enorme distesa erbosa,piena di alberi e di cespugli ricchi a loro volta di fragole,rimanendo seduta dinanzi ad un grande albero,piangendo e disperandosi per le cose orribili che aveva fatto,sbattendo con violenza i pugni contro la corteccia dell’albero cercando inutilmente di calmarsi.
-Cosa stavo…per fare,ho quasi…fatto del male al mio…bambino-esclamò piangendo e singhiozzando –Se Rosa mi vedesse in questo momento mi biasimerebbe e mi odierebbe per quello che ho fatto,ho aiutato un nemico e stavo per ferire Steven-continuando a piangere –Se non fosse stato per Lapis a quest’ora io…-
Perla era sempre più triste e disperata,non riuscendo a contenere le sue emozioni,continuando sempre più duramente a colpire l’albero con violenza tagliandosi,a causa delle schegge fuoriuscite dalla corteccia,sempre di più le nocche e le mani.
Improvvisamente una strana figura incappucciata si avvicinò sempre di più alla gemma bianca cercando di coglierla di sorpresa,ma la ragazza si voltò di scattò materializzando la sua lancia,attaccando la figura incappucciata e strappandole via il cappuccio,rivelando una gemma altamente tecnologica con un cristallo verde posto sulla fronte e degli occhiali simili a quelli di Garnet,ma trasparenti che rivelavano gli occhi sicuri ma allo stesso tempo folli dell’essere.
-Peridot!!-esclamò Perla stupefatta,afferrando con più forza la lancia –Cosa ci fai qui?!-
-Voi inutili gemme di cristallo credete sempre che vi vada detto tutto vero?!-esclamò la gemma in tono saccente –Ma non avete capito che in realtà voi siete inutili ed obsolete,non vedo l’ora di eliminarti per potermi finalmente vendicare per la sconfitta subita-
-Lo vedremo!-esclamò Perla avventandosi con rabbia contro Peridot,che istantaneamente trasformò la sua mano destra in un cannone pronto a sparare
-Prendi questo!!!-facendo partire un colpo di cannone laser dalla sua mano,venendo facilmente evitato dalla gemma bianca,che saltando si scagliò con rabbia contro la gemma verde cercando di distruggerne il cristallo,quando improvvisamente Peridot puntò la sua mano sinistra anch’essa trasformata in cannone contro Perla
-Troppo lenta e prevedibile-esclamò la ragazza ridacchiando,facendo partire un secondo colpo di cannone che colpì in pieno stomaco la gemma di cristallo,causando un enorme esplosione che la fece finire priva di sensi accasciata al suolo.
-Ora cosa me ne faccio di te?-si chiese la gemma verde ridendo,caricandosela in spalla
–Era solo uno scherzo,so esattamente cosa farmene di te,ahahah-esclamò Peridot trasformando la sua mano in una sorta di elica per volare lontano da quel campo erboso.
Improvvisamente il portale per il teletrasporto si attivò,materializzando Lapis e Steven che stavano discutendo animatamente.
-Ma non avevi detto che sapevi dov’era andata Perla?-esclamò Lapis stizzita
-Si,ho sbagliato solo quattro volte,ma…-interrompendosi vedendo Perla svenuta in spalla a Peridot
-COSA LE VUOI FARE!!!-
In quel preciso istante la gemma verde attivò la sua mano,volando via lontano mettendosi a ridere follemente.
-Lo vedrete,ahahahahahah-esclamò Peridot scomparendo tra le nuvole
-Lapis cosa facciamo? Peridot ha rapito Perla e non so cosa fare-esclamò in tono preoccupato
-Penso di sapere cosa fare-esclamò Lapis rivelando un piccolo cristallo rosso sul palmo della sua mano destra
-E’ arrivato il momento di chiamarlo,vediamo se accetterà la nostra richiesta-esclamò sospirando
Steven non comprendeva le parole di Lapis,e non capiva neanche a chi fossero rivolte,ma lui si fidava di lei e guardandola con fiducia si mise alla sua destra in attesa di sentire il piano della gemma blu per salvare Perla.
 
Note dell’autore
Peridot:Finalmente entro in scena
Jasper:Ed io invece neanche il tempo di entrare,vengo immediatamente uccisa
Peridot:Tanto ti odiano tutti
Jasper:Non è vero!!
Garnet,Ametista,Perla e Lapis:E’ vero in realtà
Jasper:Dite pure quello che volete tanto l’autore mi vuole bene
Io:Ma se ti ho fatto morire in un capitolo,come puoi pensare che io ti voglia bene,anzi io ti odio più di tutte quante messe insieme
Peridot:Stoccata!!!
Jasper:Peridot se ti prendo!!
Peridot(Scappando):Aiuto!!!
Io:Ciao,ciao
Garnet:Chi lo chiude il capitolo sta volta?
Io:Penso che stavolta lo devo fare io,visto che ancora non l’ho fatto neanche una volta
Ametista:OK
Perla:A me sta bene
Io:Ottimo
Bene cari lettori e care lettrici ci vediamo al prossimo emozionante e spumeggiante capitolo

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Capitolo 7
*** Salvataggio ***


Salvataggio
 
Lapis osservava con titubanza il piccolo cristallo rosso che aveva sulla mano,pensando e ripensando continuamente sul da farsi,cercando vanamente di trovare una soluzione alternativa a quella che aveva di fronte agli occhi,non riuscendone a trovare però nessuna efficace quanto quella di chiamare il generale per aiutarli a salvare Perla.
-Visto che non c’è altra scelta,sono costretta a chiamarlo-esclamò Lapis sospirando pesantemente
In quell’istante il cristallo rosso cominciò improvvisamente a brillare entrando in sintonia con la gemma di Lapis,che cominciò a brillare di una notevole luce bluastra,che avvolgeva completamente il corpo di Lapis facendolo sparire dentro questo vortice di luci blu e rossa generato dalle due gemme.
Steven guardava stupefatto lo spettacolo di luci,rimanendo fermo e attonito ad osservare Lapis che aveva cominciato leggiadramente a fluttuare per aria avvolta da queste spirali di luce,quasi stesse danzando all’interno di esse,quando improvvisamente il fascio di luce si dissolse lasciando cadere delicatamente al suolo la gemma blu,la quale non smetteva di fissare per un attimo il cristallo che aveva per le mani.
-215,67 nord est,Deserto della Quiete-esclamò la gemma blu rialzandosi velocemente da terra
-Cosa?!-Esclamò Steven non capendo le parole di Lapis –Dove dobbiamo andare?!-
-Steven seguimi senza fare domande,dobbiamo salvare Perla ti ricordo-disse la gemma blu dirigendosi verso il portale
-D’accordo se è per salvare Perla,ti seguirò senza discutere-raggiungendo Lapis e teletrasportandosi immediatamente verso il Deserto della Quiete.
All’interno del fascio luminoso Lapis aveva assunto un comportamento stranamente serio ed allo stesso tempo preoccupato,pensando continuamente se quello che stava facendo fosse la cosa giusta,guardando il bambino con occhi pieni di tristezza che luccicavano a causa delle lacrime trattenute dalla gemma.
Steven rendendosi conto dello strano comportamento di Lapis,le afferrò con delicatezza la mano destra,cercando di calmarla con quel suo semplice gesto.
La gemma colpita al cuore da quel semplice atto chiuse gli occhi asciugandosi delicatamente gli occhi dalle lacrime.
-Grazie Steven-esclamò la gemma blu guardandolo negli occhi
Steven non rispose,ricambiando le parole di Lapis con un semplice sorriso che la fece leggermente arrossire.
In quel momento le due gemme di cristallo furono materializzate all’interno di uno sconfinato deserto, attaccato costantemente dalle fauci inesorabili del sole,che rendeva l’ambiente invivibile per ogni creatura mortale che desiderava avventurarvisi; gli alberi morti,le antiche oasi ormai essiccate e le pietre roventi di un colore arancione innaturale decoravano il paesaggio.
-Questo è il Deserto della Quiete?-
-Si, Steven,c’è solo un problema…lui non c’è!-esclamò Lapis visibilmente preoccupata
-Lui chi?!-
-Stava parlando di me-esclamò una voce provenire dal nulla
-Chi sei?!-Esclamò Steven materializzando il suo scudo –Fatti vedere!!-
In quell’istante dinanzi a loro si manifestò una figura mascherata che lentamente si avvicinava con fare minaccioso,con in mano una lunga katana nera in risposta all’evocazione dello scudo effettuata da Steven.
-Se siete venuti per combattere,vi consiglio caldamente di andarvene-
-No e tu lo sai bene che non è per questo che siamo venuti da te…Lance-esclamò Lapis ponendosi dinanzi al Generale
Steven non poteva credere alle sue orecchie,l’uomo mascherato era Lance,lo stesso Lance che era stato accolto in casa sua dalle gemme,ora si trovava dinanzi a lui con una spada pronto a combatterlo.
-Se non siete venuti per combattere,allora per quale motivo siete qui?-Chiese il ragazzo togliendosi la maschera,rivelando uno sguardo freddo ed oscuro che fece raggelare il sangue al bambino
-Si tratta…-Esclamò Lapis venendo interrotta da Steven
-DI PERLA, E’ STATA RAPITA E DOBBIAMO SALVARLA!!!!!-
-Non è un mio problema-esclamò il ragazzo con volto indifferente,facendo scomparire improvvisamente la spada dalla mani
-LANCE,TI PREGO AIUTAMI A SALVARLA!!!-esclamò il ragazzino in ginocchio
In quel preciso istante Lance si voltò allontanandosi lentamente da loro,senza girarsi neanche a guardarli, ignorando ogni richiesta o supplica Steven gli stesse facendo,materializzando un portale dinanzi a lui.
-FERMATI!!!!!!-urlò Steven in preda alla rabbia –DOVE PENSI DI ANDARE?! PERLA E’ IN PERICOLO E TU NON VUOI NEANCHE AIUTARLA…TU L’AMAVI…PERCHE’ NON VUOI AIUTARCI A SALVARLA…PERCHE’?!!!!!-mettendosi a piangere
-Lance-esclamò Lapis terrorizzata –Perla è stata rapita da Peridot e sinceramente noi non sappiamo come fare a liberarla,ti prego aiutaci,te lo chiedo in nome del nostro antico legame-esclamò anch’ella in lacrime
In quel momento Lance si fermò dinanzi al portale ancora aperto,voltandosi repentinamente verso di loro e  con sguardo truce e pensieroso cominciò a guardarli con un lieve sorriso beffardo.
-Peridot-pensò il ragazzo sogghignando,voltandosi nuovamente verso il portale indossando nuovamente la sua maschera nera coprendo il suo volto.
-Ho deciso di aiutarvi-esclamò freddamente Lance
-Grazie Lance-esclamò Steven asciugandosi le lacrime dal volto
-Sai almeno dove possiamo trovare Peridot-chiese Lapis guardando Lance dritto sulla maschera che gli copriva il volto
-Si,conoscendo il mondo gemma natale penso che sia nel cosiddetto “Asilo”-
-Per fare cosa?-Chiese Steven preoccupato per le sorti dell’amica
-Questo non lo so,ma la cosa fondamentale è una sola…fermarla,a qualunque costo-
-Hai ragione,dobbiamo liberarla al più presto-esclamò Lapis avvicinandosi alla destra del generale
-E non possiamo fallire-Aggiunse Steven portandosi alla sinistra di lance
-Ottimo ora seguitemi attraverso il portale,saremo più veloci rispetto ad un normale teletrasporto ed in più non verremo rivelati dai radar energetici-
In quel momento i tre attraversarono il portale trovando dinanzi a loro un paesaggio cupo e spettrale,pieno di macchine creatrici di gemme rotti ed in disuso appoggiati alle pareti di un grande canyon pieno di buchi di varie forme e dimensioni,che erano a loro volta ornati da ossa di esseri umani caduti in battaglia come monito per chiunque osi avventurarsi all’interno di questo luogo impreparato.
Improvvisamente I tre ragazzi sentirono provenire dal cielo delle strane risate,che lentamente si stavano facendo più forti ed assordanti.
Lapis riconobbe immediatamente quelle risate e fece cenno a Steven e Lance di nascondersi repentinamente dietro una roccia,in modo tale da non farsi vedere da Peridot,che si avvicinava velocemente verso l’asilo.
I tre ragazzi si nascosero il più velocemente possibile dietro un enorme masso,accovacciandosi e osservando con curiosità l’arrivo di Peridot che trasportava ancora sulle proprie spalle il corpo semi-svenuto di Perla.
-Niente è meglio di casa propria,vero Perla?-esclamò in tono sarcastico –Ora prima che tu ti svegli è meglio che ti porti al mio laboratorio-dirigendosi verso una piccola crepa situata in una delle pareti del Canyon.
In quell’istante la gemma verde poggiò la mano all’interno della crepa premendo un pulsante al suo interno,causando l’apertura di un enorme cancello metallico dove prima era situata la crepa,entrandovi e inoltrandosi all’interno della costruzione,sparendo all’interno di essa.
Lapis non poteva credere a ciò che aveva appena visto,chiamando immediatamente a raccolta tutti i membri del gruppo per decidere cosa fare.
-Ci serve un piano per entrare lì dentro e salvare Perla,senza fare in modo che Peridot ci catturi-esclamò la gemma guardando i due ragazzi negli occhi
-Ci andrò solo io,voi aspettatemi qui in attesa che torni con Perla-esclamò alzandosi in piedi,dirigendosi verso il cancello metallico ancora aperto entrandovi all’interno.
-Fermo!…parole al vento con lui quando si tratta di Perla-esclamò Steven appoggiando la schiena contro la parete di roccia
-Penso che tu abbia ragione Steven-aggiunse la gemma blu,che guardava ancora l’ingresso metallico
Nel frattempo all’interno dello stabilimento,Lance si avventurava attraverso le macerie e le rovine di quel luogo oscuro,cercando di pensare all’obiettivo primario che gli fece accettare questa insensata missione di salvataggio,trovare Peridot e riportarla dalla sua parte,sperando che ancora ella si ricordi di lui.
Improvvisamente sentì provenire dalle profondità dello stabilimento delle urla di terrore e con scatto repentino il Generale si mise a correre in mezzo ai rifiuti e alle macerie cercando di non cadere e di arrivare il più in fretta possibile alla stanza che Peridot chiamava laboratorio.
Dopo qualche minuto Lance si trovò dinanzi un’enorme sala dove vide Perla in catene legata ad un letto metallico che urlava contro Peridot,dimenandosi ed agitandosi con violenza cercando di liberarsi inutilmente dalle catene,con la gemma verde che di spalle cercava di preparare una sorta di siero da somministrare alla gemma bianca.
-Vedo che non si usa più accogliere la gente-esclamò Lance entrando lentamente all’interno della stanza
Peridot si voltò improvvisamente verso l’apertura della stanza,trasformando la sua mano sinistra in un cannone e puntandola verso lo strano essere nascosto nell’oscurità.
-Chi sei?-Domandò la giovane gemma in preda all’isterismo
-Come?!-esclamò il Generale uscendo dall’ombra –Non ti ricordi di me,Peridot?-
Peridot non capiva chi fosse quello strano essere mascherato dinanzi a lei,ma improvvisamente qualcosa attirò l’attenzione della gemma verde,facendole abbassare il cannone e causando un enorme sorriso compiaciuto.
-Vedo che fai parte della divisione Bianca dell’esercito,finalmente qualcuno viene a portarmi via da questo posto deplorevole-esclamò Peridot ritrasformando il suo cannone in una mano –Accomodati e vieni a vedere chi sono riuscita a catturare-
Lance si avvicinò lentamente al letto metallico dove era situata Perla,la quale lo guardava con uno sguardo irto di odio e rabbia,cercando a denti stretti di mantenere il controllo sulle sue emozioni.
-Vedo che lavori per i Diamanti-esclamò Perla adirata –Cosa pensi di fare ora con me,trasformarmi e riprogrammarmi nella tua schiavetta personale? Sbagli se pensi che io mi pieghi a gente come voi-
-Constato che tu non riesca mai a rimanere al tuo posto vero?-esclamò Lance stringendo la mano formando un pugno
-Cosa vorresti dire,essere immondo che non sei altro?-
-CHE DEVI STARE ZITTA!-dando un pugno direttamente alla gemma di Perla,che a causa dell’urto si incrinò causando nella ragazza la perdita della vista e del braccio sinistro
-Maledetto-esclamò Perla con un filo di voce prima di svenire
Peridot guardava divertita la scena e avvicinandosi a Lance,si voltò a guardare il viso della ragazza,devastato dal colpo del Generale,la gemma incrinata stava lentamente causando un progressivo degrado delle condizioni fisiche della gemma bianca.
-Ottimo lavoro, non ero sicura neanche se sarei riuscita a fare di meglio con il mio siero-esclamò Peridot sogghignando
In quel momento Lance si voltò a guardare la gemma verde accanto a lui togliendosi la maschera, guardandola con sguardo freddo ed impassibile avvicinandosi al letto dove Perla giaceva,materializzando la sua spada e tagliando tutte e quattro le catene che legavano la gemma bianca.
-Cosa stai facendo?!-chiese Peridot basita
-Intendo portarla via con me e restituirla alle Crystal Gems-
-Cosa?!-esclamò la gemma verde allargando le braccia –Come puoi lavorare per loro,tu sei un cavaliere della divisione Bianca,come puoi tradire la tua specie!!!!!-
-Io non sono un cavaliere dell’ordine Bianco-esclamò il ragazzo stizzito-Io sono il generale delle armate di Diamante Bianco,Io sono Lance-
-Non importa…chiunque tu sia io ti sconfiggerò in nome di Diamante Giallo-esclamò la gemma verde avventandosi contro il Generale
Lance notando l’attacco della gemma si scansò rapidamente colpendo con il manico della spada la fronte della gemma,facendola cadere bruscamente incrinando anche il suo gioiello,rendendo inutilizzabile a causa del danno alla gemma il potere magnetico che ella esercitava sugli oggetti metallici.
-Come hai fatto?...E’ impossibile?-esclamò Peridot accasciata al suolo
-Io ero il generale di Diamante Bianco,era ovvio che non saresti riuscita a sconfiggermi-
-Dimmi cosa vuoi?-
-Io voglio solo una cosa,che tu capisca che quello che stavi facendo qui era sbagliato,che l’autorità non manderà mai nessuno a riprenderti perché hai tecnicamente fallito e potrai essere distrutta durante il ritorno a casa-
-Non è vero-
-Allora dimmi perché sei ancora qui se non è vero?!-
Peridot non sapeva come rispondere a quella domanda,guardando il pavimento senza rivolgere un parola al Generale,che aveva appena liberato Perla caricandosela in spalla,uscendo lentamente da quella stanza.
-Se vuoi avere delle risposte Peridot,mi puoi trovare al Santuario di Luce ed Oscurità,in più per curarti ti lascio questa boccetta di elisir rigenerante-esclamò il ragazzo lasciando la boccetta accanto alla gemma verde uscendo lentamente dalla stanza.
-Spero che tu accetti il mio invito-esclamò Lance in lontananza
Nel frattempo fuori dalla struttura di contenimento,Lapis e Steven aspettavano con trepidazione l’arrivo di Lance,guardando costantemente l’ingresso con occhi vigili e attenti.
Improvvisamente Lapis vide uscire dalla struttura Lance con in spalla Perla svenuta,che lentamente si stava dirigendo verso di loro.
-Lance c’è l’hai fatta-esclamò la gemma blu stupefatta
-Lance non so come ringraziarti-esclamò Steven avvicinandosi sorridendo al Generale
-Purtroppo anche se sono riuscito a salvarla,la sua gemma è crepata ed ha bisogno di cure,quindi vi consiglio di sbrigarvi a tornare a casa prima che le sue condizioni peggiorino-esclamò Lance porgendo il corpo di Perla a Steven,il quale la guardava con le lacrime agli occhi per la felicità di riaverla accanto a lui sana e salva
-Lì c’è un portale per il teletrasporto,meglio che andiate ora-indicando la piattaforma
Il ragazzo non se lo fece ripetere due volte e come un fulmine si diresse verso il portale,chiamando Lapis a gran voce affinché si muovesse.
-Ti ringrazio Lance-esclamò la ragazza correndo verso Steven,sparendo istantaneamente attraverso la piattaforma del teletrasporto
Lance sorridendo per le parole di Lapis si voltò generando un portale verso un luogo sconosciuto,entrando all’interno di esso sparendo da quel luogo inquietante irto di tristezza.
 
Note dell’autore
Io:Perché è tutto buio qua dentro?
Garnet:Non lo so
Ametista:Qualcuno ha dimenticato di pagare la bolletta della luce
Perla:Impossibile,l’ho pagata ieri
Io:Allora perché siamo al buio?
Peridot:Perché per errore ho reciso i cavi dell’elettricità
Io:Perché avresti reciso i cavi dell’elettricità?
Peridot:Era per un esperimento
Ametista e Garnet:Sinceramente a noi non interessa
Io:Neanche a me,l’unica cosa che mi interessa è che ora tu chiuda il capitolo
Peridot:Io?
Io:Si tu!!!
Peridot:Devo proprio
Io:Si
Peridot:E va bene
Bene cari lettori e care lettrici ci vediamo al prossimo capitolo ricco di emozioni

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Capitolo 8
*** Verità celate nell'oscurità ***


Verità celate nell’oscurità
 
-Com’è possibile che un essere come quello sia riuscito a battermi,non ci posso ancora credere-esclamò Peridot ancora accasciata al suolo
-Sono davvero debole e patetica,proprio come diceva Jasper,sono inutile durante un combattimento-aggiunse la gemma verde rialzandosi,guardando la boccetta posta di fianco
La ragazza zoppicò lentamente verso quella strana bottiglietta,chinandosi per raccoglierla e osservandola con occhi sospettosi e critici,cercava di capire il perché quell’essere di nome Lance gli aveva lasciato proprio una pozione di guarigione,ripensando nuovamente a quello che il ragazzo le disse prima di sparire nell’oscurità con in braccio la sua nemica.
-Se vuoi avere delle risposte Peridot,mi puoi trovare al Santuario di Luce ed Oscurità-pensò toccandosi la gemma con le dita
Quelle parole riecheggiarono nelle mente della gemma verde come un tamburo,dove aveva sentito prima quel luogo e soprattutto come poteva esistere ancora un generale appartenente alla fazione bianca,visto che da quando ella poteva avere memoria l’esercito era sotto il comando diretto di Diamante Giallo.
Improvvisamente i suoi pensieri vennero interrotti da un forte male alla testa,causato dalla lenta e progressiva rottura del gioiello che aveva in fronte e che lentamente stava indebolendo il suo corpo.
-Dannazione-esclamò furiosamente la gemma –Quell’essere però ci sa proprio fare con la spada,mi ha ridotta come uno straccio-
In quel momento Peridot rivolse il suo sguardo alla piccola boccetta che aveva nella sua mano destra, aprendola delicatamente,avvicinadola al suo gioiello cercando di fare attenzione a non rovesciarne il contenuto per terra.
-Che sia veleno oppure no,sono purtroppo costretta a farlo per guarirmi-ripeté a stessa la gemma facendo uscire dall’orlo della boccetta una gocciolina di fluido di colore viola,che andò a posarsi delicatamente sopra la sua gemma,facendola improvvisamente illuminare di un colore verde brillante.
La giovane gemma durante il processo di guarigione sentiva una sorta di calore provenire da tutto il suo corpo,come se qualcuno in quel preciso istante la stesse abbracciando,fornendogli il conforto necessario per superare il momento di crisi che lei stava vivendo lì sulla Terra,ma come d’incanto quella strana sensazione si dissolse in un attimo,lasciando nuovamente la gemma da sola all’interno di quella sala fredda e poco illuminata.
-Che cos’era quella strana sensazione-esclamò Peridot,mentre si dirigeva verso il computer posto al centro della stanza,toccandosi nel frattempo la gemma che aveva posta in fronte e rendendosi conto che non vi era più alcuna crepa sul suo gioiello,si fece scappare un piccolo sorriso di felicità.
La ragazza dopo essersi accertata dell’integrità della sua gemma si sedette sopra una sedia polverosa, attivando istantaneamente il vecchio computer di ricerca dell’Asilo terrestre,cercando di ottenere delle informazioni riguardo quello strano individuo,non trovando però nessun file che rispondesse al nome di Lance.
-E’ impossibile che non esista nessun file o riferimento virtuale riguardo Lance!!!!-esclamò la gemma in preda allo stupore –Non può essere…aspetta un momento! Vediamo se così riesco a trovare qualcosa-aggiunse la ragazza posando le dita nuovamente sulla tastiera virtuale –Generale di Diamante Bianco-scrisse in tutta fretta,dando repentinamente il comando di ricerca
In quel momento dinanzi agli occhi di Peridot apparve un unico risultato utile che corrispondeva a quel comando di ricerca; un antico file datato esattamente cinquemila anni fa.
-Cinquemila anni fa?!-si chiese la gemma,storcendo leggermente il naso ed aprendo lentamente il file
Il documento posto dinanzi agli occhi della giovane gemma conteneva i nomi e le foto degli ufficiali,che cinquemila anni orsono combatterono in nome del mondo gemma natale contro l’esercito ribelle di Quarzo Rosa.
Peridot leggeva con accuratezza e precisione i nomi di ogni singola gemma che partecipò al conflitto,quando improvvisamente si imbatté nella foto di uno strano essere che indossava una maschera nera con un taglio cremisi obliquo che sembrava separare in due parti l’oggetto.
-Trovato finalmente-esclamò Peridot sorridente –Vediamo chi sei e dove ti nascondi-
La gemma verde cliccò sul la foto del Generale,aprendo dinanzi a se un secondo file che descriveva tutte le caratteristiche,modalità di combattimento ed encomi che quell’essere aveva ottenuto durante il suo periodo al servizio dell’Autorità Diamante,cominciando nel frattempo a leggerne il contenuto,notando immediatamente una serie di incongruenze all’interno del documento personale del Generale.
-Come può essere?!-esclamò in preda al panico –secondo questo antico database,il nome del Generale non era Lance,ma Sapher,generale dell’esercito di Diamante Bianco dichiarato morto dopo lo scontro contro Quarzo Rosa e le sue armate-
Peridot si alzò di scatto dalla sedia,cominciando a camminare avanti e indietro come una forsennata, sbracciandosi e agitandosi visibilmente,a causa di quello che aveva appena letto.
-Ma se è stato dichiarato morto,quell’uomo che è venuto per salvare Perla,perché si ostinava a dire di essere il generale di Diamante Bianco,questo non ha senso…-improvvisamente Peridot venne interrotta da una voce provenire dal computer centrale
-Generale Sapher localizzato…Coordinate per raggiungere il Generale 152,251 nord est…Tempio di Luce ed Oscurità…-
In quel preciso istante il computer centrale ebbe un malfunzionamento che causò l’arresto di tutti i sistemi dell’Asilo terrestre,disattivando tutti i sistemi di sicurezza e tutti i robot addetti alla manutenzione del luogo,suscitando istantaneamente l’ira della gemma verde che diede un calcio al computer.
-DANNATO PEZZO DI FERRAGLIA INUTILE,COME FAI A GUASTARTI IN UN MOMENTO DELICATO COME QUESTO!!!!-urlò la gemma,che dopo lo sfogo si calmò improvvisamente –Almeno sei riuscito a darmi le coordinate per raggiungere il tempio prima di spegnerti-disse sospirando
In quel momento Peridot si diresse fuori dalla sala centrale,camminando lentamente attraverso un lungo corridoio oscuro,leggermente illuminato da alcuni raggi solari che trasparivano dalle crepe dei muri, evitando con accuratezza di calpestare i detriti ed i frammetti che erano sparsi dappertutto.
-Finalmente scoprirò chi tu sia davvero Sapher-esclamò sottovoce -e stavolta avrò tutte le risposte che voglio- trovandosi dinanzi un enorme sala illuminata dai raggi del sole che conteneva al suo interno una piattaforma per il teletrasporto in disuso,posizionandosi repentinamente sopra di esso.
-Sto arrivando Sapher-esclamò la gemma attivando il portale,teletrasportandosi immediatamente verso il tempio.
All’interno del fascio luminoso la gemma verde pensava cosa fare nel momento in cui si fosse trovata dinanzi a se il generale Sapher,rimanendo a braccia conserte e con gli occhi chiusi,quasi stesse immaginando nel sua testa il suo incontro con quello strano essere,cercando di capire che tipo di tattica adoperare contro un nemico di quel calibro.
Improvvisamente Peridot venne materializzata dinanzi ad una struttura imponente simile ad un castello medievale,circondato ai lati da una serie di alberi posti simmetricamente uno accanto all’altro,creando una sorta di recisione di forma quadrata,che aveva posto agli angoli quattro enormi pilastri di pietra grigia con degli strani simboli runici scolpiti su di essi.
Peridot aprendo di scatto gli occhi osservò l’immensa costruzione che aveva di fronte a se,rimanendo visibilmente basita per la cura e la resistenza che quel posto aveva mantenuto in tutti quegli anni di inattività,rimanendo anche a sua volta leggermente perplessa dalla forma che aveva quel tempio.
-Non sembra per niente un tempio,la forma e la struttura sono totalmente opposte alla definizione classica di tempio,somiglia per lo più ad un castello-esclamò la gemma perplessa –ma,sinceramente non m’importa che forma possiede,ora ho questioni più urgenti-dirigendosi con passo deciso verso il grande cancello aperto
Lentamente la giovane gemma verde avvicinandosi sempre di più all’imponente costruzione perdeva quel suo passo deciso,sostituendolo inconsapevolmente da un altro più insicuro ed indeciso,manifestando uno strano senso di paura ed angoscia che la ragazza non aveva mai provato fino ad ora,ripensando continuamente al motivo per cui lei aveva compiuto questo viaggio e cercando di farsi coraggio sempre più, senza però riuscirci,venendo travolta sempre di più dalla paura,ma improvvisamente ella si ritrovò all’interno di un enorme salone adornato unicamente da un gigantesco trono di pietra posto al centro della sala.
Peridot non capiva il perché quello strano oggetto si trovasse proprio al centro della stanza e con passo tremolante cercò di avvicinarsi ad esso,venendo improvvisamente pietrificata da una strana voce provenire fuori dal nulla.
-Vedo che hai accettato il mio invito-
-Si,voglio avere delle risposte-
-Molto bene,ma prima lascia che mi mostri a te-esclamò lo strano uomo mascherato che uscì da dietro il trono,sedendosi immediatamente sopra di esso –Cosa vuoi sapere da me?-Chiese il Generale ridendo
Peridot strinse più forte le mani che poteva e volgendo lo sguardo verso quell’essere,fece appello a tutto il coraggio che aveva in corpo.
-Tu sei il generale Sapher colui che ha combattuto contro l’esercito di Rosa Quarzo?-
Lance rimase sorpreso nel sentire dopo tanti anni quel nome,portandosi lentamente le mani all’altezza del mento,sorreggendo la testa con le nocche.
-Era tanto tempo che nessuno mi chiamava più in quel modo,per curiosità dimmi dove hai sentito o letto questo nome?-
-L’ho letto in un file all’interno del computer centrale dell’asilo terrestre,ma ora non cambiare le carte in tavola,dimmi se eri tu si o no!-esclamò la gemma spazientita
-Si ero io,l’essere che ha combattuto contro Quarzo Rosa e ha perso ero proprio io,il generale Sapher delle armate di Diamante Bianco-
Peridot non pensava di ricevere una risposta affermativa da quell’essere;ora la paura si stava nuovamente facendo strada velocemente verso il suo cuore,si trovava al cospetto di colui che aveva combattuto contro Quarzo Rosa e ne era uscito ancora vivo e vegeto senza neanche riportare alcun tipo di cicatrice,ma allora perché era stato dichiarato morto pensò in quel momento la gemma verde.
-Allora perché sei stato dichiarato deceduto dopo la battaglia?!-Chiese in preda al panico
Lance chiuse per un istante gli occhi,riaprendoli repentinamente dopo neanche un secondo,guardando con sguardo freddo e calcolatore gli occhi impauriti di Peridot.
-L’importante non è sapere il perché io sia stato dichiarato morto,ma sapere come abbiamo fatto a perdere la guerra-esclamò Lance in tono seccato e adirato
La giovane gemma non capiva dove il Generale voleva andare a parare,ma decisa ed impaurita allo stesso tempo,si sedette ostinata più che mai a sapere di più su di lui.
-Quello che tu non sai riguardo la guerra che combattemmo contro Quarzo Rosa ed il suo esercito,riguarda il tradimento di Diamante Giallo verso l’esercito di Diamante Bianco comandato da me-
-COME TRADIMENTO,DIAMANTE GIALLO NON LO FAREBBE MAI!!!!!-urlò la gemma alzandosi di scatto
-Ascoltami senza fiatare,mi hai capito?!-dando uno sguardo truce alla gemma che si risedette come una molla nuovamente sul pavimento
-Durante la guerra l’esercito di Diamante Giallo,comandato da Jasper stava eliminando a mia insaputa ogni mio compagno,lasciando l’esercito in inferiorità numerica rispetto a quello di Quarzo Rosa,a causa di ciò noi venimmo facilmente sconfitti,subendo gravissime perdite ed io stesso rimasi ferito dopo essermi confrontato contro Rosa Quarzo ed aver perso in modo umiliante-
-Quindi Jasper faceva parte della spedizione per combattere Il leader delle gemme di Cristallo,allora perché non compariva nei registri degli ufficiali?-
-Questo non te lo so dire,sta di fatto che quello che è successo dopo è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso…dopo la guerra fui ritrovato debole ed inerme da Jasper,che senza alcuna esitazione mi trafisse con una spada dicendomi che erano ordini superiori,lasciandomi in questo pianeta a marcire per cinquemila anni-
Peridot non poteva credere alle parole di Lance,Diamante Giallo non poteva aver compiuto quelle cattiverie di cui lui le aveva appena parlato e alzandosi nuovamente di scatto si avvicinò al ragazzo puntando il dito contro di lui in segno di accusa e di disprezzo.
-LEI NON PUO’ AVER COMPIUTO DELLE CATTIVERIE DI QUESTO GENERE!!!!-urlò la gemma verde con le lacrime che rigavano il suo volto -LEI CI TIENE AL NOSTRO MONDO,SAPHER!!!!!-
Lance in quel momento si alzò repentinamente dal trono di pietra afferrando per le braccia Peridot che sconvolta lo guardò negli occhi.
-E’ POSSIBILE CHE NON TI RICORDI IL MALE CHE CI HANNO PROCURATO LEI E QUARZO ROSA-urlò il ragazzo a pieni polmoni –SAI ALMENO CHI SONO IO?! SAI CHI SEI TU IN REALTA’?!-
La gemma continuava a guardarlo con sguardo impaurito e terrorizzato,notando improvvisamente che dagli occhi del Generale uscivano copiosamente della lacrime,che velocemente cadevano dal suo viso bagnando la sua giacca e la visiera di Peridot.
-Io…sono…Peridot…modello 001…creata per servire Diamante Giallo in ogni sua mansione-esclamò la gemma con voce quasi robotica
-NON E’ VERO!!!-urlò nuovamente –TU NON SEI STATA CREATA,E’ POSSIBILE CHE NON TI RICORDI? NOI SIAMO STATI AMICI IN PASSATO,PRIMA DELLA GUERRA,COME FAI AD ESSERTELO DIMENTICATA!!!-
In quel momento le parole di Lance riecheggiarono nella mente della gemma come un ciclone,devastando ogni cosa all’interno della sua mente,ed all’improvviso la gemma si liberò dalla presa del Generale, mettendosi le mani ai capelli cadendo violentemente a terra,cominciando a contorcersi e ad urlare sotto lo sguardo attonito e spaventato del ragazzo.
-DEVI RISPETTARE LA PROGRAMMAZIONE-esclamò una voce provenire all’interno di Peridot
-NO,IO SONO…-contorcendosi per il dolore
In quel preciso istante Lance si catapultò verso Peridot inginocchiandosi verso di lei guardandola dritta negli occhi,toccando con la mano destra il gioiello posto sulla fronte della gemma.
-Peridot,so che tu c’è la puoi fare!-esclamò con lacrime agli occhi –ricorda chi sei e liberati dal controllo di Diamante Giallo!-
In quell’istante il gioiello di Peridot cominciò a brillare di luce intensa –IO…SONO…PERIDOT!!!!!!!-generando un imponente esplosione luminosa che costrinse Lance a coprirsi gli occhi,notando successivamente che la gemma verde si trovava distesa al suolo priva di coscienza.
-Peridot…Peridot,ti prego svegliati-supplicò il ragazzo poggiando la testa sul petto della gemma,che improvvisamente riprese conoscenza.
-Lance-esclamò con voce debole
-PERIDOT!-urlò il ragazzo abbracciandola forte a se
-Amico mio,ti ringrazio…grazie per tutto quello che in passato hai fatto per me e grazie per essermi stato anche ora vicino-esclamò la ragazza ricambiando l’abbraccio piangendo a sua volta
-Non mi fare prendere più uno spavento del genere-portando il volto della gemma dinanzi al suo,la quale ricambiò con un sorriso
Improvvisamente l’occhio di Peridot cadde verso le protesi meccaniche che aveva sulle braccia,separandosi lentamente dall’abbraccio,guardando con orrore che anche le sue gambe erano state sostituite da protesi meccaniche,causando in lei un senso di tristezza e angoscia che venne immediatamente fermato da Lance che poggiandogli un mano sulla spalla le diede un sorriso caloroso e affettuoso.
-Stai tranquilla troverò il modo di farti riavere i tuoi arti è una promessa-esclamò il ragazzo guardandola nuovamente negli occhi
La ragazza non disse una parola,ricambiando il sorriso del Generale a sua volta con un altro sorriso.
-Peridot…mi serve il tuo aiuto per portare a termine il mio piano per sconfiggere Diamante Giallo,intendi seguirmi anche se questo significa andare contro tutti-esclamò Lance improvvisamente serio e determinato
-Ti seguirò anche in capo all’universo se necessario-
Sentendo la risposta di Peridot,il ragazzo si sentì nuovamente rincuorato e fiducioso con la gemma verde al suo fianco si diressero verso l’uscita del tempio,recandosi dinanzi alla piattaforma per il teletrasporto, svanendo all’interno di un fascio di luce bianco.
 
Note dell’autore
Peridot:Incredibile
Lance:Cosa è incredibile?
Peridot:Che lo scrittore fosse capace di scrivere
Io:Grazie per il complimento
Peridot:Prego
Lance:Peridot non criticare,fa del suo meglio
Io:Grazie anche a te ovviamente…senti lo sai che ti dico oggi mi sono stancato di voi chiudete questo capitolo io vado a letto
Peridot:Dove vai?!
Lance:Lascialo andare
Peridot:Ma chi lo chiude il capitolo?
Lance:Si vede che oggi tocca a me…
Cari appassionati di fanfiction e di Steven Universe,se volete nuove emozioni preparatevi per il prossimo spumeggiante capitolo
Peridot:Non sei un po’ troppo esagerato
Lance:Penso di no
Peridot:Se lo dici tu
Lance:Se lo dico io,appunto non esagero

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Capitolo 9
*** I ricordi di una gemma ***


I ricordi di una gemma
 
All’interno della casa sulla spiaggia il tempo scorreva tranquillo,il verso dei gabbiani creava un atmosfera quasi surreale,come se il dolore e la sofferenza che avvolgeva quelle solide mura di legno fosse scomparsa,lasciando Ametista e Garnet ancora dormienti sopra il letto soffice di Steven,quando improvvisamente il volto delle gemma viola cominciò ad assumere delle strane espressioni,aprendo lentamente gli occhi guardando il soffitto della casa,estendendo con calma le dolorose membra,che scricchiolavano durante ogni singolo movimento.
-Come sono finita sul letto?-esclamò Ametista confusa voltando lo sguardo verso Garnet che ancora stava dormendo
-E’ davvero strano vederla dormire-pensò la gemma viola sollevandosi dolcemente,sedendosi accanto alla gemma rossa,che sembrava completamente assopita
-Purtroppo non posso lasciarla dormire,dobbiamo trovare Malachite e sapere se Perla e Lance stanno bene-rimuginò avvicinando un braccio sul fianco della sua compagna di squadra,scuotendola delicatamente -Garnet-
-Mhhh-mugugnò la gemma rossa
-Garnet,svegliati-esclamò Ametista scuotendola con più forza
-Non ora Perla,non vedi che sto cercando di recuperare un manufatto dal tempio dell’acqua-sussurrò Garnet ancora con gli occhi chiusi
-Bene secondo te io sarei Perla,ora ti faccio vedere io chi è chi,mi hai costretto tu-esclamò la gemma viola scrocchiandosi le nocche,avvicinando il volto all’orecchio della gemma –Steven ha liberato tutte le gemme corrotte dalla tua stanza-sussurrò con voce maliziosa
In quel momento gli occhi di Garnet si aprirono istantaneamente,saltando giù dal letto evocando i suoi guanti,assumendo una posizione d’attacco per fronteggiare l’orda di mostri,cominciando a guardarsi in torno per capire dove fossero le gemme corrotte.
Ametista non poté far altro che cominciare a ridere per l’atteggiamento che la gemma aveva assunto repentinamente per fronteggiare un’orda di mostri inesistente,sbattendo con violenza pugni e calci contro il materasso,causando la furia immediata dell’enorme ragazza che smaterializzò le sue armi,girandosi verso la gemma viola con sguardo accusatorio ed adirato.
-Ametista non era divertente questo scherzo-
-Scusa…Scusa,lo so ma era l’unico modo per svegliarti-esclamò cercando di trattenere le risate
-Svegliarmi?!-esclamò la gemma rossa osservando il luogo in cui si trovava –Come abbiamo fatto ad arrivare fin dentro casa?!-
-Questo non te lo so proprio dire Garnet,anche io mi sono chiesta come abbiamo fatto a rientrare a casa stranamente tutte intere,pensavo che Malachite dopo la bella batosta che ci ha rifilato,ci avesse eliminate-disse Ametista incrociando le braccia
-Non ti so dire Ametista,l’unica cosa importante da fare è trovare gli altri per capire se stanno ancora bene-esclamò Garnet dirigendosi verso la piattaforma per il teletrasporto –Non c’è un minuto da perdere-
Improvvisamente la piattaforma si illuminò di luce intensa,generando un fascio di luminoso che materializzò dinanzi alle due gemme attonite Lapis e Steven con in braccio Perla svenuta.
Ametista e Garnet vedendo il bambino accanto alla gemma blu estrassero repentinamente le loro armi puntandole verso Lapis,che spaventata si mise dietro Steven cercando protezione da parte del ragazzo.
-STEVEN ALLONTANATI DA LEI E’ PERICOLOSA!!!!-urlò la gemma rossa in preda alla furia
-Garnet sta tranquilla,ora Lapis sta dalla nostra parte-rispose il bambino alle urla della gemma
-La situazione si sta facendo sempre più strana-esclamò Ametista,ritraendo la sua frusta
-Ametista che stai facendo?!-Esclamò Garnet voltandosi verso la gemma viola
-Se Steven dice che non è pericolosa io ci credo e poi a quest’ora ci avrebbe già attaccati,non si sarebbe nascosta dietro Steven se avesse voluto farlo-
Garnet guardò Ametista con sguardo rassegnato,ritraendo anch’ella i suoi guanti da battaglia,rimanendo immobile ad osservare con perplessità la gemma blu,che lentamente si stava riposizionando accanto a al bambino,rimanendo sempre ad una distanza minima da lui,quando repentinamente lo sguardo della gemma rossa cadde su Perla,che giaceva svenuta tra le braccia di Steven.
-Che cos’è successo mentre noi due eravamo per così dire…addormentate-domandò Garnet materializzando intorno ai suoi occhi un enorme visiera che li celava all’interno di essa
-E’ una lunga storia,poi ti racconto,dammi solo il tempo di poggiare dolcemente Perla sopra il mio letto-esclamò il bambino allontanandosi dalle gemme,salendo le scale e poggiando la gemma bianca dolcemente sopra il letto.
-Andrà tutto bene Perla,ora sei di nuovo a casa-pensò Steven mentre le accarezzava delicatamente la testa facendo attenzione a non danneggiare ulteriormente il suo gioiello,venendo raggiunto da Ametista che si paralizzò improvvisamente
-Il suo…gioiello-balbettò la gemma viola –E’ crepato-
Al suono di quelle parole Garnet si precipitò rapidamente verso i due ragazzi,rimanendo anche lei attonita e spaventata alla visione del gioiello danneggiato della gemma bianca.
-Dobbiamo portarla alla fontana di Rosa-esclamò allungando le braccia verso la gemma bianca,venendo però bloccata da Steven
-Non c’è né bisogno-leccandosi la mano destra,cominciandola a strofinare sopra il gioiello di Perla,che si illuminò intensamente rigenerandosi,facendo sparire ogni crepa o frattura presente su di essa.
Le gemme nel vedere la gemma risanarsi del tutto,tirarono un sospiro di sollievo ma non Steven,il quale non vedendo Perla risvegliarsi divenne improvvisamente triste e preoccupato, appoggiando la sua mano sopra quella della ragazza con le lacrime agli occhi,cercando di trattenersi per sembrare forte dinanzi alle altre,ma Garnet rendendosi conto di ciò si avvicinò al bambino poggiando una mano sopra la sua spalla chinandosi dinanzi a lui.
-Steven…anche se hai curato la sua gemma c’è qualcosa che le impedisce di risvegliarsi,spiegami gentilmente cosa è successo così ti potrò aiutare-esclamò in tono dolce e pacato
-D’accordo io e Lapis vi racconteremo tutto quello che è successo…ma scendiamo al piano di sotto,vorrei che Perla si riposi tranquillamente-esclamò il bambino con lo sguardo rivolto verso il pavimento
-Ok Steven,faremo come vuoi-disse Garnet dirigendosi verso il piano inferiore venendo seguita dalle altre gemme
Nel frattempo Perla si trovava in una sorta di luogo sconosciuto totalmente buio e privo di luce,irradiato unicamente dall’oscurità,costituendo una sorta di spazio senza stelle,un universo privo della luce benevola degli astri celesti.
-Dove sono e che posto è questo?-esclamò la gemma bianca osservando lo spazio intorno a lei,cominciando a vagare all’interno di esso,fluttuando alla ricerca di una via d’uscita da questa enorme oscurità
-C’E’ QUALCUNO-urlò in preda al panico –GARNET…AMETISTA…STEVEN-
Nessuno le rispondeva,non c’era nessuno che la poteva confortare,nessuno che potesse aiutarla ad uscire da questa sorta di incubo,nessuno capace di proteggerla.
-Rosa se fossi qui sapresti esattamente come aiutarmi!-con le lacrime agli occhi
Improvvisamente in quella tetra oscurità si materializzò dinanzi alla gemma un enorme porta colore rosa delineata da piccole macchie color rosso sangue,che sembravano diffondersi sempre di più in quell’enorme portone causando la paura e lo sconforto di Perla,la quale lo osservava con titubanza,pensando se fosse davvero necessario aprire quella porta inquietante per uscire da questa oscurità.
-Non ho altra scelta purtroppo-allungando la mano verso il pomello della porta,aprendola velocemente e venendo risucchiata al suo interno,ritrovandosi dinanzi ad un enorme campo di battaglia dove le gemme comandate da Rosa Quarzo stavano combattendo contro l’esercito di Diamante Giallo per decidere il destino della Terra.
Perla guardava con orrore lo spettacolo dinanzi a se pensando che fosse unicamente un brutto sogno, dandosi qualche pizzicotto sulla guancia per cercare di svegliarsi,ma era tutto inutile lo scenario dinanzi a lei non svaniva,osservando terrorizzata l’atroce combattimento tra le due fazioni,venendo distratta improvvisamente da una mano che le toccò la spalla.
-Perla che stai facendo! Non rimanere ferma e immobile,stiamo combattendo contro l’esercitò del mondo gemma natale,dobbiamo combattere con tutte le forze che noi abbiamo in corpo!-esclamò una figura femminile con una cianite incastonata al posto dell’occhio destro –Ricorda che lo stiamo facendo per Diamante Rosa e per la Terra-aggiunse la ragazza avventandosi repentinamente contro i nemici sconfiggendoli velocemente uno ad uno
La gemma bianca non fece altro che osservare la giovane gemma che combatteva contro orde ed orde di nemici,sconfiggendoli senza battere ciglio,quando il suo sguardo si posò immediatamente verso uno strano alone oscuro che avanza lentamente verso la sua direzione.
-Non può essere-esclamò la gemma in preda al terrore più assoluto –LANCE!-urlò successivamente cadendo a terra inerme ed indifesa
Il Generale si avvicinava lentamente verso di lei eliminando senza alcuna pietà ogni ribelle gli si parasse davanti,distruggendo i loro gioielli con dei colpi poderosi provenire dalla sua spada,trovando improvvisamente dinanzi a lui Cianite,che con sguardo truce e rabbioso gli puntò il fucile sul volto coperto dalla maschera.
-Sapher,la tua vita finisce oggi…che Quarzo Rosa diventi la luce del nostro mondo e che persone come te,cadano nel baratro dell’oscurità senza fine con le loro anime divorate dai demoni-sparando un colpo di fucile che venne facilmente schivato da Lance,il quale afferrò con violenza il collo di Cianite,puntadogli la sua Katana nera dinanzi alla gemma
-Tu parli troppo-perforando la gemma della ragazza con un affondo della spada,facendo svanire la gemma blu davanti agli occhi impauriti di Perla,lasciando cadere al suolo i frammenti del suo gioiello
Il Generale sistemata Cianite continuò la sua marcia,trovando dopo pochi passi la gemma bianca seduta ed inerme,che lo fissava con sguardo terrorizzato.
L’essere senza pronunciare una parola sfoderò nuovamente la sua spada,puntandola dinanzi al volto di Perla,che per la paura aveva chiuso gli occhi in attesa di essere uccisa,sferrando un poderoso affondo verso la ragazza che finì per colpire il terreno,posizionandosi ad un centimetro dal volto della ragazza,la quale aprendo gli occhi e notando ciò,si chiese il perché Lance non l’avesse eliminata.
-Vattene da questo luogo di morte-esclamò il Generale guardando la gemma da dietro la maschera
Perla non comprendeva le parole del Generale,non capiva perché gli avesse detto di andarsene da quel luogo sapendo che erano nemici,ma i suoi pensieri vennero interrotti da un urlò provenire da lontano.
-LASCIALA STARE-urlò Quarzo Rosa correndo con la sua enorme spada sulla sua mano destra e lo scudo materializzato sul suo braccio sinistro
-Finalmente si fa vedere-esclamò il Generale estraendo la sua spada dal terreno,puntandola verso il generale dei ribelli
In quell’istante l’enorme gemma rosa eseguì un poderoso salto,scagliandosi contro Lance caricando un potente fendente che sbatté contro la Katana del ragazzo,che in risposta all’attacco si mise sulla difensiva  parando il colpo del leader dei ribelli,generando un enorme onda d’urto che fece sobbalzare Perla di qualche metro lontano da loro.
-Perché stai facendo tutto questo?-chiese Rosa allontanandosi velocemente dal Generale
-Tu non mi hai lasciato scelta,hai distrutto la mia vita e la vita di molti altri…-rispose Lance con tono velenoso ed accusatorio
-Hai eliminato colei che mi ha dato la possibilità di far parte di una famiglia,mi hai costretto tu ad allearmi con Diamante Giallo e sempre tu hai causato tutto questo…-stringendo con forza l’elsa della katana
-Ma ora io riporterò l’ordine eliminandoti qui in questo campo di battaglia-scagliandosi con furia verso Diamante rosa
-PER DIAMANTE BIANCO!!!!-urlò incrociando nuovamente la spada contro quella di Quarzo Rosa,generando una violenta esplosione di luce che accecò Perla,la quale si ritrovò nuovamente all’interno di quello spazio oscuro e privo di luce
La gemma bianca non riusciva a credere a quello che i suoi occhi avevano appena visto,Lance e Rosa erano nemici mortali pronti a darsi battaglia,ma la cosa che la rendeva perplessa era l’odio che egli provava per la sua ex leader.
-Cosa voleva dire Lance con “Tu hai rovinato la mia vita e la vita di molti altri”?-si chiese la gemma pensierosa
-Rosa non avrebbe mai fatto del male a nessuno,anche…-i suoi pensieri vennero improvvisamente interrotti dalla visione di uno strano essere che fluttuava lentamente verso di lei.
-Lance-esclamò la gemma con la paura che saliva velocemente verso di lei
-Vedo che ancora ti ricordi di me-esclamò il ragazzo con sguardo truce
-Dimmi perché?-
-Il perché di cosa Perla?-esclamò ridendo
-Lo sai il perché!-la gemma bianca in tono adirato –Perché hai ucciso Jasper a sangue freddo?-
-Solo per il puro divertimento di uccidere una gemma-con un sorriso malizioso sul volto
-Cosa significa per ”puro divertimento” Lance!!-esclamò in preda alla rabbia –Pensi che la vita degli esseri viventi sia un gioco?! Pensi che giocare con i sentimenti delle persone sia un gioco?!-
In quel momento il ragazzo afferrò con forza il voltò della ragazza con la mano destra,abbassando la testa cominciando a ridere come un forsennato,rialzandola subito dopo rivelando metà del viso ricoperta da vene nere,con un occhio totalmente rosso sangue privo di iride e di pupilla.
-Perla è arrivato il momento di salutare questo mondo che ne dici-esclamò ridendo maliziosamente
La gemma cercava di liberarsi dalla presa del demone,senza riuscirci rassegnandosi al suo destino di morte che l’aspettava,quando una luce bianca si materializzò dinanzi all’essere demoniaco trafiggendolo istantaneamente in pieno petto,facendolo dissolvere agonizzante davanti allo sguardo attonito della ragazza,la quale si trovò di fronte a se un secondo Lance,ma questa volta avvolto da un enorme tunica bianca invece che dal suo solito abito elegante nero,che si avvicinò a lei abbracciandola.
-E’ arrivato il momento di risvegliarsi Perla,tu sai già cosa devi fare-
-Ma Lance io non sono sicura se…-venendo interrotta dal ragazzo
-Salvalo dall’oscurità,io ho fiducia in te-fluttuando sempre più lontano da Perla,la quale si ritrovò avvolta da un enorme fascio di luce che la fece scomparire da quel luogo di tenebre e oscurità.
Nel frattempo al tempio di cristallo Steven aveva appena finito di raccontare a Garnet ed Ametista,quello che è successo nei giorni in cui loro due erano rimaste svenute dopo lo scontro con Malachite.
-Quindi abbiamo un nuovo nemico-esclamò Ametista sconsolata
-Penso proprio di si,ormai Lance cercherà in qualunque modo di eliminarci-aggiunse Garnet con il suo solito atteggiamento stoico -anche se non capisco perché abbia voluto salvare Perla?-
-Penso perché ancora forse lui nel profondo le voglia ancora bene-esclamò Steven stringendo i pugni
L’aria all’interno della casa si fece stranamente cupa e pesante,la notizia che Lance fosse il generale aveva scosso molto le due gemme,le quali cercavano invano di trovare una soluzione.
Improvvisamente le gemme sentirono provenire dei rumori dalla stanza di Steven e alzandosi in piedi si diressero verso il letto,notando che Perla stava lentamente riaprendo gli occhi, cominciando a guardarsi intorno,venendo immediatamente avvolta dalla braccia di Steven,che aveva appena cominciato a piangere per la gioia.
-Perla sei tornata!-esclamò il bambino piangendo –mi sei mancata!-
-Anche tu Steven-ricambiando l’abbraccio strofinandogli dolcemente la testa con la mano
In quel momento Lapis sorridendo per il recupero di Perla,uscì lentamente senza far rumore dalla casa sulla spiaggia,lasciando le gemme di cristallo e Steven da soli in modo tale che essi si potessero godere il momento,camminando per l’enorme distesa sabbiosa per distrarsi da tutti i problemi che li hanno afflitti in questi giorni.
In quell’istante trovò davanti a se Lance con accanto Peridot,che la stavano fissando con sguardo fermo e cupo in attesa che la gemma blu dica qualcosa.
-Cosa vuoi Lance?-
-Mi serve il tuo aiuto per portare a compimento il mio piano-
-Che tipo di piano?-Chiese la gemma blu mettendosi un po’ sulla difensiva
-Tutto ti sarà rivelato a tempo debito-esclamò Lance incrociando le braccia
Lapis non capiva dove il ragazzo volesse andare a parare,quando il suo sguardo cadde sulla gemma verde accanto a lui.
-Che ci fa lei qui?!-esclamò Lapis in tono aggressivo –lei lavora per Diamante Giallo,come puoi farla stare con te!-
-Lapis-esclamò Peridot abbassando lo sguardo –So che quello che ho fatto insieme a Jasper non si può cancellare,ma ti chiedo almeno di provare a fidarti di me in nome dei vecchi tempi-
-La Peridot che conoscevo io è morta 5000 anni fa,come posso sapere se posso fidarmi di te?!-
In quel momento la gemma verde materializzò dal suo gioiello una collanina di ferro con un piccolo gioiello blu come il mare,tenendola con la mano destra robotica mostrandola a Lapis.
-Questa me l’ha regalasti il giorno del mio compleanno 5000 mila anni fa,l’ho tenuta e l’ho conservata come un tesoro anche dopo che mi hanno fatto il lavaggio del cervello...lo so non è molto ma spero sia sufficiente a farti capire che io non ho dimenticato il nostro rapporto di amicizia-
Lapis cominciò a piangere,abbracciando repentinamente Peridot che ricambiò a sua volta con una altro abbraccio,perdendosi entrambe in quel momento di riconciliazione,venendo però interrotte da Lance che richiamò l’attenzione delle due gemme.
-Allora Lapis,accetti di venire con me ed aiutarmi-
Lapis si guardò indietro,osservando il tempio di cristallo,voltandosi successivamente verso il ragazzo
-Accetto-
-Grazie Lapis,mi fa molto piacere che tu abbia deciso di aiutarmi…ma prima di andarcene hai ancora il cristallo che ti ho lasciato?-
-Eccolo-porgendoglielo con delicatezza sulla sua mano destra
Preso il cristallo Lance estrasse una lettera all’interno della giacca,che con il potere del cristallo sparì insieme ad esso lasciando la gemma blu visibilmente scioccata.
-Dove l’hai mandata quella lettera?!-
-Lo scoprirai-materializzando un portale dietro di loro –andiamo,dobbiamo prepararci-
Lance e Peridot entrarono senza esitazione all’interno del portale,ma Lapis si voltò indietro ancora una volta,lasciando scivolare una lacrima dal suo volto prima di scomparire all’interno di esso.
 
Note dell’autore
Lance:Grandi sorprese si prospettano in futuro
Perla:E chi sei Garnet,che prevedi il futuro?!
Rubino:Ci siamo separati
Ametista:Finalmente i nostri lettori vi conoscono
Zaffiro:Era lo stesso anche se non ci conoscevano
Rubino:Ma che dici Zaffi
Io:Sentite chiudete il capitolo voi due,visto che vi siete separati per l’occasione!
Rubino:Non è vero
Zaffiro:Ok
Rubino:Non puoi dire sul serio
Zaffiro:Tanto qualcuno lo deve fare
Rubino:E va bene, ma lo facciamo insieme
Zaffiro:Ok
Rubino e Zaffiro:Bene appassionati di fanfiction ci vediamo al prossimo ed attesissimo capitolo di questa…
Rubino:Storia
Zaffiro:Fanfiction
Rubino:E’ lo stesso

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Capitolo 10
*** Animi a confronto ***


Animi a confronto
 
L’abbraccio tra Perla e Steven sembrava durare un’eternità ma ai due ragazzi sembrava non importare,la preoccupazione del bambino lentamente si dissipava,lasciando posto unicamente a quel sentimento di affetto che si può avere per una persona cara,ma la gemma bianca anche se affettuosa come sempre sembrava stranamente distante e la giovane gemma rosa non comprendendo apparentemente i pensieri della ragazza,si staccò lentamente dall’abbraccio portando delicatamente le mani verso il volto di lei guardandola negli occhi.
-Perla-
-Si Steven?-
-Cosa ti sta affliggendo in questo momento?-esclamò il bambino guardandola più intensamente
La gemma bianca cercò di distogliere lo sguardo da quello della giovane gemma rosa senza riuscirci, allontanandosi lentamente dal viso del bambino poggiando dolcemente la schiena sui cuscini dietro di lei, sospirando in attesa che le parole escano fuori dalla sua bocca.
-Lance,anche se è nostro nemico non riesco a non continuare a provare qualcosa per lui,anche dopotutto quello che ha fatto a me ed a tutti voi-
Nel sentire le parole di Perla,Steven sorrise e avvicinandosi ad Ametista gli fece cenno di seguirlo,lasciando da soli le due gemme che si fissavano negli occhi senza proferir parola.
-Perla-esclamò Garnet interrompendo il silenzio della stanza –quando un essere irrompe nel cuore di un altro essere inconsapevolmente lascia dietro di se una traccia che non si può cancellare-
-Ma io vorrei tanto che sparisse-esclamò Perla con una lacrima che lentamente le scendeva dall’occhio destro
-Ma è davvero ciò che vuoi?-chiese la gemma rossa togliendosi il visore rivelando i suoi tre occhi che sembravano scrutare l’animo della gemma
-Non importa ciò che voglio,m’interessa soltanto portare a termine la missione di Quarzo Rosa-
-Ma Perla…-venendo interrotta dalla gemma bianca
-Ho sofferto abbastanza per amore,prima Rosa ed ora Lance-sospirando -sono stanca di essere il giocattolo di tutti-
-Tu non sei il giocattolo di nessuno-esclamò Garnet poggiandole una mano sulla spalla –E non penso che loro ti abbiano considerato come tale-
-Vorrei tanto poterci credere-disse Perla abbassando lo sguardo sulle lenzuola
-Credici-esclamò con decisione la gemma rossa –devi credere sempre che tutto prima o poi si sistemerà, l’amore non è mai stata una cosa facile e sono sicura che presto o tardi lui sarà nuovamente qui con te a sostenerti-
-Come puoi esserne così sicura-
-Non è un caso che voi due vi siate incontrati ed innamorati,ci deve essere una sorta di connessione fra di voi dove l’uno non può fare a meno dell’altro,forse questo è l’unica motivazione che l’ha spinto a salvarti da Peridot-
-Salvato?!-chiese confusa la gemma bianca –l’unica cosa che ricordo era lui che mi colpiva con un pugno la gemma!-
-Non so sinceramente cosa sia successo là dentro,ma Steven ci ha riferito che lui era uscito con te svenuta in braccio-
Improvvisamente il colloquio fra le due gemme venne interrotto dalle urla di Steven che provenivano dal piano inferiore,causando immediatamente lo scatto repentino di Perla,che scese rapidamente trovando dinanzi ai suoi occhi il bambino e la gemma viola che guardavano straniti uno strano oggetto irradiato da una strana luce rossa posarsi leggiadramente sul tavolo,perdendo improvvisamente la sua luce e lasciando solamente dei piccoli frammenti rossi sopra una lettera senza mittente o destinatario.
La gemma bianca si avvicinò con cautela al tavolo e con mano tremolante afferrò la busta strappandola con attenzione,facendo in modo da non danneggiare il contenuto all’interno di essa,rivelando un piccolo foglio di carta ripiegato più volte su se stesso.
In quel momento le Crystal Gems si misero tutte attorno a Perla in attesa che apra il foglio cominciandone a leggerne il contenuto,ma la gemma bianca rimase immobile con lo sguardo fisso rivolto verso quel foglietto di carta.
-Perla-esclamò Steven poggiandogli la mano sul fianco –aprilo e leggilo per favore-
-D’accordo Steven-cominciando ad aprire il foglio,iniziandolo a leggere
“Se avete ricevuto questa lettera si vede che allora non vi siate accorti che manca qualcuno all’appello,ma questo non mi stupisce.
Ho rapito Lapis lazuli portandola con me al tempio di Luce ed Oscurità.
Spero che veniate in fretta a salvarla,perché se no sinceramente non vedo l’ora di divertirmi a torturarla un po’,per poi ucciderla.”
Le gemme rimasero scioccate nel udire il contenuto della lettera,chiedendosi come Lance sia potuto arrivare fino a questo punto unicamente per il semplice scopo di eliminarle.
-Come ha potuto farlo?-esclamò Steven incredulo
-L’ha fatto purtroppo-esclamò Garnet stringendo i pugni
-Cosa facciamo ora?-chiese Ametista guardando tutte le gemme –Salviamo Lapis ed affrontiamo Lance oppure non facciamo niente?-
-Dobbiamo andare-esclamò Perla strappando la lettera e ponendosi sopra la piattaforma del teletrasporto
-Ma cosa dici è pericoloso!!!-Ametista in tono preoccupato
-Ha ragione Perla,dobbiamo andare ad affrontarlo per salvare Lapis-aggiunse Steven ponendosi di fianco alla gemma bianca
-Ma Steven-
-Ametista è inutile continuare a discutere,sono determinati ad andare ed io non sarò quella che gli impedirà di affrontare Lance-esclamò Garnet raggiungendo anch’ella le due gemme
-Vedo che non c’è proprio modo di farvi ragionare a voi tre-aggiunse Ametista con rassegnazione ponendosi anche lei sopra la piattaforma
-Ma almeno sai dove si trova questo posto Perla?-
-Purtroppo si-esclamò la gemma bianca avviando il teletrasporto e ritrovandosi immediatamente catapultati dinanzi un enorme castello imponente avvolto da uno strano alone oscuro
Le gemme decise più che mai a riprendersi la loro amica si diressero con passo veloce all’interno della struttura,ritrovandosi improvvisamente in una grande sala con al centro un trono di pietra,dove vi era seduto Lance a braccia conserte intento a fissarle.
-Vedo che siete venute alla fine-esclamò il Generale sorridendo malvagiamente
-DICCI DOV’E’ LAPIS!!!!-urlò Steven correndo verso il ragazzo,venendo fermato da Garnet che lo afferrò per una spalla
-Piccolino sei preoccupato per la tua amica-mettendosi a ridere come un forsennato
-Cosa c’è da ridere?!-esclamò Ametista cercando di contenere la rabbia
-Rido unicamente perché siete caduti scioccamente nella mia trappola-schioccando le dita,attivando la chiusura automatica del portone
In quell’istante da dietro il trono di Lance apparvero Peridot e Lapis,che puntavano contro le gemme di cristallo le loro armi,pronte a difendere il ragazzo a qualunque costo.
-Lapis…perché?-esclamò Steven osservando attonito la gemma blu
La ragazza non disse una parola,distogliendo lo sguardo da quello del bambino,cercando di trattenere le lacrime ed il rimorso che provava nel dover affrontare colui che l’aveva salvata dalla prigionia.
-LAPIS PARLAMI!!!-
-Non c’è niente da dire Steven-esclamò Lapis con voce rotta e con lo sguardo rivolto verso il pavimento –io ormai lavoro per Lance è questo a mio avviso sembra chiarissimo-
-Ma Lapis perché lo fai?-
-Steven dovresti imparare a farti gli affari tuoi e a non intrometterti-esclamò Peridot puntando il suo braccio cannone su Steven per minacciarlo
Il bambino vedendosi minacciato fece un passo indietro,comprendendo che ormai Lapis aveva deciso di allontanarsi definitivamente da lui seguendo il percorso tracciato da Lance costellato unicamente da morte e distruzione,si voltò verso le gemme che avevano appena sguainato le loro armi pronte ad affrontare le persone che un tempo erano stati loro amici.
-Vedo che avete deciso di combatterci-esclamò Lance portandosi la mano sul volto ricominciando a ridere –Ovviamente ci siamo preparati a dovere per questo incontro contro di voi-schioccando nuovamente le dita,causando il sollevamento dei muri della sala del trono,rivelando dietro di esse un intero esercito di golem di pietra con fattezze uguali a quelle del ragazzo.
-Esercito di pietra qui è il vostro generale che vi parla,destatevi e combattete,annientate questi intrusi che vogliono fermare l’evoluzione della società gemma-
In quel momento l’esercito di pietra come animato da una strana forza,si sistemò davanti alle Crystal Gems cominciando attaccarle con una ferocia inaudita,senza riuscire effettivamente a colpirle
Le gemme contrattaccarono l’avanzata dei golem distruggendo uno ad uno l’esercitò del Generale che improvvisamente si ritrovò dimezzato e debole dinanzi all’offensiva delle ragazze,che avanzavano sempre di più verso il trono dove Lance stava seduto ad osservare il suo esercito che cadeva sotto le armi del nemico.
-Lapis,Peridot tocca a voi-esclamò il Generale alzandosi dal trono,cominciando a correre all’interno di un lungo corridoio rettilineo,illuminato unicamente da delle torce poste sui muri
-Dove pensi di andare!-esclamarono all’unisono le gemme che cercarono di inseguire il ragazzo,venendo arrestate dai golem rimasti e da Lapis e Peridot che erano decise a proteggerlo con tutte le loro forze
-Voi da qui non passerete-esclamarono Lapis e Peridot all’unisono
-Questo lo vedremo-esclamò Garnet avventandosi su Lapis
-Hai ragione Garnet,devono capire con chi hanno a che fare-aggiunse Ametista attaccando Peridot con la sua frusta
-Perla-esclamò Steven materializzando nel frattempo il suo scudo –Qui ci pensiamo noi tu raggiungi Lance-
La gemma bianca non se lo fece ripetere due volte,cominciando a correre velocemente verso il corridoio dove Lance prima era fuggito,venendo fermata da due golem che le bloccavano il passaggio,che vennero facilmente distrutti dallo scudo del bambino permettendole di continuare il suo inseguimento,ritrovandosi all’interno di un lungo corridoio con incise sulle mura sopra ogni torcia un simbolo runico riguardante il fuoco.
Perla corse con tutta la forza che aveva in corpo,aumentando progressivamente la sua velocità di marcia,alimentata solamente dallo scopo di fermare questa follia cominciata dal Generale,quando improvvisamente si trovò all’interno di un enorme sala vuota,priva di decorazioni o simboli come la precedente stanza o il corridoio appena percorso,trovando davanti a se Lance fermo al centro della stanza con in mano la sua katana nera.
-Constato che alla fine sarai tu la mia avversaria,mi aspettavo Garnet ma va bene lo stesso,sarà un piacere per me eliminarti-
-Dimmi perché stai facendo tutto questo?-esclamò Perla impugnando fortemente la sua lancia
-Come hai detto tu,io sono solo un emissario di morte e distruzione e l’unica lingua che io conosco è il combattimento-puntando a distanza la spada sul viso di Perla –La prima volta ti ho sconfitta,non sarà difficile farlo una seconda volta-aggiunse ridendo
Perla non rispose alla provocazione del Generale,limitandosi unicamente ad assumere una posizione da battaglia per prepararsi per l’imminente scontro.
In quel momento Lance si lanciò all’assalto scagliando una serie di fendenti mirati con lo scopo di spezzare la difesa di Perla,la quale cercava di resistere agli incessanti colpi del ragazzo,che diventavano sempre più intensi e violenti,riuscendo ad un certo punto a sbilanciare la gemma bianca che per evitare il colpo è stata costretta ad indietreggiare,osservando con sguardo terrorizzato l’espressione indifferente e priva di scrupoli che il volto di Lance aveva assunto.
-Lasci che la paura ti distragga,sei patetica-esclamò Lance fermandosi improvvisamente,caricando il braccio sinistro come se stesse per dare un pugno all’aria –Ti faccio vedere io come si combatte…Catene del Destino-lanciando il braccio come per sferrare un pugno
Dal braccio sgorgarono fuori un numero infinito di catene che cercarono di afferrare la gemma bianca,che evitava con difficoltà l’attacco del Generale,venendo sfiorata dalle punte delle catene che le graffiavano il corpo e le laceravano il vestito,ma durante l’assalto la gamba sinistra della ragazza fu afferrata da una delle catene evocate dal ragazzo,il quale cominciò a giocare con lei facendola sbattere su ogni superficie, danneggiando notevolmente la struttura fisica di Perla che visibilmente danneggiata ed indebolita per i continui attacchi del Generale,non era più capace di alzarsi e di contrattaccare.
Il ragazzo notando che la ragazza non era più in grado di combattere la liberò dalla catena guardandola con sguardo truce e severo,quasi come se la gemma avesse deluso le sue aspettative.
Nel frattempo Steven liberatosi degli ultimi golem rimasti in circolazione scattò repentinamente all’interno del corridoio,lasciando Garnet e Ametista da sole ad occuparsi di Lapis e Peridot,correndo il più velocemente possibile all’interno di quello stretto passaggio,sperando di arrivare in tempo per aiutare Perla a sconfiggere Lance.
Il bambino corse sempre più velocemente fino a quando non arrivò a destinazione,trovando dinanzi a se Perla ferita a terra e Lance che la osservava con sguardo fisso ed immobile.
-Che cosa intendi fare?-esclamò Lance con tono severo
-Non posso fare altro che arrendermi,io sono solo una misera perla,inutile da sola senza qualcuno a darmi ordini-esclamò la gemma con le lacrime che le sgorgavano copiose dagli occhi –Ho fallito in tutto quello che ho fatto e non sono riuscita a proteggere nessuna delle persone che a me stavano cari-
Nel udire quelle parole il volto indifferente del ragazzo si riempì di odio ed ira nei confronti della gemma bianca.
-Bene,ma per dirti la verità tu ancora non hai fallito in tutto-esclamò il Generale osservando Steven intento a guardarli –Ti aiuterò io ad eliminare l’ultimo compito che ti è stato affidato-incatenando il bambino,cominciandolo a stritolare lentamente e dolorosamente dinanzi agli occhi attoniti e pieni di lacrime della gemma.
-LASCIALO STARE!!!-urlò la gemma cercando di rialzarsi
-Con quali forze pensi di fermarmi,sei debole e poi l’hai detto tu sei solo un’inutile e debole Perla-esclamò Lance ridendo
-TI HO DETTO DI LASCIARLO STARE!!-alzandosi di scatto e avventandosi con furia verso il Generale, impugnando la sua lancia con tutta la forza che le era rimasta in corpo,tagliando le catene che avvolgevano Steven,allontanandolo repentinamente dalle grinfie del ragazzo.
-Steven stai bene?-chiese Perla preoccupata
-Si,sto bene-
-Che bel quadretto familiare non vedo l’ora di distruggerlo personalmente con le mie mani-
-Steven allontanati e vai a chiamare Garnet ed Ametista,a lui ci penso io-
-Ma…-venendo interrotto da Perla
-Niente ma Steven,vai senza discutere-
Il bambino riluttante si allontanò dal campo di battaglia entrando nuovamente all’interno di quel lungo corridoio per chiamare Garnet ed Ametista.
-Ora siamo nuovamente io e te…Lance-
-Ottimo,ma stavolta non mi tratterrò come prima-rivelando tre ali completamente nere come la pece
-Che cosa sei?-esclamò Perla confusa
-Io non sono né un umano né una gemma,io sono un serafico-esclamò impugnando con forza la spada,lanciandosi in volo contro la gemma bianca
La ragazza colta alla sprovvista dall’assalto improvviso del ragazzo,bloccò a malapena il fendente venendo lanciata a causa del contraccolpo subito contro la parete.
-Che cosa vuoi dalle nostre vite?-domandò rialzandosi faticosamente in piedi
-L’unica cosa che voglio è di ottenere la mia vendetta contro coloro che mi hanno fatto marcire in questo posto,cominciando proprio da voi-rispose volando dinanzi alla ragazza –Io faccio tutto questo in nome di Diamante Bianco-aggiunse scagliandosi nuovamente con un secondo fendente contro di lei
La ragazza non si scompose e con la sua lancia bloccò senza fatica il secondo attacco del Generale, effettuando repentinamente un poderoso contrattacco che mise l’essere alato in notevole difficoltà riuscendo a malapena a bloccare i potenti affondi della gemma.
-Com’è possibile?!-pensò il Generale mentre bloccava i colpi di Perla –Fino a qualche minuto fa riusciva a stento a tenersi in piedi,dove ha trovato tale energia al punto tale da tenermi testa?-
Lo scontro stava volgendo lentamente in favore della gemma bianca e Lance lo sapeva bene,causando in lui un senso di improvvisa felicità,il volto crudele ed indifferente aveva assunto un’espressione più serena,come se un grosso peso si fosse finalmente levato dal suo cuore,rendendolo per la prima volta libero dopo millenni di godere nuovamente della foga della battaglia.
I movimenti di Lance erano diventati più fluidi e meno serrati rispetto a quando aveva cominciato a combattere contro la ragazza,i numerosi fendenti eseguiti dalla sua lama nera si scagliavano contro quella lancia luminosa come la luce,creando violente onde d’urto che incrinavano sempre più vistosamente le pareti ed il pavimento della stanza,che si diffondevano con violenza verso le altre stanze del tempio,come se un tremendo terremoto stesse per distruggere l’antico costrutto lasciando unicamente rovine dopo il suo passaggio.
Nel frattempo Peridot e Lapis affrontavano a viso aperto le gemme di cristallo,le quali si trovavano in evidente difficoltà contro i due comandanti del Generale,ma improvvisamente le due gemme udendo le forti scosse generate dallo scontro tra Lance e Perla,ritrassero senza preavviso le loro armi.
-Che state facendo?!-fomandò Ametista in preda allo shock
-Il nostro lavoro qui è finito-rispose Peridot dando le spalle alle due gemme,notando Steven che si trovava nuovamente all’ingresso del corridoio
-RAGAZZE PERLA HA BISOGNO DEL VOSTRO AIUTO!!!-urlò il bambino con le ultime forze che aveva in corpo
-Raggiungiamo Lance,prima che le cose si mettano male-esclamò lapis voltandosi verso Peridot, materializzando due lunghe ali acquatiche
-Non penso che le cose si metteranno male,ma se insisti-trasformando la sua mano destra in elica,volando insieme a Lapis attraverso il corridoio
-Ametista,Steven andiamo,non possiamo permettere che arrivino prima di noi!-esclamò Garnet afferrando Steven iniziando a correre,sparendo all’interno del lungo tunnel
Nel momento in cui le gemme si diressero con velocità verso i due ragazzi,all’interno della stanza lo scontro si faceva sempre più incandescente,entrambe le parti non sembravano mostrare segni di cedimento,i potenti colpi dei due esseri continuavano a devastare il campo di battaglia,creando una sorta di scenario apocalittico dove solo uno di loro due sarebbe rimasto in vita.
La gemma bianca affrontava il Generale con ardore,spinta dal desiderio di proteggere ogni forma di vita presente sul pianeta,mentre Lance combatteva unicamente per il gusto di farlo,per provare nuovamente quel fuoco e quella passione che egli metteva in ogni combattimento,rendendolo nuovamente fiero di essere chiamato generale,capendo che quello non era solo un titolo,ma uno stile di vita che andava seguito con tutte le forze,dimenticando ogni obiettivo e ogni ambizione,concentrandosi unicamente sulla battaglia in corso.
-Vedo che hai ritrovato l’ardore e la forza di combattermi-esclamò il Generale allontanandosi repentinamente da Perla,portandosi all’estremità della sala
-La forza di proteggere questo pianeta e tutti i suoi abitanti,mi fa continuare a combattere-esclamò la gemma bianca puntando la lancia contro il Generale –La loro forza sarà la mia forza,le loro speranze la mia linfa-
-Questo lo vedremo-aggiunse librandosi in volo –preparati ad assaggiare la mia tecnica più potente,preparati a subire l’ira del Drago Nero-lanciandosi contro la gemma
In quell’istante il corpo di Lance fu irrorato da uno strano alone nero,facendogli assumere le sembianze di un enorme Drago oscuro con degli occhi prive di pupille color rosso scarlatto,con le fauci aperte pronte ad ingoiare la gemma nell’oscurità.
-NON MI FAI PAURA!-urlò la gemma anch’ella irradiata da uno strano alone bianco –IO RAPPRESENTO LA SPERANZA DI COLORO CHE CREDONO IN UN FUTURO MIGLIORE,IO NON CADRO’,NON CEDERO’!-saltando in volo contro l’enorme drago oscuro –IO SONO IL DRAGO BIANCO!-assumendo anch’ella le sembianze di un enorme drago lucente simile a quello del Generale,ma con gli occhi azzurri
I due draghi si scontrarono,generando una violenta esplosione di luce e ombra che causò gravi danni alla sala che sembrava che stesse per cedere al tremendo attacco dei due potenti esseri,che si ritrovarono dopo l’esplosione entrambi di spalle nelle estremità opposte della stanza rivolgendo lo sguardo al vuoto.
In quel momento arrivarono Peridot e le altre gemme,che assistettero spaventate alla scena dei due combattenti,osservando le condizioni dei due esseri in attesa di scoprire quale sarà il vincitore di quello scontro memorabile.
Improvvisamente Lance perse la prese sull’elsa della sua katana,afferrando con la mano destra il petto,manifestando evidenti smorfie di dolore,causato dalla profonda ferita dovuta all’attacco di Perla,mentre la gemma sembrava non aver subito danni evidenti da parte della tecnica del Generale, voltandosi verso di lui guardando con sguardo fermo e deciso.
-LANCE FERMATI!-urlò Lapis trattenuta da Peridot –HAI OTTENUTO QUELLO CHE VOLEVI,ORA SMETTILA PRIMA DI RISCHIARE INUTILMENTE LA VITA!-
-Non è finita-sussurrò Lance –NON E’ ANCORA FINITA!-voltandosi repentinamente verso Perla –NON INTENDO ARRENDERMI-correndo verso Perla disarmato –IO SONO L’OSCURITA’ CHE SI CELA NELLA LUCE!-venendo avvolto nuovamente dall’alone oscuro,caricando come un ariete contro la gemma bianca
La ragazza per niente intimorita dall’attacco sconsiderato del ragazzo,irradiò nuovamente la sua lancia di una luce bianca,pura come la neve,simbolo della forza di tutti gli esseri viventi che credevano nel bene,avventandosi con forza contro quell’essere oscuro,pronta a finirlo una volta per tutte.
Il Generale corse con tutte le energie che aveva in corpo,voleva sconfiggere a tutti i costi la gemma bianca per affermare la sua supremazia,quando improvvisamente le sue ali scomparvero e l’aura oscura si dissolse,lasciandolo scoperto in balia dell’attacco della ragazza,la quale lo ferì gravemente interrompendo la sua corsa,lasciandolo barcollare prima di fermarsi in piedi dando le spalle alla gemma,con il sangue che colava lentamente dalla ferita appena provocata.
Lance sentendosi ormai definitivamente sconfitto si voltò nuovamente verso Perla,barcollando verso di lei con passo instabile,sorridendo con gli occhi chiusi,quasi fosse felice per quello che era appena successo,inciampando successivamente cadendo sul petto della gemma bianca,la quale istintivamente lo afferrò,aiutandolo dolcemente a distendersi,tenendo con le braccia la testa,che mostrava uno strano sorriso sincero e privo di alcuna malvagità.
-Ho ottenuto quello che volevo-esclamò il Generale con un filo di voce
-Cosa pensi di avere ottenuto,se non un corpo malandato e ferito gravemente-esclamò Perla scoppiando in lacrime
-Volevo soltanto che tu riacquisissi ciò che era tuo…volevo ridarti la voglia di combattere…volevo darti uno scopo…anche a costo della mia vita…-
-Lance sei stato un sciocco,hai rischiato la tua vita per una perla,un essere inferiore-stringendolo forte a se
-Tu non sei una perla inutile,tu sei Perla,una gemma speciale che è riuscita a scalfire il mio cuore freddo come il ghiaccio...non saprò mai come ringraziarti-svenendo successivamente dinanzi agli occhi della ragazza
La gemma bianca sconvolta strinse a se il corpo svenuto del ragazzo a se,urlando e piangendo al cielo,cercando di scaricare tutto il suo dolore,causando a sua volta le lacrime di tutte le gemme presenti che finalmente si resero conto della bontà d’animo di Lance.
 
Note dell’autore
Lance:Grazie
Io:Per cosa?
Lance:Per avermi quasi fatto uccidere da Perla
Io:E che ci posso fare io chiedilo a lei
Perla:Ed io cosa c’entro!! Sei tu che scrivi
Io:Vi correggo io narro le vostre avventure,non le scrivo
Perla e Lance:E che differenza c’è?
Io:Abissale
Lance:Senti chiudo il capitolo che oggi mi sono stufato
Perla:Chiudiamolo insieme una volta ogni tanto
Lance:Perché no
Perla:Bene care Lettrici
Lance:E cari Lettori
Perla e Lance:Ci vediamo al prossimo capitolo ricco di emozioni

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Capitolo 11
*** Rivelazioni dolorose ***


Rivelazioni dolorose
 
Perla stringeva sempre più forte il corpo svenuto di Lance,piangendo e disperandosi sempre di più per quello che aveva fatto,accarezzando con movimenti meccanici dettati dal dolore la chioma del ragazzo,che stava perdendo lentamente colore e vitalità proprio come il resto del corpo che stava diventando sempre più freddo,con il sangue che scendeva copiosamente dal petto,riversandosi massicciamente sul pavimento e sul vestito della gemma bianca,la quale continuava a tenerlo stretto a se con gli occhi chiusi,con le lacrime che le rigavano il volto.
-Perché hai fatto questo,ancora non capisco?-con voce rotta e spezzata per il dolore –Perché non ti sei semplicemente dimenticato di me,ritornando quello che eri?-
-Perché lui non voleva-aggiunse Peridot in lacrime,avvicinandosi lentamente alla ragazza che la guardava con sguardo stupito –Anche se tu lo odiavi per quello che era,lui non ha mai smesso di preoccuparsi per te,non sai quante volte ho udito i suoi lamenti e i suoi singhiozzi dopo che ti aveva rifilato quel pugno sulla gemma…-materializzando nel frattempo dalla sua gemma una piccola boccetta –In ogni istante che sono rimasto con lui,ho potuto constatare come egli avrebbe voluto proteggerti in ogni momento rimanendo al tuo fianco-chinandosi dinanzi a Lance
Perla distolse lo sguardo dalla gemma verde,la quale guardava con sguardo triste ed amorevole il ragazzo svenuto dinanzi a lei,toccandogli con la mano robotica sinistra la fronte e con la destra riversava attentamente tutto il contenuto della boccetta sulla ferita,attirando l’attenzione della Gemma bianca che la osservava con sguardo confuso.
-Che cosa gli stai facendo?-
-Lo sto solo curando-esclamò la gemma verde allontanando la bottiglietta vuota dalla ferita,poggiandola sul pavimento –Questa boccetta me la diede lui dopo il nostro piccolo scontro nell’asilo,è una potente sostanza curativa che dovrebbe curare ogni tipo ferita,grande o piccola che sia,una piccola precauzione che Lance aveva preparato nel caso fosse rimasto in fin di vita-
-QUINDI TU SAPEVI!-urlò Lapis con le lacrime agli occhi correndo verso Peridot,venendo fermata da Garnet ed Ametista –TU SAPEVI COME SAREBBE FINITA LA SFIDA!-
-No…io non sapevo come sarebbe finita questa battaglia-esclamò Peridot stringendo i pugni –Non sapevo che sarebbe finita in questo modo-facendo scivolare una lacrima dal viso –Speravo che Lance si fermasse dopo quell’attacco viste le condizioni in cui vessava,ma ha voluto ugualmente continuare,conscio che per lui probabilmente sarebbe stata la fine-
-AVREMMO DOVUTO FERMARLO!-
-Non ce l’avremmo fatta a fermarlo,non saremmo riusciti a farlo desistere e tu lo sai bene-
-NON E’ VERO PERIDOT,SE AVESSIMO VOLUTO NOI SAREMMO RIUSCITE A FERMARLO!-venendo trattenuta a fatica dalla gemma rossa che lentamente stava perdendo la presa su Lapis –MA TU INVECE MI HAI FERMATA,MI HAI OSTACOLATO,MI HAI IMPEDITO DI AIUTARLO E LO SAI PERCHE’ MI HAI OSTACOLATO…TU LO VOLEVI MORTO!-
-Io…morto-esclamò la gemma verde chiudendo gli occhi per la rabbia –CHE COSA CI GUADAGNEREI A PERDERE L’UNICO ESSERE CHE MI HA TRATTATO COME UNA PERSONA E NON COME OGGETTO,DIMMELO LAPIS!-urlò senza voltarsi
La gemma blu rimase senza parole,crollando improvvisamente sulle sue stesse gambe piangendo e singhiozzando,sentendosi in colpa per quello che aveva appena detto alla gemma verde.
-Peridot…io…-portandosi le mani sul volto
-Tranquilla Lapis,capisco-accennando un mezzo sorriso –So quanto voi due siate legati e comprendo benissimo che tu lo ami come se fossi sua sorella-
-Peridot,ma…-venendo interrotta dalla gemma verde
-E capisco anche che io non farò mai parte di questa famiglia e non posso comprendere il dolore che stai provando-distogliendo lo sguardo dal corpo di Lance
-CHE COSA STAI DICENDO!-urlò Lapis alzandosi in piedi e liberandosi dalla stretta di Garnet –SE FOSSE ANCORA COSCIENTE LANCE TI AVREBBE FATTO CAPIRE CHE TU IN REALTA’ SEI IMPORTANTE PER TUTTI E DUE!-
-E’ inutile che cerchi di farmi stare meglio,lo so di essere solo un peso e…-venendo interrotta dalla gemma blu che repentinamente si avvicinò a lei dandole uno schiaffo che le fece volare la visiera dalla faccia
-Non osare dire più che sei un peso-con tono fermo e deciso,osservandola con sguardo severo
Peridot si tocco la guancia per il dolore,tenendo lo sguardo rivolto verso il pavimento rimanendo in uno stato di indifferenza,non manifestando alcuna sorta di emozione o stato d’animo,causando l’ira di Lapis che iniziò a scuoterla con violenza.
-Perché non mi guardi e non mi dici niente?!-
-Ora basta!-esclamò Garnet afferrando nuovamente Lapis per le braccia –Ti devi calmare-
-Come faccio a calmarmi,quando sento delle sciocchezze del genere-
-Lapis ti ho detto di calmarti,non me lo fare ripetere un’altra volta-
-Ok,lo faccio solo perché Lance è in questo stato pietoso,se no gli e l’avrei fatto capire a furia di sberle-scrollandosi di dosso le braccia dell’enorme gemma rossa
Perla assisteva tremante alla scena,tenendo ancora tra le sue braccia il corpo del ragazzo ferito,cercando di comprendere le motivazioni della gemma blu,quando improvvisamente il corpo di Lance si illuminò,lasciando sbigottita la gemma bianca e le altre gemme presenti in sala,che si avvicinarono in cerchio attorno a lui,notando che le ferite sul corpo erano scomparse.
La ragazza nell’osservare il corpo privo di escoriazioni,si rattristò repentinamente ricominciando nuovamente a piangere debolmente,facendo cadere le sue lacrime sul viso sorridente del Generale.
-Perché non si risveglia?!-guardando Peridot con occhio accusatorio -Avevi detto che quella boccetta avrebbe curato ogni ferita!-
-Non lo so perché non si risveglia,ma il corpo è completamente guarito-esclamò la gemma verde alzandosi in piedi,raccogliendo il suo visore da terra –E’ meglio che lo portiate nelle sue stanze-dirigendosi verso il lungo corridoio –Lapis vi indicherà la via-
-E tu dove pensi di andare?-chiese Steven voltandosi verso la giovane gemma -Non intendi rimanere con noi in attesa che si svegli?-
-Ho bisogno di schiarirmi le idee,quando si sveglia chiamatemi-sparendo all’interno del corridoio
-Garnet trasporta Lance e seguitemi,vi porterò all’interno delle sue stanze private-
-Non c’è né bisogno lo porterò io-esclamò la gemma bianca sollevandosi in piedi tenendo il ragazzo tra le sue braccia,seguendo la gemma blu con passo deciso insieme agli altri componenti delle Crystal Gems.
Lapis si ritrovava in testa al gruppo da sola intenta a far da guida alle gemme,ripensando costantemente alle parole e all’atteggiamento di Peridot,senza capire il perché di quelle parole e di quei gesti,sospirando pesantemente ed attirando l’attenzione del bambino gemma che si mise al suo fianco.
-Lapis-
-Si Steven-
-Come vi siete conosciuti tu e Lance?-chiese il bambino guardandola in viso
-E’ una lunga storia Steven,tanto lunga che non ci basterebbero tre giorni a raccontarla tutta-rispose la gemma blu continuando a guardare davanti a se in quel lungo corridoio,pieno di porte ai lati
-Dai Lapis,ti prego-aggiunse il bambino facendo gli occhi da cucciolo
-Non posso resistere a quello sguardo-esclamò Lapis sorridendo e scuotendo la testa –l’unica cosa che ti posso dire è che io e lui siamo cresciuti insieme sul nostro mondo fin dall’infanzia,allevati come fratello e sorella-
-COOOOOSAAAAAAA?!-disse il bambino rimanendo a bocca aperta e causando lo sconcerto delle gemme dietro di loro
-Non è possibile!-esclamò Garnet scioccata e apparentemente impietrita –un essere non-gemma non sarebbe mai stato accolto all’interno del nostro popolo!-
-Eppure lui è stata un eccezione-aggiunse Lapis -Da quello che mi fu raccontato,Lance fu trovato ancora in fasce in un campo di battaglia,dopo una guerra sanguinosa tra le gemme ed un popolo sconosciuto,da Diamante Bianco che lo portò sul nostro pianeta-
-Un Diamante che si occupa di un essere alieno,faccio fatica a crederci Lapis-esclamò Garnet continuando a camminare
-L’ho capisco,ma la verità è questa-
-Quindi Lance è stato allevato da un membro dell’autorità diamante?-domandò Ametista incuriosita –da quello che Perla e Garnet mi hanno raccontato erano degli esseri senza scrupoli che dominavano su tutto il pianeta-
-Le tue amiche conoscono soltanto una parte di verità,ma non tutta-aggiunse la gemma blu fermandosi dinanzi ad un enorme porta nera come la pece –di tutta l’autorità diamante l’unica senza alcuno scrupolo per la vita extraterrestre era Diamante Giallo,ella non voleva imperfezioni di nessun genere,infatti non ha mai visto Lance di buon occhio,ma era costretta a convivere con il pensiero di non potersi mai sbarazzare di lui-
-Ok,fino a qui ci sono arrivato, ma gli altri membri dell’autorità che ne pensavano?-chiese Steven
-Diamante Bianco apprezzava molto la presenza di Lance,spesso li potevi vedere in passato scherzare insieme come vecchi amici,infatti ella lo considerava ormai come parte integrante del mondo gemma-aprendo nel frattempo la porta nera –Per quanto riguarda Diamante Blu,non ti posso assolutamente dire niente visto che morì durante quella sanguinosa battaglia-
-Un membro dell’autorità diamante sconfitto?!-esclamarono le gemme all’unisono
-Com’è possibile?-esclamò Perla in preda al nervosismo –Loro erano tra gli esseri più potenti dell’intera galassia!-
-Cosa gli successe Lapis?-disse il bambino con voce tremolante,guardando con sguardo perplesso la gemma blu
-Purtroppo si-sospirando nuovamente –Diamante bianco mi raccontò che Lance non fu trovato per caso,ma che lei lo trovò tra le braccia di Diamante blu,ormai ferita e debilitata con il suo gioiello in frantumi ed ormai prossima alla morte-cercando di trattenere una lacrima –chiese a Diamante Bianco di prendersi cura di lui e successivamente morì dinanzi agli occhi del membro dell’autorità-addentrandosi all’interno della stanza venendo seguita dalle altre gemme
-Mi dispiace Lapis-esclamò Steven guardando il pavimento della stanza
-Non ti devi dispiacere Steven,è vero ho perso una madre ma ho guadagnato un fratello-chinandosi dinanzi al bambino rivolgendogli un sorriso –e ti posso dire che è stato il fratello migliore che potessi avere-
-Diamante Blu era tua madre?-domandò Perla sbigottita
-Si-
In quel momento la gemma bianca distolse lo sguardo da Lapis,guardando il volto sereno e felice di Lance, sorridendo e avvicinando la testa al suo corpo.
-Grazie per averlo trovato Diamante Blu-pensò in quell’istante la gemma strofinando la sua testa sul petto del Generale
-Perla-esclamò Lapis interrompendo i pensieri della ragazza –vieni con me che lo poggiamo su quel letto-
La gemma bianca scosse la testa in segno di approvazione e insieme alla gemma blu raggiunsero un enorme letto a baldacchino decorato da delle lenzuola color blu come l’acqua con dei piccoli disegni a forma di cristallo rosso ed avvolto da un enorme fascio di seta verde che fungevano da tende,appoggiandolo delicatamente su di esso,prendendo delle sedie e collocandosi accanto al letto dove egli giaceva in attesa del suo risveglio.
Nel frattempo Lance si trovava in un enorme prato verde,fermo ed immobile senza alcun filo di vento a muovere i delicati fili d’erba e con il tempo che apparentemente sembra essersi fermato,cominciando a camminare alla ricerca di qualcuno o qualcosa che gli potesse dire dove fosse finito.
-Dove posso essere mai finito?-pensò il ragazzo continuando a camminare –Fino ad un momento fa stavo combattendo con Perla ed ora…-uno strano pensiero si fece strada nella mente del Generale,arrestando improvvisamente la sua marcia –No…non posso essere morto,avevo detto a Peridot in caso fossi stato gravemente ferito di curarmi-iniziando a correre senza meta –Ho ancora tante cose da fare e non posso lasciare Perla da sola,non adesso-
Il Generale corse come furia in quel campo erboso alla disperata ricerca di un’uscita,quando trovò dinanzi a se un tavolo con due sedie poste l’uno di fronte all’altra,con delle piccole tazzine riempite con quello che a suo avviso sembrava del thè.
-Vedo che ti sei finalmente unito a me in questo piccolo spuntino pomeridiano-esclamò una voce provenire in lontananza
Lance si guardò intorno alla ricerca dell’essere che aveva pronunciato quelle parole,trovando improvvisamente davanti a se un essere molto simile a lui,con i capelli neri come la pece e con gli occhi rossi come le fiamme,che si sedette sopra una delle due sedie intento a scrutarlo con lo sguardo.
-Che fai non ti siedi-esclamò l’essere con tono calmo e pacato indicandogli con la mano destra la sedia vuota
Il ragazzo riluttante si sedette in silenzio,osservando con sguardo truce ed allo stesso tempo sorpreso l’entità simile a lui,in attesa di comprendere le sue vere intenzioni.
-Non fare complimenti il thè è ottimo,bevi pure e fai come se tu fossi a casa tua-
-Non m’interessa il thè-esclamò Lance in tono rabbioso –Dimmi dove mi trovo e chi tu sia?-
-Sempre diretto il nostro Generale-sorseggiando lentamente una tazza di thè –se ti stai chiedendo se sei morto ti dico di no,ci troviamo all’interno della tua mente ed io rappresento una parte di te,oserei dire che anche io sono Lance-
-Almeno non sono morto-afferrando la tazzina e sorseggiando malvolentieri il suo thè –ma dimmi una cosa…quale parte rappresenti di me?-
-Buffo che tu me lo chieda,pensavo che ci fossi arrivato da solo,ma va bene lo stesso non mi costa nulla dirtelo-sorseggiando nuovamente il thè –io rappresento il tuo lato oscuro,la parte di te piena di odio e di risentimento che ti ha accompagnato in questi 5000 anni di agonia,dandoti la forza e d il potere necessario a sopravvivere in quest’orribile mondo-
-Non mi hai dato alcuna forza,mi hai solo corrotto al punto tale da farmi dimenticare chi fossi io in realtà-
-NON E’ VERO!-alzandosi in piedi e rovesciando il tavolo –Tu sei sopravvissuto soltanto grazie a me,hai ottenuto il potere dell’oscurità da me ed ora mi dici che non ho fatto altro che consumarti?!-
-L’odio ha offuscato la mia capacità di giudizio facendomi compiere azioni che non avrei mai voluto fare-sollevandosi lentamente dalla sedia guardando dritto negli occhi il suo lato oscuro
-Bene se pensi che ti abbia offuscato il giudizio,allora per te non sarà un problema lasciarmi permanentemente il tuo corpo-esclamò il Lance oscuro toccandosi la faccia con la mano mettendosi a ridere istericamente
-E se io rifiutassi-sguainando la katana nera
-Allora me lo prenderò con la forza!-materializzando un enorme spadone nero a due mani avventandosi contro Lance
Il ragazzo evitò facilmente l’assalto dell’entità oscura,afferrandone repentinamente la faccia con la mano stringendola con forza.
-Non avresti dovuto avvicinarti così tanto,sai benissimo di cosa sono capace-guardandolo con sguardo deciso -Ed ora scompari dalla mia vista,Obliterate-non generando alcun tipo di esplosione dal palmo della sua mano,rimanendo sbigottito e non capendo cosa stesse succedendo
-Ancora non capisci vero-esclamò Lance oscuro poggiando una mano sul petto del Generale –Obliterate-
Il ragazzo fu colpito da una violentissima onda d’urto che gli fece perdere la presa sull’essere oscuro,facendolo sobbalzare per diversi metri all’indietro,lasciandolo disteso al suolo inerme e ferito.
-Ogni tuo potere deriva dall’oscurità-esclamò l’entità avvicinandosi minacciosamente –L’Obliterate,la Fiamma nera ed anche il Drago nero,sono stato io a fornirteli e tu non puoi usarli se non sono io a darteli-
-Non può essere vero-alzandosi faticosamente da terra
-Ed invece è vero mio caro Lance fattene una ragione,sei soltanto un debole serafico che ha avuto la fortuna di sbloccare il più forte ed il più indomabile dei poteri,ma tranquillo non ti lascerò qui a marcire come hai fatto tu con me,provvederò definitivamente ad eliminarti e a prendere possesso di questo corpo,così finalmente eliminerò la causa di tutti questi guai-abbassando la testa
-E quale sarebbe la causa,sarei curioso di sentirla-rispondendo con tono spavaldo all’entità
-Vedo che non la smetti di fare lo spavaldo anche in una situazione disperata come questa-alzando velocemente il volto e rivelando un enorme striatura di vene nere che si diffondono per tutta la faccia
-intendo eliminare la ragazza che ti ha fatto deviare dalla retta via,poi toccherà al figlio di Rosa Quarzo ed infine a Diamante Giallo-
-Non osare avvicinarti a Perla,non te lo permetterò!-scagliandosi contro l’entità caricando un fendente orizzontale che si schiantò fragorosamente contro l’enorme spadone oscuro
-Tu non puoi competere con me-dandogli un calcio sullo stomaco che lo costrinse ad accasciarsi a terra per il dolore –Non sei abbastanza forte-caricando il suo spadone con uno strano alone oscuro –E’ arrivato il momento che tu muoia,assaggia la forza del fendente oscuro-
Lance era ormai pronto a morire,a soccombere per mano del suo stesse essere,quando improvvisamente un’alta figura vestita di blu si frappose fra i due bloccando con il fendente del entità oscura.
-Tu chi sei per metterti in mezzo tra me e lui?!-esclamò furiosamente l’essere oscuro
L’essere blu non rispose alla domanda che il Lance oscuro le aveva appena fatto,afferrandolo con violenza per la giacca,avvolgendolo con delle lunghe catene blu che fuoriuscivano dal suo braccio destro.
-Sparisci-esclamò l’entità blu relegando il ragazzo oscuro all’interno di una bolla di contenimento e facendolo sparire davanti agli occhi attoniti del Generale
Il ragazzo si diresse lentamente verso l’entità che si voltò repentinamente,guardandolo con i suoi occhi blu come l’oceano,la folta e lunga capigliatura azzurra svolazzava libera,quasi fosse animata da un vento impetuoso ed il lungo vestito da sera blu come la notte copriva il suo corpo,rivelando solamente al centro del petto un diamante di colore blu come il cielo notturno.
-Chi sei tu?-esclamò Lance puntando la spada contro l’entità
-Io sono Diamante Blu-esclamò sorridendo
-Non può essere?!-lasciando cadere la spada dalle mani –tu dovresti essere morta,Diamante Bianco mi ha detto che non eri sopravvissuta-guardandola con sguardo spaventato
-E’ vero Lance non sono più in vita da molti anni,ma c’è una cosa che non ti è mai stato detto e che nessuno sapeva,io prima di morire trasferì parte della mia forza vitale dentro di te,in attesa di essere richiamata per aiutarti-
-Io non ti ho richiamata,non avevo bisogno del tuo aiuto-dando le spalle a Diamante Blu
-Ho visto che eri in difficoltà e sono intervenuta per salvarti da te stesso e…-venendo interrotta dal Generale
-SE TU AVESSI VOLUTO SALVARMI DA ME STESSO PERCHE’ NON SEI VENUTA PRIMA CHE IO GENERASSI TUTTO QUESTO ODIO?!-voltandosi nuovamente verso di lei
-Non mi era concesso interferire-esclamò la gemma abbassando lo sguardo
-NON SAI QUANTI ESSERI VIVENTI HO UCCISO PER DOMARE LA MIA SETE DI VENDETTA,NON SAI QUANTO HO DOVUTO SOFFRIRE IN TUTTI QUESTI ANNI,PER COLPA DELLA MIA SMANIA DI RIVINCITA!-mettendosi a piangere senza controllo –SE TU FOSSI INTERVENUTA PRIMA A QUEST’ORA NIENTE DI TUTTO QUESTO SAREBBE SUCCESSO!-
-Forse hai ragione Lance-avvicinandosi al ragazzo,abbracciandolo improvvisamente –Sarei dovuta intervenire-cominciando a far scendere qualche lacrima di suoi occhi,che caddero sul volto stupito di Lance –ma io mi fidavo di te,speravo che tu un giorno avresti trovato la tua strada senza di me e c’è l’hai fatta-esclamò il diamante con voce rotta per le lacrime -guardati ora sei circondato da persone che ti vogliono bene ed una in particolare ti ama con tutta se stessa-
Il ragazzo in quell’istante ripensò a Perla ed a tutte le persone che aveva conosciuto da quando lui era stato accolto in quella semplice casetta sulla spiaggia,sorridendo ed allungando nel frattempo la mano per asciugare le lacrime dal volto della gemma,la quale notando ciò lo strinse ancora di più a se.
-Sai Lance mi sei mancato così tanto,avrei tanto voluto avere più tempo con te,vederti crescere insieme a Lapis ed essere tutti tre uniti come una vera e propria famiglia-
-Ma se non fosse stato per il tuo sacrificio io a quest’ora non sarei vivo e non avrei mai potuto conoscere Lapis,Perla e tutte le persone magnifiche che mi sono state vicine nel bene e nel male-ricambiando l’abbraccio
-Quanto vorrei tornare in vita per starvi accanto,ma purtroppo non posso e fra poco sarò costretta a lasciarti nuovamente da solo-
-Non importa se tu te ne stia andando-esclamò Lance separandosi dolcemente dall’abbraccio –Dopo tutto rimarrai sempre nel mio cuore madre,sempre se posso chiamarti così-diventando rosso in viso
-Certo che puoi figlio mio-toccandogli il petto con la mano destra e materializzando un’alabarda che afferrò con la mano sinistra –questo sarà il mio dono per te,per dimostrarti che ti starò sempre accanto anche nell’aldilà-
In quel momento la mano poggiata sul petto di Lance si illuminò di una forte luce blu,irradiando completamente il suo corpo,curandolo dalle ferite e facendo sparire l’alabarda che la gemma aveva appena evocato,venendo sostituita da uno scudo romboidale color blu scuro,con al centro incisa una lacrima azzurra,posto sul braccio sinistro del ragazzo.
-Grazie madre è un dono bellissimo-osservando lo scudo con occhio felice ed entusiasta
-Lance,ormai il mio tempo in questo mondo è finito-allontanandosi lentamente da lui –saluta Lapis da parte mia e dille che veglierò anche su di lei dal paradiso gemmatico-dissolvendosi e sparendo dinanzi al volto triste e sorridente del serafico
-Grazie Mamma-pensò guardando il cielo ancora azzurro e privo di nuvole
Improvvisamente il cielo si fece di un colore rosso come il sangue,apparirono delle nuvole nere e dei fulmini scarlatti che devastavano il capo d’erba ormai senza vita ed appassito,squarciando il terreno liberando il Lance oscuro dalla sua prigionia,il quale oramai con fare selvaggio ed animalesco si avventò contro il ragazzo con il suo enorme spadone.
-MUORI!-scagliando un poderoso fendente che sbatte violentemente contro lo scudo del Generale, spezzando in due parti la spada dell’entità oscura,che per il violento urto la parte spezzata ritornò indietro ferendo gravemente nel petto l’essere oscuro,che per il dolore cadde a terra in ginocchio dinanzi a Lance,che lo guardava con disprezzo.
-Che cosa intendi fare ora uccidermi?!-domandò l’entità agonizzante
-No-esclamò il Generale conficcando la spada sul terreno –Sappiamo entrambi che nessuno di noi due può esistere senza l’altro e per l’appunto io non intendo ucciderti-allungando la mano verso l’entità per aiutarlo a rialzarsi –ti propongo di ritornare ad esse un unico essere unito e forte come un tempo-
-Vedo che finalmente hai capito-esclamò l’entità ridendo –nessuno può vivere rinnegando il proprio dolore,bisogna accettarlo e conviverci,consapevoli che le scelte fatte in passato si ripercuoteranno in futuro-accettando l’aiuto del ragazzo per rialzarsi –intendo accettare la tua proposta,dopotutto sarà divertente ritornare dopo tanto tempo un'unica persona-
In quel momento i sue esseri furono illuminati da una strana luce bianca incandescente,che li fece scomparire da quel luogo che lentamente si disgregò lasciando unicamente un miscuglio di tenebre e luce.
 
Note dell’autore
Io:Vedo che alla fine le cose si sono sistemate per il meglio
Lance:Alla fine
Lance oscuro:Naturalmente non grazie a te
Io:E che dovevo fare io?
Lance:Stai sereno tanto non avresti potuto fare niente
Lance oscuro:Appunto,ti avrei fatto a pezzi
Io:Non né sarei così sicuro
Lance oscuro:Sicuro?
Io:Sicurissimo
Lance oscuro:Allora chiudo il capitolo
Io:Fai pure
Lance oscuro:Bene cari appassionati di fanfiction ci vediamo al prossimo capitolo
Io:Ci potevi mettere più enfasi
Lance oscuro:Fattelo bastare

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Capitolo 12
*** Sentimenti celati nel cuore di una gemma ***


Sentimenti celati nel cuore di una gemma
 
Le ragazze guardavano pensierose il ragazzo svenuto disteso sul letto,cercando di scacciare i cattivi pensieri che le stava tormentando,rimanendo cupe e tristi senza proferire una parola per allietare l’atmosfera tesa che si era generata all’interno della stanza.
-Torna presto,non ti voglio perdere proprio ora che ti ho ritrovato-pensò Lapis Lazuli strofinandosi il braccio destro per il nervosismo,continuando a guardare il volto stranamente senza sorriso di Lance
-Che strano-pensò Steven avvicinandosi al bordo del letto –come ha potuto cambiare espressione senza svegliarsi?-osservandolo più da vicino –e se fosse…-venendo afferrato da Garnet
-Steven lasciagli un po’ di spazio per respirare-esclamò in tono gentile ed affettuoso nei confronti della giovane gemma
-Ma Garnet non hai visto che ha cambiato espressione?-sussurrò alla gemma rossa
-L’ho visto ma questo non significa che abbia ripreso conoscenza-
-Dai retta a Garnet è l’unica che sta riuscendo a capire qualcosa ora come ora-esclamò Ametista giocherellando con i suoi capelli
-Se lo dite voi- voltandosi nuovamente a guardarlo,poco convinto dalle parole delle due gemme
Perla nel frattempo si stropicciava nervosamente un lembo del suo enorme fiocco azzurro,girandolo e rigirandolo più volte,comprimendolo e stirandolo continuamente come se tale oggetto potesse darle la soluzione per sistemare la situazione.
-Perché sono stata così sciocca?-pensò smettendo di rovinare il lembo del suo vestito -Come ho potuto lasciarmi sopraffare dalla paura e dall’odio?-poggiando le mani sul letto  -Eppure dopo quello che avevamo passato dovevo aspettarmi che non mi avrebbe mai tradita,ma il suo ricordo come generale mi ha offuscato la mente,ed ora eccomi qua dinanzi a…-venendo interrotta da Lance che improvvisamente le afferrò la mano con delicatezza.
-Sempre a crucciarti su strani pensieri-esclamò il ragazzo con un filo di voce –Dovresti aver capito che uno come me non si elimina facilmente-aprendo lentamente gli occhi guardando il viso della ragazza rigato dalle lacrime
In quel momento Perla non disse una parola,abbracciando repentinamente il serafico scoppiando in lacrime e stringendolo con tutta la forza che aveva in corpo,lasciando sorpreso il Generale che ricambiò avvolgendo il suo braccio intorno alla schiena della gemma bianca avvicinandola di più a se.
-Non farmi prendere più uno spavento del genere!!!-
-Questo non te lo posso assicurare,ma ci proverò Perla del mio cuore-
-Non sai quanto mi hai fatto stare in pena per te-esclamò la gemma staccandosi dall’abbraccio e guardandolo negli occhi  -ed in più non posso fare altro che dirti che mi dispiace per quello che ho fatto o detto in passato nei tuoi confronti-
-Non c’è niente di cui scusarsi,dopo tutto non è che sono stato un grande esempio di integrità morale in quest’ultimo periodo-trattenendo qualche risata
-Sono felice che tu stia bene fratello-esclamò Lapis,interrompendo il momento tra i due amanti,afferrando la mano sinistra di Lance portandosela al petto
-Ed io sono felice che tu mi sia stata accanto per tutto questo tempo sorella mia-ricambiando con un sorriso il gesto della gemma blu,facendole cenno di avvicinarsi a lui
-Perla scusami solo per un secondo-facendole cenno di allontanarsi un attimo
La gemma bianca si allontanò lentamente da lui guardandolo con sguardo felice e speranzoso,avvicinandosi ai restanti componenti delle Crystal Gems,assistendo all’abbraccio tra la gemma blu ed il serafico,notando improvvisamente che il ragazzo aveva cominciato a sussurrare qualcosa all’orecchio di Lapis,la quale cambiò improvvisamente espressione cercando di trattenere a stento una lacrima,che ne rigò il volto sorridente.
-Che ti avevo detto Perla?!-esclamò il bambino gemma che si voltò con sguardo sicuro ad osservarla
-Io non ricordo che tu mi abbia detto qualcosa Steven-
-Sicura?!-
-Ehm…si Steven-osservandolo con occhio perplesso
-Qualcosa che riguardava Lance,il fatto che sarebbe ritornato…-
-Se ti vuoi sentire dire che avevi ragione,non pensare che te lo dirò-esclamò Perla voltando lo sguardo verso Lance
-Non ho bisogno che tu mi dica che avevo ragione,i fatti mi stanno dando questa certezza-mettendosi a ridacchiare
-Eccolo qua il mio Ste-man-aggiunse Ametista strofinandogli la testa con le nocche –Ma ti ricordo di essere più cattivo quando cerchi di fargli capire che lei aveva torto-abbracciandolo di colpo senza preavviso
-Questa volta non posso fare altro che essere d’accordo con Ametista-esclamò Garnet sorridendo –Devi essere più cattivo-strofinandogli anch’ella la testa per la felicità
-Siete terribili voi tre messi insieme quando siete uniti contro di me-esclamò Perla strofinandosi la testa con rassegnazione
-Se non lo facessimo,non impareresti mai la lezione P-aggiunse Ametista dandole un leggero pugno sul braccio
-E poi sai che noi facciamo tutto questo per il tuo bene-esclamò Garnet togliendosi il visore e guardandola dritta negli occhi
-Allora voi tre cosa intendete fare?-esclamò Lapis che si ritrovò improvvisamente in piedi dinanzi alle gemme con le braccia conserte e con uno sguardo un po’ irritato
-Ma tu non eri…-esclamò Steven venendo interrotto dalla gemma blu
-Ho finito di parlare Steven-aggiunse in tono severo e beffardo allo stesso tempo –Forza voi tre è il momento che usciamo da questa stanza e lasciamo a questi due il tempo di riallacciare il loro rapporto-
-Ma…-esclamò Ametista venendo afferrata per il colletto dalla gemma rossa che cominciò a trascinarla fuori dalla stanza
-Che stai facendo?!-aggiunse la gemma viola cercando di divincolarsi -Io voglio vedere!-
-Sentito Lapis,dobbiamo andare Ametista-esclamò Garnet uscendo lentamente con enorme sorriso che contornava la sua faccia
-Allora Steven usciamo anche noi?-esclamò Lapis tendendo la mano al bambino,che l’afferrò repentinamente allontanandosi insieme alla gemma blu,che lentamente stava chiudendo l’enorme porta nera
-Lance vacci piano con Perla è un po’ schizzinosa per quanto riguarda i baci-venendo tirato di scatto dalla gemma blu che chiuse la porta dietro di lei
Perla diventò velocemente azzurra in viso per le parole del bambino gemma,rimanendo ferma e immobile sul posto con lo sguardo basso rivolto sul pavimento della stanza.
-Quel bambino mi fa sempre ridere con le sue battute-esclamò Lance ridendo fragorosamente –E tu che ci fai lì ferma come uno spaventapasseri?-domandò continuando a ridere rimanendo disteso sopra il letto –Non dirmi che è riuscito a cogliere nel segno?!-non smettendo di ridere
-Non è vero che ha colto nel segno!-rispose la gemma sollevando la testa,sbuffando vistosamente
-Allora che stai aspettando,perché non vieni qui vicino a me-facendole cenno con la mano
La gemma lo guardò con un misto di timore e vergogna,come se non si meritasse di stare nuovamente accanto a lui,quando improvvisamente il suo corpo si mosse senza che lei lo volesse sedendosi sopra il letto vicino al serafico,che la guardava con un occhi limpidi pieni di luce.
-Quanto tempo è passato da quella fatidica notte che ci ha separato-esclamò il ragazzo afferrandole repentinamente la mano –Quanto avrei voluto in questi giorni stringerti tra le mie braccia,quante volte avrei voluto farlo-trattenendo una lacrima –Ed ora eccoti di nuovo qui accanto a me-venendo interrotto dalla gemma bianca
-Lance,mi puoi spiegare una cosa per favore?-domandò Perla con gli occhi intenti ad osservare quelli del ragazzo
-Che cosa vuoi sapere?-
-Perché hai scelto una come me?-
-Io non ho scelto-rispose Lance guardandola in viso –Ha scelto il mio cuore-lasciando stupefatta la gemma per la risposta appena ricevuta –Il mio amore per te dura dai tempi prima e durante la guerra di ribellione-
-Quindi durante il conflitto non mi hai ucciso…-venendo interrotta dal Generale
-Perché ero innamorato di te-aggiunse seccamente –Anche se ero considerato un essere senza scrupoli intento solo a soddisfare la sua sete di vendetta,l’unico pensiero che mi faceva rimanere ancora sano di mente…eri tu-strofinando leggermente la sua chioma color pesca –Ti dissi appunto di scappare perché non volevo che tu fossi distrutta durante il conflitto-
In quel preciso istante Perla abbracciò repentinamente Lance,strofinandogli con delicatezza la folta capigliatura di colore verde come l’erba del mattino,ponendo nel frattempo i suoi occhi azzurri di fronte a quelli rosso cremisi del ragazzo perdendosi all’interno di essi,rimanendo immobile ad osservare il dolce colorito dei suoi occhi che la facevano azzurrire sempre di più,lasciando il Generale in balia della gemma bianca.
-Lance-portandogli la mano sul volto –Ti amo più della mia stessa vita-
-Ed anche io ti amo più della mia stessa vita Perla-avvicinandosi alle labbra candide della gemma bianca, dandole un lungo e soave bacio che fece lentamente distendere la ragazza sopra il serafico
Il bacio appassionato tra i due esseri immortali sembrava non finire mai,il delicato tocco della mani di Lance sul viso della ragazza,che lentamente scendevano lungo il suo corpo,massaggiandole con delicatezza durante la discesa i fianchi coperti dal tessuto color verde acqua,facendo gemere leggermente la ragazza,che si separò dolcemente dalla labbra del ragazzo iniziando a dare dei bacini sul viso fino ad arrivare al collo,lasciando il serafico in balia del piacere del momento.
-Perla-esclamò il ragazzo ansimando leggermente –Mi stai facendo impazzire così-
La gemma fece finta di non sentire le parole di Lance,continuando a baciarne il collo,strofinando leggiadramente la mano destra all’interno della sua folta chioma verde e la mano sinistra nel petto dentro la giacca semi-sbottonata,accarezzando delicatamente il corpo puro e privo di imperfezioni del serafico,il quale stringeva con le braccia la testa ed il corpo della ragazza,avvicinandolo sempre più vicino al suo.
Improvvisamente la gemma s’interruppe,sollevandosi con il busto dinanzi al ragazzo,slacciandosi il lungo fiocco che le avvolgeva la tunica,togliendosi contemporaneamente la parte superiore del suo vestito, lasciando libero il suo corpo bianco come la luce davanti al viso stupefatto del Generale.
-Perla sei sicura di ciò che stai facendo?!-domandò il ragazzo completamente rosso in viso ed in preda all’imbarazzo
-Certo che sono sicura di quello che sto facendo-rispose la gemma bianca portando nuovamente il suo volto dinanzi a quello del Generale –Voglio che la mia prima volta sia insieme all’uomo che amo-chinandosi nuovamente a baciarlo intensamente sulle labbra
Nel frattempo Lapis camminava insieme a Steven per il lungo corridoio,ripensando felicemente alle parole di Lance riguardo sua madre.
-“Ricorda che lei veglierà su di noi anche dall’aldilà”-rimuginando nuovamente sulle parole di suo fratello,le quali riecheggiarono con forza e vigore all’interno della mente della gemma blu
-Ora Steven posso finalmente stare in pace con me stessa-esclamò rivolgendo il suo sguardo al bambino gemma
-E’ per quello che Lance ti ha detto prima,che ora sei così felice?-domandò la giovane gemma rosa stringendo con vigore la mano di Lapis
-Si,Steven-rispondendo con fermezza –Mi sento come se avessi finalmente perso un enorme peso che mi attanagliava da diversi anni-
-Questo mi fa piacere Lapis-esclamò il bambino dandole un bacio sul dorso della mano
-Steven non fare lo sdolcinato con me-mettendosi a ridacchiare leggermente,coprendosi la bocca con la mano
-Che problema ci sarebbe se faccio un po’ lo sdolcinato?-sollevando il sopracciglio destro,assumendo un’espressione spavalda,che fece ridere ancora di più la gemma blu
-Il problema è che con me non funziona-prendendolo in braccio,facendolo volteggiare lentamente tra le sue braccia
-Va be almeno ciò provato-mettendosi a ridere
-Bricconcello che non sei altro,non neghi di averci provato spudoratamente e allora lo sai che ti dico-poggiando Steven a terra –Torno sul mio pianeta-
-Nooooo-esclamò il bambino mettendosi in ginocchio –non volevo,rimani qui!-pregando la gemma blu,che scoppiò nuovamente a ridere
-Steven dai,sto scherzando-strofinandogli delicatamente la testa –Non ho intenzione di ritornare in quel pianeta a me ora sconosciuto,preferisco rimanere qui insieme a te,Lance e Per…-interrompendosi di colpo voltando lo sguardo altrove
-E Peridot volevi dire?-aggiunse il bambino alzandosi in piedi rimanendo a fissare Lapis,che divenne repentinamente triste
-Si-esclamò sospirando
-Non puoi rimanere arrabbiata con lei in eterno-
-Vorrei non essere arrabbiata con lei,ma non c’è la faccio a non pensare alle parole che ha detto prima di dileguarsi all’interno di quel corridoio-esclamò la gemma ricominciando a camminare
-Non pensi che si sia sentita un po’ inutile nel vederlo cadere sotto i colpi sverzanti di Perla?-domandò Steven accodandosi a lei
-L’avrebbe potuto fermare se avesse voluto-
-E se Lance gli avesse detto prima della scontro di non intervenire e di fermare chiunque avesse ostacolato l’andamento della battaglia?-
-A questo non ci avevo pensato-portandosi la mano sul volto –Se tu avessi ragione…Peridot mi avrebbe fermata solamente perché è stato Lance a chiederglielo!-
-Questo ragionamento se fosse fondato chiarirebbe il perché ti ha fermata-
-Steven-esclamò Lapis con tono deciso –Andiamo a cercare Peridot,voglio avere delle risposte-cominciando a improvvisamente a correre
-Ma almeno sai dove si trova?-seguendola il più velocemente possibile,lasciando le due gemme dietro di loro attonite ad osservarli mentre si dileguano
-Ci hai capito qualcosa di quello che hanno appena detto?-domandò Ametista grattandosi la testa
-No-rispose seccamente Garnet inclinando leggermente la testa
Lapis e Steven correvano apparentemente senza meta,cercando in ogni angolo ed in ogni stanza del castello una minima traccia della gemma verde,perlustrando in lungo ed in largo le sezioni di quell’immensa costruzione,senza trovare però alcuna traccia o scia che il peridoto avesse lasciato durante il suo passaggio.
-Lapis sai almeno dove cercare?-domandò il bambino esasperato –Sono ore che la cerchiamo e non la stiamo trovando-
-Steven ormai è rimasto un solo posto dove cercarla abbi un po’ di pazienza-continuando a correre senza fermarsi
-Intendi la “Sala del Trono”?-
-Si-esclamò addentrandosi all’interno del lungo corridoio ora oscuro ed illuminato debolmente –Quello è l’unico posto dove non l’abbiamo ancora cercata-
-Ma sei sicura che si trovi lì?-domandò perplesso –Mi sembra un po’ ovvio come posto-
-Purtroppo è l’ultima opzione che ci resta,dobbiamo sperare che sia in quella stanza-
La gemma blu corse con più foga,sperando di trovare Peridot all’interno della sala del trono per chiarirsi con lei e comprendere il perché delle sue azioni,quando improvvisamente ritrovandosi alla fine del corridoio,vide la gemma verde seduta sul pavimento accanto all’enorme trono di pietra intenta ad accarezzarlo con la mano metallica.
-Per…-venendo immediatamente bloccata da Steven,che con la mano le chiuse la bocca
-Aspetta-sussurrò il bambino gemma intento ad osservare il peridoto –Vediamo cosa dice e cosa fa,poi interverremo-
-E va bene Steven,ma solo per poco-togliendosi la mano dalla bocca ed osservando la gemma verde da dietro il corridoio
Peridot stava seduta accanto all’enorme trono di pietra osservandolo alla ricerca di un qualche tipo di risposta,cominciando nel frattempo ad accarezzarlo con la mano metallica iniziando piangere,appoggiando successivamente la testa sulla fredda ed umida pietra.
-Perché Lance mi hai detto di non intervenire e di fermare Lapis nel caso avesse voluto aiutarti?-esclamò la gemma verde sbattendo il pugno sul trono –Perché hai voluto rischiare la vita per quell’inutile gemma di cristallo…perché non l’hai semplicemente dimenticata andando avanti con la tua vita-singhiozzando –Non sono sufficiente per te!-ringhiò lasciandosi scivolare lentamente sul pavimento
-Ho dato tutto per la tua causa,prima sul nostro mondo ed ora sulla Terra-chiudendosi in posizione fetale –Ed ora sono considerata come una semplice pedina nelle tue mani-gettando lontano il visore che arrivò fino ai piedi della gemma blu,che lo raccolse pulendolo attentamente
-Volevo soltanto essere importante ai tuoi occhi,sentirmi allo stesso livello di Lapis,essere come una sorella per te ed invece mi hai messo da parte per coltivare quel tuo stupido sentimento per quella-
-Non è vero quello che stai dicendo Peridot-esclamò Lapis uscendo lentamente dal suo nascondiglio,tenendo stretto tra le sue mani il visore lucido
-Come puoi affermare il contrario?!-domandò la gemma verde alzandosi lentamente,aiutandosi con il bracciolo del trono
-Posso perché è stato lui stesso a dirmelo-rispose la gemma blu avvicinandosi a lei e rimettendole dolcemente il visore sul viso
-Non sono più sicura se quello che stai dicendo corrisponda alla verità-distogliendo lo sguardo
-Fidati-disse la gemma accarezzandole il volto con la mano –Gli ho raccontato quello che era successo tra noi due e non ti dico l’espressione che ha assunto il suo volto,quando ha sentito quello che mi avevi detto-
-E con questo cosa intendi dire?-
-Intendo dire che lui è rimasto un po’ sconvolto e mi ha detto di riferirti,se ti avessi incontrato prima di lui,che non ti ha mai considerato un peso,anzì che è stato onorato di aver conosciuto un amica bella ed affidabile come te e spera che non ti dispiacerà se da questo momento in poi sarai per lui parte integrante della sua famiglia-
La gemma verde non emise più un suono,lasciando le lacrime fluire vistosamente sul suo volto,cadendo sopra la sua uniforme e sul vestito azzurro di Lapis.
-Naturalmente anche per me sarai parte integrante di questa famiglia-abbracciandola improvvisamente,mettendosi anche lei a piangere
-Sono stata una stupida per tutto questo tempo-stringendo la gemma blu con tutte le forze che aveva –Mi dispiace Lapis-
-Non devi dispiacerti,l’importante è aver capito che io e lui non ti abbandoneremo mai-
-Grazie Lapis e…-interrompendosi vedendo Steven dietro la gemma blu,che si asciugava una piccola lacrima sul volto
-Lance-finendo la frase della gemma verde –Come va Peridot?-
-Bene-staccandosi dall’abbraccio ed asciugandosi il volto con la mano –Ma tu che ci fai qui,pensavo che ve ne foste già andati,visto che siamo già a sera inoltrata?-
-Siamo già a sera inoltrata!-esclamò Steven mettendosi le mani sulla faccia
-Si-
-E che problema c’è-esclamò lapis voltandosi verso Steven –Per stasera perché non rimani da noi,visto che Perla mi sembra ancora occupata,notando che ancora non si è vista in giro-ridacchiando leggermente
-Occupata a far cosa?-domandò Peridot in preda alla curiosità
-Poi ti raccontiamo-guardando Steven con sguardo di complicità
-Non è divertente quello che state facendo-notando uscire due gemme dal corridoio
-Allora ragazzi che cosa abbiamo intenzione di fare con quei due li andiamo a chiamare,così smettono di fare i piccioncini innamorati cosicché noi possiamo andare a casa?-esclamò Ametista stiracchiandosi vistosamente
-No,Ametista pensò che rimarremo qui per la notte-aggiunse Garnet spostandosi leggermente il visore
-E tu come fai a saperlo?-esclamò Lapis in preda allo stupore –Ancora dovevo chiedervelo-
-Visioni future-inclinandosi nuovamente il visore con il dito
-D’accordo-esclamò la gemma viola grattandosi la testa –Tanto un posto per dormire vale l’altro-
-Bene visto che siamo tutti d’accordo,vi mostro le vostre stanze-esclamò la gemma blu facendo cenno agli altri di seguirla –Tanto penso che quei due ci impiegheranno tutta la notte-ridacchiando nuovamente
Peridot ancora non capiva le parole e le starne occhiate che il gruppo di gemme si stavano scambiando limitandosi unicamente a seguirle,pensando solamente alle parole di Lapis,sentendosi finalmente accettata all’interno di quel gruppo che per tanto tempo non aveva più rivisto.
 
Note dell’autore
Lance:Amore mio ti è piaciuto il finale di questo capitolo
Perla:Sinceramente ho preferito la parte iniziale
Lance:Mi sembra ovvio che ti sia piaciuto c’eravamo noi due
Io:Questa volta mi sembra che voi due siete finalmente soddisfatti di come ho scritto
Perla:Ammetto che stavolta hai fatto un ottimo lavoro
Lance:Niente da ridire
Jasper:Ed io ovviamente ad assistere dietro le quinte
Io:Cosa pretendi sei morta
Jasper:Adesso ti faccio vedere io chi muore!
Io:Vieni forza! Ti sto aspettando!
Jasper:Qualcuno di voi esseri inutili che chiuda il capitolo,mentre io faccio fuori questo scrittore incapace
Perla:Gentile come sempre
Lance:Che cosa pretendi da una come lei
Perla:Se non ti dispiace stavolta vorrei chiudere io il capitolo
Lance:Fai pure
Perla:Bene cari appassionati di fanfiction di Steven Universe,vi auguro di godere a pieno di questo capitolo e al prossimo emozionante capitolo
Fuori Onda
Jasper:Vieni qua che ti faccio fuori
Io:Sono qua! Che fa non ci vedi?!
Jasper:Ora vediamo chi non ci vedrà più! (scontrando il suo pugno contro quello dello scrittore)

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Capitolo 13
*** Fusioni ***


Fusioni
 
Il sole del mattino si sollevava lentamente dal suo lungo letargo notturno ed i primi raggi solari penetrarono per quella limpida finestra del castello,che dava per gli alloggi privati del giovane Lance,frastagliandosi dolcemente per il suo viso,facendolo lentamente destare dal suo riposo dopo una notte di passione con la sua amata.
Il ragazzo lentamente aprì gli occhi stanchi ed esausti,strofinandoseli delicatamente con la mano destra ed emettendo un lieve gemito simile ad uno sbadiglio che lo lasciò stranamente sereno e tranquillo,come se i problemi che ha dovuto affrontare in passato siano diventati solamente mere goccioline d’acqua che si disperdono in un mare infinito e puro come il cristallo.
-Finalmente,un po’ di pace-pensò il Generale sospirando e voltandosi ad osservare il volto limpido di Perla,anch’esso irradiato dai raggi del primo sole del mattino
Il serafico non emise un parola,estasiato dalla bellezza della ragazza che gli stava accanto,perdendosi in quel suo candido bagliore bianco,che la faceva risplendere anche nei momenti di intensa oscurità,avvicinando lentamente la mano ed accarezzandola delicatamente,scompigliandole leggermente la chioma color pesca e dandole un dolce bacio sul gioiello che aveva posto sulla fronte.
-Quanto sei bella-pensò il ragazzo abbracciando il corpo nudo della gemma,stringedolo sempre di più al suo
-Non potevo incontrare nessun altro essere umano o gemma migliore di te-
In quel momento Perla aprì gli occhi,sbattendo pesantemente le palpebre e sbadigliando vistosamente,a causa degli eventi della notte scorsa,trovandosi aggrovigliata dalle lunghe braccia di Lance,il quale la guardava con occhio lucente ed amorevole e con in viso un sorriso di gioia grande come l’universo.
-Buongiorno Raggio di luna-esclamò il gioiello ricambiando l’abbraccio
-Buongiorno a te Raggio di sole-
-Ieri mi sono davvero divertita a stare in tua compagnia-osservandolo con volto soave e con sguardo fisso sui suoi occhi
-Anche io,Perla-aggiunse accarezzandole nuovamente la chioma –Mi hai davvero lasciato senza parole,mi hai stupito,non me lo sarei mai aspettato da te-
-Sarò una perla,ma anche io so prendere delle iniziative-dandogli un bacio sulla guancia
-Ho sempre saputo che eri speciale,unica del tuo genere-ridandole un altro bacio sulla gemma –E con questo gesto sugello il mio amore eterno per te,mia dolce Perla-facendola azzurrire
-Ed anche io sugello il mio amore per te con un bacio- sollevandosi lentamente ed arrivando fino al volto del serafico,fermandosi improvvisamente ricordandosi che il ragazzo non era una gemma –Ma non credo di poterlo fare allo stesso modo-rattristandosi leggermente
-Non importa se non puoi farlo allo stesso modo,visto che non sono una gemma-portando le sue labbra ad un soffio da quelle di Perla –Possiamo sempre farlo così-baciandola intensamente sulla bocca
La gemma bianca per il bacio lasciò cadere delicatamente la testa sopra il morbido cuscino blu come il mare,perdendosi estasiata da quel semplice atto carnale,irto di pura passione e desiderio,sperando che quel momento magico non terminasse mai,desiderando ardentemente che quel ragazzo che ella aveva incontrato non molto tempo fa rimanesse accanto a lei per sempre.
Improvvisamente il ragazzo allontanò le labbra da quelle della ragazza,dandole un secondo bacio sulla guancia ed alzandosi lentamente dal letto recuperando ed indossando il suo completo elegante nero come l’oscurità.
-Perla è il momento di alzarci,ho una piccola sorpresa per te-esclamò il ragazzo mentre si abbottonava i bottoni della sua giacca
-U…Una sorpresa?!-alzando rapidamente il busto dal materasso,coprendosi con le lenzuola per non far vedere le sue nudità
-Forse non è il momento che mi giochi una carta del genere,ma l’amo così tanto che voglio condividere con lei tutto,anche il mio segreto-pensò il serafico indossando il suo mantello
-Si,Perla una sorpresa-esclamò sorridente il Generale
La gemma bianca si alzò velocemente dal letto generando attraverso il potere del suo gioiello il suo solito vestito color acqua marina,avvolto questa volta da un enorme fiocco bianco come la sua perla.
-Ti piace il nuovo fiocco che ho materializzato?-domandò la gemma azzurra in viso
-E’ bellissimo Perla-esclamò avvicinandosi con passo lento dinanzi alla ragazza –Naturalmente,non bello quanto te-aggiunse sfiorandogli con la mano il volto ancora azzurro per la vergogna
In quell’istante il gioiello di Perla si illuminò di una luce bianca intensa,simbolo del sentimento forte e profondo che la gemma aveva per quell’essere.
-Ma prima di farti vedere la sorpresa che ti avevo preparato,voglio darti un altro bacio adesso,prima di uscire-avvicinando il viso e baciandola repentinamente,lasciando la gemma bianca in balia di Lance,il quale cominciò anch’egli ad illuminarsi di luce oscura
Durante il bacio appassionato che i due esseri immortali si stavano scambiando,i loro corpi persero improvvisamente la loro forma fisica,trasformandosi in soavi e leggiadri spettri di luce bianca e nera che si univano velocemente,formando un’unica ed intensa luce grigia come il crepuscolo,venendo presto sostituita da un’entità di sesso maschile leggermente più alta di Garnet,vestito con lo stesso completo di Lance,ma con i pantaloni color acqua marina con delle enormi stelle nere situate sulle ginocchia,il mantello color blu scuro con il simbolo di Diamante Bianco situato al centro con due draghi nero e bianco stilizzati sui lati destro e sinistro del tessuto,il viso simile a quello del ragazzo ma che differiva per la presenza di sottili occhiali posti sopra il naso,che celavano al loro interno gli occhi arancione acceso dell’essere ed i capelli verdi che avevano sulle punte delle ciocche un colorito pesca come quello della gemma bianca,erano in parte coperti da un cilindro nero avvolto sulla base da un fiocco bianco.
L’essere appena generato si guardò stranito le mani,dirigendosi velocemente dinanzi allo specchio posto di fronte al letto,toccandosi con sguardo confuso il volto e le mani per capire se il mondo che lo circondava appartenesse alla realtà o alla finzione,quando improvvisamente il suo sguardo cadde sulla perla bianca che aveva posto sulla fronte.
-Io sono una fusione?!-esclamò l’essere rivolgendo i suoi occhi all’immagine riflessa sullo specchio,bloccandosi come uno statua cominciando a parlare con due voci distinte
-Siamo una fusione!-esclamò Perla agitata all’interno di quel corpo –Com’è possibile?!-
-Questa era la sorpresa che ti volevo fare-disse Lance per calmare la gemma
-Quindi tu sei capace di fonderti con le gemme?-
-In poche parole…si-rispondendo con tono secco ed ironico –E’ una delle capacità che i serafici possiedono-aggiunse in tono saccente –Io mi posso fondere con qualunque gemma,basta che entrambi le parti lo vogliano,quindi oserei dire che sono come una sorta di catalizzatore per fusione-
-Quindi noi possiamo fonderci,se entrambi lo vogliamo?-
-Si…e per esserci fusi si vede che lo volevi anche tu-esclamò ridendo
-Ammetto che mi sarebbe piaciuto essere un'unica entità con te,proprio come faccio insieme alle altre-esclamò Perla in tono imbarazzato –Ma volevo che tra di noi fosse speciale-
-Tutto questo è speciale,essermi fuso con te,aver creato un nuovo essere che ci somigli,mi sento finalmente un tutt’uno con il tuo spirito,sarà questo il tipo di sensazione che Rubino e zaffiro provano in ogni momento quando sono fusi in Garnet-
-Quindi è per questo che non abbiamo arti o occhi in più,questa è una fusione creata dall’amore-esclamò Perla scioccata –Grazie Lance,è stata la sorpresa più bella che tu mi avessi mai potuto fare-
-Farei di tutto per renderti felice-
-Ma un appunto preciso?-domandò la gemma bianca incuriosita –Tu come fai a sapere che Garnet è una fusione?-
-Ti ricordo che ho fatto la guerra,conoscevo i miei avversari e le loro doti…e quando ho riacquisito la memoria,mi sono ricordato che lei era una fusione…tutto qua-rispondendo alla gemma bianca –Ora che ne pensi se lasciamo nuovamente fluire la volontà della fusione?-
-Vediamo cosa sa fare,sono davvero curiosa-
In quel preciso istante le volontà dei due amanti tacquero,lasciando nuovamente spazio a quella della fusione che si diresse lentamente verso la porta della stanza da letto.
-Io sono Lancelot,espressione dell’amore di Lance e Perla,baluardo dell’oscurità e della luce-aprendo la porta ed uscendo dalla stanza
Il ragazzo con passo lento e deciso cominciò a camminare per il lungo corridoio rettilineo,guardandosi intorno sorridendo.
-Quanto mi piace essere qui-esclamò stiracchiandosi le braccia mentre camminava –Dove si trovava la cucina che mi è venuto voglia di prendermi un cappuccino-toccandosi il mento con la mano,ritraendola immediatamente –Ora ricordo- ritrovandosi dinanzi ad una biforcazione –Ora giro a destra,la seconda porta sulla sinistra-svoltando lentamente e ritrovandosi dopo pochi attimi dinanzi all’ingresso della cucina -Naturalmente Lance non poteva farlo un po’ più piccolo questo castello-sbuffando ed aprendo la porta di scatto
-E meglio che inizi a lamentarsi di meno questa fusione-esclamò Lance scocciato all’interno del corpo della fusione
-E dai,non ti arrabbiare,dopotutto lui è noi-esclamò fluttuando verso il serafico poggiandogli una mano sulla spalla
-Questo è vero-disse in tono rassegnato –Ma una curiosità…tu che non mangi…ti va bene il cappuccino?-
-Non disdegno le bevande-
-Allora la prossima volta ti preparo del pollo,te lo frullo così diventa liquido e te lo bevi-mettendosi a ridere
-Ah…ah…divertente-esclamò la gemma con sguardo confuso e scocciato
Nel frattempo Lancelot aveva appena finito di prepararsi il suo cappuccino,versandoselo in una tazza e sedendosi su una sedia di legno antica,all’estremità del tavolo più lontana dalla porta,prendendo il giornale posto alla sua sinistra,iniziandolo a sfogliare con aria incuriosita mentre sorseggiava delicatamente la bevanda all’interno della tazza,godendosi il silenzio e la quiete della sala da pranzo.
Improvvisamente il ragazzo sentì provenire in lontananza dei suoni di persone urlanti e ridenti,che si facevano sempre più intensi e vicini,disturbando la fusione assorta nella lettura,facendolo sbuffare leggermente,posando il cappuccino sul tavolo.
-Meglio nascondere la perla che ho sulla fronte-abbassandosi il cilindro fino a coprire completamente il suo gioiello –Spero che non mi facciano domande e mi considerino ancora Lance-
In quel momento la porta si aprì di scatto rivelando un Ametista sorridente,accompagnata dalle altre gemme che si trovavano dietro di lei,che teneva fra le sue braccia Steven,il quale senza alcuna ragione apparente non smetteva di ridere
-Dai Ametista…smettila!!!!-
-No,finchè non dici chi è la gemma migliore tra tutte noi!-
-Lapis-
-Sbagliato-stringendogli i fianchi con le mani
-Hai ragione scusa…volevo dire Garnet!-
-Sbagliato di nuovo-stringendogli nuovamente i fianchi –Ritenta-
-D’accordo ai vinto-smettendo di ridere per la stanchezza –Sei tu la gemma migliore-
-Così va meglio,vedi che quando vuoi sai dire anche cose giuste-esclamò Ametista posandolo a terra e strofinandogli la testa con la mano sinistra
-Ma fanno sempre così-esclamò Peridot guardando Garnet negli occhi coperti dal visore
-Quasi sempre-guardando le due gemme giocare –Dopo un po’ ci fai l’abitudine-
-Se lo dici tu-rivolgendo un’espressione confusa alla gemma blu,la quale notò immediatamente Lance seduto all’estremità del tavolo intento a leggere stranamente il giornale
-Lance vedo che hai già cominciato a fare colazione senza di noi-esclamò Lapis avvicinandosi a lui,rimanendo dietro il giornale –Pensavo che ci avresti preparato qualcosa per tutte noi,come facevi di solito?-
-Non sapevo neanche che avremmo avuto ospiti,quindi in vista di ciò non avrei potuto prepararvi niente di speciale-esclamò in tono saccente -Non ho di certo le visioni future di Garnet-
-Questo è anche vero-aggiunse la gemma blu sfiorandosi il mento –Ma Perla non è qui con te,dove si trova?-
-Ancora a letto a dormire-rispose la fusione spacciandosi ancora per Lance –Non ho avuto il coraggio di svegliarla-
-Che timidone…comunque bel cilindro-allontanandosi da lui,non ricevendo alcuna risposta
Lapis Lazuli ridacchiando leggermente,coprendosi la bocca con la mano si recò nuovamente davanti alla gemme non smettendo di ridere,stuzzicando la curiosità di tutte le gemme.
-Che ti ha detto?-domandò Steven,posizionandosi di fianco alla gemma blu
-Che Perla è a letto e che non ha avuto il coraggio di svegliarla-
-Ohh…che timidone-esclamarono in coro,guardandolo con sguardo di derisione mista a felicità
-Bene Steven,ora lo sai cosa dobbiamo fare per far passare la timidezza ad una persona-esclamò Ametista afferrando il bambino gemma,preparandosi a lanciarlo come una palla di cannone
-Si,Bomba Steven-venendo scaraventato con forza dalla gemma viola
-Bomba,che?!-esclamò la fusione abbassando repentinamente il giornale e venendo colpito all’improvviso dal bambino,facendolo cadere dalla sedia e perdendo il cilindro che gli copriva la testa
-AMETISTA SEI IMPAZZITA!-urlarono le tre gemme all’unisono –SI SAREBBERO POTUTI FAR MALE!-correndo ad aiutare i due ragazzi,rimanendo paralizzati improvvisamente alla vista del ragazzo che lentamente alzava il busto da terra,guardando Steven con aria preoccupata
-Steven,ti sei fatto male?-domandò preoccupato la fusione,aiutandolo a rimettersi in piedi
-No Lance-esclamò la gemma sollevando lentamente la testa –Tutto a posto-rimanendo anch’egli paralizzato alla vista della perla sulla fronte del ragazzo,il quale inizialmente non capiva cosa fosse capitato alle gemme,che lo guardavano con volto attonito e stranito
-Che vi è preso a tutte?-domandò guardandole ad uno ad uno negli occhi
-Hai una perla…sulla fronte-esclamò il bambino indicando il gioiello
-E poi indossi degli occhiali!-aggiunse Peridot
-Ed il tuo vestito è diverso ed hai le iridi degli occhi color arancione acceso-aggiunse Lapis
-Ed hai delle stelle sui pantaloni-aggiunse Ametista
-E le punte delle ciocche dei tuoi capelli hanno un colorito arancio Pesca,proprio come quello di…-interrompendosi rapidamente,manifestando un grosso sorriso giungendo le mani
-PERLA!-esclamarono tutte le gemme all’unisono
La fusione ormai smascherata si alzò lentamente da terra,strofinandosi con le mani il vestito per far cadere la polvere,allungando successivamente il braccio per recuperare il cilindro da terra,pulendolo lentamente e posandolo nuovamente sopra la sua testa.
-Pensavo di riuscire a resistere una giornata mantenendo il segreto-voltandosi verso le gemme,che lo guardavano a bocca aperta –ma vedo che non avevo messo in conto l’irruenza di due gemme di mia conoscenza-sospirando
-Ma quindi tu saresti una fusione tra Lance e Perla?-domandò Ametista scioccata –Com’è possibile?! Lance non è nemmeno una gemma!-
-Questo è vero,ma Lance si può fondere con le gemme-rispose Lapis anticipando la fusione
-Quindi voi lo sapevate?-domandò Ametista con uno sguardo crucciato e confuso
-Si-rispose Lapis toccandosi la chioma azzurra
-Ma,non ci aspettavamo che Lance si sarebbe fuso con Perla-aggiunse Peridot guardando la fusione
-L’amore fa questo ed altro mia cara Peridot-esclamò Lancelot incrociando le braccia,rivolgendo il suo sguardo alla gemma verde
-E allora che stai aspettando a presentarti a noi-esclamò Garnet completamente euforica,con sorriso a trentadue denti che le contornava la faccia
-Visto che sono ormai qui di fronte a voi sono costretto a farlo-mostrando un enorme sorriso sul volto –Io sono Lancelot,espressione fisica dell’amore tra Lance e Perla,lieto di fare la vostra conoscenza personalmente per la prima volta-inchinandosi dinanzi alle gemme portandosi il cilindro con la mano destra sul petto
-UN GIGANTE!-urlò Steven puntando i pugni al cielo
-Un giga che cosa?-domandò la fusione visibilmente confusa
-Un gigante-ribadì il bambino gemma –Quando le ragazze si fondono formano una gigantessa,invece tu sei un gigante visto che sei un uomo-
-Ooook-puntando il pollice in su,trattenendo a stento le risate –Ovviamente spero che con la mia presenza non vi ho lasciati perplessi o intimoriti?-
-Ovviamente no-rispose la gemma rossa poggiando una mano sulle spalle della fusione –Siamo solo curiosi di sapere cosa sai fare-
-Appunto vediamo cosa sa fare il meglio di Lance e il peggio di Perla-esclamò Ametista in tono di derisione
-Si andiamo a vedere cosa sai fare!-esclamò Steven in preda all’euforia
-D’accordo vi farò cosa so fare-esclamò Lancelot allargando le braccia –Afferrate ora tutti le mie braccia,chiudete gli occhi e non lasciate la presa per nessun motivo-
Le ragazze senza obiettare afferrarono con la mano un lembo della sua giacca,stando attente a non perdere la presa,chiudendo repentinamente gli occhi.
-Potete aprire gli occhi ora-esclamò abbassando le braccia
Le ragazze aprirono repentinamente le palpebre,rendendosi conto che la stanza intorno a loro era cambiata,ritrovandosi dove Lance e Perla il giorno prima avevano combattuto ferocemente.
-Come hai fatto?-domandò Lapis voltando il suo sguardo verso l’entità
-Teletrasporto-esclamò portandosi al centro della sala –Una delle caratteristiche che ho da quando sono una fusione,ma non è di certo la sola-materializzando la Katana nera di lance e la lancia di Perla,unendole formando una lunga alabarda dal manico bianco con un enorme lama nera
-Naturalmente per testare le mie abilità avrò bisogno di un partner adeguato-guardando Lapis e Peridot –Avrò bisogno come mia compagna di allenamento…Lapidot-
-Che cosa?!-esclamarono le due gemme all’unisono
-Non fate le timide,ho bisogno di una compagna d’allenamento all’altezza-
-Ma perché proprio noi e non Garnet?!-
-E’ da tanto che non vedo la vostra fusione e non vedo l’ora di affrontarla,visto che ora avete di fronte un’altra fusione-
-Mi dispiace ma noi decliniamo l’invito-esclamò Lapis portando le mani avanti
-Ho capito-esclamò Lancelot incrociando le braccia –Avete paura di affrontarmi-
-Ma non è vero!-ringhiò Peridot
-Invece è vero…visto che Lance vi batte anche da solo,avete paura che vinca troppo facilmente-
In quel preciso istante le due gemme adirate e vogliose di rivalsa agli occhi del ragazzo,cominciarono a danzare un ballo classico,che fece illuminare i loro gioielli intensamente,trasformandosi in due fasci di luce blu e verde che si unì in un unico essere più alto di Lancelot con un colore della pelle verde scuro,che manifestava quattro braccia,due poste sulle spalle di colore blu e due metalliche poste sui fianchi,avvolte da due lunghi para-braccia avvolti e coperti da una lunga tuta aderente blu chiaro con un enorme squarcio rosso cremisi posto sull’addome.
Il viso contornato da solo due occhi avvolti da una lunga visiera bianca e da un naso sottile leggermente pronunciato,attirarono l’attenzione della fusione che rimase estasiato nel rivedere la fusione di Lapis e Peridot nuovamente in azione
-Eccomi qui,pronta a combattere-esclamò Lapidot,materializzando dalla gemma sulla fronte due doppiette verdi che vennero afferrate dal primo paio di braccia,puntandole con sguardo cinico contro il corpo della fusione
Lancelot non si scompose,lanciandosi repentinamente contro la ragazza eseguendo un fendente con la sua gigantesca alabarda,venendo anticipato da ella che cominciò a sparare una raffica di colpi per fermarlo,sparendo improvvisamente e teletrasportandosi alle spalle della gemma.
-Troppo lenta-eseguendo un affondo,che venne bloccato da uno spesso scudo di ghiaccio,che si formò rapidamente alle spalle della fusione
-E tu?-voltandosi,creando una spada di ghiaccio –Sei troppo prevedibile-colpendolo con un fendete orizzontale,schivato facilmente da egli che si teletrasportò velocemente di fronte alla gemma.
-Quattro braccia,la precisione di Peridot e la forza di Lapis,non penso di poter competere contro di te da solo-disse allungando le braccia all’esterno –ricorda che io sono sempre accompagnato da coloro che si amano-generando un forte bagliore dal gioiello posto sulla fronte,creando due copie identiche di Perla e Lance sul campo di battaglia,i quali sguainarono le loro armi puntandole contro la gemma
-Perla può evocare degli ologrammi di se stessa,io invece posso materializzare delle copie identiche di coloro che si sono fusi per formarmi,mantenendo il loro stesso livello di potere e le abilità di combattimento-
-Incredibile e come se fossero tutti e tre entità separate-esclamò Steven in preda allo stupore
-Ed ora arriva la parte più bella di tutte,Lance…Perla…attacchiamo!-lanciandosi tutti e tre contro la gemma,posizionandosi esattamente ai lati della gemma,chiudendola in una sorta di triangolo.
-Pensi di avermi messo in difficoltà con una mossa ridicola come questa?!-esclamò Lapidot rivolgendo il suo sguardo alla fusione –Be,ti sbagli di grosso-emettendo una potente raggio deflagratore dalla braccio robotico sinistro,che venne bloccato con facilità dalle due copie degli amanti
-Com’è possibile?!-
-Possiedono la stessa forza che hanno normalmente possono facilmente tenerti testa anche senza di me-esclamò la fusione portandosi al centro fra le due copie,che improvvisamente si irradiarono rispettivamente di un’aura nera e bianca –Loro sono rispettivamente il drago nero ed il drago bianco- sguainando i due esseri che si trasformarono in due draghi di energia,colpendo Lapidot con forza inaudita facendola sbattere violentemente contro la parete,cadendo successivamente al suolo e sollevandosi faticosamente da terra
-Non possono essere così potenti…sono solo delle copie!-esclamò la fusione con tono rabbioso,invocando ancora una volta le sue armi rimanendo paralizzata improvvisamente alla vista di Lancelot con un enorme aura crepuscolare che lo avvolgeva
-E le sorprese non sono ancora finite-afferrando l’alabarda con entrambe le mani –Preparati ad assaggiare il potere del drago crepuscolare-avventandosi contro la combinazione delle tue gemme,mutandosi in un enorme drago grigio con l’occhio destro rosso scarlatto e l’occhio sinistro azzurro
La gemma si mise ad urlare spaventata in attesa della loro fine,osservando con gli occhi spalancati l’enorme drago di energia avvicinarsi sempre di più a loro,senza avere alcuna possibilità di contrastarlo,quando improvvisamente l’enorme drago scomparve lasciando il ragazzo fermo dinanzi a loro,che gli puntava l’alabarda sul volto,ritraendola lentamente e porgendo la mano sinistra in segno pace.
-E’ un allenamento non ti devo di certo uccidere con la mia tecnica più forte-esclamò il ragazzo sorridendo –E dopotutto…mi sono divertito a combattere con te-
-Almeno c’ho provato-esclamò la fusione stringendo in amicizia la mano della fusione –Ma ora il mio tempo qui è scaduto,mi ha fatto piacere conoscerti Lancelot-dividendosi istantaneamente in Lapis e Peridot
-E’ stato strepitoso!-esclamò Steven eccitato,saltando addosso a Lancelot –Sei incredibile!-
-Oh,dai…non dire così-esclamò arrossendo in volto vistosamente –Sono soltanto una fusione,niente di più e niente di meno-
-Tu non sei solo una fusione-aggiunse Garnet avvicinandosi al ragazzo,che la guardava con occhio stranito –Tu sei la combinazione dell’amore tra due esseri straordinari,non dimenticartelo mai-appoggiando una mano sulla spalla di lui –Il loro legame è e sarà indissolubile proprio come te,ed è arrivato a questo punto che io ti voglio fare una domanda-
-Che genere di domanda?-esclamò egli incuriosito
-Voi due volete rimanere una sola persona per il resto della vita?-
-Per quanto sarebbe bello Garnet-esclamò la voce di Perla fuoriuscire dalla bocca della fusione
-Noi non pensiamo ancora di rimanere un'unica entità-aggiunse la voce di Lance –Preferiamo ancora conoscerci più in profondità,prima di compiere questo passo-
-Capisco…dopotutto non è una scelta facile da prendere-esclamò Garnet con espressione stoica
-Sentito quei due,ci vuole del tempo prima che rimanga un essere completo-aggiunse Lancelot dando le spalle alla gemma rossa–e poi credo che loro preferiscano guardarsi negli occhi e coccolarsi fisicamente,dopotutto ti ricordo che Lance non è una gemma-incamminandosi verso Peridot,interrompendo la discussione con la fusione
-Peridot-esclamò il ragazzo portandosi dinanzi alla gemma verde,tenendo ancora stretta l’alabarda con la mano destra –Ho la soluzione che Lance tanto cercava per risolvere il tuo problema-
-Dici davvero!-disse il tecnico gemma con il volto irto di speranza
-Ma per risistemare il tuo difetto,devo prima farti ritirare nella tuo gioiello-
Il volto di Peridot da sorridente divenne velocemente cupo e triste dinanzi lo sguardo deciso della fusione,che teneva stretta la sua arma come se fosse un cimelio di guerra,quando improvvisamente Lapis intervenne nella discussione,frapponendosi fra i due.
-Non puoi chiederle di ritirarsi!-esclamò la gemma blu in tono rabbioso
-E l’unica cosa che posso fare…-venendo interrotto dalla ragazza
-Ci deve essere un altro modo per farlo!-aggiunse in lacrime
-No,Lapis purtroppo se voglio riavere ciò che mi è stato tolto devo farlo-esclamò Peridot guardandosi le protesi metalliche –Lancelot fai quello che devi-alzando la testa e spostando bruscamente la gemma blu
-Chiudete gli occhi a Steven non vuole avere un altro trauma,dopo quello di Perla-esclamò facendo roteare l’arma con entrambe le mani
-No voglio vedere-esclamò il bambino in tono seccato –Prima o poi sarò costretto ad affrontare altre gemme e voglio essere preparato anche a questo-
-D’accordo,come vuoi…ma dopo non ti lamentare-
La fusione fece roteare sempre più velocemente l’alabarda con entrambe le mani,creando una scia argentea intorno alla lama,fermandola di colpo ed assestando un poderoso fendente orizzontale che taglio in due parti la gemma verde,che si dissolse all’interno del suo gioiello lasciando a terra le protesi meccaniche,che aveva poste sulle gambe e sulle braccia,raccogliendola da terra con la mano sinistra e tenendola sopra il suo palmo.
-Avete visto in azione la fiamma nera,quando Lance ha ucciso Jasper disintegrando il suo gioiello-rivelando mentre parlava tre ali,una bianca,una nera ed una grigia –io…a differenza sua possiedo la sua controparte,grazie anche alla presenza di Perla dentro di me-
-Quindi potresti aggiustare il suo problema durante la formazione del suo corpo?-esclamò Lapis Lazuli sfiorandosi la chioma blu
-Esatto-risposte seccamente la fusione –Mentre la fiamma nera distrugge e corrode il corpo di un essere,la fiamma bianca è capace di rigenerarlo-
-Quindi ti serviva Peridot all’interno del suo gioiello perché se no,non avrebbe funzionato-esclamò Garnet togliendosi il visore
Il ragazzo annuì senza rispondere,chiudendo gli occhi per trovare la concentrazione necessaria ad evocare tale potere,dissolvendo rapidamente la sua arma,poggiando la mano destra sopra il gioiello.
-Fiamma Bianca-generando un enorme fuoco bianco che avvolse entrambe le mani,sparendo improvvisamente dopo pochi attimi
-Vedo che il danno non era poi così grave come sembrava-poggiando la gemma verde sul pavimento
-Allora ha funzionato-esclamò Ametista in trepidazione
-Non penso che si materializzi…-esclamò Garnet venendo interrotta dal bagliore verdastro prodotto dal peridoto
In quel momento la gemma verde stava riassumendo lentamente le sue sembianze,le braccia e le gambe bioniche vennero immediatamente sostituite da due arti organici,la tuta che aveva indosso divenne completamente nera,con al posto del diamante giallo sul petto,adesso aveva un diamante bianco,il tutto coperto da un enorme e vistosa giacca sportiva color verde lime,con delle enormi protezioni metalliche nere poste sulle spalle e con degli allungamenti della parte posteriore,che arrivavano fino alle caviglie come se fosse un mantello,unito solamente da un unico bottone nero situato al livello dell’addome,indossando in aggiunta degli stivali aderenti in tinta con la giacca.
-Allora come sto?-allargando le braccia e mostrando la sua nuova uniforme
-Stai divinamente-esclamò Lancelot portando il pollice all’in su
Le altre gemme guardarono stupefatti la nuova forma di Peridot,leggermente più bassa della precedente,chiedendosi che tipo di magia fosse.
-E’ una magia di guarigione-domandò Ametista avvicinandosi a Peridot,scrutandola da capo a piede
-Una fattispecie di magia di guarigione,ma non può essere catalogata come tale-esclamò Lancelot allontanandosi dalle gemme
-Dove stai andando?-esclamò Peridot afferrando il braccio della fusione
-Ho un’ultima cosa da fare,torno presto-divincolandosi dalla presa della gemma,teletrasportandosi di scatto lasciando attonite le altre ragazze,che si chiedevano il perché di quello strano comportamento
La fusione si teletrasportò sopra una delle quattro torri del castello,ammirando da solo lo splendido tramonto che decorava il cielo limpido,dandogli una strana colorazione arancione come i suoi occhi,rimanendo attonito a fissare come fosse incantato quel meraviglioso spettacolo di luci che l’universo forniva al mondo.
-Penso che si arrivata anche la mia ora di lasciare questo mondo-sospirò Lancelot,chiudendo gli occhi –Che l’amore di questi due esseri viva in eterno e che mi chiamino ogni volta che hanno bisogno di aiuto o di conforto-illuminandosi di una strana luce grigia,rilasciando Perla e Lance uno di fronte all’altro,avvolti in un abbraccio,dandosi improvvisamente un bacio irto di passione al calar del sole.
 
Note dell’autore
Io:Che faticaccia scrivere questo capitolo,mi fanno male le dita
Lancelot:Non ti lamentare
Io:Perché?
Lancelot:Perché a causa tua ho affettato Peridot
Io:Ed io ora cosa c’entro?! Sei stato tu a farlo
Peridot:Su questo ha ragione
Lapis:Concordo
Garnet:Appunto
Ametista:Più esatto di così
Steven:Non puoi obiettare nulla
Lancelot:Ma che giorno è oggi…la giornata “Torturiamo la fusione”?
Io:No,ma confermano quello che dico
Lancelot:Lasciamo perdere(sospirando)
Io:Oggi chi intende chiudere il capitolo?
Ametista,Garnet,Steven,Lapis,Peridot,Lancelot:……….
Io:Ammazza che fila per chiudere il capitolo…Va be,lasciamo perdere tanto l’avrei chiuso lo stesso io
Bene cari appassionati di fanfiction,prima di chiudere con la classica battuta di chiusura,prima vorrei ringraziare coloro che stanno seguendo questa mia storia sin dal primo capitolo,non sapete quanto questo mi faccia piacere.
Per concludere ovviamente la solita battuta di chiusura:Ci vediamo al prossimo ed entusiasmate capitolo de “Le cronache di una Gemma”

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Capitolo 14
*** Lo spettro di Quarzo Rosa ***


Lo Spettro di Quarzo Rosa
 
Il sole si accingeva a raggiungere quella linea che separava il cielo dalla terra,segnando la fine del giorno e l’inizio di una tiepida oscurità contornata dalla speranza per il futuro,in attesa che una nuova alba risplenda vivida nel cielo.
Perla e Lance si baciavano con ardore e passione all’innalzarsi della sera,ignorando il tempo che passava inesorabile dinanzi a loro,decorato da una lieve brezzolina che scompigliava delicatamente i loro capelli,i quali sembravano danzare leggiadramente a ritmo del vento.
Lance improvvisamente interruppe quel lungo atto,separandosi dolcemente dall’abbraccio della gemma bianca,voltandosi a guardare il tramonto che lentamente stava svanendo,lasciando cadere una piccola lacrima dal suo volto.
-E’ meraviglioso-esclamò il ragazzo ipnotizzato dall’ambiente circostante
La ragazza sorridendo si avvicinò a lui,abbracciandolo da dietro e poggiando la testa sopra la sua spalla,chiudendo gli occhi sospirando.
-Hai ragione,è meraviglioso-rispose la ragazza riaprendo gli occhi,guaradando la radura boschiva colorata di mille colori a causa del tramonto quasi surreale che li attorniava
-Ti capita mai di ripensare al nostro pianeta?!-domandò Lance inclinando la testa ed appoggiandola sopra quella della gemma
-Si-rispose la ragazza sospirando –Mi sarebbe piaciuto ritornare e vedere nuovamente il pianeta che tanto dolorosamente ho lasciato per seguire Quarzo Rosa-
-Non hai mai avuto dei rimpianti?-
-All’inizio dubitavo di lei e su quello che stavo facendo,ma poi ho capito che era la scelta giusta e guardando Steven crescere e divertirsi qui sulla Terra,penso ancora di non stare sbagliando-
-Come mi piacerebbe essere come te-esclamò il serafico sollevando la testa e guardando la gemma bianca dolcemente appoggiata sulla sua spalla –Quanto vorrei avere la tua stessa determinazione,sapere di aver fatto la scelta giusta dopotutto-sospirando –Ma so benissimo di aver commesso un errore che è costato la vita di molte gemme-
-Questo è vero Lance-aggiunse la ragazza guardandolo negli occhi –Tu hai ucciso molte gemme senza alcuno scrupolo,aver calpestato i loro cadaveri senza provare rimorso e tentato di distruggere questo pianeta e tutte le loro forme di vita…-
Nell’udire quelle parole il cuore di Lance si riempì di tristezza,notando che dopotutto Perla provava ancora del rancore nei suoi confronti per quello che aveva fatto in passato,diventando triste e cupo e con un sorriso di rassegnazione sul volto si accingeva ad ascoltare le parole velenose e veritiere della ragazza.
-Ma io ti ho già perdonato e penso che anche Garnet l’abbia già fatto-
-Come puoi perdonare un mostro come me?-
-Posso perché so che hai un animo puro,l’odio spesso offusca la nostra mente,facendoci dimenticare i valori che ci rendono quello che siamo-esclamò la gemma accarezzandogli con la mano la guancia
Il ragazzo rincuorato dalle parole della ragazza ritornò imperterrito a scrutare l’orizzonte,alla ricerca di un segnale che gli potesse finalmente dire cosa fare.
-Ti manca Homeworld?-domandò la gemma guardando l’ultimo raggio di sole svanire,lasciando posto alla luna,che irradiava di luce bianca e pura il cielo blu coperto di stelle
-Si e vorrei tanto rivederlo com’era una volta,i fiori e gli alberi che contornavano il distretto rosa,l’acqua azzurra e cristallina che circondava il distretto blu e i flussi bianchi luminosi che decoravano il distretto bianco,ma ora penso che Diamante Giallo abbia trasformato il pianeta in una sorta di fabbrica fredda e meccanica-
-Ed anche se fosse ormai non possiamo più farci niente,è meglio godere di quello che si ha,invece di rimpiangere ciò che si è perso-aggiunse la gemma con una lacrima che le scendeva velocemente dal viso
-Un giorno Perla…-esclamò stringendola a se –Un giorno ci riprenderemo Homeworld e Steven riporterà la pace che tanto merita-
-Lance…-osservandolo con sguardo stupito ed emozionato
-Io ho fiducia in quel ragazzo,lui riuscirà dove Quarzo Rosa ha fallito e sai perché ti dico questo Perla,perchè io ho fiducia in lui-
-Ma è solo un bambino,non conosce gli orrori della guerra e la terribile storia del nostro pianeta-stringendo con la mano un lembo della giacca del ragazzo
-Appunto-aggiunse guardando Perla in viso –Lui non conosce la guerra,lui non conosce la nostra terribile storia ed è proprio per questo che lui c’è la farà-
-Io non capisco,che cosa vuoi dire?-
-Voglio dire che anche se Quarzo Rosa vedeva il buono in tutto,lei era provata dalla guerra e dal suo ex ruolo come Diamante Rosa; il suo animo anche se apparentemente puro era irto di pregiudizi e di oscurità proprio come il mio,invece quello di Steven è ancora puro vedendo il buono in ogni cosa,anche nelle gemme più cattive,cosa che lei non era capace di fare-
-E con questo vorresti dire che Quarzo Rosa avrebbe miseramente fallito?!-esclamò Perla leggermente adirata
-Lei non ha fatto altro che creare scompiglio e devastazione con i suoi gesti,lasciando che le sue colpe ricadessero su un bambino innocente-
-Quindi secondo te lei avrebbe fallito!-esclamò Perla staccandosi violentemente dalle braccia di Lance,guardandolo con sguardo furioso
-Si-esclamò Lance incrociando le braccia –E secondo me,quando lei decise di procreare Steven,compì un gesto di enorme codardia ed egoismo,lasciando che un bambino affrontasse tutto questo al suo posto-
-ADESSO SMETTILA LANCE!-urlò Perla puntandogli il dito in faccia –TU NON CONOSCEVI QUARZO ROSA COME L’HO CONOSCIUTA IO E NON PUOI SAPERE IL PERCHE’ DEL SUO GESTO-
-Dopotutto non lo sai neanche tu-aggiunse il ragazzo rimanendo stranamente impassibile
-COME TI PERMETTI!-afferrandolo per il colletto della giacca –LEI ERA L’ESSERE MIGLIORE DELL’UNIVERSO ED IO ERO LA SUA CONFIDENTE,LA SUA AMICA ED ANCHE LA SUA…-interrompendosi di colpo lasciando la presa e mettendosi le mani sopra la bocca
-Amante-completò il serafico portandosi al fianco della gemma –Dico bene?-
La rabbia della gemma nel sentire quella parole si trasformò repentinamente in paura ed angoscia nell’osservare Lance impassibile dinanzi a se.
-Lance…io…non…-esclamò con voce rotta dalla paura
-Tranquilla ho capito –esclamò il ragazzo stringendo i pugni –Sono solo un rimpiazzo non all’altezza di Quarzo Rosa-
-Lance no…non è vero…io ti amo-esclamò la gemma in lacrime ed in ginocchio
-Perla non lo so se quello che stai dicendo corrisponda alla verità-
-Lance invece è la verità,ci siamo fusi e abbiamo legato i nostri spiriti,ci siamo legati non sono materialmente ma anche mentalmente,come puoi dubitare dei miei sentimenti-
-Perla-esclamò il serafico poggiandole la mano sul gioiello posto sulla fronte –Non dubito dei tuoi sentimenti,dubito per il semplice fatto di sapere cosa rappresento io per te-baciando improvvisamente la perla –Io ci sarò sempre e quello che provo per te rimarrà immutato in eterno anche dopo tutto questo-alzandosi e materializzando un portale dinanzi a loro –Andiamo non vorremmo mica farli aspettare più del dovuto-porgendogli la mano sorridendo
La ragazza tristemente accettò l’aiuto del serafico e con sguardo basso entrò insieme a lui all’interno del portale,ritrovandosi davanti alle gemme che discutevano felicemente ed allegramente.
-Scusate se vi interrompo,ma siamo tornati-esclamò il ragazzo schioccando le dita
-Oh Lance,Perla siete tornati com’è andata?-esclamò Lapis curiosa e con uno strano sorriso sul volto
-Curiosona che non sei altro lascialo in pace,poi se ha voglia ci racconterà-rispose Peridot redarguendola,rendendosi conto dello strano sguardo che aveva il Generale
-Steven-esclamò la gemma bianca avvicinandosi al bambino gemma –E’ arrivato il momento di tornare a casa-guardando rapidamente anche Garnet ed Ametista
-Ma Perla…-venendo interrotto dalla gemma rossa che gli fece cenno di non insistere
-Ti ringrazio tanto dell’ospitalità Lance-aggiunse la gemma rossa
-Spero che ci verrai a trovare anche tu-esclamò Steven arrampicandosi sulle spalle di Garnet,la quale sorrise immediatamente accarezzandogli la testa con la mano
-Vi verrò a trovare molto presto,ovviamente se Lapis e Peridot non vogliono…-venendo interrotto bruscamente dalle due gemme
-Certo che verremo anche noi a trovarti-esclamarono all’unisono
-Allora meglio che andiamo,che già si è fatto tardi-esclamò Perla dirigendosi verso l’uscita del castello
-Aspettate-esclamò il serafico materializzando repentinamente un portale davanti a loro –Invece di utilizzare la piattaforma di teletrasporto che è lontana da qui,entrate all’interno del portale,vi porterà direttamente dinanzi la porta i casa vostra-
Le gemme sorrisero per il gesto di Lance,entrando all’interno del portale e svanendo dinanzi ai suoi occhi,lasciando il ragazzo stranamente triste e cupo.
-Allora Lance mi vuoi dire cosa è successo?-esclamò Peridot portandosi al fianco del serafico
-Quando eravamo fusi ho visto lo spettro di Quarzo Rosa nella mente di Perla,ancora vivido e pieno di vita come se dominasse i suoi sentimenti-
-E quindi pensi che ella ami Quarzo Rosa più di te?-
-Non lo so,questo solo il tempo c’è lo dirà-esclamò Lance dirigendosi verso le sue stanze
Nel frattempo le gemme si ritrovarono dinanzi la porta della casa sul mare,entrando delicatamente all’interno e rilassandosi un po’ sul divano,ripensando a tutto quello che hanno subito in questi ultimi giorni,mentre Perla separandosi dal gruppo si avvicina al bancone versandosi un bicchiere d’acqua,bevendolo con calma ed osservando nel mentre il soffitto con occhio vitreo,pensava continuamente alle parole di Lance.
Questo suo strano comportamento venne percepito da tutte le Crystal gems,le quali confabulavano fra di loro,chiedendosi il perché di quell’atteggiamento apparentemente distante,ma mentre discutevano la gemma bianca posò di scatto il bicchiere sul tavolo,avviandosi verso l’ingresso del tempio.
-Perla-esclamò Ametista con tono pacato,venendo ignorata dalla ragazza che aprì la porta della sua stanza con il potere del suo gioiello
-PERLA!-urlò la gemma viola,causando una timida e fredda reazione della gemma pallida
-Ametista qualunque cosa tu mi voglia chiedere rimandala a domani,ora ho bisogno di riposarmi un po’-esclamò entrando nella sua stanza,chiudendo la porta di scatto e lasciando le tre gemme in un vistoso stato di confusione
-Certe volte Ametista dovrebbe capire quando è il momento di smettere di parlare-esclamò la gemma adirata –Chissà cosa ha visto Rosa in lei,quando la raccattò nell’asilo terrestre-aggiunse mentre danzava leggiadramente fino a raggiungere la colonna d’acqua centrale,dove era ancora materializzato il letto che Perla aveva creato per il serafico durante il suo periodo di guarigione,sdraiandosi sopra di esso chiudendo gli occhi come se stesse per dormire
-Ma cosa sto dicendo-mettendosi le mani sul viso,mettendosi a piangere senza controllo –Perché quando penso a lei ferisco le persone a cui voglio bene?
Perché provo dell’odio nei confronti di Steven ed Ametista?
E perché quando vedo Lance inconsciamente rivedo te?-si domandò al gemma bianca sollevandosi dal materasso e proiettando davanti a se l’immagine olografica di Quarzo Rosa,in piedi e con un sorriso sul volto
-Spiegami il perché devo soffrire e far soffrire gli altri per colpa dei miei sentimenti ancora vivi per te?-
-La colpa di tutto questo è mia Perla-esclamò l’ologramma senza alcun controllo,come se avesse preso vita propria
-Com’è possibile che parli senza che io te lo comandi?-esclamò una perla stupefatta,con le mani che coprivano la bocca aperta per la sorpresa
-Non ho molto tempo mia dolce Perla per spiegartelo,ma ti posso assicurare che sono io,Quarzo Rosa-esclamò l’ologramma avvicinandosi alla gemma ed assumendo sempre di più il suo colore naturale,anzicché il colore blu tipico delle proiezioni
-Rosa sei tornata-esclamò la gemma in preda alla gioia –Non sai quanto avrei voluto rivederti in questi lunghi anni senza di te-catapultandosi con rapidità ad abbracciare lo spettro,venendo però bloccata da ella facendole cenno con la mano di fermarsi
-Perla non sono tornata per stare con te-esclamò lo spirito dell’ex leader con sguardo freddo e con viso impassibile che mostrava un lieve cenno di amarezza e delusione –Sono tornata in questo mondo temporaneamente solo per redarguirti-
-Ma Rosa…-venendo interrotta bruscamente
-Niente ma Perla,ho visto dall’oltremondo i sentimenti contrastanti che hai per mio figlio e per Greg e ti assicuro che sono rimasta scioccata e disgustata nel vedere la mia confidente aggrapparsi ancora in un amore mai esistito-
-Rosa io…-cercando di trattenere le lacrime
-Mi sono sentita male nel vederti ancora rimpiangermi,rimanendo attaccata ad un passato che mai più tornerà-ponendosi dinanzi ad una perla tremante e spaventata –vedere gli altri andare avanti con le loro vite cercando un futuro migliore per il pianeta e per mio figlio,mi ha reso il cuore irto di gioia e di felicità-aggiunse l’ex diamante,facendo scorrere un lacrima dal suo viso –Ma osservare il tuo lento declino emotivo,mi rattristava sempre di più-
-Ma Rosa io ti amavo-esclamò Perla esasperata per le parole della sua ex amica –Tu per me eri tutto e pensavo che tu mi amassi allo stesso modo,ma quando hai scelto Greg tu mi hai distrutto-
Cos’è che non capisci?-
-Non capisco il perché tu non apra il tuo cuore,per un momento l’hai fatto,ma ora è di nuovo chiuso e freddo come le nostre gemme-poggiandole una mano sulla spalla –Avevi qualcuno che ti ha donato il suo cuore,si è fuso con te e continua tutt’ora ad amarti,perché non puoi dimenticarmi ed andare avanti con la tua vita-
-Ma io non voglio dimenticarti-esclamò Perla chiudendo gli occhi per la vergogna,continuando a piangere senza sosta come una cascata –E non posso nemmeno permettere che qualcuno ti parli in quel modo-
-Ma Lance nel dire quelle parole non aveva torto-disse Rosa,abbracciandola improvvisamente –Non sono stata impeccabile nella mia vita,ed è vero che ho caricato Steven di troppe responsabilità,ma aveva anche ragione che lui è l’unico in tutto l’universo a poter riportare la pace su Homeworld,l’unico a poter far redimere anche Diamante Giallo-
-Ma Rosa,tutte quelle cose cattive che ho sognato e che ho udito da lui nei tuoi confronti,non possono essere tutti veritieri-
-Mia dolce Perla,ci sono cose di cui neanche io vado fiera e Lance è una di queste-separandosi dolcemente dalla sua confidente –Non ho mai visto di buon occhio Lance sul nostro pianeta,ma a differenza di Diamante Giallo che esprimeva il suo dissenso,io ho fatto finta di essere sua amica e l’ho tradito,trasformandolo inconsciamente nell’essere crudele e senza scrupoli che abbiamo affrontato durante la guerra-guardando la gemma bianca con il dolore riflesso negli occhi –E mi meraviglio che lui creda in mio figlio e che ami un essere speciale come te,dopo tutti questi millenni di odio che egli ha covato nel suo animo per me e per le gemme che hanno seguito la mia causa-
-Rosa-esclamò Perla poggiandole una mano sul volto –Anche se non sono la persona più indicata a dirtelo,sono sicura che un giorno Lance ti perdonerà e insieme riusciremo a ristabilire il tuo nome sul nostro pianeta,anche se non credo che voglia aiutarmi o stare più in mia compagnia-
-Vai da lui-esclamò la gemma con tono deciso -Sono sicura che egli ti sta aspettando-diventando lentamente trasparente
-Rosa non te ne andare-esclamò Perla allungando la mano come per afferrarla –Ho ancora tanto da dirti!-
-Perla il mio tempo in questo mondo è scaduto da molti anni,ma prima di andarmene voglio dirti un ultima cosa-disse Rosa con volto sereno e sorridente alla sua vecchia compagna di battaglia –Vivi…vivi la tua vita guardando avanti…raggiungilo,stai con lui,trova la tua pace e la tua felicità-
-Ma dove posso raggiungerlo?-domandò la gemma con le lacrime che le scendevano copiose dal viso
-Dove tutto ha avuto inizio-esclamò prima di sparire dinanzi agli occhi tristi della gemma bianca
In quell’istante Perla corse fuori dalla sua stanza,ritrovandosi all’interno della casa sulla spiaggia in piena notte con solo Steven che dormiva al piano di sopra,aprendo di scatto la porta e correndo più veloce che poteva verso quel luogo dove tutto ha avuto inizio,scattando più rapidamente che poteva,ignorando ogni rumore o sensazione le dicesse di tornare indietro e di lasciare perdere questa sua corsa contro il tempo.
Improvvisamente si ritrovò la gemma si ritrovò all’interno di una radura erbosa,rimanendo ferma nel punto dove ella aveva incontrato per la prima volta il ragazzo ferito ed incosciente,guardandosi in torno e non scorgendo nessuna figura oltre la sua.
-Dove sei?-pensò la gemma guardando l’enorme distesa erbosa piegarsi dinanzi ad un debole venticello,venendo colta di sorpresa da una mano che si poggiò delicatamente sopra la sua spalla
-Vedo che ti ricordi ancora del nostro primo incontro-esclamò Lance con indosso la maschera sul volto
-Si-esclamò la gemma senza voltarsi –E ti posso assicurare che è stato uno dei momenti più belli della mia vita l’averti incontrato-
-Alla fine che cosa hai deciso?-
Perla si voltò lentamente,ammirando il volto coperto dalla maschera tenebrosa del Generale –Di stare con te-togliendo con la mano la maschera dal suo viso e dandogli un bacio veloce sulle labbra,lasciando il ragazzo stupito e confuso,ma allo stesso tempo felice
-E con Rosa,cosa intendi fare?-
-Ho capito che devo guardare avanti,invece di rimanere ferma a rimuginare sul passato-accarezzandogli il viso con la mano –e voglio andare avanti con te al mio fianco-
Il ragazzo rimase impassibile ad osservare la gemma,quando improvvisamente l’abbracciò di scatto stringendola il più forte possibile a se piangendo e singhiozzando.
-Non…mi…lasciare più-esclamò con voce rotta dal pianto
-Starò sempre con te,qualunque cosa succeda-accarezzandogli la folta chioma spettinata dal vento
-Mi dispiace aver parlato male di una persona a cui volevi bene,l’odio ormai mi ha consumato al punto tale da non conoscere più il perdono-
-Tutti commettiamo errori e anche io non sono esente da colpe-esclamò Perla separandosi dall’abbraccio,tenendolo per le spalle,guardandolo fisso negli occhi –Nessuno è perfetto,l’importante e saper perdonare e passare oltre per creare un futuro migliore-
-Da quando sei diventata così saggia?-
-Diciamo che una vecchia amica mi ha mostrato la strada-esclamò la gemma con volto sorridente
-Perla guarda-esclamò Lance indicando il cielo stellato,decorato da numerose stelle cadenti –Vuoi rimanere con me a guardarle?-
-Si,con tutta me stessa-
I due esseri nuovamente riappacificati si sedettero sul manto erboso,appoggiati l’uno sulle spalle dell’altro,osservando contenti ed entusiasti il cielo stellato decorato da tante stelle cadenti,osservando con passione il futuro avvicinarsi sempre di più dinanzi a loro.
 
Note dell’autore
Ametista:Ci scusiamo per questo capitolo noioso,ma l’autore si secca a scrivere decentemente
Io:Ametista come osi dire una cosa del genere?!
Garnet:Io sinceramente l’ho trovata una storia davvero molto commovente
Steven:Anche io
Io:Visto Ametista,solo tu l’hai trovata noiosa
Ametista:fate come volete,ma io questa lagna non la chiudo
Garnet:Steven che ne dici,lo vuoi chiudere tu questo capitolo?
Steven:Certamente
Bene amici lettori ed amiche lettrici ci vediamo al prossimo capitolo
Leone:Raw
Steven:Anche tu aspetti il prossimo capitolo vero Leone
Leone:Raaaaaw(Sbadigliando successivamente)

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Capitolo 15
*** Minaccia da Homeworld ***


Minaccia da Homeworld
 
Su Homeworld,le gemme sotto il comando di Diamante Giallo,cercavano di ricevere notizie dalla nave ammiraglia 465,che conteneva al suo interno il comandante Jasper,il prigioniero Lapis Lazuli ed il tecnico,incaricato di vegliare sul Cluster,Peridot,oramai spariti da più di un mese,senza dare più notizie sullo status della missione.
Nei bassifondi del laboratorio di ricerca e sviluppo di Meitar,molti ricercatori cercavano di captare anche solo una piccola traccia del segnale della nave,senza successo lasciando gli scienziati allibiti ed allo stesso tempo terrorizzati,per la reazione del loro leader avrebbe avuto se avesse saputo questo dato terrificante.
-Se Diamante Giallo scoprisse che non riceviamo più notizie da Peridot e Jasper,rischiamo la vita-esclamò uno degli scienziati
-Purtroppo siamo costretti a dirglielo-
-Ma…capo…noi-
-Niente ma-esclamò il capo reparto con voce ferma –E’ un nostro dovere nei confronti del nostro…-venendo interrotto da un suono distorto provenire da uno dei macchinari
-Cosa sta succedendo?-
-Stiamo ricevendo un segnale,proveniente dall’astronave prima che scomparisse dai nostri radar-
-Riuscite a decifrarlo?-
-Si-esclamò uno degli scienziati avvicinandosi ad un enorme macchinario irto di manopole e leve –il tempo di ricalibrare il segnale-
Il suono distorto e frastornante,dopo la modifica effettuata da parte dello scienziato,si trasformò in parole rapide e veloci,quasi come se fossero dettate dalla paura.
-Qui Peridot,siamo stati assaltati da un manipolo di gemme sopravvissute alla guerra,la nostra missione è compromessa,richiedo rinforzi immediati-venendo interrotta da un esplosione che fece saltare parte dell’apparecchiatura acustica del laboratorio.
Il piccolo gruppo di scienziato non poté far altro che rimanere pietrificato nell’udire le parole del tecnico,osservando con sguardo fisso ed immobile l’enorme macchinario che lentamente perdeva le sue funzioni di ricezione.
-Non può essere-esclamò lo scienziato capo toccandosi il volto tremante con la mano –Questo è terribile-
-Perché dice così,siamo riusciti a recepire un messaggio della nave ammiraglia dopotutto?-domandò uno degli scienziati avvicinandosi al caporeparto
-Voi non capite-aggiunse terrorizzato il capo,correndo verso la porta del laboratorio,che si aprì di scatto rivelando un enorme gemma muscolosa,con dei folti e selvaggi capelli bianchi,ornata da un enorme armatura viola con al centro il simbolo dell’autorità diamante,sfoggiando il suo gioiello triangolare trasparente sul suo collo nero come la pece.
-Ci sono delle novità?-esclamò il guerriero prendendo per il collo lo scienziato e sollevandolo brutalmente da terra
-Si…Alto comandante Petalite-esclamò lo scienziato cercando di divincolarsi dalla presa della gemma trasparente –Abbiamo ricevuto un messaggio da Peridot,che ci informava che sono stati attaccati da delle gemme presenti sul pianeta Terra-
-Gemme presenti sulla Terra?-
-Si-cercando di non soffocare –E da quello che abbiamo potuto capire dal messaggio,la nave è stata distrutta e l’equipaggio molto probabilmente annientato-
-Riferirò a Diamante Giallo quello che avete scoperto-assumendo un’improvvisa espressione crudele e sadica sul volto –ma non prima di averti eliminato-portando l’altra mano sulla fronte dello scienziato
-No…la prego…la supplico…mi lasci vivere-
-Ricorda che tu sei soltanto una delle poche perle ancora in circolazione,non sei nessuno-esclamò la gemma cominciando lentamente a schiacciare il gioiello dello scienziato –Siete state fortunate ad essere state riutilizzate per altri scopi,ma non valete niente,la vostra vita è insignificante come il resto della tua specie e dei peridoti in giro per il pianeta-frantumando istantaneamente la perla sulla fronte dello scienziato,il quale sparì lasciando solamente i frammenti della sua gemma sul pavimento del laboratorio
-E’ stato divertente finché è durato-aggiunse sadicamente Petalite dando le spalle al resto degli scienziati,che per la paura si erano rimessi nuovamente a lavorare –ricordate che il suo destino può essere lo stesso di molti di voi-esclamò uscendo dal laboratorio e ritrovandosi al centro di un enorme sala vuota,dove le gemme veterane parlavano e discuteva delle loro battaglie,vantandosi dei loro trofei di guerra,tutte ad eccezione di una gemma di colore rosso,con un enorme mantello nero che le copriva tutto il corpo,lasciando intravedere solo le braccia,ornate da dei parabraccia neri e verdi,intenta ad osservare il vuoto della parete grigia come il fumo.
-Hey Rhodocrosite,sempre intenta ad osservare il vuoto come tuo solito-esclamò Petalite avvicinandosi con atteggiamento spavaldo
-Cosa vuoi Petalite-esclamò scocciata la gemma -ero assorta nei miei pensieri-
-Con te non si può mai parlare,vecchia compagna d’armi-poggiandole una mano sulla spalla –Che ne pensi se alla prossima spedizione di conquista ci andassimo tutte e due?-
-Apprezzo l’offerta,ma dopo la guerra di rivoluzione mi sono ritirata dall’esercito,lo dovresti sapere bene-esclamò Rhodocrosite con sguardo truce –novità per quanto riguarda la spedizione sul pianeta Terra?-
-Si,l’equipaggio incaricato si è fatto annientare da un manipolo di gemme sopravvissute alla guerra-
-Interessante-disse strofinandosi il mento con la mano destra –Se Sapher fosse sopravvissuto,ci sarebbe andato lui invece di quell’incapace di Jasper ed a quest’ora lui le avrebbe piegate come fili d’erba-
-Smettila di parlare di un essere morto più di 5000 anni fa,era un debole che non è riuscito a sconfiggere Quarzo Rosa,come pensi che avrebbe potuto cambiare le cose oggi?-domandò Petalite adirata
-Ricorda che era uno dei nostri generali più forti,potente quasi come un diamante,non dimenticarlo mai Petalite-rispose Rhodocrosite alzandosi in piedi
-Smettila di rimanere attaccata ad un passato inutile e senza valore-aggiunse la gemma trasparente portandosi ad un passo da lei –ricorda che quella guerra l’abbiamo persa proprio per l’inettitudine di quell’essere e del suo esercito-
-E ti ricordo che io facevo parte del suo esercito,la gloriosa Fazione Bianca,terrore dei campi di battaglia nonché il più potente esercito di Homeworld-allontanandosi lentamente dal guerriero gemma
-Legata ancora ad un passato che non ritornerà mai più,mi chiedo il perché diamante Giallo ti permetta ancora di vivere-non ricevendo alcuna risposta dalla gemma rossa,la quale uscì lentamente dall’edificio addentrandosi per le parti più oscure di Meitar
-La solita con le non si può parlare-pensò la gemma avviandosi anche lei verso la porta d’uscita dell’edificio –meglio avvisare immediatamente Diamante Giallo riguardo la situazione della spedizione-uscendo dall’edificio e ritrovandosi all’interno di una delle vie principali della capitale,camminando fiera e con sguardo orgoglioso verso l’enorme castello nero,decorato da numerosi stemmi dell’autorità diamante,posto al centro della città,lasciando alle spalle le parole di Rhodocrosite.
L’impavido guerriero gemma si guardava intorno,osservando come le altre gemme presenti sul pianeta mantenevano intatte le antiche gerarchie,inchinandosi dinanzi al suo passaggio,crogiolandosi all’interno di quella sensazione di potere che il suo titolo le aveva fornito,osservando dall’alto in basso quello che lei considerava feccia oppure difetti non in grado di impugnare un coltello,per lei ogni essere su Homeworld doveva essere in grado di combattere e disprezzava il fatto che molti di loro non riuscissero ad eseguire una semplice tecnica di base.
I pensieri della gemma vennero bruscamente interrotti non appena arrivò dinanzi al castello nero,dove due guardie posero dinanzi a lei due enormi asce bipenni ostacolandole il passaggio.
-Chi sei e che cosa vuoi?-domandò una delle guardie
-Sono Petalite,alto comandante dell’esercito sotto gli ordini di Diamante Giallo e sono qui per portarle personalmente un messaggio sulla missione della nave 465 sulla Terra-
Le guardie ritrassero le armi liberando il passaggio ed aprendo il portone dell’enorme costrutto,lasciando passare il guerriero gemma,la quale si ritrovò immediatamente dinanzi a se un enorme essere imponente,con dei capelli gialli corti con due grandi ciuffi a punta rivolti verso in avanti,vestito con una tuta nera e gialla attillata,con al centro del petto un diamante giallo,seduto su un enorme trono nero meccanico,intenta a fissarla ed a scrutare con sguardo freddo e calcolatore ogni mossa di Petalite.
-Cosa ti porta dinanzi a me…Alto Comandante Petalite?-
La gemma trasparente nel sentirsi nominata si inchinò repentinamente davanti alla figura imponente del diamante,abbassando lo sguardo sul lungo tappeto giallo che adornava il pavimento della sala.
-Porto notizie sulla missione del comandante Jasper sul pianeta denominato Terra mia signora-
-Dimmi,Petalite…che tipo di notizie sono?-
-A mio avviso pessime-rispose la gemma con un po’ di timore –secondo le informazioni che ci sono pervenute,la nave ammiraglia 465 è stata assaltata è distrutta da un manipolo di gemme che risiedono su quel pianeta-
-Quarzo Rosa-esclamò il diamante con la rabbia che lentamente si faceva strada sul suo viso –sempre ad ostacolare i miei piani-
-Mia signora mi offro io per portare a termine la missione dei miei predecessori-esclamò la gemma con tono sicuro
-No-aggiunse il diamante con tono scocciato ed irritato –provvederò io personalmente ad occuparmi di Quarzo Rosa e dei suoi ribelli-alzandosi in piedi ed avvicinandosi alla gemma dinanzi a se –da sola-
-Ma mia signora!-esclamò Petalite alzandosi repentinamente da terra –Si tratta di Quarzo Rosa e del suo esercito,non può andare da sola senza scorta,mi permetta di venire con lei!-
-Petalite-esclamò Diamante Giallo fulminandola con lo sguardo –provvederò personalmente ad occuparmi di Quarzo Rosa e del suo esercito da sola,chiaro il concetto-
-Si mia signora-abbassando lo sguardo per la vergogna
-Ottimo,provvederò a partire immediatamente-
-Le faccio preparare una nave da guerra per il suo viaggio-
-Non c’è ne sarà bisogno,userò il teletrasporto istantaneo-
-Ma mia signora,questa tecnica la priverà di metà del suo potere!-esclamò preoccupata la gemma guerriera –stiamo parlando sempre di Quarzo Rosa,un’ex-membro dell’autorità diamante,non bisogna prendere questo alla leggera,quindi le consiglio vivamente di prendere una nave interstellare,in modo tale che lei possa preservare l’energie-
In quel momento Diamante Giallo si volto di scatto,afferrando per il collo Petalite,osservandola con sguardo truce ed intimidatorio,stringendo sempre di più la mano sul collo della gemma.
-Chi sei per dirmi cosa devo fare?-
-Non sono…nessuno-esclamò con voce spezzata –la prego…mi…mi perdoni…per la mia insolenza-
Il diamante nell’udire le suppliche della gemma,lasciò andare la presa,lasciandola cadere a terra ansimante ed in lacrime.
-Che sia l’ultima volta che vedo un tale atto d’insolenza da te Petalite-
-Si mia signora-esclamò tossendo
-Lo spero per te,perché la prossima volta non sarò così magnanima-voltandosi di spalle e venendo avvolta improvvisamente da un fascio di luce giallo incandescente
-Quarzo Rosa sto venendo a prenderti-sparendo dalla sala del trono,teletrasportandosi verso il pianeta Terra,sede dell’armata rivoluzionaria dell’ex Diamante Rosa,pronta a distruggere chiunque le sbarri la strada.
 
Note dell’autore
Io:Capitolo corto,ma penso cruciale per dare una svolta gli eventi
Petalite:Si,ma la prossima volta fai in modo che ella mi tratti meglio
Io:Impossibile
Petalite:Perchè?
Io:Stiamo parlando di Diamante Giallo,ti sembra che ti tratterà meglio in futuro
Petalite:Hai ragione,non cambierà
Rhodocrosite:Così impari a non stare al tuo posto
Petalite:Forse hai ragione
Rhodocrosite:Certo che ho ragione
Io:Ora voi due la smettete e chiudete il capitolo
Rhodocrosite e Petalite:D’accordo
Bene appassionati di Fanfiction ci vediamo al prossimo ed impressionante capitolo

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Capitolo 16
*** Frammenti di un passato lontano ***


Frammenti di un passato lontano
 
-Generale!-esclamò una voce preoccupata provenire dall’oscurità
-Mostrati comandante Rhodocrosite-esclamò Sapher con tono pacato –fatti vedere e dimmi cosa vuoi-rimirando la figura della gemma prendere lentamente forma uscendo lentamente dalle tenebre,ammirando terrorizzata la figura inquietante dell’essere oscuro seduto passivamente su un trono nero,freddo e metallico come la morte
-Porto cattive notizie mio comandante-esclamò inginocchiandosi dinanzi a lui –Diamante Rosa ha tradito Homeworld schierandosi a favore del pianeta Terra-
-Non mi sembra poi una notizia così terribile-ridacchiando sadicamente
-Metà della fazione blu e parte di quella gialla si sono uniti alla causa della traditrice-
-E per quanto riguarda il nostro esercito?-
-Intatto mio generale-esclamò la gemma rossa con fierezza –nessuno dei nostri soldati ha disertato-
-Ottimo-schioccando le dita facendo cenno ad un’altra gemma dietro di lui di avvicinarsi –Sapphire-
Al solo suono del suo nome,uscì da dietro il trono nero una piccola gemma blu con i capelli azzurri come il ghiaccio,legati formando una lunga coda rivelando il suo unico occhio azzurro,con degli stivaletti bianchi lucenti ed indossando un’uniforme nera con al centro il simbolo di Diamante Bianco.
-Si,mio generale-esclamò la gemma azzurra eseguendo un mezzo inchino
-Riferisci a Diamante Bianco che intendo combattere contro la disertrice,non importa come e non importa quando,ho intenzione di distruggerla a qualunque costo-esclamò Sapher sollevandosi lentamente dal suo trono
-Sarà fatto-esclamò la gemma congedandosi da lui,venendo però fermata dalle urla di Rhodocrosite
-GENERALE STIAMO PARLANDO DI UN DIAMANTE!!!!!!-scattando dinanzi all’impassibile generale –COME PENSA DI SCONFIGGERLA?!
-Non importa il modo-esclamò Sapher allontanandosi con passo lento e deciso dal suo comandante –Non importa se dovrò camminare tra i cocci dei miei stessi soldati per ottenere la sua morte-
Improvvisamente tutto lo scenario si fece oscuro,lasciando solamente la figura del Generale fluttuare per lo spazio senza alcuna meta specifica,sparendo e diventando lentamente un tutt’uno con l’oscurità.
-Anche a costo di camminare tra i cocci dei miei stessi soldati-esclamò nuovamente prima di sparire
In quell’istante Lance si svegliò di soprassalto,alzando il busto velocemente guardandosi intorno per capire dove fosse,capendo rapidamente di essere all’interno della sua stanza da letto,da solo e con una debole luce che entrava timida dalla finestra chiusa e coperta da una piccola tendina bianca che filtrava i raggi solari.
-Ancora i ricordi che riaffiorano prepotentemente,per tormentare le mie notti-toccandosi la fronte sudata con la mano –sembra che io non sono destinato ad avere delle notti tranquille-alzandosi dal letto e mettendosi a ridere –dopotutto sono sempre dei ricordi-vestendosi rapidamente ed uscendo dalla sua stanza,dirigendosi verso la sala da pranzo,quando sentì provenire degli strani rumori in fondo al corridoio,cominciando a correre con foga in direzione dei suoni,chiedendosi chi o cosa lì stesse provocando.
Quando giunse a destinazione Lance si rasserenò istantaneamente nel vedere Peridot e Lapis allenarsi,affinando le loro abilità e le loro tecniche di combattimento,camminando con passo lento e sicuro battendo le mani,attirando l’attenzione delle due gemme che si voltarono ad osservarlo.
-Vedo che il proverbio “Il mattino ha l’oro in bocca” si applichi benissimo a voi due-esclamò il serafico sorridendo
-Era giusto che recuperassimo il tempo perduto-esclamò Peridot smaterializzando le sue due doppiette energetiche
-Dopotutto erano millenni che non facevamo un po’ di sano allenamento-aggiunse Lapis Lazuli disgregando la sua armatura di ghiaccio
-E naturalmente eravate così impegnate che non potevate chiamarmi?!-esclamò con tono sarcastico il ragazzo
-Ci è passato di mente-esclamò la gemma blu evidentemente nervosa –e poi non volevamo disturbarti dopo tutti questi eventi così snervanti per te-
-E poi abbiamo pensato che un po’ di riposo ti sarebbe servito-aggiunse Peridot portandosi al fianco della gemma
-Lo sapete benissimo che non dovreste preoccuparvi di come sto-voltandosi di spalle,lasciando le due gemme leggermente confuse
-Perché non ci dovremmo preoccupare di te?-domandò Peridot allibita dalle parole di Lance
-Perché non ha senso mia cara Peridot-
-E perché non avrebbe senso Lance?-domandò Lapis in procinto di una crisi di nervi imminente
-Perché in realtà dovrei essere io a preoccuparmi a di voi e non il contrario-esclamò voltandosi nuovamente verso di loro –io esisto soltanto per proteggere coloro a cui voglio bene e quando avrò esaurito il mio compito,il mio ruolo in questo mondo sarà esaurito e sarò liberò di andarmene dal ciclo infinito della vita per intraprendere quello della morte-
-Quindi noi secondo il tuo ragionamento non dovremmo preoccuparci di te?-esclamò la gemma blu adirata e con un violento tic all’occhio destro
-Hai colto il punto-
-Quindi l’amore che hai per Perla è solo un effetto secondario?-esclamò Peridot con voce calma e pacata,guardandolo negli occhi
-NO-urlò il ragazzò,scuotendo leggermente la testa –volevo dire che è solo un piacevole effetto secondario-distogliendo lo sguardo dalla gemma verde,che cominciò a ridere senza controllo
-Che cosa c’è da ridere Peridot?!-chiese Lapis esterrefatta dalla reazione dell’amica
-Se non l’hai capito Lance,ci ha volute mettere alla prova,ma non appena ho nominato la sua amichetta del cuore ha vacillato e si è smascherato da solo-ponendosi con le braccia conserte dinanzi al serafico –dico bene,Lance?-
-Vedo che mi hai smascherato facilmente mia cara Peridot,ma sinceramente dovreste preoccuparvi un po’ di meno della mia salute-esclamò appoggiando una mano sulla spalla della ragazza –dopo tutto ho vissuto per così tanti anni che ormai non esiste più nulla che possa eliminarmi o portarmi via da voi-
-Sei sempre il solito,anche dopo cinquemila anni non sei cambiato di una virgola-disse la ragazza sorridendo
-Forse non hai tutti i torti-esclamò il serafico facendo cenno a Lapis di avvicinarsi –forse in tutti questi anni qui sulla Terra sono riuscito in parte a ritrovare a me stesso e con voi due qui al mio fianco ora mi sento nuovamente completo-
-Lance,sentirti dire queste parole ci riempi il cuore di gioia-esclamò Lapis in preda all’emozione
-Dopotutto come hai sempre detto tu…noi siamo una famiglia,un po’ strana ma sempre una famiglia,quindi è giusto che noi ci preoccupiamo per te-esclamò la gemma verde guardando Lapis Lazuli e Lance
-Giusto e come famiglia ci aiutiamo a vicenda-aggiunse la ragazza blu –qualunque cosa tu abbia bisogno,basta dircela e noi ti aiuteremo a qualunque costo-
“A qualunque costo”,quelle parole rimbombarono nella mente del serafico come tuoni in una tempesta di fulmini,ripensando nuovamente al sogno che aveva fatto la notte precedente,assumendo uno sguardo assente e distante,rimanendo fermo ed impassibile dinanzi alle due gemme,che lo guardavano confuse e stranite nel vedere quell’espressione sul suo viso
-Lance-esclamò la gemma verde,facendo improvvisamente risvegliare il serafico dal suo stato di trance –A cosa stavi pensando?-
-Pensavo che dovremmo recarci all’asilo terrestre,per disattivare i sistemi ed eliminare i dati all’interno del computer centrale-mentì il ragazzo,allontanandosi dalle due ragazze
-Ma ormai in quel posto non funziona più niente-aggiunse Peridot sbracciandosi
-Questo può essere anche vero,ma bisogna essere previdenti se stiamo per affrontare Diamante Giallo-
-Ma non…-venendo interrotta da Lapis
-Peridot non ha senso contestare,lo sai che non puoi vincere-
-Ma…io-
-Non esistono ma amica mia,se Lance dice che dobbiamo andare lì,ci andremo-esclamò in tono deciso osservando lo sguardo serio del serafico
-Vedo che con voi due non si può ragionare-esclamò la gemma rassegnata,sospirando mentre si grattava il braccio riformato per il nervosismo –allora quando hai intenzione di andare?-domandò scocciata
-Ora-materializzando un portale difronte a lui –meglio pensarci adesso che in un secondo tempo-attraversando il condotto spaziale seguito a ruota dalle due gemme,ritrovandosi nuovamente all’interno di quello che era ormai un luogo desolato e privo di vita,dove il concetto stesso di forza vitale era soltanto un mero ricordo per quella landa desolata,irta solo di grotte,fosse,estrattori di linfa in disuso e rottami di vario genere.
Egli osservava con sguardo triste e cupo il tremendo paesaggio,venendo assalito istantaneamente dai ricordi,che piombarono all’interno della sua mente come mille frecce che penetravano in profondità il suo cervello,facendolo improvvisamente star male,causando in lui un senso di nausea e di orrore che non provava da diversi millenni.
-Lapis-esclamò il serafico cercando di ricomporsi rapidamente –raccogli tutte le gemme catalizzatrici all’interno di ogni estrattore,in modo da neutralizzare la loro fonte primaria di energia-
-Ricevuto-esclamò materializzando le sue ali acquatiche –penso di riuscire a portare a termine in poco tempo-volando via da loro e dirigendosi verso il primo estrattore
-Peridot-voltandosi a guardare la gemma verde stranamente nervosa –noi due entreremo all’interno del laboratorio raccogliendo e immagazzinando ogni informazione utile,distruggendo in seguito il computer centrale per evitare che questo posto venga riattivato-
-D’accordo-esclamò con un accenno di paura nella sua voce –allora è meglio che ci sbrighiamo-avvicinandosi all’enorme portone,armeggiando con i comandi di accesso senza riuscire ad accedere al sistema causando l’ira del tecnico gemma che cominciò a prendere a pugni la parte metallica
-Dannazione,senza i miei arti robotici non posso accedere al sistema di riconoscimento-
-Spostati-esclamò Lance sguainando la spada –l’aprirò io-eseguendo un fendente che tagliò in due parti il portone,permettendovi l’accesso all’interno delle sale interne
-Un metodo poco convenzionale,ma efficace-esclamò la gemma addentrandosi all’interno della struttura in rovina insieme al serafico,camminando all’interno di un lungo tunnel con le pareti crepate dal tempo,con fili elettrici e schegge di metallo che sporgevano dal soffitto,illuminato unicamente dalla luce debole del sole che penetrava dai piccoli buchi dei muri.
Il ragazzo si sfregava nervosamente le mani mentre si addentrava sempre più in profondità,la sua temerarietà stava lentamente lasciando il posto all’angoscia e alla paura,il suo animo indomito stava lentamente svanendo,cominciando a guardarsi intorno come se avesse la sensazione che qualcuno li stesse seguendo.
Tale sensazione veniva captata da Peridot allo stesso modo,ma che a differenza del serafico tremava vistosamente,preoccupata e spaventata di qualcosa di cui lei non era a conoscenza,camminandoi sempre più lentamente fino ad essere raggiunta da Lance che la guardò in viso fermandosi accanto a lei.
-Anche tu provi questa strana sensazione?-
-Si-esclamò la gemma eseguendo un respiro profondo –E come se mi sentissi oppressa da qualcosa,ma non riesco a capire da cosa-
-Provo la stessa sensazione,ma non possiamo lasciare che la paura ci offuschi la mente-poggiando un mano sulla spalla della gemma verde,che si sentì leggermente rincuorata –andiamo,prima ci muoviamo e presto ci libereremo da questo strano presentimento-ponendosi davanti alla ragazza,ricominciando a camminare per il lungo corridoio,quando improvvisamente il pavimento sotto i suoi piedi cedette,lasciandolo cadere in profondità facendolo atterrare in un altro corridoio sotto quello precedente
Dolorante e con i vestiti impolverati si alzò lentamente,spostando i piccoli frammenti di roccia e metallo che aveva sopra l’abito,sollevando la testa,notando Peridot che si sporgeva per l’enorme buco nel tentativo di vedere se stava bene.
-LANCE TUTTO APPOSTO?-
-SI TUTTO OK,RIPRENDI LA TUA MISSIONE E NON PREOCCUPARTI IO TROVERO IL MODO DI RISALIRE E DI RAGGIUNGERTI-
-D’ACCORDO MA STAI ATTENTO-urlò la ragazza allontanandosi dal buco e ritornando alla sua missione
Lance confuso iniziò a osservare il lungo tunnel dov’era precipitato,scorgendo solamente una flebile luce provenire in lontananza,dirigendosi con passo deciso verso la fonte luminosa,in attesa di scoprire dove questo corridoio segreto aveva intenzione di portarlo.
-Ma dove sono andato a finire?-pensò il serafico mentre camminava per il corridoio che lentamente diventava sempre più luminoso,ritrovandosi improvvisamente dinanzi una porta sbloccata ed arrugginita,con al lato una torcia che illuminava flebilmente quella sezione,rimanendo improvvisamente paralizzato davanti ad essa,chiedendosi se fosse il caso che egli entrasse all’interno di quella stanza,venendo nuovamente riassalito da quella sensazione di paura.
All’improvviso come se venisse animato da una strana forza afferrò rapidamente la torcia,entrando all’interno di quella stanza buia,illuminata solamente dalla luce del fuoco della torcia primitiva,cercando di capire l’utilità di quel luogo.
Mentre si addentrava all’interno di quella stanza,sentì provenire degli strani rumori,come di cocci di vetro che venivano schiacciati e degli strani rantoli e sospiri che si facevano sempre più deboli,lasciando il ragazzo avvolto nella paura più totale,causandone un respiro irregolare ed un innaturale tremolio delle braccia,che gli fece tenere a malapena la torcia in mano.
-Aiuto-esclamò una voce flebile provenire dall’oscurità
-DOVE SEI?-urlò in preda al panico
-Aiuto-esclamò nuovamente la voce
Lance preoccupato cominciò a correre all’interno della stanza,ritrovandosi di fronte ad un enorme baccello metallico,chiuso ermeticamente da due ante spesse laterali,che impedivano l’entrata o l’uscita di chiunque da quella struttura imponente,collegata da enormi fili e tubi metallici.
-Aiuto,ti prego aiutami-esclamò la voce provenire da dentro il baccello
-Stai tranquilla e non muoverti,ti libererò subito-poggiando una mano sulle due ante del macchinario –Obliterate-distruggendo le due porte,causando l’innalzamento di una spessa coltre di polvere,che costrinse il serafico a chiudere gli occhi e a coprirsi il volto con il braccio destro
Lentamente con il diradarsi della coltre di polvere,Lance abbassò il braccio aprendo gli occhi rapidamente,rimanendo scioccato alla vista dell’essere che si celava all’interno del baccello.
-Sapphire?!-esclamò scioccato il serafico nel vederla inerme ed incatenata all’interno di quel macchinario,piena di tagli e contusioni e con un enorme collare intorno al collo,che le impediva di ritirarsi all’interno del suo gioiello per curarsi
La piccola gemma indifesa alzò debolmente la testa,osservando con il suo unico occhio la figura di Lance fermo dinanzi a lei scioccato,accennando un piccolo sorriso e facendo cadere una piccola lacrima dal suo viso,che cadde velocemente sul pavimento rigando il viso blu del gioiello.
-Generale-esclamò con voce fioca e debole –E’ ancora vivo!-
-Sapphire chi ti ha ridotto in questo stato?-esclamò con tono adirato e rabbioso il serafico mentre liberava dalle catene la sua ex comandante
-Diamante Giallo ha dato ordine ai suoi scienziati di torturarci e distruggerci tutti-
-Come tutti?!-domandò seccamente il generale mentre le toglieva il collare
-Tutta la fazione bianca-rispose lasciandosi cadere tra le braccia del ragazzo
Improvvisamente la luce artificiale all’interno della stanza si attivò,rivelando una stanza di ricerca e tortura con vari attrezzi sparsi per la sala e con il pavimento completamente ricoperto da frammenti di gemme di ogni tipo e forma.
La vista di tutti questi cocci,fece ritornare in mente le parole che aveva pronunciato durante il sogno della notte precedente,perdendo rapidamente la forza nelle gambe,cadendo in ginocchio con Sapphire ancora tra le sue braccia,con il volto rigato da una cascata di lacrime,le quali scendevano copiosamente riversandosi sul terreno e sul volto della gemma blu.
-Che cosa ho fatto-esclamò in preda al rimorso –ho giocato con la vita dei miei soldati solo per inseguire un inutile vendetta contro Diamante Rosa-ansimando e portandosi la mano destra sul volto coprendosi gli occhi –ci sarei dovuto essere io al loro posto-
-Generale-esclamò la gemma blu portandogli una mano sul volto –non è colpa tua,niente di tutto questo era stato pianificato da te-guardandolo con il suo occhio fisso negli occhi rossi del Generale –e poi ad uno ad uno mentre li vedevo cadere,recitavano ancora in coro anche sotto atroci sofferenze l’inno di battaglia della fazione Bianca,simbolo che ancora i soldati credevano in te nei tuoi ideali,vivo o morto che fossi-
-Sapphire non credo di meritarmi il loro rispetto-
-Sapher…o meglio Lance…noi tutti abbiamo sempre saputo chi si celava dietro quella maschera,sapevamo che tu ci avresti difeso a qualunque costo e noi eravamo disposti a combattere per te,dando anche la vita per quello in cui credevamo-
-Voi sapevate?!-
-Si,ed è per questo che noi abbiamo continuato a seguirti senza esitazione-
-Ma…io non ho mai rivelato la mia identità!-
-L’abbiamo capito dal tuo atteggiamento verso di noi…protettivo e sempre dedito alla causa-tossendo fortemente
-Oh Sapphire-spostando dolcemente con la mano una ciocca di capelli dal viso della gemma,dandole un abbraccio forte e caloroso –mi dispiace-
-Non dispiacerti-esclamò la gemma ricambiando l’abbraccio –mi è mancato il vero te stesso-
-Sapphy ora riposati fra le mie braccia-esclamò sollevandosi in piedi lentamente –ci penserò io a loro-raggruppandole tutte all’interno di una gigantesca bolla nera e teletrasportandole all’interno del tempio
-Dove le hai mandate?-chiese Sapphire distesa tra le braccia del Generale
-In un posto sicuro,non ti preoccupare-esclamò il generale dirigendosi verso il luogo dov’era precipitato,lasciandosi sfuggire una lacrima che cadde sul volto dell’ex comandante,la quale lo guardava con animo speranzoso e rassicurato,incavandosi sempre di più all’interno del petto del serafico addormentandosi
Non appena si ritrovò sotto il buco da dove era caduto,Lance materializzò le sue catene,lanciandole contro il soffitto del corridoio superiore,facendosi trasportare rapidamente e ritornando nuovamente al punto dove tutto aveva avuto inizio,quando improvvisamente una voce urlante lo chiamò con insistenza.
-LANCE!!-urlò Peridot avvicinandosi sempre rapidamente a lui –Abbiamo un problema-esclamò visibilmente preoccupata in viso
-Prima dimmi se la missione è andata a buon fine-
-Si,Lance-esclamò mostrando una pen drive al ragazzo –all’interno ci sono tutti i dati che erano nel computer centrale-
-E l’hai distrutto?-
-No,ci sta pensando Lapis-
-Come Lapis?!-domandò il ragazzo stupito –doveva raccogliere le gemme catalizzatrici all’interno degli estrattori,che ci fa qui?-
-Mi ha riferito di aver raccolto tutte le gemme e che aveva voglia di raggiungerci qui…-notando la strana creatura addormentata tra le braccia del serafico –chi è?-
-Non ti ricordi di Sapphire-
In quel momento Peridot incredula si avvicinò alle braccia del serafico,scorgendo più dettagliatamente la figura addormentata della gemma blu,accarezzandole la folta chioma,manifestando un piccolo sorriso che le fece dimenticare la notizia importante che doveva riferire al ragazzo.
-Lapis sarà felice di rivederla-esclamò sorridendo -ma cosa le è successo?-osservando i tagli e le ferite che aveva intorno al corpo
-E’ una lunga storia-esclamò il ragazzo sospirando –ma ritornando a noi qual è questa brutta notizia che devi darmi?-
-Il computer centrale mentre lo riattivavo ha intercettato una fonte di energia molto potente venire qui sulla Terra-esclamò la ragazza toccandosi il mento
-Sai a chi o a cosa appartiene questa energia?-
-Il computer…-deglutendo violentemente –sostiene che si tratta di Diamante Giallo-
Lance rimase impassibile per pochi secondi davanti a questa scioccante rivelazione,quando improvvisamente il suo volto fu decorato da uno strano sorriso e da uno sguardo determinato.
-Vedo che finalmente si fa vedere-esclamò ridacchiando –non vedevo l’ora di riprendermi la mia rivincita-
-Ma Lance,si tratta sempre di un Diamante-
-Peridot-esclamò con voce ferma e decisa –sono stufo di scappare e di stare nell’ombra,è arrivato il momento di fare qualcosa,il momento di farle conoscere la paura,di farle conoscere la rabbia degli oppressi,la rabbia dei morti e di coloro che sono ancora vivi e che credono in un futuro migliore-
-Lance-esclamò la gemma verde estasiata dal discorso del ex Generale
-Chiama Lapis,dobbiamo prepararci per la battaglia più importante di tutte-avviandosi verso il laboratorio centrale,seguito da Peridot che osservava come il volto del ragazzo da dubbioso e spaventato,sia diventato sicuro e determinato a vincere questo scontro,non per la gloria come in passato,ma per difendere gli esseri oppressi dalla tirannia del Diamante
-Ed io ti difenderò anche a costo della vita affinché tu abbia successo-pensò Peridot affiancandolo
 
Note dell’autore
Peridot e Lapis:…
Io:Rimaste senza parole
Peridot e Lapis:Si
Lance:Non c’è molto da commentare
Io:Perché oggi non mi prendete in giro?
Lance:Sappiamo quello che sta passando
Peridot:E non ci sembra il caso di infierire
Lapis:Ti capiamo,sappiamo cosa vuol dire soffrire
Lance:E perciò ti mostriamo solidarietà
Io(Con una lacrima che scende dal viso):Grazie ragazzi,mi fa piacere che mi stiate accanto
Peridot:Potrai sempre contare su di noi
Lance:Ed in più,rimani sempre il nostro autore preferito
Lapis:Nonché l’unico
Io:Grazie ancora…che ne dite se questa volta il capitolo l’ho chiudiamo tutti insieme
Lance:D’accordo
Peridot:Si può fare
Lapis:Sarà divertente una volta tanto
Io:Bene
Io,Lance,Lapis e Peridot:Bene cari amici lettori e care amiche lettrice,ci rivedremo tutti insieme al prossimo spumeggiante capitolo
Lance:Vi assicuro che ne vedremo delle belle

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Capitolo 17
*** La forza della paura e dell'odio ***


La forza della paura e dell’odio
 
Fuori Beach city in una radura vicino alla fattoria Universe,la calma fu scossa da un lampo di luce giallo che apparve all’improvviso dal cielo,bruciando l’erba e trasformando in cenere la terra colpita da questo flusso energetico,svanendo rapidamente e manifestando la figura imponente di Diamante Giallo,la quale osservava con indifferenza il paesaggio circostante,alla ricerca dell’obiettivo della sua missione.
Il diamante circondato da una luce arancio innaturale,donatagli dal tramontare del sole,si incamminò verso quello che per lei era una strada rudimentale,composta da uno strano materiale roccioso che non riusciva ad identificare,avvicinandosi rapidamente ad esso fino a raggiungerne il bordo,she separava l’asfalto dalla terra,notando in lontananza un piccolo centro abitato in riva al mare.
Improvvisamente il diamante posto sul suo petto cominciò a brillare debolmente,facendo comparire dinanzi a lei l’ologramma di Petalite.
-Mia signora-esclamò la gemma eseguendo un mezzo inchino –Vedo che ha raggiunto senza intoppi il pianeta Terra-
-Per quale motivo mi contatti?!-domandò stizzita la sovrana di Homeworld
-Rileviamo la presenza di attività gemmica nel vicinanze di una cittadina a est dalla sua posizione-
-Almeno so da dove cominciare le ricerche-voltando lo sguardo verso la città in lontananza
-Ma le consigliamo vivamente di non intraprendere uno scontro corpo a corpo contro un qualunque nemico sia presente in quella zona-esclamò osservando Diamante Giallo,intenta a guaradare il piccolo stabilimento umano balneare –La sua energia si è ridotta della metà e le consigliamo di riposarsi per recuperare le forze-
-Petalite-esclamò il Diamante continuando a scrutare l’orizzonte
-Si…mia signora-disse la gemma trasparente con voce tremante
-Non osare più darmi degli ordini-
-Ma…-venendo interrotta bruscamente
-Intendo portare a termine il più presto possibile questa missione-cominciando a camminare verso Beach city –E poi non esiste nessuno in grado di fermarmi in questo mondo,nenache Quarzo Rosa in persona,ora chiudo le comunicazioni-interrompendo il segnale,mentre la gemma trasparente stava per dire qualcosa
Diamante Giallo non curante delle parole del suo sottoposto,cominciò a camminare verso Beach city,con sguardo fisso verso lo stabilimento concentrata unicamente sul successo della missione,stringendo i pugni  e digrignando leggermente i denti,ripensando ai momenti duri della guerra e alla sua successiva disfatta per mano dell’ex membro dell’Autorità Diamante.
-Non ci sarà scampo per te questa volta…Quarzo Rosa-pensò sorridendo malevolmente mentre camminava
All’improvviso i pensieri del Diamante vennero bruscamente interrotti da un poderoso suono assordante provenire da uno strano mezzo a due ruote,che accostò a pochi passi da lei,con in sella un essere umano di carnagione chiara,muscoloso,con dei pantaloni neri attillati ed un gigantesco giubbotto di pelle nero e con le borchie sui gomiti scese dallo strano mezzo a due ruote,avvicinandosi con fare minaccioso all’enorme donna gialla posta ai bordi della strada.
-Hey tu!-esclamò l’uomo con voce minacciosa,venendo però ignorato –cosa ci fai da sola ai bordi della strada?-domandò sogghignando
Diamante Giallo non rispose alla domanda dell’uomo e con scatto repentino lo afferrò per il collo,sollevandolo dal suolo stringendoglielo sempre più forte.
-Se non ti dispiace requisisco il tuo mezzo primitivo-esclamò sogghignando il diamante –tanto non ti servirà più-spezzando il collo dell’uomo con una sola mano,gettando il corpo ormai privo di vita sull’erba,avvicinandosi al mezzo di trasporto umano salendoci in sella
-Primitivo-esclamò la gemma facendo roteare la chiave accendendo il motore –ma funzionale-accelerando bruscamente e raggiungendo in pochi istanti il centro balneare,lasciando la moto davanti ad un negozio con un insegna con su scritto “Il Ciambellone”,dove incontrò un ragazzo con ciuffo di capelli arancione avvolto in una giaccone grigio,che rimase fermò a fissarla con sguardo stralunato e confuso
-Desidera?-chiese timorosamente il ragazzo
-Dimmi dove si trovano le gemme?-afferrandolo per un braccio e stringendolo con violenza –e tutto andrà bene per te-
Il ragazzo per il dolore che stava provando,a causa della stretta al braccio e per uno strano senso di paura che non osava lasciarlo,osservò intensamente lo sguardo impassibile della donna,cercando di trovare il coraggio di rispondere.
-Si trovano in fondo alla spiaggia-esclamò cercando di tirar via il braccio dalla morsa del diamante
-Grazie umano-lasciando la presa sul braccio del ragazzo –non era poi così tanto difficile dirmelo-voltandosi e dirigendosi verso la spiaggia con passo lento e deciso,ma non prima di aver lanciato il mazzo di chiavi della moto al ragazzo –prendilo come un segno della mia benevolenza per la tua informazione-lasciando il ragazzo stupito e dolorante davanti al negozio di ciambelle
La sera era ormai arrivata,il sole aveva lasciato il posto alla luna e Diamante Giallo camminava solertemente verso l’obiettivo ormai vicino,quando senza preavviso vide di fronte a se una gemma rossa che iniziò a fissarla con paura e terrore sul volto.
Il diamante riconobbe la fusione e sorridendo riprese a camminare verso la sua preda,lasciando Garnet impietrita ed impaurita,incapace di muoversi e di scappare dall’imminente pericolo che si stava avvicinando inesorabilmente a lei.
-Ti conviene andare ad avvisare le altre tue compagne traditrici-esclamò Diamante Giallo ridendo –non intendo fermarti,anzi sarà più divertente farvi fuori tutte insieme in un colpo solo-
La fusione non se lo fece ripetere due volte dirigendosi velocemente verso la casetta sulla spiaggia,entrando di scatto e chiudendo la porta dietro di se,causando la preoccupazione delle altre tre gemme all’interno del salotto.
-Garnet cosa c’è che non va?-esclamò Perla preoccupata,avvicinandosi a Garnet,la quale non riusciva a pronunciare una parola per lo shock
-Garnet parla!-ordinò Ametista scendendo dal divano,guardandola in viso
-E’ arrivata-esclamò la gemma rossa in preda alla paura più totale
-Chi è arrivata?-domandò Steven innocentemente
-Diamante Giallo-
La stanza divenne improvvisamente fredda e cupa per la rivelazione della fusione e Perla cominciò lentamente ad impazzire davanti ad Ametista e Steven,i quali cercavano di far calmare la gemma bianca senza successo.
-NON POSSO FARLO ANCORA!!!-urlò la ragazza in preda al panico –NON POSSO!!!-
-P cerca di calmarti,sarà una delle visioni future di Garnet,abbiamo tempo per prepararci-esclamò Ametista scuotendola violentemente
-No-esclamò Garnet portandosi al centro della sala –lei è qui-osservando la porta della casa –l’ho vista di persona…lei è qui e ci sta aspettando-
-COME HAI FATTO A NON PREVEDERE UN EVENTO DEL GENERE?!-domandò Perla in preda all’isterismo
-io…-venendo interrotta da Steven
-Ragazze ormai non importa cosa avremmo dovuto fare,importa quello che dobbiamo fare-esclamò il bambino mettendosi al posto della fusione –ormai non abbiamo altra scelta…siamo costretti ad affrontarla-
-Ma Steven…-esclamò Perla interrotta da Garnet
-Steven ha ragione,ma lui non parteciperà alla lotta,ci penseremo solo noi-rivolgendo uno sguardo rapido e fulmineo a tutte le gemme presenti
-D’accordo ma fate attenzione-esclamò il bambino gemma mentre osservava il capo delle Crystal Gems –non appena vedrò che siete in difficoltà non esiterò ad intervenire-
La fusione fece un cenno di assenso con la testa alla richiesta della giovane gemma e con un cenno della mano chiamò a se le altre gemme,che uscirono insieme a lei dalla porta principale della casa sulla spiaggia,ritrovando dinanzi a loro Diamante Giallo in attesa sorridente e con le braccia incrociate,mentre guardava i residui dell’esercito di Quarzo Rosa.
-Siete rimasti solo voi tre?-domandò con tono ironico –allora sarà ancora più facile del previsto-materializzando una lunga katana d’orata dal gioiello e puntandola contro le gemme di cristallo
-Non prenderci sotto gamba siamo più forti di quello che sembriamo-esclamò Garnet unendosi repentinamente con Perla ed Ametista formando Alexandrite,la quale si scagliò con forza contro il diamante,che evitò facilmente la carica della fusione gigante assestandole un poderoso fendente nel ventre
La fusione dolorante non si arrese al colpo inflittogli dall’essere d’orato,rialzandosi faticosamente ed evocando le sue tre armi,che si fusero in una mazza frusta chiodata,eseguendo numerosi colpi a lungo raggio che non riuscirono a centrare il diamante,la quale con grazia evitava ogni singolo colpo,facendo innervosire Alexandrite,che continuava a colpire senza successo.
Di scatto Diamante Giallo sparì dal campo visivo della fusione,riapparendo alle sue spalle assestandogli un secondo colpo alla schiena,facendola crollare in ginocchio ringhiando come un lupo ferito contro quell’essere mostruoso,che rideva ormai senza controllo,scagliandosi ripetutamente contro la gigantesca gemma con violentissimi fendenti,che le laceravano gravemente il corpo,facendola urlare per il dolore fino a dividersi nuovamente nelle tre gemme originali.
-Vi siete separate troppo presto-esclamò il diamante leccando la lama della sua spada –Siete deboli e patetiche-scattando verso Garnet afferrandola per i collo –dov’è Quarzo Rosa?-
-Non lo saprai mai da me-sputando sul volto della gemma
-Risposta sbagliata-mollando la presa e tagliando di netto la testa della fusione,che si ritirò per il violento colpo all’interno delle sue due gemme
-MALEDETTA!-urlò Ametista avventandosi contro il Diamante,che senza fatica la taglio in due con un fendente orizzontale,costringedola a ritornare nella sua gemma
-Patetico-voltandosi ad osservare la gemma bianca impaurita e tremante,mentre teneva in mano la sua lancia –una misera perla vuole affrontarmi?-avvicinandosi lentamente alla gemma –ti accontento subito- attaccandola selvaggiamente
Perla riusciva a stento a tenere testa al diamante,che si trovava stranamente in difficoltà contro un gioiello di classe servile,parando con enorme fatica i colpi della gemma sua avversaria,indietreggiando sempre di più,fino ad allontanarsi definitivamente da lei,ritrovandosi a metri di distanza dalla gemma bianca,la quale la guardava con occhio malevolo e vendicativo.
-Non sei poi così comune come pensavo-esclamò la donna puntandole la spada –ti ho sottovalutata Perla B25T676M,devo ammetterlo quella traditrice ti ha addestrato molto bene-
-Non chiamarmi più in quel modo-esclamò Perla stringendo con tutte le sue forze l’elsa della lancia –io non sono un numero di serie,io sono soltanto Perla-scattando verso il diamante con un affondo,che venne facilmente schivato e venendo afferrata per il braccio,disarmata e rapidamente lanciata bruscamente sulla sabbia.
La ragazza cercò di rialzarsi ma venne spinta nuovamente contro il terreno sabbioso da un pestone di Diamante Giallo,la quale le schiacciava il petto con il piede,puntandole nel frattempo la katana sul volto.
-Dimmi misera schiava-esclamò la donna sogghignando -dove si trova Quarzo Rosa?-
-Non te lo dirò mai-
-Bene-puntando la katana sul gioiello della perla –allora scusati e poi muori-eseguendo un affondo che venne fermato da un colpo di scudo provenire da un essere davanti alla casa sulla spiaggia
Diamante Giallo rabbiosamente si voltò a guardare in direzione della casa,notando un bambino umano con in braccio lo scudo di Diamante Rosa e con sguardo minaccioso nei suoi confronti,lasciandola stupita e perplessa nel vedere l’arma della sua nemica in braccio ad un umano.
-Come fai ad evocare lo scudo di Quarzo Rosa?-domandò il diamante puntandogli la spada –e soprattutto chi sei?-
-Io sono Steven Quarzo Universe,figlio di Quarzo Rosa-esclamò con voce tremante ed impaurita –mia madre ha dato la vita per proteggere questo pianeta e per generarmi,ed io darò tutto me stesso per mantenere viva la sua eredità-
-Tua madre quindi è morta?-domandò Diamante Giallo sorridendo
-Si,ma questo non mi impedirà di fermarti-
-Sciocco tu non c’è la potrai mai fare a fermarmi,perché io sono Diamante Giallo sovrana di Homeworld-scagliandosi contro l’ibrido gemma con velocità inaudità
Steven era pronto a subire l’impatto contro l’imperatrice delle gemme,quando improvvisamente un colpo di fucile laser colpì alla sprovvista la donna d’orata,la quale a causa dell’esplosione fu sobbalzata contro la parete di roccia che circondava il tempio,cadendo successivamente sulla sabbia,rialzandosi velocemente e scorgendo in lontananza la figura di Peridot con in mano una doppietta insieme alla traditrice Lapis Lazuli.
-TU COME OSI COLPIRMI,TI SEI FORSE DIMENTICATA A CHI DEVI LA TUA FEDELTA’!-urlò il diamante guardando Peridot con sguardo minaccioso
-Lei non deve a te la sua fedeltà-esclamò un essere mascherato apparso all’improvviso alle spalle della regnante di Homeworld –lei la deve solo a me-dandole un pugno sul volto,scaraventandola nuovamente contro la parete di roccia,venendo sepolta sotto due enormi massi,con l’essere oscuro che osservava da dietro la maschera il cumulo di polveri generato dall’impatto
-Lapis,Peridot-esclamò il Generale di spalle –portate Steven e le gemme al castello-
I due gioielli obbedirono senza discutere agli ordini del generale,raccogliendo le gemme di Garnet e di Ametista,con Lapis che ha preso Steven in braccio di peso,con quest’ultimo che si sbracciava per andare ad aiutare il serafico e Peridot che si mise in spalla una debole Perla,fino a raggiungere il portale all’interno della casa,sparendo all’interno di esso.
Sapher intanto osservava il cumulo di rocce dove era stata sepolta viva Diamante Giallo,in attesa che lei si liberasse dai giganteschi massi,rimanendo a braccia conserte immobile,pronto a respingere un eventuale attacco a sorpresa della donna.
Improvvisamente un lampo di luce venne emesso da sotto le rocce,facendole esplodere e sbriciolandole in tanti piccoli pezzi,lasciando allo scoperto l’imponente figura torreggiante del diamante,visibilmente ferita ed acciaccata per il colpo subito in viso da parte del ragazzo.
-Come hai osato…colpir…mi-rimanendo paralizzata alla vista dell’essere posto dinanzi a lei –tu,non puoi essere ancora vivo,ti avevano dato morto dopo la guerra!-
-Jasper non è riuscita nel compito che le avevi assegnato ed ora sono qui vivo dinanzi a te-portandosi una mano sinistra sul petto e sguainando con la destra la katana posta dietro la schiena
-Non abbiamo avuto più tue notizie per cinquemila anni ed ora torni a rovinare ancora i miei piani-esclamò la gemma adirata puntandogli la spada –non te lo permetterò Sapher!-scagliandosi contro il serafico con violenza inaudita –Non ti permetterò di mettere nuovamente i tuoi ideali all’interno del mondo che ho creato a mia immagine e somiglianza!-eseguendo un fendente che venne facilmente parato dalla katana del serafico,che rispose con un calcio all’addome del diamante,facendola piegare su se stessa per il forte dolore
-Mi aspettavo più forza da un diamante-rimanendo fermo ad osservarla,contorcersi per il dolore –ovviamente se non avessi usato la tecnica del teletrasporto istantaneo a quest’ora avresti tranquillamente preso il sopravvento su di me-
-Come fai a saperlo?-rialzandosi lentamente in piedi
-Dopo millenni ho imparato a percepire la forza degli esseri viventi e la tua mia cara,mi è sembrata molto fioca rispetto al passato-dando le spalle alla gemma allontanandosi –perciò ho pensato immediatamente a questa tecnica,che consente all’utilizzatore di spostarsi in tutto l’universo in pochissimo tempo,ma che consuma metà della forza di chi la usa-sogghignando mentre se ne andava
-Dove pensi di andare?-
-Non ha senso combattere contro di te-disse il ragazzo in tono derisorio –sei troppo debole per me-
Nell’udire le ultime parole di Sapher,la rabbia di Diamante Giallo esplose in tutto il suo splendore,rilasciando un alone d’orato che ricopriva il corpo intero della gemma,facendole perdere lentamente la ragione e la logica che la contraddistingueva,avventandosi come una furia contro il Generale,che fu anche lui improvvisamente ricoperto da un aura nera e blu che lo avvolgeva,ma che a differenza di quella del diamante,aveva assunto la forma di un cavaliere armato di scudo ed alabarda,che bloccò repentinamente il colpo del diamante,infliggendole nello stesso momento un potente colpo d’alabarda,che la fece finire nuovamente a terra e con l’aura che lentamente diminuiva d’intensità fino a sparire.
Il Generale si voltò nuovamente verso Diamante Giallo,che per la seconda volta cercava di rialzarsi aiutandosi con la katana dopo il colpo subito dal mostruoso essere aureo.
-Vedo che non demordi-facendo svanire nel mentre il gigantesco colosso d’energia –insisti a combattere-avvicinandosi lentamente a lei –le altre gemme non sono riuscite a sconfiggerti perché avevano il cuore pervaso dalla paura per te…ma io non ti temo,anzi ti odio con tutta l’anima-fermandosi di colpo e portandosi una mano sulla maschera –perché sai…-togliendosi la maschera mentre parlava –io non vedevo l’ora di vendicarmi per quello che mi hai fatto passare…Diamante Giallo-rivelando il suo volto contornato da un sorriso sadico e maligno,lasciando impietrita il diamante che lentamente cominciò ad indietreggiare per la paura
-Tu…no,non puoi essere tu?!-esclamò balbettando –eri stato giudicato colpevole,dovevi essere stato giustiziato-
-Ringrazia Diamante Bianco,è stata lei a darmi una nuova identità e a farmi rimanere all’interno della corte di Homeworld come Sapher-
-Lance,putrido ammasso di carne!-esclamò il diamante improvvisamente rabbioso e collerico –Ti ucciderò,non importa come,ma tu non esisterai più!-scagliandosi per la seconda volta contro il ragazzo con un affondo,il quale prontamente evocò il suo scudo blu parando il colpo della gemma ed assestando dopo un violento pugno direttamente sul suo gioiello incrinandolo,lasciando il leader di Homeworld inerme distesa al suolo,con in mano ancora la sua spada e con il suo corpo che lentamente stava cominciando a deformarsi
-E’ finita Diamante Giallo-posizionandosi sopra di lei ed alzando al cielo la sua katana
-NO!-urlò il diamante –PER TE E’ FINITA!-trafiggendo repentinamente in pieno petto il serafico con la spada,il quale con la ferita da cui sgorgava lentamente del sangue,si mise a ridere come un ossesso
-Che cosa hai da ridere?!-
-Rido per il semplice fatto che tu provi paura per me-esclamò Lance ridendo –hai paura di un serafico che pensavi avere sconfitto con misero affondo,sei patetica-caricando nel frattempo un fendente –ma ricorda una cosa Diamante Giallo,conserva la tua paura per me,coltivala,falla crescere,perché io verrò da te a chiudere i conti,aspettami…perché io verrò a Homeworld per chiudere questa storia una volta per tutte-tagliandole di netto la testa con la spada,facendola ritornare nella sua gemma e lasciandola indifesa sulla sabbia alla mercé del serafico,che la raccolse tenendola sopra il palmo della sua mano destra,osservandola con ghigno beffardo
-So benissimo di non poterti distruggere con le mie fiamme,ma posso tranquillamente danneggiarti…Fiamma nera-avvolgendo completamente la gemma con le sue fiamme oscure infernali,che lentamente stavano creando dei punti neri e grigi ai bordi della gemma incrinata,non riuscendo però a distruggerla definitivamente
Lance estinse le fiamme generate dalla sua stessa tecnica,osservando soddisfatto il risultato della sua vittoria,quando improvvisamente la gemma gialla sulla sua mano s’illuminò,sparendo nel nulla,lasciando il serafico ugualmente compiaciuto voltarsi verso la casa sulla spiaggia generando un portale,entrandoci subito dentro e ritrovandosi all’interno del salone centrale del castello,cogliendo di sorpresa Lapis e Peridot che si diressero immediatamente verso di lui.
-Lance com’è andata con Diamante Giallo?!-domandarono le due gemme preoccupate
-Ho vinto,ma è riuscita ugualmente a tornare a Homeworld-camminando verso il corridoio laterale,fermandosi istantaneamente a causa di una fitta dolorosa proveniente dal petto
-LANCE!-urlarono le due ragazze portandosi ai suoi lati
-Tu sei ferito!-esclamò Lapis in preda al panico
-Lapis non ti preoccupare-esclamò in tono sofferente,portandosi una mano sul petto –è solo un graffio,un po’ della mia pozione sistemerà tutto-venendo aiutato nel frattempo dalle due a sorreggersi
-Le altre come stanno invece?-
-Stanno bene-rispose Peridot con tono rassicurante –Steven,Perla e Sapphire stanno dormendo,mentre Ametista e Garnet si stanno rigenerando all’interno delle loro gemme-
-Ottimo-esclamò il serafico aiutato dalle due gemme –quando si saranno riprese dovremmo discutere riguardo alla situazione corrente-dirigendosi insieme alle due ragazze verso la sua stanza,pensando ad un piano per sconfiggere definitivamente Diamante Giallo e riportare la pace su Homeworld
 
Note dell’autore
Io:La prossima volta vacci leggero con le persone!
Lance:Stiamo parlando di Diamante Giallo! Non ci potevo andare leggero
Io:Provaci la prossima volta
Peridot:Autore caro…ha fatto bene,non c’erano altre soluzioni
Lapis:Concordo
Perla:E poi l’hai visto cosa ha tutte noi,quindi Lance ha fatto la cosa migliore che potesse esistere,dopo l’erroraccio di Garnet
Garnet:Non posso stare sempre ferma a guardare il futuro,esiste pure il presente!
Ametista:Ma la prossima volta fai più attenzione
Garnet:D’accordo
Io:Ragazze smettetela adesso di prendervela con Garnet,può capitare a tutti di sbagliare
Garnet:Grazie per difendermi
Io:Nessun problema
Steven:L’autore dopo tutto a ragione,può capitare,quindi ora voi tutte dovete chiedere scusa a Garnet
Perla,Ametista,Peridot,Lapis e Lance:E va bene…scusa Garnet
Io:Ma ciò non toglie che hai sbagliato,quindi per punizione chiudi il capitolo
Steven:Ma…
Garnet:Steven è giusto così
Bene amatissimi lettori e lettrici,ci vediamo al prossimo capitolo

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Capitolo 18
*** Animo inquieto ***


Animo inquieto
 
-DOVE VAI!-urlò una ragazza avvolta nell’oscurità,mentre inseguiva uno strano essere che si allontanava inesorabilmente verso una radura luminosa,che lentamente stava donando una forma più definita alle due figure,rivelando il volto piangente di Perla con il braccio destro rivolto in avanti per afferrare il mantello di Lance,il quale non si accingeva neanche per un momento a fermarsi –ASPETTAMI TI PREGO!-saltando verso di lui,riuscendo a malapena ad afferrare un lembo del mantello nero,cadendo bruscamente sul terreno erboso
Il serafico,sentendosi tirare si fermo,strappando con un colpo netto il mantello dalle mani della gemma bianca,voltandosi improvvisamente verso di lei con il viso rigato dalle lacrime,che si contrapponeva all’espressione stoica che contornava il suo viso,guardandola con occhio impassibile,inginocchiandosi davanti a lei,poggiando delicatamente la mano sinistra sul mento della ragazza,la quale l’osservava con i suoi occhi vitrei e colmi di lacrime
-Non è ancora arrivato il tuo momento-esclamò il ragazzo accarezzandole il viso –il mio invece…si appresta ad arrivare molto presto-alzandosi lentamente,dirigendosi nuovamente verso la radura luminosa,dove ad aspettarlo c’erano stavolta due figure incappucciate che gli tendevano la mano in segno di accoglienza
-LANCE NON ANDARE!-urlò la ragazza in preda alla disperazione,tendendo nuovamente il braccio verso di lui,cercando di rialzarsi senza successo,trattenuta da una strana forza che le impediva di muoversi da quel punto –LANCE!-
Il serafico fece finta di non udire le grida disperate della ragazza,dirigendosi con un fiume di lacrime che gli scendevano dal volto verso le due figure incappucciate,sorridendo e chiudendo gli occhi,afferrando con forza la mano dei due esseri,sparendo all’interno di un fascio luminoso azzurro
-LANCEEEEEE!-urlò la gemma,in preda ad un dolore lancinante che le devastava il petto,trasformando lo scenario intorno a lei,in un vuoto oscuro ed informe
In quell’istante Perla si svegliò di soprassalto,con il petto che le batteva forte come in preda ad un attacco di convulsioni,stringendosi forte il petto con la mano destra,portandosi nel frattempo la sinistra sul viso,coprendo i suoi occhi colmi di lacrime,che le rigavano il volto,cadendo velocemente sopra le lenzuola che le coprivano la parte inferiore del corpo.
Il respiro irregolare ed i singhiozzii della ragazza,facevano da sottofondo ad una stanza spoglia,munita solamente di un modesto letto dove dormire e di uno specchio posto sopra un piccolo mobile antico di colore bianco come l’avorio,che rifletteva debolmente i raggi solari che penetravano da una finestra collocata sopra il letto in prossimità del soffitto,illuminando in modo aureo il volto irto di lacrime della gemma bianca.
-Com’è possibile un sogno del genere?-si domandò raggomitolandosi su se stessa –Lance non può essere passato a miglior vita nello scontro con Diamante Giallo!-esclamò portandosi le mani ai capelli,poggiando delicatamente la testa sopra le sue ginocchia
Improvvisamente la gemma bianca sentì provenire dall’esterno della sua stanza un urlo feroce e possente,che risuono prepotentemente all’interno delle pareti della camera,allarmandola immediatamente,facendola alzare di scatto dal letto ed uscire repentinamente dalla porta,dirigendosi verso quella fonte sonora,che sembrava provenire in prossimità della sala del trono,scattando con tutta la forza che aveva ancora in corpo,fino a raggiungere in poco tempo la maestosa stanza,dove trovò Lance urlare verso il vuoto mentre Peridot con uno strano arnese ne analizzava la forza.
-Niente male-esclamò la gemma verde soddisfatta mentre analizzava i dati appena ottenuti –capacità polmonari e respiratorie nella norma-ritraendo il dispositivo all’interno di una scatola d’acciaio posta ai suoi piedi –sembra che il colpo subito da Diamante Giallo sia svanito senza lasciare alcun effetto collaterale-
-Lo sai che sono una roccia-aggiunse Lance sbattendo il pugno sul petto due volte –ci vuole più di un semplice affondo per mettermi al tappeto e poi ti ricordo di non dubitare mai della mia pozione-
-Lo terrò a mente-esclamò Peridot dandogli un pugnetto amichevole sul braccio –ma ti ricordo la prossima volta di fare più attenzione-
-D’accordo mammina-mettendosi a ridere senza controllo,strofinando la mano nella chioma della gemma leggermente irritata dalla battuta del serafico
Di colpo mentre il ragazzo si dilettava con il tecnico gemma,il suo occhio cadde stranamente verso l’ingresso della sala,dove trovò Perla ferma ed immobile con il volto stranamente azzurro,come se avesse pianto,intenta a guardarli,mordendosi nel frattempo il labbro inferiore,cercando di evitare qualunque contatto visivo con lui.
-Perla!-esclamò vivacemente il ragazzo avvicinandosi alla gemma bianca –spero che tu stia bene dopo lo scontro durissimo contro Diamante Giallo che e le tue compagne avete affrontato?-domandò leggermente preoccupato per lo stato della ragazza,che non rispose alla domanda del serafico,scappando via con un fiume di lacrime che le scendevano copiosamente dal viso
-PERLA ASPETTA!-urlò il serafico scattando verso di lei,venendo però fermato da Peridot che gli afferrò repentinamente il braccio
-Lasciala andare-esclamò in tono pacato mentre sospirava leggermente –sarà ancora sconvolta per ieri sera-
Il ragazzo guardava silenzioso la porta dove Perla era corsa via,sospirando e rimuginando sul perché del suo gesto,chiudendo gli occhi e sedendosi sopra il trono di pietra con le mani appoggiate sotto il mento,mentre la gemma verde cercava di calmarlo e di rasserenarlo.
Nel frattempo la perla correva senza sosta e senza meta per i corridoi del castello con gli occhi chiusi,digrignando i denti e piangendo come se avesse perso qualcuno d’importante nella sua vita,quando improvvisamente sbatté contro qualcosa che le fece perdere l’equilibrio,cadendo bruscamente di schiena sul pavimento.
La ragazza si rialzo lentamente toccandosi la schiena dolorante per la botta subita,strofinandosela delicatamente con il palmo della mano,aprendo gli occhi e notando davanti a se la figura di uno zaffiro in piedi che la guardava con il suo unico occhio azzurro,tendendole la mano in segno di aiuto.
-Ti ringrazio-esclamò perla accettando la mano della gemma con riluttanza –ora scusami ma devo andare-venendo immediatamente afferrata per un braccio dalla piccolo gioiello
-Tu non vai da nessuna parte-esclamò in tono freddo e stoico –noi due dobbiamo parlare-
-PARLARE?!-urlò la gemma in preda alla rabbia –NEANCHE SO CHI SEI TU E TU MI DICI CHE DOBBIAMO PARLARE?!-cercando di divincolarsi dalla sua morsa
-Si-esclamò la gemma lasciando volontariamente la presa –dobbiamo discutere riguardo Lance-facendole cenno di seguirla
In quel momento la gemma bianca rimase impietrita dalle parole del piccolo gioiello azzurro,seguendola senza opporre resistenza ovunque lei l’avesse voluta portare,rimanendo però cautamente dietro di lei fino ad arrivare davanti una lunga scala a chiocciola,posta in una piccola e tortuosa diramazione del corridoio.
-Ti consiglio di stare attenta alla testa-esclamò la gemma blu cominciando a salire lentamente a salire le scale,seguita a ruota dalla ragazza bianca,che cominciò lentamente a dubitare delle intenzioni del gioiello davanti a lei
-Dove mi stai portando?-domandò con un lieve accenno di paura
-Aspetta e vedrai-rispose il piccolo gioiello,che trovò davanti a se una piccola botola posta sopra la sua testa,aprendola velocemente ed entrandoci dentro,fino a raggiungere l’estremità di una delle quattro torri esterne del castello,lasciando cullare i suoi capelli legati in una folta coda dalla leggera brezza,che scorreva candida al mattino,con Perla che la guardava con sguardo stranito ed incuriosito
-Perché mi hai portato qui?-domandò la ragazza leggermente stizzita dal comportamento della gemma blu
-Ti ho portato qui solamente per parlare con calma e serenità con te-esclamò lo zaffiro chiudendo il suo unico occhio lasciandosi cullare il viso dal vento del mattino
-Spiegami cosa avresti da dirmi?-
-Io so chi sei tu mia cara Perla-esclamò la ragazza sorridendo –so cosa ti lega al generale Lance e posso comprendere i tuoi dubbi e le tue paure,te l’ho letto in quell’istante in cui ho avuto la possibilità di incrociare il mio sguardo con il tuo-
-Smettila di dire cose senza senso-esclamò preda rabbiosamente –tutti sanno che gli zaffiri hanno le visioni future,quindi è ovvio che tu abbia visto la mia reazione nei confronti di Lance ed il mio comportamento successivo prima ancora che ci incontrassimo-
-Ti sbagli-esclamò sorridendo –io non ho quel potere di cui tu stai parlando-voltandosi verso la gemma bianca,guardandandola nuovamente negli occhi –io sono solo uno zaffiro difettoso,privo di questa capacità-
Perla in quel preciso istante coprì con entrambe le mani la bocca,distogliendo nuovamente lo sguardo da quello del gioiello blu sorridente
-Mi dispiace,non avevo intenzione di…-venendo interrotta dalla gemma blu
-Non importa-concluse la ragazza –non lo potevi sapere-
-Ma come hai fatto a non essere smaltita come tutte le gemme difettose?-domandò incuriosita la gemma bianca
-Diciamo solamente che un serafico ha salvato me e molti altri nelle mie stesse condizioni arruolandoci nel suo esercito-rispose sorridendo nuovamente –ma non è questo il motivo per cui ti ho condotto qui,il vero motivo riguarda il tuo rapporto con Lance-esclamò mentre si avvicinava alla ragazza –penso che tu abbia una paura eccessiva che lui ti possa lasciare da sola,come se tu stessi pensando che lui possa abbandonare anzitempo questo mondo…dico bene Perla?-
-Si-rispose abbassando lo sguardo -tutta colpa di un dannatissimo sogno che ho fatto stanotte e che il solo pensiero tutt’ora mi tormenta-
-Capisco-esclamò perplessa la gemma –potrebbe essere simile a quello che feci in passato 5000 anni fa prima della battaglia finale-portandosi la mano destra sul mento
-Anche tu hai fatto un sogno che lo riguardava?!-domandò Perla stupita
-Si-esclamò seccamente la gemma blu –nel mio sogno lo vedevo sprofondare sempre di più nell’oscurità fino a sparire e diventare un tutt’uno con essa-con una lacrima che le scendeva dal viso mentre pronunciava quelle parole –nel tuo invece che cosa hai visto?-
-Nel mio a differenza del tuo,passavamo dall’oscurità alla luce fino a che lui non sparì con due figure incappucciate che gli tendevano la mano-rispose la gemma bianca con gli occhi lucidi –e sono queste due figure incappucciate a darmi questo senso di abbandono da parte di Lance-
-Stai tranquilla-esclamò lo zaffiro sorridendo –resto dell’idea che quello che abbiamo sognato resti solamente frutto della nostra immaginazione-afferrandole la mano con dolcezza –e poi da quello che ho potuto capire,lui ci tiene davvero molto a te-
-Ma…ma quello….-venendo interrotta nuovamente dalla gemma blu
-Niente ma Perla,sono sicura di quello che dico-esclamò con dolcezza mentre lasciava lentamente la mano della gemma,dirigendosi verso la botola che conduceva verso la scala a chiocciola
-Aspetta un momento!-esclamò la gemma bianca voltandosi verso lo zaffiro –dimmi almeno il tuo nome!-
-Il mio nome è Sapphire-esclamò mentre apriva la botola –ex seconda in comando della fazione bianca-sparendo all’interno della botola,lasciando la ragazza da sola in compagnia solamente del sole e delle nuvole
Perla osservava più serenamente l’ambiente che la circondava dopo le parole di Sapphire,rendendosi conto per la prima volta dell’ambiente che circondava il castello di Lance,un’immensa distesa di erba selvaggia simile alla brughiera inglese,che poche volte lei aveva potuto osservare nei suoi viaggi prima di stabilirsi definitivamente a Beach city,lasciandosi cullare il viso dalla lieve brezzolina del mattino,mentre guardava serenamente il fruscio dell’erba,simile al movimento ondulatorio delle onde,che circondava proprio come il mare la poderosa struttura,che si ergeva imponente come un gigante difronte alla natura incontaminata.
In quel momento la gemma avrebbe voluto dimenticare chi fosse anche solo per un istante,per poter assaporare a pieno le bellezze del paesaggio e del mondo che la circondava,cercando di rimuovere dalla sua mente ogni brutto ricordo riguardante Homeworld e la guerra,quando improvvisamente si sentì toccare alla spalla,distogliendola da ogni suo pensiero,voltandosi e trovando davanti a se Lance che la guardava con un’espressione sorridente ed allegra.
La ragazza sentendosi pervadere nuovamente gli occhi dalle lacrime,strinse rapidamente il ragazzo in un lungo abbraccio,immergendo la testa nel petto di lui,che ricambiò accarezzandole la chioma color pesca ed avvolgendo il braccio destro attorno alla schiena di lei.
-Lance mi dispiace-esclamò la gemma con voce spezzata
-Non c’è niente di cui dispiacersi-esclamò il ragazzo con voce calma e serena,mentre le accarezzava delicatamente i capelli –Sapphire mi ha già detto tutto-appoggiando la testa sopra quella della gemma –e l’unico che si deve scusare qui sono io-aggiunse il serafico chiudendo gli occhi
-Non hai niente di cui scusarti con me-esclamò stringendo ancora più forte il serafico
-Invece si-aggiunse separandosi dall’abbraccio,guardando negli occhi la ragazza –non avrei dovuto attaccare Diamante Giallo senza un piano e soprattutto da solo,ma il mio senso di vendetta ha avuto il sopravvento sulla ragione,facendoti preoccupare per la mia vita-
-Lance-esclamò Perla poggiandogli una mano sul volto –se non fosse stato per te,tutte noi saremmo potute morire ed è solo grazie al tuo gesto se ora sono qui a parlare con te,ma se non fosse stato per quel sogno non avrei mai provato quel senso di angoscia e di abbandono che fino a poco tempo fa mi ha perseguitato-
-Allora posso constatare che Sapphire sia riuscita a farti tranquillizzare-esclamò sorridendo –dopotutto è sempre stata brava con le parole-
-Penso proprio di sì-esclamò la gemma sorridendo
-Che ne dici tornare indietro dagli altri?-domandò il serafico allungandole la mano –mentre venivo da te ho incontrato Steven che era molto ansioso di vederti ed anche Ametista che si è appena riformata,che però mi sta depredando un frigorifero intero-
-Rubino e Zaffiro non si sono ancora riformati?-chiese incuriosita la perla
-Ancora no-rispose sospirando Lance –penso che per loro ci voglia un po’ più di tempo per rigenerare a pieno la loro forma fisica-
-L’importante è che prima o poi si riformino-afferrando il braccio di Lance
-Questo è vero-voltandosi insieme a Perla,osservando con uno sguardi di disgusto la botola che avevano difronte –io da lì non ci ripasso-esclamò il serafico materializzando un portale –preferisco questo modo per spostarmi-
La ragazza divertita dal comportamento del serafico si diresse sorridente accanto all’interno del portale,sperando in futuro di pace e di serenità per entrambi i loro mondi e dove lei e Lance potessero vivere serenamente la loro vita insieme.
 
Note dell’autore
Io:Vai in crisi per un sogno!
Perla:…
Io:Non ci posso credere!
Lance:Adesso smettila!
Perla:Lance
Lance:Smettila di attaccarla,a tutti può succedere di essere scossi
Io:Ma non per un sogno dai!
Lance:Ascoltami può capitare
Io:Va bene…stavolta Perla ti lascio stare,ma la prossima volta non pensare che sarò così buono
Perla:…D’accordo
Io:E ora chiudi il capitolo che mi hai fatto davvero arrabbiare oggi
Perla:Va bene
Lance:Ma non lo farà da sola,ci sarò io insieme a lei
Perla:Grazie Lance
Perla e Lance:Bene cari lettori e care lettrici ci vediamo al prossimo capitolo

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Capitolo 19
*** Patti e Tradimenti ***


Patti e Tradimenti
 
Su Homeworld nel centro di ricerca e comunicazione Petalite cercava disperatamente di ottenere informazioni sullo stato di salute di Diamante Giallo,non riuscendo ad ottenere dai ricercatori nessuna risposta concreta,arrabbiandosi e disperandosi sempre di più,distruggendo e spaccando ogni oggetto o gemma si trovasse dinanzi al suo passaggio.
-E’ più di una settimana che non riceviamo sue notizie!-pensò la gemma trasparente camminando assiduamente per la stanza delle olo-comunicazione –non le può essere successo qualcosa che l’abbia costretta a rimanere sulla Terra senza comunicarcelo!-
In quel momento i pensieri del comandante furono interrotti dall’arrivo lento ed aggraziato di Rhodocrosite,che si portò al fianco della gemma trasparente,poggiandole una mano sulla spalla guardandola fissa negli occhi con sguardo truce ed impassibile,aspettando che ella si calmasse.
Petalite stizzita dal comportamento dell’ex guerriera con un colpo di mano le allontanò il braccio,giarando lo sguardo nella direzione della stanza di ricerca e teletrasporto,aspettando con impazienza e preoccupazione il rientro della sovrana di Homeworld,causando nel frattempo in Rhodocrosite un senso di confusione dovuto allo strato comportamento dell’alto comandante.
-Petalite-cominciò la gemma rossa senza neanche guardarla negli occhi –le tue preoccupazioni sono del tutto infondate e prive di logica-
-PRIVE DI LOGICA!-urlò la gemma trasparente voltandosi di scatto –PRIVE DI LOGICA DICI!-
-Si,Petalite-rispose seccamente –stiamo parlando pur sempre di un diamante,non esiste nessun essere capace di batterli-
-Questo sarebbe anche vero se…-venendo interrotta da una perla che uscì rapidamente dalla stanza
-Mia signora-inchinandosi davanti all’alto comandante –abbiamo recapitato una fonte di energia provenire in prossimità del nostro pianeta,stiamo cercando di indirizzarla verso il portale di ritorno-
-A chi appartiene questa energia?-domandò Rhodocrosite avvicinandosi alla perla
-Dalle nostre analisi,l’energia rilevata appartiene a Diamante Giallo-
-Finalmente è tornata!-esclamò in preda alla gioia le gemma trasparente –non vedo l’ora di vedere i suoi bottini di guerra-
-Se gentilmente vogliate seguirmi vi porterò all’interno della stanza del teletrsporto-esclamò la servitrice eseguendo un mezzo inchino
Le due gemme accettarono la gentile proposta della gemma servente,incamminandosi dietro di lei verso la sala del teletrasporto,dove trovarono un manipolo di peridoti che cercavano di impostare le coordinate energetiche per far funzionare il teletrasporto e far ritornare il diamante con successo sul pianeta.
Improvvisamente dinanzi a i loro occhi increduli,la piattaforma artificiale di teletrasporto si illuminò di luce intensa,accecando tutti i presenti all’interno della stanza,i quali cercavano di tenere gli occhi aperti senza successo per vedere l’arrivo trionfante di Diamante Giallo.
Il fascio di luce scomparve rapidamente lasciando stupite le gemme presenti dinanzi al teletrasporto stranamente vuoto,domandandosi cosa fosse andato storto durante il processo di recupero,controllando ed analizzando ogni dato immesso all’interno dell’enorme macchinario.
-Che cosa è successo?-esclamò Petalite ringhiando
-Non lo so-esclamò lo scienziato in preda al panico –secondo il nostro computer il processo di recupero è avvenuto con successo-
-Allora perché non vedo nessuno sopra la piattaforma?-
-Questo non lo so proprio…-esclamò lo scienziato interrompendosi immediatamente osservando uno strano oggetto posto sopra la piattaforma – ma non può essere-ricominciò avvicinandosi al macchinario e raccogliendo quello che sembrava una gemma incrinata e danneggiata,mostrandola ai presenti che smisero immediatamente di svolgere ogni loro mansione,assumendo sguardi di terrore e sgomento
-E’…impossibile-esclamò con voce spezzata la gemma trasparente –tutto questo non sta accadendo davvero?!-
-E invece si,mia cara Petalite-aggiunse Rhodocrosite tenendo gli occhi fissi sul gioiello –tutto questo sta accadendo davvero,Diamante Giallo è stata sconfitta-
Nel sentire quelle parole la rabbia di Petalite esplose in tutta la sua furia,urlando e davastando ogni cosa intorno a lei,venendo fermata rapidamente dalla gemma rossa che con un pugno sul viso fermò la furia distruttrice dell’alto comandante,la quale rialazandosi di scatto cominciò ad agitarsi contro gli scienziati all’interno della sala,ordinandogli di curare immediatamente il diamante da tutte le ferite subite.
I peridoti spaventati corsero per tutto il dipartimento di ricerca e sviluppo alla ricerca di un farmaco di ultima invenzione denominato Px-300,capace di curare ogni danno presente sulle gemme,consentendogli di rigenerarsi con il doppio della velocità,ma che a lungo andare nel suo utilizzo avrebbe causato all’interno della mente dell’utilizzatore una sorta di dipendenza,ma gli scienziati spaventati dalla rabbia dell’alto comandante,trovarono rapidamente la sostanza curativa,applicandola con delicatezza sopra la gemma gialla.
-Spero che questa medicina funzioni-esclamò sarcasticamente Petalite,osservando con occhio truce l’operato delle gemme ricercatrici,le quali medicavano con cura le crepe sul gioiello del diamante,che lentamente stavano cominciando a sparire,ad eccezione delle macchie nere e grigie che contornavano la superficie liscia della pietra preziosa
-Perché non spariscono quelle macchie nere!-esclamò il comandante ancora più nervosamente
-Non lo sappiamo il perché queste macchie non spariscano-esclamò uno degli scienziati
-Che significa che non sapete il perché non spariscono?-avvicinandosi al peridoto con fare minaccioso,ma venendo fermata dalla gemma rossa che le fece cenno di aspettare
All’improvviso il gioiello del diamante cominciò ad illuminarsi di luce fioca,sollevandosi in aria e volteggiando leggiadramente come se fosse sospeso nel vuoto,fermandosi di scatto al centro della sala e materializzando la figura sinuosa di Diamante Giallo,che a differenza della forma originale era priva del braccio sinistro,con parte del volto sinistro color grigio cenere e con l’occhio sinistro completamente bianco,privo di pupilla ed iride.
Il Diamante con le poche forze che aveva in corpo si voltò verso i presenti in sala,osservando con il suo unico occhio spento e privo di luce Petalite e Rhodocrosite,zoppicando verso di loro con atteggiamento rabbioso e collerico.
-Mia signora…-esclamò Petalite venendo prese repentinamente per il collo dal membro dell’autorità diamante e sollevata in aria con il suo unico braccio
-Avevi detto che c’era solo della semplice attività gemmica all’interno del presidio umano?!-esclamò rabbiosamente Diamante Giallo –dammi un motivo per distruggerti qui ora e subito!-
-I nostri sensori…avevano rilevato…solo tracce energetiche di poco conto-rispose la gemma con voce strozzata
-TRACCE ENERGETICHE DI POCO CONTO!-urlò la sovrana di Homeworld scaraventando con violenza la gemma contro la parete della stanza –SAPHER O MEGLIO LANCE TI SEMBRA UNA PRESENZA ENERGETICA DI POCO CONTO!-
Rhodocrosite nel sentire le parole di Diamante giallo rimase impietrita e paralizzata,il generale che tutti credevano morto da oltre 5000 anni era ancora vivo e proprio sul pianeta dove la guerra di ribellione aveva avuto inizio,lasciando la gemma rossa pensierosa sulla scioccante scoperta.
-Ma Sapher era considerato morto da millenni!-esclamò Petalite rialzandosi faticosamente
-CONSIDERATO MORTO,MA NON EFFETTIVAMENTE DECEDUTO-urlò con più rabbia il diamante –ORA CON LUI ANCORA IN VITA LE SPERANZE DI IMPADRONIRCI DEL PIANETA TERRA SI AFFIEVOLISCONO,SEMPRE SE NON SI ANNULLANO-aggiunse con più foga
-Mia signora incarico subito qualcuno che si occupi direttamente del problema-esclamò l’alto comandante avvicinandosi alla gemma gialla
-NO-esclamò seccamente Diamante Giallo –aspetteremo che si a lui a venire da noi,sarà più facile catturarlo e sconfiggerlo-
-Come volete voi-aggiunse la gemma trasparente inchinandosi dinanzi alla sovrana del pianeta
-Ora intendo recarmi nel mio palazzo per riposarmi e curare lentamente le mie ferite-esclamò avvicinandosi all’uscita della sala –non voglio essere disturbata da nessuno-sbattendo con violenza la porta,lasciando Petalite stupefatta e sconvolta per le condizione del diamante
Rhodocrosite invece rimaneva ferma ed immobile,pensierosa per le parole appena udite da diamante Giallo che le avevano rivelato che il generale Sapher era ancora vivo e che lui,probabilmente da solo,aveva ridotto in questo stato pietoso la sovrana di Homeworld.
-Sapher-pensò la gemma guardando il vuoto,attirando inconsapevolmente l’attenzione dell’alto comandante,che cominciò ad osservarla incuriosita
-Che cosa stai pensando Rhodocrosite?-domandò la gemma trasparente,volgendo il suo sguardo verso l’ex guerriera
-Niente-mentì la gemma rossa –penso che andrò a riposarmi un po’-aggiunse avvicinandosi anch’ella alla porta della sala –penso che andrò a farmi un giro per la capitale per schiarirmi le idee-chiudendo la porta alle sue spalle,lasciando Petalite da sola insieme al gruppo di scienziati,che si chiedevano cosa fosse accaduto all’interno del pianeta denominato Terra.
Rhodocrosite uscendo dal laboratorio di ricerca,camminò per le strade di Meitar con fare serioso e perplesso,fino a raggiungere un vicolo stretto e buio,dove vi erano posizionati due strani cubi blu posti al fianco di una porta rossa,con un pomello colore nero e al centro del pannello metallico l’immagine di un pugno,che con la sua forza distruggeva due gemme.
La gemma rossa poggiò delicatamente la mano sopra l’effige,la quale si illuminò intensamente facendo scattare un meccanismo,che aprì la porta lentamente rivelandone l’interno decorato da numerose bandiere nere con il simbolo di Diamante Bianco posto al centro di ognuna.
L’ex guerriero entrò con passo lento ed insicuro all’interno della stanza,chiudendo la porta dietro di se,che all’esterno svanì nel nulla,lasciando unicamente un muro liscio e privo d’imperfezioni.
All’interno della stanza quadrata ella cominciò a guardarsi intorno,facendosi assalire repentinamente dai ricordi che la legavano a quello strano luogo,incamminandosi con lo sguardo rivolto sul il pavimento verso un divano semi distrutto posto in fondo alla camera,sedendosi e portandosi successivamente le mani sotto il mento,la gemma cominciò a sospirare affannosamente,come se una morsa invisibile le stesse stringendo il petto con forza.
-Se quello che Diamante Giallo ha detto fosse vero…con che coraggio potrei ripresentarmi nuovamente a lui-esclamò stringendo i denti,cercando di trattenere la rabbia che lentamente stava fluendo per tutto il suo corpo –con che coraggio potrei affrontarlo-coprendosi il volto con le mani
La gemma rimaneva seduta sul divano,ferma ed immobile,osservando attraverso gli spiragli tra le mani le mura decorate con le bandiere strappate e logore dell’ormai caduta fazione bianca,sospirando e stringendosi la testa con forza,cercando di non ripensare al ricordo della morte di ogni suo ex compagno di battaglia senza riuscirci,scoppiando in un immenso pianto colmo di acidità e tristezza.
-COME HO POTUTO FARLO!-urlò la gemma stringendosi sempre di più il viso –COME HO POTUTO TRADIRE I MIEI COMPAGNI ED IL MIO GENERALE PER AVERE SALVA LA VITA!-alzandosi di scatto cominciando a dare pugni sul muro –CI SAREI DOVUTA ESSERE IO AL LORO POSTO!-urlò più intensamente –PERCHE’ SONO STATA COSI’ DEBOLE DA CEDERE AL RICATTO DI DIAMANTE GIALLO-crollando improvvisamente a terra senza forze –se il generale mi vedesse ora,riderebbe di me e mi umilierebbe fino ad annientarmi definitivamente-aggiunse singhiozzando
In quel momento gli occhi pieni di lacrime della gemma caddero su un piedistallo posto al centro della sala,dove in cima vi era posta una teca di vetro contenente un piccolo cristallo nero come la pece,poggiato accuratamente sopra un cuscino bianco con accanto una lettera ancora sigillata e con il marchio del generale Sapher ancora applicato al centro della busta.
Rhodocrosite tremante si alzò in piedi e barcollando lentamente verso il piedistallo,aprì con cura la teca di vetro,facendo attenzione a non rovinarne il contenuto interno,allungando la mano verso la busta e spezzando contemporaneamente il sigillo posto sul retro,estraendo con mano tremante la lettera contenuta all’interno di essa,cominciandone a leggere il contenuto.
“A chiunque abbia trovato questa lettera faccio i miei più vivissimi complimenti,avete trovato la stanza infradimensionale di ritrovo della fazione bianca…congratulazioni.
All’interna di essa troverete come avrete già notato,un piedistallo dove vi è posto un cristallo nero come la pece che contiene parte del mio Dna.
Nel caso in cui io fossi ancora vivo dopo la guerra,questo oggetto vi servirà per teletrasportarvi nel luogo dove io risiedo; l’unico modo per attivarlo consiste nel romperlo e l’energia che ne fuoriuscirà dal suo interno vi materializzerà istantaneamente a destinazione.
Sapher”
La gemma rossa osservava incredula e sorridente le parole scritte all’interno del foglio,pensando che dopo tutti questi anni passati nell’ombra al servizio di diamante Giallo,finalmente avrebbe potuto rivedere l’essere che per primo le ha donato la sua fiducia,afferrando rapidamente il cristallo con la mano pronto per distruggerlo,quando improvvisamente un pensiero orribile affiorò all’interno della sua mente,che la fece incupire,cominciando a dubitare nuovamente di se stessa,ma soprattutto si immaginò istantaneamente la reazione del serafico nel rivederla.
-Se vado…-esclamò la gemma guardando il piccolo cristallo nero,posto sul palmo della sua mano –secondo il morale del Generale,rischierei la morte-tremando vistosamente –la mia vita potrebbe finire impietosamente con la macchia del tradimento ancorata saldamente nel mio animo-
La gemma era indecisa sul da farsi,tornare dal Generale oppure rimanere su Homeworld e servire Diamante Giallo per il resto della sua esistenza fino a diventare inutile ed obsoleta,pronta ad essere smaltita come una qualunque gemma di rango inferiore.
In quel preciso istante Rhodocrosite spinta da una strana forza,che le fece sparire ogni dubbio,disintegrò  senza pensarci due volte il cristallo che aveva sopra il palmo della mano destra,venendo avvolta da una alone di luce oscura,che la circondò completamente facendola svanire nel nulla,lasciando la stanza completamente vuota ed in balia del tempo.
Nel frattempo Diamante Giallo si dirigeva con passo lento ma deciso verso il suo castello posto al centro della capitale delle gemme,ripensando e rimuginando allo scontro appena subito contro Lance,riascoltando all’interno della sua mente,quasi come fosse un disco rotto le sue ultime parole minacciose,prima che egli gli tagliò la testa con la sua katana nera come la pece e calda come l’inferno,cercando di escogitare un piano per combatterlo all’interno delle mura cittadine,ritrovandosi,a causa dei suoi pensieri,rapidamente davanti all’enorme cancello principale,con due guardie incappucciate,che le aprirono lentamente le porte dell’enorme reggia reale,entrandovi all’interno,avanzando con passo deciso verso le sue stanze private,venendo però fermata da una gemma vestita in modo raffinato,con un lungo abito bianco e con degli ornamenti color oro sparsi per le braccia e per i capelli stranamente cubici di un colore bianco argento.
-Mia signora-esclamò la gemma di alto rango prostrandosi ai piedi della sovrana –posso constatare dalle vostre condizioni fisiche che siete stata sconfitta sulla Terra-
-E’ sempre un piacere sentire le tue parole di derisione Alto cancelliere Cubic Zirconia-esclamò il diamante con tono sarcastico e con sguardo gelido
-Piacere mio allietare le vostre giornate con parole di derisione-rispose il cancelliere alzandosi in piedi osservando l’orbita totalmente bianca di Diamante Giallo –vedo che vi siete portata un souvenir dalla vostra missione-esclamò ridacchiando –ed inoltre avete lasciato lì anche qualcosa di vostro-indicando con la mano destra il braccio mancante
-Dimmi cosa vuoi Zirconia?!-esclamò con rabbia la gemma –non sono in vena di sentire altri insulti da te-
-Non siete in vena dite-esclamò con derisione e sarcasmo -ma io invece ho proprio voglia di continuare-aggiunse allontanandosi lentamente e dirigendosi lentamente verso la stanza della sovrana di Homeworld –ma vorrei continuare in luogo più appartato-portandosi coprendosi la bocca con la mano sinistra mentre rideva
Il diamante in preda alla collera cercò di trattenersi il più possibile dal distruggere la gemma che aveva di fronte seguendola,digrignando i denti,fino all’interno delle sue stanze private,chiudendo lentamente la porta dietro di lei ed osservando il cancelliere fermo al centro della sala,che giocherellava con due piccole sfere rosse e blu che aveva nella sua mano sinistra.
-Spiegami il tuo comportamento irriverente nei miei confronti se non vuoi che distrugga la tua gemma seduta stante-cominciò il diamante puntando il dito contro la gemma bianca
-Comportamento irriverente…moi-esclamò la gemma portandosi la destra sul petto –sinceramente non penso di essere stata così irrispettosa nei tuoi confronti-ridendo mentre pronunciava queste parole
-Come osi ridere di fronte alla tua sovrana,riguardo la mia sconfitta?!-disse il diamante manifestando la sua katana d’orata e puntandola contro il cancelliere
-Rido perché tu sei dimostrata debole davanti ad un essere inferiore-chiudendo gli occhi e spaccando le due sfere che aveva sulla mano sinistra
-Come fai a sapere di Lance?!-chiese in preda alla preoccupazione
-Ho le mie fonti-esclamò la gemma rivelando due occhi totalmente neri con le iridi color rosso sangue –e questa notizia mia cara Diamante Giallo,mi ha lasciato a dir poco perplessa,visto che mi avevi detto che era morto durante la guerra-
-Quegli occhi…-esclamò impaurita il diamante –Nekroz!-
-Vedo che finalmente mi hai riconosciuto-esclamò l’essere ridendo
-Dimmi che fine hai fatto fare a Cubic Zirconia?!-
-Stai tranquilla non le ho fatto del male-rispose con tono pacato l’entità –l’ho solo tramortita e nascosta…niente di grave-
-Dimmi cosa vuoi ancora da me Nekroz?!-domandò la gemma in preda alla paura –ti ho già dato quello che volevi-
-No,mia cara-esclamò l’entità mutando forma,assumendo quelle di una donna alta quanto il diamante,vestita con un’armatura nera come la pece,con dei capelli corti a caschetto neri e con un diamante bianco esposto sul petto –non hai rispettato il patto che abbiamo stipulato dopo la guerra contro i serafici-avvicinandosi minacciosamente alla gemma gialla,stringendole con forza la spalla mal ridotta –io ti ho fornito il potere e la cattiveria necessaria a dominare Homeworld e tu in cambio dovevi eliminare le tue sorelle e Lance-
-Le mie sorelle…sono…tutte morte…da secoli…ormai-esclamò balbettando il diamante
-Invece no-stringendo la spalla della gemma con forza –Diamante Rosa è ancora viva e Lance spadroneggia tranquillo sulla Terra,pensi davvero che mi possa sentire soddisfatto con la sola morte di Diamante Blu e Diamante Bianco-
-Allora spiegami perché usi ancora come vessillo il corpo di mia sorella?-domandò in preda al dolore,stringendo i denti per la morsa sulla sua spalla
-Ovviamente il perché uso il corpo di Diamante Bianco per i miei scopi non di deve interessare-stringendo ancora di più la morsa sulla spalla del diamante –ti deve soltanto interessare il semplice fatto che tu ancora non abbia adempiuto al nostro patto-avvicinando lentamente il viso all’orecchio della sovrana –ma stai tranquilla-sussurrò malevolmente Nekroz –da questo momento in poi prendo io sotto controllo la situazione-avvolgendo il suo corpo e quello di Diamante giallo con un alone oscuro come le tenebre,insinuandosi come un parassita all’interno della gemma gialla,penetrando il suo corpo come una trivella nel punto in cui l’entità aveva appoggiato la sua mano
-CHE COSA STAI FACENDO?!-urlò Diamante giallo in preda al dolore
-Non si vede-esclamò ridacchiando l’entità –sto prendendo possesso del tuo corpo e della tua gemma-
-PERCHE’?!-urlò il diamante inginocchiandosi per il dolore –AVEVAMO UN PATTO!-guardando in cagnesco l’entità,che stava penetrando come un veleno all’interno del suo corpo,sparendo improvvisamente,lasciando da sola la gemma al centro della stanza che urlava contro il soffitto –LASCIAMI ANDARE!-
-E no cara mia-esclamò l’entità all’interno della mente del diamante –ora tu mi servi per portare a termine il mio piano-
La sovrana di Homeworld cercò di combattere l’influenza dell’entità oscura con tutte le sue forze,dimenandosi e stringendosi la testa con il suo unico braccio,inveendo contro di lui,con il suo corpo in preda a forti spasmi muscolari,fino a quando il corpo della gemma si bloccò di colpo,rimanendo accasciata sul pavimento della stanza,immobile come una statua,priva di vita e senza alcun cenno di movimento.
All’improvviso Diamante Giallo sollevò lentamente il busto dal pavimento,guardandosi intorno con aria soddisfatta e con un sorriso malevolo stampato sul volto.
-Vedo che finalmente hai smesso di opporti al mio controllo-esclamò Nekroz guardando l’unico braccio a disposizione del corpo di Diamante Giallo –Bene ed ora che posso finalmente muovermi a mio piacimento all’interno di questo corpo,puoi stare sicuro di una cosa Lance-stringendo il pugno con forza –ti sto aspettando per chiudere la partita…una volta per tutte-
 
Note dell’autore
Io:Annuncio importante
Rhodocrosite:Che tipo di annuncio?
Io:La storia a causa di problemi personali,la pubblicazione slitterà di una settimana
Petalite:Ma sei serio?!
Nekroz:E dai…non farlo proprio quando entro in scena io
Io:Ragazzi purtroppo io non ci posso fare proprio niente
Diamante Giallo:Sicuro che non ci puoi fare proprio niente?
Io:Ragazzi purtroppo non ci posso fare veramente niente
Petalite(rassegnata):E va bene,allora siamo costretti a far aspettare i nostri lettori
Rhodocrosite:Almeno non sarà per molto tempo
Io:Appunto passeranno al massimo due settimane,e dopo questo periodo si ricomincia a pieno regime
Diamante Giallo:Almeno si ricomincerà
Io:Appunto,quindi state sereni
Petalite:meno male che non ci sono gli altri,se non a quest’ora ti avrebbero fatto fuori in un lampo
Io:Ok ok…ora basta dilungare chiudo il capitolo,perché ho capito che è inutile chiederlo a voi
Petalite:L’hai capito
Io:Purtroppo si…bene cari lettori e care lettrici,mi dispiace tantissimo ma fra due settimane ci rivedremo con il prossimo entusiasmante capitolo

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Capitolo 20
*** Un raggio di luce nell'oscurità ***


Un raggio di luce nell’oscurità
 
Era una giornata tranquilla e soleggiata ed il sole batteva violentemente sull’erba e sulle mura del castello,donando una sublime sensazione di calore quasi innaturale,mitigata da una lieve brezzolina estiva che scompigliava i capelli di un Lance sereno e riposato,seduto comodamente su una sedia a dondolo di legno sul balcone,con una piccola spiga di grano tra i denti,guardando l’orizzonte con un grande sorriso sul volto,lasciandosi cullare dolcemente dal lento ondeggiare della sedia,godendosi questo breve periodo di pace dopo la tremenda battaglia contro Diamante Giallo.
La sua mente in questo momento viaggiava da sola senza controllo attraverso le nuvole,i suoi pensieri fluttuavano all’interno di esse come animate se avessero vita propria,ma tutto questo viaggiare dell’animo venne interrotto da un lieve cigolio,che fece risvegliare il serafico dal suo stato di trance,facendogli girare lentamente la testa,scorgendo la figura delicata di Perla che si avvicinava con passo delicato verso di lui sorridendo,posizionandosi dietro di lui,poggiandogli entrambe le mani sulle spalle e la testa sopra la sua.
-Non sai da quanto tempo ho desiderato un periodo di pace così-esclamò rigirando la testa osservando nuovamente la grande prateria –stare insieme a te,senza la minaccia che qualcuno venga a disturbare la nostra quiete…finalmente da soli…io insieme al mio biscottino adorato-portandola mano destra sulla guancia della gemma.
-Oh Lance-azzurrendo vistosamente –non dire così…mi metti in imbarazzo-
-Perché?-alzandosi dalla sedia e guardando negli occhi la gemma –non sei per caso il mio dolce e tenero biscottino?-domandò sorridendo ed accarezzandole il viso con delicatezza
-E’ questo quello che mi piace di te-esclamò la gemma bianca strofinandogli i capelli con la mano –sai essere sempre dolce e tenero in qualunque momento,anche in uno di calma apparente come questo,mi sa che se io sono un biscottino,tu sei una dolce caramellina ricoperta di miele-
-Allora perché non vieni ad assaggiare un po’ di miele-cominciando a baciarla sulla guancia e sul collo bianco come l’avorio
-Dai Lance-cominciando a ridere –smettila-
-Invece no,io voglio continuare ad assaggiare il mio dolce biscottino-venendo però fermato dalla ragazza,che le posò dolcemente le mani sul viso
-Anche io però voglio assaggiare un po’ di miele-esclamò con voce sensuale,avvicinando lentamente le sue labbra bianche su quelle del serafico,dandogli un bacio appassionato e ricco di passione,facendo danzare leggiadramente la sua lingua all’interno della bocca del ragazzo,il quale estasiato dal gesto non poté far altro che abbandonarsi alla piacevole sensazione d’amore che si era creata,avvicinando il corpo della ragazza sempre di più al suo,accarezzandole la chioma con la mano destra e la schiena con la sinistra,facendola sussultare leggermente ad ogni tocco morbido che eseguiva sulla sua schiena
In quel preciso istante la porta della stanza si aprì di colpo e Steven accompagnato da Ametista entrò all’interno della stanza,rimanendo però paralizzato nel vedere i due amanti baciarsi,voltandosi a scatti verso la porta,facendo cenno ad Ametista di lasciarli da soli,ma la gemma viola ignorò totalmente il bambino gemma,rimanendo lì ferma a guardare l’atto d’amore in cui Lance e Perla erano immersi.
Steven cercò in tutti i modi di far uscire Ametista dalla camera ma senza successo,rimanendo successivamente anche lui accanto al quarzo viola,osservando con un senso di paura misto a felicità e tenerezza per i due,i quali lentamente separavano le loro labbra,rimanendo fermi a guardarsi,quando improvvisamente l’occhio di Lance scrutò la presenza di un imbarazzatissimo Steven che si grattava i capelli per il nervosismo e di un’Ametista con uno strano ghigno sul volto.
-E stato bellissimo-esclamò Perla appoggiando la testa sul petto del serafico
-Anche per me-aggiunse il ragazzo strofinandole la schiena –e penso che anche al nostro pubblicò sia piaciuto molto-rivolgendo il suo sguardo verso le due gemme dietro di loro,rivelando uno strano sorriso sul volto
-Pubblico?-domandò Perla voltandosi ed accorgendosi dei due ragazzi dietro di lei,assumendo un’espressione allibita e scioccata,nonché piena di vergogna e d’imbarazzo,descritta dal suo viso che da bianco diventò istantaneamente blu –CHE CI FATE VOI DUE QUA DENTRO?!-domandò in preda al panico
-In realtà siamo qui per caso-rispose il bambino con un tono innocente –e poi quando mi sono accorto di quello che stava succedendo,ho cercato di far uscire Ametista ma non ci sono riuscito-guardando il quarzo viola
-Hey P,bello il bacetto-esclamò con arroganza mentre sogghignava vistosamente
-AMETISTA!-urlò la gemma bianca rimanendo accanto a Lance,che di nascosto se la rideva –PERCHE’ HAI FATTO ASSISTERE ANCHE STEVEN?!-
-Su dai Perla non ti scaldare-rispose la gemma viola scuotendo la mano –Steven già ha visto e pratica pure-sogghignando
-Che vuoi dire?-esclamò esterrefatta la gemma bianca
-Voglio dire che già lui e Connie hanno già limonato in questi mesi e ti posso dire che ci dà pure dentro con i baci il nostro caro Steven-strofinando la mano sopra la testa del bambino,che è ormai diventato rosso per la vergogna
Perla non poteva credere alle sue orecchie,il suo bambino già stava sperimentando i primi passi dell’amore senza che lei non ne sapesse niente,lasciandola letteralmente imbambolata,con la bocca semi aperta e con lo sguardo fisso sul bambino gemma,il quale completamente rosso per la vergogna non sapeva cosa dire,quando improvvisamente Lance si avvicinò a lui,inginocchiandosi per raggiungere il livello d’altezza di Steven,poggiandogli una mano sulla spalla attirando l’attenzione del bambino,il quale ora lo guardava con uno sguardo di paura.
-Vedo che ti baci con le ragazzine-disse in tono quasi fraterno –e perché non me l’hai detto subito,dammi il cinque-mostrando il palmo della mano al bambino,venendo subito ricambiato e smorzando leggermente l’atmosfera d’imbarazzo che si era creata
-Lance e tu lo incoraggi?!-domando la gemma bianca stupefatta
-Perla non fare la lagna-rispose alzandosi in piedi –è giusto che cominci a sperimentare l’amore a quest’età-strofinandogli i riccioli neri con la mano –dico bene Ametista?-
-Parole sante amico mio-rispose incrociando le braccia ed annuendo,mentre aveva un enorme sorriso sul volto
-E poi Steven,se quella cattivona di Perla t’impedisce di baciarti con la tua ragazza,che prima o poi mi dovrai presentare,chiamami e ci penso io sistemare tutto-
-D’accordo-esclamò il bambino sorridendo
-Ovviamente con te non potrò mai vincere-esclamò con tono di rassegnazione la gemma bianca avvicinandosi al serafico
-Finché avrò ragione io,mi sembra ovvio che non vincerai mai-esclamò ridendo –ma ti chiedo di essere meno iperprotettiva con Steven,dopotutto non fa niente di male e solo un po’ come noi-baciando improvvisamente la ragazza sulla guancia,facendola azzurrire
-Questo è vero-esclamò la ragazza sorridendo,voltandosi verso il bambino –ma ti chiedo di non esagerare con le effusioni amorose,dopotutto sei ancora il mio bambino-
-Ametista scusa la curiosità-esclamò Lance attirando l’attenzione del gioiello viola –perché siete venuti a cercarmi?
-Sinceramente non mi ricordo più-esclamò la gemma grattandosi la testa,facendo la linguaccia e chiudendo gli occhi
-Sempre la solita smemorata-commentò Steven –siamo venuti per dirti che Rubino e Zaffiro si sono rigenerati e che ti stanno aspettando nella sala del trono insieme a Peridot e Lapis,da quello che ho capito ti devono dire una cosa importante-
-Chissà cosa mi dovranno dire?-si domandò il serafico,camminando verso la porta con le tre gemme che lo seguivano dietro di lui,inoltrandosi verso il corridoio con passo lento e deciso
Nel frattempo dinanzi all’immenso castello,sopra l’enorme corridoio in pietra che portava verso l’enorme portone principale,si generò istantaneamente un fascio di luce nero che fece materializzare la figura imponente di Rhodocrosite,la quale osservava con sguardo confuso il luogo dov’era stata trasportata.
-E’ impossibile…perché mi ritrovo dinanzi al santuario costruito dal Generale durante la guerra?-si domandò la gemma rossa guardando l’enorme struttura –che sia questo il luogo di riposo di Sapher,proprio in territorio nemico-camminando lentamente verso l’enorme portone,arrestandosi improvvisamente notando dinanzi a se un piccolo gioiello azzurro con un’uniforme nera e lo stemma di Diamante Bianco sul petto
-Sapphire?!-domandò stupita l’ex guerriero gemma –sei ancora viva?-
-Di certo non grazie a te traditrice!-materializzando il suo guanto di sfida e una lunga spada di ghiaccio
-Aspetta io sono venuta qui solo per parlare con Sapher-esclamò indietreggiando
-E invece io sono qui per porre fine alla tua miserabile vita-avventandosi contro l’enorme gemma –avresti dovuto rimanere a Homeworld a leccare i piedi a Diamante Giallo-assestando un fendente che venne parato dall’ascia bipenne evocata repentinamente dal guerriero
-Vedo che sarà divertente questa sfida-esclamò Sapphire ridendo,allontanandosi dalla gemma rossa
In quello stesso istante all’interno del castello Lance insieme a Perla,Ametista e Steven raggiunse in pochi istanti la sala del trono,dove trovò i due componenti della fusione in piedi mentre lo osservano con occhio perplesso,domandandosi se fosse stato davvero il caso di fronteggiarlo in questo stato
-Cosa mi dovete dire?-esclamò il ragazzo ponendosi dinanzi ai due
-Dobbiamo parlare di Diamante Giallo e della nostra situazione attuale-esclamò Zaffiro con tono fermo e con un’espressione stoica sul volto
-Cosa volete sapere?-
-Perché l’hai lasciata scappare?!-esclamò rubino in preda ad una crisi isterica repentina
-Io non ho lasciato scappare nessuno e lei che è riuscita a fuggire-
-Non ci credo-esclamò la piccola gemma rossa con il vapore che lentamente usciva dal suo corpo –Peridot ci ha raccontato quello che le hai detto,ma non posso credere minimamente che tu non l’abbia fatta scappare di proposito,invece di annientarla definitivamente-
-Rubino calmati-esclamò la gemma azzurra,facendole cenno con la mano
-No Zaffiro,non mi calmo-esclamò la gemma rivolgendosi alla sua compagna –aveva avuto la possibilità di chiudere la faccenda una volta per tutte e non l’ha fatto…-venendo interrotta da Lance
-Spiegami allora cosa sarebbe successo se fossi riuscito a fermarla e ad ucciderla?-domandò stizzito il ragazzo
-Tutto questo sarebbe finito!-esclamò istericamente la gemma rossa
-Su questo non ti posso dare torto Rubino-esclamò arrabbiato il serafico –tutto questo sarebbe finito con la vittoria di Homeworld e la nostra stessa distruzione-
-Cosa intendi dire?-domandò la gemma improvvisamente pietrificata
-Se avessi ucciso Diamante Giallo,Homeworld avrebbe mandato immediatamente il suo esercito per annientarci e distruggerci-esclamò Lance cercando di mantenere la calma –in assenza di un Diamante è l’alto cancelliere a prendere il comando del pianeta,mandandoci contro un intero esercito pronto ad annientare non solo noi ma anche tutti i terrestri che la abitano-
-Su questo non ci avevo pensato-disse la piccola gemma evitando il contatto diretto con lo sguardo furioso del ragazzo –mi dispiace averti aggredito senza motivo-
-Non fa niente-esclamò sospirando –può capitare in guerra di dubitare di noi stessi e degli altri-
-Zaffiro mi dispiace anche averti trattato male-
-Può succedere Rubino-esclamò la gemma azzurra sorridendo –dopotutto non è una situazione facile quella in cui siamo-voltandosi mentre parlava verso il serafico –ma ritornando a noi,ti vorrei chiedere come intendi raggiungere il Diamante Giallo su Homeworld?-
-Peridot,se non ti dispiace vuoi illustrare tu la mai idea-eseguendo un mezzo inchino nei confronti del tecnico gemma
-Con immenso piacere-materializzando dalla sua gemma l’ologramma di un’antica struttura in rovina –secondo le mie ultime analisi di questo pianeta,ho scoperto le rovine di quello che a prima intuizione sembra uno dei nostri santuari,ma in realtà si tratta di un tempio serafico costruito prima ancora che noi invadessimo questo pianeta-
-Un tempio serafico!-esclamò Zaffiro stupita –pensavo fossero tutti morti durante la guerra contro Homeworld?!-
-E invece dalle mie analisi qualcuno deve essere sopravvissuto,riuscendo ad erigere questa imponente struttura,nascondendo secondo le rune tradotte da Lapis il segreto per la costruzione di una nave spaziale-
-All’interno di quella struttura è celato il progetto di una nave spaziale?-domandò la gemma bianca,anch’ella incuriosita dalla scoperta –e poi come fa Lapis Lazuli a conoscere il serafico?-
-Diamante Bianco ha istruito me e Lapis per quanto riguarda la conoscenza della lingua serafica-rispose Lance all’ultima domanda della ragazza
-Comunque-ricominciò Peridot osservando l’ologramma posto al centro della sala–dalla traduzioni di Lapis sono riuscita a capire,che non sarà per niente facile impossessarci dei progetti,visto che viene introdotto dalle rune una certa maledizione con il nome di “Ira di Kalimdor”,anche se penso che si tratti di arcaiche superstizioni senza valore-
-Io non le considererei senza valore,visto che i serafici hanno sempre fatto affidamento sulla magia-aggiunse Lapis voltandosi a guardare la sua collega
-Maledizione o no,ci servono quei progetti-concluse il serafico portandosi al centro della stanza –è di vitale importanza che noi fermiamo Diamante Giallo,prima che altri innocenti siano costretti a soffrire proprio come noi-guardando ogni gemma all’interno della sala del trono
Improvvisamente un urlo provenire dall’esterno interruppe il colloquio tattico tra le gemme,allarmando Lance e le sue compagne,i quali si chiesero immediatamente di chi fossero quelle grida assordanti,quando il serafico si rese conto che all’appello mancava proprio la presenza di Sapphire,rendendolo immediatamente inquieto e preoccupato,mettendosi a correre repentinamente verso l’enorme portone,seguito a ruota dalle altre gemme,le quali non capivano cosa stesse succedendo.
Uscendo rapidamente dal castello il ragazzo trovò dinanzi a se Sapphire che lottava ferocemente contro un’altra gemma due volte più grande di lei,snella e vestita da un armatura verde e nera che brandiva un’enorme ascia bipenne rossa cremisi,che parava senza reagire i colpi della piccola gemma blu,la quale senza controllo attaccava senza un minimo di tattica o di strategia.
-Ametista-esclamò il serafico fermandosi ed osservando la scena che aveva difronte agli occhi –evoca la tua frusta e tira immediatamente Sapphire fuori dal campo di battaglia-
Il giovane quarzo viola non si oppose agli ordini del ragazzo,materializzando immediatamente la sua arma,lanciando un colpo di frusta che si avvitò più volte sul corpo della gemma blu,venendo tirata di forza via dal campo di battaglia e tenuta a fatica da Ametista,Rubino e Lapis,i quali cercavano di farla desistere dall’affrontare quella gemma senza riuscirci,causando ancor di più la furia del gioiello blu che cercava di liberarsi dalla presa delle tre gemme.
Il serafico con passo lento si avvicinò alla gemma rossa con la katana sguainata sulla mano destra,fermandosi davanti alla straniera con in saldo la sua arma in mano,quando di colpo la sua avversaria smaterializzò la sua arma inginocchiandosi dinanzi a lui.
-Generale Sapher,sono venuto qui solamente per interloquire con lei-esclamò la gemma tenendo lo sguardo basso
-NON L’ASCOLTARE LANCE!-urlò dalle retrovie Sapphire cercando di liberarsi dalla morsa,che la teneva intrappolata –LEI E’ RHODOCROSITE LA GEMMA CHE CI HA TRADITO E CI HA VENDUTO A DIAMANTE GIALLO!-
-E’ vero quello che dice,comandante Rhodocrosite-esclamò Lance con sguardo truce nei confronti della gemma rossa
-Si mio Generale-esclamò alzando la testa cercando di trovare conforto nella figura mascherata del generale,notando che era privo di essa e che la osservava con uno sguardo impassibile –sono venuta qui per chiederle perdono-cominciando lentamente a piangere –sono venuta qui perché voglio espiare la mia colpa che è costata la vita a tutta la fazione bianca…mio generale mi permetta di tornare al suo servizio,affinchè possa riscattarmi e portare nuovamente onore a lei e alla sua causa-
-Rhodocrosite-esclamò il serafico causando immediatamente il terrore nel cuore della gemma –tu ti ricordi qual’è la punizione che infliggo ai traditori?-
-Si mio Generale-abbassando di nuovo la testa per il terrore
-Mostrami la tua gemma-ordinò il serafico mentre osservava la gemma con sguardo truce con sguardo truce
La gemma rossa si slaccio il para braccia sinistro,rivelando una gemma romboidale sull’avanbraccio.
-Purtroppo Rhodocrosite,per le leggi della fazione bianca il tradimento deve essere punito con la morte-
-Lo capisco,ma la prego faccia una cosa veloce-
-Eliminerò prima la tua forma fisica,così almeno non sentirai la tua gemma andare in frantumi,consideralo un atto di clemenza nei tuoi confronti dopo il tuo tradimento-avvicinando la lama al collo della gemma rossa
-Generale prima di morire le volevo dire una cosa-esclamò la gemma ormai sul punto di passare a miglior vita –è stato un piacere combattere al suo fianco e se potessi tornare indietro…preferirei morire insieme ai miei compagni-
Lance ascoltò le ultime parole della sua ex comandante,non riuscendo a trattenere una piccola lacrima che cadde velocemente dal suo viso,che cadendo si frastagliò sopra la schiena della gemma rossa,che nel sentire quella piccola lacrima sorrise chiudendo gli occhi,sapendo che il Generale teneva ancora a lei anche dopo quello che aveva fatto in passato.
-Mi dispiace che debba andare così,ma la legge è la legge-sollevando la katana al cielo eseguendo un fendete circolare,che si arrestò improvvisamente ad un millimetro dal collo dell’ex comandante,che rapidamente aprì gli occhi,notando che la lama nera del Generale si era arrestata improvvisamente,ritirandosi velocemente e venendo riposta all’interno del fodero nero,creando confusione all’interno della mente di Rhodocrosite riguardo le intenzioni del ragazzo,il quale le tese stranamente una mano per aiutarla a rialzarsi
-Ma anche le leggi dopo tutto posso essere eluse-esclamò Lance sorridendo
-Ti ringrazio Sapher-afferrando la mano del ragazzo,che la aiutò a rialzarsi –non ti deluderò una seconda volta
-Ti prego non chiamarmi Sapher-esclamò il ragazzo dando le spalle alla gemma rossa –chiamami con il mio vero nome-
-Certo…-esclamò sorridendo l’ex guerriero –Lance-
-Vieni dentro abbiamo molto di cui discutere noi due-facendole cenno di seguirlo,ma venendo interrotto da Sapphire che liberatasi dalla presa delle tre gemme,si mise dinanzi a lui
-COME PUOI PERSONARLA DOPO QUELLO CHE HA FATTO?-urlò la gemma blu guardandolo cagnescamente
-Sapphire-avvicinadosi alla sua ex seconda in comando –non posso giudicare una che è caduta nel baratro dell’oscurità come me-esclamò poggiando una mano sulla spalla di lei –proprio come me,anche lei si merita una seconda opportunità-
-D’accordo Lance ho capito-esclamò con tono di rassegnazione –ma non pensare che tutto quest’odio sparisca in un attimo-
-Io non ti chiedo di farlo sparire,ti chiedo solamente di darle un’opportunità-facendo cenno nuovamente a Rhodocrosite di seguirlo,la quale con sguardo basso e pieno di rimorso,cercò di evitare l’occhio accusatorio della gemma blu,seguendo Lance all’interno del santuario,sperando di riscattarsi ai loro occhi aiutandoli nella loro missione.
 
Note dell’autore
Io:Sono tornato
Ametista:Era ora
Io:Avevo detto due settimane e due settimane sono passate
Rubino:Almeno non sei in ritardo come al solito
Io:Spiritoso,anzi sono pure in anticipo
Lance:Almeno questo te ne dobbiamo dare atto
Io:Sentite chiudiamo oggi il discorso così,chiudo il capitolo e non se ne parla più
Lance:Per me sta benissimo
Ametista:Anche per me
Rubino:Idem
Io:Come devo fare con loro certe volte
Bene cari lettori e care lettrici,vi ringrazio della cortese pazienza e ci vediamo la prossima volta con un nuovo spumeggiante capitolo

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Capitolo 21
*** La speranza di un serafico ***


La speranza di un serafico
 
Rhodocrosite camminava con passo lento e timoroso dietro la figura del Generale,che ai suoi occhi sembrava imponente ed allo stesso tempo magnanima,seguita da sguardi di odio e rancore provenire dalle gemme presenti sulla Terra,in particolare da Sapphire,la quale non riusciva a rasserenarsi,rimanendo rigida con le spalle e mantenendo entrambi i pugni chiusi,come se stesse resistendo alla tentazione di ucciderla davanti a tutti,rimanendo con il suo unico occhio a fissarla cagnescamente,con una piccola vena pulsante che era apparsa sul suo collo.
La gemma rossa sapeva di non essere la benvenuta all’interno del gruppo a causa delle sue azioni passate,ma aveva il desiderio ardente di riscattarsi davanti agli occhi di tutti,anche a costo di dover sacrificare la propria vita per dimostrarlo e portandosi una mano sul petto chiuse gli occhi mentre camminava,giurando a se stessa di non dubitare più sulle capacità di Lance,di se stessa o dei suoi nuovi compagni,ma nel momento stesso in cui ella chiuse le palpebre urtò senza volerlo contro la schiena del ragazzo,osservando repentinamente il luogo in cui si trovasse,venendo però distolta dal voltarsi del suo comandante,che osservò i presenti con sguardo impassibile.
-Aspettatemi qui all’interno della sala del trono-esclamò il ragazzo dirigendosi verso l’entrata del corridoio est della stanza –Rhodocrosite-aggiunse richiamando l’attenzione della gemma –tu ora vieni con me,dobbiamo discutere noi due-
Le altre gemme non osarono proferir parola,evitando ogni commento ed ogni parere sul perché egli voglia parlare in privato con quella che agli occhi di tutti era una traditrice,osservando Rhodocrosite con occhio accusatorio e severo,mentre ella si allontanava lentamente da loro,seguendo il generale all’interno del corridoio,svanendo dal loro campo visivo,lasciando dietro di se molti dubbi e molte perplessità.
Il guerriero gemma lo seguiva all’interno del lungo corridoio illuminato come un cane bastonato,con la testa china verso il basso,con i piedi che sembravano trascinarsi senza sollevarsi dal suolo e con le braccia che sembravano aver perso completamente la loro forza,oscillando a ritmo della suo lento camminare,sforzadosi di capire le intenzioni del ragazzo,il quale con passo deciso e senza voltarsi si dirigeva verso una porta nera come la pece con il simbolo di Diamante Bianco posto al centro di essa,aprendola lentamente ed invitando la gemma rossa ad entrarvi con un semplice cenno della mano.
All’interno Rhodocrosite trovò un’enorme stanza decorata da numerose bandiere nere con il simbolo della fazione bianca,varie armi e scudi di ogni genere e tipologia appesi alle pareti in pietra,e due poltrone di colore rosso scuro poste una di fronte all’altra,con al lato un camino in legno acceso e con il fuoco scoppiettante.
Il ragazzo avanzò lentamente superando un’incredula Rhodocrosite,sedendosi sopra una delle due poltrone ed invitando la gemma a fare lo stesso,indicando con la mano destra la poltrona dinanzi a lui.
L’ex guerriero si sedette,evitando però di incrociare lo sguardo apparentemente impassibile del Generale,il quale la osservava con insistenza,portandosi successivamente entrambe le mani sotto il mento,poggiandolo sopra di esse,aspettando pazientemente che la gemma dica o faccia qualcosa.
-Perché…mi hai portato qui?-domandò timorosamente la gemma rossa
-Solamente per discutere con te-rispose senza batter ciglio
-Vorresti discutere sul perché del mio gesto durante la guerra?-
-Vedo che hai capito in fretta-rispose poggiando la schiena sullo schienale della poltrona –Vorrei appunto sapere cosa ti ha spinto a tradirmi-
-Io…Io…-esclamò la gemma balbettando,non riuscendo a comporre una frase
-“Io” che cosa Rhodocrosite?-esclamò leggermente spazientito il serafico
-Io…avevo paura…di te-esclamò con voce spezzata la gemma –avevo paura…di poter essere uccisa da te-
-E perciò hai venduto i tuoi compagni per avere salva la vita?-domandò con accenno di rabbia all’interno delle sue parole
-Si-rispose con rassegnazione –ma mi pentii immediatamente della mia decisione,non appena vidi come i miei ex compagni venivano torturati e uccisi…-venendo interrotta dal serafico
-Nell’asilo terrestre-completò con una lacrima che gli scese dal volto –e lì che trovai Sapphire e tutti i cocci del mio esercito sparsi per il pavimento-stringendosi forte con le braccia come se un brivido improvviso avesse pervaso il suo corpo –è stato orribile-
-Diamante Giallo mi aveva promesso che sarebbero stati reintegrati,non mi sarei mai aspettata un gesto simile-
-Diamante Giallo-esclamò il serafico con un filo di voce –cercherà sempre di manipolare le menti più deboli ed instabili per sfruttarle a suo vantaggio,proprio come ha fatto con me e con te-
-Ma tu non eri controllato da lei-esclamò per la prima volta con sicurezza Rhodocrosite
-Sei sicura?-domandò retoricamente –ti ricordi cosa è successo a Lapis,Peridot e me seimila anni fa?
-Si-esclamò abbassando lo sguardo –ero presente quel giorno-
-Secondo te un uomo che è stato costretto a fingersi morto ed a celare la propria identità per avere vendetta non è mentalmente instabile?!-
-Si-rispose tenendo ancora lo sguardo basso –lo è-
-Diamante Gialo ha fatto leva proprio sull’instabilità di Sapher per avere un alleato potente tra le sue schiere,ma quando non le è servito più a pensato bene di farlo fuori senza riflettere-esclamò fermamente muovendo la mano –e qui ovviamente entravi in gioco tu,visto che a lei serviva un alleato all’interno della fazione per metterci tutti fuori partita-
-Ma…-venendo interrotta nuovamente dal serafico
-niente ma Rhodocrosite…fammi finire-esclamò con fermezza e con un tono di voce imponente –il motivo per cui io ho voluto questo colloquio privato,consisteva solamente nel dirti…-interrompendosi di colpo sospirando e sorridendo successivamente –che io ti perdono e lo faccio proprio davanti alla bandiera della nostra fazione,per riaccoglierti definitivamente di nuovo con noi-
-Lance-esclamò la gemma con alcune lacrime che scendevano dai suoi occhi –ti ringrazio ancora-
-Non devi ringraziarmi-esclamò portando una mano verso la gemma e poggiandola sopra la sua gamba –devi dimostrarlo,non solo a me,ma anche a Sapphire-
-Ma…-venendo per l’ennesima volta interrotta
-C’è la farai-esclamò con tono rassicurante –perché io credo ancora in te-alzandosi lentamente dalla poltrona e porgendo una mano alla gemma
-Grazie-accettando il gesto e sollevandosi anch’ella dalla poltrona
-Ora dovremmo tornare dagli altri-esclamò Lance voltandosi–ma prima è meglio che cambi lo stemma di Diamante Giallo con il nostro-concluse materializzando un portale dinanzi a lui
La gemma si porto la mano sopra l’effige posta al centro della sua armatura,cambiando con i suoi poteri il simbolo impresso con quello di Diamante Bianco,raggiungendo successivamente il Generale,ponendosi al suo fianco,entrando insieme a lui all’interno del portale,che li condusse nuovamente alla sala del trono,dove trovò le gemme intente ad aspettarlo e con Rubino e Zaffiro che si erano nuovamente fuse lasciando posto a Garnet,che lo scrutò con attenzione da dietro il suo visore spesso.
-Scusate per l’attesa-esclamò il ragazzo portandosi una mano sul petto eseguendo un mezzo inchino –ora possiamo finalmente tornare al nostro piccolo briefing per discutere gli ultimi dettagli della missione-portandosi al centro della sala –come già illustrato da Peridot,il tempio è un luogo di vitale importanza per avere un minimo di vantaggio tecnico su Homeworld,nel caso Diamante Giallo dovesse tornare con un esercito ed avere almeno un piano di fuga o di attacco-
-Questo mi sembra il minimo che possiamo fare per avere almeno un piano di emergenza-esclamò Peridot mentre analizzava i dati attraverso il computer del suo vecchio braccio bionico
-E non solo-aggiunse Lance,portandosi al centro della sala –il tempio potrebbe essere anche pieno di antiche armi serafiche,antichi manoscritti o addirittura altri progetti bellici in aggiunta a quello che stiamo cercando-
-Allora che stiamo aspettando,meglio muoversi ad andare tutti a destinazione-esclamò Ametista in preda all’eccitazione
-Non possiamo andarci tutti-esclamò Peridot con un minimo di rassegnazione sul suo volto –la struttura sembra all’apparenza instabile e non credo che potrebbe sopportare la presenza di tutti noi-
-Ed in più nel caso dovessimo fare una brutta fine,non ci sarebbe più nessuno a proteggere la Terra-concluse Lapis smorzando gli animi di tutte le gemme presenti
-Questo è anche vero-iniziò il serafico sedendosi sopra il trono di pietra –è per questo motivo che intendo far venire insieme a me solo tre di voi-osservando i presenti con occhio vigile –infatti coloro che mi seguiranno i questa spedizione saranno Lapis,Peridot e Garnet-
-Ma sarebbe meglio che ti portassi qualcuno di più forte di me-esclamò Peridot sbracciandosi –e meglio che ti porti Ametista-
-Ho scelto te per le tue doti tecniche-rispose senza scomporsi –come ho scelto il resto di voi per alcune vostre doti che potranno rivelarsi utili ai fini della missione-
-E il resto di noi che farà?-domandò Ametista leggermente stizzita
-Sotto gli ordini di Sapphire sorveglierete il pianeta in nostra assenza-rispose alzandosi dal trono,dirigendosi verso le sue tre compagne di missione –Peridot forniscimi le coordinate del tempio-
-Sud ovest 145,670-esclamò la gemma verde riponendo il piccolo pad olografico dentro una delle tasche della giacca
Nel momento stesso in cui il Generale udì le coordinate spaziali dal tecnico gemma,materializzò un portale di fronte a loro,facendo cenno alle altre gemme di seguirlo ed entrando all’interno di esso ritrovandosi dinanzi ad una struttura esagonale piana,che sembrava affondare lentamente all’interno della terra,trasformando tutto quello che lo circondava in una distesa arida e desolata,con dei piccoli cristalli arancioni che fuoriuscivano dal terre e che si contorcevano fra di loro formando immense strutture a spirale che si perdevano nel cielo come grandi torri infinite,che davano l’impressione di essere collegate ai diversi pianeti del sistema solare,creando una sorta di ponte spaziale fisico tra la Terra e l’universo.
Lance estasiato dalla visione del tempio si avvicinò lentamente al portone d’ingresso,trovandolo stranamente aperto e con uno scheletro seduto davanti allo stipite con la testa rivolta a terra.
-Vedo che qualcun altro ha tentato di penetrare questo tempio-constatò il ragazzo poggiando un ginocchio a terra ed osservando i resti del corpo morto
-Sicuramente un umano incosciente-aggiunse Peridot con un minimo di disgusto nella sua voce
Il ragazzo sorrise dinanzi allo scheletro dell’essere che in precedenza aveva tentato di scoprire il segreto del tempio,cercando d’immaginare il coraggio che tale uomo abbia avuto nell’esplorare l’ignoto,rialzandosi lentamente ed incamminandosi all’interno dell’imponente struttura esagonale,osservando stupito i simboli runici ed i graffiti posti sulle pareti,analizzando frammento per frammento quella che sembrava essere la storia del popolo serafico,quando improvvisamente nel suo camminare si ritrovò all’interno di una grande sala con al centro un piedistallo con sopra un globo di cristallo,che fluttuava leggiadramente emanando una strana aura bianca.
Lance attirato dall’antico manufatto cercò di avvicinarsi ad esso,arrestandosi improvvisamente davanti ad esso,percependo in lontananza una presenza che si avvicinava velocemente verso di loro,ma che non sembrava emanare nessun tipo di energia negativa.
-Vi do il benvenuto-esclamò una voce provenire dalle pareti –siete i primi visitatori che si avventurano all’interno di queste mura dopo secoli di inattività-
-Chi sei?-domandò Lapis Lazuli visibilmente turbata
-Io sono Esteneor,protettore e guardiano di questo santuario-
-Dimmi il perché non ti fai vedere?-
-Tutto a tempo debito-esclamò la voce facendosi più imponete –Voi ora vi trovate all’interno della sala dei caduti,luogo della vostra prima prova-
-Che genere di prova?-domandò Garnet guardandosi intorno
-La prova di forza-esclamò la voce con fermezza –non posso rivelarvi altro per ora,quindi vi auguro buona fortuna,sperando che riusciate a sopravvivere-
-Aspetta che…-esclamò la gemma blu venendo interrotta dall’improvviso intensificarsi del bagliore del globo di cristallo,il quale generò istantaneamente quattro copie di luce dei presenti in sala,disponendosi l’uno di fronte al suo originale,rimanendo fermi dinanzi a loro
Garnet fu la prima ad evocare la sua arma cominciando ad attaccare ripetutamente la copia di luce,che sembrava copiare ogni sua mossa e lo stesso lo fecero Peridot e Lapis,le quali cercavano di trovare un punto debole all’interno della subdola strategia delle copie.
L’unico che invece non si mosse e rimase ad osservare la propria copia di luce fu Lance,il quale non capiva il senso della prova,cercando di capire cosa l’entità intendesse dire con “Prova di Forza”,guardando intensamente le orbite luminose della sua controparte,cercando di trovare una soluzione per risolvere questa prova,quando come per incanto la soluzione gli si presentò davanti agli occhi,limpida e chiara come l’acqua,mettendosi a ridere pacatamente.
-E proprio come quella volta-sussurrò il serafico,avvicinando lentamente il palmo della mano destra alla copia,la quale fece lo stesso,poggiando lentamente il suo palmo di luce sopra quello del serafico
-Non c’è bisogno di combattere-esclamò sorridendo  –Vero?-
La copia di luce ricambiò il sorriso,dissolvendosi in piccoli fiocchi di luce che leggiadramente ritornavano all’interno del globo,rifornendogli parte della sua luce originale.
Anche le altre copie,fermandosi di colpo,si tramutarono anche loro in fasci di luce che si diressero verso la sfera di cristallo,restituendogli completamente la sua luce soprannaturale,lasciando sorprese le gemme,le quali osservarono Lance con stupore,chiedendosi come avesse fatto a superare la prova.
-Non si può combattere contro noi stessi-cominciò il serafico senza voltarsi –la prova consisteva nell’avere la forza di accettare se stessi,con i nostri limiti e con i nostri difetti-concluse notando una porta apparire magicamente sul muro dietro il globo di cristallo,incamminandosi verso di essa e ritrovandosi immediatamente all’interno di un’altra stanza con al centro una piccola sfera di pietra posta sopra un tavolo di pietra esagonale,con tre calici,uno tutto d’oro,uno di legno ed uno di ferro
-Vedo che c’è l’avete fatta a superare la prima prova-esclamò la voce con un tono di stupefatto –sinceramente non me l’aspettavo-
-Mostrati anziché nasconderti-esclamò Lance incrociando le braccia
-Come desideri…Ultimo dei Serafici-esclamò Esteneor materializzando un corpo bianco luminoso,avvolto da una lunga tunica bianca con cappuccio che nascondeva il suo volto
-Mostraci il volto-
-Dopo che sarete riusciti a superare la seconda prova-
-In che cosa consisterebbe la seconda prova?-
-La prova dell’intelletto consiste nel risolvere un antico indovinello serafico-
-Allora parla-esclamò Lapis leggermente adirata
-Com’ella comanda-esclamò l’entità ridendo –Tre calici,tre fati,tre vie,l’universo gioca con le anime dei vivi,solo uno però ha la forza di opporsi,venendo consumato dalla sua voglia di libertà…ora a tocca a voi,farete la scelta giusta opponendovi alle catene del fato oppure sarete consumati da voi stessi,buona fortuna-esclamò l’entità sparendo in un raggio di luce bianco
I quattro esseri dopo aver udito dall’entità l’indovinello della seconda prova rimasero fermi ad osservare i tre calici,cercando di decifrare quello che all’apparenza sembrava essere un indovinello privo di logica,non riuscendo però a trovare una connessione tra le varie possibilità che venivano analizzate ed immediatamente scartate.
-Quest’indovinello non ha senso-esclamò Peridot portandosi le mani ai capelli
-Sembra non esistere alcun collegamento con gli oggetti posti di fronte a noi-aggiunse il ragazzo strofinandosi il mento
-Forse mi sa che non riusciremo a superare questa prova-esclamò Lapis con rassegnazione
-Penso di avere capito come risolvere l’enigma-esclamò Garnet avvicinandosi al tavolo esagonale ed afferrando la piccola sfera di pietra e posizionandola sopra il calice di legno,che improvvisamente prese fuoco trasformandosi in cenere,la quale spinta da una strana folata di vento si andò a depositare sul muro,materializzando una porta nera che si aprì di fronte ai loro occhi
-Come facevi a sapere che era quella la scelta giusta?-domandò Lapis incredula
-Visioni Future-rispose la fusione sistemandosi il visore sul viso
-Scontato,ma efficace-
-Bene…ora basta parlare,abbiamo un’altra stanza da affrontare-esclamò Lance dirigendosi verso la porta di cenere,entrando e ritrovandosi dentro una stanza nera con al centro lo stesso scheletro trovato in precedenza all’ingresso del tempio,rimanendo stupito e non comprendendo il motivo per il quale quei resti si trovassero ora all’interno del santuario
-Vi do il benvenuto all’ultima prova del santuario-esclamò l’entità apparendo dinanzi a loro,con il volto scoperto,rivelando la sua folta e lunga chioma bianca,i suoi occhi verdi come la speranza ed il viso sfregiato da una lunga cicatrice,che tagliava diagonalmente tutta la superfice facciale
-Che cosa significa quello?-domandò Lance indicando i resti posti al centro della stanza –Perché hai trasportato quelle ossa qua dentro?-
-Questi resti sono quello che resta del mio corpo fisico-esclamò Esteneor addentrandosi all’interno dello scheletro,il quale si alzò coperto dalla stessa tunica bianca che ricopriva il corpo dell’entità,materializzando uno spadone a due mani smussato –la terza ed ultima prova consiste in un duello contro di me,dove verranno messe in gioco le vostre vite-sollevando le mani al cielo ed invocando delle catene di luce che avvolsero Lance,Garnet e Peridot annullando i loro poteri,lasciando Lapis libera da sola contro lo scheletro,il quale materializzò una seconda spada che lanciò alla gemma blu affinché ella si potesse difendere –e come avversario ovviamente scelgo te,visto che sembri la persona a cui Lance tenga di più,quindi lasciami dire che sarà un piacere ucciderti davanti a lui-
-Questo lo vedremo-esclamò Lapis afferrando la spada e avventandosi contro lo scheletro,che schivava facilmente ogni singolo colpo della gemma,deridendo ogni singolo tentativo della ragazza di colpirlo,dandole successivamente un violento calcio sullo stomaco che la fece stramazzare al suolo per il dolore,continuando ad infierire mentre la gemma era ancora a terra dolorante,dandogli un secondo calcio sulla testa,facendola rotolare velocemente contro la parete della stanza.
La gemma blu si rialzò da terra a fatica,afferrando nuovamente la spada,ma con le lacrime che scendevano copiose per il dolore che le affliggeva stomaco e testa,barcollando vistosamente e provando a rimanere in piedi senza cedere alla sofferenza.
-Che tristezza vedere un combattente che piange per il dolore-esclamò con tono di derisione lo scheletro –devi essere sicuramente il componente più debole del gruppo,vero gemma di tipo lapislazzuli,manipolatrice dell’acqua e di ogni forma liquida-
-Come fai a conoscere le mie abilità-esclamò stupita la gemma blu
-Io ero un serafico che ha combattuto contro il vostro mondo diverse migliaia di anni fa,al fianco del mio signore Kalimdor,sovrano di questo santuario-
-Non m’importa sei hai combattuto quell’inutile guerra-esclamò Lapis barcollando lentamente verso di lui –io riuscirò a sconfiggerti ed a salvare i miei amici-
-Sarei proprio curioso di sapere come-
-Con queste-manipolando le sue stesse lacrime e usandole come proiettili contro Esteneor,strappando parte della sua tunica bianca,rivelando la cassa toracica dello scheletro che conteneva uno strano cuore bianco prima assente
-Pensi davvero che quattro gocce mi fermeranno-venendo spiazzato dalla ragazza blu,che si catapultò rapidamente davanti a lui con la spada puntata contro la cassa toracica
-No-affondando la lama contro il cuore bianco –penso che questo ti fermerà -facendo gemere Esteneor per il dolore,il quale crollò a terra ansimando e respirando a fatica
Nello stesso istante in cui Lapis affondò la lama contro il cuore dell’entità,le catene che imprigionavano i tre ragazzi si dissolsero rapidamente,lasciandoli liberi di raggiungere Lapis,la quale era intenta ad osservare lo scheletro agonizzante di Esteneor con sguardo di tristezza e di pietà.
-Grazie-esclamò il serafico morto soffrendo vistosamente –mi avete ridato la libertà ed avete superato con successo la terza prova di questo santuario,ma vi prego di farmi un favore-materializzando un gigantesco portone bianco –liberate anche Kalimdor dalla sua prigionia-esclamò prima che il cuore sparisse definitivamente in fascio di luce bianca,lasciando unicamente delle ossa senza vita sparse per il pavimento della sala
I quattro esseri immortali,rimasero fermi ed in silenzio un momento per commemorare la fine del serafico Esteneor,morto in battaglia per difendere i suoi principi e la sua fedeltà al suo signore,quando Lance animato da una strana forza spezzò quel momento di commiato,dirigendosi verso il portone bianco,aprendolo con violenza,vedendo davanti a se seduto sopra un trono di ferro un secondo scheletro vestito con un armatura bianca arrugginita,con la spada spezzata che giaceva sopra le sue gambe e con in mano un libro rovinato,che stringeva tra le sue dite ossute e consumate.
Lance seguito dalle gemme si addentrò all’interno di questa stanza avvicinandosi verso i resti del guerriero,quando apparve dinanzi a lui la forma spirituale dell’uomo,che a differenza dello scheletro aveva un’armatura bianca scintillante,una spada a una mano posta dietro la sua schiena ed un volto simile a quello di Lance.
-Sei Kalimdor,sovrano di questa struttura?-domandò rimanendo fermo ad osservare lo spettro
-Si-rispose lo spirito avvicinandosi al suo vecchio corpo fisico –cosa vi porta dinanzi al mio cospetto?-
-Vorremmo avere i progetti della nave spaziale serafica-rispose il ragazzo senza mezzi termini
-E tu vorresti che io te li ceda?!-esclamò arrabbiato l’entità –sei solo un folle che vuole condurre un’altra guerra contro le gemme-
-Forse è vero-esclamò schiettamente –sarò un folle,ma non voglio condurre un’altra guerra contro Homeworld,voglio solo salvarlo da se stessa e per farlo mi servono quei progetti-
-Tu non sei una gemma-esclamò con disprezzo Kalimdor –perché ti dovresti interessare di esseri egoisti e manipolatori?-
-Perché io sono cresciuto con loro e mi piange l’anima nel vederli perire con le loro stesse mani,per colpa di una tiranna senza scrupoli-
-Cresciuto con loro-esclamò con sguardò stupito –quindi tu sei…Lance,l’ultimo della nostra stirpe…sei ancora vivo dopo tutti questi millenni-
-Come fai a conoscermi?-domandò Lance visibilmente confuso
-Ti conosco perché…sono stato io ad affidarti a Diamante Blu durante la guerra-esclamò abbassando la testa,cercando di evitare gli occhi del ragazzo –cercando di darti un destino migliore,senza che le nostre colpe ricadessero su di te-
-Quindi non fui trovato in un campo di battaglia-esclamò tremando,cercando di trattenersi dal cadere sulle sue stesse gambe –sei stato tu ad affidarmi a lei-
-Ho cercato di metterti in salvo perché non era giusto che tu pagassi per colpe non tue-esclamò il guerriero con una lacrima che scendeva dal suo viso trasparente,mentre osservava il suo corpo ossuto e malandato  –ora prendi il libro e vattene,esso contiene non solo i progetti della nave spaziale,ma anche alcuni progetti per quanto riguarda la costruzione di armi e di armature-indicando il libro fra le mani del suo corpo scheletrico –finalmente posso andarmene nell’oltremondo,consapevole di aver adempiuto al meglio alla mia missione-diventando sempre più trasparente
Lance senza dire nulla,si avvicinò allo scheletro prelevando con accuratezza dalle sue mani il libro,voltandosi e materializzando un portale,dirigendosi verso di esso seguito dalle altre gemme che prima di addentrarsi all’interno del portale si voltarono verso lo spettro,che mentre spariva lentamente,sorrideva con delle piccole lacrime che rigavano il suo volto e sorridendo anche loro,entrarono dentro il portale lasciando da solo lo spirito,che guardò un ultima volta il suo corpo mentre svaniva lentamente
-Ti ringrazio figlio mio,sei la luce che ancora mi dona la speranza di un futuro migliore-sussurrò Kalimdor dissolvendosi completamente,lasciando solamente i suoi resti a fare da guardiano al tempio ormai disabitato.
 
Note dell’autore
Lance:Quant’è dura essere un serafico a volte
Peridot:A volte non sarà facile destreggiarti all’interno di questo mondo
Lapis:E a volte cadrai
Garnet:Ma siamo sicure che riuscirai sempre a risollevarti
Io:Per risistemare le cose e renderle migliori
Lance:Forse avete ragione
Perla:Ricorda che io sarò sempre al tuo fianco per sostenerti
Lance:Grazie Amore mio
Io:Chiudiamo il capitolo che già è triste di suo,non vi ci mettete pure voi con il romanticismo
Perla:Lance,lo vogliamo fare insieme?
Lance:Con piacere
Lance e Perla:Bene cari lettori e care lettrici ci vediamo al prossimo capitolo

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Capitolo 22
*** Il potere confortante dell'amore ***


Il potere confortante dell’amore
 
Il Generale Lance era appena partito insieme a Lapis,Garnet e Peridot verso il santuario serafico,teletrasportandosi attraverso uno dei portali del ragazzo,lasciando le gemme rimanenti all’interno della sala del trono in una strana ed apparente calma,che fece salire lentamente la tensione all’interno del gruppo,comandato da uno zaffiro che non aveva intenzione di accettare un’ingiustizia,la quale a suo avviso poteva essere tranquillamente evitata con l’eliminazione di tutti i mali;la morte dell’ex comandante Rhodocrosite.
La gemma blu non capiva lo strano comportamento assunto dal suo superiore nei confronti di quella traditrice,cominciando a dubitare sulle reali intenzioni del serafico,che erano diventate con il passare dei giorni criptiche e misteriose,non riuscendo a comprendere le azioni spesso insensate del ragazzo.
In quel suo affannoso pensare un malevolo pensiero si fece strada nella sua mente,voltandosi verso la gemma rossa dietro di lei,scrutando il suo viso con l’unico occhio che aveva a disposizione,materializzando una spada di ghiaccio che impugnava con la mano sinistra e con uno strano ghigno malefico che contornava il suo volto,simbolo della sua crescente voglia di vendetta.
-Rhodocrosite-esclamò la gemma blu puntandole l’arma contro –Visto che Lance non è presente e il posto di comando è affidato temporaneamente a me,è arrivato il momento che il tuo giudizio venga portato a termine-
-Ma Lance aveva detto che potevo restare per dare una mano-esclamò la gemma rossa spaventata dallo strano comportamento di Sapphire
-Sinceramente non m’interessa cosa ha detto Lance su di te,io voglio avere la mia vendetta,distruggendo la tua gemma in tanti piccoli frammenti-avanzando lentamente verso di lei
-Ricorda che se mi uccidi,dovrai poi risponderne al Generale che…-venendo interrotta dalla gemma blu
-Non m’importa delle conseguenze,non m’importa cosa Lance potrà farmi,l’unica cosa che m’interessa è eliminarti-scagliandosi contro Rhodocrosite,ma venendo fermata rapidamente da Ametista che con la sua frusta avvolse totalmente il corpo della piccola gemma,tirandola verso di se e tenendola ferma a terra,mentre ella la malediceva con tutte le sue forze
-Calmati-ordinò Amtista con tono serio ed integerrimo –E’ una follia quello che vuoi fare-
-Una follia dici!-esclamò la gemma con tono rabbioso mentre cercava di divincolarsi dalla frusta di Ametista –NON E’ UNA FOLLIA!-urlò con più forza –E’ COLPA SUA SE HO VISTO MORIRE DAVANTI AI MIEI OCCHI I MIEI COMPAGNI E SE NON FOSSE STATO PER UN GUASTO AL SISTEMA SAREI MORTA PURE IO!-
-Almeno in questo hai avuto fortuna-ironizzò la gemma viola stringendo di più la presa
-FORTUNA-urlò senza più controllo –PENSI CHE SIA STATA UNA FORTUNA AVER VISSUTO PER TUTTO QUESTO TEMPO?!-
-No,non lo è stata-intervenne Steven con lo sguardo rivolto verso la gemma blu,la quale stranamente smise di divincolarsi dalla morsa della frusta –penso che avresti preferito condividere la sorte dei tuoi compagni-
-Si Steven,l’avrei preferito-osservando il bambino con il suo unico occhio lucido per le lacrime,che cominciarono a scendere copiose,rigando il suo viso blu –non sai quant’è stato difficile,rimanere da sola per dei millenni senza sapere se qualcuno verrà mai a salvarti,senza sapere se marcirai all’interno della tua prigione,con la consapevolezza che ogni tuo compagno è morto per colpa di un essere egoista-
-Io non posso capire il dolore che tu hai provato in quei lunghi millenni,ma posso solo dirti di aprire gli occhi Sapphire-
-In che senso aprire gli occhi?-domandò la gemma,non comprendendo le parole del bambino
-Intendo dire che devi analizzare che cos’hai ora rispetto al passato,osserva bene e capirai cosa voglio dirti-accarezzando la guancia del piccolo gioiello,che cominciò a guardarlo come ipnotizzata dal suo sguardo,ripensando a tutto quello che le era accaduto da quando Lance l’aveva trovata all’interno dell’asilo terrestre,costatando che anche dopo aver subito torture all’infuori dell’immaginazione umana,lei aveva finalmente qualcuno che era disposta ad accettarla nuovamente,a considerarla speciale come in passato,facendo apparire all’interno della sua mente le figure di Lance,Lapis e Peridot,che la guardano con volto sorridente
Sapphire con le lacrime agli occhi e senza dire una parola,fece cenno ad Ametista di liberarla,la quale restia a lasciarla libera si voltò verso Steven,il quale abbassando la testa accolse la richiesta silenziosa del gioiello blu,invitando la gemma viola a liberarla,la quale sospirando lasciò lentamente la presa,slegando Sapphire ed aiutandola a rialzarsi.
-Grazie Steven per avermi impedito di fare un errore che mi sarebbe costato caro-esclamò la gemma guardandolo negli occhi con un mezzo sorriso irto di tristezza –ma non so fino a quando riuscirò a sopportare la sua presenza in questo luogo-abbassando la testa e rassegnandosi all’idea di avere Rhodocrosite all’interno della sua nuova vita
-Sapphire ricorda sempre di non lasciarti sopraffare dall’odio,ricorda che prima o poi anche tu saprai apprezzare Rhodocrosite,ci vuole solo un po’ di tempo-
-Vorrei crederti Steven-cominciò dandogli le spalle –ma troppa sofferenza ho subito per colpa sua e per le sue azioni-
-Sapphire-intervenne Rhodocrosite avvicinandosi al piccolo gioiello,cercando di poggiarle una mano sulla spalla –io…-
-Lo sai che mi fidavo di te,ognuno di noi si fidava di te-allontanandosi lentamente ed avvicinandosi con calma dinanzi al trono di pietra –e tu hai preferito trattarci come merce di scambio per la tua vita-
-Sapphire,lo so che non posso più cambiare il passato,ma ora voglio solamente riscattarmi dai miei errori passati-stringendo il pugno al petto –ho causato molto dolore e questo lo capisco,ma vorrei soltanto avere una seconda possibilità anche da te-
Il piccolo gioiello ascoltò le parole della gemma rossa,che penetravano come mille coltelli all’interno del suo cuore,scappando improvvisamente dalla sala in preda alla disperazione,causando lo sconcerto delle gemme presenti ad eccezione di Steven,che sembrava capire stranamente cosa stesse provando Sapphire in quel momento.
-Io vado da lei-esclamò Steven correndo nella stessa direzione della gemma blu,cercando di raggiungerla e di chiarire una volta per tutte questa situazione
-Steven aspetta!-esclamò Perla,venendo ignorata dal bambino
-Lascialo andare-cominciò Ametista avvicinandosi alla gemma bianca –forse riuscirà a farla calmare-voltandosi successivamente verso Rhodocrosite che aveva la testa abbassata e lo sguardo vuoto,mentre fissava il pavimento –penso che riuscirà a sistemare questa situazione-concluse sorridendo
Il gioiello blu correva con tutte le sue forze per le ali del castello,cercando di sfuggire alla sensazione di odio,rabbia e tristezza che le stavano inondando completamente l’animo,fermandosi improvvisamente dinanzi all’ingresso di un immenso giardino interno,con al centro un solo albero di quercia,che stava lì da solo come un gigante imponente,a sorvegliare quella distesa erbosa.
La ragazza si addentrò lentamente all’interno del giardino,avvicinandosi con passo lento verso la gigantesca quercia fermandosi ad un passo da essa,allungando una mano verso la corteccia appoggiandola delicatamente,sospirando e rimanendo davanti al maestoso albero,osservandolo con occhio triste e rassegnato,riflettendo su Rhodocrosite e sulle intenzioni che l’hanno spinta a tradirli,ma i suoi pensieri vennero però interrotti da un suono lieve e quasi impercettibile,che si diffuse come un fruscio di vento all’interno di quel magnifico prato interno all’aperto,facendo voltare la gemma che notò Steven immobile davanti all’ingresso.
-Steven-esclamò la gemma con un tono di stupore nelle sue parole –perché mi hai seguita?-
Il bambino non rispose,avvicinandosi con passo deciso verso la gemma,la quale sentendosi messa alle strette appoggiò la schiena contro l’albero,chiedendogli di andarsene e di lasciarla da sola,venendo ignorata dalla giovane gemma che si fermò davanti a lei,guardandola con sguardo compassionevole e comprensivo.
-La solitudine alimenta l’odio,la rabbia e la tristezza Sapphire-cominciò Steven guardandola negli occhi –ed io non posso permettere che tu venga corrotta da tali sentimenti,non ora che non sei più da sola-
-Io non riesco a perdonarla-esclamò la gemma mettendosi a piangere –vorrei provare a darle una possibilità,ma non c’è la faccio-coprendosi l’occhio con le mani
-Sapphire capisco bene come ti senti-esclamò il bambino portandogli una mano sulla guancia –capisco benissimo cosa vuol dire essere traditi dalle persone che più ti stanno a cuore-
-Ma…ti vedo sempre felice,come hai mai potuto provare questi tipi di sentimenti?-
-Vedi…non sempre con le gemme è stato tutto facile,ci sono stati dei momenti in cui senza volerlo mi hanno fatto sentire inutile,che non ero all’altezza di mia madre e che avrebbero preferito lei a me-iniziò Steven con una piccola lacrima che si faceva strada per il suo viso –mi sono sentito tradito ed ho sofferto in silenzio,sentendo in passato più volte Perla invocare il nome di mia madre piangendo-
-E come hai fatto a superare quella situazione orribile?-domandò guardandolo negli occhi intensamente
-Non è stato facile,ho combattuto il sentimento che mi opprimeva,nell’unico modo che conoscevo-poggiando entrambe le mani sul volto della gemma blu –stare insieme a loro cercando di trovare una soluzione al problema,provando a farle capire che io non sarò mai come lei,ma che ci sarò sempre per loro,qualunque cosa succeda io ci sarò sempre-
-Steven…io…-venendo interrotta dal bambino
-Sapphire io so che c’è la puoi fare,ho fiducia in te-
-E se poi le mi deluderà nuovamente?-domandò la gemma mordendosi il labbro –io non potrei sopportarlo di nuovo-
-Sapphire lei non ti deluderà-rispose poggiando le mani sulle sue spalle,dandogli un caldo sorriso –sono sicuro che lei non voglia altro che riscattarsi davanti ai tuoi occhi e a quelli di Lance-
-Così giovane,ma così saggio-aggiunse il gioiello blu sorridendo
-Non mi ritengo saggio,mi ritengo solo una gemma normale-ricambiando il sorriso
La gemma blu nel vedere il sorriso di Steven sentì uno strano calore pervaderle tutto il corpo,facendola arrossire dinanzi a lui,avvicinando lentamente la testa vicino a quella del ragazzino,chiudendo gli occhi e dandogli un veloce ed improvviso bacio nella bocca,che fece restare attonito la giovane gemma,che non sapeva se separarsi dalle labbra della gemma oppure rimanere insieme a lei in quel semplice atto.
La gemma blu aprendo lentamente il suo occhio,si rese conto del gesto che stava compiendo,allontanandosi velocemente dal bambino,il quale la guardava con occhio incredulo e stupito.
-Mi…mi dispiace Steven-esclamò la gemma in preda all’imbarazzo –non so proprio cosa mi sia preso,scusami ancora-
-Non c’è niente di cui scusarsi-esclamò abbracciandola repentinamente –può capitare di volere un po’ d’affetto-
-Ma…ma-venendo interrotta dal biambino
-Questo bacio sarà il nostro piccolo segreto,non lo saprà nessuno stai tranquilla-esclamò con tono calmo –e poi è stato solo un bacio innocente,non c’è niente di male-separandosi lentamente dall’abbraccio e tendendogli la mano –che ne dici ora di ritornare dagli altri?-
-Va bene-afferrando con dolcezza la mano del bambino,incamminandosi insieme a lui all’interno del corridoio che conduceva alla sala del trono,sorridendo e ripensando al momento in cui l’ha baciato,desiderando ardentemente di poterlo fare ancora,sperando di potersi perdere nuovamente tra le labbra del ragazzino,sapendo però in cuor suo di non poterlo fare,limitandosi a rimanere accanto a lui in quello che sembrava un lungo ed infinito periodo di tempo
Quel momento magico per Sapphire,venne interrotto quando insieme giunsero all’interno della sala del trono,dove trovarono Lance con Lapis,Peridot e Garnet,i quali erano fermi come se fossero in attesa del loro arrivo.
-Siamo per caso in ritardo?-domandò timorosamente la gemma blu
-No…siamo appena arrivati-rispose Lance guardando Sapphire –e poi Ametista mi ha raccontato cosa è successo mentre eravamo via-voltandosi verso Steven e suscitando nella gemma un forte senso d’imbarazzo –Steven ti ringrazio per averla aiutata in questo momento difficile-
-Ho visto che era in difficoltà e ho pensato di aiutarla,non c’è bisogno che mi ringrazi-
-Sempre modesto-esclamò il serafico sorridendo,affidando il libro che aveva per le mani a Peridot,la quale cominciò a sfogliarlo fino a raggiungere il progetto della nave spaziale,assumendo un’espressione stupita ed emozionata
-Allora com’è andata la missione al tempio serafico-domandò Perla incuriosita,mentre osservava Lance portarsi al centro della sala
-La missione oserei dire che è stata un successo-esclamò con entusiasmo –siamo riusciti a recuperare i progetti della nave spaziale ed anche di qualche arma particolare-aggiunse con un tono pieno di orgoglio
-Quindi avremo qualche possibilità contro Homeworld-esclamò le gemma bianca sorridendo per l’entusiasmo
-Si,ma non qui sulla Terra-aggiunse il serafico incrociando le braccia,assumendo un’espressione spavalda
-Che cosa intendi dire con quelle parole-domandò Garnet improvvisamente preoccupata
-Forse non sono stato completamente sincero quando ho parlato della nave spaziale-rispose senza mezzi termini –La nave spaziale non è un piano di riserva,ma quello principale,l’inizio della nostra strategia offensiva-
-Strategia offensiva?-domandò Rhodocrosite allibita dalle parole del ragazzo
-Noi non rimarremo qui sulla terra in attesa di un loro attacco,saremo noi a sferrare un attacco-esclamò Lance con tono convinto e con un sorriso a trentadue denti che contornava il suo volto –noi fermeremo Diamante Giallo sul suo stesso terreno-sospirando –noi andremo a Homeworld-
 
Note dell’autore
Io:Tutto liscio come l’olio anche stavolta
Lance:Ovviamente mettere storie d’amore unilaterali ti fa bene all’animo
Io:Tanto bene all’animo
Lance:Fino a quando uno non soffre
Io:Dettagli
Lance:lasciamo perdere sei proprio senza speranza
Io:Se io sono senza speranza tu cosa sei?
Lance:Un mito
Io:Si…come no,va bene chiudo questo capitolo così non sento un’altra scemenza del genere
Bene cari lettori e care lettrici ci vediamo al prossimo capitolo

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Capitolo 23
*** Le reali intenzioni di Lance ***


Le reali intenzioni di Lance
 
Le gemme nel sentire quell’ultima frase rimasero letteralmente pietrificate per la paura e lo shock,ad eccezione di Peridot,la quale sembrava stranamente calma nel suo sfogliare,anche dopo aver udito quelle parole,il suo temperamento riflessivo sembrava essere rimasto illeso,venendo nel frattempo osservata da Perla ed insinuando nella sua mente uno strano pensiero,che cominciò lentamente a pervaderla interamente fino al punto tale da guardare con sospetto il tecnico gemma,la quale non sembrava essersi resa conto dello sguardo inquisitore della gemma bianca.
-Tu lo sapevi quello che Lance aveva intenzione di fare-esclamò la gemma con tono accusatorio,incrociando le braccia
-Si-esclamò sorridendo la gemma verde –ho sempre saputo le reali intenzioni di Lance,dopo lo scontro con Diamante Giallo-chiudendo il libro con la mano –e ovviamente non ero la sola-voltandosi verso Lapis Lazuli,che rimaneva ferma ed immobile accanto al ragazzo,con viso serio ed anch’esso determinato
-Perché non ce l’avete detto?-domandò il gioiello bianco sbracciandosi
Le gemme prima di rispondere alla domanda,si guardarono intensamente negli occhi,cercando con tutte le loro forze di non fornire alcuna informazione alla ragazza,quando senza preavviso Lance si mise di fronte a loro osservando la sua amata con sguardo colpevole.
-Colpa mia Perla,non prendertela con loro,gli e lo chiesto io di non rivelare quest’informazione a nessuno-esclamò il ragazzo portandosi una mano sul petto e chiudendo gli occhi
-Ma perché tenere nascosta una cosa del genere?-domandò con tono preoccupato –non ti fidi di noi? non ti fidi di me?-
-Al contrario mia dolce Perla,io mi fido ciecamente di ognuno di voi-
-Allora perché?-
-Volevo proteggervi-esclamò fermamente il ragazzo aprendo gli occhi e osservando intensamente quelli del gioiello bianco –non volevo che voi rischiaste la vostra vita in una guerra non più vostra,infatti avrei preferito andare da solo per evitare altro dolore ad ognuno di voi,ma poi mi sono reso conto che un gesto del genere avrebbe portato solamente altro dolore,causando unicamente le ire di Homeworld contro di voi-
-Spiegaci il perché ci hai rivelato solo ora il tuo piano-esclamò Garnet con tono freddo e distaccato
-Perché penso che insieme noi potremmo farcela a battere Diamante Giallo ed a riprenderci Homeworld-
-Quindi vuoi che noi ci uniamo a questa tua folle crociata?-domandò ironicamente Ametista,portandosi le mani ai capelli
-Solo se voi ve la sentite di unirvi a me-esclamò il ragazzo sospirando –non vi sto obbligando a seguirmi,potete tranquillamente rimanere qui sulla Terra…ma io non cambio idea,anche se sarò da solo andrò lo stesso ad affrontare Diamante Giallo ed il suo esercito,anche se questo mi dovesse costare la vita-concluse Lance,causando apprensione nei presenti
-Non ci andrai mai da solo-esclamò Lapis avvicinandosi a lui –siamo cresciuti insieme e se il destino lo vorrà moriremo insieme-
-Lazuli dice una sacro santa verità-aggiunse Peridot ponendosi al fianco della gemma blu,tenendo in mano il libro –tu sei stato il primo ad accogliermi e ad accettarmi per quello che sono,quindi puoi stare sicuro che non ti abbandonerò proprio ora-
-Ragazze vi ringrazio,sentirvi dire queste parole mi rende il cuore irto di gioia-osservando le due gemme accanto a lui,poggiandogli delicatamente le mani sulle loro spalle
-Generale-esclamò Rhodocrosite avvicinandosi ed inginocchiandosi davanti a loro –tu mi hai lasciato vivere anche dopo il mio tradimento,da questo momento in poi affido a te la mia vita,che la mia lama possa portare nuovamente onore a te e a ciò per cui stai combattendo-
-Ed in qualità di ex comandante in seconda della gloriosa fazione bianca-intervenne Sapphire allontanandosi lentamente da Steven –sono pronta a morire in battaglia,affinché Homeworld possa ritornare il pianeta di un tempo-
Lance rimase commosso nel poter constatare la fiducia che ogni gemma aveva riposto in lui,fermandosi ad osservare incuriosito le Crystal Gems,le quali ancora titubanti sul da farsi cercavano di evitare lo sguardo del ragazzo ad eccezione di Perla,la quale sembrava stranamente attratta dagli occhi del ragazzo,che le chiedevano indirettamente di unirsi a lui in questa sua missione.
-Io…io non posso lasciarti andare senza di me-esclamò Perla portandosi il pugno al petto –non posso lasciarti andare senza sapere se poi ritornerai,quindi se questa è la tua volontà sarò lieta di stare insieme a te fino all’ultimo-concluse lasciando le restanti gemme cristallo allibite ed esterrefatte dallo strano comportamento propositivo della ragazza
-Allora se hai deciso-esclamò Garnet rassegnata –io ed Ametista verremo con te-
-Di certo non ti lasceremo affrontare da sola quei cattivoni di Homeworld da sola-aggiunse Ametista dandole un pugnetto sul braccio
-Ma non pensate mica di partire senza di me!-esclamò Steven con uno strano sorriso sul volto
-Ma Steven che…-esclamò Perla venendo interrotta dal lento camminare di Lance,il quale si fermò davanti al bambino inginocchiandosi davanti a lui
-Se questa è la volontà che ti anima,allora non sarò io ad impedirti di venire-alzandosi in piedi e portandosi al centro della sala –ve lo annuncio fin da subito,non sarà una battaglia facile quella contro Homeworld,loro cercheranno di spezzarci e di schiacciarci in ogni modo,ma se rivedrò sul campo di battaglia lo stesso sguardo che vedo ora in ognuno di voi,non esisterà alcun potere capace di fermarci-girando lo sguardo verso Peridot
-Quanto tempo ci vorrà per costruire la nave spaziale?-
-Visto che ogni materiale presente in questi fogli è facilmente reperibile sulla Terra,penso non meno di sette giorni al massimo-
-Perfetto-esclamò il serafico sorridendo –cominciamo sin da subito la costruzione della nave,ricordando sempre una cosa nella vostra mente…noi non stiamo combattendo per noi stessi,noi stiamo combattendo per tutte quelle anime lì ad Homeworld che sperano in un futuro migliore-dirigendosi lentamente verso l’uscita della sala del trono,sparendo dentro uno dei tanti corridoi che circondano l’enorme stanza
Lance camminò vigorosamente all’interno del lungo corridoio,fino a quando non raggiunse un immenso portone in legno logoro,con due enormi sbarre di ferro a rafforzarne la solidità e con un diamante bianco dipinto accuratamente al centro e leggermente scolorito per l’usura,appoggiando le mani sopra di esso e spingendo con forza,aprendo lentamente la porta cigolante ed entrando all’interno di quello che sembrava un enorme salone vuoto,dove al suo interno vi era solo un piccolo altare con sopra un gigantesco ritratto di una donna,vestita con un lungo abito bianco da sera,con entrambe le mani appoggiate sopra l’elsa della sua spada e con lo sguardo rivolto verso chi la contempla,emanando attraverso quel suo anomalo sorriso una sensazione di pace nell’animo di colui che la osserva.
-Diamante Bianco-esclamò il ragazzo avvicinandosi con lentezza al dipinto –finalmente il mondo che tu sognavi sta per avverarsi,niente più guerre,niente più scontri sociali e niente più odio-chiudendo gli occhi e poggiando la sua spada sopra l’altare,dove si materializzarono dal nulla due piccole fiammelle poste all’estremità,che emanavano uno strano aroma d’incenso,sedendosi sul pavimento, chiudendo gli occhi e congiungendo i palmi  le mani tenendo le braccia al livello delle spalle,sospirando e meditando sugli eventi che dovranno ancora accadere,lasciandosi cullare da quella magica e strana atmosfera che lo aveva circondato sospirando delicatamente,facendosi trasportare dalla sua mente all’interno di un’altra stanza decorata con numerosi arazzi raffiguranti le varie posizioni della meditazione zen,appesi a delle mura di colore arancio come il tramonto.
Il pavimento anch’esso di colore arancione,raffigurava al centro il simbolo dello yin e dello yang,uniti in unico vortice di calma e beatitudine,che sembrasse regolare tutto l’universo,ma improvvisamente il suo guardarsi intorno all’interno di quella stanza astrale,venne dolcemente interrotto dall’arrivo delicato di un secondo essere,il quale vestito unicamente da una tunica nera e con in fronte una fascia color grigio scuro come il crepuscolo,si sedette accanto al serafico assumendone la stessa posizione,rivolgendo il suo sguardo all’immenso dipinto,che sembrava essere presente anche all’interno di quel luogo.
-Vedo che finalmente anche tu hai trovato la tua pace-esclamò il ragazzo rimanendo in posizione
-Con il nostro scontro finalmente giunto ad una fine,non ho avuto più motivo di combatterti,visto che siamo riusciti a trovare finalmente un’intesa-rispose Lance oscuro rimanendo anch’esso nella stessa posizione –cosa ti porta nuovamente all’interno della tua mente?-
-Volevo solo meditare sul futuro-
-Lo sai che spesso ricercare le risposte nel flusso lento ed incostante del tempo non è mai un bene-
-Lo so,ma non mi sento tranquillo-
-Paura di Diamante Giallo e di Homeworld?-
-Si-esclamò seccamente Lance –la mancata conoscenza del futuro in un momento così cruciale mi sta corrodendo-
-Eppure tu hai sempre sostenuto che un serafico è capace di creare il suo futuro da solo- controbatté il suo lato oscuro –capace anche di distorcere la percezione degli zaffiri-concluse con un sorriso che gli si formò sul viso
-Mi conosci troppo bene-esclamò il ragazzo sorridendo
-Dopotutto sono te-
-Cosa ti ha spinto a non volermi dare più battaglia?-domandò incuriosito Lance
-Dopo la nostra battaglia per la supremazia dello spirito,quando tu mi hai teso la mano in amicizia ho finalmente compreso che siamo entrambi la stessa persona,due entità di uno stesso essere,io lo Yin e tu lo Yang-sospirando –entrambi siamo l’oscurità che non può vivere senza la luce e la luce che non può vivere senza l’oscurità,siamo un tutt’uno in questo universo e tale resteremo-
-Non ti facevo così saggio…mi sorprendi-
Improvvisamente il luogo dove Lance e la sua controparte oscura meditavano,cominciò lentamente a deformarsi,facendo allontanare senza che si muovesse il serafico dall’entità di tenebra,i quali si guardavano negli occhi,cercando di scrutare nelle pupille dell’altro la speranza che un giorno si possa giungere veramente alla vera pace.
-Vedo che qualcuno indirettamente ti sta richiamando-esclamò l’entità sollevandosi in piedi –al nostro prossimo incontro amico mio-dandogli le spalle –sperando solo che sia più lungo di questo-dissolvendosi e lasciando un’immensa distesa nera come la pece senza alcun tipo di luce a rischiararne l’ambiente
Lance aprì lentamente i suoi occhi,scoprendo di essere ritornato nuovamente all’interno della sala,trovando difronte a se l’altarino con i due fuochi all’estremità e la katana posta al centro,che venivano oscurate da un’ombra possente,che sembrava avvolgerlo completamente.
-Garnet-pronunciò il ragazzo rimanendo seduto senza scomporsi –cosa ti porta in questo luogo?-
-Ti volevo parlare-rispose la gemma rossa sistemandosi il visore con la mano
-Di cosa mi vorresti parlare?-alzandosi in piedi e voltandosi verso la fusione
-Riguardo il tuo futuro se noi dovessimo andare a Homeworld-
-Non voglio conoscere il mio futuro-
-Ma…Lance…-venendo interrotta dal serafico
-Conoscere il futuro spesso porta più male che bene Garnet,preferisco non conoscere il mio destino ed andare avanti senza paura fino al raggiungimento del nostro obiettivo-
-Sei proprio sicuro di quello che dici?-domandò spiazzata
-Sicuro-tendendo una mano verso la fusione –ora che ne dici di unirti a me nella meditazione,eseguendo alcuni esercizi spirituali dediti a rinforzare il corpo e lo spirito?-
La fusione fece cenno di approvazione con la testa,ponendosi al suo fianco imitando i movimenti fluidi delle braccia e delle gambe compiuti dal ragazzo,seguendolo con gli occhi chiusi lasciandosi attraversare da una strana sensazione forza e pace,che cominciò a pervaderle tutto il corpo,facendole illuminar di una luce forte ed intensa entrambe le gemme poste sulle mani,che nascoste interamente il suo corpo facendole quasi perdere la propria forma fisica.
Anche Lance si sentiva avvolgere da una piacevole sensazione di pace,venendo avvolto anche lui da una strana luce oscura che nascose il suo corpo,il quale iniziò lentamente a perdere forma e consistenza,avvicinandosi sempre di più alla luce emanata dalla fusione,la quale si unì istantaneamente al serafico,generando un turbinio di luce ed ombre che avvolsero tutta la stanza,manifestando improvvisamente al centro di essa,una figura femminile snella ed imponente alta il doppio di Lance,vestita da una lunga tuta nera e magenta,con al centro una stalla rossa ed un piccolo diamante bianco posto dentro di essa,con dei capelli lisci e lunghi neri con accenno di azzurro e verde,quattro braccia,due nelle spalle e due nei fianchi e tre occhi,il sinistro con l’iride di colore rosso,il destro di colore viola mentre il terzo occhio che si trovava al centro della fronte aveva la sclera di colore viola senza iride,con tre circonferenze che partivano dall’estremità dell’occhio,diventando sempre più piccole fino a raggiungere la pupilla nera che aveva la forma di una fiamma.
La fusione in quell’istante chiuse immediatamente il suo terzo occhio,generando sul suo viso un visore simile a quello di Garnet ma di colore nero,sedendosi sul pavimento davanti al dipinto,congiungendo entrambe le mani chiudendo gli altri due suoi occhi.
-Io posso vedere le possibili vie del fato,quelle passate,presenti e future…sono l’incarnazione della saggezza e della pace…io sono Jhoira-
 
Note dell’autore
Io:Bam…fusione nuova
Lance(sarcasticamente):Visto che di fusioni ne abbiamo viste poche,perché non metterne un’altra
Io:Visto che anche tu lo ammetti
Lance:In realtà ero sarcastico
Io.Va bene lo stesso,sono emozionatissimo per questa nuova fusione
Garnet:Vediamo cosa è capace di fare,mi sono incuriosita
Lance:Però il terzo occhio non mi convince
Io:A te in questo periodo non convince niente
Lance:Sarà…ma io ho i miei dubbi
Io:Allora tieniteli per te…Garnet che ne pensi di chiudere tu il capitolo questa volta?
Garnet:Ok
Cari lettori spero che quest’ultimo evento non vi abbia spiazzato troppo,perché di certo ci saranno altre sorprese ancora più entusiasmanti nel prossimo capitolo de “Le Cronache di una Gemma”
Io:Non pensi di avere esagerato un po’ con la conclusione?
Garnet:Secondo me è perfetta
Io:Se lo dici tu,ci credo

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Capitolo 24
*** L'arrivo della tempesta ***


L’arrivo della tempesta
 
Erano passati diversi giorni e la costruzione della navicella spaziale procedeva senza impedimenti,con Peridot e Perla che vi lavoravano senza sosta affinchè la nave fosse pronta per il tempo prestabilito,mentre Steven si aggirava da solo per il castello alla ricerca di un qualche segno di Lance o Garnet,che sembravano spariti ormai da molto tempo senza lasciare traccia del loro passaggio,camminando pensieroso per le lunghe diramazioni del castello chiedendosi dove fossero andati,fino a quando nel suo lungo girovagare non entrò dentro l’hangar dell’edificio,dove le due gemme stavano costruendo senza fermarsi l’astronave che avrebbe portato tutti loro ad Homeworld.
Il bambino distratto dai suoi pensieri voltò il suo sguardo verso l’enorme e possente scheletro ferroso,notando estasiato la grandezza della nave,immaginandosi dentro di essa mentre la pilotava nello spazio profondo,perdendosi in quel suo sogno ad occhi aperti,ma venendo svegliato di soprassalto da un leggero scossone,che lo fece ritornare velocemente alla realtà,sospirando e voltandosi verso la fonte di quel tremolio,notando Perla dietro di lui che gli sorrideva leggiadramente con orgoglio nel vederlo così estasiato alla vista della nave spaziale.
-Vedo che ti piace-esclamò la gemma con orgoglio rivolgendo nuovamente il suo sguardo allo scheletro ferroso –anche se abbiamo appena cominciato,il risultato ottenuto è molto promettente-
-Lo credo-cominciò Steven con una lieve nota di entusiasmo –ma Peridot non è qui con te?-
-Sta cercando alcuni pezzi per completare alcuni componenti meccanici,ma sarà presto di ritorno-
-Perla-esclamò la giovane gemma con lo sguardo stranamente basso –sai dove sono Lance e Garnet?-
-Non lo so Steven-cominciò la gemma bianca chiudendo gli occhi –ma se Garnet aveva qualcosa da dire a Lance,sono sicura che non sia stata una cosa semplice-sospirando –penso sia un qualche tipo di missione segreta che quei due devono svolgere senza il nostro intervento…oppure preparare un piano prima della partenza,non so proprio cosa risponderti-aprendo gli occhi e sorridendo nuovamente –perché questa strana preoccupazione per Lance?
-Non lo so…mi sento pervaso da una strana sensazione che non mi lascia andare-toccandosi la pancia con entrambe le mani
-Sarà che sei preoccupato-aggiunse la ragazza poggiandogli una mano sulle spalle –so benissimo che quello che stiamo andando ad affrontare non sarà una cosa facile,ma puoi stare certo che andrà tutto bene-
-Se lo dici tu Perla,ci credo-disse il bambino sorridendo,dandogli un rapido abbraccio
-Ora che ne dici di andare a trovare Connie-cominciò la gemma bianca guardandolo negli occhi –e diverso tempo che non la senti potrebbe essere preoccupata-
-Penso proprio che una visita sia d’obbligo-esclamò il bambino ridendo mentre si allontanava da lei correndo –ci vediamo dopo-uscendo dall’hangar e dirigendosi a tutta velocità verso la piattaforma per il teletrasporto fuori dal castello,attraversando senza controllo tutto il corridoio in pochi secondi,arrivando in pochissimo tempo all’interno della sala del trono,dove sbatté senza accorgersene contro Sapphire,la quale cadde rovinosamente a terra.
Steven resosi conto di quello che aveva appena fatto,si avvicinò repentinamente verso il piccolo gioiello blu,tendendogli una mano per aiutarla a rialzarsi,la quale arrossendo improvvisamente accettò l’aiuto della giovane gemma,afferrando con dolcezza la mano che lentamente la stava aiutando a rialzarsi,cercando di evitare nel frattempo i suoi occhi luminosi,che la facevano fremere di passione in ogni momento in cui ne entrava in contatto.
-Sapphire stai bene?-domandò Steven guardandola in viso
-Si…sto bene-rispose con voce imbarazzata
-Scusami se prima ti ho urtato con violenza-
-No..non fa niente-esclamò lo gemma incrociando per un secondo il suo sguardo con quello Steven –dove stavi andando così di fretta?-
-Stavo andando a trovare Connie,vuoi venire con me che te la presento?-
-Ti ringrazio Steven,ma preferisco rimanere qui-sorridendo nervosamente
-Allora ci vediamo dopo-correndo verso l’uscita del castello,lasciando Sapphire da sola dentro la sala,mentre si toccava nervosamente la mano che in precedenza aveva toccato quella del bambino,sorridendo ed entrando verso uno degli innumerevoli corridoi
Nel frattempo Steven si dirigeva verso la piattaforma del teletrasporto,quando notò in lontananza sopra di esso un enorme rigonfiamento rosa voluminoso,che occupava tutta la piattaforma.
-LEONE-urlò in preda alla gioia,saltando addosso all’animale,che ricambiò facendogli le fusa –dove sei stato per tutto questo tempo? Mi hai fatto stare in pensiero-coccolando l’enorme leone rosa,il quale felice di vederlo lo fece salire sopra la sua groppa,con un colpo di testa
-Mi vuoi portare tu da Connie?-
-Raw-rispose il leone facendogli cenno con la testa,correndo velocemente per la prateria,eseguendo improvvisamente un ruggito sonico,che generò un portale roseo con condusse Steven ed il leone dinanzi ad una casa di periferia,avvolta dalla luce debole del tramonto.
La giovane gemma rosa emozionata nel poter rivedere finalmente dopo tanto tempo la sua amica,scese in sella dal suo leone,avvicinandosi lentamente verso la porta d’ingresso,bussando delicatamente con la mano sulla porta,che si aprì velocemente rivelando una ragazza scura di carnagione,che lo guardò con sguardo stupito ed incredulo,catapultandosi letteralmente verso di lui abbracciandolo forte.
-Steven-esclamò al ragazza in preda all’emozione –ti ho cercato in questi giorni,dove sei stato?-domandò cercando di trattenere le lacrime
-E’ una lunga storia Connie,ma se vuoi entro dentro e te la racconto-accarezzando la chioma scura della ragazza,la quale separandosi lentamente dall’abbraccio lo invitò ad entrare,facendolo accomodare sopra il divano del salone,offrendogli un succo di frutta,sedendosi repentinamente accanto a lui ed aspettando che egli cominci a raccontare cosa gli fosse successo durante quei giorni di assenza
Steven in quel momento cominciò a raccontare a Connie tutto quello che è accaduta in questo lungo periodo di tempo,raccontandogli ogni minimo particolare su tutto gli eventi verificatasi in passato,rivelando alla ragazza ogni dettaglio riguardante Lance e la sua intenzione di voler tornare a Homeworld.
Connie ascoltava sbalordita il racconto della giovane gemma,rimanendo sempre più incuriosita sulla descrizione di quello strano essere di nome Lance,che era apparso come un fulmine a ciel sereno nella vita del suo più caro amico,sconvolgendo ogni frammento della sua vita.
-Steven-cominciò Connie guardandolo negli occhi –sei davvero sicuro di voler andare ad Homeworld?-
-Si Connie-esclamò Steven con tono deciso,stringendo con forza la mano della ragazza –E’ il mio dovere di gemma-
-Ma tu non devi farlo per forza-esclamò la ragazza stringendogli forte la mano –io ti vorrei qui con me,non voglio vederti in un campo di battaglia a rischiare la vita per il volere di un folle-cercando di trattenere una lacrima,che lentamente rigò il suo viso atterrando sopra il palmo della mano del bambino
-Io non lo faccio per Lance-avvicinando il volto verso la ragazza –io lo faccio per te e per tutti gli esseri che abitano questo mondo-dandogli un bacio sulle labbra
In quell’istante Connie si sentì trasportare via da quel semplice atto,dimenticando ogni sua preoccupazione riguardo il fututo,pensando unicamente a quel bacio che la stava unendo a quel ragazzo che tanto amava,perdendosi in quelle labbra carnose,che gli stavano manifestando tutto l’amore e la passione che il ragazzo aveva per lei,accarezzandogli dolcemente con le mani i capelli e il viso,chiudendo gli occhi e lasciandosi cullare dai soffici movimenti della lingua che accarezzavano la sua in un turbinio di emozioni,che non riusciva più descrivere.
Improvvisamente il ragazzino distaccò con lentezza le sue labbra da quelle di Connie,la quale lo guardava con occhi estasiati di piacere,accarezzandole con dolcezza la guancia con la mano,abbracciandola subito dopo.
-Promettimi che tornerai vivo ed intero-esclamò la ragazza stringendolo più forte che poteva
-Te lo prometto-
L’abbraccio dei due ragazzini sembrava durare in eterno,mai destinato a giungere ad una fine,quando improvvisamente quel momento di tenerezza venne interrotto da un violento botto che fece tremare le fondamenta della casa mettendo immediatamente in allarme i due bambini,i quali corsero velocemente verso la porta d’ingresso,aprendola di scatto trovando dinanzi ai loro occhi Lance con indosso la maschera sul viso,con in mano un lungo ed enorme falcione affilato a due lame e con il piede che poggiava violentemente sopra la testa del leone rosa,che appariva inerme e privo di sensi,con diverse ferite lungo il corpo che macchiavano di rosso il candido pelo color roseo.
La giovane gemma era scossa nel vedere una delle persone di cui si fidava aggredire senza motivo il suo amico animale,avanzando lentamente verso il ragazzo mascherato che senza muoversi aspettava immobile una reazione di Steven,tenendo impugno ancora nella sua mano destra l’enorme falce bilama alta quanto lui.
-Perché hai fatto del male al mio Leone?-domandò con voce incredula e scioccato e con le mani che gli tremavano per la rabbia
-Solamente per puro divertimento-rispose mettendosi a ridere successivamente senza controllo
-CHE COSA C’E’ DA RIDERE?-urlò Connie posizionandosi accanto a Steven –PERCHE’ GLI HAI FATTO DEL MALE?!-
-Voi umani…-sospiro il serafico tenendo stretta la falce in entrambe le mani –NON SAPETE MAI STARE AL VOSTRO POSTO-urlò catapultandosi verso la ragazzina con un poderoso fendente della sua arma,che venne faticosamente respinto da Steven,il quale evocò appena in tempo il suo scudo,proteggendo Connie da morte certa,facendo indietreggiare rovinosamente il serafico,che a causa dell’onda d’urto generata dall’impatto sbatté violentemente contro il muro della casa rialzandosi lentamente,non manifestando alcuna ferita o contusione,preparandosi per sferrare un ulteriore attacco contro i due ragazzini.
-PERCHE’ STAI FACENDO TUTTO QUESTO?-urlò istericamente il ragazzo –NON CAPISCO-
-Non c’è niente da capire amico mio-rispose camminando verso i due bambini con atteggiamento minaccioso –tu sei il figlio di Quarzo Rosa,discendente di quella traditrice che ha deluso le aspettative di molti che credevano in lei…ed è giusto che tu paghi con la vita per le sue colpe passate-scagliandosi nuovamente contro di lui,venendo fermato nuovamente dallo scudo roseo,che gli impediva di eliminare in modo sanguinoso e violento il suo avversario
-Tu sei il pass per essere reintegrato alla corte di Diamante Giallo,mio caro Steven-esclamò continuando ad eseguire numerosi fendenti,che lentamente stavano incrinando il suo scudo –ti porterò vivo o morto davanti a lei affinché tu possa essere sezionato e studiato per il bene di Homeworld,spaccando in quell’istante lo scudo di Steven,dandogli un calcio nello stomaco facendolo piegare su se stesso per il dolore –ora muori!-alzando al cielo la sua falce,pronto a finirlo da un momento all’altro,quando improvvisamente apparve un essere mascherato proveniente dall’alto,che con un pugno colpì violentemente al viso il serafico,mandando completamente in frantumi la sua maschera,sbalzandolo con forza contro il muro dell’abitazione,che a causa dell’urto subito s’incrinò vistosamente dietro la schiena poggiata del ragazzo,il quale ferito per il colpo inferto dall’essere mascherato,si alzò lentamente rivelando un viso rugoso,con un occhio metallico al posto del sinistro e con dei capelli neri opachi che cadevano sul suo volto,che gli coprivano parzialmente la fronte che presentava al centro una gemma multicolore e con una forma quasi indefinita.
-Chi sei?-domandò l’entità incappucciata puntandogli contro il dito –perché somigli parzialmente al generale Lance?-
-Questo non è il momento per le risposte mio caro protettore incappucciato-esclamò la strana creatura librandosi in volo,manifestando un ala scheletrica semi-meccanica di colore bianco,tenendosi il volto ricoperto di sangue –ci sarà un luogo è un tempo per tutto quello che vorrai sapere-mettendosi stranamente a ridere
-Cosa c’è da ridere?-
-E’ solo divertente il fatto che tutti si ostinino a proteggere quel bambino-allontanandosi sempre di più dal campo di battaglia,dando le spalle ai tre esseri sottostanti –NON E’ FINITA QUI,CI RIVEDREMO PRESTO-scomparendo nel cielo notturno ricoperto di stelle.
L’essere incappucciato sparito il falso Lance si voltò verso i due ragazzini visibilmente scossi e provati per lo scontro appena sostenuto,con Connie che cercava di aiutare Steven a rialzarsi,il quale era privo di forze dopo o violenti assalti di quella creatura,avvicinandosi inizialmente verso il leone dietro di loro con in mano una fiala contenente un liquido di colore violaceo,versando lentamente il contenuta sopra parte della pelliccia del leone,curando apparentemente le sue ferite.
Steven guardò con stupore il gesto che uno sconosciuto aveva compiuto nei loro confronti,salvandoli dal quel falso Lance e curando il suo leone,senza alcun motivo apparente.
Lo strano essere incappucciato finito con il leone si avvicinò verso i due ragazzini,rivelando quattro braccia e sollevandoli da terra,cullandoli con i suoi lunghi arti fin dentro casa di Connie,poggiandoli dolcemente sopra il divano.
-Perché ci hai aiutato?-domandò Connie incuriosita
-Non potevo permettere che voi due moriste per mano di un essere privo di onore-togliendosi il cappuccio,rivelando il suo volto ed accarezzando le teste dei due bambini con entrambe le mani,dove al centro del loro palmo erano poste le gemme di Rubino e Zaffiro
Steven resosi avendo notato qualcosa di freddo strofinargli la testa,afferrò rapidamente la mano dell’essere,guardando stupito la mano con al centro la gemma azzurra,prendendo anche l’altra di scatto vedendo che anche nell’altra vi era la presenza di una gemma di colore rosso.
-Garnet-esclamò Steven in preda all’emozione –ma tu non sei Garnet,il tuo aspetto è diverso…tu sei un’altra fusione?-
-Si-esclamò sorridendo la donna –Io sono Jhoira,fusione di Lance e Garnet-
-Lance fuso con Garnet-esclamò con due stelle che si materializzarono istantaneamente nei suoi occhi
-Ammetto che è stato strano all’inizio,ma poi è stato facile abituarsi-esclamò con uno strano cipiglio che avvolse completamente il suo volto –Steven,cosa voleva quell’essere da te?-
-Voleva consegnarmi a Diamante Giallo,affinché potesse essere reintegrato ad Homeworld-
-Capisco-esclamò la fusione aprendo lentamente l’occhio centrale posto al centro della fronte –mi dispiace fare questo,ma per il vostro bene eliminerò totalmente questo avvenimento dalle vostre menti-
-Aspetta…-esclamò Steven venendo interrotto da Jhoira che chiudendo i suoi due occhi,poggiò due delle sue quattro mani sopra le fronti dei ragazzi,facendo illuminare il suo occhio di una strana luce viola innaturale,generando attorno le sue due mani un flusso di energia che estrapolò velocemente il ricordo dello scontro dalla memoria dei due bambini sotto forma di bolle viola,che distrusse immediatamente con il potere del suo occhio,alzandosi successivamente in piedi ed uscendo dall’abitazione,lasciando i due bambini incoscienti sopra il soffice mobile.
-Non pensi che sia stata una mossa estrema quella che abbiamo appena compiuto-esclamò la fusione aprendo l’occhio sinistro che con l’iride viola
-Purtroppo se non vogliamo mettere a repentaglio la vita di quelli a cui teniamo,dobbiamo affrontare da soli questa minaccia,senza che nessuno s’intrometta-aprendo l’occhio destro con l’iride rossa
-Facciamo in modo da risolverla in fretta allora-esclamò chiudendo il terzo occhio,sparendo nel nulla all’interno della fitta oscurità generata dalla notte,che lasciò dietro di se unicamente un senso di pericolo e di terrore nascosto,che solo Jhoira era capace di udire in quella calma apparente.
 
Note dell’autore
Jhoira:Un essere simile a Lance,vedo che il nostro autore voglia mettere altra carne sul fuoco
Steven:Che significa mettere “altra carne sul fuoco”,l’ora di cena è già passata
Connie:Vuole soltanto dire che l’autore ha voluto aggiungere altro materiale al suo scritto
Io:No,in realtà voleva dire effettivamente che ho messo altra carne sul fuoco,qualcuno vuole bistecca
Connie:Spiritoso
Io:Cosa c’è?! Cerco di mettere un po’ di allegria in questo finale
Connie:Con battute scontate e prive di logica?!
Io:Si
Connie:…
Jhoira:Dai Connie dopotutto era divertente
Connie:Come un tacchino che fa le immersioni
Io:Vedi hai colto appieno il senso di questo piccolo spezzone dietro le quinte
Connie:Lasciamo stare
Io:Ma ora bando alle ciance,tu sei l’unica che ancora non ha chiuso neanche un capitolo
Connie:E Jhoira?!
Io:Lei lo farà un’altra volta
Connie:Ok,va bene basta che la finiamo presto con questa farsa
Steven:Ovviamente lo chiuderai insieme a me
Connie:Grazie Steven
Steven e Connie:Bene cari lettori e care lettrici,ci vediamo al prossimo entusiasmante capitolo

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Capitolo 25
*** Le insidie dell’asilo terrestre ***


Le insidie dell’asilo terrestre
 
Il sole del mattino si ergeva soavemente nel cieli,rendendo visibile il sottile confine tra cielo e terra,che trasformava il paesaggio albeggiante in una sorta di ambientazione illusoria,dove la malvagità e la sofferenza fossero solo un mero ricordo lontano del passato,facendo defluire i caldi e luminosi raggi provenienti dalla stella in tutto il quartiere abitato,diffondendo uno strano alone di speranza che inondava tutti gli esseri viventi dalle piante agli animali fino agli umani.
In tale ambientazione surreale si svegliò lentamente dal suo sonno innaturale un bambino dai capelli neri con dei folti riccioli,che si alzava lentamente strofinandosi gli occhi per il risveglio appena avvenuto,mentre osservava con occhio assonnato la dolce fanciulla posta al suo fianco,la quale dormiva pesantemente e con la testa poggiata sopra la gamba del bambino.
Steven accarezzò dolcemente con la mano la chioma nera della sua amica dormiente,sorridendo e sperando nell’esistenza di ulteriori momenti di pace e tranquillità con lei.
-Connie-sussurrò dolcemente Steven,ricevendo un lieve sussulto dalla ragazza,che ancora non si apprestava a svegliarsi –Connie svegliati-dandogli dei leggeri grattini sul collo,che fecero svegliare l’amica,la quale senza alzarsi,voltò lo sguardo assonnato verso la giovane gemma,donandogli un caldo sorriso.
-Buongiorno Connie-
-Buongiorno a te Steven-portandosi una mano sopra la bocca a causa di uno sbadiglio –sai dove siamo in questo momento?-
-Connie non fare la smemorata-scherzò Steven –siamo all’interno del salone di casa tua-
In quel momento Connie si alzò di scatto dalle gambe del bambino,guardandosi intorno ed assumendo sul volto uno sguardo preoccupato ed agitato con le mani che le tremavano inspiegabilmente,animata da una strana preoccupazione che velocemente stava prendendo possesso del suo corpo.
-Vuoi dire che abbiamo dormito insieme in casa mia?-domandò nervosamente la ragazzina
-Si-rispose il ragazzino grattandosi la testa –che cosa c’è di male?-domandò sentendo improvvisamente uno strano rumore di passi provenire da lontano,voltandosi verso la fonte del rumore e trovando dinanzi all’uscio del salone la madre di Connie,la quale lì guardava con occhio perplesso ma stranamente calmo e sereno
-Salve signora Maheswaran-esclamò Steven
-Mamma ti posso spiegare-aggiunse la ragazza voltandosi con preoccupazione verso la madre
-Non c’è niente da spiegare-esclamò Priyanka avvicinandosi ai due –Io e tuo padre vi abbiamo trovati addormentati sopra il divano,mentre stavate guardando la televisione ed abbiamo deciso di comune accordo di lasciarvi dormire invece di svegliarvi-
-Ma…ma…-venendo interrotta dalla madre
-Non c’è niente di cui preoccuparti Connie-esclamò sua madre con tono affettuoso –io e tuo padre sappiamo benissimo quanto tu voglia bene a Steven e perciò abbiamo deciso di non ostacolare più il vostro rapporto-esclamò sorridendo –e poi dopo questi mesi abbiamo imparato ad accettare lui ed il bizzarro modo di vivere delle sue custodi,quindi non c’hai nulla di cui preoccuparti-
Il volto di Connie si illuminò completamente sentendo le parole di sua madre,la quale finalmente accettava Steven e le gemme di cristallo,abbracciando repentinamente il bambino per la felicità,venendo ricambiata anche se con un po’ d’imbarazzo anche da lui,separandosi rapidamente e guardandosi negli occhi con una nota di rossore che avvolgeva le loro guance.
-Steven che ne pensi di rimanere a fare colazione con noi?-domandò la madre di Connie mentre si dirigeva verso la cucina
-Ovv…-interrompendosi di colpo vedendo Leone fuori dalla finestra,che gli faceva cenno con la testa che era ora di tornare indietro –mi dispiace dover rifiutare,ma sarà per un’altra volta-alzandosi dal divano
-Sei sicuro Steven?-domandò Connie afferrando la mano del bambino –non vorresti rimanere?-
-Mi piacerebbe…ma Leone mi sta facendo segnale che dobbiamo andare-indicando la finestra dov’era riflessa l’immagine del leone rosa che lo fissava
-Prima di andare però promettimi una cosa-esclamò con tono deciso la ragazza –promettimi che tornerai sano e salvo da Homeworld-
-Te lo prometto-separando lentamente la sua mano da quella di Connie –tornerò intero da quest’avventura-girando il pomello della la porta d’ingresso uscendo,avvicinandosi con calma verso il suo leone,salendo sopra la sua schiena e sparendo attraverso uno dei portali creati dal ruggito sonico del leone rosa,ritrovandosi nuovamente dinanzi all’enorme castello sulla brughiera,venendo atterrato pesantemente dal suo animale,che lo fece cadere dalla sua schiena di colpo
-E dai Leone smettila di fare così ogni volta-toccandosi la schiena con la mano,venendo colto da unimprovviso mal di testa che gli fece perdere facilmente l’equilibrio,venendo tenuto rapidamente con il muso dal suo compagno animale,che aveva assunto una strana espressione preoccupata
-Leone tranquillo sto bene-riassestandosi velocemente,toccandosi la fronte –e come se avessi la forte sensazione di aver combattuto la notte scorsa,ma non ricordo niente di quello che è successo-camminando verso l’ingresso del castello con al fianco il suo animale guardiano –forse l’avrò solo sognato-mettendosi a ridere ed entrando all’interno dell’imponente struttura,dove trovò una perla isterica,che girava per la sala del trono mentre parlava ad alta voce da sola
Il bambino cercando di evitare la gemma bianca,provò a sgattaiolare via lentamente dalla sala dirigendosi verso uno dei tanti corridoi laterali,venendo però sorpreso dal gioiello bianco che voltandosi di scatto lo sorprese immeditamente,avvicinandosi velocemente verso di lui con aria nervosa e preoccupata allo stesso tempo.
-Steven-esclamò furiosamente perla sbracciandosi –dove sei stato stanotte?-domandò nervosamente
-Mi sono addormentato senza volerlo da Connie-rispose cercando di esporre un falso sorriso sul volto
-Avvisami la prossima volta-esclamò abbracciandolo di colpo –mi hai fatto stare in pensiero tutta la notte-
-Mi dispiace Perla…io non volevo farti stare male-ricambiando l’abbraccio
-Non è colpa tua…sono io che sono troppo iperprotettiva nei tuoi confronti-abbracciandolo ancora più strettamente –non so cosa farei se ti dovesse succedere qualcosa-
Improvvisamente il momento tra le due gemme venne interrotto da Peridot,che entrò all’interno della sala eseguendo un finto colpo di tosse,che attirò l’attenzione delle due gemme.
-Mi dispiace dover interrompere questo momento toccante tra voi due-cominciò la gemma verde avvicinandosi verso di loro –ma Perla…noi due abbiamo un progetto da concludere con urgenza e mi sono resa conto che mi serve un pezzo fondamentale per concludere la costruzione della nave spaziale-
-Cosa ti serve di preciso?-domando la gemma bianca separandosi dall’abbraccio
-Un resistore di gravità-
-Tecnologia troppo avanzata che gli umani non possiedono-cominciò Perla avvicinandosi verso il tecnico
-Questo è vero,ma se abbiamo fortuna potremmo trovarne qualcuno nell’asilo terrestre-esclamò la gemma verde portandosi la mano sul mento –ovviamente non posso andarci da sola senza una scorta,quindi gentilmente mi dovresti accompagnare tu-
-D’accordo-esclamò la ragazza voltandosi successivamente verso Steven –Steven io sarò presto di ritorno,aspettami qui insieme alle altre-
Il bambino senza proferir parola fece cenno affermativo con la testa,dirigendosi insieme al suo amico verso uno dei tanti corridoi che componeva il sistema strutturale del castello,lasciando sole le due gemme le quali si diressero verso la piattaforma per il teletrasporto,salendo sopra di esso e teletrasportandosi verso quella landa desolata dove venivano coltivate senza ritegno gemme,che venivano utilizzate senza alcuno scrupolo durante la guerra.
Arrivati all’asilo Peridot e Perla si incamminarono lentamente verso l’enorme distesa sabbiosa priva di vita,fino a raggiungere un enorme portone di ferro tagliato orizzontalmente a metà e con numerosi graffi ed abrasioni,che lo rendevano instabile e pericoloso.
-L’ultima volta questo enorme taglio non c’era…sai chi è stato a fare questo?-domandò la gemma bianca incuriosita
-Lance-esclamò seccamente la gemma verde –non riuscivo ad aprire la porta la seconda volta che siamo venuti in questo posto,così lui la tagliò in due parti con la sua spada-
-Me lo dovevo aspettare-esclamò Perla sorridendo,mentre osservava imbambolata i resti del portone
-Meglio che entriamo,è inutile rimanere fermi qui ad osservare un ingresso-esclamò la gemma verde facendo cenno alla ragazza di entrare all’interno di quello che sembrava un angusto corridoio in rovina,dove pezzi di ferro,travi spezzate penzolavano pericolosamente per il tetto e con il pavimento che presentava numerose crepe,segno di una grande instabilità strutturale che con il tempo avrebbe portato al collasso e al successivo isolamento del centro di controllo dell’asilo.
Le due gemme camminavano senza sosta per quelle che sembravano delle ore,fino a quando non raggiunsero una porta chiusa arrugginita,che confinava vicina all’ex laboratorio di Peridot e con una chiave antica che penzolava sopra un piccolo gancetto alla destra dello stipite.
Peridot afferrò velocemente la chiave,inserendola dentro la serratura,sbloccando la porta con cautela, cercando di non danneggiare l’ormai fragile meccanismo corroso dalla ruggine,spingendo lentamente la porta con la mano sinistra ed entrando all’interno di una piccola stanza con all’interno vari attrezzi generici e vari materiali posti in ordine sparso all’interno della stanza,piena di scaffali e di mensole.
-Perla dirigiti verso il lato destro della stanza,io andrò a sinistra-ordinò la gemma verde –speriamo di trovarlo in fretta,non mi sento a mio agio in questo posto-allontanandosi da Perla dirigendosi verso alcuni scaffali posti alla sinistra della stanza
La ragazza seguendo gli ordini di Peridot cominciò a cercare l’oggetto in questione,mettendo a soqquadro ogni centimetro della sezione che il tecnico gemma le aveva chiesto di controllare,senza riuscire a trovare l’artefatto desiderato,quando improvvisamente il suo sguardo cadde su uno strano luccichio provenire da dietro una libreria in ferro,avvicinandosi ad essa e cercando di spingerla per vedere di cosa si trattasse,non riuscendo però a spostare di un millimetro l’enorme mobile ferroso.
-PERIDOT-urlò la gemma cercando di attirare l’attenzione della gemma verde –VIENI AD AIUTARMI PENSO DI AVER TROVATO QUALCOSA-
Il tecnico gemma si affrettò a raggiungere la ragazza,che non appena arrivata le fece cenno di aiutarla a spostare il gigantesco mobile,per recuperare lo strano oggetto posto dietro di esso.
Allora le due ragazze presero su entrambi i lati la libreria,tirando con tutte le loro forze il mobile,il quale si rovesciò improvvisamente a terra distruggendo tutti i libri che erano riposti sopra le sue mensole,rivelando dietro di se uno strano oggetto di forma cilindrica con due cristalli posti ai lati,che brillavano di una luce bianca intensa
-L’abbiamo trovato-esclamò Peridot in preda alla felicità –Il resistore di gravità-raccogliendolo lentamente da terra e depositandolo delicatamente all’interno del suo gioiello
-Quindi possiamo definire conclusa questa missione-esclamò Perla sollevata
-Penso che finalmente possiamo andarcene da qui-esclamò la gemma verde dirigendosi verso l’uscita della stanza seguita a ruota da Perla,che non vedeva l’ora di tornare a casa per riposarsi e passare un po’ di tempo con Steven.
Lentamente le ragazze uscirono da quell’angusto luogo arido ed in rovina,avvicinandosi sempre di più verso la piattaforma del teletrasporto,quando improvvisamente delle gemme corrotte nemiche presentavano particolari colorazioni e forme distorte,uscirono dal sottosuolo circondando le due gemme,le quali evocarono repentinamente le loro armi,pronte ad affrontare la minaccia che si presenta pericolosamente davanti a loro.
-Non si può finire mai una missione senza qualche corrotto che ti attacca-esclamò Peridot generando due doppiette dal suo gioiello
-Prima li rinchiudiamo in una bolla meglio è per loro-concluse Perla sfoderando la sua lancia,lanciandosi all’assalto verso i corrotti,eseguendo numerosi fendenti che fecero rientrare all’interno delle loro gemme molte creature
La ragazza sembrava riuscire a tenere testa al manipolo di creature che si scagliavano ferocemente contro di lei,quando repentinamente una delle tante creature multi-forma la attaccò alle spalle,venendo fermato prontamente da un colpo di fucile provenire dal tecnico gemma,che sembrava in notevole difficoltà nel fronteggiare un numero sempre crescente di nemici e che non fornivano neanche il minimo spazio per pensare e per rifiatare.
-Sei diventata troppo irruenta-esclamò la gemma mentre atterrava un nemico con un pugno,sparandogli successivamente su quella che sembrava una testa informe con numerose appendici brulicanti –Lance ti sta influenzando troppo in negativo e poi tocca a me tirarti fuori dai guai-appoggiando la sua schiena contro quella della gemma bianca
-Non c’è bisogno che mi copri le spalle-lanciando un proiettile etereo dalla punta della lancia verso il terreno,facendo saltare in aria numerosi nemici,osservando con sguardo soddisfatto e sicuro di se il campo di battaglia
Le numerose creature sembravano però non arrendersi alla tenacia delle due gemme combattenti,scagliandosi con forza e ferocia contro le due ragazze che ormai respingevano quasi affatica i continui e rapidi assalti dei corrotti,che sembravano apparentemente moltiplicarsi tra di loro,sbucando fuori dal sottosuolo come numerose formiche,circondando completamente le gemme,le quali non avevano più alcuna via di fuga.
-Peridot visto che tu sei il tattico…-respingendo un corrotto con un fendente della sua lancia –DIMMI COSA DOBBIAMO FARE PER SALVARCI!-
-Di questo passo…-eliminando un altro nemico con un colpo di doppietta –penso che possiamo tranquillamente lottare fino a raggiungere morte certa-osservando i mostri che si avvicinavano con passo lento verso di loro,consapevoli che avevano ormai la vittoria in pugno,quando improvvisamente uno strano essere incappucciato atterrato di colpo dal cielo si mise al tra le due gemme,le quali guardavano stupefatte l’arrivo dell’entità incappucciata,che scoprì da sotto il mantello quattro enormi braccia con i palmi aperti rivolti verso le creature corrotte,che sembravano stranamente impaurite dalla sua presenza
-Fortunatamente sono arrivata in tempo-afferrando le due gemme con due delle sue braccia e lanciandole sopra la piattaforma del teletrasporto con forza inaudita –meglio che ve ne andiate via da qui-esclamò l’entità voltandogli le spalle –a loro ci penso io-
Le due ragazze non se lo fecero ripetere due volte ascoltando il consiglio del misterioso essere,teletrasportandosi immediatamente tramite il flusso generato dalla piattaforma all’esterno del campo di battaglia,lasciando da sola l’entità che si tolse il cappuccio affrontando a viso aperto le creature che le si paravano di fronte.
-Penso che questa volta potrò finalmente divertirmi un po’-esclamò Jhoira aprendo il terzo occhio posto sulla fronte –Zona del Chaos-generando tramite il potere del suo occhio un enorme semisfera di colore viola che delimitò al suo interno tutte le creature corrotte,le quali cercavano di uscire da quella barriera senza riuscire però a scalfirla
In quell’istante Jhoira materializzo i guanti di sfida di Garnet e la katana di Lance,unendole ed avvolgendole dentro un grande bozzolo viola luminesce,plasmandole con le sue mani in due enormi guantoni chiodati di colore nero e rosso cremisi,che ricoprivano tutte e quattro le mani e con delle fiamme nere che fuoriuscivano come un aura dall’interno dei guantoni avvolgendo le braccia della fusione di un innaturale colore nero come l’oscurità.
-Io controllo il fato dei viventi,io sono colei che gestisce le vie dell’universo-cominciò la gemma facendosi ricoprire completamente dall’alone nero,che lasciò unicamente visibile il suo terzo occhio,il quale si illuminava sempre di più,entrando in sinergia con la barriera che aveva creato innumerevoli catene di energia che avvolsero tutte le creature presenti impedendogli di muoversi –sono colei che sorveglia le vita di coloro che vogliono la pace-librandosi in aria fino a raggiungere il tetto della barriera –preparatevi a lasciare in fretta questo mondo-scagliando con violenza verso il centro dell’area con un pugno –DEVASTAZIONE UNIVERSALE-causando all’impatto con il terreno una violenta esplosione di fiamme nere e rosse che uscirono dal terreno avvolgendo con violenza i corrotti,i quali a causa della violenta esplosione si ritirarono all’interno delle loro gemme,che venivano consumate lentamente dal fuoco infernale generato dal potente colpo scagliato dalla fusione,lasciando dopo poco tempo unicamente polvere e detriti sopra il terreno arido dell’asilo terrestre.
La fusione nel constatare la rapida fine della battaglia,rilasciò velocemente la sua aura,chiudendo il suo terzo occhio annullando istantaneamente la barriera creata in precedenza,lasciando che il vento arido del posto portasse via con se la polvere delle gemme appena distrutte.
-Spero che almeno ora possiate riposare in pace-esclamò la fusione guardando il vento trascinare via i resti di coloro che in passato erano valenti guerrieri durante la guerra di ribellione
I pensieri di Jhoira vennero però interrotti da un improvviso battito di mani,che sembrava avvicinarsi lentamente a lei alle sue spalle,voltandosi di scatto verso la fonte del suono,trovando dietro di se la falsa copia di Lance,che la osservava con sguardo divertito e compiaciuto.
-Vedo che sei riuscita a battere i miei piccoli servitori-esclamò con tono stranamente calmo e derisorio
-Perché stai facendo tutto questo falso-Sapher?-esclamò la fusione guardandolo negli occhi con sguardo impassibile
-Falso-Sapher-esclamò l’essere mettendosi a ridere – ti prego chiamami Zero-
-Non hai risposto ancora alla mia domanda-esclamò spazientita Jhoira
-Solo per dare a Homeworld ciò che gli spetta-esclamò Zero sbattendo con la mano destra il falcione bilama sul terreno –e per ottenere ovviamente qualche beneficio vista la mia attuale condizione-
-Che tipo di vantaggi?-esclamò sogghignando –cosa pensi di ottenere da quella vile di Diamante Giallo?-
-La domande in un altro posto ed in un altro luogo,ora sono venuto solamente per tenderti il guanto di sfida-
-Perché dovresti seguire le antiche regole dei cavalieri invece di attaccarmi alle spalle?-
-Penso sia a causa dei geni del Generale Sapher o come lo chiamate voi…Lance-rispose gesticolando con la mano sinistra –perché se solo avessi voluto ti avrei eliminato in questo preciso istante-
-Allora cosa mi vorresti proporre?-
-Un duello all’ultimo sangue tra me e te,nell’arena delle anime maledette domani a mezzodì-
-Accetto-esclamò incrociando le braccia
-Questo mi fa molto piacere-manifestando la sua unica ala bianca –non vedo l’ora di liberarmi di te,in modo tale da avere finalmente campo libero per i miei progetti personali-librandosi in volo ed allontanandosi velocemente dall’asilo terrestre,lasciando sola Jhoira che lentamente alzò la testa guardando il cielo,chiudendo gli occhi e con il vento che si alzava prepotentemente scompigliandole la folta chioma
-Non importa quando e come-esclamò ad alta voce la fusione,aprendo di scatto gli occhi –io ti sconfiggerò Zero,per portare finalmente la pace su questo pianeta-concluse con il sole che lentamente stava lasciando il posto alla luna e con il tramonto che avvolgeva la fusione con una strana aura arancione irta di speranza.
 
Note dell’autore
Perla:Dovevi per forza farci attaccare da dei corrotti
Peridot:Già non era abbastanza che dovevo sopportare una perla
Perla:Ehi!!!
Io:Ragazze non litigate
Jhoira:Almeno per una volta cercate di andare d’accordo
Io:Appunto
Perla:Mi sembra difficile,ma ci proveremo
Perdiot:Ma invece di parlare Jhoira,perché non chiudi il capitolo che se l’unica a non averne ancora chiuso uno
Jhoira:Basta che la smettete di parlare a casaccio
Bene cari lettori e care lettrici ci vediamo al prossimo capitolo ricco di emozioni

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Capitolo 26
*** Duello all'ultimo sangue ***


Duello all’ultimo sangue
 
-Liberami-una voce echeggiò nell’oscurità –liberami ti prego-ripeté con tono sempre più forte
-Non posso e lo sai bene-esclamò l’ombra di Zero delineandosi sempre di più in quello spazio oscuro,illuminato solamente da una debole luce gialla che rendeva a malapena visibile la sagoma della copia
-Che cosa ho fatto per finire in questo modo?-domandò la voce con insistenza
-Di cosa ti lamenti tu sei solo un’arma non puoi avere un destino migliore,se non quello di servire il tuo padrone-
-Io non sono un’arma-esclamò la voce assumendo lentamente la forma di un essere snello,con un colore di pelle tendente all’azzurro,dei corti capelli a caschetto blu,che gli coprivano gli occhi con le folte ciocche,vestita unicamente con un corpetto da ballerina e con una gonna trasparente,che lasciavano intravedere le lunghe gambe nude,con i piedi prive di scarpe e con un gioiello bianco situato nel petto vicino al collo –sono un gioiello-
-Diciamo che lo eri,visto che sei incastonata nella mia arma-esclamò Zero ridendo
-Un giorno qualcuno mi libererà da questa prigione-esclamò la gemma con una lacrima che gli cadeva dal viso
-Credici-esclamò voltandosi di scatto –finché sarò in vita non vedrai mai la luce del sole-allontanandosi fluttuando in quello spazio oscuro dalla gemma azzurra
-Perché…-esclamò la gemma attirando l’attenzione della copia,che si fermò di scatto –perché mi devi tenere prigioniera?-
-Non è una domanda che merita una risposta-rispose sparendo all’interno della fitta oscurità che avvolgeva quel luogo,lasciando da sola la gemma che continuò a piangere ed a disperarsi
In quell’istante gli occhi della copia si riaprirono rapidamente,alzandosi in piedi da dove era seduto,guardandosi lentamente intorno notando l’immensa arena sabbiosa ricca di ossa,di scheletri e di armi distrutte disseminate per tutto lo spazio circolare,constatando di non trovarsi più dentro quello spazio oscuro e privo di vita insieme a quella gemma misteriosa,che lo perseguitava ogni volta che lui si accingeva a dormire anche solo per un istante.
Ad un certo punto mentre osservava l’ambiente circostante,il suo occhio cadde immediatamente sulla falce bilama poggiata sul muro a pochi passi da lui,avvicinandosi verso di essa,raccogliendola con delicatezza ed aprendo un piccolo scompartimento posto dietro la lama,dove era posta al suo interno il gioiello appartenente a quella misteriosa gemma che lo perseguitava durante le varie notti,guardandolo con occhio triste e malinconico.
-Sei stata una piaga sin dalla prima volta che ho afferrato quest’arma-cominciò Zero chiudendo lo scompartimento dove alloggiava la gemma –mi hai tormentato ogni notte con le tue apparizioni,causandomi non pochi problemi-camminando lentamente verso il centro dell’arena –ma eri l’unica che mi faceva compagnia in questa esistenza maledetta,per questo non posso lasciarti andare…finché sarò in vita tu sarai la mia compagna e prigioniera di viaggio-portandosi la mano dentro la tasca della giacca,afferrando un orologio da polso del novecento,guardando affascinato l’ora rivelata dalle due lancette,riposandolo immediatamente dentro la tasca del vestito con viso stranamente sorridente
-L’ora e ormai giunta-esclamò Zero guardando l’ingresso dell’arena –non vedo l’ora di chiudere i conti con te una volta per tutte-
Nel frattempo fuori dall’arena una figura incappucciata si avvicinava con passo lento e costante verso l’arena desertica,attraversando con facilità la lunga distesa sabbiosa,con i piedi che affondavano completamente sotto la sabbia e con il vento che strappò violentemente il cappuccio,rivelando il volto di Jhoira con indosso il suo visore scuro,che gli copriva completamente i tre occhi,i quali puntavano l’enorme edificio in rovina,ritrovandosi velocemente dinanzi all’enorme cancello di ferro aperto e con una scia di ossa che gli facevano da guida,addentrandosi all’interno del corridoio illuminato solo da delle torce poste ai muri dell’imponente struttura,seguendo le macabre indicazioni lasciate da quell’essere privo di scrupoli.
Improvvisamente la fusione si ritrovò all’interno di un enorme area circolare coperta,con numerosi posti a sedere sopra elevati,con numerosi scheletri e frammenti di gemme che stavano poggiate sopra le poltrone di pietra,quasi potessero assistere di persona all’imminente scontro,ma di colpo il suo sguardo cadde dinanzi all’essere oscuro posto al centro,intento a guardarla con occhio di derisione e di superiorità mentre teneva stretta con la mano destra la lunga e gigantesca falce bilama,la quale puntava minacciosamente contro di lei.
-Mi fa piacere che tu sia così puntuale-cominciò Zero ridacchiando
-Di certo ti farà molto meno piacere quando ti avrò eliminato definitivamente dalla faccia dell’universo-rispose Jhoira incrociando le braccia
-Spavalda-esclamò portandosi la mano sul volto –ma fino a che punto manterrai questo atteggiamento-puntandole l’arma contro
-Vieni a scoprirlo-materializzando i suoi quattro guanti chiodati –sono curiosa di vedere se riuscirai a sconfiggermi-
In quell’istante Zero sorrise rapidamente afferrando con entrambe le mani la falce,scagliandosi con violenza contro la fusione con una violenta falciata orizzontale,che venne schivata con facilità da un volteggio leggiadro in aria della fusione,la quale si portò alle sue spalle facendogli un cennò derisorio con la mano destra superiore,intimandogli di avvicinarsi di più con il prossimo attacco.
La copia di Sapher non sopportò il gesto derisorio di Jhoira,avventandosi con violenza crescente contro la fusione,la quale schivava senza fatica i suoi continui attacchi senza reagire,aspettando il momento giusto per contrattaccare e spezzare in un istante la volontà vacillante di Zero,il quale appariva completamente avvolto dalla rabbia e dal disprezzo nei confronti della ragazza,che non faceva altro che deridere con le sue mosse lo stile di combattimento del mezzo serafico.
-Mi hai stufato-esclamò con rabbia crescente –come osi prendermi in giro in questo modo!-
-Io non ti sto prendendo in giro-cominciò la fusione –sei solo troppo lento per me-
-Sicura-sparendo improvvisamente dal raggio visivo della gemma e riapparendo alle sue spalle con una mano poggiata sulla sua schiena –vediamo come te la cavi contro questo piccolo strumento che Homeworld ha creato-generando un sfera luminosa di colore giallo che avvolse completamente la mano della copia –Fiamma dell’infero-causando un esplosione che fece sobbalzare velocemente la gemma contro il muro dell’arena,facendola sbattere con violenza contro di esso,cadendo successivamente sopra il terreno sabbioso,rialzandosi a fatica e toccandosi con una delle quattro mani la schiena dolorante
-Vigliacco-esclamò la gemma tenendosi la schiena con la mano –non si attacca mai alle spalle-
-In guerra non esistono regole-scagliandosi in volo contro la gemma,la quale evitò a malapena l’assalto della lama di Zero,la quale sbatté violentemente contro il terreno sottostante,causando un enorme fenditura che separò il terreno in due sezioni,facendo defluire all’interno della spaccatura la sabbia accumulata sopra il pavimento,rivelando al centro l’emblema completo dell’Autorità Diamante posto al centro della sala
-Hai ragione-esclamò al gemma togliendo il visore nero –in guerra non ci sono regole-aprendo il terzo occhio posta al centro della fronte –è arrivato il momento che anche io cominci a fare sul serio,manifestando tutto il mio potere-portando entrambe le braccia al cielo,mentre il suo terzo occhio si illuminava di luce viola intensa –Zona del Chaos-materializzando una barriera di energia,la quale avvolse completamente il campo di battaglia,lasciando al suo interno solamente Zero e Jhoira,i quali si guardavano l’un l’altro negli occhi con sguardo deciso e combattivo
-Non pensare che non abbia già visto questa tecnica in azione,ci vuole di meglio per fermarmi-esclamò la copia puntando il suo falcione ancora una volta contro la fusione
-Infatti non è la stessa tecnica-materializzando lunghe catene di energia,che si scagliarono con forza contro il mezzo serafico,che cercò di evitarle tutte,provando a neutralizzarle tutte con la sua arma senza riuscirci,venendo avvolto da quattro catene che gli bloccarono entrambe le braccia e le gambe,lasciandolo in balia della fusione,che si avvicinava lentamente e minacciosamente contro la copia –questa tecnica mi permette di bloccare i miei avversari e di neutralizzare completamente i loro poteri-
-Pensi davvero che una mossa così debole possa mettermi in difficoltà-tirando con forza le catene di energia spezzandole di colpo,lasciando la fusione attonita e stupefatta dinanzi al potere che Zero emanava –io sono molto più potente di quanto tu pensi-avventandosi contro la fusione con una falciata verticale,che venne bloccata da due guanti chiodati della gemma,la quale comprimeva fra i suoi due palmi rivestiti la lama dell’arma,che rimaneva saldamente bloccata tra le sue mani
-Ti credi tanto forte-esclamò Jhoira rivelando le altre sue due braccia –ma non sei altro che una brutta copia di un essere unico nell’universo-dando due fortissimi pugni chiodati sulle costole di Zero,che per il colpo subito si spezzarono,costringendo il mezzo serafico ad emettere un urlo gutturale di puro dolore,cadendo a terra per il dolore senza riuscire a rialzarsi,dimenandosi per la brutalità del colpo subito,toccandosi lo spazio vuoto che l’assenza delle costole aveva formato e con il sangue che lentamente usciva dai buchi che i guantoni chiodati avevano generato
La fusione vedendo Zero a terra inerme,gli diede un poderoso calcio sullo stomaco che lo fece rotolare fino ad una dell’estremità dell’arena,lasciando che la falce prima tra le sue mani cadesse velocemente sopra l’enorme distesa sabbiosa,riflettendo attraverso la sua lama il clone che guardava cagnescamente la fusione,che lentamente si avvicinava a lui con fare minaccioso.
-Non può essere vero-esclamò in preda a rantoli di dolore –io sono il più forte-venendo raggiunto dalla fusione,la quale l’osservò con indifferenza,senza lasciar trasparire dalla sua espressione stoica alcun minimo di sentimento verso l’essere agonizzante
-Se non ti lasciassi dominare dalla rabbia e dall’odio -esclamò la gemma tendendogli la mano –avresti sicuramente vinto l’incontro-
-L’incontro non è ancora finito-cercando di sferrarle un pugno, ma vedendo rapidamente fermato dall’acutissimo dolore provenire dai suoi fianchi –non è ancora finito-sussurrò con un filo di voce
-Zero ascoltami-esclamò con tono deciso -è finita-
-Allora perché non mi togli la vita invece di esitare!-
-Perché non voglio la tua vita-esclamò ritendendogli nuovamente la mano –io ti voglio nella mia squadra-
-Io non tradirò mai Homeworld-esclamò fermamente con la gemma multicolore posta sulla fronte,che si illuminava sempre di più di luce incandescente
-Che cosa ha fatto Homeworld per te?-
-Mi ha donato la vita-esclamò Zero toccandosi la fronte con la mano –mi ha dato…forma-aggiunse con una strana fitta provenire dalla fronte,che stava cominciando a diventare dolorosa ed insopportabile –ho..avuto…-mettendosi improvvisamente ad urlare ed a dimenarsi per il dolore causato dalla gemma posta sopra i suoi occhi,che lentamente cercava di separarsi dal corpo del clone,strappando nel processo brandelli di pelle,da dove fuoriuscivano copiose gocce di sangue misto ad uno strano fluido giallastro,che fecero rabbrividire la fusione,la quale si allontanò repentinamente da lui,osservando preoccupata l’agonia che Zero provava in quel momento,con il gioiello che si staccò definitivamente dal suo corpo,lasciando un buco informe sulla sua fronte,volando a pochi passi da lui,formando un corpo di luce multicolore,che prese rapidamente forma assumendo una conformazione umanoide con lunghe corna situate ai lati sopra le orecchie,con il colore della pelle nero come il carbone,con degli occhi bianchi senza pupille con numerose venature rosse al suo interno,un corpo snello e longilineo coperto da una lungo abito nero da sacerdote che gli copriva tutto il corpo,lasciando visibili le sue due mani artigliate che brandivano uno spadone demoniaco,dove fuoriusciva dal manico un’aura rosso sangue che avvolgeva quasi completamente l’arma da guerra.
Lo strano essere con i suoi occhi spettrali guardò con stupore l’arma posta tra le mani,voltandosi repentinamente ad osservare Zero dolorante inginocchiato sopra la sabbia,sorreggersi con i manico della sua falce,mentre osservava con disprezzo l’essere demoniaco,il quale espresse uno strano sorriso rivelando i suoi denti affilati come lame di rasoio.
-Finalmente sono nuovamente libero-esclamò l’essere oscuro giocherellando nel frattempo con la sua arma –e devo ringraziare solamente te se ho questa forma stabile e funzionale-
-Chi sei?-interruppe la fusione ponendosi in mezzo ai due esseri
-Quello che molti hanno chiamato progetto Cluster-rispose l’entità mostruosa rivolgendo il suo sguardo a Jhoira –un essere creato da Homeworld per consumare completamente la vita di questo pianeta-
-Perché stavi ringraziando Zero?-voltandosi verso il clone che si rialzò a fatica,tenendosi saldamente al manico della sua arma
-Il motivo è semplice-rispose ridendo –Il progetto Zero è stato sviluppato unicamente con lo scopo di fungere da camera d’incubazione per me,facendomi assimilare all’interno del corpo di Zero,affinché io potessi assumere la mia forma completa-
-Quindi ti sei lasciato sconfiggere apposta quando eri solo un mostro-intervenne Zero stringendo sempre più forte i pugni
-Vedo che ci sei finalmente arrivato-cominciò il Cluster rimettendosi a ridere come un ossesso –tu sei stato creato solo per essere il mio guscio,quindi è già una fortuna che tu sia ancora vivo dopo il processo di separazione-mettendosi a ridere,con le sua voce che echeggiava follemente per tutta l’arena –tu sei stato soltanto un guscio che serviva solamente a farmi evolvere,il progetto Zero non era nient’altro che uno scarto di laboratorio utilizzato unicamente ai fini del progetto Cluster
-Ora basta!-esclamò la fusione ormai stanca degli insulti del Cluster nei confronti di Zero –non ti permetto di parlare ancora così di lui-
-Perché dovresti difenderlo?!-domandò con curiosità l’entità oscura –ho visto cosa ha fatto e non credo si meriti un tale rispetto da parte tua-
-Ho le mie ragioni per farlo-puntandogli contro i suoi quattro guantoni chiodati
-Allora prima ti toglierò di mezzo e dopo penserò al quell’essere inutile dietro di te-impugnando lo spadone e puntandolo contro la fusione,la quale si lanciò ad alta velocità contro il Cluster,sferrando un pugno poderoso che sbatté violentemente contro la lama dell’entità,non causando alcun danno all’arma o all’essere che divertito dalla foga della gemma,eseguì un movimento rotatorio della lama,che respinse la gemma lontano da lui,generando un lama di luce oscura che si diresse velocemente contro la fusione,la quale evitò con difficolta l’attacco,che si schiantò contro il muro dell’arena incrinandolo completamente
-Io non sono Zero-cominciò il Cluster osservando la fusione con sguardo di derisione –io sono nettamente più forte di lui-scagliandosi con violenza contro Jhoira con numerosi fendenti che venivano difficilmente schivati dalla fusione,che capì velocemente di avere poche chance contro la tremenda creatura,provando a resistere il più possibile contro di essa,cercando di trovare la forza per respingere i suoi numerosi assalti,venendo messa più e più volte all’angolo dalla rapidità e dalla forza che la creatura esercitava in ogni singola mossa,venendo infine colpita al petto da uno dei numerosi fendenti,cadendo a terra stremata per l’eccessivo sforzo nei due combattimenti non riuscendo a rialzarsi,arrestata dal dolore provocatole dalla ferita appena inferta dall’entità oscura,la quale si avvicinava minacciosamente verso la fusione pronto a finirla una volta per tutte.
Zero guardava attonito la scena davanti a lui,osservando come l’essere che prima era stato in grado di sconfiggerlo,si ritrovasse ora in balia dell’enorme creatura demoniaca,il quale si divertiva a giocare con la sua preda,dando numerosi calci allo stomaco della fusione,la quale rotolava rovinosamente sopra il terreno a causa dei colpi subiti,sputando sangue ogni volta il demone colpiva con violenza lo stomaco della ragazza,rassegnandosi ormai ad essere la prossima vittima di quell’essere mostruoso.
-Non puoi arrenderti così-esclamò una voce echeggiare all’interno della sua testa –non puoi rassegnarti in questo modo-
-Ormai non c’è più nulla da fare,siamo condannati-
-C’è ancora qualcosa che puoi fare per ribaltare la situazione-esclamò la voce con decisione –so che hai le capacità per fermare quel mostro-
-Se non c’è la fa colei che mi ha sconfitto,dubito che io abbia qualche speranza contro quel mostro,soprattutto nello stato pietoso in cui vesso tutt’ora-
-Anche se mi tieni prigioniera dentro questa falce sono sicura che tu abbia le capacità per redimerti e fare la cosa giusta-concluse la gemma zittendosi colpo
Zero ascoltò riecheggiare violentemente le parole della gemma incastonata all’interno della falce come un tuono che si ripete più volte in una tempeste,chiedendosi se tutto quello in cui ha creduto non fosse frutto solo di un sogno distorto privo di fondamenta,osservando nuovamente i due esseri che combattevano tra di loro,notando Jhoira distesa inerme e priva di forze che cercava di rialzarsi e con il Cluster che la guardava con i suoi occhi bianchi privi di vita,compiaciuto di ciò che stava facendo alla fusione.
In quell’istante uno scatto di orgoglio prese possesso del corpo del clone,dandogli l’energia di afferrare con forza la falce bilama e di rialzarsi repentinamente dal terreno sabbioso,scagliandosi con improvvisa velocità contro il Cluster cogliendolo di sorpresa,perforandogli con la lama della falce il petto nero avvolto dalla tunica,lasciando Jhoira stupefatta nel vedere Zero salvarla dalle grinfie dell’essere mostruoso.
-Tu?!-esclamò dolorante il Cluster con il sangue che colava copioso dall’enorme ferita appena causata dalla falce ancora conficcata dentro il suo corpo –dovevi essere privo di energie…come hai fatto a cogliermi così di sorpresa?-
-Diciamo che qualcuno mi ha fatto riflettere e mi ha trasmesso le energie necessarie ad attaccarti-esclamò sorridendo e spingendo sempre più in profondità la lama dentro il corpo del mostro,sollevandolo successivamente con tutte le forze che aveva in corpo,gettandolo violentemente verso il lato opposto dell’arena
-Alzati-esclamò il clone voltandosi nuovamente verso la fusione tendendogli la mano per aiutarla a rialzarsi –abbiamo ancora un lavoro da portare a termine-
-Vedo che finalmente hai capito da parte devi stare-aggiunse Jhoira afferrando la mano,venendo sollevata velocemente da terra,tenendo sempre lo sguardo fisso sul volto insanguinato di Zero
-Sinceramente non so cosa tu stia pensando-disse voltandosi a guardare il mostro gemma che lentamente si sollevava dal terreno,aiutandosi con il suo spadone,tenendo una mano premuta contro l’enorme ferita sul petto –io voglio solo uccidere quell’immonda creatura solo perché voglio essere io colui che ti sconfiggerà-concluse sorridendo
-D’accordo-aggiunse la fusione materializzando i suoi quattro guanti chiodati –dimmi solo se hai un piano per fermare quella creatura-
-Mi sembra ovvio che ho un piano-afferrando con entrambe le mani la falce –tu devi solo coprirmi,al resto penso io-mettendosi a correre verso la mostruosa creatura,la quale aveva appena impugnato faticosamente lo spadone pronto a bloccare l’assalto del clone,quando in quell’istante Jhoira lanciò i suoi quattro guantoni come dei razzi,volando ad alta velocità contro di lui,colpendolo ai lati del terreno generando del forti esplosioni,che fecero sollevare la sabbia sottostante,creando una sorta di nube e polveri che oscurarono la visuale del mostro,lasciandolo in balia di un eventuale attacco.
Per cercare di non farsi trovare impreparato la creatura oscura eseguì un fendente circolare,che diradò leggermente la coltre di polveri,lasciando intravedere un’ombra in volo verso di lui che si avvicinava a grande velocità e che immediatamente assunse le sembianze di Zero,il quale impugnava con la mano destra l’enorme falcione,pronto ad eseguire una falciata verticale contro di lui,afferrando con foga l’arma con entrambe le mani,eseguendo un potentissimo attacco che tagliò di netto il braccio sinistro del clone,il quale non volendosi arrendere concluse il suo assalto,piantando nella fronte dov’era posto il gioiello la lama in profondita,mandando in frantumi il gioiello multicolore,il quale rimase lo stesso attaccato al corpo della creatura,che lentamente stava diventando luminoso e con numerose crepe rosse che si stavano formando in tutto il corpo.
-Io..ho perso-venendo avvolto da una luce sempre più intensa –uno schifoso vessillo mi ha sconfitto-girando i suoi occhi verso il clone,che estrasse velocemente la falce dalla fronte del Cluster –potrai pure avere vinto…ma sai bene che non puoi sopravvivere senza di me-dandogli un ultimo macabro sorriso prima di venire avvolto completamente da una luce rossa fuoriuscire dalle varie crepe del suo corpo,disintegrandolo completamente la sua forma fisica e trasformando i polvere i frammenti di gemma
Zero vedendo sparire definitivamente la creatura che li stava per annientare,si voltò sorridente verso la fusione,guardandola con aria di sfida e di tristezza,tenendosi a stento in piedi,usando come unico sostegno la falce saldamente stretta dalla sua mano destra.
-Lo sai qual è l’unica cosa che mi dispiace di tutta questa storia?-domandò retoricamente il clone osservando Jhoira,la quale non comprendeva il senso di quella domanda –il semplice fatto di non poter concludere la nostra sfida-dondolando stranamente su se stesso perdendo l’equilibrio,cadendo rovinosamente sul terreno di schiena e con la falce che precipitò anch’essa accanto a lui
Jhoira sconvolta corse velocemente verso Zero,inginocchiandosi dinanzi a lui,prendendone con delicatezza la testa ed appoggiandola dolcemente sopra le sue ginocchia,causando la reazione sorpresa e sorridente del clone che non si aspettava una tale gentilezza dalla sua nemica.
-Come prima aveva detto il Cluster,io senza di lui non posso vivere-cominciò ansimando –per vivere avevo bisogno della sua energia e della sua gemma,per questo ho convogliato tutta il suo potere in una piccola gemma posta nella mia fronte,e sapevo benissimo che la sua distruzione avrebbe comportato anche la mia fine-indicando successivamente la falce posta al suo fianco –me la potresti porgere un’ultima volta? C’è qualcosa che ti voglio donare prima di abbandonare per sempre questo mondo-
La gemma senza dire una parole allungò una delle sue quattro braccia afferrando l’arma con forza e porgendola al mezzzo serafico,il quale alzando faticosamente la mano destra aprì uno scompartimento posto dietro la lama,rivelando una gemma rotonda bianca al suo interno,prendendola con delicatezza e poggiandola sopra una delle mani della fusione.
-Prendila tu-esclamò con le ultime forze che aveva in corpo –è rimasta intrappolata dentro quest’arma per troppo tempo…e giusto che finalmente riottenga la sua libertà-sorridendo un ultima volta assumendo una colorazione giallastra –saluta Diamante Giallo da parte mia-esalando l’ultimo respiro,tramutandosi in sabbia,che scivolò velocemente tra le mano e le gambe della fusione,lasciandola da sola dentro un’arena deserta,avendo solo come compagni una gemma e una falce senza più un padrone.
 
Note dell’autore
Zero:Visto che è l’ultimo capitolo dove penso tu mi faccia comparire,permettimi di chiudere il capitolo per la prima ed ultima volta
Io:Con immenso piacere Zero
Cluster:Aspettate ed io allora?
Jhoira:Tu stai fresco
Io:Non te lo meriti
Cluster:E dai che vi costa
Io.Mi costa troppo sinceramente
Cluster:Cattivo
Io:Di certo non quanto te
Jhoira:Zero ti prego chiudi il capitolo,non c’è la faccio più a stare dietro a questi due pazzi
Zero (ridendo):D’accordo
Bene cari lettori e care lettrici ci vediamo al prossimo avvincente capitolo

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Capitolo 27
*** La perla azzurra ***


La Perla azzurra
 
Jhoira rimase inginocchiata al centro dell’arena,sospirando ed osservando con tristezza la gemma donatale dal suo nemico caduto,accarezzandola dolcemente con la mano sinistra,chiedendosi il perché di quel gesto di redenzione da parte di Zero prima di morire,domandandosi se fosse stato veramente lui il cattivo che ha causato tutto questo e che ha cercato di arrecare danno alla Terra e alle persone che voleva bene.
Con lo sguardo ancora rivolto verso il pavimento dell’arena,si alzò lentamente da terra,raccogliendo nel mentre la falce bilama,che giaceva da sola sopra quel terreno prima sabbioso e ricco di detriti,tenendola saldamente con entrambe le mani destre,avviandosi con passo traballante verso l’uscita dell’arena,quando improvvisamente la fusione arrestò di colpo la sua marcia,portandosi la mano sinistra sul petto,chiudendola per formare un pugno,che poggiava fortemente sul suo petto.
-Tempo scaduto-esclamò Jhoira sospirando –pensavo di avere più tempo-continuò accennando un mezzo sorriso –sarà per la prossima volta-venendo avvolta completamente da una luce bianca,che fece apparire nuovamente i due esseri che la formavano l’uno di fronte all’altro,entrambi con uno sguardo triste e con un lungo cipiglio che decorava il loro volto.
-Fino a che punto arriverà Homeworld pur di ottenere ciò che vuole?-domandò Garnet con una lacrima che le stava scendendo dal viso
-Non lo so-rispose Lance chiudendo gli occhi –fino ad oggi non mi ero reso conto di quante cose non sapessi quando ero generale a Homeworld-continuò non guardando la fusione,che stranamente si tolse il visore dal viso –se soltanto avessi aperto prima gli occhi,ora tutto questo non sarebbe successo-mordendosi il labbro inferiore con i denti.
-Non potevi sapere cosa stesse pianificando Diamante Giallo-disse avvicinandosi al serafico.
-Però avrei dovuto-esclamò con un tono di rammarico nella sua voce –e lei né è la prova-
-Tu conosci questa gemma?-domandò con tono calmo e pacato,osservando anch’ella la gemma posta sulla palmo del serafico.
-Purtroppo si-rispose stringendo lievemente il gioiello bianco –pensavo che non mi sarebbe più stato possibile rivederla-con un lacrima che scendendo dal suo viso cadde sopra la gemma bianca.
-E’ qualcuno che ti sta particolarmente a cuore?-
-Diciamo che è stata colei che mi ha allevato insieme a Diamante Bianco quando ero ancora un bambino-rispose con un piccolo sorriso formatogli sul volto  -colei che giocava con me quando Bianco era impegnata con i suoi doveri di Diamante e che mi ha fornito il calore e la protezione di cui necessitavo-
-Cosa le è successo?-
-Non so cosa le successe in passato,l’unica cosa che ricordo era lei che mi diceva di non preoccuparmi e che sarebbe tornata in breve tempo da una missione-venendo abbracciato dalla fusione di scatto,la quale lo strinse di colpo a se,accarezzandone lentamente la folta chioma verde,cercando in qualche modo di rassicurarlo.
Improvvisamente un bagliore provenire dalla mano del serafico,interruppe il momento di conforto dei due,i quali si separarono velocemente,rivolgendo i loro sguardi al gioiello bianco che lentamente stava fluttuando sopra la mano di Lance,allontanandosi sempre di più fino ad arrivare sopra il simbolo dell’autorità,dove assunse una luminosità ancora più intensa,generando una sagoma che lentamente stava assumendo una conformazione sempre più umanoide,con un corpo snello e longilineo,vestita solamente con un corpetto da ballerina e con una lunga gonna trasparente che evidenziava le gambe nude di colore azzurro,che cadde rovinosamente sul pavimento dell’arena sulle ginocchia,cercando di tenere il busto sollevato con l’aiuto delle sue due braccia tremanti.
Il ragazzo rimase per un istante ad osservare la gemma inginocchiata al centro della sala,avvicinandosi successivamente con passo lento e deciso verso di lei,la quale alzò velocemente la testa verso di lui,osservandolo con occhio spaventato ed irto di rabbia,verso colui che all’apparenza sembrava il suo carceriere.
-Stammi lontana!-esclamò con filo di voce la gemma trascinandosi indietro con le braccia –lasciami stare!-esclamò con il serafico che ancora camminava verso di lei –vattene via!-toccando con la schiena il muro,capendo velocemente che non aveva più alcuna via di fuga –perché non mi vuoi lasciare in pace-esclamò piangendo rassegnata
-Perché dovrei lasciarti stare?-domandò il serafico sedendosi dinanzi a lei –non mi sembra di averti fatto del male?-
-Lo sai benissimo che mi hai tenuto rinchiusa dentro quell’arma senza liberarmi-poggiando la testa sopra le ginocchia
-Guardami-esclamò avvicinandosi con un saltello verso di lei
-No-disse seccamente la ragazza –non voglio vedere più quell’orribile viso deturpato pieno di odio-
-Ti prego-disse sfiorando con il dito una ciocca dei capelli della gemma –voglio solo che tu capisca-
-CHE COSA DOVREI CAPIRE!-urlò alzando di scatto la testa ed osservando il volto privo di deturpazioni di Lance –tu non sei Zero-esclamò scioccata la ragazza –la tua voce però è simile alla sua-
-Però non lo sono-esclamò sorridendo
-Ma allora tu chi sei?-
Il ragazzo dinanzi alla domanda posta dalla ragazza cominciò a ridere pacatamente,spostando nel frattempo con la mano i capelli della gemma,rivelando due occhi blu come il cielo,leggermente arrossati per le lacrime,che cercavano di evitare il suo sguardo,avvicinando lentamente il suo viso e le sue labbra accanto all’orecchio della gemma,fermandosi ad un passo da esso e poggiando contemporaneamente le mani sulle sue spalle,chiuse gli occhi,respirando profondamente.
-Mi sei mancata tanto Sky-esclamò il serafico con voce soave,abbracciandola di scatto
La gemma nel sentire pronunciare quel nome aprì gli occhi completamente,tremando con ogni fibra del suo corpo,non comprendendo come quello strano sconosciuto sapesse il suo vero nome,cercando di respingere con tutte le sue forze il ragazzo che la stava abbracciando,il quale rimaneva saldo a lei senza lasciarla andare.
-Come fai a sapere il mio nome?-domandò la gemma continuando nella suo disperato tentativo di liberarsi dalla presa del serafico.
-Non potrò mai dimenticare il nome di colei che mi ha cresciuto-separandosi lentamente dall’abbraccio,guardando la gemma negli occhi,la quale completamente impietrita dalle sue ultime parole rimase lì ad osservare gli occhi rossi del ragazzo.
-Non dirmi che tu…-con le lacrime che cadevano copiose dal suo volto,alzando lentamente la mano destra e poggiando il palmo sulla guancia dell’essere che le stava davanti –sei Lance?-
-Né è passato di tempo mia cara Sky-rispose poggiando la sua mano sopra quella della gemma
-Il mio bambino!-esclamò avventandosi contro il serafico abbracciandolo repentinamente –mi sei mancato così tanto,in tutti questi anni di prigionia non sai quante volte avrei voluto rivederti-affondando la sua testa sopra il petto del ragazzo,il quale senza parlare e con un enorme sorriso che decorava il suo viso,coccolova dolcemente la testa della gemma che l’ha accudito durante i suoi primi anni su Homeworld.
Garnet assisteva in silenzio alla scena d’amore,che i due esseri stavano esprimendo abbracciandosi,rallegrandosi nel vederli insieme,avvicinandosi lentamente verso di loro,portandosi la mano destra sopra la bocca tossendo due volte,attirando l’attenzione dei due esseri immortali,che la guardavano con occhio interrogativo.
-Mi dispiace dover interrompere questo momento di tenerezza,ma dobbiamo andare-esclamò la fusione guardando Lance in viso,il quale facendo cenno affermativo con la testa,si alzò lentamente dal suolo,aiutando Sky nel processo,poggiando il braccio della gemma sopra le sue spalle,fungendo da sostegno per le deboli gambe della perla azzurra,che tremavano vistosamente a causa  dei lunghi anni di prigionia dentro la falce –ovviamente non per essere indiscreta,è il momento che io mi presenti-aggiunse la fusione afferrando l’altro braccio della gemma azzurra e portandolo delicatamente sopra le sue spalle –Io sono Garnet leader delle gemme di cristallo nonché amica di Lance-
-Ed io sono Sky-rispose la gemma a fatica –e un piacere fare la conoscenza di un’amica di mio figlio-
-Vedo che dopo tutti questi anni ancora mi consideri come tuo figlio-esclamò il serafico sorridendo
-Anche se non sei una gemma,sono stata io a crescerti-esclamò compiendo qualche debole passo aiutata dai due ragazzi –e non riuscirei a vederti in altro modo-
-Almeno una cosa in tutti questi millenni non è cambiata-aggiunse sospirando –ma ora è arrivato il momento di abbandonare definitivamente questo luogo-materializzando un portale dinanzi a loro –non vedo l’ora di farti conoscere gli altri-
-Gli altri?-domandò incuriosita Sky
-Le altre gemme che ho conosciuto in questi anni-rispose avanzando lentamente verso il portale con Sky e Garnet al suo seguito –ti posso assicurare che sono esseri davvero speciali-varcandone la soglia con passo cauto,ritrovandosi rapidamente teletrasportati all’interno della sala del trono del castello,dove trovarono Peridot mentre discuteva con Perla vicino al trono di pietra,mentre quest’ultima stava armeggiando con uno strano dispositivo elettronico,che emetteva delle strane luci colorate dallo schermo posto sopra un grande pulsante verde.
-Sempre a discutere di scienza e tecnologia voi due?-domandò il serafico avvicinandosi con lentezza verso di loro insieme alle due gemme rosse e blu
-LANCE-urlarono all’unisono
-Quando sei arrivato?-domandò Peridot con un tono leggermente sorpreso
-Proprio ora-rispose mentre aiutava Sky a sedersi sopra il trono di pietra per farla riposare
-Lei chi è?-domandò Perla osservando la gemma azzurra con sguardo stranito e diffidente
-Le domande le rimandiamo a dopo se non vi dispiace-iniziò Lance portando le mani avanti –in questo momento mi serve la pozione curatrice per lei e la presenza di tutti quanti in questa sala-
-Io vado a prendere la pozione ritornornerò entro pochissimo tempo-esclamò la gemma verde allontanandosi velocemente da loro
-Ed io vado a chiamare gli altri-esclamò la gemma bianca avvicinandosi ad uno dei tanti corridoi,fermandosi davanti ad uno di essi,dando le spalle ai tre esseri immortali –ma dopo voglio sapere chi è quel gioiello-concluse con un lieve tono rabbioso entrando successivamente all’interno del tunnel
-Penso che Perla sia un po’ gelosa di Sky-esclamò Garnet guardando Lance negli occhi
-Per quale motivo dovrebbe essere gelosa?-cominciò il ragazzo guardando la gemma rossa in modo strano
-Penso che la sua presenza la veda come una minaccia per la vostra relazione-
-Come al solito la mente di Perla cammina sempre troppo in fretta-rivolgendo il suo sguardo successivamente a Sky,che imbarazzata per la situazione involontariamente creatasi si portò le mani sopra le gambe –stai tranquilla…la mia ragazza spesso giunge a conclusioni troppo affrettate a volte-grattandosi la testa,disarmato dalla reazione di Perla
-Lei sarebbe la tua ragazza?-domandò stupefatta la gemma blu
-Si-rispose con un sorriso
-LANCE-urlò improvvisamente una voce provenire da uno dei tanti corridoi che circondavano la sala del trono,da dove apparì rapidamente Peridot con in mano una piccola boccetta verde,mentre correva velocemente verso di lui,fermandosi di scatto –c’è voluto un po’ per trovarala,ma ecco qui la pozione-porgendola al serafico
-Ti ringrazio Peridot-afferrando la boccetta dalle mani del tecnico gemma e porgendola alla perla azzurra posta di fianco a lui –bevi questo e ti sentirai subito meglio-
Sky senza opporsi prese dolcemente la boccetta dalle mani di Lance,aprendola con forza e porgendo lentamente l’orlo della bottiglietta sopra le sue labbra,bevendo senza fermarsi tutto il contenuto della fiala,venendo successivamente avvolta da una mistica luce bianca,che le dono un colorito di pelle tendente azzurro scuro,che le restituì completamente tutte le forze che le erano state sottratte durante i suoi anni di prigionia.
-Va meglio ora?-
-Si-rispose al serafico con voce calma e pacata,alzandosi lentamente dal trono –ora mi sento molto meglio rispetto a prima e…-venendo interrotta da un rumore di passi e di voci provenire dai corridoi
-P. cosa c’è di così importante da interrompermi mentre dormo?!-esclamò Ametista,uscendo dal corridoio iniseme a tutte le altre gemme,scuotendo le braccia vistosamente
-Penso che si riferisca alla gemma accanto a Lance-rispose Sapphire indicando la perla azzurra
-Mi fa piacere che abbiate accolto la mia richiesta di riunirci qui-esclamò il serafico a braccia aperte –devo informarvi riguardo un argomento importante a mio avviso-
-Si tratta della gemma al tuo fianco…vero?-
-Non hai le visioni future,ma non capirò mai come tu faccia a sapere sempre quello che voglio introdurre-rispose sospirando –come ha detto prima Sapphire volevo introdurvi il nuovo membro della nostra squadra-facendo cennò alla perla azzurra di avvicinarsi –Lei è Sky,colei che mi ha cresciuto come un figlio durante la mia lunga permanenza a Homeworld-
-E’ un piacere fare la vostra conoscenza-eseguendo un mezzo inchino –sono onorata di unirmi a voi-osservando con i suoi occhi,nascosti dai capelli,Lapis Lazuli,la quale era visibilmente felice nel rivederla
-Piacere nostro di averti nella nostra squadra-esclamò Lapis con una piccola lacrima che le scendeva dal viso –ed è anche un piacere mio rivederti nuovamente dopo tanto tempo-
-Anche per me Lapis-ricambiando con un sorriso ed avvicinandosi alle gemme,le quali cominciarono immediatamente ad interloquire con Sky,la quale si sentiva stranamente sempre più a suo agio all’interno di quel gruppo di gemme,che la stavano accogliendo calorosamente all’interno di quella che sembrava un’inusuale e variegata famiglia.
Perla lentamente si separò dal gruppo,avvicinandosi lentamente verso il serafico,che guardava felice la scena dinanzi a lui,ripensando nel frattempo ai vari momenti che aveva vissuto con Sky su Homeworld,venendo interrotto dalla gemma bianca che gli prese la mano con delicatezza.
-Quindi una Perla ti ha cresciuto-
-Una Perla ed un Diamante-corresse la gemma ridendo –una strana coppia…vero?-
-Molto per gli standard che vigevano su Homeworld-mettendosi anch’ella a ridere –ma anche molto dolce-
-Vero-rattristandosi leggermente,mantenendo pur sempre il sorriso –La nave spaziale è stata completata?-
-Abbiamo ultimato stamattina gli ultimi dettagli,domani faremo qualche prova di volo e poi saremo pronti per partire all’assalto di Homeworld-
-Ottimo-tenendo stretta la mano della gemma bianca con la sua,dirigendosi verso le gemme che ridevano e scherzavano con la perla azzurra –mi dispiace interrompere questo bel quadretto,ma è arrivato il momento di organizzare un bel banchetto prima di partire alla volta di Homeworld-
-Evviva banchetto pre-battaglia-esclamò Ametista in preda all’eccitazione –non vedo l’ora di abbuffarmi…giusto Steven?-
-Giustissimo-esclamò il bambino anche lui in preda all’eccitazione
-Sky che né pensi di unirti a me e Perla nel cucinare qualcosa di buono per stasera?-domandò il serafico sorridendo -mi ricordo che sapevi fare dei pasti deliziosi-
-Perché no…saranno millenni che non metto mano ad un fornello,ma mi sembra il minimo per ricambiare la gentilezza di tutti voi-incamminandosi verso i due amanti
-Consideratevi congedati giusto il tempo che noi tre cuciniamo qualcosa per il banchetto di stasera-esclamò allontanandosi insieme alle due gemme poste al suo fianco dalla sala,dirigendosi verso le cucine del castello,sparendo all’interno di uno dei corridoi
In quel momento le gemme rimanenti si congedarono d tra di loro dirigendosi ognuna nelle proprie stanze,aspettando con ansia che il banchetto di Lance fosse pronto,riposando nel frattempo le loro stanche membra prima dell’imminente battaglia,che avrà luogo in quel tetro ed oscuro pianeta che una volta era la loro casa.
 
Note dell’autore
Io:Capitolo davvero molto soft e molto rilassante con nessuna battaglia e nessun evento particolare,dopotutto i nostri personaggi si meritano davvero un po’ di riposo prima della guerra
Lance:Si…ma non troppo
Perla:Visto che dobbiamo affrontare Diamante Giallo
Io:Riposatevi senza pensare almeno per una volta ad i problemi della vita
Lance:Mi sembra molto difficile ma ci proveremo
Io:Almeno così va un po’ meglio
Perla:Forse un po’ di riposo ci farà bene davvero
Sky:Ma non dovevamo cucinare?
Lance:Appunto…Perla che stai facendo distesa sul divano?! Alzati dobbiamo andare a cucinare
Perla:Eccomi sto arrivando
Io:Sky che ne pensi di chiudere tu il capitolo stavolta
Sky:Con molto piacere
Bene cari lettori e care lettrici spero che questo capitolo vi abbia fatto divertire e ci vediamo al prossimo aggiornamento

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Capitolo 28
*** La forza dei legami ***


La forza dei legami
 
I tre esseri immortali camminavano lentamente verso le cucine del castello all’interno del luminoso corridoio illuminato da numerosissime torce collocate alle pareti circostanti,discutendo tra di loro quali tipi di alimenti preparare per un banchetto pre-battaglia,manifestando nel frattempo idee culinarie diverse e contrastanti,che finirono per animare lentamente gli animi tra i tre ragazzi.
-Prima di una battaglia è necessario una serie di pasti dediti ad integrare quante più energie possibili-esclamò il serafico aprendo di scatto la porta della cucina ed entrandovi al suo interno
-No-disse la gemma bianca accedendo alla stanza dopo il serafico,gesticolando con la mano destra –E’ necessario un pasto salutare,che soddisfi il fabbisogno giornaliero-
-State sbagliando tutti e due-interruppe la gemma blu entrando per ultima all’interno delle cucine,appoggiando la schiena contro lo sportello del frigorifero –Bisogna preparare una serie di pasti che stimolino una veloce rigenerazione molecolare,visto che può capitare di essere feriti spesso in battaglia-
-Sentire-cominciò Lance aprendo alcuni cassetti ed estrapolando dal loro interno numerosi utensili da cucina –se andiamo avanti a discutere tra di noi,finiremo di preparare questa cena dopo mille anni-aggiunse prendendo nel frattempo anche numerose pentole e stoviglie –quindi propongo che ognuno di noi cucini quello che si sente di preparare in linea con il proprio pensiero culinario-
-Sono d’accordo-rispose Perla afferrando una padella,analizzandone la pulizia
-Nulla da obiettare-rispose Sky aprendo il frigo e prendendo quello che le necessita per la preparazione dei suoi piatti
-Allora cominciamo-esclamò Lance afferrando una pentola e riempiendola d’acqua fino all’orlo
In quel momento i tre ragazzi iniziarono con la preparazione dei loro piatti gastronomici,dividendo le loro mansioni in aree di competenza,in modo tale da velocizzare la preparazione della cena,con Perla che si occupava della preparazione dei primi piatti,stando costantemente davanti ai fornelli con numerose pentole di acqua bollente,che bollivano per il calore e con i vari tipi di pasta che lentamente perdevano la loro compattezza,diventando morbidi fili di cereali che all’apparenza sembrava che si potessero sciogliere in bocca.
Lance era dedito alla preparazione delle seconde portate,basate unicamente da piatti di carne e pesce,che venivano facilmente sminuzzati dai coltelli utilizzati dal serafico,che per la sua velocità manuale tagliavano con eccessiva rapidità le varie carni in fette di diverse dimensioni,in base al tipo di pietanza che il ragazzo aveva in mente,suddividendo ogni fetta accuratamente e posandole ognuna sopra una padella diversa,ponendole sopra i fornelli e condendole con numerose spezie ed aromi diversi.
Sky invece era occupata nella preparazione degli antipasti,tagliando accuratamente e con precisione numerosi frutti ed ortaggi,pulendoli accuratamente con acqua per evitare alcun tipo di infezione batterica,posandoli successivamente sopra numerosi piatti di favolosa appariscenza e coreografia,quasi come se la gemma stesse dipingendo una tela con i suoi colori,fornendo ai suoi piatti una bellezza estetica e visiva fuori dall’ordinario.
Tutti e tre si stavano impegnando al massimo con le loro arti culinarie,cercando di tirare fuori da quei semplici ingredienti dei piatti mirabolanti e con un turbinio di sapori,che dovevano impressionare ed allo stesso tempo meravigliare le gemme,che avrebbero mangiato le loro creazioni gastronomiche,quando improvvisamente Lance nel prendere un barattolo contenente alcune spezie,finì per rovesciare il contenuto sul pavimento,perdendo contemporaneamente la presa sul piccolo barattolino in ceramica,che si ruppe in milioni di frammenti spargendosi per tutto il pavimento di pietra,attirando l’attenzione delle gemme presenti,le quali guardavano stranite il ragazzo,che si era messo a pulire con una scopa il disastro che aveva causato.
-Lance non è da te una cosa del genere-esclamò la Perla chinandosi a raccogliere alcuni cocci
-E’ vero-aggiunse il serafico sorridendo ed osservando con la coda dell’occhio destro le pentole che bollivano fuori controllo –ma non è neanche da te lasciare inosservate le proprie pietanze-
-Che cosa-voltandosi a guardare le pentole con all’interno le sue pietanze,vedendo cadere lentamente acqua dal loro interno –no,no,no,no,no-alzandosi velocemente togliendo con estrema rapidità i coperchi di ogni pentola,evitando di rovinare i suoi cibi ed emettendo nel mentre un sospiro di sollievo
Lance e Sky risero divertiti difronte alla scena a cui hanno appena assistito,causando e non poco l’irritazione della gemma bianca,che arricciò il naso guardandoli con occhio fulmineo ed intimidatorio.
-Ora però devo procurarmi un’altra di quelle boccette contenenti spezie esotiche-esclamò il serafico dirigendosi verso la porta della cucina –Sky potresti controllare tu i miei piatti mentre io vado in dispensa a procurarmi un’altra fiala di spezie?-
-Nessun problema ci penso io-esclamò la gemma blu facendo cenno affermativo con la testa
-Ti ringrazio molto-esclamò Lance varcando la soglia della porta,chiudendola dietro di se ed allontanandosi correndo verso la camera contenente le dispense alimentari del castello
Le gemme all’interno della stanza ripresero immediatamente a cucinare,preoccupandosi della buona riuscita delle loro pietanze,quando improvvisamente all’interno della mente gemma bianca si manifestò uno strano pensiero che cominciò a pervaderle violentemente la mente,distraendola dal suo scopo primario voltandosi ad osservare la perla azzurra,che cercava di trovare un giusto equilibrio tra sapore e composizione estetica.
-Sky-cominciò Perla attirando l’attenzione della gemma blu –ti vorrei chiedere una cosa ora che non c’è Lance-
-Che cosa vorresti chiedermi?-domandò la gemma con tono pacato e cordiale,volgendo il suo sguardo,nascosto dai capelli fluenti blu,verso di lei
-Lapis ci ha raccontato che Diamante Blu morì per salvare Lance-cominciò la gemma bianca rivolgendo uno sguardo triste verso la perla azzurra –hai mai considerato Lance come la causa principale della morte di Diamante Blu?-
-Non è facile rispondere a cuor leggero a questa tua domanda-esclamò la gemma abbassando la testa in segno di rassegnazione –per risponderti senza giri di parole ti dico che non ho mai provato rancore verso Lance-continuò la gemma appoggiando delicatamente la schiena sulla parete della cucina–ammetto che non è stato facile convivere con il peso della morte della mia padrona sopra le mie spalle,ma ti posso assicurare che quando Diamante Bianco mi ha portato per la prima volta Lance neonato,il ghiaccio che avvolgeva il mio cuore causato dal dolore della sua perdita,iniziò lentamente a sciogliersi- osservando la Perla che cominciò a piangere nel sentire le parole della nuova arrivata –ricordo ancora come egli la prima volta che l’ho visto,afferrò con la sua dolce manina la punta del mio naso sorridendo con la sua bocca ancora priva di dentini e con uno sguardo che mi ha subito conquistata-lasciandosi anch’ella sfuggire una lacrima
-Quanto vorrei essere stata forte come te-esclamò la gemma bianca distogliendo rapidamente lo sguardo da lei
-Ti riferisci al piccolo mezzo gemma?-
-E tu come hai fatto a capirlo?-
-Ho riconosciuto immediatamente la gemma che porta sopra l’ombelico-esclamò Sky avvicinandosi a Perla abbracciandola di colpo –non deve essere stato facile perdere Diamante Rosa-
-E’ stata la cosa più difficile che mi sia mai capitata-cominciò la gemma bianca cercando di trovare conforto tra le braccia di Sky –all’inizio ho odiato con tutta me stessa quel bambino,ho desiderato in più di un’occasione la sua morte,ma dopo averlo visto la prima volta mi ci sono subito affezionata diventando spesso troppo iperprotettiva nei suoi confronti-
-Bisogna sempre ricordare che non è stata colpa loro se abbiamo perso coloro a cui tenevamo,ma sono state la loro scelte a donarci due esseri straordinari-
-Questo è vero-esclamò Perla separandosi dall’abbraccio ed asciugandosi con un fazzoletto gli occhi umidi di lacrime
In quell’istante la porta della cucina si aprì lentamente,rivelando un Lance sorridente e con gli occhi chiusi che si avvicinava lentamente alle due gemme con in mano un'altra boccetta di spezie,in sostituzione a quella che aveva involontariamente rotto.
-Non sapete quanto tempo ci ho impiegato a trovarne un’altra-esclamò sbuffando il ragazzo –ho messo a soqquadro un’intera dispensa per poter finalmente mettere le mani su questa boccetta-avvicinandosi verso le padelle che contenevano le sue pietanze,facendo finta di non accorgersi della strana ombra di malinconia che era scesa lievemente sopra le due gemme,le quali spiazzate cercarono immediatamente di ricomporsi,senza però riuscire ad ingannare pienamente il serafico.
-Lance…-cominciò la gemma blu venendo subito interrotta dal ragazzo
-Penso che i miei cibi siano pronti-assaggiandone uno con una forchetta –è l’ora di renderli otticamente presentabili-afferrando due spatole,lanciando in aria ogni fetta con relativo condimento in aria,prendendo in fretta quattro enormi vassoi d’argento,usandoli come della lame volanti dove si andò a depositare il cibo in maniera quasi perfetta e millimetrica,venendo afferrati da delle lunghe catene che Lance generò istantaneamente dal suo braccio destro,appoggiandoli con maestria sopra il tavolo da cucina,coprendoli repentinamente con dei grandi coperchi grigio chiaro,in tal modo che le pietanze non si freddassero.
-Ma come hai fatto?!-domandò Perla sbigottita,con la bocca aperta e con gli occhi che fissavano incessantemente i quattro vassoi intatti
-Semplice maestria-rispose il serafico gesticolando con la mano destra –i vostri piatti sono pronti?-domandò voltandosi verso le due ragazze
-Certamente-rispose la gemma blu indicando cinque vassoi pieni di antipasti e di cibi a base di verdure
-Ed anche i miei-aggiunse la gemma bianca mostrando tre enormi scodelle d’acciaio che contenevano tre diversi tipi di primi
-Ottimo-esclamò il serafico afferrando un carrello posto vicino alla porta,afferrando ogni singola pietanza e poggiandola delicatamente sopra di esso,venendo nel frattempo aiutato dalle altre due gemme –dai muoviamoci che abbiamo ancora la sala da pranzo da addobbare per la cena-aprendo la porta di scatto e spingendo lentamente il carrello fino a raggiungere l’immensa sala da pranzo,addobbata con un lungo tavolo in legno di quercia marrone con numerose sedie antiche posto al centro della sala,numerosi arazzi raffiguranti eventi terrestri del passato appesi alle pareti,finestre oscurate lievemente da delle tende grigio chiaro e tre lampadari dell’ottocento appesi al soffitto,che illuminavano completamente la stanza con una luce forte ed appariscente.
-Perla gentilmente puoi andare a chiamare gli altri mentre io e Sky cominciamo ad allestire la tavola per il banchetto?-chiese gentilmente il serafico giungendo entrambi i palmi delle sue mani
-Certo Lance-eseguendo un mezzo inchino aggraziato,uscendo lentamente dalla stanza
Lance senza dire una parola aprì uno scompartimento di uno dei tanti mobili che decoravano la stanza,tirando fuori una tovaglia lunga nera,distendendola completamente con un colpo di braccia e riuscendo in sol colpo a coprire tutta la tavola,afferrando successivamente pezzi d’argenteria e porgendoli alla gemma blu,che lo aiutò senza fiatare,complice lo strano comportamento del ragazzo.
-Sky-esclamò il ragazzo continuando a sistemare accuratamente piatti e posate lungo tutta la tavolata,attirando l’attenzione della gemma che si fermò come turbata
-Si…Lance-esclamò titubante
-Ho sentito tutto-esclamò il serafico facendo raggelare il sangue della gemma blu –ho udito ogni singola parola-
-Lance…io…io-tremando vistosamente come una foglia
-E ti posso solo ringraziare per l’aiuto che hai fornito a Perla-lasciando stupefatta la gemma blu,che smise improvvisamente di tremare
-Non sei arrabbiato per quello che ho detto?-
-Perché dovrei esserlo?!-rispose confuso il ragazzo –non hai detto niente che potesse ferirmi o farmi vacillare,hai soltanto detto la verità su una tua esperienza nei confronti di un essere organico,che a mio avviso è tutt’ora meraviglioso-esclamò mettendosi a sogghignare
-Sempre modesto-esclamò la ragazza sorridendo e rimettendosi a decorare la tavola insieme al serafico
-Mi hai cresciuto tu così-avvicinandosi alla gemma blu ed afferrandole con l’indice e il pollice la punta del naso –e poi non è vero che ti ho preso il naso da piccolo-
-Invece è vero-scompigliandogli i capelli con la mano –e pensare che eri soltanto un fagottino piccolo tra le mie braccia in passato ed ora sei addirittura più alto di me-portandogli la mano sinistra sopra la guancia –mi dispiace essere sparita per così tanto tempo ed essermi persa i momenti più importanti della tua vita-
-Ma l’importante e che tu sia di nuovo qui con me-esclamò il serafico spostandogli con la mano le ciocche dal volto e rivelando gli occhi azzurri della ragazza che l’osservavano con affetto e speranza –di nuovo qui a consigliarmi-stringendola tra le sue braccia,quando improvvisamente sentì un forte rumore di passi provenire nelle vicinanze,separandosi lentamente dall’abbraccio ed afferrando velocemente ogni portata sopra il vassoio,ponendole con cura sopra il tavolo,mentre Sky accendeva con un accendino le tante candele che decoravano il tavolo della sala da pranzo
-E’ l’ora di mangiare-urlò Ametista arrivando dinanzi all’ingresso della sala da pranzo ed avventandosi come una furia verso le pietanze poste sopra la tavola,venendo fermata da Lance che per arrestare la sua furia lanciò un coltello facendolo finire davanti alla gemma viola,che per lo spavento si arrestò di colpo.
-Mangerai non appena anche gli altri saranno seduti a tavola-intimò il ragazzo guardando con occhio intimidatorio il quarzo viola,la quale lo guardò con aria di sfida
-E’ meglio che non lo sfidi Ametista-esclamò Rhodocrosite intromettendosi fra i due –non c’è alcuna possibilità che tu possa vincere-sedendosi sopra una delle sedie attorno alla tavola
-Ha ragione lei-esclamò Sapphire sedendosi difronte a alla gemma rossa,venendo aiutata da Steven che gentilmente le spostò la sedia –Ti ringrazio Steven-aggiunse con tono imbarazzato e con un lieve rossore che le decorava il viso
-Non c’è di che-rispose sedendosi accanto alla gemma blu
-E poi Ametista non vedo futuri dove tu riesca a batterlo-esclamò Garnet mettendosi accanto a Rhodocrosite
-Va bene ho capito aspetterò-sistemandosi di fianco alla fusione
-Prima di cominciare il nostro banchetto prima voglio dire solamente due parole-mettendosi a capo tavola e facendo cenno a Perla,Sky,Lapis e Peridot di sedersi ai lati accanto a lui –voglio solo dire di essere immensamente onorato di avervi qui insieme a me durante questo evento così importante-cominciò il serafico guardando tutti i presenti in sala –posso soltanto dirvi che tutti voi siete per me come una grande e variegata famiglia,che è riuscita a fornirmi il coraggio e la forza necessaria per andare avanti in questi giorni difficili e non posso far altro che ringraziarvi per il sostegno che mi state fornendo-lasciandosi sfuggire una piccola lacrima dal suo occhio destro –dedico questa cena a tutti voi che mi state aiutando in questo mio folle intento di riportare Homeworld agli antichi fasti,augurando ad ognuno di voi di uscirne vivo,vittorioso ed orgoglioso per quello che stiamo facendo…non solo per riportare la pace su Homeworld,ma per riportarla nell’intero universo-sedendosi lentamente sopra la sedia ed afferrando una forchetta ed un coltello –ora scusatemi per avervi annoiato con le mie parole,iniziate pure a gustarvi le deliziose prelibatezze che abbiamo cucinato-
In quel momento le gemme cominciarono a mangiare voracemente le pietanze che i tre esseri immortali hanno cucinato con tanta fatica,divertendo e scherzando mentre mangiavano,godendosi appieno quel fantastico momento di riposo e di unione che stavano vivendo,ripensando nel frattempo alle parole del serafico,sentendosi tutti internamente orgogliosi di aver creato sopra le cenere dell’odio e del rancore un favoloso gruppo unito ed affiatato,privo di pregiudizi e legato saldamente dai legami indissolubili dell’amicizia e dell’amore.
 
Note dell’autore
Garnet:Avevo previsto tutto
Io:Non avevi previsto niente
Garnet:E tu come fai a saperlo che io non avessi previsto tutto?
Io:Sono io che scrivo,quindi sono sempre io ad architettare tutto
Garnet(Con tono beffardo):Sicuro
Io:Si
Garnet:Se lo dici tu
Io:No…se….ahhhhh
Garnet:Sei davvero buffo quando fai così
Io:Tu invece sei insopportabile
Garnet:Grazie
Io:lasciamo perdere,chiudo il capitolo così ti evito di ascoltarti
Bene cari lettori e care lettrici ci vediamo al prossimo capitolo ricco di avventure e sentimento

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Capitolo 29
*** Rinnovata fiducia ***


Rinnovata fiducia
 
Il sole era ormai alto è tutte le gemme si stavano ultimando gli ultimi preparativi prima di partire alla volta di Homeworld,tutte tranne una che non riusciva a svegliarsi a causa dell’eccessiva durata della cena,rimanendo dormiente sopra il suo umile letto,mentre i raggi solari penetravano lievemente dalla piccola finestra posta sopra il letto,illuminando il volto di Rhodocrosite,che eseguì delle smorfie di disgusto causate dai raggi solari che sbattevano prepotentemente sopra il suo viso,provocando il lento e doloroso risveglio della gemma,a quale stizzita dischiuse lentamente gli occhi,sollevando lentamente il busto da sopra il materasso e sbadigliando vigorosamente senza coprirsi la bocca con la mano.
-Che ore sono?-esclamò la gemma rossa voltandosi a guardare un moderno orologio digitale di colore nero,spalancando improvvisamente gli occhi ed alzandosi di scatto dal letto –E’ TARDISSIMO!-urlò Rhodocrosite in preda al panico –DOVEVO AIUTARE LANCE CON I PREPARATIVI ED INVECE SONO RIMASTA QUI A DORMIRE-tramutando il suo vestito da notte rosso cremisi nella sua tenuta da battaglia –se stavolta non mi uccide posso considerarmi fortunata-pensò correndo verso la porta,aprendola di scatto,mettendosi correre senza sosta per i corridoi del castello al fine di raggiungere gli altri all’interno dell’hangar sotterraneo,muovendosi con passo spedito come una lepre,raggiungendo in pochi minuti la destinazione prefissata,trovando dinanzi a se il serafico che discuteva tranquillamente con Perla e Peridot riguardo le funzioni della nave spaziale,mentre Sky,Lapis e Garnet trasportavano all’interno dell’astronave casse contenenti medicine e generi alimentari di prima necessità.
La gemma rossa senza dare nell’occhio cercò di confondersi in mezzo alle gemme presente,cercando di non attirare l’attenzione del ragazzo,il quale resosi perfettamente conto dell’arrivo improvviso e ritardatario del guerriero,fece apparentemente finta di non accorgersi di questa inadempienza da parte di lei,venendo però assalito nel frattempo da un malevolo ed allo stesso tempo scherzoso pensiero,che fece assumere al suo viso un grande sorriso sinistro,che mandò in confusione le due gemme accanto a lui,le quali non comprendevano cosa egli trovasse di divertente nella spiegazione del funzionamento del computer di bordo della nave.
-RHODOCROSITE!-urlò il serafico attirando l’attenzione della gemma rossa che senza voltarsi,rimase pietrificata sul posto,venendo assalita da tantissimi pensieri e dubbi riguardante la sua sorte –Non cambierai mai-esclamò allontanandosi dalle dal tecnico gemma e dalla sua amante,avvicinandosi con fare minaccioso verso il guerriero gemma,che nel frattempo si voltò a scatti verso di lui –Neanche dopo tutti questi anni riesci ad essere puntuale durante i preparativi prima di una guerra-fermandosi ad un passo da lei –Quante volte ti ho detto ti puntare sempre la sveglia se non riesci ad alzarti in tempo-dando un pugno sopra la testa della gemma,che per il colpo subito fece una smorfia di dolore,coprendosi immediatamente con le mani la parte lesa dal colpo.
-Io ho provato a svegliarmi-esclamò dolorante la gemma rossa
-Proprio come ci hai provato le altre mille volte che ho sentito questa frase-esclamò Lance sospirando,incrociando le braccia e scuotendo la testa in segno di disapprovazione
-Ma la colpa non è mia se le sveglie non suonano-scuotendo le braccia vistosamente
-Questa è la palese dimostrazione…-strofinandosi la fronte con la mano –che dopotutto questo tempo neanche Diamante Giallo è riuscita a modificare il tuo comportamento un po’ fuori dagli schemi-concluse sogghignando
-Quindi non sono nei guai?-domandò un po’ spaesata,osservando con sguardo interrogativo il ragazzo
-Non stavolta-esclamò il serafico dandole le spalle –ma puoi stare certa che se dovesse ricapitare,verrò io personalmente a svegliarti-lasciando impietrita la gemma rossa mentre ripensava all’ultima volta che Lance l’aveva svegliata –E sai cosa succede quando sono io a dover dare la sveglia-mettendosi a ridere malvagiamente
-Si…lo so,non ricapiterà più-esclamò balbettando
-Mi fa piacere-aggiunse avvicinandosi nuovamente verso Perla e Peridot,voltandosi verso Sapphire e facendole cenno di avvicinarsi con la mano
-Lance di cosa necessiti?-domandò la gemma blu eseguendo un mezzo inchino
-Ho una missione per te e Rhodocrosite-esclamò con tono deciso
-Per me e Rhodocrosite?!-ribatté scioccata –Non penserai davvero…-venendo interrotta dal serafico
-Certo che lo penso-esclamò incrociando le braccia,sbattendo con violenza il piede sul terreno –Voi due dovrete eseguire insieme un compito facilissimo,che cooperando riuscirete a portare a termine in pochi minuti-guardando la sua vice-comandante con aria di rimprovero
-Ma…-venendo nuovamente interrotta dal serafico,che fece cenno a Rhodocrosite di avvicinarsi
-Niente ma Sapphire-esclamò seccamente il ragazzo –Tu lavorerai insieme a lei…inteso!-
-Inteso-esclamò rassegnata,rivolgendo lo sguardo verso il pavimento
-La vostra missione consisterà nel neutralizzare una gemma corrotta che si aggira lungo il perimetro del castello-esclamò materializzando un portale dietro le due gemme –Spero ovviamente di non dovermi ricrederete sulla vostra competenza-dandogli le spalle
-Non ti deluderemo-rispose la gemma rossa portandosi la mano sul petto –Riusciremo a sconfiggere questa gemma senza che tu intervenga a salvarci-dirigendosi verso il portale insieme ad una riluttante Sapphire,entrandovi al suo interno,venendo trasportate via dall’hangar sotterraneo,lasciando Lance di spalle che sorrideva malevolmente,quando improvvisamente Perla si avvicinò a lui con aria confusa.
-Ma gli scanner non hanno…-venendo interrotta da Lance che le posò dolcemente un dito sopra la sua bocca
-Lo so che non vi è la presenza di una gemma corrotta-voltandosi verso la gemma viola,che stava trasportando lentamente le varie casse contenenti rifornimenti all’interno della nave spaziale –AMETISTA!-urlò attirando l’attenzione del quarzo,che scaricata l’ultima cassa corse velocemente verso di lui con aria interrogativa –Abbiamo un lavoro da compiere-esclamò con uno strano sorriso che gli decorava il volto –solo io e te-
Nel frattempo le due gemme furono trasportate all’interno di una vastissima radura erbosa,che confinava con un’enorme e fitta foresta,che non lasciava intravedere all’esterno niente di ciò che accadeva al suo interno,lasciando la gemma rossa leggermente perplessa sul luogo dove Lance le aveva indirizzate.
-Sei sicura che questo sia la zona giusta?-esclamò Rhodocrosite grattandosi il mento con la mano destra
-Smettila di dubitare su qualunque cosa per una volta-esclamò stizzita Sapphire portandosi la mano sopra la fronte
-Ma avevo soltanto chiesto se fosse il posto giusto-esclamò innocentemente allargando le braccia il piccolo gioiello blu
-Si Rhodocrosite-esclamò ringhiando –Il luogo della missione è corretto-addentrandosi lentamente verso la foresta posta dinanzi a loro
-Che pensi di fare?!-domandò preoccupata la gemma rossa,correndo verso di lei
-Di certo non rimango ferma ad aspettare che qualcuno ci venga ad aiutare solo perché ti è venuta paura-
-Io non ho paura-esclamò con fermezza –E’ solo che ho uno strano presentimento-
-Lascia perdere i tuoi presentimenti e seguimi invece-entrando all’interno della foresta,seguita a ruota dalla gioiello rosso,che titubante guardava le fronde degli alberi con uno sguardo stranito ed allo stesso tempo preoccupato,percependo debolmente la presenza di qualcuno che li stesse osservando nelle vicinanze.
Le due gemme camminarono in lungo ed in largo,esplorando da cima a fondo tutta la foresta cercando di trovare almeno un indizio su dove poter trovare quella gemma corrotta senza riuscirci,perdendosi all’interno di quella fitta boscaglia senza luce e senza ombre,che sembrava avvolgere con i suoi rami gli animi delle due gemme,che lentamente stavano diventando sempre più tesi e più agitati,quando nel loro girovagare si imbatterono dinanzi ad una piccola e fluente cascata che sfociava sopra un piccolo laghetto di acqua cristallina di un colore azzurro come il cielo.
Le due ragazze sfiancate per la ricerca rivelatasi fino a quel momento infruttuosa,si sedettero davanti a quel piccolo laghetto,riposando le loro stanche membra in attesa di riprendere la missione.
-Sapphire-esclamò la Rhodocrosite venendo ignorata dal gioiello blu,che si sedette sul lato opposto del laghetto per evitare la sua compagnia –Sapphire-cercando di attirare nuovamente l’attenzione della sua compagna
-Cosa vuoi Rhodocrosite?-domandò con tono scocciato ed irriverente,chiudendo il suo unico occhio cercando di concentrarsi sull’obiettivo della missione –Non vedi che sto cercando di concentrarmi-
-Non m’importa cosa stai cercando di fare-esclamò la gemma alzandosi in piedi repentinamente –voglio parlare con te ora!-
-Io invece non ho voglia di discutere con te-esclamò sospirando
-Perché fai così?-domandò il guerriero gemma arrabbiato,portandosi le mani nei capelli –Sto cercando di redimermi per quello che ho fatto-irrigidendo violentemente le braccia –Non ti basta quello che sto facendo?-
-No-esclamò seccamente senza scomporsi –Avrei preferito la tua morte e sinceramente la preferisco tutt’ora-cercando di frenare la rabbia che lentamente stava prendendo possesso del suo corpo
-Non c’è la fai a passare oltre?!-esclamò sbracciandosi –Non c’è la fai a dimenticare il passato?!-
-Dimenticare dici-esclamo la gemma blu cominciando a respirare in modo irregolare e privo di controllo –Dimenticare…-venendo assalita dalla rabbia che aveva cercato di reprimere –COME POSSO DIMENTICARE IL VOLTO DI TUTTI I MIEI COMPAGNI CHE AD UNO AD UNO VENIVANO TORTURATI ED UCCISI!-urlò di colpo spaventando la gemma rossa,che indietreggiando inciampò sopra un sasso cadendo all’indietro,osservando con paura e terrore il piccolo zaffiro che si avvicinava con fare minaccioso e vendicativo –E TU MI DICI CHE DEVO DIMENTICARE IL PASSATO!-fermandosi davanti a Rhodocrosite osservandola con occhio furente e privo di compassione –PENSI DAVVERO CHE SIA FACILE PER ME PERDONARTI?!-
-No-distogliendo gli occhi da quelli del gioiello blu –Mi dispiace averti fatto soffrire-con una piccola lacrima che scendeva velocemente dal suo viso
-Mi sembra un po’ tardi per le scuse,quando…-venendo interrotta da un urlo gutturale provenire nelle loro vicinanze,mettendo subito in allarme Sapphire che evocò repentinamente una spada di ghiaccio ed il suo guanto di sfida,in attesa che la creatura si mostri a loro in tutta la sua ferocia.
Gli urli si fecero sempre più forti ed imponenti,alcuni alberi cominciarono lentamente a cadere,sradicati dalla forza inaudita del corrotto,che rapidamente si avvicinava verso di loro,pronto ad eliminarli una volta per tutte,continuando imperterrito a devastare il paesaggio circostante,fino a raggiungere le due gemme dentro quel piccolo angolo di paradiso.
Sapphire osservò attentamente il corrotto dinanzi a lei,che possedeva una conformazione fisica quasi umanoide,vestito unicamente con un abito sgualcito,strappato e vistosamente usurato dal tempo,delle enormi strisce di colore viola a forma di fulmine che ne decoravano il volto ferino irto di tagli e cicatrici,coperto parzialmente da una folta chioma bianca selvaggia,che conteneva al suo interno parte dei rami appartenenti agli alberi distrutti in precedenza,le mani artigliate e prive di controllo graffiavano il terreno sottostante come se stesse scuoiando la sua preda,i lunghi canini affilati come lame di rasoio fuoriuscivano vistosamente dalla sua bocca e con la bava che colava velocemente sopra le sue gambe nude anch’esse ricoperte di cicatrici.
La gemma blu guardò scioccata il mostro dinanzi a lei,non comprendendo che tipo di gemma fosse in passato quell’essere,non riuscendo a causa della folta chioma a scorgere il gioiello che apparteneva a quella strana creatura,impugnando saldamente con entrambe le mani le sue armi,aspetando al mossa dell’essere mostruoso,che improvvisamente caricò contro di lei con forza inaudita,correndo con tutte e quattro i suoi arti,saltando e cercando eseguire un’artigliata contro il gioiello blu,che abilmente schivò l’attacco del mostro,venendo però assalita ripetutamente senza avere un attimo di riposo e con il corrotto che lentamente la stava mettendo sempre più alle corde,trovando sempre più difficoltà nel respingere ogni sua singola mossa.
Rhodocrosite assisteva come pietrificata allo scontro,con le lacrime che copiose continuavano a scendere dal suo viso ripensando alle parole del gioiello che velocemente facevano strada nella sua mente,lasciandola paralizzata ed impietrite nelle retrovie,mentre il piccolo gioiello combatteva con tutte le sue forze una battaglia dura ed impegnativa,che stava volgendo lentamente in favore della bestia corrotta,la quale spezzo con morso la spada di ghiaccio,dando una seconda artigliata che lacerò l’uniforme scura della gemma,scaraventandola con violenza contro la parte rocciosa della cascata,cadendo rovinosamente sopra il terreno erboso,facendo fatica a rialzarsi,tenendo il suo guanto puntato contro il mostro,il quale ringhiava selvaggiamente verso di lei.
-Pensi davvero che un colpo del genere mi avrebbe messo a terra-barcollando vistosamente –Non pensare che io mi lasci sconfiggere da un essere mostruoso come te-rimettendosi in guardia,pronta ad un nuovo assalto da parte del corrotto,che avventandosi nuovamente contro il piccolo gioiello blu,continuò imperterrito nel suo assalto,colpendo in più punti Sapphire,la quale non riuscendo più a reggere ai violenti colpi inferti da parte della creatura cadde in ginocchio,facendo svanire la sua arma e rimanendo in balia del mostro che la guardava ringhiando in segno di vittoria,pronto a finire una volta per tutte la sua oppositrice.
Rhodocrosite continuava ad osservare imperterrita la scena di fronte a se,vedendo la sua compagna cadere in balia del nemico,constatando come lei sia nettamente inferiore rispetto al corrotto,stringendo i pugni al suolo e digrignando denti per il nervosismo.
-Io non sono degna di aiutarti-sussurrò la gemma chiudendo gli occhi –Non ho fatto altro che causare dolore ed è giusto che ora anche io paghi per le mie colpe per mano di quella creatura-esclamò singhiozzando
In quel momento la sua mente venne avvolta da uno strano ricordo che lentamente cominciò a riaffiorare prepotentemente,lasciando la memoria della gemma rossa attonita e pietrificata.
-Ricorda che non devi dimostrare a me la tua redenzione con le parole-esclamò Lance durante la loro conversazione avvenuta nel salotto del castello –Ma devi dimostrarlo a Sapphire con i fatti-svanendo repentinamente
-Hai ragione Lance-esclamò la gemma alzandosi in piedi e materializzando la sua enorme ascia bipenne –Devo dimostrarle che sono pronta a difendere le persone a cui voglio bene-avventandosi contro il mostro con ferocia inaudita –ANCHE A COSTO DELLA VITA!-urlò eseguendo un colpo d’ascia,che venne difficilmente schivato dalla creatura,la quale si allontanò repentinamente dall’enorme gemma osservandola da dietro gli alberi rimasti ringhiando selvaggiamente.
-Sapphire-esclamò al gemma tendendogli la mano senza voltarsi –So che noi due abbiamo avuto numerose incomprensioni in passato,ma non permetterò che quella creatura ti uccida-guardandola con la coda dell’occhio
-Spiegami il perché sei intervenuta?-domandò stizzita la gemma blu,accettando malvolentieri l’aiuto della sua compagna di squadra
-Perché non volevo che quella creatura di eliminasse-con una piccola lacrima,che lentamente scendeva dal suo viso –E volevo anche farti capire che io non sono più la stessa gemma di una volta-guardando nuovamente la creatura,la quale le osservava con occhio ferino e rabbioso –Ora sono disposta anche a sacrificarmi pur di difendere coloro a cui voglio bene-
-Allora Lance aveva ragione nel non eliminarti quel giorno-esclamò portandosi al fianco di Rhodocrosite –Ero così accecata dall’odio che non me n’ero accorta quanto tu fossi disposta a rischiare pur di redimerti-afferrando saldamente la mano della gemma rossa,che stupita guardò ardentemente il piccolo gioiello posto al suo fianco –Ma ora ho finalmente capito-rivolgendo anch’ella il suo sguardo verso Rhodocrosite –Che insieme riusciremo ad abbattere questa creatura-con il suo gioiello e quello della gemma rossa,che si illuminarono di luce incandescente,accecando la creatura corrotta posta dinanzi a loro.
-In nome della fazione bianca,noi ti sconfiggeremo-esclamarono in coro le due gemme prima di tramutarsi in due forme di luce di colore blu e rosse,che velocemente si unirono manifestando un essere femminile alto il doppio di Lance,con dei lisci e fluenti capelli color magenta,con quattro braccia e vestito con un’armatura da cavaliere color blu elettrico con il simbolo di Diamante Bianco posto al centro.
La fusione delle due gemme una volta nemiche ed ora unite in unico corpo,aprì lentamente i suoi due occhi color verde speranza,osservando con aria di superiorità il mostro che senza paura ringhiava contro di loro,assumendo quasi un’espressione divertita nel vederla,manifestando dai suoi due gioielli l’ascia bipenne di Rhodocrosite ed il guanto di sfida di Sapphire,che si fusero formando quattro enormi asce collocate in ogni mano della gemma.
-Io non mi lascerò sconfiggere da un essere come te-esclamò la gemma puntando una delle sue quattro armi contro il corrotto –Io sono Labradorite colei che ti sconfiggerà-avventandosi con rapidità contro il mostro,colpendolo con un colpo secco con il manico della sua ascia con forza inaudita,scaraventandolo con violenza contro la parete di roccia della cascata,lasciandolo apparentemente inerme e privo di coscienza sopra il terreno erboso.
-Pensavo fosse più difficile affrontarti-allontanandosi lentamente dalla creatura,che lentamente si rialzò dal suolo ridendo senza controllo
-Finalmente voi due avete finalmente imparato a cooperare-esclamò la creatura ridendo,lasciando la fusione visibilmente confusa e allibita nel vedere un corrotto riuscire a parlare –Ma non pensate che questo sia tutto il mio potere-venendo avvolto da un fascio luminoso color viola scuro,che diede alla creatura mostruosa un aspetto umano privo di cicatrici,vestito non più di stracci ma con un completo grigio chiaro con dei tagli stilizzati di colore nero,con un pantalone grigio con due stelle nere sopra le ginocchia,con un lungo mantello nero con il simbolo di Diamante Bianco e con la lunga e selvaggia chioma non più di colore bianco e pieno di detriti,ma di color verde menta e pulita priva d’imperfezioni e con un quarzo viola esposto sul petto del misterioso essere.
-Se tu non sei un corrotto-esclamò la fusione mettendosi sulla difensiva –Tu chi sei?-
-Mi presento ufficialmente voi-esclamò con tono beffardo l’essere manifestando la frusta di Ametista e la katana nera del Generale,fondendosi in una lama allungabile di colore nero –Io sono Atlas fusione della forza bruta di Ametista e della determinazione di Lance,con l’incarico di testare l’affiatamento di Rhodocrosite e di Sapphire-puntando l’arma contro la fusione
-Dovevo immaginarmi che la storia del corrotto era soltanto un’invenzione di Lance per mettere finalmente pace tra di loro-esclamò la fusione puntando anch’ella le sue quattro armi contro la fusione maschile –Ma non pensare che ora che so chi tu sia,io non abbia più voglia di affrontarti-puntando contro di lui le sue quattro asce
-Invece sapevo benissimo che tu avresti avuto tale desiderio-avventandosi contro la gemma azzurra eseguendo un violentissimo fendente,che venne schivato facilmente dalla fusione,che allontanandosi da lui cercò rapidamente di colpire Atlas lanciandogli due delle sue armi,le quali vennero deviate senza difficoltà dalla spada della fusione umanoide,infilzandosi dentro la corteccia di due alberi nelle vicinanze,lasciando la gemma azzurra divertita e compiaciuta difronte alla tenacia del ragazzo,materializzando una moltitudine di  asce da lancio che fluttuavano al suo fianco,scagliandole senza sosta e con estrema rapidità contro di lui.
La fusione sapendo di non poter schivare la pioggia di lame,fece roteare intorno al suo corpo la sua arma,che si scompose lentamente in una frusta di lame,creando una sorta di barriera che lo coprì impermeabilmente dall’assalto della gemma,deviando ogni ascia gli si avventasse contro,trasformando il campo di battaglia una volta paradisiaco e tranquillo in un vero e proprio inferno,con numerose lame spezzate ed asce smussate che infilzavano con violenza il terreno e gli alberi,donando al paesaggio un aspetto surreale di morte e distruzione colmato da uno strano senso di sfida provenire dalle due fusioni,che si guardavano intensamente e senza voglia di cedere o di mollare quella battaglia apparentemente amichevole.
-Se pensavi davvero che un attacco così debole riuscisse a mettermi in difficoltà…-esclamò Atlas poggiando la sua arma sopra le sue spalle –Ti sbagli di grosso-
-Sei proprio sicuro che il mio intento era quello di colpirti?!-aggiunse Labradorite allargando tutte e quattro le braccia –Se pensavi fosse quello il mio scopo sei caduto inevitabilmente nella mia trappola-schioccando le dite di entrambe le sue mani,facendo illuminare con il suo semplice gesto ogni ascia che circondava il campo di battaglia,le quali esplosero rilasciando una corte di fumo che ridusse di molto il campo visivo del ragazzo,rimanendo involontariamente in balia di Labradorite,la quale scattando con passo rapido e felpato materializzo una delle sue armi,eseguendo un’asciata che si fermò ad un millimetro dal volto della fusione,la quale la guardava con occhio sorpreso ed allo stesso tempo spaventato.
-Penso che io ti abbia battuta-esclamò la fusione con tono deciso e derisorio,mantenendo puntata la sua arma sul volto del ragazzo
-Sei proprio sicura di quello che dici?!i-esclamò il ragazzo spuntando improvvisamente alle spalle della fusione,puntandole la punta dell’arma sul collo,lasciando la fusione stupita e scioccata nel vedere due figure simili alla fusione.
-Ma come hai…-interrompendosi di colpo,osservando con il diradarsi della coltre di fumo che il ragazzo che aveva dinanzi a se era soltanto un fantoccio di legno con le sembianze di Atlas,voltando repentinamente il suo sguardo verso quello della fusione,il quale la guardava con aria divertita e vittoriosa –Hai approfittato della coltre di nebbia per creare questo clone di legno?!-domandò con aria rassegnata
-Usa le armi del tuo nemico sempre a tuo vantaggio-esclamò il ragazzo smaterializzando la sua spada –Ricorda sempre che una coltre di fumo può essere un vantaggio per chi non è esperto nell’arte della lotta,molte volte si può rivelare un’arma a doppio taglio per l’utilizzatore-
-Quindi hai vinto tu-esclamò Labradorite voltandosi verso la fusione
-Diciamo che è solo un pareggio-aggiunse sorridendo –La vera sfida quando torneremo da Homeworld-venendo illuminato da un fascio di luce viola,separandosi in Lance ed Ametista,i quali guardarono la fusione sorridendo e con le braccia incrociate
-Alla prossima volta Atlas-venendo anch’ella avvolta da un fascio di luce azzurro,dividendosi in Rhodocrosite e Sapphire,le quali si guardarono con occhio allibito e sorpreso,chiedendosi come avessero fatto a fondersi,rivolgendo i loro occhi verso un Lance entusiasto mentre rivolgeva occhiate d’intesa verso il quarzo viola,la quale cominciò a ridere senza controllo,lasciando ancor più confuse le due gemme che non capivano il comportamento strano di Ametista.
-Cosa c’è da ridere?-esclamò Sapphire sbracciandosi
-Rido solo per il semplice fatto che non avrei mai creduto che un piano così folle avrebbe avuto successo-esclamò cercando di fermare le risate con molta difficoltà
-E pensare che quando ti ho esposto il mio piano,tu mi hai preso per pazzo-esclamò il serafico poggiando una mano sopra la spalla della gemma viola –Ti ricordo che conosco bene le mie gemme-rivolgendo uno sguardo beffardo verso Sapphire e Rhodocrosite,le quali sospirarono in segno di sconfitta,guardandosi entrambe negli occhi,sorridendo senza malizia.
-Alla fine ottengo sempre quello che voglio vero…-esclamò Lance venendo interrotto da uno strano suono provenire all’interno della sua giacca destra,portando la sua mano dentro la tasca e rivelando un telefono che squillava e vibrava fortemente,rivolgendo il suo sguardo verso lo schermo e premendo senza esitazione il tasto di risposta,portandosi l’apparecchio accanto all’orecchio,mettendosi a discutere con un persona di cui le gemme presenti non conoscevano l’identità,rimanendo lì ferme ad ascoltare le parole del serafico che rapidamente chiuse la chiamata,riponendo nuovamente l’apparecchio telefonico all’interno della sua giacca,strofinandosi successivamente le mani con agitazione e rivolgendo un’espressione di pura felicità verso le gemme che erano vicino a lui.
-Era Perla?-domandò Ametista portandosi al fianco del serafico
-Si-rispose materializzando velocemente un portale dinanzi a loro –Mi ha detto che la nave è pronta e che siamo pronti a partire per Homeworld,quindi è meglio che ci muoviamo-facendo cenno anche a Rhodocrosite e Sapphire di seguirlo all’interno del portale,le quali senza esitazione seguirono il Generale al suo interno,ritrovandosi nuovamente dentro l’hangar del castello,ma questa volta pieno di luce a causa dell’aperture dei cancelli superiori,trovando dinanzi a loro una maestosa astronave bianca come la neve di forma sferica,con due enormi bracci appuntiti,che tenevano al loro interno numerose armi e sistemi difensivi,pronte a difendere l’equipaggio e la nave da un eventuale attacco da parte di nemici.
Le due gemme rimasero stupite nel vedere finalmente la nave spaziale completate,rimanendo pietrificate dinanzi alla sua maestosità e alla sua imponenza,venendo però risvegliate dall’apertura del portellone principale,rivelando al suo interno la figura di Perla,la quale lì guardava soddisfatta e con occhio orgoglioso per quanto riguardasse il suo lavoro alla costruzione della nave.
-Allora che ve ne sembra?-domandò retoricamente la gemma bianca sorridendo
-E’ meravigliosa-esclamò il ragazzo incamminandosi verso la nave,entrandovi rapidamente all’interno –Non vedo l’ora di guidarla-dirigendosi con passo spedito verso la cabina di comando,accedendovi irruentemente,trovando difronte a se Peridot che stava impostando le ultime coordinate spaziali e Garnet che insieme a Steven stava seduta in attesa di partire,avvicinandosi rapidamente verso una grande poltrona nera metallica,dove difronte erano posti i comandi per pilotare la nave,sedendosi emozionato ed afferrando con forza le due leve di pilotaggio.
-Peridot siamo pronti a partire?-domandò con decisione il ragazzo,fremendo per l’attesa
-Ho appena terminato di controllare il sistema di controllo e non rilevo nessuna anomalia,quindi penso che possiamo tranquillamente partire-rispose il tecnico gemma voltandosi verso Lance con espressione decisa
-Allora se possiamo partire…-accendendo istantaneamente i motori della nave –PARTIAMO!-urlò dando un colpo secco ai comandi,facendo sollevare l’astronave lentamente dal suola,librandosi sempre più in volo,dirigendosi a tutta velocità verso la spazio profondo,lasciando dietro di se un pianeta pacifico e privo di pericolo,per avventurarsi in verso un altro pianeta irto di pericoli e di insidie,che metterà a dura prova l’animo di ognuno di loro.
 
Note dell’autore
Lance:Finalmente si parte!
Io:Era ora
Peridot:Di cosa ti lamenti?
Io:Che ci avete impiegato un’eternità per costruire una nave spaziale
Perla:Ogni lavoro per essere perfetto ha bisogno di tempo
Io:Come dite voi,anche se io penso che in un minuto io la costruivo meglio
Lance:Proprio…ci sto credendo
Peridot:E’ impossibile
Io:Allora se tu credi sia così impossibile chiudi il capitolo allora
Peridot:Con molto piacere,tanto faccio meglio di te
Allora cari lettori e care lettrici ci rivedremo al prossimo entusiasmante capitolo
Io:E’ inizi con “Allora”
Peridot:E allora
Io:Lasciamo perdere facciamo finta che non abbia detto niente,perché mi voglio riposare e non voglio perdere tempo con una come te
Peridot:Perché sai che perderesti
Io:…faccio finta di non aver sentito quest’ultimo commento e ti lascio andare
Peridot:Si..come no
Io(andandomene lentamente dalla sala):ahhh

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Capitolo 30
*** Assalto a Homeworld ***


Assalto a Homeworld
 
Erano passati ormai diversi giorni da quando Lance insieme a tutte le gemme terrestri avevano abbandonato il pianeta Terra a bordo della nave spaziale,dirigendosi con impazienza e con decisione verso quel luogo dove tutti i mali avevano messo radici,si muovevano in direzione di Homeworld pronti a mettere la parola fine una volta per tutte al dominio di Diamante Giallo.
Il giovane serafico stava seduto pazientemente sopra la sedia di comando,tenendo saldi tra le sue braccia i comandi dell’astronave,osservando,senza deconcentrarsi dall’obiettivo finale della missione,il buio dello spazio profondo illuminato solamente dalle stelle,che fornivano uno strano scenario surreale,come se la luce emessa dalle stelle in quella tetra oscurità,fosse la speranza che si destava prepotentemente dai meandri più infimi delle tenebre,cercando di rischiarare con la sua luminosità il fascio di tenebra che aveva avvolto l’intera dimensione.
Le gemme all’interno della sala di controllo guardavano anch’esse come ipnotizzate lo spazio profondo,riflettendo su tutti gli eventi che le hanno portate a compiere un gesto così sconsiderato che potrebbe rappresentare la loro distruzione e tale sentimento di confusione veniva manifestato maggiormente da Perla,la quale con respiro irregolare e pesante cercava di calmarsi,provando a pensare ai vari eventi positivi che sono avvenuti in passato,venendo però avvolta ancor di più da questo suo senso di confusione,che la stava facendo dubitare ancor di più su se stessa e sulle sue capacità.
In quell’istante l’ambiente di tensione venne smorzato senza preavviso da Lance,il quale facendo cenno a Peridot di avvicinarsi,si alzò lentamente dalla postazione di comando,invitando la gemma a sedervisi sopra al suo posto.
-Peridot ho bisogno che tu mi dia il cambio-sgranchendosi il collo –Se non ti dispiace necessito di un po’ di riposo-
-Nessun disturbo-esclamò il tecnico gemma afferrando emozionata i comandi –Non sai quanto avevo voglia di guidare-concluse con un sorrisino che ne decorava il volto illuminato per l’emozione
Il ragazzo sicuro dell’affidabilità del peridoto alla guida,si allontanò lentamente dal gruppo aprendo con rapidità la porta scorrevole,incamminandosi con passo lento attraverso il lungo corridoio metallico ricco di luci verso le sue stanze,massaggiandosi con la mano destra la fronte,cercando di alleviare un debole ma persistente mal di testa,che lo tormentava negli ultimi tempi durante la sua traversata nello spazio,raggiungendo i pochi istanti il suo alloggio fornito solamente di un letto spartano privo di decorazioni,lasciandosi cadere rovinosamente sopra di esso ed appoggiando la testa sopra il morbido cuscino bianco,chiudendo gli occhi,sperando che il dolore si calmi prima di arrivare a Homeworld.
Nel frattempo Perla osservava in disparte l’intero gruppo di gemme che lentamente stavano assumendo un comportamento più rilassato e sereno,comincinado a parlare tra di loro riguardo alle strategie ed alle varie tecniche militari da attuare contro Diamante Giallo ed il suo esercito,riamanendo ferma a guardarli con la coda dell’occhio,venendo però interrotta da Sky,che impugnando con mano ferma la falce bilama una volta appartenuta a Zero,si mise accanto a lei appoggiando leggiadramente la schiena contro la parete fredda ed insensibile della nave.
-Vedo che preferisci stare in disparte-esclamò la gemma blu voltandosi verso di lei
-Ho solo bisogno di riflettere e di fare chiarezza tra le mie idee-rispose Perla tenendo lo sguardo rivolto verso il portellone d’uscita
-Non penso che stare qui da sola ti aiuti effettivamente-indicando con il dito indice della mano l’uscita della stanza –Avresti bisogno di qualcuno che ti fornisca sostegno-sorridendo
-Ma…-venendo interrotta dalla gemma blu che le coprì la bocca con la mano sinistra
-Vai da lui e parlaci senza discutere-stringendo con ancor più forza la sua arma –Non accetto un no come risposta-lasciando la gemma bianca stupita dalla reazione della perla azzurra,togliendosi la mano di lei da sopra le bocca ed incamminandosi con passo titubante verso l’uscita della sala di comando,dirigendosi verso le stanze del serafico,bloccandosi istantaneamente ad un passo dal portellone della stanza,con la mano tremante che poggiava pietrificata sopra il comando di apertura elettronico,che improvvisamente aprì di scatto la porta,rivelando Lance disteso sopra il letto con gli occhi chiusi apparentemente dormiente.
-Sta dormendo-esclamò a bassa voce la perla cercando di allontanarsi il più possibile dalla stanza senza emettere alcun rumore
-No-esclamò il ragazzo spaventando la gemma –Non sto dormendo-rimanendo con gli occhi chiusi per la stanchezza –Che cosa mi devi chiedere?-
-Niente d’importante volevo vedere solo come stavi-entrando lentamente all’interno della stanza fermandosi dinanzi al letto
-E’ una bugia-esclamò il ragazzo aprendo lentamente gli occhi –E’ da quando è iniziato il viaggio che ti vedo pensierosa su qualcosa e sinceramente vorrei capire che cosa ti turba-sollevando lentamente il busto da sopra il materasso -Ma prima che tu mi risponda vorrei sapere se hai parlato con Sky!-
-Si ho parlato con lei-deglutendo nervosamente
-E scommetto che lei ti ha minacciata con la falce,per costringerti a venire qui-guardando Perla fare cenno affermativo con la testa –Non cambierà mai-mettendosi successivamente a ridere e rivolgendo il suo sguardo verso la gemma bianca –Allora vuoi dirmi cosa ti preoccupa?-
-Mi preoccupa questa missione-esclamò rassegnata la gemma e con la testa rivolta verso il pavimento –E come se in questi ultimi giorni avessi la sensazione che quello che stiamo facendo sia in qualche modo sbagliato-
-Perché penseresti sia sbagliato?-domandò con occhio stranito
-Penso che oltre a Diamante Giallo andremo ad affrontare altre gemme che non hanno compiuto nessun gesto riprovevole di propria iniziativa e non so ma mi sento come se non si meritassero di morire per colpa nostra o di Diamante Giallo-
-Perla-esclamò alzandosi lentamente dal letto –Capisco quello che stai provando,ma ti posso assicurare che nessuna di quelle gemme sarà distrutta,sarà soltanto costretta a ritirarsi all’interno del gioiello che avranno a disposizione-appoggiando entrambe le sue mani sopra le spalle della gemma bianca –Non ti facevo così sentimentale verso delle gemme che hanno sempre disprezzato le perle unicamente per il loro rango sociale-avvicinando il suo viso vicino all’orecchio della perla bianca –Ed è questo che mi è sempre piaciuto di te da quando ti ho conosciuta-sussurrandolo dolcemente vicino all’orecchio
-Non dovrei preoccuparmi,ma non posso farci niente-esclamò azzurrendo
-L’influsso di Quarzo Rosa ti ha fatto male-esclamò il serafico ridacchiando
-Diciamo che è stato un piacevole effetto collaterale-sorridendo –Ma non so se riuscirò a fare tutto questo da sola con le mie forze-abbassando gli occhi
-E chi ha detto che devi essere da sola-accarezzandole il viso con la mano –Possiamo farlo insieme-baciandola di colpo e venendo avvolti entrambi da una luce bianca che materializzò istantaneamente al loro posto Lancelot,che cominciò a camminare verso la sala di comando con le braccia incrociate sul petto,guardandosi con aria compiaciuta e soddisfatta,aprendo con la mano il portellone entrandovi al suo interno,lasciando stupite le gemme al suo interno,le quali non si aspettavano che la fusione di Lance e Perla si manifestasse prima della battaglia,avvicinandosi con passo deciso verso Peridot,che stava impostando alcune coordinate sul computer di bordo.
-Siamo giunti a destinazione?-domandò la fusione con tono deciso
-Guarda tu stesso-esclamò indicando l’immenso pianeta grigio dinanzi alla navicella spaziale,riflesso dal parabrezza –Spero vivamente che l’atmosfera priva di luce naturale creata da Diamante Giallo non ti dia fastidio-
-Mi dà molto fastidio e mi fa talmente tanta rabbia come ella abbia cambiato a tal punto questo pianeta solo per i suoi propositi personali-esclamò Lancelot stringendo i pugni per il nervosismo –Ma ormai questo poco importa,perché il suo tempo in questo universo sta ormai per giungere al termine-concluse sorridendo
-Strano-esclamò Garnet ad alta voce mentre si sistemava il visore con la mano destra –Il computer non rileva nessun sistema di difesa planetario attivo o la presenza di navi da guerra gemma né sopra né dentro l’atmosfera del pianeta-
-Non è una mossa tipica di Diamante Giallo far sì che i suoi nemici entrino indisturbati all’interno del pianeta commentò-la gemma verde respirando nervosamente –Non avrebbe senso-
-Che abbia logica o che non c’è l’abbia poco importa-esclamò la fusione osservando con occhio deciso il pianeta che velocemente si faceva sempre più grande per la vicinanza –Noi entreremo lo stesso dentro l’atmosfera,non rimarremo ad orbitarci intorno in attesa di una mossa qualsiasi di Homeworld,in guerra si devono correre anche dei rischi per poter prevalere sul nemico-
Le gemme annuirono senza discutere,consapevoli che da quel momento in poi non si sarebbe più potuti tornare indietro,sedendosi ognuna sopra una delle postazioni di controllo della sala di comando,in trepidante attesa di giungere finalmente a destinazione,con Peridot che velocemente s’insidiava con l’astronave all’interno dell’atmosfera del pianeta madre,che a causa della presenza delle nubi nere che circondavano il cielo di Homeworld,fece tremare vistosamente la nave per le innumerevoli turbolenze atmosferiche provocate dall’ambiente celeste ostile e pericoloso,venendo controllata a fatica da Peridot che riuscì con un’abile manovra area ad uscire in fretta da quel banco di nubi nere,vedendo attraverso il parabrezza della nave spaziale le luci artificiali,che avvolgevano l’intera capitale,atterrando successivamente sopra una delle tante piattaforme di atterraggio poste all’interno della città di Meitar.
Tutto il gruppo di gemme alzandosi dalle loro postazioni rivolsero il loro sguardo verso Lancelot,che osservava sospirando la città da dentro l’abitacolo,facendosi assalire sia dai meravigliosi che dai terribili ricordi che appartenevano ai due esseri che lo componevano,rimanendo fermo ed immobile ad osservare il paesaggio surreale ormai distorto e pesantemente modificato dalle mire egoistiche del diamante,voltandosi improvvisamente cominciando a camminare verso l’uscita della sala con passo deciso e determinato.
-E’ tempo di sistemare i madornali errori causati da un diamante insano di mente-facendo cenno alle altre di seguirlo –E’ tempo che l’oppressione causata in tutti questi anni giunga finalmente ad una fine-materializzando la sua alabarda ed camminando verso l’uscita della nave con al seguito tutte le gemme,che fino a quel momento gli erano state accanto,anche loro con le armi sguainate e desiderose di giustizia,aprendo il portellone della nave ed avventurandosi all’interno della maestosa città dominata dal diamante.
I nove guerrieri si aggiravano decisi per la via principale della capitale,scorgendo in lontananza il gigantesco castello nero adornato da numerosi vessilli dell’autorità diamante,costatando però nel loro girovagare la strana assenza degli abitanti della città,che creava un’atmosfera tetra e spettrale che fece preoccupare Rhodocrosite,che non comprendeva la surreale ambientazione creatasi per la strada,destando molti dubbi all’interno della mente del guerriero gemma.
-Lancelot-esclamò la gemma rossa guardandosi intorno –Non ti sembra strana questa calma?-
-Molto strana-rispose continuando a camminare verso il castello –Ma ho la strana sensazione che sapremo cos’è successo in città quando arriveremo al castello-stringendo con forza l’alabarda
-Lo spero-esclamò sospirando,continuando a seguire la fusione fino a giungere dinanzi al portone del castello,inaspettatamente incustodito e senza una guardia a fermare chiunque voglia varcarne la soglia.
La fusione per niente intimorita dalla strana situazione all’interno della città e decisa più che mai ad ottenere finalmente giustizia,aprì lentamente il portone,entrando all’interno di un enorme salone privo di decorazioni,adornato unicamente da delle spade e delle lame spezzate sparse per il pavimento e per i muri,lasciando i presenti sconvolti ed allibiti dalla strano e desolato scenario che avvolgeva tutta la stanza.
-Che cosa…-esclamò la fusione venendo interrotto da un rumore di passi provenire dall’enorme corridoio posto difronte a loro,dove uscì una sorridente e demoniaca Diamante Giallo vestita con un armatura pesante di colore nero con al centro esposto il suo gioiello,una benda anch’essa nera che copriva il suo occhio sinistro privo di vista e un braccio meccanico che sostituiva l’appendice mancante dopo lo scontro contro Lance avvenuto sulla Terra.
-Vedo che hai avuto il coraggio di farti vivo-esclamò sorridendo,rivelando dei denti affilati come rasoi
-Che cosa hai fatto agli abitanti della capitale?-domandò la gemma rossa ringhiando contro il suo ex superiore
-Sei proprio sicura di volerlo sapere-esclamò ridendo –Ti accontento subito-allargando le braccia,materializzando un ologramma delle prigioni del castello,dove al suo interno erano imbollate tutte le gemme della città
-Sei un mostro-esclamò la perla azzurra inveendo anch’ella contro il diamante
-Guarda chi si rivede-disse sorpresa nel vedere Sky puntarle la falce contro –Posso constatare che il trattamento che ti abbiamo riservato non sia bastato a farti capire quale sia il tuo posto-
-Ti conviene liberarli se non vuoi incorrere nella mia ira-esclamò il serafico con espressione stranamente stoica ed impassibile
-La tua ira?!-esclamò il diamante mettendosi a ridere maniacalmente –Non penso proprio che tu riuscirai neanche ad affrontarmi-schioccando le dita,attivando un sistema di riconoscimento sonoro che fece aprire le mura del castello rivelando due ali nascoste,dove al loro interno erano presenti l’alto comandante Petalite e l’alto cancelliere Cubic Zirconia con al seguito numerosi soldati,che imbracciavano le loro armi pronti a combattere contro di loro
-Petalite-urlò Rhodocrosite ponendosi accanto alla fusione,senza ottenere alcuna risposta da lei
-Non ti sforzare a chiamarla-esclamò il Diamante avvicinandosi al gioiello trasparente accarezzandole il volto con mano fredda e dolce allo stesso tempo –Ho alterato la mente di ogni gemma del mio esercito affinché rispondesse solo a me-allontanandosi velocemente da lei e dirigendosi verso l’ingresso del corridoio –Mi dispiace non essere presente nel momento in cui voi verrete sconfitti ma ho altri piani in questo momento-incamminandosi all’interno del corridoio –Miei soldati fate piazza pulita di Lance e dei suoi compagni-sparendo all’interno del corridoio,con i soldati che emisero in coro un urlo feroce,avventandosi selvaggiamente contro le gemme di cristallo.
-Lancelot-esclamò Garnet osservando l’orda che lentamente lì stava circondando –Raggiungi Diamante Giallo e sconfiggila a loro ci penseremo noi-indicando con il suo guantone il luogo dov’era sparita il Diamante.
-Ma…-venendo interrotto dalla fusione rossa
-Niente storie,non hai molto tempo,vai ora prima di essere completamente circondati…noi c’è la caveremo-
La fusione annuendo corse immediatamente verso il corridoio,eliminando senza fatica alcuni soldati che si misero davanti a lui per bloccarlo,sparendo anch’egli all’interno dell’oscuro tunnel,lasciando le gemme da sole a combattere contro un manipolo di soldati capitanati dalle due gemme più forti presenti sul pianeta,venendo circondate dai soldati di Homeworld con il viso contrassegnato da uno sguardo sanguinoso e privo di morale riflesso nei loro occhi.
-Se questa deve essere la nostra battaglia e forse la nostra fine-esclamò Garnet sbattendo con violenza i guantoni fra di loro –facciamo in modo di non farla mai arrivare,facendo capire a queste gemme prive di mente che cos’è la vera giustizia-avventandosi contro i soldati seguita a ruota dalle altre gemme che urlando in coro si scagliarono con tutte le loro forze contro l’immensa armata di Homeworld,alimentati dalla fiamma della fiducia per i loro ideali e dalla speranza che riponevano nella creazione di un pianeta migliore privo di disparità sociali.
 
Note dell’autore
Io:E la battaglia per il destino di Homeworld ha finalmente inizio
Diamante Giallo:Chissà se c’è la faranno mai a sconfiggere le mie armate
Nekroz:E chi te lo può dire…il fato è mutevole
Lancelot:Ma noi abbiamo la convinzione nei nostri mezzi
Io:Non si vince solo con la convinzione
Nekroz:Ha ragione
Io:Tanto è inutile parlare ora,bisogna come si evolveranno gli eventi
Nekroz:Chiudiamo il capitolo così acceleriamo i tempi
Io:Chiudilo allora
Nekroz:Con malevolo piacere
Bene cari lettori e lettrici ci vediamo al prossimo oscuro,tetro e sanguinoso capitolo
Io(perplesso):La prossima volta lo lascio chiudere a Diamante Giallo
Diamante Giallo(perplessa):Sarebbe stato meglio

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Capitolo 31
*** Scontro tra Luce ed Oscurità ***


Scontro tra Luce ed Oscurità
 
La fusione correva per il corridoio oscuro con tutte le forze che aveva in corpo,udendo il ridere perverso del Diamante,che fungeva da eco durante la sua corsa verso di lei,stringendo con decisione la sua alabarda e maledicendo nella sua mente la tiranna per tutti i mali che aveva causato al pianeta,giungendo rapidamente nel suo inseguimento dentro una strana stanza circolare priva di soffitto e con un trono posto al centro,dove stava seduta Diamante Giallo,la quale osservava con sguardo divertito la fusione mentre si leccava le labbra come se fosse assetata di sangue e di carne.
-Sapevo che dopo il nostro incontro sulla Terra,tu saresti venuto a cercarmi-esclamò beffardamente il diamante sollevandosi dal suo trono –Anche se pensavo sinceramente che tu venissi da solo e non fuso con una schifosa gemma servente-
-Lei non è una schifosa gemma servente-rispose con acidità la fusione –Ed io non sono Lance-guardando con decisione la sovrana di Homeworld –Io sono Lancelot,l’unione perfetta dell’amore e della passione,non dimenticarlo mai-
-Modesto il nostro caro Lancelot-disse il diamante portandosi la mano sopra la bocca –Anche se mi domando fino a che punto tu mantenga questa spavalderia-portandosi la sinistra sopra il gioiello ed evocando la sua katana d’orata,che a differenza del primo scontro era avvolta da una fluida aura nera come l’oblio,puntandola contro il serafico che per niente intimorito fece altrettanto con la sua alabarda
-Il tuo regno di terrore finisce oggi Diamante Giallo-avventandosi contro l’antica sovrana,eseguendo un rapido fendente orizzontale,che venne parato con difficoltà da ella,la quale non riuscendo ad ammortizzare ed a fermare completamente il colpo,si spostò velocemente all’indietro,scagliandosi successivamente con rapidità ed eleganza con una serie affondi,i quali venivano schivati senza fatica da Lancelot,il quale sembrava all’apparenza giocherellare con la sua avversaria,rimanendo con gli occhi chiusi e con un atteggiamento impassibile e privo di emozioni,che fece inferocire il Diamante,che improvvisamente si fermò dal suo imperterrito attaccare,infilzando al suolo la sua arma guardando cagnescamente il serafico,che sembrava stranamente divertito dalla reazione della sovrana.
-Questo corpo è inutile-pensò Nekroz mentre osservava il suo avversario,che ricominciava ad avventarsi con impassibilità e con forza contro di lui,estraendo velocemente l’arma dal suolo,cercando in tutti modi di respingere ogni singolo colpo,venendo però lentamente sopraffatto dallo stile di combattimento fluido e privo di distrazioni del ragazzo,che di colpo sparì dal raggio visivo del demone,riapparendo alle sue spalle tagliando di netto con un colpo secco il braccio robotico del Diamante,che spaventata si allontanò con velocità,osservando con il suo unico occhio buono la protesi meccanica ora assente,ringhiando come un animale feroce senza più gli artigli contro il suo predatore.
-Lo scontro sulla Terra ti ha debilitata molto-esclamò lanciando la sua alabarda contro la sovrana,la quale spostando semplicemente la testa,si fece superare apparentemente dall’arma,la quale si fermò alle sue spalle senza che lei se ne rendesse conto –E’ la prova consiste nel semplice fatto che tu non riesca a sentire più neanche l’energia che fluisce attraverso il mio corpo-ritraendo il dito indice,facendo improvvisamente ritornare indietro l’alabrada contro il Diamante,come se stesse controllando a distanza una marionetta con dei fili di energia,infilzandola senza pietà sulla gamba destra,facendola urlare e cadere per il dolore al suolo,mentre cercava senza riuscirci di estrarre l’enorme arma dalla sua coscia.
In quel momento come risvegliatasi da un lungo sonno,la vera Diamante Giallo riprese il controllo temporaneamente del suo corpo,quasi come se il demone volesse abbandonare quel relitto che aveva come vessillo temporaneo,smaterializzando senza preavviso la sua arma ed invocando pietà,lasciando un Lancelot stranamente confuso dalla situazione creatasi,vista la tenacia e la forza che il diamante ha sempre dimostrato anche in situazione disperate,non invocando mai la pietà dei suoi avversari.
-FERMATI TI PREGO!-urlò Giallo con quel poco di forza che le era rimasta –TI IMPLORO DI FERMARTI-
-Spiegami il perché mi stai chiedendo pietà?-domandò confuso la fusione mettendosi sulla difensiva –E spiegami anche il motivo per cui dovrei concederti la pietà?-
-Non te la sto chiedendo per salvarmi-rispose il diamante ansimando –Voglio che tu mi ascolti-estraendo l’alabarda da dentro la sua coscia e gettandola verso il ragazzo in segno di pace –C’è un male ancora più potente che si annida su questo pianeta e che mi ha controllata solo per annientarti e distruggere tutto l’universo-
-Dimmi perché dovrei crederti?-afferrando lentamente l’arma dal suolo
-Perché questa entità tiene sotto controllo anche…-venendo improvvisamente colta da un dolore lancinante che sembrava apparentemente tagliarle in due la mente,mettendosi ad urlare senza controllo,spaventando la fusione che si preparò immediatamente a difendersi da un altro assalto del Diamante,che sembrò stranamente non arrivare,osservando con occhio stranito la sovrana,che velocemente si contorceva per il dolore,stringendosi con la sua unica mano rimasta la testa,scompigliandosi i capelli gialli come il sole,strappandosi nel suo dimenarsi demoniaco la benda che avvolgeva il suo occhio sinistro,rivelando un orbita nera come la pece,da dove lentamente sembravano fluire delle vene nere che avvolsero completamente il volto della gemma,che smise di menarsi rimanendo con la testa bassa e il braccio ciondolante,non accennando minimante a muoversi,rimanendo immobile in quella posizione innaturale.
-Diamante Giallo-disse il serafico attirando l’attenzione dell’antica sovrana,la quale sollevò la testa decorata da un ghigno satanico e con due occhi completamente neri prive di iride,scattando di colpo verso di lui con velocità inaudita come un animale senza una strategia,venendo facilmente trafitta dall’arma del serafico,facendole riacquisire nuovamente coscienza,tenendo però salda la sua arma contro il petto del Diamante ad un centimetro dal suoi gioiello.
-Ti ringrazio per avermi liberata-esclamò tossendo –Ma ti conviene stare attento a lui-ritirandosi successivamente all’interno del suo gioiello,che cadde ai piedi del serafico,rilasciando però a pochi passi da lui un secondo gioiello questa volta di colore bianco e con qualche sfumatura di nero che ne decorava i bordi.
In quell’istante quello strano gioiello s’illuminò di luce intensa bianca e nera,materializzando una figura femminile alta quanto Diamante Giallo,con dei capelli a caschetto neri,con due occhi rosso sangue e con un sorriso compiaciuto sul volto,vestita con un armatura nera dove al centro era posto il suo gioiello bianco come la luce.
-Quanto tempo non ci si vede amico mio-esclamò la donna sorridendo verso la fusione,che sembrava stranamente paralizzata ed impietrita
-D…Diam…Diamante…Bianco-esclamò Lancelot in preda allo stupore che proveniva maggiormente da Lance,il quale non capiva come ella potesse essere ancora viva dopo la guerra –Come fai ad essere ancora viva?-cominciando a parlare con la voce del Generale –Ti ho vista morire-
-E’ inutile continuare con questo gioco Lancelot-risvegliando improvvisamente la volontà della fusione –Come hai avuto possibilità di udire da Diamante Giallo,esiste un male ancor più potente che si celava dietro le spoglie corrotte dell’Autorità Diamante e quel male ero io-portandosi la mano sopra il petto –Io sono Nekroz essenza fisica incarnata della rabbia dei serafici che millenni orsono vennero eliminati brutalmente dall’esercito di Homeworld-mettendosi a camminare intorno alla sala disegnando sotto ogni suo passo un simbolo runico diverso dall’altro –Io ho manipolato ogni membro dell’autorità pur di ottenere la distruzione della società gemma,manipolando Diamante Giallo e Rosa Quarzo affinché si uccidessero tra di loro-fermandosi nuovamente nel suo girovagare in tondo alla sala davanti alla fusione –Ma il destino mi ha messo contro un Diamante incorruttibile ed un serafico rinnegato che lottava per un mondo non suo-mettendosi improvvisamente a ridere,mentre le rune si illuminarono intorno a loro sradicando l’arena dal terreno,facendola volare velocemente in alto,lasciandola sospesa a levitare sopra l’enorme cielo irto di nuvole –Ma oggi è il giorno in cui io riuscirò finalmente a portare a termine la mia missione di purificazione,eliminando ogni gemma da questo universo,compreso te che ti sei alleato con loro-materializzando una spada lunga medievale di colore bianco.
Lancelot non poteva inizialmente credere alle parole dell’entità,rimanendo inizialmente sconvolto da tali dichiarazioni,osservando con sguardo perso nel vuoto il piccolo gioiello giallo posto vicino ai suoi piedi,chinandosi lentamente a raccoglierlo,tenendolo tra il pollice e l’indice sinistro,invocando,con lo stupore di Nekroz,le fiamme bianche curando ogni segno di corrosione e di malvagità causato dalle fiamme nere di Lance e dalla corruzione dell’entità oscura,ponendo successivamente il diamante dentro una tasca interna della sua giacca,imbracciando nel mentre la sua arma con forza,guardando con odio e rabbia l’entità che aveva preso possesso del suo mentore.
-Perché l’hai curata?-chiese l’entità senza ottenere inizialmente una risposta –PERCHE’ L’HAI CURATA?!-venendo improvvisamente attaccata dalla fusione che si scagliò con forza contro il Diamante,venendo fermato dalla spada dell’entità che andò ad incrociarsi violentemente con la sua.
-Non sono affari tuoi quello che faccio-riprendendo ad assaltare con numerosi e ripetuti fendenti che venivano parati senza fatica dal Diamante,che cominciò repentinamente a trasformare la situazione inizialmente sfavorevole a lui a suo vantaggio,mettendosi a schivare e a contrattaccare ogni singola mossa di Lancelot,il quale lentamente stava cominciando a perdere terreno,allontanandosi velocemente dall’entità per rifiatare e pensare ad una nuova strategia,venendo però inseguito dal suo avversario non concedendogli nemmeno un attimo di riposo,costringendolo a difendersi questa volta dai fendenti precisi e mirati del nemico.
Allora Lancelot per cercare di liberarsi dall’asfissiante pressing avversario,ruotò velocemente la sua arma al cielo creando una sorta di turbine ventoso,che costrinse l’entità ad allontanarsi da lui,concedendogli un momento di pace che gli permise di evocare in fretta le sue copie di Lance e Perla,le quali imbracciarono immediatamente le loro armi,avventandosi con furia contro il loro avversario su due fronti cercando di spiazzarlo ed obbligandolo a combattere senza sosta contro di loro,ma questa strategia ebbe vita breve,Nekroz vedendosi circondato usò uno dei suoi poteri per creare una potente coltre di oscurità che avvolse il campo di battaglia,annullando completamente il campo visivo dei tre guerrieri,scagliandosi inizialmente contro il clone di Perla tagliandola verticalmente in due,successivamente contro il clone di Lance tagliandogli la testa ed infine contro la fusione,che udendo fortunatamente i passi veloci dell’entità riuscì a scansarsi dall’attacco di quest’ultimo,venendo però ferito lievemente al petto,che mostrava un evidente taglio orizzontale,dal quale fuoriusciva lentamente del sangue,che scendeva lentamente macchiando la sua giacca lacerata durante lo scontro.
-Se questo è il meglio che sai fare mi deludi molto-esclamò Nekroz avvicinandosi lentamente alla fusione,mentre la cortina d’ombra si diradava lentamente
-Se pensi che questo è il mio massimo,allora ti stai sbagliando-materializzando uno scudo blu sul suo braccio sinistro ed avvolgendo con un’aura dello stesso colore la lama della sua alabarda
-Allora vediamo di cosa sei capace-esclamò l’entità oscura eseguendo un affondo,che venne respinto senza fatica dallo scudo romboidale della fusione,la quale contrattacco immediatamente con la sua alabarda con numerosi fendenti,che sbatterono violentemente contro la spada del Diamante posseduto,emettendo scintille di pura energia di colore rosso fuoco ogni volta che le lame s’incrociavano,fino a quando Nekroz repentinamente si scansò interrompendo tale scontro di armi,eseguendo due salti all’indietro ed avventandosi con potenza nuovamente contro Lancelot,che per niente intimorito,imbracciò con entrambe le mani l’alabarda,incrociando di nuovo la sua arma contro quella dell’entità,creando per l’eccessiva potenza emessa dai due,un enorme rientranza sotto i piedi di entrambi,venendo successivamente sbalzati all’estremità opposte dell’arena volante.
Di colpo l’enorme stadio ebbe un crollo strutturale nel lato dove Nekroz era atterrato,cadendo lentamente,trasportato come su un piedistallo verso l’oblio,osservando con occhio deciso il suo avversario mentre spariva inesorabilmente verso il basso,tagliando improvvisamente parte dell’arena e riemergendo da sotto di essa fluttuando verso Lancelot,compiendo numerosi fendenti che tagliarono parte del campo in diverse sezioni,lasciando evidenti segni di distruzione durante il suo passaggio,colpendo durante questa sua serie infinita di attacchi la fusione,che parò con lo scudo l’assalto,il quale si spezzò per il colpo venendo catapultato all’indietro,lasciando una scia su tutto il pavimento del arena semi-distrutta,rialzandosi velocemente e parando il successivo attacco aereo dell’entità,che con la mano sinistra,avvolta da un’aura oscura come la morte,colpì con un pugno la fusione dritta al viso,il quale per l’urto perse la presa sull’arma venendo poi colpito da due fendenti diagonali,che lo ferirono gravemente al petto.
Lancelot per il dolore si portò la mano sinistra immediatamente sopra la zona ferita,ansimando e cercando di fermare il sangue che colava copiosamente dagli enormi tagli,cadendo a terra senza forze davanti all’entità che rideva compiaciuta per le sue azioni.
-Sei un debole-avvicinandosi lentamente al ragazzo,tenendo la sua arma sguainata contro il suo viso –Una fusione con una perla non poteva essere che un misero scarto-sollevando l’arma al cielo –Ma almeno ti posso assicurare che è stato uno scontro divertente e quasi emozionante,mi dispiace davvero tanto doverti uccidere-sorridendo malevolmente,cercando di decapitare il ragazzo,quando improvvisamente la lama si fermò istantaneamente vicino al collo della fusione,il quale approfittando della situazione si allontanò dolorante dall’entità,che improvvisamente paralizzata sul posto,cercava di muoversi senza riuscirci.
-Tu non puoi ribellarti al mio volere-esclamò la fusione stringendo i denti con forza –Tu sei tornata in vita grazie a me-
-Anche se questo è vero,io non ti posso permettere di fare del male a Lance-esclamò una seconda voce femminile provenire dalla bocca del Diamante
-Tu maledetta-
-Lancelot è il tuo momento-esclamò Diamante Bianco nuovamente in possesso della sua mente –Non riuscirò a tenerlo ancora a lungo bloccato,quindi finiscilo ora che né hai la possibilità-
-Ma,mio Diamante…-esclamò la fusione venendo interrotto bruscamente da un grido di dolore provenire da lei
-Lance ti prego-resistendo a malapena al controllo di Nekroz –Falla finita ora-con una piccola lacrima che cadde lentamente dal suo viso
-D’accordo mio Diamante-puntando la sua arma contro di lei –Mi dispiace dover farle questo ma se necessario lo farò-venendo avvolto completamente da un aura grigia come il crepuscolo –Nekroz per tutto il male che hai fatto,ora assaggerai il potere del drago crepuscolare-manifestando le sue tre ali tricolori,scagliandosi con forza contro il Diamante paralizzato,tramutandosi in un gigantesco drago di energia grigio,con due occhi color rosso e azzurro e con le fauci spalancate pronto ad ingoiare l’entità,che osservava spaventato l’enorme proiezione energetica,che si avvicinava inesorabilmente verso di lui,venendo inondato completamente da un fascio d’energia crepuscolare,il quale generò una violenta esplosione,che lasciò dopo il suo passaggio,unicamente Lancelot con le braccia spalancate e con l’alabarda logora tra le sue mani e Diamante Bianco con un enorme buco circolare sul petto,la quale per gli ingenti danni subiti,si ritirò dentro la sua gemma per rigenerarsi ed il suo gioiello privo di corpo cadde sopra il pavimento crepato dell’arena levitante.
La fusione per l’eccessivo dolore e per l’enorme sforzo fisico e mentale patito,si divise repentinamente in Lance e Perla,i quali uno di fronte all’altro si guardavano negli occhi,ansimando per lo sforzo,ma stranamente felici per la vittoria,con il primo che alzandosi lentamente si diresse verso il diamante posto a pochi passi da lui,raccogliendolo notando ora l’assenza di quell’alone oscuro,che prima ne segnava i bordi,sorridendo felicemente nel poter finalmente rivedere il suo antico mentore,non accorgendosi dell’enorme massa di fumo scuro che lentamente stava prendendo forma dietro di lui.
Tale fumo nero stava assumendo sempre di più una forma fisica umanoide celata all’interno all’interno di un armatura pesante di colore nero,con delle linee simili a dei fulmini colore oro che decoravano l’intera placca metallica centrale,con un gigantesco elmo che gli copriva interamente il volto ed un grande mantello bianco che fungeva da contrasto all’intero abbigliamento da battaglia.
-Sei stato uno sciocco a credere di aver vinto così facilmente-esclamò l’entità con un tono di voce grave e possente,facendo raggelare immediatamente il sangue di Lance,che lentamente voltava il suo occhio desto verso di lui –Preparati a perdere ciò a cui tieni di più-tenendo il braccio destro alzato ed evocando cento lame oscure che fluttuavano sopra di lui –Preparatevi a morire-lanciando tutte le lame contro i due ragazzi.
Lance repentinamente evocò il suo scudo romboidale blu,ponendosi davanti a Perla,bloccando ogni spada che l’entità gli stava scagliando contro,ma lo scudo dopo ogni colpo subito dalle lame volanti si crepava inesorabilmente sempre di più,fino a quando non cedette alla violenza dei colpi subiti,lasciando Lance in balia di dieci lame,che lo infilzarono senza pietà sul petto e sulle spalle,indietreggiando lentamente con gli occhi spalancati rivolti verso Perla,la quale lo guardava inorridita e spaventata,mentre egli barcollava lentamente verso il bordo dell’arena.
-LANCE-urlò la ragazza alzandosi in piedi e cercando di raggiungerlo senza riuscirci,poiché subito dopo che ella chiamò il suo nome,il ragazzo cadde dall’arena precipitando verso il vuoto con gli occhi spalancati,che guardavano ancora la perla,che gridava il suo nome da sopra il bordo dell’arena con tono spaventato ed angosciato.
-E’ inutile che gridi,ormai sarà morto-esclamò l’entità,provocando la reazione furiosa della gemma bianca,che materializzò immediatamente contro la sua lancia contro il cavaliere oscuro
-Tu me la pagherai-esclamò rabbiosamente la gemma con le lacrime che le uscivano copiose dagli occhi,stringendo con entrambe le mani il manico dell’arma
-Questo lo vedremo-esclamò il cavaliere materializzando la sua spada d’orata,piena di spuntoni e di catene avvolte intorno alla lama,puntandola contro la gemma,che non aveva intenzione di perdere contro quell’orribile mostro,decisa a vendicare Lance per tutto il male che egli gli aveva fatto durante tutta la sua vita su Homeworld.
 
Note dell’autore
Io:No
Perla:…
Nekroz:Cosa c’è?
Perla:Come hai potuto farlo
Io:Sei un mostro
Nekroz:Ehi non ve la prendete con me,io mi stavo attenendo alla scena
Lance:Ma era necessario colpirmi con tutte quelle spade?
Nekroz:Secondo la sceneggiatura si
Perla:Non è vero
Io:Non l’avevo scritta io questa cosa
Nekroz:Sei sicuro?! Il racconto fino a prova contraria lo scrivi tu
Io:Questo è vero,ma…
Nekroz:Niente ma,quindi sei tu il vero artefice di tutto questo
Io:Ma…
Lance:Ha ragione,quindi ora chiudi il capitolo senza fare storie
Io:D’accordo
Bene cari lettori e care lettrici ci rivediamo con al prossimo capitolo ricco di emozioni

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Capitolo 32
*** La sconfitta dell'oscurità ***


La sconfitta delle tenebre
 
Intanto nel grande salone centrale del castello la battaglia tra l’esercito controllato da Nekroz e le Crystal Gems,volgeva lentamente verso una fine inesorabile,che vedeva vincitori le gemme provenienti dalla Terra,che riuscivano faticosamente a sconfiggere e ad eliminare ogni singolo gioiello di Homeworld,riducendo ad un numero esiguo le forze nemiche,le quali prive della capacità di pensare in modo autonomo,continuavano imperterrite ad attaccare senza fornire loro un attimo di tregua.
-Saranno anche controllate mentalmente,ma sono tenaci-esclamarono Ametista e Lapis,eliminando tre gemme contemporaneamente con un colpo della sua frusta combinata ad una tempesta d’acqua tagliente
-Ragazze non dobbiamo sottovalutarle-esclamò Steven parando il colpo d’ascia di uno dei tanti quarzi nemici,venendo colto alla sprovvista da un Diaspro,che improvvisamente cercò di attaccarlo alle spalle con un ascia bipenne giagantesca,venendo fermata da Sky,la quale accorgendosi delle intenzione del nemico si voltò repentinamente verso il gioiello muscolo,lanciandole la sua falce contro,che andò ad impattare direttamente la gemma sulla testa,perforandola violentemente,facendola rientrare immediatamente all’interno del suo gioiello,con Steven che dopo aver sistemato la sua avversaria,raccolse la falce della perla azzurra,rilanciandogliela indietro eseguendo nel contempo un rapido cenno di ringraziamento per l’aiuto ricevuto.
-Quello che dice Steven è vero-esclamò Garnet mentre schivava gli affondi dell’alto cancelliere Cubic Zirconia,che ringhiando per la rabbia,perseverava nei suoi attacchi,diventati prevedibili e scontati per la fusione,che con un calcio disarmò rapidamente la gemma nobiliare,eseguendo una serie di montanti che la scagliarono sopra il soffitto,sbattendo rovinosamente contro di esso e cadendo successivamente senza più energie contro la gemma rossa,che afferrandola mentre cadeva,le spezzò la schiena con una ginocchiata,facendola urlare per il dolore e costringendola a rientrare nella sua gemma.
Tutte le gemme appartenenti alla fazione di Homeworld erano ormai definitivamente sconfitte,la disfatta della prima linea composta da Quarzi comandata dall’alto cancelliere era stata annientata,mentre la seconda linea di riserva comandata da Petalite,vedeva solamente quest’ultima ancora in piedi e con la voglia imperterrita di distruggere i suoi due avversari,Rhodocrosite e Sapphire,le quali insieme riuscivano a tenere facilmente testa al gioiello trasparente,con la prima che con un pressing di attacchi asfissiante impediva che l’alto comandante reagisse,mentre la seconda lentamente creava una scia di ghiaccio tutt’intorno al nemico,intrappolandole le gambe sotto la stretta morsa di ghiaccio provocata dal piccolo gioiello.
-AAAAHHHHH-urlò Petalite mentre cercava di liberarsi dalla trappola di ghiaccio,evocando la sua spada cercando di tagliarsi le gambe istintivamente e selvaggiamente,venendo fermata da Rhodocrosite che con un calcio inferto allo stomaco,la interruppe nel suo sconsiderato gesto,afferrandole successivamente la spada e allontanandola immediatamente,poggiando dolcemente la mano destra sopra la guancia dell’ex commilitone,rattristandosi nel vederla ridotta in quello stato pietoso e malandato.
-Mi dispiace dover fare questo,ma è per il tuo bene-estraendo un pugnale dal fianco,infilzando la gemma trasparente sul petto
-Gr…Grazie-esclamò Petalite sorridendo,prima di ritirarsi all’interno del gioiello,che cadde sopra le mani della gemma rossa,che dolcemente lo posò delicatamente a terra accanto a quello dell’alto cancelliere,facendosi sfuggire una lacrima dal viso nell’udire le ultime parole di ringraziamento che la sua ex compagna pronunciò prima di svanire.
-Qui abbiamo finito-esclamò stoicamente Garnet voltandosi verso il corridoio dove Lance e Diamante Giallo erano spariti –E’ arrivato il momento di raggiungerli ed aiutarli-correndo all’interno del corridoi seguita a ruota dalle altre gemme,che senza esitare si addentrarono anche loro dentro l’immenso tunnel meccanico ultra-tecnologico,correndo velocemente per raggiungere in fretta Lancelot,che secondo loro stava probabilmente ancora combattendo contro il Diamante.
Il gruppo di gemme raggiunse in fretta la fine del corridoio rimanendo sconcertate nel vedere un enorme cratere al posto di una stanza e con numerosi frammenti rocciosi e tecnologici sparsi tutt’intorno,domandandosi cosa fosse successo all’interno di quel luogo anormalmente vuoto e privo di alcun tipo di costruzione,quando improvvisamente Ametista alzò lo sguardo verso il cielo scorgendo una figura che velocemente si stava dirigendo verso di loro.
-Ehi guardate lassù in alto-esclamò il quarzo viola puntando il dito verso lo strano oggetto cadente attirando la curiosità delle altre,che sollevando i loro occhi al cielo notando anch’esse quel misterioso essere nero,che causò immediatamente la preoccupazione di Garnet la quale trasformò repentinamente la sua mano destra,dandole una forma più grande ed allungabile.
-Quello lassù è Lance-lanciando il suo braccio allungabile verso il serafico –Non vi siete accorte del simbolo bianco sulla sua schiena-afferrandolo rapidamente e portandolo verso di loro,poggiandolo delicatamente sul terreno,rimanendo ancor più scioccata nel vederlo trafitto da innumerevoli spade e quasi privo di sensi e con il sangue,che lentamente scendeva dalle sue ferite e dalla bocca.
-Figlio mio-esclamò la perla azzurra correndo ed inginocchiando immediatamente davanti a lui,piangendo e disperandosi,con le lacrime che scendevano copiose dal suo e dal volto delle altre gemme,le quali rimaste spiazzate ed allo stesso tempo angosciate nel vedere colui che le aveva salvate,ridotto in uno stato pietoso vicino alla morte.
-Per…idot-esclamò ansimando il Generale rivolgendo il suo sguardo quasi vuoto verso il piccolo tecnico gemma –vie…ni qua,vici…no a me-
-Si Lance-obbedì con le lacrime che non smettevano di scendere dai suoi occhi
-Devi far…mi un fav…ore-afferrando con le ultime forze rimaste la mano di Peridot –Ho…bisogno che tu…inibisca il…mio sistema nervoso-
-Questa è una follia-esclamò spiazzata la gemma verde sbracciandosi
-Ti…prego-esclamò con le lacrime agli occhi –Perla è da sola…contro il…nemico…non posso lasciarla insieme a quel mostro-stringendo i denti per il dolore
-Lance lo sai che quello che mi stai chiedendo è rischioso-
-Lo so…ma non ho più molto tempo-stringendole ancora più forte la mano
-E va bene-materializzando dal suo gioiello una piccola siringa con un liquido color magenta fluorescente,dotato di una fortissima luce –Ma potrò fornirti solo dieci minuti-
-Di che cosa stai parlando?-esclamò Lapis estremamente preoccupata –Come pensi di inibire il sistema nervoso di un essere organico?-
-Con il farmaco sperimentale PZ-808-rispose il peridoto inserendo l’ago –Me lo fece creare Lance seimila anni fa nel caso in cui egli fosse stato ferito in modo grave,in modo tale da poter continuare a combattere-
-Quindi riusciresti a rimetterlo in piedi?-esclamò Sky alzandosi rapidamente e guardando Peridot con aria speranzosa
-Si-esclamò la gemma verde,impiantando con violenza la siringa sul petto di Lance,facendo confluire all’interno del suo corpo il farmaco –ma non guarirà dalle ferite,sarà solamente capace di non avvertire più il dolore e lo sforzo fisico-
-E a me basta-esclamò il serafico improvvisamente rianimato,mentre si tirava su autonomamente senza avvertire alcuna fatica,sfilandosi nel mentre ad uno ad una ogni singola lama gli avesse trafitto il corpo,sfoderando successivamente la sua katana dalle spalle e manifestando le tre ali nere come la pece dietro la sua schiena –Non so se ci rivedremo ancora-esclamò librandosi volo –Ma vi posso solo dire che è stato un onore combattere al vostro fianco-materializzando un portale sopra di lui
-Non sarà l’ultima volta che ci rivedremo-esclamò Garnet mentendo a se –Tu tornerai da noi vittorioso-sorridendo falsamente e cercando di trattenere una lacrima provenire dal suo occhio rosso.
Il ragazzo fece unicamente cenno di conferma,sorridendo ed entrando velocemente verso il passaggio dimensionale,con in mano la sua fidata spada,pronto a chiudere una volta per tutte la sua battaglia contro Nekroz.
Nel frattempo lo scontro all’interno dell’arena volante si faceva sempre più intenso e feroce con Perla che attaccava senza sosta l’incarnazione della rabbia,il quale respingeva senza grosse difficoltà gli assalti continui della gemma bianca,assumendo un atteggiamento attendista e conservatore,aspettando quell’attimo di stanchezza e di spossatezza della ragazza per sferrare la sua controffensiva.
-Io te la farò pagare-esclamò furiosamente Perla,eseguendo numerosi affondi che finirono contro la lama ricurva dell’entità,senza riuscire neanche a scalfire la possente armatura
-Non penso che tu c’è la possa fare-rispose il demone respingendo l’ultimo attacco con forza e ferocia,scagliando la ragazza verso il lato opposto dell’arena –E lo sai perché?-domandò retoricamente apparendo dietro le gemma,stranamente paralizzata dal terrore –Perché io sono invincibile-dandogli un forte pugno sul volto,che la fece sfracellare sopra il pavimento crepato.
-Io però non posso arrendermi-esclamò la perla bianca alzando lentamente il busto ed il volto dal suolo,ed aiutandosi successivamente con il manico della sua lancia a rialzarsi –Non posso permettere che esseri come te possano prevalere e dettare legge nell’universo-venendo avvolta da un’aura bianca come l’alabastro e puntando la sua arma contro il demone –Finché avrò vita,io vendicherò Lance e proteggerò ogni essere vivente dell’universo-scagliandosi contro l’enorme cavaliere demoniaco –Questa è la volontà ed il potere del Drago bianco-tramutandosi in un gigantesco drago di energia bianco con gli occhi azzurri,con le fauci spalancate pronto ad inghiottirlo e a farlo sparire definitivamente una volta per tutte,ma Nekroz per niente intimorito dall’imponenza della proiezione energetica subì il poderoso attacco della ragazza,venendo lievemente danneggiato,con qualche piccola crepa sparse per tutta l’armatura,mentre teneva ancora salda nella sua mano destra la sua spada ricurva d’orata,ridendo stranamente come uno psicopatico,incutendo in Perla,visibilmente provata dall’ultimo attacco,un senso di paura e di terrore che si faceva velocemente strada all’interno del suo corpo.
-Pensavi davvero di riuscire a sconfiggermi con un attacco così debole?-domandò retoricamente l’entità camminando lentamente verso di lei –Pensavi davvero di riuscire anche solo di indebolirmi?!-dandole un calcio sul petto,che la fece piegare su se stessa per il dolore –Sei patetica-dandole un secondo calcio sullo stomaco,che la fece volare per pochi centimetri,poggiando successivamente il piede destro con violenza sopra il petto della gemma bianca –Non sei degna di essere chiamata gemma neanche per un secondo-schiacciando lo sterno del gioiello bianco,che cercava di liberarsi provando a spingere via il piede di Nekroz,venendo però interrotta dalla lama dell’entità che puntava pericolosamente sopra il suo viso.
-Preparati a dire addio a questo mondo-alzando la lama al cielo,venendo però bloccato da Lance,che apparso rapidamente da uno dei suoi portali,lanciò lontano con una spallata l’entità,che rimanendo alzato anche dopo la breve colluttazione,osservò stupefatto l’entrata in scena del serafico,il quale sanguinante sul corpo e sul viso stava immobile ad osservare il suo avversario con occhio rabbioso e con uno strano sorriso eccentrico che gli decorava il volto,mentre giocherellava con la sua arma.
-Sei ancora vivo?-domandò l’entità stizzita dalla presenza del Generale
-Non è facile eliminare un essere ostico come me-girando lo sguardo verso Perla,la quale stupita ed allo stesso tempo contenta nel vederlo ancora vivo,si mise a piangere senza controllo –Ora qui ci penso io-evocando una seconda spada dalla lama bianca come la neve
-Ma…-esclamò venendo interrotta dal serafico che si voltò nuovamente verso il suo nemico
-Niente ma,sei troppo debole per affrontarlo-esclamò con uno strano bagliore provenire da dentro la sua giacca –Ma ricorda che non combatterò mai da solo,perché ho con me il simbolo della tua fiducia proprio qui sulla mia mano sinistra-tenendo saldamente la katana bianca,facendo sorridere la ragazza nel vederlo utilizzare dopo tanto tempo il suo regalo per lui
-Non basteranno di certo due misere lame a fermarmi-esclamò l’entità ridendo
In quel momento dopo le parole emesse da Nekroz,fluttuarono lentamente fuori dalla giacca insanguinata del Generale due gemme romboidali di colore Bianco e Giallo,ponendosi accanto al ragazzo,emettendo una luce intensa,materializzando le forme fisiche di Diamante Giallo,rigenerata e senza cicatrici dopo l’uso della fiamma bianca di Lancelot,e Diamante Bianco vestita con un’armatura bianca a piastre e con i capelli non più neri come il vuoto,ma bianchi come l’avorio e con il suo gioiello posto al centro della fronte.
-Vedo che siamo tornate appena in tempo-esclamò Diamante Bianco,osservando l’entità cavalleresca con occhio rabbioso.
-Non vedo l’ora di prendermi la mia vendetta-aggiunse Diamante Giallo stringendo i pugni e digrignando i denti per la furia.
-Non è il vostro compito affrontarlo-esclamò il serafico guardando con la coda dell’occhio entrambe le gemme –E’ la mia battaglia,tocca a me eliminarlo-puntando entrambe le lame contro l’entità –Fatemi soltanto il favore di proteggere Perla mentre affronto questo mostro-ricevendo un cenno affermativo da entrambi i diamanti,che si misero davanti alla gemma bianca con le armi sguainate pronte a proteggerla.
-Ora a noi due-avventandosi contro l’entità con furia inaudita eseguendo un doppio fendente che finirono violentemente contro la lama di Nekroz,che riuscì a malapena a tenere testa a quel singolo attacco,compiendo successivamente una serie di salti all’indietro per allontanarsi dal raggio d’azione del serafico,che era diventato stranamente veloce e preciso nei movimenti,nonostante fosse visibilmente ferito ed apparentemente debilitato,suscitando lentamente nell’animo di Nekroz un senso di paura che stava prendendo piede lentamente lungo tutto il suo corpo,schivando con difficolta i numerosi assalti del ragazzo,mentre cercava disperatamente di attuare una strategia offensiva che avesse avuto effetto contro lo stile di combattimento feroce e spavaldo del suo avversario,che improvvisamente si librò in volo,allontanandosi repentinamente dall’arena,fermandosi di colpo allargando entrambe le braccia al cielo,tenendo ancora salde le sue armi tra le mani mentre osservava sorridendo Nekroz.
-Non ho molto tempo,meglio chiudere in fretta la partita prima che gli effetti del farmaco svaniscano-pensò il ragazzo chiudendo gli occhi –Preparati a subire la mia furia,la mia passione e la mia forza-esclamò aprendo gli occhi,materializzando quattro copie di se stesso di colore nero come la sua ombra –Miraggio Oscuro-scagliandosi in volo contro l’entità,anticipato dalle sue copie di luce oscura che si scagliarono con violenza contro di lui terreno dell’arena generando delle fortissime esplosioni,che destabilizzarono il terreno da combattimento,facendo perdere momentaneamente l’equilibrio all’entità,che si ritrovò spiazzato dall’attacco del nemico,venendo immediatamente colpito da un doppio fendente letale che distrusse la placca centrale dell’armatura,provocando due lunghi tagli profondi nel corpo informe dell’entità,che per il dolore cadde a terra quasi privo di energie,con il serafico che atterrò rovinosamente dietro di lui,sputando sangue dalla bocca dovuto agli ingenti danni subiti in precedenza.
-Non può succedere davvero-esclamò Nekroz sollevandosi lentamente da terra –Tu non puoi sconfiggermi!-avventandosi contro Lance,infilzandolo con la spada dritto al petto –Tu non puoi vincere!-spingendola più in profondità,venendo però osservato dal ragazzo con uno sguardo impassibile e privo di sofferenza,che terrorizzò completamente l’entità.
-Prima o poi per tutto il male che si è compiuto in passato,la giusta punizione arriva sempre prima o poi-sferrando un calcio allo stomaco di Nekroz,facendolo volare lontano da lui,sfilandosi lentamente la spada dal petto,lanciandola verso il vuoto –E come è arrivata per te,anche per me è arrivata-scagliandosi contro il demone indebolito allargando entrambe le lame e chiudendole rapidamente,effettuando un doppio fendente orizzontale anti-parallelo,che tagliò in due parti il suo avversario,il quale barcollando e tenendosi insieme a stento con le mani,cercò di avvicinarsi un ultima volta verso il serafico,cadendo pesantemente a terra nel tentativo,mettendosi a ridere senza controllo.
-Incredibile…ho perso-esclamò Nekroz graffiando il terreno con la mano,mentre l’arena vista la sua sconfitta perse il potere di fluttuare,levitando lentamente verso il basso –Ma almeno non me ne andrò da solo-continuando a ridere,venendo al contempo avvolto da un aura oscura,che lo stava lentamente consumando –Anche il tuo tempo tra i vivi si è concluso-sparendo improvvisamente,venendo completamente divorato da quell’alone nero,che lasciò unicamente polvere e detriti dove una volta era poggiato il corpo del demone.
Lance finalmente conclusa la guerra contro quell’entità corruttrice,che distrusse e deviò le menti di molti esseri viventi,lasciò cadere dalle sue mani le sue due lame,che sparirono prima di entrare a contatto con il suole,dentro un fascio di luce nera,con il serafico che sospirando lentamente osservava il cielo di Homeworld per l’ultima volta,mentre l’arena voltante giungeva lentamente a terra,con Garnet e le altre che osservavano con trepidazione dal basso il lento discendere della piattaforma semi-distrutta,la quale si piazzò violentemente sul terreno,scorgendo la figura di Diamante Giallo e Diamante Bianco insieme a Perla,che guardavano con volto serio e preoccupato il ragazzo,che dava loro le spalle,con il mantello che per il vento sventolava libero come una bandiera dietro la sua schiena.
-La sapete una cosa-esclamò il serafico senza voltarsi –Mi dispiace non poter assistere a questa nuova era-esclamò sorridendo,perdendo l’equilibrio per il dolore,che diventava sempre più forte,cadendo a terra di schiena.
-LANCE-urlarono tutti in coro,correndo verso di lui con velocità inaudita,con Perla che per prima si mise accanto al ragazzo,sollevando lentamente la testa con le mani e poggiandola con dolcezza sopra le sue gambe,mentre le sue lacrime cadeva copiose sopra il volto del ragazzo,il quale dischiuse faticosamente i suoi occhi,donando un ultimo caldo sorriso irto di speranza alla sua ragazza.
-Non devi piangere-esclamò alzando lentamente la mano verso il volto della gemma –Nessuno di voi deve piangere-osservando tutti i presenti con le lacrime agli occhi
-Come dovremmo non piangere!-esclamò singhiozzando Lapis,mentre si copriva il volto con entrambe le mani
-Non consideratelo come un vero e proprio addio-esclamò Lance cercando di mantenere il sorriso sul suo volto –Anche se non sarò più tra voi,continuerò lo stesso a vegliare su ognuno-
-Ma io ti voglio qui con me-disse Perla piangendo ancora più forte poggiando la sua mano sopra quella del serafico,spostando il suo sguardo verso Peridot –Non c’è un modo per salvarlo?-domandò singhiozzando al tecnico gemma
-Neanche la pozione di guarigione potrebbe fare qualcosa in una situazione del genere-rispose distogliendo lo sguardo dalla ragazza,che delusa poggiò la testa sopra il petto di Lance.
-Lance-esclamò Diamante Bianco avvicinandosi a lui insieme a Diamante Giallo –Ti ringraziamo di cuore per averci salvate dal suo controllo-esclamò il diamante accompagnata dalla sovrana di Homeworld –Mi dispiace non avere tempo sufficiente per averti nuovamente al mio fianco-con le lacrime che cominciarono anch’esse a scendere dal volto del mentore,mentre il secondo Diamante anch’ella commossa si fece sfuggire una piccola lacrima dall’occhio destro.
-Generale-esclamarono in coro Rhodocrosite e Sapphire,portandosi il pugno al petto –La ringraziamo per tutto quello che ha fatto per noi e per la fazione Bianca,è stato un onore combattere al suo fianco-
-Figliolo-esclamò Sky spostando le ciocche di capelli che coprivano i suoi occhi –Mi è piaciuto stare nuovamente vicino a te e ti posso solo dire che mi mancherai tantissimo-cercando di cedere mentre parlava –Ti porterò sempre nel mio cuore-coprendosi la bocca con entrambe le mani
-Lance-esclamò Garnet tristemente insieme ad Ametista,mentre teneva Steven tra le sue braccia,che piangeva,cercando di calmarlo –Grazie di tutto-
-E’ stato un onore stare insieme a voi-esclamò sorridendo,venendo avvolto da una strana luce chiara come il sole –Spero che costruiate il mondo che tanto avete desiderato in tutti questi anni-voltandosi successivamente verso Perla –E spero che tu non cambierai mai-dandole un ultimo bacio sulle labbra,dissolvendosi successivamente in tante gocce di luce,che sparirono improvvisamente dall’arena,lasciando tutte le gemme all’interno dell’immenso padiglione da combattimento,tristi ed angosciate per la morte del loro amico.
Nel frattempo sulla Terra,nei meandri oscuri del santuario di Luce ed Oscurità,in una stanza nascosta e segreta a tutti gli esseri viventi,si manifestò un fascio luminoso,che materializzò improvvisamente Lance in fin di vita disteso sopra il pavimento in pietra,ansimando e chiedendosi con le ultime forze che aveva in corpo il perché non fosse ancora passato a miglior vita.
-Figlio mio-esclamò una voce provenire dall’oscurità –Non è ancora giunto il tuo momento-continuò l’entità assumendo l’aspetto di Diamante Blu,inginocchiata accanto al serafico,poggiando entrambe le mani sopra il suo petto,risvegliando un antico bagliore blu proveniente dal centro del corpo del ragazzo,evocando una specie di cristallo azzurro che stava lentamente rinchiudendo al suo interno il corpo di Lance –Come una gemma io ti fornirò la capacità di rigenerare il tuo corpo attraverso questo cristallo-avvolgendo completamente il corpo del serafico,sparendo improvvisamente dalla sala come un fantasma,lasciando unicamente il corpo del Generale rinchiuso all’interno del rivestimento protettivo di colore azzurro,in attesa che il tempo curi il suo corpo e che qualcuno in un futuro prossimo risvegli il suo spirito.
 
Note dell’autore
Io:Pubblico in anticipo questo capitolo perchè,anche se lo ammetto a malincuore,rappresenta l’ultimo atto della nostra storia,un ringraziamento infinito a chiunque abbia seguito il mio racconto,fornendovi con queste poche righe tutto il mio affetto e la mia sincera gratitudine verso chiunque si fosse interessato nella lettura di questa fanfiction.
Lance:Ora smettila di fare lo sdolcinato,comunica a tutti la vera notizia
Io:Irruento come sempre…comunque come ha preannunciato prima Lance,intendo pubblicare entro breve tempo(il tempo di assestare un po’ le idee) il sequel di questa storia intitolato “Le Cronache di una Gemma:Il risveglio degli angeli caduti”,spero di avervi ancora come lettori e ci vediamo all’inizio di un capitolo,che fornirà a tutti voi una nuova emozionante avventura

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Capitolo 33
*** Revisione dei capitoli ***


Non so chi ancora dei miei vecchi follower sia attivo, ma ai vecchi e ad i nuovi che vedranno questa storia, sto riscrivendo i capitoli per renderli con meno errori e sistemare le incongruenze, spero solo che vi piacerà rileggere questi capitoli aggiornati, al fine di appassionare i nuovi lettori e riappassionare i vecchi al mondo della scrittura, ovviamente sarei disonesto non dire che mi piacerebbe ricevere da chi ha già letto questa storia un feedback sugli aggiornamenti

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