NaLu week: love is in the air

di gaia21
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Bonus Day 1 - Shine ***
Capitolo 2: *** Day 1 - Wander ***
Capitolo 3: *** Day 2 - Gratitude ***
Capitolo 4: *** Day 3 - Transformation ***
Capitolo 5: *** Day 4 - Smoke ***
Capitolo 6: *** Day 5 - Need ***
Capitolo 7: *** Day 6 - Glory days ***
Capitolo 8: *** Day 7 - Happy ***
Capitolo 9: *** Bonus Day 2 - Cold ***



Capitolo 1
*** Bonus Day 1 - Shine ***


      NaLu week: Bonus Day 1 - Shine






Sembrava una giornata come le altre a Magnolia, soprattutto all’interno della gilda più potente di Fiore dove era in corso una delle solite risse. Era appena mattina, ma era sufficiente per avvertire il caldo afoso che da ormai qualche giorno stava investendo la regione e il sole cocente che batteva sulle teste degli abitanti non era molto d’aiuto.
Per quell’unica volta nella storia di Fairy Tail la rissa finì quasi subito e senza che ci avesse pensato Erza. Probabilmente il caldo era troppo persino per loro ed ora infatti chi vi aveva partecipato giaceva a terra, il sudore che correva lungo le tempie e il respiro affannato nella speranza che qualche ventata d’aria fresca potesse arrivare da un momento all’altro. Eppure non c’era neanche la minima traccia del vento.
Natsu si trascinò a fatica verso uno dei tanti sgabelli del bancone, scrutando Mira che con allegria puliva qualche bicchiere. Happy gli planò accanto, anche lui provato da quel caldo che sembrava non lasciare scampo a nessuno.
“Mira, puoi darmi un bicchiere d’acqua fresca per favore?” chiese il rosato, per poi accasciarsi sulla superficie in legno.
“Aye…” disse il gattino blu subito dopo, probabilmente alludendo al fatto che ne volesse uno anche lui.
L’albina li guardò intenerita con un sorriso, voltandosi pochi istanti dopo per prendere quello che avevano chiesto i due. Riempì due bicchieri di vetro e li poggiò davanti a loro con calma, ma questi erano così assetati che finirono l’acqua in un batter di ciglia.
“Questa mattina Lucy non è venuta con voi?” domandò Mira con un accenno di curiosità nel tono di voce.
Era quasi strano per lei e gli altri membri della gilda non vedere la bionda assieme a Natsu ed Happy, soprattutto in quel periodo dopo che i due maghi si erano fidanzati oramai da qualche mese. Dopo quell’accaduto sembravano essere ancora più uniti, spesso dimostrando l’affetto che provavano l’uno per l’altra anche in pubblico, e questo non faceva altro che far sorridere i loro compagni per quell’amore tanto dolce e puro.
L’albina lo vide mettere su il broncio e incrociare le braccia al petto come se fosse un bambino, mentre prendeva un respiro profondo prima di rispondere. “Ha detto che per oggi sarebbe venuta un po’ più tardi in gilda. Da quello che ho capito, voleva finire il suo romanzo” disse il mago abbattuto. Non gli piaceva stare senza la sua Lu e avrebbe fatto di tutto pur di passare con lei molto più tempo del solito, anche affidarsi ai consigli delle persone più strane che ne sapevano un po’ più di lui riguardo l’amore.
La barista sorrise comprensiva, avvertendo la tristezza nel tono dell’altro. Non era una novità che Natsu volesse passare molto tempo con Lucy, ma tutti avevano notato come questa ‘mania’ del ragazzo si fosse accentuata una volta fidanzato con la bionda. E di certo neanche alla Diavolessa poteva sfuggire una cosa simile.
“Immagino che tu voglia passare più tempo con Lucy, vero?” gli domandò in tono furbo Mira pur sapendo già la risposta più che prevedibile.
Il rosato annuì e l’albina non poté fare a meno che sorridere nuovamente, questa volta uno di quei sorrisi poco rassicuranti che non promettono nulla di buono, eppure allo stesso tempo appaiono tremendamente innocenti.
“Hai sentito dell’evento di questa sera?” chiese lei, notando come lo sguardo del Dragon slayer avesse ‘ripreso vita’.
“Quale evento?” domandò lui con curiosità. Adesso Mira ne era ancora più certa, Natsu avrebbe veramente fatto di tutto per Lucy.
“Questa notte ci sarà una pioggia di stelle cadenti!” esclamò l’albina con gioia, il viso quasi sognante. “Ho sentito che il punto migliore da dove vedere le stelle si trova su una collinetta appena fuori Magnolia, ma credo che ne valga la pena andarci! Dicono che sia un posto magico ed estremamente romantico” continuò, vedendo come l’espressione del mago davanti a lei stesse repentinamente mutando. Sapeva che presto o tardi le avrebbe chiesto dove fosse il punto preciso della collina e di certo non si sarebbe rifiutata di dargli le coordinate, ne valeva la vita sentimentale di una giovane coppia innamorata.
“Natsu, perché non ci porti Lucy? Sono sicura che le piacerà. E poi potreste godervi una nottata insieme in maniera diversa e da soli. Giusto, Happy?” terminò Mira, indirizzando un’occhiataccia verso il povero Exceed che a momenti rischiava di strozzarsi con il suo amato pesce.
“A-aye” confermò quello un po’ impaurito. Quando voleva Mira poteva essere spaventosa quasi quanto Erza.
Natsu si mise subito in piedi con un sorriso allegro stampato in volto e dopo aver chiesto con entusiasmo dove si trovasse la collina, partì a tutta velocità verso casa della maga degli spiriti celesti, lasciando interdetti gli altri membri che l’avevano visto schizzare fuori della gilda come un razzo.
 
*^*
 
Lucy era seduta alla scrivania della sua camera da letto. Era ancora nel suo pigiama rosa formato da una canottiera e dei pantaloncini, mentre i capelli dorati erano raccolti in due codini con due ciocche che le pendevano davanti. Aveva tentato invano di sistemarle dietro le orecchie, ma proprio non ne volevano sapere di rimanere al proprio posto.
Quella mattina aveva deciso di continuare il suo romanzo a tutti i costi, per questo adesso stringeva tra le mani una penna fissando insistentemente un foglio leggermente scribacchiato. Poteva anche metterci tutta la volontà che aveva per finirlo, ma se l’ispirazione non c’era non poteva fare poi molto.
Si era quasi pentita di aver mandato via Natsu ed Happy quando le avevano chiesto di andare in gilda con loro come sempre. Adesso si sentiva un po’ sola e quasi annoiata. Non era bello cercare di finire qualcosa se non si hanno le idee.
Proprio quando stava per posare la penna sentì un leggero battere di nocche contro il vetro della sua finestra, e non dovette neanche voltarsi per sapere chi era. Lei però si girò ugualmente e vide il suo amato fidanzato entrare nella sua stanza passando dalla ‘porta alternativa’ come aveva sempre fatto.
Anche se si erano fidanzati, quell’abitudine era ugualmente rimasta al rosato che adesso ci accingeva ad entrare più spesso in casa della bionda, a volte senza neanche bussare e sorprendendola posandole le braccia attorno alla vita per stringerla a sé come gli piaceva fare.
Anche in quel momento era subito andato da lei e le aveva stretto le braccia in quel punto, poggiando il mento sulla spalla di Lucy mentre questa era ancora seduta.
“Scrivi ancora il tuo romanzo, Lu?” le chiese con calma, mentre la bionda riusciva ad avvertire il respiro caldo di Natsu solleticarle il collo. Posò le mani su quelle di lui per stringerle e bearsi ancora di più di quel calore che tanto amava e che la faceva sentire protetta e al sicuro.
“In realtà ho appena finito. Non avevo molte idee” rispose la maga un po’ abbattuta e il rosato si disse mentalmente che adorava la maniera in cui la sua ragazza metteva il broncio, sembrava una tenera bambina.
“Mira mi ha parlato di un posto speciale appena fuori Magnolia, ci andiamo?” le domandò, mentre si apprestava a toglierle le braccia dalla vita e posizionandosi davanti a lei, in modo che vedesse il suo sguardo implorante e voglioso di andare.
Lucy ci pensò un po’ su, fissando lo sguardo in quello del ragazzo che la guardava con quegli occhioni carichi di desiderio e lei non riuscì a sostenere oltre quello sguardo che l’aveva da sempre fatta sognare.
“Va bene” gli rispose la bionda di rimando con un sorriso ad incresparle le labbra chiare e piene. Natsu le sorrise a sua volta e si avvicinò subito a lei facendo scontrare le loro labbra in un bacio casto e veloce, un tocco leggero che valeva tantissimo per entrambi.
“Sei la migliore Lu” le disse lui, non lasciandosi sfuggire il rossore che si era sparso sulle guance della ragazza. L’inteneriva quanto la sua Lu fosse dolce. Come si imbarazzasse per un semplice bacio o per delle frasi che lui le diceva con il cuore. Per come il battito le accelerava visibilmente quando il giovane le si avvicinava un po’ più del dovuto. Quegli sguardi fugaci che gli rivolgeva quando arrossiva e subito dopo non riusciva più a spiccicare parola. Tutto di Lucy gli appariva incredibilmente tenero e dolce. E lui non riusciva a staccarle gli occhi di dosso per troppo tempo. Era felice di aver trovato il coraggio di confessarle i suoi sentimenti. Forse, se si fosse prolungato più del dovuto, a quest’ora non avrebbe potuto ancora baciarla e coccolarla come faceva ogni sera e altre cose di cui sicuramente si sarebbe pentito di non aver potuto fare.
 
*^*
 
Erano partiti quel pomeriggio presto per raggiungere la collina in quanto Natsu temeva che non sarebbero arrivati in tempo. In tutto questo si era dimenticato di spiegare i dettagli a Lucy che non capiva perché il rosato avesse così tanta fretta.
Camminarono per ore e solo quando ormai il sole stava tramontando, dipingendo il cielo dei colori caldi quali il rosso o l’arancio, arrivarono ai piedi della collina. La bionda aveva chiesto una pausa, ma il ragazzo le aveva solo sorriso dicendole che una volta arrivati in cima avrebbe potuto riposarsi tutto il tempo che voleva. La prese per mano, gesto che fece arrossire visibilmente la maga che riluttante ricambiò la stretta.
Anche se ormai erano fidanzati da qualche mese, Lucy si imbarazzava ancora con poco e tentava in tutti i modi di nasconderlo a Natsu per ragioni ancora sconosciute. Anche in quel momento temeva che il ragazzo, attraverso la stretta, potesse avvertire il suo battito accelerato.
Quei pensieri la portarono fin in cima e neanche si accorse di esserci arrivata fino a quando il rosato non l’aveva riportata con i piedi per terra attraverso un semplice bacio sulla guancia.
“Ti piace qui, Lu?” le aveva chiesto dolcemente, posandole ancora una volta le braccia attorno la vita.
Lucy alzò lo guardo per ammirare il posto dove il ragazzo l’aveva portata e non poté fare a meno di sgranare gli occhi e aprire la bocca per la sorpresa. Era una semplice collina, certo, ma le lucciole e il panorama che riusciva a vedere da sopra di essa era letteralmente da togliere il fiato.
Nel cielo erano presenti le prime stelle della sera e la luna era già ben alta in quella profonda distesa blu. Lucy vide Natsu porgerle una mano e l’accettò con gioia mentre questo la faceva stendere dolcemente sull’erba verde e fresca.
“E’ bellissimo” gli rispose con un sorriso, mentre riusciva ad avvertire una brezza leggera levarsi nell’aria, arrivando a solleticarle la pelle chiara e a farle scorrere qualche brivido di freddo.
Il rosato si voltò leggermente verso di lei appena la sentì tremare un po’ e le strinse immediatamente un braccio attorno le spalle per darle calore.
“Hai freddo?” le chiese, anche se sapeva quale sarebbe stata la risposta.
“Un po’” le rispose lei di rimando stringendosi di più a lui e beandosi del calore che emanava. Le piaceva essere stretta da quelle braccia calde e forti, le davano un senso di sicurezza, protezione, amore e non poteva fare a meno di sentirsi a casa, perché Natsu era la sua casa e la sua famiglia anche insieme ad Happy e tutta Fairy Tail.
“Guarda Lu” le disse improvvisamente il ragazzo, il braccio che puntava verso l’alto “Ci sono tantissime stelle” terminò, osservando le stelle con un’aria da bambino.
Lo sguardo nocciolato di lei seguì il dito del rosato e quando vide cos’aveva attirato l’attenzione di Natsu, non poté fare a meno che sorridere meravigliata. Sopra di loro si ergeva in tutta la sua lucentezza e maestosità la via Lattea. Lucy ne osservò ogni minima stella, ogni splendore che queste riuscivano ad emanare illuminando il buio cielo notturno.
Era difficile riuscire a capire cosa stesse provando in quel momento, molte sensazioni si stavano mischiando le une con le altre e lei sentiva il petto scoppiarle per la gioia e l’incanto. Non aveva mai visto niente di più bello.
Sentì due dita posarsi sul suo mento e voltandosi trovò il viso di Natsu a stretto contatto con il suo. Chiuse gli occhi per istinto, bramando il momento in cui avrebbe sentito le labbra del compagno posarsi sulle sue e quando lo fecero, sentì il cuore pompare molto più sangue e lo stomaco attorcigliarsi, il tutto come la prima volta in cui si erano baciati.
Si staccarono solo quando, sebbene avessero entrambi le palpebre abbassate, videro una luce abbagliante con la coda nell’occhio e quasi per curiosità aprirono gli occhi per vedere quello che stava accadendo.
Ancora una volta quel luogo li aveva lasciati senza fiato e con un groppo alla gola. Lo spettacolo di stelle cadenti era iniziato, proprio come aveva detto Mira quella mattina. Natsu strinse nuovamente un braccio attorno alle spalle di Lucy, mentre entrambi rivolgevano lo sguardo verso quel cielo pieno di barlumi. Quello splendere di luci li aveva incanti entrambi e nessuno dei due osava distogliere lo sguardo neanche per un attimo, bastava solo la presenza e qualche stretta leggera purché sapessero che l’altro era ancora lì. Fu sotto quel cielo in quella notte magica che espressero svariati desideri, ognuno di essi rivolti a chi più caro per loro e anche per sé stessi in termini di felicità e vita da passare insieme.
Erano certi che sarebbero rimasti insieme per sempre, il loro incontro era stato deciso da quegli stessi puntini luminosi che stavano osservando con così tanto amore e sempre quelli avevano inciso il loro destino nel firmamento, e di questo non potevano fare altro che esserne grati.
 
 
 
*Angoletto dell’autrice
Ciao a tutti! Anche quest’anno ho deciso di partecipare alla NaLu week sebbene abbia un sacco di storie da continuare, ma beh… che dire… non le abbandonerò ;) Adoro la NaLu week, aspetto questo momento tutto l’anno *^*
Spero che Natsu e Lucy non risultino troppo strani, ma davvero non avevo altro in mente :’) Spero anche che sia piaciuta a qualcuno :’)
Adesso me ne vado ma vorrei ringraziare in anticipo chi passerà di qui *^* Ci vediamo il 1° luglio con l’inizio vero e proprio della NaLu week *^*
Un abbraccio,
Gaia*

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Capitolo 2
*** Day 1 - Wander ***


             NaLu week: Day 1 - Wander





Un raggio di sole filtrò attraverso le persiane della finestra, andando a colpire il volto addormentato di una ragazza dai lunghi capelli dorati. Il suo viso si corrugò in un’espressione contrariata mentre si rigirava tra le lenzuola. Quella notte aveva fatto fin troppo caldo e aveva ringraziato chiunque ci fosse lassù che Natsu ed Happy non fossero nuovamente piombati in casa sua, soprattutto nel suo letto.
Si voltò tanto quanto bastava per scorgere la sveglia sul comodino accanto al letto e notò che fossero già le nove del mattino. Di certo non voleva restare tutto il giorno distesa lì. Si stiracchiò un po’ e portò le mani sugli occhi sfregandoli con calma, giusto il necessario per far riacquistare chiarezza alla sua vista in quel momento appannata.
Si sollevò dal letto per dirigersi verso il bagno e l’occhio le cadde per un attimo sul calendario appeso alla parete della sua camera, scorgendone la data: 1° luglio. Era il suo compleanno, come aveva fatto a dimenticarsene? Anche se era sveglia solo da pochi minuti non si spiegava come aveva potuto non pensare a che giorno era. In genere si svegliava allegra, magari saltellando anche per tutta casa, eppure quella volta non l’aveva fatto.
Si rese conto che c’era qualcosa di strano in lei e capì subito il motivo. Era il primo compleanno che passava senza entrambi i suoi genitori. Forse per sua madre in un certo senso era abituata e in altri tempi a suo padre non avrebbe neanche pensato visti i loro rapporti, ma adesso che anche lui non c’era più si sentiva quasi triste.
Le venne in mente che magari, più tardi, avrebbe potuto fare visita ad entrambi. Sapeva dove avevano spostato le loro tombe e non era neanche molto lontano da Magnolia, volendo con una piccola passeggiata ci sarebbe arrivata. Era strano per lei passare in quel modo il suo compleanno, ma era durante quel giorno dove sentiva maggiormente la mancanza dei suoi genitori. Le tornavano subito in mente i giorni in cui lei era piccola ed erano tutti insieme, proprio come una famiglia felice. Festeggiare il suo compleanno in quel clima allegro e solare era un gioia per tutti, non solo per lei, e solo adesso si era resa veramente conto di quanto le mancassero quei momenti.
Pensò che se andava a trovarli, in un certo senso li avrebbe avuti vicini, avrebbe passato un compleanno diverso e con entrambi i suoi genitori, qualcosa che non succedeva da molti anni.
Entrò velocemente in bagno per lavarsi e anche sotto il getto dell’acqua calda della doccia non poté fare a meno di pensare. Era strano come tutti quei pensieri tristi stessero riaffiorando proprio quel giorno, quello che doveva essere uno dei più felici per lei, eppure non riusciva a fare a meno di sentirsi triste e abbattuta.
Una volta uscita dalla stanza si diresse subito in camera sua per vestirsi, senza neanche fare colazione. Uscì di casa poco dopo con la fretta ad assalirle il corpo e non seppe spiegarsi neanche il perché. I suoi genitori non potevano muoversi dal luogo in cui riposavano, non c’era motivo di correre da una parte all’altra della città come se ci fosse in corso una maratona, eppure temeva che qualcuno della gilda sarebbe piombato all’improvviso nel suo appartamento e si sarebbe allarmato non trovandola.
Non voleva che qualcuno di loro sapesse dove stava andando, tanto meno voleva che andassero con lei. Lucy sapeva bene che Natsu ne sarebbe stato capace. Sapeva che se l’avesse vista o avesse saputo le sue intenzioni, avrebbe insistito per accompagnarla nonostante tutto. Non che non volesse che il rosato andasse con lei, è solo che non voleva fargli vedere la sua tristezza e la sua nostalgia, era certa che in certo senso l’avrebbe quasi ‘contagiato’.
Anche se da dall’altro lato voleva avere il suo compagno di team accanto quando li avrebbe rivisti. Sentiva che avrebbe pianto per certo, ma con Natsu al suo fianco era certa di potersi sentire un po’ più forte e magari riuscire a trattenere in parte quelle lacrime che sin dall’inizio minacciavano di uscire prepotentemente. Eppure non si scomodò di andarlo a chiamare, in fin dei conti non voleva comunque renderlo triste ed era certa che se l’avrebbe portato con lei quello sarebbe stato l’unico sentimento che avrebbe visto trapelare dallo sguardo del Dragon slayer, così decise di fare come aveva programmato quella mattina appena si era svegliata. Sarebbe andata da sola a trovare i suoi genitori.
 
*^*
 
Dopo aver visitato le tombe dei suoi cari sembrava che l’umore della maga fosse peggiorato. Era molto più triste e le guance erano bagnate, le scie che avevano lasciato le lacrime erano ancora evidenti. Aveva gli occhi lucidi e quasi non capì come aveva fatto a smettere di piangere in quel lasso di tempo.
Una volta tornata a Magnolia, era stata la tristezza a guidarla e senza rendersene conto aveva iniziato a vagare per le strade della città senza una meta ben precisa. Voleva trovare un posto dove restare in pace e da sola, voleva pensare a quello che era accaduto negli ultimi anni, a Fairy Tail, i suoi genitori e altre cose che le sarebbero probabilmente passate per la testa.
Fu nel tardo pomeriggio che si trovò in un parco ancora pieno di bambini che giocavano, saltavano e si divertivano tutti insieme. Sorrise leggermente nel vedere tanta allegria e si asciugò un po’ le lacrime che stavano nuovamente minacciando di uscire. Eppure i suoi occhi si erano bagnati nuovamente e lei con calma si diresse verso una piccola panchina vuota lì vicino, sedendosi su di essa e iniziando a pensare.
Era ancora assorta nei suoi pensieri quando avvertì una mano picchiettarle la spalla e lei si voltò esitante, anche se sapeva benissimo chi era, avrebbe riconosciuto quel calore tra mille. “Lu, è tutto il giorno che ti stiamo cercando! Dov’eri finita?” esclamò Natsu con un sorriso, mentre dietro di lui Happy svolazzava con un pesce in mano. Sembrava che nessuno dei due si fosse accorto degli occhi lucidi della ragazza.
Poi, attimi dopo il viso del rosato si era fatto più serio, mentre con calma prendeva posto accanto alla bionda, un’espressione preoccupata a corrugargli il volto. “Lu, va tutto bene?” chiese, e nello stesso istante Happy era planato sulle gambe del Dragon slayer rivolgendole uno sguardo triste; se n’era accorto anche lui che c’era qualcosa che non andava.
Ne ebbero la conferma quando Lucy negò con il capo e videro cadere delle lacrime sulle mani della ragazza, le stesse che stavano stringendo con forza i lembi della sua gonna. Natsu si fece più vicino posandole una mano sulla vita e una dietro la testa, invitandola a posare il capo sulla sua spalla e sfogarsi. La bionda non si ritirò e, anzi, in un attimo si era già ritrovata a piangere più insistentemente contro il corpo del compagno, mentre quello cercava di dare il meglio di sé per tranquillizzarla un po’ facendole dei movimenti circolari sulla schiena.
Nessuno dei due amici si spiegava perché la maga fosse triste. Era il suo compleanno, avevano immaginato di trovarla allegra e sorridente come sempre, forse con un po’ più di energia, ma quello che stava accadendo era decisamente il contrario. Natsu iniziò a sentire il gilet farsi sempre più umido e attaccarsi alla pelle, segno che oramai la ragazza stesse piangendo da fin troppo tempo. Eppure non poteva dirle di smettere, doveva prima accertarsi che si fosse calmata e sfogata abbastanza prima di poterle chiedere cos’era successo.
Passarono minuti interminabili che parvero ore e finalmente Lucy sembrò calmarsi. Non si staccò dal rosato, preferendo invece rimanere circondata da quelle braccia forti che la facevano sentire protetta. Con una mano tentò di asciugarsi le scie salate che le lacrime le avevano lasciato lungo le guance e per pochi attimi i suoi occhi incontrarono quelli di Happy, che era ancora accovacciato sulle gambe del ragazzo. Gli occhi del gattino lasciavano trasparire tutta la preoccupazione che stava provando e la bionda si sentì in colpa per averlo fatto preoccupare.
“Lu”. Sentì il respiro di Natsu solleticarle le guance e la parte esposta del collo, facendole correre dei brividi lungo la schiena. Quella voce calda e un po’ roca la fece rilassare un po’ e le gote le si colorarono di un intenso rosa, mentre il cuore aveva iniziato a pompare più sangue per dovuto.
“Si?” rispose lei piano, quasi in un sussurro, ma sapeva benissimo che il rosato l’aveva sentita.
“Perché stavi piangendo?” le chiese con premura e allo stesso tempo calmo, iniziando nuovamente a fare dei movimenti circolari lungo la schiena della ragazza. Aveva paura che Lucy iniziasse ancora una volta a piangere, per questo aveva posto quella domanda in modo quasi esitante, non voleva renderla ulteriormente triste.
“Sono andata a trovare i miei genitori questa mattina. Mi mancano tanto” gli rispose con calma. Era certa che si sarebbe sentito un po’ ferito dal fatto che non l’aveva chiamato per andare con lei, ma sperava vivamente che capisse.
“Lucy, non piangere più” le disse piano Happy e dal tono di voce, la maga capì che se si fosse rimessa a piangere, il gattino avrebbe fatto lo stesso.
“Happy ha ragione, Lu” confermò Natsu staccandola leggermente da sé e fissando i suoi occhi verdi in quelli color cioccolato di lei. “Non devi piangere, i tuoi genitori vogliono sicuramente che tu sorrida sempre” aveva continuato, terminando il tutto con enorme sorriso.
Lucy annuì piano, asciugandosi poi le ultime lacrime e aprendosi in un sorriso luminoso. Sembrava un po’ forzato all’inizio ma ci vollero un po’ di attimi prima di rendersi conto che Natsu ed Happy avevano ragione. I suoi genitori volevano senz’altro che lei sorridesse sempre.
Il rosato si alzò dalla panchina e le allungò una mano nella tacita richiesta di stringerla. La bionda la fissò a lungo prima di sorridere nuovamente e posare la sua contro quella del ragazzo, stringendola per bearsi nuovamente di quel calore che la faceva stare bene.
“Andiamo in gilda, dobbiamo ancora festeggiare il tuo compleanno” le disse lui facendola sollevare, mentre accanto a loro il gattino svolazzava felice.
“Aye!” esclamò Lucy prima di sentirsi trascinare verso Fairy Tail. Era veramente felice che Natsu ed Happy fossero andati da lei e l’avessero consolata in qualche modo facendole capire che non doveva piangere. Ne era grata ed era certa che quei due fossero gli amici migliori che avesse mai avuto. Anche se verso Natsu provava qualcosa di più, ancora non voleva dirglielo, prima o poi sarebbe arrivato il momento giusto per farlo, doveva solo essere paziente e sperare che quel giorno arrivasse presto.
 
 
*Angoletto dell’autrice
Salve a tutti! Finalmente la NaLu week è ufficialmente iniziata! *^* Felicità *^*
Il prompt di oggi era vagare e, beh, credo di essere stata abbastanza banale e alcune cose che ho scritto probabilmente sono assurde, ma non avevo nient’altro in mente e poi nella mia mente era molto meglio :’)
Avevo veramente pensato che venisse bene, ma dopo averla riletta questa mattina non ne ero molto sicura e non ne sono tutt’ora :’) Non ho iniziato bene, oramai l’ho capito :(
Ringrazio infinitamente le 5 persone che hanno inserito la raccolta tra le preferite e le 5 nelle seguite, spero che questo prompt non vi abbia fatto cambiare idea sulla raccolta :’)
Ringrazio anche LucySmile99, la mia Gemè, Sayaka chan 94 e Memy-chan per aver recensito la scorsa shot *^* Grazie mille *^* Ringrazio anche i lettori silenziosi :)
Un abbraccio a tutti e ci vediamo domani con il prossimo prompt che devo ancora finire di scrivere XD
Un abbraccio,
Gaia
 
 
 

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Capitolo 3
*** Day 2 - Gratitude ***



 
            NaLu week: Day 2 - Gratitude




*[Probabile OOC]
 
 
Quella mattina non era per niente iniziata bene per Lucy. La prima cosa che aveva notato appena sveglia era stato il forte dolore alla testa. La seconda era stata la nausea che minacciava di farla correre in bagno da un momento all’altro e non era un caso che ogni tanto vedesse la stanza ‘girare’. Un altro segno erano stati certamente i brividi di freddo che provava lungo tutto il corpo e, visti quei sintomi oramai evidenti, non si stupì quando avvertì la sua fronte scottare non appena ci aveva poggiato la mano sopra.
Sospirò affranta rendendosi conto che si era beccata proprio un febbrone con i fiocchi. Si rigirò un po’ tra le coperte cercando di trarre calore da esse, eppure ogni volta che si muoveva riusciva ad avvertire dei nuovi brividi percorrerle ogni angolo della pelle. Aprì leggermente gli occhi per tentare di capire quanto fosse messa male, ma si ritrovò a chiuderli subito. Il sole che entrava dalla finestra era decisamente troppo accecante per lei e, da quello che aveva visto, la stanza non aveva smesso di vorticare.
Si sentiva male, stanca e priva di ogni energia, così decise di riprendere sonno in un modo o nell’altro pensando che un po’ di riposo le avrebbe certamente fatto bene. Non sapeva quanto tempo era passato da quando aveva preso quella decisione, l’unica cosa che sapeva era che da un momento all’altro si era trovata Natsu ed Happy accanto a lei che la scuotevano e le gridavano che era tardi e che aveva dormito abbastanza. La bionda pensò che evidentemente i due amici non avevano minimamente pensato al fatto che forse non si sentisse bene ed evidentemente non le avevano neanche tastato la fronte.
Si portò le coperte fin sopra la testa e si voltò dal lato opposto, in modo da dare le spalle ai due e mugugnando qualcosa sul fatto che dovevano abbassare la voce. Dopo che non ebbe sentito nient’altro che silenzio nella stanza, disse che quella mattina non si sentiva bene e che i due dovevano andare in gilda se non volevano rischiare di ammalarsi anche loro.
Le dispiaceva mandarli via e sentiva che i suoi compagni avevano sospirato tristemente, ma non poteva fare altrimenti. Si sarebbe sentita tremendamente in colpa se si fossero ammalati solo perché erano rimasti con lei.
Nascose il viso sotto le coperte quando avvertì una pressione sul letto e la finestra venire spalancata con calma nel rischio che entrasse più aria del previsto. Avvertì nuovamente dei brividi di freddo e le parve di sentire che Natsu ed Happy avevano detto che sarebbero ripassati. Non ebbe il tempo di replicare che la finestra era già stata chiusa e dei due non c’era più traccia.
A Lucy sembrò quasi di aver parlato con un muro. Aveva chiaramente detto ai due di non starle attorno nel rischio di un contagio, ma sembrava che le sue parole non avessero minimamente toccato i suoi nakama. Si accorse che stava pensando fin troppo quando le sembrò che la testa le stesse scoppiando nuovamente e la sensazione della nausea era ancora presente nonostante tentasse con tutte le sue forze di ignorarla.
Si nascose ulteriormente tra le coperte, venendo quasi seppellita da esse. Strofinò un po’ la guancia contro la superficie fresca del cuscino, traendo un po’ di sollievo da essa e sistemandosi meglio. Sapeva che quello che le serviva era un brodo caldo, delle medicine e una pezza bagnata sulla fronte per tentare di far scendere la temperatura che le sembrava essere fin troppo alta, ma non aveva le forze per fare tutte quelle cose.
Quasi si pentì di aver mandato via Natsu ed Happy troppo presto, ma subito dopo si rimproverò mentalmente dicendosi che aveva fatto la scelta giusta. Chiuse piano gli occhi lasciandosi cullare dal silenzio della stanza e dal calore che emanavano le coperte. Non dovette aspettare molto prima che il sonno ebbe la meglio su di lei e non poté fare altro che abbandonarsi tra le braccia di Morfeo.
 
*^*
 
Dovevano essere le prime ore del pomeriggio quando si era svegliata per l’ennesima volta. Si era rigirata tra le coperte e adesso la finestra era proprio davanti ai suoi occhi. Il sole le sembrava molto più accecante di quella mattina e si voltò dal lato opposto mentre stringeva le palpebre ancora assonnate.
Non si sentiva affatto meglio, ma sapeva di aver bisogno di alzarsi un po’. Doveva andare al bagno per darsi una rinfrescata e vedere il suo stato fisico specchiandosi e, se ne aveva le forze, si sarebbe preparata anche qualcosa di caldo. La testa le doleva ancora e ogni tanto vedeva la stanza vorticare leggermente, segno che i capogiri erano ancora presenti nonostante si fosse riposata.
A fatica si mise seduta sul materasso e cercò di aprire completamente gli occhi, in un vano tentativo di abituarsi alla luce della stanza. Si liberò a fatica delle coperte e con calma mise un piede fuori dal letto, infilandosi una delle sue pantofole. Si alzò lentamente, avvertendo la testa vorticarle al primo passo e si mantenne in piedi grazie al sostegno che aveva trovato nella sedia della scrivania.
Trovò che raggiungere la porta del bagno fosse stata una vera e propria impresa. Si era dovuta per forza reggere a qualcosa che la mantenesse in piedi, altrimenti sapeva che sarebbe potuta cadere da un momento all’altro. Si sentiva le gambe sempre più pesanti e deboli man mano che camminava e sospirò con sollievo quando raggiunse la maniglia della porta.
Quando entrò e accese la luce, specchiandosi subito dopo nello specchio, quasi si era spaventata. La sua pelle era pallida e non più luminosa come al solito. Sulle guance aveva sparso del leggero rossore e le labbra erano secche, completamente disidratate. Non pensava di essere mai stata male così in tutta la sua vita e quasi per esigenza si aggrappò con un mano al lavabo, mentre con l’altra apriva il rubinetto dell’acqua fredda. Aveva bisogno di rinfrescarsi un po’ in fin dei conti e questo le poteva permettere in parte di far scendere la temperatura.
Dopo che ebbe finito di lavarsi e si asciugò, si piegò lentamente sulle ginocchia in modo da poter raggiungere la bacinella ai piedi di un mobile. La riempì con il liquido rinfrescante e attimi dopo si era già ritrovata a reggersi contro il muro per raggiungere il letto, mentre contemporaneamente si portava dietro l’oggetto in plastica.
Lo poggiò lentamente sul comodino accanto al letto e poi si sedette sopra di esso. Anche se aveva fatto il tragitto che compiva regolarmente tutte le mattine, le era parso molto più stancante delle volte precedenti. Forse, pensò, era a causa delle febbre e della debolezza fisica che stava subendo a renderla in quel modo.
Immaginò che sarebbe stata un po’ meglio dopo che si sarebbe posata sulla fronte una pezza intrisa d’acqua e dopo essersi preparata un brodo caldo che quasi sicuramente l’avrebbe rimessa - in parte - in forze. Si voltò con calma nel rischio che un nuovo capogiro potesse coglierla impreparata e a malincuore si rese conto di essersi dimenticata di recuperare anche qualcosa che avrebbe potuto immergere nel liquido.
Si alzò nuovamente a fatica con l’intento di raggiungere ancora una volta il bagno e reggendosi al muro per sostegno. Fu nel bel mezzo della stanza che notò la stanza iniziare a muoversi vorticosamente e si aggrappò ulteriormente alla parete nel rischio di uno svenimento. Chiuse gli occhi per qualche istante per tentare di far andare via la sensazione, ma quello che provò fu ancora peggio. Sentì di non riuscire più a sollevare le palpebre, i suoni che prima sentiva chiaramente adesso parevano ovattati e lontani, mentre le gambe si fecero sempre più deboli fino a quando non cedettero e lei cadde per terra perdendo i sensi.
 
*^*
 
Natsu aveva una guancia schiacciata contro la superficie del bancone, in viso un’espressione annoiata e preoccupata allo stesso tempo. Era annoiato dal fatto che non potesse scatenare una rissa con nessuno in quanto tutti quelli con cui lottava abitualmente erano partiti in missione, in più Lucy non si sentiva bene e lui non se la sentiva di partire senza di lei. Quest’ultima era anche la cosa della sua preoccupazione. Non sapeva niente della ragazza da quella mattina e non era sicuro al fatto che potesse cavarsela da sola in quelle condizioni.
Anche quando era stato da lei insieme ad Happy se n’era andato in modo riluttante, insicuro sul fatto che potesse lasciarla da sola. Aveva paura che potesse succederle qualcosa ridotta com’era. Voleva andare a vedere se fosse tutto apposto, ma non voleva crearle problemi. Quella mattina le era sembrata un po’ sofferente per la loro presenza e si chiese se forse non fossero stati troppo rumorosi. Del resto l’avevano scossa ripetute volte e urlato nell’orecchio purché si alzasse, non sapendo della malattia della ragazza. Forse in quel momento la loro presenza non era gradita. Eppure non poteva fare a meno che sentirsi preoccupato e la voglia di andare a vedere come stava cresceva man mano che passava il tempo.
Sbuffò infastidito non sapendo cosa fare e quel gesto parve non passare inosservato agli occhi dell’albina. La ragazza puntò i suoi occhi azzurro cielo verso il rosato ancora accasciato, sorridendo leggermente.
“Ti stai annoiando, Natsu?” chiese lei, notando come il capo del Dragon slayer si fosse leggermente sollevato.
“Si. Oggi qui dentro non c’è quasi nessuno” affermò lui con tono annoiato e quasi scocciato; non gli piaceva stare fermo e non fare niente.
“Sei andato a trovare Lucy? Ho saputo che è malata” gli domandò Mira ancora una volta, l’immancabile sorriso a stenderle le labbra chiare.
“Sono andato da lei questa mattina con Happy, ma ci ha cacciati. Blaterava qualcosa sul fatto che poteva contagiarci, o qualcosa di simile” borbottò Natsu, gli occhi abbassati per non guardare l’albina davanti a lui e il volto ancora pressato contro il bancone.
“E’ stato un gesto carino da parte sua se ci pensi. Non voleva farvi ammalare standole vicino, l’ha fatto per voi” gli sorrise nuovamente la barista, porgendo ad una stranamente tranquilla Cana un altro boccale di birra.
“Noi non ci ammaliamo facilmente, è impossibile che possa contagiarci. Sarà anche stato un gesto carino da parte sua, ma anch’io volevo farlo per lei. Potevamo rimanere e prenderci cura di lei” terminò il rosato mettendo su un piccolo broncio. Non gli piaceva non sapere come stesse Lucy e maggiormente non gli andava a genio quando non era accanto a lui. Si sentiva come se gli mancasse qualcosa e forse era per quello che, pensandoci bene, si era alzato di scatto chiamando Happy e correndo fuori dalla gilda a gran velocità nel tentativo di raggiungere il prima possibile l’abitazione della bionda.
 
*^*
 
Quello che avvertì Lucy appena riprese i sensi, fu un dolore lancinante alla testa. Tentò di ricordare cos’era successo e subito le venne in mente l’ultima cosa che era riuscita ad avvertire prima di perdere i sensi. Era svenuta mentre in casa non c’era nessuno eccetto lei. Attenendosi ai suoi ultimi ricordi, le parve strano quando sentì del calore e qualcosa di morbido sotto si sé. Non riuscì neanche a capire cosa fosse quella presa ferrea attorno alla sua vita.
Aprì gli occhi lentamente accorgendosi che dal buio nella stanza, doveva essere oramai sera oppure notte fonda. Guardando meglio le parve vedere una palla di pelo sul cuscino e quando si sollevò un po’, riconobbe in essa un Happy appallottolato su sé stesso impegnato a dormire profondamente. Abbassando lo sguardo sui suoi fianchi si rese conto che quella pressione che avvertiva, non era altro che il braccio di Natsu che la stringeva a sé e la bionda arrossì leggermente. Si accorse in ritardo di qualcosa di freddo che le scivolava via dalla fronte e finiva sulle coperte, qualcosa che sembrava proprio essere una pezza intrisa d’acqua, probabilmente cambiata di recente.
Si lasciò sfuggire un gemito per la sorpresa e provvide subito a coprirsi la bocca con una mano per rischiare di non svegliare i due, ma sembrava già essere troppo tardi. Vide gli occhi verdi del rosato spalancarsi all’improvviso e sollevarsi in un istante, sul viso gli si poteva leggere allarme e preoccupazione mentre posava lo sguardo sulla bionda sotto di sé.
“Natsu” sussurrò lei con sorpresa, un piccolo sorriso ad incresparle le labbra chiare e piene, ed un leggero rossore sulle guance, forse per la febbre ancora alta o forse perché stava arrossendo. Lucy avvertì il cuore batterle forte nel petto alla vista del ragazzo che sembrava la stesse esaminando da capo a piedi.
“Lu, ci hai fatto preoccupare” disse quello, posandole una mano sulla guancia ancora calda.
Lucy si beò di quel tocco leggero e delicato. Era un sollievo avere Natsu accanto, la faceva sentire al sicuro e protetta.
“Sei stato tu a mettermi questa sulla fronte?” chiese la bionda indicando con un dito la pezza che giaceva sulle coperte. Vide il rosato annuire piano e prendere la stoffa con una mano, mentre con l’altra la spingeva nuovamente verso il basso, in un tacito invito a stendersi. La intrise di nuovo nell’acqua proveniente dalla bacinella sul comodino che Lucy aveva lasciato quel pomeriggio, e gliela rimise sulla fronte con un sorriso.
“Quando siamo arrivati eri sul pavimento e non ti svegliavi, ci hai fatto prendere un colpo” l’ammonì il Dragon slayer con tono preoccupato, il ricordo di quel pomeriggio non era di certo qualcosa che volesse ricordare con facilità.
La ragazza si sentì un po’ in colpa per aver fatto preoccupare i due, ma il fatto che si fossero presi cura di lei le faceva scaldare il cuore. Un sorriso puro e sincero era nato sulle sue labbra, mentre osservava il volto di Natsu.
“Grazie per esservi presi cura di me” disse piano, le labbra ancora incurvate in quel dolce gesto “Mh, cosa posso fare per dimostrarvi la mia gratitudine?” aveva chiesto poi, incerta su come ricompensare i due che si erano dati da fare per lei. Voleva ricompensarli come in genere si faceva tra amici, ma non sapeva proprio cosa fare per loro, così aveva semplicemente chiesto e sperava che il rosato non se ne uscisse con qualcosa di assurdo.
“Permettici di rimanere sempre qui a dormire con te. Sono sicuro che anche Happy ne sarebbe felice” rispose lui con un sorriso, guardando prima il suo amico addormentato e poi il viso di Lucy, nella speranza che lei accettasse.
“Amate proprio il mio letto…” disse la bionda con un sospiro, sbuffando leggermente. Beh, del resto glielo doveva. “Va bene, potete dormire qui ogni volta che volete” sospirò affranta, ma da un lato felice di quella proposta che aveva appena accettato. Le piaceva passare il suo tempo con loro e, anche se non voleva ammetterlo, le piaceva ritrovarseli in casa la mattina presto. Era una dimostrazione di affetto per lei, le faceva capire che Natsu ed Happy le volevano veramente bene.
Vide un sorriso ancora più luminoso nascere sulle labbra del rosato e non poté fare a meno di sorridere assieme a lui. Lo vide stendersi accanto a lei e poggiare nuovamente il braccio sulla sua vita, stringendola a sé. Le poggiò un piccolo bacio sulla guancia e sorrise alla tenerezza della sua compagna che stava arrossendo.
“Buonanotte, Lu”.
“Buonanotte, Natsu”.
 
 
 
Angoletto dell’autrice
Salve a tutti! Questa volta credo veramente di aver combinato un casino, ma questo prompt mi ha causato un sacco di problemi :( Immagino che siano terribilmente OOC :(
Beh, mi sono già intristita abbastanza, quindi credo che leverò le tende prima del previsto oggi…
Ringrazio comunque chi ha inserito la raccolta tra le preferite e le seguite, o chi è soltanto passato a dare un’occhiata ;)
Ringrazio anche la mia Gemé, LucySmile99, Sayaka chan 94 e Memy-chan per aver recensito la scorsa shot, spero di non avervi deluso :’)
Un abbraccio a tutti e ci sentiamo domani! *^*
Gaia*
 

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Capitolo 4
*** Day 3 - Transformation ***



      NaLu week: Day 3 - Transformation





[Avvertimento: OOC]
 
Natsu era un po’ abbattuto e leggermente spaventato. Beh, abbattuto perché aveva chiesto a Lucy di uscire insieme a lui, come una sotto specie di appuntamento tra innamorati, e solo adesso si era accorto che non sapeva come ci si comportava in uscite simili. D’altra parte era spaventato perché, non sapeva come, ma la voce di quell’uscita si era già sparsa per tutta la gilda ed Erza e Mira si erano offerte di aiutarlo. Ed era esattamente questo di cui aveva paura. Non aveva idea di cosa gli avrebbero fatto fare quelle due, ma aveva il presentimento che non sarebbe stato nulla di buono.
In quel momento era accasciato su uno dei tavoli in legno e circondato da altri maghi che, nel bene o nel male, riuscivano sempre a trovare il momento giusto per prendere in giro il rosato sulle sue scadenti abilità di corteggiatore. In tutto questo lui ribatteva ogni tanto per poi tornare a deprimersi. Non era stata una delle sue più geniali idee quella di invitare la ragazza a cena fuori senza sapere nulla.
Sapeva di essere impulsivo e non aveva mai dato peso alla cosa, ma adesso si sentiva come se questo lato di sé stesso gli si stesse ritorcendo contro.
“Natsu”. La voce autoritaria di Erza gli fece correre dei brividi di terrore lungo la spina dorsale e si voltò in modo esitante, gli occhi sgranati e la mente incapace di ragionare. La rossa stava in piedi davanti al Dragon slayer mostrando la sua figura più che seria e accanto a lei c’era una sorridente Mira, il tipico sorriso gentile che mostrava di solito, ma questo gli appariva diverso, quasi terrificante.
Si diede dell’idiota per essersi cacciato da solo in quella situazione e si lasciò sfuggire un sospiro annoiato e rassegnato. Da quello che aveva capito, doveva passare l’intero pomeriggio in compagnia delle due maghe. Si era sentito tradito quando Happy l’aveva abbandonato per andare in missione con Wendy e Charle, in più la sua Lu era da qualche parte con Levy e neanche lei poteva aiutarlo.
“Ha inizio la tua trasformazione, Natsu!” annunciò allegra l’albina andandogli incontro e prendendolo da un braccio, mentre riceveva uno sguardo confuso proprio da quest’ultimo. Vide Erza avvicinarglisi, per poi prenderlo dall’altro braccio e sollevarlo da dove era seduto. “Io e Mira ti trasformeremo nel perfetto gentiluomo solo per Lucy” continuò poi quella. Natsu si stupì quando si sentì trascinare verso l’uscita di Fairy Tail e rivolse un’espressione sofferente ai maghi che erano rimasti dentro, supplicandoli di aiutarlo, mentre questi non potevano fare a meno che sghignazzare per la sorte che sarebbe toccata al rosato da lì a poco.
 
*^*
 
Le due maghe l’avevano trascinato esattamente a casa sua, ed erano entrate titubanti in quello che avevano soprannominato ‘l’universo del disordine’, lamentandosi che quello non era il modo giusto per tenere una casa. Gli avevano detto che la pulizia doveva essere un fattore fondamentale nel suo cambiamento e la prima cosa che doveva sistemare era proprio la sua abitazione.
Purtroppo, visto il poco tempo a disposizione, avevano velocemente pulito le ragazze, mentre un Natsu più che annoiato stava stravaccato sulla sua amaca con una gamba e un braccio che penzolavano nel vuoto. Non aveva idea che un appuntamento fosse così faticoso. Aveva solo pensato al fatto che era un modo carino per dichiararsi meglio di quello che aveva già fatto e di certo non si aspettava tutte le cose che gli stavano succedendo e che dovevano ancora succedergli.
Si sentì chiamare dalla voce fresca e allegra di Mira, e quando scese dal suo ‘letto’ per andare a vedere, per poco non strabuzzò gli occhi dalla sorpresa. La sua casa era ora splendente e luminosa come non lo era mai stata e le due ragazze si stavano tranquillamente ripulendo le mani chiaramente soddisfatte del loro lavoro.
“Allora, Natsu…” iniziò Erza, le mani poste sui fianchi mentre assumeva la sua solita posa autoritaria. “Dobbiamo iniziare e anche in fretta, visto che il tuo appuntamento con Lucy è questa sera. La prima cosa che devi sapere è che devi essere sempre romantico e farle dei complimenti” istruì la rossa, gli occhi chiusi e un dito sollevato per aria, mentre immaginava quel passo già concluso con successo.
Il rosato la guardò con un’espressione che dire stralunata era dire veramente poco. Non aveva idea di come si facesse ad essere romantici, tantomeno si aspettava di esserlo per istinto. “E come si fa?” chiese poi, piegando la testa da un lato in modo del tutto confuso.
Le due ragazze si spiaccicarono una mano in faccia, mentre il Dragon slayer ridacchiava nervosamente. Igneel non gli aveva mai insegnato niente del genere, come potevano pretendere che lui lo sapesse?
“E’ quando fai un gesto carino per una persona, tipo regalarle un fiore o…”. Erza non fece in tempo a terminare la frase che il mago era intervenuto ancora prima, battendosi un pugno sul petto con orgoglio. “Allora questa cosa dell’essere romantici è da principianti, io sono già al livello avanzato, sono esperto!” esclamò con fierezza, lasciando interdette sia la scarlatta che l’albina.
“In che senso?” domandò con il suo solito tono allegro Mira, il sorriso che sembrava non aver mai abbandonato le sue labbra chiare e piene.
“Avete detto che le persone romantiche regalano i fiori, beh, io ho fatto molto meglio! All’Hanami ho sradicato un ciliegio arcobaleno solo per Lucy, sono un esperto! Non pensavo che fosse così facile questa cosa del romanticismo” ridacchiò lui con un sorriso fiero sul volto, mentre ripensava a quel momento. Era stato un piacere per lui sradicarlo e farlo passare sotto l’appartamento di Lucy, appostandosi sul tetto di una casa per vedere se la ragazza l’avesse visto e la sua reazione. Era stato bellissimo quando l’aveva vista sgranare gli occhi e subito dopo sorridere intenerita, arrossendo leggermente. Il suo gesto le era piaciuto e lui non poté sentirsi più felice di come lo era stato allora.
Posò lo sguardo sulle due maghe solo per vedere un’espressione che pareva essere un misto tra stupore e inaspettato. Non avevano mai saputo chi era stato a fare una cosa del genere ad uno dei ciliegi arcobaleno, tanto meno avevano mai sospettato di Natsu. Quello era effettivamente un gesto più che romantico, non si aspettavano di certo che quel ragazzo all’apparenza innocente fosse capace di ciò.
Si scambiarono uno sguardo complice prima di sorridersi a vicenda. Sembrava proprio che il primo passo fosse stato portato a termine molto prima del previsto. Si ricomposero, osservando poi che le labbra del rosato fossero stese in un sorriso dolce e le due si chiesero come aveva fatto Lucy a conquistare il cuore di quel drago tanto testardo quanto combina guai.
“Mh, il prossimo passo è come ci si comporta a tavola!” esclamò allegra l’albina, dirigendosi nella parte della stanza dedicata proprio a quell’attività.
A Natsu venne la colina in bocca solo a pensarci “Che bello, finalmente si mangia!” esultò lui, correndo dietro la maga e sedendosi subito al tavolo in legno già allestito di tutto punto con tovaglia, posate e candele romantiche.
“Stai sbagliando tutto, Natsu” l’ammonì la scarlatta, facendo irrigidire il Dragon slayer sul posto. Cosa aveva fatto di male questa volta?
“Erza ha ragione, Natsu. Devi fare il gentiluomo all’appuntamento con Lucy e i bravi ragazzi aiutano sempre le ragazze a sedersi” lo istruì invece Mira, facendo cenno alla maga delle armature per aiutarla con la dimostrazione. La Diavolessa rimase in piedi davanti la sedia, mentre Erza con calma tirava indietro quest’ultima, per poi spingerla in avanti quando l’albina si sedette.
“E’ così che si fa” gli disse Mira con un sorriso, mentre dall’alto la scarlatta aveva gli occhi fissi su di lui, invitandolo a provare. Il rosato sentì dei brividi di paura percorrergli la schiena, ben a conoscenza del fatto che se non avesse ripetuto il gesto in modo corretto, quelle due avrebbero iniziato a rendergli quella mattinata un vero e proprio inferno.
Non poteva far altro che incrociare le dita e sperare di poter arrivare sano e salvo al suo appuntamento con Lucy, non voleva di certo renderla vedova prima ancora del matrimonio, eppure, ora che ci pensava, lui ancora non le aveva chiesto neppure di essere la sua ragazza. Sospirò malinconico, sollevandosi un po’ il morale solo quando decise di immaginarsi una cena perfetta dove era felice accanto alla bionda, il più lontano possibile dalle grinfie di Erza e Mira.
 
*^*
 
Natsu poteva affermare di aver passato uno dei pomeriggi più faticosi e terrificanti della sua vita, ma quando le due maghe lo avevano trascinato da un fioraio aveva iniziato a rimangiarsi tutto. Forse il profumo di tutti quei fiori messi assieme era troppo forte per il suo olfatto sensibile e lui aveva già in progetto di uscire velocemente da quel negozio, ma Erza gli aveva detto che in genere il metodo più dolce e romantico per dichiararsi era regalare una rosa rossa alla propria compagna. Così era rimasto, deciso più che mai a scegliere personalmente la rosa che avrebbe dato a Lucy.
Il loro era un appuntamento per mettere in chiaro i loro sentimenti. Li avevano rivelati in modo quasi impacciato e quasi nessuno dei due aveva capito cosa voleva dire l’altro, così avevano programmato un’uscita insieme per parlarne. Il rosato si era detto mentalmente che quella sera si sarebbe dichiarato per bene, come doveva fare sin da prima. Pensava alla sua Lu, mentre vagava per il piccolo negozietto alla ricerca della rosa perfetta.
E poi la vide. Era una rosa rossa, esattamente come gli aveva suggerito Erza, dai lineamenti delicati e dai soffici petali di un colore forte e accesso. Era già sbocciata ed era incredibilmente bella da osservare. La prese tra le mani delicatamente, facendo attenzione allo stelo ricoperto da spine. Più la guardava e più pensava che fosse bellissima e perfetta, proprio le stesse cose che pensava della sua Lu.
La mostrò alle due ragazze prima di annuire con un sorriso e respirare a pieni polmoni il profumo che emanava il fiore. Non vedeva l’ora che calasse il sole per potersi incontrare con lei e darle quel magnifico - quanto piccolo – regalo. Sperava proprio che le piacesse e che la colpisse, esattamente come aveva fatto con lui e quel pomeriggio tornò a casa felice oramai certo di sapere cosa fare e con tutti i buoni propositi per la serata a riempirgli il cuore.
 
*^*
 
Quella sera aveva incontrato Lucy in un piccolo ristorante che aveva appena aperto. Mira ed Erza l’avevano costretto ad indossare uno smoking e dire che non si trovasse a suo agio sembrava chiaramente visibile. Gli avevano rifilato anche delle scarpe eleganti e ad ogni passo che compiva sembrava che stesse per cadere con il muso a terra da un momento all’altro.
Natsu non aveva idea che le due maghe che l’avevano aiutato fossero nascoste dietro a dei cespugli poco lontani per accertarsi che lui seguisse nei minimi dettagli ogni loro insegnamento. Beh, le aveva dato la rosa appena arrivato e si erano messi un po’ a parlare, ma a causa della distanza le due non poterono sentire il discorso. Capirono che il rosato si stava in realtà dichiarando quando li videro scambiarsi un casto bacio sulle labbra e unire le mani, uscendo dal locale correndo. Mira ed Erza si guardarono negli occhi, confuse da quell’atteggiamento. Non dovevano passare la sera in quel ristorante?
Li seguirono, per poi vedere che la loro tappa era stata casa di Lucy. Non riuscirono a vedere cosa stesse succedendo dentro, ma dopo pochi minuti li videro uscire dal palazzo con i loro abiti abituali, sempre tenendosi per mano.
Si avvicinarono un po’, il necessario purché potessero ascoltare e non essere scoperte. Rimasero intenerite quando capirono il motivo per cui i due si erano cambiati. A quanto pare in quegli abiti non si sentivano sé stessi, per loro sembrava di essere un’altra persona e se avessero continuato in quel modo probabilmente non sarebbero riusciti a godersi l’appuntamento. L’albina e la rossa si guardarono, certe che, forse, questa volta avevano commesso uno sbaglio. Non era stato giusto cercare di cambiare l’atteggiamento abituale di Natsu, infondo dovevano immaginarsi che Lucy si fosse innamorata di lui per quello che era, non solo per sciocchezze come l’aspetto fisico.
Pensarono che probabilmente aveva ragione quel detto che avevano letto tempo fa, che diceva che la vita è più bella quando si è sé stessi, e adesso loro potevano confermare il tutto guardando con un sorriso la nuova coppia che si allontanava felice nel buio nella notte tra le ancora popolose strade di Magnolia.
 
*Angoletto dell’autrice
Questa sera sono abbastanza depressa… non ho saputo sfruttare al meglio il prompt e ho fallito miserabilmente, vi chiedo scusa >.<
Avevo un’idea totalmente diversa in mente e non so perché alla fine è uscita così >.< Spero che il finale non sia troppo affrettato… :(
Ringrazio chi ha inserito la storia tra preferite e seguite *^* E ringrazio infinitamente chi ha recensito *^* Spero di non avervi deluso >.<
Un abbraccio a tutti,
Gaia*

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Capitolo 5
*** Day 4 - Smoke ***


 
              NaLu week: Day 4 - Smoke





[Avvertimenti: AU, OOC]
 
Ognuno di noi ha un sacco di possibilità di incontrare nuova gente nei posti più impensabili e in qualsiasi momento. Ma la domanda che adesso mi turba è: avete presente quando incontrate qualcuno che potrebbe essere la vostra anima gemella mentre state facendo qualcosa d’imbarazzante? Beh, questo è capitato a me all’incirca un mese fa.
Ma andiamo con ordine, inizierò proprio con il presentarmi. Mi chiamo Natsu Dragneel e frequento la Fairy Tail high school, una delle scuole più famose di Magnolia. Lasciate che vi dica che il disastro è iniziato quando ho perso una scommessa con quell’insopportabile di Gajeel, uno dei miei ‘amici’. Non ricordo neanche l’oggetto di tale sfortuna, so solo che quello fu il venerdì peggiore della mia vita. Beh, in parte.
Il ferro vecchio mi aveva detto che come penitenza avrei dovuto aiutarlo ad insegnare a ballare alle donne di mezza età e già così mi sembrava un prezzo troppo alto da pagare per una dannata scommessa. A quel tipo piace cantare con un bizzarro vestito da cerimonia interamente bianco e una chitarra elettrica, alcune volte si dedica anche al ballo, e dire che fa pena in entrambe le cose è sul serio dire poco.
Comunque sia, ho dovuto accettare per forza, pensando che non potesse andarmi peggio. Quanto mi sbagliavo. Quell’idiota non mi aveva detto che il ‘suddetto palco’ su cui avremmo dovuto ballare insieme alle signore fosse nel bel mezzo di un centro commerciale. Avrei seriamente voluto scappare a gambe levate o sotterrarmi di lì a pochi metri. Gli ho detto che non l’avrei mai fatto, neanche per tutto l’oro del mondo, ma non so come è riuscito anche a convincermi, trascinandomi vicino a quel dannato palco.
Decisi che non avrei mai più fatto una scommessa con lui, questo era poco ma sicuro. L’unica cosa che mi sollevava era il fatto che il centro commerciale si trovasse a quasi tre ore di distanza dalla nostra scuola, le probabilità di incontrare qualcuno dei nostri amici erano veramente basse. O almeno lo speravo con tutto il cuore.
Qualche minuto dopo Gajeel mi trascinò sul luogo dove sarebbe avvenuto l’inferno e, credetemi, la voglia di sotterrarmi non mi era ancora passata. Sarei voluto affogare nella vergogna quando dal palco uscì del fumo, giusto per fare ancora più scena. Avete presente quel tipo di fumo che di solito c’è ai concerti e che non serve proprio a niente? Ecco, esattamente di quel tipo.
Il momento più imbarazzante iniziò esattamente nel momento in cui Gajeel accese la musica. Stupido ferro vecchio. Non fraintendetemi, le vecchiette che cercavano di seguire i passi erano veramente adorabili, ma cavoli, non erano così carine come mi aspettavo che fossero mentre tentavano di fare pose provocanti come invece stava inutilmente facendo quell’idiota del mio ‘amico’.
E, a proposito di lui, sembrava star avendo il momento più importante della sua vita. Si stava proprio impegnando. Ogni tanto iniziava a battere le mani come se non ci fosse un domani, cercando nel frattempo di attirare più gente. Io invece stavo tentando di chiudermi come un’ostrica. Stavo sudando come mai in vita mia, il respiro affannato e la milza stava iniziando a far male, mentre dall’altro lato quell’idiota sembrava pieno di energie. Ma che cavolo, Gajeel?
Con la coda nell’occhio notai qualche ragazzo ridere e prenderci in giro, ogni tanto ci indicavano e io avrei seriamente voluto nascondermi per la vergogna, pregando allo stesso tempo che nessuno dei nostri amici comparisse all’improvviso. Pensavo che non sarebbe mai potuto andare peggio, questo fino a quando non arrivò lei.
Non fraintendetemi, non sono il tipo che si butta sulla prima ragazza che passa o che crede all’amore a prima vista. Ma quando l’ho vista? Non so neanch’io cosa mi sia preso, solo che non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso, mi sentivo attratto da lei. E dico così perché non voglio acclamare l’amore a prima vista, non sono un tipo superficiale.
Una delle canzoni più terrificanti era appena finita e noi avevamo all’incirca quindici minuti di pausa, momento in cui Gajeel venne da me per complimentarsi di come ero riuscito a seguire tutti i suoi movimenti. Ridi finchè puoi, perché dopo che ti avrò riempito la faccia di pugni non avrai neanche la forza di farlo. Vidi due ragazze osservare il palco con curiosità. Una era piuttosto bassina, dai capelli corti e azzurri, mentre l’altra… era assolutamente bellissima. Ho avuto un sacco di fidanzate negli anni precedenti e con una avevo anche rotto da poco, ma quando ho visto lei mi sono completamente dimenticato con chi cavolo ero abituato ad uscire. Aveva dei lunghi capelli biondi come il grano con la frangia che le ricadeva sulla fronte, il viso allegro come quello di una bambina e dei grandi occhi color cioccolato. Era stupenda. Peccato che ero così impegnato a guardarla che non mi ero reso conto che il tempo di pausa era finito e non ricominciai a ballare fino a quando Gajeel non mi scosse violentemente. Con orrore mi resi conto che stavamo ballando una canzone che sembrava uscita direttamente da uno dei film di Barbie; che dolore per i timpani.
Per questa coreografia avevo disgraziatamente dovuto accettare di fare i movimenti proprio come una di quelle bambole, mentre l’idiota di ferro avrebbe fatto il mio cavaliere. ‘Dannato Gajeel, il tempo di scendere dal palco e ti farò esalare il suo ultimo respiro’.
D’altro canto lui sembrava proprio entusiasta, mentre stavo pensando ogni possibile modo per ucciderlo. Avevo quattro o cinque piani che non erano per niente male e, cavoli, quella ragazza era davvero bella.
Sarei voluto sprofondare dalla vergogna e stavo seriamente sperando di inciampare e cadere dal palco di faccia, risvegliandomi poi in paradiso dove un angelo mi avrebbe tolto tutta la sofferenza che stavo provando. Purtroppo per me, le mie preghiere non si erano avverate e io non ero caduto. Fortunatamente la canzone era finita e avevo lanciato un’occhiata alla ragazza, notando che stesse ridendo a crepa pelle.
In quel momento avevo capito che qualunque chance io potessi avere con quella bellissima sconosciuta era appena volata via come il vento. Stava esattamente puntando verso di me, continuando a ridere e io mi ero reso conto che la sua prima impressione su di me non poteva di certo essere buona, stava già assistendo a cinque minuti della mia umiliazione che per me stava andando avanti ormai da un’ora. Vidi Gajeel voltarsi e gridare un “Levy?”, mentre la ragazza bassa stava agitando le braccia a più non posso e lui sorrise. No, fermi tutti, quell’idiota stava sorridendo?!
L’unica cosa che so, è che dopo aveva iniziato a ballare con ancora più energia, quasi come se fosse iperattivo. Subito dopo avevo realizzato che la ragazza non stava puntando me, ma il ferro vecchio.
La biondina aveva sgranato gli occhi quando quella che avevo capito si chiamasse Levy era salita sul palco, mettendosi a ballare con noi. Invece lei era rimasta a terra, agitando il capo in segno di negazione quando l’altra ragazza le aveva detto di unirsi. Beh, alla fine era stata trascinata contro la sua volontà e quando aveva realizzato che non poteva scappare, aveva tentato di copiare le mosse di ballo, rendendo i suoi movimenti sempre più piccoli e imbarazzati. In quel momento avevo iniziato a chiedermi se fosse fidanzata con qualcuno. Ovviamente sapevo di non avere nessuna possibilità con lei, ero solo curioso.
Finalmente dopo un po’ di tempo l’inferno era terminato e noi eravamo scesi tutti dal palco. Quelle donne ci avevano praticamente circondati, iniziando a farci complimenti di ogni tipo. Io avevo tenuto il capo abbassato per tutto il tempo, la vergogna sembrava aver mangiato il mio spirito da chiacchierone incallito. Avevo notato che la ragazza bellissima e Levy erano rimaste in disparte guardandoci con dei sorrisetti, aspettando che la folla di signore si diradasse.
Quando finalmente erano sparite non c’era più nessun muro tra me e quella bellezza. Beh, Levy aveva fatto alcuni passi avanti, andando proprio ad abbracciare Gajeel. Poveri i miei occhi e povera lei. “Woah, sei stato fantastico! Aspetta che lo dica alla classe”.
“Fa pure” aveva risposto il ferro vecchio “Ho avuto il momento della mia vita lì sopra”. Avevo iniziato a guardarmi le scarpe per l’imbarazzo e nel frattempo tentavo di fare dei piccoli passi indietro nel tentativo di scappare. Quella ragazza stava sorridendo in un modo così bello che avevo pensato di non poter resistere oltre. Beh, dovevo ammettere che in fondo era stato merito di quell’idiota e della sua idea se avevo avuto la possibilità di incontrarla.
“Ohi, Bunny girl, ho impressionato anche te?” disse Gajeel verso la bionda e sollevò le mani in segno d’arresa quando questa gli scoccò un’occhiata piuttosto arrabbiata. “Scusi, signorina Lucy” aveva detto lui per scherzare, mentre lei metteva su un broncio adorabile. Dovevo dire che anche il suo nome era stupendo, esattamente come lei. Sussurrai il suo nome in modo così basso che l’avrei potuto sentire solo io e, cavoli, adoravo il suono che faceva il solo pronunciarlo. Lucy si pizzicò il naso, sorridendo “Mai visto niente di più imbarazzante. Stavo tentando di non guardarti, altrimenti mi sarei messa a piangere per le troppe risate”. Che cavolo, anche la sua voce era stupenda, ma quella ragazza non aveva nessun difetto?
La vidi sporgere un po’ il capo e incatenare i suoi occhi color cioccolato ai miei. Non riuscivo a resistere a quel viso incuriosito. Gajeel seguì lo sguardo di lei, per poi afferrarmi dalla maglietta e portarmi vicino a loro, passandomi un braccio sulle spalle. “Ragazze, questo è Natsu. Idiota, queste sono Levy e Lucy”. Non badai molto al soprannome ma gli scoccai comunque un’occhiata infastidita. Non feci caso neanche a Levy, concentrandomi di più su Lucy e sorridendole. Lei mi guardò un po’ prima di ribattere. “Un Gajeel è abbastanza, ma due? Non credo che il mondo sia ancora pronto per una catastrofe simile”.
Pensai che fosse incredibilmente bella anche se aveva fatto un battuta e io indicai subito il ferro vecchio, dicendo “E’ stata un sua idea”. Gajeel mi guardò un po’ male, ma poi aveva iniziato stranamente a parlare. “Natsu è bravo solo negli sport e quando gli ho proposto questa cosa era tutto ‘accidenti, no’, ma quando ha visto le vecchie signore si è intenerito”. ‘Wow Gajeel, farmi brillare in questo modo, ma non dovevi’, pensai.
“Si, questo ragazzo tentava almeno di fare dei movimenti normali. Tu sembravi sotto l’effetto di qualche droga, Gajeel” aveva ribattuto Lucy e, cavoli, era davvero tosta. Pensai seriamente di provare qualcosa per lei. Non ero mai stato agitato davanti ad una ragazza, le mani non avevano mai sudato così tanto e il mio cuore non aveva mai tentato di uscirmi fuori dal petto. Ci doveva certamente essere qualche sentimento in mezzo a tutto questo.
“Già e poi c’era una ragazza con il visetto da bambina che è inciampata suoi stessi piedi nel bel mezzo di un centro commerciale”. Lucy gli scoccò un’occhiata di fuoco dopo questo, mettendo su un adorabile broncio, esattamente come aveva fatto prima. Quell’idiota di Gajeel la stava prendendo in giro e io, che fino a prova contraria sono un gentiluomo, non potevo di certo starmene zitto, non quando c’era una bellezza simile di mezzo.
“Eri davvero carina però” tentai di confortarla così, nonostante avessi attirato gli sguardi di tutti su di me, ma cavoli lo era sul serio, anche più di questo. Lucy mi guardò, soffocando una piccola risata con una mano e mormorando un ‘grazie’. Gajeel invece mi guardò storto, quasi come se fossi pazzo. “Ehi tu, so che hai rotto da poco, ma non provarci con la migliore amica della mia ragazza”.
Guardai il ferro vecchio con occhi sgranati. E quando accidenti si era fidanzato? Con una ragazza carina e piccola come Levy per di più, sembravano la bella e bestia. Tornado alla battuta dell’idiota, adesso non potevo neanche fare i complimenti? “Senti un po’, penso davvero che Lucy sia carina, anche più di questo. L’ho pensato sin dal momento in cui è entrata nel centro commerciale”. Avevo parlato un po’ troppo ed ecco che la vergogna aveva ricominciato a divorarmi dall’interno, mentre sentivo gli occhi dei tre fissi su di me. Accidenti a me e alla mia boccaccia, mi trattenni dal darmi uno schiaffo in piena faccia. “Mi stai dicendo che l’hai adocchiata sin dall’inizio?! Io non me ne sono accorto fino a quando non hanno iniziato ad agitare le braccia come se stessero annegando” ridacchiò Gajeel e, cavoli, la voglia di ucciderlo era nuovamente tornata.
“Dì qualcosa”. Sentì Levy sussurrare queste parole a Lucy, mentre le rifilava una piccola gomitata nel fianco e nello stesso instante io tentavo di dare una spiegazione a quello che avevo detto. “Scusami, è solo che tentavo di specificare che non gioco con le ragazze. Penso veramente che tu sia bellissima e non voglio che pensi che sia disperato dal trovarmi una fidanzata, ma… uh… lascia stare, ignorami e basta”. Tentai di nascondere la testa fra le mani desiderando che il pavimento mi inghiottisse da un momento all’altro e disperandomi pensando che in un futuro mi sarebbero tornati in mente i brutti ricordi del mio primo incontro con Lucy.
“Oh”. La bionda ridacchiò, quelle carnose e apparentemente soffici labbra erano curvate in un sorriso divertito. “Ti concedo qualche punto per aver ballato sulla base di Barbie. Credo che tu sia troppo mascolino per passare per lei, quindi da parte mia è un no”.
“Oh cavolo”. Mormorai in modo disperato. L’imbarazzo mi stava consumando, a gli occhi di Lucy sarei rimasto ‘il tipo che ha ballato sulla base di Barbie e ha tentato di chiedermi di uscire’. Adesso era chiaro che non avevo alcuna possibilità con lei. Fantastico. “Vado a prendere da bere e nel frattempo tenterò di dimenticare quello che è appena successo”. Subito dopo tentai di camminare verso un luogo che vendesse bibite, ma Gajeel me lo impedì, afferrandomi per l’ennesima volta dalla maglietta. Ma voleva strapparmela per caso?
“Santa pazienza, Natsu. La biondina ha detto che sei mascolino, è una buona cosa” mi aveva detto il ferro vecchio in modo quasi disperato. E fu in quel momento che la realtà mi aveva colpito. Puntai stupidamente me stesso, osservando Lucy con occhi sgranati. “Tu pensi che io sia…”.
“Attraente?” aveva finito lei per me la frase, arrossendo visibilmente e distogliendo lo sguardo “Beh, sì. Ed è stato divertente quando hai pensato che fosse tutto già bello che fatto” ridacchiò lei nuovamente, quel dolce colorito non aveva abbandonato le sue guance e non faceva altro che renderla tenera.
Avevo pensato che il cuore potesse scoppiarmi da un momento all’altro, un botto così forte che i fuochi d’artificio sarebbero stati niente al confronto. Quella stupenda ragazza aveva detto che ero attraente. Certo, sapevo già di mio di essere un bel ragazzo, ma detto da lei faceva tutto un altro effetto. La speranza era piombata nel mia mente, urlandomi che c’era una storia d’amore in arrivo e col cavolo che mi sarei lasciato scappare un’occasione simile.
Vidi Levy controllare il suo orologio e poi sussurrare a Lucy qualcosa riguardo ad un film che dovevano andare a vedere. Ero così allarmato che se ne andasse che ho tirato subito fuori il mio telefono, mettendoglielo sotto al naso. “Aspetta! Potrei avere il tuo numero? Solo se vuoi, ovviamente. Solo amici. O forse qualcosa di più. Uh, volevo dire, solo amici. Si” dissi agitato e dovevo ammettere che ero imbarazzato a livelli massimi. Tentai di ignorare le lamentele di Gajeel in sottofondo che diceva che sarebbe stato strano se io e Lucy ci fidanzassimo, e gli scoccai un’occhiataccia. Lui si era trovato la ragazza, per caso c’era una legge che vietava a me di fare lo stesso?
“Si, va bene” notai che la bionda aveva preso il mio telefono tra le sue piccole e delicate mani, e sussultai arrossendo quando per un attimo le nostre dita si sfiorarono. Digitò il suo numero, per poi tornarmi indietro l’oggetto tecnologico con un sorriso prima di iniziare a camminare via insieme all’azzurra. “Ciao, Gajeel. Ciao, Natsu. Aspetterò. Spero che non facciate di nuovo quello che avete fatto oggi”.
“Non lo farò! E si, ti chiamerò! Lo farò!” gridai come un’idiota, mentre alcune persone si erano girate per osservarmi con sguardi straniti.
Quando tornai a casa ero così emozionato che una ragazza come Lucy mi avesse chiamato attraente, che la chiamai quasi subito. Forse ero sembrato un tipo disperato a chiederle di uscire già per il giorno dopo, ma credetemi, non me ne pentirò mai. Beh, questo è stato esattamente un mese fa, il nostro primo appuntamento è andato mille volte meglio con lei sempre perfetta e io che tentavo di farla ridere ogni volta che potevo. E si, le sue labbra erano soffici proprio come sembravano.
 
 


*Angoletto dell’autrice in ritardo
Scusatemiiiii >.< Ho tardato nella pubblicazione, ma beh, ho finito di scriverla solo pochi minuti fa. E’ stato difficile farlo e c’ho impiegato molto più tempo del previsto, perdonatemi >.<
Allora, questa shot è narrata da Natsu in prima persona, spero che non sia stato un problema per voi leggerla e soprattutto spero di non aver fatto casino con i tempi verbali :’) Sapevo che mi sarebbe mancato scrivere la mia fic di San Valentino, così ho deciso di scrivere una shot che in qualche modo ricordasse quello stile, spero che sia piaciuta :’)
Ringrazio infinitamente chi ha messo la raccolta tra preferiti e seguiti *^* Ringrazio tantissimo anche chi ha recensito *^* Prima o poi vi risponderò XD
Un abbraccio a tutti *^*
Gaia*

 
 
 

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Capitolo 6
*** Day 5 - Need ***




                NaLu week: Day 5 - Need





Quella mattina Lucy si era svegliata con calma e soprattutto a causa di qualche raggio di sole birichino che le era finito sugli occhi, e lei li strinse, cercando nel frattempo di voltarsi dal lato opposto. Stranamente il letto le appariva vuoto e con una mano iniziò a vagare tra le coperte alla ricerca del corpo tonico e caldo di Natsu. La sera prima sia lui che Happy erano rimasti a dormire lì e le appariva un po’ strano il fatto che se ne fossero andati senza di lei. Eppure era l’unica ad essere su quel materasso, non riusciva ad avvertire la presenza di nessun’altro.
Aprì gli occhi con calma e cercò di farli abituare alla luce, mentre aveva iniziato a sfregarli con il dorso delle mani. Quando li aprì notò con amarezza che in effetti era sola nella stanza e che dei due non c’era alcuna traccia. Si voltò da una lato e poi dall’altro alla ricerca di qualsiasi segno degli amici, ma l’unica cosa che parve catturare la sua attenzione fu un fogliettino posto sul comodino accanto al suo letto.
Lo osservò con curiosità prima di decidere di prenderlo e aprirlo con calma, leggendone il contenuto. Su quella piccola distesa bianca venivano riportate pochissime parole, che però apparivano chiare e dirette.
 
“Siamo andati in missione, torneremo presto.
Natsu & Happy”.
 
La prima domanda che le venne in mente fu chiedersi come mai per quell’unica volta non l’avevano portata con loro. Che fossero stanchi di doverla sempre tirare fuori dai guai? Che non volessero più essere un team con lei? Eppure dopo quello che era successo la sera prima pensava che le cose fossero un po’ cambiate. Si alzò velocemente dal letto dirigendosi verso il bagno per lavarsi e cambiarsi, voleva fare in fretta. Era certa che avrebbe potuto trovare qualche informazione in gilda, ed era proprio lì che si sarebbe diretta.
 
*^*
 
Appena arrivata in gilda Lucy salutò tutti, mentre raggiungeva in un batter d’occhio il bancone dove Mira stava servendo qualche boccale di birra.
L’albina osservò la bionda prendere posto frettolosamente davanti a lei, uno sguardo serio su quel volto di solito sempre allegro e sorridente. Eppure la diavolessa non aveva idea di quanto la maga celeste avesse bisogno di risposte.
“Buongiorno Lucy, c’è un motivo particolare legato a quest’agitazione?” le chiese Mira con l’immancabile sorriso ad incurvarle le labbra chiare e piene, mentre osservava la ragazza davanti a sé che cercava di riprendere fiato. Di certo nessuno poteva immaginare che Lucy avesse corso da casa sua alla gilda nella speranza di arrivare il prima possibile.
“Mira-chan, sai dove sono andati Natsu ed Happy in missione?” chiese la bionda dopo aver preso un respiro profondo. Vide l’albina piegarsi sotto al bancone per cercare qualcosa, mentre lei riusciva ad avvertire il suono di vari oggetti che cozzavano tra loro. Attimi dopo vide la barista rialzarsi con un enorme libro dalla copertina marrone scuro tra le mani mentre lo sfogliava con cura. Poco dopo il viso di Mira si riaprì nuovamente in un sorriso, mentre posava l’oggetto al suo posto e incatenava nuovamente lo sguardo azzurro cielo in quello color cioccolato della nakama.
“E’ un lavoro semplice quello che hanno scelto, saranno di ritorno entro sera, non preoccuparti” le disse quella gentilmente, notando come il viso della bionda si fosse un po’ rilassato. Eppure non riusciva ad essere completamente calma, fino a quando non avrebbe parlato con Natsu non ci sarebbe mai riuscita, lo sapeva bene.
Ricordava bene gli avvenimenti della sera prima. Stavano parlando del fatto che lei si sentisse debole e che secondo i suoi pensieri un giorno o l’altro non ce l’avrebbe fatta. Era successo tutto così in fretta che non seppe esattamente definire l’accaduto, ma ricordava chiaramente che mentre stava esponendo le sue preoccupazioni Natsu l’aveva baciata alla sprovvista, non facendole capire niente. Il cuore le batté così prepotentemente nel petto che riuscì a sentirlo anche nelle orecchie, mandandola ancora di più in confusione. Dopo che si staccarono il rosato non le aveva detto nulla, trascinandola solamente nel letto con lui e abbracciandola stretta per tutta la notte. La maga aveva ringraziato che Happy stesse dormendo in quel momento, altrimenti era certa che sarebbe arrossita più di quanto non lo fosse. Ciò non toglieva che il mago però non le avesse spiegato nulla. L’aveva solo baciata, non aveva chiarito se l’aveva fatto per amore o per zittirla e, del resto, secondo lei la seconda possibilità era la più probabile.
Eppure voleva parlarne con lui, aveva bisogno delle risposte che stava cercando e solo Natsu avrebbe potuto dargliele. Perché per Lucy quel bacio era significato qualcosa, era il responsabile di averle fatto scoppiare il cuore e provare mille emozioni.
 
*^*
 
La bionda aveva passato l’intero pomeriggio stravaccata su una delle panchine della gilda, mentre aveva una guancia pressata contro la superficie del tavolo e le braccia stese su di esso. Ogni tanto parlava con qualcuno per distrarsi, ma appena questi se ne andava lei tornava a fissare l’orologio insistentemente, qualche volta lasciandosi sfuggire un sospiro annoiato.
Fu verso l’ora del tramonto che Lucy sentì il portone della gilda aprirsi con un botto e Natsu ed Happy annunciare allegramente il loro ritorno. La maga sollevò di scatto il capo e si alzò immediatamente, dirigendosi verso il rosato e trascinandolo fuori dalla gilda per un braccio. Sapeva che il mago la stesse semplicemente seguendo, se avesse usato la forza lei non sarebbe mai stata capace di spostarlo dal luogo in cui si era fermato.
Quando si fermarono la ragazza continuò a dargli le spalle, mentre lui al contrario l’osservava con curiosità, tentando anche solo di immaginare cosa stesse passando per la mente della sua nakama.
“Qualcosa non va, Lu?” le aveva chiesto con gentilezza e un velo di preoccupazione sul volto, mentre le poggiava una mano sulla spalla. Subito dopo pensò che fosse per il fatto che lui e il gattino fossero partiti in missione da soli, così si affrettò a cercare tra le tasche, estraendo da esse un piccolo bracciale interamente argentato, formato da piccoli anellini che si intrecciavano tra loro.
“Ti abbiamo preso un regalo, Lu. Avevo visto quest’annuncio e se fossi venuta anche tu non sarebbe più stata una sorpresa. Ci perdoni?”. Era vero che aveva visto l’annuncio di quella missione e aveva pensato subito a lei, si era anche detto che voleva farle una sorpresa regalandoglielo una volta tornati, pensando che starebbe stato un modo carino per dichiararsi. Non era bravo con le parole, lo sapeva bene, per questo aveva escogitato tutta quella sottospecie di messa in scena. Del resto non si aspettava di certo che Lucy se la sarebbe presa, non quando erano partiti per lei e da questo pensò che forse nel biglietto che le avevano lasciato dovevano essere un po’ più specifici.
“Non è per la missione, Natsu” rispose finalmente lei, voltandosi verso il rosato con lentezza quasi studiata e l’imbarazzo crescente, mentre sulle guance si era sparso un lieve rossore. Come poteva chiedergli se l’aveva baciata per un motivo? A immaginare la scena e quello che avrebbe fatto era stato tutto così facile, ma adesso che lui le era davanti i suoi piani erano completamente andati in fumo e non sapeva come comportarsi.
Vide il Dragon slayer piegare la testa di lato, non capendo dove volesse andare a parare la bionda e rimettersi allo stesso tempo il regalo in tasca. Nella mente di lui si stavano formando un po’ di domande, ma la principale rimaneva sempre quella in cui si chiedeva per che cosa la sua nakama fosse in quello stato. Era successo qualcosa mentre era via? Aveva fatto qualcosa di sbagliato e adesso lei stava cercando il modo adatto per sgridarlo? Abbassò nuovamente lo sguardo su Lucy dopo che la sentì balbettare parole sconnesse che in sé non avevano il minimo senso, mentre le guance di lei si stavano colorando di un rosso accesso e lui poté giurare che il suo fine udito da Dragon slayer avesse sentito il cuore della ragazza battere all’impazzata.
“Lu, va tutto bene?” le chiese Natsu dopo qualche tempo, mentre davanti a sé la bionda non sapeva da cosa cominciare. Del resto, come poteva semplicemente chiedergli se per lui il bacio aveva significato qualcosa? Ma in fondo si disse che di certo non potevano rimanere lì per tutta la sera, doveva pur decidersi a parlare.
“Ecco… il bacio… ieri… per te ha- mph”. Non era neanche riuscita a terminare la frase che aveva sentito per l’ennesima volta un paio di labbra poggiarsi sulle sue, coinvolgendola in un bacio dolce e casto, un semplice tocco capace di trasmettere mille emozioni e allo stesso tempo far sì che chi chiunque lo sperimentasse, si sentisse come se stesse toccando il cielo con un dito. Lucy avvertì il proprio stomaco attorcigliarsi e il cuore sembrava volerle uscire dal petto tanto batteva forte. Avvertì Natsu sorridere sulle proprie labbra e si chiese se lui non avesse sentito il battito del suo organo palpitante. Ma in fondo non poteva stupirsene, sapeva quanto fosse particolare l’udito del ragazzo. Quando il bisogno di aria divenne impellente si dovettero staccare a malincuore e la bionda pensò a quanto, nonostante tutto, quel tocco fosse durato poco.
“Stavi parlando del bacio di ieri, giusto? Mh, questa è una buona risposta?” le chiese il rosato con un sorriso, mentre la maga sentiva le guance andare in fiamme. Come poteva seriamente pensare che un altro bacio avrebbe risolto tutto? Sapeva che era un comportamento un po’ egoista e che Natsu in fondo non era bravo con le parole, ma voleva delle risposte dette a voce, voleva essere certa di aver capito bene cosa volesse dire l’altro.
“Perché mi hai… ecco… baciata?” domandò lei quasi timidamente, un aggettivo che di solito non si poteva attribuire di certo a lei. Vide il rosato ampliare il suo sorriso e poté giurare di aver intravisto un lieve rossore sulle gote del ragazzo.
“Mh, come posso dirlo?” chiese più a sé stesso che a Lucy, mentre con una mano si sfregava insistentemente il mento come se questo movimento l’aiutasse a pensare meglio. “Ah, giusto! Voglio che tu sia la mia ragazza!” esclamò ad un tratto, cogliendo la bionda alla sprovvista e facendola arrossire più di quanto non lo fosse già.
Il viso di lei si addolcì, pensando a quanto fosse tenero il ragazzo che le stava davanti, mentre al tempo stesso sulle sue labbra si apriva un sorriso luminoso e il cuore le batteva all’impazzata. Natsu attendeva la risposta di Lucy come se fosse un evento importante ed esultò quando il suono che voleva sentire lasciò la bocca della ragazza.
“Si”.
Adesso, ne erano certi, niente li avrebbe più separati.
 
 
*Angoletto dell’autrice ritardataria
Salve! Scusate tantissimo il ritardo! Non l’ho fatto di proposito ma questa shot non si voleva proprio scrivere >.< La NaLu week è ormai finita, ma io sono decisa a portare questa raccolta al termine ;) M’impegnerò affinché possa pubblicare le rimanenti shot nei prossimi giorni :)
Mi sono resa conto che i membri di Fairy Tail non sono tipi da dire ‘ti amo’ già dal primo bacio, forse Juvia ne sarebbe capace, ma immagino che gli altri no, soprattutto Natsu. Ecco spiegato il motivo perché quelle due paroline non compaiono in questa shot, ho avuto una rivelazione XD
Bisogno l’ho interpretato come ‘bisogno di risposte’, non sapevo che altro inventarmi :’)
Scusate se questa sembra banale o scritta di fretta, o qualunque altra cosa, ma non avevo idea di come terminarla >.<
Beh, passiamo ai ringraziamenti *^* Ringrazio coloro che hanno recensito e messo la raccolta tra preferiti e seguiti *^*
Ci sentiamo presto! *^*
Un abbraccio a tutti,
Gaia*
 
 

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Capitolo 7
*** Day 6 - Glory days ***


           NaLu week: Day 6 - Glory days






L’amicizia che c’era tra Natsu e Lucy era oramai risaputa in tutta la gilda. Forse anche fuori dalla loro famiglia qualcuno era riuscito a notare lo splendido rapporto che c’era tra i due. Era come guardare una coppia di innamorati alle prime armi, eppure i due affermavano di essere solo migliori amici.
Era normale per il rosato introdursi a casa della bionda la sera per restare a dormire lì fino al mattino. Se qualcuno li avesse visti in quei momenti, avrebbe trovato la ragazza stretta al petto lui e il braccio del Dragon slayer posto attorno la vita di lei. Chiunque avrebbe potuto facilmente scambiarli per una coppia.
Molto spesso si poteva intravedere un lieve rossore sulle gote di Lucy ogni qual volta Natsu la prendeva per mano o dimostrava di essere preoccupato per lei, e lui era sempre inquieto che potesse accaderle qualcosa.
Aveva dato questa spiegazione quando qualcuno gli aveva chiesto perché andasse sempre a dormire a casa della bionda. Aveva semplicemente detto che la notte non poteva proteggerla nessuno e che lui andava lì anche per accertarsi che stesse bene. Chiunque avrebbe detto che fosse una scusa più che accettabile.
Il rosato non era mai stato un tipo particolarmente romantico, eppure aveva sradicato un intero albero di ciliegio solo per lei, affinché potesse ammirarne gli splendidi colori sgargianti nonostante fosse stata costretta a letto da un raffreddore. Si era premurato anche di metterlo su un piccola barca e, sfruttando la posizione dell’appartamento della sua nakama, era riuscito a farglielo passare proprio sotto la finestra grazie al fiume. Chiunque avrebbe pensato che fosse un gesto estremamente romantico.
La vita di lui girava intorno al solo scopo di proteggerla. Avrebbe fatto di tutto pur di saperla al sicuro e se qualcuno gli chiedeva perché lo facesse, rispondeva che teneva a lei e che non voleva perderla. In fondo aveva già perso molte persone a lui care, questo poteva sembrare un argomento valido a gli occhi di molti.
Ma del resto quelli si potevano definire i giorni di gloria dove la loro relazione era qualcosa che vacillava tra l’amicizia e l’amore, un qualcosa che all’inizio andava bene ad entrambi. Da quando avevano scoperto di provare in realtà dei sentimenti che andavano ben oltre l’amicizia, i gesti che facevano normalmente verso l’altro adesso erano fatti con molto più amore e sentimento. Era stata una sorpresa all’inizio e quasi non volevano accettare quell’improvviso cambiamento, ma si dovettero ricredere.
Erano delle emozioni nuove e piacevoli che ben presto li avvolsero nel loro calore, trasportandoli in un clima fuori dal comune dove la loro unica priorità era l’altro. E loro non poterono fare a meno di lasciarsi andare, seguendo i propri cuori e i propri istinti, consci di aver intrapreso la strada giusta verso un futuro allegro e luminoso.
 
 



*Angoletto dell’autrice
Salve! Se siete arrivati fin qui e siete riusciti a capire cosa volevo dire in questa shot, devo farvi i miei complimenti. Ad essere sincera non ho idea di come mi sia uscita una roba simile, l’idea iniziale mi sembrava molto meglio e quando c’ho ragionato su mi sembrava adatta a loro… adesso invece non so proprio che dire, posso solo andarmi a nascondere da qualche parte ^^”
Perdonatemi per il mini-obbrobrio che c’è qua sopra :(
Ringrazio chi ha inserito la raccolta tra preferite e seguite, e ovviamente chi ha recensito *^*
Spero di non metterci troppo nel scrivere la prossima shot e che non venga così :’)
Un abbraccio,
Gaia*
 
 

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Capitolo 8
*** Day 7 - Happy ***



               NaLu week: Day 7 - Happy





Natsu e Lucy ricordavano bene la felicità che avevano provato quando avevano scoperto che quest’ultima fosse incinta. Era il loro primo figlio del resto, ed erano sia emozionati che spaventati. Forse si ritenevano un po’ troppo giovani per essere genitori, ma allo stesso tempo quella nuova esperienza sembrava attirarli a sé, facendo sperare ad entrambi che i nove mesi passassero alla svelta.
Il rosato era diventato molto protettivo nei confronti della fidanzata e si preoccupava per ogni minima cosa. Di fatti, quando la bionda iniziò ad avvertire i sintomi delle prime nausee e il resto, la preoccupazione del Dragon slayer era schizzata alle stelle. Non le faceva fare un passo da sola se non aveva lui o qualcun altro accanto, convinto che le potesse accadere qualcosa da un momento all’altro. Lucy non aveva neanche tentato di obbiettare, intenerita da quel comportamento.
In gilda i ragazzi non osavano neanche avvicinarsi a lei, quasi impauriti che se anche l’avessero toccata per sbaglio, si sarebbe potuta rompere sotto al loro tocco. Le maghe invece l’osservavano con gli occhi carichi di gioia e apprensione, decisamente felici per quello che stava accadendo alla loro amica.
Durante quel periodo Happy aveva capito che non doveva decisamente fare battute sul fatto che la bionda stesse prendendo peso. Oltre alle nausee mattutine e le strane voglie, aveva anche cambi di umore avvolte terrificanti. Il piccolo Exceed ricordava bene quando per la prima volta aveva osato dire alla maga che era ingrassata e questa era scoppiata in un pianto disperato, seguito poi da un’arrabbiatura che avrebbe fatto invidia ad Erza e Mira messe insieme.
Il gattino ne era rimasto come traumatizzato e non aveva più osato dire cose simili, raccomandando a Natsu di fare lo stesso. Non voleva mica che il suo migliore amico finisse ucciso dalla sua ragazza in preda ad una crisi di nervi.
I mesi successivi passarono in maniera tranquilla e sembrava che la preoccupazione del rosato per Lucy non facesse altro che aumentare di giorno in giorno. La bionda, invece, stava provando delle esperienze del tutto nuove e inaspettate. Si appuntò mentalmente che sentire una vita crescere dentro di lei fosse la sensazione più bella che avesse mai provato, e già non vedeva l’ora che il suo bambino fosse abbastanza grande da poter sapere se fosse effettivamente un maschio, oppure una femminuccia. Desiderava anche poterlo sentire scalciare piano nella sua pancia e già s’immaginava mentre posava una mano sulla parte colpita, dicendo al piccolo che lei era lì e che anche se non era ancora nato, i suoi genitori l’amavano più di ogni altra cosa.
Quando vennero a sapere che stavano aspettando una femminuccia, Natsu aveva iniziato a sbandierare in giro che, dopo che la piccola fosse venuta al mondo, nessun soggetto maschile si sarebbe dovuto avvicinare alla sua principessa. Lucy invece ne era rimasta così contenta che si precipitò con le altre maghe in un negozio per bambini, acquistando ogni cosa di colore rosa per la nascitura. Dalle tutine alla culla, era stato tutto preso con quelle sfumature che tanto le ricordavano i capelli del suo ragazzo e i fiori di ciliegio che amava ammirare in primavera.
Col tempo la bionda iniziò a sentire la piccola scalciarle leggermente nella pancia, causandole ogni tanto qualche dolore. La schiena le faceva male a causa del peso posto in avanti ed era costretta a poggiarci sopra una mano per tentare di alleviare in qualche modo il fastidio. Amava svegliarsi con il rosato accanto, le mani di lui a circondarle il ventre gonfio e un sorriso sereno sul volto. Al ragazzo piaceva poggiare l’orecchio sulla pancia della maga tentando di cogliere i movimenti della bambina. A volte le diceva frasi come ‘Oggi hai messo in difficoltà la mamma’ oppure ‘Tu le vuoi tanto bene, vero? Anche noi te ne vogliamo, ma cerca di non farle male, va bene?’. Queste frasi facevano intenerire Lucy, che a volte si commuoveva per la dolcezza e premura di Natsu, finendo per pensare svariate volte che lui fosse il ragazzo perfetto.
Era bello vederlo sorridere allegramente mentre le accarezzava il pancione, subito dopo sporgendosi un po’ per poggiarle un lieve bacio sulle labbra e alzarsi dal letto solo quando lei aveva bisogno di qualcosa. Avevano parlato spesso del nome che avrebbero potuto dare alla piccola, eppure non avevano mai trovato sinceramente un accordo. Se alla bionda piaceva un nome, al rosato ne piaceva uno del tutto differente e leggermente assurdo. Alla fine, grazie all’aiuto di Levy, erano giunti ad una conclusione. La bambina si sarebbe chiamata Nashi, la loro perfetta unione e al tempo stesso avrebbe avuto anche l’unione dei loro stessi nomi. Non potevano desiderare nulla di più bello.
Con il passare del tempo giunse anche il momento in cui la piccola sarebbe venuta al mondo, e se Lucy non si fosse ritrovata a combattere contro il dolore più forte che aveva mai sentito in vita sua, si sarebbe certamente intenerita per l’agitazione che albergava in Natsu. Il ragazzo sembrava essere andato completamente nel panico e non sapeva cosa fare per far star meglio la sua ragazza. Si sentiva male al pensiero che non avrebbe mai potuto far niente per lei. L’unica cosa che poteva fare era stringerle la mano rassicurandola del fatto che non l’avrebbe mai abbandonata.
Quelle non furono di certo ore facili per nessuno, ma i sorrisi che si dipinsero sui volti di tutti nel momento in cui avvertirono il pianto di un neonato, era qualcosa che non avrebbero dimenticato. Ed ora, dopo nove mesi di attesa la piccola Nashi veniva al mondo, portando con sé gioia e felicità, ma anche piccole lacrime che avevano solcato le guance di sua madre, finalmente felice di aver visto per la prima volta sua figlia.
 





*Angoletto dell’autrice
Salve a tutti! E’ da un po’ che non ci si vede e mi scuso per questo, se non mi sbaglio avevo detto che avrei cercato di finire in fretta, ma non ci sono riuscita :( Beh, durante questa settimana ho perso mia nonna e non avevo veramente voglia di scrivere, non accendevo neanche più il computer, quindi non so neanche cosa mi persa in questi giorni tra aggiornamenti e robe varie… Devo certamente ringraziare chi mi è stato vicino e mi ha fatto capire che lei non avrebbe voluto che smettessi, Grazie! <3
Non mi sono ancora del tutto ‘ripresa’ quindi probabilmente quello che ho scritto non è di certo il massimo, ma per ora non posso farci molto, forse il tempo allevierà un po’ il dolore, o almeno spero… Scusatemi se gli aggiornamenti torneranno ad essere lenti :( Forse la storia che ne risentirà di più sarà quella di San Valentino… mi dispiace tanto :(
Dai, la pianto di deprimervi(?) e preferisco passare a qualcosa di più allegro. Con Happy non sapevo davvero che scrivere, quindi spero che non sia risultato qualcosa banalmente banale, ma ci scommetto tutto in fondo :’)
Ringrazio infinitamente chi ha inserito la raccolta tra preferite e seguite, e anche chi ha recensito *^* Sono felice che nonostante tutto non abbiate abbandonato la raccolta *^*
Un abbraccione,
Gaia*

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Capitolo 9
*** Bonus Day 2 - Cold ***



          NaLu week: Bonus Day 2 - Cold






Lucy avvertiva il freddo entrarle dentro il corpo, rendendole i muscoli indolenziti e costringendola ad avvolgersi maggiormente con il pesante piumone. Doveva aver lasciato qualcosa aperto, altrimenti la fin troppo fredda aria mattutina non sarebbe mai entrata. Si ricordò improvvisamente che come al solito aveva lasciato la finestra accanto al letto leggermente socchiusa nella speranza che come ogni notte Natsu ed Happy fossero venuti a dormire con lei.
Il freddo che avvertiva le fece subito capire che i suoi nakama per quella notte non erano andati a trovarla, altrimenti a quest’ora sarebbe stata al caldo anche sotto le coperte. Si stiracchiò un po’, prendendo la decisione di sollevarsi con calma e stropicciarsi gli occhi ancora assonnati facendo in modo di restituire chiarezza alla propria vista. Sbadigliò leggermente portando una mano davanti alla bocca, per poi volgere lo sguardo sulla finestra e osservarne i vetri appannati.
Vi poggiò una mano sopra, rabbrividendo al contatto tra la superficie fredda e il suo palmo caldo, togliendo quel velo che le impediva di poter dare una sbirciatina fuori. Rimase incantata nel scoprire che durante la notte aveva nevicato abbondantemente ricoprendo ogni singola abitazione e strada di Magnolia. Ovunque poteva scorgere quel manto bianco e candido, mentre osservava al contempo le nuvole chiare che impedivano al sole di scaldare il tutto con i suoi raggi.
Era da tanto che non avvertiva quei fiocchi freddi e bellissimi caderle sulla pelle facendola rabbrividire, e sembravano essere passati secoli dall’ultima volta che aveva camminato tra la neve, sentendo il terreno cederle sotto gli stivali. Decise che quella mattina si sarebbe vestita molto pesante per andare a fare una passeggiata tra la neve, mentre con calma si alzava dal letto su cui era ancora seduta per dirigersi in bagno e iniziare a prepararsi.
Non l’allettava molto il fatto di doverci andare da sola, ma pensava che nonostante tutto sarebbe stato rilassante e avrebbe potuto pensare un po’ alla sua vita. Del resto un paesaggio innevato riusciva a trasmettere molte sensazioni e a Lucy in genere riusciva a calmare lo spirito, riuscendo quasi a tirare fuori il meglio di lei, soprattutto se riguardava l’ispirazione che le serviva per riuscire a finire il suo romanzo.
Si lavò di fretta e dopo che ebbe indossato i primi vestiti pesanti che le capitarono tra le mani, corse velocemente fuori, accertandosi però di aver chiuso bene la porta dell’appartamento. Appena uscì in strada l’aria gelida dell’inverno la colse alla sprovvista facendola rabbrividire e allo stesso tempo si strinse maggiormente nei suoi vestiti cercando di trarne maggior calore. Alzò gli occhi verso la città, ammirandone il paesaggio che in poco tempo era riuscito a mozzarle il fiato: i tetti delle case completamente innevati, i paesaggi lontani che riusciva a scorgere ricoperti di neve e le strade, che dalla finestra non era riuscita a vedere bene, erano in parte ghiacciate.
Iniziò a camminare con calma, temendo che potesse scivolare da un momento all’altro, ma cercando al tempo stesso di riuscire ad uscire dalla città integra. Sapeva già dove andare e se lo spettacolo che si era creato sotto casa sua l’aveva lasciata con il fiato sospeso, era certa che lì sarebbe stato ancora più bello. I luoghi che sembravano trasmetterle emozioni e parevano magici le erano sempre piaciuti, ogni tanto coglieva l’attimo per ammirarne ogni sfumatura, ogni colore, ogni variopinto abitante, cercando ogni volta di imprimersi l’immagine nella memoria, così da poterne conservare il ricordo. Voleva mantenerlo fino al momento in cui avrebbe ripreso a scrivere, sperando che il ricordo di quegli spettacoli le avrebbe fatto tornare l’inspirazione, e così era sempre stato.
Attraversò con calma la foresta che si ergeva appena fuori Magnolia. Gli alberi erano completamente spogli di ogni foglia e i rami erano ricoperti di neve, così come il terreno e le radici degli stessi. Ricordava di aver percorso molte volte quella strada con Natsu ed Happy, ed era sicura di conoscere così bene il sentiero che non temeva neanche di perdersi. Forse la foresta vista d’inverno la inquietava un po’, ma si disse che in parte era colpa della suggestione legata al fatto che fosse sola. Di solito c’erano i suoi nakama a farle compagnia durante il tragitto e quasi non badava neanche a ciò che la circondava.
I piedi affondavano nella neve lasciando dietro le sue spalle una scia di orme. Con calma arrivò al suo posto prediletto e ciò che vide la lasciò con il fiato sospeso più di quanto non si fosse ritrovata a fare durante quella mattina. Davanti ai suoi occhi si prostrava un grande lago interamente ghiacciato, gli alberi sulle sponde si riflettevano su di esso, mentre qualche spruzzo di neve proveniente dai rami cadeva sulla superficie. Notò che molte altre cose erano state ghiacciate e quasi poté notare che man mano che il tempo passava, l’aria iniziava a farsi sempre più fredda e pesante, facendola stringere maggiormente nei vestiti. Della nebbiolina bianca le uscì dalle labbra e lei istintivamente sollevò lo sguardo verso il cielo, notando dei nuvoloni molto scuri farsi largo nel cielo mentre si alzava una leggera brezza che le fece correre dei brividi lungo la schiena.
Ad una tratto, quasi come se il tempo si fosse fermato improvvisamente, avvertì una scia di calore avvolgerla, una sciarpa si era con calma poggiata sul suo collo facendola rabbrividire a quel contatto così caldo. Abbassò lo sguardo per notare che l’indumento sembrava tremendamente famigliare, quello stesso tessuto che sembrava fatto di scaglie e che aveva visto milioni di volte. Sorrise teneramente e si voltò con calma, scoprendo dietro di lei un Natsu tutto sorridente che finiva di avvolgerle la sciarpa al collo.
“Va meglio?” le chiese lui gentilmente, prima di posarle le braccia sulla vita per stringerla a sé. Lucy annuì con calma, mentre avvertiva il proprio corpo rilassarsi sotto al tocco del rosato e lasciandosi trasportare dal calore che emanava.
“Come mai sei venuta qui tutta sola?” domandò nuovamente lui, questa volta poggiando il mento sulla spalla di lei guardandola di sottecchi.
“Mh, non so rispondere certamente, so solo che volevo venire qui ad ammirare il paesaggio. Non è stupendo?” terminò con un sorriso, voltandosi un po’ per poter scorgere il ragazzo incurvare le labbra teneramente. “Sotto casa c’era una così bella vista che ho solo pensato che qui potesse essere ancora più bello. Non mi sbagliavo” continuò, questa volta tornando ad ammirare il lago ghiacciato.
“Potevi chiamarmi però” le rispose lui mettendo su un tenero broncio, cosa che fece intenerire la bionda facendola ridere leggermente.
“Forse non c’ho pensato” disse lei in chiaro imbarazzo mentre le gote le si tingevano di un lieve rosa e Natsu non poté trattenersi dal ridere leggermente alla tenerezza della maga, lasciandole un piccolo bacio sulla guancia.
“Uffa, non prendermi in giro” si lamentò lei gonfiando le guance come una bambina e con esse ancora più arrossate a causa del gesto di Natsu.
Improvvisamente vide un fiocco di neve posarglisi sul naso e non poté fare a meno di rimanerne stupita, sollevando al tempo stesso gli occhi castani verso il cielo. Le nuvole scure avevano preso il sopravvento su quelle bianche che aveva intravisto quella mattina, ed ora era rimasta letteralmente incantata nell’osservare quello spettacolo che con calma scendeva giù, a volte leggermente mossa del lieve vento freddo che si levava.
“Che ne dici se andiamo in gilda? Inizia a nevicare e quei nuvoloni non promettono nulla di buono” le disse Natsu teneramente sollevandosi e prendendole con dolcezza la mano per stringerla nella sua. Lucy annuì con un sorriso mentre si imprimeva nella mente quel posto magico e tutti gli avvenimenti di quella mattina. Forse, pensò, non doveva andare molto lontano per cercare luoghi che le togliessero il fiato per la loro bellezza, volendo poteva averlo in casa tutte le volte che voleva perché infondo vedere il sorriso del rosato era lo spettacolo più bello che potesse mai vedere in tutta la sua vita.
 
 



*Angoletto dell’autrice
Salve! Finalmente sono riuscita a terminare questa shot, non ci speravo più :’) Mi dispiace solo che con questa la NaLu week sia terminata (tralasciamo che è terminata realmente un mese fa).
Spero che questa shot non vi abbia deluso e ne approfitto per ringraziare tutti *^* Mi ha fatto davvero piacere poter leggere le vostre recensioni e vedere che 6 persone hanno aggiunto la raccolta nei preferiti, 1 nelle ricordate e 6 nelle seguite *^* Grazie mille a tutti *^*
Un abbraccio,
Gaia*

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