Il Frutto Afrodisiaco

di Whiteney
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il frutto -Primo Capitolo- ***
Capitolo 2: *** Il Frutto dei Sentimenti-Secondo Capitolo- ***
Capitolo 3: *** Il Dragone geloso-Terzo Capitolo- ***
Capitolo 4: *** Sempre nella mia mente -Quarto Capitolo- ***
Capitolo 5: *** Come un illusione -Quinto Capitolo- ***
Capitolo 6: *** Soltanto Mia -Sesto Capitolo- ***
Capitolo 7: *** Di nuovo, un branco di imbecilli. ***



Capitolo 1
*** Il frutto -Primo Capitolo- ***


Il frutto
(Primo Capitolo)

 

<< Che cosa facciamo? >>
<< Non ne ho idea... >>
<< Sembra morto... >>
<< Io credo sia semplicemente svenuto... >>
<< Sì, ma guarda che faccia che ha... >>
<< Possiamo limitarci a trovare un modo per svegliare Natsu!? >>
E dire che quel giorno sembrava dei migliore per Lucy...
Quanto si sbagliava...

 

-...Rewind...-

 

Il Team Natsu al completo era appena ritornato dall’ennesima missione e quel giorno, stranamente, erano perfino riusciti a riportare la ricompensa intera!
Bisognava dire che quel giorno le cose erano iniziate nel migliori dei modi per i cinque ragazzi –più i due Exceed-: durante la missione Natsu non aveva incendiato nulla, Gray non aveva congelato nulla e di conseguenza Erza non aveva distrutto nulla. Mentre Lucy e Wendy si erano limitate a fare quello che facevano sempre: compiere la missione senza manie distruttive a minacciare il saldo della loro ricompensa.
Una giornata epica, si poteva dire.
Ma tutto si era infranto una volta ritornati alla Gilda.
La missione di quel giorno vedeva una lauta ricompensa per i maghi che l’avrebbero portata a termine, più un piccolo “Regalo” consegnatoli per non aver distrutto nulla dall’emittente del messaggio: un uomo misterioso, molto alto e vecchio, imbottito da uno strano capotto e colpito da una strana tosse magica che non voleva andarsene e che, dopo accertamenti, si era venuto a scoprire fosse una maledizione.
Il loro incarico era stato quello di recuperare il rimedio per quella maledizione in cima ad un monte sorvegliato da un numero indicibile di mostri e demoni dotati di stazza e forza impareggiabile... che era stata azzerata con l’arrivo dei maghi di Fairy Tail.
E lì nulla di anomalo.
Infatti non era stato difficile per loro recuperare il rimedio, ed una volta tornati indietro, l’uomo era stato così felice e soddisfatto che i maghi fossero tornati vivi –cosa che fece sbiancare Lucy e Wendy- che aveva aggiunto alla ricompensa una strana scatola contenente non si sapeva cosa, che avrebbero dovuto aprire una volta tornati in Gilda. E loro avevano eseguito –soprattutto dopo l’ammonimento di Erza.
E lì era sorto il problema.
Una volta tornati in Gilda, i ragazzi non ci aveva pensato due volte a sbirciare il contenuto della scatola, che si era rivelato essere...
Un frutto. Uno strano frutto, oltretutto.
La prima ad averlo toccato era stata Erza, ed in principio il frutto si era colorato di un colore mischiato tra il rosso fragola e bianco panna... lo stesso colore delle sue amate torte.
Dopo ciò, era stato Natsu a toccarlo, e questo aveva improvvisamente variato colore, passando dal rosso e bianco al rosso ed arancione... lo stesso delle sue fiamme.
La cosa sconvolse non poco i ragazzi, avvolgendogli in un silenzio sovrumano che durò poco, purtroppo.
<< Questo lo mangio io! >>
Aveva esclamato Natsu raggiante e con gli occhi che brillavano, sotto lo sguardo basito dei presenti.
<< Natsu, aspetta! >>
Tentò di fermarlo Lucy, non molto convinta della natura di quella cosa, ma era troppo tardi.
Natsu diede un grande morso al frutto.
Masticò con gusto, biascicando qualcosa sul loro gusto delizioso alla fiamma, per poi deglutire, emettendo un sospirò soddisfatto alla fine.
Il tutto sotto gli occhi sconvolti –e irritato di Gray- dei ragazzi.
<< Era deli-! Blup! >>
Dopo un verso simile a quello che emetteva quando era sopra ad un mezzo di trasporto, il rosato cadde a terra, con un tonfo sonoro che richiamò l’attenzione di tutti i presenti.
<< NATSU! >>
Aveva gridato Lucy sbigottita, prima di fiondarsi al suo fianco, seguita dagli altri.

 

-...Now...-

 

Lucy si era inginocchiata al fianco di un Natsu morto/svenuto, con aria preoccupata ed un tantino perplessa; mangiare una cosa come quella era tipico di quello scemo insaziabile...
Lucy sospirò sconfitta, sperando almeno che non fosse nulla di grave.
<< Natsu... vuoi un pesce? >>
Aveva chiesto Happy, avvicinandosi al volto dell’amico, infilandogli in bocca un enorme pesce crudo.
<< Happy! Toglili quel pesce! >>
Urlò Lucy, mandando al gattino una stilettata.
<< Aye, Sir! >>
Acconsentì quello, estraendo il pesce dalla sua bocca.
<< Che succede qui? >>
Chiese all’improvviso Makarov, facendosi strada tra i corpi dei suoi figli, avvicinandosi a Lucy e gli altri. La bionda si girò verso di lui, così come tutti gli altri.
<< Lucy... >>
Mormorò lievemente Natsu, mentre un sorrisino da ebete andava a dipingersi sul suo viso addormentato. Solo Happy udì e vide la sua voce e la sua faccia. Il micio blu sbarrò gli occhietti, sorpreso.
<< Master... Natsu è svenuto dopo aver mangiato un frutto ricevuto come regalo aggiuntivo alla ricompensa >>
Spiegò subito Erza, girandosi verso Makarov, il quale si mise al fianco di Natsu, mentre Lucy si alzava.
<< Un frutto dici? –Disse lui, pensieroso- Fatemelo vede- >>
<< Hm... >>
Il Master si zittì all’improvviso, così come tutti, mentre i loro occhi saettavano sul Dragon Slayer di Fuoco, che dava segni di ripresa.
<< ...Lucy... >>
La diretta interessata sobbalzò –così come il suo cuore- sentendosi chiamare e, rapidamente, si inginocchiò di fronte al ragazzo, che si rialzava a sedere lentamente, con una mano sul capo.
<< Natsu...? >>
Lo richiamò lentamente la maga, quasi con cautela, mentre il resto della Gilda assisteva in silenzio alla scena.
Il rosato alzò lentamente il capo, fino ad incontrare gli occhi cioccolato di Lucy, che lo guardavano con un velo di preoccupazione, che crebbe quando notò gli occhi di Natsu: le palpebre erano mezze calate, come quando ci si sveglia all’improvviso e si ha ancora sonno, e i suoi occhi erano vaghi e persi nel vuoto, quasi confusi.
Il Dragon Slayer di fuoco fissò le iridi di Lucy, mentre le sue palpebre si spalancavano un po’.
Natsu non disse nulla.
Al che la bionda si preoccupò ulteriormente –così come il resto della Gilda- e, con lentezza, alzò il braccio verso di lui.
<< Natsu... ti senti bene? >>
Chiese la ragazza nello strano silenzio della sala, mentre tutti assistevano curiosi –e forse preoccupati- alla scena.
Il ragazzo non rispose nuovamente, fece scorrere il suo sguardò dai suoi occhi al suo braccio che continuava ad avvicinarsi.
I presenti non fecero nemmeno in tempo a capire cosa stesse accadendo, che Natsu afferrò il polso di Lucy, la tirò verso di sé.
E la baciò.


 

Angolo Autrice che ha bisogno di darsi una calmata

Pwawawa! *Ride come una matta*
Whiteney’s Sister: eccola che è partita -.- -
*Continua a ridere fino a quando la sua “Onee-Chan cara” le tira uno scappellotto*
Uhm... sì scusate O_O

Whiteney’s Sister: *Scuote la testa e se ne va, allibita*-
Bene... cosa dire? (A parte che ultimamente sono reclusa in casa a fare i compiti? ^.^)
Primo: quell’essere che mi ha tirato uno schiaffo è –come avrete capito- la mia “sorellona” o Onee-Chan, come la chiamo io U_U
Potrebbe riapparire, quindi se noterete delle note con su scritte cose “senza senso” o cattiva, sappiate che la colpa è sua ^.^
Passiamo alla “storia”.
Non so come mi è venuta in mente... ricordo solo di essere andata su Wikipedia a cercare il termine esatto di “afrodisiaco” –perché lo stavo cercando non
ci è dato saperlo U_U”- e da lì mi è venuto in mente “Il Frutto Afrodisiaco” O_O”
Il titolo mi fa un po’ ridere, mentre la storia mi fa schifo ma, ehi, chi lo sa, potrebbe anche piacervi! Forse... probabile... boh...
Comunque!
Non ho idea di come andrà avanti questa cosa, ma voleva pubblicarla, perciò se fa schifo non esitate a dirmelo >_<
Inoltre spero non ci siano errori e che non facciano schifo... per ora... me ne vado... e spero che qualcuno di voi sia disposto a recensirmi... per ora ecco... vi saluto
Ciao e
A preeesto
Whiteney *Scappa via*

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Capitolo 2
*** Il Frutto dei Sentimenti-Secondo Capitolo- ***


Il Frutto dei Sentimenti
(Secondo Capitolo)

 

 

 

Lucy, ormai, poteva vantare una conoscenza approfondita di tutti i membri della Gilda di Fairy Tail, in particolar modo, poteva dire tranquillamente di conoscere molto bene il suo compagno di team, Natsu, nonché ragazzo che aveva realizzato il suo sogno di entrar a far parte di una Gilda.
Infatti poteva dire con una certa tranquillità dell’amore che Natsu provava verso il cibo, le risse, i suoi Nakama, il fuoco ed il suo letto.
Sapeva anche che l’amore -quello vero-, per Natsu, come altri sentimenti profondi, erano un mondo a lui estraneo, e non era l’unica a pensarla così.
Per questo, quando sentì improvvisamente le sue labbra combaciare dolcemente con quelle di lui –dopo che era, oltretutto, svenuto- le reazioni in Gilda furono più che giuste.
Cana sputò l’interò sakè in faccia a Macao, mentre il sigaro di Wakaba cadeva rovinosamente a terra, seguito dal cibo appena morso di Droy, che aveva spalancato la bocca, senza deglutire. Levy fece cadere il libro che teneva tra le mani, Gajil si strozzò con il ferro, Happy fece cadere il pesce, Wendy e Romeo sbarrarono gli occhi, mentre la prima si appoggiava al ragazzo, Mirajane fece cadere un bicchiere a terra, Makarov assunse un’espressione paragonabile all’urlo di Munch, Lluvia svenne tra le braccia di un Gray sconvolto, e tante reazioni simili che seguirono un silenzio di tomba quasi inquietante.
In tutto questo, la povera Lucy credette quasi di star sognando, ma dovette ricredersi quando il suo cuore rischiò quasi di esplodere per quanto forte aveva preso a battere.
La bionda non si mosse, non respirò, non pensò più a nulla.
L’unica cosa che sapeva era che Natsu l’aveva improvvisamente baciata, inondandola di quel sentimento che da troppo tempo ormai veniva represso malamente dalla sua mente.
Lucy avvertì una scarica attraversarle la schiena, quando Natsu si staccò lentamente dalle sue labbra.
Il silenzio continuò ad aleggiare nella stanza, appesantendone l’aria, mentre la bionda guardava con espressione esterrefatta e paonazza il viso del ragazzo, non sapendo cosa dire, limitandosi a boccheggiare come un pesce lesso.
<< E’...beh...bi...co-...i-...tu... >>
Lucy iniziò a balbettare frasi senza senso, mentre nella stanza non si sentiva volare una mosca.
<< Ehm... L-lei ti pppiace... >>
Ruppe sapientemente il silenzio Happy, con un mormorio ancora scioccato.
Fu allora che scoppiò il putiferio.
<< Da quanto tempo state insieme?! >>
<< Perché non ce l’avete mai detto?! >>
<< Come avete fatto a tenercelo nascosto?! >>
Una sfilza di domande a raffica fecero girare la testa alla povera maga, che si guardò intorno presa dal panico, mentre dalla sua bocca parole insensate continuavano ad uscire. Lucy fece scorrere lo sguardo su Natsu, disperata, alla ricerca di qualche spiegazione, ma l’unica cosa che ricevette, fu un sorriso raggiante.
<< Che succede,
Luce? >>
Quella fu l’ultima cosa che Lucy capì, prima che il mondo prendesse a girare troppo velocemente, fino a diventare nero.
Lucy alzò gli occhi al cielo, e cadde all’indietro, svenuta.
L’ultima cosa che sentì, furono un paio di braccia calde riprenderla al volo.
Alla faccia della giornata tranquilla.

 

La bionda mugugnò qualche parola senza senso, mentre una luce accecante le colpiva gli occhioni chiusi; era seduta di qualcosa di molto caldo e comodo, sembrava quasi una persona... e a giudicare dalla temperatura del corpo, doveva per forza trattarsi di Natsu...
Un momento.
Natsu... frutto... svenimento... e poi ba-ba-bacio!
Lucy sbarrò gli occhi, avvertendo le guance colorarsi di nuovo di rosso porpora, mentre il mondo riprendeva nuovamente colore.
La ragazza si guardò intorno, e ciò che vide la lasciò un tantino perplessa: intorno a lei c’erano tutte le ragazze della Gilda, mentre, a parecchi metri di distanza, i ragazzi l’osservavano quasi fosse una specie in via d’estinzione.
Guardò le ragazze con espressione persa, mentre queste non sapevano quasi cosa dire; fu allora che Lucy girò lentamente il collo , fino ad incontrare due occhi ardenti guardarla con un ampio sorriso.
<< Ehi, Luce! Ti senti meglio? >>
Era Natsu. Lei era sopra di Natsu. Lei... lui... l’aveva realmente baciata...
Oh, signore...
<< NATSU! >>
Gridò Lucy rossa come un peperone e presa dal panico, sbilanciandosi in avanti.
La bionda rischiò quasi di cadere per terra di faccia, se non fossero state le braccia di Natsu a riprenderla al volo per i fianchi. Il solo contatto con le sue mani le fece avvertire una scarica lungo la schiena, mentre il suo cuore rischiava quasi di esplodere, di nuovo.
<< Stai attenta, Luce >>
Le disse il rosato con un sorriso che rischiò quasi di farla sciogliere; non avrebbe retto... Natsu era troppo gentile e troppo... strano... per il suo cuore.
<< Co-Co-Cosa s-s-sta succedendo...? >>
Mormorò paonazza la ragazza, rivolgendo l’attenzione alle ragazze, che parevano ancora parecchio scioccate; perfino Mira e Cana sembravano sconvolte dalla cosa.
Ma come dar loro torto?
<< Non lo sappiamo >>
Esordì Evergreen, rivolgendo uno sguardo alle altre, che annuirono.
<< Sappiamo solo che da quando sei svenuta, Natsu non lascia avvicinare nessun ragazzo... solo Happy e Lily possono avvicinarsi a te... >>
Continuò poi Mira, la solita “Cupido della situazione” che in quel momento pareva parecchio sorpresa.
<< Oh capi- CHE COSA?! >>
A quella parole Lucy non poté far a meno di spalancare la bocca, a dir poco sconvolta, mentre dietro di lei –o meglio sotto di lei- Natsu annuiva, con vigore.
<< Nessuno può avvicinarsi alla
mia Luce! >>
Esclamò con convinzione Natsu, avvolgendo con le braccia Lucy, stringendola a sé. La bionda rischiò per la seconda volta di perdersi il cuore per strada, per quanto questo era balzato al sol sentire quelle parole; qualcosa lì non quadrava... Natsu si stava comportando in modo troppo strano...
<< Ragazzi, l’ho trovato, ho trovato le informazioni riguardanti il frutto! >>
Lucy si girò di scatto, come il resto dei ragazzi, in direzione di Levy, che, con aria trionfante, correva verso di loro, tenendo tra le mani un libro.
<< Di cosa si tratta, Levy? >>
Chiese il Master, relegato da Natsu –con grande stupore di Lucy- nell’angolo più remoto della Gilda.
La Solid Scripter si mise a sedere su un tavolo lì vicino, mentre, con gli occhiali inforcati sul naso, faceva scorrere gli occhioni sulle righe di quel libro.
<< Allora vediamo... la prima cosa che dice è che quel frutto si chiama “Il Frutto dei Sentimenti” >>
Esclamò la ragazza spalancando gli occhi, mentre il resto della Gilda pendeva dalle sue labbra.
<< Qui dice che la particolarità principale de “Il Frutto dei Sentimenti” è quello di stimolare il sentimento più nascosto e represso di una persona, infatti gli effetti sono diversi da soggetto a soggetto, così come il colore del frutto, che rispecchia il cibo preferito di una persona. –Lesse con interesse Levy, affondando il naso nelle pagine- Ci sono un paio di esempi qui: “Il Frutto del Coraggio”, in cui il frutto aumenta di molto il livello di coraggio di una persona. “Il Frutto della Tristezza”, della Gioia, della Spensieratezza, dell’Odio... e tanti altri ancora... >>
Terminò, continuando a far scorrere gli occhi tra le pagine, mentre i ragazzi rimanevano in assoluto silenzio, non sapendo cosa dire.
<< Ma quindi... quale sentimento, precisamente, ha sbloccato Natsu? >>
Ruppe il silenzio Mirajane, rivolgendo al rosato un’occhiata preoccupata, mentre questo non ne voleva sapere di lasciare andare la bionda che teneva fra le braccia.
<< Forse qualche neurone dell’amore gli si è risvegliato >>
Propose Gray con le braccia incrociate, irritato dal fatto di essere stato messo all’angolo da Natsu.
<< Non è solo quello... a me sembra anche particolarmente geloso di Lucy... >>
Disse Erza, afferrando con il pollice e l’indice il mento, riflettendo.
<< Secondo Lluvia, sia Erza-San e Gray-Sama hanno più o meno ragione –disse Lluvia osservando Natsu, da un lato preoccupata per il ragazzo ma dall’altro felice della possibilità di non avere più Lucy come rivale in amore- Natsu-San vuole Lucy-San tutta per sé... e non vuole che nessun ragazzo le si avvicini... secondo Lluvia è più che semplice amore e gelosia... >>
Spiegò Lluvia sotto gli sguardi sorpresi dei ragazzi.
<< Tu sei un’esperta in questo campo >>
Disse con un ghigno divertito Gajil, lanciando un’occhiata di scherno a Gray, che in risposta incenerì con lo sguardo il moro, senza pietà, facendo di conseguenza arrossire la maga dell’acqua.
<< Qualunque cosa sia... –proruppe ad un certo Makarov, dalla sua lontana postazione- ...sarà meglio che nessun ragazzo si avvicini a Lucy fino a quando non avremo trovato una soluzione >>
Disse saggiamente, dopo essere stato quasi incenerito dalla furia del Drago. I maghi annuirono, in accordo con le sue parole, un po’ più sollevati.
<< Oh mamma... >>
Il mormorio allibito di Levy catturò nuovamente su di sé tutti gli occhi dei presenti, ansiosi – e forse anche un po’ terrorizzati dal suo tono- di sapere cosa non andasse.
<< Che succede, Levy? >>
Chiese subito Erza, allarmata, corrugando la fronte.
L’azzurra alzò lentamente lo sguardo, nei suoi occhi un’espressione di puro choc e sgomento, contornato da un rossore di palese imbarazzo.
<< Q-Qui mette un altro effetto del frutto... è quello più raro... ma è anche quello che si avvicina di più al caso di Natsu... >>
Iniziò con voce lieve, mentre i ragazzi pendevano dalle sue labbra, così come Lucy, che attendeva con il cuore a mille il responso di quello strano comportamento.
Levy deglutì, prendendo fiato.
<< “Il Frutto Afrodisiaco” è uno degli effetti più rari che il “Il Frutto dei Sentimenti” può avere. –Lesse nel teso silenzio di tomba- Questo effetto esalta i sentimenti d’amore e gelosia verso la persona di cui si è inconsapevolmente innamorati- >>
<< Non mi sembra così terribile >>
L’interruppe Gray con un sopracciglio alzato, che però venne represso quando la frase successiva venne letta.
<< E n-ne stimola inoltre l-la... >>
<< La?! >>
L’esortò Gajil corrugando la fronte; Levy strizzò gli occhi e tutto d’un fiato disse:
<< “Sete sessuale”! >>
I presenti congelarono sul posto, mentre Lucy rischiò nuovamente di svenire, oltre ad avere un infarto.
Un vento gelido attraversò la sala, mentre i presenti assumevano facce ancora più scioccate, se possibile.
<< Bene... >>
Fece serioso Makarov ad un certo punto, ancora profondamente scosso.
<< Erza, Mirajane –disse rivolto alle due maghe congelate- incatenate Natsu >>

 

 

Angolo Autrice
Tutti: O. O
Io: O. O
No, ok... qualcuno può dirmi da dove cavolo mi è uscita fuori questa? Perché io non lo so, e ho paura a saperlo O. O
Ora sì che
non so come andrà a finire... e la cosa mi terrorizza D8
La cosa più strana di questo capitolo?
Mentre lo scrivevo
ridevo -_-“
Bah... non so che dire... sono allibita da me stessa... (?)
Allora... questo capitolo era pronto già da tempo, ma sono al mare e non avevo internet fino ad ora =) Il mio Santo Padre (che è davvero Santo, visto che ancora sopporta tre sclerotiche... ma anche lui se si incazza non scherza U_U””) ci ha comprato la pennetta che collega ad internet, ed io sono una ragazza più felice, ora!
Comunque non pensate, nemmeno io sapevo che sarei andata al mare. I miei genitori hanno l’abitudine di programmare i viaggi da soli, avvisando la me medesima di questa scelta qualche ora prima – o se li gira- il giorno prima della partenza ^_^ (non che il mare si tanto lontano da dove abito, però)
Ecco perché non ho recensito molte storie... internet sul telefono va a rilento, ed ora che mi invia la recensione, mi è uscito dall’account -.-
Quindi chiedo perdono, ma almeno mi sono riposata un po’ ^_^
Per ora vi saluto, e ringrazio le *sviene* QUINDICI persone che hanno recensito il primo capitolo.
Mi sono quasi commossa di fronte a tante recensioni XD
Spero che questo capitolo non vi abbia deluso o chissà che O_O”””
Mandatemi un segno, e se fa schifo... chiedo scusa -_-
Ok, me ne vado!
Ciao e
A preeesto
Whiteney 

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Capitolo 3
*** Il Dragone geloso-Terzo Capitolo- ***


Il Dragone geloso
(Terzo Capitolo)

 

 

Incatenare Natsu non fu affatto difficile per Mirajane ed Erza.
Non solo perché loro due erano dei veri e propri demoni, ma anche perché Natsu... si era inspiegabilmente addormentato.
Nemmeno Lucy se ne era resa conto, soprattutto perché la presa su di lei non era affatto diminuita, anzi, nonostante il sonno aveva continuato a stringerla saldamente a sé, quasi fosse un tesoro prezioso.
A quel pensiero, la bionda arrossì, ancora profondamente scossa dalla scoperta scioccante. Non sapeva cosa pensare, sapeva solo di essere tremendamente scioccata e provata, tant’è che non riusciva nemmeno a pensare, se ne stava lì, seduta al suo posto, dentro al vagone del treno diretto verso la casa del cliente che aveva dato loro il frutto.
Perché sì, appena incatenato un Natsu dormiente alla sedia, il Master aveva mandato lei, Erza, Levy e Lluvia (l’ultima particolarmente interessata al frutto) a cercare un antidoto –o qualunque altra cosa avrebbe fatto tornare normale Natsu- dallo strano signore, visto che nemmeno
Porlyusica sapeva cosa fare in questi casi (come se casi del genere fossero normali).
Ovviamente Natsu non era potuto venire con loro –anche perché dormiva ancora quando erano partite-, e questo rendeva Lucy molto irrequieta.
<< Chissà come sta Natsu... >>
Si ritrovò a dire in un mormorio leggero, mentre osservava assorta il paesaggio fuori dal finestrino. Levy scostò gli occhioni dalle pagine del libro, per poi posarli al suo fianco, sulla sua amica bionda.
La ragazza continuava a cercare un qualche indizio che portasse alla risoluzione dei loro problemi, ma oltre alle spiegazioni degli effetti, il libro non diceva altro.
Levy si scostò gli occhiali dal naso, posandoli sul capo, a mo’ di cerchietto ,guardando l’amica fra un misto di preoccupazione e apprensione.
<< Sono certa che sta bene, Lu-Chan... >>
La rassicurò l’azzurra, con un sorriso rassicurante che la bionda si sforzò di ricambiare.
Levy poteva solo immaginare quanto turbata fosse Lucy... e anche il solo immaginarlo la faceva arrossire.
Anche solo immaginare che lei e Gajil potesse essere... –casualmente- ...al posto di Natsu e Lucy l’avrebbe imbarazzata oltremisura... ma allo stesso tempo... le... avrebbe fatto...
piacere.
Provava infatti una sorta di invidia/compassione per la sua amica Lu-Chan... che si era ritrovata improvvisamente in contatto con le labbra della persona che amava... e che, anche se inconsapevolmente, la ricambiava...
Lei poteva solo immaginarlo...
Sospirò, scuotendo il capo, non essendo quello il momento per deprimersi.
<< Hai ragione... Levy-Chan... non dovrei preoccuparmi... >>
Fece con un sorriso tirato la bionda, non riuscendo però a nascondere il velo di preoccupazione che deturpava il suo viso; era più forte di lei... non riusciva a... smettere di ripensare alle labbra di Natsu contro le sue...
Così calde... così morbide e ruvide... erano così... Natsu...
Lucy sospirò nuovamente, tentando di reprimere il rossore che minacciava le sue povere gote, per l’ennesima volta quel giorno.
<< Sta tranquilla, Lucy >>
Sì unì a loro Erza, seduta di fronte a lei con le braccia incrociate e lo sguardo sicuro.
<< Il Master e gli altri lo stanno tenendo d’occhio >>
La rassicurò, mentre Lluvia al suo fianco annuiva con vigore.
<< Lluvia è certa che Natsu-San sta bene! >>
Esclamò anche lei, stringendo le braccia al petto, sicura; era estremamente felice e preoccupata, Lluvia. Da un lato, il pensiero di non avere più Lucy-San come rivale in amore era gran cosa... ma dall’altro lato... anche lei era preoccupata per Natsu-San... e sulla sua... improvvisa “voglia”.
Lluvia avvampò, immaginandosi lei e Gray al posto di Natsu e Lucy.
Lei sarebbe sicuramente morta durante il bacio.
<< Avete ragione... >>
Disse poi Lucy, guardando con gratitudine le tre, portando una mano al petto.
<< Natsu starà sicuramente bene... >>
Continuò poi stringendo le mani al petto, sorridendo ampiamente ed arrossendo un po’.

Natsu starà sicuramente bene...
Levy sorrise maliziosamente, dando una leggera gomitata a Lucy.
<< Neh Lu-Chan... –fece l’azzurra, ghignando- ... alla fine di questa storia tu e Natsu vi metterete insieme? >>
<< EH!? >>

 

_.In Gilda._

 

<< YAH! Dov’è Lucy!? >>
Sbraitò per l’ennesima volta quel giorno Natsu, sputando fuoco incandescente, rischiando quasi di incendiare le teste dei suoi Nakama, che dovettero buttarsi a terra o di lato per sfuggire all’ira omicida del ragazzo.
<< Te l’abbiamo detto Natsu... >>
Disse con tono irritato Evergreen, riparandosi dietro ad Elfman –con grande disappunto dell’UOMO in questione.
<< Lucy, Levy, Lluvia ed Erza sono andate dall’uomo della missione per chiedergli informazioni sul frutto >>
Esalò Bisca, mettendo al sicuro la piccola Asuka, che non faceva altro che ridere alla vista di un Natsu sputafuoco indiavolato.
<< Basta, io me ne vado! >>
Tuonò all’improvviso Gajil, alzandosi in piedi con uno scatto, irritato dal rincoglionimento che Salamander aveva preso. Non fece in tempo a fare un passo che rischiò di essere bruciato vivo.
<< Scommetto che vuoi andare da Lucy! Ferraglia arrugginita! >>
Gridò con rabbia Natsu, dimenandosi come un forsennato su quella sedia, mentre i presenti lo guardavano, afflitti e sorpresi, in particolar modo Gajil, che, non si sapeva come, si stava trattenendo dal prenderlo a pugni, ma che lo guardava lo stesso quasi fosse un alieno.
Tutto tacque per un istante.
<< Ma cosa diavolo me ne frega della coniglietta?! Io voglio andare in missione, idiota! >>
Tuonò con rabbia Gajil, ricevendo in risposta un’altra vampata.
<< Non la chiamare coniglietta! –Abbaiò Natsu con fare quasi isterico- E comunque chi mi dice che in realtà non vuoi andare da Lucy perché ti piace!? >>
Continuò con rabbia, facendo scattare un nervo al Dragon Slayer di Ferro.
<< Dal semplice fatto che lei non mi piace! >>
Tuonò con un tic all’occhio.
<< E allora chi ti piace?! >>
Silenzio.
Gajil congelò sul posto.
Pessima domanda... per lui ovviamente.
Era fottuto.
Molti fecero scorrere lo sguardo tra i due, ansiosi di vedere la risposta di Gajil.
In prima fila, Cana e Mira avevano drizzato le orecchie, sorrisi poco rassicuranti a deturpare i loro visini angelici.
Gajil deglutì.
<< Ma perché lo chiedi a me?! –Gridò con rabbia, tentando di reprimere l’imbarazzo- Perché non lo chiedi al ghiacciolo, è lui quello che fa parte del tuo team! >>
Gray si strozzò con la sua stessa saliva.
<< Brutto stro- >>
Il suo ringhio venne soppresso da una vampata di fuoco che rischiò quasi di scioglierlo al suolo.
Cambio di testimone.
Ora lui era fottuto.
<< GRAY! >>
Ringhiò Natsu tentando di togliere quella maledette catene.
Qualche metro più in là, Kinana osservava la scena preoccupata.
<< Non è il caso di fermarlo? >>
Domandò rivolta al Master, che intanto sorrideva bonariamente, divertito, assistendo alla scena.
<< Io non mi avvicino nemmeno di un passo! –Fece con una risata- Rischierei di morire per mano di Natsu o per mano di Mira e Cana, se provassi a fermarlo! >>
Spiegò con una risata, indicando le due ragazze che continuavano a ghignare, attenendo l’attimo fuggente per prendere due piccioni con una fava. Kinana annuì, perplessa, guardando con sguardo impietosito le due povere vittime.
<< Che diavolo vuoi fiammifero, a me non piace Lucy! >>
Gridò quello con rabbia, mentre il rosato lo guardava con sguardo rabbioso, particolarmente isterico quel giorno; perfino Happy considerò strano il suo amico.
<< E allora chi ti piace?! >>
Sì, era fottuto.
Gray avvampò, mentre un tic all’occhio aveva colpito anche lui, guardando con espressione furiosa/imbarazzata/ammutolita il rosato, che attendeva una risposta.
<< P-perché diavolo fai a me questa domanda?! Era Gajil quello che voleva andarsene! >>
Tentò un salvataggio in extremis il blu, puntando uno sguardo di puro odio verso il moro.
<< Io avrei un’idea! >>
Trillò allegramente Mira, avvicinandosi con un salto leggiadro ai tre, con aria angelica; i presenti rabbrividirono di fronte a Mira il demone.
<< Perché non dite tutti e due chi vi piace? >>
Propose con fare angelico l’albina, chiudendo gli occhioni azzurri ed inclinando il capo, con fare puramente innocente. Gray e Gajil gelarono, puntando uno sguardo di puro odio verso la ragazza, la quale sorrise.
Silenzio.
<< Va bene >>
Proruppe Natsu secco, puntando lo sguardo sui due, che sbarrarono gli occhi, ormai messi all’angolo.
Erano
entrambi fottuti.
I due si lanciarono uno sguardo, prima tra di loro e poi tutt’attorno, scoprendo con orrore che i presenti si erano tutti messi sull'attenti, curiosi di avere risposta; in particolar modo Mira e Cana, la prima saltellava allegramente, la seconda con un ghigno sadico.
Cosa fare? Tentare la fuga era la scelta migliore, ma quei maledetti sembravano aver letto loro nel pensiero, tant’è che gli accerchiarono, in modo da non lasciare via di fuga.
<< Allora? >>
La voce di Natsu fu come una campanella di allarme.
O lo facevano, o morivano.
Non che si lasciassero intimorire da Salamander –che era oltretutto legato- ma a nessuno dei due andava l’idea di ritrovarsi la Gilda bruciata o, ancora peggio, una Mira indemoniata dietro.
<< Levy/Lluvia >>
Esclamarono all’unisono, rispettivamente il moro ed il blu, distogliendo lo sguardo, imbarazzati.
Mira guaì –facendo spaventare Freed e qualche altro mago lì vicino-, saltellando allegramente, battendo le mani, entusiasta.
<< AH! Lo sapevo, lo sapevo! –Trillò energica- Sapevo che a voi due piacevano Levy e Lluvia! Ah, sono un vero genio! >>
Continuò a parlare Mirajane, gongolandosi e mandando cuoricini rosa da tutte le parti, mentre i due maghi in questione ribollivano –se per rabbia o imbarazzo non si sapeva.
<< Hm... va bene, nessun ragazzo vuole andare da Lucy! >>
Concordò Natsu con un sorriso, facendo tirare un sospiro di sollievo a tutti, che durò poco.
<< Quindi neanche Loki è con lei, giusto? Infondo, anche senza di lui non corre pericolo... soprattutto con Erza ed Aquarius dietro. >>

Oh-Oh...
Fu il pensiero generale, mentre le parole di Natsu aleggiavano pesanti e pericolose nell’aria, dando a tutti un senso di panico; tant’è che nessuno si premurò di rispondere, o di mentire, per lo meno. Cosa che insospettì molto Natsu.
<< Allora? >>
Domandò guardandosi intorno, con fare indagatore. I presenti si ripresero.
<< No, certo che no, Natsu! >>
Fece Freed, avvicinandosi a lui.
<< Loki è rimasto qui, ovviamente! >>
L’appoggiò Bixlow, venendo poi copiato dalle bamboline al suo fianco; Natsu aggrottò la fronte, per niente convinto dalle loro parole, mentre un moto di rabbia cresceva dentro di lui al sol pensiero di Loki che gironzolava intorno a Lucy. Probabilmente l’unica vera minaccia.
<< E allora lui dov’è, ora? >>
Domandò secco, mentre tutti si congelavano, dovendosi immaginare una simile domanda.
Nessuno fiatò, almeno finché il Master, con un sonoro pugno, spedì Natsu incatenato dentro una stanza non ben identificata, chiudendocelo dentro.
<< Master! >>
Fece Mira dopo lo stupore iniziale, guardando l’uomo con occhio di rimprovero; in risposta, Makarov alzò le spalle.
<< Era la soluzione migliore, se non volevamo che Natsu ci distruggesse tutto >>
Spiegò Makarov semplicemente, mentre il suo arto tornava alle dimensioni normali.
<< Beh, ha ragione >>
Concordò Alzack, ancora scosso da tutta quella faccenda; quello era sicuramente il giorno peggiore di tutta la Gilda, rischiare di bruciare vivi non era esattamente il massimo.
<< Ma cosa facciamo? Loki è effettivamente andato con Lucy... >>
Disse un preoccupato Droy, particolarmente segnato dalla confessione di Gajil; non aveva più chance con Levy, ora.
<< Posso farlo addormentare, così non crea problemi >>
Propose una Cana leggermente brilla abbracciata ad un barile di sakè; i presenti annuirono.
<< Ottima idea Cana... >>
Disse il Master avvicinandosi alla porta, aprendola.
<< Adesso prendo Natsu e...-Makarov si fermò all’improvviso, sbarrando gli occhi- DOVE DIAVOLO E’ ANDATO?! >>
Tuonò con fare indemoniato il Master, assumendo un’espressione terrificante, mentre i ragazzi si affacciavano sulla porta, dove, ridotta ad un mucchietto di cenere, vi era quella che un tempo era la sedia, affiancata dalle catene fuse. Il tutto, illuminato da un grande ed immenso buco che faceva la sua scena.
Tutti rimasero in silenzio, basiti, fino a quando Gajil, indisturbato, si addentrò nella stanza e senza pensarci troppo, addentò il metallo fuso.
<< Io, Salamander e Wendy abbiamo l’udito sviluppato –spiegò, constatando che il metallo fuso fosse molto buono... anche se un po’ bollente- direi che vi ha sentiti >>
Disse semplicemente, continuando a mangiare tranquillamente, sotto gli occhi scioccati dei ragazzi e disperati di Makarov, che si accasciò a terra.
Tutti tacquero, quando la voce di Jet non ruppe il silenzio con una domanda legittima.
<< Come ha fatto a fare quel buco senza che ce ne accorgessimo?! >>
E’ già, proprio una giornata tranquilla.

 

 

Angolo Autrice
Salve Minna! ^o^
Sono super carica! 8D
Sono così contenta che la storia piaccia, i vostri commenti sono fantastici, e la rapidità con cui la lista dei preferiti/seguiti/da ricordare cresce mi riempie di gioia!
Tanta gioia che mi sono subito rimessa a scrivere il capitolo, che si è scritto a macchinetta. O. O
Dovevate vedermi, sembravo una macchina da scrivere XD infatti ci ho messo veramente poco per scrivere questo capitolo ^.^ (ma non fateci l'abitudine XD il mare mi ispira molto ^-^ anche se si muore di caldo!)
Ora, abbiamo scoperto che Lucy, Erza, Levy e Lluvia (le ultime due ci devono essere sempre U_U) stanno andando dall’uomo dei frutto –con Lucy preoccupata per Natsu-; nel mentre, proprio lo stesso Natsu fonde le catene (forza dell’amore? XD) e si fionda alla volta di Lucy XD
Cosa accadrà?
Erza ucciderà Natsu?
O Natsu ucciderà il povero ed -ancora per il momento- innocente Loki?
E perché io parlo così? -.-
Beh, spero non faccia schifo... e di non avervi deluso... oltre a questo... ringrazio chiunque recensirà e chi ha recensito lo scorso capitolo! 8D
Per ora vi saluto, devo proprio andare/scappare ;D
Ciao e
A preeesto
Whiteney

 

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Capitolo 4
*** Sempre nella mia mente -Quarto Capitolo- ***


Sempre nella mia mente
(Quarto Capitolo)

 

 

Lucy bussò alla porta di legno per qualche istante, prima di stendere nuovamente il braccio lungo il fianco, in attesa. Accanto a lei, Levy, Lluvia ed Erza erano intente ad osservare quella grande casa che faceva sempre un grande effetto a causa della somiglianza ad un castello medievale.
Al contrario loro, Lucy era troppo impegnata a rimuginare sull’accaduto per perdersi nell’osservare quel posto; qualunque cosa facesse, pensasse o dicesse, i suoi pensieri finivano inesorabili sempre sullo stesso punto: Natsu Dragneel.
Non riusciva a togliersi dalla testa la compattezza delle labbra di lui premute contro le sue, il sapore ardente e il calore che sprigionavano... l’avevano fatta cadere in una sorta di trance che le impediva di ritornare nel mondo reale... era come se... la sua mente volesse imprimersi le sensazioni ed il piacere provato baciandolo, indelebilmente.
Si morse leggermente il labbro inferiore, spostandosi una ciocca dietro i capelli, tentando di scacciare quel sentore di fiamma che albergava ancora nella sua bocca.
Perché sì, le era parso di sentire un sapore molto forte quando aveva baciato Natsu –o meglio, quando lui l’aveva baciata-, e anche se non ne aveva la certezza matematica, era certa che quel sapore fosse delle fiamme che solitamente lui mangiava, se lo sentiva.
E doveva dire che era anche molto buono! Ora capiva l’amore che il Dragon Slayer provava verso il suo amato fuoco.
La sua fiumana di pensieri venne interrotta dal cigolio della porta che veniva aperta, e dopo qualche attimo, una testa sbucò tra la fessura delle porta.
«Salve –“Fece subito Erza, facendo un passo avanti”- ci scusi per il disturbo, ma abbiamo bisogno di parlare con lei, siamo i maghi di Fairy Tail»
Spiegò subito all’uomo della missione che, dopo un momento di confusione, annuì sorpreso, ricordandosi il volto inconfondibile di Titania.
«Certo, entrate pure»
Le fece gentilmente accomodare l’uomo, aprendo la porta e facendo segno loro di entrare. Le maghe superarono l’uscio ringraziando educatamente l’uomo, che sorrise loro in risposta, con la sua aria misteriosa vorticargli intorno.
«Chi è, caro?»
Domandò una voce proveniente da una rampa di scale; il tono era vellutato ma segnato dall’età, ed apparteneva inoltre ad una vecchia signore.
Le ragazze spostarono lo sguardo verso la signora che si apprestava a scendere le scale, con un sorriso gentile sul viso e un paio di occhiali tondi e trasparenti sul naso.
Una signora adorabile, che ricordava tanto le nonne delle favole.
«Sono le maghe di Fairy Tail, i maghi che hanno trovato l’antidoto per la maledizione, ricordi?»
Domandò l’uomo sorridendo a quella che presumibilmente era la moglie, aiutandola a scendere gli ultimi gradini, porgendole la mano; per un istante, Lucy provò una sorta di... invidia verso quelle due persone che si amavano nonostante le intemperie ed il tempo passato...
Anche a lei sarebbe piaciuto essere come un loro... con Natsu...
Lucy avvampò all’istante, e alzò lo sguardo verso il soffitto, cercando di farlo sembrare un gesto normale, tentando di non pensare a cose così imbarazzanti...
Dannazione a te... Natsu...
Pensò stringendo le palpebre; da quando quell’idiota l’aveva baciata, non riusciva più a tenere a freno la sua immaginazione, e la cosa la spaventava...
Se... se i sentimenti di Natsu fossero solo causati dal frutto... e non dal suo cuore... lei... come avrebbe reagito? Non voleva illudersi, non voleva sperare inutilmente. Non voleva farsi del male... dopo tutta la fatica che aveva fatto per tenere nascosti i suoi sentimenti.
Ma in cuore suo... sperava con tutta se stessa che la sua non fosse solo un’illusione.
I suoi pensieri vennero nuovamente interrotti dalla voce della donna, che sorrise, mettendo in evidenza le rughe che segnavano lo scorrere del tempo.
«Certo che mi ricordo di loro! Prego, accomodiamoci in soggiorno, stavamo giusto prendendo una tazza di thè, sarà un piacere prenderlo con voi!»
Esclamò la donna, invitando le ragazze a seguirla in una stanza molto grande, dotata di un camino di pietra, di poltrone e divani, di una libreria e di un bel tappeto rosso che dava all’ambiente un che di regale; le quattro maghe si sedettero, seguite dai coniugi, che offrirono loro delle tazze di thè.
«Allora, cosa possiamo fare per voi, care?»
Chiese la donna con un sorriso gentile, poggiando con un tintinnio la tazza sul piattino di ceramica, volgendo lo sguardo verso le ragazze; fu Levy a parlare, quella volta.
«Vedete... un nostro compagno –il mago del fuoco Natsu- ha mangiato il frutto che gli avevate regalato... e adesso non sappiamo come fare per farlo tornare normale»
L’espressione dei due anziani furono diverse: quello dell’uomo si fece confusa, mentre quello della donna si fece sorpreso e preoccupato, segno che lei sapeva qualcosa che l’altro non sapeva.
«Che effetto ha subito il ragazzo?»
Domandò prontamente la donna, con preoccupazione evidente, arrestando ciò che stava facendo; le ragazze e il marito rimasero subito colpiti dal panico che traspariva dalla sua voce, ma fu Lluvia a rompere il silenzio.
«Natsu-San ha... ha subito l’effetto del Frutto Afrodisiaco, e non sappiamo come farlo tornare normale»
Spiegò con preoccupazione la maga dell’acqua, dopo aver portato con eleganza la tazza sulle labbra, bevendo un sorso di thè; era vero che quel Frutto l’interessasse molto (Gray-Sama innamorato di lei, ah, che sogno!), ma era anche vero che era preoccupata per Natsu-San e Lucy-San.
Gli occhi della donna si spalancarono per una frazione di secondo, in preda allo choc, prima di riassumere un’espressione meno sconvolta, ma più preoccupata.
Lucy fu l’unica a rendersene conto, e la cosa la preoccupò non poco.
«Ma perché cara, cos’ha quel frutto? Io credevo volessi liberartene...»
Chiese all’improvviso l’uomo, attirando l’attenzione delle maghe e della donna su di sé. La donna sospirò, rassegnata, scuotendo il capo.
«Mio caro... lo sai che ti amo... ma alle volte sei così cretino...»
Mormorò la donna con un sospiro, rimarcando sull’ultima parola, lasciando a dir poco sconvolte le quattro maghe, le quali rimasero con le tazze sospese a mezz’aria, in stato di confusione e choc dato dalle parole dalla signora.
L’anziano marito, al contrario delle quattro ragazze, non pareva affatto scioccato dalle parole della moglie, anzi, la guardò preoccupato.
«Questo significa che non avrei dovuto dare quel frutto a quei maghi?»
Domandò solamente lui, mentre la donna annuiva, posando il thè sul tavolo, prendendo un sospiro, accomodandosi gli occhiali.
«Vedete... quel frutto proviene da un’isola tropicale che scoprii assieme ad un gruppo di amici quando ancora ero giovane... molti anni fa... trovammo quest’albero grande al centro di quest’isola... la prima cosa che notammo... fu il suo profumo... ognuno di noi percepiva un odore diverso... a seconda dei gusti...»
Iniziò a spiegare sotto l’attenzione generale, alternato alla sorpresa delle informazioni appena apprese.
«Così non ci pensammo due volte a coglierne i frutti... anche se io e la mia migliore amica eravamo restie... vista la sua natura misteriosa... così... non lo mangiamo... al contrario dei nostri compagni che non ci pensarono due volte a mangiarli, entusiasti. –“La donna fece una pausa, sospirando”- Dopo un momento di silenzio... i nostri compagni... caddero a terra, apparentemente svenuti.»
La donna si interruppe per un istante, passandosi la mano sulla fronte, sospirando affranta, mentre Lucy pendeva dalle sua labbra, avvertendo il cuore battere ad una velocità inaudita, rendendosi conto dei sintomi pressoché uguali venuti a Natsu.
«Non starò qui a dirvi quanto la cosa ci abbia spaventate... sappiate solo che... una volta che si furono ripresi... i nostri due amici... cambiarono... –“Disse sospirando, massaggiandosi la fronte”- entrambi divennero gelosi della mia migliore amica... entrambi volevano averla tutta per sé... ed entrambi... non voleva che l’altro la toccasse...»
Spiegò con voce flebile, osservando intensamente Lucy, che avvertì il cuore sprofondare, mentre Levy, Lluvia ed Erza spalancavano gli occhi, sorprese.
«Proprio così... riscontrarono l’effetto del “Frutto Afrodisiaco”... entrambi amavano la mia migliore amica... ma avevano sempre taciuto... così come lei... che era sempre stata innamorata di uno di loro... –“Sospirò nuovamente”- io ero l’unica a sapere di questo triangolo amoroso... e avevo sempre cercato di aiutarli il più possibile... ma dopo quell’evento... niente fu più come prima...»
Erza si corrucciò, osservando intensamente la signora osservare Lucy, con sguardo enigmatico.
«Cosa intende dire? Che cosa cambiò? E come avete fatto a farli tornare normali?»
Domandò infatti la rossa, poggiando il suo thè sul tavolino, mentre Lucy osservava con il cuore che rimbombava nelle orecchie la vecchietta, abbassare lo sguardo.
«Proprio questo cambiò... solo uno di loro tornò normale... l’altro... rimase per sempre sotto questo effetto... suppongo... visto che da allora si separò da noi... non sopportando di vedere la ragazza che amava in mano ad un altro...»
Spiegò infine con un ultimo, lungo flebile sospiro.
La maga degli Spiriti Stellari spalancò gli occhi e dischiuse la bocca, mentre un’ondata di panico le attraversò il corpo, facendole sparire da sotto i piedi il suolo.
Solo uno di loro guarì... l’altro rimase per sempre sotto l’effetto del Frutto...
Pensò la ragazza, poggiando la schiena contro lo schienale, avvertendo la testa girare vorticosamente, quasi a voler esplodere.
Cosa succederebbe se Natsu rimanesse per sempre sotto l'effetto del Frutto?
«M-Ma... perché solo uno di loro guarì?»
Domandò Levy, piano, osservando sconvolta la vecchia signora puntare lo sguardo sulla bionda, in silenzio, quasi indecisa, per poi scuotere il capo.
«Sono molto vecchia... non riesco a ricordarlo... ho bisogno di pensarci su... per me è stato molto doloroso... quella separazione... visto che tutti noi eravamo grandi amici inseparabili... fino ad allora... –“Spiegò con voce vacua, lanciando breve e veloci occhiate alla bionda”- ...ma vedrò di pensarci su! Per sta sera, potrete dormire da noi, abbiamo molte stanze vuote, e un po’ di compagnai ci farà bene!»
Terminò con più allegria la signora, sorridendo giovialmente alle ragazze che, dopo un momento di sconcerto, annuirono, ringraziando.
«Caro, tu accompagna le tre signorine nelle loro stanze, io vorrei parlare per un momento con la signorina Lucy, se non è un problema per lei»
Disse poi la donna, una volta alzatasi con qualche fatica, sorridendo al marito, che annuì, ancora particolarmente scosso dal pasticcio che aveva involontariamente combinato.
«Oh... va bene»
Rispose invece Lucy in direzione della donna, salutando con un sorriso un po’ tirato le tre maghe, che le lanciarono uno sguardo preoccupato.
Più andava avanti, e più aveva paura di quello che sarebbe accaduto.
Oh Natsu... –Pensò, rivolgendo lo sguardo verso il cielo tinto di arancio- Perché... mi sono dovuta innamorare proprio di te?




Natsu correva senza sosta.
Correva con il vento che si infrangeva con forza contro il suo corpo, tentando inutilmente di rallentare i suoi movimenti rapidi e agili, evitando gli ostacoli che gli si paravano di fronte, mentre annusava incessantemente l’aria, avvertendo la dolce e delicata fragranza di Lucy entrargli in tutto il corpo, dandogli la forza necessaria per continuare a correre.
Ovviamente aveva mangiato durante il tragitto –e anche molto-, ma il solo pensiero di Lucy era capace di... farlo correre più veloce.
Voleva vederla. Voleva abbracciarla. Voleva toccarla, inspirare il suo profumo, baciarla. E la voleva.
Non sapeva esattamente come spiegare quella sensazione che gli vorticava per la testa e nel petto, tutto ciò che sapeva era che voleva vedere Lucy, i suoi occhi e il suo sorriso! Era strano per lui provare una cosa simile, ma da quando aveva mangiato quel frutto, aveva provato una sorta di scarica elettrica attraversargli il corpo, mentre il viso caldo e sorridente di Lucy gli si presentava alla mente, risvegliando in lui un gran desiderio di abbracciarla, di tenerla tutta per sé... di vederla felice.
Era come se il frutto gli avesse aperto gli occhi.
Perché lui amava vederla sorridere. Amava quei sorrisi caldi e talvolta buffi che gli rivolgeva, illuminando come una fiamma il suo cuore, scaldandolo e facendogli provare sensazioni calorose e piacevoli, che mai prima di allora aveva mai provato. Portandolo a desiderarne di più, sempre di più.
Perché lui, per quanto tonto fosse in realtà, l’aveva finalmente capito: amava Lucy Heartphilia. E non avrebbe permesso a nessuno di toccarla o farle del male.
Furono questi ultimi pensieri a indurre Natsu Dragneel a correre gli ultimi metri che lo dividevano dalla sua maga.
Il ragazzo si fermò in prossimità della grande casa del proprietario della missione, analizzando quattro grandi finestre di un lato della casa: tutte e quattro erano spente, ma da una in particolare giungeva più intenso e forte il profumo della Maga degli Spiriti Stellari.
Con un sorriso che gli illuminò gli occhi, il Dragon Slayer si arrampicò sull’albero posto davanti alla finestra, illuminato solo dalla fioca luce dei raggi lunari che, placidamente, illuminava il paesaggio in compagnia delle stelle che, come schizzi di vernice bianca nati da un pennello, brillavano allegramente.
Il profilo argenteo del ragazzo si mosse senza produrre troppo rumore fino alla finestra designata, le cui ante erano socchiuse.
Con un largo sorriso, il rosato saltò dal ramo su cui era appollaiato, finendo dritto-dritto sul davanzale della finestra. Abbassò lo sguardo, incontrando la figura addormentata della sua maga che indisturbata dormiva tranquilla, ma con uno strano rossore ad imporporarle le guance.
Natsu scese sul letto con cautela, attento a non far rumore, avvicinandosi piano piano alla figura dormiente di Lucy.
L’osservò per qualche secondo, sorridendo divertito dall’espressione buffa che aveva appena messo su, e fece per stendersi al suo fianco, ma il suono del suo nome lo fece fermare all’improvviso.
«Natsu...»
Il ragazzo fece scorrere lo sguardo su di lei, in un istante, mentre la voce lieve di Lucy risuonava debolmente nella stanza, mentre un sorriso impacciato si disegnava sul suo viso evidentemente imbarazzato.
Dormiva ancora.
Natsu la guardò, dapprima confuso, per poi passare all’entusiasta.
Lucy... stava sognando lui! E stava anche sorridendo!
Con un sorriso che partiva da un orecchio all’altro, Natsu Dragneel si stese sul morbido letto che sapeva già di Lucy, stringendola a sé, addormentandosi dopo poco.
Nessuno l’avrebbe fatto del male, era una promessa!


Angolo Autrice
*Corre a rallentatore*

Sì! Ce l’ho fatta finalmente! çwç 
Non potete immaginare quanto sia stato difficile scrivere il racconto della signora X,D 
E non potete immaginare la mia battaglia con l'HTML per poter usare il carattere Book Antiqua! Perché il nuovo stronzissimo e bastardissimo editor non comprende il carattere che utilizzo sempre io. E la cosa, ve lo dirò, mi aveva mandato in bestia. Ma, visto che sono cocciuta, ho trovato un modo per poter continuare ad utilizzare Book Antiqua, e la cosa mi fa sentire realizzata *w* (Sì, mi accontento di poco ùwù)
Uhm... allora... come va, Minna? 8D 
...so di non essere esattamente puntuale ma... meglio tardi che mai, no?! 
E poi la scuola già mi uccide... ç_ç 
Comunque! 
Come potete vedere, questo capitolo non è stato esattamente comico ma perlopiù fluffoso, direi... soprattutto la fine, credo. *Mangiucchia cioccolata* 
Sinceramente temo che Natsu sia OOC ç_ç io spero vivamente di no... ma ditemelo voi! 
Inoltre spero che il capitolo vi sia piaciuto! Spero di non avervi deluso @_@
Oh, ci tengo a ringraziare tutti coloro che hanno recensito lo scorso capitolo, rischio di scoppiare a piangere per la contentezza! *w* Sì, sono una persona emotiva ù^ù
Spero che recensiate anche questo capitolo e che non vi faccia schifo! 
E sappiate che... il discorso tra la signora e Lucy è molto importante, ma non l’ho voluto riportare giusto per tenervi sulle spine ^v^ (Se ci sono riuscita o meno, sta a voi deciderlo XD)
Beh... ditemi se vi piace e recensite, per favore! =D
Ciao e 
A preeesto
Whiteney 
 
P.S.
Loki è salvo. Per ora! X,D

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Capitolo 5
*** Come un illusione -Quinto Capitolo- ***


Come un illusione

(Quinto Capitolo)

 

 

Il calore di un abbraccio stringeva dolcemente il corpo della ragazza mentre questa andava piano piano a svegliarsi, aprendo lentamente gli occhi color cioccolato colpiti dai raggi del sole che filtravano attraverso le tende smosse dal vento.
Avvertiva una brezza leggera fischiare annunciando il suo ingresso nella stanza, colpendo il suo volto impastato dal sonno; ma nonostante il fresco non sentiva affatto freddo. Era come se stesse dormendo vicino ad un fuoco scoppiettante... e l’abbracciava... quasi fosse stata in forma umana...
Lucy spalancò gli occhi all’istante, irrigidendosi subito dopo aver riconosciuto la figura muscolosa, calorosa e inaspettata che la stava bellamente abbracciando, addormentata.
Per i primi dieci secondi di panico totale – nei quali arrossì fino alla punta dei capelli - rimase immobile con gli occhi che andavano a spalancarsi in totale sorpresa, mentre il cuore prendeva a battere in maniera inaudita, dopodiché un urlo di sorpresa scaturì involontariamente dalle labbra sottili.
Non l’avesse mai fatto.
Natsu sussultò leggermente, aprendo pigramente gli occhi scuri che andarono ad incrociarsi con quelli imbarazzati e sconvolti di lei, che tentava di reprimere il rossore che stava pian piano prendendo posto sulle sue guance, facendole quasi credere di stare sul punto di scoppiare, il che molto probabilmente sarebbe avvenuto per davvero.
«’Giorno Lu»
La salutò lui con un sorriso ancora assonnato, stringendo la ragazza a sé quasi fosse la cosa più normale del mondo; Lucy sentì il corpo abbandonarsi a se stesso, ignorando gli impulsi che il suo maledetto cervello mandava e avvertendo solamente la pelle di Natsu scaldarla in un abbraccio così confortevole che la fece quasi sciogliere, portandola così a ricambiare – chissà con quale forza, visto che si sentiva di pasta frolla – la stretta, mentre avvertiva lo stomaco attorcigliarsi e rigirarsi dolorosamente per quanto imbarazzata fosse. Non che la cosa la infastidisse, tutt’altro, solo che… era così maledettamente imbarazzante…
Meno male che nessuno li stava guardando…
Hm, come no.
La maga sentì improvvisamente la porta della sua camera spalancarsi con un violento botto che fece cigolare disperatamente i cardini il che, senza dubbio, era un pessimo,
pessimo segno.
Con un che di teatrale ed equipaggiata con l’Armatura del Purgatorio, Titania fece il suo ingresso apocalittico nella stanza seguita a ruota da Levy, Lluvia - entrambe in posizione d’attacco - e i due anziani i quali, saggiamente, si erano equipaggiati con un coltello e una padella che brandivano con un che di solenne.
Lucy si irrigidì all'istante; non era stata proprio una genialata urlare…
Tutto tacque, mentre le espressioni dei soccorritori si facevano prima confuse e poi sconvolte.
«Ah… però…»
Disse all'improvviso il marito abbassando la mano che reggeva il coltello, non aspettandosi una simile scena in casa sua; la fama di Fairy Tail non era per niente esagerata.
«Oh cielo!»
Esclamò la moglie sconvolta, facendo cadere al suolo la padella – che rimbalzò allegramente un paio di volte producendo un gran fracasso -, osservando con espressione a dir poco inebetita i due. Lucy non ebbe il coraggio di voltarsi: non sapeva più se era per l’imbarazzo o per il senso di pericolo che avvertiva alle spalle, e che poteva appartenere solo ad una persona in quel momento, e che, se i suoi conti erano giusti, mirava all'ospite inatteso che non si rendeva conto di nulla. Infatti, in tutto ciò, Natsu osservò le ragazze e la coppia con leggera sorpresa, quasi non capendo il motivo della loro presenza lì.
«Natsu»
Il suono del suo nome fece paralizzare all'istante Salamander il quale, avvertendo solo allora il pericolo, si irrigidì come la bionda che si ostinava a rimanere di spalle, sepolta nelle coperte. Il rosato strinse a sé – in un gesto indotto perlopiù dal panico del momento – Lucy, che squittì piano di sorpresa, piagnucolando dentro di sé il motivo per cui tutto quello dovesse capitare proprio a lei. Erza intanto si avvicinava sempre di più al letto con uno sguardo pressoché terrificante, mentre brandiva con una certa solennità la sua fedele spada. Natsu sbiancò, nel panico totale.
«E-Erza…!»
Balbettò il ragazzo osservando con terrore l’avanzata demoniaca della rossa, che sembrava del tutto decisa a farlo fuori senza pietà.
«Natsu… - Ripeté lei, tetra – Cos’hai fatto a Lucy?!»
Domandò con voce demoniaca puntando la spada contro Natsu, che sussultò, fissando la ragazza confuso.
«Che le ho fat-!?»
Natsu si fermò all’improvviso, spalancando gli occhi, capendo – stranamente - l’allusione di Erza.
«Ehi! – Sbottò offeso, dimenticandosi per un momento della spada puntata alla giugulare – Io
non sono un maniaco!»
Esclamò lui fissando male i presenti, senza accennare a voler lasciare andare Lucy, che lo guardò con il cuore che batteva a mille all'ora, non potendo fare a meno di essere anche un po’ sorpresa dal fatto che Natsu avesse colto al volo l’allusione di Erza… senza dubbio era a causa del frutto… anche le tre maghe parevano alquanto sorprese.
«Davvero?»
Domandò sbigottita Lluvia fissando sconvolta il rosato, così come Levy.
«Ma… è strano, il Frutto Afrodisiaco dovrebbe sortire l’effetto di… ehm… insomma… aumentare la... s-sete… oh, insomma quella!»
Gridò imbarazzata Levy rifiutandosi di ripetere per una seconda volta una cosa del genere, con somma gratitudine di una Lucy profondamente sconvolta e ancora accoccolata dolcemente tra le calda braccia di Salamander che, diavolo, anche se non era il momento per pensare certe cose, erano così tremendamente calde e confortevoli che la facevano sentire in pace con il mondo… più o meno… date le circostanze.
Natsu distolse lo sguardo, poggiando – forse inconsapevolmente – il mento sul capo di Lucy, facendola sussultare; la ragazza alzò gli occhi su di lei, notando con una certa sorpresa un lieve rossore sulle sue guance.
«Sì insomma – Borbottò lui – Non ho intenzione di fare qualcosa che Lucy non vuole… non sono un maniaco… lei… non è mica un oggetto…»
Terminò lui con un po’ di goffaggine ma con una certa sicurezza, stringendo ancora di più Lucy, che sentì il cuore fermarsi definitivamente, mentre un moto di dolcezza l’attraversava inevitabilmente, facendole attorcigliare lo stomaco in balia dei sentimenti che la stavano attraversando al sol sentire quelle parole estremamente… dolci ed inaspettate…

Natsu… tu…
Pensò socchiudendo leggermente gli occhi, osservandolo ed arrossendo leggermente, mentre la conversazione avuta la sera precedente con l’anziana signora le si ripresentava prepotentemente nella mente, facendola arrossire tre volte tanto di quello che già era.
Non aveva mai avuto una conversazione così imbarazzante…

 

Lucy si era nuovamente accomodata su una delle poltrone presenti nella stanza, prendendo con delicatezza una tazza di thè che la signora le aveva nuovamente preparato, porgendoglielo con un sorriso confortevole che riuscì a calmare un poco la mente turbolenta della giovane Heartphilia, che iniziò a bere lentamente il liquido scuro.
«Allora… - Ruppe il silenzio la bionda - …cosa voleva dirmi?»
Domandò educatamente lei soffiando dentro la tazzina, smuovendo appena lo strato sottile di thè che vibrò leggermente. Non sapeva esattamente perché, ma aveva uno strano presentimento… era un sentore di… disagio proprio sulla bocca dello stomaco che la metteva in allerta da nemmeno lei sapeva cosa. L’anziana signora prese tempo, sedendosi lentamente sulla poltrona davanti a quella della bionda, fissandola per qualche istante, sorridendo.
«Volevo dirti, cara, che ho mentito»
Disse lei tanto all'improvviso da sorprendendo Lucy, che arrestò per un istante i suoi movimenti osservando la donna visibilmente confusa, mentre un moto di panico l’attraversava, non sapendo esattamente perché.
«Ha mentito? – Ripeté lei – Su… su che cosa?»
Riuscì a domandare con lo sguardo completamente focalizzato sulla signora, non riuscendo ad imporre al suo cuore di rallentare. L’anziana sorrise, prendendo altro tempo, inducendo involontariamente Lucy a prendere un altro sorso di thè.
«Sul modo di far guarire il vostro compagno - Iniziò – In realtà… ricordo benissimo come fare, anzi, non l’ho mai scordato»
Spiegò piegando le labbra verso l’alto, distendendo così le rughe che solcavano il suo volto. Lucy sussultò spalancando gli occhi e sentendo il cuore arrestarsi.
«E-E cosa dobbiamo fare?!»
Domandò nervosa, non chiedendosi nemmeno per un istante il motivo per il quale la signora non lo avesse detto subito e avesse finto di non ricordare.
«Non cosa
dobbiamo – La corresse lei – Cosa devi»
«Eh…?»
Fece la bionda, persa. La donna bevve un sorso di thè.
«Intanto cara, devi sapere che se il ragazzo non guarirà dall’effetto del frutto entro la prossima notte di luna piena… i suoi effetti saranno permanenti… e questo non comporterebbe solo il suo essere per sempre geloso di te, questo… comporterebbe uno
sconvolgimento totale del suo carattere…»
Spiegò lentamente e con serietà la vecchia, fissando gli occhi marroni di Lucy spalancarsi in preda allo choc, mentre una morsa dura e dolorosa le chiudeva lo stomaco.
«S-Sconvolgimento… totale del suo carattere…?»
Ripeté con un filo di voce, fissando con occhi sbarrati un punto fisso davanti a sé, non volendoci credere.
«Proprio così… e solo la persona di cui l’infetto del “Frutto Afrodisiaco” è innamorato può scioglierne l’effetto, a patto che la suddetta persona ricambi gli stessi sentimenti»
Spiegò la donna sotto lo sguardo inebetito di Lucy, che bevve un sorso del liquido in trance, pendendo dalle sue labbra, in attesa; di qualunque cosa si trattasse… non poteva certo essere più imbarazzante di quanto già non fosse!
«E l’unico modo per far sì che questo accada – Continuò lei pacata – È soddisfare questo suo…
desiderio…»


…Eh…?
Lucy sputò con malagrazia il thè che aveva appena bevuto.
Che cosa avrebbe dovuto fare?!
La ragazza tossì rumorosamente, arrossendo ed annaspando come una matta, fissando con occhi spalancanti la sua interlocutrice non potendo credere a ciò che aveva appena sentito, mentre il cuore prendeva a battere così in fretta che rischiò quasi di esploderle.
Ultimamente le accadeva un po’ troppo spesso…
«Ora capisci – Continuò l’anziana – Perché ho preferito dirtelo a parte?»
Lucy la guardò sconvolta.
«Q-Questo significa – Annaspò con voce rotta – che io dovrei…»
«Proprio così… dovrai fare
l’amore con quel ragazzo… - Spiegò, per poi piegarsi in un sorriso – Infondo… tu ami Natsu Dragneel, non è così?»

 

"Uno sconvolgimento totale del suo carattere."                                     "Tu ami Natsu Dragneel, non è così?"

 

E fu allora, ricordando le parole della signora, e ricordandosi solo allora di essere in un letto insieme al suddetto Natsu, che Lucy rischiò la tachicardia che la indusse – con una forza dettata dal panico – a scagliare con tutte le sue forze Natsu fuori dal letto, arrossendo furiosamente ed iniziando a balbettare frasi sconnesse, con il povero rosa che andava a schiantarsi rovinosamente contro il pavimento, tramortito.
«Q-Q-Quante v-volte ti ho detto d-di non entrare nella mai camera senza permesso!?»
Sbraitò furiosa, assumendo un colorito rosso pomodoro che andava oltre ogni immaginazione, mentre osservava con il cuore che batteva all’impazzata il ragazzo alzarsi in piedi, moribondo e stordito, con una mano sul capo, dolorante.
«Ma questa non è la tua stanza!»
Obbiettò subito Natsu mettendosi seduto a gambe incrociate sul pavimento, fissando intensamente Lucy; lui non riusciva a capirla certe volte… perché l’aveva sbattuto a terra così all’improvviso? Si sarebbe certamente dovuto aspettare una reazione del genere ma, insomma, fino a qualche istante fa non gli sembrava che le dispiacesse! Mentre per lui… beh… abbracciare Lucy era qualcosa di indescrivibile!
«Ma perché dormi sempre insieme a me!?»
Sbottò nuovamente lei raggiungendo la soglia massima dell’imbarazzo, estraniando del tutto le tre maghe e i proprietari che assistevano alla scena sbigottiti.
Alla sua richiesta il rosato le fece un grande sorriso.
«Perché sei morbidissima! E mi piace stare insieme a te!»
Spiegò lui allargando le braccia, quasi quella fosse stata una cosa ovvia.
Lucy si bloccò, spalancando gli occhi e fissando intensamente Natsu. Il suo cuore smise di battere mentre le sue parole le vorticavano tutt'attorno, rimbombandole dentro in un eco infinito che pareva non spegnersi mai, solleticandole il cuore che troppe emozioni aveva provato in quei giorni.
Ultimamente i suoi sentimenti erano stati messi allo scoperto troppe volte… la presenza di Natsu stava diventando sempre di più qualcosa di insostenibile per lei che, proprio ora che credeva di essere riuscita a mettere sotto chiave le sue emozioni, erano usciti fuori tutti in una volta come un fiume in piena non appena quello stupido… stupidissimo di Dragon Slayer aveva avuto la brillante idea di ingerire quel frutto maledetto…
Stava diventando difficile per lei dover sopprimere ciò che provava per lui… e se tutto non fosse tornato alla normalità sarebbe di sicuro scoppiata… in un modo o nell’altro… perché tutto era precipitato da quando aveva iniziato a provare qualcosa di più, che andava oltre l’amicizia, per Natsu… tutto si era complicato… tutto era diventato difficile da gestire… tutto ciò che la collegava con lui era diventato imbarazzante e doloroso… perché lei non voleva perderlo, in nessun caso.
E, alle volte, quando se lo ritrovava in mezzo i piedi si chiedeva come poteva essersi innamorata di lui… perché le faceva male… sapere che per Natsu, Lucy era soltanto una sua cara Nakama.
E allora… desiderava con tutta se stessa di non essersi
mai innamorata di lui.
...
Però poi… quando lo vedeva… quando le sorrideva… quando la chiamava… quando stavano insieme… in ogni circostanza… la sua presenza era qualcosa di così rassicurante, confortevole ed indispensabile… che si ritrovava… come ad innamorarsene sempre di più… in un circolo vizioso di cui non riusciva a trovare quella maledetta fine.
Perché, disgraziatamente, Lucy Heartphilia era inevitabilmente innamorata di Natsu di Dragneel e più cercava di negarlo, e più quel sentimento cresceva…
E quella situazione non l’aiutava per niente… perché… per quanto tutti dicessero che lui era innamorato di lei… lei… lei… aveva paura.
Paura che tutto quello non fosse altro che un effetto strano di quella diavoleria… e che i sentimenti del ragazzo non fossero veri, ma solo… un
illusione.
E lei non voleva soffrire inutilmente… non avrebbe… resistito.
Perché lei non era solo innamorata di lui, no... Lucy lo amava sul serio Natsu… ma lui?
Lui, così rissoso, tonto, insaziabile, testa calda, scemo… adorabile, dolce, premuroso quando voleva… come poteva uno come lui provare un sentimento del genere?
«E non solo – Proclamò Natsu interrompendo all’improvviso i suoi pensieri –
Tu mi piaci tanto, Lu!»
Qualcosa dentro di lei si fermò per una frazione di secondo, mentre sentiva il letto sotto di lei sparire nel nulla, lasciandola cadere nel vuoto.
«… E-E-E-ESCI SUBITO DA QUII!»
Gridò surriscaldata e con la voce incrinata, buttando un Natsu preso in contropiede fuori dalla finestra, facendolo urlare per la sorpresa.
Il suo volto divenne così rosso che una nuvoletta di fumo iniziò ad uscirle dalla orecchie.
Amore o meno… certe cose non sarebbero mai cambiate…

 

 

Angolo Autrice
Salve Minna!
Non ci posso credere, ce l’ho DAVVERO FATTA! ç^ç
Mi sembra impossibile, invece eccomi qui, con il quinto capitolo di questa long che si sta un pochino dilungando ma che presto troverà fine! *Riprende fiato*
Mi dispiace, ma non riuscivo a scriverlo questo maledetto capitolo… però poi, ascoltando una canzone mai sentita prima, mi è partita la vena creativa e l’ho finito alle tre! (E non l’ho pubblicato allora perché dovevo andare a ripetizione ^w^)
Spero vi piaccia… e vi abbia sorpreso!
Comunque, parlando della trama, come avete potuto capire… l’unico modo per far tornare Natsu normale – ed evitare così che si trasformi in chissà chi – è… farlo con Lucy ó_ò (sono strana forte, eh? -.-")
(Possiamo pensare che la vecchia signora lo sappia da quello che le ha raccontato questa fantomatica amica)
*Silenzio generale*
Ecco perché quando ho scritto i primi capitoli ridevo, perché quest’idea mi pareva assurda O.o ora non so, ditemi voi XD
Comunque… non so… ditemi voi!
Spero piaccia e spero commentiate! Mi farebbe mooolto piacere! *w*
Ringrazio di cuore chi ha recensito lo scorso capitolo e chi ha messo la storia tra le preferite! *w* E ovviamente anche tra le ricordate e seguite! =)
Grazie davvero, spero di non avervi deluso =(
Fatemi sapere, please! *w*
Ciao e
A preeesto
Whiteney

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** Soltanto Mia -Sesto Capitolo- ***


Soltanto Mia
(Sesto Capitolo)

 

 

 

Addentò una fetta di carne fissando con sguardo scocciato la porta di legno, aspettando con evidente impazienza l’arrivo di una certa persona che l’aveva scagliato, con una grazia invidiabile, fuori dalla finestra rossa come un pomodoro; Natsu borbottò qualche parola scocciata, mentre mandava giù tutto quello che aveva nel piatto senza problemi: burbero o meno, l’appetito non gli mancava mai. Fu dopo l’ennesimo rumore indistinto che gli occhi di Erza si posarono su di lui, affilati come lame di spade.
«Smettila di borbottare, Natsu!»
Ordinò lei dopo aver riposato con delicatezza la tazza di tè sul piattino di ceramica, incarnando le sopracciglia in un espressione severa che fece sussultare il ragazzo; ancora non sapeva come era riuscito a sopravvivere alla furia omicida di Erza e della sua spada, che avevano quasi tentato di…
castrarlo senza pietà. Quella era stata decisamente un’esperienza terribile e alquanto traumatica che, senza dubbio, avrebbe dovuto eliminare dai suoi ricordi. Natsu sbuffò poggiando il mento sul tavolo, fissando le tre ragazze che gli sedevano di fronte.
«Ma quando arriva Lucy?»
Domandò in tono lamentoso, poggiando la guancia sulla tovaglia bianca e ricamata che copriva il legno del tavolo, in quel momento barbaramente scosso dai movimenti irrequieti del ragazzo che, se non fosse stato per gli sguardi da pura assassina che Erza gli stava lanciando, sarebbe sicuramente finito in brandelli per quanto la noia lo stava assalendo.

Va da Lucy
«Lu-Chan è ancora in camera, deve ancora prepararsi, abbi pazienza»
Gli disse con un sorriso Levy, particolarmente divertita da quella bizzarra ma allettante situazione nella quale la sua migliore amica era appena incappata.
«Lucy ha riferito a Lluvia di star bene quando abbiamo lasciato la stanza – Continuò poi la maga dell’acqua – Anche se Lluvia l’ha trovata abbastanza provata dopo il lancio della finestra di Natsu-San»
Commentò lei rivolta al rosato, che fissò il muro davanti a sé con aria pensoso.

Va da Lucy
«E anche quando sarà uscita dalla sua camera, non potrai avvicinarti comunque a lei, Natsu»
Esclamò infine Erza con sguardo severo e che non ammetteva repliche, fissando il ragazzo scattare sull’attenti pronto per dissentire nella maniera più assoluta; le sue grida vennero però soppresse dal nascere dallo sguardo pietrificante della rossa e dall’entrata in scena dell’anziana signora.
«Vi state godendo la colazione?»
Domandò lei gentilmente, osservando con i suoi occhi dolci i ragazzi presenti, soffermandosi sul rosato per qualche istante, fissandolo negli occhi. Natsu percepì qualcosa di strano quando gli occhi chiari della signora si soffermarono sui suoi, quasi stesse cercando di capire… cosa stesse pensando. Il rosato alzò un poco lo sguardo, inclinando il capo e inarcando le sopracciglia, fissando in confusione la donna che sorrise in risposta distogliendo lo sguardo da lui per riposarlo sulle tre ragazze.
Strano.
«Sì, la ringraziamo davvero molto per il suo aiuto e per la sua ospitalità»
Disse Erza ricambiando il sorriso, trasformando l’espressione corrucciata e demoniaca di qualche istante fa in una assolutamente gentile e cordiale.
«Sono contenta – Fece lei – E… mi dispiace disturbarvi… ma volevo sapere se voi tre giovani ragazze foste disposte ad aiutarmi a fare una certa cosa che le mie povere ossa non mi permettono più di fare…»
Continuò poi lei contraendo lo sguardo in un espressione dispiaciuta, mentre si appoggiava ad una sedia posta lì vicino con fare stanco mentre si portava, con un che di dolorante, la mano sulla schiena, quasi volesse rendere più credibile il concetto, indicando la porta da cui era appena entrata.
«Certo, non c’è problema»
Disse Levy con un sorriso alzandosi assieme a Lluvia ed Erza.
«Tu vieni con noi, Natsu»
Gli fece subito Erza con un cipiglio.
«Oh no no! – Intervenne subito la signora – Ho bisogno di voi per un lavoro… delicato! Che comprende il maneggiare qualche libro molto vecchio e antico… e, non per essere scortese, preferirei che il ragazzo restasse qui vista la sua magia»
Spiegò con un sorriso delicato, guardando con i suoi occhi contornati da rughe leggere il volto florido di Erza, che non poté far a meno di annuire di fronte a
cotanta gentilezza e apprensione, arma che molte vecchiette esperte sapevano maneggiare con maestria e sottigliezza, in modo da rendersi credibili.
«Va bene, come vuole»
Accordò infatti la rossa – dopo aver ordinato a Natsu di rimanere lì - ricambiando il sorriso ammaliatore della signore che, non appena le tre ragazza si incamminarono verso la porta, non poté far a meno di esibire un espressione vittoriosa mentre si girava verso Natsu, sorridendogli con sguardo furbo.
«Va da lei»
Mormorò piano lei conscia dell’udito fine di cui era dotato che, infatti, captò le parole della signora con sorpresa iniziale.

Va da Lucy
Un sorriso a trentadue denti gli increspò gli angoli della bocca, annuendo e ringraziando con lo sguardo la signora, che chiuse la porta alle sua spalle con un ultimo sorriso premuroso, mentre avvertiva la porta che dava sul corridoio – che portava alle camere da letto – richiudersi con un cigolio leggero, segno che il ragazzo non aveva perso tempo.
Quel ragazzo non farà nulla che lei non vorrà
Pensò infine, facendo segno alle ragazze di seguirla.

 

Natsu correva a ritroso nel lungo corridoio costellato di quadri e vasi vari, seguendo come un segugio l’odore familiare di Lucy che impregnava dolcemente le mura di quell’enorme casa, avvertendo l’impellente desiderio di averla assieme a sé farsi più forte mano a mano che il suo odore si faceva più forte, accendendogli nel petto quel bisogno di lei che da qualche giorno a quella parte era diventato sempre più forte.
Perché, in effetti, lui aveva sempre voluto la compagnia di Lucy. Gli era sempre piaciuta ma, fino a quel momento, non aveva capito quanto importante per lui lei fosse. Aveva sempre pensato che la presenza di Lucy fosse scontata, quasi come se averla al suo fianco fosse la cosa più naturale del mondo, perché infondo loro erano compagni di team! Era normale che stessero insieme.
Però… quando aveva mangiato quel frutto… era come se dentro di lui si fosse aperta un nuovo modo di vedere le cose, una nuova prospettiva che gli faceva notare che, in effetti, la presenza di Lucy non era poi così ovvia.

Si sarebbe potuta innamorare di qualcuno.
E a quel punto… lei non sarebbe più stata la sua Lucy, sarebbe diventata di
qualcun altro. Qualcun altro l’avrebbe fatta ridere. Qualcun altro l’avrebbe confortata nei momenti di bisogno. Qualcun altro sarebbe stato sempre al suo fianco. Qualcun altro avrebbe dormito nel loro letto assieme a lei. E quel qualcun altro… gliel’avrebbe portata via. Non avrebbe più potuto dormire con lei, non avrebbe più potuto introdursi in casa sua, non avrebbe più potuto pensare a lei come la sua Lucy… e le cose in un certo senso sarebbero cambiate.
Non ci aveva mai pensato… ma quando quell’ipotesi gli si era infilata come una pulce nell’orecchio… si era… come
spaventato. Perché in quel modo avrebbe perso un pezzo di Lucy. Sarebbero rimasti amici, ovvio, ma le cose sarebbero state differenti. E lui non voleva che le cose divenissero differenti. Lui volevo solo stare per sempre insieme a Lucy, e non voleva che qualcuno potesse mettersi in mezzo.
Per questo quando, con un sorriso fiammeggiante entrò nella camera di Lucy e vide quello che stava accadendo, si fermò di botto, irrigidendosi e spalancando gli occhi, analizzando la situazione.
Loki era nella stanza.
Loki era vicino a Lucy, anzi no.
Loki stava
abbracciando Lucy.
E Lucy ricambiava l’abbraccio.
Il ragazzo fissò la scena in silenzio, fermo e immobile con le labbra contratte in una linea dritta che non lasciava trapelare quello che stava pensando, senza dubbio un
brutto segno. Continuò a fissarli per qualche altri istanti, quando lo Spirito non lo notò e, con un sorriso che sprizzava gioia da tutti i pori, alzò una mano in segno di saluto accompagnando al gesto un sorriso inequivocabile di gioia pura.
Era morto.
«Oi, Natsu! – Lo salutò infatti, mentre la bionda si irrigidiva di botto – È bello vede-»
Le parole gli morirono in gola non appena puntò gli occhi in quelli del Dragon Slayer, leggendovi all’interno una mal celata furia accompagnata da qualche fiammella rossa che aveva preso a divampare attorno ai suoi pugni e negli stessi occhi; per un istante credette quasi che i suoi occhiali da sole blu gli stessero tirando qualche brutto tiro, ma si ricredette subito quando, per un pelo, riuscì ad evitare un gancio destro da parte del ragazzo, portando così il Leone a staccarsi da Lucy, che annaspò nel panico fissando sconvolta il rosato.
«L-o-k-i»
Sibilò con un sorriso non molto rassicurante Natsu, fissando con uno sguardo di pura collera il suddetto malcapitato, che non poté far a meno di sbiancare sconvolto e confuso da tale accoglienza da parte del Nakama. Batté un paio di volte le palpebre, fissando prima lui e poi Lucy con espressione frastornata, non capendo cosa stesse accadendo e perché, cavolo, Natsu desse l’orribile impressione di volerlo
uccidere.
«N-Natsu! C-Che ci fai qui!?»
Balbettò la bionda rossa come un pomodoro, avvertendo il cuore battere forte mentre fissava lo sguardo del Dragon Slayer incenerire il suo Spirito Stellare, atterrita.
«Ti uccido, Loki!»
Disse senza mezzi termini lui ignorando la ragazza, facendo un passo avanti e fiondandosi verso il Leone che, preso dal panico e alla sprovvista, iniziò a scappare più confuso che mai da una parte all’altra della stanza, terrorizzato dal suo sguardo e preso in contropiede da tanta furia da parte di Natsu per reagire. Lucy rimase ferma immobile per qualche istante, scioccata, fissando con tanto d’occhi la scena non sapendo cosa dire, sentiva solo il volto accaldato e il cuore battere forte; perché… perché si comportava così solo sotto l’effetto del frutto… perché, se davvero l’aveva sempre amata anche inconsapevolmente, non aveva mai mostrato il minimo interesse in lei? Non si era mai comportato così… nemmeno un pochino… mai il più piccolo segno, mai… il ben che minimo interesse…
Perché solo ora? Era forse… solo causa del frutto?
Davvero lui l’amava?
«Natsu, che cavolo ti prende!?»
Fu l’urlo di Loki a risvegliarla dal suo trance, riportandola con i piedi per terra di fronte alla piega apocalittica che la situazione aveva preso. Alzò lo sguardo su Natsu intento a rincorrere con i pugni infuocati Leo, sbraitando su come dovesse tenere le mani lontano da lei. Doveva fare qualcosa.
Salamander si avvicinò allo Spirito finito con le spalle al muro fissandolo male, pronto a mettere fine alla sua lunga e vittoriosa vita da playboy ma all’ultimo, prima che potesse anche solo muovere mezzo muscolo, Lucy gli si parò davanti, stendendo le braccia verso l’esterno fissando con un cipiglio severo – accompagnato sempre da un grazioso rossore sulle gote – il rosato, che si fermò all’istante, osservando sorpreso la ragazza, per poi ripassare subito
all’incazzatura.
«Togliti»
Borbottò lui assottigliando le palpebre, quasi in maniera infantile. Lucy assottigliò a sua volta le palpebre, fissandolo male.
«Calmati»
Fece lei, corrugando la fronte.
«Devo ucciderlo!»
«Non se ne parla! Adesso calmati e-»
«Ti stava abbracciando!»
La bionda lo fissò per un istante, per poi roteare gli occhi; così era inutile.
«Senti, Natsu…»
«Prima lo uccido e poi parliamo!»
«Ti ho detto di no! E adesso stammi a sentire, lui…»
«Scusate – L’interruppe Loki alzando una mano, ancora scosso – Posso sapere cosa sta succedendo?»
Chiese fissando combattuto i due, mentre si allentava il nodo della cravatta. Natsu lo incenerì con lo sguardo.
«Dopo – Fece la ragazza – Adesso ascoltami Natsu… Loki non mi stava abbracciando – La bionda si fermò un istante, bloccando con uno sguardo le parole di protesta che stavano per uscire dalla bocca del ragazzo –
Io lo stavo abbracciando per-»
Lucy non riuscì a finire la frase, dato che, ovviamente, il ragazzo, sentendo quelle parole, non poté fare a meno di lampeggiare nell’irritazione, mentre faceva saettare lo sguardo su Loki, pronto più che mai – chissà perché – ad ucciderlo, facendo sussultare il povero malcapitato.
«Ora sei morto!»
Esclamò a gran voce il rosato; e fece per mollare un mal rovescio sulla mandibola del ragazzo ma, fortuna volle, che la voce di Lucy riuscì a bloccarlo prima che la furia/Natsu si abbattesse sul povero Loki che, alla fine, non aveva poi colpa.
«PER CONGRATULARMI CON LUI E ARIES, CHE SI SONO MESSI INISIEME!»
Riuscì a gridare tutto d’un fiato qualche attimo prima che il Dragon Slayer uccidesse lo Spirito, facendolo infatti fermare a pochi centimetri dal suo volto.
Tutto tacque, con Leo che tentava di riprendersi dall’attacco di cuore che gli era quasi venuto, mentre Salamander assimilava l’informazione con sguardo sorpreso.
Ritirò il pugno poco dopo, puntando lo sguardo sul compagno.
«Oh – Fece illuminandosi sorpreso – Tu e Aries?»
Il leone annuì piano e con cautela, non del tutto sicuro che fosse fuori pericolo.
«Sì… volevo dare la notizia la tutti – Tentò di spiegare – Ma quando sono arrivato qui c’era solo Lucy – visto che non siamo nemmeno in gilda -, e quando gliel’ho detto era così felice che si è lasciata prendere dal momento»
«Ho capito – Fece il rosato annuendo – Beh, congratulazioni»
Gli disse con il suo solito sorriso allegro accompagnato da una risata, aiutandolo ad alzarsi – con sua grande sorpresa; Lucy lo fissò sbigottita: pure gli sbalzi di umore aveva ora!
«Uhm… bene… ora che Natsu non vuole più uccidermi – Disse dopo qualche istante l’arancione, accomodandosi i vestiti – Posso sapere che sta succedendo?»
Domandò esasperato, guardando i due confuso, ricevendo in risposta un verso sconfortato della sua amica, che si mise a sedere con una mano sul volto.
«Te lo spiego dopo, Loki – Fece con un sospiro la bionda – Ora vai… per favore»
Gli chiese esausta, ricevendo in risposta un cenno d’assenso dal Leone che, salutando e ringraziando i due, sparì in una nube d’oro, lasciando i due soli. E fu quando realizzò che erano soli, che Lucy scattò in piedi all’improvviso, avvampando come un pomodoro, fissandolo.
«Allora, Lucy – Iniziò Natsu – Torniamo a casa?»
Le domandò il ragazzo come se non fosse accaduto nulla, sorridendole come era solito fare… con quel suo modo gentile e incoraggiante che l’aveva sempre aiutata a rimettersi in piedi in tante situazioni… come era sempre solito fare.
Più lo guardava… e più temeva che tutto quello fosse solo un illusione. Temeva con tutto il suo cuore che lui, in realtà, non l’amasse… temeva che fosse tutto uno scherzo crudele di quel frutto…
Aveva paura.
Lei avrebbe fatto di tutto per far tornare Natsu come era in quel momento… come sempre… e non voleva che gli accadesse qualcosa ma… ma lui? Davvero lui l’amava? E se alla fine si sarebbe rivelata solo una menzogna? Se il sentimento che pensava di provare per lei non fosse amore? Lei non voleva… non voleva… soffrire. Ma non poteva nemmeno lasciarlo così…

Avrebbe tanto voluto sapere… cosa il cuore del vero Natsu provava per lei.
«Lucy?»
«Perché fai così?»
L’interruppe lei puntando lo sguardo su di lui, facendolo sussultare.
«Perché sei così geloso di me?»
Domandò di nuovo, fissandolo negli occhi con espressione confusa; non ci capiva più niente nemmeno lei, voleva solo che tutto tornasse come prima… voleva solo riavere… il Natsu di prima…
«Perché non voglio che ti portino via da me, Lucy»
Le rispose lui dopo qualche attimo di silenzio, in cui aveva assimilato le sue parole con una certa sorpresa; la ragazza lo guardò, presa alla sprovvista dal tono leggermente supplichevole della sua voce. Lo fissò negli occhi, potendo constatare con una certe sicurezza che le sue parole erano sincere; si alzò lentamente, avvicinandoglisi senza fretta, continuando a fissarlo negli occhi, volendo saperne di più… volendo sapere cosa gli dicesse la testa di tanto grave per fargli dire una cosa simile, voleva sapere perché lo credeva… e perché così all’improvviso.
Cosa gli aveva fatto quel frutto?
La ragazza si fermò a qualche passo da lui, toccandogli la spalla su cui vi era raffigurato il marchio della gilda.
«Spiegati meglio – Gli fece lei piano – Cosa intendi dire? E perché lo pensi?»
Mormorò avvicinandosi lentamente al volte del ragazzo che, dopo un momento di irrigidimento causato dal suo tocco gentile, si mosse a sua volta verso il suo, avvertendo il suo profumo leggero più buono che mai.
«Io… ecco… Lucy io non…»
Le parole del ragazzo e i suoi movimenti vennero brutalmente interrotti dall’apertura improvviso della porta che, per la seconda volta quel giorno, venne brutalmente sbatacchiata contro il muro senza pietà, mentre i cardini – dopo un momento di sorpresa iniziale – striderono in maniera orribile peggio di quella mattina, emettendo tutto il loro disappunto di fronte alla forza bruta che una certa maga dai capelli rossi aveva usato per aprire una semplice, ed innocente, porta. I due sussultarono – a dividerli solo un palmo di naso - e prima che potessero anche solo avvertire il pericolo, un calcio volante piovve malvagiamente sul capo del rosato che ancora confuso dai rapidi eventi, si ritrovò schiacciato sotto il dolce peso di una figura che, con occhi rossi come i suoi capelli, fissava con sguardo assatanato il povero malcapitato svenuto sul colpo, evitandogli così uno spettacolo che probabilmente l’avrebbe segnato a vita per la seconda volta quel giorno.
Lucy fece qualche passo indietro spaventata, mentre fissava sconvolta Natsu morire al suolo, schiacciato da una Erza spaventosa; annaspò, fissando prima la maga e poi le altre tre presenze dietro di lei che altrettanto spaventate, fissavano la scena senza dire una parola.
La bionda fissò Levy e Lluvia con espressione turbata, che le due maghe ricambiarono all’istante. La signora anziana si portò una mano alla bocca, chiedendosi se, in fin dei conti, la sua strategia usata per far andare il ragazzo dalla bionda era stata una buona idea.
«Natsu – Fece Erza dopo attimi di silenzio, con voce tetra e spaventosa – Ti avevo detto di non muoverti»

 

 

 

Angolo Autrice

Salve Minna!
Diciamo che dopo questo capitolo sono esausta, quindi non mi dilungherò troppo.
Scusate il ritardo, ma tanto ormai non serve a niente… sono sempre in ritardo… non c’è niente da fare…
Passiamo subito oltre che sto per esplodere.
Finalmente ho finito questo capitolo… evviva! O_O
Allora… che posso dire? Oh, sì…
Credevate forse che mi ero dimenticata del buon vecchio Loki?! 8D
Ahahah, sbagliato! Mi ero immaginata questa scena fin dal principio, ed ora che l’ho scritta sono soddisfatta =w=
Lories *w* un piccolo ma importante accenno Lories che ha salvato la vita del buon vecchio leone, che ha quasi rischiato di rimetterci la pellaccia XD
Ah… non so… questo capitolo non so come è venuto… spero non faccia schifo e abbia senso ma… a voi critiche e giudizi XwX segnalatemi gli errori, per favore ^^
Spero di non essere caduta nell’OOC ma… considerate che Natsu è sotto l’effetto del frutto… certe uscite isteriche sono obbligatorie XD
Oh beh… non ho niente da dire! A parte ringraziare di tutto cuore le anime sante che hanno recensito, messo tra i preferiti çwç, ricordate e seguite la storia ^o^
Arigatou, Minna! ^w^
E visto che ci sono, ringrazio anche tutte e 49 le persone che mi hanno messo tra gli autori preferiti, ne sono scioccata! XD
Ora vado, prima che inizi a prendere a testate il computer (?)
Recensite, per favore *w*
Ciao e
A preeesto
Whiteney

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Capitolo 7
*** Di nuovo, un branco di imbecilli. ***


Di nuovo, un branco di imbecilli.
(Settimo capitolo)

 

 

 

Quando Natsu riprese conoscenza – quando si era addormentato? – la prima cosa che realizzò era che aveva dormito su una sedia… e che vi ci era stato legato sopra, di nuovo. Ci mise di conseguenza qualche secondo per reagire, giusto il tempo di concretizzare il fatto.
«Perché sono legato su una sedia?»
Gridò all’improvviso il ragazzo dimenandosi come un forsennato, ancora mezzo addormentato, catturando l’attenzione del resto della gilda che si voltò simultaneamente verso di lui senza fare una piega, osservandolo attentamente. E per qualche recondita ragione, la cosa non gli piacque neanche un po’.
«Oh, ti sei svegliato finalmente»
Disse pacatamente Makarov avvicinandosi con le mani allacciate dietro la schiena al ragazzo, guardandolo con espressione tranquilla.
«Perché sono legato ad una sedia…
di nuovo?!»
Ripeté di nuovo lui fissando scocciato il Master fermarsi a qualche passo da lui; l’atmosfera aveva qualcosa che non lo convinceva… beh, certo, il fatto che fosse legato in mezzo alla sala della gilda era una prova lampante del fatto che qualcosa non andasse, ma gli sguardi dei suoi compagni avevano qualcosa che… no… non gli piaceva, per niente.
«Sei scappato»
Si limitò a dire il vecchio rimproverandolo con lo sguardo; Natsu borbottò qualcosa di incomprensibile, mentre i fatti accaduti nelle quarantottore precedenti tornavano prepotentemente a galla, ricordandosi di come Erza gli era malvagiamente piovuta addosso interrompendo il suo colloquio con Lucy.

Lucy!
Il rosato si guardò attorno, improvvisamente non poi più tanto interessato al fatto che fosse legato ad una sedia, alla ricerca di una testa bionda e di un profumo inconfondibile che, tuttavia, avvertì non presente nella sala.
«Dov’è Lucy?»
Chiese infatti il ragazzo dopo qualche istante, analizzando i presenti e poi di nuovo il Master, un espressione preoccupata dipinta sul viso; Makarov tossicchiò, grattandosi il capo a disagio.
«È andata a casa assieme a Happy, era esausta»
Lo informò corrugando la fronte, in apprensione. Natsu spalancò gli occhi, sorpreso.
«Oh, allora voglio andare anche io! Slegatemi!»
Esclamò con un sorriso felice, non vedendo l’ora di raggiungere la compagna, soprattutto perché, da quanto ricordava, avevano ancora un discorso in sospeso!
«Non se ne parla»
Fu a quelle secche e concise parole che l’entusiasmo del ragazzo scemò, trasformandosi in confusione non appena ebbe spostato lo sguardo su di una Erza in qualche modo più spaventosa che mai; era una sua impressione o lo stava trucidando con lo sguardo? E perché teneva la spada puntata verso di lui!?
Cosa aveva fatto
ora di sbagliato?
Deglutì leggermente, non potendo però far a meno di lanciare uno sguardo di disappunto alla rossa.
«Perché? Che ho fatto adesso?»
Domandò imbronciato, conscio – anche se riluttante e con grandissima rabbia – che contro Erza c’era ben poco da fare… e inoltre era ancora legato, l’avrebbe pestato di botte. In risposta, i membri della gilda gli scoccarono occhiate critiche, quasi stesse facendo il finto tonto.
«Sai com’è» Iniziò Gray guardandolo male, ancora profondamente irritato dall’incidente della confessione. «Vorremo evitare di dover salvare Lucy da te.»
Disse sprezzante il moro, guardando con un sorriso sarcastico il rosato, che assunse per tutta risposta l’espressione più allibita e sconcertata che potesse avere; non aveva la più pallida idea di cosa quel deficiente di Gray stesse parlando.
«Che vai blaterando, testa di ghiaccio? Perché dovreste salvarla da me?!»
Gli domandò Natsu iniziando di nuovo a irritarsi, sentendo il desiderio di prenderlo a pugni più impellente che mai; in risposta Gray corrugò la fronte, guardandolo quasi fosse stupido.
«Non fare lo stupido, fiammifero. Sappiamo che vuoi… fare quello con Lucy»
Cadde il silenzio.
Tutti trattennero il respiro.
Natsu fissò Gray.
Gray ricambiò lo sguardo.
Natsu aprì la bocca e inclinò il capo, prendendo fiato.
«Non ho la più pallida idea di cosa tu stia parlando, cervello congelato»
…nessuno si azzardò a fiatare, spaesati dalle parole del ragazzo, che sembrava oltretutto estremamente serio. Lo fissarono sconvolti, fino a quando Erza non gli puntò la spada a pochi centimetri dal volto, facendolo sussultare.
«Non fingere, Natsu! Sappiamo che quel frutto ha avuto su di te l’effetto “Afrodisiaco” e che vuoi… che… tu e Lucy… sì ecco… quello»
Aveva iniziato minacciosa la rossa, terminando infine in un borbottio imbarazzato unito a un rossore inequivocabile, che non fece altro che confondere ulteriormente le idee a Natsu, che la fissò stralunato, mentre tutti annuivano.
«Ma di che cavolo state parlando?!»
Sbottò il ragazzo dimenandosi sulla sedia, lanciando a tutti i presenti occhiate omicide, irritato da quella assurda situazione, desideroso solamente di andare da Lucy; sentiva ancora la scia del suo odore che si dirigeva verso casa sua.
I presenti ammutolirono, e nessuno disse nulla per diversi attimi, fino a quando la voce seccata e irritata di Gajeel non perforò l’aria con le sue semplici e secche parole.
«Stiamo parlando del tuo improvviso impulso di scoparti la coniglietta, Salamander»
Spiegò senza tanti complimenti – ma soprattutto senza il ben che minimo tatto – stufo di quella situazione più che orribile;
anche lui non aveva dimenticato l’incidente del giorno prima.
«Gajeel!»
Esclamò Levy scandalizzata, mollandogli un poderoso schiaffo sulla nuca, lanciando un’occhiata preoccupata a Romeo e Wendy; meno male che Alzack e Bisca avevano portato via Asuka.
A Natsu ci volle qualche attimo per assorbire le parole di Gajeel, attimi che parvero durare in eterno perché, man mano che la realizzazione si insinuava nella sua mente, un espressione di puro orrore andava a dipingersi sui suoi lineamenti.
No, un momento, doveva averci sentito male, non poteva assolutamente credere che la gilda pensasse una cosa simile, non poteva…
Ma guardando le espressioni dei suoi
amatissimi nakama, capì all’istante che no, non stavano scherzando. E finalmente capì… capì perché per ben due volte l’avevano legato ad una sedia, impedendogli di raggiungere Lucy…


Oh, adesso sì che voleva prendere a pugni qualcuno.
«Che… CHE COSA?!»
Esplose con tutto il fiato che aveva in gola, alzandosi in piedi con tutta la sedia, ritrovandosi così in una posizione a mo’ di tartaruga. I compagni di gilda lo fissarono sbigottiti.
«Voi credevate… credevate veramente che io volessi fare una cosa del genere a Lucy!?» Esclamò con gli occhi che lampeggiavano per la rabbia, lanciando fiamme poco amichevoli dalla bocca, squadrando con rabbia le espressioni assolutamente sconvolte dei suoi compagni.
«Ehm… sì…?»
Rispose Gray guardandolo leggermente confuso, mentre anche tutti gli altri annuivano altrettanto confusi. Natsu rimase immobile per un macro secondo.
«… io ti ammazzo, GRAY!»
Tuonò infiammandosi completamente.
E spaccò la sedia.

 

 

 

 

Lucy sospirò, accarezzando la testolina blu di un Happy bellamente addormentato ai piedi del letto: era stata una giornata ancora peggiore della precedente, ancora non poteva credere che fosse finalmente finita.
Mi chiedo… - Pensò osservando distrattamente un punto vuoto davanti a sé, continuando a far scivolare gentilmente la mano sul pelo morbido dell’exceed – Quanto tempo ancora ci resti prima che l’effetto del frutto diventi permanente…
La ragazza sospirò pesantemente, abbassando lo sguardo e fissando tristemente il piccolo micetto blu, non potendo far a meno di pensare agli eventi delle scorse settantadue ore: le sembrava tutto così impossibile che quasi non riusciva a crederci, non riusciva ancora a credere a quello che era capitato a Natsu… era tutto così strano che sperava che, da un momento all’altro, si sarebbe risvegliata nel suo letto accanto a lui, scoprendo con sollievo che tutto quello era stato solo un brutto sogno e che Natsu era sempre lo stesso.
La bionda incassò la testa tra le spalle: se solo non avesse mangiato quel frutto… tutto quello non sarebbe successo e lei avrebbe potuto tranquillamente continuare a comportarsi come sempre, senza il timore che i suoi sentimenti verso di lui venissero a galla, rischiando di rovinare tutto quello che c’era stato tra di loro.
Perché, nonostante tutto quello che aveva scoperto sul frutto… non riusciva comunque a fidarsi, aveva una paura terribile che Natsu non provasse quelle cose, perché non era da lui comportarsi in quel modo e le sembrava ancora più impensabile che il ragazzo agisse in quel modo per
lei; Lucy temeva che fosse solo un illusione di quel frutto, che quello che Natsu provava per lei fosse solo una finzione e, una volta risvegliatosi, tutto sarebbe tornato come prima… o peggio, tutto sarebbe stato rovinato.
Non sapeva se era peggio il pensiero di un Natsu che, dopo avergli detto che lo amava, si comportasse come se niente fosse accaduto… o al contrario avrebbe iniziato a comportarsi in modo diverso con lei, conscio del suo affetto che superava quello che si provava nei confronti di un nakama.
Sarebbe stato troppo rischioso dirglielo ora… ma a quanto pare non c’erano altre soluzioni.
Sospirò, mentre il pensiero dell’anziana signora le tornava alla mente, così come la loro breve chiacchierata in privato.

 

 

Lucy si era sistemata nuovamente su una delle poltrone della sala, accomodandosi compostamente mentre la signora faceva lo stesso, porgendole una tazza di thè. La biondina avvertiva uno strano senso di disagio, ma non ne capiva pienamente il motivo, anche perché da quanto poteva vedere, l’anziana signora pareva perfettamente a suo agio mentre sistemava i piattini sul tavolino, tranquillamente e senza fretta, facendo tintinnare leggermente le ceramiche per qualche attimo. Lucy intanto beveva piano la sua tazza di thè, osservando la donna con curiosità, chiedendosi cosa mai avesse avuto di tanto importante da dirle in privato.
Le sue domande trovarono presto risposta.
«Dimmi cara» Aveva iniziato con un sorriso che si spiegava sul suo volto scolpito dal tempo «Tu ami questo Natsu?»
Lucy sbarrò gli occhi mentre il thè le andava di traverso; di tutte le possibili ed inimmaginabili domande che si sarebbe aspettata di sentire quella era, più o meno, quella che meno si aspettava. La ragazza puntò gli occhi nocciola in quelli chiari e ridenti della donna, che la fissavano con un’occhiata inequivocabile, un piccolo sorrisino che la fece arrossire.
«P-Perché me lo chiede?»
Balbettò lei cercando di mantenere un certo contegno, tossicchiando leggermente mentre cercava di calibrare la voce che, per i suoi gusti, era suonata troppo strozzata a nervosa.
La signora rise piano, mentre osservava la maga agitarsi in maniera piuttosto esplicativa, dando risposta alla sua domanda.
«Oh, cara, non c’è bisogno che ti agiti tanto» La tranquillizzò ridendo, scuotendo leggermente la mano «L’avevo già capito fin dal primo momento in cui vi ho visti, quando avete iniziato la missione. Si vede lontano un miglio che siete cotti l’uno dell’altro»
Le spiegò con gentilezza e dolcezza, mentre il cuore di Lucy perdeva inspiegabilmente un battito, un rosso carminio a colorarle le guance morbide. Questa confessione fu in grado, per qualche motivo, di farla agitare ed emozionare nello stesso tempo, causandole un tumulto fastidioso ma in qualche modo piacevole alla bocca dello stomaco, quasi come un sapore dolce amaro.
Se da un lato questa notizia – il fatto che lei fosse innamorata di Natsu fosse lampate – l’aveva sconvolta e preoccupata, dall’altro non poteva far a meno di sentire le farfalle allo stomaco:
Cotti l’uno dell’altro? Intendeva davvero quello che credeva?
Lucy boccheggiò, fissandola senza dire niente per i primi istanti, arrossendo ogni secondo sempre di più.
«Co-Come sarebbe?»
Fu l’unica frase di senso compiuto che riuscì a formulare. Si sentiva particolarmente stupida al momento, ma la cosa al momento non la preoccupava particolarmente.
«Oh, andiamo cara, è ovvio dal modo in cui vi trattate e interagite che siete innamorati!» Spiegò inclinando il capo «È un bell’amore, il vostro: semplice, sincero e
divertente
«Divertente?» Ripeté Lucy spalancando gli occhi, dimenticandosi per un momento del resto del discorso; l’aggettivo divertente, per qualche motivo, non le suonava particolarmente giusto.
L’anziana si lasciò scappare un’altra risata.
«Siete una coppia divertente» Spiegò semplicemente «Ed è una bella cosa»
Aggiunse poi smettendo di ridere, fissandola da sotto le lenti sottili. Lucy avvampò, irrigidendosi per l’imbarazzo e il desiderio che, quello che la signora aveva detto, fosse vero. La maga si ritrovò ad abbassare lo sguardo, sospirando.
«Penso che si stia sbagliando» Si limito a mormorare, distogliendo lo sguardo «Natsu non…
non può provare per me qualcosa che vada oltre la semplice amicizia»
Già, era così. Lo sapeva che era così.
Corrugò la fronte, la signora, mentre posava la tazza di thè sul tavolo, fissando incuriosita e in qualche modo preoccupata la ragazza.
«Perché dici così?» Le domandò. Lucy rimase in silenzio qualche istante, fissando con sguardo leggermente perso un punto vuoto di fronte a sé, prima di spostare l’attenzione da tutt’altra parte.
«Natsu non è il tipo. Non può provare certe cose… non è… non è semplicemente da lui, ecco. Lui è… impulsivo, terribilmente impulsivo, per non parlare della sua terribile abitudine di introdursi continuamente in casa mia, ed è una testa calda, non so infatti quanti lavori sono andati in fumo a causa delle sue manie distruttive» Si fermò un momento, ridacchiando leggermente. «Ma infondo… non lo cambierei per nessun motivo al mondo. Io e lui… siamo troppo amici per essere qualcosa di più. Per questo vorrei che tutto potesse tornare come prima…»
Spiegò alzando le spalle, stringendosi leggermente tra le braccia, pensierosa. Già, era così. Non era da Natsu una cosa del genere, lui pensava semplicemente ad altro.
Era così e basta.
«E come fai a saperlo?» Le domandò la signora dopo qualche attimo di silenzio, sorprendendola «Ne avete mai parlato prima?»
… parlato?
Con Natsu?

Dei suoi sentimenti?
«N-No» Rispose piano, a disagio, corrugando la fronte; infondo, come mai avrebbe potuto farlo?
Natsu non era il tipo.
«E allora come fai a dirlo?» Le domandò improvvisamente risoluta la signora, prendendola completamente in contropiede.
Come faceva a dirlo?
Già, infondo, tecnicamente, non aveva mai parlato di cose del genere con Natsu…
…no, non era possibile.
«Io conosco da tempo Natsu» Iniziò lei abbassando le spalle «E so che lui non pensa alle cose di questo genere»
«Ma non ne avete mai parlato» Insistette lei, guardandola oltre le lenti, con sguardo improvvisamente serio e severo «E credimi cara, parlare è la cosa migliore che voi possiate fare. Sono certa che sarai sorpresa se ti fermassi un attimo ad ascoltare, a
parlare, invece che suppore»
Per qualche motivo Lucy non riuscì a obbiettare, si limitò a fissare la signora con gli occhi leggermente spalancanti, le labbra morbide e rosa dischiuse leggermente come un piccolo bocciolo, in una piccola “o” che mostrava tutto il suo sconcerto.
Perché quelle parole erano in grado di metterle addosso un tale senso di speranza? Era proprio così, parlare, parlare
con Natsu dei suoi sentimenti avrebbe risolto tutto?
Non era così sicura, soprattutto perché aveva terribilmente, semplicemente
paura.
Continuò a non dire nulla, limitandosi a fissare la donna con i suoi grandi occhioni cioccolato, ricevendo un altro breve sorriso. La signora si alzò dalla poltrona poggiandosi sui braccioli morbidi, scaricandovi il peso per permettervi di avere un sostegno stabile, invitando la biondina a fare lo stesso.
«Fidati di me, cara, ora che sono certa che i vostri sentimenti sono sinceri, parlare è in assoluta la cosa migliore da fare, si risolverà tutto»
Le spiegò in tono sicuro ma dolce, incamminandosi con calma verso la porta per poi voltarsi, dopo aver poggiato la mano sul pomello della porta, verso di Lucy, un enorme sorriso sul suo volto.
«Le incomprensioni e i fraintendimenti nascono quando non c’è, o non è chiara, la comunicazione» Terminò fissandola negli occhi, attentamente «Sono certa che ti sorprenderanno le cose che scoprirai, se parlerete»

 

 

 

 

Lucy strinse le labbra, incassando nuovamente la testa tra le spalle mentre sospirava, cercando di schiarirsi le idee: parlare, eh? Più facile a dirsi che a farsi visto che la persona con cui si supponeva avrebbe dovuto chiarirsi era Natsu, una persona più pratica che teorica… se si voleva mettere sotto quell’aspetto.
Chiuse gli occhi e prese un profondo respiro, tentando di sgomberare la mente e di rilassarsi: per qualche motivo era nervosa, molto nervosa, lo sentiva dal battito accelerato del suo cuore e dal fastidioso nodo formatosi sulla bocca dello stomaco.
Doveva stare calma, non sarebbe mai riuscita a fronteggiare Natsu se partiva in quel modo. L’unica consolazione che aveva, per lo meno, era che il mago era rinchiuso nelle sicure mura della gilda.
«Ehi Lucy»
La ragazza saltò letteralmente in aria, cacciando un poderoso urlo mentre si voltava con uno scatto verso la finestra sopra il letto dove, comodamente appollaiatovi sopra, c’era niente poco di meno che Natsu.
Natsu, in casa sua, sulla
finestra. Sapeva in qualche modo di dejà-vù.
Oh ma porca…
«N-Natsu?!» Gridò confusa, facendo qualche passo indietro. «Perché diavolo sei in casa mia?!»
Nella confusione che aveva creato la maga, Happy si era svegliato di soprassalto guardandosi attorno freneticamente, la vista ancora appannata dal sonno, prima di ritrovare la figura, per qualche motivo scocciata, di Natsu… sulla finestra. Al che il micetto blu spalancò gli occhi, sollevandosi subito in aria e piazzandosi di fronte al ragazzo, un’espressione confusa e sorpresa sul suo musetto ancora addormentato, come a voler proteggere Lucy; anche se sapeva che Natsu non avrebbe
mai fatto del male alla ragazza per nessuna ragione al mondo, i suoi amici in gilda erano sembrati particolarmente serrati sull’obbiettivo di tener separati i due e benché Happy non pensasse fosse poi una grande idea dopo l’episodio di ieri, aveva concordato con gli altri. Infondo anche a lui era parso estremamente insolito il comportamento di Natsu, sotto certi aspetti.
«Natsu?» Miagolo il micetto corrucciandosi. «Come hai fatto a scappare dalla gilda?»
In risposta alle domande dei due, il mago si aprì in un sorriso a trentadue denti.
«È stato facile, è bastato distrarre Erza e il vecchio, dare un pugno a Gray e correre verso l’uscita il velocemente possibile. E quando Gray e Gajeel hanno tentato di placcarmi» Una scintilla di malvagità illuminò il volto di Natsu, mentre Happy e Lucy lo guardavano allibiti. «È bastato dire a Juvia e Levy che quei due, l’altro giorno, avevano detto delle cose molto interessante su di loro e che era loro diritto che glielo ripetessero» Si fermò nuovamente, scoppiando a ridere come un matto, mentre entrava nella stanza con un balzo. «È stata la scena più bella che abbia mai visto, ahahaha, quei due imbecilli di Gray e Gajeel avevano un’espressione così stupida e frustrata mentre tentavano di trattare con quelle due! Ahahaha, Juvia l’ha presa così seriamente che a momenti allagava l’intera gilda! Che spasso… dopo quello è stato facile sgattaiolare indisturbato, in mezzo alla baraonda»
Spiegò allacciando le braccia al petto, soddisfatto, mentre annuiva a se stesso; Lucy lo guardò con un cipiglio perplesso, cercando di realizzare l’accaduto: in poche parole era riuscito a scappare,
di nuovo.
«Natsu» Lo rimproverò Happy, galleggiandogli davanti. «Lo sai bene che non puoi avvicinarti a Lucy, potresti fare qualcosa di strano!»
Il ragazzo posò lo sguardo sul micio blu, l’espressione improvvisamente seria, per poi spostare l’attenzione su di Lucy, che sussultò sorpresa, trattenendo il respiro;
mayday, mayday surriscaldamento prossimo in tre secondi.
«Happy» Iniziò corrucciandosi Natsu. «Voglio solamente parlare da solo con Lucy.»
«Parlare?» Domandò l’exceed inclinando il capo, confuso.
«Pa-Parlare?» Ripeté la bionda battendo le palpebre confusa, mentre avvertiva un crescente panico dentro il petto. Male, molto male, lei non era affatto pronta a
parlare con lui! Anche se il sentimento non sembrava reciproco, a quanto pare.
Il ragazzo si limitò ad annuire, ricevendo in risposta un’occhiata poco convinta da parte del gatto mentre Lucy, dietro di lui, rimaneva paralizzata al suo posto, incapace di muoversi o pensare.
«Ma Natsu» Protestò lui. «Non posso lasciarvi soli!»
«Happy, lo sai che puoi fidarti di me, no? Ti prometto che non le farò nulla! Sono venuto qui solo perché, da quanto ho visto in gilda, parlarle è di assoluta importanza vista la stupida situazione in cui mi sono ritrovato, infatti sono diventato, senza neanche sapere come, un
maniaco. Quindi Happy, per favore, lasciaci un momento da soli. Te lo chiedo come favore.»
L’exceed fissò l’amico con espressione preoccupata, confusa e un po’ sorpresa, soppesando la questione; sapeva degli effetti che quel frutto aveva avuto su Natsu, ma lui non riusciva assolutamente figurarselo fare qualcosa che avrebbe ferito Lucy, tanto meno qualcosa che non volesse… e dal suo tono sapeva che poteva fidarsi di lui.
Infondo Natsu poteva tranquillamente essere definito un imbecille, ma non un maniaco.
Happy lanciò un’occhiata alle sue spalle, dove se ne stava una molto imbarazzata, frustrata e confusa Lucy e allora realizzò anche lui che
aye, dovevano assolutamente parlare.
«Aye, sir!» Fece il micio con un sorriso, alzando una zampina. «Allora io vado, ma Natsu non fare nulla di stupido. Altrimenti questa volta tempo che non te la caverai solamente con uno svenimento, a dopo!»
E con la sua ultima ancora di salvezza che volava via dalla finestra – Lucy si chiese perché non avesse almeno tentato a fermarlo, ma considerando l’improvvisa incapacità di muoversi, il motivo era alquanto chiaro – la ragazza si ritrovò sola a quattr’occhi con Natsu, da sola.
La ragazza si rianimò improvvisamente, il nodo allo stomaco trasformatosi improvvisamente in milioni di farfalle, mentre le sue parole le ritornavano prepotentemente in mente.

“Infatti sono diventato, senza neanche sapere come, un maniaco”.
Batté le palpebre confusa e frastornata, mentre tentava di dare un senso alla sua frase che continuava a ripetersi a ripetizione dentro la sua testa, confondendola sempre di più, tanto che in principio non si rese conto che il Dragon Slayer aveva preso ad avvicinarsi verso di lei. Trasalì visibilmente, quindi, quando se lo ritrovò a pochi centimetri di distanza, le braccia incrociate e il viso contratto in un’espressione molto…
scocciata.
«Allora Lucy» Iniziò lui facendo una smorfia. «Ti dispiacerebbe smetterla di scappare e starmi a sentire per cinque secondi? Perché mi sono davvero stufato»
Lucy si ritrovò quindi a fissarlo senza dire niente per qualche minuto buono, troppo scioccata anche per muovere un solo muscolo; era, diciamocelo, allo stremo. Fu infatti ripensando agli avvenimenti degli due giorni, di nuovo, e ritrovandosi Natsu davanti che la scintilla esplose, letteralmente.
«E che cosa diavolo dovrei dire io, allora?!» Esclamò all’improvviso lei, frustrata, incassando la testa tra le spalle e stringendo i pugni lungo i fianchi. «È da quando hai mangiato quello stupidissimo frutto che tutto si è incasinato! Sia in te che dentro la mia testa, maledizione! Hai idea di quello che ho passato in questi giorni in cui il tuo cervello era sotto l’effetto di quella cosa? Hai idea di come… di come sia stato terribile sentirmi dire che il motivo per cui ti comportavi in quella maniera così… strana nei miei confronti era a causa di quel frutto, non della tua volontà?! Hai idea di quanto… di quanto faccia male il pensiero che potresti continuare a essere sotto questo strano effetto per sempre?! Di quanto sia terribile il pensiero che tu possa provare per sempre sentimenti
falsi per sempre?! Hai… la benché minima idea di quanto… quanto faccia male pensare che tutto questo sia solamente… finzione
Gridò lei come una furia, terminando il suo sfogo annaspando mentre abbassava lo sguardo, la voce che si incrinava man mano che esternava alla massima voce i timori che l’avevano attanagliata in quel così breve lasso di tempo, senza mai incrociare il suo sguardo, nel timore di come avrebbe reagito alle sue parole.
Ci fu silenzio e Lucy si azzardò ad alzare lo sguardo verso quello di Natsu, ritrovandosi così a fissare lo sguardo sorpreso del ragazzo, evidentemente non si era aspettato una simile reazione da parte sua, ma dopo tutto quello che aveva passato non ne aveva potuto fare a meno, era davvero esplosa. Passò qualche altro istante prima che la fronte del Dragon Slayer si corrugasse, osservando con un cipiglio attento il volto arrossato e ancora ansante della bionda, che aspettava leggermente spaventata la risposta del ragazzo.
E a sentire le farfalle che si libravano come pazze nel suo stomaco da quando aveva incontrato i suoi occhi scuri, la cosa non prometteva affatto bene: che avesse lasciato troppo intendere i sentimenti nei suoi confronti?

… ma no – tentò di rassicurarsi – sicuramente non… anche se è sotto l’effetto di quella strana cosa, sono certa che non abbia…
«Dì un po’, Lucy… e vedi di essere sincera e non provare a mentirmi, perché non ti lascerò andare fino a quando non sarò certo che avrei detto la verità» L’ammonì lui abbassandosi quel tanto che bastava per guardarla dalla sua stessa altezza, a pochi centimetri di distanza, facendola sussultare e mancare un battito. «Io ti piaccio?»
…oh,
grandioso, voleva davvero che rispondesse a quella domanda?
Dove sarebbe potuta andare a scavarsi la fossa?

 

 

 

 

 

 

Angolo Autrice

Salve a tutti!
Non proverò nemmeno a tentare di giustificare questa lunga assenza e questo ritardo clamoroso, riempito con un capitolo che, temo, lascerà in sospeso e o scontenti molti di voi.
Dirò solamente che mi dispiace, veramente. Ma dal mio punto di vista, lo giuro, non sembra passato così tanto tempo invece dal mio ultimo capitolo.
E invece.
Ne è passato tanto e me ne duole, soprattutto perché mi dispiace di avervi lasciato in sospeso… ma ho avuto una crisi creativa e non mi piaceva affatto quello che scrivo, insomma, cose che capitano a tutti prima o poi, ma mi dispiace comunque.
Ora… vi avviso con un certo sollievo/sconcerto che il prossimo sarà l’ultimo capitolo, non ho la minima idea di quando arriverà ma almeno ora posso dire di sapere come finirà questa
cazzo di storia. Avendola iniziata due anni fa, se non sbaglio, avevo idee che con il tempo e il senno di poi ho trovato semplicemente ridicole – motivo in più per cui questa storia ha subito tanto ritardo, in quanto mi sarei tanto voluta sfasciare la testa contro un muro – ma avendo ritrovato improvvisamente ispirazione e un’idea che mi pareva molto più adatta, sono tornata in pista.
Spero che nessuno di voi rimarrà deluso ma… se così non dovesse succedere chiedo perdono! >_>
Beh, ci vediamo… se ci sarà qualcuno perché, dopo questo ritardo, non so chi ci sarà ancora qui… soprattutto dopo aver letto un capitolo che, magari, non presenta quello che vi aspettavate. Ma nel prossimo si concluderà tutto! (Non fate troppo caso al titolo, non avevo idea di cosa mettere. E diciamo che in questo capitolo sono stati tutti un po' imbecilli, me compresa. òvò")
Vi saluto.
Ciao e
A preeesto

Whiteney

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