Il coraggio di amare

di Bagabu28
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La scommessa ***
Capitolo 2: *** Un altro Troll per Ron ***
Capitolo 3: *** Indecisioni ***
Capitolo 4: *** I preparativi ***
Capitolo 5: *** Un nuovo inizio ***
Capitolo 6: *** Incomprensioni ***
Capitolo 7: *** Anche lei ha un nome ***
Capitolo 8: *** Quasi come una favola ***
Capitolo 9: *** La ricerca ***
Capitolo 10: *** Niente più bugie ***
Capitolo 11: *** Eventi inaspettati ***
Capitolo 12: *** Il coraggio di amare ***



Capitolo 1
*** La scommessa ***


Era notte fonda,le stelle brillavano alte nel cielo, la luna era piena, ma lui non dormiva,non ce la faceva.Continuava a pensare a un modo per convincere Granger a venire al ballo con lui. Doveva assolutamente vincere quella scommessa o i suoi compagni lo avrebbero preso in giro per il resto dei suoi anni ad Hogwarts...aveva scommesso ben 50 galeoni! E se avesse perso, cosa avrebbe raccontato a suo padre? Che per dimostrare ai suoi amici che proprio TUTTE le ragazze 'cadevano ai suoi piedi' aveva dovuto invitare l'unica ragazza che non avrebbe ceduto facilmente? Ovvero la sporca mezzosangue che peraltro suo padre odiava? No, non poteva accettare un rifiuto e suo padre non sarebbe mai dovuto venire a sapere di quella stupida scommessa.... Accidenti doveva assolutamente trovare una soluzione! Dopo un po' di minuti che a lui sembrarono un'eternità, decise che il giorno dopo si sarebbe alzato,fatto più bello che poteva, sarebbe corso da Neville Paciock, avrebbe rubato il foglietto dove teneva la parola d'ordine della torre di Grifondoro, avrebbe saltato tutte le lezioni e sarebbe rimasto nascosto in camera di Hermione finché lei non sarebbe entrata, e lì l'avrebbe invitata.Sì, aveva deciso.Scoccò un rapido sguardo all'orologio a pendolo della sua stanza; erano le 3.30 del mattino,si addormentò con un sorriso impresso sulla faccia,non il solito ghigno beffardo ma un espressione più  dolce, rilassata.
Ovviamente qualcosa andò storto quella mattina....infatti una volta riuscito a rubare la parola d'ordine a Neville si imbattè proprio in  lei,Hermione! Disse di getto, senza pensarci:
''Granger!!''
''Si,lurido figlio di Mang..ehm,Cosa vuoi Malfoy?''
''Devo dirti una cosa''
''Se è una delle tue solite offese puoi anche risparmiartela! E scusa ma adesso devo proprio andare!!"
"No aspetta! È una faccenda importante...."
"Ah bene...e cosa sarebbe?"
Draco fece un gran respiro e con tutto il coraggio possibile,cercando di non sembrare ridicolo chiese in un solo fiato:"Vuoi venire al ballo del Ceppo con me?"
Hermione, ovviamente confusa ma allo stesso tempo sorpresa, rispose:"Cosa?! Ma sei serio?"
"Senti non ho tempo da perdere, per cui accetti sì o no?"
"Oh...beh,ecco...io...non lo so..."
"Allora pensaci, Hermione, ci vediamo alla lezione di Pozioni!" disse Draco scappando lungo il corridoio lasciando la ragazza lì, perplessa e imbarazzata .



SPAZIO AUTRICE: salve a tutti! È la prima volta che scrivo una storia
quindi per favore non siate troppo crudeli! Lo so che questo capitolo è molto corto ma vi prometto che gli altri saranno più lunghi! Fatemi sapere cosa ne pensate😃❤️

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Capitolo 2
*** Un altro Troll per Ron ***


'Ma che gli è successo? È la prima volta che mi chiama per nome' Fu la cosa che pensò Hermione mentre saliva lungo le scale verso l'aula di Divinazione dove avrebbe incontrato i suoi migliori amici, Harry e Ron. Era ancora indecisa se raccontare loro dell'accaduto oppure semplicemente scordare il tutto. Una parte di lei voleva assolutamente abbracciare la seconda opzione, che le sembrava la più ragionevole e decisamente quella giusta....eppure c'era un'altra parte, più nascosta e intima, che aveva sinceramente gradito e apprezzato quell'invito da parte del giovane ragazzo biondo e presuntuoso, serpeverde da qualsiasi punto di vista che di solito non perdeva un'occasione per infastidirla o prenderla in giro. Questa era la parte che lei odiava di più. Faceva fatica a confessarlo infatti, ma...durante quel breve incontro, aveva sentito qualcosa dentro di sé, un turbine di confusione l'aveva avvolta e mille domande erano apparse nella sua mente una dopo l'altra! Non si sarebbe mai aspettata una cosa del genere. Malfoy l'aveva stupita e questo non poteva negarlo neanche a se stessa. 
Decise che per il momento non ne avrebbe parlato con nessuno, 'Devo prima chiarirmi le idee' pensò entrando nell'aula dove tutti gli studenti erano già arrivati. "Ma dove eri finita?"le  chiese Harry in tono preoccupato poiché lei non arrivava mai in ritardo."Sono stata trattenuta dalla professoressa McGranitt, mi ha chiesto una relazione per il prossimo giovedì"mentì Hermione. Harry sembrò convinto e non chiese altro. Ron intanto sfogliava il libro di Divinazione con sguardo agitato e terrorizzato poiché tra pochi minuti sarebbe iniziata la verifica per la quale lui,come al solito, non si era minimamente preoccupato di spendere del tempo per prepararsi. Non avendo studiato, disse: "Miseriaccia Harry, come si fa a capire questa roba? È impossibile! Credo che avrò un altro Troll da aggiungere alla mia lista personale". E in quel momento, entrò l'insegnante. 
Nonostante il compito non fosse difficile, Ron era in preda all'agitazione e guardava la sua pergamena con sguardo assai confuso e schifato. Hermione invece consegnò il suo prima del previsto e nel tempo rimanente iniziò a pensare ad una risposta adeguata da dare a Malfoy che avrebbe rivisto tra poche ore. 




SPAZIO AUTRICE: ciao a tutti miei cari lettori! Grazie a tutti i visitatori e un grazie particolare a coloro che hanno recensito! Lo so che è un po' presto per parlarne ma...mi trovo di fronte a un dubbio colossale:  faccio finire  la storia tragicamente o felicemente? Questo è il dilemma (semi citazione di Shakespeare ahah) vi prego aiutatemi!! Tanti saluti a tutti:-)

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Capitolo 3
*** Indecisioni ***


Durante il pranzo, Hermione e Harry  non parlarono molto, anche perché c'era Ron che continuava a blaterare riguardo cosa avrebbe detto o fatto sua madre quando sarebbe venuta a conoscenza della pessima andatura scolastica del figlio. Poi, ad un certo punto, approfittando del fatto che Ron stesse letteralmente azzannando un'enorme coscia di pollo, Harry disse:"Hermione, cos' hai? Quando sei entrata nell'aula di Divinazione avevi uno sguardo preoccupato,assente...adesso non hai quasi toccato cibo...che cosa c'è che non va?"
Hermione aveva passato tutta l'ora precedente a interrogarsi e a chiedersi che cosa fare, cosa rispondere, come comportarsi. Harry non era stupido,infatti aveva subito intuito che c'era qualcosa di strano nel comportamento della sua amica, qualcosa che la tormentava...e di sicuro non si trattava della 'relazione' che le aveva chiesto la McGranitt. Così, non potendosi più trattenere ma restando sempre molto vaga, disse: "Ho ricevuto un invito per il ballo del Ceppo e....non so se accettarlo o no"
I due ragazzi si scambiarono sguardi perplessi e rimasero a bocca aperta fino a che Harry disse: "Beh credo che la scelta sia tua...comunque dipende da chi te lo ha chiesto..."
"Infatti, chi è?" chiese Ron masticando non molto garbatamente.
"Ehm...se ve lo dicessi non ci credereste...." e aggiunse subito: "...anzi sarà una sorpresa anche per me...se accetterò". Finì la frase voltandosi verso Malfoy che si trovava dall'altra parte della Sala seduto al tavolo dei Serpeverde. Davanti a lui c'era Pansy Parkinson, una sua compagna, intenta a fissare la propria immagine in uno specchietto. Sembrava soddisfatta, così si passò un'ultima volta il mascara e poi disse: "Come sto?"
                           *
Il pomeriggio trascorse abbastanza rapidamente. Le lezioni si susseguirono una dopo l'altra; prima Trasfigurazione, successivamente Erbologia nella serra della professoressa Sprite, seguita dalla lezione di Rune Antiche (una delle materie preferite di Hermione) e infine mancava solo....Pozioni. Hermione era stata tutto il pomeriggio a pensare e ripensare alla risposta giusta da dare, alle parole esatte da formulare, era persino andata in biblioteca in cerca di qualcosa, qualunque cosa, che potesse esserle d'aiuto! Doveva ammetterlo, non si era mai trovata in una situazione del genere, e mai lo avrebbe immaginato! Perciò non sapeva come affrontare la faccenda, non aveva idea di cosa avrebbe detto e purtroppo era ora di dirigersi verso la classe di Pozioni. Il suo tempo era scaduto. Doveva trovare una soluzione, al più presto. 'È solo un problema da risolvere,niente di più' pensò, speranzosa. 'C'è sempre un modo per risolvere i problemi, sempre'. Eppure,mentre camminava a passo lento verso l'aula,si trovò a dover ammettere che l'idea di andare al ballo con Malfoy non le dispiaceva poi così tanto. Anzi non le dispiaceva affatto. 'Ma cosa sto dicendo ?! Lui è Malfoy, un serpeverde, il lurido verme che ho preso a pugni l'anno scorso... ' una piccola risatina le apparve sulla faccia mentre le affiorava alla mente quel pensiero; poi tornò con un'espressione seria e si immerse nuovamente nei suoi pensieri: 'Sì,ho deciso. La risposta è sempre stata semplice. Rifiuterò l'invito educatamente e anche se insisterà, rimarrò imperterrita e fermamente convinta che non andrò al ballo con lui. La risposta è NO...' all'improvviso,talmente concentrata com'era, andò a sbattere contro qualcosa, o meglio qualcuno..."Ehi Granger!" disse in tono amaro Draco "Guarda dove cammini!"
 'Il solito Malfoy di sempre' pensò la ragazza...ma subito lui si affrettò a correggersi :" Ehm....allora, hai pensato abbastanza? Vieni al ballo con me sì o no?"
Hermione, presa alla sprovvista, arrossita e imbarazzata dal fatto di essere andata a sbattere contro Malfoy, senza pensarci disse: "Oh..credo proprio di....no"
"E perché no?" chiese lui con tono saccente.
"Pretendi anche una risposta?! Cosa ti aspettavi dopo come mi hai trattata per tutti questi anni?" 
"Non mi dai neanche una possibilità di rimediare eh? Chi è che si comporta peggio adesso?" rispose Draco con tono provocatorio riuscendola a zittire.
 "Allora ci vieni al ballo con me?" Aggiunse chiudendo la frase con il suo solito sorriso stuzzicante.
Dopo una lunga pausa di riflessione la ragazza disse: "D'accordo, ma sappi che non per questo mi dimenticherò tutto quello che hai fatto a me e ai miei amici e se pensi di...."
 ma non fece in tempo a finire la frase perché un attimo dopo Malfoy era già scomparso in mezzo alla folla di alunni che riempivano il corridoio, senza dare la possibilità a Hermione di riflettere e magari ripensare a ciò che aveva detto. Il ragazzo infatti stava correndo verso i sotterranei, dove si trovava la sala comune della sua casa, per annunciare ai suoi amici il suo successo. 
"Indovinate un po' chi sarà la compagna di ballo del ragazzo più affascinante e desiderato della scuola?" disse entrando trionfante. 



SPAZIO AUTRICE: un saluto a tutti cari lettori! Come avrete di certo notato questo capitolo è un po' più lungo degli altri....spero vi sia piaciuto lo stesso! Vi annuncio che il prossimo capitolo è quasi pronto per cui entro poco tempo dovrei pubblicarlo! Vi aspetto alla prossima!! 😃😘

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Capitolo 4
*** I preparativi ***


Il giorno del ballo si stava avvicinando e i preparativi erano ormai quasi tutti pronti. Tutto il castello  era stato addobbato  in maniera stupefacente. Le lezioni proseguivano in modo ordinario alternandosi ai pasti giornalieri che comprendevano colazione,pranzo e cena in Sala Grande dove il preside della scuola,il professor Albus Silente, pronunciava i suoi discorsi. I professori a capo di ogni casa, riservavano alcune delle loro ore all'insegnamento dei balli da sala come valzer, tango ecc agli studenti, i quali si rivelavano essere delle frane. Infatti essi erano sempre più ansiosi; i ragazzi invitavano le ragazze e abiti da sera, vestiti, varie tipologie di smoking, scarpe da ballo e altri accessori arrivavano via gufo sempre più spesso. Harry e Ron invece erano disperati perché mancavano ormai pochi giorni e non avevano ancora trovato una compagna per il grande evento. Per di più Harry era anche uno dei campioni del torneo Tre maghi e di certo non voleva andare al ballo da solo. Hermione invece aveva ricevuto anche altri inviti...uno da parte di Victor Krum e l'altro, se si può chiamare invito, da Ronald Weasley. Entrambi rifiutati. 

                          *
Draco da parte sua, non aveva riferito al padre né alla madre chi sarebbe stata la sua compagna di ballo. Loro infatti credevano che sarebbe stata Pansy Parkinson,la quale, stando alle parole di Lucius Malfoy era 'una purosangue a tutti gli effetti che non aveva neanche un dannato babbano nel suo albero genealogico.' Inoltre Draco non ci teneva affatto ad andare al ballo con una Mezzosangue! Il suo obiettivo era solamente vincere la sfida, dimostrare di essere superiore a tutti ancora una volta. Infondo era questo che gli avevano insegnato fin dalla sua infanzia...essere un Malfoy significava essere superiore. Così dopo aver raccontato ai suoi compagni di casa la vicenda con la Granger, cercò di rigirare la situazione a suo favore:
"Adesso che ho vinto la scommessa però non devo per forza andare con la mezzosangue al ballo..."
"No no, al ballo ci devi andare proprio con lei Draco. E ci devi anche ballare insieme!" puntualizzò Tiger con una risatina.
"Cosa?! Non mi sembravano questi i patti!" ribattè lui palesemente infastidito.
"Veramente le condizioni erano che tu andassi al ballo con la mezzosangue..."si intromise nel discorso Goyle.
"No,no,no le condizioni erano che io riuscissi a convincerla a venire al ballo con me...lei ha accettato, quindi ho vinto la scommessa, fine della storia! Avanti tirate fuori i galeoni..." disse Draco ai suoi amici facendo segni con le mani.
"Finché non vediamo, non ci crediamo" rispose con un sorriso malizioso Zabini. "Giusto ragazzi?" e tutti annuirono con risatine varie. Tutti, tranne Pansy che si trovava all'angolo della stanza e ascoltava il dialogo con amarezza e disappunto.

"Ah sì?! Questo è un ricatto?! Te ne pentirai Zabini, vi pentirete tutti!" e così dicendo abbandonò la sala comune dei Serpeverde dove stava avendo luogo la conversazione per dirigersi verso il dormitorio. Una volta entrato in camera sua iniziò ad escogitare un modo per vendicarsi. Dopotutto era quello che sapeva fare meglio. Alla fine decise solo che si sarebbe limitato ad ignorarli per tutta la serata del ballo, trattandoli come aveva sempre fatto con i mezzosangue e facendoli sentire delle nullità. Durante quella sera invece sarebbe stato in compagnia della Granger. Non era forse quello che gli avevano detto di fare?

 

SPAZIO AUTRICE: sono tornata cari lettori!  Dall'ultimo capitolo non ho più ricevuto recensioni...come lo devo interpretare? È un cattivo segnale? Forse la storia è peggiorata? Fatemi sapere se devo continuare o è meglio che la smetta, please! Un saluto, alla prossima 😘

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Capitolo 5
*** Un nuovo inizio ***


Il giorno tanto atteso finalmente arrivò. Draco quel giorno si era fatto più bello del solito ed aspettava con impazienza l'evento ma senza farlo notare troppo. Hermione da parte sua era eccitatissima e per l'occasione aveva indossato un vestito azzurro che le stava a pennello. Si guardò un'ultima volta allo specchio poi scoccò una rapida occhiata all'orologio e vide che: era ora. Iniziò a dirigersi verso la Sala Grande che era stata addobbata magnificamente. Harry e Ron invece erano già arrivati e non avevano ancora trovato una ragazza! Si erano messi alla fine delle scale e Ron continuava a lamentarsi sul suo abbigliamento: "Miseriaccia Harry assomiglio alla mia prozia Tessy! E puzzo anche come la mia prozia!"
 Intanto gli studenti e i docenti di tutte e tre le scuole erano cominciati ad arrivare e le varie orchestre e band che avrebbero intrattenuto la serata erano già tutti pronti.
Quando Hermione si affacciò dalla scalinata d'ingresso, gli sguardi di tutti i suoi amici si voltarono  verso di lei con un misto di stupore e meraviglia. Inutile dire che aveva lasciato tutti a bocca aperta. Perfino Ron ed Harry erano rimasti sorpresi e mentre scendeva le scale continuavano ad osservarla. Ma lo sguardo di lei era per una sola persona,un ragazzo biondo al centro della Sala che la stava guardando come se non avesse mai visto nulla di più stupefacente. Quando ella gli si avvicinò, Draco colpito riuscì a malapena a sussurrare:"...Granger, niente male.."
Un lieve sorriso apparve sulle labbra di Hermione, la quale ,imbarazzata, notò che anche Malfoy era più bello del solito. Si era pettinato molto bene i suoi capelli biondi e quello smoking gli dava un'aria da principe. 'È quasi come una favola' pensò lei. In quel momento venne annunciato l'inizio del ballo con la sfilata dei campioni  e i/le loro rispettivi/e compagni/e. L'orchestra cominciò a suonare e le danze ebbero inizio. Draco,con la voce un po' tremolante chiese: "Allora Granger ... sembra proprio che ci tocca ballare..."
"Sicuramente ci sarà un motivo per cui si chiama 'ballo' del Ceppo non credi?" rispose sarcastica. 
"Che fai mi prendi in giro adesso?"
"No,no non oserei mai offendere il signor Malfoy" aggiunse lei con una risatina. "Allora, hai intenzione di invitarmi a ballare o no?" 
"In realtà preferirei non farlo, ma se proprio devo...com'è che si dice? Ah sì, dunque signorina Granger, posso avere l'onore di questo ballo?"
"Beh,...ecco...." nonostante i suoi sforzi, la sua risposta lasciò trasparire una certa insicurezza così si affrettò ad aggiungere: "Ma sì dai ti concedo questo ballo." questa volta con voce determinata e precisa. Quando le loro mani si toccarono, entrambi sentirono come un brivido attraversare la loro schiena e quando Draco strinse il fianco di Hermione,il cuore di lei fece una piccola capriola. All'inizio erano entrambi impacciati dall'imbarazzo ma poi,man mano che la musica continuava, si lasciarono andare e diventarono due corpi che si muovevano perfettamente insieme, come se stessero per raggiungere la perfezione...
Danzarono tutta la sera sperimentando ogni genere di musica, fino a quando non furono abbastanza stanchi e assetati che Draco disse: "Che ne dici se vado a prendere due drink e usciamo un po' fuori?"
"Dico che è una grande idea Malfoy" rispose Hermione con il fiatone. Quando lui si fu allontanato, ella vide che Harry e Ron, i suoi migliori amici, si stavano annoiando a morte seduti vicino ad un tavolo. Stava quasi per andare da loro, quando Draco si ripresentò con i drink. "Tieni..." disse porgendole il bicchiere. "Grazie" rispose lei. "Andiamo? Vieni..." Malfoy la condusse fuori, nel cortile, luogo molto meno affollato della Sala Grande. Il posto era tranquillo e il rumore provocato da musica e varie chiacchiere era diminuito di molto rispetto a dentro. 
"Dunque...come va Granger?" chiese Draco titubante.
"Non mi lamento Malfoy...dal momento che ancora non mi hai insultata...è già un bel traguardo" fu la risposta di Hermione.
"Adesso fai anche la spiritosa, eh Granger? Senti smettiamola di chiamarci per cognome, insomma frequentiamo la stessa scuola da ben quattro anni! Dico che sarebbe ora di darci del tu, non pensi?"
"In realtà non so se te ne sei accorto ma non abbiamo mai parlato molto io e te, anzi a dire la verità io ho sempre cercato di ignorarti il più possibile e tu non è che ti sia impegnato molto per diventare mio amico, piuttosto direi che hai fatto di tutto pur di farti odiare da me..."
"Guarda che non sono stupido, è ovvio che mi sono comportato volutamente così! Ma eravamo dei bambini, tutto quello che c'è stato tra di noi erano solo dei battibecchi infantili, ora siamo cresciuti!"
"E che significa? Non è che con il tempo le offese, gli insulti e tutte le altre prese in giro si scordano! Chi offende forse dimentica, ma chi è offeso ricorda benissimo!!" disse Hermione alzando un po' la voce.
"Ok,ok calmati! Non serve scaldarsi in quel modo..." qui fece una pausa e poi aggiunse quasi sussurrando: "...scusa...per il mio comportamento nei tuoi confronti..."
Hermione lo guardava con aria interrogativa. Si stava chiedendo infatti se Malfoy stesse mentendo o se le sue parole avessero un fondo di verità. Non lo aveva mai sentito parlare in quel modo. Lui continuò: "Allora, non dici niente? Certo non mi aspetto che tu capisca perché sarebbe davvero assurdo ma, almeno potresti darmi un'altra possibilità, in fin dei conti non ti costa niente..."
A questo punto Hermione lo guardava sbigottita e si domandava cosa dire visto che lui la stava fissando in attesa di una risposta. Decise di rispondere con tono ragionevole. Perciò disse tranquillamente:
"Non so se tu stia scherzando o meno ma...sappi che, in effetti, con il pugno dell'anno scorso mi sono vendicata abbastanza. Direi che adesso siamo pari." Una piccola risatina comparve sul volto di Malfoy che subito aggiunse: "Beh allora che ne dici di mettere da parte il passato e ricominciare da capo?..." e porgendole la mano disse:"...io sono Draco Malfoy, piacere di conoscerti."
Lei gliela strinse e rispose: "Il piacere è mio. Il mio nome è Hermione Jean Granger."

 

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Capitolo 6
*** Incomprensioni ***


"Hermione, te l'ho già detto ma te lo ripeto: sei completamente uscita fuori di testa?!?! Che cosa ti è venuto in mente?? Come ti è saltata fuori l'idea di uscire con il nemico, con Malfoy??" urlò Ron infuriato.
"Ronald Weasley! Ma lo vuoi capire che non è successo proprio niente?! Non sono 'uscita con il nemico'..."
"Infatti ci hai 'solo' ballato tutta la serata..." rispose Ron senza far finire a Hermione la frase. 
"E da quando in qua ballare con qualcuno è un reato? O peggio un alto tradimento??"disse lei alzando la voce. "Malfoy non è come credete voi! C'è qualcosa di diverso in lui! Penso che stia cambiando!!"
"Cambiando? Cambiando dici?! Impossibile...ti ha preso in giro Hermione! Come fai a non rendertene conto? È così evidente!! E tu sei solo una pazza a credere,anche solo per un momento, che Malfoy possa cambiare!!" rispose Ron con voce un po' troppo forte, senza accorgersene.
"Invece io credo che dovremmo aiutarlo. Voi non avete visto come si è comportato con me al ballo! Era un'altra persona...si è scusato!" 
"Ma perché continui a difenderlo?" s'intromise Harry.
"Perché penso che tutti meritino una seconda possibilità" e così dicendo, Hermione lasciò la Sala Comune dei Grifondoro,dove era in atto la discussione, per dirigersi verso i dormitori con le lacrime agli occhi.'Ron non vuole proprio accettare l'idea di un Malfoy diverso...sembra quasi che il fatto gli dia fastidio...sembra che sia...geloso..' pensò la ragazza mentre saliva le scale:'no ma che sto dicendo...Ron è solo preoccupato ...ma perché Draco si è scusato solo con me? Perché non è andato prima da loro? Perché l'ha fatto proprio adesso e non prima?' c'erano troppi 'perché' che affollavano la sua mente; così decise che il giorno successivo sarebbe andata a parlargli in cerca di risposte.
Dopo l'ultima lezione della mattina, durante la pausa pranzo, Hermione si diresse verso la sala comune dei Serpeverde. Una volta arrivata lì, si trovò una sedia e si mise a leggere aspettando l'arrivo di Draco. Appena lui la vide, la prese per un braccio e la trascinò in fretta e furia nel corridoio più lontano e meno affollato possibile. "Che cosa fai?!" chiese lei in tono aspro.
"Che cosa fai tu qui piuttosto?" rispose lui imitandola. Hermione spazientita rispose: "Ti ho fatto prima io la domanda quindi adesso rispondi"
"Granger mi ero scordato di quanto fossi insopportabile...comunque chi ti ha dato il permesso di venire nell'ala dei Serpeverde, insomma tu non dovresti stare con i tuoi amichetti Weasley-lenticchia e Potter?"
"Ancora domande?! Ma allora non hai capito che voglio una risposta! Perché mi hai trascinato qui peraltro scordandoti delle 'buone maniere'?"
"Okay vuoi una risposta? La avrai: è meglio che gli altri non ti vedano...i Grifondoro non possono stare qui..." rispose lui agitato.
"Ah,la mia presenza non è gradita giusto? Sarebbe meglio non far vedere che un purosangue come te parli con una sporca mezzosangue, figlia di babbani, Grifondoro..."
"No,no,no! Non è come dici!"
"Ah no? E come sarebbe allora?" incalzò lei palesemente infastidita.
"Ecco...io...io...ma perché dovrei darti una giustificazione? Tu non mi hai ancora detto cosa sei venuta a fare! Quindi se mi devi dire qualcosa fallo ora perché ho altre cose da fare..." 
"Ah il signorino è molto impegnato...poverino quanto mi dispiace..." rispose sarcastica. Lui la guardò accigliato ma si trattenne dal risponderle a modo.
"D'accordo..."disse con tono improvvisamente più calmo lei e subito aggiunse: "tanto per cominciare,mi devi parecchie spiegazioni...prima di tutto; perché ti sei scusato solo con me? Mi sembra che anche i miei amici meritino le tue scuse..."                  
Dopo qualche secondo di riflessione, Draco rispose: "Dai Granger, dato che dicono tutti che sei tanto intelligente ci potresti arrivare anche da sola..."
e dopo aver visto lo sguardo interrogativo di Hermione, aggiunse: "ma ti devo spiegare proprio tutto? In questi anni sei quella che ho trattato peggio, okay? E poi se dicessi queste cose ai tuoi amichetti, cosa che peraltro non farò mai, come pensi che la prenderebbero?"
                             *
"Harry devo parlarti!" 
"Hermione siamo in biblioteca! Abbassa la voce!" disse lui decisamente più piano rispetto a lei.
"Senti, mi devi aiutare. Ron non vuole capire, ci ho parlato e riparlato ma niente, non mi ascolta. Invece sono sicura che tu mi darai una mano."
"Se si tratta ancora di Malfoy,
allora..."
"Aspetta, fammi finire!" lo interruppe lei bruscamente: "Il fatto è che lui ha bisogno di nuovi amici, ha bisogno di persone che tengano a lui veramente, non solo per la sua posizione sociale o per il suo sangue. Secondo me voi due potreste diventare grandi amici."
"Te lo puoi scordare,Hermione. Io ho scelto da che parte stare e che amicizie avere già tanto tempo fa. Se lui ha fatto le scelte sbagliate non è colpa mia." si diresse verso la porta e poi aggiunse: "E tu non lasciarti ingannare, stai attenta."
                                    *
Una volta tornata nel dormitorio, trovò un bigliettino sul suo letto. Lo prese e lesse con attenzione: "Granger, quella sera al ballo non sono stato così male con te. Ti va di rivederci dopodomani sera dopo l'ultima lezione? Sempre che i tuoi amichetti te lo permettano. Ti aspetto davanti all'aula di pozioni. Anzi no, non ti aspetto. Per cui vedi di arrivare in tempo. 
Draco Malfoy.
Ps: viva i Serpeverde"
 

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Capitolo 7
*** Anche lei ha un nome ***


Hermione decise di non dire niente a Harry e Ron del biglietto perché era sicura che le avrebbero impedito di andare. Lei invece desiderava incontrare nuovamente Malfoy anche per chiarire un po' di questioni lasciate in sospeso. Così, due giorni dopo, finita l'ultima lezione, si diresse verso l'aula di Pozioni, così come le era stato indicato. Non c'era nessuno. 'Forse era uno scherzo...' pensò tristemente. Se ne stava per andare quando Draco arrivò di corsa."Ho avuto un contrattempo..." riuscì a dire con il fiatone."Seguimi." La condusse nella torre di astronomia da dove la vista era spettacolare: il cielo stava per essere ricoperto di migliaia di stelle, era l'ora del tramonto perciò sembrava che il sole stesse letteralmente cadendo oltre l'orizzonte...
"Pensavo che non saresti venuta..." fu la prima cosa che disse Draco per rompere il silenzio. "Invece eccomi qui." rispose Hermione. "Già, eccoti qui." e rimasero di nuovo in silenzio per un bel po' a  fissare il panorama. Quando finalmente iniziarono a comparire le prime stelle, Hermione cominciò a indicare a Draco tutte le costellazioni e le varie leggende ad esse legate. Poi comparve la Luna. Quella notte era piena e aveva un'aurea più luminosa del solito. Così la ragazza, indicandola disse: "È davvero bellissima! Fa rimanere senza fiato!"
"Se c'è qualcosa che fa rimanere senza fiato, quella sei tu..." le sussurrò Draco un secondo prima di baciarla. Appoggiò delicatamente le sue labbra su quelle della ragazza, la quale, sorpresa, non sapendo neanche cosa la spingesse a farlo, alzò la mano per accarezzare piano il collo di Draco quando questi si staccò, raccolse la giacca da terra e se ne andò. Così, senza dire nulla. Senza guardarla più. Hermione rimase lì, stupita e alquanto confusa, perplessa e...imbarazzata. Quel Serpeverde non poteva fare come gli pareva, non poteva baciarla e andarsene senza dare nessuna spiegazione! 
Allora Hermione improvvisamente ripresasi dallo shock iniziale, decise che Malfoy doveva smetterla di lasciarla sempre con punti interrogativi che le riempivano la testa. Era così frustrante! Ed anche insopportabile. Ma chi si credeva di essere? Certo non poteva negare che quel bacio non le era dispiaciuto così tanto...anzi il contrario! D'altra parte non poteva neanche accettare l'idea di un Malfoy così diverso. Sicuramente c'era qualcosa dietro, accidenti lui aveva sempre odiato i nati babbani...oppure no?

                            *
 Subito dopo cena Harry era andato a recuperare il libro di Difesa contro le arti oscure che aveva distrattamente dimenticato durante la lezione del pomeriggio,e mentre stava tornando al suo dormitorio intravide Malfoy che si allontanava nel corridoio accompagnato ovviamente da Tiger e Goyle, i quali sembravano molto interessati e coinvolti nella conversazione. Così Harry decise che non avrebbe fatto niente di male se li avesse seguiti e se avesse origliato un po' la conversazione...
"No Draco è impossibile!" diceva Tiger stupito.
"Deve davvero essersi capovolto il mondo se quello che dici sulla Mezzosangue è vero..."continuò Goyle.
"Evita di chiamarla così, anche lei ha un nome..." lo ammonì Draco.
Harry intanto si era nascosto dietro una colonna.
"Che fai, adesso la difendi?! Ma non era 'solo' una scommessa?" risero insieme i due compagni Serpeverde di Malfoy. Al che egli rispose: "Certo che lo è idioti! Vi ho semplicemente dimostrato che sono perfettamente in grado di vincere qualsiasi sfida."
"Sì ma la scommessa non comprendeva anche il bacio" precisò  Pansy Parkinson intromettendosi nel discorso.
"Perché? Sei gelosa?" disse Malfoy zittendola, e poi si affrettò a sottolineare: "Non c'è proprio niente tra me e la Granger. Rimarrà sempre la solita saputella 'so-tutto-io' Grifondoro insopportabile. Ho voluto solo...provare... Per cui smettetela di comportarvi da ..." 
In quel momento il libro di Harry cadde per terra.
"Cos'è stato?!" chiese preoccupato Goyle. "Se i professori ci trovano fuori dal dormitorio siamo nei guai..." continuò lui. 
"Rilassati Goyle sarà uno dei fantasmi che si diverte a gironzolare per il castello di notte." lo tranquillizzò Draco. 
"Sarà, comunque è meglio andarcene..."aggiunse Tiger dirigendosi verso il dormitorio. Anche Harry decise che per quella sera aveva ascoltato abbastanza, e il suo libro per poco non lo aveva fatto scoprire! Dal momento che si era fatto molto tardi, Hermione probabilmente era andata già a letto, perciò si ripropose di avvisarla  la mattina dopo appena la avrebbe incontrata.

SPAZIO AUTRICE: Cari lettori, sono tornata! Mi dispiace di averci messo così tanto per caricarlo, ma ho avuto un po'di problemi. Vi assicuro che pubblicherò presto il prossimo capitolo! Alla prossima 😘

Ps: un grazie particolare a Katherina23 che commenta sempre con grande entusiasmo i miei capitoli! Grazieeeee

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Capitolo 8
*** Quasi come una favola ***


Harry si era scordato solo un piccolo particolare: il giorno dopo ci sarebbe stata la visita mensile ad Hogsmeade dove lui ovviamente, non avendo il permesso dei genitori, non poteva andare. Quando si ricordò di questo, si svegliò di soprassalto, gettò un rapido sguardo all'orologio a pendolo della stanza ma era  troppo tardi! Sicuramente tutti gli studenti dovevano essere già partiti. Il suo presentimento venne confermato quando vide che il letto di Ron e quelli dei suoi compagni di stanza erano vuoti. Con un sospiro di rassegnazione si propose di avvisare Hermione al suo ritorno e poi sprofondò di nuovo nel caldo letto rimettendosi a dormire comodamente.
                         *
Hogsmeade quel giorno era più affollata del solito. Le vie pullulavano di streghe e maghi di ogni genere, studenti di tutte e tre le scuole di magia gironzolavano per le strade e l'aria era cosparsa di profumo di pane  sfornato e dolci appena fatti. Ron insieme ad Hermione e ai suoi fratelli Ginny, Fred e George entrarono ai "Tre manici di scopa" e si sedettero al primo tavolo libero. Quando la cameriera si avvicinò, ordinarono ciò che volevano e poi i ragazzi incominciarono a chiacchierare sulle migliori squadre di Quidditch dell'anno. Hermione e Ginny li stavano ascoltando annoiate così decisero di andare a fare una passeggiata fuori. Si sedettero su una panchina. A un certo punto la Granger vide Malfoy, stranamente da solo, che svoltava l'angolo. Distrattamente disse alla sorella di Ron che doveva andare in bagno, così si alzò e svoltò l'angolo anche lei. Draco dopo un po' si accorse di essere pedinato, e quando vide dalla vetrina di un negozio che si trattava di Hermione disse con tono amaro rimanendo sempre di spalle:
"Granger smettila di seguirmi! Insomma so di essere irresistibile ma non ti pare di esagerare un po' adesso?"
 "Non ti sto seguendo!!" rispose lei indignata. "Certo, certo...e allora cosa staresti facendo?" chiese sbuffando lui.
"Cosa stai facendo tu?!" ribatté lei.
Draco la guardò male.
"In che senso?" continuò lui.
"Ti comporti in modo strano. Prima mi inviti al ballo, poi mi dici che vuoi ricominciare da capo ma cerchi di non farti vedere dai tuoi compagni Serpeverde quando parli con me...e infine mi baci senza preavviso..." Hermione sospirò facendo una pausa. "Una sola domanda: perché?"
La ragazza rimase lì in attesa di una risposta. Draco assunse un'espressione seria. Quanto avrebbe voluto evitare quella conversazione, ma ormai era lì, non poteva andarsene come aveva fatto la sera prima. Doveva affrontare la situazione. Così lentamente, abbassando gli occhi iniziò: "Tu mi chiedi qualcosa che neanche io riesco a capire..." 
"Spiegati meglio..." lo interruppe lei infastidita.
"Prima ti odiavo. Ora penso che potremmo essere buoni amici, forse anche qualcosa di più...ma lascio a te la scelta Granger..." concluse il ragazzo rialzando gli occhi.
"Perché mi hai baciata ieri sera?" 
"Perché avevo voglia di farlo." disse con noncuranza lui e poi aggiunse: "mi sembra che non ti sia dispiaciuto" finì la frase sorridendo maliziosamente. Hermione imbarazzata arrossì. "Sciocchezze, sono solo le tue fantasie Malfoy..."
"Fantasie o no, non capisco perché ogni nostra conversazione finisce per diventare una richiesta di spiegazioni..."
"Se tu mi lasci sempre con domande senza risposta non è colpa mia Draco..." disse Hermione sorridendo. Sorrise anche lui, consapevole delle proprie colpe.
"Adesso ti faccio io una domanda"
"Sentiamo". Il ragazzo si avvicinò a lei facendo un passo avanti.
"Non puoi baciarmi di nuovo senza preavviso..." mormorò la ragazza preoccupata. "Non ho intenzione di farlo." Lei lo guardò torvo. "Ti avviso: ti sto per baciare, contenta?" le sussurrò Draco.
 "Ma non è una domanda..." rispose con un filo di voce la ragazza.
"In un certo modo è una domanda di cui già conosci la risposta." e così dicendo si avvicinò ancora di più, cinse con una mano il fianco della ragazza, ma lei lo scansò delicatamente. "Avevi detto che la scelta era mia, se essere amici o qualcosa di più...quindi scelgo la prima..."
"Cosa?!" disse Draco sconvolto. Hermione sembrava serissima. Dopo qualche secondo però, avendo visto la reazione di Malfoy, scoppiò in una fragorosa risata al termine della quale aggiunse: "Ma non sono proprio sicura...". Mise le sue braccia intorno al collo del ragazzo biondo e lo baciò sulla guancia sfiorandogli l'angolo della bocca. Poi si girò e se ne andò lasciandolo lei per una volta con un punto interrogativo.
                           *
La gita ad Hogsmeade era stata fantastica per entrambi i ragazzi. Dopo l'incontro con Draco, Hermione era tornata da Ginny dicendo di aver fatto tardi con la scusa che aveva trovato una lunghissima fila al bagno. Era poi arrivato il momento della cena. L'enorme tavolata dei Grifondoro della Sala Grande era piena di ogni tipo di squisitezze. Ron, come sempre, aveva riempito  fino all'orlo il suo piatto e stava divorando tutto. Harry era seduto davanti ad Hermione e così, dopo aver bevuto un sorso dal suo bicchiere, si decise a parlare. "Hermione devo dirti una cosa, al più presto". La ragazza alzò gli occhi verso di lui e rispose tranquilla: "D'accordo, nessun problema, puoi dirmela anche adesso..."
"No, è meglio dopo...in privato..." concluse il ragazzo.
"Come vuoi tu" si limitò a dire lei.
Dopo cena, i due ragazzi si riunirono  nella Sala Comune dei Grifondoro.
"Allora, di cosa si tratta?" chiese scocciata Hermione a Harry mentre stava comodamente seduta su una poltrona davanti al caminetto. 
Il ragazzo invece camminava avanti e indietro per la stanza, nervoso. 
"Di Malfoy." Lei si voltò, accigliata.
"Ti ascolto". Detto questo, il maghetto le raccontò per filo e per segno tutta la conversazione che aveva ascoltato la sera prima.
"E così mi ha ingannata..." mormorò alla fine lei, lasciando trasparire una sorta di malinconia nella sua voce. Poi determinata continuò: "Sarà la prima ed ultima volta."
                           *
Fremente di rabbia, piena di delusione, amarezza e odio, Hermione la mattina seguente prima dell'inizio delle lezioni, si scagliò contro di Draco appena lo vide nel cortile gridando: "Tu lurido verme che non sei altro!" 
Malfoy, preso alla sprovvista ed assai confuso dalla strana reazione della ragazza disse semplicemente: "Ei prima di tutto calmati, ma che ti prende? Cosa è successo?"
"Cosa è successo? Strano che tu me lo chieda, dovresti saperlo meglio di me!" rispose lei ancora più irritata.
"Non capisco di cosa tu stia parlando..." aggiunse il ragazzo più disorientato di prima.
"Ah ma davvero?! Tu e i tuoi schifosi amici Serpeverde non ne sapete niente giusto?!" continuò lei.
"Non so veramente a cosa ti riferisci....Saresti così gentile da darmi tu una spiegazione per una volta?" chiese con tono sarcastico Draco.
"Vuoi una spiegazione?! Pensavi forse di potermi ingannare?!" fece una pausa e poi continuò:
"Il ballo, il bacio, io... era tutto una scommessa! Tu mi hai preso in giro fin dall'inizio!" gli urlò con le lacrime agli occhi."...ma certo, cosa potevo aspettarmi?! Sono stata un'ingenua, Ron e Harry hanno sempre avuto ragione! O vuoi forse negare anche questo?!" aggiunse furibonda.
"No non lo nego...d'accordo,è vero, è iniziato tutto per gioco, ma poi è successo qualcosa che non avrei mai immaginato!" si affrettò a spiegare Draco. 
"E ti aspetti che io ti creda ancora?! No, forse non hai capito...è finita Draco e questa volta non venire a chiedermi un'altra possibilità perché sprechi solo il tuo tempo." Così dicendo Hermione si girò, dandogli le spalle, e aggiunse: "È stato bello credere ad una favola...peccato che poi bisogna tornare alla realtà..."
Poi si incamminò verso la torre dei Grifondoro senza mai voltarsi indietro.


SPAZIO AUTRICE: cari lettori, siamo già arrivati al capitolo 8!! Vi avviso già da subito, una buona parte del prossimo capitolo deve ancora essere scritta quindi probabilmente ci metterò un po' più di tempo a pubblicarlo...ma siate fiduciosi! 

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Capitolo 9
*** La ricerca ***


Draco voleva rimediare in qualche modo ma non sapeva come! Gli vennero in mente tante idee...alla fine però, decise di non fare niente, lasciarla stare. Forse sarebbe stato meglio per entrambi se, per qualche tempo, non si fossero parlati. Lei lo evitava chiaramente, quindi lui perché avrebbe dovuto cercarla? Doveva assecondarla o forse doveva mettere da parte l'orgoglio per una volta e rivelarle i suoi nuovi sentimenti? Sì, perché Draco odiava ammetterlo ma...da qualche settimana aveva iniziato a provare qualcosa di serio per la Granger, qualcosa che non era odio ma forse tutt'altro. L'aveva cominciato a capire quando l'aveva vista scendere dalla scalinata al ballo, poi sulla torre di astronomia e infine alla gita ad Hogsmeade. Di certo non poteva dire niente di tutto ciò ai suoi amici o l'avrebbero sicuramente preso per matto. Questo significava che doveva affrontare la faccenda da solo. Doveva riconquistare la sua fiducia. Per il momento decise di non agire subito...doveva prima aspettare che si calmassero le acque.
                          *
Un giorno la McGranitt divise gli studenti in gruppi da quattro (uno per ogni casa) per una ricerca sui draghi, dal momento che la prima prova del torneo Tre Maghi consisteva proprio nel cercare di rubare un uovo d'oro a un drago.  I gruppi furono formati dalla professoressa. Hermione capitò nel gruppo composto da lei, Anastasia Flower (corvonero), Edward Minard (tassorosso) e...Draco Malfoy (Serpeverde appunto). Harry fu più fortunato. Lui capitò con Cho, Tiger e un altro tassorosso che Hermione non conosceva. Ron invece era disperato poiché il suo gruppo comprendeva Luna Lovegood, la ragazza più stravagante della scuola, e Pansy Parkinson, quella più fanatica.
La professoressa, con questo progetto, sosteneva di dover favorire la socializzazione tra ragazzi di case diverse. Così dicendo, mise a tacere ogni obiezione. Inoltre annunciò che sarebbe stato dichiarato un vincitore per la ricerca meglio riuscita e più originale. Fatto questo salutò gli studenti e uscì dall'aula. I ragazzi si scambiarono sguardi perplessi. Nessuno sembrava entusiasta all'idea di dover lavorare in gruppo con quelli delle altre case ma ben presto dovettero accettare la situazione. Hermione, malvolentieri, si avvicinò ai suoi compagni di ricerca. "Allora ci vediamo alle tre in biblioteca?" stava dicendo Edward. 
"Accordato." aveva risposto Anastasia. Lei e Draco si limitarono ad annuire. 
Qualche minuto prima dell'ora stabilita Hermione si decise ad alzarsi dal tavolo dove stava studiando nella Sala Comune dei Grifondoro ed iniziò a sistemare i libri nella borsa. Alla fine, per fare prima, decise di portarli in mano. Draco invece aveva appena finito gli allenamenti di Quidditch, quando guardò l'orologio e vide che doveva darsi una mossa se voleva arrivare in tempo almeno al primo incontro per la ricerca, non che la cosa lo entusiasmasse tanto ma  stranamente ci teneva a non fare brutte figure con la Granger. Cominciò a correre per i corridoi verso la biblioteca. Mancavano pochi metri, era quasi arrivato, con il fiatone quando si scontrò con qualcuno che correva dalla parte opposta. Entrambi caddero a terra. Diversi fogli si sparsero in aria per poi atterrare sul pavimento e un forte rumore fece intuire a Draco che qualcosa di pesante era caduto a terra. Si rialzò massaggiandosi la testa e vide che la persona contro cui era andato a sbattere era proprio la Granger ('ma che fortuna' pensò ironicamente lui) la quale stava raccogliendo i vari libri e fogli caduti. 
Draco cercò di essere d'aiuto. "Ti do una mano..." disse titubante.
"Levati" rispose lei fredda scandendo bene la parola senza neanche guardarlo in faccia.
"Uh siamo nervosetti oggi..." commentò lui maliziosamente. Hermione lo ignorò e una volta finito di sistemare tutto ciò che le era caduto entrò in biblioteca. Draco la seguì.
"Finalmente i due piccioncini ce l'hanno fatta ad arrivare..." disse scocciata Anastasia, la quale era già seduta ad uno dei tavoli, pronta a lavorare.
"Chiudi quella bocca o te ne pentirai presto, cornacchia" rispose Draco in tono amaro, alludendo anche alla sua casa di appartenenza.
"Ragazzi calmatevi okay? Cerchiamo di lavorare insieme pacificamente..." concluse Edward. Con un sospiro di rassegnazione Hermione si avvicinò al banco e si sedette. "Dunque la nostra ricerca si focalizza sui draghi quindi, secondo me, dovremmo strutturarla in vari paragrafi: 1 cos'è un drago, 2 l'elenco delle varie tipologie di draghi, ovvero il dorsorugoso norvegese, il grugnocorto svedese, l'Ironbelly ucraino, il Longhorn Romeno, il Nero delle Ebridi, il..."
"Sì, sì..."la interruppe Anastasia "...abbiamo capito che conosci tutti i tipi di drago e già sai tutto ma non credi che dovresti lasciare fare qualcosa anche a noi? Deve essere un lavoro di squadra!"
"Infatti io non ho ancora preparato proprio niente, stavo solo spiegando come organizzare la ricerca. Poi se voi avete idee migliori, dite pure, vi ascolto." rispose la Grifondoro.
"Sul libro di testo, 'Gli animali fantastici: dove trovarli', sono elencati 10 tipologie di drago, ne facciamo due a testa e arriviamo a 8 più due di noi ne studia uno in più e arriviamo a dieci. Lavoro concluso." sorrise raggiante la Flower. Hermione la guardò con disappunto e poi commentò: "Secondo me non dovremmo basarci solo sul libro di testo...dovrebbe essere un lavoro originale..." A questo punto Anastasia si accigliò, lei corvonero non poteva essere trattata in quel modo da una streghetta Grifondoro carente di materia grigia.
"Pensi di sapere più di me Granger?! Potremmo aiutarci con tutti i libri della biblioteca, certo, ma credimi sarebbe uno spreco di tempo perché tutto quello che c'è da sapere su questi animali è già scritto nel libro di testo, quindi perché complicarci la vita?!"
"Mi spiace contraddirti Anastasia ma ti stai sbagliando. Forse non lo sai, ma io adoro leggere e, qualche ora prima di questo incontro sono venuta qui e ho selezionato alcuni volumi sui draghi, sulla loro storia, sulla loro anatomia, sulle loro abitudini... e  ti assicuro che nelle pagine di questi libri c'è molto di più..." ma non ebbe il tempo di finire la frase perché la Corvonero si alzò imperterrita. "Basta! Questo è un insulto alla mia casa!" e così dicendo fece cadere la pila di libri che Hermione aveva poggiato sul tavolo e uscì dalla biblioteca a passo veloce. Edward era rimasto sconvolto mentre il Serpeverde rideva sotto i baffi.
Appena Anastasia se ne fu andata, Draco ancora sghignazzando, si rivolse a Hermione e disse: "Sai qual è il peggior difetto di voi Grifondoro?"
"Illuminami..." rispose lei scocciata cercando di rimettere a posto i libri.
"Pensate di sapere tutto, di essere i migliori solo perché il preside è dalla vostra parte! Ma quando si tratta di rispettare le regole, ah be' allora voi siete i primi a infrangerle, ma potete fare quello che volete giusto?" continuò con tono incalzante lui. Hermione lo scrutò accigliata e con sguardo gelido rispose:
"Strano che proprio tu dica questo! Voi Serpeverde credete di essere così superiori a tutti che non ritenete gli altri degni neanche di camminare sul vostro stesso terreno! Ma chi vi credete di essere?!" A questo punto si erano entrambi alzati in piedi e, nonostante fossero in biblioteca, avevano alzato un po' troppo la voce.
"Noi almeno le regole le rispettiamo! O comunque siamo più furbi di voi perché non ci facciamo scoprire.."
Hermione furiosa rispose:
"Puoi dire quello che ti pare Malfoy ma noi Grifondoro siamo infinitamente meglio di voi in moltissimi campi!! Posso fare un elenco se vuoi? Ma la tua mente limitata probabilmente faticherebbe a seguirmi!" la situazione si stava agitando un po' troppo. Entrambi fissavano gli occhi dell'altro con rabbia ed erano sul punto di lanciarsi i libri addosso quando...
"Qualcuno vuole un biscotto?" li interruppe Edward, placando le acque.
"No grazie." rispose fredda la streghetta Grifondoro "io per oggi ho finito, continuate pure voi" e così dicendo si diresse anche lei dritta verso la porta con andatura veloce e determinata.
"Eh donne...non ci si può ragionare ...Dove eravamo rimasti?" chiese gentilmente il tassorosso al serpeverde.
                            *
Nei giorni seguenti Anastasia non si dimostrò molto collaborativa, infatti il lavoro venne svolto quasi tutto da Hermione ed Edward. Draco all'inizio cercò di essere di aiuto ma presto si rese conto che Hermione era in grado di fare tutto da sola e decise di lasciar stare. Il progetto venne molto bene e la professoressa li dichiarò vincitori.


SPAZIO AUTRICE: cari lettori! Ce l'ho fatta a finire il capitolo entro il weekend 😃😃 spero vi piaccia. Vi annuncio che sto scrivendo anche una Fanfiction ambientata nel mondo di Percy Jackson e ho intenzione di scriverne una su Braccialetti Rossi...qualcuno segue queste serie? A presto😘

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Capitolo 10
*** Niente più bugie ***


Qualche giorno dopo la loro vittoria, Draco stava passeggiando sulle rive del lago nero tirando sassolini in acqua ogni tanto. Fece una trentina di passi  ma poi si fermò quando vide Weasley e Potter una decina di metri più avanti seduti su un tronco, intenti a conversare animatamente. Passarono pochi secondi prima che anche loro si accorgessero della presenza del serpeverde.
"Vattene Malfoy!" gli gridò non molto amichevolmente Ron. "Perché? Adesso non posso neanche passeggiare qui vicino?! Che c'è Weasley, la mia sola presenza ti disturba?" rispose il biondino in tono provocatorio. 
"Proprio così. La tua presenza non è affatto gradita." continuò una voce alle sue spalle che lui riconobbe subito. Si voltò. "Granger, e pensare che ero venuto per chiarire con te..."
"Non c'è proprio niente da chiarire. Quale parte del concetto 'lasciami in pace' non hai compreso?!" ribatté lei nervosa. A questo punto, intervenne Harry per evitare che la situazione peggiorasse. "Lascialo stare Hermione, andiamo dai" così dicendo, si alzò e la prese per il braccio. Mentre la trascinava via, la ragazza gridò: "Anzi, se davvero ci tieni a me...dimostralo!" 
Ron li seguì verso il castello. Quando si furono allontanati, Draco si accatasciò sul tronco rimasto ormai vuoto, immergendosi nei suoi pensieri che furono però interrotti da una voce familiare ma, allo stesso tempo, odiosa alle sue orecchie:
"Complimenti". Il ragazzo alzò lo sguardo malvolentieri e fissando annoiato la ragazza rispose: "Cosa vuoi Pansy?"
"Assolutamente niente. Voglio solo congratularmi con te per la tua vittoria..." e poi aggiunse: "è assurdo che tu pensi che dietro le mie azioni ci sia sempre un secondo fine..."
Draco si alzò lentamente. "Meglio essere prudenti..."
La ragazza si meravigliò di quelle parole, che mai avrebbe immaginato essere potute pronunciate da lui! "Queste perle di saggezza mi sorprendono! Dov'è finito il Draco Malfoy che conoscevo? Non è che l'influenza della Granger ha avuto qualche brutto effetto su di te?"
"Smettila Pansy, sei sempre la solita...la Granger non c'entra niente...non hai qualcun altro da annoiare con i tuoi discorsetti?"
La ragazza rise. "Molto divertente Draco, ma per tua sfortuna no, non ho nessun altro da importunare per cui dovrai subirti tutti i miei discorsetti."
"Va' al diavolo, non ho nessuna intenzione di restare qui ad ascoltarti..." Così facendo, Draco si allontanò a passo spedito. La ragazza lo seguì per qualche metro poi si fermò e gli gridò:
"Ricordati della lezione di pozioni!"
                       *
Il professor Piton non era ancora arrivato, così Hermione si mise a ripassare fino a quando non vide Pansy Parkinson avvicinarsi  al suo banco e dire: "Ei mezzosangue, guarda che Draco scherza con te, sta solo giocando, come fa con tutte...quando si sarà stancato di te ti farà soffrire tanto...quindi non essere così stupida da cedere, te lo dico da amica".
Hermione, per niente toccata da quelle parole, rispose tranquillamente: "Non serve che mi fai la predica Pansy, so badare da sola a me stessa"
"Fai come vuoi, io ti stavo solo avvertendo" e così dicendo la Serpeverde ritornò al suo banco aspettando l'arrivo dell'insegnante. 
Alla fine della lezione, Hermione ordinò i libri e si rivolse al suo compagno di banco: "Ron io vado, ci vediamo dopo..." così dicendo si avviò verso l'uscita ma si fermò sulla soglia della porta rivolgendo uno sguardo in direzione di Malfoy. Lui alzò gli occhi verso di lei, ma la ragazza riprese a camminare determinata. Draco decise di seguirla. Hermione arrivò nei pressi della foresta proibita, forse avvicinandosi un po' troppo. Si sedette su una roccia e aprì uno dei suoi libri fingendo di leggerlo. In realtà aveva tutt'altri pensieri per la testa. 'Sta solo giocando con te...' Le parole della Serpeverde continuavano a tornarle in mente. Chissà perché non riusciva a concentrarsi in nessun campo, in nessuna materia, in nessun argomento...Poi una voce alle sue spalle interruppe i suoi pensieri.
"Non dovresti essere qui da sola...ragazzina"
Si voltò di scatto. Quasi si prese un colpo. A qualche metro da lei una manticora di medie dimensioni si ergeva minacciosa. 'Ma questi tipi di mostri non sono molto rari? Non dovrebbero stare lontano da Hogwarts? Cosa cavolo faccio adesso, per la barba di Merlino! Stai calma Hermione, avanti ragiona...ma cosa dici, non hai tempo di ragionare!!' Mentre tutti questi pensieri frullavano nella mente della bella Grifondoro, l'animale decise di attaccare. Hermione fu abbastanza veloce da schivare i colpi della coda di scorpione (una sola puntura infatti provocava la morte istantanea). Cercò di lanciare qualche incantesimo ma la pelle del mostro continuava a respingerli. Era sicura che questa volta non ce l'avrebbe fatta, tentò di chiamare aiuto con diverse urla ma non riusciva a vedere nessuno nelle vicinanze. Si stava rassegnando al suo destino quando notò una boccetta fluttuare sopra la testa del mostro. L'animale, guardando la faccia della ragazza disorientata, alzò il volto. Spalancò la bocca confuso, cercando di capire cosa fosse quello strano oggetto. Approfittando di quel momento, la boccetta si piegò, liberando tutto il suo contenuto liquido che finì dritto nella gola del mostro. La Manticora intontita chiuse gli occhi, barcollò e infine cadde a terra con un forte tonfo. Hermione rimase immobile, sbigottita, troppo impaurita per muovere un dito. Da dietro il corpo dell'animale steso a terra, un ragazzo biondo, che lei riconobbe subito stava in piedi con la bacchetta in mano.
                          *
"Come stai? Tutto bene?! Ti sei fatta male?!" Draco Malfoy un attimo dopo corse in suo aiuto. La ragazza lo squadrò, poi con un filo di voce chiese: "Cosa è successo? Co...come hai fatto a ucciderlo?"
"Non è morto, è solo addormentato...non so per quanto. Praticamente ho sentito delle urla, sono corso qui e ho visto la scena. Ho pensato velocemente a ciò che avevo a disposizione, ovvero la bacchetta e la fiala contenente il distillato soporifero preparato prima durante la lezione di pozioni. Non sapevo se avrebbe funzionato con i mostri ma valeva la pena tentare..."
"Aspetta, frena un attimo. Quindi hai usato l'incantesimo di levitazione per far fluttuare la fiala con la pozione che ci ha insegnato Piton un'ora fa sulla testa di quel coso, e poi dovevi semplicemente sperare che in qualche modo aprisse la bocca...ottimo piano complimenti!" commentò ironicamente lei. "Be' intanto ha funzionato, e se non era per me, a quest'ora saresti già morta! Penso che almeno un 'grazie' sia più che meritato!" La ragazza si limitò ad ignorare la risposta.
"Cosa ci facevi qui?!" disse invece indispettita, ripresasi dallo shock, con le braccia conserte. "Facevo un giro da queste parti e ti ho visto in pericolo così..."
"Non ci credo..." lo interruppe lei "...mi stavi seguendo. Non è vero?!"
"No...cioè forse...non ha importanza..." balbettò lui. Lei lo squadrò gelida e con aria da superiore continuò: "Ammettilo." Draco si trovò spiazzato.
"D'accordo, lo ammetto ti stavo seguendo...Ma ti ho salvato la vita!" si affrettò ad aggiungere lui.
"Potevo cavarmela benissimo da sola! Avevo la situazione sotto controllo!" 
"Sì, certo come no...me ne ero accorto..."
"Non importa...devo andare...qualcuno dovrà pur avvertire gli insegnanti di questo pericolo nella scuola...ci si vede" gli rispose lei correndo via verso il castello. "Hai sempre così tanta fretta di scappare eh?" le gridò lui di rimando ma Hermione era già lontana e non poteva sentirlo o almeno finse di non sentirlo.
                      *
Draco non voleva arrendersi. Non ora. Qualche giorno dopo il loro combattimento incrociò Hermione nel corridoio e le urlò: "Granger! Perché continui ad ignorarmi dall'ultima volta che ci siamo visti? Tutte le volte che mi vedi, ti giri dall'altra parte oppure scappi. Non mi piace essere evitato. Senti se è ancora per la scommessa, per il bacio..." non fece in tempo a finire la frase che Hermione disse: "Ancora con questa storia. Quel bacio non c'è mai stato, chiaro? Se mi vuoi bene, dimentica quello che è successo e stammi lontano. Tu vivi la tua vita,io la mia. Fine del discorso."
"Tutto qui?" le chiese con aria di sfida. "Tutto qui." fu la risposta. 
"Non ci credo..." continuò lui:"..dai non è possibile che non hai provato niente. Avevi una gran voglia di baciarmi da tantissimo tempo, te lo si leggeva negli occhi!"
"Ah, ma davvero? Sarei io quella che aveva 'una gran voglia di baciarti'? No caro Malfoy, ti sbagli di grosso. Quello probabilmente sei tu!"
"Tu hai paura di me. Oppure è solo timidezza la tua?" chiese in tono provocatorio:"Perché ti ostini a negare la pura verità?"
"La verità? E quale sarebbe secondo te, Malfoy?"
"La verità sarebbe che non vedi l'ora di baciarmi di nuovo." e aggiunse col suo solito sorrisetto: "Vogliamo provare?"
"La verità,caro Malfoy, è che ti odio. Ti ho sempre odiato fin dal primo momento in cui ti ho visto."disse Hermione. Draco fece un passo avanti verso di lei: "A volte tra l'odio e l'amore c'è la distanza di un bacio."   
"Be' non è una di quelle volte..." rispose lei titubante, non più così sicura di quello che stava dicendo. 
"Invece io credo proprio di sì" ribatté lui avvicinandosi ancora di più. Allora Hermione, fu costretta a fare un passo indietro ma si ritrovò con la schiena al muro. "Granger..." continuò lui "non fuggire un'altra volta...non servirà a cambiare ciò che provi" 
"E cosa provo Malfoy?"
Adesso il ragazzo era così vicino che riusciva quasi a sentire il battito del cuore di lei.
"Te lo mostro subito" e così dicendo prese il suo volto tra le mani e la baciò delicatamente sulla guancia fino ad arrivare all'angolo della bocca. Una volta lì, gli mise una mano tra i capelli e con l'altra iniziò ad accarezzarle il collo. Poi, guardandola fissa negli occhi, chiese: "Possiamo ricominciare dall'inizio?"
"Strano, questa frase mi sembra di averla già sentita" rispose lei fredda. Un attimo dopo però stava già sorridendo e prima di posargli le braccia intorno al collo disse: "D'accordo. Ma niente più bugie."
                         *
Nei giorni seguenti erano arrivati a stipulare un tacito accordo secondo il quale non avrebbero fatto sapere della relazione nascente ai loro amici. Intanto il torneo tre maghi stava giungendo al termine, mancavano pochi giorni all'ultima prova e tutta Hogwarts era in agitazione.

SPAZIO AUTRICE: miei cari lettori, sono tornata!! Per chi non sapesse cos'è una manticora mi rifaccio alla definizione tratta dal libro "Animali fantastici: dove trovarli": 'La Manticora è una pericolosissima bestia greca con la testa d'uomo, il corpo di leone e la coda di scorpione. Si ritiene che essa, pericolosa quanto la Chimera, e altrettanto rara, canticchi dolcemente mentre divora la preda. La sua pelle respinge quasi tutti gli incantesimi noti e la sua puntura provoca la morte istantanea'.
 In questo capitolo sono successe un sacco di cose...Mi scuso per non essere riuscita a pubblicarlo prima ma ho avuto problemi di connessione...spero che anche questo vi sia piaciuto e niente, vi aspetto alla prossima!
Ps: non ho idea di quando pubblicherò il capitolo 11, spero al più presto!! Un saluto 😘

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Capitolo 11
*** Eventi inaspettati ***


Hermione, Harry e Ron stavano tranquillamente mangiando il pranzo nella Sala Grande, discutendo riguardo l'eccessiva mole di compiti che gli insegnanti assegnavano loro durante quel periodo dell'anno, quando Ginny s'intromise nella conversazione. "Allora Harry, ti senti pronto per la terza prova?"
 Il ragazzo, che era seduto vicino ad Hermione, di fronte a Ronald, rispose spontaneamente: "Assolutamente no! Anzi non vedo l'ora che questo incubo finisca!" 
La ragazza, probabilmente delusa, si voltò e continuò a parlare con le altre amiche Grifondoro. Dall'altra parte della Sala, alla tavolata dei Serpeverde, era in atto una discussione su chi avrebbe vinto il torneo TreMaghi. Molti puntavano su Krum, soprattutto le ragazze, ma anche Cedric aveva ricevuto tanti voti. "Draco tu chi pensi che vincerà?" gli giunse odiosa la voce di Pansy, distraendolo dai suoi pensieri, ormai rivolti solo alla Granger. La ragazza Serpeverde aveva insistito per sedersi proprio di fronte a Malfoy. Lui non rispose, il che la irritò molto. Non era la prima volta. In quei giorni la evitava continuamente, inventando scuse su scuse sempre più ridicole. Pansy però che era paziente e astuta come una vipera, aspettò il momento buono per vendicarsi sulla sua preda. Quando ormai la maggior parte degli studenti aveva abbandonato la Sala Grande per tornare alle lezioni pomeridiane, lanciò un'occhiata fugace alle spalle di Draco e vide che il momento giusto era arrivato. Ironicamente si rivolse al ragazzo biondo di fronte a lei. "Draco mi passi l'acqua? Ah giusto, dimenticavo che fai finta che io non esista da giorni. Fa niente, vuol dire che la prenderò da sola." E così dicendo si alzò dalla sedia e allungò una mano verso il calice contenente l'acqua ma, dato che non riusciva ad arrivarci ugualmente, dovette allungarsi sul tavolo con tutto il corpo e...finì per rovesciarla addosso a Malfoy. Il ragazzo si alzò di scatto. "Ma che cavolo fai Pansy!" la sgridò. Lei rispose fingendo incredulità: "Oh, allora ancora te lo ricordi il mio nome!" Detto questo corse ad aiutarlo asciugandolo con i tovaglioli. Prima che lui potesse scansarla, la ragazza si fiondò sulle sue labbra e lo baciò. Draco la allontanò immediatamente ma si rese conto di quello che era veramente successo solo un attimo dopo, quando sentì il forte tonfo del portone della Sala che si chiudeva alle sue spalle. Era appena uscita Hermione, che aveva assistito a tutta la scena insieme con Harry che ora la rincorreva per il corridoio. Pansy infatti, quando aveva visto lo sguardo della Granger su Draco, non aveva avuto esitazioni a mettere in atto la sua vendetta.
"Hermione aspetta!" gridò Harry afferrandola per un braccio.
"Scusa Harry, ma ho bisogno di stare da sola..." Il ragazzo la guardò torvo, né a lui né a nessun altro la Granger aveva raccontato della sua storia con Malfoy, quindi era normale che Harry non si aspettasse una reazione del genere. Hermione sapeva benissimo che si trattava del suo migliore amico, ma non voleva dargli altri problemi, aveva già tanto a cui pensare e di cui preoccuparsi. Perciò quando lui le chiese perché avesse reagito in quel modo lei rispose semplicemente: "Ho moltissimi compiti da finire entro oggi e....devo stare da sola per potermi concentrare al massimo..." Harry non ci credette nemmeno per un secondo ma non voleva insistere, così la salutò: "D'accordo ci vediamo a lezione di trasfigurazione!" 
                          *
"A cosa stai pensando?" sussurrò gentilmente qualche ora dopo Draco a Hermione, la quale si trovava dall'altra parte della cucina a lavare i piatti sporchi del pranzo, mentre lui li asciugava. Era stata questa la punizione, scelta dalla McGranitt per quello che quei due avevano combinato subito dopo il pranzo.
"In che rapporto siete tu e Parkinson?" chiese a sua volta la ragazza, ignorando completamente la domanda precedente. Malfoy sogghignò. "Vogliamo parlare di te e Weasley?!" Lei lo fissò accigliata. "Non c'è proprio niente tra me e Ron!" Lui alzò le mani in segno di scusa. "Che tu ci creda o no, anche tra me e Pansy c'è solo amicizia..." poi continuò "be' forse lei spera in qualcosa di più ma...io non voglio lei..." concluse lui alzando gli occhi grigi intensi verso la Grifondoro, che ricambiò lo sguardo. "Se le cose stanno così, perché l'hai baciata?"
"Certo che sei proprio testarda! Quante volte te lo devo dire che non era mia intenzione farlo?!Te l'ho già detto prima in cortile mentre andavi a trasfigurazione... ah giusto ho cercato di dirtelo ma tu mi hai praticamente scaraventato addosso tutti i libri che avevi nella borsa e poi, se non ricordo male, mi hai anche tirato un pugno nello stesso punto dell'anno scorso..."
"Ricordi benissimo Malfoy, poi la McGranitt, che aveva assistito a tutta la scena, ci ha mandato qui...adesso mi spieghi cosa è successo?" lo interruppe lei.
 "Niente di che...Probabilmente Pansy ti ha visto passare e ha approfittato dell'occasione, sapendo che baciandomi tu ti saresti talmente arrabbiata con me da non volermi più parlare o tutte queste cose da femmine..."spiegò lui strofinando lo straccio sul piatto con più vigore. La streghetta lo squadrò con sguardo investigativo. "Mi stai dicendo la verità?"
"Ormai è finito il tempo delle menzogne Hermione, te l'ho giurato." La ragazza non aveva mai visto Draco così serio e ne fu felice perché finalmente aveva potuto conoscere il vero Draco, quel ragazzo meraviglioso che si nascondeva dietro la maschera di superbia ed egoismo, quel ragazzo che mai avrebbe immaginato potuto essere bello dentro come lo era fuori, quel ragazzo che fino a poco tempo prima era la persona dalla quale si sentiva attratta e respinta allo stesso tempo, quel ragazzo che le aveva rubato il cuore. Giurò a se stessa che non l'avrebbe mai lasciato andare. Qualunque cosa fosse successa.
                           *
Ormai il giorno dell'ultima prova del torneo TreMaghi era arrivato. Hermione corse nella Sala Comune dei Grifondoro per salutare Harry ed incoraggiarlo. Tutti i suoi amici infatti erano già riuniti lì. Quando la ragazza arrivò, lo abbracciò forte sussurrandogli: "Buona fortuna Harry". Si sciolse da quell'abbraccio solo quando il ragazzo mormorò: "Hermione mi stai stritolando...". La streghetta rise senza sospettare minimamente delle terribili conseguenze che quell'ultima prova avrebbe portato....
                             *
Dopo la morte di Cedric i rapporti tra gli studenti erano cambiati molto e Hogwarts non era più attraversata da quella energia che caratterizza i bambini e i ragazzi. Il clima di tristezza generale di cui era pervasa la scuola contribuiva ad aumentare la tragicità del momento.
Una sera Hermione notò un'espressione diversa sul volto del ragazzo... un'espressione di sofferenza, di paura... allora gli chiese gentilmente: "Draco, mi dispiace chiedertelo ma...dato che tuo padre era un mangiamorte...tu sapevi niente della morte di Cedric, del ritorno di Tu-sai-chi?"
 Lui ci mise qualche secondo per rispondere: "Hermione c'è una cosa che devo dirti..." e qui fece una pausa. "Mio padre, non so come, è venuto a sapere del ballo e...di noi..." 
"E...?" incalzò lei.
"E non ha preso bene la notizia. Abbiamo litigato e alla fine lui mi ha rinnegato,ha detto che è molto deluso di me e che...non mi considera più suo figlio." concluse lui abbassando il volto.
"Non pensavo potesse arrivare a tanto..." commentò lei. 
"Non è questo il punto Hermione! Che mio padre fosse fatto così lo sapevo già, che non avrebbe mai accettato noi due lo potevo immaginare..."
"E allora cos'è che ti preoccupa tanto?" Lo interruppe lei.
"Capiscimi Hermione la mia infanzia è stata rubata, non ho avuto possibilità di scelta, io...Diventerò un mangiamorte Hermione, come mio padre prima di me...è inevitabile...non ho possibilità di scelta...non posso tornare indietro..." Disse Draco con le lacrime agli occhi...allora lei gli mise una mano sulla spalla confortandolo:
"Sì che puoi! Ti aiuterò io...Non pensavo che tu avessi bisogno di qualcuno che ti mostrasse la strada giusta....ma se vuoi, io posso salvarti. Posso portarti via da qui."
"Non sai quanto lo vorrei, ma credo che ormai sia troppo tardi...Hermione io ti amo, non sai quanto!" Era la prima volta che pronunciava quelle parole e il cuore della ragazza sussultò. Draco però continuò: "Ed è proprio perché ti amo che...non posso essere egoista con te...non voglio coinvolgerti in questa storia...non voglio che 'loro' ti facciano del male..."
"Cosa vuoi dire?" chiese lei titubante.
"Io non ti merito...ma Weasley sì..." così dicendo la baciò delicatamente sulle labbra morbide ed aggiunse: "Vorrei che tu non dovessi dimenticarlo...ma devi..." Improvvisamente consapevole di ciò che stava per succedere, con il viso rigato dalle lacrime la ragazza lo scongiurò: "No, non farlo...", ma il ragazzo aveva già puntato la bacchetta pronunciando, a malincuore, la fatidica formula: 
"Oblivion."


SPAZIO AUTRICE: *importante*
A questo punto, cari lettori, mancherebbe un solo capitolo ma, dato che io non ho saputo scegliere il finale migliore, lascio a voi la scelta! Ora mi spiego: ho scritto 2 finali, uno un po' più "classico" e uno un po' più "fiabesco" (che a me personalmente piace di più). Se volete leggerli entrambi siete liberi di farlo. A voi la scelta!

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Capitolo 12
*** Il coraggio di amare ***


                     
Il resto dell'anno passò tranquillamente. Le lezioni si susseguivano l'una all'altra, i professori insegnavano le loro materie e gli alunni tentavano di capirci qualcosa (come al solito). I Serpeverde prendevano in giro quelli delle altre case e le partite di Quidditch continuavano ad alternarsi. Era tutto normale. Ogni cosa era al suo posto e ognuno faceva ciò che aveva sempre fatto. Tra una lezione e l'altra finalmente arrivò anche la fine della scuola. Il giorno prima della partenza Hermione, come tutti gli altri ragazzi, stava facendo i bagagli per tornare a casa. Stava svuotando un cassetto per sistemare i vestiti mancanti nell'ultimo baule, quando vide infondo ad esso un pezzo di carta. Lo prese senza pensarci, lo accartocciò e lo buttò nel cestino. Ma una scritta catturò la sua attenzione. 'Draco Malfoy'. Cosa ci faceva un biglietto scritto da quel lurido Serpeverde nella sua stanza? Sicuramente si trattava di un'altra delle sue prese in giro...decise di lasciarlo lì nel cestino. Una volta finito di preparare tutte le valigie però, la curiosità prevalse poiché era alquanto strano il fatto che si era tenuta un biglietto di Malfoy per tutto quel tempo. Di solito si limitava a bruciarli o comunque non li conservava. Riluttante, si avvicinò al cestino e afferrò quel biglietto mezzo accartocciato. Lesse ad alta voce: "Granger, quella sera al ballo non sono stato così male con te. Ti va di rivederci dopodomani sera dopo l'ultima lezione? Sempre che i tuoi amichetti te lo permettano. Ti aspetto davanti all'aula di pozioni. Anzi no, non ti aspetto. Per cui vedi di arrivare in tempo. 
Draco Malfoy." A questo punto il suo stato confusionale era aumentato parecchio. Non riusciva a comprendere UNA parola di quello che c'era scritto. Al ballo con te?! Ti aspetto davanti all'aula di pozioni?! Ma cosa voleva dire? Senza farsi altre domande, prese il biglietto e a passo spedito si diresse dritta verso i dormitori dei Serpeverde...decisa ad ottenere delle risposte. Aveva pensato di chiedere a Ron ed Harry ma...sicuramente l'avrebbero presa per matta quindi...meglio rischiare di chiedere al diretto interessato. Perché ne era sicura, la scrittura era quella di Malfoy.
                                  *
Ci mise poco ad arrivare. Come nella torre dei Grifondoro, anche nei sotterranei della scuola, dove si trovava l'ala dei Serpeverde appunto, tutti erano affaccendati a preparare le valigie per tornare a casa il giorno dopo. C'era un grandissimo via vai di gente che entrava ed usciva. Hermione si chiese come avrebbe fatto a trovare Malfoy in mezzo a quella confusione. Ben presto però, si accorse che non era poi così difficile come aveva immaginato. Il re delle serpi infatti, era facile da individuare. La sua testolina bionda si ergeva superba al centro di un gruppo di ragazzi tutti intenti ad ascoltare quello che stava raccontando, probabilmente si stava solo vantando dei magnifici posti dove sarebbe stato in vacanza durante l'estate, pensò Hermione.
"Ei mezzosangue che ci fai qui? Cerchi rogne?" disse una voce alle sue spalle. La Grifondoro si voltò. 
"No Zabini, cerco Malfoy." rispose lei risoluta. "E da quando in qua tu ti sentiresti autorizzata a parlare con Draco?!" chiese lui sbigottito. La sua domanda infastidì non poco la ragazza che alzò la voce infuriata.
"Non ho bisogno dell'autorizzazione di nessuno!!" poi aggiunse: "Ma chi vi credete di essere voi Serpeverde?!" 
A questo punto aveva gridato talmente forte che molti ragazzi si erano girati verso di lei. Allora anche Draco notò la sua presenza. Ma che cosa ci faceva lei lì? Durante tutto il resto dell'anno lui non aveva fatto altro che cercare di evitarla e di dimenticarla...ma non era servito a molto. I suoi sentimenti verso la Granger erano rimasti invariati e tutti i suoi tentativi di scacciare dalla testa ogni pensiero che la riguardasse si erano rivelati vani. Ora finalmente era arrivata la fine della scuola e, ne era certo, l'estate e la lontananza da lei l'avrebbero aiutato a dimenticare. Adesso però lei si trovava lì, a pochi metri di distanza da lui...e lui non poteva o comunque non riusciva a distaccare lo sguardo dai suoi bellissimi riccioli mori che le cadevano dolcemente sulle spalle e dai suoi occhi ambrati che, si accorse, lo stavano fissando. Era riuscito a resistere tutto quel tempo, non poteva e soprattutto non doveva cedere adesso. 'Comportati come hai sempre fatto, Draco. Ricordati che ora per te lei è solo una Grifondoro che tu non sopporti e con cui mai scambieresti qualche parola...' pensò tra sé e sé il ragazzo. "Ei mezzosangue!" disse per richiamare l'attenzione di Hermione. Quelle parole, pronunciate controvoglia, lo ferirono profondamente e gli provocarono un dolore più forte della maledizione Cruciatus, perché esse colpirono la sua anima. La ragazza sembrò non badarci, tanto era abituata ad essere chiamata in quel modo dagli arroganti Serpeverde. Indifferente rispose: "Proprio con te volevo parlare Malfoy!"
"Ah sì? Sono molto richiesto al momento Granger, lo so che tutte le ragazze vorrebbero parlare con me ma vedi, non ho tempo da perdere con una come te!" Pronunciò quelle parole cercando di mostrare tutto il disprezzo possibile nei confronti della Grifondoro, la quale, che probabilmente si aspettava una risposta simile, pronta rispose ad alta voce, in modo che tutti potessero sentirla: "Smettila di comportarti da ragazzino. Scendi dal trono Malfoy, perché un giorno ti renderai conto che non sei al centro del mondo..."poi prese fiato ed aggiunse: "pensi davvero che mi importi qualcosa di quello che fai o che dici?? Risposta sbagliata, solo poche persone sono al centro del mondo, del mio mondo e tu, caro Malfoy, non sei tra loro." E così dicendo, si voltò e se ne andò a passo spedito verso il lago nero, il suo posto preferito, dopo la biblioteca, per riflettere e stare da sola. Le parole pronunciate dalla ragazza scossero molto l'animo di Draco, il quale, subito dopo la scomparsa della Granger, inventò una scusa e si dileguò, cercando di non far notare troppo il suo turbamento agli altri compagni di casa.
                                    *
Draco, in cuor suo, sapeva di dover evitare un'altra conversazione con la Granger prima di partire ma, quella risposta gli aveva fatto troppo male e quindi si disse che quello non poteva essere il suo ultimo ricordo di lei. Giurò a se stesso che non avrebbe ceduto e poi si incamminò nella direzione in cui l'aveva vista fuggire. La individuò seduta sulla riva del lago nero, appoggiata ad un albero, intenta a leggere un libro ('che novità!' pensò sarcasticamente) e decise di avvicinarsi.
"Ei Granger! Cos'è che volevi dirmi?" gli chiese lui. La ragazza chiuse il libro, alzò lo sguardo e maliziosamente rispose: "Ma guarda un po' chi si è degnato di scendere dal trono per ascoltare le parole di noi comuni mortali!" Il ragazzo sogghignò ma si trattenne dal risponderle a tono. Allora Hermione si alzò ed iniziò ad avvicinarsi...arrivò a 5 metri, poi 2, poi 1! Draco cominciò ad allarmarsi. Cosa stava facendo la Granger?!?! Che intenzioni aveva?! Man mano che si avvicinava la tentazione di baciarla si faceva sempre più forte e il ragazzo riuscì a trattenersi a stento. Poi la voce della Grifondoro interruppe i suoi pensieri: "Ho trovato questo..." 
Gli disse porgendogli un foglietto mezzo accartocciato e abbastanza rovinato. Draco lo prese e lo lesse. 
"Allora? Cosa significa?"
"Perché dovrei saperlo?" cercò di rimanere più vago possibile.
"Come perché! L'hai scritto tu e per di più c'è anche la tua firma!" A questo punto Draco era spacciato...cosa poteva fare? Negare che quella fosse la sua calligrafia o la sua firma? Oppure dire tutta la verità? Non aveva molto tempo per riflettere perché la Grifondoro lo stava fissando con insistenza in attesa di una risposta. Draco la guardò meglio. Accidenti quanto era bella! Gli era mancata così tanto durante il resto dell'anno che quasi si era scordato del suo fascino. I suoi riccioli spettinati al vento davano una sensazione di leggerezza e le sue labbra erano così invitanti che, nonostante i suoi sforzi,  Draco non riuscì a resistere all'impulso interiore che diceva di baciarla.
Quel bacio,un desiderio che stava nel cuore del ragazzo da lungo tempo e che finalmente aveva trovato il coraggio di esaudire, di fare in modo che diventasse realtà. "Che cosa fai?!" lo scansò con una spinta Hermione, allo stesso tempo sorpresa, perplessa e...imbarazzata. Ma, stranamente, non infastidita.
"Sapevo che avresti reagito così ma...Non ce la facevo più! Non ho potuto trattenermi! Dovevo farlo...almeno un'ultima volta..." fu la risposta di Malfoy.
"Ron aveva ragione, tu sei pazzo!"
"Odio ammetterlo ma probabilmente lenticchia ha ragione..." Draco si sorprese di se stesso, delle parole da lui pronunciate, da dove avesse trovato il coraggio di dichiararsi. Hermione lo guardò meglio e vide che una lacrima stava lentamente scendendo dal volto del ragazzo. "Draco ma tu stai piangendo..." 
"Pensavo di farcela, di essere più forte...ma solo ora mi accorgo che non ci riesco...non ce la faccio a stare lontano da te..." E indicando la lacrima, la implorò: "Prendila Hermione, vai al Pensatoio e cerca di perdonarmi..."
 "Credo che sia ora di andare. È tardi e ci staranno aspettando a cena." disse lei sbigottita,incamminandosi verso la Sala Grande ad andatura veloce.
                                              *
All'inizio non voleva andare al pensatoio, ma poi la sua solita curiosità prevalse e non poté fare a meno di scoprire cosa intendesse Malfoy con la frase 'cerca di perdonarmi'. Dopo cena, quando tutti gli studenti si dirigevano ai propri dormitori, andò nello studio del preside e, dopo aver fissato per alcuni minuti lo specchio del pensatoio, alla fine si decise e versò la fialetta contenente la lacrima. Ciò che vide la sconvolse. Man mano che il ricordo andava avanti, i suoi sentimenti nei confronti di Draco sembravano riaffiorare lentamente, ma in realtà c'erano sempre stati perché nonostante l'incantesimo avesse cancellato la memoria, ciò che la ragazza provava nei confronti di quel Serpeverde non era nella sua mente ma nel suo cuore.
  Quando la visione finì, la ragazza si ritrovò senza parole. Non poteva credere che quel Serpeverde aveva sofferto così tanto per lei e le aveva cancellato quei ricordi solo per proteggerla! Allora iniziò a correre per i corridoi cercandolo disperatamente. Dopo aver girato mezza scuola, lo trovò sulla torre di astronomia, là dove si erano baciati la prima volta, intento a fissare le stelle. 
"La luna è meravigliosa stanotte, fa rimanere senza fiato" mormorò lui continuando a guardare il cielo, probabilmente nella speranza che lei avesse visto il ricordo. 
"No. Se c'è qualcosa che fa rimanere senza fiato, quello sei tu..." rispose lei sorridendogli. Entrambi si voltarono fissandosi negli occhi. Mentre gli si avvicinava la ragazza sussurrò:
"Per tutto questo tempo tu..." 
"Sì Hermione...non sai quanto vorrei tornare indietro,io..."
Ma non ebbe il tempo di finire la frase, sentì le labbra leggere di lei sulle sue,all'inizio insicure, tremanti, così la baciò con più vigore e passione attirandola a sé. Un bacio lungo, appassionato e bellissimo che avrebbe cambiato le loro vite per sempre. 
"Non so se potrai mai perdonarmi..."
"L'ho già fatto" rispose lei abbracciandolo forte e stringendolo a sé così tanto da sentire il suo profumo dolce...
"Io ti posso e ti voglio aiutare Draco. E poi so benissimo badare a me stessa, non mi devi proteggere..." disse con voce dolce lei e poi aggiunse "casomai sono io che devo proteggere te.." Entrambi risero e poi Draco sussurrò nell'orecchio di lei:
 "Vuoi aiutarmi davvero? Vuoi stare con me Hermione Jean Granger?''
"Starò tutta la vita con te."              
                                        *
2 maggio 1998.
Hermione e Draco stavano ancora insieme, e fianco a fianco combatterono contro Voldemort. Dopo la 'morte' di Harry, Lucius e Narcissa chiamarono a gran voce il figlio che per quei tre lunghi anni li aveva rinnegati, ma lui non si mosse, restò lì impassibile e le sole parole che uscirono dalla sua bocca furono:
"Io ho scelto da che parte stare padre, madre. Se volete unirvi a noi abbandonate il Signore Oscuro e venite qui, con gli Auror e l'Ordine della Fenice, non è troppo tardi." Lucius non si mosse, Narcissa sì. Afferrò la mano del marito delicatamente e lo condusse, riluttante, fin dal figlio. Poi lo abbracciarono e la donna disse: "Sapessi quanto abbiamo temuto di perderti, sei la nostra gioia più grande, non importa la tua scelta. Anche se Hermione è babbana per nascita (e lì Draco si stupì che sua madre non l'avesse chiamata mezzosangue) tu la ami,e noi l'accetteremo. Benvenuta Hermione." Lì, dopo la distruzione di Voldemort tutto andò per il meglio: i Malfoy e l'ordine si riappacificarono anche se Lucius non perdonò mai veramente suo figlio. I genitori di Hermione, dopo che lei rimosse l'incantesimo di memoria che aveva fatto per proteggerli, accorsero a conoscere i Malfoy che si trovarono costretti ad accettare le scelte del figlio.
                         Epilogo
19 anni dopo Hermione e Draco accompagnavano il figlio Scorpius Harry Malfoy all'Espresso di Hogwarts insieme a Ron e Lavanda e a Ginny ed Harry con i loro figli :Albus Severus, Lily Luna, James Sirius, Rose e Hugo, con loro anche Ted Lupin, figlioccio di Harry che aveva perso i genitori Tonks e Remus nella battaglia di Hogwarts. Andava tutto bene, tutti erano felici e Draco aveva potuto scegliere e aveva potuto amare. Anzi aveva potuto scegliere chi amare.

SPAZIO AUTRICE: Cari lettori, siamo giunti alla fine di questa storia! Ho deciso che se questo finale (che sarebbe quello fiabesco) vi soddisfa, non pubblicherò l'altro. Come sempre, lascio a voi la scelta. Ci vediamo alla prossima storia!! Spero che questa vi sia piaciuta e che continuerete a seguirmi! Un bacio a tutti voi e un grazie immenso a coloro che hanno recensito, in particolare a Katherina23, ma anche a tutti i visitatori silenziosi che mi hanno seguito fin proprio alla fine!! Alla prossima 😘👍

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