Alone In The World (With You By My Side)

di namelessfedah
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Free At Last (Right Into Your Arms) ***
Capitolo 2: *** Two Steps Back (But Still With You) ***
Capitolo 3: *** A Moment Of Happiness (And Then It's Gone) ***
Capitolo 4: *** The Luckiest (Because Of You) ***



Capitolo 1
*** Free At Last (Right Into Your Arms) ***


Attenzione: questa storia NON è mia. L'autrice è littlepixielou, che ha scritto la storia originale e mi ha gentilmente dato il  permesso di tradurla qui.  

P.S. cliccando sul simboletto  troverete il trailer della storia montato dalla fantastica Aurora!

 
Free At Last (Right Into Your Arms)



 
Louis non era mai stato bravo a correre; inciampava sempre dappertutto ed era continuamente stanco. Sebbene quella volta fosse diversa; stava correndo per la sua vita. Gli faceva male tutto e se quelle persone non avessero avuto intenzione di ucciderlo, sarebbe sicuramente morto per la stanchezza. Poteva ancora sentire, dietro di lui, le urla arrabbiate di quegli individui. Quindi non dando ascolto alle sue gambe, che protestavano per il dolore, accelerò. Stava sanguinando, non sapeva bene dove, ma riusciva distintamente a sentire la sensazione di bagnato e l'odore del sangue nell'aria. Le sue costole si muovevano in modo strano al di sotto della sua pelle, ed era abbastanza sicuro le sue caviglie fossero rotte.  Sebbene non fosse niente, paragonato a quello che gli sarebbe successo se fossero riusciti a prenderlo di nuovo. Non poteva essere catturato. Era la sua unica speranza per la libertà.

Scavalcò una piccola staccionata, venendo accolto da più alberi, un altro bosco. Tuttavia c'è qualcosa di diverso. Le urla si erano fermate e Louis poté finalmente ricominciare a pensare. Deve aver superato una specie di confine, magari dove finiva il loro territorio? Nonostante tutto continuava a correre, aveva bisogno di recarsi il più lontano possibile dai suoi rapitori.

Dopo circa dieci minuti di corsa, la vista iniziò a diventargli sfocata e inciampò leggermente. Doveva essere davvero fuori dal loro territorio perché era certo di riuscire a vedere una casa. E sul serio, chi costruirebbe una casa enorme nel bel mezzo del nulla? Louis non ebbe il tempo di pensarci che le sue gambe cedettero, e dopo essersi steso sull'erba, finalmente chiuse gli occhi e riposò.

Non aveva davvero pianificato di morire, quindi eccolo qui. Venne svegliato da un fastidioso bip e si convinse fosse la macchina a cui era collegato. Era in un ospedale? Non sembrava essere la giusta opzione, la stanza era troppo piccola e personalizzata per essere una stanza d'ospedale. Le uniche somiglianze erano le mura bianche, le macchine e le attrezzature specializzate. Da quando era stato catturato non aveva più messo piede in un ospedale. Si rese conto che il dolore era scemato e che indossava vestiti diversi. Si sentì molto meglio non essendo più ricoperto di sangue e sporcizia.
La sua calma, però, fu interrotta dal suono di alcune voci al di fuori della piccola stanza in cui si trovava, e quello che lo spaventava maggiormente era il fatto di non sapere dove fosse. Chi lo aveva trovato? Avevano buone intenzioni o erano le stesse persone che lo avevano tenuto prigioniero per tutti quegli anni? Si tolse velocemente la coperta di dosso, ma appena provò a muoversi strillò dal dolore.

"Whoa! Vacci piano, amico." Esclamò una voce. Subito dopo percepì la pressione di una mano sulla spalla che lo adagiava nuovamente sul letto. Il ragazzo che aveva appena parlato gli sorrise, era biondo e aveva dei grandi occhi blu. Appena Louis prese un respiro, realizzò dall'odore che questi fosse un Beta. Alla scoperta andò nuovamente nel panico e si allontanò velocemente, gli occhi del Beta si spalancarono.

"Hey, va tutto bene amico. Non ti farò del male. Sono stato io a curarti, vedi?" Disse indicando una targhetta appuntata sulla sua maglia bianca.Niall Horan - Dottore. Louis si tranquillizzò leggermente, ma l'individuo rimaneva comunque un Beta, quindi rimase distante, gli occhi puntati su di lui.

"D-dove sono? È un ospedale questo?" Trovò finalmente il coraggio di chiedere e il ragazzo, Niall, gli sorrise.

"Ho paura di no, amico. Ma non preoccuparti! Ho una laurea e tutto." Ammiccò. Louis sapeva che stesse solo cercando di essere amichevole e scherzoso per metterlo a suo agio. Ma continuava a sentirsi inconfortevole, e si odiava per questo.

"Oh, capisco. Va bene, credo. Quindi, uh, dove siamo? Vivi qui?"

"Si, vivo qui, con altre persone. È stata una grande idea, quella di trasferirci qui. Alcuni sono restii a vivere tra i boschi, ma a me piace." Disse Niall scrollando le spalle, gli occhi di Louis si spalancarono all'informazione. Doveva essere la casa che aveva visto prima di svenire, non era pazzo dopotutto.
Se aveva capito bene Niall apparteneva ad un branco, un branco che viveva lì. Aveva senso tuttavia, ogni branco aveva bisogno di un dottore, per quello che ricorda di quando era un bambino e apparteneva ad un branco lui stesso. Il dottore era tremendo, con uno strano accento e le mani rugose. Niall, invece, sembrava un bravo ragazzo, eccetto per il fatto che fosse un Beta.

"Quindi, qual è il tuo nome? Non ti ho trovato negli elenchi, quando ti ho fatto gli esami del sangue." Louis capì che si stesse trattenendo dal chiedere di più, e gliene fu grato. Non era sicuro di quanto fosse pronto a raccontare, ma poteva riuscire a dire almeno il suo nome.

"Sono Louis.. Tomlinson, credo." Erano anni che qualcuno non lo chiamava utilizzando il suo cognome, quindi la sua memoria era leggermente annebbiata. I cognomi non sono davvero importanti comunque, no? Niall sembrò concentrato per un po', ma poi scrollò le spalle.

"Beh, piacere di conoscerti, Louis." Louis gli strinse velocemente la mano, non era davvero pronto al contatto fisico con qualcuno.

"È un piacere anche per me, e uh, grazie per avermi salvato la vita." Disse a testa bassa, poteva sentire gli occhi di Niall su di lui.

"Nessun problema, amico, faccio solo il mioLAVORO. Solo, se non ti da fastidio, posso chiederti perché te ne stavi svenuto nel bosco avendo delle lesioni mortali?" Louis corrugò la fronte.

"Lesioni mortali?"

"Si, hai due costole rotte, stavi per perforarti un polmone."

"Oh." Fu tutto quello che Louis riuscì a dire, non aveva idea che fosse così grave. Sapeva solo che il suo stomaco faceva male da morire.

"Quindi, vuoi spiegamelo o?"

"Ho scelta?"

"Certo che ce l'hai, se non vuoi parlarne lo rispetto. Sono solo curioso." Disse scrollando le spalle e Louis quasi sorrise, quasi. Capì di dover dire tutto a Niall prima o poi, quindi poteva benissimo dirglielo subito. Glielo doveva per avergli salvato la vita, ad ogni modo.

"Cerca di non dare di matto però, okay?"

"Farò del mio meglio, davvero." I suoi occhi brillavano dalla curiosità, ma Louis sapeva che sarebbe stata sostituita da compassione in meno di due secondi.

"Quando avevo sei anni fui portato via dalla mia famiglia. Gli uomini che mi rapirono erano un gruppo di Beta adulti, quindi non avevo nessuna possibilità di scappare;  semplicemente mi preseroe se ne andarono. Mi portarono in una piccola casa nel bosco, non molto lontano da qui a dire la verità. Sono finalmente riuscito a scappare, ecco perché mi hai trovato svenuto nel tuo giardino."

"Aspetta, sei stato rapito? Quando avevi solo sei anni?! È tremendo! Perché l'avrebbero fatto?" Niall non sembrò compassionevole, ma scioccato ed arrabbiato?

"È successo quando gli Omega stavano iniziando ad estinguersi, sapevano che avrebbero ricavato molti soldi tenendomi prigioniero, quindi mi presero. Mi picchiavano a volte, solo per divertimento credo, ma questa volta è stato diverso. Sapevo di dover scappare, l'ho fatto ed eccomi qui." Sembrava che Niall stesse per piangere quando Louis terminò il suo racconto, ma poi corrugò la fronte e sembrò ancora più confuso di Louis quando era arrivato lì.

"Perché avrebbero dovuto ricavare soldi su di te?" A quello fu Louis a corrugare la fronte, era serio?

"Perché non ci sono molti di noi rimasti." Non aveva intenzione di sembrare scosso ma era un argomento delicato, quello.

"Noi? Stai dicendo quello che penso tu stia dicendo?"

"N-non lo so? È così difficile credere che io sia un Omega? Pensavo avessi visto i miei esami del sangue." Niall ansimò e Louis non aveva idea del perché, sperava non fosse qualcosa di brutto.

"Cosa?! Sei un Omega?"

"Si! Perché ne sei così sorpreso? Che razza di dottore sei?"

"Le nostre macchine non sono programmare per analizzare sangue Omega! Tutto quello che ho ottenuto è stata una serie di numeri, come potevo sapere cosa significassero? E cristo santo, sei un Omega amico!" Niall aveva la faccia rossa e per un secondo Louis fu preoccupato che potesse morire per un attacco di cuore.

"Si, e allora? So che siamo rimasti in pochi ma davvero, non c'è bisogno di dare di matto." Niall a quello rise istericamente, e Louis iniziò a pensare fosse pazzo per davvero. Dopo aver avuto il piccolo attacco di ridarella si fermò di colpo e sembrò quasi triste, cosa che sconvolse Louis, non prometteva niente di buono.

"Louis, per quanto tempo ti hanno tenuto prigioniero?" Louis abbassò lo sguardo.

"Um, dieci anni." Niall sembrò ancora più triste e posò cautamente una mano sul braccio di Louis, che al contatto non trasalì.

"Louis, Dio mio, non so come dirtelo ma.. non è rimasto nessuno. Non ci sono più Omega."

"Cosa?" Gridò Louis più confuso che mai. "Co-cosa stai dicendo?" 

"Ci sono stati così tanti omicidi, Louis, e rapimenti proprio come il tuo. Alla fine sono stati interamente spazzati via dalla terra. Mi dispiace così tanto, Louis." Niall aveva lo sguardo basso mentre Louis lo fissava semplicemente. C'era un leggero ronzio nelle sue orecchie e capì che stava per piangere. Niall continuava a parlargli, lo capiva dalla sua bocca che si muoveva costantemente; ma non riusciva a captare le parole. Solo rumore e dolore, tanto dolore. Gli Omega erano scomparsi. Spazzati via dalla terra come vermi. La sua gente, la sua famiglia non esisteva più. Ma ciò significava che;

"Sono l'unico Omega rimasto."

"Mi dispiace Louis. Non posso immaginare come tu ti senta ora, dev'essere orribile." Louis tirò su col naso.

"Non è colpa tua. Mi dispiace averti urlato contro. È solo.. pensavo che alla fine almeno alcuni di noi fossero rimasti. Evidentemente mi sbagliavo."

"Va tutto bene. Louis. Mi dispiace aver dato di matto. È solo che non incontravo un'Omega da quando ero un bambino e.. è stato affascinante, ecco."

"Non sono molto interessante, in realtà. Mi dispiace di essere stato così spaventato quando sei entrato, non ho avuto belle esperienze con i Beta, come avrai potuto capire." Disse scrollando le spalle, Niall sembrò confuso ancora una volta.

"Un momento, sono stati dei Beta a catturarti?"

"Certo, chi altro avrebbe potuto farlo?"

"Gli Alpha, sono stati loro a catturare e uccidere gli altri."

"Alpha? Non ho mai visto un Alpha."

"Cosa? Mai? Com'è possibile?"

"Nella mia famiglia erano tutti Omega o Beta, erano molto protettivi nei miei confronti e non mi hanno mai lasciato stare vicino ad un Alpha."

"È.. è strano, amico. Ora capisco perché eri così sospettoso con i Beta, comunque. Quindi, davvero non sai cos'è un Alpha o?" Niall sembrava imbarazzato nel chiedere, ma Louis non lo biasimava per ma sua curiosità.

"No, davvero. Mi hanno sempre detto che fossero pericolosi e che avrei dovuto stargli alla larga." Niall stava per rispondere quando sentirono dei passi pesanti fuori la porta. Niall saltò dalla sedia dov'era precedentemente adagiato e Louis lo fissò. Sembrava stesse andando nel panico mentre si avvicinava alla porta ma era troppo tardi, Louis lo guardò leggermente preoccupato mentre la porta iniziava ad aprirsi e Niall si passò nervosamente una mano tra i capelli e "Non ti azzardare ad entrare!" urlò.

La persona entrò comunque, nonostante le urla di Niall e le preoccupazioni di Louis. L'uomo era enorme, vestito completamente di nero e con degli occhi penetranti. Louis non sapeva se esserne spaventato o inginocchiarsi direttamente.

"Cosa ti urli, Horan?" La voce scosse l'intero corpo di Louis, era così profonda e roca, sbavò quasi al suono. Prese un respiro profondo e se prima si era tenuto dallo sbavare come un idiota, era sicuro l'avrebbe fatto adesso. L'odore che emanava l'uomo era paradisiaco. Un misto tra arance e cioccolata, muschiato e mascolino. Era semplicemente così dominante, come il linguaggio del suo corpo.

L'uomo si fermò immediatamente al suono del respiro pesante di Louis, i suoi occhi saettarono verso di lui. Verdi. Oh, così verdi. Si intrecciarono a quelli di Louis che si sentì morire. La stanza scomparve e Niall venne dimenticato. Tutto quello che Louis riusciva a vedere era verde. L'uomo si avvicinò lentamente e Louis si immobilizzò, era abbastanza sicuro di aver smesso di respirare tempo fa. Era così vicino ora, poteva sentire l'odore di ammorbidente sui suoi vestiti e vedere la poca peluria sul suo mento.

Una mano incredibilmente grande si stava avvicinando alla sua faccia, e Louis si morse le lebbra, non aveva idea di cosa aspettarsi. L'uomo posò lentamente la mano sulla guancia ferita di Louis che non si era mai sentito tanto spaventato e al sicuro allo stesso tempo prima. Mormorò poggiando maggiormente la guancia sul palmo dell'uomo, il pollice carezzava dolcemente il suo zigomo e si Louis si sentì malleabile.

"Vacci piano con lui, Harry. È ferito." Sentì Niall dire. Vide gli occhi dello sconosciuto scurirsi e la mano scostarsi dalla sua faccia. Gli occhi dell'uomo erano completamente neri, ora, e osservavano alternatamente il corpo ferito ed il viso di Louis, che ricambiò lo sguardo seguendo l'istinto. Era molto spaventato, la sensazione di sicurezza era sparita completamente.

L'uomo si avvicinò nuovamente, ma il suo tocco era meno gentile. Gli afferrò mascella, forzandolo a guardarlo.

"Chi è stato a farti questo? Dimmelo e li ucciderò tutti. Dimmelo!" Disse scuotendo violentemente Louis, a cui scappò un lamento, la sensazione era troppo familiare. L'uomo sembrava feroce e Louis ringraziò silenziosamente Niall quando avanzò, afferrando l'Alpha per la spalla, fu incredibilmente coraggioso.

"Harry calmati, amico. Non vedi che lo spaventi?" L'uomo, Harry a quanto pare, guardò di nuovo Louis. Respirava ancora pesantemente e il castano abbassò lo sguardo, troppo spaventato per ricambiare lo sguardo. Sembrava pentito, quasi triste e Louis non capiva perché, ma stava male per lui. Come se avesse fatto qualcosa di sbagliato, quasi come se sentisse di doversi scusare con l'uomo. Harry abbassò le spalle sconfitto, prima di lasciare velocemente la stanza. La porta si chiuse violentemente, e Louis fu certo di riuscire a vedere pezzi di legno cadere da essa. Percepì di nuovo quel ronzio nelle sue orecchie, ma riuscì chiaramente a sentire Niall mormorare;

"L'avevo appena riparata!" Louis sorrise leggermente prima che l'oscurità lo avvolgesse nuovamente.


La volta successiva in cui Louis si svegliò fu leggermente diversa. Era meno confuso ma ancora leggermente scosso. Aveva appena avuto il suo primo incontro con un Alpha (almeno credeva fosse un Alpha, cos'altro avrebbe potuto essere?) e non sapeva cosa pensare. Sicuramente era stato spaventato dall'uomo, ma il suo tocco gentile gli era piaciuto. E la sua voce, Dio, la sua voce rimbombava ancora nella sua testa. Si riscosse ed aprì gli occhi. Non poteva permettersi di avere quei pensieri, gli avrebbero portato solo problemi.

Si trovava sempre nella stessa stanza, ma Niall non c'era. Tuttavia, due individui erano seduti alla fine del suo letto. Lo stavano fissando e Louis deglutì mentre si sedeva lentamente, avrebbe voluto sentirsi felice perché finalmente riusciva a mettersi seduto, ma i due uomini all'interno della stanza lo mettevano sotto pressione.

"È sveglio." Disse uno dei due, e Louis capì immediatamente che era un Beta, lo erano entrambi. Indossavano delle uniformi, e guardando attentamente realizzò fossero degli agenti di polizia. Sapeva che si sarebbero fatti vedere prima o poi. Molto probabilmente li aveva chiamati Niall, anche se avrebbe preferito gli dessero più tempo per riprendersi.

"Il mio nome è Jacob, e questo è il mio collega Ahmet. Siamo i poliziotti responsabili di quest'area. Niall Horan ci ha chiamati." Louis annuì solamente, non disse nemmeno una parola. Non gli piacevano quegli uomini. Quello che aveva appena parlato, era corpulento, con i capelli castani e piccoli occhi verdi. Un verde sbagliato, comunque, troppo chiaro e cattivo. L'altro individuo, Ahmet, era leggermente meglio, ma i suoi occhi scuri non lasciavano Louis nemmeno per un attimo, anche se quest'ultimo si rifiutava di ricambiare lo sguardo.

"Siamo qui per porti alcune domande, non appena avrei risposto a tutto inizieremo le indagini per trovare i tuoi rapitori, d'accordo?" Louis annuì nuovamente.

"Puoi dirci come ti chiami?" Questa volta fu l'altro uomo a parlare, la sua voce dava i brividi a Louis e non in senso buono.

"Louis Tomlinson. Non riesco a ricordare il mio secondo nome, in verità. Mi dispiace."

"Non devi scusarti, Louis. Dicci solo cosa ricordi, senza pressioni." Disse Ahmet con un sorriso, mentre l'altro uomo lo guardava come un falco, stava iniziando a mettere a disagio Louis.

"Quanti anni hai, Louis?"

"Sedici, a meno che.. a che mese siamo?"

I due uomini si guardarono in modo strano, "Oggi è esattamente l'undici ottobre."

"Oh, allora ho ancora sedici anni." Abbassò lo sguardo non appena gli agenti mormorarono qualcosa tra di loro.

"Sai di essere l'ultimo della tua razza?" L'agente, Jacob, chiese con voce affilata. Louis affondò tra le coperte, quegli uomini non gli piacevano per niente.

"Lo so, agente. Niall mi ha informato prima." Entrambi gli uomini alzarono le sopracciglia. Louis voleva semplicemente che se ne andassero, era stufo di rispondere a quelle domande ma non aveva la forza di dirlo agli agenti.

"Puoi dirci esattamente cos'è successo? Abbiamo davvero bisogno di sapere." Louis scosse la testa ancor prima che i due potessero concludere la frase. Non gli piaceva pensarci, figurarsi parlarne. L'aveva detto solo a Niall, perché gli aveva salvato la vita e glielo doveva. Era incredibilmente doloroso parlarne e non voleva mostrarsi vulnerabile davanti ai due agenti.

"Louis, è fondamentale che tu ce lo dica, dobbiamo riportarlo e soprattutto informare il concilio che c'è un Omega sopravvissuto al mondo. È veramente importante, non vuoi ostacolare la legge, dico bene?" Sembrava pungente e Louis cercò di resistere all'urgenza di tirarsi le coperte fin sopra il capo. Avrebbe voluto solo scomparire mentre i due individui si avvicinavano e il più grosso si chinava su di lui.

"Andiamo, tesorino. Non renderti le cose difficili. Non vogliamo farti del male, vero?" Si sorrisero malignamente a vicenda mentre Louis piagnucolava. Era indifeso, lo sapeva. E tutto quello che voleva era Harry. Sarebbe stato in grado di proteggerlo, poteva essere spaventoso, ma pensandoci l'ultima volta lo era stato perché Louis era ferito, non direttamente nei suoi confronti.

Appena realizzò questo il suo corpo e la sua mente iniziarono a chiamarlo, desiderando riuscisse a sentirlo. L'unica cosa che potesse fare era pregare che percepisse che qualcosa non stesse andando bene e accorresse in suo aiuto.

Gli uomini continuavano ad avvicinarsi e uno dei due aveva una mano sulla coscia di Louis. Era in trappola, non poteva camminare a causa della sua caviglia e sentiva troppo dolore perfino per riuscire a scendere dal letto.
Si sentì un fortissimo rumore e la porta si ruppe di nuovo aprendosi. Persino un quella situazione Louis riuscì a pensare a quanto si sarebbe arrabbiato Niall quando l'avrebbe scoperto. Harry era in piedi dietro la porta rotta affannato. I suoi occhi erano scuri come l'ultima volta, ma stavolta non erano puntati su Louis, bensì sugli agenti. I due sussultarono appena lo videro e indietreggiarono spaventati, Louis non si sentì triste per loro.

"Signor Styles.. st-stavamo solo cercando di interrogarlo e-"

"Silenzio! Riuscivo a sentire la sua angoscia dal mio ufficio. Cosa gli stavate facendo, esattamente?" Incrociò le braccia al petto e Louis lo fissò. Dio, l'Alpha sarebbe riuscito a sollevarlo così facilmente, nemmeno fosse stato una piuma.

"Lu-lui si rifiutava di collaborare signore, quindi.. stavamo cercando di, uhm, di incoraggiarlo?" Ahmet la pose come una domanda e Harry non sembrò molto soddisfatto o convinto a quell'affermazione.

"Fuori."

"Co-cosa? Ma signore, abbiamo bisogno di risposte."

"Ho detto di uscire! Questo è il mio fottuto territorio ed esigo che voi, viscidi vermi, usciate di qui! Ora!" La sua voce da Alpha rimbombò per la stanza e anche se il richiamo non era diretto a Louis, questi si rannicchiò leggermente per la paura. Sembrò funzionare sui due uomini, infatti scomparirono attraverso la porta rotta un paio di secondi dopo.

Louis rilasciò un sospiro di sollievo così che l'attenzione di Harry fosse totalmente rivolta a lui. I suoi occhi erano di nuovo verdi, e quando si sedette vicino al suo letto, Louis si ricompose, non riuscendo però, a staccare gli occhi dall'Alpha.

"Stai bene?" chiese Harry. La sua voce era più calma, ma comunque profonda.

"Si, grazie per.. hai capito." Louis arrossì sotto lo sguardo dell'Alpha, cercò di sembrare gratificato, perché lo era, ma era difficile concentrarsi essendo così nervoso.

"Non devi ringraziarmi. Mi dispiace tu abbia dovuto sopportare tutto quello. Ho detto a Niall che era troppo presto per chiamare la polizia, ma sembra non mi abbia dato ascolto." Sembrava arrabbiato mentre parlava, Louis pregò silenziosamente che non succedesse niente di brutto al biondo, voleva solo aiutare dopo tutto.

"Mi scuso anche per il mio comportamento dell'altra notte, non avevo intenzione di spaventarti in quel modo." A Louis venne quasi voglia di abbracciarlo quando vide il suo sguardo triste, ma non sapeva se gli fosse permesso quindi gli fece solo un piccolo sorriso.

"Va tutto bene. Sono solo un po' scosso, credo."

"È completamente comprensibile. Sono Harry, comunque, il capo di questo branco." Quindi era per questo che tutti gli obbedivano, lui era l'Alpha.

"Sono Louis, ma sono sicuro Niall te l'abbia già detto."

L'Alpha sorrise, "L'ha fatto. È bello pronunciato da te, comunque." Louis arrossì. Perché era così gentile? Erano così tutti gli Alpha o solo lui?

"Ti-ti ha detto cosa mi è successo? Intendo, perché sono qui e tutto il resto." Disse quasi mormorando, ma Harry dovette averlo sentito poiché fece una smorfia prima di guardare altrove.

"No, mi ha solo detto delle tue ferite e che.. che sei un Omega." Disse continuando a guardare altrove. A Louis non piacque quella cosa. Perché Harry non lo guardava più? Aveva fatto qualcosa di sbagliato? Tutto ad un tratto il suo petto diventò pesante, e non riusciva più a respirare per qualche ragione. Sentiva le sue mani tremare e poi una mano sulla sua spalla. Alzò lo sguardo e vide che Harry gli stava parlando, ma non riusciva a sentire le parole, solo il battito del proprio cuore.

"Louis? Louis calmati. Hai bisogno di respirare." Harry si alzò immediatamente dalla sedia, sporgendosi verso di lui. Louis riusciva a sentire il suo profumo in questo modo e incredibilmente riuscì a calmarlo. Entrambe le mani di Harry erano sulla sua faccia e Louis ci si strofinò contro, di puro istinto. Si sentiva bene, il suo intero corpo si sentiva bene, fluttuante quasi.
Harry riconobbe lo sguardo sul volto di Louis e sospirò. Si sedette attentamente sul bordo del letto e Louis, con gli occhi un po' appannati, lo seguì. Ricominciò a respirare piano, il suo corpo era rilassato.

"Louis, puoi sentirmi?" Louis annuì piano e Harry gli sorrise. Sapeva che Louis fosse molto confuso su come agisse il suo corpo, probabilmente non aveva idea di cosa fosse normale e cosa no.

"È perfettamente normale, Louis. È semplicemente il tuo corpo che reagisce a me." Louis annuì ancora, sembrando un po' più sveglio. Harry colse l'occasione per passargli una mano tra i capelli e dovette mordersi le labbra per la loro morbidezza.

"H-Harry?"

"Si, Louis?" Louis quasi sussultò alla profondità della sua voce, così incredibilmente ammaliante.

"Non voglio più parlare con degli agenti. Ti prego, Harry."

Il cuore di Harry fece male alla voce implorante di Louis, i suoi occhi erano leggermente lucidi mentre guardava l'Alpha ed Harry volle quasi chiudere i suoi. Sapeva di dover proteggere quel ragazzo a tutti i costi, così gli carezzò una guancia e annuì.

"Non dovrai parlare con nessuno se non vuoi. Quegli agenti non metteranno più piede in questa casa. Posso promettertelo, Louis."

"Grazie." Louis sussurrò ed Harry gli sorrise tristemente.

"Dobbiamo sapere cosa ti è successo, però. So che non ti piace parlarne, ma qualsiasi cosa ti sia successa è sbagliata. Abbiamo, ho, bisogno di sapere che non ti accadrà più, e i responsabili devono essere puniti."

Louis non rispose immediatamente, si guardò le mani, che per una volta non stavano tremando. Voleva fidarsi di Harry, sapeva nel profondo che l'uomo voleva soltanto aiutare. Era un'Alpha, comunque.
Louis non sapeva come agissero, non aveva idea di cosa Harry fosse capace, ne quali intenzioni avesse con Louis.

Ricordò che quando era un bambino i suoi genitori lo mettevano in guardia sugli Alpha, ma non gli avevano mai detto niente sui Beta e quello era ciò che aveva ottenuto. Si sentiva legato ad Harry, calmo e per una volta al sicuro. Non si era mai sentito al sicuro, nemmeno con Niall.

"Posso-posso dirtelo?"

Harry sembrò scioccato, ma poi sorrise, e le sue fossette vennero fuori. Nessuno di pericoloso poteva avere delle fossette come quelle, giusto?

"Certo che puoi, Louis. Voglio solo aiutarti, puoi dirlo a me e poi io lo dirò alla polizia così potranno far partire le indagini, okay?"

"Okay.. solo promettimi che non mi compatirai. Non mi piace la compassione." Harry alzò le mani a quello, facendo sorridere Louis.

"Lo prometto, puoi fidarti di me Louis. Dimmi solo quello che ti mette a tuo agio, non farò pressioni." Louis annuì ed Harry si schiarì la gola mentre si avvicinava leggermente a Louis, i suoi penetranti occhi verdi lo scrutavano.

"Quindi, quanti anni hai, Louis?" Louis apprezzò molto il fatto che iniziasse con domande semplici, quindi si sistemò sul letto e si porto le mani in grembo.

"Sedici." Harry quasi si strozzò con la sua stessa saliva a quello e Louis lo fissò shoccato mentre cercava di smettere di tossire. Quando si fu ripreso dallo shock guardò Louis, che si sentì confuso e spaventato allo stesso tempo.

"Hai solo sedici anni?!"

"Si.. è un male?"

"Si che è un male, Louis! Sei praticamente un bambino!"

"Hey! Non sono un bambino, grazie tante. Quanti anni hai tu, comunque?" Harry sembrava triste e Louis si chiese perché.

"Venti." Questa volta fu Louis quello ad essere shoccato, ma cercò di non darlo a vedere. Si sentiva leggermente infastidito e non capì davvero perché. Non che avesse immaginato che sarebbe potuto accadere qualcosa tra loro, per niente.

"Oh, okay." Harry sembrava triste quanto Louis a riguardo, ma non disse niente.

"Quindi, quando sei stato rapito e.. sai il perché?"

"Avevo sei anni. Non riesco davvero a ricordare come o dove sia successo. Tutto quello che so è che mi sono risvegliato in un seminterrato, dove ho vissuto per dieci anni. Sapevano che avrebbero ricavato dei soldi vendendomi in seguito, quando non ci sarebbero più stati Omega rimasti o almeno solo pochi di noi. Sarei valso molto di più, quindi mi hanno tenuto in vita per tutti questi anni."

Harry prese un lungo e profondo respiro per calmarsi. "Hai visto le loro facce?"

Louis sbuffò.

"Certo che l'ho fatto. Non hanno mai indossato maschere. Erano convinti che non sarei mai riuscito a scappare quindi non se ne sono mai preoccupati."

"Come hai fatto a scappare allora? Perché ora, dopo tutto questo tempo?" Louis sussultò a questo, era qualcosa che avrebbe voluto assolutamente dimenticare, quella notte. Ma sapeva che Harry aveva bisogno di quella particolare informazione, quindi si morse le labbra e lo guardò.

"Ero più motivato che mai. Li ho sentiti parlare, dicevano che era ora. Ora di vendermi. Avevano già un compratore e si stavano stancando di me. Sono entrati nella mia stanza per dirmi che il mattino seguente saremmo andati in America. Ho rifiutato, non ho mai combattuto così in vita mia."

"Sono contento tu l'abbia fatto." Harry gli carezzò una guancia e Louis arrossì.

"Questo non spiega come hai fatto a scappare, tuttavia. Senza offesa, Louis, ma sei molto fragile, non avevi molte possibilità di uscire di lì combattendo."

Louis sorrise. "Infatti non l'ho fatto, ho finto di essere morto. Sono andati nel panico appena mi hanno visto, perché non avrebbero avuto i loro soldi. Sono corsi dal loro capo per dirglielo, e ovviamente, pensando che fossi 'morto' hanno lasciato la porta aperta."

Harry sollevò le sopracciglia impressionato, e Louis se ne compiacque. Poteva anche essere un Omega, ma era un sopravvissuto, ed aveva il diritto di esserne almeno un po' orgoglioso.

"Ho colto l'occasione e sono scappato. Ed eccomi qui."

La voce di Louis sembrava sofferente ed Harry riusciva a sentire la rabbia crescere. Come avevano potuto trattare il suo Omega in quel modo? Li avrebbe trovati e uccisi con le sue stesse mani, assicurandosi che soffrissero il doppio di quanto avesse sofferto Louis. Sentì una piccola mano sulla sua, guardò Louis che lo stava fissando con occhi spaventati e imploranti.

"Harry?" L'Alpha si ricordò di cosa era successo l'ultima volta che aveva perso la calma in presenza di Louis quindi mosse la sua mano e prese quella di Louis nella sua. Il gesto ebbe un effetto estremamente calmante su Harry, la pelle di Louis pressata contro sua mentre il suo profumo lo avvolgeva.

"Va tutto bene, sto bene ora. Mi dispiace di aver quasi perso la calma di nuovo. Sono solo così arrabbiato, Louis. Ti hanno fatto del male e nessuno, assolutamente nessuno è autorizzato a farlo, okay? Nemmeno io, soprattutto non io." Louis annuì, stupito da quanto Harry sembrasse feroce, solo per lui.

"Sei così protettivo con tutti?" Non poté trattenersi dal chiedere, voleva solo riuscire a capire meglio Harry.

"No. Solo con te, Louis, solo con te. Non lascerò che ti accada qualcosa di male di nuovo, okay?"
Sembrava così mortalmente serio che Louis non protestò quando l'Alpha si avvicinò e il suo respirò si bloccò. Non sapeva cosa aspettarsi, ma non di certo la faccia di Harry premuta nell'incavo del suo collo. Sussultò all'improvvisa vicinanza ma non si mosse, non voleva rovinare tutto. Riusciva a sentire il respiro caldo di Harry sul suo collo, e il suo intero corpo diventò gelatina. Si avvicinò di più a lui quando l'Alpha iniziò a respirare pesantemente sulla sua pelle.

"Sei mio ora, okay? Mio." Suonava più come un affermazione che come una domanda, quindi Louis non rispose, Non protestò neanche, tuttavia. Sembrava estremamente giusto alle sue orecchie, lo sentiva giusto. Quindi afferrò la maglia di Harry nelle sue piccole mani e chiuse gli occhi.

"Tuo."
 

{t/n}: Hola! Sono Federica e questa è la mia prima traduzione qui su EFP. Spero davvero qualcuno la legga e che abbia successo, perché la storia è fantastica e merita. Come già detto in precedenza, i crediti per la storia non vanno a me, ma quelli per la traduzione si. Quindi vi supplico non di prenderla e spacciarla per vostra, poiché mi è costata tempo e fatica (sangue e sudore!). No okay, detto questo, spero di aggiornare assiduamente. Non ho giorni prestabiliti, dipende da quanto tempo ci metto a tradurre. La storia non sarà lunghissima, essendo una minilong, ha pochi capitoli (quattro, per essere esatti). È una ABO (alpha beta omega), e non so voi, ma io vado pazza per queste AU. E niente, spero la storia piaccia come è piaciuta a me. Lasciate una recensione e ditemi cosa ne pensate!

 

A presto.
-fedah

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Capitolo 2
*** Two Steps Back (But Still With You) ***


Vi ricordo che cliccando sul simboletto  troverete il trailer della storia montato dalla fantastica Aurora!

 
Two Steps Back (But Still With You)



 

Fu facile, dopotutto. Lentamente le ferite di Louis iniziarono a sanarsi, Niall lo aiutò molto. Si allenò camminando sulle caviglie, facevano ancora male da morire, ma il biondo era sicuro che Louis sarebbe tornato presto a camminare normalmente. Mentre facevano riabilitazione, Niall lo istruiva sulla società. Gli spiegò come funzionasse tutto e cosa successe quando gli Omega scomparirono. Louis pianse un po' a quello, però volava sapere. Voleva essere normale, e per poterlo essere doveva sapere come agire e cosa aspettarsi.

 
Non vide Harry tanto spesso quanto avrebbe voluto, ma comunque l'uomo si fermava un po' di volte a settimana. Controllava come andasse la sua ripresa, se gli servisse qualcosa e se Niall lo stesse trattando bene. Louis sapeva che consultandosi continuamente con Niall non avesse davvero bisogno di chiedere al castano, ma apprezzava il gesto.
 
Harry non lo sfiorava dal momento che avevano condiviso settimane prima. Cercava di non sentirsi triste a riguardo, ma era difficile ignorarlo nei momenti in cui Harry era vicino a lui. Poteva sentire gli occhi del riccio soffermarsi su di lui molto spesso, ma niente di più. Era sicuramente infastidito, ma sapeva che Harry avesse delle buone ragioni per il suo comportamento. Desiderava solo sapere quali fossero.

Una cosa evidente era che Harry fosse una persona estremamente impegnata. Non sapeva bene cosa comportasse essere a capo di un branco, ma Harry sembrava molto stressato e passava moltissimo tempo al telefono. Era sempre irritato alla fine di ogni telefonata, a volte Louis poteva sentirlo anche se non erano nella stessa stanza. Stava male per lui, desiderava di poter fare qualcosa per aiutarlo. Nessuno sembrava notare quanto realmente l'Alpha fosse stressato a parte Louis.

Sapeva che Harry aveva parlato con la polizia; gli aveva dato il permesso di raccontare loro la sua storia. Non aveva idea di come stessero andando le indagini, sperava che il suo racconto avesse aiutato almeno un po', anche se non era stato esattamente generoso con i dettagli. Voleva solo dimenticare l'intera faccenda, ma era abbastanza difficile cancellare dieci anni della propria vita, specialmente avendone solo sedici.

Sarebbe stato leggermente più facile se non fosse stato per gli incubi. Lo perseguitavano ogni volta che chiudeva gli occhi. Niall lo svegliava quasi ogni notte, svegliato a sua volta dalle urla del castano. Sapeva che il ragazzo stesse facendo del suo meglio per confortarlo, e gliene era incredibilmente grato, ma non funzionava. In fin dei conti Niall era pur sempre un Beta, e il corpo di Louis reagiva male a quello, quindi invece di calmarlo, lo rendeva ancora più agitato.

Niall non gli avrebbe mai fatto del male, era una persona molto buona e positiva. Non voleva ferirlo, quindi gli disse di smettere di svegliarlo. Odiava vedere l'espressione triste impressa sulla sua faccia ogni volta che Louis trasaliva dal sonno e non riusciva a calmarlo. Non sapeva se Niall avesse detto a Harry degli incubi. Sperava non l'avesse fatto, perché se fosse stato così era ovvio che Harry non se n'era preoccupato. Se gli fosse importato sarebbe andato a controllare come stesse Louis, o almeno avrebbe chiesto di lui.

Era domenica quando Harry fece irruzione nella sua stanza, con un enorme sorriso stampato in faccia e un foglio tra le mani.

"Buone notizie, Louis! Li hanno catturati!"

Louis lo fissò da dov'era posizionato, seduto sulla sedia vicino la finestra. Aveva la sua stanza ora, era bella, il suo nuovo letto era molto più confortevole del letto di ospedale.

"Non mi hai sentito? Sono in prigione, Louis. Sei libero." Louis non sapeva bene cosa dire, così scelse di continuare a fissarlo. Sapeva di doversi sentire sollevato e felice, ma riusciva a sentire solo paura.

"Come sanno che sono loro?" Fu la prima cosa che chiese, Harry non sembrava più eccitato come prima, corrugò la fronte e Louis sapeva che non ne sarebbe uscito niente di buono.

"È quello che stavo per chiederti, hanno bisogno di te alla stazione, devi identificarli poiché sei l’unico che li ha visti.” Sembrava quasi affannato mentre spiegava e Louis si sentì quasi svenire. Oscillò lievemente sulla sedia ed in un secondo Harry gli fu di fronte. Posò delicatamente le mani sulle spalle del più piccolo che immediatamente sentì il panico abbandonarlo. Lasciò uscire un respiro e guardò Harry, sembrava preoccupato e Louis voleva scusarsi, odiava vedere quello sguardo su volto di Harry.

"Hey, guardami. Va tutto bene." Louis lo guardò e in qualche modo lo aiutò, la sua voce riuscì a farlo tornate in se in pochi secondi.

"So che sarà molto difficile, ma è l'unico modo per tenere quei bastardi dietro le sbarre per davvero." Louis annuì. Sentiva ancora la nausea invaderlo, tuttavia, ed Harry lo notò.

"Non sarai solo, Louis. Verrò con te, ovviamente. Per proteggerti." Arrossì a quelle parole e abbassò lo sguardo; avrebbe dovuto sentirsi onorato che Harry aveva intenzione di proteggerlo in quel modo, ma non poteva non chiedersi il perché.

"Li vedrai attraverso un vetro e sarò con te tutto il tempo. Non ti accadrà niente, okay?"

"Okay." Disse in tono basso ed Harry sorrise.

"Bene, andremo lì alle quattro, quindi vestiti. Niall ti aiuterà ad arrivare all'auto, io ti aspetto lì." Si alzò e Louis lo guardò camminare attraverso la porta.

"Ci vediamo tra poco, Louis. E non preoccuparti troppo, okay?" Louis annuì e gli fece un piccolo sorriso, non voleva che si preoccupasse ancora.

Erano quasi le quattro e Niall lo guardava preoccupato mentre si infilava le scarpe.

"Sei sicuro di stare bene? Perché sono certo potremmo aspettare ancora qualche altro giorno." Louis si trattenne dal roteare gli occhi, ripetendosi che Niall era solo preoccupato per lui. Tutti lo erano ultimamente.

"Sto bene, Niall. Voglio solo che tutto questo finisca."

"Lo so. È solo.. come pensi che reagirai quando li vedrai, se sono loro?"

Louis deglutì e distolse lo sguardo. "Sono più preoccupato di come loro reagiranno."

Niall non disse niente, lo aiutò semplicemente a raggiungere la macchina e se ne andò senza salutare.

"Cos'ha che non va?" chiese piano mentre Harry lo aiutava a salire in macchina.

"È preoccupato per te." Louis sospirò.

"Lo so, sono sempre tutti preoccupati per me, ma non si era mai comportato così." Harry sospirò mentre si passava una mano tra i capelli e Louis lo guardò curioso.

"Voleva venire oggi, ma alcuni ragazzi a casa hanno l'influenza, quindi è dovuto rimanere qui. Si sente in colpa per non poterti stare vicino." Quindi era per questo che voleva che Louis aspettasse qualche giorno.

"Perché non me l'ha semplicemente detto allora? Non mi sarei arrabbiato, avrei capito."

"Come ho detto, si sente in colpa." disse Harry scrollando le spalle. Louis sospirò e si appuntò mentalmente di parlare con Niall una volta tornati.

Il viaggio in macchina fu lungo e silenzioso, non sapeva che fossero così lontani dalla città. Sospirò rumorosamente fissando gli alberi che passavano.

"Siamo quasi arrivati, tranquillo." Disse Harry probabilmente avvertendo la sua impazienza. Louis arrossì a quello, non voleva sembrare impertinente.

"Perché hai deciso di spostare il tuo branco?" Chiese Louis. Era da quando aveva messo piede in quella casa che se lo domandava, lo trovava molto strano. Harry non lo guardò mentre rispose, la sua presa sul volante si rafforzò.

"Prima vivevamo in città. Ci piaceva, ma quando gli Omega scomparirono le cose cambiarono. Gli Alpha non ebbero altra scelta se non quella di accoppiarsi con i Beta, e la maggior parte delle persone si ci abituò dopo un po' di tempo."

"Tu no?" Non voleva sembrare invadente, ma non riusciva a immaginare perché fosse difficile per uno come Harry accoppiarsi con un Beta.

"No. Mi piacciono i Beta, ovviamente. Ma mi piacciono di più i bambini, ho sempre sognato di averne di miei." Louis si accigliò ma non poté fermare il calore che si espanse in lui nel sentire Harry parlare di bambini.

"Ma.. puoi ancora avere figli." Harry scosse tristemente la testa.

"No, non posso."

"Perché no?"

"Perché sono gay, Louis. E i maschi Beta non possono avere figli." Sembrava triste mentre parlava e Louis lo fissò, questo spiegava tutto.

"Mi dispiace." Sussurrò, ma Harry scosse di nuovo la testa e gli fece un piccolo sorriso.

"Non essere dispiaciuto, non è colpa tua." Disse, ma in qualche modo Louis lo era. Si sentiva in colpa.

"Ancora non capisco perché hai dovuto trasferirti così lontano."

"Le persone iniziavano ad ostacolarmi. Dicendo che dovevo accoppiarmi, essendo un leader, non davano importanza alla mia sessualità, finché gli avessi dato qualcuno che avrebbe guidato il branco una volta che me ne fossi andato sarebbero stati felici. Io però non lo ero, quindi gli dissi che chiunque accettasse la mia scelta sarebbe stato il benvenuto nel branco e avrebbe lasciato la città con me. Gli altri, beh, sono rimasti e non li ho più visti." Non sembrava triste mentre parlava e Louis lo fissò.


"Ti mancano? Intendo, erano la tua famiglia dopotutto." Disse Louis tristemente. Harry lo guardò sospirando, subito dopo si avvicinò poggiando una mano sul suo ginocchio. Poteva sentire il calore di Louis al di sotto del tessuto ed era molto confortevole.

"Louis, so che ti mancano. Va bene sentirsi tristi, erano la tua famiglia e scoprire improvvisamente che non ci sono più è difficile. Lo capisco totalmente." Il labbro inferiore di Louis tremò alle parole di Harry e cercò disperatamente di non piangere. Sembrava che tutto ciò che avesse fatto nell'ultimo periodo fosse stato piangere.

"È solo.. mi sento così solo ora, capisci? Sono l'ultimo della mia razza ed è così surreale che non li rivedrò mai più." Harry gli strinse il ginocchio e Louis lo guardò, era triste e non gli piaceva.

"Non sei solo Louis, non lo sarai più. Hai me ora e non me ne andrò, non voglio che ti senta così mai più." I suoi occhi stavano scavando in quelli di Louis che non aveva mai visto qualcuno così sincero prima. Non che avesse visto poi così tante persone, ma comunque.

"Grazie, Harry. Io, um, lo apprezzo davvero." Abbassò lo sguardo soffermandosi sulla mano di Harry, che non si era ancora mossa e l'Alpha non perse l'occasione di guardarlo appena dovette fermarsi ad un semaforo rosso.

Era così carino ed Harry non aveva idea di cosa gli passasse per la testa. Le sue ciglia creavano delle ombre sulle sue guance ed Harry sospirò, sperava che lo guardasse ma sapeva quanto Louis fosse timido e introverso.

Un po' di minuti dopo si ritrovarono davanti alla stazione di polizia. Harry uscì velocemente dall'auto, aprendo poi la portiera per Louis. Il castano uscì a sua volta e spalancò gli occhi alla vista, il posto era grande e affollato. Non andava in città da quando era un bambino e tutto quello era un po' troppo.

"Sei pronto?" Chiese Harry dopo un po' di secondi di silenzio, Louis sobbalzò, non rendendosi conto di aver fissato l'edificio per tutto quel tempo.

"Non proprio." Ammise ed Harry lo avvolse con un braccio intorno al bacino.

"Starai bene, sarò vicino a te tutto il tempo, okay?" iniziò a camminare guidandoli verso l'entrata e Louis deglutì. Poteva farcela, non potevano più fargli del male.

Le persone li fissarono quando entrarono e Louis si pressò di più a Harry mentre camminavano nei corridoi, con un agente che gli faceva strada.

"Okay. Ecco che succederà, entreremo in una stanza e dall'altra parte del vetro ci saranno delle persone che abbiamo catturato come sospettati. Loro non saranno in grado di vederti, okay? Prenditi il tuo tempo e fai in modo di essere totalmente certo prima di indicare qualcuno." L'agente lo guardò e Louis si girò verso Harry impaurito e implorante.

"Puoi farlo, Louis. Non sei solo e loro non possono vederti, sarai completamente al sicuro. Okay?" Louis annuì dopo un po' e il poliziotto aprì la porta, invitandoli ad entrare. Harry lo guidò all'interno con un braccio ancora avvolto saldamente al suo bacino, l'agente li seguì e chiuse la porta.

Louis prese un lungo respiro e quando si voltò si sentì come se fosse stato appena colpito allo stomaco. Erano proprio lì, dietro il vetro, le persone che lo avevano torturato per anni. Erano esattamente come li ricordava, sporchi e viscidi. I loro occhi fissavano il vuoto ma era come se stessero tutti guardando Louis, che sentiva la sua pelle bruciare. Fece un passo indietro, ma incappò in Harry, solido e caldo dietro di lui, e si rilassò un po'.

"Prenditi il tuo tempo." Harry gli sussurrò all'orecchio mentre strofinava le braccia di Louis, che annuì e guardò di fronte a lui di nuovo.

Non riconobbe l'uomo sulla sinistra, era più vecchio degli altri, grasso con capelli e occhi grigi. Louis lo avrebbe riconosciuto se fosse stato almeno una volta in quella casa. Era totalmente sicuro degli altri cinque e lo disse all'agente, Harry lo incoraggiava silenziosamente.

"Bene, se ne sei sicuro informerò lo sceriffo e poi chiuderemo il caso."

"Andranno in tribunale?" Harry chiese velocemente guadagnandosi un occhiata da parte di Louis, la sua mascella era serrata e le sopracciglia erano corrugate. A Louis non piaceva quando era arrabbiato, quindi si allontanò piano, Harry non lo notò nemmeno.

"Beh, non posso ancora risponderle, dipende."

"Dipende da cosa?" Harry ringhiò quasi e Louis deglutì, allontanandosi ancora di più.

"Dipende da ciò che dirà lo sceriffo e se i sospettati confesseranno o no." L'agente disse cautamente, controllando la reazione di Harry ed il suo sguardo agghiacciante, Louis conosceva la sensazione. Harry sembrava incredibilmente frustrato e quando si girò nuovamente verso Louis, l'Omega sobbalzò leggermente. Harry però non lo notò mentre camminava verso di lui, prendendolo per il braccio.

"Forza Louis, andiamocene." La sua stretta si rafforzò mentre guidava Louis fuori dalla stanza facendolo piagnucolare. Le dita di Harry scavavano nella sua pelle e faceva male, cercò di sottrarsi alla presa quando si immisero nel corridoio ma non ce ne fu verso, Harry continuava a stringere.

"H-Harry, fa male. Puoi lasciarmi, per favore?" Harry non sembrò sentire le preghiere di Louis. Ma subito dopo una porta si aprì e Louis dimenticò il dolore al braccio per un momento.

Ne uscirono tre agenti e i rapitori di Louis, facendo ghiacciare il castano sul posto, così come Harry. Si mise protettivamente davanti a Louis, che deglutì e pregò silenziosamente che se ne andassero in fretta.

All'inizio sembrò quasi che sarebbero passati senza notarli, ma poi uno di loro riconobbe l'odore di Louis. La testa dell'uomo scattò all'insù, gli occhi feroci e i denti serrati.

"Tu!" Ora tutti lo stavano fissando e Louis sapeva che l'avevano riconosciuto.

"Lì c'è quel fottuto stronzo!" uno di loro urlò e Louis fece del suo meglio per nascondersi dietro Harry che stava praticamente vibrando dalla rabbia.

"Provi a nasconderti, eh? Continui ad essere un codardo, vedo. Sei sempre stato una patetica puttana, non è vero, Louis?" La sua voce era derisoria ed Harry ringhiò, un chiaro avvertimento. Servì solo a peggiorare le cose, comunque, perché in poco tempo l'uomo riuscì a liberarsi e fu allora che si scatenò l'inferno.

Scattò verso di loro, non staccando gli occhi da Louis nemmeno per un momento.

"Non scapperai stavolta!" Le sue parole furono come fuoco, ma non ebbe il tempo di reagire che Harry era davanti a lui, colpendo l'uomo dritto in faccia. Louis volle sentirsi sollevato, ma poi notò gli agenti avere problemi con gli altri. In pochi minuti sovrastarono i poliziotti e poté chiaramente sentire uno di loro chiedere rinforzi.

Louis indietreggiò terrorizzato dalla scena, Harry stava combattendo contro due di loro contemporaneamente, provando disperatamente a tenerli il più lontano possibile da Louis.

Non poteva fare niente, comunque, e ora c'era un uomo che veniva verso di lui. Si chiamava Kevin ed era quello che si occupava di comunicare con il loro capo, quello a cui piaceva picchiarlo per divertimento.

"Ci rincontriamo, LouLou. Ti avevo detto che non ti saresti mai liberato completamente di noi." Le sue parole fecero venire la nausea a Louis. Sapeva che l'unica cosa che potesse fare era correre, quindi fu quello che fece. Non dovette andare molto lontano, tuttavia, poiché dopo poco una mano lo prese violentemente dai capelli stringendo forte, fuoriuscì dalla sua bocca un urlo sorpreso.

Kevin lo scaraventò sul terreno e Louis poté sentire la sua caviglia muoversi in modo macabro, si era appena riassestata ma probabilmente ora era di nuovo rovinata. Urlò di dolore non appena Kevin lo colpì con un calcio allo stomaco. Ma ebbe appena il tempo di alzare lo sguardo che fu sovrastato dalla figura di Harry, che prese l'uomo nella sua stretta e lo gettò a terra.

Altri agenti arrivarono finalmente sulla scena e prima che Kevin avesse l'opportunità di fare qualcos'altro Harry lo bloccò al suolo. Ci fu un profondo ruggito e ci volle un po' a Louis per capire che fosse stato Harry ad emetterlo. Iniziò a prendere a pugni chiunque e c'era
sangue dappertutto, Louis non riusciva a capire più a chi appartenesse.

Voleva dire ad Harry di fermarsi, che era abbastanza, ma era troppo spaventato e paralizzato per emettere anche solo un suono. Due agenti apparirono fortunatamente e divisero Kevin e Harry, fu difficile e Louis perse un battito quando vide la faccia di Harry sporca di sangue. Il suo occhio sembrava gonfio e aveva un labbro spaccato da cui usciva una grande quantità di sangue. Louis ansimava pesantemente, i suoi pugni ancora serrati mentre guardava Kevin venir portato via insieme agli altri.

Louis si sentiva male, Harry era ferito e sanguinante a causa sua. Aveva dimenticato delle sue stesse ferite finché non provò ad alzarsi ma riuscì solo a piagnucolare. C'era un dolore lacerante al suo stomaco e capì subito che le sue ferite già precedentemente aperte erano peggiorate. Harry si girò immediatamente al suono straziato dei lamenti di Louis e ordinò all'agente di lasciarlo andare per raggiungerlo, cosa che fece senza protestare.

Harry si inginocchiò vicino a Louis sul pavimento e Louis abbassò lo sguardo, si vergognava troppo per riuscire a guardare l'Alpha negli occhi. Era debole ed aveva lasciato che Harry venisse ferito, l'aveva deluso. Era un pessimo Omega, gli occhi gli si inumidirono al pensiero.

"Louis, dove ti fa male, tesoro?" La voce di Harry era bassa e Louis piagnucolò di nuovo, si sentì più leggero tutto ad un tratto ma si impose di non svenire.

"Andiamo Louis, parlami, non posso aiutarti se non mi dici dove ti fa male." Sembrava disperato e Louis non voleva vederlo di nuovo preoccupato quindi decise di rispondergli, continuando a tenere lo sguardo basso.

"L-le mie costole.. e la caviglia." Harry ringhiò alla confessione e Louis sobbalzò, aspettando per una qualsiasi punizione. Non arrivò, tuttavia, al contrario le braccia forti di Harry lo avvolsero, alzandolo dal pavimento e tenendogli la testa premuta sul suo petto. Era incredibilmente confuso ed ancora un po' stordito quindi si permise di rilassarsi tra le sue braccia.

Harry lasciò la stazione di polizia senza dire una parola e Louis gliene fu grato, voleva uscire di lì il prima possibile.

Quando entrarono in macchina Louis si aspettava che Harry lo aiutasse, invece lo poggiò semplicemente sui sedili posteriori con una giacca sotto la testa. Ora che non era più tra le sue braccia riusciva a sentire distintamente le ferite pulsare e gli scappò un gemito di dolore. La sensazione di protezione provata poco prima era completamente svanita. Girò di poco la testa per vedere Harry salire in macchina e facendolo capì a chi appartenesse la giacca su cui era poggiato. Emanava un odore così familiare e confortevole che Louis era convinto fosse di Harry; affondò immediatamente la faccia nel tessuto ed Harry lo guardò, la sua faccia era più rilassata e fece partire la macchina schiarendosi la gola.

"Saremo a casa in pochissimo tempo, Lou. Non preoccuparti." Louis gli credette, specialmente quando iniziò a guidare ad una velocità che non poteva assolutamente essere legale.

Dopo un po' Louis iniziò a sentirsi più leggero, il dolore iniziò a svanire e grazie all'odore avvolgente di Harry, che lo rilassava incredibilmente, era molto assonnato. Harry dovette accorgersi che gli occhi di Louis fossero quasi chiusi perché iniziò a guidare ancora più veloce, prima di girarsi leggermente verso il castano.

"Resta con me, Lou. Non puoi addormentarti. Mi senti?" Sembrava stressato, così Louis annuì di poco, Harry si riconcentrò sulla strada ma Louis riusciva a sentire i suoi occhi su di lui ogni tanto.

Furono a casa in trenta minuti e nonostante l'immenso dolore Louis si chiese perché non fossero stati fermati dalla polizia per l'alta velocità.

Quando Harry aprì la portiera Louis rabbrividì per il freddo. Alzò lo sguardo verso Harry con occhi pesanti e sembrava quasi che l'Alpha stesse per esplodere. Louis non riuscì a fermare un piccolo gemito quando Harry lo prese nuovamente tra le sua braccia, ma la felicità svanì subito.

"Cosa diavolo è successo?" Era la voce di Niall e Louis chiuse gli occhi, non voleva vedere quanto avesse fatto preoccupare un'altra persona di cui gli importava.

"Abbiamo avuto uno scontro con i rapitori di Louis alla stazione di polizia. La sua caviglia si è contorta e credo che anche le sue costole abbiano preso una botta." Louis ascoltò mentre Harry spiegava a Niall ciò che e era accaduto ma si rifiutava ancora di aprire gli occhi, nemmeno quando Harry entrò in casa e Niall li guidò alla stanza d'ospedale.

"Ha anche del sangue sul retro della testa, ma non so davvero cosa sia accaduto lì." Niall ringhiò in risposta e Louis si raggomitolò ulteriormente sul petto di Harry provocandosi più dolore alle costole, ma non ci fece caso. Si fermarono e Louis aprì gli occhi cautamente, di trovavano in una stanza molto familiare, era tornato dove tutto era iniziato, la stanza d'ospedale.

"Puoi poggiarlo sul letto, ma poi devi andartene." Louis si bloccò a quello. Cosa? Harry non poteva andarsene, perché doveva? Stava davvero così male? Quando sentì che Harry stava per lasciarlo sul letto strinse forte la sua maglia.

"No." Harry abbassò lo sguardo su di lui e sembrava shoccato quando Louis emise un piccolo lamento, Niall era sorpreso quanto Harry.

"Va tutto bene, Louis. Ti sto solo poggiando sul letto, okay?"

"Per favore , non andartene Harry. Ti prego, prometto che sarò buono. Ti prego. Per favore non punirmi." Stava piangendo ora, rovinando la maglia di Harry, che però era troppo sconvolto per accorgersene, era già stata rovinata dal sangue, probabilmente.
"Punirti?" Harry suonava sconcertato e Niall emise un piccolo rumore dal retro della sua gola. Questa cosa era nuova per Harry, non aveva mai avuto occasione di vedere la fragilità di Louis, la vulnerabilità di un Omega.

"Per favore, non farlo." Ripeté Louis ed Harry continuava a fissarlo, non aveva idea di cosa fare. Fortunatamente Niall aveva fatto delle ricerche sui comportamenti degli Omega quindi sapeva esattamente cosa fare.

"Devi confortarlo, rassicurarlo sul fatto che non ha commesso nulla di sbagliato e che sta bene. Andrà in panico se non lo farai, quindi sbrigati, non so quanto profonde siano le sue ferite ma voglio controllarle il prima possibile." Harry annuì intontito alle parole di Niall e si sedette cautamente sul letto, con Louis ancora tra le sue braccia.

"Louis? Puoi guardarmi, dolcezza? Per favore?" Scostò delicatamente una ciocca di capelli dal suo viso e gli occhi di Louis si aprirono leggermente, erano ancora vitrei ed Harry sentì un grosso senso di colpa sul suo stomaco.

"Non hai fatto niente di sbagliato, okay? Non sono arrabbiato con te, tesoro. Nessuno lo è, e in ogni caso non potrei mai essere arrabbiato con te." Louis abbassò lo sguardo alle parole sussurrate di Harry, che odiava non poter guardare il piccolo Omega negli occhi. Quindi lo prese delicatamente per il mento così da fargli alzare la testa.

"Non ti punirò perché non hai fatto niente di male, niente. Sei sempre così buono, Lou. Sei un bravissimo ragazzo e non potrei desiderare qualcuno di migliore, capisci?" Louis gemette alla confessione ma annuì comunque, i suoi occhi erano più chiari ora.

"Sono bravo?" Harry annuì immediatamente.

"Si, molto bravo. Ora devo andarmene, perché Niall ha bisogno di controllare le tue ferite. Va bene, bellissimo? Sarò proprio qui fuori e quando avrà fatto tornerò, okay?" Louis corrugò le sopracciglia a quello, ma questa volta non si agitò.

"Starai bene, amore. Sai che Niall si prenderà molta cura di te, si?" Louis annuì lentamente ed Harry gli sorrise. Sapeva che Niall stava sentendo tutto, anche se ne stava in piedi vicino alla finestra cercando di sembrare occupato con alcuni documenti.

"Ne sono sicuro anch'io, e se qualcosa andasse storto o se non ti sentissi bene so che Niall mi verrebbe a chiamare, non hai niente di cui preoccuparti. Lascia le preoccupazioni a me, è il mio lavoro, non il tuo." Louis riuscì perfino a sorridere un po' a quello, ed Harry prese l'occasione per lasciarlo solo sul letto.

"Okay, ci vediamo presto, tesoro. Fai il bravo." Si abbassò per premere le labbra sulla fronte di Louis e poi uscì velocemente dalla stanza prima di poter cambiare idea rimanendo con il ragazzo. Il suo cuore faceva male ma doveva essere fatto.

Louis poteva sentire gli occhi di Niall trafiggerlo mentre gli controllava le pressione sanguigna, ma si rifiutò di ricambiare lo sguardo. Niall lavorava silenziosamente ma quando vide la testa di Louis trattenne il respiro.

"Cos'è successo qui?" chiese cautamente mentre tamponava il tutto con del cotone, che aveva un odore davvero brutto. Louis stava per emettere un lamento quando iniziò a pizzicare, ma sapeva che Niall stesse aspettando una risposta, quindi lo represse.

"Uh.. Kevin, uno dei miei rapitori, mi ha preso per i capelli e mi ha scaraventato a terra. Dev'essere andata così, si. Non ho notato la ferita finché Harry non l'ha menzionata ." Mormorò tenendo lo sguardo basso, Niall non sembrava essere molto impressionato.

"Spero che Harry intrattenga una lunga chiacchierata con lo sceriffo sulla sicurezza della stazione di polizia, perché questo," Disse indicando il corpo contuso di Louis con uno sguardo quasi selvaggio stampato sulla faccia. "Non dovrebbe accadere. Specialmente non all'unico Omega rimasto al mondo." Louis indietreggiò leggermente a quello ma Niall era troppo occupato con il suo sproloquio per notarlo.

"Pensavo sarebbero stati leggermente più attenti con te visto che sei l'unica speranza di portare più Omega al mondo, ma no! Mettiamolo nello stesso edificio con le persone che hanno abusato di lui e lo hanno tenuto prigioniero e nascosto per dieci fottutissimi anni!" Niall era rosso in viso quando ebbe finito, e Louis era abbastanza impressionato. Sarebbe stato grato a Niall per il discorso se avesse omesso la parte in cui Louis avrebbe dovuto procreare solo per fornire al mondo altri Omega.

Louis rabbrividì al pensiero, aveva sempre voluto dei bambini ma tutto era così diverso, ora. Era l'ultimo Omega rimasto, e se i suoi bambini fossero stati degli Omega tutti li avrebbero voluti, avrebbero cercato di portarglieli via. Sarebbero stati costantemente in pericolo, il suo cuore fece male al macabro pensiero. Niall dovette notare la sua battaglia interiore perché sembrò addolorato mentre poggiava una mano sul braccio di Louis.

"Louis, non intendevo quello. Mi dispiace, non dovevo uscirmene in quel modo. Spetta solo a te decidere se vuoi avere figli o no, se non vuoi è okay. Nessuno ti farà pressione su niente. Nessuno a cui importi di te, almeno." Guardò verso la porta mentre lo diceva e Louis si chiese perché. Non ebbe tempo di chiederglielo, comunque, perché Niall lo stava guardando in modo strano, mentre arrotolava lentamente la manica di Louis.

L'Omega non aveva idea di cosa stesse facendo finché le dita di Niall non sfiorarono il suo braccio e sobbalzò. Vide un grande, scuro livido che occupava quasi interamente l'arto e i suoi occhi si spalancarono per la sorpresa. Sapeva che il suo braccio fosse un po' dolorante, ma non gli aveva dato troppa importanza e sicuramente non riusciva a ricordare chi glielo avesse fatto.

Niall non disse niente della ferita, e gli tolse la maglia per controllare le costole. Non erano rotte stavolta, solo leggermente contuse e sia Niall che Louis tirarono un sospiro di sollievo. La sua caviglia, tuttavia, era di nuovo rotta e Niall mormorò arrabbiato, Louis riconobbe il processo attuato l'ultima volta e si ritrasse di poco quando Niall la raddrizzò.

Non appena il biondo ebbe finito e dopo aver dato a Louis alcuni antidolorifici l'Omega si aspettava se ne andasse per far entrare Harry, ma invece rimase di fronte a Louis.

"Cosa c'è?"

"Sono preoccupato per te."

Louis sospirò. "Niall, tu sei sempre preoccupato per me." Niall gli fece un piccolo sorriso ma subito dopo strinse gli occhi e si avvicinò.

"Cos'è successo alla stazione di polizia, Louis?"

"Pensavo che Harry te l'avesse detto?" Non si fidava di Harry? Louis era confuso e Niall si sedette vicino a lui.

"L'ha fatto, voglio sentire la tua versione, peró." Sembrava serio quindi Louis deglutì sedendosi dritto.

"Stavamo per andarcene quando sono entrati nel corridoio. Mi hanno riconosciuto, ovviamente, e non c'erano abbastanza agenti da tenerli fermi." Niall ringhiò arrabbiato a quello.

"Harry ha cercato di tenerli lontani, davvero. Ma erano troppi e credo Kevin volesse veramente arrivare a me." Louis emise un respiro tremolante, non voleva rivivere quell'incidente, ma si fidava di Niall, era il suo unico amico quindi Louis l'avrebbe fatto per lui.

"Mi ha colpito davvero forte prima che Harry arrivasse a salvarmi; sono arrivati altri agenti dopo, che hanno provveduto a separare Harry e Kevin. Erano entrambi abbastanza feriti ma Harry ce l'aveva in pugno. Mi ha controllato e poi mi ha portato a casa." Niall annuì mentre Louis parlava ma qualcosa era sbagliato, non sembrava felice del fatto che Harry avesse salvato Louis ed era abbastanza strano, secondo Louis.

I suoi occhi furono di nuovo sul livido e Louis sospirò, capendo dove il biondo volesse arrivare.

"Come te la sei fatta, Louis?" Disse indicando la ferita con la testa, Louis si acquattò su se stesso.

"Voglio dire, hai detto che Kevin ti ha preso per i capelli, non per il braccio. Quindi, come hai fatto a fartela? Sembra abbastanza grave."

Louis scosse la testa, non voleva rispondere. Non era così importante e non voleva pensarci. Sapeva che Harry sarebbe finito nei guai se avesse risposto a Niall ed era l'ultima cosa che voleva, non riusciva a sopportare il pensiero di Harry arrabbiato con lui.

"Louis, chi te l'ha fatta?" Niall persisteva ma Louis era testardo. Scosse la testa di nuovo e chiuse gli occhi, era più facile non dovendo vedere Niall.

"Louis, rispondimi." Era più vicino ora, e sembrava arrabbiato. Niall non era mai arrabbiato. Infastidito, forse, ma mai arrabbiato. Louis alzò lo sguardo verso il Beta e ciò che vide lo spaventò talmente che indietreggiò subito d'istinto.

Aveva i pugni stretti e fissava Louis con occhi tempestosi.

"Non-non farmelo ripetere, Louis." Niall disse ringhiando attraverso i denti serrati e Louis emise un lamento.

"È stato Harry." La sua voce era poco più di un sussurro ma Niall si raddrizzò immediatamente e lo fissò di sbieco. Harry gli aveva procurato il livido, Harry.

"Quel figlio di puttana." Sputò con rabbia e Louis lo guardò terrorizzato quando si girò e andò verso la porta.

"È stato un incidente Niall, non voleva farlo!" La disperazione nella voce di Louis fece fermare leggermente Niall, che però riprese subito a camminare, era troppo arrabbiato per fermarsi ora.

"Non mi importa! Lo ucciderò fottutamente comunque!"

 

{t/n}: I'm baack! Finalmente ce l'ho fatta a finire il capitolo (tremendamente lungo). Allora? Vi piace la storia? Ci sono state più di duecento letture in soli due giorni, sono felicissima. Lascereste una recensione, così capisco che ci siete? Pls.
 
Bene, a presto!
-fedah

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Capitolo 3
*** A Moment Of Happiness (And Then It's Gone) ***


Vi ricordo che cliccando sul simboletto  troverete il trailer della storia montato dalla fantastica Aurora!

 
A Moment Of Happiness (And Then It's Gone)



 

La stanza d'ospedale era silenziosa, ma Louis riusciva comunque a sentire le urla provenienti dal corridoio. Se ne stava raggomitolato all'inizio del letto, gli occhi incollati alla porta mentre aspettava ansiosamente che si aprisse. Voleva uscire e dirgli di smetterla di gridare. Era troppo spaventato per farlo, tuttavia, e si odiava per questo. Sapeva di non dover essere spaventato da Niall, e ne tantomeno da Harry.

Sapeva che Harry non aveva intenzione di ferirlo, e che la contusione sul suo braccio non era niente in confronto a ciò che aveva subito. Harry era sconvolto e stressato, Louis lo capiva. Probabilmente non si era nemmeno reso conto di quanto fosse forte la presa sul suo braccio. Harry non capiva quanto riuscisse a diventare forte a volte e quanto Louis fosse fragile.

Niall non era a conoscenza di tutte queste cose, però, ed era per questo che stava gridando contro chiunque. Louis non riusciva a sentire cosa dicessero, ma era convinto non fosse qualcosa di buono. Udiva principalmente il biondo gridare parolacce, cosa che non lo sorprese per niente.

Senza pensarci Louis iniziò a scavarsi il braccio con le unghie, cercando di smettere di pensare. Sapeva che se Harry l'avesse visto sarebbe stato furioso. Lo era già, probabilmente. Se Louis non l'avesse detto a Niall ora il biondo non starebbe urlando contro Harry e nessuno avrebbe mai saputo come si fosse procurato la ferita.

La porta si aprì con un tonfo e Louis riuscì a sentire Niall imprecare da qualche parte della casa, aveva perso il conto di quante volte il biondo l'avesse aggiustata. Harry era in piedi sull'uscio e non sembrava felice, ma nemmeno troppo arrabbiato. Sembrava quasi solenne e Louis notò il modo in cui deglutì a fatica. Il suo cuore stava per uscire dal petto quando Harry iniziò a camminare lentamente verso di lui, fino ad arrivare a pochi centimetri dal letto. Louis evitò il suo sguardo, era troppo spaventato.

"Mostramela." La voce dell'Alpha suonava più profonda del normale nel silenzio della stanza, alchè Louis sobbalzò leggermente, non gli piaceva dove sarebbe andato a finire il discorso.

"Mo-mostrarti cosa, Harry?" alzò cautamente lo sguardo verso il più grande e okay, ora era arrabbiato.

"Sai esattamente di cosa sto parlando, Louis. Fammi vedere." Disse senza alzare il tono di voce ma continuando a spaventare Louis, che si morse le labbra nervosamente. Sapeva di cosa stesse parlando Harry. Ma sapeva anche cosa sarebbe successo se avesse fatto ciò che diceva. Si sarebbe arrabbiato e Louis ne sarebbe uscito ferito, andava sempre così. Dovrebbe esserci abituato, ma non lo era, non con Harry.

Lo aveva sempre trattato così bene ed era sempre stato troppo gentile con lui. Non aveva mai preteso niente da Louis, nonostante fosse un Alpha e lui l'ultimo Omega rimasto sulla terra, non gli aveva mai fatto nessun tipo di pressione. Louis non voleva rovinare tutto questo, ma sospettava di averlo già fatto, solo perché non riusciva a tenere la sua stupida bocca tappata.

"No."

Harry serrò i pugni a quello, le sue sopracciglia erano corrugate. Fece un piccolo passo verso Louis, che girò la testa, aspettando il colpo.

"Louis, fammi vedere la ferita." Parlò attraverso i denti stretti, ma Louis non cedeva. Preferiva essere colpito che fargli vedere il danno che sapeva Harry non aveva avuto intenzione di compiere.

"No." Disse ancora. Questa volta Harry trattenne il respiro e Louis sapeva che l'Alpha ne avesse abbastanza del suo comportamento; poteva vedere i suoi occhi, e non erano più verdi.

"Fammi vedere il braccio, Louis. Ora!" la sua voce tuonò attraverso l'intera stanza e Louis tremò. Era diversa questa volta, non lo aveva mai visto così. Stava iniziando a sentire il familiare ronzio all'interno delle sue orecchie e il suo corpo gli urlava di fare come l'Alpha dicesse.

Era così nuovo e spaventoso per Louis che i suoi occhi si inumidirono. Faceva male, ma riuscì a toccarsi il braccio con la mano e ad alzarsi la manica. Il suo corpo si rilassò immediatamente a quello, avvertendo il pericolo scampato. Le sue orecchie ronzavano ancora ma il dolore provocato dalla paura era svanito.

Era talmente perso tra i suoi pensieri che non si accorse del fatto che Harry era più vicino e lo stava fissando, poteva sentire il suo sguardo trafiggerlo. Scosse la testa e guardò Harry, sorprendendosi del fatto che non sembrasse più arrabbiato, solo triste. Aveva le sopracciglia ancora corrugate, ma le sue spalle erano tristemente accasciate e il suo respiro era pesante, era come se stesse cercando di non piangere.

"Louis." Sussurrò con voce roca. E prima che Louis potesse anche solo pensare di fare qualcosa Harry era sulle ginocchia di fronte a lui. Le sue mani erano sui fianchi dell'Omega che sussultò quando Harry nascose la testa nel suo petto. Louis fissò l'Alpha incredulo e con il cuore a pezzi.

"Mi dispiace così tanto, Louis. Dio, non riesco a credere di averti fatto del male." Louis scosse la testa al suono del disgusto nella voce di Harry.

"No, Harry. Va tutto bene."

"Non va tutto bene, Louis. Ti ho fatto del male e sono così fottutamente dispiaciuto. Non sapevo cosa stessi facendo, ero così arrabbiato e ti ho ferito pur non avendo nessun diritto di farlo, okay?" Louis annuì leggermente e poggiò una mano sui ricci di Harry. Voleva confortarlo, anche se non sapeva come fare.

"Harry, va tutto bene, so che non volevi farlo." Provò a dire, ma Harry scosse la testa sul suo petto, gli occhi ancora serrati.

"Non importa, ti ho ferito e non mi perdonerò mai per questo." Sembrava addolorato e l'intero corpo di Louis ne risentì, si sentiva male. Era colpa sua. Aveva sconvolto Harry. Era un cattivo Omega, inutile. E doveva essere punito per questo.

"Per favore, non dire così. Solo.. solo puniscimi, e poi dimentichiamo tutto." Harry lo guardò, avvertendo il dolore nella voce dell'Omega.

"Cosa? No, Louis! Non è colpa tua, okay? Sono felice che tu l'abbia detto a Niall e certamente non ti punirò per questo. Ho fatto questoCASINO e mi accerterò di sistemare le cose. Non voglio che pensi questo, okay?"

Louis abbassò lo sguardo imbarazzato; si è reso ridicolo di nuovo. "Okay."

Non riusciva a pensare a nient'altro da dire, ma Harry sembrava soddisfatto della risposta quindi era okay.

"Bene, ti prometto, Louis, che mi assicurerò personalmente che tu non venga più ferito, mai. Almeno non finché ti sarò vicino." Louis sorrise un po' a quello sapeva che fosse impossibile per Harry prevenire qualsiasi cosa potesse ferirlo, ma si sentiva bene comunque, si sentiva protetto avendo qualcuno che badasse a lui. Non ce l'aveva mai avuto, non che riuscisse a ricordare, almeno. Quindi era incredibilmente grato ad Harry per avergli detto tutte quelle cose.

"Grazie, Harry." disse tirando leggermente i suoi ricci, che riposavano ancora tra le sue dita. Harry lo guardo con un grande sorriso stampato sulla faccia.

"Non ringraziarmi, tesoro. Farei di tutto per te." Louis arrossì a quelle parole, ma Harry non sembrò notarlo mentre ritornava in piedi. Grugnì stirandosi la schiena e Louis is morse le labbra.

"Sembri sfinito, amore. Hai bisogno di riposarti. È stata una giornata lunga e impegnativa, quindi capisco tu sia stanchissimo." Scompigliò i capelli di Louis mentre parlava e questo fece diventare l'Omega ancora più assonnato. Sentiva gli occhi incredibilmente pesanti tutto ad un tratto ed Harry fece una risatina.

"Andiamo, amore. So quanto odi questo letto, non ti forzerò a dormirci." Louis voleva baciarlo per quello, ma si limitò a lasciarsi sollevare e a farsi trasportare attraverso la stanza da Harry, che lo teneva stretto e lo guardava profondamente.

Louis si morse le labbra quando si fermarono davanti la sua stanza, non voleva che Harry lo lasciasse. Era caldo e solido, tutto ciò che riusciva a sentire era sicurezza e conforto. Sapeva che non si sarebbe sentito così bene da solo nella sua stanza e non amvrebbe dormito molto a causa degli incubi, realizzò che sarebbero stati peggiori quella notte a causa degli eventi appena accaduti.

Harry interruppe i suoi pensieri carezzandogli la guancia con un dito. E quando Louis alzò lo sguardo verso di lui, l'Alpha lo stava osservando con tanto amore e adorazione che Louis ne fu quasi stordito.

"Sicuro di riuscire a dormire da solo, amore? Se vuoi, puoi dormire con me." Sembrò quasi timido quando chiese e Louis non lo aveva mai visto così.

"Sei sicuro? Non vorrei disturbarti.."

"No! Sei sempre il benvenuto, okay? Sempre. Se avessi qualche problema o non riuscissi a dormire a causa degli incubi, sappi che sono qui. E inoltre, mi calmerebbe tanto averti vicino. Sono ancora un po' frastornato dall'incidente alla stazione di polizia. Quindi si, apprezzerei molto se stessi nella mia stanza stanotte."

Louis era senza parole ed Harry sembrava leggermente frustrato. Era una gran cosa che Harry lo avesse ammesso. Louis prese la sua mano gentilmente e lo guardò.

"Mi piacerebbe molto stare nella tua stanza, Harry. Grazie." L'Alpha gli fece un piccolo sorriso e lo trasportò attraverso il corridoio. Louis non era mai stato nella stanza di Harry quindi era un po' nervoso mentre l'Alpha apriva la grande porta e lo guidava all'interno.

La stanza era immensa e tinteggiata con colori scuri e quasi inquietanti. Louis, una volta sceso dalle braccia di Harry, mosse le dita dei piedi sul tappeto nero, costatandone la morbidezza. Harry accese la luce e Louis guardò a bocca aperta l'enorme letto che prendeva gran parte della stanza. Le coperte di seta erano di un rosso scuro e tutto ciò che Louis voleva fare era nascondervisi dentro.

"Benvenuto nella mia stanza, non è molto ma mi piace, si." Disse scrollando le spalle come se non fosse tutto questo affare e Louis lo guardò con gli occhi spalancati, non aveva mai visto tutto quel lusso prima.

"Sai che ho passato la maggior parte della mia vita in uno sporco seminterrato, si? Questo è.. il paradiso!" esclamò, ma quando si girò verso Harry con un grande sorriso sulla faccia, quest'ultimo non sembrava così eccitato. Più triste e arrabbiato.

Louis poteva immaginare cosa stesse pensando quindi gli si avvicinò (Saltellò più che altro. Ringraziamo la sua caviglia rotta, già.) e quando lo raggiunse posò cautamente una mano sul suo petto.

"Hey, non.. non pensarci, okay? Non mi piace che tu ti senta in colpa riguardo una cosa di cui non conoscevi nemmeno l'esistenza, non hai niente a che fare con quello." Harry posò le mani sui fianchi di Louis mentre il più piccolo cercava di confortarlo e scosse la testa. "Tesoro, è il mio lavoro. Dovrei prendermi cura di te." Rise leggermente ma Louis si imbronciò.

"Non è il tuo lavoro, Harry. Mi conosci appena." Li fu Harry ad imbronciarsi. Non rispose. però, lo aiutó semplicemente ad arrivare al letto per poi sedervisi entrambi.

"Hai ragione, ti conosco appena. Ma mi piacerebbe davvero conoscerti meglio, se me lo permetterai." 

"Certo che lo faró. Mi piacerebbe molto conoscerti, Harry." Harry sorrise alla morbidezza della voce di Louis, era incredibilmente bello con le guance rosse e i denti a scavare nelle sue labbra.

"Ne sono onorato, ora fammi trovare dei vestiti da prestarti, così puoi dormire." Louis lo guardò mentre si alzò e scomparì dietro una porta, che immaginava fosse il guardaroba, ma non poteva esserne sicuro trattandosi di Harry.

Apparì un po' di minuti dopo con dei vestiti tra le mani e un sorriso trionfante stampato in faccia. "Potrebbero essere un po' grandi ma andranno bene per ora. Ci dormirai soltanto, comunque."

Lanciò i vestiti sul letto e Louis lo guardò con un sorriso.

"Grazie, Harry."

"Non c'è problema, amore. Ora vado in bagno, così puoi cambiarti. A meno che.. hai bisogno di aiuto?" chiese grattandosi il retro del collo imbarazzato mentre Louis lo fissava con le guance che gli andavano a fuoco; la tensione nella stanza era diventata ridicolmente alta.

"Io, uh, penso di potercela fare. Ti chiamo se mi serve aiuto.. si?" Louis era tanto imbarazzato quanto Harry. Si schiarì la gola e guardò altrove.

"Okay, grande. Io solo.. me ne vado." Così dicendo si girò e lasciò la stanza prima che la situazione diventasse ancora più imbarazzante, non era sicuro che le guance o il cuore di Louis avrebbero potuto sopportarlo.

Louis lasciò uscire un respiro tremolante mentre fissava la porta del bagno ora chiusa. Sapeva che non avrebbe avuto nessuno tipo di problema a farsi aiutare da Harry, ma non poteva permettersi di avere certi pensieri, non ancora. Scosse la testa e prese i vestiti precedentemente posizionati sul letto, sarebbero stati sicuramente troppo grandi su di lui, ma per qualche ragione il suo Omega interiore fece le fusa a quello, quindi pensò non ci fosse nessun problema.

Una volta tolti i suoi vestiti strappati e insanguinati, che gettó sul pavimento disgustato, prese i pantaloni della tuta che Harry gli aveva dato e sospirò. Sapeva che probabilmente sarebbero caduti se fosse stato in piedi quindi li mise da parte e prese la felpa blu. Era soffice e calda e profumava proprio come Harry, era perfetta e Louis fece quasi le fusa per la contentezza.

Harry entrò nella stanza proprio mentre Louis si stava infilando la felpa, il cuore saltò leggermente nel suo petto. Riuscì a intravedere le costole rotte e le contusioni, ma anche tanta pelle abbronzata e i suoi boxer bianchi. Aveva i capelli scompigliati a causa del movimento. Harry si schiarì la gola e la testa di Louis scattò verso di lui, un profondo rossore si espanse sulle sue guance.

"Harry!" squittì quasi mentre abbassava l'orlo della felpa per coprirsi il più possibile, cadendo quasi. Si rilassò, tuttavia, quando Harry si avvicinò lentamente.

"Qualcosa non va con i pantaloni?" Louis poteva sentire il sorriso nella voce di Harry quindi si morse le labbra mentre rispose, gli occhi a fissare le mani coperte dalle maniche della felpa.

"Erano davvero troppo grandi, tutto qui. Starò bene anche solo con questo." Harry annuì mentre raccoglieva i vestiti usati di Louis.

"Bene, okay allora. Hai bisogno di andare in bagno prima di dormire? Ho uno spazzolino in più." Louis annuì e appena Harry finì di prendere i vestiti lo aiutò ad arrivare al bagno. Mentre Louis era in bagno Harry sistemò il letto per la notte e spense il telefono, non voleva che nessuno li disturbasse e Louis aveva un gran bisogno di dormire, come Harry stesso.

Louis saltellò fuori dal bagno mentre Harry si metteva a letto; sembrava leggermente perso e se ne stava lì vicino la porta quindi Harry batté con la mano il posto di fianco al suo sul letto con un piccolo sorriso.

"Spero non ti dispiaccia condividere. Il letto è grande abbastanza per entrambi, comunque, si?" cercò di non sembrare troppo sicuro vedendo Louis ancora un po' perso. Era difficile, tuttavia, avendo notato il rossore coprire interamente le guance dell'Omega e i suoi occhi inchiodati sul dorso ora nudo di Harry.

"Io, uh.. no, non mi dispiace. Almeno finché va bene a te?" disse mordendosi il labbro inferiore ed Harry gemette quasi.

"Certo che non mi dispiace, ora vieni qui prima che ti addormenti sulla porta." Louis lo raggiunse a fatica mentre lui dava un colpetto sul letto, non voleva intendere male la situazione, ma come poteva non farlo quando aveva un piccolo, dolce Louis che si stava arrampicando sul suo letto, indossando un suo maglione che gli stava troppo grande e lo rendeva ancora più adorabile di quanto non fosse normalmente?

Non poteva permettersi di pensarlo, tuttavia, quindi si schiarì la gola e guardò altrove. Louis prese le distanze una volta sistematosi nel letto ed Harry gli fu riconoscente. L'Omega fissava il soffitto e respirava pesantemente. Quando Harry spense la luce si permise di girarsi a guardarlo.

"Harry?" sussurrò. Harry lo guardo, sembrava ancora più fragile al buio e tutto quello che Harry voleva fare era coccolarlo tenendolo vicino e non lasciarlo più andare. Quella era un'altra cosa che non poteva fare, comunque, quindi si limitò a rispondergli sussurrando.

"Cosa c'è, Louis?"

Harry corrugò la fronte all'esitazione di Louis. Le sue piccole dita giocarono con le coperte per un po', prima di rispondergli finalmente.

"Quando.. quando mi hai salvato da quegli agenti e hai detto che sono tuo, pe-perché l'hai fatto?" Harry degludì a fatica mentre Louis lo guardò con occhi confusi; sapeva che la domanda sarebbe saltata fuori prima o poi quindi era preparato, almeno un po'.

"Oh, quello. Beh, credo io fossi leggermente agitato. Eri in pericolo e sin dal primo momento che ti ho visto ho capito quanto fossi speciale che avevi bisogno di protezione. Non solo perché sei un Omega, ma perché.. perché mi tratti diversamente. Non mi vedi come tutti gli altri. Anche se sei stato ferito moltissime volte non hai paura di me, mi tratti come tratti Niall e non hai idea di quanto io lo apprezzi."

Gli occhi di Harry brillavano quasi al buio e Louis dovette distogliere lo sguardo per alcuni secondi, l'intero momento era così intenso, ma aveva paura potesse svanire quindi tornò a guardare Harry, prendendo la sua mano.

Era calda e grande, leggermente ruvida ma Louis sorrise alla sensazione. Avrebbe potuto stringere quella mano per sempre se ne avesse avuto l'opportunità, non aveva intenzione di andarsene presto e non voleva rinunciare alla meravigliosa sensazione nel suo stomaco.

"N-non credevo che pensassi queste cose. Pensavo ti sentissi semplicemente responsabile per me perché sono l'ultimo Omega rimasto e come Alpha è tuo dovere o qualcosa del genere assicurarti che io viva." Mormorò ed la mano di Harry si strinse intorno alla sua.

"Louis.. mi guardi, amore? Per favore?" Louis lo fece mordendosi le labbra, incontrando gli occhi gli Harry, che erano tanto intensi tanto quanto lo erano stati quando gli aveva detto che era suo.

"Non voglio che la pensi così, okay? Ti proteggo perché voglio farlo, sei perfetto per questo mondo, per me. Prometto che farò di tutto per vederti sempre al sicuro e felice. So che ci conosciamo appena e che non ti fidi completamente di me ma se me lo permetti farò di tutto per conquistarmi la tua fiducia. Ti darò la possibilità di vivere la vita che non hai mai avuto, una vita in cui sei libero di fare ciò che vuoi. E se me lo permetterai sarò onorato di viverla al tuo fianco."

Harry prese un lungo respiro dopo il suo piccolo discorso, il suo cuore martellava ed era abbastanza sicuro Louis potesse sentirlo. Si preoccupò un po' quando vide gli occhi pieni di lacrime di Louis e il suo labbro inferiore tremare, sapeva per certo fosse confuso.

Ecco perché Harry prese lo shock della sua vita quando Louis si lanciò improvvisamente su di lui, le braccia strette intorno al suo collo. E tutto quello che Harry poté fare fu stendersi completamente guardando il piccolo ragazzo aggrappato a lui.

Riusciva a sentire le lacrime calde scendergli sul collo e non appena riuscì a connettere leggermente il cervello avvolse le braccia intorno al piccolo Omega, ancora un po' confuso. Louis stava mormorando cose sulla sua pelle ma non riusciva a sentire niente quindi scosse leggermente la testa con un sorriso sincero sul volto.

"Tesoro, non capisco una parola così." Portò gentilmente su la testa di Louis così da poter osservare i suoi occhi blu. Stava ancora piangendo, ma aveva un piccolo sorriso stampato in faccia quindi Harry si rilassò.

"È la cosa più bella che qualcuno mi abbia mai detto." La sua voce si spezzò alla fine ed Harry era ricoperto di lacrime ora, ma non importava perché aveva il suo piccolo ragazzo tra le braccia.

"Shh. Amore, non piangere. Niente più lacrime a causa mia, ti prego. Non volevo farti piangere."

Louis rise un po' a quello. "Lo so, mi dispiace. È solo.. intendevi davvero ciò che hai detto? Tutto quello che hai detto?"

Harry gli prese la testa tra le mani e lo guardò intensamente unendo le loro fronti.

"Certo che lo intendevo, tutto ciò che ho detto è vero e spero davvero tu ci crederai veramente, un giorno. Mi piacerebbe tu fossi mio per davvero ma non sono io a dover decidere. Sta tutto a te, bellissimo. Sappi solo che se ce ne fosse la necessità, ti aspetterei per sempre." Louis fece una piccola risatina a quello, e quando nascose di nuovo la testa nel collo di Harry singhiozzò leggermente, portando l'Alpha a stringergli i fianchi in risposta.

"Non penso dovrai aspettare così tanto." Mugugnò, ma questa volta Harry lo sentì perfettamente. Il suo cuore si fermò quasi a quelle parole ma cercò di non darlo a vedere. Chiuse gli occhi respirando il profumo di Louis; avrebbero potuto parlarne più tardi.

Quando Louis si svegliò si sentì incredibilmente caldo, era sconcertato che fosse riuscito a dormire l'intera notte senza avere nemmeno un incubo. Era solito svegliarsi urlando. Era circondato da cuscini e coperte e si sentì quasi fluttuante, accolse la sensazione a braccia aperte. Era da troppo che non si sentiva così bene e al sicuro. Non riusciva nemmeno a ricordare l'ultima volta che si fosse svegliato con il sorriso.

Tuttavia, quando si sedette realizzò che mancasse qualcosa, Harry era sparito. Louis corrugò la fronte mentre ispezionava con gli occhi la stanza, dove poteva essere? Prima che si potesse alzare per cercarlo sentì il rumore dell'acqua che scorreva nella doccia e si rilassò notevolmente contro i cuscini. 'È solo in bagno, Louis, calmati.' Si rimproverò.

Ricominciò a pensare alla notte appena passata e non poté fermare un sorriso. Avevano parlato, Harry voleva conoscerlo meglio e per qualche ragione Louis non aveva niente in contrario. Harry era fantastico, tutto quello che aveva sempre desiderato da un accoppiamento, e anche se non era proprio pronto ad una relazione si sentiva calmo. "Aspetterei per sempre." Aveva detto Harry, Louis sentì caldo al solo ricordo. Harry avrebbe aspettato per lui; gli avrebbe dato tempo, nessuna pressione.

Harry non era per niente come gli Alpha che aveva immaginato. Era sicuramente feroce e dominante, ma rispettava i desideri di Louis e lo trattava come un suo pari. Sapeva che Harry fosse un Alpha, e che quindi avrebbe fatto degli errori. Li avrebbe fatti anche Louis, non era di certo l'Omega perfetto, ma andava bene perché a Harry non sembrava importare. Accettava i suoi errori, quindi Louis accettava quelli di Harry. Nessuno era perfetto ma forse, e solo forse, erano perfetti l'uno per l'altro. Sembrava essere così, in fin dei conti.

"Sei sveglio." Louis saltò quando una voce interruppe il treno di pensieri che lo occupavano, Harry lo stava guardando con le sopracciglia leggermente corrugate e lasciò uscire un sospiro.

"Mi hai spaventato." Disse imbronciandosi ed Harry fece un sorrisetto mentre si muoveva per la stanza.

"Scusa, amore. La prossima volta farò più rumore." Louis roteò gli occhi a quello ma fu presto distratto quando realizzò che Harry avesse solo un minuscolo asciugamano a contornargli la vita. Riusciva a vedere l'inizio della sua v e degludì a vuoto quando vide una piccola gocciolina scorrere giù dal petto tonico dell'Alpha.

"Sei ancora lì, Louis?" Harry sembrava fin troppo compiaciuto per i gusti di Louis quindi se ne uscì con una scollata del capo. Harry lo guardava con un sopracciglio sollevato e un piccolo ghigno stampato in faccia. Louis grugnì e gli lanciò un cuscino.

"Smettila!" il cuscino colpì dritto in faccia Harry, che borbottò qualcosa.

"Smetterla? Non sto facendo niente." Louis poteva sentire il sorriso nella sua voce quindi grugnì ancora una volta indietreggiando sul letto.

"Smettila di sembrare così pieno di te." Si lamentò ed Harry sorrise camminando verso il guardaroba. Non era per niente giusto quanto fosse attirato dal corpo di Harry, perché doveva essere così dannatamente attraente? Louis fissò il soffitto aspettando che Harry si cambiasse velocemente, nel caso Louis avesse intenzione di guardare, non voleva adulare ulteriormente il povero ragazzo.

"Pensi di rimanere lì tutto il giorno o ti vesti e fai colazione con me?" sembrava serio quindi Louis lo guardò e sospirò.

"Ugh, okay. Non ho i miei vestiti, comunque."

"Sono stato nella tua stanza e ti ho preso un paio di jeans." Disse indicando i pantaloni vicino a lui e Louis corrugò la fronte.

"Niente maglia?"

Harry sembrava di nuovo compiaciuto mentre indicava il suo guardaroba col capo. "Puoi indossare una delle mie."

Oh, beh, questo non era ciò che Louis si aspettava di sentire.

"Perché?" ora era il turno di Harry di sospirare, avvicinandosi e dando una veloce occhiata al suo braccio sinistro.

"Perché sei adorabile con i miei vestiti addosso. Ora sbrigati a prepararti, ti aspetto giù." Lasciò la stanza dopo aver baciato la fronte di Louis, che dovette aspettare un po' prima di riuscire a muoversi. Sentiva ancora le labbra di Harry su di lui e dovette forzarsi a raggiungere il bagno.

Una volta finito indossò gli skinny jeans neri e un maglione marrone di Harry. Scese le scale piano, a causa della sua caviglia, con il cuore che batteva fortissimo nel petto. Si diresse alla sala da pranzo, dove tutti stavano facendo colazione. Ricordava tanto una caffetteria della scuola, a detta di Niall. Louis non ci era mai stato, aveva sempre mangiato nella sua stanza e all'inizio nella stanza d'ospedale.

Non è che stesse evitando il resto del branco, aveva avuto modo di incrociare qualcuno nei corridoi ma era tutto. Non sapeva quanto sapessero di lui, ma sentiva che a loro non piacesse molto. Dopotutto era un estraneo, non apparteneva a nessun posto e tutti sapevano che gli estranei tendevano a diventare un pericolo per il branco.

Con questo pensiero fermo in testa, aprì piano la porta e il rumore che gli arrivò dritto alle orecchie era quasi assordante. L'intero branco sembrava fare colazione allo stesso tempo, tutti parlavano e i bambini urlavano e correvano per la stanza lanciando cibo. Louis fissò il trambusto di fronte a lui e stava per uscire quando notò Harry.

Era seduto al tavolo più grande al centro della stanza, anche Niall era li, insieme ai due uomini che riconobbe essere Liam e Zayn. Non ci aveva mai parlato ma aveva sentito moltissime volte Harry e Niall menzionarli. Erano i bracci destri dell'Alpha.

Niall lo vide per primo e si alzò facendogli segno di avvicinarsi.

"Louis! Siamo qui!" Louis arrossì quando praticamente tutta la stanza si girò a fissarlo. Poteva sentire gli occhi di tutti su di lui e cercò disperatamente di non inciampare.

Niall si era riseduto e quando Louis raggiunse finalmente il tavolo Harry lo spinse a sedere vicino a lui, con Niall di fronte.

"Ciao." Harry mormorò tra i suoi capelli, baciandolo poi sullo stesso punto. Louis si rilassò immediatamente contro il braccio che Harry aveva precedentemente posto sullo schienale della sua sedia, accoccolandosi contro di esso.

"Ciao." Disse leggermente senza fiato e poté sentire Niall fare una risatina. Harry lo osservò per poi porgergli un piatto pieno di cibo.

"Mangia." Louis fissò il piatto contrariato.

"Non posso mangiare tutto, esploderò."

"Certo che puoi, devi mangiare di più, Lou. Sei troppo magro, vero Niall?" Niall annuì con la bocca piena di cibo ed Harry incrociò le braccia al petto. Louis grugnì lanciando uno sguardo ferito a Niall, ma dopotutto era un dottore, quindi prese una forchetta ed iniziò a mangiare.

"Bravo ragazzo." Harry lo elogiò e Louis si soffocò quasi con le uova, Niall rise forte e le orecchie di Louis divennero rosse. Si morse le labbra mentre continuava a mangiare e guardò Liam e Zayn. Liam stava parlando con Niall, la sua voce era bassa ma sembrava gentile. Aveva gli occhi sinceri e Louis decise che gli piaceva Liam.

Zayn, d'altra parte, era silenzioso. I suoi occhi scuri osservavano qualcosa dall'altra parte della sala e i suoi pugni si stringevano occasionalmente da dov'erano poggiati sul suo stomaco.

"Niall?" disse piano, ma sentiva come se tutti lo avessero iniziato a fissare da quando aveva aperto bocca.

"Si, Lou?" Niall si girò verso di lui e sia lui che Liam lo stavano guardando ora, Niall sembrava preoccupato e Liam un po' sorpreso.

"Perché tutti mi fissano?" Harry alzò lo sguardo a questo; sembrava quasi addolorato, e Niall non era in uno stato migliore.

"Um.. beh, potrebbe essermi scappato che sei un Omega.." Louis fissò di sbieco Niall, che si rifiutava di ricambiare lo sguardo, fissava il tavolo mentre parlava, cosa inusuale per uno come lui.

"Niall!"

"Lo so. Mi dispiace, Louis! Non volevo, davvero. Ma faccio schifo a mantenere i segreti quindi l'ho detto ad una persona e in questo posto è praticamente impossibile tenere qualcosa solo tra poche persone."

Sembrava davvero dispiaciuto e Louis sospirò sconfitto. Non poteva essere arrabbiato con Niall. il branco lo avrebbe scoperto comunque quindi forse era stato meglio sentirlo dire da Niall, che almeno sarebbe stato in grado di rispondere alle loro domande quando sarebbero arrivate. Louis non avrebbe potuto farlo.

"E hai passato la notte in camera di Harry, cosa che già tutti sanno, e ora indossi un suo maglione." Disse Liam e Louis arrossì, Niall si girò a fissare lui ed Harry, e Louis avrebbe davvero voluto sotterrarsi.

"Non è mica una gran cosa! Intendo, non abbiamo fatto niente." La voce di Louis sembrò incredibilmente stridula tutto ad un tratto, e Zayn rise.

"Certo che è una gran cosa, non c'entra se avete fatto qualcosa o no. Nessuno aveva mai passato la notte nella camera di Harry, ne tantomeno dormito nel suo stesso letto, quindi si, è abbastanza madornale come cosa." Disse scrollando le spalle e Louis guardò Harry con occhi confusi.

"Davvero? È la verità?"

"Lo è." Fu tutto quello che Harry gli riuscì a dire, ma Niall sentì il bisogno di spiegare.

"Chiunque abbia fatto, sai, qualcosa con Harry, è stato qui per un'ora al massimo e poi il gentiluomo qui presente gli ha sempre chiamato un taxi. Niente di più, niente di meno. Non lo facevano nemmeno nel suo letto, utilizzava sempre qualche semplice stanza per gli ospiti." Harry non sembrava molto felice una volta che Niall ebbe finito di raccontare ma Louis era grato al biondo per averglielo detto.

Beh, magari non era molto felice del fatto che Harry fosse stato con una marea di persone che non fossero Louis, aspetta cosa? Louis arrossì al suo stesso pensiero e quando Niall gli chiese cosa stesse succedendo scosse semplicemente la testa, non aveva intenzione di ripeterlo ad alta voce.

Tuttavia si sentiva un po' speciale, sapendo di essere l'unico ad aver dormito nel letto di Harry, con lui dentro. Potrebbe sembrare sciocco ma si sentiva più calmo in qualche modo, sapendo di non essere solo qualcuno per Harry. Significava qualcosa per lui, non era solo qualcuno che voleva scoparsi.

"Non è solo per questo, giusto?" Harry serrò gli occhi a quelle parole e Louis volle quasi riprendersele, spaventato dalla risposta.

"Hai ragione, non lo è. Sei un estraneo, Louis. Un Omega non ancora accoppiato che si è semplicemente presentato qui e ha attirato attenzione da parte del branco. Alcuni non sono molto d'accordo all'idea che tu rimanga qui, sono spaventati ed è comprensibile." Spiegò Harry, Louis si guardò intorno per la stanza e il suo cuore affondò un po'. Tutti lo fissavano, alcuni arrabbiati, altri semplicemente intrigati e Louis non sapeva cosa fosse peggio.

Sentì una mano sulla sua coscia e quando si girò incontrò gli occhi preoccupati di Harry, abbassò lo sguardo aspettandosi il peggio.

"Louis. Tesoro guardami, per favore." Lo fece e ora tutti al tavolo li stavano fissando, anche Zayn stavolta.

"Rimarrai qui, okay? Non mi potrebbe importare di meno di cosa pensano gli altri, se non gli sta bene sono liberi di andarsene. Qui è dove appartieni, amore. È casa tua, ora." Louis tirò su col naso alla fine del discorso di Harry, si sentiva stupido per aver pianto quindi nascose la testa nell'incavo del collo di Harry, cosa che non passò inosservata al branco.

"Davvero?" Harry carezzò la sua schiena e posò la testa sulla sua.

"Certo. Sei mio, ricordi?"

Il cuore di Louis fece un piccolo salto a quelle parole e sorrise un po'. "Si, ricordo."

Stava guardando Harry ora, e l'Alpha lo osservava con talmente tanto amore negli occhi che Louis non sapeva cosa fare.

"Bene, fai in modo di non dimenticarlo."

Le cose cambiarono dopo quello, i giorni passavano e Louis guariva, fisicamente e mentalmente. Niall lo aiutò con la salute, dicendogli quando e cosa mangiare. Lo incoraggiava ad andare in giro per la casa più spesso per riabituare la sua caviglia e le sue costole allo sforzo. Si sentiva in forze e quasi come uno del branco. Non aveva ancora parlato con nessuno ma almeno avevano smesso di fissarlo dopo che Harry organizzò una riunione in cui disse tutto ciò che c'era da sapere su Louis. Gli disse di accettarlo o andarsene, ed era sembrato funzionare perché le cose si calmarono e ora riceveva persino alcuni sorrisi, passando per i corridoi.

Harry insistette che continuasse a dormire nel suo letto e così fece, si ci sentiva così bene a dormire senza nessun incubo e dormire con un meraviglioso Alpha di fianco non guastava, comunque. Harry iniziò a passare molto più tempo con lui, ogni volta che non lavorava erano insieme. Si stavano conoscendo meglio e Louis amava le sue attenzioni, non che l'avrebbe mai ammesso, comunque.

Amava il fatto di sapere tutto su Harry e che l'Alpha conoscesse tutto di lui, come l'interno delle sue tasche. Era più facile parlare con Harry e si sentiva incredibilmente perso e triste nei giorni in cui aveva da lavorare. Sapeva che probabilmente non doveva attaccarsi in quel modo ad un Alpha che non era nemmeno accoppiato, ancora, ma restava positivo sulla questione. Non aveva mai desiderato così tanto accoppiarsi con un Alpha, questo pensiero non lo aveva mai nemmeno sfiorato, ma ora era come se non riuscisse a pensare ad altro.

Gli piaceva immaginare come sarebbe stato essere accoppiati con Harry, ed ogni volta che lo faceva sorrideva come un completo idiota per almeno un'ora, prima che qualcuno non lo tirasse fuori dallo stato di trans. Harry gli aveva chiesto un paio di volte a cosa pensasse quando succedeva ma non gli aveva mai risposto. Quanto sarebbe imbarazzante?

Non sapeva nemmeno se Harry volesse accoppiarsi con lui, se volesse accoppiarsi in generale. Magari gli piaceva stare solo e Louis gli piaceva solo come amico? Provava a scacciare questi pensiero perché sapeva che ad Harry piaceva più che come un amico, solo non sapeva fino a dove Harry si sarebbe spinto con lui. Non si erano ancora nemmeno baciati e Louis era abbastanza sicuro questo non fosse un buon segno.

Quando Harry gli corse dietro dopo aver lasciato la sala da pranzo dopo cena, Louis era arrivato nel branco da circa sei mesi, e fu allora che successe.

"Eccoti, amore. Ti ho cercato dappertutto!" sembrava senza fiato e aveva un foglio stretto tra le mani.

"Beh, eccomi. Cosa c'è?" Harry sembrava eccitato quindi sapeva che non potesse essere niente di brutto, o almeno lo sperava.

"Mi è arrivata un'email dal tribunale, Louis. Sono imprigionati a vita, ognuno di loro!" Louis lo fissò per un po', cercando di capire di cosa stesse parlando e appena lo capì iniziò a piangere.

"Oh mio dio."

"Non possono più toccarti, tesoro. Sei libero." Harry era raggiante e Louis era sicuro di non averlo mai visto così felice prima.

"Non posso crederci." Louis strillò e sorrise insieme ad Harry, era così felice. Si mosse verso l'Alpha per abbracciarlo ma Harry lo prese per la vita e lo fece girare.

"Sei libero, Louis. Quei bastardi sono lontani, ora e puoi fare tutto quello che vuoi!" Louis rise e Harry lo fece roteare ancora come se non pesasse niente, non poteva credere che tutto fosse finito. Guardò Harry, che si fermò di colpò e ricambiò lo sguardo, gli occhi che luccicavano. Lo teneva ancora stretto, i piedi di Louis non toccavano terra e il respiro gli si bloccò in gola mentre la faccia di Harry si avvicinava.

Finalmente, pensò mentre i suoi occhi fissavano le labbra dell'Alpha, stava accadendo. Riusciva a sentire il respiro di Harry sulla sua faccia e stava per chiudere gli occhi quando i suoi piedi toccarono di nuovo il suolo. Alzò lo sguardo estremamente confuso ed Harry ricambiò lo sguardo con un'espressione indecifrabile stampata sul volto. Aprì la bocca come se stesse per dire qualcosa ma poi scosse la testa e si girò. Il cuore di Louis fece male mentre guardava Harry andare via nello stesso modo in cui era arrivato. E se pianse addormentandosi nella sua vecchia camera da letto quella notte, al freddo e di nuovo solo, nessuno doveva necessariamente saperlo.
 

{t/n}: I'm baack! È il penultimo capitolo, capite? Mi dispero. Uhuhuh, volevo specificare una cosa ma mi dimentico sempre. Louis si comporta in quel modo, avendo reazioni esagerate, perché è un Omega. Quindi i suoi sentimenti, di qualsiasi tipo, sono amplificati. E in quanto Omega, inoltre, ha una specie di connessione (o dipendenza, come volete chiamarla) nei confronti di Harry, essendo quest'ultimo un Alpha. Ho voluto chiarirlo poiché le reazioni di Louis a praticamente qualsiasi cosa che riguardi Harry potrebbero sembrare esagerate, tutto qua. detto questo vorrei tanto sapere la vostra opinione sulla storia, uh, e volevo avvisarvi che non appena concluderò questa, inizierò subito a postare una nuova traduzione. Si chiama More Than Meets The Eye ed è anch'essa una storia Larry, precisamente una Highschool!AU. Spero la seguirete!

 

Quanto parlo? Alla prossima!
-fedah

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Capitolo 4
*** The Luckiest (Because Of You) ***


{t/n}: Ho deciso di posizionare lo spazio traduttrice qui su perchè è l'ultimo capitolo e sto piangendo l'oceano per questo. È arrivato il momento di passare la storia da "In corso" a "Completata". Ci credete? Io no. Pensavo di aver toccato il fondo piangendo per personaggi inventati di serie tv e libri vari, ma sono riuscita a piangere anche per questo. Il bello è che non l'ho nemmeno scritta io. Mi mancherà.

Comunque, passando alle cose importanti. Vorrei ringraziare tutti quelli che hanno seguito la storia, anche silenziosamente, e l'autrice per averla scritta ed avermi dato il permesso di tradurla.

Okay, un'ultima cosa, spero che continuiate a seguire le mie traduzioni. E se avete richieste in particolare non fatevi scrupoli a contattarmi qui nei messaggi privati o su twitter, sono @namelessfedah. 

A breve inizierò una nuova storia! Si chiama More Than Meets The Eye ed al contrario di questa è una long. Inoltre ho già pronti i permessi per tradurre due bellissime OS! 
Ho detto tutto, piango.

Addio! Anzi, arrivederci alla mie altre traduzioni, spero. E buon capitolo.

Love you all.
-Fedah

 

The Luckiest (Because Of You)



 


"Niall?" Niall lo guardò da dov'era seduto dietro la scrivania del suo piccolo ufficio con un espressione nervosa stampata sulla faccia.

"Louis, entra." Louis annuì mentre di avvicinava alla scrivania, si sedette di fronte a Niall, tenendo lo sguardo inchiodato al pavimento.

"C'è qualcosa che non va?" Niall chiuse il suo computer per guardare meglio Louis, sembrava triste e il Beta corrugò le sopracciglia a quello.

"Si.. i-io ho bisogno di qualche consiglio." disse alzando piano lo sguardo verso Niall che gli sorrise.

"Certo, dimmi tutto."

Louis esitò per un attimo per poi prendere un lungo respiro. "Si tratta di Harry."

Niall non sembrò molto felice quando si appoggiò alla sedia, le braccia incrociate al petto, sembrava quasi irritato.

"Certo che ha a che fare con lui, che ha fatto stavolta?"

"Beh.. um, ci siamo quasi baciati?" disse con calma. Niall lo guardò con gli occhi spalancati mentre si chinava leggermente in avanti, a Louis non piacque molto quella reazione, ma c'era da aspettarselo. "Voi-cosa?"

"Mi ha detto che i miei rapitori sono stati imprigionati ed iniziato ad avvicinarsi, come per baciarmi, ma poi si è bloccato ed è corso via." gli si inumidirono gli occhi solo parlandone, ma Niall non sembrò accorgersene mentre si alzava dalla sedia e cominciava a camminare avanti e indietro nervosamente, cosa abbastanza impressionante dato che in quel posto c'era a malapena lo spazio per muoversi.

"N-Niall?" disse, Niall si fermò a guardarlo per pochi secondi ma poi continuò a camminare, come se non lo avesse sentito. "Quindi vi siete baciati?" Louis degludì a fatica ed abbassò lo sguardo.

"No, non è successo. Non lo capisco, sono così difficile da farsi piacere?" questo sembrò scaturire una reazione in Niall, che lo guardò in modo strano.

"Certo che non lo sei."

"Allora perché non mi ha baciato?" Odiava quanto suonasse triste, non avrebbe mai pensato di poterci essere così dentro, ma Harry lo aveva catturato e non c'era niente che potesse fare a riguardo .

"Non lo so, Louis. Ti piace davvero così tanto?"

"Si, non è ovvio? È stato così gentile con me per tutto il tempo che ho passato qui, mi ha protetto e fatto sentire amato. Nessuno aveva mai fatto tanto per me e, solo.. vorrei piacergli tanto quanto lui piace a me, ma apparentemente non è così." Guardava in basso mentre parlava, quindi non poté vedere l'occhiata che gli lanciò Niall, sobbalzò quando il biondo iniziò a parlare.

"Louis, non voglio mentirti. Potresti avere qualcuno molto meglio di Harry. Io lo conosco e so che è.. instabile, qualcosa di cui tu non hai assolutamente bisogno dopo quello che hai passato."

"Instabile? Cosa intendi?" disse alzando lo sguardo, Niall si stava massaggiando le tempie e sembrava stanco. Sospirando lo guardò e gli rispose.

"Ha un carattere molto irascibile e cambia umore repentinamente. Lo hai visto arrabbiato, Louis. Sai di cos'è capace." Louis corrugò la fronte e Niall indicò con la testa il suo braccio, dove la ferita procurata da Harry era ancora visibile.

"Questo è stato un incidente e l'ho già perdonato. So che è irascibile ma so anche che non mi farebbe mai del male. È un Alpha e so abbastanza su di loro per riuscire a comprendere che Harry è uno dei più dolci e gentili mai esistiti." Scattò, e Niall lo guardò scioccato mentre si alzava dalla sedia, era stata una cattiva idea parlarne con lui.

Non appena uscì dall'ufficio andò dritto a cercare Harry, aveva bisogno di parlargli. Mettendo da parte Harry e Niall, era davvero stanco della faccenda ed era pronto a sistemare le cose da se. Mentre marciava per i corridoi le persone lo guardavano curiosi, non li biasimava, comunque. Sapeva di poter sembrare leggermente pazzo.

Quando raggiunse l'ufficio di Harry il coraggio lo abbandonò tutto ad un tratto e rimase li a fissare la porta per troppo tempo. Quando finalmente si decise ad aprirla tremava leggermente ed aveva il labbro inferiore martoriato dai morsi. Ci era riuscito, comunque, e fu compiaciuto dello sguardo sorpreso di Harry quando lo vide al di sopra del suo computer.

"Louis? Cosa ci fai qui?" sembrava nervoso, e non era una cosa usuale trattandosi di Harry. Si aggiustò la cravatta e Louis capì che avrebbe avuto un meeting quel giorno; indossava vestiti eleganti solo nelle occasioni importanti.

"Ho bisogno di parlarti." Si impressionò di come riuscisse a fermare la sua voce dal tremare; sperava di essere riuscito a sembrare indifferente ad Harry, perché dentro di se stava esplodendo. Harry sembrava addolorato quando alzò lo sguardo verso Louis, a cui era venuta voglia di piangere vedendo il suo Alpha stare male.

Harry avrebbe dovuto essere forte, con la testa alta e le spalle tirate in su, non così. Così era soltanto doloroso.

"Non posso ora, Louis. Devo andare ad un meeting importante." Disse in tono scusante, ma Louis non ci cascò.

"Non ci metterò molto."

"Ho davvero bisogno di andare, possiamo parlarne dopo." Passò cautamente di fianco a Louis, che cercò di non lasciare uscire un lamento. Faceva male averlo così vicino, poter sentire il suo profumo, e non poter far niente a riguardo. Non lo guardò mentre lasciava la stanza, lasciando Louis lì in piedi, con il corpo tremante e le lacrime agli occhi.

"Più tardi" arrivò ad essere una settimana più tardi, Louis non aveva più visto Harry dopo l'incidente nel suo ufficio. Era sempre impegnatissimo con il lavoro, rinchiudendosi nell'ufficio. Louis aveva dormito da solo, avendo una quantità immensa di incubi e cercando di evitare Niall in qualsiasi modo possibile. Non era arrabbiato con lui, semplicemente non voleva parlarci, almeno finché non avesse risolto il problema Harry.

Era seduto nel giardino sul retro quando un'ombra lo sovrastò, alzò lo sguardo spaventato, vide un uomo stare in piedi di fronte a lui. L'aveva già visto prima. Faceva parte del branco di Harry ma non ci aveva mai parlato. Era grosso e possente, ma niente in confronto ad Harry. Gli stava sorridendo con denti affilati, e Louis trovava i suoi occhi blu leggermente irritanti.

"Um, ciao?"

"Ciao! Louis, giusto?" Louis tossicchiò mentalmente. Tutti sapevano chi fosse, perché scomodarsi a chiedere?

"Si, sono io. Tu chi sei?" Non sapeva davvero come mai fosse stato così confidenziale, ma all'uomo sembrava piacere.

"Sono Sebastian, pensavo di dovermi presentare considerando che sei praticamente parte del branco, ora." Sembrava simpatico ma Louis era ancora un po' scettico a riguardo.

"Si, non ne sarei tanto sicuro." L'uomo, Sebastian, corrugò la fronte a quello e gli si sedette di fianco, un po' troppo vicino per i gusti di Louis, che si allontanò leggermente.

"Cosa intendi?"

"Harry non sembra volermi più intorno, quindi.." sospirò distogliendo lo sguardo, non era intenzionato ad avere questa conversazione con un estraneo.

"Beh. È lui a perderci. È pazzo se ignora una persona tanto bella." Disse con un ghigno da lupo stampato in faccia e okay, la conversazione doveva finire lì.

"Beh, è stato bello parlare con te, ma ora devo davvero andare." Disse Louis mentre si alzava. Apparentemente a Sebastian non piaceva essere piantato in asso, poiché Louis si ritrovò schiacciato al muro ancora prima di poter pensare di fare qualcosa a riguardo.

"Non così in fretta, bellissimo. Non avevo finito di parlare con te." Fantastico, questo era esattamente ciò di cui Louis aveva bisogno, pensò mentre cercava una via d'uscita con lo sguardo.

"Si beh, mi dispiace. Perché io ho finito, quindi puoi per favore lasciarmi?" Disse cercando di muovere i polsi, ma l'uomo continuava a stringerli, scuotendo la testa.

"Scusa, amore. Prima voglio divertirmi un po'." Gli occhi di Louis si spalancarono a quelle parole. Una mano aveva lasciato il suo polso e Louis notò orripilato che ora stava stringendo la sua coscia.

"Non toccarmi!" L'uomo rise semplicemente, quindi Louis alzò un pugno e lo colpì dritto in faccia. Un dolore tremendo si diffuse per la sua intera mano ma fu presto sollevato, sentendo un gemito di dolore arrivare dall'uomo. Colse l'occasione e corse via da lui. Era fiero di se stesso, ma mentre correva realizzò quanto fosse stata stupida la sua mossa; l'uomo era arrabbiato ora, e molto più motivato a prenderlo.

Non era nemmeno riuscito ad arrivare alla porta di casa che fu scaraventato nuovamente contro un muro, questa volta da dietro.

Cercò di prendere aria con il petto premuto contro il muro e Sebastian che gli ringhiava nell'orecchio.

"Tu. Piccolo stronzo. Pensavi di poter scappare, mh?" Disse tirando i capelli di Louis, che lasciò uscire un lamento.

"Si, lo pensavo davvero." L'uomo non si aspettava davvero una risposta poiché ringhiò di nuovo e lo presso di più alla pietra fredda del muro.

"Zitta, puttana. Sei solo uno sporco Omegae non hai il diritto di parlarmi così!"

"Si che ce l'ho! Sono l'ultimo rimasto e ho il diritto di difendermi dai pazzi malati come te. Ora lasciami andare!" Finì il suo discorso tirandogli un calcio alla gamba, ma l'uomo non emise nemmeno un suono.

"Sta zitto! Non ho ancora avuto il mio divertimento, quindi non provare a muoverti." Sentì ancora una volta una mano toccare il suo corpo e poi un ringhio, questa volta era differente, però. Sapeva perfettamente a chi appartenesse.

"Harry." Disse senza fiato. Il suo intero corpo si rilassò completamente, pur avendo ancora le mani di Sebastian su di lui.

"Hai sentito cos'ha detto. Lascialo andare e quando avrai fatto non voglio più vedere la tua faccia qui." Tuonò Harry, e Louis fu immediatamente scaraventato a terra. Fissò Harry che a sua volta stava fissando Sebastian con occhi scuri. Ansimava leggermente e Louis tremò.

"H-Harry, mi dispiace. Io-"

"Non voglio sentire una parola. Vattene. Ora." Lo fece, velocemente. E Louis ricominciò a respirare.

Quando Harry abbassò gli occhi per guardarlo erano ancora neri, ma sembrava più preoccupato che mai quindi Louis pensò fosse un buon segno.

"Stai bene, Louis? Ti ha fatto del male?" lo aiutò ad alzarsi da terra con mani gentili e Louis provò a non fare le fusa al tocco, dovette ricordare a se stesso che avrebbe dovuto essere arrabbiato con Harry, che doveva far valere le sua motivazioni.

"Sto bene, non ha avuto l'opportunità di fare niente. Grazie, comunque, per averlo fermato." Mormorò l'ultima parte senza guardare Harry, e si sorprese della risposta che ricevette.

"Non ringraziarmi. A cosa stavi pensando comunque? Stare qui fuori tutto solo, sei vulnerabile, non puoi fare cose come questa, Louis; non sai cosa potrebbe accaderti."

"C-cosa? Fai sul serio?" sbottò, Harry sembrava confuso.

"Si?" Oh, ora era il turno di Louis di essere arrabbiato.

"Come ti permetti? Mi hai ignorato per una settimana e ora hai il coraggio di rimproverarmi per essere stato da solo? Beh, di chi è la colpa, eh? Di chi è la colpa per il fatto che non ho dormito per giorni a causa degli incubi e del fatto che riesco a malapena a mangiare per la tristezza ultimamente? Di chi è la fottuta colpa per il fatto che sono innamorato di te, del fatto che anche solo per un secondo ho pensato che lo fossi anche tu e che ti importasse almeno un po' di me da non lasciarmi solo, non abbandonarmi quando avevo più bisogno di te?"

Harry lo fissò per un po' mentre Louis se ne stava lì ansimante. Non aveva idea da dove fosse uscito tutto quello o di dove avesse preso il coraggio di dirlo, ma era felice di averlo fatto, si sentiva molto meglio. L'espressione di Harry era indecifrabile e Louis aprì la bocca per dire qualcosa ma non poté perché Harry stava prendendo la sua faccia e l'attimo dopo lo stava baciando.

Louis spalancò gli occhi all'inizio poiché non aveva idea di cosa fare, Harry sembrò notarlo perché gli passò un braccio intorno alla sua vita e se lo portò più vicino. Louis si spalmò immediatamente su di lui e fu molto tutto molto meno difficile, stava ricambiando il bacio ed era la sensazione migliore del mondo. Si sentiva caldo, stordito e fluttuante. Questo è quanto, stava realmente succedendo e Louis sapeva che le notti insonni erano finite.

"Aspetta, quindi state insieme ora? Tipo, davvero?" stanno pranzando quando Liam lo chiese ed Harry sorrise a Louis e gli strinse una coscia.

"Si, per davvero."

"È fantastico, ragazzi. Congratulazioni!" Liam disse enfaticamente e Louis gli sorrise, gli era grato per il supporto.

"Finalmente! Ero stanco di vedere Harry fare il depresso in giro per casa." Louis rise ed Harry guardò male Zayn.

"Non faccio il depresso, grazie tante."

"Sicuro." Zayn ghignò e strizzò un occhio in direzione di Louis, causando al castano un'altra risata. Harry non ne sembrava troppo felice, ma non era l'unico.

"Niall? Non sei felice per noi?" dovette chiedere Louis, Niall era il suo amico più caro e non voleva vederlo turbato.

"Certo che lo sono." Sospirò, e Louis ne fu sollevato.

"Grazie, Niall. significa tanto per me."

"Se gli spezzi il cuore, comunque, Harry, non esiterò ad ucciderti." Fissò Harry che sorrise.

"Okay, non lo farò quindi non preoccuparti. Non me lo lascerò scappare, gli sono troppo attaccato per rovinare tutto." Guardò Louis con uno sguardo pieno d'affetto e Louis arrossì sentendosi al centro dell'attenzione. Si sentiva bene tuttavia, quindi mormorò premendo la testa nell'incavo del collo di Harry. Tutti al tavolo tubarono al gesto e Louis sorrise, pensò di potersi decisamente abituare a pranzi come quello.

"Louis, posso farti una domanda?" Louis alzò lo sguardo da dov'era steso sul letto alla domanda di Harry, ormai era buio, e anche se Louis era stanco morto gli sorrise e rispose.

"Certo, puoi chiedermi qualsiasi cosa." Harry sembrò quasi solenne mentre si sedeva di fianco a lui e Louis si preoccupò, assumeva quell'espressione solo quando aveva da dirgli qualcosa di davvero importante.

Harry prese un respiro profondo, preparandosi a porre la domanda. "Quando eri ancora intrappolato da quelle.. persone, come facevi a sopravvivere ogni giorno? Intendo, hai vissuto lì per dieci anni, ci dev'essere stato qualcosa che ti desse speranza."

Louis non si aspettava questo tipo di domanda, parlavano raramente di quest'argomento, Harry sapeva che a Louis non piacesse parlarne ma dal momento che Louis realizzò che stavano praticamente insieme pensò che Harry avesse il diritto di saperne di più.

"Io, uh, non lo so davvero. Voglio dire, sono sempre stato testardo quindi ho sempre detto a me stesso che non avrei mai lasciato che mi spezzassero completamente, che non mi sarebbero riusciti a distruggermi. Cercavo di pensare a cose belle e felici, ci ho provato davvero, e all'inizio ha funzionato, un po'.

Louis scrollò le spalle ed Harry lo fissò. "E quando ha smesso di funzionare?"

"Quando ho iniziato a pensare a delle vie di fuga, era un bel modo per passare il tempo. Non riesco nemmeno a ricordare quante volte ho provato a scappare, ogni volta pensavo a qualcosa di diverso ma non ha mai funzionato." Harry notò che le mani di Louis stavano iniziando a tremare quindi le prese tra le sue e le strinse leggermente; Louis gli sorrise grato.

"Ma poi ha funzionato."

"L'ha fatto e ora sono qui." Louis arrossì leggermente ed Harry gli carezzò una guancia e sorrise.

"Sei qui e non ti vorrei in nessun altro posto." Louis sentiva il calore diffondersi in lui a quelle parole e si morse il labbro.

"Davvero?"

Harry annuì senza interrompere il contatto visivo. "Si, e non hai idea di quanto tu sia importante per me, Louis. Non riesco ad immaginare un mondo senza di te e anche se a volte mi spaventa a morte non lo vorrei in nessun altro modo."

"È difficile immaginarti spaventato di qualcosa."

"Certo che lo sono, sono umano proprio come te. So che posso sembrare brutale o qualcosa del genere, ma ho delle paure anch'io. Molte volte sono terrorizzato, solo che sono bravo a nasconderlo."

Harry fissava il soffitto mentre parlava, era steso di fianco a Louis che si corrucciò.

"Perché lo nascondi? Intendo, so che sei l'Alpha e tutto il resto, ma sono sicuro sia difficile nascondere tutti i tuoi sentimenti."

"Perché e così che sono stato cresciuto."

Louis non aveva mai sentito nulla sulla sua infanzia o sui suoi genitori, e anche se era leggermente sconcertante, non sapeva com'era stato cresciuto Harry. Ma voleva assolutamente scoprirlo.

"Sei stato cresciuto dai tuoi genitori o..? Io solo.. non hai mai parlato di loro e non devi se ti fa sentire a disagio, è solo che voglio conoscerti, sapere tutto."

Harry lo guardava profondamente mentre Louis sproloquiava, sapeva che lo faceva solo quando era nervoso, quindi gli prese la mano e sorrise.

"Hey, va tutto bene. Voglio dirti tutto. Devi solo chiedere, okay?"

Louis annuì e abbassò lo sguardo. "Okay."

"Sono stato cresciuto da mio padre, mia madre se n'è andata con mia sorella quando avevo circa quattro anni. Non le ho più viste entrambe."

"È terribile, Harry. Perché se n'è andata?"

"Non lo so davvero, mio padre non voleva parlarne, è sempre stato molto triste a riguardo. Gli mancavano molto; cambiò dopo che se ne andarono, il che fu comprensibile, desidero solo non avesse riversato la sua frustrazione su di me."

Louis corrugò la fronte. "Cosa intendi?"

"Era un buon padre, davvero. Ma da quando ci lasciarono decise che non avrebbe mai più aperto il suo cuore a qualcuno. Diventò freddo, e mi ha sempre detto che se avessi voluto diventare una persona felice e di successo non avrei mai potuto fidarmi di nessuno, dovevo trattenermi e non mostrare debolezza. Perché se l'avessi fatto, se avessi lasciato entrare qualcuno, sarei finito proprio come lui."

Louis aveva gli occhi pieni di lacrime mentre fissava la faccia addolorata di Harry, odiava vederlo triste, quindi gli si avvicinò maggiormente e gli strinse una spalla.

"Mi dispiace tanto per tuo padre, ma non aveva il diritto di insegnarti quelle cose, di dirti di nascondere tutto ciò che faceva di te, te."

Harry sospirò e lo guardò. "Lo so, ho provato ad ignorarlo, ma dopo un po' ho semplicemente accettato ciò che mi diceva perché era la cosa più semplice che potessi fare. Quando gli Omegascomparirono non avevo più ragione di mostrare i miei sentimenti, quindi li ho semplicemente spenti, credo. Sono stato un idiota, ad essere onesti."

"Sono felice che tu non sia più così, mi piaci per come sei ora."

"Anche se mi perdo a volte?"

Louis sorrise "Anche lì, amo tutte le tue sfumature, Harry. Perché sono parte di te e lo accetto. Tutto ciò che ti chiedo e di ricambiare tutto questo."

"Non hai bisogno di chiedere, Louis. Amo ogni cosa di te e lo farò sempre, non importa cosa si metterà tra di noi." Il suo sguardo era intenso ma Louis si rifiutò di distogliere lo sguardo.

"Stai.. stai dicendo cosa penso tu stia dicendo?"

Il respiro di Louis si bloccò quando Harry fece unire le loro fronti, gli stava sorridendo ma Louis non riusciva a fare altro se non concentrarsi sul respirare.

"Louis, ti amo e sarei l'uomo più felice del mondo se un giorno potessi considerarti il mio compagno."

Louis stava piangendo ora, ed Harry lo guardò amorevolmente mentre il castano singhiozzò, "Ti amo anch'io."

Non avrebbe mai pensato che qualcuno potesse dirgli di amarlo; aveva perso le ultime speranze dopo essere stato catturato. Non aveva idea che si sarebbe mai sentito in quel modo, tuttavia non ebbe abbastanza tempo per pensarci perché Harry lo stava baciando, facendogli dimenticare il suo stesso nome.

Quando si staccarono, ormai a corto di fiato, Harry gli carezzò una guancia con gli occhi scintillanti.

"Non hai idea di quanto tu mi renda felice."

Louis rise piano. "Il sentimento è reciproco."

Era passato un anno quando ebbero la loro prima grande litigata. Louis amava il branco, davvero. Ma ultimamente era diventato troppo da sostenere per il piccolo omega, non era bravo a gestire la pressione quindi non f u una sorpresa quando Louis finalmente scoppiò.

"Non posso più sopportarlo, Harry, è troppo per me." Erano nella loro camera da letto, ma Louis era sicuro che tutta la casa potesse sentirli. Harry se ne stava sul letto con la cravatta allentata intorno al collo. Era appena tornato da un meeting importante con altri branchi ma a Louis non poteva importare di meno al momento.

Aveva intenzione di parlarne ad Harry da tanto tempo, ma continuava a tenerselo dentro, imbottigliando ogni singolo sentimento che provava. E ora non ce la faceva più.

"Cos'è che non riesci a sopportare, Louis? Cosa c'è che non va?"

Louis grugnì frustrato, "Il branco, ecco cosa c'è che non va. Continuano a farmi pressione e mi sono stancato!"

"Tu sei sotto pressione? Sono l'Alpha di questo branco, sono sotto costante pressione da parte di tutti per ogni minima cosa! Su cosa potrebbero mai pressarti?"

"Bambini! Continuano a chiedere quando porterò altri Omegaa questo mondo, se sono disponibile a dare a questo posto dimenticato da dio dei bambini, e quando dico che non lo so dicono che sono solo un egoista. Continuano a voler sapere quando ci accoppieremo perché apparentemente è giunta l'ora."

Harry lo fissava dall'altra parte della stanza e Louis per un momento di pentì di aver sputato tutto fuori in una volta, ma si sentiva molto meglio ora quindi andava bene.

Harry respirò pesantemente e quando tornò a guardare Louis sembrava quasi dispiaciuto. "Ti.. chiedono queste cose? Dei bambini?" la voce di Harry si spezzò all'ultima parola e Louis trasalì.

"Si, tutto il tempo. E sono stanco. È una cosa tra me e te e nessun altro, lo stesso vale per il nostro accoppiamento. Quindi non capisco perché le persone debbano continuare a scocciarmi."

"Hai provato a parlare con loro? Intendo, digli che non sono affari loro?"

Louis emise una risata sarcastica a quello. "Lo faccio una marea di volte al giorno, non mi ascoltano. Sembra tu abbia dimenticato che io sia solo un omega, non hanno rispetto nei miei confronti."

"Certo che ce l'hanno. Sono certo sia solo un grande malinteso."

"Malinteso? Non hai sentito le domande che mi porgono, Harry. È ridicolo!"

"No, non l'ho sentito. Perché sono stato occupato a lavorare, qualcosa che devo fare assolutamente per mantenere in vita questo branco. Quindi scusami se non ho avuto tempo per i tuoi drammi."

Harry iniziava a sembrare arrabbiato ma non era l'unico.

"Sei fottutamente serio? So che hai da lavorare e so quanto sia dura farlo, ti rispetto per questo, Harry. Desidero solo tu possa avere del tempo anche per me. Questa cosa va avanti da secoli ma non avevi notato niente, che razza di fidanzato sei?" Era un colpo basso, lo sapeva. Ma aveva bisogno di fai capire ad Harry che non stesse scherzando e che l'intera situazione lo stava ferendo.

"Oh per favore, Louis; se fosse stato così grave l'avrei notato. Cerco di essere un buon fidanzato per te ma devi capire che non tutto ti ruota intorno tutto il tempo."

La sua voce si era alzata e Louis sobbalzò, odiava quella situazione, non avevano mai litigato così prima ed era spaventato, non aveva idea di come sarebbe andata a finire.

"So che non ruota tutto intorno a me, non sono egocentrico. Pensavo solo che tu più di tutti ti saresti accorto che stessi male. Ho davvero avuto bisogno di te nelle ultime settimane ma non c'eri."

Gli occhi di Harry erano scuri. "Ti ho già detto che ero occupato. Puoi per favore andare da qualche altra parte così posso pensare?"

"Perché dovrei andarmene? Sei l'unico arrabbiato qui, volevo solo parlarti di questa cosa ma no, devi sempre fare l'Alpha con me e darmi ordini!"

"Sta zitto! Dio, sono così stanco di sentirti lamentare."

Gli occhi di Louis si strinsero a quello. "Non mi sto lamentando, sei tu quello che non riesce ad avere una conversazione normale senza sentire il bisogno di gridare."

Harry camminò verso di lui e quando Louis lo guardò negli occhi notò che erano cambiati, tremò. Sapeva che non ne sarebbe uscito niente di buono. Harry aprì la bocca e questa volta la sua voce era diversa, non in senso buono.

"Urlo perché non mi ascolti mai, come puoi aspettarti che sia un Alpha per te quando tutto ciò che fai è disobbedirmi? Sei il peggior Omegamai esistito, dovresti rispettarmi e invece che fai? Continui a mettere in discussione tutto ciò che faccio e mi fa diventare matto, perché non puoi semplicemente smetterla?!"

Senza pensarci davvero aveva alzato un pugno e colpito il muro, proprio sopra la testa di Louis. Piccoli pezzi di muro e di intonaco caddero sulla testa dell'Omegaquando Harry rimosse la mano dalla crepa creata poco prima ma Louis non ci fece caso.

Non era riuscito a sentire l'ultima parte del discorso di Harry perché le sue orecchie stavano fischiando, peggio di quanto non avessero mai fatto e si sentiva quasi svenire. La sua testa pulsava e c'era uno strano liquido nelle sue orecchie, quando si toccò con le dita realizzò orripilato fosse sangue.

Le sue orecchie stavano sanguinando, il suono si era intensificato e lasciò uscire un piccolo lamento sconnesso. La testa di Harry scattò in su quando lo sentì e i suoi occhi scrutarono gli occhi spalancati di Louis e il sangue che gli scorreva dalle orecchie.

"Louis? Oh mio dio, Louis!" lo sorresse quando le ginocchia gli cedettero e se lo portò al petto con il cuore spezzato.

"H-Harry?"

"Dio Louis, mi dispiace così tanto. Non ne avevo idea, mi dispiace."

"Mi fanno male le orecchie." Louis riuscì a dire sussurrando ed Harry strizzò gli occhi per non piangere.

"Mi dispiace così tanto, Louis. Non volevo farti del male, devi saperlo."

Louis gli diede un piccolo, assente sorriso. "Lo so, mi dispiace."

"No, non provare a scusarti, tesoro. È tutta colpa mia e non mi perdonerò mai per questo. Ora sta tranquillo e lasciati portare da Niall." Louis annuì debolmente e quando Harry si alzò dal pavimento Louis premette la testa sul suo petto.

Louis dovette aver perso conoscenza ad un certo punto, perché quando riaprì gli occhi si trovò nella stanza d'ospedale e qualcuno stava urlando.

"Non riesco a crederci! Sei la persona più irresponsabile che io abbia mai conosciuto. A cosa diavolo stavi pensando?"

"Non volevo fargli del male, non avevo nemmeno realizzato di star usando la mia voce da Alpha prima che fosse troppo tardi!"

È Niall, la persona con cui Harry sta discutendo, naturalmente. Louis lasciò uscire un piccolo sospiro e in un istante Harry fu vicino a lui, Niall li guardava a debita distanza con gli occhi ridotti a due fessure.

"Grazie a Dio sei sveglio! Come ti senti, amore?" passò le mani sul corpo di Louis, che arrossì pur sapendo che stesse solo controllando che non ci fossero altre ferite.

"Mi sento meglio. Non più così stordito e le orecchie non mi fanno più così tanto male."

Harry sospirò sollevato. "È fantastico, tesoro. Niall se ne prenderà cura. Mi sono spaventato così tanto quando sei svenuto, comunque. Ho quasi avuto un attacco di cuore." Sembrava sconvolto ma sorrideva, quindi Louis ricambiò il sorriso e strinse la presa sulla sua mano.

"Mi dispiace. Credo che il mio corpo non ce la facesse più."

"Sono così incredibilmente dispiaciuto, Louis. Non avevo realizzato di star usando la mia voce da Alpha quindi ho semplicemente continuato ad inveire su di te, non avevo idea di starti facendo del male. Spero davvero potrai perdonarmi un giorno, ma se non puoi lo capisco." Aveva le lacrime agli occhi mentre parlava e Louis si accigliò. Non era così che doveva andare, Harry non doveva piangere.

"Certo che posso perdonarti, non lo sapevi ed io ti ho provocato. Mi dispiace essere arrivato a questo, la prossima volta te ne parlerò prima e non ti farò pesare la cosa."

Harry si accigliò e scosse la testa. "Non ci sarà una prossima volta, noterò se ci sarà qualcosa che non va e me ne prenderò cura, mi prenderò cura di te. Smetterò di lavorare così tanto, non è salutare per me e non lo è per la nostra relazione. Mi dispiace di aver portato il lavoro in primo piano, avrei dovuto capire che qualcosa non andava."

"Va bene, avrei dovuto dirti qualcosa, abbiamo sbagliato entrambi e potevamo gestire meglio la situazione." Harry lo guardò con affetto mentre parlava per poi sporgersi su di lui e lasciargli un bacio a fior di labbra.

"Ti amo." mormorò, e anche se ormai Louis l'aveva sentito un milione di volte sentì un immenso calore espandersi per il suo stomaco.

"Ti amo anch'io."

Niall tossì leggermente dall'altra parte della stanza e Louis lo guardò, aveva quasi dimenticato fosse ancora nella stanza. Niall aprì la bocca per commentare l'intera situazione ma poi la richiuse velocemente. Gli occhi di Louis luccicavano di felicità e Niall non aveva il coraggio di parlare, finché il suo migliore amico sarebbe stato felice lo era anche lui. Era la loro relazione e a Niall non doveva interessare.

Sorrise leggermente a Louis che lo guardava felice, aveva la mano stretta in quella di Harry e le guance rosse come pomodori, sembrava troppo felice per Niall, che decise di tenere la bocca chiusa.

Harry e Louis stavano insieme da più di un anno, ma quella mattina l'intero branco rimase scioccato quando Louis entrò nella sala da pranzo. Come al solito stava indossando una delle maglie di Harry e nessuno l'aveva mai visto sorridere così tanto. Qualcosa in lui era diversa, tuttavia, e quando la prima persona lo notò lasciò uscire un ansito, seguita da molte altre.

Sul lato sinistro del collo di Louis c'era il segno di un morso. Era molto grande e la pelle intorno era di un rosa acceso. Il marchio stesso, invece era rosso, ma sarebbe presto sfumato ad un colore più simile a quello della pelle di Louis.

Sorrideva timidamente tenendo lo sguardo basso mentre il branco lo guardava, bisbigliavano l'uno con l'altro, qualcuno addirittura lo indicava, ma a Louis non sembrava importare. Perché la notte precedente era stata la più bella della sua vita e nulla poteva rovinare ciò.

Avevano parlato per molto tempo, comunicavano molto più facilmente dopo il grande litigio, il che era stato d'aiuto nella decisione di Louis di accoppiarsi finalmente con Harry.

Harry era eccitato per la cosa, ma si erano comunque seduti e ne avevano parlato prima di farlo per davvero. Harry era consapevole del fatto che Louis fosse vergine, quindi voleva essere totalmente sicuro che il castano volesse farlo. Era un passo importante, dopo tutto, e voleva far capire a Louis la serietà dell'atto.

Louis lo ascoltò, ma aveva già preso la sua decisione. Voleva passare il resto della sua vita con Harry, lo amava così tanto da star male e ogni volta che immaginava di accoppiarsi con qualcuno tutto ciò che riusciva a vedere era Harry. Era incredibilmente nervoso, ma sapeva che Harry si sarebbe preso cura di lui, e lo fece.

All'inizio aveva fatto malissimo, Louis quasi voleva tirarsi indietro, ma Harry spingeva lentamente dentro di lui e si chinò appena per sussurrargli all'orecchio un "Ti amo così tanto, bellissimo" che il dolore sembrò scomparire in un attimo. Il riccio gli faceva provare sensazioni che non aveva nemmeno mai immaginato di poter provare e non si era mai sentito così protetto come quando Harry premette i loro corpi più vicini. Talmente vicini che per un attimo Louis pensò potessero diventare una cosa sola.

Louis non pensava di poter amarlo di più quando Harry si chinò nuovamente su di lui, ma questa volta poté sentire i suoi denti scavargli la pelle del collo. Questa volta fu Louis a sussurrare "Ti amo." mentre con le unghie graffiava la schiena di Harry, i cui denti affondavano nella pelle di Louis facendogli vedere le stelle.

Era stata una sensazione talmente incredibile che Louis non riusciva a descriverla, poteva sentire Harry intorno a lui. Non si era mai sentito così vicino a lui come in quel momento. E gli era estremamente grato per averlo baciato subito dopo aver rimosso i denti dal suo collo, poiché non aveva idea di cosa fare per l'emozione.

Louis sorrise al ricordo mentre si faceva strada verso Harry, il suo compagno, al loro solito tavolo. Non appena si sedette Harry gli strinse un fianco guardandolo come se fosse la stella più brillante in cielo.

"Per cosa sorridi, amore?"

"Oh, sai, pensavo."

Harry ghignò e si sporse in avanti così da potergli sussurrare all'orecchio, "A ieri notte, forse? Perché è tutto quello a cui io riesco a pensare." Louis arrossì furiosamente e sentì qualche risatina da parte dei suoi amici al tavolo.

"Harry, smettila." Si lamentò ed Harry sorrise portando un braccio intorno alla sua vita.

"Scusa, tesoro. Mi piace provocarti."

Louis si imbronciò, "Lo so, ti odio per questo."

"Mi odi? Beh, è un male. Perché stavo giusto pensando che potremmo divertirci un po' stasera, sai, solo io e te." Baciò il marchio sul suo collo di Louis, che fremette. Guardò Harry, che lo fissava ancora con quel sorrisetto stampato in faccia.

"Magari non ti odio così tanto." Harry gli rispose leccandogli il segno del morso questa volta, Louis gemette contro di lui.

"Potete risparmiare queste disgustose effusioni per quando siete soli?" sentì Zayn dire mentre alzava lo sguardo, il moro però gli stava sorridendo con affetto.

"Scusa, Malik. È solo che è così delizioso che non riesco a tenere le mani a posto." Disse continuando a lasciare una scia di baci incandescenti sul collo dell'omega, tenendogli le mani sui fianchi da sotto la maglia.

Louis arrossì ancora, "Puoi smetterla di fare così, per favore? Mi distrai."

Cercò di sembrare infastidito, ma era abbastanza sicuro non avesse funzionato. Harry si staccò dal suo collo, comunque, e Louis lasciò uscire un sospiro.

"Quindi, quando avevate intenzione di dirci che stavate per accoppiarvi?" Liam incrociò le braccia al petto e Louis guardò Harry, aspettando che rispondesse.

"Volevamo fosse una sorpresa. E comunque è una cosa tra noi due quindi non vedo perché avremmo dovuto dirvelo." Scrollò le spalle e Liam annuì pensieroso.

"Okay, va bene. Sono felice per voi, comunque."

"Si, anch'io. non ho mai visto Harry così felice quindi grazie, Louis." Louis si agitò alle parole di Zayn, non era ancora abituato a tutte le attenzioni e le lodi che riceveva ogni giorno.

"Lui mi rende felice allo stesso modo, quindi non c'è motivo di ringraziarmi. Lo amo e sono così incredibilmente fortunato che ricambi."

"Oh no. Sono io quello fortunato qui, tesoro." Disse Harry e Louis gli premette un bacio su una guancia, un tacito ringraziamento.

"Finché siete felici lo sono anch'io, solo limitate le dimostrazioni d'affetto in pubblico al minimo, okay?" tutti risero e Louis tirò una patatina a Niall.

"Hey!"

Niall cercò di ripararsi con le braccia, in caso arrivassero altre patatine. "Sto solo dicendo che vorrei mangiare senza dover vedere i miei amici pomiciarmi in faccia."

"Non ti faccio promesse, Niall. Ma ci proverò." Harry strizzò un occhio in direzione di Niall che grugnì, sembrò accettare la risposta, dopo tutto, poiché ricominciò a mangiare.

"Hey Harry?" Harry lo guardò e Louis fu grato agli altri per essere impegnati nelle loro conversazioni.

"Si, amore?"

Louis degludì, "Pensi dovremmo parlare al branco? Sai, annunciare l'accoppiamento o qualcosa del genere. Sei l'Alpha dopo tutto, questo interessa tutti loro, non solo noi." Mantenne la voce bassa, non voleva che nessuno lo sentisse.

Harry sospirò e si passò una mano sulla faccia, "Probabilmente hai ragione, hanno bisogno di sapere e se hanno qualche domanda a cui possiamo rispondere dovremmo farlo." Louis annuì ed Harry si morse il labbro guardando Liam, che stava parlando con Zayn di Lanterna Verde.

"Liam."

Alzò lo sguardo sentendosi chiamato in causa così come Zayn, Niall continuò a mangiare.

"Si?"

"Potresti informare il branco che ci sarà una riunione generale tra due ore?"

"Si, certo. Stessa stanza, come sempre?"

Harry annuì e si alzò, "Si. Vieni, Lou, andiamo a prepararci."

Louis lo seguì fuori dalla stanza e si sentì bene a non essere più fissato, tutto ciò che voleva fare era rilassarsi prima della riunione. Harry sembrò volere la stessa cosa poiché abbassò le luci e preparò un bagno con tanto di bolle e candele.

Due ore passarono anche troppo velocemente e Louis stava camminando vicino ad Harry, le loro dita intrecciate saldamente, verso la stanza dove si sarebbe tenuta la riunione. Diventava sempre più nervoso.

"Harry?"

"Hm?"

Louis esitò, ma poi si ricordò che avrebbero dovuto comunicare, "Ho paura."

Harry si fermò di colpo e Louis guardò a terra, sentendosi in colpa.

"Non essere spaventato, amore. Non hai niente di cui preoccuparti. Parlerò per la maggior parte del tempo e se qualcuno ha un problema con noi o con le nostre decisioni più andarsene. Non voglio che nessuno ti tratti male, okay?" prese la testa di Louis tra le sue mani così che potesse guardarlo e il castano fece un respiro profondo.

"Okay, grazie." La sua voce era piccola e bassa ed Harry sorrise.

"Non c'è di che. Ora andiamo, ci stanno aspettando." Iniziarono a camminare e quando arrivarono alla porta Harry gli strinse la mano rassicurante.

La stanza era piena, tutti erano lì e Louis non sapeva dove guardare, così teneva gli occhi fissi su Harry. L'Alpha se ne stava davanti a lui e gli era grato per questo, almeno non era completamente esposto.

"Salve a tutti. Mi scuso per aver interrotto la vostra giornata, ma ci sono alcune cose di cui penso dobbiate essere informati. Se aveste qualche domanda saremmo più che felici di rispondere, okay?

La maggior parte di loro annuì ed Harry strinse la mano di Louis prima di parlare ancora.

"Bene, come tutti sanno io e Louis stiamo insieme, e ieri notte abbiamo compiuto il passo successivo. Ora siamo completamente accoppiati, e anche se penso che la maggior parte di voi l'abbia già capito, volevo confermarvelo in quanto vostro Alpha." C'era un leggero mormorio tra la folla e Louis strinse gli occhi, preparandosi al peggio.

"Qualche domanda?"

"Perché non l'avete fatto prima?" la voce sembrava giovane ma Louis non capì a chi appartenesse.

"Perché abbiamo deciso di aspettare, volevamo conoscerci a fondo ed essere a nostro agio prima di fare qualcos'altro. Accoppiarsi è un passo importante e volevo essere sicuro che entrambi fossimo pronti per questo." Louis pensò fosse una buona risposta ma qualcuno era ancora accigliato.

"Quindi è tuo ora?" Louis alzò le sopracciglia a quella domanda e poté vedere Harry assottigliare gli occhi.

È il mio compagno, si. Ma non lo posseggo, nessuno può. È la sua persona, Omegao no. È off-limits, comunque, e se chiunque di voi si azzarda a toccarlo nel modo sbagliato o a dirgli qualcosa di offensivo non esiterò a cacciarvi, capito?"

Louis guardò il suo compagno con ammirazione, si sentiva quasi sul punto di piangere. Non avrebbe potuto avere un compagno migliore di Harry, che lo rispettava e lo trattava come una persona, non come un oggetto. Se ne stava ancora davanti a lui in modo protettivo e Louis lo amava per questo. Tutti sembravano in adorazione quanto Louis, ma poi arrivò la fatidica domanda.

"Cosa ci dite dei bambini?" era la voce di una donna, Louis sapeva a chi appartenesse, lo aveva tartassato negli ultimi mesi.

"È qualcosa che riguarda solo me e Louis e non ne discuteremo qui."

"Perché no? Meritiamo di sapere!"

Le persone gridavano, cercando di parlare gli uni sopra gli altri e Louis si strinse ad Harry. Non gli piaceva questa cosa, è esattamente ciò che aveva pensato sarebbe successo. Harry dovette sentire il suo disagio poiché gli passò una mano intorno vita e gli si avvicinò.

"Basta!" anche se la voce da Alpha non era diretta a lui, Louis sobbalzò leggermente, ma non era niente comparato all'effetto che sortì negli altri.

"Ne ho abbastanza, dovete smetterla di scocciare Louis su questo, o potete fare i bagagli e andare via." Alcuni erano sconcertati, altri dispiaciuti o in imbarazzo. Gli sta bene, pensò Louis.

"Louis ha solo diciassette anni, è ancora molto giovane ed è libero da poco meno di due anni. Abbiamo tutto il tempo del mondo, ha bisogno di vivere la sua vita e godersi la sua libertà prima di dover pensare a dei bambini. Se decideremo di averli, in futuro, sta a Louis e a ciò che vuole lui, poi ve lo comunicheremo. Fino ad allora non voglio sentire niente su quest'argomento, okay?"

Louis nascose la faccia nel braccio di Harry come ringraziamento ed Harry lo guardò adorante.

"Cosa ci dite del consiglio, allora? Non vorranno prendere i vostri bambini se nascono come omega?" un Beta anziano chiese e Louis lasciò uscire un lamento involontariamente. Tutti lo fissavano ma non gli importava, cercava di concentrarsi sul respirare, anche se era difficile.

"Louis? Louis guardami, amore." Sentiva le mani di Harry sulla sua faccia e quando aprì gli occhi vide Harry che lo squadrava preoccupato.

"Starai bene, amore. Tutto andrà bene, okay? Non lascerò che accada qualcosa a te o ai nostri bambini, nessuno li porterà via, d'accordo?"

Louis avvolse le braccia intorno al suo Alpha mentre prendeva respiri profondi, si sentiva un po' meglio dopo tutto, "Okay, lo prometti?"

"Lo prometto." Continuava a tenere Louis stretto a se mentre guardava il branco. Erano tutti sotto shock, e la stanza era avvolta in un silenzio tombale, per una volta.

"Ci occuperemo del problema quando si presenterà. Non li prenderanno, comunque, perché combatteremo. Combatteremo perché Louis è parte del branco ora e lo saranno anche i nostri figli, ci proteggeremo, anche dal consiglio." C'erano dei mormorii e ogni tanto qualcuno parlava più forte.

"Cosa succede se non combattiamo? Voglio dire, non è una nostra responsabilità." Gli occhi di Harry si scurirono, ma prima che avesse l'opportunità di dire qualcosa Zayn parlò.

"Si, lo è. È l'ultimo Omegarimasto, un Omegache è parte del nostro branco, la nostra famiglia. Lo proteggeremo tanto quanto proteggeremmo uno di noi se ne avesse bisogno." Louis lo guardò mentre parlava e gli fece un sorriso grato. Liam fu il prossimo a parlare.

"Merita di stare qui tanto quanto voi, e se decideranno di avere dei bambini li supporteremo, non importa cosa." Louis era abbastanza sicuro di star piangendo, ora. Era così incredibilmente grato di avere amici del genere che lo difendevano.

Il branco se ne stava di nuovo in silenzio quando Niall avanzò e tutti trattennero il respiro.

"Se tratterete male Louis non esiterò a ferirvi, sono un dottore e fidatevi se vi dico che so come farlo sembrare un incidente. Non sto scherzando, voglio un bene dell'anima a Louis e so che lo farete anche voi se gli darete un opportunità. È una bellissima persona e vuole solo essere accettato, perché non farlo?" sorrise a Louis che ricambiò, si appuntò mentalmente di abbracciarli, dopo.

Harry annuì in approvazione e poi sospirò, "Bene, penso sia tutto per oggi, grazie per essere venuti e per aver ascoltato. Spero penserete a quello che è stato detto e che farete come il mio caro amico Niall ha appena detto. Siate gentili, in caso contrario siete fuori. Okay?" quasi tutti annuirono ed Harry sorrise.

"Bene, ora fuori di qui. Abbiamo cose più importanti da fare."

Harry e Louis furono gli ultimi a lasciare la stanza, dopo che Louis ebbe dato un abbraccio spacca-ossa ai suoi amici Harry prese la sua mano e lo portò fuori.

Si fermarono nel bel mezzo del corridoio e Louis lo guardò confuso.

"Perché ci siamo fermati?" Harry gli sorrise con occhi luccicanti e lo pressò contro una porta.

"Perché ho davvero, davvero bisogno di baciarti." Fu la sua risposta e fece esattamente quello, gli occhi di Louis si spalancarono per la sorpresa ma iniziò velocemente a ricambiare il bacio. Era una delle sue cose preferite dopotutto, baciare Harry lo faceva sempre sentire invincibile in qualche modo.

Il bacio si fece subito più profondo e Louis lasciò uscire un piccolo urletto quando Harry lo sollevò da terra, le sue mani grandi arpionarono le cosce di Louis e lo pressarono di più alla porta.

Le mani di Louis iniziarono a vagare per la schiena di Harry e furono presto sotto la sua maglia, graffiando leggermente la sua schiena per la disperazione. Harry grugnì a quello e lo baciò con più foga, facendo gemere Louis.

Improvvisamente udirono uno strano rumore e non sentirono più la porta dietro di loro, Louis guaì quando Harry incespicò, riuscendo comunque a tenere entrambi in piedi. Harry stava fissando dritto dietro di Louis, che si girò per guardare. Non avrebbe dovuto, tuttavia.

La porta era adagiata sul pavimento, avevano rotto la porta di qualcuno.

Non voleva sapere a chi appartenesse, tuttavia, quindi premette la faccia nell'incavo del collo di Harry e sussurrò, "Corri."

Lo fece e iniziarono entrambi ad essere scossi da forti risate. Louis era ancora nella stretta presa di Harry, che stava ancora ridendo.

Era così bello, era sempre bello quando era felice e spensierato. Louis non avrebbe mai smesso di sentirsi fortunato. Harry smise di correre dopo un po' ed ansimò leggermente mentre guardò Louis ridendo.

"Non ci posso credere, abbiamo rotto una porta!"

Louis rise più forte, "Noi? Tu l'hai rotta, macho man. Io ero solo un innocente spettatore."

"Oh davvero? Non sembravi così innocente, dal mio punto di vista."

Louis arrossì, come faceva a trovare sempre un modo per farlo arrossire?

"Oh sta zitto, qualcuno sarà probabilmente arrabbiatissimo."

Harry scrollò le spalle, "Meh, è solo una porta, le persone non hanno poi così tanta cura delle porte."

"Penso tu abbia ragione." Harry guardò Louis, che era ancora leggermente rosso dalle risate, aveva un ciuffo di capelli a ricadergli sugli occhi ed Harry lo spostò dolcemente.

Non riusciva a credere che quella fantastica persona lo avesse scelto, con tutte le persone al mondo aveva scelto proprio Harry e ne era impressionato ogni giorno. Non lo avrebbe mai capito, ma non gli importava.

"Ti amo." premette un bacio sul marchio facendo tremare Louis.

"Ti amo anch'io. anche se a volte mi fai diventare pazzo."

Harry ghignò, "Beh, sto facendo bene il mio lavoro, allora."

"Si, abbastanza." Posò la testa sulla spalla di Harry e chiuse gli occhi, il suo profumo era forte e fece le fusa felice. Questo era ciò che si sentiva ad essere liberi, amati e protetti.

Aveva Harry e degli amici fantastici, non era più prigioniero. Era libero di fare qualsiasi cosa volesse, ma tutto ciò che aveva intenzione di fare era pressarsi più vicino ad Harry e rimanere così. Era abbastanza per lui e nessuno avrebbe potuto rovinare tutto quello. Aveva trovato il suo posto, la sua nuova vita, e ne era felicissimo.

Harry carezzò i capelli del giovane Omegae lo guardò con amore e adorazione a brillare nei suoi occhi. Aprì la bocca per dirgli che avrebbero dovuto andare nella loro stanza quando la pace fu rotta da una voce dal forte accento irlandese che rimbombava per l'intera casa.

"Oh andiamo, avevo appena aggiustato quella porta!"


Fine.

 

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