Anelli

di Najara
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo capitolo ***
Capitolo 2: *** Secondo capitolo ***
Capitolo 3: *** Terzo capitolo ***
Capitolo 4: *** Quarto capitolo ***
Capitolo 5: *** Quinto capitolo ***
Capitolo 6: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Primo capitolo ***


Anelli

Anelli

 

Primo capitolo

I colpi delle lance Jaffa erano sempre più vicini, Teal’c correva davanti a tutti, l’arma pronta a sparare se fosse stata loro sbarrata la strada, Daniel lo seguiva, teneva stretta la pistola, Sam e Jack erano dietro, entrambi correvano e a turno si voltavano per sparare alla cieca verso i loro assalitori.

Avevano appena attraversato lo Stargate per una missione di routine quando erano stati assaliti da alcuni Jaffa, immediatamente Jack aveva dato l’ordine di ripiegare a tutta velocità.

Sam si voltò per sparare e proprio in quel momento davanti a Teal’c comparvero una decina di Jaffa, ma i suoi riflessi lo protessero, sparò e al contempo si gettò di lato, i colpi diretti contro di lui colpirono gli alberi, Daniel non attese che i guerrieri si concentrassero su di lui e come Teal’c si buttò a terra, dietro una sporgenza, Sam, che era voltata, non si accorse subito di loro, ma girò la testa in tempo per vedere un colpo raggiungere Jack.

Quasi tutti i Jaffa avevano mirato a Teal’c così i loro colpi si erano persi tra gli alberi, ma uno di loro aveva rivolto l’arma sul resto della squadra ed aveva colpito il colonnello in pieno petto. Sam era rimasta indietro di qualche passo, ma vedendolo cadere, incurante dei colpi che le piovevano accanto, lo raggiunse e gli si inginocchiò accanto. Respirava, “Colonnello!” Jack sbatté gli occhi, poi li fissò in quelli di Sam, la bocca aperta, faticava a respirare, “Sam…” rantolò, poi la testa si inclinò e chiuse gli occhi “No! Jack no!” Sam gli prese il volto tra le mani “Guardami Jack!” Lui riaprì gli occhi con fatica, la guardava, si perdeva in quell’azzurro, i contorni si facevano sfocati il volto si Sam si perdeva nel buio “Jack non puoi lasciarmi! Ti prego!” Jack sorrise, era così bella, cercò di alzare una mano per accarezzarle il suo volto, quante volte aveva desiderato farlo… il braccio non rispose, ma lui insistette e alla fine lo vide alzarsi, non percepiva nulla, posò il palmo sulla sua guancia, lei alzò la mano e strinse la sua, i suoi occhi erano colmi di lacrime “Sam…” “Sono qui, non te ne andare” Jack spostò gli occhi sulla propria mano stretta nella sua, era sporca di sangue, la stava sporcando… cercò di scostare la mano, ma essa non rispondeva più ai comandi, le labbra di Sam si mossero, ma lui non capiva, tentò di dirgli che l’amava, che gli dispiaceva, ma il suo volto sparì e davanti a lui ci fu solo il buio.

“No!” L’urlò di Sam fece voltare sia Daniel che Teal’c, entrambi avevano visto che Jack era a terra ed avevano fatto il possibile per coprire lui e Sam, erano rimasti solo tre Jaffa, ma erano ben piazzati e Teal’c non riusciva a colpirli. Quando Sam urlò la sua disperazione, non ebbero bisogno di conferme, Daniel rimase immobile voltato verso Sam che teneva ancora la mano di Jack e si era accasciata su di lui, le lacrime le scendevano sul volto. La rabbia invase Teal’c, O’Neill era più che un amico, era un fratello, si alzò in piedi con una ferocia che raramente dimostrava, schivò tutti i colpi che gli spararono contro, raggiunse i tre Jaffa e li uccise, poi si gettò a terra in ginocchio, ora che la rabbia era svanita rimaneva solo il dolore, aprì le braccia e rimase immobile, il volto rivolto al cielo, gli occhi chiusi.

Tutto era immobile, in pochi minuti la loro vita era stata stravolta.

Un Jaffa spuntò alle loro spalle, Sam non lo vide neppure e probabilmente non avrebbe reagito, Teal’c era di schiena, l’unico a vederlo fu Daniel, il Jaffa si avvicinò e puntò la sua lancia su Sam, Daniel alzò la pistola e fece fuoco due volte, gli ultimi due proiettili… un colpo rimbalzò sull’armatura del Jaffa innocuo, il secondo, per una fortunata coincidenza, colpì la sua lancia rompendo il cristallo che le permetteva di fare fuoco, il Jaffa sparò, ma l’arma non rispose, allora con un gesto veloce la fece ruotare colpendo Sam alla testa. Teal’c, sentendo i colpi, si alzò velocemente e vedendo il Jaffa lo colpì con la sua arma, non ebbe scampo. Daniel si avvicinò a Sam che si era accasciata accanto al corpo di Jack priva di sensi, ma la mano ancora stretta a quella del colonnello. Il battito c’era, al contatto con le mani di Daniel aprì gli occhi “Jack?” poi strinse la mano e abbassò gli occhi sul corpo steso accanto a sé, lo guardò e rimase lì immobile in silenzio, Daniel avrebbe preferito vederla piangere, urlare, quel terribile silenzio era straziante. “Teal’c… dobbiamo portarlo a casa…” Il Jaffa non disse nulla, si avvicinò e prese tra le braccia quel corpo senza vita. Poi si incamminò verso lo Stargate, sembrava che Jack dormisse, ma il suo volto era riverso all’indietro e di un pallore innaturale. Daniel fece alzare Sam che non si era mossa e insieme seguirono Teal’c. La guardò, sul volto c’era una traccia di sangue, probabilmente quello di Jack, mentre più in alto, vicino alla tempia, c’era la ferita derivata dal colpo del Jaffa, quel volto non esprimeva nulla, lo seguiva, ma non sembrava essere lì con loro. Compose le coordinate ed inviò il segnale, fece un cenno a Teal’c ed insieme attraversarono lo Stargate. 

Hammond spalancò gli occhi nel vedere Jack tra le braccia di Teal’c poi afferrò il telefono appeso alla parete “Un’equipe medica nella sala d’imbarco immediatamente!” Poi si voltò, Daniel lo guardò e scosse la testa, non c’era più bisogno dei medici. “Cosa… cosa è successo?” Hammond li guardava incredulo, il volto di Teal’c era impenetrabile, ma in un modo totalmente diverso dal solito, Hammond che aveva imparato a conoscerlo vi lesse rabbia, angoscia e dolore. Daniel sembrava tenere più sotto controllo le emozioni, ma il dolore che esprimevano i suoi occhi era lacerante. Il generale spostò lo sguardo, dov’era Sam? La vide e il suo cuore si strinse dal dolore nel vederla ridotta in quello stato, era seduta a terra sulla rampa, le ginocchia contro il corpo, si dondolava avanti ed indietro, non c’erano lacrime sul suo volto, ma gli occhi erano vitrei e lontani. La squadra medica fece il suo ingresso. Rompendo l’innaturale silenzio della sala, tutti i soldati presenti erano rimasti ammutoliti. Janet che correva dietro alla barella fece irruzione nella sala “Presto Teal’c portalo qui!” Poi si accorse del silenzio, Teal’c, che non si era mosso fino a quel momento, face qualche passo in avanti poi depose delicatamente il corpo di Jack sulla barella, Janet non volle crederci, posò lo stetoscopio sul petto del colonnello ed attese, nessun battito risuonò nello strumento. Era morto.

Hammond parlò lentamente, doveva reagire in qualche modo “Portatelo via… e visitate anche gli altri…” “Sì signore…” Janet fece un cenno agli infermieri che portarono via il corpo di Jack poi si avvicinò agli altri “Siete feriti?” “No” Detto questo Teal’c si mosse e uscì dalla sala, Daniel vedendo lo sguardo interrogativo della dottoressa scosse la testa poi aggiunse “Sam… ha ricevuto un colpo alla testa e… è svenuta per alcuni secondi… io non so…” Janet annuì “Va bene ci penso io… vatti a cambiare poi vieni in infermeria, ok?” Daniel annuì poi si volse verso Sam, Janet lo vide indugiare “Ci penso io a lei… vai” Daniel annuì ancora, poi uscì. Hammond aveva fatto sgombrare la sala, Janet si avvicinò a Sam “Sam… Sam mi senti?” lei alzò gli occhi su di lei “Janet…” poi si guardò intorno, alzò la mano e vide il sangue di Jack su di essa, scoppiò a piangere “Se n’è andato! Io lo amo Janet! Io lo amo!” “Lo so Sam, lo so… mi dispiace…” Poi la strinse per darle quel poco di conforto che poteva, alla fine Sam smise di piangere anche se era ancora scossa dai singhiozzi, Janet poté visitarla e la ferita alla testa non le piacque per niente: il suo comportamento anormale e il fatto che tremava come una foglia le facevano supporre che era in uno stato di shock dovuto al trauma emotivo, ma anche al colpo alla testa. La portò in infermeria “Sam devo farti una risonanza…” Sam non sembrava ascoltarla “Sam?” Lei annuì e sul voltò le si disegnò una smorfia, si portò le mani alla testa “Ti fa male?” “Sì…” “Vieni facciamo questa risonanza”. La fece stendere e poi attivò la macchina, Sam chiuse gli occhi la testa le faceva male, ma il dolore che provava al torace era peggiore, un dolore sordo, non fisico. Stinse le palpebre.

 

La sveglia suonò. Sam sbatté le palpebre poi i ricordi la sommersero e il dolore la colpì, le immagini della giornata precedente passarono davanti ai suoi occhi chiusi, la colazione che avevano fatto insieme, il briefing, il suo sorriso, i suoi occhi, le sue battute. Le lacrime presero a scendere sul suo viso. Si raggomitolò nel letto e lì rimase con gli occhi chiusi.

Due sonori colpi alla sua porta la riportarono alla realtà “Carter!”.

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Capitolo 2
*** Secondo capitolo ***


Secondo capitolo

Secondo capitolo

Se i colpi l’avevano scossa dal torpore in cui era scivolata per sfuggire al dolore, quella voce fece fare una piroetta al suo cuore, totalmente incredula saltò giù dal letto, spalancò la porta e lo trovò lì, davanti a lei. Era già in tenuta da missione, lei sbatté le palpebre più volte, la gioia che si impadroniva del suo cuore “Carter! Hai visto un fantasma?!” Sorrise. Jack O’Neill, l’uomo che aveva il suo cuore e la sua anima non era morto, era lì davanti a lei e sorrideva! Gli sorrise a sua volta poi lui tornò serio e fingendo un cipiglio militaresco disse “Maggiore, cosa fa ancora in pigiama! Non si è presentata al briefing ed ora vuole far ritardare la missione?!” Sam scosse la testa, era stato tutto un sogno! Un terribile incubo! “No signore, scusi signore, sarò pronta in un attimo!” Jack sorrise “Beh hai ancora tempo! Partiamo tra dieci minuti! E tu non sei Daniel, sono sicuro che ti basteranno!” “Sì signore!” Jack sorrise ancora poi si allontanò. Lei lo seguì con lo sguardo era lì, accanto a lei, sorrise, poi veloce rientrò nella stanza. Dopo essersi vestita andò agli armadietti dove indossò il resto dell’attrezzatura, giubbotto ed armi comprese. Meno di dieci minuti dopo era in sala d’imbarco, Teal’c e Jack erano già sul posto, Daniel non ancora, vedendola arrivare Jack sorrise poi si avvicinò ad un soldato e tese la mano, lui con una smorfia gli consegnò dieci dollari. Sam stava per fare una domanda quando nella sala entrò Daniel trafelato “Sono in ritardo?” “No Daniel, ma sei l’ultimo!” Daniel non rispose alla provocazione e si rivolse a Sam “Sveglia rotta?” “No… sì… beh è una strana storia...” “Accidenti Carter è la prima volte che non riesci rispondere velocemente ad una domanda… sicura di non voler andare in infermeria?” Jack le sorrise “No signore grazie… potrebbe però riassumermi il briefing visto che non ho partecipato?” Sam gli rivolse un sorriso innocente e Jack accentuò il sorriso, quanto amava quella donna? “Credo che Daniel lo possa fare meglio di me… io ero… occupato e distratto dalla tua mancanza!” Jack si complimentò con se stesso nel vederla arrossire. Sam fece per replicare, ma fu interrotta dal generale Hammond “Sg1 pronti?” Jack si voltò verso il vetro “Sì signore!” Hammond annuì poi diede l’ordine e lo Stargate iniziò ad attivarsi, pochi minuti dopo stavano camminando su un altro pianeta. Sam si guardò attorno, c’era qualcosa di terribilmente famigliare, Daniel le stava riassumendo il briefing, ma lei non lo ascoltava più “Signore…” Daniel la guardò interrogativo non era da Sam interromperlo o non ascoltarlo! Passava troppo tempo con Jack! Jack si voltò “Sì Carter?” “Siamo già stati su questo pianeta” La frase era una via di mezzo tra una domanda ed una affermazione “Non che io sappia… Teal’c?” “No O’Neill” “Daniel?” l’archeologo scosse la testa “Carter sono tutti uguali, sempre e solo alberi!” Sam non sorrise alla sua battuta il che preoccupò Jack, voleva dire che c’era qualcosa che non andava. Sam si guardò intorno “Sono già stata qui…” “Sam forse sono dei ricordi di Jolinar che riaffiorano…” Ipotizzò Daniel, Sam scosse la testa “No… non credo” si guardò intorno: erano era ad un centinaio di metri dallo Stargate, immersi nella foresta… quella foresta! “Dobbiamo andarcene!” Sam non fece in tempo a terminare la frase che iniziarono ad essere bersagliati dai colpi della lance Jaffa. Il cuore di Sam perse un colpo. No! No! Jack prese il controllo della situazione “Ripieghiamo verso lo Stargate, veloci!” Si misero a correre, Teal’c davanti, Daniel dietro, Sam e Jack in retroguardia. Sam ormai era nel panico, aveva già vissuto quella situazione! Jack! Non poteva permettere che succedesse ancora, il cervello le diceva che non poteva essere, ma in fondo Jonas aveva avuto della premonizioni… doveva agire! Si riscosse e si affiancò a Jack, avevano percorso una ventina di metri, Sam sapeva che davanti a loro c’era l’imboscata, ma era troppo tardi ci stavano per finire dentro, senza pensare si gettò su Jack il colpo che l’avrebbe colpito le passò sopra la testa, sfiorandola, così vicino che poté sentirne il calore sulla schiena. Caddero a terra insieme, lei rotolò giù dal suo corpo ed iniziò a sparare. Jack, stordito, dopo pochi istanti fece lo stesso, Daniel e Teal’c che avevano trovato un riparo li imitarono. I Jaffa sicuri della vittoria erano esposti ed in pochi minuti furono sopraffatti. Si rialzarono insieme “Allo Stargate veloci potrebbero essercene altri!”  Corsero allo Stargate, furono raggiunti da altri tiri, ma nessuno riuscì a colpirli Daniel inserì le coordinate e Sam inviò il segnale poi tutti ritornarono in salvo alla base.

Sam non riusciva ancora a capire cosa era successo, l’unica certezza era che Jack era lì, vivo! Si volse verso di lui sorridendo, ma lui non le rispose anzi la guardò furioso “Maggiore, nel mio ufficio! Immediatamente!” Hammond li raggiunse in quel momento e guardò Jack stupito “Colonnello, cosa…” “Generale, riceverà il suo rapporto preliminare da Teal’c e Daniel se non le dispiace devo immediatamente parlare con il maggiore!” Teal’c, Daniel, Sam e Hammond lo guardarono stupiti “Va bene…” Non appena ebbe il permesso del generale, Jack si voltò verso Sam “Maggiore” Lei lo guardò, cosa voleva dirle? Non l’aveva mai visto così arrabbiato, non contro di lei almeno! Nel suo ufficio? Non credeva neanche che lui avesse un ufficio… non ci era mai stata anche se in effetti era ovvio… Doveva parlare al generale e agli altri, dovevano capire cosa le era successo! Cosa gli era preso? Lo seguì riflettendo, quando giunsero nel suo ufficio Sam entrò, lui chiuse la porta con troppa forza e poi si mise ad urlare “Cosa diavolo ti è saltato in mente! Volevi farti uccidere!” Sam sgranò gli occhi nel capire il motivo della sua rabbia e si infuriò a sua volta “Volevo salvarti la vita! Ecco cosa mi era saltato in mente!” Rimase stupita da quello che aveva detto era il suo superiore dopo tutto non poteva rispondergli così. Jack non sembrò neanche accorgersene, era a pochi passi da lei, strinse i denti, poi, sempre a voce troppo alta, le rispose “Cosa può importarmi di essere vivo se tu sei morta!” Quando si rese conto di quello che aveva detto rimase a bocca aperta… glielo aveva detto… Sam lo guardò altrettanto stupita, la rabbia che avevano provato si era dissipata. Jack fece un passo verso di lei, gli occhi di uno fissi in quelli dell’altro, i loro corpi così vicini. Jack alzò la mano e gli accarezzò il volto, il corpo di Sam fu attraversato da un brivido al ricordo, ma la mano era pulita non c’era sangue e i suoi occhi erano fermi, sicuri, vivi! Lo baciò. Poi, rendendosi conto di quello che aveva fatto, o meglio di dove l’aveva fatto si allontanò veloce di un passo, lui la guardò stupito. Sam si morse un labbro “La telecamera!” Jack si volse poi riportò gli occhi su Sam sorridendo “E’ rotta” Sam lo guardò interrogativa “Beh… io e lei abbiamo avuto un incontro ravvicinato mentre davo la caccia ad una mosca…” Sam sorrise nel vedere l’espressione da marachella assunta da Jack “Sono sicuro che era una mosca aliena! Comunque i tecnici non hanno ritenuto urgente ripararla… dicono che tanto non succede mai nulla qui…” Sam rise e Jack la raggiunse ricolmando lo spazio tra loro due poi la strinse tra le braccia facendosi serio “Non voglio perderti! Non potrei vivere senza di te!” Sam alzò gli occhi, no, neanche lei poteva vivere senza di lui! Non voleva mai più provare quello che aveva provato nel suo sogno/incubo/profezia! Lo baciò e in quel bacio espresse tutto quello che provava per lui.

 

La sveglia suonò. Sam aprì gli occhi. Si portò la mano alla bocca, la sensazione delle labbra di Jack ancora ben presente nella sua mente. Si alzò dal letto, cosa stava succedendo?! Quello non era un sogno! Si vestì e si diresse alla mensa, Jack era seduto ad un tavolo e le sorrise “Buongiorno Carter!” Poi con un gesto le indicò la sedia di fronte alla sua, Sam non si sedette “Signore devo parlarle… anche agli altri…”

 

 

 

Jolinar: Desiderio diffuso il tuo… e ovviamente esaudito! Non potrei mai uccidere Jack! Almeno non al primo capitolo… Janet mi piaceva un sacco e quindi se posso la metto volentieri!

 

Kae: Wow maestra delle battaglie è un gran titolo! Io sono una fan di battaglie e scaramucce!

 

Thia: Credo proprio che il tuo sospetto fosse assolutamente fondato! 

 

Titina: Sì Stargate scatena la mia fantasia… è troppo divertente scrivere storie con protagonisti così fantastici e sviluppi quasi infiniti!

 

23jo: Direi che hai colto nel segno! E probabilmente, dopo questo capitolo, potrai aggiungere altre deduzioni… Grazie tento sempre di essere il più fedele possibile…

 

Pilla Polla: Grazie mille! Non so se ti ho tolto il dubbio… ma almeno questo capitolo è più felice! Soprattutto il finale!

 

Nahid: Sarebbe bello, dopo quel primo capitolo, mettere Sam che si sveglia e dice: “Mai più la peperonata a cena!” Mi darei della crudele da sola, però sarebbe iper divertente! Spero che il seguito “vero” ti sia piaciuto lo stesso!

 

Kloe2004: Adoro essere vittima di terrorismo psicologico! Anche perché è proprio il nostro affascinante, divertente e magnifico colonnello l’autore di quel “Carter”, quindi vado sul sicuro!

 

 Cipollina: Direi che non devo chiamare un avvocato… no? Denuncia ritirata, Jack è vivo e vegeto, per ora…

 

Ilaria8: E’ un complimento di cui vado pazza! Trovo che le fic, so che non è l’opinione di tutti, devono essere il più fedele possibile! Quindi grazie mille!

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Capitolo 3
*** Terzo capitolo ***


Terzo capitolo

Terzo capitolo

“Tutto bene Carter?” “Non lo so signore…” Si alzò e insieme si avviarono verso l’ufficio del generale, per strada incontrarono Daniel “Salve stavo andando a fare colazione, voi?” Jack lo guardò teso “Sam ci vuole parlare… cerca Teal’c, ci vediamo all’ufficio di Hammond” “Va bene…” Sam non aveva parlato, cercava nella sua mente una spiegazione, il suo silenzio spaventava ancora di più Jack, stavano per svoltare nel corridoio quando si fermò e richiamò Daniel “Potresti chiamare anche Janet?” “Sì…” Voleva aggiungere altro, ma Sam era già ripartita, Jack alzò le spalle in un chiaro gesto di incomprensione poi la raggiunse. Arrivati dal generale bussarono poi entrarono “Colonnello, maggiore il briefing è tra mezz’ora!” “Signore credo ci sia un problema” “Di che genere maggiore?” “Se non le dispiace vorrei aspettare Daniel, Teal’c e Janet…” “Va bene” Poi si alzò e tutti e tre entrarono nella sala accanto, si sedettero, Jack era impaziente e tamburellava sul tavolo, Hammond osservava il maggiore che sembrava persa nei suoi pensieri. Pochi minuti dopo arrivarono anche gli altri, si sedettero con aria interrogativa. Hammond si volse verso Sam “Allora maggiore cosa voleva dirci?” Sam rimase un attimo in silenzio poi incominciò “Credo di aver avuto un’esperienza simile a quella del colonnello e di Teal’c qualche anno fa… credo che siamo bloccati in un anello temporale” Tutti i presenti la guardarono sbalorditi “Aspetta un attimo Carter non siamo andati su P4X639!” Daniel lo guardò stupito “E’ la prima volta che ti sento citare un pianeta con il codice che gli abbiamo assegnato… e giusto per giunta!” “Daniel ti ricordo che abbiamo parlato di quel pianeta per almeno tre mesi!” “Giusto…” Hammond intervenne “Signori…” poi fece cenno a Sam di continuare “Grazie generale… Ha ragione signore però potrebbe essere stata attivata da qualcun’altro…” “Mi sembrava che la tempesta geomagnetica che alimentava la macchina aveva cicli di almeno cinquant’anni…” “Sì generale, ma qualcuno avrebbe potuto trovare un modo per alimentarla in un'altra maniera… qualcuno che conosce bene i sistemi degli Antichi…” “Anubis!” Daniel batte un pugno sul tavolo “Ma certo! In questo modo ci avrebbe isolato, non ci saremmo accorti di nulla!” Janet intervenne “Aspettate, se fosse così… come fa Sam a ricordare? Lei non è entrata nell’area di influenza della macchina come era successo al colonnello e a Teal’c!” Tutti guardarono Sam che allargò le braccia “Non lo so, eppure è così, ho già vissuto questa giornata due volte!” “Maggiore ci sta dicendo che ci ha raccontato tutto questo già una volta?” “No generale, la prima volta non me ne sono resa conto…” “Va bene maggiore, comunque è meglio se si sottopone a delle analisi, per essere sicuri…” “Sì signore, però…” guardò l’orologio “Non abbiamo molto tempo…” “Certo, Dottoressa Fraiser faccia più in fretta che può” “Sì signore”. Si diressero all’infermeria, il generale rimase nel suo ufficio, ma la squadra seguì Sam e Janet.

Dopo un po’ di analisi preliminari Fraiser controllò la reazione delle pupille di Sam, Jack sbuffò “Dottore me l’ha fatto per tre mesi! E non ha mai trovato niente!” Sam sorrise leggermente mentre Janet gli lanciava un’occhiataccia. Dopo poco espresse i suoi risultati “Nulla…” “L’avevo detto!” Sam rise, ma Janet fece finta di non averlo sentito e continuò “Per quanto ne so sei sana come un pesce!” Teal’c alzò leggermente un sopracciglio, aveva già sentito la dottoressa esprimersi in quella maniera, ma ne rimaneva stupito ogni volta. “Bene Carter, a questo punto devi raccontarci quello che è successo… immagino che le altre volte siamo andati su P7X…” Daniel intervenne “P7X418…” “Quello…” Poi guardò l’orologio “dovremmo partire tra pochi minuti… ci andiamo?” “No!” Sam respinse un brivido, Jack la guardò stupito dalla veemenza della risposta allora Sam aggiunse “Siamo finiti in un imboscata, due volte…” Jack annuì “Va bene niente pianeta… quanto tempo abbiamo esattamente?” Sam guardò l’orologio “Meno di un’ora signore…” “Cosa?” “Signore le altre volte siamo partiti all’ora prevista cioè le nove, l’imboscata ci è stata tesa poco dopo il nostro arrivo sul pianeta, tornati alla base passano all’incirca quindici, venti minuti e poi mi ritrovo nel letto con la sveglia che suona…” “Accidenti io e Teal’c avevamo sei ore! Direi che l’unica soluzione è andare su P4X639 e disattivare di nuovo quella macchina, Daniel sai farlo questa volta, vero?” “Credo di sì… conosco molto meglio la lingua degli Antichi ed in più ho avuto tempo per studiare quella macchina…” “Non credo sia una buona idea O’Neill” “E perché Teal’c?” “Teal’c ha ragione signore, se come pensiamo è stato Anubis ad attivarla avrà anche organizzato un sistema per proteggerla” “Va bene, ma cosa possiamo fare allora?!” Rivolse uno sguardo interrogativo agli altri, ma nessuno gli rispose. Fraiser, che si era allontanata, li raggiunse di nuovo con delle analisi “Nulla neanche con queste… quello che continuo a non capire è come sia possibile che tu ricordi? Insomma hai detto che non sei entrata in contatto con nessun oggetto degli Antichi…” “Non lo so neanche io…” Improvvisamente ebbe un’illuminazione, Jack che la stava osservando diede un colpo al lettino “Bene Carter dicci tutto!” Sam sorrise, riusciva a capirla molto bene! “Sì signore, la prima volta che sono tornata indietro Janet mi stava facendo una risonanza magnetica questo avrebbe potuto interagire con il campo sub-spaziale creato dalla macchina, non lo so ancora, ma potrebbe aver creato una sorta di bolla nella bolla, la macchina degli Antichi si alimenta di tempeste geomagnetiche e la risonanza crea un piccolo campo magnetico…” “Va bene va bene…” Jack alzò le braccia in segno di resa poi inclinò la testa da un lato con sguardo interrogativo “Cosa ci facevi in una macchina per la risonanza magnetica?” Sam lo guardò a disagio, non voleva entrare nei dettagli… “Avevo ricevuto un colpo alla testa durante l’imboscata…” Jack la guardò “Allora dobbiamo ringraziare Anubis se stai bene!” Sam annuì, lei ringraziava Anubis per un altro motivo, ma Jack non aveva finito “Immagino che l’onore di riportarti alla base in braccio sia toccato a me!” Poi sorrise, negli occhi di Sam passò un ombra “No signore… ora dovrei fare dei calcoli per confermare la mia ipotesi… non ho molto tempo… signore…” Detto questo, senza aspettare altro, uscì dall’infermeria lasciando gli altri stupiti a chiedersi cosa fosse successo in quella missione.

Sam raggiunse il suo laboratorio, nel computer trovò i file relativi alla macchina ed iniziò una serie di calcoli che confermarono la sua supposizione, raggiunse gli altri da Hammond e lo aggiornò “Generale, ho eseguito dei calcoli, la mia teoria è confermata, il fatto che intorno a me ci fosse un piccolo campo magnetico mi ha escluso dalla portata della macchina degli Antichi, se così non fosse stato, noi continueremmo a rivivere la stessa giornata per tutto il tempo deciso da Anubis, ci avrebbe escluso fino a quando non avrebbe deciso di eliminarci completamente…” “Va bene maggiore cosa propone?”.

 

La sveglia suonò. Sam aprì gli occhi. Accidenti! Le serviva più tempo!

 

 

 

Jolinar: Sì sono sadica… anzi direi masochista!

 

Nahid: Grazie mille! Anche il sadica lo prendo per un complimento!

 

23jo: Beh non posso escludere nessuna possibilità… non voglio aiutarvi troppo se no scoprite subito come va a finire e non è più divertente… Sono contenta che ti piaccia la mosca anche io la trovo adorabile!

 

Kae: Grazie! E per il seguito: speriamo!

 

Cipollina: Non è che posso conoscerlo questo avvocato? Comunque non posso dirti nulla… solo che non è l’ultima volta che sentiremo la sveglia!

 

Ilaria8: Grazie mille, sì sono capitoli veloci, ma diciamo che visto il “problema tempo” della storia non riesco a fare altrimenti…

 

Thia: Mistero risolto anche questa volta! Sperando che tu non preveda troppo se no addio effetto sorpresa!

 

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Capitolo 4
*** Quarto capitolo ***


Quarto capitolo

 

Quarto capitolo

Si alzò e si vestì, raggiunse l’ufficio di Hammond e gli chiese di far venire gli altri. Non appena furono riuniti spiegò loro, il più velocemente possibile, la situazione cercando di escludere tutte le loro obiezioni in anticipo. Quando ebbe finito tutti la guardavano stupiti “Maggiore, credo che dovrebbe fare delle analisi…” “Generale, mi creda, le ho già fatte e non ho tempo, mi rimane un po’ più di un’ora dobbiamo fare subito qualcosa!” Hammond stava per insistere quando intervenne Jack “Generale a me e a Teal’c ha fatto fare le analisi per tre mesi… ogni volta senza risultati… credo che dobbiamo credere a Carter” Sam gli fece un sorriso al quale Jack rispose. Hammond annuì “Va bene, mi avete convinto, cosa suggerisce maggiore? Come procediamo?” “Signore il colonnello ha proposto di andare a disattivare la macchina direttamente su P4X639” “Carter, io lo stavo pensando, ma, non l’ho detto!” “Scusi signore… è stata l’ultima volta… sì Teal’c l’ultima volta ero d’accordo con te, il pianeta e la macchina saranno molto sorvegliati” Teal’c alzò un sopraciglio stupito poi annuì leggermente, Jack la guardava con gli occhi sgranati “Ehi! A me non veniva mai così bene!” Tutti la guardavano sempre più stupiti, ma lei continuò “Però è la nostra unica possibilità… e se siamo fortunati Anubis, convinto che non ci accorgessimo di niente, non avrà messo molte difese…” “Quindi maggiore lei propone una missione su P4X639?” “Sì generale, ma prima manderei l’U.A.V. per un ricognizione aerea” Hammond si volse verso O’Neill “Colonnello?” “Daniel tu la sai spegnere questa volta, vero?” “Sì credo di sì conosco molto meglio la lingua…” “Ok Daniel mi basta sapere questo! Bene quando partiamo?” “Subito, mi pare di capire che non abbiamo molto tempo…” “Bene generale, in marcia l’ultimo che arriva paga pegno!” Il generale si alzò seguito dagli altri poi scese nella sala di controllo per predisporre la partenza dell’U.A.V. gli altri si diressero ai loro armadietti. Mentre si infilavano i giubbotti Jack si voltò verso Sam “Carter, cosa ci facevi in una macchina per la risonanza magnetica?” “Me l’ha già chiesto signore…” Detto questo si avviò verso la sala di imbarco, Jack si voltò verso Teal’c “Non vale!” “O’Neill credo che il maggiore Carter non voglia parlarne” detto questo anche lui si diresse allo Stargate. Nella stanza rimanevano solo lui e Daniel che vedendo il suo sguardo stupito disse “Jack non so cosa sia successo ma evidentemente la missione che avremmo dovuto fare oggi è andata male la prima volta… non oso immaginare quanto se lei non vuole neanche parlarne…” Detto questo lo lasciò lì con ancora più dubbi di prima, cosa poteva essere successo? Probabilmente era stata ferita, ma perché non parlarne?… Forse non diceva niente semplicemente perché non aveva tempo… rendendosi conto che appunto non avevano tempo si diresse velocemente alla sala d’imbarco. L’U.A.V. era già posizionato, stavano facendo gli ultimi controlli. Si diressero alla sala di controllo “Maggiore tutto è pronto…” “Bene” Si sedette ai comandi e aspettò che lo Stargate si aprisse poi fece partire l’U.A.V.. Appena raggiunse il pianeta iniziò a trasmettere le immagini, erano rassicuranti, le rovine sembravano deserte, non c’era traccia di attrezzature estranee e il sole, a differenza dell’ultima volta, era assolutamente normale “Nessuna traccia di nemici signore…” la voce di Carter si fece dubbiosa… eppure… non c’erano altre soluzioni “Bene, allora andremo a dare un’occhiata di persona… quanto ci rimane?” “Sam guardò l’orologio “Venti minuti” “Perfetto andiamo” Sam ringraziò silenziosamente Jack per non aver espresso nessun dubbio sulle sue affermazioni. Scesero nella sala d’imbarco ed attraversarono lo Stargate.

Non sembrava esserci nessuno, si avvicinarono guardinghi alla macchina, non successe nulla “Sam come è possibile che Anubis non abbia lasciato nessuno a guardia? E come la alimenta?” Sam si guardò attorno senza idee, Daniel aveva ragione. “Daniel vai alla macchina e preparati a disinnescarla!” “Non è una bomba Jack…” “Daniel…” “Va bene va bene” Salì sulla pedana e si mise a leggere le iscrizioni. Jack guardò verso Sam, non si era mossa, sembrava persa, guardò l’orologio “Dieci minuti, Daniel perché non provi a fare qualcosa?” “Sì, ma cosa?” “Sei tu l’esperto! Fai qualcosa!” Daniel fece una smorfia poi passò le mani sulla macchina e premette leggermente su uno dei blocchi. Un al’kesh si dissoccultò davanti a loro ed iniziò a sparare, si gettarono a terra “Daniel mi sembra che tu l’abbia fatto arrabbiare, continua!” Daniel si alzò leggermente, la nave non poteva fare fuoco direttamente su di lui per paura di colpire la macchina. Premette un altro blocco. Sam rotolò su un fianco e udì gli ordini del colonnello poi iniziò a sparare verso la nave imitata subito da Teal’c e Jack. Il terreno però gli era sfavorevole così si alzò per raggiungere una colonna, mentre si muoveva uno dei colpi della navetta la raggiunse. Cadde a terra, cercò di muoversi, ma non ci riuscì, si guardò attorno e si rese conto di udire tutto in maniera ovattata, non provava dolore. Jack fu al suo fianco in pochi secondi, il suo volto esprimeva tutto il terrore che provava, lei cercò di sorridergli, ma non ci riuscì, lo vide voltarsi e lo sentì urlare qualcosa a Daniel lui gli rispose e Jack disse qualcos’altro, non capiva, poi tornò a guardarla “Sam! Tranquilla, non ti muovere tutto tornerà a posto vedrai…” Sul volto gli scese una lacrima, si stupì, non lo aveva mai visto piangere. La lacrima le cadde sul volto era strano non sentiva né le braccia né le gambe, ma percepì la lacrima calda scivolarle sul volto. Poi tutto fu buio.

 

La sveglia suonò. Sam aprì gli occhi era ancora in quel buio? Alzò una mano verso il proprio volto ma non trovò la lacrima di Jack. Poi in un lampo ricordò tutto. Si alzò dal letto, le parole che Jack e Daniel si erano scambiati avevano improvvisamente senso “Fermati!” “Mi manca pochissimo credo di essere quasi riuscito a spezzarlo!” “No! Non può morire! Non posso perderla!”. Le vennero le lacrime agli occhi. Poi si riscosse doveva agire di nuovo ed in fretta questa volta non sarebbero stati impreparati.

 

 

Nahid: Ecco gli sviluppi! Credo che Anubis sia improvvisamente simpatico a tutti! E non si deve solo mangiare i gomiti, ma tutto il braccio!

 

Cipollina: Come vedi direi che la tua iniziale simpatia per la sveglia vada ripristinata! Ancora una volta ci salva dal disastro! Per i figli sono sicura che possiederebbero anche un fascino fuori dal comune!

 

Ilaria8: Grazie, eccoti accontentata!

 

Jolinar: Ma Sam è già un super eroe! Super intelligente, bella, salva il mondo più volte e soprattutto innamorata di un uomo che non può avere! A parte gli scherzi è avvantaggiata dal fatto che conosce il congegno e ha un precedente…

 

23jo: Spero di averti stupita! Il rapporto Janet/Jack è sempre molto divertente, dovevo troppo approfittarne!

 

Kloe2004: Fatto! Sono d’accordo secondo me Sam e Jack sono due potenziali teneroni, se solo si lasciassero un po’ andare!

 

Thia: Allora sorpresa? Spero di sì!

 

Kae: Sì ammetto è un mio difetto, ci tengo a mettere i dialoghi all’interno della frase senza andare a capo… purtroppo non sempre mi viene bene! Per la spiegazione mi sono addirittura informata! Non ero sicura che un risonanza creasse un campo magnetico, non volevo confondermi con la tac, quindi ne sono molto soddisfatta!

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** Quinto capitolo ***


Perdonate il ritardo, eccovi il penultimo capitolo, buona lettura

Perdonate il ritardo, eccovi il penultimo capitolo, buona lettura!

 

Quinto capitolo

Quindici minuti dopo aveva riassunto l’essenziale agli altri che la guardavano stupiti. “Sam se dici che sono riuscito a spegnere la macchina perché siamo qui?” “Daniel non ho detto che l’hai spenta, ce l’avevi quasi fatta poi hai smesso…” “Ma perché?” “Il colonnello ti ha detto di smettere” Accidenti a Daniel e alle sue domande! Jack strabuzzò gli occhi “Io?! E perché?” Ecco che ci si metteva anche Jack ora, non voleva raccontare la verità, non lì davanti a tutti! Però non poteva mentire e rispondere evasivamente non sarebbe servito, prese un bel respiro e rispose “Perché ero morta” Jack per poco non cadde dalla sedia e gli sguardi che gli lanciarono gli altri si dividevano tra lo sconcerto e la comprensione. Il primo a riprendersi fu Teal’c “Mi sembra una buona ragione” Il generale annuì “Cosa propone maggiore?” “Abbiamo un vantaggio, io ricordo mentre i Jaffa sulla nave no, sono troppo lontani dalla macchina quindi sono sicuramente anche loro influenzati dal campo temporale, evidentemente Anubis non voleva rischiare che si stancassero e la disattivassero, quindi non ci aspettano e non hanno cambiato posizione, sarà sufficiente abbatterli prima che possano colpirci, per questo pensavo di utilizzare il sistema di puntamento laser, inoltre non ci sono campi di forze” “Ottimo, è sicura che non vi colpiranno non appena varcherete lo Stargate?” “No signore, l’ultima volta hanno tentato di colpirci solo quando Daniel ha iniziato a disattivare la macchina” “Bene allora, preparatevi” Sam annuì e si alzò insieme agli altri. Jack, che era rimasto in silenzio e pensieroso da quando Sam aveva fatto quella rivelazione, non si mosse “Generale, per questa missione bastiamo io e Daniel” Teal’c alzò un sopraciglio, ma fu Sam a parlare “Signore, solo io ricordo esattamente dov’è la nave!” “Bene maggiore, allora me lo spiegherà” Daniel non disse nulla e il generale non sapeva se intervenire, riusciva a capire la decisione di Jack, ma non sapeva se era quella giusta, Sam però non aveva nessuna intenzione di rimanere in disparte “Devo venire con voi! Se ci sono degli imprevisti io devo esserne al corrente così da poter risolvere la situazione nell’anello successivo!” “Sam sei morta!” Lei rimase in silenzio fissando gli occhi in quelli di Jack, in quelle parole c’era molto di più che della fraternizzazione! Jack se ne rese conto e non aggiunse altro per paura di tradirsi, l’idea stessa della morte di Sam lo faceva tremare, ogni volta che attraversavano lo Stargate c’era quella possibilità e lui faceva di tutto per proteggere la sua squadra e lei, ma lì la promessa di morte per Sam era troppo forte, il rischio superava i limiti! Fissò gli occhi in quelli azzurri di Sam. Hammond abbassò lo sguardo, se Jack e Sam continuavano a guardarsi in quel modo avrebbe dovuto fare ben di più che abbassare gli occhi, probabilmente avrebbe dovuto chiuderli con forza, tapparsi le orecchie e cantare canzoncine per evitare di mandarli in corte marziale! Anche Daniel e Teal’c volsero lo sguardo da un'altra parte rendendosi conto di quanto fosse privato quello sguardo, alla fine, prima che Hammond pensasse di intervenire, fu Sam a parlare “Colonnello devo venire con voi… per la stessa ragione per cui lei non vuole che venga, nella prima missione è stato lei a morire e io… devo esserci, non posso permettere che accada di nuovo!” Jack rimase sconcertato, era morto? E nella prima missione! Quindi lei non sapeva che sarebbe tornato tutto indietro! Lesse nei suoi occhi il dolore che aveva provato… capiva… “Va bene” Poi si volse verso gli altri, si era quasi dimenticato che non erano soli, Sam abbassò gli occhi, evocare quel ricordo era stato più doloroso di quanto credesse, in fondo era salvo no? Fece un respiro profondo e rialzò il viso, Hammond prese di nuovo il controllo “Bene signori, farò preparare i missili… voi andate a prepararvi” Tutti si avviarono e quando furono pronti si diressero alla sala d’imbarco, i missili erano già in posizione. Hammond parlò attraverso il microfono “Terremo aperto lo Stargate finché non avremo le coordinate, poi lanceremo i due missili, vi suggerisco di non stare troppo vicini al bersaglio! Buona fortuna!” “Grazie signore” mentre il generale parlava l’indirizzo per P4X639 era stato inserito, lo Stargate si aprì.

Non appena furono dall’altra parte si guardarono intorno: il luogo era deserto, Jack guardò Sam che gli fece un cenno affermativo poi raggiunsero le colonne “Daniel e Teal’c alla macchina, tieniti pronto a spegnerla, ma se qualcosa va storto interrompi immediatamente il processo, sono stato chiaro?” Daniel annuì “Sì Jack ho capito” “Bene, Carter dov’è l’al’kesh?” “Alla nostra destra signore esattamente alla nostra altezza” Jack annuì Daniel e Teal’c erano alla macchina, Daniel era chino su di essa molto concentrato, mentre Teal’c si guardavo attorno attento. “Bene, se aspettiamo oltre si insospettiranno nel vedere che lo Stargate non si chiude, sei pronta Carter?” “Sì signore” mentre parlava aveva estratto un piccolo puntatore laser poi ad un cenno di Jack si voltò e lo puntò nel luogo in cui doveva esserci la nave Goau’d, le sfuggì un sospiro di sollievo quando vide che il laser si interrompeva nell’aria senza che ci fossero ostacoli, aveva individuato il punto esatto. Qualche istante dopo due missili a breve distanza uno dall’altro uscirono dall’orizzonte degli eventi e puntarono verso il cielo per poi tornare a tutta velocità sul loro bersaglio. Lo Stargate si chiuse e Daniel ricevuto il segnale iniziò velocemente a premere sui blocchi, sperando di non fare errori. L’al’kesh non ebbe il tempo di reagire, non aveva neanche gli scudi alzati, l’esplosione investì i quattro membri dell’Sg1 che si erano stesi a terra, Daniel era stato afferrato e spinto a terra da Teal’c e appena fu passata l’onda si tirò di nuovo in piedi e si mise a premere gli ultimi blocchi. “Finito!” Jack e Sam si erano appena rialzati, quando alle loro spalle sentirono un noto rumore, tre alianti della morte li sorvolarono bersagliandoli di colpi “Colonnello non è sufficiente spegnerla dobbiamo disattivarla!” Jack annuì gli alianti stavano per tornare in dietro “Va bene tu aiuta Daniel io e Teal’c vi copriamo!” Corsero entrambi alla macchina poi Jack si dispose dietro alle colonne insieme a Teal’c e iniziò a sparare agli alianti, mentre Sam si mise a cercare insieme a Daniel il compartimento che conteneva i cristalli di controllo. Lo trovarono sul lato sinistro, lo aprirono, Sam guardò Daniel che fece una smorfia poi si allontanò, Sam passava troppo tempo con Jack! Anche lei si alzò, guardò l’orologio, sì, sarebbe già dovuta tornare indietro, Daniel era riuscito nel suo intento poteva agire, con una raffica distrusse i cristalli, quello era l’unico modo, veloce, che conosceva, toglierli non sarebbe bastato, avrebbero facilmente potuto sostituirli, così infrangeva anche il supporto rendendo la macchina inutilizzabile. Poi si volse verso Jack “Fatto!” Jack guardò la macchina e fece una smorfia, poi estrasse dalla tasca dell’esplosivo e lo fisso su un lato “Meglio essere sicuri, non so perché non ci ho pensato prima! Tutti allo Stargate!” Si misero a correre, Daniel inserì le coordinate e lo Stargate si aprì “Andate!” Daniel e Teal’c attraversarono, Sam si volse verso Jack che premette sull’innesco dell’esplosivo. La macchina degli Antichi esplose, Jack si voltò con un sorriso sulle labbra poi insieme e di corsa, visto che gli alianti stavano tornando su di loro, attraversarono lo Stargate.

Li accolse il generale “Allora? Siamo ancora qui, vuol dire che è andato tutto bene?” Sam gli sorrise “Sì signore, abbiamo distrutto la macchina” “E avete scoperto come si alimentava?” “No generale ma visto che sono comparsi degli alianti della morte direi che qualunque cosa fosse era in orbita su di un’astronave madre…” Jack intervenne “Ma non servirà più a niente visto che non c’è più nulla da alimentare” poi fece un significativo gesto con le mani ed aggiunse “Puff!” Il generale sorrise “Bene, ottimo lavoro, andate pure a cambiarvi” “Grazie signore” Sam tirò un sospiro di sollievo, era finita.

 

 

 

Ilaria8: Grazie mille!

 

23jo: Assolutamente la sveglia di Sam è già al grado di beata, credo che la santificheranno tra poco! Grazie per i complimenti, troppo gentile!

 

Jolinar: Sì sono più distruttiva degli autori, ma è per il loro bene!

 

Nahid: Sì in effetti il tema anelli è stato visto più volte, ma si capisce perché, offre mille possibilità, sono contenta di non essere risultata pallosa o ripetitiva!

 

Thia: Grazie, sorprendere è difficile quindi grazie di sorprenderti!

 

Kloe2004: Sì, per questo sono sadica, cattiva e crudele, a Jack e Sam servono degli scossoni degni di nota altrimenti non combinano nulla!

Cipollina: Meglio così? Direi che va bene no? Non muore nessuno e Anubis rimane ancora una volta fregato… sanità mentale a posto? Certo c’è ancora l’epilogo…

 

Pilla Polla: Sì quell’episodio è epico, Jack e Teal’c sono favolosi! Ma Direi che Sam affronta la cosa più seriamente!

 

Sam93: Niente brutte sorprese no… spero ti sia piaciuto!

 

Kae: Sì Jack è l’uomo perfetto! Assolutamente inimitabile e introvabile! Grazie mille, credo che mi accontenterò, per ora…, dei vostri complimenti!

 

 

 

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Capitolo 6
*** Epilogo ***


Epilogo

Epilogo

Sam era nel suo laboratorio, Hammond gli aveva chiesto un rapporto e lei doveva rifare i calcoli che le avevano provato che la macchina degli Antichi non aveva avuto effetto su di lei grazie al fatto che le stavano facendo una risonanza magnetica. Tutti i dati erano ovviamente stati cancellati dagli anelli, quando li aveva fatti? Al terzo anello o al quarto? Sembrava fosse passato un mese invece erano state solo poche ore. Ore da incubo, poi un ricordo prese il sopravvento, beh non era stato tutto terribile, sorrise al ricordo delle sue labbra. Si alzò e senza sapere perché si diresse al suo ufficio, tanto era sicura di trovarlo vuoto. Lo raggiunse e bussò alla porta pronta ad andarsene “Avanti”, Sam rimase bloccata questo non se l’era aspettato, poi, visto che non poteva rimanere lì immobile, aprì la porta ed entrò. Jack la guardò stupito “Carter è la prima volta che viene a trovarmi!” “Sì signore…” “Le serve qualcosa?” Si era alzato e aveva fatto il giro della scrivania per poi appoggiarsi al bordo. “Ecco volevo… ringraziarla” Sì così andava bene ora era meglio se se ne andava “Quindi grazie! Signore” Si voltò per andarsene. Jack la vide voltarsi, l’aveva quasi persa, certo, non lo ricordava, ma non riusciva proprio a non pensarci, in fondo era stata ferita molte volte… ma questa volta… era morta! Non riusciva neanche ad immaginare cosa avesse provato nel vedere la luce nei suoi occhi spegnersi, voleva stringerla ora, per sempre, voleva tenerla tra le braccia viva! Allungò una mano posandola sul suo braccio trattenendola. Sam si voltò stupita, si guardarono negli occhi poi Jack annullò lo spazio che era rimasto tra loro due e le depose un leggero bacio sulle labbra. Sam non si mosse, l’unica cose che fece fu riaprire gli occhi quando lui si tirò leggermente indietro, poi vedendo che aspettava una sua risposta mosse la testa verso di lui e chiuse di nuovo gli occhi, le loro labbra si ritrovarono e il bacio durò molto più a lungo, alla fine si separarono e si sorrisero, le fronti appoggiate, Jack sorrise di nuovo “Dobbiamo ringraziare una mosca aliena se no a questo punto saremmo già pronti per la corte marziale!” Sam sorrise a sua volta “Direi che va ringraziato anche il tecnico che era stufo di vedere questo ufficio vuoto!” Jack sgranò gli occhi “E tu come fai a saperlo?” Sam gli sorrise e Jack fece un leggere “oh” poi capì le implicazioni di quell’affermazione sgranò gli occhi e proruppe in un “oh” molto più sentito, poi vedendo che Sam rideva si unì a lei. Si baciarono ancora “Sam” “Sì?” “Credi che la macchina degli Antichi sia distrutta per sempre?” Sam lo guardò stupita che le chiedesse una cosa simile in quel momento “Sì” “Peccato…” Lo sguardo di Sam si fece interrogativo poi notando l’espressione di Jack diventare maliziosa iniziò a capire “Sono sicuro che vorrò ripetere questa notte molte e molte volte!” Sam rise poi lo baciò con passione “Credo di poter trovare una soluzione!”   

 

 

Ilaria8: Sì, io sono una sadica ma lo faccio solo per il loro bene! E alla fine tutti sono felici… tranne Anubis, ma lui se lo merita!

 

23jo: Sam e Jack comunicano SOLO con gli occhi (purtroppo!) quindi è inevitabile un bel occhi a occhi…. Hai visto ho rimesso la mosca!

 

Jolinar: Grazie mille! Le tenaglie? Direi una squadra intera di torturatori! Oppure solo Anise…

 

Nahid: Grazie, trovo che Hammond viene troppo bene quando fa lo gnorri! Spero che l’epilogo sia stato di tuo gradimento!

 

Finito anche questa volta… quindi ringrazio tutti quelli che hanno perso un po’ di tempo per leggerla! In particolare quelli che commentano fa sempre molto molto piacere! Grazie mille e alla prossima!

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