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I colpi delle lance Jaffa erano
sempre più vicini, Teal’c correva davanti a tutti, l’arma pronta a sparare se
fosse stata loro sbarrata la strada, Daniel lo seguiva, teneva stretta la
pistola, Sam e Jack erano dietro, entrambi correvano e a turno si voltavano per
sparare alla cieca verso i loro assalitori.
Avevano appena attraversato lo
Stargate per una missione di routine quando erano stati assaliti da alcuni
Jaffa, immediatamente Jack aveva dato l’ordine di ripiegare a tutta velocità.
Sam si voltò per sparare e proprio
in quel momento davanti a Teal’c comparvero una decina di Jaffa, ma i suoi
riflessi lo protessero, sparò e al contempo si gettò di lato, i colpi diretti
contro di lui colpirono gli alberi, Daniel non attese che i guerrieri si
concentrassero su di lui e come Teal’c si buttò a terra, dietro una sporgenza,
Sam, che era voltata, non si accorse subito di loro, ma girò la testa in tempo
per vedere un colpo raggiungere Jack.
Quasi tutti i Jaffa avevano mirato
a Teal’c così i loro colpi si erano persi tra gli alberi, ma uno di loro aveva
rivolto l’arma sul resto della squadra ed aveva colpito il colonnello in pieno
petto. Sam era rimasta indietro di qualche passo, ma vedendolo cadere,
incurante dei colpi che le piovevano accanto, lo raggiunse e gli si inginocchiò
accanto. Respirava, “Colonnello!” Jack sbatté gli occhi, poi li fissò in quelli
di Sam, la bocca aperta, faticava a respirare, “Sam…” rantolò, poi la testa si
inclinò e chiuse gli occhi “No! Jack no!” Sam gli prese il volto tra le mani
“Guardami Jack!” Lui riaprì gli occhi con fatica, la guardava, si perdeva in
quell’azzurro, i contorni si facevano sfocati il volto si Sam si perdeva nel
buio “Jack non puoi lasciarmi! Ti prego!” Jack sorrise, era così bella, cercò
di alzare una mano per accarezzarle il suo volto, quante volte aveva desiderato
farlo… il braccio non rispose, ma lui insistette e alla fine lo vide alzarsi,
non percepiva nulla, posò il palmo sulla sua guancia, lei alzò la mano e
strinse la sua, i suoi occhi erano colmi di lacrime “Sam…” “Sono qui, non te ne
andare” Jack spostò gli occhi sulla propria mano stretta nella sua, era sporca
di sangue, la stava sporcando… cercò di scostare la mano, ma essa non
rispondeva più ai comandi, le labbra di Sam si mossero, ma lui non capiva,
tentò di dirgli che l’amava, che gli dispiaceva, ma il suo volto sparì e
davanti a lui ci fu solo il buio.
“No!” L’urlò di Sam fece voltare
sia Daniel che Teal’c, entrambi avevano visto che Jack era a terra ed avevano
fatto il possibile per coprire lui e Sam, erano rimasti solo tre Jaffa, ma
erano ben piazzati e Teal’c non riusciva a colpirli. Quando Sam urlò la sua
disperazione, non ebbero bisogno di conferme, Daniel rimase immobile voltato
verso Sam che teneva ancora la mano di Jack e si era accasciata su di lui, le
lacrime le scendevano sul volto. La rabbia invase Teal’c, O’Neill era più che
un amico, era un fratello, si alzò in piedi con una ferocia che raramente
dimostrava, schivò tutti i colpi che gli spararono contro, raggiunse i tre
Jaffa e li uccise, poi si gettò a terra in ginocchio, ora che la rabbia era
svanita rimaneva solo il dolore, aprì le braccia e rimase immobile, il volto
rivolto al cielo, gli occhi chiusi.
Tutto era immobile, in pochi minuti
la loro vita era stata stravolta.
Un Jaffa spuntò alle loro spalle,
Sam non lo vide neppure e probabilmente non avrebbe reagito, Teal’c era di
schiena, l’unico a vederlo fu Daniel, il Jaffa si avvicinò e puntò la sua
lancia su Sam, Daniel alzò la pistola e fece fuoco due volte, gli ultimi due
proiettili… un colpo rimbalzò sull’armatura del Jaffa innocuo, il secondo, per
una fortunata coincidenza, colpì la sua lancia rompendo il cristallo che le
permetteva di fare fuoco, il Jaffa sparò, ma l’arma non rispose, allora con un
gesto veloce la fece ruotare colpendo Sam alla testa. Teal’c, sentendo i colpi,
si alzò velocemente e vedendo il Jaffa lo colpì con la sua arma, non ebbe
scampo. Daniel si avvicinò a Sam che si era accasciata accanto al corpo di Jack
priva di sensi, ma la mano ancora stretta a quella del colonnello. Il battito
c’era, al contatto con le mani di Daniel aprì gli occhi “Jack?” poi strinse la
mano e abbassò gli occhi sul corpo steso accanto a sé, lo guardò e rimase lì
immobile in silenzio, Daniel avrebbe preferito vederla piangere, urlare, quel
terribile silenzio era straziante. “Teal’c… dobbiamo portarlo a casa…” Il Jaffa
non disse nulla, si avvicinò e prese tra le braccia quel corpo senza vita. Poi
si incamminò verso lo Stargate, sembrava che Jack dormisse, ma il suo volto era
riverso all’indietro e di un pallore innaturale. Daniel fece alzare Sam che non
si era mossa e insieme seguirono Teal’c. La guardò, sul volto c’era una traccia
di sangue, probabilmente quello di Jack, mentre più in alto, vicino alla
tempia, c’era la ferita derivata dal colpo del Jaffa, quel volto non esprimeva
nulla, lo seguiva, ma non sembrava essere lì con loro. Compose le coordinate ed
inviò il segnale, fece un cenno a Teal’c ed insieme attraversarono lo Stargate.
Hammond spalancò gli occhi nel
vedere Jack tra le braccia di Teal’c poi afferrò il telefono appeso alla parete
“Un’equipe medica nella sala d’imbarco immediatamente!” Poi si voltò, Daniel lo
guardò e scosse la testa, non c’era più bisogno dei medici. “Cosa… cosa è successo?”
Hammond li guardava incredulo, il volto di Teal’c era impenetrabile, ma in un
modo totalmente diverso dal solito, Hammond che aveva imparato a conoscerlo vi
lesse rabbia, angoscia e dolore. Daniel sembrava tenere più sotto controllo le
emozioni, ma il dolore che esprimevano i suoi occhi era lacerante. Il generale
spostò lo sguardo, dov’era Sam? La vide e il suo cuore si strinse dal dolore
nel vederla ridotta in quello stato, era seduta a terra sulla rampa, le
ginocchia contro il corpo, si dondolava avanti ed indietro, non c’erano lacrime
sul suo volto, ma gli occhi erano vitrei e lontani. La squadra medica fece il
suo ingresso. Rompendo l’innaturale silenzio della sala, tutti i soldati
presenti erano rimasti ammutoliti. Janet che correva dietro alla barella fece
irruzione nella sala “Presto Teal’c portalo qui!” Poi si accorse del silenzio,
Teal’c, che non si era mosso fino a quel momento, face qualche passo in avanti
poi depose delicatamente il corpo di Jack sulla barella, Janet non volle
crederci, posò lo stetoscopio sul petto del colonnello ed attese, nessun
battito risuonò nello strumento. Era morto.
Hammond parlò lentamente, doveva
reagire in qualche modo “Portatelo via… e visitate anche gli altri…” “Sì
signore…” Janet fece un cenno agli infermieri che portarono via il corpo di
Jack poi si avvicinò agli altri “Siete feriti?” “No” Detto questo Teal’c si
mosse e uscì dalla sala, Daniel vedendo lo sguardo interrogativo della
dottoressa scosse la testa poi aggiunse “Sam… ha ricevuto un colpo alla testa e…
è svenuta per alcuni secondi… io non so…” Janet annuì “Va bene ci penso io…
vatti a cambiare poi vieni in infermeria, ok?” Daniel annuì poi si volse verso
Sam, Janet lo vide indugiare “Ci penso io a lei… vai” Daniel annuì ancora, poi
uscì. Hammond aveva fatto sgombrare la sala, Janet si avvicinò a Sam “Sam… Sam
mi senti?” lei alzò gli occhi su di lei “Janet…” poi si guardò intorno, alzò la
mano e vide il sangue di Jack su di essa, scoppiò a piangere “Se n’è andato! Io
lo amo Janet! Io lo amo!” “Lo so Sam, lo so… mi dispiace…” Poi la strinse per
darle quel poco di conforto che poteva, alla fine Sam smise di piangere anche
se era ancora scossa dai singhiozzi, Janet poté visitarla e la ferita alla
testa non le piacque per niente: il suo comportamento anormale e il fatto che
tremava come una foglia le facevano supporre che era in uno stato di shock
dovuto al trauma emotivo, ma anche al colpo alla testa. La portò in infermeria
“Sam devo farti una risonanza…” Sam non sembrava ascoltarla “Sam?” Lei annuì e
sul voltò le si disegnò una smorfia, si portò le mani alla testa “Ti fa male?”
“Sì…” “Vieni facciamo questa risonanza”. La fece stendere e poi attivò la
macchina, Sam chiuse gli occhi la testa le faceva male, ma il dolore che
provava al torace era peggiore, un dolore sordo, non fisico. Stinse le
palpebre.
La sveglia suonò. Sam sbatté le
palpebre poi i ricordi la sommersero e il dolore la colpì, le immagini della
giornata precedente passarono davanti ai suoi occhi chiusi, la colazione che
avevano fatto insieme, il briefing, il suo sorriso, i suoi occhi, le sue
battute. Le lacrime presero a scendere sul suo viso. Si raggomitolò nel letto e
lì rimase con gli occhi chiusi.
Due sonori colpi alla sua porta la
riportarono alla realtà “Carter!”.
Se i colpi l’avevano scossa dal
torpore in cui era scivolata per sfuggire al dolore, quella voce fece fare una
piroetta al suo cuore, totalmente incredula saltò giù dal letto, spalancò la
porta e lo trovò lì, davanti a lei. Era già in tenuta da missione, lei sbatté
le palpebre più volte, la gioia che si impadroniva del suo cuore “Carter! Hai
visto un fantasma?!” Sorrise. Jack O’Neill, l’uomo che aveva il suo cuore e la
sua anima non era morto, era lì davanti a lei e sorrideva! Gli sorrise a sua
volta poi lui tornò serio e fingendo un cipiglio militaresco disse “Maggiore,
cosa fa ancora in pigiama! Non si è presentata al briefing ed ora vuole far
ritardare la missione?!” Sam scosse la testa, era stato tutto un sogno! Un
terribile incubo! “No signore, scusi signore, sarò pronta in un attimo!” Jack
sorrise “Beh hai ancora tempo! Partiamo tra dieci minuti! E tu non sei Daniel,
sono sicuro che ti basteranno!” “Sì signore!” Jack sorrise ancora poi si
allontanò. Lei lo seguì con lo sguardo era lì, accanto a lei, sorrise, poi
veloce rientrò nella stanza. Dopo essersi vestita andò agli armadietti dove
indossò il resto dell’attrezzatura, giubbotto ed armi comprese. Meno di dieci
minuti dopo era in sala d’imbarco, Teal’c e Jack erano già sul posto, Daniel
non ancora, vedendola arrivare Jack sorrise poi si avvicinò ad un soldato e
tese la mano, lui con una smorfia gli consegnò dieci dollari. Sam stava per
fare una domanda quando nella sala entrò Daniel trafelato “Sono in ritardo?”
“No Daniel, ma sei l’ultimo!” Daniel non rispose alla provocazione e si rivolse
a Sam “Sveglia rotta?” “No… sì… beh è una strana storia...” “Accidenti Carter è
la prima volte che non riesci rispondere velocemente ad una domanda… sicura di
non voler andare in infermeria?” Jack le sorrise “No signore grazie… potrebbe
però riassumermi il briefing visto che non ho partecipato?” Sam gli rivolse un
sorriso innocente e Jack accentuò il sorriso, quanto amava quella donna? “Credo
che Daniel lo possa fare meglio di me… io ero… occupato e distratto dalla tua
mancanza!” Jack si complimentò con se stesso nel vederla arrossire. Sam fece
per replicare, ma fu interrotta dal generale Hammond “Sg1 pronti?” Jack si
voltò verso il vetro “Sì signore!” Hammond annuì poi diede l’ordine e lo
Stargate iniziò ad attivarsi, pochi minuti dopo stavano camminando su un altro
pianeta. Sam si guardò attorno, c’era qualcosa di terribilmente famigliare,
Daniel le stava riassumendo il briefing, ma lei non lo ascoltava più “Signore…”
Daniel la guardò interrogativo non era da Sam interromperlo o non ascoltarlo!
Passava troppo tempo con Jack! Jack si voltò “Sì Carter?” “Siamo già stati su
questo pianeta” La frase era una via di mezzo tra una domanda ed una
affermazione “Non che io sappia… Teal’c?” “No O’Neill” “Daniel?” l’archeologo
scosse la testa “Carter sono tutti uguali, sempre e solo alberi!” Sam non
sorrise alla sua battuta il che preoccupò Jack, voleva dire che c’era qualcosa
che non andava. Sam si guardò intorno “Sono già stata qui…” “Sam forse sono dei
ricordi di Jolinar che riaffiorano…” Ipotizzò Daniel, Sam scosse la testa “No…
non credo” si guardò intorno: erano era ad un centinaio di metri dallo
Stargate, immersi nella foresta… quella
foresta! “Dobbiamo andarcene!” Sam non fece in tempo a terminare la frase che
iniziarono ad essere bersagliati dai colpi della lance Jaffa. Il cuore di Sam
perse un colpo. No! No! Jack prese il controllo della situazione “Ripieghiamo
verso lo Stargate, veloci!” Si misero a correre, Teal’c davanti, Daniel dietro,
Sam e Jack in retroguardia. Sam ormai era nel panico, aveva già vissuto quella
situazione! Jack! Non poteva permettere che succedesse ancora, il cervello le
diceva che non poteva essere, ma in fondo Jonas aveva avuto della premonizioni…
doveva agire! Si riscosse e si affiancò a Jack, avevano percorso una ventina di
metri, Sam sapeva che davanti a loro c’era l’imboscata, ma era troppo tardi ci
stavano per finire dentro, senza pensare si gettò su Jack il colpo che
l’avrebbe colpito le passò sopra la testa, sfiorandola, così vicino che poté
sentirne il calore sulla schiena. Caddero a terra insieme, lei rotolò giù dal
suo corpo ed iniziò a sparare. Jack, stordito, dopo pochi istanti fece lo
stesso, Daniel e Teal’c che avevano trovato un riparo li imitarono. I Jaffa
sicuri della vittoria erano esposti ed in pochi minuti furono sopraffatti. Si
rialzarono insieme “Allo Stargate veloci potrebbero essercene altri!”Corsero allo Stargate, furono raggiunti da
altri tiri, ma nessuno riuscì a colpirli Daniel inserì le coordinate e Sam inviò
il segnale poi tutti ritornarono in salvo alla base.
Sam non riusciva ancora a capire
cosa era successo, l’unica certezza era che Jack era lì, vivo! Si volse verso
di lui sorridendo, ma lui non le rispose anzi la guardò furioso “Maggiore, nel
mio ufficio! Immediatamente!” Hammond li raggiunse in quel momento e guardò
Jack stupito “Colonnello, cosa…” “Generale, riceverà il suo rapporto
preliminare da Teal’c e Daniel se non le dispiace devo immediatamente parlare
con il maggiore!” Teal’c, Daniel, Sam e Hammond lo guardarono stupiti “Va
bene…” Non appena ebbe il permesso del generale, Jack si voltò verso Sam
“Maggiore” Lei lo guardò, cosa voleva dirle? Non l’aveva mai visto così
arrabbiato, non contro di lei almeno! Nel suo ufficio? Non credeva neanche che lui
avesse un ufficio… non ci era mai stata anche se in effetti era ovvio… Doveva
parlare al generale e agli altri, dovevano capire cosa le era successo! Cosa
gli era preso? Lo seguì riflettendo, quando giunsero nel suo ufficio Sam entrò,
lui chiuse la porta con troppa forza e poi si mise ad urlare “Cosa diavolo ti è
saltato in mente! Volevi farti uccidere!” Sam sgranò gli occhi nel capire il
motivo della sua rabbia e si infuriò a sua volta “Volevo salvarti la vita! Ecco
cosa mi era saltato in mente!” Rimase stupita da quello che aveva detto era il
suo superiore dopo tutto non poteva rispondergli così. Jack non sembrò neanche
accorgersene, era a pochi passi da lei, strinse i denti, poi, sempre a voce
troppo alta, le rispose “Cosa può importarmi di essere vivo se tu sei morta!”
Quando si rese conto di quello che aveva detto rimase a bocca aperta… glielo
aveva detto… Sam lo guardò altrettanto stupita, la rabbia che avevano provato
si era dissipata. Jack fece un passo verso di lei, gli occhi di uno fissi in
quelli dell’altro, i loro corpi così vicini. Jack alzò la mano e gli accarezzò
il volto, il corpo di Sam fu attraversato da un brivido al ricordo, ma la mano
era pulita non c’era sangue e i suoi occhi erano fermi, sicuri, vivi! Lo baciò.
Poi, rendendosi conto di quello che aveva fatto, o meglio di dove l’aveva fatto
si allontanò veloce di un passo, lui la guardò stupito. Sam si morse un labbro
“La telecamera!” Jack si volse poi riportò gli occhi su Sam sorridendo “E’
rotta” Sam lo guardò interrogativa “Beh… io e lei abbiamo avuto un incontro
ravvicinato mentre davo la caccia ad una mosca…” Sam sorrise nel vedere
l’espressione da marachella assunta da Jack “Sono sicuro che era una mosca
aliena! Comunque i tecnici non hanno ritenuto urgente ripararla… dicono che tanto
non succede mai nulla qui…” Sam rise e Jack la raggiunse ricolmando lo spazio
tra loro due poi la strinse tra le braccia facendosi serio “Non voglio
perderti! Non potrei vivere senza di te!” Sam alzò gli occhi, no, neanche lei
poteva vivere senza di lui! Non voleva mai più provare quello che aveva provato
nel suo sogno/incubo/profezia! Lo baciò e in quel bacio espresse tutto quello
che provava per lui.
La sveglia suonò. Sam aprì gli
occhi. Si portò la mano alla bocca, la sensazione delle labbra di Jack ancora
ben presente nella sua mente. Si alzò dal letto, cosa stava succedendo?! Quello
non era un sogno! Si vestì e si diresse alla mensa, Jack era seduto ad un
tavolo e le sorrise “Buongiorno Carter!” Poi con un gesto le indicò la sedia di
fronte alla sua, Sam non si sedette “Signore devo parlarle… anche agli altri…”
Jolinar: Desiderio diffuso il tuo…
e ovviamente esaudito! Non potrei mai uccidere Jack! Almeno non al primo
capitolo… Janet mi piaceva un sacco e quindi se posso la metto volentieri!
Kae: Wow maestra delle battaglie è
un gran titolo! Io sono una fan di battaglie e scaramucce!
Thia: Credo proprio che il tuo
sospetto fosse assolutamente fondato!
Titina: Sì Stargate scatena la mia
fantasia… è troppo divertente scrivere storie con protagonisti così fantastici
e sviluppi quasi infiniti!
23jo: Direi che hai colto nel
segno! E probabilmente, dopo questo capitolo, potrai aggiungere altre
deduzioni… Grazie tento sempre di essere il più fedele possibile…
Pilla Polla: Grazie mille! Non so
se ti ho tolto il dubbio… ma almeno questo capitolo è più felice! Soprattutto
il finale!
Nahid: Sarebbe bello, dopo quel
primo capitolo, mettere Sam che si sveglia e dice: “Mai più la peperonata a
cena!” Mi darei della crudele da sola, però sarebbe iper divertente! Spero che
il seguito “vero” ti sia piaciuto lo stesso!
Kloe2004: Adoro essere vittima di
terrorismo psicologico! Anche perché è proprio il nostro affascinante,
divertente e magnifico colonnello l’autore di quel “Carter”, quindi vado sul
sicuro!
Cipollina: Direi che non devo chiamare un avvocato… no? Denuncia
ritirata, Jack è vivo e vegeto, per ora…
Ilaria8: E’ un complimento di cui
vado pazza! Trovo che le fic, so che non è l’opinione di tutti, devono essere
il più fedele possibile! Quindi grazie mille!
“Tutto bene Carter?” “Non lo so
signore…” Si alzò e insieme si avviarono verso l’ufficio del generale, per
strada incontrarono Daniel “Salve stavo andando a fare colazione, voi?” Jack lo
guardò teso “Sam ci vuole parlare… cerca Teal’c, ci vediamo all’ufficio di
Hammond” “Va bene…” Sam non aveva parlato, cercava nella sua mente una
spiegazione, il suo silenzio spaventava ancora di più Jack, stavano per
svoltare nel corridoio quando si fermò e richiamò Daniel “Potresti chiamare
anche Janet?” “Sì…” Voleva aggiungere altro, ma Sam era già ripartita, Jack
alzò le spalle in un chiaro gesto di incomprensione poi la raggiunse. Arrivati
dal generale bussarono poi entrarono “Colonnello, maggiore il briefing è tra
mezz’ora!” “Signore credo ci sia un problema” “Di che genere maggiore?” “Se non
le dispiace vorrei aspettare Daniel, Teal’c e Janet…” “Va bene” Poi si alzò e
tutti e tre entrarono nella sala accanto, si sedettero, Jack era impaziente e
tamburellava sul tavolo, Hammond osservava il maggiore che sembrava persa nei
suoi pensieri. Pochi minuti dopo arrivarono anche gli altri, si sedettero con
aria interrogativa. Hammond si volse verso Sam “Allora maggiore cosa voleva
dirci?” Sam rimase un attimo in silenzio poi incominciò “Credo di aver avuto
un’esperienza simile a quella del colonnello e di Teal’c qualche anno fa… credo
che siamo bloccati in un anello temporale” Tutti i presenti la guardarono
sbalorditi “Aspetta un attimo Carter non siamo andati su P4X639!” Daniel lo
guardò stupito “E’ la prima volta che ti sento citare un pianeta con il codice
che gli abbiamo assegnato… e giusto per giunta!” “Daniel ti ricordo che abbiamo
parlato di quel pianeta per almeno tre mesi!” “Giusto…” Hammond intervenne
“Signori…” poi fece cenno a Sam di continuare “Grazie generale… Ha ragione
signore però potrebbe essere stata attivata da qualcun’altro…” “Mi sembrava che
la tempesta geomagnetica che alimentava la macchina aveva cicli di almeno
cinquant’anni…” “Sì generale, ma qualcuno avrebbe potuto trovare un modo per
alimentarla in un'altra maniera… qualcuno che conosce bene i sistemi degli
Antichi…” “Anubis!” Daniel batte un pugno sul tavolo “Ma certo! In questo modo
ci avrebbe isolato, non ci saremmo accorti di nulla!” Janet intervenne
“Aspettate, se fosse così… come fa Sam a ricordare? Lei non è entrata nell’area
di influenza della macchina come era successo al colonnello e a Teal’c!” Tutti
guardarono Sam che allargò le braccia “Non lo so, eppure è così, ho già vissuto
questa giornata due volte!” “Maggiore ci sta dicendo che ci ha raccontato tutto
questo già una volta?” “No generale, la prima volta non me ne sono resa conto…”
“Va bene maggiore, comunque è meglio se si sottopone a delle analisi, per
essere sicuri…” “Sì signore, però…” guardò l’orologio “Non abbiamo molto tempo…”
“Certo, Dottoressa Fraiser faccia più in fretta che può” “Sì signore”. Si
diressero all’infermeria, il generale rimase nel suo ufficio, ma la squadra
seguì Sam e Janet.
Dopo un po’ di analisi preliminari
Fraiser controllò la reazione delle pupille di Sam, Jack sbuffò “Dottore me
l’ha fatto per tre mesi! E non ha mai trovato niente!” Sam sorrise leggermente
mentre Janet gli lanciava un’occhiataccia. Dopo poco espresse i suoi risultati
“Nulla…” “L’avevo detto!” Sam rise, ma Janet fece finta di non averlo sentito e
continuò “Per quanto ne so sei sana come un pesce!” Teal’c alzò leggermente un
sopracciglio, aveva già sentito la dottoressa esprimersi in quella maniera, ma
ne rimaneva stupito ogni volta. “Bene Carter, a questo punto devi raccontarci
quello che è successo… immagino che le altre volte siamo andati su P7X…” Daniel
intervenne “P7X418…” “Quello…” Poi guardò l’orologio “dovremmo partire tra
pochi minuti… ci andiamo?” “No!” Sam respinse un brivido, Jack la guardò
stupito dalla veemenza della risposta allora Sam aggiunse “Siamo finiti in un
imboscata, due volte…” Jack annuì “Va bene niente pianeta… quanto tempo abbiamo
esattamente?” Sam guardò l’orologio “Meno di un’ora signore…” “Cosa?” “Signore
le altre volte siamo partiti all’ora prevista cioè le nove, l’imboscata ci è
stata tesa poco dopo il nostro arrivo sul pianeta, tornati alla base passano
all’incirca quindici, venti minuti e poi mi ritrovo nel letto con la sveglia
che suona…” “Accidenti io e Teal’c avevamo sei ore! Direi che l’unica soluzione
è andare su P4X639 e disattivare di nuovo quella macchina, Daniel sai farlo
questa volta, vero?” “Credo di sì… conosco molto meglio la lingua degli Antichi
ed in più ho avuto tempo per studiare quella macchina…” “Non credo sia una
buona idea O’Neill” “E perché Teal’c?” “Teal’c ha ragione signore, se come
pensiamo è stato Anubis ad attivarla avrà anche organizzato un sistema per
proteggerla” “Va bene, ma cosa possiamo fare allora?!” Rivolse uno sguardo
interrogativo agli altri, ma nessuno gli rispose. Fraiser, che si era
allontanata, li raggiunse di nuovo con delle analisi “Nulla neanche con queste…
quello che continuo a non capire è come sia possibile che tu ricordi? Insomma
hai detto che non sei entrata in contatto con nessun oggetto degli Antichi…”
“Non lo so neanche io…” Improvvisamente ebbe un’illuminazione, Jack che la
stava osservando diede un colpo al lettino “Bene Carter dicci tutto!” Sam
sorrise, riusciva a capirla molto bene! “Sì signore, la prima volta che sono
tornata indietro Janet mi stava facendo una risonanza magnetica questo avrebbe
potuto interagire con il campo sub-spaziale creato dalla macchina, non lo so
ancora, ma potrebbe aver creato una sorta di bolla nella bolla, la macchina
degli Antichi si alimenta di tempeste geomagnetiche e la risonanza crea un
piccolo campo magnetico…” “Va bene va bene…” Jack alzò le braccia in segno di
resa poi inclinò la testa da un lato con sguardo interrogativo “Cosa ci facevi
in una macchina per la risonanza magnetica?” Sam lo guardò a disagio, non
voleva entrare nei dettagli… “Avevo ricevuto un colpo alla testa durante
l’imboscata…” Jack la guardò “Allora dobbiamo ringraziare Anubis se stai bene!”
Sam annuì, lei ringraziava Anubis per un altro motivo, ma Jack non aveva finito
“Immagino che l’onore di riportarti alla base in braccio sia toccato a me!” Poi
sorrise, negli occhi di Sam passò un ombra “No signore… ora dovrei fare dei
calcoli per confermare la mia ipotesi… non ho molto tempo… signore…” Detto
questo, senza aspettare altro, uscì dall’infermeria lasciando gli altri stupiti
a chiedersi cosa fosse successo in quella missione.
Sam raggiunse il suo laboratorio,
nel computer trovò i file relativi alla macchina ed iniziò una serie di calcoli
che confermarono la sua supposizione, raggiunse gli altri da Hammond e lo
aggiornò “Generale, ho eseguito dei calcoli, la mia teoria è confermata, il
fatto che intorno a me ci fosse un piccolo campo magnetico mi ha escluso dalla
portata della macchina degli Antichi, se così non fosse stato, noi
continueremmo a rivivere la stessa giornata per tutto il tempo deciso da
Anubis, ci avrebbe escluso fino a quando non avrebbe deciso di eliminarci
completamente…” “Va bene maggiore cosa propone?”.
La sveglia suonò. Sam aprì gli
occhi. Accidenti! Le serviva più tempo!
Jolinar: Sì sono sadica… anzi direi
masochista!
Nahid: Grazie mille! Anche il
sadica lo prendo per un complimento!
23jo: Beh non posso escludere
nessuna possibilità… non voglio aiutarvi troppo se no scoprite subito come va a
finire e non è più divertente… Sono contenta che ti piaccia la mosca anche io
la trovo adorabile!
Kae: Grazie! E per il seguito:
speriamo!
Cipollina: Non è che posso
conoscerlo questo avvocato? Comunque non posso dirti nulla… solo che non è
l’ultima volta che sentiremo la sveglia!
Ilaria8: Grazie mille, sì sono
capitoli veloci, ma diciamo che visto il “problema tempo” della storia non
riesco a fare altrimenti…
Thia: Mistero risolto anche questa
volta! Sperando che tu non preveda troppo se no addio effetto sorpresa!
Si alzò e si vestì, raggiunse
l’ufficio di Hammond e gli chiese di far venire gli altri. Non appena furono
riuniti spiegò loro, il più velocemente possibile, la situazione cercando di
escludere tutte le loro obiezioni in anticipo. Quando ebbe finito tutti la
guardavano stupiti “Maggiore, credo che dovrebbe fare delle analisi…”
“Generale, mi creda, le ho già fatte e non ho tempo, mi rimane un po’ più di
un’ora dobbiamo fare subito qualcosa!” Hammond stava per insistere quando
intervenne Jack “Generale a me e a Teal’c ha fatto fare le analisi per tre
mesi… ogni volta senza risultati… credo che dobbiamo credere a Carter” Sam gli
fece un sorriso al quale Jack rispose. Hammond annuì “Va bene, mi avete
convinto, cosa suggerisce maggiore? Come procediamo?” “Signore il colonnello ha
proposto di andare a disattivare la macchina direttamente su P4X639” “Carter,
io lo stavo pensando, ma, non l’ho detto!” “Scusi signore… è stata l’ultima
volta… sì Teal’c l’ultima volta ero d’accordo con te, il pianeta e la macchina
saranno molto sorvegliati” Teal’c alzò un sopraciglio stupito poi annuì
leggermente, Jack la guardava con gli occhi sgranati “Ehi! A me non veniva mai
così bene!” Tutti la guardavano sempre più stupiti, ma lei continuò “Però è la
nostra unica possibilità… e se siamo fortunati Anubis, convinto che non ci
accorgessimo di niente, non avrà messo molte difese…” “Quindi maggiore lei
propone una missione su P4X639?” “Sì generale, ma prima manderei l’U.A.V. per
un ricognizione aerea” Hammond si volse verso O’Neill “Colonnello?” “Daniel tu
la sai spegnere questa volta, vero?” “Sì credo di sì conosco molto meglio la
lingua…” “Ok Daniel mi basta sapere questo! Bene quando partiamo?” “Subito, mi
pare di capire che non abbiamo molto tempo…” “Bene generale, in marcia l’ultimo
che arriva paga pegno!” Il generale si alzò seguito dagli altri poi scese nella
sala di controllo per predisporre la partenza dell’U.A.V. gli altri si
diressero ai loro armadietti. Mentre si infilavano i giubbotti Jack si voltò
verso Sam “Carter, cosa ci facevi in una macchina per la risonanza magnetica?”
“Me l’ha già chiesto signore…” Detto questo si avviò verso la sala di imbarco,
Jack si voltò verso Teal’c “Non vale!” “O’Neill credo che il maggiore Carter
non voglia parlarne” detto questo anche lui si diresse allo Stargate. Nella
stanza rimanevano solo lui e Daniel che vedendo il suo sguardo stupito disse
“Jack non so cosa sia successo ma evidentemente la missione che avremmo dovuto
fare oggi è andata male la prima volta… non oso immaginare quanto se lei non
vuole neanche parlarne…” Detto questo lo lasciò lì con ancora più dubbi di
prima, cosa poteva essere successo? Probabilmente era stata ferita, ma perché
non parlarne?… Forse non diceva niente semplicemente perché non aveva tempo…
rendendosi conto che appunto non avevano tempo si diresse velocemente alla sala
d’imbarco. L’U.A.V. era già posizionato, stavano facendo gli ultimi controlli.
Si diressero alla sala di controllo “Maggiore tutto è pronto…” “Bene” Si
sedette ai comandi e aspettò che lo Stargate si aprisse poi fece partire
l’U.A.V.. Appena raggiunse il pianeta iniziò a trasmettere le immagini, erano
rassicuranti, le rovine sembravano deserte, non c’era traccia di attrezzature
estranee e il sole, a differenza dell’ultima volta, era assolutamente normale
“Nessuna traccia di nemici signore…” la voce di Carter si fece dubbiosa…
eppure… non c’erano altre soluzioni “Bene, allora andremo a dare un’occhiata di
persona… quanto ci rimane?” “Sam guardò l’orologio “Venti minuti” “Perfetto andiamo”
Sam ringraziò silenziosamente Jack per non aver espresso nessun dubbio sulle
sue affermazioni. Scesero nella sala d’imbarco ed attraversarono lo Stargate.
Non sembrava esserci nessuno, si
avvicinarono guardinghi alla macchina, non successe nulla “Sam come è possibile
che Anubis non abbia lasciato nessuno a guardia? E come la alimenta?” Sam si
guardò attorno senza idee, Daniel aveva ragione. “Daniel vai alla macchina e
preparati a disinnescarla!” “Non è una bomba Jack…” “Daniel…” “Va bene va bene”
Salì sulla pedana e si mise a leggere le iscrizioni. Jack guardò verso Sam, non
si era mossa, sembrava persa, guardò l’orologio “Dieci minuti, Daniel perché
non provi a fare qualcosa?” “Sì, ma cosa?” “Sei tu l’esperto! Fai qualcosa!”
Daniel fece una smorfia poi passò le mani sulla macchina e premette leggermente
su uno dei blocchi. Un al’kesh si dissoccultò davanti a loro ed iniziò a
sparare, si gettarono a terra “Daniel mi sembra che tu l’abbia fatto
arrabbiare, continua!” Daniel si alzò leggermente, la nave non poteva fare
fuoco direttamente su di lui per paura di colpire la macchina. Premette un
altro blocco. Sam rotolò su un fianco e udì gli ordini del colonnello poi
iniziò a sparare verso la nave imitata subito da Teal’c e Jack. Il terreno però
gli era sfavorevole così si alzò per raggiungere una colonna, mentre si muoveva
uno dei colpi della navetta la raggiunse. Cadde a terra, cercò di muoversi, ma
non ci riuscì, si guardò attorno e si rese conto di udire tutto in maniera
ovattata, non provava dolore. Jack fu al suo fianco in pochi secondi, il suo
volto esprimeva tutto il terrore che provava, lei cercò di sorridergli, ma non
ci riuscì, lo vide voltarsi e lo sentì urlare qualcosa a Daniel lui gli rispose
e Jack disse qualcos’altro, non capiva, poi tornò a guardarla “Sam! Tranquilla,
non ti muovere tutto tornerà a posto vedrai…” Sul volto gli scese una lacrima,
si stupì, non lo aveva mai visto piangere. La lacrima le cadde sul volto era
strano non sentiva né le braccia né le gambe, ma percepì la lacrima calda scivolarle
sul volto. Poi tutto fu buio.
La sveglia suonò. Sam aprì gli
occhi era ancora in quel buio? Alzò una mano verso il proprio volto ma non
trovò la lacrima di Jack. Poi in un lampo ricordò tutto. Si alzò dal letto, le
parole che Jack e Daniel si erano scambiati avevano improvvisamente senso
“Fermati!” “Mi manca pochissimo credo di essere quasi riuscito a spezzarlo!”
“No! Non può morire! Non posso perderla!”. Le vennero le lacrime agli occhi.
Poi si riscosse doveva agire di nuovo ed in fretta questa volta non sarebbero
stati impreparati.
Nahid: Ecco gli sviluppi! Credo che
Anubis sia improvvisamente simpatico a tutti! E non si deve solo mangiare i
gomiti, ma tutto il braccio!
Cipollina: Come vedi direi che la
tua iniziale simpatia per la sveglia vada ripristinata! Ancora una volta ci
salva dal disastro! Per i figli sono sicura che possiederebbero anche un
fascino fuori dal comune!
Ilaria8: Grazie, eccoti
accontentata!
Jolinar: Ma Sam è già un super
eroe! Super intelligente, bella, salva il mondo più volte e soprattutto
innamorata di un uomo che non può avere! A parte gli scherzi è avvantaggiata
dal fatto che conosce il congegno e ha un precedente…
23jo: Spero di averti stupita! Il
rapporto Janet/Jack è sempre molto divertente, dovevo troppo approfittarne!
Kloe2004: Fatto! Sono d’accordo
secondo me Sam e Jack sono due potenziali teneroni, se solo si lasciassero un
po’ andare!
Thia: Allora sorpresa? Spero di sì!
Kae: Sì ammetto è un mio difetto,
ci tengo a mettere i dialoghi all’interno della frase senza andare a capo…
purtroppo non sempre mi viene bene! Per la spiegazione mi sono addirittura
informata! Non ero sicura che un risonanza creasse un campo magnetico, non
volevo confondermi con la tac, quindi ne sono molto soddisfatta!
Perdonate il ritardo, eccovi il penultimo capitolo, buona lettura
Perdonate il ritardo, eccovi il penultimo capitolo, buona lettura!
Quinto
capitolo
Quindici minuti dopo aveva
riassunto l’essenziale agli altri che la guardavano stupiti. “Sam se dici che
sono riuscito a spegnere la macchina perché siamo qui?” “Daniel non ho detto
che l’hai spenta, ce l’avevi quasi fatta poi hai smesso…” “Ma perché?” “Il
colonnello ti ha detto di smettere” Accidenti a Daniel e alle sue domande! Jack
strabuzzò gli occhi “Io?! E perché?” Ecco che ci si metteva anche Jack ora, non
voleva raccontare la verità, non lì davanti a tutti! Però non poteva mentire e
rispondere evasivamente non sarebbe servito, prese un bel respiro e rispose
“Perché ero morta” Jack per poco non cadde dalla sedia e gli sguardi che gli
lanciarono gli altri si dividevano tra lo sconcerto e la comprensione. Il primo
a riprendersi fu Teal’c “Mi sembra una buona ragione” Il generale annuì “Cosa
propone maggiore?” “Abbiamo un vantaggio, io ricordo mentre i Jaffa sulla nave
no, sono troppo lontani dalla macchina quindi sono sicuramente anche loro
influenzati dal campo temporale, evidentemente Anubis non voleva rischiare che
si stancassero e la disattivassero, quindi non ci aspettano e non hanno
cambiato posizione, sarà sufficiente abbatterli prima che possano colpirci, per
questo pensavo di utilizzare il sistema di puntamento laser, inoltre non ci
sono campi di forze” “Ottimo, è sicura che non vi colpiranno non appena
varcherete lo Stargate?” “No signore, l’ultima volta hanno tentato di colpirci
solo quando Daniel ha iniziato a disattivare la macchina” “Bene allora,
preparatevi” Sam annuì e si alzò insieme agli altri. Jack, che era rimasto in
silenzio e pensieroso da quando Sam aveva fatto quella rivelazione, non si
mosse “Generale, per questa missione bastiamo io e Daniel” Teal’c alzò un
sopraciglio, ma fu Sam a parlare “Signore, solo io ricordo esattamente dov’è la
nave!” “Bene maggiore, allora me lo spiegherà” Daniel non disse nulla e il
generale non sapeva se intervenire, riusciva a capire la decisione di Jack, ma
non sapeva se era quella giusta, Sam però non aveva nessuna intenzione di
rimanere in disparte “Devo venire con voi! Se ci sono degli imprevisti io devo
esserne al corrente così da poter risolvere la situazione nell’anello
successivo!” “Sam sei morta!” Lei
rimase in silenzio fissando gli occhi in quelli di Jack, in quelle parole c’era
molto di più che della fraternizzazione! Jack se ne rese conto e non aggiunse
altro per paura di tradirsi, l’idea stessa della morte di Sam lo faceva
tremare, ogni volta che attraversavano lo Stargate c’era quella possibilità e
lui faceva di tutto per proteggere la sua squadra e lei, ma lì la promessa di
morte per Sam era troppo forte, il rischio superava i limiti! Fissò gli occhi
in quelli azzurri di Sam. Hammond abbassò lo sguardo, se Jack e Sam
continuavano a guardarsi in quel modo avrebbe dovuto fare ben di più che
abbassare gli occhi, probabilmente avrebbe dovuto chiuderli con forza, tapparsi
le orecchie e cantare canzoncine per evitare di mandarli in corte marziale!
Anche Daniel e Teal’c volsero lo sguardo da un'altra parte rendendosi conto di
quanto fosse privato quello sguardo, alla fine, prima che Hammond pensasse di
intervenire, fu Sam a parlare “Colonnello devo venire con voi… per la stessa
ragione per cui lei non vuole che venga, nella prima missione è stato lei a
morire e io… devo esserci, non posso permettere che accada di nuovo!” Jack
rimase sconcertato, era morto? E nella prima missione! Quindi lei non sapeva
che sarebbe tornato tutto indietro! Lesse nei suoi occhi il dolore che aveva
provato… capiva… “Va bene” Poi si volse verso gli altri, si era quasi
dimenticato che non erano soli, Sam abbassò gli occhi, evocare quel ricordo era
stato più doloroso di quanto credesse, in fondo era salvo no? Fece un respiro
profondo e rialzò il viso, Hammond prese di nuovo il controllo “Bene signori,
farò preparare i missili… voi andate a prepararvi” Tutti si avviarono e quando
furono pronti si diressero alla sala d’imbarco, i missili erano già in
posizione. Hammond parlò attraverso il microfono “Terremo aperto lo Stargate
finché non avremo le coordinate, poi lanceremo i due missili, vi suggerisco di
non stare troppo vicini al bersaglio! Buona fortuna!” “Grazie signore” mentre
il generale parlava l’indirizzo per P4X639 era stato inserito, lo Stargate si
aprì.
Non appena furono dall’altra parte
si guardarono intorno: il luogo era deserto, Jack guardò Sam che gli fece un
cenno affermativo poi raggiunsero le colonne “Daniel e Teal’c alla macchina,
tieniti pronto a spegnerla, ma se qualcosa va storto interrompi immediatamente
il processo, sono stato chiaro?” Daniel annuì “Sì Jack ho capito” “Bene, Carter
dov’è l’al’kesh?” “Alla nostra destra signore esattamente alla nostra altezza”
Jack annuì Daniel e Teal’c erano alla macchina, Daniel era chino su di essa
molto concentrato, mentre Teal’c si guardavo attorno attento. “Bene, se
aspettiamo oltre si insospettiranno nel vedere che lo Stargate non si chiude,
sei pronta Carter?” “Sì signore” mentre parlava aveva estratto un piccolo
puntatore laser poi ad un cenno di Jack si voltò e lo puntò nel luogo in cui
doveva esserci la nave Goau’d, le sfuggì un sospiro di sollievo quando vide che
il laser si interrompeva nell’aria senza che ci fossero ostacoli, aveva
individuato il punto esatto. Qualche istante dopo due missili a breve distanza
uno dall’altro uscirono dall’orizzonte degli eventi e puntarono verso il cielo
per poi tornare a tutta velocità sul loro bersaglio. Lo Stargate si chiuse e
Daniel ricevuto il segnale iniziò velocemente a premere sui blocchi, sperando
di non fare errori. L’al’kesh non ebbe il tempo di reagire, non aveva neanche
gli scudi alzati, l’esplosione investì i quattro membri dell’Sg1 che si erano
stesi a terra, Daniel era stato afferrato e spinto a terra da Teal’c e appena
fu passata l’onda si tirò di nuovo in piedi e si mise a premere gli ultimi
blocchi. “Finito!” Jack e Sam si erano appena rialzati, quando alle loro spalle
sentirono un noto rumore, tre alianti della morte li sorvolarono bersagliandoli
di colpi “Colonnello non è sufficiente spegnerla dobbiamo disattivarla!” Jack
annuì gli alianti stavano per tornare in dietro “Va bene tu aiuta Daniel io e
Teal’c vi copriamo!” Corsero entrambi alla macchina poi Jack si dispose dietro
alle colonne insieme a Teal’c e iniziò a sparare agli alianti, mentre Sam si
mise a cercare insieme a Daniel il compartimento che conteneva i cristalli di
controllo. Lo trovarono sul lato sinistro, lo aprirono, Sam guardò Daniel che
fece una smorfia poi si allontanò, Sam passava troppo tempo con Jack! Anche lei
si alzò, guardò l’orologio, sì, sarebbe già dovuta tornare indietro, Daniel era
riuscito nel suo intento poteva agire, con una raffica distrusse i cristalli,
quello era l’unico modo, veloce, che conosceva, toglierli non sarebbe bastato,
avrebbero facilmente potuto sostituirli, così infrangeva anche il supporto
rendendo la macchina inutilizzabile. Poi si volse verso Jack “Fatto!” Jack
guardò la macchina e fece una smorfia, poi estrasse dalla tasca dell’esplosivo
e lo fisso su un lato “Meglio essere sicuri, non so perché non ci ho pensato
prima! Tutti allo Stargate!” Si misero a correre, Daniel inserì le coordinate e
lo Stargate si aprì “Andate!” Daniel e Teal’c attraversarono, Sam si volse
verso Jack che premette sull’innesco dell’esplosivo. La macchina degli Antichi
esplose, Jack si voltò con un sorriso sulle labbra poi insieme e di corsa,
visto che gli alianti stavano tornando su di loro, attraversarono lo Stargate.
Li accolse il generale “Allora?
Siamo ancora qui, vuol dire che è andato tutto bene?” Sam gli sorrise “Sì
signore, abbiamo distrutto la macchina” “E avete scoperto come si alimentava?”
“No generale ma visto che sono comparsi degli alianti della morte direi che
qualunque cosa fosse era in orbita su di un’astronave madre…” Jack intervenne
“Ma non servirà più a niente visto che non c’è più nulla da alimentare” poi
fece un significativo gesto con le mani ed aggiunse “Puff!” Il generale sorrise
“Bene, ottimo lavoro, andate pure a cambiarvi” “Grazie signore” Sam tirò un
sospiro di sollievo, era finita.
Ilaria8: Grazie mille!
23jo: Assolutamente la sveglia di
Sam è già al grado di beata, credo che la santificheranno tra poco! Grazie per
i complimenti, troppo gentile!
Jolinar: Sì sono più distruttiva
degli autori, ma è per il loro bene!
Nahid: Sì in effetti il tema anelli
è stato visto più volte, ma si capisce perché, offre mille possibilità, sono
contenta di non essere risultata pallosa o ripetitiva!
Thia: Grazie, sorprendere è
difficile quindi grazie di sorprenderti!
Kloe2004: Sì, per questo sono sadica,
cattiva e crudele, a Jack e Sam servono degli scossoni degni di nota altrimenti
non combinano nulla!
Cipollina: Meglio così? Direi che
va bene no? Non muore nessuno e Anubis rimane ancora una volta fregato… sanità
mentale a posto? Certo c’è ancora l’epilogo…
Pilla Polla: Sì quell’episodio è
epico, Jack e Teal’c sono favolosi! Ma Direi che Sam affronta la cosa più
seriamente!
Sam93: Niente brutte sorprese no…
spero ti sia piaciuto!
Kae: Sì Jack è l’uomo perfetto!
Assolutamente inimitabile e introvabile! Grazie mille, credo che mi
accontenterò, per ora…, dei vostri complimenti!
Sam era nel suo laboratorio,
Hammond gli aveva chiesto un rapporto e lei doveva rifare i calcoli che le
avevano provato che la macchina degli Antichi non aveva avuto effetto su di lei
grazie al fatto che le stavano facendo una risonanza magnetica. Tutti i dati
erano ovviamente stati cancellati dagli anelli, quando li aveva fatti? Al terzo
anello o al quarto? Sembrava fosse passato un mese invece erano state solo
poche ore. Ore da incubo, poi un ricordo prese il sopravvento, beh non era
stato tutto terribile, sorrise al ricordo delle sue labbra. Si alzò e
senza sapere perché si diresse al suo ufficio, tanto era sicura di trovarlo
vuoto. Lo raggiunse e bussò alla porta pronta ad andarsene “Avanti”, Sam rimase
bloccata questo non se l’era aspettato, poi, visto che non poteva rimanere lì
immobile, aprì la porta ed entrò. Jack la guardò stupito “Carter è la prima
volta che viene a trovarmi!” “Sì signore…” “Le serve qualcosa?” Si era alzato e
aveva fatto il giro della scrivania per poi appoggiarsi al bordo. “Ecco volevo…
ringraziarla” Sì così andava bene ora era meglio se se ne andava “Quindi
grazie! Signore” Si voltò per andarsene. Jack la vide voltarsi, l’aveva quasi
persa, certo, non lo ricordava, ma non riusciva proprio a non pensarci, in
fondo era stata ferita molte volte… ma questa volta… era morta! Non riusciva
neanche ad immaginare cosa avesse provato nel vedere la luce nei suoi occhi
spegnersi, voleva stringerla ora, per sempre, voleva tenerla tra le braccia
viva! Allungò una mano posandola sul suo braccio trattenendola. Sam si voltò
stupita, si guardarono negli occhi poi Jack annullò lo spazio che era rimasto
tra loro due e le depose un leggero bacio sulle labbra. Sam non si mosse,
l’unica cose che fece fu riaprire gli occhi quando lui si tirò leggermente
indietro, poi vedendo che aspettava una sua risposta mosse la testa verso di
lui e chiuse di nuovo gli occhi, le loro labbra si ritrovarono e il bacio durò
molto più a lungo, alla fine si separarono e si sorrisero, le fronti
appoggiate, Jack sorrise di nuovo “Dobbiamo ringraziare una mosca aliena se no
a questo punto saremmo già pronti per la corte marziale!” Sam sorrise a sua
volta “Direi che va ringraziato anche il tecnico che era stufo di vedere questo
ufficio vuoto!” Jack sgranò gli occhi “E tu come fai a saperlo?” Sam gli
sorrise e Jack fece un leggere “oh” poi capì le implicazioni di
quell’affermazione sgranò gli occhi e proruppe in un “oh” molto più sentito,
poi vedendo che Sam rideva si unì a lei. Si baciarono ancora “Sam” “Sì?” “Credi
che la macchina degli Antichi sia distrutta per sempre?” Sam lo guardò stupita
che le chiedesse una cosa simile in quel momento “Sì” “Peccato…” Lo sguardo di
Sam si fece interrogativo poi notando l’espressione di Jack diventare maliziosa
iniziò a capire “Sono sicuro che vorrò ripetere questa notte molte e molte
volte!” Sam rise poi lo baciò con passione “Credo di poter trovare una
soluzione!”
Ilaria8: Sì, io sono una sadica ma
lo faccio solo per il loro bene! E alla fine tutti sono felici… tranne Anubis,
ma lui se lo merita!
23jo: Sam e Jack comunicano SOLO
con gli occhi (purtroppo!) quindi è inevitabile un bel occhi a occhi…. Hai
visto ho rimesso la mosca!
Jolinar: Grazie mille! Le tenaglie?
Direi una squadra intera di torturatori! Oppure solo Anise…
Nahid: Grazie, trovo che Hammond
viene troppo bene quando fa lo gnorri! Spero che l’epilogo sia stato di tuo
gradimento!
Finito anche questa volta… quindi
ringrazio tutti quelli che hanno perso un po’ di tempo per leggerla! In
particolare quelli che commentano fa sempre molto molto piacere! Grazie mille e
alla prossima!