Girl in the Brother's Dark II

di Danielle83
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ma sarà come deve essere. ***
Capitolo 2: *** E' già finito tutto ma ricomincia ancora. ***
Capitolo 3: *** Mentre piano ti allontanerai ***
Capitolo 4: *** Lasciarti al mondo. ***



Capitolo 1
*** Ma sarà come deve essere. ***




Girl in the Brother's Dark II


1° Capitolo:

- Ma sarà come deve essere.


 
Mi specchio sul riflesso della finestra accaldata dal sole estivo in questo romantico edificio, nonché vecchia casa di Eleanor. Una casa sul lago.
Finalmente è arrivato il suo grande giorno, sposerà l'uomo della sua vita. Mio fratello.
Sono felice che siano riusciti a raggiungere questo traguardo nonostante le pericolosità affrontate. Mi rasserena, più o meno.
Ma vorrei che anche Eleanor si tranquillizzi. E' chiusa dentro quella stanza da ore. Ha mandato via tutti solo perché la truccatrice e la parrucchiera l'hanno abbandonata. Ovviamente, queste due donne non la passeranno liscia. 
E' buffo vedere quelle due damigelle accasciate a terra mentre cercano, insieme alla madre di El, di farla uscire. Poggio il mio bouquet da damigella d'onore sul mobiletto e mi avvicino alla porta. Busso due volte.
Eleanor non risponde. 

" Eleanor, c'è una vittima dell'innocenza qui, posso farla entrare? " - Pronuncio.
Sono parole che ricordano quella volta che la futura sposa qui, mi portò da Cassandra per una trasformazione. Sono momenti di silenzio, è proprio quando penso che Eleanor non aprirà nemmeno questa volta, la maniglia si solleva, aprendo uno spiraglio. Tutte rimangono sorprese e la voce di El si fa avanti da quella fessura:
" Solo tu. " - Pronuncia con tristezza.
Sembra essere in lacrime così mi appresto ad entrare. La luce del sole fa da protagonista in questa stanza candida, rosa e dorata. Ma la spossatezza di Eleanor fa anche la sua parte. E' seduta sulla poltrona, in intimo bianco, con le mani sulla faccia, i capelli bagnati e i piedi scalzi, puntati sul pavimento con disperazione. 
Chiudo la porta dietro di me, sentendo i tacchi dall'altra parte che si allontanano: finalmente si sono arrese. 
" Alzati. " - Ordino avvicinandomi.
Lei non fa nulla, rimane nella sua posizione demoralizzata. La luce del sole è talmente forte, che non ho saputo distinguere l'abito bianco gettato sul letto dello stesso colore, come se fosse un sacco della spazzatura. Eleanor avrà provato a vestirsi da sola, senza alcun risultato. Mi avvicino a lei e l'afferro per il polso, sollevandola da quella poltrona. Lei tiene la testa bassa. La porto fino alla scrivania dove le asciugerò i capelli cercando di tranquillizzarla.
Riesco nell'impresa, legandole anche i capelli per una quasi perfetta acconciatura. Bussano alla porta ed io le prendo la vestaglia per vestirla almeno un pò.
" Si? " - Domando prima di andare ad aprire la porta.
" Servizio Fioraio di Fiducia. " - Sentiamo dall'altra parte.
Mi giro verso Eleanor e le faccio una faccia buffa per lo stupore, lei accenna un sorriso ed è segno che posso aprire la porta. Viene mostrato un enorme mazzo di fiori rossi con una rosa bianca al centro. Un interminabile serie di rose racchiuse in un solo grande mazzo colorito. Lo afferro con entrambe le braccia cercando lo sguardo di Eleanor dall'altra parte del mazzo ma lei non si smossa dalla poltrona e dalla sua tazza di thè. Mi giro e il fattorino mi porge anche un piccolo bouquet bianco con una rosa rosa brillante al centro. Tutti regali di Louis. Poggio l'enorme mazzo sul divano e afferro il bouquet, chiudo la porta e mi avvicino ad Eleanor ballando di felicità per lei. 
Ma lei si allontana velocemente avvicinandosi alla scrivania colma di trucchi. Abbandono il meraviglioso mazzetto di fiori quando capisco che è l'ora di truccare quella cupa ragazza, che non ha capito che è il momento di salire sull'altare. 
La guardo attraverso lo specchio e poi poggio la guancia sulla sua spalla mentre lei sta con entrambe le mani sulla scrivania ed il volto accasciato. 
Lei si dimena allontanandosi:
" Non riesco a respirare!! " - Urla.
Le lacrime le minacciano di uscire mentre il suo corpo reclama aiuto. E' avvilita, proprio oggi. L'ho aiutata a preparare i capelli ed ero pronta anche a truccarla, adesso qual'è il problema? Che non sia pronta?
Si siede sul poggiapiedi e comincia a piangere piano piano, come se non volesse farsi sentire da nessuno. Ho ancora il senso di rifiuto su di me ma capisco che non è mirato nel momento in cui, dalla bocca di Eleanor comincia ad uscire il nome di suo fratello, Tyler. 
Abbasso la testa e penso che una persona come Eleanor sia da biasimare, non riuscirei mai a sposarmi senza Louis al mio fianco. Mi accascio al suolo, poggiando il volto sul suo ginocchio. Lei mi mostra il viso. Stiamo entrambi piangendo e nel vederci, sorridiamo come due stupide. 
Le scosto una ciocca di capelli dal volto e le asciugo una lacrima.
" Lui è con te. " - Pronuncio.
Lei chiude gli occhi come se le avessero bruciato una parte del corpo. Come se stesse soffrendo. Poi inaspettatamente si alza avvicinandosi alla scrivania, di nuovo.
" Toglimi questi occhi tristi e andiamo. Devo sposarmi. " - Dice con sicurezza.

Mi sollevo dal pavimento dando una sistemata veloce al mio abito. Afferro la base per il viso dando sfogo alla mia creatività.

Il suo trucco è risultato veramente leggero e delicato, in contraddizione con la persona che Eleanor ha sempre voluto mostrare.
Ed in un attimo, lei è sulla pedana, col vestito ancora da abbottonare sul retro. Tiene i capelli da un lato permettendomi di abbottonarle tutta la serie di bottoni fissati sul corpetto. Si fissa dallo specchio con uno sguardo quasi sorpreso, è veramente molto bella. E per di più, la scelta del colore del abito delle damigelle, quindi anche mio, è veramente delicato. Rosa noi e bianca lei. Un rosa cipria, un lungo abito in chiffon rosa cipria con dei dettagli argentati, con un bouquet di fiori bianchi.

Infine, Eleanor si avvicina ad una piccola scatolina argentata sul comò. Apre la scatola ed esce una catenina con un ciondolo a forma di goccia blu. 
Si gira verso di me e dopo aver fatto un leggero sospiro, fa piccoli passi fino ad avvicinarsi completamente.
" Tyler trovò questo ciondolo mentre faceva un'escursione subacquea durante la nostra vacanza in Grecia, cinque anni fa. " - Pronuncia con difficoltà.
" Conoscevi già Louis, cinque anni fa. " - Rispondo.
" Per questo non la misi al tempo, non volevo che si rovinasse e con Louis niente resta vivo. " - Enuncia, lasciando scivolare un' altra lacrima su quelle guance rosee.
Ma nel suo volto non c'è dolore, bensì emozione. 
" Con Louis niente resta vivo. "
Una frase che rimbomba pienamente sulla mia testa. Non ha tutti torti, io avrò rischiato di morire più e più volte, anche solo moralmente. Ma il Louis, quello vero, si è fatto avanti in Italia quando eravamo fratello e sorella contro il dolore e la tentazione dello stare lontano dalla persona che si ama e questo, adesso, mi fa pensare ad Harry che probabilmente sarà qui in qualche angolo della casa, o già all'altare come testimone di Louis. Ed oggi sarà la prima volta che lo vedo dopo due anni di assenza. Il cuore mi va in palpitazione e i miei pensieri sfumano alla cruda realtà che mi circonda. Scuoto la testa mentre la porta della stanza si apre: è la madre di Eleanor, Sophie.
" Oh mio dio, amore. Sei deliziosa. " - Pronuncia.
Nei suoi occhi c'è l'orgoglio, nella sua voce c'è emozione. E' il momento di lasciarle da sole, mi sono goduta un bel pò di Eleanor e ne avrò ancora per molto visto che io e Louis andremo a vivere all'edificio1, insieme a lei e gli altri. Lascio che sia la madre ad affrontare gli ultimi minuti di Eleanor prima di essere una moglie e lascio che sia lei a metterle il ciondolo del fratello.
Mi dirigo nel corridoio esterno,
 chiudo la porta e afferro il mio bouquet lasciato prima sul mobiletto. Percorro il corridoio con i miei rumorosi tacchi argentati in cerca del giardino, dove verrà celebrata la cerimonia. Giro l'angolo e dall'altra parte di un'altro lungo corridoio c'è lui.
La sua sagoma. Fermo, intento ad utilizzare quel maledetto cellulare. Mi nascondo dietro il muro e lo osservo. Ho le gambe che minacciano di cedermi. Sono passati due anni ma la sua bellezza e la sua eleganza non sono cambiate per niente. Vorrei correre tra le sue braccia. Vorrei stampargli un bacio su quelle calde e dolcissime labbra ma ripenso all'ultimo nostro giorno e tutta la mia voglia sparisce con le motivazioni di star ancora lì dietro, nascosta. Decido di uscire proprio nel momento in cui una ragazza, una sconosciuta vestita con un abito viola, lo afferra per mano dicendogli che Louis lo sta aspettando sull'altare.
In un attimo, il pavimento è più alto di me e i muri dorati improvvisamente grigi. Mi ha già dimenticato.
Cammino con difficoltà ed una figura nera è davanti a me. Non riesco a capire chi è, faccio dei respiri profondi, sbiadendo la sagoma e mostrando Liam.
Cado tra le sue braccia.
" Pam, Pam, che hai? " - Pronuncia lui.
Scuoto la testa e fingo un sorriso.
" Non è il momento per sentirsi male, tuo fratello sta per sposarsi, le damigelle sono pronte per percorrere la navata! " - Dice deciso e divertito.
Mi afferra per mano e mi trascina insieme alle altre damigelle quando noto di sfuggita che Harry è entrato in scena, senza rendersi conto che io sono proprio qui, dietro di lui. La ragazza in viola, è di spalle dall'altra parte della stanza, intenta ad uscire per andarsi a sedere. Mi unisco alle altre ragazze, vestite tutte di rosa sembriamo un grande confetto fiorito. Liam mi stampa un bacio sulla fronte e segue Harry. Scorgo lo sguardo verso la navata. Harry è di spalle con il suo smoking che lo delinea perfettamente. La prima damigella parte dietro Liam mentre all'altare già si trovano Zayn e Niall. Harry giunge lì con loro e si gira verso noi, così io mi nascondo. Ma anche quando le altre due damigelle andranno, tutti gli occhi saranno puntati su di me. Tutti. Parte l'altra e in un attimo cerco di capire cosa devo fare. Ho dimenticato anche come si cammina, non vorrei mai cadere qui e adesso. Finalmente un briciolo di tranquillità mi prende alla sprovvista, Eleanor è arrivata.
Suo padre la tiene a braccetto e lei è raggiante come non mai. Non mi accorgo che è il mio momento per andare. 
Non sarò caduta ma ho fatto la brutta figura nel accorgermi dopo quand'era il mio momento. L'altare è un romantico gazebo, di legno bianco. Di fronte esso una serie di sedie dello stesso colore, contornate da dei fiocchi rosa e tra una serie e l'altra, un lungo tappeto bianco che funge da sfilata. Cammino a testa bassa un pò imbarazzata ma sembra essere più forte di me così rivolgo il timido sguardo ad Harry. Lui non mi guarda, sussurra una cosa nell'orecchio di Niall ed i due sorridono insieme. Mentre cammino, spero che lui mi guardi ma non riesco a capire perchè non lo fa nemmeno per sbaglio. Mi rassegno ed in un attimo, sono un pò demoralizzata ma ci sono degli occhi che non smetteranno mai di tenermi protezione: 
Louis, bello come il sole. Con i capelli sparati in sù e la tonalità nera del suo abito che accompagna il bianco ed il blu. Il suo sguardo fiero, mi sorride, tenendo le braccia lungo il corpo. Il suo nervosismo è percepibile ma posso anche udire la sua fermezza. 
Dietro di me entrano i due pagetti: Daniel, adorabile nel suo abito blu ed Taylor, la cuginetta di Eleanor.
Salgo lo scalino per raggiungere l'altare. Tutti sorridono nel vedere i due bambini camminare uno di fianco all'altro ma il mio sorriso è ostacolato dal pensiero che dall'altra parte c'è Harry. Scorgo di nuovo lo sguardo verso quest'ultimo ma tutti vengono distratti dalla sposa, anche lui.
Eleanor è entrata. La guardo anche io. Il suo lungo e fine abito delicato si trascina fino a noi. Louis è pienamente contento e quando finalmente lei giunge accanto a lui, lo sguardo di Harry è su di me attraverso le sagome dei due sposi. Ha gli occhi tristi e non riesce a staccarmeli gli occhi di dosso, il che m'innervosisce parecchio. La mia mano trema da sola facendo vibrare anche il bouquet quindi cerco di distrarmi guardando le panche con gli invitati.
Mamma e papà sono in prima fila. La mamma è bellissima, i suoi corti capelli che sfiorano il suo delicato abito beige ed il suo sguardo fiero mentre cerca di scacciar via qualche lacrima con il suo fazzoletto mentre papà sta seduto accanto a lei, avvolgendola in un suo abbraccio con lo sguardo fisso su di me.
Mima con le labbra la parola "Meravigliosa", scatenando un vero sorriso in me. Nella panca dietro la loro, ci sono Anthony, Mike e Cornelia. Non è facile distinguerli, visto la loro abitudine nel vestirsi elegantemente. Soprattutto Mike, sempre vestito in giacca e cravatta. Dall'altra parte c'è Dario, che mi saluta con la mano, mandandomi un bacio. Gli sorrido facendo finta di afferrare il bacio e stamparlo sul cuore.

" E vi dichiaro, marito e moglie. Puoi baciare la sposa. " 
Louis afferra dolcemente Eleanor per i fianchi e le da un casto bacio sulle labbra mentre tutti si alzano per esultare ed applaudire. Eleanor e Louis si allontanano per far qualche foto mentre io sono sotto il braccio di mio padre che mi porta dai parenti per far vedere quanto è cresciuta sua figlia.
Mentre mi sovraccarico di complimenti, lo sguardo di Harry è inevitabile. Non riesco a concentrarmi sulle parole dei miei zii che noto Harry parlare di nuovo con quella ragazza, in modo molto sciolto e confidenziale. Mi allontano dai complimenti decidendo di andar a prendere qualcosa da bere.
" L'alcool fa male, ricorda. " - Pronuncia Zayn contro il mio orecchio.
Gli butto le braccia al collo, abbracciandoci. Ha le braccia più impostate, i capelli più lunghi e la barba folta. Mi do qualche secondo per ammirarlo, confessandogli di vederlo davvero in gran forma. Lui sorride, con quel suo modo delizioso, e ricambia il mio complimento dicendo che anche io sono davvero carina. Avvampo e gli faccio spazio nel tavolo dell'aperitivo. Lo vedo afferrare un bicchiere di alcolico per poi rivolgere lo sguardo a me.
" Io non riesco a capire perché non siamo riusciti a vederci durante questi giorni. " - Domanda.
Per lo più è stata una scelta personale, non ero pronta per rivederli tutti, ma ho anche sbagliato nel vederli tutti adesso perché non ho il tempo di metabolizzare il fatto che i ragazzi sono qui. Che Harry è qui.
Scrollo le spalle e fingo un sorriso.
" Pam, questo finto sorriso deve smetterla di predominarti proprio oggi. " - Confessa per poi avvicinarsi ad una serie di amici di Louis lasciandomi con il bicchiere in mano.
Lui conosce il mio vero sorriso, l'ha anche vissuto sulle sue labbra. Mi allontano anche io e nel farlo, noto che Louis e Eleanor sono lontani, vicino al lago in posa mentre mio cugino Stewart, fotografo di mestiere, fa loro delle foto. Sorseggio il mio cocktail e sento una presenza accanto a me.
Liam l'ho visto.
Zayn anche.
Non rimane che Niall. 
Mi giro, sorridendo. Non è Niall.
" Finalmente questo giorno è arrivato. " - La sua voce roca mi colpisce.
Rimango di pietra per un paio di secondi per poi riprendere possesso del mio corpo. Mi irrigidisco, emetto un semplice mugolio come risposta.
" Come stai? " - Chiede lui.
Annuisco, allontanando il bicchiere dalla bocca. Il mio labbro sta tremando dal nervosismo così decido di bloccarlo in un morso. Lui distoglie lo sguardo da me. So bene l'effetto che questo fa su di lui.
" Ho sempre pensato che il rosa ti stesse bene ed ho sempre avuto ragione. Ho sentito molte persone parlare di quanto fossi bella, persino quel Dario. " - Pronuncia alludendo al fatto che Dario gli abbia sempre dato fastidio perchè crede ci provi con me.
" Il rosa? Strano, pensavo ti piacesse il viola. " - Dico, alludendo invece a quella ragazza di prima.
Lui inarca un sopracciglio e sibila un suono di sorpresa. Poi si guarda indietro. Visto che non mi sta guardando, decido di guardarlo. Noto che sta cercando qualcuno tra la folla così mi giro anche io. Finalmente la ragazza vestita di viola spunta e sta parlando con Liam. Sbuffo ma quando la mia vista diventa più nitida, mi rendo conto che quella ragazza è Gemma, la sorella di Harry. In un attimo, vorrei essere un coniglio, scavarmi una buca e sparire sotto la terra. Mi giro cercando di non farmi accecare dal sole che sta ormai tramontando, supplicandogli di portare con se la mia brutta figura, che tra l'altro Harry ha ben percepito. Nasconde le sue risate dietro il bicchiere rimanendo accanto a me.
" Non sei cambiata per niente. " - Pronuncia, ridendo ancora.

Che frase nostalgica. Se non sono cambiata allora sono come due anni fa e due anni fa ero succube di Harry. Come adesso, è proprio vero, non sono cambiata per niente. Mi giro, fulminandolo con gli occhi.
" Ti piacerebbe se cambiassi, non è vero? " - Domando.
Lui diventa subito accigliato, la sua gioia effimera sparisce ed io continuo a guardarlo.
" Di cosa stai parlando? " - Chiede con un filo di voce.
Sibilo un "certo" sarcastico in aria e mi giro, per non guardargli più quei maledetti occhi verdi che solo Dio sa qual'è angelo li abbia formati per lui. Per me. Quegli occhi che mi guardavano con la forza di mandarmi in diverse orbite in un minuto. Quegli occhi che mi facevano sentire l'amore nella pelle. Non so a cosa credere, non posso pensare che lui mi voglia ancora perché sarebbe solo volere, e non amare. Non posso accettare di amare per entrambi come due anni fa. 
Alzo l'orlo del vestito e mi allontano, lasciando Harry lì, per prendere posto per la cena. Il buio prevale su tutto ma le lanterne, le candele e i candelabri vengono accesi così da rendere il tutto più candido e leggero.
Arriva la prima portata ma a me è passata la fame. Sposto il filetto di manzo della seconda portata con la forchetta mentre mio padre si avvicina per parlarmi.
" Pam, non hai mangiato nulla, cos'hai? " - Domanda dolcemente.
Mi giro, guardando Harry mentre beve qualcosa, sotto le solite risate di Niall. Ricambia con una risata per poi guardare me, che decido di rigirarmi di nuovo.
" Tesoro, ti è venuto il ciclo? " -  Chiede inopportunamente mia madre.
Non capisco quale sia il suo problema, le sembra il momento per chiedermi certe cose? Mi alzo, lasciando il tovagliolo sulla mia sedia per allontanarmi. Passo di fronte il tavolo di mio fratello.
" Pam. " - Pronuncia lui.
Mi fermo, inspiegabilmente, nonostante il nervosismo, non mi va di piangere proprio davanti a Louis anche se è di lui che ho bisogno. Adesso che è un uomo sposato cosa farà? Ci sarà sempre per me? Mi affretto a rispondere ma vengo interrotta dall'uomo al microfono:
" Louis, Eleanor, è appena giunta una comunicazione, sembra esserci una sorpresa per voi. " - Enuncia.
Louis si alza, passando davanti a me mentre il cameriere si fa avanti con un carrello e sopra una cloche d'argento.
Tutti i parenti applaudono ignari mentre il tavolo di Liam e quelli a seguire sono tutti seri e diligenti. Louis più di loro ed Eleanor, più preoccupata di tutti. 
Non è una sorpresa programmata, cosa che le due guardie all'ingresso avrebbero dovuto evitare. 
Louis lancia un'occhiata a Liam che mette in scena un applauso finto a tempo. Eleanor raggiunge il carrello quando questo raggiunge mio fratello. Insieme sono intenti ad alzare il coperchio. Tutti allungano il collo per vedere e dentro la cloche.. c'è una foto. Una foto con una cornice, il tutto rivolto verso il basso.
Louis l'afferra, girandola.
Il mio respiro si smorza e la pelle dei due neo-sposi diventa sempre più bianca. 
Fa male, fa male alla mente. Non capisco cosa stia accadendo attorno a me.

 
Giro la testa e la mia attenzione si rivolge verso una cornice appesa sul muro. Più mi avvicino più ho come una sensazione. Sensazione di aver già visto quelle persone. Mi avvicino ancora.
" Devi andare di nuovo dal tuo amico, forza. " - Ordina.
Sono presa dalla foto per considerarlo. Giungo davanti essa ma i suoi passi di Jhonny si avvicinano decisi.
" Vai via. " - Dice serio.
Mi afferra per le braccia e mi tira via ma io ho già squadrato quella foto da cima a fondo. Mi fermo prima che lui mi butti fuori dalla porta.
" Chi sono quelli? Chi sono??? " - Chiedo insistente, dimenandomi.
" Che cazzo vuoi? Esci. " - Dice, cercando di afferrarmi.
" Hai una foto con Summer, sua madre ed i suoi fratelli! Summer è la mia migliore amica! " - Rispondo, spaventata.
Jhonny ha una foto abbracciato alla famiglia di Summer. 

Scuoto la testa. E quella foto adesso è qui. Vista per la prima volta, due anni fa, nello studio di Jhonny, adesso è qui. Al matrimonio di Eleanor e Louis, sotto forma di "sorpresa". Che non sia mai finita? 
L'uomo col microfono si avvicina a Louis chiedendogli chi siano quelle persone. Lui non riesce a rispondere.
" Sono vecchi amici di famiglia partiti per l'America anni fa, ci sarebbe piaciuto averli qui ma evidentemente non è possibile. " - Risponde Eleanor coraggiosamente e affrontando tutti con un finto sorriso. Il cameriere va via con il carrello, l'uomo torna a far risuonare la musica e Louis, sconvolto, torna a sedersi con la foto in mano. Mi avvicino, strappandogliela da sotto il naso.

" Ci penseremo più tardi, goditi tua moglie. " - Rispondo, affrettandomi ad allontanarmi da quel tavolo.
Mi nascondo nel bagno osservando quell'immagine. Il sorriso di Summer in quella foto è lucente più di tutte queste luci ed il che è straziante. Tolgo la foto dalla cornice la infilo dentro la borsa. Alzo lo sguardo verso lo specchio, mi sistemo il ciuffo e mi appresto ad uscire tornando al mio tavolo. Ma uscendo dal bagno, mi trovo Harry appoggiato sul muro accanto. Mi fa prendere un colpo. Si avvicina mentre io mi allontano.
" Harry, non ora. " - Lo supplico.
" E quando? Quando parleremo? " - Domanda.
" Non è il momento, non hai capito cos'è successo? " - Chiedo.
Lui si avvicina delicatamente.
" Per me e te è sempre il momento sbagliato. Abbiamo fatto l'amore il giorno prima di andare da Jhonny. Hai detto di amarmi prima di andare in Italia per due lunghi anni. " - Pronuncia.
" Esatto, e credemi che se avessi saputo che la tua risposta era un grande un silenzio, non te l'avrei mai detto e sarei partita lasciando le cose come tu hai stabilito che fossero. " - Rivelo.
" Adesso ti stai pentendo di tutto? " - Chiede.
" Non mi pento di nulla, Harry, ma vorrei fosse andata diversamente! " - Dico, portandomi le mani tra i capelli.
" Cosa vuoi che faccia? " - Il suo tono di voce si alza, per fortuna che siamo isolati.
E l'evidentente stress di entrambi è dovuto dal fatto che la famiglia di Jhonny è tornata. 
" Non farmi innamorare ancora di te. " - Pronuncia dolorante.
Alzo lo sguardo.
" Non farm...Harry! Cosa?! " - Domando esausta.
" Tutte le volte che cerco di starti lontano, tu mi guardi ed io ci ricasco. " - Rivela.
" Adesso sarebbe colpa mia? " 
" Non intendo ques... " - Lo interrompo.
" Harry. Non so cosa intendevi ma se c'è una cosa che so è che ti vedo lontano e in un istante sono di nuovo nella tua trappola quindi quella che cerca di allontanarsi ma che ci ricasca dopo solo un tuo sguardo, sono io! Perché tu mi sembri sereno! "
" Tu non hai minimamente idea di quanto sia stato difficile starti lontano questi due anni! " - Rivela.
Mi tiro indietro i capelli e mi allontano esasperata.
" Per cosa!? Portarmi a letto?! " 
Merda. Non posso credere di averlo detto davvero. La mia paura è diventata una rivelazione. Doveva rimanere una mia cosa mentale ed invece è arrivata all'orecchio di Harry. Lo stesso Harry che adesso è di fronte a me, con lo sguardo torvo. Le sue spalle rigide tirate in sù ed il suo corpo distante.
" No, aspetta.. " - Cerco di spiegarmi il mio errore ma lui mi blocca.
" Non. Una. Sola. Parola. Io non ti avrò rivelato i miei sentimenti ma tu li hai espressi anche fin troppo liberamente. " - Dice, andandosene via.
Mi siedo su una panchina di marmo, proprio accanto alla porta del bagno e mentre tutte le ragazze entrano ed escono truccate meglio di prima, il mio trucco cola via, insieme alle mie lacrime.

 
 

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Capitolo 2
*** E' già finito tutto ma ricomincia ancora. ***


"

Girl in the Brother's Dark II


2° Capitolo:

- E’ già finito tutto ma ricomincia ancora.

 
Louis ed Eleanor sono all'ingresso per salutare i loro amici e parenti. E' tarda ora, la damigella d'onore della sposa e i testimoni dello sposo sono tutti seduti attorno al tavolo, dando l'impressione di essere semplicemente stanchi dalla giornata, quando nel guardarci, non c'è uno solo di noi che non ha lo guardo perso nel vuoto. Non ci sono parole che ci ronzano in testa, nessuno ha parlato e nessuna minaccia è giunta. Una singola foto ha detto tutto quello che c'era da dire: Si ricomincia.
Forse alcuni di noi potevano aspettarselo, Jhonny non sarebbe mai morto invano e penso che questi due anni li abbia solo aiutati a preparare la vendetta perfetta.
E hanno cominciato prendendo di mira proprio il matrimonio di Louis ed Eleanor. Non c'è niente di più inquietante.
Mi giro verso l'altra parte del tavolo ed Harry ha il volto poggiato sulla mano, mentre con l'altra strappa le foglie del centro tavola. La batosta ha colpito tutti, ma io ho dato il colpo finale ad Harry. 

 
Per cosa!? Portarmi a letto?! "
 
Scuoto la testa scacciando l'immagine di me che urlo quella maledetta cattiveria. Quel pensiero diventato di dominio pubblico. Io, che non mi sarei mai immaginata di dire una cosa simile ad Harry, lo colpisco in pieno volto con quelle parole. Quel volto che merita solo baci. E quel che è peggio, questa stessa notte sarà la prima notte per tutti, dopo due anni, che saremo sotto lo stesso tetto. Le valigie sono già dentro l'auto di Mike. Il che non mi fa stare impassibile. Mi alzo di scatto.
Mi guardo intorno.
" Non posso sbagliarmi se dovessi dire che qualcuno è qui e ci sta controllando. " - Mormoro.
Liam solleva la testa verso di me e poi risponde:
" Non mi sorprenderebbe invece se fosse sempre stato qui. " 
In un attimo, la scintilla di un volto si fa nitida nei miei occhi: l'intrattenitore del ricevimento. E' stato qui tutto il tempo, e non mi stupirebbe se il cameriere l'avesse aiutato nell'impresa. Scuoto la testa e mi risiedo. Potrebbero anche essere pensieri stupidi. Louis si avvicina, dopo aver salutato mamma e papà. Tiene per mano Eleanor ed il volto di entrambi non è affatto il volto di due che si sono appena sposati.
" Andiamo. " - Ordina subito mio fratello.
Ci alziamo senza dire una parola e li seguiamo verso le auto. Nessuno sta parlando. Nessuno ne ha il coraggio. Siamo stati presi alla sprovvista anche quando tutto portava a credere che sarebbe successo quel che è successo. 
Entriamo nelle rispettive auto ed Harry, di sua iniziativa, entra nell'auto di Liam, mentre io sono in quella di Niall.
Quest'ultimo mette una mano dietro il mio collo e mi accarezza.
" Hei, ne usciremo anche da questa situazione. " - Mormora.
Siamo soli in auto ed io, contorcendomi nel sedile, mi sistemo per affrontare il lungo viaggio che ci porterà all'edificio1. Provo a chiudere gli occhi per riposare un pò ma è tutto inutile. Ho così tante cose in testa e così pochi chiarimenti. Vorrei non fosse mai successo ed il che mi devasta di più, perché aspettavamo questo giorno tutti con ansia, ed ora non vorremmo mai averlo vissuto. Niall segue la macchina come da programma e nel sedile posteriore, Zayn fissa il vuoto. Sembra sgomento e perso, forse anche più di me. Ha legato i capelli in uno stretto codino e si morde nervosamente le unghia delle dita. 
La strada è totalmente al buio, sembriamo avanzare sempre di più all'edificio1. Cosa ci aspetterà una volta superato il vialetto? Una volta superata la porta ed averla chiusa? Come passeranno questi giorni? 
'Finalmente' l'edificio: è un enorme struttura bianca che lascia solo immaginare la sua lucentezza sotto la luce del sole. La visibilità di essa, nonostante l'altezza della collina sulla quale giace, sembra essere quasi inesistente, poiché la casa è avvolta da alti alberi, molti alberi. 
Scendiamo tutti dalle auto e raggiungiamo l'ingresso. Nonostante la casa si mostri romantica e delicata all'esterno, dentro è tutt'altro: è moderna, i mobili sono scuri ed i pavimenti grigi. E' tutto il contrario di tutto. Mike e la sua famiglia sono già dentro. Chissà dove saranno tutte le mie cose.
Louis avanza verso di noi, sbattendo la porta dietro di lui. Si slaccia pian piano i bottoni della giacca, cominciando a parlare.
" Inutile nascondervi la mia rabbia perché se io potessi, ora come ora, ucciderei anche uno di voi. " - Pronuncia.
Mi si raggela il cuore. Sembra essere il Louis che mi minacciava due anni fa con pistole e coltelli. Il Louis che non ha ne amici ne fratelli, e forse, neanche una moglie.
" Le cose sono due: o Tawer ha deciso di affrontarci prendendo il posto del padre o il posto di Jhonny è stato preso da Klelia. " - Louis pronuncia ogni singolo nome stringendo i denti. 
Getta la giacca sul divano e tutti si ricontorgono. Il mio cuore comincia a battere rapidamente: Klelia? Quella Klelia? La donna che ha vissuto con me e Summer fantastiche emozioni, è adesso capace di uccidere persone? Scuoto la testa, devo aver sentito male.
" Cosa dobbiamo fare? " - Domanda Harry, tirando indietro le spalle.
Lo fisso da lontano. Il suo sguardo è rivolto verso il basso, così come il suo umore. Come se non bastasse, mi sento in colpa per lui. 
" Intanto andate tutti a dormire, domani mattina voglio Liam, Niall, Pam e Dario svegli per le 8:00 del mattino. " - Conclude, avviandosi verso le scale.
Tutti rimangono in silenzio. Poi, le persone nominate insieme a me, si alzano salendo anche loro le scale, probabilmente per raggiungere le stanze. Harry si alza anche per salir sopra. Dobbiamo alzarci preso domani mattina, quindi li seguo.
Raggiungo Liam:
" Liam, dove dormirò io? " - Chiedo.
Lui mi afferra per mano, percorrendo il corridoio fino a svoltare a destra. Mi trascina fino alla mia porta.
" Se non sbaglio è questa. " - Mi mormora vicino.
Improvvisamente Harry gira l'angolo, vedendoci riabbassa lo sguardo ed entra, la stanza proprio di fronte quella che 'dovrebbe essere proprio la mia'.
" Si è questa. " - Pronuncia Liam.
Avvampo. Di fronte Harry, dalla mattina alla sera. Dormire in due camere differenti divisi da uno stretto corridoio. Liam poggia le labbra sulla mia fronte e mi lascia entrare.
" Qualsiasi cosa, chiamami. " - Pronuncia.
Annuisco lentamente. Più va avanti il tempo, più mi sconvolgo di tutto e tutti. Dentro la stanza ci sono già le mie valigie. Mike dev'essersi dato da fare. Sono stanca e vorrei andare a dormire. Mi renderò conto solo domani di quello che sta accadendo. Afferro il borsone ed esco i pantaloni per la notte e la maglietta. Lego i capelli in uno chignon, e dopo aver cercato disperatamente una salvietta ed averla trovata, mi piazzo davanti lo specchio per struccarmi. Vengono fuori piccoli occhi scuri e stanchi. Tento di aprire la porta-finestra della mia stanza, ma la vista che segue è la solita fila di alberi. Rimpiango la vista dell'immenso campo dell'edificio4 ormai perso. Indosso i pantaloni lasciandoli cadere un pò sui fianchi e infilo anche la maglia. Afferro lo spazzolino e mi avvicino all'ignota porta accanto all'armadio.
La apro e mi si mostra Niall in mutande, piegato verso lo specchio con i fianchi poggiati sul bancone del rubinetto. Chiudo di fretta la porta.
" Niall perdonami!! " - Urlo.
Riapro lo sguardo e ci ripenso un attimo: La mia stanza, le mie cose, ma c'è una porta. Quindi quello fuori posto è proprio Niall.
" Pam, tranquilla. " - Pronuncia lui dall'altra parte della porta.
Poi si affretta ad aprila, mostrandosi di nuovo per come l'ho visto. Mi giro fissando il soffitto.
" Che ci fai nel mio bagno? " - Domando imbarazzata.
Lui sibila un sorriso e poi afferra le mie guance, spostando il mio sguardo verso una porta sul bagno. Bagno in comune? Con Niall? Louis lo facevo più geloso. Però ora che ci penso non c'è nulla di cui essere gelosi, visto che Niall sta con Sarah. No aspetta, io sarei gelosa. Ci capisco così poco.
Sposto il volto e fingo un sorriso.
" Va bene, ma per questa sera laverò i denti nel bagno di qualcun'altro. " - Dico, riferendomi al bagno di Eleanor, possibilmente.
Esco dalla stanza ed emetto un grave sospiro. Poggio lo sguardo sulla porta della stanza di Harry e noto uno spiraglio. E' aperta. 
Non so cosa mi stia passando per la testa ma devo vederlo e devo parlargli. 
Busso due volte e afferro la manica della porta, spingendola in avanti. Harry è di spalle di fronte la finestra. Si volta e sui suoi occhi noto un pizzico di sorpresa. 
" Harry. " - Mormoro piano.
Lui si gira di nuovo, senza considerarmi. Chiudo la porta dietro di me, notando Harry che sobbalza, sorpreso più di prima.
" So di essere stata un'incosciente, ma non era proprio il momento di parlare per me. Io ho aspettato così tanto il momento di vederti che per me è stato impossibile sopportare l'idea di vederti e non averti. Averti e perderti. " - Dico, stringendo quello spazzolino in mano come se fosse il mio cuore. 
Lui si gira lentamente e mi fissa, all'alto per il basso. 
" Tranquilla è tutto apposto. " - Pronuncia, rigirandosi.
" Harry, ti prego.. " - Mi avvicino, ma lui mi blocca.
" Solo amici. " - Dice.
Non mi sarei aspettata di riavere la sua confidenza o l'Harry amato di prima, ma non mi sarei nemmeno immaginata un Harry 'amico', dopo tutto quello che è successo.
" S-solo amici? " - Domando incredula.
" Non siamo cosa di stare insieme e nemmeno di stare separati l'uno dall'altro ma siamo destinati probabilmente a guardarci per sempre. Non posso guardarti da lontano quindi lo farò da vicino, ma lo farò da amico. " - Pronuncia avvicinandosi.
" Da amico? " - Chiedo assuefatta dalla sua voce.
" Da amico. " - Ribatte.
Dopo avermi guardato con quel desiderio inespresso, mi afferra per le braccia, stringendomi a sè.
Il suo profumo è di nuovo mio, così come il suo corpo. Ma cosa intende con amico? Vuole davvero che due come noi tornino ad essere amici? Proprio noi due?

   



  Allora miei amati lettori, intanto ci tengo molto a ringraziarvi, lo farei uno per uno ma non conosco tutti. Il che ovviamente mi dispiace. Però vorrei farvi sapere che c'è un'altra storia che sto scrivendo e che comunque mi troverete qui: http://www.wattpad.com/user/chanybear

Mi piacerebbe molto ricevere qualche vostro messaggio e sapere cosa pensate della mia altra opera, o anche un messaggio per una semplice chiacchierata.
Vi aspetto in tanti! Un bacio a tutti.
-D

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Capitolo 3
*** Mentre piano ti allontanerai ***


Girl in the Brother's Dark II


3° Capitolo:

- Mentre piano ti allontanerai.


 
Esco dalla camera di fretta mentre Niall non fa altro che richiamarmi dal piano di sotto. Ho un sussulto guardando la stanza di Harry: « Solo amici. »
Io ed Harry Styles, solo amici. Dove sta scritto? Non dico di saltarci addosso al primo sguardo, ma dopo tutto quello che abbiamo passato, risulta complicato.
Al successivo richiamo di Niall, mi risveglio da tutti i miei pensieri. Per l'amor del cielo. Scendo di scatto e mi ritrovo lui e Liam davanti la porta spazientiti dal mio ritardo. 
« Buongiorno. » Pronuncio innocentemente.
Liam mi guarda diligente, per poi rivolgersi fuori, verso l'auto di Louis guidata da Dario. Wow, sono proprio l'ultima.
« Fila in auto! » Enuncia Niall, spingendomi in modo divertito.
Entro in auto dopo aver salutato Louis e Dario, mi siedo sul sedile posteriore insieme a Liam e Niall. Poggio la testa sul finestrino mentre la casa si allontana. 
Guardando le finestre, noto che c'è una sagoma che guarda da una delle finestre. Il vetro oscurato dell'auto e la troppa distanza, m'impediscono di capire di chi si tratti.

HARRY'S POV.

La macchina di Louis si allontana sotto i miei occhi. Chiudo di nuovo le tende lasciando la mia stanza nel buio più cupo.

 
Il silenzio prevale su gran parte dell'edificio. Mi siedo sul letto e rimango a riflettere. Sono passati due lunghi anni e per quanto breve sia stata la mia 'relazione' con Pam, ho percepito bene quanto sia complicato star con lei. Ma so bene quanto sia difficile stare senza di lei. Eppure Pam dovrà pur prendere la decisione di andare avanti nella vita, facciamo parte di un'associazione per delinquere dove lo spazio per amoreggiare è presso che inesistente. Dove vieni controllato e dove meno ti affezioni, meglio è. Ma per due come noi ormai è troppo tardi, ormai siamo inseparabili. Eppure il mio amore per lei era grande. Ho avuto un amore smisurato, ma non è bastato, non è stato abbastanza. E’ finito nel dubbio, in un illusione che si è spezzata in quelle cose non dette. Il mio amore era invincibile ma non abbastanza eppure era lei l’amore a cui mi aggrappavo. 
Era lei che mi diceva: «vedrai ce la faremo, noi insieme, per sempre, ci riusciremo a superare i giorni, il tempo, combatteremo contro le difficoltà senza dividerci mai. »
Il mio amore era grande, ma si nascondeva dalla luce, il mio amore era malato e non sono mai riuscito a trovare la cura, era un sentimento non ricambiato.
Uno dei due recitava una parte a cui non apparteneva e ho già detto addio a quell’amore che non c’è mai stato, che non c'è mai stato a causa mia.
Ma io dovrò pur trovare un modo per sopravviere a questo sentimento, no? Il campanello della porta suona spezzando il silenzio.

 « Harry, vai tu? » Domanda dal piano inferiore Zayn.
Esco di fretta e corro verso la porta d'ingresso. Mi accingo ad aprire e lei è proprio davanti la soglia della porta.

 « Ciao. » Dice timidamente.
La guardo dell'alto, con un sorriso vago. Mi sento come se non aspettassi altro ma allo stesso, non vorrei mai che questo momento arrivasse nel corso nella giornata. La tiro verso di me, stringendola tra le mie braccia. Le accarezzo i lunghi boccoli e quando lei ricambia l'abbraccio stringendo le braccia attorno alla mia vita, io le lascio un dolce bacio sulla testa. Le afferro le guance e sollevandole la testa, dopo averle lasciato una scia di baci dalla fronte al naso, mi appresto a baciarle le labbra delicatamente. Sento il suo sorriso poggiarsi sulle mia labbra, scaturendo un sorrido anche a me. 

 « Ciao. » Sussurro dolcemente.
Zayn irrompe nella stanza, indossa un grembiule e tiene in mano la padella con sù l'uovo strapazzato.

 « Buongiorno Katrin! Hai già fatto colazione? » Domanda Zayn.
Katrin scorge lo sguardo oltre la mia sagoma e risponde timidamente scuotendo la testa. Lo sguardo diligente di Zayn, che tiene molto alla colazione, l'obbliga a venir in cucina a mangiare. La sua mano scorre lungo il mio braccio fino ad afferrare la mia mano e nello stringersi, io le rivolgo lo sguardo. Zayn rientra in cucina, prima di rovinare la sua colazione.

 « Come vanno le cose qui? » Domanda Katrin guardandomi con i suoi grandi occhi celesti.
Mi siedo sul divano, facendola sedere su di me.
Ho conosciuto Katrin un anno fa, ad una sfilata di moda di Cornelia. Lei non sa della vita che facciamo qui, ed è convinta che Pam sia semplicemente la mia coinquilina. Con il passare dei giorni, mi sono trovato a raccontarle la verita su di lei e Katrin ha accettato la realtà. Ha accettato di avere il suo ragazzo ad abitare con la sua ex ragazza. Anche se Pam non è una semplice ragazza. Nel pensarla, rimango un attimo in silenzio, dimenticandomi di rispondere a Katrin.
Pam.

 « Hei. » Sussurra lei, picchiandomi il dito sulla guancia.
Scuoto la testa aprendo gli occhi al massimo. 

 « Si si. Le ho detto di rimanere amici. » Dico in modo deciso.
Mi sento infastidito. Mi sento come se il nome di Katrin non debba mai trovarsi in una frase con il nome di Pam. Mi sento in una situazione spiacevole. Non mi sento a mio agio ad aver Katrin qui adesso che Pam è tornata. 
E lei, che è sempre stata una parte fondamentale della mia vita, ha ricevuto un "restiamo amici", invece che un "Pam, io sto con un'altra persona". Dio, quanto mi fa stare male questa cosa. 
Mi aggrappo al corpo di Katrin, buttandoci sul divano per rimanerci qualche minuto. Quel silenzio mi prende di nuovo mentre la mano di Katrin mi accarezza la spalla. 

PAM'S POV


 Rimango in auto. Liam e Louis saranno dentro quell'edificio ormai da un'ora. Mi hanno lasciato con un Niall pensieroso ed un Dario affamato.
Mi giro verso Niall e lui mi rivolge i suoi candidi occhi chiari. Cerco di decifrare il suo umore ma lui è impassibile e non mi aiuta nel mio tentativo di capire. Poggio una mano sul suo braccio e lui si avvicina, stringendomi. E' un atteggiamento molto strano. 
Improvvisamente, il suo telefono squilla. Un messaggio. Senza muovere la testa, noto la scritta "Zayn".
Che sia successo qualcosa? 
Cerco di scorgere lo sguardo cercando di guardare il messaggio.

 « Lei è qui. » 
Dice nel messaggio.
Un enorme punto interrogativo si propaga nella mia mente. In che senso? Chi è dove? Niall butta il cellulare nel sedile accanto a noi, ormai stretti in unico sedile e mi rivolge uno sguardo. Un finto sguardo vuoto. Quegli occhi più lucenti del cielo, in realtà sono più cupi del buio. Mi allontano un attimo.
Niall ha capito bene di cosa ho intenzione di parlare: quell'inevitabile messaggio.
Lui alza gli occhi al cielo.

 « Non ti sfugge niente, vero? » Domanda sorpreso.
 « Niall. Parla. » Ordino.
Non so per quale strano motivo, ma i miei pensieri vanno a Summer. E se fosse lì? Aspetto una risposta notando che Dario ci lancia delle strane occhiate dallo specchietto retrovisore interno. Niall si tira indietro i capelli e dopo aver sospirato in modo prepotente, si gira di scatto verso di me.

 « Senti, non spetta a me dirti determinate cose. » Enuncia.
Lo fisso in silenzio. Di cosa sta parlando? Cielo, ci capisco così poco. Poi un'idea mi è chiara subito in mente. 
Lo afferro per il colletto e lo butto sul sedile, precipitandomi sopra di lui.

 « Parla! » Urlo, a un centimetro dal suo volto.
Il mio ginocchio sta schiacciando completamente le parti bassi di Niall che, così facendo, lo costringo a parlare. Lui mi scosta dal suo corpo e dopo aver ripreso al completo le sue facoltà mentali e fisiche, mi afferra una mano.

 « Non farlo, amico. » Pronuncia Dario, quasi preoccupato.
 « Non potrei mai mentire a Pam. » Risponde Niall, continuando a guardare me.  « Pam. » Pronuncia.
Il brivido mi prende le spalle. Perché tutto questo silenzio e suspance? Comincio ad aver paura.

 « Ieri ti ho sentito parlare con Harry: secondo me, devi smetterla di pensare a lui. » Dice.
Scuoto la testa e tolgo la mano da sotto la sua.

 « Perché? Niall, lo sai quanto per me sia diffic.. » Lui interrompe le mie spiegazioni.
 « Harry sta con un'altra persona. » 
Quelle parole. Quelle parole equivalevano ad una coltellata in pieno petto. Perché mentre io penso a quanto sono stata male in Italia, lui invece era qui a farsi una vita sentimentale. Ha avuto il coraggio di chiedermi di rimanere amici, con la scusa che 'non possiamo stare uno lontano dagli altri'. Più ci penso, più la rabbia mi sale in corpo. Adesso capisco la destrezza e la mancanza di delicatezza nell'avvicinarsi il giorno del matrimonio a me. 
Ma quello che non capisco  e proprio quel:

« Tu non hai minimamente idea di quanto sia stato difficile starti lontano questi due anni! »
Detto al matrimonio.
Mi giro verso il vetro del finestrino e guardo la porta dell'edificio di fronte aspettando che esca Louis da un minuto all'altro, così da poter tornare a casa ed ignorare tutto il mondo.
Io con Harry Styles ho totalmente chiuso i battenti.
Niall cerca di richiamarmi ma io alzo la mano per dargli segno di non parlare. Per quanto mi sia stato utile, avrei preferito saperlo da Harry e saperlo in modo deciso e sicuro. Ma se solo penso a quanto ho amato il suo sorriso. I suoi occhi. Le sue mani. Il suo tocco. La sua voce. I suoi riccioli lunghi. Le sue labbra. Persino quel suo modo di camminare, quel suo modo di discutere e anche quando non capisce qualcosa. L'ho trovato adorabile in tutto, maturo in tutto e persistente. Ho fatto di lui la mia ancora, mentre lui mi ha lasciato sul fondo del mare.



 

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Capitolo 4
*** Lasciarti al mondo. ***


Girl in the Brother's Dark II


4° Capitolo:

- Lasciarti al mondo.


 
Imbocco l'ingresso velocemente ma Louis mi ferma, prima che io possa salire le scale.
« Abbiamo un riunione, Pam. » Mormora lui.
Sospiro rumorosamente ed il mio sguardo si rivolge sulla cima delle scale. Una donna che indossa un paio di alti stivali neri stanno scendendo le scale, e mi guarda con uno sguardo indecifrabile. I suoi lunghi boccoli biondi oscillano sulle spalle ed in un attimo, i suoi occhi sono contro i miei, a pochi passi da me.
« Chi sei? » Domando, decisa.
« Il mio nome è Katrin. » Pronuncia il suo nome con un pizzico di gusto e piacere.
Mentre la mia mano trema sopra il manico della pistola nascosta dietro di me. Chi diavolo è questa? 
Ma in un istante mi è tutto più chiaro.
Harry si mostra sul fondo della scale, si sta abbottonando la camicia mentre il suo sguardo è perso. Il mio tremolio cessa. Il mio sguardo si incupisce. 
Lei è la ragazza di Harry. 
Mi irrigidisco ed una mano, di colpo, afferra il mio polso: E' Niall.
I nostri sguardi si scontrano e negli occhi di Niall c'è un silenzioso: "Lascia perdere." 
Mi porta sul divano, seduta accanto a lui, e lascia che il suo braccio sia il mio conforto. Mentre Harry accompagna l'ignota ragazza all'uscita. Il loro abbraccio, quella ragazza non ha quanto è importante per me ciò che tiene tra le braccia. Una lacrima scende tacitamente sulla mia guancia, mentre tutto rallenta. 
Harry di qualcun'altro? Qualcun'altro che non sia io? In un attimo, la voce di Louis mi prende di sobbalzo.
« Non ci sono più dubbi, lei è coinvolta e sembra essere anche più spietata. » Sibila mio fratello.
Abbasso lo sguardo. Una delusione dopo l'altra. Ho scoperto che la madre di Summer, che ci ha visto crescere insieme come sorelle, è una spietata mafiosa. 
« Una volta che Jhonny ha eliminato tutta la concorrenza, ha dato il via ad una serie incontrollate di agganci e attacchi da chiunque. Uccidendo Omar, uccidendo mio nonno.. » Lui e Zayn si avviliscono. 
« E noi uccidendo Jhonny. » Continua Liam. 
La scena di quel giorno è ancora viva davanti ai miei occhi ma non riesco a pensare a quanto sia brutto avere a che fare con l'uomo che ami mentre ama qualcun'altro. Sposto lo sguardo. Le lacrime non cessano più scendere, costringendomi a lasciare il soggiorno di corsa per raggiungere la stanza. 
Voglio chiudermi lì dentro. 
Non è il pensare che fa male. Ma la consapevolezza che le cose sarebbero potute andare in maniera diversa. Immaginavo un finale diverso. Ed invece sono qui che piango nel bel mezzo del corridoio.
« Pam. » 
Con Harry dietro di me.



Rimango a fissare il vuoto nella speranza di aver sentito male. Harry non può avermi seguito. Non sa cosa significa per me anche solo rivolgergli la parola.
« Guardami. »
E' lui. E' la sua voce. E' lui dietro di me. 
Mi affretto ad avanzare verso la porta della mia camera cercando di afferrare la maniglia ma i passi di Harry sono così veloci da riuscire a raggiungermi. Lui mi afferra. Afferra il mio braccio ed adesso ci stiamo guardando. I suoi occhi mi stanno supplicando di ascoltarlo.
« Non avrei mai, mai, MAI, voluto che tu lo scoprissi così. » Dice, mentre le sue lacrime minacciano di uscir via.
Mi dimeno mentre lui mi tiene. Mi allontano, riuscendo a non farmi toccare. Lui si asciuga una lacrima con il dorso della mano e mi fissa.
« Perché con lei sei quello che con me non hai voluto essere? » Domando, piangendo.
Lui abbassa lo sguardo, respirando con difficoltà.
« Perché Harry!? » Domando ancora.
« Paura. Mi spaventavano i miei sentimenti per te. Non ho mai provato nulla di più grande. Non ho mai avuto il coraggio di passare avanti finché Katrin non è arrivata. Ma non ci riesco, tutte le volte mi dico che ti dimenticherò e poi mi ritrovo ad inseguirti. Mi ritrovo a piangere per te. Non voglio pentirmi della mia scelta. Non voglio pentirmi di Katrin. Tu sei la persona più difficile che io abbia mai incontrato in vita mia. » Dice, abbassando il tono della voce.
C'è una cosa che voglio chiedere ad Harry, ci ho pensato in Italia e voglio sapere la verità, adesso.
« Come hai fatto ad incontrarmi? Voglio dire, come sei collegato a mio fratello? A me? » Domando, stringendo il corpo attorno alle mie braccia.
Lui sgrana lo sguardo rimanendo a fissarmi. Come quando qualcuno evita per tanto tempo qualcosa e poi d'un tratto se la ritrova davanti la faccia. Harry non risponde finché io non lo guardo ancora.
« Sono entrato alla NorthSchoolEast sotto ordine di Louis, per proteggerti. » Pronuncia.
Una fitta al cuore mi prende all'improvviso. Per proteggermi. Per questo io e Harry siamo quel che siamo, non per destino. Ne nulla di simile. Harry ha voluto conoscermi volutamente, sotto ordine. Costretto. Senza Louis non saremo quel che siamo. 
Rimango in piedi a fissarlo.
« Parlami, Pam. » Enuncia lui, esausto.
« Per tutto questo tempo, il nostro rapporto, è stato tutto un imposizione dovuta da mio fratello. » Riesco a pronunciare solo questo.
« All'inizio, Pam, credevo di morire tutte le volte che ti accadeva qualcosa ma poi ho cominciato a capire che quel che provavo era una protezione personale nei tuoi confronti. Ho cominciato a conoscerti ed è come se tu fossi sempre stata quel che desidero. Cominciavo ad uscire con te perché non potevo più farne a meno e tutt'ora è così. » Mormora.
« COME FAI A DIRE CERTE COSE MENTRE STAI CON UNA PERSONA CHE NON SONO IO!? » Domando furiosa. 
« PERCHE' SE IO E TE STESSIMO INSIEME, DIMENTICHEREI IL SIGNIFICATO DELLA PAROLA "CONTROLLO"! TU. MI. FAI. IMPAZZIRE. » Risponde.
« CHI TI DICE CHE SARA' COSI'? » Chiedo, ancora.
« PERCHE' STO GIA' IMPAZZENDO ADESSO. » Urla.
In un attimo, si avvicina a me velocemente, spingendomi contro la parete. Afferra le mie mani, tenendole strette contro il muro e si appresta a sfidarmi con quegli occhi verdi. A sfidarmi con desiderio, con audacia, con ardore. Sento il suo desiderio oltrepassarmi ogni singolo arto, tutte le mie ossa. Poi decide di allentare la presa, respirando affannosamente contro il mio collo. 
« Tu mi mandi in confusione. » Sussurra, quasi eccitato.
« Tu mi consumi. » Rispondo seriamente.
I suoi occhi mi guardano caotici mescolandosi con i miei, quasi in lacrime. La sua mano si apre, lasciando andare le mani. Si tiene sulla parete dietro di me, intrappolandomi tra essa e tra lui.
« Basta, Harry. Stiamo portando questa cosa avanti da troppo tempo. Per due anni sono rimasta con il dubbio se il tuo amore per me fosse reale o meno. » Mormoro.
« Non devi avere nessun dubbio. E' tutto re.. » Sussurra lui.
« E' tutto finto. Perchè se così non fosse, non avresti il bisogno di andare a ripararti tra le braccia di un'altra ragazza. E per me, questa è stata la dimostrazione che non vuoi avere niente a che fare con me ed i miei sentimenti, quindi non ha senso. » Mi giro, dirigendomi verso la mia porta, sotto il suo sguardo.
Lui lascia che io entri senza fare una piega mentre ho ancora la sensazione di lui su di me. Ma è giusto così. Devono solo rimanere sensazioni. 
Devo lasciare Harry nel suo mondo. Una volta per tutte.


***
Dei rumorosi tacchi si fanno largo nel corridoio piastrellato di vetro. Mentre le guardie fissano quella figura sinuosa avvicinarsi sempre di più alla porta che conduce verso la stanza della temibile Klelia. Bussa due volte, finché la porta non si apre ed il giovane Tawer da il benvenuto alla giovane ragazza di fronte a lui.
« Vieni avanti. » Pronuncia Klelia. « Cosa porti? » Domanda la donna.
« Ho nascosto delle cimici nell'edificio di Tomlinson. » La ragazza poggia un radiolina sulla scrivania di Klelia.
« Quanto è brava la mia dolce Katrin. » Pronuncia la donna.
« Sono stanco di vedere la mia fidanzata fingere di essere la fidanzata di qualcun'altro, qualcun'altro come Styles. Quando passiamo all'attacco? » Domanda Tawer, avvicinandosi a Katrin, abbracciandola da dietro. 
« Presto, molto presto. 
» Sussurra, guardando in modo minaccioso il monitor che raffigura la sagoma della figlia distesa sul suolo all'interno di quattro strette mura, lasciando intendere che Summer è ormai vittima di soprusi e violenze da giorni, speranzosa che Pam venga a salvarla al più presto prima che il suo assassino si riveli essere sua madre stessa. 
 

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