Ebbi giusto il tempo di arrivare davanti alla porta, che
questa si aprì.
Davanti a me c'era una ragazza minuta, con i capelli corti e gli
occhi vispi.
-Alice.
Non si sorprese del fatto che conoscessi il suo nome. E questo
fatto non sorprese nemmeno me.
Erano anni che cercavo Jasper e sapevo che lei era la sua
compagna.
-Sapevo che saresti arrivata.
Dall'altra stanza arrivò una voce: -Alice? E' arrivato
Charlie?
-No, Bella. Un'ospite inaspettata.-
rispose.
Mi fece cenno di entrare e la seguii lungo il corridoio luminoso.
Tutta la famiglia Cullen era riunita nel grande soggiorno, addobbato con grandi
festoni, chissà per quale festa.
Sapevo il nome di ciascuno di loro. E conoscevo anche il loro
passato.
Carlisle ed Esme erano accovacciati sul divano, mentre Rosalie
sedeva sulle gambe del marito, Emmett.
Edward era al pianoforte, intento a comporre chissà quale melodia
con la figlia,
Reneesme, e alle loro spalle c’era Bella, la
moglie.
Che bel quadretto
familiare, pensai
sarcastica.
Ed eccolo lì, finalmente.
-Jasper Whitlock. O dovrei dire
Hale?
Nella stanza cadde il silenzio, sembrava che tutti avessero smesso
di respirare.
Cosa assolutamente possibile.
Solo Jasper sembrava più tranquillo rispetto agli
altri.
-Astrid. Alla fine sei riuscita a
trovarmi.
-Ne dubitavi forse?- gli
risposi.
A quel punto Carlisle si alzò, chiedendomi: -Posso sapere chi è
lei e perché è qui? Come può vedere sta per iniziare una
festa.
Lo guardai dritto negli occhi. Occhi dorati, senza la minima
traccia di paura.
-Mi chiamo Astrid. Sono venuta per parlare con Jasper. Lui sa
perché sono qui.- risposi.
-Jasper? - .Carlisle si voltò verso di lui con sguardo
interrogativo.
-So perché è qui. Vecchie storie della mia vita passata.- disse
guardandomi dritto negli occhi.
-Io non le considererei vecchie. Il mio compito non è ancora
terminato.
Mi guardò con aria truce. E Edward si girò verso di lui con uno
sguardo stupefatto.
Alice, che fino ad allora era rimasta zitta, disse qualcosa che,
anche se non lo sapevo, sarebbe stato l'inizio di
tutto.
-Charlie arriverà tra pochi
minuti.
Le sue parole furono confermate dal rumore di una macchina in
avvicinamento. La bambina, Reneesme, si alzò dal posto che occupava accanto al
padre.
-Arriva nonno Charlie!!!- esclamò iniziando a correre verso la
porta.
-Reneesme, aspetta – disse fermo Carlisle. – Bella, va a ricevere
Charlie. Intanto noi vediamo come risolvere questa nuova situazione.- aggiunse
perplesso.
Credevano forse di liquidarmi
così?
-No- rispose Edward al silenzio delle mie
parole.
Ah certo! Il rosso sa leggere nel
pensiero.
-Io non mi muovo da qui. – replicai
decisa.
Inaspettatamente, sentii una porta che si apriva e, una folata di
vento entrò con il nuovo arrivato.
Un umano.
Il mio cantante.