Pillole di Fandom 3.0

di apollo41
(/viewuser.php?uid=17160)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Ritorno con l'ennesima raccolta di drabble/flash-fic/mini-shot. Queste in realtà le ho scritte nel corso di tre eventi differenti (sempre sul solito gruppo facebook di cui lascio il link https://www.facebook.com/groups/756312397778464/), ma siccome erano poche mi era un po' passata la voglia di postarle. Ora che sono tutte insieme mi sembra valga più la pena di prendermi il disturbo di postarle, quindi eccole qui nel loro splendore(?).
L'evento è sempre multifandom, quindi per chi volesse le altre raccolte sono sempre sul mio profilo autore.
Baci e buona lettura, Elisa.

PS: no, non ci saranno seguiti o oneshot più lunghe per nessuno di questi piccoli fill. Quindi, per favore, non chiedetelo, grazie. E no, non ho avuto tempo per rileggere quindi potrebbero esserci errori in giro.

 

PILLOLE DI FANDOM 3.0
 


Prompt: Sterek. Young!Derek e Stiles si conoscono nell'ora di Spagnolo.
Parole: 420
Note: Io ho studiato francese come seconda lingua alle superiori. Quindi per le frasi in spagnolo, ringraziamo quella bellissima cosa che è word reference. La seconda frase è il classico vaffanculo italiano, ma penso si capisca/sia corretto?


Per quanto Stiles avesse sempre avuto un particolare talento nell'usare le parole a suo vantaggio, imparare nuove lingue non era per niente il suo forte. Che era il motivo per cui Stiles odiava le lezioni di spagnolo. Le odiava tanto che spesso rimuoveva di doverci andare fino a che Scott non gli chiedeva cosa stesse facendo lì in piedi davanti all'armadietto a fissare una macchia inesistente sul fondo. Che era il motivo per cui Stiles era di nuovo in ritardo alla lezione di spagnolo.
Ed era anche il motivo per cui si era trovato a fare gli esercizi scemi che assegnava loro la professoressa in coppia col tizio nuovo, quello carino di cui ancora non si ricordava il nome, ma che in spagnolo era tanto bravo che Stiles nella sua testa lo aveva rinominato Miguel (non che avesse molto senso, ma tutti sapevano che c'era qualche rotella fuori posto nel suo cervello, quindi). Anche se non aveva particolarmente la faccia da Miguel quel tizio (il che confermava il già poco senso della cosa).
“Senti amico, non possiamo far finta che io abbia davvero capito quel che ti è appena uscito di bocca?” sbuffò Stiles all'ennesimo tentativo di conversazione che aveva fatto Miguel seduto di fronte a lui.
“Non chiamarmi amico.” rispose secco l'altro incrociando le braccia al petto.
“Come ti pare, Miguel.” borbottò poggiando la testa su una mano e portando gli occhi al cielo per un istante. Ovvio che uno come lui non voleva esser chiamato amico da uno sfigato come Stiles.
“Mi chiamo Derek.”
“Lo sapevo che non avevi una faccia da Miguel.” aggiunse senza accorgersene. Non che fosse la prima volta che diceva ad alta voce una cosa che avrebbe dovuto solo pensare, era uno dei motivi per cui tutti dicevano che era strano.
Derek lo fissò con espressione perplessa (cioè con un sopracciglio alzato e l'aria vagamente infastidita), prima di tentare di nuovo di parlargli in spagnolo; Stiles sospirò rumorosamente accasciandosi sul banco, il viso nascosto tra le braccia incrociate.
“Pietà!”
“En español.” ribattè Derek.
Stiles alzò la testa e lo fissò negli occhi. “Vete a tomar por culo!” rispose.
“La tua pronuncia fa schifo.”
“Sì, beh e tu hai i denti da coniglio, devo darti una carota perchè sai lo spagnolo?”
Derek premette con forza le labbra una contro l'altra, stringendo ancora di più le braccia incrociate. Diamine, quel tipo sapeva essere adorabile anche quando teneva il broncio, oltre che sexy quando parla spagnolo. Arg, il suo cervello doveva decisamente smetterla di pensare certe cose!


(BONUS)
“Perchè tu lo sappia, non è consigliabile dare solo carote ad un coniglio. Sono troppo zuccherine.”
“ARG! Non puoi avere una faccia del genere ed essere anche intelligente!”
“Cosa?”
“NIENTE!”

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


PILLOLE DI FANDOM 3.0

 

Prompt: Sterek. Hogwarts!AU. Derek è l'intrigante professore di pozioni e Stiles è deciso a saperne di più, ma non si aspetta ciò che scopre.
Parole: 230
Note: non si vede molto la componente sterek in questo fill, ma mi è uscio così.

 

Stiles, quasi per definizione naturale, non sapeva tenere il suo maledetto naso piantato in un libro; no, lui doveva andare a ficcarlo dove non avrebbe dovuto, sempre e comunque, anche quando il suo naturale istinto di sopravvivenza gli diceva che si stava per mettere in guai seri. Perchè solo un cretino di prima categoria (o uno a cui manca davvero qualche rotella dentro la testa) avrebbe pensato che fosse una buona idea seguire Derek Hale, l'inquietante professore di Pozioni, al calare della notte nel più profondo della Foresta Proibita. Soprattutto perchè, hey, luna piena, la notte in cui praticamente anche la gente normale ha qualche rotella fuori posto? (Uh, forse era per quello che aveva pensato fosse una buona idea.)
Il punto restava che non era stata una buona idea per niente, perchè alle prime luci della luna, il professore si era trasformato in un mannaro e lui ora si ritrovava a correre con tutta la forza che aveva nelle gambe verso un rifugio qualsiasi, mentre il lupo lo seguiva, quasi giocando con lui. Qualcuno doveva aver dimenticato di insegnare ad Hale che non si giocava col cibo, ma in quel momento Stiles ringraziò quel qualcuno per quella mancanza.
Anche a costo di legarsi per sempre al letto, Stiles si ripromise che se fosse sopravvissuto non avrebbe mai più ficcanasato. (E non stava mentendo a se stesso. Okay, forse sì.)

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


PILLOLE DI FANDOM 3.0

 

Prompt: Sterek, AU! Genderbend. Derek è il meccanico di Stiles.
Parole: 360
Note: io fem!Derek mi sono abituata a chiamarla Daria. Stiles resta Stiles perchè è un soprannome al suo vero nome quindi perchè cambiarlo?

 

Daria fissò con la coda dell'occhio quella che ormai era diventata una cliente fissa dell'officina di famiglia. Stiles Stilinski, l'eccentrica figlia dello Sceriffo Stilinski, si era presentata più di una decina di volte al garage solo nell'ultimo mese e ogni singola volta con un problema più ridicolo della volta precedente.
La prima volta che era entrata in officina si era lamentata profusamente dell'assenza del fratello di Daria, prima che lei uscisse da sotto l'auto a cui stava lavorando; quando lo aveva fatto, comunque, il flusso di parole si era interrotto per qualche istante per essere poi sostituito da una marea di palesi flirt che l'avevano alquanto irritata. Da quel giorno Stiles aveva iniziato a ripresentarsi ad intervalli sempre minori tanto che un giorno si era presentata alla mattina con tre minuti di anticipo dall'orario di apertura e poi di nuovo a pochi minuti prima della chiusura, quando Daria era quasi stata tentata di mandarla al diavolo una volta per tutte.
In fondo, comunque, l'appuntamento giornaliero con le ciarle di Stiles era diventato una parte importante della routine di Daria, tanto che vederla mancare per un paio di giorni l'aveva fatta preoccupare. Ora Stiles però si era ripresentata pochi minuti prima della chiusura, vestita con quella che era ovviamente una tenuta da appuntamento, cosa che infastidì parecchio Daria. Stava rimuginando proprio sul perchè mai avrebbe dovuto essere infastidita dal godere della vista delle gambe scoperte di Stiles quando la voce di quest'ultima la interruppe dalle sue elucubrazioni. Si accorse proprio per quell'improvviso parlare che Stiles non aveva quasi spiccicato parola fino a pochi istanti prima.
“Quindi, è la fine del turno, giusto? Ed è venerdì sera. Posso farmi perdonare per averti costretta qui fino a dopo l'orario di chiusura offrendoti qualcosa? Una birra, una fetta di pizza... Qualsiasi cosa?” chiese parlando velocemente e gesticolando come al suo solito, un vago rossore a tingerle le guance.
Daria sorrise. Stiles voleva uscire con lei e questo le era ormai diventato chiaro; quello che Daria certo non si aspettava era di non essere affatto contraria all'idea di passare ancora del tempo con Stiles. Diamine, quando diavolo si era presa una cotta per quell'impiastro ambulante?

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


PILLOLE DI FANDOM 3.0

 

Prompt: Sterek, AU: Derek è un aspirante scrittore che non riesce a scrivere più nulla da mesi a causa di un blocco emotivo. Ritrova l'ispirazione una sera, per caso, vedendo un ragazzo pieno di nei sporcarsi la felpa con un cono gelato.
Parole: 255
Note: e ci ho buttato Cora nel mezzo perchè mi è uscito così.

 

Cora gli aveva ripetuto per mesi che l'ispirazione per ricominciare a scrivere gli sarebbe piovuta addosso quando meno se lo aspettava, ma mai avrebbe pensato che lo scontro con un tipo in una gelateria potesse essere il motivo per cui avrebbe superato il dannato blocco dello scrittore. Invece era davvero bastato quello.
Non che in realtà si fosse trattato solo di uno scontro, era solo iniziata così, con Stiles che gli finiva contro, il gelato che teneva in mano che si spalmava irrimediabilmente sia sulla felpa di Stiles che sul maglione di Derek.
Stiles era stato così impacciato nel chiedere scusa in un insieme di frasi farfugliate, che Derek non era riuscito ad arrabbiarsi. Era solo scoppiato a ridere e aveva offerto a Stiles un altro gelato -assicurandosi questa volta che non fosse un cono e che venisse portato ad uno dei tavoli da una delle cameriere della gelateria.
Quando un paio di ore più tardi era tornato a casa, la mente ancora piena delle chiacchiere di Stiles, Derek si era ritrovato a scrivere senza neppure farci caso.
Cora, quando il giorno dopo glielo raccontò, lo prese in giro chiedendogli se avesse trovato una nuova musa. Derek arrossì e la mandò al diavolo, eppure il viso sorridente e pieno di nei del figlio dello Sheriffo gli era definitivamente rimasto impresso nella mente.
Diamine, Cora aveva ragione. Di nuovo. Non che lo avrebbe mai ammesso ad alta voce; dare ragione a sua sorella era la cosa peggiore che un essere umano potesse fare nella propria vita.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


PILLOLE DI FANDOM 3.0

 

Prompt: Sterek, Derek e Stiles litigano quando confrontano le proprie librerie Spotify.
Parole: 225
Note: che diamine di schifezza senza capo né coda ho scritto!? Doveva essere crack, ma non sapendo scrivere crack, è uscito il solito meh.

 

Stiles non poteva assolutamente accettare una cosa simile. Nessuno sano di mente poteva ascoltare un solo genere di musica, per lui era inconcepibile che una persona trovasse interessante ascoltare mille canzoni identiche l'una all'altra. Doveva essere una noia assurda a lungo andare. Eppure, quando per caso aveva sfogliato la libreria Spotify di Derek aveva scoperto con orrore che il suo fidanzato era proprio una di quelle persone che per Stiles erano solo in denial dall'essere come ogni essere umano comune che, nonostante potesse avere buon gusto in fatto di musica, si era ritrovato almeno una volta nella propria vita a canticchiare a mezza voce Gangnam Style o un pezzo a caso della discografia di Justin Bieber quando passavano per la radio.
La lite comunque era nata quando Stiles aveva messo tutte le playlist di Derek in un cartella chiamata “Don't be such a Dullwolf” e aveva riempito la libreria di cartelle e playlist (praticamente trasportando la sua intera libreria sul profilo del suo ragazzo). Derek non aveva gradito e aveva risposto cancellando canzoni a caso dalle preziose playlist di Stiles (e sì, aveva notato come mancassero tutte le sue canzoni preferite).
La lotta a suon di dispetti continuò per settimane, finchè Lydia non si stancò della situazione assurdamente infantile e minacciò di chiedere a Danny di rubare i loro profili e annullare i loro abbonamenti.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


PILLOLE DI FANDOM 3.0

 

Prompt: Sterek, La volta in cui Derek si presentò ubriaco alla finestra di Stiles, rischiando di ruzzolare giù dal tetto.
Parole: 350
Note: random come al solito, perchè il mio cervello funziona così.

 

Stiles aveva visto Derek in molte condizioni prima di quel giorno; insomma, lo aveva visto quasi morire per colpa del proiettile di Kate, aveva assistito al suo fingere di essere un Alpha con un minimo di idea di come fosse realmente essere un Alpha, lo aveva visto seriamente preoccupato per le persone che amava, lo aveva osservato diventare umano... Diamine, lo aveva perfino visto quasi morire dissanguato per poi tornare dal mondo dei morti in versione Lupo 2.0 -no, seriamente, era un lupo in tutto e per tutto, con tanto di coda, muso e pelo ovunque!
Una cosa che però aveva dato per scontato di non vedere mai, era Derek rischiare di ruzzolare giù dal tetto di casa sua mentre cercava di entrare dalla finestra perchè era ubriaco. Primo, perchè Derek era di nuovo un mannaro a tutti gli effetti e far ubriacare un mannaro era una cosa difficile, oltre che pericolosa. Secondo, perchè Derek al momento non aveva motivo per volersi ubriacare, visto che non c'era nessuna minaccia imminente e anche gli adolescenti problematici sembravano aver deciso di badare alla scuola. Terzo, perchè... Beh, okay, Stiles non aveva un terzo motivo, ma era comunque la cosa più assurda cui avesse mai assistito, tanto che si chiese se non stesse facendo solo un strano sogno.
Come conferma all'opzione che si trattasse solo di un sogno, Derek lo strinse in un abbraccio dicendogli che gli mancava. Perchè Derek odiava Stiles, okay? Se avesse dovuto scegliere tra salvare la vita di uno scoiattolo e la vita di Stiles, era sicuro che il lupo avrebbe scelto lo scoiattolo. Eppure non era un sogno, Derek era proprio lì e non sembrava aver intenzione di lasciarlo andare; dopo qualche istante non parve neppure più una cosa strana, anzi, l'abbraccio era confortevole e, in un certo senso, forse anche Stiles aveva bisogno di quel abbraccio. Insomma, la sua ragazza era partita alla ricerca di sua madre e non si faceva sentire da mesi e non c'era nulla di male in fondo nel pensare che sarebbe stato volentieri abbracciato a Derek in quel modo per ore, vero?

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


PILLOLE DI FANDOM 3.0

 

Prompt: Sterek, Au! Derek e Stiles sono nella stessa classe.
Parole: 365
Note: la mia convinzione che nonostante la gente lo sottovaluti Stiles sia un genio ha reso questa AU quello che è. Alias, probabilmente una cosa per niente vicina a quel che pensava la prompter. (E non mi piace neppure tanto come è uscita, ma vabbè!)

 

Quando scoprirono che Stiles aveva un disturbo dell'attenzione, lo Sceriffo e sua moglie non ne furono per nulla stupiti. La cosa assurda era che Stiles riuscisse comunque a concentrarsi sulla scuola e ad avere i voti migliori della sua classe; sin dai primi anni di scuola elementare i suoi insegnanti consigliarono un avanzamento di un paio di classi, ma a convincere lo Sceriffo che fosse una buona idea, fu la morte di sua moglie. Stiles non aveva mai avuto molti amici a scuola, lo prendevano in giro per i suoi voti e il suo saltare di argomento in argomento quando parlava. Ora che non c'era più sua madre, Stiles sembrava essersi chiuso ancora di più in se stesso. Forse un cambiamento di ambiente gli avrebbe fatto bene. Fu così che, a sette anni, Stiles iniziò a frequentare le lezioni insieme ai bambini di dieci, con ottimi risultati sin da subito almeno a livello scolastico. Un po' meno ottimi furono i risultati in fatto di socializzazione, ma perlomeno con i nuovi compagni non riceveva attacchi.
Fu quasi pronto a ripensare alla sua decisione quando Stiles iniziò il liceo con quattro anni di anticipo (saltando un ulteriore anno durante le scuole medie), eppure quando accadde l'incendio della famiglia Hale, Stiles trovò finalmente un amico in uno degli unici sopravvissuti della famiglia. Derek era un ragazzo distrutto dalla perdita, ma Stiles sapeva cosa significava non avere più accanto qualcuno che si amava profondamente e sembrava che entrambi traessero grande vantaggio dall'amicizia. Lo preoccupava un po' che suo figlio di dodici anni frequentasse un sedicenne, eppure Derek era davvero un ragazzo responsabile e tranquillo, non uno di quei festaioli che fermava alle tre del mattino ubriachi e con una patente vecchia solo di un paio di settimane.
Quando qualche anno dopo lo Sceriffo scoprì che Derek e Stiles avevano iniziato ad uscire insieme mentre frequentavano il college, non ne fu quindi per nulla stupito. Conosceva abbastanza bene Stiles per immaginare una cosa del genere succedere e, in fondo, non era neppure una cosa così negativa. Derek col tempo era diventato come un secondo figlio e vedere come si rendevano felici lui e Stiles gli riempiva il cuore di sollievo.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


PILLOLE DI FANDOM 3.0

 

Prompt: Stiles/Peter. Peter continua a tampinare Stiles con la scusa di donargli il morso e Stiles cerca di fargli capire che non c'è bisogno di scuse per uscire insieme.
Parole: 240
Note: ci ho provato, è uscita una cosa parecchio meh.

 

Stiles era piuttosto annoiato dall'essere stalkerato a quel mondo. Non fraintendetelo, avere un uomo fatto e finito che pensava fossi abbastanza interessante da voler uscire con te era decisamente una cosa lusinghiera, soprattutto quando l'adulto in questione era parecchio sexy -anche se quasi per certo psicopatico, seppure per un buon motivo. Soprattutto quando voleva uscire con Stiles, che per definizione NESSUNO aveva mai trovato interessante in quel senso.
Però era davvero snervante che Peter lo aspettasse in vicoli buio e ce lo trascinasse quando gli passava accanto usando come scusa per rapirlo per qualche ora l'offrirgli il morso -davvero, non provava neppure più a farlo sembrare un rapimento: gli offriva la cena, lo portava in posti appartati che un adolescente qualsiasi avrebbe trovato romantico e perfetto per pomiciare. Era davvero stanco di quella situazione di stallo in cui Peter non faceva nulla di concreto per rendere la loro relazione beh, una relazione a tutti gli effetti e tutto si poteva dire di Stiles, ma non che fosse una persona a cui piaceva aspettare o che non sapeva prendere l'iniziativa.
Quando provò a prendere per il bavero Peter e baciarlo non pensava che il mannaro glielo avrebbe permesso, comunque. Che è il motivo per cui principalmente rimase bloccato per qualche istante, le sue labbra poggiate appena a quelle dell'altro. Un istante dopo Peter sogghignava e lo schiacciava contro il muro del vicolo divorandogli la bocca. Forse aveva funzionato fin troppo bene.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


PILLOLE DI FANDOM 3.0

 

Prompt: Sterek, Il branco si rende conto che quello di cui Malia ha bisogno è rimettersi in pari con la sua infanzia per quanto perduta. Risultato: deve andare al Luna Park. A Stiles e Derek tocca baby-girl-sitterarla. Mentre fanno da chaperon a lei, siccome nessuno sta facendo da chaperon a loro, sterek happens.
Parole: 680
Note: tutte quelle parole uscite da un prompt che al primo tentativo non mi ispirava di scrivere nulla. Non che sia una garanzia di buon risultato perchè è una roba molto random con Derek scritto molto alla cavolo però, va beh. Ah, ed è kinda AU perchè per me, per quanto resterà sempre un fail!wolf, Derek è l'unico Alpha.

 

Stiles odiava il branco. Tutti, dal primo all'ultimo. Capiva perchè Derek dovesse fare da baby-sitter a Malia, in fondo era l'ultima aggiunta al branco, aveva senso che l'Alpha si occupasse di lei. Quel che invece non aveva senso era che Stiles dovesse andare con lui. Perchè Stiles, per quanto volesse un'occasione per passare del tempo con Derek e provare a chiarire quello che a tutti gli effetti era un elefante di sentimenti imprecisati in mezzo a loro due, non gli sembrava certo che quella fosse la situazione migliore per discutere quel genere di cose. Stiles aveva bisogno di privacy, dannazione! Mica poteva confessare di essere un po' -tanto- innamorato di Derek quando c'era gente col superudito nelle vicinanze! Beh, escluso Derek ovvio, lui doveva sentire forte e chiaro il messaggio, recepirlo, accettarlo e accettare di ricambiare -perchè Stiles era sicuro che lui ricambiasse.

E invece erano al Luna Park, loro due e una Malia estatica che annusava qualunque cosa e chiunque e chiedeva di provare questa o quella cosa, che si trattasse di cibo o giostre. Sarebbe quasi stata una cosa divertente a cui assistere, ma Stiles era più occupato a fissare la faccia imbronciata di Derek, che sembrava decisamente a disagio in quella situazione. Malia era appena salita sull'ennesima attrazione, quando Stiles decise di provare perlomeno ad avere una conversazione con Derek.
“Non che io sia felice di essere qui quando potrei essere a casa a recuperare qualche episodio di Supernatural che mi sono perso nelle scorse settimane, ma potresti perlomeno toglierti dalla faccia quella espressione.”
“Quale espressione?”
“Quella a metà tra il sto per staccare la testa a morsi al prossimo che mi sfiora e il ho mangiato troppo limone quindi mi si sta ritirando la bocca nella faccia.”
Derek sbuffò, portò gli occhi al cielo e incrociò le braccia al petto, spostandosi appena in tempo per evitare che l'ennesimo adolescente lo urtasse.
“Dovremmo prendere dello zucchero filato.”
Derek lo fissò perplesso.
“Per Malia, intendo.” aggiunse Stiles, anche se in realtà era più perchè aveva bisogno di occuparsi con qualcosa e lo zucchero filato avrebbe tenute impegnate sia le sue mani che la sua bocca.
Il mannaro sospirò di nuovo, ma sorrise appena. “Certo, per Malia. Andiamo.”
Stiles si ricordò perchè anni prima si fosse ripromesso di non mangiare mai più zucchero filato, quando dopo un paio di morsi si ritrovò le mani e la faccia appiccicose e pezzi di zucchero che rovinavano anche una delle sue adorate t-shirt di Batman. Derek, accanto a lui con in mano il bastoncino per Malia, cercava invano di nascondere quanto trovasse la cosa divertente, mentre cercavano di tornare alla giostra a cui avevano lasciato Malia.
“Non è divertente Derek, non lo è per nulla. Diamine mi sembra di avere zucchero anche nei capelli. Non ho zucchero nei capelli, vero? Cavoli, se ho zucchero nei capelli e dovrò tagliarli perchè non si scioglie giuro che chiederò i danni morali al tizio dello zucchero filato!”
Il mannaro sorrise scuotendo la testa, prima di dare un morso al dolce che ancora teneva in mano.
“Ehy, era per Malia!” lo sgridò Stiles. “Se ne volevi potevi dirmelo prima che buttassi via il mezzo che avevo avanzato io.”
Derek indicò solo un gruppetto di ragazzini forse un paio di anni più giovani di Stiles, tra cui, effettivamente, stava anche Malia. “Non credo ci voglia tra i piedi, sta facendo amicizia.”
“Pensi sia una buona idea lasciarla con loro?”

“Credo che farà meno danni di quanti ne faccia tu con dello zucchero filato in mano.” rispose Derek con un'espressione soddisfatta.
Stiles ribattè mettendogli una delle sue mani ancora appiccicose in faccia. Sapeva che il mannaro avrebbe potuto evitarla se avesse voluto, invece non lo fece; in compenso, gli leccò il palmo della mano che ancora gli teneva sulla faccia. Stiles la scostò di scatto e lo fissò come se fosse un alieno. Derek invece si leccò le labbra fissandolo per qualche secondo, prima di proseguire senza dire nulla.
Okay, Stiles era confuso. Era davvero appena successo che Derek flirtasse con lui o se l'era solo immaginato?

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


PILLOLE DI FANDOM 3.0

 

Prompt: Sterek, Stiles sta per mettersi a piangere quando la sua jeep lo abbandona sul ciglio della strada, quando vede il meccanico comincia a organizzare nuovi piccoli guasti che non lo spennino troppo
Parole: 250
Note: non riesco a non essere random e insensata con questi fill a quanto pare.

 

Stiles aveva un buon motivo se stava fissando l'interno della sua auto, il portatile appoggiato su una sedia lì accanto aperto su un video che parlava di... Non aveva idea di quale fosse il nome della parte che veniva aggiustata nel tutorial. Sapeva solo che c'era un buon motivo se stava cercando di sabotare la sua stessa auto. No, non era per una truffa alla sua assicurazione o qualsiasi cosa illegale potrebbe pensare una vera mente criminale.

Voleva solo avere l'occasione di rivedere qualche istante il nuovo meccanico dell'unica officina della zona. Che potrebbe sembra assurdo, ma in sua difesa, Derek era uno spettacolo a cui chiunque avrebbe voluto assistere più volte nel giro di qualche settimana. Diamine, avrebbe pagato per assistere ad uno show che consisteva solo in Derek che camminava per qualche istante su una passerella. Beh, non stava pagando per una cosa simile, ma in un certo senso pagava per vedere Derek. Perchè, okay, erano interventi che richiedevano 10 minuti di lavoro -più i 45 minuti che servivano a Stiles per far sembrare il problema realistico senza creare danni veri-, però si trattava pur sempre di manutenzione, quindi...
Ma ne valeva la pena! Era sicuro che questa volta sarebbe stata la volta buona, questa volta sarebbe riuscito a chiedere di uscire a Derek e non avrebbe semplicemente farfugliato cose insensate come suo solito -anche se il suo essere imbranato aveva fatto ridere Derek in più di un'occasione e, beh, era un buon bonus per quanto concerneva Stiles.

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


PILLOLE DI FANDOM 3.0

 

Prompt: Sterek. Stiles fa il giornalista e finire a fare il cronista sportivo non era proprio la sua ambizione. Derek è il quarterback con le sopracciglia assassine della squadra locale (di cui sta seguendo tutte le partite. Per lavoro. Ovvio. Lavoro).
Parole: 225
Note: Again, fill completamente random. In questo caso ha quasi senso come cosa, perchè il cervello di Stiles funziona molto a caso.

 

Stiles odiò il suo incarico di cronista sportivo per ore, cioè, dal momento in cui gli avevano comunicato che poteva smettere di occuparsi dei necrologi per passare alla cronaca sportiva, fino al momento in cui era arrivato sul campo della partita di football della squadra locale. Tanto gli bastò per cambiare idea e ringraziare qualsiasi divinità gli avesse messo tra le mani l'occasione di fissare tale meraviglia della natura per lavoro. Davvero, non era umanamente concepibile una tale perfezione, quindi doveva essere per forza un dono divino. Ed era anche più un dono divino il fatto che tale dono divino fosse attaccato ad un semi Dio in pratica; il che confermava la sua supposizione iniziale sul non essere umanamente possibile.
Qualcuno gli diede una gomitata: era il tizio che si trascinava dietro ogni volta per fare le foto.
“Senti, okay, Derek Hale è stato nominato il giocare più sexy del campionato e ha un culo da far cambiare orientamento sessuale pure al più estremista dei radicali anti gay, ma non puoi per una volta sforzarti di prendere appunti veri sulla partita? Gli ultimi articoli erano talmente brevi, imbarazzanti e pieni di stronzate che il capo sta seriamente considerando di licenziarti. E non solo perderesti il tuo stipendio, ma anche il rimborso dei biglietti delle partite. E ti assicuro che dalla tv quel sedere perde qualcosa.”

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


PILLOLE DI FANDOM 3.0

 

Prompt: Sterek, Omegaverse. Stiles ha nascosto di essere omega per anni, non lo sa nemmeno Scott. Un giorno esaurisce i medicinali e ha bisogno di farseli prescrivere...quindi deve uscire di casa per farlo. Ovviamente incontra tutti.
Parole: 590
Note: non mi piace come è uscita perchè è clichè come non mai. PS: l'ultima frase è una roba che io in inglese ripeto spesso su chi mente spudoratamente. Alias, lying liar who lies lie.

 

Stiles fissava il pavimento del bagno, ogni singola scatola di farmaci presente nella stanza abbandonata a terra accanto ai suoi piedi, mentre Stiles cercava di fermare l'attacco di panico che stava per coglierlo. Aveva finito ogni singola scatola di inibitori per omega che aveva in casa. Ed era a soli tre giorni da un calore. E suo padre era fuori per almeno altri due giorni ad uno stupidissimo convegno per sceriffi. E non poteva chiedere a nessuno di recuperarli al suo posto perchè NESSUNO sapeva che fosse un omega. Lo aveva sempre tenuto nascosto a tutti, perfino a Scott.
Stiles prese respiri profondi, riuscendo a fermare il panico sul nascere. Non aveva molte alternative, aveva bisogno delle medicine se voleva superare il calore senza diventare... Stiles non voleva neppure pensarci a come sarebbe stato il calore senza inibitori e senza un Alpha a prendersi cura di lui.
Gli ci volle quasi un'ora per convincersi anche solo ad uscire dalla porta e un'altra ora -e due attacchi di panico- prima di accettare che la sua auto era ancora fuori uso e l'unica alternativa era camminare fino alla farmacia più vicina, alias, dall'altro lato della città. Pregò ad ogni singolo passo di non inciampare in nessuno degli altri, ma il Karma in quella giornata aveva deciso che tutti avrebbero scoperto uno dei segreti che fino ad ora era riuscito a custodire gelosamente. Per primi incontrò Erica e Boyd, seduti ad un tavolo di una gelateria; Stiles cambiò strada appena li vide, ma il danno era comunque fatto a giudicare dall'espressione maliziosa di Erica e quella curiosa di Boyd. Un paio di isolati dopo, Stiles inciampò in Scott ed Isaac che uscivano dall'unico negozio di fumetti della città e Stiles si maledì per non essersi ricordato che Scott gli aveva chiesto giusto un paio di giorni prima se si sarebbe unito a lui ed Isaac per quella uscita; riuscì ad evitare domande da parte del suo migliore amico solo perchè Isaac lo fermò per il braccio prima che potesse seguirlo -Stiles sospettava che anche Isaac stesse nascondendo la sua natura di omega e apprezzò che perlomeno ci fosse un po' di pietà nei suoi confronti vista la pessima giornata che stava avendo.
Quando arrivò alla farmacia, dopo aver allungato la strada di parecchio nel tentativo di evitare ogni posto in cui avrebbe potuto incontra Lydia -o peggio Jackson- Stiles aveva il fiatone, non solo per la stanchezza, ma anche per il panico che gli stava salendo con tutto il meditare che lo aveva accompagnato nella lunga camminata.

Aveva quasi la vista annebbiata per quanto fosse a corto d'aria e Stiles incolpò proprio quello quando sbattè contro qualcuno, che lo afferrò per le braccia prima che cadesse.
“Stiles?”
Stiles chiuse gli occhi, il panico che si congelava nelle sue vene colto anch'esso dal panico, mentre si ripeteva che non era appena successo, che non aveva appena sbattuto contro Derek in persona mentre era nel pieno di una tempesta ormonale pre-calore. Riaprì gli occhi quando sentì il calore di un respiro sul proprio collo.
“Derek, cosa stai facendo?!” gracchiò.
“Hai un odore strano.”
“N-non dire cavolate, ho il mio odore.” balbettò cercando di liberarsi, il cuore che gli batteva all'impazzata.
“No, non sai di medicinali. Profumi di...” Derek fece una pausa, prese un respiro ancora più profondo poi si distanziò di scatto e lo fissò negli occhi, i suoi che si coloravano di rosso. “Mio.”
Stiles non squittì, non lo fece e chiunque avesse detto il contrario era solo un bugiardo ballista che mentiva panzane.

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


E sì, di nuovo una raccolta di drabble/flash-fic/mini-shot, anche questa volta contenente roba scritta in event diversi (sempre sul solito gruppo facebook di cui lascio il link https://www.facebook.com/groups/756312397778464/). Gli eventi sono come sempre multifandom, quindi per chi volesse le altre raccolte sono sul mio profilo autore con lo stesso nome per ogni fandom.
Sono un po' di fretta quindi vi lascio alla lettura.
Baci e buona lettura, Elisa.

PS: no, non ci saranno seguiti o oneshot più lunghe per nessuno di questi piccoli fill. Quindi, per favore, non chiedetelo, grazie. E no, non ho avuto tempo per rileggere quindi potrebbero esserci errori in giro. Mi scuso per questo.


PILLOLE DI FANDOM 3.0

 

Prompt: Teen Wolf, Stiles/Derek. "Posso continuare a chiamarti Miguel?"
Parole: 165


 

“Posso continuare a chiamarti Miguel?”
Derek spostò il cellulare dall'orecchio e ne fissò lo schermo per qualche istante, per assicurarsi che stesse parlando proprio con Stiles, il suo ragazzo da due settimane. “Stiles, cosa hai fatto questa volta?”

“NIENTE!” urlò in difensiva. “Solo, sai, mio padre non sa ancora di noi e magari se pensa che sto chiamando qualcun altro non farà domande. O non inizierà a pensare che sta di nuovo succedendo qualcosa e io glielo sto nascondendo.”
“E non dirgli di noi come rientrerebbe nel non mentirgli riguardo qualcosa che sta succedendo?”
“Beh, ma non è una cosa pericolosa o che mette a rischio vite. Anzi, se glielo dicessi metterei a rischio la tua vita in primis e la mia a seguire. Quindi, sì, chiamarti Miguel è una buona idea!”
“Stiles...”
“Ottimo, è deciso, ciao Miguel, ci vediamo domani sera.” esclamò Stiles all'improvviso. Prima che la comunicazione terminasse, Derek sentì dall'altro capo la voce dello Sceriffo, grondante sarcasmo. “Indovino? Era MIGUEL.”

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


PILLOLE DI FANDOM 3.0

 

Prompt: Teen Wolf, Alfa Stiles/ Alfa Derek. Quando Talia parlò al figlio di un nuovo branco in arrivo da Nord mai questo si sarebbe immaginato di incontrare un Alfa tanto giovane, allegro, infantile ed insopportabile.
Parole: 430


 

Derek non era mai stato brillante con la diplomazia, per questo Talia lo avvertì con largo anticipo dell'arrivo di un nuovo branco. Non c'era da stupirsi, in effetti; quella di Beacon Hills era una contea nota tra i mannari per essere pacifica e ospitale e oltre ad offrire un territorio abbastanza grande da ospitare fino a tre branchi molto numerosi senza problemi di supremazia territoriale, aveva anche un patto di non belligeranza con una delle più famose famiglie di cacciatori, con cui, nei pochi casi di attacchi di altre creature, gli Hale avevano perfino collaborato per risolvere la situazione.
Nonostante l'anticipo, Derek non si sentiva affatto pronto. Avrebbe voluto avere più informazioni sul branco in arrivo da Nord, ma non era una famiglia antica come gli Hale, era un branco nuovo, nato forse da un paio di anni.
Il nervosismo diminuì un po' quando si rese conto, dall'odore, che si trattava di non più di 3 mannari, 2 umani e una creatura di qualche altro genere -una Banshee, probabilmente, a detta di sua sorella Laura.
Quel che si era meno aspettato, comunque, era che l'Alpha fosse un ragazzetto di non più di 17 anni. Non che il resto della banda sembrasse molto più vecchio, anzi, erano decisamente solo dei coetanei.
“Scusate il ritardo, abbiamo dovuto fermarci per colpa di Lydia a noleggiare un DVD. Che poi chi li noleggia più i DVD quando si può vedere qualsiasi cosa su Netflix? Seriamente Lydia, e sei quella con l'IQ più alto nel gruppo, perchè ci siamo fermati a noleggiare The Notebook?”
Derek lo fissò perplesso, Laura e Cora che ridacchiavano accanto a lui. Derek si schiarì la gola in ammonimento e l'altro parve ricordarsi dov'era.

“Ehm, okay, scusa. Quando sono nervoso tendo a parlare a ruota libera.”
“Tu parli sempre a questo modo.” borbottò il biondo accanto a quella che, a giudicare, doveva essere Lydia, visto che era lei che aveva fissato al cielo durante il discorso dell'Alpha.
“Stai zitto, Jackson!” rispose quest'ultimo senza voltarsi. “Io sono Stiles, comunque. Questi sono Scott, Lydia, Allison, Danny e Jackson. Tecnicamente mancano anche mio padre e la madre di Scott, ma sono già a lavoro. Sai, turni. Mio padre è il nuovo sceriffo e la madre di Scott fa l'infermiera...”
Derek sospirò; non sembrava un gruppo pericoloso e certo era strano vedere un branco composto più da umani che da lupi, eppure era convinto che quegli adolescenti avrebbero portato la loro quantità di dramma in città. Si augurava solo che il dramma non lo colpisse in prima persona. Derek odiava quel genere di cose.

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


PILLOLE DI FANDOM 3.0

 

Prompt: Teen Wolf, Sterek. Nessuno dice di no al cioccolato
Parole: 400


 

Stiles fissava Derek come se non avesse di fronte a sé sempre il solito lupo brontolone, bensì come se all'improvviso a Derek fossero cresciute le antenne e la sua pelle fosse diventata verde e rugosa. Insomma, aveva la sua solita espressione indignata, quella che Derek si era ormai abituato a vedersi rivolta ogni volta che diceva qualcosa che per Stiles era al pari di una bestemmia detta di fronte ad una vecchia signora timorata di Dio.
“NESSUNO dice no al cioccolato, Derek!”

“Stiles, non dirò di sì alla Double Choccolate Cake.”
“Ma non l'hai neppure assaggiata!” si lagnò, parlando a bocca piena e lasciando briciole di dolce semi-masticato sul tavolo a cui erano seduti.
“Non ho bisogno di farlo, fidati.”
“Derek, NESSUNO dice no al cioccolato. Vuoi davvero togliere a tutti gli invitati al nostro matrimonio l'occasione di mangiare la migliore Wedding Cake della loro vita scegliendo una cosa scema come la Red Velvet invece della Double Choccolate che fa venire le bave alla bocca a QUALSIASI persona solo a nominarla.”
Derek poggiò la guancia alla mano. “Stiles, non sceglieremo neppure la Red Velvet.” tentò di spiegare.
“Davvero? Quindi cosa avevi in mente? Limone? Vaniglia? Oddio, non vorrai quella alle carote. DEREK, dimmi che non vuoi quella alle fottutissime carote!”
Derek sospirò. “Cocco e Lime.” disse porgendo il piatto con l'assaggio di suddetto gusto verso Stiles che aveva fino a quel momento assaggiato effettivamente solo la torta al cioccolato.
Stiles sbuffò, affondò la forchetta e la portò alla bocca con un'espressione che avrebbe fatto invidia alla faccia di Scott quando Stiles gli aveva detto che lui e Derek si stavano per sposare -e lo aveva incaricato di occuparsi anche dell'addio al celibato per Derek. L'espressione sul suo viso mutò quando Stiles si concesse il tempo di assaporare davvero il dolce che aveva in bocca. Ne prese un secondo boccone, masticando in silenzio.

“Derek, è...”
Se qualche anno prima Derek avesse saputo che per togliere le parole a Stiles sarebbe bastato un assaggio di dolce al cocco e lime, probabilmente se ne sarebbe procurata una fetta da avere sempre a disposizione per ficcarla nella bocca del suo futuro marito.
“Insolita. Come noi due.” fece una pausa, in cui rubò la forchetta a Stiles per prenderne un assaggio. “La servirono anche al matrimonio dei miei genitori. La mangiavamo ogni anno per il loro anniversario.”
Stiles annuì fissandolo. “È perfetta, Derek.”

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


PILLOLE DI FANDOM 3.0

 

Prompt: Crossover, SuperWolf. Quando Dean ordina a Stiles di fare silenzio questo si trova a rimpiangere il lupo piú scontroso di BH
Parole: 235


 

Stiles si sentiva spesso dire di fare silenzio. Era da sempre una costante della sua vita, principalmente per colpa sua, considerata la totale mancanza di un minimo di buon senso che gli facesse capire quando arrivava il momento di mettere un freno alla marea di parole che gli uscivano di bocca. Non che ripetergli di fare silenzio avesse mai davvero funzionato, Stiles la maggior parte delle volte continuava imperterrito a parlare.
Con Dean Winchester, comunque, perfino lui sapeva che era il caso di rimanere in silenzio quando ti diceva di farlo, soprattutto se ti ritrovavi incastrato con lui nel mezzo di una situazione. E per UNA SITUAZIONE Stiles intendeva intrappolati nella tana di un fottuto Wendigo. Perchè OVVIAMENTE a Beacon Hills il Wendigo era mancato fino a quel momento, quindi doveva necessariamente risvegliarsi dal proprio letargo, trasferirsi nella loro città e iniziare a rapire e mangiare gente a caso che si inoltrava nella foresta. E poi, con tutto ciò che era successo in città, chi erano gli unici idioti che ancora si inoltravano nella foresta? Di nuovo, non era ovvio?
“Non ti avevo detto di stare zitto?!” ringhiò in un sussurro Dean, accendino e bottiglia di liquido accelerante in mano.
Ops, aveva di nuovo parlato ad alta voce invece che pensare e basta, vero? Diamine, questo Dean era decisamente peggio di Derek. ARG, fantastico, ora gli mancava Derek! Come poteva mancargli quella palla al piede?

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


PILLOLE DI FANDOM 3.0

 

Prompt: Teen Wolf, Sterek, Stiles è l'alpha di Derek, Derek si chiede come sia possibile avere un alpha che inciampa nei suoi piedi ogni due per tre, e soprattutto perchè si ostini ad indossare ridicole maglie, quando lo chiede a Stiles non fa in tempo a pentirsene che è già troppo tardi.
Parole: 310


 

Derek odiava la sua vita. Non in generale, a Derek piaceva essere ancora vivo e vegeto, ovviamente. No, la cosa che odiava della sua vita era il proprio Alpha. Stiles, infatti, non era il classico lupo in cui ti imbatti di solito. Non era particolarmente muscoloso, non era particolarmente agile e non era neppure particolarmente minaccioso. Forse anche il fatto che fosse solo un diciassettenne contribuiva, ma la maggior parte della colpa era di Stiles stesso. Prima di tutto aveva lasciato a Derek il compito di addestrare il branco al combattimento. Su questo era anche quasi d'accordo, in fondo Derek era un mannaro da tutta la sua vita, mentre Stiles lo era solo da qualche tempo. Era un po' meno d'accordo sul fatto che Stiles partecipasse di rado ai loro allenamenti. In secondo luogo, Stiles non ci provava neppure a sembrare minaccioso. Si vestiva ancora con quelle sue ridicole maglie di Batman sotto ad una camicia felpata lasciata aperta. E infine, la cosa più ridicola: nonostante fosse un lupo, Stiles era rimasto lo stesso ragazzino imbranato che riusciva ad inciampare sui proprio piedi ogni due per tre che era stato per tutta la sua vita umana.
Derek aveva sopportato la cosa per mesi prima di scoppiare e dirgli tutte queste cose in uno sfogo. Stiles lo fissò, un'espressione soddisfatta sulle labbra, gli occhi che brillavano di rosso. Un attimo dopo lo aveva atterrato senza che Derek avesse il tempo di accorgersi che si era spostato.
“Se riesco ad ingannare un nato mannaro come te di essere completamente innocuo, ci riuscirò anche con tutti coloro che cercheranno di invadere il territorio. Ed essere sottovalutati è un gran vantaggio.” gli mormorò nell'orecchio. Poi, perchè in fondo Stiles era sempre Stiles, gli diede una lunga leccata sulla guancia prima di alzarsi, ridendo della faccia disgustata di Derek. Derek odiava PROFONDAMENTE la sua vita.

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


PILLOLE DI FANDOM 3.0

 

Prompt: "Derek." "Stiles." "E' la cosa peggiore in cui ci siamo mai trovati." "..."
Parole: 405


 

Stiles doveva imparare a mettere un freno alla sua bocca. Non perchè non gli piacesse parlare, anzi, Stiles ADORAVA parlare, qualche volta nella vita gli era anche tornato utile il suo dire le cose a sproposito! Era il modo in cui lui e Derek erano finiti insieme! Se Stiles avesse aspettato che fosse Derek a chiedergli di uscire, non sarebbero mai usciti prima della fine dei tempi. E l'unico modo in cui avrebbe potuto chiederlo Stiles era, appunto, farlo senza rendersi conto di averlo domandato ad alta voce.

Però, un 70% delle volte in cui non prestava attenzione a quel che diceva, si trovava a rimpiangere di essersi lasciato sfuggire dalla bocca qualcosa che si supponeva fosse solo un pensiero. Come in quel caso.

Non aveva alcuna intenzione di dire ad alta voce che avrebbe tanto voluto sapere com'era avere un bimbo mentre lui ed Allison giocavano con la figlia di quest'ultima e Scott. Tanto meno intendeva offrire se stesso e Derek come babysitter di quello sgorbietto di poco più di 8 mesi per una intera giornata, mentre Allison e Scott dedicavano del tempo solo a loro dopo mesi.
“Derek.” bisbigliò Stiles, la testa affondata in uno dei cuscini del loro letto, mentre riposavano qualche minuto durante il sonnellino pomeridiano della piccola.

“Stiles.” rispose solo Derek senza neppure aprire gli occhi.

“Questa è senza dubbio la cosa peggiore in cui ci siamo mai trovati.” aggiunse accoccolandosi contro il fidanzato, che rimase in silenzio a fissarlo con un solo occhio aperto, un'espressione a metà tra il preoccupato e il perplesso.
Per una volta, Stiles riuscì ad evitare di dire ciò che gli stava passando per la testa; Derek, comunque, conosceva Stiles fin troppo bene, quindi sospirò, si girò sul fianco per vederlo meglio e poi parlò.
“Mi pentirò di averlo chiesto, ne sono certo. C'è un ma alla fine di quella frase?”

Stiles si mordicchiò nervosamente il labbro, indeciso, ma alla fine rispose. “Continuo a pensare che sarebbe bello averne uno nostro.”
Derek sorrise e se lo strinse meglio contro, dandogli un bacio sul collo. “Anche io.”
“Sul serio?!” chiese Stiles, il tono della voce un po' troppo alto, mentre si spostava a sedere per vedere meglio l'espressione di Derek.
L'istante dopo la piccola McCall si mise a piangere e Derek lo fissò con un broncio. “Oh, non se ne parla! L'hai svegliata tu!” disse solo prima di nascondere la testa sotto il cuscino.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3095890