L'ospite indesiderato

di resi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Going courtin ***
Capitolo 2: *** Mick Angel ***
Capitolo 3: *** Tutto dipende da me ***
Capitolo 4: *** La bufera nel cuore ***
Capitolo 5: *** Le verità ***
Capitolo 6: *** Un appuntamento improvviso ***
Capitolo 7: *** Dichiarazione ***
Capitolo 8: *** Mi dispiace amore mio ***
Capitolo 9: *** E che guerra sia ***
Capitolo 10: *** Tra la vita e la morte ***
Capitolo 11: *** Segui il tuo istinto ***



Capitolo 1
*** Going courtin ***


Era una splendida mattinata di luglio a Shinjuku, il sole splendeva radioso nel cielo e le strade erano gremite di persone; i più anziani passeggiavano con amici mentre rimembravano le vecchie glorie di una ormai passata gioventù, i bambini tutti surriscaldati da corse e inseguimenti volevano vedere chi si sarebbe aggiudicato la vittoria dell’ennesima partita di nascondino, gli uomini e le donne erano presi dai mille impegni quotidiani e dai propri pensieri. Il tutto in un’atmosfera piena di vivacità, di luce e di serenità.
Fra tutta questa gente una ragazza borbottava frasi poco cordiali mentre si incamminava verso la lavagna degli annunci della stazione centrale …
 
- Accidenti! Stupido scansafatiche, buono a nulla e perditempo! – disse Kaori piuttosto su di giri inveendo contro il suo socio - Mai una volta che si degni di alzare il suo nobile deretano per andare a controllare la lavagna, tocca sempre a me!
Almeno speriamo che ci sia un nuovo incarico … Ho bisogno di comprarmi dei vestiti nuovi e sono a corto di soldi …
 
Purtroppo nessuno aveva bisogno di City Hunter in quel periodo, a quanto pare anche i delinquenti si concedono delle ferie  di tanto in tanto.
 
- Uffa … non mi resta che tornare a casa. Forse dovrei preparare dei volantini e iniziare a fare un po’ di pubblicità in giro. Ma certo! È una bella idea! E se quel deficiente non si impegnerà ad aiutarmi lo sotterrerò con una delle mie sane martellate! Vediamo se impara a darsi da fare!
 
Kaori era talmente immersa nei suoi pensieri che quasi non si accorse di un uomo che le era passato di fianco e che si era fermato di colpo ad osservarla. Con rapidità l’uomo corse verso un’aiuola lì vicina, colse una bellissima genziana di un azzurro color del cielo, raggiunse la ragazza e con grazia glielo porse, facendo un lieve inchino.
 
- Credo che questo sia suo signorina – disse il galantuomo mentre porgeva il fiore a Kaori.
 
La ragazza rimase un po’ sorpresa da quel gesto così galante ed era anche alquanto lusingata di ricevere attenzioni da parte di un uomo così affascinante. Era alto, biondo, aveva occhi azzurri e seducenti ed era molto bello … ma c’era qualcosa che non la convinceva in quell’atteggiamento e nello sguardo di quell’uomo … uno sguardo che aveva già visto ma non ricordava in quale occasione …
 
- Non  credo sia mio, l’azzurro non è il mio colore … disse la ragazza.
- Beh, prima di giudicare dovrebbe vedere se le dona davvero – e dicendo questo le infilò il fiore sopra l’orecchio, tra i capelli … un gesto molto delicato che aveva suscitato in Kaori un piccolo brivido di piacere …
- Mi creda signorina, questo fiore risalta la bellezza naturale dei suoi splendidi occhi.
 
Kaori fece un lieve sorriso.
 
- Scommetto che ha già regalato tanti fiori ad altrettante ragazze prima di me …
- No questo è il primo fiore che ho colto per una donna, una donna tra l’altro molto bella …
 
Dalla bocca di Kaori scappò una lieve risata, non le era mai successa una cosa simile. Però c’era sempre quella strana sensazione in lei, di certo non credeva di essere tanto bella da attirare un uomo come quello … Probabilmente  aveva delle mire particolari o uno scopo recondito …
La ragazza lo scansò gentilmente tentando di riprendere il cammino verso casa, ma l’uomo si parò davanti a lei, le prese la mano e baciandola lievemente si presentò.
 
- Il mio nome è Mick e il tuo qual è?
 
“Ma bene, siamo già passati al tu?!”, pensò Kaori, “no, non mi convince affatto …”
 
- E perché dovrei dirtelo? – chiese irritata.
- Perché vorrei sapere il nome della donna che mi ha rubato il cuore, non ne ho forse il diritto?
- No, direi di no – Kaori tentò ancora di sfuggirgli ma fu nuovamente bloccata …
- Ti prego, non ho cattive intenzioni … Vorrei solo sapere come ti chiami, poi ti prometto che ti lascerò andare …
 
“Accidenti quanto è insistente …”, la ragazza stava iniziando ad innervosirsi …
 
- Kaori. Contento?
- Molto – disse Mick con un sorriso mozzafiato.
 
A quel punto Kaori si tolse dai capelli il fiore e glielo restituì.
 
- Riprendilo, così potrai conquistare qualche altra ragazza più incline di me al corteggiamento.
- Io ho occhi solo per te mia cara!
- Ma certo, come no.
 
Così Kaori riuscì a liberarsi di quell’uomo e riprese il cammino verso casa. Camminando, la ragazza non faceva altro che ripensare all’incontro appena avvenuto … Qualcosa le sfuggiva ...
“C’è qualcosa che non torna. Sì, è vero che qualche volta ho notato degli sguardi maliziosi da parte di alcuni uomini mentre passeggiavo per le vie della città, ma in quelle occasioni nessuno si è fatto avanti in modo così esplicito e poi indossavo abiti un po’ più femminili rispetto ad oggi e avevo anche un filo di trucco … Qualcosa mi dice che quel Mick mi ha corteggiata volutamente e in modo premeditato, con uno scopo ben preciso. E poi quello sguardo … ma dove l’ho già visto?”
 
Kaori ci aveva visto bene, infatti Mick la stava osservando mentre si allontanava sempre di più con uno sguardo criptico e molto deciso …
“Prima o poi sarai mia Kaori … e solo dopo inizierà il divertimento vero e proprio” …
 
Senza neanche accorgersene, Kaori era arrivata a casa; ormai era ora di pranzo è immaginò le lamentele del suo socio sul fatto che lo faceva morire di fame perché cucinava sempre a ore tarde … Si incamminò verso la cucina ma si accorse che Ryo non c’era …
 
- Ryo? Dove sei?, “Dove si sarà cacciato?”
 
Guardò nella sua stanza ma niente, così andò in terrazza e proprio lì lo trovò a fare una ginnastica un po’ particolare …
 
- Un! Due! Tre! Quattro! Un! Due! Tre! Quattro!
Kaori osservando quella scena si sentiva imbarazzata: Ryo muoveva il bacino avanti e indietro a ritmo di marcia o come se stesse facendo un ballo tribale; aveva perfettamente capito che stava allenando il suo mokkori.
 
- Ehi Kaori! Finalmente sei arrivata! Che fai qui? Vai a preparare il pranzo, il mio mokkori ha bisogno di tante energie!!
- Potrei sapere perché stai facendo il buffone senza nemmeno un briciolo di vergogna? E poi hai due mani anche tu, puoi cucinare da solo!
- Io devo allenarmi, non è compito mio preparare il pranzo! Forza vattene, altrimenti la tua presenza farà ammosciare il mio mokk …
 
SDOOOONG!!! Ryo non aveva nemmeno fatto in tempo a  terminare la frase che Kaori aveva già tirato fuori il suo martellone “punizione divina” da 100.000 tonnellate. Lo colpì con una tale violenza da farlo volare contro il muro disintegrandolo.
 
- Adesso prova a riprodurti se ti riesce!! Brutto cafone!! E per la cronaca, oggi ho incontrato un uomo molto bello che mi ha fatto una corte spietata, te lo dico giusto per ficcarti in quella testa bacata che io sono molto affascinante anche se tu fai fatica a crederlo!
 
Ryo, con non poca fatica, riuscì a far uscire la sua testa dal muro, si girò e con un volto serio le rispose:
- No per niente. Non fatico a credere che un uomo possa sentirsi attratto da te …
 
Kaori sbarrò gli occhi e la mascella le cadde quasi fino alle ginocchia … Cosa aveva detto Ryo? Era un complimento? Questo era un avvenimento da segnare nei libri di storia!
 
- Da … Davvero? Lo pensi sul serio?
- Ma certo …
- Oh, Ryo … io …
- Ormai è un fatto assodato, l’omosessualità non è più un tabù nella nostra società  e non mi stupisce il fatto che ci possa essere attrazione tra due uomini …
 
SCABOOOOOOOOOOM!!!!
 
- Brutto deficiente!! E io che ti sto anche a sentire! Sei solo uno stronzo!
- Aaaaah! Kaori! Stavo solo scherzando! Prima o poi mi ammazzerai! – ormai Ryo era sicuro di avere così tante commozioni cerebrali da non riuscire a contarle tutte!
- Magari ci rimanessi secco una volta per tutte! Il mondo avrebbe un maniaco di meno!
- Tse! Insultami quanto vuoi tanto non riuscirai a togliermi il buon umore …
- E a cosa è dovuta tanta gaiezza sentiamo …
- Presto verrà a trovarmi un vecchio compagno di avventure e insieme ce la spasseremo con tutte le ragazze della città! Ah bei vecchi tempi! Ah ah ah ah!– disse Ryo con la solita faccia da maniaco incurabile.
 
“Perfetto! Adesso ci saranno due maniaci in circolazione”, pensò Kaori, “ … ma … un momento … quell’espressione … per un attimo guardando Ryo mi è tornato in mente il ragazzo di oggi, come si chiamava? Mick! Ma allora ci stava provando con me per davvero! Per il semplice gusto di farlo! Povera me … ”
 
- Ma porca miseria! Perché sono circondata da maniaci! Eeeeh me lo diceva la mamma: “Figlia! Gli uomini sono tutti uguali! Pensano soltanto a una cosa!”, sagge parole … - esclamò Kaori, mentre rientrava in casa lasciando il suo socio a fantasticare sulle “serate mokkori” che lo attendevano. 

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Capitolo 2
*** Mick Angel ***


- Non capisco quale strano miracolo ti abbia convinto a venire a controllare la lavagna con me … Cosa ti passa per quella testa malata?
 
Kaori non era sciocca, conosceva perfettamente il suo socio e uno strano campanello dall’allarme le era suonato in testa quella mattina, quando Ryo le aveva chiesto di aspettarlo perché voleva andare anche lui alla stazione di Shinjuku.
 
- Oh Kaori! E piantala di tormentarmi! Se non vengo ti lamenti, se vengo ti lamenti lo stesso! E poi io sono uscito essenzialmente per scovare qualche bella pollastrella … ma prima di mettermi all’opera voglio controllare se posso starmene tranquillo senza pensare a possibili nuovi incarichi – Ryo aveva messo su una bella faccia di bronzo … e la cosa non era sfuggita a Kaori.
- Ma certo … Il lavoro è importante Ryo, giusto?
- Giusto! – Disse Ryo con una finta faccia accondiscendente …
- E i nostri clienti hanno la precedenza rispetto alle tante belle ragazze che possono essere corteggiate, giusto?
- Giusto!
- E io sono deficiente, giusto?
- Giu … Eh?
 
SDOOONG! Il martellone di Kaori intitolato “ma chi vuoi prendere in giro” fece la sua comparsa per finire dritto dritto sul cranio del povero sweeper …
 
- Ti prego di non insultare la mia intelligenza! - Sbraitò Kaori – hai qualche idea contorta per la testa lo so! Perciò ti terrò d’occhio e stai attento a quello che fai.
- Dannazione non ne posso più dei tuo martelli! Sei una malpensante! Non ho nessuna strana idea in testa!
- Non mi fido …
-Tse! Fa un po’ come ti pare …
 
Continuarono a battibeccare finché non raggiunsero la lavagna, e Kaori rimase stupita da quello che c’era scritto …
- Guarda  Ryo! Un incarico finalmente! Vediamo cosa dice l’annuncio …
XYZ: incontriamoci nel quartiere di Kichijoji, nel palazzo abbandonato presso il parco di Inokashira alle 17.00 in punto …
Firmato M.A.
 
- M.A.? Chissà perché questo tizio si è firmato così … non poteva dirci il suo nome? – si chiese Kaori.
Ryo aveva assunto uno sguardo freddo e calcolatore … Aveva capito perfettamente chi era l’autore di quel messaggio e il perché gli aveva dato appuntamento in un luogo così particolare … Ma d'altronde se lo aspettava. Erano giorni che attendeva sue notizie, per questo aveva pensato di controllare la lavagna alla stazione di Shinjuku.
- Ehi Ryo? Che ti succede? Perché hai quella faccia?
- Vieni con me Kaori.
- Cos’hai? – ripeté la ragazza innervosita dalla mancata risposta
- Fai silenzio e seguimi senza tante storie. – il suo sguardo era freddo, anzi di più … glaciale.
 
Kaori si accorse che c’era qualcosa che non andava, così seguì il suo socio senza fiatare e  insieme andarono verso il luogo dell’appuntamento. Arrivati all’ingresso del palazzo abbandonato Ryo ordinò a Kaori di restare lì.
 
- Ma perché scusa? Hai avvertito del pericolo vero? Se è così voglio venire anch’io! Non ti lascio solo …
Sentendo quelle ultime parole, l’uomo non poté fare a meno di intenerirsi e la guardò dolcemente, il che era una cosa inusuale per Kaori, anzi era addirittura surreale …
- Kaori, per favore, resta qui ad aspettarmi. Se avrò bisogno del tuo intervento ti chiamerò.
Era chiaro che stava mentendo … Ormai Kaori aveva capito da tempo che Ryo faceva di tutto per tenerla lontana dai pericoli, però quell’espressione la colpì nel profondo e si convinse a dargli retta almeno per quella volta.
- E va bene Ryo, ti aspetto qui … Ma se mi accorgo che sei nei guai non esiterò a correre da te per aiutarti, capito?!
La risposta di Ryo fu un sorriso, talmente bello da toglierle il respiro … A momenti rischiava di svenire dalla scarsità di ossigeno nel cervello!
Così Ryo si addentrò in quel palazzo freddo e desolato. Cercava di percepire tutti i rumori e le vibrazioni possibili; sapeva con chi aveva a che fare e una distrazione, seppur minima, gli sarebbe stato fatale. Camminò piano e con passo felpato, sempre con la sua fedelissima Colt Python 357 Magnum salda nella sua mano … Sempre con vigilanza arrivò fino all’ultimo piano, e solo lì percepì che al di là della porta che portava al terrazzo, lo attendeva il suo “cliente”, o meglio, il suo avversario.
Con un calcio buttò giù la porta e con la maestria e l’eleganza di un felino si gettò in avanti … alle sue spalle, d’improvviso,  avvertì il rumore di un grilletto e un attimo dopo si susseguirono una raffica di spari; i proiettili tagliavano l’aria intrisa di tensione … Bastava anche un piccolissimo errore, e la vita di uno dei due duellanti sarebbe finita lì.
 
- Non hai perso il tuo tocco micidiale amico mio, complimenti … Ma non hai ancora imparato a non far rumore. Ho avvertito subito il grilletto della tua pistola … e a quanto sento la tua Desert Eagle non ti ha ancora tradito.
- Ma bravo Ryo – disse l’uomo dietro di lui – ebbene sì la mia Eagle mi rimarrà sempre fedele. E poi noto con piacere che anche tu non sei cambiato per niente, ti piace ancora sprecare fiato durante i duelli.
 
Con un balzo i due saltarono fuori dai rispettivi nascondigli e si ritrovarono faccia a faccia, con le pistole puntate l’uno contro l’altro.
Kaori nel frattempo stava diventando matta, era stufa di aspettare Ryo e, ancora di più, era in pena per lui …
- Che cosa starà facendo? … Ormai è da un po’ che è lì dentro …
Appena terminata la frase Kaori udì degli spari provenire dal palazzo …
- Oh no … Ryo!
Senza nemmeno riflettere la ragazza corse dentro il palazzo cercandolo disperatamente.
- Ryo! Ryo! Rispondimi!
Nell’aria si udivano altri spari … Kaori si concentrò per capire da dove provenissero; c’era l’eco nel palazzo e questo le rendeva ancora più difficile capire dove si stava svolgendo la sparatoria … ma questo non la fermò, corse ancora a perdifiato all’interno di quel lugubre palazzo finché non percepì chiaramente che i colpi provenivano dal terrazzo. Si fiondò velocemente verso l’ultimo piano, poi, con cautela, guardò fuori dalla porta  …
In quel preciso istante il sangue nelle vene divenne come ghiaccio …
- Non ci posso credere … è il ragazzo di ieri … Ma cosa …? Allora il mio istinto aveva ragione, il nostro incontro non è stato casuale.
Vedendo i duellanti con le pistole pronte a far fuoco, Kaori decise che era arrivato il momento di intervenire. Così estrasse la sua pistola dalla borsa e uscendo allo scoperto la puntò verso Mick.
- Fermo! Non muovere un solo muscolo  o giuro che ti mando all’altro mondo! – gridò Kaori a gran voce.
A quel punto Mick spostò lo sguardo su Kaori e, contro ogni immaginazione possibile, la ragazza si trovò davanti un dongiovanni da strapazzo che nulla aveva da invidiare al suo socio, pronto a saltarle addosso …
 
- Kaori! Mia dea! Finalmente sei arrivata anche tu! Temevo che questo sciagurato ti tenesse lontana da me! Presto, corri da me e abbandonati tra le mie braccia!
- Aaann … allora sei tu il misterioso corteggiatore di Kaori, avrei dovuto capirlo. L’ho sempre detto che hai un pessimo gusto in fatto di donne … - disse Ryo guardando Mick con un broncio annoiato.
- Cosa?! Stammi bene a sentire buffone io sono un sex symbol in America, e sono sempre circondato da donne splendide e raffinate! Tu invece ti sei sempre accontentato di semplici sciacquette che sanno solo sventolare il sedere in faccia ai clienti!
- Bada a come parli decerebrato che non sei altro! Io per lo meno non ci provo in modo spudorato come fai tu con donne sposate e madri di famiglia!
- Che ti devo dire, le donne con me dimenticano anche i più grandi amori … sono irresistibile …
- Mai quanto me! Io ho sempre avuto più successo di te!
- Ah! Vuoi una sfida eh? E va bene una di queste sere usciremo insieme come ai bei vecchi tempi e vedremo chi vincerà la gara di mokkori!
 
… Kaori aveva ancora la pistola in mano mentre un corvetto le passo dietro la testa … Era sconvolta … Fino a un attimo prima quei due volevano ammazzarsi a vicenda e ora stavano discutendo allegramente sui chi di loro faceva godere le donne delle migliori prestazioni sessuali … Era una situazione ridicola, ma soprattutto snervante e vomitevole.
In un impeto d’ira, col viso paonazzo, Kaori riempì i polmoni di tutta l’aria possibile e iniziò a strillare:
- VOLETE PIANTARLA CON QUESTI DISCORSI DEMENZIALI!! BRUTTI PORCI SCHIFOSI CHE NON SIETE ALTRO! SI PUO’ SAPERE CHE CAVOLO STA SUCCEDENDO!!!???  E TU – disse rivolgendosi a Mick – VUOI DIRMI UNA BUONA VOLTA CHI SEI???
 
Distolti da quella furia, i due smisero di discutere …
- Avanti Kaori calmati, lui è Mick Angel, il mio ex socio americano, è venuto qui per una visitina!
- E tutti i tuoi amici ti salutano sparandoti addosso? Ma ti senti quando parli babbeo?
- Ti prego non adirarti mio tesoro – si intromise Mick, con una voce talmente mielosa da far salire la glicemia alle stelle – io sono qui per una missione, la mia visita in Giappone ha un obiettivo specifico …
- Una missione? – disse Ryo – E per caso l’obiettivo sono io, mi sbaglio forse? – Ryo aveva ripreso il suo sguardo freddo e calcolatore …
- Hai indovinato amico mio … purtroppo, credo che dovrò ucciderti …
… a quelle parole Kaori perse un battito del suo cuore …
- Non fraintendermi Ryo, non è una questione personale, ma sai oggi come oggi sei il più quotato tra gli investigatori privati, addirittura i personaggi di più alto lignaggio mi eclissano dicendo che il migliore sulla piazza sei tu … e questo è un colpo duro per le mie finanze se nessuno vuole più affidarmi un incarico importante, e poi sì, lo ammetto, ne va della mia reputazione … perciò … stai bene attento, da un momento all’altro ti lancerò una sfida …
- Da un momento all’altro? – disse Kaori stupita– ma come non lo sfidi adesso che ce l’hai di fronte? Che senso ha?
- Oh mia dolcezza, la mia etica professionale mi impedisce di sfidarlo ora …
- Usi ancora questa idiozia come scusa Mick? Credo che stavolta tu stia facendo un errore colossale – disse Ryo capendo perfettamente cosa gli imponeva di fare la sua “etica professionale” …
- Io non credo … - e con un sorrisetto strafottente distolse lo sguardo da Ryo e si avvicinò a Kaori con fare seducente … Con una mano le cinse la vita, mentre con l’altra sollevò il mento della ragazza …
- Ma … cosa … che stai facendo? – Kaori non capiva il senso di quel gesto …
Mick stava pericolosamente avvicinando le sue labbra a quelle di Kaori, pregustando la vittoria dell’ennesima  donna che cade ai suoi piedi … In quel momento, capendo cosa aveva in mente, la ragazza si riprese e una gran rabbia la accecò. Quel Mick aveva superato ogni limite.
- NON MI DEVI TOCCARE IDIOTA!
E detto questo, gli mollò un sonoro ceffone così forte da voltargli faccia.
- Te lo avevo detto che stavi facendo un errore colossale amico mio – disse Ryo in modo sarcastico.
- Ahi … però ne hai di forza ragazza … mi hai fatto male … - Mick era incredulo, lo aveva rifiutato - D’accordo, per questa volta mi ritiro, ma non cantare vittoria Ryo … Io avrò il mio duello, e lo avrò presto, stanne certo – Mick passò il suo sguardo da Ryo a Kaori, guardandola compiaciuto … L’aveva rifiutato, per questa volta, ma promise a se stesso che presto quella donna sarebbe stata sua.

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Capitolo 3
*** Tutto dipende da me ***


- Dì un po’ Ryo, ma ti sei bevuto completamente il cervello?! Come diavolo ti è saltato in mente di ospitare in casa nostra un killer che ha intenzione di ucciderti?!
Ormai Kaori era sull’orlo di una crisi isterica … Ryo non era mai stato così palesemente ingenuo. Mick era seduto sul divano a godersi quello spettacolo interessante.
- Te lo ripeto per la millesima volta, io e Mick siamo amici e ci siamo già scontrati in parecchi duelli …
- Ma questa volta è venuto qui espressamente per farti la pelle!!!
- Sapessi quante volte ha detto che mi avrebbe fatto fuori! E guarda un po’ … sono vivo e vegeto! Quindi piantala di rompere e impara a farti gli affari tuoi!
- Ryo, insomma, non ti vergogni a parlare così ad una ragazza bella e dolce come Kaori? Si sta solo preoccupando per te – si intromise Mick.
- TU FATTI GLI AFFARI TUOI!!!  -esclamarono in contemporanea i due litiganti.
- E va bene – disse la ragazza – fa un po’ come ti pare! Ma sappi che se questa storia finirà male non verserò nemmeno mezza lacrima per te!
E così dicendo Kaori uscì di casa sbattendo violentemente la porta (quasi quasi rischiava di far crollare l’intero palazzo! ^.^).
 
- Brutto deficiente, io mi preoccupo per lui e guarda come mi ripaga … riempiendomi di insulti! Ah ma non finisce qui bello mio! Non me ne starò in disparte a guardare mentre quel maniaco tenta di ammazzarti … No!
 
Kaori era talmente fuori di sé al punto che non si accorgeva di stare urlando a squarcia gola, tra passanti terrorizzati da quella furia omicida.
D’altronde era comprendibile, la ragazza era rimasta sconvolta quando Ryo invitò Mick ad alloggiare in casa loro quella notte, estendendo l’invito ad una data non definita … Una cosa era certa, non avrebbe permesso che Mick  facesse del male al suo socio, avrebbe fatto di tutto per salvarlo … ma come? A quanto aveva capito nessuno dei due aveva vinto i duelli passati, erano sempre finiti in parità, quindi questo Mick era abile almeno quanto Ryo … e Kaori non era assolutamente alla loro altezza. Non poteva sfidarlo al posto di Ryo e sperare di vincere … Doveva pensare a qualcos’altro …
 
Senza nemmeno accorgersene Kaori finì davanti al Cat’s Eyes e decise che avrebbe chiesto un supporto ai suoi più cari amici. Appena la ragazza mise piede nel locale, Miki, che si trovava dietro al bancone, notò subito che c’era qualcosa che non andava nel volto dell’amica …
- Kaori! Che bello vederti, prego accomodati! Vuoi una bella tazza di cappuccino come al solito?
- Ciao Miki, no grazie, dammi un bel bicchiere di vodka alla pesca …
- Vodka?? E da quando bevi alcolici? E di prima mattina poi!! Qualcosa non va?
Kaori non poté fare a meno di confidarsi con l’amica, raccontandole tutta la faccenda, ma non appena pronunciò il nome del suo indesiderato ospite Miki rimase di sasso …
- Mick Angel!?
- Sì, tu lo conosci? Sai darmi qualche informazione utile?
- Stagli lontana – arrivò la voce perentoria di Umibozu che entrò nel salone – quell’uomo è pericoloso, quando si tratta di lavoro non ha alcuna pietà e non si fa tanti scrupoli anche a sparare contro una donna … è letale, forse più di Ryo.
- Ma io non posso abbandonarlo al suo destino! Ci sarà pure un modo per fermare Mick, che so, avrà un punto debole come tutti … Tu lo conosci bene Umi? Ti prego aiutami …
 
Umibozu, nonostante la sua stazza gigantesca in grado di incutere terrore anche a Lucifero in persona, aveva un cuore tenero e non poteva vedere quella ragazza così disperata, infondo aveva imparato a volerle bene.
- Mmmmh … forse non è il caso di disperarsi, vedi tutto dipende da te …
- Da me? In che senso scusa?
- Beh … ecco … - il gigante divenne rosso come un peperone e già sudava come se la temperatura fosse aumentata all’improvviso di 40° … - lui ha una certa … etica professionale. Se resisterai Ryo sarà salvo.
- Umi non ho capito niente, di che etica stai parlando? Aspetta … anche Mick l’aveva accennata durante lo scontro con Ryo, ma non so a cosa si riferisca …
- Ehm kaori, cara, perché non vieni a sederti con me su quel tavolo? Forse è meglio che ti spieghi io tutto quanto – intervenne con dolcezza Miki, levando Umibozu da quella situazione per lui estremamente imbarazzante …
 
Kaori era confusa, non capiva cosa potesse imbarazzare così tanto Umibozu e, un po’ titubante si sedette in un angolino appartato del bar con la sua cara amica, la quale capì perfettamente i pensieri della ragazza e cerco di formulare la sua spiegazione nel miglior modo possibile, per prepararla alla sua rivelazione.
- Allora, da dove posso cominciare … - anche Miki era imbarazzata e non voleva mettere troppo a disagio Kaori, ma doveva essere chiara per evitare fraintendimenti.
- Dall’inizio, dimmi come si sono conosciuti Ryo e Mick.
- D’accordo. Mick è un abilissimo killer, uno dei più bravi in tutto il mondo a mio parere. Per questo motivo Ryo decise di averlo come collega di lavoro quando viveva negli Stati Uniti ed è con lui che fondò la prima agenzia di City Hunter. All’epoca erano temuti da tutto il mondo criminale americano perché insieme potevano annientarlo.
- Però non capisco una cosa, se erano soci e se insieme erano imbattibili perché si sono spesso scontrati fino quasi ad uccidersi? Non ha senso.
- E invece un senso c’è, vedi entrambi sono dei professionisti e come tali nessuno dei due voleva sottostare all’altro, specialmente Mick sosteneva di essere l’unico ad avere il diritto di essere l’Hunter numero uno, il migliore al mondo. Per questo motivo si sono allontanati, anche se hanno continuato ad avere un rapporto, diciamo così, un po’ bizzarro.
- Bizzarro in che senso?
- A volte si alleavano per svolgere delle missioni comuni, altre volte, invece, si trovavano su due fronti opposti e, quindi, si scontravano, rischiando di uccidersi a vicenda. Insomma erano amici e nemici allo stesso momento, in base alla situazione precisa.
- Accidenti, non ho mai conosciuto due persone così insensate.
 
In quel momento Kaori capì che la situazione era più complicata di quello che pensava e a maggior ragione si sentiva sempre più impotente. Non riusciva a comprendere appieno il significato del loro rapporto di amicizia/inimicizia. Era una sorta di amore/odio che non capiva come poteva coesistere, forse perché lei amava Ryo sempre, sia nel bene che nel male. E proprio mentre cercava inutilmente una soluzione, scivolando lentamente verso il baratro della disperazione, Kaori ricordò le parole di Umibozu.
- Miki prima Umi ha accennato qualcosa sull’etica professione di Mick e sul fatto che tutto dipende me … cosa intendeva?
-Eeeeh … ecco, ora arriva la parte più critica. Come posso spiegartelo … Vedi, devi cercare di entrare nel pensiero di Mick, anche se la cosa potrebbe risultare alquanto nauseante …
- Mi stai spaventando Miki, cosa vuoi dire???
- Di certo ti sarai accorta che razza di uomo è Mick, intendo … con le donne …
-Eccome se me ne sono accorta! È un maniaco depravato alla pari di quello scemo di Ryo. Ma questo che c’entra?
- Purtroppo anche Mick manifesta questo suo lato del carattere sul lavoro, anche se in modo diverso rispetto a Ryo. Insomma, se gli uomini che deve uccidere hanno una fidanzata, una moglie o anche una ragazza semplicemente innamorata di loro senza un legame definito … ecco … lui cerca di portarsele a letto.
- Cosa!!? E perché?
- A suo dire non sopporta la vista di una donna che soffre per la perdita di un amore, così le conquista riducendo la loro disperazione per la morte dei loro amati. Ma secondo me questa è una gigantesca stupidaggine, la verità è che così può dimostrare a tutti e a se stesso di essere sempre il migliore e il più bello.
- Ma è una cosa …
- Disgustosa? Ignobile? Oscena? Da pazzi?
- Sì!
- Lo so Kaori, ma questo può essere un vantaggio per te.
- Perché?
- Perché se Mick non riesce a conquistare la sua preda lui rinuncia ai suoi propositi e alla sua missione.
- E io che c’entro?
- Ma Kaori! Come fai a non capirlo? Lui vuole conquistarti, facendoti dimenticare il tuo amore per Ryo! Per questo dipende tutto da te! Devi resistergli e dimostrare che tu ami e amerai sempre e solo Ryo! Solo così lui rinuncerà ad ucciderlo.
 
Mentre pronunciava quelle parole Kaori s’incendiò dall’imbarazzo, quasi quasi poteva fare concorrenza a Umi!
- Ma … ma … ma io e Ryo non stiamo insieme, siamo semplicemente colleghi!
- Però lo ami, di sicuro Mick avrà cercato di capirlo prima di agire.
- Sì, in effetti, quando l’ho incontrato per la prima volta mi ha fatto una corte spietata …
- Esatto, cercava di capire se sei innamorata di Ryo e c’è riuscito. Lo hai dimostrato rifiutandolo per ben due volte.
- Ma io l’ho rifiutato solo perché ho capito che c’era qualcosa sotto. Non perché sono innamorata di Ryo!! Tutto questo è assurdo!!!
- Kaori basta con questo atteggiamento, per una volta guarda dentro il tuo cuore e ammetti l’evidenza. Se non lo farai Ryo morirà.
 
L’espressione seria di Miki sconvolse la ragazza. Non stava scherzando. Tutto dipendeva veramente da lei, se fosse riuscita a rendere chiari i suoi sentimenti per Ryo lo avrebbe salvato, in caso contrario, lo avrebbe avuto sulla coscienza per il resto della sua vita.
 
- Va bene Miki, hai ragione. Solo io posso salvarlo. Te lo giuro, affronterò Mick Angel e gli dimostrerò che non ha nessuna possibilità di vincere. Infondo mi basta resistergli, no?
- Non è così semplice, Mick è un adulatore esperto, tante donne follemente innamorate del loro uomo hanno ceduto di fronte al suo fascino, e non parlo solo di ragazze ma anche di madri di famiglia. Non sottovalutarlo, sa come far perdere la testa ad una donna e di certo giocherà sporco, con inganni e cercando di metterti contro Ryo.
- D’accordo. Non cederò, promesso! Grazie per l’aiuto Miki!
 
Detto questo, la ragazza si lanciò fuori dal locale e si diresse verso casa pronta per affrontare una delle prove più difficili della sua vita: salvare la vita dell’uomo che amava.

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Capitolo 4
*** La bufera nel cuore ***


Kaori era agitatissima, era caduta nel panico quando, una volta tornata a casa, trovò l’appartamento vuoto. Temeva che i due uomini fossero andati in un luogo solitario per sfidarsi, ma si impose di calmarsi e di ragionare. Secondo Miki il primo passo del suo indesiderato ospite era quello di conquistarla, quindi ipotizzò che fossero usciti per la loro “gara di mokkori”. Si meravigliò nello sperare che fossero davvero in giro ad importunare ogni bella donna che incontravano, ma quella volta quella piccola parvenza di sollievo era più che giustificata.
- E ora che faccio? Non resisterò tanto a lungo qui dentro senza sapere cosa stanno facendo … Forza Kaori, non devi agitarti – si ripeteva la poverina tra sé e sé – aspettali qui, vedrai che prima o poi torneranno.
 
E così fece, per non pensare al tempo che passava senza notizie di Ryo, si mise a pulire casa da cima a fondo … Ma il lavoro manuale non le occupava il cervello, perché quello continuava a pensare alle parole di Miki e a quello che sarebbe successo se avesse fallito la sua missione.
Così, finito di lucidare tutti gli angoli della casa, si sedette in cucina, aspettando il rientro di Ryo e Mick.
 
Ormai erano le 23.00 e Kaori stava per farsi divorare completamente dall’ansia, quando sentì dal corridoio le voci dei due uomini che cantavano come due gatti torturati da coliche renali. Entrarono in casa barcollanti e ubriachi, cercando di sostenersi a vicenda per non cadere.
Alla vista di quello spettacolo, e dopo tutta la preoccupazione provata quella lunga giornata, Kaori fu accecata dalla rabbia più nera …
- Si può sapere cosa avete combinato voi due?? – urlò la ragazza.
- Ciao Kaori! Ma niente abbiamo solo bevuto un po’ … - disse Ryo
- E abbiamo fatto stragi di cuori!! Quanto sono sexy le donne giapponesi! – concluse Mick.
- Siete due deficienti!! Ero preoccupata da morire! Potevate almeno lasciarmi un biglietto!
- Ah smettila di assilarci Kaori, non ci abbiamo pensato.
- In realtà io volevo farlo, insomma, non volevo che la donna di Ryo si preoccupasse per niente …
- Mick! Io non sono la donna di Ryo!
- Già! – continuò Ryo – e poi a me non piacciono i travestiti violenti e privi di sex appeal come lei!!
- Cooooosaaaaaa???!! Brutto disgraziato! E pensare che ero in pena per te!!! Beccati questo aaagggrr!!!!
 
E con uno slanciò degno di una pantera Kaori scagliò il suo martellone versione golden dritto sulla faccia dello sweeper scaraventandolo contro il muro e, una volta accertata di avergli fatto male a sufficienza, si rifugiò nel poligono.
- Ryo – disse Mick con un sorriso malizioso -  ma perché la fai arrabbiare così? Vuoi farti ammazzare? Oppure … stai cercando di convincermi che non c’è niente fra voi …
- Non sto facendo proprio un bel niente – disse rimettendosi in piedi - Siamo solo colleghi! Quante volte te lo devo ripetere??
- Finiscila, lo vedo che tieni a lei più di quanto non vuoi farmi credere.
- Senti un po’ zuccone, suo fratello, nonché il mio migliore amico, me l’ha affidata morendo, voglio proteggerla solo per onorare la mia promessa, niente di più!
- Non ci casco, ti vedo quando sei con lei, e soprattutto ho notato che stai cercando in tutti i modi di tenermi lontano da Kaori … lo sai che è solo questione di tempo e che presto potrò godere appieno del suo splendido corpo …
- Mick – Ryo si fece di colpo serio – te lo ripeto per l’ultima volta, ho giurato di proteggerla dai bastardi come te, quindi sta alla larga da lei … - il suono di quelle parole minacciose erano più taglienti di una lama affilata.
- Tse! Vedremo chi vincerà …
 
E detto questo Mick uscì dalla stanza, mentre Ryo cercava di capire come doveva comportarsi con lui, e soprattutto con Kaori. Nel contempo, la ragazza stava sprecando un sacco di munizioni cercando di colpire  il suo bersaglio al poligono, ovviamente senza successo. Ma lei non era li per allenarsi, bensì per dar sfogo alla sua frustrazione …
- Accidenti a te Ryo … sei solo uno stupido!
 
BANG! BANG! BANG! BANG! BANG!
 
- Non meriti il mio aiuto!
 
BANG! BANG! BANG! BANG! BANG!
 
- Così non lo colpirai mai.
 
Mick era entrato silenziosamente nel poligono, facendo spaventare Kaori non poco.
- Nessuno ha chiesto il tuo parere, vattene!
- Ehi tranquilla sugar, volevo solo aiutarti – disse Mick con un dolce sorriso.
- Non mi serve nessun aiuto …
- A me non sembra, il tuo socio non ti ha insegnato a sparare?
- ….
- A quanto pare no, si vede che non si fida di te, delle tue capacità …
- No, non è vero … - la voce era un sussurro poco convincente, infondo anche lei lo aveva sempre sospettato, altrimenti non si spiegava perché Ryo non le avesse insegnato mai niente.
- Io invece credo che tu abbia del potenziale, io mi fido di te …
 
Un segnale d’allarme scattò nella testa di Kaori appena sentì pronunciare quelle parole … la stava provocando … stava cercando di farle odiare Ryo … Miki l’aveva avvisata …
- Non dire sciocchezze! Non mi conosci e quindi non puoi esprime giudizi sul mio conto!
- Guardo solo i fatti my dearling, lui non ti ha mai insegnato nulla … ma … se vuoi … io posso farlo.
- Come??
- Basta che tu me lo conceda, e io ti insegnerò a sparare. Per te farei questo ed altro my love …
 
Kaori stava per mandarlo a quel paese ma si trattenne … infondo aveva sempre voluto imparare, e questa era una buona occasione. Se imparava ad usare la pistola avrebbe potuto difendere Ryo …
- D’accordo. Insegnami, dimmi dove sbaglio.
 
Sul volto di Mick spuntò un sorriso soddisfatto, credeva di doversela lavorare di più … “Meglio così”, pensò.
- Innanzi tutto non la impugni bene, e la tua postura non è corretta.
Le si avvicinò e, con un tocco delicato, la avvolse facendo aderire la sua schiena al suo petto, per darle la postura giusta …
- Divarica le gambe, ricorda: se le divarichi avrai più equilibrio e sarai più precisa nel colpo …
La ragazza obbedì … Mick avvolse anche le sue mani attorno la pistola …
- Ora concentrati, prendi la mira, respira profondamente e quando ti senti pronta spara …   
Un colpo solo vibrò nell’aria, e Kaori face un centro perfetto.
- Ce l’ho fatta!! Non ci credo!
- Bravissima, te lo avevo detto che hai del potenziale …
Kaori era soddisfatta del risultato, l’unica cosa che stonava in quel momento era sentirsi intrappolata fra le sue braccia … Cercò quindi di divincolarsi, ma Mick glielo impedì. Lentamente la fece voltare verso di lui, fino ad avvicinare pericolosamente i loro volti …
- So chi sei, e so cosa stai cercando di fare – disse di colpo Kaori con voce ferma e lo sguardo glaciale.
Mick rimase spiazzato … pensava che stesse per cedere … invece ora vedeva quella ragazza li, fra le sue braccia, ma insensibile al suo fascino … una sensazione disagevole per lui …
- Non capisco come fa una donna bella e dolce come te a vivere con un uomo come Ryo. Lui non ti rispetta, ti tratta come una pezza da piedi ma tu gli resti vicino … perché?
- Lui … mi è stato vicino quando mio fratello è stato ucciso dai criminali della Red Pegasus … mi ha accolta in casa sua e mi ha protetta.
- Per questo gli resti vicino, ti senti in debito con lui …
- No …
- Tu lo ami, per questo non lo lasci …
- No! Siamo colleghi e siamo entrambi soli. Ci sosteniamo a vicenda e la questione finisce qui. Siamo una coppia professionalmente, ma non nella vita privata.
- Ma tu non sei più sola … - Mick tentò di avvicinare le sue labbra a quelle di Kaori ma fu prontamente fermato dalla ragazza.
- Finiscila Mick. Ho capito a che gioco stai giocando ma io non ci sto …
- Kaori – il suo sguardo si fece profondo, la sua voce sensuale, le sue mani la toccavano come nessun uomo aveva fatto prima … - apri gli occhi, lui non ti merita. Non merita una donna che si strugge così per lui, senza mai essere ricambiata. Tu gli dai tutto e lui … cosa ti da? Sofferenza e umiliazioni. Io invece posso renderti felice, posso amarti come non sei mai stata amata in vita tua … dammi un occasione.
- Mick … l’amore non è un dare e un ricevere. Si ama, e basta – ormai Kaori aveva messo a nudo la sua anima e i suoi veri sentimenti.
 
Quelle parole colpirono profondamente Mick … C’era qualcosa nello sguardo di quella donna, un fondo di verità e un amore che lui non aveva mai conosciuto e di cui, se ne rese conto solo allora, ne era invidioso.
No, non poteva farsi sconfiggere … si allontano un po’ da lei continuando a fissarla negli occhi …
 
- Quindi preferisci stare con un uomo che ti fa soffrire? Dimmi, lo ami anche quando va a letto con la prima donna che gli capita? Lo ami anche quando sbaglia?
- Soprattutto quando sbaglia, perché è proprio in quei momenti che ha più bisogno di me.
 
Mick continuò a fissarla in silenzio, sinceramente stupito, per un periodo che sembrò infinito … Poi le sorrise.
 
- Sei una donna speciale Kaori.
 
E detto questo uscì dal poligono. Mentre saliva le scale incontrò Ryo, il quale aveva pazientato fino alla fine dei loro discorsi, per vedere cosa sarebbe successo.
 
- Ora capisco perché ti sei innamorato di lei Ryo. Non ho mai conosciuto una donna bella come lei … e non parlo del suo aspetto fisico.
- Siamo solo colleghi – disse freddo.
- Certo, come no.
- Mick …
- …
- Sta alla larga da lei …
- Sai che ti dico? A prescindere dalla nostra sfida io porterò Kaori con me in America. Ho deciso che diventerà la mia donna.
- Allora sei duro d’orecchi o forse devo essere più esplicito: toccala ancora e ti uccido.
- No, sono io che devo essere più esplicito: la amo.
- …
- É speciale e me ne sono innamorato … non mi sono mai sentito così. È un tesoro inestimabile e nessuno potrà portarmela via … compreso tu Ryo.
 
Senza voltarsi Mick proseguì il suo cammino … Mentre Ryo poteva sentire la terribile bufera di ghiaccio che si era scatenata nel suo cuore.

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Capitolo 5
*** Le verità ***


A casa Saeba le ore trascorrevano lentamente, l’aria era colma di tensione ogni volta che Mick si avvicinava a Kaori o quando ci provava spudoratamente con lei, ma Mick non andava mai oltre il limite consentito, evidentemente in quelle situazioni poteva avvertire un dolore ficcante dietro la nuca, dato che Ryo lo perforava con lo sguardo …  Non voleva tirare troppo la corda con il padrone di casa, non doveva dimenticare che Ryo era molto abile, e soprattutto sapeva che avrebbe tanto voluto sparargli addosso …
In altri momenti, invece, sembrava che non fosse successo nulla; i due sweeper si accomodavano spesso sul divano davanti alla tv, sbavando e ridacchiando a causa di battutine sconce sulle attrici o top model che apparivano sullo schermo.
Il tutto era più che snervante per Kaori, non sapeva davvero come comportarsi ne cosa pensare di tutta quella faccenda … finché una sera, mentre cenavano, Mick ricevette una telefonata sul suo cellulare e, con sguardo criptico, si congedò da Ryo e Kaori per conversare in privato …
 
- Avanti Ryo, dimmi cosa ne pensi di tutta questa storia. Te lo leggo in viso che stai pensando.
- Kaori cosa vuoi che ti dica?
- La verità. Tu sai o sospetti qualcosa che non mi vuoi dire.
- Tu non c’entri. Stanne fuori.
- Eh no bello mio! Io c’entro eccome! – Kaori si impose di calmarsi, la rabbia e il nervoso la stavano divorando, ma dopo un respiro profondo proseguì … - Ryo, lo sai che io ti posso aiutare, davvero, posso convincerlo a desistere … Mi sono informata sulla sua etica professionale e …
- Non servirebbe a nulla. Non questa volta. E poi tra noi due non c’è e non ci sarà mai niente.
 
Quelle parole ferirono profondamente Kaori, sì, era ben consapevole che il loro rapporto non avrebbe potuto prendere una piega diversa, ma in lei c’era sempre stato un piccolo barlume di speranza … ed ora Ryo, con poche parole, l’aveva spento.  
 
- Lo so bene … - disse la ragazza con la voce rotta dal dolore -  ma questo non cambia la situazione. Lui crede che ci sia qualcosa tra me e te ed è sicuro di potermi portare a letto, ma si sbaglia, e glielo dimostrerò. Così ti lascerà in pace e non ti lancerà la sfida.
- Te lo ripeto Kaori, non è così semplice – Ryo fece un lieve sbuffo, guardò Kaori negli occhi e si decise a confidarsi – Credo che Mick ci abbia mentito, non è qui per aumentare le sue quotazioni come killer professionista, ma temo che qualcuno lo abbia pagato appositamente per uccidermi.
- E come fai a dirlo?
- Si comporta in modo strano, sfugge gli sguardi, e poi quest’ultima telefonata … No, qualcosa non torna. Ma presto potrò avere delle conferme … e credo che stasera avremo un ospite in più …
 
I due non poterono proseguire, dato che Mick fece ritorno in sala da pranzo …
- Scusate ragazzi, purtroppo il lavoro mi chiama e devo assentarmi per qualche oretta …
- Ma figurati … Vai pure Mick. Magari mentre ti aspetto passo in videoteca a vedere se c’è qualche bel filmetto erotico per stasera, che dici? – disse Ryo con la sua solita faccia da ebete/maniaco incallito.
- Che idea! Bravo amico mio!
 
E mentre Kaori si teneva la fronte con una mano, rassegnata per l’imbecillità congenita del suo socio, Mick le si avvicinò, le prese una mano e la fissò negli occhi …
- Non temere mia dolce creatura celestiale, presto tornerò da te, pronto per deliziarti con i miei baci passionali …
- Non ti scomodare per me brutto idiota di un cicisbeo, prenditi tutto il tempo che ti serve … - la ragazza lo disse con un tono acidissimo, un limone in confronto era un dolce delicato …
 
Appena un secondo dopo, la porta d’ingresso si aprì, e nell’attimo successivo i due uomini erano pronti a saltare addosso alla nuova ospite.
- Saeko!!! Dolce visione sto arrivando! Sono tutto tuooooooo! – Ryo si era già lanciato in aria, pronto ad aggredire la sua preda, ma Saeko, con uno scatto fulmineo, sollevò la gonna del suo vestito, sfilò otto coltellini e glieli lanciò addosso, appendendolo sulla parete …
Ovviamente Mick non poteva essere da meno, non poté resistere alla vista di quelle gambe mozzafiato, così, si cucciò sotto il ginocchio della poliziotta come un cagnolino sbavante …
 
- Hi! Hi! Hi! Hi! Che bel posticino dove tenere i coltelli aaaah!
- Grrrr! E guarda invece dove tengo io il martello!!
 
SCABOOOOOOOOM!!!!
 
 E così, grazie al bel colpo assestato da Kaori, anche Mick finì sulla parete assieme a Ryo, formando un bel murales.
 
- Che … dolore … terribileeee … Come fai a resistere Ryo? – piagnucolò Mick
- Benvenuto nel club amico …
 
- Sempre i soliti! Non la smetterete mai di fare gli idioti!
- Già, ben detto Kaori! Devo dire che stavolta non mi aspettavo un doppio attacco! – disse la poliziotta
- Eeeeh .. che vuoi farci, ma prego accomodati, come mai sei venuta fin qui?
- Ero venuta semplicemente a trovarvi, per una chiaccheratina …
 
A Kaori non sfuggì lo sguardo breve che Saeko fece a Ryo … di sicuro la sua non era una visita di cortesia …
 
- Bene amici miei, ora devo proprio scappare, signore … - disse Mick con un inchino verso le due donne … E se ne andò. Appena varcò la soglia di casa riprese il cellulare e compose l’ultimo numero che lo aveva chiamato …
- Signor Tanaka … si certo, tutto procede secondo i nostri piani, ma temo che Saeba sospetti qualcosa, le avevo detto che è molto astuto … ok arrivo subito …
 
Mick era pronto per proseguire con il suo incarico, ma qualcosa gli attanagliava il cuore. Aveva una missione da portare a termine, ma non so come, in quel momento l’immagine del volto di Kaori era impresso nella sua mente e non gli dava pace … il suo sguardo era triste e la sensazione di dolore che provava a quella visione lo infastidiva molto …
- Accidenti a te Kaori … cosa mi hai fatto - disse l’uomo con un sorriso smorzato – mi dispiace piccola ma non posso tirarmi indietro …
E così dicendo, s’incamminò verso il luogo dell’appuntamento.
 
 
 
Intanto, a casa Saeba, Ryo, Kaori e Saeko si accomodarono in salotto …
- Allora Saeko, che notizie mi porti? – cominciò Ryo
- Ho fatto qualche telefonata ai miei colleghi americani come mi hai chiesto e grazie alle loro talpe e informatori, sono riuscita a ricavare delle informazioni molto importanti.
- Ma di cosa state parlando? Cosa le avresti chiesto Ryo? – intervenne Kaori
- Come? non le hai detto niente? – chiese la poliziotta
 
Ryo si stava spazientendo, quindi decise di tagliare la testa al toro.
 
- Kaori ora smettila di assillarmi. Ti ho già detto che ti voglio fuori dai piedi! La situazione è molto pericolosa e tu mi saresti solo d’intralcio! Quindi, almeno una volta nella tua vita, cresci e fai quello che ti dico senza tante storie.
 
Alla ragazza si gelò il cuore … perché? Perché la trattava così? Davvero Ryo aveva così poco fiducia in lei? Ormai Kaori non aveva più nemmeno la forza di controbattere, il dolore per quella cattiveria gratuita e ingiustificata aveva spezzato ogni forma di resistenza, ogni tentativo di capire il perché di quel comportamento.
Gli occhi della sweeper si riempirono di lacrime, e azzerata della sua forza di volontà, lasciò cadere calde lacrime amare. Si alzò e di corsa uscì dalla stanza, rifugiandosi in camera sua …
 
- Ryo! – lo riprese Saeko – sei stato crudele con lei! Ma non provi nemmeno un briciolo di vergogna per il tuo comportamento?
L’uomo, con lo sguardo spento e apatico di una persona che cerca di celare i suoi sentimenti, eclissò l’ultimo commento della poliziotta e proseguì imperterrito.
 
- Sto aspettando. Cosa hai scoperto?
- Io ti dirò tutto quello che vuoi sapere Ryo, ma tu sii sincero. Non me la dai a bere, sei stato fin troppo duro con Kaori. Lo hai fatto di proposito. Dimmi cosa ti preoccupa, e io ti aiuterò. Ma ora sputa il rospo.
 
Ryo si alzò dal divano, passeggiò per la stanza con lo sguardo fisso per terra, poi raggiunse la finestra, l’aprì, si accese una sigaretta e incominciò a fissare la strada cercando tra i lampioni accesi e le poche macchine che passavano il coraggio e le parole più adeguate da pronunciare. Saeko attendeva pazientemente che Ryo si aprisse con lei … sapeva infatti quanto gli costasse la sua richiesta. Dopo aver finito la prima sigaretta, l’uomo iniziò a parlare.
 
- Vedi Saeko, Mick è un uomo pericoloso e per di più ha preso di mira Kaori. Mi dispiace essere così duro con lei ma non ho scelta. Ho promesso a suo fratello che l’avrei protetta a qualunque costo e sto cercando di onorare la mia promessa …
- Ryo, vuoi davvero il mio aiuto? Allora non prendermi in giro, Kaori ha già affrontato tante situazione pericolose in cui era stata presa di mira, addirittura è stata rapita un’infinità di volte. Ma stavolta ti stai comportando in maniera ossessiva. Avanti … dimmi la verità … Tu sei geloso non è vero?
- …
- É successo qualcosa tra voi tre?
- …
- Ryo!
- Sí SONO GELOSO VA BENE! – iniziò a urlare l’uomo – E HO …. Ho paura ... ho paura di perderla – la voce si trasformò in un lieve sussurro – Mick è innamorato di Kaori, e stavolta lo è davvero … non finge come al solito come fa con le donne delle sue vittime … la desidera sul serio, vuole portarla in America con lui. E questo mi fa incazzare come una bestia! Non ho mai provato una rabbia simile. Per questo voglio che lei rimanga fuori da tutta questa faccenda … Non la voglio nemmeno a un chilometro di distanza da quel bastardo!
 
Saeko era sconvolta, non aveva mai visto Ryo in quelle condizioni … Ma con il suo solito auto controllo si riprese e continuò la conversazione.
 
- Capisco Ryo, davvero. Ma così facendo la allontanerai da te ancora di più. E poi non hai tenuto conto di una cosa importante …
- Cosa?
- I suoi sentimenti … Ormai è inutile nascondervelo a vicenda. Voi vi amate … lei ti ama moltissimo Ryo e soprattutto ha un carattere molto forte, non si lascerà abbindolare dalle prime belle parole che un bell’uomo le propone.
Eeeehm … comunque, hai mantenuto la promessa. Ora ti posso dare tutte le informazioni che vuoi.
 
Tolto da quella situazione estremamente imbarazzante, Ryo tornò a sedersi sul divano e si mise in ascolto della poliziotta.
 
- Dalle telefonate che ho fatto ho scoperto che un trafficante di armi che era evaso dalla prigione di Tokyo qualche anno fa, è scappato in America e ultimamente ha assoldato un killer professionista per un omicidio … la missione è uccidere City Hunter.
- E chi sarebbe questo trafficante?
- Ti dice niente Hiroshi Tanaka?
- Certo, sono stato io a consegnarvelo qualche anno fa. Ma bravi, io mi faccio in quattro per consegnarvi un criminale e voi ve lo fate scappare da sotto il naso?
- Piantala Ryo, è un uomo molto astuto e ha seguaci dappertutto … Sono riusciti ad eludere le guardie carcerarie e a farlo scappare, lasciandosi dietro 5 cadaveri … Una volta arrivato in America ha fondato un clan tutto suo, chiamato “la Mano Nera”.
- E hai scoperto qualcosa circa il killer assoldato?
- Sì … me ne hanno fatto un’ampia descrizione,  e purtroppo …
- La descrizione combacia con il profilo di Mick Angel … certo è ovvio. Chissà quanto lo pagano per questo lavoretto  …
- Un milione di dollari …
- Tse! Tipico.
- E ora cosa hai intenzione di fare Ryo?
- Semplice, chiuderò questa storia una volta per tutte. Ucciderò Mick … anche se non vorrei farlo. Infondo, nonostante quello che mi sta facendo passare, siamo stati dei buoni colleghi e mi dispiace che tra noi debba finire così.
- Bene, io quello che potevo fare l’ho fatto. Ora sta a te decidere. Buona fortuna Ryo.
E così Saeko lasciò Ryo solo coi suoi pensieri, mentre Kaori, nella sua stanza, dopo aver versato mille lacrime e dopo aver sfogato la sua rabbia per il modo in cui era stata trattata prese la sua decisione: avrebbe parlato con Mick in privato, che a Ryo piacesse o no.

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Capitolo 6
*** Un appuntamento improvviso ***


Erano le prime luci dell’alba, la sveglia segnava le 6.45 e Mick non si era ancora fatto vedere. Stufa di attendere, Kaori decise che era arrivato il momento di agire, così, ancora con indosso il suo baby doll di raso nero, senza fare rumore, uscì dalla sua stanza e scese nell’appartamento di sotto, dove alloggiava il suo ospite. Arrivata nella camera di Mick chiuse delicatamente la porta e, dopo un bel sospiro, iniziò a guardarsi attorno …
Senza nemmeno sapere cosa stava cercando, la ragazza frugò nella sua valigia e nei cassetti dell’armadio, per cercare qualsiasi informazione che potesse aiutarla ad aiutare quel testone del suo collega.
Rovistando fra i suoi effetti personali trovò una piccola busta … l’aprì … e alla ragazza venne un colpo apoplettico.
 
- Alla faccia! Non ci posso credere! – Kaori aveva in mano un assegno da 500 mila dollari – ma perché Mick se ne va in giro con una assegno del genere? E dove li avrà guadagnati tutti questi soldi? …. Mmmm … se mi ricorso bene Ryo ieri sera aveva dei sospetti su Mick … pensava che qualcuno lo avesse pagato per ucciderlo … e questo potrebbe essere l’anticipo per il suo lavoro. Allora Ryo aveva ragione, quell’uomo nasconde qualcosa.
 
Kaori rimise apposto l’assegno e perlustrò ancora un po’ i cassetti per vedere se saltava fuori anche il nome del mandante, quando d’improvviso una voce dietro di lei le fece fare un mezzo infarto …
 
- Cerchi qualcosa tesoro?
- Ah! … ehm … Mick … sei tu, mi hai spaventata …
 
L’uomo entrò nella stanza e, senza smettere di guardare Kaori, chiuse la porta dietro di se …
 
- Perché sei nella mia stanza? – l’uomo aveva una voce profonda e lo sguardo serio …
- Ecco … io … (accidenti! E ora che mi invento??? – pensò Kaori)
 
L’uomo iniziò ad avvicinarsi lentamente … guardandola in modo sospettoso …
 
- Io … ecco … ti stavo cercando perché volevo chiederti una cosa …
- Che cosa?
- Ehm … volevo … invitarti fuori a cena, solo io e te …
- Cosa??? Vuoi uscire con me stasera??
- Sì! Proprio così! Eh eh eh eh eh eh! (così per lo meno posso scoprire qualcosa in più … affrontandolo faccia a faccia)
- Come mai questo cambiamento? Pensavo di non interessarti … - l’uomo aveva perfettamente capito cosa stava cercando di fare la ragazza ma questa gli sembrava un’ottima occasione per restare solo con lei …
- Ecco, ho riflettuto molto questa notte e sono arrivata alla conclusione che dopotutto non ti conosco a sufficienza per giudicarti … quindi … ho pensato di passare un po’ di tempo con te, per conoscerci meglio … Ma se non ti va …
- Cosa ti fa pensare che io non voglia stare solo con te …?
 
Kaori si accorse di come la stava guardando, se la stava letteralmente divorando con gli occhi … e solo in quel momento si accorse di essere praticamente mezza nuda … con addosso lo striminzito baby doll con il quale mai era uscita dalla sua camera … neanche Ryo lo aveva mai visto.
Ad ogni passo che Mick faceva verso di lei, la ragazza indietreggiava con il cuore in gola, finché non si trovò con le spalle al muro. A quel punto l’uomo appoggiò le mani sulla parete, vicino alla testa di Kaori … intrappolandola …
 
- Mick … lasciami andare … - sussurrò la ragazza in preda all’agitazione
 
Tentò anche di scostarlo ma l’uomo le prese le braccia e la riportò con le spalle al muro …
 
- Perché tanta fretta amore?
- Non chiamarmi amore …
Con un sorriso mozzafiato, l’uomo si avvicinò alla bocca di Kaori … e stranamente … lei non reagiva … Allora voleva essere baciata? Si era finalmente arresa?
La ragazza, sempre più nel panico, si sforzava con tutte le sue forze di non allontanarlo … altrimenti quella sera non sarebbe uscito con lei … vanificando i suoi sforzi …
 
- Era da tanto che desideravo farlo … - le sussurrò l’uomo.
Mick riuscì a malapena ad appoggiare le sue labbra sue quelle di Kaori, ma si staccò subito sentendo la porta aprirsi con violenza dietro di lui.
Ryo era all’ingresso della stanza, lo fissava adirato … e soprattutto fissava la sua partner, che lo guardava a sua volta con gli occhi sbarrati … approfittando della situazione Kaori si divincolò da Mick e senza guardare in viso Ryo fuggì via verso la sua camera.
 
I due uomini erano rimasti immobili e fissarsi … la tensione era alle stelle …
 
- Bene bene, a quanto pare sei riuscito a rovinarmi la festa Ryo … che peccato, non avevo ancora iniziato ad assaporare le sue dolci labbra … però ne ho sentito la morbida sensualità …
- Dammi una buona ragione per cui non dovrei ucciderti seduta stante …
- Ehi calma amico mio, perché ti agiti tanto? Infondo tra voi due non c’è niente, me lo hai detto tu ricordi? E poi è stata lei a cercarmi …
- E perché sarebbe dovuta venire in camera tua sentiamo …
- Per invitarmi a cena Ryo.
- … menti …
- No affatto, se non mi credi chiedilo a lei.
 
Ryo non poteva più sopportare quel sorriso da idiota che Mick si era stampato in faccia, così, sopprimendo l’istinto omicida che stava lentamente crescendo in lui, girò i tacchi e se ne andò sbattendo la porta.
Quasi correndo lo sweeper piombò in camera della sua socia … a quanto pare la ragazza aveva superato ogni limite …
 
- SI PUO’ SAPERE COSA TI PASSA PER LA TESTA?! – ormai la rabbia si era impadronito di lui, tanto da farlo urlare a squarcia gola.
 
Kaori si era rivestita in fretta e si era seduta sul letto, tentando di far rallentare i battiti del suo cuore.
 
- fffff … lasciami in pace Ryo … - per quanto Kaori gli fosse grata per aver interrotto quel quasi – bacio, era ancora arrabbiata con lui per il modo in cui l’aveva trattata la sera precedente.
- COME CAZZO TI VIENE IN MENTE DI CHIEDERGLI DI USCIRE DA SOLI?! SEI IMPAZZITA?
- Ho 25 anni, sono grande a sufficienza per poter fare le mie scelte. E di certo non ti devo rendere conto di niente.
 
Senza degnarla di un ulteriore sguardo, Ryo lasciò la sua stanza e andò nel suo rifugio, al poligono, dove poteva rinchiudersi nel suo mondo e sfogare tutta la sua rabbia.
 
Per tutta la giornata ognuno rimase nella propria stanza, si percepiva benissimo la tensione che c’era e una qualsiasi parola fuori posto poteva far scoppiare il putiferio …
Kaori, poi, era in crisi e continuava a passeggiare nervosamente avanti e indietro nella sua camera …
 
- Aaaaah … come mi è venuto in mente di uscire da sola con Mick! Beh, da un lato è un bene perché posso cercare di scoprire cosa sta architettando … però … se ci riprovasse? Se tentasse di baciarmi ancora? Come dovrei reagire? Uffa! Calma Kaori … forza, datti una bella sistemata e scegli un vestito!
 
Già, ardua decisione! Come voleva apparire? Sapeva che se ne sarebbe pentita, ma non aveva scelta … Dopo essersi messa un filo di trucco andò verso l’armadio, l’aprì e tirò fuori l’abito più provocante che aveva … Fino a quel momento si era rifiuta di metterselo, perché le sembrava troppo esagerato, ma questo Eriko non lo capiva affatto, dato che era stata proprio lei a regalarglielo. Però questa volta doveva giocare ogni carta possibile per far dire a Mick quello che voleva … era disposta a sedurlo … senza superare i limiti della decenza è chiaro!
Così, dopo un respiro profondo, Kaori aprì la porta della sua stanza e uscì.
 
 
 
Mick attendeva la sua dama in salotto, se ne stava seduto sul divano a canticchiare … Mentre Ryo guardava fuori dalla finestra, sorseggiando del brandy.
 
- La vuoi piantare di canticchiare! Mi dai sui nervi …
- Senti senti, siamo nervosetti Ryo? Non è che sei invidioso perché Kaori mi ha chiesto un appuntamento?
- Se fossi in te non farei tanto lo spiritoso. Non succederà niente tra te e Kaori stasera, prima lo accetti meglio assorbirai il colpo.
- E come fai ad esserne così sicuro? Ti ricordo che stamattina, se non fossi entrato in camera mia a rompere le scatole … Io e Kaori avremmo, come dire, “approfondito la nostra conoscenza”.
- Ti avverto, tenta ancora di baciarla e ti sparo in mezzo alla fronte.
- Tse! Sai solo minacciare … e se fosse lei a fare il primo passo?
- … non lo farà …
- Sicuro?
 
I due incominciarono a guardarsi in cagnesco, stavano quasi per arrivare alle mani quando videro Kaori uscire dalla stanza.
Nessuno dei due osava proferire parola, entrambi erano rimasti bloccati nell’ammirare quella rara bellezza che stava scendendo le scale …
Kaori era semplicemente stupenda … indossava un abito rosso aderente che le avvolgeva perfettamente i glutei, risaltandoli. Era cortissimo, le copriva bene il seno ma lasciava scoperta la schiena … il tutto arricchito con dei sandali impreziositi da swarovski col tacco alto.
 
- Wow … accidenti Kaori, sei splendida!
- Grazie Mick, sei molto gentile … - disse timidamente la ragazza
- Bellissima … - sussurrò Ryo involontariamente
 
Kaori doveva averlo sentito, perché si voltò a guardarlo stupita … aveva sentito bene? Aveva davvero detto “bellissima”?
 
- Bene, ora possiamo andare a cena. My dearling … - disse Mick dandole il braccio in modo frettoloso … aveva notato gli sguardi che si stavano dando quei due e la cosa non gli piaceva affatto …
- Sì … sì andiamo …
- Vedrai, ho prenotato un tavolo al ristorante più romantico e chic del quartiere … Ci divertiremo tesoro!
 
Kaori gli fece un sorriso, ma non poté non lanciare un ultimo sguardo a Ryo mentre usciva col suo nemico e rivale …

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Capitolo 7
*** Dichiarazione ***


Il ristorante che Mick aveva scelto era semplicemente incantevole … Le luci erano soffuse e nell’aria echeggiavano delle note di sottofondo molto delicate e nel contempo sensuali … Il cameriere condusse la coppia ad un tavolo all’aperto, il quale si trovava vicino ad una romantica ringhiera adornata con rose, che apriva la visuale ad un laghetto artificiale, illuminato da lucine gialle, rosse e verdi che si alternavano …
 
- Oh che posto stupendo Mick! Non ci ero mai venuta … (cavolo scommetto che ha scelto questo posto così romantico per cercare di sedurmi … aiuto … speriamo vada tutto bene …)
- Una donna bella e raffinata come te merita questo ed altro …
- (ecco, ti pareva …)
 
Nel più totale imbarazzo di Kaori, Mick fece galantemente accomodare la sua dama sulla sedia e in seguito iniziarono a leggere il menù … La ragazza non era molto concentrata sui piatti che il ristorante offriva, dato che stava cercando un modo per iniziare ad intavolare una discussione sulle reali intenzioni del suo cavaliere circa la missione che doveva compiere … Ma l’occhio non poté non cadere sui prezzi delle pietanze, i quali erano pazzeschi …
 
- Mick, questo è un ristorante molto elegante, non ti starò facendo spendere un po’ troppo?
- Non preoccuparti nemmeno per un secondo di questo, ordina ciò che desideri – disse l’uomo con un sorriso amichevole.
- Va bene … Grazie … - la ragazza era in preda alla timidezza … non sapeva come affrontare la questione.
 
Per fortuna il cameriere arrivò giusto in tempo per toglierla da quella situazione.
- Buonasera, volete ordinare signori?
- Prima la signora, cosa desideri mia cara?
- (accidenti a te Mick! Non siamo mica una coppia di sposini! Che nervoso …), Ehm, per me un risotto allo zafferano con frutta di mare …
- Io invece prendo tagliolini al ragù d’aragosta con zucchine.
- Certo signori, da bere cosa vi porto?
-  Un Bordeaux Rouge può andare.
- Può andare? Ma Mick costa un occhio della testa …
- Mia cara ti ripeto che non devi preoccuparti, tu meriti il meglio …
 
Il cameriere si dileguò per portare le ordinazioni in cucina, e i due rimasero ancora da soli, il che metteva Kaori estremamente a disagio, più di quanto pensasse, poi lui non le rendeva le cose più semplici, infatti continuava a fissarla con uno sguardo che lasciava trasparire tutti i suoi desideri più peccaminosi …
 
- Ehm, allora Mick, come vi siete conosciuti tu e Ryo? – la ragazza pensò di partire con un argomento blando …
- Dobbiamo parlare per forza di Ryo? – a quanto pare la domanda lo scocciava molto … forse non era poi una domanda così blanda …
- Ecco, era solo una mia curiosità … Mi piacerebbe saperlo …
- Mmm, va bene … Come posso negarti un piacere se mi guardi con quegli splendidi occhi …
- (Ancora? E piantala! Vai al sodo)
 
Così, tra una chiacchierata e qualche risata dovuta al ricordo di vecchie gaf, i due passarono una piacevole serata, Kaori rimase addirittura stupita dall’andamento dell’appuntamento, non credeva che si sarebbe divertita … e poi scoprì che, infondo, questo Mick non era così spregevole come pensava e che le piaceva … solo un po’!
A un certo punto Kaori pronunciò quelle parole che avrebbero dato una piega diversa alla serata …
 
- Accidenti! Ne avete passate di tutti i colori tu e Ryo! Però non capisco una cosa … se il vostro rapporto è così speciale, perché sei venuto fin qui … con l’intenzione di ucciderlo?
 
Mick cambiò espressione, da sereno e sorridente divenne cupo e  … triste. Sapeva che prima o poi avrebbe dovuto affrontare questo argomento con lei … ma la cosa non gli piaceva per niente.
 
- Eeeh, Kaori … è complicato …
- No! Ti prego non comportarti anche tu come Ryo. Non c’è nulla di difficile, ci sono solo cose che si vogliono o non si vogliono dire. E tu non sei sincero. Non lo sei mai stato.
- … è vero, hai ragione Kaori. Mi dispiace che tu sia finita dentro tutta questa faccenda. Sì, mi è stata affidata una missione … e tu sai bene qual è.
- Ma perché? Quando ti hanno commissionato l’omicidio di Ryo tu potevi rifiutarti, vista la vostra amicizia. Perché non l’hai fatto?
- Ti prego, non giudicarmi male; all’inizio non mi importava molto dell’incarico, ma l’idea di scontrarmi con lui, per vedere chi era il più forte mi entusiasmava, molto più dei soldi che avevano promesso di darmi. Tra l’altro fino a qualche giorno fa ero intenzionato a portare a termine la mia missione … ma ora sono divorato dai dubbi. Come professionista devo farlo, ne va della mia reputazione e della mia carriera … ma … qualcosa mi sta spingendo a cambiare idea …
- E cos’è questa cosa?
- … Kaori ti va di fare una passeggiata?
- … Va bene …
 
I due si alzarono, Mick andò a pagare il conto, e insieme si diressero verso un parchetto che si trovava nelle vicinanze del ristorante … Il silenzio tra loro stava diventando insopportabile … così Kaori decise di rompere il ghiaccio che si era creato.
 
- Prosegui Mick … sei venuto in Giappone con l’incarico di … uccidere Ryo (solo il pensiero mi fa mancare l’aria …), però qualcosa ti sta bloccando. Cos’è?
- Lo vuoi davvero sapere?
- Certo! – se c’era qualcosa che poteva far desistere Mick dai suoi intenti doveva saperlo …
- Ciò che mi spinge a non proseguire con l’incarico … sei tu.
- Cosa? Che significa …
 
Mick le si avvicinò talmente tanto da poter sentire il suo respiro …
 
- Kaori … io provo per te qualcosa di profondo … qualcosa che non ho mai provato prima per nessuna donna … so quanto sei legata a Ryo e il solo pensiero di farti soffrire … mi distrugge il cuore.
- Mick smettila di prendermi in giro! Pensi che non mi sia informata circa la tua “etica professionale”? Stai tentando di sedurmi solo per poter far fuori Ryo!
- No non è come pensi! Ok … ammetto che all’inizio era così, stavo cercando di sedurti come ho sempre fatto con le altre donne … ma poi tu … mi hai colpito nel profondo, ti ho conosciuta e mi sono innamorato di te per quello che sei, per come mi fai sentire! Te lo giuro Kaori, quello che provo per te è vero, IO TI AMO!
 
La sua espressione era seria, non c’era traccia di menzogna nei suoi occhi … ma Kaori, non voleva crederci … Non poteva farlo … In ballo c’era la vita di Ryo, non doveva farsi fregare da una commedia recitata alla perfezione …
 
- Sono bugie …
- Quali bugie? – disse Mick esasperato …
- Tutte quante!
- Non è affatto vero! Io ti amo sul serio Kaori!
- Provamelo! Puoi tentare di darmi tutti i baci che vuoi, puoi farmi anche la dichiarazione d’amore più romantica del mondo ma non proverebbero niente. Dimostrami che dici il vero e ti crederò. Ma se solo mi accorgo che è stata tutta una messa in scena per rispettare la tua etica professionale, e se, ancora peggio, decidessi di uccidere Ryo … sappi che ti renderò la vita un inferno …
 
E detto questo Kaori se ne andò a casa, lasciando Mick solo e stupito dalla grinta con il quale gli aveva fatto resistenza, ma la cosa che gli faceva più male era il suo sguardo mentre difendeva Ryo a spada tratta.
 
-… Ryo … quanto sei fortunato … - disse Mick con un mezzo sorriso, smorzato dall’ago pungente della gelosia.
Però l’idea di darsi già per vinto non lo soddisfaceva, Kaori voleva una prova d’amore … e lui gliel’avrebbe data, anche se non sapeva ancora come …
 
 
 
Nel contempo Ryo si era rifiutato di restare rinchiuso in casa ad aspettare che quei due finissero di fare i loro comodi … il solo pensiero di Mick che la baciava … o l’immaginarsi i loro corpi uniti nella passione … lo mandavano in bestia … Così, decise di unire l’utile al dilettevole andando al Cat’s Eye.
Appena entrò nel locale l’uomo iniziò con la sua solita sceneggiata per evitare che Miki e Umibozu ficcassero il naso dove non voleva, ossia nel suo cuore in tumulto.
 
- Miki!! Mio dolce angelo il tuo Ryuccio è qui per te!!!
 
SDOOOOONG!
 
Come per magia una padella si materializzo nella mano di Umibozu che prontamente colpì il povero sweeper dritto in faccia, rischiando di fargli mangiare parecchi denti.
 
- Quante volte te lo devo dire bamboccio, se vuoi restare in vita sta alla larga da Miki!
- Aah! Quanto sei antipatico! Miki ma come può una donna bella come te stare con uno scimmione del genere!!
- Piantala Ryo, cambia disco ogni tanto! Sei venuto qui solo per farti picchiare da Umi?
- In realtà sono qui per chiedervi un favore … -disse Ryo con tono serio …
 
Umibozu notò subito che il ragazzo stava trattenendo un grande uragano dentro di sé …
 
- (è sempre il solito, fa l’imbecille per tenerci lontani dai suoi reali sentimenti) … Dimmi tutto Ryo, è successo qualcosa? – chiese l’omaccione
- Ovviamente sarete venuti a conoscenza della visita di Mick Angel …
- Sì certo, lo abbiamo saputo – intervenne Miki – Come procede la convivenza?
- Ah per lui e Kaori molto bene, sono usciti a cena stasera … i due “piccioncini” …
- COSAAAAAA?????! HAI LASCIATO CHE MICK STESSE SOLO CON LEI??? MA SEI PAZZO?? – la donna stava quasi andando in escandescenza …
- Ehi aspetta un secondo – disse Umi – “i due piccioncini”? Sento una leggera nota di fastidio, vero Ryo?
 
Umibozu lo stava prendendo in giro con un sorriso inquietante …
 
- Ma che cavolo dici polipone! E poi Kaori è grande abbastanza per uscire con chi le pare.
- Ma dico Ryo ti senti quando parli?? – riprese Miki - È uscita da sola con Mick Angel! È uno dei killer più abili del mondo e tu cosa fai? Gliela servi su un piatto d’argento??? Dovevi impedirle di fare una sciocchezza del genere?
- L’ho messa in guardia ma lei mi ha espressamente detto di farmi gli affaracci miei, ma stai tranquilla … Mick non le farà del male … anzi.
- Che intendi?
- Che quel porco si è innamorato di Kaori, al massimo rischia solo di perdere la verginità …
 
Appena finita quella frase Miki gli mollò un ceffone in piena faccia.
 
-Ahia! Ma dico sei impazzita? Perché mi hai colpito?
- Sei uno stupido Ryo, non ti permetto di parlare in questo modo. Kaori è una ragazza pura e mai si sognerebbe di andare a letto con quel degenerato!
- E tu come fai a dirlo? – questa era una domanda alla quale anche Ryo cercava disperatamente una risposta
- Svegliati Ryo! Kaori ama te! TE!  Non tradirebbe mai i suoi sentimenti.
 
Questo era esattamente il tipo di argomento che Ryo voleva evitare a tutti i costi … per questo decise di andare al sodo …
 
- Sentite piantiamola di dire stronzate e arriviamo al punto. Sono qui per chiedervi di aiutarmi in caso di un attacco massiccio.
- Di quale attacco stai parlando? – disse Umi che era rimasto beatamente fuori dai discorsi più imbarazzanti
- Mick non è qui per fare una sfida personale, ma è stato pagato da Hiroshi Tanaka per farmi la pelle, come vendetta per averlo fatto sbattere in galera.
- Sì, ho sentito dire che è evaso. Temi che possa venire di persona a controllare se Mick fa il suo lavoro?
- Non a controllare, ma a dare una mano … Mi conosce bene e sa che Mick potrebbe anche non farcela ad uccidermi, quindi credo che presto manderà una sfilza di uomini a collaborare con Angel.
- Mmmm, in quel caso sarebbe dura per te salvare la pellaccia. D’accordo, siamo pronti ad aiutarti, ti terremo d’occhio con i microcip. Se avvertiamo del pericolo interverremo anche noi.
- Grazie, ho avvisato anche Saeko. Così potrà riacciuffare quel criminale, e spero che questa volta non se lo lasci scappare …
- Va bene Ryo – intervenne Miki -  avrai il nostro sostegno, però adesso corri a cercare Kaori, non mi sento tranquilla sapendola in compagnia di quel pervertito.
 
Senza guardare in faccia nessuno, Ryo uscì dal locale, pronto per tornare a casa ad affrontare la sua socia …
Nel contempo, nell’aeroporto di Tokyo, Hiroshi Tanaka e la sua squadra di killer scesero da un aereo, camuffati per non farsi riconoscere …
 
- Ryo Saeba, l’ora della vendetta sta per scoccare … preparati per essere spedito all’altro mondo …  

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Capitolo 8
*** Mi dispiace amore mio ***


Kaori era distesa sul suo letto e non riusciva a non pensare alla serata trascorsa con Mick. Appena arrivata a casa si era fatta una bella doccia rilassante e, credendo di essersi levata da addosso tutta la tensione, si mise a letto pronta a lasciarsi abbandonare al sonno, ma quella notte Morfeo non la accolse fra le sue braccia … per ore Kaori era rimasta sveglia a rigirarsi sul letto, tentando di scacciare tutti i pensieri e i ricordi di quell’appuntamento, ma non c’era niente da fare. Tanto valeva fare un sunto di quella serata così particolare …
 
- Eeeeeh accidenti … Non riesco proprio a dormire … questo appuntamento mi ha mandata su di giri più di quanto mi aspettassi – i pensieri di Kaori erano un fiume in piena …
Però sono riuscita a confermare i sospetti di Ryo, qualcuno lo vuole uccidere, ma non so come aiutarlo …
 
Si sa che le ore notturne fanno cadere tutte le barriere difensive della mente, e la ragazza sentiva il panico crescere in lei … ma non riusciva più a trattenerlo anche se si era sforzata così tanto di rinchiuderlo in un angolino della sua testa … gli argini avevano ceduto e ora le onde della paura stavano violentemente sbattendo contro le pareti del suo cuore.
Poi d’improvviso le tornò in mente la dichiarazione d’amore di Mick …
 
 te lo giuro Kaori, quello che provo per te è vero, IO TI AMO! …
 
- Uffa! Ma perché mi tornano in mente quelle parole? Non erano sincere, no Kaori! Devi scordartele!
 
Ma come poteva farlo? Come poteva dimenticare la sincerità dei suoi occhi? Come poteva non udire ancora nella testa la voce tremante di Mick mentre le diceva di amarla con tanto ardore? In cuor suo Kaori sapeva che Mick, almeno una volta nella sua vita, provava dei sentimenti veri e puri. E quei sentimenti erano rivolti verso di lei …
 
- Ok, all’inizio Mick si è comportato da stronzo, come ha sempre fatto … però … quando mi guardava … vedevo l’amore nei suoi occhi … Che fosse sincero? Mi ama davvero come dice? … Forse …
 
Questa era l’unica risposta che poteva concedersi per il momento. Kaori aveva deciso di dargli il beneficio del dubbio. Infondo Mick non era una persona cattiva e spregevole come sembrava … anzi … adesso, sotto una nuova prospettiva, le sembrava un uomo galante, dolce, a tratti tenero … Ecco. Kaori si stava rendendo conto che Mick le piaceva sul serio … ma questo non cambiava le cose. Per quanto ne sapeva poteva ancora essere intenzionato ad uccidere Ryo … e qui ritornò alla sua domanda iniziale … come faccio ad aiutarlo?
Col passare delle ore quei pensieri divennero troppo pesanti per la ragazza, la quale, stremata, riuscì ad addormentarsi solo alle prime luci dell’alba.
 
 
Ryo non aveva il coraggio di rientrare subito a casa, non sapeva come avrebbe reagito se avesse beccato Mick e Kaori insieme in atteggiamenti intimi, aveva paura di lasciare esplodere tutta la rabbia che aveva tenuto a bada in quei giorni … così decise di girovagare senza meta per la città fino alle 6.00 di mattina. Appena rientrato l’uomo si accorse che c’era qualcuno in casa … D’istinto si fiondò verso la camera di Kaori, ma appena prese in mano il pomello della porta si bloccò.
 
- E se fossero insieme? – pensò Ryo
 
Non riusciva a resistere a un tale dubbio, così aprì di scatto la porta … e si trovò di fronte l’immagine più bella dell’universo. La sua Kaori, accoccolata dolcemente sul cuscino che dormiva come una bambina. In quel momento l’uomo pensò che quella donna fosse splendida, la più bella che avesse mai visto.
Piano piano, la rabbia e tutti i sentimenti negativi scivolarono via come se fossero stati spazzati da un ruscello limpido e tranquillo.
Questo era sempre stato lo strano potere di Kaori … Con lei Ryo riusciva non a trattenere, ma ad allontanare tutti i pensieri più oscuri e le paure e i dolori più reconditi. Per questo, di tanto in tanto, l’uomo si rifugiava nel cuore della notte nella camera della sua socia … da quando aveva scoperto questo effetto benefico non poté più fare a meno delle sue visite notturne.
Così, in silenzio, si sedette per terra vicino al cuscino, appoggiò la testa sul letto e rimase a guardare dolcemente la sua Kaori; nel giro di pochi minuti anche Ryo si addormentò serenamente cullato dal respiro della donna che amava.
 
Il sole ormai era alto nel cielo, la sveglia sul comodino segnava le 11.45 e gli occhi di Kaori erano pronti a schiudersi. Non appena si svegliò fece un piccolo sussulto quando si accorse dell’uomo che stava dormendo accanto a lei.
Anche se la ragazza avrebbe dovuto schiacciarlo con uno dei suoi martelloni non ne ebbe il coraggio. La vista di Ryo addormentato vicino a lei, dolce e indifeso come un cucciolo le scaldò il cuore e, presa dall’istinto, incominciò ad accarezzargli dolcemente il viso e i capelli. A quel gesto le labbra di Ryo si distesero in un sorriso inconscio … Kaori si stava gustando appieno quel magico momento quando Ryo si svegliò e si alzò di scatto in piedi.
 
- Ma … dove sono? … Kaori … ma che …
- Sei in camera mio sciocco. Spiegami un po’ cosa ci facevi addormentato sul mio letto … - Kaori voleva fare l’arrabbiata anche se non ci riusciva un gran che … si stava sforzando di fare la dura, per non manifestare tutto l’amore che era riaffiorato nel suo cuore per Ryo.
- Aaaaah … ecco, ero venuto a vedere se eri rientrata in casa, mi sono avvicinato a te per vedere se dormivi e mi sono addormentato di colpo. Fine della spiegazione.
- Mmmm … Perché mi viene il sospetto che tu non sia per niente sincero? Eri venuto a vedere se nel mio letto si trovava Mick vero?
- Tse! Sai quanto me ne frega! A proposito … ti sei “divertita” con lui ieri sera? – Ryo aveva pronunciato la parola “divertita” facendo le virgolette con le dita delle mani … Kaori capì perfettamente a cosa si riferiva quel gran cafone …
- A dire la verità sì, è stato molto gentile e galante con me, non come una certa persona di mia conoscenza …
- Non vedo perché dovrei essere carino con uno sgorbio come te.
- Lo pensi solo tu, per Mick io sono molto bella e ieri sera me lo ha dimostrato! – e va bene, pensò Kaori, vuoi offendermi? Fai pure, io ti ripagherò con le stessa moneta.
- … Che vuoi dire?
- Che ieri sera mi ha portata in un posto molto romantico, abbiamo cenato allegramente e abbiamo fatto una passeggiata in un parco molto grazioso, dove mi ha confessato di amarmi …
- …
- Vedi? Lui mi apprezza …
- … Fa come credi, sei libera di decidere cosa fare della tua vita, e anche di scegliere con chi andare a letto.
 
Kaori si alzò di scatto e presa dalla rabbia cominciò ad alzare la voce …
 
- Ammettilo! Tu sei geloso! Non avresti reagito come hai fatto ieri se non lo fossi!
- Non dire assurdità, a me non importa niente dei tuoi incontri amorosi. Volevo solo metterti in guardia da un tipo pericoloso come Mick.
- … Per la cronaca, ieri non è successo niente tra noi due … puoi anche non credermi ma voglio dirti la verità. Ho invitato Mick a cena solo per indagare su chi ha commissionato il tuo omicidio. E i tuoi sospetti erano giusti …
- La tua pagliacciata è stata inutile, ho già scoperto chi ha pagato Mick per uccidermi. Si chiama Hiroshi Tanaka ed è un criminale che ho mandato in prigione tempo fa …  è evaso e ora è intenzionato a vendicarsi.
- Ma … se sapevi già tutto … perché non me lo hai detto? – Kaori era rimasta spiazzata da quella rivelazione …
- Mi arrangio benissimo da solo, non mi serve il tuo aiuto. Ti ho già detto mille volte che devi restare fuori da questa storia.
 
Kaori aveva le lacrime agli occhi, come poteva trattarla così, dopo tutto quello che hanno passato negli anni precedenti. Però Ryo aveva ragione, lei era inutile. Avrebbe fatto meglio a starne fuori fin da principio, così non avrebbe fatto la figura della dilettante.
Così, si scostò da Ryo e andò in cucina a farsi un caffè. Dopo qualche minuto l’uomo tornò …
 
- Dov’è Mick? – chiese Ryo …
- Non lo so … sarà giù in camera sua …
- No li non c’è, non è in casa. Inoltre ha portato via tutte le sue cose senza che ce ne accorgessimo. Ieri sera ti ha detto dove sarebbe andato?
- No.
 
L’aria in casa Saeba era davvero terribile in quei giorni, Ryo si sentiva un verme nel trattare così Kaori e la ragazza non gli aveva più rivolto la parola. A dirla tutta Kaori stava anche pensando che forse era arrivato il momento di ammettere che come sweeper faceva pena e che avrebbe dovuto lasciare quel mestiere insieme alla sua casa … e insieme a Ryo.
Passavano i giorni e di Mick non ebbero più notizie finché un giorno, mentre Kaori era intenta a cucinare in silenzio e Ryo guardava la tv, un dardo entrò dalla finestra conficcandosi nella parete della cucina, attaccato al dardo vi era un foglio …
 
Kaori chiamò subito Ryo, il quale lesse il contenuto della lettera:
 
“Ryo Saeba, se sei un uomo presentati  stasera alle 21.00 al molo di Tokyo presso il capannone 3.
Non ti conviene farci aspettare … avrai molto presto mie notizie …
Hiroshi Tanaka”
 
Appena finì di leggere il suo occhio cadde istintivamente sul dardo, e in quel momento si accorse che era esplosivo …
 
- KAORI VIENI VIA!
 
Senza neanche attendere una sua risposta Ryo prese per un braccio la donna e iniziò a correre fuori casa … e dopo pochi secondi …
 
BOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOM!!!!!
 
Il dardo espose facendo molti più danni del dovuto dato che aveva fatto contatto col gas della cucina. Ryo si gettò sopra Kaori per difenderla dai detriti che cadevano dalla casa …
 
- Ryo! Questi sono criminali molto pericolosi …. Accidenti a loro! Forza andiamo a prendere le armi, ci serviranno stasera …
 
Senza fare commenti, Ryo sollevò Kaori e accertandosi che il pericolo fosse passato, la portò al poligono, le diede una sacca molto capiente e disse:
 
- Prendi tutti i mitragliatori, le bombe a mano, il bazooka, le munizioni e metti tutto qui dentro.
- Ok lo faccio subito.
 
Senza tante parole Kaori ubbidì ma mai si sarebbe aspettata quello che Ryo stava per farle … Appena riempita la sacca Ryo prese Kaori e la abbracciò stretta al petto …
 
- Ma Ryo … che ti prende?
- Perdonami Kaori, lo faccio per la tua salvezza.
- Ma che dici?
 
D’un tratto Ryo tenne saldamente Kaori ancorata sul suo petto con un braccio, mentre con l’altra mano premette forte il pollice sotto il lobo del suo orecchio per qualche secondo, bloccando il flusso del sangue verso cervello, facendola svenire …
 
- Mi dispiace tanto amore mio … Non voglio che ti accada nulla di male.
 
E detto questo Ryo dette un lieve bacio sulle labbra della ragazza. La adagiò delicatamente per terra, prese il borsone con le armi e andò verso il Cat’s Eyes … pronto per sfidare l’esercito che lo stava sfidando.
 

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Capitolo 9
*** E che guerra sia ***


Ryo si trovava sul sedile anteriore della jeep al fianco di Umibozu, mentre dietro Miki stava telefonando a Saeko per chiederle di raggiungerli al porto il prima possibile. L’omone di tanto in tanto lanciava uno sguardo pensieroso verso Ryo, il quale, dopo essere piombato al Cat’s Eyes, senza dare troppe spiegazioni sul perché fosse solo, iniziò a studiare con loro una strategia di attacco nel caso si fossero trovati di fronte ad un esercito di killer.
 
Nonostante la sua semi cecità, Umibozu vide perfettamente quanto Ryo fosse turbato e preoccupato, ma capì che tali sentimenti non erano causati dalla sfida che gli era stata lanciata quella stessa mattina.
 
Durante la formulazione del piano d’attacco né Umi né Miki ebbero il coraggio di chiedere a Ryo dove fosse Kaori, lo sguardo dell’uomo era troppo nero e carico di tensione. Ma l’omone conosceva bene il cuore di quel ragazzo che aveva visto crescere nella jungla tra i guerriglieri e Ryo, in quel momento, aveva lo stesso sguardo spento di quei giorni, uno sguardo che aveva sperato di non rivedere mai più. Prima di Kaori, Ryo aveva imparato a rinchiudere le sue emozioni e i suoi sentimenti in un angolino della sua testa e a liberare il cuore da ogni forma di sensazione umana, sostituendoli con il puro istinto.  In questo modo, atrofizzando il suo essere in una bolla impenetrabile era diventato un killer apatico, ma questa era l’unica forma di auto protezione che Ryo era riuscito a creare per sfuggire al dolore, ai ricordi e dalle sue azioni.
La sua vita si era ridotta ad essere una notte eterna senza stelle … ma poi, qualcosa cambiò.
Hideyuki, l’amico più caro che avesse mai avuto, aveva allontanato le nubi dal suo cielo e aveva scoperto qualche stella che dava un piccolo conforto al suo cuore ormai congelato. Ma la notte non voleva finire, gli incubi tornavano puntuali ogni giorno, ogni ora, ogni minuto a ricordargli che lui era un assassino, un mostro che aveva perso la sua anima nel profondo di una jungla nera. A nulla serviva bere fino a svenire in mezzo a una strada, le donne con le quali si intratteneva compiacevano solo il suo corpo e i suoi istinti momentanei, ma sentiva che la sua anima, ovunque fosse, era sempre più brutta e lurida.
Finché, in un giorno di primavera una luce iniziò a brillare nella notte, il buio non riusciva a contrastare la sua bellezza e purezza, così, poco alla volta quel fascio di luce si trasformò in un’alba che diede al sole la possibilità di illuminare ciò che Ryo aveva sempre evitato guardare, ma quel chiarore, nonostante rendesse visibile il paesaggio desolato intorno a lui, riuscì a trasformare quello squallore in un grande prato che, col passare degli anni diventava sempre più verde, sempre più ricco di frutti e di acqua limpida … sempre più sereno.
 
Kaori era il suo sole, la sua redenzione, l’unico essere vivente al mondo che era stato in grado di far riscoprire l’anima di Ryo e di ripulirla dal sudiciume che la vita le aveva rovesciato addosso.
Questo è tutto ciò che Ryo aveva gelosamente custodito nel suo cuore, tutto ciò che quella donna significava per lui, e Umibozu lo aveva intuito. Proprio perché capiva perfettamente i suoi sentimenti iniziò a parlagli durante il viaggio verso il molo:
 
- Ryo, dove hai lasciato Kaori? – ovviamente Umi sapeva benissimo che era stato Ryo a impedirle di seguirlo, infatti lei non lo avrebbe mai abbandonato di sua spontanea volontà.
- A casa.
- E cosa le hai fatto? L’hai legata?
- No. Non sono così sadico.
- Allora l’hai fatta svenire. Certo, e tipico.
- Cos’altro avrei potuto fare?
- Lasciarla libera di decidere … - s’intromise Miki.
- Sarebbe venuta con noi … Quindi non ho avuto molta scelta.
- Hai un brutto vizio sai Ryo? Decidi per gli altri! Come hai potuto farle …
- Ha ragione lui. – la voce di Umi interruppe bruscamente il discorso di Miki.
- COSA? Gliela dai vinta??
- Kaori non è abile come noi con le armi e ci sarebbe stata d’intralcio. Inoltre avremmo dovuto anche proteggerla, il che è pericoloso, sia per lei che per noi.
- Sì è vero ma …
- Niente ma Miki. Non stiamo andando a fare una scampagnata. Tanaka è pericoloso e di sicuro ha reclutato i killer più abili che ha a disposizione. Sarebbe stato più crudele per lei farla venire con noi, esponendola ad un mortale pericolo, che non lasciarla libera di decidere.
 
Ryo in cuor suo stava ringraziando Umibozu per aver preso le sue difese, ma si stava anche dicendo che quella non era tutta la verità … era giusto, Kaori sarebbe stata un impedimento, ma c’era dell’altro. Se Ryo avesse saputo che Kaori era esposta ad un pericolo lui avrebbe perso sia la calma che la concentrazione, e il panico l’avrebbe fatta da padrone, mettendo tutti in guai seri.
Nel bel mezzo di questi pensieri, la jeep si fermò all’entrata del molo … Ormai erano arrivati a destinazione.
 
- Allora Umibozu, come abbiamo stabilito, io vado da solo nel capannone 3 in modo da convincerli che sono solo, mentre tu vai con Miki a piazzare le bombe nelle colonne portanti del capannone. Poi raggiungetemi … se qualcuno riuscisse a sfuggire all’esplosione mi aiuterete a mettere tutti k.o … Però ricordatevi una cosa … Mick Angel è mio.
- Va bene Ryo, sta attento mi raccomando – aggiunse Miki.
 
Così ognuno si mosse verso la propria posizione, Ryo entrò nel capannone e ciò che vide non gli piacque per niente.
Mick, con sguardo glaciale, era circondato da più di cinquanta uomini, tutti professionisti, tutti potenzialmente letali, e alle loro spalle Tanaka guardava Ryo con un ghigno diabolicamente divertito …
 
- Benvenuto Saeba! Ti sono mancato?
 
 
 
 
 
 Il buio aveva avvolto Kaori  per almeno mezz’ora … poi lentamente, mentre riprendeva conoscenza la consapevolezza di quello che era accaduto si stava facendo strada in lei e finalmente riaprì gli occhi …
 
- Ohi ohi … la mia povera testa … Mi sento completamente stordita …
Ryo?

Ryo?!
 …
RYOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!
Il volume della sua voce aumentava in maniera proporzionale al livello di incazzatura che provava man mano che si ricordava del perché era svenuta …
 
- Brutto deficiente!! È andato da solo all’appuntamento … Grrrrrrrrrrrrr …. Aspetta che ti metta le mani addosso e di te non resterà altro che un mucchietto di cenere!!!!!!
 
Così, decisa a picchiare a sangue il suo “caro” socio s’incamminò verso la porta la quale era chiusa a chiave …
 
Ormai la ragazza era viola dalla rabbia ed era più imbestialita di un toro con il fumo che le usciva dalle narici …
 
AAAAHHHGGGGRRRR!!!!!!
 
La belva umana tirò fuori un martellone da 100.000 tonnellate e iniziò a scaraventarlo più e più volte verso la porta ma invano … Ryo l’aveva fatta costruire appositamente in modo tale che fosse difficile da buttare giù …
 
- Pagherai anche questa Ryo parola mia!!
Così, dopo essersi calmata, prese le forcine che fortunatamente aveva fra i capelli  … Con tanta pazienza iniziò a girarle nella serratura e dopo 1 ora di tentativi  (e dopo aver tirato giù tutti i santi del cielo! ù.ù) riuscì finalmente ad aprire la porta …
Kaori si diresse di corsa verso il garage per prendere la macchina e raggiungere Ryo … ed ecco un’ulteriore sorpresina per lei … Ryo aveva manomesso il motore in modo tale da non essere utilizzabile …
 
- Ma allora vuole proprio morire di una morte lenta e dolorosa eh!
 
Ryo aveva cercato in tutti i modi di rallentarla il più possibile, in modo che le fosse difficile raggiungerlo in tempi brevi. Kaori scoprì che aveva preso con sé il suo cellulare e che aveva anche fatto saltare la linea telefonica per impedirle di chiamare un taxi.
Ovviamente Kaori, ad ogni piccola scoperta di tale entità, allungava l’elenco delle torture che riservava a quel fetentone del suo collega … ma Ryo non poteva sperare di bloccarla con così poco.
Di certo Kaori non avrebbe potuto raggiungerlo a piedi, così iniziò a correre verso la prima fermata del bus che riuscì a trovare e, con la snervante lentezza dei pullman, si diresse anche lei  verso il molo.
 
 
 
 
 
 
 
 
- Tanaka, vorrei tanto dire che è stata una sorpresa per me ricevere tue notizie, ma purtroppo avevo già capito da tempo che presto avrei rivisto quella brutta faccia che ti ritrovi … Si vede che la prima lezione che ti ho dato non è bastata …
- Per causa tua anni fa ho perso un sacco di armi e moltissimi soldi, non potevo fartela passare liscia stronzo cane bastardo! – disse Tanaka iracondo, ma dopo un lieve respiro riprese il discorso – Per fortuna sono riuscito a scappare in America rifacendomi un nome e riorganizzando la mia squadra … E devo dire che sono molto contento che il signor Angel abbia accettato di unirsi a me in questa missione, non solo perché è uno dei migliori killer al mondo, ma anche perché era un tuo socio e amico … uhm! Una bella sorpresa per te non è vero Saeba?
- No, conosco bene Mick e so che razza di stronzo sia, l’ho sempre saputo.
- Andiamo Ryo – disse Mick con un sorrisino strafottente – gli affari sono affari! Non c’è nulla di personale credimi!
- Dovresti vergognarti solo per il semplice fatto di esistere …
- Che cattiveria Ryo, quasi quasi mi fai piangere … - disse sarcastico Mick.
- Ora basta chiacchiere! Signor Angel ha a disposizione tutti questi uomini … veda di guidarli come si deve … e uccida subito City Hunter!
- Ma certo signor Tanaka … - Mick cominciò a camminare verso Ryo e con un sorriso ben noto al nostro sweeper, Mick disse: e che guerra sia … stallone …
- Ryo, con un attimo di stupore negli occhi rispose: a te la prima mossa … mandrillo …
 
D’improvviso tutto lo scenario cambiò, Mick si voltò di scatto verso l’esercito di uomini alle sue spalle e insieme a Ryo iniziò a sparare e a far fuori più criminali possibili.
In un solo istante il capannone si era trasformato in campo di battaglia, ognuno scovò un proprio nascondiglio e una posizione dalla quale attaccare.
 
- ANGEL!! – urlò Tanaka -  Brutto figlio di puttana come hai potuto tradirmi! Morirete insieme come cani!!
 Dopo pochi attimi dei boati terribili percossero il capannone …
- Ryo! Che diavolo succede? – disse Mick
- Tranquillo è Umibozu, scappiamo da qui prima che ci crolli tutto addosso!!
- Il polipone?? EVVIVA! Come ai bei vecchi tempi!! – Mick era euforico per lo scontro che stava per avvenire.
 
Corsero fuori in un lampo e subito si unirono a Miki e Umi contro tutti gli altri killer che erano riusciti a scappare, all’incirca una trentina.
 
- AAAAH! Adoro queste feste! – urlo di gioia Umibozu mitragliando a più non posso verso il nemico.
- Altroché sfida con Ryo! Questo è molto meglio!! – disse Mick ma Ryo lo guardò sospettoso … non credeva alle sue parole e non riusciva a spiegarsi il perché avesse deciso di passare dalla sua parte. Non poteva essere solo amicizia … c’era dell’altro … ma cosa??
 
Miki, Umibozu, Mick e Ryo insieme formavano una squadra micidiale, tanto da eliminare tutti quanti nel giro di 20 minuti! Rimase in piedi solo Tanaka che, da bravo vigliacco, era rimasto rintanato in un angolo a sperare che i suoi uomini facessero fuori quelle quattro furie.
Non appena sentì il suono delle sirene, Tanaka cercò di scappare ma di fronte a lui trovò Ryo che gli puntava addosso la pistola.
 
- Dove credi di andare? Ormai hai perso. Ehi polipone prendi un po’ di corda e lega per bene questo “salame”  …
- Sempre gentile eh bamboccio?
 
Umi legò per bene Tanaka, poi nel giro di pochi minuti Saeko li raggiunse.
 
- Bravi ragazzi, ottimo lavoro!
- Saeko – disse Ryo -  ora vedi di non fartelo scappare di nuovo! Non lavoro gratis per te!
- Ma non l’hai sempre fatto caro? – Saeko sorrise maliziosa – Tranquillo, questa volta adotteremo tutte le misure necessarie affinché questo delinquente non veda più la luce del sole. Tornerò presto qui con altre volanti, cercate di sparire prima di allora …
 
E così dicendo Saeko partì col suo prigioniero verso la centrale di polizia mentre gli altri rimasero seduti un secondo per riprendere fiato …
- Ryo, Mick – iniziò Miki – fatemi capire una cosa, eravate già d’accordo? Ryo, tu sapevi che Mick era dalla nostra parte e non ci hai avvisati?
- No dolcezza -  intervenne Mick – non c’era nulla di programmato … Ryo ha semplicemente colto il mio messaggio …
- E che guerra sia … stallone … - disse Ryo – me lo dicevi sempre quando andavamo a fare le nostre gare di mokkori in America, da buoni amici …
- A te la prima mossa … mandrillo … - riprese Mick – mi cedevi sempre quando abbordavamo delle donne, da lì ho capito che avevi colto le mie intenzioni …
- Devo dire che mi hai stupito Angel – disse Umibozu – pensavo che non avresti fatto il doppio gioco …
- Che devo dirti, l’amicizia viene prima di tutto!
- Non dire cazzate Mick -  disse Ryo in modo freddo – non sei mai stato un tipo che si sacrifica per gli amici … Che cosa stai cercando di combinare?
 
Non fece in tempo a dare una risposta che, da lontano, si avvertì una voce alquanto imbufalita …
 
RYOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!
 
Come un toro alla carica Kaori fece la sua comparsa, tirò fuori il suo martellone più pesante e con una balzo leonesco diede una sonora martellata in testa al povero sweeper.
 
Ancora ansante dalla rabbia Kaori iniziò una sequenza di imprecazioni molto poco femminili contro il poverino …
 
- DEFICIENTE! CRETINO! STRONZO! INSENSIBILE CAFONE!!! ….                e via così …. ^o^
Come hai potuto farmi svenire in quel modo!!! E lasciarmi bloccata a casa!!! Hai idea dei salti mortali che ho dovuto fare per venire fin qui?????? Per fortuna sei ancora vivo perché adesso potrò avere il piacere di ammazzarti con le mie mani!!!!
- Kaoooriiiii noooooo!! Ti prego perdonami!!! Sono stato cattivo non lo farò più giuroooo! – eccolo la, adesso che il pericolo era passato era tornato ad essere il solito fesso …
Ma per sua fortuna, prima che gli arrivasse una raffica di sberle da capogiro, Kaori si accorse che fra i suoi amici vi era qualcuno che non si aspettava di vedere …
 
- Mick??? Ma cosa … che ci fai qui??
- Kaori … - l’uomo le si avvicino e la guardò con una tale tenerezza … anche il cuore più duro si sarebbe sciolto. – Kaori, qualche giorno fa mi avevi chiesto una cosa …
- O.o … Ti avevo chiesto …
- Di darti una prova d’amore …
 
Fulmine a ciel sereno. Umi e Miki si allontanarono di qualche passo da Ryo, avvertendo una pericolosa energia negativa provenire da lui …
 
- Ecco questa è la mia prova. Ho rinunciato al mio incarico per te, aiutando Ryo a liberarsi di Tanaka. Ora mi credi?
- Io …  ecco … - Kaori era senza parole … allora Mick l’amava sul serio …
- Ti ricordi cosa ti ho detto al parco durante al nostro appuntamento?
- ….
- Beh te lo ripeto adesso … Io ti amo Kaori. Tu sei tutto quello a cui penso, quello che sogno … Ti desidero come non ho mai desiderato nessun’altra donna … vorrei annegare nella dolcezza dei tuoi sospiri e affogare nel tuo corpo … Ti prego, dimmi se mi ricambi o se, magari un giorno anche lontano avrò una possibilità di essere il tuo uomo …
 
Questo era troppo … Ryo non poteva sentire altro … era nauseato da quella scena. Così scattò in piedi e iniziò ad andarsene. Kaori, dopo un momento di smarrimento dopo una dichiarazione d’amore così profonda, si voltò verso di Ryo e lo seguì.
 
- Ryo? Ryo dove vai aspettami!!
Umibozu e Miki erano imbarazzatissimi e non avrebbero voluto assistere a quella scena … ma purtroppo non sapevano che tra loro c’era un altro spettatore … uno dei killer che non era morto ma solo svenuto aveva ripreso conoscenza … prese la sua pistola e nel caricarla la punto verso Kaori …
Ryo, seguendo il suo istinto e il suo udito sopraffino si volto verso il killer … sentì lo sparo … non c’era tempo … il proiettile avrebbe presto colpito Kaori. Senza neanche pensarci si gettò su di lei beccandosi in pieno petto il colpo destinato al suo amore.
Mick, appena resosi conto della situazione sparò di rimando al killer … finendolo una volta per tutte.
E subito dopo lo sparo Kaori fece un urlo straziante …
 
- RYOOOO!! RYO NOOOOOOO! NO! TI PREGO APRI GLI OCCHI!! RYOOOO!
 
La poverina continuava a scuotere in lacrime il corpo dell’uomo che giaceva in una pozza di sangue … Ryo, riverso per terra, sembrava morto.

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Capitolo 10
*** Tra la vita e la morte ***


Bip …  Bip …  Bip …  Bip …  Bip …  
 
Nella stanza bianca in cui si trovavano Kaori, Mick, Umi e Miki il silenzio era spezzato solo da questo rumore … L’unico rumore del macchinario alla quale era attaccato Ryo, con dei tubi che penzolavano dal suo braccio e una mascherina sul viso che lo aiutava a respirare … in bilico tra la vita e la morte.
Dopo lo sparo Miki aveva prontamente chiamato i soccorsi e per fortuna l’ambulanza non aveva tardato ad arrivare.
Appena venuta a conoscenza dell’accaduto, Saeko raggiunse l’ospedale dove avevano portato Ryo, informando i medici che Saeba era un agente rimasto ferito durante un’operazione di polizia; il tutto documentato da carte ovviamente false per coprire lui e i suoi amici; glielo doveva dopo tutti favori che le aveva fatto. Saeko, bussando lievemente alla porta, entrò in silenzio nella stanza in cui era ricoverato lo sweeper … tutti si accorsero della sua presenza, tranne Kaori; lei era seduta da ore accanto a Ryo tenendogli la mano, il suo sguardo era straziante … Nonostante stesse zitta, senza versare lacrime, il suo sguardo manifestava tutto il dolore che aveva in corpo.
La poliziotta si avvicinò lentamente a Miki.
 
- Come sta Ryo? Si riprenderà?
- Non lo sappiamo – rispose sommessamente Miki – i medici hanno detto che la pallottola non ha toccato organi vitali ma la ferita è molto grave e non è possibile fare previsioni. Hanno dovuto metterlo in coma farmacologico … Potrebbe svegliarsi fra qualche giorno, fra qualche mese … oppure … potrebbe non risvegliarsi più. – Miki lo disse con un sussurro, non voleva che quelle parole arrivassero fino alle orecchie della povera ragazza che stava sul capezzale di Ryo.
 - Mio Dio … non ci posso credere …
Tutti erano sconvolti, tutti non sapevano cosa fare … L’unica cosa che potevano fare era aspettare e sperare in un miracolo.
Dopo qualche minuto entrò nella stanza un’infermiera con in mano i vestiti puliti di Ryo e con sguardo basso camminò verso Kaori …
 
- Mi scusi – le disse l’infermiera – lei è la moglie del paziente?
 
Kaori spostò lievemente lo sguardo cupo verso l’infermiera, poi, guardando con occhi gonfi e rossi i suoi amici che ancora non se la sentivano di lasciarla sola, fece un lieve sospiro e tornò a guardare il volto di Ryo.
 
- No, non sono sua moglie.
- … a chi posso consegnare i suoi vestiti?
- A Ryo, quando sarà guarito – Kaori disse quella frase con la convinzione di una donna che non poteva immaginare la sua vita senza avere accanto l’uomo che amava. 
-  Dia pure a me – intervenne prontamente Mick per togliere l’infermiera da quel terribile disagio.
 
Così, Mick andò verso l’armadietto in cui aveva posato la pistola di Ryo, l’aprì e ci mise anche i vestiti. Kaori lo guardò con uno sguardo apatico … ma appena vide la pistola fece un lieve sorriso e incominciò ad accarezzare dolcemente il braccio di Ryo. Tutti i presenti la guardarono straniti … perché sorrideva?
Come se Kaori avesse intuito la domanda che tutti si stavano ponendo si volto verso i presenti e disse:
 
- Qualche tempo fa Ryo mi venne a cercare in camera mia chiedendomi di pulire la sua pistola perché lui non aveva il tempo di farlo … Sapete cosa ho pensato in quel momento?
 
Miki la guardò e dolcemente le fece cenno di no col capo …
 
- Ho pensato: “E se gliela rovino maldestra come sono?” … l’ho maneggiata come se fosse fatta di porcellana. Quel giorno mi aveva anche ringraziato per il favore, con un sorriso che … mi ha fatto sciogliere il cuore …
 
Miki non riuscì a trattenere una lacrima che prontamente asciugò. Non poteva vedere la sua amica soffrire in quel modo, e presa da un forte istinto protettivo si alzò e andò ad abbracciarla …
 
- Vedrai che tutto andrà per il meglio Kaori … Si sveglierà …
 
Fu in quel momento che Kaori scoppiò di nuovo in lacrime, tenuta saldamente fra le braccia dell’amica …
 
- È tutta colpa mia … Quella pallottola era destinata a me … e ora lui sta rischiando la vita per colpa mia! … Io sono la sua rovina …
- No Kaori non dire così, non è colpa tua … Non potevamo prevedere quello che sarebbe successo …
 
Miki cullò Kaori fino a che non calmò un po’. Poi Umibozu si accorse che erano le 23.00 passate … Con estremo tatto prese con se Miki facendole capire che li non potevano fare niente.
 
- Kaori, tesoro, è tardi … noi torniamo domani … va a casa anche tu a riposarti … - disse l’amica.
- No, non lo lascio solo.
- Resto io con lei –  intervenne Mick.
Tutti i presenti uscirono piano dalla porta senza far rumore … mentre Mick andò nel bar dell’ospedale per prendere un panino, una bibita e una coperta per la ragazza …
Quando rientrò nella stanza sentì Kaori che parlava a Ryo nella speranza che potesse sentirla.
 
- Ryo? Mi senti Ryo? Tu devi svegliarti … Ti prego … Non mi abbandonare così …
 
E iniziò di nuovo a piangere appoggiando la testa sul petto di Ryo …
 
 
 
Passarono ancora tre giorni ma in Ryo non si notarono cambiamenti, non peggiorava ma nemmeno migliorava …
Kaori era rimasta li, aveva il terrore di allontanarsi da lui … non mangiava e non dormiva, si alzava solo per andare in bagno ma subito si rimetteva accanto a Ryo. Mick l’aveva persino supplicata di andare a stendersi un po’ ma Kaori non voleva sentire ragioni. Erano tutti preoccupati che si ammalasse, una mattina, entrando nella stanza, Miki, Umi e Mick trovarono la ragazza addormentata sulla sedia con la testa a penzoloni …
 
- Povera cara, è allo stremo delle forze … - disse Miki – dobbiamo obbligarla a riposarsi almeno per qualche ora …
 
Così le si avvicinarono e con estrema delicatezza Miki le prese le spalle … la poverina si svegliò di colpo …
 
- Ryo … Sei tu?
- … No Kaori, sono io … ti prego va a casa … Non lo vedi che sei a pezzi? Così rischi di ammalarti …
 
Kaori era ritornata nella sua crudele realtà, Ryo era ancora li in coma … credeva che quel tocco fosse il suo, lo aveva sperato con tutta l’anima ma ricevette una brutta delusione quando si accorse che non era così …
In riposta alla richiesta di Miki la ragazza fece no con il capo … ormai non aveva più la forza nemmeno per parlare o piangere. Sentiva che non ce la faceva più … ma come poteva andarsene a dormire sapendo che Ryo rischiava di non svegliarsi più …
Mick le si avvicinò e tentò ancora una volta di convincerla a uscire un po’ …
 
- Vieni con me Kaori, dai … solo un po’ … Ti prometto che se c’è anche il pur minimo miglioramento Miki verrà subito ad avvisarti … Ti prego …
- Sì tesoro, resto io con lui … vai …
 
Kaori capì che avevano ragione. Non poteva andare avanti così … Si convinse ad alzarsi e appoggiandosi a Mick andò nella sala di attesa. Prontamente l’uomo le portò un panino e una bottiglietta d’acqua … Kaori mangiò e bevve tutto nel giro di un minuto …  aveva soppresso la fame e la sete per tre giorni e ora il suo corpo agiva contro il suo volere, ingurgitando tutto con voracità. Finito il pasto Mick si sedette accanto a lei e la avvolse con un braccio, facendole appoggiare la testa sulla sua spalla …
 
- Andrà tutto bene Kaori, Ryo è un uomo forte e non sarà di certo un proiettile ad ucciderlo. Credimi, presto si sveglierà …
 
Quanto avrebbe voluto credere a quelle parole … Ma più passavano i giorni più le speranze di Kaori si affievolivano. Però non poteva arrendersi così, Ryo non lo avrebbe mai fatto … doveva continuare a sperare, sempre … e mentre lasciava che le parole di Mick le entrassero bene in testa la ragazza le si addormentò addosso per sfinimento.
 
Passò qualche ora … Mick non si mosse di un millimetro per paura che Kaori si svegliasse, ma gli incubi non lasciavano in pace la poverina, si agitava in continuazione, rivedeva sempre la scena in cui il killer colpiva Ryo al petto, come un nastro che continuava ad avvolgersi e a ripetersi all’infinito … sentiva la voce di Ryo che la chiamava con un eco distante che si faceva sempre più forte, sempre più vicino, sentiva il presagio che presto il suo amore avrebbe riaperto gli occhi … ma forse quello era solo il lato del suo inconscio che non accettava una realtà diversa, e dopo un sussulto  si svegliò con la fronte sudata.
 
- Mick … dove sono … dov’è Ryo?
- Tranquilla darling, sei in sala d’attesa … hai dormito per un paio d’ore …
- Ryo …
- Non ci sono notizie ancora … Ma non preoccuparti, ci sono Miki e Umi con lui …
- Voglio andare da lui …
- No resta qui, dormi ancora un po’ … facciamo così io vado a sentire se ci sono notizie e poi torno subito da te, ok?
- … va bene …
- Brava, tu intanto riposati ancora un po’
 
Mick andò in camera di Ryo e lì vi trovò Umi e Miki che parlavano tra loro …
- Come abbiamo fatto a non accorgerci di quel killer – si chiese Miki.
- Abbiamo solo abbassato la guardia … Anche Ryo non se n’era accorto … in più eravamo stanchi dopo la battaglia. Non c’è nessuna colpa. Il caso ha voluto che le cose andassero così.
- Mmm … però questo non mi fa sentire meglio … povero Ryo …
- Ragazzi, novità? – chiese Mick
- No, purtroppo …
 
Umi non poteva vedere Miki così triste, la avvicinò un poco a sé e, rosso per l’imbarazzo, la consolò con qualche carezza sul braccio … Ma proprio in quel preciso momento Miki notò qualcosa … un movimento piccolo ma ben evidente delle dita di Ryo …
 
- Oddio … Ryo! Riesci a sentirmi?? Ryo …
 
Miki si alzò di colpo e subito gli prese la mano … L’uomo, sentendo quel contatto aprì piano gli occhi e si guardò intorno …
 
- Sei in ospedale Ryo, ti hanno colpito al petto con un proiettile. Però ora sei al sicuro … -  Miki lo informò velocemente.
 
Ryo, con un gesto lento si portò la mano al volto e si tolse la mascherina per poter parlare.
 
- … Ka … Kao … Kaori … - le sue parole erano a mala pena udibili.
- Sì! Certo! Vado subito a chiamarla … - disse Miki fiondandosi fuori dalla stanza.
 
Lo sguardo di Ryo oltre a d essere tirato dallo spossamento e dall’indolenzimento, era anche triste … Mick capì subito che l’amico sperava di trovarsi accanto Kaori… E non trovarla li lo ferì molto. Non sapeva il perché, ma Mick sentì la necessita di tirarlo su di morale dicendogli la verità.
 
- È solo un caso che Kaori non sia qui in questo momento. Ti ha vegliato per tre giorni di fila senza sosta … l’abbiamo costretta noi ad andare a riposarsi per qualche ora …
- … E adesso dov’è …?
 
Non fece nemmeno in tempo a finire la frase che subito la ragazza arrivò di corsa dentro la stanza … I loro  occhi si incontrarono e continuarono a fissarsi per un tempo che sembrò infinito, Kaori piangeva e sorrideva nel contempo … la felicità nel vederlo sveglio era troppo grande per non esternarla in tutti i modi possibili.
 
-Ehm … Umibozu, Miki -  disse Mick – forse è il caso di andare a chiamare il dottore, che dite?
- Sì … andiamo …
 
Questo era un altro regalo che Mick volle fare più a Kaori che a Ryo … Lui le aveva fatto capire che i suoi sentimenti erano reali e si era dichiarato apertamente, ma doveva essere leale  … Ora era il turno di Ryo, anche lui doveva avere la possibilità di parlarle … Kaori doveva scegliere a chi avrebbe donato il suo cuore.

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Capitolo 11
*** Segui il tuo istinto ***


 
I medici corsero nella stanza di Ryo per vistarlo, mentre Kaori se ne stava rintanata in un angolino per evitare di disturbare.
 
- È incredibile signor Saeba – disse il primario dell’ospedale – lei è veramente un uomo molto forte, non ho mai visto nessuno con ferite simili alle sue riprendersi così velocemente!
- Ho passato momenti peggiori dottore, una pallottola non sarebbe mai stata in grado di mettermi ko.
 
Kaori sorridendo pensò che Mick aveva ragione, Ryo era la persona più incredibile che si potesse incontrare e un killer da quattro soldi non avrebbe potuto di certo eliminarlo.
 
 - La ferita si sta rimarginando bene ma nonostante questo le proibisco categoricamente di muoversi se non vuole che i punti si strappino.
- Non ho intenzione di starmene qui a lungo, non mi piacciono gli ospedali. Firmerò i documenti necessari e me ne andrò a casa.
- Allora non ha capito, non deve fare nemmeno un piccolo movimento per almeno una settimana, non le darò mai il permesso di uscire.
- Mi prendo io la responsabilità delle possibili conseguenze, lei mi dia solo i documenti.
- Signore lei non comprende l’entità della sua ferita …
- Non si preoccupi dottore – intervenne Kaori – non lascerò che il signor Saeba lasci l’ospedale, me ne occupo io …
- Grazie signorina … - disse il medico
- Ma, Kaori io devo parlarti in privato, a casa …
 - Puoi parlarmi qui, tranquillo. Vorrei chiedervi cortesemente di lasciare la stanza per un po’, per favore … - Kaori guardò seriemente i medici, i quali acconsentirono …
- Però mi raccomando signorina, non lo affatichi, ha ancora bisogno di riposarsi.
- Certo, non si preoccupi.
 
E così dicendo uscirono tutti e i due sweeper rimasero soli. Kaori si avvicinò a Ryo e si sedette di fianco a lui sul letto, guardandolo dritto in faccia in attesa del suo discorso. Al contrario Ryo teneva lo sguardo rivolto verso la finestra, non osava guardarla in faccia. Quell’esperienza aveva cambiato molti dei suoi propositi, tra cui quello di allontanare Kaori dal suo mondo. Rifletté su quanto Kaori fosse stata buona e dolce nel vegliarlo per tre giorni di fila senza mai riposarsi, e a quanto lui fosse stato ingiusto con lei, non solo nei giorni passati ma anche nei 5 anni precedenti. La sua mente pensava che lei fosse una donna molto bella e speciale ma la sua bocca diceva solo cattiverie e falsità.
L’essere stato così vicino alla morte e l’aver capito che al mondo esistono uomini in grado di far innamorare Kaori, allontanandola per sempre da lui avevano risvegliato la gelosia e la consapevolezza dell’amore immenso che lui provava per lei e che aveva così ostinatamente represso.
Lui si era sempre messo al centro di tutte le decisioni che la riguardavano, ma Miki aveva ragione; era arrivato il momento di fare un passo indietro e lasciarla libera di decidere. Era arrivato il momento di dichiararsi e Kaori avrebbe avuto l’opportunità di scegliere, non solo se accettarlo o meno, ma se stare con lui … o con Mick. Infondo Angel non era crudele e provava un amore sincero per Kaori, inoltre era in grado di proteggerla.
Ora basta, finalmente aveva le idee chiare, adesso doveva agire.
Si girò verso di lei e guardandola con tenerezza fece fuoriuscire tutto quello che il suo cuore conteneva.
 
- Io … ti chiedo perdono Kaori. In questi giorni sono stato davvero ingiusto con te, ma anche in questi anni … Ti ho trattata male e non lo meritavi … Ti ho sempre detto che sembri un uomo, che non hai nemmeno un briciolo di bellezza solo per nasconderti i miei reali pensieri … - ecco, ora arrivava la parte più difficile … Kaori notò la sua titubanza e la fatica che stava facendo, così decise di aiutarlo …
- Non importa Ryo, ti ho già perdonato … Non porto nessun rancore. Ma ora ti prego, dimmi quello che pensi veramente. Tu … ti fidi di me? In questi anni mi hai sempre tagliata fuori dal nostro lavoro, non mi hai mai insegnato a combattere ne a sparare. Perché? Non hai proprio fiducia in me?
 
Per un momento Ryo abbassò lo sguardo, il suo volto era triste e il suo cuore era pieno di rimorso …
 
- … Sono stato uno sciocco. Io mi fido ciecamente di te, volevo solo proteggerti … mentre tu non hai bisogno della mia protezione. Se avessi imparato ad usare la pistola, avresti potuto uccidere qualcuno e io non volevo che la tua anima si macchiasse di questo crimine … ma così facendo ho solo peggiorato le cose.
- Allora perché ti ostini con il tuo comportamento insensato? - la ragazza aveva le lacrime agli occhi, finalmente Ryo si stava aprendo con lei … 
- Mi dispiace ma è più forte di me … so che è sbagliato, il problema è che io continuerei a comportarmi così, perche io voglio proteggerti … e voglio farlo per tutta la vita.
- … che cosa vuoi dire con questo?
- Ti sto chiedendo di restare al mio fianco per sempre, di essere la mia compagna nel lavoro … e nella vita …
 
La ragazza era senza parole, Ryo le stava forse chiedendo di diventare la sua donna, per sempre? “è impossibile”, continuava a pensare …
 
- … Nella … vita? Ti prego Ryo ho bisogno di sentirmelo dire, non voglio fraintendimenti. Tu … mi ami? – ormai le lacrime solcavano copiosamente le guance della donna …
- … Sì … ti amo immensamente. Ma la mia vita non è preziosa come la tua. La tua ha un valore inestimabile mentre la mia … la mia non vale poi un granché. Tu sei una donna libera e intelligente, hai tutte le possibilità del mondo … Vai, parti per nuovi Paesi e fa vedere a tutti che donna speciale che sei.
 
Kaori si avvicino di più a Ryo per guardalo direttamente negli occhi, come se quello che stava per dire dovesse entrare in lui e restarci per sempre.
 
- Tu amore mio, tu sei tutte le possibilità del mondo.
 
E avvicinandosi ancora di più gli diede un lieve bacio sulle labbra … Ryo, di rimando, le afferrò la testa con delicatezza e la coinvolse in un bacio carico di passione e di amore … Ma la bellezza del momento fu bruscamente interrotta da un sussulto di Ryo … si era mosso troppo e la ferita gli fece male.
Kaori si stacco subito, aveva paura che i punti si aprissero … Ryo non era assolutamente d’accordo, non voleva smettere di baciare le sue labbra, non dopo averle agognate così a lungo, e cercò di riavvicinarla a sé ma Kaori lo fermò prontamente.
 
- No Ryo, non sforzarti … Ti prometto che appena sarai guarito riprenderemo il discorso esattamente da dove lo abbiamo interrotto … - disse maliziosamente la ragazza.
- … Va bene – Ryo l’aveva ricambiata con un sorriso mozzafiato.
- Ora devo uscire, i medici devono finire di visitarti, appena finiscono torno da te …
- Allora dì loro di spicciarsi, voglio stare solo con te …
- Non c’è fretta Ryo – disse Kaori – avremo tutto il tempo che vogliamo quando torneremo a casa …
 
E così dicendo Kaori uscì dalla stanza; fuori trovò Mick affacciato ad una finestra del corridoio, il che le fece ricordare che anche lui le aveva dichiarato il suo amore … Doveva parlargli, doveva chiarire la questione cercando di non farlo soffrire, lui era stato così dolce con lei … gli doveva almeno una spiegazione chiara circa il loro rapporto.
 
- Mick …
- Kaori, allora come sta Ryo?
- Ora sta bene, deve cercare di non muoversi per evitare dolori ma nel complesso si sta riprendendo bene.
- Sei venuta qui per dirmi qualcosa? – Kaori capì perfettamente cosa voleva, una risposta, e lei stava male al pensiero che di li a poco lo avrebbe ferito.
- Sì … io volevo ringraziarti per quello che hai fatto. Hai salvato Ryo, e per questo sarò in debito con te per l’eternità.
- Non potevo tradirti così, e non volevo che tu soffrissi … per questo l’ho aiutato, ma non devi sentirti in debito. Hai avuto paura?
- Beh se devo essere sincera sì. Non sapevo da che parte ti saresti schierato e fino all’ultimo ho dubitato di te … scusami.
- Non devi scusarti, hai fatto bene a dubitare di me, io l’avrei fatto al posto tuo … Ryo ti ha parlato?
- Sì … ecco … ci siamo chiariti – Kaori era bordeux per l’imbarazzo – lui mi ha espresso i suoi veri sentimenti, temevo che non l’avrebbe mai fatto … sai è brutto quando non è si è sicuri dei sentimenti del proprio partner …
- È brutto anche quando ad amare è uno solo …
 
Mick si voltò di scatto verso di lei e con un movimento rapido avvicinò le sue labbra a quelle di Kaori, ma la ragazza si tirò indietro evitando il bacio …
 
- No Mick, ti prego …
- Ma perché no – disse l’uomo, rassegnato all’evidenza che Kaori non lo amasse.
- Perché tu mi piaci … e ti voglio bene – gli disse mentre gli diede una carezza in viso – io non voglio farti soffrire. Ho anche provato a immaginarmi insieme a te … So che ci saremmo voluti molto bene … ma non ti avrei mai amato come …
- Come ami Ryo, sì … l’ho capito.
- Mi dispiace tanto Mick …
- Non devi dispiacerti – disse Mick con un sorriso – nonostante tutto io ho ancora una speranza, magari è inutile ma non sono abituato ad arrendermi! Sii felice con lui tesoro, però voglio dirti anche un’altra cosa: se ti tratta ancora male o se cambi idea io sarò sempre felice di accoglierti!
Ora vado, io torno in America, ho bisogno di qualche incarico nuovo per guadagnare quello che ho perso con quest’ ultimo lavoro … Ti chiamerò io fra qualche settimana, così mi racconterai degli “sviluppi” …
 
Kaori sorrise e gli diede una piccola sberla sulla spalla.
 
- Dai sciocco, non fare il pervertito!
- Addio Kaori, saluta Ryo da parte mia – e appena ebbe finito la frase le diede un lieve bacio sulla guancia, si girò e andò per la sua strada.
 
“Mick, sono sicura che anche tu troverai una persona che ti sappia amare dal profondo del cuore” … questo era l’augurio che Kaori gli fece dentro di sé mentre lo guardava andare via … “Non ti dimenticherò mai, Mick Angel”.
 
 
 
Passarono due settimane prima che i medici acconsentissero a Ryo di tornare a casa, la ferita si era quasi del tutto rimarginata e, soprattutto, le infermiere erano disperate! Quel maniaco di Ryo non riusciva a controllare le sue mani quando le infermiere si avvicinavano a lui per cambiargli le bende e per disinfettare la ferita, e ogni santa volta quelle manacce finivano per posarsi sui loro fondoschiena … gli urli delle poverine costringevano Kaori a fiondarsi nella stanza come un demone infernale, con gli occhi iniettati di sangue e i denti aguzzi … quasi quasi le infermiere non sapevano se temere di più quello sporcaccione o Kaori …
 
- RYOOOOOOO!!! POSSIBILE CHE DEVI SEMPRE FARTI RICONOSCERE!!!!!!
- … Aaaah! No Kaori aspetta non è come credi! Non è colpa mia!
- Illuminami allora! Di chi è la colpa?
- La colpa è dello sweeper che c’è in me!
- …… ? …..  -.-  …. Spiegati meglio ….
- Lo sai bene, io sono un professionista e come tale agisco d’istinto, come se fossi guidato da un riflesso condizionato … Così quando queste donne mi si sono avvicinate così tanto le mie mani si sono mosse da sole!! …. Ahimè … quale destino mi è toccato …
 
Un’aura cupa avvolse la testa di quella poverina che stava a sentire quel cumolo di fesserie, mentre i suoi polmoni prendevano aria per gridargli in faccia la sua incazzatura …
- Grrrrrrrr … E QUESTA TI SEMBRA UNA RAGIONE VALIDA???!!!!!
 
Kaori tirò fuori il suo martellone chiodato e stava per colpirlo … ma di punto in bianco si fermò col martello a 2 centimetri dalla faccia dello sweeper che stava già sudando freddo …
 
- … che sciocca che sono … il lupo perde il pelo ma non il vizio … chissà come ho fatto a credere che io per te potessi essere più importante delle altre donne …
- … Kaori …. Ti prego …. Io stavo solo scherzando …
- Allora i tuoi scherzi hanno passato il limite … Io non so più cosa fare con te … - la ragazza si girò per uscire fuori dalla stanza.
- Kaori aspetta! Te lo giuro, quello che ti ho detto due settimane fa era vero. Scusami, sono uno stupido, mi faccio trascinare dalle vecchie abitudini ma cambierò te lo prometto!
- E come faccio a sapere se cambierai sul serio?
- Kaori … Amore mio …
 
Quelle parole fecero fare un sussulto alla ragazza, non era abituata a sentirsi chiamare così da lui …
 
- … dammi solo un’altra occasione …
- … vedremo …
 
Quell’ultima sua risposta stava tormentando Kaori nel viaggio di ritorno verso casa … Stava guidando la sua mini e al suo fianco Ryo non proferiva parola. D’altro canto l’uomo non sapeva che intenzioni avesse la ragazza e infondo non la biasimava per il suo silenzio. Stavolta aveva fatto una bastardata enorme.
Kaori si stava ancora chiedendo cosa doveva fare, come avrebbe potuto capire i reali sentimenti di Ryo … la sua dichiarazione era stata sincera, o così le sembrava … ma doveva avere una conferma. E a quanto ne sapeva l’unica parte degli esseri umani che non mente è l’istinto.
Lei avrebbe dovuto agire d’istinto, senza forzature, e vedere la reazione di lui … quello avrebbe potuto dare una risposta ai suo dubbi.
Ma in quel momento il suo cuore era muto … aveva paura di esporsi all’ennesima delusione, era certa solo di una cosa … lei lo amava profondamente.
I due arrivarono a casa, sempre in silenzio salirono le scale ed entrarono nel salotto … Kaori chiuse la porta e in quel momento si rese consapevole che erano soli e che il suo amore che si era risvegliato dopo la rabbia si stava trasformando in qualcos’altro, in un fuoco che la bruciava internamente e che solo Ryo poteva spegnere, perché l’origine di quell’incendio proveniva da lui, ecco l’istinto che attendeva.
Ryo era fermo immobile in mezzo alla stanza, guardava basso e non sapeva cosa dire … ma in quel momento Kaori non voleva parole, voleva un’azione …
Di colpo l’uomo sentì tirare il braccio … era Kaori che lo prese con le mani e lo tirò a sé, gli prese il collo e lo baciò. Si staccò un secondo per vedere gli occhi di Ryo nei quali poteva leggere lo stupore per l’inatteso bacio ma anche desiderio, un sentimento colmo di amore così ardente che per troppo tempo l’uomo aveva cercato di cancellare. Kaori non perse ulteriore tempo e riprese a baciarlo dolcemente, senza stargli troppo addosso … voleva restare lucida quel tanto che bastava per vedere la reazione di Ryo la quale non tardò ad arrivare.
L’uomo l’avvolse a sé stretta sul suo petto e iniziò a baciarla con foga, quasi come se fosse un superstite di una catastrofe che dopo aver girovagato per giorni nel deserto si trova di fronte un’oasi con acqua fresca e cristallina.
Nella foga del bacio la trascinò fino al tavolo del salotto e con un’abile mossa la mise a sedere sopra di esso. Si dettero dei baci lievi sulle labbra nell’intento di guardarsi negli occhi … Kaori vide il desiderio che chiedeva di essere appagato, mentre Ryo poteva vedere l’impazienza di lei … i suoi occhi lo imploravano di farla sua … i due ripresero a baciarsi con foga.
Kaori istintivamente prese la cintura di Ryo e tentò di slacciarla senza riuscirci, le tremavano troppo le mani, così ci pensò Ryo mentre lei gli tolse la maglietta, molto più facile da levare … Lui sollevandola appena dai glutei le sfilò le mutandine da sotto la gonna … Il suo membro già turgido si sfregò contro il sesso di lei  facendole spalancare gli occhi … entrambi erano ansanti dalla passione.
Ryo si impose di riprendere il controllo per un attimo, di fatti si era appena ricordato che Kaori era ancora vergine … non poteva invaderla con troppa foga come avrebbe voluto fare. Ma Kaori non voleva assolutamente nessuna interruzione in quel momento speciale …
 
- … Ryo … Ti prego … Non fermarti ora …
- … Kaori … non voglio farti male …
- Mi fido di te …
 
Aveva ragione lei … Non poteva fermarsi … Ma avrebbe comunque dovuto usare tutta la delicatezza di cui era capace. Lentamente, guardandola negli occhi, Ryo entrò in lei … mentre Kaori chiuse gli occhi e aprì lievemente la bocca … le sopracciglia di lei erano curvate in una sensazione di lieve bruciore mentre Ryo si muoveva in lei con estrema lentezza.
Poco dopo il bruciore si trasformò in calore e allora quel lieve movimento non le bastò più … voleva la passione vera … quella che ti fa urlare ….
Kaori si aggrappò alle larghe spalle dell’uomo, guardandolo negli occhi … Ryo capì che ora la sua Kaori era pronta.
Staccandosi da lei la prese in braccio e si incamminò a passo spedito verso camera sua. L’appoggiò sul suo letto e in meno di un secondo si spogliarono completamente. Ryo riprese la sua danza dentro di lei, stavolta in maniera più decisa e veloce … facendo di tanto in tanto delle piccole pause per prolungare ancora quel piacere immenso dato non solo dal sesso in sé, ma soprattutto dal fatto che stavolta la donna che stava gridando il suo nome era Kaori … la sua bellissima Kaori …
Andarono avanti così per tre ore, finché Ryo decise di lasciarsi andare completamente … l’orgasmo lo colpì come un fiume in piena e dopo un urlo quasi strozzato si svuotò in lei, lasciandola con la bocca spalancata a gustarsi quel vulcano caldo che le era esploso dentro.
Ryo si sdraiò accanto a lei con un viso che manifestava tutta la felicità che stava provando in quel momento, poi la prese con sè, facendola appoggiare sul suo petto e nel giro di pochi minuti si addormentarono entrambi.
 
Due settimane dopo a casa Saeba ….
 
Driiiin! Driiiin! Driiiin! Driiiin!
 
- Kaori!! Il telefono!
- Arrivo!! ….. Pronto casa Saeba, chi parla? Mmm? MICK!!! Ciao Mick! Come sono contenta di sentirti! Come stai?
- Non c’è male darling! Ora sono impegnato con un nuovo incarico che risanerà le mie finanze. E voi invece? Quello stallone del tuo socio si è ripreso?
- Sì completamente! Ora sta molto bene!
- Uuuh senti senti come è contenta la mia gattina! E allora? Devo dedurre che la tua gaiezza e dovuta a dello sano sport con Ryo …
- Mick! Insomma queste sono cose private!!!
- … Digli di farsi i fattacci suoi …. – la voce di Ryo era un lieve sottofondo.
- Oh my darling, non ti posso vedere ma scommetto che sei già rossa come un pomodoro! Comunque a parte gli scherzi va tutto bene? È diventato gentile con te?
- Sì non mi lamento! Ogni tanto gli scende ancora la bava se vede una bella donna, ma i miei martelloni lo mettono subito in riga!
- Eeeh little sugar, se ci fossi io al suo posto avrei occhi solo per te! Sai mi mancano un po’ i giorni trascorsi a casa vostra …
- Davvero? Ti piacerebbe ritornare qui da noi?
-  …. Ti piacerebbe un cazzotto nei denti? …
- DAI RYO! Non essere scortese! Mick non ti fare problemi, quando vorrai tornare in Giappone noi saremo felici di accoglierti!
- Grazie Kaori, sei sempre così cara e dolce! Tornerò di sicuro e allora potremo uscire ancora insieme, io  e te …. Soli soletti …. Magari nel ristorante del nostro primo appuntamento … Hi hi hi!
- Come? … Cenare io e te … ma … io non so se …
- Dammi il telefono – Ryo si era alzato dal divano e scattò dritto verso Kaori, togliendole la cornetta dalle mani.
- Ehi mandrillone da quattro soldi, mi dispiace ma in questo momento Kaori e impegnata, anzi sarà impegnata tutti i giorni della sua vita con il sottoscritto, quindi vedi di non ronzarle più attorno o sarò costretto a spaccare il tuo bel faccino.
- Ryo! Ma ti sembra un comportamento civile questo!
- Ah! Ah! Ah! Ah! Ah! Ah! Ah! La gelosia, questo strano sentimento che ti rode! Vai tranquillo, io non ci proverò più con lei … ma forse sarà lei a cercarmi … Tu che dici? Si stuferà della scia di bava che rilasci dietro alle altre gonnelle? Chi lo sa …
- Vedi di non tirare troppo la corda Mick …
- Sì, sì … questa l’ho già sentita. Ciao Ryo, ci si vede!
 
Tu, tu, tu, tu, tu, tu, tu, tu, tu
 
- Ryo insomma, non ce la fai proprio ad essere gentile con lui? Ti ha salvato la vita …
- Kaori – il suo sguardo era serio.
- … dimmi …
- Tu sai che quando faccio lo stupido con le altre è solo per scherzo, perché voglio farti ingelosire un po’ … e che io sono solo tuo, vero?
- Eeeeeh … sì lo so Ryo, ma devo ammettere che mi piace spaccarti qualche martello in testa di  tanto in tanto, così giusto per ricordarti chi è la tua donna! ^.^
- Appunto. Tu sei la mia donna, mia e di nessun altro … Non permetterò a nessuno di avvicinarsi a te …
- Per caso questo nessuno si chiama Mick?
- ….
- Tranquillo amore mio, sono già stata chiara con lui. Io ti ho amato fin da quando ero una ragazzina, ti amo adesso e ti amerò per sempre.
- Per sempre … le fece eco Ryo.
 
I due sigillarono quella promessa con un bacio carico di un amore puro e incondizionato, un bacio che valeva più di una fede nuziale … un bacio al quale ne sarebbero susseguiti tanti altri, fino alla fine della loro vita.
 
 
FINE
 
 

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