About Him - The son of rage and love

di RosalieHale
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** // ***
Capitolo 2: *** "Alcohol and cigarettes and Mary Jane to keep me insane" ***



Capitolo 1
*** // ***


Salve a tutti, ragazzi! Questa è la prima fanfiction che pubblico su questo sito, e soprattutto è la prima riguardo questo argomento.. Sì, lo so, lo so, nella voce “personaggi” ho scritto Green Day, però no, non ci saranno Billie Joe, Mike e Tré in questa storia, bensì una loro “creazione”. Era da tanto che ci pensavo, e finalmente ho trovato il tempo per cominciare a scrivere un racconto che parli del personaggio più enigmatico ed interessante che io abbia analizzato finora. Parlo, ovviamente, di JOS, Jesus of Suburbia.
Non so ancora cosa ne verrà fuori, ho qualche idea, ma finora sono riuscita a scrivere solo il primo capitolo. Spero vi piaccia.
Scusate la lunga introduzione, era solo per presentarvi la ff, prometto che la prossima sarà brevissima!



***


CAPITOLO 1: "EVERYONE'S SO FULL OF SHIT, BORN AND RAISED BY HYPOCRITES"


Il sole era già molto alto nel cielo, quando Josh aprì gli occhi. Si sentiva le palpebre pesantissime e non riusciva a tenerle alzate per più di pochi secondi, prima di doverle riabbassare a causa della luce accecante che, dalla finestra, illuminava tutta la stanza. Quando finalmente riuscì a mettere a fuoco il soffitto, ritenne di essere abbastanza sveglio per tirarsi su. Pessima idea: dopo aver scostato le lenzuola, cercò di mettersi a sedere. Invano, perché la testa prese a girargli vorticosamente, costringendolo a lasciarsi cadere nuovamente sul cuscino.
-'Fanculo.. MJ e la sua cazzo di festa! Ahia.. Smettila, smettila.. per favore.. falla finita, testa..STA' FERMA!
-Che, ora parli anche con la tua testa?! Cristo, Jo, che spettacolo terrificante..
Una ragazza minuta, dal fisico asciutto, e i lunghi capelli di un rosso innaturale palesemente rovinati da frequenti cambiamenti di tinta, comparve sulla porta e squadrò quel groviglio di braccia, cuscino e coperte dal quale continuavano a provenire imprecazioni, insulti ed anche incomprensibili minacce alla propria testa.
-Chiudi quella bocca, Brit! Vattene, capito?
-Non metterti a darmi ordini, chiaro? La devi smettere, hai solo un paio d'anni più di me, e pensi sempre di essere "l'uomo di casa".. E invece sei solo un ragazzino perennemente ubriaco..!
-E tu sei solo una bambina che gioca a fare la puttana! Ti ho detto di andartene!
-Certo che me ne vado!! 'fanculo..
La sorella uscì dalla stanza sbattendo la porta. Josh si alzò con cautela dal letto massaggiandosi le tempie con le dita. Raccolse un pacchetto di sigarette che trovò per terra e per i successivi minuti si dedicò alla disperata ricerca di un accendino. Mentre allungava un braccio per cercare se ne avesse gettato uno sotto il letto, sentì la porta che si apriva di botto, andando a sbattere con forza contro la parete. Voltò di scatto la testa e una smorfia di dolore gli si dipinse sul volto: la sensazione che qualcuno gli martellasse il cervello ancora non era passata e i movimenti bruschi non l'aiutavano di certo.
-Sei tornato.
La madre lo guardò, con un misto di disprezzo e sollievo dipinti sul volto. Era da due giorni che a casa non si faceva vedere. D'altronde non era poi così strano; era già successo diverse volte che sparisse per qualche giorno, facendosi ospitare da un amico, o da MJ, ragazza che lei tanto detestava, e che in realtà era più simile a com'era stata in un altro tempo, di quanto Josh potesse immaginare e di quanto lei stessa volesse ammettere. E forse era proprio per questo motivo che Susan e Mary Jane non potevano davvero vedersi. La prima perché rivedeva nella ragazza troppo di quanto aveva visto mille e mille volte, anni prima, guardandosi allo specchio, e la seconda perché aveva l'impressione di vedere come sarebbe diventata nel giro di poco, e, nonostante i suoi diciott'anni, aveva già il terrore di invecchiare, perciò non c'era nulla al mondo che la deprimesse di più.
Josh guardò la madre con lo stesso sguardo che poteva leggere nei suoi occhi, ma sul suo viso non c’era traccia di sollievo.. Solo disprezzo. E rabbia.
-Ci vedi ancora.. Complimenti, mà..
-Non usare quel tono!
Per tutta risposta, Josh si girò dall'altra parte, riprendendo a cercare l'accendino. Stava ormai per darlo per disperso, quando le sue dita infine lo afferrarono. Si accese la sigaretta e diede un lungo tiro.
La madre fece due lunghi passi in avanti e gliela strappò dalle labbra.
-Quante cazzo di volte devo dirtelo che non voglio che fumi in camera?! Ma è tanto difficile mantenere un minimo.. un MINIMO di autocontrollo?? Ma cos'hai lì dentro? Sparisci, torni, a scuola chissà da quanto non ci metti piede.. Mi spieghi cosa ne vuoi fare della tua vita?!
-Chissà, forse mi ridurrò a fare il disoccupato cocainomane che non fa niente dalla mattina alla sera se non rompere i coglioni a suo figlio.. Che c'è, mà? Vuoi insegnarmi come si fa per caso?!
Un sorrisetto sadico, privo di allegria, si dipinse sul volto di Josh, mentre osservava la madre e si riprendeva la sigaretta.
Lo schiaffo arrivò con forza sulla guancia del ragazzo, lasciando i segni delle cinque dita di Susan. E se c'era una cosa che Josh non poteva sopportare era l'essere umiliato, in qualunque modo, da lei. Reagì immediatamente: le afferrò il braccio e le diede uno strattone, poi la spinse via con decisione, con rabbia.. La prese per le spalle e la fece indietreggiare fino a farla uscire dalla stanza. Dopodiché le sbattè la porta in faccia e si chiuse a chiave nella sua camera.
Si tolse la sigaretta di bocca, mentre una nuvola di fumo gli usciva dalle narici offuscandogli la vista. Si sedette a terra, sentendo urla provenire dalla stanza accanto. Quella stronza di sua madre aveva trovato su chi sfogare la sua rabbia. Forse la sorella.. o il fratello più piccolo. Ma non gliene fregava nulla. Accese lo stereo e fece partire la musica a tutto volume, alzando sempre più, ogni volta che sentiva picchiare sulla parete in segno di protesta.
Guardò fuori dalla finestra. Vide il loro misero giardinetto, pieno d'erbacce, il cancello rotto dei vicini, una moquette di mozziconi a terra e una moto sventrata nel giardino della casa di fronte. E, per l'ennesima volta, sentì quel fastidio, quella tristezza, quella sensazione indefinibile che provava ogni volta che osservava la desolazione nella quale era immerso. Chiuse gli occhi e, come sempre, si ritrovò ad immaginare come sarebbe stata la sua vita in un altro posto, lontano da lì.. Il rumore di una porta che sbatteva lo riscosse dai suoi pensieri. Aprì gli occhi. Il mondo lì fuori era rimasto il solito schifo mentre lui sognava spiagge sconosciute e quel mare che non aveva mai visto.
Diede l'ultimo tiro, aspirò lentamente il fumo e, trovato un vecchio posacenere sbeccato, spense la sigaretta.

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Capitolo 2
*** "Alcohol and cigarettes and Mary Jane to keep me insane" ***


Ed ecco qui il secondo capitolo. Ho promesso di essere breve, e così sarà, però volevo fare solo due precisazioni: la prima è che questi sono ancora capitoli introduttivi, perciò se sembra che mi dilunghi troppo su qualche particolare inutile e magari non descriva molti fatti, è solo per introdurre un po’ i vari personaggi. Seconda cosa: i nomi sono totalmente inventati, e sono scritti apposta in modo sbagliato. Bene, detto ciò, GRAZIE MILLE a chi ha recensito il primo capitolo, e spero che vi piaccia il seguito. Baci a tutti/e!


***


CAPITOLO 2 : ”ALCOHOL AND CIGARETTES AND MARY JANE TO KEEP ME INSANE”


Gli ultimi raggi di sole cominciavano già a sparire dietro l'enorme ponte, mentre Josh si avvicinava. La struttura di cemento si ergeva in altezza per diversi metri, di fronte a lui. Era stata una delle strade più trafficate del posto, quando era stata costruita, ma ormai erano passati diversi anni, e c'erano molti altri modi per unire le due autostrade che un tempo avevano come unico collegamento proprio quel ponte. Si trovava a poco più di un chilometro da casa sua. Per arrivarci bisognava percorrere uno stretto sentiero nell'unica zona lievemente boscosa che era rimasta in quella città. Prima di addentrarsi nel boschetto in genere la gente ci pensava anche più di due volte, in quanto non solo ospitava spesso coppie di giovani tossici che trascorrevano lì gran parte delle loro serate quando erano troppo fatti per riuscire a ricordare dove fosse casa loro, ma poteva vantare inoltre una vasta gamma di soggetti che pochi avrebbero voluto incontrare sul proprio cammino.
Ma Josh non aveva di questi pensieri mentre scostava i rami degli alberi per farsi strada.
Dopo un paio di minuti cominciarono a diradarsi, e davanti a lui si stagliò l'alto profilo del ponte, con i suoi pilastri ricoperti da graffiti con cui lui e i suoi amici avevano ben pensato di rallegrare l'ambiente.
‘’Finalmente..’’, pensò Jo, continuando a camminare verso quel luogo che ormai considerava un po’ casa sua. Dopo un’altra lite con sua madre, scattata quando era venuto a sapere che Bob, il nuovo compagno di Susan, si era trasferito in pianta stabile da loro, aveva sentito la necessità di uscire e vedere i suoi amici per un po’. Così, dopo qualche simpatico augurio all’allegra coppietta con cui aveva discusso per gran parte del pomeriggio, era uscito di casa in tutta fretta.
Già da quella distanza riusciva a distinguere qualcuno: c'era Dave, con la sua cresta verde e tatuaggi ben visibili su entrambe le braccia, Socksy, col suo cappellino arancione e gli immancabili calzini di colori e taglie diversi, Caithleen, vestita come sempre il meno possibile, Thom, ricoperto di piercing in qualunque parte del corpo.. e poi c'era lei. Mentre si avvicinava, Josh non poté fare a meno di osservarla. MJ non aveva un viso particolarmente bello, un fisico perfetto, né tantomeno un carattere d'oro. Ma nonostante ciò, Jo non riusciva a resisterle. Niente di serio, chiaro; era solo sesso, nulla di più, eppure c'era qualcosa, in quel volto da bambina, che lo portava a fare di tutto, a costo persino di mettersi nei casini, solo per vedervi apparire un sorriso.
-Hey..
-Ma guarda un po' chi è arrivato!
-Ciao, Jo!
-'ao..
I saluti non si fecero attendere dagli amici, che erano tutti seduti a terra e si stavano fumando uno spinello. Solo Mary Jane non aveva nemmeno alzato lo sguardo, quando Josh aveva finalmente raggiunto il gruppo. Si sedette accanto a lei, e allungò un braccio per prendere la canna che aveva in mano, ma MJ lo ignorò e la passò a Caithleen, seduta all’altro lato.
-Ma.., disse lui, squadrandola.
-Che vuoi?!, lo aggredì la ragazza.
-Volevo quella canna, MJ, ma ora Caith non la mollerà più!
-Come se ne avessi bisogno.. Non preoccuparti, fai già abbastanza cazzate per conto tuo, non ti serve a niente quella..
-Che cazzo vuol dire?!
Per tutta risposta la ragazza si alzò e si allontanò a grandi passi. Ma Josh non lasciò perdere: si alzò a sua volta e la seguì. In breve, era nuovamente accanto a lei. La prese per un braccio e la fece girare.
-Si può sapere che cazzo hai?!
Mary Jane non rispose, lo sguardo fisso in quello di Josh. Lo faceva sempre. Guardava tutti con aria di sfida, non abbassava mai gli occhi, MJ. Mai. E non c’era nulla che irritasse ed, al tempo stesso, intrigasse Jo allo stesso modo.
-Ti ho fatto una domanda!
-E io non voglio risponderti, va bene?!
-No, non va bene per niente! Non ti lascio andare finché non mi ha detto che ti passa per la testa, hai capito?
Si fissarono per diversi secondi, prima che la ragazza parlasse.
-Non te ne frega proprio un cazzo, vero?, gli disse a bassa voce, come se stesse cercando di trattenere la rabbia.
-Ma di cosa?! Cos’è che ho fatto stavolta?
-Cosa hai fatto?! Hai anche il coraggio di chiedermelo?! Hai quasi ammazzato mio fratello, ieri notte! Gli hai spaccato una bottiglia in testa, Jo! E io dovrei stare qui a dirti: “Bravo, Josh, grazie mille per avergli quasi fracassato il cranio, sono davvero felice di vederti!”?!
Il ragazzo, sorpreso, mollò la presa sul braccio della ragazza, che si scansò subito da lui, e la guardò stupito.
-Ma che stai dicendo?
-Oh, no, ti prego, non cominciare.. Tanto non attacca chiaro? Tu e le tue solite scuse del cazzo! “Non so niente”, “non mi ricordo più niente”, tanto non ci crede nessuno!
-Jay, non ti avrei chiesto che avevi se me lo fossi ricordato davvero!
-Sì, vabbè, va’ a raccontarlo a qualcun altro, ok? Io non ci casco più.. Non ti credo. Hai capito?! NON TI CREDO.. sei solo un.. un fumato, ecco.. un drogato di merda!
-Sei patetica.. sei più fumata di me, MJ, che cazzo stai dicendo?! E comunque non me lo ricordo davvero.. Mi dispiace, non capivo niente ieri.. e in ogni caso ti ricordo che sei stata tu a insistere per fare quella stramaledetta festa, Jay.. Io te l’avevo detto che tuo fratello si sarebbe incazzato.. e di brutto, anche.. Ma non mi ascolti mai!
-‘Fanculo, Jo, smettila! Solo perché mi porti a letto, non hai il diritto di dirmi cosa devo fare! Basta, vattene! Mi hai sentito?! Va’ via! Non voglio vederti mai più!
Josh la guardò fisso per un po’, mentre dentro sentiva montare una rabbia incontrollata. Poi si voltò e, coi pugni serrati, si avvio verso il boschetto. Lo raggiunse in un attimo e presto sparì alla vista degli amici, che, poco sorpresi dall’avvenimento, continuavano a ridere fra loro, fumandosi un’altra canna.

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