Give in to me

di BlueberryFields
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 1- Promesse ***
Capitolo 3: *** Come away with me ***
Capitolo 4: *** Stay with me ***
Capitolo 5: *** Heaven ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


 

 

<< Che ci fai qui? >> domando a quella figura che si stava facendo sempre più nitida.

<< Sono qui a Londra per te>>

<>

<< Non mi vuoi? >> 

<< No! >> urlo il più forte possibile iniziando a correre per una strada buia. 

<< Non puoi scappare, non potrai mai scappare da me Beth, sarai sempre mia >> ripete rincorrendomi. Sento i suoi passi dietro di me e cerco di correre il più veloce possibile ma le mie gambe non ce la fanno, sono debole. Davanti a me trovo una porta e cerco di aprirla ma è chiusa. 

<< Merda! >> Busso forte nella speranza che qualcuno mi apri. 

<< C’è qualcuno? Vi prego aiutatemi >>

<< Non c’è nessuno Beth, sei sola. Non può aiutarti nessuno >>  E’ apparso dietro di me, di nuovo e si sta avvicinando, con quel sorriso che mi terrorizza.

<>  Si avvicina sempre più velocemente e mi arrendo disperata. 

<< Sei MIA >> 

 

Ripenso all’incubo che ho fatto. Sono sotto la doccia bollente da più di mezz’ora, sperando che l’acqua mi levasse di dosso quelle immagini e soprattutto la sensazione delle sue mani addosso. 

Sono le 6.30 del mattino e Londra inizia a svegliarsi. Sto andando a lavoro a piedi ormai da due settimane e m’inizia a piacere. Ogni mattina la mia vicina di casa esce a prendere il giornale sul pianerottolo ormai illeggibile a causa della pioggia della notte. Poco più in giù una signora porta a scuola i suoi tre bambini.

<< Dai bambini salite se no facciamo ritardo >>

<< Mamma ma io ho sonno >> 

<< E io ho fame >> si lamenta la piccola

<< Salite >> li rimprovera lei. Sorrido. Mi ricordano i miei genitori quando portavano a scuola me e mio fratello. 

Attraverso la strada e mi ritrovo in una delle vie principali di Londra. Entro da Starbucks. Ci sono solo due signore che mangiano e un ragazzo biondo seduto alla finestra che mi fissa. Rabbrividisco a quello sguardo. I suoi occhi sono freddi come il ghiaccio. Prendo il mio caffè macchiato doppio e mi siedo, sperando che mi levi il mal di testa.

<< Grazie a Dio che esiste il caffè >> sussurro e il biondo sorride. Noto che è pieno di tatuaggi. Se ne sta seduto scrivendo qualcosa su un foglio. Continua a fissarmi per altri 10 minuti e inizia ad innervosirmi.

<< Vuoi un autografo? >> gli chiedo. Lui sorride.

<< Dovresti chiederlo tu a me…>> risponde. Alzo gli occhi al cielo.

<< Scusa? >>

<< Sono Jamie Campbell Bower >>

Non mi viene nessuno in mente che abbia quel nome, gli sorrido e finisco di bere il mio caffè.

<< Burberry >> dice indicando la mia giacca.

Evidentemente deve essere stato qualche modello di qualche sfilata. 

<< Sì >>

<< Allora dovresti sapere chi sono >> dice con un tono insolente.

<< Guarda, non so chi sei e devo andare faccio tardi a lavoro, piacere di averti conosciuto….com’è che ti chiami? >>

Il ragazzo mi guarda meravigliato.

<< Jamie Campbell Bower >>

<< Piacere di averti conosciuto >>

Esco da Starbucks e corro in ufficio. Non è neanche iniziata la giornata e i tacchi cominciano a segarmi i piedi.

<< Buongiorno Audrey Hepburn, com’è andata la passeggiata mattutina? >>

<< Come al solito >>

<< Ti sei fermata davanti a Tiffany con un cappuccino di Starbucks? >>

<< Ti diverti a prendermi in giro eh? >> Lui sorride.

 E’ il secondo stilista di Burberry nonché mio mentore e amico da ben due mesi.

<< Tesoro, sono inglese e l’humor è nel mio sangue >>

Appendo la mia giacca e apro la cartella dei disegni.

<< Allora bando alle ciance, Christian ci vuole nel suo ufficio tra cinque minuti. Presenta a tutti il suo nuovo progetto che ti vedrà molto coinvolta, ma non ti dico altro >>

<< Io?! Molto coinvolta?! Ma sono una stagista non conto nulla >>

<< Muoviti >> dice lui sorridendo. Saliamo nell’ufficio di Christian, direttore e stilista di Burberry. 

Io e Stanley ci sediamo al tavolo insieme agli altri fotografi, stilisti e giornalisti di Burberry.

<< Allora ragazzi, ho fatto questa riunione perché dobbiamo iniziarci a concentrare per la prossima collezione autunno/inverno. Sarà una collezione speciale. Ho visionato tutti i vostri lavori e ce n’è uno che mi ha particolarmente colpito. Lo so, non è una stilista, non ancora, ma i suoi disegni mi hanno sbalordito. Ha talento, è giovane, è fresca.>> Mentre Christian pronuncia queste parole mi fissa e tutti si girano a guardarmi. 

<< Si tratta di Elizabeth >>

<< Io? >>

<< Sì, tu >> mi dice lui sorridendo.

<< Ascoltatemi bene, lei sarà la nuova stilista di Burberry per la collezione autunno/inverno, quindi in poche parole lavorerai qui finché non lo deciderò io >>

<< Veramente? >> Non credo alle parole che sta dicendo. Io? Un’insulsa stagista. 

Parte un applauso. 

<< Stanley ti aiuterà e io sarò sempre in contatto con te, Elizabeth, voglio sapere ogni passo, ogni pensiero e ogni cosa che fai. >>

<< Certo >>

<< Hai una grande opportunità. So che non mi deluderai. >> Non riesco a credere alle parole che sta dicendo. Sto realmente andando in iperventilazione. 

<< Ma non è finita qui, la collezione sarà una collezione rock ’n’ roll. Lavorerai in stretto contatto con un ex modello nonché ex icona di Burberry. Sarà la Vostra collezione. >>

Mi giro verso Stanley che mi guarda sorridendo. E’ entusiasta di me. 

<< La riunione è finita, tutti al lavoro >> Io e Stanley ci alziamo ma Chris ci dice di restare.

<< Elizabeth ti presento il tuo collega per i prossimi 6 mesi >> Un ragazzo biondo sul metro e 90 entra nella stanza.

< No! Tu! >> dico ad alta voce

<< Ciao anche a te >> mi saluta sorridendo

<< Vi conoscete? Perfetto >> dice Christian sempre con il suo tono entusiasta.

<< Ci siamo incontrati da Starbucks questa mattina >> gli dice lui.

<< Perfetto, perfetto perfetto ragazzi. Allora possiamo evitare le presentazioni. Inizierete domani. Vi voglio qui alle 9 nel mio studio. Oggi andate a riposare, vi voglio freschi e super attivi per i prossimi mesi >>  Usciamo tutti insieme.

<< Te l’avevo detto che avresti dovuto chiedermi un autografo >> dice Jamie avvicinandosi.

<< Fottiti >> gli rispondo irritata. 

<< Cominciamo bene >> commenta Stanley. Mi fermo e conto fino a 10 prendendo un bel respiro.

<< Senti, patti chiari e amicizia lunga, questa è l’opportunità della mia vita quindi vediamo di non rovinarla, ricominciamo da capo…>>

<< Al tuo servizio >> mi sorride e non riesco a non ricambiare. 

<< Elizabeth Tucci >>

<< Jamie Campbell Bower >>

Mi perdo nel suo sguardo magnetizzante. E’ dannatamente bello. Una voce femminile mi riporta alla realtà.

<< Amoooooreeee >> Ci giriamo. Una ragazza alta, mora si avvicina a noi sorridendo.

<< Matilda, dove eri finita? >>

<< Ti stavo cercando, ciao Stanley. Chi è lei? >> chiede con tono altamente antipatico

<< Nessuno d’importante >> dice lui.

Nessuno d’importante? Penso e m’irrito ancora di più. Lei mi guarda dall’alto verso il basso con quell’aria da modella snob. 

<< Sono Matilda, ex icona di Burberry nonché sua fidanzata >> lo abbraccia e gli da un bacio sulla guancia. 

<< Piacere Elizabeth >> le sorrido acida. 

<< Jamie andiamo? Ho un servizio fotografico >>

Lui le annuisce e se ne vanno senza salutarci. 

<< Jamie è così, ti ci dovrai abituare >>

<< Dovrò trovarmi uno psichiatra bravo >> dico fissando il vuoto e Stanley scoppia a ridere.>>

<< E’ il mondo della moda tesoro, comunque se ti serve ti do il numero del mio >>

 

 

<< Jamie Campbell Bower? Sul serio? >> Emily mi sta tartassando di domande.

<< Sì, ma perché siete tutte gasate per questi tizio?! >> domanda Robert, il fidanzato di lei. 

<< Non siamo tutti gasati, è Jamie Campbell Bower, è un figo da paura >>

<< Non dirmi che sei una fan >> le chiede Robert

<< L’ho solo cercato su google un paio di volte >> dice a bassa voce imbarazzata.

<< Non ci posso credere. E’ tipo il “Zac Efron inglese”? Dio ti prego no >> dico buttandomi a peso morto sul divano.

<< Tutte le ragazzine sono pazze per lui, quando lo vedono urlano per strada >>

<< Rob, non aiuti così e  stai esagerando. Lizzy vedi il lato positivo avrai un successo grandissimo >>

<< Sì,  anche un crollo nervoso grandissimo >>

Robert scoppia a ridere. 

<< Sei mesi , devo resistere solamente sei mesi >> continuo a dirmi dalla mattina.

<< Ecco, inizia a pensare positivo. >>

<< Mi dovrete pagare lo psichiatra >>

<< Forse ce lo dovremo pagare da soli >>

<< Robert >> lo riprende Emily << ti ho detto che così non l’aiuti >>

<< Scusatemi ragazzi se ancora non ho trovato una casa e vi sto tra i piedi ma prometto che appena avrò un soldo me ne andrò >> 

<< Sta tranquilla Lizzy non ci disturbi >> dice lui.

Loro se ne vanno a letto e io rimango sul divano a fare zapping. Ho paura di andare a dormire. Sono due settimane che faccio continuamente incubi e non voglio mettere piede nel letto. Sto sveglia ancora un'oretta fino a quando i miei occhi iniziano a chiudersi e cado in un sonno profondo. 


Ciao :)
Spero tanto che qualcuno recensisca sia postiviamente sia negativamente, le critiche fanno bene. Fatemi sapere cosa ne pensate. Non potrò pubblicare ogni settimana ma cercherò di scrivere spesso tra una pausa studio e l'altra. Spero che questo Jamie vi piaccia. Un bacione!

- BlueberryFields 

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Capitolo 2
*** 1- Promesse ***


<< Quanti caffè hai bevuto fino ad ora? >> mi chiede Stanley. 

<< Non lo so, ho perso il conto >> rispondo continuando a buttare giù qualche schizzo di un completo da uomo. Sono le dieci di mattina e ho gli occhi che mi si chiudono dalla stanchezza. 

<< Il principe azzurro dov’è? >>

<< Sta urlando con Matilda al telefono. Sarà terza chiamata dalle 8 e penso che potrei dare da matto se sento un’altra volta quella suoneria odiosa >> gli dico indicando Jamie fuori dalla stanza che gesticola e urla. Da quando abbiamo cominciato a lavorare insieme non fa altro che passare le ore a litigare con la sua fidanzata. 

<< Non vanno più d’accordo da tanto tempo >> 

<< Quando l’ho conosciuta sembrava innamorata >>

<< E’ una brava attrice ed è gelosa, molto gelosa >>

<< Ci credo, con un ragazzo così chi non sarebbe gelosa >> affermo io continuando a disegnare. Stanley mi guarda perplesso.

<< Liz, mia cara, tu hai occhi ma non vedi; con una ragazza come te vicino ad uno così quale fidanzata non sarebbe gelosa? >> arrossisco

<< Stanley, ci stai provando con me? >>

<< Lo sai che non mi piacciono le donne e comunque bando alle ciance, come procede il lavoro? >>

<< Procede che, tra una telefonata e l’altra, ci mandiamo a quel paese ogni 5 minuti e poi ci scusiamo; lavoriamo per altri 20 minuti d’amore e d’accordo e poi ci scanniamo di nuovo e il telefono suona >>

<< Siete fatti l’uno per l’altra >> commenta lui sarcastico e il nostro momento di risate viene interrotto da Jamie che entra imbronciato e infuriato.

<< Sarà meglio che vada, buon lavoro e Jamie se ti vedo ancora al telefono te lo butto nel Tamigi >>  Stanley esce e cala un silenzio perfino troppo rumoroso.

<< Bene, ora che sei tornato dal girone degli incazzati ti devo far vedere questo >> Lui si alza e si avvicina. Guarda il disegno che ho fatto e sorride.

<< Mi piace…ma? >>

<< Ma cosa? >> 

<< Non lo metterei  >> dice lui. Sento una fiamma partire dallo stomaco e divulgarsi in tutto il corpo. 

<< ‘ fanculo, cosa ha che non metteresti? Dio, Jamie lavorare con te mi manderà al manicomio. Quello non va bene, quell’altro va bene ma non lo metteresti, dobbiamo produrre un’intera linea per Burberry entro 6 mesi, ti decidi a collaborare con me? Devo capire cosa c’è dentro quella testolina bionda >> urlo forte e il telefono ricomincia a suonare.

<< Se rispondi potrei dare da matto, gradirei che tu lo spegnessi e venissi a lavorare qui con me come due professionisti e adulti responsabili >> Jamie mi guarda con occhio terrorizzato. Penso di aver reso l’idea di “incazzata” solo con lo sguardo. La suoneria smette e lui in silenzio si siede scocciato al tavolo di vetro ormai invisibile dall’infinità di disegni. Prende una matita e inizia a disegnare ridendo sotto i baffi.

<< Che hai da ridere ? >> gli domando ancora innervosita.

<< Non lo so, mi fa ridere quando sei arrabbiata…mi piace >> finisce sottovoce. Arrossisco cercando di non farmi vedere. E’ la prima volta che mi fa un “complimento” e stranamente mi ha reso felice. 

Prima della fine della giornata Christian ci convoca nel suo ufficio. 

<< Benvenuti ragazzi, entrate >> dice. Chris è sempre cordiale con noi e si assicura che siamo al top della forma. Io e Jamie ci sediamo davanti a lui. La sua presenza vicino a me è così invadente, mi sento minuscola. 

<< Come procede la linea? >>  Mi giro a guardare Jamie e lui mi sorride come se mi stesse dicendo di stare tranquilla anche se sa che non lo sono.

<< Abbiamo avuto qualche incomprensione ma stiamo iniziando ora a lavorare >> << Stanley mi ha riferito di un inizio difficile >> continua e il mio corpo diventa di ghiaccio come quando da piccola tua mamma ti voleva parlare e tu sapevi che lei era venuta a conoscenza della bugia che avevi detto. Sembra proprio di essere tornata bambina. 

<< Ci sono passato anche io prima di lavorare per Burberry, lo so che è difficile ma dovete cercare di conoscevi al meglio, dovete diventare come due migliori amici in questi mesi così creerete una linea perfetta. Inoltre, vi volevo dire, che prima di Natale dovrete presentare i 5 capi principali alla riunione perché dobbiamo iniziare la produzione e cominciare a muoverci per tutto quello che c’è dietro >> 

Il mio cuore comincia a battere forte per l’agitazione. 

Manca solamente un mese e mezzo a Natale e ancora non abbiamo tirato fuori un disegno. Come faremo?! 

<< Ora potete andare >> Ritorniamo in studio. Mi siedo sul divano cercando di respirare profondamente ed evitare un attacco di panico.

<< Come faremo? Come faremo a presentare una collezione quando io e te non andiamo d’accordo? >> dico strofinandomi gli occhi. 

<< Chi l’ha detto che non andiamo d’accordo? Sei tu quella sempre acida, da quant’è che non vai a letto con uomo? >> Nella sua domanda noto un pizzico di antipatia e cattiveria. 

Improvvisamente, nella mia mente passano tutte quei ricordi che avevo cercato di rimuovere ma stavano apparendo nei miei sogni notturni da un po' di settimane. Sentii un vuoto nello stomaco nauseante. 

<< Te l’ha mai detto nessuno che sei uno stronzo? Sei figo, sì ma sei anche un emerito stronzo, menefreghista, vaffanculo Jamie vado a licenziarmi >> dico con le lacrime agli occhi uscendo dalla stanza. 

<< Elizabeth, aspetta, ti prego >> Sono diretta all’ascensore e non mi volto nel sentire la sua voce. Lui mi prende per un braccio dolcemente.

<< Non toccarmi! >> urlo con voce spezzata dal singhiozzo. 

<< Aspetta, ti prego, scusami, scusami tanto, veramente >>

<< Strozzatici con le scuse Jamie!! >>  Cerco di divincolarmi ma mi pende l’altro braccio e si abbassa per avvicinare il suo viso al mio. Ho il volto girato di lato. Non voglio guardarlo. Lo odio. 

<< Guardami >>

Faccio segno di no con la testa ma lui prende il mio viso tra le mani e un brivido pervade tutto il mio corpo. Mi asciuga le lacrime che stanno scendendo ininterrottamente. 

<< Mi dispiace, non avrei voluto mai che tu piangessi per colpa mia, ma non è un bel periodo per me >>

<< Se hai problemi personali non li riversare su altre persone >>. Vorrei che sparisse dalla mia vista. 

<< Prometto che per i prossimi mesi farò tutto quello che vorrai e non sarò lo stronzo che sono. Prometto che non risponderò più ad una chiamata se è questo quello che vuoi >>

<< Delle promesse non ci faccio niente. Voglio i fatti >> Alza gli occhi al cielo e prende un respiro profondo. 

<< Dammi un’ultima possibilità per dimostrati che sono una persona seria diversamente da quanto si dice. Ti prego, non licenziarti >> dice asciugandomi l’ultima lacrima.  Lo guardo negli occhi e mi sento morire. Non l’avevo mai visto prima d’ora così disperato e contemporaneamente così preoccupato. Siamo così vicini che sento il suo respiro sul mio viso. Ha un profumo così buono. 

<< Ti scuso >> gli rispondo e sul suo volto compare un sorriso. 

<< Grazie >>  dice stampandomi un bacio sulla guancia e andandosene. 

Rimango lì impietrita fino a quando realizzo cos’era successo. Jamie Campbell Bower mi aveva implorato di perdonarlo e a me è bastata una parola dolce e uno sguardo penetrante da cedere subito come tutte le donne che gli girano intorno e pendono dalle sue labbra

<< Te ne pentirai Liz >> dico tra me e me. 


Buongiorno a tutti/e 
Spero che il prologo della storia vi sia piaciuto come il primo capitolo.
SPAZIO RECENSIONI: spero che qualcuno di voi recensisca per farmi sapere cosa pensa della storia! Mi fareste davvero contenta. Grazie comunque a tutti coloro che leggono e che dedicano cinque minuti alla mia storia. 
A presto 
-BlueberryFields 

 

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Capitolo 3
*** Come away with me ***


<< Jamie che ne pensi di questo? >> gli chiedo indicando un disegno che avevo appena fatto. E’ un abito nero lungo con uno spacco laterale. È passato un mese da quando abbiamo deciso di lavorare professionalmente ed è stato un periodo di duro lavoro fino a tarda notte. 

Avevamo due concezioni di stile diverso: io classico ed elegante invece lui grunge, casual, rock n roll e quindi è difficile metterci d’accordo. Litighiamo spesso e ci mandiamo a quel paese ogni dieci minuti. 

<< Mi piace ma non ha quel tocco che caratterizza la mia donna ideale >>

<< Dio, ci rinuncio >> sbuffo lanciando la matita sul tavolo. 

Jamie mi osserva. Odio quando lo fa, mi mette soggezione; mi sento così piccola vicino a lui.

<< Che c’è? >> gli chiedo. Mi fa innervosire quando mi guarda e non dice una parola. 

<< Da quant’è che non ti fai una dormita come si deve? >>

Mi passo la mano tra i capelli. 

<< Non lo so, forse un mese >>

<< Un mese? >> chiede lui sbalordito.

<< Non dormo bene, tutto qui >> mi continua a guardare con aria preoccupata.

<< Smettila di fissarmi così, non muoio >>

<< No, ma sverrai se non metterai qualcosa in bocca, dai andiamo >> dice infilandosi la giacca di pelle.

<< Non devi andare da Matilda? >>

<< No, è a Parigi per dei servizi fotografici >> dice con tono serio come infastidito nel sentire il suo nome. Usciamo dallo studio e c’incamminiamo per il lungofiume dove non possono passare macchine. Stranamente non piove e l’atmosfera mi ricorda quando da bambina andavamo in vacanza nel sud della Francia e sui boulevard del lungomare i ristoranti erano pieni di persone. C’erano luci bianche che creavano un’atmosfera dolce resa ancor più romantica dal tramonto sul mare. Gli ultimi raggi del sole riscaldano il mio viso ed è una sensazione bellissima che non provo da tanto tempo.

Jamie va a prendere due hot dog e due birre e ci sediamo su un muretto davanti ad una band che sta suonando musica jazz.

 

https://www.youtube.com/watch?v=i9RqOLu8zeQ

 

Come away with me in the night

Come away with me

And I will write you a song

 

<< Non bevo alcolici da una vita >>

<< Sei una salutista alla Ian Somerhalder eh? >> Scoppio a ridere.

<< Più o meno sì >>

<< Sapevo che lo conoscevi e comunque, non per vantarmi, ma sono più affascinante io >> dice vantandosi come sempre.

<< Certo, come no >>

 

I want to walk with you

On a cloudy day

In fields where the yellow grass grows knee-high

So won't you try to come

 

<< Scommetto mille sterline che, quel giorno mi avevi riconosciuto da Starbucks, ma volevi fare la fan che non disturba ma poi dice a tutte le sue amiche di aver visto Jamie Campbell Bower >>

<< Ma che dici? Non sapevo chi fossi >>  ride 

<< Bugiarda, scommetto che mi avrai cercato su google e su Twitter mille volte, anzi scommetto anche che tu mi segua su Twitter >>

Vorrei ridere e prenderlo a calci allo stesso tempo. E’ un sentimento a cui mi sto abituando da quando, ormai, passo tutte le mie giornate rinchiusa in uno studio con lui.

<< Sei sempre così? >> gli domando

<< Così come? >> dice addentando l’hot dog

<< Egocentrico, sempre con la battuta pronta su di te e sulla tua bellezza mozzafiato >> rispondo e mi rendo conto solo alla fine di non aver contato fino a dieci.

<< Bellezza mozzafiato? >> urla lui forte come incredulo nel sentire delle parole così uscire dalla mia bocca. Le mie guance stanno prendendo fuoco dalla vergogna. Non ho mai pensato una cosa così di lui neanche fino ad un minuto fa. Certo, è ovvio che è bello da far morire qualcuna semplicemente con un sorriso. Oh Dio, Elizabeth, ma cosa stai pensando?! Siete colleghi, è fidanzato. Che stupida che sei. Svegliati! 

<< L’hai detto! >> 

<< Cosa? >>

<< Hai detto che sono bello da mozzare il fiato >> continua lui entusiasta.

<< Jamie, non volevo dirlo…è ovvio che sei bello sei un modello >>

<< Lo so che hai un debole per me, basta trovare giustificazioni >> 

Scoppio a ridere. Rimaniamo in silenzio per un po ad ascoltare la band. 

 

Come away with me and we'll kiss

On a mountaintop

Come away with me

And I'll never stop loving you

 

<< Perché non dormi bene? >> mi domanda. Jamie non è un tipo che sta zitto, se non quando ti fissa. Ama parlare e stare al centro dell’attenzione ma, diversamente dalla maggior parte delle persone, ti ascolta veramente. 

<< Incubi di un passato per fortuna non più presente >> sbotto tutto d’un fiato. 

<< Oh…>> sussurra e tra di noi cala di nuovo il silenzio. 

And I want to wake up with the rain

Falling on a tin roof

While I'm safe there in your arms

So all I ask is for you

To come away with me in the night

Come away with me 

 

 

La band finisce di suonare e puntualmente inizia a piovere. Corro a ripararmi sotto un portico di una libreria.

<< Jamie, corri! >>. Ma lui continua a starsene in mezzo alla strada.

<< E’ il bello di Londra. Vieni >>

<< Non ci penso minimamente >> gli urlo. Sta piovendo sempre più forte.

Jamie con sguardo malizioso si avvicina a me

<< Che hai intenzione di fare? Sei completamente zuppo >> gli dico ma non faccio in tempo ad allontanarmi che ha preso la mia mano e mi ha portato con se sotto la pioggia.

<< Ma è freddissima! >> esclamo

<< Se dobbiamo lavorare insieme, dobbiamo conoscerci meglio e questo è il miglior modo per farlo >> dice sussurrandomi nell’orecchio. Ha i capelli completamente bagnati e la maglietta bianca, ormai trasparente, lascia intravedere il suo fisico scolpito. Arrossisco.

<< Andiamo >> mi prende per mano e camminiamo. Non so dove stiamo andando, non so perché sono sotto il diluvio universale con un ragazzo che conosco a malapena da un mese ma so che sto bene. 

<< Ma da quanto stiamo camminando? >> chiedo ormai indolenzita dai tacchi a spillo che Christian ci obbliga a portare.

<< Non ho la più pallida idea, ma il bello è questo, stare fuori dal mondo per almeno un’ora, telefono spento, nessun pensiero, nessun’ansia, solo tu e te stesso >>

<< Domani avrò 40 di febbre >> Mi sorride. 

<< E’ ora che tu vada a dormire >> dice indicando la via di casa.

<< Come facevi a sapere che abito qui? >>

<< Stanley mi deve molti favori >> dice facendo spallucce. Mi piaceva quando aveva quell’atteggiamento da finto innocente. 

<< Mi ha anche detto che vivi con due amici e che cerchi casa >>

<< Sì, vivo dalla mia migliore amica, appena avrò qualche spiccio in più mi trasferirò >>

<< Senti… se vuoi puoi venire da me. Ho un appartamento enorme e non mi disturberai e così potremo lavorare anche a casa. >>  Mi sta veramente invitando ad andare a vivere da lui? 

<< No..Jamie ti disturberei e poi Matilda che ne penserebbe? >> Come posso andare a vivere con una persona che non sopporto?!

<< Io e Matilda non stiamo più insieme >> Ora avevo capito perché questa mattina si era rattristato e a lavoro era un po' irrequieto da ormai da un po’. 

<< Mi dispiace >> 

<< Non andavamo più d’accordo e ho scoperto molte cose…>>  Siamo arrivati davanti casa.

<< Solo per questi 5 mesi lavorativi, prometto che non ti disturberò e sarò il coinquilino più bravo che tu abbia mai avuto….e ovviamente quello più sexy >>

<< No, Jamie, grazie ma non voglio creare ancora disturbo e poi non penso che io, tu e il tuo ego entriamo tutti in una casa >> 

Scoppia a ridere.

Mi giro per salire sulle scale del pianerottolo di casa e sento una mano prendere la mia. 

<< Non disturbi, sul serio >> Il suo sguardo mi ha fatto venire la pelle d’oca. Alzo gli occhi al cielo e sbuffo. So che finché non ottiene una cosa fa di tutto per averla. Non faccio in tempo ad aprire bocca che sorride.

<< Non fare il vittorioso, ancora non sai qual è la mia risposta >>

<< La vedo dai tuoi occhi. Domenica pomeriggio, io e il mio enorme ego, passiamo a prendere te e la tua roba. >>

<< A domenica >> dico infilando le chiavi nella porta. 

<< Oh..Jamie >> mi giro ma lui se n’è già andato 

<< Grazie >> sussurro sorridendo.


Salve a tutti :)
Eccoci al secondo capitolo. Spero che vi sia piaciuto. Sono riuscita a ricare un po' di tempo in una sera piovosa rinchiusa in casa. 
Ringrazio  Lady Mildred   per la recensione e spero che altri mi facciano sapere che ne pensano di questa storia. 

A presto

-BlueberryFields 

 

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Capitolo 4
*** Stay with me ***


Dopo un’intero weekend passato a impacchettare le mie cose e dopo lunghissimi discorsi di Emily su quanto io sia fortunata, sono riuscita ad allontanarmi per chiamare i miei genitori che non sentivo da una vita. 

<< Quindi hai trovato casa? >> chiede mia madre. 

<< Mi ospita un mio collega per 5 mesi >>

<< Quel tipo famoso? >> domanda mio fratello. 

<< Povero ragazzo, gli dovremo pagare uno psicologo alla fine del lavoro, è strano che tu ancora non l’abbia ucciso>>

<< Penso proprio che sarò io quella che dovrà andare in cura >> 

<< Liz, ti vedo magra e stanca, ma mangi? >>

<< Sto bene mamma, lavoro fino a tardi e non dormo benissimo >> Nei giorni passati avevo raccontato a mio fratello cosa sognavo e lui mi diceva di non preoccuparmi perché ormai era tutto passato e Marcus era scomparso. Nessuno l’aveva più visto né sentito. Il suono del campanello mi sveglia dai miei pensieri 

<< Ragazzi, devo andare che è arrivato Jamie >>

<< Fai la brava e riposati >>

<< Me lo farai conoscere vero? >> mi chiede Claudio. 

<< Quando verrete a trovarmi, ora scappo >> li saluto e corro ad aprire la porta. 

Jamie è sul pianerottolo. Indossa il suo giubbetto di pelle nero, una camicia sbottonata e dei jeans stretti che mettono in risalto il suo fisico. 

<< Ciao >>

<< Ciao >> Jamie entra in casa e davanti alla pila altissima di scatole mi guarda preoccupato.

<< Non avevo previsto tutta questa roba >> rido. Due grandi occhioni marroni sbucano dagli scatoloni.

<< Jamie, lei è Emily >> dico e lei in silenzio viene verso di noi dandogli la mano.

<< Jamie Bower >> 

<< La vedi così imbambolata e silenziosa perché è una tua fan accanita >> gli sussurro.

<< Non è vero, ho solo visto qualche film >>  Emily sta letteralmente morendo. Mi aveva supplicato non so quante volte di presentarglielo.

<< Piacere di conoscerti, vorrei sapere una cosa… >> Jamie si avvicina ad Emily che sta rischiando lo svenimento. 

<< Come hai fatto a sopportarla ? >> 

<< Jamieee! >> urlo. << questa è una domanda che devo fare io>> 

Continuiamo a parlare per un po’. Emily ci aiuta a caricare gli scatoloni in macchina e le prometto di chiamarla appena ho sistemato tutto. 

<< Emily ci metterà una settimana a riprendersi >> gli dico mentre parcheggiamo davanti ad una palazzo.

<< E’ l’effetto che faccio a tutte >> mi fa l’occhiolino. Prendo i primi scatoloni e seguo Jamie. Saliamo un’infinità di scale e arriviamo a quello che penso che sia l’ultimo piano. Jamie apre la porta e appoggio gli scatoloni. 

<< Vivi qui? >> domando incredula. 

<< Sì, ti piace? >> 

<< E’ bellissimo >> dico entrando. E’ un loft enorme che ha un panorama mozzafiato su Londra. 

<< Sono contento che ti piaccia, l’ho pagato una fortuna >> L’intero arredamento è in stile classico. Al centro del salotto c’è un pianoforte a coda. Ha una libreria a muro che strabocca di libri. 

“Non sapevo che leggesse così tanto”

Mi fa vedere la mia camera.

<< Questa è tutta tua >> dice indicando una stanza  

<< E’ un appartamento >> esclamo e lui ride. 

Mi fa vedere il resto della casa. Al piano superiore c’è lo studio e una stanza piena di strumenti musicali, spartiti, mixer. 

<< Mi dispiace ma dovremo condividere il bagno >>

<< Oh…>> sussurro. Non sono molto contenta all’idea di condividere un bagno ma non posso chiedere altro; vivo in un hotel di lusso. Cosa c’è di meglio?! 

Finiamo di scaricare tutte le mie cose e sistemo tutto in quella che è una cabina-armadio dove possono entrarci 10 persone allo stesso tempo. Jamie è uscito e me ne vado curiosando in giro. Sui muri sono appese foto di qualche servizio fotografico, altre con la sua famiglia e alcune di quando era piccolo. Non c’è nessuna ragazza nelle foto se non una con Matilda e una insieme ad una ragazza dai capelli lunghi e dalle folte sopracciglia scure. 

Chissà chi fosse?! “

Sento la porta aprirsi e mi giro di scatto.

<< Ciao, dove sei stato? >>

<< Siamo coinquilini da neanche due ore e già mi chiedi dove vado? >> gli lancio un’occhiataccia e lui mi sorride tirando fuori dalla tasca una chiave. 

<< Sono andato a fare una copia di questa. Sei la prima donna a cui consegno la chiave del mio appartamento, vedi di farne buon uso >>  

“La prima volta?” 

Il mio cuore batte a mille. Non so perché e so che non dovrebbe battere così veloce. Gli sorrido e mi avvicino per prenderla ma lui la nasconde dietro la schiena.

<< Dovrai prima guadagnartela >>

<< E come? >>

<< Cucinando per me un piatto italiano >>

<< Ok, ma non ti ci abituare >>

Dopo mezz’ora Jamie sta divorando il suo piatto di spaghetti al pomodoro. 

<< Potrebbe diventare la mia prossima droga, sono troppo buoni >> dice a bocca piena. Delle volte sembra un bambino innocente, che dice quello che gli passa per la mente senza farsi troppi problemi come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

<< Allora, me la sono guadagnata la chiave? >> La tira fuori dalla tasca e me la porge. Contenta l’afferro stretta e la porto con me in camera.

 

 

Apro gli occhi e riesco a malapena a vedere che ore sono. Cerco di trovare il telefono sul comodino e al tocco del tasto centrale la luce mi acceca. 

6.oo a.m

Mi metto seduta cercando di capire dove mi trovo. Guardo il soffitto e realizzo che non è quello dell’altra notte.

<< Oh cazzo >> sussurro alzandomi di scatto. Non mi ricordavo minimamente di vivere da Jamie. M’infilo una felpa e cercando di fare il meno rumore possibile vado in cucina. Apro il frigorifero e le uniche cose che trovo sono latte e cereali. 

<< Perfetto, niente caffè >> sussurro. Mi siedo sul tavolo che da sulla finestra. L’alba si sta alzando e rimango non so quanto a guardare fuori. 

<< Buongiorno >> dice una voce alle mie spalle che mi fa sobbalzare.

<< Ti ho spaventata? >> 

<< Un po’ >> Jamie indossava solamente dei pantaloni lunghi e sopra era nudo. 

<< Sono a conoscenza che cotanta bellezza di mattina mette gli animi femminili in subbuglio >>

<< Ti prego, è lunedì mattina non farmi commettere un omicidio >> lo vedo sorridere mentre sgranocchia qualche cereale. Come fa ad essere così bello anche alle 7 del mattino?! 

 

 

<< Cos’è questo? >> chiede indicando il bancone del pesce

<< Si chiama gamberetto ed è un crostaceo >>

<< E’ rosso come quando arrossisci tu >>

<< Che? non è vero io non arrossisco >>

<< L’hai appena fatto >> dice indicandomi le guance. 

<< Ti chiamerò gamberetto d’ora in poi >>

<< Smettila Jamie, non farti riconoscere se ti vedono qui con me è la fine >>

<< Perché? >>

<< Perché sui tabloid uscirebbero i peggio articoli di giornale e una foto di te che giochi con un gamberetto >>

<< Potrei dire che sei una mia guardia del corpo e comunque sono sempre sexy anche con un pesce in mano>> 

<< E’ un crostaceo, c r o s t a c e o , e comunque non ci crederebbero mai >> Jamie ride. Sono alta e magra e non penso che qualcuno abboccherebbe alla storia della guardia del corpo.

<< Potrei dire che sei la mia ragazza >> dice e mi blocco. 

<< Lo diresti? >> gli domando. Lui si avvicina a me con uno sguardo intenso come da copione di Hollywood.

<< Ti piacerebbe non è vero?! >> mi chiede con un tono suadente

<< Se non te la smetti di guardarmi in quel modo ti troverai un pesce spiaccicato in faccia >> Jamie scoppia a ridere.

<< Giovanotto non tratti così la sua fidanzata >> lo rimprovera una signora anziana.

<< Ma non sono la sua fidanzata >>

<< Capisco quando due persone sono innamorate e voi sembrate proprio esserlo>>

<< Terra chiama Elizabeth >> 

<< Scusa ma ero soprappensiero >> 

<< Cavolo Liz, ti stavo raccontando di quel modello che ci ha provato con me ieri e non hai neanche reagito quando ho detto che sono andato con una donna >>

<< Sei andato con una donna? >> domando incredula.

<< Ecco, abbiamo perso Liz, Jamie ti fa questo effetto? >>

<<  Sì >> risponde Emily

<< No, e tu neanche dovresti essere qui >> la rimprovero. 

Era passata ormai una settimana da quando ero andata a vivere a casa di Jamie. 

<< Stasera andiamo al concerto de i The Darling Buds >> esclama Emily

<< No, scordatelo, non mi ha invitato, no dai >>

<< Ci vai e ti metti quell’abito che ti ho regalato >> dice Stanley 

<< Non mi piace l’uso dell’imperativo lo sai >>

<< Sì, Liz ti prego sei uno schianto con quell’abito >>

<< Ma non devo far schiantare nessuno >> Stanley ride andandosene.

<< Ci vediamo alle 10 davanti al London Pub. Puntuale e vestita come ti ho detto >> dice Emily prima di andarsene.



Sono arrivata al London Pub. Emily mi viene a prendere fuori con una birra in mano. Delle volte mi domando come faccia ad essere mia amica, siamo completamente diverse, ma appunto per questo lei mi “completa” e poi non so come farei senza di lei.

<< Hai già aperto le danze? >> le dico indicando la bottiglia.

<< Sei come al solito in ritardo e il concerto sta per iniziare >> Mi porta dentro al pub che strabocca di gente. Facendoci largo tra le persone arriviamo quasi sotto al palco ancora vuoto. Cerco Jamie tra la folla ma non si riesce a vedere nulla quando ad un tratto la band sale sul palco. Iniziano a cantare. Le persone sembrano amarlo. Molte ragazze cantano, altri scattano foto e fanno video. Non pensavo che Jamie fosse così bravo. E’ ancora più affascinante sul palco. E’ a suo agio e Dopo un’ora di concerto annuncia l’ultima canzone. 

<< Questa canzone la vorrei dedicare ad una persona con cui sto condividendo dei periodi molto belli e con cui condividerò altri 4 mesi fantastici e spero anche di più >> dice lui. Emily si girà urlando.

https://www.youtube.com/watch?v=bMA4KNMFUjE “Stay with me” 

<< Sei tu, Liz, sei tu >> Non riesco a dire una parola, sono imbambolata dalle parole di Jamie. 

“E’ impossibile, deve aver bevuto, non sono io” penso. Ascolto tutta la canzone godendomi ogni singola parola. 

Appena il concerto finisce cerco di andare nel backstage ma i buttafuori me lo impediscono. 

<< Lasciatela passare, lei è la sua fidanzata >> urla Emily all’ ”armadio a due ante”

<< Signorina. E’ la decima presunta fidanzata di Jamie Campbell Bower che si presenta davanti a noi. Non possiamo far passare nessuno>>

 << Andiamo Emily, lo aspetterò a casa >> 

Robert ed Emily mi accompagnano. Entro sperando di trovare Jamie ma ancora non c’è. Mi vado a cambiare. Indosso il mio solito pigiama e mi metto sul divano a guardare la tv sperando che mi tenga sveglia fino all’arrivo di Jamie ma i miei occhi mi abbandonano e cado in un sonno profondo. 

<< Beth, è tanto tempo che non ci vediamo >> dice una voce che avrei riconosciuto tra un miliardo

<< Che ci fai qui? >>

<< Sono venuto per te, per la MIA Beth >>

<< Vattene Marcus, non voglio vederti >> Se ne stava in piedi di fronte a me fissandomi con quello sguardo che mi inquietava.

<< Chi è questo Jamie? >>

<< E’ un mio collega, ora vattene , lasciami stare >>

<< Tu sei solo mia. Mia, mia mia >> si avvicinò a me.

Mi sveglio di colpo e sento qualcuno prendermi per i polsi. Cerco di divincolarmi ma non ho forza.

<< Liz, Liz sono io >> riconosco la voce

<< Jamie >> sussurro. E’ davanti a me che mi tiene per i polsi.

<< Sono entrato e ho visto che dormivi e mi chiamavi nel sogno e piangevi >>

Prendo un bel respiro, cercando di calmarmi. 

<< Era solo un brutto sogno, niente di più >> Mi sorride e sistema una ciocca dei miei capelli.

<< Ti volevo aspettare sveglia ma sono crollata >>

<< Me ne sono accorto >> dice posando la chitarra a terra. 

<< Ti è piaciuto il concerto? >>

<< Sì >>  Ho un milione di domande e l’unica cosa che riesco a fare è mugugnare mezze risposte e fissarlo seduta sul divano mentre sistema le sue cose. 

<< Sono contento, allora vado a dormire >> dice mentre si dirige in camera

<< Jamie.. >>

<< Si? >> mi alzo 

<< Cos’era quello? >>

<< Quello cosa? >>

<< Quelle parole e la canzone…erano per me? >> Jamie fissa fuori dalla finestra e sorride. E’ la prima volta che lo vedo imbarazzato.

<< Non capisci Liz vero? >>

<< Cosa? >> Si avvicina a me e prende il mio viso tra le mani. Sento il cuore battere veloce e le gambe reggermi a malapena. Si avvicina sempre di più e mi bacia con dolcezza. Le sue mani mi avvolgono la schiena e mi stringe forte a sé Sento le farfalle che mi stanno divorando lo stomaco. Jamie si stacca e mi sorride. 

<< Buona notte gamberetto >> dice stampandomi un bacio in fronte e andandosene a dormire. 



Lo so che mi odiate per aver concluso il capitolo così ma tranquilli arriverà presto il continuo! Che ne pensate di come si sta evolvendo il tutto? Jamie e Liz come vi sembrano? Ci saranno capitoli dove parlerò anche della coppia Emily e Robert ma per ora vorrei concentrarmi più su Jamie ed Elizabeth! 
Un ringraziamento va a Mr_Mrs_Mellark per la sua recensione e a tutti coloro che leggono la mia storia.

A presto 

-BlueberryFields
 
 

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Capitolo 5
*** Heaven ***


<< Ti ha baciata e lasciata così? >>

<< Sì,decisamente senza parole >>

<< Che stile >> esclama Stanley. Emily gli lancia un’occhiataccia.

<< Ma tu non dovresti essere all’università? Sei sempre qui >> gli dice lui. Emily e Stanley sono complici che vivono una storia d’amore odio.

<< Jamie non dovrebbe essere a lavoro? >> domanda lei.

<< No, per fortuna, ha da fare un servizio fotografico per non so quale rivista >>

<< Chissà quante modelle avrà intorno >> 

<< E chissà i modelli >> dice Stanley sottovoce. Io e Emily scoppiamo a ridere.

<< Non mi state aiutando così e comunque non so che fare >>

<< Cioè, convivi Jamie Campbell Bower da un mese, ci passi tutti i giorni della settimana, ti ha dedicato una canzone davanti a milioni di persone, ti ha baciato e tu non sai che fare? Oh, Liz, non farmelo spiegare a gesti >> 

Stanley ride e io la rimprovero.

<< Emily, Jamie ed io siamo solo colleghi, avrà fatto così con tutte le ragazze che si è portato a letto >>

<< Ma Liz ti poteva portare a letto ieri sera e non l’ha fatto, questo già è una dimostrazione >>

<< Emily non dovresti essere all’università? >> 

<< Basta trovare giustificazioni o deviare argomento. A lui piaci, eccome se gli piaci. Non è vero Stanley? >>

<< Tesoro, forse dovresti ascoltare la tua amica qui che non ha sempre torto. >>

 

 

Ho passato l’intera giornata a lavorare in studio cercando di non pensare a quel bacio. Sono le 8 di sera ed esco da lavoro tornando a casa a piedi. Piove ma non m’importa. Io e Jamie giravamo spesso sotto la pioggia. 

<< Sei mai stata a Brighton? >>

<< No >>

<< Ti ci porterò, ho una casa sulla spiaggia >> disse lui. Stavamo camminando per Notting Hill. Gli avevo chiesto di portarmici da tempo. Avevo sognato quel quartiere da una vita ma fino a quel momento l’avevo visto solamente in foto.

<< Qui >> disse indicando una libreria dai muri color celeste << è dove s’incontrarono per la prima volta i personaggi di Hugh Grant e Julia Roberts >>

La mia esaltazione era al massimo. Ero innamorata di quella storia d’amore. In una calda s’era d’estate italiana io e mia madre decidemmo di vedere qualche film e lei mi propose Notting Hill e ne rimasi innamorata. 

<< Storie d’amore così non esistono e neanche uomini così >> dico sbuffando. 

<< Hey, guarda che potrei essere un perfetto personaggio alla Hugh Grant, ricordati che sono un attore >> gli lancio un’occhiata e scoppio a ridere.

<< Non ti ci vedo, sei il tipico ragazzo da una nottata e via e da “sono figo solo io, ti conquisto solamente con uno sguardo” >> dico imitando la sua voce  lasciandomelo alle spalle mentre fotografo qualunque cosa io veda. 

Il mio sogno viene interrotto dal rumore della porta che si apre. 

<< Jamie, sei tu? >> domando mentre mi siedo. E’ tutto buio e un po dal sonno un po’ dalla stanchezza non riesco a vedere nulla.

<< Jamie ? >> Nessuno risponde. 

Avrò sognato anche questo. Penso tra me e me. Mi alzo dal divano e vado in cucina per prendere un bicchiere d’acqua. Quando accendo la luce una figura compare davanti a me.

<< Ma che sei matto? Mi hai fatto prendere un colpo >> urlo. Avrei riconosciuto quella figura lontano mille miglia.

<< E’ l’effetto che faccio a molte >>

<< Hai il coraggio di fare pure il cretino, Bower >> 

<< Bower? Ahia, cosa ho fatto di male? >>

<< Niente >> dico aprendo il frigorifero. 

Bugiarda. Penso

<< Com’è andata? >>  cambio argomento

<< Solita solfa, solite domande e solite risposte >>

<< Capito >> Mi siedo su uno sgabello e accendo l’ipad. 

<< Com’è andata a lavoro senza di me? Hai tirato matite e dato da matto anche oggi? >>

Rido.

<< Non c’era il mio bersaglio preferito >> lo sento ridere. Apre la porta della sua stanza. Dopo aver trafficato per un po’ in bagno torna in cucina.

<< Ho dimenticato l’acqua >> si è cambiato. Indossa il pigiama. Apre il frigorifero prende una bottiglia e ritorna in camera.

<< Buona notte >> mi dice. 

Dopo neanche un minuto riapre la porta e questa volta è senza maglia. 

<< Sai, mi è presa un’improvvisa fame >> 

<< Jamie, oh Dio, ti prego >> scoppio a ridere. E’ completamente nudo e l’unica cosa che copre le sue parti intime è una scatola di Corn Flakes che sta tenendo.

<< Ne vuoi uno? >> dice. Ho le mani davanti agli occhi. 

<< Non ho tutta questa fame >>  

<< Peccato, buona notte >> 

Sento la porta riaprirsi. Sono di spalle.

<< Cosa vuoi di nuovo Jamie? >> Non mi risponde. Sento il respiro sul mio collo.

<< Te >> sussurra al mio orecchio. Un brivido pervade la mia schiena. Mi giro e non faccio in tempo a controbattere che le sue labbra sono sulle mie. Mi bacia lentamente come se volesse assaporare ogni singolo momento. Mi prende per la vita e mi appoggia sull’isola di marmo in mezzo alla cucina. Si avvicina a mi e sento la sua eccitazione. 

<< Cazzo! >> esclama Jamie. La suoneria del telefono ci riporta sulla terra.

<< E’ Mark, il mio agente >> Jamie risponde e io mi butto sul divano. 

Penso di morire. Dio, Liz ma che stai facendo?! 

Jamie rimane a parlare al telefono per un po’ e il morbido cuscino del suo divano mi concilia un sonno profondo. 

<< Liz, alzati che ti porto a dormire >>

<> sbuffo ancora ad occhi chiusi.

<< Già, sei svenuta come una bambina, devi prenderti una pausa >>

<< Me la prenderò su un’isola delle Maldive finito il lavoro >> Vedo Jamie sorridermi. Si è seduto vicino a me. 

<< Vuoi dormire qui ? >> mi domanda e io annuisco. Vedo un po’ di delusione nei suoi occhi. 

<< Allora buona notte >> sta per alzarsi quando lo fermo. 

<< Jamie, rimani qui con me ? >> Non risponde, mi sorride e si mette disteso vicino a me. Mi abbraccia e mi sposta su di sè abbracciandomi. Infilo la testa nell’incavo del suo collo. 

<< Stai bene? >> gli chiedo

<< Con te sto da Dio >>  Mi da un bacio sulla tempia e crolliamo abbracciati. 

 

 

Se stai leggendo questo biglietto è perché purtroppo non sono arrivato in tempo per svegliarti . Sono andato a comprare il caffè . 

P.S: so che sarai arrabbiatissima perché ti ho spento la sveglia ma DOVEVI      dormire. 

Jamie xx 

Sono sotto la doccia da più di dieci minuti. Esco e con la mano pulisco lo specchio appannato dal vapore dell’acqua bollente. 

<< Cazzo, ho dimenticato i vestiti  >> Esco e in quel momento Jamie entra in casa.

Mi guarda meravigliato chiudendo la porta con un piede.

<< Vuoi girare per casa così oggi? >> domanda indicandomi. Ho indosso solo un asciugamano. 

<< Ti piacerebbe >> gli dico mentre mi vado a cambiare. Mi asciugo i capelli e finito, trovo la cucina piena di cibo.

<< Hai cucinato tu? >> chiedo a Jamie. 

<< Chef Jamie suona bene no?! >> 

Mi siedo addentando un pancake preparato da lui.

<< È buonissimo >>

<< Grazie. Non sei arrabbiata perché non ti ho svegliato vero? >> Guardo l’orologio che indica le 11.00

<< Stranamente no >>

<< Allora dormiremo tutte le notti insieme >> dice compiaciuto. 

 

 

<< Da piccolo pensavano che tu fossi una bambina? Veramente? >> gli domando ridendo. Stiamo camminando per Hyde Park da un po’.

<< Che c’è di male? Indossavo i pantaloni da donna e avevo i capelli lunghi >> Scoppio a ridere.

<< Non ci posso credere, quindi potrei pensare che tu sia gay e che ti piaccia Stanley >> lui mi lancia un’occhiata.

<< Io sono segretamente innamorato di Stanley perché lui ti ha assunta ed è grazie a lui che ho conosciuto te >> dice volgendo lo sguardo verso di me. 

Sento le mie guance prendere fuoco.

La domenica la passavamo così da quando mi ero trasferita a casa sua. Jamie mi portava in giro per la città. Parlavamo molto e alla fine ci ritrovavamo a cenare nel solito pub. 

<< Io ero un maschiaccio >>

<< Sul serio? >> domanda Jamie come sbalordito dalla mia affermazione con un boccone di hamburger in bocca.

<< Avevo i capelli corti, giocavo a calcio e non piangevo come una femminuccia se mi sbucciavo le ginocchia >>

<< Non ci credo, cioè hai frignato come una bambina per un po’ di pioggia e per delle ginocchia sbucciate niente? >>

<< Niente >> gli sorrido. Siamo seduti davanti alla vetrata del pub e delle persone dall’esterno iniziano ad indicarci ma non ci facciamo caso. Appena usciamo una folla di fotografi ci assale. 

<< Jamie, una foto >> urla qualcuno

<< Chi è lei? Jamie, una foto >>

<< Vieni >> dice prendendomi per mano. M’infila il cappuccio della felpa e iniziamo a camminare velocemente verso non so dove. I fotografi ci inseguono. Sono accecata dai flash delle macchinette. Jamie mi sta letteralmente trascinando dietro di se. Molte persone si fermano in mezzo alla strada per guardarci. Il cielo è nuvoloso e le gocce che prima cadevano leggere iniziano a farsi più forte creando un vero e proprio acquazzone.

<< Corri >> mi urla e faccio quello che mi dice. Inizio a correre più veloce che posso seguendo il suo passo. Riusciamo ad arrivare davanti casa sani e salvi.

<< Dove sono? >> gli domando

<< Penso che li abbiamo seminati >> Scoppio a ridere ripensando a cosa fosse successo. 

Saliamo e Jamie apre la porta. Vado ad accendere le luci quando mi ferma.

<< No, vedranno dove abito se accendiamo le luci. Vieni, ho delle candele >> 

Mi indica dove trovarle e le accendiamo sistemandole in qualunque “buco” libero. L’atmosfera si sta facendo troppo romantica. 

<< Vado a farmi una doccia >> dico e inciampo su qualcosa a terra ma Jamie, che è davanti a me, riesce a prendermi e il mio viso è così vicino al suo da poter sentire il suo respiro sulla mia bocca.

<< Grazie >> dico deglutendo. I suoi occhi sono fissi sulle mie labbra. Sposta la sua mano sulla mia vita stringendomi a se e mi bacia. Porto le mie mani al suo collo e Jami mi prende in braccio e avvinghio le mie gambe al suo corpo e continuandoci a baciare  mi porta in camera sua. Non facciamo in tempo ad entrare  che la mia maglietta è già volata da qualche parte sul pavimento e con lei anche i pantaloni di lui. Dopo neanche tre secondi siamo nel letto. Jamie mi bacia nell’incavo del collo e mi sfila i jeans. Continuo a baciarlo e ci ritroviamo nudi, sento la sua eccitazione sul mio interno coscia. Non m’importa se siamo bagnati, non m’importa se ho freddo o se mi ero promessa di non cedermi a lui ma sono lì e mi sento bene ed è l’unica cosa che voglio ora. 

Mi entra dentro e lo sento ansimare. Mi bacia dolcemente sulla fronte, sul naso, sulla guancia e poi sulla bocca. Perdo il conto del tempo e dei baci che ci diamo. Non riesco a pensare a nulla se non a quanto sia bello fare l’amore con lui. Lo vedo sorridere e baciarmi mentre si abbandona al piacere ed io insieme a lui. 



MA AVETE VISTO QUANTE FOTO STA PUBBLICANDO LILY COLLINS DI LEI E JAMIE INSIEME? Cioè sono dhlkhlldflhslfdlds *-* , ogni volta che ne vedo una i miei occhi diventano due cuori enormi. Sono una grandissima fan di Jamily e penso di essere innamorata di loro come coppia sono troppo carini e dolci e...ok mi sta salendo il diabete. Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Mi scuso in anticipo se pubblicherò in ritardo il prossimo capitolo ma sono in fase (MALEDETTA) "sessione estiva". Ringrazio Lady MildredMr_Mrs_Mellark per le loro recensioni <3 
A presto 

-BlueberryFields 

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