Powerless

di La_Morg
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Contactus in somnis ***
Capitolo 2: *** Un patto. ***



Capitolo 1
*** Contactus in somnis ***


POWERLESS - A Shadow Hearts: Covenant fanfic

Da quando l'aveva incontrato, sapeva che nel cuore di quell'uomo erano celati molti segreti. Ma non sapeva che nel suo cuore era nascosto un sentimento più grande.

Capitolo 1: Contactus in somnis

(Note dell'autrice: Questo primo capitolo in realtà è solo una piccola introduzione alla mia fanfiction di Shadow Hearts: Covenant. Non so se riuscirò a continuarla, ma spero di riuscire a narrare al meglio questo mio risvolto del sogno di Karin in cui deciderà, a differenza di quello che succede nel gioco, di dare ascolto alle parole di Nicolai.)

Petrograd, 1914.

Karin

Dopo aver scoperto i piani nefasti di Rasputin, io e tutti gli altri decidemmo di affrontare quel maledetto nella sua tana, Idar Flamme. Ma ancora non sapevamo che il vero nemico era un altro. Anastasia ci consigliò di andare a riposarci al negozio dell'orologiaio prima della battaglia. Quella notte non feci altro che pensare a come sarebbe andata a finire e soprattutto continuai a pensare a Nicolai: con quest'ultimo pensiero nella mente mi abbandonai ben presto alle braccia di Morfeo.

Nicolai

A quanto pare ero riuscito nel mio intento: mettere paura a quel pazzo posseduto e dimostrare che le mie motivazioni erano più valide delle sue. Sarei diventato presto io, il figlio bastardo di Nicola II, il nuovo zar di tutte le Russie, e non solo. Ma per riuscire nel mio intento avevo bisogno di qualcuno di mia conoscenza...dopotutto uno zar che si rispetti ha bisogno di una regina al proprio fianco! E lei era perfetta. Decisi dunque di intrufolarmi nei suoi sogni per farle una proposta.

Quella notte...

Si risvegliò in una stanza composta da numerose colonne e circondata da muri decorati con mosaici. Notò che non c'erano porte, solo una finestra, alquanto difficile da raggiungere, che faceva filtrare i raggi di una luna fin troppo pallida. Si alzò dal pavimento e si guardò intorno, quando udì una voce a lei molto familiare.
"È da un pezzo che non ci si vede, vero Karin?" Nicolai spuntò dal nulla, facendo sobbalzare l'ex tenente. Karin si allarmò immediatamente: l'uomo che aveva di fronte era ormai diventato un nemico, per cui fece qualche passo indietro lentamente. "Che cosa ci fai tu qui? Cosa vuoi da me?" chiese Karin con un filo di paura, ma con la sua solita determinazione che caratterizzava il suo modo di essere. "Karin, mia cara, ho bisogno di te. Solo tu puoi aiutarmi" rispose gentilmente Nicolai. La ragazza non riusciva a crederci: Nicolai le stava davvero chiedendo aiuto oppure stava di nuovo bluffando come quando le aveva chiesto di aiutarlo a trovare quel "maledetto portafortuna" alla torre Apoina? "Hai...bisogno di me? Forse non ricordi cosa è successo l'ultima volta che ti ho aiutato: tu mi hai ingannata!" disse indignata la ragazza. Durante quel giorno i suoi soldati e una bambina furono uccisi solo per colpa dell'uomo che ora era di fronte a lei, e non aveva alcuna intenzione di cascarci di nuovo.

"So quello che è successo, ma ti posso garantire che non ti ingannerò mai più. Ti prego, vieni con me, ho bisogno del tuo aiuto. Non sai quanto è potente Rasputin..." il membro dei Sapientes Gladio cercò di farle cambiare idea: infatti solo lui era a conoscenza dei poteri di Rasputin.
"Non mi interessa...Yuri non perderà mai: è più forte di quel pazzo!" Karin era irremovibile, o meglio...innamorata. Ormai avrebbe seguito in capo al mondo quel ragazzo che aveva visto per la prima volta sotto l'aspetto di un demone al villaggio di Domremy e che aveva poi deciso di seguire...dopo che Nicolai l'aveva tradita.
Quest'ultimo si rese conto che doveva riuscire a convincere la ragazza con altri mezzi, altrimenti non sarebbe mai riuscito a farle cambiare idea. Per cui decise di seguire ancora una volta la via della malevolenza. O meglio, lasciar fare tutto alla parte malevola di lui.
"Vedo che ci tieni molto a lui...Hai ragione, lui non perderà mai, lo ammetto. Per cui non hai bisogno di me, giusto?" Nicolai fece quella domanda a Karin con noncuranza, ma in realtà stava solo aspettando che la sua preda abboccasse.
"Cosa vorresti dire con questo? Tu vorresti darci una mano?" domandò Karin piuttosto stupita. Davvero l'avrebbe aiutata?

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Capitolo 2
*** Un patto. ***


POWERLESS - A Shadow Hearts: Covenant fanfic
Da quando l'aveva incontrato, sapeva che nel cuore di quell'uomo erano celati molti segreti. Ma non sapeva che nel suo cuore era nascosto un sentimento più grande.

Capitolo 2: Il patto.
(Da questo capitolo inizia il racconto vero e proprio, cominciando dal momento in cui Nicolai effettua il patto con il demone Astaroth; cercherò di raccontare al meglio la sequenza, che si vede solo nella Director’s Cut del gioco uscita esclusivamente in Giappone, dal punto di vista di Nicolai.)
 
Parte meridionale del Mar Mediterraneo, qualche giorno prima

Nicolai

Mettere a cuccia quel dannato cacciadei con il Sacro Vischio era solo la prima parte del piano. Il Maestro ancora non sapeva che io avrei ben presto giocato la mia carta migliore. Dovevo solo raggiungere quel posto…sperando di riuscire a portare a termine la seconda parte del piano.
“Che palle! Quanto ci vorrà ancora prima di arrivare?” la voce irritante di Lenny mi fece tornare bruscamente alla realtà.
“La vuoi smettere, piagnucolone? Perché non sei rimasto alla base? Dovevi per forza venire con noi?” replicò Veronica. Sapevo che presto si sarebbero messi a litigare, per cui era meglio concludere il loro battibecco prima che si scatenasse l’ennesimo inutile putiferio.
“Ora basta! Neanche vi siete resi conto che la nave si è appena fermata. Lenny, se non ti dispiace, chiama i tuoi tirapiedi e digli di tirare fuori il sottomarino!”. Lenny si voltò verso di me e, con un’espressione piuttosto amareggiata, annuì e andò a chiamare i suoi soldati.
“Allora non mi vuoi proprio dire perché siamo venuti di nuovo in questo posto? Ti avevo già detto che qui non abbiamo trovato nulla…” a quanto pare Veronica continuava a tenermi d’occhio. Ero a conoscenza della sua…morbosa relazione con il Maestro…e per questo dovevo fare attenzione. Questa donna sarebbe potuta diventare una vera spina nel fianco.
“Devo fare delle ricerche, tutto qua. Voglio solo controllare se in questo posto riusciremo a trovare qualche indizio sul Manoscritto.” mentii. Rasputin non sapeva che io avevo cercato ulteriori informazioni riguardo il Tempio di Nakash. Lui era convinto che fosse semplicemente un posto in cui gli eretici veneravano il falso dio….in realtà era la dimora di Astaroth. L’Angelo Decaduto. Solo lui avrebbe potuto darmi in cambio una fonte di potere eguale – o addirittura superiore – a quella del demone che possedeva il corpo di Rasputin, Asmodeus, e in questo modo sarei riuscito a rivendicare ciò che era mio di diritto. Fortunatamente la conversazione tra me e Veronica fu interrotta dall’arrivo dei soldati di Lenny, che fecero calare il sottomarino nel mare.

Nel Tempio di Nakash…

Dopo aver camminato per corridoi e varcato diverse porte, io e gli altri giungemmo in una nuova zona, che non c’era durante la mia prima visita al tempio. Ero più che sicuro di non aver mai visto queste scale…
“L'ultima volta che siamo venuti qui, mi sembrava che non ci fossero più altri piani...” anche Veronica si accorse della stranezza…e a questo punto ero più che sicuro che avrei trovato qua l’altare dell’Angelo Decaduto.
“Eccellente! Allora troveremo qui quello che ci interessa…” scendemmo dunque le scale, accedendo così a nuova zona del tempio. Ma a quanto pare non eravamo da soli…
“E questo…??! Da dove sbuca?” esclamò Lenny non appena si rese conto che c’era un enorme mostro che sembrava un cane a fare la guardia all’altare del demone.
“A quanto pare non è disposto a lasciarci uscire da questo luogo senza prima aver combattuto contro di lui. Molto bene, avevo bisogno di un po’ d’azione”. Non sarebbe stato un misero cagnolino a mettermi i bastoni tra le ruote. Sguainai dunque la Spada di Galahad e mi misi in guardia, pronto ad affrontare quella belva.

Qualche minuto dopo…

Nonostante qualche difficoltà, riuscimmo finalmente a sconfiggere il mostro e mettere fine al combattimento. La seconda parte del piano era quasi compiuta, ma dovevo prima togliere dai piedi quei due idioti, per agire di nascosto e non farmi vedere da loro. Soprattutto da Veronica.
“Direi che qui abbiamo finito. Propongo di interrompere le ricerche, faremo rapporto al Maestro non appena otterremo il manoscritto…” ordinai a Lenny e Veronica. Ormai il dovere dei due qua era concluso e non avevo più bisogno dei loro servigi.
“Era ora! Ho perso troppi dei miei soldati qui per colpa di quel mostro!” Lenny se ne andò soddisfatto, ma Veronica era ancora rimasta nella stanza dell’altare, e mi guardava con aria circospetta.
"Il nostro Maestro ne sarà dispiaciuto...Sarà meglio che ti prepari non appena giungerà quel momento, non credi?" ormai ne ero sicuro, Veronica mi stava controllando per conto di Rasputin. Feci finta di non aver sentito e mi resi conto che lei, indispettita dalla mia noncuranza, stava uscendo dalla stanza. Rimasi dunque solo io. Mi avvicinai all’altare e tirai fuori un anello.
“Indossando questo anello, verrà stretto un patto. E così sarò in grado di sopraffarlo. Astaroth, io ti invoco e ti chiedo di ascoltare ogni mio desiderio! Veni, infernum angelus, et audi voluntatem meam!” avevo compiuto il rito, e l’altare stava sprigionando un’aura violacea. All’improvviso, qualcosa entrò dentro di me: iniziai a contorcermi dal dolore, sapevo che il demone stava per corrodere la mia anima, ma non volevo che possedesse anche la mia mente. Dopo qualche attimo, riuscii finalmente a recuperare il mio autocontrollo.
Ero riuscito a effettuare il patto con Astaroth. Ora dovevo solo sbarazzarmi di Rasputin. 

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