M'abituerò a voltarmi e non ci sarai

di Rohan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


M'abituerò a voltarmi e non ci sarai











«Evviva, evviva, evviva!» una giovane ragazza dai capelli castani, mossi, che le arrivavano appena sopra il seno, e un paio di occhi grandi color nocciola, saltò al collo di Gohan.
«Cosa?» chiese ridendo, lui, ricambiando la stretta della giovane.
Lei lo guardò un attimo, sorpresa. «Ma come? Da domani vacanza! Ben diciotto giorni di puro relax» sorrise affondando il viso sul suo petto, alla ricerca di calore.
Gohan le accarezzò la testa con una mano. «Sei così felice per questo?» domandò divertito.
Lei strofinò il viso sulla sua felpa. «Guarda che quello strano, perché non euforico, sei tu» mugolò.
«Come vuoi, piccola» sorrise lui, guardandola teneramente.

***

Vi state chiedendo chi è questa ragazza che ha tutta questa confidenza con il vostro Gohan, non è vero?
Beh, lei è Misa, la nuova ragazza del nostro bel Saiyan.
Che cosa è successo con Videl?
Beh... semplicemente hanno capito di non essere fatti l'uno per l'altra, quando Gohan ha iniziato a prendere in simpatia quella ragazza della loro stessa scuola, di un anno più piccola, e Videl aveva iniziato a prendere in simpatia un ragazzo che si allenava nella palestra di suo padre.
Niente liti, pianti e odi.
Avevano parlato, avevano promesso di non serbare rancori e di rimanere amici.
Adesso Gohan e Videl erano l'esempio migliore di amicizia tra uomo e donna.
Loro parlavano di tutto, senza imbarazzo e senza riserve.
Ed entrambi avevano una felice relazione, con qualcun altro.


***

«Allora ti va di passare le vacanze a casa mia?» chiese Gohan, mentre uscivano da scuola, tenendo per mano Misa.
Lei guardò il cielo pensierosa. 
I suoi genitori avrebbero lavorato per tutto il periodo di vacanza, come praticamente ogni anno.
Era abituata a passare il Natale e il Capodanno con i suoi nonni, a causa di questo, ma adesso c'era Gohan e le aveva proposto di stare a casa sua per quei diciotto giorni.
Le sembrava un sogno.
«Sì! Non vedo l'ora!» disse dopo qualche attimo, con fare allegro.
«Allora andiamo» disse trascinandola sul tetto della scuola e, dopo averla presa in braccio, spiccò il volo.

***

«Mi raccomando, non dimenticare nulla» le raccomandò Gohan, seduto sul letto della ragazza, mentre giocava distrattamente con un peluche a forma di tigrotto bianco.
Misa annuì, mentre metteva la sua roba in un borsone. «Sicuro di farcela a portare sia me che il borsone? Non ti viene male?» chiese alzando gli occhi verso di lui.
Il giovane fece spallucce. «Nessun problema» disse distrattamente, mentre gli arrivava una maglia in faccia. «Ma che...?» sussurrò stranito, togliendosela dal viso, mentre la ragazza urlava. 
«Se te l'ho tirata in faccia ci sarà un motivo! Non guardare!» urlò Misa, coprendosi il petto con le braccia.
Gohan arrossì lievemente, vedendo la sua ragazza con addosso i pantaloni ed il reggiseno. «Scusa» mormorò girandosi dal lato opposto, dandole le spalle. «Come mai ti cambi?» domandò poi, mentre lei si spogliava.
«Perché intendo farmi una doccia prima» disse entrando nel bagno, adiacente alla sua stanza, e chiudendosi dentro.
Il ragazzo sospirò, sdraiandosi a pancia sotto sul letto. «Mi raccomando, non starci un'ora e mezza come l'altra volta!» l'ammonì sentendola ridere.

***

«Sei pronta?» domandò Gohan sistemando sulla testa della ragazza un cappello, mentre lei mugolava infastidita.
«Non mi piace tenere questo coso» si lagnò lottando con le mani del suo ragazzo, sopra la sua testa, cercando di togliere quell'affare.
Lui sospirò profondamente. «Non fare la bambina! È sera ormai, c'è freddo e rischi di prenderti qualche malanno se non ti copri bene» la rimpreverò finendo di sistemarle il cappello e tirandole su la cerniera del giubbotto. 
«Non mi posso muovere se m'infagotti così» borbottò imbronciata.
Lui sospirò e le prese il viso tra le mani. «Alla prossima lamentera giuro che ti lascio qui» le riferì con sguardo da angelo del diavolo. 
Misa s'imbronciò di più, attaccandosi a lui, facendolo ridere. 
«Sei proprio una bambina!» 

***

«Siamo a casa!» urlò Gohan, entrando in casa, mentre si toglieva il giubbotto e posava la roba della ragazza.
«Come mai così tardi?» chiese Chichi andando davanti ai due ragazzi. 
Gohan fece un mezzo sorriso, guardando la fidanzata togliersi tutta la roba che l'aveva costretta a mettere, solo per non farle prendere freddo. «È più lenta di una lumaca» disse, guadagnandosi un'occhiataccia da parte di Misa.
«Veramente abbiamo perso un'ora solamente perché mi hai fatto mettere tutta questa roba!» rispose stizzita.
«Ovvio, ogni volta ti toglievi tutto» disse ridendo.
Lei gli fece la linguaccia e tutti i presenti risero.
Quelle vacanze sarebbero state indimenticabili...




























Angolo dell'autrice:
Salve a tutti, vi ricordate ancora di me? ^^''
La maturità è finita e adesso posso ritornare attiva come prima -spero- su EFP :3
Questa storia l'ho pensata durante le vacanze di Natale (non si nota, no), ma dopo aver scritto qualche capitolo l'avevo lasciata perdere, poi, appena iniziate quelle estive mi sono tuffata a riprenderla e, tra un libro da ripassare e un altro, scrivevo capitoli, fino a completarla.
Devo solo rivederla un po', cambiare forse la sistemazione di alcuni avvenimenti e chissà, forse inserire qualche cosa di più, però il lavoro è praticamente finito, infatti sarò il più puntuale possibile con gli aggiornamenti :)
Spero di non deludervi con questa nuova long, anche se i primi capitoli saranno un po' monotoni e... noiosi, la storia pian piano prenderà una piega ben precisa :)
Starà a voi decidere se leggere e giudicare u.u
Grazie per aver letto fin qui e spero di avervi incuriositi almeno un po' :)


-Rohan♫ *e dal Gohan dentro l'armadio*

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


M'abituerò a voltarmi e non ci sarai









«Gohan fai vedere la stanza a Misa e aiutala a sistemare la sua roba» disse Chichi, dopo aver finito di cenare e sparecchiare.
Il ragazzo si alzò dalla sedia e porse la mano alla giovane. «Andiamo» disse solamente.
Misa si alzò, afferrando la mano del Saiyan, e insieme si diressero al piano superiore.
«Come ci sistemiamo per la notte?» chiese curiosa, salendo le scale.
«Tu stai nella stanza che di solito non usiamo» disse facendo spallucce, arrivando davanti alla porta in questione. «Credevi che mia madre ci avrebbe permesso di dormire insieme? È una donna molto previdente» ridacchiò aprendola.
Lei sorrise divertita e guardò con fare curioso la stanza.
Alcune volte era andata a casa di Gohan, ma non aveva mai visto quella stanza.
«Solitamente qui ci dormiva mio nonno, quando papà non c'era e mamma aveva bisogno di aiuto con me e Goten» disse sorridendo appena.
L'arredamento era semplice: un letto posto sul lato della stanza, con accanto un comodino e una piccola lampada per la notte. 
Al lato opposto c'era un piccolo armadio, attaccato ad esso si trovava la scrivania e al centro c'era una grande finestra che dava sul verde dei monti Paoz.
 «Il bagno sai dov'è e per qualsiasi cosa puoi venire nella mia stanza a svegliarmi, nessun problema» disse sorridendole. «Lo so che sei abituata a molte più comodità, ma cercherò di non farti mancare nulla» continuò guardandola.
Lei annuì, sorridendo tristemente. 
Aveva ragione, era abituata a tantissime comodità, visto la situazione economicamente benestante della sua famiglia.
Inoltre lei era figlia unica, quindi i suoi genitori l'avevano sempre accontentata in tutto.
Purtroppo, però. adesso che era cresciuta, capiva il perché di tutti quei capricci soddisfatti: i suoi genitori pensavano di colmare il vuoto che lasciavano loro, lavorando, con oggetti materiali.

Gohan le sventolò una mano davanti al viso, interrompendo i suoi pensieri. «Ehi, ci sei?» chiese divertito.
Lei scosse la testa e lo guardò negli occhi. «Scusa, stavo pensando... comunque sì, va bene» rispose sorridendogli in modo sincero.
Adesso che c'era lui aveva tutta la protezione di cui aveva bisogno.
Chiusero la porta e si misero all'opera per disfare i tre borsoni della ragazza.
Sì, inizialmente pensava che con uno ce l'avrebbe fatta, ma poi si era resa conto che tutta la sua roba non ci sarebbe entrata mai, quindi ne aveva usciti fuori altri due, facendo sospirare di disperazione il giovane Saiyan.
«Ti do una mano» affermò il ragazzo, aprendo il più piccolo dei tre borsoni.
Lei annuì distrattamente, aprendone un altro, ma solo dopo si rese conto quale avesse beccato Gohan.
Infatti adesso, alzando gli occhi verso di lui, notò il suo colorito acceso e i suoi occhi fissare un reggiseno rosso, che teneva con una mano, guardandolo come qualcosa di strano.
«Oh andiamo! Ma possibile che tu abbia preso proprio quello?!» chiese Misa, togliendogli l'indumento dalle mani e chiudendo il borsone velocemente.
Lui scosse la testa, con la bocca leggermente socchiusa, guardandola in modo confuso. «I-io... non... cosa... non lo sapevo...» farfugliò come in trance.
Lei sospirò disperata, affondando il viso sulla sua stessa maglia. «Idiota di un pervertito!» mugolò arrabbiata.

***

«Va bene, abbiamo messo tutto al suo posto» disse Gohan, aprendo la porta e guardando la ragazza che annuiva. 
«Grazie» disse solamente.
Lui sorrise. «Nulla, piccola» rispose. «Adesso... boh, possiamo anche andare a dormire, no?» domandò guardando la tarda ora e vedendola annuire ancora. «Allora cambiati e mettiti a letto, per qualsiasi cosa non esitare a chiamarmi, va bene? Sono a tua completa disposizione, tranquilla» 
Lei si strinse nelle spalle. 
«Tutto okay? Ti vedo silenziosa da quando abbiamo finito di cenare...» le sussurrò accarezzandole la guancia, con fare tenero.
Misa cercò di accentuare quel tocco, appoggiando il viso contro la sua mano. «Non ho nulla, solo che è strano dormire qui» mormorò.
«Hai paura per caso?» chiese divertito, prendendole il viso tra le mani, mentre lei scuoteva debolmente la testa. «Guarda che se vuoi che rimanga ancora posso, non avere paura di chiedermelo» le sussurrò a fior di labbra.
La ragazza annuì debolmente e Gohan chiuse la porta, tornando dentro la stanza con lei.
Ci vollero due ore buone prima che Misa, tra le braccia di Gohan, si addormentasse e lui, attento a non svegliarla, la sistemò sotto le coperte, nonostante non si fosse messa il pigiama.
«Buonanotte tesoro mio» sussurrò baciandole la fronte.
 
***

Misa si svegliò di colpo, guardandosi intorno con aria stranita.
Non ricordava dove si trovasse, ma dopo qualche minuto fece mente locale.
Accese la luce, si mise il pigiama velocemente, e si infilò nuovamente sotto le coperte, immaginando che si fosse addormentata mentre c'era Gohan con lei.
Sospirò rigirandosi tra le lenzuola. 
Adesso non riusciva a prendere sonno.
Pensava ai suoi genitori che sicuramente erano troppo impegnati a curare qualche paziente, piuttosto che passare le feste con la loro unica figlia.

Mugolò infastidita dal fatto di non riuscire ad addormentarsi e decise di prendere il cellulare sul comodino, scorrendo la lista dei messaggi.
Con un sorriso notò un messaggio contenente la buonanotte di Gohan, che risaliva a circa tre ore prima. 
"Buonanotte piccola"
Semplice e dolce, proprio come lui.
Posò nuovamente il telefono e uscì dalla stanza, con l'intento di andarsi a bere un bicchiere d'acqua, ma, arrivata davanti alle scale, trovò Gohan che saliva.
Si guardarono sorpresi per qualche attimo e si sorrisero. 
«Ho sete» si giustificò Misa.
«Ti accompagno» sorrise lui, prendendole la mano e scendendo le scale con lei.
Era davvero carina con quel pigiama.
Era bianco e azzurro e almeno di due taglie in più alla sua, facendola sembrare ancora più piccola di quel che fosse.
Scesero insieme e rimasero tutta la notte a parlare, seduti sul divano, con un bicchere in mano alla giovane Misa.




























Angolo dell'autrice:
Salve a tutti :)
Come avevo detto, la fan fiction l'ho già finita di scrivere, quindi gli aggiornamenti saranno veloci.
Solo una cosa mi sono dimenticata di dirvi e riguarda il titolo: è preso da una frase di una canzone di Ligabue, ovvero "M'abituerò".
Più avanti capirete, ovviamente, il perché del titolo e se avete qualche idea sono pronta ad ascoltarvi u.u
Comunque, come potete vedere e come vi avevo detto, i primi capitoli saranno un po' monotoni e noiosi, ma non sarà tutta così, tranquilli ^^''
Beh, non ho altro da aggiungere :)
Spero vi piaccia :)



-Rohan♫ *e dal Gohan dentro l'armadio*

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


M'abituerò a voltarmi e non ci sarai







 
«E voi che ci fate già svegli?» chiese Chichi, sorpresa di vedere i due ragazzi seduti sul divano.
«Eravamo scesi per un bicchiere d'acqua e abbiamo perso la cognizione del tempo» si giustificò Gohan. grattandosi la nuca in un gesto automatico.
«Non avete dormito? Sarete distrutti!» affermò la donna, andando verso la cucina.
«Io qualche ora ho dormito» disse timidamente Misa, facendo sorridere il ragazzo accanto a lei.
La giornata in casa Son era iniziata.
Colazione.
Urla.
Rimproveri.
Risate.
Studio.
Cibo e richieste di esso.
Ecco da cosa era formata la giornata di quella famiglia.
Misa, non poteva definirla strana, ma neanche normale.
Per lei, che una vera famiglia non l'aveva mai avuta, era tutto una novità.
Eppure, nonostante le urla e i rimproveri, i bronci e i battibecchi... li vedeva tutti felici.
Forse perché erano tutti lì insieme?


***

«Non ce la faccio più!» urlò Misa, alzandosi di scatto dalla sedia.
Gohan la guardò stranito. «A fare cosa? Guarda che te li ho spiegati almeno dieci volte quegli esercizi! Se non sei ancora riuscita a capirli, ti consiglio di dare una bella rispolverata ai libri degli anni precedenti» l'ammonì.
Lei mugolò infastidita, crollando seduta sulla sedia nuovamente, e decise di avvicinarsi a lui, con essa. «Le vacanze sono appena iniziate ed è domenica. Possibile che dobbiamo già studiare?» chiese con sguardo innocente, appoggiando il viso sul suo braccio.
Il ragazzo la guardò teneramente. «Dai, prima iniziamo e prima finiamo. Così, poi, avremo tutto il tempo per stare insieme» rispose regalandole un delicato bacio sulla guancia.
«Uffa!» sbuffò iniziando a battere la fronte contro il braccio del giovane, ripetutamente.
Gohan sospirò, la prese per i fianchi e la mise sulle sue gambe, per poi prendere i libri di lei e metterli davanti a loro. «Se stai così studi più volentieri?» chiese esasperato.
«Mhmh» lei annuì, prendendo la penna e iniziando gli esercizi, mentre all'angolo della sua bocca usciva la lingua, suo segno caratteristico che stava ad indicare che era concentrata.
Gohan ridacchiò stringendola forte e appoggiando il mento sulla sua spalla, per guardare come procedeva con quegli esercizi. «Mocciosa» 

***

Alle 23:00 i due si erano già diretti nelle loro stanze, per andare a dormire.
Nonostante la notte prima avesse dormito poco, Misa non riusciva a prendere sonno.
Continuava a guardare fuori dalla finestra, benedicendo il cielo che le aveva fatto conoscere Gohan.
Erano rare le volte in cui si sentiva fare parte di qualcosa.
I primi rapporti che instaura una persona sono nella famiglia, con i genitori e i fratelli.
Non avendo avuto la fortuna di portersi sentire parte di un gruppo, già da bambina, era cresciuta con una personalità molto timida e riservata.
Davvero poche erano le persone con cui era riuscita ad aprirsi e tra loro c'era Gohan.
Ovviamente, escludendo Videl. 
Era stato grazie a lei che aveva conosciuto il Saiyan.
Per lei la corvina era sempre stata un punto di riferimento, quasi come una sorella maggiore, forte e protettiva.
Si conoscevano da sempre e nonostante tutto non avevano mai litigato.
Fino a prima dell'arrivo di Gohan, Videl era stata la sua famiglia.
Con Gohan si erano piaciuti sin da subito e, nonostante il carattere timido di entrambi, avevano legato immediatamente.
Inoltre il giovane, dopo la relazione con Videl, era cresciuto molto caratterialmente.
Era diventato più sicuro di sé, meno timido ed impacciato.
Adesso era davvero un uomo e non solo fisicamente.
Per questo piaceva tanto a Misa, perché quando stava con lui si sentiva perfettamente protetta.

Con un sospiro infastidito, afferrò il cellulare e decise di inviare un messaggio a Gohan.
Non riusciva proprio a dormire in quel letto.
Era abituata al suo, basta.

"Non riesco a dormire" scrisse velocemente, sentendo perfettamente nell'altra stanza il cellulare del ragazzo suonare.
Si tappò la bocca con le mani, immaginando di aver fatto un guaio, ma dopo alcuni secondi ecco la risposta di Gohan. 
"Sei pazza?! Mi è preso un colpo appena ho sentito il cellulare! Sono saltato dalla sedia!"
Sedia?
"Che cosa ci fai seduto sulla sedia?" 
Iniziava a incuriosirsi.
"Tesoro se vuoi venire nella mia stanza puoi, ma non fare rumore, Goten sta dormendo e mia madre ha il sonno leggero"
La ragazza sospirò, si alzò e uscì dalla porta della sua stanza, ritrovandosi nel corridoio.
Ci pensò due volte prima di aprire la porta, cercando di ricordare se quella fosse quella giusta o no, ma la flebile luce della lampada usciva dalla porta socchiusa.
Si accostò alla porta, spingendola lentamente per guardare al suo interno ed ecco che vide il ragazzo seduto sulla scrivania a studiare.
Gohan le fece cenno di avvicinarsi e lei obbedì, socchiudendo nuovamente la porta.
«Che fai?» chiese sorpresa.
Gohan si stiracchiò. «Non riesco a dormire nemmeno io sapendoti così vicina e non potendoti stringere tra le mie brac-» 
Misa gli aveva tappato la bocca con un bacio.














































Angolo dell'autrice:
Salve a tutti! :)
Eccomi qui con il terzo capitolo.
Ho voluto scrivere anche del rapporto che lega Misa a Videl perché no, non sono rivali, anzi u.u
Poi, vedete quel bellissimo banner sopra? *indica il banner all'inizio della pagina* È stato fatto dalla MIA zietta Nede :3
C'è scritto su "Diciotto giorni di vacanza" perché inizialmente avevo deciso quel titolo, ho cambiato all'ultimo momento ^^''
Il disegno che ci vedete sopra l'ho fatto io a matita e poi lei l'ha riportato al pc *-*
Quella accanto, ovviamente, è Misa :3
Ma se volete vedere altre immagini di lei potete andare nella mia pagine di Facebook "Rohan Efp" e tra le foto troverete altri disegni di lei :)
Ma, beh, niente ._.
Non ho nient'altro da scrivere ._.
Spero che il capitolo vi piaccia e grazie per essere arrivati fin qui :)



-Rohan♫ *e dal Gohan dentro l'armadio*

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


M'abituerò a voltarmi e non ci sarai







 
«Ehi...» 
Un lieve sussurro.
«Allora?»
Un lieve tocco.
«Sveglia!» 
Un urlo.
Misa si stropicciò gli occhi e si ritrovò tra le braccia del suo ragazzo, che dormiva ancora beatamente.
«Almeno tu ti sei svegliata» ridacchiò Videl, vedendo lo sguardo stralunato della ragazza, accarezzandole la testa.
Doveva essersi addormentata dopo aver guardato la televisione, dopo pranzo.
«Lui non ne vuole ancora sapere» disse sarcastica la giovane dagli occhi azzurri, indicando con un cenno del capo Gohan.
Misa scosse la testa per destarsi e sorrise appena. «Ciao Vid, che ci fai qui?» chiese.
Lei fece spallucce. «Sono venuta per chiedervi se vi andava di uscire. Sai com'è, al cellulare non rispondevate» disse. 
«E sei venuta fin qui?» chiese sbalordita la più giovane, mettendosi seduta.
Sorrise nel momento in cui sentì la presa di Gohan farsi più forte, attorno alla sua vita.
«Era tanto che non volavo, mi è servito come allenamento» rispose. 
Misa annuì e si girò a pizzicare le guance di Gohan, nel tentativo di svegliarlo.
«Così non ce la farai mai» rise l'altra. «Guarda...» sussurrò avvicinandosi all'orecchio del giovane. «Ehi... è pronta la cena» disse flebilmente vedendo, come per magia, gli occhi neri di lui aprirsi.
«Andiamo» disse lui a voce bassa, togliendo delicamente da sé la sua fidanzata per alzarsi.
Misa lo guardò scioccata e l'altra scoppiò a ridere.
«Non cambierà mai!»

***

«Non mi va di guidare fino a laggiù» piagnucolò Gohan bevendo, subito dopo, un sorso della cioccolata calda preparata qualche minuto prima dalla madre.
Videl soffiò sulla tazza, per raffreddare il liquido al suo interno. «Se proprio non ti va, puoi venire volando» gli propose vedendolo stringersi nelle spalle.
«Misa prenderebbe freddo» replicò lui tranquillamente.
La ragazza in questione gli lanciò un'occhiataccia. «Se non ti va, non mettere me di mezzo» disse acida.
Videl sorrise.
«Ma è vero che prenderesti freddo» rispose Gohan guardandola.
Lei sbuffò. «Ah, certo, oggi prenderei freddo. Sabato, invece, quando mi hai portato qui, non ti sei preoccupato di questo» 
Gohan sospirò. «Vuoi andare?» chiese finendo di bere la sua cioccolata.
Misa annuì e l'altra ragazza battè le mani, felice.
Voleva godersi pienamente quei giorni, Misa.
Chissà se le prossime vacanze sarebbero stati ancora insieme...


***

«Oddio, si muore di freddo!» disse, tremando, la castana, stringendosi nel suo stesso giubbotto.
Gohan fece spallucce. «Sei voluta venire tu, adesso non lamentarti» le rispose aggrottando la fronte.
La ragazza mugolò guardandolo innocentemente.
Possibile che non avesse freddo? Eppure non indossava neanche il giubbotto! 
Dannato Saiyan.

«Almeno riscaldami» piagnucolò stringendo il braccio del ragazzo al petto, nel tentativo di ricevere un po' di calore.

***

Satan City era un vero spettacolo.
Tutti i negozi, le strade e le case erano addobbate di tutto punto.
Le famiglie che passeggiavano per strada.
I bambini che camminavano tenendo le mani ai genitori.
Al centro della piazza centrale si elevava un grande albero di natale, addobbato con luci allegre e colorate.
La magia del Natale...

«Lì c'è Eric» disse Videl, indicando un ragazzo biondo seduto su una panca della piazza.
Eric era il ragazzo di Videl.
Il ragazzo che si allenava nella palestra del padre della corvina e che lei aveva preso in simpatia.
Un bel ragazzo. Alto, biondo, occhi verde petrolio e un sorriso davvero stupendo.
Videl non ci dormiva la notte, ancora, quando cercava di decidere chi fosse più bello tra Gohan e Eric.
Aveva circa tre anni in più di lei, lavorava in un negozio di informatica ed era davvero intelligente. Di certo era più furbo ed intraprendente di Gohan.

«Finalmente! Stavo gelando» esclamò il giovane, baciando la guancia della sua ragazza.
«Non riuscivo a convincere Gohan» si giustificò facendo la linguaccia al Saiyan, che sorrise.
«Ehi, non farmela arrabbiare» scherzò Eric, passando un braccio attorno alla vita di Videl.

***

«Quindi starai per tutte le vacanze a casa sua?» chiese la figlia di Mr. Satan a Misa che annuì felice.
Adesso si trovavano in un bar, cercando di riscaldarsi.
Misa si sfregò le mani, provando a smettere di tremare. «Altrimenti le avrei passate praticamente da sola» disse lei con un sorriso, lanciando una veloce occhiata al Saiyan, che aveva approfittato del posto per mangiare.
«Ti va a prendere tutti i giorni, oppure dormi da lui?» chiese Eric, stringendo una mano di Videl tra le proprie, con fare distratto.
«Dorme da me» rispose invece Gohan, ingoiando il pezzo di pizza che aveva appena morso.
Il giovane e Misa videro sulle labbra dei due delinearsi un sorriso malizioso.
«Non pensate male!» urlarono entrambi all'unisono, arrossendo improvvisamente.

























Angolo dell'autrice:
Salve a tutti :)
Ecco qui in quarto capitolo.
Lo so che è un po' così, senza senso, ma almeno vi ho presentato in linea generale Eric.
Non avrà assolutamente un ruolo fondamentale ai fini della long, ma era giusto presentarvelo u.u
Bene, detto questo vi ringrazio per aver letto fin qui e tranquilli che adesso i capitoli inizieranno a farvi entrare nel vivo della vicenda :)
Addivereci! (??)


-Rohan♫ *e dal Gohan dentro l'armadio*

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


M'abituerò a voltarmi e non ci sarai







 «Go...» lo chiamò piano Misa, accarezzandogli i capelli.
Lui mugolò, arricciando il naso.
La ragazza sorrise divertita. «Ehi» lo richiamò, stuzzicandogli la punta del naso con un'unghia.
Gohan sbuffò dal naso, girandosi dal lato opposto.
Lei sospirò divertita. «La colazione è pronta» gli sussurrò all'orecchio.
La parola magica.
Misa lo vide alzarsi senza dire una parola, con gli occhi ancora chiusi, e arrossì di colpo. «Gohan!» esclamò a voce abbastanza alta, coprendosi gli occhi con le mani.
Lui si girò a guardarla confuso. «Che c'è?» chiese con voce ancora impastata, inclinando la testa di lato, mentre lei, cautamente e con imbarazzo, toglieva le mani dal viso.
La ragazza lo indicò con una mano. «Il... il pigiama» mormorò rossa, non riuscendo a distogliere lo sguardo da lui.
Delle parole sconnesse ed insensate uscirono dalle labbra del corvino che non sapeva cosa fare o dire.
 Non era abituato a dormire in pigiama, neanche in pieno inverno.
Stava in boxer e canotta, quello era il suo abbigliamento notturno.

Diciamo che una situazione del genere per loro non era all'ordine del giorno.
Stavano insieme da neanche tre mesi, non si erano mai trovati in certe situazioni.
Insomma: baci, coccole, battutine spinte, ma niente di più.
Inoltre Gohan considerava Misa quasi come una bambina, un po' per il carattere, un po' per i due anni di differenza.
Sì, certo, a volte aveva pensato a lei come una donna, ma quando se la trovava davanti provava sempre un grande senso di tenerezza che faceva svanire quei pensieri.
La considerava come la cosa più fragile del mondo e la sua più grande paura era quella di farle male.
Ricordava bene tutte le difficoltà avute con Videl la loro prima volta e secondo lui la corvina era la ragazza più forte del mondo.
Come avrebbe reagito Misa, se già per Videl era stato tanto difficile?
Lei era fragile, piccola, indifesa, tenera, dolce... avrebbe continuato all'infinito a descriverla.
Sì, okay, prima o poi sarebbe successo, ne aveva una gran voglia ad essere sincero, ma finché riusciva a tenere il controllo di sé non voleva neanche parlargliene.
Quella, quindi, era una situazione piuttosto scomoda.

Misa, capendo che non si sarebbe mosso, afferrò il primo indumento che si trovò davanti e glielo lanciò addosso.
«Grazie» sussurrò lui, rosso in faccia, mentre si metteva i pantaloni.
***
«Cosa facciamo oggi di bello?» chiese Misa saltando al collo del Saiyan che era appena uscito dal bagno, dopo aver finito di farsi una doccia e vestirsi.
Il giovane la prese in braccio e le stampò un bacio sulle labbra. «È la vigilia oggi, eh?» le chiese facendole poggiare i piedi per terra.
Lei annuì. «Allora?» chiese ansiosa.
Gohan fece spallucce, incamminandosi con lei verso la cucina. «Non lo so sinceramente. Non ho parlato con mia madre» disse grattandosi la nuca, imbarazzato.
Misa lo guardò annuendo lentamente, per poi spostare lo sguardo davanti a lei. 
Il ragazzo la guardò di sottecchi. «Qualcosa non va?» le chiese accarezzandole la guancia con le nocche della mano destra.
«No, tutto okay!» esclamò saltando giù un paio di gradini per scendere al piano di sotto.
Gohan sospirò e sorrise. «Attenta, puoi farti male!» la richiamò ridacchiando, vedendola allegra come sempre.
Eppure qualcosa non andava, se lo sentiva.
A volte aveva quegli strani sguardi che lo preoccupavano.
Non sapeva a cosa erano riferiti e appena provava a chiedere che cos'aveva, lei tornava allegra e non rispondeva mai alla sua domanda.

***
«Pronta?» Gohan bussò alla porta della temporanea stanza di Misa che, da circa un'ora, era chiusa lì dentro a prepararsi.
La ragazza aprì la porta e si mostrò timidamente al giovane. «Sì» rispose imbarazzata.
Gohan la guardò con la bocca leggermente dischiusa. 
Era uno spettacolo.
I capelli più mossi del solito, morbidi, le ricadevano sulle spalle.
Il vestitino corto, sopra il ginocchio, rosso, le fasciava il corpo e le scarpe col tacco la slanciavano.
Gli occhi segnati dalla matita scura, con l'ombretto che la sfumava, il mascara che le allungava le ciglia e le labbra tinte di rosso.
Gohan non era un amante delle donne truccate forti, ma lei era semplicemente fantastica in quel momento.

«Sei bellissima» le sussurrò appoggiandole una mano sulla schiena per attirarla a sé e baciarla, ma lei si ritrasse, nascondendo il viso sul suo petto. «Che c'è?» le chiese confuso.
Lei scosse la testa. «Niente baci o devo andare a rifarmi il trucco» mugolò facendolo ridere.
***
«Questo è per te» 
Gohan porse a Misa un pacchetto incartato, mentre lei era seduta a giocare con Goten, Trunks e la piccola Marron.
Avevano passato la vigilia di Natale, infatti, alla Capsule Corporation la famiglia Son, Brief e tutto il resto della comitiva.
Era scoccata la mezzanotte e tutti si stavano scambiando i doni tra la gioia generale che il Natale regala.

Lei prese gentilmente il regalo in mano e si alzò. «Anch'io ho qualcosa per te» disse camminando verso la borsa dove prese e gli porse una lettera e un pacchetto.
Lui le sorrise e fece per aprire la lettera, ma lei lo fermò. «Cosa?»  le domandò.
Lei scosse la testa. «Non la devi leggere oggi. Non leggerla fin quando non te lo dirò io, per favore» disse con sguardo innocente che lo fece sorridere teneramente. 
«Va bene. Dovrò aspettare molto?» le chiese divertito. 
Lei scosse la testa lentamente, a sguardo basso. «Credo di no» rispose flebilmente.
Gohan le alzò il mento con una mano, guardandola negli occhi. «Ehi, è tutto okay?» le chiese premurosamente.
Lei annuì mostrandogli un sorriso. «Dai, apri il regalo» disse tornando allegra.
Lui sospirò. «Va bene, apri anche tu il tuo» le sorrise appena.
Entrambi scartarono il regalo e si sorrisero contemporaneamente, quando videro il contenuto. 
«Che carino!» cinguettò Misa saltando al collo di Gohan, stampandogli un bacio sulla guancia. 
Gohan rise, stringendola a sé. «Ti piace?» le chiese sciogliendo l'abbraccio.
Misa guardò quel braccialetto dorato, con delle pietre blu e un ciondolo a forma di cuore, annuendo contenta. «Mettimelo!» disse porgendoglielo, per farselo agganciare al polso e quando fu fatto lo guardò qualche secondo, per poi spostare lo sguardo su di lui. «E il mio ti piace?» chiese.
Gohan la guardò di sbieco, senza riuscire a nascondere, comunque, la sospresa e la felicità per quel regalo. «Ti sarà costato un occhio dalla testa» la rimproverò dolcemente, spostando poi lo sguardo sul regalo.
Un cellulare di ultima generazione, uscito appena un mese prima.
«Il tuo era inguardabile e ultimamente il microfono non ti funzionava, infatti neanche ti sentivo quando  mi chiamavi» rispose facendogli la linguaccia.
Lui le sorrise. 
In effetti aveva proprio bisogno di un cellulare nuovo, ma non c'era di certo bisogno di andare a prendere l'ultimo modello in commercio!
«Ti amo!» riuscì solo ad esclamare, prendendola in braccio e stampandole un grosso bacio sulle labbra.
Sentirono ad un tratto un grosso applauso e, ricordandosi di non essere soli, si staccarono imbarazzati.
«Ti odio!» mugolò invece, rossa in viso, Misa.
























Angolo dell'autrice:
Salve a tutti! 
Come avevo scritto nell'angolo della raccolta, ho aggiornato anche qui u.u
Ecco, da qui entriamo ufficialmente nel tema della storia u.u
Sicuramente ancora non avrete notato niente di particolare, ma andando avanti con i capitoli, vedrete che tutto sarà più chiaro e tutti i dettagli che sembravano insignificanti avranno un senso u.u
Spero che questo capitolo non vi abbia deluso :)
A presto <3


-Rohan♫ *e dal Gohan dentro l'armadio*

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


M'abituerò a voltarmi e non ci sarai







 
«Buongiorno dormigliona» 
Misa aprì gli occhi e si ritrovò il viso di Gohan praticamente attaccato al suo.
Si guardarono qualche secondo, senza sapere che cosa fare. 
Si sorrisero e Gohan si infilò tra le coperte. «Si muore di freddo!» mugolò attaccandosi a lei, facendola ridacchiare.
Il ragazzo la guardò con fare innocente, mentre appoggiava il viso sul suo petto morbido, beandosi di quel calore e di quel contatto. 
Misa appoggiò il mento sulla sua testa, cingendolo in un abbraccio. «Che ore sono?» chiese con voce ancora impastata, tossendo per rischiararla.
«Saranno le undici» rispose lui con noncuranza, troppo preso a crogiolarsi in quella sistemazione che stava amando.
«È tardi, dai, fammi alzare» la ragazza provò ad alzarsi, ma il peso di Gohan la teneva incollata al materasso.
«Altri cinque minuti, è così bello qui» disse girando il viso per lasciarle un leggero bacio sul collo, per poi tornare accoccolato sul suo petto.
Misa gli baciò i capelli e prese ad accarezzargli la guancia.
Così rilassato, al caldo, riempito di coccole, Gohan chiuse gli occhi e nel giro di pochissimi minuti si addormentò.

Quando la ragazza se ne accorse sorrise intenerita, provando a svegliarlo, ma, non riuscendoci, lo spinse giù dal letto.
«Ahio!» 
Gohan aprì gli occhi di scatto, trovandosi con il viso per terra.
Alzò lo sguardo e vide la ragazza ridere di gusto. «Dai Gohan, esci di qui che devo vestirmi» disse tra le risate.
Gohan gonfiò le guance, offeso. «No! Adesso resto qui» le rispose sentendola smettere di ridere. 
«Dai, basta, esci» disse con un sorriso tirato.
Lui scosse la testa, facendo finta di non notare il suo comportamento. «Qui!» le fece la linguaccia e si sedette per terra a gambe e braccia incrociate.
«Per favore...» 
Quel debole sussurro colpì il cuore di Gohan, che se lo sentì stretto da una forte morsa dolorosa.
«Okay» rispose alzandosi e uscendo dalla stanza, non senza guardare il corpo teso e lo sguardo fisso al pavimento di Misa.

***

«Buon appetito!» augurarono contemporaneamente Goku e Goten.
La famiglia Son aveva deciso di passare il giorno di Natale a casa, con in più solamente Misa e il vecchio Juma.
Il pranzo passò in allegria, ridendo, scherzando e con qualche rimprovero qua e là.

«Sei un maiale» Misa guardò disgustata Gohan che cercava, con uno sguardo corrugato, di pulirsi la felpa che si era sporcato visto la fretta che aveva nel mangiare.
«Non l'ho fatto apposta» borbottò mostrandole il broncio, facendola scoppiare a ridere.
«Puoi evitare di mangiare come se ti inseguisse qualcuno» lo riprese.
Gohan la guardò con un sopracciglio alzato. «Com'è che tu oggi sembri così matura? Solitamente sei tu la pasticciona dei due» la beffeggiò, intengendo un dito nella salsa e sporcandole la punta del naso. 
Lei lo guardò scioccata, pulendoselo con un tovagliolo. «Rifallo di nuovo e sei morto» gli sussurrò, imbronciandosi anche lei e facendo ridere Gohan.
«Ecco: questa sei tu» rise.

***

«Posso?» Misa entrò con passo felpato nella camera di Gohan che, sdraiato a pancia sotto sul letto, guardava tutte le applicazioni del suo nuovo cellulare.
«No, no, no, no» il ragazzo si alzò di scatto, lasciando il telefono sul cuscino, e iniziò a spingere la ragazza fuori dalla stanza, sotto il suo sguardo stupefatto. 
Le chiuse la porta in faccia e lei rimase con un'espressione stupita a guardare il legno davanti a lei, senza sapere cosa fare o dire.
Il giovane dopo neanche cinque secondi riaprì la porta, scoppiando a ridere vedendo la faccia della fidanzata. 
«Dovresti vederti!» rise lui, tenendosi la pancia.
Misa si strinse nelle spalle e gli tirò un calcio sullo stinco, facendolo ridere più forte. «Sei un antipatico!» gli urlò gonfiando le guance con sguardo offeso.
Lui la prese in braccio sotto le sue urla e la portò in camera, chiudendosi nella stanza della ragazza con lei. «Coccole prima di dormire» propose.
Lei sorrise e lo spinse sul letto, per poi accucciarsi accanto a lui, appoggiando la testa sul suo petto. «Coccole» mugolò felice, strofinando il viso sulla canotta del ragazzo.



























Angolo dell'autrice:
Buongiorno gente :)
Scusate se vi rifilo un capitolo insignificante come questo, ma quando l'ho scritto avevo voglia di un po' di fluff tra i due, quindi ecco qui (?)
Inoltre mi scuso per il ritardo, ma il mio pc ha deciso di non volersi collegare per settimane.
È scritto in modo pessimo e non ha alcun senso, ma ormai l'avevo scritto, quindi eccolo qui (?)
Spero non mi linciate ^^''
*fugge facendo un cenno di saluto*


-Rohan♫ *e dal Gohan dentro l'armadio*

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


M'abituerò a voltarmi e non ci sarai







 
Un forte tonfo fece svegliare i due giovani di soprassalto.
Si girarono a destra e a sinistra, cercando di capire da dove provenisse, ma nulla, non notavano niente di strano, tranne...
«Tu che ci fai qui?» chiese Misa, indicando Gohan che corrugò la fronte. 
Il giovane si portò una mano sotto il mento. «Bella domanda, che ci faccio qui?» domandò a sua volta a lei che in tutta risposta scoppiò a ridere.
«Forse ieri sera ci siamo addormentati alla fine e ci credo: erano le tre e tu non volevi andare via! L'avevo detto io che sarebbe finita così» lo rimproverò.
Il ragazzo dondolò la testa e mise il viso sulle gambe della ragazza che fece una leggera smorfia di dolore. 
Notandola, alzò il viso e la guardò confuso. «Che hai?» le chiese.
Lei scosse la testa velocemente. «Niente» rispose velocemente, saltando giù dal letto.
Lui sospirò pesantemente. «Sicura?» 
Misa si avvicinò a lui, poggiò il naso sul suo e gli sorrise in modo sincero. «Certo» disse pizzicandogli le guance.
***
«Allora noi andiamo da Genio, voi, mi raccomando, fate i bravi» li raccomandò Chichi, in procinto di uscire.
Gohan annuì divertito. «Sì, mamma, stai tranquilla» rispose.
«Non aprite a nessuno» continuò.
Gohan sospirò prendendo la mano di Misa, accanto a lui, tra le sue. «Anche se aprissi, non credo riuscirebbe a farmi qualcosa di male» disse ironico.
«Non importa, state attenti»
«Ciao mamma!» rise Gohan, vedendo la donna trascinata via dal fratellino e dal padre.
Il giovane chiuse la porta e sospirò divertito. «Che facciamo?» chiese a Misa che aveva assistito alla scena con un sorriso malinconico.
Lei fece spallucce. «Non so» rispose, mentre lo vedeva avvicinarsi con sguardo curioso. 
«Tu sei strana» gli sussurrò, a due centimetri dal suo viso. «È qualche giorno che ti vedo pensierosa e non è vero che stamattina non avevi nulla, mi è sembrato di averti fatto male quando mi sono appoggiato sulle tue gambe, quindi sputa il rospo signorina. Che hai combinato questa volta?» le chiese sospettoso, picchiettandole la guancia con l'indice.
Misa abbassò lo sguardo, stringendosi la felpa nei pugni. 
«Ehi...» la mano di Gohan cambiò comportamento ed iniziò ad accarezzarle la guancia.
Lei fece un profondo respiro e, approfittando della vicinanza del ragazzo, lo baciò sulle labbra.
Il giovane spalancò gli occhi sorpreso, per poi stringerla forte a sé e approfondire il bacio.
Non era finita lì, l'avrebbe convinta a parlare, a dirgli che cosa la stava affliggendo.
In quel momento, però, capiva che lei aveva bisogno di lui e non voleva parlarne.
Con quel bacio si stavano dicendo tutto.
"Non mi abbandonare"
"Sono qui"
"Per sempre?"
"Per sempre"

Gli occhi di entrambi si riempirono di lacrime, senza apparente motivo, sentendosi schiacciare da una strana angoscia, da un brutto presentimento, come se qualcosa li stesse per dividere.
Si staccarono contemporaneamente, asciugandosi impacciatamente gli occhi.
«Gohan...» sussurrò. 
Lui spostò lo sguardo su di lei, sentendosi il cuore in gola. «Mh?»
«Non piangere» gli disse con occhi imploranti.
Lui rise piano, cingendola con un braccio, mentre le asciugava gli occhi con l'altra mano. «Neanche tu» rispose baciandole la fronte. 
«Devo dirti una cosa» le sue gote si imporporarono mentre pronunciava quelle parole.
Lui la guardò annuendo, spronandola a continuare.
«V-voglio... voglio fare l'amore con te» mormorò a bassa voce, guardando il pavimento.
Forse non era quello il modo di chiedere una cosa del genre.
Forse non doveva chiederlo affatto, ma aspettare che le cose andassero da sé.
Forse aveva solo fatto una stupidaggine e Gohan l'avrebbe presa in giro per la sua infantilità
Però probabilmente non avrebbe più avuto occasione di stare da sola con lui e voleva sfruttare quell'occasione.

Gohan sgranò gli occhi e boccheggiò un paio di volte. «S-sul serio?» balbettò.
Lei annuì lentamente, guardandolo e notando con un sorriso che anche lui era arrossito.
«Adesso?» chiese lui, grattandosi la nuca.
Cosa le veniva in mente?
Ad un tratto gli chiedeva una cosa così delicata, senza il minimo preavviso?
Certo che era davvero unica...
Non sapeva come comportarsi, cosa dirle, come agire.
E lui che aveva avuto tutta quella paura di spaventarla, invece era stata lei a spaventarlo!

«Non possiamo?» lo sguardo di Misa si fece smarrito.
Gohan negò con la testa, con convinzione. «Andiamo!» disse ridendo per mascherare l'imbarazzo, mentre la prendeva in braccio e la portava in camera sua.
Una strana ansia gli stava crescendo dentro, forse ancora di più di quando aveva fatto l'amore con Videl per la prima volta.
Doveva dimostrarsi forte però, altrimenti lei si sarebbe spaventata ancora di più.

***
«Sei sicura?» chiese Gohan togliendosi la maglia, mentre la faceva sdraiare sul letto.
Lei annuì ed indicò la finestra. «Chiudi la persiana, mi vergogno con la luce» disse imbronciandosi.
Lui rise e le stampò un leggero bacio sulle labbra. «Ai suoi ordini» sorrise, regalandole anche un bacio sulla fronte, per poi andare ad abbassare le tapparelle, facendo regnare il buio in quella piccola stanza illuminata, in quel momento, solamente dalla piccola lampada posta sul comodino del ragazzo.
Si stava comportando di nuovo come una bambina.
Adesso la riconosceva, adesso poteva diventare una sola cosa con lei.

Gohan sovrastò il corpo della giovane con il proprio, attento a non gravarle troppo con il suo peso ed iniziò a baciarla sulle labbra con passione, mentre le mani, lentamente, andavano a scoprire quella pelle che non si era mai permesso di toccare più del dovuto.
Iniziò a scendere con le labbra sul suo collo, facendola sedere per toglierle la felpa. «Sei davvero sicura?» chiese di nuovo.
Lei in tutta risposta portò le mani alla sua schiena e si sganciò il reggiseno. «Ho detto di sì, basta chiedermelo» lo pregò aggrottando la fronte.
No, non era sicura, aveva una gran paura, ma non intendeva lasciarlo per sempre senza sfruttare quell'occasione.
Inoltre era sicura che lui le avrebbe fatto passare la paura, ci era sempre riuscito.

Gohan iniziò ad accarezzarle i fianchi, per poi risalire al petto, accarezzando entrambi i seni delicatamente. «Va bene, ma per qualsiasi cosa non esitare a fermarmi, okay?» 
Misa annuì, rapita dal tocco di Gohan che, lentamente, la trasformò in una donna.
Attento a non farle troppo male, a non turbarla e a darle tutte le attenzioni di cui necessitava.
Aspettò con lei che il dolore si affievolisse, prima di muoversi, ma, al primo gemito di dolore della ragazza, si fermò.
«Tesoro?» la guardò accarezzandole il viso accaldato, scostandole i capelli dal viso.
Lei prese un profondo respiro. «Scusa...» mormorò.
Lui scosse la testa. «Scusa tu, sono io a farti male» disse dispiaciuto, facendo per uscire dal suo corpo, ma lei strinse le sue braccia per non farlo muovere.
«Non è colpa di nessuno, dai» prese un profondo respiro e gli sorrise.
Lui annuì e nonostante le difficoltà iniziali, lentamente, il dolore venne sostituito dal piacere.
L'amore che provavano l'uno per l'altra li aveva fatti unire e gli aveva fatto passare quella paura.
Si ritrovarono sdraiati accanto, sul letto, a riempirsi di gesti affettuosi.
«Ce l'abbiamo fatta» ridacchiò lei, andandosi a mettere sopra di lui, mentre appoggiava il viso sulla sua spalla.
Lui rise a sua volta e la strinse a sé più che poteva. «Ti amo!»  disse posandole una mano sulla nuca e una sulla schiena nuda.
«Anch'io...» mormorò col viso nascosto, mentre una lacrima le rigava il volto.





















Angolo dell'autrice:
Salve a tutti :3
Okay, mi sono decisa ad aggiornare u.u
Spero che non faccia troppo schifo come capitolo... a me sembra troppo veloce e poi boh, mi imbarazzo sempre a scrivere di queste cose xD
Va bene, scappo!
Ciao ♥


-Rohan♫ *e dal Gohan dentro l'armadio*

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


M'abituerò a voltarmi e non ci sarai







 Un profumo delizioso arrivò alle narici di Gohan che, come un sonnambulo, si mise seduto sul letto con ancora gli occhi chiusi, ispirando profondamente.
«Buongiorno dormiglione» rise Misa, appoggiando il vassoio che aveva preparato Chichi, con sopra tante cose squisite, sul comodino accanto al letto del ragazzo.
«Che buon odore» disse Gohan con voce impastata, girandosi verso la fidanzata.
Lei indicò il ripiano. «Ti ho portato la colazione» 
Gohan le mandò un bacio con la mano, facendola sorridere, per poi tirarla sopra di sé.
Misa urlò sorpresa, tappandosi la bocca da sola. «Scemo!» lo rimproverò girandosi verso di lui.
Gohan afferrò una brioche sul vassoio e l'addentò. «Che c'è?» chiese con la bocca piena.
Sempre il solito.
Non riusciva proprio a star zitto quando mangiava, facendo ammirare quello spettacolo osceno.

Misa sospirò e gli salì sull'addome, mettedosi a gattoni. «Io mangio te!» annunciò mordendolo sul collo, facendolo ridere.
Lui portò le sue mani sui fianchi della giovane, facendole il solletico, finendo col farla urlare. «Lasciami! Gohan lasciami! Per favore» urlava dimenandosi, facendo ridere di gusto il ragazzo che, con un'altra brioche tra i denti, la stava letteralmente torturando.
Amava stare così. 
Amava scherzare insieme a lei, ridere e giocare in sua compagnia.
Amava il suo carattere dolce e alla ricerca continua di protezione.
Amava Misa.

«Se ti lascio, che cosa avrò in cambio?» chiese fermandosi un istante per farle prendere fiato, senza però staccare le mani dal punto strategico.
Lei respirò profondamente. «Tutto quello che vuoi» disse con sguardo da cucciola.
Gohan sorrise teneramente, affondando due dita sui fianchi della ragazza, facendola ridere di nuovo. «Me lo dai un bacio?» propose.
«No!» rispose lei tra le risa. 
Gohan s'imbronciò. «Allora scordatelo che ti lascio» disse facendole la linguaccia, aumentando l'intensità del solletico, facendola ridere ancora più forte.
Il ragazzo continuò a giocare in quel modo per poco più di un minuto, ma poi decise di lasciarla. «Oggi mi sento clemente» le comunicò, bevendo un sorso di succo.
Lei si asciugò le lacrime che le erano sfuggite durante il solletico, per poi accoccolarsi sull'addome del ragazzo che sorrise intenerito.
Certo che però era strano. 
Conoscendola, quello era il momento in cui lei avrebbe fatto l'offesa e se ne sarebbe andata, invece non era solo rimasta, ma era anche alla ricerca di coccole.

«Tutto okay?» le chiese accarezzandole i capelli.
Lei annuì con un sorriso sincero sulle labbra. «Grazie» sussurrò. 
Gohan le baciò la testa e finì di fare colazione, mentre la ragazza stava beatamente appoggiata a lui. 
«Amore...?» la chiamò. «Misa, dai che vado a lavarmi» le disse vedendola alzarsi barcollando. «Ehi...?» la guardò preoccupato, mentre lei dondolava pericolosamente. 
Misa si portò una mano sulla fronte, sentendo un forte senso di nausea.
Non si sentiva bene per niente, aveva un groppo in gola e sentiva la testa girare.
«S-sto...» non finì la frase che perse i sensi.
Non cadde a terra grazie alla prontezza di Gohan, che la afferrò prima che potesse cadere.
Il giovane sentì il suo cuore perdere un battito, per poi riprendere a pompare sangue più velocemente del solito.
Un grande senso di paura e smarrimento lo stavano travolgendo, facendogli perdere la capacità di ragionare lucidamente.
Voleva parlare, chiamarla, farla svegliare, ma non riusciva ad emettere alcun suono.

«Misa!» urlò infine, poggiandola sul letto e scuotendola.
Il suo cuore batteva all'impazzata e di nuovo il brutto presentimento del giorno prima si impossessò di lui. 
Le alzò le gambe, chiamò a gran voce la madre per farsi portare dell'acqua e continuò anche a chiamare lei, pregando che si risvegliasse.

***

Misa aprì gli occhi lentamente e notò il soffitto bianco sopra di lei.
Confusa, spostò lo sguardo intorno a sé e notò il suo ragazzo seduto sul bordo del letto che si torturava le mani.
Non ricordava cosa fosse successo. 
Stavano giocando, si stavano coccolando, poi si era alzata ed evidentemente era svenuta anche quella volta.

Si morse istintivamente il labbro quando arrivò a quella conclusione.
Adesso cosa avrebbe spiegato a Gohan?
«Go...» 
Quel lieve sussurro fece sobbalzare il giovane che si girò a guardare la ragazza. «Amore, come stai? Come ti senti?» si inginocchiò per terra, accanto al suo viso, prendendole le mani tra le proprie e baciandole piano.
Misa lo guardò confusa. «Che cosa è successo?» domandò, alla ricerca di conferme.
Lui scosse la testa. «Non lo so, ti sei alzata e sei svenuta quasi subito» rispose. 
Misa annuì tristemente, ritraendo le mani e portandosele al petto istintivamente.
Gohan la guardò serio. «Cos'è che non mi dici? Tu sai il motivo per cui sei svenuta, ammettilo» disse serio.
Lei scosse la testa e lo guardò innocente. «Può capitare a tutti di sentirsi male» sorrise mettendosi seduta, sentendo un lancinante dolore alla testa e al petto.
Nonostante questo, si impose di non far trasparire assolutamente quel dolore, Gohan stava già capendo troppo e lei non voleva.
Non voleva che scoprisse quello che nascondeva.
Non voleva che si preoccupasse ancora per lei.
Non voleva che piangesse a causa sua.
Non voleva vederlo triste, per niente.
Voleva, invece, stare con lui tutto il tempo possibile, giocare con lui, ridere e fare tutto ciò che era possibile fare insieme.

La giovane si alzò in piedi, scendendo dal letto, e si mostrò a Gohan, allargando le braccia. «Sto benissimo, è solo capitato. Forse perché non avevo mangiato stamattina» rifletté.
Lui aggrottò la fronte, poco convinto. «Mi hai portato la colazione, se avevi fame perché non l'hai mangiata con me?»  domandò scettico.
Lei fece spallucce e gli mostrò la lingua. «Hai divorato tutto prima che potessi prendere qualcosa e poi, vorace come sei, avevo paura che mi avresti morso la mano appena ci avessi provato» rispose, cercando di sdrammatizzare.
Lui scosse la testa, guardandola pensieroso. «Quando avrai voglia di dirmi che cos'hai fammelo sapere» disse serio alzandosi in piedi. «Adesso riposa, sei pallida. Ti porto qualcosa da mangiare» disse senza espressione né negli occhi, né nella voce.
Misa abbassò lo sguardo, sentendosi il cuore stretto in una morsa.
No, non voleva questo, lei voleva solo vederlo sorridere.
Non appena vide il giovane uscire dalla porta, però, si attaccò a lui da dietro.
«Cosa c'è?» chiese.
«Ti amo, non te lo dimenticare» sussurrò flebilmente.
















Angolo dell'autrice:
Salve a tutti e scusate per il ritardo ^^''
Bene, il capitolo è qui e spero che vi piaccia e che vi faccia entrare sempre di più nel cuore della storia.
Direi che non ho niente da dire xD
Grazie per aver letto ^^ 


-Rohan♫ *e dal Gohan dentro l'armadio*

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


M'abituerò a voltarmi e non ci sarai







 Gohan, sdraiato a testa in giù sul letto della camera provvisoria di Misa, guardava la ragazza truccarsi.
«Ci starai ancora molto?» chiese il giovane, giocando con il lembo del piumone.
Misa scosse la testa un paio di volte. «Ho quasi finito» gli comunicò.
Era passato qualche giorno dal malore della ragazza e Gohan non era ancora riuscito a farle dire che cosa stesse nascondendo.
Ci aveva provato tante volte, ma lei cambiava sempre discorso.
Era ovvio che non volesse dirglielo, ma sentiva dentro di sé un cattivo presentimento.
Non voleva essere insistente, ma proprio non ce la faceva a stare con quel peso sul cuore e all'oscuro di tutto.
Voleva sapere, era certo che la cosa riguardasse anche lui e se l'avesse scoperto l'avrebbe sconvolto.
Questo avrebbe anche spiegato il motivo per cui lei non voleva dire nulla.
Forse, dentro di lei -pensava Gohan- era un modo per proteggerlo.
Ma si sa, prima o poi tutti i nodi vengono al pettine...

«Fatto!» 
La voce della giovane fece svanire tutto il flusso di pensieri che avevano imprigionato il cervello del Saiyan.
Le sorrise in modo dolce e si mise in piedi. «Sei stupenda» le sussurrò baciandole i capelli morbidi.
Misa, in tutta risposta, gli prese il cellulare che aveva in tasca e aprì l'applicazione della fotocamera. «Facciamoci una foto, dai! Te la imposto come sfondo e guai a te se osi cambiarlo!» lo minacciò scherzosamente.

***

«È qui?» chiese la castana, stringendo la mano del fidanzato, a Videl che camminava accanto a lei, indicando una grande villa da dove proveniva un gran baccano.
La corvina annuì. «Vedrai, ci divertiremo un sacco!» rispose felice.
Videl ed Eric, infatti, avevano invitato ad una festa di un amico del ragazzo sia Gohan che Misa.
Si prevedevano luci abbaglianti, musica assordante, fiumi di alcool, fumo e quant'altro.
La più piccola del gruppo strinse la mano del Saiyan, che la guardò con un mezzo sorriso. 

«Ti prometto che andremo via presto» le sussurrò senza farsi sentire, capendo la tacita richiesta d'aiuto della fidanzata.

***

Misa si guardava intorno con aria smarrita.
Troppa gente,
Stringeva la mano di Gohan, ma ad un tratto non lo vide più.
Era sola.
Si guardava intorno, girandosi a destra e a sinistra velocemente. 
Non lo trovava più; l'aveva perso.
Sentiva la testa tartassata da quella musica così alta, vedeva la gente muoversi a scatti a causa di quelle luci, la puzza di alcool e fumo le aveva invaso le narici, arrivando al cervello.
Si sentì barcollare.
«Ehi carina, sei sola?» domandò con un sorriso malizioso un ragazzo al suo orecchio.
Lei lo fissò con gli occhi sgranati, per poi accasciarsi, priva di sensi, per terra.
Il ragazzo urlò ai DJ di fermare la musica ed accendere le luci.
Una folla di gente accerchiò la ragazza stesa per terra.
Gohan, non vedendo Misa accanto a lui, dopo averla cercata per svariati minuti, notando le luci accendersi e la musica spegnersi, sentì dentro di lui una grande angoscia.
Come se sapesse che la ragazza ad essersi sentita male fosse lei, si fece spazio tra la gente e la vide lì, stesa per terra.
«Cos'è successo?» chiese rabbioso al ragazzo accanto alla giovane.
Lui scosse la testa boccheggiando. «Le ho chiesto se fosse sola ed è svenuta» rispose confuso.
Gohan le scostò il ciuffo dagli occhi e la prese in braccio per poi uscire da quella villa, preoccupato, seguito da Videl ed Eric.
«Vado in ospedale» mormorò atono.
Videl appoggiò la mano sulla guancia della ragazza. «Prova a farle bere un po' d'acqua, magari non è nulla di grave. Non è difficile sentirsi male in luoghi del genere, poi si è ritrovata d'un tratto da sola, si sarà agitata» provò a farlo ragionare.
Lui scosse la testa. «È capitato anche l'altro giorno. Tornate alla festa, state tranquilli, voglio solo accettarmi che stia bene» disse sorridendo.
«No, vengo con te» rispose la corvina, per poi girarsi verso Eric. «Tu vai alla festa se vuoi, scusa» gli riferì con sguardo dispiaciuto. 
«Più siamo peggio è per Misa. Non perdete ancora tempo e andate, qui fuori si gela» rispose lui.

***

Gohan corse veloce per i corridoi e i reparti dell'ospedale, seguito da una preoccupata Videl.
Si piazzò davanti ad un'infermiera, la prima che vide, e le mostrò la ragazza tra le sue braccia. 
«Ditemi che cos'ha, vi prego...» il debole sussurro di Gohan arrivò come una supplica alle orecchie della donna.
«Una barella qui, presto!» urlò lei.

***

«Gohan?» una dottoressa sulla quarantina andò dal giovane che aspettava in sala d'attesa insieme all'amica.
Lui alzò lo sguardo vuoto verso di lei.
«Hai portato tu Misa Mori qui?» chiese la donna, abbassandosi per vedere meglio il giovane.
«Sì... mi dica come sta» sussurrò.
«Misa chiede di te, puoi andare a vederla se vuoi, si è svegliata» disse con un sorriso tirato.
Lui si alzò, dirigendosi verso la stanza indicatole dalla dottoressa.
«Signora Mori» sussurrò Videl, guardando la donna con gli occhi lucidi.
Lei si sedette accanto alla ragazza e sorrise piano. «Non vi ha detto che cos'ha, non è vero?» chiese.
La giovane scosse la testa. «Sta per darmi una cattiva notizia, vero?» domandò con voce tremante.
«Mi dispiace» sussurrò a bassa voce la madre di Misa.

***

Gohan si passò una mano sul viso non appena vide la sua ragazza con decine di tubi attaccati al suo corpo.
Sospirò pesantemente e le baciò la fronte. «Non ne posso più, dimmi che ti succede. Dimmi che cos'hai» sussurrò.
Misa sorrise tristemente, asciugandosi velocemente una lacrima che le era sfuggita al controllo. «Scusa» gli sussurrò.
Gohan respirò profondamente. «Parla, per favore» la pregò.

***

«Misa è nata con una malformazione al cuore. Da quando è nata sappiamo che non avrebbe vissuto molto. Non c'erano e non ci sono speranze che superasse i diciasette anni. Io e mio marito ci siamo documentati, tutte quelle volte che eravamo al lavoro non eravamo in ospedale, ma a vari corsi per vedere se c'erano stati sviluppi della ricerca, per cercare di salvarla in qualche modo. Abbiamo cercato in lungo e in largo, abbiamo studiato giorno e notte, ma niente, non abbiamo mai trovato il modo per farla guarire. Semplicemente non c'è alcuna speranza. Credo che le sue condizioni si siano aggravate ancora di più e penso che non le resti molto ormai. Lei lo sa, ma immaginavo che non avrebbe detto nulla ai suoi amici. È sempre stata così: davanti agli altri ha sempre sorriso, nascondendo i suoi problemi. Non sai quanto ci dispiace di essere stati poco presenti nella sua vita, abbiamo cercato di allungarla, ma abbiamo solo finito col perderci quello che ha vissuto. Spero ci possa perdonare» mormorò senza preoccuparsi di nascondere le lacrime che le rigavano il volto, mentre Videl, con gli occhi spalancati, la guardava senza emettere alcun suono e non riuscendo in alcun modo a placare le gocce d'acqua salata che le scendevano sulle guance.

***

Gohan ascoltava le parole di Misa con gli occhi chiusi. «Perché non me l'hai detto?» chiese respirando profondamente, sentendo il cuore battere all'impazzata.
Lei strinse le lenzuola. «Perché avresti fatto come mamma e papà. Avresti iniziato a cercare come evitare il peggio e non saresti stato con me. Non mi avresti trattata come hai fatto e non mi pento di non avertelo detto perché è stato meglio così» disse guardandolo negli occhi. 
Lui scosse la testa, con gli occhi lucidi. «Stai mentendo» sussurrò sentendosi le guance rigate dalle lacrime. «Non è vero, è solo una bugia» mormorò guardandola in modo supplicante.
Misa sorrise e lo abbracciò forte. «L'altro giorno ti ho chiesto di non piangere... per favore, non farlo» disse appoggiando la fronte sulla sua spalla.
«Scusa» mormorò lui tra le lacrime, stringendola forte a sé.
Lei scoppiò a ridere e gli prese il viso tra le mani. «E di cosa, sentiamo» disse tirando su col naso, mentre cercava di asciugargli gli occhi.
Lui deglutì e fece spallucce. «Non lo so, ma se ti ho fatto qualcosa di male ti prego di scusarmi» gli riferì.
Misa appoggiò la guancia sulla sua. «È a questo che mi riferisco: smettila di comportarti così, io voglio il Gohan di sempre, quello che mi rimprovera se faccio i capricci e che mi fa ridere, non qualcuno che si pianga addosso e mi faccia deprimere ancora di più» gli disse mordendosi forte il labbro inferiore.
Il ragazzo respirò profondamente, asciugandosi il viso. «Quando ti faranno uscire?» domandò accarezzandole la guancia.
Lei sospirò guardandolo con la coda dell'occhio. «Non credo che mi faranno uscire» disse stringendosi nelle spalle.
Gohan sbatté un paio di volte le palpebre. «In che senso?» domandò sentendo le mani tremare.
La giovane spostò lo sguardo verso la finestra. «Hai capito» sussurrò, per poi indicare il cielo. «Guarda! I fuochi d'artificio!» esclamò entusiasta.
«È scoccata la mezzanotte» disse lui, guardando il suo orologio, evitando di continuare il discorso preso precedentemente, per poi sentire le labbra di Misa attaccate alle sue.
«Buon anno!» gli augurò felice, abbracciandolo forte.
Lui le poggiò una mano sulla schiena, stringendola contro il suo corpo, senza riuscire a ricambiare l'augurio. 
Come poteva?
Da quello che era riuscito a capire, lei non sarebbe uscita da quell'ospedale, se non quando...

Scosse la testa forte, cercando di non pensarci.
«Hai fatto il proposito per l'anno nuovo?» gli chiese Misa accoccolandosi sul suo petto caldo. 
Lui scosse di nuovo la testa, questa volta lentamente.
Lei lo guardò gonfiando le guance. «Farti una nuova vita» propose lei, guadagnandosi un'occhiataccia. «Certo, non subito, fai passare un po' di tempo, non devi mica scordarti di me! Però devi essere felice, non piangere, sposarti ed avere tanti bambini! Magari con Videl...» disse riflettendo ad alta voce, beccandosi un leggero pugno sul capo.
«Scema!» disse lui con gli occhi lucidi e un leggero broncio sulle labbra.
Misa gli fece la linguaccia e si accoccolò meglio, tenendosi la parte colpita. «Fallo per me»
Gohan non rispose, si limitò a stringerla forte.






















Angolo dell'autrice:
Salve a tutti... 
Sono triste per Misa (?) 
Ho pianto tanto scrivendo questi capitoli finali, perché sì, siamo alla fine.
I capitoli sono in tutto dodici e spero che vi facciano commuovere com'è successo a me (?)
Non mi era mai capitato di piangere scrivendo, se non per l'ultimo capitolo di Tra le lenzuola del lettone Son, ma perché per quella raccolta aveva un valore affettivo enorme (?)
Per questa invece, boh, mi sentivo in angoscia pensando a Gohan :(
Ma ricordate che la speranza è l'ultima a morire e, chissà, magari ci sarà un lieto fine u.u
Comunque, adesso sapete il segreto di Misa e se il capitolo vi sembra scritto velocemente, l'effetto era proprio voluto xD
Questi momenti sono come i battiti del nostro cuore in quell'istante: veloci.
Non capisci nulla, realizzi il tutto solo dopo e non ti rimane che cercare di andare avanti e... basta.
Adesso basta rompere.
Scappo, spero che il capitolo vi sia piaciuto :)


-Rohan♫ *e dal Gohan dentro l'armadio*

 

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


M'abituerò a voltarmi e non ci sarai







Gohan si alzò dal divano e aprì la porta.
Il mondo intero stava festeggiando, ma lui e la sua famiglia non ne avevano proprio voglia.
Sperava che tutto quello che aveva vissuto il giorno prima fosse solamente un incubo.
Aveva raccontato tutto a sua madre la sera stessa, nonostante l'ora, con lo sguardo basso trattenendo a fatica le lacrime.
Chichi l'aveva abbracciato forte, cercando di dargli conforto, nonostante non ci fosse conforto possibile per quella brutta situazione.
Quando davanti a lui comparirono Misa e la dottoressa che la sera gli aveva detto di poter andare a vederla, sgranò gli occhi.

«Che...?» sussurrò sorpreso.
Non sapeva neanche se fosse più sorpreso di vedere la ragazza o la donna.
Misa guardò sorridendo il ragazzo per qualche secondo, divertita dall'espressione confusa che aveva stampata in viso. «Ehi» richiamò la sua attenzione.
Il giovane scosse la testa forte e schiuse le labbra. «Che ci fai qui?» chiese spostandosi dalla porta, così da poter far entrare in casa le due.
«Lei l'hai già conosciuta da ieri, ma non vi siete presentati. Lei, Gohan, è mia madre» disse non dando risposta alla dolorosa domanda che le aveva posto. «Mamma, Gohan» continuò.
Lo sguardo del Saiyan si fece ancora più confuso. «T-tua madre?» balbettò.
La donna in questione annuì. «Sì, sono la madre di Misa. Scusa se non te l'ho detto ieri» 
Gohan scosse la testa violentemente e chiuse la porta prima di stringere gentilmente la mano della madre di Misa. «N-nulla, anzi: piacere di conoscerla» disse educatamente. facendo ridere la ragazza. 

***

Nel momento in cui le madri dei due ragazzi conversavano allegramente, Misa afferrò la mano del giovane e gli mimò con le labbra un "devo parlarti".
Si alzarono insieme, dirigendosi verso la camera di Gohan, ignorando gli sguardi furtivi delle due donne.

Si chiusero dentro la stanza e sospirarono nello stesso momento. 
«Vieni, siediti» disse il ragazzo, quasi in imbarazzo.
Non sapeva che cosa gli stesse accadendo, ma non riusciva ad essere sciolto con lei, come lo era sempre.
Questa nuova situazione lo aveva scombussolato parecchio e si rendeva conto che, sì, lei aveva perfettamente ragione.
L'avrebbe trattata in modo diverso se avesse saputo che cosa l'affliggeva.

Misa si sedette accanto a lui e gli prese le grandi mani tra le sue, piccole. «Ho avuto un giorno di permesso, ma da stasera dovrò stare in ospedale. Ho costretto mamma e papà di essere sinceri e, anche se gli è costato molto, l'hanno fatto» disse sentendo il cuore in gola.
Gohan deglutì e sentì il cuore battere sempre più forte. «E...?» la spronò a continuare.
Lei strinse le labbra, scuotendo la testa. «Mi resta pochissimo» disse secca guardando altrove, lasciando velocemente le mani del ragazzo per asciugarsi quella lacrima che le era sfuggita.
Inutile girarci intorno, era quello il succo.
Perché continuare ad illudersi ormai?
Tutto ciò che disse dopo risultò alle orecchie del ragazzo come un suono ovattato, senza senso e decisamente strano.
Sentiva le mani tremare, il cuore scoppiargli nel petto e gli occhi, spalancati, riempirsi di lacrime.

«Poche settimane o addirittura giorni» finì Misa, non riuscendo ancora a guardarlo.
Dopo svariati minuti di silenzio la ragazza si decise a guardarlo e quella visione le straziò il cuore.
Le lacrime scendevano dagli occhi del ragazzo senza che lui riuscisse a controllarle e, in effetti, neanche ci provava.
Era come in trance, non emetteva suoni, respirava velocemente e aveva lo sguardo fisso su di lei.

Misa si pressò i palmi delle mani sugli occhi, per evitare di piangere anche lei e gli si sedette sulle gambe, andando ad asciugargli quelle lacrime che gli stavano rigando il volto.
Lo abbracciò forte, appoggiando la testa sotto il suo mento. «Ti prego, non anche tu. Non voglio che stiate male a causa mia. Mi dispiace Gohan, mi dispiace» sussurrò non riuscendo neanche lei a controllare quelle gocce di acqua salata.
Ad un tratto sentì le forti braccia del ragazzo stringerla forte. 
«Lo so, hai ragione» singhiozzò lei. «Anche io sono arrabbiata con me. Non dovevo conoscerti, non dovevo diventare tua amica e non dovevamo metterci insieme. È colpa mia se stai male, è tutta colpa mia. Sarebbe stato meglio se non ci fossimo mai conosciuti» continuò tra un singhiozzo e l'altro.
Gohan la strinse più forte e appoggiò la guancia sulla sua testa. «Tesoro?» la chiamò, pacatamente, nonostante il tono di voce rauco.
«Che c'è?» chiese tirando su col naso.
Lui sorrise tra le lacrime. «Non dire stupidaggini. Secondo te non ne è valsa la pena stare insieme, anche se non è stato per molto?» cambiò posizione, prendendole il viso tra le mani, cercando di asciugarle le lacrime.
Alla vista dei loro occhi arrossati, scoppiarono a ridere in contemporanea.
Si abbracciarono forte, sentendo di poter fermare il tempo insieme, in quel momento.
«Scusa» mormorò lei.
«Zitta scema» la rimbeccò lui, baciandole forte una guancia.
Se quella era l'ultima volta che si sarebbero visti al di fuori dell'ospedale, voleva farla ridere.
La spinse a sdraiarsi sul letto, le alzò la maglia ed iniziò a farle le pernacchie sul vente, facendola ridere ed urlare contemporaneamente. «Ritiri tutto quello che hai detto?» le chiese ridendo.
Lei continuò a ridere, contagiata anche da lui. «Tutto!» confermò.























Angolo dell'autrice:
Salve a tutti çwç
Sì, sono sempre triste per Misa. Scrivere questa long mi ha distrutto seriamente (?)
Comunque, chi ha visto l'anime Clannad, riconoscerà qualcosa di questo capitolo u.u
Bene, insomma, non ho niente da scrivere ._.
Spero che vi sia piaciuto almeno un po', è solo un piccolo stacco (?) perché lei sa che non vivrà molto, quindi tanto vale uscire dall'ospedale almeno un giorno per poter mettere tutto in chiaro con Gohan.
Adesso vado, ciao ♥


-Rohan♫ *e dal Gohan dentro l'armadio*

 

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


M'abituerò a voltarmi e non ci sarai







Misa sentì qualcuno bussare alla porta della stanza dove si sentiva prigioniera.
Dopo pochi attimi vide il viso di Gohan sbucare all'interno della stanza.
«Ciao» gli sorrise lei.
Gohan la guardò con un grosso sorriso, nascondendo una busta di plastica dietro la schiena. «Ciao» rispose a sua volta, cercando di mantenere il suo stato felice.
Quell'aria cupa e la visione di lei sdraiata su quel maledetto letto gli toglieva tutta la gioia che aveva.
Era terribile.
Odiava quella situazione, quella stanza, quel letto e quella vista.

«Che c'è lì?» chiese Misa curiosa, indicando la busta che teneva il giovane.
Il Saiyan si limitò a poggiarla sulla sedia, andando ad aprire le tende della stanza.
«È già buio?» domandò ancora lei, sentendo un tuffo al cuore, guardando il cielo cupo.
Strano come passavano velocemente le giornate.
Il suo tempo andava diminuendo secondo per secondo e vedere che un'altra giornata era passata la spaventava a morte.
Stava diventando un'agonia quella situazione.
Si morse forte l'interno della guancia e si sforzò di non pensarci.
Il ragazzo, girato verso le stelle, non vide il suo sguardo, ma il tono di voce che aveva usato gli aveva fatto capire tutto.

«Ti ho portato qualcosa da mangiare!» gli disse fingendo di essere allegro e di non essersi accorto di nulla.
Lo sguardo di lei si fece curioso. «Cosa?» domandò cercando di allungare il collo verso la sedia, facendo ridere Gohan.
«Aspetta» rise lui, prendendola per le spalle e facendola sistemare per bene sul letto. «Le focacce del tuo bar preferito» disse andando a prendere il contenuto della busta, dando uno dei rustici alla ragazza che emise un gridolino di gioia.
«Il cibo dell'ospedale è qualcosa di orribile!» esclamò addentando la focaccia, facendo poi un mugolio di apprezzamento.
Gohan le si sedette accanto e le carezzò la testa. «Lo so» le rispose ridendo.
Lei lo guardò con sguardo innocente, masticando il suo spuntino.
Lui le fece un mezzo sorriso.
Sembrava proprio una bambina in quel momento e, in fondo, un po' lo era.
Era vero che se ne andavano prima sempre gli angeli più belli.
Il destino era ingiusto e ancora non riusciva a credere a quella situazione.


***

«Basta, sono stanca, vai via. Ho sonno!» si lagnò Misa battendo un pugno, debolmente, sulla spalla di Gohan che la teneva stretta a sé con un braccio.
Il giovane la guardò facendo una smorfia. «Stavo parlando» borbottò offeso.
Lei scosse la testa. «Okay, ma ho sonno lo stesso» mugolò.
Sentiva la testa e gli occhi pesanti, non ce la faceva più a stare sveglia.
Aveva solamente voglia di dormire e riposare.
Lui, sospirando, si alzò e si stiracchiò. «E va bene, allora torno a casa. Ci vediamo domani e se hai bisogno di qualcosa dimmelo così te la porto» si avvicinò nuovamente a lei e le stampò un bacio sulle labbra. «Fai la brava e riposati» 
Lei sorrise accoccolandosi sul letto d'ospedale. «Buonanotte» 

***

Bip, bip, biiiiiip.
«Presto, dei medici nella stanza 728. Anomalia cardiaca»
«Cosa succede?»
«Sala operatoria, subito»
«Ma...»
«Rischiamo il tutto per tutto»























Angolo dell'autrice:
Siamo praticamente alla fine di questa storia.
Il prossimo sarà l'ultimo capitolo e lo pubblicherò quanto prima possibile :(
Mi sono affezionata tanto a questa fic, mi sento triste a lasciarla :(
Come avrete immaginato, la stanza 728 è quella di Misa che si è sentita male e boh, chissà come finirà (??)
Adesso vado, grazie per aver letto :)


-Rohan♫ *e dal Gohan dentro l'armadio*


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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


M'abituerò a voltarmi e non ci sarai







«Mi dispiace Gohan... non ce l'ha fatta»
«Cosa significa?!»
«Misa...» 
«Ditemi che cosa è successo!» 
«Il cuore ha smesso di battere in sala operatoria, non c'è stato nulla da fare»
«Non è vero»
«Mi dispiace»


***

Tutto il mondo era diventato nero.
Non esistevano più colori.
Non esisteva più la luce.
Non esisteva più la felicità.
Aveva dentro di sé il rimorso di non esserle stato accanto ancora qualche ora.
Se forse non si fosse convinto ad andare via, si sarebbe accorto che si stava sentendo male e i medici non sarebbero intervenuti tardi.
Forse era colpa sua.
Sentiva un nodo alla gola da due giorni, non aveva voluto vedere nessuno, né mangiare, né parlare.
Si sentiva vuoto e continuava a guardare la fotografia scattata sul suo cellulare la sera di Capodanno.
L'aveva fatto di proposito a scattare quella foto, ne era certo.
Voleva che lui non la cambiasse e non lo avrebbe mai fatto.

«Gohan» 
Chichi entrò in camera del figlio, senza nemmeno bussare. «Fra poco ci sarà il funerale, per favore vestiti» gli disse con sguardo implorante.
Gohan, sdraiato a pancia sotto sul letto, annuì. «Va bene, mamma» rispose con la voce roca.
La donna uscì dalla stanza e il giovane si alzò per vestirsi.
Andò in bagno per lavarsi e il suo sguardo si posò sulla sua immagine riflessa allo specchio.
Aveva gli occhi vuoti, le occhiaie e il volto pallido.
I capelli più spettinati del solito, la schiena curva e le mani tremanti.


***

Misa non c'era più e quella bara bianca ne era il segno tangibile.
I suoi genitori, parenti, amici e compagni di scuola erano lì a dargli l'ultimo saluto.
Le lacrime scendevano copiose dagli occhi di tutti.

Gohan si limitava a stare con lo sguardo sulle sue ginocchia, ad ascoltare una parola sì e una no quello che dicevano.
Tante volte aveva perso qualcuno di caro, fin da quando era un bambino, ma questa volta era diverso.
La sua ragazza non sarebbe tornata in vita, era andata via per sempre e lui non aveva potuto fare niente per lei.
Avrebbe voluto avere più tempo a disposizione da poter passare con lei.
Avrebbe voluto ritornare indietro nel tempo e picchiare il se stesso del passato che a volte disdiceva i loro appuntamenti per studiare.
Avrebbe voluto solamente chiederle scusa e abbracciarla forte, ancora una volta.
Ma la vita non dà una seconda occasione, no.
Non abbiamo il controllo di tutto, come invece pensiamo.
Non trovava alcun senso logico, non capiva perché era capitato a lei.
Quante volte aveva immaginato il loro futuro insieme, ignaro del segreto che lei custodiva.
La vita non è mai come la si aspetta, decide lei e devi tenerti pronto, può accadere di tutto.
Inutile progettare e sognare ad occhi aperti l'avvenire perché tanto ci vuole un nulla a distruggere tutto il tuo mondo.

Vide tutta la gente che lo circondava alzarsi in piedi e fece lo stesso,
La bara di Misa stava per essere portata al cimitero, per essere sepolta.

***

Erano passate settimane ed era sera, il cielo cupo rispecchiava totalmente l'animo del Saiyan che guardava il fiore bianco che aveva appoggiato accanto alla lapide di Misa.
Erano ore che stava lì a fissarla.

«Ehi...» 
Sentì una mano appoggiarsi sulla sua schiena.
Videl gli sorrise tristemente.
«Ehi» rispose lui.
Guardarono l'oggetto davanti a loro per vari minuti.
«Che ci fai qui?» chiese ad un tratto il ragazzo.
Lei fece spallucce senza guardarlo. «Sapevo che ti avrei trovato qui» disse con sincerità.
Gohan inarcò un sopracciglio. «Devi dirmi qualcosa?» domandò ancora.
Lei scosse la testa, incrociando le braccia dietro la schiena. «No, volevo solo farti compagnia. Non ci vediamo da Capodanno» gli fece notare.
Lui annuì. «Grazie» rispose con voce flebile, per poi rivolgerle uno sguardo confuso.
Videl lo guardò negli occhi, sobbalzando.
In quel momento le era sembrato che i suoi occhi non fossero vuoti, ma quelli del ragazzo che era sempre stato.
«Eric?» chiese solamente il giovane.
Videl sospirò pesantemente. «Ci siamo lasciati. La sera della festa mi ha tradita» disse con una smorfia.
Il ragazzo sbatté le palpebre sorpreso. «Oh, non immaginavo...» mormorò. «Mi dispiace» continuò.
La giovane scosse la testa. «Era qualche settimana che litigavamo di continuo, sapevamo entrambi che non saremmo durati a lungo»
Gohan abbassò lo sguardo, dispiaciuto, ritrovandosi nella sua visuale il fiore che aveva posato qualche ora prima lì.
Sentì un tuffo al cuore, come se si fosse ricordato solo in quel momento tutto quello che era successo.
Per un attimo gli era sembrato di aver dimenticato tutto.
I suoi occhi ritornarono cupi e le sue spalle curve, piegate da un peso troppo grande da sostenere per un ragazzo di quell'età.

Il peso della morte.
«Tu sapevi di Misa?» le chiese flebilmente.
Videl scosse la testa, asciugandosi una lacrima ribelle con il palmo della mano. «No, l'ho scoperto quando l'hai saputo tu» rispose stringendo gli occhi.
Lui annuì lentamente.
«Gohan?» lo richiamò lei.
Il giovane si girò a guardarla, senza espressione in viso.
«Per favore non buttarti giù così, ti prego. Ritorna in te, fallo per lei. Sono sicura che ti abbia detto di andare avanti e non stare così» gli disse mordendosi forte il labbro.
Una folata di vento freddo lì colpì, ma sembrarono non accorgersene.
«Non posso farci niente» rispose lui. «Lo so che le farebbe male vedermi così, lo so benissimo, ma non riesco a far altro che pensare che non la rivedrò più e non ce la faccio proprio a far finta di niente» disse sentendosi un nodo alla gola.
Videl gli si avvicinò. «Non devi fare finta di niente, assolutamente. Non devi dimenticarti di lei, ma portarla nel tuo cuore. Devi riuscire a prendere esempio da lei, è stata forte fino alla fine, ha tenuto tutto dentro di sé per non farci stare male e invece, guarda. Stai male comunque. Lo so che è normale, ma devi reagire. Lo so che non stai mangiando e stai tutto il giorno chiuso in camera. I tuoi genitori sono preoccupati e sono sicura che lei, che ti sta guardando, è preoccupata anche. Esaudisci i suoi ultimi desideri e vai avanti, rendila orgogliosa di te, Gohan» disse lasciando scorrere liberamente le lacrime dai suoi occhi.
Non ce la faceva a vederlo così, a sostenere quella situazione da solo.
Nessuno può superare qualcosa del genere senza l'aiuto di nessuno, infatti lui non stava superando proprio un bel niente.
Era vero che erano passati solo alcune settimane, ma più si chiudeva in sé stesso e più difficile sarebbe stato uscirne fuori.

«Non sai come mi sento» rispose lui, con gli occhi fissi sul nome della ragazza, inciso sulla pietra.
Videl sentì qualcosa spezzarsi dentro di lei, mentre una gran rabbia l'assaliva.
«Ah no?!» chiese scoppiando in un urlo. «Misa la conoscevo da quando è nata! È sempre stata la mia sorellina. Mi ha sempre raccontato tutto, tranne questo ovviamente. Ti posso raccontare chi è stata la sua prima cotta, la prima volta che le è venuto il ciclo, quando una bambina l'ha picchiata senza motivo! Credi di esserci stato sempre tu per lei? Ero io quella da cui andava piangendo perché aveva paura! Ero io quella che andava a terrorizzare chiunque se la prendesse con lei! Ero io quella che le era sempre stata accanto, caro Gohan. Hai tutto il diritto di stare male, ma non pensare assolutamente di essere l'unico a soffrire perché non è così. Sto cercando solo di aiutarti e se non vuoi il mio aiuto, bene, aiutati da solo, ma fa' qualcosa! Non puoi stare a piangerti addosso, non per sempre» gli urlò contro tutta la sua rabbia, facendogli stringere i pugni.
Aveva ragione, lo sapeva, ma non poteva di certo pretendere che lui sorridesse dopo così poco dalla sua scomparsa!
Avrebbe continuato a vivere, ma ancora era troppo presto.
Le ferite non si rimarginano dopo così poco tempo.

Alzò gli occhi lucidi verso di lei e la strinse forte, lasciandosi bagnare la felpa di lacrime salate.
«Scusa...» mormorò lui.

***

«Hai intenzione di cenare oggi?» chiese Chichi al figlio, avvicinandosi a lui.
Il giovane annuì lentamente e si sforzò di mostrare un lieve sorriso. «Mi cambio e scendo» 
Gohan salì in stanza, chiudendosi la porta alle spalle e sospirò.
Si passò una mano sul viso. 
Videl aveva ragione, doveva reagire.
Doveva farlo per Misa, doveva andare avanti anche per lei.
La sua ragazza avrebbe continuato a vivere dentro di lui, tramite lui.

Aprì l'armadio per prendere un paio di pantaloni più comodi e cadde ai suoi piedi la lettera che lei gli aveva dato a Natale.
Sicuramente era quello il momento in cui doveva aprirla, se lo sentiva.
Si sedette sul letto, mentre toglieva il sigillo.
Dentro trovò tre loro foto e un foglio.
"Grazie".
«M'abituerò a voltarmi e non ci sarai, Misa» sussurrò, baciando il foglio.









~Fine.












Angolo dell'autrice:
Okay, siamo alla fine.
Questo è l'ultimo capitolo e mi dispiace da matti per Misa ç_ç
Forse a molti di voi non è piaciuto come personaggio e in coppia con Gohan, ma a me è piaciuto tanto delineare anche se non in modo approfondito questo personaggio nuovo.
Mi dispiace per il finale triste e per chiunque si stia chiedendo se Gohan si metterà con Videl o resterà per sempre legato solo a Misa, chiudete gli occhi e immaginate il suo futuro.
Chi mi conosce e mi ha seguito sa con chi lo vedo bene e che cosa farà nel suo futuro, ma non ho voluto andare avanti perché la storia era incentrata su di loro e così deve essere.
Mi scuso per il finale drammatico e spero che la storia vi sia piaciuta almeno un po'.
Grazie per la vostra attenzione e alla prossima fan fiction ♥


-Rohan♫ *e dal Gohan dentro l'armadio*

 

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