Frammenti di vita.

di BlackPaperMoon
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Vi presento Iris ***
Capitolo 2: *** Un grossissimo malinteso! ***
Capitolo 3: *** Segreti opprimenti celati nel silenzio. ***



Capitolo 1
*** Vi presento Iris ***


  • SCHEDA DEL PERSONAGGIO:
    Nome: Iris Crystal 
    Cognome: ItŌ
    Etá: 20

    Aspetto: Capelli turchini, corti e vaporosi, spesso raccolti in una fascia. Occhi di ghiaccio, incorniciati da folte e chiare ciglia. Non ha un abbigliamento fisso, ma intercorsi i due anni dopo la guerra a Marineford si presenta con una folta chioma azzurra, un cappello da marinaio sulla testa, una divisa bianca che lascia intravedere un tatuaggio sul petto e un paio di neri stivali.


    Storia: Nell'isola invernale della rotta maggiore Karakuri, patria dei più portentosi inventori nel corso dela storia, nasce una bambina dai capelli turchini: Iris Crystal Ito. Figlia di uno dei più promettenti inventori della sua isola e di una brillante biologa, Iris crebbe per alcuni tempi in un clima familiare piuttosto calmo e sereno. Tutto ció finché suo padre non decise di intraprendere il cammino come pirata, cosa che lo costringeva a stare lontano dalla sua famiglia allungo. Fu infatti lui a portare a casa un frutto del diavolo trovato in uno dei suoi numerosi viaggi, che la bambina ingerì innocentemente non sapendo di cosa si trattasse. Sua madre invece, biologa e grande esperta di piante e animali, coltivava dentro di se l'irrazionale sogno di riuscire un giorno a portare il verde e la natura incontaminata perfino in un'isola destinata al ghiaccio perenne come quella in cui vivevano. La turchina, profondamente influenzata dai suoi racconti e desiderosa di vedere coi propri occhi ció di cui parlava, che per lei altro non erano che racconti fiabeschi e illusorie fantasie, decise di appoggiare il sogno di sua madre e cominció a studiare sui suoi stessi libri per aiutare Per via della scelta di vita del suo vecchio, dei suoi poteri dovuti al frutto che ancora non riusciva a padroneggiare e dell'irrazionale ambizione di sua madre, considerata da tutti leggermente pazza, la bambina subì le discriminazioni degli abitanti del suo stesso villaggio, ricevendo appellativi come "mostro". La situazione andò notevolmente degenerando quando si seppe della morte di suo padre, cosa che mandò la piccola e sua madre nello sconforto più totale. Convinta che sua figlia avesse bisogno di una figura paterna accanto, nel giro di due anni la donna intraprese una relazione con un Marines, giunto sull'isola da qualche mese. Egli non verrà mai accettato però dalla bambina, che lo non lo riterrà per niente idoneo a prendere il posto di suo padre. Cominciava peró ormai a diffondersi la notizia anche al di fuori dell'isola di questa donna formidabile e intelligente, con l'ambizione di riuscire a far rigogliare vegetazione anche dove questa é improbabile che cresca. Il marines, mandato dal governo per osservare questa donna, la uccise brutalmente sotto gli occhi di Iris una volta avuto prova della sua formidabile intelligenza. La mente di sua madre era tanto vasta e acuta da essere vista dalla marina come un possibile pericolo, e come tale da eliminare. La turchina, profondamente scossa e shoccata da quella visuale, non avendo ancora imoarato a controllare il proprio potere, quando l'uomo si scagliò contro di lei per toglierle la vita a sua volta, finì per trafiggerlo. In preda al panico, lasció la propria dimora, correndo il più lontano possibile dal villaggio e finendo per perdersi tra le montagne in piena notte. Verrà trovata da Barbabianca distesa sul manto ghiacciato della neve, priva di sensi e prossima a diventare cibo per lupi. Intanto per tutta la rotta maggiore comincerà a diffondersi la voce dell'uccisione di un marines avvenuta per mano di una bambina di soli otto anni. Sulla testa di Iris verrà affissa una taglia già dalla tenera età, e avendo trovato due cadaveri sul posto si penserà perfino che sia stata lei ad uccidere la sua stessa madre. Verrà vista come un essere freddo, spietato e senza cuore. Un mostro, esattamente come usavano chiamarla da bambina.

    "Beh, anche la madre aveva qualche problema in testa. Non mi stupisco che abbia fatto una cosa simile."

    Ignara di tutto, Iris si risveglierà sulla mobi dick, di fianco a Barbabianca che attendeva pazientemente che si destasse. Inizialmente farà la difficile, poiché ancora scossa e provata, ma una volta rassicurata dal vecchio si sentirà in dovere di raccontargli la sua triste storia. Quest'ultimo deciderà di prenderla con se, di crescerla, allenarla e allevarla come uno dei supi figli. E da quel momento in poi la giovane crescerà sotto l'ala protettiva di Barbabianca, arrivando come tutti a considerarlo il suo rispettivo padre, colui che é stato degno di prendere il posto di quello di sangue. Sarà molto utile per la ciurma vista la sua profonda conoscenza di animali e piante, e intraprenderà spesso missioni con Marco e Ace, con cui legherà un fortissimo rapporto. Soprattutto per Ace, Iris nutrirà una fortissima ammirazione, sia per la sua personalità e il suo enorme cuore, sia per il fatto che nelle sue vene scorre il sangue di Gold D. Roger. Quest'ammirazione si tramuterà col tempo in un sentimento ben più forte, che verrà svelato attraverso alcuni comportanenti che la ragazza terrà nei suoi riguardi. Ma diverrà ormai evidente a Marineford quando, nel bel mezzo della battaglia, ella si prostrerà dinnanzi al patibolo e gli urlerà in faccia ció che prova per lui. Questo evento non sfuggirà logicamente alle orecchie dei curiosi. Cadrà in profondo shock quando vedrà Ace e Barbabianca morire di fronte ai suoi occhi, al punto che seguirà Jinbei e Rufy, pregando Trafalger Law tra le lacrime di farla salire a bordo.

    "TI PREGO! É L'UNICA COSA CHE MI RIMANE DI LUI!"

    Vedrà in Rufy ciò che di più vicino ad Ace c'é in quel momento e, non ancora pronta per accettare la sua morte, lo seguirà sull'isola delle donne. Qui cadrà in uno stato di profonda depressione, perdendo ogni voglia di vivere e lasciandosi andare profondamente senza alcuna intenzione di reagire. Aveva perso le uniche sue due ragioni di vita, due delle persone a lei più care, e non si sentiva in grado ne degna di continuare a rincorrere il grande sogno di sua madre. Sarà Rufy stesso a spronarla a rialzarsi, e le sue parole le daranno la forza giusta per reagire. Passerà quei due anni ad allenarsi e fortificarsi sull'isola delle donne, insieme alle sorelle gorgone. Le esperienze tempreranno e modificheranno il suo carattere al punto tale che, ormai trascorsi i due anni, deciderà di riprendere il mare e rintracciare la sua vecchia ciurma, munita della vivre card di Marco.

     
    -To be continued.-

    Fascia Temporale:
    0 - 8 anni: Vivrà fino all'età di otto anni sulla sua isola natale, per poi essere presa sotto l'ala protettiva di Barbabianca.
    9 - 12 anni: Trascorrerà la sua infanzia e preadolescenza ad allenarsi duramente per diventare più forte, e a studiare assiduamente per raggiungere il grande sogno di sua madre.
    12 - 18 anni: Ormai diventata abbastanza grande, comincerà a svolgere missioni in nome e per conto di suo padre, affiancata dai membri della sua ciurma.
    18 - 20: Dopo Marineford, finirà per allenarsi sull'isola delle donne, finché non deciderà di riprendere il mare per realizzare il sogno di sua madre.

    Apparizioni:

    -Alabasta: Qui si troverà in missione con Ace il quale, incontrati i pirati Mugiwara, dichiarerà di essere lì in compagnia di una sua compagna. Iris, per via dei capelli turchini e della leggera somiglianza con Bibi, verrà scambiata per la principessa di Alabasta e rapita dai cospiratori, e al povero Ace toccherà tirarla fuori dai pasticci.

    -Marineford: Qui sfoggerà il suo potenziale, combattendo con le unghie e con i denti, accecata dall'unico desiderio di salvare il suo cimpagno. Arrivata al centro della piazza e timorosa di non avere più occasione per farlo, urlerà ad Ace di fronte al patibolo di provare qualcosa per lui.

    - Isola delle donne: Dopo la grande guerra seguirà Rufy sull'isola delle donne. Qui Iris suoererà la morte di Ace e Barbabianca, per il quale si era lasciata andare, grazie alle parole confortanti di Rufy. Nei successivi due anni si allenerà con le sorelle Gorgone per riuscire a diventare più forte.

    Rapporti:

    - Barbabianca: Lei ama profondamente e incondizionatamente il vecchio, al punto da considerarlo il suo vero padre, l'unico in grado di sostituire il legame di sangue con l'uomo ormai defunto. Egli sarà per Iris maestro e tutore, allevandola con durezza e premura col solo scopo di prepararla al mondo esterno. Avendola vista crescere sarà leggermente apprensivo, al punto da intimare sempre i suoi uomini a non mettersi idee in testa su di lei.

    - Marco: Con Marco Iris legherà un profondo rapporto di amicizia, al punto da considerarlo come un fratello maggiore. I due non mancano mai di punzecchiarsi a vicenda, e spesso il ragazzo la prenderà in giro per i suoi evidenti sentimenti per Ace, mettendola profondamente in imbarazzo. E' però uno dei pochi con cui Iris si apre e intavola discorsi seri.

    - Ace: Nata inizialmente come una profonda ammirazione e stima reciproca, Iris finirà per provare qualcosa per lui. Sarà molto apprensiva nei suoi riguardi, avrà sempre paura che lui possa correre qualche rischio e per questo insisterà sovente per seguirlo in missione. Ció non farà altro che mostrare maggiormente ció che prova per lui. Dalla sua morte ne uscirà profondamente segnata.

    -Teach: Quando era nella ciurma, Teach non faceva altro che stuzzicare Iris con proposte indecenti, guadagnandosi il disgusto della ragazza. Lei non l'ha infatti mai visto di buon occhio e a cercato sempre di stargli lontana il più possibile, pur facendo buon viso a cattivo gioco. Ce l'avrà profondamente con lui per aver tradito suo padre e consegnato Ace alla Marina. Quando il ragazzo morirà di fronte ai suoi occhi, Teach la deriderà.

    - Thatch: Iris adorava il modo in cui Thatch cucinava. Era solita, dopo lo studio estenuante, recarsi in cucina per darli il tormento mentre svolgeva le sue mansioni.

    - Rufy: Dopo la morte di Ace, Iris si attacca morbosamente a Rufy, vedendolo come la cosa in quel momento più vicina al suo defunto compagno. Sarà lui stesso a spronarla a reagire alla morte di Ace, ed é grazie alle sue parole che Iris troverà la forza per rialzarsi.

    - Trafalger Law: Alla sua richiesta di essere portata via insieme a Rufy per assisterlo, Law la vedrà inizialmente come una seccatura, un peso inutile in più. Ma alle parole "non voglio che lui muoia!" Iris risveglierà inconsapevolmente il suo passato, costringendolo ad acconsentire poiché colpito dalla sua determinazione. Col passare del tempo, da parte di Iris nascerà una sorta di ammirazione nei confronti di Law, per via del suo intelletto trapelato dalle loro conversazioni serie.

    - Le abitanti dell'isola delle donne: Inizialmente troveranno difficile accettare la presenza di Iris, ma chiuderanno un occhio essendo lei una donna. Tra di loro si instaurerà Poi un profondo rispetto.

    - Marina: Iris nutrirà un forte risentimento verso la marina, per via della morte di sua madre e della corruzione che regna al suo interno. Una volta accortasi peró che non c'é del buono in entrambe le fazioni, svilupperà l'idea che ognuno ha la sua strada che ha deciso di seguire per determinate ragioni.

    - Rivoluzionari: Inizialmente indifferente a questa fazione, una volta venuto a sapere che Sabo é vivo, tenterà in tutti i modi di incontrarlo. Desidera sappia quanto Ace ha pensato e parlato di lui in questi anni.

    Carattere: 

    Il carattere di Iris é molto dinamico nel corso degli eventi. Da bambina era leggermente ostile e diffidente, e l'ingresso nella ciurma di Barbabianca fa si che si ammorbidisca e tiri fuori quella parte tenera del suo carattere. É una ragazza molto dolce, intelligente e apprensiva. Si fida molto del suo istinto e delle sue sensazioni, ed è profondamente sensibile alle perdite affettive. Non è granché attaccata alla propria vita, ed è solita sovrapporre ad essa quella dei suoi cari. Parecchio imbranata e a tratti cocciuta. Dopo la morte di Ace, tuttavia, il suo modo di essere viene fortificato ulteriormente, rendendola leggermente più dura, furba e scaltra. 

    - Tecniche del frutto del diavolo: (potrebbero subire modifiche)

    Iris ha ingerito per sbaglio il frutto del diavolo Kesshō Kesshō, un paraminsha che le da la capacità di generare cristalli. I cristalli si formano per solidificazione graduale di un liquido o per brinamento di un gas. In sostanza le è permesso solidificare qualsiasi cosa contenga del liquido. Il cristallo è molto tagliente e appuntito, ma tuttavia parecchio fragile. Per questo Iris cerca sempre di munire le sue tecniche di un cristallo più spesso possibile. Sull'isola delle donne riuscirà a controllare l'Haki grazie alle sorelle gorgone. Riuscirà a controllare solo l'haki della presenza e quello dello spirito combattivo. Può anche riutilizzare i frammenti cristallini di una sua tecnica a suo piacimento, magari per scopi difensivi. E' in grado di generare, all'occorrenza, un'onda d'urto capace di distruggere le sue stesse tecniche. Sovente usa un cristallo più fragile per le tecniche che consistono di creare specchi, mentre per gli attacchi è più avvezza a servirsi del cristallo minerale, più duro e spesso e quindi più difficile da disintegrare. 

    - Ransu kesshō (lance di cristallo): con questa tecnica, Iris è capace di scagliare una serie di cristalli, che come frecce si scagliano repentinamente contro il nemico.

    - Kesshō-ka dankai 1 (cristallizzazione stadio 1): con questa tecnica può cristallizzare tutto ciò che tocca, anche il corpo del nemico. A patto che il suddetto sia provvisto di liquido.

    - Kesshō-ka dankai 2 (cristallizzazione stadio 2): Essendo che è capace di cristallizzare ogni cosa contenente del liquido, se si trova in un ambiente scarsamente arido, poggiando la mano sul terreno riesce a cristallizzare l'ambiente circostante per una distanza massima di dieci metri. Solitamente si serve di questa tecnica per usufruire a suo favore dell'elevato numero di cristalli che questa tecnica genera, in modo da farne partire altre da essa.

    - Kesshō-sei shīrudo (scudo cristallino): Per parare eventuali attacchi corpo a corpo, è possibile che dal suo braccio si generi una lastra spessa di cristallo, che funce appunto da scudo.

    - Kesshō no retsu (colonne cristalline): Servendosi di questa tecnica è possibile generare un massimo di cinque colonne cristalline appuntite, diramate anche in postazioni differenti, che si dirigono a gran velocità verso un punto ben preciso. Questa tecnica diventa più potente quando si usufruisce di essa in presenza della Kesshō-ka allo stadio 2.

    - Shōgekiha (onda d'urto): Di questa tecnica si serve per sgretolare quelle già create ed usare i frammenti per scagliarli contro il nemico.

    - Kesshō kabe (muro di cristallo): Questa tecnica viene utilizzata nei momenti di difficoltà, a scopo prettamente difensivo. Intorno ad Iris vengono generati una serie di colonne di cristallo, che fungono da protezione per eventuali attacchi. 

    - Kesshō mirā (specchio di cristallo): Questa tecnica è utilizzabile solamente in posti in cui vi è la presenza della luce. Quest'ultima, che andrà a colpire un piccolo cristallo adagiato sul terreno, verrà riflessa contro un'altra superficie cristallina, generando il riflesso dell'ultima persona che vi si è specchiata come una sorta di ologramma.

    - Kesshō chi (sangue cristallino): Se ferisce l'avversario, essendo in grado di cristallizzare i liquidi, cristallizza il sangue all'interno della ferita aperta, provocando lesioni interne.

    - Kurisutarufurawā (fiore di cristallo): Sbattendo un piede per terra, con questa tecnica è in gradi di generare direttamente sotto i piedi del nemico una raccolta di cristalli appuntiti, che prendono la forma di un fiore. Con questa tecnica ha ucciso il generale della marina.

    - Hansha mirā (specchi riflettenti): Questa tecnica consente di generare fino ad un massimo di quattro colonne abbastanza fini, che esposte alla luce del sole sono in grado di riflettere la luce. Solitamente, tale tecnica viene utilizzata per accecare il nemico oppure ustionarlo, come con la lente d'ingrandimento. Funziona solo in presenza della luce solare.

    - Kesshō o kaishite (via di cristallo): Essendo possibile cristallizzare i liquidi, appoggiando la mano sul suolo o su una superficie acquatica Iris fa così comparire centinaia di cristalli, creando una sorta di via.

    - Rama no kesshō (lama cristallina): Compare sul proprio braccio una lama di cristallo molto sottile e affilata ma nello stesso tempo dura come un diamante, che viene utilizzata in combattimento.

    - Kesshō keimusho (prigione cristallina): viene creata una prigione di cristallo, con il quale si può proteggere o intrappolare un bersaglio.

    - Yoroi kesshō (armatura di cristallo): Con questa tecnica difensiva, protegge la parte del corpo che sta per essere lesa con uno strato spesso di cristallo.

    - Shinjōkesshō (aghi di cristallo): Nel corpo a corpo, è possibile che la parte colpita direttamente da mani o calci venga rivestita di uno strato di cristallo servendosi del Yoroi kesshō. Da questa piattaforma cristallina possono crearsi dei cristalli taglienti per ferire il nemico quando ha ancora il proprio arto posato sul corpo di Iris. Questi aghi possono generarsi persino negli spazi delle falangi o sulle dita stesse, e fungere da arma.

    - Ken kesshō (pugno di cristallo): La mano viene ricoperta da uno strato di cristallo e rende il colpo più duro e tagliente.

    - Surasshu kesshō (fendente cristallino): Facendo partire un fendente dalla gamba, quest'ultimo genera una lastra appuntita cristallina che si dirige verso il nemico. 

    - Suishōnoken (spada di cristallo): All'occorrenza può decidere di generare una spada fatta interamente di cristallo per difendersi da eventuali nemici muniti di arma.

    - Kesshō o kidō (lancia cristallina): A partire dall'avambraccio, viene creata una lunga lancia di cristallo per colpire il nemico.

    - Curiosità:

    -Ace era solito chiamarla col suo secondo nome, talvolta. Sosteneva che fosse carino.

    - Ama leggere, e possiede una profonda conoscenza di piante e animali per via dei suoi studi. É una biologa esperta, e la sua intelligenza viene catalogata come un pericolo.

    - La sua cabina sulla Mobi Dick é divisa in due parti: un'immensa libreria che con una porta ha accesso ad una serra in cui coltiva le piante per studiarle.

    - Oltre al tatuaggio della ciurma di Barbabianca, se ne farà un altro sul petto in ricordo di Ace.

    - E' capace di stare sveglia fino a notte tarda per studiare. Portare a termine l'obbiettivo di sua madre è per lei diventata pura ossessione, ai danni del suo fisico gracilino.

    -Sull'erba, di solito, cammina scalza.

    -Soffre di epistassi. Essendo abituata a un clima prettamente invernale, i continui sbalzi climatici della rotta maggiore fanno cedere i suoi deboli capillari e sanguinare il suo naso.


    Angolo dell'autrice: 
    Salve a tutti! Questa scheda è stata impostata per darvi una vaga idea del personaggio da me ideato. Ci tenevo a precisare che é la prima volta che scrivo in One Piece, avendo recentemente terminato il manga (o meglio, i capitoli fino ad ora usciti), per cui vi prego di essere magnanimi con questa pover'anima(?). Sono a conoscenza del fatto che solitamente le Fan Fiction riguardanti i nuovi personaggio vengono scartati, ma spero vivamente che qualcuno decida di prendermi in considerazione! Non è un granché, ne sono consapevole, ma tenterò di rifarmi coi "frammenti di vita", sperando di renderla in qualche modo interessante agli occhi di chi legge. Il mio scopo principale è quello di farvela apprezzare, di farvela vedere coi miei occhi, e farò di tutto per riuscirci!
    Ultima cosa, vorrei specificare che lo scheletro della scheda pg l'ho preso da un mio amico, per cui (unicamente quello) non è farina del mio sacco.
    Neh, Manuel-sensei, così non dici che ti ho copiato! -w-
    Buona lettura!

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Capitolo 2
*** Un grossissimo malinteso! ***


Alabasta- Alubarna: 6:00 p.m.

"PRINCIPESSA BIBI! TORNI QUI!"
 
 
《V-VI RIPETO CHE AVETE SBAGLIATO PERSONA!》
 
 
A piedi scalzi, sulla sabbia rovente, la giovane turchina correva a perdifiato ormai da qualche minuto, con quelle che parevano essere le guardie reali del luogo alle calcagna. Avevano continuato a chiamarla con quel nome da quando i loro occhi si erano posati sulla sua figura, e lei ancora non ne comprendeva il motivo. Si limitava a correre, a scappare da loro, senza sapere nemmeno dove fosse diretta. Principessa, ora passava addirittura per una principessa! Lei e questa Bibi si somigliavano davvero così tanto, o erano gli abitanti di quel posto a vederci talmente male da non saper distinguere la loro regnante da una biologa? Non riusciva a darsi un responso, e per questo motivo si limitava ad imbucare cunicoli, viuzze buie, sotto gli occhi attoniti della gente che l'additava perplessa. Aveva perso il conto di quante volte aveva cambiato strada, addentrandosi sempre più in quella cittadina in cui tutti i quartieri sembravano dannatamente uguali. 
 
 
[Ma dove diavolo è finito Ace ?! Aaah, "mangio e torno", aveva detto! Poi andiamo a cercare il mio fratellino insieme, aveva detto! Sicuramente si è addormentato in qualche locanda! Se solo riuscissi a...! ]
 
 
Proprio mentre svoltava l'angolo, venne sorpresa da un soldato che -chissà come- si era appostato dietro il muro in attesa del suo arrivo. Che altro poteva fare, se non opporre resistenza fisica? Non era nella sua indole ferire persone innocenti, e di sicuro le intenzioni di quei soldati non erano cattive. Doveva trattarsi di un grossissimo malinteso, ne era certa. Cominciò a dimenarsi come un'anguilla, racchiusa nelle possenti mani di quell'uomo un po' troppo robusto per i suoi gusti. Ma ogni tentativo fu vano...
 
 
"Principessa, la supplico, smetta di dimenarsi! Ora la riportiamo ad Alubarna, attendevamo con ansia il suo ritorno! Credevamo fosse morta!"
 
 
《 Vi ripeto che non sooono la vostra principessa! Mi avete scambiato per qualcun'altro!》
 
 
"Non c'è più bisogno di mentire sulla propria identità! Ora è al sicuro!"
 
 
Bloccata come un pesce in una rete, la ragazza si vide trasportare contro la propria forza sotto li sguardi decisamente divertiti degli abitanti. Non le rimase che sbuffare pesantemente, tatuandosi sul volto un'espressione rassegnata.
 
 
[Ma perché capitano tutte a me...! ]
 
 
_________________________________________
 
 
Una sfarzosa stanza, ricca di ogni particolare si potesse desiderare, ampia, luminosa, regale! Era lì che la giovane turchina era stata portata, e nonostante la bellezza ammaliante di quel luogo, tra le mura di quel castello si sentiva mancare l'aria. Era in trappola, quello non era il suo abitat naturale! Come una rondine che viene rinchiusa in gabbia. Fissava ogni oggetto antico e costoso con noia e sufficienza, non facendo altro che sbuffare e sospirare pesantemente. A lei quelle cose non piacevano ne interessavano! Intanto in paese si stava diffondendo la voce che la principessa Bibi fosse viva, e molti dei bambini del luogo avevano espresso il desiderio di poterla incontrare. Prima di essere rinchiusa in quella stanza, Iris ne aveva combinate di tutti i colori tra le mura del castello per tentare una fuga all'ultimo momento, ma non potendo usufruire del suo potere era stata nuovamente catturata. Aveva provato a spiegare a parole la sua situazione, ma nessuno le aveva creduto.
 
 
[Forse se avessi mostrato il tatuaggio di Barbabianca...!]
 
 
Nel bel mezzo della sua riflessione, udì la porta cigolare. Un uomo alto, con due linee viola che gli andavano dagli occhi fino al mento e l'abbigliamento del posto, fece il suo ingresso nella stanza. Si fissarono, a lungo, rimanendo in silenzio. Finché Iris non decise di prendere iniziativa.
 
 
《Sembri... Una persona importante per l'esercito di questo paese. Senti, c'è stato un enorme malinteso, io non sono-!》
 
 
"Lo so benissimo."
 
 
La freddò lui, prima che potesse finire la frase. Si avvicinò a lei, che intanto giaceva su quell'enorme letto a baldacchino più che perplessa, a falcate lente, porgendole poi la mano.
 
 
"Mi chiamo Pell, sono il comandante della guardia reale."
 
 
《Iris... Iris Crystal, della Ciurma di Barbabianca. La mia fama mi precede, quindi ti risparmio inutili spiegazioni, Pell.》
 
 
Proferì, tendendogli la mano a sua volta per presentarsi, certa che lui sapesse perfettamente chi si trovasse di fronte, visto le voci -errate- che giravano sul suo conto.
 
 
"So chi sei, e non sembri così pericolosa come la marina dice."
 
 
《Non lo sono, infatti, ma non posso certamente spiegare a tutti la storia della mia vita, tu comprendi.. 》
 
 
"Certo. Senti Iris, faccio appello al tuo buon cuore. Nonostante tu sia un pirata, e viste le tue abilità, ho notato che pur avendo posto resistenza non hai ferito nessuno dei miei uomini. Te ne sono profondamente grato, ed è questo che mi ha fatto pensare che le voci sul tuo conto fossero errate. Il motivo per cui sei stata scambiata per Bibi è che voi due vi somigliate spaventosamente, e le nostre guardie hanno pensato fossi lei non vedendola da ormai diversi anni. Qui in paese pensano tutti che la principessa sia morta, ma io so come sono andate le cose realmente. Spiegartelo sarebbe troppo lungo, ma ho bisogno del tuo aiuto. Il re è scomparso ed Alabasta in questo momento si trova ad affrontare un momento di confusione e crisi che aggravano la nostra già disastrosa situazione. Senti, mh, è una richiesta folle ma.. Le voci che la principessa sia tornata si sono sparse, e i bambini hanno espresso il desiderio di incontrare la principessa. Vorrei che tu assumessi la duplice funzione di diversivo, per far credere al nostro nemico che ti trovi al castello mentre la vera principessa agisce indisturbata. Non correrai alcun rischio, te lo posso assicurare. Tra le altre cose vorrei che alleviassi un po' le sofferenze di quei poveri bambini. Nel vedere le disgrazie che stanno colpendo il nostro paese, i loro animi innocenti stanno perdendo la speranza. Potresti, ecco unicamente per loro, fingerti la principessa Bibi?"
 
 
Quella richiesta lasciò la giovane piuttosto spiazzata, cosa che si poteva ben intendere dall'espressione sul suo volto. Dopo attimi di perplessità, si trovò a scuotere energicamente il capo, per poi alzare l'indice verso il viso di Pell.
 
 
《Senti.》
 
 
Cominciò, con voce chiara e concisa.
 
 
《Io non sono una principessa, ne so comportarmi come tale. Io sono una biologa abbastanza ambiziosa, pirata per giunta. Questo ambiente mi mette profondamente a disagio.》
 
 
Sembrava parlare in modo severo e deciso, al punto che il viso del comandante parve perdere ogni accenno di speranza.
 
 
《Tuttavia...》
 
 
Continuò, prima di emettere un sospiro tirato e sciogliersi in un luminoso, dolcissimo sorriso.
 
《Adoro i bambini. Il tuo popolo sembra essere in grande difficoltà, e tu mi dai l'impressione di avere parecchio a cuore il tuo paese. E' una cosa che non posso assolutamente ignorare. Vi aiuterò molto volentieri, che io corra dei rischi o meno.》
 
Sul viso di Pell si accese un sorriso d'intesa. Rimase fortemente colpito dalla bontà d'animo di quella fanciulla, che tutto sembrava fuorché una fuorilegge con una taglia sulla testa. Si girò lievemente di spalle, facendole un cenno con la mano.
 
"Seguimi."
 
__________________________________________________________________________
 
Vestita e agghindata di tutto punto con abiti sfarzosi del luogo, la giovane turchina si apprestava a passeggiare nella piazza centrale di Alubarna, seguita dalla scorta reale. La gente che risiedeva lì intorno le teneva gli occhi puntati addosso: parevano tutti così gioiosi e sereni di aver finalmente ritrovato la loro principessa, e questa situazione la metteva profondamente a disagio, oltre che a renderla felice per via del fatto che stesse aiutando qualcuno a sentirsi meglio. Era divisa tra due emozioni antragoniste fortemente distinte, e altro non desiderava se non che quel momento giungesse al termine. Finché...
 
"PRINCIPESSA BIBIIII!"
 
Si sentì tirare per la gonna e, d'istinto, abbassò il capo. Aggrappata alla sottana vi era una graziosa bambina dall'età indefinita, che piangeva disperata impregnando il vestito di lacrime. Con leggere titubanza, Iris si abbassò alla sua altezza, sentendosi gli occhi vigili di Pell -e del resto della popolazione- puntati addosso.
 
《Va tutto bene? Come mai stai piangendo?》
 
"QUEI BAMBINI..QUEI BAMBINI CATTIVI NON VOGLIONO FARMI GIOCARE CON LORO!"
 
《Mh?》
 
Sollevò lo sguardo verso la direzione indicata dalla piccola, scoprendo un mucchio di ragazzini che avranno avuto più o meno la sua età indicare e deridere la povera malcapitata. Le si strinse il cuore, davanti a quello scenario così triste.
 
《C'è un motivo? Avete litigato?》
 
La bimba scosse energicamente il capo, non dandosi pace.
 
"No, non me lo vogliono dire! Continuano a prendermi in giro senza motivo e dicono che io con loro non ci posso giocare! Ma io non ho fatto niente, lo giuro!"
 
《. . .》
 
[Flash Back: Nella mente di Iris si fece spazio una scena del suo passato, molto simile a quella che stava vedendo coi propri occhi. Quel gruppo di bambini che aveva sempre tentato di avvicinare, con scarsi risultati. Le palle di neve lanciatele contro per intimarla ad andarsene, un gesto fanciullesco abbastanza infantile, ma che le fece male quasi quanto le parole che l'accompagnavano.
 
"Noi coi mostri come te non ci giochiamo!"
 
"Vai a fare le tue stupide sculture di cristallo, scherzo della natura!"
 
"Mamma dice che se gioco con te finisco per farmi male!"
 
"Perchè non chiedi a quella svitata di tua madre di giocare con te?"
 
"O a tuo padre? A no, lui è morto in mare come ogni sporco pirata merita di fare!"
 
I pugni chiusi, le lacrime agli occhi, il gelo di quella landa desolata in cui si ergeva il suo villaggio scioglersi a contatto col viso diafano arrossato. La rabbia incombeva sempre e finiva per trasformarsi in un gioco pericoloso, scatenando il potere del frutto del diavolo di cui era dotata, che non faceva altro che intimorire ulteriormente i bambini. 
 
"Visto?! E' un mostro!"
 
"Vattene via! Non ti vogliamo più vedere!"
 
"Lo dirò alla mamma!"
 
Scene tutte uguali, che si ripetevano giornalmente, e che finivano sempre allo stesso modo: lei che fuggiva, sola come sempre, e si rifuggiava nel suo nascondiglio in cui aveva la possibilità di giocare un po' per conto suo. La solitudine la divorava, l'incomprensione e la consapevolezza di essere diversa, quel sentirsi così poco accettata. Il gelo non risiedeva solamente all'esterno, ma si stava formando anche all'interno del suo cuore.]
 
《...Piccola, come ti chiami?》
 
Le domandò, dopo lunghi istanti di silenzio, asciugandole il viso col palmo della mano.
 
"Kiara..."
 
Rispose debolmente, tirando su col naso. Gli occhioni ancora lucidi e l'animo notevolmente scosso e provato. Un sorrisetto intenerito si formò sulle labbra della fanciulla, mentre si accingeva a riprendere la posizione eretta con lei tra le braccia.
 
《Facciamo così, Kiara...》
 
Proferì, facendo combaciare dolcemente le loro fronti e dandole un buffetto affettuoso sul naso.
 
《Se nessuno vuole giocare con te, allora lo farò io. Ti va?》
 
Una proposta innocente, semplice, che fu sufficente a modificare repentinamente lo stato d'animo della piccola. Il suo visetto imbronciato adottò un'espressione raggiante, esaltata, un enorme sorrisone sulle labbra secche. Le esili braccia si strinsero leggermente intorno al collo di Iris, regalandole un abbraccio. 
 
"Sul serio principessa?! Graziegraziegrazie!"
 
Nel vedere quella scena, com'era prevedibile, gli altri bambini furono mossi da profonda gelosia nei confronti di Kiara. Anche loro desiderosi di avere l'opportunità per giocare con la "principessa" si strinsero intorno alla turchina, chiedendole di prendergli in considerazione e di concedere anche a loro quanto concesso alla bimba. 
 
《Solo se vi scuserete con Kiara e mi prometterete di non fare mai più una cosa simile!》
 
Annuirono, d'accordo col compromesso. Qualche istante dopo, già giocavano gioiosamente tutti insieme, Iris compresa. Le loro risate riecheggiarono per le vie di Alubarna, portando gioia nei cuori ormai privi di speranza degli abitanti. Pell l'aveva lasciata fare, osservando l'intera scena con fare alquanto soddisfatto. Aveva preso iniziativa da se... E aveva fatto un ottimo lavoro.
 
{"Non sono una principessa e non so comportarmi come tale", eh Iris...?}



Angolo dell'autrice:
Buonsalve(?) Qui viene spiegato almeno in parte ciò che successe ad Alabasta, quando -come accennato nella bio-. Iris venne scambiata per Bibi. Manca ciò che avviene dopo, che ci terrei a pubblicare (magari prima lo scrivi, che dici Kiki-san?) in seguito! Spero sia di vostro gradimento... Oh!
Con le "[" segno i pensieri di Iris, mentre con le "{"quelli degli altri personaggi. Come con le "
" segno ciò che lei dice e con le altre virgolette i pensieri degli altri, tanto per distinguere!
E si, quella nella foto è Levy Mcgarden di Fairy Tail. Però ci stava così bene, e queste due si somigliano così tanto!
(Effettivamente Iris assomigli un po' a troppa gente neh... Prima Bibi ora Levy...)
Mhmh.. Alla prossima!

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Capitolo 3
*** Segreti opprimenti celati nel silenzio. ***


#dialogoconMarco #sfogo 

 

《 Sono un pirata! Mica una scolaretta qualsiasi alle prese con la sua prima cotta! Prima di essere qualsiasi altra cosa sono una biologa pirata, ho delle priorità per me stessa e su questa nave! Non lo accetto, mi rifiuto! Non ho tempo per sentimentalismi e pensieri contorti che modificano il mio stato emotivo e mi impediscono di studiare! Le distrazioni non sono ammesse.. Io ho uno scopo da perseguire, e per me significa più di qualsiasi altra cosa! Hai la più lontana e vaga idea di cosa succederebbe se so venisse a sapere una cosa simile?! Siamo una famiglia, qui dentro! Si creerebbero disagi insormontabili che non ci possiamo permettere e perderei Ace! Per questo sono ferma nella mia posizione. Devo darmi una regolata, non m'interessa quanto sarà difficile.Questa../cosa/ che mi prende, che sento nei suoi riguardi...Va taciuta. 》

 

Marco storse il naso ad udire quelle parole. Forse non l'aveva mai vista più ferma e decisa come in quell'istante, nemmeno quando con perseveranza eccessiva, si buttava nello studio fino a notte tarda. I loro sguardi accesi si scontrarono senza un minimo di esitazione da parte di entrambi.

 

《 Non avresti dovuto nemmeno venirlo a sapere tu, ma te ne sei reso conto da te.. 》

 

"Perché a volte diventa davvero troppo palese. Perfino quando hai provato a negare non hai fatto che darmi ulteriori conferme visto il tuo imbarazzo."

 

《 Se ad un certo punto sono esplosa e ti ho rivelato tutto devo essere proprio disperata... 》

 

/Satura/ era la parola giusta. Piena di tutti quei sentimenti che non aveva chiesto lei di provare. Piena di tutte quelle sensazioni, positive e negative, che la logoravano mentalmente e fisicamente. Quel sentimento maledetto stava diventando un peso, un problema. Cresceva cibandosi di lei, prosciugando le energie che tentava d'impiegare per combatterlo. Chiuse gli occhi, stanca, provata. Distrutta. Marco si grattò la nuca, rammaricandosi per non sapere in che altro modo prestarle aiuto.

 

"Lo sai che la soluzione che hai deciso di prendere é solo l'ennesima prova di quanto ci tieni a lui?"

 

La risposta di Iris a tali parole fu unicamente un pesante sospiro.

 

"Perché danneggia te, ma non lui. Non il vostro rapporto."

 

Abbassò il capo, arrendevole, fissando un punto indefinito della scrivania su cui era adagiata. Come se volesse lasciar trapelare liberamente che non le importava farsi del male, se poteva conservare un contatto con lui.

 

"E poi..."

 

Continuò lui, staccando la schiena dal muro e avvicinandosi alla figura della turchina. Il tono apprensivo con cui le si rivolgeva era un chiaro esempio di come stesse tentando di metterla in guardia circa i rischi che correva. Calmo Marco, da sempre un giovane pacato nel rivolgersi a coloro a cui voleva bene. 

 

"Non rischieresti di perderlo in ogni caso se questa...Chiamiamola /cosa/ che tu provi, continuasse a crescere? Arrivati ad un certo punto dovreste distanziarvi. Non so fino a che punto puoi frenare i tuoi sentimenti e le tue sensazioni, se continuate a stare così a stretto contatto."

 

Su questo non ci pioveva, e Iris ci aveva perfino già pensato. Al punto da soffrire d'insonnia le notti e finire col girare a vuoto per la nave. Prese un profondo respiro, esitando leggermente prima di fornirgli un responso adeguato.

 

《 ...Sarebbe preferibile allontanarsi per un po', piuttosto che per sempre. 》

 

"Mh.."

 

Ormai arrivato di fronte a lei, le posizionò una mano sul capo, scuotendo leggermente i suoi capelli vaporosi mentr'ella stava ancora a capo chino.

 

"Solo...Vedi di stare attenta, sorellina."

 

E così dicendo, fece per lasciare le sue stanze, accompagnato dal flebile sussurro della sua voce.

 

《 Grazie, Marco.. 》

Angolo dell'autrice:

Gente! Salve! In questo capitolo piuttosto corto ho voluto mettere in risalto il rapporto che intercorre tra Iris e Marco, o almeno una delle tante sfacettature. Tra i due intercorrono spesso discorsi seri, dovuti al fatto che ad entrambi piace studiare seppur cose differenti. Si stuzzicano parecchio e si prendono in giro, ma quando è il momento di scoppiare e non tenersi più dentro le cose è a Marco che Iris si rivolge, anche se nel caso sopra citato è lui a comprendere cosa la turchina provi per Ace visto il suo comportamento. Si può ben intuire che Marco sia premuroso nei confronti di Iris, e che sia solito preoccuparsi per lei -come un bravo fatello dovrebbe fare-. In questo frammento è anche spiegato il motivo principale per cui la nostra donzella non rivela all'amato i suoi sentimenti. Ad essere sincera un po' si vergogna di provarli, e questo la fa sentire leggermente infantile. Ma la cosa che più la spaventa è perdere Ace del tutto, non lo sopporterebbe minimamente! Per questo decide di prendere un po' le distanze, convinta che ciò l'aiuterà a farsi passare i sentimenti che prova per lui *coff coff* poveraillusa *coff*.
Emh, spero tanto che abbiate apprezzato! 
Oh, l'immagine sotto non è mia, ma è presa da Deviant art! (mi sembrava giusto specificare).


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