Five nights at Donatozilla's

di Donatozilla
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il guardiano Lucas ***
Capitolo 2: *** Prima notte ***
Capitolo 3: *** Seconda notte ***
Capitolo 4: *** Un inquietante mistero ***
Capitolo 5: *** Terza notte ***
Capitolo 6: *** Avviso ***
Capitolo 7: *** Il malfunzionamento di Mannaro ***
Capitolo 8: *** La furia di Pinkie ***
Capitolo 9: *** Quarta notte ***
Capitolo 10: *** Accuse ***
Capitolo 11: *** La morte dei cinque piccoli ***
Capitolo 12: *** Quinta notte: parte uno ***



Capitolo 1
*** Il guardiano Lucas ***


Equestria. Un ragazzo diciassettenne, stava camminando per le strade di Ponyville. Cosa alquanto strana, per un mondo abitato da pony. Il nome di quel ragazzo, era Lucas, con le capacità di trasformarsi in pony e in un guerriero di fuoco. Ora, viveva felicemente con Applejack, la propria fidanzata. Ma... C'era un problema! Lui aveva bisogno di un lavoro, ma quale? La sua attenzione, si spostò su un ristorante che era stato appena aperto. Il Donatozilla FazKaiju's pizza. Sulla porta, era appeso un manifesto. Curioso, Lucas si avvicinò e lesse ciò che era scritto:'Cercasi guardiano notturno. Paga: 1250 monete d'oro a settimana'. "Uhm... Interessante" pensò Lucas. Entrò nel ristorante, e vide tre figure su un palco, che cantavano per dei puledrini. Erano gli animatronics del ristorante. L'animatronics di destra, assomigliava a un ragazzo, aveva i cappelli albini e i suoi occhi cambiavano colore ogni secondo. Quello di destra, assomigliava a una clessidra, con braccia, piedi, ali e indossava un cappello. Invece quello al centro, era Donatozilla FazKaiju, la mascotte del ristorante. Vicino al palco, c'era la principessa di Equestria, Princess Celestia. Accanto a lei, c'era un pony di terra con dei baffi. Era il proprietario del ristorante. Lucas, si avvicinò a lui e chiese "Siete voi il proprietario del ristorante?" "In persona" rispose il pony "E voi chi siete?" "Sono Lucas, signore" rispose il ragazzo "E sono qui per il lavoro da guardiano notturno" "Ah già" disse il proprietario osservando Lucas dall'alto verso il basso. "Uhm... Sembri sveglio, giovanotto! Ti assumo" "Grazie signore" disse Lucas. Il proprietario, con lo zoccolo anteriore destro, diede delle pacche sulle spalle a Lucas e disse "Non c'è di che giovanotto! Il tuo turno inizierà da mezzanotte fino alle sei del mattino. Quindi, oggi presentati puntuale" "Lo farò capo" disse Lucas ed uscì dal ristorante pensando "Da oggi in poi, dovrò chiamarmi guardiano Lucas! Eh eh! Suona proprio bene". Angolo dell'autore: Ehila' ragazzi, come state? Allora, che ve ne pare della storia? Spero che vi sia piaciuta, e spero anche che Lord Gyber e Clessidrus non mi uccidano visto che ho dato a loro il ruolo di animatronics. A presto

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Capitolo 2
*** Prima notte ***


Lucas, si era riposato tutta la mattina! Ora era pronto per il suo lavoro! Quando arrivò davanti al ristorante, vide il proprietario. Quest'ultimi, vedendolo disse "Bene, bene figliolo. Vedo che sei riposato" "Certo signore" rispose Lucas sorridente. "Bene Lucas" disse il proprietario "Dovrai osservare il ristorante, con un tablet collegato alle telecamere" "Wow! Strafigo" "Già" rispose il pony. Allora, si allontanò ma prima di scomparire nel buio, si voltò verso Lucas e disse "Ah dimenticato! Nel tuo ufficio, c'è un telefono con quattro messaggi telefonici! Non li ho sentiti, ma potresti farmi il favore di sentirli per me?" "Certo capo!" disse Lucas mettendosi sull'attenti, e facendo ridere il suo capo che si allontanò. "Bene guardiano Lucas" pensò il diciassette "Al lavoro". Il ristorante, a quell'ora della notte, era proprio spettrale. Soprattutto gli animatronics. "Fanno proprio paura, quand'è buio" pensò Lucas guardando i robot. Poi, si diresse verso l'ufficio. Quando entrò, vide che era un po' stretto. C'erano disegni, rappresentanti gli animatronics, e due porte. Lucas, si avvicino' al telefono, alzò la cornetta e partì il primo messaggio registrato. "Pronto? Pronto? Ehm... Se mi stai ascoltando, significa che sei il nuovo guardiano della pizzeria. Urg... Prima che tu inizi il cosiddetto... 'Lavoro' ti vorrei dare alcune indicazioni". Lucas era confuso. Perché mai, qualcuno gli voleva dare indicazioni, su un lavoro così facile? "Hai presente gli animatronics? Cioè Donatozilla e i suoi amici? Be'... Forse non mi credersi ma è la verità! Loro, di notte si muovono liberamente!". Lucas sobbalzo'. Chiunque gli aveva fatto quello scherzo, non era divertente. "So che mi credi pazzo" continuò la voce "Ma credimi! Dico l'assoluta verità! Allora... Ai tuoi lati, si trovano due porte. Ebbene, hanno due interruttori: uno per la luce, e uno per chiuderle. Quindi... Se vedi un animatronic, fuori dalla tua porta... Chiudila subito. Poi, avrai la possibilita' di riaprirla, quando se ne saranno andati. Ma stai attento al generatore di energia! Se arriva allo 0℅ resterai in balia dei robot! E ora... Buonanotte". Lucas, rimise la cornetta al suo posto. Quel messaggio lo aveva inquietato. Forse era meglio mettersi a lavorare. Lucas, guardò sul tablet, la telecamera del palco. Gli animatronics, si trovavano lì. Poi guardando le altre, arrivò in una stanza in cui si trovavano, delle tende viola e un cartello che diceva 'Chiuso per guasto'. "Il capo mi aveva parlato di un altro animatronic. Ma quale? Ah già! Si chiamava Mannaro ed era stato disattivato, perché era andato in tilt". Lucas, ritornò sulla telecamera del palco... Ma quel che vide, lo lasciò scioccato: Clessidrus non c'era! La mente di Lucas, fu attraversata da un pensiero orribile! Che le parole del misterioso pony al telefono, fossero fondate? Guardò tutte le telecamere, finché non arrivo' alla telecamere del corridoio di sinistra. La debole luce della lampada, trasmetteva una silhouette strana e inquietante. "Clessidrus...?" pensò Lucas. A quel punto, la telecamera ebbe un interferenza. Ma quando sulla telecamera ritornò l'immagine, Clessidrus non c'era più. "Dov'è finito?" pensò Lucas, facendosi prendere dal panico. A quel punto, il ragazzo sentì dei passi provenire dal corridoio, per poi fermarsi d'acanto alla porta. Lucas, con la mano tremante, schiacciò l'interruttore della luce. Ma quel che apparve, fece fermare il cuore di Lucas: dietro alla porta, si trovava Clessidrus, con uno sguardo spaventoso. Istintivamente, Lucas schiacciò l'altro interruttore, e la porta si chiuse. "Dio che infarto!" pensò Lucas. Sperò con tutto il cuore, che Clessidrus se ne andasse. Il ragazzo sudava completamente, mentre pensava a cosa sarebbe successo, se Clessidrus fosse entrato. A quel punto, dalla finestra entrò una luce simile a quella... Del sole! Erano arrivate le 06:00 del mattino! Infatti, l'orologio dell'ufficio, cominciò a suonare sei rintocchi. Ma oltre a quest'ultimi, Lucas sentì dei passi allontanarsi. Che Clessidrus se ne fosse andato? Lucas, anche se esitante, riaprì la porta. Portò la testa fuori, e non vide nulla. Clessidrus se ne era proprio andato! Angolo dell'autore: Uela' ragazzi! Come state? Sperobproprio che il capitolo vi sia piaciuto, come ci è piaciuta quello scorso. Prima di chiudere, ci dico che Mannaro, è un autore di EFP che sta scrivendo una storia fantastica! A presto!

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Capitolo 3
*** Seconda notte ***


Alle 06:07, Lucas uscì dal ristorante, con il volto scioccato. Proprio mentre se ne stava andando, sentì una voce che lo chiamava "Lucas sei tu?". Era il proprietario, che vedendo lo sguardo sconvolto del suo dipendente, si era chiesto cosa gli era successo. "Niente stia tranquillo" rispose Lucas, tentando di non ricordarsi lo sguardo di Clessidrus. "Sei sicuro figliolo?" chiese il proprietario, inarcando un sopracciglio "Infatti, sembra che tu abbia visto un mostro" "Questa è la parola giusta, signore" rispose Lucas "Ho visto Clessidrus, fuori dalla porta!" "Lucas..." disse il pony guardando il diciassettenne "Forse il buio, ti sta facendo un brutto effetto! Se vuoi, potrei farti riposare, e chiedere aiuto a qualcun'altro" "NO!!!" urlò Lucas con tutto il fiato che aveva. Poi si calmò e disse "Scusi. Non volevo, risponderle così. È che uno dei messaggi telefonici, ha detto che gli animatronics si muovono liberamente. Forse mi sono fatto suggestionare". Il proprietario sorrise e disse "Tranquillo figliolo. È colpa, di quei giovinastri in vena di scherzi. Di solito, ci si fa suggestionare da loro" "Quindi posso continuare a lavorare?" chiese Lucas. "Ma certo" disse il proprietario "Ora vai a riposare. Ti voglio, arzillo e pimpante questa sera". 23:57... Lucas, si presentò puntuale. Stavolta il suo capo non c'era. Non curandosene, Lucas entrò nel ristorante. Le prime cose che riuscì a vedere, furono gli animatronics. A Lucas, sembrava che gli animatronics lo seguissero con gli occhi, come i quadri dei castelli stregati. Il ragazzo, si allontanò in fretta, e si ritrovò dopo pochi secondi, nell'ufficio. C'erano ancora quei tre messaggi registrati. Lucas non li voleva più sentire, ma la curiosità riuscì a vincerlo, e accese il secondo messaggio. "Pronto? Ehi sei sopravvissuto la prima notte. Complimenti. Ma la prima notte è sempre la più facile. Questa notte, oltre a Clessidrus, si muoverà anche Gyber. Urg... Spero che sopravviverai anche questa notte. Buon lavoro". La telefonata finì. E come la scorsa notte, Lucas cominciò a inquietarsi. A quel punto, ci fu' l'ultimo rintocco della mezzanotte. E insieme ad esso, Lucas sentì uno strano rumore provenire dal corridoio. Lucas, accese subito il tablet e spalancò gli occhi: Clessidrus non c'era più. Il ragazzo, guardò sulla telecamera della stanza, in cui venivano messi i costumi negli endoscheletro: Clessidrus era lì! "Già comincia?!" pensò Lucas. Poi ritornò sulla telecamera del palco, e la paura di Lucas cominciò a crescere. Infatti, mancava anche Gyber. Lucas, guardò sulla telecamera della stanza delle feste. Luca urlò, quando vide che dietro un tavolo, si trovava Gyber con la bocca spalancata. Ma la cosa inquietante, era che Cyber guardava dritto verso la telecamera. Gli animatronics, sapevano che Lucas li guardava. Lucas, sudò freddo, quando sentì un rumore inquietante che proveniva dalla porta di sinistra. Il diciassettenne, accese la luce e se la fece sotto, dalla paura: Clessidrus si trovava d'acanto la porta! Lucas, schiacciò l'altro interruttore e la porta si chiuse. Il ragazzo si alzo, e cominciò a indietreggiare. Ma si fermò di colpo, quando sentì un alito caldo attraversarli il collo. Lucas, si voltò lentamente accendendo la luce. Gyber si trovava lì, e osservava Lucas con un sorriso sul volto. Lucas, con un pugno, schiacciò l'interruttore e la porta si chiuse. Ad un tratto, un pensiero terribile, si manifestò nella mente di Lucas. "Il generatore..." pensò il ragazzo, guardando a quanto stava l'energia: 1℅! "Cosa?!" pensò Lucas. Come aveva fatto, a scendere così velocemente l'energia. Poi alzò lo sguardo: era colpa del ventilatore, che era acceso e sprecava energia. Poi, l'energia arrivò allo 0℅, le porte si aprirono e la luce se ne andò. A quel punto partì una musichetta. Quella, che veniva suonata per i puledrini. Dalla porta di sinistra, si accesero degli occhi. Lucas li riconobbe subito: erano quelli di Donatozilla! "No, no, no!" pensò Lucas inginocchiandosi. Entro pochi istanti, Donatozilla lo avrebbe ucciso. E la sua meravigliosa vita, sarebbe finita. La musichetta finì di colpo. Lucas, aspettò il colpo fatale, ma non successe nulla. Poi cominciarono a suonare sei rintocchi. Le 06:00. Erano arrivate le 06:00 di mattina! Una luce solare, filtrò dalla finestra e Lucas, esultò. Era sopravvissuto alla seconda notte!

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Capitolo 4
*** Un inquietante mistero ***


Lucas, corse come un folle verso il giardino Dolci Mele, la sua nuova casa. Era talmente terrorizzato, da quello che era successo, che non aveva nemmeno salutato il suo capo. Per poco motivava. Per mano di Donatozilla, un animatronics simile a un rettile dalle scaglie blu e che era alto quanto Gyber. Possibile, che delle attrazioni per bambini stavano per ucciderlo? Persino, l'animatronic preferito dai puledrini! "Ciao Lucas" disse Applejack, la fidanzata del diciassettenne. Ma quest'ultimo, non la degnò di uno sguardo, e corse verso la propria camera. "Lucas?". Il ragazzo si buttò sul suo letto. Tremava completamente. Quando chiudeva gli occhi, gli sembrava di vedere gli animatronics tendere le loro braccia, per prenderlo. Però... Avevano qualcosa di strano in essi. Qualcosa... Di umano! "Non ci capisco niente!" pensò Lucas. La sua mente, stava per varcare la soglia della follia, per quello che gli stava accadendo. "Lucas... Stai bene?". Il ragazzo aprì gli occhi, e vide lo sguardo preoccupato della sua ragazza. "Applejack... Loro... Mi volevano prendere" sussurrò Lucas. "Chi Lucas? Chi?!" disse Applejack che cominciò a scuotere Lucas. "Gli... Animatronics..." "Lucas ma di che parli?" "Gli animatronics del Donatozilla FazKaiju's pizza... Hanno tentato di uccidermi!" "Lucas..." disse Applejack conbun sospiro "Credo che questo nuovo lavoro, ti stia un po' alterando? Prenditi un po' di pausa" "N-non posso" disse Lucas "Ho bisogno di monete per farvi star meglio... E giuro... Che se ho visto delle allucinazioni... Se sto impazzendo... Giuro che avrò quelle monete!" "Lucas ti prego..." "No Applejack! Ho deciso!". E come se si fosse ripreso, il diciassettenne si alzò e si diresse verso il ristorante. Quando il guerriero di fuoco, entrò nel ristorante, vide che era già pieno di puledrini, che acclamavano Clessidrus, Gyber e Donatozilla. Lucas, non riuscì nemmeno a guardarli. Ma doveva sapere! Sapere cosa nascondevano, quei robot! "Buongiorno, piccoli puledrini! Come state?" disse Donatozilla alzando il proprio braccio in regno di saluto. "BENE!" urlarono i puledrini felici. A Lucas, sembrò che gli animatronics, si fossero accorti della sua presenza, ma continuarono a divertire i bambini. "Ma... Cos'è questa sensazione? Perché, mi sembrano umani?" pensò Lucas grattandosi la testa. Più tentava di capirci qualcosa, più la sua mente vacillava. Era una specie di inquietante rompicapo... Una specie di puzzle... A cui mancavano dei pezzi. "Lucas, ragazzo mio" disse una voce che Lucas, riconobbe: era il proprietario. "Oh siete voi capo. Scusi, se non l'ho salutato stamattina" "Tranquillo figliolo" disse il proprietario "Forse non mi hai salutato, perché hai qualche problema. Avanti, a me puoi dirmelo". "Non posso dirgli degli animatronics" pensò Lucas "Non mi crederebbe mai". Lucas, fece uno dei suoi migliori sorrisi, e disse "Oh... Nulla capo... Nulla... Be' ora vado... A stasera". Dopo aver detto questo, il ragazzo se ne andò, sotto lo sguardo perplesso del suo capo. Prima che Lucas uscisse, gli sembrò FI vedere gli animatronics lanciargli un occhiata, poco rassicurante.

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Capitolo 5
*** Terza notte ***


Lucas, si preparò psicologicamente a quello che gli sarebbe successo. Appena vide i robot, pensò "Perché mi fate questo?! Perché?!". Dopo aver pensato questo, si diresse verso l'ufficio. Appena entrato, accese il terzo messaggio telefonico che partì "Pronto? Ehi, terza notte! WOW! Complimenti! Ora la cosa, si fa più difficile. Questa notte, oltre a Clessidrus e a Gyber, si muoveranno anche Mannaro e Donatozilla. Dovrai osservare continuamente Mannaro, per vedere che non esca dal Pirate Cove. Se succederà, chiudi subito la porta sinistra. Invece, Donatozilla si muoverà sempre nell'ombra, e saranno visibili solo i suoi occhi. Donatozilla, attaccherà sempre dalla porta di destra, ma non si farà vedere dalle luci delle porte, quindi potrebbe attaccati da un momento all'altro. Buon lavoro". La telefonata finì. Stavolta, Lucas era più inquietato delle altre volte. Allora, cominciò a guardare le telecamere, e sobbalzo': non c'erano più ne Clessidrus ne Gyber. Lucas, guardò nella telecamera del Pirate cove, e vide che la tenda era mezza aperta, e si vedeva degli occhi da gatto e dei denti affilati. "È Mannaro!" pensò Lucas. Allora, guardò sulla telecamera del corridoio di sinistra e vide l'ombra di Clessidrus. Ad un tratto, echeggiò una risata. La risata di Donatozilla! Preso dalla paura, Lucas guardò nella telecamera del palco: mancava Donatozilla! "Quindi la risata di Donatozilla, è il segno che si sta muovendo" pensò Lucas. Il ragazzo, accese la luce della porta di destra, e vide Gyber! Lucas, con scarto fulmineo, chiuse la porta, e si alzò di scatto, preso dal terrore! "Il Pirateria cove!" pensò Lucas, ricordandosi del quarto animatronics. Quando arrivò alla telecamera del covo piratesco, vide la tenda completamente aperta. "Oh no..." pensò Lucas. A quel punto, sentì qualcosa che stava correndo verso l'ufficio! Era Mannaro! Lucas, si lanciò verso l'interruttore per chiudere la porta, ma non fece in tempo, perché ma creatura entrò nell'ufficio urlando: era Mannaro! Esso, assomigliava a un ragazzo, trame per due code da volpe, degli occhi da gatto, i denti affilati e dalle piccole corna sulla testa. L'animatronic, tentò di sventrare Lucas, ma il ragazzo schivò il colpo, grazie alla sua agilità e spinse fuori dall'ufficio Mannaro, con un potente calcio. Dopodiché, il guerriero di fuoco, chiuse la porta e tirò un sospiro di sollievo. Ma la sua felicità, non durò a lungo. Infatti, sentì una risata che si stava pian piano avvicinando. Prima la risata proveniva da destra, poi da sinistra, poi da tutte le parti. Lucas stava impazzendo! Il ragazzo, si inginocchiò a terra e urlò "Basta! Basta! Non ce la faccio più! Perché fate questo?! Perché volete farmi impazzire?!". La risata finì. Piombò un silenzio tombale. Poi, Lucas sentì una voce robotica cantare "One, two, three it's me. Four, five, six it's me. The children play for me". Lucas cominciò a sudare. Quella voce... Era Donatozilla! Era vicino! Molto vicino! Ad un tratto, cominciarono a rintoccare sei rintocchi. Erano le sei! Lucas sentì, dei passi allontanarsi, e urlò di gioia! Era sopravvissuti. Se non fossero arrivate le sei... Sarebbe stata la fine.

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Capitolo 6
*** Avviso ***


Ciao ragazzi. Questo che state leggendo non è un capitolo, ma un avviso per dirvi che con questa storia... Ho il blocco dello scrittore. Quindi non pubblichero' capitoli di questa storia finché il blocco dello scrittore mi sarà passato. Ah e se avete notato che non c'è più il capitolo "Il malfunzionamento di Mannaro" è perché l'ho cancellato per sbaglio quindi... Quando mi sarà passato il blocco dello scrittore ripubblichero' il capitolo con l'aggiunta di qualche altro particolare. A presto.

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Capitolo 7
*** Il malfunzionamento di Mannaro ***


Prima di leggere, vi ricordo che tempo fa ho per sbaglio cancellato il capitolo, e ho deciso di riscriverlo aggiungendo altri particolari. Buona lettura. Lucas decise di aspettare il capo. Perché? Voleva sapere cosa successe quando Mannaro andò in tilt. Infatti, pensava che il malfunzionamento fosse collegato al comportamento degli animatronics. Il proprietario aprì la porta del ristorante fischiettando. Quando entrò nella struttura, rimase sorpreso nel vedere Lucas seduto su una delle sedie con le braccia conserte. "Lucas che ci gai qui?" chiese il proprietario. "Voglio sapere" rispose semplicemente il ragazzo. "Sapere cosa figliolo?" "Sapere cosa successe quando Mannaro andò in tilt". Il volto del proprietario si fece scuro. Non aveva parlato di questa facendo da molto tempo. Riparlarne non gli giovava affatto. "Lucas non parlo di questa cosa da una vita. Ma ne voglio parlare davanti a un caffè". I due, uscirono dal ristorante e si diressero verso il bar più vicino. Ordinarono due caffè e si sedettero. "Allora? Me ne può parlare adesso" disse Lucas sorseggiando un po' del suo caffè. Il proprietario sospirò e disse "Era un giorno normale al ristorante. Io mi trovavo nel mio ufficio per sistemare delle cose, e gli animatronics erano impegnati a divertire dei puledrini. Allora fu il turno di Mannaro. Uscì dal Pirate cove parlando come al suo solito, con tono piratesco". Il pony si interruppe, bevendo un po' del suo caffè, per poi ritornare a narrare. "I puledri erano felici, e lanciavano urla di gioia. Visto che avevo finito i miei impegni, sono uscito fuori dall"'ufficio per vedere il turno di Mannaro. Ed è proprio lì che è successo. Mannaro, quasi come se fosse indemoniato si è lanciato su una puledrins. Quella povera creatura ha cominciato a urlare mentre Mannaro, le graffiava il corpo con gli artigli, e gli altri puledrini rimanevo a fissare completamente terrorizzati. Le urla di quella puledrina si fecero più acute, e si univano alle grida metalliche di Mannaro. Allora ho deciso di agira. Sono corso verso il palco, ho preso un telecomando che poteva disattivare un robot che preferivo, e ho schiacciato il bottone. Allora Mannaro si è accasciato a terra, e ho soccorso quella puledrina. È sta portata all'ospedale più vicino, dove per fortuna è stata salvata nonostante le ferite profonde". Lucas rimase in silenzio per qualche secondo, e chiese "Poi che successe?" "I genitori della puledrina mi fecero denununcia, ma riuscii a risarcirli. Allora ho abbandonato Mannaro al Pirate cove dove rimane tutt'ora" "Fino a stanotte" pensò Lucas ricordandosi di quando Mannaro stava correndo verso l'ufficio, e lo stava per squartare con i suoi artigli. "A cosa stai pensando Lucas?" chiese il proprietario vedendo lo sguardo pensieroso del suo dipendente. "Oh nulla, nulla" rispose Lucas "Ma... Mi potete dire come si chiamava la pulderina?" "Non ricordo tanto bene... Un momento! Ora ricordo come si chiamava. Il suo nome era... Milly Pie".

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Capitolo 8
*** La furia di Pinkie ***


Lucas sobbalzò sentendo il cognome Pie. “Lucas cosa succede? Sei improvvisamente sbiancato” disse il proprietario vedendo il proprio dipendente sobbalzare. “N-nulla signore” rispose Lucas scuotendo il capo. “Pie?” pensò Lucas “Ho… ho sentito proprio così? No. Se Pinkie avesse avuto una sorella che non ho mai conosciuto, me lo avrebbe detto. Ma… La tristezza per la sorella può far sì, che Pinkie non mi dicesse niente. Quindi… tutto coincide”. “A cosa stai pensando Lucas?” “Ehm… a nulla” mentì il ragazzo “Ma… può dirmi che successe in seguito?” “Come ti ho già detto, i suoi genitori mi fecero denuncia, io riuscì a risarcirli. La puledrini purtroppo, giace ancora adesso in un coma profondo. Si trova in questo stato da anni, e i medici non riescono a trovare un modo per risvegliarla”. Lucas rimase in silenzio. Tutto questo… era assurdo! Gli animatronics che si muovevano, una sorella di Pinkie era la vittima del malfunzionamento di Mannaro, e infine doveva ancora scoprire il vero motivo dell’autonomia dei robot. “D’accordo. Grazie per avermi raccontato questa storia” disse Lucas. Allora uscì dal bar, e cominciò ad incamminarsi verso l’angolo zuccherino. Sapeva che Pinkie sarebbe stata là. Voleva sapere se aveva una sorella di nome Milly Pie, e se avesse risposto tranquillamente no quella Milly non era la sorella di Pinkie. “CiaoLucas” disse Pinkie saltellando felice verso l’amico citato. “Ciao Pinkie” rispose Lucas mostrando un leggero sorriso. “Sei qui per comprare una tortina? Sei fortunato, perché qui si trovano moooooltissime tortine!” “No Pinkie. Non ho tanta fame” rispose Lucas. Pinkie lo guardò di lato e disse “E allora che ci fia qui?” “Vorrei chiederti alcune cose” “Ohhhhhhh e su cosa? Sulle torte? Sui i cupcake? Su chiiiiiiii o coooooosa?” “Te lo dirò in un posto privato” “Oh ok. Se vuoi, possiamo andare in camera mia”. Allora la pony e il ragazzo, cominciarono a salire le scale per andare nella stanza della prima. “Allora Lucas cosa volevi dirmi?” chiese Pinkie dopo che lei e Lucas, erano entrati nella stanbza della primna. “Ecco…” tentò di dire Lucas. Il suo stomaco duoleva. Non riusciva a dire la domanda. Non ci riusciva. “Ebbene?” chiese Pinkie. Poi i suoi occhi si illuminarono e disse “Uh uh, ho capito! Stiamo giocando a chi sta di più zitto! Vincerò di sicuro!” “Non è di questo che ti volevo parlare!” disse Lucas “Io… ti volevo chiedere se tu… conosci Milly Pie”. Allora Pinkie spalancò gli occhi, mentre la sua criniera diventava liscia. “C-chi ti ha detto questo?” chiese Pinkie con la voce tremolante. “Ecco… io… non te l’ho detto ma… lavoro al Donatozilla FazKaiju’s pizza” . Lucas allora sobbalzò quando vide il volto dell’amica: non più triste come pochi secondi prima, ma uno sguardo furioso che poteva spaventare chiunque. “Perché cazzo lavori lì?!” urlò furiosa Pinkie avvicinandosi pericolosamente a Lucas che indietreggiò dicendo “P-Pinkie?” “Quel posto è il luogo in cui mi sorella è stata massacrata, e ora si trova in coma! LO CAPISCI CAZZO?! LO CAPISCI?!” M-ma Pinkie” “Fuori di qui! Esci fuori bastardo!” “Ma…” “HO DETTO FUORI CAZZO!!!!!!!!!!”. Questa volta Pinkie urlò più gforte che mai, e questo spaventò Lucas che uscì fuori dalla camera di Pinkie, e corse fuori dall’Angolo Zuccherino. “Non ho mai visto Pinkie così furiosa” pensò Lucas “Credo che la risposta l’abbia avuta, ma in un modo fin troppo brusco. Ora devo solo sapere come mai gli animatronics si comportano in quel modo”.

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Capitolo 9
*** Quarta notte ***


23.58… Lucas arrivò al ristorante più in fretta possibile. Entro due minuti, gli animatronics avrebbe ricominciato a muoversi, e non voleva essere d’avanti al palco quando sarebbe successo. Corse verso l’ufficio, e guardò l’orario: 23:59. Un solo minuto, e sarebbe iniziato l’inferno. Allora spostò lo sguardo verso il telefono. Mancava solamente un messaggo telefonico. Il ragazzo sospirò, e attivo il quarto messaggio. “Ehm… ciao. Ehi quarta notte… buon lavoro”. Lucas notò sdalla voce del pony, che era spaventato e rassegnato allo stesso tempo. Inoltre, Lucas cominciò a sentire dei rumori in sottofondo. E questo provocava a Lucas una leggera tensione, che stava crescendo pian piano. “Ehi… questo sarà probabilmente l’ultimo messaggio. È stata una brutta notte qui”. Lucas non capiva cosa il pony intendesse dire. “Ehi… se ne hai la possibilità… può succedere che…”. IL suono di porte che si aprivano lo interruppe. Il diciassettene, capì che al pony era finita l’energia. Allora la canzoncina di Donatozilla cominciò a risuonare e il pony terrorizzato disse “Ho per Celestia… no ti prego… ferm… aaaaaaaaargh!” “Skreeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee”. La telefonata terminò, e Lucas fece cadere a terra la cornetta. E nello stesso momento, cominciò a risuonare la mezzanotte. “C-cosa gli è successo” pensò il ragazzo “Forse è… morto. Ma com’è potuto accadere?”. Lucas allora si fece cadere sulla sedia. Non riusciva a immaginare, se la cosa successa al pony, sarebbe accaduta anche a lui. Prese con le mani tremanti il tablet e cominciò a guardare quelle crudeltà meccaniche. Sbarro gli occhi quando vide che Clessidrus era scomparso. Guardò tutte le telecamere, finchè non lo vide nello sgabuzzino. Il ragazzo nn riusciva a credere che il robot fosse arrivato in pochi secondi già là. Andò al Pirate Coe e vide la tenda aperta, e faceva intravedere gli occhi e la bocca di Mannaro. Tornò al palco e vide Gyber, con lo sguardo che guardava la telecamera. Lucas rabbrividì, e fu allora che sentì dei passiche si fermavano dinanzi alla porta di sinistra. Accese la luce, e sobbalzò vedendo Clessidrus, che lo osservava con quegli occhi che scavavano nell’anima del ragazzo. Quest’ultimo, chiuse subito la porta e sperò che l’animatronic se ne andasse. Lucas guardò nel palco e vide che Gyber mancava all’appello. Guardò in ogni singola telecamera, finché non lo trovò vicino ai bagni. Allora sentì dei passi allontanarsi e dalla porta di sinistra, e pensò che Clessidrus se ne era andato. La aprì, e ritornò a guardare le telecamere, ma rimase scioccato visto che non lo trovava più. Allora Lucas sentì delle pentole cadere, e capì che Gyber si trovava nelle cucine. Guardò nuovamente il palco, e vide che per fortuna Donatozilla rimaneva ancora lì. Fu allora, che Lucas si ricordò del… “Pirate Cove” pensò il ragazzo. Guardò subito la telecamera del covo piratesco e vide che la tenda era completamente aperta. “Merda, merda, merda!” pensò il ragazzo e chiuse subito la porta sinistra. “Meno male” sospirò il ragazzo. Guardò di nuovo il Pirate Cove e vide che la tenda era nuovamente chiusa. Questa significava che Mannaro era ritornato indietro. Riaprì la porta, e fu allora che si ricordò di qualcuno… no di qualcosa… “Gyber” pensò Lucas e accese la luce della porta di sinistra e urlò quando vide Gyber con la bocca spalancata. Allora chiuse subito la porta e tirò nuovamente un sospiro di sollievo. Ad un tratto eccheggiò una malefica risata…. La risata di Donatozilla. Lucas guardò subito le telecamere, e vide gli occhi luminosi di Donatozilla in fondo alla sala principale. Ad un tratto quando Lucas tolse lo sguardo dalle telcamere, cominciò ad avere dei flash con delle scritte: It’s me. “Cosa… sta succedendo?” pensò Lucas “S-sto impazzendo”. Allora di fronte a Lucas cominciarono ad apparire altre immagini, che rappresentava un unicorno vestito di viola, e delle facce piangenti. Queste cose, fecero urlare Lucas che cadde a terra e svenne.

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Capitolo 10
*** Accuse ***


"Lucas... Lucas...". Il ragazzo sentiva questa voce. Ma da dove proveniva? "Lucas... Lucas...". Allora il diciassettenne riuscì a risvegliarsi, e vide il proprio capo che lo osservava. Lucas era ancora sconvolto per quello che era successo la notte prima, ma tentava di mostrarsi tranquillo. "Urg... Ciao capo. Vi starete chiedendo perché mi trovo qui per terra.... Be' non ho dormito bene prima di venire qui" "Ora chiudi subito quella bocca!" disse il proprietario con un improvvisa voce seria. Lucas si stupì. Fino a quel momento, il suo capo si era comportato bene con lui. "Signore... C'è qualche problema?" "Sì c'è" disse il proprietario e cominciò ad avanzare verso Lucas. "Ricordi quei messaggi registrati? Appartenevano ad un nostro dipendente. E stanotte... È morto" "Sta scherzando vero?!" disse Lucas. Sapeva che il pony era morto... Ma non voleva crederci. "No. Non sto scherzando. Ma la cosa divertente, è che tu solo avresti potuto essere qui quando è successo" "Che cosa sta dicendo?!" disse Lucas "Non starà sospettando di me?!" "Sì che sospetto di te! E sono sicuro che sei tu il colpevole! Non ho prove per momento... Ma le troverò... E finirai in prigione!" "Signore" disse Lucas "Non ho mai incontrato quel pony... Non ho commesso questo crimine" "Allora chi è stato?! Un intruso? Magari mi vuoi dire gli animatronics? Ora vai fuori di qui, e presentati puntuale stanotte". E dopo aver detto questo, il proprietario se ne andò. Lucas non sapeva che fare. Ora il proprietario sospettava di lui. Che avrebbe potuto fare? Sospirò e se ne andò via dall'ufficio. Mentre se andava, vide degli unicorni che portavano via un corpo coperto da una coperta. "Quello deve essere il pony che mi ha chiamato fino ad oggi". Il ragazzo poi passò dinanzi al palco, e allora sentì una voce. "Aiutaci". Il ragazzo si guardò intorno. Non c'era nessuno apparte lui... E gli animatronics. Ad un tratto eccheggiarono dei pianti infantili che provenivano... Dai robot. Lucas li guardò e per poco non lanciò un urlo. Vicino ai robot si trovavano delle piccolw figure bianche e piangenti. Vicino a Donatozilla si trovava un piccolo rettile bipede con delle scaglie dorsali; vicino a Clessidrus si trovava un piccolo clessidriano; mentre vicino a Gyber si trovava un bambini. Lucas scosse la testa e corse verso il Pirate Cove. Forse c'era anche una figura vicino a Mannaro. Appena arrivato, aprì le tende e scoprì che aveva ragione. Vicino a Mannaro si trovava un bambino, solo che aveva delle piccole corna aveva due code da volpe, e aveva gli occhi da gatto e come le altre figure stava piangendo. Lucas indietreggiò, e fuggì via. Corse, corse e corse. E mentre correva pensò "Quelle figure... Forse sono collegate al comportamento dei robot. Ma devo prima sapere chi sono... E di sicuro è successo qualcos'altro, prima che del malfunzionamento di Mannaro. Ma come posso saperlo?! Come?!". Allora Lucas ebbe un lampo do genio e disse "Un momento! So a chi chiedere!".

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Capitolo 11
*** La morte dei cinque piccoli ***


Lucas corse sempre più velocemente. Lì vicino si trovava colui che lo avrebbe aiutato, ad aggiungere un ennesimo pezzo del puzzle. Lui sapeva ogni cosa che succedeva ad Equestria. In fondo, lui apparteneva ad una lunga dinastia di giornalisti famosi. "Ecco!" pensò Lucas vedendo la casa del pony che lo avrebbe aiutato. Bussò alla porta, e ad aprirgli fu un unicorno bianco, con un giornale come cutiemark. "Oh ciao Lucas" disse il pony. "Ciao Scoop. Ehm... Potrei parlarti?" "Ma certo che puoi. Avanti entra" rispose Scoop e fece entrare il ragazzo. "Allora, di cosa volevi parlarmi?" chiese Scoop sedendosi. "Ecco..." tentò di dire il ragazzo. Non riusciva a trovare le parole. "Hai presente.... Il Donatozilla FazKaiju's pizza?" "Ah sì. Quel postaccio che ha visto la bancarotta anni fa" "Bhe... Tu sai che lì è avvenuto un malfunzionamento da parte di un animatronic" "Sì certo che lo so" "Allora... Forse sai se è successo qualcosa prima di questo evento". Scoop si bloccò. Sì, sapevo cosa successe prima di quel malfunzionamento. Ma era un argomento molto delicato. "Ebbene sì Lucas. So cosa successe" "Fantastico!" disse il diciassettenne "E... Me lo potresti dire" "Sei sicuro di volerlo sentire Lucas?" "Sì Scoop! Sono pronto a tutto!" disse Lucas che era disposto a tutto pur di risolvere il mistero di quella dannata pizzeria. "D'accordo. Ma non venire a lamentati con me se non dormirai" "Tanto non riesco lo stesso a dormire" pensò Lucas. "Allora... Una settimana prima del malfunzionamento di uno di quei robot, ci fu l'assassinio di un piccolo rettile, un piccolo di clessidriano e di due cuccioli di umani". Lucas sobbalzo'. Davvero ci fu l'assassinio di due suoi simili, e di due creature di Equestria. "Fu una vera tragedia. Quello fu il giorno in cui il FazKaiju's cominciò a decadere, mentre cominciò la ricerca dell'assassino e quella dei corpi dei piccoli" "Perche? Erano... Scomparsi?" "Bhe sì. Ma alla fine, furono ritrovati... Dentro gli animatronics" "C-come?" "Proprio così. Furono ritrovati circa tre settimane dopo, ed erano già in stato di putrefazione. E credimi... Erano messi davvero male". Lucas si immaginò quei corpi putrefetti e dentro i robot... Gli venne un conato di vomito. "E... L'assassino!" disse Lucas resistendo dal vomitare il pranzo del giorno prima. "Purtroppo lui non fu trovato. Era riuscito a fuggire. Ma la polizia, ha teorizzato che si fosse travestito da Donatozilla per attirarli nella sua trappola" "E credi che lo troveranno?" "Ne dubito Lucas. Dopo tutti questi anni, si sarà rifugiato da qualche parte. E la polizia non lo troverà" "O-ok... Grazie Scoop" "Di niente Lucas". Il ragazzo allora uscì dalla casa dell'amico, comprendendo finalmente perché gli animatronics si muovevano liberamente la notte e il malfunzionamento di Mannaro. "È chiaro" pensò Lucas "Sono posseduti falle anime dei piccoli. Ora finalmente tutto è chiaro! Ma credo che se anche se sono posseduti da anime di piccoli... Non saranno affatto gentili con me".

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Capitolo 12
*** Quinta notte: parte uno ***


Lucas fece un profondo respiro. Quella notte, poteva essere l'ultima della sua vita. Entrò nel ristorante e corse verso l'ufficio. Appena arrivato, rimase scioccato vedendo che c'era un quinto messaggio telefonico. "Ma..." pensò "È impossibile". Decise comunque di accenderlo. E sentì una profonda voce metallica, che diceva alcune cose senza senso. Dovevano essere stati gli animatronics, a lasciare quel messaggio. Lucas però, riuscì a distinguere solamente qualche parola come "Room" "Gold" "Children". Quando il messaggio finì, il ragazzo guardò subito le telecamere. Vide con orrore, che Clessidrus si eta già mosso. Lo cercò ovunque, finché non lo vide nel corridoio. Fu scosso da un brivido, pensando che una volta quegli animatronics erano dei bambini e si etano trasformati delle crudeltà meccaniche. Guardò il Pirate Cove. La tenda era aperta, e Mannaro era pronto a correre verso l'ufficio. Guardò di nuovo il palco: Gyber era scomparso, mentre Donatozilla si era voltato verso la telecamera. Ad un tratto, un rumore di passi provenienti da sinistra, attirò l'attenzione di Lucas che pensò "Ti prego fai che Clessidrus non sia qui". Accese la luce ed urlò. Clessidrus si trovava lì. Il diciassettenne chiuse subito la porta e sospirò di sollievo. Guardò nuovamente le telecamere. Donatozilla era ancora sul palco, mentre Gyber si trovava nel corridoio destro. Intanto Clessidrus se ne era andato, e Luvas si era completamente dimenticato di osservare Mannaro. Ma se ne ricordò subito. Guardò subito il Pirate Vive e vide che Mannaro che non c'era più. "Oh merda, ohbmerda" pensò Lucas e chiuse subito la porta. Ad un tratto sentì dei passi dal corridoio destra. Chiuse subito la porta, senza vedere nemmeno la luce. Ad un tratto nel luogo echeggiò la risata di Donatozilla. Si era mosso. Lucas aprì la porta sinistra, visto che Mannaro se n'era andato. Guardò nuovamente le telecamere. Clessidrus si trovava nel backstage, mentre Gyber si trovava vicino ai bagni. "Questa notte" pensò Lucas "Sta andando bene.... Fin troppo bene". Ad un tratto, partì la musica di Donatozilla. Prima era lontana... Poi cominciò ad avvicinarsi... Molto lentamente. A quel pinto Lucas sentì una risatina. Proveniva dall'ufficio. "Oh merda". Ad un tratto di fronte a Lucas, apparve un costume simile a Donatozilla ma le scaglie erano di colore giallo oro mentre le scaglie dorsali erano bianche. Gli occhi erano neri e fissavano Lucas che era completamente terrorizzato. Passarono alcuni secondi... E il Donatozilla dorato attaccò. "Raaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaar!". Lucas si svegliò. Si guardò intorno. Non c'era più il Donatozilla dorato. Era stata un allucinazione... O no? Ad un tratto Lucas si ricordò dell'energia. Andò subito a vederla. 15%. "Cosa?!" urlò Lucas. Pi guardò l'ora: 03:55. "No, no, no, no!" pensò il ragazzo mettendosi le mani sulla testa. Cosa poteva fare? Cosa?!

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