Pues lo que siento es... AMOR!!

di ChicaCate94
(/viewuser.php?uid=271467)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il ritorno ***
Capitolo 2: *** Thomas...? ***
Capitolo 3: *** Incontri-Scontri... e GELOSIE ***
Capitolo 4: *** Solo amor, amor y amor... ❤️ ***
Capitolo 5: *** Notizie, Felicità, Amore... e Pericolo!! ***
Capitolo 6: *** Avvisoo :-( ***



Capitolo 1
*** Il ritorno ***


L'anno allo Studio On Beat era finito con un grande spettacolo, come sempre del resto.
Si era concluso tra canti, balli, amicizia, felicità e tanto tanto amore. Si, avete capito bene. Amore perché tutte le coppie dello Studio erano ritornate insieme: Leon e Violetta, Francesca e Marco, Camilla e Broadway, Maxi e Nata e credeteci o no anche Ludmilla ha trovato la sua anima gemella. Ebbene si, Ludmilla si è fidanzata con Federico e devo dire che non ho mai visto la Supernova dello Studio così felice e innamorata: un po' mi fa paura, ma pure lei merita di essere felice. Vabbé torniamo alla nostra storia. Stavo dicendo...

Lo Studio aveva chiuso da qualche giorno e Leon e Violetta erano al mare a coccolarsi e baciarsi: dovevamo recuperare il tempo perso a causa della loro continua gelosia. Erano distesi su un asciugamano abbracciati con Leon che, di tanto in tanto, baciava Violetta e lei rispondeva: si perché tutte queste attenzioni le piacevano e anche molto. Ma per sfortuna un momento Leonettoso così romantico non può continuare in eterno. Infatti i due piccioncini non si erano accorti di un ragazzo che li fissava contrariato e geloso del loro amore.
Ebbene si, avete capito di chi sto parlando? Sto parlando di Thomas che doveva proprio venire a rompere dalla Spagna (scusate le parole, ma quando qualcuno interrompe un momento Leonettoso perdo il controllo di me stessa e delle mie mani XD).
Thomas fissa i due piccioncini e se il suo sguardo potesse uccidere, allora Leon sarebbe già morto da un pezzo.
-Ma perchè me ne sono tornato in Spagna e ho lasciato Violetta da sola con questo qui?-

Intanto Leon e Violetta si erano accorti della persona di troppo e, non sapendo chi fosse perché era troppo lontana, continuarono a fare quello che stavano facendo ovvero coccolarsi e baciarsi. Mentre loro facevano i loro “esercizi” (se così li posso chiamare), la figura si stava avvicinando rapidamente con l’intenzione di separare per sempre quella coppietta felice e riprendersi Violetta. I due piccioncini intanto erano entrati in acqua per un bel bagno ristoratore, visto che faceva molto caldo. Quello che loro non sapevano era che quella figura, o per meglio dire persona, era venuta per rovinare la pace e la tranquillità che dall'inizio dell'estate avevano regnato sovrane. Per Leon e Violetta e per le altre coppie dello Studio, l'estate non sarebbe stata tutta rose e fiori.
Intanto la figura si era avvicinata alla coppietta che stavo giocando nell'acqua spensierata e felice. Ad un certo punto mentre Leon e Violetta erano girati a guardare l'orizzonte, la ragazza sente qualcuno stringerle la vita.
-Aspetta un attimo: se Leon è qui vicino a me, chi è che mi sta stringendo la vita?- pensò l'argentina.
Violetta si mise subito a gridare e Leon vide qualcun'altro stringere la vita della sua ragazza e subito la gelosia e la rabbia presero il sopravvento sul bel ragazzo dagli occhi smeraldo.
«Aiutooooooooooo Leon!!!!!!» disse Violetta togliendo le mani sconosciute e abbracciando Leon che subito la strinse per proteggerla.
«Che succede, amore?» chiese Leon preoccupato a Violetta mentre la ragazza tremava come una foglia tra le sua braccia.
«Qualcuno mi stava stringendo la vita: all'inizio pensavo fossi tu, ma poi mi sono ricordata che eri accanto a me e quindi mi sono messa a gridare.» rispose Violetta alla domanda di Leon continuando a tremare. Intanto Thomas era uscito dall'acqua e si era allontanato dalla vista dei due innamorati.
- Cara Violetta, questo è solo l'inizio. Riuscirò a riconquistarti, parola mia. - pensò lo spagnolo mentre si allontanava e pensava ad un modo per riprendersi la "sua" Violetta.


Angolo Autrice:
Ciaoooooooooooooooooo a tutti!!!!!
Finalmente sono approdata su EFP in veste di scrittrice.
Abbiate pietà, vi prego perché è la mia prima storia.
Recensite in molti perché voglio sapere cosa ne pensate.

Baci,
Cate :-*

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Thomas...? ***


Violetta e Leon erano ritornati subito a casa dopo quello strano "attentato" ed erano tutti e due preoccupati: avevano riconosciuto la persona, ne avevano parlato insieme e avevano deciso di incontrare tutti i loro amici l'indomani per parlare. Arrivati sotto Casa Castillo, Leon salutò Violetta con un bacio.
«Stai tranquilla, amore mio. Thomas non riuscirà a separarci, non ora che ci siamo ritrovati.» le disse con un voce molto dolce e romantica.
«Si, hai ragione amore. Ti amo e grazie per esserci sempre.» disse Violetta a Leon.
I due innamorati si baciarono un'ultima volta e Leon si avviò verso casa sua mentre Violetta entrava nella propria. Violetta e Leon dopo aver cenato e aver messaggiato per una buona mezz'ora, erano andati a dormire anche se nessuno dei due era riuscito a chiudere occhio: pensavano a Thomas e a cosa volesse e perché era ritornato a Buenos Aires. Violetta, dal canto suo, era più che convinta che Thomas non significava niente per lei: aveva lottato per riprendersi Leon e non voleva perdere tutto per una persona come Thomas che sapeva solo farla soffrire. Anche Leon, non riuscendo a dormire, pensava alle stesse cose di Violetta. Lui era convinto che Violetta ormai avesse dimenticato Thomas, ma non ne era poi tanto sicuro. Comunque sia Leon che Violetta hanno passato la notte in bianco perché i loro pensieri erano animati da una persona che credevano non ritornasse più nelle loro vite.

Il mattino dopo, Violetta e Leon si alzarono presto perché si dovevano incontrare con i loro amici e ancora Thomas non voleva uscire dalla loro mente e dai loro pensieri. Intanto i due, dopo aver fatto colazione, si stavano dirigendo verso il parco dove era prevista la rimpatriata. Durante la breve camminata, Leon e Violetta seppur camminando vicini e mano nella mano non si rivolsero una sola parola, troppo presi a pensare a Thomas. Presi dai loro pensieri, non si erano accorti di essere arrivati nel parco e non avevano neanche sentito i loro amici che li chiamavano urlandogli di fermarsi.
Sentendo quelle urla, i due ragazzi si fermarono, si girarono imbarazzati e tornarono indietro raggiungendo gli amici. Leon si sedette appoggiando la schiena al tronco di un albero e Violetta si sedette in mezzo alle sue gambe con la schiena sul petto del suo ragazzo.
I loro amici, avendo notato le loro occhiaie e le loro espressioni scioccate, si avvicinarono preoccupati desiderosi di sapere cosa tormentava i due ragazzi.
«Ragazzi, state bene? Avete due facce che fanno davvero paura!» disse Francesca che era abbracciata a Marco.
«In effetti, penso che uno zombie farebbe meno paura di voi! Ihihihi... ok ok mi sto zitto.» disse Diego che subito tacque dopo aver ricevuto un'occhiataccia da Leon.
«In effetti, non avete tutti i torti ragazzi...» cominciò a dire Violetta.
«E allora cosa è successo? Non vi ho mai visti così sconvolti!» disse Camilla.
«Ragazzi, non potete immaginare chi abbiamo incontrato ieri pomeriggio al mare.» disse Leon stringendo Violetta.
«Chi? Lo conosciamo?» chiesero gli amici in coro.
«Oh si che lo conoscete e anche molto bene, dovrei aggiungere. Marco e Diego no, ma voi altri si perché veniva l'anno scorso allo Studio con noi...» continuò Leon. Ormai era vicino a sganciare la bomba.
«Allora questa persona è...» proseguì Leon.
«Dai Leon, smettila di girarci in tondo e dici quel maledetto nome!!! Ci stai facendo venire l'ansia!!!» disse Maxi (Scrittrice: Concordo con Maxi, stai facendo venire l'ansia pure a me XD).
«Ahahahhahahaha volevo solo tenervi un po' sulle spine!!» disse ridendo Leon.
«Ragazzi, visto che Leon non vuole dirvelo ve lo dirò io: abbiamo incontrato Thomas al mare...» disse Violetta, infastidita dal comportamento del fidanzato.
«COSAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA?» gridarono tutti quanti rischiando seriamente di far diventare sordi Leon e Violetta. Infatti i due ragazzi, appena Violetta ebbe sganciato la bomba, si erano coperti le orecchie in un modo molto buffo e romantico allo stesso tempo: Violetta aveva le mani sulle orecchie di Leon e lui sulle orecchie della ragazza. Praticamente immaginandosi quest'urlo spacca timpani, si erano preparati prima.
«O... mio... Dio! Non ci credo!» disse Francesca ancora mezza scioccata.
«Scusate un attimo, ci dite chi è questo tipo?» chiese Marco a nome suo e a quello di Diego.
«Infatti, io non ci sto capendo nulla...» disse Diego.
«Va bene ragazzi, vi spiego io. Thomas era un ragazzo spagnolo che veniva con noi allo Studio l'anno scorso ed era follemente innamorato di Violetta.» rispose Federico alle domande sia di Diego che di Marco.
«Poi alla fine dell'anno se ne ritornò nel suo paese per fare musica lì e da quel momento non si è più fatto sentire... almeno fino ad ora.» continuò l'italiano.
«Aspetta un minuto: hai detto che si chiama Thomas e viene dalla Spagna?» chiese Diego meravigliato.
«Si, si chiama Thomas Heredia e viene dalla Spagna. Lo conosci, per caso?» chiese Violetta incuriosita.
«Eccome se lo conosco: era il mio migliore amico prima di fare una cosa che non mi è piaciuta per niente...» disse Diego con tono triste e arrabbiato.
«Ti ha causato problemi pure a te, scommetto?» chiese Leon.
«Diciamo che io ero fidanzato e mi ha fregato la ragazza perché la voleva lui.» rispose Diego furioso.
«Anche a te? Perfetto...» disse Leon triste e abbattuto.
«Tranquillo amore. Thomas non ci separerà e sai perché? Perché io ti amo e non permetterò a nessuno di mettersi tra di noi!!» disse Violetta dolce con gli occhi che le luccicavano dall'emozione e dalla determinazione. Dopo aver detto queste parole, Violetta avvicinò le sue labbra a quelle di Leon dando vita ad un bacio romantico e dolce ma anche passionale.
«Amore, Thomas non ci separerà di nuovo. Dovrà passare sul mio cadavere prima di provare anche solo a toccarti!!» disse Leon deciso dopo essersi staccato dalle labbra di Violetta.
«E poi mi devo ancora vendicare per quello che ti ha fatto ieri!! »continuò Leon geloso.
«A proposito, cosa è successo ieri?» chiese Camilla, curiosa come tutti gli altri.
A quelle parole, Violetta arrossì e si strinse di più a Leon tremando e il ragazzo la strinse subito a sé.
«Meglio non parlarne, ok?» chiese Violetta tremante tra le braccia del suo ragazzo.
«Amore calmati: ti prometto che Thomas non ti toccherà più finché io sarò al tuo fianco!!» disse Leon a Violetta con tono dolce cercando di calmarla.
«Vilu cosa ti ha fatto quello lì?» chiese Francesca arrabbiata con Thomas per aver cercato di fare del male alla sua migliore amica.
«Amore se non te la senti, posso raccontarlo io.» chiese Leon con voce preoccupata alla sua ragazza.
«No, posso farcela. Allora noi eravamo girati a guardare l'orizzonte, quando ad un certo punto mi sono sentita cingere la vita da due braccia sconosciute. All'inizio pensavo fosse Leon, ma poi mi sono ricordata che era accanto a me e quindi mi sono messa a gridare.» rispose Violetta calmandosi un po', ma tremando ancora al ricordo di quella scena. (Le facce di tutti erano tipo così :-O. XD)
«Non credevo che Thomas fosse capace di una cosa del genere!!» disse Ludmilla parlando per la prima volta.
«Non sai cosa sono capace di fare cara Supernova...» disse una voce che proveniva da dietro l'albero a cui erano appoggiati Violetta e Leon.
«THOMAS!! » urlarono tutti tranne Leon, Violetta, Marco e Diego.


Angolo Autrice:
Ebbene si: sono tornata con un nuovo ed entusiasmante capitolo!!!!!
Scusate per il ritardo, ma questo capitolo mi ha creato un po' di problemi.
Fatemi capire che ne pensate e ricordate... Thomas ancora deve agire perché vuole riprendersi Violetta a tutti i costi.
Ma non preoccupatevi: ci penserò il nostro amato Leon a salvare la sua principessa e la coppia Leonetta alla fine trionferà.

Baci,
Cate :-*

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Incontri-Scontri... e GELOSIE ***


«Ebbene si, sono proprio io. Vi sono mancato, ragazzi?» disse Thomas uscendo da dietro l'albero e sedendosi tra Leon e Violetta e Marco e Francesca.
«Ti direi di si, ma ora come ora ti dico di no perché hai cercato di fare del male a Vilu.» disse Francesca con gli occhi che le luccicavano dalla rabbia. Si vedeva che era furiosa: a Thomas conveniva stare attento a quello che diceva, se non voleva che l'italiana gli lanciasse un pugno per poi farlo ruzzolare per qualche metro. (Scrittrice: Vai Francesca!! Sei tutti noi!! :-D)
«Sai già qual'è la mia risposta, caro il mio spagnolo! E ti dico fin da ora che non mi ruberai Violetta perché la difenderò anche a costo della mia stessa vita!» disse arrabbiato Leon guardando male Thomas. Il nostro caro spagnolo doveva stare attento, oltre che a Francesca, anche a Leon che volevo ucciderlo solo con lo sguardo.
Violetta, alle parole del suo ragazzo, lo guardò estasiata e si avvicinò per baciarlo... e così fu: i due fidanzati diedero vita ad un bacio mozzafiato che intenerì tutti i loro amici, mentre Thomas stavo rodendo dalla gelosia. (Scrittrice: Ben ti sta, spagnolo da strapazzo: NESSUNO, e ripeto NESSUNO, tocca Violetta chiaro? -.-)
«Thomas, non avvicinarti mai più a me. Sono fidanzata e devo dire anche MOLTO FELICEMENTE, quindi lasciami in pace.» disse Violetta stufa dei continui sguardi di Thomas, dopo essersi staccata dalle labbra del suo ragazzo.
Leon, dopo le parole di Violetta, aveva abbracciato la ragazza stringendola a sé sorridendo come un ebete.
«Amore, devo dire che sentirti dire questo mi ha reso molto felice!! E mi ha fatto innamorare ancora di più di te!!» disse Leon all'orecchio di Violetta mentre erano ancora teneramente abbracciati.
«Amore, ma già lo sapevi che TI AMO e non smetterò mai di farlo!!!» rispose Violetta sussurrando all'orecchio di Leon.
Intanto Leon e Violetta si erano staccati dall'abbraccio ed ora si tenevano per le mani per far capire a Thomas, una volta per tutte, che ERANO FIDANZATI!!
Nel frattempo, Thomas si stava avvicinando alla coppietta felice quando una voce lo fece sobbalzare.
«Thomas Heredia... quanto tempo che non ci vediamo... ti ricordi di me?» disse Diego con una voce talmente fredda e glaciale che fece spaventare anche tutti i suoi amici, compreso Leon. (Scrittrice: Mamma mia...)
«Diego Hernandez... quanto tempo che non ci vediamo... non pensavo di incontrarti proprio in Argentina... cosa ci fai qui?» chiese Thomas a Diego con un tono sarcastico.
«La domanda giusta è: CHE COSA DIAVOLO CI FAI TU QUI?» chiese Diego furioso a Thomas che se la stava ridendo sotto i baffi.
«Sono venuto per riprendermi ciò che prima era mio... e che qualcuno mi ha rubato!!» disse Thomas guardando Violetta che si mise a tremare sotto quello sguardo così spaventoso.
«Insomma Thomas ma come te lo devo dire? In russo? IO STO CON LEON!! SONO FELICEMENTE FIDANZATA CON LUI!!» disse Violetta furiosa guardando lo spagnolo che si mise a sorridere.
«Cara Violetta, riuscirò a riconquistarti... parola mia.» disse Thomas guardando Violetta che, a quelle parole, si arrabbiò ancora di più.

Intanto Leon stava cominciando a perdere la pazienza...

«ORA BASTA!!! LASCIAMI IN PACE!!! QUESTO LO CAPISCI? IO NON VOGLIO STARE CON TE, OK?» urlò Violetta furiosa alzandosi e mettendosi davanti allo spagnolo che si alzò anch'egli per fronteggiarla.
Intanto tutti i ragazzi seguivano la discussione con interesse e anche con un po' di timore.
«Violetta io te lo ripeto: TU SEI MIA!!!» disse Thomas alzando la voce e prendendo il polso a Violetta che gemette di dolore per la presa troppo forte.
Al gesto di Thomas, tutti quanti tranne Leon si alzarono per mettersi vicino alla loro amica e proteggerla.
Ma Thomas non aveva paura di loro e aumentò ancora di più la presa sul polso talmente tanto che a Violetta scese una lacrima per il dolore.
Alla vista della lacrima di Violetta, Leon, non potendone più, si alzò furioso e andò direttamente davanti a Thomas muovendosi con una rapidità incredibile.
«LASCIA SUBITO LA MIA RAGAZZA!!» disse Leon con una freddezza che non gli apparteneva.
Tutti si spaventarono di fronte alla rabbia e alla freddezza di Leon. L'unico che sembrava tranquillo era Thomas che ancora teneva per il polso Violetta.
«La tua ragazza? Mi risulta che prima di stare con te, era la MIA RAGAZZA!!» urlò Thomas a Leon che si arrabbiò ancora di più.
«Hai detto bene ERA!! Ora sta con me e non ti permetterò di farle del male, quindi LASCIALA!!» urlò Leon.
Thomas, a quel punto, lasciò andare il polso di Violetta che si rifugiò piangendo e singhiozzando subito tra le braccia di Leon che la strinse a sè.
«Tranquilla amore. Ci sono io con te: calmati. E' tutto finito.» disse Leon dolcemente mentre le asciugava le lacrime.
«Cara Violetta non mi arrenderò tanto facilmente. Tu sarai mia in un modo o nell'altro.» disse Thomas con un ghigno malefico sulla faccia.
Al sentire quelle parole, Violetta si strinse ancora di più a Leon.
«Heredia stai lontano dalla MIA RAGAZZA o ti giuro che ti spedisco in ospedale e stai pur certo che lo farò!!» disse Leon furioso mentre stringeva a sé Violetta che tremava e piangeva.
«Vargas non sai di cosa sono capace. Violetta sarà mia e tu non potrai fare niente per impedirlo.» disse Thomas con un sorriso in faccia.
«Ora BASTA!!!» urlò Leon.
«Thomas io non sarò mai tua e sai perché? Perché io adesso amo Leon e lo amerò per tutto il resto della mia vita!! Mi sposerò con lui, avrò dei figli con lui e morirò con lui!! Tu non fai più parte della mia vita!!» disse Violetta furiosa con freddezza.
Leon, al sentir le parole della ragazza, la strinse a sé sorridendo come un ebete.
«Amore non sai quanto mi facciano piacere le tue parole.» sussurrò Leon a Violetta in un orecchio.
«Lo vedremo Violetta... lo vedremo.» disse Thomas allontanandosi.

«Finalmente ci siamo liberati di lui!! Anche se ho l'impressione che non si arrenderà facilmente.» disse Francesca.
«Già...» risposero gli altri in coro tranne Leon e Violetta.

Intanto Violetta si toccava il polso che si era gonfiato ed ora rosso. Leon osservava la sua ragazza con uno sguardo preoccupato.
«Amore stai bene?» chiese Leon preoccupato alla ragazza.
«Si amore tranquillo. Mi fa solo un po' male il polso.» rispose Violetta con un gemito di dolore che fece preoccupare Leon e gli altri.
«Vilu forse è meglio se vai a casa e ci metti del ghiaccio sopra.» disse Francesca alla migliore amica che annuì.
«Si Fran hai ragione.» disse Violetta alzandosi e tenendosi il polso rosso.
«Amore ti accompagno io.» disse Leon alzandosi a sua volta e mettendo un braccio intorno alla vita della sua ragazza per stingerla a sé.
«Grazie Leon.» disse la ragazza dandogli un bacio a stampo.
«Ragazzi noi andiamo. Ci sentiamo.» disse Leon salutando gli amici.
«Ciao!!» risposero i ragazzi in coro.

Leon e Violetta erano arrivati a casa Castillo e, dopo aver preso il ghiaccio per infortuni, erano saliti in camera della ragazza per stare un po' da soli.
«Amore va meglio adesso?» chiese Leon preoccupato sedendosi sul letto al fianco di Violetta.
«Si, amore tranquillo...» disse Violetta appoggiando il ghiaccio sul polso e tirando un sospiro di sollievo.
Per un po' nella stanza regnò il silenzio finché Violetta non si alzò per andare in bagno a buttare il ghiaccio e a fasciarsi il polso così da tenerlo fermo.

Intanto che Violetta faceva questo, Leon si era sdraiato sul letto e fissava il soffitto con lo sguardo perso nel vuoto.
Passati cinque minuti, Violetta era tornata nella sua stanza e aveva trovato Leon in quella strana posizione.
«Amore?» disse Violetta mentre chiamava incuriosita il suo ragazzo.
Non ricevendo risposta, si avvicinò al letto. Appena si sedette, Leon l'abbracciò all'improvviso e nascose il suo viso tra i suoi capelli.
«Leon stai bene?» chiese Violetta preoccupata al ragazzo.
Leon non ripose, ma iniziò a piangere silenziosamente. Violetta, non sentendo risposta, si staccò dall'abbraccio e alzò il viso del ragazzo e vide che la stava guardando con occhi colpevoli mentre piangeva.
«Amore perché stai piangendo?» chiese Violetta preoccupata al suo ragazzo.
«Amore io oggi ho avuto molta paura che Thomas ti avrebbe portato via da me... io ti amo tanto e lo sai... non ti posso perdere...» rispose Leon prima di scoppiare in un pianto disperato ed abbracciare la ragazza che si distese portando la testa di Leon sul suo petto e incominciando ad accarezzargli i capelli per calmarlo.
«Amore stai tranquillo che Thomas non mi separerà da te. Io ti amo e se mai mi dovesse separare da te, anche se non accadrà mai, non riuscirei a vivere perché tu sei la mia vita, il mio ossigeno... TU PER ME SEI TUTTO!! Non potrei immaginare la mia vita senza di te...» disse Violetta parlando dal profondo del suo cuore continuando ad accarezzare i capelli al ragazzo.
«Oggi avevo davvero paura che Thomas ti facesse del male e ti portasse via da me... sei la persona più importante della mia vita... SEI LA REGINA DEL MIO CUORE!! Neanch'io posso immaginare la mia vita senza di te...» disse Leon mentre si asciugava le lacrime.
Leon aveva smesso di piangere e ora abbracciava Violetta che aveva spostato la testa sul petto del ragazzo.
«Sai cosa potremmo domani per dimenticare questa brutta giornata?» disse Violetta con un sorriso sul viso.
«Cosa?» chiese Leon curioso mentre accarezzava i capelli alla ragazza.
«Domani io e te usciamo e staremo tutto il pomeriggio insieme. Staremo un po' da soli e ci divertiremo così dimenticheremo questa brutta giornata. Che ne dici?» rispose Violetta per poi guardare Leon aspettando la sua risposta.
«Dico che é un'idea meravigliosa!!!! Ci vediamo domani dopo pranzo. Vestiti comoda perché ti porterò anche in un posto.» disse Leon con un enorme sorriso sul volto.
«Ahahahahhahahahaha la giornata si prospetta divertente. Ma tu non dovresti andare a casa? E' piuttosto tardi...» chiese Violetta a Leon guardando l'ora sul cellulare.
«Hai ragione!! Grazie per avermi consolato amore...» disse Leon prima di abbracciare Violetta con dolcezza.
«Prego amore. Tu lo hai fatto sempre con me ed ora è il mio turno...» disse Violetta ricambiando l'abbraccio.
«Ti amo.» disse Leon guardando la ragazza negli occhi.
«Anche io, sempre di più.» disse Violetta perdendosi nel mare di smeraldo che il suo ragazzo si trovava per occhi.
Rimasero a guardarsi per un paio di minuti prima che Leon si avvicinasse al viso di Violetta e... diede inizio ad un bacio passionale e romantico.
Si baciarono finché non finirono il fiato.
«Buonanotte mio piccolo angelo...» disse Leon prima di lasciare un bacio a stampo alla ragazza per poi avviarsi alla porta.
«Buonanotte mio bel principe...» disse Violetta ricambiando il bacio e guardandolo andare via.

- La notte era scesa e Morfeo aveva accolto tra le sue braccia Violetta e Leon che si stanno sognando a vicenda. Cosa accadrà domani? Lo scoprirete nel prossimo capitolo... -


Angolo Autrice:

Ebbene si: sono TORNATA!!!
Chiedo scusa per l'attesa (5 mesi... -.-), ma ho avuto un po' di problemi.
Finito di scrivere alle 23:03 e pubblicato ufficialmente alle 23:10 del 11/11/2014!!
So che volete uccidere Thomas (vi appoggio se volete farlo), ma mi serve per la storia. E che dire della scena Leonetta alla fine? LORO SONO L'AMORE!!! *--*
Comunque nel prossimo capitolo si sclera perché è PIENO, e ripeto PIENO, di momenti Leonetta!!
Spero che il capitolo vi piaccia e mi raccomando... RECENSITE!!!
Dedicato a MissHarvelle che ama questa storia e sono sicura al 100% che le risolleverà il morale!!
A prestoooooooooooooooo!!! :-)

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Solo amor, amor y amor... ❤️ ***


Un nuovo giorno era arrivato a Buenos Aires: gli uccellini cinguettano e un bellissimo sole splende nel cielo.
Erano le 9 della mattina e in casa Castillo, e più precisamente nella stanza della nostra protagonista, Violetta si stava svegliando dalla notte precedente. Aveva sognato il suo principe dagli occhi color dello smeraldo per tutta la notte ed ora era piena di energie e elettrizzata al solo pensare all'idea di passare tutto il pomeriggio con Leon.
Ormai sveglia, Violetta andò in bagno e si vestì per poi scendere a fare colazione ed avvertire il padre del fatto che passerà tutto il pomeriggio con il fidanzato.
«Buongiornoooooooooooo!!» urlò Violetta felice dando un bacio sulla guancia al padre e alla zia, che era ritornata dalla Francia per passare le vacanze estive con la sua famiglia, e andando a sedersi per fare colazione.
«Buongiorno tesoro. Come mai tutta questa felicità?» chiese il padre curioso come la zia.
«Oggi pomeriggio esco con Leon e non potrei essere più felice!!» disse Violetta felice.
«Cosa? E quando pensavi di chiedermi il permesso, signorinella?» chiese German geloso.
«Dai papà!! Conosci Leon da due anni, quasi tre e ancora sei geloso di lui? Sai che con lui non mi potrà mai accadere niente!!» rispose Violetta con calma.
«Su questo hai ragione. E dove vorreste andare?» chiese German con curiosità.
«Leon ha detto che mi porterà in un posto... quindi non ti so dire dove andremo precisamente...» rispose la ragazza.
Poi nessuno parlò... troppo occupati a mangiare e bere. Finita la colazione, Violetta si alzò e si avviò verso le scale.
«Ora vado a preparare la borsa e i vestiti per pomeriggio. Ciao!!» salutò tutti la ragazza con un gran sorriso.

Violetta stava scegliendo i vestiti per l'uscita con Leon. All'improvviso si ricordò che Leon le aveva detto di vestirsi comoda perché l'avrebbe portata in un posto e quindi lei ipotizzò che sarebbero andati in moto.
Scelse un paio di short jeans blu, un top fucsia, scarpe da ginnastica bianche con le borchie, una borsa a tracolla bianca e rosa e mise tutto questo davanti all'armadio. Dopo aver scelto il tutto per il pomeriggio, decise di rimanere in casa tutta la mattinata: quindi prese un bel libro e le sue fidate cuffie e si sdraiò sul letto. Messe le cuffie, si immerse nel mondo della lettura fino a che Olga non la chiamò per dirgli che il pranzo era pronto. In tutto questo lasso di tempo, Violetta non aveva ricevuto nemmeno un messaggio da Leon: all'inizio si preoccupò, ma poi pensò che le stava organizzando una sorpresa e quindi si tranquillizzò.
Scese giù, pranzò con i familiari e salì di nuovo sopra per mettere il cellulare sotto carica e buttarsi letteralmente sotto l'acqua calda per una buona mezz'oretta.
Finita la doccia rilassante, uscì e in accappatoio tornò in camera sua per infilarsi l'intimo e i vestiti. Per i capelli optò per una coda bassa visto il caldo e poi prese la borsa dove dentro mise il portafoglio, la macchina fotografica, il giubbotto di jeans con delle pietre sulle spalle, fazzoletti e altre cose da ragazza.
Mentre staccava il cellulare dalla presa controllando se era carico, si accorse di aver ricevuto un messaggio e si affrettò a leggerlo.

- Mia bellissima principessa, ti aspetto davanti al cancello. Sbrigati... mi manchi... -
- Mio bellissimo principe sto arrivando. Anche tu mi manchi... -

Vedendo il messaggio di Leon, sorrise e si affrettò a scendere le scale e andare dal suo principe.
Ma nel salotto la fermò il padre, come al solito.
«Signorinella dove stai andando?» chiese German mettendosi davanti alla porta.
«Papà lo sai che ho un appuntamento con Leon e ora, se permetti, dovrei uscire visto che mi aspettando davanti al cancello...» rispose Violetta con una nota di nervosismo nella voce.
«Hai ragione. Buona giornata e mi raccomando ogni tanto chiamami, ok?» disse German con un sorriso.
«Certo papà, tranquillo.» disse Violetta con un sorriso.
La ragazza abbracciò il genitore che le diede un bacio sulla fronte per poi lasciarla andare.
Violetta si chiuse il cancello alle spalle e appena si girò vide il suo Leon che le sorrideva vicino alla sua moto rossa.
Leon indossava un paio di jeans blu fino al ginocchio, una maglietta senza maniche rossa, scarpe da ginnastica grigie e una borsa a tracolla grigia.
Appena lo vide, cominciò a correre verso di lui per poi buttargli le braccia al collo per abbracciarlo.
Leon rise e abbracciò la ragazza posando la sua guancia contro la tempia di Violetta.
Dopo qualche minuto si staccarono dall'abbraccio e si salutarono come si deve con un bel bacio.
«Buongiorno principessa...» disse Leon dopo essersi staccato dalle labbra della ragazza per mancanza di fiato.
«Buongiorno mio principe...» disse Violetta dopo essersi staccata anche lei per mancanza di fiato.
«Andiamo amore?» chiese Leon con un gran sorriso portandola davanti alla moto e porgendole il casco blu.
«Certo amore.» rispose Violetta mettendosi il casco con un sorriso enorme.
I due salirono sulla moto e andarono a farsi una passeggiata nel parco più grande di Buenos Aires.


Passarono un pomeriggio degno di questo nome divertendosi e ridendo per qualsiasi cosa.
Inutile dire che scattarono un sacco di fotografie con pose davvero assurde.
E i momenti romantici? Quelli non potevano mancare.
In questo momento, i nostri Leonetta erano seduti a terra a godersi il silenzio e la pace di quel luogo.
Erano appoggiati ad un albero: Leon con la schiena e Violetta sul petto del ragazzo.
Si guardavano ogni due secondi per baciarsi o solo coccolarsi come solo loro sapevano fare.
E anche qui scattarono molte fotografie di baci, coccole e risate.
Ma Leon aveva in mente qualcosa per la sua principessa... e così dopo averla fatta alzare, le mise una benda davanti agli occhi e le prese le mani per farla camminare senza farla cadere.
«Leon ma cosa vuoi fare?» chiese Violetta divertita.
«Ora lo vedrai. Tu segui me...» rispose Leon divertito.
Leon condusse Violetta sul molo e la fece accomodare sulla piccola barchetta. Le tolse la benda e per poco non caddero in acqua perché Violetta si buttò su Leon con un sorriso enorme.
«Deduco che ti piace...» disse Leon tenendo tra le sua braccia la sua ragazza.
«Mi piace? Amo te e quello che hai fatto...» disse Violetta con un sorriso mentre si avvicinava alle labbra del suo ragazzo. I due si avvicinarono e diedero vita ad un bacio passionale... MOLTO passionale.
Appena i due si staccarono per mancanza di fiato, Violetta scese dalle gambe del suo ragazzo che prendeva la sua fidata chitarra.
«Questa canzone è solo per te...» disse Leon con dolcezza.

It's hard for me to say the things (È difficile per me dire le cose)
I want to say sometimes. (che avrei voluto dire certe volte)
There's no one here but you and me (Non c'è nessuno qui tranne tu e io)
and that broken old street light. (e quella vecchia strada rovinata)
Lock the doors: we'll leave the world outside. (Chiudi le porte: lasceremo furori il mondo)
All I've got to give to you, (Tutto quello che dovevo dirti)
are these 5 words when I... (sono queste 5 parole quando...)

Thank you for loving me... for being my eyes. (Ti ringrazio per amarmi... per essere i miei occhi)
When I couldn't see, for parting my lips. (Quando non potevo vedere, per dividere le mie labbra)
When I couldn't breathe. (Quando non potevo respirare)
Thank you for loving me, (Grazie per amarmi)
thank you for loving me. (grazie per amarmi)

You pick me up when I fall down. (Tu mi tiri su quando mi sento giù)
You ring the bell before they count me out. (Suoni la campana prima che loro mi sconfiggano)
If I was drowning, you would part the sea (Se stessi annegando, tu diventeresti il mare)
and risk your own life to rescue me. (e rischieresti la tua stessa vita per salvarmi)

Thank you for loving me... for being my eyes. (Ti ringrazio per amarmi... per essere i miei occhi)
When I couldn't see, for parting my lips. (Quando non potevo vedere, per dividere le mie labbra)
When I couldn't breathe. (Quando non potevo respirare)
Thank you for loving me, (Grazie per amarmi)
thank you for loving me. (grazie per amarmi)
When I couldn't fly, (Quando non sapevo volare)
you gave me wings. (tu mi hai dato le ali)
You parted my lips, (Hai diviso le mie labbra)
when I couldn't breathe. (quando non potevo respirare)
Thank you for loving me... (Grazie per amarmi...)

Leon finì di cantare e guardò la sua Violetta che aveva le lacrime che le scendevano per la felicità.
«Amore perché piangi?» chiese Leon preoccupato a Violetta prendendola tra le braccia.
«Piango perché la tua canzone è bellissima...» rispose Violetta stringendo Leon mentre lui le asciugava le lacrime.
Restarono per un po' a guardare il tramonto abbracciati finché il messicano non riportò Violetta a terra.
«Principessa le andrebbe di cenare con me stasera e di passare la notte a casa mia?» chiese Leon tenendo le mani di Violetta e sorridendole dolcemente.
«Certamente mio Principe. Dovrei convincere mio padre, ma credo di farcela. Dove ci vediamo?» rispose Violetta stringendo le mani del suo ragazzo mentre le guance cominciavano a diventare rosse.
«Ci vediamo alle 20:30 nel ristorante vicino la spiaggia. Lo conosci?» disse Leon con un sorriso.
«Certo amore. Ci vediamo lì. Mi accompagni a casa?» chiese l'argentina mentre dava un bacio a stampo a Leon.
«Certo amore. Andiamo...» rispose il ragazzo mentre dava un bacio sulla fronte alla sua principessa e tutti e due salivano sulla moto dopo aver indossato il giubbotto di jeans (Violetta) e la felpa (Leon) per il freddo che era sceso visto che era tardi. Leon si fermò davanti al cancello di casa Castillo e aiutò la sua ragazza a scendere dalla moto prima di darle un bacio e ripartire verso casa per cambiarsi.

Appena la ragazza vide allontanarsi il suo ragazzo, si mise a saltare dalla gioia e subito rientrò dentro casa trovando il padre ad aspettarla sul divano... (Scrritrice: Uhhhhhh brutta cosa questa -.-)
«Violetta hai visto che ore sono? Ti sembra ora di tornare a casa?» chiese German arrabbiato alzandosi in piedi e incrociando le braccia sul petto.
«Si, papà hai ragione scusami. Non abbiamo visto l'ora e abbiamo fatto tardi...» rispose Violetta chinando il capo.
«Tranquilla. L'importante è che sei tornata a casa. Dai vai a farti una doccia che tra un po' si cena.» disse German con un sorriso.
Alla parola "cena", Violetta alzò la testa e con un sorriso guardò il padre con un sguardo poco rassicurante... (Scrittrice: O mamma... :-o)
«Papà ti posso chiedere una cosa?» chiese Violetta avanzando verso il padre come fa un predatore con la sua vittima.
«Si Violetta dimmi...» rispose il padre mentre indietreggiava e si lasciava cadere sul divano.
Intanto Violetta prese posto alla destra del padre mentre continuava a guardarlo con lo stesso sguardo poco rassicurante...
«Papà Leon mi ha chiesto se potevo andare fuori a cena stasera e passare la notte a casa sua... Posso?» chiese la ragazza con gli occhi da cucciolo.
«Mmmmmmm ci saranno i genitori di Leon a casa, vero?» chiese a sua volta German con sguardo sospettoso.
«Certo papà!! Cosa vai a pensare? Ma guarda tu questo...» rispose Violetta arrossendo come un pomodoro.
«Se ci sono i suoi genitori, si puoi rimanere a dormire... ma voglio che mi chiami quando arrivi al ristorante, quando esci e quando vai a dormire, ok?» disse German sorridendo.
«Certo papà, stai tranquillo. Ora vado a prepararmi!!» disse la ragazza lasciando un bacio nella guancia del padre e correndo di sopra a lavarsi e cambiarsi visto che aveva solo un'ora e mezza di tempo.

Dopo essere rimasta nella doccia più tempo del previsto (mezz'ora), Violetta era davanti l'armadio a scegliere il vestito e gli accessori. Passata un'altra mezz'ora, aveva scelto tutto quello che le serviva dal vestito alla giacca senza tralasciare le scarpe e la collana.
Aveva scelto un vestito con le spalline lungo fino a metà coscia, le scarpe con il tacco bianche, la pochette lilla, un maglioncino bianco visto il freddo e come accessori scelse la sua collana con l'iniziale del suo Leon. Per i capelli, invece, aveva deciso di farsi i boccoli e di truccarsi un po'.
Finì di prepararsi proprio quando Leon suonò il campanello.
Lei come una furia scese le scale e andò ad aprire... si ritrovò davanti il suo ragazzo con un paio di jeans neri, una camicia bianca, scarpe eleganti nere e una giacca sopra sempre nera mentre al polso aveva un bracciale con l'iniziale della sua Violetta. I capelli invece erano tirati su con il gel.
Violetta lo guardava sognante e non aveva visto la rosa rossa che il suo ragazzo le stava porgendo. Se ne rese conto solo quando Leon le toccò la spalla e lei si risvegliò dal suo stato di trance.
«Grazie amore. Metto la rosa in un vaso e arrivo.» disse Violetta facendogli l'occhiolino mentre entrava dentro casa per poi uscirne subito dopo.
«Andiamo, principessa?» chiese Leon aiutando la ragazza a salire sulla moto.
«Con te dappertutto.» rispose Violetta stringendo con le sue braccia la vita del ragazzo.
Arrivarono al ristorante e, prima di entrare, si diedero un bacio talmente bello e romantico che anche un ghiacciolo si sarebbe sciolto davanti a tutto quel romanticismo e quella dolcezza.
Entrarono e cominciarono a mangiare guardandosi con dolcezza e amore. Finito il dessert, Leon pagò e andarono a casa sua dove avrebbero trascorso la notte.

Leon accompagnò Violetta nella sua stanza dopo che i due avevano dato la buonanotte ai signori Vargas. Non appena entrarono nella stanza, Leon chiuse a chiave la porta per evitare scocciatori ed interruzioni.
La ragazza, che aveva capito cosa voleva fare il suo ragazzo e visto che era completamente d'accordo, si tolse le scarpe e la giacca e si stese nel letto mentre aspettava.
Leon non appena si girò, vide Violetta sdraiata sul suo letto con le sue belle gambe in mostra. Il ragazzo deglutì e si avvicinò al letto mentre si toglieva la giacca e le scarpe.
Si distese anche lui e cominciò a baciare la ragazza sul collo facendola ansimare. Piano piano le sfilava il vestito facendolo scivolare a terra per poi tornare a baciarle il collo mentre lei gli sbottonava la camicia e la gettava in un punto non definito della stanza. Pochi minuti dopo anche il reggiseno andò a finire a terra. Violetta, intanto, tracciava il contorno degli addominali del ragazzo facendolo sussultare e sospirare.
Leon decide di prendere il controllo della situazione e comincia a baciarle e a succhiarle il seno sinistro mentre con la mano le massaggiava il seno destro.
«Leon... mi stai facendo impazzire... ma ora tocca a me giocare...» disse Violetta mentre ansimava e sospirava.
La ragazza capovolse la situazione mentre sbottonava e toglieva i jeans del ragazzo facendolo sospirare mentre lui le toglieva le sue mutandine per poi lanciarle via.
Violetta intanto prese a massaggiare l'erezione di Leon da sopra i boxer prima di toglierli e continuare prima che Leon la fermò.
«Violetta...» disse Leon ansimando prima di capovolgere la situazione.
Il ragazzo ora si trovava sopra di lei e cominciò ad accarezzare la femminilità della sua ragazza prima di penetrarla con un dito facendola gridare di dolore e di piacere.
«Leon... fammi tua... ti prego...» lo pregò Violetta ansimando.
Il messicano non se lo fece ripetere due volte e, dopo averle sussurrato frasi di conforto, entrò in lei con un'unica spinta. Violetta stava per urlare ma le labbra di Leon le soffocarono il grido mentre lei si abituava al dolore.
«Posso continuare?» chiese Leon con dolcezza.
«Si... ormai è passato...» rispose Violetta con un sorriso.
Il ragazzo cominciò a spingere sempre più veloce e in breve tempo i due si ritrovarono sudati e ansimanti. Violetta raggiunse il suo orgasmo mentre Leon venne dentro di lei e con un'ultima spinta usciva dal corpo della ragazza e si accasciava al suo fianco.
I due erano stremati, ma si sentivano completi come non mai. Dopo aver ripreso un po' di forze, Leon tirò Violetta per un braccio fino a farle poggiare la testa sul suo petto e coprire i loro corpi sudati con il lenzuolo.
«Buonanotte mia principessa...» disse Leon baciando la fronte della ragazza.
«Buonanotte mio principe...» disse Violetta baciando il petto del ragazzo.
Dopo qualche minuto, caddero tra le braccia di Morfeo con un sorriso sulla labbra sapendo che quella sera non l'avrebbero mai dimenticata.

Quello che non sapevano è che nel ventre di Violetta stava per fiorire una vita o forse due? Ma di questo parleremo nel prossimo capitolo ;-)







Angolo Autrice:
Eccomi qua con il capitolo più Leonettoso e romantico della mia storia!!! *--*
Non commento perché quello è compito vostro.
Vorrei solo ringraziare tre persone che mi hanno aiutato a finire il capitolo e a cui quest'ultimo è dedicato: Simonuccia_98 per l'uscita romantica dei Leonetta, ChibiRoby per avermi aiutato a scegliere i vestiti (i suoi consigli sono stati davvero INDISPENSABILI) e JortiniLeonettaismyway per la parte pervy della storia. Vi adoroooooooooooo ragazze!!!!! *--*
Buona lettura e mi raccomando... RECENSITE!!!
Baci,
Cate :-*

P.S. La canzone è bellissima. Qui c'è il link del video con la traduzione. Graziee Simo!!! *--*
https://www.youtube.com/watch?v=zOfI-RwbLQE

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Notizie, Felicità, Amore... e Pericolo!! ***


(La storia ha subito un salto temporale in avanti di 2 mesi. Credo che avete già capito il perché, ma viene spiegato all'inizio. Buona lettura e ci vediamo alla fine del capitolo.)

Sono passati 2 mesi dalla loro notte magica e in questo momento Violetta e Leon si trovavano in ospedale per un'ecografia che la ragazza, costretta dal fidanzato, era andata a fare perché da due mesi a quella parte vomitava tutti i giorni, sveniva spesso e sentiva anche dei dolori alla pancia. I due ragazzi avevano intuito cosa potesse essere e quindi erano andati da uno specialista per vedere se i loro sospetti erano fondati.
Violetta e Leon erano seduti sulle sedie davanti alla porta dello studio dove dovrebbero entrare ed erano un po' tesi, anche se dire un po' era riduttivo: diciamo che erano molto nervosi.
«Amore stai bene?» chiese preoccupata l'argentina al ragazzo visto che le stava stringendo troppo forte la mano ed era anche pallido in viso.
«Tranquilla amore. Sono solo un po' nervoso e anche preoccupato perché voglio sapere cos'hai...» rispose il messicano posando un bacio sulla fronte alla ragazza di fianco a lui.
«Amore stai tranquillo che sicuramente sarà un virus... credo...» disse incerta la ragazza.
I due ragazzi si guardarono e si strinsero in un abbraccio pieno d'amore e di dolcezza.

«Violetta Castillo?» chiamò il dottore che aveva aperto la porta.
I due ragazzi sobbalzarono e tremanti si presero per mano e si diressero verso l'uomo che li fece entrare per poi chiudere la porta dietro di sé.
«Allora signorina Castillo mi dica perché è venuta qui.» chiese il dottore dopo essersi seduto dietro alla scrivania dopo aver invitato i due giovani a sedersi di fronte di lui.
«Bé... sono due mesi che non faccio altro che vomitare tutti i giorni, svengo spesso durante la giornata e sento anche dolore alla pancia...» iniziò a dire Violetta e, dopo che il suo ragazzo le ebbe stretto la mano, continuò «E quindi volevo sapere se ero incinta o se è solo un normalissimo virus...» finì la ragazza.
«Va bene signorina. Si alzi e si distenda su quel lettino. Il suo ragazzo può tenerle la mano, se vuole.» disse il dottore facendo un occhiolino a Leon che si affrettò a raggiungere la fidanzata.
Intanto il medico preparava l'apparecchio per fare le ecografie e, una volta pronto, avvisò i due ragazzi.
«Bene signorina ora si alzi la maglietta così posso farle l'ecografia e scoprire la ragione dei suoi strani sintomi.» disse il dottore a Violetta posizionandosi alla sua sinistra.
La ragazza fece come detto e Leon le strinse la mano per darle più sostegno: Violetta gli sorrise e il ragazzo le diede un veloce bacio a stampo.
Il dottore mise la gelatina sulla pancia di Violetta che per quanto era fredda sussultò mentre Leon sorrise. Il dottore prese la sonda e cominciò a passarla sulla pancia della ragazza proprio dove c'era la gelatina: per 5 minuti buoni, nella stanza non volò una mosca e i due ragazzi erano troppo impegnati a osservare il monitor con ansia.
Dopo tutta quell'attesa snervante, finalmente il medico parlò pronunciando il verdetto tanto aspettato. (Scrittrice: Mi sa tanto di tribunale XD)
«Allora signorina le posso dire con certezza che tutti i sintomi da lei avuti portano ad una sola conclusione...» disse il dottore con un sorriso.
«Quale??» chiesero in coro i ragazzi.
«Signorina Castillo sono felice di comunicarle che lei è incinta di 2 mesi. Ancora non si può sapere se è un bambino o sono due, né si può determinare il sesso perché è ancora presto. Si potrà sapere solo al quarto o quinto mese se tutto va bene.» rispose il dottore mettendo a posto l'apparecchio per poi uscire dalla stanza lasciando tempo ai ragazzi per assimilare la notizia.

Intanto Leon e Violetta erano rimasti scioccati dalla notizia: erano felicissimi, ma sarebbero stati all'altezza di quel compito tanto difficile, loro che avevano 17 anni?
Violetta, intanto, aveva preso dei fazzoletti ed aveva iniziato a togliere la gelatina dalla pancia e quando ebbe finito vide la mano di Leon che accarezzava la sua pancia dolcemente mentre la guardava con amore.
Il gesto fece piangere la ragazza di gioia mentre si sistemava. Scesa dal lettino, aveva poi abbracciato il suo ragazzo piangendo sulla sua spalla mentre lui faceva lo stesso e le accarezzava dolcemente la schiena.
«Amore... cosa faremo adesso?» chiese Violetta spaventata al ragazzo.
«Amore ti giuro che non lo so... sono spaventato quanto te, credimi...» rispose Leon baciando la fronte della ragazza per poi poggiare la guancia in corrispondenza della tempia della fidanzata.
«Amore... io ti dico fin da ora che lo voglio tenere questo piccolo miracolo nato da un amore bellissimo come il nostro... tu che dici?» chiese Violetta timorosa a Leon.
«Amore... tranquilla che non ti permetterò neanche lontanamente di abortire...» rispose Leon con un sorriso.
I ragazzi rimasero abbracciati per qualche minuto: non parlavano perché tutti e due avevano bisogno di pensare stretti alla persona più importante della loro vita.

Dopo un po', il dottore rientrò nella stanza e diede a Violetta dei consigli per non perdere il bambino in questi primi mesi che sono sempre molto delicati.
«Allora signorina Castillo lei è una studentessa dello Studio OnBeat come il suo ragazzo, giusto?» chiese il medico alla ragazza.
«Giusto...» rispose Violetta mentre Leon al suo fianco annuiva.
«Allora... per non perdere il bambino, quando inizia il nuovo anno scolastico non potrà più prendere lezioni di ballo vista la sua situazione. E inoltre i primi 3 mesi sono sempre i più delicati perché ci sono molte probabilità di perdere il bambino e quindi le consiglio vivamente di non fare movimenti troppo faticosi...» iniziò a dire l'adulto. «Poi deve anche considerare le nausee che presto o tardi si faranno sentire... e le assicuro che non saranno piacevoli, ma da quello che mi ha detto prima le ha già provate quindi non sono un problema. Poi potrà mangiare solo alcuni dei cibi che mangiava prima e arriveranno anche le voglie, quindi caro ragazzo preparati che l'umore della tua ragazza cambierà molte volte...» concluse sorridendo il dottore guardando Leon che sorrise.
«Ok e per le ecografie che mi dice?» chiese il ragazzo.
«Per le ecografie potreste venire ogni 3 settimane per vedere come procede la gravidanza. Direi che non c'è altro da aggiungere. Quindi ancora auguri e ci rivediamo tra 3 settimane.» rispose il medico.
«Grazie ancora dottore. Ci rivediamo tra 3 settimane.» salutò Leon prima di uscire mano nella mano con Violetta.

I ragazzi si avviarono al parco e si sedettero all'ombra di un enorme albero: Leon con la schiena al tronco e Violetta appoggiata al petto del suo ragazzo.
Per un po' non dissero niente, troppo impegnati a pensare a quella situazione in cui erano finiti.
Ad un certo punto Leon si mise ad accarezzare la pancia non ancora visibile di Violetta che mise le sue mani sopra quelle del ragazzo che sorrise.
«La prima volta che abbiamo fatto l'amore siamo riusciti a concepire questo piccolo miracolo...» disse Leon continuando ad accarezzare la pancia alla ragazza.
«Ancora non ci credo... sono così felice, ma anche spaventata per come la prenderanno i nostri genitori...» disse Violetta con una punta di timore nella voce.
«Amore tranquilla che capiranno e lo accetteranno come lo abbiamo accettato noi... certo siamo ancora giovani, ma non è mai troppo tardi per imparare...» disse Leon baciando la guancia a Violetta e posando il mento sulla spalla della ragazza.
«Sono così contenta che sei qui con me... con te tutto è più facile...» disse Violetta intrecciando le mani a quelle di Leon che sorrise.
Restarono ancora un po' in quella posizione così dolce e romantica finché non decisero di andare dai genitori per riferire la bellissima notizia.
I primi furono i signori Vargas che accettarono la notizia con molta gioia e abbracciarono Violetta molto delicatamente per fare del male al bambino, ma con felicità al solo pensare che sarebbe diventati nonni tra 7 mesi.
Dopo fu la volta di German ed Angie: la ragazza aveva paura, ma il pensiero di avere Leon vicino a lei che la sosteneva le fece dimenticare ogni dubbio e così entrarono a casa Castillo seguiti dai genitori di Leon.
Ovviamente German si arrabbiò e anche molto mentre Angie, Roberto e Olga abbracciarono Violetta contenti di quella notizia.
German, dal canto suo, aveva bisogno di pensare e per questo non uscì dal suo ufficio per due giorni interi.
Al termine del tempo stabilito chiamò i signori Vargas, Leon, Violetta, Angie, Olga e Roberto per comunicare la decisione presa. Inutile dire che i due ragazzi erano più tesi di una corda di violino e si tenevano la mano per farsi forza a vicenda.
«Dopo aver passato 2 giorni interi a riflettere e rivalutare tutti gli aspetti negativi e positivi della situazione, sono giunto alla conclusione che...» iniziò a dire German per poi fermarsi visto che tutti stavano aspettando la sua decisione. «che Violetta potrà tenere il bambino e io l'aiuterò a crescerlo. Non mi aspettavo di diventare nonno così presto, ma è una cosa bellissima e io non posso che appoggiare mia figlia in questo suo cammino.» concluse German con un sorriso.
Appena German ebbe finito di parlare, ci fu un silenzio di tomba.... seguito dal più grande urlo di gioia che German avesse mai sentito.
Violetta piangendo andò ad abbracciare suo padre seguita da Angie e dai signori Vargas. Poi i due ragazzi si scambiarono un dolce bacio a stampo per quella loro grande vittoria.
La serata trascorse benissimo tra risate, felicità, allegria e soprattutto amore.
Violetta e Leon, verso le 22, si addormentarono abbracciati... esausti da tutte le emozioni di quella giornata. German prese Violetta in braccio delicatamente mentre Alvaro, padre di Leon, svegliava il figlio per poi condurlo nella stanza di Violetta dove German aveva appoggiato la figlia sul letto sotto le coperte invitando il giovane a fare lo stesso: Leon, dopo essersi tolto le scarpe, si distese sotto le coperte e dopo aver messo la sua mano sinistra sulla pancia della ragazza si addormentò con il sorriso sulle labbra. Violetta, percependo la presenza del ragazzo accanto a sé, si girò per poi poggiare la testa sul suo petto mentre la mano andava a posarsi su quella del ragazzo per poi addormentarsi felice.
I due adulti sorrisero a quella scena così dolce e chiusero la porta piano augurando la buonanotte ai loro figli.

Il giorno dopo Leon e Violetta comunicarono ai loro amici la bellissima notizia: inutile dire che le ragazze urlarono di gioia mentre i ragazzi si congratularono con Leon per la notizia.
Tutto questo mentre un ragazzo di nostra conoscenza osservava la scena da lontano con la gelosia e la rabbia che pulsavano nelle vene... ancora un po' e il suo piano potevano avere inizio...
- Violetta sarai di nuovo mia: questa è una promessa!! - pensava Thomas con un sorriso malvagio mentre si allontanava.

I due innamorati si allontanarono dai loro amici per fare un passeggiata soli soletti: solo loro due e il loro grande amore più il piccolo miracolo nella pancia di Violetta.
Mentre loro camminavano e parlavano mentre si scambiavano baci e carezze, non si erano accorti della persona che li pedinava da quando erano entrati nel parco.
La figura attese il momento giusto che si presentò poco dopo: infatti Leon e Violetta si erano fermati davanti alla fontana per guardare i pesci che nuotavano liberi e la persona poté agire.
Si avvicinò veloce alla coppietta felice e dalla tasca prese un fazzoletto imbevuto di cloroformio e lo premette sul naso e sulla bocca di Leon che cadde a terra stordito dalla sostanza mentre Violetta gridava piangendo il suo nome.
Prima di cadere nell'oblio dell'incoscienza, vide Thomas addormentare Violetta per poi prenderla in braccio e dirigersi verso l'uscita.
Leon ebbe la forza di sussurrare solo poche parole «Thomas... Violetta... il bambino... aiuto...» prima di cadere vittima del buio mentre i suoi amici si avvicinavano a lui correndo per aiutarlo.

Cosa succederà a Violetta e al suo bambino? Lo scoprirete nel prossimo capitolo :-)





Angolo Autrice:
Sono tornataaaaaaaaaaaaaaa :-D
Dopo due mesi, eccomi qui con il capitolo di transizione se così lo possiamo chiamare: infatti il prossimo sarà pieno di colpi di scena e SICURAMENTE molte di voi vorranno uccidermi XD
Non commento il capitolo perché quello è compito vostro ;-) Dedico il capitolo alla cara Lulù che sono praticamente DUE MESI che mi stressa per aggiornare... quindi ecco qua.
Mi raccomando... RECENSITE!!

Alla prossima,
Cate :-*

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Avvisoo :-( ***


Ciao...

Innanzitutto mi dispiace per avervi fatto aspettare tutto questo tempo... ma non so più come devo mettere per iscritto quello che ho in mente e poi mi sto dedicando anche alla storia dei Braccialetti Rossi e delle Gemelle (che è da tempo immemorabile che non aggiorno) :-(

Questo non vuol dire che verrà cancellata: ASSOLUTAMENTE NO, anche perché ci sono persone che mi ucciderebbero e credetemi la cosa NON mi piace -.-
Quindi dovrete avere la SANTA PAZIENZA di aspettare ancora un po'... non vi so dire ancora quanto ;-)
Può darsi che aggiorno prima della fine del mese o la settimana prossima... chi lo sa ;-)

Per farmi perdonare in anticipo di questo mostruoso ritardo vi svelo due cose:
- Il titolo del prossimo capitolo "La follia di Thomas... e la disperazione di Leon e Violetta!!"
- L'entrata in scena di un nuovo personaggio... la cugina di Thomas, Grazia Heredia, che sarà importante per scoprire il nascondiglio del cugino e qui la vostra fantasia vola ;-)

Quindi a presto :-D

Baci, Cate :-*

P.S. L'avviso verrà cancellato per lasciare il posto al nuovo capitolo :-)

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2673553