Hoy contigo estoy mejor!!

di ChicaCate94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 12 anni dopo ***
Capitolo 3: *** Ritorno e Incontri voluti dal Destino ***
Capitolo 4: *** Nuovi incontri, Audizioni allo Studio 21 e finalmente... L'INCONTRO!! ***
Capitolo 5: *** Avvisoo :-( ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


21 Marzo 1998, Ospedale di Buenos Aires

In una delle tante sale parto, una donna stava per partorire le sue due bellissime bambine: ebbene si, stava per partorire due sorelle, per di più gemelle.
Suo marito, nonché padre delle bambine, era al suo fianco che le teneva la mano.
La donna si chiamava Maria Saramego in Castillo ed era una cantante molto famosa, mentre il padre si chiama German Castillo di professione ingegnere.
Dopo una mezz'ora di urla, lacrime e spinte, finalmente le bambine vennero al mondo. La donna venne portata in camera con il marito, mentre le bambine venivano controllate e pulite.
Poiché la donna per la fatica si era addormentata, il marito stava osservando le sue figlie messe dentro una culla vicino al letto della madre: erano tranquille e non urlavano, visto che si erano addormentate tenendosi per mano.
Le due bambine avevano dei nomi molto speciali: una aveva dei capelli castani e degli occhi nocciola ed il suo nome era Violetta, mentre l'altra aveva dei capelli castani come la gemella ma gli occhi erano color cioccolato ed il suo nome era Azzurra.
Dopo due giorni, la madre e le bambine poterono tornare a casa dove le stavano aspettando tutti i loro parenti: Angelica la madre di Maria e Angela e nonna delle bambine, Angela chiamata Angie la sorella minore di Maria e zia della bambine, Olga la governante di casa Castillo e Roberto avvocato di German e suo migliore amico. In quella casa si respirava un'atmosfera di felicità destinata a durare per sempre.
Ma le cose belle non durano mai per sempre... perché quella felicità venne spazzata via 5 anni dopo la nascita di Azzurra e Violetta: infatti nel Maggio del 2003, Maria ebbe un violento incidente d'auto in cui morì lasciando German solo con le due bambine.
Da quel momento, German fece di tutto per nascondere le sue figlie al resto del mondo e, soprattutto, non farle cantare...


Angolo Autrice:
Ecco il prologo della nostra storia!!!
Nel prossimo capitolo, la storia farà un salto temporale di 12 anni.
Ma non vi preoccupate perché le cose vi verranno spiegate e saranno più chiare.
A prestooooooooo!! Accetto sia critiche che consigli. :-)

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Capitolo 2
*** 12 anni dopo ***


21 Marzo 2014, Aeroporto di Buenos Aires - Uscita 1

Nel grande aeroporto di Buenos Aires, un padre con al seguito la figlia si stava dirigendo verso l'uscita dopo essere appena sceso dall'aereo proveniente da Madrid.
La figlia era un bella ragazza slanciata con un fisico perfetto: aveva dei capelli castani lisci lunghi fino a metà schiena con il ciuffo sul lato sinistro e due bellissimi occhi nocciola, ma ciò che più colpiva era la ciocca azzurra sul lato destro con alla fine due perline violette. Violetta Maria Castillo, questo il nome della ragazza, stringeva al petto con la mano destra un diario violetto mentre con la mano sinistra tirava un trolley color lilla.
All'uscita dell'aeroporto, c'era Roberto: autista, avvocato e grande amico di German nonché di Violetta.
«German sono qui!!!» esclamò Roberto muovendo la mano per farsi notare da German.
«Roberto, quanto mi sei mancato!!» disse Violetta andando ad abbracciare l'uomo che la strinse a sé con un sorriso.
«Violetta, quanto sei cresciuta!!» rispose Roberto posando a terra Violetta per farle fare una giravolta.
«Roberto, sei sempre così gentile!!» disse Violetta arrossendo nella zona guance.
«Papà questo sarà l'ultimo trasferimento, vero?» chiese Violetta al padre con una nota di timore nella voce.
«Certo Vilu: questa sarà il trasferimento definitivo.» rispose German alla domanda di Violetta.
- Speriamo - pensò Violetta.
German, Violetta e Roberto salirono in macchina diretti verso la loro casa.
Durante il tragitto, nessuno parlò troppo presi dai loro pensieri: Roberto doveva guidare e non poteva distrarsi, German pensava a come tenere lontane le sue figlie e Violetta stava pensando alla sua adorata sorella gemella.
- Oggi è il nostro compleanno e, come sempre da ben 9 anni, siamo lontane fisicamente ma vicine con il cuore e con la nostra anima. - pensò Violetta mentre una lacrima silenziosa le rigava la guancia.

Flashback

Cosa sarà successo 9 anni fa? E perché le gemelle sono separate? Per scoprirlo dobbiamo ritornare indietro nel tempo.

15 Luglio 2005, Casa Castillo

Da quando era morta Maria, in casa Castillo l'atmosfera si era fatta fredda e silenziosa.
L'unica cosa che ricordava Maria era il secondo nome delle due bambine: infatti German, dopo la morte di Maria, aveva messo a tutte e due le sue figlie il nome di Maria così che tutti la potessero ricordare per sempre.
Il grande pianoforte nel salotto c'era ancora, ma nessuno lo suonava da ben 2 anni, anche se la zia Angie aveva insegnato a suonarlo alle sue nipotine che si divertivano a comporre canzoni allegre e piene di vita. Azzurra Maria e Violetta Maria Castillo ormai avevano 7 anni ed erano due bambine allegre e piene di vitalità e gioia di vivere... non uscivano da quella casa da 2 anni, se non per andare in giardino a curare le piante e i fiori che avevano piantato con l'aiuto di Olga.
Ma le due bambine, contro il divieto imposto dal padre di cantare, andavano fuori in giardino a cantare sotto il sole: le due gemelle avevano ereditato la potente e bellissima voce della madre e le loro voci si completavano a vicenda.
Tutto questo continuò per un mese, fino a quel maledetto giorno...

15 Agosto 2005, Casa Castillo

Quel giorno faceva molto caldo e Violetta ed Azzurra si annoiavano un po' ad uscire in giardino sotto il sole cocente e così avevano deciso di rimanere dentro casa a giocare un po'. Erano le 4 del pomeriggio e tutti gli adulti stavano dormendo. Bé, quasi tutti: infatti German era ancora sveglio chiuso nel suo ufficio a non fare niente. Le due gemelle, credendo che il padre stesse dormendo e non sapendo invece che fosse sveglio, erano uscite piano dalla loro stanza e scesero lungo la scala per arrivare in salotto e avvicinarsi al pianoforte per cantare.
Nonostante avessero 7 anni, erano molto intelligenti e avevano composto una canzone aiutandosi con le parole della ninna nanna che la madre cantava ogni volta che dovevano andare a dormire: avevano deciso di chiamare la canzone "En mi mundo" e, a parte la zia Angie e la nonna Angelica, nessuna sapeva che cantavano. Le due gemelle si avvicinarono al pianoforte e lo aprirono con un po' di rumore, come al solito.
«Possibile che non riusciamo mai ad aprirlo piano, senza fare tutto questo rumore?» chiese Violetta alla gemella con voce un po' preoccupata.
«Si, è possibile...» rispose Azzurra alla domanda della sorella con voce un po' seccata.
Di tutte e due le gemelle, Azzurra era quella più coraggiosa al contrario di Violetta che aveva sempre paura che il padre le potesse scoprire.
Dopo aver aperto il piano, averlo accordato e aver sistemato lo spartito su di esso le due Castillo incominciarono a suonare la canzone e dopo un po' anche a cantarla.

Violetta: Ahora sabes que yo no entiendo lo que pasa.
Sin embargo se nunca hay tiempo para nada.
Pienso que no me doy cuenta y le doy mill y una vueltas.
Mis dudas me cansaron: ya no esperarè.

Insieme: Y vuelvo a despertar en mi mundo
siento lo que soy.
Y no voy a parar ni un segundo:
mi destino es hoy!
Y vuelvo a despertar en mi mundo
siento lo que soy.
Y no voy a parar ni un segundo:
mi destino es hoy!
Nada puede pasar: voy a soltar todo que siento todo, todo.
Nada puede pasar: voy a soltar todo lo que tengo.
Nada me detendrá.

Azzurra: Ahora ya lo se lo que siento va cambiando.
Y si el medio que abro puertas voy girando.
Pienso que no me doy cuenta y le doy mill y una vueltas.
Mis dudas me cansaron: ya no esperarè.

Però non riuscirono a continuare per colpa di un urlo che le fece spaventare e saltare per aria!!
«CHI E' CHE STA CANTANDO?» chiese German furioso.
A sentire quell'urlo, accorsero Roberto, Olga, Angelica e Angie.
I quattro si trovarono davanti questa situazione: German furioso che guardava le sue figlie e le due bambine in lacrime davanti allo sguardo arrabbiato del padre. German aveva visto e sentito solo Azzurra cantare perciò credeva che fosse lei che stava cantando.
«AZZURRA MARIA CASTILLO!! DIMMI IMMEDIATAMENTE PERCHE' STAVI CANTANDO? SAI BENE COME LA PENSO!!» urlò German facendo sobbalzare tutti.
- Quindi papà ha visto e sentito solo me cantare? Bene: non deve sapere che anche Vilu stava cantando. – pensò la piccola Azzurra.
«VUOI SAPERE PERCHE' STAVO CANTANDO? LO STAVO FACENDO PERCHE' MI FA SENTIRE LIBERA E PIU' VICINA A MIA MADRE!!» rispose Azzurra a tono guardando suo padre fisso negli occhi.
«Non voglio che nessuna di voi due canti e voi lo sapete. E nonostante tutto, hai disobbedito. Bene, in questi casi c'è solo una cosa da fare.» disse German con una strana luce negli occhi.
«Cosa vuoi fare, German?» chiesero Angelica ed Angie in coro preoccupate per le bambine.
«So che siete state voi a dire ad Azzurra di continuare a cantare.» cominciò German guardando fisso Angelica ed Angie. «Per evitare che anche Violetta canti, ho deciso di separare le due gemelle.» concluse German guardando le sue figlie.
«COSAAAAAA??? German non puoi fare questo.» esclamò Angie.
«Posso perché sono suo padre: Azzurra andrà in Italia nella nostra casa italiana con voi due, mentre Violetta rimarrà con me. E non si incontreranno se non sarò io a deciderlo.» disse German.
«Papà non puoi separarci per questo!!» disse Violetta prendendo la parola per la prima volta.
«Vilu lascia stare. Riusciremo a ritrovarci, vedrai: dopotutto siamo gemelle e non potremmo mai perderci di vista.» disse Azzurra a Violetta prima di abbracciarla.
Il giorno seguente Angelica, Angie ed Azzurra partirono per l'Italia mentre Violetta, German, Roberto ed Olga rimasero a Buenos Aires. Dopo neanche tre giorni, anche il resto della famiglia partì per la Spagna dove rimase per ben 9 anni spostandosi di città in città.

E questo è quello che è successo. Nessuno di loro poteva immaginare cosa sarebbe successo 9 anni dopo.

Fine Flashback

Mentre Violetta pensava alla sua amatissima sorella gemella, all'aeroporto di Buenos Aires era appena arrivata una persona molto speciale...

21 Marzo 2014, Aeroporto di Buenos Aires - Uscita 2

Da una delle tante uscite dei vari imbarchi, una ragazza si stava dirigendo verso un'altra uscita dell'aeroporto.
La ragazza, il cui nome era Azzurra Maria Castillo, era alta e slanciata con un fisico perfetto: aveva dei capelli castani lisci fino a metà schiena con un ciuffo sul lato sinistro e due bellissimi occhi color cioccolato, ma ciò che più colpiva era la ciocca violetta sul lato destro con alla fine due perline azzurre.
La ragazza stava aspettando che la zia e la nonna la venissero a prendere, mentre stringeva al petto con la mano destra un diario azzurro e con la mano sinistra tirava un trolley blu mare.
- Finalmente sono tornata e stavolta niente e nessuno mi separerà dalla mia sorellina: aspettami Violetta, sto arrivando!!- pensò Azzurra guardando il cielo luminoso con un sorriso malinconico mentre una lacrima silenziosa le rigava la guancia.


Angolo Autrice:
Eccomi qua!!!
Allora il capitolo è piuttosto lungo, ma solo per colpa del lungoooo flashback che c'è dentro. Ora tutte e due le gemelle sono a Buenos Aires, anche se Violetta non sa del ritorno della sorella. Non potete immaginare come si incontreranno!! A prestoooooooooo!!

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Capitolo 3
*** Ritorno e Incontri voluti dal Destino ***


21 Marzo 2014, Aeroporto di Buenos Aires - Uscita 2

Azzurra, nell'attesa che la zia e la nonna arrivassero per prenderla, si era seduta su una delle tante panchine che c'erano fuori dall'aeroporto e stava ascoltando la musica... però se vogliamo essere più precisi stava ascoltando la canzone che aveva composto con la sua gemella. Quella canzone era diventata la colonna sonora della sua vita e la voleva usare per entrare allo Studio 21, dove la zia insegnava. Sapeva che Violetta, suo padre, Roberto ed Olga erano già arrivati a Buenos Aires prima di lei e voleva assolutamente incontrare sua sorella per abbracciarla, dirle quanto le era mancata e stare con lei per tutta la sua vita recuperando il tempo perduto.

21 Marzo 2014, Casa Castillo

Violetta, German e Roberto erano appena arrivati a casa dove c'erano un sacco di ricordi bellissimi e tristissimi allo stesso tempo: infatti quella casa a Violetta ricordava troppo la sorella. La ragazza sentì le lacrime premere per uscire, ma le ricacciò indietro: sapeva che qualcosa di bello doveva ancora accadere e lei sperava sempre di riabbracciare la sorella e non lasciarla più. Appena i tre ebbero oltrepassato il portone di casa, Olga si buttò addosso alla ragazza abbracciandola.
«Piccolina mi sei mancata tantissimo!!!» disse Olga continuando a stringere Violetta che stava cominciando a sentire la mancanza dell'aria. Per sua fortuna, in suo aiuto venne Roberto.
«Olga lasciala respirare: la stai soffocando!!» disse Roberto ad Olga che si subito si affrettò a lasciare Violetta che aveva assunto un colorito non normale.
«Anf... anf... grazie Roberto... anf... anf...» iniziò Violetta cercando di riprendere aria. «Olga potevi pure abbracciarmi senza soffocarmi, eh...» continuò la ragazza guardando la governante con finta severità.
«Scusami piccolina!! Il fatto è che da tanto che non ti vedo e poi se continui a trattarmi così non ti darò neanche una fetta della torta che ho preparato...» disse Olga guardando Violetta.
Violetta, al sentire la parola "torta", aveva gli occhi che brillavano!! Era sempre stata una golosona e mangiava tutti i dolci che le capitavano a tiro: nonostante ciò, non ingrassava mai.
Era tale e quale alla sorella: infatti tutte e due erano golosissime!!
«Scusami Olga!!!! Ti prego, dammi una fetta di torta!!!» disse Violetta pregando la donna.
La governante accettò e Violetta la seguì in cucina pronta a gustarsi la sua torta!!
Appena entrata, vide un miracolo sopra il tavolo: infatti c'era una torta di quattro strati di cioccolato al latte con decorazioni di cioccolato bianco!! (Scrittrice: Madonna mia, ha fatto venire fame pure a me... XD).
La ragazza a quella vista per poco non saltava dalla gioia!!
«Pancia mia fatti capanna!!» esclamò Violetta prima di buttarsi sulla torta e finirla in cinque minuti contati. (Scrittrice: O Dio, questa ragazza è un mostro O.O)
I tre adulti la guardavano con la bocca aperta mentre lei si puliva con un fazzoletto incurante dei loro sguardi stupiti.

21 Marzo 2014, Aeroporto di Buenos Aires - Uscita 2

Azzurra stava tranquillamente ascoltando della musica con il suo MP3 e non sentiva le urla della nonna e della zia che la stavano chiamando da un bel po' di tempo. Ad un certo punto, sentì qualcuno toglierle una cuffia e si stava già preparando a rispondere a tono ma non appena girò il capo e si ritrovò davanti il volto della zia, sul suo volto comparve un sorriso enorme e si fiondò tra la braccia della donna.
«Zia non immagini quanto mi sei mancata!!!!» esclamò Azzurra ancora tra le braccia della donna. Anche se la zia e la nonna, erano arrivate due ore prima di lei alla ragazza sembrava che fossero passati anni.
«Nipotina mia, se continui a stringermi così credo che non avrai più una zia!!» disse Angie cercando di liberarsi dall'abbraccio della nipote che a quelle parole arrossì, cosa strana per lei, e lasciò la zia.
Dopo che Angie si fu ripresa ed Azzurra ebbe salutato pure la nonna, tutte e tre le donne si avviarono verso la macchina di Angie.
«Allora zia dimmi: quando potrò venire a vedere lo Studio 21 e fare l'audizione? E ti avverto fin da ora che non voglio che sia tu a giudicarmi perché mi sentirei troppo in vantaggio rispetto agli altri ragazzi!!» disse la ragazza guardando la zia.
«Tranquilla piccola, io non sarò nella giuria che ti giudicherà: ho già avvertito Antonio. Potrò giudicare tutte le altre audizioni, ma la tua no.» disse Angie.
Dopo che Angie ebbe finito di parlare, dentro l'auto non volò una mosca finché Azzurra non esplose chiedendo alle due donne quello che in realtà voleva sapere.
«Zia, nonna vi prego ditemi quello che voglio sapere!!!» chiese Azzurra con le lacrime agli occhi e la voce triste.
«Va bene. Allora tua sorella e tuo padre sono arrivate circa tre ore prima di te e una prima di noi. E prima che lo chiedi, no ancora non abbiamo visto Violetta. Vorremmo andarci oggi, ma tu dovrai rimanere a casa mia e di Angie perché non sappiamo se German ti farà entrare...» disse la nonna Angelica con voce triste pensando che non ci fosse modo per fare incontrare le due sorelle senza che il padre lo sappia.
«Capisco. Però ci deve essere un modo per incontrare Violetta!! Oggi è il nostro sedicesimo compleanno ed io sono 9 anni che non la vedo!!!! Chissà se avrà ancora la ciocca azzurra...» disse Azzurra mentre delle lacrime silenziose le rigavano le guance. (Piccola notizia: le due gemelle, quando hanno saputo che si sarebbero dovuto separare sono andate dal parrucchiere più vicino per farsi tingere una ciocca di capelli cosicché ognuna si ricordasse dell'altra. Ogni anno nel giorno in cui ci sono dette addio, vanno dal parrucchiere per dare più colore alla ciocca.)
«Tranquille: io ho un idea!!» disse Angie facendo ritornare il sorriso sul volto della madre e della nipote.
«Quale??» chiesero in coro nonna e nipote, curiose di sapere cosa avesse in mente Angie.
«Ho saputo che sono tornati ad abitare nella loro vecchia casa qui a Buenos Aires. La casa e lo Studio 21 non sono lontani tra di loro. E poi sicuramente Violetta vorrà riprendere le lezioni di pianoforte e quale posto migliore dello Studio 21? Appena entrerà, si renderà conto che quello è il suo posto e sicuramente si iscriverà allo Studio all'insaputa del padre. Farvi incontrare lì dentro non sarà difficile. Riabbraccerai tua sorella prima di quanto pensi, Azzurra!!!» disse Angie.
Dopo che Angie ebbe finito di parlare, un grido di gioia scoppiò in macchina.
«SIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!! Rivedrò Violetta!!!!!» disse Azzurra più contenta che mai.
- Ci rivedremo presto, lo sento!!! E da quel momento, non ci separeremo più!!! - pensò la ragazza più determinata che mai ad incontrare la gemella.

21 Marzo 2014, Casa Castillo

Intanto a Casa Castillo, era in corso una discussioni tra German e Violetta. La ragazza voleva uscire per farsi una passeggiata, ma il padre non voleva perché aveva paura che incontrasse la gemella.
«VIOLETTA MARIA CASTILLO TU NON USCIRAI DA QUESTA CASA, CHIARO?» urlò German contro la figlia.
«E invece io lo farò. Non puoi tenermi chiusa dentro una campana di vetro per tutta la vita. Quindi io uscirò che ti piaccia o no!!!» disse Violetta prendendo la borsa, dove aveva messo il suo diario e il suo cellulare, e le chiavi e avviandosi verso la porta. La aprì e la chiuso con un tonfo. Una volta fuori, Violetta prese un bel respiro e si affrettò ad uscire prima che il padre la prendesse e la portasse di nuovo dentro. Cominciò a correre e quando fu certa di essersi allontanata abbastanza, rallentò e si diresse verso il parco vicino casa sua.
«VIOLETTA!!! VIOLETTA!!!» urlava German ormai fuori di sé.
«German calmati: è solo uscita a fare una passeggiata. Vedrai che prima di cena sarà qui. Dovresti fidarti di più di Violetta e lasciarle i suoi spazi e più libertà.» disse Roberto posando una mano sulla spalla di German che, poco a poco, si calmò.
«Hai ragione Roberto: devo lasciare Violetta più libera.» disse German, anche se non era del tutto sicuro a lasciare Violetta sola a fare una passeggiata.
«Roberto ha ragione, signor German. Venga di là in cucina che le preparo una bella tazza di tè: con quello sicuramente si calmerà.» propose Olga a German prendendolo sottobraccio e portandolo in cucina. Roberto sorrise e si affrettò a seguirli.

21 Marzo 2014, Parco di Buenos Aires vicino Casa Castillo

Violetta era arrivata al parco e si era distesa sull'erba sotto il sole chiudendo gli occhi. Intorno a lei solo pace e tranquillità. Dopo aver trascorso una buona ora in quella posizione, si rialzò e dopo essersi pulita si incamminò lentamente verso casa. Durante il tragitto, si mise a piovere e Violetta, vedendo un grande albero, si mise a correre per raggiungerlo e bagnarsi il meno possibile. Neanche a dirlo, appena ebbe raggiunto l'albero era già bagnata fradicia.
- Adesso non mi resta che aspettare che si calmi un po' e poi corro verso casa...- pensò Violetta appoggiandosi all'albero.
Per casualità anche Azzurra, dopo essere arrivata a casa della nonna e della zia, era uscita per fare una passeggiata. Dopo aver sentito le prime gocce d'acqua, si era messa a correre proprio verso lo stesso albero sotto il quale si era rifugiata Violetta. Erano praticamente schiena contro schiena se non ci fosse stato l'albero. Sembrava destino che le due sorelle si dovessero incontrare... ma non era quello né il momento e né il luogo giusto. La pioggia stava cominciando a diminuire e così le due gemelle cominciarono ad avviarsi verso casa in due direzioni opposte. Azzurra, pensando che ci fossero pozzanghere, decise di camminare lentamente per non scivolare e farsi male. La gemella, invece, non era dello stesso parere: infatti Violetta stava correndo e, non vedendo una pozzanghera di fango, scivolò e stava per farsi male quando due braccia forti e possenti la presero al volo e la riportarono in piedi.
«Grazie mille!! Se non fosse stato per te, mi sarei trovata con un bel livido sul di dietro.» disse Violetta arrossendo nella zona guance.
«Non devi ringraziarmi: lo avrebbe fatto chiunque!! E poi sono onorato di aver salvato una bella ragazza come te. Io mi chiamo Leon Vargas.» disse il ragazzo sorridendo. (Scrittrice: Pensavate fosse Thomas, eh? E invece è stato Leon a salvarla: lo avreste mai immaginato? XD)
Leon era alto un po' più di Violetta: aveva dei capelli castano chiaro, un fisico asciutto e muscoloso e due occhi verdi smeraldo. Violetta, al sorriso di quel ragazzo tanto gentile e dolce, arrossì ancora di più.
«Io invece mi chiamo Violetta Maria Castillo, ma puoi chiamarmi semplicemente Vilu.» iniziò la ragazza sorridendo. «Ora devi scusarmi, ma devo correre a casa da mio padre se non voglio che chiami l'esercito per venire a cercarmi.» concluse ridendo la ragazza e facendo ridere a sua volta il ragazzo che aveva di fronte.
«Ok, ma se hai bisogno di qualcuno con cui parlare io sono qui. I tuoi occhi raccontano una storia che io voglio conoscere.» iniziò Leon mentre dava alla ragazza un pezzo di carta. «Questo è il mio numero. Più tardi mandami un messaggio con il tuo cellulare: voglio conoscerti meglio.» concluse Leon allontanandosi un po' dalla ragazza per avviarsi a casa sua.
«Grazie Leon!! Ci sentiamo stasera!!» disse Violetta iniziando ad allontanarsi e salutando il ragazzo con la mano.
Dopo qualche passo, si voltò e cominciò a correre verso casa stando attenta questa volta ad evitare le pozzanghere.
- Che bel ragazzo!!! Spero tanto di poterlo incontrare di nuovo! - pensò Violetta mentre apriva la porta di casa sua.
- Che bella ragazza!!! Mi ha subito colpito!!! Devo rivederla!! - pensò Leon entrando, a sua volta, in casa sua.
Stranamente German non disse niente a Violetta e, dopo averle augurato al buonanotte, si ritirò nel suo studio.

Il giorno stava per concludersi e per le nostre gemelline e Leon era stato un giorno ricco di incontri e di novità. Nessuno di loro poteva immaginarsi cosa sarebbe successo il giorno seguente, durante le audizioni allo Studio 21.


Angolo Autrice:
CIAOOOOOOOOOOOOOOO!!!
Questo capitolo viene considerato di "mezzo": infatti nel quarto capitolo ci sarà il tanto atteso incontro tra le due gemelline!!!
Le fan delle coppia Leonetta qui possono sclerare quanto vogliono!!!
A prestoooooooo!!! Mi aspetto tante recensioni!!! :-)

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Capitolo 4
*** Nuovi incontri, Audizioni allo Studio 21 e finalmente... L'INCONTRO!! ***


22 Marzo 2014, Casa Saramego

Erano le sette di mattina e in casa Saramego, Angie stava salendo le scale per andare a svegliare la nipote e, poi, insieme a lei andare allo Studio. Non ebbe il tempo neanche di mettere le mani sulla maniglia che la porta si aprì all'improvviso rivelando la ragazza già vestita, pettinata e profumata che però stava morendo di sonno: infatti si stava ancora stropicciando gli occhi e camminava come uno zombie con gli occhi chiusi. E sempre ad occhi chiusi, aveva sceso le scale per andare a fare colazione mentre Angie la guardava con la bocca aperta. (Scrittrice: Come ha fatto a scendere le scale con gli occhi chiusi? Mah, mi stupisco sempre di più su questo personaggio nato dalla mia mente... :-O)
«Buo... ngio... rno...» disse Azzurra sbadigliando dopo essersi seduta al piccolo tavolino che c'era in cucina.
«Buongiorno piccolina!! Hai sonno?» chiese la nonna Angelica alla ragazza mentre metteva davanti a lei una tazza azzurra con il manico viola piena di latte fumante con il pacco dei cereali accanto.
«Si, ho ancora sonno per colpa di questo maledetto fuso orario!! Ma chi lo ha inventato, vorrei tanto saperlo!!» rispose la ragazza versando nel latte i piccoli cereali al cioccolato e mescolando lentamente il contenuto della tazza.
«Ahhahahahhahah piccola è normale!! Comunque oggi vai allo Studio per visitarlo. Sei felice?» chiese la nonna alla nipote. Nel frattempo, anche Angie aveva raggiunto le due a tavola e stava aspettando che la nipote finisse la colazione per poter andare allo Studio. Alla domanda della nonna, la ragazza spalancò gli occhi all'improvviso e un sorriso enorme apparì sulla sua faccia.
«Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!!! Sono super felice e non sto più nella pelle!!!» rispose Azzurra finendo di bere il latte e, dopo aver lavato la sua tazza e averla messa a posto, andò subito in camera sua a prendere la sua amata tracolla. Azzurra adorava quella tracolla perché era un regalo di sua nonna e di sua zia. La tracolla era bianca con delle piccole decorazioni violette e azzurre: dentro c'erano il diario, il cellulare, le chiavi di casa, il cambio per la lezione di danza, tre quaderni, un astuccio con delle penne, alcuni accessori per capelli e di certo non potevano gli occhiali da sole bianchi. (Piccola notizia: Violetta non ha una tracolla, ma una borsa bianca con delle piccole decorazioni azzurre e violette)
«Ziaaaaaaaaaaaaaaaaa andiamo??» chiese Azzurra con un sorriso che andava da un orecchio all'altro. La donna, sentendosi chiamare, sorrise prima di rispondere.
«Certo, piccola. Andiamo a piedi perché con questo bel tempo non credo tu voglia viaggiare in macchina o sbaglio?» chiese Angie alla nipote, anche se sapeva già la risposta.
«Zia, vedo che mi conosci proprio bene. Andiamo, dai!!!» rispose Azzurra prendendola per mano e conducendola fuori dalla porta.
- Oggi per me inizia una nuova vita!! E presto o tardi ci incontreremo!! Aspettami sorellina... aspettami Violetta!!.- pensò Azzurra mentre con la zia si dirigeva verso il luogo pieno di musica, colori, amore e amicizie meglio conosciuto come Studio 21.

- A casa Saramego succedeva questo. Vediamo un po' cosa succede a casa Castillo... -

22 Marzo 2014, Casa Castillo

A casa Castillo, Violetta stava tranquillamente facendo colazione con suo padre accanto che la stava assillando perché pretendeva di sapere cosa avesse fatto ieri pomeriggio. A nulla servivano le urla di Roberto ed Olga per farlo stare zitto.
La ragazza finì la sua colazione e dopo aver messo la sua tazza viola con il manico azzurro nel lavandino, andò in camera sua sotto lo sguardo sbalordito del padre e quello sorpreso di Olga e Roberto. Appena entrata in camera sua, chiuse subito la porta a chiave perché aveva sentito suo padre salire le scale. Infatti dopo che Violetta si fu lavata e vestita, il padre cominciò a "bussare" alla porta della figlia in un modo che dovrebbero definire ILLEGALE!!
«VIOLETTA MARIA CASTILLO APRI SUBITO QUESTA PORTA!!» urlò German continuando a "bussare" alla porta della figlia.
Violetta, dopo aver preso la sua borsa bianca con decorazioni azzurre e violette e averci messo dentro il suo diario, il cellulare, un quaderno, penne, colori, le chiavi di casa e gli occhiali da sole bianchi, aprì la porta della sua stanza e sempre con la stessa calma superò il padre e scese le scale arrivando davanti al portone. Tutto questo sotto lo sguardo sbalordito dei tre adulti. Arrivata davanti al portone, lo aprì e stava per uscire fuori ma qualcuno (Scrittrice: E voi sapete anche chi è, giusto? Mah... -.-) le prese il braccio e la fece rientrare dentro casa per poi chiudere la porta alle sue spalle. German Castillo non era mai stato una persona che si arrabbiava facilmente (e questa "particolarità", se così si può chiamare, l'aveva trasmessa anche alle due gemelle), ma in quel momento era più furioso che mai. Olga e Roberto si erano accorti dell'umore di German e si erano andati a nascondere dietro il divano perché quando il "signore" si arrabbiava, sembrava una bomba pronta ad esplodere (Scrittrice: Sinceramente non so da dove mi escano tutte queste "trovate"... -.-).
Anche Violetta si era accorta dell'umore del padre e non ne era spaventata: anzi era molto tranquilla.
«VIOLETTA MARIA CASTILLO DIMMI SUBITO COSA STAVI CERCANDO DI FARE!!» domandò urlando German alla figlia.
L'urlò di suo padre fece aumentare la rabbia che aveva dentro la ragazza e questa era stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso.
«VUOI SAPERE COSA STAVO FACENDO? BENE, TI ACCONTENTO: STAVO USCENDO PER FARMI UNA PASSEGGIATA COME TUTTI I RAGAZZI DELLA MIA ETA'!! NON SONO PIU' UNA BAMBINA, PAPA': HO 16 ANNI ED E' ORA CHE IO AFFRONTI IL MONDO. NON TI BASTA AVERMI PROIBITO DI CANTARE ED AVERMI ALLONTANATA DA AZZURRA? DEVI ANCHE SEGREGARMI IN CASA?» iniziò a urlare Violetta con le lacrime agli occhi. «Voglio uscire, divertirmi, frequentare una scuola, cantare, ballare ed avere un ragazzo come tutti gli altri. Anche io ho una vita e facendomi rimanere qui dentro, peggiori solo la situazione. NON PUOI PROTEGGERMI PER SEMPRE!!» finì urlando la ragazza con le lacrime che le rigavano le guance.
Nonostante le lacrime, guardava il padre con occhi determinati aspettando una sua reazione.
«RAGAZZINA NON TI PERMETTO DI PARLARMI COSI'!! SONO TUO PADRE E QUELLO CHE FACCIO, LO FACCIO SOLO PER IL TUO BENE. VAI IN CAMERA TUA E NON USCIRE DA LA' DENTRO FINCHE' NON TI SARAI CALMATA!! NON USCIRAI DA QUESTA CASA SENZA DI ME O ROBERTO!! E POI SAI CHE NON PUOI CANTARE!! ORA FILA SUBITO IN CAMERA TUA!!» disse urlando German alla figlia.
«NO!! IO IN CAMERA NON CI VADO. ORA USCIRO' DA QUI PER FARMI UNA PASSEGGIATA E TU NON ME LO IMPEDIRAI!!» disse urlando Violetta.
Dopo aver finito di parlare, la ragazza superò il padre e sempre con la stessa agilità e velocità uscì subito dal portone per tuffarsi nel mondo reale.
«VIOLETTA!!! VIOLETTA!!!» urlava German ormai fuori di sé.
Non vedendo la figlia, German chiamò Roberto.
«ROBERTO PRENDI SUBITO LA MACCHINA. DOBBIAMO ANDARE A CERCARE VIOLETTA!!» urlò German fuori di sé appena entrò in casa.
«GERMAN CALMATI!! VIOLETTA NON E' PIU' UNA BAMBINA: NON PUOI PROTEGGERLA PER SEMPRE!! E' ORA CHE PRENDA IL SUO POSTO NEL MONDO E FACCIA TUTTO QUELLO CHE TU LE HAI PROIBITO FIN DA BAMBINA!! Si, mi hai capito bene: Violetta ricomincerà a cantare perché è quello che vuole davvero e tu non glielo impedirai di nuovo!!» urlò Roberto prendendo il suo capo per le spalle e fermandolo. (Scrittrice: Roberto ti stimooooooo *--*)
«Hai ragione Roberto. Appena Violetta torna, verrà con me a cercare una scuola di canto e ballo così sarà più felice. Anzi perché non mi aiuti a cercarne una? Vieni!!» disse German andando nel suo ufficio seguito da Roberto che era ancora scioccato dal cambiamento.

22 Marzo 2014, Studio 21

Azzurra ed Angie erano appena entrate allo Studio e la ragazza si guardava intorno con occhi sognanti.
«O-mio-Dio!! Non posso credere di essere qui!! Questo posto è fantastico!!» disse Azzurra guardandosi intorno con gli occhi che le brillavano dalla felicità.
«Mi fa piacere che ti piaccia. Io devo andare in sala professori a sbrigare una cosa. Tu fai pure un giro.» disse Angie alla nipote.
«Davvero?» iniziò la ragazza e vedendo che la zia annuiva, andò ad abbracciarla. «Grazie zia, ti adoro!! Ciaoooooooo, ci vediamo dopo!!» finì Azzurra dopo aver dato un bacio sulla guancia ad Angie.
La ragazza si allontanò per cominciare ad esplorare quel posto bellissimo, mentre la zia entrava in direzione.

22 Marzo 2014, Parco vicino lo Studio 21

Violetta stava passeggiando nel parco sola in mezzo alla natura. Ad un certo punto, si ricordò di avere il numero di Leon e quindi si affrettò a prendere il cellulare dalla borsa e a mandargli un messaggio.

-Ciao Leon. Sono Violetta. Ti ricordi di me? Ci siamo incontrati ieri al parco…
-Ciao Violetta. Si, mi ricordo di te: come si fa a dimenticare una ragazza tanto bella? Come stai?
-Sei così dolce!! Io sto bene. Tu?
-Mi fa piacere. Io sto bene, grazie. Dove sei? Voglio vederti!!
-Mi fa piacere che stai bene. Sono in un parco, però non quello dell’altra volta.
-Cerca di scoprire dove sei così vengo.
-Ok, aspetta che guardo un po' in giro e poi ti dico dove sono.
-Ok, aspetto il tuo messaggio.

Dopo aver ricevuto l'ultimo messaggio di Leon, Violetta rimette il cellulare nella borsa e comincia a camminare per capire in che parte della città si trovava. Camminando, giunse in una piccolo cortile circolare pieno di colori e di ragazzi che ballavano e cantavano: Violetta, senza saperlo, era arrivata allo Studio 21. Rimane incantata nel vedere tutti quei ragazzi della sua età cantare e ballare divertendosi insieme. Rimase a guardarli per 10 minuti buoni e sarebbe rimasta a guardarli per tutto il pomeriggio, ma si ricordò di Leon e quindi si affrettò a mandargli un messaggio.

-Leon!!
-Vilu!! Sei riuscita a scoprire dove sei?
-Si, sono nel cortile dello Studio 21. Lo conosci?
-COSAAAA? Sei allo Studio 21? Io sono dentro!! Aspetta che esco. Non muoverti!!
-Davvero? Allora ti aspetto e non mi muovo.

Leon, quando aveva scoperto che Violetta era nel cortile dello Studio, era nell'aula di Beto a suonare il piano per rilassarsi un po'. Dopo aver ricevuto l'ultimo messaggio della ragazza, si affrettò a prendere i suoi spartiti e metterli dentro la sua tracolla: fatto questo, si incamminò verso l'uscita dello Studio senza accorgersi della ragazza così somigliante a Violetta entrare nell'aula di canto.

- Intanto che Leon va da Violetta e la ragazza aspetta il bel ragazzo dagli occhi color smeraldo, ritorniamo da Azzurra e vediamo come procede la sua "visita" allo Studio... -

22 Marzo 2014 - Studio 21

Azzurra aveva visitato tutte le aule dello Studio, compresa quella dove c'era il palco e dove si sarebbero svolte le audizioni, e quella che le era piaciuta più di tutte era l'aula dove insegnava la zia... ebbene si, le era piaciuta l'aula di canto. L'aula era tutta colorata piena di blocchi di tutti i colori e dimensioni dove gli alunni potevano sedersi e dentro c'erano una pianola e una chitarra. Alla vista dei due strumenti, la ragazza per poco non salta dalla gioia e dalla felicità. (Altra piccola notizia: Dovete sapere che per i 9 anni che le gemelle sono state separate, ognuna di loro ha imparato a suonare uno strumento musicale diverso. Violetta ha preso lezioni di pianoforte che ora sa suonare benissimo, mentre Azzurra ha preso lezioni sia di chitarra che di pianoforte e li sa suonare entrambi molto bene anche se la chitarra rimane il suo strumento preferito). Azzurra, dopo aver visitato tutte le aule dello Studio tranne la presidenza e l'aula professori, era ritornata in aula canto per suonare e provare di persona gli strumenti. Cominciò a suonare alla chitarra la canzone "En mi mundo", la canzone sua e della gemella che avevano composto insieme, accompagnandola con la sua bellissima voce.

Ahora ya lo se lo que siento, va cambiando.
Y si el medio que abro puertas, voy girando.
Pienso que no me doy cuenta y le doy mill y una vueltas.
Mis dudas me cansaron: ya no esperaré.

La ragazza pensava di essere sola e invece con la sua esibizione aveva attirato l'attenzione, oltre che di tutti gli alunni e i professori, anche di Francesca, Camilla e Maxi. I tre ragazzi, attirati subito dal ritmo della canzone che era coinvolgente, entrarono nell'aula e rimasero ad ascoltare il ritornello della canzone.

Y vuelvo a despertar en mi mundo
siento lo que soy.
Y no voy a parar ni un segundo:
mi destino es hoy!
Y vuelvo a despertar en mi mundo
siento lo que soy.
Y no voy a parar ni un segundo:
mi destino es hoy!
Nada puede pasar: voy a soltar todo que siento todo, todo.
Nada puede pasar: voy a soltar todo lo que tengo.
Nada me detendrá.

Appena Azzurra finì di cantare, un grande applauso si sentì sia dentro l'aula che fuori nei corridoi. La ragazza alzò lo sguardo e vide tre ragazzi, o più precisamente due ragazze e un ragazzo, davanti a lei che la guardavano sorridendo.
«TU-SEI-UNA-FORZA-DELLA-NATURA!! Non ho mai sentito una voce così potente, ma allo stesso tempo dolce come la tua» esclamò Francesca con gli occhi che le brillavano.
«Concordo con lei!! Sei un vero talento!!» disse Camilla supportando la sua amica e facendo annuire Maxi vicino a lei.
«Grazie!! Sono davvero felice che vi sia piaciuta...» iniziò Azzurra diventando leggermente rossa nella zona guance. «Ma, per non essere scortese, chi siete voi?» concluse Azzurra inclinando la testa con fare curioso.
«Giusto! Che maleducati, non ci siamo ancora presentati. Io sono Francesca e sono italiana. Loro sono Camilla e Maxi, argentini. Tu sei?» disse Francesca con un sorriso.
«Mi chiamo Azzurra Maria Castillo e sono argentina, anche se ho vissuto 9 anni in Italia per problemi familiari...» spiegò Azzurra che, alle parole "problemi familiari", era diventata triste con uno sguardo spento da far paura.
«Stai bene? Sei diventata triste da un momento all'altro... se possiamo fare qualcosa, basta dirlo» disse Camilla cercando di risollevare su di morale Azzurra mentre Francesca e Maxi annuivano.
«Sto bene. Solo non mi piace ricordare il mio passato...» disse Azzurra mentre una lacrima silenziosa le rigava la guancia.
«Wow... deve esserti qualcosa di veramente orribile per farti diventare così triste e addirittura farti piangere.» disse Camilla mentre si avvicinava a lei insieme a Maxi e Francesca.
«Vuoi dirci cosa ti è successo? Magari davanti a un bel frullato.» disse Francesca prendendola per mano e portandola al Resto Bar con Camilla e Maxi che le seguivano.
«Un bel frullato lo vorrei proprio... e intanto vi racconterò cosa mi è successo...» disse Azzurra a Francesca con un sorriso.

- Mentre Azzurra va al Resto Bar con Francesca, Camilla e Maxi per prendere un bel frullato e raccontare la sua storia, vediamo un po' cosa fanno Violetta e Leon... -

22 Marzo 2014 - Cortile dello Studio 21

Leon aveva raggiunto il cortile e stava cercando Violetta con lo sguardo. Ad un certo punto sentì due calde e piccole mani posarsi sui suoi occhi lentamente.
«Chi sono?» disse Violetta cercando di non ridere.
«Mmmmmm Vanda, Valentina... NO!! Violetta!!» scherzò Leon dicendo il nome della ragazza con un sorriso sul viso.
«Finalmente!! Quanto tempo ci hai messo?» disse Violetta con un sorriso.
«Ahahahhahahahahah volevo farti penare un po'. Come stai?» domandò Leon alla ragazza portandola a sedere su una delle panchine del cortile dello Studio.
«Ora che sono qui con te all'aria aperta e in mezzo ai ragazzi della mia età, mi sento finalmente bene.» disse Violetta con un sorriso osservando nostalgica i ragazzi che si divertivano davanti a lei.
«Sbaglio o è la prima volta che stai in mezzo a dei ragazzi come te?» chiese Leon incuriosito.
«Non sbagli. Mio padre non mi ha mai permesso di uscire di casa senza di lui o senza qualcuno che conosce. Non ho vissuto l'infanzia e l'adolescenza come tutti gli altri... per problemi familiari...» disse Violetta che, come la sorella, alle parole "problemi familiari" diventò improvvisamente triste e con uno sguardo spento da far paura.
«Ehi cosa ti è successo? Stai bene?» domandò Leon sinceramente preoccupato alla ragazza.
«Ti prego Leon... abbracciami...» disse Violetta con le lacrime che le rigavano le guance.
Leon, appena sentì la richiesta della ragazza, non disse nulla e la attirò verso di sé facendole poggiare la testa sul suo petto mentre lei piangeva bagnando la maglietta del ragazzo con le sue lacrime.
«Ehi va tutto bene... calmati...» disse Leon dolcemente a Violetta che, ancora appoggiata al suo petto, piangeva.
«Scusami Leon, ma il mio passato è stato molto difficile...» disse Violetta calmandosi.
«Sai cosa mi fa tornare il sorriso dopo aver pianto?» disse Leon sorridendo guardando la ragazza che aveva smesso di piangere.
«Cosa?» chiese Violetta curiosa mentre si asciugava le lacrime.
«Cantare. Dai cantami una canzone. Sono sicurissimo che dopo ti sentirai meglio.» disse il ragazzo sorridendo.
«Ok...» disse titubante Violetta per poi schiarirsi la voce e cominciare a cantare la canzone composta con la gemella.

Ahora sabes que yo no entiendo lo que pasa.
Sin embargo se nunca hay tiempo para nada.
Pienso que no me doy cuenta y le doy mill y una vueltas.
Mis dudas me cansaron: ya no esperarè.

Y vuelvo a despertar en mi mundo
siento lo que soy.
Y no voy a parar ni un segundo:
mi destino es hoy!
Y vuelvo a despertar en mi mundo
siento lo que soy.
Y no voy a parar ni un segundo:
mi destino es hoy!
Nada puede pasar: voy a soltar todo que siento todo, todo.
Nada puede pasar: voy a soltar todo lo que tengo.
Nada me detendrá.

Mentre Violetta cantava con gli occhi chiusi trasportata dalla musica, i ragazzi che prima stavano ballando si erano avvicinati alla ragazza e la stavano ascoltando estasiati. Anche Leon era rimasto sbalordito dalla voce sia potente che dolce e melodiosa che possedeva la ragazza.
- Violetta deve assolutamente entrare allo Studio 21: è il posto giusto per lei!! - pensò Leon determinato guardandola mentre lei terminava la sua canzone.
Violetta aveva finito di cantare e, aperti gli occhi, aveva trovato tutti i ragazzi che ballavano davanti a lei che la guardavano con un sorriso che andava da un orecchio all'altro.
«O-MAMMA-MIA!! Tu hai una voce bellissima!! Complimenti!!» disse un ragazzo a Violetta mentre tutti gli altri applaudivano.
«Grazie...» rispose Violetta un po' imbarazzata.
«Tu devi assolutamente entrare allo Studio 21!! Con la tua voce, entreresti sicuramente.» disse un'altra ragazza con gli occhi che brillavano.
«Voi dite?» chiese Violetta felice.
«Certo!!» urlarono insieme tutti i ragazzi felici.
«Si, mi piacerebbe molto.» iniziò a dire Violetta. «Leon mi potresti accompagnare a prendere il modulo d'iscrizione allo Studio?» continuò Violetta determinata più che mai.
«Con molto piacere. Vieni!!» disse Leon alzandosi e porgendole la mano che Violetta afferrò con sicurezza per poi alzarsi e seguire il ragazzo all'interno dello Studio 21.
«Buona fortuna!!» dissero in coro tutti i ragazzi.
«Grazie!!» urlò Violetta.

22 Marzo 2014 - Direzione dello Studio 21

Violetta e Leon si stavano dirigendo nello studio di Pablo, direttore dello Studio 21. Intanto che loro parlavano, Angie stava cercando Azzurra e non si accorse dei due ragazzi che erano entrati in direzione da dove lei era appena uscita.
«Pablo? Si può?» disse Leon aprendo la porta e infilando la testa.
«Leon!! Vieni. Che cosa ti serve?» disse Pablo sorridendo vedendo Leon.
Però insieme a Leon entrò un'altra ragazza che Pablo non aveva mai visto e sinceramente era curioso di sapere chi era e cosa voleva.
«Volevo chiederti se potevi darmi il modulo d'iscrizione per la mia amica qui che vuole iscriversi allo Studio.» disse Leon indicando Violetta che si sentì un po' in imbarazzo.
«Certo!! Mi fa sempre piacere vedere nuovi ragazzi iscriversi allo Studio!!» iniziò a dire Pablo mentre cercava il modulo. «Ecco qui signorina...?» continuò mentre porgeva il modulo a Violetta.
«Castillo, Violetta Maria Castillo.» disse Violetta prendendo il modulo che Pablo le stava porgendo.
Pablo, appena sentì quel nome e quel cognome, era sbiancato paurosamente. Fortunatamente i ragazzi non si accorsero di niente e così lui poté calmarsi e spiegare alcune cose a Violetta.
«Allora le audizioni sono tra 5 giorni e la tua è fissata nel primo pomeriggio. L'audizione è composta dalla prova di canto e quella di ballo.» spiegò Pablo.
«Va bene. Ma alle due prove si può portare la stessa canzone?» chiese Violetta mentre un'idea si faceva strada nella sua mente.
«Veramente sarebbe consigliabile usare due canzoni diverse.» rispose Pablo sorridente.
«Ok, grazie. Posso provare allo Studio in questi giorni?» chiese Violetta felice.
«Certo!! E scommetto che Leon sarà più che felice a darti una mano, giusto Vargas?» chiese Pablo facendo l'occhiolino a Leon che arrossì un po'.
«Certo Pablo... Aiuterò Violetta a prepararsi al meglio per le audizioni.» rispose Leon lanciando uno sguardo omicida a Pablo che stava cercando di non ridere.
«Grazie Leon!! Conta moltissimo per me il tuo appoggio!!» iniziò a dire Violetta abbracciando di slancio Leon che la strinse a sé sorridendo. «Grazie Pablo per la sua disponibilità, ma ora io devo proprio andare. Andiamo Leon?» continuò Violetta stringendo la mano di Pablo per ringraziarlo per poi porgere la mano a Leon.
«Si, andiamo Vilu.» disse Leon prendendo la mano di Violetta e, prima di sparire oltre la porta blu, lanciò uno sguardo assassino a Pablo che smise subito di ridere.
Intanto Angie era ritornata dal suo amico Pablo e lo aveva trovato scioccato e pallido.
«Pablo stai bene? Sembra che tu abbia visto un fantasma...» chiese Angie con una piccola risata.
«Non era un fantasma... ho visto tua nipote...» rispose Pablo guardando Angie.
«Hai visto Azzurra? Potresti dirmi dov'è andata?» chiese Angie con un sorriso.
«Non Azzurra... l'altra tua nipote... Violetta... che non vedi da ben 9 anni...» rispose Pablo guardando Angie.
Angie, al sentire quel nome, era impallidita ed era crollata sulla sedia.
«Hai... visto... Violetta? E cosa fa qui allo Studio 21?» chiese Angie con un po' di timore nella voce.
«Era con Leon ed è venuta ad iscriversi alle audizioni...» iniziò a dire Pablo e prima che Angie potesse interromperlo, continuò. «Ma stai tranquilla. Dirò ad Antonio che non potrai assistere alla sua prova di canto e in più le audizioni delle due sorelle sono una di prima mattina per Azzurra e una nel primo pomeriggio per Violetta.» finì Pablo che con uno sguardo aveva capito cosa stesse pensando Angie.
«Ma io ti adorooooooooo!! Grazieeeeee!!» disse Angie abbracciando Pablo che la strinse a sé.
«Figurati!! Ma tu non dovresti essere a casa da tua madre con tua nipote?» chiese Pablo vedendo l'ora.
«Hai ragione!! Grazie ancora!! Ciaooooooo!!» ripose Angie dandogli un bacio sulla guancia prima di sparire dietro la porta blu.
Pablo, intanto, si toccava il punto dove Angie l'aveva baciato. Eh si, Pablo si era preso davvero una bella cotta: ma non preoccupatevi. Penserò anche a lui ed Angie più avanti... ;-)

- Ora andiamo a curiosare al Resto Bar per vedere cosa fanno Azzurra, Francesca, Camilla e Maxi... -

22 Marzo 2014 - Resto Bar

«Ecco qui... Ora sapete la mia storia...» disse Azzurra dopo aver bevuto un po' del suo frullato misto al mandarino e cioccolato.
«WOW!! Non ho parole...» disse Francesca bevendo un po' del sua frullato alla pesca.
«Bella storia, davvero...» disse Camilla mentre giocava con la cannuccia del suo frullato all'albicocca.
«Bell'amore fraterno...» disse Maxi dopo aver finito il suo frullato all'arancia.
«Grazie per i complimenti!!» disse Azzurra terminando anche lei il frullato.
Intanto Angie, chissà se per istinto o altro, aveva iniziato a cercare la nipote proprio dal Resto Bar. E lì l'aveva trovata in compagnia di Francesca, Camilla e Maxi che parlava e rideva. Azzurra, notando la zia, la chiamò cercando di farsi notare e ci riuscì.
«Ziaaaaaaaa!!! Sono qui!!» disse Azzurra muovendo il braccio verso la zia che la stava raggiungendo.
«Nipotina mia!! Finalmente ti ho trovata!! Forza che dobbiamo ritornare a casa dalla nonna. Ah ciao ragazzi!!» disse Angie alla nipote salutando poi i ragazzi che erano con la ragazza.
«Di già? Non posso rimanere un altro po', per favoreeeeeeee.» chiese Azzurra con gli occhi dolci e la faccia da cucciola.
«Sarei tentata di dirti di si, ma devo dirti di NO. Su, andiamo.» rispose Angie con un po' di severità.
«Perché tutta questa fretta?» chiese Azzurra incuriosita.
«Ho appena finito di parlare con mia madre e mi ha detto che a casa ti aspetta il tuo piatto preferito.» rispose Angie con un sorriso immaginando già la reazione della nipote.
Intanto Francesca, Camilla e Maxi stavano assistendo alla discussione con grande interesse e curiosità.
«Vuoi dire che la nonna ha preparato...» iniziò a dire Azzurra e vedendo che la zia annuiva, continuò. «la PASTA ALLA CARBONARA?» disse urlando Azzurra con gli occhi che le brillavano.
«Già e se non ci muoviamo, si raffredda e... bye bye pasta.» disse Angie ridendo per la reazione della nipote.
«Forza zia andiamooooooooo!!! La pasta mi aspetta!! Ciao ragazzi!! Ci vediamo tra 5 giorni di prima mattina per la mia audizione!! Ciaoooooo!!» disse Azzurra correndo verso l'uscita e tirando la zia per un braccio.
«Ciao ragazzi!!» disse Angie salutandoli con la mano e correndo per raggiungere la nipote.
«Ciao...» risposero in coro Francesca, Camilla e Maxi per poi guardarsi e scoppiare a ridere come matti mentre ritornavano al loro tavolo.

- Ora che Angie ed Azzurra sono ritornate a casa, è tempo anche per Violetta di ritornare nella propria... -

22 Marzo 2014 - Cortile dello Studio 21

«Grazie Leon per tutto!!» disse Violetta abbracciando Leon dopo che erano usciti dallo Studio ed erano ritornati nel cortile.
«Figurati Violetta!! E' stato un piacere per me.» disse Leon stringendo a sé la ragazza.
«Ora devo proprio andare. Grazie ancora. Ciaooooo!!» disse Violetta dandogli un bacio sulla guancia e salutandolo con la mano mentre si allontanava.
«Di niente. Ciaoooooo!!» disse Leon salutando la ragazza e rientrando allo Studio.
Dentro lo Studio, Leon si toccò la guancia dove Violetta l'aveva baciato prima. Eh si, come Pablo anche Leon si era preso una bella cotta per la nostra Violetta. Non preoccupatevi: ho in serbo molte sorprese per loro... ;-)

22 Marzo 2014 - Casa Saramego

Zia e nipote erano appena entrate dentro casa e subito si sentiva un odorino provenire dalla cucina che fece venire l'acquolina in bocca alla ragazza.
«Nonnaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!» urlò la ragazza andando ad abbracciare la nonna e dandole un bacio sulla guancia.
«Piccolina!! Dai vai a lavarti le mani che si mangia!!» disse Angelica ricambiando l'abbraccio.
«Corrooooooo!!» urlò Azzurra correndo in bagno e facendo ridere le due adulte.
«Mamma devo dirti una cosa...» disse Angie con voce seria guardando sua madre.
«Cosa è successo?» chiese Angelica guardando la figlia negli occhi.
Intanto le due donne non si erano accorte della ragazza che aveva finito e che ora le stava spiando...
«Violetta farà le audizioni allo Studio 21... lo stesso giorno di Azzurra...» rispose Angie sganciando la bomba.
Tre minuti di silenzio... e poi successe il FINIMONDO!!
«COSAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA?» urlarono Angelica ed Azzurra insieme.
«Azzurra...» disse Angie guardando la nipote.
«E' vero?» chiese la ragazza con le lacrime che le rigavano le guance.
«Si... me lo ha detto Pablo oggi... tua sorella ha l'audizione nel primo pomeriggio, al contrario di te che ce l'hai di prima mattina...» rispose Angie guardando la nipote che subito le si gettò tra le braccia piangendo.
«Voglio vederla...» disse la ragazza.
«Te lo prometto, piccolina: riuscirete ad incontrarvi di nuovo. Questa è una promessa!!» disse Angie più determinata che mai.
«Lo so, zia: mi fido di te.» disse Azzurra staccandosi dall'abbraccio e asciugandosi le lacrime mentre sorrideva alla zia.
«Forza voi due. Andiamo a mangiare che la signorina qui presente dopo ha un sacco di cose da fare.» disse Angelica sorridendo.

- Azzurra ha scoperto che Violetta farà le audizioni allo Studio il suo stesso giorno, ma in orari diversi. Ora lasciamo casa Saramego e andiamo a vedere cosa succede a casa Castillo... -

22 Marzo 2014 - Casa Castillo

Violetta stava ritornando a casa e intanto pensava alla canzone che poteva usare per la prova di canto e quella di ballo.
«Cosa potrei usare? Per la prova di ballo è meglio usare "En mi mundo"... ma per quella di canto cosa potrei usare?» pensò Violetta a voce alta.
Non si era neanche accorta di essere arrivata davanti casa e quindi si affrettò a mettere la domandina in un quaderno dentro la borsa e, prese le chiavi, entrò dentro casa.
«C'è qualcuno?» domandò Violetta preoccupata di tutto quel silenzio.
Ad un tratto, la porta dell'ufficio di suo padre si aprì di scatto facendo prendere un infarto alla povera ragazza.
«Violetta... vieni dentro. Devo parlarti...» disse German alla figlia che subito obbedì.
Dentro l'ufficio c'erano Olga e Roberto che le sorrisero prima che il padre si sedesse e prendesse la parola.
«Per quello che hai fatto, dovrei metterti in punizione per almeno una settimana. Ma Olga e Roberto mi hanno fatto ragionare e...» si interruppe German, ma vedendo la facce dei suoi dipendenti, nonché amici, continuò «E ho deciso di iscriverti ad una scuola.» concluse German aspettando la reazione della figlia che non tardò ad arrivare.
«Una scuola? Ma stai dicendo davvero? Che bellooooooooo!!» chiese Violetta felice come non mai.
«Si, ma non una scuola qualunque. Ho cercato su Internet insieme a Roberto quale fosse la più adatta e alla fine ne abbiamo scelta una...» rispose German alla figlia.
«Quale?» chiese Violetta curiosa più che mai.
«Siccome tu ami cantare e ballare, ho scelto lo Studio 21.» rispose German con un sorriso.
«COSAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA?? O-MAMMA-MIA!! GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEE!!» urlò dalla felicità Violetta andando ad abbracciare il padre.
«Solo che ci manca il modulo d'iscrizione e mi sa che dobbiamo andare a prenderlo lì....» disse German pensieroso.
«Ma io il modulo già ce l'ho.» disse Violetta sorridendo e tirando fuori dal quaderno il modulo che porse al padre.
«Come fai ad averlo?» chiese German incuriosito alla figlia.
«Quando sono uscita, sono andata allo Studio. Un mio amico che ho conosciuto ieri mi ha portato in direzione dove ho preso il modulo e mi hanno detto tutto quello che devo sapere sulle audizioni.» spiegò Violetta sorridendo.
«Un amico? E chi è?» chiese German geloso.
«L'ho incontrato ieri. Si chiama Leon Vargas e studio allo Studio.» disse Violetta.
«Vargas hai detto? Deve essere il figlio di un mio vecchio amico d'affari.» disse German con un sospiro.
«Quindi non c'è niente di male se mi aiuta con la coreografia per la prova di ballo?» chiese Violetta felice.
«No. Ma digli di non fare lo spiritoso sennò gli spezzo le gambine.» rispose German serio ma con un sorriso sul volto. (Scrittrice: Frase presa da "Amici mai per chi si ama come noi" di Jessy_1011. Spero non ti dispiaccia...)
«Grazie papà!!» disse Violetta abbracciando il padre.
«Vilu posso chiederti una cosa?» chiese German con un po' di timidezza.
«Certo papà... dimmi.» disse Violetta con un sorriso.
«Potresti cantarmi qualcosa al piano per favore. E' tanto tempo che non lo fai...» disse German con una nota di melanconia nella voce.
«Certo... vieni.» disse Violetta prendendo il padre per mano e conducendolo in salotto davanti al piano con al seguito Olga e Roberto.
Arrivati lì, Violetta lo accordò e con un po' di emozione cominciò a suonare la canzone composta con la gemella.

Ahora sabes que yo no entiendo lo que pasa.
Sin embargo se nunca hay tiempo para nada.
Pienso que no me doy cuenta y le doy mill y una vueltas.
Mis dudas me cansaron: ya no esperarè.

Y vuelvo a despertar en mi mundo
siento lo que soy.
Y no voy a parar ni un segundo:
mi destino es hoy!
Y vuelvo a despertar en mi mundo
siento lo que soy.
Y no voy a parar ni un segundo:
mi destino es hoy!
Nada puede pasar: voy a soltar todo que siento todo, todo.
Nada puede pasar: voy a soltar todo lo que tengo.
Nada me detendrá.

Terminata la canzone, German abbracciò Violetta con le lacrime agli occhi.
«Sono così fiero di te, bambina mia.» disse German prima di dare un bacio sulla fronte alla ragazza e abbracciarla.
«Grazie papà.» iniziò a dire Violetta ricambiando l'abbraccio. «Ora se permetti andrei a dedicarmi alla canzone per l'audizione.» concluse Violetta staccandosi dall'abbraccio e, recuperata la sua borsa, si avvicinò alle scale.
«Certo piccolina vai. Il modulo lo compilo io. Buon lavoro.» disse German alla figlia che gli rispose con un sorriso per poi salire in camera sua e dedicarsi alla canzone.
«Vieni Roberto. Abbiamo un sacco di cose da fare.» disse German a Roberto per poi avviarsi con lui nello Studio.

- I 4 giorni che precedevano l'audizione furono per Violetta ed Azzurra un via-vai tra lo Studio e casa Castillo/casa Saramego. Vediamo un po' come va la canzone... -

24 Marzo 2014 - Casa Castillo

Violetta era in camera sua davanti alla pianola che provava la canzone che avrebbe presentato alla prova di canto allo Studio.
"Te creo" era il nome della canzone che aveva composto.
«Ok, vediamo se così va bene...» disse tra sé Violetta prima di posizionare lo spartito e cominciare a suonarlo e cantarlo.

No sé si hago bien, no sé si hago mal.
No sé si decirlo, no sé si callar.
¿Que es eso que siento tan dentro de mi?
Hoy me pregunto si amar es asì.

Mientras algo me hablò de ti,
mientras algo crecìa en mí.
Encontrè las respuestas a mi soledad:
ahora sé que vivir es soñar.

Ahora sé que la tierra es el cielo.
Te quiero, te quiero.
Que en tus brazos ya no tengo miedo.
Te quiero, te quiero.
Que me extrañas con tus ojos.
Te creo, te creo.

Que me extrañas.
Que me llamas.
Te creo, te creo.

«Si! Così è perfetta!!» disse Violetta posando lo spartito e buttandosi sul letto addormentandosi di colpo.

24 Marzo 2014 - Casa Saramego

Azzurra era in camera sua con la chitarra tra le braccia che provava la canzone che avrebbe presentato alla prova di canto allo Studio.
"Te creo" era il nome della canzone che aveva composto.
«Ok, vediamo se così va bene...» disse tra sé Azzurra prima di posizionare lo spartito e cominciare a suonarlo e cantarlo.

Y cuando te acercas no se como actuar.
Parezco una niña: me pongo a temblar.
No sé que me pasa, no sé si es normal:
si a todas las chicas les pasa algo igual.

Mientras algo me hablò de ti,
mientras algo crecìa en mí.
Encontrè las respuestas a mi soledad:
ahora sé que vivir es soñar.

Ahora sé que la tierra es el cielo.
Te quiero, te quiero.
Que en tus brazos ya no tengo miedo.
Te quiero, te quiero.
Que me extrañas con tus ojos.
Te creo, te creo.

Que me extrañas.
Que me llamas.
Te creo, te creo.

«Si! Così è perfetta!!» disse Azzurra posando lo spartito e buttandosi sul letto addormentandosi di colpo.

- Ebbene si: le gemelle avevano composto la stessa canzone cantando una strofa per ciascuno. Ed usavano anche la stessa canzone per la prova di ballo. Andiamo a vedere come vanno le audizioni delle nostre protagoniste... -

27 Marzo 2014 - Studio 21 ore 9:30

Azzurra era sia elettrizzata che nervosa. Era lì dalle otto di mattina per provare ancora una volta la coreografia che era perfetta e senza un errore. Francesca, Camilla e Maxi sapevano quanto era agitata la loro amica e così erano andati al Resto Bar a prenderle un frullato nella speranza che si calmasse.
«Tieni Azzurra. Calmati e bevi. Andrà tutto bene, vedrai.» disse Camilla porgendole il frullato mentre Francesca e Maxi annuivano.
«Grazie ragazzi.» disse Azzurra prendendo il frullato e bevendolo.
«Castillo, Azzurra Castillo?» chiamò a gran voce Pablo.
«Sono io. Arrivo.» disse Azzurra prendendo la tracolla ed entrando nell'aula teatro con Pablo che chiuse la porta dietro di loro.

Mezz'ora più tardi Azzurra uscì dal'aula con in volto nessuna emozione: senza dire o fare qualcosa andò in aula danza dove l'attendeva Gregorio, il professore di danza, per la prova di ballo.
Mezz'ora dopo ancora uscì dall'aula con un enorme sorriso sul volto.
«Allora com'è andata?» chiesero in coro Angie, Angelica, Francesca, Camilla e Maxi.
«E' andata... saprò i risultati solo tra due giorni. Ora basta pensarci. Ragazzi, vi saluto perché vado a casa a dormire perché sono distrutta. Zia, nonna andiamo?» disse la ragazza avviandosi verso l'uscita.
«Certo. Ciao ragazzi.» dissero in coro Angelica ed Angie prima di raggiungere la nipote.
«Ciao.» dissero in coro i tre ragazzi prima di andarsene al Resto Bar.

27 Marzo 2014 - Studio 21 ore 16:30

Violetta era il ritratto dell'ansia. Non riusciva a stare ferma ed era ormai un'ora che faceva avanti e indietro per il corridoio. Stava facendo venire il mal di testa a suo padre, a Roberto, a Olga ed anche a Leon. Fu proprio quest'ultimo a prenderla per le spalle e farla fermare.
«Violetta calmati. Sei pronta e non hai niente di cui aver paura, ok?» disse Leon guardando la ragazza negli occhi con un sorriso.
«Si, Leon grazie.» disse Violetta con un sorriso perdendosi negli occhi del ragazzo dinnanzi a lei.
«Castillo, Violetta Castillo?» chiamò a gran voce Pablo.
«Sono io. Arrivo.» disse Violetta prendendo la borsa ed entrando nell'aula teatro con Pablo che chiuse la porta dietro di loro.

E proprio come era successo per la gemella, anche Violetta uscì mezz'ora dopo per poi entrare nell'aula di danza con Gregorio da cui uscì un'altra mezz'ora dopo ancora con un sorriso enorme sul volto. Appena uscita, andò ad abbracciare Leon sussurrandogli un "grazie" all'orecchio per poi dirigersi verso l'uscita con il padre e i due adulti per andare a casa e finalmente riposarsi.

29 Marzo 2014 - Bacheca dello Studio 21

Francesca, Camilla, Maxi, Angie ed Angelica erano davanti alla bacheca cercando il nome della ragazza mentre lei era appoggiata nel muro parallelo che pregava.
«Allora Castillo... Castillo... ma dove sei?» disse Camilla cercando il nome dell'amica.
«Eccola: Castillo Azzurra Maria... AMMESSA!!!» disse Maxi per poi gridare la parola "ammessa" e vedere la ragazza saltare addosso alla zia.
«Siiiiiiiiiiiiii!! Sono passata!!» iniziò a dire Azzurra. «Tutti al Resto Bar: vi offro un frullato per festeggiare.» continuò Azzurra felicissima dirigendosi con il gruppetto fuori lo Studio.

Intanto Violetta, Leon e i tre adulti si erano avvicinati alla Bacheca con paura ed esitazione.
«Leon ti prego... guarda tu...» disse Violetta pallida a Leon.
«Certo.» rispose Leon con un sorriso.
Leon cominciò a cercare il nome della ragazza e alla fine lo trovò.
«Eccoti: Castillo Violetta Maria... AMMESSA!!!» disse Leon per poi gridare la parola "ammessa" e vedere la ragazza saltare addosso al padre.
«Siiiiiiiiiiiiii!! Sono passata!!» iniziò a dire Violetta. «Vieni Leon andiamo a casa mia a festeggiare. Sono sicura che Olga sarà felicissima di preparare una torta al cioccolato per festeggiare.» disse Violetta felice stringendo la mano a Leon.
«Dici bene, piccolina. Andiamo.» disse Olga mettendosi in cammino seguita da tutti gli altri.

- Le audizioni erano andate benissimo e le gemelle erano entrate allo Studio. Ora sono passati 4 giorni e Azzurra e Violetta stanno per cominciare la loro avventura allo Studio. Cosa succederà? -

02 Aprile 2014 - Aula di Canto

Violetta e Leon entrarono nell'aula di canto per la lezione e si sedettero vicini.
«Buongiorno ragazzi.» disse Angie entrando dalla porta.
«Buongiorno Angie.» dissero in coro i ragazzi tranne Violetta.
«Zia Angie?» disse Violetta scioccata.
«Violetta nipotina mia come stai?» disse Angie abbracciando la nipote con le lacrime agli occhi.
«Ora che ti vedo meglio. Sai dov'è Azzurra?» chiese Violetta staccandosi dall'abbraccio.
«Shhhh parliamo dopo di questo. Perché non ci fai sentire qualcosa?» rispose Angie alla ragazza indicandole la pianola.
«Va bene.» disse Violetta prendendo lo spartito dalla borsa e posizionandolo sulla pianola per poi iniziare a suonarlo.

Intanto Azzurra era in ritardo e, sistemandosi meglio la chitarra sulle spalle, si dirigeva a passo veloce verso l'aula della zia. Ma non vi entrò perché prima di farlo sentì una musica provenire proprio da là dentro.
«Ma questa musica... è la mia canzone!!» disse Azzurra prendendo la chitarra e accordandola.
Stava per iniziare a suonare quando sentì cantare una voce che da molto... troppo tempo non sentiva: la voce della sorella.

Violetta: No sé si hago bien, no sé si hago mal.
No sé si decirlo, no sé si callar.
¿Que es eso que siento tan dentro de mi?
Hoy me pregunto si amar es asì.

Azzurra, facendosi coraggio, entrò e si mise a suonare e a cantare con la persona più importante della sua vita.

Insieme: Mientras algo.
Violetta: Me hablò de ti.
Insieme: Mientras algo.
Azzurra: Crecìa en mí.
Insieme: Encontrè las respuestas a mi soledad:
ahora sé que vivir es soñar.

Violetta non poteva crederci: aveva la sorella davanti a sé e stavano cantando insieme. Si fece coraggio e cantò con la sorella che si era posizionata di fianco a lei per starle vicino.

Insieme: Ahora sé que la tierra es el cielo.
Te quiero, te quiero.
Que en tus brazos ya no tengo miedo.
Te quiero, te quiero.
Que me extrañas con tus ojos.
Te creo, te creo.

Azzurra: Y cuando te acercas no se como actuar.
Parezco una niña: me pongo a temblar.
No sé que me pasa, no sé si es normal:
si a todas las chicas les pasa algo igual.

Insieme: Mientras algo.
Violetta: Me hablò de ti.
Insieme: Mientras algo.
Azzurra: Crecìa en mí.
Insieme: Encontrè las respuestas a mi soledad:
ahora sé que vivir es soñar.

Insieme: Ahora sé que la tierra es el cielo.
Te quiero, te quiero.
Que en tus brazos ya no tengo miedo.
Te quiero, te quiero.
Que me extrañas con tus ojos.
Te creo, te creo.

Violetta: Que me extrañas.
Azzurra: Que me llamas.
Insieme: Te creo, te creo.

Insieme: Ahora sé que la tierra es el cielo.
Te quiero, te quiero.
Que en tus brazos ya no tengo miedo.
Te quiero, te quiero.
Que me extrañas con tus ojos.
Te creo, te creo.

Violetta: Que me extrañas.
Azzurra: Que me llamas.
Insieme: Te creo, te creo.

Violetta: No sé si hago bien, no sé si hago mal.
Azzurra: No sé si decirlo, no sé si callar.

La canzone finì e un silenzio tombale aleggiava nell'aula.
«Ma tu... ma lei... ma voi siete GEMELLE!!» disse Camilla ammirata.
Azzurra posò la chitarra a terra e andò a togliere la molletta che teneva la ciocca legata dietro la testa e che ritornò al posto di sempre. Anche Violetta aveva fatto la stessa cosa.
«Ce l'hai ancora?» chiese Azzurra con un sorriso con le lacrime che le rigavano le guance toccando la ciocca della sorella.
«Già... anche tu vedo...» rispose Violetta con un sorriso con le lacrime che le rigavano le guance toccando a sua volta la ciocca della sorella.
Nell'aula stavano tutti piangendo, tranne Ludmilla. Persino a Leon era caduta qualche lacrima.
Ed ora erano lì... a pochi centimetri di distanza che colmarono subito abbracciandosi dopo ben 9 anni!!
«Non mi lasciare...» disse Violetta piangendo sulla spalla della gemella.
«Mai più...» disse Azzurra piangendo stringendo a sé la sorella.

- Le sorelle si erano ritrovate... e questa volta NIENTE E NESSUNO le potrà separare!! -



Angolo Autrice:

Ebbene si: sono TORNATA!!!
Chiedo scusa per l'attesa (4 mesi... -.-), ma ho avuto un po' di problemi.
Finito di scrivere alle 23:35 di ieri: potevo pubblicarlo tranquillamente ieri, ma mi scocciavo a mettere il codice html e poi mi facevano male le mani e le braccia.
Dite la verità: non vi aspettavate tutti questi colpi di scena, eh? :-) Godetevi il capitolo che è venuto più lungo di quanto non doveva essere e mi raccomando... RECENSITE!!!

A prestoooooooooooooooo!!! :-)

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Capitolo 5
*** Avvisoo :-( ***


Ciaooo :-)

SCUSATEMI PER QUESTO RITARDO VERGOGNOSO... mi vergogno io stessa fidatevi... -.-

Ma state tranquilli che a breve mi adorerete perché il nuovo capitolo è in lavorazione e quindi prima della fine del mese sarà pubblicato :-D

Per perdonarmi in anticipo per questo VERGOGNOSO ritardo, vi svelo due cose:
- Il titolo del prossimo capitolo: "Famiglia, Primi Amori... e tanta Musica!!"
- L'entrata in scena di due sorelle, Emanuela "Emy" e Simona "Simo" Cardaci, che saranno a loro modo importanti nella storia e poi capirete il perché ;-)

Spero vi abbia messo curiosità :-D
Baci, Cate :-*

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