Love in the hospital

di cussolettapink
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un nuovo vicino di letto ***
Capitolo 2: *** Una notte per conoscersi ***
Capitolo 3: *** Chantal. ***
Capitolo 4: *** Nonna, ti voglio bene ***
Capitolo 5: *** I coniugi Styles ***
Capitolo 6: *** Ciao cugino! ***
Capitolo 7: *** L'ultimo giorno ***
Capitolo 8: *** Un nuovo vicino di letto - pt 2 ***
Capitolo 9: *** Zayn ***
Capitolo 10: *** Chiamata e appuntamento! ***
Capitolo 11: *** Harry ***
Capitolo 12: *** Una serata incredibile ***
Capitolo 13: *** Louis ***



Capitolo 1
*** Un nuovo vicino di letto ***


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Non è mia abitudine farlo, ma vi prego di leggere la nota che ho messo in fondo alla pagina, ci tengo particolarmente.


Entro nella camera di nonno, oggi è il settimo giorno che è ricoverato e ogni giorno migliora.

“Nonno ciao!” sorrido vedendolo sveglio, avvicinandomi al suo letto e notando che non è più l’unico paziente in camera, visto che proprio ieri avevano dimesso i suoi due coinquilini che si erano ripresi perfettamente da delle operazioni.

Nella camera di nonno lui occupa il terzo letto, mentre questo nuovo compagno di stanza occupa il primo.

Osservo il ragazzo. Avrà una ventina d'anni, capelli castani tutti spettinati dalle tante ore a letto e un paio di occhi verdi che si notano anche da dove sono io. Ammetto sinceramente che è un bel ragazzo, e che il suo sguardo addosso mi fa un po’ imbarazzare e abbassare lo sguardo.

“Ann riprenditi, sei qui per nonno, fregatene” mi dico riprendendomi e dando un altro bacio sulla guancia di nonno, evitando la mascherina per l’ossigeno che mi impedisce un po’ i movimenti.

“Ciao papà” arriva anche mio padre che si era fermato al bar sotto per prendersi il caffè e fumarsi una sigaretta.

Vedo papà guardare il nuovo arrivato “Sera, come mai qui?” chiede con un sorriso.

“Mah niente di che, un anno e qualche mese fa ho fatto un incidente con la macchina e ora mi devo far operare per togliere il ferro dentro” spiega snocciolando le informazioni basilari.

“Ah capisco” la discussione finisce lì e io torno a pensare a nonno, senza pensare a chi c’è o non c’è in stanza.

“Allora nonno, hai mangiato qualcosa oggi a pranzo? Lo so che la minestrina non è il massimo, però fatti forza che ti serve anche mangiare qualcosa” gli dico accarezzandogli i capelli “Come sei bello con i capelli tagliati corti, zio ha fatto un buon lavoro e giusto in tempo, visto che te li ha tagliati proprio qualche giorno prima che venissi portato qui” gli dico dolce.

Durante quelle ore continuo a stare intorno a nonno, facendogli dei massaggi alle braccia, passandogli la crema sulle spalle e sul viso per non farlo stare con la pelle secca e gli tengo la mano mentre ogni tanto lo aiuto a risistemarsi la mascherina dell’ossigeno.

“Ehi Ann io scendo a fumarmi una sigaretta, pensa tu a nonno che tra poco dovrebbero portargli la cena, io dieci minuti e risalgo” e se ne va.

Il silenzio si fa pesante, ora siamo solo io e il ragazzo, visto che nonno si è appisolato.

“Allora… come ti chiami?” sorrido avvicinandomi a quel ragazzo e appoggiandomi sulla barra del fondo del suo letto.

“Mi chiamo Harry, tu sei Ann giusto? Tuo padre ti ha chiamato mille volte”.

“Si esatto mi chiamo Ann, se ti serve una mano con qualcosa, senza che ti alzi chiedi a me ok?”.

“Va bene grazie sei gentilissima”.

“Di niente figurati, tanto sto qui per nonno, non mi pesa affatto”.

“Sei molto premurosa con lui, sei di una dolcezza sconvolgente quando gli parli, incanti chi ti guarda mentre sei così concentrata su di lui” mi confessa con un sorriso.

“Oh… be grazie, il fatto è che voglio farlo stare bene e dargli tutto l’affetto che posso… sono stata vicino a perderlo ben tre volte in sette giorni… mi capirai se voglio farlo stare il meglio possibile” sorrido timidamente.

Mi sorride poi l’entrata di un’infermiera ci distrae, portando il vassoio con il cibo di nonno.

“Ehi nonno oggi vai di lusso, indovina un pò?” mi avvicino a lui e gli accarezzo i capelli “minestrina, come ieri, l’altro ieri, il giorno prima… quello prima” continuo scherzando “ma stavolta la mangiamo che dici? Ora non hai più scuse, visto che stai meglio” sorrido e prendo il cucchiaio avvicinandomi con la minestrina dopo avergli messo un tovagliolo sotto il viso per non farlo sporcare.

Continuo a dargli da mangiare e appena torna papà mi faccio aiutare a metterlo un po’ più comodo sul materasso antidecubito.

Sono ormai le 22.00, visto che nonno è praticamente cieco ci fanno restare fino a che possiamo, ma sono davvero distrutta e quelle sedie non aiutano per niente, visto quanto sono scomode.

“Ann comincia a sistemare un po’ che tra una mezz’oretta andiamo, che devo attaccare a lavoro”.

Mio padre è fenomenale, non solo sta con mio nonno tutto il giorno ma fa anche il turno come guardiano dalle 00.00 alle 8.00 da ormai più di una settimana.

“Si papà ora sistemo un po’ tutto a nonno e prendo la borsa”.

Mi aggiro intorno al suo letto sistemandogli la coperta e sistemando tutta la roba usata nel giorno nel cassetto e nello sportello, accarezzandogli i capelli per poi lasciargli un bacio sulla guancia.

“Ciao nonnino, ci vediamo domani ok? Tu fai il bravo e non ti togliere l’ossigeno”.

“Ciao papà” si abbassa e gli da un bacio sulla fronte anche papà, poi entrambi guardiamo il ragazzo e facendogli un gesto con la mano lo salutiamo con un “ciao” da parte mia e un “sera, ci vediamo domani” da parte di papà.

Tornata a casa mi tuffo sul letto e dopo poco mi addormento, distrutta dalla giornata faticosa.

Il giorno arriva fin troppo presto e a fatica apro gli occhi e mi cambio, per poi andare nella camera di mia nonna, in cui io e mio padre siamo andati a stare per farle compagnia ora che nonno è ricoverato, e mi metto accanto a lei a chiacchierare.

Dopo l’ora di pranzo è ora di rimettersi in macchina per andare all’ospedale, mi sento spossata e distrutta, oggi nonna era più agitata del solito e non mi sono riposata affatto. Inoltre devo gestirla da sola visto che lascio riposare mio padre il più possibile.

“Buongiorno nonnooo” entro sorridente vedendolo sorridermi anche attraverso la mascherina.

“Buongiorno tesoro” sorrido e gli lascio un bacio sulla guancia mentre gli accarezzo i capelli.

Alzo gli occhi e vedo Harry che mi sta fissando.

“Giorno anche a te” gli sorrido e lo vedo rispondermi con un gesto della mano e un cenno col capo.

“Giorno” lo saluta mio padre entrando, andando poi da nonno e salutandolo come ho fatto io.

“Ciao papà” “sono già passati i medici?” chiede di nuovo verso il ragazzo.

“No, dovrebbero passare a momenti”.

“Ehi pà, io mi metto sul balconcino così non rompono che siamo troppi fuori dall’orario di visita”.

Mi alzo e esco fuori guardando il panorama preparandomi a passare quel quarto d’ora fuori e in piedi, visto che c’è solo una sedia a rotelle, per Harry evidentemente.

Sento la porta aprirsi ma non mi giro convinta che sia papà.

“Ehi papà lo stanno già cambiando?”.

“No in realtà sono appena arrivati ma volevo lasciare a tuo nonno un po’ di privacy” mi giro di scatto sentendo quella voce e sorrido timidamente a Harry facendomi poi da parte per farlo sedere.

“Questo balcone è piccolissimo, vieni così ti siedi” mi appiattisco più che posso per farlo passare e lo vedo passarmi veramente tanto, tanto vicino.

Appena si riesce a sedere mi accorgo di aver trattenuto il respiro per la sua vicinanza e gli sorrido timidamente.

“Allora, a quando l’operazione?”.

“Domani mattina, tuo nonno invece in cosa deve operarsi?”.

“Lui è stato operato d’urgenza ormai una settimana fa, stiamo aspettando che ritorna stabile e lo sposteranno in un altro reparto e poi in un centro a lunga degenza, prima di tornare a casa ce ne vorrà”.

Ho parlato guardando fuori dal balcone non accorgendomi che nel frattempo Harry mi guardava.

“Scusami ho cominciato a straparlare” sorrido timida “non dovresti entrare per farti visitare?” getto un’occhiata dentro ma vedo le infermiere ancora impegnate a cambiare nonno “no, forse no”.

Mi sorride poi continua a parlare “Anche oggi rimarrete fino a notte fonda?”.

“Si noi di solito stiamo il più possibile, e ai dottori fa comodo visto che non devono seguirlo poi molto".

"Capisco, beh sei un'infermiera migliore tu che alcune che ci stanno".

"Grazie mille, ma forse è l'amore per nonno che mi fa essere così attenta, come infermiera farei abbastanza pena, sono molto sensibile alla vista del sangue".

"Beh, direi che allora non è il tuo lavoro. Peccato però, se tu fossi la mia infermiera mi fare ricoverare tutti i giorni" scherza lui non accorgendosi che sono diventata peggio di un pomodoro.

"Infermiera no, però ripeto se hai bisogno di qualcosa basta che mi chiedi, davvero" gli dico nuovamente.

"Non penso di riuscirci, ti vedo sempre fare mille cose per tuo nonno e, sarà una mia impressione, ma oggi mi sembri più stanca di quanto lo eri ieri notte, non sei riuscita a dormire?".

"Non è quello, purtroppo mia nonna soffre di Alzheimer e quando le prendono le giornate no è ingestibile. Quindi la mattinata che dovrebbe essere di riposo è quasi più stancante dello stare qui tutto il giorno".

"Capisco..." lo vedo guardare dentro e fare per alzarsi "meglio che rientri, l'infermiera antipatica mi sta aspettando" mi avvicino per aiutarlo e per la seconda volta in dieci minuti ci ritroviamo parecchio vicini, mentre lo sorreggo per farlo arrivare al letto, che per fortuna è il più vicino rispetto al balcone.

Passo un altro pomeriggio a girare intorno a nonno e ad occuparmi di lui, quando a un certo punto osservo Harry che cerca di alzarsi.

"Ehi, ti serve una mano?" mi avvicino a lui guardandolo in attesa.

"Volevo farmi una passeggiata, a quest'ora stanno tutti aspettando la cena e non ci sta troppa gente per l'ospedale... mi potresti prendere la sedia per favore?".

"Certo! Rimani fermo lì!" sorrido e prendo la sedia dal balcone, portandogliela.

"Grazie mille" alziamo la testa quando mio padre rientra dopo l'ennesima sigaretta.

"Senti, ti va di venire con me? Così ti svaghi anche un pochino, sei chiusa dentro questa stanza da otto ore".

Guardo papà e quando lui annuisce mi rigiro e comincio a spingerlo con la carrozzina fuori dalla sala.

"Grazie mille, un pò di compagnia fa sempre piacere, soprattutto se piacevole come la tua".

"Fai sempre così con le ragazze? Le riempi di complimenti?" gli chiedo con un sorrisino.

"Beh, solo con le belle ragazze" mi risponde a tono lui.

Giriamo un pochino per il reparto ma lo vedo che l'aria chiusa dell'ospedale lo disturba. Getto un'occhiata all'orologio e vedo che il bar avrebbe chiuso solo tra una mezz'oretta.

"Ti va di prendere qualcosa al bar e fare un giro per il giardino? Così respiri un pò di aria fresca".

"Per il bar rifiuto, sono a digiuno per l'operazione di domani, ma il giro in giardino mi piacerebbe moltissimo".

"Oh si scusami non ci avevo pensato, allora andiamo!" continuo a spingere la carrozzina nonostante le sue proteste e nel frattempo continuiamo a chiacchierare, scoprendo che abitiamo anche in due quartieri abbastanza vicini.

Ricevo una chiamata da papà e rispondo "Pronto papà? Dimmi tutto".

"ann è successo un bel casino, torna subito qui per favore".

"Arrivo" attacco e guardo Harry "Scusami, devo tornare su".

"Nessun problema, torno su anche io è inutile rimanere qui da solo".

"Scusami davvero" gli faccio un sorrisino e risaliamo.
 
*******
Salve a tutti! Sono Liz!
Tengo particolarmente a questa storia, perchè è molto autobiografica.
Due anni fa mio nonno ha davvero avuto dei problemi che lo hanno portato a dover subire un'operazione
e sono stata veramente tutti quei giorni continuamente all'ospedale.
Mio padre è davvero il mio eroe, perchè faceva davvero il guardiano in quel periodo
e nonostante questo continuava a venire tutti i giorni.
Vero è anche di mia nonna, e che tornavo più stremata dalla mattinata che da tutto il pomeriggio in ospedale.
Insomma, l'unica cosa falsa è che ho incontrato Harry Styles, ma dettagli ahahah
Probabilmente, non me ne sarei davvero neanche accorta.

Spero che la storia vi piaccia, non dovrebbe superare i tre o quattro capitoli, vedrò!
Baci, Liz
ciao ♥

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Capitolo 2
*** Una notte per conoscersi ***


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"Ehi papà eccomi, che succede?".

"Succede che quel cretino di tuo zio nonché mio fratello è un imbecille!" è arrabbiato, si vede lontano un miglio.

"Papà, oltre ad offenderlo, mi spieghi che è successo?".

"Succede che la notte è lui che viene qui per dare un'occhiata a nonno giusto? E invece ora ha la febbre e non può venire! Anche perchè in ospedale non lo farebbero manco entrare, se è malato".

"E... quindi?"

"Quindi Ann io devo attaccare a lavoro tra quattro ore?!? Come facciamo con nonno?"

"Papà rimango qui io a guardarlo!" mi propongo, ma lui non mi da neanche retta.

"Non essere stupida. Tuo zio riposa tutto il giorno per dargli attenzione, tu ti sei svegliata alle 6 per stare prima dietro a nonna a casa e tutto il pomeriggio qui con lui, non riusciresti a resistere".

"Lo sai che ho il sonno leggero, e poi, sempre meglio che comunque ci sia qualcuno che nessuno no? Avanti mi hai sgridato miliardi di volte a casa perchè facevo tardi a leggere o a vedere la televisione, alla fine ho l'età per reggerla una nottata! Tranquillo!".

Lo sento sospirare, per poi venire ad abbracciarmi "Sono stato davvero fortunato ad avere una figlia così spettacolare. E nonno è fortunato ad avere una nipote così amorevole, torno domani mattina".

"Non ti preoccupare, riposa e pensa a nonna. Domani quando arrivi io me ne torno a casa con i mezzi e tu puoi rimanere qui con nonno" faccio un sorrisino "Anzi, ora vai a casa che hai ancora quattro ore prima di attaccare. Penso io a dare la cena a nonno, così tu vai a lavoro un pò riposato altrimenti mi farai preoccupare mentre guidi, con tutto il sonno arretrato che hai".

Lo sento sospirare, perchè sa che ho perfettamente ragione e prendere la giacca.

"Per qualsiasi cosa chiama l'infermiera e me, ci vediamo domani scricciolo".

"Ciao papo" sorrido e lo mando via.

 

La televisione sta mandando il telegiornale della sera, nonno ha appena finito di cenare e l'infermiera è passata per cambiarlo. Mi sposto fuori sul balcone e come se me lo aspettassi poco dopo sento la finestra aprirsi e Harry uscire.

"Ehi".

"Ehi, tu sei una pazza ne sei consapevole?" mi guarda con un sorrisino.

"E perchè?".

"Perchè non riposi decentemente da due giorni e oggi vorresti riuscire a fare una nottata? Sei una pazza Ann".

"Che ci posso fare, non ci stavano altre opportunità".

"Potevo rimanere io attento a tuo nonno".

"Domani ti operi non essere sciocco, e poi se è così perchè non ti sei offerto?" mi giro appoggiandomi alla ringhiera del balcone e guardandolo.

"Perchè ammetto che la prospettiva di passare un altro pò di tempo con te non mi dispiaceva affatto" sorride anche lui facendomi arrossire.

Rientriamo quando le infermiere hanno finito e mi vado a sedere accanto a nonno, che si è già appisolato. Una cosa che con l'età non ha perso è il suo buon sonno, si fa le sue otto orette senza alcun problema.

"Ann?" mi giro a guardare Harry che ha tirato fuori il suo pc "Ti piacciono i film? Visto che tuo nonno dorme se ti va puoi venire a vederne uno con me".

"Va bene Harry, con piacere" sorrido e prendo la sedia spostandomi senza far rumore vicino al suo letto.

Mi porge una cuffietta e insieme decidiamo di vedere "The Imitation game".

La sedia mi sta distruggendo la schiena, visto che devo anche stare storta per vedere il pc che è posato sopra le sue gambe.

"Harry puoi mettere in pausa un attimo?" una volta che ferma il film mi alzo stiracchiandomi, facendo un grande sbadiglio.

"Stai proprio scomoda eh?" guarda la sedia poi me, per poi continuare altre due o tre volte con questa alternanza di sguardi. 

"Sembrerei troppo sfacciato se ti chiedessi di metterti qui accanto a me?" fa un pò di spazio accanto al letto, dalla parte della gamba sana.

"Non penso si possa... i letti sono per i pazienti..." parlo un pò indecisa.

"Su andiamo! Sono le 22, l'ultimo giro di visite per oggi è stato fatto, chi pensi che ti venga a rompere?".

Alla fine annuisco e mi vado a mettere vicino a lui, per il grande piacere della mia schiena che finalmente si rilassa su una superficie quasi piana dopo un intero giorno seduta su quella scomoda sedia.

"Grazie... il mio corpo ti ringrazia" dico per poi accorgermi del possibile doppio senso, infatti lo sento ridacchiare.

"Sono contento di stare simpatico al tuo corpo allora" continua a ridacchiare e allora gli do una piccola gomitata sul fianco, dicendogli di far ripartire il film.

La parte finale del film mi mette molto in difficoltà, in quanto faccio di tutto per non fargli vedere che sto per piangere come una poppante di fronte alla grande interpretazione di Benedict Cumberbatch.

"Guarda che se vuoi piangere puoi farlo senza problemi, sto faticando io da uomo, mi renderesti tutto più facile se scoppiassi prima tu" mi sussurra in un orecchio strappandomi una risata.

Mi giro per guardare se ha davvero gli occhi lucidi e noto che anche lui mi sta guardando e i nostri visi sono vicini, tanto vicini, troppo vicini. Imbarazzata distolgo subito lo sguardo e continuo a guardare il film.

Finiti anche i titoli di coda, mi alzo per sistemargli il pc e il carica batteria dentro il borsone, andando a dare un'occhiata a nonno prima di tornare da lui e sedermi sulla sedia.

"Ehi che fai lì? Non torni qui?" da una pacca sulla parte di materasso che avevo occupato prima durante il film.

"Non ti preoccupare Harry, sto comoda anche qui".

"Si certo e io ho i capelli rossi" alza gli occhi al cielo, battendo di nuovo la mano sul materasso "Su su vieni qui".

Arrendendomi salgo sul letto sdraiandomi, e andiamo avanti a chiacchierare fino a mezzanotte passata.

"Vai a dormire Harry, domani hai un'operazione" mi alzo e non so con quale coraggio mi abbasso baciandolo sulla guancia, per salutarlo.

"Notte Ann" mi continua a guardare per tutto il tempo, mentre io mi posiziono su un letto non preparato per i pazienti che viene tenuto dietro la porta ma che fortunatamente si trova proprio di fronte al letto di nonno.

Salgo li e mi sdraio buttandogli un'occhiata ogni tanto, fino a quando inevitabilmente non crollo addormentata.



 
******************
Angolo autrice!
Ed eccoci al secondo capitolo! Qui, come vedete, si è cominciato molto a descrivere il rapporto tra Ann e Harry! Che ve ne pare?
Baci, Liz
ciao

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Capitolo 3
*** Chantal. ***


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La mattina mi sveglio per colpa di un raggio di sole che mi colpisce in pieno viso, proveniente dalla finestra.

Mi alzo e vedo che ho addosso una trapuntina a ripararmi dal freschetto della mattina.

Guardo nel letto di nonno e lo vedo ancora dormire. Quando giro lo sguardo verso Harry lo vedo stretto nelle coperte... senza trapunta!

Mi alzo e con la massima delicatezza lo copro con la coperta, ringraziandolo silenziosamente per non avermi fatto morire dal freddo.

Approfittando della sedia che è rimasta lì, mi siedo e lo osservo.

E' bellissimo. I capelli sempre più sconvolti dalle tante ore al letto, il viso così rilassato mentre dorme...

"Buongiorno, stai anticipando i medici con la radiografia?" ...e un caratterino davvero tremendo.

Mi alzo subito rossa in viso e lo guardo mentre mi fissa, perfettamente sveglio.

"Buongiorno" gli rispondo "Grazie davvero per la coperta, è stato un bel gesto"

"Di niente, scricciolo" fa un sorrisetto facendomi alzare gli occhi al cielo.

"Sei tremendo" lo guardo sorridendo, poi con la coda dell'occhio vedo un movimento dal letto di nonno e lo vado ad aiutare a tirarsi un pò su e a sistemargli la maschera per l'ossigeno.

Verso le otto arrivano le infermiere che sistemano nonno e Harry, mentre io aspetto fuori sul balcone, gustandomi l'aria fresca della mattina.

Ammetto di essere davvero stravolta nonostante le ore di sonno che mi sono riuscita a fare.

Rientro e come in automatico guardo sul letto di Harry, dove c'è lui che mi sorride.

"Mi farà strano non trovarti, ormai mi sono abituata" gli confesso avvicinandomi a lui.

"Anche a me mancherai, magari potrem-" "Harry! Oh Harry come stai?" entra una ragazza biondina tutta tirata a lucido che si butta quasi sul letto di Harry.

Vedo lui sbiancare lentamente e noto che la biondina si è appoggiata con una mano sulla gamba da operare.

"Scusami? Potresti togliere la mano? Gli fai male alla gamba" vedo lei guardarmi assottigliando gli occhi e lui guardarmi con la gratitudine negli occhi.

"Chantal, cosa ci fai qui?".

"Ma è ovvio Harry! Sono qui per te! Non potevo lasciarti ad affrontare l'operazione da solo e... per l'amore del cielo! Sei davvero conciato un disastro! Appena uscito da qui ti devi ristrutturare un pochino, sei ridotto malissimo! Oh, mi scusi?" si gira e mi guarda, mentre io ricambio lo sguardo confuso.

"Dici a me?".

"Si, puoi portare la sedia a rotelle che lo aiuto a lavarsi un pò al bagno? E anche se per favore gli dai una sistemata al letto nel frattempo, è ridotto un disastro".

"Scusami?" continuo a guardarla, poi fisso Harry.

"Chantal, lei non è un'infermiera è la nipote di quel signore".

"E che cosa ci faceva vicino al tuo letto? Non mi pare che tu e quel signore siate proprio simili".

"Lo stavo aiutando".

"Beh, ora non serve, puoi tornare ad occuparti di tuo nonno,  al mio ragazzo penso io".

Sento un piccolo colpo al cuore e per un attimo i miei occhi finiscono su Harry, per poi girarmi e andare verso il letto di nonno senza proferire parola.

Mi sento... delusa è dire poco. E' fidanzato e nonostante questo ci ha provato continuamente con me in questi tre giorni.




"Oh tesoro, servirebbe anche a te una sciacquata, sei uno straccio" entra un'infermiera che mi guarda e sospirando mi dirigo verso il bagno, lasciato libero da Harry che ha appena finito di lavarsi mentre la biondina è andata giù a prendersi un caffè.

Due occhiaie che arrivano fino a terra, i  capelli scombinati stile nido d'uccello, il poco trucco completamente sbavato e un viso pallido e stanco.

Forse anche per colpa della stanchezza e dall'esaurimento causato da tutta questa situazione, mi sfuggono due lacrime, che tolgo stizzita. "Mi sono appena data la spiegazione sul perchè lui sta con quella biondina perfetta... come fa un ragazzo così bello a guardare una conciata così male?" mi dico a bassa voce fissandomi allo specchio.

"Forse quel ragazzo vede la bellezza interiore... e tu sei così bella che gli togli il fiato, sia in bellezza esteriore che interiore..." mi giro di scatto e vedo Harry guardarmi dalla porta del bagno.

Mi asciugo sbrigativamente le lacrime e mi avvicino a lui cercando di sorpassarlo "Era occupato, la prossima volta bussa per favore".

"Hai ragione scusami ma... Ann?" mi blocca il braccio e mi guarda avvicinandosi sempre di più al mio viso.

"Harry che cosa..." lo guardo parlando a voce bassissima.

"HARRY! Sono tornata!" entra la biondina che come prima mi squadra male, facendomi allontanare come scottata.

Passo le seguenti due ore completamente concentrata su nonno, cercando di non notare come Harry e quella Chantal si siano tramutati in polipi, per quanto sono appiccicati.

"Signorina, la prego di uscire, l'orario delle visite è finito" le dice un'infermiera.

"Ma voglio rimanere con il mio ragazzo! Si deve operare!".

"Lo capisco, potrà aspettare fuori, non si può rimanere nelle camere oltre l'orario di visita e il suo ragazzo verrà operato questo pomeriggio, il dottore ha avuto un problema con un altro paziente e ha dovuto rimandare".

"Che incompetenza in questi ospedali! Ecco perchè sono meglio le cliniche private" la sento sbuffare senza preoccuparsi di farsi sentire dall'infermiera.

"Perchè lei può rimanere?" mi indica facendo i capricci come una ragazzina.

"Perchè lei si sta occupando di suo nonno forse?".

"Capirai che gran fatica, sta solo fermo" sgrano gli occhi e con me anche Harry.

"Chantal! Scusati!" alza infatti la voce lui.

"NO! Se lei rimane, rimango pure io".

Faccio un paio di respironi e mentre l'infermiera la minaccia di chiamare la sicurezza, mi avvicino a lei.

"Tranquilla, visto che nonno sta così tranquillo avrò tempo di occuparmi anche del tuo caro ragazzo, non ringraziarmi tesoro" faccio un sorriso finto e la vedo guardarmi con odio, mentre viene mandata fuori.

"Tu.sei.mitica!" scoppia a ridere Harry tenendosi la pancia, dopo aver visto il teatrino con Chantal.

"Scusami, dopo romperà a te però... mi ha fatto un pò agitare".

"Tranquilla, varrà la pena sopportarla dopo per essermi gustato questa scena adesso!" continua a ridere e dopo poco mi aggiungo a lui.

"Comunque, sei fidanzato" parlo questa volta seria, togliendo il sorriso anche a lui.

"Non siamo proprio fidanzati... diciamo che ci stiamo frequentando ma non è niente di serio... insomma, succede quello che succede tra fidanzati ma allo stesso tempo... possiamo farlo succedere anche con altre persone. Una coppia aperta?".

"Non riesco a capire se sono più disgustata o quasi intenerita dal tuo imbarazzo nello spiegare, ma penso che sceglierò la prima. Non pensavo fosse così che vivi le relazioni, mi sembravi migliore".

Mi giro e senza guardarlo vado da nonno, concentrandomi solo su di lui, cosa che avrei dovuto fare anche tutti i giorni precedenti

"Non sa quello che si perde tesoro, dai retta a me" mi parla a fatica lui attraverso la mascherina, facendomi sorridere.

"Grazie nonno" sorrido e continuo a stargli intorno.

Quando si è appisolato mi alzo dalla sedia per prendere una crema dal suo armadio.

All'improvviso si fa tutto nero e barcollo, appoggiandomi di botto contro l'armadio cercando di riprendere i sensi.

"Ann!"

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Capitolo 4
*** Nonna, ti voglio bene ***


Dedico la storia ma soprattutto QUESTO capitolo a mia nonna, venuta a mancare questo venerdì...
leggete le note quando arrivate alla fine, per favore.

Nonna, non hai idea di quanto mi manchi.

 
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"Ann!" sento urlare Harry, per poi sollevarsi a fatica dal letto per venire verso di me "che hai? Ti senti male?".

"Sto bene, deve essere solo un pò di stanchezza, ho un pò di mal di testa".

"E ti credo! Quanti giorni sono che riposi poco e male a casa per poi passare le giornate qui?!".

"Questo tono arrabbiato? Cosa te ne importa?" lo guardo strizzando gli occhi per poi cercare di tenerli aperti "Mi serve aria, quando le infermiere arrivano per cambiare nonno mi vado a fare un giro giù, un pò d'aria mi servirà".

"Vengo con te".

"Non serve".

"Ma io voglio venire".

"E io non ti voglio con me! Stai con Chantal!" mi accorgo solo dopo di aver alzato la voce di qualche ottava sopra il consentito in un ospedale "Senti, sono stremata, su questo hai perfettamente ragione. Non voglio trattarti male davvero, non sono il tipo però... capiscimi: lo stress, il nervoso, l'essere trattata da inserviente dalla tua ragazza...".

"Non è la mia ragazza".

"Ok, l'essere trattata da inserviente dalla tua scopa-amica" mi fermo "e, tra parentesi, dirlo così non mi fa sentire affatto meglio. Harry capiscimi per favore, io sono qui per nonno. E' lui che ho rischiato di perdere in una settimana un numero davvero troppo elevato di volte... lasciami occupare di lui e non mi rendere tutto più difficile, per favore" concludo a testa bassa, per poi andare fuori nel corridoio per comprarmi una bottiglietta d'acqua.

Scendo giù al bar e dopo aver comprato la bottiglietta faccio per risalire, quando noto Chantal parlare tutta agitata al telefono.

"Si Kristen! Ti dico che quel cretino sbava dietro a un'altra! Inoltre, con questa operazione dovrà rimanere fermo sicuro per questa stagione! Cosa ci sto a fare con il capitano della squadra se non lo è?!?".

Alzo un sopracciglio, confrontando la mia idea di "amore" con la sua, o meglio, la loro, perchè Harry non si stava certo comportando meglio. La tipa ascolta un altro pò la persona con cui sta discutendo al telefono e poi sbuffa.

"Ho capito, ma a quanto pare il ruolo di infermierina mi è stato soffiato da quella! Lo operano questo pomeriggio! Sai cosa vuol dire che dovrò passare altre ore in questo posto orrendo?!? Dovevo fare shopping e poi vedermi con Matt, una volta finito di fare la fidanzatina preoccupata qui!".

Decido di aver sentito abbastanza e torno su.

Entro in camera e guardo Harry, che mi fissa a metà tra il preoccupato e l'apprensivo, visto che ancora non mi reggo bene in piedi.

Quando entrano per cambiare nonno mi vado a mettere in balcone. Poco dopo sento Harry seguirmi.

"Possiamo parlare?" mi chiede lui guardandomi.

"Abbiamo qualcosa di cui parlare?" sbatto le ciglia con fare innocente.

"Ann piantala! Noi non siamo fidanzati o altro! Il fatto che abbia quel rapporto con Chantal non significa che io sia così con tutte le ragazze!".

Mi blocco e abbasso la testa lentamente. Ha ragione, perfettamente ragione e io ho sbagliato ad andargli così tanto contro.

"Hai ragione, mi dispiace" guardo dentro, quel piccolo spazio sul balcone diventa sempre più piccolo.

"Stanno cambiando anche le flebo e le lenzuola, prima di cambiare lui. Ho paura che ti toccherà stare un altro pò con me" fa lui con un sorrisino vittorioso.

"Harry cosa..." mi fermo. Non ha davvero senso quello che voglio chiedergli.

"Ann, parla tranquillamente".

"Non volevo dirti niente".

"Va bene, allora parlo io. Quando sarò dimesso e tuo nonno starà meglio, vuoi uscire con me?".

Lo guardo. Non so davvero che cosa dire.

"Tu vuoi uscire con me? E Chantal?".

"Lasciala perdere a lei! Non è lei che mi interessa..." dice guardandomi dritta negli occhi.

"E chi ti interessa Harry?" sussurro con un filo di voce, guardandolo anche io.

"Qualcuno mi interessa. Quel qualcuno non è Chantal, per ora ti dovrai far bastare questo" mi fa un sorrisino.

"Emh...io..." rifletto bene se dirgli o no quello che ho sentito "non mi sembra corretto non dirtelo però... vorrei che tu sappia che non sono neanche una pettegola o impicciona".

Mi guarda con fare confuso, invitandomi a continuare.

"Ho sentito Chantal parlare con una cerca Kristen, diceva che il ruolo di infermiera le era stato soffiato, che le scocciava molto rimanere qui fino a questo pomeriggio e che le sarebbe saltato il pomeriggio di shopping e l'incontro con un certo Matt".

"Matt è nella mia squadra, so perfettamente cosa fanno quei due" mi risponde per nulla turbato.

"Ah beh... ok, meglio così se lo sai, almeno non ci rimani male" mi guardo le mani imbarazzata, non so davvero che cosa fare.

Lo vedo prendere il cellulare e scrivere qualcosa, per poi rimetterlo a posto.

"Ho appena lasciato Chantal" mi dice normale, come se mi avesse appena detto che oggi il tempo è sereno.

"Cosa? Come mai?".

"Beh, perchè non è lei che mi interessa e a quanto pare la persona che mi interessa ha degli ideali che ultimamente davvero poche ragazze hanno e... visto che mi piace una ragazza così, non voglio problemi" fa un sorrisino e getta un'occhiata dentro. 

"Uh, l'infermiera antipatica mi sta guardando, penso che debba cambiarmi la fasciatura e farmi sapere che devo fare, visto che non mi sono operato vorrei sapere quando mangerò".

"Non puoi mangiare, l'operazione è stata rimandata solo al pomeriggio. Se fosse stata rimandata a domani si,  ma visto che è tra qualche ora, non penso".

Mi guarda e mi fa una carezza tra i capelli, scompigliandomeli "Sei proprio un'infermierina perfetta, non posso proprio sostituirti con l'antipatica?".

"Credo proprio di no mi dispiace" sorrido anche io e insieme torniamo dentro.

"Buon Dio! Sei pallidissima! Se continui così ti dobbiamo ricoverare anche a te!" mi dice un infermiere, facendomi ridacchiare.

"Ma no Olly, sono sana come un pesce!".

Prendo il vassoio del pranzo e aiuto nonno a mangiare tutto il primo, non insistendo per fargli mangiare il secondo.

Quando le infermiere se ne sono andate e nonno si è appisolato, prendo il vassoio e mangio un pezzo di carne.

"Ma lo sai che da quando sono qui non ti ho ancora mai visto mangiare?".

"Quando io e papà rimaniamo fino a tardi, poi passiamo per qualche pizzeria e ceniamo lì... però ieri sera aveva molti pensieri e si è scordato di lasciarmi i soldi".

"Non sei andata a mangiare?" mi chiede strabuzzando gli occhi.

"Dove potevo andare? Il bar ieri sera era chiuso  e comunque non avevo un soldo, giusto qualche centesimo per la bottiglietta d'acqua".

"Ma sei una cretina! Vieni qui!" lo vedo alzarsi con il busto e prendere dal suo cassetto il portafoglio.

"Harry no, non esiste, non posso accettare".

Senza neanche darmi ascolto tira fuori una banconota da 5 euro e me la porge "Non farti vedere da queste parti fino a quando non hai mangiato e non mi portare neanche il resto! Voglio che li usi tutti quanti, diamine sei a digiuno da 24 ore!" continua sicuro.

Sto per rifiutare quando dal mio stomaco si sentono dei rumori, facendomi arrossire.

"Appena arriva papà te li faccio restituire e non provare ad opporti!" gli intimo, prendendo la banconota e guardando nonno .

"Torno subito" cercando di sbrigarmi il più possibile scendo al bar prendendomi un panino e una coca-cola.

Torno su in camera e vedo Chantal che sta discutendo con Harry.

Entro e mi vado a sedere sulla sedia accanto a nonno, dopo essermi subita l'occhiataccia da parte della bionda.

"Scusami? Non potresti aspettare un pò fuori? Stiamo parlando".

Alzo gli occhi al cielo, per poi negare con la testa "Ovviamente no, io sto badando a mio nonno, non mi interessano i vostri affari".

"Oh, il mio affare ti interessa pure troppo" risponde piccata lei, mentre Harry mi guarda.

"Non è v..." mi fermo e non continuo.

"Allora? Il gatto ti ha mangiato la lingua? Ti interessa o no Harry?".

"Non mi sembra che Harry sia un tuo affare, visto che ti ha lasciato" commento con fare ingenuo "E se per favore parli con lui e non alzi la voce mi fai un grande piacere, nonno sta riposando".

Guardo Harry "Grazie mille comunque, ora sto molto meglio. Appena arriva papà ti faccio ridare i soldi".

"Dovresti essere tu a dare dei soldi a lui, visto quanto sei un caso disperato".

"CHANTAL! Mi hai stufato! Se cazzo non urlo per cacciarti via dalla camera è solo per il nonno di Ann! Vattene, tra noi è finita e vedi di non venirmi a disturbare più di quanto tu non abbia già fatto!".

"Harry sei un cretino! Rinunci a ME, per LEI! NON LO ACCETTO!" la cretina ha alzato così tanto la voce da svegliare nonno, che si guarda intorno.

"Tesoro ma chi è che urla?".

"Nessuno nonno, una persona che se ne sta andando" vedo le infermiere entrare e cacciare Chantal, visto che si è sentita dal corridoio "torna pure a riposare" gli accarezzo i capelli e lui torna a riposare.

"Tra poco arriverà papà, anche se penso che rimarrò comunque qui con lui e torneremo insieme stanotte, non posso prendere i mezzi nelle condizioni in cui sto".

"Sono d'accordo, mi vieni a fare compagnia?" indica la sedia accanto a lui sorridendo e io mi arrendo, mettendomi accanto a lui.

"Domani mattina nonna mi farà scontare il non aver dormito con lei stanotte, ormai lo abbiamo preso come abitudine!" ridacchio.

"Parlami di tua nonna, le sei tanto attaccata?".

"Moltissimo. La casa dove vivo era dei miei nonni materni, ma dopo che nonno è venuto a mancare abbiamo vissuto lì con l'altra mia nonna. In un certo senso ho sempre pensato che era lei la nonna a cui ero più attaccata ma... la verità è che voglio un sacco di bene a tutti i miei nonni. Quando torniamo a casa dopo essere stati con nonno, nonna già dorme." mi fermo sorridendo "La mattina lei si sveglia per prima e senza volerlo sveglia anche me. Lei ha altri cinque fratelli e ormai sono rimasti solo in tre. Le mancano tanto e soffre tanto a stare da sola... le fa molto piacere quando l'andiamo a trovare e in questi giorni è molto felice, visto che ha sempre me e papà per casa".

"Trovami chi non sarebbe felice con te accanto" commenta lui con un sorrisino.

"Voglio tanto bene a mia nonna. Non sta molto bene neanche lei sai? Soffre tanto per i suoi fratelli che non ci sono più e ora è molto preoccupata per nonno. A volte non mi riconosce e a volte mi parla male di mamma come se non si rendesse conto di star parlando con la figlia della persona che sta insultando ma... le voglio così bene..." continuo a sorridere, non riesco a fare nulla oltre a sorridere.

"Se mi chiedessi un bel ricordo con lei non mi viene in mente niente sai? Gli unici che ho sono alle feste che magari andiamo tutti a pranzo da loro, non ho ricordi di passeggiate insieme o di momenti condivisi ma... nonna mi fa capire comunque quanto mi adora. Delle volte io non so se sono in grado di farle capire quanto le voglio bene, un pò di paura nel non riuscire a dimostrarglielo è sempre presente".

"Sono sicuro che lei lo sappia, stai tranquilla".

"Grazie Harry di avermi ascoltato, mi serviva in effetti" sorrido dolcemente e gli lascio un bacio sulla guancia.

"D-di niente" lo vedo balbettare e ridacchio.

"Ma come? Il grande playboy arrossisce per un bacio sulla guancia?" lo stuzzico ridacchiando.

"Ridi ridi, appena potrò alzarmi ti faccio arrossire io" mi blocco e lo guardo con uno sguardo confuso.

"Che intendi?".

"Che appena potrò alzarmi, ti afferrerò per i fianchi e ti bacerò così appassionatamente che poi mi toccherà sorreggerti per impedirti di svenire, piccola" lo vedo avere un tono serio, per poi scoppiare a ridere "Allora? Sono credibile nel ruolo di playboy?" domanda innocentemente.

"Sei un idiota!" scoppio a ridere, cercando di calmare i battiti accelerati del mio cuore.




 
PER FAVORE, FERMATEVI A LEGGERE è DAVVERO IMPORTANTE PER ME!
Salve, sono Liz e ho scritto questa nota non per il solito "lasciatemi una recensione" o simili ma perchè... venerdì è morta mia nonna. Molti di voi avranno trovato noioso il pezzo finale, in cui parlo di lei, ma io dovevo farlo. Mi manca in un modo incredibile. Come avevo già detto, il fatto di nonno e di tutta la parte riguardante lui e l'ospedale sono vere, e sono successe due anni fa. Ora lui è l'unico dei quattro nonni che mi è rimasto. Non sta bene neanche lui e questo colpo l'ha indebolito ancora di più... non sto passando un bel periodo e tanto per avvisarvi: Questa settimana non potrò aggiornare perchè vado a fare una specie di "badante" a una delle sorelle di mia nonna, una di quelle rimaste di cui ho parlato.
Mentre scrivevo la parte finale avevo le lacrime agli occhi... perchè avrei tanto voluto scrivere di nonna al presente... e farlo al passato per poi correggerlo è stato davvero brutto... Ho cercato di mettere i miei sentimenti in quello che ho scritto... avevo un rapporto quasi inesistente con mia nonna però... le volevo davvero tanto tanto tanto bene e mi manca.
Scusate per il papiro che scommetto quasi nessuno avrà letto ma... come ho scritto a inizio capitolo, volevo spiegare il perchè le ho dedicato il capitolo e l'intera storia... non mi interessa non ricevere recensioni o altro... volevo scrivere su di lei è l'ho fatto, anche a costo di aver reso noiosa la parte finale.
Baci, Liz
ciao

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Capitolo 5
*** I coniugi Styles ***


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"Un idiota che non ti dispiace".

"Ma stai zitto!" continuo a ridacchiare mentre spero che non si veda quanto sono diventata rossa.

Veniamo interrotti da Olly, l'infermiere.

"Devo cambiare la flebo a tuo nonno" mi sorride e si avvicina a nonno armeggiando con la farfallina.

"Grazie mille".

"Tu ringrazi me? Non hai idea del grande aiuto che ci stai dando, occupandoti di tuo nonno".

"Ma si figuri, io lo faccio con piacere" dico sentendo le guance un pò rosse.

"Mi stai dando del lei per caso?" ridacchia "Avrò massimo quattro o cinque anni più di te! Sono qui come volontario non sono mica vecchio come i miei colleghi. Chiamami Olly per piacere" scherza, facendomi ridere.

"Olly non è un nome da femmina?" commenta con un pizzico di fastidio Harry, fissandolo.

"Va bene sia per un maschio che per una femmina e io sono decisamente un maschio, non trovi Ann?".

Mi trovo messa in mezzo e arrossisco, annuendo.

"Beh, io so che ti chiami Ann e nonostante sei qui da praticamente una settimana conosco solo il tuo nome. Perchè non ti vieni a prendere un caffè con me? Tra dieci minuti vado in pausa".

"Emh... io non so... tra poco dovrebbe arrivare mio padre ma finchè non arriva non me la sento di lasciare nonno da solo, inoltre non ho soldi".

Lo vedo annuire, per poi andare vicino ai macchinari che controllano i parametri di nonno "Tuo nonno sta riposando, e anche di cuore! Probabilmente si sveglierà tra una mezz'oretta. In più, io ti ho invitato e io ti offro il caffè! Direi che non hai scuse" mi sorride e io non so davvero come fare.

"Ma forse lei non ne ha voglia" mi giro guardando Harry, sentendomi terribilmente a disagio.

"E' così Ann? Non hai voglia di un caffè con me? Di staccare un pochino da questa stanza?".

"Non è quello è che... ok, ma poco tempo" mi arrendo alla fine, guardando Harry "Vuoi che ti prendo qualcosa dal bar? Così dopo l'operazione puoi sgranocchiare qualcosa?".

"Non ti preoccupare, sto bene così" commenta a voce tirata, facendomi aggrottare le sopracciglia.

"Allora? Andiamo?" mi ridesto dai miei pensieri e raggiungo Olly, che mi aspetta sulla porta.

"Andiamo" insieme scendiamo fino al bar e prendiamo i caffè, sedendoci al tavolino della sala.

"Ti vedo davvero stanca, le mie colleghe della notte mi hanno detto che stanotte non è venuto tuo zio come al solito, ti fa male esagerare così".

"Lo so, sono mezza svenuta stamattina" vedo che sgrana gli occhi allarmandosi "Ma tranquillo! Sto bene. E' stato un piccolo calo di pressione, penso".

"Non puoi dire una cosa del genere a un aspirante medico e pretendere che me ne stia tranquillo, ce l'ho nel sangue" ride e io con lui.

"Comunque Harry mi ha prestato dei soldi per prendermi da mangiare e una coca cola. Ora sto molto meglio, soprattutto dopo il caffè!".

"Sai una cosa divertente? Come 'medico' dovrei dirti di evitare bevande energetiche e caffè ma la verità è che IO, che studio all'università proprio per diventare medico, sono costretto quasi a drogarmi di quella roba per riuscire a tenere i ritmi di studio".

Scoppio a ridere scuotendo la testa "Non ci posso credere".

"Te lo posso giurare! Bevo un sacco di bevande energizzanti, soprattutto quando ho anche il turno qui all'ospedale, non reggerei le nottate altrimenti".

Continuo a chiacchierare con Olly fino a quando non mi rendo conto che ormai siamo scesi da una decina di minuti buoni "Torno su da nonno, grazie mille Olly!" sorrido e salgo su, diretta in camera di nonno.

"Allora, divertita?" mi domanda Harry appena entro.

"Beh si. E' molto simpatico e mi ci sono trovata bene a chiacchierare".

"Mi fa piacere" si gira dall'altra parte del letto e si stende, non rivolgendomi parola.

"Harry? Che ti prende?" mi avvicino al suo letto, dalla parte in cui è girato.

"Odio essere bloccato a letto, tanto per dirne una" commenta acido.

"Ok ma per quello non posso farci nulla... mi spieghi quindi perchè sembri infastidito con me?".

"Ma dai! Non dirmi che non lo capisci!" si alza con il busto, per fronteggiarmi testa a testa, visto che mi sono seduta sulla sedia vicino al suo letto.

"Non capisco davvero".

"Ci sarà sicuramente una qualche legge che vieta ai dottori, infermieri o volontari di fare così i cascamorti con le pazienti o i parenti di questi! Ma a quanto pare, se al parente in questione non infastidisce, immagino non ci sia problema".

Rimango in silenzio per pochi secondi, per poi farmi scappare un risolino non riuscendo a trattenerlo "Harry... sei geloso?".

"Ma come ti viene in mente, tsè".

"Ok se lo dici tu..." ridacchio ancora. Sono più che sicura che si comporta così perchè è geloso. Torno da nonno. Dopo circa una ventina di minuti entrano cinque infermieri. Uno di loro ha la sedia a rotelle e si avvicina a Harry.

"Finalmente il dottore è pronto per operarla, prego si sieda che la portiamo in sala operatoria" lo vedo annuire lentamente e alzarsi a fatica.

Senza accorgermene mi alzo e mi avvicino a lui "Tranquillo, andrà tutto bene, vedrai che tornerai qui subito".

Mi sorride e poi sparisce dietro la porta con gli infermieri, che lo portano via.

La stanza senza Harry è spaventosamente vuota e silenziosa, escluso per i respiri regolari di nonno.

Circa una ventina di minuti che lo hanno portato via, arriva papà. Lo avviso che rimarrò con lui fino a stasera perchè sono troppo stanca per tornare con i mezzi.

"Lo hanno già portato in sala operatoria, non rimane che aspettare che quel buono a nulla torni" alzo la testa da nonno e vedo due persone -marito e moglie immagino- entrare in camera e mettersi vicino al letto di Harry.

"Salve" salutiamo io e papà, vedendo come questi non ci degnano di attenzione.

"Sono così stanca dopo il volo che non ci voleva proprio dover stare in questo posto".

"Lo so cara ma non potevamo neanche lasciare Harry qui da solo".

"Come se si meritasse le nostre attenzione quel cretino".

"Margaret! Ti prego potresti evitare di offendere tuo figlio con questa cattiveria gratuita?".

"Se fosse davvero mio figlio non lo farei ma visto che hai deciso di andare con la prima cameriera che c'è stata e poi ti sei
accollato pure il figlio, concedimi di essere abbastanza stufa dei continui problemi che ci da quel ragazzo!".

"15 anni che vivete in casa insieme e ancora non riuscite ad andare d'accordo! Non so chi dei due mi stia dando più il tormento per trovargli un appartamento" commenta sconsolato il marito.

"Sicuramente io, non vedo l'ora di tornare a stare in pace".

"Non mi sembra molto carino parlare così di chi è assente" non ci sono riuscita. Non sono riuscita a trattenermi.

"Scusi? E' pregata di non immischiarsi in discorsi che non la riguardano".

"Ha ragione ma visto che lei sta alzando la voce e disturbando mio nonno, mi sento in dovere di dirle che oltre che a essere una maleducata è anche una pessima matrigna o quel che è per quel ragazzo".

"Ann, chiedi scusa alla signora" guardo mio padre sorpresa, non poteva davvero difendere quella donna "In fondo, non è colpa sua. Certe persone ci nascono così maleducate" conclude con un sorrisetto, facendo ridacchiare perfino il marito di Margaret, che ci guarda con disprezzo.

Passano due ore e la coppia è rimasta silenziosa per tutto il tempo, come noi d'altronde.

"Ann, vado a parlare con i medici per sapere quando sposteranno nonno in un altro reparto, ormai sta migliorando".

"Va bene papo a dopo".

Quasi nello stesso momento in cui esce papà, vediamo Harry entrare in camera accompagnato da un infermiere.

"Ecco il mio ragazzo" sorride l'uomo bonariamente, mentre si avvicina a Harry.

"Ciao papà, che bello che sei riuscito a tornare prima" lo vedo sorridere all'uomo per poi guardare dietro il padre "Avrei preferito che venissi da solo però".

"Ciao tesoruccio" voce più falsa non l'avevo mai sentita.

Harry non degna di attenzioni Margaret e mi sorride "Che bello vedere una bella faccia amica, dopo un'operazione" si avvicina spingendo la carrozzina verso di me.

Sorrido di rimando e mi avvicino a lui "Come è andata? Senti molto dolore?".

"Sono ancora sotto anestesia, penso che il peggio arriverà stanotte quando smetterà di fare effetto".

"E' inammissibile una cosa del genere! Noi torniamo prima dalla nostra vacanza e questo mostriciattolo non dimostra la minima gratitudine dando più attenzioni a una sciacquetta che a noi!".

"Margaret" interviene il marito, mentre vedo Harry girarsi arrabbiato verso la donna.

"Come hai chiamato Ann?".

"Sciacquetta" afferma convinta "E maleducata. E' stata ad ascoltare i nostri discorsi senza dirci che era una tua amica... o quello che è per te, sappiamo tutti bene le tue abitudini con le ragazze".

"Margaret finiscila" commenta il marito, mentre sia io che l'uomo notiamo l'espressione di Harry sempre più irata.

"Margaret non ho la minima voglia di stare in tua compagnia, considerando soprattutto che posso avere quella di Ann. Quindi dopo che ti sarai scusata con lei puoi beatamente andartene a fanculo, da uno degli amanti che hai o tornartene a quella tua stupidissima vacanza!".

"Harry calmati, non puoi agitarti così sei appena stato operato" mi avvicino a lui posando una mano sulla sua spalla.

"Signore, le sarei davvero grata se portasse via sua moglie. Sta alzando la voce disturbando mio nonno e inoltre non penso stia facendo del bene a Harry, facendolo agitare in questo modo".

"Certo, posso chiamarti Ann? Ann sentiti libera di venire a trovare Harry ogni volta che vorrai, mi farebbe molto piacere rivederti".

"Ovviamente è il suo parere, io non sono affatto d'accordo" Margaret mi guarda sprezzante per poi uscire, seguita poco dopo dal marito.

Guardo Harry e comincio a spingere la carrozzina verso il letto "Ti do una mano a metterti a letto".

"Di solito sono io che porto a letto le ragazze, non il contrario" commenta con un sorrisino, facendomi alzare gli occhi al cielo.

"Queste tue uscite da playboy da strapazzo mi faranno impazzire, prima o poi".

"Spero il più tardi possibile, perchè vorrà dire che una volta usciti da qui potremo continuare a vederci".
 


 
"Posso chiederti come mai hai quel rapporto con Margaret? Non mi pare che con tuo padre tu abbia un cattivo rapporto".

"Infatti con lui vado molto d'accordo. Mi ha amato da subito nonostante fossi frutto di una delle sue segrete scappatelle che dovevano rimanere segrete. Quando mia madre non ha potuto più tenermi e mi ha mandato da George, Margaret era davvero innamorata di mio padre e la prese molto male. Lei e mio padre stavano insieme già da qualche anno quando lui l'aveva tradita. Mi ha odiato fin da piccolo. Col tempo anche lei ha avuto diversi amanti. Il loro rapporto è pura abitudine, non si amano più".

"Quando sei andato a vivere con loro?".

"Avevo cinque anni quando mia madre mi ha detto di andare a conoscere mio padre. Ci siamo presentati alla sua porta e pensavo davvero che gli prendesse un infarto. Margaret era a un week end con le amiche e quando è tornata mi ha trovato a vivere lì. Da un giorno all'altro si è trovata un bambino di cinque anni frutto del tradimento del marito".

"Come mai non sei rimasto con tua madre?".

Lo vedo abbassare lo sguardo, mordendosi il labbro "Non mi va di parlarne".



 
Angolo Autrice:
Abbiamo avuto delle entrate in scena davvero singolari in questo capitolo eh?
Volevo lasciarvi una foto di come è Olly, l'infermiere che ha corteggiato Ann


Spero che il capitolo vi sia piaciuto! Vi informo inoltre che ci avviciniamo alla fine di questa
piccola e breve fan fiction!
Baci, Liz
ciao

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Capitolo 6
*** Ciao cugino! ***


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Capitolo 6 - "Ciao cugino!"

"Non ti chiederò altro allora. Devi davvero riposare Harry. Dormi ora che puoi perchè quando l'anestesia svanirà non avrai la possibilità di dormire" sorrido leggermente aiutandolo quanto posso a sistemare le coperte e il cuscino

"Grazie mille Ann, ora vai pure da tuo nonno, ti sto rubando troppo a lui"

"Non preoccuparti, lui è forte. I dottori hanno detto a papà che si sta riprendendo bene sai? Verrà spostato in un centro di lunga degenza"

"Mi fa davvero piacere" sorride lui sistemandosi contro il cuscino "I dottori hanno detto che verrò dimesso dopo domani, l'operazione è andata bene"

"E' una bellissima notizia" gli dico, anche se dentro di me penso che la mancanza di Harry si sentirà molto di più di quanto si è sentita quella di Steve e Michael, i vecchi compagni di stanza di nonno.

Harry crolla addormentato quasi subito, forse anche per l'ansia dell'operazione.

Mi affaccendo intorno a nonno per tutta la sera e dopo averlo fatto mangiare me ne vado sul balconcino per il solito giro di visite

Quando sento la porta aprirsi mi giro pronta a vedere Harry, non pensando a quanto poco possa essere probabile che sia già in grado di alzarsi.

Vedendo papà uscire per accendersi una sigaretta, gli faccio posto accanto a me sul balcone.

"Me ne dai una anche a me papà?"

"Si tesoro tieni, troppo brava sei stata in questi giorni. Non ti ho visto mai fumare". Il rapporto con le sigarette è sempre stato abbastanza complicato. Non sono mai stata una grande fumatrice ma a casa ormai lo sanno tutti che ne fumo qualcuna ogni tanto.

Dopo essermi accesa la sigaretta scambio un paio di informazioni con papà su come stanno mamma e mio fratello Dan a casa da soli. Con mamma mi sento spesso, mentre invece quell'ignorante di mio fratello non si è mai fatto sentire nè con me nè con papà e a lui questo fa soffrire molto.

Una volta che gli infermieri se ne sono andati ci avviciniamo a nonno.

"Papà scusami, zio sta meglio? Chi viene stanotte?"

"Tuo zio ha detto che aveva trovato una soluzione, non so cosa intenda" neanche il tempo di finire la frase che entra un ragazzo biondo con gli occhi azzurri più belli al mondo

"Ed ecco la soluzione! Ciao cugina" sorride lui nella mia direzione aprendo le braccia, in attesa che io ci salti dentro

"Niall! Ciao cugino!" sorrido stringendolo forte.

Io e Niall ci passiamo tre anni di differenza e sono sempre stata la sua cocca. Forse è l'unica persona al mondo più gelosa di papà su tutto ciò che mi riguarda. Ogni volta che magari c'era una festività mi si avvicinava con fare furtivo e cominciava a dirmi che chiunque mi sarebbe piaciuto sarebbe prima dovuto passare sul suo giudizio e poi, una volta passato, sarebbe potuto uscire con me.

Rendendogli sempre la vita più che facile, non ho mai portato nessuno in famiglia.

"Ciao mia piccola Ann, come sta la mia principessina? Hai fatto strage di cuori anche qui?"

"Beh non hai tutti i torti nipote sai?"

"Papà! Ma cosa dici?" esclamo quasi scandalizzata, non è da mio padre notare certe cose

"Ah si zio? Dimmi un pò chi è questo che ci scambio due chiacchiere e se non mi piace beh, sta già dove lo spedirei se fa qualcosa che non deve fare" scherza riferendosi all'ospedale

Mio cugino è forse la persona più buona e dolce che esista al mondo ma, come ogni persona con quel tipo di carattere, è capace di tirar fuori tutta la forza del mondo se si tratta di proteggere le persone a cui vuole bene.

"Penso che conoscerai entrambi stanotte nipote"

Stanotte? Mi domando confusa,a chi si può riferire?

"addirittura due cugina? Non posso lasciarti sola neanche un secondo eh?"

"Cugino non so di cosa stia parlando neanche io"

"Segnati, posto letto vicino a tuo nonno: Harry. Infermiere giovane e biondiccio: Olly"

Mio padre passa informazioni manco fosse un informatore per i servizi segreti, mentre io vorrei solo sotterrarmi nel pensare che Niall possa far riferimento a queste cose con i due ragazzi citati da mio padre.

"Fatela finita voi due, siete esagerati"

"Principessina, lascia giudicare me e tuo padre"

"Ma cosa succede?" all'improvviso la voce di Harry ci raggiunge.

Sono quasi imbarazzata ad avvicinarmi a lui dopo la conversazione appena avvenuta ma sorridendo mi avvicino a Harry

"Scusaci se ti abbiamo disturbato, come ti senti? L'anestesia sta già finendo?"

"No per fortuna quella ancora è presente, forse riesco a dormire tranquillo" parla anche se continua a fissare Niall senza degnarmi di grandi attenzioni.

"Principessa, non mi presenti il tuo amico?" Niall si avvicina fino a passarmi un braccio intorno alle spalle e sporgendosi verso Harry "Piacere, mi chiamo Niall e sono il fidanzato di Ann. Tu sei?"

Vedo Harry sgranare gli occhi e guardarmi come se lo avessi appena accoltellato

"Non dargli retta! E' mio cugino di primo grado, il figlio dello zio che viene qui la sera a guardare nonno"

Sento Niall alzare le mani in segno di resa mentre ridacchia "Posso essere una minaccia molto peggiore di un fidanzato se si fa soffrire la mia principessina.
Così, tanto per dire eh" ridacchia e torna da mio padre, che è rimasto con la borsa con il cambio per nonno da portare a casa

"Scusalo, e mi scuso in anticipo se ti farà partire un terzo grado stanotte. E' fatto così, molto protettivo nei miei confronti"

Harry, che non ha smesso di sorridere da quanto gli ho detto che Niall è mio cugino continua a sorridere facendo spallucce

"Spero che l'anestesia non mi faccia rimbambire tanto da confessargli qualcosa"

"Qualcosa? Di cosa parli?"

"Lo vedrai al nostro appuntamento, quello non me lo dimentico sai?"

Arrossisco leggermente e lo saluto tornando verso papà
 


Torno a casa e mi butto a letto subito dopo aver finito di mangiare.

"Papà domani dobbiamo ridare i soldi a Harry, me li ha prestati per mangiare qualcosa che stavo morendo di fame"

"Certo Ann, ricordamelo domani"

"Ciao nonna!" anche se stanca cerco di fare due chiacchiere con nonna, che purtroppo è nei suoi giorni no e quindi quasi non mi riconosce

Quando poso finalmente la testa sul cuscino crollo inesorabilmente nel mondo dei sogni.

Vengo svegliata da nonna la mattina dopo alle 7,00 e comincio a sistemare qualcosa per casa cercando di non svegliare papà che anche stanotte ha fatto il guardiano.

Verso l'ora di pranzo comincio a preparare la tavola e la pasta, andando nel mentre a svegliare papà.

Domani Harry verrà dimesso e vorrei riuscire a stare con lui quanto più tempo mi è possibile
 


Verso le 15,00 ci avviamo all'ospedale, come ogni giorno. Oggi papà è passato solo per lasciarmi all'ospedale. Dopo che avrà parlato con i mezzi tornerà a casa a riposare un pochino per il turno di questa notte

"Ciao nonno!" sorrido entrando in camera e andando a salutare prima di tutti nonno.
saluto anche Niall e gli chiedo se vuole un passaggio fino alla stazione metro più vicina

"Tranquilla cugina, conosco la strada e mi raccomando" mi si avvicina con fare circospetto "Non odiarmi troppo"

Lo guardo interrogativa per poi vedere il suo sguardo verso Harry. Entrambi hanno dei sorrisetti che mi fanno subito preoccupare

"Niall! Che cosa sei riuscito a combinare in una sola notte?"

"Non ha fatto nulla, paperella" sento dire da Harry, che scoppia poi a ridere

Sgrano gli occhi e guardo mio cugino con fare assassino "io ti ammazzo, giuro che ti ammazzo! Non pensare che avrai un solo regalo da me per Natale cugino!"

ridendo Niall scappa via, mentre io mi giro e mi avvicino a Harry

"Ehi paperella"

"Harry ti prego non iniziare anche te ti prego" ridacchio scuotendo la testa rassegnata, avrei decisamente dovuto uccidere Niall appena mi fosse capitato sotto mano

"Ma perchè no? In fin dei conti è una cosa tenera"

"Cosa c'è di tenero? E' solo imbarazzante, avevo sette anni!"

"E l'istinto da crocerossina anche allora se volevi portarti una papera a casa solo perchè l'avevi vista zoppicare leggermente al laghetto. Quanto mi ha detto Niall che hai pianto? Due ore?"

Sento le guance tremendamente rosse e cerco di guardarlo quanto più male mi è possibile, anche se in realtà ripensare a quella giornata mi fa ormai scappare un sorriso

Solo mio cugino ancora tira fuori quella storia.

"Vedo che stai molto meglio, come va la gamba?"

"Bene paperella, non sento molto dolore per fortuna"

"Mi fa piacere. Dimmi, mi chiamerai paperella d'ora in avanti?"

"E' carino, tuo cugino ha detto che mi autorizza a farlo, anche se non so cosa voglia dire"

Sgrano gli occhi e lo guardo, per poi quasi scoppiare a ridere "Per Niall concederti di chiamarmi paperella è tipo darti la sua benedizione" mi accorgo alla fine cosa ho detto e arrossisco nuovamente.

"Quindi possiamo uscire sotto il benestare del cugino appena tuo nonno starà meglio e io potrò camminare sulle mie gambe?"

"Se per allora ne avrai ancora voglia sì" ammetto abbassando leggermente il capo. Al momento Harry ha solo me intorno ma quando potrà di nuovo frequentare scuola e stare con i suoi amici? Vorrà davvero ancora passare il tempo con me?


"Ann ascoltami, mi piaci ok? Non so neanche più in che lingua dirtelo. So che può sembrare strano ma mi piaci, senza averti mai frequentato conosco già tante sfaccettature di te che mi piacciono da impazzire"

Parla serio Harry, parla serio continuando a guardarmi fisso negli occhi. Mi prende delicatamente una mano e ci lascia un leggero bacio, per poi staccarsi non appena entra mio padre nella stanza

Quasi in automatico mi allontano da Harry per avvicinarmi a nonno, che sta riposando.

"Ann tra un paio di giorni dimettono nonno, lo passano in quel centro che ti dicevo ieri. Prima che lo trasferiscano ti riporto finalmente a casa. Queste due settimane hai veramente esagerato, non penso reggerai ancora molto prima di sentirti male per davvero" mi sorride e mi da un buffetto sulla testa.

Tipico di lui: E' lui a fare anche le notti ogni sera e sarei io quella stanca? Sorrido e annuisco scuotendo la testa, non sarebbe mai cambiato.

"Io ora vado principessa, ti passo a prendere questa sera"

"Va bene papà, a più tardi" sorrido e dopo averlo salutato torno verso Harry

"Ann ti va di vedere un film con me? Tuo nonno tanto sta riposando e di solito fino alle 18,00 non si sveglia. Lo invidio un pochino in effetti" ridacchia Harry invitandomi accanto a lui

"Vediamo riccio, cosa propone la tua raccolta di film oggi?"

"La scorsa volta siamo andati su The Imitation Game, che ne dici di una commedia leggera oggi?"

"Approvata" Sorrido e mi vado a sedere accanto a lui, già pronto a far partire il film.





Angolo autrice:
Sono stata tanto bloccata su questa storia, indecisa addirittura sul terminarla o sul lasciarla incompleta. Scrivere al presente dei nonni quando ormai i nonni non li hai più è una cosa che ammetto si sta rivelando parecchio difficile ma... che dire, in un certo senso voglio dare una fine a questa storia.
Spero che troverete il tempo di lasciare una piccola recensione per farmi sapere che ne pensate!
Il prossimo capitolo avrà un bel risvolto per quanto riguarda i nostri due protagonisti!
Saluti,
Liz



 

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Capitolo 7
*** L'ultimo giorno ***


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Arrivati a circa metà film sento la testa di Harry appoggiarsi verso la mia spalla e, voltando leggermente il viso, lo vedo addormentato profondamente.

Sorridendo leggermente cerco di spostarmi per lasciarlo dormire.

Una volta che sono riuscita a liberarmi, sgattaiolo via dal suo letto e mi avvicino a quello di nonno.

Mentre gli tengo la mano comincio a leggere un libro che mi sono portata da casa e che ancora non avevo avuto modo di iniziare.

Quando c'è il solito giro degli infermieri vado sul balconcino in automatico, ormai abituata a quella solita prassi.

Sento la porta aprirsi e mi giro curiosa, non avendo la minima idea di chi possa essere considerando che Harry sta dormendo e mio padre si trova a casa a riposare.

"Ehi Ann, come ti senti? Ripresa?"

"Ciao Olly. Mi sento molto meglio, grazie dell'interessamento. Oggi sei di turno?"

"Ebbene sì, da domani invece non verrò per una settimana per via di alcuni esami che ho da dare all'università. Ci tenevo a salutarti visto che ho saputo che tuo nonno verrà dimesso"

"Che pensiero gentile" sorrido leggermente e butto un occhio dentro la stanza, vedendo il dottore guardare verso la nostra direzione "Olly? Penso ti stiano chiamando"

Il biondo si volta e portandosi una mano imbarazzato tra i capelli mi sorride.

"Eh si, devo cambiare io tuo nonno. Ci vediamo questa sera quando finisco il turno? Ti andrebbe?" mi chiede speranzoso facendomi imbarazzare.

"Olly mi dispiace ma non penso sia il caso. A parte il fatto che vado via con mio papà e quindi non sarebbe proprio possibile, non vorrei creare fraintendimenti. Apprezzo moltissimo quello che stai facendo per mio nonno ma al momento non ho proprio la testa per poter uscire con qualcuno"

"Neanche se quel qualcuno è seduto nel letto accanto a quello di tuo nonno immagino" commenta lui a bassa voce, per poi alzare la voce e sorridermi "fa niente, ci ho voluto provare ma è andata male. Ora devo andare Ann, a dopo" mi saluta con un cenno del capo e entra per andare a cambiare nonno.

Quando vedo anche l'ultimo degli infermieri andare via dalla stanza rientro.

Quella giornata era particolarmente fredda e, mentre mi strofino le braccia per scaldarmi vado a prendere la giacca che avevo dimenticato sulla sedia prima di uscire dalla stanza.

"Hai freddo?" sento una voce risuonare per la stanza e guardo Harry, che a sua volta mi sta fissando.

"Solo un pochino, ho preso freddo fuori mentre stavano sistemando nonno. Come ti senti?"

"L'anestesia penso se ne stia del tutto andando. Ho chiesto alle infermiere del cortisone perchè la gamba comincia a farmi parecchio male"

"Mi dispiace Harry, vorrei poter fare qualcosa per aiutarti" ammetto sinceramente dispiaciuta. Vederlo in quello stato mi dispiace moltissimo.

"Ann tu fai già tantissimo. Quando ci sei è tutto più colorato in questa stanza. Ho notato che c'è un libro appoggiato sul tavolo, cosa stavi leggendo?"

Lancio una fugace occhiata al libro e mi avvicino a lui "parla di due ragazzi che si sono persi in un quartiere malfamato di Londra. Vengono accerchiati da dei motociclisti che minacciano il ragazzo: o possono prendersi la ragazza oppure picchieranno lui e distruggeranno la macchina"

"La scelta mi pare ovvia, io gli risponderei di prendere la macchina e fare di me ciò che vogliono ma di non toccare lei."

Sorrido e scuoto la testa "Purtroppo questa ragazza stava con un vero cretino che non ci pensa molto prima di mollarla e scappare"

"E poi? Cosa succede alla ragazza?" domanda preso dal racconto.

"E poi... mi dispiace ma non te lo dico! Comprati il libro così puoi leggere come va a finire"

"Ann andiamo sei ingiusta! Ora sono curioso!" brontola come un bambino e poco ci manca che metta il broncio.

Scoppio a ridere come non mi succedeva forse da giorni e mi siedo sulla sua sedia.

"Questa è forse la prima volta che mi ridi così di gusto sai? Per quanto cerchi di essere forte per tutti, si vede che tutta questa situazione di tuo nonno ti ha provato molto"

Guardo Harry sorpresa: Ha una capacità di leggermi dentro che nessuno ha.

"Harry riesci sempre a sorprendermi, ma come fai?" ridacchio leggermente cercando di scacciare l'imbarazzo che stranamente mi ha colto nel guardarlo e mi alzo per fare non so esattamente che cosa.

"Tu invece Ann mi fai pensare a una canzone sai? Una canzone che mi piace molto"

"Ah si, quale sarebbe?"

Well I found a woman, stronger than anyone I know 
She shares my dreams, I hope that someday I'll share her home 
I found a love, to carry more than just my secrets 
 "

"Wow Harry, hai una voce davvero bellissima!" lo guardo sorpresa.

La sua voce bassa e profonda ha un qualcosa di magico mentre scandisce la strofa che mi ha cantato. Lo vedo guardarmi con un leggero sorrisino.

"Domani alle 9,00 mi dimettono. Ho sentito mio padre per avvisarlo e mi ha detto che gli piacerebbe molto incontrarti per ringraziarti ancora di esserti presa cura di me"

"Harry mi piacerebbe molto anche se non ho fatto nulla di speciale però domani mattina lo sai, non ci sono perchè sto con nonna a casa"

"Lo so e l'ho già avvertito ma non ha sentito ragioni, ha detto che ti ringrazierà quando usciremo. Mi ha imposto di passare in ufficio da lui per poterti salutare"

"Cosa ne sa tuo padre che usciremo?" chiedo confusa e imbarazzata.

"In realtà non sapeva che te lo avevo chiesto."

"E allora come?" chiedo ora leggermente divertita

"Ha detto che sarei stato un pazzo a non invitarti a uscire. Ha aggiunto anche che ragazze come te ormai non ne esistono più e che se non ti invitavo io lo avrebbe fatto lui in mia vece. Lascialo perdere è un povero e vecchio pazzo!" ridacchia e io lo seguo a ruota, pensando a Mr Styles che si presenta qui in camera per invitarmi a uscire con il figlio.

"Ammetto che sarebbe divertente però!" aggiungo sorridendo.



Verso l'ora di cena divento più silenziosa. Imbocco nonno mentre di sottecchi guardo Harry: Ormai manca poco e arriverà papà a prendermi e da domani questa stanza non avrà più un ragazzo riccio tanto vanitoso e dispettoso quanto dolce e premuroso.

Una volta messo comodo nonno per la notte mi avvicino a Harry con la borsa a tracolla.

"Stai per andare via, vero?" sorride tristemente lui "mi mancherai davvero tanto"

"Anche tu, Harry. Ah! Quasi dimenticavo, prendi i soldi che mi hai prestato per il pranzo. Mi sono sempre scordata di ridarteli mi dispiace"

"Facciamo un patto ok? Visto che quei soldi sono molto importanti per me" ridacchia "me li ridarai quando usciremo insieme, ci stai?"

Rimango con la mano tesa per un pò, per poi ridacchiare anche io con lui.

"Mi farai stare con questo enorme debito per tutto questo tempo?"

"Tutto questo tempo? Paperella, ma cosa dici! Noi entro massimo una settimana usciamo, dammi solo il tempo di prendere pieno comando sulla gamba e ci sono!" afferma convinto annuendo nel medesimo tempo con la testa, come per voler rafforzare il concetto.

"A proposito, dammi il tuo numero così ti chiamo e ci accordiamo"

Sorrido e gli porgo il cellulare in modo che possa salvarmi il suo numero e farsi uno squillo per salvare il mio.

Mentre mi sta passando nuovamente il telefono quest'ultimo prende a squillare.

Vedo la scritta "papà" lampeggiare e rispondo.

"Papà dimmi, devo cominciare a scendere?"

"Tra dieci minuti sono sotto l'ospedale. Ho appena sentito Niall e dovrebbe arrivare a momenti anche lui"

"Va bene, a più tardi" chiudo la chiamata e lo guardo.

Il suo viso si è rabbuiato di colpo e la cosa mi dispiace parecchio.

"Ehi Ann! Sono passato comunque alla fine" una voce si intromette nel nostro scambio di sguardi e entrambi ci voltiamo verso Olly, appena entrato nella stanza.

"Non c'è già stato l'ultimo giro di infermieri per oggi?" commenta Harry seccamente.

"Infatti non sono in veste di infermiere" risponde a tono il biondo, guardando verso di me "Ann volevo scusarmi per oggi, sono stato probabilmente troppo diretto. Sei stata di molto aiuto in questi giorni con tuo nonno e per quel poco tempo che abbiamo avuto ho constatato che sei una bellissima persona, ci tenevo a salutarti" sorride imbarazzato portandosi di nuovo una mano tra i capelli, cosa che penso faccia per scacciare l'imbarazzo.

"Olly anche tu sei stato splendido con me e con mio nonno per tutto questo tempo, sono sicura che si sentirà la tua mancanza. Mi raccomando però dacci dentro con l'esame!" cerco di incoraggiarlo quanto più mi è possibile, cosa che penso mi riesca piuttosto bene a giudicare dal sorriso a trentadue denti che si apre nel suo volto.

"Ora vado, è stato un piacere. Nonostante non sia il posto più adatto per dire certe cose, spero di vederti presto magari in altre circostanze" ancora sorridendo si volta e se ne va dopo un saluto generale diretto a mio nonno e a Harry.

Mi volto verso il riccio e lo vedo infastidito in volto.

"Harry tutto ok?"

"Roba da matti, avrò dormito neanche mezz'ora e chissà cosa mi sono perso. Di cosa parlava quello?"

"Ma di niente, ci siamo trovati a chiacchierare oggi e mi ha chiesto di uscire con lui stasera ma io torno a casa con papà quindi gli ho detto che non sarebbe stato possibile"

"Se non dovevi tornare con tuo padre? Ci saresti uscita?" mi domanda. Dallo sguardo sembra quasi che non voglia sentire la risposta.

"No, non penso." ammetto scuotendo leggermente la testa.

"Ann tra poco te ne dovrai andare e io ho il vuoto completo in testa. Ho parlato forse più chiaro di quanto dovevo però ti ho fatto capire che da parte mia l'interesse ci sta e anche parecchio. Tu hai davvero intenzione di uscire con me o alla fine dirai no anche a me?"

Sento le guance andare a fuoco e, nel momento esatto in cui sto per aprire bocca per rispondere, si illumina il display del mio cellulare.

"Ehi cugina, sono arrivato a darti il cambio. Lo sai sì che nonno è nel letto 2 e non nel 4 vero? Ti vedo sempre vicino al letto sbagliato"

Entrambi diventiamo rossi per via di quella interruzione e mi volto guardando mio cugino.

"Niall, sempre delicatissimo. Stavo solo salutando Harry che domani viene dimesso. Papà è arrivato, io vado ti lascio nonno" guardo Harry e faccio un piccolo gesto verso il cellulare come per fargli capire che gli avrei scritto a breve un messaggio.

Lo vedo annuire e sorridendo mi avvicino fino a lasciargli un bacio sulla guancia. Prima di allontanarmi dal suo viso mi avvicino velocemente al suo orecchio.

"Non vedo l'ora di organizzare questa uscita Harry, quindi rimettiti in fretta"

Lo vedo sorridermi quando mi allontano e ricambiando il sorriso mi volto andando a salutare mio cugino con un forte abbraccio.

"Ehi riccio, togliti quel sorrisino se guardi mia cugina, lei è mia" mi abbraccia Niall facendomi ridacchiare mentre "minaccia" Harry.

Vado a salutare anche nonno che però già dorme e mi avvio fuori dall'ospedale, dove la macchina di mio padre mi aspetta.
 
******************


Angolo autrice!
Ciao a tutte, vi è piaciuto questo capitolo?
Se a qualcuna è venuta la curiosità, la storia di cui parla Ann con Harry è un altro mio lavoro in corso, "An incredible Night", vi lascio il banner e il collegamento sperando di vedervi anche lì.
An Incredible Night
saluti,
Liz


 

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Capitolo 8
*** Un nuovo vicino di letto - pt 2 ***


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CAPITOLO 8 - Un nuovo vicino di letto  pt 2

Il giorno dopo arrivo in ospedale poco dopo l'ora di pranzo, inutile dire che mi sento una tristezza incredibile addosso. So già che il letto di Harry sarà vuoto o magari già occupato da una nuova persona.

Entro e mi sorprendo nel constatare che si è riempita l'intera camera, non solo il letto di Harry.

Il letto più vicino alla porta è occupato da un signore anziano, probabilmente ha la stessa età di nonno o giù di lì. Il letto a seguire è quello che appartiene a nonno. Poi c'è quello che si trova tra nonno e il letto che prima apparteneva a Harry, che è occupato da un ragazzo moro che penso abbia circa la stessa età mia e di Harry. Infine il primo letto, quello vicino al balcone e occupato dal riccio fino alla sera prima è occupato da un signore di mezza età.

Domani sarà l'ultimo giorno per nonno in questo ospedale, spero che non debba tornarci mai più.

Per cercare di non pensare a Harry passo l'intero pomeriggio intorno a nonno. Mancano più o meno tre ore e poi verrà zio o Niall a darmi il cambio.

Anche oggi sono riuscita a convincere papà ad andare a riposare, domani dovrà sbrigare tutte le carte per le dimissioni.

Ad un certo punto sento il mio cellulare squillare e prendendolo leggo il nome del mio migliore amico.

"Liam! Scusami davvero se sono sparita in questi giorni. Sai che mi manchi un sacco vero?"

Mentre parlo vedo il moro accanto a me fissarmi, scrivendo al contempo al cellulare.

"Si cucciola, lo sai che a volte il destino è beffardo?"

"Di cosa parli?"

"Un mio carissimo amico che non ho mai avuto modo di presentarti è ricoverato allo stesso ospedale di tuo nonno, ti passerò a trovare"

"Liam nonno verrà dimesso domani pomeriggio, dopo domani sono già tornata a casa"

"Vorrà dire che ho fatto bene ad accelerare i tempi, perchè non ti volti?"

Guardo per un secondo il cellulare, come se un oggetto inanimato possa darmi le risposte di cui necessito e poi lentamente mi volto, mentre in viso mi si apre un sorriso enorme.

"Ciao Lili!" gli salto al collo e cerco di contenere l'entusiasmo

"Lili? Sul serio amico?" sento commentare nuovamente il ragazzo moro alle mie spalle.

Mi giro confusa guardando prima uno e poi l'altro.

"Vi conoscete?"

"Solo Ann può chiamarmi così" risponde al moro per poi voltarsi verso di me "Hai presente quell'amico di cui ti stavo parlando? A quanto pare è il vicino di letto di tuo nonno!" torna a concentrare la sua attenzione sul ragazzo "Io e te dobbiamo fare due chiacchiere a proposito di una cosa, Malik!"

"Amico stai buono, non potevo saperlo!" si giustifica lui per un qualcosa di cui non sono al corrente, alzando le mani come gesto di arresa.

"Ann devi sapere che il qui presente Zayn, che scommetto non ti si è neanche presentato, ha passato tutta l'ultima ora a dirmi di sbrigarmi a venire perchè ci stava uno schianto di ragazza"

Sento il rossore prendere possesso delle mie guancie: difficilmente mi vengono fatti dei complimenti e ultimamente invece sembro piacere a tutti i ragazzi che incontro.

"Che l'ospedale sia più efficace di app come Meetic o Loovo per trovare un fidanzato?" penso ridacchiando dentro di me, dando poi la colpa al fatto che sono l'unica ragazza della mia età che ha passato l'ultima settimana in questo reparto.

"Guarda se devi farmi fare certe figure! Comunque ha ragione scusami se non mi sono presentato, io sono Zayn! Tu devi essere la Ann di cui Liam mi ha tanto parlato!"

"Sì io sono Ann, anche se non so cosa Lili possa aver da dire su di me" sorrido al mio migliore amico e parlo con il moro.

"Come mai sei ricoverato?"

"In realtà ancora non ne ho idea. Mi sono sentito male e dopo i primi esami i dottori mi hanno ricoverato per fare ulteriori accertamenti, non ho idea di cosa io possa avere però" fa spallucce mentre io ammiro invece il suo coraggio nell'affrontare una situazione così... misteriosa.

"Sono sicura che non sarà niente di preoccupante vedrai" gli sorrido e poi mi volto verso mio nonno, sentendolo lamentarsi.

"Nonno, che succede?" controllo al volo che tutte le flebo siano a posto e che i parametri siano ancora tutti in ordine. Una volta constatato questo comincio ad alzare il lenzuolo all'altezza delle gambe, vedendo come nonostante i vari massaggi e il materasso la sua pelle si stia riempiendo di piaghe.

"Vedrai, non appena sarai ripreso ci faremo un sacco di passeggiate e ti riprenderai" gli parlo lentamente, accarezzandogli i corti capelli "A proposito, che ne dici di un bello shampoo?" gli propongo, prendendo il flaconcino di shampoo secco che abbiamo riposto nell'armadio.

"Ann posso aiutarti in qualcosa?" mi chiede gentile Liam.

"Solo se mi aiuti ad alzarlo un pò Lili, mi eviteresti un bel pò di fatica" gli sorrido e con la coda dell'occhio vedo Zayn continuare a guardarmi.

Alziamo nonno e come ogni giorno procedo a mettergli la crema ovunque, onde evitare che escano altre piaghe.

"Ann stavo pensando, invece che far venire tuo papà fino a qui perchè non torni con me? Ce ne andiamo a mangiare un boccone e passiamo un pò di tempo insieme. Ti riporto io a casa, lo prometto" si mette una mano sul cuore come a rimarcare il concetto e sorridendo annuisco.

"Va bene dai, alla fine una serata di svago ci vuole"

"Eccome se ci vuole! Scommetto che non stai manco mangiando abbastanza, sei pelle e ossa!"

"Per quello troppo devo stare a digiuno" ridacchio scuotendo la testa, dando un bacio sulla guancia al mio amico prima che inizi col suo solito sermone.

"Malik?" entra Millicent, una delle infermiere più anziane.

"Sono io" alza lui la mano, guardando l'infermiera

"Mi dispiace darle un così poco preavviso ma il medico che doveva procedere con gli esami ha diverse operazioni urgenti e, visto che comunque non c'è un ragionevole motivo per tenerla qui per qualche giorno senza poter procedere con gli esami, la rimandiamo a casa"

"Ma come?" parla lui strabuzzando gli occhi "sono quasi le sei del pomeriggio e voi mi mandate via all'improvviso? Non sono venuto da solo, come dovrei andarmene?"

"Mi dispiace, ovviamente faremo un'eccezione all'orario di visita e le daremo più tempo per far venire qualcuno ma purtroppo nella sezione del pronto soccorso abbiamo avuto parecchie urgenze e ci serve liberare  il letto quanto prima"

"Ehi Zay, puoi tornare e stare con me per stasera, non preoccuparti"

"Che roba" alza gli occhi al cielo e si toglie le coperte da dosso. Noto subito che le braccia nude sono ricoperte di tatuaggi, tatuaggi che si intravedono anche sulla parte inferiore delle gambe.

Forse nota che lo sto guardando perchè mi sorride malizioso "se vuoi puoi scattarmi una foto".

Alzo gli occhi al cielo e guardo Liam, come ad invitarlo a intervenire per tenere buono il suo amico.

Vengo distratta dalla vibrazione del mio cellulare, che mi avvisa di due messaggi in arrivo. Noto che il primo era arrivato qualche minuto fa, forse non ci avevo fatto caso perchè impegnata a sentire cosa avesse da dire la dottoressa.

"Ehi cugina, oggi torna zio a badare a nonno! Ha detto che faceva in modo di arrivare qualcosina prima in modo da mandarti a riposare"

Il primo messaggio era da parte di Niall, mi ricordo che devo mandare un messaggio anche a papà per dirgli che non occorre che mi venga a prendere.

Apro il secondo messaggio e quasi all'istante sorrido

"Ciao piccola Ann, il letto di casa è decisamente più triste. Mi manca averti sempre vicino a me"

Harry, Harry le ha scritto un messaggio per dirle che le manca. Cercando di nascondere le gote arrossate con i capelli rispondo a Niall e mando un messaggio a papà.

"Ehi Harry, la tua ex camera è stata invasa, anche se hanno appena liberato un letto! Pensa quanto è piccolo il mondo, il ragazzo che stava in questo letto è un caro amico del mio migliore amico e ora ci siamo ritrovati tutti quanti qui nella stessa stanza ahahhah"

"Uno spasso"

Guardo accigliata la sua risposta, non capendo il perchè di tanta freddezza.
 
"Quindi Malik? Ti unisci a noi per cena? Così poi portiamo Ann a casa  e tu torni a casa con me"

Sento Liam parlare e mi volto verso i due ragazzi.

"Sì Zayn vieni con noi, più siamo e più ci divertiamo" sorrido e sistemo di nuovo il cellulare in tasca.

"Se me lo chiedi tu non posso proprio dirti di no, Ann" sorride sempre con quel suo fare malizioso, prendendosi una gomitata da Liam, che lo guarda male.

"Vedi di fare meno il Casanova, stai parlando con la mia migliore amica! Sono geloso!" mette il broncio facendo scoppiare a ridere sia me che il moro.

Dopo un paio di ore arriva mio zio.

Nel frattempo io, Liam e Zayn non abbiamo fatto altro che parlare, tanto che mi chiedo cosa avremo da dirci durante la cena, considerando che abbiamo già toccato tutti i possibili argomenti.

Quando arrivo zio lascio un bacio sulla fronte a nonno e saluto mio zio, dirigendomi verso l'esterno con i ragazzi.

Vedo Zayn accendersi una sigaretta e lo guardo, facendogli la muta richiesta.

"Vuoi?" mi porge il pacchetto e io annuisco, prendendo una sigaretta dal pacchetto.

"Ahhh no, lo sapete che odio le sigarette! Facciamo così, mentre voi vi rovinate i polmoni io vado a prendere la macchina e vi vengo a prendere, a tra poco!"

Senza aspettare risposta Liam se ne va, lasciando me e Zayn nell'assoluto silenzio interrotto solamente dai nostri respiri.



 
************************
 
Angolo autrice:
Sera a tutte ragazze! Avete notato il titolo di questo capitolo? O una certa somiglianza con il titolo del primo capitolo? Sono entrati in scena altri due dei nostri cinque ragazzi preferiti! Che ve ne pare di questa entrata in scena? Cosa ne pensate di Liam? E di Zayn?
fatemelo sapere!
Saluti,
Liz

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Capitolo 9
*** Zayn ***


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CAPITOLO 9 - Zayn

Liam passa a prendere me e Zayn davanti all'ospedale e tutti insieme ci dirigiamo verso una pizzeria che si trova nel quartiere dei miei nonni.

"Allora Ann, domani tuo nonno verrà dimesso da quanto ho capito, sta meglio?" mi chiede incerto Zayn, forse timoroso di toccare tasti dolenti

"Per fortuna sta molto meglio, lo dimetteranno per trasferirlo in un centro a lunga degenza. Essendo una struttura privata sarà monitorato costantemente e gli faranno fare la fisioterapia per riprendersi del tutto"

"Mi fa piacere" lo vedo sorridermi e poi tornare a guardare in avanti.

Liam in tutto il tragitto non ha aperto parola, facendo sostenere la conversazione solo a me e Zayn. Arriviamo alla pizzeria e, non appena arrivano le pizze, cominciano a mangiare lasciando da parte la conversazione per concentrarci sul piatto che tutti noi abbiamo davanti.

"Stavi in classe con Liam giusto?" mi chiede Zayn dopo che abbiamo tutti terminato la nostra pizza.

"Si è vero, siamo stati compagni di banco per gli ultimi tre anni di scuola"

"E dimmi, che tipo è Payno in classe?"

"Payno?" guardo ridendo Liam, che scuote la testa rassegnato "comunque era un ottimo studente, la professoressa di educazione fisica lo adorava! Solo quella di matematica lo aveva preso in antipatia"

"Beh, si meritava che le rispondessi male!" si intromette Liam, mentre Zayn ascolta interessato.

"Cosa successe? Mi sembra troppo strano che Liam stia antipatico a qualcuno!" commenta il moro.

"Devi sapere se questa professoressa aveva preso in antipatia me per non si sa quale preciso motivo. Un giorno ero venuta a scuola nonostante mi sentissi malissimo e la professoressa non voleva mandarmi a casa prima nonostante fossi maggiorenne. Liam si infuriò talmente tanto che per poco non la mandò a quel paese. Si alzò e andò direttamente dal preside per dirgli che o faceva uscire sia me che lui - per potermi accompagnare a casa - o avrebbe chiamato la polizia per sequestro di persona" scoppio a ridere alla fine.

"Non ci credo!" commenta Zayn seguendomi a ruota con le risate.

"Beh, non bisogna maltrattare la mia piccola Ann" replica semplimente Liam, allungandosi per circondarmi le spalle con un abbraccio e lasciarmi un bacio tra i capelli.


All'improvviso sento la vibrazione del cellulare contro la gamba e predo il cellulare

"Ciao Ann, sei già tornata a casa stasera? Domani dimettono tuo nonno giusto?"

Il cuore mi si scalda e automaticamente un sorriso compare sul mio viso a leggere il nome di Harry.

Mi rendo conto di non avergli risposto prima, quando aveva commentato con "uno spasso" il fatto che la camera di mio nonno fosse piena ma lascio perdere quel dettaglio e digito subito una risposta.

"Ciao Harry! Si è sentita parecchio la tua mancanza oggi sai?"

Premo invio ma neanche il tempo di riporre il cellulare nella borsa che mi arriva un nuovo messaggio

"Onestamente? Anche io ho sentito molto la tua. Comunque non mi hai ancora risposto, stai da tuo nonno ancora o sei a casa?"

"Non sono ancora a casa, mi sono fermata in una pizzeria con quel mio amico che ti dicevo e con l'ex proprietario del letto accanto al tuo"

Questa volta non c'è una risposta immediata, cosa che mi da il tempo di ascoltare il discorso di Liam e Zayn.

"Con chi è che messaggi Ann?" Mi chiede Liam, guardandomi con un sopracciglio inarcato.

"Con il ragazzo che fino a questa mattina occupava il letto vicino al balcone. Abbiamo passato tutta la settimana insieme e ora mi stava dicendo come va il ritorno a casa" cerco di dire il possibile, omettendo qualche particolare.

"Il ragazzo riccio?" si intromette Zayn "L'ho visto andar via mentre mi sistemavano nella camera."

"Si, esattamente. Si chiama Harry" rispondo a Zayn e nel mentre vedo la luce del mio cellulare illuminarsi, segno che è arrivato un nuovo messaggio.

Prendo il cellulare nello stesso istante in cui Liam si alza, dicendoci che deve andare al bagno.

"E' ancora lui?" chiede Zayn guardando il mio cellulare.

Annuisco semplicemente per poi aprire il messaggio.

"Divertiti allora."

Quelle due semplici parole sono capaci di ridurmi il morale a brandelli.

"Che succede?" mi chiede il moro, guardandomi attentamente.

Cerco di mascherare la mia aria triste e gli sorrido "Niente, sarà nervoso"

"Perchè lo pensi?" mi chiede subito Zayn, avvicinandosi con la sedia alla mia ma chiedendomi con lo sguardo il permesso di leggere il messaggio.

Giro lo schermo del mio smartphone verso di lui e lo vedo leggere i messaggi precedenti.

"Secondo me è geloso" esordisce, facendomi alzare gli occhi al cielo.

"E perchè dovrebbe esserlo?" gli chiedo, girandomi con il viso e trovando il suo a davvero pochi centimetri di distanza.

Stranamente non sono la sola ad arrossire e entrambi ci allontaniamo velocemente.

"Ehi voi due, non posso lasciarvi soli neanche cinque minuti?" Liam torna con il suo solito sorriso e si siede, prendendo il mio cellulare per leggere i messaggi.

Abbiamo sempre avuto questo rapporto stretto, non mi stupisce nè infastidisce il fatto che abbia preso il mio cellulare quasi senza chiederlo, con lui non ho segreti.

"Cavolo se è geloso!"

"Ma che avete entrambi? Non c'è niente tra me e lui e soprattutto non c'è motivo di essere gelosi di me! Andiamo guardatemi!" mi indico e, quando vedo entrambi pronti a replicare mi alzo dal tavolo "Scusatemi, vado a prendere cinque minuti di aria fresca".

Mi dirigo verso l'esterno del locale e mi appoggio al muro, facendo dei respiri profondi.

In questa ultima settimana ne sono successe di tutti i colori.

"Avanti, prendi" Zayn mi ha raggiunta fuori dal locale e mi sta porgendo una sigaretta. Di norma non accetterei, ho già fumato abbastanza oggi, però alla fine accetto, ringraziando il moro con un cenno della testa mentre mi passa anche l'accendino.


 
"Come mai non potrebbe essere geloso?" mi chiede Zayn, spezzando il silenzio che si era appena creato.

"Perchè non è possibile" commento semplicemente io, continuando ad aspirare il fumo e a liberarlo nell'aria, osservando come si creino forme con il fumo.

"Non ti conosco è vero" mette le mani avanti lui sorridendomi leggermente "Ma da quanto ho visto non vedo il motivo del perchè non dovresti piacere a un ragazzo" si interrompe un secondo e mi guarda incerto "non avrai un tentacolo dietro la schiena?"

Scoppio a ridere per la sua espressione e mi volto, sollevandomi i capelli con una mano facendogli vedere la mia schiena.

"Niente tentacoli, puoi dormire sereno"

Non sento nessuna risposta e mi volto, guardandolo confusa.

"Zayn? Ci sei?" mi avvicino a lui passandogli una mano di fronte al viso, vedendolo però concentrato su un punto fisso.

"Zayn? Zayn?" continuo a chiamarlo e alla fine lo vedo tornare cosciente.

"Scusami Ann, mi ero distratto con altri pensieri"

"Pensavi ancora al tentacolo che non c'è?" gli chiedo ridendo, vedendolo scuotere la testa.

"Quasi preferivo ci fosse, almeno avrei avuto una risposta!"

"Una risposta a cosa?" quel ragazzo è un mistero, è impossibile capire a cosa stia pensando.

"Al perchè sei così bella eppure sembri non rendertene conto".

La sua schiettezza mi destabilizza. Sento le guance andare letteralmente a fuoco e quasi mi strozzo con la sigaretta. Dopo essermi  ripresa dalla mezza tosse causata dal fumo lo guardo abbassando lo sguardo, sentendo le guancie rosse.

"Forse è meglio tornare dentro,  Liam si chiederà che fine abbiamo fatto"

"Si, è meglio" lo vedo sorridere e aprirmi la porta, facendo passare prima me da bravo cavaliere.

Mi ricordo improvvisamente di Harry e del fatto che non gli ho ancora risposto.

"Come mai sei così freddo oggi?" digito. Non mi interessa passare per una bambina, devo capire se a Harry ora che se ne è andato dall'ospedale importa ancora di me o se mi ha mentito nei giorni passati, dicendo che voleva sentirmi e vedermi anche una volta dimesso.

"Non sono freddo, sarà una tua impressione."

Scuoto la testa e tolgo definitivamente il cellulare.

"Non è geloso, evidentemente non era interessato a me come diceva" commento solo, guardando i due ragazzi scambiarsi un'occhiata a cui non so dare un significato.

"Fidati Ann, è geloso. L'unica cosa che non capisco è perchè si comporta così! Non capisce che ti ci fa rimanere male?" commenta Liam, probabilmente provando astio per Harry senza averlo ancora conosciuto.

"Secondo me devi smetterla di rispondergli. Non si merita che tu stia male per lui, hai già i tuoi pensieri con tuo nonno e tua nonna" si intromette Zayn.

Decido di seguire il loro consiglio e poso il cellulare nella borsa, decisa a non rispondere più a nessun suo messaggio almeno fino a domani.
 



Passo una serata davvero piacevole con Liam e Zayn. Domani pomeriggio tornerò a casa mia e sono già d'accordo con entrambi per organizzare un'altra uscita per i prossimi giorni.

Salgo in casa e dopo essermi cambiata e messa il pigiama mi ricordo del cellulare, lasciato abbandonato dentro la borsa.

Sgrano gli occhi quando trovo ben 5 messaggi da parte di Harry e uno di mio padre che mi augura la buonanotte.

"Ann? Ci sei ancora?"

"Sei tornata a casa o stai ancora in giro con quei due?"

"Ann perchè non mi rispondi? Che è successo?"

"Comincio a preoccuparmi, rispondimi per favore."

L'ultimo messaggio risale a venti minuti prima, così schiaccio subito il pulsante 'rispondi' e digito una risposta.

"Eccomi"

Decido di non dargli immediatamente tutte le spiegazioni e di fargli capire che non mi fa piacere il modo in cui sono stata trattata tutta la giornata.

Mi sarei aspettata una sua risposta in meno di cinque secondi ma mai, mai, mi sarei aspettata di vedere lo schermo illuminarsi, segno di una chiamata d'arrivo.

Guardo l'orologio che segna per 00,30 e rispondo, stando ben attenta a mantenere un tono basso.



"Ciao Harry".



 
*****************************
Ciao a tutte!
Piaciuto il modo in cui è finito il capitolo? Ahahahha
Adoro Zayn, penso che lo renderò presente (insieme al mitico Payno) di questi prossimi capitoli, li adoro! Ovvimente è possibile che compaia di nuovo anche il nostro biondino e chissà, magari comparirà anche Louis che poverino ultimamente nelle mie storie ha sempre ruoli marginali o inesistenti!
Che dire, mi farebbe molto piacere sapere che ne pensate di questo capitolo
Saluti,
Liz

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Capitolo 10
*** Chiamata e appuntamento! ***


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"Ciao Harry" rispondo al telefono e subito la voce del riccio inonda la stanza che fino a quel momento era immersa nel silenzio.

"Ann! Ma che fine avevi fatto?! Stai bene?"

Quasi devo allontanare il cellulare dall'orecchio per non rimanere sorda per via del suo tono.

"Harry sono uscita e lo sapevi, non posso stare tutta la serata al cellulare, sarei sembrata maleducata" rispondo con un tono forse troppo duro.

"Mi hai fatto preoccupare!" continua lui, facendomi sciogliere un pochino.

"Harry sto bene, sono appena tornata a casa"

"Ah ok, scusami se ti ho disturbato allora" a un certo punto cambia anche lui tono, facendomi sospirare.

"Harry ma perchè ti comporti così?"

"Così come Ann? Non posso preoccuparmi se la ragazza che mi... la ragazza con cui sono stato fino a ieri sparisce?"

Quel "la ragazza che mi..." mi lascia profondamente confusa, sembrava quasi che volesse dire qualche altra cosa.

"Non dico che non devi preoccuparti, però anche prima che uscissi e che comunque ti rispondevo mi davi delle risposte fredde!" mi azzittisco quando mi accorgo di aver alzato un pochino la voce.

"Ann sei tu?" una voce si fa spazio nel silenzio del soggiorno, facendomi allontanare un secondo il telefono dall'orecchio.

"Nonna scusami se ti ho svegliato, torna pure a dormire io arrivo tra poco" poso un attimo il cellulare per andare a vedere come sta e dopo due minuti torno al cellulare.

"Eccomi Harry"

"Scusami, mi dispiace se si è svegliata tua nonna" parla lentamente e dolce, facendolo tornare l'Harry che ho conosciuto nei giorni passati.

"Tranquillo" sorrido leggermente "puoi dirmi ora che hai avuto?"

"Niente, è stato solo un ritorno stressante a casa. Non dovevo prendermela con te"

"Mi dispiace che sia stato un ritorno faticoso per te" mi siedo un pochino più comoda sulla poltrona e sbadiglio leggermente posandomi contro lo schienale.

"Sei stanca?" mi chiede premuroso.

"Un pochino, domani probabilmente dopo che avranno portato alla nuova struttura nonno andrò direttamente a casa e... penso che dormirò per due giorni di seguito" ridacchio leggermente, accorgendomi quanto mi sia stancata in questa settimana e quanto abbia realmente bisogno di una bella dormita.

"Ripresa dal ritorno che ne dici di organizzare la nostra uscita?"

Ringrazio silenziosamente il buio che non mi permette di vedere dallo specchio davanti alla poltrona in cui sono seduta le mie guancie diventare rosse scarlatte.

"N-non saprei, lasciami solo domani a riposare e poi possiamo vederci anche dopo domani" sorrido leggermente

"Allora andata per dopo domani, ti direi che ti passerò a prendere ma purtroppo non posso ancora guidare quindi... hai la macchina?"

"Sì Harry, ti posso venire a prendere io senza problemi" sorrido leggermente per il tono in cui mi ha chiesto se avevo la macchina.

"Buonanotte Ann" anche attraverso lo smartphone percepisco che sorride, cosa che fa sorridere anche a me

"Buonanotte Harry, ci sentiamo domani per organizzare il tutto"

Chiudo la chiamata e vado a tuffarmi nel letto, con un sorriso enorme in volto.
 


 
Il giorno dopo è l'ultimo ma forse anche il più faticoso. Dopo aver portato nonno alla nuova struttura papà mi accompagna a casa. Saluto velocemente mia madre e mio fratello per poi mettermi direttamente a letto.

Mi risveglio il giorno dopo verso le 10,00 del mattino. Dopo una settimana di sveglie alle 6,00/7,00 del mattino mi ci voleva proprio. Prendo il cellulare dal comodino e trovo due messaggi.

"Ehi Ann! Allora per questa sera è confermato? Ti mando l'indirizzo di casa mia"

Sorrido al messaggio di Harry e prima di rispondergli altro il secondo messaggio.

"Ciao piccoletta! Tua madre ha detto a mia madre che sei tornata, mi scrivi appena ti sei svegliata?"

Liam. Sorrido e scrivo subito una risposta al mio migliore amico per dirgli che mi sono svegliata e solo dopo pochi minuti, come immaginavo, sento il campanello suonare.

Lui e io siamo vicini di casa da ormai cinque anni e quando mi manda un messaggio so sempre che dopo pochi minuti me lo ritroverò nella mia stanza.

Come era ovvio mia madre gli apre e un sorridente ragazzo si affaccia dalla porta con in mano un sacchetto che già so contenere dei cornetti alla nutella.

"Il mio Winnie adorato! Quanto mi sei mancato!" mi sposto al lato del letto e lo faccio sdraiare accanto a me, prendendo la busta e tirando fuori il cornetto.

"Di norma ti sgriderei per la tua golosità ma non ti ho potuto viziare in questi giorni quindi te la faccio passare" sorride dandomi un buffetto tra i capelli mentre addento il mio cornetto.

"Grazie Winnie" bofonchio mentre mangio il cornetto. Mi distraggo dalla breve vibrazione del mio cellulare, segno che è arrivato un messaggio.

"Leggo io!" Liam mi sovrasta con il suo corpo e prende il cellulare dal comodino, aprendo subito il messaggio che vedo arrivare da Harry "Ma come, hai un appuntamento e non mi dici nulla?" mi guarda sconvolto con una mano sul cuore, come se lo avessi ferito profondamente.

Rido e gli do una spallata, per poi riappropriarmi del mio cellulare.

"Allora stasera ti passo a prendere e poi decidiamo dove andare, a più tardi!" Digito e mi volto verso il mio amico, che mi guarda con un sorrisetto in viso.

"E quindi? Lo vai a prendere tu? Poco cavalleresco da parte sua"

"Si è operato alla gamba Liam, non può guidare!" rido e, quando ho finito di mangiare mi alzo e vado diretta al mio armadio "che mi metto stasera?" lo guardo in cerca di aiuto.

"Jeans anti-forme e un maglione a collo alto direi che sono perfetti" dichiara lui annuendo convinto.

"Certo, come no! Lilì concentrati!" prendo un paio di jeans e glieli mostro.

"Troppo aderenti"

Ne prendo un altro paio.

"Troppo sexy!"

"Ma che vuol dire troppo sexy!" rido e butto anche quei jeans sulla sedia, prendo una gonna.

"Non ci pensare neanche, troppo corta"

Ne prendo una più lunga.

"Troppo stretta!"

Prendo un vestitino

"Troppo rosso!"

Prendo un altro vestito, già consapevole di quello che dirà.

"Ok questo è perfetto!"

"Liam sei serio? E' un vestito di mia madre finito per sbaglio nel mio armadio! Arriva oltre il ginocchio ed è tutto nero!"

"Appunto, perfetto".

Butto il vestito sulla pila di panni che ormai si è creata e mi piazzo davanti al mio amico.

"Liam, mi servi concentrato non puoi bocciarmi tutto!"

"E va bene!" si alza e dopo un minuto nel mio armadio ne esce con un vestitino rosa chiaro che scende morbido sul corpo e una cintura nera per evidenziare la vita.

"Questo potrebbe andare" sorrido annuendo e gli do un bacio sulla guancia "Grazie Lili"

"Dì a quell'Harry che se si comporta male lo rovino" commenta solo, abbracciandomi.

Lo stringo più forte a me. Liam a volte si comporta più da fratello di quanto faccia il mio vero fratello.

"Si comporterà bene, vedrai"

"Sarà meglio per lui. Ann io tra poco esco con Zayn, vuoi venire con noi?"

"No grazie Liam sarà per la prossima volta. Voglio approfittarne per riposare un altro pò" mi passo la mano sopra l'occhio sbadigliando, vedendo come Liam mi guarda.

"Che c'è?"

"Trovo davvero stupendo tutto quello che hai fatto per la tua famiglia, sei una bella persona"

Sorrido e aiutata da Liam rimetto a posto tutto il disastro combinato per la camera.

Liam si ferma a pranzo da me e poi se ne va, avendo appuntamento con Zayn tra poco.

Imposto la sveglia alle 17,00 per potermi fare la doccia con calma e prepararmi per poi mettermi di nuovo a dormire.




La sveglia suona implacabile alle 17,00 in punto e mi alzo, andando direttamente al bagno e buttandomi sotto la doccia, sperando di togliermi da dosso tutto il sonno che ho ancora in corpo.

Mi preparo come io e Liam abbiamo deciso e lascio i capelli sciolti e leggermente mossi cadermi sulle spalle, non voglio lanciarmi in chissà quale acconciatura complicata.
 


Guardo l'orologio e vedo che ormai è ora di uscire per andare a prendere la macchina.

Salgo su la mia piccola Sven - Sì, ha questo nome in onore della renna di Frozen - e imposto il navigatore per farmi guidare verso casa di Harry.

Lo vedo subito, già pronto sull'uscio di casa e con due stampelle che usa per sorreggersi in piedi.

"Ciao Ann" Harry si sporge per lasciarmi un bacio sulla guancia e sorrido leggermente, sperando che i capelli mi coprano dalla vista del riccio.

"Ciao Harry, come va la gamba?"

"Fortunatamente sta ogni giorno meglio, i medici hanno fatto un ottimo lavoro"

Questa volta mi volto leggermente per sorridergli "Mi fa piacere" confesso felice, vedendo come invece lui continui a fissarmi senza distogliere lo sguardo

"Che succede Harry?" mi preoccupo subito di essermi sbavata col mascara o di avere qualcosa fuori posto guardandomi allo specchietto della macchina, quando le parole del riccio mi fanno bloccare.

"Sei semplicemente stupenda".


 
**********************
Ebbene si ragazze, voglio davvero farvelo sudare questo appuntamento! Ahahahaha
Lo so che troverete noiosi tutti i riferimenti ai nonni di Ann però che dire, questa intera storia inizia a loro e bisogna tenerseli!
Di norma non lo faccio, però ho scelto il vestito di Ann proprio guardando la foto che vi sto per postare, quindi forse aiuterà anche voi a immaginare meglio la nostra ragazza preferita!
Come al solito, mi farebbe molto piacere ricevere una recensione ina ina per sapere che ne pensate!


Saluti,
Liz

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Capitolo 11
*** Harry ***


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CAPITOLO 11 - Harry Point of View

"Allora, dove vogliamo andare?" mi chiede finalmente Ann, accorgendosi di star guidando senza meta da cinque minuti.

"Pensavo non me lo chiedessi mai" scoppio a ridere "Va dritta per il centro, voglio farti provare un ristorante davvero buonissimo" la vedo annuire, decido di lanciarle un altro sguardo "E poi, con questo bellissimo vestito non potevo certo portarti in una comune pizzeria"

Noto che arrossisce ma che cerca di nascondersi il viso dietro i capelli, così faccio finta di nulla sorridendo però di sottecchi.

"Harry, dovresti davvero controllarti con certi complimenti" dice cercando di tenere il tono di voce normale.

"Cosa posso farci se sono sincero?" faccio spallucce, come se la sua richiesta non mi avesse sfiorato minimamente.

Segue le mie indicazioni e arriviamo davanti al ristorante.

Queste stampelle sono un vero handicap per la serata, mi sarebbe piaciuto fare velocemente il giro della macchina per aprirle la portiera e invece è lei a dovermi aiutare a scendere per impedirmi di cadere a terra.

All'entrata un cameriere -che presta fin troppa attenzione a Ann e poca a me - ci accompagna al nostro tavolo, allontanando la sedia dal tavolo per farla accomodare. Quello che avrei voluto fare io.

Un piccolo moto di orgoglio però mi coglie nel momento in cui anche io mi siedo e mi accorgo che Ann non si è minimamente calcolata il cameriere, continuando invece a fissarmi.

"Sono bello, piccola Ann?" appoggio i gomiti al tavolo e la fisso col mio solito sorrisino.

Forse si riscuote dai pensieri, perchè diventa immediatamente rossa e comincia a guardarsi intorno.

Il locale in cui ci troviamo è spazioso, i molteplici tavoli sono disposti ordinatamente per la sala e creano un'atmosfera di classe ma anche abbastanza alla mano, forse per l'arredamento non troppo ricercato, seppur perfetto in tutto il suo complesso.

Le grandi vetrate affacciano sul giardino del ristorante, un bellissimo e piccolo parco con una fontana che puntualmente ogni ora regala ai commensali uno spettacolo di luci e acqua.

Guardo l'orologio. Siamo arrivati cinque minuti dopo le 20,00 e lo spettacolo era già finito. Meglio, mi dico, almeno Ann avrà una totale sorpresa.

Ordiniamo e passiamo una decina di minuti a parlare di ogni cosa ci passi per la mente.

Quando arriva il primo noto che la ragazza ha davvero un bell'appetito, come noto però che nei giorni passati raramente l'avevo vista mangiare.

"Allora, come sta tuo nonno?"

"Ormai è completamente stabilizzato, inizierà la fisioterapia la prossima settimana ma ormai i terribili momenti in cui era a rischio sono solo un brutto ricordo" sorride felice, un sorriso così spontaneo e contento che quasi temo di essere arrossito, sospetto che aumenta quando la vedo guardarmi curiosa con la testa lievemente inclinata.

"Tutto ok, Harry?"

"Si, si tutto bene" bevo un sorso d'acqua e ringrazio con un cenno del capo il cameriere quando porta via i nostri piatti per portare quelli contenenti il secondo.

"Grazie, siamo apposto" dico lievemente infastidito quando lo vedo rivolgere a Ann più domande sul fatto che fosse tutto di suo gradimento.

Brat, questo il nome del ragazzo che ci era stato affidato quella sera, probabilmente intuisce di avermi infastidito più di quanto il suo ruolo possa permettergli e se ne va velocemente a servire un altro tavolo.

"Harry che succede? Ti vedo nervoso in certi momenti" la sua innocenza e purezza è una cosa che mi ha colpito fin dalla prima volta che l'ho vista.

"Stavo solo riflettendo su una cosa, niente di importante" vedo la sua mano poggiata sul tavolo e decido di fare una piccola mossa, poggiando la mia grande mano sulla sua e stringendola leggermente. "Stai passando una bella serata?"

"S-si, mi sta piacendo moltissimo"

"Mi fa piacere" capendo di dover iniziare a mangiare i secondi - e che per farlo ci occorre poter usare entrambe le mani - lascio la sua mano e inizio a mangiare, guardandola per l'ennesima volta quella sera arrossire di fronte a una mia carineria nei suoi confronti.

"Buonasera amico, una rosa per la signorina?" alzo lo sguardo dal mio piatto e vedo un venditore ambulante di rose, che alterna lo sguardo da me e Ann.

"Ma si, dammene una" sorrido e faccio per metter mano al portafoglio.

"Harry non è necessario, non preoccuparti" mi sorride, forse pensando che mi sia sentito in obbligo a prendergliela.

"Amico, una rosa è per amica. Servono tre rose! IO - TI - AMO, vedi? Ne servono tre"

"Una andrà più che bene amico, è il nostro primo appuntamento non posso correre più di tanto"

"Ma allora ne servono comunque tre: USCIAMO - ANCORA - ? vedi? Anche qui ne servono tre"

Rido e appoggio i gomiti sul tavolo fissando l'uomo che porge tre rose a Ann.

Cercando di non farmi notare la guardo, sta ammirando quelle rose con uno sguardo dolcissimo e mi convinco a prendergliene comunque tre.
Voglio però vedere come se la cava in termini di vendite l'uomo che mi è ancora di fronte.

"Ma hai detto solo due parole, quindi dovrei pagarti solo due rose no?"

"Il punto interrogativo è rafforzativo, quindi servono tre rose per sottolineare il concetto che tu vuoi davvero uscire con la signorina!" si interrompe e mi guarda furbo "anche perchè se non ci esci tu, voglio uscirci io!"

"Ok ok amico, hai vinto!" prendo il portafoglio e lascio che sia lui a dare le rose a Ann, che mi guarda con un sorriso imbarazzatissimo ma felice.

"Ciao amico, ci si vede!" il ragazzo si allontana e si dirige verso un altro tavolo, riuscendo a vendere tre rose anche a quella coppia.

Vedo Ann cercare di sentire quale tattica di vendita stia usando e a un certo punto scoppiare a ridere. La guardo con fare interrogativo ma lei continua a ridere senza darmi spiegazioni.

"Sono" prende un respiro profondo cercando di calmarsi, mentre la vedo quasi con le lacrime agli occhi e le guance di un rosa pieno "Sono fratello e sorella!
E' riuscito a vendere tre rose a due fratelli! Roba che quando esco con Liam e vogliamo scoraggiarli diciamo di esserlo perchè è una delle tattiche che più funziona" continua a ridere e si versa un bicchiere d'acqua.

Nonostante il riferimento al suo amico mi faccia leggermente storcere il naso, non posso fare a meno di trovarla davvero bellissima.

"Parlami un pò di questo Liam, siete molto amici?" decido di voler sapere di più di questo fantomatico amico, in fondo si dice 'conosci il tuo nemico', avrà pur un fondo di verità?

"Appena si è trasferito nella casa accanto alla mia abbiamo legato. Ci siamo trovati in classe insieme e andavamo e tornavamo sempre da scuola insieme. A un certo punto ci è venuto normale vederci anche per studiare nel pomeriggio e, quando entrambi eravamo a casa la sera, incontrarci a casa di uno o dell'altro per una pizza o un film"

"Sembrate davvero molto legati, possibile che nessuno dei due abbia mai provato nulla oltre all'amicizia in tutti questi anni?"

La vedo arrossire e già capisco che la risposta non mi piacerà affatto.

"A dire il vero ho avuto una cotta enorme per Liam all'inizio ma poi ho capito che è sempre e solo stato un grandissimo affetto, quello che ci lega. Con Liam ho un rapporto davvero fraterno, non ci sono segreti e non c'è cosa che non faremmo per l'altro"

"Quindi immagino lui sappia del nostro appuntamento, giusto? Non ti ha detto nulla?"

"Solo che se ti comporti male ti rovina" ridacchia "Capiscilo però, sogna di dire frasi del genere da quando mi conosce! Peccato che io non sia mai uscita con nessuno e quindi non ne abbia avuto modo"

"Nessuno? Da quando conosci Liam - e mi pare di aver capito che vi conoscete da parecchio - non sei mai uscita con nessuno?"

"Beh, diciamo più o meno di sì" vedo che cerca di cambiare argomento e decido di fermarmi con le domande, prima di scoprire cose che non vorrei scoprire.

"Come va a casa con Margareth?" Mi chiede lei, alchè io alzo gli occhi al cielo.

"Oh per favore, parliamo di altro? Mi rovino il dolce altrimenti" sorrido ma la vedo che non crede neanche un secondo al mio sorriso, capendo che non ho la minima voglia di parlare della mia matrigna.

"Ok, questa cheesecake è davvero ottima! Tutto è stato ottimo stasera, mi è piaciuta molto la cena"

"Ne sono felice" sorrido e faccio segno al cameriere di portarmi il conto. Mi volto verso Ann e la vedo tirar fuori il portafoglio.

"Cosa pensi di fare?"

Mi guarda confusa, non capendo. "In che senso? Ti do la mia parte di conto no?"

Quasi scoppio a ridere, pensando per un secondo a Chantal e in quanto in tutti i mesi che siamo stati insieme non si sia offerta neanche di darmi indietro i soldi per un misero caffè. Quando arriva il cameriere gli porgo semplicemente la carta di credito, per poi aspettare che torni con la ricevuta.

"Harry mi dici quanto devo darti?" mi guarda ostinata.

"Non pensarci minimamente Ann! Già sono stato un pessimo cavaliere, almeno su quelle poche cose che mi sono rimaste voglio essere impeccabile. Ah" mi ero totalmente scordato dello spettacolo. Sgrano gli occhi quando leggo 20,58 sul mio telefonino e per quanto la gamba me lo permetta mi alzo in piedi, porgendo il braccio a Ann.

"Dove andiamo così di corsa?"

"Vieni e lo scoprirai" la guido fino all'esterno, aiutandola a infilare il cappotto.

Nel preciso istante in cui il mio telefonino segna le 21,00 tutte le luci del giardino si spengono, facendo fare a Ann un piccolo salto dalla paura.

"Non ti preoccupare, ci sono io" le sorrido e, dopo averla aiutata a infilare il cappotto, poso un braccio sulle sua spalle stringendomela contro.

Dopo pochi secondi di oscurità delle piccole luci cominciano a brillare per tutto il giardino, creando un bellissimo contrasto con i getti della fontana e della musica di sottofondo che creano quasi un'atmosfera magica.

"Harry... Dio mio è davvero bellissimo" ha gli occhi che quasi le brillano, non so se perchè si sta per commuovere o è semplicemente l'ennesimo gioco di luci create da quel giardino.

Poggia il viso contro la mia spalla mentre continua ad ammirare le luci creare spettacoli sempre più belli. Decido di prendere un pò di coraggio e tentare il tutto per tutto, girandola leggermente e fissandola negli occhi.

In una muta richiesta, la invito a fermarmi prima che inizi ad avvicinarmi al suo viso. La vedo chiudere gli occhi e capisco che anche lei vuole quello che voglio io, così piego leggermente la testa e poggio le mie labbra sulle sue. Quel lieve contatto mi fa sentire un ragazzino al suo primo bacio, è tutto così intenso che mi sento io la ragazza tra i due.

Forse in quel bacio capisco che tutti quelli che ho dato prima di quelli erano legati solo al fattore estetico, un fatto puramente fisico e di bisogno. In questo bacio invece trovo tutto, tutto ciò che non pensavo uno come me avrebbe mai potuto provare.

Decido di approfondire quel semplice contatto di labbra spingendo lievemente la lingua contro il suo palato, sperando che anche lei voglia rendere quel bacio ancora più bello.

Timidamente la vedo accordarmi lo spazio per rendere quel bacio più intenso, portandomi a stringere le mani intorno ai suoi fianchi per tenerla più vicina a me mentre lo spettacolo di luci non è intenzionato a terminare, rendendo tutta l'atmosfera ancora più magica.

Quando ci stacchiamo, veniamo distratti dall'ultimo gioco di acqua che chiude quello spettacolo.

Vedo Ann girarsi di scatto quando sentiamo uno scroscio di applausi provenire da dietro di noi. A quanto pare le persone, accorse fuori per vedere lo spettacolo, sono rimaste più colpite dal nostro bacio visto che continuano ad applaudire e perfino uno - due ragazzi a fischiare.



 
*********
Angolo autrice!
Ok, questo è forse uno dei capitoli più romantici che io abbia mai scritto, spero abbiate apprezzato! Con Harry e Ann tiro fuori tutto il romanticismo in mio possesso ma non posso farci nulla, li adoro!
Che dire, spero davvero che vi sia piaciuto e mi piacerebbe saperlo tramite una recensione con un vostro parere!
Liz
 

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Capitolo 12
*** Una serata incredibile ***


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CAPITOLO 12 
L'appuntamento con Harry è stato semplicemente magico. Ho passato una serata davvero bellissima e emozionante, tutto grazie a lui.

"Allora, sei stanca o vuoi divertirti un altro pò?"

"Sono piena di energie! Dove mi porti di bello?" chiedo entusiasta del fatto che questo appuntamento non sia ancora finito.

"Un locale, tanto per poter continuare a parlare tranquilli e a conoscerci un altro pò, che ne dici?"

"Trovo che sia una magnifica idea" gli sorrido, sorriso che si accentua ancora di più quando incamminandoci verso la macchina mi prende per mano, aprendomi perfino lo sportello della macchina.

Il locale in cui mi porta è piccolo ma accogliente, con pochi tavoli che rendono l'atmosfera carina ma famigliare.

Ordiniamo due birre e continuiamo a parlare.

"Allora, ora che sei tornata a casa quali sono i programmi?"

"Decisamente ora devo trovarmi un lavoro" sorrido leggermente "devo dare una mano ai miei genitori con le bollette e cose simili. Tu? Avrai ancora per un pò da fare la fisioterapia immagino"

"Esatto. Diciamo che mio padre sta abbastanza bene economicamente e non mi mette fretta per un lavoro quindi posso concentrarmi sulla fisioterapia prima di iniziare a cercare un lavoro, anche perchè voglio riprendermi per bene onde evitare complicazioni"

"La trovo una cosa sensata, invece cos-"

"Ann!" mi giro curiosa, non riconoscendo subito la voce che mi ha chiamato.

Dal fondo della sala riconosco la figura di Zayn, che ci si avvicina sorridendo.

"Ciao Zayn" mi alzo e gli vado incontro, dandogli un bacio sulla guancia per salutarlo. "Non dovevi uscire con Liam stasera?"

"Ci siamo appena divisi, è dovuto tornare a casa per non so quale problema al bagno della madre" fa spallucce, facendomi capire che non è niente di grave.

"Sei semplicemente magnifica stasera, fortunato il tuo cavaliere per la serata" si gira verso Harry, rimasto seduto a fissarci per tutta la durata della nostra conversazione.

"Piacere, sono Harry" fa un cenno alle stampelle, come per giustificare il fatto che non si sia alzato per presentarsi. Qualcosa dentro di me però mi suggerisce che quello non è l'unico motivo.

"Il famoso Harry quindi. Piacere, io sono Zayn un amico di Ann" gli porge la mano e intanto mi sorride.

"Famoso?" Il riccio davanti a me mi riserva un'occhiata curiosa, come per farmi una muta domanda.

"Lui è l'amico di Liam con cui sono uscita l'altro ieri, il ragazzo che è venuto a stare nella stessa camera di nonno il giorno in cui te ne sei andato. A proposito Zayn, non ti hanno ancora chiamato dall'ospedale per i controlli?" mi giro nuovamente verso il moro, notando come entrambi si stiamo fissando in modo poco amichevole. "Zayn?"

Il ragazzo, forse sentendosi chiamare per la seconda volta, realizza la mia domanda e mi sorride.

"Sì, devo andare in ospedale domani nella tarda mattinata. Farò tutto in day hospital, non serve un nuovo ricovero visto che non sono più stato male"

"Meno male, ne sono contenta"

"Già, anche io. Comunque ragazzi ora vi saluto, me ne torno a casa. Ciao piccola Ann" si sporge per darmi un altro bacio sulla guancia a mo di saluto e poi fa un cenno verso Harry "E' stato un piacere".

"Anche per me, spero che domani gli esami vadano bene" risponde educato Harry facendomi sorridere, cosa non più di tanto strana visto che non faccio altro da tutta la sera.

Torno a sedermi e noto che Harry è rimasto molto più silenzioso di quanto lo fosse prima.

"Harry tutto ok?"

"Gli piaci, è chiaro come il sole" commenta solo.

Realizzo finalmente quanto quello detto da Liam sia vero, cioè che Harry è davvero geloso di me. Mi avvicino con il busto al tavolo e prendo la sua mano, poggiata sopra la superficie del tavolino.

"Ma non è lui il ragazzo con cui sono uscita stasera, o sbaglio?"

Il sorriso del riccio mi riempie il cuore di gioia, sono felice del fatto che forse ha finalmente capito che mi interessa lui e non qualche altro ragazzo.

"Giusto, hai ragione. Cosa volevi dirmi prima che ci interrompessero?"

"Non lo ricordo più sinceramente" ridacchio "probabilmente niente di importante comunque. Domani che farai di bello?"

"Già ti manco? Ancora non ci siamo salutati" il sorriso malizioso compare impertinente sul suo viso, facendomi alzare gli occhi al cielo.

"Molto divertente, volevo solo fare conversazione"

"Sai cosa stavo pensando io? Al fatto che sei maledettamente bella e troppo lontana per i miei gusti, perchè non ti vieni a sedere vicino a me? Il divanetto è pure più comodo della sedia"

Ridendo per la sua espressione, mi alzo e vado a sedermi accanto a lui.

"Molto, molto meglio. Ora posso far capire a tutti nel locale che sei una ragazza impegnata" dice nel medesimo momento in cui porta un braccio sulle mie spalle, avvicinandomi a lui.

"Sarei impegnata quindi? E dire che c'era quel barista così carino..." sorrido divertita, preparandomi a qualche frecciatina delle sue. Lasciandomi completamente sorpresa invece mi gira il viso e posa le sue labbra sulle mie, coinvolgendomi in un bacio così appassionato da far sembrare quello scambiato neanche un'ora fa un timido bacino tra bambini

"Ricordi la promessa che ti feci qualche giorno fa in ospedale?" mi chiede. Intrerpreta il mio sguardo confuso come un invito a continuare, visto che si china di nuovo contro di me e, con ancora le labbra poggiate sulle mie, mi guarda intensamente negli occhi.

"Ti avevo promesso, non appena non ci sarebbe stato un letto a impedirmelo, che ti avrei baciato con così tanta passione da farti svenire e a costringermi a sorreggerti, piccola" usa lo stesso tono usato quel giorno in ospedale, episodio che ora ricordo perfettamente.

"Direi... che hai mantenuto la promessa, più o meno" al suo sguardo confuso mi affretto a spiegare "beh, non sono mica svenuta" rido della sua espressione e mi appoggio alla sua spalla, felice della bella atmosfera che ormai si è creata per la serata.

"Posso sempre continuare a provarci fino a riuscirci, non mi sfidare".

Alzo le mani in segno di resa e mi stringo un pò di più al suo corpo, beandomi di quell'abbraccio che mi fa sentire protetta.

"Non so cosa tu sia riuscita a farmi, piccola Ann. Certo non mi sarei mai immaginato capace di certi gesti nei confronti di una ragazza" commenta, accarezzandomi i capelli delicatamente.

"Ho questa voglia di proteggerti ogni momento, seconda solo alla voglia che ho di baciare quelle tue piccole e soffici labbra".

"Anche tu sei riuscito a destabilizzarmi facilmente, se vogliamo essere sinceri" ammetto rossa in viso, cercando di nascondermi dietro i capelli.

"Non farlo" commenta, scostandomi i capelli dal viso e guardandomi intensamente negli occhi "sei davvero bellissima quando arrossisci".
 


"E' stata davvero una serata incredibile Harry, temo però che ormai si sia fatta ora di tornare a casa" constato, dopo aver guardato l'orologio e aver visto che effettivamente siamo rimasti su quel divanetto per davvero moltissimo tempo.

"Hai ragione, andiamo" dopo che si è alzato lo aiuto con le stampelle e, nonostante le mie enormi insistenze, anche questa volta riesce a pagare il conto lui.

"Sto pensando di rubarti le stampelle sappilo, in questo modo non potrai impedirmi di pagare" la frase appena detta deve averlo sorpreso, perchè mi guarda con fare sconvolto.

"La piccola e dolce Ann ha un lato malvagio, chi lo avrebbe detto!" scoppia a ridere.

Quando usciamo dal locale mi stringo dentro il mio cappotto, la temperatura è scesa di parecchio. Si prospetta una notte bella fredda e nell'aria c'è anche odore di pioggia.

"Tieni" senza dire una parola mi poggia la sua giacca sulle spalle.

"Ma non serve tranquillo, non voglio che sia tu a morire di freddo"

"Oh, un pò di freddo può solo che essermi utile in questo momento" commenta ridacchiando per un qualcosa che non riesco a comprendere.

Questa volta, anche per il fatto che arriviamo dal suo lato, lo aiuto a salire per poi fare il giro della macchina e salire anche io. Metto in moto l'auto e cerco di ricordare la strada fatta all'andata per casa di Harry.

Nonostante quanto detto dieci minuti prima, nel momento in cui parcheggio davanti a casa di Harry vorrei che la serata continuasse ancora per non dovermi separare dal riccio.

"Battutine a parte, mi farebbe molto piacere domani vederti ancora Ann. Ho la fisioterapia in ospedale in mattinata, direi di vederci per il pomeriggio se per te va bene"

"Anche per me va benissimo, domani mattina ne approfitterò per portare in giro qualche curriculum"

"Hai già qualche idea su dove portarli?" mi chiede, girandosi con il busto e mettendosi più comodo, segno che di scendere dall'auto non ne ha la minima intenzione.

"Non saprei. Tra poco inizieranno i saldi quindi i negozi potrebbero cercare delle commesse" faccio spallucce, non ho ancora bene in mente cosa voglio fare della mia vita quindi mi limiterò a trovarmi qualche lavoretto.

"Perchè non il college?" chiede lui, forse percependo che fare la commessa non è la mia aspirazione di vita.

"Perchè non ho la minima idea di cosa voglio fare da grande" mimo queste ultime due parole con le dita "quindi non saprei che percorso di studi fare. So solo che la mia più grande passione è viaggiare" sorrido al sol pensiero.

"Sono sicuro riuscirai in qualsiasi cosa ti prefiggerai, non ne ho alcun dubbio" si avvicina e mi lascia un bacio sulle labbra.

La domanda che mi preme tra le labbra da tutta la sera continua a spingere per uscire, senza riuscire però a raggiungere le corde vocali. Harry sembra accorgersene perchè mi fissa interrogativo.

"Che succede? Se baciarti ti fa questo effetto non lo faccio più eh" poi sembra realizzare quel che ha detto "anzi no, io a baciarti continuo. Tu però dimmi che hai"

"Sono un pò una frana in queste cose" indico prima me e poi lui "quindi non so cosa aspettarmi... ora che scenderai dalla macchina cosa succede? Ci stiamo frequentando? Ci stiamo conoscendo?" la vera domanda che vorrei fargli non riesco a farla uscire dalle labbra, facendomi mordere il labbro inferiore per la frustrazione.

"Non è questo quello che vuoi chiedermi comunque nel frattempo rispondo a questo" mi bacia un'altra volta e sorride, poggiando la fronte contro la mia "ci stiamo frequentando, siamo usciti insieme e spero succederà anche altre volte in modo che potremo conoscerci e approfondire sempre più il nostro rapporto."

"Questo comprende anche vedere altre ragazze?" finalmente quello che volevo chiedergli riesce a uscire, stupendo me in primis per il coraggio trovato nel pronunciare quella frase.

"Ovviamente no, esco con te e uscirò solo con te" sorride baciandomi "quanto sei dolce, mi mandi fuori di testa" con il braccio mi avvicina a lui fino a stringermi in uno scomodo ma caldo abbraccio.

Quando ci stacchiamo, ci diamo un ultimo bacio e lui scende dalla macchina. Prima di chiudere lo sportello però si blocca e mi guarda "Mandami un messaggio appena arrivi a casa, non farmi stare in pensiero"

"Va bene" sorrido e, una volta che è entrato in casa, accendo nuovamente la macchina per ripartire verso casa mia.

Arrivo a casa e silenziosamente entro, cercando di non svegliare il resto della famiglia che ormai è nel mondo dei sogni da un bel pò.

Mentre mi metto il pigiama mando un messaggio ad Harry.

Sistemata a letto, continuo a messaggiare con il riccio fino a quando Morfeo non mi accoglie tra le sue braccia.


 
*********************
Angolo Autrice:
Eeeeee buona sera a tutti! Questa storia sta arrivando alla fine (già l'ho prolungata troppo, considerando che dovevano essere 4-5 capitoli in tutto!)
Il problema è che quando crei dei personaggi a cui poi ti affezioni, diventa difficile mettere la parole fine!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Liz
 

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Capitolo 13
*** Louis ***


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CAPITOLO 12 - Louis

Il giorno dopo mi sveglio con ancora un sorriso da ebete dipinto sul viso.

Harry ieri mi ha fatto passare una delle serate più belle e romantiche della mia vita, sentivo di volere che quelle ore passate insieme non finissero mai.

Dopo una bella doccia vado in cucina e preparo i miei famosi pancake, di cui Liam va matto.

Ormai abbiamo questa nostra abitudine: se si va dall'altro prima delle 11,00 di mattina bisogna portargli la colazione.

Nel mio caso sono i pancake, nel suo i cornetti del bar.

Una volta preparati li copro con un panno sperando di mantenerli caldi e mi appresto a fare quei 10 metri scarsi che separano casa mia da casa del mio migliore amico.

Karen, la madre, mi fa subito entrare e mi indica il piano superiore di casa, segno che il castano è ancora nel mondo dei sogni.

Metto il miele sui pancake preparati e poggio il tutto su un vassoio, entrando silenziosamente nella camera del castano.

Sistemo tutto sulla scrivania e poi mi tuffo sul letto, facendo svegliare di colpo Liam

"Ann! Andiamo lo sai che non devi svegliarmi così! Prima o poi finisco per darti un cazzotto e sai che poi mi faresti morire dai sensi di colpa!"

Nel mentre che strilla mi ha acciuffato e mi ha stretto a lui, continuando a tenere gli occhi chiusi e sommersi sotto i miei capelli per ripararsi dalla luce che entra dalla porta che ho lasciato aperta.

"Lili so che non potresti mai farmi del male, passiamo quindi alle cose importanti! Ieri io e Harry ci siamo baciati e ora ci stiamo frequentando!" sorrido a trentadue denti e vedo anche il mio amico sorridere nel vedermi così entusiasta.

"Mi fa piacere piccola, avverti il riccio però che se ti fa soffrire è morto." si alza lentamente e nel mentre gli porto il vassoio a letto.

Si sporge per darmi un bacio come ringraziamento e poi continua "E' un vero peccato però, a Zayn cominciavi a piacere sai?"

Quasi mi strozzo col pezzo di pancake che avevo rubato a Liam sentendo quelle parole.

Mi viene dato il succo di frutta all'ACE - il suo preferito - e mi sbrigo a berne un gran sorso per riuscire a evitare di strozzarmi.

"Fammi capire una cosa Liam: NESSUNO e ripeto NESSUNO mi si è mai filato in tutti questi anni e ora dovrei piacere a tutti? Ma che cosa è successo?"

"Ah piccola e tenera Ann, non capisci? Molto spesso anche solo il fatto di piacere a qualcuno o che ti piace qualcuno altera impercettibilmente il tuo carattere. Magari ti dona quel pizzico di sicurezza che attira i ragazzi, non saprei dirtelo sinceramente, sai che ti vedo come una sorella"

"Lo so Lilì, non parlavo di te infatti" poso la testa sulla sua spalla e aspetto che finisca il tutto.

"E poi mettici anche che di solito ti frequenti solo con me! Harry, Zayn o quell'infermiere di cui mi hai parlato li hai conosciuti in un momento in cui hai frequentato posti diversi e senza chiuderti semplicemente con i tuoi amici"

"Già, in effetti non capita mai che io esca senza di te"

"E diciamocelo, nonostante noi ci scherziamo bisogna ammettere che è vero che ci roviniamo abbastanza la piazza entrambi, visto che ci scambiano per fidanzatini"

Rido mentre annuisco, sdraiandomi per un secondo accanto al mio amico.

"Oggi porterai i curriculum in giro per la città?"

"Mh mh" annuisco "Speriamo bene. Tu che farai?"

"La mattina niente, il pomeriggio penso di vedermi con Zayn, vuoi unirti?"

"Mi dispiace ma..."

"Ma ti vedi con Harry, capito" mi porta una mano tra i capelli scompigliandoli leggermente "Piccola Ann non fare che ora mi sparisci e non hai più tempo per il tuo migliore amico eh!"

"Non lo farò mai, promesso!" mi faccio il segno del giuramento sul cuore e sorrido al mio amico, trovandolo dolcissimo con il broncio.



 
Una volta raccontata la serata a Liam lo saluto e vado a prendere i curriculum stampati per cominciare a cercare un impiego.

La maggior parte dei posti in cui vado si rivelano un totale fallimento, con commessi che guardano il mio curriculum come se fosse la cosa meno interessante di questo mondo.

Entro in un negozio, l'ennesimo del settore di abbigliamento e come ogni altro punto vendit in cui sono andata prima mi viene risposto che al momento non stanno cercando personale.

Inizio a pensare di essermi mossa decisamente in ritardo, considerando che i saldi inizieranno solamente tra tre giorni e ormai i negozianti avranno tutti trovato l'aiuto che gli occorre.

"Sai cosa stavo pensando? Ho sentito il proprietario del negozio qui accanto lamentarsi di non essere riuscito a trovare un aiuto per i saldi, prova a chiedere a lui" quell'ultimo negozio non si rivela un totale buco nell'acqua, così sorrido alla ragazza che mi ha parlato e vado subito diretta verso il negozio che mi ha indicato.

Appena entro mi rendo immediatamente conto che, al contrario di quelli visitati fino ad ora, questo è un negozio di articoli per la casa.

"Salve, posso aiutarti?"

Mi volto e vedo un ragazzo dai capelli castani e gli occhi celesti più belli che io abbia mai visto -a pari merito forse solo con quelli di mio cugino Niall - avvicinarsi cordiale a me mentre tiene in mano uno scatolone pieno di articoli.

"Spero di sì. Mi chiamo Ann e sto consegnando curriculum ai negozi sperando di trovare un lavoretto. Mi è stato detto che qui si cercava un aiuto per il periodo dei saldi, che lei sappia sono ancora alla ricerca?"

"Allora, prima di tutto dammi del tu e secondo cadi proprio a fagiolo! Sei libera oggi? Vorrei farti fare una giornata di prova per vedere come te la cavi"

Annuisco, già pensando al dover inviare un messaggio a Harry per dirgli che l'appuntamento è posticipato alla sera.

Forse mi vede un pochino insicura, perchè si affretta a chiedermi se c'è qualche problema.

"Ecco... " mi fermo, realizzando che non conosco il suo nome.

"Louis, perdonami Ann è stata una mia dimenticanza non presentarmi"

"No tranquillo Louis... dicevo: Sei il responsabile del negozio...?" Aspetto la sua risposta prima di metterlo a conoscenza dei miei dubbi sul fatto che possa o no decidere di mettere in prova una persona.

"Assolutamente sì! Titolare, responsabile e al momento anche unico commesso visto che ho perso la ragazza che lavorava per me da una settimana e proprio poco prima dei saldi!"

"Cavolo, mi dispiace! Spero di essere all'altezza e di non deluderti!"

"Tu vai tranquilla e se non capisci qualcosa o ti serve una mano chiamami. Alla fine i saldi non ci influenzano poi moltissimo, non c'è la calca che potresti trovare nei negozi di vestiario"

"Capisco, mi lasci inviare un paio di messaggi per avvisare che faccio la prova? Almeno non rischio che mi squilli il cellulare mentre sono a lavoro e non faccio preoccupare nessuno"

"Ma certo, ci mancherebbe. Comunque tra dieci minuti andiamo in pausa pranzo, sei mia ospite così ti posso spiegare con calma in cosa consisterà il tuo lavoro"

"Va benissimo, grazie mille Louis" sorrido a quel ragazzo che fin da subito si è dimostrato cordiale e gentile.

Mi fa vedere il negozio e come è strutturato nei vari settori della casa, passando dal reparto oggettistica per la cucina a quella per il soggiorno o per il bagno.

Per la pausa pranzo andiamo in un piccolo chioschetto lì vicino. Come mi spiega Louis dopo aver pagato per entrambi, tra i commercianti della via si è soliti farsi sconti.

"Tu però non preoccuparti, se qualcuno viene e pretende sconti mandalo direttamente in cassa da me o comunque indirizzalo a me. Vedrai che è un lavoro semplice. I primi tempi ovviamente gestirò solamente io la cassa e tu sarai la commessa poi chi può dirlo, piano piano inizierai ad occuparti del magazzino e della cassa anche tu fino a quando non arriverò a lasciarti in completa autonomia" mi sorride fiducioso, facendomi sentire subito a mio agio.

Mentre finisco il panino mi arriva la risposta di Harry.

"Non ci sono problemi per questa sera, se vuoi posso farmi portare da mio padre al negozio dove hai iniziato"

"Non preoccuparti, preferisco andare un secondo a casa e cambiarmi per l'uscita di stasera"

Quando entrambi abbiamo finito, svuotiamo i nostri vassoi e insieme torniamo al negozio.

Durante il pomeriggio ho a che fare con i miei primi clienti e, nonostante mi senta un'incapace totale, Louis mi rassicura a fine serata sul fatto che sono andata bene.

Sento di avere un sorriso enorme nel momento in cui Louis mi dice che gli sono piaciuta e che vuole tenermi.

Farò una settimana di prova retribuita e poi scatterà il contratto per tre mesi.

Contenta e con il sorriso sulle labbra quando torno a casa vado subito da Liam per aggiornarlo delle novità.

Finito di raccontare tutto al mio migliore amico mi preparo ad incontrare Harry per passare la serata con lui.

Verso le 21,00 esco di casa e salgo in auto, conoscendo ormai la strada da percorrere per arrivare a casa del riccio.

"Scendi" gli mando un messaggio per avvertirlo che sono arrivata e sorridendo scendo dall'auto, preparandomi ad aiutarlo per salire.

"Ma ciao piccola Ann, sei semplicemente favolosa anche oggi" mi sorride il riccio non appena si è avvicinato abbastanza per potermi baciare.

Guardo il mio abbigliamento leggermente confusa: se ieri probabilmente potevano starci i complimenti per via del vestito e dell'acconciatura dei capelli, questa sera indosso un semplice pantalone e una camicetta, con i capelli lasciati sciolti e leggermente mossi e quindi non capisco cosa possa trovare di così favoloso in un abbigliamento del genere.

Prima di partire con l'auto rimaniamo qualche minuto a baciarci, sorridendo uno sulle labbra dell'altra.

Passo una serata davvero bellissima e nel momento di salutare Harry percepisco un lieve broncio sulle labbra, cosa che deve aver notato anche il riccio perché si sbriga a lasciarmi un dolce bacio.

Accordandoci per vederci anche domani, aspetto che entri in casa prima di ripartire verso casa mia e andare a dormire, conscia che per me si sta aprendo un nuovo periodo della mia vita che sembra essere iniziato nel migliore dei modi.
 


FINE.


Angolo autrice:
Ebbene si, senza alcun preavviso o episodio eclatante questo capitolo conclude una storia iniziata ormai più di due anni fa.
Non sarebbe mai dovuta durare così tanto, era nata come una piccola storia per sentire vicino a me mio nonno (che in quel periodo realmente ero in ospedale e che accudivo)ed è stato anche un tributo a mia nonna (che ho perso proprio durante la pubblicazione di uno dei primi capitoli, quello in cui parlavo di lei e di quanto l'amassi)
E' sempre stata una storia tributo a loro, più che la classica storia tra due innamorati e ormia dovevo dare una fine a tutti questi personaggi fantastici che hanno fatto parte di me e mi hanno accompagnato in questi anni.
Scrivere di Ann, Harry, Niall, Liam, Zayn (e anche del nostro ultimo ma non meno importante Louis) mi hanno aiutato a costruire un qualcosa che mi permetta, magari a distanza di altri due anni, di leggere il grande amore che provo per i miei adorati nonni, per questo ritenevo inutile prolungare il brodo più di tanto.
Ringrazio tantissimo le persone che hanno (ormai due anni fa) recensito i primi capitoli, sarebbe inutile "taggarvi" perchè immagino che ormai nessuna di voi faccia ancora parte di EFP.
Mi limiterò quindi a ringraziare tre persone che hanno seguito la parte pubblicata questo anno e si sono appassionati ai personaggi.
Quindi GRAZIE Monokehime, grazie Monica e grazie Denise!

Ne approfitto per un leggero Spoiler!
Nel caso mi abbiate conosciuta solo ora che la storia è completa, vorrei informare tutti i lettori silenziosi e non che ho in corso altre due storie e una nuova in fase di pubblicazione a breve!
Saluti,
Liz

 

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