Hybrid

di itspaola
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** One ***
Capitolo 2: *** Two ***
Capitolo 3: *** Three ***
Capitolo 4: *** Four ***
Capitolo 5: *** Five ***
Capitolo 6: *** Six ***
Capitolo 7: *** Seven ***
Capitolo 8: *** Eight ***
Capitolo 9: *** Nine ***
Capitolo 10: *** Ten ***
Capitolo 11: *** Eleven ***
Capitolo 12: *** Twelve ***
Capitolo 13: *** Twelve ***
Capitolo 14: *** Fourteen ***
Capitolo 15: *** Fifteen ***
Capitolo 16: *** Sixteen ***
Capitolo 17: *** Seventeen ***
Capitolo 18: *** Eighteen ***
Capitolo 19: *** Nineteen ***
Capitolo 20: *** Twenty ***
Capitolo 21: *** Twenty-One ***
Capitolo 22: *** Twenty-Two ***
Capitolo 23: *** Twenty-Three ***
Capitolo 24: *** Twenty-Four ***
Capitolo 25: *** Twenty-Five ***
Capitolo 26: *** Twenty-Six ***
Capitolo 27: *** Twenty-Seven ***
Capitolo 28: *** Twenty-Eight ***
Capitolo 29: *** Twenty-Nine ***
Capitolo 30: *** Thirty ***
Capitolo 31: *** Thirty-One ***
Capitolo 32: *** Thirty-Two ***
Capitolo 33: *** Thirty-Three ***
Capitolo 34: *** Thirty-Four ***
Capitolo 35: *** Thirty-Five ***
Capitolo 36: *** Epilogue ***



Capitolo 1
*** One ***


 Hybrid







Niall Horan, diciotto anni, occhi azzurri e capelli biondi, aveva sempre avuto un cuore d'oro, si differenziava dalla brutta massa di bulli che vi erano nella sua scuola. Era per questo motivo che, anziché stuzzicare le persone deboli, o considerate "diverse" e "asociali" -solo perché non indossavano abiti firmati o non partecipavano alle feste super in organizzate dai più popolari- lui si inteneriva e cercava di instaurare una conversazione con ognuna di queste persone, perché era una persona solare, col sorriso sempre sulle labbra e voleva che anche le altre persone si sentissero bene come lui. Ma il più delle volte non ci era riuscito, proprio come era successo con Natalie. Era voluto davvero bene dai suoi due unici -e veri- amici, Louis e Liam che lui chiamava Double L per l'ironia del destino di avere entrambi un nome che cominciava per L, e idolatrato da alcune -molte- ragazze dell'Istituto.

 

Natalie Prince, diciotto anni anche lei, capelli rossi ed occhi verdi, frequentava la stessa classe di Niall ormai da cinque anni. I due non avevano mai parlato, perché Natalie respingeva qualsiasi persona provasse ad avvicinarsi. Lei pensava che fosse meglio così, ma in cuor suo sapeva che aveva bisogno di qualche amico o amica con cui passare i pomeriggi, uscire, parlare al telefono, scambiarsi qualche parere e confessare qualche segreto. Ma lei aveva solo la sua forte e giovane madre accanto a sé, Caroline. Quest'ultima aveva solo diciassette anni quando rimase incinta di Natalie e sola, perché un errore come lei, Natalie, il suo ragazzo non l'avrebbe voluto. Così si era ritrovata a crescere da sola quel piccolo fagottino, ed inevitabilmente erano cresciute insieme.

Natalie, crescendo, aveva coltivato la passione per il mare dal nulla, anche perché abitavano in una città caotica come Liverpool. Così, Caroline aveva deciso di cercare casa in una città vicina al mare, per fare contenta sua figlia ma anche se stessa. Brighton era la soluzione giusta!

Quando Natalie compì dieci anni successe quello che Caroline si aspettava succedesse: in fondo era successo pure a lei alla stessa età.

"Mamma, guarda!" le aveva indicato i suoi piedi. Caroline di conseguenza si portò entrambe le mani davanti la bocca e sgranò gli occhi.

"Piccola mia, ieri sera dove sei stata?" domandò allora la giovane donna. Era solita far uscire sua figlia da sola uno, perché si fidava e due, perché il posto in cui stavano era abbastanza tranquillo.

"Sono stata a mare, mamma. C'era la luna piena sai? Sono andata a fare il bagno e l'acqua era caldissima.." la piccola cominciò a raccontare , ma Caroline annuiva senza ascoltare in realtà sua figlia. Da quel giorno la donna cercò in tutti i modi di far mantenere il segreto a Natalie "Non lo devi dire a nessuno, okay? Me lo prometti?" la bambina annuì e così fu.

Adesso aveva diciotto anni e conviveva con quel segreto da otto anni. Era spesso tentata dal dirlo a qualcuno, ma poi si ripeteva che non poteva, che l'avrebbero presa per pazza e l'avrebbero rinchiusa dentro ad un manicomio. E lei non voleva. Non voleva allontanarsi da sua madre, unica sua migliore amica, dalla sua passione -il mare- e dal suo più grande diritto: la libertà.

Niall aveva spesso cercato di parlarle, anche solamente chiedendole i compiti per i giorni successivi. La risposta di Natalie era sempre la stessa "Non ho tempo, devo andare!". Il ragazzo non era solito insistere, non poteva di certo star simpatico a tutti, così pensava che Natalie non lo sopportasse. Aveva deciso quindi di provare a parlare con lei in un altro modo. Quindi un giorno si era ritrovato a scrivere una lettera per la ragazza. Adorava scrivere lettere, era amante di queste cose un po' all'antica.
 

Cara Natalie, aveva cominciato a scrivere, per poi cancellare subito.

Ciao Natalie,
non so esattamente perché ti sto scrivendo questa lettera, sento solo il bisogno di farlo e di farti sapere che ho un'immensa voglia di parlare con te, ma ho notato che non parli mai con nessuno. Così ho pensato che se non vuoi stare a sentire le mie parole -lo ammetto, spesso sono un po' logorroico- allora dovrai leggerle. Mi scuso per la grafia, lo so che non è delle migliori. Ma hey, sono un ragazzo, non avrò mai la scrittura bella come la tua, perché sì.. so che hai una bella scrittura! Ti piace scrivere? A me sì, tanto. 

Okay, non so perché sto parlando di scrittura. Sono un caso perso.
Mi piacerebbe ricevere una tua risposta e poter instaurare un rapporto di amicizia con te. Sembri una ragazza davvero interessante. 


A presto, baci x

 

Soddisfatto della sua piccola lettera, piegò il foglio in quattro parti e sorrise, aspettando il suono della campanella. Subito però, un pensiero gli balenò in mente e si diede dell'idiota. Non le aveva scritto dove poter lasciare la lettera in risposta. Così aprì di nuovo il foglio e aggiunse: Ps. Se avrai voglia di rispondere, lascia la tua lettera dietro la lavagna della tua aula, puoi stare tranquilla.. tanto nessuno guarderà lì dietro!

Poggiò la penna sul banco e richiuse il foglio.

"Mi spieghi che stai combinando?" il castano, Louis, si avvicinò all'amico, cercando di sbirciare.

"Niente!" rispose Niall, nascondendo il foglio dentro la tasca della sua felpa enorme. Louis annuì, evidentemente non convinto, però. La campanella suonò dopo poco più di cinque minuti e tutti si alzarono, tranne Niall.

"Hey, amico.."

"Louis, aspettami fuori, arrivo subito!". Così, mentre tutti si affrettavano ad uscire dall'aula, compresa Natalie, Niall invece si avvicinò al banco della ragazza e lasciò il foglio su di esso; tanto i bidelli non avrebbero pulito, come sempre.

 

-

 

Quando Natalie, l'indomani, entrò in classe si diresse in fretta verso il suo banco e alzò un sopracciglio quando notò uno strano foglio piegato su di esso. Magari qualcuno dei suoi compagni l'aveva poggiato lì per sbaglio. Scostò la sedia, buttò il suo zaino a terra e si sedette, prendendo in mano il foglio. Si guardò in torno aspettando che qualcuno le fregasse il foglio dalle mani perché di sua proprietà e poi lo aprì, vedendo l'indifferenza dei suoi compagni. Lesse quelle poche righe e corrucciò la fronte sorpresa, pensando a chi potesse essere stato a lasciarle quella lettera. Alzò lo sguardo e si guardò nuovamente intorno. Non ebbe il tempo di elaborare un ragionamento nella sua testa perché la professoressa di letteratura fece irruzione in classe, camminando dentro la sua gonna lunga e stretta e una giacchetta rosa. Ew, pensò Natalie, chiudendo il foglio e buttandolo dentro il suo zaino.

Avrebbe risposto per educazione, ma non avrebbe permesso, ancora una volta, a nessuno di avvicinarsi a lei. Nessuno doveva reputarla più di una compagna di classe perché era meglio così. Perché Natalie era consapevole del fatto che fosse una persona socievole e solare, ma non agli occhi degli altri. Sapeva che se avesse avvicinato qualcuno, si sarebbe affezionata e avrebbe confessato il suo segreto. E no, non poteva, l'aveva promesso a sua madre. Il suo segreto doveva rimanere al sicuro.









HOLAAAAAAAA.


Sono tornata qui, a postare su efp. E' passato un casino di tempo dall'ultima volta che l'ho fatto, ma ho voluto far finire i miei esami di maturità (che sono andati discretamente) e sono tornata qui per postare questa mia nuova storia su Niall, che tra l'altro sto postando anche su wattpad.
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Un bacio e alla prossima, all the love

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Capitolo 2
*** Two ***


 

Niall, l'indomani, si svegliò di buon umore e pieno di aspettativa. Era anche emozionato. Voleva assolutamente leggere la risposta della ragazza. Così si alzò dal letto ancor prima che la sveglia suonasse, scelse i vestiti da indossare e si chiuse in bagno per rinfrescare il suo corpo tonico con una doccia rilassante. Dopo dieci minuti chiuse il getto d'acqua e avvolse la sua vita con una tovaglia azzurra. Poi ne prese un'altra per asciugarsi il petto e i capelli. Si guardò allo specchio, prese spazzola e phon e iniziò a spazzolare il suo ciuffo verso l'alto. Una volta aver finito infilò i suoi boxer neri, i suoi skinny jeans e una t-shirt azzurra. Poi uscì e scese in cucina per fare colazione.
 

"Buongiorno mà!" disse avvicinandosi a lei e scoccandole un bacio sulla guancia.

"Buongiorno Nì, oggi di buon umore?" chiese la donna, fissando l'espressione felice e serena del figlio, il quale si allontanò, si sedette a tavola e annuì, versando del succo d'arancia dentro un bicchiere. "Mi fa piacere vederti felice!" afferma poi, servendo in un piatto due crepes alla nutella. Il biondo annuì e ringraziò cominciando poi a mangiare.

 

"Va bene, mamma, io vado. Devo passare a prendere Liam" disse prendendo il suo zaino e le chiavi della sua macchina.

"Okay, sta' attento!" rispose la donna. Ah, le mamme premurose! 

Accese il motore e si mise in strada, godendosi il paesaggio marittimo della sua città. Amava Brighton, il mare lo rilassava parecchio ed era spesso fonte di ispirazione.

Mentre era fermo al semaforo vide passare una ragazza e allo stesso tempo il motivo della sua felicità giornaliera. Il corpo di Natalie era avvolto da un lungo vestito a fantasia e ai piedi portava delle vans dello stesso colore predominante del vestito. I suoi capelli rossi erano raccolti in una lunga treccia e Niall non poté che ammirarla nella sua semplicità. Era così incantato tanto da non accorgersi che fosse scattato il verde e che le macchine dietro di lui stessero premendo il clacson insistentemente. Scosse la testa quando vide la ragazza svoltare l'angolo e quindi scomparire dalla sua vita. Si decise quindi a ingranare la marcia e ad accelerare, per dirigersi verso casa di Liam.


 

Attese il ragazzo circa un quarto d'ora e poi salì in macchina.

"Ciao brò!" Liam diede una pacca sulla spalla al biondino. "Scusa il ritardo, ma Zayn non usciva più dal bagno!" e scoppiò a ridere, seguito da Niall.

"Tuo fratello ha ancora la mania del non esco dal bagno se non sono super perfetto?" chiese divertito, guidando verso scuola. Il castano annuì e poi scosse la testa rassegnato. Zayn e Liam erano fratelli, o per meglio dire fratellastri, ormai da dieci anni. Il moro, Zayn, era più grande di Liam, frequentava l'università a Cambridge, ma in quei giorni stava a casa per prepararsi ad un esame imminente. Lui e Liam andavano d'accordo: per esempio, avevano la stessa passione per lo sport, e più nello specifico per lo sci d'acqua. Ecco perché almeno due pomeriggi a settimana andavano a praticarlo in spiaggia.

 

"Hey, lì c'è un posto libero!" esclamò Liam, indicando con l'indice proprio un posto poco più distante. Niall quindi annuì e andò a parcheggiare. Scese prendendo il suo zaino dai sedili posteriori e chiuse la macchina con la chiave, dopo aver aspettato Liam. Si incamminarono insieme verso Louis, che li stava aspettando seduto sugli scalini dell'entrata e si salutarono con una pacca sulla spalla.

Si voltò verso destra nel momento in cui il suo sguardo venne rapito dai colori sgargianti di un vestito che sapeva appartenesse ad una sola ragazza. Natalie stava salendo le scale per poi entrare e camminare lungo il corridoio. Chissà se gli aveva risposto alla lettera. 

"Quella ragazza è strana!" sentenziò Louis, riferendosi chiaramente a Natalie.

"E perché mai?" chiese Niall, inarcando un sopracciglio.

"Dai! L'hai vista? E' sempre silenziosa, non parla mai con nessuno, non ha amici e si veste in modo strano!" gesticolò con le mani.

"Non ci trovo nulla di strano nel suo abbigliamento. Forse un po' stravagante, ma è originale" alzò le spalle "Trovo strano il fatto che non abbia amici" stava per dire ai due amici delle lettere che aveva intenzione di mandare alla ragazza in questione, ma la campanella suonò, lasciando così la discussione sospesa. Si incamminarono ognuno nelle proprie classe - Liam frequentava una classe diversa dagli altri due- e si posizionarono nei propri banchi. Niall osservò Natalie leggere con attenzione un libro e sorrise notando le sue guance arrossate e il sorriso accennato. Chissà cosa stava leggendo.

 

Il professore di scienze entrò poco dopo e tutti si misero composti e attenti per la spiegazione, compresa Natalie che chiuse il suo libro e lo posò dentro la sua tracolla ed uscì il libro di chimica: lo aprì alla pagina che aveva detto il professore e iniziò a prendere appunti. Non era la sua materia preferita, ma doveva fare uno sforzo per poter mantenere la sua media dell'otto.
Solo che ad un certo punto la sua mente venne invasa da qualcosa di diverso dai composti del carbonio. Il pomeriggio precedente, dopo aver finito i suoi compiti, si era ritrovata seduta davanti la sua scrivania e la lettera di quel ragazzo tra le mani. Pensava che quel ragazzo fosse stato davvero dolce a scriverle una lettera, in un mondo ormai pilotato dalla tecnologia e dalla velocità. Sorrideva inconsciamente leggendo quelle parole scritte su quel foglio di quaderno. Voleva scrivere a quel ragazzo, sapere chi fosse; così aveva preso un foglio bianco, aveva lasciato da parte la piccola lettera e preso una penna blu, iniziando a scrivere. L'indomani, una volta entrata nella sua classe deserta, aveva lasciato la risposta dietro la lavagna. Quindi durante l'ora di chimica, si ritrovò a pensare alla persona che stava dietro quella scrittura stramba e poco ordinata, dietro quelle belle parole. E se fosse stato tutto uno scherzo? Era un suo compagno di classe, o peggio ancora, una sua compagna? In fondo lì, in quella classe, si conoscevano, per modo di dire, da cinque anni ed era consapevole che lei fosse quella strana asociale. Quindi non si sarebbe meravigliata se tutto quello fosse stato uno scherzo, un brutto scherzo architettato da un qualunque suo compagno. Si ritrovò a guardare ogni suo compagno presente, mordendosi il labbro quando si rese conto che non aveva mai dato tanta importanza al gruppo classe di cui faceva parte; ma lei non poteva. Non doveva mostrare confidenza verso l'uno o l'altro. Scosse la testa e tornò a seguire la lezione.
Alla fine delle lezioni, Natalie posò tutto dentro la sua tracolla, si guardò nuovamente intorno e poi si affrettò ad uscire dall'aula: sua madre la stava aspettando a casa. Niall invece si alzò lentamente, con molta calma e stavolta Louis lo aspettò. Il biondo mise lo zaino in spalla e camminò verso il retro della lavagna, preso il foglio e quando si voltò verso l'amico sorrise.

"Mi spieghi?" chiese quindi Louis.

"Vieni da me a pranzo?" disse Niall, posando la lettera dentro il suo zaino e uscendo dalla classe.

"Certo!" lo seguì e salì in macchina del biondo.
Una volta a casa il biondo si scusò per il poco cibo presente e disse che sua madre avrebbe fatto la spesa appena tornata da lavoro. Quindi si sedettero a tavola e in silenzio mangiarono due omelette, che Niall sapeva fare benissimo, e dell'insalata verde. Louis non chiese nulla riguardo quel foglio bianco, avrebbe tartassato l'amico di domande dopo.
Da bravi ragazzi lavarono i piatti e sparecchiarono , per poi salire su in camera di Niall. Quest'ultimo si sedette sulla sedia di fronte alla scrivania, mentre Louis si buttò a peso morto sul letto del biondo, tanto ormai era di casa.
"Allora? Cos'era quel foglio?!" si decise a chiedere e quindi Niall iniziò a raccontare, dal principio.

 

"Quindi mi stai dicendo che vorresti provare ad esserle amico?" chiese sbalordito Louis, mettendosi ritto con la schiena e fissando gli occhi dell'amico, così simili ai suoi ma allo stesso tempo così diversi.

"Si, che c'è di male?!" alzò le spalle, rigirandosi tra le mani la risposta della ragazza.

"Lei è così strana-" 

"Me l'hai già detto ed io lo so" si affrettò a dire "ma non so, ho sempre voluto parlarci. Sono sicuro che sia una ragazza davvero interessante" finì il suo discorso.

"E quindi quella" indicò il foglio bianco che stringeva Niall "sarebbe la risposta di Natalie?!" il biondo annuì e con uno scatto lo aprì. Istintivamente lo portò davanti al naso pronto a inalare il suo profumo, cosi come era solito fare per i libri: ogni cosa aveva il proprio profumo. Quel foglio sapeva di lampone e acqua di mare. Aveva già detto che adorava il mare? Distese per bene il foglio e comincio a leggere le parole di Natalie.
 

Ciao tu, il biondo accennò una dolce risata: al che Louis incuriosito dalla reazione dell'amico si alzò dal letto e si mise accanto a lui ti chiamo 'tu' perché non mi hai detto chi sei, non ti sei firmato!
Tuttavia, però, sono davvero lusingata di ricevere e scrivere una lettera. Mi fa piacere che tu abbia tutta questa voglia di parlare con me, lo trovo strano però. Perché hai pensato di scrivermi adesso? Io sono strana e asociale e, ti prego, se è uno scherzo dimmelo subito. Non mi va di scherzare.
Comunque ti ringrazio per i complimenti e si, mi piace molto la scrittura :) ti lascerò questa lettera proprio dove mi hai detto.
Ciao tu x

 

"Visto? Lo dice anche lei che è strana e asociale"

"Pensa che sia tutto uno scherzo e io sono idiota perché non ho messo la mia firma" disse subito Niall, lasciando perdere totalmente la frase dell'amico "Secondo te mi dovrei firmare o..."

"Secondo me no. Non dovresti farlo. Se scopre che sei tu, ti manda a quel paese" Louis ridacchiò e Niall si ritrovò totalmente d'accordo. Quando provava a parlarle lo liquidava sempre, quindi se avesse mantenuto quelle lettere anonime la ragazza avrebbe continuato a scrivergli e lui l'avrebbe conosciuta per bene.
Ma Niall non l'avrebbe conosciuta davvero bene perché Natalie non glielo avrebbe permesso.




SAAAALVE PEOPLEEEEE!

Come state? Io sto totalmente morendo di caldo, heeelp. Sono tornata con questo nuovo capitolo e vorrei sapere che ne pensate: vi piace?, vi fa schifo?, indecente? Insomma, lasciatemi i vostri pareri in una recensione.
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Un bacio e alla prossima, all the love 

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Capitolo 3
*** Three ***



Ciao Natalie,
sono tentato dal chiamarti 'Nat', ma il tuo nome per intero è così bello! Ti piace il tuo nome? Comunque puoi stare tranquilla: queste lettere non sono uno scherzo, io voglio davvero parlare con te, mi piacerebbe conoscerti, andare oltre al tuo essere strana e asociale (secondo me non lo sei!). E lo so che non mi sono firmato nella scorsa lettera, mi sono dato inizialmente dello stupido per non averlo fatto, ma me lo sarei dato ancora di più se ti avessi detto chi sono. Credimi, mi avresti mandato nuovamente a quel paese. 
Quindi per te sarò momentaneamente 'tu'. 

Allora, l'ultima volta ho notato che in classe leggevi un libro, ti piace leggere così tanto? Eri totalmente assorta. Quali altre cose ti piacciono? Parlamene, sono davvero curioso. Magari nella mia prossima lettera potrei parlarti delle mie passioni, se ti va di conoscerle e soprattutto conoscermi! Un bacio piccola Natalie. 

A presto x 


 

La ragazza rilesse quelle parole almeno tre volte e poi sorrise. Tu le aveva assicurato che non era uno scherzo e lei si era tranquillizzata un attimo. E aveva constatato anche che quel ragazzo fosse di una dolcezza infinita: l'aveva pure osservata mentre leggeva il libro in classe, che imbarazzo! Ciò voleva dire, comunque, che era un suo compagno. Ma chi di loro voleva esserle amico?

"Cos'è quella?" a riportarla alla realtà ci pensò sua madre, che entrò in cucina, diretta verso il frigorifero, per prendere un po' d'acqua. Natalie chiuse il foglio e lo poggiò sul tavolo.

"Una lettera" rispose tranquillamente.

"Come quella che hai sulla tua scrivania?" chiese sua madre, sedendosi accanto a lei e sorridendo.

"Mamma!" la guardò sconvolta "Hai guardato tra le mie cose?"

"Scusami! Stavo pulendo e mi è caduto quel foglio a terra. Allora, chi ti manda queste lettere?"

"Perché me lo chiedi se hai già sbirciato?" inarcò un sopracciglio guardando sua madre, si alzò per mettere il piatto dentro al lavello, per poi tornare a sedersi.

"Perché io lo voglio sapere da te" prese il foglio tra le mani e Natalie non si preoccupò di strapparglielo via dalle mani: si fidava ciecamente di sua madre. Lo aprì ed iniziò a leggere a voce bassa.


 

"Okay.." sospirò e iniziò a raccontare "C'è questo ragazzo, che ho scoperto essere un mio compagno di classe, che vuole conoscermi. Siccome ha provato a parlarmi ma l'ho mandato tutte le volte a quel paese" rise "allora ha cominciato a scrivermi delle lettere.."

"Ma è una cosa dolcissima" fu il primo commento di sua madre. 

"Solo che ho mandato così tanti ragazzi a quel paese che non ho idea di chi sia questo ragazzo" e a quel punto Caroline scoppiò a ridere scuotendo poi la testa. "Mamma, io non voglio che mi scrive" sospirò pesantemente, abbassando lo sguardo.

"Perché mai?"

"Io... io so che potrei affezionarmi, e non voglio". Natalie si sentì combattuta: da un lato voleva continuare a scrivere al ragazzo, conoscerlo e sapere la sua identità -in fondo era stata per diciotto anni senza nessun amico al fianco e si voleva lasciar andare a questa nuova conoscenza. Dal'altro però il suo segreto la bloccava e la faceva allontanare da tutti.

"Tesoro, non lasciare che il tuo segreto ti impedisca di fare amicizie. Dovrebbe andare in secondo piano. Quando arriverai a fidarti e sarai sicura che l'altra persona ti accetterà così come sei, allora lì potrai dare sfogo a tutto quello che senti e ti porti dentro da diciotto anni" allungò la mano, intrecciò le dita con quelle della ragazza e con il pollice accarezzò la pelle liscia di sua figlia. Vedendola tentennare un po', si alzò e andò ad abbracciarla forte "Pensaci, okay? Sono sicura che farai la cosa giusta!" detto questo si alzò, lasciò un bacio in fronte a Natalie ed uscì dalla cucina.

 

La ragazza si alzò e, pensierosa, uscì dal retro della cucina, sprofondando i piedi sulla sabbia bollente e si avvicinò alla riva. Quel giorno c'era particolarmente caldo, ma a lei non importava: il mare per lei era come un amico. Si guardò intorno, una volta accertatasi che non ci fosse nessuno si spogliò della sua magliettina, dei suoi pantaloni della tuta e in intimo si avvicinò all'acqua, immergendo poi tutto il suo corpo.

Improvvisamente le sue gambe si unirono, plasmandosi, e diventarono un tutt'uno: la sua pelle liscia venne ricoperta da squame, di un colore tendente al blu, rendendola rugosa. I suoi piedi si trasformarono in una bellissima ed impressionante pinna dorsale, dello stesso colore delle squame. Le sue mani diventarono simili alle zampe di un anfibio, le cui dita sono legate tra di loro senza un minimo spazio.

E ad un tratto si sentì viva.

Si sentì giusta e in pace con sé stessa. Si sentì a casa e protetta dalle ingiustizie del mondo circostante.

Lì il suo segreto era al sicuro, lontano da occhi indiscreti e curiosi.

Si immerse completamente nell'acqua e la sua trasformazione avvenne con successo: un po' più giù delle ascelle spuntarono dei tagli di media grandezza, comunemente chiamati branchie. 

Nuotò verso il basso, sempre più giù, dove il fondale diventava scuro, quasi nero. Tutto quel nulla la rilassava e spesso era lì che lei rifletteva, pensava. Lì, totalmente immersa nell'oscurità.

Lei era una sirena. In parte donna e in parte pesce. Come avrebbe potuto avere amici? Aveva ereditato le stesse caratteristiche di sua madre, perché pure Caroline era una sirena, ma a differenza di sua figlia lei aveva avuto un ragazzo, degli amici. Aveva un carattere più estroverso e Natalie la ammirava da morire: voleva essere come lei, essere apprezzata per ciò che era. 

Ma Natalie era introversa, si era creata una corazza nel corso degli anni, si spaventava, quindi preferiva stare sola. Ma la solitudine non sempre è una bella compagna. 

Natalie era indecisa se seguire i consigli della madre e continuare a parlare con il ragazzo misterioso oppure rimanere quella che era -scontrosa e asociale all'apparenza. Sospirò pesantemente, facendo uscire dalla sua bocca delle bollicine, passò una mano sulla sua fronte e poi tra i suoi capelli. Scosse la testa e continuò a nuotare. Amava sentire l'acqua sul suo corpo, avvolgerlo. Stese le braccia e portò le mani in avanti e, spingendosi con la pinna dorsale, si mosse lentamente verso la superficie, vedendo filtrare i raggi solari: ammirò qualche stella marina e le diverse specie di pesci che vi erano lì. Sorrise e poi si stese sulla riva, poggiandosi sui gomiti e uscendo dall'acqua all'indietro.

Prese i suoi vestiti e li poggiò sulla sua coda: il calore avrebbe fatto scomparire dopo qualche minuto la pinna, la coda e le branchie. Le sue mani avrebbero riavuto le dita e Natalie sarebbe tornata a camminare come una persona normale.

Mentre tutto tornava al proprio posto, si sdraiò, cercò di regolare il respiro e fissò il cielo: l'azzurro lasciava il posto all'arancione e al rosa.


 

"Natalie, tesoro, vieni dentro. La cena è pronta!" sua madre la ridestò dai suoi pensieri e si alzò, infilandosi poi i pantaloni della tuta. Era rimasta fuori casa per così tanto tempo? Faceva male pensare troppo. Si scompigliò con una mano i suoi lunghi capelli e camminò verso casa.










HOOOOOOOOOOOLAAAAA

Scusate il mio ritardo non giustificato! L'importante è essere tornata ad aggiornare, poco importa se sono venti giorni o di più, lol
Che ne pensate della storia fino ad ora? :) Fatemi sapere in una vostra recensione.

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Un bacio e alla prossima, all the love 

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Capitolo 4
*** Four ***


 

Niall l'indomani mattina si svegliò di buonumore, ancora una volta. Andò a farsi una doccia, a cambiarsi mettendo dei vestiti puliti e a fare colazione. Salutò sua madre e poi dopo una breve discussione riguardo i suoi voti scarsi in matematica, prese lo zaino, le chiavi della macchina e sgommò verso la sua scuola. Era impaziente di leggere la risposta di Natalie, chissà cosa gli aveva scritto. Gli metteva allegria pensare a quella ragazza dai capelli rossi, a quegli occhi verdi che non aveva mai potuto ammirare da vicino e perdercisi dentro. 
Parcheggiò la macchina al solito posto, scese e camminò lento verso i suoi due amici, che lo stavano aspettando seduti al solito posto. Si guardò intorno per incontrare lo sguardo della ragazza, ma non fu così.

"Hey Niall, cerchi una rossa per caso?" gli chiese Liam sghignazzando. Il biondo, quindi, lo guardò stranito ed inarcò un sopracciglio, spostando poi lo sguardo verso Louis.

"Louis, c'entri per caso tu?" assottigliò la vista e scrutò attentamente quegli occhi azzurri.

"Ehm.. Forse mi è scappata qualcosina" si grattò il retro de collo e rise nervosamente.

"Hey amico, sta' tranquillo" lo rassicurò Liam, quindi, "se a te lei piace non vedo perché noi non dovremmo appoggiarti!"

"Hey hey hey, frena" portò una mano all'altezza del viso del castano, "a me lei non piace, o almeno non in quel senso. Mi piacerebbe esserle amico" sorrise.

"E dimmi una cosa" iniziò Louis, uscito dal suo stato di nervosismo, "da quanto un ragazzo cerca di essere amico di una ragazza scrivendole delle lettere, mh?" inarcò un sopracciglio divertito, seguito da una risatina di Liam, e diede una pacca sulla spalla del biondo. Quest'ultimo sbuffò e scosse la testa.

"Siete degli idioti. Non capite nulla" si sistemò meglio lo zaino sulla spalla, "diciamo che sono un tipo all'antica, okay?" sbuffò nuovamente e si incamminò verso la classe, con al seguito i suoi due amici che ridacchiavano sotto i baffi, mormorando talvolta parole come Certo, certo!

Niall entrò in classe insieme a Louis e la prima cosa che fece fu guardare dietro la lavagna, ma lì non c'era nessun foglio, quindi si morse le labbra nervoso. Continuò a camminare verso il suo banco e, vedendo che Natalie  non era presente in classe, sentì un senso di sollievo pervadergli tutto il corpo. Quindi prese posto, posò lo zaino ai piedi del banco ed estrasse il libro della materia della prima ora.

 

Ormai la prima ora era passata da un po'. Natalie non era stata presente e non era da lei mancare alle lezioni. Quindi Niall pensò che sarebbe entrata alla seconda ora.. ma così non fu. Si morse il labbro nervoso e si chiese il perché non fosse venuta, ma cercò di seguire le altre lezioni nel modo più tranquillo possibile.

 

Nello stesso momento, a qualche chilometro di distanza, Natalie stava coricata sotto le coperte, mentre tossiva e teneva gli occhi chiusi per il mal di testa. La sera precedente, dopo aver finito di cenare, aveva parlato un po' con sua madre, l'aveva aiutata a lavare i piatti e poi era tornata in camera sua, buttandosi a peso morto sul letto e guardando il soffitto azzurro. Aveva pensato troppo. Aveva pensato così intensamente a cosa fare nei giorni seguenti che le era venuta una forte emicrania. Si era data più volte della stupida perché lo sapeva.. lei sapeva che se pensava troppo il suo cervello non avrebbe retto.

La mattina sua madre aveva bussato in camera sua per svegliarla, ma si avvicinò velocemente al letto quando sua figlia rispose con un solo lamento, inusuale per una come Natalie. Le mise una mano in fronte e scoprì che scottava.  Quindi era scesa in cucina per prenderle un'aspirina e un bicchiere d'acqua, lasciandole poi un bacio sulla fronte, con la raccomandazione di chiamarla se si fosse sentita ancora male. 

Si girò e rigirò nel letto. I suoi occhi si posarono sul foglio adagiato sul suo comodino: non aveva potuto rispondere a Niall e forse non l'avrebbe fatto. Avrebbe utilizzato quei quattro giorni di riposo per pensare e si maledisse perché erano stati i suoi abbondanti pensieri a farla ammalare. Non avrebbe potuto nemmeno uscire di casa per immergersi in quell'acqua limpida e sentirsi se stessa. Non avrebbe potuto nemmeno mandare un messaggio a qualcuno (a parte sua madre, ma non l'avrebbe disturbata) per ricevere un po' di compagnia: non aveva il numero di nessun suo compagno o compagna e si rattristì. Si rese conto che era davvero sola, lo era stata per diciotto anni, e questa consapevolezza faceva male. 

 

Dopo qualche ora si alzò dal letto e si diresse barcollante in bagno. Aprì l'acqua della vasca e nel frattempo che questa si riempiva, lei si spogliò del suo comodo pigiama ed entrò all'interno, rabbrividendo per l'improvviso impatto con l'acqua. Immerse il corpo fino al collo e, nuovamente, come il pomeriggio precedente,  le sue gambe si plasmarono diventando una coda. Si rilassò all'interno della vasca, poggiando le mani sul bordo e picchiettando con le dita a ritmo di una canzone che stava canticchiando in mente. La testa le scoppiava ancora, ma era sicura che rilassarsi dentro la vasca, nel suo essere sirena, avrebbe fatto scendere almeno di qualche grado la febbre.

 

Qualche ora dopo Niall, a scuola, girovagava per i corridoi insieme a Louis e Liam per andare a comprare qualcosa alla macchinetta.

"Alla fine la rossa non è venuta, eh?!" chiese Liam, vedendo il suo amico biondo con l'aria un po' persa.

"La rossa ha un nome, si chiama Natalie" il biondo, infastidito, alzò lo sguardo verso Liam e lo fulminò con gli occhi, per poi dedicare la sua attenzione al numero 68 che corrispondeva a un delizioso sandwich con prosciutto, formaggio, pomodoro e lattuga. La pancia di Niall stava già esultando! Inserì i soldi e, quando il panino cadde, si accovacciò e infilò il braccio dentro la macchinetta per prenderlo. Ha un aspetto delizioso, pensò entusiasta, ed aprì il pacchetto, dando subito un morso gustandone il sapore.

"Okay.. Natalie!" si corresse quindi Liam, inserendo i suoi soldi e selezionando anche lui il numero 68.

"Comunque no, non è venuta" scosse la testa e diede un altro morso al panino. I ragazzi si incamminarono verso il giardino, già popolato da molti ragazzi intenti a fumare e/o mangiare e alcune ragazze che alla vista di Niall emisero gridolini eccitati e urlarono svariati Ciao Niall! a cui il diretto interessato rispose con un semplice sorriso. "Non è da lei, credo che questa sia la sua prima assenza" constatò.

"Ma sei uno stalker o cosa?" chiese sbalordito Louis, sgranando gli occhi, leggermente divertito.

"E poi dice che quella ragazza non gli piace!" seguì Liam, parlando con Louis. Niall sbuffò e finì il suo panino seduto su un muretto, scuotendo la testa. 

"Siete incorreggibili voi due" rise leggermente. "Non vorrei che è stata colpa della mia ultima lettera" pensò ad alta voce.

"L'hai traumatizzata" rise Louis, che ricevette uno sguardo che la diceva tutta "Okay, okay" alzò in aria le mani.

"O semplicemente sta male, non puoi saperlo" propose Liam. 

 

E Liam aveva ragione. 

Natalie non era ancora uscita dalla vasca e sua madre entrò in casa chiamando a gran voce il nome di sua figlia. Controllò nella cucina, ma non la trovò, la stessa cosa nella stanza. Quindi entrò in bagno e la trovò dentro la vasca.

"Natalie, quante volte ti ho detto che non devi metterti dentro la vasca?! Santo cielo" iniziò a blaterare. Lasciò la sua borsa poggiata a terra e corse a prendere sua figlia da sotto le ascelle. "La vasca è troppo piccola per contenere la tua coda" la tirò fuori e fece scorrere l'acqua giù dallo scarico. "Da quanto sei qua dentro, tesoro?" chiese preoccupata, facendola sedere sul bordo della vasca.

La ragazza sbuffò e ruotò gli occhi al cielo. "Da quasi due ore, se non di più"

"Tesoro, stare molto dentro la vasca fa male alla tua coda" ripeté "Si potrebbe piegare o addirittura deformare.." continuò a parlare mentre correva a prendere varie asciugamani da poggiare sulla coda per farla sparire.

"Mamma, ti prego" si portò le mani sulla testa tenendola forte e chiudendo gli occhi "non urlare!"

"Ti fa male ancora la testa?" Natalie annuì e Caroline, premurosamente, poggiò le sue labbra sulla tempia della ragazza e constatò che scottasse ancora. "Vado a prenderti un'altra tachipirina" la madre sospirò e scese in cucina.

Quando tornò al piano superiore, la coda della figlia era ormai sparita e Natalie si stava rimettendo i pantaloni del pigiama. Prese poi la tachipirina e si rinfrescò la fronte con dell'acqua fresca.

"Rimettiti a letto, ti sentirai meglio. Io nel frattempo vado a preparare il pranzo, a te farò della pastina" Natalie sorrise impercettibilmente e annuì. Quindi uscì dal bagno e si rintanò nella sua stanza. Si stese sul letto e guardò nuovamente il suo soffitto azzurro. Poi si morse il labbro e un pensiero le balenò in testa. Sorrise di vero cuore e si alzò, dirigendosi verso la scrivania.









HOLAAAAAAAAAAA!

Questa calda giornata mi ha dato l'ispirazione per continuare a scrivere e quindi sono tornata prima del previsto!
Mi piacerebbe sapere se questa storia vi sta piacendo, se vale la pena continuare a scrivere oppure devo eliminarla.. non so, lasciatemi qualche recensione, così io capisco :)
Vi ricordo che mi potete contattare anche su:
- wattpad;
- twitter.

Un bacio e alla prossima, all the love

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Capitolo 5
*** Five ***


Erano passati esattamente quattro giorni. Niall non vedeva da quattro giorni la sua Natalie. 

Che poi non era sua, ma gli piaceva considerare Natalie una sua amica. Aveva sentito stranamente la sua mancanza e aveva constatato che Liam aveva ragione: la ragazza stava male, ma ovviamente non aveva potuto chiedere a nessuno circa le sue condizioni in quanto la ragazza non aveva nessun amico. Non sapeva nemmeno dove abitasse e quindi ogni mattina entrava a scuola con la speranza di trovare la tanto attesa risposta alla lettera, dietro la lavagna, e Natalie seduta al suo solito banco.

Si vergognava pure a chiedere l'indirizzo di casa alla segretaria della scuola: sicuramente gli avrebbe risposto che erano cose private e che non era tenuta a rivelare certe cose agli alunni di quella scuola, se non per cose importanti. Non era, certamente, una cosa importante, quindi avrebbe aspettato che Natalie fosse tornata a scuola.

 

Il quarto giorno, Liam si avvicinò a Niall correndo e sventolando in aria un fogliettino di carta, scarabocchiato di blu. Niall inarcò un sopracciglio e sorrise per la goffaggine dell'amico.

"Hey Nì, guarda cosa ho scoperto!" gli porse il fogliettino che prontamente prese tra le mani e scoprì che quello scarabocchio non era altro che un indirizzo di casa. Alzò lo sguardo verso l'amico e lo guardò confuso. Quindi Liam si affrettò a spiegare "E' l'indirizzo di Natalie" disse piano.

Niall, stupito, spalancò la bocca e "Come hai fatto ad averlo?" disse.

"Hai presente la tipa della classe accanto, quella che sembra avere una cotta per me?" Niall annuì non capendo però dove volesse arrivare l'amico "Bene, diciamo che mi ha dato l'indirizzo di Natalie in cambio di un'uscita insieme!" 

"Ma è meraviglioso!" disse felice "Ma come faceva a saperlo?" piegò il fogliettino e lo mise in tasca.

"Mi ha detto che abita poco distante da casa sua e che ogni volta, involontariamente, fanno la strada insieme!" Liam sorrise vittorioso.

"Dio, grazie amico! Sei un genio!" lo abbracciò di getto e si allontanò subito dopo, per l'improvvisa dimostrazione d'affetto. Scoppiarono a ridere e poi si salutarono.

Quella giornata era stata abbastanza noiosa per Niall, anche perché mancava il suo compagno di banco e non aveva potuto passare le ore di lezione a chiacchierare. Non aveva nemmeno potuto perdersi a guardare ogni minimo dettaglio del corpo di Natalie. Solo sapere l'indirizzo di casa della ragazza gli aveva risollevato l'umore. 

Così si armò di coraggio e, una volta salutato l'amico, si incamminò verso casa della rossa. Non si era nemmeno preoccupato di avvertire la madre, le avrebbe spiegato una volta rientrato a casa. Adesso l'unico pensiero nella sua testa era quella di fare buona impressione su Natalie e pregare tutti i santi affinché lei non lo cacciasse via. Cercò un discorso da fare, non poteva presentarsi lì davanti a lei senza dire nulla, avrebbe fatto la figura dello scemo. 

Mentre lui cercava le parole adatte, non si accorse di essere arrivato proprio davanti casa di Natalie. Controllò che l'indirizzo fosse giusto e sorrise, conservando il fogliettino dentro la tasca dei jeans. Alzò la testa e si guardò intorno. Non è niente male questo posto, pensò osservando quella piccola casetta affacciata sul suo mare preferito. Niall abitava un po' distante da lì e non si aspettava che Natalie abitasse proprio lì vicino: chissà  se le piaceva il mare, si chiese.

Prese un respiro profondo e salì quei tre piccoli gradini e si parò di fronte la porta. Si guardò ancora intorno e poi sospirò, sistemandosi bene lo zaino in spalla e suonando al campanello. L'attesa lì fuori, sotto al sole, gli sembrò interminabile. Picchiettava a terra con la suola delle scarpe da tennis. 

La porta finalmente si aprì e una figura non troppo alta gli sorrise, scrutandolo con gli occhi verdi. Sicuramente era la madre, pensò, erano così simili.

"Ehm" tossì "Salve! Sono Niall, un compagno di classe di Natalie.." sorrise, un po' nervoso a dir la verità.

"Oh, ciao caro. E' un piacere conoscere qualche compagno di mia figlia, vieni entra dentro" disse e, cordialmente, lo fece accomodare nel suo piccolo salotto.

"Ho notato che in questi giorni Natalie non è venuta a scuola.." continuò Niall, per non cadere in un silenzio imbarazzante. Si sedette sul divano, poggiando lo zaino ai suoi piedi.

"Sì, ha avuto la febbre" la donna scrutò con molto interesse e curiosità il ragazzo davanti a sé perché nessuno mai, prima di allora, si era interessato a sua figlia. 

"Oh" disse sorpreso Niall, poi annuendo "Immaginavo, Natalie non fa mai assenze ingiustificate" annuì alle sue parole e Caroline alzò un sopracciglio, accennando un sorriso: quel ragazzo aveva notato questi piccoli dettagli e si sorprese ancora una volta. "Adesso si è ripresa o..?" si guardò intorno e si torturò le dita delle mani.

"Sì, adesso sta bene. E' in camera sua, te la vado a chiamare" così Caroline sparì per andare a chiamare la figlia, che nel frattempo stava seduta accanto alla scrivania, intenta a scrivere al ragazzo misterioso.

"Hey tesoro, c'è un tuo compagno sotto che ti cerca, scendi" e chiuse in fretta la porta, non accettando alcuna replica della figlia. Natalie sgranò gli occhi e sbuffò. Si chiese chi potesse essere, tutti i suoi compagni la prendevano in giro e mai nessuno aveva mostrato dell'interesse nei suoi confronti -non che lei avesse mai provato interesse nei loro, comunque.

Quindi si fece una coda e, con poca voglia, entrò nel salone, notando una testolina bionda. Corrugò la fronte e si morse il labbro, cercando di calmare i suoi battiti dovuti all'agitazione.

Niall si voltò, sentendo i passi leggeri della ragazza e quando la vide in piedi, sulla soglia della porta, sorrise. Era davvero bella, pure vestita con la tuta.

"Ciao" disse Niall, quindi.

"Io vi lascio soli, è stato un piacere conoscerti Neil!" 

"Ehm.. mi chiamo Niall, signora" cercò di trattenere una risata e la donna, mortificata, si scusò almeno un paio di volte  e poi sparì in cucina. "Tua madre è davvero carina" scherzò il ragazzo, guardando Natalie.

La ragazza si avvicinò di poco, andando poi a sedersi nella poltrona di fronte Niall. "Che vuoi, Horan?" disse, cercando di mantenere il suo solito tono gelido.

Niall a quella domanda, inizialmente, esultò perché la ragazza si era ricordata il suo cognome. Poi si diede uno schiaffo mentale e si insultò da solo perché era evidente che la sua presenza non era gradita dalla ragazza.

"Ehm io.." guardò prima lei poi lo zaino, che aprì. "Sono venuto a portarti i compiti, dato che sei mancata a scuola. Ho pensato che volessi saperli per non restare indietro con le lezioni" uscì qualche quaderno.

"Chi ti ha dato il mio indirizzo?" continuò col suo tono, facendo bloccare Niall con il braccio a mezz'aria.

"Non ha importanza chi me l'ha dato.. pensavo fosse un gesto carino portarti i compiti"  cercò di spiegare.

"Non ho bisogno che qualcuno venga in casa mia per dei compiti" la ragazza assottigliò lo sguardo. "Potevi evitare di fare tanta strada inutilmente"

Niall sgranò gli occhi. "Ma io.."

"Niente ma. Riposi i tuoi quaderni dentro lo zaino, alzi il tuo sederino dal mio divano ed esci da casa mia, tornandotene a casa tua.." Natalie si alzò "..adesso!" e indicò con la mano la porta d'ingresso di casa sua.

Niall, prima di entrare in quella casa si aspettava un comportamento del genere da parte della ragazza, ma aveva accantonato questo pensiero, pensando in positivo. 

Ci rimase male.

Così posò i suoi quaderni dentro lo zaino, lo chiuse, lo mise in spalla e si alzò, dirigendosi verso l'uscita. Aprì la porta e prima di andare via definitivamente si voltò verso la ragazza e prima di parlare la guardò in silenzio. "Poi ti chiedi perché non hai nessuno al tuo fianco. Con questo tuo comportamento non avrai mai nessuno!" e detto questo se ne andò.

Natalie chiuse di scattò la porta, poggiandoci sopra la sua schiena. Abbassò lo sguardo verso le sue scarpe e pensò alle parole di Niall. L'avevano colpita nel profondo ed aveva ragione, tanta ragione. Era consapevole che con quel suo comportamento sarebbe rimasta da sola a vita... e pianse.

 

"Ragazzi, volet-" Caroline uscì dalla cucina con due bicchieri di succo d'arancia in mano e si bloccò quando vide sua figlia piangere. "Tesoro, che succede?" chiese allarmata. "E Niall?" si guardò intorno, non trovando il ragazzo biondo in casa sua.

"Sono solo una stronza, mamma!" singhiozzò e poi corse in camera sua, chiudendosi a chiave e nascondendosi sotto le coperte.

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Capitolo 6
*** Six ***



La mattina dopo, Natalie, si svegliò con due borse orribili sotto gli occhi. Aveva dormito, si e no, tre ore perché non era riuscita a chiudere occhio durante la notte. Troppi erano i pensieri che affollavano la sua testa e l'immagine di Niall le si presentava più o meno sempre. Quel ragazzo aveva ragione, sarebbe rimasta sola. Era la pura verità. Doveva reagire, ma non sapeva da dove cominciare. 

Forse dal chiedere scusa a Niall? 

Forse doveva calmarsi un attimo e non pensare al suo essere sirena?

Strisciò i piedi sul freddo pavimento ed entrò in bagno per sciacquarsi la faccia, si guardò allo specchio e si sentì orribile, non solo fuori ma anche dentro. Prese la saponetta, la sfregò tra le sue mani e le passò sulla fronte, sul naso e con movimenti più veloci sulle guance, come per togliersi di dosso lo sporco che sentiva farsi largo sul suo corpo. Doveva assolutamente cambiare. Si pettinò i capelli, li bagnò e passò della schiuma per renderli appena ondulati. Si guardò nuovamente allo specchio e sospirò. Entrò nella sua stanza per cambiarsi e vestirsi per bene. Una volta pronta, prese il suo zaino, lo riempì di libri e quaderni e attraversò il corridoio per raggiungere sua madre in cucina.

"Mamma io vado.." le sorrise appena, ma poi sgranò gli occhi "Oh cavolo, la lettera!" corse di nuovo in camera per prendere quel foglio bianco piegato e metterlo in mezzo ai quaderni dentro al suo zaino. Quindi uscì di nuovo.

"Mi raccomando Nat!" le prese il viso con entrambe le mani e dolcemente le lasciò un bacio sulla testa "Chiedi scusa a Niall" le raccomandò. Natalie annuì, poco convinta, ed uscì di casa.

 

-

 

"Quindi vuoi dirmi che ti ha cacciato fuori di casa?" Liam spalancò la bocca, in seguito al racconto di Niall, e per poco non scoppiò a ridere. Quel giorno era arrivato stranamente prima a scuola e tutti e tre stavano seduti al solito posto, di fronte l'entrata principale. Subito Liam gli aveva chiesto il resoconto della giornata precedente, Louis aveva inarcato un sopracciglio perché ignaro dell'accaduto e Niall si era messo a raccontare.

"Sì.." borbottò il biondo.

"Non ci credo, amico!" si aggiunse Louis, scoppiando a ridere. "Te la sei scelta bella tosta!"

"Ragazzi, non c'è nulla da ridere!" sbuffò. "Io non capisco cosa gli ho fatto di male.." abbassò lo sguardo sulle sue scarpe e si sistemò meglio lo zaino sulle spalle.

"Eccola.." mormorò Liam, indicando una ragazza, ormai a loro conosciuta, oltrepassare il giardino della scuola a testa bassa. Arrivò vicino a loro, salì i gradini e si scambiò uno sguardo con il biondo. Fu uno sguardo fugace, privo di emozioni, almeno così penso Niall. La ragazza distolse subito lo sguardo, tirando dritto ed entrando subito in classe, buttando fuori tutta l'aria che non si era nemmeno accorta di aver trattenuto.

Prese la lettera e la nascose dietro la lavagna, sospirò e andò a sedersi al suo posto, nascondendo il viso dietro il libro che si era portata dietro. Continuò la sua lettura fino a quando la professoressa di Inglese non irruppe in classe. Niall entrò in classe poco prima della professoressa, seguito da Louis. Si misero seduti e il biondo si girò appena verso Natalie, notando che aveva appena chiuso il libro dell'altra volta. Voleva parlarle, il giorno prima si era comportato male con lei, ma mai quanto lei si era comportata male con lui. Però voleva chiederle lo stesso scusa, perché sicuramente dietro quel suo comportamento c'era un motivo valido. Doveva essere per forza così, pensò, perché non era possibile che una bella ragazza come lei non avesse amici. Era sicuro che fosse una ragazza solare, lo avrebbe giurato.

 

-

 

Niall prese la lettera dietro la lavagna quando tutti ormai erano usciti per andare a prendere da mangiare alle macchinette. Tornò al suo banco e la posò dentro lo zaino: l'avrebbe poi aperta a casa, lontano da occhi indiscreti. Chissà cosa gli aveva scritto. Si alzò di nuovo e andò a prendere qualcosa anche lui alle macchinette, non avrebbe mai rifiutato una barretta di cioccolato o un pacchetto di patatine.

Natalie, invece, stava camminando lungo il corridoio.

"Hey, stai attenta a dove vai!" le urlò contro un ragazzo di alta statura, dalle spalle larghe. Natalie non disse niente, ma lo fulminò con lo sguardo: se quello avesse fulminato davvero a quest'ora quel ragazzo sarebbe diventato un mucchietto di cenere.

La ragazza entrò nel bagno delle ragazze e quando scontrò il suo sguardo con quello delle ragazze messe lì in gruppo a spettegolare, queste si misero a ridacchiare e a bisbigliare sicuramente parole poco carine nei confronti di Natalie. Lei le ignorò e si chiuse dentro uno dei bagni liberi, appoggiò la schiena alla porta blu e sospirò pesantemente. Portò le mani sulla sua faccia, facendole poi scorrere sopra i capelli, tirandoli talvolta indietro.

Non sapeva cosa fare. Si trovava in bilico su un filo sottile: non sapeva se doveva continuare a fingere di essere felice in una vita che all'inizio sembrava piacerle oppure prendersi di coraggio e fidarsi a poco a poco delle persone che le stavano intorno. Doveva solo vivere la sua vita per quella che era, tranquillamente, mettendo in secondo piano il suo piccolo grande segreto.

Ma aveva così paura.

 

-

 

Quando Niall entrò in casa sua, si affrettò ad apparecchiare per bene la tavola e aspettò sua madre per il pranzo. Nel frattempo salì in camera sua, si cambiò mettendo una tuta, andò a prendere la lettera dentro il suo zaino e si sedette a gambe incrociate sul letto. Aprì il foglio e cominciò a leggere.

 

Ciao Tu, mi piace il mio nome per intero, ma mi piace ancora di più quando le persone lo abbreviano. Solo che nessuno mi ha mai chiamata Nat a parte mia mamma e tu sei la seconda persona che lo fa, quindi sentiti libero di chiamarmi come vuoi. Sono felice che tu voglia parlare seriamente con me, tutti mi stanno lontani, ma forse sono io che li allontano.. chi lo sa.

Ma lasciando stare questo, si.. l'altra volta leggevo uno dei libri usciti in questo periodo (e per inciso, dovresti smetterla di osservarmi, la cosa è estremamente imbarazzante!) Mi piace molto leggere, leggo sin da quando avevo otto anni -se te lo stai chiedendo sì, sapevo già leggere bene a quell'età, perché non avevo amici e mi rifugiavo così dentro i libri-, quindi ho dietro un bel bagaglio culturale! Ma più della lettura mi piace il mare: è per questo che anni fa, io e mia madre ci trasferimmo qui a Brighton -in realtà io sono originaria di Liverpool. Ho da subito avuto la passione del nuoto, mi piaceva sentire l'acqua addosso, sentirmi libera. Tu cosa ne pensi? Ti piace il mare, o lo detesti? Molte persone preferiscono la campagna o la montagna.. mi chiedo come facciano a disprezzare un luogo bello come il mare.

Oltre la lettura e il mare, mi piace mangiare. Non mi prendere per pazza, ma io non rifiuto alcun tipo di cibo (forse un po' i legumi, ma sono solo dettagli). Il mio cibo preferito è la pizza oppure i sandwich al prosciutto, amo quando mia mamma li prepara, o forse sono le torte al cioccolato. Ah, insomma! Lo vedi? Mi perdo quando si tratta di cibo, non saprei scegliere un cibo che preferisco. Sono un disastro!

Credo non ho nient'altro che mi piace, ma se mi viene in mente qualcos'altro te lo scriverò nella prossima lettera. E a te? Cosa ti piace?  I tuoi hobby? Sembriamo tanto due ragazzi di dieci anni che si stanno conoscendo.

Sono passati due giorni da quando ho scritto tutte queste cose, purtroppo sono a casa con la febbre, ho pensato troppo in questi giorni. Devo darmi una regolata!

Hey Tu, mi sto fidando di te, non mi deludere.

Un bacio, Natalie x

 

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Capitolo 7
*** Seven ***


Ciao Nat, penso che ti chiamerò sempre così, promesso. E' bello sapere che sono la seconda persona a chiamarti in questo modo! Però da un lato è brutto avere così poche persone accanto.. non che io ti sia proprio accanto, ma con queste lettere spero di esserti vicino.. almeno così. Mi chiedo perché ti comporti così, perché hai questo atteggiamento chiuso nei confronti di tutti? 

 

"Biondo, smettila di perderti in lettere amorose e comportati da vero maschio!" Niall smise di scrivere, poggiando la penna sopra il foglio appena pasticciato di nero e si voltò di scatto verso Louis, che stava entrando nella sua stanza, chiudendo con il sedere la porta alle sue spalle e fiondandosi sul morbido letto del suo amico. Teneva due giochi per la PlayStation in una mano e una busta con dentro quattro bottiglie di birra nell'altra. Niall inarcò un sopracciglio e boccheggiò, non sapendo cosa dire "Non mi dire che hai scordato il nostro pomeriggio!" continuò quindi il castano.

Niall si passò una mano tra i capelli, tirandoli all'indietro e arrossì appena "Scusa amico, l'avevo scordato!"

"Questa ragazza ti sta fondendo il cervello!" sghignazzò Louis, scuotendo poi la testa.

"No, è che.. stavo rispondendo alla sua lettera" si voltò di nuovo verso il foglio e lo chiuse, posandolo dentro un suo quaderno. Avrebbe continuato a scrivere più tardi.

"Ci sono delle novità?" chiese curioso Louis,  mentre Niall si alzò dalla sedia girevole e andò a prendere uno dei due giochi da inserire dentro il lettore cd. Accese la tv e collegò la play, porgendo un joystick al suo amico.

"Sì" annuì "Finalmente si è un po' aperta con me.. le piace mangiare, sai?" ridacchiò, avviando il gioco, premendo sulla x.

"Hai trovato la tua anima gemella allora" scoppiò a ridere.

"Smettila di dire fesserie" Niall si accodò a Louis e scoppiò a ridere, scuotendo la testa e dando una spallata all'amico. Dopo di che smisero di parlare di Natalie e iniziarono a giocare seriamente.

 

-


"Ti ho spaccato il culo!" urlò Louis, buttando il suo joystick sul letto ed esultando per la terza vittoria di seguito a FIFA. "Sei così scarso!" continuò in modo altezzoso.

"La prossima volta giochiamo a golf e voglio vedere chi spaccherà il culo a chi" borbottò, colpendolo sulla spalla con la bottiglia di birra vuota.

"Sì sì" disse Louis, gesticolando con la mano. Poi si alzò, prendendo tutte le sue cose "Adesso devo andare, mia mamma mi aspetta a casa" sbuffò e salutò il biondo, permettendogli di continuare a scrivere la lettera alla sua Natalie.

 

Comunque, sono davvero colpito signorina Prince: mi immagino una piccola e tenera bambina dai capelli rossi, accucciata sotto le proprie coperte, di notte con la torcia accesa mentre legge uno dei suoi libri preferiti.. con la lingua tra le labbra! Che dolcezza!

A me non piace leggere, ma adoro giocare alla Play con i miei due unici veri amici, mi piace passare del tempo con loro, spesso ci riuniamo per bere qualche birretta.. insomma, facciamo qualsiasi cosa facciano un gruppetto di ragazzi diciottenni. Oh, so cosa stai pensando e.. no, non mi piace andare nei pub ad ubriacarmi e nemmeno "scoparmi le ragazze". Ti immagini un ragazzo a cui piace scrivere lettere che se ne va a fare il puttaniere in giro per i pub? Nah, sarebbe ridicolo. Già rido al solo pensiero.

Oltre a stare con i miei amici, mi piace giocare a golf, anche se non lo faccio spesso, non ci sono campi adatti qui vicino. Inoltre SI, MI PIACE ASSOLUTAMENTE IL MARE! Scusa, non volevo scrivere tutto in maiuscolo, ma impazzisco per il mare e sono fottutamente d'accordo con te e.. scusami ancora, stavolta per la parolaccia. Non so se a te danno fastidio, quindi cerco di evitarle.. potresti essere una ragazza suscettibile.. non so. Comunque dicevo, mi piace tantissimo il mare, ci vado spesso. A volte vado a vedere il mio amico Liam lì.. sai, fa scii d'acqua con suo fratello! Dev'essere uno sport davvero figo!

E.. non mi crederai mai, MA ADORO IL CIBO COME TE! E' impossibile scegliere un piatto preferito. Quando mi pongono la fatidica domanda entro in crisi, ci credi? Penso tu possa capirmi. A scuola prendo sempre uno di quei toast delle macchinette, sono buoni.. li hai mai mangiati? No? ALLORA FALLO. Sì? Allora sei una brava ragazza! Credo di aver trovato una versione femminile di me stesso, no trovi sia divertente? 

Comunque, cara Nat puoi fidarti davvero di me e non lo voglio dire ancora se no le conseguenze saranno davvero brutte: dirò a tua madre di togliere tutto il cibo da casa tua! YES! Lo faccio davvero! Sono perfido, lo so. E sì, immaginati adesso una mia risata malefica.

Adesso la smetto di scrivere stupidate, è pure tardi e domani abbiamo scuola. Ci vediamo domani, piccola Nat (e no, non smetterò mai di fissarti a lezione, è bello guardarti!)

Baci, alla prossima x 

 

-

 

Natalie finì di leggere la lettera con il labbro inferiore incastrato fra i denti, cercando di trattenere un ampio sorriso. Si guardò intorno perché sì, aveva aperto quella lettera in classe: non aveva resistito. Quando era entrata in aula la lettera era già dietro la lavagna, ma in classe non c'era nessuno -lei era sempre la prima ad entrare per godersi quegli attimi di tranquillità. Evidentemente il ragazzo era entrato prima di lei, aveva riposto la lettera dietro la lavagna ed era uscito fuori per non destare sospetti.

Una volta letta, però, era davvero curiosa di sapere quale ragazzo ci fosse dietro quelle parole. Lasciò perdere la spiegazione di letteratura e osservò i suoi compagni ad uno ad uno. Chi poteva essere? I suoi occhi si fermarono su Niall, il senso di colpa le appesantì il petto e si rattristì un attimo. Non gli aveva chiesto ancora scusa e lei davvero voleva, ma c'era una forza più grande che glielo impediva, che non la faceva camminare verso il biondino e parlarci civilmente.

Magari gli avrebbe parlato alla ricreazione?! A proposito di ricreazione, avrebbe dovuto provare il toast di cui parlava il ragazzo nella lettera. Sorrise al pensiero, piegò il foglio e continuò a seguire la lezione.

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Capitolo 8
*** Eight ***


Quella mattina, Natalie entrò in classe più determinata che mai. 

La sera prima aveva riflettuto molto riguardo il suo carattere e aveva parlato nuovamente con sua madre, la quale le diede altri ottimi consigli per renderla più sicura di sé. Si era poi rintanata in camera sua e aveva letto nuovamente la lettera del ragazzo misterioso: aveva prestato attenzione soprattutto alla parte in cui gli parlava degli amici e, non sapeva se l'aveva fatto apposta o gli era scappato, il ragazzo aveva scritto il nome di un suo amico: Liam. Lei non conosceva nessun Liam e quindi si era chiesta se fosse anche lui della sua scuola. Avrebbe indagato presto, si disse. Aveva scosso poi la testa e aveva preso un foglio bianco per poter rispondere alla lettera.

Entrò in classe e si accorse che non era affatto vuota come tutte le mattine, nonostante lei fosse sempre lì al solito orario. Posò la lettera dietro la lavagna, cercando di non farsi vedere, e si affrettò a raggiungere il suo banco, ma nel fare ciò si accorse che Niall la stava fissando. Natalie entrò nel panico: e se mi chiede cosa ho messo dietro la lavagna?, pensò, ma poi scosse la testa perché Niall non le parlava, era in un certo senso arrabbiato con lei.

Si morse il labbro quando si sedette sulla scomoda sedia di legno, con lo sguardo perso davanti a lei, verso la cattedra. Avrebbe chiarito con Niall, doveva farlo. Quella forza enorme che sentiva il giorno prima così prepotente e soffocante, adesso la sentiva appena più lontana e meno pressante.

Il silenzio imbarazzante che c'era in aula fu spesso interrotto da alcuni bisbiglii da parte di Niall e dal suo amico affianco, che Natalie ricordò si chiamasse Louis. Brava Natalie, un passo avanti! le ricordò la sua coscienza.

"È proprio strana!" disse quel Louis e Natalie, pensando che stessero parlando proprio di lei, prese le cuffiette dalla tasca dello zaino per non sentire altri insulti rivolti a lei e attivò il suo ipod, riproducendo così Have A Nice Day di Jon Bon Jovi: sperava di passare davvero una buona giornata!

Ma comunque Natalie si sbagliò quel giorno, perché i due ragazzi per una volta non stavano affatto parlando di lei, bensì Louis stava raccontando a Niall di sua sorella Lottie che ultimamente si stava comportando in maniera strana ed evasiva e Louis, fratello geloso qual'era, pensava ci fosse un ragazzo dietro a tutta quella storia. Niall fu totalmente d'accordo e gli consigliò di indagare, ma allo stesso tempo di non fare il fratello rompiscatole. Scoppiarono a ridere e la campanella suonò, permettendo così al resto degli alunni e ai prof di entrare in classe. Niall si voltò appena verso Natalie e la vide intenta a posare le sue cuffiette dentro lo zaino, chissà che musica ascolta, pensò mentre prendeva posto e il prof iniziava a fare l'appello.

Le prime tre ore passarono lente e noiose. In classe sembravano tutti stremati nemmeno se avessero fatto una lunga maratona. Natalie, dal canto suo, lo era pure.

"Non ce la faccio più!" sussurrò quando sentì la sua testa pulsare ed appesantirsi: necessitava delle vacanze natalizie. La sua esclamazione però, a quanto pare, non fu un semplice sussurrò perché la sua compagna di banco, di cui non ricordava il nome, si girò e le mostrò un'espressione piena di comprensione, perché anche lei era totalmente stremata.

La campanella finalmente suonò e Natalie sospirò, sentendo però il suo cuore accelerare. Era arrivata l'ora di prendersi le sue responsabilità, affrontare i problemi, anche se con un po' di timore, e scusarsi con Niall. 
Quando alzò lo sguardo però Niall non c'era e si morse il labbro un po' nervosa. Quindi si alzò dalla sua sedia, sistemò la sua camicetta a fiori e si diresse verso la porta della classe. Quando passò di lì però si accorse che la sua lettera dietro la lavagna non c'era più e corrucciò la fronte: chi l'aveva presa?, pensò allarmata. Si guardò intorno e si diede della stupida per non essersi accorta della persona che aveva messo le mani sulla sua lettera.

Deglutì e uscì definitivamente dall'aula con l'intento di andare a cercare Niall. Non era difficile trovare una testa bionda, no? No. Non fu così per Natalie. La ragazza girò per tutto il corridoio, ma di Niall non c'era traccia. Allora si armò di coraggio e si avvicinò a un ragazzo che stava poggiato sullo stipite della porta della classe accanto a quella di Natalie. Si armò di coraggio e picchiettò lievemente sulla sua spalla. 
Per un attimo la rossa pensò che quel ragazzo non l'aveva sentita, ma non fu così. Infatti il ragazzo in questione si voltò e per un attimo sembrò sorpreso di vedere Natalie davanti a lui.

Il ragazzo, che aveva grandi occhioni marroni, una barbetta accennata e un ciuffo non troppo lungo sparato verso l'alto, le sorrise appena, guardandosi nervosamente intorno. Natalie non lo sapeva, ma proprio quel ragazzo era Liam.

"Hai bisogno di qualcosa?" chiese Liam, sovrastando le risatine delle ragazze con cui stava parlando poco prima.

Natalie annuì. "In realtà sì.. Ehm," tossicchiò per camuffare il suo imbarazzo "qui a scuola vi conoscete tutti e mi chiedevo se avessi visto Niall" disse in un sussurro, portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

"Niall? Niall Horan?" Liam si chiese come mai Natalie stesse cercando il suo migliore amico, gli sembrò un'assurdità in quanto: punto numero primo, erano in classe insieme e punto numero secondo, Natalie era molto taciturna.

La rossa annuì alla domanda del ragazzo di cui non conosceva il nome e si morse il labbro "L'hai per caso visto? Sembra essere scomparso" rise nervosa, ma poi tornò seria. Sembrava una pazza.

"Sì, è in giardino con Louis a fumare" diede le sue indicazioni e la ragazza annuì, ringraziandolo e sgattaiolando via, imbarazzata.

Percorse di nuovo tutto il corridoio, scese le scale ed uscì in giardino, guardandosi attentamente intorno.
Fu lì che vide la testolina bionda che stava cercando. Prese un respiro profondo e si incamminò verso di lui.

Louis, che stava fumando, vide proprio Natalie camminare verso lui e Niall e sgranò gli occhi.

"Che succede amico?" chiese, quindi, Niall che era invece voltato di spalle. Louis soffiò fuori il fumo della sigaretta e iniziò a parlare, ma venne interrotto da un sussurro di Natalie stesso.

"Niall.." chiamò infatti la ragazza, che picchiettò sulla spalla del biondo. Quest'ultimo si voltò e sussultò appena non aspettandosi per niente proprio la sua Natalie. Niall non fiatò e attese che la ragazza continuasse a parlare. "Ehm, possiamo parlare?" sussurrò ancora. Non aveva mai avuto un dialogo pacifico con nessuno dei suoi compagni, era una sorta di autodifesa la sua.

Niall annuì voltandosi verso l'amico, che nel frattempo aveva finito la sua sigaretta.

"Ho capito, me ne vado da Payno" ridacchiò, scese dal muretto e si diresse verso l'interno, lasciando da soli i due ragazzi.

"Dimmi, Nat" si lasciò scappare Niall. 
Natalie, dal canto suo, sussultò per quel nomignolo, ma non ci fece poi tanto caso perché non era il momento adatto.

"Ecco," si torturò le dita delle mani "sono venuta per-" deglutì perdendosi in quelle iridi così azzurre "-insomma, mi dispiace per.. Sai, l'altra volta non mi sono comportata proprio bene" si morse il labbro inferiore.

"Lo so" disse il biondo con un tono freddo.

"Ecco.. E.. Volevo scusarmi con te. Non te lo meritavi" disse davvero dispiaciuta.

Niall sospirò. "Perché ti sei comportata in quel modo?"

"Non sono abituata a ricevere attenzioni" abbassò lo sguardo, cercando di non sembrare più sfigata di quel che già era.

Niall la guardò attentamente e annuì, cercando di capirla. "Ma non ti sei comportata comunque nel modo corretto" cercò quindi di spiegarle.

"Lo so, lo so" alzò lo sguardo. "È per questo che sono venuta a scusarmi"

Niall era combattuto, ma non poteva non perdonarla. Quindi tese il suo braccio "Va bene, pace?" sorrise, provocando un sorriso timido sul viso di Natalie.

"Pace" la ragazza, felice, strinse la mano del ragazzo e si sentì così bene, una sensazione mai provata, tralasciando quando stava immersa in acqua.

"Niall" la ragazza parlò dopo attimi di silenzio. Il biondo quindi la guardò, facendole un cenno per farle capire che poteva continuare a parlare. "Comunque ho apprezzato tantissimo il tuo gesto"

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Capitolo 9
*** Nine ***


Natalie si sentiva in un certo senso felice. Aver chiarito con Niall le aveva tolto parte di quel peso in più che sentiva dentro di sé, quel peso che la faceva affondare ogni giorno di più e che non poteva lasciare andare via perché ormai faceva parte di lei.

Aveva raccontato tutto alla madre una volta rientrata a casa e dire che aveva gioito era dire poco: si era alzata velocemente dal divano e si era catapultata sul corpo della figlia per abbracciarla forte. Le aveva detto che era orgogliosa di lei e che a piccoli passi avrebbe imparato a lasciare da parte il suo grande segreto. Le aveva detto anche che magari Niall si sarebbe rivelato un ottimo amico, il primo per giunta, e Natalie ne era totalmente spaventata ma allo stesso tempo eccitata all'idea. Doveva solo fare progressi col suo carattere e imparare a convivere con un'altra persona al di fuori di sua madre.

Niall, dal canto suo, era davvero felice. Il fatto che Natalie era uscita dalla classe di sua spontanea volontà, che aveva chiesto a Liam cortesemente dove fosse il biondo -perché sì, Liam gli aveva subito raccontato a Niall che era venuta a chiedergli informazioni alla ricreazione- e che fosse venuta da Niall per scusarsi aveva reso proprio quest'ultimo molto speranzoso.
Infatti pensava che Natalie, facendo in questo modo, avrebbe dato una possibilità non solo a sé stessa di poter migliorare il suo carattere e convivere con le persone intorno a sé, ma anche a Niall che avrebbe potuto avvicinarsi a Natalie senza avere il timore di ricevere dei no o occhiate ghiacciate.

"È davvero tenerissima" aveva detto a Liam e Louis lo stesso giorno. "Ed è anche molto timida" aveva continuato.

"Devo dirti la verità, quando me la sono trovata lì nel corridoio che voleva parlarmi mi sono sorpreso davvero tanto" aveva detto Liam.

"Amico non dirlo a me, non avrei mai pensato che potesse essere così timida" aveva risposto Louis, ripensando alla scena.

"Penso che ricomincerò da capo con lei" aveva pensato ad alta voce, poi, Niall.

"Perchè, avete mai cominciato?" aveva inarcato un sopracciglio Louis, divertito, e aveva ricevuto come risposta una cuscinata da parte di Niall.

"Okay okay, ho capito. Partita a FIFA?"

Da quel giorno erano passati tre giorni. Niall e Natalie continuavano a scambiarsi lettere, facendo aumentare così la curiosità alla rossa, dato che Niall non aveva ancora intenzione di dirle la verità. Avevano parlato della loro città ideale, delle loro vacanze e della loro famiglia, delle loro festività preferite e di qualche piccolezza del loro passato, ma Tu ergo Niall non aveva mai accennato al suo aspetto fisico e ciò non aveva contribuito ad aiutare Natalie ad immaginarsi quel ragazzo.

Un dubbio però era sorto nella testa di Natalie, durante l'ultima lettera che aveva inviato a Tu. Come avrebbero fatto a sentirsi durante le vacanze di Natale? La festa si avvicinava e tutti gli alunni avrebbero avuto quasi un mese di vacanza. Ormai era successo ciò che Natalie temeva: si era affezionata a questo ragazzo misterioso e doveva essere sincera con sé stessa, perché non ce l'avrebbe fatta a stare un mese senza ricevere lettere o scriverne a lui. Avrebbe trovato un modo, ne era certa.

Quella mattina varcò il cancello della scuola e attraversò il giardino, con lo sguardo basso. Non era né felice, né triste. Era solo leggermente imbarazzata perché da quando aveva parlato a quel ragazzo in corridoio tutti a scuola la guardavano curiosi.

"Ciao Natalie" sorrise Niall avvicinandosi a Natalie.

"Ciao Niall" strinse con le mani la fibbia della sua borsa, alzò lo sguardo e notò Niall, con quel Louis e colpita notò anche proprio il ragazzo con cui aveva parlato in corridoio. Ma si concentrò su Niall, il quale la stava guardando con quegli occhi cristallini e gli sorrise timidamente, alzando la mano per salutarlo.
Non prolungò la sua presenza lì fuori perché troppi erano gli sguardi che sentiva trafiggerle la schiena come lame affilate. Quindi optò per entrare dentro la scuola e attraversare il solito corridoio.

"Hey ragazzi" sentì dire proprio da Niall "io vado, ci vediamo dopo" disse e dopo di che sentì dei passi veloci. "Hey aspetta" Niall le spuntò dietro e le bloccò il polso con la sua presa. Entrambi guardarono quel gesto e, imbarazzato, Niall tolse la mano, portandola dentro la tasca. "Ehm.. Andiamo insieme?" chiese Niall, insicuro.

"Va bene" sussurrò quindi Natalie, con un sorrisone stampato in viso. Varcarono la porta dell'aula vuota e per un attimo Natalie si bloccò vedendo la lettera dietro la lavagna.

"Qualcosa non va?" le chiese Niall, osservandola attentamente.

"No ehm.. Hai per caso visto qualcuno entrare qui per poi uscire di nuovo?" prese la lettera e la nascose nella tasca dei suoi jeans.

Niall ovviamente fece finta di non vedere Natalie nascondersi la lettera e buttò lo zaino ai piedi del suo banco, sedendosi poi sulla sedia. "No, non ho visto nessuno di sospetto" non poteva di certo dirle Sai Nat, sono io il ragazzo che ti scrive, ma non posso dirtelo perché credo mi manderesti di nuovo a quel paese e mi giocherei l'unica possibilità che ho di parlarti. No, non poteva di certo dirle quello. "Perché?" chiese quindi.

Natalie alzò le spalle e "Niente, così" disse, camminando fra i banchi per poter raggiungere il suo e sedercisi di sopra, in attesa del suono della campana. Quel silenzio lì dentro era imbarazzante e Natalie pregava tutti i Santi affinché Niall iniziasse a parlare di qualsiasi cosa, perché lei era una frana nei rapporti sociali.

"Sei pronta per il compito di oggi?" chiese il biondo e si diede subito dello stupido perché poteva parlare di qualsiasi cosa e se n'era uscito con quello.

Natalie alzò lo sguardo verso Niall, lo guardò negli occhi chiedendosi se fosse serio -per poco non gli scoppiava a ridere in faccia- e annuì. "Sì, ieri ho studiato molto.. Spero vada bene. E tu?" chiese curiosa.

"Diciamo che ieri ho fatto tutto tranne che studiare" si morse il labbro e si passò una mano sulla nuca. Si vergognava un po', a dire il vero. Lui non era fatto per lo studio e mai lo sarebbe stato. Studiava forse quel minimo per essere promosso e finire l'anno in bellezza.

"Ma-" e Natalie scoppiò a ridere, sbalordendo per un attimo Niall che non l'aveva mai sentita ridere e pensò che quella fosse una delle risate più belle che avesse mai sentito "-no, dico.. abbiamo gli esami quest'anno, come credi di arrivarci non studiando nulla?" calmò le sue risate e attese una risposta.

"Mai sentito parlare di istinto di sopravvivenza?" chiese ovvio Niall.

Al che Natalie scosse la testa "Sei un caso perso!" sussurrò, dando voce ai suoi pensieri.

Niall la guardò e spalancò la bocca "Cosa? Stai dando del caso perso a me?" chiese scherzando, ma a Natalie sembrò serio.. così serio che Natalie si preoccupò di non aver offeso Niall.

"Scusa, io.. cioè- non.." cercò di rimediare, ma balbettò miseramente.

"Tranquilla Natalie," sorrise Niall "lo so che stavi scherzando, e anche io. Puoi scherzare con me tutte le volte che vuoi, davvero"

Natalie sorrise imbarazzata e annuì, pensando di esser sembrata una stupida. Scosse la testa, uscì la lettera dalla sua tasca e la mise dentro lo zaino, poi scese dal banco e si sedette sulla sedia quando sentì la campanella suonare.

 

"Buona fortuna per il compito!" esclamò Niall quando già tutti erano seduti nelle proprie postazioni.

"Serve più a te!" ribatté Natalie e prese il suo foglio a quadri.

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Capitolo 10
*** Ten ***


"Horan! Cosa devo fare con lei, eh? Li vuole fare quest'anno gli esami o vuole rimanere ancora qualche anno qui con noi?" chiese sarcastica la professoressa. Dopo quattro giorni era riuscita a correggere i nostri test e li aveva portati in classe. Come aveva previsto Natalie, il test di Niall non era andato bene e l'istinto di sopravvivenza di cui parlava il biondino non aveva funzionato.

"Mi farebbe piacere rimanere qui con voi, prof, ma preferisco uscire da questa scuola e quindi.. studierò, non si preoccupi!" rispose Niall, con un sorriso strafottente. Natalie seguì tutta la scena e per poco non scoppiava a ridere, ma cercò di trattenersi.

"Prince, ecco a lei il suo compito" la professoressa dopo aver annuito rassegnata a Niall aveva continuato a distribuire i test, fino a fermarsi davanti al banco di Natalie. "Come sempre, ha fatto un ottimo lavoro. Fossero tutti come lei.." borbottò dopo, tornandosene dietro la cattedra.

La ragazza si imbarazzò appena per il complimento della professoressa e abbassò lo sguardo sul foglio consegnatole. Cosa?, sgranò gli occhi e portò una mano davanti la bocca. Stavolta aveva dato il meglio di sé stessa ed aveva preso una A+.
Sua madre sarebbe stata fiera di lei.

Alla fine dell'ora consegnarono tutti i compiti e la prof uscì, salutando i suoi alunni. Niall ne approfittò per avvicinarsi al banco di Natalie e fissarla. La ragazza guardò il biondo e abbassò lo sguardo sulle sue mani, imbarazzata.

"Dimmi come hai fatto!" Niall assottigliò la vista e puntò un dito contro il petto della ragazza.

"A f-fare cosa?" arrossì, sapendo già di cosa volesse parlarle.

"A prendere quella A nel-"

"Più.." lo interruppe.

"Eh?" chiese quindi Niall, confuso dalle parole di Natalie.

"Ho preso una A più" ripetè.

"Ecco!" alzò appena il tono della voce, portando in aria le braccia in modo drammatico. "Come diavolo fai?"

"Studio a differenza tua, semplice!" rispose quindi tranquilla, alternando lo sguardo dalle sue dita agli occhi cristallini del ragazzo.

"Cosa stai cercando di dirmi?" sgranò gli occhi: al che Natalie si preoccupò, cosa aveva detto di male?. "Che devo iniziare a studiare e passare i pomeriggi immerso nei libri?" continuó Niall. Natalie rilassò i suoi muscoli e fece un risolino. "No, non se ne parla nemmeno!" continuò ancora.

"Dovresti!" lo contraddisse, invece, seriamente Natalie e poi guardò oltre le spalle del biondo, trovando Louis ridere, sicuramente perchè aveva sentito la loro discussione.

Natalie diventò nuovamente rossa e si ammutolì: non era abituata a tutto ciò. Niall la lasciò stare solo quando entrò il professore dell'ora successiva.

"Buongiorno ragazzi" il professore di filosofia poggiò la sua cartella sulla cattedra ed uscì il libro ed il tablet, poi segnò le assenze sul suo registro personale online e guardò i suoi alunni. Sistemò i suoi grandi occhiali neri e si mise a giocare con la sua penna. "Oggi vi introdurrò Kierkegaard" iniziò.

Tutti in classe avevano sentito parlare di quel filosofo, ma nessuno sapeva di cosa trattavano le sue teorie. Quindi si misero sull'attenti e composti al proprio posto e ascoltarono il prof, uno tra i pochi in quella scuola a capire gli studenti e il meno severo di tutti. Spesso si metteva a raccontare episodi della sua giovane vita, le sue avventure con gli amici e le sue conquiste. Diciamo che gli alunni del triennio amavano quel prof.

"La prima e fondamentale caratteristica dell'opera e della personalità di Kiekegaard è il tentativo di ricondurre la comprensione dell'intera esistenza umana alla categoria della possibilità!" si prende un attimo per far assimilare quella frase agli alunni. "Per questo, la sua dialettica viene chiamata aut-aut ovvero, dal latino, o-o"

"Quindi-" un ragazzo alzò la mano per intervenire e il prof gli diede il consenso con un cenno del capo "-per lui non esiste il grigio"

"Esatto. Secondo lui, l'uomo non può vivere in una sorta di mediazione, quindi non esiste il grigio ma deve scegliere necessariamente o il bianco o il nero" spiega.

Tutti annuirono, alcuni segnarono pure degli appunti ai margini delle pagine del libro. "E quando l'uomo si trova di fronte a una scelta.. subentra quello stato angoscioso che si prova quando mancano certezze" continuò.

Natalie segnò ogni singola parola detta dal prof sul libro, trovando tutto quello interessante. Trovò Kierkegaard molto interessante. Era da matti ammettere che Natalie non avesse pensato al ragazzo delle lettere, perchè sì, lei l'aveva pensato e aveva pensato anche a quando si era trovata di fronte ad una scelta: non fidarsi e quindi non rispondere alle sue lettere oppure buttarsi e fidarsi totalmente delle sue parole.

Lei aveva scelto la seconda opzione: aveva fatto bene?
L'avrebbe scoperto col tempo, ma al momento era soddisfatta dei risultati.

La campanella suonò dopo nemmeno dieci minuti e il prof, dopo aver scherzato con alcuni alunni, uscì dall'aula non prima di aver specificato che la volta successiva avrebbe continuato la spiegazione.

"Amo sempre di più questo prof"

"È il migliore!"

"Fossero tutti come lui qui!"

Erano sempre quelle le frasi che venivano pronunciate dagli alunni quando c'era il prof di filosofia lì e Natalie si trovò d'accordo con tutti quegli apprezzamenti.

La ragazza si alzò, dato che era ormai ricreazione, e passò davanti al banco di Niall.

"Hey" la richiamò, bloccandole il polso delicatamente. Natalie si voltò, lo guardò e attese che continuasse a parlare. "Dove vai?" chiese gentilmente.

"Stavo andando a prendere qualcosa alle macchinette" risponde tranquillamente.

"Posso farti compagnia? Devo andare anche io lì" sorrise e Natalie annuì, scostando il braccio dalla presa del biondo. Niall invece si voltò verso Louis. "Tu andrai da Liam?" gli chiese. Quando la ragazza udì quel nome, un campanello d'allarme le si attivò nel cervello. Liam. Aveva già sentito quel nome da qualche parte. Chiuse un attimo gli occhi per fare mente locale, per poi riaprirli e assottigliare la vista. Poi le venne in mente una delle tante lettere. Oh certo, come ha fatto a non pensarci?! Il ragazzo le aveva scritto che uno dei suoi amici si chiamasse Liam. Ma quante probabilità c'erano che quel Liam fosse proprio amico di Niall? Dai, potevano esserci tanti altri Liam.

"Si, in caso ci vediamo dopo" annuì e poi, insieme a Natalie, uscì dalla classe. Pochi passi dopo, la rossa si voltò verso Niall, indecisa se chiedergli o no di questo Liam. Il biondo, dal canto suo, sentì lo sguardo della ragazza su di sé e si morse il labbro. "Vuoi chiedermi qualcosa?" si voltò quindi a guardarla.

Natalie, ormai divenuta paonazza in viso, distolse lo sguardo puntandolo sui suoi piedi e scosse la testa "N-no" disse insicura.

"Mh, sicura?" Niall inarcò un sopracciglio e portò le mani dentro le tasche.

"Ecco, in realtà sì. Devo chiederti una cosa!" alzò lo sguardo e lo puntò nelle iridi azzurre.

"Dimmi pure" nel frattempo erano arrivati di fronte alle macchinette e Niall si rivolse a Natalie "Cosa prendi?"

"Oggi voglio provare quel toast con prosciutto e pomodoro" annunciò la rossa. Niall annuì e prese due di quei toast, pagandoli con i suoi soldi.

"Ma Niall, non dovevi" sgranò gli occhi Natalie. "Potevo pagarmelo benissimo da sola"

"Tranquilla, volevo offrirtelo io" sorrise quindi Niall, notando che la ragazza aveva seguito il suo consiglio riguardo a quel tipo di toast. In realtà non era stato proprio il suo di consiglio, ma va beh.

"Ti restituirò i soldi" disse, mentre aprire la bustina per poter mangiare il toast.

"Sì, certo!" disse sarcastico Niall, dando un morso al suo panino. "Comunque cosa dovevi chiedermi?" la osservò, curioso.

"Ehm, s- no tranquillo.. Niente, davvero" scosse la testa.

"Mh, okay" disse poco convinto, ma cercò di cambiare discorso. "È la prima volta che lo prendi?" chiese dopo, puntando il dito verso la ragazza, come se non sapesse già la risposta, pft.

"In realtà sì" rispose, mentre entrambi si incamminavano verso il giardino e lontano da occhi indiscreti. "Me l'ha consigliato un amico e volevo provarlo" sorrise, mentre lo addentava.

"Oh, quindi hai un amico?" Niall cercò di estrapolare quante più notizie possibili, per vedere cosa ne pensava.

Natalie annuì un po' in imbarazzo. "Diciamo di sì, è più un.. amico di penna" spiegò, omettendo il fatto che si trattasse di un suo compagno di classe.

"Aw che carini, vi scrivete le letterine?" la derise scherzosamente Niall, ma evidentemente l'ironia non fu colta dalla ragazza che invece si ammutolì e continuò a mangiare il toast, che tra l'altro scoprì essere davvero buono. Natalie non sa perchè, ma sperava che dietro quelle lettere ci fosse un tipo con Niall o Niall stesso, non perché le piacesse, ma perché era davvero un ragazzo simpatico, generoso e ce lo vedeva a mandare lettere.. ma dopo quella domanda si era ricreduta. Niall notò che non rispose e cercò di scusarsi "Scusa è che.. È strano che qualcuno al giorno d'oggi scriva delle lettere" rise. "Non è buffo?"

"Lo trovo assolutamente dolcissimo, invece" borbottò Natalie che appallottolò il tovagliolo e lo tirò verso il cestino lì vicino per fare canestro, ma fallì miseramente.

"Sei una frana!" la prese in giro Niall, ridacchiando.

"Taci!" lo fulminò con lo sguardo. Si abbassò per prendere il tovagliolo e andò a buttarlo. Niall fece un risolino, alzando le mani in aria e subito dopo buttò il suo tovagliolo nel cestino, facendo canestro.

"Sono un grande!" si vantò e Natalie scosse la testa, trattenendo una risata.

"Sarà meglio rientrate, tu non dovevi andare dai tuoi amici?"

"Oh sì" annuì. "Hai ragione!" rise, forse un po' nervoso. "Mi vuoi già via?"

"Sì, hai già condiviso troppo il mio spazio!" borbotta, con un accenno di divertimento.

"Allora mi scusi, Milady! Me ne vado per non respirare la sua stessa aria!" ride, si avvicina di corsa al viso della ragazza e le scocca un bacio sulla guancia, sparendo poi dietro la porta in vetro della scuola.

Natalie, invece, rimase lì per collegare un attimo il suo cervello e capire cosa fosse appena successo.
Si toccò la guancia, nel punto sfiorato dalle labbra sottili di Niall, e sorrise come un'ebete.

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Capitolo 11
*** Eleven ***


Ciao piccola Nat, 
come stai oggi? Non ho risposto subito alla tua ultima lettera perché avevo finito tutti i fogli e ho mandato mia madre a comprarli, poverina.. le devo fare una statua: è sempre così dolce e buona con me. Il privilegio di essere figlio unico (sì, adesso mi sto vantando)!

Comunque l'altro giorno stavo riflettendo sul fatto che ormai sono più di quattro settimane che ci scriviamo e, sinceramente, quando ho iniziato a scriverti non mi sarei mai aspettato di arrivare fino a questo punto. Dire che sono felice è dire poco, perché mi hai dato la possibilità di conoscerti e secondo me questa è una grande cosa. Che ne pensi? Sei felice anche tu?

Oggi è esattamente il nove dicembre, tra un po' ci saranno le vacanze di Natale e mi dispiacerebbe non sentirti per un mese intero. 
Che ne dici di trovare un modo alternativo alle nostre lettere? Ovviamente solo per questo piccolo periodo, non per sempre. Potremmo sentirci per email (tanto per non perdere l'abitudine delle lettere), oppure potremmo scambiarci i numeri di cellulare. Sono forse troppo invadente? Scusami se ti sono sembrato questo, non volevo.

Adesso devo concludere questa piccola lettera perché sono arrivati i miei due amici. Ci sentiamo alla prossima, non vedo l'ora di leggere la tua risposta, un bacio x
 

Natalie sorrise e per non dare troppo nell'occhio si morse il labbro inferiore. Appena entrata in classe aveva visto quella lettera dietro la lavagna e quasi non si era messa ad esultare: era da un po' che il ragazzo non le scriveva e si era preoccupata, pensando di aver scritto qualcosa di sbagliato nelle ultime lettere.

Si rincuorò quando scoprì che il ragazzo aveva avuto il suo stesso dubbio riguardo le vacanze di Natale e ci pensò su.

"Signorina, che stai leggendo?" Niall le si avvicinò, ovviamente sapeva che stesse leggendo la sua lettera, ma.

"Oh? Uhm-" Natalie si affrettò a chiudere il foglio e posarlo dentro lo zaino "Io- ehm.. nulla" diventò paonazza, mentre iniziò a giocherellare con le sue dita.

"Sicura?" Niall inarcò un sopracciglio, alquanto divertito dalla situazione.

"Fatti gli affaracci tuoi!" sputò Nat, guardando gli occhi cristallini di Niall, il quale alzò le braccia in aria in segno di resa.

"Okay, okay tigre. Volevo chiederti una cosa" si mosse di qualche passo e si sedette al posto della compagna di banco di Nat, la quale non era ancora arrivata.

Natalie annuì per farlo continuare.

"Mi chiedevo se potessi darmi delle ripetizioni in matematica.. Sai, la Green si aspetta dei buoni risultati da me e-" si grattò la nuca imbarazzato. "-tu hai il voto più alto di tutti, in più sei mia amica e pensavo potessi farmi questo favore. Se vuoi posso pagarti le lezion-"

Sono sua amica?, pensò la rossa.

"Va bene" sorrise quindi Natalie, bloccando la parlantina di Niall. "E no, non c'è bisogno che mi paghi.. o almeno, non con i soldi" sorrise con uno sguardo apparentemente malizioso, picchiettando sul banco con le unghia appena lunghe.

"E come?" chiese confuso.

"Sai, io amo profondamente i marshmellow alla fragola e alla vaniglia" disse quindi e si morse la guancia per non scoppiare a ridere.

"Okay, okay" annuì freneticamente "Ho capito. Ogni volta porterò un pacco di marshmallow, però ad una condizione.." portò un dito in aria "..che li dividerai con me, perchè piacciono anche a me" disse quasi emozionato e ciò provocò le risate di entrambi. Natalie accettò felice e diede appuntamento a Niall per le quattro e mezza dello stesso giorno a casa sua, dato che sapeva dove abitasse.

"Grazie mille, mia mamma ne sarà felice!" le schioccò il secondo bacio sulla guancia da quando avevano iniziato a parlare civilmente e tornò al suo posto quando la professoressa di storia entrò in classe.

-

Quando era tornata a casa, Natalie aveva avvertito sua madre delle ripetizioni a Niall ed era corsa in camera, senza mangiare, per poter scrivere al ragazzo e poi ripassare qualcosina di matematica.

Quindi prese un foglio e iniziò a scrivere.

Ciao Tu,
non ci crederai mai, ma ho avuto il tuo stesso dubbio. Nemmeno io voglio passare un mese di vacanze senza sentirti e, senza offesa, il mio numero non te lo darei mai. Però scambiarci le mail sarebbe fighissimo: almeno userò più spesso il mio computer. Sai, non ho dei social perchè tanto non mi aggiungerebbe nessuno tra i propri amici o following, e quindi uso solo il mio pc solo per delle ricerche scolastiche. Ma giuro: non sono una secchiona!! Mi piacerebbe uscire con degli amici, passare un pomeriggio o una serata tranquilla, a ridere e a scherzare.

Ma non è di questo che stiamo parlando al momento. Di seguito ti scrivo la mia email: princenatalie@gmail.com! 
Molto semplice e facile da ricordare, fanne buon uso eh!

Adesso devo lasciare da parte per qualche ora la lettera: devo andare a ripassare qualcosina di matematica. Sai, viene Niall a casa mia per delle ripetizioni, è un asino in matematica. Ma questo già lo sai dato che sei in classe con noi. Vorrei sapere tanto chi sei...

Allontanò per un attimo il foglio ed aprì il libro di matematica alla pagina settantaquattro, iniziando a leggere la teoria e alcuni suoi appunti.

Venne riscossa dopo un'ora dal campanello. Guardò il piccolo orologio digitale posto sopra la scrivania e notò che erano le quattro e trentacinque. Si alzò dalla sua postazione e scese le scale per poter andare ad aprire.

"Ciao Nat" disse a trentadue denti.

"Sei in ritardo di cinque minuti" rispose mentre faceva entrare il ragazzo "Mi spettano più marshmallow" disse convinta, incrociando le braccia sotto il seno.

"Hey" disse serio "ho perso tempo per andare a prendere i tuoi adorati marshmallow alla fragola e vaniglia dato che al minimarket vicino casa erano finiti" borbottò, seguendo la ragazza in cucina.

"Va bene, allora solo per questa volta sei perdonato!" spostò alcune cose da sopra il tavolo per fare spazio e si sedette su una sedia.

"Oh, salve signora!" disse Niall accorgendosi poco dopo della presenza di Caroline. Quest'ultima gli regalò un ampio sorriso e salutò il ragazzo, dicendogli che era un piacere rivederlo. Poi sparì in spiaggia per una passeggiata.

"Allora.. Tiri fuori i libri o stiamo qui a pettinare gli ippopotami?" disse Natalie, sarcastica, provocando una profonda e contagiosa risata da parte di Niall. Prese il libro, il quaderno ed una penna.

"Bene, mi sa che con te devo iniziare dall'inizio, vero?"

"Mi sa di sì" rise. Natalie annuì ed iniziò a spiegare definizioni di insiemi, massimi e minimi, intorni. E più Natalie parlava, più Niall si tirava i capelli indietro perchè non ci stava capendo un tubo. Così chiese imbarazzato a Natalie se potesse rispiegare, ma più lentamente. E così fece.

Caroline, in rientro dal mare, sentendo i due parlare in cucina sorrise intenerita e allo stesso tempo orgogliosa di sua figlia. Stava facendo progressi e aveva seguito qualche suo consiglio. 
Scrollò la sabbia dai piedi e raggiunse i due.

"..quindi l'intorno sta tra questa x e quest'altra x. Questo spazio si chiamerà intorno di x e si indicherà con la i maiuscola" stava ancora spiegando Natalie.

"Scusate se vi interrompo, Natalie. Io devo uscire con una mia collega di lavoro, andiamo in quel centro commerciale che hanno aperto da poco, ci vediamo dopo, okay?"

"Oh, va bene mamma! Ci vediamo più tardi!" sorrise.

"Ciao Niall, spero di rivederti presto!" gli strinse la mano e poi sparì dietro la porta in legno.

Niall e Natalie continuarono la loro lezione tra definizioni, qualche marshmallow e del succo di pesca: il biondo cercò di memorizzare il più possibile, senza farsi sfuggire nulla, anche perchè Natalie aveva spiegato davvero poco proprio per far imparare bene al biondo quelle cose essenziali.

Continuarono così per una buona mezz'oretta, poi una leggera suoneria interruppe il parlottare dei due.
"Scusa, è il mio" Niall prese il cellulare tra le mani, sbloccò lo schermo e visualizzò il messaggio di Louis.

Da Louis (5:44 pm) - Sono qui fuori, andiamo? x

A Louis (5:45pm) - Arrivo! 

"Hey Nat, io devo andare!" esclamò, chiudendo i suoi libri e mettendoli dentro lo zaino.

"Oh, di già?" chiese quasi dispiaciuta, ma poi guardando l'orologio appeso alla parete constatò che avevano oltrepassato l'ora stabilità. "Dove andate di bello?"

"Andiamo al mare, qui vicino" chiuse la cerniera dello zaino e posò il telefono dentro la tasca. A Natalie si illuminarono gli occhi, tanto che "vuoi venire anche tu?" chiese Niall.

E Natalie si ritrovò improvvisamente a combattere con quel suo segreto: accettare o non accettare?

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Capitolo 12
*** Twelve ***


Alla fine Natalie non aveva accettato la proposta di Niall, troppo spaventata da ciò che sarebbe potuto accadere. Non voleva rischiare di far scoprire il suo segreto più grande: sarebbe bastato un solo schizzo sulle gambe per far succedere un casino e lei non avrebbe voluto, specialmente perché non conosceva bene Niall e i suoi amici, quindi cosa avrebbero pensato di lei? Del mostro che era? Aveva liquidato Niall immediatamente con una scusa banale e il biondo, un po' tentennante, aveva annuito e le aveva detto che si sarebbero visti l'indomani a scuola.

Quando Niall, l'indomani, entrò in classe trovò già Natalie, la quale era affacciata alla finestra con le braccia poggiate sul davanzale in marmo, che guardava il cortile di fronte a sé pieno di studenti, e la lettera dietro la lavagna. Così facendo piano, allungò il braccio per prendere il foglio e lo nascose tra lo zaino e la schiena, in modo che non potesse cadere. Mise su il suo miglior sorriso e tossicchiò, attirando quindi l'attenzione di Natalie.

"Buongiorno" salutò, ricevendo un sorriso da parte della ragazza.

"Buongiorno a te, biondo" disse un po' nervosa, pensando al giorno precedente. Dopo Niall entrarono in classe altri tre suoi compagni tra cui Louis che salutò il biondo con una pacca sulla spalla. Natalie si avvicinò al suo zaino, prese un borsello ed uscì dalla classe per andare in bagno, solo che il retro della lavagna attirò la sua attenzione: che fine ha fatto la lettera? 

Guardò indietro e c'erano Niall, Louis e altri due suoi compagni -di cui una femmina: adesso il cerchio si restringeva di parecchio. E' possibile che sia uno di loro? pensò, mordendosi il labbro inferiore, e diventò ancora più confusa di prima. E se fosse stato Louis? 

Scosse la testa ed andò in bagno, prima dell'inizio delle lezioni. 

Niall approfittò dell'assenza di Natalie dalla classe per poter leggere  la sua lettera. 

[..]

Un giorno me lo dirai? Mi dirai chi sei? Voglio parlarti faccia a faccia, nonostante io non abbia esperienza nei rapporti personali e sia così timida. Voglio sapere come sei fatto: hai detto che sei un ragazzo, quindi in classe ci sono solo sei ragazzi e di questi posso escludere Niall. Perché? Perché oggi ha chiamato le tue meravigliose lettere 'letterine d'amore', con una faccia schifata. Non credo sia il tipo da inviare lettere del genere. Allora chi sei?

Fatti scoprire, un bacio x

Dire che Niall era rimasto deluso? era dire poco.. l'aveva escluso per primo. Come poteva uscirsene? Come poteva farle capire che era lui il ragazzo che le scriveva delle lettere? Si appuntò la mail di Natalie su una pagina di un suo quaderno, guardò Louis, fece una smorfia dispiaciuta e posò la penna.

Piegò il foglio e lo nascose dentro lo zaino, appena in tempo. Natalie entrò in classe, sentendosi appena in soggezione. Era sicura che il ragazzo che le scriveva la stava guardando e le sue guance si imporporarono di rosso. Abbassò lo sguardo sulle sue scarpe del medesimo colore delle guance e raggiunse il suo banco in silenzio. Quando si sedette, iniziò a fissare Louis. Era possibile che fosse lui che le scriveva quelle lettere dolcissime? 

"Perché Natalie mi sta fissando?" chiese Louis a Niall, a metà della prima ora. Niall lo ascoltò e abbassò lo sguardo, scuotendo la testa. "Che succede?"

"Sospetta che sia tu uno tra i possibili ragazzi che le scrive le lettere"

"Ma io non le scrivo le lettere" disse divertito.

"E' questo il punto" sbottò a bassa voce.

"Horan! Ne ha ancora per molto?" sbottò invece ad alta voce la professoressa di letteratura.

"No, mi scusi" così prese un foglio e scrisse ciò che aveva da scrivere "Nella lettera mi ha scritto che ha escluso Niall, cioè me, dai sospetti" scrisse e passò il bigliettino a Louis che si affrettò a prenderlo e a nasconderlo dietro il portacolori.

"E quindi?" scrisse velocemente. Niall lo guardò, inarcando un sopracciglio, in attesa che Louis arrivasse da solo alla risposta. Infatti il liscio sgranò gli occhi e diede di sfuggita un'occhiata a Natalie.

"Non è possibile!" disse sottovoce, quasi disperato. Niall alzò le spalle e cercò di seguire la lezione.
 

"Ragazzi, ho un avviso da darvi" la professoressa si sistemò gli occhiali e sfogliò la sua agendina. "Anzi, due" aggiunse. Tutti la guardarono in religioso silenzio e quindi la professoressa, soddisfatta, sorrise e continuò. "Allora, il primo è che le vostre tanto amate vacanze di Natale cominceranno già dal diciannove dicembre e il rientro a scuola è previsto per il sette gennaio" tutti in classe esultarono, battendo le mani e fischiando entusiasti. La professoressa batté una mano sul legno della cattedra per azzittire il loro entusiasmo "E poi, il secondo è che è prevista una piccola gita, al rientro a scuola. Non immaginatevi grandi cose, saranno solo tre giorni, non lontano da qui" spiegò. "Ancora non abbiamo tutti i dettagli, quindi al più presto ve li faremo avere. Sarete solo voi quinte" concluse il suo discorso appena in tempo perché la campana suonò. Tutti annuirono e la prof raccolse la sua valigetta e la sua giacca, per poi uscire dalla classe sui suoi tacchi lucidi, non prima di aver salutato i suoi alunni.

Appena la prof uscì, in classe ci fu un boato: erano tutti eccitati per questa gita improvvisa e non prevista, dato che tutti si aspettavano solo la gita a fine anno come tutti gli anni. Il resto della giornata fu abbastanza monotona tanto che le ore successive passarono molto lentamente.

All'uscita Niall corse verso Natalie e le sorrise. "Hey Nat, oggi ci vediamo alla stessa ora?" chiese, mentre sistemava il suo zaino.

"Sì, certo. Mi raccomando, fai qualche esercizio prima di venire da me e ricordati i marshmallow" sorrise come una bambina e lo salutò, confondendosi tra la massa di studenti.

Niall si voltò verso Louis e Liam che stavano uscendo proprio in quel momento. "Ragazzi, ho bisogno di aiu-"

"Hey Niall!" una ragazza gli si avvicinò, interrompendolo, e gli sorrise.

"Ciao..." assottigliò la vista perché non ricordava il nome -o forse non ricordava proprio il volto della ragazza.

"...Maddy. Mi chiamo Maddy!" allungò la mano per presentarsi. Niall gliela strinse e sorrise.

"Hai bisogno di aiuto?" chiese quindi.

"Sono solo da quest'anno in questa scuola e-" iniziò a parlare, ma venne interrotta da Niall.

"Scusa Maddy. Vedo che la cosa è molto lunga, ma devo andare che sono parecchio di fretta. Se vuoi ti lascio il mio numero e puoi spiegarmi per messaggio, sì?"

"Oh, va benissimo!" la ragazza uscì il suo cellulare dalla tasca dei suoi jeans sbloccò lo schermo, pronta per segnare il numero. Il ragazzo dettò, la ragazza lo ringraziò e corse via, dalle sue amiche che la aspettavano.

"Niall, di cosa avevi bisogno?" chiese Liam, che era rimasto lì vicino, accanto a Louis a guardare la scena in silenzio.

"Oh, niente ragazzi, magari ne parliamo un'altra volta. Ci vediamo domani, devo andare da Nat" e se ne andò anche il biondo.

 

-

 

Natalie accese il suo pc, dopo aver mangiato, e girò un po' su internet trovando sempre le solite cretinate. Pensò di aprire la sua casella di posta, pensando che forse il ragazzo le aveva mandato la risposta o qualcosa del genere. Così fu infatti.

Da sealife_n@hotmail.it: Se ti dicessi la mia reale identità molto probabilmente ci resteresti male e non mi parleresti più. Non voglio questo, Nat. :(

Natalie lesse più di una volta quella piccola email e nascose il labbro inferiore con i denti.

sealife_n@hotmail.it: Perché non dovrei più parlarti? Mi dispiacerebbe perdere i contatti con te, chiunque tu sia. Solo che è frustrante non conoscere il tuo aspetto fisico. Sarebbe carino saperlo, non credi?

Natalie pensò che le email, nonostante non avessero lo stesso fascino delle lettere, fossero parecchio più pratiche e veloci e in quel momento era proprio la velocità che serviva a Natalie.

Da sealife_n@hotmail.it: Hai ragione, lo so. Anche io avrei dato di matto se mi fossi trovato al tuo posto, ma credimi.. non posso! Non voglio rischiare di rovinare tutto. Quando sarà il momento giusto te lo dirò, ok? Adesso ti devo lasciare, devo andare da un'amica, a più tardi x

Cosa aveva da perdere quel ragazzo? Natalie sbuffò e chiuse il pc, non rispondendo nemmeno.

 

Il campanello di casa suonò e scese per andare ad aprire. Niall era arrivato e portava in una mano una rosa e nell'altra mano un pacco di marshmallow.

Alla vista della rosa, gli occhi di Natalie luccicarono e portò una mano davanti la bocca per la sorpresa.

"Wow Niall, io-"

"Frena! Non è da parte mia," l'entusiasmo venne smorzato da quelle cinque parole e corrugò la fronte "l'ho trovata qui per terra, ha pure un bigliettino che non ho letto!" Natalie allungò il braccio e prese la rosa tra le mani.

"Vieni, entra" il biondo entrò e aspettò che la ragazza leggesse il bigliettino. "Non hai visto nessuno poggiarla lì?" Niall scosse la testa e seguì la ragazza in cucina, proprio come il giorno precedente.

"Non lo leggi il bigliettino?" chiese curioso, mentre usciva i suoi libri dallo zaino. Naatalie annuì e aprì quel piccolo fogliettino attaccato allo stelo della rosa.

"Tempo al tempo, piccola Nat x"

La diretta interessata sorrise ampiamente, avendo riconosciuto la scrittura e si morse il labbro. Niall fu felice di vedere quel sorriso sulle labbra di Natalie: glielo avrebbe detto, solo non in quel momento.

"Allora chi la manda?"

"Quel mio amico di cui ti parlavo" disse e poi inspirò il dolce profumo.

"Deve volerti proprio tanto bene" esclamò il biondo, sorridendo ampiamente.

"È possibile di sì"

Natalie ebbe quel sorriso da ebete per tutto il pomeriggio. Il ragazzo come poteva sapere il suo indirizzo di casa? Che fosse davvero Louis il mittente? Il giorno prima era venuto proprio qui per prendere Niall, pensò.

Poco dopo la suoneria del cellulare di Niall interruppe il loro studio. Il biondo sbloccò lo schermo e notò un messaggio da un numero sconosciuto.

Da Sconosciuto: Ciao Niall, sono Maddy.. ti ricordi? Questo è il mio numero. Avevo il piacere di parlarti, era possibile vederti tra dieci minuti al parco? x

Niall salvò il suo numero e rispose al messaggio.

A Maddy: Ciao Maddy, certo! Ci vediamo al parco tra dieci minuti x

Niall posò il cellulare in tasca e chiuse lentamente tutti i libri. "Io devo andare, ho un appuntamento" mise tutto dentro lo zaino e chiuse la cerniera.

Appuntamento?

Natalie annuì semplicemente, non potendo chiedere nulla a riguardo, alla fine non era nessuno.

Però ebbe il coraggio di "Louis ha un amico che pratica scii d'acqua?" chiedere.

Niall inarcò un sopracciglio, sorpreso da quella domanda, ma rispose comunque "Si, Liam!" forse non facendo caso alle sue parole che aveva detto.

 

Liam. Amico. Sii d'acqua. Mare. Poteva essere davvero Louis il ragazzo delle lettere!

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Capitolo 13
*** Twelve ***


Alla fine Natalie non aveva accettato la proposta di Niall, troppo spaventata da ciò che sarebbe potuto accadere. Non voleva rischiare di far scoprire il suo segreto più grande: sarebbe bastato un solo schizzo sulle gambe per far succedere un casino e lei non avrebbe voluto, specialmente perché non conosceva bene Niall e i suoi amici, quindi cosa avrebbero pensato di lei? Del mostro che era? Aveva liquidato Niall immediatamente con una scusa banale e il biondo, un po' tentennante, aveva annuito e le aveva detto che si sarebbero visti l'indomani a scuola.

Quando Niall, l'indomani, entrò in classe trovò già Natalie, la quale era affacciata alla finestra con le braccia poggiate sul davanzale in marmo, che guardava il cortile di fronte a sé pieno di studenti, e la lettera dietro la lavagna. Così facendo piano, allungò il braccio per prendere il foglio e lo nascose tra lo zaino e la schiena, in modo che non potesse cadere. Mise su il suo miglior sorriso e tossicchiò, attirando quindi l'attenzione di Natalie.

"Buongiorno" salutò, ricevendo un sorriso da parte della ragazza.

"Buongiorno a te, biondo" disse un po' nervosa, pensando al giorno precedente. Dopo Niall entrarono in classe altri tre suoi compagni tra cui Louis che salutò il biondo con una pacca sulla spalla. Natalie si avvicinò al suo zaino, prese un borsello ed uscì dalla classe per andare in bagno, solo che il retro della lavagna attirò la sua attenzione: che fine ha fatto la lettera? 

Guardò indietro e c'erano Niall, Louis e altri due suoi compagni -di cui una femmina: adesso il cerchio si restringeva di parecchio. E' possibile che sia uno di loro? pensò, mordendosi il labbro inferiore, e diventò ancora più confusa di prima. E se fosse stato Louis? 

Scosse la testa ed andò in bagno, prima dell'inizio delle lezioni. 

Niall approfittò dell'assenza di Natalie dalla classe per poter leggere  la sua lettera. 

[..]

Un giorno me lo dirai? Mi dirai chi sei? Voglio parlarti faccia a faccia, nonostante io non abbia esperienza nei rapporti personali e sia così timida. Voglio sapere come sei fatto: hai detto che sei un ragazzo, quindi in classe ci sono solo sei ragazzi e di questi posso escludere Niall. Perché? Perché oggi ha chiamato le tue meravigliose lettere 'letterine d'amore', con una faccia schifata. Non credo sia il tipo da inviare lettere del genere. Allora chi sei?

Fatti scoprire, un bacio x

Dire che Niall era rimasto deluso? era dire poco.. l'aveva escluso per primo. Come poteva uscirsene? Come poteva farle capire che era lui il ragazzo che le scriveva delle lettere? Si appuntò la mail di Natalie su una pagina di un suo quaderno, guardò Louis, fece una smorfia dispiaciuta e posò la penna.

Piegò il foglio e lo nascose dentro lo zaino, appena in tempo. Natalie entrò in classe, sentendosi appena in soggezione. Era sicura che il ragazzo che le scriveva la stava guardando e le sue guance si imporporarono di rosso. Abbassò lo sguardo sulle sue scarpe del medesimo colore delle guance e raggiunse il suo banco in silenzio. Quando si sedette, iniziò a fissare Louis. Era possibile che fosse lui che le scriveva quelle lettere dolcissime? 

"Perché Natalie mi sta fissando?" chiese Louis a Niall, a metà della prima ora. Niall lo ascoltò e abbassò lo sguardo, scuotendo la testa. "Che succede?"

"Sospetta che sia tu uno tra i possibili ragazzi che le scrive le lettere"

"Ma io non le scrivo le lettere" disse divertito.

"E' questo il punto" sbottò a bassa voce.

"Horan! Ne ha ancora per molto?" sbottò invece ad alta voce la professoressa di letteratura.

"No, mi scusi" così prese un foglio e scrisse ciò che aveva da scrivere "Nella lettera mi ha scritto che ha escluso Niall, cioè me, dai sospetti" scrisse e passò il bigliettino a Louis che si affrettò a prenderlo e a nasconderlo dietro il portacolori.

"E quindi?" scrisse velocemente. Niall lo guardò, inarcando un sopracciglio, in attesa che Louis arrivasse da solo alla risposta. Infatti il liscio sgranò gli occhi e diede di sfuggita un'occhiata a Natalie.

"Non è possibile!" disse sottovoce, quasi disperato. Niall alzò le spalle e cercò di seguire la lezione.
 

"Ragazzi, ho un avviso da darvi" la professoressa si sistemò gli occhiali e sfogliò la sua agendina. "Anzi, due" aggiunse. Tutti la guardarono in religioso silenzio e quindi la professoressa, soddisfatta, sorrise e continuò. "Allora, il primo è che le vostre tanto amate vacanze di Natale cominceranno già dal diciannove dicembre e il rientro a scuola è previsto per il sette gennaio" tutti in classe esultarono, battendo le mani e fischiando entusiasti. La professoressa batté una mano sul legno della cattedra per azzittire il loro entusiasmo "E poi, il secondo è che è prevista una piccola gita, al rientro a scuola. Non immaginatevi grandi cose, saranno solo tre giorni, non lontano da qui" spiegò. "Ancora non abbiamo tutti i dettagli, quindi al più presto ve li faremo avere. Sarete solo voi quinte" concluse il suo discorso appena in tempo perché la campana suonò. Tutti annuirono e la prof raccolse la sua valigetta e la sua giacca, per poi uscire dalla classe sui suoi tacchi lucidi, non prima di aver salutato i suoi alunni.

Appena la prof uscì, in classe ci fu un boato: erano tutti eccitati per questa gita improvvisa e non prevista, dato che tutti si aspettavano solo la gita a fine anno come tutti gli anni. Il resto della giornata fu abbastanza monotona tanto che le ore successive passarono molto lentamente.

All'uscita Niall corse verso Natalie e le sorrise. "Hey Nat, oggi ci vediamo alla stessa ora?" chiese, mentre sistemava il suo zaino.

"Sì, certo. Mi raccomando, fai qualche esercizio prima di venire da me e ricordati i marshmallow" sorrise come una bambina e lo salutò, confondendosi tra la massa di studenti.

Niall si voltò verso Louis e Liam che stavano uscendo proprio in quel momento. "Ragazzi, ho bisogno di aiu-"

"Hey Niall!" una ragazza gli si avvicinò, interrompendolo, e gli sorrise.

"Ciao..." assottigliò la vista perché non ricordava il nome -o forse non ricordava proprio il volto della ragazza.

"...Maddy. Mi chiamo Maddy!" allungò la mano per presentarsi. Niall gliela strinse e sorrise.

"Hai bisogno di aiuto?" chiese quindi.

"Sono solo da quest'anno in questa scuola e-" iniziò a parlare, ma venne interrotta da Niall.

"Scusa Maddy. Vedo che la cosa è molto lunga, ma devo andare che sono parecchio di fretta. Se vuoi ti lascio il mio numero e puoi spiegarmi per messaggio, sì?"

"Oh, va benissimo!" la ragazza uscì il suo cellulare dalla tasca dei suoi jeans sbloccò lo schermo, pronta per segnare il numero. Il ragazzo dettò, la ragazza lo ringraziò e corse via, dalle sue amiche che la aspettavano.

"Niall, di cosa avevi bisogno?" chiese Liam, che era rimasto lì vicino, accanto a Louis a guardare la scena in silenzio.

"Oh, niente ragazzi, magari ne parliamo un'altra volta. Ci vediamo domani, devo andare da Nat" e se ne andò anche il biondo.

 

-

 

Natalie accese il suo pc, dopo aver mangiato, e girò un po' su internet trovando sempre le solite cretinate. Pensò di aprire la sua casella di posta, pensando che forse il ragazzo le aveva mandato la risposta o qualcosa del genere. Così fu infatti.

Da sealife_n@hotmail.it: Se ti dicessi la mia reale identità molto probabilmente ci resteresti male e non mi parleresti più. Non voglio questo, Nat. :(

Natalie lesse più di una volta quella piccola email e nascose il labbro inferiore con i denti.

sealife_n@hotmail.it: Perché non dovrei più parlarti? Mi dispiacerebbe perdere i contatti con te, chiunque tu sia. Solo che è frustrante non conoscere il tuo aspetto fisico. Sarebbe carino saperlo, non credi?

Natalie pensò che le email, nonostante non avessero lo stesso fascino delle lettere, fossero parecchio più pratiche e veloci e in quel momento era proprio la velocità che serviva a Natalie.

Da sealife_n@hotmail.it: Hai ragione, lo so. Anche io avrei dato di matto se mi fossi trovato al tuo posto, ma credimi.. non posso! Non voglio rischiare di rovinare tutto. Quando sarà il momento giusto te lo dirò, ok? Adesso ti devo lasciare, devo andare da un'amica, a più tardi x

Cosa aveva da perdere quel ragazzo? Natalie sbuffò e chiuse il pc, non rispondendo nemmeno.

 

Il campanello di casa suonò e scese per andare ad aprire. Niall era arrivato e portava in una mano una rosa e nell'altra mano un pacco di marshmallow.

Alla vista della rosa, gli occhi di Natalie luccicarono e portò una mano davanti la bocca per la sorpresa.

"Wow Niall, io-"

"Frena! Non è da parte mia," l'entusiasmo venne smorzato da quelle cinque parole e corrugò la fronte "l'ho trovata qui per terra, ha pure un bigliettino che non ho letto!" Natalie allungò il braccio e prese la rosa tra le mani.

"Vieni, entra" il biondo entrò e aspettò che la ragazza leggesse il bigliettino. "Non hai visto nessuno poggiarla lì?" Niall scosse la testa e seguì la ragazza in cucina, proprio come il giorno precedente.

"Non lo leggi il bigliettino?" chiese curioso, mentre usciva i suoi libri dallo zaino. Naatalie annuì e aprì quel piccolo fogliettino attaccato allo stelo della rosa.

"Tempo al tempo, piccola Nat x"

La diretta interessata sorrise ampiamente, avendo riconosciuto la scrittura e si morse il labbro. Niall fu felice di vedere quel sorriso sulle labbra di Natalie: glielo avrebbe detto, solo non in quel momento.

"Allora chi la manda?"

"Quel mio amico di cui ti parlavo" disse e poi inspirò il dolce profumo.

"Deve volerti proprio tanto bene" esclamò il biondo, sorridendo ampiamente.

"È possibile di sì"

Natalie ebbe quel sorriso da ebete per tutto il pomeriggio. Il ragazzo come poteva sapere il suo indirizzo di casa? Che fosse davvero Louis il mittente? Il giorno prima era venuto proprio qui per prendere Niall, pensò.

Poco dopo la suoneria del cellulare di Niall interruppe il loro studio. Il biondo sbloccò lo schermo e notò un messaggio da un numero sconosciuto.

Da Sconosciuto: Ciao Niall, sono Maddy.. ti ricordi? Questo è il mio numero. Avevo il piacere di parlarti, era possibile vederti tra dieci minuti al parco? x

Niall salvò il suo numero e rispose al messaggio.

A Maddy: Ciao Maddy, certo! Ci vediamo al parco tra dieci minuti x

Niall posò il cellulare in tasca e chiuse lentamente tutti i libri. "Io devo andare, ho un appuntamento" mise tutto dentro lo zaino e chiuse la cerniera.

Appuntamento?

Natalie annuì semplicemente, non potendo chiedere nulla a riguardo, alla fine non era nessuno.

Però ebbe il coraggio di "Louis ha un amico che pratica scii d'acqua?" chiedere.

Niall inarcò un sopracciglio, sorpreso da quella domanda, ma rispose comunque "Si, Liam!" forse non facendo caso alle sue parole che aveva detto.

 

Liam. Amico. Sii d'acqua. Mare. Poteva essere davvero Louis il ragazzo delle lettere!

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Capitolo 14
*** Fourteen ***



Da quell'episodio erano passati ormai dieci giorni. Al Natale mancavano ne mancavano un paio e tutto filava liscio, o quasi.

Il ragazzo misterioso sembrava a Natalie parecchio freddo e distaccato, si sentivano forse tre volte al giorno: si chiedevano a vicenda come stavano e come avevano passato la giornata, ma la maggior parte delle volte lui era molto schivo e liquidava la ragazza con un 'Scusa, ma devo andare' e le dava appuntamento a un giorno successivo, ma quasi sempre era lei ad iniziare la discussione.

Si era chiesta il perché di quel comportamento, se avesse fatto o detto qualcosa di sbagliato nei giorni passati. Cosa è successo? Dire che c'era rimasta male era dire poco, perché doveva ammetterlo: si era affezionata.

Niall stesso, d'altro canto, non si era comportato meglio di lui. Nonostante la prof di matematica si fosse complimentata con il biondo per i leggeri miglioramenti negli esercizi, non si era mai avvicinato a Natalie per ringraziarla. In realtà anche lui sembrava schivo e diceva sempre di aver da fare con i suoi amici oppure con una certa Maddy.

La sfiga mi perseguita, pensava sempre la rossa, perché non solo il ragazzo misterioso si era allontanato, ma anche Niall.

Natalie non ci capiva più nulla. Evidentemente non era abbastanza per loro, non era alla loro altezza, magari avevano amici migliori e lei cosa poteva farci? Non era colpa sua se- okay, diciamo che era un po' colpa sua se non aveva mai avuto amici nel corso della sua vita e quindi era una frana nel relazionarsi. Ma ciò non doveva permettere agli altri di abbandonarla così, da un giorno all'altro.

Niall, però,  stava facendo un sforzo enorme nel cercare di allontanarsi dalla ragazza. Liam e Louis gli avevano consigliato di allontanarsi un po' da Natalie per poter capire cosa fare con lei, come poterle dire che il ragazzo delle lettere fosse lui.

"Scusa, hai capito cosa ha detto la prof?" la compagna di banco di Natalie le si era avvicinata, distraendola dal suo flusso di pensieri. La professoressa di matematica stava straparlando, ma la rossa stava pensando a tutt'altro.

Natalie si voltò e le regalò un sorriso di scuse. "No, scusami ehm-" come poteva,  in cinque anni, non aver imparato i nomi dei suoi compagni? Che frana!

"Sono Laura"

"Scusami Laura" le sorride "avevo la testa da un'altra parte"

La ragazza al suo fianco ridacchiò. "Anche io." sbuffò divertita. "Sto pensando già alle vacanze di Natale"

La rossa si morse il labbro, trattenendo una risata e abbassò lo sguardo imbarazzata. Poi annuì, concordando.

Si voltò verso il banco di Niall e Louis e fissò quest'ultimo. In quei giorni aveva avuto modo di pensare a lui, ai suoi comportamenti e aveva constatato che effettivamente non poteva essere lui il ragazzo delle lettere: in passato non avevano mai parlato e avevano iniziato solo dopo aver intrapreso la conoscenza con Niall, quindi era praticamente impossibile che fosse lui.

Sbuffò rumorosamente e cercò di seguire la spiegazione.

La giornata scolastica si era conclusa, così come l'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze di Natale.

Natalie impugnò la sua tracolla ed uscì dal portone principale, respirando profondamente ed avvicinandosi a Niall.

"Hey Niall" il biondo si voltò e trattenne un sorriso.

"Hey"

"Ti andrebbe, non so, di passare un po' di tempo insieme più tardi?" chiese totalmente in imbarazzo. Aveva sicuramente sfidato se stessa facendogli quella proposta.

Niall sembrò pensarci un attimo, stava combattendo una guerra dentro di sè e alternava lo sguardo da Liam a Natalie "Scusa, ma ho da fare" rispose quindi, facendo spallucce cercando di non far trasparire il suo dispiacere.

"Certo" sussurrò a se stessa, sorridendo amaramente "come sempre" e si sistemò la tracolla sulla spalla "Quando hai un po' di tempo per me fammelo sapere" e si incamminò verso l'uscita del giardino.

Il biondo si morse il labbro inferiore, sentendosi un po' in colpa "Natalie-"

"Fanculo, Horan!" urlò la rossa senza voltarsi. Niall di conseguenza si voltò frustrato verso i suoi amici che avevano osservato la scena in silenzio.

"Ragazzi, più la allontano e più mi manca"

 

-

 

E così erano trascorsi altri due giorni e la mezzanotte era passata da un po': era già Natale.

Natalie in quei giorni non aveva potuto sfiorare nemmeno con un dito l'acqua marina perché la neve aveva sorpreso tutti quell'anno e poi sua madre si preoccupava troppo per la sua salute. Quindi aveva preferito stare in camera sua, sotto le coperte calde.

Caroline e Natalie erano in salotto illuminato solo dalle lucine dell'albero di natale e dallo schermo della televisione, sedute sul divano, abbracciate l'una all'altra mentre guardavano uno dei grandi classici natalizi.

Entrambe amavano passare le feste in questo modo, insieme. Fortunatamente per Natalie, Caroline prendeva sempre una settimana di ferie durante questo periodo e lo passava in casa tra dolci deliziosi e pollo e patate al forno squisiti.

Natalie guardò l'orologio digitale illuminato sotto la tv e si voltò verso sua madre.

"Buon Natale, mamma" le sussurrò felice.

"Buon Natale anche a te, piccola mia" e strinsero ancora di più il loro abbraccio.

Si diedero poi la buonanotte e si rifugiarono nelle proprie camere. Natalie controllò il suo cellulare istintivamente per vedere se qualcuno le avesse mandato gli auguri, ma la realtà la colpì quando notò il suo cellulare privo di qualsiasi notifica: lei non aveva nessuno, non aveva nemmeno il numero di Niall. Portò le ginocchia al petto e sospirò.

Che felicità!

Poi però,  scorrendo fra le applicazioni, notò un numerino rosso sopra l'icona della sua casella di posta. Ci cliccò e attese che si caricasse. E poi il suo cuore si fermo un millisecondo per poi pompare assiduamente.

Da sealife_n@hotmail.it: Ciao Nat, forse non vorrai parlarmi e lo posso ben capire. Volevo solo augurarti un sereno Natale e perdonami se non ti ho fatto il regalo (perché volevo farlo). Però voglio rimediare chiedendoti di incontrarci. Potremmo farlo quando torno da Mullingar (sono dai miei nonni), mi sono stancato di nascondermi dietro queste parole, voglio che tu sappia chi sono, a mio rischio e pericolo.

Tanti auguri ancora, piccola Nat.
Ti voglio bene

 

La ragazza rilesse più volte l'email del ragazzo ed era indecisa se saltare e urlare dalla gioia per tutta la camera oppure restare sul suo letto, con la testa sotto il cuscino, a piangere dalla gioia. Nel dubbio prese un respiro profondo e cliccò su Rispondi.

 

A sealife_n@hotmail.it: Hey ciao Tu. Si dovrei essere totalmente arrabbiata con te per come mi hai trattata in questi ultimi giorni, ma con la tua email mi hai resa felice, dico davvero. Non pensavo che mi chiedessi una cosa del genere, anzi.. avevo perso pure le speranze. Mi hai fatto un regalo bellissimo, invece. Non vedo l'ora di incontrarti!

Buon Natale, ragazzo misterioso.
Ti voglio bene anche io

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Capitolo 15
*** Fifteen ***


 

A sealife_n@hotmail.it: Ciao ragazzo misterioso, oggi è il grande giorno ed io sono così felice. Finalmente ci vedremo, ti vedrò e ti conoscerò. Ho una strana ansia addosso, è normale?
Quando partirai dall'Irlanda?

Da sealife_n@hotmail.it: Ciao piccola Nat, in realtà sono già a Brighton, sono tornato un paio d'ore fa. Ansia? Non dirlo a me.. non so come tu possa reagire, non so se scapperai, se ti incazzerai oppure mi abbraccerai e non lo so. Ho un brutto presentimento, ma voglio pensare in positivo e quindi andrà tutto bene. 
Che ne dici di incontrarci nel bar del centro? Sarò lì dalle quattro, ti offro una cioccolata calda!

A sealife_n@hotmail.it: Non posso rifiutare una cioccolata calda! Alle quattro sarò puntuale.. e tranquillo, andrà tutto bene! Ci vediamo più tardi, un bacio x

 

Niall lesse la risposta della ragazza e sospirò. Chiuse il computer e scese le scale alla ricerca di sua madre.
"Ma'?" chiamò, facendo capolino in cucina.

"Tesoro" la donna alzò lo sguardo verso di lui e gli sorrise, distogliendo l'attenzione dallo schermo del cellulare.

"Che facevi di bello?" chiese curioso e si sedette di fronte a lei.

"Mi stavo mettendo d'accordo con una mia collega. Volevamo organizzare una serata insieme, magari dopo Capodanno!" sorrise e poggiò il telefono sul tavolo.

"Oh, che cosa carina"

"Decisamente, organizziamo qui a casa nostra"

"Quindi suppongo debba esserci anche io" sbuffò e ruotò gli occhi al cielo.

"Si, Niall. La mia collega vuole conoscerti" gli accarezzò il braccio coperto dalla manica della maglietta.

"Va bene" sospirò "comunque tra un paio d'ore vado al centro, devo vedere una persona"

"Uh, fai il misterioso con tua madre?" gli puntò un dito contro e rise.

"Sì mamma, non cominciare" sbuffò, quando Niall non diceva mai la persona con la quale sarebbe uscito, beh, Maura sapeva che fosse una ragazza "volevo solo avvertirti" precisò e sparì nuovamente in camera sua per disfare la valigia. Sua mamma aveva insistito per passare qualche giorno dai nonni irlandesi ed erano partiti così, su due piedi, senza avvertire nessuno. Infatti Niall non aveva avuto nemmeno il tempo di avvertire Louis e Liam, i quali lo avevano preso a parole.. come sempre. Poi erano scoppiati a ridere e si erano messi a parlare tranquillamente.

 

-

 

"Hey, dove stai andando vestita così bene?" Caroline entrò in camera della figlia, vedendola davanti lo specchio che si sistemava il suo abito floreale. 

"Finalmente incontrerò il ragazzo delle lettere" guardò un attimo suo madre e poi attenzionò nuovamente il suo riflesso.

"Davvero, tesoro?" chiese quindi felice, mettendosi dietro Natalie e poggiando le mani sulle sue palle. "Sei così tesa, rilassati" le sorrise.

"Lo so, mamma, ma se non è chi mi aspetto che fosse? Non voglio rimanerci male" piagnucolò, abbassando lo sguardo sulle sue mani.

"Piccola, andrà tutto bene, fidati di tua mamma" le fece l'occhiolino, provocando un debole sorrido da parte di Natalie. "Vuoi un passaggio?"

"No, grazie, mi farà bene fare due passi" sua madre annuì, le diede un bacio sulla fronte e poi uscì.

 

-

 

Natalie era di fronte il bar del centro, incerta se entrare oppure scappare immediatamente, spaventata. L'ansia la stava divorando dentro, come fa un verme con una mela. Erano le quattro e cinque minuti e il cuore le batteva velocemente.

Prese un respiro profondo ed entrò, poco decisa. Il campanello posto sopra la porta tintinnò e Natalie avvampò, pensando che avesse richiamato involontariamente l'attenzione su di sé di tutti all'interno del locale. Ma così non fu. Si guardò un po' intorno e cercò qualcosa di strano, o meglio qualcuno. Erano tutti in compagnia, camminò un po' tra i tavoli, ma non trovò nessuno lì che stesse aspettando qualcuno. Così pensò che non fosse ancora arrivato e quindi si sedette su uno dei tavoli vuoti: l'avrebbe aspettato lei, seduta su quella sedia di legno dipinta di verde, picchiettando le sue dita sul tavolo, con l'ansia che non voleva lasciarla stare.

E se non si fosse presentato?

E se le avesse mentito?

E se in realtà l'avesse presa in giro per tutto questo tempo? 

 

 

Niall arrivò davanti al bar con il fiatone, era rimasto per troppo tempo al telefono con Liam per chiedergli consigli, poi il castano aveva divagato e aveva cominciato a parlare della ragazza con cui si stava frequentando. Il risultato? Aveva fatto ritardare Niall di dieci minuti.

Si sistemò la maglietta, asciugò su di essa le sue mani sudate e deglutì. Ok, sono pronto si ripeté in testa, come una litania. Entrò, provocando il solito tintinnio della campanella posta sopra la porta, che chiuse alle sue spalle e si guardò intorno, per vedere se Natalie fosse arrivata prima di lui.

Infatti era lì. Riconobbe i suoi capelli rossi che coprivano quasi interamente la spalliera della sedia. Era voltata di spalle, meglio per Niall che poté camminare lentamente, prendendosi tutto il tempo necessario per riordinare i suoi pensieri dentro la sua testa.

Prima di avvicinarsi al tavolo interessato, si avvicinò al bancone e ordinò due cioccolate calde con qualche dolcetto al cioccolato, che poi il cameriere avrebbe portato al tavolo.

Prese un altro respiro profondo e si avvicinò a Natalie.

"Ciao Nat" le sorrise e la ragazza sobbalzò spaventata perché era troppo assorta nei suoi pensieri.

"Niall? Che ci fai qui?" domandò, guardandosi intorno. Il biondo si sedette di fronte a lei. "Sto aspettando una persona, non puoi stare qui" 

"Sono io quella persona" disse con voce quasi strozzata, guardandola attentamente negli occhi.

"Mi stai fottutamente prendendo in giro" Natalie non sapeva se piangere o ridere.

"No, Nat.. non ti sto prendendo in giro" sussurrò, adesso insicuro. Ho fatto la cosa giusta? 

"Non mi chiamare Nat!" sbottò quasi incavolata, sgranando gli occhi. "Non ti sei fatto più sentire, mi hai evitata, mi hai fatto credere di aver-" il cameriere si avvicinò al tavolo servendo le due cioccolate e i dolcini, interrompendo il discorso di Natalie. Quest'ultima guardò prima la cioccolata fumante ed inspirò il dolce profumo e poi tornò ad osservare gli occhi azzurri di Niall. "Mi hai fatto credere che avessi fatto qualcosa di sbagliato nei tuoi confronti" continuò a denti stretti. "Non ti sei fatto sentire nemmeno a Natale. Non ho ricevuto nemmeno dei miseri auguri" rise sarcastica e bevette un sorso di cioccolata.

"Nat" Niall allungò una mano sul braccio della rossa. 

"Ti ho detto di non chiamarmi in quel modo" disse sprezzante e tolse il braccio dalla presa di Niall.

"Ascoltami"

"Perché non mi hai detto subito che eri tu il ragazzo delle lettere?"

"Mi trattavi sempre male" iniziò. "Ti chiedevo qualcosa e tu subito partivi in quarta urlandomi contro" prese un respiro, bevette un sorso di cioccolata e pensò a come continuare. "Un giorno, allora, ho deciso di scriverti delle lettere. Volevo provare a parlarti.. conoscerti meglio. Vedevo che mi rispondevi e mi sono sentito al settimo cielo. Poi ho provato ad interagire con te, personalmente. Sono venuto a casa tua e mi hai trattato malissimo" rise amaramente al ricordo di quell'evento. Al che Natalie si portò una mano davanti agli occhi, scuotendo la testa.  "Poi sei venuta a scusarti e da lì abbiamo iniziato a parlare normalmente: venivo a casa tua, mi aiutavi con la matematica e mi sono trovato totalmente nei casini-"

"Non sapevi come dirmelo?"

"Esattamente" annuì. "Ti giuro, non so quante volte ho voluto dirtelo, ho pensato a tanti modi, ma l'unico e forse quello sbagliato è stato quello di allontanarmi da te, per capire cosa fare. So che ci tenevi a vedere il tipo dietro le lettere e così mi sono preso di coraggio e mi sono detto o la va o la spacca e quindi.. eccomi qui" fece spallucce e mangiò un dolcino, continuando a fissare gli occhi di Natalie.

Quest'ultima d'altro canto, non smetteva di fissare le labbra di Niall tutte piene di zucchero a velo e si trattenne dal ridere, dato che non le sembrava il momento adatto e pensò a tutto ciò che le aveva detto.

"Sei così incoerente. Mi avevi detto che consideravi le lettere per gli sfigati.." ricordò la frase che le aveva detto fuori scuola tempo prima.

"Non potevo di certo dirti che ero io. Mi avresti scoperto e.. mh, credimi però.. le cose che ti ho scritto nelle lettere sono tutte cose vere, non ho mentito nemmeno una volta, io ti voglio bene davvero Nat!"

Si dice che gli occhi parlano, dicono più dei gesti e delle parole. Gli occhi di Niall erano lucidi e pieni di sincerità, almeno era questo ciò che vide Natalie in essi. Si morse il labbro e abbassò lo sguardo "Non ci posso credere" mormorò, scuotendo la testa, incredula di tutta quella situazione. "In questo momento ti sto odiando" 

Niall annuì silenzioso. "Ti posso capire. E' giusto così.." sussurrò. "Però.. potrai mai perdonarmi?"

Natalie alzò lo sguardo nuovamente e tentennò sulla risposta.

"Dammi tempo" detto ciò si alzò, si sistemò il vestito leggermente spiegazzato, ringraziò Niall comunque per la cioccolata e si incamminò verso l'uscita del bar.

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Capitolo 16
*** Sixteen ***



Dammi tempo.

Dammi tempo aveva detto a Niall in quel bar.

Ma quale tempo? A Natalie non sarebbe bastato nemmeno tutto il tempo di questo mondo per pensare e perdonarlo. 

Niall si era comportato malissimo nei suoi confronti. Come poteva sfiorarle minimamente l'idea di poterlo perdonare così, su due piedi?

Tornando a casa, quel pomeriggio, aveva riflettuto molto e si era resa conto di essersi comportata molto tranquillamente con Niall, come se in quel momento ciò che le aveva detto il biondo non fosse poi tanto grave, come se quelle parole non l'avessero toccata minimamente. Arrivata, poi, nella sua camera aveva lanciato con forza la sua borsa in un angolo e la voglia di spaccare tutto si era impossessata di lei.

Niall le aveva mentito per più di un mese. 

Non ci poteva credere.

Si era fidata, si era affezionata ed era stata ripagata così, in questo modo.

"Tesoro mio, come-" sua madre notò la porta della camera di Natalie aperta, pensando che fosse tornata, e la trovò in piedi, mentre guardava fuori dalla finestra e le sue spalle facevano su e giù: il suo respiro era irregolare. "Tesoro" ripeté "come è andata?" le poggiò una mano sulla spalla, sorridendo.

Natalie si voltò di scatto, col viso serio e corrucciato. "Una merda, mamma. Ecco come è andata!" sbottò alzando le braccia in aria, per poi farle cadere di botto lungo i suoi fianchi.

Caroline si accigliò e inarcò un sopracciglio, curiosa "Come mai?"

"Perché il ragazzo misterioso," mimò le virgolette "non era altro che Niall!" urlò arrabbiata. In quel momento poteva essere paragonata ad un drago sputa-fuoco.

Caroline sgranò gli occhi e spalancò la bocca stupita, poi sorrise ancora di più "Ma è fantastico, ci speravo che fosse lu-"

"Mamma!" la richiamò "Mi ha mentito" scandì bene le parole per farle capire la gravità della situazione "La cosa brutta è che mi ero affezionata e sono stata ripagata in questo modo. Capisci?" la madre le carezzò la guancia, cercando di calmarla.

"Non dovresti essere così arrabbiata"

"Invece sì, ha continuato a mentire per tutti questi mesi. Ed io che pensavo fosse il suo compagno di banco, che stupida!" scosse la testa e sospirò rumorosamente.

"Tesoro, ascolta. Forse lui ha sbagliato a mentirti, okay? E mi sarei arrabbiata anche io al tuo posto.. non sopporto la gente che mente. Ma se non ricordo male, lui l'ha fatto per un motivo ben preciso, o sbaglio?" la ragazza scosse la testa, confermando le parole di sua madre. "Tu eri chiusa in te stessa e scontrosa con tutti"

"Ed era meglio se lo rimanevo" mormorò, infastidita.

Caroline sospirò,  sorpresa da tanta testardaggine: era così simile a lei e appunto per questo non voleva che faceva i suoi stessi errori. Voleva farle capire che aprirsi agli altri e affezionarcisi non era sbagliato. "Pensaci bene, okay?"

Poi un bip bip attirò l'attenzione di Caroline, la quale prese il suo cellulare dalla tasca dei jeans, sbloccò lo schermo e, visualizzando il messaggio appena arrivato, sorrise. Alzò poi lo sguardo verso sua figlia "Nat, tra un paio di giorni saremo a mangiare da una mia collega. Siamo diventate amiche ed è stata così gentile da invitare me e te a casa sua" spiegò felice.

Natalie si voltò e annuì, sforzando un sorriso. "Va bene"

Caroline batté felice le mani ed uscì dalla stanza, lasciando sua figlia in compagnia dei suoi pensieri

Erano passati un paio di giorni da quando Niall le aveva rivelato quella verità. Il ragazzo aveva continuato a mandarle email a cui Natalie non aveva risposto. Non se la sentiva e quando leggeva quei messaggi la rabbia le ribolliva nelle vene.

Stava forse esagerando? Si chiese cosa avrebbe fatto Niall al suo posto: molto probabilmente se ne sarebbe fregato, come aveva fatto in quei giorni.

Non gli era fregato niente di Natalie.

Non gli era fregato niente di ciò che potesse provare Natalie.

Aveva continuato per la sua strada.

Emise un urlo frustrato e accese il pc. Poco dopo notò il numero tre colorato di rosso spuntare sopra l'icona della casella di posta elettronica.

Natalie sbuffò, sapendo già di chi fossero quelle email. Cliccò su ed entrò nel suo account.

Come immaginava erano tutte e tre da parte di Niall. Le visualizzò.

Da sealife_n@hotmail.it: Nat, ti prego. Rispondimi. Lo so che sei ancora arrabbiata con me e forse leggendo le mie email ti arrabbierai ancora di più (e si, mi prenderai per stupido perché ti sto ancora scrivendo) ma ho bisogno di sentirti. Vorrei sapere come stai.

Da sealife_n@hotmail.it: Poco fa sono stato a mare per vedere Liam fare scii d'acqua con suo fratello. Sono tornato adesso a casa per aprire le email e sperare di trovare una tua risposta alle decine di email che ti ho inviato, ma non ho trovato nulla. Mh. Volevo solo dirti che ti ho pensato mentre ero lì con i miei amici. Ho pensato alla nostra passione in comune che è il mare e mi sarebbe piaciuto averti lì con noi, con me.

Poi Natalie aprì la terza.

Da sealife_n@hotmail.it: Mi manchi.

Sospirò pesantemente e spense il computer, buttandosi a peso morto sul letto a fissare il soffitto.

 

Niall, nello stesso momento, era chiuso in camera sua. Era in compagnia di Louis, mentre Liam li avrebbe raggiunti più tardi -doveva andare a cambiarsi.

"Non ti risponde ancora?" chiese il castano mentre, steso sul letto di Niall, riprendeva e lanciava in aria una pallina in spugna.

"No, nulla" disse sconfitto Niall, spegnendo il pc.

"Questa ragazza è così difficile" mormorò. "Ecco perché non mi piacciono, a loro non va mai bene nulla" sbuffò divertito facendo ridere anche Niall. Quest'ultimo sussultò quando sentì il suo cellulare vibrare, sperando che fosse Natalie. Poi i suoi pochi neuroni gli ricordarono che non si fossero mai scambiati i numeri.

Aprì il messaggio e sorrise ugualmente.

Da Maddy (12:19) - Ciao biondino♡ ti andrebbe più tardi di vederci?

"Chi è?" chiese curioso Louis.

"È Maddy" si morse il labbro.

"Uh, quella biondina che ci prova con te" e gli fece l'occhiolino.

"Non ci sta provando con me" borbottò quindi Niall "In questi giorni ci siamo sentiti ed è molto simpatica e-"

"-e con molti meno problemi!" Niall capì cosa volesse dire Louis. "E prova a dire ancora che non provi niente per Natalie..." continuò con un tono minaccioso.

"Non provo niente per Nat, infatti uscirò con Maddy più tardi. Sono stufo di aspettare una risposta da parte di Natalie, che tra l'altro non arriva"

Quindi rispose subito a Maddy.

A Maddy (12:25) - Ciao biondina (perché un cuore vuoto? :( ), mi andrebbe di uscire con te. Ti va di andare in centro a bere o mangiare qualcosa di caldo?

Da Maddy (12:27) - Perché ti meriti un cuore vuoto :P 
Cioccolata calda?

A Maddy (12:30) - Sei cattiva :(
Cioccolata calda sia! Alle cinque ci vediamo in centro xx

"Vuoi provarci seriamente con lei?" chiese sbalordito Niall.

"Perché no? Mi piace, è davvero una ragazza carina e molto simpatica" Niall sorrise e mise il cellulare a caricare.

 

-

 

"Nat, sei pronta?" urlò Caroline dal piano inferiore. Stava aspettando da dieci minuti sua figlia, che invece di sistemarsi si era crogiolata sul suo letto, cercando video musicali su youtube.

"Sì sì, sono qui!" Natalie sbuffò e scese le scale. Indossava un maglione color panna col collo alto, un paio di jeans stretti che finivano intrappolati dentro degli stivaletti beige. Mise il suo cellulare dentro la sua borsetta marrone e poi mise in testa il beanie grigio che sua madre le porse.

"Sei bellissima" esordì Caroline e le schioccò un bacio sulla tempia. Natalie arrossì appena e ringraziò sua madre. Apprezzava davvero tutti i complimenti che sua madre le faceva, ma dentro di sé era consapevole di voler qualcun'altro a dirle quelle cose, a farla sentire speciale, unica, che potesse lasciarla a senza fiato e rossa fino alla punta dei capelli. E inconsapevolmente il suo pensiero andò su Niall, a quel biondino che l'aveva fatta affezionare e poi l'aveva presa in giro.

In quei due ultimi giorni non l'aveva più cercata, forse si era arreso o forse aveva capito che non doveva più cercarla per lasciarle un po' di spazio. 

Perché sto pensando a Niall? 

"Nat? Hey?" i suoi pensieri sfumarono improvvisamente e si trovò davanti sua madre che le sventolava la mano davanti gli occhi. Si guardò intorno e non solo era in macchina, ma erano pure in un luogo di Brighton a lei sconosciuto. Quando ci era salita in macchina? Si passò una mano in fronte e sorrise a sua madre. "Scendiamo, su" scesero dalla macchina e si incamminarono verso la porta di una villetta davvero carina, o almeno dall'esterno dava questa impressione. I muri erano colorati di un giallo-pesca, davanti le finestre erano appesi dei vasi pieni di fiori tutti colorati e di fronte la porta vi era un tappeto con scritto Welcome e poi sotto c'era scritto Merry Christmas. 

Caroline suonò al campanello e dopo poco una signora bionda, dall'aspetto bonario e con un sorriso a contornarle il viso, venne ad aprire. 

"Maura!" esclamò Caroline felice, andando ad abbracciarla.

"Caroline!" ricambiò il saluto, stringendola in un abbraccio. Poi la madre di Natalie sciolse l'abbraccio e si voltò verso sua figlia, indicandola.

"Lei è mia figlia Natalie" Maura le sorrise le strinse la mano, cordialmente, ricambiando il saluto. La donna si voltò verso l'interno, facendole entrare per non prendere freddo.

Ad un tratto sentirono dei passi veloci, ma goffi. Maura si voltò e sorrise. "Lui è mio figlio-"

"-Niall?" esclamarono all'unisono Caroline e Natalie, sconvolte e sorprese.

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Capitolo 17
*** Seventeen ***



"Vi conoscete?" chiese curiosa Maura, alternando lo sguardo da Caroline e Natalie a suo figlio. "Entrate, non state lì" si scostò e fece entrare le due ospiti, chiudendo subito dopo la porta.

"Pensavo di conoscerlo" rispose borbottando Natalie, con astio, volendo trucidare Niall con lo sguardo.

Caroline le diede una manata nascosta dietro la schiena e sorrise, tossendo imbarazzata. "Sì, mia figlia aiuta Niall con la matematica. Vanno in classe insieme"

"Sfortunatamente" sussurrò Nat più a se stessa.

"Oh, che bello!" rispose Maura con una gioia che andava a contrapporsi agli stati d'animo dei due ragazzi: rabbia da parte di Natalie e tristezza da parte di Niall.

"Quindi è grazie a lei se stai andando finalmente un po' meglio? Ne sono davvero felice. Natalie-" prima si rivolse a suo figlio e poi voltò lo sguardo verso la ragazza "- te ne sono infinitamente grata!"

La ragazza si ritrovò a sforzare un sorriso e ad annuire "Si figuri"

"Bene" sussurrò. "Andiamo in cucina, la cena è quasi pronta.. oh, Niall, aiutale a togliere i cappotti"

Niall annuì e si avvicinò prima a Caroline, che gli regalò un sorriso, la aiutò e appese il cappotto insieme alla borsa sull'appendino. La donna ringraziò e seguì la sua nuova amica in cucina, facendole già i complimenti per l'odore delizioso che proveniva dal forno.

Niall poi si avvicinò a Natalie per aiutarla, ma questa si scostò e "Tranquillo, faccio da sola" disse con un tono gelido, per poi appendere il suo cappotto, beanie e borsa sopra quelli di sua madre.

Niall sospirò, osservandola e pensando che fosse davvero bella vestya in quel modo. Quel vestiario le dava un'aria da bambina adorabile.

"Perché non mi hai risposto alle email?" provò il biondino, cercando di non farsi trascinare dalla timidezza.

Natalie lo guardò negli occhi e alzò le spalle con noncuranza. "Non avevo motivo per risponderti" chiuse il discorso appena iniziato e raggiunse le due donne in cucina, sedendosi poi a tavola dopo il permesso di Maura, lasciando Niall da solo all'ingresso.

In realtà Natalie era stata tentata molte volte dall'aprire il suo computer e rispondere alle email di Niall. Ma il suo orgoglio l'aveva fermata dal farlo.

Avevano fatto dieci passi avanti, insieme, nonostante i vari muri di cemento che si era costruita. Era bastato un niente per farli crollare, ed era bastato altrettanto per farli ricostruire, facendo così venti passi indietro.

Non erano nemmeno al punto di partenza.

"Allora Natalie" Maura incrociò le dita sotto al mento, dopo aver pulito le sue labbra con un tovagliolo. "Tua madre mi ha raccontato che sei molto brava a scuola. Cosa hai intenzione di fare dopo?" chiese curiosa, rivolgendole un caldo sorriso.

Sicuramente quella domanda l'aveva presa alla sprovvista "Sinceramente non lo so" le sue guance si imporporarono di rosso "Non ci ho ancora pensato" si strinse nelle spalle e poi portò alla bocca l'ultimo pezzo di carne rimasta nel suo piatto.

"Sono sicura che farai la scelta giusta" concluse Maura, facendo annuire sia Caroline che Natalie.

"E tu Niall? Cosa avrai intenzione di fare dopo il diploma?"

"Sicuramente non studiare" sghignazzò, facendo scuotere la testa ad una madre esasperata. Caroline rise e annuì comprensiva.

"Immagino"

"Probabilmente cercherò qualche lavoro che abbia a che fare con il mare" rispose guardando Natalie.

Quest'ultima tossicchiò appena, asciugandosi le labbra con un tovagliolo e si rivolse a Maura "Scusi, dov'è il bagno?"

"Primo piano, seconda porta a sinistra" Natalie si alzò dalla sua sedia e si dileguò dalla cucina, seguendo le indicazioni di Maura. Si chiuse dietro la porta bianca e accese la luce.

Dio mio! pensò. Si guardò allo specchio e notò di avere una faccia sconvolta.

Con tutte le persone con cui mia madre poteva stringere un'amicizia,  doveva beccare proprio la mamma di Natalie? pensò ancora e aprì il rubinetto.

Scese poco dopo essersi rinfrescata. Entrò in cucina e vide Niall guardare lo schermo del suo telefono e digitare qualcosa molto velocemente.

Da Louis (21:32) - Hey Nialler, noi siamo qui, ti stiamo aspettando. Senza di te non entriamo x

Questo era quello che diceva il messaggio che Louis aveva inviato a Niall. Si erano organizzati quella stessa mattina per andare al The Haunt* dopo cena. Niall, Louis, Liam, Maddy e pure Zayn con la sua ragazza secolare.

"Scusate-" Niall si alzò dal tavolo, sistemando la sua sedia sotto di esso "-ma io adesso devo andare"

"Dove vai?" chiese sua madre.

"Mamma ti ho detto che dovevo uscire con i ragazzi e Maddy"

Maddy. Natalie si chiese se fosse la stessa ragazza di giorni fa, quella che aveva visto una volta insieme a Niall.

"Ah, sei fidanzato?" chiese Caroline e Natalie maledisse in tutte le lingue del mondo sua madre.

"Si, da poco" rispose sicuro Niall e ciò diede fastidio a Natalie: lui non le aveva parlato di nessuna ragazza. Le sue email erano tutte mi manchi scusami. Strinse leggermente i pugni sulle sue gambe ed abbassò lo sguardo.

"Perché non ti porti anche Natalie?" chiese Maura, guardando la ragazza e poi suo figlio, che a sua volta guardò la ragazza.

In fondo che male ci sarebbe stato?, pensava Maura. Erano tutti compagni di classe, o quasi, e avevano una certa confidenza.

"No, grazie" rispose Natalie "Non credo faccia piacere a loro ed io non mi sentirei a mio agio" concluse.

Maura inizialmente stupita annuì, senza dire nulla.

Niall invece ci rimase un po' male, a dir la verità. Okay che Natalie fosse arrabbiata con lui, però sperava di poter risolvere. E invece..

"Okay, allora io vado" sentenziò Niall, salutando le due ospiti e uscendo di casa.

A Louis (21:46) - Cinque minuti e sono lì. 

 

-

 

Le vacanze erano finite da un paio di giorni. Natalie quel giorno stava attraversando il giardino con lo sguardo basso, abbastanza spedita -a causa del freddo- diretta verso la classe. Notò nel corridoio Niall, Louis e quello che doveva essere Liam, e poi una ragazza che rideva e scherzava con Niall. Quella doveva essere Maddy, invece.

Natalie si morse il labbro inferiore e cercò di non rimanerci male.

Quindi entrò subito in classe e il suo sguardo ricadde sul retro della lavagna.

Anche quella mattina, da quando era rientrata a scuola, sentì una fitta allo stomaco non trovando una delle tante lettere da parte del ragazzo misterioso che ora sapeva appartenessero a Niall. Un velo di tristezza coprì il viso di Natalie che trascinò i suoi piedi fino al suo banco.

"Hey Natalie" salutò felice la sua compagna di banco, Laura.

"Ehm.. ciao" ricambiò imbarazzata e si sedette, poggiando lo zaino ai piedi della sedia.

"Passate bene le vacanze di Natale?" chiese curiosa. Natalie si meravigliò. Non le aveva rivolto la parola mai nessuno... beh, a parte Niall...

Si voltò a guardare gli occhi marroni della ragazza e sorrise sincera. "Sì dai" provò. "Non sono state così entusiasmanti. Sono stata a casa" si lasciò andare ad una lieve risata, contagiando anche Laura. "E tu?"

"Io sono stata per un fine settimana in Italia dai miei nonni"

"Sei italiana?" chiese sorpresa Natalie "Non si capisce, cioè- il tuo accento-" gesticolò.

"Perché sono nata qui, mia mamma è italiana" spiegò felice.

"Che figata!" e Natalie non si accorse, o forse si rese conto poco dopo, che si era lasciata andare ad una discussione con la sua compagna di banco come se fossero amiche di vecchia data che si stavano raccontando le cose tranquillamente. E Natalie abbassò lo sguardo, tramutando improvvisamente il suo umore. Una lacrima scivolò veloce lungo la sua guancia e Laura se ne accorse.

"Natalie, ho detto qualcosa che non va? Io-" la ragazza si spaventò. Durante gli anni passati si era accorta di avere una compagna di banco molto taciturna, chiusa in sé stessa. Voleva provare molte volte a parlarle, magari a diventare sua amica, ma non aveva mai avuto il coraggio pensando ad un rifiuto da parte della rossa. E in quel momento, vedendo Natalie piangere si allarmò pensando di aver detto qualcosa di sbagliato.

"N-no! È che-" tirò su col naso e si sentì un po' stupida a piangere davanti a Laura, non lo faceva mai se non a casa. "-è la prima volta che, insomma, Dio sembro stupida" scosse la testa e si asciugò il viso con le mani.

"Dai, dimmi" le accarezzò la schiena lentamente per incoraggiarla.

"Adesso, parlando con te.. io.. sembra di conoscerti da una vita" confessò "abbiamo parlato tranquillamente, senza che io ti mandassi a quel paese" e a quel punto risero entrambe.

"Non hai mai avuto amici?" chiese allora Laura.

Natalie si morse il labbro inferiore e fece una smorfia "No, mai. Pensavo di averne uno fino a poco tempo fa, ma mi ha delusa" confessò, ma non voleva sembrare una vittima. Si odiava per quello.

"È Niall" e quella non era una domanda. Laura era sicura di ciò che avesse detto. Natalie la guardò confusa, inarcando un sopracciglio e fu allora che l'altra ragazza continuò a parlare "Vi ho notato alcune volte. Fino a qualche tempo fa sembravate pure fidanzati" e Natalie arrossì, tossicchiando imbarazzata "e ad un tratto non vi parlate più"

La rossa annuì "Sei intelligente"

"Avevi dubbi?" inarcò divertita un sopracciglio e rise, facendo ridere anche Natalie. A quel punto Laura tentò e "Se vuoi, io ci sono. Per parlare, non so.. qualsiasi cosa tu voglia" disse, torturando le dita delle sue mani.

Allora Natalie si armò di coraggio, allungò le braccia ed intrappolò il corpo di Laura in un abbraccio, che ovviamente ricambiò dopo essersi ripresa dallo shock. "Grazie" sussurrò "Grazie davvero".

Dopo poco entrarono tutti gli altri alunni, seguiti dalla professoressa. "Buongiorno ragazzi" tutti presero posto, mentre la prof sistemava la sua valigetta sulla cattedra. Poi si sedette anche lei e iniziò a fare l'appello. Dopo aver firmato e controllato il suo registro, alzò i suoi occhi verso la classe.

"Allora ragazzi, ricordate quando vi ho accennato della piccola gita che avremmo fatto dopo le vacanze?" tutti annuirono. "Bene, in consiglio abbiamo deciso il luogo. Andremo al lago pochi chilometri lontano da qui, credo sia davvero ottimo come luogo ed adatto per il contatto con la natura. Presto vi daremo altri dettagli"

Al lago?, pensò Natalie terrorizzata.

 

-

 

*Il The Haunt esiste davvero a Brighton. E' un locale molto ampio dove si può ballare e inoltre nel weekend organizzano serate con canzoni anni '80 e '90.

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Capitolo 18
*** Eighteen ***



"Natalie, mi raccomando.. stai attenta!" disse preoccupata Caroline, lì nell'ampio parcheggio della scuola. Il giorno della partenza era arrivato -fortunatamente o purtroppo- e Natalie era abbastanza preoccupata. Doveva cercare di non badare al suo istinto da pesce - perché diciamocelo, lei era effettivamente metà pesce- e doveva stare lontana dall'acqua. Poco tempo prima la loro professoressa aveva avvertito le due classi che sarebbero partite, che avrebbero alloggiato in un camp molto vicino al lago. "Divertiti, non pensare al tusaicosa!" Caroline le fece un occhiolino e le lasciò un bacio sulla fronte, strofinando poi le mani sulle spalle della figlia per infonderle coraggio.

Natalie prese un respiro profondo e annuì "Va bene" rispose quindi, accennando un sorriso.

"Hey Nat, salve signora!" Laura si avvicinò correndo, portando dietro di lei un enorme borsone. Salutò la sua compagna di classe e sua madre.

"Ciao Laura" le sorrise e le schioccò un bacio sulla guancia. Le due ragazze avevano stretto un rapporto che sicuramente andava oltre alla soglia delle conoscenti. Ogni tanto Natalie era andata a casa di Laura e viceversa, Caroline l'aveva conosciuta e ne era entusiasta, anche perché la ragazza le sembrava davvero timida, ma in gamba. Secondo lei, era il tipo di persona -di amica- di cui avesse bisogno sua figlia da tempo.

Nello stesso momento, nello stesso luogo, ma poco più in là, Niall stava parlando con Maddy, Louis e Liam.

"Ci divertiremo" esclamò Louis, entusiasta di passare tre giorni no stop con i suoi amici.

"Peccato che non potremmo stare insieme nelle stanze" si imbronciò Maddy, stringendosi al braccio del biondo. Quest'ultimo circondò con il braccio la spalla della ragazza che si accucciò al suo petto. "Ti rapirò durante la notte" disse distratto, venendo poi interrotto da Liam.

"Tanto non dormiremo" e scoppiarono tutti a ridere. Ma quella di Niall era una risata un po' troppo forzata: nonostante fosse felice di partire e passare quei tre giorni lontano da casa e dalla sua città, sentiva la mancanza di qualcosa... o meglio di qualcuno.

Gli mancava Natalie, gli mancava la sua risata, le sue guance divenire rosse per un complimento e i suoi occhi verdi. Gli mancava averla intorno: non si sentivano più, si vedevano a stento in classe o fuori da scuola, ma non parlavano. Niall si sentiva un idiota, ma Natalie non accennava a un cedimento. Il biondo aveva sbagliato e lo sapeva, doveva essere sincero sin da subito e invece aveva preferito vivere per mesi nella menzogna.

Guardò oltre la spalla di Louis, un po' più in là. Natalie rideva in compagnia di sua madre e Laura, la loro compagna di classe. Niall aveva notato il loro avvicinamento in quel periodo e da un lato era felice sia per Natalie che per Laura.

Era felice per la prima perché finalmente aveva trovato qualcuno con cui passare il suo tempo, divertirsi ed essere se stessa. Ed era felice per la seconda perché era stata capace di avvicinarsi a Natalie, pian piano -non come lui, che bruscamente, all'improvviso, aveva irrotto nella sua vita con delle stupide lettere.

Sì, adesso le considerava davvero stupide perché se solo non le avesse scritte a quest'ora magari sarebbe stato insieme alla sua Nat.

"Hey Nì. Terra chiama Niall" Liam lo richiamò, distogliendolo dai suoi stessi pensieri.

"Eh?"

"Dobbiamo andare, sono già tutti sul bus" lo avvertì Louis, indicando il mezzo alle loro spalle. Quindi si incamminarono, posarono i borsoni nel portabagagli e salirono, cercando quattro posti vuoti.

Passarono di fronte a Laura e Natalie, la quale non degnò il biondo di uno sguardo, intenta a cercare per finta qualcosa sul suo cellulare.

 

-

 

"Ragazzi" una delle due professoresse prese il microfono del bus e svegliò i suoi alunni da un leggero sonno in cui erano caduti durante quel lungo tragitto. "Mi dispiace svegliarvi, ma volevo avvertirvi che siamo quasi arrivati" iniziò "Se guardate a sinistra potete vedere il grande lago che sarà vicino al camp dove alloggeremo" spiegò. "Vi spiego adesso alcune cose, così quando saremo lì saprete già cosa fare" tutti annuirono in silenzio e la prof passò il microfono alla sua collega.

"Bene ragazzi, innanzitutto il camp dove andremo è provvisto di venti casette più o meno grandi, ma noi ne utilizzeremo solo quattro, dato il numero di presenze" prese un foglio bianco scarabocchiato e lo lesse. "Verrete divisi ovviamente e come già sapete in maschi e femmine. Due casette saranno occupate dai maschietti, le restanti dalle femminucce" tutti sbuffarono per quei nomignoli. Quella prof era solita chiamarli in quel modo, manco fossero di prima elementare. Ad un tratto il bus sbandò un attimo prendendo una buca sulla strada, facendo spaventare tutti e l'autista si scusò. "Bene, ehm allora, adesso dirò i nomi" tossicchiò e girò il foglio bianco. "Nella prima casetta dei ragazzi andranno..." e disse alcuni cognomi. "Nella seconda casetta andranno Horan, Payne, Tomlinson, Jackson..." e disse altri cognomi. Alcuni esultarono dal fondo del bus, battendo le mani. "Nella prima casetta per le ragazze andranno Prince, Davies, Stewart..." ed altri cognomi.

Natalie guardò Laura e sorrise. "Siamo insieme. Ma..chi è Stewart?" chiese ingenuamente. Laura alzò le spalle.

"Sono io" si sentì una voce, poco lontana da loro. Entrambe le ragazze si voltarono e associarono la voce a un volto. Maddy due posti dietro di loro le stava salutando con un sorriso odioso, a parer di Natalie. Ricambiarono il falso sorriso e si voltarono di nuovo.

"Sarà un inferno" borbottò Nat e chiuse gli occhi, lasciandosi andare totalmente contro il sedile di quello scomodo autobus.

 

-

 

"Mi raccomando, non correte!" la prof urlò a gran voce, raccomandando ai suoi alunni di non correre perché sarebbero potuti cadere, inciampando nelle piccole pietre che sporgevano dal terreno.

Tutti i ragazzi si diressero nelle loro casette assegnategli e dire che ne erano entusiasti era dire poco.

"Quel letto è mio!" urlò Maddy a tutte le altre ragazze dietro di lei, le quali entrarono un po' affaticate all'interno della casetta. Alcune di loro, forse due o tre, erano amiche di Maddy, suppose Natalie, dato che la seguirono e presero i letti vicino a quello suo.

Invece Natalie e Laura presero due letti vicino alla grande portafinestra che dava verso il giardino. La rossa buttò il suo borsone sul letto e in silenzio uscì il suo pigiama, che mise immediatamente sotto il cuscino. 

"Ragazzi, un attimo di attenzione" parlò una voce attraverso l'altoparlante posto in un angolo della grande stanza. "E' la prof Green che vi parla. Vi chiedo gentilmente di raggiungermi al centro del camp per assegnarvi il primo compito della giornata. Non ammetto nessun ritardo!" 

"Chissà cosa ci assegnerà" borbottò Laura ed insieme si incamminarono verso il posto stabilito dalla professoressa. Natalie ammirò il paesaggio circostante e ne rimase totalmente rapita: la tranquillità del luogo, quella miriade di alberi che circondavano e che separavano le casette da ciò che c'era all'esterno, il cinguettio degli uccellini.

Raggiunsero il luogo stabilito e notarono delle legna abbastanza grandi e robuste, poste le une sulle altre, pronte per essere incendiate per dar vita ad un falò. C'erano già molti degli studenti lì e gli occhi di Natalie, forse anche distrattamente si posarono sul biondino che rideva con Louis. Le mancava, era inutile non ammetterlo a se stessa. Le mancavano le attenzioni che riceveva da parte di Niall -non che quelle di laura non le piacessero, ma Niall era Niall. Aveva coltivato una sorta di sentimento verso di lui, non di amore ma di profonda amicizia, secondo Natalie. Avrebbe voluto voluto passare quei tre giorni a divertirsi con lui, con i suoi amici, a parlare della loro passione che era il mare -e in quel caso il lago.

"Perché non vai a parlargli?" le sussurrò Laura, avvicinandosi appena. 

"Non voglio parlare con Niall" si morse il labbro e distolse lo sguardo nel momento in cui Maddy andò ad abbracciarlo.

"Non ti manca nemmeno un po'?" chiese quindi, consapevole però che la sua amica sentiva veramente la mancanza di Niall.

Natalie venne salvata in calcio d'angolo dalla voce della prof che iniziò a parlare, facendo roteare così gli occhi a Laura che sussurrò "Ne parliamo dopo".

"Allora ragazzi, come voi sapete siamo venuti qui, in mezzo alla natura per osservare il vostro istinto di sopravvivenza e quanto amate stare a contatto con la natura" iniziò. "La prima attività di oggi è la ricerca delle legna in mezzo al bosco" si spostò appena e mostrò un tavolo pieno di borse all'apparenza resistenti. "In questi-" li indicò "-metterete le legna che troverete. Vi dividerete in coppia e deciderete voi dove andare. Avete trentacinque minuti di tempo, dopo di che tornerete qui. Tutto chiaro?" annuirono. 

Laura si attaccò immediatamente al braccio di Natalie "Tu stai con me, vero?" facendo ridere la rossa.

"Non c'era bisogno nemmeno di chiedere" trattenne le risate "Sopporto solo te" Laura scosse la testa e, insieme, si incamminarono vero il tavolo per prendere due borse.

Dopo di che, diedero inizio alla loro ricerca, immergendosi nella tranquillità del bosco. "Da piccola facevo scout" esclamò ad un tratto Laura.

"Davvero?" chiese sbalordita, quindi, Natalie.

"Sì sì, poi ho lasciato perché non mi trovavo più bene con il gruppo in cui stavo" si accovacciò per conservare il primo legno.

Le loro borse erano già piene dopo venti minuti, ma comunque non smisero di camminare perché Laura voleva vedere fino a dove arrivava il bosco. Scelta azzardata da parte di Natalie la quale, dopo aver scoperto che finiva  dando inizio al lago, si immobilizzò. Si guardò intorno terrorizzata.

"Non sarebbe meglio tornare indietro?" chiese agitata, indicando dietro la sua schiena con il pollice.

"Ma come? Vuoi già tornare indietro? Guarda che meraviglia" lasciò cadere a terra la sua borsa piena di legna e allargò le braccia, guardando verso il cielo. "Dai, vieni qui"

"Non credo di- io-" si morse il labbro, cercando di non badare al suo cuore pompare velocemente all'interno della sua gabbia toracica.

"Nat, che succede?" si avvicinò preoccupata.

"Io- torniamo dietro" quell'istinto che aveva represso si stava facendo vivo proprio in quel momento. Non sapeva se dire a Laura del suo problema, se così vogliamo chiamarlo, della sua stranezza. Laura notò la sua agitazione e non si seppe spiegare il motivo.

"Non torniamo indietro se prima non mi dici che succede. Hai paura dell'acqua?" chiese, ingenuamente. Come poteva avere paura dell'acqua se ella stessa amava l'acqua?

Quindi Natalie scosse la testa e "Laura... posso fidarmi di te?" chiese.

"Ma certo che puoi fidarti di m-"

"No Laura, questa è una cosa importantissima, deve rimanere tra me e te" sussurrò nervosa. L'amica quindi le poggiò entrambe le mani sulle spalle e la rassicurò.

"Puoi fidarti di me" disse sicura, sorridendole per incoraggiarla.

Natalie sussurrò un "okay" . Prese un respiro profondo e si avvicinò al lago, lasciando perdere la borsa contenente le legna. Si guardò a destra e a sinistra ed iniziò a togliersi maglietta e pantaloni.

"Nat, ma che fai? Ti prenderà un accidente!" esclamò allarmata Laura. 

La rossa scosse la testa "'sta un po' a vedere" disse con la sua sicurezza vacillante. Quindi si immerse nell'acqua gelida del lago e Laura pensò che la sua amica fosse totalmente pazza.

Natalie chiuse gli occhi e andò sott'acqua, trasformandosi quindi totalmente in sirena. I suoi tratti cambiarono improvvisamente e si tranquillizzò quel po' che poteva servire per affrontare la sua amica. Era la prima volta che svelava il suo segreto a qualcuno e sperava vivamente che non andasse male: non voleva chiudersi nuovamente in se stessa a causa di quella sua stranezza, voleva che qualcuno le stesse accanto nonostante quella.

Riaprì gli occhi e riemerse, guardando in viso Laura. Quest'ultima notò il viso trasformato della sua amica e corrugò la fronte, avvicinandosi lentamente. 

"Ma che?" si avvicinò ancora.

"Era questo il mio segreto.." sussurrò leggermente spaventata e timorosa. Si allungò leggermente e mostrò la sua coda voluminosa e brillante. Al che Laura sgranò gli occhi e spalancò la bocca incredula.

"Sei.. sei.." la ragazza alzò il braccio, indicando la coda.

"Sì, sono una sirena" sussurrò con la gola secca.

"Ma come è.. possibile? E'.. è assurdo" Laura non sapeva cosa dire, non era ovviamente una cosa normale trovarsi una sirena di fronte. Pensava fossero leggende, lontane dal suo tempo.  Natalie uscì dall'acqua all'indietro, sedendosi poi sul prato che circondava tutto il lago, o buona parte. Quando notò che Laura non accennava ad avvicinarsi abbassò lo sguardo e quasi il viso non venne rigato dalle lacrime. Si morse il labbro e trattenne il respiro: lo sapeva che non doveva farle vedere il suo vero essere, doveva trattenere e reprimere il suo istinto da pesce e stare lontana dall'acqua. Poteva benissimo dirle che aveva paura dell'acqua e sarebbero tornate indietro. Che stupida! Adesso sarebbe andata dagli altri, a sbandierare ai quattro venti che Natalie era un mostro, uno scherzo della natura.

Solo che ad un tratto sentì un movimento accanto alle sue braccia. Alzò lo sguardo verso Laura e tirò su col naso.

"Perché piangi?" si allarmò nuovamente.

"Perché.. pensavo che ti fossi spaventata e, ugh- non sei spaventata vero?"

"No, non lo sono.. cioè- è una cosa stranissima. Pensavo che le sirene non esistessero" disse piano.

"Pensavo che andassi a sputtanare il mio segreto a tutti" disse sincera e asciugò le lacrime nel miglior modo possibile. Ad un tratto Laura la abbracciò, non curandosi del corpo bagnato di Natalie. Quest'ultima apprezzò il gesto della sua amica e si sentì rincuorata.

"Però mi devi spiegare" quindi Natalie si allontanò dall'abbraccio e fissò negli occhi la sua amica. Le raccontò tutto: di sua madre, di come aveva coltivato la passione per il mare nonostante abitasse in città, di come avesse scoperto della sua natura e di come avesse tenuto nascosto il segreto per diciotto anni non facendo amicizia con nessuno. Con quella storia Laura capì il comportamento freddo e brusco dell'amica verso gli altri a scuola e osservò con orgoglio che lei fosse l'unica a sapere il suo segreto, a parte la madre ovviamente. Capì anche che per Natalie era importante quel segreto e sicuramente non l'avrebbe detto a nessuno. 

"Io ti voglio bene comunque, non importa se tu sei una sirena, un alieno o un dinosauro" esclamò alla fine del racconto e abbracciò nuovamente la rossa, che nel frattempo era tornata alle sembianze umane. Natalie quasi non si commosse e "Anche io ti voglio bene" sussurrò.

"Non ti preoccupare, con me il tuo segreto è al sicuro"

Peccato che qualcuno aveva notato tutto da dietro un albero poco distante da lì.

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Capitolo 19
*** Nineteen ***


Erano passate circa quattro ore da quando Natalie si era decisa a dire a Laura del suo più grande segreto -forse l'unico.

Sentiva un peso in meno sul petto e ne era felice anche perché Laura non aveva cambiato atteggiamento nei suoi confronti, ma anzi le aveva pure detto che le sirene l'avevano da sempre affascinata da piccola -spesso richiedeva proprio delle bambole a forma di sirena-, che erano delle creature magiche e meravigliose, ma che purtroppo non aveva mai fatto ricerche approfondite su di loro perché pensava che fossero solo leggende e crescendo non ci aveva più pensato.

Le aveva anche fatto i complimenti perché era una sirena davvero splendida. Natalie si era imbarazzata, ma poi l'aveva ringraziata per la sincerità.

Erano tornate al camp e avevano consegnato le loro borse alle professoresse. Poi si erano ritirate nella propria casetta per darsi una rinfrescata in doccia.

 

Bussarono alla porta, mentre le ragazze erano tutte sistemate chi sul letto, chi in bagno, chi davanti lo specchio a pettinarsi i capelli: avevano finito da qualche ora di cenare nella mensa del camp.

Natalie sbuffò e ruotò gli occhi vedendo che nessuno andava ad aprire e si alzò dal letto, pensando che fosse una delle prof. 

Così aprì, ma si trovò di fronte Louis, il quale entrò all'interno con una busta in mano -sicuramente con delle birre, all'interno. Venne seguito da Liam, che sorrise a Natalie, ma non la salutò.

Che ci fanno i ragazzi, qui?, si chiese la rossa.

 Infine entrò Niall che sussultò vedendo Natalie di fronte a sé. Non lo vedeva dalla mattina e Quando è diventato così bello?, pensò la ragazza. Si scambiarono più di un'occhiata che aveva un retrogusto di tristezza e malinconia. 

Era palese ad entrambi che si mancavano, che nonostante le poche cose che pensavano di aver condiviso in realtà erano molte di più considerando le lettere che si erano scambiati nei mesi precedenti. 

Erano consapevoli entrambi di mancarsi, ma non lo ammettevano. Troppo orgogliosi per tornare indietro o, addirittura, ricominciare.

Maddy uscì dal bagno sentendo le voci dei ragazzi e il suo sorriso sparì nell'esatto momento in cui i suoi occhi si posarono sulla figura del suo ragazzo che fissava la sua compagna di casetta. Corrugò la fronte e si chiese se tra quei due ci fosse (stata) qualcosa.

"Ciao amore!" Maddy strillò riportando i due, che stavano davanti la porta ancora aperta, nel mondo reale. 

Natalie tossicchiò, abbassò la testa lasciando entrare Niall in stanza e chiuse la porta, finalmente. Dopo un po' scoprì che Maddy aveva organizzato una serata con i ragazzi, i quali avevano preso alcune bottiglie di birra dal minimarket del camp -senza farsi scoprire dalle professoresse.

Natalie andò a sdraiarsi nel suo letto, accanto a Laura, non volendo avere niente a che fare con Maddy, le sue amiche, Niall ed i suoi amici.

Anche gli altri si mettono seduti, sparsi ovunque, sui letti, e iniziarono a discutere su quale gioco fare nelle ore seguenti. Alla fine optarono per obbligo e verità.

 

"Hey Nat, giochi?" chiese Laura, con un sorriso stampato in viso. Ma la sua amica scosse la testa.

"Ovvio che non gioca, lei è così asociale e strana" Maddy non aspettò un secondo per prenderla in giro e provocò le risa delle sue amichette.

Ma Natalie non ci fece caso e continuò a guardare il soffitto per non piangere di fronte a tutte quelle persone. Non sopportava più essere chiamata in quel modo, soprattutto perché le persone non la conoscevano. 

Ma le persone le avrebbero detto di peggio se solo avessero scoperto il suo vero essere. 

"Stai pensando al tuo essere strana e diversa? Oh, ma aspetta-" si mise l'indice sotto il mento, come se dovesse pensare a qualcosa da dire "-non credo gli animali pensino!" sputò acida e con un ghigno malvagio. 

Al che, Natalie sgranò gli occhi e sentì il cuore pompare all'impazzata. Spalancò la bocca incredula e si alzò dal suo letto. La tensione all'interno della casetta era palpabile ed alle stelle. Tutti deglutirono e fissarono Natalie aspettando una sua reazione: l'unico biondino lì si chiese come mai la sua Nat non reagiva agli insulti.

Era in questi momenti che Natalie richiedeva la presenza di sua madre accanto a sé: la faceva calmare e riflettere.

"Cos'è, qualche pesce ti ha mangiato la lingua?" insisté Maddy, la quale mantenne il suo sorrisetto. 

"Maddy, smettila!" intervenne Laura, per aiutare la sua amica. Evidentemente Maddy sapeva qualcosa su Natalie.. sapeva quel qualcosa. Niall guardò male la sua ragazza e non capì quel suo comportamento così improvviso e scontroso nei confronti di Natalie. Ma la cosa che non capì più di tutti era perché proprio quest'ultima non reagiva come suo solito: urlava contro chi la prendeva in giro, o semplicemente alzava il dito medio, fregandosene. "Che c'è? Non rispondi perché ho detto per caso la verità?" inarcò un sopracciglio come se la sapesse lunga.

Natalie non ci vide più. Vedeva tutto girare attorno a sé, per questo chiuse gli occhi e abbassò la testa. Strinse una mano con l'altra, come per darsi forza da sola. Il suo cuore pompava ancora più forte -se possibile. 

Cosa le ho fatto?

Perché mi sta trattando male?

Continuò a porsi quelle due domande e il suo respiro si fece irregolare. Respirò affannosamente e si alzò dal suo letto. Corse verso la porta, la aprì e corse fuori. Le lacrime scivolarono giù dai suoi occhi e rigarono le sue guance colorante di un rosa scuro. 

Maddy l'aveva messa in ridicolo di fronte a tutte quelle persone e Natalie non poteva sopportarlo. Corse per un bel po' lì al camp, il quale era per la maggior parte al buio per via dell'ora.

Nel frattempo all'interno della casetta tutti stavano guardando male Maddy che "Che ho fatto?" chiese con voce innocente. 

"Come ti sei permessa a dire quelle cattiverie alla mia amica?" sbraitò Laura che si era alzata dal letto pronta a seguire la sua amica. E così fece: non poteva stare un altro minuto lì dentro a guardare il viso di quella strega.

Fece per uscire, ma venne bloccata dalla voce di Niall "Laura, ferma!" La ragazza si voltò e lo guardò negli occhi. Era la prima volta che le rivolgeva effettivamente la parola. "Vado io da lei" continuò.

"Niall dove dovresti andare?" intervenne quindi Maddy.

"Da Natalie.. ti rendi conto di ciò che le hai detto?" sbraitò anche lui.

"Ho solo detto la verità" fece spallucce.

"Non ho tempo per stare a sentirti" borbottò e si alzò dal letto per andare a rincorrere la sua amica. 

"Sto dicendo la verità: te ne accorgerai molto presto" urlò, ma il biondo sentì solo una voce ovattata perché era corso già fuori per andare a cercare la sua Natalie.

Inutile dire che Liam e Louis erano tornati subito dopo nella loro casetta e stranamente avevano invitato anche Laura a stare da loro, solo fino a quando Niall e Natalie non sarebbero tornati.

"Non mi è mai piaciuta Maddy" esordì a bassa voce Liam una volta entrati dentro. Gli altri compagni di stanza stavano dormendo, sfigati..

"A chi lo dici! Pensate un po': credevo che Niall si dichiarasse a Natalie" sghignazzò Louis, buttandosi a peso morto su quello che doveva essere il suo letto.

"Seriamente?" chiese stupita Laura, sgranando gli occhi. "Pensavo di essere l'unica a pensarlo. Battimi il cinque" ed alzò la mano, ricevendo quindi il cinque da Louis. "Quei due sono troppo carini insieme-"

"Peccato che quei due sono così orgogliosi" intervenne Liam che fece accomodare la ragazza sul suo letto, la quale ringraziò con un sorriso.

 

-

 

"Natalie" urlò con voce strozzata per non farsi scoprire dalle prof a pochi metri di distanza. "Natalie, dove sei?" continuò a chiamare. Camminò per un po', arrivò al centro del camp dopo solo poche ore prima si erano riuniti tutti attorno al falò. Passò anche davanti al minimarket e al centro animazione -che durante l'estate faceva divertire le varie famigliole o i gruppi di ragazzi che alloggiavano li al camp. Ma Natalie non c'era, sembrava scomparsa. 

Poi il suo sguardo si posò sul bosco. Non può essere lì, pensò scuotendo la testa, ma allo stesso tempo qualcosa dentro di sé gli diceva che in realtà era lì. Perché Natalie amava stare da sola quando stava giù, isolata da tutti e quale posto isolato poteva scegliere se non un bosco?

Ma lì era tutto buio, Niall non sapeva se Natalie si fosse portata dietro il suo cellulare, come avrebbe potuto cercarla? Aveva anche un po' di paura ad incamminarsi in quel bosco così buio e silenzioso. Si strinse nella sua felpa enorme, alzò il cappuccio, prese il suo cellulare e attivò la torcia: in quel modo si sarebbe sentito un po' al sicuro.

Quindi si incamminò e sempre con voce strozzata continuò a chiamare Natalie.

Dove si è cacciata? 

E se le fosse successo qualcosa? 

Se si fosse sentita male? 

"Natalie, dove sei?" continuò. Ad un tratto sentì un rumore improvviso e, terrorizzato, di scatto puntò la torcia verso quel punto e scoprì la fonte di quel rumore: uno scoiattolo, che Niall maledisse poco gentilmente per avergli fatto prendere un infarto. Dopo questa piccolissima parentesi, continuò a camminare e vide il lago illuminato dalla luna poco lontano da lì.

A Natalie piaceva l'acqua, magari era andata lì per rilassarsi e calmarsi. Niall sorrise all'idea, pensando a quanto fossero uguali sotto quel punto di vista.

Quando superò il bosco e posò il suo sguardo verso la riva del lago, sgranò gli occhi.

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Capitolo 20
*** Twenty ***


"Natalie!" urlò Niall, sempre nel limite del possibile. La ragazza alzò la testa e il suo cuore sussultò.

No no no, pensò, ancora una volta no!

Guardò il biondo avvicinarsi sempre di più e sgranò gli occhi.

"Niall, fermo!" uscì le braccia dall'acqua e si pentì nel momento in cui vide lo sguardo di Niall cadere proprio su di esse. Quindi le nascose velocemente sotto l'acqua.

Erano le sue mani? pensò il biondo, non potendo credere ai suoi occhi.

"Ti sentirai male, esci dall'acqua!" urlò di nuovo, avvicinandosi ancora di più, lasciando perdere al momento ciò che avesse visto poco prima.

"Niall, ti ho detto di stare fermo dove sei"

"Perché?"

"Non ti importa, quindi lasciami stare" disse seria.

"Io non me ne vado da qui. È la seconda volta che ti trovo in acqua, con questo dannato freddo! Perché?"

"Mi piace l'acqua, indifferentemente dal clima" disse sincera e sarcastica allo stesso tempo.

"Anche a me piace stare in acqua, ma a differenza tua ci tengo alla mia salute!"

"Non mi conosci" disse acida allora Natalie "Non sei nella posizione di giudicarmi"

"Perché non hai reagito prima in questo modo?" al che Natalie si ammutolì e guardò il riflesso della luna nell'acqua. Piegò la coda in modo da immergersi ancora di più in acqua e coprire metà viso con quella stessa, persino il naso. "Cosa erano quelle cose di cui parlava prima Maddy?" chiese ancora, avvicinandosi alla riva. Natalie ringraziò il buio lì intorno che non permetteva di vedere sott'acqua.  "Che significano?" chiese insistente.

"Niall, per favore, smettila!" non poteva dire anche al biondo il suo segreto. Quest'ultimo sospirò pesantemente e si sedette sul prato stanco di insistere: Natalie era seriamente testarda. 

Rimase lì a fissarla, non distolse nemmeno una volta lo sguardo dai suoi occhi, in quel momento scuri, dai suoi capelli rossi bagnati.

"Rimarrai qui, tutta la serata, a fissarmi?" domandò acida la ragazza.

"Aspetto che esci dall'acqua. Così torniamo dagli altri"

"Se devi andare dalla tua ragazza, vai pure" Natalie alzò le spalle e mosse le braccia sotto l'acqua.

"Non me ne vado da qui, fin quando non esci tu" sentenziò.

Natalie roteò gli occhi e sbuffò. "Antipatico" borbottò poi, provocando una risatina da parte di Niall.
 

Stettero in silenzio per un po' di tempo, forse minuti, forse ore, ma per la prima volta non fu imbarazzante per nessuno dei due. In realtà, il fatto che era stato proprio Niall ad andare a cercarla le aveva fatto un piacere immenso: non lo odiava, non lo aveva mai fatto.

"Mi manchi, sai?" chiese sussurrando Niall, ad un tratto, squarciando quel piacevole silenzio.

Natalie alzò lo sguardo verso il biondo, sgranò gli occhi e sentì il suo cuore pompare all'impazzata dentro la sua gabbia toracica. 

L'aveva detto sul serio? Ho sentito bene? 

Intrappolò il labbro inferiore tra i denti e cercò di non arrossire e stendere le sue labbra in un sorriso da ebete: non glielo aveva detto mai nessuno e sentirselo dire proprio da Niall era una gioia immensa.

"Non dire fesserie..." sussurrò Natalie, ma quella frase arrivò chiara e forte all'orecchio di Niall.

"Dico sul serio" rispose. Abbassò lo sguardo verso il prato e iniziò a strappare i fili d'erba. "Sei arrabbiata ancora con me?"

Natalie ci pensò su e si morse l'interno della guancia con insistenza. Il tono che aveva utilizzato Niall per chiederle se fosse ancora arrabbiata le aveva fatto tenerezza: sembrava un bambino -gli mancava solo il broncio.

Si decise a nuotare un po' più vicina alla riva, attenta però a non far notare la sua coda.

"Potrei esserlo"

"Cosa devo fare per farmi perdonare?" chiese a quel punto, mettendo davvero il broncio. Al che Natalie sorrise sotto i baffi.

"Non credo che tu- insomma, non hai bisogno di me nella tua vita"

"Sei mia amica"

"Non lo sono, non mi conosci per niente"

"E allora le lettere?" buttò di scatto i fili d'erba che teneva in mano ed alzò lo sguardo verso Natalie, corrugando la fronte "Quello che mi scrivevi nelle lettere era tutto falso?"

Natalie scosse la testa e guardò gli occhi azzurri di Niall che, nonostante fosse notte, luccicavano grazie alla luce della luna. "Non ho mai scritto il falso nelle lettere"

"Aspettavo sempre una tua lettera" ammise il biondo "volevo conoscerti, voglio conoscerti -si corresse e precisò-. Quando mi scrivevi mi sentivo così felice perché in qualche modo ti aprivi con me e mi sentivo speciale"

Sei speciale, voleva dirgli Natalie.

"Ero l'unico che era riuscito a parlare con te. Se solo potessi tornare indietro io-"

"Non mi avresti scritto?"

"No, se potessi tornare indietro firmerei la mia prima lettera per poter parlare con te senza anonimo" confessò. Tutto ciò rese felice la ragazza: aveva sempre saputo che Niall fosse un ragazzo davvero speciale. Anonimo o Niall che sia, era stato il solo a farla aprire, seppur in parte e con delle lettere, a farla sfogare e a farle ritrovare quella voglia di far amicizia con qualcuno. Non poteva incolparlo. Si era sentita voluta bene.

"Tu mi hai mai mentito nelle lettere?" chiese timida Natalie.

"Mai Nat, ho sempre detto la verità" Natalie sorrise provocando di conseguenza un sorriso da parte di Niall. "Ti voglio bene, Nat!" disse, poi, sincero.

Natalie arrossì ancora e cercò di non abbassare lo sguardo "Te ne voglio anche io" ammise. Perché in fondo non aveva mai smesso di volergli bene: si era affezionata quando era Tu a scriverle e non poteva non voler bene a Niall, comunque.

"Adesso, se ti giri, esco!" continuò la ragazza. Niall roteò gli occhi e rise, girandosi.

Natalie ne approfittò per uscire dall'acqua, se no seriamente le sarebbe venuto un accidente: si congelava lì.

Maledetto istinto da pesce!

Si affrettò ad uscire e si stese poco lontano da Niall. Quest'ultimo fu tentato di girarsi perché, dai, era un ragazzo. 

E quale ragazzo, sapendo di avere una bella ragazza in intimo vicino a sé, non si volta per dare una sbirciatina?

Niall, non ti girare!

Non lo fare!

Ma alla fine cedette e si voltò. Non lo avesse mai fatto. Sgranò gli occhi e aprì la bocca sorpreso.

Cosa diavolo era? pensò. Gli mancò il fiato e non riuscì a voltarsi nuovamente. Non riuscì a non osservarla: era una sirena? Si strofinò gli occhi con le dita pensando di star sognando ed immaginando quella coda, quelle mani, quelle squame.

Sentì la testa girare e il cuore batteva velocissimo. Decise di voltarsi, ma continuò a tenere gli occhi sgranati puntati su un albero di fronte a lui.

Natalie, dal canto suo, si affrettò a vestirsi con la sua calda ed amata felpa. Infilò i pantaloni e infine gli stivali. Timida, si avvicinò al ragazzo ancora voltato di spalle. "Hey, ho fatto" sorrise.

Niall quasi si spaventò e sussultò. "Ah? Eh- sì" forzò un sorriso e non smise di fissare Natalie, la quale non notò subito lo sguardo strano di Niall e, prendendosi di coraggio, si alzò sulle punte per abbracciarlo. Circondò il collo con le braccia leggermente umide e nascose il suo viso nell'incavo del collo di Niall. Quest'ultimo, in un primo momento smarrito, circondò i fianchi della rossa e si lasciò andare all'abbraccio.

"Mi farò conoscere se solo riuscirai a farti perdonare" sussurrò la ragazza. Niall annuì e si rese conto di non aver sognato alcuna coda: era davvero la realtà.

"Va bene" disse con un filo di voce.
 

Una vibrazione però interruppe quel momento e fece sussultare entrambi. Niall si allontanò dal corpo di Natalie -scusandosi- e prese il suo cellulare dalla tasca, sbloccando lo schermo per visualizzare il messaggio. 

Da Maddy (03:31) - Cucci, dove sei? Non vieni a darmi la buonanotte? xxxx 

Niall sbuffò e posò nuovamente il cellulare dentro la sua tasca.

"La tua ragazza chiama?" chiese curiosa Natalie. Niall annuì. "Vai da lei, non vorrai farla aspettare" sghignazzò. 

"Sono segretamente arrabbiato con lei" annunciò e Natalie alzò un sopracciglio confusa.

"Come mai?"

"Non mi è piaciuto come si è comportata con te"

"Tranquillo" fece spallucce. "Tanto ci sono abituata!"

E allora, a quel punto, Niall capì l'essere strana, scontrosa e asociale di Natalie, il suo non voler affezionarsi a nessuno, i suoi silenzi, la sua passione per il mare: era tutto dovuto a quel suo essere sirena.

Niall non poteva ancora crederci.Pensava che quegli esseri fossero solo mitologici, pericolosi ma maledettamente meravigliosi.

"Niall, è tutto apposto?" chiese Natalie, vedendo lo sguardo pensieroso del biondo.

"Ti posso dare un altro abbraccio?" chiese piano, guardando negli occhi la rossa, la quale arrossì e annuì, ricevendo un caloroso abbraccio da parte di Niall.

Natalie si accucciò al suo petto e inspirò il suo dolce profumo. E in quel momento si sentì in pace, rilassata, proprio come quando era in acqua.

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Capitolo 21
*** Twenty-One ***


"Ciao dolcezza" Laura schioccò un bacio sulla guancia a Natalie e questa ricambiò aggiungendo un sorriso. "Oggi si ritorna" continua quasi afflitta. "Hai studiato?"

"Purtroppo sì" annuisce Natalie "Ieri ho passato tutto il pomeriggio a studiare. Spero vada bene!"

"Ma tu sei brava" le diede una piccola spinta e fece ridacchiare la rossa. "Quella che ha nove non sono io" rise.

"Ma smettila" arrossì leggermente, abbassando lo sguardo. Quando lo rialzò, portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e nello stesso momento i suoi occhi incontrarono la figura di Niall entrare in classe, mentre scherzava con il suo amico Louis.

Quella sua risata così contagiosa le scaldava il cuore: era così bella, limpida, non era mai forzata ma spontanea. Quando rideva gli si formavano delle rughette sotto gli occhi, aveva notato Natalie. Non che lo avesse ammirato di nascosto mentre lui scherzava con i suoi amici, no no.

Laura si accorse che la sua amica si fosse incantata e si voltò seguendo la direzione verso cui stesse guardando la rossa: Niall era la risposta.

Un sorriso malizioso spuntò sul suo viso e tornò a guardare la sua amica.

"Nat, lo stai mangiando con gli occhi!" scherzò Laura, sussurrandole all'orecchio.

"Cosa?" Natalie venne riportata alla realtà. "Non è vero" continuò,  vedendo la sua amica sghignazzare.

"Sì invece e mi devi dire cosa è successo in gita tra voi due!" le puntò un dito contro e Natalie rise perché non aveva avuto modo di raccontare alla sua nuova amica i progressi che aveva fatto insieme a Niall.

La ragazza stava per rispondere quando venne interrotta dall'entrata in classe del professore di filosofia.

"Ti racconto dopo" le sussurrò e prese la sua penna dal portacolori, posandolo poco dopo dentro lo zaino.

Il prof posò la sua valigetta sopra la cattedra e da lì estrasse un piccolo blocco di fogli in cui stavano le domande per il test. Iniziò a distribuire un foglio per banco e, come avevano stabilito qualche settimana prima, il test era composto da una decina di domande a risposta multipla e cinque a risposta aperta.

Quando il prof consegnò il compito a Natalie, questa abbassò lo sguardo e lesse velocemente le varie domande. Constatò che fosse abbastanza fattibile: tolse il tappo dalla penna -prettamente nera, come il prof voleva che si facessero i suoi test- e iniziò a scrivere le sue risposte.

 

-

 

"Il test era una cavolata"

"Non ricordavo niente"

"Non è giusto fare un test dopo la gita"

"Ho avuto qualche difficoltà, ma alla fine ho risposto a tutto"

Erano questi tutti i commenti a fine lezione. Natalie aveva risposto a tutto, proprio come anche Laura e, sperando di aver risposto correttamente, si diedero il cinque aggiungendo un "Siamo dei geni, amica!"

Niall e Louis erano tra quelli che avevano risposto a tutto nonostante si fossero presentate delle difficoltà.

Il biondo, poi, si voltò involontariamente per guardare i suoi compagni, che stavano alzati, e i suoi occhi si soffermarono sulla figura magra di Natalie, la quale stava battendo il cinque alla sua compagna di banco.

Sorrise, sicuramente il suo compito era andato alla grande ed era certo che avesse risposto a tutto.

La gita era finita da due giorni, circa, e Niall pensava ancora a ciò che fosse successo qualche sera fa al lago. Non si capacitava del fatto che Natalie fosse una sorta di mostro meraviglioso, una sirena. Più se lo ripeteva e più non ci credeva, pensando che fosse impossibile e che quella sera avesse bevuto qualcosa per immaginare così tanto.

Ma non avevano nemmeno aperto le birre.

Era rimasto parecchio sconvolto, a dire il vero. Non aveva però detto a nessuno della sua scoperta, nemmeno alla diretta interessata perché sarebbe stata lei, un giorno, a confrontarsi e confidarsi con Niall.

Tuttavia si era confidato con i suoi due amici, la mattina seguente, dicendo loro che avesse fatto quasi pace con Natalie e che si sarebbe fatto perdonare in qualche modo. Louis e Liam ne erano rimasti particolarmente entusiasti e ciò fu strano per Niall, ma non ci badò più di tanto.

 

Niall notò la sua Nat uscire dall'aula -sicuramente per andare in bagno- e approfittò dell'assenza momentanea della ragazza per alzarsi dalla sua sedia, avvicinarsi al banco della ragazza e lasciarle un bigliettino. Laura, che era lì seduta, sorrise a Niall e osservò attentamente il foglietto bianco piegato su se stesso e poi alzò lo sguardo verso il biondo.

"Si ritorna ai vecchi tempi?" chiese, riferendosi chiaramente al periodo in cui Niall mandava lettere anonime a Natalie. Lei stessa aveva raccontato tutto a Laura qualche settimana prima.

Niall scosse la testa, per niente sorpreso dal fatto che la ragazza sapesse tutto: ormai sapeva che Natalie e Laura fossero ottime amiche. "E' un nuovo inizio" disse infatti. 

"Lo spero per te, biondino!" assottigliò la vista e gli puntò un dito contro. Niall rise e tornò al suo posto.

Natalie rientrò, seguita dalla prof di inglese. Si sedette nuovamente accanto a Laura e guardò confusa il biglietto bianco sopra il suo banco. Alzò lo sguardo verso Laura che le sorrise solamente. Quindi prese il foglietto tra le mani e lo aprì.

'Ti andrebbe di andare a bere una cioccolata al bar del centro verso le 16? :) Niall x' 

Natalie alzò di scatto lo sguardo e lo puntò su Niall che a sua volta la stava guardando. Si sorrisero a vicenda e poi Natalie annuì, rispondendo alla domanda scritta.

Stavolta si è firmato, pensò la rossa non riuscendo a trattenere un sorriso. Piegò nuovamente il foglio e lo conservo dentro il suo portacolori.

Niall esultò mentalmente e sorrise a Louis, che sapeva delle intenzioni del biondo. 

 

-

 

Da Maddy (15:51) - Ciao Nìnì, ci vediamo oggi? xx 

Niall lesse quel messaggio e sbuffò.

A Maddy (15:52) - Hey, oggi sono impegnato. 

Da Maddy (15:52) - Che devi fare?

Dirglielo o non dirglielo? In fondo Niall sapeva quanto astio provava la sua ragazza nei confronti di Natalie.

A Maddy (15:53) - Sono al bar del centro..

Da Maddy (15:53) - Allora ti raggiungo x

A Maddy (15:54) - NO

A Maddy (15:54) - Cioè, non puoi. Sono con Natalie!

Decise quindi di dire la verità.

Da Maddy (15:54) - Che ci fai con quella?

A Maddy (15:55) - E' una mia amica.

Da Maddy (15:55) - Esci con lei anziché uscire con me?

Niall sbuffò nuovamente nel giro di pochi minuti e bloccò il telefono, non rispondendo alla sua ragazza. A volte Maddy gli sembrava troppo appiccicosa e gelosa, così senza motivo. Niall aveva bisogno anche dei suoi spazi e delle sue amicizie.

Attese di fronte l'entrata del bar, alitando spesso sulle sue mani per riscaldarle e allontanare quel freddo gelido che aveva colpito Brighton in quel perodo. 

Natalie arrivò cinque minuti dopo, con metà viso coperto da una sciarpa e i capelli nascosti da un beanie nero. Quando Niall la vide sorrise, contagiando pure la ragazza che, imbarazzata, abbassò lo sguardo verso i suoi piedi nascosti da dei tronchetti neri.

Quella predominanza di nero colpì Niall che di solito era abituato a vedere la ragazza vestita con abiti colorati.

"Buon pomeriggio" sussurrò Natalie e si morse il labbro.

"Ciao" Niall sorrise e le schioccò un bacio sulla guancia arrossata della ragazza. "Entriamo, qui si gela" ridono ed entrano, cercando un tavolino libero dove poter gustare la loro amata cioccolata calda. Natalie toglie la sciarpa e la poggia sulle sue gambe. Niall tossì e "Come mai oggi sei vestita di nero?" disse.

Natalie aprì la bocca, leggermente sorpresa. "Ehm.." rise e alzò le spalle "..sinceramente non ci ho fatto caso"

"Te l'ho chiesto perché di solito sei molto colorata" prese un tovagliolino e iniziò a giocarci.

"Nah, ci pensano già i miei capelli" scherzò.

Io amo i tuoi capelli, avrebbe voluto rispondere Niall, ma si morse la lingua e si maledisse per i suoi pensieri. 

Si godettero le loro cioccolate e parlarono di tutto e niente. Per entrambi era piacevole passare del tempo insieme e scherzarono come due vecchi amici, come se non fosse successo niente tra i due nelle settimane precedenti.

"Ti va di passeggiare un po'?" propose il biondo "Non staremo fuori molto" sorrise.

"Va bene!" quindi si alzarono, Niall pagò da vero gentiluomo e poi uscirono di lì.

Entrambi iniziarono a camminare con le mani dentro le tasche dei propri giubbotti e ridevano, a volte con le lacrime. Sembravano davvero amici di vecchia data, stavano così bene insieme: erano sicuri che il tempo passato l'uno in compagnia dell'altra non fosse mai sprecato.

Ad un tratto, però, un tuono parecchio rumoroso interruppe le risate dei due e il silenzio circostante, seguito poi da piccole goccioline di pioggia. 

Natalie sbiancò e alzò gli occhi in cielo. Niall osservò la ragazza e "Nat, che succede?" disse.

"Ehm.. sta per piovere e- insomma, è meglio se torniamo a casa" disse nervosa.

Niall, intuendo ciò che potesse succedere da lì a breve, capì il nervosismo della ragazza: non voleva farsi vedere da Niall nella sua seconda natura o, peggio ancora, dalle poche persone lì in giro.

Così "Andiamo a casa mia. Ti accompagnerò a casa tua quando smetterà di piovere" disse, prendendole la mano e iniziando a correre verso casa di Niall.

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Capitolo 22
*** Twenty-Two ***


Da Sconosciuto (16:41) - Stai lontana da Niall.

A Sconosciuto (16:42) - Scusa?

Da Sconosciuto (16:42) - Hai capito bene, STAI. LONTANA. DA. NIALL.

A Sconosciuto (16:43) - Con chi ho l'onore di parlare?

Da Sconosciuto (16:44) - Con la persona che dirà a tutti il tuo segreto se non ti allontani da Niall.

A Sconosciuto (16:45) - Ma tu stai male. Perché dovrei stare lontano da lui?

Da Sconosciuto (16:45) - Vuoi che tutti sappiano che sei un fottuto mostro?

A Sconosciuto (16:53) - Non ti crederebbe nessuno...

Da Sconosciuto (16:55) - Ah no? E se mostro queste mi crederebbero invece? 
Da Sconosciuto (16:55) - Allegato
Allegato
Allegato


Natalie sgranò gli occhi e respirò affannosamente. Quello sconosciuto sapeva il suo segreto. La stava costringendo ad allontanarsi da Niall. No, non voleva. Semplicemente non voleva perché tra loro era rinato un bel rapporto, Niall la faceva sentire bene, non può dire accettata -in quanto non ha nemmeno una volta accennato al suo segreto-, ma Niall stava cercando di farsi perdonare, anche con piccoli gesti. E tutto ciò a Natalie piaceva.

Le soluzioni erano due: continuare a stare accanto a Niall, a ridere e divertirsi oppure allontanarsi improvvisamente da lui, senza dargli una spiegazione e tornare a mesi addietro.

Valutò entrambe le soluzioni, ragionò a lungo su ciò che dovesse fare. Pensò ai possibili insulti, alle possibili occhiatacce e alle espressioni piene di disgusto di tutti gli studenti.

Parlò con sua mamma, a lungo, le spiegò tutta la situazione in cui si era cacciata Natalie. Caroline le disse di non preoccuparsi, che avrebbe fatto la scelta giusta e le chiese se ne valeva la pena sacrificare il suo segreto per una persona come Niall.

Natalie ci pensò su, accettò ogni suo consiglio elaborandolo fino a farsi dolere la testa.

Alla fine, dopo due fette di ciambella al cioccolato preparata da sua madre e un bel bagno rilassante, entrò in camera sua, infilò il caldo pigiama e si stese sotto le coperte: a malincuore aveva già preso una decisione. 

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Capitolo 23
*** Twenty-Three ***


La mattina seguente, Natalie attraversò il giardino della sua scuola con molto nervosismo. Si guardò spesso intorno, sperando di riconoscere lo sconosciuto che l'aveva minacciata: non poteva credere che una persona nella sua scuola conoscesse la sua vera identità, e se l'avesse detto a qualcun altro? Le vennero i brividi al solo pensiero.

Si affrettò ad entrare all'interno dell'edificio, camminando a testa bassa, con un libro stretto tra le braccia e il petto.

A causa della tanta preoccupazione ed ansia che le attanagliavano la testa e le facevano battere il cuore velocemente non si accorse di esser finita addosso a un ragazzo, nonché il suo biondino del cuore.

Deglutì e raccolse il libro che era finito a terra. "Hey, attenta a dove vai" sghignazzò, sistemandole un ciuffo di capelli dietro l'orecchio.

Natalie arrossì leggermente chiedendogli scusa "Ho la testa da un'altra parte" aggiunse, ricordandosi improvvisamente dei messaggi dello sconosciuto.

E se l'avesse vista parlare con lui?

"Hey sfigata, la prossima volta stai attenta a dove metti i piedi" la voce acuta di Maddy arrivò fastidiosamente chiara e forte alle orecchie di Natalie, la quale storse lievemente le labbra in una smorfia.

Tutti -Niall, Liam e Louis- si voltarono verso di lei, accorgendosi in quel momento che la velenosità di quella ragazza non aveva confine.

Natalie strinse i suoi pugni e si morse il labbro per non urlarle contro.

"Nat, ci vediamo dopo?" chiese Niall, incastrando i suoi occhi azzurri nuovamente in quelli verdi di Natalie.

Quest'ultima annuì distrattamente e a testa bassa si diresse verso la classe, dove ad accogliearla con un sorriso vi era Laura.

"Ciao patatina" esclamò la ragazza, appena Natalie poggiò la sua tracolla sul banco e cadde a peso morto sulla sua sedia, sbuffando. "Che succede? Già stressata di mattina?" chiese ironica, vedendo la sua amica in quelle condizioni.

"Non sopporto più quella Maddy" rispose con una smorfia. "Sta sempre tra i piedi"

"Sei gelosa?" chiese inarcando un sopracciglio e dando leggere gomitate al braccio di Natalie.

"Io? Gelosa? Ma quando mai!" fece spallucce "Semplicemente non smette un attimo di stuzzicarmi e prendermi in giro"

"Magari è innamorata di te" scherzò Laura facendo scoppiare a ridere Natalie,  la quale rispose con un Sì, certo! "Ma c'è dell'altro, vero?" chiese.

Natalie annuì e diede il suo cellulare -con la schermata dei messaggi aperta- a Laura. Quest'ultima lo prese tra le mani, confusa, e lesse quei pochi messaggi.

"Ma che-?" sgranò gli occhi e fissò la sua amica. "Chi potrà mai essere?"

"Non lo so, potrebbe essere chiunque" rispose triste, venendo poi bloccata dalla vibrazione del suo cellulare.

"Ti è arrivato un altro messaggio dallo sconosciuto"

"Fa' vedere" Natalie prese il suo cellulare e visualizzò il messaggio:

Da Sconosciuto (07:59) - Cosa non hai capito della frase "devi star lontana da Niall"?

"Mi ha vista" deglutì e si morse il labbro. Poi arrivò un altro messaggio, sempre dalla stessa persona.

Da Sconosciuto (08:00) - Vuoi proprio che si sappia il tuo segreto, eh?

Laura guardò immediatamente la sua amica, corrucciando la fronte "Cosa hai deciso di fare?"

"A malincuore devo fare una scelta"

"Ti allontanerai da Niall?"

Natalie non ebbe il tempo di rispondere perché il prof fece il suo ingresso in classe, seguito da alcuni studenti.

-

"Hey Nat" alla fine della terza ora Niall si avvicinò a Natalie "Ti va di pranzare con me?" sorrise.

"I-In realtà Laura" indicò il posto vuoto "mi sta aspettando per pranzare insieme"

"Oh... uhm, potete venire tutte e due" allora provò, senza ottenere risultati.

"Non possiamo, dobbiamo... dobbiamo organizzarci per uscire e-" guardò la porta della classe "-e adesso dovrei andare da lei, mi sta aspettando"

Niall annuì, lasciandola andare. C'era qualcosa di strano nel comportamento di Natalie, pensò, ma si disse poi che era stata solo una sua impressione.

Quindi prese il suo zaino e, insieme a Louis, raggiunse il solito tavolo della mensa dove, in quel momento, stava seduto Liam.

"Amoreee" Maddy si avvicinò a loro con un vassoio pieno di cibo, tanto da far rimanere gli altri abbastanza scioccati.

"Ciao" Niall accennò un sorriso, che venne nascosto poi dalle labbra della ragazza. Si sedettero poi tutti insieme al tavolo.

"Mangi tutte queste cose?" chiese sorpreso Liam, indicando il vassoio.

"Ma no! Ho preso da mangiare anche per il mio ragazzo!" e indicò Niall, che sorrise e ringraziò.

Iniziarono a mangiare e a parlare delle precedenti ore trascorse, quando vennero interrotti da Laura.

"Niall, hai visto Natalie?" chiese col fiatone.

Niall inarcò un sopracciglio "Mi ha detto che dovevate mangiare insieme"

"Cosa? A me ha detto che doveva mangiare con te" si sedette a peso morto su una sedia libera e sbuffò.

Maddy sorrise sotto i baffi e continuò a mangiare la sua insalata verde fino a quando non sentì "Andiamo a cercarla!" da parte di Niall. Infatti alzò lo sguardo e "Cosa?" si allarmò.

"Stiamo andando a cercare Natalie" rispose il biondo.

Maddy portò immediatamente una mano sul braccio di Niall e "Ma dobbiamo lavorare al giornalino, tra un po'" disse.

"Cavolo, è vero!" esclamò Liam, sbattendosi una mano sulla fronte "Riprendono i corsi" borbottò per poi sbuffare, ricevendo una pacca sulla spalla da Louis, come per confortarlo.

Niall lo guardò e annuì: anche lui l'aveva scordato. "Mh, vero. Laura ti dispiace se vai solo tu?"

"No, tranquillo" sorrise, prese il suo zaino e uscì dalla mensa, non prima di aver preso una mela rossa dal bancone.

Natalie era seduta in giardino, un po' in disparte rispetto a dove stavano gli altri. Aveva mentito sia a Niall che a Laura: voleva stare da sola a pensare a cosa fare, definitivamente.

"Nat!" la voce di Laura interruppe i suoi pensieri e la fissò, osservandola mentre si sedeva accanto a sé. "Perché hai mentito sia a me che a Niall?"

La diretta interessata abbassò lo sguardo e si mise a giocare con le sue dita. "Avevo bisogno di pensare un altro po' e non volevo nessuno tra i piedi" fu la sua risposta che venne interpretata male da Laura.

"Allora tolgo il disturbo" la ragazza, con l'intenzione di tornare dentro l'edificio, si alzò pulendosi i suoi pantaloni.

Venne bloccata però da Natalie che aveva un'espressione allarmata. "No no no, scusa! Non intendevo-" sospirò pesantemente e portò una mano tra i capelli. "Volevo solo stare da sola per riflettere. Mettiti nei miei panni: sto impazzendo"

"Perché semplicemente non me l'hai detto? Avrei capito"

"Perché sono abituata a stare da sola, a fare tutto da sola e ogni tanto non mi sembra vero che ho un'amica..."

"...e un amico, che si è preoccupato quando non ti ha vista con me" Natalie arrossì e abbassò lo sguardo, mordendosi il labbro. "Secondo me, gli piaci"

"Cosa? Non dire fesserie!" le diede una piccola spinta.

"Dico sul serio"

"È fidanzato" le ricordò seria "e a proposito di Niall... devo andargli a parlare"

"Ti prego, fa' la scelta giusta"

Natalie annuì e ricevette un bacio sulla guancia prima di essere lasciata, per andare a parlare con il biondino.

Entrò in mensa e cercò Niall con gli occhi. Lo intercettò subito grazie alla sua risata bellissima.

Eh? Cosa?

Natalie si diede una manata mentale e scosse la testa.

Lo raggiunse e gli picchiettò sulla spalla. Louis e Liam, i quali erano di fronte a lei, sorrisero mentre Niall si voltò curioso. Quando vide la rossa di fronte a lui gli brillarono gli occhi e le regalò uno dei sorrisi migliori.

"Nat, sei qui! Ma dove-"

Venne interrotto da Natalie. "Niall, devo parlarti. È abbastanza urgente" torturò le sue mani.

"Cert-"

"Niall. Abbiamo il corso" gli ricordò seria Maddy.

"Io devo parlargli. ORA." ribatté Natalie fredda, guardando prima la ragazza e poi il biondo, cercando di convincerlo a seguirla per poter parlare.

Niall si morse il labbro e guardò Maddy "Credo che se perdessi cinque minuti del corso, non credo cadrebbe il mondo, no?"

"Ma-" provò a ribattere Maddy, ma venne zittita nuovamente da Niall.

"Torno subito" si alzò e seguì Natalie, fuori dalla mensa, perdendosi la scena in cui Maddy iniziò a stringere i pugni e a guardare male i due mentre si allontanavano.

-

"Niall, ciò che ti devo dire è molto importante e non è facile per me parlarne, okay?" iniziò Natalie, mordendosi le labbra e guardò tutto tranne che il viso di Niall.

Quest'ultimo si accorse dell'agitazione della ragazza e una parte di lui sperò che volesse parlargli della sua vera natura.

Portò entrambe le mani sul viso di Natalie affinché lei potesse guardarlo negli occhi. "Hey, tranquilla. Siamo soli qui, dimmi tutto" con i pollici le carezzò le guance per tranquillizzarla.

E quel gesto piacque a Natalie, si imbarazzò pure. Prese un bel respiro e sorrise lievemente.

"Devi sapere che, uhm, in realtà non sono una persona normale" iniziò,  ma in realtà non sapeva come dirlo, quindi decise di andare al succo del discorso. "Ricordi quando nelle lettere ti scrivevo che avevo la passione per il mare?" Niall annuì e lì capì che gli stesse svelando proprio quel segreto. "Ecco, io sono molto legata al mare nel vero senso della parola perché-"

Adesso le soluzioni erano due: fingere di essere sorpreso e inizialmente scioccato oppure dirle la verità. Optò per la seconda, in modo da alleggerire la tensione.

"Perché sei una sirena" sussurrò con un sorriso, per non farsi dagli altri che ogni tanto passavano accanto a loro e per far capire a Natalie che per lui fosse tutto okay.

Natalie sgranò gli occhi e deglutì "Come- come lo sai?"

"Lo so da quando siamo stati al lago e tu mi hai detto di non voltarmi, ma invece l'ho fatto e-"

"Perché non me l'hai detto?" chiese allarmata, allontanandosi appena.

"Perché volevo che fossi tu a dirmelo, volevo che ti fidassi di me a tal punto da confessarmi questo tuo segreto" sorrise.

"È per questo che quando siamo usciti mi hai portato a casa tua per non farmi bagnare?" chiese. Niall annuì.

"Ammetto che all'inizio sono rimasto scioccato, insomma... com'è possibile? Però ho cercato di mantenere la calma e soprattutto non volevo allontanarmi da te" confessò.

Natalie sorrise timida, ma felice delle parole del ragazzo. Lui si avvicinò e la accolse in un abbraccio e "Con me il tuo segreto è al sicuro" disse, donandole un bacio fra i capelli.

Natalie sciolse l'abbraccio e "Non è più al sicuro il mio segreto, da questo momento" disse afflitta.

"Perché?"

E Natalie gli raccontò brevemente di questo sconosciuto che le aveva posto davanti una scelta: scegliere lui o il suo segreto.

"Riusciremo a risolvere questo problema, sta' tranquilla, mh?" disse Niall. Natalie annuì e poi il ragazzo continuò "Adesso devo andare, se no chi la sente Maddy?!" ruotò gli occhi divertito, le schioccò un bacio sulla guancia e corse via.

-

Da Sconosciuto (11:34) - L'hai voluto tu.

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Capitolo 24
*** Twenty-Four ***


Da sealife_n@hotmail.it - Posso venire tra un po' a casa tua? Non so fare questi dannati esercizi di matematica *si dispera*

A sealife_n@hotmail.it - Ti sto immaginando mentre vieni divorato dagli esercizi ahaha certo che puoi venire, a costo però che porti un pacco di marshmallow!

Da sealife_n@hotmail.it - Ovvio! Anche due :3 
Ho notato che sono pessimo come amico. Non ti ho mai chiesto il numero :( è brutto parlare per email!

A sealife_n@hotmail.it - Hai ragione, sei pessimo! Ahaha ecco il mio numero ********** :)

Da sealife_n@hotmail.it - Grazie Nat, a dopo! x

Natalie sghignazzò e scosse la testa, spegnendo poi il computer. Prese i suoi libri di matematica e li poggiò sulla scrivania. Scese poi al piano di sotto per avvertire sua madre dell'arrivo di Niall.

Erano passati due giorni da quando Natalie aveva confessato al biondo il suo più grande segreto e non aveva ricevuto più minacce.

La cosa però non la tranquillizzava affatto, aveva un brutto presentimento, ma non sapeva dire quanto brutto fosse. Spesso lo accantonava per godersi appieno l'amicizia con Niall, il quale non sembrava affatto turbato dall'avere un'amica sirena.

Anzi.

Le aveva chiesto spesso di mostrargli la coda e allora Natalie era felice di trasformarsi. Certo, per fare tutto ciò dovevano per forza scendere in spiaggia, purtroppo, con quel freddo gelido che aveva colpito Brighton, ma Niall era sempre pronto con dei vestiti caldi per non far raffreddare Natalie.

Potevano sembrare due pazzi agli occhi della gente che li guardava dalle finestre delle loro case.

Il campanello suonò e Natalie si riscosse dai propri pensieri, uscendo di fretta dalla cucina -dalla quale stava prendendo un po' d'acqua- per andare ad aprire.

Guardò prima dallo spioncino e, dopo essersi accertata che fosse il suo biondino, aprì regalandogli il suo miglior sorriso.

"Ciao rossa!" salutò Niall, togliendo cappello e sciarpa mostrando le sue guanciotte arrossate e poi sorrise, lasciando spazio ad uno di quei sorrisi veri, sinceri e di cuore.

"Ciao biondo!" ricambiò il saluto Natalie, accogliendolo in casa sua, chiudendo poi la porta alle sue spalle.

Attraversarono il corridoio per poter salire al piano superiore e si imbatterono in Caroline che salutò Niall con un caloroso abbraccio.

"Tua mamma è davvero dolcissima" se ne uscì Niall una volta dentro la camera di Natalie.

"Sì, la adoro" annuì la ragazza, andando verso la scrivania per prendere i libri. Li buttò sul letto e si sedette, facendo spazio a Niall.

"Spero di capirci qualcosa" disse il ragazzo, prima di cominciare a fare gli esercizi.

"La prof sarà orgogliosa di te"

"Sarà solo merito tuo" si scambiarono dei sorrisi e poi cominciarono definitivamente a studiare, immergendosi in cifre, formule e piani cartesiani.

Passarono il pomeriggio ad esercitarsi, a cercare video esemplificativi su youtube, a mangiare marshmallow, a parlare del più e del meno.

Era uno di quei pomeriggi che ai due ragazzi piacevano. Nonostante avessero fatto matematica, avevano comunque trascorso delle ore insieme. La compagnia dell'uno era diventata fondamentale per l'altra, e viceversa.

Erano stati divisi poi però da un messaggio da parte di Maddy, la quale richiedeva urgentemente il biondo a casa sua, in quanto dovevano lavorare al nuovo articolo di giornale.

Sarà il più bello in assoluto, aveva scritto Maddy.

-

L'indomani, a scuola, fu apparentemente tutto tranquillo, o almeno così credeva Natalie.

Entrò al solito dall'entrata principale, attraversò il corridoio e raggiunse Laura.

"Buongiorno!"

"Sembri felice" constatò Laura osservando attentamente la sua amica, che annuì.

"Sì, lo sono" si morse il labbro.

"C'entra per caso Niall?" nominò un nome a caso.

"Il fatto è che, non so, mi basta passare solo due ore con lui e mi sento tranquilla" ammise pensierosa, poggiando la sua testa sulla mano. "È un ragazzo simpatico, calmo, con una bellissima risata. Poi non mi fa pesare il fatto di essere, mh, strana ecco" sussurrò per non farsi sentire dai suoi compagni di classe.

"Ti piace"

"Ma no" si affrettò a dire.

"Non era una domanda, cara la mia Natalie, lui ti piace sul serio!" Laura fece su e giù con le sopracciglia e sorrise ammiccando.

E Natalie non rispose, ma ci pensò. Niall era davvero un bel ragazzo, la faceva sentire accettata e per lei, questo, era una cosa importante.

Natalie non era mai stata innamorata, se non platonicamente del suo cantante preferito. Non aveva mai dato il primo bacio, né aveva avuto altri rapporti.

Non l'aveva mai confessato a Laura, voleva tenerlo per sé. Si sentiva in imbarazzo, inferiore a tutte, un'incapace. Poteva stare tutto il tempo ad insultarsi, ma era quella la realtà.

"Chi tace acconsente?" Laura sghignazzò e abbracciò l'amica. "Non c'è nulla di male nel farti piacere un tuo amico. Niall è davvero un bel ragazzo, è sincero, nonostante tutto, e-"

"-e hai scordato che è fidanzato"

"La toglieremo di mezzo quella baldracca" disse convinta.

Nel frattempo che le due parlavano, arrivò un messaggio a Natalie, che però non lesse.

Da Sconosciuto (08:00) - Povera piccola Natalie. Quasi mi dispiace :)

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Capitolo 25
*** Twenty-Five ***


Natalie quella mattina arrivò a scuola felice.

E' vero, la sera prima aveva letto il messaggio dello Sconosciuto, ma si era detta di non preoccuparsi. In fondo, cosa poteva fare di tanto grave? Aveva accanto a sé delle persone che le volevano bene per quello che era.

Quindi scese dalla macchina di sua madre col sorriso, la salutò e si incamminò verso l'interno.

Il clima lì, però, era totalmente diverso: c'era più baccano del solito, molte persone guardavano i loro cellulari con le bocche spalancate. Natalie si chiese cosa avessero da guardare così tanto stupiti.

Scosse la testa e si incamminò vero la classe. Tutti, però, alzarono lo sguardo verso di lei e si ammutolirono di colpo, fissandola dalla testa ai piedi, come se fosse un mostro.

Ma lei era un mostro.

Continuavano a fissarla: c'è chi aggrottava le sopracciglia, chi la indicava. Natalie si stranì appena perché, dai!, i primi anni la guardavano esattamente come se fosse un alieno. Ma poi avevano smesso.

Quindi cos'è che avevano tutti, in quella scuola?

Si diresse verso la classe, dove trovò Laura ad accoglierla con un sorriso.

Sì, un sorriso molto tirato, tendente a una smorfia.

Anche in classe si ammutolirono e la fissarono.

Che avete da guardare?! sbottò interiormente.

"Oggi mi stanno guardando tutti male" disse alla sua amica, che annuì mordendosi il labbro.

"Nat," disse tremante "credo tu debba vedere una cosa che ti riguarda" e Natalie, dalla voce di Laura, capì che fosse qualcosa di cui avrebbe dovuto preoccuparsi, e pure tanto!

Laura prese il suo cellulare, premette sullo schermo qualcosa e poi lo diede a Natalie, che lo prese e iniziò a leggere il contenuto.

La sua amica era entrata sul sito della scuola, nella sezione del giornalino scolastico.

"Da quando leggi il giornalino scolastico?" chiese, facendo un risolino molto nervoso.

"Leggi, e poi ne riparliamo"

Quindi Natalie abbassò nuovamente lo sguardo e scorse verso il basso: iniziò a leggere l'articolo.

Avete mai creduto alle sirene?

Le mancò il fiato. COSA? Aveva un bruttissimo presentimento.

Al giorno d'oggi noi tutti sappiamo cosa è una sirena. Tu che stai leggendo, non lo sai? Approfitto di questi righi per parlartene. Una sirena è una creatura acquatica metà donna e metà pesce. Ti starai chiedendo: "Com'è possibile? Non esiste" e infatti io ti dico che è una creatura immaginaria. Appare in molte culture dei Paesi che si trovano all'est del Regno Unito. Anche Omero, autore greco, parla di questi esseri mitologici come cantatrici marine capaci di incantare con il loro canto tutti i marinai che osavano passare con le loro navi nel tratto di mare appartenente a queste creature.

Tranquilli, non starò qui a parlarvi di letteratura greca, di miti e di leggende. Non è mia intenzione e non ho le competenze adatte. Sono qui per porvi un quesito: cosa ne pensate di questi esseri mitologici di cui si è tanto parlato?

Se vi dicessi che non sono solo frutto dell'immaginazione di un noto poeta? Ci credete che questi esseri -non si sa come- esistano davvero? Non ci credete ancora? Allora vi mostro queste due foto: la ragazza rappresentata in esse è fra noi, a scuola. Non la riconoscete?

Ebbene sì, vi dico io chi è il mostro rappresentato in queste foto: Natalie Prince, la ragazza asociale, senza amici, scorbutica con tutti. La sfigata della scuola, il mostro.

Natalie Prince è un mostro!

 

"No, basta!" sussurrò Natalie, in preda a una crisi nervosa, poggiando il cellulare sul banco di Laura. Gli occhi le pizzicarono e avrebbe pianto da lì a poco. "Chi è che ha scritto quest'articolo?" si morse il labbro per trattenere le lacrime.

Tentativo mal riuscito.

Calde lacrime le rigarono il volto, ma vennero asciugate subito.

"Non ti piacerà leggere chi ha scritto tutto questo" disse Laura parecchio dispiaciuta.

"Dimmelo, Laura!" disse leggermente più fredda del solito.

"E'.. mh- è stato Niall" sussurrò.

E quello fu il colpo di grazia. Cosa? Niall?

"Non è possibile..." sussurrò. "No, non ci credo" sentì il suo cuore martellare dentro la cassa toracica. Vide tutto vorticare intorno a sé.

Strinse la sua testa tra le mani, chiudendo gli occhi e tirando i capelli leggermente indietro. Ogni singola parola di quell'articolo le tornava in mente, e non l'aveva letto nemmeno tutto! Che altre cattiverie aveva scritto?, si chiese.

Singhiozzò e si alzò di botto. Scappò via dalla classe, piangendo. Sentiva tutti nel corridoio urlarle

mostro!

scherzo della natura!

vai via!

E si precipitò in bagno. Aprì una delle porte appartenente ai cubicoli e si chiuse a chiave all'interno, sedendosi poi in un angolo, con la schiena poggiata al muro. In quel momento, il suo ultimo pensiero era quello di pensare al pavimento sporco o al mal odore.

Tutti, con quell'articolo, erano venuti a conoscenza del segreto, il suo più grande segreto. 
Tutti conoscevano adesso la sua vera natura. Ma la cosa che la faceva stare ancora più male era che tutto ciò era stato scritto da Niall.

Si era fidata di lui, gli aveva confessato qualcosa di così tanto importante per lei e lui si era dimostrato inizialmente così un buono amico, colui che mantiene il segreto. E poi l'ha sbattuto su un giornalino scolastico.

La cosa che le sembrava strana, però, era che l'aveva minacciata di stare lontano da se stesso. Che senso aveva?

Non ci badò poi molto a questa cosa, troppo accecata dalla rabbia, dalla delusione e dalla tristezza.

Pensava solo al fatto che Niall avesse tradito la sua fiducia.

Si era comportato da amico e poi l'aveva tradita così, con un gesto così meschino. Non si aspettava un gesto del genere da parte sua.

E pensare che aveva rinunciato al suo segreto per stare vicino a lui, perché si era affezionata a quel biondino che, nolente o volente, era entrato nel suo cuore.

Quel giorno non si era presentato nemmeno a scuola.

Codardo.

Pianse ancora, non riuscendo a smettere. Sentì ancora il cuore pompare velocemente, sentì pure la testa scoppiare e gli occhi bruciare.

Non è possibile!, si ripeté in continuazione, come una litania. Sarebbe impazzita.

Si morse il labbro per mantenere i singhiozzi e incastrò il viso tra le ginocchia.

Si sentiva così piccola, indifesa, inutile.

Dopo qualche minuto si asciugò le lacrime che ancora continuavano a rigare il suo viso e prese il suo cellulare.

Sbloccò lo schermo e cercò il contatto di sua madre. Entrò nella casella dei messaggi e iniziò a pigiare i tasti della tastiera.

A Mommy (08:27) - Mamma
A Mommy (08:27) - Vieni a prendermi, ti prego! :( 

Caroline, che stava in casa a preparare una crostata alle ciliege, leggendo quei messaggi, si preoccupò: Natalie non la cercava mai quando era a scuola, a meno che non fosse qualcosa di grave.

Quindi spense il forno, si asciugò le mani e si precipitò in macchina, senza badare al suo abbigliamento.

Arrivò a scuola dopo quindici minuti, a causa del traffico e di due semafori. Parcheggiò e si precipitò in segreteria per firmare un permesso.

Sua figlia stava lì, rannicchiata sul piccolo divanetto posto nell'ufficio e corse da lei.

"Nat, che è successo?" la ragazza tremava e continuava a scuotere la testa.

"Andiamo via, mamma!" mormorò.

"Mi racconterai tutto a casa" mormorò e la aiutò ad alzarsi.

Una volta in macchina Caroline guardò preoccupata sua figlia, ma non disse niente.

Natalie prese il suo cellulare e cercò Niall.

A Niall♥ (9:01) - Sei uno stronzo. Non cercarmi più!

 

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Capitolo 26
*** Twenty-Six ***


Niall lesse dopo un paio d'ore il messaggio di Natalie.

Era rimasto a casa perché non stava molto bene: la sera prima non aveva chiuso occhio a causa della tosse e del naso chiuso.

Lo sapeva, era colpa di tutte quelle volte che era uscito con Natalie in pieno pomeriggio, con quel freddo pungente. Ma l'avrebbe rifatto altre tremila volte, tutto pur di vedere la bellezza e la vera essenza di Natalie.

La prima volta, non contando quella al lago, ne era rimasto assolutamente affascinato, estasiato. Natalie diventava se è possibile ancora più bella.

Quando però quella mattina si era svegliato, nonostante il cattivo umore, per mandare il buongiorno a Natalie e dirle che non sarebbe venuto a scuola a causa del suo pessimo stato, tutto si sarebbe aspettato tranne che quello.

Sbatté gli occhi un paio di volte, guardò fisso il muro di fronte a sé e pensò a cosa avesse potuto combinare di così grave. Fino al pomeriggio prima erano insieme a ridere e scherzare. Cos'era andato storto?

Da Payno (08:35) - Natalie è una sirena? Davvero?

Da Tommo (08:40) - Non ci credo, seriamente?

Lesse anche i messaggi dei suoi amici e aggrottò le sopracciglia: come faceva Liam a sapere? E Louis, a cosa si riferiva?

A Nat♥ (10:35) - Di che stai parlando? Cosa ho fatto?

Ma Natalie non gli rispose, né un minuto dopo né mezz'ora dopo né un'ora dopo.

A Nat♥ (12:23) - Nat, mi stai evitando? 
A Nat♥ (12:30) - Ti prego Nat, cosa ho fatto? Spiegami

Compose il suo numero e provò a chiamarla, ma si maledisse pensando che a quell'ora erano tutti ancora a scuola. Quindi decise di mandare un messaggio a Louis per informarsi e saperne di più.

A Tommo (12:34) - Tommo, che è successo? Dov'è Natalie?

Da Tommo (12:36) - Se n'è andata a casa ore fa... ma seriamente è una sirena?

Si morse il labbro, indeciso se rispondergli positivamente o negativamente: alla fine sembravano tutti sapere il segreto di Natalie non si sa come.

A Tommo (12:37) - Mh, si lo è.

Da Tommo (12:40) - Lasciando da parte lo shock momentaneo, come hai potuto farle una cosa del genere? È una tua amica

Corrugò la fronte e borbottò qualcosa.

A Tommo (12:41) - Ma che cazzo è successo? Io non ho fatto un bel niente. State tutti ad incolparmi di qualcosa che non ho fatto...
A Tommo (12:42) - Spiegami, per favore

Da Tommo (12:43) - Aspetta...

Niall aspettò cinque minuti esatti e ricevette una chiamata dal suo amico.

"Pronto?"

"Niall! Mi sono chiuso in bagno" e rise "ma comunque. Il fatto è abbastanza grave"

"Parla! Mi fai salire l'ansia" il biondo iniziò a tirare qualche filo fuoriuscito della sua maglietta.

"È uscito un articolo sul giornalino scolastico, stamattina, dove praticamente viene scritto che Natalie è una sirena e viene considerata un mostro"

Niall a quel punto sgranò gli occhi e "Chi diavolo ha scritto queste cose?" sbottò.

"Mh... tu!"

"Io?" urlò "No no no, non lo avrei mai fatto. Amico, mi conosci! Non farei mai una cosa del genere, specialmente a una persona come Natalie"

"Fatto sta che c'era il tuo nome alla fine dell'articolo"

"Non è possibile. Non ho mai scritto una cosa del genere"

"Sicuro?"

"Ma certo, Louis!" alzò la voce di un'ottava. "Dannazione, ieri sera sono andato da Maddy per confermare che l'articolo che sarebbe uscito oggi fosse stato sul ballo scolastico!"

Ci fu in seguito un attimo di silenzio e poi "Aspetta!" urlarono all'unisono.

"È stata Maddy" esclamò Louis.

"Solo lei ha l'accesso per pubblicare gli articoli online." continuò, ragionando, Niall quasi incredulo "La uccido!" disse tra i denti.

"Devi risolvere con Natalie"

"Sei perspicace, amico!" disse con un tono sarcastico. "Lo so, lo so... se solo mi rispondesse" sospirò. Si portò una mano tra i capelli e li tirò leggermente indietro. "Prima di tutto però devo fare due chiacchere con Maddy. Ci sentiamo" e chiusero la chiamata.

Non ci credo!, si ripeté in continuazione. È una strega quella ragazza!

L'aveva capito che la sua ragazza non nutriva una certa simpatia per Natalie, ma non si era mai reso conto della sua cattiveria. Non pensava potesse arrivare a tanto.

Cercò di nuovo di contattare Natalie.

A Nat♥ (13:00) - Nat, mi sono fatto raccontare tutto da Louis. Ma non sono stato io! Credimi! Non avrei mai scritto niente di tutta quella merda che c'è scritta lì.

Nat non rispose nemmeno a quel messaggio. Allora Niall provò a chiamarla, attese fino all'ultimo squillo, ma ancora niente.

Buttò il cellulare malamente sul letto e sbuffò, portandosi poi il cuscino contro la faccia e trattenne un urlo.

Allora, dopo poco, decise di chiamare Maddy per finirla una volta per tutte. Attese qualche minuto e poi sentì la voce della ragazza.

"Pronto? Amore!" esclamò con quella voce stridula.

"Amore un corno!" sbraitò.

"Che ti prende, piccolo?" faceva ancora finta di niente.

"Che mi prende? Che prende a te! Che cazzo hai fatto?" urlò arrabbiato.

"Di cosa parli?"

"Non fare la finta tonta con me, Maddy! Perché diavolo hai scritto quell'articolo? E soprattutto perché l'hai firmato a nome mio?"

"Oh, l'hai letto? Ti è piaciuto?"

"Maddy, cazzo, rispondi!"

"Non sei schifato dall'avere un'amica del genere?"

"Sono solo schifato da te!" iniziò a camminare avanti e indietro per la camera.

"Suvvia! Ho fatto un favore a tutti dicendo che Natalie fosse un mostro" ridacchiò.

"Qui il mostro sei tu, Maddy. Solo tu" portò una mano tra i capelli "Adesso Natalie non mi parla più pe-"

"Era questo quello che volevo! Doveva allontanarsi da te. L'ho minacciata dicendole di scegliere tra te e il suo segreto. Lei ha scelto te ed io, oops, ho spifferato a tutti il suo segreto spacciandomi per te" rise ancora e Niall rimase a bocca aperta.

Natalie aveva scelto lui mettendo a rischio il suo segreto.

"Mi fai schifo..." disse tra i denti con un tono di voce basso. "Non voglio più avere niente a che fare con te. Maddy, tra noi è finita!"

"Non sai cosa ti perdi" e se la immaginò con un ghigno maligno in viso.

"Fidati, lo so eccome! Persone come te è meglio perderle che trovarle. Ciao Maddy!" e riattaccò, senza lasciarle il tempo di rispondere.

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Capitolo 27
*** Twenty-Seven ***


Come qualsiasi pettegolezzo nel più piccolo e chiuso paese, o qualsiasi notizia di gossip o scandolo che sia, anche quella riguardante Natalie era passata di bocca in bocca e tutti, in città, parlavano di quel fatto.

Erano tutti scandalizzati: alcune persone erano andate addirittura fuori casa della ragazza, urlando 'mostro, nasconditi', 'sparisci' ...

Erano due giorni che Natalie stava chiusa in camera sua, sotto le coperte a piangere.

Caroline era molto preoccupata, ma consapevole di essere la sola a poter parlare con sua figlia, in quanto era venuta a conoscenza che aveva, forse momentaneamente, interrotto i rapporti con i suoi amici.

Il giorno stesso che la notizia si era diffusa Niall era uscito di casa -andando contro sua madre che gli urlava di tornare dentro perché aveva la febbre e non poteva andare da nessuna parte- era corso verso casa di Natalie e aveva suonato al campanello.

Caroline gli aveva aperto e, sorpresa, lo aveva salutato.

"Caroline, ti giuro che io non c'entro niente" aveva poi esclamato Niall col fiatone, pensando che la ragazza avesse detto tutto alla madre. "Non farei niente del genere a Natalie"

Caroline aveva visto la sincerità negli occhi cristallini e lucidi del ragazzo e allora aveva annuito dicendo "Ti credo, Niall"

"Oh grazie Caroline" e si era fiondato vergognosamente tra le braccia della donna, lasciando cadere una lacrima dai suoi occhi.

"Ma tu scotti!" Caroline si era subito accorta che Niall non stava poi così bene.

"Lo so, ma non mi interessa. Posso vedere Natalie? Devo spiegarle..."

"Non vuole vedere nessuno" aveva risposto tristemente "Non esce dalla sua stanza da quando è rientrata a casa"

"Ti prego..." aveva sussurrato e allora Caroline aveva ceduto e l'aveva fatto salire in camera della ragazza, consapevole però della testardaggine di sua figlia.

Niall aveva poi bussato alla porta attendendo una risposta.

"Niall, vai via" aveva urlato Natalie con la voce spezzata, avendo sentito la voce del biondo.

"Ti prego Nat, devo spiegare" ma non aveva più ricevuto risposta. Allora Niall si era rassegnato dopo un paio di tentativi e, dopo aver salutato Caroline, era uscito di casa. 

"Nat, è pronta la colazione" Caroline aprì la porta della camera di Natalie e si avvicinò al letto per svegliarla... nonostante sapesse che non aveva chiuso occhio nemmeno quella notte.

La ragazza mugugnò qualcosa e guardò sua madre. "Mi abbracci?" chiese tirando su col naso.

Caroline sorrise intenerita e si sdraiò accanto a lei, allargando le braccia e stringendo il corpo di sua figlia. In quel momento le sembrò di ritornare a quando Natalie aveva otto anni e stava male: chiedeva sempre tante coccole che Caroline non le negava mai.

"Ti ho preparato qualcosa che ti piacerà mangiare" se ne uscì la donna, dopo aver lasciato un bacio sulla fronte a Natalie.

"Cosa?"

"Se indovini allora potrai mangiare" la sfidò, facendole spuntare un sorriso.

"Uhm, è sicuramente un dolce"

"Capitan ovvio" e le diede un colpetto sul naso.

"Ah ah. I pancake?" e Caroline scosse la testa. "I muffin?" chiese allora speranzosa, ma la madre scosse la testa nuovamente. Natalie allora sbuffò e ci pensò su ancora un po'. "Le crêpes?" si morse il labbro.

"Bravaaa!" Caroline batté felice le mani "Hai il diritto di mangiarle"

"Grazie, mamma!" e si abbracciarono forte, prima di scendere al piano di sotto per fare colazione insieme. 

-

"Mamma"

"Dimmi"

Natalie stava appoggiata al davanzale della finestra del salotto, mentre sua madre dava una pulita al pavimento. Stava guardando fuori e i suoi occhi erano caduti su una scritta bianca su quella strada scura.

Mostro

Prese un respiro profondo e cercò di trattenere le lacrime "So che è per me che ci siamo trasferiti qui, da Liverpool, ma... se a causa mia ci costringessero a cambiare paese?"

"Tesoro, non possono farlo. Abbiamo la cittadinanza inglese, tu vai a scuola qui ed io ho un lavoro-"

"E se ti licenziassero?" chiese ancora preoccupata.

"No, Nat. Stai tranquilla, non succederà nulla di tutto ciò. Ti prometto che tutto questo inferno passerà in fretta"

Natalie annuì poco convinta e tornò in camera sua. 

Da Laura (16:03) - Nat?
Da Laura (16:07) - Perché mi stai evitando?
Da Laura (16:15) - Cosa ti ho fatto?
Da Laura (16:20) - Spero tu stia bene. Se hai bisogno sai dove trovarmi. Ciao Nat, ti voglio bene x

Natalie lesse tutte le anteprime dei messaggi da parte di Laura e sorrise amaramente. Da un lato voleva risponderle perché effettivamente non le aveva fatto alcun torto. Dall'altro però non voleva sentire nessuno.

Poi lo schermo si illuminò nuovamente a causa dell'arrivo di un altro messaggio, stavolta non da parte di Laura.

Da Niall♥ (16:30) - Mi manchi.

"Idiota"

Da Niall♥ (16:31) - Più passano i giorni, più non capisco perché non mi fai spiegare. Non ti ho fatto nulla, sul serio

"Doppio giochista"

Da Niall♥ (16:34) - Ti ha inviato un messaggio vocale

Natalie ingenuamente aprì il messaggio per ascoltare l'audio, visualizzando quindi tutti i messaggi precedenti... e si maledisse. Ma comunque non ci fece molto caso, premette play e si perse ascoltando la voce di Niall.

"Nat," la sua voce sembrava spezzata "dato che non vuoi vedermi sono costretto a mandarti uno stupido messaggio vocale quando invece desidererei guardarti negli occhi." Prese una pausa e poi continuò. "Mi devi credere. Non sono stato io a scrivere quello stupido articolo. La sera prima ero andato da Maddy, come tu sai, per lavorare sull'articolo che sarebbe uscito la mattina dopo" sospirò. "Avevamo scritto riguardo il ballo studentesco, credimi, ho pure la bozza con me. È stata Maddy a scrivere tutte quelle cattiverie" ci furono pochi secondi di silenzio e poi riprese a parlare. "Mi manchi Nat, non ti avrei mai fatto un torto. Ti voglio bene"

L'audio finì lì e Natalie si morse il labbro. Sentiva il cuore pompare dentro la cassa toracica e la mente pulsare.

Era stata Maddy?

Era arrivata a fare tanto per avere Niall tutto per sé?

Non si conoscevano, non avevano mai scambiato quattro chiacchiere se non per battibeccare ed era bastato un niente per distruggerle la vita.

Le prudevano le mani, voleva prenderle a sberle e il che era strano per un tipo come Natalie. Perciò prese un bel respiro, buttò fuori tutta l'aria e passò le dita tra i capelli.

Come poteva solo uscire di casa e ritornare a scuola, sapendo che tutti erano a conoscenza del suo segreto? Come poteva, sapendo che tutti la odiavano e la guardavano schifati?

Pensò a sua madre, a tutto ciò che aveva fatto per accontentare una figlia nata sirena e a tutto ciò che avevano passato.

Poi pensò a Laura, la sua prima amica femmina. La prima a cui aveva detto il suo unico grande segreto, colei che l'aveva accettata senza farla sentire sbagliata.

Infine pensò a Niall, alle sue lettere anonime e al suo modo di avvicinarsi a lei; ai pochi litigi, alle ore che avevano passato insieme dietro agli esercizi di matematica e, non si sa per quale motivo strambo, pensò ai suoi occhi, al suo sorriso e a tutte le volte in cui l'aveva abbracciata.

E allora cercò quest'ultimo per messaggi.

A Niall♥ (17:00) - Perdonami.

 

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Capitolo 28
*** Twenty-Eight ***


A Nat♥ (17:08) - Oh, Nat! Finalmente mi hai risposto

A Nat♥ (17:09) - Certo che ti perdono. Anche io avrei fatto così se fossi stato al tuo posto...

A Nat♥ (17:20) - Hey?

A Nat♥ (17:25) - Domani torni a scuola? So che sarà difficile, ma avrai me, avrai Laura

A Nat♥ (17:30) - Mh, molto probabilmente starai studiando! Spero di vederti domani, o sentirti stasera

A Nat♥ (17:45) - Buon pomeriggio! x

-

Da Sconosciuto (19:26) - Ciao Niall, sono Laura :) devo chiederti una cosa

A Laura (19:27) - Ciao Laura, dimmi :)

Da Laura (19:30) - Hai per caso sentito Nat? Non risponde ai miei messaggi da un po' di giorni ormai e sono preoccupata :(

A Laura (19:35) - In realtà l'ho riempita di messaggi e poi qualche ora fa mi ha risposto con "Perdonami" ... ma non mi ha risposto più.

Da Laura (19:40) - Io sono preoccupata davvero... e non ho nemmeno il numero di sua madre. Vorrei sapere come sta.

Chiamata in entrata da numero sconosciuto

Rispondi

"Pronto?"

"Niall, sono Caroline" sembrava agitata.

"Che succede?"

"Natalie..."

"Natalie, cosa?"

"Non c'è più in casa" Niall sgranò gli occhi.

"Che significa che non è in casa? Hai provato a chiamarla?"

"Sì, ma il suo cellulare è qui, ha lasciato tutto qui!" tirò su col naso "Quando solitamente esce mi avverte..."

"Ho una brutta sensazione, Niall" aggiunge dopo poco.

"Quale?"

"È scappata"

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Capitolo 29
*** Twenty-Nine ***



"Niall, Laura... entrate pure" Caroline fece entrare i due ragazzi in casa sua con un sorriso tirato e poi chiuse la porta dietro alle sue spalle.

Respirò profondamente, cercando di calmare i suoi singhiozzi. Poi raggiunse i ragazzi in cucina e si sedette di fronte a loro.

"L'ha presa malissimo. Non sopporta essere presa in giro" iniziò a parlare, disegnando cerchi immaginari sulla sua tempia. "Quando tutti iniziano a prenderla in giro e ad insultarla si incupisce e ci vuole molto per risollevarle il morale" spiegò. "Si è sempre sentita sbagliata, non ha mai avuto amici e... per una volta che aveva trovato due persone come voi, beh- qualcuno ha deciso di rovinare tutto" strinse le mani in due pugni e abbassò lo sguardo.

"Dove pensi possa essere andata?" chiese tremante Laura.

"Potrei dire ovunque, ma sono sua madre, so qual è il posto che più la rilassa-" rispose con gli occhi sgranati, come se fosse incredula.

"Il mare" la interruppe Niall. "Ciò che la fa stare bene è il mare, quindi lei potrebbe essere ovunque in questo momento, sott'acqua"

Caroline annuì tornando a singhiozzare, sorpresa dal fatto che Niall sapesse così tanto "E-esatto. Sono preoccupata"

"Se il mare è il suo posto, perché sei preoccupata?"

"I pescherecci" bastarono queste due parole per far venire i brividi ai due ragazzi.

"Credi che potrebbero seguirla o...?"

"Potrebbe rimanere impigliata in qualche rete durante una pescata. Quando è in acqua è pur sempre un pesce..." sussurrò la donna riflettendo, passando una mano sulla fronte. "Non è mai scappata di casa, lei non- non è mai andata al largo"

"Caroline, scusa l'indecenza... ma se Natalie è una sirena, anche tu dovresti esserlo, no? Perché non vai a cercarla tu st-"

"Ti blocco" alzò una mano e la mise di fronte il viso di Niall per farlo smettere di parlare. "Io non sono più una sirena... ormai la mia vita è qui, sulla terra, e la mia trasformazione non avviene più. Sono passati anni ormai..."

Niall annuì, capendo la situazione e si ammutolì.

Laura si alzò dalla sua postazione e si avvicinò alla donna per abbracciarla e confortarla "Si risolverà tutto"

"La troveremo, Caroline, te lo prometto" disse Niall, determinato. 

-

Essere chiamata mostro era da sempre stata la sua più grande paura, il suo più grande incubo.

Il mostro sei tu.

Mi fai schifo.

Non voleva arrivare mica a tanto. Quelle parole erano state una pugnalata, nonostante se la fosse cercata.

Era seduta sul suo letto, con le ginocchia al petto e la testa fra di esse.

Ripensava a quelle parole: erano un tormento.

Più cercava di allontanarsi da quel mondo, più tutto le si ritorceva contro e non ne usciva più. Era come un labirinto: più era convinta di imboccare la giusta strada più si ritrovava bloccata da un muro.

Le era bastato rivedere una sola di quelle creature, una sola per vedere tutti i suoi ricordi, il suo passato e la rabbia passarle davanti agli occhi, proprio come un film.

Le avevano distrutto la vita, e in realtà anche lei aveva contribuito.

Se l'era davvero cercata, ma era stato più forte di lei, non aveva resistito: si rivedeva in lei, rivedeva la sua infanzia, sua madre e suo padre. Rivedeva tutta la sua famiglia. 

Da Nì (12:20) - Natalie è scappata ed è solo colpa tua!

Lesse quel messaggio e rimase col fiato sospeso.

Da Nì (12:21) - Prega che non le succeda niente, perché potrei non rispondere delle mie azioni...

E pianse. Perché lei era seriamente innamorata di Niall, ma vedeva lui tanto preso da Natalie. E quella bravata aveva portato a farsi odiare dal ragazzo.

Brava Maddy, complimenti.

Non aveva mai avuto nessuno al suo fianco che le dicesse cosa fare o non fare: suo padre era morto durante una pescata in mare aperto e sua madre l'aveva rinnegata subito dopo quella scelta. E adesso Maddy viveva da sola in un piccolo appartamento vicino al centro e non insieme ai suoi nonni, come aveva detto a Niall qualche mese prima.

Voleva che Niall la considerasse una persona normale, una che avesse una famiglia che le volesse bene come tutti.

Lei cercava di autoconvincersi di esserle normale, ma lei non lo era. Non lo era mai stata in vita sua.

Natalie è scappata.

Colpa tua.

Sospirò e pensò, nonostante sentisse la sua mente appesantita.

C'era un solo posto dove Natalie potesse esser andata e Maddy lo conosceva proprio bene.

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Capitolo 30
*** Thirty ***


Erano passati due giorni da quando Natalie era scappata e non si avevano ancora sue notizie.

Caroline erano molto preoccupata e distrutta. Voleva solo che sua figlia tornasse a casa sana e salva, al resto ci avrebbero pensato insieme. Avrebbero lottato insieme contro tutti gli insulti e le persone senza cuore.

Quel pomeriggio Niall stava a casa sua insieme a Louis e Liam -che non erano ancora al corrente della situazione- e Laura. È brutto da dire, ma i due si erano avvicinati molto grazie a quello che stavano passando, accomunati dall'amore per la stessa persona: un amore diverso, si intende.

La ragazza voleva seriamente bene a Natalie e desiderava con tutto il cuore che ritornasse da lei.

Il biondo, invece, sentiva la mancanza di Natalie. Gli mancava vederla a scuola, rubarle qualche abbraccio -e qualche marshmallow; gli mancava passare i pomeriggi con lei sia a fare matematica -non l'avrebbe mai detto!- e in spiaggia con quel freddo pungente.

I due ragazzi si erano impuntati di dover trovare a tutti i costi Natalie.

Ma come? Come avrebbero raggiunto il fondo del mare?
 

"Che significa che è scappata?" chiese Louis sgranando gli occhi e portando le braccia in aria, incredulo.

"Quello che ho detto, Lou..." rispose Niall, distratto.

"Ma se qualche scienziato dovesse prenderla per i propri esperimenti e ricerche?"

Niall allora scosse la testa e "No! A quanto pare, gli scienziati sanno già dell'esistenza di queste creature... me l'ha detto Caroline" disse. Effettivamente ci aveva già pensato a quella brutta opzione: se l'avessero catturata per i loro esperimenti? Se l'avessero maltrattata e ridotta ad uno stato pietoso? Scosse velocemente la testa: non voleva più pensarci.

"Quindi sono consapevoli che da tempo ormai umani e sirene vivono mescolati sulla terra..." ragionò ad alta voce Liam e tutti annuirono.

"Dobbiamo aiutare Caroline... non possiamo affidarci alle forze dell'ordine purtroppo" parlò Laura.

"Posso chiedere a mio fratello" Liam portò un dito sotto al mento, considerando quell'idea.

"Certo, effettivamente Zayn potrebbe arrivare molto lontano con lo scooter d'acqua"

"Però lui non è qui in città. È impegnato con l'università..." tutti sbuffarono e rimasero in silenzio, ognuno perso tra i propri pensieri.

"Non potevo mai immaginare che una persona come Natalie fosse così fragile" mormorò Louis abbassando lo sguardo sulle sue cosce coperte da una tuta grigia.

"Già-"

"Io non potevo mai immaginare che una persona come Maddy potesse arrivare a tanto. Natalie non le ha mai fatto nulla..." pensò ad alta voce Niall "...sono stato un idiota!" scosse la testa e diede una lieve manata sul materasso del letto.

Ad un tratto gli vibrò il telefono da dentro la tasca e stupidamente sperò che fosse Natalie. Poi si diede dello stupido e visualizzò il messaggio senza leggere il mittente. 

Da Maddy (17:40) - Penso di sapere dove sia Natalie...

"Oh, mi ha scritto Maddy!" rise nervosamente.

"Che vuole?" rispose Laura, acidamente.

"Ha detto di sapere dove può trovarsi Natalie"

"Che se ne vada a fanculo"

A Maddy (17:45) - Smettila. Non ti crede nessuno, specialmente dopo quello che hai fatto... che LE hai fatto!

Da Maddy (17:47) - Ma sono sincera. Se non vuoi credermi andrò a cercarla io

A Maddy (17:50) - Adesso mi vuoi far credere che ti importa qualcosa di Natalie? Ma fammi il piacere! Sparisci dalla mia vita e da quella di Natalie, che le hai già fatto del male abbastanza.

Era stato un po' rude? Nah, se l'era meritato.

Maddy, dopo aver letto l'ultimo messaggio, si morse il labbro inferiore per non crollare di nuovo e bloccò il suo cellulare.

Ci aveva riflettuto abbastanza per due giorni di seguito. Non voleva che qualcun altro la odiasse, lei non era cattiva, sul serio!

Perciò... Niall non le credeva? Bene, avrebbe fatto tutto da sola.

Così quel pomeriggio indossò un cappotto abbastanza pesante, una sciarpa e un cappello. Prese dei soldi e poi uscì di casa: non le importò nulla dell'orario, doveva portare avanti la sua missione. Per Natalie, per gli altri e per se stessa.

Chiamò quindi un taxi una volta fuori casa e si fece lasciare alla fine della scogliera. Pagò il tragitto e poi scese, salutando cordialmente il tassista.

Camminò sul lungomare per dieci minuti buoni fino a quando non video quel posto. Non ci andava ormai da anni, ma lo conosceva bene perché era lì che spesso passava i suoi pomeriggi insieme ai suoi piccoli amici. Era un luogo nascosto, irraggiungibile a piedi.

Si guardò intorno e, una volta che non vide nessuno a fissarla, scavalcò la staccionata in ferro. Stando attenta a non farsi male, cadde su una grande pietra e poi fissò il mare.

Prese il cellulare e lo tenne stretto tra i denti, poi si immerse nell'acqua gelida con tutti i vestiti e cominciò a nuotare non facendo caso alle sue gambe e alle sue braccia che -con quel freddo- sembrarono diventare dei mattoni di cemento.

Doveva arrivare a destinazione!

Continuò a nuotare con tutte le sue forze fino ad arrivare in una piccola rientranza, nascosta fra tutte quelle rocce. Arrivò vicino la riva, si affrettò ad uscire e si guardò intorno sperando di trovare lei.

Trattenne il fiato quando notò l'acqua muoversi più del dovuto e una testa rossa uscire da lì. Il suo sguardo si scontrò con gli occhi verdi di Natalie e aprì la bocca stupita.

"Natalie..."

"Maddy?!"

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Capitolo 31
*** Thirty-One ***


"Maddy?!" la rossa sgranò gli occhi e rimase dentro l'acqua, poggiando i gomiti sui ciottoli a riva. "Che ci fai qui?" chiese incredula, guardandosi poi nervosamente intorno.

"Ti stavo cercando" Maddy si morse il labbro inferiore e cercò di avvicinarsi, ma venne bloccata dalla voce di Natalie che le urlava di non farlo. "Ti prego Natalie, ho bisogno di parlarti"

"Mi hai distrutto la vita, Maddy. Non voglio stare a sentirti, vai via" esclamò fredda.

La schiena di Maddy venne percorsa da brividi di freddo a causa dei suoi vestiti tutti inzuppati e si strinse più che poté nel suo cappotto, fradicio anch'esso.

"Io non volevo-" iniziò.

"Ma l'hai fatto. Perché?" chiese quasi disperatamente. "Perché hai scritto quell'articolo, per giunta firmato a nome di Niall, senza conoscermi? Dimmelo..."

"C'è un motivo... in realtà sono due"

"Spiegati" Natalie inarco un sopracciglio.

"Il primo è che ero gelosa di te e Niall. Insomma... anche quando stavo insieme a lui, mi parlava di te, del fatto che era felice di averti come amica. Spesso mi dava buca perché doveva semplicemente uscire con te e io- insomma, capiscimi. Come ti saresti sentita al mio posto?" prese fiato. "Pensavo me l'avresti rubato-"

"E' stato il mio primo amico..." sussurrò incredula Natalie. 

Maddy annuì e si sedette sulla ghiaia, tenendo le ginocchia piegate al petto e le braccia a circondarle. "Lo so... ma in lui vedevo altro. Lui non prova semplice amicizia per te, credimi" abbassò lo sguardo e mordicchiò il suo labbro per reprimere le lacrime. Per lei faceva male ammettere quelle cose, perché amava sul serio Niall, ma accecata dalla gelosia aveva agito d'istinto e aveva combinato un danno più grande di lei.

"Cosa dici?" chiese incredula Natalie "Non è possibile..."

"Invece sì. Non sono stupida..." sorrise amaramente e inchiodò i suoi occhi in quelli di Natalie, la quale era persa in milioni di pensieri in quel momento. 

"E il secondo?" chiese quindi, lasciando perdere al momento quella discussione.

"Il secondo motivo è molto più serio, ecco" si passò una mano tra i capelli, facendo gocciolare le punte inzuppate di acqua. Natalie annuì, permettendo quindi a Maddy di potersi spiegare. "Non so da dove cominciare, uhm-"

"Da qualsiasi punto, basta che spieghi"

Maddy annuì e prese un bel respiro "Tutto è cominciato dieci anni fa. Quando scoprii di essere una sirena e-"

"COSA?" Natalie sgranò gli occhi e e quasi urlò. "Sei una sirena? Stai scherzando spero!" 

"No, non lo sono più e no, non sto scherzando. All'inizio ero così felice di essere una sirena, mi sentivo speciale, vedevo che tutti i miei amici lo erano ed era fantastico!" sorrise ai ricordi "Solo che poi successe che mio padre morì a causa di un peschereccio... rimase impigliato in una rete e i marinai lo uccisero. Da allora ebbi paura. Mia madre mi raccomandava sempre di stare attenta, di non allontanarmi dalla nostra abitazione e io lo feci" raccontò, stringendosi ancora di più le gambe al petto. "Poi con mia madre ci siamo trasferite qui a Brighton e sono entrata in contatto con gli umani. Quegli esseri mi hanno affascinato così tanto che volevo essere come loro" sorrise. "Nessuno, sulla terra ferma, era una sirena e conoscendo la mia natura...beh..."

"Ti sei sentita diversa, un mostro" continuò Natalie, capendo in parte i sentimenti di una giovanissima Maddy.

"Esatto. Pensa se avessero scoperto di me, la mia vera natura... Così decisi di dirlo a mia madre, non volevo più essere una sirena. Ma lei non capì, mi ripudiò come figlia e tornò in mare lasciandomi sola"

"Un po' come mia madre..." infatti Caroline non poteva più trasformarsi in sirena, in quanto da giovane si era invaghita di un ragazzo, il padre di Natalie, e aveva deciso di dedicarsi completamente a lui, per poi poter formare una famiglia. 

Maddy annuì. "Quindi ho iniziato ad odiare quelle creature così tanto che quando ho visto te... ho rivisto me, il mostro, l'essere diverso che mi sentivo. E allora non ci ho pensato due volte. Ho approfittato della situazione per ricattarti. Non volevo che Niall restasse in compagnia di un essere mostruoso, volevo che tu rimanessi da sola, come lo sono stata i-io e-" una lacrima solitaria solcò la guancia di Maddy, che si premurò di scacciarla in fretta. Non voleva mostrarsi così debole. 

"Non ci posso credere..." sussurrò incredula Natalie.

"Io non sono così c-cattiva, credimi. Ero solo... stanca di stare sola. Quando ho visto Niall, a scuola, la prima volta, ho perso la testa. Me ne sono completamente innamorata. Così ho voluto provarci e-"

"E vi siete messi insieme, eri felice e quando l'hai visto con me non ci hai visto più e mi hai rovinata, proprio come hanno rovinato te"

Maddy annuì, sentendosi un peso in meno sul petto. Era la prima volta che ne parlava con qualcuno e adesso che l'aveva detto ad alta voce si era resa conto della gravità della situazione. "So che adesso non te ne farai niente delle mie scuse, ma... mi dispiace, seriamente"

Rimasero in silenzio per un lungo tempo: Maddy guardando Natalie e Natalie persa tra i suoi pensieri.

"Sono tutti preoccupati per te" se ne uscì dopo un po' Maddy. "Niall mi ha pure detto che mi sarebbe finita male se non ti avessero trovata e ti fosse successo qualcosa..." mostrò un sorriso tirato "Gli avevo detto che sapevo dove ti trovassi, ma lui non mi ha creduta" 

"Appunto, come hai fatto a trovarmi? Ah... giusto" stirò le labbra in un lieve sorriso, rendendosi conto della domanda stupida: insomma, Maddy era stata una sirena e quello era un luogo dove spesso giocavano le sirene.

Allungò il braccio per porgerle il telefono. "Chiamalo. Lo renderai felice..." ammise sincera, con un sorriso.

Natalie guardò prima Maddy, poi il cellulare e poi ancora Maddy. Uscì dall'acqua, sedendosi accanto alla ragazza e si torturò il labbro. "Tu dici?" mormorò.

La ragazza quindi annuì e "Decisamente" ridacchiò. "Non voglio essere uccisa da Niall" abbassò lo sguardo, sentendosi appena imbarazzata.

Natalie rise e "Potresti.. uhm- comporre tu il numero? Sai-" mostrò le sue mani, non ancora tornate umane

"Certo" Maddy annuì, poi sbloccò lo schermo, entrò nella rubrica e cercò il contatto di Niall. Cliccò sul tasto verde e attese una risposta. Quando sentì qualcuno rispondere, aiuto Natalie a tenere il telefono all'altezza del suo orecchio.

"Che vuoi Maddy? Ti ho detto di lasciarmi in pace. Ho cose più importanti a cui pensare" era evidentemente scocciato di sentire Maddy, non sapendo che in realtà ci fosse Natalie dall'altra parte del telefono.

"Anche più importanti di me?" chiese Natalie, trattenendo la gioia di sentire il suo biondino.

Ci fu un attimo di silenzio, poi ci un rumore, come qualcosa che cade a terra e "Natalie?!" urlò scioccato.

"In persona... più o meno" scherzò, facendo ridere anche Maddy.

"Oddio, non ci credo. Come stai? Sei al sicuro? Come fai ad essere con Maddy? Ti ha fatt-"

"Niall... Niall, calmati. E' stata Maddy a trovarmi" le due ragazze si scambiarono degli sguardi. "Sto bene..."

Maddy, vedendo che stava avvenendo la trasformazione in Natalie, le disse che poteva tenere il cellulare e parlare tranquillamente con Niall... tanto lei si sarebbe allontanata per lasciarli in pace. E così fece.

"Mi sei mancata, mi manchi tanto e manchi a tutti" confessò. 

Natalie si morse il labbro e arrossì, imbarazzata, "Anche voi mi mancate"

"Tua madre è preoccupata per te. Ti prego, fallo per lei, per Laura... per me" sussurrò alla fine.

"Tornerò presto, volevo solo staccare un attimo dalla quotidianità e allontanarmi da tutti"

 

Nel frattempo Maddy, un po' più in là, osservava Natalie sorridere parlando con Niall e lì capì che non avrebbe avuto più speranza con il biondo. Anche Natalie era evidentemente innamorata di Niall, anche se non lo sapeva. Ma le persone che stavano al suo fianco e la vedevano impegnata in una discussione con lui o dedicata a lui potevano benissimo notare il suo sorriso sincero ed i suoi occhi che sprizzavano amore da tutte le parti.

"Hey" Natalie picchiettò sulla spalla di Maddy, portandola via dal suo mondo pieno di pensieri. "Grazie per... la telefonata. E' stato bello sentirlo dopo tanti giorni"

"Figurati! Dovevo, specialmente dopo ciò che ti ho combinato" abbassò lo sguardo sulle sue mani e dopo una folata di vento rabbrividì ancora. Dannazione ai miei vestiti bagnati, pensò.

"E grazie per essere venuta fin qui e per avermi raccontato la tua storia" disse sincera, togliendosi la felpa per darla alla ragazza. "Togli la maglietta umida e indossa questa" gliela porse e Maddy accettò sorpresa.

"Come fai?" chiese infatti.

"A fare cosa?"

"Ad essere gentile con me dopo tutto questo"

"Ho semplicemente capito. Tu non sei realmente cattiva, sei una brava ragazza, Maddy. Hai solo agito d'istinto e va bene, prima o poi il mio segreto sarebbe venuto fuori. Non importa..." alzò le spalle e accennò un sorriso.

D'un tratto Natalie si ritrovò stretta fra due braccia magre e rimase inizialmente sorpresa: non si aspettava di certo quel gesto. "Grazie, grazie, grazie!" Maddy pianse dalla gioia "Scusami ancora..." e capì in quel momento che se voleva conquistare di nuovo la fiducia di Niall doveva mettere da parte l'amore che provava per lui ed andare avanti -c'era comunque abituata, era forte e se l'era cavata molte volte. In cambio però poteva avere degli amici e ritrovare quell'amore che gli era mancato per dieci anni. 

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Capitolo 32
*** Thirty-Two ***


Niall era felicissimo di aver sentito Natalie per telefono. Era caduto persino dal letto tanto era stata la sorpresa: non si aspettava assolutamente che, rispondendo a una telefonata da parte di Maddy, avrebbe risposto invece la ragazza dai capelli rossi.

Quando aveva chiuso la chiamata con lei, aveva indossato immediatamente il cappotto, un cappello e con sua madre si era diretto di corsa da Caroline. In quei giorni Maura aveva notato un cambiamento in Niall: aveva sempre la fronte corrucciata, uno sguardo triste e guardava sempre il cellulare in attesa di un qualcosa che non arrivava. Così il ragazzo si era trovato, una sera, davanti ad una tazza di tea, a raccontare tutto ciò che fosse successo a Natalie: le raccontò la verità e dopo un attimo di choc, Maura capì che suo figlio fosse preoccupato e che Natalie fosse una persona davvero importante nella sua vita.

Quando poi Niall aveva avvertito sua madre di aver sentito finalmente la voce di Natalie, si erano abbracciati, felici di sapere che non fosse successo nulla di grave alla ragazza.

Erano arrivati presto a casa di Caroline quel pomeriggio: di certo la donna non si aspettava visite per quell'ora, così aveva aperto la porta di casa, senza guardare dallo spioncino, con una tuta, i piedi intrappolati da delle calzette di pile e i capelli tutti scompigliati.

"Oh Dio, Maura, Niall... entrate- ehm, non badate al mio aspetto... Oddio, vado a cambiarmi" aveva gesticolato, nervosamente.

"Caroline, non ti preoccupare" Niall le aveva preso le mani e con un sorriso si era avvicinato. "Ho una notizia da darti"

Così si erano spostati in salotto, dopo aver chiuso la porta di casa, e si erano seduti sul divano. "Dimmi!" aveva esclamato ad un tratto, ansiosamente, sapendo che ciò che dovesse dirle riguardava sua figlia.

"Ho sentito Natalie poco fa" Caroline si era portata una mano all'altezza del cuore e aveva trattenuto un singhiozzo.

"D-Davvero?" si era morsa il labbro e Niall aveva annuito.

"Davvero. Sta bene, mi ha detto. L'ho convinta a tornare" aveva mormorato felice, non riuscendo a smettere di stendere le sue labbra.

Ed erano rimasti tutti a casa di Caroline, in attesa di Natalie: almeno speravano che tornasse quello stesso giorno.

Nello stesso momento, a qualche metro da loro, Maddy e Natalie stavano camminando per tornare a casa. Sembravano una coppia di amiche strambe: una vestita con una canottiera, dei leggins e delle scarpe da tennis; l'altra vestita con i jeans bagnati -così come i suoi capelli, il cappotto e le scarpe che teneva in mano- con  una felpa asciutta e scalza. Le poche persone lì in giro le guardavano malissimo, ma le due se ne fregarono pienamente, con in testa la sola voglia di rientrare in casa e riscaldarsi.

Durante il tragitto avevano parlato molto: Maddy si era dimostrata diversa da quello che aveva sempre pensato Natalie ed era meglio così. Era una ragazza d'oro, aveva solamente passato un lungo periodo brutto che Natalie -e anche Maddy- sperava non rivivesse più.

Maddy era felice di aver fatto conoscere la sua vera io a qualcuno. Non sopportava più vivere nel ruolo della ragazza cattiva: è vero, aveva fatto tutto da sola, ma si impara dagli errori, prima o poi, giusto?

Giusto.

"Immagina la reazione di Niall appena ti vedrà tornare a casa" sghignazzò Maddy, tremante per il freddo.

"Ma smettila!" rispose con una leggera gomitata, ridendo.

"Oh Natalie, amore mio, mi sei mancata così tanto!" scimmiottò la voce di Niall e scoppiò nuovamente a ridere, piegandosi in due.

"Maddy!" sgranò gli occhi, sorpresa e divertita.

"Quel ragazzo è cotto di te, è tanto se quando ti vedrà di nuovo non ti bacerà" si voltò per guardare il viso di Natalie che in quel momento era diventato paonazzo. La rossa non rispose e quindi Maddy continuò a parlare "A te piace, e pure tanto"

"Non è vero, Maddy" si morse il labbro e abbassò lo sguardo. La ragazza scosse la testa con un sorriso appena accennato.

"Siamo arrivati" indicò la casa di fronte a loro.

"Sì sì, certo, cambia argomento, ma io so di avere ragione" risero e si avvicinarono alla porta. Natalie suonò al campanello e attese che qualcuno venisse ad aprirle. Non sapeva cosa avrebbe detto alla madre: scusarsi sarebbe stato troppo poco; aveva agito d'istinto ed era sparita senza lasciare né un bigliettino né niente. La donna che si era da sempre presa cura di lei non meritava di certo quel comportamento.

Uno scatto proveniente dal retro della porta distolse Natalie dai propri pensieri e ritornò a guardare un punto indefinito davanti a sé.

La porta si aprì e rivelò la figura magra di Caroline che "Oddio, Natalie!" esclamò sorpresa e felice di rivedere sua figlia. Scese i pochi gradini e si fiondò ad abbracciare Natalie tra le sue braccia e stringerla forte "Non farmi mai più una cosa del genere" le sussurrò in un orecchio e strofinò la mano sulla schiena. Di colpo si affacciarono Maura e Niall: quest'ultimo corse incontro a Natalie e la abbracciò forte, senza dire una parola. La ragazza si strinse al suo petto, si lasciò coccolare e si sentì finalmente a casa.

A te piace, e pure tanto!

Scosse la testa e inspirò lentamente il dolce profumo di Niall che "Sei tornata" le sussurrò, guardandola negli occhi.

Quanto mi sono mancati i suoi occhi, pensarono entrambi allo stesso momento.

Niall le accarezzò i capelli sempre in silenzio e sorrise: era come se in quel momento ci fossero solo loro due e nessun altro. Natalie si imbarazzò e abbassò lo sguardo abbracciandolo ancora.

"Non ci credo che sei qui" disse Caroline e Natalie sciolse l'abbraccio con Niall, per guardarla.

Poi si voltò verso Maddy che per tutto quel tempo era rimasta in disparte a guardare la scena da lontano, con il labbro inferiore incastrato fra i denti e il corpo tremante stretto tra le sue stesse braccia.

"È grazie a lei se sono qui" rispose Natalie e tutti si voltarono verso la diretta interessata. La ragazza dai capelli rossi si avvicinò alla sua nuova amica e le circondò le spalle con il braccio. "È stata lei a trovarmi e a spiegarmi varie cose"

Caroline squadrò la ragazza è capì che fosse Maddy, la ragazza artefice di tutti gli insulti.

"S-Signora, devo scusarmi con lei," iniziò Maddy, avvicinandosi a Caroline per poterle parlare "so di aver fatto del male a sua figlia e inconsapevolmente ne ho fatto un po' anche a lei"

"Se lei ti ha perdonata, un motivo ci sarà" provò a sorridere.

"Non meritavo il suo perdono dopo ciò che le ho fatto" scambiò uno sguardo con Natalie e poi ritornò su Caroline "Lei sarà sicuramente fiera di sua figlia, immagino" accennò un debole sorriso.

Natalie la guardò, capendo la sua situazione: la madre di Maddy non era mai stata orgogliosa di lei e un po' ne risentiva.

Le si avvicinò e le sorrise, sperando di non farle più pensare al passato.

"Non potrei non esserlo" sussurrò Caroline osservando attentamente la scena, così come Maura e Niall.

"Che ne dite di entrare?" se ne uscì Natalie, vedendo le labbra dell'amica diventare viola.

Tutti annuirono ed entrarono. Niall prese per il polso Maddy, costringendola a voltarsi.

La ragazza alzò gli occhi verso Niall attendendo in silenzio.

Lui si morse il labbro e "Scusami se ti ho trattata male, sai..."

"Non importa" scosse la testa sorridendo e arrossendo appena.

"No, davvero. Pensavo che non parlassi sul serio. Quindi grazie per aver riportato a casa Natalie" sorrise.

"Non ti preoccupare, l'ho fatto col cuore" disse sincera, raggiungendo Natalie in cucina. 

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Capitolo 33
*** Thirty-Three ***


I giorni seguenti furono molto tranquilli lì a Brighton.

Maddy si era presa l'influenza e, siccome a casa sarebbe rimasta da sola, Natalie le aveva offerto -dopo il consenso della madre- di farla rimanere da lei, fino a quando non sarebbe guarita. Lo fece un po' per sentirsi meno in colpa, dato che Maddy si era messa a nuotare nell'acqua gelida solo per cercarla e riportarla a casa sana e salva.

Le aveva offerto pure i suoi vestiti ed il suo letto. Era il minimo che potesse fare.

Tanto nessuno avrebbe cercato Maddy in casa propria, forse solamente il padrone di casa che chiedeva i soldi dell'affitto. La ragazza vedendo quanto amore Caroline dimostrava sempre a sua figlia si era lasciata a un momento di tristezza ed era stato proprio in quel momento che le aveva confessato che in realtà non aveva nessuna vera amica che si preoccupasse per lei, con cui passare del tempo, scherzare e confessare i segreti più profondi.

Strano il destino, eh? Le due sembrano così diverse e invece erano più simili di quanto pensassero.

La stessa sera del rientro di Natalie, Caroline aveva deciso di far rimanere a cena tutti i presenti -compresa Laura, la quale era stata avvertita e si era precipitata subito in casa di Natalie per riabbracciarla. Avrebbe voluto ucciderla per lo spavento che le aveva fatto prendere nei giorni precedenti, ma inutile dire che invece l'aveva stritolata.

Tornando a Maddy, quel giorno era stesa sotto le coperte, con una lieve linea di febbre, mentre Natalie stava seduta sulla sedia di fronte la scrivania, con le gambe incrociate.

"Quindi tornerai a scuola?"

"Non lo so, non me la sento..." rispose Natalie incerta, torturandosi le dita delle mani.

"So che sei una delle più brave studentesse, è un peccato perdere tutti questi giorni." E Natalie avrebbe voluto rispondere che se fosse mancata da scuola era solo per colpa sua, per le sue prese in giro e per averla messa a nudo di fronte a un Istituto di mille ragazzi. Ma si morse la lingua e non lo fece perché Natalie non era quel tipo di persona che rinfaccia le cose a chi le fa un torto. Quindi cacciò indietro le parole e stese le labbra in un lieve sorriso.

"Lo so-"

"Se ti può aiutare, posso inviare una specie di articolo in cui chiedo scusa per quello che ho detto" Natalie scosse la testa "Guarda che lo faccio seriamente" insisté.

"Tranquilla Maddy, non ce n'è bisogno. Ormai quel che è fatto e fatto e non si può tornare indietro. Ti sei scusata di persona ed è quello che conta" abbassò un secondo lo sguardo e poi lo rialzò quando Maddy le rispose.

"Sì, ma le altre persone continueranno a tormentarti"

"Prima o poi si stancheranno. Lo sai che l'indifferenza è l'arma migliore?" le fece un occhiolino e poi risero insieme.

Un trillo interruppe le risa e Natalie si voltò verso il suo cellulare, afferrandolo e sbloccando lo schermo.

Da Niall♥ (15:10) - Hey Nat, come va la situazione lì?

Natalie sorrise. Non c'era un motivo valido, ma sapere che Niall l'avesse cercata per primo e che l'avesse pensata la faceva sorridere. E Maddy lo vide quel sorriso. Eccome se lo vide.

A Niall♥ (15:11) - Niall, qui va tutto bene. Maddy però ha ancora un po' di febbre.

Da Niall♥ (15:12) - Oh, capito. Comunque oggi mi sei mancata :(

Ow. Di certo non si aspettava quella confessione e si morse il labbro.

"E' Niall?" chiese Maddy, trattenendosi dalle risate perché, dai, Natalie era buffa: stava sorridendo come un ebete ad uno schermo del cellulare. La rossa annuì semplicemente e pensò a qualcosa da scrivere. Ma come poteva rispondere?

A Niall♥ (15:15) - Non ti vedo da due giorni...

Da Niall♥ (15:18) - Si può rimediare, che ne dici di uscire? Stasera ti passo a prendere e andiamo in un posto.

Natalie guardò Maddy che a sua volta la stava fissando e "Che succede?" chiese la seconda.

"Mi ha chiesto di uscire, stasera" mormorò, giochicchiando con il retro del suo cellulare.

"E beh? Hai accettato spero"

"Mh, ancora non ho scritto nulla. Lascerei te da sola..."

"Natalie. Non l'hai detto sul serio, vero?" si alzò appena con la schiena e incrociò le gambe sotto le coperte. "Ci sarà tua madre insieme a me e poi non sono mica una bambina di due anni. So badare a me stessa" sorrise. Si alzò dal letto, subendo un piccolo giramento di testa, e si avvicinò all'amica che la stava guardando con un'espressione confusa. Allungò il suo braccio ed afferrò il cellulare, rispondendo al suo posto.

A Niall♥ (15:23) - Va bene! A che ora? :)

Da Niall♥ (15:25) - Alle sette sarò da te! x

A Niall♥ (15:26) - Okay, a più tardi x

 

Maddy sorrise soddisfatta e tornò il cellulare alla proprietaria, dirigendosi poi di nuovo verso il letto.

"Perché stai facendo tutto questo?" chiese dopo aver letto gli ultimi messaggi scambiati con Niall. "Insomma... fino a qualche giorno fa stavi insieme a lui e mi odiavi e-"

"E niente. Ho capito che è inutile stare con una persona che non ti vuole sul serio" alzò le spalle "Ho semplicemente anticipato qualcosa che sarebbe successa dopo" spiegò. "Mi avrebbe lasciata per te, era questione di settimane, forse giorni"

Natalie abbassò lo sguardo e "Sei mia amica... io non faccio un torto ad una mia amica. A te lui piace"

"E piace anche a te, e non provare a ribattere!" alzò una mano vedendo Natalie aprire la bocca per rispondere. "Io forse non ne ero realmente innamorata. Avevo un tale bisogno che mi facesse sentire apprezzata dopo tanto tempo e pensavo di trovare tutto questo in Niall. Ma non è stato così..." spiegò."Forse ne sono attratta fisicamente, nulla che non possa passare" le fece un occhiolino "Non ti preoccupare per me." Maddy pensò che meritasse anche di peggio dopo quello che aveva fatto.

"Grazie Maddy" sorrise Natalie che ricevette in cambio nient'altro che un sorriso.

 

-

 

"Natalie, dove stai andando?" chiese Caroline curiosa, vedendola vestita per bene e lievemente truccata.

"Sto uscendo con Niall" rispose timida. Caroline sorrise e annuì, lasciandole un bacio sulla fronte e sistemandole il cappello di lana per bene. "Maddy è su in camera. Scenderà tra un po', okay?" Caroline sorrise e poi la lasciò andare, dato che il biondo la stava già aspettando fuori. "Ciao mamma" la abbracciò e uscì fuori.

Si chiuse la porta alle spalle, scese i due scalini e attraversò il vialetto per raggiungere il ragazzo che la stava aspettando in piedi, nei suoi skinny jeans, un giubbotto di pelle ed un sorriso timido ad incorniciargli il viso.

"Buonasera signorina" si abbassò appena per scoccarle un bacio sulla guancia.

"Ciao Niall" ricambiò il bacio e gli sorrise. "Dove andiamo?"

"E' una sorpresa. Purtroppo non ho la macchina" rise "Dovremmo andare a piedi" Natalie si limitò ad annuire e seguì il ragazzo in silenzio. C'era uno strano imbarazzo tra i due e quel pensiero fece rabbrividire la ragazza. Niall se ne accorse e con nonchalance mise un braccio sulle sue spalle per proteggerla dal lieve venticello.

Natalie arrossì, ma non disse nulla per non sembrare una stupida.

Camminarono per un bel po' fino ad arrivare di fronte un'entrata. "Siamo arrivati" esclamò entusiasta Niall.

"Spero per te che a fine serata mi porterai a prendere una cioccolata perché sto morendo di freddo"

"Ho pensato a qualcosa migliore di una cioccolata" le fece un occhiolino "Vieni, seguimi"

Entrarono all'interno di quello che sembrava un palazzetto. Ben una distesa immensa di acqua ghiacciata si rivelò di fronte ai loro occhi.

"Wow. Non c'ero mai stata qui" si guardò intorno estasiata. Osservò i tanti posti vuoti che occupavano la platea e poi la pista, vuota anch'essa. "Come mai non c'è nessuno?" chiese, giustamente. Di solito in quei posti c'era sempre confusione, addirittura stavano in fila aspettando il loro turno per poter pattinare qualche oretta.

"Perché ho chiesto a mio zio di chiudere per il pomeriggio" sorrise.

"Tuo zio?"

"Sì, mio zio è il proprietario" spiegò soddisfatto indicando la pista di pattinaggio "Vieni con me" allungò la mano affinché Natalie gliela stringesse e così fu. Niall la guidò verso una piccola casetta in legno, contenente tutte le attrezzature: dai caschi, alle ginocchiere, ai pattini, a tutte le attrezzature del primo soccorso.

Natalie alla vista di tutto ciò rabbrividì. Non pensava che Niall la facesse pattinare. Lei non lo sapeva fare.

"Io non so pattinare" sussurrò imbarazzata, mentre Niall le passava i pattini che, era sicuro, le stessero bene.

"Non ci fa nulla, l'importante è divertirsi"

Una volta preso tutto, si sedettero in due posti vicino al bordo della pista, e indossarono i pattini e le ginocchiere.

"Entro io per primo, così ti aiuto" esclamò Niall, destreggiandosi perfettamente con quei pattini che sembravano pesare quintali.

"Ho paura" mormorò, avvicinandosi tremante al corpo del ragazzo.

"Ti fidi di me?" chiese a quel punto. Natalie annuì solamente mordendosi il labbro e poi afferrò le mani di Niall, che strinse forte. "Cerca di non stare rigida. Piega leggermente le ginocchia e porta il busto verso di me" spiegò come se fossero un maestro ed un'allieva alle prime armi.

Niall pattinò indietro facendo muovere il corpo di Natalie in avanti, ma quest'ultima diede una spinta troppo forte e scivolò indietro, sbattendo il sedere.

Il biondo scoppiò a ridere, piegandosi in due. "Hey, tu dovevi tenermi. Non lasciarmi cadere!" esclamò con la fronte corrucciata, puntandogli un dito contro.

"Sei buffa" continuò a ridere.

"Anziché ridere, aiutami" allungò la mano in modo da farla afferrare a Niall. Lui fece finta di asciugarsi una lacrima e strinse la mano della ragazza, solo che non calcolò che la rossa potesse essere vendicativa e lo tirò verso il basso: quindi anziché tirarla su, trascinò involontariamente i piedi un po' più in avanti, sbilanciandosi e cadde pure lui, ritrovandosi il corpo di Natalie sul suo.

Scoppiarono entrambi a ridere e "Secondo me sei negato anche tu nel pattinare" disse la ragazza, ritrovandosi il viso imporporato di rosso a causa dell'ambiente gelido -e della posizione in cui stavano.

"Può darsi. Volevo solo fare bella figura con te" le risate andarono a scemare e i due si guardarono negli occhi un po' più a lungo del solito. Verde nell'azzurro. Azzurro nel verde.

Niall portò una mano sul viso di Natalie per toglierle un ciuffo sbarazzino e poi le accarezzò la guancia molto delicatamente.

Il cuore di Natalie stava per scoppiare. Sapeva che di lì a poco avrebbe ricevuto il suo primo bacio e non sapeva come comportarsi. Respirò velocemente e non ebbe nemmeno il tempo di dire qualcosa che vide Niall chiudere gli occhi e poggiare le labbra sulle proprie.

Inizialmente fu un bacio a stampo, un semplice tocco di labbra. Niall era insicuro del suo gesto e aspettò solo che Natalie ricambiasse. Quando lei portò una sua mano ghiacciata sul viso del biondo mosse le sue labbra chiedendo l'accesso. Fu in un attimo: le loro lingue si sfiorarono, timide ed incerte, con la voglia di conoscersi e scoprirsi. 

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Capitolo 34
*** Thirty-Four ***


Avete presente quando vi succede qualcosa di bello e inaspettato? Quando siete protagonisti di quel qualcosa, ma stentate a crederci e continuate a chiedervi 'ma è successo proprio a me?' stralunati? E allora iniziate a guardarvi intorno spaesati, con un sorriso da ebete stampato in faccia.

Natalie si sentiva esattamente così. Stava seduta sulle gradinate del palazzetto per togliere i pattini e nella sua mente passavano inesorabili le immagini del bacio di poco prima. Continuava a mordersi le labbra, sentendo ancora il sapore di quelle di Niall. Le sue guance erano imporporate di rosso e il calore sembrava non voler abbandonare il suo corpo.

Dopo il bacio, i due erano entrati in uno stato di imbarazzo e Niall era, quindi, uscito fuori da lì, per lasciare Natalie da sola con i suoi pensieri -e per ragionare su ciò che si era azzardato a fare poco prima. 

L'aveva baciata. Non aveva resistito a quella troppa vicinanza, aveva allungato il collo e aveva azzerato lo spazio tra di loro. Le sue labbra erano così invitanti che non ci aveva visto più. Era però convinto di aver rovinato la serata: è vero, Natalie aveva ricambiato, ma subito dopo si era ammutolita e Niall non era riuscito a leggerci né felicità, né disgusto. Quindi, pensando che avesse sbagliato a fare un passo del genere, se n'era uscito mormorando un 'Ti aspetto fuori'  lasciando la ragazza seduta ancora sul ghiaccio con lo sguardo basso.

Quindi si era affrettato a togliere i pattini ed era uscito dal palazzetto, ripetendosi varie volte di essere stupido e guastafeste. Cosa gli era passato per la mente?

A Natalie non era passata inosservata l'espressione mortificata di Niall. Pensava forse di non esserle piaciuto? Perché, cavolo, era stato il suo primo bacio. Da piccola pensava che queste cose si programmassero prima, ma quella sera si era subito ricreduta: le cose inaspettate si erano dimostrate sempre le più belle. E quel bacio lo era stato sicuramente. Senza ombra di dubbio. E questo doveva farglielo capire a Niall, dati i precedenti -dove Natalie era così scontrosa nei confronti di Niall e lo faceva sentire una nullità- doveva fargli capire che ciò che avesse fatto non fosse sbagliato, che se fosse stato per lei l'avrebbe baciato nuovamente senza pensarci due volte.

Quindi, una volta finito di allacciare le sue scarpe, prese un bel respiro, camminò per andare a posare i pattini al loro posto ed uscì dal palazzetto. Si guardò poi intorno e intravide Niall seduto di spalle su un muretto, con la schiena incurvata in avanti e la testa tra le mani. Decise che quella sarebbe stata la volta buona per tranquillizzarlo e far placare i pensieri negativi. Si avvicinò con passo felpato, si prese di coraggio e abbracciò il busto del ragazzo da dietro. Poggiò poi la guancia sulla spalla e inspirò il suo dolce profumo.

Niall sussultò e rimase a corto di fiato: non si aspettava di certo una cosa del genere.

Mi sta abbracciando davvero? 

"Hey," sussurrò Natalie "perché sei uscito qui fuori?" continuò "Potevi aspettarmi"

"Ecco, uhm- non mi sembrava il caso di stare lì, io-"

Natalie non lo lasciò finire perché sciolse la presa dal suo corpo, fece il giro del muretto, trovandosi proprio di fronte gli occhi liquidi di Niall. "Ho voglia di baciarti ancora" confessò la ragazza, cercando di trattenere il suo imbarazzo.

Niall sgranò leggermente gli occhi, incredulo, e cercò di dire qualcosa, ma nulla uscì dalla sua bocca. Si sentì un completo idiota. Però sorrise e "Davvero? Insomma, tu non- non te la sei presa per prima?"

Natalie scosse la testa e sorrise "No, per niente" allungò una mano verso quella del ragazzo, intrecciando le loro dita. "Lo farei ancora e ancora e ancora" sussurrò, avvicinandosi sempre di più verso il viso di Niall. La ragazza si stupì del suo stesso comportamento: non pensava di avere quel lato,lei che era così timida e non aveva mai avuto un ragazzo.

Niall sorrise ancora di più e portò la mano libera sulla guancia di Natalie, accarezzandola col pollice. Poi la strinse leggermente cercando di farla avvicinare e la baciò, stavolta senza esitazione. I cuori di entrambi stavano scoppiando dentro i loro petti. Le loro lingue si intrecciarono per la seconda volta e in quel momento tutto intorno a loro sparì: gli unici messi a fuoco erano loro due, lì fuori al freddo. Ormai il freddo e la notte sembravano essere gli unici testimoni di quel qualcosa che stava crescendo tra loro due. 

Niall aprì le gambe e Natalie ne approfittò per avvicinarsi ancora di più, stringendosi al suo corpo. Ed in quel momento si sentì giusta dopo tanto tempo, nel posto giusto. Il ragazzo continuava a baciarla e sfiorarla come se fosse un cristallo prezioso e ciò lusingò Natalie.

Dovettero però staccarsi e prendere fiato, ma si sorrisero e unirono le fronti. Entrambi erano increduli e sorpresi di come il loro rapporto si fosse evoluto e trasformato. Niall non pensava di certo che quella sera sarebbero finiti per baciarsi, anche se ci sperava tanto. 

"Ti va di fare un giro?" chiese il biondo guardandola dall'alto. Natalie, invece, ancora avvinghiata al suo corpo con le braccia sbuffò appena.

"Se ti dicessi che non voglio staccarmi?" mormorò, facendo quindi ridere Niall. La rossa si morse il labbro quando un brivido di freddo gli percorse la schiena e nascose il viso nell'incavo del collo del ragazzo, sentendosi improvvisamente una bambina in cerca di coccole.

Niall circondò le sue spalle con le braccia e la strinse ancora di più. "Giuro, starei anche io qui così," iniziò, parlando piano, come se non volesse rovinare quel momento "ma non vorrai di nuovo prendere la febbre, vero? Ti porto in un posto che ti piacerà" assicurò. Saltò giù dal muretto e intrecciò nuovamente la mano di Natalie "Dai, andiamo" si sorrisero e camminarono verso il centro della città. 

Entrarono in una pasticceria e si sedettero ad un tavolo un po' appartato. Subito la caloria del locale accolse i due che non smettevano un attimo di sorridere. Si liberarono dei loro giubbotti, che sistemarono nello schienale delle loro sedie, e attesero che qualcuno venisse a prendere le ordinazioni.

Il locale non era niente male: era molto accogliente, un posto molto elegante e ben curato. Il pavimento era formato da un parquet in frassino grigio, le pareti erano colorate di un rosa tenue su cui stavano appesi dei quadri dalle cornici bianche di diversa grandezza e lunghezza, che raffiguravano vari tipi di dolci o tazze di caffè. Coordinati al colore delle cornici vi stavano i tavoli, le sedie e gli infissi.

"E' bello qui" se ne uscì Natalie guardandosi intorno.

Tu sei bella era ciò che volesse dire Niall, ma non lo fece per non creare imbarazzo. Quindi si limitò ad annuire.

Una cameriera venne subito a prendere le ordinazioni, tenendo in mano un blocchetto ed una penna.

"Salve, cosa desiderate?" chiese con un sorriso, pronta a scrivere.

Natalie controllò velocemente il menù e "Per me una cioccolata fondente e una fetta di Victoria cake" disse, sorridendo cordiale alla cameriera.

"Per me, invece, una cioccolata al latte e... può portare un piattino con degli scones*?"

"Certamente" la cameriera annuì e "Torno subito con le vostre ordinazioni" disse, sparendo dalla loro vista.

Niall allungò timidamente la mano verso quella di Natalie, posta sul tavolo, e si morse il labbro. Si scambiarono degli sguardi e si sorrisero. 

Passarono una serata piacevole insieme: l'imbarazzo iniziale era sparito, lasciando spazio alle solite battute, risate e sorrisi. Natalie non stava così bene da tanto tempo e doveva ringraziare Niall per averla fatta stare così.

Verso le undici, il biondo si era premurato di accompagnarla a casa.

"Grazie" disse Natalie quando salì i tre scalini davanti la porta di casa sua.

"Grazie a te, Nat" Niall sorrise e le sfiorò la mano. "Sono stato bene con te, stasera"

"Io lo sono sempre in tua compagnia" confessò la ragazza, guardandolo negli occhi. Si sorrisero ancora e non smettevano di farlo. Poi Natalie tossicchiò "Allora io vado" indicò la porta dietro di sé.

Niall annuì e la lasciò andare. La porta della casa venne aperta, ma il ragazzo la richiamò. "Nat!" 

Lei si voltò, forse con un'espressione piena di speranza. "Si?!"

Il biondo salì solo uno scalino e unì per la terza volta le loro labbra. In quel momento ne aveva bisogno, voleva risentire sulle sue la loro consistenza, la loro morbidezza e il loro sapore al gusto di cioccolato. "Devo chiederti una cosa" disse quando si staccò da Nat, senza però allontanarsi. Lei annuì per farlo continuare e allora Niall prese un bel respiro profondo, riordinando i pensieri e le parole. "Lo so che forse è prematuro, che magari dobbiamo conoscerci meglio, che forse sto affrettando le cose e non ne abbiamo ancora parlato, ma... vuoi essere la mia ragazza?" chiese tutto d'un fiato.

 

 

 

 

 

-

 

*Scones: una via di mezzo tra un panino e una tortina da accompagnare con confettura di fragole o lamponi e panna solida. Di solito accompagnano il tea, in Inghilterra.

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Capitolo 35
*** Thirty-Five ***


Niall tirò su fino al ginocchio i pantaloni con alcuni risvoltini e affondò i piedi nudi sulla sabbia per niente bollente. Sistemò i suoi occhiali da sole davanti ai suoi occhi, tenne ben nascosta la rosa rossa dietro la schiena e continuò a camminare, fino ad arrivare vicino alla riva, dove notò i vestiti di Natalie piegati alla bell'e meglio e una telo azzurro steso per metà. Poggiò per un attimo la rosa su di esso e ne approfittò per liberarsi dalla felpa e dai pantaloni, rimanendo solo in boxer. 

Riprese la rosa, attento a non spinarsi, e camminò verso l'acqua, la quale si mosse -segno che la ragazza stava per uscire da lì. Infatti dopo poco vide i capelli rossi di Natalie sbucare fuori dall'acqua, seguiti poi dagli occhi verdi che si sgranarono per la sorpresa.

Cercò di affrettarsi ad uscire, ma Niall la fermò. "Vengo io da te" disse con un sorriso e rabbrividì quando la sua pelle entrò in contatto con l'acqua ghiacciata. Riuscì a non urlare come una femminuccia quando questa raggiunse la sua pancia. 

"Tu sei pazzo" sghignazzò Natalie, riferendosi chiaramente al fatto che solo una persona malata di mente poteva immergersi quasi totalmente in quell'acqua, non badando al fatto che anche lei stava nella stessa situazione... ma lei è chiaramente un caso a parte.

"Per così poco" sussurrò Niall, avvicinandosi e portando la mano libera sulla guancia della ragazza.  Si protese e le lasciò un bacio sulle labbra. "Buon pomeriggio"

"Ciao Nì" uscì le braccia dall'acqua e le portò sul viso di Niall per togliergli gli occhiali e portarli sulla testa. "Sei più bello senza questi" mormorò, quasi estasiata. Aveva sempre avuto un debole per quegli occhi azzurri e limpidi. 

Niall, per risposta, asciugò col pollice una gocciolina che stava rigando la guancia di Natalie e poi le lasciò un bacio sul naso.

"Cosa nascondi lì?" chiese divertita, indicando la schiena di Niall.

"Io? Mh, niente" fece il finto tonto, guardandosi intorno.

"Fa' vedere" cercò di avvinghiarsi al suo busto, ma i suoi movimenti provocarono solo la caduta di Niall che riuscì, fortunatamente, a salvare la rosa portandola in alto col braccio. Il biondo urlò per l'improvviso impatto con l'acqua e maledisse Natalie in tutte le lingue del mondo.

"Ti odio" borbottò.

"Oh, ma questa è per me?" chiese Natalie, facendo finta di nulla e prendendo in mano lo stelo della rosa.

"Sì, ma non te la meriti" borbottò ancora.

"Su, piccolo Niall, non fare così" nuotò verso la riva per poggiare la rosa e poi tornò da Niall, mettendoglisi di sopra. "Scusami" gli baciò quel piccolo broncio svariate volte "e grazie per la rosa, è bellissima" gli sussurrò sulle labbra.

Niall, quindi, le circondò la schiena con le braccia e lasciò un altro bacio. "E tu sei una bellissima sirena" sorrise.

"E tu saresti un bellissimo sirenetto" Natalie si morse il labbro inferiore per non scoppiare a ridere.

"Nah, preferisco nuotare in superficie" sghignazzò il ragazzo "ed essere il tuo ragazzo"

Perché sì, alla fine Natalie aveva risposto di sì alla domanda di Niall di qualche settimana prima. E da quel momento tutto era andato bene: Maddy, appena venne a conoscenza della notizia, abbracciò la sua amica ripetendo una serie di 'lo sapevo, lo sapevo', Caroline -che in fondo sentiva che i due sarebbero finiti insieme- abbracciò la figlia, dicendole che avesse fatto la scelta giusta -dandole poi le giuste raccomandazioni. Laura le urlò al telefono felice della notizia... anche lei, come Caroline, convinta che i due sarebbero finiti insieme. 

Louis e Liam volevano addirittura festeggiare, organizzando una serata birra e playstation -cosa che alla fine fecero davvero- e si complimentarono poi con il loro amico, riempendolo di pacche sulla schiena e scompigliandogli i capelli. 

Era così bello per Natalie poter dire 'il mio ragazzo' quando si parlava di Niall. Se all'inizio dell'anno scolastico le avessero detto che dopo qualche settimana avrebbe conosciuto un ragazzo -prima anonimamente e poi personalmente- non ci avrebbe creduto. Specialmente se proprio quel ragazzo sarebbe diventato il suo ragazzo.

"Stai tremando" sussurrò Natalie, sentendo sotto di sé Niall irrigidirsi. "Dai, usciamo" gli sorrise e gli schioccò un bacio veloce sulle labbra. "Dentro starai sicuramente alla grande: mamma stava preparando la mug cake

"Cos'è?" chiese Niall incuriosito, inarcando un sopracciglio.

"E' una torta al cioccolato buonissima, servita in una tazza, con della panna sopra"

A Niall gli si illuminarono gli occhi e raddrizzò la schiena immediatamente "Dobbiamo andare di corsa a mangiarla" quindi prese Natalie a mo' di sposa, portandola sulla riva. Si accovacciò e le coprì le spalle con il telo azzurro.

"Vieni qui" disse Natalie, aprendo con un braccio il telo e invitando il suo ragazzo ad accucciarsi lì sotto insieme a lei. Ovviamente Niall ne approfittò per stringere il corpo magro della sua ragazza e le lasciò un bacio sul collo.

"Sei salata" ridacchiò e si passò la lingua sulle labbra. Natalie rise e scosse la testa, nascondendo il viso nell'incavo del collo di Niall, diventando quindi sempre più vicini.

 

-

 

Dopo quasi un quarto d'ora rientrarono in casa, dove un odore buonissimo di cioccolato invitò i due ragazzi ad entrare in cucina.

"Siete tornati, finalmente!" esclamò Caroline, guardandoli divertita e con un sopracciglio alzato. "Pensavo che il mare vi avesse inghiottiti" 

"L'unica cosa che qui verrà inghiottita sarà la tua meravigliosa torta al cioccolato" rispose Niall con un mega-sorriso, sedendosi immediatamente a tavola, in quello che ormai era diventato il suo posto, sin dai non lontani pomeriggi passati a ripassare e ripetere matematica insieme a Natalie.

E poi, Caroline lo trattava come un secondo figlio e si sarebbe fatta chiamare anche Mamma se non fosse stato il ragazzo di sua figlia. Spesso, Caroline e Niall si alleavano contro di Natalie e ridevano così tanto che quando la ragazza li guardava e si offendeva per finta in realtà era felice di notare come le uniche due persone che più amava al mondo andassero d'amore e d'accordo. E se essere presa in giro da loro portava a quella scena così bella, beh, si sarebbe fatta prendere in giro per sempre. 

"Oh, fai i complimenti ancor prima di assaggiarla?" chiese felice Caroline, servendo le due tazze ripiene.

Niall annuì, impugnando uno dei due cucchiaini posti al centro del tavolo e iniziò a mangiare la sua piccola porzione. I suoi occhi luccicarono e un sorriso comparve sul suo viso nel momento in cui il sapore del cioccolato entrò in contatto con le sue papille gustative. "Come previsto" disse subito dopo aver inghiottito il boccone. "Meravigliosa" si leccò i baffi e Natalie rise.

"Sei sempre il solito" scosse la testa e portò alla bocca il suo boccone.

"Grazie Niall, sei sempre così gentile" Caroline ringraziò e tornò a pulire la cucina.

 

-

 

"Quando tornerai a scuola?" chiese ad un tratto Niall, steso sul letto di Natalie, mentre lanciava in alto una piccola e morbida pallina. La ragazza si stese accanto a lui e sospirò, non sapendo cosa dire. "Mi manca vedere il tuo banco vuoto" confessò, tirando in fuori il labbro inferiore. "Come faccio poi a prendermela con te quando riceverai un voto più alto del mio?" entrambi risero e Natalie gli diede un colpetto sul petto.

"Tornerò lunedì. Devo riprendere in mano la mia vita e ricominciare" sorrise e Niall alzò il suo busto di scatto, poggiandosi sul gomito.

"Sul serio?" Natalie annuì felice e alzò la testa per lasciargli un veloce bacio sulle labbra, per poi fare la finta tonta.

Niall si morse il labbro e, aggravando tutto il suo peso sulle braccia, si allungò su Natalie e la baciò, stavolta seriamente. Il biondo sentì la sua ragazza sorridere nel bacio e rilassarsi; quindi intrappolò il suo labbro fra i denti e chiese l'accesso, intrufolando immediatamente la lingua non appena lo ottenne. Le loro lingue si assaporarono per l'ennesima volta, e ogni volta sembrava loro la prima. 

Niall portò una mano sulla base dei jeans di Natalie, portando le dita sotto la maglietta. Sentì la pelle rabbrividire e sorrise, capendo l'effetto che avesse sulla ragazza.

"Ragazzi, perché non mi aiutate a fare la spesa? Su su" Caroline irruppe nella stanza, bloccando i due che sbuffarono. Non era la prima volta che li beccava in quella posizione o in momenti molto intimi. Non ci trovava nulla di male, ma si divertiva a interromperli. Infatti, se ne andò dalla stanza sghignazzando, sentendo in lontananza le lamentele dei due ragazzi. 

Niall si spostò e Natalie respirò profondamente, imbarazzata. "La prossima volta ricordami di chiudere la porta a chiave"

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Capitolo 36
*** Epilogue ***


"Double-L!" esclamò felice Laura, una volta aperta la porta di casa Horan. Anche lei, come Niall, si era presa la fissazione di chiamare Liam e Louis in quel modo.

"Dovresti entrare anche tu nel club della L" rispose Louis ridacchiando e schioccandole un bacio sulla guancia "Buon Natale, love". Tra i due, in quei mesi era nata una bellissima amicizia, ricca di complicità e sane risate.

"Buon Natale anche a te!" rispose cordiale, facendolo passare. Si soffermò poi su Liam, a cui sorrise imbarazzata.

"Louis ha ragione" indicò il suo amico, per smorzare l'imbarazzo. Differentemente da Louis, Liam invece aveva iniziato a provare qualcosa in più per Laura -ovviamente tutto ricambiato-, erano usciti qualche volta insieme, ma nessuna uscita aveva dato i suoi frutti. I due erano troppo timidi o spaventati da qualcosa. Ma Natalie, così come Niall e Louis, era sicura che prima o poi i due si sarebbero dichiarati amore.

"Buon Natale, Liam" mormorò, con le guance imporporate.

"Questo è per te" le porse un pacchetto "Buon Natale a te" sorrise e le schioccò un bacio sulla tempia. Nessuno dei due sembrava voler distogliere gli occhi da quelli dell'altro.

"Laura! Puoi per favore mandare un messaggio a Natalie?" urlò Louis dal salotto, qualcuno doveva pur smuovere la situazione. "Tra un po' si mangia!" 

Laura sbuffò, ma ringraziò mentalmente occhi azzurri per averla salvata dal totale imbarazzo. Liam quindi le fece chiudere la porta e raggiunse gli altri presenti in casa per salutarli. 

Quella volta, Maura aveva deciso di festeggiare il Natale invitando tutti gli amici di Niall, insieme alla sua ragazza -che ormai era diventata una di famiglia- e a Caroline.

In quell'anno erano successe molte cose: Maddy si era scusata con Natalie pubblicamente, confessando che anche lei fosse stata una sirena in passato; i ragazzi si erano diplomati con ottimi voti -addirittura la prof di matematica si era congratulata con Niall per i suoi miglioramenti- e, a differenza di quanto si pensi, durante l'estate nessuno aveva perso nessuno. Avevano mantenuto i contatti ed erano diventati un gruppo abbastanza solido: l'uno poteva contare sull'altro. Uscivano insieme e spesso organizzavano serate a casa di Maddy, che era praticamente sempre vuota. Erano anche tornati al camp in cui erano andati durante la gita scolastica, stavolta sotto forma di turisti vogliosi di passare una settimana nel totale relax. Natalie era stata libera di trasformarsi in sirena, non sentendosi più in imbarazzo e per questo doveva ringraziare i suoi amici. In quella settimana avevano festeggiato pure il compleanno di Liam, indossando collane fiorate -come se fossero ad un party in una delle spiagge delle Hawaii- bevendo birra e facendo il bagno in piena notte. Louis aveva fatto amicizia con uno degli animatori del camp, si erano scambiati i numeri e adesso continuavano a sentirsi per telefono. Il liscio non aveva voluto dire loro chi fosse il fortunato che aveva colpito il suo cuore: secondo i ragazzi era Harry, il ricciolino dagli occhi verdi, dalle fossette adorabili e ben palestrato; ma Louis non aveva mai né confermato né negato... solo Se va tutto bene tra noi, lo scoprirete presto! 

A settembre Liam aveva trovato lavoro in un disco-pub, anche ben pagato. Laura e Natalie si erano organizzate per fare rispettivamente ripetizioni di chimica e matematica. Maddy invece aveva deciso di aprire un canale youtube dove postava ogni quattro giorni tutorial di make-up, dove spesso comparivano Laura e Natalie sotto forma di cavie del trucco. E Niall? Beh, il biondino era ancora alla ricerca di un lavoro, ma stava sempre al fianco di Natalie: andava a trovarla, le faceva sorprese e i due erano più innamorati che mai. Maddy spesso diceva loro di essere schifosamente sdolcinati, ma in cuor suo sapeva che quei due fossero davvero bellissimi insieme. Caroline e Maura -che lavoravano ancora insieme- erano ormai rassegnate, ma felici per i loro figli perché vedevano l'amore nei loro occhi e nei loro gesti. 

La porta di casa Horan venne aperta all'improvviso, facendo voltare tutti. Niall e Natalie fecero il loro ingresso e tutti "Ecco i piccioncini!"borbottarono sarcastici. "Dov'eravate finiti?" chiesero maliziosamente.

"Oh, state zitti!" se ne uscì Niall, facendo un gesto con la mano.

"Sì, buon Natale anche a te, biondo" sghignazzò Maddy. Tra i due ormai era tutto risolto e la ragazza non provava più nulla per Niall se non un profondo affetto. 

 

-

 

"Maura, complimenti per il pranzo!" se ne uscì all'improvviso Liam, pulendo le labbra con un tovagliolo.

"Oh, sì. Ho adorato il tacchino" accordò Natalie, versando un po' d'acqua nel suo bicchiere.

"Grazie ragazzi" Maura arrossì e Niall la prese in giro per poi abbracciarla e schioccarle un bacio sulla guancia. Natalie non ne era sicura, ma credette di aver sentito un Ruffiano! e ridacchiò, per poi alzarsi prendendo alcuni piatti. "Tesoro, cosa stai facendo?" le chiese Maura, fermandola.

"Aiuto a sparecchiare"

"Ma non se ne parla, lascia stare tutto com'è!" le fece posare nuovamente i piatti.

"Io direi di andare ad aprire i regali" propose Maddy, battendo le mani entusiasta. Tutti acconsentirono, si alzarono dalla tavola e si spostarono in salotto: chi sul divano, chi sulla poltrona, chi in piedi davanti al camino acceso e scoppiettante. "Inizio io" disse eccitata Maddy, raggiungendo l'albero di Natale, sotto cui stavano tanti pacchetti ricoperti di carta rossa, verde o dorata. 

 

-

 

Louis ricevette una felpa dell'Adidas blu elettrico e in fondo alla busta vi stava un pacco di preservativi -che non uscì, troppo imbarazzato. Quelli ti serviranno sicuramente, gli disse Maddy e poi tutti, intuendo il contenuto della busta, scoppiarono a ridere. Poi ricevette un paio di Vans da parte di Laura e Natalie, ed i ragazzi invece gli regalarono un abbonamento annuale per andare allo stadio. 

Niall ricevette un profumo da parte di Natalie, rigorosamente One Million, perché la ragazza amava quel tipo di fragranza e poi pensava che addosso al suo ragazzo stava perfettamente -così non solo sarebbe morta per i suo baci, ma anche per quel meraviglioso profumo. Il resto dei ragazzi invece aveva deciso di regalagli un mese di prova in una palestra per poter praticare golf e tennis.

Liam, invece, ricevette un cappello nero invernale della Obey ed una tuta dell'Adidas da parte dei suoi amici e da Natalie e Maddy, mentre due biglietti per i Warner Bros. Studios di Harry Potter gli vennero regalati da Laura. Dire che alla vista di questi ultimi Liam si mise ad urlare di gioia è dire poco: aveva pure sgranato gli occhi e aveva alzato di colpo lo sguardo verso Laura, dicendole Chissà quanto ti saranno costati!. Poi andò ad abbracciarla forte, ringraziandola.

Per Maddy, invece, tutti i ragazzi -con l'aiuto delle famiglie- si erano organizzati per regalarle una Reflex e tutte le apparecchiature affinché potesse girare i suoi nuovi video con quelle e non più con la webcam a bassa qualità del suo computer portatile.

Laura e Natalie ricevettero una trousse a testa da parte di Maddy perché a detta sua Non vi truccate abbastanza, dovete essere più femminili e rendere felici i vostri ragazzi. 

"Hey, io non ho ancora un ragazzo!" disse divertita. Solo che dopo quella frase, a cui risero quasi tutti, Liam si alzò un po' tremante e sparì sicuramente in giardino.

"Ho detto qualcosa di male?" domandò subito Maddy, preoccupata.

"No," Laura scosse la testa sospirando "sono è stata colpa mia" quindi si alzò e seguì Liam. 

Avrebbero risolto sicuramente, pensò Natalie con un sorriso, mentre riposava i suoi regali dentro le buste.

"Hey" sussurrò Niall nell'orecchio di Natalie. Quest'ultima si voltò verso il suo ragazzo e sorrise. "Devo darti il mio regalo" continuò.

Evidentemente non aveva poi davvero sussurrato quella frase perché Louis, fintamente scandalizzato, disse "Non puoi dare il tuo regalino" e indicò le parti basse del biondino con un sorriso malizioso "mentre ci siamo noi in casa"

"Ma che-"

"Nel caso in cui andate lo stesso su," prese la sua busta con i suoi regali e "qui dentro ho un pacco di preservativi, uno te lo posso conceder-" non riuscì a completare la frase perché colpito da un cuscino in piena faccia.

"Taci una buona volta, idiota!" borbottò Niall divertito e prese per mano Natalie, dirigendosi al piano superiore, entrando poi in camera del ragazzo. "Ohh, un po' di tranquillità" respirò a pieni polmoni e poi sospirò. Natalie ridacchiò e andò a sedersi sul letto di Niall, il quale si avvicinò al suo comodino ed aprì il comodino, estraendo un foglio piegato su se stesso. "Tieni, questa è per te"

Natalie osservò prima Niall e poi il foglio bianco. Lo prese tra le mani e lo aprì.

Ciao Nat,

è da tanto tempo che non ci sentiamo. Ti ricordi di me? Sono Tu, il tuo ammiratore segreto. Ricordi quando ho cominciato a scriverti e mandarti lettere per poter scambiare quattro chiacchiere con te e conoscerti meglio? Cavolo, è passato più di un anno, ma sembra proprio ieri. Ricordo a memoria ogni singolo dettaglio scritto da te, ogni tuo hobby e ciò che ti dà fastidio... beh, all'inizio tra questi c'ero anche io. Come scordarlo? Mi hai pure cacciato da casa tua! Che ragazza cattiva e asociale.

Già, era ciò che pensavano tutti a scuola: ti prendevano sempre in giro, io li sentivo... e mi chiedevo il perché. Tutti ti prendevano in giro, tranne me (in realtà non avevamo mai parlato). Ho sempre pensato che in te ci fosse qualcosa di buono, di unico, di speciale. E avevo ragione. 

Essere speciale non significa essere una sirena, una splendida sirena. Speciale è la persona che riesce a trasformare qualsiasi momento in un momento unico. Ogni attimo, ogni comportamento piccolo e semplice diventa grande e cambia forma per diventare un bel ricordo da tenere ben in mente e soprattutto nel cuore. Una persona speciale è molto sensibile e rispettosa delle tue idee, del tuo modo di fare. Non vuole cambiare nulla di te, ti accetta come sei, con le tue poche qualità e i molti limiti. Non ti chiede mai nulla eppure tu vuoi darle sempre di più. Vuoi che sia felice e cerchi, nei tuoi limiti, di essere un po' speciale anche per lei. Hai un continuo bisogno di dimostrarle qualcosa, di farle sapere che ci sei, di renderti utile magari solo con piccoli gesti. Non tutti hanno l'occasione di incontrarla nel proprio cammino.

Ma io ho avuto la fortuna di incontrarla e conoscerla. 

Natalie tirò su col naso e asciugò velocemente una lacrima. Poi continuò a leggere.

E' vero, ho fatto i miei errori e abbiamo litigato spesso, qualche volta anche inutilmente. Ma ci siamo conosciuti. Ci siamo conosciuti davvero e solo tu sai quanto significa questo. Sei una persona fantastica e so che mi regalerai sicuramente qualcosa per Natale -ormai ti conosco- ma in realtà il miglior regalo che potessi farmi è stato darmi la possibilità di poter stare accanto a te durante questi mesi.

Non mi sono mai sentito così vivo in diciannove anni. Mi hai donato quella serenità, quella felicità che avevo quasi dimenticato. Il tuo aspetto fisico è stata la prima cosa che mi ha colpito: quei capelli rossi, quegli occhi grandi e verdi, le tue labbra piene e rosse, il tuo corpo...  

Natalie stese le sue labbra in un sorriso imbarazzato e scosse la testa. Niall non le aveva mai detto che la attraeva fisicamente.

Poi però ho capito che non è l'aspetto fisico che ci attrae davvero, ma sono i modi di fare. 

La cosa più bella del nostro rapporto -dopo me e te, ovviamente- è che non è mai stato costruito su parole e promesse. Non ci siamo mai detti quelle due paroline che spesso si dicono tanto per dire, ma credo che i gesti e l'amore che proviamo l'uno per l'altro, contano molto di più. Non credi?

Lo so che questa lettera non ha un senso logico, le frasi sono sicuramente sconnesse tra di loro, e non sarà bella come quei libri che leggi tu, ma non farmene una colpa... ho scritto tutto ciò che sento per te, di getto. Spero tu possa perdonarmi.

Un'ultima cosa e poi concludo questo obbrobrio. 

Ricordi che verso maggio mi hai parlato di un tuo sogno? Un viaggio che avresti voluto fare dopo la maturità? Mi hai parlato di Verona. Il tuo libro preferito è 'Romeo e Giulietta' e avresti voluto visitare quella città e il balcone di Giulietta. Io ti avevo promesso che ti ci avrei portata prima o poi... lo ricordi?

Beh, se ti dicessi che ho già prenotato volo e hotel? 

Natalie alzò di scatto lo sguardo verso Niall, che stava in piedi un po' più distante da lei, con le mani dietro la schiena. "Cosa?" chiese scioccata. "L'hai davvero fatto?"

Niall, quindi con un sorriso che andava da una parte all'altra del viso, mise davanti a sé la mano che teneva due biglietti aerei e assunse un'espressione indifferente. Ma dentro stava scoppiando di gioia.

Lo vedeva quel sorriso sul viso della sua ragazza. Era uno di quei sorrisi che lo rendevano fiero di sé.

Natalie poggiò sul letto la lettera e si alzò tremante, per avvicinarsi a Niall.

"Non può essere..." prese i biglietti fra le mani e pianse. "Oddio" si portò le mani davanti al viso e lasciò cadere libere le lacrime di gioia.

Niall si precipitò ad abbracciarla e la strinse al suo petto. "Tutto per renderti felice, amore" sussurrò, mentre le accarezzava la schiena lentamente.

"Tu sei felice?" domandò Natalie, alzando di poco lo sguardo. Niall le asciugò le lacrime con un sorriso e poi le baciò la punta del naso.

"Sono felice sempre, se sei accanto a me" 

 

 

FINE.

 

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