Faith //Larry

di zaynseyes_
(/viewuser.php?uid=420965)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Faith //Larry ***
Capitolo 2: *** •2 ***
Capitolo 3: *** •3 ***
Capitolo 4: *** •4 ***
Capitolo 5: *** •5 ***



Capitolo 1
*** Faith //Larry ***


Il rumore assordante della musica rimbombava nelle orecchie di Louis mentre quest'ultimo muoveva la testa e il sedere a ritmo di una delle tante canzoni house della serata.

La discoteca è piena di studenti pensò soddisfatto mentre si leccava le labbra alla ricerca di una preda facile da adescare. Non gli piaceva perdere tempo con inutili frasi sdolcinate o corteggiamenti lunghi mesi e mesi, preferiva il sesso facile, senza pensieri e senza complicazioni. Voleva solo divertirsi, per adesso.

Individuò un ragazzo biondo, da quello che riusciva a vedere, seduto al banco a guardare intorno i vari ragazzi della scuola. Perfetto, pensò Louis stasera ci sarà da divertirsi.

Camminò verso di lui con passo sicuro, non distogliendo lo sguardo dalla figura del ragazzo. Da vicino era ancora meglio: fisico asciutto, muscoloso quanto bastava, viso liscio e privo di imperfezioni e occhi che, a quanto sembrava, erano di un azzurro molto chiaro.

Louis sorrise flirtuoso e gli si affiancò. Il biondo gettò uno sguardo distratto verso di lui, rivolgendolo poi al numeroso gruppetto di ragazzini che cercavano di ordinare dei drink colorati con dei nomi strani. Il moro cercò nella sua mente le parole adatte per iniziare un discorso o magari per fargli capire sin da subito i suoi reali intenti.

"Ehi, ti andrebbe di ballare?" chiese con un sorriso smagliante, attirando l'attenzione del biondo.

Questo lo guardò, soppesando forse le sue parole "No grazie, sto aspettando un amico"

Louis si imbronciò. Il ragazzo faceva il difficile e perciò avrebbe dovuto tirare fuori le sue carte migliori per riuscire a convincerlo. Gli si avvicinò e gli accarezzò piano una spalla, avvicinandosi al suo orecchio per sovrastare la musica scappa timpani e per rendere più evidente il suo interesse.

"Ne sei sicuro? Il tuo amico potrebbe aspettare qualche minuto in più. O qualche ora. Dipende solo da te" affermò sensuale Louis, accarezzandogli il lobo dell'orecchio con le labbra e sorridendo quando vide questo sobbalzare leggermente.

"Io no, n-non posso" rispose l'altro, voltandosi a fronteggiarlo, con una sicurezza nei lineamenti del viso che non rispecchiava l'ombra di terrore negli occhi.

"Questo però non significa che non vuoi" sorrise malizioso Louis, cogliendo la balla al balzo e chinandosi lentamente per baciarlo, il viso del biondo sembrava quasi ipnotizzato da quegli occhi famelici.

Le loro labbra erano solo a pochi centimetri di distanza quando "Niall?" qualcuno chiamò, vicino ai due.

Il biondo repentinamente si voltò verso quella voce, come svegliato da un sogno. Beh, almeno adesso sapeva il suo nome.

"S-sì. A-andiamo" disse, rivolgendomi un'ultima occhiata attonita e dirigendosi verso un ragazzino con una bandana sui capelli. Una bandana sui capelli, seriamente?

Louis, prima che il biondo potesse sfuggire da lui, gli afferrò un braccio e lo fece voltare nella sua direzione "Noi due non avevamo finito" disse, lanciando poi un'occhiata di astio al riccio che li aveva interrotti.

"Non mi sembrava che per lui fosse lo stesso" rispose il riccio incrociando le braccia al petto. Quel ragazzino gli aveva appena rovinato una sana nottata di sesso.

Louis lasciò la presa sul braccio di Niall e guardò dall'alto verso il basso l'altro ragazzino "Non credo di aver chiesto il tuo parere, riccioli d'oro"

"Harry, non ne vale la pena. Andiamo, per favore" quasi pregò Niall, guardandolo con sicurezza e allo stesso tempo con paura.

Riccioli d'oro, che a quanto avevo capito si chiamava Harry, annuì al biondo e diede un'ultima occhiata glaciale a Louis, avvolgendogli poi le spalle con un braccio con l'intenzione di guidarlo dalla parte opposta.

Il moro di tutta risposta gli sorrise beffardo, pensando a quanto fosse servizievole verso il suo amichetto del cuore, e gli voltò le spalle alla ricerca di qualche altro bel bocconcino.

Esaminò l'intero locale e dopo una manciata di secondi vide in lontananza un ragazzo che poteva soddisfare appieno le sue richieste: petto scolpito, viso angelico, labbra carnose e culo da paura. L'unico problema era capire se fosse davvero gay o perlomeno bisex.

Decise di tentare lo stesso, questa volta con più cautela e attenzione. Non voleva perdere l'occasione di poter scopare un ragazzo del genere, ma non voleva neanche ritrovarsi a fine serata con un occhio nero. In fondo i gay erano visti ancora come lo schifo della società, come gli aborti mancati. Decise perciò che, con un pizzico di pazienza in più, avrebbe fatto quattro chiacchiere con lui per vedere se fosse interessato o meno.

Gli si avvicinò con passo felpato, guardandosi intorno di tanto in tanto per assicurarsi che non fosse in compagnia. Non voleva che la storia si ripetesse e che accadesse quello che gli era successo anni fa. Rabbrividì al ricordo del sapore di sangue in bocca e del suo corpo pieno di lividi, inerme e agonizzante sul marciapiede mentre cercava di prende fiato e respirare normalmente.

Scacciò quei pensieri fastidiosi dalla testa e si concentrò solo sul ragazzo. Adesso che lo guardava più da vicino doveva ammettere che era proprio splendido, con quella barba incolta e quella mascella perfetta. Sorrise fra se e se e gli si affiancò.

Il ragazzo sembrò attirato dalla figura del moro e lo guardò, esaminando ogni piccolo particolare del suo corpo, per poi posare nuovamente lo sguardo sulla folla che ballava in pista. Primo segno positivo.

"Ehi, ti stai divertendo?" chiese semplicemente Louis con nonchalance, alternando lo sguardo tra lui e la folla che ballava scatenata al centro della pista.

Il ragazzo si voltò per capire se il moro stesse parlando davvero con lui, facendo poi ritornare lo sguardo al suo drink mezzo vuoto "Non molto. Questa serata è abbastanza noiosa" rispose, facendo spallucce.

"Ti assicuro che se stai con me, ti divertirai di sicuro." affermò Louis sorridendo innocentemente, non rendendo così evidente il suo interesse "Sai, sono un tipo simpatico e molti dicono che sono pure di buona compagnia" si elogiò per fargli capire la sua implicita richiesta.

"Non lo metto in dubbio." rise leggermente "Io sono Robert" si presentò, allungando una mano verso Louis.

"Piacere, Louis" sorrise lui, afferrandogli la mano e scuotendogliela leggermente.

"Sbaglio o è un nome francese?" chiese lui aggrottando le sopracciglia.

"Oh si, mia mamma ha vissuto un paio di anni in Francia e se n'è completamente innamorata. Così tanto da dare al figlio un nome che le ricordasse quel Paese" rispose alzando gli occhi al cielo.

"Louis," scandì lentamente lui "è davvero un bel nome" concluse, sorridendo e arrossendo un pò. Secondo segno positivo.

"Mai quanto il tuo." rispose Louis, leccandosi leggermente le labbra "Anche tu sei uno studente di questa scuola o semplicemente ti sei imbucato alla festa, come la maggior parte dei ragazzi che ci sono qui dentro?"

"Credo di essermi imbucato. Non sapevo nemmeno che questa fosse una festa per soli studenti." Robert sorrise "Presumo che tu sia uno di loro?"

"Non ti sbagli," sorrise sbilenco l'altro "anche se lo so, non sembra. Sono molto più intelligente e divertente di questi quattro mocciosi"

Robert rise "E anche molto modesto, devo dire"

"Devo ammettere di avere tanti pregi. Questi sono solo uno dei pochi" rispose Louis, azzardando un occhiolino nella sua direzione.

Robert gli sorrise divertito e si soffermò ad osservargli le labbra. A Louis non passò inosservato il suo sguardo pieno di lussuria e colse il momento per arrivare al suo obiettivo.

"Ti va se ci spostiamo in un posto più appartato? Qui c'è troppa confusione, a malapena riesco a sentirti"

Al ragazzo luccicarono gli occhi, per un motivo che Louis aveva imparato a capire con il tempo, e annuì, concentrato ad inumidirsi le labbra "Si, è una splendida idea"

Louis sorrise soddisfatto e gli prese la mano, guidandolo verso un posto più riservato e lontano da occhi indiscreti. Aveva trovato la persona giusta con cui passare del tempo e adesso poteva finalmente divertirsi.

▪▪▪▪▪▪

Louis odiava i lunedì, li odiava profondamente. Proprio per questo quando suonò la campanella che annunciava l'inizio delle lezioni, sbuffò contrariato e cercò di non pensare alle cinque ore d'inferno che doveva sopportare e al mal di testa che sembrava non volesse dargli tregua. A quanto pare non era salutare fare le ore piccole.

Si diresse a posso svogliato verso l'ingresso di quel grande edificio, che stava letteralmente cadendo a pezzi, e si guardò attorno per cercare il suo compagno di avventure e far vagare i suoi pensieri su altro.

Tutto quello che però riuscì a vedere furono solo dei corpi ammassati verso l'entrata-- erano così eccitati di dover ritornare a scuola dopo il weekend?-- e decise di restare un altro paio di minuti nel cortile, con la speranza che improvvisamente annunciassero che la scuola, per motivi sconosciuti, fosse chiusa. Purtroppo, le sue speranze furono vane e dopo ben dieci minuti si affrettò a fare il suo ingresso a scuola, dirigendosi verso il suo armadietto. Che questa splendida giornata abbia inizio pensò fra sè, ironico.

"Tomlinson"

Il moro si voltò verso quella voce che avrebbe riconosciuto anche a distanza di chilometri.

"Come va, bad boy?" rispose al saluto, dandogli una pacca sulla spalla e sorridendogli ampiamente.

L'altro fece spallucce "Non c'e male"

Louis era felice di rivedere il suo migliore amico dopo un intero weekend. Non che fosse rimasto solo, a casa, di sabato sera, a guardare qualche sdolcinato telefilm scadente, ovvio che no. Non era tipico di Louis. Però la mancanza del pakistano l'aveva avvertiva lo stesso.

La campanella suonò e i due alzarono contemporaneamente gli occhi al cielo, sbuffando.

"Che palle, non voglio fare nulla. Ti prego, scappiamo" disse Louis, facendo la faccia da cucciolo smarrito con tanto di labbro sporgente.

"Lou, non tentarmi. Lo sai che ho promesso a Liam di fare il bravo ragazzo" rise leggermente lui.

"Stai diventando un debole, Malik. Devo incominciare a chiamarti biscottino, per caso?"

"Oh, ma smettila. Voglio solo renderlo fiero di me." disse lui orgogliosamente "E poi, sono rimasto il bad boy di sempre"

"Ma se quando ti trovi nelle vicinanze di Liam diventi un coglione con gli occhi a cuoricino?" esclamò Louis, con ovvietà "Fra poco gli porterai pure i libri a lezione e gli offrirai il tuo pranzo"

"Sì, e il prossimo passo sarà quello di chiedergli di sposarlo." alzò gli occhi al cielo "Non è colpa mia. Se lui non fosse così fottutamente...così, non mi comporterei in questo modo"

"Si, come dici tu." rispose l'altro poco convinto "Meglio che vada o arriverò in ritardo"

"Tomlinson che si comporta da alunno modello. La fine del mondo è vicina" ghignò Zayn, camminando all'indietro per dirigersi verso la sua classe.

"Touchè" sorrise Louis, dirigendosi poi a passi svelti verso la classe della prima ora. Se avesse fatto un altro ritardo, si sarebbe ritrovato in mezzo a guai seri.

Prima ora: biologia. Dio, odiava così tanto quella materia che se la sarebbe saltata volentieri, ma purtroppo non poteva. Sospirò frustrato e affrettò il passo.

Entrò in classe con qualche minuto di ritardo. Fortunatamente mancavano ancora degli studenti in aula, quindi poteva ritenersi in perfetto orario. Si sedette al suo solito banco, il terzo a destra, e distrattamente prese il cellulare per controllare se aveva ricevuto messaggi nelle ultime ore. Chiuse poi gli occhi e si massaggiò le palpebre per cercare di rilassarsi e non pensare al suo fastidioso mal di testa.

Alzò lo sguardo e si guardò intorno. C'erano ragazzi che parlavano tra di loro, altri che ridevano spensieratamente e chi come lui che se ne stavano per i fatti loro a guardare il vuoto, messaggiare con il cellulare o con la testa appoggiata sul banco. A quanto pare non sono l'unico ad essersi reso sono che oggi sia lunedì pensò divertito, sorridendo leggermente.

Continuò ad osservare i vari ragazzi in classe fino a quando la sua attenzione venne catturata da un ragazzo riccio nella parte opposta dell'aula, che distrattamente si mordeva le labbra, troppo concentrato a scrivere qualcosa su un foglio bianco davanti a lui. Lo riuscì a vedere solo di profilo, ma quel viso gli sembrava abbastanza familiare. Il ragazzo poi improvvisamente si girò alla sua sinistra, probabilmente parlando con il suo compagno di banco. Louis cercò di sbirciare oltre le spalle del riccio per vedere l'amico con cui dialogava e restò positivamente meravigliato alla vista di un biondino con gli occhi azzurri che rideva rumorosamente ad una battuta del riccio. Di riccioli d'oro.

Louis tornò a prestare l'attenzione al banco di fronte a lui, ghignando felice. Oh, credo che sarà un vero piacere averlo in classe e poter provarci spudoratamente con lui. Di nuovo.

Sin da quando aveva messo gli occhi su quel ragazzo, sapeva che se lo sarebbe portato a letto. Era solo questione di tempo.

▪▪▪▪▪▪

L'interminabile, e aggiungerebbe insopportabile, ora di biologia era terminata e Louis si apprestò a riporre i libri nella borsa a tracollo e dirigersi verso l'uscita. Doveva parlare con il biondino. Com'è che si chiamava? Nil, Neil...o forse Niall? Non importava, avrebbe pensato dopo a questi futili dettagli. L'obiettivo per adesso era quello di incontrarlo all'uscita dell'aula e se non si fosse sbrigato, avrebbe perso un'opportunità d'oro.

Lanciò un'occhiata al banco posto nella parte opposta della classe e notò i due ragazzi alzati e pronti per andare nell'aula successiva. Louis frettolosamente uscì dalla classe e li aspettò pazientemente, appoggiato con un piede sul muro dell'aula, vicino lo stipite della porta. Pochi secondi dopo vide uscire una massa di capelli ricci, tenuti all'indietro da una bandana, e un biondino sorridente con le guance leggermente arrossate.

"Oh, ma che inaspettata, nonché splendida, sorpresa!" esclamò Louis con entusiasmo.

I due si girarono spaventati, strabuzzando leggermente gli occhi. Louis voleva ridere per le loro facce buffe, sembrava avessero visto un fantasma. Il viso di riccioli d'oro poi si scurì e i suoi occhi diventarono di fuoco.

"Cosa vuoi ancora da noi?" chiese perciò.

"Che caratteraccio. Volevo solo fare un pò di amicizia con voi" rispose il moro, soffermando il suo sguardo sul biondo.

"Non ci interessa, grazie. Possiamo vivere anche senza la tua amicizia" controbattè riccioli d'oro con sguardo serio.

"In effetti, non è la tua amicizia ad interessarmi." disse Louis, schioccando la lingua contro il palato "Piuttosto, mi piacerebbe conoscere...Niall, giusto?" improvvisò, rivolgendo l'attenzione al biondo. Non era sicuro se quello fosse davvero il suo nome, ma confidava nella sua memoria.

Niall fino ad allora si era azzardato solo a guardare fisso il pavimento, senza mai alzare gli occhi sul ragazzo di fronte a sé. Dopo quelle parole, però, alzò frettolosamente lo sguardo con le guance in fiamme e osservò Louis.

"Non-non mi interessa, grazie lo stesso" rispose, voltando lo sguardo verso Harry e pregandolo con gli occhi di fuggire da lui.

"Sono così brutto?" chiese stupidamente Louis, facendo il labbruccio. Certo che non lo era, ma in qualche modo doveva pur flirtare con il biondino.

Riccioli d'oro, percependo lo sguardo di supplica dell'amico, gli afferrò il braccio per infondergli più sicurezza "Dobbiamo andare. Faresti meglio a lasciarci in pace o te la vedrai con m-"

"Ehi ragazzi!" qualcuno esclamò dietro di me.

Louis si voltò, un pò scocciato per l'ennesima l'interruzione. Vide di fronte a sé un ragazzo dai capelli corti e mori, con uno smagliante sorriso e con un pizzico di sorpresa nei lineamenti del viso. Era Liam.

"Ehi, amico" rispose al saluto, dandogli una pacca sulla spalla.

"Ciao Louis, che bello rivederti. Come stai?" disse lui.

"Zayn dovrebbe essere nell'aula di arte" ruotò gli occhi, certo che questo fosse l'unica cosa che gli interessava sapere.

Lui ridacchiò "Grazie amico, lo terrò presente"

"Tu lo conosci?" chiese scioccato riccioli d'oro.

"Certo. È un amico del mio fidanzato" rispose lui con ovvietà.

"Migliore amico." sottolineò "Presumo che questi siano i tuoi amici?" chiese poi con un sorriso sbilenco.

"Proprio così. Lui è Harry e lui è Niall, anche se credo tu abbia già fatto la loro conoscenza" rispose Liam, ridacchiando un pò. Era tipico di Louis stringere sempre nuovi amicizie, non doveva stupirsi più di tanto se conosceva già i suoi due migliori amici.

"Beh, in realtà non li conosco poi così bene. I tuoi amici sono un pò restii a fare nuove conoscenze" ammiccò Louis.

"Se si tratta di conoscere te, allora preferirei morire solo, in una casa piena di gatti randagi e topi della fogna" rispose piccato riccioli d'oro. O meglio dire, Harry.

"Oh, così ferisci il mio ego, Haerry." Louis sorrise "Liam, mi sa che il tuo amico mi odi"

"Nah, è solo un pò riservato e protettivo" fece spallucce, lanciandogli un'occhiata.

"Beh, credo dovrebbe lasciare vivere la vita al suo amico, non tenerlo lontano da ogni tipo di divertimento, comportandosi da mammina iperprotettiva"

Harry fece dei passi nella sua direzione con fare minaccioso "Lo tengo lontano dai tipi come te. E non ti azzardare a giudicare me o la sua vita. Tu non sai un cazzo di niente, i tipi come te non potranno mai capire un cazzo di niente. Se ti avvicini di nuovo a noi, ti giuro che ti farò rimpiangere il giorno in cui ti sei avvicinato a Niall" concluse con occhi che sembravano volessero sputare fuoco.

Subito Liam gli si avvicinò e gli mise una mano sulla spalla, facendolo indietreggiare un pò "Harry, adesso calmati. Non ha fatto nulla di male, non puoi attaccarlo in questo modo"

Harry lo guardò tra il furioso e lo scioccato "Dimentichi cosa è successo l'ultima volta, Liam, o devo rinfrescarti la memoria? So quello che faccio, e non permetterti di farmi una predica del cazzo" scacciò la mano di Liam dalla spalla, dandomi un'ultima occhiataccia e voltandosi per andare via.

Liam sospirò, guardando Harry camminare lungo il corridoio fino a quando quest'ultimo non sparì dietro l'angolo.

"Scusa Louis, è ancora un pò...è solo nervoso. Sai, questa settimana è stata molto stressante per lui" sorrise per alleggerire la situazione.

Louis era scosso per il comportamento del riccio. Non pensava potesse arrabbiarsi in questo modo per una semplice chiacchierata, tanto da fargli ammettere di volerlo picchiare. Aggrottò le sopracciglia confuso. Credeva che ci fosse qualcosa sotto, qualcosa che nessuno gli avrebbe mai detto. E in qualche modo c'entrava lui, o perlomeno il suo atteggiamento. I tipi come te. Che tipo era Louis? Si riferiva forse al fatto che si portava a letto diversi sconosciuti senza sapere nulla di loro. O al fatto che sembrava il tipico ragazzo bullo a cui non importava nulla della scuola. O al fatto che fosse gay?

Era per caso uno di quei omofobi che se la prendevano sempre con i gay e li minacciava di picchiarli? No, non era possibile. Il biondino non sembrava il tipico ragazzo etero e poi in discoteca stava per baciarlo, diamine.

"Già" sorrise nervosamente. Sapeva che Liam gli stesse rifilando una bugia bella e buona. E sapeva anche che non erano fatti suoi. Ma si sa, Louis era sempre stato un tipo curioso.

"Adesso meglio che vada. Non vorrei ritardare" disse Louis alzando gli occhi al cielo. In realtà lui voleva ritardare, ma in pratica non poteva.

Liam sembrò felice della sua affermazione "Bravo. Ah, e salutami Zayn" arrossì leggermente il liscio.

"Il vostro tipico saluto corrisponde a un bacio con la lingua. Credo che potresti uccidermi se lo facessi davvero, Liam. Meglio che lo saluti tu di persona" gli fece l'occhiolino e se ne andò nell'aula successiva.

Altre quattro ore. Posso farcela, pensò Louis devo farcela.

▪▪▪▪▪

Non riusciva a crederci. Era sopravvissuto ad un giorno di scuola, senza neanche lamentarsi così tanto. A parte i gridolini di frustrazione durante le lezioni, i sospiri di sollievo ogni cambio d'aula e le occhiate distratte agli orologi appesi al muro.

Finalmente poteva ritornare a casa e rilassarsi sul divano. Il mal di testa era ancora presente, e non ce la faceva più nemmeno a tenere gli occhi aperti e camminare decentemente. Varcò l'uscita e velocemente si allontanò dalla scuola, superando il cortile e il parcheggio per le auto. Purtroppo non poteva salutare Zayn, com'era solito fare, ma di certo il ragazzo se ne sarebbe fatto una ragione.

"Louis! Louis, aspetta!"

Neanche a farlo apposta, un Zayn rosso in viso per la corsa gli si affiancò.

"Ehi amico, scusa se non sono venuto a salutarti ma mi sta scoppiando la testa e volevo arrivare al più presto a casa"

"Tranquillo, Lou." sorrise sinceramente lui "Volevo solo dirti che domani usciremo. Insieme"

"Oh, okay." sorrise calorosamente Louis "Mi mancavano le serate con te, Zay"

"In realtà..." incominciò lui, mettendosi una mano sul collo "ci saranno anche Liam, Harry e Niall"

Il sorriso di Louis si trasformò in disapprovazione e in seguito in un ghigno "Okay, nessun problema. Anche se non è molto allettante una serata dove tu e Liam farete i piccioncini per tutto il tempo e Harry e Niall mi lanceranno occhiatacce o faranno finta che io non esista" disse sarcasticamente.

"Dai Lou, fallo per me. Liam pensa che se vi conosceste meglio, tu e i suoi amici andrete d'accordo. E si, credo che abbia ragione" rispose lui.

"Oh, tu che dai ragione a Liam? Che tale sorpresa, non me lo sarei mai immaginato." incrociò le braccia al petto e alzò gli occhi al cielo "Se vengo lo faccio solo per Niall. Ho promesso a me stesso di scoparmelo e questo è esattamente quello che farò" concluse stizzito.

"Il solito idiota." scosse la testa Zayn "Per adesso lascia in pace Niall. Questo mese per lui è stato un pò...complicato, ecco. Non peggiorare tutto"

"Che gli è successo?"

"Non posso dirtelo. No, assolutamente, deve essere lui a dirtelo, sono cose troppo personali, amico" rispose Zayn, in difficoltà.

"Si, okay. Prima me lo scoperò e poi mi farò dire che cosa gli sia successo" affermò Louis, ghignando.

"Harry non te lo permetterà mai" rise Zayn, con gli occhi leggermente socchiusi.

"Già. Riccioli d'oro sembra essere la sua guardia del corpo." ruotò gli occhi "E in piu mi odia, e non so nemmeno il perché"

Zayn mi guardò intensamente per poi scuotere la testa. Louis lo guardò accigliato per un breve istante. Stava per chiedergli il perché di quell'atteggiamento quando Zayn lo interruppe.

"Allora, verrai?"

Louis si mise un dito sul mento, pensando se ne valesse davvero la pena. Poi sorrise e "Certo che vengo. Una possibilità in più per far cadere il biondino ai miei piedi" ammiccò Louis.

Zayn gli sorrise sghembo "Quando conoscerai meglio gli altri, non credo penserai ancora che sarà lui quello che vorrai portarti a letto. Ciao, Lou" concluse Zayn, sghignazzando e indietreggiando, diretto verso la sua moto.

Che diavolo significava? Se non era Niall quello che si sarebbe portato a letto, chi poteva essere? Harry? Sperava che il pakistano scherzasse. Insomma, il riccio con-la-bandana-sui-capelli non poteva interessargli. Portava una bandana per capelli, dio santo.

Ma non importava. Zayn si stava sbagliando e domani glielo avrebbe dimostrato.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** •2 ***


L'appuntamento era in un bar vicino a casa di Louis, fortunatamente. Per l'occasione indossava un paio di jeans neri e una felpa azzurra, che metteva in risalto i suoi occhi. Uscì da casa in perfetto orario e cercò di perdere tempo lungo la strada. Louis non voleva sembrare quello entusiasta dell'uscita a cinque, anzi preferiva piuttosto passare del tempo solo con il suo migliore amico, che da quando si era fidanzo era un pò distante e sempre occupato. A Louis, Zayn mancava. E tanto.

Si ritrovò a pensare dell'eventualità che Liam lasciasse Zayn. Certo, il suo migliore amico all'inizio ne avrebbe sofferto un pò, poi però sarebbe tornato tutto alla normalità. Zayn e Louis, i cattivi ragazzi che fumavano nel cortile della scuola e ritardavano alle lezioni, di nuovo insieme.

Scacciò repentinamente quei pensieri dalla testa perché Louis voleva solo che Zayn fosse felice, davvero. Non importava se lui venisse ignorato o meno, almeno sapeva che era in buone mani e che sarebbe stato bene. Anche senza di lui.

Senza neanche accorgersene arrivò al locale e vide un gruppo di ragazzi all'entrata. Lo stavano aspettando.

"Ehi, ragazzi!" salutò Louis con finto entusiasmo. Non voleva essere lì con tutte quelle persone, dove la metà di queste preferivano ignorare la sua esistenza--aka Harry e Niall.

"Lou" rispose semplicemente Zayn, venendogli incontro e abbracciandolo.

Louis lo tenne stretto a sè per fargli capire con i gesti quanto gli volesse bene e gli mancasse. Zayn sembrò capire Louis e lo strinse ancora più forte. Lo riusciva a capire sempre, forse a volte anche meglio di Louis stesso. Era questo che al moro piaceva della sua amicizia con il pakistano: riuscivano a comunicare attraverso piccoli gesti, di cui probabilmente nessuno avrebbe fatto caso. Tranne loro.

Louis lasciò Zayn e quest'ultimo gli sorrise sinceramente con gli occhi un pò lucidi. Era raro che Louis facesse trasparire le sue emozioni e Zayn ne era davvero felice, tanto che a volte si commuoveva. Che debole che era.

Il moro passò a salutare Liam con un sorriso e una pacca sulla spalla per poi fare un cenno a Harry, che distolse lo sguardo dal suo e incrociò le braccia al petto, probabilmente ancora arrabbiato per un motivo che Louis non sapeva, e regalare poi un sensuale sorriso ad un Niall un pò rosso in viso, che cercava di fingere indifferenza.

"Bene, adesso che i saluti sono stati fatti, meglio entrare" spezzò il silenzio Liam, lanciando un'occhiata di rimprovero ai due suoi migliori amici.

Seguirono il moro dentro il locale e verso un tavolino in fondo alla sala. Si sedettero e si guardarono intorno imbarazzati. Louis era seduto tra Zayn e, per sua fortuna, Niall. Di fronte a sé invece c'erano Harry e Liam. Nessuno sapeva quello che dire o fare, ogni argomento sembrava inopportuno. Louis non era mai stato così in imbarazzato da quella volta in cui aveva presentato la sua finta ragazza-- di cui non sapeva nemmeno il nome-- alla festa di compleanno di suo nonno.

"Beh ragazzi, sapete perché siamo qui e proprio per questo motivo non voglio nè frecciatine, nè provocazioni, nè musi lunghi." incominciò Zayn, guardando uno per uno i tre ragazzi che a malapena si guardavano in faccia "Siate dei normali ragazzi che cercano di fare amicizia tra loro, non è difficile, sù"

Harry rivolse lo sguardo a Zayn, furioso in viso "Io non stringerò mai amicizia con uno come lui" sputò sprezzante.

"Harry calmati, dai. Ormai è tutto passato, e lui non c'entra nulla" rispose debolmente Niall.

Louis alzò gli occhi al cielo "Ancora con questa storia? Che tipo sarei io, sentiamo" chiese con un pizzico di curiosità.

Harry lo guardò tra un misto di rabbia e incredulità "Lo sai benissimo che tipo sei, Tomlinson. Non c'è bisogno che te lo ricordi qui, in un bar pieno di mamme e bambini. Potrei scandalizzare qualcuno" concluse facendo un sorriso divertito, anche se il suo viso faceva trasparire tutto tranne che divertimento.

"Adesso basta. Harry, smettila. Louis non è quel tipo e ne avresti la dimostrazione se solo voi due vi conosceste meglio" esclamò Liam accigliato.

"Va bene, la smetto" pronunciò Harry, non molto sicuro della sua risposta.

Liam annuì compiaciuto e rivolse poi lo sguardo a Louis. Quest'ultimo ruotò gli occhi e alzò le mani in segno di resa. Okay pensò Louis ci proverò. Lo faccio solo per Zayn.

Iniziarono poi a parlare del piu e del meno, ridendo e scherzando tra loro. A parte Louis e Harry. Loro a stento si guardavano in faccia. Il moro invece aveva fatto amicizia con Niall e lo trovava molto simpatico, con la sua rumorosa risata che contagiava tutti.

"Lou, ti ricordi di quella volta in cui hai portato una ragazza appena conosciuta al compleanno di tuo nonno e l'hai presentata come tua fidanzata" rise Zayn, prendendolo in giro. Dio, perché doveva ricordarglielo proprio adesso, di nuovo?

"Eccome se me lo ricordo." rispose Louis, scuotendo la testa e abbassando lo sguardo sul tavolo "Non sapevo neanche come si chiamasse. Quando l'ho presentata come Sophia si è incazzata, in una maniera che definirei esagerata, e dopo avermene dette di tutti i colori, è uscita da casa come una furia"

Niall rise rumorosamente. Louis lo guardò sorridendo e decise che no, non ci avrebbe provato con lui. Sembrava un buon amico, dopotutto. La risata del biondino contagiò un pò tutti, compreso Harry che si limitò a sghignazzare e scuotere la testa.

"Dovevate vedere la faccia di suo nonno." rise più forte Zayn "Alla fine gli ha chiesto se era lui quello ad essere pazzo ed essersi immaginato tutto, o la ragazza appena uscita da casa sua"

Ci fu una risata generale e questa volta anche Harry si unì a loro. Louis scosse la testa e con ancora un sorriso stampato sul viso "Zay, non mi mettere in imbarazzo davanti a tutte queste persone"

"Come mai hai presentato una sconosciuta a tuo nonno?" chiese Niall sinceramente interessato.

Louis si immobilizzò per un secondo per poi rispondergli sinceramente "Volevo solo renderlo fiero di me. Mi ripeteva sempre che ero l'unico ragazzo in mezzo a così tante sorelle e- e volevo solo farlo felice e fargli vedere che mi ero trovato una ragazza e che ero felice con lei" sorrise brevemente, prima di distogliere lo sguardo dal tavolo e rivolgerlo ai ragazzi di fronte a lui, con gli occhi un pò lucidi.

"Penso che tuo nonno abbia tanti motivi per essere fiero di te," si schiarì la gola Harry "non credo che la tua sessualità possa fare poi così tanto la differenza. Credo che tuo nonno ti voglia vedere felice, indipendentemente da con chi stai" concluse, rivolgendo lo sguardo al suo bicchiere di aranciata.

Louis non credeva che il ragazzo che aveva pronunciato quelle parole fosse proprio Harry. Tutti lo guardarono stupiti e allo stesso tempo felici. Finalmente il riccio comunicava con Louis.

A rompere quel silenzio imbarazzante fu Niall, apparentemente ignaro della situazione che si era creata "Quindi, sei gay?"

Louis quasi si strozzò con la sua stessa saliva "Molto diretto il biondino," rise "comunque sì. Credo che tu ne abbia già avuto le prove" disse malizioso, ricordandogli l'incontro in discoteca.

Niall ruotò gli occhi " Si, giusto"

"Gliel'hai mai detto a tuo nonno della tua sessual-" incominciò Liam.

"È morto prima che potessi confessarglielo. Pochi giorni dopo il compleanno" lo interruppe Louis.

Zayn, accanto a lui, lo guardò intensamente e gli diede un veloce abbraccio. Sapeva che Louis odiava farsi vedere debole di fronte ad altre persone, perciò si limitò solo a ricordargli della sua presenza. Louis apprezzò il suo gesto e gli strinse brevemente la coscia con una mano.

"Mi dispiace, non- non lo sapevo" si scusò frettolosamente Liam.

"No, tranquillo. Era una domanda più che lecita." sorrise Louis, recuperando apparentemente il suo buon umore "Beh? Eravamo fermi sul discorso della sessualità. Siamo tutti gay o cosa?"

"In realtà io sono bisex" rispose Niall, sorridendo.

"Si, anch'io" rispose debolmente Harry, schiarendosi la gola.

"Oh wow, nessun etero nel gruppo. Avrei scommesso che riccioli d'oro fosse completamente etero" ghignò Louis.

Harry spalancò gli occhi per il nomignolo appena affibbiato e alzò un sopracciglio "Riccioli d'oro, davvero?"

Louis fece spallucce "È la prima cosa che ho pensato quando ti ho visto"

"Io invece quando ti ho visto ho pensato subito a 'puttaniere'. E guarda un pò, non credo di essermi sbagliato poi così tanto" affermò Harry rivolgendogli un sorriso finto. In realtà non era esattamente questa la prima cosa che aveva pensato dopo averlo visto quella sera in discoteca, ma non poteva di certo dirglielo.

Gli altri sospirarono, sconfitti, per il comportamento di Harry. Louis invece, a differenza degli altri, rise divertito e "Beh, non hai tutti i torti" rispose alzando le spalle, cercando di far trasparire indifferenza dai suoi gesti.

Louis stava cercando di comportarsi bene per Zayn. Voleva provarci, e gli avrebbe dimostrato che era davvero un buon amico, visto che lo stava aiutando a fare bella figura con Liam.

Anche Harry sembrò sorpreso della sua reazione. Si aspettava una risposta tagliente o perlomeno un'occhiataccia, ma quella risata lo aveva colto di sorpresa.

"Lou," sussurrò Zayn confuso "stai bene?"

Louis si girò verso il pakistano "Amico, dopo questa serata mi devi almeno tre birre" rispose sottovoce, guardandolo con ancora quel sorrisetto finto sul viso.

Zayn rise "Sapevo che ti stavi sforzando a non picchiarlo. Mi aspettavo come minimo una valangata di parolacce contro di lui"

"Lo sto facendo solo per te" lo guardò serio Louis.

Lo sguardo di Zayn si addolcì "Grazie, Lou. Sai quanto tutto questo significhi per me" disse, stringendogli la gamba da sotto il tavolo.

Louis sorrise e riportò lo sguardo sui ragazzi di fronte a lui. Notò lo sguardo di Harry su di sé, ma cercò di non dargli molta attenzione.

"Scusate, devo andare un attimo in bagno" disse Louis, alzandosi e dirigendosi con tutta tranquillità nelle toilette. Sentiva su di sé lo sguardo di Harry, ma preferì non soffermarsi molto su quel pensiero.

Entrò in bagno e si lavò le mani, asciugandosele accuratamente. Non doveva andare davvero in bagno, più che altro doveva sbollire la rabbia trattenuta per il commento del riccio.

Lui non era un puttaniere. Gli piaceva solo divertirsi con persone diverse, e inoltre non voleva avere dei rapporti seri con nessuno perché portavano solo problemi, aveva imparato Louis a sue spese. Questo non significava però che non avrebbe potuto iniziarne una.

Improvvisamente la porta del bagno venne aperta e Louis si voltò spaventato dall'inaspettato rumore. Il suo volto assunse un'espressione confusa quando vide il riccio avvicinarsi di pochi passi nella sua direzione, arrabbiato. Che aveva fatto stavolta?

"So tutto" disse, guardandolo furioso.

"Cosa?" l'espressione di Louis a quel punto era di completa confusione. Che diavolo stava blaterando?

Harry alzò gli occhi al cielo "Mi prendi in giro? Lo sai benissimo di cosa sto parlando"

"Mi dispiace ma non leggo nelle menti delle persone, quindi se ti spiegassi meglio, potrei darti una risposta" rispose ovvio Louis, incrociando le braccia al petto.

Harry gli si avvicinò di qualche passo "So che sei innamorato del tuo migliore amico ed io non posso permettertelo. Liam è felice con Zayn e tu devi accettarlo. Non ti permetterò che rovini la loro relazione per una stupida cotta. Liam è la persona più buona che io abbia mai incontrato e non si merita tutto questo, quindi smettila di provarci con il suo fidanzato o te ne farò pentire, giuro"

Louis spalancò gli occhi. Stava per scoppiargli a ridere in faccia ma preferiva non ritrovarsi con un occhio nero e perciò disse semplicemente "Amico, mi dispiace contraddirti, ma non sono innamorato di Zayn. Insomma, Zayn. È il mio migliore amico, non potrei mai" concluse quasi disgustato.

"Non dire stronzate, ho visto come lo guardavi. Abbi le palle di ammetterlo, perlomeno" disse duramente Harry, lanciandogli un'occhiata di fuoco.

Stavolta Louis non poté trattenersi e scoppiò a ridere di fronte alla faccia così seria del riccio. Dopo un pò riprese il suo contegno e spiegò.

"Io e Zayn abbiamo un rapporto speciale, è vero. È...è diverso dagli altri. Siamo due migliori amici che riescono a capirsi con un solo sguardo, e questo è uno dei motivi per cui abbiamo stretto amicizia. Però siamo troppo simili per poter stare insieme come coppia. E poi ci conosciamo da così tanto tempo che il solo pensiero di dargli un bacio a stampo mi fa venire la nausea" concluse, arricciando il naso al pensiero.

"Oh." pronunciò debolmente Harry. I lineamenti del suo viso adesso si erano addolciti, realizzando forse che il ragazzo era sincero. Pochi secondi dopo arrossì profondamente "Meglio per te che non mi stia mentendo" affermò, riprendendo il tono da duro. Oh ma andiamo, un ragazzo che arrossisce e pretende poi di fare il bad boy?

"Quando si tratta di Zayn sono sempre serio" fece spallucce Louis.

Seguirono minuti di silenzio imbarazzante, fino a quando il moro si ricordò della domanda che voleva porgergli dal giorno precedente.

"A proposito, mh, che intendevi dire con i tipi come me?" chiese Louis, un pò insicuro di voler sapere la risposta.

Harry lo guardò brevemente, distogliendo poi lo sguardo "Mi sembrava di essere stato chiaro"

"A quanto pare no" rise nervosamente.

Harry gli si avvicinò un'ultima volta, questa volta erano a pochi centimetri di distanza "Correggimi se sbaglio, ma non credo tu sia un ragazzo modello. Ti ubriachi, fai sesso con chiunque anche senza nemmeno sapere il loro nome, fai lo sbruffone e ti credi chissà chi. Ecco cosa intendevo per i tipi come te"

Louis in realtà se l'aspettava una risposta del genere ma si ritrovò lo stesso senza parole. Insomma, non era proprio così. Voleva difendersi da quelle accuse infondate-- tranne una.

"Non è vero." si difese perciò "Forse il mio atteggiamento fa pensare il contrario, ma io non sono così. Zayn può confermarlo. Anzi no, non chiedere a Zayn. Avrebbe il coraggio di spifferare tutti i miei momenti, uhm, di eccessiva sensibilità." rispose Louis serio. Non voleva diventare ridicolo agli occhi di Harry e sicuramente Zayn non si sarebbe risparmiato nessun particolare di quei momenti di debolezza "E comunque non mi ubriaco. Preferisco restare lucido. E faccio sesso perché mi piace, non per ferire le persone o vantarmi con altri di quanti me ne scopo." sputò sprezzante "Io non sono così. E forse dò un'immagine sbagliata di me, ma non posso farci nulla" concluse, serrando la mascella e prendendo ad osservare il lavandino vicino a lui.

Harry non sapeva che rispondergli. Non aveva mai davvero visto Louis oltre tutta quella apparenza.

Decise poi di spiegare il suo rancore apparentemente insensato, per il moro, non dopo averci riflettuto un paio di minuti per capire se ne valesse davvero la pena sbandierare ai quattro venti il segreto del proprio amico.

Fece un profondo sospiro e chiuse gli occhi per un momento. Quando li riaprì, Louis lo stava guardando.

"Non dovevo essere io dirtelo, ma- beh, c'entra con tutto questo quindi mi sento in dovere di dirtelo." deglutì "Una settimana e mezzo fa, Niall è stato violentato da un ragazzo. Sappiamo già chi è, i genitori di Niall lo hanno denunciato. Questo qui era uno di quelli che faceva il prepotente con tutti e cercava di scoparsi chiunque gli girava attorno. Un giorno ha visto Niall a scuola, in un luogo lontano da occhi indiscreti, dove di solito Niall si rilassava, e-- e lo ha trascinato in un bagno. Io e Liam eravamo ai nostri armadietti e stavamo per incontrarlo ma non l'abbiamo trovato da nessuna parte. E poi lui ci ha chiamato e ci ha spiegato tutto. Non-- è stato davvero brutto. Vedere Niall sempre depresso, chiuso in se stesso, non fu una bella cosa. È stata la prima volta che lo vidi triste. Lui non è mai triste"

Harry chiuse gli occhi, cercando di regolarizzare il respiro. Non voleva piangere ma il ricordo era troppo fresco nella sua mente.

Louis spalancò gli occhi stupito. Se lo avesse saputo prima, non ci avrebbe provato neanche lontanamente con il biondino. Fece l'unica cosa che si sentiva di fare: lo abbracciò.

Harry all'inizio si irrigidì, poi però si fece cullare tra braccia di Louis, appoggiando la testa sulla sua spalla.

"Mi dispiace tanto, io non potevo saperlo, non-"

"Si lo so," riprese Harry, sciogliendo l'abbraccio e asciugandosi la lacrima che era sfuggita al suo controllo e che gli stava scivolando imperterrita lungo la guancia "dovrei essere io quello a scusarmi. Sono stato troppo iperprotettivo nei suoi confronti" sorrise leggermente.

"No," scosse la testa Louis "al tuo posto avrei fatto lo stesso. Scommetto che Niall per te è un pò come Zayn per me. Se fosse successo al pakistano, non avrei fatto avvicinare neanche una mosca a lui" rise per alleggerire un pò la situazione.

Anche Harry, con sua sorpresa, rise. Una risata sincera, genuina, dolce.

"Forse è meglio andare, riccioli d'oro, o ci daranno per dispersi" affermò Louis, facendo alzare gli occhi al cielo Harry.

"Dio, il nomignolo più orribile della storia"

"Non è vero, io lo adoro" sorrise Louis.

Harry ignorò il commento di Louis perché, davvero, come poteva piacergli riccioli d'oro.

Si diressero al loro tavolo e, dopo le numerose domande su dove erano stati-- e cosa avevano fatto per tutto quel tempo-- ripresero a parlare con gli altri.

La serata procedette molto velocemente, tanto che i cinque ragazzi non si accorsero dell'orario e in fretta pagarono e uscirono dal locale.

Tutto sommato, Louis poteva dire di essersi divertito. Doveva dare ragione a Zayn: gli amici di Liam erano simpatici. Ma questo non glielo avrebbe mai confessato.

C'era qualcosa nel riccio che lo faceva impazzire. Quando si arrabbiava sembrava un piccolo cervo spaurito che voleva a tutti costi assumere un comportamento da grande. In quel bagno però si era reso conto di quanto fosse dolce, nel proteggere Liam, e sensibile, nell'aver raccontato la storia di Niall.

"Beh ragazzi, mi sono divertito tantissimo" disse allegro Niall. Louis aveva anche scoperto quanto fosse pieno di vita il biondino irlandese. Come non si poteva non volergli bene? Non riusciva a immaginarlo chiuso nella sua stanza a piangere.

"Si, hai ragione." disse sicuro Zayn, guardando orgoglioso Louis. Si girò poi verso Liam "Che ne dici? Possiamo dire che i nostri amici vanno d'accordo?"

Liam gli sorrise "Non ne sono ancora molto sicuro. Magari potremmo uscire un'altra volta, un giorno di questi"

I due parlavano tra di loro ma erano ben consapevoli che tutti li stavano ascoltando. A quanto pare a Louis toccava uscire di nuovo con Niall e Harry. Non che gli dispiacesse, ovvio.

Harry alzò gli occhi al cielo "Smettetela voi due. Sono sicuro che avete fatto una specie di scommessa su di noi, tipo 'sono sicuro che il primo ad incazzarsi sarà Louis' o 'secondo me Niall si mangerà tre cheeseburger"

Zayn e Liam risero e si guardarono brevemente negli occhi, scuotendo poi la testa.

"Avanti piccioncini, sappiamo che state tramando qualcosa. Ma non importa, prima o poi Zayn me lo confesserà di sua spontanea volontà" gli fece l'occhiolino Louis.

"Ehi, potrei diventarne geloso" disse Liam baciando la guancia al moro, che arrossì in un modo che Louis definì fottutamente tenero.

Louis sorrise e scosse la testa divertito. Quei due erano fatti per stare insieme, non poteva essere più felice per Zayn.

"Noi dobbiamo andare, ragazzi. Ci vediamo domani mattina" disse infine Zayn, incominciando a salutare gli altri ragazzi.

Quando arrivò il turno di Louis, Zayn lo strinse forte a sè, sussurrandogli all'orecchio un 'Ti voglio bene' che il moro ricambiò con un 'Non ti ci abituare' ironico.

Louis salutò anche Liam e ben presto il moro si ritrovò insieme alla compagnia di Harry e Niall.

"Non pensavo potessi essere così simpatico." pronunciò Niall, pensieroso "E poi pensavo che oggi ci avresti provato tutta la serata con me e invece a stento mi hai guardato. Meglio per te, o ti avrei dato un pugno"

"Oh ma dai, Niall. Non saresti capace di far male neanche al tuo peggior nemico" alzò gli occhi al cielo Harry.

Niall arrossì "Non è vero. Sono solo troppo timido per farlo"

Louis rise "Biondino, questa volta ti è andata bene." gli fece l'occhiolino "Beh, in realtà ti sarebbe andata meglio se fossi stato al mio gioco" scherzò.

"Okay, devo andare a lavoro. Louis, la tua affermazione non merita risposta" disse Niall, scuotendo la testa.

"Lavori?" chiesi curioso.

"Si, faccio il cameriere in un piccolo locale qui vicino. Per adesso la paga è buona, quindi continuo a lavorare lì." rispose lui "Però se non mi sbrigo, mi sa che dovrò trovarmi un altro lavoro" concluse, ridendo.

"Si, certo, vai pure" rispose Lou. Niall salutò calorosamente i due ragazzi prima di correre lungo il marciapiede e scomparire dietro l'angolo.

Harry e Louis si guardarono un pò imbarazzati. Adesso erano soli, non erano più obbligati a stare insieme, a chiacchierare.

"Confermo quello che ha detto Niall: non pensavo che tu potessi essere così simpatico. Ti devo delle scuse per i pregiudizi che avevo su di te" iniziò Harry, guardandosi le scarpe da ginnastica.

"Non fa nulla. Molte persone ce li hanno. Non è una novità per me" fece spallucce Louis.

"Mi sento lo stesso una merda. Non avevo nessun diritto di trattarti in quel modo, Louis" continuò Harry, alzando lo sguardo su quello del moro di fronte a lui.

"Harry, è tutto okay. Adesso sai che non sono come tutti mi descrivono" gli sorrise sinceramente Louis.

"Beh si," disse Harry "in effetti non sei poi così macho"

Louis spalancò la bocca "Non è verò," disse con voce stridula "io sono molto macho. Non vedi quanti muscoli che ho e quanti peli sul petto? Sono l'essere più virile di tutta la scuola"

Harry scoppiò a ridere, una risata rumorosa e splendida. Louis di riflesso sorrise, non potendosi trattenere di fronte a un Harry che si portava le mani alla pancia e inclinava la testa all'indietro, con gli occhi semichiusi.

"Davvero molto divertente, Louis. Mi ero dimenticato del tuo senso dell'umorismo" disse, sorridendo e recuperando la sua compostezza.

"Già, e quello non è nemmeno il mio unico pregio" disse malizioso.

"Oh, adesso ci provi con me? Già dimenticato il piccolo irlandese biondo?" incrociò le braccia al petto con un sorriso sbilenco sul viso.

Louis abbassò lo sguardo "Forse si, forse no. Avresti qualcosa in contrario?" chiese Louis divertito.

"Per cosa, esattamente?" alzò un sopracciglio Harry.

Louis fece spallucce e "Per entrambe" pronunciò spavaldo.

"Sei un idiota." scosse la testa Harry, divertito "Adesso devo proprio andare, Louis"

"Oh," esclamò lui, cercando di non far trasparire la sua delusione dai lineamenti del viso "si certo, anch'io dovrei andare, in realtà"

Harry gli si avvicinò e dopo un breve attimo di esitazione, gli diede un bacio all'angolo della bocca. Dopodichè si allontanò dalla figura del ragazzo e gli sorrise nervosamente "Ciao Louis". Il suo viso sembrava volergli dire non me ne fare pentire. E no, non gli avrebbe fatto pentire di quel piccolo-- ma significativo-- gesto. Di questo Louis ne era più che certo.

"Ciao Harry" gli sorrise sincero prima che quest'ultimo si voltasse e se ne andasse.

Louis sorrise fra se e se. Era davvero felice di aver conosciuto Harry. Sperava che prima o poi uscissero insieme, come un qualcosa di più che amici. Era spaventato di essere ferito di nuovo, però voleva mettersi in una vera e propria relazione con lui. Sapeva che questa volta sarebbe andata meglio.

Sentì vibrare il telefono e perciò lo prese dalla tasca dei pantaloni, sbloccandolo e leggendo il messaggio appena ricevuto. Sorrise ampiamente, scuotendo la testa divertito. Louis conosceva troppo bene il suo migliore amico.

Da: Bad boy

Avevo scommesso con Liam che non appena avresti conosciuto Harry, ti sarebbe piaciuto, e tanto. Ho vinto la scommessa e adesso il mio ragazzo mi deve un pompino. Ti voglio bene xx

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** •3 ***


Era mattina e Louis si stava preparando per andare a scuola. Non si era lamentato più di tanto della sveglia troppo rumorosa o dei capelli troppo scompigliati o del caffè versato per sbaglio sul suo pigiama preferito. Louis sentiva che da oggi sarebbe cambiato qualcosa.

Forse era per il fatto di aver conosciuto dei nuovi amici, dei veri amici, o forse il fatto di avere la possibilità di incontrare Harry per i corridoi ed essere autorizzato a salutarlo senza minacce di morte.

Non che Louis avesse aspettato una nottata intera per rivedere quegli occhi verdi, con delle leggere sfumature di grigio, e quei ricci che sembravano disegnati da Donatello in persona, certo che no.

Louis non era impaziente di rivedere Harry. Era solo nervoso di dover sopportare cinque lunghissime ore di lezione senza Zayn. Un pò come sempre, in realtà.

Dopo essersi vestito e pettinato, lanciò un'occhiata all'orologio appeso sopra la scrivania, rendendosi conto di essere addirittura in anticipo di dieci minuti. Strano, pensò Louis molto strano.

Fece spallucce e decise di uscire di casa e andare a scuola, nonostante non fosse quello il suo solito orario. Ma tutto questo non c'entrava assolutamente nulla con Harry. Decisamente no.

Camminò lungo il marciapiede, osservando distratto le persone che lo circondavano, immaginandosi quale fosse la vita di ognuno di loro e dove fossero diretti con così premura.

Senza nemmeno accorgersene, arrivò a scuola. Fece un profondo sospirò perché si trattava sempre di un noioso, lunghissimo, interminabile martedì. Che tra l'altro era anche lontano dal weekend.

Si diresse a passo svogliato verso una panchina vuota, accendendosi poi una sigaretta per rilassarsi un pò. Poteva diventare un alunno modello, che non ritardava alle lezioni e non rispondeva a tono ai professori, ma questa era un'abitudine che non si sarebbe tolto facilmente. L'unica cosa che gli ricordava un pò della sua vita passata solo ed esclusivamente con Zayn, quando quest'ultimo era ancora un bad boy, insicuro sulla sua sessualità ed esperto nell'arte di conquistare le ragazze.

Louis prese una boccata di nicotina dalla sigaretta per poi espirare e buttare fuori il fumo, socchiudendo gli occhi e inclinando leggermente la testa all'indietro mentre lo faceva. Non sarebbe mai riuscito a fare a meno di fumare.

"Ma guarda chi si rivede"

Louis riaprì gli occhi, guardando la figura che si scagliava davanti a lui, strizzando poi un pò gli occhi a causa dei raggi del sole diretti che gli accecavano la vista.

"Harry?" chiese Louis, un pò insicuro.

"Cosa, ti sei già dimenticato di me? Ti dimentichi facilmente delle persone, a quanto vedo" rispose lui, ridacchiando e sedendosi vicino a lui nella panchina.

Louis gli sorrise e "Beh sai, ho così tanti amici che a volte mi dimentico pure i loro visi" rispose scherzando.

"Oh certo, mi ero dimenticato che tu sei il famoso, Dio Tomlinson" alzò gli occhi al cielo.

"Dio?" chiese perplesso Louis, facendo un altro tiro dalla sigaretta.

"Beh si, Dio." rispose Harry, guardandolo confuso. Com'era possibile che il ragazzo conosciuto da tutti, non sapesse neanche le voci che circolavano su di lui? "Dicono che ci sai fare con i ragazzi. A letto, intendo" spiegò imbarazzato.

"Oh, " rispose Louis, quasi strozzandosi con il fumo e arrossendo leggermente "non sapevo che dicessero questo di me a scuola"

"Sei strano, Tomlinson" affermò Harry, guardandolo incuriosito.

"No, sono diverso" controbattè lui, guardandolo intensamente.

Prese un ultimo tiro dalla sua sigaretta, non staccando gli occhi dal riccio, e dopo aver trattenuto un pò il fumo in bocca, espirò e spense la sigaretta, buttandola via. Harry gli guardò brevemente le labbra sottili, per poi far tornare il suo sguardo ai suoi occhi vispi.

"Un bad boy che si rispetti deve per forza fumare" sorrise sghembo Harry.

"In fondo ho una reputazione da tenere alta" ghignò Louis.

Harry scosse la testa. Dopodiché i due semplicemente restarono seduti vicini, in silenzio, ad osservare gli altri ragazzi entrare nel cortile della scuola e parlare con i loro amici.

"Ehi, Lou"

Louis si girò scocciato. Anche se sembrava strano, e probabilmente contrastava la sua personalità rumorosa, il moro adorava il silenzio. Non quei silenzi imbarazzanti o carichi di nervosismo. A Louis piacevano quei silenzi rilassanti, di chi sa che era più piacevole ascoltare il mondo circostante, piuttosto che delle futili risposte o noiose conversazioni.

"Ehi, ciao-" Louis non ricordava proprio il nome del ragazzo. Non sapeva neanche di averlo conosciuto di recente.

"Thomas" rispose lui, un pò deluso. Forse pensava che Louis si sarebbe ricordato di lui, che avrebbero scopato di nuovo, e che magari si sarebbero sposati. Louis odiava quando gli si presentavano ragazzi che aveva già scopato in precedenza. A meno che non fossero particolarmente bravi.

"Si, giusto. Scusa" rispose Louis. In realtà non gliene fregava più di tanto di un ragazzo che nemmeno ricordava essersi portato a letto.

"Uhm, volevo chiederti una cosa" incominciò lui, portandosi una mano al collo.

"Dimmi pure" sorrise brevemente il moro.

"Che ne diresti di uscire con me, domani? Sarebbe divertente, non credi?" chiese lui con un sorriso malizioso.

Louis si guardò brevemente le gambe prima di rispondere sicuro "Non dubito che possa essere divertente. Purtroppo ho già degli impegni, scusa ancora"

"Oh. Okay, non fa niente" rispose lui, deluso. Era sicuro di poter avere un appuntamento con il moro. Forse anche troppo.

Louis sorrise educatamente al ragazzo che lo stava salutando e che poi gli voltò le spalle per ritornare dai suoi amici. Certo, Thomas non poteva essere definito proprio inesperto, però Louis aveva una regola: mai andare a letto più di una volta con la stessa persona, a meno che non si trattasse del suo ragazzo. L'eccezione a questa regola era destinata a poche persone, Louis poteva contarli sulle dita di una mano.

"Così però non mantieni molto alta la reputazione" pronunciò Harry accanto a lui, con un sorriso forzato. Louis si era completamente dimenticato della sua presenza e perciò sobbalzò leggermente, girandosi verso di lui e trovandolo a guardarlo.

"Oh, beh, me ne farò una ragione" rise, scuotendo la testa.

La campanella suonò e Louis gemette di frustrazione. Dov'era Zayn quando serviva? Aveva bisogno di una sua pacca sulla spalla e delle parole di conforto per poter sopportare cinque ore di lezione. Era una loro stupida routine che raramente infrangevano.

"Meglio entrare. Devo ancora cercare Niall" disse Harry, alzandosi dalla panchina.

"Si, entro anch'io. Fra un paio di minuti" disse, guardandosi attorno alla ricerca di Zayn.

"Che ne dici se, uhm, ci incontrassimo a ricreazione? Ho sentito dire a Liam che aveva intenzione di andare da Zayn, magari possiamo incontrarci con loro" disse il riccio, distogliendo lo sguardo da Louis e prendendo ad osservare la folla di ragazzini che cercavano di entrare a scuola.

Louis sorrise felice "Si certo, sarebbe perfetto"

"Oh, bene." sorrise Harry "Allora a dopo" lo salutò dandogli un bacio sulla guancia.

Louis semplicemente annuì perché non riusciva a spiccicare parola. Aveva visto tante cose, tanti atteggiamenti sfacciati e sexy, aveva fatto tante cose abbastanza sconce, ma Harry era di una ingenuità e purezza unica. Magari non se ne rendeva conto, ma si comportava in un modo così timido e genuino che eccitava Louis. Era un misto tra la dolcezza e ingenuità di un bambino e la sicurezza e virilità di un uomo adulto, e questo faceva impazzire Louis. E non poco.

◆◆◆◆◆◆◆

Louis si ritrovò ad essere particolarmente entusiasta e impaziente dell'arrivo della ricreazione. Proprio per questo, quando suonò la campana che annunciava l'intervallo, Louis balzò su dalla sedia e frettolosamente mise le sue cose nello zaino, andando nella classe di Zayn e seguendolo fino all'incontro con Liam, come un fedele cagnolino.

Si ritrovarono ad aspettare vicino l'aula di chimica, dove probabilmente c'era Harry. E Liam, ovviamente. Niall invece, a detta di Zayn, si trovava in palestra.

Poco dopo vedemmo la porta aprirsi e dei ragazzi affrettarsi ad uscire fuori. Louis ogni tanto faceva un cenno di saluto a qualche ragazzo che riconosceva in mezzo alla folla. Finalmente, Louis e Zayn videro un Liam, con un sorriso che andava da una guancia all'altra, uscire dall'aula e andare dritto verso il pakistano, prendendolo per la vita e baciandolo appassionatamente.

Louis distolse lo sguardo. Quei due erano così fottutamente carini insieme che gli facevano venire la nausea. Okay non proprio, in realtà il moro non voleva invadere la loro privacy e sembrare un maniaco che osserva con insistenza le persone sbaciucchiarsi, quindi preferì puntare lo sguardo su qualcos'altro. O meglio qualcun altro.

Harry gli sorrise, con le fossette in bella vista, e gli si avvicinò di qualche passo, pronunciando un timido "Ehi"

"Come va, riccioli d'oro?"

"Di nuovo con quel soprannome?" disse lui, incrociando le braccia al petto "Se non mi chiami con il mio vero nome, non ti rivolgerò più la parola"

Louis alzò gli occhi al cielo "Okay, Hazza "

"Basta, ci rinuncio" affermò infine Harry, facendo il broncio e alzando le mani in segno di resa.

Louis sorrise. Era così tenero.

"Per rispondere alla tua domanda, anche se non te lo meriteresti, direi che va bene. Nonostante aver fatto un'ora infernale di biologia" fece un sospiro, portandosi una mano ai capelli e scompigliandoseli un pò.

"Non me ne parlare, odio quella materia più della mia stessa vita. Dio, darei qualsiasi cosa per poterla saltare" disse Louis, facendo una smorfia.

"Zay, guarda che sono carini" esclamò Liam, non proprio sottovoce. Zayn annuì e sghignazzò.

"Hai proprio ragione. Te l'avevo detto" pronunciò Zayn verso il suo ragazzo, con sguardo malizioso.

Harry e Louis si scambiarono una veloce occhiata, arrossendo.

"Vedi che ancora non ti ho perdonato, bad boy delle mie scatole." Louis gli lanciò un'occhiataccia "Ah Liam, alla fine il pakistano ha confessato. Non c'è voluto molto per farglielo ammettere, anche se ho dovuto tirar fuori le mie strategie migliori" gli fece poi un occhiolino, per fargli capire di quali strategie stesse parlando.

Liam lanciò un'occhiata allarmata a Zayn e "Cosa?" pronunciò stranito.

"Liam, non è vero. Ti sta solo prendendo per il culo." affermò lui, alzando gli occhi al cielo "Lo sai che amo solo te. E sai che le uniche strategie che mi farei fare, sarebbero solo quelle tue" rise leggermente, prendendolo per i fianchi e avvicinandoselo a sè.

"Bene, perché tu sei solamente mio. Guai a chi ti tocca" esclamò lui guardando brevemente il moro, che se la rideva, e dando un bacio a stampo a Zayn.

Louis scosse la testa disgustato. Harry semplicemente restò ad osservare la scena con divertimento, alternando lo sguardo da Liam e Zayn a Louis.

"Ehi ragazzi!" gridò Niall, rosso in viso per la corsa. I ragazzi non aveva fatto nemmeno caso alla mancanza del biondino, non perché quest'ultimo fosse un peso morto nel gruppo, ma perché erano troppo occupati a parlare/ amoreggiare con i rispettivi amici/ partner.

"Ehi, amico" rispose Harry al saluto, dandogli una pacca sulla spalla.

Niall si piegò sulle ginocchia per riprendere fiato. Dio, la palestra era proprio qui vicino, perché si era messo a correre?

"Amico, ma la palestra è a soli due passi" affermò confuso Zayn, quasi a leggerlo nella mente.

Niall gli lanciò un'occhiataccia "Sono appena uscito da lì, il professore ci ha trattenuto più del previsto. Pensavo che ve ne sareste andati senza di me se non mi fossi sbrigato, quindi ho dovuto letteralmente correre per arrivare in orario"

"Aw, ma che zuccherino" esclamò Louis ironico, accarezzandogli i capelli.

Niall scacciò via la sua mano "Ehi tu, lascia in pace i miei capelli" disse, più infastidito per il fatto che gli aveva toccato i capelli che per l'esclamazione appena fatta.

Harry scosse la testa e "Ti sei messo a correre solo per stare neanche tre minuti con noi?" disse stranito.

Niall incrociò le braccia al petto "Beh, che male c'è. Io sono un buon amico e come tale mi piace passare del tempo con i miei amici quando posso. Mi sarebbe bastato un 'oh Niall, non dovevi. Che gesto carino da parte tua'" rispose indispettito.

"Hai ragione, Nì. Sei stato veramente un buon amico" disse Liam, raggiungendolo e abbracciandolo.

"Ecco, così va meglio" sorrise compiaciuto l'irlandese.

La campanella suonò, annunciando la fine della ricreazione, e a malincuore i ragazzi si salutarono, chi con pacche sulle spalle, chi con baci non proprio casti.

Louis e Zayn ritornarono nella loro aula per riprendere gli zaini, dirigendosi poi nella classe successiva.

Adesso Louis avrebbe potuto sopportare le ore successive con più tranquillità. L'incontro con Harry, anche se breve, lo aveva rilassato quanto bastava e gli aveva messo addosso una strana sensazione, che Louis preferì ignorare.

◆◆◆◆◆◆

Finalmente era finita un'altra giornata di scuola e Louis, come tutti gli altri ragazzi, si affrettò ad uscire dall'edificio.

Era una bella giornata di sole, piuttosto rara a Londra, e Louis si sentiva davvero bene. Guardò il cielo limpido e azzurro e respirò a pieni polmoni l'aria fresca che soffiava su di lui.

Decise di andare da Zayn per salutarlo-- e magari anche per scroccargli un passaggio a casa. Scommetteva che l'avrebbe trovato vicino la sua adorata moto. E infatti eccolo lì, appoggiato leggermente contro la moto mentre attentamente guardava il cellulare tra le mani mentre scorreva probabilmente la home di Facebook.

Louis stava per raggiungerlo quando una mano si posò sulla sua spalla. Si girò confuso e anche un pò terrorizzato. In fondo non poteva escludere che poteva essere un ragazzo che voleva insultarlo o peggio, picchiarlo.

"Ehi, Harry!" rispose invece sollevato, dopo aver individuato la figura del riccio.

"Che c'è? Aspettavi forse qualcun altro?" chiese leggermente deluso, probabilmente fraintendendo lo sguardo del moro.

Louis spalancò gli occhi "No, certo che no. Ero solo...umh, ero un pò sulle nuvole" gli sorrise sincero.

"Oh, okay" rispose il riccio, sorridendo e abbassando lo sguardo sulle sue scarpe.

"Senti, ti andrebbe di uscire insieme, domani?" chiese Louis, cercando di suonare casuale.

Harry alzò lo sguardo su di lui, gli occhi sembravano illuminargli il viso. Poi però il suo sguardo si riempì di confusione "Non avevi un impegno domani?"

Louis sembrò confuso per un'istante. Subito dopo si ricordò dell'incontro con Thomas e rise "Oh, no. In realtà non ho nessun impegno. Solo non volevo uscire con lui"

Harry fece un sorriso sghembo e inarcò un sopracciglio "Non era all'altezza del grande Tomlinson?"

Louis scosse la testa e rise "No, solo che non era il mio tipo"

Harry lo guardò a lungo, prima di porgergli la domanda "E come sarebbe il tuo tipo?"

Louis lo guardò intensamente. Com'è il mio tipo? si chiese nella sua mente. Forse uno gentile, con cui si poteva scherzare e che sembrasse ingenuo ma allo stesso tempo che sapesse prendere in mano la situazione e che avesse il pugno saldo. Più che altro si era ispirato al carattere di Harry per definire il suo tipo. Forse guardandolo aveva capito semplicemente che era lui il suo tipo. Ma questo di certo non poteva confessarglielo.

"Se te lo dicessi, potresti rimanerne sorpreso" disse, ricambiando lo sguardo intenso e profondo del riccio fino a quando Harry distolse lo sguardo dal suo, in imbarazzo.

"Allora? Accetti?" chiese Louis, speranzoso.

Harry ci pensò su prima di annuire e sorridere brevemente. Louis lo ricambiò con un ampio sorriso che metteva in mostra tutti i denti.

"Perfetto." esclamò contento. Si girò verso Zayn e lo vide con il casco in mano mentre lo guardava con un sorrisetto. Lo stava aspettando "Adesso devo proprio andare. Ciao Harry"

Questa volta fu Louis a prendere l'iniziativa, avvicinandosi di qualche passo al riccio, sfiorandogli leggermente il fianco e posando le labbra sulla sua guancia per un paio di secondi, quasi come se non volesse staccarsi da lui.

Quando il moro si allontanò dal viso del riccio, quest'ultimo era leggermente rosso in viso. Louis gli sorrise un'ultima volta prima di dirigersi da Zayn, mettersi il casco e allontanarsi dalla scuola in sella alla sua moto.

Ci misero più o meno cinque minuti per arrivare a casa di Louis, e Zayn approfittò del passaggio dato all'amico per cercare di estorcergli qualche informazione su lui ed Harry.

"Quindi, bella la vita eh?" disse lui, in modo impacciato.

"Il modo più orribile per iniziare una conversazione, Zay." rispose lui, alzando gli occhi al cielo "Cosa vuoi sapere? Tanto lo so che mi hai dato un passaggio per un motivo. Sputa il rospo"

Zayn sorrise. Louis lo conosceva così dannatamente bene che a volte poteva diventare un problema. Non era affatto bravo a nascondere le proprie intenzione o emozioni al proprio migliore amico.

"Vedo che tra te e Harry c'è più sintonia rispetto a pochi giorni fa" incominciò lui.

"Si, lo devo ammettere" fece spallucce Louis con noncuranza.

"Adesso siete amici?" chiese Zayn perplesso "Insomma, fino a ieri vi odiavate!"

"Io non lo odiavo. E neanche lui. Semplicemente non era ancora andato oltre tutta la mia apparenza. Per adesso ci stiamo solo conoscendo" scrollò le spalle.

"Louis, non fare cazzate. È pur sempre uno dei migliori amici del mio fidanzato. Non fare come al solito, per favore" quasi lo pregò Zayn.

"E come faccio di solito, sentiamo" incrociò le braccia al petto.

"Conosci dei ragazzi, li corteggi, li scopi e poi li ignori. Correggimi se sbaglio" disse con tono di sfida lui.

Louis non rispose. Aveva ragione, non poteva negarlo. Così semplicemente restò a guardarlo con aria accigliata.

"Louis, vi ho visti stamattina. Ci stai chiaramente provando con lui e non voglio che Harry soffri. Non se lo merita e non permetterò che accada" disse duramente Zayn.

"Certo, nessuno dei miglior amici del tuo fidanzato si merita di essere ferito dal crudele e senza cuore Louis Tomlinson, giusto?" disse ironico "So quello che faccio e no, non ti farò fare brutta figura davanti Liam, perché è questo quello che conta per te, no?"

"Non è questo, Louis." rispose con lo stesso tono duro "Prima di essere amici di Liam, sono innanzitutto miei amici e non permetterò che vengano attirati nella tua rete per poi essere gettati via come se fossero niente"

Louis spalancò la bocca indignato "Quindi è questo quello che pensi di me? Che io non possa avere delle relazioni serie e che pensi solo a scopare?" chiese ferito Louis.

Zayn esitò qualche secondo per poi rispondere "Non ti vedo in una vera relazione da tanto, troppo tempo, Louis. Io--non sto dicendo che tu sia un puttaniere insensibile. Penso solo che ha da un pò che pensi solo a divertirti. E adesso ti vedo mentre ci provi con Harry e-"

"Esattamente come ci starei provando con lui? Con uno uno stupido bacio sulla guancia? " disse stupito.

Zayn scosse la testa "Non fare lo stupido, Louis. Pensaci. Se si tratta solo di una scopata, non lo fare. Sai, quanti altri bei ragazzi sarebbero disposti a una notte di sesso? Lascia Harry fuori da tutto questo"

Detto questo, Zayn se ne andò sul suo motorino, senza rivolgergli neanche un'occhiata di sfuggita. Louis restò un paio di minuti sul vialetto di casa sua ad assorbire le parole di Zayn, che facevano più male di una coltellata. Non pensava che il suo migliore amico pensasse questo di lui, però neanche il pakistano era così. Usciva con le ragazze, se ne scopava una una volta ogni tanto, ma queste poi diventavano sue amiche o perlomeno non le ignorava mai. Ignorare le persone per lui era un comportamento da codardo. Però non glielo aveva mai detto, non in quel modo.

Lo aveva definito implicitamente un puttaniere, anche se lo aveva negato. Louis non era così, voleva avere davvero una relazione, solo che non trovava la persona giusta che gli ispirasse sincerità e affetto.

Sapeva che con Harry sarebbe stato diverso, non aveva intenzione di abbandonarlo o prenderlo in giro. Voleva iniziare con lui una relazione seria e duratura.

Dopo quello che gli sembrò un'eternità, entrò in casa, diretto a passo spedito verso la sua stanza. La vista gli si offuscò per le lacrime trattenute e Louis strizzò gli occhi. Entrò nella sua stanza e rimase in piedi per un paio di minuti ad osservare il muro di fronte a sé, con i pugni stretti ai fianchi. Poi si lasciò cadere sul letto, lasciandosi andare ad un pianto di frustrazione. Louis non voleva essere così. Voleva dimostrare a tutti, Zayn soprattutto, che lui poteva avere delle relazioni serie e che non gli interessava solo il sesso.

Tirò su con il naso, prendendo ad osservare il soffitto. Cosa avrebbe fatto domani, avrebbe affrontato Zayn o semplicemente lo avrebbe ignorato? Louis era così confuso.

◆◆◆◆◆◆

Stava camminando lungo il marciapiede, diretto a scuola. Era un pò nervoso, a dir la verità. Più del solito. Lui e Zayn non avevano mai litigato così pesantemente, erano sempre stati d'accordo su tutto, e adesso Louis non sapeva come comportarsi.

Il moro si sentiva anche un pò messo da parte. Zayn adesso si era fatto nuovi amici e aveva uno splendido fidanzato. E Louis? Louis non aveva avuto veri amici oltre Zayn, e di certo non aveva un fidanzato. La sua vita non era un granché, adesso che ci rifletteva, ma a Louis stava bene così perché aveva un migliore amico fantastico. E se avesse perso Zayn? Se quest'ultimo avrebbe preferito la compagnia di Liam, Harry e Niall, invece che della sua? Louis era sicuro di non poterlo sopportare. Zayn era tutto quello di positivo che aveva nella sua vita e perderlo significava ritrovarsi solo, con nessuno a fianco.

Attraversò l'ingresso del grande edificio, entrando nel cortile quasi vuoto. Era molto in anticipo e Louis non si era nemmeno accorto di essere uscito da casa così presto.

Prese una sigaretta e nervosamente incominciò a fumarla, cercando di non pensare a nulla, di svuotare la mente dai pensieri negativi. Attirò gli sguardi incuriositi e affascinati di alcuni ragazzi, ma li ignorò tutti. Chiuse gli occhi e si passò una mano sul viso. Odiava la sensazione di vuoto nello stomaco, come se stesse realmente pensando che Zayn lo potesse abbandonare.

Sospirò rumorosamente e fece un altro lungo tiro dalla sua sigaretta. Si guardò intorno e vide Niall e Harry parlare tra loro, non molto lontano da lui. Louis sperò che non lo notassero.

Le sue speranze furono vane quando vide Niall guardarsi intorno con fare distratto e osservarlo confuso per un paio di secondi. Subito dopo lo vide sorridere e dire qualcosa a Harry. Quest'ultimo lo notò vicino all'ingresso e, insieme a Niall, gli si avvicinò. Almeno sperava che non notassero il suo nervosismo.

"Ehi amico, non ti facevo un tipo così mattiniero" disse Niall con un enorme sorriso. Come diamine può essere sempre così allegro, soprattutto di mattina presto?

"Neanche io, a dirla tutta" rise forzato Louis.

"Ciao Lou" pronunciò Harry, di fronte a lui, con un sorriso sghembo.

"Ehi" rispose lui al saluto. Si stava dando dell'idiota in almeno quattro lingue. Insomma, solo un semplice e stupido ehi? Louis voleva sbattersi la testa contro il muro.

Harry aggrottò le sopracciglia e "C'è qualcosa che non va?" chiese.

Louis scosse la testa energicamente e fece un sorriso forzato. Forse anche troppo "No, assolutamente"

Niall lo osservò attentamente prima di affermare "Lou, non sei mai di così poche parole. Che succede?"

Louis aspirò dalla sigaretta, lanciando un'occhiata agli studenti nel cortile. Zayn non era ancora arrivato, fortunatamente. Non avrebbe saputo gestire la situazione se se lo fosse ritrovato davanti, quindi meglio per lui ritardare il momento. Notò anche molti sguardi di ragazzi, chi di lussuria, chi quasi di ammirazione. Louis scosse la testa e quasi gli si appannarono gli occhi. Era diventato la puttana della scuola adesso?

"Louis, ehi, ci sei?" chiese Niall, passandogli una mano vicino al viso.

Louis sobbalzò leggermente e si voltò nuovamente verso i due ragazzi. Niall lo stava guardando stranito e Harry preoccupato. Il riccio stava esaminando ogni suo piccolo gesto e parola, guardandolo come se volesse scavargli anche fin dentro l'anima.

"Scusate ragazzi, ieri non ho dormito molto" mentì Louis, facendogli un sorriso rassicurante.

"Strano," disse Harry "eppure sei arrivato così presto a scuola. Potevi dormire di più, allora"

Louis fu messo alle strette e non seppe che rispondere. Aveva detto la prima cosa che gli era venuta in mente e ovviamente era stata una cazzata poco credibile. Dio, voleva solo essere lasciato in pace, anche solo per qualche minuto.

"Devo andare" affermò Louis, prendendo lo zaino poggiato per terra e dirigendosi verso l'uscita della scuola. Voleva solo ritornare a casa e sprofondare sotto i cuscini, magari piangendo per sfogare la sua frustrazione. Qualcuno però lo prese per il polso, riportandolo indietro. Era Harry.

"Cosa diavolo sta succedendo, Louis?" chiese Harry con un'espressione indecifrabile "Se hai cambiato idea per oggi, potevi tranquillamente dirmelo"

"Cosa?" Louis spalancò gli occhi "No, assolutamente. Non-- non ho cambiato idea, non potrei mai" rispose Louis frettolosamente, mentre Niall li guardava confusi.

"E allora dimmi che diavolo sta succedendo" disse duramente Harry.

"Io-" Louis stava cercando di prendere tempo. In fondo si vergognava di quello che era diventato, si vergognava di se stesso. Si guardò in giro cercando di inventare una scusa credibile quando vide la figura di un moro con il ciuffo all'insù e l'aria da cattivo ragazzo avvicinarsi a loro: Zayn.

Harry lo guardò con le sopracciglia aggrottate prima di seguire lo sguardo di Louis e posarlo su Zayn, ormai a due passi da loro. Quando osservò nuovamente Louis, confuso, lui lo stava già guardando impaurito.

"Ehi, ragazzi" salutò Zayn, dando una pacca a Niall che era il più vicino. Regalò un veloce sorriso ad Harry e guardò brevemente Louis, osservando poi il suo polso bloccato dalla mano di Harry. Gli diede un gelido sguardo di avvertimento e Louis velocemente si districò dalla presa di Harry.

"Devo andare, ci vediamo" pronunciò infine, voltandosi e dirigendosi velocemente all'ingresso della scuola, poco dopo il suono stridulo della campana.

"La nostra conversazione non è finita qua" gridò Harry da dietro le sue spalle con voce quasi minacciosa che gli fece venire i brividi lungo la schiena.

Quasi corse mentre attraversava il lungo corridoio e si dirigeva nel bagno più vicino.

Entrò dentro senza pensarci due volte, chiudendo poi la porta alle sue spalle.

Si guardò allo specchio, osservandosi i capelli spettinati, le guance leggermente rosse e gli occhi lucidi. Era un disastro.

Abbassò lo sguardo sul lavandino, rivedendo nella sua testa lo sguardo di indifferenza di Zayn. Aveva ragione, pensava solo al sesso e proprio per questo adesso era considerato un Dio dalla maggior parte dei ragazzi. Si faceva già abbastanza schifo da solo, non c'era bisogno che Zayn glielo ricordasse.

Si asciugò le lacrime che erano sfuggite dal suo controllo e si bagnò il viso, pronto a una giornata di scuola.

◆◆◆◆◆◆

Era suonata la campana della ricreazione e Louis sapeva che Harry sarebbe venuto da lui e lo avrebbe costretto a confessare.

"La nostra conversazione non è finita qua" ancora gli rimbombava nelle orecchie. Era inutile nascondersi, prima o poi lo avrebbe trovato e lui gli avrebbe dovuto dire tutto. Anche se Louis sperava di no.

Sospirò impotente e cercò di prendere più tempo possibile per riposare i libri dentro lo zaino. Ormai era solo in classe e pensò che forse Harry non sarebbe venuto, quindi si diresse a passo svelto fuori dalla classe.

Uscì dall'aula e si immerse nella folla di studenti intenti a parlare e scherzare tra di loro. Prima che potesse solo pensare a dove poter andare, una mano lo strattonò fino a farlo indietreggiare e entrare nuovamente nell'aula.

Si girò per niente sorpreso verso Harry, intento a chiudere la porta. Lo avrebbe riconosciuto tra mille innanzitutto per il suo profumo delicato e quasi femminile e poi perché era l'unico in grado di farlo rabbrividire con un semplice tocco, cosa abbastanza rara per Louis.

Il riccio incrociò le braccia al petto e guardò Louis "Adesso non mi puoi piu scappare" pronunciò con la sua voce roca.

Louis inarcò un sopracciglio "Beh, in realtà potrei sempre correre in fondo all'aula e buttarmi dalla finestra o gridare a squarciagola che mi stai stuprando"

Harry spalancò leggermente gli occhi "Non lo faresti"

Louis perciò, aprì la bocca e incominciò ad urlare un "AIUTO, VI PREGO, QUESTO RAGAZZO STA CERCANDO DI STUP-"

Harry subito gli si avvicinò e gli tappò la bocca "Okay, messaggio ricevuto, ne sei capace" e si fece sfuggire una piccola risata, in contrasto con l'atteggiamento da duro di poco prima.

Anche Louis sorrise, incapace di trattenersi. Harry gli tolse la mano dalla bocca, lanciando un'occhiata di sfuggita alle sue sottili labbra incurvate verso l'alto.

"Louis," pronunciò Harry, con più dolcezza rispetto a prima e con un pizzico di timore "so che in tutto questo c'entra Zayn. Cosa-- cosa è successo?" chiese, così vicino da mandare il cervello di Louis in panne.

Dopo aver recuperato brevemente il controllo delle sue emozioni, Louis sospirò per l'ennesima volta, abbassando lo sguardo sulle sue vecchie Vans "Zayn pensa che io sia la puttana dell scuola"

Harry spalancò gli occhi "Te l'ha detto lui?"

Louis vacillò un paio di secondi "Non proprio. Però era quello che pensava. Me l'ha detto in maniera implicita, ecco"

Harry sospirò quasi...sollevato? Cosa pensava, che si fosse scopato il suo migliore amico? Anche lui pensava che faceva sesso con chiunque? Di bene in meglio.

"Quindi avete litigato per questo?" chiese cautamente il riccio.

"Si," Louis incrociò le braccia al petto e roteò gli occhi "e se pensi che sia stupido puoi anche evitare di dirmelo. Tu non puoi capire come ci si sente ad essere trattato da sgualdrina dal proprio migliore e unico amico, non puoi. Quindi, evita di farmi la predica e dirmi che ha ragione perché non è proprio giornata." disse stizzito Louis "E poi sbaglio o sono considerato il grande Dio Tomlinson? Un motivo ci sarà" sputò sprezzante.

"Beh, affinché non provo non posso affermarlo con certezza" disse Harry per alleggerire la situazione.

Louis lo guardò brevemente, arrossendo un pò. Era raro vedere arrossire Louis, specialmente per qualcosa che si riferisse al sesso. Ad Harry piaceva così tanto il modo in cui si coloravano le sue gote che avrebbe voluto baciargliele. Ma forse era meglio tenere a bada gli ormoni.

Poi restò semplicemente incantato ad osservare i suoi occhi incredibilmente azzurri, incerto su cosa dire. Forse era vero, Louis faceva tanto sesso ma non c'era nulla di male in fondo, no? Il sesso era una cosa naturale, una cosa che facevano tutti e non gliene poteva dare una colpa per questo. Affinché non c'erano dei cuori spezzati in mezzo, non era un così grande problema.

"Ascolta Louis, non voglio dire che Zayn abbia ragione perché tu non sei la sgualdrina di nessuno. A te piace il sesso tanto quanto tutti gli altri. E poi Zayn dovrebbe accusare non solo te, ma anche tutte quelle persone che ti corrono dietro, aspettandosi di ricevere delle attenzioni. Io so che in fondo tu non vuoi essere questo, che vuoi cambiare e che vuoi dimostrare agli altri quanto vali e che non sei il giocattolino di nessuno. Quindi, si, io mi fido di te, e di quello che vuoi diventare. Perciò, uhm, se vuoi essere diverso, dimostragli a Zayn che puoi e che soprattutto vuoi. So che ne sei capace"

Louis restò a bocca aperta per il discorso di Harry. Erano esattamente le parole che voleva sentirsi dire, la fiducia che voleva che qualcuno gli affidasse per fargli capire che lui la meritava e che poteva farcela. Senza rendersene conto gli occhi gli si fecero lucidi e Louis incolpò la sua dannata emotività.

Harry gli si avvicinò più di quanto non fosse, e lo abbracciò, tenendolo stretto a sè.

Per la differenza di altezza, Louis si ritrovò con la testa appoggiata al suo petto, vicino l'incavo del suo collo. Chiuse gli occhi, respirando il suo profumo e lasciandosi cullare dai battiti irregolari del suo cuore.

Harry interruppe l'abbraccio troppo velocemente per i gusti di Louis, e gli mise entrambe le mani sulle sue guance, asciugandogli silenziosamente alcune lacrime che gli erano scivolate dagli occhi.

Erano così vicini che l'uno poteva sentire i battiti dell'altro correre all'impazzata. Gli occhi di Louis si erano fusi con quelli verdi di Harry, le loro labbra vicine solo pochi centimetri, e poi Harry gli si avvicinò lentamente. L'intenso momento venne interrotto però dall'aprirsi della porta dell'aula.

I due si staccarono velocemente, girandosi spaventati verso il rumore improvviso. La professoressa sull'uscio della porta li guardò straniti prima di borbottare un "Queste cose potete farle fuori dall'istituto scolastico, non accetto tali comportamenti nella mia aula"

Harry e Louis non si erano accorti che fosse già suonata la campana e imbarazzati, con la testa china, uscirono dall'aula.

Camminarono lungo il corridoio per poi guardarsi brevemente, Harry con le guance rosse e Louis con un sorriso malizioso stampato sul viso, e insieme risero rumorosamente per la situazione imbarazzante che si era creata e per la faccia della professoressa alla vista dei due così vicini l'uno dall'altro.

Louis si ricordò improvvisamente dell'appuntamento con Harry e gli chiese l'indirizzo di casa sua. Il riccio lo liquidò con un semplice "ci vediamo all'ingresso della scuola alle otto, okay?"  e Louis non potè che annuire.

Si sorrisero un'ultima volta per poi dividersi e andare a malincuore ognuno nella propria classe, ripensando entrambi al quasi bacio di pochi minuti prima e arrossendo un pò.

 

__________

Grazie ancora a chi sta leggendo questa storia. Davvero, significa molto per me.

Spero che vi sia piaciuto, almeno un pò, e che continuerete a seguirla :)

Grazie mille e un bacio enorme!

 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** •4 ***


Era arrivato il momento. Fra esattamente due ore iniziava ufficialmente l'appuntamento con Harry. Louis non era nervoso, proprio no. Aveva iniziato a scegliere i vestiti da indossare solo tre ore prima e sembrava che niente lo soddisfacesse.

Dopo un'interminabile ricerca nei meandri dell'armadio, Louis trovò una camicia bianca aderente, che non pensava nemmeno di avere, e dei blu jeans che gli fasciavano il culo in modo perfetto. Non che Louis voleva che Harry gli guardasse il culo. Certo che no. O forse si.

Decise di rilassarsi un pò prima di farsi la doccia e vestirsi, così accese la televisione e guardò distrattamente qualche programma, che poteva benissimo essere considerato spazzatura.

Passò un'ora davanti alla tv e Louis nemmeno se ne accorse. Balzò su dal divano e corse a farsi la doccia. Dopodiché indossò i vestiti che aveva deciso di mettersi, ai piedi mise le sue immancabili Vans, sistemò i capelli in un modo che definì abbastanza decente e si spruzzò del profumo addosso.

Quando finì di sistemarsi, mancavano solo dieci minuti all'appuntamento. Louis si fece prestare la macchina da suo padre e con apparente  calma si diresse nel luogo stabilito da lui e Harry.

Era strano vedere la scuola di notte, al buio, con nessun studente nei dintorni. Era quasi inquietante. Parcheggiò vicino al grande portone dell'edificio, aspettando pazientemente che Harry arrivasse. Louis doveva ammetterlo: aveva una fottuta paura di dire o fare qualcosa di sbagliato, o non riuscire a spiccicare parola-- cosa molto improbabile. C'erano tante cose di cui preoccuparsi. Cose che non aveva valutato, se non negli ultimi due minuti prima dell'appuntamento.

Da lontano vide una chioma riccia camminare lungo il marciapiedi con lo sguardo rivolto verso il basso. Era Harry, era impossibile non riconoscerlo. Il suo cuore fece una capriola nel petto e Louis si obbligò a non sorridere come un ebete.

Harry alzò lo sguardo e dopo aver fatto vagare gli occhi lungo la strada, individuò-- nonostante la luce fioca dei lampioni-- una figura familiare all'interno di un auto.

Attraversò la strada e, perplesso, continuò a guardare all'interno dell'abitacolo. Louis decise di uscire fuori dalla macchina e di incontrarlo a metà strada. Harry non poteva mica sapere quale fosse la sua macchina. O perlomeno, quale fosse quella di suo padre.

Louis lo raggiunse con un ampio sorriso. Harry, dopo averlo riconosciuto, gli sorrise sghembo.

Louis gli si avvicinò e gli diede un bacio sulla guancia, soffermando le labbra sulla sua morbida pelle.

"Non è stata proprio una buona idea incontrarci qui, quasi completamente al buio. A malapena ti riconoscevo" disse Harry. Dal calore della guancia, Louis dedusse che il riccio fosse arrossito.

"Ehi, ma io ti ho riconosciuto subito. Devo ritenermi offeso?" mise il broncio Louis.

"A mia discolpa posso solamente dire che non sapevo che venissi con una macchina." incrociò le braccia al petto "Non sapevo neanche che ce ne avessi una"

Louis ghignò "Infatti non è mia"

"Cosa?" spalancò gli occhi Harry.

"È di mio padre." rispose divertito "Pensavi davvero potessi rubare una macchina, riccioli d'oro?"

"Da te potrei aspettarmi di tutto." scosse la testa Harry "Sei una continua sorpresa"

"Cosa intendi?" chiese Louis curioso.

"Beh, ad esempio, non pensavo potessi avere un lato ironico e dolce. A scuola tutti ti etichettano per come ti comporti con i ragazzi, ma mai nessuno ha parlato del carattere che tieni nascosto" sotto la luce dei lampioni, gli occhi di Harry sembravano più luminosi e vivi.

"E tu invece sei l'unico a lasciarmi sempre senza parole. Non so se questo sia un bene o un male" rispose Louis, facendosi pensieroso.

Harry gli si avvicinò "Non credo che sia poi così brutto, no?" i loro visi erano troppo vicini e Louis decise, per la sua sanità mentale e per la sicurezza di Harry da atti che potevano risultare inappropriati, di allontanarsi un pò.

Si schiarì la gola "Andiamo dai, sto morendo di fame"

Harry annuì. Entrarono silenziosamente in macchina e subito Louis l'accese, guidando verso una meta ben definita. Harry gli chiese la destinazione più o meno una quindicina di volte, ma Louis semplicemente gli sorrideva e tornava a guardare la strada di fronte a sé. Harry decise poi di arrendersi, sprofondando contro il sedile e incrociando le braccia al petto, come un bambino indispettito.

Louis parcheggiò una decina di minuti dopo, vicino ad un piccolo ristorante aperto da pochi mesi.

"Ha da un pò che volevo mangiare lì, ma non ho mai avuto tempo per andarci. Ti va bene se ceniamo in quel ristorante, se vuoi posso sempre disdire la prenotazione e-"

"Louis, va benissimo. Qualunque locale in cui servono del cibo commestibile, va bene per me"

Louis scosse la testa felice. Uscirono dalla macchina ed entrarono nell'accogliente ristorante, facendosi poi guidare dal cameriere al loro tavolo.

Louis e Harry si sedettero in un divanetto, uno vicino all'altro, i loro gomiti quasi si toccavano. Solo adesso Louis notò i vestiti che aveva addosso Harry: una maglietta grigia abbastanza semplice, dei pantaloni neri e degli stivaletti dello stesso colore dei pantaloni.

Harry percepì lo sguardo del moro su di sé e frettolosamente disse "Scusa, non pensavo dovessi vestirmi elegante, non--"

"Sei perfetto così, Harry" rispose altrettanto velocemente Louis.

Il riccio arrossì leggermente. Voltò lo sguardo e incontrò i suoi occhi così incredibilmente azzurri "Neanche tu sei così male" affermò poi, lanciando un'occhiata ai suoi vestiti.

"'Non sono così male', scherzi? Se incontrassi un altro me per strada, mi farei dare subito un appuntamento" rispose oltraggiato Louis.

"Di certo non hai problemi di autostima" scosse la testa con un sorriso divertito, scompigliandosi poi i capelli con la mano.

Louis pensò che se il riccio avesse continuato a comportarsi così per tutta la serata, con quei sorrisi completi di fossette, quelle lunghe dita ad accarezzargli i capelli e quelle frasi ad effetto che lasciavano spiazzato Louis, avrebbe avuto un problema. Nei suoi pantaloni.

Scacciò quei pensieri dalla testa, concentrandosi solo sul cameriere, che sembrasse avere la sua età, che stava prendendo le loro ordinazioni. I due, che non avevano dato neanche un'occhiata al menu, presero dei piatti comuni, piatti che ogni ristorante che si rispetti deve avere. Almeno andavano sul sicuro, e non rischiavano di non mangiare quasi nulla di quei piatti elaborati e pretenziosi che erano soliti nei grandi ristoranti.

Mentre Louis dava la sua ordinazione, vide lo sguardo del cameriere soffermato non proprio sul suo viso. Piuttosto, quest'ultimo, era troppo concentrato a lanciare occhiate al petto scolpito del giovane sotto la sua camicia stretta.

Vide Harry di fianco a sè stringere leggermente i pugni. Louis un paio di giorni prima probabilmente se lo sarebbe scopato nel bagno, ma lui non era più così e voleva dimostrarlo. Allungò perciò un braccio e lo poggiò sul divanetto, proprio sopra il posto di Harry, per fargli capire che era off-limits e che avrebbe fatto meglio a smetterla di guardarlo.

Il cameriere annuì all'ordinazione di Louis e si allontanò dal tavolo. Il moro non poteva dire di non essere lusingato dalle attenzioni dei ragazzi nei suoi confronti, ma si era vestito in quel modo solo per farsi guardare da Harry, e nessun altro.

Spostò imbarazzato il braccio, sperando che Harry in qualche modo se ne fosse accorto. Voleva dimostragli che di lui poteva fidarsi e che non avrebbe scopato il primo che passava. O neanche il secondo, o il terzo.

"Certo che fai strage di cuori non solo a scuola e in discoteca" disse Harry, un pò nervoso.

"Si," fece spallucce Louis "ma gli altri ragazzi non mi interessano" mi interessi tu, avrebbe voluto aggiungere, ma non osò spingersi oltre.

Harry non aggiunse altro, semplicemente sorrise e abbassò lo sguardo sul tavolo. È così tenero pensò Louis, sembra quasi un bambino se non fosse per la mascella ben definita e i muscoli ben in vista.

Parlarono poi del più e del meno, dei propri interessi, dei piani per il futuro, dei cantanti preferiti e dei telefilm più orribili che abbiano mai prodotto nella storia della televisione.

Il cameriere ritornò con in mano i piatti ordinati dai ragazzi. A Louis non sfuggì l'occhiolino malizioso del ragazzo e alzò gli occhi al cielo. Alcune persone non riuscivano a capire quando fosse il momento di smetterla.

Harry, piuttosto infastidito dal comportamento poco professionale del cameriere, accarezzò la mano di Louis da sopra il tavolo. Louis quasi sobbalzò per il gesto inaspettato. Forse così il cameriere avrebbe capito che il riccio non era lì come amico. Il ragazzo posò lo sguardo sulle loro mani per poi guardare brevemente Harry. Il suo sguardo diceva chiaramente messaggio ricevuto.

Harry sorrise soddisfatto e strinse la mano di Louis, per condividere con lui quella piccola vittoria. Louis, d'altro canto, continuò a guardare le loro mani intrecciate e si ritrovò a pensare quanto fossero giuste insieme, si adattavano l'uno all'altra.

Harry voltò lo sguardo su Louis, ancora sorridendo e il moro non potè fare altro che sorridere a sua volta. Il suo sguardo cadde poi sulle sue labbra rosse e piene, per poi distogliere lo sguardo prima che potesse fare dei pensieri poco casti.

Iniziarono a mangiare in silenzio, senza nessuno a disturbarli. Quando finirono Louis, come un vero gentiluomo, pagò il conto e insieme uscirono fuori dal locale. Harry più che altro sembrò letteralmente trascinarlo via, come se Louis potesse cambiare idea e andarsi a scopare il cameriere. Forse era solo geloso, pensò divertito.

Camminarono fino al parcheggio ed entrarono in auto.

"È stata una bella serata. A parte il cameriere poco professionale" alzò gli occhi al cielo Harry.

"Si," rise Louis, scuotendo la testa "stava diventando davvero troppo insistente e fastidioso"

"Meno male che c'ero io a salvarti." affermò Harry, inarcando un sopracciglio "Merito un premio"

"Oh, hai ragione," disse pensieroso Louis "in effetti c'è una cosa che potrei darti e che penso possa piacerti, ma non credo che sia il momento opportuno" disse malizioso Louis.

Harry arrossì, sapendo dove voleva andare a parare, così decise di stuzzicarlo un pò e "Davvero? Io credo che invece questo sia il momento perfetto. Oltretutto, come hai detto tu, credo che possa piacermi. Perché aspettare oltre?" rispose con il tono più sensuale che riuscì a fare, avvicinando il viso al suo.

Louis era pietrificato, con la bocca spalancata. Harry parlava sul serio? No, non poteva. Non credeva che sarebbe stato al suo gioco. O che fosse così fottutamente convincente. Louis si obbligò a mantenere un certo contegno. L'unica cosa che riuscì a calmare i suoi bollenti spiriti fu il pensare al fatto che, anche se volevano, non potevano farlo nella macchina di suo padre. Sarebbe stato molto imbarazzante.

"Riccioli d'oro, non mi tentare. Potrei davvero ascoltare il tuo consiglio." disse, sorridendogli appena "E comunque, la serata non è ancora finita"

Harry si allontanò e ritornò al suo posto, sistemandosi nel sedile "Cosa si fa adesso?" chiese Harry, con gli occhi che gli brillavano. Come diavolo poteva trasformarsi da diavolo tentatore a bambino di sei anni nell'arco di cinque secondi? Louis non riusciva a capirlo.

"È un segreto" rispose Louis, sorridendo quando il riccio mise il broncio.

"Okay, me ne starò zitto e non ti chiederò nient'altro. Ciò non toglie il fatto che sia un ragazzo cattivo" disse, guardando fuori dal finestrino.

"Fa tutto parte del pacchetto 'bad boy': il fumare, l'essere puttaniere, il piangere come una femminuccia e il non dire ad un ragazzo la destinazione finale di un appuntamento"

Harry rise rumorosamente, guardando le macchine che sfrecciavano veloci accanto a loro.

Pochi minuti dopo Louis si fermò e i due scesero dall'auto. Il riccio si guardò intorno per capire dove il ragazzo l'avesse portato. Si voltò poi verso Louis, con gli occhi quasi sgranati e un sorriso incredulo.

"Davvero, Louis? Un negozio di caramelle?" chiese Harry "Forse mi hai preso per un bambino delle elementari o qualcosa di simile"

"Perché, non lo sei?" chiese Louis fintamente stupito "Tanto so che vuoi entrarci. A chi non piacciono le caramelle, Haerry? Beh, io ho intenzione di entrare, prendere chili e chili di caramelle e uscire soddisfatto, mangiandomele poi tutte da solo"

Harry alzò gli occhi al cielo "Non si può dire di no alle caramelle. Certo che entrerò in quel dannato negozio"

"Bene" Louis sorrise compiaciuto.

"Anche questo fa parte del pacchetto 'bad boy'?" chiese divertito Harry.

Questa volta fu il turno di Louis di ridere rumorosamente, sotto lo sguardo dei passanti che gli lanciavano occhiate indispettite.

Uscirono dal negozio un'ora dopo, con la pancia piena per i troppi dolci. Entrarono in macchina e Louis l'accese, guidando senza una meta ben precisa. Voleva stare con Harry più tempo possibile. Però, dopo aver visto l'ora tarda, decise che fosse il momento di riaccompagnare Harry a casa.

"Dove abiti, di preciso? Avrei bisogno di un indirizzo"

"Louis davvero, non ce n'e di bisogno, puoi lasciarmi davanti a scuola" disse lui.

"Harry, lo sai quanti stupratori e serial killer ci siano a quest'ora in giro?" rispose Louis, forse esagerando un pò. In fondo lo faceva per la sicurezza di Harry.

"Okay" sospirò e poco dopo gli riferì l'indirizzo.

Arrivarono poco dopo davanti casa sua ed Harry guardò in modo impacciato Louis.

"Mi sono divertito tantissimo. È-È stata proprio una bella serata" pronunciò debolmente Harry.

"Si, concordo pienamente" rispose Louis annuendo.

"Bene. Okay. Forse, sì, dovrei rientrare a casa. Quindi, ci vediam--"

Louis prese il viso di Harry con entrambe le mani e lo baciò. All'inizio si limitò ad appoggiare le labbra sulle sue, improvvisamente insicuro del fatto che Harry volesse baciarlo. Poi però il riccio gli mise una mano tra i capelli e l'altra nell'incavo del suo collo, permettendogli l'accesso alla sua bocca e Louis capì che poteva spingersi oltre.

La sua lingua giocò con quella di Harry in un miscuglio di passione e impazienza. Harry fece scendere una sua mano sul suo petto e la sua pancia, toccandogli gli addominali tenuti nascosti dalla camicia bianca e gemendo sottovoce. Louis, dopo il mugolio del riccio, fece passare la sua mano sotto la sua maglietta, accarezzandogli la schiena. Harry si ritrovò bloccato tra il corpo di Louis e la portiera, mentre Louis si occupava di lasciargli dei segni violacei sul collo e sul petto, lasciato scoperto dalla maglietta.

Harry gemette e in un gesto involontario, o forse no, sollevò il bacino, facendo scontrare il sesso di Harry con la pancia di Louis.

Il moro gemette per poi sospirare di frustrazione "Non possiamo" disse, mordendo leggermente una porzione di pelle del collo di Harry.

Il riccio, nonostante la posizione scomoda, intrecciò le gambe con le sue, continuando a muovere leggermente il bacino per cercare un pò di soddisfazione.

Louis trattenne un gemito "Aspetta Harry, così non mi aiuti" disse Louis, guardandolo negli occhi, adesso lucidi per il momento.

"Si, scusa" mormorò lui.

"Questa è la macchina di mio padre. Mi sento un pò a disagio, capisci? E poi..."

"Cosa?" chiese Harry.

"Non voglio che tu pensi che ti voglia solo portare a letto. Quindi, per quanto la situazione sia dura da gestire, non voglio metterti nessuna fretta, in nessun modo" disse Louis sinceramente.

"In due giorni ho visto molto di te, Louis, e niente di tutto quello non mi è piaciuto. So che non sei quello che gli altri pensano che tu sia e ne ho avuto la dimostrazione. Adesso, per favore, saliamo da me? Non posso più aspettare, Louis" rispose sicuro e con un pizzico di impazienza.

Lo coinvolse poi in un bacio che di casto non aveva proprio nulla, ma che anzi portò i loro corpi ad avvicinarsi.

"Non-- ci sono i tuoi genitori, Harry" cercò di essere ragionevole Louis, allontanandosi appena da Harry.

"Hai ragione," fece un piccolo urlo frustrato "allora andiamo da te"

"Harry, per favore. Sto cercando di fare un passo alla volta nella nostra relazione. Non voglio fare sesso al primo appuntamento, sarebbe troppo squallido e tu non ti meriti questo" disse Louis, ritornando nel proprio sedile.

"Louis, non devi farti influenzare da quello che pensano gli altri di te. Fai quello che ti senti di fare, io di certo non ti giudicherò. Si, apprezzo il fatto che tu voglia fare tutto per bene e con calma, ma questo non significa che dobbiamo reprimere i nostri istinti" rispose Harry con sicurezza.

Vide Louis in difficoltà, alla ricerca delle parole giuste da dire. Harry non lo lasciò pensare e agì. Si mise a cavalcioni su di lui, affermandogli leggermente i capelli e inclinandogli la testa verso l'alto per obbligarlo a guardarlo negli occhi.

"Okay, come vuoi tu, non faremo sesso." annunciò, scendendo a baciargli il collo e la clavicola.

Louis emise un mugolio a bassa voce, cercando di trattenere i gemiti. Le sue mani si spostarono sul sedere di Harry, portandogli il corpo a contatto con il suo.

Harry gemette sulle sue labbra per poi spostarsi verso l'orecchio di Louis "Almeno però permettimi di ringraziarti come si deve per la splendida serata" disse Harry con voce sensuale.

La sua mano scese lenta ad accarezzargli il petto e la pancia piatta, per poi soffermarsi sul cavallo dei pantaloni.

"Non--non devi-" incominciò Louis, respirando a malapena.

"Shhh. Goditi il momento e non pensare a nient'altro" lo interruppe Harry, sbottonandogli i pantaloni e prendendo in mano il sesso di Louis.

Il moro trattenne il respiro per qualche secondo, chiudendo gli occhi subito dopo.

"Voglio guardarti" affermò Harry, avvicinando le labbra alle sue, senza però toccarle.

Louis obbedientemente aprì gli occhi e lo guardò intensamente, con gli occhi languidi di piacere.

Harry incominciò a muovere la mano, prima lentamente e poi velocemente, godendosi i gemiti trattenuti di Louis e il modo il cui le sua labbra si arricciavano o venivano torturate dai suoi denti.

Pochi minuti dopo, Louis venne nella sua mano e sospirò soddisfatto. Il riccio appoggiò la fronte contro quella del moro, le loro labbra aperte quasi si sfioravano.

"Non è giusto. Tu non-"

"Tranquillo." lo rassicurò Harry, dandogli un bacio a stampo "A me ci penseremo la prossima volta" gli fece l'occhiolino, ritornando al posto del passeggero e pulendosi la mano sui jeans.

La prossima volta. Ci sarebbe stata una prossima volta e Louis non vedeva l'ora che arrivasse.

"Buonanotte, Lou" lo salutò Harry, dandogli un bacio dolce e casto. Era solo un leggero sfioramento di labbra che Louis concluse con un piccolo morso sulle sue labbra piene.

Dopodiché, il riccio uscì dalla macchina e si diresse verso l'ingresso di casa sua. Si voltò un'ultima volta verso Louis, salutandolo con la mano e con un ampio sorriso.

Louis scosse la testa divertito e mise in moto l'auto. Quel riccio mi sta facendo impazzire.

◆◆◆◆◆◆

L'indomani mattina varcò l'ingresso del portone dell'immenso edificio, entrando così nel cortile. Ormai stava diventando un'abitudine quella di arrivare presto a scuola solo per vedere e parlare con Harry.

Si guardò intorno e vide il riccio di spalle mentre parlava con Liam e Niall. Sorrise fra se e se e gli si avvicinò. Fece segno a Liam e Niall di non annunciare la sua presenza e con un ultimo passo, afferrò da dietro il riccio, facendo scontrare il suo petto con la sua schiena. Harry fece un urlo poco virile e rapidamente si voltò verso il ragazzo dietro di sé.

Louis gli sorrise e "Buongiorno" gli sussurrò all'orecchio.

"Louis, ma sei matto? Mi hai fatto venire un colpo!" rispose Harry, arrossendo.

"Woah, che è successo qui?" disse Liam, confuso ma allo stesso tempo felice.

"C'è qualcosa che dovete dirci, ragazzi?" continuò Niall, sorridendo e incrociando le braccia al petto.

Harry e Louis si guardarono negli occhi prima di sorridere come degli ebeti.

"Forse si, forse no" fece spallucce Harry, rivolgendo la sua attenzione ai due amici di fronte a lui.

Louis ci riflettè un pò. Adesso cos'erano esattamente loro due? Decise che più tardi gli avrebbe fatto una sorpresa, invitandolo a casa sua, e che insieme ne avrebbero discusso. Non voleva diventare un suo scopamico, quindi era meglio essere chiaro.

Liam alzò un sopracciglio mentre Niall se la rideva. Il biondino aveva già capito tutto, a quanto pare.

"Ehi, ragazzi" salutò Zayn con un sorriso, comparendo di fianco a loro.

Louis si allontanò impercettibilmente da Harry ma quest'ultimo gli afferrò le mani, ancora appoggiate sui suoi fianchi.

"Louis, devo parlarti" affermò il moro con sguardo indecifrabile.

Il moro annuì e si staccò da Harry per seguire Zayn in un luogo, lontano per quanto fosse possibile, da occhi indiscreti.

Si ritrovarono faccia a faccia. Louis abbassò lo sguardo e serrò la mascella. Non avrebbe sopportato un altro rimprovero per il suo vecchio stile di vita. Se solo ci avesse provato, stavolta gli avrebbe risposto a ton-

"Mi dispiace" disse rapidamente Zayn, prendendo ad osservare il muro dietro il muro.

Louis, che era pronto a dirgliene quattro, alzò lo sguardo e osservò stupito Zayn "Cosa?"

Il pakistano sospirò e si passò una mano fra i capelli, guardandolo finalmente negli occhi "Sono stato uno stupido, okay? Non dovevo dirti quelle cose, ma non volevo neanche che Harry soffrisse e- e Dio, mi dispiace. Non volevo darti del puttaniere senza emozioni che si interessa solo del sesso. Mi dispiace così tanto"

"No, hai detto solo la verità." Louis scosse la testa "Però avevi torto su una cosa: non ho mai pensato, neanche per un attimo, di volere Harry solo per il sesso. Mi piace davvero tanto, Zay, e gli altri ragazzi non mi interessano. Il riccio sa come farmeli dimenticare tutti con un solo gesto" sorrise Louis. Così fottutamente tenero, pensò Zayn.

"Si, magari con un solo gesto della mano " rispose malizioso.

Louis arrossì e lo spinse gioiosamente "Chi è che pensa solo al sesso, adesso?"

Zayn ridacchiò "Dovevate vedervi stamattina. Avevate gli occhi a cuoricino" roteò gli occhi.

"Senti chi parla, Mr. Non-Tolgo-Gli-Occhi-Dal-Mio-Fidanzato-Perché-È-Troppo-Bello-E-Dolce" disse Louis incrociando le braccia al petto, con un sorrisetto sghembo.

Lui sorrise "Mi sei mancato cosi tanto Louis" disse, avvicinandosi e abbracciandolo.

"Credevo di aver perso il mio migliore amico." chiuse gli occhi Louis, stringendolo piu forte "Non lo fare mai più o la prossima volta ti castro"

"Amico, poi dovrai fare i conti con Liam" Zayn rise.

Louis si staccò dall'abbraccio con gli occhi lucidi "Andiamo o potrebbero sospettare che stiamo scopando selvaggiamente in un vicolo buio"

Zayn annuì e gli sorrise. Finalmente si era risolto tutto. Era bello riavere il proprio amico al suo fianco, ancora una volta.

"A proposito di scopare, che è successo tra te e Harry?" chiese malizioso, mentre ritornavamo dagli altri.

Louis ghignò e scosse la testa "Non ci penso nemmeno a dirtelo"

"Oh andiamo!" esclamò "Io ti ho detto ogni dettaglio della nottata con Liam"

"Si, e poi non sono riuscito a dormire per giorni." roteò gli occhi Louis "E comunque non abbiamo fatto sesso"

"Non è possibile, avevate entrambi uno sguardo di consapevol-- aspetta, non mi dire che ti ha fatto un pompino!" quasi urlò Zayn.

Louis subito gli mise una mano sulla bocca, non facendo in tempo però a zittirlo. Un gruppo di ragazze si girarono verso di loro, con facce disgustate ma neanche poi così tanto scandalizzate. Tutti conoscevano Louis e il suo modo di corteggiare i ragazzi. Alcune ragazze addirittura ne erano gelose.

"Zitto, idiota, non mi ha fatto un pompino. Cosa ti fa pensare che non sia stato io a farglielo?" incrociò le braccia al petto.

"Perché a te non piace il sesso orale. A te piace dominare, avere il controllo" disse Zayn con un sorrisetto.

"Mi conosci cosi bene che la cosa è quasi inquietante." affermò Louis scandalizzato "E no, non mi ha fatto un pompino"

Arrivarono nel frattempo davanti agli altri ragazzi. Loro li guardarono preoccupati e ansiosi di sapere se avessero fatto pace. Louis lanciò un'occhiata a Harry, che stava aggrottando le sopracciglia. Louis gli fece un sorriso rassicurante.

"Perché quelle facce?" chiese Zayn stranito, portando un braccio sulle spalle di Louis "Non è mica morto qualcuno"

Subito i tre si rilassarono sotto lo sguardo sereno e divertito del pakistano, sorridendogli.

"In realtà pensavamo che vi foste uccisi a vicenda" ridacchiò Liam.

"Non potrei mai. Con chi parlerei di sesso, poi?" chiese Louis ingenuamente.

"Perché diavolo parlate di sesso voi due?" chiese Harry confuso.

"Per condividere le nostre esperienze. Come pensi possa essere così bravo, allora?" scherzò Louis. O forse no.

Harry roteò gli occhi al cielo "Mi sembra di aver già affrontato questo discorso. Non credo, se prima non lo provo" disse malizioso, mettendogli un braccio intorno al fianco.

"Woah, Louis, devi raccontarmi un sacco di cose, amico" affermò Zayn, dandogli una pacca sulla spalla.

"Mi sento a disagio." scherzò Harry "Se da domani in poi mi guarderai in modo strano, saprò che Louis ti ha detto qualcosa su quello che abbiamo fatto. Sono indeciso se rabbrividire o semplicemente evitarti per il resto della mia vita"

"Tranquillo riccioli d'oro, non gli ho detto nulla di ieri" gli fece l'occhiolino Louis.

"Sapevo fosse successo qualcosa! Beh, ho già capito cosa avete fatto, ma non vi preoccupate, non lo dirò a nessuno" rispose Zayn con un sorrisetto pieno di consapevolezza.

"Devo preoccuparmi anch'io? Insomma, non voglio che la mia vita sessuale sia spifferata ai quattro venti" affermò un pò preoccupato.

Louis rise di gusto "Troppo tardi, amico"

Zayn gli diede una gomitata tra le costole, accompagnata da un'occhiataccia.

"Okay, non voglio sapere altro. Ciao ragazzi" salutò Niall, andandosene con una faccia disgustata.

La campanella suonò e Zayn e Louis salutarono i rispettivi partner, il primo con un bacio passionale, il secondo con un imbarazzato bacio all'angolo della bocca.

Si sorrisero e si diressero con i loro rispettivi amici all'ingresso della scuola per poi separarsi e andare ognuno nella propria aula.

La giornata per Louis era iniziata benissimo e sapeva che pomeriggio sarebbe andata anche meglio.

 

 

_________________

Capitolo postato e in attesa di una vostra opinione!

Come potete notare ho diviso il primo capitolo in due, perchè era davvero troppo lungo e poteva sembrare eccessivamente noioso, quindi in teoria questo è il quarto capitolo, lol

Ringrazio ancora chi la sta leggendo e seguendo, vi amo. Tanto. Tanto tanto.

Al prossimo capitolo ;) <3

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** •5 ***


Attenzione: il capitolo diventerà in seguito di rating rosso. Se non gradite, evitate di leggere e passate oltre, grazie.

______________

All'uscita della scuola aveva invitato Harry a passare un pò di tempo a casa sua ed il riccio ovviamente aveva accettato, al settimo cielo. Quel pomeriggio aveva intenzione di confessare ad Harry i suoi sentimenti e dirgli quanto fosse realmente interessato a lui.

Louis era emozionato, a dire la verità. Non sapeva ancora come iniziare il discorso ma pensò bene di improvvisare, perché in fondo si trattava pur sempre di Louis Tomlinson e prepararsi dei discorsi non era del suo carattere.

Quando però sentì il campanello suonare, la sicurezza andò scemando e l'ansia si impossessò del suo corpo. Imprecò per non aver preparato un piccolo monologo da dire al riccio e con il cuore che batteva all'impazzata, andò ad aprire la porta.

Harry era bellissimo come sempre, con i suoi occhi verde smeraldo che gli illuminavano il viso, le sua fossette in bella vista, le sue labbra insopportabilmente rosse e carnose e quella felpa larga che lo faceva sembrare più piccolo di quanto non fosse.

"Ciao, Lou" gli sorrise allegro.

"C-ciao" borbottò, e pensò quasi che non lo avesse sentito così si schiarì la gola e recuperò il suo contegno "Entra pure" disse, spostandosi per farlo entrare.

Harry abbassò lo sguardo timidamente ed entrò in casa. Dopodiché Louis chiuse la porta alle sue spalle e prese un profondo respiro.

"Ti posso offrire qualcosa? Ho del the, degli snack, ho anche del vino-- anche se non credo che tu lo beva. In realtà non lo bevo neanche io, ma-"

Harry rise leggermente "No grazie, vorrei solo un bicchiere d'acqua, per adesso"

Louis annuì e si affrettò a portarglielo, attento a non far fuoriuscire neanche una goccia dal bicchiere.

Glielo porse ed Harry sussurrò un timido "grazie", a malapena udibile.

Louis era molto nervoso di un'eventuale rifiuto di Harry e poi non sapeva quando, e soprattutto come, affrontare il discorso, perciò cercò di rimandarlo per più tempo possibile.

"Ti va di vedere un pò di televisione?" chiese, un pò sicuro della risposta. Magari lo avrebbe trovato noioso o scontato o avrebbe pensato che con lui non si sarebbe divert-

"Okay" Harry interruppe i pensieri di Louis, annuendo e facendo rimbalzare i suoi morbidi ricci.

Si sedettero insieme sul divano, Louis un pò più distante dal riccio. Harry lo guardò stranito per quell'improvvisa freddezza, ma cercò di non pensarci più di tanto.

Accesero la televisione e Louis fece un pò di zapping con il telecomando, alla ricerca di qualche programma interessante. Si fermò poi su un programma di Mtv chiamato Catfish, per le numerose insistenze da parte di Harry.

Il riccio seguì il programma, ancora un pò infastidito dallo strano comportamento di Louis, mentre quest'ultimo si limitò ad osservare distrattamente il televisore, muovendo nervosamente il ginocchio.

Harry notò il movimento e guardò di sfuggita il moro. Si obbligò a non guardarlo e a concentrarsi sul programma, ma dopo un paio di minuti fermò il movimento di Louis appoggiando una mano sul suo ginocchio, attirando su di sé la sua attenzione.

"Cosa c'è?" chiese con le sopracciglia aggrottate.

Louis scosse impercettibilmente la testa e "Nulla" borbottò.

Harry si girò completamente verso di lui "Andiamo Louis, credi che io sia stupido? Cosa c'è che non va? Forse ti sei pentito ad invitarmi a casa tua? Se vuoi posso andar-"

"No!" esclamò Louis velocemente "No. Resta qui. Sono solo un pò-- niente, lascia perdere" concluse, voltandosi verso la tv.

Harry si accigliò e allungò la mano,mettendogli due dita sotto il mento e girandolo verso di lui "Perché non vuoi dirmelo?"

Louis si perse in quelle iridi che sembravano volessero pregarlo per dargli una risposta. In quel momento il riccio sembrava un bambino, con il suo leggero cipiglio a solcargli le sopracciglia e le sue labbra imbronciate. Si fermò ad osservare le sua labbra a cuore per fin troppo tempo e riportò velocemente lo sguardo sui suoi occhi.

Sospirò e lentamente chiuse gli occhi, per riaprirgli l'attimo dopo. Vide un lampo di paura attraversare le iridi di Harry e velocemente si affrettò a rispondergli. Non voleva che pensasse che fosse andato a letto con qualcun'altro e che l'aveva invitato a casa sua per lasciarlo-- anche se in realtà non erano ancora nemmeno fidanzati, ma questi erano solo futili dettagli.

"Io-- okay, te lo dico." disse di punto in bianco Louis. Harry fece cadere la sua mano sul divano, guardando impaziente il moro accanto a sè.

Louis di risposta abbassò lo sguardo sulle sue mani ed Harry pensò al peggio. Le lacrime stavano già pizzicando agli angoli degli occhi per riversarsi fuori ed era già pronto ad alzarsi e andarsene da quella casa.

Non disse nulla, aspettò solo che Louis continuasse.

"Ci ho pensato molto e credo che questa sia la cosa giusta da fare. Io, uhm, forse penserai che sia una cosa stupida o che sia ancora troppo presto, però-- al cuore non si comanda, no?" rise nervosamente, osservando un punto vicino il televisore "Mi chiedevo se-- se vorresti essere il mio fidanzato, ecco. Non sono più quello di settimane fa, io gli altri neanche li guardo. Ho occhi solo per te, Harry. Ma forse non mi crederai, perché in fondo chi lo farebbe? Però voglio solo assicurarti che sono sincero. E fedele. Vorrei solo avere un'opportunità con te" concluse velocemente, lanciando uno sguardo di sfuggita ad Harry per poi riprendere ad osservare davanti a sé.

Il riccio inizialmente lo guardò stranito, poi stupito e infine incredulo. Pensava che fosse stupido anche solo chiederglielo, ma si limitò a stare in silenzio ed osservare il suo profilo perfetto. Era senza parole e non si aspettava che Louis lo portasse a casa sua per fargli quel-- a parere di Harry-- bellissimo discorso.

Dopo un paio di minuti di silenzio, Louis alzò lo sguardo su di lui. Lo trovò a guardarlo incredulo, come se fosse stato un idiota solo ad aver pensato di poter stare con un tipo come lui. Aveva già capito. Harry non gli credeva, non gli aveva dato quella fiducia che aveva il bisogno di sentire. Ma andava bene così, in fondo Louis se lo meritava per come si era comportato. Sospirò triste e si alzò dal divano.

Harry lo afferrò per il polso, prima che potesse allontanarsi ancora di più dal divano, e si alzò in piedi. Louis lo guardò stranito.

"Dove stai andando?" gli chiese ingenuamente Harry, guardandolo confuso.

"Io-" Louis non sapeva dove stava andando esattamente, ma aveva sentito il bisogno di alzarsi e prendere un pò di aria fresca, magari evitando di sentire un rifiuto dal riccio. Così decise di mentire "stavo andando in cucina. A preparare qualcosa da mangiare. Mi è-- mi è venuta un pò di fame" inventò la prima scusa che gli venne in mente.

"Adesso?" inarcò un sopracciglio Harry.

"Uhm, si. Adesso. Proprio in questo momento. Meglio che vada" si districò dalla presa di Harry e si voltò.

"Ma-" incominciò Harry, ormai però il moro era già sparito in cucina.

Il riccio si stava dando dello stupido per essere rimasto in silenzio per tutto quel tempo, ma era troppo stupito anche per muovere un muscolo. Era indeciso se prendersi a pugni, sbattersi la testa contro il muro, o buttarsi dal balcone del terzo piano di Louis. Sbuffò scocciato per non aver colto al volo l'occasione che gli era stata regalata, e seguì Louis in cucina.

Lo trovò con le mani poggiate sul bancone e la testa abbassata.

"L-Louis" pronunciò debolmente. Era triste per essere stato così deficiente e avergli fatto fraintendere tutto.

Il ragazzo si riscosse dal suo stato di apparente frustrazione e si raddrizzò.

"Sì, io stavo-- stavo pensando a cosa mangiare." si spostò verso una mensola e l'aprì "Preferisci un panino con la Nutella o-"

"Louis" pronunciò, questa volta più deciso di prima, catturando l'attenzione di Louis, che si bloccò immediatamente.

Si avvicinò con passi felpati al ragazzo, che lo stava osservando attentamente.

"Non ti ho ancora dato una risposta" rispose, guardandolo per analizzare ogni suo gesto e movimento.

Lui distolse lo sguardo "Non ce n'è di bisogno. Ho già capito, non serve che tu me lo dica" rispose stizzito.

Louis per quanto sembrasse forte, all'esterno, in realtà era fragile. Aveva paura di un rifiuto, del suo rifiuto, perché se prima di quel momento non era mai stato disprezzato da nessun ragazzo, adesso che provava dei veri sentimenti per uno di loro, si sentiva triste per non essere ricambiato. Era così frustrante e umiliante. Ma gli andava bene così, Harry si meritava di meglio.

Il riccio scosse la testa "Non hai capito un bel niente, invece" affermò con un sorriso dolce, completo di fossette.

Louis vacillò sotto il suo sguardo e si chiese se davvero Harry lo avesse rifiutato.

Il riccio gli mise una mano sulla guancia e si avvicinò al suo viso, toccandogli con il naso le morbide guance "Se avessi aspettato qualche altro minuto, ti avrei dato una risposta"

"Pensavo che-- insomma, sei rimasto in silenzio a guardarmi con quello sguardo, a metà tra l'incredulo e il divertito. Non sapevo cos'altro fare" rispose Louis, indietreggiando e allontanandosi dal viso di Harry.

Harry parve deluso e triste per la sua reazione ma non demorse e gli spiegò il perché, gesticolando più del dovuto "Non è come pensi, Louis. È vero, ero incredulo e divertito, ma semplicemente perché non credevo che ci fosse bisogno di chiedermelo, visto il mio atteggiamento nei tuoi confronti, e non pensavo che fossi un tipo da discorsi romantici. Tutto qua. Sono rimasto molto stupito per tutto quello che mi hai detto tanto che-- che non riuscivo a pronunciare neanche una sillaba. Mi dispiace averti fatto pensare di averti rifiutato, non-- non potrei mai"

Louis spalancò gli occhi e lo guardò intensamente, per poi lasciarsi scappare un sorriso divertito.

"Siamo un disastro." scosse la testa "Propongo di ritornare di lá e rifare tutta la scena come si deve"

Harry rise rumorosamente "Saresti disposto a farmi nuovamente quel romantico, mieloso, sdolcinato discorso?" alzò un sopracciglio, avvicinandosi di nuovo al suo corpo.

Louis ci pensò su prima di affermare un deciso "Non se ne parla nemmeno" e far ridacchiare il riccio.

"Allora potremmo continuare da qui" disse Harry, sorridendogli sghembo.

Louis si schiarì la gola e gli mise le mani sui fianchi "Quindi, vorresti essere il mio fidanzato?"

Ad Harry brillarono gli occhi e gli sorrise dolce "Certo, mio bel principe"

"Ti sei appena dato della principessa?" rise Louis.

Harry fece spallucce "Le principesse sono belle. Ed io sono bello. Non ci vedo niente di male"

Louis scosse la testa, ormai senza speranza "Me ne sto già pentendo. Dammi altri cinque minuti per riflettere se voglio davvero stare con un ragazzo che si crede una principessa Disney"

Harry ridacchiò "Troppo tardi" e unì le sue labbra con le sue.

Louis sorrise nel bacio e mosse leggermente le labbra contro le sue. Dopodiché gli morse il labbro inferiore e glielo leccò subito dopo, chiedendo l'accesso alla sua bocca. Harry non si rifiutò e rapidamente schiuse le labbra, permettendo alla lingua di Louis di giocare con la sua.

Un semplice bacio dolce si trasformò ben presto in qualcosa di più. Forse entrambi avevano aspettato troppo per avere un contatto. Forse entrambi desideravano un bacio da quella mattina, quando si erano incontrati a scuola. Forse il ricordo di quel che avevano fatto in macchina ieri, era ancora troppo fresco nelle loro menti.

Si baciarono voracemente, con le mani impegnate ad accarezzare più porzioni di pelle possibile e i loro corpi a strusciarsi tra di loro come a chiedere di più.

Louis gli mise una mano sui ricci e glieli tirò leggermente e, in base ai gemiti soffocati del riccio, capì che il ragazzo non ne era affatto dispiaciuto.

Harry lo spinse con il corpo ad indietreggiare e Louis si ritrovò con il sedere schiacciato sul bancone. Il riccio gli mise una mano sulla parte bassa della schiena e l'altra sulla nuca, approfondendo ancora di più il bacio e portando Louis a sdraiarsi sul bancone.

Louis gemette quando Harry prese a mordergli e a succhiargli una porzione di pelle del collo e con difficoltà cercò di elaborare in testa una frase di senso compiuto.

"N-non qui. Saliamo di sopra" riuscì finalmente a dire.

Harry si staccò dalla sua pelle e annuì frettolosamente, prima di farlo alzare dal tavolo e prendergli la mano. Louis lo trascinò verso la sua camera, quasi incespicando nei suoi stessi piedi.

Harry dietro di lui lo seguiva stringendogli la mano, che adesso era diventato il loro unico contatto.

Louis aprì la porta e lasciò andare la mano di Harry, sbattendolo poi contro il muro e riprendendolo a baciare appassionatamente.

Harry se lo spinse più vicino, accarezzandogli lentamente la schiena, dall'alto fino al basso, arrivando fino al suo sedere sodo e stringendoglielo delicatamente.

"Era da un pò che volevo farlo" sussurrò Harry, tra le sue labbra con un sorriso.

Louis si avvicinò al suo orecchio "Sapessi quante cose avrei voluto farti io, già da tempo"

Harry gemette e strinse la presa sul suo sedere "E allora fammele vedere"

Louis lo prese per la felpa e lo trascinò sul suo letto, tenendo saldamente il corpo a contatto con il suo.

Lo spinse sl materasso e lo guardò brevemente, con un luccichio malizioso sul viso, prima di sdraiarsi su di lui.

"Ne sei sicuro, Haerry? " gli chiese, strofinandogli il basso ventre contro il cavallo dei suoi pantaloni.

"S-si" rispose il riccio con gli occhi socchiusi dal piacere e la lingua che guizzava velocemente fuori per inumidirgli le labbra.

Louis notò il movimento e si abbassò sulle sue labbra, leccandogliele lentamente "Se avevi bisogno di inumidirle, potevi dirmelo prima, tesoro" disse malizioso, prendendogli a mordere il labbro inferiore.

Harry soffocò un gemito che gli stava nascendo in gola e divaricò ancora di più le gambe.

"Non trattenere i gemiti, Haerryvoglio sentirli" sussurrò Louis, scendendogli a baciare la parte sensibile vicino l'orecchio, il collo e la clavicola. Lo guardò negli occhi e vide una scintilla maliziosa attraversargli gli occhi.

Harry gli coprì la guancia con una mano e con un sorriso sghembo gli disse "Sei troppo vestito, per i miei gusti"

E ben presto i due si tolsero i vestiti in tempo record e si lasciarono osservare ed accarezzare l'uno con altro.

"Sei bellissimo" disse Louis, accarezzandogli il petto e baciandolo dolcemente.

Harry scosse la testa "Tu di più" sussurrò con voce roca.

La mano di Louis scese ad accarezzargli la pancia per poi soffermarsi sul suo sesso.

Harry trattenne il respiro per qualche secondo. Il moro mosse la mano su di lui con estrema lentezza, facendolo sospirare di piacere e impazienza. Harry cercò di muovere il bacino contro la sua mano per fargli accelerare il movimento, ma Louis semplicemente lo strinse più forte e si fermò, facendo gemere il riccio.

"Impaziente, piccolo?" gli sussurrò malizioso all'orecchio. Abbassò lo sguardo sulla sua mano stretta attorno il suo sesso "Anche se qui di certo non c'è niente di piccolo "

Harry sorrise malizioso, ma non riuscì a dargli una risposta perché il moro incominciò a muovere freneticamente la mano e a farlo gemere ad alta voce.

"Non-- non così" riuscì ad esclamare Harry, stringendo il labbro tra i denti.

"Certo che no. Questo era solo l'inizio" sussurrò Louis, fermandosi e divaricandogli il più possibile le gambe.

Scese a baciargli il petto solido, la pancia piatta, le cosce muscolose, lanciandogli ogni tanto delle occhiate di sfuggita e vedendo Harry osservarlo mentre percorreva il suo corpo, con qualche piccolo morso qua e là.

Si soffermò sul suo sesso, soffiando  e leccandogli la punta, mentre vedeva Harry gemere rumorosamente, con gli occhi strizzati e i denti a torturargli le labbra.

Scese ancora e diede un piccolo morso nel suo interno coscia, sentendo Harry sobbalzare leggermente contro il suo corpo.

Il riccio abbassò lo sguardo su di lui, un pò preoccupato di quello che stava per fargli Louis, ma lui semplicemente gli sorrise per poi abbassarsi e percorrere un tratto con la lingua fino ad arrivare alla sua apertura.

Il riccio si irrigidì immediatamente e strinse le lenzuola sotto di sé. Louis prese ad accarezzargli delicatamente le cosce e le mani per farlo rilassare e dopo un pò Harry sospirò di piacere e Louis potè continuare a penetrarlo con la lingua, facendolo gemere incontrollatamente.

Prima che Harry potesse raggiungere il culmine del piacere, Louis si risalì fino alla sua altezza e gli sorrise dolcemente. Sorriso che Harry ricambiò con uno languido e pieno di lussuria, afferrandogli la testa e spingendolo verso di sé, baciandolo in modo volgare, facendo finire il bacio con uno schiocco rumoroso che fece eccitare ancora di più i due.

Harry prese la mano di Louis e lo guardò negli occhi mentre lentamente si portava due dita alla bocca e gliele leccava senza pudore. Louis lo guardò con gli occhi spalancati, trattenendo malamente un gemito. Quelle fottute labbra erano nate per quello pensò Louis, guardando la sua bocca più rossa e gonfia del solito.

"Non trattenere i gemiti." Harry disse le stesse parole del moro, sorridendogli con divertimento. Subito dopo si fece serio e "Voglio sentirti, Loueh"

Louis si morse il labbro e annuì e, dopo una breve carezza sulla guancia, entrò dentro di lui, provocando un sospiro di piacere ad entrambi.

Louis si mosse lentamente, per far abituare il riccio alla sua presenza. Harry, dopo un breve attimo di irrigidimento iniziale, si lamentò e prese a muoversi impazientemente contro Louis, facilitando il movimento al moro, che adesso sospirava pesantemente.

Quest'ultimo incominciò ad affondare completamente contro di lui, borbottando un qualcosa di incomprensibile al genere umano mentre Harry strizzava gli occhi.

Ben presto il dolore si trasformò in piacere e Louis si mosse sempre più velocemente dentro Harry, che gemeva e boccheggiava.

Prima che entrambi potessero raggiungere il culmine del piacere, Louis afferrò le gambe di Harry e le fece intrecciare dietro la sua schiena.

"Appoggiati contro di me" gli disse quasi senza fiato Louis.

Harry subito strinse la presa delle gambe sulla sua schiena e avvolse le braccia intorno al suo collo.

Louis afferrò il riccio per i fianchi per poi portare il riccio su di sé mentre cambiava posizione, trovandosi con la schiena contro il materasso e il riccio su di sé. Poi, con la forza delle braccia, si mise seduto, facendo sedere di conseguenza Harry sulle sue gambe.

Il riccio, che adesso aveva le gambe ai lati dei fianchi di Louis, le divaricò ancora di più, portando la testa all'indietro e muovendosi ritmicamente contro il sesso di Louis.

Il moro afferrò nel frattempo il sesso di Harry e incominciò a muovere freneticamente la mano. Entrambi gemevano senza sosta, prendendo a malapena fiato, e ben presto raggiunsero contemporaneamente il culmine, gridando i loro nomi e facendo riversare fuori il loro piacere.

Si accasciarono ognuno sul corpo dell'altro, con gli occhi chiusi e le fronti unite, respirando pesantemente. Si guardarono poi negli occhi e sorrisero brevemente, esausti. Harry dopo aver ripreso fiato, uscì dal corpo di Louis, imbarazzato come non mai mentre Louis lo guardava malizioso. Fece sdraiare poi il more accanto a sè nel letto e poggiò la testa nell'incavo del suo collo.

"Forse non hanno poi così torto" esclamò di punto in bianco Harry.

"Chi?" chiese curioso Louis, con un sorriso rilassato sul volto.

"I ragazzi della scuola." roteò gli occhi Harry, borbottando un "Adesso capisco perché ti chiamano Dio Tomlinson "

Louis ridacchiò e scosse la testa. Harry lo guardò intensamente, prima di mordersi nervosamente il labbro inferiore. Louis notò il cambiamento di umore del compagno e intuì subito i suoi pensieri.

"Harry, so a quello che stai pensando. Non ci proverei neanche per sogno a lasciarti, capito? Non ci pensare neanche per un attimo, non sei nemmeno lontanamente paragonabile agli altri" affermò sincero Louis, prendendogli la mano e baciandogli il dorso con estrema dolcezza.

Harry lo guardò dubbioso per un paio di secondi "Ne sei sicuro? Io-- non voglio che mi lasci come un idiota e che ti trovi qualcun altro, probabilmente migliore di me. Ti ho dato tutta la mia fiducia, Louis, ti prego, non deludermi"

"Harry, non sono mai stato così serio in tutta la mia vita." iniziò il moro, guardando il riccio dritto negli occhi con una scintilla di sicurezza ad animarli "Sei la cosa più bella che mi sia capitata da tanto tempo. Per te sono uscito da tutta quella merda, sono diventato il ragazzo affidabile di una volta. Non mi meriterei la tua fiducia, lo so, però posso solo assicurarti che non sarò più il ragazzo che si scopava ogni essere vivente della scuola. In questi giorni mi hai conosciuto, hai visto un lato di me che non mostravo nemmeno a Zayn-- e no, non intento il mio pene." aggiunse ridacchiando. Harry non potè trattenere una risata roca, coprendosi subito dopo la bocca con la mano. Louis gli tolse le mani dal viso e gli accarezzò delicatamente la guancia "Sei così bello, Haerry, così tanto che fa male. Non mi merito una persona del genere accanto a me, però voglio essere l'unico a poterti baciare, toccare, accarezzare o dirti parole dolci nell'orecchio e-- Dio, fai uscire questa parte sdolcinata di me che non credevo neanche di avere"

Harry ridacchiò e gli mise una mano sul petto, osservandolo dall'alto "Non è una cosa così brutta, no?"

Louis scosse la testa e gli sorrise "Affatto. Solo che non sono abituato a questa parte di me ed ho paura di sbagliare e rovinare tutto."

Harry poggiò un delicato bacio sul suo collo, leggermente umido per il sudore "Non rovinerai nulla, ne sono sicuro. Non sono un tipo che molla così facilmente, Tomlinson. E se vedo qualche ragazzo ronzarti attorno, li tirerò per la punta dei capelli e gli urlerò in faccia di non avvicinarsi al mio ragazzo. Sarò il loro incubo peggiore" concluse con un sorrisetto compiaciuto.

"Aggressivo?" chiese Louis divertito "Mi piace"

Harry ridacchiò felice e racchiuse la loro conversazione con un bacio, lento dolce e stanco.

Si staccarono dalle labbra dell'altro, entrambi con dei sorrisetti da ebete, dopodiché il moro tirò su di sè il riccio e gli accarezzò delicatamente i capelli.

Si addormentarono così, stretti l'uno all'altro, e con dei sorrisi appagati e felici sul viso.
 

 

_____________

Inizio col dire che è stato molto imbarazzante scrivere la parte del rating rosso ed forse è troppa sconcia ma okay....AHAHAH

Questo era l'ultimo capitolo della storia e mi spiace così tanto lasciarvi. Sembrerà stupido ma mi er affezionata davvero tanto sia a voi che a questa fanfiction e mi dispiace concluderla qui :c

Grazie a chi l'ha letta/ votata/ commentata, siete stati un'amore. Se volete seguirmi per tenervi aggiornate con le mie storie o traduzione, sapete cosa fare♥

Se non volete, me ne farò una ragione. Sappiate solo che mi renderete triste...molto triste....davvero davvero molto triste.

Okay, sto leggermente delirando non fateci caso.

Spero che il finale non sia stato deludente, fatemi vedere se avete apprezzato o meno la storia-- o perlomeno quest'ultimo capitolo *alza e abbassa le sopracciglia*-- e stellinate!

Big loveee♥

 

P.s: amo Catfish, non potevo non inserirlo, sorry not sorry

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3155018