Tecnicamente

di Aika Morgan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tecnicamente ***
Capitolo 2: *** Nuvole dolci ***
Capitolo 3: *** Di procioni e pinguini di peluche ***
Capitolo 4: *** Dieci minuti di Nagisa. ***
Capitolo 5: *** Il mondo insieme a te ***
Capitolo 6: *** Che forma hanno le nuvole? ***



Capitolo 1
*** Tecnicamente ***


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Tecnicamente.

Tecnicamente, Rei voleva solo farlo smettere di parlare.

Non c'era altro motivo, ecco.

Nagisa stava parlando di... boh, Rei non aveva assolutamente idea di quale fosse l'argomento della discussione, forse un gelato particolarmente buono mangiato il giorno prima, in quella nuova gelateria dove dovevano assolutamente andare tutti insieme.

Tutto questo mentre lui, Rei, era impegnato a calcolare quanto ci avrebbe messo a percorrere la strada da casa a scuola se avesse fatto dei passi di uguale ampiezza e se era preferibile tagliare dalla strada della stazione oppure andare sempre dritto.

Rei non amava essere disturbato durante i suoi calcoli, Nagisa lo sapeva benissimo, così come Rei allo stesso tempo sapeva che Nagisa odiava quando qualcuno non lo ascoltava, tanto da alzare il volume della voce, giusto per fargli un dispetto e catturare la sua attenzione.

A quel punto, Rei non aveva trovato altra soluzione: in realtà voleva tappargli la bocca, solo che, per farlo, invece di usare una mano, aveva usato le sue labbra.

E lì, in quell'attimo, Rei si rese conto del fatto che, senza nessun calcolo, aveva scoperto il modo per zittire Nagisa e che, sorprendentemente, era un modo che non gli dispiaceva affatto.

 

 

___

Feelings, feelings everywhere *-*

La cosa bella di avventurarsi in un nuovo fandom, è portare la gente a sclerare con te <3 e infatti tutto ciò è merito di Robs e dell'entusiasmo con cui oggi ha iniziato (e ha finito in nemmeno due ore) a vedere Free! Leggete la sua ff su Nagisa e Rei perché è adorabile, mi raccomando ** A lei dedico queste quasi duecento parole, anche se non sono degne della sua bravura.

Prossimamente, dopo essermi già dedicata ad Haru e Mako, penso che passerò al lato oscuro delle threesome, perché sì, insomma (HaruxMakoxRin *-* come si fa a scegliere?). E poi boh, pensavo di fare una raccolta di flashfic e drabble :D

Stay tuned, insomma <3

Aika

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Capitolo 2
*** Nuvole dolci ***


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Nuvole dolci.

A Thalia, che sta sopportando i miei deliri sul cinema
iraniano al punto dallo starsi appassionando anche lei ♥

 

– Rei-chan, Rei-chan! Voglio lo zucchero filato, stasera! – Rei alzò un sopracciglio nel vedere Nagisa che gli correva incontro col suo sorriso più smagliante.

– Lo... zucchero filato? – chiese incredulo.

Quella sera c'era una festa di quartiere, una di quelle in cui si allestivano le bancarelle con i dolci e alla fine della quale erano previsti anche i fuochi d'artificio.

Lui e Nagisa ci erano andati insieme a Makoto ed Haruka, che però erano inspiegabilmente scomparsi da qualche parte – Nagisa aveva insinuato che Haru avesse trovato un laghetto dove andare a nuotare e che a Makoto non fosse rimasto altro da fare che andare con lui.

– Sì, lo zucchero filato! Hai presente quella cosa dolce che sembra una nuvola? Mamma me lo comprava sempre, quando ero piccolo!

– Appunto, quando eri piccolo!

E dai, Rei, non essere noioso! – sbuffò Nagisa, mettendosi in fila davanti alla bancarella. – Lo compro anche per te?

No. – rispose Rei, lapidario – Lo zucchero filato fa venire la carie ai denti!

Avrebbe voluto fare un preciso calcolo di quanti potenziali batteri della bocca potessero nutrirsi con un solo granello di zucchero, ma tutta quella confusione non gli permetteva di concentrarsi.

Vorrà dire che stasera li laverò con maggiore cura! – ribatté Nagisa, che proprio non voleva saperne di arrendersi.

Si allontanò di qualche passo, concentrandosi su una bancarella che vendeva libri usati. Dopo qualche minuto, qualcuno gli picchiettò sulla spalla: si girò e si ritrovò davanti Nagisa con due bacchette di zucchero filato in mano.

Prendi, Rei-chan! – gli disse gentilmente.

Ma io...

Lo so, lo so, hai detto che non lo volevi. Ma davvero pensi di poter resistere adesso che ce l'hai davanti? – Nagisa gli fece una linguaccia.

Rei a volte non sapeva come gestire Nagisa: a lui non piaceva mostrarsi troppo espansivo, mentre Nagisa era il suo esatto opposto, pieno di entusiasmo anche per le piccole cose, quelle a cui nessun altro avrebbe dato alcuna importanza.

Allungò la mano e prese lo zucchero filato, mormorando un grazie fra i denti.

L'ho sentito, l'ho sentito! Mi hai ringraziato, Rei-chan, non essere timido, lo so che l'hai fatto!

Addentò – si poteva dire addentare rivolto allo zucchero filato? – il suo zucchero filato e Rei poté giurare che i suoi occhi brillassero. Seguì il suo esempio e dovette ammettere che quel sapore dolce non gli dispiaceva affatto.

Quando da piccolo volevo lo zucchero filato e non sapevo dire a mamma come si chiamava, le dicevo che volevo una nuvola dolce e lei capiva! – gli raccontò Nagisa, facendolo sorridere appena per quel ricordo infantile.

Quando ebbero finito, Nagisa alzò lo sguardo verso di lui e lo guardò in modo strano.

Ehi, che c'è? – chiese Rei.

Aspetta, ti sei sporcato, Rei-chan!

Si mise sulle punte dei piedi e, invece di pulirgli il labbro, gli diede un bacio sull'angolo della bocca. Un bacio lieve, che davvero aveva la consistenza dello zucchero filato. Un bacio che, stavolta, Rei non si vergognò affatto di ricambiare spostando lievemente la testa di lato.

 

 

 

 

____

 

Ho deciso di trasformare questo file in una raccolta Nagisa/Rei ^^ In realtà non so quante ne scriverò ancora, vado molto ad ispirazione, però mi piace l'idea di raccogliere le storie con lo stesso pairing in una sola raccolta.

Niente, mi sono data al fluff sfrenato, col solito rischio di cadere OOC, ma pazienza ^^

Spero che questa shot vi piaccia <3

Aika (click per raggiungere la mia pagina piena di stelline).

 

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Capitolo 3
*** Di procioni e pinguini di peluche ***


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Di procioni e pinguini di peluche.

 

A Finn, che aspetta questa
storia da un mese e mezzo ♥

 

Mi fai giocare con il tuo orso?” Nagisa, un ditino in bocca e l'espressione supplichevole si avvicinò a Rei, che stava in disparte rispetto agli altri bambini a parlottare con un peluche.

Per qualche strana ragione, nonostante non si parlassero quasi mai, Rei era il compagno d'asilo preferito di Nagisa. Forse era proprio il fatto che non gli parlasse a renderlo così affascinante agli occhi di Nagisa, che invece parlava fin troppo e che, in quel bambino occhialuto, aveva trovato una controparte che sembrava disposto ad ascoltarlo sempre e comunque.

“Non è un orso, è un procione!” rispose Rei indispettito. Si aggiustò gli occhiali e lo squadrò con aria di sufficienza “E ci stavo giocando io!”

Nagisa sentì un groppo in gola, e le lacrime premere sugli occhi, ma non voleva dare a Rei la soddisfazione di vederlo piangere. Non riusciva nemmeno a capire perché si stesse comportando così sgarbatamente con lui, visto che di solito lo trattava con gentilezza.

Gli offriva sempre i suoi dolcetti, gli raccontava l'ultimo cartone animato che aveva visto, spesso rivelandogli anche il finale, nella foga di dirgli quanto era stato bello, senza rendersi conto che così rovinava tutta la sorpresa a Rei.

E poi insomma, gli chiedeva ogni giorno se stesse bene, se avesse male alla pancia, se il bernoccolo che si era fatto cadendo giù per le scale fosse passato, se...

Non poteva immaginare che Rei non sopportasse tutte quelle domande, pur consapevole che fosse nella natura di Nagisa essere così... così pieno di parole. Insomma, riusciva a parlare anche mentre dormiva, durante il riposino pomeridiano nella stanza appositamente adibita dalle maestre dell'asilo, quindi non c'era nemmeno da stupirsi che da sveglio potesse dare davvero del suo meglio.

Vedendo i suoi occhi – di solito sempre luccicanti per qualche novità – intristirsi, Rei si rese conto di aver esagerato, questa volta, tanto che avvertì una strana sensazione alla bocca dello stomaco. Guardò il suo peluche e poi guardò Nagisa, incerto sul da farsi.

“Però... se vuoi... insomma... Possiamo giocarci insieme, ecco!”

Sì, Rei ci metteva davvero poco a cambiare idea ma, questa volta, il sorriso enorme di Nagisa, non lo fece affatto pentire di quella decisione.

“Sì!” urlò Nagisa, pieno di entusiasmo, correndo a prendere un altro pupazzo, stavolta a forma di pinguino. “Facciamogli fare amicizia!” decretò. “Ciao, signor Pocione, io sono il signor Pinguino, come stai?”

“Be-bene.” rispose Rei, preso alla sprovvista, cercando di non scoppiare a ridere nel vedere che Nagisa non riusciva a pronunciare correttamente il nome dell'animale. Giocare in quel modo con un altro bambino era una cosa che non faceva molto spesso, e poi Nagisa nemmeno era un bambino come tutti gli altri. Dotato di una fervida immaginazione, in nemmeno due minuti aveva intessuto una stranissima storia secondo la quale il procione di Rei sarebbe dovuto andare a salvare il pinguino di Nagisa da un drago cattivo.

Nagisa passò dieci minuti buoni a raccontare una storia senza né capo né coda e ben presto, senza accorgersene, anche Rei iniziò a dire qualcosa di tanto in tanto, aggiungendo nuovi dettagli a quell'avventura strampalata.

“Alla fine il procione sconfisse il drago cattivo e il pinguino lo ringraziò con un bacio!” Nagisa fece sfiorare le bocche dei due peluche e poi guardò Rei negli occhi “E vissero felici e contenti per sempre, vero?”

“Già!” annuì Rei, sorridendogli appena. Non riuscì a dire altro perché, proprio in quel momento, la maestra li chiamò per dire che era l'ora dello spuntino mattutino.

“Grazie Rei, è stato bellissimo giocare con te!” Nagisa gli si avvicinò e gli diede un bacio sulla guancia, prima di allontanarsi verso la maestra per reclamare la sua merenda.

Rei rimase un attimo incredulo, si passò una mano sulla guancia e decise che, in fondo, giocare con Nagisa non era stata affatto l'esperienza traumatica che aveva temuto all'inizio. Forse, addirittura, era riuscito persino a divertirsi ma, per dirlo con certezza, aveva bisogno di ripetere ancora una volta quell'esperienza.


 

_____

 

Uhm.

Avevo promesso a Finn questa fic da tanto tempo e, in realtà, non trovo che il risultato sia granché. Solo che boh, spero che questo pizzico di fluff riesca a metterti di buonumore, tesoro <3
La scelta del procione è sempre legata al fatto che la fic fosse tutta Finncentrica <3

E nulla, spero che anche a chi passa di qui per caso questa storiella sia piaciuta, anche se non è proprio il massimo,

Aika.

 

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Capitolo 4
*** Dieci minuti di Nagisa. ***


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Dieci minuti di Nagisa.

 

 

I dieci minuti prima del suono della campanella di inizio delle lezioni, erano sempre stati sacri per Rei. Il ragazzo li utilizzava per ripassar nell'eventualità di qualche interrogazione, per dare un'occhiata agli appunti o semplicemente per trovare la concentrazione necessaria a passare tutte quelle interminabili ore ad ascoltare i professori.

Da quando aveva conosciuto Nagisa però, Rei aveva dovuto dire addio a quei dieci minuti di tranquillità, visto che il ragazzino, non contento di essersi appiccicato a lui come una cozza durante il tragitto in treno e la successiva corsa verso scuola, aveva avuto la brillante trovata di sedersi nel banco davanti al suo e raccontargli tutto quello che gli era successo da quando il pomeriggio precedente si erano lasciati una volta finite le lezioni.

Parlava veramente di tutto, delle sue sorelle, delle cene di famiglia, del gelato alla fragola che aveva mangiato prima di fare i compiti, delle scuse improbabili per le quali non aveva potuto studiare matematica - e che di solito precedevano la sfacciata richiesta di fargli copiare i suoi.

Di tutto.

Parlava a macchinetta, senza che Rei potesse infilare una sola parola per sbaglio, impedendogli di concentrarsi sui suoi libri o sui suoi pensieri. Quelli erano diventati i dieci minuti di Nagisa. 

Un giorno, mentre raccontava dell'ultimo ragazzo della sorella, al quale meditava di rovinare le scarpe con la schiuma da barba, Nagisa si interruppe e lo guardò facendosi serio.

- Rei-chan... Mi abbracceresti?

- Eh? - quasi Rei cadde dalla sedia a quella richiesta inaspettata.

- Ti ho chiesto un abbraccio, Rei-chan!

I suoi occhi scintillavano di entusiasmo, aveva le braccia allargate e attendeva, Nagisa. 

- Dai, Rei-chan, sta per suonare la campanella!

Si sistemò gli occhiali e sospirò.

- D'accordo, ma solo uno, d'accordo? - disse, ma non ebbe il tempo di finire che si ritrovò stretto fra le braccia del ragazzino, con la sua testa poggiata contro l'incavo del collo.

- Hai un bellissimo profumo, Rei-chan! - gli comunicò Nagisa dopo qualche istante.

- Mh? Davvero?

- Si sì, sai di... Latte e biscotti!

All'improvviso Rei desiderò che quei dieci minuti non avessero più fine e che la campanella trovasse una scusa qualunque per non suonare mai più.

 

 

 

 

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Niente, non immaginavo che questa raccolta l'avrei riesumata, prima o poi <3

Tutto merito del mio procione preferito che mi prompta certe idee alle quali io non so dire di no <3

E nulla, nell'attesa della seconda stagione di Free, fatemi sapere se questa cosina vi è piaciuta :)

Aika. ---> link per la fanpage, mipiacciatela se avete voglia :3

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Capitolo 5
*** Il mondo insieme a te ***


Il mondo insieme a te.

 

– Gh, Nagisa, no. Potrebbe arrivare qualc...

La mano sinistra di Nagisa gli tappò prontamente la bocca, mentre la sinistra scendeva pericolosamente oltre la zona dei suoi addominali. Rei trattenne per un attimo il fiato e la sua mente elaborò nel giro di mezzo secondo qualcosa come venticinque motivi diversi per il quale essere beccati da qualcuno in quella posizione – lui seduto sul pavimento, a gambe aperte, con Nagisa accucciato in mezzo che continuava a toccarlo e a provocarlo – avrebbe potuto causare dei guai.

Primo: erano negli spogliatoi della Samezuka – allenamento congiunto, una delle trovate di Gou.

Secondo: a separarli da almeno una ventina di ragazzi sconosciuti – e dai loro compagni di squadra – c'era solo un muro, e la porta era anche aperta.

Terzo: la lingua di Nagisa sulla sua pancia... LA LINGUA DI NAGISA?!?!?

Quel ragazzino era un demonio, ecco cos'era: in un modo infingardo e malefico del quale Rei non si era nemmeno reso conto era riuscito ad abbassargli lo slip del costume da bagno fino al punto da scoprire il suo sesso e adesso... Rei si lasciò andare ad un gemito strozzato quando Nagisa chinò la testa fra le sue gambe.

Nagisa, se ci bec...

Farlo ragionare – e cercare di ragionare a sua volta – era ormai praticamente impossibile: la lingua di Nagisa sul suo sesso gli piaceva, eccome se gli piaceva, aveva totalmente azzerato la sua razionalità e la sua percezione del pericolo, a Rei adesso importava solo il calore che gli stava infiammando le vene una ad una, al diavolo il pericolo di essere scoperti.

Che c'è, Rei-chan, non ti piace? – gli chiese Nagisa con un sorrisetto malizioso.

Certo che... Mi piace. Solo che non è bello. Potrebbero entrare e vederci. – le parole di Rei erano smozzicate e quasi incomprensibili, visti i gemiti incontrollati che gli uscivano dalle labbra.

Invece tu sei bellissimo quando godi, Rei-chan! – Nagisa si interruppe per guardarlo negli occhi e Rei sentì il cuore sciogliersi.

Gli mancava ormai pochissimo per venire, e Rei era certo di poter resistere ancora per poco: odiava perdere il controllo di sé, almeno tanto quanto invece Nagisa adorava esserne la causa.

– Sei bellissimo, Rei-chan. – gli sussurrò ancora una volta il ragazzino, prima di riprendere a succhiargli il sesso.

Si vergognò quando venne addosso a Nagisa senza dargli il tempo di spostarsi.

– Nagisa, mi dispi... – provò a dire, mortificato come non mai.

Il ragazzino non si scompose, si allungò verso la panca dove aveva lasciato il suo borsone, per cercare un fazzoletto e ripulirsi.

– Forse ci vorrebbe una doccia, non credi, Nagisa? – gli fece notare Rei, con la voce ancora tremolante di chi ha vissuto un intenso orgasmo.

– Forse, Rei-chan, forse. Ma prima restiamo così ancora un attimo.

Si accovacciò fra le sue braccia e si fece abbracciare.

– È bello così, Rei-chan. È bellissimo così, quando mi dimostri di essere così felice da perdere il controllo delle tue emozioni.

Sono questi i momenti in cui, effettivamente, il mondo diventava un posto più bello, pensò Rei. Bastava che Nagisa fosse lì, fra le sue braccia, e il resto non aveva più alcuna importanza.

 

 

 

____

 

Il procione chiede, Aika risponde, anche quando pensava che "Basta Reigisa, io non li so scrivere!" (e forse è anche vero...) :)

Spero che questa piccola flash piena di fluff (e un pochino hot :P) vi piaccia ;)

Fatemi sapere, le recensioni sono sempre l'amore <3

Aika.

 

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Capitolo 6
*** Che forma hanno le nuvole? ***


Che forma hanno le nuvole?

A Tera, il mio bellissimo e geniale procione <3

 

Nagisa si era sempre divertito a guardare le nuvole e ad interrogarsi su quali forme assumessero di volta in volta. Tentava di coinvolgere anche Rei che, però, da pragmatico quale era, nelle nuvole vedeva solo degli ammassi di vapore acqueo spinti dal vento.

Il giorno che però vi si ritrovò in mezzo, sul volo per raggiungere Nagisa a Iwatobi da Tokio, la città in cui frequentava l'università, le nuvole non gli sembrarono più tutte uguali: una, quella che sembrava seguire il suo tragitto, aveva chiaramente la forma di un viso e, dopo averci riflettuto per un po', Rei decise che quel viso lo conosceva.

Era il viso di Nagisa e il ragazzo sorrise, pensando che, in qualche modo, quella nuvola avesse deciso di accompagnarlo a casa.

 

 

 

 

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Solo una drabble nata a caso, in una serata di gioco con le amiche <3

Spero che vi strappi almeno un sorriso,

Aika.

 

 

 

 

 

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