The Last Moonlight

di effe_95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Percy. ***
Capitolo 2: *** 2. Harry. ***
Capitolo 3: *** 3. Percy. ***
Capitolo 4: *** 4. Harry. ***
Capitolo 5: *** 5. Percy. ***
Capitolo 6: *** 6. Harry. ***
Capitolo 7: *** 7. Percy. ***
Capitolo 8: *** 8. Harry. ***
Capitolo 9: *** 9. Percy. ***
Capitolo 10: *** 10. Harry. ***
Capitolo 11: *** 11. Percy. ***
Capitolo 12: *** 12. Harry. ***
Capitolo 13: *** 13. Percy. ***
Capitolo 14: *** 14. Harry. ***
Capitolo 15: *** 15. Percy. ***
Capitolo 16: *** 16. Harry. ***
Capitolo 17: *** 17. Percy. ***
Capitolo 18: *** 18. Harry. ***
Capitolo 19: *** 19. Percy. ***
Capitolo 20: *** 20. Harry. ***
Capitolo 21: *** 21. Percy. ***
Capitolo 22: *** 22. Harry e Percy - Fine. ***
Capitolo 23: *** 23. CAPITOLO EXTRA 1 ***
Capitolo 24: *** 24. CAPITOLO EXTRA 2 ***
Capitolo 25: *** 25. CAPITOLO EXTRA 3 ***



Capitolo 1
*** 1. Percy. ***


1.
 
Percy
 
Le profezie sono una grandissima rottura di scatole.
Questo è un dato di fatto.
La mia giornata era già cominciata così così prima che una ragazza dai capelli rossi e l’aria spiritata la rovinasse definitivamente.
Erano passate esattamente due settimane dalla sconfitta di Gea, mi sentivo piuttosto soddisfatto, ero sopravvissuto a due Grandi Profezie e la mia vita andava a gonfie vele.
Finire il liceo era tra i miei progetti futuri (una grande liberazione detto tra noi) e non vedevo l’ora di trasferirmi con Annabeth al Campo Giove per il college.
Ovviamente non potevo sapere (o forse avrei dovuto sospettarlo?) che mi sarei trovato nuovamente nei casini.
Era l’ultimo giorno al Campo Mezzosangue, avrei voluto passarlo in santa pace prima che ricominciasse la scuola, ma i miei piani andarono a farsi benedire praticamente da subito.
Quella mattina mi svegliai come al solito nella casa numero tre da solo, Tyson era tornato nel regno di papà qualche giorno prima, e lo si notava dalla confusione che regnava sovrana tra le mie cose. Era piuttosto presto per i miei standard, ma quella notte avevo fatto uno dei miei incubi assurdi, quegli incubi che i semidei non possono proprio evitare di fare.
A pensarci adesso avrei dovuto capire che qualcosa non andava.
Nell’incubo camminavo in un bosco, cosa già poco positiva, l’aria era afosa, faceva molto caldo. Non mi era affatto familiare come luogo, non era la foresta che circondava il Campo Mezzosangue e nemmeno Central Park, i grilli canticchiavano insistentemente.
Nel sogno ricordo di aver camminato per moltissimo tempo tra quegli alberi, fino a quando non ero spuntato su una scogliera. Il mare si dibatteva agitato contro gli scogli, era furibondo, mi schizzava minaccioso e io sentivo di non poterlo controllare, come se non fosse sotto il dominio di mio padre Poseidone.
Ero piuttosto accigliato quando vidi il ragazzo.  
Da dove mi trovavo io era piuttosto lontano, i capelli erano biondissimi, il riflesso del sole li metteva molto in risalto, agitava qualcosa nell’aria provocando delle scintille interessanti.
Il me stesso del sonno era avanzato quatto quatto e si era avvicinato allo sconosciuto, nascosto dietro una roccia, l’avevo distinto meglio. Aveva un viso affilato, gli occhi grigi e, come avevo intuito, dei capelli biondissimi, l’attrezzo che sprigionava scintille era un bastoncino di legno un po’ strano. Il giovane era vicino ad una caverna dall’aria minacciosa, ricordo perfettamente che non appena formulato quel pensiero, un vento sinistro mi aveva accarezzato tutto facendomi rabbrividire, una sensazione simile a quella che avevo provato una volta sul baratro del Tartaro con la voce di Crono.
Ovviamente non poteva essere lui, ma la sensazione non mi piaceva ugualmente.
Era stato a quel punto che il bastoncino di legno aveva funzionato un po’ troppo bene.
Il tizio aveva gridato qualcosa … in latino? …. ad alta voce e un raggio di luce rossastra era rimbalzata sulla parete della grotta, no … adesso che ci penso non era rimbalzata sulla parte … era stata completamente respinta da qualcosa.
Mi ero svegliato tutto sudato, con la luce accecante negli occhi e la sensazione di essere stato sbalzato ancora sulla pelle.
Avevo fatto una doccia fredda e poi ero uscito fuori.
Il sole era incredibilmente accecante quella mattina, sapevo di dover preparare la valigia e tutto il resto per lasciare il Campo, ma il sogno mi aveva turbato e volevo assolutamente prendere una boccata d’aria fresca.
Avevo appena raggiunto l’arena quando vidi Annabeth e Piper, sembravano invischiate in una conversazione piuttosto concitata. Le raggiunsi con il passo un po’ strascicato, giocherellando inconsciamente con Vortice nella tasca dei pantaloni, non appena si accorsero di me, le ragazze smisero di parlare.
_ Ehi_ Salutai io sollevando una mano, non mi piaceva affatto quando Annabeth mi guardava con quello sguardo da:” ti sto nascondendo qualcosa che non ti piacerà”.
_ Ciao, Percy _ Replicò la figlia di Atena prendendomi una mano.
_ Che brutta cera che hai_ Completò Piper, scrutandomi attentamente con quei suoi occhi cangianti che non avevo mai capito di che colore fossero realmente.
Sospirai pesantemente e feci un gesto vago con la mano.
_ I soliti incubi_ Risposi senza dargli troppa importanza, ancora una volta le due ragazze si scambiarono uno sguardo irritante. Apprezzavo davvero l’amicizia che si era creata tra Piper ed Annabeth dopo la sconfitta di Gea, (va bene lo ammetto, a volte non le sopportavo), ma tutti quei segreti non mi piacevano affatto.
_ Cos’hai sognato?_ Domandò svelta Annabeth, scrutandomi con quei suoi occhi tempestosa da figlia di Atena in versione: “ ti-scruto-attentamente-per-cavarti-tutto-con-la-forza-dello sguardo”. Decisi che fosse meglio rispondere e raccontarle tutto, ma Grover, il mio migliore amico, arrivò di corsa proprio in quel momento, saltellando agitato sui suoi zoccoli caprini.
Mangiava convulsamente una lattina di Diet Coke e quello non era affatto un buon segno.
_ Che succede Grover?_ Domandai immediatamente, il satiro ansimò in preda all’ansia e mi afferrò per un braccio, io guardai Annabeth e Piper, che ricambiarono immediatamente il mio sguardo, e poi seguii Grover fino alla mensa.
Come ogni mattina, erano tutti riuniti lì a fare colazione, chiassosamente e molto poco divinamente, mi sembrava esattamente una normalissima colazione al Campo, finché non vidi Rachel Elizabeth Dare seduta al tavolo di Chirone e del Signor D, tornato in carica.
Bruttissimo segno!
Rachel era andata via una settimana prima, il fatto che fosse tornata così presto poteva significare solamente guai. Quando mi avvicinai al tavolo con l’intento di capirci qualcosa, notai che c’erano anche Jason, Leo, Calypso e con mia grande sorpresa, Frank e Hazel.
I due erano andati al Campo Giove neppure una settimana prima, perché erano ritornati con tanta fretta?
_ Percy!_ Chirone sembrava sorpreso di vedermi lì, lanciò un’occhiata velocissima a Grover, che continuò nervosamente a mangiare la sua lattina di Diet Coke.
Ok, ne avevo abbastanza di tutte quelle occhiate misteriose.
Scrutai con attenzione i volti di tutti e mi misi seduto anche io al tavolo, seguito subito da Piper e Annabeth.
_ Che succede?_ Domandai un po’ contrariato, giocherellando nervosamente con Vortice, era un’abitudine che mi portavo dietro praticamente da sempre, ma dopo tanti guai passati, era normale che mi montasse un po’ di rabbia al pensiero di qualcos’altro.
_ Percy … _ Cominciò Chirone, ma dalla piega del discorso capii immediatamente che non voleva parlarne in quel momento, invece io volevo.
_ No Chirone, non dirmi che non è il momento di parlarne. Cosa ci fanno al Campo Rachel, Hazel e Frank? Erano andati via una settimana fa. E poi cosa sono tutti questi misteri? C’è qualcosa che non va, me ne sono accorto da solo!_ Sbottai un po’ irritato, Annabeth mi afferrò immediatamente, ammonendomi con lo sguardo, ma nei suoi occhi di tempesta notai anche apprensione. Leo fischiò al mio scatto d’ira, stava giocherellando come al solito con alcuni bulloni, viti e altra roba strana, da quando era tornato stava lavorando ad una strana macchina insieme a Calypso.
_ E va bene_ Sospirò il centauro, accigliato, Chirone sembrava preoccupato e la cosa non mi era affatto nuova _ È che questa notte … alcuni tra di voi hanno fatto lo stesso sogno. Hazel e Frank se ne sono accorti per caso, mi hanno contattato per avvisarmi, e a quel punto ho scoperto che per Jason era lo stesso … e così per Grover, Rachel, Leo e Calypso_
Lo sapevo! Quegli incubi non facevano altro per portare problemi e solo problemi.
_ Che genere di sogno?_ Volle informarsi immediatamente la mia ragazza, continuava a stringere convulsamente il mio braccio, che si sarebbe spappolato a breve sotto la pressione della sua mano. _ Perché anche io e Annabeth abbiamo scoperto di aver fatto lo stesso sogno stanotte_ Le parole di Piper sembrarono allarmare gli altri, e finalmente compresi perché poco prima lei ed Annabeth stessero confabulando così animatamente.
_ Avete sognato un ragazzo biondo che si divertiva a sventolare in aria un bastoncino di legno. E un esplosione, vero?_ Le mie parole sembrarono scatenare il panico più totale negli altri, a quanto pareva, avevamo fatto tutti lo stesso sogno, il che non era affatto positivo, soprattutto se ciò comportava i Sette della Profezia, un Oracolo, un Titano e un satiro.
_ Che cosa significa questa cosa?_ Domandò preoccupato Frank, con il suo arco ben posizionato sulle spalle, il Signor D non si era minimamente interessato alla conversazione e stava giocando una partita a pinnacolo con qualche spirito invisibile.
_ Non ne ho la più pallida idea ragazzo_ La voce di Chirone era grave, non l’avevo mai visto così preoccupato e privo di risposte, di solito era lui quello che ci teneva nascosto qualcosa di estremamente importante. Quella volta sembrava smarrito come noi.
_ Annabeth, tu hai qualche idea?_ Domandò Jason alla mia ragazza, la osservai di sottecchi per cercare di capire che tipo di reazione avesse, ma anche lei scosse la testa.
A quel punto tutti ci girammo a guardare Rachel, che se n’era stata zitta per tutto il tempo.
Se ne stava accigliata sulla sua sedia, senza guardare nessuno negli occhi, quando poi si decise finalmente a parlare, rimase immobile per un secondo e un’area verde fuoriuscì dalla sua figura.
Quello era il momento che detestavo di più in assoluto, quando Rachel sfornava nuove profezie, e quando si trasformava in una sorta di Dart Fener psicopatico.
_ I maghi e i semidei si uniranno, la progenie del serpente fermare dovranno. A riparare tenteranno il patto della dea fedele infranto. La bacchetta custodita dovrà essere, il male piani terribili potrà tessere. Solo l’ unione una soluzione fornirà, e alle porte dei due mondi la fine decreterà._
La seconda cosa che detestavo delle profezie, era la loro assoluta mancanza di significato.
Solitamente ci capivi qualcosa solo quando stavi per morire ed era troppo tardi.
L’avevo imparato con l’esperienza.
A quel punto l’intera mensa si era girata verso il nostro tavolo, e verso una Rachel leggermente stordita che stava riprendendo piano piano conoscenza.
Il silenzio era così opprimente che avrei voluto gridare qualcosa di stupido come: “ i maiali volano!”, per allentare la tensione. Annabeth aveva stretto ancora di più il mio braccio, e a quel punto ero certo che la circolazione sarebbe andata a farsi benedire.
_ Non … non è successo nulla di grave ragazzi!_ La voce possente di Chirone mi fece riscuotere, mi voltai a guardarlo e mi accorsi che si era alzato in piedi in tutta la sua stazza equina. _ Tornate alle vostre attività, tranne i capo capanna. Loro mi seguano davanti al tavolo di Ping Pong._
Detestavo quelle riunioni al tavolo di Ping Pong.
Di solito portavano solamente guai, e lo fecero anche quella volta ovviamente.
_ E’ la Terza Grande Profezia vero?_ Domandò Piper giocherellando distrattamente con il pugnale magico, la figlia di Afrodite aveva lo sguardo rivolto verso Chirone, accigliata.
_ Temo proprio di si Piper_ Commentò il centauro, Clarisse batté il pugno sul tavolo.
Alzai gli occhi al cielo, perché quella ragazza non poteva essere meno esibizionista?
_ Ma non può essere che ne becchiamo tre tutte noi!_ Sbraitò la figlia di Ares, cacciando fumo dal naso, Chris Rodriguez, il suo ragazzo, le mise una mano sulla spalla.
_ Ehi, aspetta, non è detto che riguardi proprio noi. Potrebbe avverarsi tra anni, non siamo pessimisti!_ Replicò Will Solace, della capanna di Apollo.
Rachel scosse immediatamente la testa e tutti ci voltammo a guardarla.
_ Purtroppo non è così Will, questa profezia è cominciata già. Ed è cominciata con i vostri sogni._  Noi sette della profezia ci scambiammo un’occhiata abbastanza significativa, ed era un’occhiata abbastanza avvilita. Avevamo appena concluso una missione suicida (letteralmente) e non eravamo entusiasti all’idea di passare tutte quelle peripezie … ancora.
Io poi … non ne volevo sapere assolutamente nulla!
_ Tra l’altro la profezia è assolutamente obsoleta_ Intervenne Jason, massaggiandosi il mento, pensieroso, detestavo quell’aria da grande fico. _ I maghi e i semidei si uniranno. Davvero strana, potrebbero essere i figli di Ecate?_ Continuò il figlio di Giove.
_ E poi … La progenie del serpente …. il patto della dea fedele infranto … Non ci capisco nulla, tu hai qualche idea Chirone?_ Annabeth era preoccupata e un po’ pallida, la potevo capire, perché stava provando esattamente le mie stesse sensazioni, nemmeno lei era felice di affrontare un’altra profezia, e dopo il viaggio nel Tartaro … no grazie!
Il Centauro era pensieroso, ci mise un po’ per rispondere, e allora capii che nascondeva qualcosa che non ci avrebbe detto, che tutto sommato ci aveva pensato.
_ Per ora lascerei correre, Frank e Hazel, andate a parlare con i figli della casa di Ecate, può darsi che ne sappiano qualcosa. _
Chirone non mi sembrava molto convinto.
 
Un’oretta dopo, io, Annabeth, Calypso (stranamente mi rivolgeva la parola), Grover, Jason, Nico ( che era misteriosamente comparso nel bosco) e Piper , ci ritrovammo un po’ abbattuti del Bunker Nove, dove Leo stava sferragliando ad una strana macchina del tempo, così l’aveva chiamata lui. In realtà dubitavo funzionasse davvero.
_ Parlare con i figli di Ecate non porterà a nulla!_ Replicò Nico, che se ne stava in un angolo nel Bunker, lontano da noi, con le braccia incrociate al petto.
Speravo vivamente che quella volta lui non centrasse nulla con la profezia e quello che stava succedendo, ma le sue parole fecero pensare il contrario a tutti.
E poi Nico aveva i suoi precedenti.
_ Nei sei proprio sicuro? Sai qualcosa che non sappiamo Nico?_
Annabeth lo stava scrutando con occhi attenti, tutti lo stavano fissando.
Nico fece per aprire la bocca, quando un rumore sospetto proveniente dalla macchina di Leo ci fece voltare tutti. Il figlio di Efesto sgattaiolò da sotto l’aggeggio e lo scrutò con le sopracciglia aggrottate.
_ Cos’hai combinato Leo, non salterà in aria, vero?_ Domandò Calypso, Leo fece un passo indietro verso di noi, la cosa non mi piacque.
_ No … questo non è propriamente un rumore meccanico_
La sua spiegazione fu davvero molto chiara.
_ Che significa?!_ Sbottò Annabeth, mentre il rumore si faceva molto più intenso, Leo alzò le spalle e fece per replicare, ma una luce accecante comparve risucchiando tutto quello che c’era nel raggio di un chilometro … semidei, satiri e titani compresi.
La mia giornata stava finendo nel modo peggiore possibile.
 
 
 
Angolo delle autrici:
 
Effe_95: Buonsalve!
Micio95: Ehilà!
Effe_95: Allora, cosa mi dici di questo capitolo?
Micio95: Semplicemente mozzafiato …
Effe_95: Che sogno strano …
Micio95: Ma la cosa più strana è, dove sono andati a finire i nostri ragazzi?
Effe_95: Lo scopriremo nel prossimo capitolo!
Micio95:  Non preoccuparti, ti sorprenderò.
Effe_95: Mamma come sono emozionata! Voi non lo siete?
 
Effe_95 e Micio95: Vi aspettiamo al prossimo capitolo con il Pov di Harry.
 
Anticipazione:
 
“Scattai in piedi, ero nel mio letto a Privet Drive... No.. Non più Privet Drive... Ero nel mio nuovo appartamento... Il sole entrava dalle finestre luminoso e caldo,  il paesino ancora addormentato; era appena l'alba”
 

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Capitolo 2
*** 2. Harry. ***


2.
 
Harry
 
I maghi e i semidei si uniranno, la progenie del serpente fermare dovranno. A riparare tenteranno il patto della dea fedele infranto. La bacchetta custodita dovrà essere, il male piani terribili potrà tessere. Solo l’ unione una soluzione fornirà, e alle porte dei due mondi la fine decreterà.
 
Scattai in piedi, ero nel mio letto a Privet Drive... No.. Non più Privet Drive... Ero nel mio nuovo appartamento... Il sole entrava dalle finestre luminoso e caldo,  il paesino ancora addormentato; era appena l'alba.
Dopo la sconfitta di Voldemort meritavo un posto tutto mio. Lo avevo comprato da poco a buon prezzo; Ron Weasley, il mio migliore amico, aveva proposto di ospitarmi, ma dopo la morte del fratello in quella casa aleggiava un alone di tristezza. Di tristezza ne avevo avuta fin troppa nella  vita, avevo bisogno di un po' di pace e con quell'appartamentino l'avevo ottenuta.
Preparai il caffè come ogni mattina, e lessi il giornale.
Ad un tratto sbucò dalla cassetta delle lettere una busta ben incartata, con un sigillo che conoscevo fin troppo bene: Hogwarts.
La scuola di streghe e maghi mi aveva convocato di nuovo per frequentare l'ultimo anno perso. Non sapevo se essere al settimo cielo o abbattuto. Volevo essere felice perché avrei rivisto tutti i miei compagni, abbattuto perché ormai tornare in quel posto dove persone care non c'erano più, era un incubo.
Quel sogno continuava a tormentarmi, quelle parole risuonavano amare e preoccupanti. Non era molto chiaro, erano in rima o una cosa del genere.
Era stata dura accettare l'esistenza dei maghi da piccolo; credere che esistano anche semidei era impensabile e assurdo.
Avrei voluto mandare un gufo a Ginny e parlarne con lei, ma non volevo farla preoccupare per nulla. "Perché non era nulla, vero Harry?" mi chiedevo tra me e me.
Il sole era ormai alto, avevo già fatto colazione quando decisi di prepararmi per andare a Diagon Alley dove avrei trovato tutto l'occorrente per il nuovo anno e ultimo anno (cosi speravo vivamente) nella scuola di maghi.
Mandai un gufo ad Hermione e Ron, di sicuro erano insieme a casa di lui, ormai erano inseparabili. Scrissi loro se volevamo incontrarci a Diagon Alley per trascorrere un pomeriggio insieme prima di tornare al binario 9 e 3/4, ovvero dove gli studenti prendevano il treno per Hogwarts.
La risposta dei miei amici arrivò dopo qualche ora, dicevano che purtroppo erano impegnati e non avevano modo di arrivare a Diagon Alley.
Non mi disperai, ero abituato a stare da solo, mi piaceva la solitudine. Da quando Hermione e Ron erano diventati una coppia, stare con loro mi faceva QUASI sentire fuori posto... Quasi ovviamente perché erano i miei due migliori amici da sempre.
Presi i soldi che avevo racimolato quell’ estate, un lavoretto qua e là mi aveva aiutato a raccogliere il necessario per pagare le spese di libri e tunica nuova.
La mia casa, come La Tana dei Weasley aveva un camino, mi sarebbe servito con la polvere magica ad arrivare a Diagon Alley.
E cosi feci, in un battibaleno mi trovai dove volevo andare, iniziai il solito giro e trovai tutto il necessario in poco tempo. Tutti quelli che trovavo mi salutavano, il mio nome era una leggenda non solo per essere scampato a Voldemort da piccolo, ma soprattutto per averlo ucciso; anche se non ce l'avrei mai fatta senza l'aiuto delle persone a me care.
Mentre passeggiavo sentii un boato e gente che si riversava in strada. "No, non può essere, di nuovo Voldemort no, ero sicuro di averlo ucciso definitivamente, era solo un brutto ricordo", pensai tra me e me.
Vedevo la gente riversarsi in strada, tutti gridavano e c'era confusione. Estrassi la mia bacchetta e andai a vedere cosa era successo. Non capii bene dove dovevo cercare, c'era troppa confusione. Tenni la bacchetta saldamente, mi preparai al peggio. Nella mia mente sorgevano incantesimi di ogni genere, ero pronto ad uccidere se fosse stato necessario.
Mi accorsi ad un tratto di un vecchio vicolo che non avevo mai visto, avevo la strana sensazione che mi avrebbe portato dove volevo, così lo imboccai.
Il vicolo era stretto, buio e umido,  camminai veloce. "Lumus" la mia bacchetta si accese come un faro e mi fece guida nell'oscurità. Sentii un brusio lontano, ero sulla via giusta. Iniziai a correre, quel brusio cresceva sempre, ero vicino, me lo sentivo.
Mi bloccai all'istante, 8 ragazzi di fronte a me parlavano in maniera molto accesa,  stavano litigando, erano vestiti in maniera bizzarra, nell'oscurità non li distinguevo bene, ero sicuro che fossero 5 ragazzi e 3 ragazze. Erano così presi dalla loro discussione che non mi avevano notato.
-Ehi voi, chi siete? - Gridai puntando la bacchetta contro di loro, sette contro uno non era il massimo, ma non sembrava avessero bacchette quindi me la sarei cavata.
Alle mie parole si voltarono di scatto e istintivamente entrassero delle spade.
Spade...  Non era un buon segno... Almeno non erano bacchette, avrei potuto trasformarle in piume..  Com'era quell'incantesimo... Ehm..  Vingardium.... Qualcosa... Mannaggia Hermione quando mi serviva non era mai nei paraggi, dannazione.
Un ragazzo con i capelli scuri e gli occhi chiari si fece avanti.
-Ehi, calma, posa quel bastoncino che hai in mano- Disse indicando la mia bacchetta.
-Solo se tu e i tuoi amici posate quella cosa che avete in mano.- Il ragazzo si girò verso gli amici e gli fece un cenno.
- Va bene- Rispose, e posò la spada, gli altri non sembravano d'accordo con lui, ma gli diedero retta e posarono le spade a terra, io feci lo stesso con la mia bacchetta.
- Chi siete, da dove venite? - Chiesi a quei strani tipi che continuavano a guardarsi intorno.
- Mi chiamo Percy Jackson-  disse il ragazzo - Tu chi sei?- Mi chiese a sua volta.
Prima che rispondessi, una ragazza bionda si fece avanti.
- Percy sta attento, vuoi farci uccidere tutti? Ha quel bastone come quel ragazzo biondo del sogno- I due si scambiarono degli sguardi, erano sicuramente fidanzati.
- Sta tranquilla, so quello che faccio- Così dicendo si voltò verso di me aspettando una risposta.
- Mi chiamo Harry Potter, siete a Diagon Alley- Dissi vedendo lo stupore sui loro volti.
- Harry, loro sono Annabeth, Grover, Jason, Piper, Nico, Leo e Calypso- Indicò tutti quelli che nominava. Poi si rivolse di nuovo a me - E dove si trova questa Diagon Valley? -
- Non Valley, Alley, Diagon Alley, si trova nel mondo dei maghi, ma voi da dove siete venuti fuori? - Chiesi curioso, non sembravano cattivi, nè pericolosi, solo persi e confusi.
- Non lo so- disse Percy - Eravamo al Campo, Leo ci mostrava una sua invenzione e quando l'ha accesa ci siamo trovati in un camino, la gente ha cominciato a gridare e siamo scappati- Ascoltai il loro racconto, c‘ era una sola spiegazione.
- Quella macchina doveva essere una Passaporta, e vi ha condotti qui- Dissi, ma come risposta ebbi solo facce interdette. Quello che Percy aveva chiamato Leo si fece avanti.
- Una passache?- Mi fissò sconvolto.
- Una Passaporta, è una sorta di portale che quando viene azionato ti porta nel posto stabilito- Risposi nel modo più semplice che conoscevo.
-No, non è possibile, la mia invenzione doveva viaggiare nel tempo, non tra i mondi- Gli amici lo guardarono arrabbiati.
-Venite- dissi prima che lo potessero aggredire - Vi porto in una taverna, vi riscaldate un po’ e cerchiamo di capire come rimandarvi a casa vostra.-
 
Qualche minuto dopo eravamo tutti seduti ad un tavolo, con una bevanda calda in mano.
-Allora sarà meglio prima conoscerci, visto che passeremo un po’ di tempo insieme- disse Percy - Dunque- proseguì- Mi chiamo Perseus Jackson, per gli amici Percy, sono un semidio, figlio di Poseidone, loro come ti ho già detto sono Annabeth, figlia di Atena, Nico, figlio di Ade, Jason, figlio di Giove, Piper, figlia di Afrodite, Leo figlio di Efesto, Calypso, che non è proprio un semidio, comunque è figlia di Atlante e in ultimo Grover, che è un satiro, una sorta di protettore-
Rimasi sbigottito, non pensavo esistessero veramente i semidei.
-Veniamo dal Campo Mezzosangue, dove ci alleniamo per diventare eroi, più o meno- disse ridendo - Ne abbiamo passate un po’ di tutti i colori, ma a parte questo adesso sai tutto di noi, tocca a te-.
- Bene- dissi - Non c’è molto da dire, mi chiamo Harry Potter, sono un mago, e sto studiando alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. In realtà avrei già dovuto finire l’anno scorso, ma a causa di una potente mago cattivo che abbiamo dovuto sconfiggere, abbiamo perso un anno. Proprio oggi ho avuto la lettera di convocazione alla scuola per frequentare l’anno perso e potermi diplomare. Questa che voi vedete è Diagon Alley, il luogo dove tutti i maghi possono trovare quello che gli occorre- Mentre parlavo, sentii una voce familiare che mi chiamava, mi girai e vidi con mio stupore Hermione e Ron che venivano verso di noi.
-Ragazzi- dissi ai miei nuovi amici - Questi sono Hermione Granger e Ronald Weasley, due maghi come me e anche loro studiano ad Hogwarts- Ron ed Hermione guardavano con curiosità i nuovi arrivati.
- Loro sono Percy, Annabeth, Grover, Jason, Piper, Nico, Leo e Calypso, sono dei…-
- Semidei, o quasi tutti- Finì Hermione.
Mi voltai verso di lei con fare stupefatto e Ron fece lo stesso.
- Hermione, ma come fai a saperlo?- Chiesi sconvolto
-Facile- rispose lei- Osservali: vestiti strani, spade, attenzione vigile come di chi ne ha passato delle belle, so tutto sull’argomento, siete figli di Dei e umani, e vi addestrate al Campo- Guardammo tutti Hermione; sapevo che aveva una passione per i libri, ma che addirittura conoscesse i semidei era una novità.
-Come siete arrivati qui?- Chiese Hermione sedendosi al tavolo insieme a noi.
- Qualcuno deve aver manomesso le mia macchina facendola diventare una passaporta- Rispose Leo indicando Nico.
Il ragazzo, che si sentì preso in causa rispose : - Non guardare me, non è colpa mia stavolta, e poi se pure avessi voluto, non so nemmeno come si crea una passaporta- Replicò Nico sulla difensiva, pensai allora che doveva averne combinate tante se tutti avevano pensato subito a lui.
-Non so come rimandarvi indietro ragazzi, o per quale assurdo motivo siate qui, ma forse la risposta è a Hogwarts- Disse Hermione guardandomi.
-Hermione, non sono maghi, come facciamo a farli entrare a Hogwarts?- Chiesi alla mia amica che aveva la sua solita faccia di chi ha un piano.
-Sentite- disse Hermione - Ora andremo a comprarvi una divisa, una bacchetta e una scopa, quando domani avremmo preso il treno per Hogwarts, arrivati lì, parlerò con  la McGranitt, lei vi farà smistare nelle case e lì potremmo cercare di capire cosa vi ha condotti qui.-
-Hermione, ma questo è un piano geniale- Disse Ron che ormai non faceva altro che pendere dalle sue labbra; i nostri nuovi amici non ne sembravano entusiasti.
-Prima di essere trasportati qui- disse Annabeth - Abbiamo fatto lo stesso sogno tutti quanti, ovvero un ragazzo biondo che probabilmente faceva magia, ma che avrà avuto un incidete, non so, voi potete dirci qualcosa?-
Noi tre ci guardammo, pensammo tutti la stessa cosa, un solo nome salì a galla nelle nostre menti: -Malfoy- Dicemmo tutti e tre nello stesso istante.
-Questa cosa è inquietante- Disse Nico. Risero tutti di gran gusto, quando Hermione ebbe un’ illuminazione, se si può dire così.
-Possiamo dire che questa è una vostra missione “suicida”, no?- Tutti smisero di ridere e si voltarono verso di lei.
-Voglio dire, è la vostra profezia?- Guardai Hermione con l’aria di chi non stava capendo niente, i nostri nuovi amici invece si rabbuiarono, brutto segno.
-In effetti- disse Jason - La profezia l’abbiamo ricevuta- Si voltò così verso i suoi amici, nessuno aveva il coraggio di continuare.
-Pensavamo che si sarebbe avverata tra qualche decennio- Continuò Grover.
- Abbiamo già vissuto due grandi profezie, anche una terza no- disse Percy - Volete proprio ucciderci, eh?-
-Cosa diceva questa profezia?- Chiesi, avevo la strana idea di conoscerla già.
-Ha parlato di un unione maghi-semidei e di un voto spezzato- Disse Annabeth.
Cavolo, erano esattamente le parole che avevo sentito nel mio sogno.
-Credo che non andrete via per il momento- Dissi.
Tutti si voltarono verso di me.
-Mi sa che questa è una vostra nuova missione e che stavolta noi ne facciamo parte-.
Ci guardammo tutti confusi e agitati, adesso Voldemort sarebbe stato solo un bel ricordo.
 


Angolo delle autrici:
 
Micio95: Ehilà!
Effe_95: Buonsalve!
Micio95: Cosa te ne pare allora?
Effe_95: Siiiii, finalmente si sono incontrati!
Micio95: Si, e non sai ancora che cosa gli aspetta!
Effe_95: Eh, me ne sono fatta più o meno un’idea … xD
 
Micio95 e Effe_95: E voi che cosa ne pensate? Se vi va lasciateci una recensione, che ci fa piacere.
 
Effe_95: Allora, vi aspetto nel prossimo capitolo con il Pov di Percy!
Micio95: Non vedo l’ora di leggerlo, alla prossima.
 

Anticipazione:
 
Il negozio si chiama “Olivander: fabbrica di bacchette di qualità superiore dal 382 a.C”, una vera gioia per un dislessico come me, ci misi tipo dieci ore per leggere.
Notai che Leo si arrese dopo dieci secondi e che se lo fece dire da Calypso, mentre Jason e Nico tentarono di leggerlo insieme”.

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Capitolo 3
*** 3. Percy. ***


3.
 
Percy


Diagon Alley era una figata pazzesca!
Si, d’accordo lo so, con tutto quello che mi era successo avrei dovuto essere sconvolto, ma non riuscivo a celare lo stupore di fronte a qualcosa di cosi … magico.
Per me e gli altri era stato uno shock venire a sapere dell’esistenza di un mondo magico in un modo così brusco, qualcuno aveva manomesso la macchina di Leo trasformandola in una passaporta o qualcosa del genere, e non avevo la minima idea di chi potesse essere stato.
Uscire fuori da un camino era stata l’esperienza più strana della mia vita, il che è tutto dire considerato che di cose strane ne avevo viste e fatte.
Non sapevo ancora se trovare Harry Potter fosse stata fortuna o altro, mi sembrava un ragazzo conosciuto nel mondo dei maghi (mi faceva ancora un effetto strano dirlo, soprattutto considerato che non aveva niente a che vedere con Ecate) e anche i suoi amici non se la passavano male, quell’Hermione mi metteva in soggezione.
Dopo aver camminato per quelle che mi sembrarono ore, anche se mi ero guardato attorno come un deficiente per tutto il tempo, ci fermammo davanti ad un negozio dall’aria antica, uno di quelli in cui io non sarei mai entrato, al mio fianco, Annabeth mi prese la mano.
Conoscendola bene era entusiasta di quei luoghi, ma era anche preoccupata, la prospettiva di affrontare una nuova profezia non allietava nemmeno me, eppure sentivo che quella volta sarebbe stata diversa, che Harry, Ron ed Hermione ci avrebbero aiutati.
Che tutto quello aveva un senso.
Il negozio si chiamava: “Olivander: fabbrica di bacchette di qualità superiore dal 382 a.C”, una vera gioia per un dislessico come me, ci misi tipo dieci ore per leggere.
Notai che Leo si arrese dopo dieci secondi e che se lo fece dire da Calypso, mentre Jason e Nico tentarono di leggerlo insieme. Grover non la smetteva di guardarsi intorno furtivamente, e ad un certo punto notai che adocchiò una tovaglietta su un tavolo, la guardava famelicamente, sperai che non la mangiasse sul serio.
Harry, Ron ed Hermione entrarono nel negozio senza indugio, facendo tintinnare un campanello, non sembrarono riflettere troppo sulla nostra difficoltà nella lettura, Hermione borbottò qualcosa in fatto di dislessia e iperattività, quella ragazzina mi faceva paura, sapeva davvero tutto sui semidei. Annabeth ci sarebbe andata d’accordo.
L’interno del negozio era … spettacolare e claustrofobico.
Le pareti erano tutte ricoperte di piccole scatole, la polvere regnava sovrana e anche i ragni.
Annabeth se ne stava paralizzata al mio braccio, e dopo l’esperienza con Aracne passata tra le fondamenta di Roma non potevo biasimarla.
_ Miseriaccia quanti ragni! _ Borbottò Ron rabbrividendo, ecco qualcosa che la mia ragazza e il ragazzo carota (si, l’avevo nominato così) avevano in comune.
Sinceramente non sapevo cosa ci facessimo in quel luogo, e stavo per dirlo ad alta voce quando da dietro uno degli scaffali fuoriuscì un … vecchio decrepito.
No, sul serio, era vecchissimo, le Furie sembravano giovani rispetto a quell’uomo, il che è tutto dire.
_ Salve signor Olivander_ Si fece avanti Harry, mostrando di conoscere quell’uomo molto bene, io e i miei amici ce ne restammo dietro un po’ in disparte, non dovevamo avere degli sguardi propriamente rassicuranti e i nostri abbigliamenti sembravano obsoleti (per gli standard di persone che se ne andavano in giro con un cappello a punta).
_ Signor Potter, signorina Granger, signor Weasley, che piacere rivedervi. _ Fece l’uomo con una voce di cartapesta, era così vecchio che sembrava potesse evaporare da un momento all’altro lasciando solo le ossa, si lo so, l’immagine non è delle migliori, ma ehi, io ho combattuto contro il dio Tartaro ( più o meno, a parte il fatto che abbia lasciato cadere la spada e tutto il resto … sottigliezze ). Il signor Olivander spostò lo sguardo su di noi.
_ Cosa posso fare per voi?_ Chiese poi l’uomo, il suo sguardo mi metteva a disagio.
_ Vede signor Olivander … _ Cominciò a parlare Hermione, facendo un passo avanti _ Questi ragazzi avrebbero bisogno di una bacchetta, solo che … non sono maghi, ma semidei_
Quando Hermione ebbe finito di parlare, un greve silenzio calò nel negozio, per un momento pensai che Olivander avrebbe dato di matto, io l’avrei fatto.
Invece l’uomo si picchiò un dito ossuto sul mento e ci scrutò uno ad uno.
_ Semidei eh?_ Il suo commento non mi sembrò affatto originale, era piuttosto ovvio, e stavo cominciando a spazientirmi.
_ Signor Olivander, lei crede che potrebbe succedere qualcosa di brutto se fornissimo delle bacchette a dei semidei?_ La domanda di Harry catturò l’attenzione del vecchio, che smise di farmi la radiografia con gli occhi, mi aveva fissato così a lungo che sicuramente conosceva già tutte le mie ossa nei minimi particolari.
_ Veda signor Potter, è curioso che dei semidei siano giunti qui a Diagon Alley. Solitamente un mondo ignora l’esistenza dell’altro ma … suppongo che i nostri semidei qui presenti abbiano una qualche sorta di potere, giusto?_
Oh, ci puoi scommettere bello, dammi un bel po’ d’acqua e ti faccio vedere io i poteri.
_ Siamo semidei signore, figli di divinità e mortali. È ovvio che abbiamo dei poteri_ Commentò Annabeth facendo un passo avanti, Olivander scrutò a lungo anche lei e la cosa mi offese, ehi, è la mia ragazza!
_ In tal caso, faremo un tentativo, ma vi avverto, è probabile che la fonte magica si canalizzerà esclusivamente sulle vostre doti. Non potrete praticare tutte le magie … se non le vostre_ La spiegazione era piuttosto contorta, ma credevo di aver capito più o meno. I miei amici erano tesi, si guardavano intorno guardinghi e anche io avevo preso a giocare con Vortice senza accorgermene. Il signor Olivander salì su varie scale e prese alcune scatole borbottando tra se e se, quando li ripose sul bancone vecchio, sollevò un mucchio di polvere, roba da far venire l’asma ad una persona sana.
_ Si faccia avanti lei giovanotto_ Olivander guardava me, odiavo essere il primo in qualcosa, non ero mai il primo in niente, perché solamente quando c’era qualche pericolo?
Feci un passo avanti e Annabeth mi strinse il braccio, la guardai negli occhi per farle capire che andava tutto bene, che sarei stato attento, così mi lasciò andare.
Sapevo che gli altri mi avrebbero coperto le spalle.
Una volta giunto davanti al bancone, il signor Olivander mi porse una … bacchetta? … un po’ deforme con sguardo imperscrutabile, come se aspettasse qualcosa di stupefacente.
Afferrai il bastoncino di legno e attesi.
_ Agitala_ Suggerì Harry, lo guardai titubante, ma il suo sguardo era tranquillo, così mi fidai.
Non appena mossi leggermente la punta di quel coso di legno, uno zampillo d’acqua schizzò sugli abiti di Olivander.
_ Chiedo scusa_ Replicai, per nulla dispiaciuto, il vecchio mi scrutò con interesse.
_ Interessante, davvero interessante. Un figlio di Poseidone eh?_
Non replicai nulla e lasciai l’uomo a borbottare da solo.
Successivamente toccò ad Annabeth, che come me ebbe la bacchetta al primo tentativo. Jason ne provò tre diverse e fulminò letteralmente un intero scaffale. Leo diede fuoco al bancone e Nico evocò qualche scheletro, Piper fece volare qualche piuma di colomba. Grover e Calypso diedero più problemi, perché non essendo semidei le bacchette non rispondevano subito, ma dopo vari ed estenuanti ( tic-toc) tentativi, la ottennero. Eravamo ormai sulla soglia per andare via quando Olivander ci richiamò.
_ Signor Potter, ricordi che non è bene un unione tra maghi e semidei. È presagio di … pericoli._
Il vecchio ci lasciò su questa nota allegra, così che non parlammo più fino al negozio successivo, quello dei vestiti, e quello successivo ancora, un noiosissimo negozio di libri.
Proseguimmo attraverso Diagon Alley per tutto il pomeriggio, avevo una fame mostruosa!
Ripensai alle cene al Campo Mezzosangue e mi chiesi se si fossero già accorti della nostra sparizione. Avrei dovuto trovare un modo per contattare gli altri il prima possibile, anche se qualcosa mi diceva che i messaggi iride non avrebbero funzionato.
Ci mancavano solamente gli animali ( un animale a scuola? Su serio?! ) quando Annabeth e Jason mi si affiancarono con le loro espressioni da:” dobbiamo risolvere il problema ora!”
_ Dobbiamo cercare di contattare Chirone, Percy_ Cominciò Annabeth, era seria.
_ Si, ci avevo già pensato, dovremmo chiedere ad Harry, Ron ed Hermione_ Replicai.
_ Una parte della profezia si è avverata Percy. I maghi e i semidei si uniranno …_ Continuò Jason, pressandomi da sinistra.
_ Si, lo so_ Ribattei, ero un po’ tonto, ma ad alcune cose ci arrivavo lo stesso da solo.
_ Ma questa volta abbiamo Calypso, Grover e Nico, al posto di Frank e Hazel_
Jason aveva la fronte aggrottata, sembrava tutto suo padre, il grande e possente Braghe di Tuono.
_ Secondo me c’è un motivo per cui sono rimasti al campo_ Intervenne Leo, intromettendosi nella conversazione, lo fissammo tutti. _ Non credo che siano davvero tagliati dalla profezia, avranno un qualche ruolo. Ne sono sicuro_ Continuò il figlio di Efesto, giocherellando con delle viti e dei bulloni che aveva preso dalla sua cintura magica.
Nessuno di noi fiatò più, l’umore era nero, e fu con quello stato d’animo che andammo a casa di Harry.
 
Passammo tutta la notte lì, dopo aver messo qualcosa sotto i denti e aver preparato le nostre sacche da viaggio con i nostri nuovi strumenti.
Sinceramente non avevo idea di cosa mi aspettasse, ma quando la mattina dopo arrivammo a King’s Cross alla ricerca di un certo binario 9 e ¾  ( ero sicuro che non esistesse) capii che le cose sarebbero state interessanti. Nessuno di noi aveva dormito bene quella notte, Annabeth si era agitata per tutto il tempo nel suo sacco a pelo, conoscendola bene aveva tentato in tutti i modi di decifrare la profezia, per capire in che modo Harry, Ron ed Hermione avessero a che fare con noi, ma lei dormiva male fin da quando eravamo tornati dal Tartaro. Beh, chi poteva biasimarla?!
_ Ehi, qui non c’è nessun binario 9 e ¾_ Costatò Jason grattandosi la testa, beh, a dirla tutta anche noi eravamo perplessi, perché quel treno non si vedeva proprio.
Hermione, Harry e Ron si scambiarono uno sguardo d’intesa. La cosa non mi piacque affatto. _ Bisogna passare attraverso la barriera_ Spiegò Ron con naturalezza, come se la prospettiva di schiantarsi in una fantomatica “barriera” fosse piacevole e normale.
_ Non farò qualcosa di così irrazionale!_ Sbottò immediatamente Annabeth, incrociando le braccia al petto. Beh, come darle torto?
_ Devi fidarti Annabeth, è l’unico modo_ Replicò Harry_ Andrò io per primo, con uno di voi, per farvi vedere che non mentiamo_ Annabeth era ancora dubbiosa e conoscendola non avrebbe ceduto facilmente, ma in quel momento ero più preoccupato di chi avrebbero scelto per andare con Harry.
_ Vado io_ Esclamò Leo, facendo un passo avanti, Calypso lo guardò scioccata._ Tranquilla Raggio di Sole, sono abituato a schiantarmi ovunque_ Replicò Leo riponendo le viti con cui stava nervosamente giocando nella cintura magica. Calypso gli strinse nervosamente il braccio, poi lo lasciò andare. _ Non sparire va bene?_ Leo le lanciò un sorriso da folletto.
_ Farò il possibile_ Lui ed Harry si scambiarono uno sguardo d’intesa, poi il mago lo prese per un braccio e i due sparirono letteralmente oltre … oltre cosa? Eravamo così sbalorditi che sembravamo tutti dei pesci lessi, dei baccalà, e sapete, io conosco per esperienza personale questi pesci. Non sembrano molto intelligenti.
_ Allora, adesso ci credi?_ Sbottò Hermione scrutando la mia ragazza. Annabeth brontolò qualcosa come:” Non ci crederò finché non vedrò cosa c’è oltre”. Comunque, alla fine attraversammo tutti la barriera, fu un’esperienza strana, come se una pellicola invisibile ti si attaccasse addosso facendo resistenza, e poi ti molasse di colpo. Quello che c’era oltre la barriera mi sorprese, e ultimamente nulla mi sorprendeva. C’era gente di tutti i tipi, ragazzini, genitori, animali ovunque, una confusione mostruosa insomma. Leo e Harry ci chiamavano dal finestrino di una cabina, li raggiungemmo all’interno del treno e ci chiudemmo dentro. Poco dopo il treno partì con un marea di vapore. Il paesaggio era piuttosto monotono, ma diversissimo da quello che conoscevo io, ero nato a Manhattan.
Dovevo ancora capire come ero finito dall’America in Inghilterra così in fretta. Avevano tutti un accento così strano! Durante il viaggio parlammo un po’, e fu tutto tranquillo, ogni tanto qualcuno entrava a salutare Harry, Ron ed Hermione o a farsi firmare un autografo, ci fissava in modo strano e poi andava via. Ah la fama, ne so qualcosa!
Comunque, ci sentivamo un po’ tutti strani senza la maglietta del Campo e le nostre armi in vista, le divise di Hogwarts erano stranissime. A metà percorso arrivò anche una donna con un carrello pieno di dolci, ne provammo alcuni, come le caramelle Tutti i Gusti + 1 (che nome!) e io assaggiai quella azzurra, che sapeva di salmone. Non ne mangiai altre.
Arrivammo dopo parecchie ore, passate inutilmente a cercare di decifrare la profezia, ma sapevamo benissimo che era inutile, se non rischioso. Quando scendemmo dal treno, fummo accolti da un uomo alto due metri. Ecco, io e i miei amici non rimanemmo troppo impressionati, dopotutto avevamo affrontato svariati giganti di dieci metri e qualche mostro altrettanto grande. Cose di tutti i giorni.
L’uomo, che si chiamava Hagrid, salutò Harry, Ron ed Hermione con affetto, poi ci scrutò bene. _ Ehi voi tre, state combinando qualcosa anche quest’anno?_ Domandò Hagrid scrutando i tre maghi, Harry fece spallucce e sorrise.
_ Ci conosci Hagrid, non c’è un anno tranquillo ad Hogwarts per noi_  
Al castello ci arrivammo con delle barchette che andavano da sole, ehi, non è giusto!
Era tutto molto imponente, Annabeth era estasiata da quella vista, sicuramente il suo cervello stava lavorando alla velocità della luce. L’atrio era immenso e pieno di ragazzi, ci confondevamo bene, anche se alcuni ci fissavano comunque, perché non sembravamo affatto studenti del primo anno non ancora smistati, andavamo per i diciotto ormai, o giù di lì. Hermione si diresse senza esitazione verso una donna altera e molto … strega, che impartiva ordini a dei ragazzini di undici anni.
_ Che piacere rivederla signorina Granger_ Esclamò la donna, sembrava molto severa, mi ricordava un po’ la mia vecchia professoressa di matematica, il che è tutto dire siccome era una Furia.
_ Professoressa ho bisogno di parlare con lei_ Alle parole di Hermione la donna ci notò, era sorpresa e meravigliata._ Ho bisogno che questi ragazzi entrino ad Hogwarts_ Continuò Hermione seria, la professoressa, che se non sbaglio si chiamava McGranitt, si schiarì la voce.
_ Temo di non poterla aiutare direttamente io signorina Granger. Bisognerà parlare con il nuovo preside_ Quella notizia sembrò scioccare Harry, Ron ed Hermione, che si guardarono senza parole.
Non avevamo cominciato nel migliore dei modi.
 
 
 
 
Angolo autrici:
 
Effe_95: Buonsalve!
Micio95: Ehilà!
Effe_95: Per prima cosa volevamo ringraziarvi per le recensioni, ci hanno reso molto felici.
Micio95: Si, infatti siamo al settimo cielo!
Effe_95: Cosa te ne pare dell’incontro con Olivander?
Micio95: Magnifico, adoro Mr Olivander ;)
Effe_95: Ma cosa avrà voluto dire con la parola:”pericoli”
Micio95: Questo non lo so … ma ci aspettiamo grandi cose xD
 
Effe_95 e Micio95: E voi cosa ne pensate? Ce lo fate sapere? Ci farebbe molto piacere.
 
Micio95: Vi aspetto al prossimo capitolo con il Pov di Harry.
 
Anticipazioni:

 
“ La McGranitt invitò gli alunni a radunarsi e iniziò lo smistamento.
Il Grifondoro guadagnò molti alunni, come nelle altre case in numero uguale, erano rimasti solo i nostri amici semidei da essere smistati.
-Annabeth Chase- chiamò la McGranitt … “
 
 

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Capitolo 4
*** 4. Harry. ***


4.
 
Harry
 
 
Mi ero completamente dimenticato che a Hogwarts quest'anno avremmo avuto un nuovo preside. Non sapevamo niente di quest'uomo, ma credo che l'avremmo scoperto a breve.
Percy era molto agitato, lo guardai senza dire niente con aria interrogativa.
Lui mi rispose scuotendo la testa e mimando con le labbra "niente".
Attraversammo l'atrio principale, che era stato messo a nuovo, ci trovammo nelle scale.
Io, Ron ed Hermione conoscevamo Hogwarts come le nostre tasche, ci avviammo senza indugiare, i nostri amici però si guardavano intorno; per loro era tutto molto strano e "magico".
-Venite- disse Hermione - L'ufficio del preside è da questa parte- poi si voltò prima che i semidei potessero fare un passo – Oh, dimenticavo di dirvi, fate in fretta, alle scale piace cambiare- Così dicendo si voltò e proseguì.
Leo guardò Jason e gli altri con aria nervosa, continuava a giocare con bulloni e altri aggeggi meccanici.
-Cambiare? Cosa intendete voi per cambiare?- Disse agitato.
Hermione rise compiaciuta - Questo- Disse indicando le scale sulla cima che si spostavano.
- Wow, è meraviglioso- Disse Annabeth
-Io lo trovo inquietante, tesoro-  Disse Percy prendendola un po’ in giro; in risposta gli arrivò un buffetto gentile dietro la testa.
Che strani questi semidei, quando pensi di aver visto tutto spuntano fuori dal nulla.
Li conducemmo fino all’ ufficio del preside e mi voltai.
- Bene ragazzi, non credo sia necessario andare dal preside tutti insieme, quattro di noi basteranno; io e Hermione faremo da intermediari tra voi e il nuovo preside, ci sono volontari per i due che entreranno con noi?- Mi pentii subito della mia domanda, quasi tutti alzarono le mani.
- Questo si che è un problema- Disse Hermione in maniera scherzosa, ridendo sotto i baffi.
- Facciamo il punto della situazione- Disse Percy.
- Allora Grover, Annabeth e Nico voi sarete più utili qui fuori a stare di guardia, se abbiamo problemi vi chiamiamo. Bene, Leo tieniti pronto per ogni necessità e cerca di costruire una macchina che ci aiuti a rilevare la pianta di questo posto,Calypso stai con Leo ed evita che combini guai, quanto a voi due Jason e Piper non possiamo andare entrambi quindi decidete-
- La mia lingua ammaliatrice può esservi utile per convincere il preside a farci rimanere- Disse Piper titubante, voltandosi verso Jason.
-Certo- rispose lui -Farò la guardia agli altri- Diede un bacio sulla fronte a Piper e la invitò ad andare, infondendole coraggio.
Noi quattro entrammo nell'ufficio pronti a conoscere colui che probabilmente avrebbe cacciato via i nostri amici, avrei voluto essere positivo, ma dei semidei a Hogwarts era impossibile, la scuola dei maghi che apriva le sue porte a dei completi estranei privi o quasi di magia.
L'ufficio era esattamente come me lo ricordavo, non era cambiato niente a parte l'uomo seduto alla scrivania.
Era giovane e di bell'aspetto, aveva più o meno una quarantina d’anni; anche da seduto si vedeva che era alto e ben piazzato, era vestito con una tunica lunga e bianca, sembrava giovane e allo stesso tempo molto vecchio, i suoi occhi erano concentrati su un foglio, stava scrivendo qualcosa, ma non riuscivo a capire di cosa si trattasse. Percy dietro di me era inquieto, evidentemente la nostra nuova conoscenza non gli piaceva molto, ma era tutto ancora da vedere.
Quando si accorse di noi, alzò gli occhi dal foglio che stava scrivendo e ci fissò incuriosito. Quando il suo sguardo si posò su di me mi sorrise dolcemente .
- Oh bene- disse alzandosi- Harry Potter, è un tale onore poterla conoscere, ho sentito tanto parlare di lei, non vedevo l'ora di incontrarla- L'uomo venne verso di me stringendomi la mano con vigore, infondeva sicurezza e tranquillità, pensai allora che non tutto fosse spacciato, forse lo avremmo convinto ad aiutarci.
-La ringrazio signor....- Mi resi conto che non sapevo il suo nome, arrossii imbarazzato.
-Mi perdoni signor Potter, non mi sono presentato, mi chiamo Bealfire Theslyrin, chiedo scusa per la maleducazione, ad ogni modo, cosa vi porta nel mio ufficio Signor Potter?- Chiese, evidentemente sorpreso di vedermi lì, forse si aspettava di incontrarmi nella sala centrale dove cenavamo, sapevo che era stata riportata allo splendore di una volta ed ero impaziente di entrarvi ancora e volevo più di tutto assaggiare i gustosi pranzi di Hogwarts.
- Oh veda, abbiamo un problema e solo lei ci può aiutare- Disse Hermione, senza aspettare che parlassi io, aveva notato che mi ero perso nei miei pensieri e nei miei ricordi.
- Signorina Granger presumo, lieto di fare la sua conoscenza, ma vi prego accomodatevi, in cosa posso esservi utile?- Ci sedemmo intorno alla scrivania e Piper prese la parola.
- Veda signor preside,io sono Piper McLean e questo è il mio amico Percy Jackson, noi non siamo di questo mondo e vorremmo tanto tornare a casa, ma non sappiamo come- Nelle sue parole c'era una forza tale che ne ero convinto anche io, iniziavo a capire anche io cos'era la lingua ammaliatrice. I ragazzi mi avevano spiegato chi erano i loro genitori e in grandi linee cosa erano capaci di fare, alcuni di loro erano strepitosi, ero sicuro che ne avremmo viste di belle quest’anno, come tutti gli altri del resto.
- Capisco signorina McLean, ma purtroppo non so come potervi aiutare, siete solo voi due?- Chiese evidentemente preoccupato, nei suoi occhi si vedeva che aveva buone intenzioni e che era evidentemente dispiaciuto di non poter aiutare i nuovi arrivati, sembrava quasi che si dispiacesse per non averne il potere, ero finalmente convinto che potevamo fidarci di lui,e che sarebbe stato un grande preside, avrebbe fatto onore alla memoria di Silente.
- No signor preside- intervenne Percy - Ci sono altri nostri amici qui fuori- Dal suo tono di voce capii che anche lui iniziava a convincersi del nostro nuovo amico, aveva notato la scintilla di preoccupazione e dispiacere in quegli occhi che mi sembravano senza tempo, evidentemente aveva trascorso un brutto periodo, come tutti noi del resto, io potevo capirlo fin troppo bene.
- Oh, capisco signor Jackson, purtroppo non posso aiutarvi, l'unica cosa che è in mio potere è concedervi asilo qui a Hogwarts, almeno finché non scopriremo come farvi tornare a casa. Vi assicuro che farò tutto quanto è in mio potere per aiutarvi, intanto però non posso garantirvi che risiederete tutti nella stessa casa, dovrete sottoporvi al cappello, se  questo per voi non è un disturbo- Giusto, mi ero dimenticato dello smistamento, iniziavo ad aver paura che il gruppo di semidei si sarebbe diviso, mi auguravo che almeno Percy sarebbe stato con me, ma non c’era di che preoccuparsi, il suo coraggio sarebbe stato riconosciuto e premiato.
-Assolutamente no- rispose Percy- La ringrazio- Cosi dicendo congedammo il preside e tornammo dai nostri amici che ci aspettavano impazienti, quasi come se fossero sul piede di guerra. Mi sorprendevano ogni volta.
- Allora?- Disse Annabeth quando ci vide uscire.
- Possiamo rimanere- disse Piper –Solo, ci smisteranno nelle varie case-.
Tutti si guardarono tra di loro, ma non sapevano ancora a cosa sarebbero andati in contro.
 
La sala dove avrebbero smistato i nostri amici era esattamente come la ricordavo, le quattro tavole lunghe e imbandite piene di ragazzi che aspettavano la cerimonia, il tavolo dei professori era gremito di nuove e vecchie facce, Hagrid era diventato professore a tutti gli effetti anche se ancora non sapevo di cosa.
La McGranitt ci invitò a farci avanti, io, Ron e Hermione prendemmo posto al tavolo della nostra casa e i nostri amici si avviarono verso il gruppo dei ragazzi del primo anno radunati davanti al cappello; prima della grande cerimonia il preside voleva fare alcuni annunci. La professoressa McGranitt invitò tutti noi a fare silenzio.
-Buona sera a tutti voi- Disse il nuovo preside- E’ un piacere per me vedervi tutti riuniti qui, nuovi e vecchi amici, io mi chiamo Bealfire Theslyrin e ho avuto l’onore quest’anno di essere il nuovo preside nella magnifica scuola di Hogwarts. Vorrei che fossero noti a tutti le solite regole, che la Foresta Proibita rimane sempre un luogo pericoloso da visitare di notte e senza alcuna guida,e che il piano del guardiano, ovvero il terzo, è preferibile da evitare. Ci sono ancora molti lavori da fare per tornare al vecchio splendore, ma tutti insieme ce la faremo. Volevo inoltre, fare un saluto a tutte le persone che hanno dato la loro vita l’anno scorso per il bene di tutti e annunciare che nel giardino della scuola sarà eretto un monumento commemorativo per tutti coloro che non ci sono più, così che i posteri avranno sempre un ricordo di ciò che la nuova generazione e la vecchia hanno fatto insieme, ora non voglio dilungarmi troppo sulle restrizioni ne sul passato, passiamo invece alle novità e alle belle notizie-.
Prima che potesse proseguire nella sala esplose un applauso in segno di benvenuto per il preside; finito il vigoroso applauso il preside continuò.
-Vorrei ringraziare il Signor Potter, la Signorina Granger; il Signor Weasley e il Signor Malfoy per aver accettato il nostro invito a tornare un ultimo anno nella nostra scuola per frequentare il settimo ed ultimo anno che è stato perso per motivi che tutti voi ben sapete- L’applauso questa volta fu più forte e dedicato a noi, anche il preside batteva le mani, l’unica pecca di quel momento era il viso di Malfoy che gioiva dall’altro lato della sala.
Sapevo che era cambiato ed era passato dalla nostra parte, volevo crederci almeno, ma in cuor mio sapevo che le rivalità non erano finite tra di noi, e se i nostri amici avessero avuto ragione, lui era la causa del loro arrivo qui, ma il perché restava un mistero.
-Volevo spendere due parole per una breve storia della nostra scuola che pochi di noi conoscono- La sala si ammutolì e restammo tutti a guardare Bealfire.
-Volevo raccontare a tutti voi dei quattro fondatori della scuola, ovvero coloro che hanno dato nome alle case; non erano maghi qualunque, avevano doni che noi oggi potremmo associare ai quattro elementi,doni rari, che ormai sono scomparsi dal nostro mondo e non si sono tramandati: Grifondoro era il simbolo del fuoco, Tassorosso della terra, Corvonero dell’aria e Serpeverde dell’acqua, dice la leggenda, che gli antichi fondatori avessero il potere di padroneggiare i quattro elementi. Da secoli sono sempre stati divisi e alcune volte in conflitto, vorrei invece che da oggi siano tutti uniti- Fece una pausa e in quel momento realizzai che cosa stava per dire.
-In comune accordo con i professori, abbiamo pensato che i dormitori saranno i luoghi che rimarranno segreti e vi ci si potrà recare solo per dormire, il resto della giornata tutte le case lo dovranno trascorrere insieme in armonia, studierete insieme, pranzerete insieme, perché Hogwarts vuol dire questo: Famiglia-
Era una bellissima notizia, così in qualunque casa sarebbero stati smistati i nostri amici, saremmo stati sempre tutti insieme e avremmo potuto escogitare un piano per rimandarli nel loro mondo.
 
La McGranitt invitò gli alunni a radunarsi e iniziò lo smistamento.
Il Grifondoro guadagnò molti alunni, come nelle altre case in numero uguale, erano rimasti solo i nostri amici semidei da essere smistati.
-Annabeth Chase- Chiamò la McGranitt, la ragazza dai capelli biondi avanzò senza paura e si sedette sullo sgabello dove le venne posato il cappello in testa, questo si animò e cominciò a parlare.
-Vedo molto in questa testa, c’è coraggio, audacia, lealtà e nobiltà d'animo, so esattamente dove metterti…. Grifondoro!- Applaudimmo e accogliemmo la nostra amica che venne a sedersi accanto a noi.
-Grover Underwood- Chiamò la McGranitt e il giovane satiro prese il posto di Annabeth, con in testa il cappello, tremava come una foglia.
-Vediamo cosa abbiamo un po’ qui- disse il cappello- Oh si, vedo costanza, tolleranza, pazienza e correttezza, nessun dubbio….Tassorosso- Gli amici Tassorosso applaudirono il nuovo arrivato, che però si sentiva perso e senza amici.
- Jason Grace- Il ragazzo biondo si fece avanti senza paura e ci sorrise sedendosi.
-Oh bene bene- disse il cappello parlante- Sei un tipo intelligente, creativo, apprensivo e molto saggio, ho il posto giusto per te…. Corvonero!- Jason sembrava più felice di Grover e anche più sereno. Evidentemente per lui una casa valeva l’altra.
-Leo Valdez- L’appello proseguiva, questa volta il cappello non ebbe dubbi:-Grifondoro!- Evidentemente, se il Grifondoro rispecchiava tutti i suoi valori, anche in senso letterale, era giusto che appartenesse a questo gruppo, questo però mi faceva avere un dubbio e una paura.
-Nico Di Angelo- Il tenebroso del gruppo si sedette senza paura e con un’aria spavalda.
-Uhm- disse il cappello - Vedo ambizione, furbizia, ma anche intraprendenza, c’è un solo posto dove potresti stare …. Serpeverde- Il ragazzo scese dallo sgabello e si andò a sedere tra i Serpeverde, a fianco di Malfoy, che lo guardava un po’ disgustato.
-Calypso Atlante- Avevamo dovuto inventarci un cognome ed il nome del padre era l’unico che ci veniva in mente.
-Oh nessun dubbio- disse il capello - Corvonero-  Grover si sentì peggio, si vedeva solo, non  conosceva nessuno.
-Piper McLean- Chiamò la professoressa, chissà se la ragazza avrebbe ammaliato il cappello per farsi mettere col fidanzato, mi stavo chiedendo.
-Uhm…. Tassorosso- Non sapevo se ridere o stupirmi dei suoi poteri, non era riuscita ad ammaliare il cappello, come mi aspettavo che facesse
Era rimasto solo un semidio, iniziai a pensare, Annabeth aveva il fuoco dentro, questo era chiaro, Leo era praticamente fatto di fuoco, erano finiti in Grifondoro, mi venne in mente ciò che aveva detto il preside poco fa, Godric Grifondoro controllava il fuoco.
Grover era un satiro tutt’uno con la natura e quindi era legato con la terra, non riuscivo a spiegarmi Piper figlia di Afrodite, forse essendo molto gentile Tassorosso era per lei il posto giusto, non avendo nessun elemento in particolare; Tosca Tassorosso era anche la casa della terra e colei che possedeva questo elemento; l’amore e la terra possiamo dire che sono un tutt’uno, l’amore nasce dalla Terra e dalla Natura.
Calypso.. beh figlia di Atlante, colui che regge il cielo, era perfetta per la casa dell’aria, l’altro ragazzo figlio di Giove re del cielo, più aria di lui! E dunque erano finiti in Corvonero, da ciò che avevo capito Priscilla Corvonero aveva il dono dell’aria.
Nico Di Angelo non era stato un mistero, si sa, i Serpeverde sono sempre stati un po’ inclini al malvagio, però ciò che aveva detto il professor Bealfire mi faceva pensare e dubitare al tempo stesso, Serpeverde era la casa dell’acqua, ebbi una folgorazione quando la professoressa chiamò l’ultimo rimasto, prima che il cappello parlante decretasse il suo posto, avevo seri dubbi di sapere già dove sarebbe andato.
Mi augurai di sbagliarmi, pregavo qualche loro dio che non fosse vero.
-Percy Jackson- Il mio cuore palpitava, lui non era cattivo, no, non poteva.
Ripetevo nella mia mente: Grifondoro, Grifondoro, Grifondoro.
Poi il crollo, il cappello parlante disse:
-Uhm Perseus, sai bene anche tu qual’è il posto giusto per te, figlio del mare- Ci fu una pausa.
Annabeth mi guardò implorandomi che non fosse vero, anche lei aveva capito.
-No, Testa d’alghe fai qualcosa- Tutti eravamo in agitazione, ma il cappello parlante era come indeciso e alla fine disse:
-SERPEVERDE- Salazar Serpeverde aveva dunque il dono dell’acqua come il nostro amato Percy.
 


Angolo autrici:
Micio95: Ehilà.
Effe_95: Buonsalve!
Micio95: Allora cosa ne pensi di questo nuovo capitolo?
Effe_95: Direi … scioccante xD
Micio95: Percy Serpeverde, la cosa vi ha scioccato?
Effe_95: Immagino di si … ma il nuovo preside è stato ben chiaro sui cambiamenti.
Micio95: A proposito, cosa ne pensate di Bealfire, io credo che sia veramente il nuovo Silente.
Effe_95: Un capitolo davvero ricco, speriamo che le sorprese non vi abbiano troppo scioccati.
 
Micio95 e Effe_95: Le novità non sono ancora finite! Vi aspettiamo alla prossima, fateci sapere la vostra opinione se vi va.
 
Effe_95: Vi aspetto al prossimo capitolo con il Pov di Percy.
 
Anticipazioni:
 
“Ok, essere un Serpeverde faceva schifo.
Era trascorsa solo una settimana e già odiavo quella situazione.”
 

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Capitolo 5
*** 5. Percy. ***


5.
 

Percy


Ok, essere un Serpeverde faceva schifo.
Era trascorsa solo una settimana e già odiavo quella situazione.
La sala comune dei Serpeverde era situata in un posto nascosto del castello, nella parte più inquietante e macabra (ovviamente). Per me e i miei amici non era stato per nulla facile ambientarsi in quel dedalo di scuola, e vi assicuro che ne so qualcosa di labirinti.
Le prime lezioni erano state disastrose per noi che non avevamo la vera e propria magia, io, che non ero mai andato bene alla scuola normale, non avevo dubbi che sarei stato una schiappa anche in quella dei maghi.
Il mio collocamento alla casa dei Serpeverde aveva scombussolato un po’ i nostri equilibri, per noi del Campo Mezzosangue era già stato difficile accettare quella situazione, non avevo ancora capito cosa avesse quella casa che non andasse, ma erano più o meno considerati un po’ come i figli di Ade per noi semidei.
Io non mi ci trovavo un granché, Annabeth era sconvolta ed Harry era torvo, fortunatamente però, grazie alla nuova proposta del preside, mi toccava stare in dormitorio solamente per dormire.
Gli studenti di Hogwarts non si era ancora abituati alla nostra presenza e cominciavano a spettegolate non appena passavamo per quei corridoi affollati e labirintici, una cosa davvero fastidiosa, ma dopo una settimana ci avevamo già fatto l’abitudine.
Ad ogni modo, tuttavia, il pomeriggio ci univamo nella sala grande per discutere della profezia e di come avremmo potuto tornare a casa il prima possibile.
Ero sicuro che Hazel e Frank ci stessero cercando come forsennati, e non solo loro.
_ Continuo a ripetere che quella cravatta verde non ti stia affatto bene! _ Borbottò Annabeth non appena io e Nico ci accostammo al tavolo dove erano riuniti i nostri amici.
Alzai gli occhi al cielo e cercai di non replicare, Annabeth l’aveva presa veramente male.
_ Si intona con i suoi occhi_ La rimbeccò Nico sedendosi accanto ad un Grover avvilito.
Annabeth fece per replicare a Nico con tono da figlia di Atene pronta alla guerra, quando Hermione sbatté violentemente un libro sul tavolo facendo saltare tutti e rimbalzare alcuni ricci sul viso.
_ Siamo tutti sorpresi del modo in cui il cappello abbia scelto quest’anno, Serpeverde non ha molto successo tra i maghi, ma abbiamo altre cose a cui pensare!_
Ero stufo di sentire che essere un Serpeverde era sbagliato!
_ Beh, qualcuno vuole spiegarmi perché siete tutti così sconvolti e sconfortati?!_ Sbottai ignorando completamente Hermione, che mi guardò indignata, feci finta di nulla e puntai gli occhi su Ron ed Harry, torvi.
_ Vi abbiamo raccontato di Voldemort, no?_ Domandò Harry schiarendosi la voce, si, avevano parlato mille volte di quel mago psicopatico, il loro Crono o Gea, potevo capirli, anche io ero esperto di psicopatici che volevano distruggere il mondo o roba simile. Annuii.
_ Durante la battaglia, e anche prima, i Serpeverde si sono sempre schierati con lui, per questo non sono visti molto bene. Tirano fuori il peggio di te._
Quello cambiava parecchie cose, non mi piaceva sapere di essere in un branco di traditori.
Avevo avuto esperienze anche con quest’ultimi, e non erano mai finite bene.
_ Non succederà_ Tagliai corto, poi indicai il libro, con gli occhi accigliati degli altri puntati addosso _ Passiamo alla profezia_
Hermione si schiarì la voce con un colpetto di tosse.
_ Ieri pomeriggio avevo un po’ di tempo libero e sono andata … _
_ In biblioteca_ Completarono per lei Harry e Ron, in quella che sembrava una scena ripetuta milioni di volte. Hermione li fulminò con lo sguardo.
_ Non ho trovato granché ma … qui c’è una lista di tutti gli dei che hanno il serpente come animale sacro_ E detto questo aprì il libro lì dove aveva lasciato un segno, Annabeth lo afferrò velocemente, scrutandolo con il suo migliore sguardo da figlia di Atena.
_ Il primo che mi viene in mente è Apollo. In Grecia lo chiamavano anche “l’uccisore del Pitone”. _ Commentò Annabeth passandosi distrattamente una mano sul mento, era così assorta che le sopracciglia contratte avevano formato una piccola ruga sulla fronte.
Era anche bellissima secondo me, ma non sarebbe stato molto saggio dirglielo in quel momento se volevo evitare di ritrovarmi un libro di mille pagine infilato nella gola.
_ No_ Brontolò sommessamente Jason, scrutando l’immagine di Apollo con fare critico e preoccupato _ Nella profezia si parla di progenie. I maghi e i semidei si uniranno, la progenie del serpente fermare dovranno. Pitone non è affatto progenie di Apollo o viceversa._
_ Jason ha ragione_ Intervenne immediatamente Piper, dandogli man forte_ Pitone e Apollo sono eterni nemici_ Ron afferrò velocemente il libro e girò alla pagina successiva, dove campeggiava l’immagine di un bastone con un serpente attorcigliato.
_ Che mi dite di questo Asclepio? Non è una sorta di medico o roba simile?_
_ Nah, il buon vecchio Asclepio non c’entra nulla!_ Intervenne prontamente Leo, lasciando cadere sul tavolo alcune viti, dei bulloni e dei cavi elettrici, gli occhi di noi tutti si posarono su di lui. _ Insomma, è vero che ha un basilisco come aiutante, cosa inquietante lo so, ma non c’entra nulla con la progenie. _
Il discorso di Leo non faceva una grinza, e ovviamente ci zittì tutti quanti spingendoci nello sconforto più totale. Non avevamo fatto un passo avanti nemmeno quel giorno.
_ Questo ovviamente non sarebbe valido se parliamo di un figlio diretto di un serpente … _ Intervenne Harry sfogliando distrattamente il libro, lo scrutai attentamente e lo vidi sussultare, come se avesse scoperto qualcosa.
_ Ehi, guardate qui!_ Harry ci chiamò a raccolta e mise il libro al centro dell’enorme tavolo, mostrandoci la scena di due serpenti attorcigliati e incitandoci a leggere la breve descrizione al lato. Sussultammo tutti dopo aver letto, e ci guardammo con occhi attenti.
_ Demetra e … Zeus?!_ Intervenne Grover storcendo il naso, era talmente nervoso che stava mangiando tutte le pergamene che avrebbe dovuto utilizzare per preparare la relazione su qualcosa che in quel momento mi sfuggiva.
_ Esatto! _ Intervenne prontamente Hermione, puntando l’indice sull’immagine dei due serpenti _ E’ chiaro! Zeus e Demetra hanno concepito un figlio sotto forma di serpente! Deve essere lui o lei la progenie del serpente, no?_ L’entusiasmo di Hermione non venne accolto da tutti, effettivamente non era una cattiva idea, e anche se il pensiero che Zeus e Demetra avessero …  non ce bisogna che continui, mi disgustasse, mi sembrava anche altamente improbabile perché …
_ Ehi, da quell’unione è nata Persefone, la moglie di mio padre!_ 
Intervenne Nico, sbottando forse a voce un po’ troppo alta, ma dopotutto potevo capirlo.
_ Ancora meglio!_ Intervenne prontamente Hermione, facendo imbufalire il figlio di Ade e costringendo noi tutti a fissarla con le sopracciglia aggrottate. _ Ascoltate, ricordate le parole della profezia?  I maghi e i semidei si uniranno, la progenie del serpente fermare dovranno. A riparare tenteranno il patto della dea fedele infranto. Si parla di un patto infranto! Persefone avrà infranto il voto di fedeltà stipato con suo marito!_
Quando Hermione finì di parlare, la sua voce si propagò lungo il tavolo come una eco fastidiosa, nessuno di noi fiatò più per quelli che sembrarono dei minuti interminabili.
Per un dislessico come me, sofferente di iperattività cronica, non fu affatto semplice evitare di rovesciare qualcosa o gridare all’improvviso, ma mi rendevo conto del fatto che non era semplice ciò che stavamo cercando di fare.
Le profezie non andavano mai interpretate, era pericoloso.
_ Direi … che per oggi può bastare, no?_ La voce forte di Calypso ruppe quel silenzio imbarazzante. _ Teniamo questa idea da parte, magari potrebbe servirci_
Piano piano, uno alla volta annuimmo tutti e poco dopo ci disperdemmo, ognuno dediti allo svolgimento dei compiti per il giorno successivo, tuttavia, prima di separarci del tutto, mi affiancai velocemente ad Annabeth, che era stata troppo silenziosa per i miei gusti.
_ Ehi_ La richiamai strattonandole leggermente la manica del maglione, lei si girò a guardarmi con occhi preoccupati _ Cosa c’è che non va?_ Avevamo già raggiunto le scale quando lei si fermò all’improvviso, facendomi sbattere con la spalla contro il quadro di un tizio che me le disse di tutti i colori. _ Tutto Percy! Non mi piace questa situazione, non mi piace essere finita in questo mondo di cui non conoscevamo nemmeno l’esistenza, non mi piace non sapere le cose e non mi piace che tu sia finito nei Serpeverde!_ Sbottò  tutto d’un fiato, dando finalmente libero sfogo a tutte le preoccupazione che le gravano sulle spalle da una settimana e poco più. Non potevo darle torto, nemmeno io sapevo come comportarmi.
L’esperienza vissuta contro Gea, il Tartaro, gravano ancora sulle nostre spalle.
_ Lo so, un’altra profezia era l’ultima cosa che ci voleva_ Dissi accarezzandole un braccio, lei sospirò pesantemente e mi guardò negli occhi, sembrava quasi che non avremmo mai potuto  avere una vita normale.
_ Ascolta Percy, è stato qualcuno a mandarci qui, qualcuno che ha manomesso la macchina di Leo. _ La voce di Annabeth si fece un sussurro, fino a zittirsi completamente quando due ragazzini di Corvonero ci superarono ridacchiando sonoramente, quando se ne furono andati feci un passo verso di lei _ E tu credi che quel qualcuno non sia affatto Persefone vero? _ Continuai io per lei, ormai cominciavo a capire come pensava la mia ragazza.
_ Già _
Il mormorio lugubre della voce di Annabeth frappose il silenzio tra di noi, così ci ritrovammo soli nell’immensa sala con le scale che continuavano a cambiare ininterrottamente traiettoria, quando decisi che quel silenzio era troppo deprimente, un ombra sulle scale attirò la mia attenzione. Istintivamente afferrai Vortice e tolsi il tappo, lasciando che si aprisse in tutta la sua meraviglia, Annabeth si mise subito sull’attenti e fece per dire qualcosa ma io la zittì. Con passo felpato raggiunsi l’incrocio che divideva le scale, dove avevo visto proiettare l’ombra, ma quando saltai per attaccare, non c’era più nessuno.
_ Cos’è successo?!_ La voce di Annabeth mi raggiunse poco dopo, era trafelata a causa della corsa e aveva la mano premuta sul petto.
_ Credevo … devo essermi impressionato_ Commentai vagamente, riponendo Vortice, eppure, avevo avuto la netta sensazione di essere osservato.
E che qualcuno avesse sentito la nostra conversazione.
 
La parte della giornata che detestavo in assoluto era la sera.
L’unico momento in cui non potevo fuggire dal fatto di essere capitato in una casa per nulla amata, che era considerata come un gruppo di traditori e che dovevo essere in compagnia di Nico, di pessimo umore dopo la conversazione su Persefone.
Tuttavia, mentre cercavamo inutilmente di completare la relazione su cosa fosse un Bezoar, l’ingresso in sala di un ragazzo biondo catturò la mia attenzione.
Draco Malfoy.
Harry, Ron ed Hermione ci avevano parlato di lui, e avevamo convenuto anche che fosse il ragazzo comune dei nostri sogni. Non avevamo avuto il tempo di parlare con lui, le prime settimane erano state infernali, ma ero convinto che risolvere il problema della profezia e tornare a casa dipendesse principalmente da quella conversazione, così afferrai Nico per una manica della giacca e lo strattonai, richiamando la sua attenzione.
Nico mi guardò con fare interrogativo, ma quando gli additai Draco Marlfoy, sembrò capire e annuì con il capo.
_ Ehi tu!_ Lo fermai giusto in tempo, non appena passò accanto al nostro tavolo, lui ci fissò con aria superba, era il classico tipo con la puzza sotto il naso, i capelli biondissimi e il viso lungo ed affilato. Ci scrutò con quei suoi occhi grigi che nascondevano qualcosa di più profondo di un semplice ragazzino snob di diciotto anni, e fece un segno sprezzante.
_ Abbiamo bisogno di parlare con te_ Continuai, ignorando il fatto che stesse cominciando a darmi sui nervi quell’atteggiamento, avevo già avuto a che fare con gente del genere, quindi cercai di controllarmi.
_ Non ho la minima intenzione di fermarmi a parlare con … com’è che vi chiamate? Semidei, Mezzosangue …  _ La sua voce era fredda e tagliente, con un forte accento inglese, mi sembrò avesse calcato maggiormente sull’ultima parola in modo dispregiativo, ma non ne conoscevo il motivo e non era di quello che volevo parlare. _ Questa poi, non l’avevo ancora sentita. Figli di divinità eh? Ho dato un’occhiata ai tuoi risultati scolastici … chi sei, figlio del dio degli imbranati?!_ Strinsi forte i pugni e cercai di controllarmi, dopotutto mi avevano detto che era fatto così, che cercava di difendersi in quel modo, che era stato cresciuto così.
Tuttavia, mi erano sempre piaciuto poco tipi di quel genere.
_ Cosa facevi su quella scogliera quest’estate? E’ avvenuta un esplosione vero? _
L’intervento di Nico fu provvidenziale, perché impedì a me di replicare molto poco cortesemente, e sorprese così tanto l’altro che abbandonò l’espressione sarcastica per sostituirla con una scioccata.
_ C – come facevate a … Non sono affari vostri!_ Notai che si passò distrattamente una mano sul braccio, probabilmente dove aveva riportato una ferita in seguito all’esplosione.
Mi rendevo conto che il nostro approccio non era stato dei migliori, ma quel ragazzo stava nascondendo qualcosa, e io dovevo assolutamente scoprire cosa.
_ Ascolta, io e miei amici abbiamo fatto un sogno. In questo sogno c’eri tu, sulla cima di una collina, con una bacchetta in mano e poi è avvenuta un esplosione. Non può essere un caso_
Replicai con calma, spiegandogli ogni cosa nei minimi dettagli, lui continuò a fissarci torvo, perdendo completamente tutta l’aria sarcastica che aveva precedentemente.
La nostra conversazione si era fatta un po’ concitata, così mi resi conto che ci stavano fissando tutti, una cosa che detestavo con tutto il cuore.
_ Lasciatemi in pace! _ Sbottò lui, facendo un passo indietro, ma io lo afferrai saldamente per il polso, strattonandolo un po’, notai immediatamente lo sguardo ammonitore di Nico, ma non vi badai troppo, quel Draco Malfoy non poteva tacere.
Dovevamo sapere tutto se volevamo tornare a casa.
_ Non toccarmi stupido Semidio!_ Scattò l’altro scostando violentemente il braccio _ Non me ne frega nulla dei vostri stupidi sogni! Tornatevene a casa vostra_
Respirai profondamente, cercando di controllarmi, ma qualcosa di strano era cresciuto come una mare nel mio petto, una stretta fortissima allo stomaco che mi strinse le viscere, una rabbia così viscerale da non sapere nemmeno di possederla.
Infatti non mi apparteneva.
Era la stessa che mi aveva investito nel Tartaro, ma non potevo controllarla, così, prima che me ne accorgessi, Draco fu spedito da un getto d’acqua improvviso contro una parete e stramazzò a terra dolorante.
Nella stanza tutto tacque e gli altri mi fissavano sgomenti.
_ Percy …._ La voce di Nico mi raggiunse lontana, le parole pronunciare da Hermione mi tormentavano il cervello e cominciavo a capirle.
I Serpeverde tirano fuori il peggio di te.
 
 
 
Angolo delle autrici:
 
Effe_95: Buonsalve!
Micio95: Ehilà.
Effe_95: Cosa ne pensi del capitolo?
Micio95: Assolutamente meraviglioso, adoro questo capitolo ;)
Effe_95: La vita di Percy nei Serpeverde non si prospetta delle migliori xD
Micio95: No, penso proprio di no xD
Effe_95: Ma sembra che abbiano fatto un passo avanti con la profezia …
Micio95: Assolutamente … credo che ci siano quasi xD
 
Effe_95 e Micio95: E voi che cosa ne pensate? Credete anche voi che la colpevole sia Persefone? Che possa essere lei la stirpe del serpente? Oppure c’entra qualcosa Draco?
 
Micio95: Vi aspetto al prossimo capitolo con il Pov di Harry.
 
Anticipazioni:
 
- Harry…. Harry Potter…HARRY..-
Non avevo mai sentito questa voce, era una donna, o un uomo, non ero riuscito a distinguerla. Mi sembrava una donna, però era possente come quella di un uomo.
Mi guardavo intorno, non vedevo niente, ero circondato da.. no non era buio, ma luce, era tutto bianco.
- HARRY.. VATTENE!- …”
 

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Capitolo 6
*** 6. Harry. ***


6.
 
Harry

 

_ Harry …. Harry Potter … HARRY … _
Non avevo mai sentito quella voce, era una donna, o un uomo, non ero riuscito a distinguerla. Mi sembrava una donna, però era possente come quella di un uomo.
Mi guardavo intorno, non vedevo niente, ero circondato da.. no, non era buio, ma luce, era tutto bianco.
_ HARRY … VATTENE!_
Di nuovo quella voce, il paesaggio cominciava a schiarirsi, una foresta, era tutto così verde.
Mi sembrava di vedere un ragazzo, biondo … DRACO! Quel cretino, cosa ci faceva li!
Aveva una bacchetta in mano, cosa diavolo? …  Lanciò un incantesimo, ma dove? Chi era quell’uomo che usciva da quella grotta e perché mi sentivo svenire? La cicatrice, mi bruciava di nuovo.
_ Harry _
Una donna, un’ uomo.. Ancora quella voce, era di nuovo tutto bianco.. no c’era una figura, era incappucciata.. ma chi era? Cosa voleva da me? Perché continuava a chiamarmi?
_ Cosa vuoi da me?_ chiesi affannato _ Chi sei?_
Un risolino, rideva di me.. ma che diavolo?
_ Harry Potter, il  famoso mago, il salvatore, l’eroe.. Potter, questa volta non ti devi immischiare, è una cosa che va al di là della tua comprensione e della tua forza_
_ Chi sei? Cosa va al di là della mia comprensione?_
_ Harry, il mondo che tu conoscevi sta per cambiare, non immischiarti in affari che non ti riguardano! I tuoi amici moriranno! Sei disposto a sacrificarli per gente che neanche conosci?_
_ REDUCTO!_ Una luce abbagliante colpì la figura alle spalle, che svanì ringhiando.
Silente, con la sua barba grigia e la bacchetta impugnata saldamente nella mano, mi venne incontro.
_ Professore?_ Era tutto molto confuso, quella figura, il professore. _ Ma cosa? … _
_ Harry, non abbiamo molto tempo per le spiegazioni_ disse frettoloso _ Devi fare attenzione, semidei nel castello non sono un buon presagio Harry!_
_ Sono.. sono nostri amici professore_ Dissi in fretta giustificandomi, confidavo in loro, non avevo dubbi.
Ma il sogno stava svanendo, no, avevo bisogno di spiegazioni.
_ Harry, non abbiamo tempo, fai attenzione a…_ Non finì la frase, lo stemma dei Serpeverde fu l’ultima cosa che vidi prima del buio, prima del nulla e poi tutto riprese la forma che io conoscevo.
La mia camera, il mio letto, Ron che ancora dormiva.
Mi alzai e mi vestii in fretta.
_ Ron.. Ron.. Ron andiamo, svegliati!_ Dissi scuotendolo.
_ Ancora altri cinque minuti_ Si rigirò dall’altro lato e si portò le coperte sulla testa.
_ Va bene Ron _presi la bacchetta _ Conto fino a tre, se  non ti alzi utilizzerò la maledizione Imperius, o peggio, Cruciatus, 1… 2… e _ Scattò dal letto.
_ Va bene, va bene, sono sveglio, sono sveglio_ Disse ancora col cuscino in mano.
_ Muoviti Ron, ho un annuncio importante da fare, vestiti!_
Così andai da Leo, anche lui era nel più beato tra i sogni.
_ Leo sbrigati, dobbiamo incontrarci al più presto_ A differenza di Ron fu più rapido e meno lamentoso, era evidentemente abituato a svegliarsi di scatto.
Sceso giù, mi trovai Annabeth di fronte, aveva dormito male di nuovo, avevo cominciato a conoscerli un po’ tutti; Percy mi aveva raccontato della loro disavventura nel Tartaro e da allora Annabeth non era stata più la stessa.
_ Ehi_  le dissi _ Ascolta, perché non vai in infermeria? Hanno delle pozione per il sonno, dormire è importante e ci servi forte, adesso che siamo in un vicolo ceco_ Annabeth annuì, chiedendo a Hermione se potesse accompagnarla.
Le lezioni cominciarono come sempre, il nuovo professore di Pozioni non era male, ero abituato a stare sempre sull’attenti durante quella lezione, ma fu molto piacevole questa volta e Leo era già il preferito del professore; Ron ancora non poteva crederci.
Usciti dalla lezione, Percy mi venne incontro.
_ Harry, dov’è Annabeth? Non c’era oggi a Storia della Magia e neanche a Pozioni_ Era evidentemente preoccupato, nonostante Percy fosse capitato in Serpeverde continuava a tenere d’occhio Annabeth.
_ Non è riuscita a dormire neanche sta notte, ma se vuoi posso accompagnarti in infermeria a trovarla, le ho consigliato di andare lì per farsi dare qualcosa per dormire_
Percy sembrava cupo, come se fosse accaduto qualcosa.
_ Ehi Percy, hai una brutta cera, è successo qualcosa?_ Mi guardò con aria torva, non riuscì a pronunciare una frase che un ragazzo biondo, alto e con lo stemma dei Serpeverde venne avanti e parlò.
_ Ehi Potter, tieni a bada il tuo nuovo animaletto, che non osi toccarmi un’altra volta!_
Percy prese la penna che aveva sempre in tasca. Ahi, brutto segno.
_ Ti faccio vedere io lurido bastardo, a chi hai dato dell’animaletto?_ Non feci in tempo a fermare Percy che si era avventato su Malfoy, però una spada non può nulla contro una bacchetta, infatti Percy venne respinto da un incantesimo di Disarmo fatto da Malfoy.
_ Ehi ehi, calmiamoci. Cos’è accaduto?_ Chiesi rivolto a Percy, fu Nico a rispondere.
_ Percy si è fatto prendere un po’ la mano, ma niente di che, hanno avuto una discussione in dormitorio_ Nico andò vicino all’amico e lo aiutò ad alzarsi.
_ Percy _ dissi avvicinandomi _ Niente liti, o rischi di farti espellere da Hogwarts, così non tornerai mai a casa _
_ Quel lurido … _ cominciò Percy _ E’ colpa sua se siamo qui, a quest’ora dovrei essere al Campo Giove con i miei amici ed invece sono rintanato in questo mondo, dal quale è probabile che non me ne andrò più, non chiedermi di calmarmi! _.
Così dicendo si scrollò di dosso Nico e si avviò verso il suo dormitorio.
_ Potter, ma che diavolo va farneticando quel mezzosangue?_ Chiese Malfoy torvo.
_ Malfoy, ora tu vieni con me_ Lo presi e lo trascinai nel posto in cui ci incontravamo sempre con tutti gli altri e lo feci sedere.
I nostri amici mi guardarono incuriositi.
_ Malfoy, ti chiedo scusa in anticipo, ma è l’unico modo_ Dissi, Hermione spalancò gli occhi.
_ Harry non vorrai mica … _ Non riusciva a formulare la frase, a parte Annabeth che riposava e Percy, erano tutti presenti e mi guardavano incuriositi.
_ Si Hermione_ Ron scuoteva la testa in segno di disapprovazione, Malfoy aveva capito cosa stavo per fare ed era preoccupato.
_ No, Potter no!_ Sibilava, ad implorare era sempre stato eccellente.
_ Perdonami Draco, è necessario_ Chiusi gli occhi, gli puntai la bacchetta e dissi:– IMPERIO- Pochi sanno che la maledizione Imperio oltre che controllare le persone, controlla anche la loro volontà.
_ Ora dimmi, Draco, che cosa è successo in estate nella foresta, cos’ hai fatto?_
Draco sembrava essere andato in catalessi, alzò pian piano lo sguardo.
_ Io non lo so_ rispose _ Mi stavo esercitando con la bacchetta, il Signore Oscuro sarà anche morto, ma i suoi seguaci non lo sono e credono ancora nelle sue idee. Mi stavo esercitando, volevo farmi trovare pronto se qualcuno di loro mi avesse trovato. Ho lanciato un semplice Patronus contro la grotta e mi è tornato indietro, una figura scura è uscita dall’antro, non ho idea di chi sia, mi sono spaventato e sono scappato_ Ero sicuro che Malfoy fosse completamente sincero, era sotto l’effetto della maledizione, non sapeva niente, questo scartava Malfoy, il nostro primo sospettato dalla lista degli indiziati.
Il vero colpevole era colui uscito dalla grotta, forse lo stesso che mi era apparso in sonno.
_ Hermione, cancellagli la memoria, rimuovi solo questa piccola chiacchierata, e d’ora in poi, chi torce un capello a Malfoy dovrà vedersela con me, Percy compreso. Questa volta è innocente, si è trovato solo al posto sbagliato e nel momento sbagliato_
Hermione annuì, gli altri non erano molto convinti, era comunque responsabile di aver svegliato quella creatura.
Ogni giorno, invece che risposte nascevano nuove domande, chi era quella creatura? E perché era rinchiusa?
Appena Hermione ebbe fatto, Malfoy si allontanò scombussolato e se ne andò perplesso, ma per fortuna lui in questa situazione non  c’entrava niente.
 
Decisi di saltare le lezioni del pomeriggio, Percy era scomparso e volevo trovarlo prima che combinasse un guaio, ma credevo già di sapere dov’era.
Come pensavo, lo trovai in infermeria che guardava Annabeth dormire.
_ Ehi Percy_ Lo chiamai e lui si voltò verso di me _ Perché non facciamo due passi, ti va?_ Senza rispondere annuì, guardò un’ ultima volta la sua ragazza e le lasciò la mano, in silenzio ci avviammo; lo portai al campo di Quidditch, era il posto più tranquillo.
_ Cosa è successo Percy?_ Da quando tutto era cominciato era diverso e avrei voluto che mi spiegasse perché.
_ Avevi ragione Harry, Serpeverde tira fuori il peggio di te. Ho reagito d’impulso e stavo per ferire Draco, mi dispiace, è che io non ne posso più, prima Crono, poi Gea, e improvvisamente veniamo catapultati qui! Volevo solo una vita normale con Annabeth_
_ Capisco come ti senti Percy, ma questo non giustifica i tuoi comportamenti, il preside ti vuole vedere, ti ha convocato nel suo ufficio per la rissa, se vuoi ti posso accompagnare e lo convinciamo a non darti una punizione tanto severa_
_ Mi dispiace_ aggiunsi _ Lo so che questo non è il tuo mondo, ma Serpeverde non è poi così tanto male, sai, un grande preside di questa scuola era un Serpeverde. Ora rilassati e cerca di non agitarti più, vedrai che Hermione e Annabeth troveranno il modo di riportarvi a casa, mentre cercano una soluzione perché non ci rilassiamo un po’, magari dopo ti offro una Burrobirra, ti va?_
Percy annuì.
_ Grazie Harry, sei un amico_ Gli sorrisi e ci avviammo verso l’ufficio del preside che ci stava aspettando.
_ Ah Signor Jackson_ disse quando ci vide _ Sono stato avvertito di ciò che è accaduto, comprendo il suo disagio, ma non posso non prendere provvedimenti, mi potrebbero accusare di non essere un buon preside_ Sorrise e fece l’occhiolino, non aveva di sicuro in mente qualcosa di grave, era davvero un brav’uomo.
_ Ha ragione Signor Preside, le prometto che non accadrà più_ Rispose Percy.
_ Ne sono certo, che ne dice se si occupa dei bagni allagati al primo piano, non dovrebbe essere un problema per lei Signor Jackson_ Percy annuì e uscì dall’ufficio, stavo per seguirlo quando il preside mi richiamò.
_ Signor Potter_ Disse
_ Mi dica_ Risposi
_ Sono preside da poco Harry, ancora non mi sono ambientato qui, vorrei chiedere il tuo aiuto, conosci Hogwarts meglio di me_
_ Si signore_ Risposi
_ Bene, forse ho trovato un modo per rimandare i nostri amici nel loro mondo, ma non so come fare senza un oggetto in particolare_
_ Mi dica signore, di cosa si tratta, farei qualsiasi cosa per aiutare i ragazzi_
_ Lo so Harry, anche io voglio aiutarli ed ho scoperto che c’è un incantesimo che può essere fatto solo con una determinata cosa_
_ Cosa?_ Chiesi illuminandomi.
_ La spada di Godric Grifondoro_
 
 
 
Angolo delle autrici:
 
Micio95: Ehilà.
Effe_95: Buonsalve!
Micio95: Cosa ne pensi di questo capitolo?
Effe_95: Direi piuttosto illuminante xD
Micio95: Finalmente abbiamo qualche indizio su come farli tornare a casa ;)
Effe_95: Si ma ricordiamo che la spada è andata perduta …
Micio95: Questo si che è un problema xD
Effe_95: Draco non è stato molto collaborativo ;)
Micio95: No in effetti no, sospetto che lui sappia più di quanto dice … ;)
Effe_95: Che sia lui la progenie del serpente? Chi avrà mai sognato Harry?
Micio95: Per fortuna che c’era Silente …
 
Effe_95 e Micio95: Voi che cosa ne pensate di questo capitolo? Chi avrà sognato Harry? Malfoy era sincero fino in fondo?
 
Effe_95: Vi aspetto al prossimo capitolo con il Pov di Percy.
 
 
Anticipazioni:
 
“Ho già detto che i sogni sono davvero una schifezza?
No, perché non posso davvero fare a meno di ribadirlo, le mie giornate cominciavano male e terminavano nel peggiore dei modi. “

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Capitolo 7
*** 7. Percy. ***


7.
 
Percy
 
Ho già detto che i sogni sono davvero una schifezza?
No, perché non posso davvero fare a meno di ribadirlo, le mie giornate cominciavano male e terminavano nel peggiore dei modi.
Quella sera avevo fatto davvero una fatica immensa per addormentarmi, ero nervoso, spossato e confuso, avevo passato la maggior parte del tempo a rodermi dalla rabbia per la questione capitata con Malfoy  e per aver scoperto che lui non c’entrava nulla.
Stavo ripensando a mia mamma, a Paul, a Tyson e ai ragazzi del Campo Mezzosangue quando il sonno mi aveva preso all’improvviso, scaraventandomi in un luogo ignoto.
_ Percy … Percy Jackson … PERCY!_
Trasalii sonoramente quando quella voce arcana mi chiamò, ebbi come la vaga sensazione di averla già sentita da qualche parte, ma mi sfuggiva dove.
Ero circondato da un bagliore tenue che proveniva da tutte le direzioni, quel posto non sembrava avere né tempo né spazio, era semplicemente come un immenso limbo.
_ Percy … TROVALO!_
La voce si fece molto più prepotente, rimbombando tra le pareti, mi portai immediatamente le mani alle orecchie, feci un’espressione contrariata, ma prima che potessi anche solo aprire la bocca, una figura incappucciata mi apparve di fronte.
_ Non è sicuro per voi semidei Percy … la profezia!. Morirete, morirete tutti! Trovalo … TROVA IL CIONDOLO!_
La voce vibrò prepotentemente facendomi scuotere tutte le ossa, per istinto afferrai Vortice e menai un fendente verso la figura incappucciata, che scomparve ringhiando.
Fui completamente avvolto da una luce accecante e mi ritrovai al Campo Mezzosangue, di fronte al tavolo di ping-pong, introno al quale erano seduti Chirone, Frank, Hazel, Rachel, Will, Clarisse e Reyna. Avevano tutti un’aria preoccupata.
_ I messaggi Iride non funzionano Chirone! Io e Chris abbiamo provato a contattarli una decina di volte!_ Stava sbottando Clarisse, incavolata nera come al solito.
_ Sono scomparsi già da una settimana. E non abbiamo più tracce di loro_ Commentò Reyna con aria preoccupata, accarezzandosi il mento con aria perplessa.
Quella notizia mi preoccupò, avrei voluto sentire di più, ma sfortunatamente per me, mi svegliai proprio in quel momento a causa di uno scossone violento, e come ultima immagine vidi i volti tirati e preoccupati di Frank e Hazel.
A svegliarmi era stato Nico, che mi aveva tirato per un braccio con malagrazia.
_ Ehi, svegliati o arriveremo in ritardo. Harry ha urgenza di parlare con noi_
 
Quando io e Nico arrivammo, gli altri erano già seduti al solito tavolo.
Avevano l’aria più preoccupata del solito e confabulavano visibilmente a bassa voce.
_ Che succede?_ Domandai appena mi misi seduto, gli occhi di tutti si puntarono su di me.
_ Abbiamo trovato una possibilità di tornare a casa_ Cominciò a parlare Annabeth, la notizia era assolutamente meravigliosa, ero entusiasta e pronto a ribattere quando lei mi afferrò saldamente un polso e mi scrutò con aria preoccupata_ Ma non è facile_
_ Beh, quando mai le cose per noi sono state facili?!_ Sbottò leggermente irritato Nico, incrociando le braccia al petto. Non potevo affatto dargli torto, dopotutto anche io non ne potevo più, finalmente si era aperto un piccolo spiraglio di possibilità e ci veniva bruscamente strappato dalle mani.
_ Ascoltate, il preside vuole aiutarci_ Cominciò a parlare Harry, richiamando nuovamente l’attenzione su di se_ Ha detto che per aprire il portale tra i due mondi ha bisogno della spada di Grifondoro_ Ne avevo sentito parlare, quando Harry, Ron ed Hermione aveva raccontato la loro storia avevano nominato quell’oggetto parecchie volte.
Senza contare che Grifondoro era uno dei quattro maghi delle Case di Hogwarts.
_ Beh, e allora che cosa stiamo aspettando? Andiamo a prenderla!_ Esclamai di botto, euforico dalla notizia e dal desiderio di tornarmene a casa.
_ Ascolta Percy …_ Intervenne Hermione, e Annabeth ne approfittò per afferrarmi una mano e cercare di trattenere il mio entusiasmo, che stava cominciando a scemare._ Non sappiamo dove sia la spada. Quando la battaglia contro Voldemort è finita, l’oggetto magico è sparito._
Quella notizia mi gettò nello sconforto più totale.
_ E allora come facciamo?_ Chiese Leo, che stranamente quella mattina aveva un cipiglio nervoso e non giocava né con delle viti, né con dei bulloni.
_ Non lo sappiamo. La spada appare solo ai maghi di Grifondoro che ne hanno bisogno_
Spiegò Ron, incrociando le braccia al petto.
Fantastico! Era una notizia davvero meravigliosa, ero sempre stato bravo a maneggiare spade, e adesso ne trovavo una che non potevo toccare ne evocare.
La maledizione dell’essere un Serpeverde si faceva strada prepotentemente, ero sempre stato un tipo un po’ sfigato, ma avevo davvero raggiunto il limite.
_ Beh, non potreste desiderarla intensamente voi?_ Chiese Grover, mordicchiando nervosamente un tovagliolino._ Insomma siete di Grifondoro!_
Harry, Ron ed Hermione si scambiarono uno sguardo veloce, e la cosa non mi piacque.
_ Non è così semplice Grover_ Replicò Harry, accigliato.
Il mio pessimo umore era tornato alle stelle, e dopo l’incubo che avevo fatto, la testa cominciava a scoppiarmi perché troppo piena di informazioni.
_ Il preside ha detto che ci avrebbe aiutato con l’incantesimo finale, a patto che noi gli avessimo consegnato la spada_ Continuò a spiegare Hermione, che giocherellava distrattamente con le pagine del suo libro di Incantesimi, io non la smettevo di giocherellare freneticamente con Vortice nella tasca dei miei pantaloni neri.
_ Non perdiamoci d’animo!_ Esclamò Jason con aria risoluta._ Troveremo questa spada! Dobbiamo solo fare le cose con calma_
Apprezzavo le parole di Jason, ma ero così nervoso che avevo un forte bisogno di starmene da solo, oppure andare a riparare il problema idraulico dei bagni, qualsiasi altra cosa pur di non stare a pensare a quelle cose. Mi alzai improvvisamente in piedi e tutti mi fissarono sorpresi.
_ Vado a fare un giro_ Replicai velocemente.
_ Percy, aspetta!_ Riconobbi immediatamente la voce di Annabeth e degli altri, ma non mi sarei fermato, avevo bisogno di riordinare le idee. Non sopportavo di essere ancora una volta il burattino di una Profezia.
 
Ero talmente distratto, che non mi accorsi nemmeno di aver raggiunto il terzo piano.
Quell’anno vi era stato proibito l’accesso, quindi tecnicamente non avrei dovuto trovarmi in quel luogo. Feci per tornare indietro quando andai a sbattere letteralmente contro qualcuno.
Sollevai lo sguardo pronto a cantarne quattro al colpevole, ma mi accorsi che era Harry.
Il ragazzo si massaggiava il punto in cui ci eravamo urtati, probabilmente mi aveva seguito.
_ Ascolta Harry, non ho voglia di parlare in questo momento_ Replicai sospirando pesantemente. Harry si aggiustò gli occhiali e incrociò le braccia al petto, fece per aprire la bocca e dire qualcosa ma si bloccò di colpo.
Aveva lo sguardo spalancato e puntato sul pavimento dietro di me, aggrottai le sopracciglia e mi girai lentamente, per terra c’era un serpente, un serpente bello grosso, uno di quelli che ti fa paralizzare dallo spavento.
Ci scrutava con quei suoi piccoli occhietti gialli.
_ Harry … è normale trovare un serpente che gira libero per il castello?_ Bisbigliai in direzione del mio amico, Harry fece un piccolo passo indietro e scosse la testa, cosa che non mi rassicurò affatto.
_ No … non è mai stato di buon auspicio. Detesto i serpenti, mi ricordano Voldemort!_
Feci un passo all’indietro anche io e mi voltai a guardarlo allarmato.
_ Ma è morto, giusto?!_ Sbottai, indietreggiando ancora, fino a quando sia io che Harry non andammo a sbattere con la schiena contro la porta chiusa del terzo piano, quello proibito.
_ Si. Sarà collegato alla nostra profezia Percy!_
Nel frattempo, il serpente avanzò pericolosamente verso di noi, io mi affrettai ad estrarre Vortice, mentre Harry si armò della sua bacchetta, eravamo seriamente pronti a dare battaglia a quell’essere quando fece una cosa assolutamente inusuale.
Il serpente sollevò la punta della coda e picchiettò più volte sulla porta di legno, io ed Harry ci lanciammo uno sguardo allibito.
_ Ci sta chiedendo di aprire la porta? _ Domandai sbigottito, di cose strane ne avevo viste parecchie nella mia vita, e quando dico parecchie intendo proprio una marea!
Un serpente che comunicava a gesti mi mancava ancora.
_ Ah, se potessi parlare ancora il serpentese … _ Mormorò tra se e se Harry, non avevo la più pallida idea di cosa stesse farfugliando, ma il mago si affrettò ad estrarre velocemente la bacchetta ed aprire la porta con un incantesimo impronunciabile per un dislessico come me.
Non appena l’uscio si spalancò, il serpente passò attraverso le nostre gambe e scivolò veloce per il lungo corridoio, io ed Harry ci guardammo solo per un secondo prima di seguirlo.
Il terzo piano non era esattamente un posto pulito, l’aria era satura di polvere e l’odore peggiore di quello di una Dracena, era semibuio e non si distinguevano bene le pareti.
Gli occhi fosforescenti del serpente ci facevano da fari, i nostri passi rimbombavano tra le pareti vuote, improvvisamente poi, il serpente di fermò davanti ad una parete.
Una parete vuota sul quale comparve una porta.
_ Non ho mai visto questa porta _ Mormorò Harry al mio fianco, aveva ancora la bacchetta stretta convulsamente nella mano, non dissi nulla quando il ragazzo si affrettò ad aprire la porta, una volta che mettemmo dentro piede, il piccolo serpente ci seguì immediatamente.
Era la stanza più strana e disordinata che avessi mai visto, c’era roba accatastata ovunque ed era assolutamente immensa. Un cleptomane avrebbe fatto follie in quella camera, oppure un figlio di Ermes, immaginavo i gemelli Stoll imperversare tra tutta quella roba.
_ Che cos’è questo posto?_ Domandai, e la mia voce rimbombò tra le pareti.
_ Avrei giurato che si trattasse della Stanza delle Necessità, ma si trova al settimo piano. Non ne ho la più pallida idea Percy_ Ci guardammo attorno con i sensi all’erta, la spada e la bacchetta pronta per qualsiasi evenienza.
Un rumore improvviso ci fece sobbalzare entrambi, il serpente si era arrampicato sopra un vecchio tavolo e sbatteva la coda contro una sorta di scrigno.
Harry lo afferrò velocemente tra le mani e lo spalancò, nel momento esatto in cui lo fece, e il mio sguardo si posò su un ciondolo con un grosso diamante verde al centro, un brivido mi attraversò la schiena e io ed Harry venimmo scaraventati letteralmente in un altro universo.
Fu come se qualcuno ci avesse risucchiato nel passato.
La stanza era esattamente la stessa ma molto più vuota, era diversa, sembrava quasi nuova.
Io ed Harry non eravamo soli però, c’erano altre due persone con noi, anche se sembravano non notarci, perché facevano parte di quella sorta di passato improvviso.
Non eravamo in grado di distinguerne i contorni, non capivamo nemmeno se fosse un uomo o una donna, Harry mi diede una gomitata per farmi notare il ciondolo che stringevano tra le mani. Lo stesso che avevamo visto poco prima di essere catapultati in quella dimensione.
_ E’ l’unica soluzione per fermarlo_ La voce della figura sulla destra era graffiante e distorta.
_ Arriverà il momento giusto … sarà un figlio di Poseidone a trovarlo!_ Replicò l’altra figura, quella più minuta, anche la sua voce era indecifrabile, quelle parole mi provocarono un brivido lungo tutta la schiena, era come se già millenni prima qualcuno avesse parlato di me.
Decidendo il mio destino.
_E’ impregnato dei nostri poteri. Farà parte della Grande Profezia, rimedierà al nostro sbaglio_
Io ed Harry ci lanciammo uno sguardo veloce, preoccupati.
Se quello era davvero una scena del passato, eravamo destinati a quella Profezia da tempo.
_ I maghi e i semidei … _
Quelle furono le ultime parole che sentimmo, perché improvvisamente fummo risucchiati nuovamente da una forza sconosciuta e ci ritrovammo distesi per terra nel nostro presente.
La stanza era la stessa che avevamo lasciato, il serpente era scomparso e il ciondolo brillava come a voler catturare la nostra attenzione poco distante dai nostri piedi.
Io ed Harry ci tirammo su velocemente, il mago afferrò velocemente lo scrigno scrutò il ciondolo con gli occhi sgranati.
_ Cosa c’è Harry?_ Domandai raggiungendolo.
_ Questo … è il simbolo di Salazar Serpeverde!_ Osservai meglio l’oggetto, era un ciondolo composto da una grande pietra verde, incastonata in un contorno d’argento ben ricamato, tutto attorno si intrecciavano due serpenti e sulla sommità ….
Il cuore mi saltò in gola.
_ Questo è l’Olimpo!_ Esclamai trasalendo, si, perché quello che vedevo era davvero l’Olimpo. Io ed Harry ci guardammo negli occhi, la scoperta di quel ciondolo, la comparsa del serpente proprio al piano proibito, la visione …
Ero abbastanza intelligente per capire che qualcosa non andava.
_ Dobbiamo andare dagli altri immediatamente!_ Sbottò Harry.
Ed un minuto dopo correvamo come forsennati giù per le scale.
 
 
 
Angolo delle autrici:
 
Effe_95: Buonsalve!
Micio_95: Ehila!
Effe_95: Allora, com’è il capitolo?
Micio95: Bellissimo! Sono rimasta con il fiato sospeso fino all’ultimo!
Effe_95: Niente spada di Grifondoro ma … che cosa mai sarà quel ciondolo? xD
Micio95: Il mistero si infittisce ;)
Effe_95: Certo che i serpenti sono un po’ ovunque qui eh? xD
Micio95: Eh si, hai proprio ragione.
 
Effe_95 e Micio95: E voi cosa ne pensate? Cosa significherà mai quel ciondolo? La progenie del serpente sarà ormai vicina?
 
Micio95: Il aspetto con un nuovo emozionate capitolo del Pov di Harry.
 
 
Anticipazioni:
 
“Quest’ anno non poteva essere più strano! E dopo il ritrovamento di questo ciondolo credevo di aver visto tutto nella mia vita ormai.. appunto, credevo! Era trascorsa una settimana e ancora non ne eravamo venuti a capo, Annabeth ed Hermione ci costringevano a passare giornate intere in biblioteca; eravamo tutti stanchi e distrutti.”
 

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Capitolo 8
*** 8. Harry. ***


8.
 
Harry.
 
Quest’ anno non poteva essere più strano! E dopo il ritrovamento di questo ciondolo credevo di aver visto tutto nella mia vita ormai.. appunto, credevo! Era trascorsa una settimana e ancora non ne eravamo venuti a capo, Annabeth ed Hermione ci costringevano a passare giornate intere in biblioteca; eravamo tutti stanchi e distrutti.
_ Basta, io non ne posso più!_ Disse Leo buttando all’aria un libro che gli aveva passato Calypso.
_ Leo, è necessario_ Disse Annabeth con sguardo duro.
_ Annabeth, sono giorni che siamo bloccati su questi libri, e la mia dislessia sta ballando il merengue!_
Disse il povero Grifondoro esasperato.
_ Forse è il momento di riposare; andate ragazzi, io resto qui a cercare ancora un po’_ Disse Hermione con tono dolce e gentile.
_ Io resto con te_ Rispose Annabeth.
Concordammo tutti che era la scelta migliore, anche se non ero dislessico ero stanco, e quei libri mi facevano impazzire.
Il ciondolo avevamo deciso che lo avrebbero custodito Percy e Nico visto che io non potevo toccarlo.
A quanto pare era off-limit per i Grifondoro e le altre case, tranne che per i Serpeverde, da qui deducemmo che era dovuto appartenere a Salazar Serpeverde. Come la spada di Grifondoro che poteva essere impugnata soltanto da un Grifondoro, che tra parentesi era ancora dispersa.
Non avevo idea di come cercarla, né di come farla comparire. Era scomparsa da mesi e non ne avevamo la minima traccia.
Dalle ore in biblioteca avevamo ricavato poco e niente, una delle poche informazioni era che la spada apriva veramente portali tra i mondi, anche se non sapevamo ancora come funzionasse, prima di scoprirlo dovevamo capire dov’era.
Poi ci piombò questo ciondolo tra capo e collo e quel sogno, non riuscivo ancora a spiegarmelo, più di un sogno sembrava un ricordo, ma come al solito per niente chiaro.
_ Ehi Harry _ Sentii Percy che mi richiamava, ebbi come un sussulto.
_ Cosa c’è Percy?_ Chiesi, volgendo lo sguardo verso di lui.
_ Io credo che tu debba insegnarci a combattere con la bacchetta_ Disse Percy.
I suoi compagni lo guardarono sbalorditi ed io feci lo stesso; la mia aria era cosi interrogatoria che Percy decise di darmi spiegazioni senza neanche aspettare che io gliele chiedessi.
_ Siamo totalmente inutili qui_ continuò_ Tranne Annabeth che sta facendo le ricerche, noi non sappiano fare niente, un  mago potrebbe disarmarci con un solo incantesimo, dobbiamo imparare a difenderci_  Concluse guardando gli altri.
_ Assurdo, semplicemente assurdo _ Disse Jason, guardando Percy con aria grave.
Percy sospiro spazientito, tirò fuori la sua penna che in un lampo si trasformò in una spada; si mise in posizione d’attacco e mi guardo serio.
_ Harry, tira fuori la bacchetta e attaccami_ Io lo guardai come se stesse uscendo di testa.
_ Percy, ma sei impazzito?_ Gridai
_ No, attaccami o lo farò io_ Era deciso, scattò in avanti e per istinto estrassi la bacchetta e gridai: _Expelliarmus_
La spada gli volò di mano a qualche metro di distanza
_ Visto?_ Disse guardando i suoi amici e alzando un sopracciglio. _ Mi ha levato la spada in un lampo, sono divenuto vulnerabile e se fosse stato un nemico mi avrebbe ucciso, questo ormai è il nostro mondo finché la profezia non si compie. Non abbiamo nessuna speranza di uscirne vivi e quindi dobbiamo imparare a difenderci anche in questo mondo_
I ragazzi cominciarono a guardami, Percy aveva ragione, ma c’era un piccolo problema.
_ Ragazzi ricordate? Voi potete usare solo gli incantesimi legati alla vostra natura, come pensate di poter imparare anche gli altri incantesimi?_  Chiesi guardandoli.
_ Ed è qui che ti sbagli Harry_ Sentii una vocina dolce e delicata alle mie spalle, Luna era comparsa all’improvviso e mi guardava sorridente come al solito.
_ Luna! Mi hai spaventato_ dissi volgendomi verso di lei _ Cosa intendi dire?_ La guardai torvo.
_ Semplice_ rispose_ Hogwarts è magica, è viva, la scuola sa esattamente chi è al suo interno e cosa fa, sa tutto, se loro non avessero un po’ di magia, anche solo un briciolo nel sangue, Hogwarts non li avrebbe neanche fatti entrare, invece hanno varcato la soglia senza problemi, io dico che puoi provare a insegnargli gli incantesimi base, ci sarà da divertirsi_ Rispose voltandosi e andando via saltellando.
_ Va bene_ dissi_ Allora se Luna ha ragione e siete tutti d’accordo, seguitemi_
Tutti, nessuno escluso, mi seguirono.
 
Li condussi così al settimo piano, dove con facilità trovai la Stanza delle Necessità.
Si aprì e ci lasciò entrare, dentro come al solito c’era tutto ciò che ci occorreva.
_ Bene ragazzi_ dissi portandomi al centro della sala e guardandoli tutti negli occhi_ Vediamo che sapete fare, tirate fuori le vostre armi, e battetevi con me, dopo vi insegnerò ad usare la magia_
Si misero in fila indiana, uno alla volta vennero tutti buttati al suolo, tentarono di usare le capacità derivategli dai loro genitori divini, ma contro i miei incantesimi non avevano scampo.
_ Non ci siamo_ dissi_ Credete di battere un mago in questa maniera? Forza, prendere le bacchette ed impugnatele saldamente come se fossero una spada_ Estrassero le bacchette e le guardarono come se avessero la peste.
_ Facciamo qualcosa di utile, ad esempio l’incantesimo che ho usato contro Percy prima per disarmarlo, formate gruppi da due, facciamo Percy e Jason, Nico e Leo, Calypso e Piper, Grover tu starai con Ron se a lui non dispiace_ Il mio amico fece cenno di no.
_ Ci andrò piano con te satiro_ Disse Ron scherzando, ma Grover non fu molto contento.
_ Bene, l’incantesimo si chiama Expelliarmus, agitate un po’ la bacchetta e al mio via partite_
Si posizionarono uno di fronte all’altro con le bacchette in mano_ Pronti.. 1,2 e 3_ Ci furono lampi colorati e grida di EXPELLIARMUS che risuonarono per la sala, gli esiti erano chiari.
Percy aveva disarmato Jason, che lo guardava con aria sorpresa, Nico era finito a terra come la sua bacchetta, Calypso guardava la sua mano dove prima c’era la bacchetta e ovviamente Ron, con molti più anni di esperienza, aveva avuto la meglio.
_ Wow, questa si che è una figata!_ Urlò Leo ricevendo uno sguardo assassino da Nico.
Gli allenamenti andarono avanti tutta la giornata; alla fine, quando nessuno dei semidei ce la faceva più a reggersi in piedi, decidemmo di andare a vedere se Annabeth ed Hermione avevano fatto progressi.
Uscimmo tutti insieme, se l’erano date di brutto e avevano più o meno imparato a difendersi e ad attaccare, incantesimi base che gli sarebbero stati utili.
Scendemmo giù per recarci in biblioteca e trovammo Hermione ed Annabeth che ci cercavano.
_ Ragazzi, dov’eravate finiti?_ Disse Hermione.
_ Che avete combinato?_ Chiese Annabeth guardando il loro stato pietoso.
_ Vi spieghiamo dopo_ dissi_ Ma voi invece, avete novità?_
Le due ragazze si guardarono scuotendo la testa.
_ Abbiamo setacciato tutta la biblioteca, libro per libro, anche la sezione proibita, ma niente, di questo ciondolo non c’è traccia_ Rispose Annabeth.
_ Io l’ho già visto_ Rispose Hermione come se stesse cercando nella sua mente qualcosa che le sfuggiva, ma non riusciva a trovare il pezzo mancante_ Ma non ricordo dove_ Concluse con aria scoraggiata; Ron le si avvicinò per consolarla, lei lo abbracciò, gli sorrise, ma il suo sguardo rimase ancora vuoto.
 
_ Signor Potter_ Sentimmo una voce in lontananza, mi voltai e trovai il preside che mi chiamava.
_ Signor Preside, posso esserle d’aiuto?_ Chiesi, e tutti noi ci voltammo verso il Professore.
_ Oh, si Signor Potter, volevo chiederle come procedono le ricerche della spada_ Ci raggiunse e ci accomodammo tutti fuori nel giardino.
_ Non bene professore, non abbiamo idea di dove sia e insieme alla spada è scomparso anche il cappello parlante_ Lo guardai implorandolo, avevamo bisogno di aiuto e lui era l’unico che poteva darcelo.
_ Non c’è un altro modo per aprire il portale, Professore?_ Chiesi speranzoso.
_ Temo di no Signor Potter, almeno non qualcuno che io conosca, mi dispiace non poter fare di più ma sospetto che l’unica alternativa sia aspettare e vedere se la spada esce fuori, magari cercare nel vecchio ufficio di Silente potrebbe essere utile, cioè il mio, devo ancora abituarmi all’idea di essere preside_ Sorrise e tutti ridemmo alla sua battuta, lui mi fece l’occhiolino.
_ Che ne dice di aiutarmi Signor Potter, voi altri perché non vi andate a fare una doccia? Sembrate distrutti_ Così dicendo, i nostri amici si avviarono verso i dormitori, io verso l’ufficio del Professore.
Era situato dove sempre e la parola d’ordine sempre la stessa, entrammo e iniziammo a setacciarlo da cima a fondo, ma trovammo poco e niente, cercammo anche nel pensatoio di Silente, ma non c’era neanche una traccia della spada.
Alla fine optammo per un tè e ci riposammo un po’.
_ Professore_ iniziai, alzando gli occhi dalla tavola, avevo delle domande da fargli e volevo parlargli del ciondolo, lui forse sapeva cos’era_ Mi chiedevo, non l’ho mai vista qui ad Hogwarts, era professore in un altro istituto?_ Di solito i presidi venivano scelti tra i docenti di Hogwarts.
_ Oh, no Signor Potter, non professore, diciamo che sono un’ex Auror in pensione e il Ministero ha pensato che potessi dare una mano a questa scuola, sono sempre stato famoso per le mie idee innovative, e volevano portare dei cambiamenti alla scuola, una ventata di giovinezza diciamo_ Sorrise, girando lo zucchero nella sua tazzina.
_ Com’è essere un Auror professore? Sa, finito quest’anno vorrei intraprendere la carriera di Auror, ma ho ancora dei dubbi. _
Chiesi, anche se parlare di futuro in quel momento mi sembrava così sbagliato, dovevo pensare ai miei amici.
_ Beh, come ogni altra carriera nel mondo magico, ma adesso, con Lord Voldemort sparito per sempre, non c’è molto da fare, i maghi neri si tengono a distanza e per i fatti loro_ Sorrise, forse pensando ai vecchi tempi.
_ Credo che il nostro obbiettivo principale sia aiutare Percy e gli altri a tornare a casa, a loro manca molto il loro mondo e li capisco, anche a me mancherebbe molto se mi sbattessero in una nuova dimensione dove non c’è la magia_ Dissi, pensando a come sarebbe stata la mia vita senza magia.
_ Capisco Harry, io sto cercando di fare del mio meglio, ho cercato su centinai di libri nella mia libreria personale, ma l’unica risposta che ho trovato è stata la spada di Godric Grifondoro, sono costernato_
Era seriamente dispiaciuto, lo lasciai al suo lavoro e mi recai dagli altri nella casa comune dei Grifondoro.
Leo stava cercando di ripetere il movimento del polso con la bacchetta, non gli venivano movimenti fluidi, era un po’ ingessato; Ron lo guardava e cercava di dargli dei consigli.
Hermione ed Annabeth erano sul divano che chiacchieravano con serenità sfogliando dei libri.
_ Harry_ Mi chiamò Hermione quando mi vide_ Tutto bene? Avete trovato qualcosa?_.
Scossi la testa, purtroppo neanche col professor Bealfire avevamo fatto progressi, dissi allora che il professore ci aveva consigliato di attendere l’arrivo della spada.
_ Dovremmo starcene con le mani in mano?_ Chiese Annabeth scoraggiata.
_ Ma no cara_ le si avvicinò Hermione_ Faremo il possibile per aiutarvi_
Ma Annabeth si era rabbuiata e seduta sul divano aveva lo sguardo perso.
 
La serata volò via così, in un battito d’ali e così anche un’altra settimana, le ricerche procedevano a rilento, i nostri amici erano impegnati ad allenarsi con gli incantesimi di base e noi cercavamo di aiutarli al meglio. Ron ed Hermione stavano sempre chiusi in biblioteca, lei era convinta di aver già visto quel ciondolo, ed era ossessionata dall’idea di capire dove.
Io, tra gli allenamenti di Quidditch, le partite, le lezioni e gli allenamenti con i ragazzi ero distrutto.
Il preside voleva nominarmi Caposcuola, ma io non volevo, per me erano solo impegni in più e di responsabilità ne avevo fin troppe, e quelle che avevo mi bastavano e avanzavano.
_ Signor Potter_ Mi voltai e la McGranitt mi stava chiamando dal suo ufficio _ Signor Potter_  ripeté.
_ Si, professoressa McGranitt?_ Dissi dirigendomi verso di lei.
_ Potter, volevo avvisarla che la settimana prossima ci sarà una visita ad Hogsmeade e vorrei sapere se anche i suoi amici semidei parteciperanno_
_ Non le so dire professoressa, ma credo di si, farebbe bene anche a loro una pausa_ Risposi alzando le spalle_ Si stanno impegnando molto. _
_ Vedo, ovviamente loro non verranno esaminati come voi altri, i semidei sono ospiti qui ad Hogwarts, non studenti_
_ Cosa vuol dire professoressa?_
_ Voglio dire solo che è pericoloso insegnare magia ai semidei Potter, e mi auguro che tornino presto nel loro mondo, gli equilibri devono essere ristabiliti, credo che lei lo sappia fin troppo bene, non è vero?_
_ Si professoressa, ma deve ammettere che devono pur imparare a difendersi, questo mondo è pieno di pericoli quanto il loro, mandarli così a morire non mi sembra una scelta saggia_
_ Ha ragione Potter, ma faccia attenzione, chi c’è dietro questa storia è molto potente e a mio avviso non può essere sconfitto con una spada o una bacchetta._
_ Lei sa chi è il responsabile?_
_ Ovviamente no_ rispose _ Ma se i vostri sospetti sono giusti e si tratta della dea Persefone, non vi basterà un incantesimo per batterla, consiglio a tutti voi di tentare con qualche incantesimo di livello superiore, che ovviamente i semidei non sono in grado di praticare, non è facile uccidere un’immortale, Potter_
Detto questo si rifugiò nel suo ufficio, io sapevo esattamente cosa fare, dovevo correre da Hermione e cercare un modo per uccidere un dio; ed è qui che venne il bello… Come si uccide chi non può morire?.
Arrivato in biblioteca, trovai Hermione che era pallida in viso.
_ Hermione, cos’è successo?_ Chiesi, avvicinandomi a lei.
_ Adesso ricordo dove ho già visto quel ciondolo, per tutto questo tempo avevo cercato nei libri sbagliati, Harry raduna gli altri nella sala comune, forse ho trovato qualcosa_
 
Dopo circa mezz’ora eravamo tutti riuniti dove Hermione ci aveva chiesto, speravo che avesse trovato davvero ciò che cercavamo e avesse delle informazioni utili.
Dopo un po’arrivò stranamente raggiante seguita da Ron, con un libro dall’aspetto vecchissimo sotto il braccio.
_ Allora ragazzi, ho novità per voi_ disse posando il libro sul tavolo_ Ieri, pensando a ciò che il preside ci aveva chiesto, ovvero trovare la spada dei Grifondoro..-
_ L’hai trovata?_ Chiese Leo impaziente, interrompendo il discorso della mia amica.
_ Ehm no, quello no, ma ascoltate, pensando, mi sono ricordate che Cosetta Corvonero aveva un diadema, Tosca Tassorosso una coppa, Godric Grifondoro una spada e non sapevo cosa avesse Salazar Serpeverde_
_ E questo che significa?_ Chiese Percy impaziente.
_ C’entra, ho preso il libro delle origini di Hogwarts e dei quattro maghi fondatori e ho scoperto che Salazar forgiò un ciondolo, che era il suo oggetto magico, come gli altri fondatori_
_ Stai dicendo che il ciondolo che io e Percy abbiamo trovato è appartenuto a Salazar Serpeverde?_ Chiesi sconcertato.
_ Esattamente Harry, e se il sogno era quello che penso, vi ha mostrato il momento esatto in cui era stato forgiato._
_ Hermione, allora una delle due figure era Salazar?_
_ Credo di si Harry, ma non possiamo saperlo di preciso, però so un’altra cosa_
_ E sarebbe?_ Intervenne Jason spazientito.
_ Il ciondolo può aprire i portali come la spada di Grifondoro, nel libro c’è scritto che Salazar era invidioso di Godric e che voleva anche lui un oggetto come quello del suo rivale e ne forgiò uno, ma durante uno scontro andò perduto, forse è per questo che solo Percy può toccarlo, insieme a Nico ovviamente, perché lui è un Serpeverde adesso_
Rimanemmo tutti in silenzio per un po’, non sapevamo che altro dire.
_ Quindi possiamo tornare a casa?_ Chiese Annabeth.
_ Penso di si, però ancora non sappiamo attivarlo, e questo sul libro non c’è scritto, non c’era scritto nemmeno che il ciondolo era qui ad Hogwarts._
_ E allora come facciamo a sapere che questo ciondolo sia esattamente quello appartenuto a Salazar?_ Chiese Piper.
_ Non lo sappiamo in effetti_ disse Hermione_  Ma questo spiegherebbe perché solo Nico e Percy possono toccarlo_
_ E come mai siamo stati io ed Harry a trovarlo e non io e Nico?_ Chiese Percy.
_ Questo non lo so Percy, forse Hogwarts voleva che foste voi due a trovarlo_ Rispose alzando le spalle.
_ Questa scuola è da brividi_ Rispose Leo.
_ Io credo che forse dovremmo mostrarlo al Professor Bealfire, magari lui sa se è veramente il ciondolo di Salazar_
_ Harry_ intervenne Hermione_ E perché allora non ci avrebbe detto che oltre la spada anche il ciondolo apriva i portali?-
_ Forse, come hai detto tu, lo credeva perduto e non sapeva che si trovasse qui a Hogwarts, forse aveva le stesse informazioni scritte sul libro_
_ Credo che forse hai ragione, evidentemente non lo sapeva_ Rispose Hermione.
 
Decidemmo così che io e Percy saremmo andati dal preside per mostrargli il ciondolo che avevamo trovato e parlargli delle novità che avevamo scoperto.
Entrammo nell’ufficio, lui era impiegato a firmare delle carte, chiedemmo il permesso.
_ Avanti Signor Potter, prego, a cosa devo la sua visita?_ Chiese, alzando gli occhi dai fogli_ Oh, c’è anche lei Signor Jackson, ditemi in cosa posso aiutarvi?_
_ Signor preside, dobbiamo mostrarle una cosa_ Disse Percy, tirando fuori il ciondolo che aveva in tasca e mostrandolo al Professore.
Il Preside ebbe un attimo di esitazione, divenne completamente pallido per poi scuotere la testa e ritornare in se.
_ Non ci posso credere, dove lo avete trovato? Credevo che fosse perduto_ Rispose, evidentemente sorpreso.
_ Al terzo piano, ci siamo finiti per sbaglio, lo so professore che è vietato perché è il piano del Signor Gazza, ma è stato involontario e lo abbiamo trovato_ Risposi, sperando di non beccarci una punizione.
_ Capisco_ Rispose, era tornata alla sua solita espressione.
_ Professore_ continuò Percy _ Abbiamo scoperto che in realtà questo ciondolo ha gli stessi poteri della spada di Grifondoro, che può aprire il varco tra i mondi, è cosi?-
_ Non sono assolutamente sicuro che questo sia il vero ciondolo di Salazar Serpeverde, ero convinto che fosse andato perso ormai secoli orsono, ma se davvero questo è il ciondolo che cerchiamo si, può aprire varchi tra i mondi, ma purtroppo, essendo stato da giovane nella casa di Corvonero non so esattamente come farlo funzionare, ma potrei fare delle ricerche e chiedere a vecchi amici Serpeverde se ne sanno qualcosa, ancora una volta devo chiedervi di avere pazienza e attendere un altro po’_.
Ci congedò e tornò al suo lavoro, Percy conservò il ciondolo in tasca, non se ne separava mai e noi ci avviammo verso la sala grande.
 
 
 
Angolo delle autrici:
 
Micio95: Ehilà!
Effe_95: Buonsalve.
Micio95: Cosa ne pensi di questo capitolo?
Effe_95: Fantastico, meraviglioso! Direi anche …. Piuttosto illuminante xD
Micio95: Le cose non vanno per niente bene per i nostri ragazzi.
Effe_95: Eh no, direi proprio di no … anche perché si è aggiunto un altro quesito.
Micio95: Dobbiamo solo sperare nell’aiuto del preside ;)
Effe_95 e Micio95: E voi? Cosa ne pensate del capitolo? La soluzione sta per avvicinarsi?
 
Effe_95: Vi aspetto al prossimo capitolo con il pov di Percy.
 
Anticipazioni:
 
“_ Già, litigare non vi porterà da nessuna parte. Anche perché … siete piuttosto fuori strada!_
Quella voce sconosciuta ci fece sobbalzare tutti quanti,  era comparsa una donna.
Una donna che io conoscevo benissimo.
In quel momento, con gli occhi terrorizzati, stavamo guardando … “

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Capitolo 9
*** 9. Percy. ***


9.
 
Percy.


Era l’ennesimo incubo, ne ero sicuro.
Quella sera ero andato a dormire distrutto ed eccitato allo stesso tempo, gli allenamenti con la bacchetta erano estenuanti, mi faceva male il fondoschiena per tutte le volte che ero stato schiantato, preferivo la spada, la mia cara, piccola, tenera spada Vortice, e contemporaneamente, la prospettiva della scoperta del ciondolo mi aveva messo di buon umore, con tutta probabilità avremmo trovato presto un modo per tornare a casa.
Dunque, prima di dormire ero beato come una pasqua, ma poi era arrivato l’incubo.
Avrei dovuto sospettarlo.
Le cose non andavano mai bene troppo a lungo per noi semidei.
Nell’incubo vagai per un certo periodo nel buio più totale, non avevo una direzione precisa da seguire, camminavo dritto senza una meta, con Vortice ben stretta nella mano destra.
Improvvisamente poi, quando ormai la prospettiva di raggiungere una fine sembrava impossibile, vidi una luce e mi ritrovai …. all’Olimpo?!
Si, quello era decisamente l’Olimpo, riconoscevo la stanza bianca, illuminata di una luce scintillante, le immense poltrone ospitavano quasi tutti gli dei nella loro forma gigantesca, il fuoco ardeva come al solito tranquillo sotto il controllo di Estia, ma gli sguardi degli dei non mi piacevano affatto, sembravano irrequieti.
_ Allora?!_ Domandò irritato Ade, seduto un po’ in disparte dagli altri_ Perché mio figlio è finito dall’altra parte? Com’è possibile?!_ Sbottò alzando leggermente la voce.
_ Non è finito solo tuo figlio dall’altre parte_ Brontolò a sua volta mio padre, era seduto scompostamente sulla sedia gigantesca, la guancia era appoggiata sulla mano destra e sembrava enormemente seccato, erano state poche le volte in cui l’avevo visto imbronciato.
Comunque, sapevo per esperienza che un dio in quelle condizione non era da irritare.
_ Stiamo parlando della Terza Grande Profezia, che coinvolge ancora una volta noi e la nostra progenie, non è il caso di darsi colpe adesso_ Intervenne prontamente Atene, la madre di Annabeth, quella donna mi aveva sempre fatto paura, e anche in quel momento, in cui non poteva vedermi, i suoi occhi grigi mi misero a disagio.
Ecco, si lo ammetto, con lei ero un po’ sotto pressione, avevo paura mi trasformasse in uno scarafaggio o robe simili … considerato quello che è successo ad Aracne …
_ Invece è il caso eccome di darsi delle colpe! _ Sbottò Zeus, il vecchio Braghe di Tuono, più incavolato dell’ultima volta che avevo avuto l’onore di vederlo _ Questa profezia è strana, non era mai successo prima che fosse legata a … quegl’altri. E poi, qualcuno di noi ha manomesso la macchina per trasportarli lì … E non dite di no!_ Sbraitò ancora una volta Zeus, quando gli altri fecero per aprire la bocca e ribattere.
_ Beh, padre … l’ultima volta, chi si è intromessa nelle faccende dei semidei è stata …_ La voce di Apollo rimase sospesa a mezz’aria e tutti gli occhi si puntarono su Era, la divinità femminile meno popolare di tutta la generazione mondiale.
_ Cosa?_ Replicò la dea scandalizzata_ Questa volta non c’entro nulla!_ Sbottò irritata, fulminando il marito con un’occhiataccia.
La scena era davvero patetica, avrei tanto voluto svegliarmi al più presto o dormire normalmente, senza altri incubi inutili.
_ Comunque sia … questa unione non è buona! Speriamo per tutti che non sia come sembra, perché chiunque sia questa progenie del Serpente, chiunque di noi abbia infranto il voto nuziale, non vorrei essere nei panni dei semidei …_
La voce grave di Atena mi fece salire un brivido lungo tutta la schiena.
Riaprii gli occhi improvvisamente, la luce del mattino mi aveva bruscamente strappato dal sogno, avevo ancora una brutta sensazione alla bocca dello stomaco.
Spostai bruscamente le coperte dal mio corpo e mi tirai in piedi, Nico era già vestito nell’altro letto e stava allacciando le scarpe, mi lanciò la sua solita occhiata imbronciata.
_ Sbrigati, oggi andiamo ad Hogsmeade_
Mi ero completamente dimenticato di quella gita fuori dal castello.
 
Quando arrivammo in quel paesino abitato solo da maghi, tutte le mie paure sparirono.
Era uno dei posti più belli che avessi mai visto, era tutto ricoperto di neve e faceva un freddo cane, ma i negozi e le strade erano spettacolari.
Visitammo Mielandia, ecco, consiglio vivamente a tutti i bambini del mondo che desiderano una bocca piena zeppa di carie di andare a visitare assolutamente quel posto!
Perdemmo tutta la mattina assaggiando dolci dai nomi più strani e stravaganti, non so neanche perché, ma mi feci convincere da Leo a mangiare uno Scarafaggio al Grappolo, oh, vi assicuro che non è stato affatto piacevole …
L’altro negozio spettacolare fu quello di un certo Zonko, i maghi ne sapevano di scherzi e oggetti divertenti, sarebbe stato un posto perfetto nel quale far imperversare i figli di Ermes, soprattutto i fratelli Stoll, se mai fossimo tornati vivi da quell’avventura, avrei consegnato personalmente ai due gemelli quelle meravigliose Caccabombe.
Verso il pomeriggio, ci ritirammo all’interno dei Tre Manici di Scopa, un locale singolare ma caldo ed accogliente, fuori faceva veramente troppo freddo.
Eravamo tutti seduti attorno al tavolo con una Burrobirra stretta tra le mani congelate quando rilevai agli altri il mio incubo, anche se non si trattava di un brutto sogno vero e proprio.
Le reazioni degli altri furono immediate, mi fissarono tutti accigliati e preoccupati.
_ Cosa significa che non vorrebbe essere nei nostri panni?_ Domandò Ron preoccupato.
_ Che siamo nei guai … come al solito_ Cantilenò Leo, mentre faceva ruotare in senso antiorario la bottiglia vuota di Burrobirra.
_ Significa … _ Lo canzonò Annabeth, lanciandogli un’occhiataccia minacciosa, che Leo non colse affatto impegnato com’era _ … che gli Dei non hanno idea di cosa stia succedendo!_
_ O meglio … _ Aggiunse Hermione, dando man forte alla mia ragazza _ … non tutti hanno idea di cosa stai succedendo, tranne uno di loro_
_ Ovvero, la dea che ha infranto il patto_ Completò per lei Harry, anche lui stringeva tra le mani la Burrobirra, e dava segno di non volerla bere affatto.
Ce ne restammo in silenzio per quelle che sembrarono ore, ognuno perso nei proprio pensieri, quando Jason sussultò prepotentemente e Piper gli afferrò convulsamente una mano, indicando qualcosa alle mie spalle. Anche gli altri sussultarono quando spostarono lo sguardo nella stessa direzione, io contrassi le sopracciglia e mi girai immediatamente.
La bottiglia di Burrobirra mi scivolò di mano spargendo tutto il contenuto sul pavimento e infrangendosi in mille pezzi, il bar si era ammutolito.
Frank ed Hazel ci fissavano con aria apprensiva da quello che sembrava un messaggio Iride molto disturbato, non era chiaro come al solito, sembrava attraversato da numerose interferenze.
_ Percy, Annabeth … ragazzi, state bene? _ Mi era mancata la voce di Frank, ci alzammo tutti dalle sedie e ci avvicinammo per quanto possibile al messaggio Iride, anche se avevano paura  che se ci fossimo avvicinati troppo avremmo creato ancora più interferenze, se non addirittura interrotto la comunicazione.
Cosa che non volevamo in alcun modo.
_ Frank, Hazel! Si, siamo sani e salvi._ Intervenne prontamente Jason, facendosi leggermente avanti, una grossa linea attraversò la comunicazione, distorcendo le facce dei nostri amici.
_ Dove siete? Vi stiamo cercando, tutto il campo lo sta facendo._ Spiegò Hazel, la sua voce era leggermente distorta, sembrava davvero in ansia.
_ Ascoltateci ragazzi_ Intervenni io bruscamente_ Stiamo facendo tutto il possibile per tornare a casa, siamo finiti nel mondo della magia, in Inghilterra! La profezia si sta avverando, dovete tenere d’occhio gli dei, capito?_ Sentivo che non avevamo troppo tempo da perdere, la comunicazione si stava facendo sempre più incomprensibile, vedevo i loro volti preoccuparti appannarsi nel fumo.
_ Come state cercando di tornare? Come possiamo aiutarvi?_ Domandò Frank, la sua voce giunse lontana e distorta, io mi feci un po’ più avanti per farmi sentire.
_ Fidatevi di noi!_ Sbottai, cercando di tranquillizzarli.
_ Ascolta Percy, abbiamo trovato una cosa … ci è apparsa dal nulla_
_ Di cosa si tratta?_ Domandammo io e Annabeth contemporaneamente.
_ E’ un …_ La comunicazione si interruppe improvvisamente, si infranse come se qualcuno avesse vi avesse gettato contro qualcosa, come se fosse stata interrotta bruscamente da qualcuno. Il silenzio nel bar era ancora palpabile, tutti continuavano a fissarci sbalorditi, la signora Rosmerta, la proprietaria, ci guardava scandalizzata.
_ Andiamo fuori di qui_ Suggerì immediatamente Harry, e un istante dopo eravamo fuori.
 
Stavamo prendendo la strada verso la Stamberga Strillante ( un posto da brividi, ve lo assicuro) il più in fretta possibile. Avevamo tutti il fiatone, la neve aveva bagnato le divise ed era entrata nelle scarpe inzuppando i calzini.
Non credevo si potesse sudare anche d’inverno!
Comunque, il nostro scopo era quello di allontanarci il più in fretta possibile dai Tre Manici di Scopa, la preoccupazione che qualcuno avesse potuto spiarci, cogliere delle informazioni, si stava facendo leggermente largo nel mio petto.
Raggiungemmo la staccionata e lì ci fermammo ansimanti e spossati dall’accaduto.
_ Che cosa hanno trovato Hazel e Frank?_ Domandò Piper con il respiro mozzo.
_ Non l’hanno detto!_ Ribatté Nico con aria imbronciata, mentre si massaggiava i polmoni doloranti a causa del gelo_ Se l’avessero fatto sarebbe stato un problema in meno!_
_ Smettetela!_ Hermione e Annabeth parlarono contemporaneamente, rabbrividii per quanto quelle due si assomigliassero in certe circostanze, avevano stretto una forte amicizia dopo tutto il tempo trascorso insieme in biblioteca.
_ Già, litigare non vi porterà da nessuna parte. Anche perché … siete piuttosto fuori strada!_
Quella voce sconosciuta ci fece sobbalzare tutti quanti,  era comparsa una donna.
Una donna che io conoscevo benissimo.
In quel momento, con gli occhi terrorizzati, stavamo guardando Persefone.
La dea aveva le braccia incrociate al petto, ci scrutava con aria regale e un sorriso ironico stampato sulle labbra, indossava un vestito nero che le fasciava la vite e i lunghi capelli scuri erano legati in una treccia composta.
_ P - Persefone!_ Balbettò Nico, guardando la sposa di suo padre con gli occhi sbarrati per la sorpresa, Harry, Ron ed Hermione sussultarono, ci fissarono con le sopracciglia aggrottate e osservarono nuovamente la dea.
Per loro doveva essere davvero strano vedere una divinità dal vivo, quanto per noi lo era stato scoprire tutta la verità sul loro mondo.
_ Già, sono proprio io_ Disse la dea con voce leggermente annoiata_ Non sapete che fatica ho fatto per raggiungere questo posto!_ Brontolò, passandosi con stizza un braccio sul mantello sporco di neve. _ Vi sono innumerevoli barriere che separano i due mondi sapete? Solo una divinità … o un mago potente sono in grado di superarle_
Completò la frase lanciandoci uno sguardo enigmatico, non mi piaceva per niente che lei fosse comparsa così all’improvviso, le divinità non avevano il permesso di aiutare i semidei, e quando comparivano come aveva fatto Persefone, non voleva dire mai nulla di buono.
Lo sapevo per esperienza personale.
_ Ma cosa ci fai … volevo dire … cosa ci fa lei qui?_ Domandò Jason facendo un passo avanti, aveva le sopracciglia aggrottate, Piper se ne stava al suo fianco come una guardia del corpo.
_ Si, so che in questo periodo dell’anno dovrei essere agli Inferi, diciamo che … sono scappata da Ade e ho poco tempo_ Nella voce di Persefone colsi un pizzico di urgenza e anche di terrore nella prospettiva di essere scoperta sul fatto.
_ Cosa l’ha portata a presentarsi qui?_ Domandò Annabeth, scrutando Persefone con le sopracciglia aggrottate, la dea fece un sorriso beffardo e cominciò a camminare nella neve.
_ Oh, so benissimo che sospettate di me, semidea! _
Tutti ci guardammo negli occhi, io afferrai inconsciamente Vortice, anche se sapevo benissimo che il più delle volte poteva essere inutile nei confronti di una divinità.
Persefone non mi era mai sembrata molto potente, ma volevo evitare di scoprire di essermi sbagliato.
Harry, Ron ed Hermione stringevano forte le bacchette, mi domandai se quelle avrebbero effettivamente potuto fare del male ad una divinità nel caso avesse deciso di trasformarci tutti in scarafaggi o incenerirci.
_ Non avrete bisogno di combattere contro di me. Sono qui per darvi una mano, e dirvi che siete totalmente fuori strada_ Le parole di Persefone ci lasciarono basiti per alcuni istanti, la dea guardò la Stamberga Strillante con un certo interesse, per nulla turbata.
_ Mi scusi, non vorrei sembrare insolente, ma come possiamo fidarci di lei?_
La domanda di Harry, mi colse di sorpresa, il ragazzo aveva estratto la bacchetta e la puntava contro Persefone, che lo guardò stupita.
_ Tu devi essere Harry Potter, il piccolo mago che ha sconfitto quell’essere, com’è che si chiamava? Voldemort?_ Il tono della dea sembrava canzonatorio, vidi Harry stringere più forte la bacchetta e feci un passo verso di lui, non potevo rischiare che la attaccasse. _ Ah, e a proposito …_ Continuò Persefone_ … non potete fidarvi di me. Starà a voi credere se sia la verità oppure no_
Io e Annabeth ci lanciammo uno sguardo veloce, quella situazione non mi piaceva per nulla.
Le divinità non aiutavano i semidei.
E se lo facevano, non era mai per gentilezza gratuita e basta.
_ Siete sulle tracce della progenie del serpente e non sono io. E’ vero, sono stata concepita da Zeus e Demetra sottoforma di serpenti, ma non si tratta di me._ Cominciò a raccontare la dea, scrutandoci. _ Noi divinità non abbiamo ancora scoperto chi è la dea che ha infranto il patto, ma vi assicuro che non si tratta di mia madre. Quando sono stata concepita, lei non era sposata con nessuno. _ Improvvisamente, mi accorsi che in effetti non aveva tutti i torti, ci guardammo con le sopracciglia aggrottate, sapere di esserci sbagliati, voleva dire che non avevamo fatto nessun passo avanti. _ Posso però dirvi una cosa, piccoli semidei e … maghi, la progenie del serpente è già ad Hogwarts! Sta già agendo!_
Persefone non ci diede in tempo di dire nulla che sparì improvvisamente.
Un lungo brivido mi attraversò la schiena, improvvisamente ricordai di aver avuto la sensazione di essere spiato più volte.
Eravamo tutti in pericolo.
 
 
 
Angolo delle autrici:
 
Effe_95: Buonsalve!
Micio95: Ehilà.
Effe_95 e Micio95: Ci scusiamo per il ritardo con cui abbiamo postato questo capitolo.
Effe_95: Cosa ne pensi?
Micio95: Sono rimasta senza fiato fino alla fine.
Effe_95: Beh si sono successe parecchie cose … prima Frak ed Hazel, poi Persefone …
Micio95: Dovevo sospettarlo che non fosse Persefone la progenie ;)
Effe_95: Voi avevate dei dubbi? L’avevate capito?
Micio95: Chi sarà allora, la vera progenie?
Effe_95: A proposito … cos’avranno trovato Frank e Hazel? ;)
Micio95: Non lo so … ma questa cosa mi puzza di guai xD
 
Effe_95 e Micio95: E voi cosa ne pensate?
 
Micio95: Vi aspetto il prossimo capitolo con il pov di Harry.
Effe_95: Il prossimo è il capitolo delle rivelazioni! Mi raccomando non mancate : )
 
Anticipazioni:
 
Caro Harry Potter,
smettila di cercare la progenie del Serpente, io l’ho vista e l’ho riconosciuta; fa attenzione, è qualcuno di molto vicino a te, non posso dirti chi sia, se scopre che ti ho avvisato mi ucciderà, non posso dirti neanche chi sono … “

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Capitolo 10
*** 10. Harry. ***


10.
 
Harry
 
Non potevo credere a ciò che stava accadendo, la nostra maggiore sospettata era innocente, ed era stata lei a venire da noi proprio per scagionarsi. La cosa mi puzzava un po’; gli dei sono talmente egoisti e pieni di sé, che quando qualcuno sospetta solo di loro, ti appaiono per magia e si liberano di ogni accusa?
Questa cosa non mi tornava? Perché le dovevamo credere? E se mentiva solo per portarci fuori pista?
La venuta di Persefone aveva portato più dubbi e nessuna risposta;  ammettendo che quello che diceva fosse vero,  allora chi era la progenie del serpente? E cosa voleva dire che era già ad Hogwarts?  Draco?
No, anni fa si credeva che fosse l’Erede di Serpeverde, ma ci eravamo sbagliati e non era lui, questa volta c’entrava qualcosa? No, io credevo di no.
Draco, a mio malgrado questa volta era innocente; lo avevo interrogato sotto la maledizione Imperius e lui aveva detto di aver visto qualcuno uscire dalla grotta.
Il problema restava capire chi.
_ Harry, a cosa stai pensando?_ Hermione, nella casa comune dei Grifondoro si sedette vicino a me, che ero appollaiato sul divano di fronte al fuoco.
_ A tante cose Hermione, ma soprattutto all’incontro con Persefone, mentiva o era sincera?_ Chiesi, guardando il suo viso segnato da anni di avventure e di lotte infinite.
_ Harry, il mio intuito mi dice che Persefone era sincera, e Demetra non ha infranto nessun patto. Il ragionamento fila e non abbiamo nessuna prova per incastrarla, anche se qualcosa nelle parole della dea non mi torna_ Ripose giocando con i capelli come faceva sempre quando era nervosa.
_ Già, la progenie del serpente ad Hogwarts, gli unici che mi vengono in mente sono tutti ragazzi di Serpeverde_.
Il fuoco continuava a scoppiettare allegro nel camino, era vero ciò che avevo detto mesi fa ad Hagrid, non c’era mai un anno tranquillo per noi ad Hogwarts.
_ Harry, e se.. Percy … _ Azzardò Hermione
_ Hermione! Cosa stai dicendo? Non penserai mica che Percy o Nico siano la progenie del serpente? È assurdo?! Se fosse stato uno dei due perché condurre i propri amici qui a Hogwarts?!_  Chiesi sbalordito.
_ Sono sicura che non c’entrano niente, ma qualcuno della casa Serpeverde si, e da qualcuno dobbiamo cominciare, se escludiamo quelli del primo anno, Draco, Percy e Nico, chi vogliamo controllare per primo?_ Chiese Hermione portando il conto sulle mani come faceva sempre.
_ Controllare tutti i Serpeverde? Vorresti dire stregarli tutti con la maledizione Imperius e scoprire la verità per non commettere più errori? No Hermione, io non voglio più interrogare nessuno, se la progenie del Serpente è qui ad Hogwarts, prima o poi farà la sua mossa, e noi saremo pronti_ Dissi alzandomi e dirigendomi verso le scale che portavano ai dormitori maschili.
_ Harry, io ho dei sospetti, ma non ho le prove, solo tanti dubbi_
Iniziò a dire Hermione, guardandosi la punta delle scarpe.
_ Di chi parli?_ Risposi girandomi.
_ Harry_ disse avvicinandosi _Non ti sembra strano che sono settimane che la spada non si trova? E guarda caso era l’unico strumento che potesse aiutare i ragazzi a tornare a casa, la spada non compare quando ne abbiamo bisogno? E quale momento è più bisognoso di adesso?-_Iniziò a dire parlando a raffica come faceva sempre quando era nervosa e non voleva dirti perché.
_ Hermione, dove vuoi arrivare?_ dissi_ La spada è andata perduta, e poi c’è il ciondolo che ha le stesse capacità_ Volevo andare a dormire, non sopportavo più di stare sveglio.
_ Harry, sono settimane che il Professor Theslyrin ha in mano quel ciondolo e ancora non ne è venuto a capo; Harry, ho fatto ricerche tra gli Auror, io e Annabeth abbiamo controllato i registri e il suo nome non compare da nessuna parte _.
_ Mi ha detto lui stesso che era stato un’Auror, perché mentire?_
_ Non lo so Harry, tante cose non quadrano, ma io non lo so.. ho come una brutta sensazione. Ricordi quando scoprii chi era il mostro della camera dei segreti? Beh io mi sento più o meno come allora; e poi non è un caso secondo me che Percy e gli altri si sentano sempre osservati e seguiti._
_ Hermione, il Professore sta solo cercando di darci una mano, se cominciamo a sospettare anche delle poche persone fidate che ci sono in questo castello, non troveremo mai il colpevole, forse è questo che la progenie del Serpente vuole … vuole dividerci e farci sospettare degli amici, non sarebbe la prima volta, no?_ Chiesi alzando un sopracciglio e poggiando un piede sullo scalino.
_ Harry, non so più cosa pensare, non sappiamo niente di questa persona in realtà_
_ Hermione, non sapevamo niente neanche di Silente, eppure ci siamo fidati, perché non dovremmo farlo? Forse ci ha mentito sul fatto che era un Auror, o forse lo era davvero, ma in segreto e sui registri non era segnato; questo non possiamo saperlo, non dobbiamo commettere l’errore di accusare qualcuno che ci ha aiutato senza prove_ Conclusi  salendo del tutto il gradino.
_ Harry, non sto sospettando del Professore, dico solo che se la progenie del Serpente è a Hogwarts non possiamo fidarci di nessuno, neanche delle persone che conosciamo da tempo, come i ragazzi di Serpeverde, vorrei solo che questa storia finisse e che i ragazzi possano tornare a casa_
_ Ci torneranno Hermione, e se siamo furbi la progenie del serpente si farà vedere presto_
_ Cosa hai in mente?_ Chiese con aria curiosa.
_ Una trappola, potremmo spargere la voce che sappiamo chi è la progenie del serpente tra i Serpeverde, o nei corridoi, magari la vera progenie impaurita salterà fuori_
_ Questo piano è magnifico! Ora andiamo a dormire, domani lo facciamo presente agli altri, Percy e Nico sono i più indicati per l’agguato_
_ Esatto_ Ci salutammo ed io andai incontro ad un sonno per niente piacevole.
 
Ero nella vecchia tenuta del Black, la vecchia sede dell’Ordine, ma ero completamente solo, sentivo una voce che mi chiamava da lontano.
_ Harry, figliolo, cosa ci fai lì in piedi, vieni qui a sederti accanto al fuoco insieme a me_.
Quella voce, era inconfondibile, mi precipitai verso il camino, il mio padrino era seduto sulla sua poltrona che guardava il fuoco crepitante.
_ SIRIUS!_ Gli urlai abbracciandolo e sedendomi accanto a lui.
_ Ciao Harry, come stai figliolo?_ Il suo sorriso era caldo e accogliente.
_ Non bene, quest’anno ad Hogwarts non si capisce più niente, non sappiamo che fare_
_ Lo so Harry, ma devi fare attenzione, i semidei non sono maghi, e il mondo dei maghi è pieno di pericoli troppo grandi per un semidio da affrontare_
_ Li stiamo addestrando, hanno imparato gli incantesimi base_
_ Lo so Harry e neanche questo è un bene, ma non è questa la cosa più importante_
_ Sirius, tu sai chi è la progenie del Serpente?_
Scosse la testa chiudendo gli occhi, come faceva sempre quando era dispiaciuto di non poter fare qualcosa.
_ No, Harry, non so chi sia, ma questa progenie del Serpente non mi è nuova_
_ Tu pensi che sia Persefone_
_ No, non è lei, ne sono sicuro, Demetra è troppo buona per aver infranto un voto_
_ E allora chi?_
_ Non lo so Harry, non mi intendo di Dei o altro, ma mi intendo di maghi e di sicuro c’entra Salazar Serpeverde, e quando lui è nei paraggi non è mai una buona cosa_
_ Si, anche noi sospettavamo di lui, ma questo vuol dire che la progenie del serpente è figlio di Salazar e della dea che ha infranto il voto?_
_ Non ne sono sicuro, ma sospetto che sia così, e figliolo, se malauguratamente abbiamo ragione, questa progenie è un mezzosangue dottissimo, sangue di dio e di Mago, non sarà facile sconfiggerlo, vorrei essere lì a combattere al tuo fianco_ Si incupì e divenne piccolo piccolo nella sua poltrona.
_ Noi ce la faremo, non hai proprio idea di chi possa essere?_
_ No, la cerchia di persone è vasta, dobbiamo cercare di restringerla_
_ E come?_ Non avevo idea di cosa stesse dicendo, come potevamo restringerla?
_ Innanzitutto sappiamo che è ad Hogwarts e quindi non dovete cercare altrove, i maggiori indiziati sono alunni e studenti; togliento i Grifondoro, i Tassorosso, i Corvonero ci rimangono solo i Serpeverde e i professori ex Serpeverde_
_ Sono comunque un sacco di persone_ risposi_ Abbiamo una trappola in mente_
_ Lo sai che non funzionerà, la progenie non è così ingenua, dovete continuare con le ricerche_
Il sogno cominciò a vacillare _ Harry ricorda le parole di Persefone la progenie è ad Hogwarts, è arrivata da poco, qualcuno che prima non.._
 
Il sogno scomparve ed io mi svegliai nel mio letto piangendo, Sirius era scomparso, mi vestii e mi recai nella Sala Grande per la colazione.
_ Buongiorno Harry, dormito bene?_ Mi chiese Annabeth.
_ Non proprio, il mio padrino mi è apparso in sogno, e secondo lui la progenie del serpente è un ex Serpeverde o un Serpeverde_
_ Questo era anche un nostro sospetto_ Disse Jason sedendosi vicino a noi insieme a Piper.
_ Non possiamo interrogare tutti i Serpeverde, ci vorrebbe troppo tempo, e non sappiamo neanche se sarebbero sinceri_ Aggiunse Piper.
_ Oh si certo, ci basta chiedere alla progenie “Ehi ciao, per caso sapresti se sei tu il figlio di quel cattivone di Salazar” e ci risponde “ Si certo sono io”_ disse Leo _ Ma vi siete bevuti il cervello? Secondo voi si confiderà così facilmente?_
_ Ci vorrebbe quella maledizione_ Disse Calypso.
Mi alzai sbattendo le mani sul tavolo: _ Non userò la maledizione Imperius su degli innocenti ancora una volta!_
_ Calmati Harry, non la useremo, troveremo un modo_ Disse Hermione.
_ Allora non lo scoveremo mai_ Disse Nico.
_ Basta così_ dissi_ Ho bisogno di stare un po’ da solo, qualcosa mi verrà in mente._ Mi alzai e andai verso l’unico posto che mi faceva sentire in pace, il campo di Quidditch.
 
Salii sulla mia scopa, l’aria che mi scompigliava i capelli ed io che mi libravo in aria sempre più su ed il castello si faceva sempre più lontano, e poi tornai a riscendere.
Nella testa mille pensieri, che neanche il vento riusciva a spazzare via, ad un certo punto notai un luccichio in lontananza sulla torre dove anni prima io ed Hermione portammo il drago di Hagrid e dove dimenticammo il mantello, volai fin lì, un mantello verde si allontanava dalle scale, non vidi chi era, ma aveva lasciato un biglietto.
Sopra vi era scritto:
Caro Harry Potter,
smettila di cercare la progenie del Serpente, io l’ho vista e l’ho riconosciuta; fa attenzione, è qualcuno di molto vicino a te, non posso dirti chi sia, se scopre che ti ho avvisato mi ucciderà, non posso dirti neanche chi sono.
Harry devi fidarti di me, i Serpeverde non c’entrano niente, fa attenzione alle parole di Persefone, se la progenie è ARRIVATA ad Hogwarts vuol dire che era qualcuno che prima non c’era.
Indaga in segreto, non dirlo ai semidei.
Anonimo
P.S. Il messaggio si brucerà appena avrai finito di leggerlo.
 
Quando alzai gli occhi al cielo il messaggio prese fuoco tra le mie mani, questa storia non aveva senso, cosa dovevo fare allora? Prendere in considerazione solo quelli del primo anno? Ma no, erano solo ragazzini, eppure sono gli unici che prima ad Hogwarts non c’erano.
Scesi di corsa, il biglietto diceva di non parlarne ai semidei, non diceva niente riguardo a Ron ed Hermione.
Li trovai nella sala comune dei Grifondoro, li presi in disparte.
_ Ragazzi, ho trovato un biglietto anonimo sulla torre_ Mi guardarono con aria incuriosita.
_ E cosa c’era scritto?_ Chiese Ron.
_ Questa persona conosce l’identità della progenie, ma non ha rivelato né chi fosse la progenie né chi scriveva, diceva che rischiava la vita, secondo lui è qualcuno che è appena arrivato ad Hogwarts, che prima non c’era, anche Sirius ha tentato di dirmi una cosa del genere_
_ Pensi che dovremmo vedere i nuovi arrivati in Serpeverde?_ Disse Ron sconvolto.
_ Non possiamo sospettare di ragazzini, per favore Ron, non pensarlo nemmeno_
_ Perché? Anche Voldemort era un ragazzino, anche noi lo siamo stati_ Replicai.
_ E secondo te un ragazzino manometteva la macchina di Leo, li faceva venire qui per ucciderli?_ Disse Hermione.
_ Il ragazzino no, ma la madre si_ Rispose Ron.
Entrambi lo guardammo sbalorditi.
_ Sentite_ disse Ron_ Facciamo che io sia una dea che ha infranto un patto, cosa farei?  Rinchiuderei mio figlio in una grotta e se si libera perché no, mando i nostri cagnolini semidei a combatterlo, perché probabilmente ha istinti omicidi, non credete?_
Il ragionamento di Ron non faceva una piega, la dea rompe il patto, imprigiona il figlio nella grotta, questo si libera, vuole uccidere chi lo ha rinchiuso e lei gli sguinzaglia contro i semidei.
_ C’è solo un problema_ disse Hermione_ Se ce l’ha con la madre e quindi con gli dei, perché venire qui ad Hogwarts? E poi, se è rimasto chiuso per parecchio come può apparire come un undicenne?_
_ Hermione, ricordi l’esplosione alla grotta nel nostro mondo? Era rinchiuso lì, per questo non può andare dagli dei, e finché non trova il modo di tornare in quel mondo è bloccato qui, e poi la Dea ha mandato i semidei qui per fermarlo e ucciderlo, se è un ragazzino di centinaia di anni con l’aspetto di un undicenne, quale miglior modo che venire ad Hogwarts per andare via, e poi se il padre è Salazar ce l’avrà anche con noi maghi_
Era la prima volta che sentivo Ron fare un ragionamento così eccellente.
_ Ottimo_ disse Hermione_ Il campo si restringe, dobbiamo tenere sott’occhio i ragazzi di Sepeverde, no?_
_ Hermione, il problema è ben più grande, se questo tipo vuole andare nel mondo dei semidei, i nostri amici non possono muoversi di qui finché non scopriamo chi è, e lo uccidiamo_ Vedevo i pezzi di un puzzle immaginario che iniziavano ad incastrarsi.
_ Hermione, se lui è qui ed è bloccato, e sa che i nostri amici vogliono andarsene, se scopriamo come farli ritornare nel loro mondo, lui li seguirà, e mio malgrado avrà ciò che vuole, andare sull’Olimpo, i nostri amici sono imprigionati qui quanto lui_ Ci guardammo senza fiatare.
 Hermione sapeva che avevo ragione.
 
Le cose andavano di male in peggio, avevamo seguito tutto il tempo i ragazzi di Serpeverde, ma non avevano ancora fatto un passo falso.
I nostri amici non avevano preso bene la notizia che anche se avessimo trovato il modo di rimandarli nel loro mondo non potevano andarsene.
Percy e Nico passavano tutto il tempo attaccati ai ragazzini del primo anno, ma niente, nessuno aveva un’aria sospetta.
Hermione si sentiva come se stessimo sbagliando completamente strada, eppure era l’unica pista che avevamo. Il biglietto, Sirius, il ragionamento di Ron, tutto ci conduceva li, ma le settimane passavano e progressi non ne vedevamo.
Passate anche le vacanze di natale e con l’inizio dell’anno nuovo pensavamo che le cose sarebbero andate meglio, ma invece di migliorare peggiorarono.
Avevamo trascorso tutti il natale ad Hogwarts, il giorno in cui tutti gli altri studenti ritornarono il Preside mi convocò.
Mi avviai verso il suo ufficio senza voglia. Non mi andava di ricevere punizioni, di sicuro mi avrebbe incolpato per il vaso rotto nella camera di Grifondoro. Era stato un incidente.
Entrai nell’ufficio e trovai il Professore impegnato a guardare alcuni registri.
_ Professore, mi dispiace per il vaso nella sala comune, non è stato.._ Iniziai ma invano, perché mi interruppe.
_ Oh no, Harry, non ti ho chiamato per il vaso, e poi, detto tra noi, non mi è mai piaciuto, è lì sin da quando ho cominciato a studiare in questa scuola, era ora che qualcuno lo rompesse_ Disse ridendo tra sé e sé come pensando ai vecchi tempi.
_ Signore lei è stato un Grifondoro?_ Non gli avevo mai chiesto a quale casa appartenesse.
- Oh no no, i miei amici lo erano e mi parlavano di quell’orrendo vaso, io ero un Corvonero, ah gli anni migliori della mia vita, ma non parliamo di questi vecchi ricordi, ti ho fatto venire qui per un altro motivo_
_ Mi dica Signore_ Risposi diligente.
_ In queste settimane di festa ho fatto delle ricerche, mi sono recato in biblioteche remote e ho scoperto una cosa interessante_
_ Sarebbe?_ Dissi impaziente.
_ Grandi notizie Signor Potter, il ciondolo può essere attivato grazie alla Bacchetta di Sambuco, ora ci basta solo trovarla, questa non può scomparire nel nulla come la spada, lei sa dove sia?_
In quel momento mi passarono davanti agli occhi il biglietto, Persefone, gli avvertimenti di Silente, Sirius, Hermione e la profezia … La profezia che parlava di una bacchetta; ma si “la bacchetta custodita dovrà essere”.
_ Harry figliolo, ti senti bene?_ Il Professore mi guardava preoccupato.
_ Oh si Professore, è stato solo un calo di pressione_
_ Oh certo, siediti caro, non parli da diversi minuti_
_ Mi scusi signore, è lo stress di questi giorni, in ogni caso, non ho idea di dove sia la bacchetta, l’ultima volta che l’ho vista era nelle mani di Voldemort , che ha tentato di uccidermi_.
 
 
Angolo delle autrici
 
Micio95: Ehilà!
Effe_95: Buonsalve!
Micio95: Cosa te ne pare di questo capitolo?
Effe_95: Spettacolare! Direi che da molte informazioni xD
Micio95: La situazione va sempre peggiorando.
Effe_95: Però diciamo che i ragazzi si stanno avvicinando alla verità …
Micio95: Questo è vero, chi mai sarà l’autore di quella lettera misteriosa?
Effe_95: Sono proprio curiosa xD Ehi però hai visto? Nessuno ha recensito lo scorso capitolo : (
Micio95: Hai ragione, sono triste, piango T_T
Effe_95: Ci piacerebbe avere la vostra opinione :)
 
Effe_95 e Micio95: Cosa ne pensate di questo capitolo così sorprendente? Ci scusiamo per il ritardo, alla prossima.
 
Effe_95: Vi aspetto al prossimo capitolo con il Pov di Percy e una grande rivelazione!
 
Anticipazione:
 
“ Imprecai tra i denti, ero impaziente di scoprire tutto, ma lui non mi aiutava!
_ Ti darò un indizio, starà a voi capire di cosa si tratta. Questa dea … è la quarta ad essere nata per la seconda volta da Crono e Rea in senso inverso_
Quella frase … non aveva il minimo senso! “
 

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Capitolo 11
*** 11. Percy. ***


11.
 
Percy

Nessuno di noi reggeva più quella situazione.
Da quando avevamo saputo di non poter tornare a casa perché era proprio quello che voleva la progenie, i nostri umori erano nettamente peggiorati.
Ormai era già arrivato Marzo, e con lui la primavera, ci trovavamo ad Hogwarts già da sette mesi, sette mesi lontani dal Campo e dalle nostre vite.
E per me si trattava di altri sette mesi persi, come quando non avevo più la memoria.
Avevamo scoperto che la progenie si trovava a scuola, che era figlia di Salazar Serpeverde e di una dea ancora sconosciuta che aveva infranto il voto nuziale, che voleva usare il ciondolo del padre per tornare al campo e distruggere l’Olimpo.
Ma non avevamo fatto alcun progresso sull’identità di questo tizio, e sinceramente ne avevo le tasche piede di osservare ragazzini del primo anno impauriti, nel tentativo di stanare il colpevole. Ero completamente immerso nei miei pensieri, stavamo facendo un’ora di Pozioni insieme ai Grifondoro, e sollevando distrattamente lo sguardo mi resi conto che Harry era sovrappensiero, piuttosto pallido e distratto.
_ Ehi, Harry! C è qualcosa che non va?_ Domandai picchiettandolo con il gomito, Harry sobbalzò leggermente, smise di girare la poltiglia marrone che si era creata nel suo pentolone e mi guardò con le sopracciglia aggrottate e gli occhi verdi confusi.
_ Non è niente Percy _ Si limitò a rispondere, sospirando pesantemente quando si accorse che la pozione era ormai inutilizzabile e avrebbe dovuto ricominciare da capo.
Io non mi preoccupavo troppo della mia, era diventata fangosa e puzzava, quindi l’avevo lasciata fumare nel calderone.
_ Harry, se è qualcosa di utile devi dirlo!_ Lo incalzai bisbigliando, Harry mi lanciò un’occhiata aggrottata, esitante. Il professor Lumacorno passò proprio in quel momento accanto al nostro tavolo, storcendo il naso per il cattivo odore.
_ Oh santo cielo ragazzi, cos’è successo qui? Signor Potter, non è da lei! _
_ Mi scusi professore, è colpa mia. Ho fatto finire per sbaglio una di queste nel calderone di Harry_ Mi affrettai a rispondere io, prendendo la prima cosa che mi capitò sotto mano tra l’intero arsenale di schifezze varie sistemate sul tavolo.
Lumacorno mi guardò come se fossi un brufolo fastidioso e proseguì oltre, stando bene attento a non toccare nulla che avessi toccato io, avevo notato che molti professori temevano me e i miei amici perché venivamo da un altro mondo.
Harry mi scoccò un’occhiata un po’ obliqua, che io ricambiai, poi sospirò pesantemente.
_ E va bene, lo comunicherò a tutti una volta che saremo in Sala Grande per il pranzo_
 
La Sala Grande quel giorno era proprio chiassosa.
Eravamo radunati ancora una volta intorno al nostro solito tavolo e aspettavamo tutti con ansia che Harry ci comunicasse cosa lo turbava, gli unici calmi sembravano Hermione e Ron, che probabilmente sapevano già tutto.
_ Come ben sapete, il preside mi ha fatto chiamare nella sua stanza qualche giorno fa_
Noi annuimmo contemporaneamente, concentrati nella conversazione, dovevamo assolutamente sapere cosa ci stesse nascondendo, con la progenie nel castello dovevamo essere uniti ancora più di prima, le menzogne avrebbero fatto solo il suo gioco.
_ E … mi ha comunicato che ha trovato un modo per far funzionare il ciondolo_ Il cuore mi saltò inevitabilmente nel petto alla notizia di essere così vicini alla soluzione dei nostri problemi, al pensiero che eravamo vicinissimi dal poter tornare a casa.
_ Che aspettiamo allora?_ Sbottò infastidito Nico, battendo un pugno sul tavolo.
_ Calmati Nico_ Intervenne Annabeth, aveva le sopracciglia contratte, sembrava già aver capito qualcosa che invece a noi sfuggiva. _ Non è finita qui vero?_
Harry, Ron ed Hermione si scambiarono un’occhiata che non mi piacque per nulla.
_ Ha qualcosa a che fare con il fatto che non possiamo allontanarci da qui, vero?_ Chiesa Calypso, aveva le braccia incrociate al petto e sembrava sovrappensiero, seduto accanto a lei, Leo stava montando dei pezzi di ingranaggi vari, e non aveva la solita aria spensierata.
_ In parte si … ma la situazione è ben peggiore_ Replicò Harry.
_ Insomma, che vuol dire?!_ Mi lasciai scappare con un certo ardore, la metà dei miei compagni apprezzò il mio intervento un po’ irruento.
_ Per far funzionare il ciondolo, ci vuole la Bacchetta di Sambuco_
Rispose Hermione, giocherellando distrattamente con la forchetta nel cibo. Ricordavo la storia che Harry mi aveva raccontato su quella bacchetta, uno dei tre doni della morte che avevano contribuito alla disfatta totale del mago oscuro chiamato Voldemort.
_ E non sapete dove si trova vero? E’ questo il problema_ Intervenne Piper incrociando le braccia al petto e lasciandosi cadere con la schiena contro la sedia.
_ No_ Rispose Ron.
_ Sappiamo dove si trova la bacchetta_
Ci girammo tutti a guardare Harry, che aveva appena ripreso la parola, lo sguardo ancora pallido e preoccupato. _ L’ho messa io personalmente nella tomba di Silente_
_ E’ allora qual è il problema, scusa?!_ Intervenne bruscamente Nico, ancora più arcigno del solito. Io osservavo la scena aggrottato, Harry mi sembrava essere piuttosto provato.
_ La bacchetta custodita dovrà essere, il male piani terribili potrà tessere_ Bisbigliò lentamente Hermione_ Questo è un verso della profezia_
Sul tavolo cadde un improvviso silenzio, mentre venivamo tutti travolti dalla consapevolezza di cosa volessero dire quelle parole.
_ E’ la bacchetta della profezia, e quindi … _ Mormorò Jason con gli occhi spalancati.
_ E dunque non possiamo usarla_ Leo terminò la frase per lui, mettendo finalmente via i bulloni.
_ Chi ti ha chiesto la bacchetta, Harry?_ Domandai, anche se in cuor mio già sapevo la risposta. Harry mi guardò un attimo negli occhi, poi rispose:
_ Il preside_ Calò un silenzio mortale sull’intero tavolo.
_ Si, ma sarà una coincidenza. Insomma … ha sempre cercato di aiutarci! Da quando siamo arrivati, è un brav’uomo! Probabilmente non lo sa, non conosce la profezia!_
Intervenni io calorosamente, infervorandomi completamente, il preside era dalla nostra parte, non avevo dubbi al riguardo, probabilmente qualcuno si stava servendo di lui per incastrarlo.
_ Si … sarà così _ Replicò Harry, e la conversazione si interruppe lì.
 
Quella sera andai a dormire più agitato del solito.
E non appena sprofondai tra le braccia di Morfeo, mi ritrovai infondo al mare nel vecchio castello di mio padre, e lui era lì, seduto sul trono, con aria pensierosa che mi fissava.
_ Ciao figliolo_ Mi salutò sollevando una mano, ma non sorrise come faceva di solito.
_ Papà, cosa succede?_ Mi affrettai a domandare, nuotando velocemente verso di lui, il mio corpo era completamente asciutto e anche attraverso il sogno potevo sentire la potenza del mare scorrermi nelle vene.
_ E’ stato molto faticoso mettermi in contatto con te, è da quattro notti che ci provo. Il mondo dei maghi e quello dei semidei non coincidono, è pieno di interferenze_
Spiegò mio padre, e nell’istante esatto in cui lo disse, la sua figura ebbe un guizzo, come se fosse attraversata da numerose interferenze.
_ Accidenti, non abbiamo molto tempo Percy!_ Mi feci più vicino alla sua sedia, non ci stavo capendo niente e non sapevo perché mio padre mi avesse cercato così intensamente, ma sentivo che si trattava di qualcosa di molto importante, qualcosa che ci avrebbe aiutato.
_ Cosa succede papà?_ Chiesi frettolosamente, lui esitò leggermente prima di parlare.
_ Non posso essere troppo diretto Percy, come sai a noi divinità non è consentito aiutare i nostri figli durante un’impresa o interferire con le Profezie ma …_
_ Cosa stai cercando di dirmi!?_ Lo incalzai io, probabilmente non fu proprio una mossa molto intelligente, mio padre era un uomo paziente e allegro, ma era pur sempre una divinità, e le divinità sono molto spesso incline ad un cambio repentino d’umore.
Vidi un lampo nero oscurare per un momento gli occhi di mio padre, ma tornarono frettolosamente normali, sotto controllo.
_ So che avete scoperto che la progenie è figlio di Salazar Serpeverde, un grande mago del passato, e di una divinità che ha infranto il patto coniugale _ Cominciò a spiegare mio padre, io non replicai nulla, per paura che si irritasse definitivamente e smettesse di aiutarci interrompendo la connessione già così precaria del sogno_ Ovviamente non so chi sia la progenie … ma so chi è la madre!_ Rimasi fulminato sul posto, e così finalmente stavamo per scoprire chi era la dea che aveva fatto nascere quel mostro e che aveva manomesso la macchina del tempo spedendoci tutti nel mondo dei maghi a fare il lavoro sporco per lei.
_ L’ho scoperto per caso, nessun’altra divinità ne è a conoscenza. L’ho sentita parlare con il fantasma di Salazar, Percy … _ Quando mi richiamò sollevai prontamente lo sguardo verso di lui, pronto a farmi dare finalmente la risposta _ … non posso dirti il suo nome diretto_
Il mondo mi sprofondò da sotto i piedi, che senso aveva chiamarmi in sogno, se poi non poteva darmi il nome della dea, come credeva che avremmo fatto a scoprirlo in quel modo?
_ E allora … _ Cominciai a parlare, ma Poseidone mi interruppe.
_ Dobbiamo fare attenzione Percy, qualcuno potrebbe intercettare il sogno!_
Imprecai tra i denti, ero impaziente di scoprire tutto, ma lui non mi aiutava!
_ Ti darò un indizio, starà a voi capire di cosa si tratta. Questa dea … è la terza ad essere nata per la seconda volta da Crono e Rea in senso inverso_
Quella frase … non aveva il minimo senso!
_ Mi raccomando Percy, dovete fare attenzione! _
_ Papà ma cosa …_
_ Va Percy, sento che qualcuno sta per scoprire il sogno. Fa attenzione!_
_ Aspetta!_ Sollevai frettolosamente una mano in direzione di mio padre, mi mossi verso di lui ma fu del tutto inutile, in un secondo mi ritrovai grondante nel mio letto, con gli occhi spalancati e lo sguardo fisso sulla tenda che incorniciava il mio letto.
Con una frase senza senso che mi ronzava in testa.
 
_ Ma questo … non ha il minimo senso?!_
Non biasimavo affatto Leo, perché la pensavo esattamente come lui.
Avevo riferito tutto il sogno ai miei amici, ma nemmeno loro sapevano dare una spiegazione decente per quella frase assurda sparata da mio padre.
_ Certo che ha senso invece!_ Intervenne Annabeth, facendo spalancare la bocca a tutti tranne che ad Hermione, che ovviamente la pensava come lei_ Poseidone non è certo uno sciocco, quella frase significa qualcosa! Bisogna solo capire cosa_
_ E ti sembra una cosa semplice?_ Domandò Ron, incrociando le braccia al petto.
_ Riflettiamo con calma!_
Sbottò Hermione, appoggiandosi sul tavolo come per schiarire le idee.
_ Prima di tutto Percy, ripetici la frase_ Sbuffai forse un po’ troppo sonoramente, ma era la millesima volta che mi toccava ripete quella frase, e più la ripetevo, meno senso assumeva per me.
_  … è la terza ad essere nata per la seconda volta da Crono e Rea in senso inverso_
_ Da Corno e Rea … se non sbaglio, i due titani hanno dato alla luce cinque divinità!_
Intervenne Jason non appena ebbi terminato di ripetere la frase, era concentrato e la cicatrice che aveva sul viso era leggermente contratta.
_ Esatto … in ordine di nascita sono Estia, Demetra, Era, Ade, Poseidone e Zeus_
Continuò Annabeth, elencando le divinità sulle cinque dita di una sola mano.
_ Ma … cosa significa essere nati per la seconda volta in senso inverso?_
Domando Harry incrociano le braccia al petto, per alcuni istanti nessuno parlò più, così cadde un greve silenzio sul nostro tavolo, in contrasto con le voci chiassose nella sala e le forchette e i coltelli che cozzavano sui piatti dorati.
_ Avrei una domanda … _ Intervenne dopo un po’ Ron, facendoci sobbalzare tutti _ … perché Zeus è considerato il re degli dei se è il figlio più piccolo?_.
Annabeth ed Hermione trasalirono come se qualcuno le avesse improvvisamente fulminate, si presero inconsciamente la mano e guardarono Ron con gli occhi spalancati dallo stupore.
Avevano i nostri occhi puntati contro, conoscevo abbastanza bene la mia ragazza da sapere che aveva intuito qualcosa tramite le parole di Ron, qualcosa di importante.
_ Ecco cosa significa essere nati in senso inverso! _ Mormorò Hermione.
_ Cosa intendi? Sii più chiara!_ Sbottai io, facendomi attento, Annabeth mi prese una mano.
_ Ti ricordi la maledizione che Urano scagliò su Crono … che sarebbe stato spodestato da uno dei suoi figli? Cos’ha fatto dopo Crono, quando sono nati gli dei?_ Avevo le sopracciglia contratte, non capivo dove Annabeth volesse andare a parare.
_ Li ha divorati_ Mormorò Piper, spalancando gli occhi, come se anche lei avesse finalmente trovato la chiave per risolvere l’enigma.
_ Esatto!_ Continuò Hermione, riprendendo il discorso di Annabeth come se fosse stata lei ad iniziarlo_ E dopo … cos’ha fatto Zeus?_
Venni come fulminato sul posto mentre la consapevolezza mi schiacciava.
_ Glieli ha fatti vomitare …_ Mormorai, gli altri mi guardarono.
_ Si … ecco cosa intendeva tuo padre per: “ nati una seconda volta in senso inverso”. Quando sono stati rigettati da Crono, Zeus, che era il figlio più piccolo, è diventato il più grande_
Hermione completò il discorso e tacemmo tutti di nuovo.
Avevamo finalmente capito, dunque, la dea colpevole, la madre della progenie, era la terza rigettata dallo stomaco di Crono se non si contava Zeus che non era mai stato divorato.
_ Ma allora, la dea è … _ Harry mi guardava con gli occhi spalancati, io mi rabbuiai.
_ La peggiore di tutte_ Intervenne Annabeth, stringendo maggiormente la presa sulla mia mano, sentivo le tempie vibrare pericolosamente dalla rabbia.
Lei … lei che già una volta mi aveva rovinato la vita.
_ La signora dell’Olimpo_ Mormorò Jason.
_ Era_ Ringhiò Leo.
 

Angolo delle autrici:
 
Effe_95: Buonsalve!
Micio95: Ehilà!
Effe-95 e Micio95: Prima di cominciare, vorremo ringraziare di tutto cuore Gio_mezzosangue01 per la recensione lasciata allo scorso capitolo. Ci ha fatto un grandissimo piacere! :)
Effe_95: Allora, cosa ne pensi di questo capitolo?
Micio95: Semplicemente fantastico :)
Effe_95: Certo che Poseidone s’è fatto desiderare xD
Micio95: Si però intanto sembra che abbia dato una mano ai nostri ragazzi …
Effe_95: Una mano poco chiara direi xD
Micio05: E si, ma è già qualcosa … ;)
Effe_95: E adesso sappiamo anche chi è la madre della progenie.
Micio95: Spero che il prossimo capitolo soddisfi le tue aspettative ;)
 
Effe_95 e Micio95: Vi aspettiamo al prossimo capitolo!
 
Micio95: Vi aspetto al prossimo capitolo con il Pov di Harry.
 
Anticipazione:
 
_ Bene, finalmente arriva un’ anima viva, benvenuti_ Seguimmo il suono della voce che ci condusse ad una figura sbiadita al centro della piscina.
Pian piano la figura si fece più chiara e delineata; non potrete mai nemmeno immaginare chi ci trovammo di fronte! Sbalorditi e un po’scossi, guardammo la figura che si avvicinava con fare elegante e sicuro fino a noi.”

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Capitolo 12
*** 12. Harry. ***


12.
 
Harry
 
Finalmente le cose cominciavano a quadrare; Era, la regina degli Dei, aveva infranto il voto coniugale, aveva tradito suo marito Zeus con niente poco di meno che Salazar Serpeverde e da questa unione era nata una creatura metà mago e metà semidio.
_ Questo si che è una bella sorpresa!_ Urlò Annabeth.
_ No, in realtà no, la sorpresa sarebbe scoprire perché ci ha spedito qui_ Disse Nico sovrappensiero.
_ Ma allora sei deficiente!_ lo guardò Leo _ Ha manomesso la mia macchina per far si che noi venissimo ad Hogwarts ad uccidere suo figlio prima che arrivi nel nostro mondo_
_ Il lavoro sporco, in pratica_ Disse Grover.
_ Come sempre_ Rispose Percy.
_ Ehi aspettate un momento_ dissi, interrompendo le loro discussioni _ Facciamo il punto della situazione vi va?_ Tutti annuirono.
_ Partiamo dall’inizio, Era fa un figlio con Salazar, scopre che è potente, anzi troppo potente e lo rinchiude nella grotta per tutti questi anni, lui si libera, viene ad Hogwarts per avere il potere che gli occorre per arrivare nel vostro mondo e uccidere sua madre visto che il padre è già morto; Era scopre i piani del figlio, manomette la macchina di Leo, vi manda qui ad ucciderlo prima che lui uccide lei… ho dimenticato qualcosa?_ Scossero la testa.
_ Come è uscito questo tizio o questa tizia, dalla prigione creata da Era e Salazar?_ Chiese Ron perplesso.
_ Questo non lo sappiamo, forse negli anni si è indebolita, o uno squilibrio di potere l’ha svegliato e si è liberato, possono essere tante ipotesi_ Disse Annabeth rabbuiandosi.
_ Non ci importa come è uscito, ma il nostro problema adesso è: come si uccide un mezzosangue così potente?_ Chiese Percy.
_ Non ne abbiamo idea_ rispose Hermione, che fino ad ora non aveva aperto bocca_ Non esistono incantesimi per creature di cui non si sapeva neanche l’esistenza_
Il ragionamento di Hermione non faceva una piega, non c’era qualcosa per annientarlo, eravamo nei guai, non che questo fosse una novità per noi.
_ Siamo nella merda più totale_ Disse Leo
_ Io penso che dovremmo partire da qualche parte, direi che la grotta da cui è uscito è una buona idea_ proposi io_ Forse lì troveremo qualche indizio su chi sia o almeno che potere abbia_
 
Decidemmo dunque che io e Percy quella sera saremmo andati alla grotta che avevamo visto nei nostri sogni. Hermione aveva scoperto che si trovava alla fine della Foresta Proibita. Pensai ad un volo rapido sulla scopa volate, il problema era che Percy aveva un po’ di difficoltà a volare, anche nel nostro mondo Zeus faceva i capricci.
L’ unico modo per arrivare alla grotta dunque, era arrivare fin lì via terra.
Avevamo anche provato a volare, ma la scopa di Percy non voleva partire.
_ Forse dovrei venire io al posto di Percy_ disse Jason_ Non ho problemi a volare_ Disse con fare spavaldo, un po’ deridendo Percy.
_ No Jason, se quello è il covo di un Serpeverde, solo un altro Serpeverde può entrarci_
Lo liquidai in fretta.
_ Ma tu sei un Grifondoro_ Insistette Jason.
_ Si, ma sono anche un mago, l’alternativa a me era Draco, e non credo ci si possa fidare di lui_
 
Così dicendo io e Percy ci incamminammo verso la Foresta Proibita; all’ingresso avremmo trovato Hagrid, la migliore guida che conoscessi.
_ Ehi Harry!_ Mi chiamò da lontano, da quella prospettiva era così piccolo, quando in realtà era molto più alto di qualsiasi uomo normale.
_ Ehi Hagrid, come stai vecchio mio?_ Gli dissi avvicinandomi, erano passati già otto anni da quando era venuto a prendermi per portarmi ad Hogwarts, non dimenticherò mai quel giorno.
_ Bene Harry, ah ma guarda c’è anche Percy qui con te_ Disse spostando lo sguardo su Percy.
_ Come stai ragazzo?_ Gli chiese dandogli una pacca sulla spalla un po’ troppo forte.
_ Bene, grazie_ Disse toccandosi la spalla dolorante.
_ Ho chiesto a Fiorenzo, Conan e Cassandro se sono disposti a darci un passaggio verso la grotta_
Appena Hagrid ebbe finito di pronunciare quella frase i tre centauri apparvero dall’oscurità della foresta.
_ Ciao Harry, come sei cresciuto_ Disse Fiorenzo avvicinandosi per salutarmi.
_ Ciao Fiorenzo, tu invece non sei cambiato di una virgola, come hai fatto a convincere Conan e Cassandro a farsi cavalcare da noi?_ Chiesi sorpreso dalla loro gentilezza.
_ Chirone è amico del semidio, ci ha chiesto con gentilezza di fare questo sacrificio_
Disse Cassandro.
_ Gli dovevamo un favore_ Concluse Conan.
_ Chirone ci ha salvato la vita anni fa_ Disse Fiorenzo.
_ Voi avete visto Chirone? Sta bene? Come avete fatto a parlare con lui? Si trova qui ora?_ Intervenne Percy agitato.
_ Calma ragazzo_ rispose Fiorenzo_ Abbiamo parlato con lui ore fa, è venuto a farci visita e ha incontrato Hagrid, si è informato su di voi semidei ed è andato via, purtroppo gli Dei non vogliono che lui lasci il campo, pensano che abbia bisogno di protezione, avrebbe voluto tanto andare alla grotta con voi, ma non ha potuto, ti saluta Percy e ti aspetta con impazienza al campo_
_ Ma se voi centauri potete spostarvi tra i mondi perché noi semidei non possiamo venire con voi in groppa?_ Chiese Percy
_ Perché la Grande Dea vi ha mandato qui per una missione e finché essa non sarà compiuta non potrete andarvene_ Rispose Conan.
 
Montammo tutti e tre sulle loro groppe, il loro passo era così svelto che in un battibaleno ci trovammo alla grotta, Hagrid tornò indietro con Fiorenzo e gli altri dicendo che aveva questioni da sbrigare per il Preside, ci saremmo incontrati al lago due ore dopo.
La Foresta Proibita era buia ed inquietante come al solito, non mi ero mai spinto cosi oltre, era la prima volta che ne vedevo la fine; lo spettacolo che si presentava davanti ai miei occhi era mozzafiato: c’era uno strapiombo che troneggiava su un fiume calmo e lento nel suo andazzo.
_ Vediamo un po’ se anche queste acque sono sotto il regno di Poseidone_ Disse Percy affacciandosi dallo strapiombo.
Allungò una mano verso il fiume e lo guardò fisso; dopo non potei credere ai miei occhi, l’acqua si era alzata e aveva creato un cavallo alato splendente, Percy sorrise soddisfatto, e con calma fece scivolare di nuovo l’acqua nel suo letto.
_ Fantastico!_ Gridai verso Percy, che ancora rideva sollevato.
_ Se anche queste acque sono sotto il dominio di papà, allora non sono tanto lontano da casa!_
 
_ Mi spiace Percy, la barriera che separa il mio mondo dal tuo è così sottile, ma anche così forte, da non poter essere oltrepassata, solo i centauri ne hanno la capacità_ Si rabbuiò in un istante, Hermione ci aveva spiegato sin dal primo giorno come funzionava quella storia dei confini, ed era una vera rottura di scatole!
_ Avanti Percy,ce la faremo, infondo otto semidei esperti e tre maghi ben addestrati saranno pur capaci di fare qualcosa, no?_ Dissi cercando di tirarlo un po’ su di morale, anche se non ebbi molti risultati, mi dovetti accontentare di un piccolo cenno del capo.
Iniziai a guardarmi intorno e non ci volle molto per trovare la grotta che stavamo cercando. Come sapevo che era quella giusta? Semplice, era l’unica grotta che c’era in giro ad avere l’entrata completamente spalancata e frantumata.
_ Percy_ Lo chiamai. cercando di cogliere la sua attenzione che si era spostata su un gruppo di ragnetti che gironzolavano nelle vicinanze.
_ Ehm Harry_ iniziò Percy_ Questi cosi sono pericolosi?_
Mi chiese preoccupato dalla loro grandezza innaturale.
_ Solo se entri nel loro territorio_ Dissi guardando che impallidiva.
_ Ah bene, allora stiamo alla larga dal loro territorio ed è fatta, no?_
_ Percy, siamo già nel loro territorio da ore ormai! Forza muoviamoci, credo che quella sia la grotta che stiamo cercando-
Percy prese la penna dal suo mantello e fece scattare il congegno che la trasformò in spada; mi fermai a guardarlo con sguardo torvo.
Si rese conto immediatamente dell’errore e con fare ancora incerto posò la penna e impugnò la bacchetta a due mani.
Risi della sua goffaggine, nonostante i mesi di pratica ancora non si era abituato alla vera magia.
Ci avviammo così armati di bacchetta e della nostra speranza di scoprire qualcosa verso la grotta.
_LUMUS!_ Gridai e la mia bacchetta si accese come un faro nella notte, aspettai che Percy facesse lo stesso.
_Ah, ehm.. ok, allora_ prese un bel respiro, e gridò forse un po’ troppo forte _LUMUS!_ Anche la sua bacchetta, con un po’ di esitazione si accese, facendoci luce in quella grotta scura e desolata.
 
Camminammo per quelle che sembravano delle ore, il posto era impregnato di una magia oscura che credevo fosse più antica della magia stessa, c’erano degli strani segni intorno alle mura, ma sembravano quasi sbiadite.
_ Harry, ascolta_ Mi fermai un attimo, ma non sentivo niente tranne i nostri respiri e i battiti del nostro cuore accelerati.
_ Cosa? Io non sento niente_ Mi voltai verso di lui, che non riusciva a spiegarsi.
_ Harry siamo sott’acqua, il che non è un problema per me, ma non credo che tu sappia trattenere il respiro per un’ora_ Lo guardai ridendo.
_ Ti stupiresti del potere che ha questa bacchetta_ dissi sventolandola_ Ad ogni modo, questo vuol dire che l’uscita della grotta è quella da dove siamo entrati nella foresta, e che questa grotta procede finendo sotto il fiume, mi sbaglio?_ Chiesi guardando verso di lui.
_ Assolutamente no, siamo già a 50 metri sott’acqua e tra poco dovremmo trovare una piscina naturale all’interno della grotta; ne sento il suono_ Disse Percy indicandomi la direzione.
Arrivammo così alla piscina naturale che aveva detto il mio amico, ed era semplicemente fantastica.
_ LUMUS MAXIMA_
Dissi, facendo si che tutta la grotta si illuminasse per vederne i contorni.
La strada si interrompeva in quel cunicolo, con la piscina naturale.
_ Bene, finalmente arriva un’ anima viva, benvenuti_ Seguimmo il suono della voce che ci condusse ad una figura sbiadita al centro della piscina.
Pian piano la figura si fece più chiara e delineata; non potrete mai nemmeno immaginare chi ci trovammo di fronte! Sbalorditi e un po’scossi, guardammo la figura che si avvicinava con fare elegante e sicuro fino a noi.
Salazar Serpeverde, aveva un’aria particolarmente altezzosa, non che mi aspettassi qualcosa di diverso da lui, o meglio, dal suo fantasma.
_ Salve giovani maghi_ Ci scrutò attentamente poi fece un balzo di terrore, o forse era disgusto, non riuscii bene a capirlo.
_ Salve_ Rispondemmo in coro io e Percy.
_ Lei è davvero Salazar?_ Azzardò il mio amico.
_ L’unico ed il solo, mio caro ragazzo_ proseguì il fantasma_ Non posso crederci!- Urlò stupefatto.
_ Mi scusi Signor Serpeverde, ma a cosa non può credere?_
Chiesi nel modo più educato che conoscevo.
_ Che si presentano davanti a me un lurido Grifondoro e una specie di Serpeverde Mezzosangue! Da quando fanno entrare anche la feccia ad Hogwarts?!_
Continuava a blaterare, impugnai la bacchetta.
_ Se non le stiamo bene possiamo togliere il disturbo_ Disse Percy sgarbato.
Il fantasma alzò le spalle spazientito.
_ No, mi farò andar bene voi due_ proseguì_ Ho sentito che ad Hogwarts avete un po’ di problemini quest’anno_
_ Beh si da il caso che i nostri “problemini” derivino dal suo figliolo preferito, mai accennato alla sua esistenza nei libri da qualche parte? Così tanto per sapere come ucciderlo!_
Sbottò Percy.
_ Non sarà un’ impresa facile_ disse Salazar _ Mio figlio è molto potente, io stesso ho consumato tutta l’essenza vitale per rinchiuderlo qui dentro, e nemmeno le rune angeliche di segregamento lo hanno trattenuto, ha covato nell’odio e nella malvagità tutti questi anni. Io ero qui con lui, avrei tanto voluto aiutarlo, o parlarci per dirgli che mi dispiaceva, ma ero troppo debole per comunicare, lui si è sentito solo, e quando avevo la forza per parlare lui era già lontano da tempo, pronto ad iniziare la sua vendetta_
Il racconto di Salazar era stato breve ma molto coinciso, e le cose non si mettevano affatto bene.
_ Non capisco_ disse Percy_ La prego, si spieghi meglio_
_ Ve lo mostrerei se potessi, ma non sono abbastanza forte, sappiate che solo parlare con voi mi sta consumando, vi racconterò la storia in breve, ascoltatemi attentamente_ Fece un respiro e poi riprese_ Tutto cominciò quando mi innamorai della donna più bella che avessi mai visto, presumo già sappiate chi era. Si intrufolò ad Hogwarts e io ne rimasi stregato, mi innamorai al tal punto che cedetti all’impulso della passione, e da quell’unica notte avemmo un figlio. Lei mi rivelò solo in seguito di essere una dea e dell’errore che avevamo commesso, dissi che non mi importava, che avrei cresciuto nostro figlio nel mio mondo, e che non avrebbe mai saputo di essere metà divino. Mio figlio nacque e così feci, lo portai ad Hogwarts, crebbe e venne smistato, studiò e completò i suoi studi, divenne un mago d’eccellenza, purtroppo però, questo non bastò a nascondere la sua natura divina e nemmeno i suoi immani poteri, più di una volta durante una lite ho rischiato di venire ucciso! Così contattai Era e con lei forgiammo un’arma che serviva ad annullargli i poteri, quando lui scoprì cosa avevano fatto i suoi genitori, minacciò di sterminare il mondo, fui costretto a fermarlo e ad imprigionarlo qui, ci volle tutta la mia essenza ed io rimasi bloccato qui con la persona che amavo di più, ma che odiava me con tutto se stesso_
Quando Salazar concluse il suo racconto, non avevo più parole, il resto della storia lo conoscevamo già, si era liberato ed ora eravamo tutti spacciati.
_ Spero che le mie informazioni vi siano state d’aiuto, ora devo andare, ma vi prego aiutate mio figlio, se è così arrabbiato la colpa non è la sua, ma la nostra_
Così svanì nel nulla, ed io e Percy ci dirigemmo verso il posto dove Hagrid ci aspettava, scossi e sfinita, ma senza una vera risposta.
 
 
Angolo delle autrici:
 
Micio95: Ehilà!
Effe_95: Buonsalve!
Micio95: Che te ne pare di questo capitolo?
Effe_95: Una vera bomba!
Micio95: Hahahahah ne sono contenta :)
Effe_95:  Finalmente abbiamo incontrato Salazar, o meglio, il suo fantasma xD
Micio95: E’ stato un po’ sgarbato, ma c’era da aspettarselo da un Serpeverde.
Effe_95: Ha dato anche tantissime informazioni ;)
Micio95: Questo si dai, glielo riconosco, apprezzo anche il suo sacrificio per il figlio.
Effe_95: Si … dopotutto gli voleva bene … a modo suo.
Micio95:  E voi cosa ne pensate? Salazar è stato un eroe o un codardo?
 
Effe_95 e Micio95: Cosa ne pensate di questo capitolo? La soluzione si avvicina!
 
Effe_95: Vi aspetto al prossimo capitolo con il Pov di Percy :)
 
 
Anticipazione:
 
“Guardai con occhi spalancati la superficie dell’acqua infranta, aspettando che Harry ne uscisse il più presto possibile, quando non successe, non mi diedi il tempo di pensare e mi gettai a mia volta.”

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Capitolo 13
*** 13. Percy. ***


13.
 
Percy
 
Qualcuno avrebbe detto che eravamo finalmente arrivati a capo della situazione, che tutte le informazioni ottenute sarebbero state sufficienti per risolvere la questione.
Invece ci trovavamo nella situazione più terribile possibile.
Una miriade di informazioni, e nessuna reale soluzione.
Io ed Harry avevamo appena comunicato cos’era accaduto nella famosa grotta, del nostro incontro con i centauri, del loro legame con Chirone e dell’incontro con Salazar Serpeverde.
La sorpresa era stata tale che per un po’ avevano fatto una confusione terribile, ma dopo le svariate spiegazioni, era calato un silenzio mortale su tutto il tavolo.
Un silenzio eccessivo per dei semidei iperattivi come noi.
_ Chi avrebbe mai immaginato una cosa del genere?_
Fu Jason con il suo commento ad interrompere quell’attimo di apatia dove ognuno di noi si era irrimediabilmente perso nei propri pensieri.
_ Devo dire che questo Salazar l’ha fatta proprio grossa?!_ Disse Leo facendo un fischio di accompagnamento al suo commento, che condividevo assolutamente in pieno.
_ Solo Salazar?! Vogliamo parlare di nostra signoria la regina del cielo e miss mucca dei miei stivali?!_ Il commento di Annabeth ci fece gelare tutti, per un momento restammo immobili, aspettandoci di essere fulminati da qualsiasi divinità presente nei paraggi che avesse anche solo avuto il sospetto di un insulto uscito dalla bocca di un semidio, ma non accadde nulla.
_ Va bene Annabeth, siamo d’accordo che l’hanno fatta grossa, che sono pessimi e che ci hanno incastrato proprio per bene chiedendoci di fare ancora una volta il lavoro sporco, ma non è questo il punto!_ Intervenne prontamente Harry, sporgendoci sul tavolo, aveva una voce leggermente spazientita, sembrava ansioso di comunicarci qualcosa. _ Salazar ci ha fornito un indizio importantissimo!_
Guardammo tutti Harry con le sopracciglia aggrottate per un momento, poi Piper si schiacciò una mano sulla fronte e annuì concitata.
_ E’ vero! Harry ha ragione, Salazar ha parlato di un’arma, un’arma che lui ed Era hanno costruito per privare il figlio dei suoi poteri! Se fossimo in possesso di quell’arma potremmo batterlo facilmente!_
Già, era vero, Salazar aveva menzionato quel particolare nella nostra conversazione, ottenere quell’arma sarebbe stato davvero fondamentale per noi, probabilmente avrebbe rappresentato la chiave di tutti i nostri problemi, ma …
_ Peccato che, come al solito, non ci abbia fornito nemmeno un indizio su questa fantomatica arma micidiale!_
Nico, con la sua solita aria imbronciata e da pessimista, diede voce ai miei pensieri.
_ NO!_ Sussultammo tutti quanti quando Hermione alzò la voce in quel modo e sbatté violentemente le mani sul tavolo, attirando anche lo sguardo di alcuni Tassorosso che stavano passando lì vicino. _ Invece sappiamo benissimo qual è l’arma!_
Quelle parole ci lasciarono sconvolti nel modo più assoluto, feci immediatamente per ribattere di fronte l’eccessiva stranezza di quella reazione, quando Annabeth mi prese un braccio stringendolo con tale forza da fermarmi la circolazione sanguigna.
_ Ma si, certo! Non ricordate Harry, Percy?_
Io ed Harry ci guardammo con le sopracciglia aggrottate dalla sorpresa.
_ Cosa dovrebbero ricordare per l’esattezza?!_ Intervenne Calypso, rivolgendo tutta la propria attenzione alle ragazze in questione.
_ Ma certo!_ Intervenne anche Grover, infervorandosi improvvisamente, mi sentii improvvisamente stupido in quel momento, se perfino Grover era riuscito ad arrivare alla soluzione del problema. _ La visione! Quella visione!_
_ Quale visione?!_ Sbottò Ron infastidito, che come noi non aveva capito.
_ Percy!_ Mi richiamò improvvisamente Harry, rivolgendomi uno sguardo brillante, proprio lo sguardo di una persona che era finalmente arrivata alla soluzione di quel rompicapo.
Ecco, se c’è una cosa che vi farà sul serio saltare i nervi, è proprio questa. _ Io e te l’abbiamo visto, abbiamo visto il momento esatto in cui è stata forgiata quell’arma!_
Le parole di Harry furono come un getto d’acqua sulla faccia, improvvisamente fu come se qualcuno mi avesse infilato una scheda di recupero della memoria istantanea, mi apparvero nitide le immagini del serpente nel corridoio buio, della porta misteriosa e la mia mano scattò inevitabilmente nella tasca dei pantaloni, lì dove c’era …
_ Il ciondolo! Il ciondolo di Serpeverde!_ Sbottai improvvisamente, provocando una reazione di sorpresa nei pochi che ancora non avevano capito come me, Ron rischiò di cadere dalla sedia, Leo fece capitombolare le viti un po’ dappertutto e Nico stramazzò sul tavolo.
_ Era quella l’arma? Ed è stata nostra per tutto questo tempo? Chi l’avrebbe mai detto!_
Commentò sorpreso Grover, passandosi una mano sulla barbetta che aveva sul mento.
_ Ma allora … _ Cominciò a parlare Annabeth, aggrottando improvvisamente le sopracciglia.
_ Allora questo vuol dire che il preside ci ha mentito sulla funzionalità dell’oggetto?_
Rimanemmo tutti interdetti da quell’affermazione.
_ Non credo Annabeth, può darsi che il ciondolo abbia davvero la doppia funzione!_
Intervenne prontamente Harry, scuotendo la testa, io ed Harry avevamo passato molto tempo con il preside, avevamo avuto l’occasione di capire che tipo di persona era.
Mi sarei giocato Vortice che non ci avrebbe tradito.
_ Sicuro Harry?_ Lo incalzò all’improvviso anche Hermione, rivolgendo un’occhiata complice con Annabeth _ Trovi un caso che ti abbia chiesto della Bacchetta di Sambuco per l’utilizzo del ciondolo? La bacchetta della profezia?_.
Vidi Nico e Jason, seduti accanto a me, lanciarsi un’occhiata aggrottata, come se improvvisamente anche loro trovavano il discorso delle due ragazze piuttosto sensato, e lo stesso valeva anche per Leo, Calypso, Piper e Grover.
_ Smettiamole con queste idiozie!_ Sbottai all’improvviso_ Quell’uomo sta rischiando grosso per aiutarci, non possiamo sospettare di lui! La progenie lo sta incastrando!_
_ Percy …_ Annabeth mi prese una mano, utilizzando quel tono di voce che metteva su quando voleva convincermi a tutti i costi che aveva ragione, il più delle volte aveva ragione lei, ok lo ammetto, aveva sempre ragione lei, ma quella volta si sbagliava di grosso.
_ No! La finiremo adesso con quest’idiozia! Se cominciamo a sospettare delle uniche persone che ci hanno sempre aiutato non andremo da nessuna parte!_
Dopo aver sbottato quelle parole, mi alzai frettolosamente dal tavolo e mi allontanai dal tavolo, ribollendo di rabbia, Harry mi aveva seguito.
 
Raggiungemmo il lago in pochissimo tempo, complice il passo accelerato a causa della rabbia che muoveva le gambe di entrambi.
_ Percy aspetta! Capisco benissimo cosa stai provando, anche io sono dalla tua parte, ma non è così che risolveremo il problema, Per … _
Era da un po’ che Harry stava gridando quelle parole, ma io facevo finta di non ascoltarlo, così mi risultò piuttosto innaturale quel silenzio improvviso, e prima che potessi anche solo rendermene conto, il rumore di acqua infranta catturò la mia attenzione.
Harry era caduto all’interno del lago!
Guardai con occhi spalancati la superficie dell’acqua infranta, aspettando che Harry ne uscisse il più presto possibile, quando non successe, non mi diedi il tempo di pensare e mi gettai a mia volta. Andando alla grotta della Progenie avevo potuto costatare che anche quelle acque, sebbene così lontane da casa mia, rispondeva al mio controllo e a quello di mio padre Poseidone, eppure, non mi sentivo affatto tranquillo in quel momento.
Vagai con lo sguardo cercando nell’oscurità di scorgere la figura di Harry, i miei vestiti erano asciutti come al solito, cominciai a muovermi preso dal panico, poi, quando ormai la speranza aveva cominciato ad abbandonarmi, il luccichio degli occhiali di Harry mi indicò la sua posizione. Stava precipitando verso un mucchio di alghe altissime dal quale spuntavano creature non meglio identificabili.
Siccome avevano un curriculum specializzato su come i mostri avrebbero potuto essere insidiosi, afferrai Harry prima di scoprire cosa fossero quelle creature e cominciai a nuotare verso la superficie, inutilmente.
C’era qualcosa che mi faceva resistenza, qualcosa che mi tirava per i piedi, come una corrente d’aria indesiderata che non aveva niente a che vedere con i poteri dell’acqua.
Feci tutta la resistenza possibile, ma il vortice divenne talmente forte che ne venimmo trascinati entrambi, sia io che Harry, senza che potessi opporre resistenza.
 
Quando riaprii gli occhi, la sensazione di umido fu la prima ad investirmi.
I miei vestiti erano asciutti, eppure l’aria di quel posto, qualunque fosse, era piuttosto malsana, mi tirai immediatamente a sedere, e trovai Harry, zuppo dalla testa ai piedi, che tentava inutilmente di asciugare gli occhiali.
_ Dove siamo finiti?_ Domandai strappandogli gli occhiali per pulirli sulla mia divisa, nel frattempo, lui tirò fuori la bacchetta e cominciò ad asciugarsi i vestiti. Quando gli restituii gli occhiali era come se non si fosse mai bagnato prima.
_ Non ne ho idea Percy_ Brontolò Harry accendendo la bacchetta, io lo imitai piuttosto presto, anche se con quell’aggeggio ancora non ci sapevo fare, avrei proprio preferito tirare fuori Vortice e farmi luce con quella.
_ Ce ne avete messo di tempo per svegliarvi eh?_
Ci voltammo entrambi contemporaneamente, riversando la luce delle nostre bacchette su una figura femminile, una bellissima donna seduta comodamente su un trono.
Provai una rabbia terribile quando mi resi conto di chi stavo guardando.
_ Era!_ Imprecai tra i denti, Harry sussultò al mio fianco.
_ Insomma, cos’è quel tono indisponente_ Disse la dea sfoderando un sorriso terribilmente ironico e terribilmente fastidioso, talmente fastidioso che senza rendermene conto tirai fuori Vortice, fu Harry a bloccarmi la mano prima che facessi una stupidaggine.
_ Lo perdoni, ma sa com’è, ha manomesso la macchina del tempo, li ha mandati in un mondo sconosciuto senza nemmeno un indizio … e prima ancora contro Gea, non mi sorprenderei di questa impopolarità tra i semidei_ Commentò Harry lanciando un’occhiata durissima alla dea, che sollevò lo sguardo leggermene piccata.
_ Si, è vero, ho fatto tutte queste cose, ma come il signor Jackson ben sa … non potevo essere più chiara di così_ Si limitò a commentare la dea sventolando la dea con noncuranza, quel gesto fece montare inevitabilmente la mia collera.
_ Essere più chiara di così?! E’ stata lei a creare il problema, e come al solito tocca a noi fare il lavoro sporco!_
_ Sta attento semidio_
Era si alzò improvvisamente in piedi sovrastandosi con la sua mole divina, ma ero talmente furioso che non mi sarebbe importato di venir fulminato, quella dea ne aveva combinate troppe perché potessi tollerare ancora la sua ironia o la sua semplice presenza.
_ Smettila Percy!_ Harry mi afferrò un braccio e mi tirò indietro, mettendosi lui davanti la dea, sembrava teso, ma aveva meno motivi di me per infuriarsi con lei.
Al diavolo la diplomazia! Facciamola fuori dannazione, così la smetterà di fare guai.
_ Va bene … lei vuole che fermiamo suo figlio, questo l’abbiamo capito, ma non sappiamo chi sia la progenie, può dircelo?_ Domandò Harry.
Era si passò fastidiosamente una mano sulla lunga chioma dorata e scintillante.
_ No, purtroppo non posso. Ma non crediate che io sia davvero una madre così snaturata_ Oh, mi veniva proprio da ridere sentendo una frase simile uscire dalla bocca di una donna che aveva gettato uno dei suoi figli dal monte Olimpo perché era nato brutto, chiedete ad Efesto per eventuali curiosità o approfondimenti. _ E’ vero, ho infranto il voto nuziale, io, la dea della famiglia! Ma ero proprio stufa di Zeus e dei suoi continui tradimenti, ho deciso di ripagarlo con la stessa moneta anche io!_ Perfetto, e così aveva creato un problema enorme da risolvere per uno stupido capriccio! _ Non ho rinchiuso mio figlio in quella grotta con il cuore leggero! Ma non avevo scelta, era troppo potente e adesso ve lo mostrerò_
Prima che io ed Harry potessimo anche solo chiederci cosa significasse, fummo catapultati in un’altra realtà, esattamente come era successo con il ciondolo.
 
La scena sembrava piuttosto evanescente, ci trovavamo ad Hogwarts, in uno dei molteplici corridoi di quell’enorme castello. Nascosto dietro una colonna, incappucciato fino alla testa, c’era un ragazzo, un ragazzo che non poteva avere all’epoca più di diciassette anni.
Io ed Harry ci scambiammo uno sguardo, quel ragazzo non poteva essere che la progenie, perché spiava due adulti e quegli adulti erano proprio Era e Salazar Serpeverde.
_ E’ diventato troppo potente Salazar! Ti avevo detto che dovevamo fermarlo prima, non può crescere come i suoi coetanei!_ Stava strepitando Era, in direzione dell’uomo che si passava distrattamente la mano tra i capelli, esasperato.
_ Lo so che è potente, ma non ucciderò mio figlio!_ Disse l’uomo iroso.
_ Non ho intenzione di uccidere nostro figlio, dobbiamo privarlo dei suoi poteri!_
Nell’esatto istante in cui la dea pronunciò quelle parole e Salazar annuì nervosamente, la progenie saltò fuori dal suo nascondiglio carico di rabbia.
_ Se vi azzardate a fare una cosa del genere io distruggerò tutto il mondo!_
Gridò in direzione dei due genitori, che si voltarono a guardarlo con sorpresa.
_ Tu non capisci, è per il tuo bene_ Intervenne prontamente Era, la progenie fece un gesto stizzito e una risata beffarda, una risata che mi ricordò qualcuno.
_ Il mio bene? E quando mai tu hai voluto il mio bene? Io vi distruggerò tutti!_
Ruggì il giovane spalancando le braccia, e con mia enorme sorpresa e anche quella di Harry, sia Salazar che Era vennero scagliati lontano, sbattendo contro una parete.
Non avevo mai visto una divinità sbalzata in quel modo se non da un’altra divinità.
 
Improvvisamente tutto tornò alla normalità, eravamo di nuovo nella grotta umida ed Era ci fissava con occhi torvi. Ero rammaricato dal fatto che non avessimo potuto vedere la progenie in faccia, sarebbe stato più facile riconoscerla, ma contemporaneamente provavo un forte timore di una creatura che aveva simili poteri.
_ Adesso capite perché dovete eliminarlo?_ Domandò la dea.
_ Dobbiamo eliminarlo per i tuoi comodi, perché è in grado di farti fuori eh?_
Domandai con aria beffarda, incrociando le braccia al petto, Era mi fulminò con lo sguardo.
_ Dovete eliminarlo perché ha il potere di distruggere gli dei, e senza gli dei Percy Jackson, voi semidei farete una brutta fine!_ Ruggì la dea, e la sua voce possente e pregna di magia rimbalzò per tutte le pareti provocando un piccolo terremoto, alcuni detriti caddero a terra.
Un brivido di paura mi attraversò la schiena.
Non ci avevo pensato affatto.
_ Va bene, lo faremo_ Intervenne Harry_ Ma lei deve aiutarci almeno un po’_
La dea sospirò pesantemente e con spossatezza.
_ Non posso dirvi chi è mio figlio, ma posso darvi un indizio_
Io ed Harry ci guardammo negli occhi, sempre meglio di nulla.
_ Non cercate tra i Serpeverde, quando è stato smistato, è finito in un’altra casa_
Quel commento ci gelò il sangue nelle vene.
 
Angolo delle autrici:
 
Effe_95: Ehilà!
Micio95: Buonsalve!
Effe_95: Cosa ne pensi di questo capitolo?
Micio95: Come al solito meraviglioso.
Effe_95: Certo che Era è proprio ….
Micio95: Non posso darti torto xD
Effe_95: Al contrario di Salazar non sembra nutrire molto affetto per il figlio.
Micio95: Hai ragione, Salazar era proprio legato al figlio.
Effe_95: Però l’indizio che ha dato potrebbe essere interessante ;)
Micio95: Lo credo anche io.
 
Effe_95 e Micio95: E voi cosa ne pensate? La soluzione è sempre più vicina.
 
Micio95: Vi aspetto al prossimo capitolo con il pov di Harry.
 
 
Anticipazioni:
 
“ _ Qualcuno ha fatto cilecca!_ Stava dicendo Piper ridendo. Nico non si voltò offeso come avrebbe fatto di solito, ma rimase nell’esatta posizione in cui era come in trans.
Poco dopo quattro spiriti uscirono dalla terra, con aria un po’ infastidita.
Non credevo che avrei mai vissuto abbastanza per vedere quello spettacolo, dinanzi a me si ergevano … “
 
 
 

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Capitolo 14
*** 14. Harry. ***


14.
 
Harry
 
 
Vi è mai capitato di fermarvi un attimo, in un brutto periodo, e pensare che le cose non potessero che andare meglio? Bene, beati voi, a me le cose sono andate di male in peggio.
Avevamo scoperto che il ciondolo da noi ritrovato era l’arma per annullare i poteri della progenie, che tra l’altro voglio ricordare avrebbero potuto distruggere un bel po’ di mondi magici, ed era questo ciò che volevamo evitare.
I giorni passavano e l’anno scolastico stava volgendo al termine e noi di risultati ne avevamo ben pochi.
La progenie non era ancora venuta fuori, il ciondolo ci sembrava inutile e tra le tante cose non sapevamo come attivarlo.
La scuola era in fermento a causa degli esami di fine anno che avrebbero decretato la promozione o la bocciatura dei giovani maghi.
Io, Ron ed Hermione sapevamo già che questi esami sarebbero stati una passeggiata per noi, che in fondo avevamo sconfitto il Signore Oscuro.
Un piccolo esame non poteva essere peggio di quello.
I nostri amici semidei non avrebbero sostenuto gli esami, di certo non erano maghi e a loro non serviva il diploma di Hogwarts.
La professoressa McGranitt aveva organizzato tutto alla perfezione, entro un mese sarei stato un mago provetto e con una certificazione.
Questo era tutto quello che avevo sempre voluto, dovevo essere al settimo cielo ed invece non riuscivo ad essere felice; l’incontro con Salazar mi aveva scosso parecchio e non riuscivo a spiegarmi come un mago perfido e bastardo come lui, avesse dato la vita in cambio della protezione di suo figlio.
Se il Ministero della Magia avesse scoperto la sua esistenza lo avrebbe ucciso quando ancora non era in grado di difendersi.
Non riuscivo a smettere di pensare che se Salazar non lo avesse nascosto sarebbe morto, ed ora ironia della sorte, era il destino a chiederci di uccidere una così mera creatura.
Tutto questo dolore, questa rabbia, queste disgrazie potevano essere risparmiate anni prima se solo Salazar avesse fatto il suo dovere.
Ma con che coraggio si può chiedere ad un padre di fare del male al proprio figlio? Con che coraggio adesso una madre chiede a noi di fargliene del male?
La mia mente era ormai tormentata, se anche per il vecchio Salazar vi era stata una possibilità di redenzione, perché suo figlio non la meritava?
Tante domande, tanti interrogativi, nessuno è veramente cattivo infondo, e chi siamo noi per decidere chi lo è e chi no?
Voldemort meritava quello che ha avuto? Tom Riddle era davvero così perfido?
Questo io non lo avrei mai potuto sapere, ma di certo la bilancia del bene non poteva esistere se non c’era anche il male.
Tutti nasciamo puri e casti, sono gli altri ed il destino che ci fanno diventare quello che siamo.
Ed io ero un mago giovane e pieno di idee, e loro, i miei amici, mi avrebbero aiutato a capire qual’era il mio posto nel mondo.
La soglia tra buono e cattivo era così sottile e facile da varcare. Scegliere di essere cattivo è facile, puoi sfogare il tuo rancore e la tua rabbia dietro la maschera del malvagio, perché essere cattivi alla fine dei conti voleva dire solo quello, portare una maschera.
Essere buoni invece è la via più difficile da percorrere, ci sarà sempre qualcuno che vorrà ucciderti, ma anche sempre qualcuno che vorrà salvarti.
Mi guardo intorno e vedo amici di sempre impegnati nelle ricerche e nuovi amici ormai sul baratro di un crollo psicologico.
Percy Jackson, uno dei miei nuovi amici, mi guardava incuriosito, aveva forse intuito i miei pensieri; mi ero reso conto di avere l’aria un po’ turbata.
Mi scrollai le spalle e tentai di tornare in me, e tornare ai discorsi al tavolo nella sala comune.
_ Non c’è modo di attivare il ciondolo_ Stava dicendo Hermione _ Dobbiamo tenerlo nascosto finché non scopriremo chi è in realtà la progenie_
_ Hermione, mettiamo il caso che scopriamo chi sia, no?_ cominciò Leo _ Come facciamo a capire come usare il ciondolo? E poi ci era stato detto che questo ciondolo è un portale per il nostro mondo, adesso non lo è più?_
Il silenzio imbarazzante della mia amica mi fece intuire che lei non aveva tutte le risposte, ma forse io si.
_ La bacchetta_ Dissi ad un certo punto, tutti mi guardarono come se fossi impazzito; ma io ero tutto fuorché matto.
_ Harry, caro_ Iniziò Annabeth_ La tieni nel tuo mantello_
_ Ma no Annabeth, non questa bacchetta, un’altra_
Feci una pausa guardando i loro occhi persi.
_ Mi riferisco ad un’altra bacchetta, e tutti noi sappiamo bene quale sia_ Conclusi guardando negli occhi Ron ed Hermione, i miei buoni e vecchi amici.
_ Harry … _ Cominciò Hermione, ma Percy non le diede il tempo di parlare e intervenne.
_ Non vorrai mica andarla a prendere?_ Disse alzandosi dal tavolo.
_ Si Percy, so esattamente dove si trova, e dobbiamo rischiare_
Quelle parole mi uscirono di bocca quasi aspre e amare.
_ Fin’ora ci avete detto che quella bacchetta doveva rimanere custodita, adesso cambiate improvvisamente idea e volete tirarla di nuovo fuori? Decidetevi una buona volta!_
Incalzò Jason, che aveva cominciato a capire, finalmente.
_ Ricordate la profezia?_ Cercò di dire Calypso.
_ La bacchetta custodita dovrà essere_ Recitò Annabeth.
_ Esatto_ conclusi io _ La bacchetta della profezia non può che essere la più grande bacchetta di tutte, ovvero quella di Sambuco, per questo non l’avevo ancora tirata fuori, ma adesso sento che è di vitale importanza, e dobbiamo agire e in fretta_ Dissi mimando a Jason _ Se la bacchetta è quella della profezia allora deve restare dov’è custodita, ma … _ Feci una pausa guardandoli, e come immaginavo Percy continuò la frase per me.
_ Ma è l’unica bacchetta che può attivare il ciondolo_ Disse.
_ O distruggerlo_ Proseguì Ron.
Tutti lo guardammo con aria interdetta, ma ciò che diceva il mio amico era solo la pura verità, non sapevamo che effetto avrebbe avuto la bacchetta di Sambuco a contatto con il ciondolo di Salazar, poteva attivarlo o benissimo distruggerlo.
_ Allora aspettate un secondo_ disse Leo _ Ricapitoliamo un attimo, il ciondolo è un’arma o una passaporta?_
_ Sospettiamo un’arma_ Disse Hermione.
_ Bene, e perché su molti libri c’è scritto che è una passaporta?_ Chiese ancora Leo.
_ Probabilmente la progenie ha manomesso i libri facendo sviare ogni sospetto_ Continuò Grover.
_ Ottima intuizione amico mio_ Disse Percy dandogli una pacca sulla spalla.
_ In pratica siamo al punto di partenza_ Disse Calypso.
_ Già, non sappiamo a chi credere ora, ai libri o a Salazar_ disse Nico _E poi non siamo neanche così sicuri che il ciondolo sia l’arma di Salazar, forse è veramente una passaporta e l’arma è qualcos’altro_
Ed con quelle parole ebbi un’illuminazione.
_ Ma certo!_ dissi alzandomi _ Ragazzi so che sembra folle, ma io ho un piano_
 
 
Dopo qualche ora radunai tutti i nostri amici nel giardino di Hogwarts, avevano delle facce cadaveriche, sembrava strano che io avessi un piano che poteva funzionare.
_ Seguitemi_ Dissi incamminandomi senza girarmi a guardare se lo stessero facendo davvero, sentii dei bisbigli e mormorii ma non me ne curai, presto avrebbero capito.
Quando fummo lontani dal castello e a pochi passi dalla Foresta Proibita mi fermai, mi voltai e li guardai.
_ Ci siamo, allora ascoltatemi bene, quando stavamo andando nella grotta, Percy ha usato i suoi poteri e ha creato un cavallo d’acqua_ Cominciai, ma come al solito venni subito interrotto.
_ Esibizionista_ Disse Jason verso Percy, che alzò lo sguardo in aria.
_ Dovevi proprio dirlo eh, Harry?_ Continuò scocciato.
_ Aspettate, aspettate_ issi calmando gli umori _ Non ho detto che avevo finito. Allora …_ ripresi_ Quello che voglio dire, è che se i poteri di Percy, anche se in maniera limitata, funzionano qui, anche quelli di voi altri funzionano_
_ Beh si, e allora?_ chiese Annabeth _ A cosa ci servono riflessi, astuzia?_
_ Non mi riferisco a questo Annabeth, ma ad un potere molto particolare che solo uno di voi ha, e che a me può essere utile_ Dissi voltandomi verso il semidio in questione, che ancora spaesato non poteva credere che mi stessi riferendo a lui.
_ NICO?_ Tutti mi guardarono con aria sconvolta e gridando quel nome come un coro.
_ Ragionate ragazzi, vi prego_ dissi esasperato_ Nico ha il potere di richiamare i morti dall’oltretomba, è il figlio di Ade! E se evocasse gli spiriti dei quattro fondatori di Hogwarts potremmo chiedere a Salazar se il ciondolo è l’arma di cui parlava e farci dare un consiglio dai più grandi maghi di tutti i tempi sul da farsi! Perché  non ci ho pensato prima, è geniale_ Quando ebbi concluso la mia brillante spiegazione, tutti si stavano guardando l’uno con l’altro e Nico era un po’ scuro in volto.
_ Harry io non so se sono abbastanza forte da evocare quattro grandi maghi, con qualche spiritello di terza classe non avrei problemi, ma quei quattro sono pezzi grossi!_ Disse Nico.
_ Lo so che ti chiedo tanto Nico, ma devi sforzarti amico mio, sei la nostra unica speranza_ Gli dissi mettendogli una mano sulla spalla.
_ E sia, ma mio padre non sarà tanto contento quando tornerò negli inferi_ Disse rassegnato.
_ Sta tranquillo, credo che per questa volta farà un’eccezione_ Gli dissi facendo l’occhiolino.
Il semidio figlio di Ade si concentrò, allungò una mano verso la terra nuda e per qualche secondo non accadde niente.
I suoi compagni semidei cominciarono a ridere.
_ Qualcuno ha fatto cilecca!_ Stava dicendo Piper ridendo. Nico non si voltò offeso come avrebbe fatto di solito, ma rimase nell’esatta posizione in cui era, come in trans.
Poco dopo quattro spiriti uscirono dalla terra con aria un po’ infastidita.
Non credevo che avrei mai vissuto abbastanza per vedere quello spettacolo, dinanzi a me si ergevano Godric Grifondoro, Tosca Tassorosso, Cosetta Corvonero e il nostro già conosciuto Salazar Serpeverde.
_ Chi osa disturbare il mio riposo!?_ Tuonò Cosetta.
_ Umani?_ Disse Tosca.
_ Calma ragazze, se ci hanno evocato un motivo valido ci sarà_ disse Godric _ Guarda un po’ Harry! Figliolo, che piacere conoscerti!_ Disse avvicinandosi a me per stringermi la mano, che però passò attraverso la sua.
_ Oh che peccato giovane mago, allora a cosa devo l’onore?_ Disse.
_ Mi scusi signor Grifondoro, non vorrei sembrarle scortese, ma volevamo parlare con Salazar_ Dissi io un po’ intimidito.
_ Ancora? Che altro volete da me?_ disse Salazar _ Vi ho già detto tutto quello che avevo da dirvi_
_ Non tutto_ Intervenne Percy mostrando il ciondolo _ E’ questa l’arma che rinchiude i poteri di tuo figlio o è solo una passaporta?_ Chiese sfacciato.
Salazar non rispose, ma noi non avevamo tempo per le incertezze, Nico era quasi sfinito e tra poco sarebbero scomparsi.
_ Non abbiamo tempo Salazar!_ gli gridai _ E’ questa o no?_Chiesi frettoloso.
Salazar si incupì, si fece in disparte ma accennò di si col capo e svanì.
Io rimasi basito guardando il luogo dove il fantasma di Salazar era appena svanito.
_ Signor Grifondoro, pensavamo di usare la bacchetta di Sambuco, ma avevamo paura di fare più danni che altro._
Cossetta e Tosca, evidentemente irritate, se ne andarono come se il problema non fosse il loro, l’unico che capì la gravità della situazione fu Godric.
_ Giovane Potter, è una situazione delicata e dovete fare attenzione, non so esattamente cosa accadrà usando la bacchetta più potente di tutti i tempi, ma una cosa è certa, se fossi stato io al tuo posto, avrei tentato_
In quel momento Nico svenne a terra sfinito, e Godric scomparve con aria cupa e dispiaciuta.  Ora almeno sapevamo cosa fare, dovevamo andare alla tomba di Silente il più in fretta possibile.
_ Ragazzi, tornate al castello, io vado a prendere la bacchetta_ Dissi sul punto di smaterializzarmi.
_ Vengo con te Harry_ disse Percy_ Questa storia l’abbiamo cominciata insieme e la finiamo insieme_ Annuii _ Prendimi il braccio Percy e fa attenzione la smaterializzazione non è una cosa piacevole per chi non è abituato_ Cosi dicendo, Percy mi afferrò il braccio e insieme scomparimmo.
 
La tomba di Silente si ergeva davanti a noi come un imponente monumento dall’aria cupa e triste che risvegliava tanti ricordi, alcuni belli ed alcuni brutti.
Percy accanto a me si stava ancora riprendendo dalla sua smaterializzazione.
_ Ma come cavolo fate voi maghi a non vomitare?!_ Disse piegato sulle ginocchia _ E’ impossibile, per fortuna non avevo mangiato granché a colazione_ .
_ Ahaha, forza Percy alzati, dobbiamo andare, la mia bacchetta è qui sotto_
Dissi facendogli segno sulla tomba.
_ Una tomba? La bacchetta più forte del mondo è in una tomba?_ Chiese sconvolto.
_ Si, la tomba del mago più potente che il mondo abbia mai conosciuto, Albus Silente. Nonché uno dei possessori della bacchetta_
_ Vuoi dire è stata sua un tempo? Come hai fatto ad ottenerla tu? Non ce l’ hai mai spiegato_ Chiese Percy.
_ Beh, è una lunga storia, la bacchetta di Sambuco va a chi disarma il possessore, Draco Malfoy disarmò Silente, io disarmai Draco, quindi …_
_ La bacchetta ora risponde solo a te_
Dichiarò Percy, in effetti avevo dimenticato di dirgli questo piccolo particolare.
_ Beh si, proprio così_ Dissi incamminandomi verso la tomba.
_ E perché l’hai nascosta qui e non te la sei tenuta?_
_ Nessuno dovrebbe avere tutto questo potere_
Risposi spostando con un’ incantesimo la pietra sulla tomba di Silente.
Tutto era come l’avevo lasciato e la bacchetta nel posto in cui l’avevo messa.
_ Mio caro amico, vengo a disturbarti ancora, ma questa bacchetta ha un destino da compiere_ Dissi rivolto a Silente.
Richiusi la tomba e stavo per dire a Percy di prendermi il braccio ed andare via, quando una figura alquanto conosciuta mi comparve avanti.
_ Ti stai armando Potter? Fai bene, ti servirà, la mia lettera ti doveva mettere in guardia ed invece fai sempre di testa tua eh?_ La figura fece un passo avanti ed uscì dalle tenebre _ Ma se tu combatti, stavolta io combatto con te, e non mi tiro indietro, so chi è la progenie ma non posso dirtelo, però posso aiutarti a sconfiggerla, io combatterò_
Non riuscivo a credere né ai miei occhi né alle mie orecchie, il più improbabile degli alleati si univa a me nella battaglia contro l’oscurità.
Draco Malfoy era lì di fronte a me sulla tomba di Silente.
_ Come ci hai raggiunti? Come sapevi che la bacchetta era custodita qui?_
Chiesi impugnandola contro di lui, sentivo tutto il potere nelle mie mani, era l’ultima cosa che volevo, ma la più necessaria.
_ Dopo la dipartita di Voldemort mio padre mi chiese di cercare la bacchetta e di portargliela, e non ci misi molto a capire dove tu l’avessi nascosta, sei cosi prevedibile Harry_ Ero sbalordito, aveva trovato la bacchetta un anno fa.
_ E perché non hai cercato di rubarla?_ Chiesi incuriosito.
_ Harry, voglio molto bene a mio padre, ma quella bacchetta è più utile nelle tue mani che nelle sue, andiamo, al castello ci staranno aspettando. Dobbiamo armarci tutti e prepararci al più grande scontro che la terra abbia mai visto, mi farai combattere al tuo fianco questa volta?_
_ Si Draco, combatteremo insieme, andiamo_
Afferrai Percy e ci smaterializzammo nel castello.
Questa storia stava prendendo una piega sempre più … curiosa.
 
 
 
Angolo delle autrici:
 
Micio95: Ehilà!
Effe_95: Buonsalve!
Micio95: Cosa ne pensi di questo capitolo?
Effe_95: Una sorpresa dietro l’altra! :)
Micio95: La parte che ti è piaciuta di più?
Effe_95: Beh sicuramente la sorpresa su Draco xD
Micio95: Si, chi se l’aspettava ;)
Effe_95: Ma ci sarà veramente da fidarsi di lui?
Micio95: Forse si, ma con Draco non si sa mai … xD
Effe_95: La situazione si fa davvero … interessante ;)
Micio95: Sembra che stiamo quasi arrivando alla fine … Sembra solo eh? ;)
 
Effe_95 e Micio95: Voi cosa ne pensate? Secondo voi c’è da fidarsi di Draco? E il ciondolo e la bacchetta?
 
Effe_95: Vi aspetto al prossimo capitolo con il Pov di Percy.
 
Anticipazione:
 
“Ok, va bene, lo ammetto, non mi fidavo di Malfoy nemmeno un po’.
Nella mia mente era ancora vivida la piccola faida che avevamo affrontato ad inizio anno, quando io l’avevo scaraventato nel muro del dormitorio e lui mi aveva successivamente colpito con la bacchetta. “
 
 

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Capitolo 15
*** 15. Percy. ***


15.
 
Percy
 
Ok, va bene, lo ammetto, non mi fidavo di Malfoy nemmeno un po’.
Nella mia mente era ancora vivida la piccola faida che avevamo affrontato ad inizio anno, quando io l’avevo scaraventato nel muro del dormitorio e lui mi aveva successivamente colpito con la bacchetta.
Non mi fidavo di lui, ma mi fidavo di Harry, e se lui non aveva nulla da obbiettare, non l’avrei fatto nemmeno io, anche se Malfoy non poteva rivelarci il nome della progenie perché a detta sua, quando aveva accidentalmente liberato il nostro nemico dalla sua prigione, quest’ultimo l’aveva maledetto con un incantesimo che lo impossibilitava a parlare.
Io ero piuttosto scettico, anche se Harry mi aveva spiegato che era una cosa possibilissima, e la conferma la dava il fatto che quando l’aveva interrogato con la maledizione senza perdono, Malfoy non era riuscito a dirci tutta la verità.
Per quanto mi riguardava, gli avrei cavato le parole a forza pur di scoprire chi era il maledetto che voleva distruggere l’Olimpo … per l’ennesima volta.
Avevamo finalmente con noi la Bacchetta di Sambuco, che Harry custodiva gelosamente con se, e io portavo sempre al collo il Ciondolo di Serpeverde, entrambi strumenti fondamentali da utilizzare contro la progenie, anche se ancora non sapevamo con certezza se fossero legati oppure no, se ci sarebbero davvero stati di qualche utilità.
L’unico problema era scoprire l’identità di quest’ultima e fare in modo che non arrivasse dall’altra parte, nel nostro modo … certo, più facile a dirsi che a farsi.
Stavo camminando stancamente verso il dormitorio di Serpeverde insieme a Nico, quando vidi correre verso di noi, come impazziti, Jason, Harry, Ron e Leo.
_ Che succede adesso?_ Domandò il figlio di Ade incrociando le braccia al petto infastidito.
_ Annabeth … _ Cominciò a parlare Jason con il fiato grosso a causa della corsa, non appena sentii il nome della mia ragazza scattai subito all’erta.
_ Cos’è successo?! Cos’è successo ad Annabeth?_ Sbottai afferrando Jason per le braccia, Harry mi mise immediatamente una mano sulla spalla e scosse la testa.
_ Non preoccuparti Percy, Annabeth sta bene, è solo che lei ed Hermione hanno scoperto una cosa importantissima mentre curiosavano nella sezione proibita della biblioteca_
I miei muscoli si rilassarono lentamente quando la notizia mi raggiunse, dalla faccenda del Tartaro e di Gea ero diventato leggermente protettivo ma, ehi! sfiderei chiunque a non esserlo.
Raggiungemmo frettolosamente la Sala Grande, ormai quasi completamente deserta a quell’ora di sera, il nostro tavolo però era già occupato dagli altri componenti del nostro gruppo, che confabulavano silenziosamente con le teste chine su un tomo dall’aspetto piuttosto sinistro. C’era anche Draco Malfoy, e la cosa mi infastidì parecchio.
_ Allora?_ Esordii mettendomi seduto accanto ad Annabeth, che puntò il suo sguardo tempestoso su di me, mentre Harry, Ron, Jason, Leo e Nico prendevano anche loro posto attorno al tavolo.
_ L’abbiamo finalmente scoperto!_ Esordì Hermione con aria trionfante, picchiettando con un dito sul libro nero e malandato.
_ Scoperto cosa?_ Domandai piuttosto contrariato.
_ Scoperto come attivare quel ciondolo Percy_  Spiegò Annabeth stringendomi forte un braccio, aveva la tipica espressione seria di quando stava per fare una grandissima rivelazione. _ E’ la bacchetta, la bacchetta della profezia, la bacchetta di Sambuco_
_ Si, è quella che attiva il ciondolo_ Completò la frase Harry, incrociando le braccia al petto.
Rimasi piuttosto sbigottito dalla notizia, e così quei due oggetti erano strettamente legati, il Ciondolo e la bacchetta ci avrebbero permesso di fermare definitivamente la progenie.
_ Ma non è tutto qui vero? C’è dell’altro_ Osservai, guardando le facce preoccupate dei miei amici, Jason picchiettò fastidiosamente con il dito sul tavolo, aveva le sopracciglia contratte.
_ Si, abbiamo scoperto l’incantesimo per attivare il ciondolo … _
_ Ma lo si può fare solo in determinate condizioni_ Continuò Piper per lui.
_ Quali condizioni?!_ Domandò Nico piuttosto irritato, da quando aveva evocato gli spiriti dei quattro grandi maghi di Hogwarts era piuttosto stanco e suscettibile.
_ L’incantesimo può essere utilizzato solamente durante un giorno di luna piena, l’ultimo per l’esattezza, dunque, all’ultimo chiaro di luna_
Terminò la spiegazione Grover, mentre giocherellava nervosamente con il suo flauto.
Rimanemmo in silenzio per un po’, evidentemente per permettere al mio cervello di fare tutti i calcoli necessari, e quando finalmente ci arrivai, un groppo in gola quasi mi bloccò la respirazione.
_ Ma l’ultimo chiaro di luna è domani!_
Sbottai scioccato, scattando quasi in piedi dalla sedia.
_ Si, domani sarà la resa dei conti_
Commentò Harry, aveva ancora le braccia incrociate al petto e sembrava piuttosto sovrappensiero.
_ Il che significa che io e Annabeth abbiamo tempo fino a domani per scoprire chi è la progenie_ Spiegò Hermione lanciando un’occhiata in direzione di Malfoy, che se n’era stato zitto per tutto il tempo, il fatto che lui c’entrasse qualcosa non mi piaceva per nulla, soprattutto se Annabeth avrebbe dovuto trascorrere del tempo con lui.
_ Che significa?_ Domandai un po’ risentito.
_ Significa che Malfoy ci aiuterà a capirne di più_ Replicò Annabeth, io feci immediatamente per replicare qualcosa, ma lei mi zitti con una delle sue occhiate minacciose.
Dovevo fidarmi di lei e dovevo farlo in silenzio.
Sospirai pesantemente e tenni a freno la lingua, rischiando di strozzarmi tra l’altro, perché proprio non ero il tipo da rimangiarsi ciò che pensava, non avevo scelta però, anche perché tutti gli altri sembravano piuttosto d’accordo.
Il giorno seguente avremmo dovuto agire.
Era la nostra ultima occasione per scovare la progenie ed annientarla una volta per tutte.
Quando sciogliemmo la riunione e tutti fecero per raggiungere i proprio dormitori, afferrai Annabeth per un braccio e la guardai dritta negli occhi.
_ Ehi … non mi fido di Malfoy, fai attenzione d’accordo? _
Le sussurrai, aggrottando le sopracciglia per la preoccupazione, Annabeth sorriso e mi accarezzò una guancia.
_ Andrà tutto bene, fidati di me Testa d’Alghe_
Si alzò sulla punta dei piedi e mi stampò un bacio sulle labbra, io la guardai allontanarsi con le guancie rosse dall’imbarazzo, ma si, avrei dovuto fidarmi di lei.
 
Il giorno seguente, sebbene fosse il giorno tanto temuto, sembrava tutto esattamente normale. Seguimmo le ultime lezioni come sempre, anche se non vidi né Annabeth, né Hermione e né Malfoy … purtroppo, da nessuna parte.
Non potevo credere che se non avessimo scovato la progenie entro il giorno seguente sarebbe stato troppo tardi. Dovevamo riconoscerlo, portarlo nel parco sotto il chiaro di luna ed usare la Bacchetta di Sambuco per attivare il Ciondolo che l’avrebbe privato dei poteri.
Quell’ impresa mi sembrava talmente lontana che mi prese uno sconforto improvviso.
Stavo camminando insieme ai miei amici quando lo vidi.
Una sorta di fuocherello, come uno spiritello scintillante, saltava allegramente lungo tutto il corridoio e nessun’altro sembrò notarlo a parte me e …
_ Quello cos’è?!_ Sbottò Leo, indicando il fuocherello.
Gli occhi degli altri furono immediatamente catturati anche loro dal fuocherello quando Leo lo indicò, ci avvicinammo cautamente, ma quando feci per sfiorarlo con le dita, quest’ultimo scattò come impazzito e atterrò immediatamente tra le mani di Leo.
Il figlio di Efesto sobbalzò quando si ritrovò quello spiritello impazzito tra le dita.
_ Leo!_
Rimanemmo piuttosto scioccati quando sentimmo quella voce roca e burbera fuoriuscire dalle labbra di quel fuocherello magico, Leo scrutò tra le fiamme e spalancò gli occhi.
_ Papà?!_
_ Che cosa?_
Replicò immediatamente Jason, accostandosi all’amico per vedere qualcosa che in realtà avrebbe dovuto vedere solamente Leo.
_ Si figliolo, sono io. Non posso comparire lì da voi, Zeus è infuriato con mia madre e siamo sotto stretta vigilanza, ma voglio darvi un aiuto … stanno per arrivare! Seguite il mio fuoco, vi condurrà da loro_
Quelle parole mi sembravano un vero delirio, ma considerato l’espressione dei miei amici, anche loro dovevano pensarla come me.
_ Chi sta arrivando?_ Domandò Leo, accigliato.
_ Non c’è tempo, seguite in fuoco!_
_ Ma … _ E prima che Leo potesse terminare la frase, il fuocherello fece uno scatto dalla sua mano e si mise a correre ( ma possono correre i fuocherelli?) per il corridoio, noi ci lanciammo immediatamente uno sguardo veloce e lo seguimmo senza esitare.
Il fuocherello ci condusse fuori, ai margini della foresta proibita, poco lontano dalla capanna di Hagrid.
Fuori era il crepuscolo e stava per scendere la sera, non c’era un’anima viva a parte i rumori sinistri provenienti dalla foresta, il che mi sembrava piuttosto normale.
Stavo cominciando a credere che Efesto fosse ammattito quando il fuocherello fece una piroetta e scomparve lasciando una scia rossastra … che cominciò ad allargarsi.
Credevo di avere le allucinazioni quando vidi la punta di una spada infrangere la superficie di quella lunga linea rossa ma …
_ Sta uscendo qualcuno da quella fessura!_ Strillò Calypso.
Aveva ragione, io mi affrettai ad afferrare saldamente Vortice, e vidi fare lo stesso ai miei amici. Nico sguainò la sua spada dello Stige, Jason giocherellava distrattamente con la moneta d’oro, Piper aveva sguainato il pugnale, Grover stringeva con forza il flauto, mentre Calypso aveva i pugni contratti, posizionata accanto a Leo con le mani infuocate, pronto.
Al mio fianco, anche Ron ed Harry avevano estratto le bacchette.
La fessura si fece sempre più grande, accecandoci completamente, dovetti lottare intensamente contro l’istinto di coprirmi gli occhi e lasciar cadere la spada, ma ad un tratto la luce si spense immediatamente, e quando volgemmo lo sguardo trovammo …
_ Frank, Hazel!_
Sbottai sbigottito, era incredibile a credersi, ma erano proprio loro.
Se ne stavano riversi a terra, un po’ storditi, Frank reggeva tra le mani una spada bellissima, mentre Hazel portava sul capo un logoro cappello … il cappello parlante che ci aveva smistato. Il primo a reagire fu Leo, corse verso i nostri amici e si inginocchiò al loro fianco.
_ Ragazzi?! State bene?_
Hazel e Frank sollevarono lo sguardo sorpresi quando ci videro tutti attorno a loro.
Si guardavano attorno con aria sorpresa, mi feci largo tra la folla e mi inginocchiai proprio davanti a loro.
_ Ragazzi, come avete fatto a raggiungerci?_
_ Noi … _ Frank cominciò a parlare, ma venne bruscamente interrotto da Harry, che fece un passo avanti e si accovacciò accanto a me, afferrando la spada che il mio amico aveva lasciato cadere sull’erba alta.
_ Questa è la spada di Grifondoro!_
_ Che cosa?_ Domandò Jason, osservando l’arma con la bocca spalancata.
_ Ci è … ci è comparsa all’improvviso qualche mese fa insieme al cappello!_ Cominciò a raccontare Hazel, era piuttosto stravolta e alcuni ricci le coprivano il viso _ All’inizio non sapevamo cosa fosse ne cosa farcene, abbiamo cercato dappertutto con Chirone e gli altri, ma nulla poi … _
_ Poi, stamattina …_ Continuò Frank al posto di Hazel_ … per la frustrazione ho indossato il cappello e lui mi ha parlato. Mi ha detto di usare questa spada al crepuscolo, di porla tra le fiamme del focolaio del campo … all’inizio non ci credevo ma … _
_ Ma è apparso Efesto in compagnia di un fantasma … Godric Grifondoro ha detto di chiamarsi_ Proseguì Hazel infervorata, noi eravamo scioccati_ Il dio e il mago ci hanno detto di agire e … quando abbiamo fatto come ci aveva indicato il cappello …_
_ Ci siamo ritrovati qui!_
Quando Frank concluse il discorso, cadde un silenzio mortale.
Il sole ormai stava quasi per calare e si vedevano già le prime stelle, la lune era nascosta tra gli alberi, io lancia ad Harry uno sguardo cupo che lui ricambiò, evidentemente aveva intuito la stessa cosa.
_ E’ la spada di Grifondoro_ Annunciai, attirando gli sguardi ancora scioccati e perplessi dei miei amici su di me_ La spada di Grifondoro apre il portale tra i due mondi_
La mia rivelazione fu come un terremoto a cielo aperto.
_ Ma con quella … la progenie potrà arrivare nel vostro mondo!_ Sbottò Ron.
_ Perché Godric ed Efesto hanno fatto utilizzare la spada ad Hazel e Frank se è così pericolosa?_ Domando Piper facendo un passo avanti.
_ Perché avremmo bisogno anche del loro aiuto, hanno voluto correre un rischio_
Ci voltammo tutti contemporaneamente quando sentimmo la voce di Malfoy.
Lui, Annabeth ed Hermione ci avevano appena raggiunto, avevano il fiatone e sembravano scuri in volto, piuttosto sconvolti, la mia ragazza stringeva dei fogli tra le mani.
_ Siamo appena stati contattati anche noi da Efesto …_ Raccontò Malfoy.
_ Ci ha comunicato di raggiungervi al più presto_ Replicò Hermione.
_ Percy …_ Mormorò Annabeth facendo un passo avanti e guardandomi negli occhi_ … abbiamo scoperto chi è la progenie, abbiamo le prove._
Quando Annabeth pronunciò quelle parole, fu come se tutta l’aria fosse stata risucchiata immediatamente dai nostri polmoni, eravamo scioccati, sconvolti.
Quella sera stavano succedendo troppe cose.
_ E sta arrivando qui, è la resa dei conti_ La voce di Hermione era bassa, preoccupata.
Mi salì un brivido lungo tutta la schiena mentre ci scambiavamo uno sguardo accigliato, gli dei e i quattro fondatori di Hogwarts avevano percepito qualcosa, avevano voluto darci una mano. Godric aveva mandato la spada al campo da Frank ed Hazel perché potessero raggiungerci ed aiutarci, sebbene fosse pericoloso, sebbene quell’arma avrebbe consentito alla progenie di arrivare nel nostro mondo, ma … ma se l’aveva fatto, se aveva corso il rischio, voleva dire che eravamo nei guai … che il nostro nemico era potente.
_ Hermione, chi è?_ Domandò Harry, stringeva ancora in mano la bacchetta, aveva le nocche bianche dalla tensione.
_ Harry, la progenie è …_
Le parole di Hermione vennero bruscamente interrotte dallo spezzarsi di alcuni rami ai margini della foresta, volgemmo tutti lo sguardo in quella direzione, e quando una figura ben nota uscì dagli alberi, mi si gelò lo stomaco.
_ Non è possibile …_ Balbettai, con gli occhi sgranati. _ La progenie è …_
_ Esatto_ Mi interruppe sbrigativamente, alzando una mano con assoluta noncuranza.
_ La progenie sono io_
 
 
 
Angolo autrici:
 
Effe_95: …
Micio95: …
Effe_95: * si nasconde dietro un muro per paura di essere linciata*
Micio95: Hahahahah, io non ti lincio di sicuro, semmai mi nascondo con te xD
Effe_95: * riemerge cautamente da dietro il muro * … Cosa ne pensi del capitolo?
Micio95: Noooo un finale così! Adesso voglio subito scrivere il continuo!
Effe_95: Sono successe tantissime cose e soprattutto …
Micio95: Ma questa progenie alla fine chi sarà?
 
Effe_95 e Micio95: E voi avete delle idee? Chi potrà mai essere?
 
Micio95: Mi aspetto al prossimo capitolo con il Pov di Harry, e con la tanto aspettata battaglia.       
 
Anticipazioni:
 
“Non potevo credere a ciò che vedevano i miei occhi, pensavo che i miei occhiali mi stessero giocando un brutto scherzo, mi guardavo intorno, le facce dei miei amici erano uguali alla mia …”
 
 
 

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Capitolo 16
*** 16. Harry. ***


16.
 
Harry
 
 
Non potevo credere a ciò che vedevano i miei occhi, pensavo che i miei occhiali mi stessero giocando un brutto scherzo, mi guardavo intorno, le facce dei miei amici erano uguali alla mia, ma quella di Percy era sconvolta. L’ultima persona che ci aspettavamo potesse essere il nostro nemico era li di fronte a noi con aria irriconoscibile, che sorrideva con uno di quei sorrisi stralunati che solo Voldemort era capace di fare.
Il professor Bealfire Theslyrin, nonché nuovo preside di Hogwarts, era li di fronte a noi.
Mi si drizzarono i peli sulle braccia al sol pensiero di dover combattere contro di lui.
_ Ma come … _ Cominciò Percy, che teneva in mano Vortice senza sapere come doveva comportarsi.
_ Esatto Signor Jackson _ Scrisse in aria con la sua bacchetta la parola THESLYRIN e la mosse come avevo visto fare già una volta, e prima che le lettere si mettessero a fuoco sapevo già cosa avrebbero composto: SLYTHERIN.
_ La vedo sconvolta, forse dovrebbe sedersi!_ Impugno la sua bacchetta e costrinse Percy, con un incantesimo che conoscevo bene, ad inginocchiarsi.
Vidi il suo volto perdere ogni sfumatura di stupore e sorpresa e guadagnare rabbia.
_ Lascialo subito_ Puntai la mia bacchetta contro di lui, avevo in mente un solo incantesimo che avrebbe potuto salvarci la vita.
­_ Imperio!_ Urlai, ma questo non ebbe nessun effetto su di lui.
_ Signor Potter, ma bravo, vedo che ha acquisito un ottima padronanza delle maledizioni, ma vediamo come si comporta a schivarne una_ Lasciò andare la presa su Percy, lo avevo attirato su di me, almeno ero riuscito a distrarlo dal mio amico, era già qualcosa.
_ Crucio!_ La maledizione Cruciatus mi colpì in pieno, sentivo le membra vibrare dal dolore, come se qualcuno mi stesse strappando la carne pezzo dopo pezzo.
_ Harry!_ Sentii gridare Hermione, tutto era così confuso, io sentivo solo dolore.
Tutto diventava sfocato, tutto perdeva forma, vidi i semidei estrarre le spade e venire scagliati contro gli alberi da una forza disumane, eravamo in completo svantaggio.
Hermione e Ron tentarono di attaccare simultaneamente Bealfire, ma era tutto inutile, lui continuava a tenere la presa su di me e contemporaneamente li scaraventò verso la foresta.
_ Non potete niente contro di me! Siete soltanto un mucchio di ragazzini che credono di poter salvare il mondo! Voldemort, Gea, erano una passeggiata al mio confronto! Morirete ora, ed io sarò ricordato come il semidio che ha sconfitto il grande Percy Jackson, che adesso non sembra poi così forte, e il grande mago che sconfisse l’invincibile Harry Potter, non sei tanto invincibile adesso eh Potter!?_
Draco tentò di prenderlo alle spalle, non riuscì a sconfiggerlo, ma questo servì a far smettere il contatto della sua bacchetta su di me.
Il resto fu soltanto molto confuso, Bealfire stava bisbigliando qualcosa a Draco che era inerme ai suoi piedi, sperai con tutto me stesso che fosse soltanto svenuto. I miei amici erano tutti a terra senza forze, era la fine ed io mi sentivo mancare e svenire, forse aveva ragione, non valevo chissà che come mago.
 
Mi svegliai in un posto che non conoscevo, e con l’ultima persona che mi aspettavo di vedere avanti, i guai non erano mai troppo pochi e venivano sempre tutti insieme.
_ Mio caro Harry, ti vedo un po’ spaesato, cos’è, non hai più le tue forze?_
_ Tom, che altro vuoi da me?_ Volevo chiamarlo col suo vero nome, sapevo che questo l’avrebbe fatto infuriare, odiava il suo nome da babbano. Ma questa volta non fu così, sorrise e mi puntò la bacchetta contro, ero sicuro che non mi potesse uccidere, era tutto un sogno, Voldemort era morto e io ne ero certo, ma tutto questo era così vivido che non mi sembrava poi così lontano dalla realtà.
_ Nulla Potter, ma guardat,i è bastato un mezzosangue per farti fuori_
_ Tom, sono morto?_
_ Non ancora Harry, ma lo sarai presto se non ti dai una mossa_
Lo vidi che mi guardava scuro in volto e con fare superiore.
_ Perché dopo tutti questi anni adesso vieni ad aiutarmi, dopo tutte le volte che hai tentato di uccidermi, dopo tutto quello che hai fatto alla mia famiglia?_
Sorrise come solo lui sapeva fare, era sempre molto inquietante e anche da morto avrebbe messo paura al più grande mago sicuro di se.
_ Chi dice che ti voglio aiutare?_ Disse con aria di sfida.
_ E allora perché sei qui? Cos’altro vuoi da me? Tanto tra pochi minuti sarò morto e avrai l’eternità per straziarmi_
Sentii una risata fragorosa e roca, Tom stava ridendo di me.
_ Oh Harry Potter, il giovane mago scampato dalle grinfie del grande stregone di tutti i tempi Lord Voldemort, che perde la speranza contro un misero mezzosangue … Combatti Potter! Io, Silente, i tuoi genitori non ti abbiamo insegnato niente? Vergognati Harry!_
_ Cosa vuoi da me Tom?!? Cosa volete tutti da me?!?_
_ Che combatti Harry!_ Disse Tom serio _ Che fai vedere che mago sei diventato, ti rendi conto che se quel lurido mezzosangue vince verrà ricordato come un grand’uomo, malvagio, ma comunque un grand’uomo! E quel ruolo è mio caro Harry, è solo mio!_
_ Cosa? Tu vieni qui a farmi una predica solo perché vuoi che salvi la tua stramaledetta reputazione? Tom Riddle sei ufficialmente impazzito! Lasciatemi in pace, voglio soltanto morire_
_ Morire senza combattere Harry?_ Silente apparve di fianco a Tom_ Lascia stare gli impulsi orgogliosi del nostro caro Tom, anche se non lo ammette la morte lo ha cambiato, ed è qui per aiutarti Harry, aiutarti a rialzarti e a proteggere il mondo che noi tutti abbiamo costruito. Ho cercato di metterti in guardi Harry, su chi era la progenie, ma forze più grandi di me lo hanno impedito, anche Sirius non è stato molto d’aiuto_
_ Harry devi combattere, è chiaro?_ Continuò Tom_ Harry tu hai sbagliato bacchetta, non è più la tua quella che stai impugnando, non fare il mio stesso errore, la tua bacchetta ora è un’altra_
_ La bacchetta di Sambuco? Ma io non voglio tutto quel potere, non mi serve_
Dissi guardando i volti del mio migliore amico e il mio peggiore nemico.
_ Harry, quella bacchetta è fatta per essere usata_ Cominciò Silente.
_ Non per rimanere in una tomba_ Finì Tom.
_ Devi agire Harry e in fretta, combatti e se tu dovessi morire, lo avresti fatto combattendo_ Concluse Silente sparendo.
Rimanemmo solo io e Tom a fissarci.
_ Harry, un’ultima cosa giovane mago, anche se non potrei dirtelo, la storia non si conclude qui, devi fare attenzione a Bealfire, mi duole ammetterlo, ma è veramente così forte come si mormora qui su_
_ Tom_ Dissi prima che potesse svanire, si voltò sentendosi chiamare _ Grazie_
Sorrise _ Io non ho fatto niente, fosse stato per me saresti ancora lì svenuto nel tuo subconscio, Silente mi ha costretto a parlarti_
Si voltò per andar via e mi sembrò che le sue labbra mormorassero “buona fortuna”.
Mi svegliai frastornato, sembrava passata un’eternità invece erano solo trascorsi pochi secondi, Bealfire bisbigliava ancora ad un Draco ormai svenuto.
Posai lo sguardo su quella che Silente aveva detto non essere più la mia bacchetta e tirai fuori dal  mantello la leggendaria bacchetta di Sambuco, senza pensarci su neanche un secondo lanciai il mio incantesimo più promettente.
_ Avada Kedavra!_ Urlai e lo colsi alla sprovvista, ma riuscì a fermare l’incantesimo e a bloccarlo con la sua bacchetta.
Mi chiedevo come era mai possibile che la bacchetta più forte del mondo, un dono della morte, venisse bloccata da una semplice bacchetta.
_ Sorpreso Harry?_ Cominciò la progenie mentre le nostre bacchette entravano in collisione.
_ Harry!_ Percy e Draco si stavano svegliando, ma io non potevo lasciarmi distrarre, se avessi perso il controllo sarei finito.
Percy capì che non doveva intervenire, che avrebbe peggiorato solo la situazione.
Percy però che non era nemmeno un tipo che restava con le mani in mano, prese qualcosa da terra, ma non riuscii a vedere cosa.
_ Sono molto sorpreso_ dissi cercando di prendere tempo_ Come può la tua bacchetta competere con la mia?_ Chiesi non solo incuriosito, ma anche sorpreso che potesse veramente esserci una competizione.
_ Devi sapere caro Harry, che la grotta dove quel verme di mio padre mi ha rinchiuso, non era una semplice grotta, doveva essere capace di contenermi, ma le rune non bastavano_
_ Cosa vuoi dire?_ Tentai di mantenere il contatto che vacillava e intanto di ascoltarlo parlare con tanta disinvoltura, come se stesse prendendo un tè.
Io invece continuavo a fare una fatica immane.
_ Quella grotta Harry, porta direttamente nelle profondità della Terra, in un luogo che i tuoi amici conoscono fin troppo bene: Lo Stige_
_ Cosa?_ Lo Stige? Non poteva essere o no?
_ Si caro Harry, la grotta ha un’apertura minuscola, lo spazio di una mano che affaccia sullo Stige, ho intinto la mia bacchetta in quell’acqua e adesso è più potente della tua!_
Adesso si che eravamo nei guai, mi concentrai, misi tutta la mia forza, tutta la mia energia, quando a un certo punto tutto scomparve, dalle nostre bacchette uscirono fuori delle immagini.
Vidi Bealfire da piccolo che giocava in braccio a Salazar, lo vidi crescere, smistato in Corvonero, vidi la faccia fiera e soddisfatta di Salazar, e poi Era, che obbligava Salazar a rinchiudere il figlio, il ciondolo che veniva forgiato.
Tutta la vita di Bealfire mi passò avanti e capii quanto avesse in realtà sofferto, era cresciuto odiando i suoi genitori, sentendosi tradito da chi amava di più; ma questo non poteva giustificare ciò che aveva in mente di fare, non potevo rischiare che le persone a cui io volevo più bene soccombessero sotto la sua forza.
Tentare di farlo ragionare era inutile, ci avevano già provato presumo, e poi se la storia insegna, far ragionare un cattivo non è mai così facile.
Vidi Percy alzarsi con una spada in mano e scagliarsi contro Bealfire.
Il contatto si interruppe, nessuno dei due fu succube dell’incantesimo dell’altro, ma Percy era riuscito a ferirlo. Un Serpeverde, per la prima volta dopo secoli, era degno di impugnare la spada di Grifondoro.
Percy la impugnava fiero ed era riuscito almeno a scalfire la progenie, che stranamente sorrise, si avvicinò a Percy strappandogli il ciondolo dal collo e impossessandosene; guardò la sua gamba ferita, fece un incantesimo di guarigione ed ora eravamo veramente nei guai.
L’unica arma che poteva imprigionargli i poteri era nelle sue mani e noi avevamo una bacchetta ed una spada totalmente inutili.
_ Percy, ma sei cretino!_ Urlò Jason ad un Percy a terra con il viso sconvolto.
Corsi verso di lui, che era in uno stato di shock.
_ Percy! Stai bene?_ Dissi scuotendolo.
_ Harry, ho.. ho fatto una cazzata_ Rispose chiudendo gli occhi_ Pensavo di ferirlo e poterti dare un vantaggio, mi dispiace_
_ Ma no Percy, non importa, ricorda, i cattivi fanno sempre un passo falso, prima o poi sbaglierà e noi avremmo la meglio_ Ma neanche io sembravo convinto di quello che dicevo.
_ Harry dobbiamo andarcene, apriamo un varco e scappiamo_ Disse Annabeth.
Percy intanto cominciava ad alzarsi, e a tenere salda la spada di Grifondoro.
Una possibilità c’era, dovevo colpire con la bacchetta il ciondolo e attivarlo, ma a quella distanza non penso sarei riuscito a fare una cosa del genere, battere la ritirata era la migliore idea, ma a quale prezzo? Lasciare che il mondo dei maghi venisse distrutto da una mente malata.
_ Harry ho un piano_ Disse Hermione, afferrò la sua bacchetta e si fece avanti bisbigliando: “fidati di me”.
Nella mia mente pensavo: “no Hermione, non fare l’eroina”.
_ Sei uno stolto_ Disse Hermione avvicinandosi_ Pensi che il mondo si piegherà al tuo volere? Pensi che uccisi noi avrai vita facile con gli dei? Anche tu hai i tuoi limiti, come Era ha creato quel ciondolo così ne può creare un’altro e può essere un’arma_
_ Granger, dove vuoi arrivare?_ Chiese Bealfire.
_ Quel ciondolo non reagisce alla bacchetta, abbiamo già provato, solo la spada di Grifondoro può distruggerlo, e tu mio caro, non puoi impugnarla_ Disse sicura di se, stava bleffando, era chiaro, ma lui non ci aveva fatto caso.
_ Hai ragione, io non posso, ma tu si_ Impugnò la bacchetta e disse_IMPERIO_.
Hermione era sotto il suo controllo, la costrinse a prendere la spada da Percy e le consegnò il ciondolo.
_ Avanti distruggilo!_ Disse Bealfire.
_ NO, Hermione!_ Urlò Ron.
Hermione prese la spada e colpì il ciondolo, un vortice uscì dallo scontro.
_ Non sono così stupida come credi_ Disse Hermione, si voltò verso di noi e disse_ Mi dispiace tanto._
Il vortice risucchiò tutto quello che aveva nel giro di 50 metri.
Vidi Hermione afferrare il ciondolo e la spada prima di essere risucchiata.
Fu come la smaterializzazione, soltanto che era elevata all’ennesima potenza.
Andammo a finire in mezzo ad un prato in un posto che non avevo mai visto.
_ State attenti, questo è solo l’inizio_ Disse Bealfire svanendo.
Mi guardavo intorno, quello era l’ultimo posto dove avrei voluto trovarmi.
 
 
Angolo autrici:
 
Micio95: Ehila!
Effe_95: Buonsalve.
Micio95: Pensi che mi uccideranno le nostre amiche? Hahahaha.
Effe_95: In tal caso ucciderebbero anche me xD
Micio95: Vero xD Allora finalmente questa progenie è uscita fuori …
Effe_95: Si … E che sorpresa! Il preside di cui Percy ed Harry si fidavano ciecamente! Voi l’avevate sospettato?
Micio95: Io proprio no! Fateci sapere cosa ne pensate?
Effe_95: E cosa mi dite del disastro combinato da Percy?
Micio95: Povero piccolo Percy …
Effe_95: Dove saranno finiti adesso i nostri eroi?
 
Effe_95 e Micio95: Cosa ne pensate del capitolo? Vi è piaciuto? Come avete trovato la battaglia? Siete rimasti sorpresi?
 
Effe_95: Vi aspetto al prossimo capitolo, che non è l’ultimo ;), con il Pov di Percy.
 
Anticipazioni:
 
“ Quando atterrammo dall’altra parte, qualunque essa fosse, mi ritrovai schiacciato con la faccia sull’erba umida, ma non mi mossi di un millimetro.
Ero talmente arrabbiato con me stesso per la stupidaggine che avevo fatto, che avrei tanto voluto il terreno si fosse spalancato sotto di me e mi avesse spedito direttamente al Tartaro.”
 
 

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Capitolo 17
*** 17. Percy. ***


17.
 
Percy


Ero sotto shock.
Non sapevo spiegarmi tutto quello che era appena successo.
Il preside, l’uomo che avevo tanto difeso, l’uomo che si era professato così apertamente dalla nostra parte, era la Progenie del serpente, era colui che dovevamo fermare, colui che ci aveva ingannati per tutto quel tempo prendendosi gioco di noi.
Quando atterrammo dall’altra parte, qualunque essa fosse, mi ritrovai schiacciato con la faccia sull’erba umida, ma non mi mossi di un millimetro.
Ero talmente arrabbiato con me stesso per la stupidaggine che avevo fatto, che avrei tanto voluto il terreno si fosse spalancato sotto di me e mi avesse spedito direttamente al Tartaro.
Se non fosse stato per Hermione, avremmo perso il ciondolo, sarebbe finito nelle mani di Bealfire, e non sarebbe stata affatto una cosa buona per noi.
_ Dove … dove siamo? _ Il commento frastornato di Ron mi fece sollevare distrattamente il viso, eravamo atterrati su una collina familiare, accanto ad un albero possente, un pino per la precisione, dal ramo di quest’ultimo pendeva un Vello d’Oro.
Non potevo credere ai miei occhi, quello era il pino di Talia.
Eravamo tornati al Campo Mezzosangue, eravamo a casa.
Mi sollevai a sedere e lanciai uno sguardo sbigottito al panorama familiare che mi si parava davanti agli occhi, il lago delle canoe, la casa grande, il campo da pallacanestro, l’arena, il padiglione, le case … tutto quello che conoscevo a memoria.
_ Siamo tornati al campo! _ Sbottò sorpreso Jason, tirandosi in piedi, eravamo tutti un po’ ammaccati per la brutta caduta, e talmente sbigottiti che la sorpresa si leggeva chiaramente nei nostri occhi stanchi.
_ Abbiamo attraversato lo squarcio creato dalla spada di Grifondoro!_
Mormorò Harry, mi lanciai uno sguardo intorno, ma non c’era più traccia di ciò che era successo, sembrava tutto anche troppo normale, l’aria era piuttosto tranquilla.
Poi lanciai uno sguardo ad Harry, Ron, Hermione e Draco, mi sentii terribilmente in colpa nei loro confronti, noi eravamo più che felici di essere tornati finalmente nel nostro mondo dopo quasi otto mesi di lontananza, ma adesso erano loro a trovarsi nei casini.
Sembravano spaesati e fuori contesto nei loro vestiti da maghi.
_ Dov’è andato il preside?_ Domandò Leo scrutando l’orizzonte, ma prima che potessimo dare una qualsiasi risposta, vedemmo arrivare di corsa un gruppo di semidei e Chirone.
Il centauro sembrava contento e sorpreso allo stesso tempo, aveva l’aria stanca.
_ Ragazzi! Siete tornati finalmente, raccontateci cos’è successo!_
Ci mettemmo un po’ a spiegare tutta la situazione, quello che era successo in quei mesi lontani da casa, di Era e Salazar, della nascita della progenie, della bacchetta di Sambuco e del ciondolo, che Hermione stringeva ancora inconsciamente tra le mani.
La collana che lo portava si era spezzata durante l’apertura del varco.
Quando finimmo di parlare, i semidei ci fissavano con gli occhi sgranati, guardavano Ron, Harry, Hermione e Draco come se fossero dei marziani appena giunti da Saturno, mentre Chirone si toccava distrattamente la barba, era pensieroso.
_ Si … prima di vedervi sulla collina, siamo stati attaccati da un uomo, ha distrutto il campo di pallavolo e rovesciato alcuni altari, ma poi è scomparso nel bosco_
Raccontò il centauro, io imprecai tra i denti, sentivo la voglia di vendicarmi farsi largo nel mio petto in maniera prepotente, avrei dovuto essere felice per il mio ritorno a casa, ma non lo ero affatto. Le cose erano andate peggio di quanto mi aspettassi.
La sera di luna piena ci era sfuggita e non eravamo riusciti ad utilizzare né il ciondolo né la bacchetta, perché Bealfire era troppo potente e non ce l’aveva permesso.
_ Per il momento è meglio che vi riprendiate_ Commentò ad un certo punto Chirone, poggiandomi una mano sulla spalla, evidentemente si era accorto del mio malumore, mi conosceva troppo bene dopo tutti quegli anni _ Mostriamo ai nostri nuovi ospiti il campo_
 
Stabilimmo che Harry avrebbe dormito con me nella capanna numero tre.
Hermione sarebbe stata in compagnia di Annabeth, nella casa dei figli di Atena, mentre Ron si sarebbe sistemato da Leo e Malfoy nella capanna di Nico ed Hazel.
I maghi erano terrorizzati, non erano nel loro ambiente e dovevano percepirlo prepotentemente, senza contare che avevano la stessa espressione smarrita che probabilmente avevamo anche noi quando ci eravamo ritrovati a Diagon Alley.
Stavo camminando distrattamente con Harry verso il lago delle canoe, gli avevo fatto fare un giro per il campo, si era dimostrato interessato, ma sapevo che l’aveva fatto per cortesia.
Era preoccupato.
Ci fermammo per un attimo e gli poggiai una mano sulla spalla.
_ Ehi Harry … _ comincia a parlare_ … mi dispiace davvero tanto che siate finiti in questa situazione, se non avessi perso il ciondolo allora … _
_ No Percy, non è colpa tua. Non avevamo altra scelta_
Mi interruppe improvvisamente Harry, lanciando uno sguardo accigliato e sorpreso ad una naiade che ci osservava sul fondo del lago, con le gambe incrociate e le braccia sollevate ai lati, sembrava che stesse facendo yoga in quella posizione.
_ Vi riporteremo indietro!_ sbottai infervorato_ Non ci arrenderemo, vi aiuteremo come voi avere fatto con noi, lo giuro!_
Harry lanciò un sassolino nell’acqua e la naiade ci fissò indignata, facendoci un gesto con la mano che non credo sarebbe piaciuto molto a mia madre se l’avessi fatto io.
_ Abbiamo la spada di Grifondoro ormai Percy, noi possiamo tornare a casa_
Mi fece notare improvvisamente Harry, e per la prima volta mi resi conto che era davvero così, che quella che avevo scambiato per angoscia di trovarsi in un posto sconosciuto era anche ansia per qualcos’altro.
_ Possiamo … ma non vogliamo Percy. Dobbiamo fermare la progenie a tutti i costi_
_ Non sarà facile Harry, non avremmo dovuto nemmeno permettere che mettesse piede al campo … _ Mormorai, prendendo a giocare distrattamente con l’acqua del lago, cominciai a disegnare dei piccoli cavalli alati, sotto lo sguardo ammirato di Harry.
Stava per dire qualcos’altro quando Annabeth, Hermione, Ron, Draco, e Leo ci raggiunsero di corsa, sembravano sconvolti e preoccupati.
_ Che succede?!_ Domandammo io ed Harry all’unisono, tirandoci in piedi.
Annabeth lanciò uno sguardo preoccupato ad Harry e poi mi guardò, stava cercando di comunicarmi qualcosa con gli occhi, qualcosa che non ero riuscito ad afferrare.
_ Le nostre bacchette non funzionano, miseriaccia!_ Sbottò Ron irritato.
_ Come?_ Domandò Harry.
_ La nostra magia è inefficace in questo luogo!_
Hermione aveva l’aria sconvolta, non l’avevo mai vista con quell’espressione sul viso, sembrava come se senza la magia non sarebbe stata in grado di fare nulla, cosa che io non credevo affatto.
_ Allora … _ iniziai a parlare, cominciando improvvisamente a capire cosa intendesse dirmi Annabeth con il suo sguardo di poco prima_ … come facciamo ad usare la bacchetta di Sambuco se Harry non ha i suoi poteri di mago?_
Calò un silenzio imbarazzato tra noi tutti, nessuno sapeva cosa rispondere.
Poi mi venne un’idea, un’idea un po’ folle e sadica.
Una sorta di vendetta.
_ Per ora almeno, sarà necessario che imparino a difendersi nel nostro mondo_
Tutti si girarono a guardarmi come se fosse impazzito dopo aver pronunciato quelle parole, io sfilai Vortice dalla tasca del pantaloni, tolsi il tappo, la feci allungare e presi a farla roteare distrattamente nel vuoto, da come Harry mi fissava, sembrava aver capito perfettamente le mie intenzioni. _ Gli insegneremo a combattere con la spada per il momento_
 
Ero stato un po’ cattivo, ma non l’avevo proposto solo per vendetta.
Sopravvivere nel nostro mondo era difficile per dei semidei se non sapevi utilizzare una spada, una lancia o qualsiasi altra arma potesse fare fuori un mostro, ed ero piuttosto convinto che lo sarebbe stato anche per Harry, Hermione, Ron e Draco, soprattutto con la Progenie che scorrazzava libera fuori dal campo, così vicina all’Olimpo …
Cercavamo in tutti i modi di non pensare al piccolo problema di assenza della magia, senza la bacchetta di Sambuco il ciondolo non avrebbe potuto funzionare, non avrebbe potuto catturare i poteri di Bealfire e renderlo innocuo, non sapevamo come fare, ma per il momento avevamo intenzione di difenderci al massimo delle nostre possibilità.
Avevo radunato i maghi di fronte l’arena, e avevo convocato Jason e Frank perché mi aiutassero ad addestrarli.
_ Percy … non sono sicuro che sia davvero una buona idea _
Hermione aveva davvero una pessima cera, sembrava piuttosto pallida e sudaticcia, non l’avevo mai vista spaventata per qualcosa, o a corto di parole, mi venne un po’ da ridere ma cercai di contenermi.
_ Andiamo, se abbiamo imparato noi ad utilizzare una bacchetta … quanto potrà essere diverso per voi impugnare una spada?_
Replicai con nonchalance, facendo roteare Vortice in aria.
_ Non sai quanto Jackson … _ Borbottò Malfoy, ma feci finta di non sentirlo, oh … con lui mi sarei divertito davvero da morire, stavo già pregustando la vendetta …
Li feci entrare nell’arena, che avevano lasciato vuota apposta per l’allenamento speciale dei nostri amici, Chirone non era sembrato molto entusiasta dell’idea, lui, Annabeth ed Hazel si erano rinchiusi nella casa grande a cercare un modo per far si che i poteri della bacchetta tornassero, la mia ragazza era sicura che Ecate, la dea della magia, avrebbe potuto aiutarci.
Ma io ero sicuro che quell’allenamento sarebbe stato produttivo.
Se fosse risultato estremamente complicato trovare una soluzione, almeno Harry e gli altri avrebbero avuto un modo per difendersi da Lestrigoni, empuse, dracene, ciclopi malvagi e tutte quelle altre creature assurde della mitologia greca che proprio non riuscivo a farmi andare giù, nemmeno dopo tutti quegli anni.
_ Allora, cominciano con la spada? _ Domandò Jason.
Anche lui aveva trasformato la sua moneta d’oro in una spada affilata, l’oro imperiale riluceva anche all’ombra dell’arena, così come il bronzo celeste della mia lama.
_ Forse sarebbe meglio l’arco … _ Azzardò Frank mostrando la sua faretra e l’arco.
Harry, Ron, Hermione e Draco sembravano avviliti da entrambi le prospettive, stavo per replicare che sarebbe stato meglio cominciare con le basi, quando la porta dell’arena si spalancò all’improvviso, ed Annabeth, Chirone ed Hazel entrarono di corsa.
_ Dobbiamo radunarci immediatamente di fronte al tavolo di ping-pong_ Commentò il centauro con aria preoccupata_ La lezione sarà spostata ad un altro momento_
 
Dieci minuti dopo, eravamo tutti riuniti attorno al tavolo.
C’erano i capogruppo di ogni casa, e in occasione speciale anche i nostri amici maghi.
_ Dunque è qui che vi riunite per discutere delle cose?_ Mi bisbigliò Harry all’orecchio, osservando con un sorriso lo strano tavolo che avevamo davanti.
_ Un po’ diversa dalla Sala Grande vero?_ Domandai ridacchiando.
_ Già … _ Commentò Harry, si era un po’ incupito_ … ascolta Percy, dovrò provare a contattare Hogwarts il prima possibile, dobbiamo avvertirli del pericolo e di come …_
Gli misi una mano sulla spalla ed Harry smise di parlare.
_ Non preoccuparti, faremo tutto il possibile Harry_
Lui aprì la bocca per aggiungere qualcos’altro, ma Chirone lo precedette e tutti ci zittimmo improvvisamente.
_ Come abbiamo sentito dai nostri amici …_ Iniziò a parlare il centauro, aveva una voce grave_ … ci troviamo in grave pericolo. La Progenie del serpente vuole distruggere l’Olimpo, e ancora una volta tocca a noi impedirlo …_
_ E te pareva!_ Commentò distrattamente Clarisse, che stava giocherellando distrattamente con un pugnale, tutti i solchi di coltello che ferivano il tavolo da ping-pong erano opera sua.
_ … ma senza questa bacchetta di Sambuco non può funzionare, non possiamo fermarlo_
Continuò Chirone come se nulla fosse, ripensai a quanto poco tempo avessimo prima del prossimo chiaro di luna, quando sarebbe arrivato il momento decisivo della nostra battaglia.
Ero piuttosto sicuro che Bealfire si trovasse da qualche parte lì fuori a radunare un esercito di mostri, voleva distruggere l’Olimpo perché odiava sua madre, sapevo per esperienza che la vendetta non conduceva mai a nulla di buono …
_ E allora? Cos’avete in mente di fare?_
La voce di Will Solace mi riscosse dai miei pensieri, il biondo figlio di Apollo sedeva accanto a Nico, i due erano diventati piuttosto amici nell’ultimo periodo, dopo la sconfitta di Gea.
_ Ecco, noi … _ Cominciò a parlare Annabeth, poi di scambiò un’occhiata nervosa con Chirone ed Hazel ed io pensai: “ Oh no!”.
Conoscevo alla perfezione quello sguardo terribile, lo sguardo di quando avremmo dovuto fare qualcosa di pericoloso che non ci sarebbe piaciuto affatto.
_ Abbiamo trovato un modo per rendere più potente la bacchetta, per trasformarla in un’arma in grado di battere quella della progenie_
Proseguì Hazel, giocherellando distrattamente con i suoi ricci scuri e modellati.
_ Allora?!_ La incalzò Connor Stoll.
Annabeth puntò lo sguardo su me ed Harry.
_ Percy ed Harry … dovranno scendere negli inferi ed intingere le loro armi nel fiume dello Stige, una volta fatto questo, le due armi si uniranno per crearne una sola. La più potente che si sia mai vista_
Nella stanza cadde un silenzio imbarazzante.
Il cuore mi batteva freneticamente nel petto, senza nemmeno che ce ne rendessimo conto, io ed Harry stringemmo convulsamente le mani attorno alle nostre armi, con fare protettivo.
Non potevo credere che l’unico modo per fermare Bealfire avrebbe incluso il dover sacrificare la mia spada, la spada che un tempo era costata alla mia amica cacciatrice Zoe tante sofferenze, la spada che mi aveva accompagnato per tantissimo tempo in numerose avventure e che non avevo mai lasciato nemmeno per una volta.
_ E’ l’unico modo che abbiamo per rafforzare la bacchetta di Sambuco, l’unico modo per farla funzionare anche senza i pieni poteri di Harry_  Continuò Chirone_ E’ l’unico modo per attivare quel ciondolo!_
La testa mi girava leggermente, dovevamo prendere una decisione piuttosto complicata.
Ed io avevo come l’impressione che il mio mondo stesse girando tutto all’incontrario.
 
 
 
Angolo delle autrici:
 
Effe_95: Buonsalve
Micio95: Ehilà
Effe_95: Allora, per prima cosa io e Micio vorremo scusarci per il ritardo della pubblicazione, ma con le feste di Natale è stato difficile organizzarci, siamo state malate e tra l’altro è iniziata la sessione invernale e abbiamo gli esami. Ma tornando a noi, ecco il capitolo tanto atteso. Cosa ne pensi?
Micio95: Straordinario, chi se lo sarebbe aspettato che saremmo tornati al Campo?
Effe_95: Non è stato un ricordo proprio allegro però … almeno sono tornati xD
Micio95: Vero, però adesso devono andare via di nuovo a farsi un giretto negli Inferi.
Effe_95: Percy non l’ha presa molto bene ;)
Micio95: Povero Harry xD
 
Effe_95 e Micio95: E voi cosa ne pensate? Quali saranno i piani di Bealfire? Fatecelo sapere.
 
Micio95: Vi aspetto al prossimo capitolo con il Pov di Harry :)
 
 
Anticipazioni:
 
“_ Ehm buona sera, vostra altezza_ Il dio mi guardò e sorrise, poi si voltò verso Percy.
_ Ehi Jackson, hai visto come si saluta una divinità?_ Disse rivolto al mio amico, che sorrise.
_ Cosa ti aspettavi zietto? Un inchino?_ … “
 

 
  
 
 
 

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Capitolo 18
*** 18. Harry. ***


18.
 
Harry
 
La situazione non poteva essere più assurda, tutta questa storia era cominciata con noi che cercavamo di aiutare i nostri amici a tornare a casa loro e adesso che ci eravamo riusciti, quelli ad essere lontani da casa eravamo noi; ma a differenza dei ragazzi noi a casa nostra potevamo tornare quando volevamo.
Potevo scappare via, tornare ad Hogwarts, alla mia vita, dimenticandomi di loro e degli Dei, infondo fino all’anno scorso non sapevo neanche della loro esistenza, cosa mi sarebbe importato se fossero morti? Il problema non era il mio …
Ma come ben si sa ormai, miei cari amici, io non sono per nulla questo tipo di persona, non lo sono mai stato e mai lo sarò.
Io so chi sono; io sono Harry Potter, il ragazzo sopravvissuto, io sono un mago ed io ho un onore, avrei aiutato quei ragazzi e l’avrei fatto anche se questo voleva dire riporre la bacchetta, mantello e combattere con i denti e con i pugni.
Okay, forse cosi è un po’ esagerato, ma avrei sostituito la mia bacchetta con una spada.
Realizzai quanto ero nei guai soltanto quando Percy mi disse di non preoccuparmi.
Non preoccuparmi! Come no! Solo queste parole MI PREOCCUPAVANO.
Era stato divertente alla scuola di maghi vedere come i semidei cercavano di non morire brandendo una bacchetta troppo forte, come per paura che scivolasse via, ora che ero al loro posto mi tremavano le gambe e non sembrava poi così divertente.
Le loro bacchette erano qui, ma in questo mondo avevano persino meno potere di quanto avessero nel nostro, cioè non erano neanche capaci di trasformare un topo in un calice, che detto tra noi è una delle magie più semplice mai fatte.
Per quanto riguarda le bacchette di noi maghi, erano più o meno funzionanti, ma non del tutto, potevamo fare piccoli incantesimi come quello di cui vi ho parlato prima, ma il Patronus o le maledizioni erano impensabili e a quanto pare neanche incantesimi più potenti come quelli di disarmo erano fattibili; riassunto della situazione, in battaglia erano inutili.
I ragazzi del campo erano stati gentili, ci avevano dato dei vestiti adeguati, io mi guardavo allo specchio in quella che Percy aveva detto essere la Casa di Poseidone, quel pezzo grosso di suo padre, e mi sembrava essere più ridicolo di Ron con il vestito da ballo tradizionale della sua famiglia.
Mi tornò in mente Ron con l’immagine di quella “vestaglia” al torneo tre maghi, quello era ridicolo ma ciò che indossavo in quel momento lo era ancora di più.
_ Perché devo indossare un gonnellino?_ Chiesi perplesso guardando Percy, che rideva osservando la mia faccia sconcertata.
_ Andiamo Harry, non offendere la mia armatura, ricorda che questa la indossavo nella battaglia di New York, dovresti sentirti onorato_ Rise ancora sotto i baffi.
_ Onorato? Si, mi sento proprio onorato ad indossare un gonnellino!_ dissi al mio riflesso stralunato_ E poi pesa! Perché è così pesante?_
_ Per tenerci in allenamento_ rispose _ Forza andiamo, gli altri dovrebbero essere pronti per la vostra prima lezione_
 
Insieme ci avviammo verso un ampio campo di allenamento che era ben vuoto, tutti gli altri semidei ci avevano lasciato il campo libero o per rispetto o per paura che potessimo distruggerlo, in entrambi i casi ero urtato da questo loro atteggiamento, ero sicuro che stessero nascosti dietro un albero a sbirciare e a sghignazzare alle nostre spalle. Oh, avrei voluto avere la mia bacchetta funzionante, allora si che mi sarei divertito!
Avrei visto chi era a sghignazzare allora, eh!
Il mio flusso di pensieri fu interrotto dall’arrivo di Draco, Ron ed Hermione.
_ Non una parola Potter_ Mi ammonì Draco prima che potessi dire qualcosa, evidentemente anche a lui il gonnellino non faceva impazzire.
Ron si squadrò dalla testa ai piedi poi disse:_ Sono più ridicolo di quella volta …_
_ … che indossasti il vestito da ballo tradizionale al Torneo tre maghi_ Conclusi al suo posto, lui mi guardò ridendo e rispose: _ Esatto_
Hermione non era più a suo agio di noi, si guardava e vedevo i suoi nervi che stavano per scoppiare, ero sicuro al cento per cento che non avrebbe retto quando le avrebbero mostrato la sua nuova compagna d’armi.
_ Allora ragazzi_ cominciò Percy _ Dobbiamo rendervi letali, visto che a quanto pare ci sarà una battaglia in questo mondo a breve, quindi ci occuperemo noi di voi quattro_ Indicò se stesso, Jason, Frank e Hazel.
_ Bene, prima di cominciare gli allenamenti dobbiamo armarvi_ Disse Jason.
_ Armarci?_ ripeté Draco_ Ma noi siamo già armati_ Disse indicando la sua bacchetta.
_ Non ti servirà a nulla qui, biondino_ Disse Hazel con un’aria un po’ urtata.
Conoscevo da poco quella ragazza, ma sembrava aggressiva, molto aggressiva.
Mi chiedevo perché non ci fosse Annabeth ad aiutarci, ma poi mi ricordai che lei era peggio di Hermione, avrebbe passato il tempo con quel centauro a cercare di capirne qualcosa. Avrei voluto aiutarli, ma gli sarei stato solo d’ intralcio e quindi decisi che nessuna scusa plausibile reggeva per saltare gli allenamenti, o meglio, io lo avrei chiamato massacro.
Alla fine del giro in armeria, Percy e Jason tornarono con due bauli carichi di armi, a mio avviso sembravano tutte uguali, anche se loro continuavano a chiamarle in modi diversi.
Optammo tutti per quelle che sembravano normali spade luminose, perché si, avevo dimenticato di dirvi questo minuscolo particolare, le armi brillavano di luce propria, come se il resto non bastasse!
_ Bene ragazzi, cominciamo a dividerci in quattro squadre da due, i combattimenti avverranno uno alla volta, gli altri osserveranno i loro compagni, mi raccomando la massima concentrazione_ Disse Frank.
_ Le coppie sono state fatte in base alla stazza e alla potenza, beh diciamo_ Continuò Jason guardandoci tutti quasi con disgusto.
In quel momento gli avrei fatto volentieri esplodere la faccia, se solo la mia bacchetta …
I miei pensieri vennero interrotti da un ghigno divertito di Percy, capiva perfettamente a cosa mi riferissi.
Jason ci ignorò e proseguì: _ Quello più massiccio tra voi sembra essere Ronald, quindi tu ti batterai col gigante buono qui, Frank_  Ron non mi sembrava molto contento, Frank era di dimensioni enormi, era più o meno della sua stessa stazza, ma nonostante il suo sorriso ero sicuro che Frank lo avrebbe massacrato, speravo si sarebbe almeno un po’ trattenuto.
_ Hermione tu sei della stessa altezza di Hazel, e siete tutte e due donne, quindi combatterete insieme_ Entrambe si voltarono verso Jason un po’ irritate, l’appellativo “donne” con fare dispregiativo non era piaciuto a nessuna delle due. Per quanto la nostra Hermione fosse agguerrita e ne avesse passate di tutti i colori, temevo che quella bambolina non fosse così docile come sembrava, Hermione se la sarebbe vista nera.
_ Bene, rimaniamo noi quattro, che grossomodo abbiamo tutti la stessa stazza, ma credo che le coppie possibili siano ben poche_ disse Jason_ Noto un certo feeling tra voi due, Harry e Percy, quindi le coppie saranno Percy contro Draco ed io contro lo sfregiato_
Lo guardai come se potessi incendiarlo con uno sguardo e per un attimo mi sembrò vedere del fumo uscire da sotto la sua armatura, ma fu solo un attimo, forse me l’ero immaginato.
Percy dal canto suo era felice come una Pasqua, avrebbe potuto vendicarsi del piccolo affronto che gli era stato fatto da Draco.
I combattimenti cominciarono, i primi a scontrarsi furono Ron e Frank, quest’ultimo impugnava quello che Percy mi aveva detto chiamarsi un gladius, ero convinto che Ron si sarebbe fatto tanto male.
Lo scontrò cominciò, notai che Ron non se la cavava così male come credevo, ma mi accorsi troppo tardi che in realtà era Frank a dargli quel vantaggio, quando meno se l’aspettava lo attaccò con un fendente e Ron si ritrovò steso a terra con la spada chilometri di distanza.
Poi fu il turno di Hermione e Hazel, all’inizio Hermione riuscì a schivare i colpi della spatha di Hazel in maniera quasi elegante, come era suo solito, poi però Hazel cominciò ad accelerare ed i suoi colpi si fecero più forti e più veloci, tanto che Hermione rimase ferita un paio di volte. Sarei voluto intervenire, ma Percy mi teneva il braccio e mi faceva cenno di no.
In realtà quando mi voltai  di nuovo verso la battaglia, Hermione aveva tirato fuori la bacchetta, fatto un incantesimo di immobilità ad Hazel e poi con la spada l’aveva colpita prima che quei pochi attimi di incantesimo svanissero.
Era stata furba, aveva capito che l’incantesimo di immobilità avrebbe funzionato non come da noi permanente, ma solo per alcuni secondi e ne aveva approfittato.
Hazel era a terra, sconvolta, non si curava della ferita, era solo sorpresa da Hermione, che tra l’altro era stata una delle prime a lamentarsi dell’assenza della bacchetta; ma lei non si era smentita, da brava strega che è, è riuscita in un’impresa colossale.
L’altro scontro tra Percy e Draco durò pochi minuti, se Draco aveva destrezza e sinuosità nei movimenti con la bacchetta, non era così agile e delicato con la spada, anzi era più impacciato che altro.
Basta dire che finì al tappeto in pochi minuti, ma quello scontro fu illuminante.
Osservai tutti i movimenti di Percy, il suo stare in guardia, la posizione dei piedi, i fendenti, le rotazioni, era una macchina da guerra ben oliata, il fatto che combattesse da anni era chiaro dai suoi movimenti, e Vortice nella sua mano era come se fosse il prolungamento del suo braccio, faceva esattamente quello che voleva lui.
Fu così che capii il trucco ed il segreto per battere Jason.
Presi la mia bacchetta e quella di Sambuco, impugnai la bacchetta più forte di tutti e pregai in cuor mio che i suoi incantesimi durassero un po’ in più di quelli normali, e trasformai la mia bacchetta in una spada.
Finito il combattimento tra Draco  e Percy, con un Draco borbottante per la sconfitta e un Percy al settimo cielo per la rivincita, fu la volta mia e di Jason.
Non che mi si venga a dire che io odiavo quel ragazzo, no, per nulla, è solo che non mi stava poi così simpatico, a differenza magari di Leo o Percy o ma si, dai, anche Nico, con cui avevo un buon rapporto, almeno un dialogo, Jason stava sempre sulle sue e aveva quell’aria altezzosa da “Ehi tu, fuori dalla mia nuvola” tipica di un figlio di Giove.
Il combattimento ebbe inizio e i suoi anni di esperienza in battaglia si fecero subito sentire, infatti caddi a terra come un cretino, sentii i ragazzi che ridevano, ma io non mi davo per vinto, avevo un piano e sperai che funzionasse, ma dovevo sbrigarmi, l’incantesimo non sarebbe durato a lungo.
Mi alzai, impugnai la mia spada/bacchetta e partii alla carica, quando la mia spada toccò la sua sussurrai Wingardium Leviosa e con mio enorme stupore la spada d’oro di Jason si liberò dalla sua presa e salì qualche metro più in alto, sotto in mio controllo, la feci ricadere sulla sua testa ferendolo lievemente.
Sentii la spada che tornava bacchetta e la riposai nell’armatura, quello era il suo posto, si, forse come semidio non valevo niente, ma ehi, sono un mago, tutti i miei anni di esperienza sarebbero pur dovuti servire a qualcosa.
Lo scontro era finito, io avevo vinto, dietro di me sentii Jason borbottare, non afferrai tutto il discorso, capii solo le parole “giusto” e “imbrogliare”. Imbrogliare io? Nessuno aveva stabilito regole secondo cui l’uso della magia era proibita nello scontro, era lui che mi aveva sottovalutato, e una delle cose che ho imparato da Percy è mai sottovalutare il tuo avversario se non conosci la sua vera forza.
 
Ci riunimmo dopo un paio d’ore in una sala che doveva essere il punto di ritrovo dei semidei, mangiammo tutti insieme ridendo, ma come si sa i momenti belli alle persone come noi durano poco, sempre troppo poco.
Mentre Percy era in procinto di raccontare ad Annabeth come avevo battuto Jason, arrivò Nico Di Angelo di corsa verso di noi, vestito in armatura e con la sua spada nera che gli pendeva da un fianco.
_ Ehi Nico! Sei venuto anche tu a sentire come Harry ha fatto a fettine braghe di tuono?_ Disse Leo scatenando l’ilarità generale; tutti risero a quella battuta fuorché Jason, che ancora borbottava tra sé e sé mentre Piper e Leo ridacchiavano.
_ No _ Proseguì Nico serio, dal suo tono di voce capii che il tempo dei giochi e delle risate era finito e che ora la faccenda si faceva seria.
_ Cosa succede?_ Chiese Hermione improvvisamente torva, aveva perso il sorriso che aveva fino a poco fa, come tutti noi del resto.
_ Mio padre mi è apparso in sogno, mi ha detto che l’ora è giunta, Bealfire si sta muovendo, ma non sa bene cosa stia tramando, dobbiamo sbrigarci, devo portarvi subito negli Inferi, voi sapete perché_ Concluse Nico.
Io e Percy afferrammo alla svelta, dovevamo sbrigarci e andare allo Stige e Ade stesso ci stava offrendo il libero accesso e ci diceva di sbrigarci.
Corremmo all’alloggio di Percy, ci cambiammo e alleggeriti dal peso dell’armatura corremmo alla spiaggia, Nico ci aveva detto che ci avrebbe atteso là.
 
Quando arrivammo anche lui si era cambiato, ora era vestito da Ambasciatore di Ade, aprì il portale, notai che non gli riusciva per nulla difficile a differenza di come gli avevo visto fare ad Hogwarts.
Saltò dentro e Percy fece lo stesso, rimasi solo io, sapevo cosa dovevo fare: saltare.
Una voce nella mia testa mi disse: “Non ci hai messo molto a trovare la via per l’Inferno non è vero, Harry?”
“Sta zitto Tom” Pensai e la voce si ammutolì, avevo capito benissimo che voleva mettermi in guardia, ma io non avevo scelta, dovevo saltare e così feci.
 
Mi trovai in una valle desolata, alle mie spalle un fiume nero come la pece, orribile e bellissimo allo stesso tempo e lì sulla riva c’era un dio.
Lo riconobbi dallo sguardo truce simile a quello di Nico e dal portamento altezzoso, non sapevo come si ci rivolgesse ad un pezzo grosso come lui, se vogliamo tenere conto che lui era anche il dio degli Inferi.
_ Ehm buona sera, vostra altezza_ Il dio mi guardò e sorrise, poi si voltò verso Percy.
_ Ehi Jackson, hai visto come si saluta una divinità?_ Disse rivolto al mio amico, che sorrise.
_ Cosa ti aspettavi zietto? Un inchino?_ Disse facendo un altezzoso e pomposo inchino che a me era parsa più una presa in giro, ma Ade ci passò sopra.
_ Dovete sbrigarvi, io farò finta di non vedevi_ Disse il dio facendo finta di girarsi.
_ Perché ci aiutate?_ Chiesi d’istinto.
_ Perché se non lo faccio quella mezza calzetta di un mezzosangue si prenderà tutto ciò che è mio e io devo impedirlo_ Detto questo fece un passo avanti e poi si voltò guardando il figlio_ Tu mio caro, rimarrai qui_
Nico sbiancò_ Cosa? Ma io devo combattere!_
_ No Nico, tu hai altre faccende di cui sbrigarti qui, questa non è la tua battaglia, è la loro_ Questa fu l’ultima sua parola, se ne andò senza controllare che il figlio lo facesse o meno, era sicuro che non avrebbe disobbedito.
_ Ragazzi mi dispiace_ Iniziò a dire, ma Percy lo interruppe_ No, devi fare quello che Ade ha detto, però aspetta che io e Harry abbiamo finito, devi farci un ultimo favore_ Gli occhi di Nico si illuminarono.
_ Sarebbe?_ Disse lieto di poter aiutare.
_ Devi farci uscire sani e salvi dagli inferi quando abbiamo fatto_
Nico annuì, era il minimo che poteva fare, ed ero convinto che lo avrebbe fatto volentieri.
 
Ci avvicinammo a quella riva, il fiume era una tavola nera, non c’erano onde, non c’era vita, nessun posto migliore di quello per essere lo Stige, mi chiesi dove Bealfire avesse intinto la sua bacchetta, ma non vidi nessuna grotta, se l’avessi vista quel posto sarebbe stato troppo vicino a casa.
Percy intuì i miei pensieri, si era sentito così quando aveva incontrato i centauri nella Foresta Proibita.
_ Ce la faremo, vedrai_ Disse Percy incoraggiandomi
_ Si, dobbiamo solo salvare il mondo da un pazzo squilibrato, bazzecole_ Risposi.
Sentii Percy ridere.
_ E dov’è la novità? Dovremmo esserci abituati_
Non potevo dargli torto, lo vidi tirar fuori la suo spada, Vortice, compagna di tante avventure e tanti guai, non lo aveva mai abbandonato, mai una volta.
La contemplò come se la vedesse per la prima volta, l’elsa, la punta, era perfetta, sembrava quasi che a Percy dispiacesse “sporcarla” con quell’acqua, come se poi non la sentisse più sua.
Tirai fuori la bacchetta di Sambuco, a me non dispiaceva, in fondo non l’avevo mai sentita mia, forse era per quello che non avevo vinto contro Bealfire.
“È la bacchetta a scegliere il mago signor Potter, non il contrario”
Le parole del Signor Olivander mi risuonarono nelle orecchie.
Non combattevo bene, perché non mi sentivo a mio agio con quella bacchetta, nonostante io fossi il legittimo proprietario.
Ricordavo come al campo io e la mia bachetta avessimo combattuto come Percy fa con Vortice.
Dovevo abbandonare il mio astio e combattere con lei come se fosse parte di me, ora che l’avevo accettata Bealfire non l’avrebbe avuta vinta, non questa volta.
Insieme io e Percy intingemmo la bacchetta e la spada tenendole per la punta dei manici nello Stige.
Quando le tirammo fuori, all’inizio erano nere come le acque di quel fiume, poi tornarono al loro colore e forma naturale, solo che il peso di quel potere riuscivamo a sentirlo fino a dentro le ossa.
Era giunto il momento, Nico ci aprì il portale e io ci saltai dentro come prima, questa volta però al campo sarebbe tornato un mago nuovo, un uomo nuovo.
 
 
Angolo delle autrici:
 
Micio95: Ehilà
Effe_95: Buonsalve!
Micio95: Cosa ne pensi di questo emozionante capitolo?
Effe_95: Fantastico e divertentissimo xD
Micio95: Hahhaha ti ringrazio, chissà se le nostre lettrici ameranno anche loro questo capitolo.
Effe_95: Le nostre lettrici … per favore non odiateci, abbiamo avuto gli esami, per favore capiteci! Vogliateci bene comunque :D
Micio95: Cosa ne pensate dell’incontro con Ade? Io lo adoro, è semplicemente il mio mito.
Effe_95 e Micio95: Vi aspettiamo al prossimo capitolo, fateci sapere cosa ne pensate.
 
Effe_95: Vi aspetto con il Pov di Percy.
 
Anticipazioni:
 
“_ Apri gli occhi Percy, apri gli occhi … non abbiamo molto tempo_
Percepivo quella voce, ma non avevo idea di dove ci trovassimo.
Quando spalancai gli occhi, stavo fluttuando in una stanza completamente nera, non vi erano pavimenti, né pareti e nessuna direzione in cui andare, era il nulla più totale.
Per un momento pensai davvero di aver perso la ragione, ma poi lo vidi”
 
 

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Capitolo 19
*** 19. Percy. ***


19.
 
Percy

Si, d’accordo lo ammetto.
Mi ero divertito da morire a mettere al tappeto quel damerino spocchioso di Draco Malfoy.
L’allenamento era stato piacevole e divertente, mi ero sentito finalmente a casa, con l’odore familiare dell’arena, il sudore che scorreva e Vortice che eseguiva tutti i miei comandi.
Mi ero sentito potente ed invincibile, più sicuro.
Peccato che quel momento di felicità fosse durato quanto il soffio di una candelina.
Non era stato piacevole per me ritornare negli Inferi, mi trasmettevano la brutta sensazione di essere tornato nel Tartaro, e sebbene sapessi che i due posti erano piuttosto differenti, non potevo fare a meno di collegarli e ripensare a quel luogo da brividi.
Era da giorni ormai che non vedevo Annabeth, da quando si era rinchiusa con Chirone, Rachel ed Ella, l’arpia fidanzata di mio fratello Tyson, per fare ricerche, per cercare di capire cosa avesse in mente Bealfire, cosa stesse progettando per far fuori gli dei dell’Olimpo …
Cielo, quelle parole mi sembrava di averle ripetute centinaia di volte.
Avevamo appena finito gli allentamenti all’arena quando vidi qualcosa che catturò la mia attenzione. Grover e Juniper, la sua fidanzata, correvano come ossessi verso di noi.
Ok, c’era decisamente qualcosa che non andava.
Primo, perché Grover non correva mai.
Secondo, perché era sparito non appena eravamo tornati al Campo Mezzosangue.
Terzo, era sparito per fare ricerche su Bealfire, il che significava che aveva notizie di lui.
E io ero piuttosto sicuro di non volerle sapere.
_ Peeeercy!_
Ecco un altro brutto segno, Grover aveva pronunciato il mio nome belando sulla vocale, e lo faceva solamente quando era estremamente nervoso.
_ Che succede Grover?_ Domandò immediatamente Jason, riponendo la spada d’oro imperiale nel fodero attaccato alla cintura.
Il mio amico satiro aveva il volto pallido e sembrava essere piuttosto provato.
_ Abbiamo avuto notizie da alcuni spiriti della natura_ Raccontò Juniper per lui, anche lei era affaticata e gli occhi verdi erano lucidi di linfa, come se stesse per piangere.
Mi aveva sempre fatto uno strano effetto vederla frignare.
Le sue lacrime erano verdi … come i suoi occhi.
_ Cosa dicono?_ Domandò immediatamente Harry, era ancora un po’ provato e sporco di polvere dopo un altro allentamento con la spada, stavano tutti facendo progressi, anche quel Malfoy, dovevo ammetterlo.
_ Sarà meglio parlarne quando tutti saranno presenti_
Propose Hermione, aggiustando i capelli ricci e scombinati dietro le orecchie.
Non mi piaceva affatto quella situazione, avevo come una pessima sensazione alla bocca dello stomaco, come se qualcosa stesse andando terribilmente storto.
Non sapere cosa Bealfire stesse combinando mi metteva in agitazione, non sapevamo dove si stesse nascondendo ne quali fossero i suoi piani, e questo mi spaventava.
C’era una calma troppo irreale, mi sembrava quasi che stessimo perdendo tempo.
Sentii una strana stretta alla bocca dello stomaco, come una sorta di fastidio pressante dettato dallo stato d’ansia in cui ero caduto, sperai di sbagliarmi mentre raggiungevano la stanza con il tavolo da ping- pong.
 
Eravamo tutti nervosi e di pessimo umore.
Da cosa lo avevo dedotto? Nessuno rideva, nessuno parlava e Clarisse aveva fatto più solchi con il suo pugnale in quei pochi minuti che durante tutti gli anni trascorsi al campo.
Il che era un record, sul serio!
_ Io, Chirone, Ella e Rachel … non abbiamo scoperto nulla_
Esordì tetramente Annabeth, aveva le occhiaie e i suoi tempestosi occhi grigi erano spenti, forse a causa dello stress e della mancanza di sonno, avrei voluto che si fermasse un po’, che riprendesse le forze, che si riposasse.
_ Che consolazione!_ Brontolò Leo giocherellando con delle viti, al suo fianco Calypso gli diede una leggera gomitata. Non potevo biasimare il malumore di Leo, dopo tutto quello che aveva passato nella guerra contro Gea, era stato lui a pagare il prezzo più alto …
Perché io non ero riuscito a fare nulla.
Avevamo pianto la sua scomparsa per settimane quando era tornato su quel drago terrificante in compagnia di una mia ex fiamma …
_ Ma abbiamo notizie dagli spiriti della natura_
Commentò Chirone, avevo come la sensazione che stesse tentando di tirarci su di morale, ma che lui stesso non ne fosse convinto, dopotutto non sapevamo quali fossero le notizie di Grover, anche se ero piuttosto sicuro che avrebbero creato il panico totale.
Grover era estremamente nervoso mentre lo fissavamo.
Stava mangiando una lattina di Diet Coke tutta di fila e già adocchiava la successiva, quando faceva così sapevo che si trovava in uno stato d’ansia eccessivo, mi sembrava quasi essere tornato ai tempi in cui fronteggiavamo Crono …
Non so perché, ma quel pensiero mi fece contrarre ancora lo stomaco.
Ancora quella brutta sensazione …
_ Ehm, si … sono stato contattato da un gruppo di driadi. Hanno intercettato la Progenie del Serpente nelle vicinanze di Central Park … abbiamo saputo …_
Grover non continuò e un silenzio pesante cadde sulla tavolata, lanciai uno sguardo veloce ad Harry, anche lui ricambiò, sapere che Bealfire era così vicino all’Empire State Building non era un bel segno, la battaglia finale si stava avvicinando sempre più e lo sapevamo bene entrambi, ci capivamo benissimo ormai.
_ Cosa satiro?! Cosa sai?_ Sbottò spazientito Draco, in altre circostanze gli avrei risposto a tono per il modo in cui si era rivolto al mio migliore amico, ma quella volta aveva ragione.
Dovevamo sapere e Grover non poteva permettersi di perdere tempo.
Anche se quello che stava per dire sarebbe stato terribile.
_ E’ … _ Grover lanciò un’occhiata veloce a me ed Annabeth, era imbarazzato?
_ E’ sceso nel Tartaro_
Quando pronunciò quelle parole, un silenzio opprimente cadde sulla tavolata.
Il cuore aveva preso a battermi freneticamente nel petto, cosa diavolo ci era andato a fare Bealfire nel Tartaro? Mi venne da vomitare solo a pensarci.
Anche Annabeth al mio fianco era sbiancata pericolosamente, non ci piaceva ricordare quei momenti, non mi piaceva ricordare come quel posto avesse fatto quasi uscire il peggio di me. E all’improvviso mi infuriai, mi infuriai nel pensare a quanto fosse stato difficile per noi, mentre Bealfire, quel traditore, se ne andava dal Tartaro come niente fosse!
Gli altri ci fissavano, o distoglievano lo sguardo.
A quel punto tutte le bevande sul tavolo scoppiarono di colpo, e non mi importò tanto di non essere riuscito a controllarmi.
_ Percy!_ Sbottò Chirone interrompendo il terribile silenzio che si era venuto a creare.
_ Stupido pivello!_
Gli diede subito man forte Clarisse, con l’aria talmente furiosa che ero piuttosto sicuro mi avrebbe volentieri tirato quel pugnale dritto sulla fronte se avesse potuto farlo.
_ Non è importante che abbia perso il controllo_ Intervenne prontamente Hermione zittendo tutti, al mio fianco Annabeth mi afferrò una mano, perché lei poteva capirmi.
_ Il punto è …_ Le diede man forte Harry, sembrava calmo, intenzionato a spostare l’attenzione da noi e gli fui davvero grato per questo_ … cosa ci è andato a fare in quel posto? Non è l’abisso oscuro, il posto dove nascono tutti i mostri o roba simile?_
Chirone annuì lentamente, e a quel punto gli occhi tornarono tutti su Grover, che era arrivato alla sua quarta lattina di fila, l’atmosfera era talmente tetra che nemmeno i fratelli Stoll ne combinavano una delle loro, erano fiacchi e preoccupati.
_ E’ andato per far uscire qualcuno_
Bisbigliò Grover.
_ Far uscire qualcuno? Che vuol dire?!_ Sbottò Piper.
_ Ehi, ma farlo uscire in che modo? Le Porte della Morte sono state …_ Intervenne Hazel.
_ E poi chi è che vuole far uscire?!_ La domanda di Will Solace fu quella che fece zittire il brusio che si era andato a creare attorno al tavolo.
_ Adesso basta, fate silenzio. Lasciate parlare Grover_
Intervenne Chirone e cadde il silenzio. Il mio amico satiro lasciò finalmente andare la lattina e deglutì rumorosamente, stava fissando me negli occhi, il che non mi piacque.
_ Mi dispiace davvero tanto ragazzi, non vorrei … davvero, io …_
_ Parla, ragazzo capra!_ Lo interruppe Annabeth.
Grover fece un respiro profondo e poi lo disse.
_ Vuole far uscire Crono e Gea. Non so come, è riuscito a fargli acquisite una nuova forma tramite la stregoneria, vuole far uscire loro_
A quel punto scoppiò il putiferio totale.
Ma mentre tutti urlavano e sbraitavano, io mi estraniai completamente.
Non pensavo a nulla, non sentivo nulla, vidi Leo dare di matto e imprecare contro Gea e Bealfire, vidi tante cose ma … fu solo la stretta allo stomaco ad attirare la mia attenzione.
Credevo che il cervello mi fosse andato in panne per lo shock.
Ma il dolore divenne talmente insopportabile che mi lasciai scappare un lamento attirando l’attenzione di tutti, strinsi forte il tessuto della maglietta arancione del Campo Mezzosangue, ma prima che potessi rendermene conto, ero già caduto in uno stato d’incoscienza …
 
_ Apri gli occhi Percy, apri gli occhi … non abbiamo molto tempo_
Percepivo quella voce, ma non avevo idea di dove ci trovassimo.
Quando spalancai gli occhi, stavo fluttuando in una stanza completamente nera, non vi erano pavimenti, né pareti e nessuna direzione in cui andare, era il nulla più totale.
Per un momento pensai davvero di aver perso la ragione, ma poi lo vidi,
Vidi da dove era arrivata la voce, e chi aveva pronunciato quelle parole.
In quel momento stavo fissando … un mio vecchio nemico.
_ Non essere così sorpreso Percy …_
Luke Castellan mi stava fissando con un ghigno fastidioso sulle labbra e la cicatrice increspata all’altezza degli occhi chiari e lucenti.
Ok, ero morto.
Lo shock mi aveva talmente colpito che avevo avuto un infarto ed ero morto.
Certo che … come morte era davvero molto gloriosa, immaginavo già l’epitaffio sulla mia lapide “ Morto perché non sopportava più le follie divine”.
_ Non sei morto se è quello che ti stai chiedendo_ Luke stroncò immediatamente i miei vaneggiamenti, avevo come la sensazione che potesse percepire tutto quello che pensavo.
Mi sentivo piuttosto scosso nel vedermelo davanti.
Era stato un mio nemico per tanto tempo, anche se prima per me era un amico, avevo ancora la cicatrice sulla mano a causa di quello scorpione degli inferi che mi aveva punto anni prima, rischiando di uccidermi, ma non provavo più le stesse cose.
Luke sembrava sereno.
_ E allora cosa ci faccio qui? Sto delirando?_ Domandai.
_ No, ho deciso di rinascere Percy. Un po’ di tempo fa è venuto a trovarmi mio padre … una concessione speciale da parte di Zeus ed Ade, abbiamo parlato …_ Era la prima volta che Luke parlava di suo padre senza sembrare nervoso, sembrava essere tornato quel ragazzo spensierato e felice di cui mi aveva tanto parlato Annabeth_ … mi ha chiesto se avessi voluto rinascere ancora una volta come figlio suo … ed io ho accettato. Prima di andare però, ho percepito cosa si agitava nell’aria, e ho chiesto quest’ultima concessione_
Mi accigliai sentendo quelle parole, possibile che Luke volesse aiutarci?
Ero rimasto colpito dal suo racconto, sapevo che avrebbe voluto rinascere ma …
_ Perché hai voluto vedermi Luke? _
Lui sorrise nuovamente mettendo in mostra il suo ghigno fastidioso.
_ Perché credo tu ti stia ammattendo Testa D’alghe_
Il fatto che mi avesse chiamato in quel modo mi bloccò completamente, perché solo Annabeth lo faceva, oppure Talia quando voleva irritarmi.
_ Che cosa vuoi dire?_
_ Voglio dire che è una trappola! Apri gli occhi. Crono è stato sconfitto, Gea è stata sconfitta! L’hai visto con i tuoi occhi, loro non possono tornare Percy … non è quello che sembra_
Quando Luke smise di parlare mi sembrò quasi di ricevere come una doccia fredda.
Sollevai la testa di scatto e Luke ghignò.
_ Ma allora è … una trappola! Bealfire vuole spostare la nostra attenzione su altro?_
Luke non rispose quello che mi sarei aspettato, fece un piccolo inchino e la sua immagine diventò più sfocata, mentre voci indistinte entravano nelle mie orecchie e macchie bianche di visi sfocati invadevano il mio campo visivo.
_ Ricordati Percy, non è quello che sembra. Bealfire, non è quello che sembra_
 
Fui strappato così brutalmente dal mio incubo che ebbi come un risucchio e mi ritrovai boccheggiante in un lettino d’infermeria, con una moltitudine di persone che mi fissavano sconvolte. Annabeth era al mio fianco, mi teneva una mano e stava piangendo.
Harry ed Hermione invece mi fissavano in modo strano.
Notai che Leo aveva un brutto livido sulla fronte, come se si fosse colpito da solo con una chiave inglese quando aveva dato di matto, poco più in la se ne stava Hazel, Frank, Draco, Ron, Jason, Piper e Rachel leggermente accigliati, preoccupati.
_ Ho … ho … _ Cominciai a balbettare, ma Chirone si fece avanti e mi interruppe.
_ Abbiamo sentito tutta la conversazione Percy … è stato come se ti fossi sdoppiato in due personalità, hai parlato con la voce di …_
Chirone non completò la frase e non ci fu bisogno di aggiungere altro.
Harry fece un passo avanti e incrociò le braccia al petto.
_ Bealfire si prende gioco di noi, è arrivato il momento di farla finita_
Era arrabbiato e determinato, gli brillavano gli occhi, e quella rabbia contagiò anche me.
Mi alzai sul letto anche se ero dolorante, ma sentivo uno strano fuoco ardermi dentro.
_ La faremo finita … il prossimo chiaro di luna_
Ne ero sicuro.
 
 
Angolo delle autrici:
 
Effe_95: Buonsalve!
Micio95: Ehilà.
Effe_95: Per prima cosa ci scusiamo per l’enorme ritardo, non abbiamo intenzione di abbandonare la storia, assolutamente. A nostra discolpa, vi comunichiamo che stiamo preparando una bella sorpresa per voi :D
Cosa ne pensi del capitolo?
Micio95: Bellissimo, sono rimasta senza fiato fino all’ultimo.
Effe_95: Percy non ha dato il meglio di se, è uscito proprio fuori di testa xD
Micio95: Si, ma dai, poverino, bisogna capirlo :)
Effe_95: Certo che Bealfire ci è andato giù pesante stavolta.
Micio95: Eh si, chi se l’aspettava ;)
Effe_95: Anche voi fateci sapere cosa ne pensate. Secondo voi Luke ha ragione? Quali sono i veri piani di Bealfire?
 
Micio95: Vi aspetto al prossimo capitolo con il pov di Harry ( questa volta vi promettiamo che uscirà presto)
 
Effe_95 e Micio95: Non ci abbandonate perché il meglio deve ancora venire! Ah, a proposito, siamo a -3 dalla fine! Restate con noi :)
 
Anticipazioni:
origliato quelli che sembravano essere, cosa … spiriti della natura? Che dicevano di aver sentito Bealfire avere l’intenzione di risvegliare due pezzi grossi.
Percy mi aveva spiegato che uno era un titano sconfitto dai semidei e l’altra era tipo madre natura-barra-vi ucciderò tutti.
Si lo so è abbastanza inquietante, se voi immaginavate una tenera donzella dai capelli lunghi biondi ornati da fiori che corre sui prati scalza, potete scordarvela!”
 
 

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Capitolo 20
*** 20. Harry. ***


20.
 
Harry

Ok, questa storia non voleva per niente volgere al termine e le cose andavano sempre peggio.
Eravamo ad un bivio, le strade erano due: scegliere di fidarsi delle informazioni che avevano origliato quelli che sembravano essere, cosa … spiriti della natura? Che dicevano di aver sentito Bealfire avere l’intenzione di risvegliare due pezzi grossi.
Percy mi aveva spiegato che uno era un titano sconfitto dai semidei e l’altra era tipo madre natura-barra-vi ucciderò tutti.
Si lo so è abbastanza inquietante, se voi immaginavate una tenera donzella dai capelli lunghi biondi ornati da fiori che corre sui prati scalza, potete scordarvela!
L’alternativa era seguire le indicazioni di un ragazzo (morto) che si stava per reincarnare in cosa … un fiore?? No scherzo, probabilmente era un altro semidio.
Comunque, questo Mister Nuova Vita ci aveva detto che in realtà il piano era un altro.
Ma quale poteva essere?
Non avevo idea di cosa fare e a chi credere.
Percy era fuori di testa, la paura di un ritorno dei due cattivi per eccellenza faceva tremare tutti loro, e non avevano tutti i torti.
Ma se Luke aveva ragione allora quello era solo un modo per depistarci. Forse la sua intenzione era attaccarci su due fronti? Ma no, come poteva fare senza alleati …
Alleati … ALLEATI!!
Ecco la chiave di tutto.
Mi alzai dalla riva del mare dove ero seduto e corsi al “tavolo da ping-pong”, dovevo ancora abituarmi all’idea.
_ Ragazzi, ci sono!_ Gridai arrivato al tavolo dove erano tutti riuniti a discutere.
Seguirono una serie di occhiate truci da parte della maggior parte di loro.
_ Ehi ragazzo, stai dando di matto? Quel viaggio agli inferi ti ha fatto male_
Disse Clarisse ridendo sotto i baffi.
_ Ehi volevo farti notare che io sono già morto una volta e tornato in vita_
Notai Clarisse che si zittiva, cosa a cui evidentemente non era abituata, Percy mi faceva l’occhiolino soddisfatto, continuai.
_ Tornando a noi_ mi voltai verso Chirone che mi guardava attento_ Penso che Percy vi abbia raccontato del suo sogno_ Tutti fecero cenno di si con la testa.
_ Bene_ proseguii_ Secondo me Luke ha ragione. Andiamo ragazzi! Gea e Crono sono morti, e non credo sia così facile farli tornare in vita, neanche Bealfire ha questo potere_
Dissi, cogliendo l’attenzione di tutti i presenti.
_ Dove vuoi arrivare?_ Chiese Percy attento alle mie parole.
_ Mettiamola così, io sono il più grande mezzosangue del mondo, ho in progetto di distruggere l’Olimpo e via dicendo, secondo voi faccio si che quattro spiritelli scoprano i miei piani?_ All’improvviso vidi il volto di Percy illuminarsi.
_ Ma si! Hai ragione! Bealfire non poteva non essersi accorto di essere spiato! Di sicuro ha detto quelle cose per spaventarci e metterci in agitazione!_
Il suo filo dei pensieri si era collegato col mio.
_ Esatto lui è forte, ma non ha il potere per resuscitare QUEI morti_
Dissi mentre vidi la faccia di tutti i miei amici collegare pezzi di puzzle sconnessi.
_ Ma allora perché scendere nel Tartaro?_ Chiese Hermione, che con la sua spigliatezza aveva fatto la domanda giusta, come al solito.
_ Hermione, se tu fossi un super cattivo, e avessi bisogno di uccidere gli dei, che cosa faresti?_ Le chiesi, cercando di farla ragionare.
_ Beh è ovvio, cercherei alleati_ Disse riflettendo.
_ Ma si!_ aggiunse Ron_ Bealfire è sceso nel Tartaro per cercare alleati, quando ha scoperto di essere stato visto ha inventato la palla che andava a risvegliare Gea e Crono, così la nostra attenzione era su di loro e non sull’esercito di mostri che è andato a reclutare!_
Si fermò un attimo mi guardò e disse: _ Harry sei decisamente un genio!_
_ Dovremmo prepararci allo scontro_ Disse Clarissa guardando Chirone.
_ Assolutamente_ disse lui_ Se questo mezzosangue vuole invadere l’Olimpo avrà sicuro bisogno di un esercito che si occupi di noi semidei mentre lui fa la sua scalata trionfale verso gli dei_
_ Che prima donna!_ Rispose Leo giocando con dei bulloni.
_ Dobbiamo dividerci i compiti_ disse Jason _ Il Campo Giove può aspettarlo all’entrata di New York e arrestare la prima orda di mostri, il Campo Mezzosangue starà vicino all’ingresso dell’Olimpo, mentre Percy, Harry, io ed Hermione dovremmo stare all’Olimpo come ultima difesa_ Spiegò il suo piano, ma non convinceva molta gente.
_ Il tuo è un ottimo piano_ disse Chirone_ Ma non sappiamo da dove partirà l’attacco, quindi il territorio da coprire è troppo vasto_
Osservò facendo comparire una piantina di New York sul tavolo.
Rimanemmo tutti in silenzio, non sapevamo da dove cominciare, né come procedere. Mi sentivo uno di quei condannati al patibolo che sa di dover morire, ma non sa dove arriverà il colpo finale, e quella cosa non mi piaceva.
Eravamo nella merda più totale, potevamo solo sperare di arginare al minimo le perdite.
_ Della gente morirà_ Dissi interrompendo il silenzio_ E sarà soltanto colpa nostra_
 
Qualche ora dopo, io e Percy eravamo in arena ad allenarci, la mia bacchetta aveva ripreso a funzionare, intinta nello Stige aveva recuperato forza ma non era ancora abbastanza.
_ A cosa stai pensando Harry?_ Chiese Percy tutto sudato a causa dell’allenamento estenuante a cui si era sottoposto.
_ Beh, sto pensando che molte persone perderanno i propri cari ed è tutta colpa mia_
Dissi sedendomi a terra.
_ Non è vero e lo sai, perché dici così?_ Mi chiese sedendosi accanto a me.
_ Perché è così Percy, possiamo girarci intorno quanto vuoi tu, ma se io non mi fossi fidato ciecamente di quel mostro ora non saremmo qui_ Avevo il volto tra le gambe, non potevo sopportare altre morti sulla coscienza; il ricordo di Sirius, Silente, il professor Lupin, Fred e tanti altri era ancora fresco nella mia mente, erano morti perché io non ero stato abbastanza forte da uccidere Voldemort, non fui abbastanza forte da uccidere Minus invece di lasciarlo scappare per correre ad aiutare  Voldemort nella sua ascesa. Tutte quelle persone che avevano combattuto per me, che avevano creduto in me, erano morte e io le avrei portate sulle mie spalle per sempre. Ora il fato, non contento, mi ci aveva fatto cascare di nuovo, mi ero fidato di un uomo che in realtà era un mostro e ora altri ragazzi, altri eroi sarebbero morti senza compiere grandi impresi, e tutto a causa mia.
_ Harry_  disse Percy interrompendo il flusso dei miei pensieri_ Non incolparti di colpe che non hai, tu non hai costretto nessuno a combattere per te, né prima né ora, gli altri l’hanno scelto volontariamente per proteggere il mondo che conosciamo e per proteggere i loro cari e poi anche io mi sono fidato di Bealfire, e sono stato io che non ho saputo essere forte quanto Hermione nella battaglia, non prenderti le colpe da solo, questa volta siamo in due_
Rimanemmo in silenzio per un po’, poi Percy riprese a parlare.
_ Secondo te ce la faremo a fermarlo?_ Chiese, guardando il profilo del mare in lontananza.
_ Non lo so Percy_ Non avevo la risposta a quella domanda_ So solo che lui ha intenzione di sterminare noi e l’Olimpo_ Dissi sconfortato.
_ Già_ Aggiunse desolato.
Dopo un po’ il viso di Percy si illuminò.
_ Harry_ Gridò.
_ Cosa?_ Risposi guardandolo.
_ Stiamo sbagliando tutto!_ Disse scattando in piedi.
_ Come?_ Lo guardai esterrefatto_ Cosa vuoi dire?_
_ Che lui non ha nessuna intenzione di uccidere noi, né di distruggere l’Olimpo_
Lo guardai a bocca aperta.
_ Ma cosa dici Percy? Lui stesso lo ha detto_ Gli feci notare.
_ Appunto_ prosegui come se io dovessi afferrare una cosa tanto ovvia, che in realtà non era _ Harry, seguendo il tuo ragionamento, un gran cattivo svelerebbe i suoi piani dall’inizio?_ Chiese aspettando che io capissi, e stavo iniziando ad afferrare il concetto.
_ Depistaggio_ Fu la prima cosa che mi venne in mente_ Come l’idea di svegliare Gea e Crono_
_ Esatto Harry, depistaggio, ci ha detto di volerci uccidere, no? Allora perché non farlo ad Hogwarts? Lui era molto più forte di noi là_ Disse sedendosi di fronte a me.
_ Perché avevamo il ciondolo che avrebbe potuto rubargli i poteri_ Dissi.
_ Ma non sapevamo usarlo, Harry io non dico la battaglia, parlo di prima, nel castello, poteva farci fuori e trovare spada, bacchetta e ciondolo da solo, perché non l’ha fatto?_
_ Percy, non avrebbe mai trovato la bacchetta senza di me, ci ha usati, come la spada, non si sarebbe mai fatta toccare da lui_.
_ Questo è vero, ma gli servivi tu, Ron magari, non tutti noi, perché non ucciderci facendolo sembrare un incidente?_
_ Forse per paura di essere scoperto?_
_ E chi avrebbe sospettato del grande preside? Non ci sarebbe voluto niente a far cadere le colpe su qualcun altro_
_ Dove vuoi arrivare Percy? Stai forse dicendo che lui non ha nessuna intenzione di ucciderci?_
_ Avrebbe potuto farlo in qualsiasi momento e nessuno lo avrebbe incolpato della nostra morte, ti avrebbe abbindolato, costretto ad usare la spada per arrivare qui con una scusa e i migliori combattenti del campo erano morti, chi poteva fermarlo?_
_ Hai ragione Percy, ma allora perché? Perché non ci ha ucciso?_
Lo guardai dritto negli occhi e vidi la risposta chiara come se l’avessi scritta avanti.
_ Perché l’unica persona che vuole vedere morta è sull’Olimpo_ Disse Percy.
_ Era, sua madre_ Continuai io.
_ Lui non ha niente contro di noi, infondo non gli abbiamo fatto nulla, lui non vuole sterminare la razza dei maghi e dei semidei, lui vuole solo vendicarsi di sua madre, che lo ha trattato come un mostro e che voleva ucciderlo quando ancora era in fasce_
_ Non possiamo permetterglielo_ dissi concreto e rapido_ Dobbiamo radunare quanti più uomini è possibile avanti l’Olimpo e aspettare che arrivi per distruggerlo_
_ Già, lui  non vuole ucciderci, ma se qualcuno si mettesse sulla sua via non esiterebbe a farlo fuori_ Disse cercando nella sua mente una qualche soluzione che però non trovava.
_ Dovremmo avvisare Chirone, e far preparare tutti alla battaglia_ Dissi alzandomi.
Lui fece lo stesso e si diresse verso l’alloggio di Chirone, dovevamo preparare un attacco.
 A quanto pare mi ero dimenticato un dettaglio importante.
Quella notte ci sarebbe stata la luna piena e di sicuro Bealfire avrebbe attaccato, dovevamo sbrigarci.
Chirone capì che il nostro ragionamento aveva senso, mandò un messaggio agli dei per informarli degli ultimi avvenimenti, e come al solito non ebbe risposta.
L’Olimpo era definitivamente chiuso, gli dei si erano chiusi nella loro tana come topi per paura che il gatto potesse avere la meglio.
Ero sicuro che qualche barriera non sarebbe servita a fermare quel gatto.
Il tramonto era il momento più bello della giornata, l’insieme dei colori, il sole che svanisce dietro le montagne, ma quella sera il tramonto era pallido e stanco, senza i colori vividi di sempre, anche il sole si era preparato a lasciare posto a quella luna che altro non avrebbe portato che sventure.
Eravamo tutti in piedi di fronte al confine del Campo Mezzosangue, l’accesso all’Empire State Building era chiuso, e per arrivarci Bealfire doveva passare dal campo e questo lo sapeva fin troppo bene anche lui.
La luna era sorta nel cielo, bella e piena come non l’avevo mai vista, pregai che quella non fosse l’ultima volta che la vedevo. Mi sarebbe mancata, ma sapevo che avrei combattuto con tutte le mie forze e i miei amici di sempre erano lì al mio fianco.
Hermione stringeva la mano a Ron forte, e nell’altra aveva la bacchetta stretta, al fianco una spada in caso di necessità. Ron come Hermione era munito di spada e bacchetta, vicino a loro Draco, armato come gli altri due, guardava fisso avanti a se pronto alla battaglia come non mai. Se giusto un anno prima mi avreste detto che io e Malfoy avremmo combattuto fianco a fianco avrei riso a crepapelle, ora era diventato il mio migliore alleato.
Loro tre erano alla mia sinistra, alla mia destra c’erano Percy, Annabeth, Jason, Piper, Leo, Hazel e Frank. Avevano tutti un’aria decisa e calcolatrice, avevano combattuto tante battaglie e quella non sarebbe stata l’ultima.
Per un esercito di maghi e semidei ci si aspetta che avessimo un piano organizzato nei minimi dettagli, e invece no, l’unico che ci restava era attaccare, difendersi, non far avanzare il nemico e possibilmente non morire.
Sentimmo dei rumori provenire dalla foresta, i nostri cavalli alati ci dissero che l’esercito più grande che avessero mai visto stava avanzando con al capo Bealfire.
Il mio cuore batteva all’impazzata, una grande battaglia stava per cominciare e sapevo che una cosa almeno l’avremmo fatta. Quella sera avremmo fatto la storia.
L’esercito avanzò finché pochi metri non ci separarono da loro.
Bealfire in testa, scese da cavallo e si pose a metà strada tra noi e il suo esercito.
_ Non sono qui per combattere o per uccidere nessuno di voi_ Disse.
Dalle miei spalle iniziarono dei mormorii, sapevo che quando la gente inizia dei discorsi del genere poi c’è sempre un MA, che infatti non tardò ad arrivare.
_ Ma_ proseguì_ Chiunque di voi si metterà sulla mia strada non esiterò ad ucciderlo, i miei uomini hanno l’ordine di non attaccare, ma non gli è stato proibito di difendersi, a voi la scelta semidei_
_ La storia è già decisa Bealfire_ disse Chirone avanzando_ Tu stesso l’hai scritta quando hai portato qui il tuo esercito._
_ Non per uccidere voi, se mi lasciate passare nessuno vi torcerà un capello_
Disse risalendo a cavallo.
_ Non ti lasceremo distruggere casa nostra alleandoci con te_
Disse Chirone tirando fuori la sua spada.
_ Bene_ disse Bealfire con un sorriso, da un lato ero certo che lui non volesse ucciderci, ma dal suo sguardo si capiva che infondo era più contento che le cose fossero andate in quel modo.
Lui sarebbe passato per quello dotato di misericordia che ci aveva dato un via di salvezza.
Non aveva ancora capito con chi aveva a che fare.
Quando Bealfire stava per avanzare, delle luci illuminarono il campo e delle figure comparvero avanti a noi.
Bealfire rimase stupito e scese da cavallo ridendo come un pazzo.
_ Oh bene_ disse guardando le figure che ora cominciavano a delinearsi _ La cara mammina si è degnata di venirmi incontro! Oh grazie madre, mi hai risparmiato di salire fin là su_ disse indicando il cielo e poi aggiunse_ Ora ti devo un favore_
Sulla sua faccia non c’era segno di gioia, ma solo rabbia, profonda rabbia.
_ Bealfire figliolo, finiamola qui, non ha senso andare avanti con questa faida_
Disse Era, al suo fianco, Poseidone, Apollo, Efesto e Atena erano pronti allo scontro.
_ Ma certo madre, questa piccola faida finirà quando tu morirai_ tirò fuori la sua bacchetta_ Oh bene, guarda chi c’è, te lo ricordi madre?_ Bealfire guardò sua madre, che sbiancò.
Io e Percy guardammo incredula Era ammutolirsi.
_ Bene, bene_ continuò Bealfire_ Farebbe meglio a tornarti la memoria, perché adesso perirai per mano sua _.
                                   
 
Angolo delle autrici:
 
Micio95: Ehilà.
Effe_95: Buonsalve.
Micio95: Cosa ne pensi di questo capitolo?
Effe_95: E che te lo dico a fare? Meraviglioso ;)
Micio95: Addirittura? ;)
Effe_95: Ma certo! E’ un capitolo ricco di colpi di scena!
Micio95: E’ vero, i nostri amici non fanno altro che sorprenderci.
Effe_95: Percy ed Harry sono stati davvero intuitivi.
Micio95: Si, ma chissà quali sono i veri piani di Bealfire.
Effe_95: E così siamo arrivati alla battaglia finale … ;)
Micio95: Non vedo l’ora che arrivi, come finirà?
 
Effe_95 e Micio95: E voi cosa ne pensate? Cosa succederà adesso che sono arrivati gli dei? Ne usciranno tutti vivi? Fatecelo sapere per favore, abbiamo visto che ci seguite in tanti, ci farebbe piacere avere la vostra opinione!
 
Effe_95: Vi aspetto il prossimo con il pov di Percy. Vi ricordo che siamo a -2 dalla fine ;)
Vi ricordo anche che stiamo preparando una sorpresa per voi che ha a che fare con Bealfire!

Anticipazioni: 
“_ Facciamola finita Harry_
_ Insieme Percy_
E in quel momento le nuvole nel cielo si scostarono, mostrando il buio della notte.
Era l’ultimo chiaro di luna.”

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Capitolo 21
*** 21. Percy. ***


21.
 
Percy


_ Farebbe meglio a tornarti la memoria, perché adesso perirai per mano sua _.
Ok, d’accordo. Ero piuttosto sicuro che gli avvenimenti degli ultimi giorni avessero ammattito un po’ il mio cervello già non troppo funzionante, ma le parole di Bealfire non avevano alcun senso per me.
Stava parlando della sua bacchetta come se fosse una persona viva, ed Era sembrava più bianca di un lenzuolo, non avevo mai visto sua maestà la regina delle vacche con quell’espressione atterrita.
Fino a pochi istanti prima, da quando io ed Harry avevamo avuto la nostra conversazione sul lago, quando avevamo avuto l’intuizione giusta che ci aveva portati a scoprire tutta la verità, ero carico d’adrenalina e preoccupazione.
Sono abituato a combattere, sono un semidio e quella è la mia natura, la paura di morire, di perdere degli amici, sono tutte sensazioni naturali per me, per quanto sia deprimente ammetterlo, ma con quelle parole tutte le mie certezze stavano crollando una dietro l’altra.
_ Tu hai ucciso Killian, e adesso perirai per questo_
Killian? Chi diavolo era Killian?!
Io ed Harry ci lanciammo uno sguardo accigliato, nella nostra fila di guerrieri calò il silenzio assoluto, avevamo tutti sguardi perplessi, Hermione ed Annabeth sembrava stessero avendo una conversazione silenziosa con il cervello per quanto si stavano guardando intensamente.
Tuttavia, non avemmo nemmeno il tempo di conversare.
Tutto precipitò nella frazione di pochi istanti.
_ Attaccate!_ Il grido di battaglia di Bealfire risuonò per tutto il campo, la terra cominciò a tremare sotto l’avanzare minaccioso della sua armata, dracene, lestrigoni, ciclopi, centauri selvatici, dissennatori, lupi mannari, era un’accozzaglia di mostri di tutte le specie.
Bealfire aveva fatto capo ad entrambi i mondi.
Fu difficilissimo respingere la prima orda, l’impatto fu talmente violento che parecchi dei nostri furono costretti a retrocedere di metri, sempre più vicini ai confini magici del campo.
Dovevo proteggerlo con tutte le mie forze ad ogni costo.
Afferrai Vortice e stringendola forte tra le mani, sapendo che quella sarebbe stata l’ultima volta che avremmo combattuto insieme la stessa battaglia, mi gettai nella mischia.
Combattevo come un forsennato facendo appello anche ai miei poteri, avevo un vortice attorno al corpo che ero riuscito a procurarmi attingendo dal laghetto delle canoe, non troppo distante, sapevo che mi avrebbe prosciugato in fretta le forze ma non avevo scelta.
Menavo fendenti a destra e sinistra, ma contemporaneamente non potevo fare a meno di darmi un’occhiata intorno, intravidi con la coda dell’occhio Harry alle prese con un gruppo di dissennatori che respingeva indietro evocando potentissimi patroni, al suo fianco combattevano Hermione e Ron attingendo forza sia dalla bacchetta che dalla spada.
Sembravano proprio una squadra ben oliata, si vedeva che avevano combattuto innumerevoli battaglie insieme.
Ai margini del campo intravidi invece Frank, Hazel, Leo, Calispo ed Efesto combattere forsennatamente contro un gruppo inferocito di ciclopi che cercavano in tutti i modi di raggiungere il pino di Talia dove faceva ancora bella mostra di se il Vello d’Oro.
_ Attento Jackson!_
Mi distrassi solamente per un secondo, valutando se fosse il caso o meno di raggiungere i miei amici per aiutarli, ma quel secondo sarebbe stato sufficiente ad uccidermi se Draco Malfoy non avesse deviato il giavellotto di quella dracena con uno strano incantesimo.
_ Che fai? Ti fai uccidere da uno stupido serpente? _ Sbottò Draco con voce ironica, aveva i capelli scombinati, la divisa da mago sgualcita e alcuni graffi sulla faccia, ma se la stava cavando piuttosto bene anche lui_ Sei entrato nei Serpeverde no? Qualcosa dovrai pur valere o sei solo un pappamolle?_ La sua voce era intrisa di ironia, ma quel sorrisetto fastidioso sulle sue labbra servì a farmi riscuotere, scollai la testa e con un grido potente feci fuori un’intera fila di lestrigoni tra affondi, rovesci e parate.
Quando ebbi finito ero sudato peggio di un maiale, ma additai Draco con la spada e fece un suono del tipo: “Tsz” atteggiandomi a gran macho, la cosa avrebbe anche avuto il suo effetto se non fossi inciampato nei miei stessi piedi.
_ Patetico!_ Mi schernì Malfoy, affettai un’altra dracena e gli rivolsi un’occhiataccia.
_ Sta zitto Malfoy! Vediamo se sai fare meglio di questo!_
Mi sarebbe piaciuto continuare a battibeccare con Draco, ma un grido disperato attirò la mia attenzione, scorsi non troppo lontano Jason e Piper, stavano combattendo contro un gigante ed erano in grossa difficoltà.
Jason era evidentemente, inesorabilmente svenuto senza riserve e Piper stava tentando di proteggere entrambi con un solo pugnale, era talmente spaventata che non riusciva ad utilizzare nemmeno la sua voce ammaliatrice.
Sospirai pesantemente e mi precipitai da loro falciando un paio di altri mostri.
_ Percy!_
Gridò Piper sollevata non appena mi vide, approfittai del fatto che il gigante non mi avesse visto, gli saltai sulla groppa e infilai Vortice dritto nel suo orecchio sinistro.
Sono piuttosto sicuro che la mia spada non avesse apprezzato affatto il tour del cerume nella cavità uditiva di quell’essere, quando la estrassi aveva un aspetto pietoso.
Piper mi raggiunse trascinando Jason su una spalla con fatica, io afferrai il viso del mio amico e lo schiaffeggiai senza troppe riserve, non capivo perché il biondo avesse l’abilità di svenire sempre nei momenti opportuni, avrebbero dovuto conferirgli un premio.
_ Jason riprenditi, abbiamo bisogno anche del tuo aiuto!_
Il biondo mugugnò qualcosa e spalancò gli occhi sbattendo le palpebre, non mi accertai che si fosse ripreso del tutto, gli diedi un buffetto sulla guancia e corsi altrove.
Lì dove Annabeth, Atena e mio padre stavano combattendo contro un gruppo imbestialito di centauri selvaggi e lupi mannari, ero davvero distrutto quando li raggiunsi.
_ Percy?! Che cos’hai combinato alle braccia?_
Quella fu la prima domanda che Annabeth mi rivolse non appena mi vide, era sudata, sporca, aveva la polvere in faccia … insomma, era bellissima! Combatteva con il suo nuovo pugnale e ogni tanto scompariva sotto il suo cappello dell’invisibilità.
Atena e Poseidone erano una furia vivente.
Comunque, aggrottai le sopracciglia e mi guardai le braccia, avevo la maglietta a brandelli … fin qui tutto nella norma … e le braccia rosse … no, questo non era affatto nella norma!
_ Stai usando troppo potere Percy!_
Mi ammonì mio padre, lanciando un’occhiata veloce alle mie braccia ustionate, imprecai tra i denti maledicendo i miei limiti di potere e feci per gettarmi velocemente nella mischia, ma Atena mi bloccò.
_ Non fare lo stupido ragazzo! Non è qui che abbiamo bisogno del tuo aiuto!_
All’inizio non capii cosa mi stesse dicendo, era troppo concentrato su altro, ma quando allungai lo sguardo mi accorsi per la prima volta che stavamo perdendo di brutto.
Eravamo decimati, tantissimi ragazzi erano feriti e combattevano lentamente, molti erano caduti, altri si erano ritirati oltre il confine dove sarebbero stati al sicuro, mentre i nostri nemici non facevano altro che aumentare ed avanzare senza sosta.
Era un massacro totale, avremmo perso.
_ Bealfire! Smettila!_
Il grido disumano di Era mi fece accapponare la pelle e mi riportò al presente, la dea stava fronteggiando il suo stesso figlio, giravano uno attorno all’altro soppesandosi a vicenda come nei film western, ci mancava solo la musichetta e la scena sarebbe stata perfetta.
Lui aveva un sorriso malvagio sulle labbra, scrutava la madre con una luce avida di vendetta negli occhi soppesandola con la bacchetta puntata, Era sembrava preoccupata, aveva le sopracciglia aggrottate e le mani alzate come se fosse pronta a compiere la prima mossa.
_ Cos’è quella faccia mammina! Sono sensi di colpa quelli?_
La situazione stava per precipitare, ne avevo la netta sensazione.
_ Percy!_
Sobbalzai leggermente quando Harry mi afferrò con forza il braccio, anche lui aveva un aspetto davvero orribile, la sua divisa da mago di Hogwarts era stracciata e ricoperta di polvere, aveva gli occhiali di rovescio sul naso, i capelli scombinati sulla fronte che facevano intravedere la cicatrice a forma di saetta che l’aveva tanto reso noto e una ferita piuttosto profonda sul braccio sinistro.
_ Che succede Harry?!_
_ Stiamo subendo troppe perdite, dobbiamo farla finita adesso!_
Harry aveva ragione, non ce l’avremmo mai fatta andando avanti in quel modo.
Bealfire aveva devastato il campo, la mia casa, aveva distrutto il luogo dove mi sentivo meglio al mondo e doveva pagarla, non avrebbe ferito più altre persone per la sua stupida voglia insensata di vendetta nei confronti di una madre.
_ Hai ragione … e per farlo, ci serviremo di questo_
Mentre pronunciavo quelle parole estrassi il ciondolo di Salazar Serpeverde dalla tasca dei jeans, stranamente l’oggetto sembrava molto più pesante nella mia mano e pulsava di una luce verde quasi come se fosse carico di vita propria.
_ Dobbiamo avvicinarci il più possibile Percy!_
Annuimmo contemporaneamente ed avanzammo con passo felpato, ma fu proprio in quel momento che Bealfire ed Era decisero di attaccare.
Lui scagliò in avanti la bacchetta, che brillava come se contenesse un’anima ed una forza proprio, mentre Era scatenò un’ondata d’energia.
L’impatto fu talmente violento che tutto ciò che si trovava nel raggio di qualche metro fu scagliato via, compresi io ed Harry che andammo a sbattere molto eroicamente contro un gruppo di dracene, durante la spinta all’indietro afferrammo reciprocamente un lembo dei nostri vestiti e così evitammo di separarci.
Avevamo cominciato quella storia insieme, mi fidavo di Harry più che di chiunque altro, dovevamo farlo insieme come una vera squadra.
Maghi e semidei uniti.
Ci rialzammo imprecando tra i denti, eravamo conciati piuttosto male.
E scoprimmo di avere anche un altro problema piuttosto grosso.
Il potere emanato dall’ondata di potere prodotta dallo scontro tra Bealfire ed Era, aveva creato una sorta di barriera che non faceva altro che respingerci all’indietro, tentavamo di avanzare con tutte le nostre forze ma non riuscivamo a muoverci nemmeno di un passo.
_ Bealfire questa follia deve finire qui!_
Era stava gridando, brillava di una luce violenta, un po’ come se volesse mostrare la sua vera forma, quella che ti faceva andare in panne il cervello se non spostavi lo sguardo, tuttavia Bealfire non sembrava essere provato nemmeno un po’.
_ Questa follia finirà quando ti avrò cancellato dalla faccia della terra! Vedrai, staranno tutti molto meglio senza di te!_
_ L’unica cosa che otterrai da tutto questo sarà morte e desolazione! E’ così che vuoi raggiungere la tua felicità?_
Quell’affermazione dovette far aumentare a dismisura la rabbia di Bealfire, perché io ed Harry, che ci stavamo ancora affannando terribilmente nel tentativo di superare quella maledetta barriera, venimmo sbalzati ancora una volta indietro, e questa volta non fummo affatto fortunati, atterrammo con il sedere sull’erba dura e ci facemmo parecchio male.
Chiedetelo al mio coccige, vi risponderà con un bel:”ahia!”
_ La mia felicità?! LA MIA FELICITA’! E’ davvero divertente che sia proprio tu a parlare di felicità madre! Tu, che non hai fatto altro che ostacolarmi per tutta la vita distruggendo il mio futuro e tutto quello in cui credevo! Oh, la morte è davvero poco per te_
Era venne balzata leggermente all’indietro e per un momento il contatto con la barriera vacillò.
Io ed Harry ci rimettemmo in piedi con una certa fatica a corto di fiato.
La botta era stata piuttosto brutta.
_ Tutto bene?_
Gli domandai dandogli una pacca sulla spalla.
_ Diciamo di si … _
_ Dobbiamo passare quella barriera adesso!_
Sbottai arrabbiato ed innervosito, nel frattempo, Era aveva riconquistato terreno.
_ Non è come pensi, sono sempre stata al tuo fianco Bea!_
_ NON chiamarmi Bea!_
Il ruggito di rabbia di Bealfire fece tremare il terreno, sentii alcuni dei miei compagni che stavano ancora combattendo strillare spaventati, no, non potevo permettere che succedesse dell’altro, dovevamo farla finita il prima possibile!
_ Percy, Harry, la bacchetta e la spada! La bacchetta e la spada!_
Io ed Harry sobbalzammo sorpresi quando sentimmo quella voce, con nostro grande stupore a parlare era stato Nico di Angelo, era in compagnia di Will Solace, ferito ad una gamba, mi resi conto che anche lui era messo male.
Non avevo notato quando era sceso in campo, ma l’aveva fatto trasgredendo la volontà di suo padre ancora una volta per correre in nostro aiuto.
Giurai a me stesso da quel momento che semmai qualcuno avesse offeso di nuovo il figlio di Ade davanti a me se la sarebbe vista davvero male.
Anche perché Nico ci aveva dato la soluzione al nostro problema.
Io ed Harry ci guardammo senza bisogno di esprimere parole, io strinsi forte Vortice e la guardai per l’ultima volta, mentre il mio amico impugnava già la bacchetta di Sambuco.
Ci bastò avvicinare le sue armi perché cominciassero a brillare di luce propria attratte una dall’altra, fummo spinti in avanti da una forza invisibile, senza lasciare la presa i due oggetti si scontrarono producendo un chiarore così intenso che fummo costretti a chiudere gli occhi.
Quando li riaprimmo stringevano tra le mani la spada più potente che si fosse mai vista.
Nera come lo Stige, luminosa come Vortice e dal manico di legno come la bacchetta che era stata un tempo, era un’arma talmente potente che irradiava forza solo guardandola.
Perfino Era e Bealfire dovettero percepire il pericolo, perché smisero di combattere e la barriera che fino ad un istante prima ci aveva ostacolato si infranse magicamente.
Strinsi forte il ciondolo nella mano libera e strinsi forte la nuova arma, io ed Harry l’avremmo impugnata insieme per affrontare una volta per tutte Bealfire.
_ Facciamola finita Harry_
_ Insieme Percy_
E in quel momento le nuvole nel cielo si scostarono, mostrando il buio della notte.
Era l’ultimo chiaro di luna.
 
Angolo delle autrici:
 
Effe_95: Buonsalve
Micio95: Ehilà.
Effe_95: Cosa ne pensi del capitolo?
Micio95: Waw sono senza fiato *-*
Effe_95: Siamo praticamente alla fine ormai.
Micio95: Purtroppo si, mi mancheranno i nostri piccoli eroi, siamo a -1
Effe_95: Non mi ci far pensare, mi si stringe il cuore! A proposito cosa significa l’ultima frase? ;)
Micio95: Chissà, è tutto un mistero XD ragazzi e voi? Cosa ci dite?
 
Effe_95 e Micio95: Vi aspettiamo al prossimo e ULTIMO capitolo con il pov di … Percy ed Harry insieme. I nostri eroi ci saluteranno entrambi ;)
Ma … non è tutto, stiamo lavorando per voi, rimanete sintonizzati abbiamo una bella sorpresa in serbo.
 
Anticipazioni:
 
“L’adrenalina si faceva sentire sempre di più, eravamo noi, il nemico, due cuori e una spada.
_ É finita Bealfire _ Dissi guardandolo negli occhi.”
 
 
 

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Capitolo 22
*** 22. Harry e Percy - Fine. ***


22.
 
Harry


_ Facciamola finita Harry _
_ Insieme Percy _
L’adrenalina si faceva sentire sempre di più, eravamo noi, il nemico, due cuori e una spada.
_ É finita Bealfire _ Dissi guardandolo negli occhi.
_ No! _ Un urlo di dolore uscì dal suo petto come se fosse stato represso per anni.
Bealfire era caduto in ginocchio, volevo corrergli incontro, non era leale una battaglia in cui il nemico era disarmato.
_ Alzati vigliacco, se stai cercando di farci pena per salvarti il sedere puoi scordartelo _
Disse Percy ancora stringendo forte la spada.
La sofferenza nei suoi occhi era palese, non sapevo se stesse facendo finta o se era vero dolore.
Sin da piccolo sono sempre stato bravo a riconoscere le sofferenze o le gioie altrui, ma mi ero fidato troppo di quell’ uomo che mi aveva deluso, ora non potevo commettere lo stesso errore.
_ Alzati e combatti da vero uomo _
Gli urlai contro, avrei voluto gridargli che se ci trovavamo in quella situazione era solo colpa sua, amici erano morti a causa dell’esercito che LUI aveva creato.
Mi sentii mancare la terra da sotto i piedi, ma dovevo resistere, non era ancora il momento di crollare; strinsi più forte il manico della spada e mi feci forza.
_ Harry_ una voce nella testa, Tom… no … non ora _ E’ un grosso errore, fermati, Harry_
La sua voce veniva lontana come una trasmissione interrotta.
Pensai che non avevo il tempo di stare a sentire le voci del mio passato. Dopo tutto quello che mi era successo non potevo commettere l’errore di farmi distrarre, ora volevo prendermi quel futuro che mi ero guadagnato con tanta fatica.
_ Harry no, lo sai anche tu che non è così che andrà a finire_
Come osava Tom dirmi cosa era giusto o no?
Dopo che aveva sterminato la mia famiglia e segnato la mia vita per sempre.
No! Dovevo andare avanti e salvare il mondo per poter vivere la mia vita in pace, per poter tornare a casa da Ginny, le avrei chiesto di sposarmi, avrei costruito una famiglia, magari sarei diventato un’Auror.
Non c’era spazio per l’indecisione, non c’era spazio per Tom, non più, lui era un capitolo chiuso della mia vita, lui era morto, e anche Bealfire doveva morire, altrimenti tutti i miei sogni, i miei progetti non si sarebbero mai avverati.
_ No Tom_ Dissi con un filo di voce, neanche Percy a qualche metro da me riuscì a sentirmi. _ Mi hai rovinato la vita già abbastanza, non mi lascerò condizionare da te, tu non prenderai più decisioni per me_
_ Harry, che succede? _
Al mio fianco Percy aveva visto il mio tentennamento, ma io dovevo reagire.
_ Niente, forza, facciamolo _ Gli dissi rinsaldando la presa sulla spada.
_ Harry, non diventare come me, non uccidere un’innocente_ Fu l’ultima cosa che mi disse.
Mi si aprì una voragine nel petto, la presa sulla spada si allentò di nuovo, rimasi di sasso.
Qualsiasi cosa avessi scelto avrebbe condizionato la mia vita, non avevo libertà, ero bloccato.
 
 Percy

_ Harry, che succede? _
_ Niente, forza, facciamolo _
L’affermazione di Harry avrebbe dovuto trasmettermi carica e sicurezza, ma non fu affatto così, si stava trattenendo, c’era qualcosa che lo tratteneva dall’agire, era sbiancato all’improvviso e stava tentennando.
Come poteva tentennare in un momento come quello?
Bealfire era ai nostri piedi, impotente, potevamo finalmente ucciderlo e mettere per sempre fine a tutta quella storia, ci sarebbe bastato utilizzare il ciondolo e colpirlo con la spada perché tutto finisse per il verso giusto.
Bealfire doveva pagarla per tutte le morti che aveva causato quel giorno.
E non mi sarei mai e poi mai fatto ingannare nuovamente da lui, non come era successo ad Hogwarts, quel dolore che sembrava ostentare non mi avrebbe toccato.
_ Harry, che cosa ti succede?! Dobbiamo attaccarlo adesso!_
_ No Percy, aspetta!_
Che cosa? Non potevo credere che Harry mi stesse chiedendo di aspettare.
No, dovevo davvero aver sentito male.
Io desideravo ardentemente che Bealfire morisse a tutti i costi!
Strinsi forte la mano intorno alla spada e feci leva anche su quelle di Harry incitandolo ad avanzare, il ciondolo mi pendeva in bella mostra nella mano libera, era scintillante, carico di potere e pronto per essere utilizzato.
“ Fallo Percy, colpiscilo”
Sobbalzai leggermente quando quella voce si impossessò della mia mente, mi fermai per un secondo, sbiancai, e mi resi conto che quei pensieri violenti non erano i miei.
Qualcuno stava cercando di controllarmi, una voce roca, calda, la voce di un ragazzo che non conoscevo, ben diversa da quella di Luke, Crono o qualsiasi altro che mi fosse apparso in sogno prima.
_ Che cosa? Chi sei?!_
_ Percy, e adesso che ti prende!_
Al mio fianco Harry mi guardava, ma io già non lo vedevo più.
L’odio aveva prevalso.
“ Colpiscilo Percy! Ti prego, colpiscilo … portalo da me”
Feci forza sulla spada, ci misi tutta la forza che avevo a disposizione e trascinai Harry contro voglia, sentivo che opponeva resistenza, ma non potevo ascoltarlo.
Avevo il cervello confuso, sentivo solo una forza straziante irradiarsi dalle mie braccia.
_ Percy smettila! Aspetta …_
_ Harry non posso controllarlo!_
Caricai e puntai dritto verso il petto di Bealfire.
E fu in quel momento che Era mi strappò il ciondolo di mano.
Ancora una volta, ero stato uno sciocco.
_ Finalmente!_
La voce della dea era stridula, fastidiosa, come se improvvisamente si fosse rivelata per quello che era realmente, un mostro.
Infilò il ciondolo al collo del figlio, brillò di una luce intensa e avvolse la figura rannicchiata dal dolore della progenie.
E prima che me ne rendessi conto, gli spingemmo la spada nel petto.

Harry
 
Era la fine, vidi il corpo di Bealfire accasciarsi a terra, lo vidi tremare e corsi al suo fianco.
_ Ehi, ora sarai contento no? Hai sconfitto il “cattivo” di turno, sei un eroe_
Disse Bealfire mentre non aveva neanche più la forza di parlare.
_ Cosa abbiamo fatto Percy? _ Dissi piegato accanto al corpo inerme del nostro nemico.
Non riuscivo a capire perché provassi pietà nei suoi confronti, con Voldemort non era stato così, non avevo i sensi di colpa che avevo adesso.
Mi sembrava tutto sbagliato, come se niente fosse andato nel verso giusto.
_ Non lo so_ disse Percy_ Il nostro dovere forse_ Aggiunse con una punta di incertezza nella voce.
_ Hai fatto ciò che era giusto_ disse Bealfire negli ultimi istanti di vita _ Hai fermato la mia vendetta, ma dimmi semidio se tu sapessi, che avresti fatto al mio posto?_
Vidi la sua anima lasciare la luce dagli occhi.
Era morto.
 
Mi alzai da quel corpo senza vita, nel terreno accanto a me i semidei festeggiavano la vittoria, i mostri erano svaniti nel momento in cui Bealfire era morto.
Avevamo salvato la Terra, di nuovo. Vidi Percy alzarsi e pulirsi il pantalone dal terreno che lo aveva macchiato, ma con poco successo.
_ Chissà cosa avrà voluto dire? Quelle parole mi suonano ancora nelle orecchie_
Disse affranto come se si rendesse conto ora di cosa era successo.
_ Non lo so Percy_ dissi guardandolo negli occhi _ Ma conosco un detto che mi viene in mente al momento: Non giudicare mai un libro dalla copertina. Forse il preside che abbiamo conosciuto era solo una copertina, non conosciamo l’intera storia e forse non la sapremo mai_
Stavamo per allontanarci dal corpo, Era lo avrebbe portato sull’Olimpo a breve, anche lui meritava una degna sepoltura, quando all’improvviso una luce si accese nel cielo.
Vi comparve un uomo, aveva capelli neri e occhi color ghiaccio, quel volto mi era familiare e sconosciuto allo stesso tempo; quando parlò la sua voce era calda e roca.
_ Bae, forza, andiamo a casa, è giunta l’ora_
Percy sussultò e guardò fisso la figura senza parlare.
Dal corpo di Bealfire si alzò un’anima giovane, dai suoi tratti riconobbi l’uomo che avevo conosciuto tempo prima.
_ Sei venuto a prendermi finalmente, dopo tutto questo tempo?_
Disse guardando fisso lo sconosciuto.
_ Sempre_ rispose la figura con il sorriso sulle labbra _ Non ti ho mai lasciato, io sono sempre stato lì, proprio accanto a te_ Disse indicando la bacchetta di Bealfire.
_ Lo so Killian, ti ho sentito_ Replicò sorridendo a sua volta.
Dinanzi a noi iniziarono a scorrere delle immagini, un uomo che moriva, un’anima rinchiusa in una bacchetta, Bealfire in una grotta al buio in lacrime con una mano invisibile che gli accarezzava i capelli.
_ Andiamo su, adesso non ci lasceremo mai più, eppure una cosa devo dirtela_
Disse il ragazzo allungandogli la mano.
_ Dimmi_ Rispose Bealfire un po’ incerto.
_ Non puoi dire che non sono un uomo di parola, come ti avevo promesso, sono stato il tuo scudo e ti ho protetto, ora è tardi, vieni, andiamoci a prendere il nostro futuro, era da tempo che aspettavo questo momento_
Bealfire sorrise e raggiunse Killian, prima di andare si voltò verso di noi.
_ Grazie, mi avete dato la libertà che cercavo, finalmente capisco cosa voleva dire l’Oracolo, non incolpatevi per avermi ucciso, ora io sono più felice di quanto non lo sarei mai stato in vita, addio_
E così svanì insieme alla luce.
 
Percy
 
Ero distrutto, sia fisicamente che emotivamente.
Non stavo provando pietà, non avrei mai provato pietà nei confronti di Bealfire, mi aveva fatto troppo male e non potevo perdonare il fatto che molte persone quel giorno fossero morte per colpa sua, eppure, come aveva detto Harry, non conoscevo quell’uomo.
Non conoscevo la sua storia, non sapevo chi fosse quell’uomo che l’aveva portato via.
Qualcuno del suo passato sicuramente, un amico perso tempo prima …
Non lo so, so solamente che quella era la voce che mi aveva spinto ad agire, e forse adesso avevo anche capito il perché.
Mi sentivo stanco, ma guardandomi intorno provai anche molto sollievo.
Il Campo si era già messo in moto per soccorrere i feriti, vedevo facce sorridenti, stavano tutti bene, Leo, Calipso, Jason, Piper, Hermione, Annabeth, la mia coraggiosa Annabeth, e poi Grover e Juniper, Nico e Will, Franz, Hazel, Ron e anche quella palla al piede di Malfoy.
La palla al piede che mi aveva salvato la vita, che ironia della sorte.
_ Percy Jackson_ Mi voltai di scatto quando sentii quella voce, Era stringeva il corpo di suo figlio tra le braccia, aveva il volto regale, non sembrava provata da dolore, ma non ero sicuro che dopotutto fosse davvero così _ Porterò mio figlio sull’Olimpo. Non ho ottenuto il suo perdono, non ha mai capito che non volevo nient’altro che il suo bene, ma ad una madre, anche se odiata, è concesso almeno di seppellire il proprio figlio_
La guardai allungo con sguardo severo, quella dea era e sarebbe stata per sempre un mistero per me.
_ Spero che le nostre strade non si incrocino mai più Era_
Volevo essere duro, lei piegò la testa di lato, mi sorrise enigmaticamente e un attimo dopo sparì in un fascio di luce. Non avrei mai saputo quali fossero state le sue vere intenzioni.
Probabilmente sarebbe stato meglio non saperlo mai.
_ Percy_ Mi voltai con stanchezza e incrocia la figura di mio padre, era vestito come al solito, aveva le mani nascoste dietro la schiena, si accostò a me e mi appoggiò una mano sulla spalla con affetto_ So quanto è stato difficile per te dover sacrificare Vortice, non è esattamente la stessa cosa, non potrà sostituire l’affetto che ti legava alla tua vecchia arma ma …_ Estrasse da dietro la schiena una spada nuova di zecca con il manico a forma di tridente, un po’ come il suo scettro personale.
_E’ per me?_ Chiesi con entusiasmo, afferrandola.
Non era Vortice, ma era già qualcosa.
_ Te la sei meritata figlio mio_
Non sapevo se dovessi ritenerlo un complimento, ero sopravvissuto alla mia terza Grande Profezia e sperai che fosse l’ultima, mi aspettava un’intera vita davanti, una vita da costruire con Annabeth, un futuro radioso insieme ai miei vecchi amici del Campo e a quelli nuovi …
Ah, già, era arrivato il momento degli addii.
Eppure, mentre correvo verso Harry, che ormai era diventato una parte importante del mio cuore, sapevo che nulla era finito, che quello era solo l’inizio.
 
Harry
 
Gli addii erano la parte peggiore delle amicizie, avevamo condiviso talmente tanto che pensare di non sentire la presenza di Percy accanto mi faceva uno stano effetto.
A nessuno dei due piacevano gli addii, quindi fummo molto veloci, ci lasciammo con la promessa che ci saremmo rivisti al più presto e sapevo che Percy la sua promessa sarebbe stata solenne, quindi ero sicuro che quella Testa d’Alghe si sarebbe fatto vivo al più presto.
Salutai gli altri semidei mentre Hermione apriva il portale per tornare a casa.
Una volta tornati nel nostro mondo, le colline e il caratteristico profilo del castello di Hogwarts mi furono di conforto; io, Ron, Hermione e Draco corremmo verso la scuola, salutai Ginny che mi aspettava a braccia aperta, ma quell’abbraccio durò poco.
Da lontano la professoressa McGranitt ci aveva fatto chiamare.
_ Ehi voi quattro_ sbottò quasi irritata _ Ecco i risultati degli esami_
Ci porse dei fogli e quasi mi tremavano le mani, guardai ed ero stato promosso a pieni voti, come anche i miei compagni.
Dopo otto anni ero riuscito ad avere sia il diploma di M.A.G.O a tutti gli effetti, sia la patente per la smaterializzazione.
Il mio futuro cominciava adesso.
Il giorno dopo, io e Ron ci recammo all’Accademia degli Auror, sapevamo che sarebbe stato fantastico.
Appena entrati l’atmosfera era calda e accogliente, compilammo i moduli e l’iscrizione fu completata; stavo per andare via quando Ron mi fermò.
_ Harry, guarda un po’ qui_ Disse indicando la parete.
Vi erano esposti due quadri che rappresentavano i primi Auror della storia e i due più grandi: Jean-Battiste Renée e Dietrich Schwarz.
_ Un giorno Harry_ disse guardando quei volti _ Saremo anche noi come loro_
Annuii alle parole di Ron, uscendo dall’Accademia sentivo in cuor mio che quello era solo l’inizio.
 
 
The end.
 
Angolo delle autrici:
 
Micio95: Ehilà.
Effe_95: Buonsalve!
Micio95: Ed eccomi arrivati alla fine :D
Effe_95: Già, mi vengono le lacrime agli occhi solo a pensarci.
Micio95: Anche a meeeee!
Effe_95: Mi ero affezionata a Percy!
Micio95: Io ed Harry eravamo diventati un’ unica cosa xD
Effe_95: Ma i nostri ragazzi hanno avuto la meglio e sono cresciuti, adesso li lasciamo andare al loro futuro ;)
Micio95: Hai ragione, dopo tutto quello che hanno passato se lo sono meritati : )
Effe_95: A proposito, vi è piaciuta questa conclusione? Ve l’aspettavate o non ve l’aspettavate?
Micio95: Sappiamo che ci sono ancora alcuni punti in sospeso. Vi starete chiedendo come mai, visto che è la fine ;)
 
Effe_95 e Micio95: Questo perché abbiamo il piacere di comunicarvi che … CI SARANNO TRE CAPITOLI EXTRA SU …. Provate a indovinare? ;)
Quindi ragazzi, la storia non finisce qui ( non per ora), vi faremo ancora un po’ compagnia.
Restate sintonizzati, se anche Harry e Percy ci hanno salutato, c’è qualcun altro che vogliamo presentarvi. 
 
Harry: Ma no! Che fate, ci rimpiazzate!
Micio95: Ma no Harry, tu sei il mio cucciolino.
Percy: Si, finalmente mi sono liberata di quell’autrice scadente!
Effe_95: Ehi signorino vacci piano, non è facile entrare nella tua testa.
Harry: Vi siete divertite a farcene passare di tutti i colori.
Micio95: L’abbiamo fatto solo per il vostro bene …
Percy: Si certo, col cavolo! Avete visto la mia nuova arma, troppo figa vero? Oh, devo andare, Annabeth mi sta chiamando. E’ stato un piacere ragazzi … Harry, noi ci sentiamo ;)
Effe_95: Ciao screanzato, alla prossima avventura!
Harry: Vi lascio anch’io, spero di aver portato un po’ di magia nelle vostre vite.
 Alla prossima :)
Micio95: Ciao Harry è stato un piacere essere te.
 
Effe_95 e Micio95: Ora basta piangere! Noi ci vediamo al capitolo extra.
A presto ragazzi, grazie mille a tutti quelli che ci seguono. Restate con noi!
 
 

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Capitolo 23
*** 23. CAPITOLO EXTRA 1 ***


Capitolo Extra
 
The other side of Bealfire.
 

-Inizio prima parte-
 
Beginning – Family.
 
Mi hanno chiamato in tanti modi, ma il mio nome è uno solo: BEALFIRE.
Non ne sono particolarmente legato perché me l’ha dato mio padre.
Ho sempre odiato quell’essere che molti chiamano Salazar, per me è solo colui che mi ha dato la vita, ma questo non è un buon motivo per essere in debito con lui.
Se mi fossi trovato di fronte alla scelta di salvarlo o togliergli la vita, avrei scelto di sicuro la seconda opzione, senza esitare.
In molti dicono che per fare un figlio bisogna essere in due, io mia madre non l’ho mai conosciuta. Per quanto ne so, potrebbe benissimo avermi portato una cicogna, non è così che si dice tra gli umani?
Eppure sono uscito dal ventre di una donna, e non una donna qualsiasi, una dea, e se possiamo dirlo non una dea qualunque, la regina dell’Olimpo.
Questo potrà sembrare un privilegio, fidatevi, non lo è!
Quando sono nato mia madre mi ha abbandonato tra le grinfie di mio padre … ah, dimenticavo, mi era vietato chiamarlo così o farmi vedere con lui.
Perché vi starete domandando?
Semplice, si vergognava di me, gli altri fondatori delle case non dovevano sapere della mia esistenza, Salazar diceva che era per proteggermi, in realtà stava solo proteggendo se stesso.
A mio avviso aveva solo paura di ciò che sarei potuto diventare.
Penserete che essendo figlio di Salazar conosca Hogwarts come le mie tasche.
Non è andata proprio così, la vera Hogwarts, quella di sopra, l’ho vista solo ad undici anni.
Perché ho detto sopra?
Perché mio padre mi ha tenuto nascosto, indovinate dove?
Nella Camera dei Segreti per dieci anni.
Crescere con come unico amico un Basilisco non era il massimo.
Perché mai avrei dovuto lamentarmi, a chi non piacciono i sotterranei?!
Schlange era un tipo piuttosto simpatico, vorrei tanto conoscere il mago da quattro soldi che me lo ha ucciso, abbiamo passato una vita insieme, infondo mi ero affezionato.
A proposito dov’ero quando è morto?
Ah si, rinchiuso in una grotta! Ma questo verrà dopo.
Tornando alla mia infanzia, vidi la luce solo il giorno dello smistamento.
Scommetto la bacchetta che state pensando io sia finito in Serpeverde, cattive notizie, mio padre aveva manomesso il cappello, facendomi finire in Corvonero.
Ecco l’ennesimo esempio di quanto mio padre mi amasse, non mi aveva accettato nemmeno nella sua casa, come se fossi un lurido mezzosangue … ah già, ma io lo ero!
Sarebbe andato contro i suoi principi se mi avesse accettato nella sua cerchia, come aveva consigliato il cappello.
Non ero il massimo come Corvonero, mi sentivo sempre fuori posto, Priscilla non aveva mai potuto sopportarmi, come se in cuor suo sapesse chi ero.
Per quanto riguarda Godric cercavo di evitarlo, anche se lui mi trattava alla pari; Tosca aveva paura di me, ma torniamo alla mia vita in quella schifo di casa.
Non mi sentivo accettato dai miei compagni, la situazione degenerò durante il mio secondo anno. C’era un ragazzo, di cui non ricordo il nome, fu per colpa sua che scoprii per la prima volta gli altri miei poteri.
Apparteneva a quella categoria di ragazzi di cui non – mi – importava - niente!
Se avessi saputo come ucciderlo, lo avrei fatto senza pensarci.
Una sera cominciò a seguirmi, non aveva mai mostrato interesse nei miei confronti, la cosa mi puzzava parecchio, ma camminavo facendo finta di niente.
A Natale Hogwarts è deserta, tornano tutti a casa o quasi, mi dirigevo verso l’ufficio di mio padre pensando di aver seminato quella palla al piede.
Salazar non si aspettava di vedermi, e la mia non era una visita di cortesia, volevo dirgli che doveva guardarsi da Godric che continuava a starmi alle calcagna.
_ Cosa ci fai qui?_
Disse Salazar, guardandomi come se fossi uno dei tanti fastidi della giornata.
_ Che accoglienza calorosa paparino! A saperlo non mi sarei disturbato per venire qui ad avvisarti_ Salazar contrasse le sopracciglia e si alzò di scatto dalla sedia.
_ Avvisarmi di cosa?_ Domando accigliato, guardandomi fisso.
Un ghigno di spalancò sulle mie labbra, avanzai di qualche passo verso di lui.
_ Ti consiglio di fare attenzione al tuo amichetto_
_ Di chi stai parlando?_ Sbottò irritato.
A quel punto non mi trattenni più e gli risi in faccia in maniera molto plateale, la sua espressione era impagabile.
_ Del tuo compagni di banco Grifondoro_
_ Che cosa stai farneticando? Sei impazzito per caso? Sei venuto a prenderti gioco di me? Come osi?!_ Disse con occhio vitreo alzando il tono di voce.
Scattai in avanti battendo le mani sulla scrivania piena di fogli che volarono in aria.
_ Come osi tu rivolgerti a me in questi termini, papà?! _ Lo vidi sbiancare e ammutolire _ Un certo grifone non fa altro che svolazzare dalle mie parti, dovresti stare attento, non vorrei che qualcosa di cui ti vergogni venisse a galla, o meglio, qualcuno … _
Ci fissammo per qualche secondo senza parlare, quando fui certo che avesse recepito il messaggio mi voltai e lasciai la stanza.
_ Cosa ci fai qui Bealfire Theslyrin? O forse dovrei chiamarti Bealfire … Slytherin? _
Rimasi pietrificato nel sentire quelle parole e mi voltai di scatto.
Era il ragazzo che mi stava seguendo, a quanto pare mi sbagliavo, non l’avevo seminato affatto, quel bastardo aveva scoperto tutto.
Estrassi la bacchetta dal mantello, ma lui fu più veloce.
_ EXPELLIARMUS!_
La mia bacchetta volò qualche metro più in là, quanto odiavo l’agilità dei Grifondoro.
Lo guardai truce aspettando la sua prossima mossa.
_ Era ora che facessi un passo falso, il professor Grifondoro sarà contento di ascoltare questa storia così interessante_
Vidi mio padre uscire di fretta dall’ufficio, probabilmente allarmato dal tono concitato delle nostre voci. Sentii la collera montare dentro di me, come osava un essere così inferiore rivolgersi a me con quel tono?
Avrei tanto voluto cancellargli l’esistenza e farlo diventare finalmente quel parassita che era!
Non avevo neanche terminato la formulazione di quel pensiero che lo vidi cadere a terra con occhi vitrei, per un momento sperai fosse morto, purtroppo non ebbi così tanta fortuna.
Con un respiro affannato si rialzò.
_ Chi sono? Dove siamo? Cosa ci faccio io qui?_ Disse il tipo incredulo guardandosi intorno.
Salazar rimase sulla soglia impietrito, avevo utilizzato la magia senza bacchetta.
Cavoli, non avevo mai visto nessuno utilizzare la magia senza un tramite, dovevo essere proprio speciale, beh, dopotutto stiamo parlando di me …
Salazar agì di scatto, la scena si svolse così rapidamente che i miei ricordi sono sfocati.
Vidi una bacchetta, un lampo rosso e subito dopo il ragazzo era scomparso, mandato chissà dove. L’ultima cosa che ricordo furono le parole di mio padre intrise di delusione e sgomento.
_ Questa storia deve rimanere tra noi … _
Ebbi la sensazione che avesse lasciato qualcosa in sospeso, e nel vuoto lasciato dalle sue parole, in me riecheggiava la parola MOSTRO.
 
 
Friendship – Killian.
 
Quel tipo fu ritrovato qualche settimana dopo al margine della Foresta Proibita da Godric Grifondoro dopo estenuanti ricerche. Devo riconoscere che mio padre era stato abbastanza furbo, far credere che avesse perso la memoria nella foresta a causa delle orribile cose che aveva visto … d'altronde buon sangue non mente.
La voce si era sparsa per tutto il castello, quel tipo aveva raggiunto il suo obbiettivo di “gloria”, ora era sulla bocca di tutti; nessun bamboccio era riuscito a capire cosa fosse realmente successo.
Bamboccio non era Godric Grifondoro, che aveva capito tutto sin dall’inizio, e un’altra persona che ancora non conoscevo … ma che sarebbe diventato presto il mio migliore amico.
Lo conobbi durante la lezione di pozioni, era impossibile non notarlo, era sempre stato un tipo interessante, qualche volta l’avevo sentito parlare con i suoi amici, che disprezzavano le sue idee, ma che a me non dispiacevano affatto.
Dopotutto a me andava a genio i Serpeverde, come potrebbe essere altrimenti?
Ah giusto, dimenticavo un piccolo ma fondamentale dettaglio, il mio futuro migliore amico era un Serpeverde.
Quel giorno il professore era piuttosto distratto, quindi i ragazzi non facevano altro che chiacchierare. Io dividevo il tavolo con un gruppo di Serpeverde che erano impegnati in un’accesa discussione sui recenti avvenimenti.
_ Però ora neanche più al castello di può stare tranquilli_
Disse uno dei ragazzi di cui non ricordo il nome.
_ Dovrebbero aumentare le misure di sicurezza_ Replicò un altro.
_ Quel povero ragazzo non recupererà mai più la memoria_ Aggiunse un altro ancora.
_ A mio avviso se l’è meritato_
A quelle parole calò il gelo attorno al tavolo, il rumore delle pozioni che bollivano nei calderoni era l’unica cosa che si udiva.
_ Cosa c’è? Cosa ho detto di male? Era un fastidioso Grifondoro che se ne andava in giro a farsi i fatti degli altri_
Disse lo sconosciuto alzando gli occhi dalla pozione ed incrociando il mio sguardo.
Sussultai sorpreso, ma non dissi nulla.
_ Killian come puoi dire una cosa del genere?_ Strepitò una ragazzina fastidiosa della mia casa _ Poteva capitare anche a te_
Killian mise su un sorriso malandrino dicendo:
_ Non credo proprio che chi abbia fatto del male a quel Grifondoro ne faccia anche a me, come potrebbe fare del male a chi la pensa come lui?_
Continuava a fissarmi e questo mi mandò in panico, aveva forse scoperto qualcosa?
Perché non mi aveva ancora denunciato?
_ Chi?_ Disse la ragazzina_ Cosa dici? Si è fatto male nella foresta_
_ Oh già la foresta! Che sbadato, l’avevo dimenticato_
Disse in modo ironico aggiungendo qualche ingrediente alla pozione.
Un ragazzo fece per replicare ma il professore ci riprese e continuammo la lezione in silenzio. Al termine della lezione ero ancora piuttosto scosso, cercai di svignarmela, ma Killian fu più veloce.
_ Ehi Bea, ti va di andare alla partita insieme? Oggi gioca Grifondoro contro Tassorosso_
_ Grifondoro o Tassorosso?_ Chiesi voltandomi verso di lui, era la prima volta che qualcuno mi rivolgeva la parola così amichevolmente.
_ Tassorosso ovviamente!_ Disse mentre ci incamminavamo verso lo stadio.
_ Ah, dimenticavo, il mio nome è KILLIAN POTTER_
 
Lo so cosa state pensando, e si, avete ragione!
Avevo trovato un amico … ah, piccola parentesi: quel giorno di tre anni fa Tassorosso vinse.
A questo punto della storia non posso far altro che presentarvi Killian Potter.
Un cognome alquanto famoso dalle vostre parti.
Chi non conosce il famoso Harry Potter?
Bene, Killian era un suo antenato, e a Hogwarts diventammo grandi amici, eravamo inseparabili e combina guai.
Gli anni passati insieme furono i più divertenti della mia vita.
Killian aveva un gemello di nome James Potter, un Grifondoro incallito, con la mania di salvare il mondo come tutti quelli della sua casa.
I due gemelli si odiavano a morte, per i Potter Killian era considerato la pecora nera della famiglia, l’unico ad essere finito in Serpeverde e anche l’unico che non tornava a casa a Natale. James era anche Prefetto della casa di Grifondoro e capitano della squadra di Quiddich, tutti i punti che erano stati tolti alle nostre case erano opera sua.
Eravamo all’ultimo anno ad Hogwarts quando prendemmo coscienza del nostro futuro.
Era arrivato il momento di lasciare quel luogo che ci aveva protetti come avrebbe dovuto fare quella madre che non avevamo, o meglio, che ci aveva abbandonati.
I M.A.G.O andarono benissimo ed entrambi finalmente eravamo liberi, potevamo vivere come volevamo noi, senza l’ombra dei nostri nomi sulle spalle … o almeno questo era quello che credevamo.
Prima di lasciare definitivamente Hogwarts andai a dire addio a mio padre, mentre Killian preparava la valigia.
_ Sono venuto a dirti che domani parto_ Dissi entrando dell’ufficio.
_ Parti? E dove vai?_ Disse Salazar mostrando scarso interesse.
_ A crearmi un futuro lontano da te_
Mi sentii svuotato dopo avergli detto quello che pensavo, ma Salazar scoppiò improvvisamente a ridere e disse:
_ Tu non vai da nessuna parte, da Settembre sarai il nuovo professore di Incantesimi qui ad Hogwarts, sto già compilando il tuo modulo di assunzione. Ora va, la conversazione finisce qui_ Rimasi all’inizio impietrito, aveva già progettato tutta la mia vita senza chiedermi niente, come sempre, dovevo aspettarmelo da lui.
Sentii una rabbia montare dentro, ebbi paura di perdere il controllo dei miei poteri divini come era successo anni prima …
 
Ricordo ancora quel giorno, mi ero svegliato con la luna storta, mia padre aveva osato comparirmi in sogno, mostrandomi la sua lurida faccia.
Sembrava aver sviluppato quel sentimento umano che chiamano senso di colpa.
Aveva cercato di sbobinarmi scuse che non avevano né capo né coda.
Ma io avevo ereditato il suo lato divino peggiore, quello della dea che non conosceva il perdono. L’avevo cacciata in malo modo, ma questo non era bastato a farmi sentire meglio.
Mi incontrai con Killian a pozioni, si accorse del mio malumore e mi chiese cosa c’era che non andava. Ovviamente Killian sapeva tutto della mia famiglia e io della sua.
Gli raccontai del sogno su mia madre e la sua risposta fu:
“ Ma che stronza!” Mi fece ridere e mi tirò su il morale.
Qualche ora dopo, io e Killian eravamo seduti in corridoio a torturare un Grifondoro del primo anno, quando mio padre mi fece chiamare d’urgenza.
Aggrottai le sopracciglia, era la prima volta che mi faceva chiamare così di fretta.
“ Killian voglio che tu venga con me”
Dissi senza guardarlo, incamminandomi, non ci fu bisogno di dire altro, lui era dietro di me come la mia ombra, sapevo che mi avrebbe sempre coperto le spalle.
Quando arrivammo nel suo ufficio … oh, piccola premessa, durante il tragitto avevo osato sperare che il suo istinto paterno si fosse fatto sentire, visto l’avvicinarsi del mio sedicesimo compleanno … sono stato stupido vero?
Il regalo di compleanno che mi aveva preparato fu il peggiore della mia vita!
C’era mia madre … Era!
Rimasi spiazzato nel vederla finalmente in carne ed ossa, non mi comunicò nulla di quella maternità di cui tutti quanti farneticavano, nonostante io fossi il suo pupillo.
“ Bea … Come sei cresciuto figlio mio, sei diventato un uomo ormai” Disse la dea allargando le braccia come le volesse stringermi, elargendomi un sorriso terribilmente disgustoso.
Stavo replicando qualcosa di pungente, quando tutto andò a rotoli.
“ Che onore!” disse Killian “ Sua maestà la regina delle vacche è venuta a farci visita” Aggiunse con tono ironico. Rimasi senza parole e mi voltai a guardarlo incrociando i suoi occhi pieni di odio. La pensavo esattamente come lui, ma non potevo permettere che mia madre facesse del male all’unica persona che avrebbe sempre preso le mie difese.
“ Chi è questo lurido verme che osa rivolgersi a me in questo modo?!”
“ Killian Potter” Disse inchinandosi ironicamente “ Al suo servizio vostra altezza”.
“ Potter? Mai sentito nominare!”
“ Ah, ma davvero? Questo si che è un problema, qui tutti mi conoscono” Ad un tratto estrasse la bacchetta e mise su un sorriso malandrino” Non si preoccupi, rimedieremo subito”.
“KILLIAN NO! STAI INDIETRO!”
Prima che potessi intervenire Killian sparì.
“ Dove l’hai mandato?!” Gridai sentendo montare dentro di me una collera smisurata.
Le mani cominciarono a bruciare, ma ero talmente fuori controllo che non ci feci neanche caso.
“ Dove quel moscerino fastidioso non potrà più ronzare nelle orecchie di nessuno”
Non ricordo esattamente cosa successe dopo, vidi le fiamme divampare intorno, tutto era verde. I miei genitori avevano uno sguardo inorridito, Salazar intervenne immediatamente spegnendo il mio fuoco, ma non bastò a fermarmi.
Se era non mi avesse fatto svenire non so cosa avrei potuto fare.
Quella dea da quattro soldi se l’era cavata con poco.
Quando ripresi conoscenza, ero sdraiato in infermeria, la testa continuava a girarmi, i miei poteri divini mi sfiancavano molto.
Diedi una rapida occhiata alla stanza, il cuore mi balzò in petto, nel letto accanto al mio se ne stava Killian privo di sensi. Balzai in piedi e immediatamente controllai il battito cardiaco del mio amico e vidi che era regolare.
Era vivo!
Mia madre l’avrebbe pagata cara, presi il primo mantello che trovai e uscii.
Camminando per i corridoi mi imbattei in una stanza che non avevo mai visto prima, stavo per passare oltre quando vidi i miei genitori entrarci.
Alzai il cappuccio del mantello e mi nascosi dietro una colonna.
“ E’ diventato troppo potente Salazar, ti avevo detto che dovevamo fermarlo prima, non può crescere come i suoi coetanei”
Strepitò Era contro mio padre, che si passava esasperato una mano tra i capelli.
“ Lo so che è potente, ma non ucciderò mio figlio”
“ Non ho intenzione di uccidere nostro figlio, dobbiamo privarlo dei suoi poteri”
Quelle parole furono la goccia che fece traboccare il vaso, uscii di scatto dal mio nascondiglio.
“ Se vi azzardate a fare una cosa del genere io distruggerò tutto il mondo”
Gridai con foga vedendo i miei genitori voltarsi verso di me sorpresi.
“ Tu non capisci, è per il tuo bene” Intervenne Era.
Scoppiai in una risata ironica e stizzita.
“Il mio bene? E quando mai hai voluto il mio bene? Io vi distruggerò tutti!”
Ruggii spalancando le bracca, ed entrambi vennero scagliati contro il muro.
 
Allontanai i miei ricordi, non dovevo lasciarmi coinvolgere, dovevo concentrarmi sul presente.
_ Questa volta non avrai potere su di me_
Avevo preso la mia decisione e nulla mi avrebbe fatto cambiare idea.
Non aspettai neanche la sua risposta e andai via.
Cercai Killian per comunicargli la mia decisione e lo trova in giardino che leggeva una lettera. Era pallido e gli tremavano le mani, non lo avevo mai visto così, avvicinandomi mi accorsi che stava piangendo.
_ Ehi, Key che succede?_ Dissi sedendomi accanto a lui.
_ Tieni, leggi_ Disse porgendomi la lettere che aveva in mano.
 
Killian,
ti mando la presente per comunicarti il mio disappunto nei tuoi confronti. I tuoi risultati dei M.A.G.O sono stati una delusione enorme per la famiglia, anche se dovevamo aspettarcelo da uno come te. Tuttavia, sono sicura che vedrai di buon occhio l’idea di riparare questa tua mancanza acconsentendo a sposare la figlia della cara Elisabeth. Come ben sai la loro famiglia ha gravi difficoltà economiche, ma ricorda, un VERO GRIFONDORO non nota queste sottigliezze, per noi i maghi sono TUTTI UGUALI.
Il matrimonio avrà luogo tra una settimana. E’ invitato anche quel tuo amico Corvonero.
                                                                                                                        
 Mamma
P.S Fai i complimenti a James da parte di TUTTA la famiglia Potter per i meravigliosi risultati ottenuti ai M.A.G.O. Il suo ingresso nel Ministero della Magia ci ha riempito di orgoglio”
 
_ Che stronza_ Risposi bruciando la lettera nel palmo della mia mano.
_ Quei bastardi hanno programmato tutta la mia vita, sarò costretto a sposarmi con una stracciona amante dei mezzosangue e di quei luridi babbani_
Disse sostituendo la tristezza con la rabbia.
_ Presentiamoci al matrimonio e che ne dici di dar fuoco alla sposa? Conosco qualche incantesimo che può esserci utile_
Non finimmo neanche di ridere della mia battuta che arrivò quello spocchioso di James.
_ Fratellino, sono così contento, mamma mi ha appena scritto, che gioia imparentarci con la famiglia di Elisabeth!_ Disse abbracciando Killian affettuosamente.
Vidi Killian irrigidirsi e allontanare stizzito il fratello.
_ Se ti piace così tanto perché non te la sposi tu?_ Replicò freddo_ Oh, a proposito, non chiamarmi più fratellino, la storia che sei nato qualche minuto prima di me non sta in piedi_
Aggiunse allontanandosi, io lanciai uno sguardo di disgusto a James e me ne andai seguendolo.
Camminammo in silenzio fino ai margini della foresta ognuno pensando ai propri problemi.
_ Mi dispiace averti buttato addosso le mie preoccupazioni_
Disse Killian sedendosi sul prato davanti al lago.
_ Sei il mio migliore amico, i tuoi problemi sono i miei, e poi come potrei lasciarti nelle grinfie di quella rossa?_ Killian sorrise e mi diede una pacca sulla spalla.
_ Tocca a te dirmi le tue preoccupazioni_ Disse facendomi rimanere sorpreso, avevo fatto di tutto per non lasciar trapelare nulla e non aggiungere altri pesi sulle sue spalle.
_ Come te ne sei accorto?_ Chiesi perplesso.
Lo vidi sorridere ancora una volta.
_ Perché per me sei un libro aperto_
Sospirai rassegnato e gli raccontai tutto quello che era successo con mio padre.
Killian rimase in silenzio per tutto il racconto e poi pronunciò le parole che avrebbero cambiato per sempre la nostra vita: _ FUGGIAMO_
E lo facemmo.
 
-Fine prima parte-
 
 
Angolo delle autrici:
 
Effe_95: Buonsalve.
Micio95: Ehilà.
Effe_95: Eccoci arrivati al famoso capitolo extra, che come avrete capito racconta la vita del nostro Bealfire. Finalmente così scopriremo tutte le cose che non erano chiare nella storia.
Micio95: Finalmente avete capito chi è Killian ;)
 
Effe_95 e Micio95: Non fermatevi qui, se scendete più già troverete tutte le curiosità su questo capitolo.
 Ci vediamo al prossimo capitolo con la seconda parte :)
 
Angolo delle curiosità:
 
1 – Killian Potter, fratello gemello di James Potter ( che NON è il padre di Harry) è un antenato risalente alla prima generazione di Hogwarts della famiglia di Harry.
Ovviamente è un personaggio di nostra invenzione che non esiste, ma ci piaceva l’idea che Bealfire fosse legato ad Harry fin dall’inizio.
Scoprirete che Killian avrà un ruolo fondamentale.
 
2 – La ragazza che Killian doveva sposare, in una prima stesura del capitolo, avrebbe dovuto essere una Weasley, per la precisione, avrebbe dovuto chiamarsi Lucy Weasley.
Per necessità di trama non abbiamo più potuto inserirla.
 
3 – Schlange ( serpente in tedesco) non è nient’altro che il famoso Basilisco della Camera dei Segreti, ucciso da Harry, e nella storia, migliore amico d’infanzia di Bealfire.
 
 

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Capitolo 24
*** 24. CAPITOLO EXTRA 2 ***


Capitolo Extra
 

The other side of Bealfire.
 
-Inizio seconda parte-
 
Escape – Identity Changement.
 
_ FUGGIAMO_
A quelle parole corremmo verso il castello e preparammo le valigie di corsa, raggiungemmo Hogsmeade e ci smaterializzammo dall’altra parte del mondo, c’eravamo finalmente lasciati Hogwarts alle spalle, avevamo finalmente chiuso il nostro passato in un cassetto che non avremmo mai più riaperto.
I primi tempi furono piuttosto difficili, per prima cosa inscenammo la nostra morte affinché nessuno ci desse la caccia. Ritornammo in Inghilterra, dopo alcuni mesi passati a girare il mondo, con un altro aspetto. Le nostre ricerche avevano dato i loro frutti, grazie ai miei poteri divini, avevo cambiato le nostre fattezze.
Killian Potter e Bealfire Slytherin erano morti per sempre.
Al ritorno avevamo fatto visita alle nostre tombe senza fiori, per il mondo dei maghi non esistevamo più, adesso avevamo altri nomi e nazionalità diversa.
Io ero un francese di nome Jean-Battiste Renée e Killian un tedesco dal nome di Dietrich Schwarz. Ci presentammo al Ministero con i diplomi falsi delle nostre “presunte” scuole d’origine, fingere l’accento non era stato difficile per noi.
In men che non si dica accedemmo al corso di Auror, realizzando i nostri sogni, eravamo i migliori della classe.
Pochi mesi dopo l’inizio del corso Killian volle visitare la sua famiglia.
Grazie ad un mantello dell’invisibilità che Killian aveva trovato al mercato nero riuscimmo a non farci scoprire. Ripensandoci avrei dovuto impedire al mio amico di farsi del male.
A casa Potter regnava la serenità, ogni traccia di Killian era stata cancellata come se non fosse mai esistito, come se James fosse stato figlio unico.
Ah, a proposito di James, vi starete chiedendo che fine ha fatto, beh … non è difficile immaginarlo date le premesse, grazie ad una spintarella era diventato l’uomo di fiducia del Ministro.
Entrammo in casa dalla finestra aperta, la bella famigliola era tutta riunita a tavola, ridevano e scherzavano come se sulle loro spalle non pesasse un lutto.
_ Oggi è un anno che Killian è morto_ L’allegria venne spezzata dal padre di Killian.
Tutti ammutolirono e fissarono l’uomo intento a bere un bicchiere di vino rosso.
_ Richard non pensare a queste cose, adesso stiamo meglio_ Disse la madre.
_ Meredith!_ Gridò il padre battendo i pugni sul tavolo, la bottiglia di vino traballò pericolosamente_ Non chiedermi di dimenticare mio figlio, è morto per colpa nostra!_
_ Richard, non incolparti per la morte di quel disgraziato!_
_ Tanto non sarebbe diventato nessuno_ Aggiunse James continuando a mangiare come nulla fosse. All’improvviso un lume esplose, sapevo che era stato Killian spinto dalla sua rabbia, così lo tirai via, dovevamo andarcene da quella casa e sapevo che quella sarebbe stata l’ultima volta in cui vi avremmo messo piede.
 
Passarono tre mesi da quell’avvenimento, ormai Killian aveva messo una pietra definitiva sull’argomento.
Il corso Auror procedeva alla grande, il nostro Mentore era fiero di noi, ormai era quasi giunto al termine e avremmo intrapreso a breve la carriera che avevamo sempre sognato.
Quando arrivò il giorno dell’abilitazione ci svegliammo di buon ora da una notte insonne, carichi d’agitazione per la cerimonia. Stavamo giusto lasciando la camera quando mi accorsi che Killian aveva messo la cravatta al contrario, gli diedi una pacca sulla spalla e cominciai a ridere di gusto.
_ Che cavolo ridi a fare?!_ Sbottò Killian infastidito.
_ Hai la cravatta al contrario idiota!_ Gli feci notare picchiettando il nodo.
_ Non capisco nulla di questo aggeggio babbano, lo indosso solo perché mi hai costretto_ Sbuffò sciogliendo con malagrazia in nodo sbagliato.
_ Almeno per il tuo ventesimo compleanno vestiti decentemente_ Dissi aggiustandogli la cravatta_ Ora si che sei perfetto, le ragazze cadranno subito ai tuoi piedi_ Lo stuzzicai ironicamente dandogli una pacca sulla spalla.
_ Si, magari con gli occhi verdi_ Disse borbottando mentre chiudeva la porta di casa.
Ci smaterializzammo all’evento, la sala era gremita di persone in attesa.
Avemmo giusto il tempo di prender posto che il nostro Mentore salì sul palco per cominciare il discorso.
_ Cari apprendisti, siamo finalmente giunti alla fine di questo viaggio, da domani il nostro mondo sarà più sicuro, protetto da uomini valorosi come voi. Prima di lasciarvi voglio farvi un regalo, oggi a consegnarvi l’attestato sarà niente di meno che il professor Salazar della scuola di Hogwarts_ Disse lasciando entrare l’ultima persona che mi aspettavo di vedere.
Per un momento, dimenticandomi di avere un altro aspetto, sbiancai.
Strinsi forte i pugni sulle gambe ed ebbi l’istinto di alzarmi per attaccarlo, ma Killian mi fermò in tempo prendendomi per il braccio.
Fortunatamente nessuno di era accorto della mia reazione e intanto mio padre aveva cominciato a parlare.
_ Per me è un vero onore essere qui alla vostra presenza, siete il futuro del nostro paese, la prima generazione di Auror mai esistita, avete fatto la storia, sono orgoglioso di voi! Inizierò a consegnare gli attestati in base al punteggio ottenuto all’esame da me supervisionato_
Sia io che Killian balzammo a quelle parole, eravamo sicuro gli ultimi della lista come al solito quando eravamo ad Hogwarts.
_ Ho il piacere di annunciare che con nostra grande sorpresa al primo posto abbiamo due persone che hanno ottenuto il massimo del punteggio, e sono: Jean-Battiste Renèe e Dietrich Schwarz!_
Non potevo credere che avesse pronunciato l’altro mio nome con tanto orgoglio, come non aveva mai fatto con quello vero.
Che ironia della sorte, proprio lui che aveva programmato il mio futuro adesso mi consegnava un lasciapassare per quella vita di cui voleva privarmi e anche con il massimo dei voti, bel colpo paparino!
Ricevemmo il nostro attestato e tornammo al nostro posto in silenzio, ma avevo la sensazione che non sarebbe finita lì, infatti alla fine della cerimonia Salzar si avvicinò, che piacevole incontro si prospettava di fronte a noi.
_ Jean-Battiste, Dietrich aspettate, vorrei scambiare due parole con voi_ Disse avvicinandosi con un sorriso bonario sulle labbra. Se non avessi dovuto mantenere un certo atteggiamento credo proprio che gli avrei vomitato in faccia.
_ Ma certo! E’ un onore per noi_ Disse Killian con tono palesemente ironico, dovetti attingere a tutto il mio autocontrollo per non scoppiargli a ridere in faccia.
_ L’onore è tutto mio, è un vero peccato che non siate di nazionalità inglese, avrei potuto avere due eccellenze come voi nella mia scuola. Sono sicuro che i vostri ritratti e i vostri nomi sarebbero sicuramente comparsi nella bacheca dei trofei_
Non avevo parole per descrivere il mio sgomento, non sapevo che ridere o infuriarmi.
_ Ma noi non siamo degni di tali parole_ Intervenne Killian rivolgendomi uno sguardo significativo, colmando il mio silenzio.
_ Se mai avessi avuto un figlio, avrei tanto voluto che avesse le vostre qualità_
Confesso che quando sentii quelle parole mi mancò la terra sotto i piedi.
Ho sempre saputo che mio padre avrebbe preferito un estraneo al suo unico figlio, da come si comportava non sembrava aver sofferto neanche un minuto per la mia “presunta” morte.
_ Ah perché, non avete figli?_ Chiesi di riflesso con aria affabile.
Killian al mio fianco sobbalzò e mi guardò sorpreso.
_ Purtroppo il destino non mi ha concesso questa gioia_ Rispose perso nei suoi pensieri.
Gli si oscurò leggermente il viso, sembrava quasi che il mio ricordo gli provocasse fastidio, se, come aveva detto, i figli erano una gioia, sul suo volto non leggevo nessun segno che la perdita di quel sentimento avrebbe dovuto comportare.
_ Che peccato! Avrei tanto voluto conoscere vostro figlio, sono sicuro che sarebbe stato un grande uomo come lei_ Disse Killian.
Avevo come il sospetto che quelle parole fossero rivolte a me.
_ Semmai in futuro dovessi avere un figlio mi auguro che sia come lo hai descritto_ Disse Salazar con aria fiera.
La conversazione terminò lì, Salazar si congedò smaterializzandosi, Killian mi diede una pacca sulla spalla e disse sei parole che non dimenticherò mai:
_ Andiamo a prenderci il nostro futuro_
 
Profecy – The Oracle.
 
Erano trascorsi dieci anni da quel giorno, le nostre carriere avevano raggiunto l’apice, eravamo gli Auror più conosciuti d’Europa.
La nostra sede di base era in Inghilterra, ma eravamo in giro di continuo, il mondo non aveva più segreti per noi, l’avevamo visitato tutto.
Eravamo in Italia quando successe un evento che cambiò il corso delle nostre vite per sempre. Era una calda sera italiana di Agosto, quando nel nostro appartamento provvisorio arrivò un gufo con un messaggio, entrò da una finestra affacciata sul mare portandosi dietro una folata di vento. Killian prese il messaggio e lesse ad alta voce: “ URGENTE BISOGNO, LONDRA, MINISTERO, ORA!”, ci lanciammo sguardi interdetti.
Da quando era cambiato il capo del reparto Auror non si capiva più niente, era già la terza volta che ci chiamavano per un “urgenza”, il più delle volte infondata.
A malincuore ci smaterializzammo a Londra facendo attenzione a portare con noi i ciondoli.
Ah, a proposito, ho dimenticato un piccolo particolare … abbastanza rilevante.
I ciondoli che portavamo al collo erano legati al nostro attuale aspetto, ci eravamo resi conto che con l’andare del tempo mantenere quell’aspetto comportava il dispendio di troppo potere. Avevamo incantato i ciondoli, ora bastava indossarli perché mutassimo aspetto senza attingere alla nostra magia.
Il ciondolo di Killian l’avevo fabbricato io personalmente, il mio invece era quello studiato da Era e Salazar per bloccare i miei poteri.
Come ero riuscito a procurarmelo? Semplice!
L’avevo sottratto a mio padre prima di inscenare la mia morte, avevo scoperto che solo un’arma potentissima avrebbe potuto farlo funzionare, fino ad allora sarebbe stato un ciondolo come tutti gli altri.
Quando entrammo nel Ministero c’era una grande confusione, io e Killian ci guardammo accigliati e ci precipitammo nel reparto Auror.
Una volta nella stanza, trovammo riuniti tutti i nostri compagni più validi, intenti a scrutare una mappa delle fognature di Londra. Di spalle vedemmo un uomo che non conoscevamo, ma stranamente familiare, doveva essere il nuovo capo che non avevamo avuto ancora il piacere di incontrare. Avanzammo nella stanza e in quel momento l’uomo si girò, io e Killian restammo pietrificati dalla sorpresa, avevamo davanti a noi niente di meno che James Potter.
Il viso gli si illuminò appena ci vide, e si rivolse a noi con un gran sorriso.
_ Benvenuti, ora siamo al completo, la riunione può cominciare_
Disse facendo segno di accomodarci.
Ci sedemmo tutti attorno ad un tavolo rotondo.
_ Miei cari compagni, siamo qui riuniti oggi per venire a capo di questa faccenda, mi scuso per avervi chiamato così di fretta, ma la questione è piuttosto seria, abbiamo finalmente rintracciato la fonte degli ultimi disastri che hanno imperversato per il nostro paese di recente_ Disse James con aria solenne.
Facevo veramente fatica a trattenere le risate.
_ Di quali disastri state parlando? Io e Jean-Battiste eravamo in Italia a seguire un’altra pista_ Sbottò Killian guardandosi intorno con aria torva.
La scoperta che James fosse il suo nuovo capo doveva averlo scosso non poco, ma doveva tenere duro e controllare le emozioni.
_ Una strana entità che non siamo riusciti ad identificare, ha portato scompiglio in città, per settimane non siamo riusciti ad acciuffarlo, ma finalmente sappiamo dove si trova. Ho bisogno di tutti i miei uomini migliori per catturarla, in particolare di voi due_
Puntò il dito contro me e Killian facendoci rimanere senza parole.
Il nostro desiderio era collaborare con lui il meno possibile, ma non avevamo scelta, era il nostro lavoro.
_ Allora interveniamo subito, liberiamoci del problema_ Dissi con risolutezza, avrei risolto il problema il più in fretta possibile pur di allontanarsi da James.
_ Ho fatto bene a scegliere voi, non a caso vi chiamano il due l’oro_
Questo era troppo anche per lui, avrei tanto voluto strappargli il sorriso dalla faccia rivelandogli la nostra vera identità, immaginavo la strada che avrebbe fatto nello scoprire quanta strada avevamo fatto senza la raccomandazione di nessuno.
Concludemmo la seduta quando ci venne rivelata la posizione della misteriosa identità.
Da parte mia avevo cominciato ad avere dei sospetti, di sicuro non era una creatura magica, non poteva che venire dall’altro mondo.
_ Voi siete il modo più veloce per risolvere la situazione, andate avanti, noi vi copriremo le spalle_ La codardia di James era evidente anche agli occhi di un cieco.
Per evitare commenti pungenti ci smaterializzammo sul posto: le fognature di Londra.
Era il posto più brutto che avessi mai visto, l’odore era terribile, non sapevamo né cosa né dove cercare così ci incamminammo senza meta. Vagammo per quei sotterranei per diverse ore, stavamo quasi perdendo la speranza, eravamo stanchi e sudati.
_ Basta, mi sono rotto di queste fogne, è la terza volta che un topo mi cammina sui piedi_
Dissi dando un calcio ad una di quelle creature schifose che infestavano quel luogo.
Killian diede un pugno sul muro e sbottò.
_ Tutta colpa di quello stronzo di James, le sue informazioni erano sbagliate, come al solito è un buono a nulla!_
_ Hai ragione, andiamocene, non mi sorprenderebbe se l’avesse fatto apposta_
_ Impossibile, non può sapere chi siamo in realtà, la nostra copertura è troppo perfetta_
Stavamo per smaterializzarci quando all’improvviso con la coda dell’occhio intravidi un bagliore lontano.
_ Killian aspetta_ Dissi afferrandolo per un braccio giusto qualche secondo prima che si smaterializzasse. Killian mi guardò con le sopracciglia aggrottate, allora gli indicai con un cenno il bagliore misterioso proveniente dal fondo del tunnel, io e Killian ci lanciammo uno sguardo e con un muto accordo decidemmo di avanzare cercando di fare meno rumore possibile, anche se non fu facile con tutto il pavimento bagnato da chissà quale diavoleria.
Ci avvicinammo con cautela e la luce divenne più densa, giungemmo in una stanza enorme, la fonte della luce era una ragazza bellissima, aveva lunghi capelli argentati, indossava un vestito bianco lungo fino ai piedi, l’orlo era sporco, le braccia nude rilucevano, era voltata di spalle. Quando ci sentì si voltò verso di noi, aveva le palpebre bianche come se fosse cieca, un piccolo particolare mi rimase impresso: piangeva sangue.
_ Che cosa sei mostro? Da dove vieni?_ La incalzò immediatamente Killian brandendo abilmente la sua bacchetta.
Quel volto senza espressione si piegò in un sorriso grottesco, spalancò la bocca assumendo un’espressione orribile e produsse un suono simile al rantolo di un animale morente, probabilmente un tentativo di una risata.
_ Questa non è la domanda giusta Killian_ Rimasi di sasso e vidi Killian al mio fianco sbiancare_ Magari tu, Bealfire, la conosci e conosci anche me_ Sul momento non replicai nulla, e non rimasi neanche tanto sorpreso, in effetti, sapevo cos’era e da dove veniva, mi era bastato uno sguardo per capirlo.
_ Sei l’oracolo degli dei, vero? Chi ti manda?_ Dissi guardandola in quegli occhi spenti.
_ Si e no, ma neanche questa è la domanda giusta Bealfire Slytherin, io vedo il tuo futuro. Ponimi la giusta domanda_ Sapevo che il compito dell’oracolo era quello di dare profezie e avevo la brutta sensazione che lei non fosse lì per caso, ma fosse venuta per me.
_ Va bene oracolo, quel’è il mio destino?_
In tutto questo Killian rimase muto e guardò la scena da spettatore incredulo.
Lei sorrise, era il segno che quella era la domanda giusta.
_ I maghi e i semidei si uniranno, la progenie del serpente fermare dovranno. A riparare tenteranno il patto della dea fedele infranto. La bacchetta custodita dovrà essere, il male piani terribili potrà tessere. Solo l’ unione una soluzione fornirà, e alle porte dei due mondi la fine decreterà_ Sapevo che le profezie non avevano alcun senso e quella era la più strana che avessi mai sentito, ero sicuro che parlasse di me, chi altro poteva essere la progenie del serpente?
_ Che senso ha tutto questo? Io sono immortale! Nessuno può uccidermi_
Ero fuori di me dalla rabbia, ora che finalmente avevo ottenuto la libertà, una stupida profezia rovinava tutto. Ancora una volta quella parte di me che avevo rinnegato faceva sentire la sua presenza prepotentemente.
_ Tu sei immortale_ Mi guardò fisso negli occhi, poi si voltò verso Killian_ Lui no_
Proruppe in una risata lamentosa che mi mise i brividi.
Killian si pietrificò, io iniziai a capire, la profezia non riguardava me, ma lui.
Lui che veniva dalla prima generazione di Serpeverde.
_ La profezia riguarda Killian, vero?_ Dissi diretto alterandomi.
Lei smise di ridere e mi fissò dritto negli occhi.
_ Non osare interpretare le profezie, lascia che facciano il loro corso. E’ giunto il tempo per me di andarmene, il mio lavoro qui è concluso_ Fece per andare via, ma io la bloccai.
_ Sei venuta qui per avvisarmi, vero? Vuoi che io renda Killian immortale?_
Lei fece un ghigno e sparì, io e Killian rimanemmo in silenzio per un po’ guardandoci negli occhi. Fu Killian dopo qualche minuto a rompere il silenzio.
_ Sapevamo che prima o poi sarebbe successo, guardati, abbiamo fatto finta di niente, ma non ti sei accorto che hai smesso di invecchiare?! Mentre su di me gli effetti del tempo di iniziano a vedere_
_ Ma allora non hai capito Killian? La profezia riguarda te, ora che lo so non ti lascio morire, tranquillo troveremo un modo per renderti immortale_
 
-Fine seconda parte-
 
Angolo delle autrici:
 
Micio95: Ehilà
Effe_95: Buonsalve.
Micio95: Eccoci alla seconda parte della storia di Bea :)
Effe_95: Killian e Bealfire hanno finalmente realizzato il loro sogno di diventare Auror.
Micio95: Finalmente possono vivere la loro vita lontano dai pregiudizi.
Effe_95: Ma che cosa avrà mai voluto dire quell’oracolo ;)
Micio95: Non so … ma questa profezia l’ho già sentita xD
Effe_95: Hai ragione, è vagamente familiare xD
Micio95: Tonando a noi, come pensi che andrà a finire?
Effe_95: E mi sa che per scoprirlo ci toccherà leggere la terza e ultima parte … ;)
Micio95: Forse sarà lì che troveremo risposta alle ultime domande rimaste in sospeso.
 
Effe_95 e Micio95: E voi come l’avere trovato il capitolo?
Io e Micio siamo rimaste un po’ dispiaciute del fatto che nessuno abbia recensito il capitolo precedente, anche perché abbiamo visto che le visualizzazioni e le persone che ci seguono sono molte.
Vogliamo ricordarvi che anche se i protagonisti sono inventati da noi, fanno comunque parte del mondo di Harry e Percy.  A noi farebbe davvero piacere sapere cosa ne pensate, anche per capire se stiamo facendo un buon lavoro o un totale disastro.
Comunque grazie mille, alla prossima che sarà l’ultima volta :)
 
Angolo delle curiosità:
 
1.La prima curiosità riguarda i nomi falsi che si danno Bealfire e Killian. Se ben ricordate, appaiono anche alla fine dell’ultimo capitolo della storia principale, quando Harry e Ron vanno a iscriversi al corso Auror e trovano i ritratti dei due miglior Auror mai esistiti che portano proprio questi nomi, a buon intenditor poche parole ;)
2. La seconda curiosità, quando Bealfire e Killian si trovano in Italia, noi abbiamo immaginato che fossero in Sicilia :)
 
3. La terza curiosità riguarda l’oracolo, come ben sapete nel mondo di Percy è sbagliato cercare di interpretare le profezie, e come potete ben notare Bealfire se ne frega altamente xD  

 

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Capitolo 25
*** 25. CAPITOLO EXTRA 3 ***


Capitolo Extra
 
The other side of Bealfire.
 
-Inizio terza parte-
 
Immortality.
 

L’incontro con l’Oracolo mi aveva scosso molto, per un momento avevo creduto che la dea bendata si fosse voltata verso di me e mi avesse sorriso; avevo finalmente trovato lo scopo della mia vita. Ci smaterializzammo nuovamente nel Ministero dove gli altri Auror ci aspettavano in trepida attesa.
_ Che brutto aspetto, cosa avete combinato? Siete riusciti a risolvere questo intoppo?_
Disse James alzandosi dalla sua poltrona e poggiando sul tavolo il bicchiere di vino che stava bevendo in tutta tranquillità.
_ Tutto sistemato, era solo un centauro impazzito con una bacchetta rubata_
Dissi per evitare che James facesse altre domande.
_ Ora, se non ci sono altri incarichi, vorremmo tornare a casa, siamo piuttosto stanchi_
Intervenne Killian, desideroso di allontanarsi dal gemello al più presto.
_ Tornate in Italia oppure restate qui?_ Chiese James girandosi il bicchiere tra le mani.
_ Torneremo nel nostro appartamento qui in Inghilterra, abbiamo bisogno di riposo_
Risposi frettoloso.
James ci congedò e poco dopo eravamo già nel nostro appartamento.
Decidemmo di darci una ripulita nei nostri rispettivi bagni, dopo un’ora eravamo entrambi rinati. Passando per l’ingresso trovai Killian che guardava allo specchio l’immagine di Dietrich compiaciuto, io intanto avevo ripreso il mio aspetto normale, ero stanco di vedere la faccia amata da tutti di Jean-Battiste Renée.
_ Sono stanco di indossare questa faccia_ Disse Killian sfilandosi il ciondolo e riassumendo le sue sembianze, quelle di un ragazzo dai capelli bruni e gli occhi chiari.
Scoppiai a ridere e lo fissai rimirarsi nello specchio come un narciso vanitoso, stavo per prenderlo in giro quando la porta si spalancò di colpo lasciando apparire la figura sconvolta di James. Restammo tutti e tre pietrificati per quelle che sembravano delle ore, Killian stringeva ancora tra le mani il ciondolo incredulo e fissava il fratello con occhi spalancati.
_ Killian sei vivo! Ma allora eri tu? Sei sempre stato tu?_
Sul volto di James si alternarono varie emozioni, cominciando dallo stupore fino ad arrivare alla rabbia.
_ James, possiamo spiegarti … _ Balbettò Killian.
Questo mi fece capire che dovevo intervenire, Killian aveva per il controllo di se.  
_ Spiegare cosa? Che avete mentito a tutti per più di dieci anni?_ Sbottò James infuriato _ Oh, vedo che ci sei anche tu_ Disse girandosi verso di me con astio_ È colpa tua? Che cosa hai fatto? L’hai incantato tu? _
Ormai James era fuori di se dalla rabbia, aveva anche estratto la bacchetta.
_ No James, non è colpa di Bea, è stata una mia decisione! Non avevamo scelta_ Disse Killian cercando di calmare il fratello, ma invano _ Non volevo essere costretto a sposare quella pezzente e Bea non poteva sottostare al volere di padre come Salazar!_
Sbiancai, il silenzio cadde nella stanza.
James era ancora fermo sull’uscio, probabilmente era venuto a dirci qualcosa e aveva assistito al nostro cambio d’immagine .
_ Tu sei il figlio di Salazar?_ Si voltò verso Killian e sbottò _ Come osi tu chiamare mia moglie una pezzente?!_ James era ormai viola dalla rabbia, bisognava fermarlo altrimenti avrebbe fatto qualcosa di avventato, inoltre aveva appena scoperto l’identità di mio padre.
_ Dovevo aspettarmelo da uno come te, non sei mai stato normale_
James fece un passo avanti verso di me puntandomi la bacchetta contro.
_ Calmati ora, io e Bea abbiamo un compito da portare a termine, stanne fuori_
Disse Killian mettendosi davanti a me.
_ Voi due avete qualcosa in mente, lo vedo dai vostri occhi, e conoscendovi niente di buono. Siete due esseri depravati che godono nel fare del male, bisogna eliminarvi dalla faccia della terra! E so esattamente chi chiamare_
James disse queste parole con un ghigno stampato sulla faccia e fissandomi dritto negli occhi. Fui preso da una bruttissima sensazione, ero sicuro di sapere a chi stesse alludendo, afferrai Killian per il braccio e mi smaterializzai senza pensarci due volte.
 
Dalla nostra fuga trascorremmo cinque anni vagabondando per il mondo, avevamo ormai abbandonato per sempre l’aspetto di Dietrich e Jean-Battiste, ora che James sapeva tutto era inutile continuare quella farsa.
Fu in quel periodo che cominciammo a fare ricerche su come rendere Killian immortale.
Avevo tanto pensato alla reazione che avrebbe avuto mio padre nel sapere che ero ancora vivo, ma avevo fatto di tutto per non incontrarlo mai, sapevo che avrebbe cercato di fermarci a tutti i costi.
La nostra ricerca ci portò nei posti più disparati della terra e fu molto proficua, perché in effetti un modo per rendere immortale una persona lo trovammo.
Avevamo scoperto in Egitto un’antica magia oscura, questa consisteva nel dividere l’anima e legarla a vari oggetti, finché quegli oggetti sarebbero stati al sicuro, l’anima di quella persona poteva vivere in eterno, il segreto era custodirli sempre ed impedire che venissero distrutti.
Non che fosse facile farlo, ma era meglio tenere gli occhi aperti.
Questo incantesimo doveva ancora essere perfezionato, sentivo che non era completo, mancava qualcosa ma non avevamo più tempo a disposizione, dovevamo tentare.
Solo in seguito ho scoperto qual’era il pezzo mancante, necessitava l’uccisione di qualcuno.
Ah, a questo proposito ho scoperto che a questo incantesimo è stato dato un nome: horcrux.
Killian aveva scelto tre oggetti: la mia bacchetta, il ciondolo che aveva portato per più di dieci anni al collo e una spada proveniente dal mio mondo ora nascosta nel castello di Atlantide, conosciuta oggi con il nome di Vortice.
Era stato facile trovare la spada e legarci un pezzo d’anima, era stata la prima di cui c’eravamo occupati perché doveva essere ben nascosta.
Abbandonato il palazzo d’Atlantide ci rifugiammo ai margini di una scogliera per eseguire il secondo passo.
Ci appartammo nelle vicinanze di una grotta, poco distante dal castello di Hogwarts.
Bastarono pochi secondi perché tutto andasse a rotoli; stavamo per pronunciare l’incantesimo quando una voce a me ben conosciuta mi urlò contro, alla fine ci aveva raggiunti, e non era solo.
Quella era la resa dei conti.
_ Bea figlio mio, che cosa stai facendo?! Sei forse impazzito? Non lo sai che questa è magia nera? Vuoi forse diventare un Signore Oscuro? _
Furono le uniche parole che pronunciò mio padre, mi girai per guardarlo negli occhi e vidi che stringeva le mani ad un bambino.
Accanto a lui comparve Era.
_ È questo chi è?_
Sbottai indicando il bambino, che sentendomi gridare si nascose dietro le gambe del padre.
_ Tom, ti presento tuo fratello maggiore Bealfire_
Disse Salazar accarezzando affettuosamente il bambino sulla testa.
Il piccolo non si mosse, ma mi fece “ciao” con la mano, quello era troppo anche per Salazar.
Aveva superato ogni limite!
Impugnai la bacchetta e la puntai senza esitare contro Tom, che sbiancò.
_ Padre!_ Disse Tom estraendo a sua volta la bacchetta_ Da buon Serpeverde difenderò il tuo nome_ Sgranai gli occhi e scoppiai a ridere, mio padre si era di nuovo fatto beffe di me, non solo aveva un figlio legittimo, ma era anche un Serpeverde!
Gli aveva dato tutto quello che io non avevo mai avuto.
Probabilmente Salazar si accorse del mio sguardo fuori controllo, si era accorto di quanto mi avesse dato fastidio che aveva dato a quel bambino il nome di suo padre, e lo fece sparire prima che io potessi attaccarlo.
_ Cosa c’è paparino? Hai paura che il tuo amato e legittimo figlio potesse farsi del male?_
Era mi fissava da lontano in silenzio, fece un passo avanti e posò i suoi occhi severi prima su di me e poi su Killian.
_ Stai abusando della mia pazienza Bealfire!  Non sei più un bambino, non sarò clemente con te_ Disse Era con occhio di fuoco.
_ Vostra maestà si faccia da parte, questi non sono affari che la riguardano, farebbe meglio a tornare nel suo bel palazzo_ Rispose Killian facendosi avanti.
_ Ti trasformerò in una vacca prima che tu abbia la possibilità di pronunciare uno di quei tuoi ridicoli incantesimi, lurido maghetto da quattro soldi!_
Sbottò Era palesemente irritata.
Avevo una brutta sensazione, mia madre aveva uno sguardo pericoloso.
_ Secondo voi se fossi una vacca sarei più ubbidiente?_ Disse Killian fermandosi un attimo, sembrò riflettere e riprese_ Mai, mi fai ribrezzo, dea dei miei stivali!_
_ Hai firmato la tua condanna a morte verme, ti schiaccerò per bene sotto il mio sandalo, vediamo quanta insolenza c’è in quel tuo corpicino da mortale!_
Era fece per attaccare Killian, ma mi parai davanti.
_ Ferma mamma ti prego! Non ti causeremo più alcun fastidio, stiamo solo facendo quello che ci ha consigliato l’Oracolo, io … _
_ HAI OSATO INTERPETARE UNA PROFEZIA?!_
Il grido di Era fu talmente violento che io e Killian venimmo sbalzati all’indietro cadendo in prossimità della grotta.
_ Rinuncio! Rinuncio ai miei poteri divini se questo è quello che vuoi, non voglio avere niente a che fare con il tuo mondo!_ Dissi alzandomi in piedi, sapevo che neanche io potevo fermare mia madre in quello stato, dovevo calmarla in qualche modo.
_ Sarò io a sradicare la parte sbagliata dei tuoi poteri, sarò io ad eliminare la fonte, la causa di tutto, vedrai che così rinsavirai figlio mio!_
E così, senza preavviso, senza che io potessi fare nulla, Era colpì Killian che volò nella grotta parecchi metri lontano da me.
Rimasi paralizzato, con le mani spalancate in segno di supplica, gli occhi mi si riempirono di lacrime di rabbia e caddi sulle ginocchia.
Mi toccai la gola perché non riuscivo a respirare, non sentivo più niente.
_ L’ho fatto per il tuo bene, Bea _ Disse Era avvicinandosi come se volesse abbracciarmi.
Qualcosa dentro di me scattò, la scostai con violenza e mi precipitai da Killian che solo in quella grotta stava morendo.
Un grido di dolore mi si strozzò in gola quando lo vidi lì riverso sul terreno; gli afferrai la testa e la poggiai sulle mie ginocchia.
_ Bea …_ Riuscì a stento a sussurrare Killian, con le labbra sporche di sangue.
_ Non parlare, risparmia le forze, dobbiamo andare via. Ti salverò_
Cercai di dire agitato, nel frattempo calde lacrime bagnavano il mio viso.
_ No Bealfire, smettila, è finita. Lasciami qui a morire in pace_
Disse Killian stringendomi il polso con le ultime sue forze.
_ Bea … ho paura … non lasciarmi da solo_
La vista gli si appannò e si aggrappò con forza al mio braccio.
_ No … no … va tutto bene … resta con me Killian … dobbiamo ancora legare la tua anima … e poi sarà fatta … tu non morirai! _
Non potevo sopportare l’idea che arrivati a quel punto andasse tutto a rotoli, Killian non poteva andarsene lasciandomi solo.
_ Bea_ Disse bloccandomi, stava andando via_ Lasciami essere la tua bacchetta, così potrò farti da scudo e vegliare su di te ogni giorno, per sempre_
Poggiò la mano sulla mia bacchetta.
Avevo la vista appannata dalle lacrime, ma gli strinsi forte la mano, Killian mi sorrise e vidi pian piano la luce abbandonare i suoi occhi, ad un tratto il suo corpo perse energia e la testa si accasciò, era morto tra le mie braccia.
_ No … no Killian no! Non ho fatto in tempo, aspetta, aspetta! _
Avevo il respiro affannoso, poi nel delirio dei miei pensieri prese posto solo la vendetta contro mia madre.
Mi alzai di scatto e corsi fuori gridando la mia ira come un forsennato.
_ È morto! È morto! È colpa tua!_
Sbottai verso mia madre, sentivo tutto il mio potere fluirmi dalle mani, ero pronto a scagliarlo contro di lei. Era rimase impassibile, poi mi sorrise e svanì.
La mia forza incontrollata tentava di uccidere l’intero mondo e mio padre fece l’unica cosa che non mi sarei mai aspettato, con tutte la sua energia vitale contenne il mio potere nella grotta bloccandomi lì per quello che doveva essere “per sempre”.
 
Revenge.
 
Dei primi giorni in quella grotta ho un solo ricordo, quando ho seppellito Killian.
L’idea di non essere riuscito a sigillare la sua anima nella mia bacchetta, mi logorava più della prigionia.
Persi la cognizione del tempo, dopotutto quando sei immortale il tempo perde il suo valore.
Il mio unico svago era girovagare per la grotta, fu durante una di queste mie escursioni che notai una crepa nella parete, ero sceso parecchio in profondità, volevo vedere fin dove sarebbe potuto arrivare.
Sentii quello che sembrava essere il rumore dello scorrere dell’acqua, aggrottai le sopracciglia e mi avvicinai alla crepa, osservando più da vicino notai che effettivamente scorreva un fiume, ma era strano, l’acqua era nera e all’interno vi scorrevano tanti oggetti.
Bastò questo dettaglio a farmi capire di cosa si trattasse: era lo Stige, un fiume degli Inferi.
Ebbi un lampo di genio, ah … va spiegata una cosa, mio padre prima di spingermi nella grotta mi aveva infilato al collo il ciondolo impedendomi così di usare i miei poteri.
Ritornando a quel lampo di genio avevo pensato che se avessi intinto la mia bacchetta in quel fiume sarebbe diventata abbastanza potente da liberarmi dal ciondolo.
Quando lo feci successe qualcosa di inaspettato.
Dalla bacchetta uscì uno strano suono e udii delle parole che rimasero per sempre nel mio cuore: “ Non avere paura Bea, sono qui, non ti lascio da solo”.
Piansi lacrime amare, ora che ero qui solo, mi resi conto che sarei rimasto chiusi qui tutta la vita, pur di riavere Killian indietro.
Quella visione mi diede la forza di andare avanti e lottare contro il ciondolo; nel frattempo progettavo la mia vendetta.
In quella caverna era difficile capire quanto fosse passato, sembravano giorni, in realtà erano passati millenni. In tutto questo tempo non ero cambiato di una virgola, ero sempre lo stesso, con lo stesso rancore e lo stesso odio a rodermi il cuore.
Il mio hobby era trascorrere le giornate a fare forza sul collo, dopo quello che mi sembrò un tempo infinito riuscii ad aprire una braccia, era tutto ciò che serviva per potermi liberare.
Il mio corpo era ancora privo di poteri, ma la mia mente era finalmente libera.
Fu così che trovai Draco, fu un colpo di fortuna, un Serpeverde che girava da quelle parti …
Era proprio destino che dovessi liberarmi.
La mia fortuna sembrava infinita, a quanto pare quell’idiota di stava divertendo a fare i suoi trucchetti da quattro soldi, era finalmente arrivata la mia occasione di fuggire da quell’inferno senza fine.
Volevo assolutamente salutare Killian un ultima volta, ma non avevo tempo, non sapevo quanto quel pivello sarebbe rimasto la fuori, non potevo lasciarmelo scappare.
Agii di fretta, con quel poco di magia che il ciondolo mi consentiva di usare deviai uno degli incantesimi di Draco verso la barriera indebolita dagli anni che chiudeva la grotta.
Era patetico vedere quanto la forza vitale di mio padre, che aveva riversato nell’incantesimo per imprigionarmi, stesse svanendo; quel solo misero colpo bastò a frantumarla e io fui finalmente libero.
La luce del sole non mi era mai sembrata così bella, sembrava tutto immutato dall’ultima volta che ero stato lì, ma qualcosa era cambiato, il mio sguardo cadde sul ragazzo, aver ottenuto finalmente la libertà mi aveva offuscato i sensi, quasi da farmi dimenticare la sua presenza.
_ Ragazzo che anno è?_  Chiesi sbrigativo, lui era del tutto sconvolto, quasi non riusciva a parlare, mi rispose balbettando, a stento riuscii a capire la sua risposta, da quel poco che afferrai era passato davvero tanto tempo _ Di questa storia non ne farai parola a nessuno_
Dissi tirando fuori la bacchetta, prima che lui potesse anche solo reagire gli lanciai un incantesimo che gli avrebbe impedito di parlare di me, anche se l’avessero interrogato con la maledizione Imperius.
 
Hogwarts.
 
I primi tempi in questa nuova era furono difficilissimi per me, fu come dover imparare tutto d’accapo, ma fortunatamente in poco tempo ero riuscito ad ambientarmi.
Nessuno più sembrava ricordarsi di Bealfire, questo mi permise di mantenere il mio aspetto ed il mio nome, mi bastò solo fare una piccola modifica al mio cognome da Slytherin a Theslyrin.
Inoltre notai con disappunto che Jean-Battiste Renée e Dietrich Schwarz erano ricordati come i migliori Auror della storia, l’altro me era un grande, aveva fatto la storia.
Ora potevo mettere finalmente in atto la mia vendetta, tutti quelli che avrebbero potuto fermarmi erano morti. Tutti tranne colei su cui avrei scatenato la mia ira: Era!
E meno male!
Non vedevo l’ora di ucciderla con le mie stesse mani.
Ripensare ad Era fece affiorare in me il ricordo dell’ultimo giorno della mia vecchia vita e mi balenò in mente l’immagine di un bambino, Tom.
L’unico posto dove avrei potuto avere delle risposte era Hogwarts.
La prima cosa da fare era mettere in atto il mio piano geniale, ovvero introdurmi nel castello per ottenere il ruolo di Preside, non mi sarei accontentato di un misero posto da professore, mi bastò di falsificare le carte di Jean-Battiste, fingermi un vecchio Auror in pensione e insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure in un’altra scuola di magia.
A quella sciocca delle McGranitt le si illuminarono gli occhi appena vide il mio curriculum, ottenni il posto facilmente.
Una volta introdotto nel castello iniziai le mie ricerche, che si rivelarono più lunghe del previsto; la bella faccia da preside che ero costretto a mostrare toglieva tempo alle mie ricerche, tuttavia poche settimane prima dell’inizio dell’anno scolastico, giunsi ad una svolta. Durante una delle mie consuete passeggiate nella foresta notai un luccichio, mi avvicinai con passo frettoloso e dietro una roccia, tra le fronde di un cespuglio, trovai una pietra … non una pietra qualunque, LA PIETRA DELLA RESURREZIONE.
Fu lì che ebbi un lampo di genio, c’era solo una persona che poteva rispondere alle mie domande: GODRIC GRIFONDORO.
Non finii neanche di pronunciare il suo nome che apparve, non era né un fantasma, né una persona in carne ed ossa.
_ Ti stavo aspettando_ Disse appena mi vide con un sorriso malandrino.
_ Come fai a sapere chi sono?_ Chiesi sorpreso.
_ So tutto di te Bealfire Slytherin_ Disse ridacchiando_ Ho sempre saputo chi eri_
_ Bene, saltiamo la parte delle presentazioni e arriviamo al dunque. Che fine ha fatto Tom?_
_ Quale dei tanti? _ Chiese con fare ironico.
_ Quello che ho scoperto ti è stato affidato alla scomparsa di mio padre a seguito di alcune ricerche_
Godric sorrise e cominciò a raccontare la storia, mi disse che era nel suo ufficio quando gli apparve un bambino con in mano una lettera, sulla quale vi era scritta tutta la mia storia e il sacrificio che Salazar stava per compiere per salvare il mondo magico, e anche il reale motivo per cui aveva lasciato la scuola; in conclusione aveva chiesto a Godric di occuparsi di suo figlio, sospettando di non riuscire a tornare a casa.
Mi raccontò in breve della discendenza di Tom e che l’ultimo Slytherin era morto nemmeno un anno fa ucciso da un Potter, che ironia della sorte!
Godric mi disse anche che quel Potter si stava recando ad Hogwarts per frequentare l’ultimo anno; il tempo a disposizione svanì e Godric scomparve, era giunto il tempo di mettere in atto la mia vendetta.
Le mie ricerche mi avevano portato a scoprire che avevo bisogno di due oggetti: la spada di Grifondoro, per arrivare nel mondo di mia madre, e la bacchetta di Sambuco per sbarazzarmi una volta per tutte della mia debolezza, il ciondolo.
Il caso volle che per entrambi avevo bisogno di Harry Potter, il quale stava venendo proprio da me con un gruppetto di amici speciali.
Li avevo tenuti d’occhio tutto il tempo da quando Godric me ne aveva parlato, mia madre doveva aver capito tutto e mi aveva messo i suoi fedeli cagnolini alle calcagna.
Dopo anni e anni avevo capito cosa volesse dire l’Oracolo, la profezia era per me, quei maghi e quei semidei mi avrebbero sconfitto, che facessero pure, non mi importava cosa sarebbe successo a me, volevo solo che Era morisse.
Il primo giorno di scuola arrivò più in fretta del previsto e l’incontro con Harry era sempre più vicino. Mi raggiunse nel mio studio come mi aspettavo, quando entrò rimasi di sasso, era identico a Killian, fu come riaverlo davanti agli occhi, ma mi scossi subito e gli sorrisi dolcemente come avrei fatto con Killian.
_ Oh bene _ Dissi alzandomi_ Harry Potter, è un tale onore poterla conoscere, ho sentito tanto parlare di lei, non vedevo l'ora di incontrarla_ Gli strinsi la mano con vigore.
_ La ringrazio signor …_ Disse Harry imbarazzato.
_ Mi perdoni signor Potter, non mi sono presentato, mi chiamo Bealfire Theslyrin, chiedo scusa per la maleducazione, ad ogni modo, cosa vi porta nel mio ufficio Signor Potter?_
E mentre lo guardavo negli occhi così simili a quelli di Killian pensai alla mia vendetta, a colei che me lo aveva portato via e niente e nessuno avrebbe potuto fermarmi.
Che la storia abbia inizio.
 
-Fine-
 
Angolo delle autrici:
 
Effe_95: Buonsalve!
Micio95: Ehilà.
Effe_95: E così siamo giunti alla fine *sigh*
Micio95: Si, purtroppo si.
Effe_95: E così abbiamo concluso anche la storia di Bea e Killian.
Micio95: Che fine tragica, ma era l’unica soluzione.
Effe_95: E così finisce qui quest’avventura …
Micio95: Che peccato, credo proprio che ai nostri lettori non sia piaciuta :(
Effe_95: Infatti, non ci hanno lasciato nemmeno una recensione, però a noi comunque faceva piacere portarla al termine, farvi capire perché Bea ha fatto quello che ha fatto.
Micio95: Nonostante il dispiacere sono felice che ora tutti i pezzi siano al loro posto.
 
Effe_95 e Micio95: Grazie mille per l’avventura, per averci seguito nonostante tutto.
Teneteci d’occhio, torneremo molto presto ;)
 
 Angolo delle curiosità:
 
1.In realtà Era aveva riconosciuto Bealfire come suo figlio, quando all’età di dodici anni gli è apparso in sogno ( vedere capitoli precedenti)
 
2.Percy è riuscito a sentire la voce di Killian nell’ultimo capitolo, perché appunto Vortice conteneva un frammento della sua anima.
 
3. Abbiamo utilizzato l’idea degli horcrux perché ci sembrava l’unico modo per far diventare Killian immortale come Bea restando fedeli ai mondi dei ragazzi.
 

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