LA FINE DEI GIOCHI

di Layshaly
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap I - Solo ***
Capitolo 2: *** Cap II - L'avvertimento di Yuuko ***
Capitolo 3: *** Cap III - Rivelazione ***
Capitolo 4: *** Cap IV - Sentimenti ***
Capitolo 5: *** Cap V - Confessioni ***



Capitolo 1
*** Cap I - Solo ***


La fine dei giochi
Note: Tengo a precisare che è la primissima volta che mi avvicino a questo genere, che sconosco del tutto.
Questa coppia però mi piaceva davvero troppo, così non ho potuto non scrivere qualcosina a riguardo. In caso di errori o di castronerie vi prego di correggermi. :P


La fine dei giochi
CAP I - Solo

Watanuki entrò di corsa nella propria stanza, si chiuse la porta alle spalle e si gettò, praticamente a sedere, sul pavimento.
Dietro di lui un’orda di spiriti sembrava cercare una via d’accesso in grado di superare la blanda protezione offertagli da Yuuko.
Chissà poi perchè doveva essere blanda solo per lui. Se l’era chiesto più volte e, proprio due giorni prima, aveva espresso il medesimo dubbio anche alla strega che, in un’alzata di spalle, si era limitata a rispondere
<< Hai già la più valida delle protezioni, sarebbe uno spreco offrirti dell’altro.. >>
Già.. peccato che la “valida protezione” si chiamasse Shizuka Doumeki. Ovvero l’uomo che più detestava al mondo, il suo rivale in tutto. In poche parole la sua nemesi.

Kimihiro si lasciò andare ad un amaro sospiro.
Forse.. forse dovevo dargli retta.. ” pensò.
Un sorriso che sapeva di amarezza si fece spazio sul suo pallido volto.
Yuko era una grande strega, di questo Watanuki era ormai più che consapevole. Ciò nonostante la donna non aveva fatto i calcoli con l’imponderabilità degli eventi.
Soprattutto, non aveva considerato, a quanto potesse arrivare il suo aiutante se spinto dall'orgoglio. O si trattava di altro? Ad ogni modo,  il risultato non sarebbe cambiato.
Già... chissà come avrebbe reagito la strega, sapendo che Doumeki non ci sarebbe più stato per proteggerlo. Probabilmente con un ennesima alzatina di spalle o forse, chissà, questa volta gli avrebbe concesso una valida protezione.

Uno schianto lo fece sobbalzare.
Gli spiriti ora gli sembravano più vicini rispetto all’ultima volta che aveva guardato oltre la finestra della sua camera. Quanto era passato da allora. Cinque minuti? No.. sicuramente non più di due.
Eppure.. Sembrava un eternità.
Come avrebbe sopportato il resto? Avrebbe mai resistito ad un'intera vita scandita a quel ritmo?
Sempre più affranto crollò a sedere sul pavimento, prendendosi il volto tra le mani tremanti.
Perchè era stato così impulsivo. Non poteva rifiutare quell’invito con gentilezza? Doveva per forza urlargli contro quelle idiozie?
E perchè mai Doumeki se l’era presa tanto? Lui che era da sempre del tutto inespressivo e privo di qualsiasi emozione umana. Proprio con lui doveva decidersi a tirar fuori il carattere?
E che carattere..
Si appoggiò di schiena alla porta, fissando il soffitto e tentando con tutte le sue forze di non cedere al pianto. Purtroppo per lui, però la vista di quel cielo di cemento lo trascinò verso una strana forma di trance, e senza volerlo si lasciò andare ai ricordi di quell'ultima conversazione.

<< Hoi.. >>
<< Quante volte ti ho detto di non chiamar.. >> Si era fermato di colpo, notando qualcosa di diverso. Forse lo sguardo, sembrava.. più espressivo. Possibile?
<< Stavo pensando.. >>
<< Pensando, ah davvero? E da quando il grande Doumeki si prende la briga di pensare?! >>
L’altro aveva atteso la fine dei suoi sproloqui, riprendendo a parlare come se non fosse caduta una foglia.
<< Io adesso vivo da solo. Al tempio intendo.. >>
<< E allora? Guarda che so bene che i tuoi sono andati a vivere per conto proprio. So anche della tua decisione di seguire le orme di tuo nonno. Che me lo racconti a fare?! >>
<< Anche tu vivi da solo... >>
<< Si, so anche questo... Quindi?! >> Aveva sbraitato come suo solito, incrociando le braccia ed iniziando a picchiettare con un piede, nel tentativo di mettergli fretta.
<< Spesso hai bisogno del mio aiuto per tenere lontani gli spiriti. >>
<< Cos’è, hai deciso di rinfacciarmelo? >>
<< Ed ora che nessuno cucina per me.. >> Proseguì l'altro.
<< Ah si? E tutti i bento che ti preparo allora? >>
<< Pensavo che potresti trasferirti al tempio... >>

....
.......
...........

<< Co.. Co.s.. >>
Aveva capito bene? No, forse uno spiritello passeggero lo aveva indotto a sentire cose non vere. Eppure... quello sguardo, improvvisamente così deciso.. Così fisso su di lui..
<< COSA?!?! -Si sentì esclamare- Ma... S.sei im..mpazzito forse?! >>
<< Affatto. Tu hai bisogno di me, e al tempio la cucina è più grande e più comoda della tua.. >>
<< COSA VUOI CHE ME NE IMPORTI?!? E poi non ho bisogno di te! >>
Doumeki si era limitato a fissarlo, e a ripensarci Watanuki si domandò più volte il perchè di tanta agitazione. In fin dei conti quella proposta era meno strampalata di quanto non gli fosse sembrata in un primo momento.
La sua risposta invece... Quella si che ora gli sembrava improvvisamente assurda.
<< Pensi che mi piaccia aver bisogno del tuo aiuto? -Aveva continuato- O che sia felice di averti sempre tra i piedi? Ed ora che ci penso... Perchè devi accorrere in mio aiuto ogni volta? Non hai una vita tua? Non hai qualcun altro da tormentare?! >>
Aveva espresso il tutto senza quasi prendere fiato.
Lo aveva fatto perchè al momento era stato l’unico modo per mettere a tacere il battito accelerato del suo cuore.
Aveva urlato ogni cosa per relegare in un angolo della sua mente la strana agitazione che di colpo si era fatta strada nella sua anima. E aveva esagerato, certo..
<< Bene.. -concluse l’altro, voltandogli le spalle- Se è così che la pensi, non ti darò più alcun fastidio! >>
E senza aggiungere una parola se ne era andato, lasciandolo solo per la strada. La stessa che, circa 10 secondi dopo, si era riempita degli stessi spettri, che adesso lo spiavano minacciosamente dalla finestra, unica barriera tra lui e la fine.
Un muro invisibile che ad ogni battito sembrava farsi più sottile.

<< Dannazione! -Esclamò- Ed ora che faccio?! Dov’è Yuuko quando ho bisogno di lei? E dov’è Dou.. >> Si fermò appena in tempo.
Non ci sarebbe più stato Doumeki contro cui sbraitare.
No, lui non sarebbe più arrivato in suo aiuto.
Ora, era veramente solo.

Con quel pensiero volse un ultimo sguardo alla finestra. Poi la paura si impadronì totalmente di lui.

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Capitolo 2
*** Cap II - L'avvertimento di Yuuko ***


cap2

CAP II
 L'avvertimento di Yuko


Erano colpi alla porta quelli che stava sentendo?
Forse era solo un illusione, eppure.. Intorno, sembrava tutto improvvisamente tranquillo.
Se pur ancora tremante, Watanuki si sollevò quel poco che bastava per dare uno sguardo alla finestra.
Sbattè le palpebrè un paio di volte prima di accettare del tutto quanto stava vedendo.
Degli spettri che fino ad un attimo prima avevano invaso la sua strada, non era rimasto nulla.
Intanto ai rumori sordi si era aggiunto quello del campanello.
<< Si! Arrivo.. >>
Avrebbe dovuto ringraziarlo? Dopotutto solo Doumeki poteva aver ottenuto un simile risultato in così poco tempo.
La sua sola presenza bastava a tenere lontani spiriti, demoni e quant'altro non fosse umano.

I suoi pensieri ebbero fine nel preciso istante in cui decise di aprire la porta.
Ancor prima di guardare in faccia il suo ospite, una palla di pelo lanciata alla velocità di un missile gli fu subito sulla faccia.
<< Waaaaaaaaaatanuuuuuuki!! >>
<< MO...KoNa.... ACCIDENTI A TE! >> Urlò il giovane togliendosi il pestifero mostriciattolo dal viso.
Il suo sguardo si posò sulla persona che, ferma davanti a lui, lo stava fissando con espressione seria.
<< Yuu..ko >>
<< Watanuki.. Non ti avevo detto di restare vicino a Doumeki? >> Domandò la donna entrando e superandolo.
<< Almeno chiudi la porta! -Borbottò il giovane, seguendola senza smettere di parlare- E comunque è stato lui a sparire! >>
<< Ne sei sicuro? >> Esclamò lei, guardandolo di sottecchi.
<< Beh, ecco... >>
<< In ogni caso, vi vedrete domani a scuola, no? Avrai certamente modo di farti perdonare. >>
<< Pe.. Perdonare? PERDONARE?! >>
<< Ad esempio con un bel pranzetto.. >> Concluse lei battendo le mani con fare sornione.
<< COSA?! Ti sei ammattita?!?! Davvero, credi che mi abbassi a tanto dopo il modo in cui mi ha trattato?! >>
<< Hei Waaaaatanuki! Preparalo anche a me il pranzo! >> Esclamò Mokona saltellando intorno al ragazzo, che era ormai sull'orlo di una crisi di nervi.
<< Zitto tu!!! >>
<< Bene -concluse la strega- Sta a te decidere. Ma ricorda.. non potrò salvarti per sempre. >>
<< E questo cosa vorrebbe dire? >>
<< Che è arrivato il momento di guardare dentro di te.. >> Concluse lei guardandolo seriamente.
<< Co..cosa.. >>
Senza attendere oltre, la donna fece un cenno a Mokona e si avviò verso l'uscita.
<< Per domani mi aspetto del buon sashimi con tanto sakè!! >>
<< Sakè! Sakè! Sashimi e sakè! >> Le fece eco Mokona.
Watanuki rimase di sasso, lo sguardo fisso davanti a se.  Normalmente ne avrebbe urlate di ogni, contro la sua datricedilavoro-strega-carceriera. Ma questa volta... questa volta non riuscì a replicare niente.
Udì la porta chiudersi e la voce di Mokona che, ormai in strada, continuava a canticchiare..  << Sakè, Sakè, Sashimi e Sakè >>
Sempre in silenzio si risistemò gli occhiali, rivolse un ultimo sguardo al rettangolo di cielo che si mostrava alla sua vista e con un sospiro carico di frustrazione decise di concludere quell'amara giornata.
Domani sarebbe arrivato nel giro di poche ore, ma ora voleva solo mettere a riposo la sua mente, sempre più stanca.

°*°

Quella mattina la sveglia suonò alle 6:30 troppo presto dopo il trambusto del giorno prima ma appena in tempo per permettergli di preparare qualcosa per pranzo.
Yuuko alla fine aveva avuto ragione. Nonostante la lite del giorno prima, Watanuki non potè fare a meno di preparare i soliti tre bento.
In fondo Doumeki era uno che non portava rancore a lungo e per l'ora di pranzo avrebbe dimenticato già tutto, specialmente se ad attenderlo avesse trovato i suoi piatti preferiti.
Con quei pensieri, Watanuki raccolse le sue cose e si avviò verso scuola.
Durante il tragitto Himawari fu la sua unica compagnia, e stranamente la cosa non sembrò produrgli alcuna gioia.
" Dannato Doumeki " Pensò in preda all'ira.
<< Hai detto qualcosa? >> Domandò Himawari in sua direzione.
<< No, scusa. Devo aver pensato ad alta voce.. >>
<< Bene, allora ci vediamo per pranzo -replicò lei sorridendogli come suo solito- Ora purtroppo ti devo lasciare! >>
Watanuki osservò l'amica che si allontanava, stupendosi ancora una volta per la totale mancanza di emozioni a riguardo.

Quel giorno le ore che lo separavano dal pranzo gli parvero interminabili.
Quando la campanella scandì il momento tanto atteso, il suo cuore mancò un battito.
<< Andrà tutto bene. Andrà tutto bene. Andrà tutto bene. >>
Continuò a ripetersi quelle parole lungo il corridoio che lo avrebbe condotto al luogo stabilito per il pranzo.
Non smise quando vide presentarsi la sola Himawari, nè quando la prima campanella li obbligò a sospendere ogni attesa del compagno. Sarebbe andato tutto bene, e anche se ad ogni minuto quelle parole sembravano perdere senso, Watanuki continuò a ripetersele nel vano tentativo di placare l'ansia crescente che sembrava voler stritolare il suo giovane cuore.
Quando la seconda campanella giunse a togliergli ogni speranza, la decisione era ormai stata presa.
Dopo aver richiuso il suo bento ancora intatto e ripreso quello vuoto di Himawari, salutò l'amica e si diresse con passo spedito verso l'aula di Doumeki.
Lo trovò lì, seduto al suo banco, intento a leggere un libro, neanche fosse la cosa più normale del mondo.
In classe non era ancora rientrato nessuno e questo gli diede modo di restare in disparte ad osservare la scena per un periodo di tempo che gli parve interminabile.
Doumeki sembrò non notare la sua presenza e sempre più in ansia per quanto sentiva agitarsi dentro, Watanuki decise di rompere quell'innaturale silenzio.
<< Non sei venuto.. a pranzo.. >> Tentò il ragazzo.
<< Lo so.. >>
Non si era scomposto di una virgola. Questo poteva significare solo una cosa. Lo sapeva. Doumeki sapeva che lo stava osservando come uno scemo. E cosa peggiore di tutte.. lo stava deliberatamente ignorando!
<< Ti ho portato il tuo bento! >> Esclamò ormai innervosito, allungandogli il lavoro di tutta una mattina. 
<< Ho già mangiato >>
<< Hai già...  -Quella risposta inattesa lo costrinse a fissare il compagno- Come sarebbe.. che hai già mangiato! Ho perso un'intera mattina a prepararti da mangiare!!! >>
<< Ho già mangiato! >>
<< Questo l'ho capito! Ti sto chiedendo cosa significa!!! >>
Doumeki chiuse il libro con uno scatto che fece trasalire Watanuki. Poi si voltò a guardarlo, e nei suoi occhi c'era il gelo d'inverno. Un inverno freddo e pieno di solitudine.
<< Non occorre più che mi prepari il pranzo.. >>
<< Co..sa.. -Per Watanuki fu come se una lama di ghiaccio gli si piantasse in pieno petto. In altre circostanze forse avrebbe ballato di gioia. Ma ora... Quelle parole suonavano come una sentenza. La fine di tutto-  Cosa significa.. >> Ripetè più a se stesso che a Doumeki.
<< Mi hai chiesto di sparire e l'ho fatto. Tutto qui.. >> Esclamò l'altro alzandosi e avviandosi verso la porta.
<< TUTTO QUI?!?! Tutto.. >>
<< Noi.. non siamo amici -continuò l'arciere con un tono così distaccato da far rabbrividire Watanuki- Non lo siamo mai stati. Tu mi detesti e visto che non desideri più la mia presenza, i tuoi bento non hanno più motivo di esistere. Tutto qui.. >>
Watanuki avrebbe voluto rispondere con svariate domande, probabilmente cariche di insulti e sicuramente urlate, affinchè arrivassero meglio alla meta. Ma la gola sembrava aver perso ogni funzione e la testa era improvvisamente priva di parole, sostituite da nuvole di fumo e tanta, tanta disperazione.
<< Tutto... qui.. >> si limitò a ripetere, senza osare guardarlo negli occhi.
Per tutta risposta, Doumeki l'osservò per un breve istante, dopo il quale si allontanò, lasciandolo solo con il suo bento.



Ed ora i ringraziamenti...
^.^

YUSAKI: Che dire. Sono lieta che questo primo cap. ti sia piaciuto. Spero sia così anche per i prossimi. E spero di leggere anche i tuoi di aggiornamenti, perchè ci sono un paio di fic per cui sto davvero fremendo! :P

KAWAIISAI: Grazie! ^.^
Comunque si, è proprio la prima volta che mi avvicino a questo genere e più vado avanti più inizio a temere di rendere i personaggi OOC, si dice così quando van fuori dall'abituale carattere, giusto?
Spero ti sia piaciuto anche questo capitolo!

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Capitolo 3
*** Cap III - Rivelazione ***


cap3
CAP III
Rivelazione


Così ci era riuscito. Aveva allontanato da se la persona più importante. Cioè, non che questo fosse un suo pensiero. 
Ma lo era secondo Yuko, e la strega delle dimensioni aveva sempre ragione. Sempre...

<< Sicuro di star bene? >> Domandò la donna in sua direzione.
Se ne stava comodamente seduta con Mokona che, al suo fianco, beveva del sakè da una bottiglia.
Intorno a loro, Maru e Moru si davano da fare, versando dell'altro liquore alla loro padrona o portando via i piatti serviti da Watanuki.
E lui.. lui era in quel silenzio impenetrabile... Da quanto?
<< E' tutta sera che non sbraiti come tuo solito.. Hai forse litigato con Doumeki? >>
Bastò quel nome a richiamare la sua attenzione.
Il ragazzo si voltò a guardarla, con sguardo apprensivo.
<< No, io.. >>
<< Già, come temevo. -ribattè l'altra, sventolandogli una mano davanti agli occhi- Sai bene cosa rischi senza la sua amicizia, vero? >>
<< Chi, ti ha detto... >> Mormorò lui con fare esitante.
<< Umf, basta guardarti.. >> Replicò la strega, sorridendogli in modo allusivo.
A quelle parole Watanuki sembrò ridestarsi quel poco sufficiente a ribattere.
<< Cosa? E perchè mai? La mia faccia è normalissima! >>
Yuko si sollevò quel poco sufficiente a guardarlo dritto negli occhi.
<< Vuoi sapere cosa vedo, Watanuki? >> 
<< Ecco.. io.. >>
<< Vedo solitudine, dolore.. Disperazione.. Vedo il volto di chi ha perso una parte di se stesso. Ecco cosa vedo. >>
<< Una... che!? >> Urlò l'altro.
La strega si limitò a fissarlo come a voler evidenziare quanto appena detto.
<< Io sto benissimo! -sbraitò lui, iniziando ad agitarsi- Anzi, sai cosa ti dico? Che sto anche meglio ora che non dovrò più vedere la sua stupida faccia! Stai solo cercando di farmi ammettere ciò che non è vero e stai sprecando fiato perchè >>
<< Anche tu gli manchi.. >> Continuò l'altra.
<< Ma mi stai ascoltando?! -protestò il ragazzo dimendandosi con fare isterico- Basta, me ne vado! >> E afferrata la cartella si avviò verso la porta, fermandosi solo alle nuove parole della donna, questa volta, pronunciate con una serietà che gli diede i brividi.
<< Ricorda.. Due metà sono niente, se separate. >>

 °*°

Nonostante gli incredibili sforzi, le parole di Yuko continuavano a tornargli alla mente.
Era riuscito a respingere ogni pensiero la sera prima, quando tornato a casa era piombato in un sonno profondo, non privo di incubi. C'era riuscito al risveglio, quando aveva dovuto correre da un punto all'altro della stanza per non far tardi. E c'era riuscito durante le lezioni, quando la nuova acconciatura di Himawari e l'assenza di emozioni che ne era scaturita, gli avevano offerto un ottimo alibi sul quale concentrarsi.
Ma ora.. La pausa pranzo era giunta a ricordargli il vero problema. E quell'ora libera, in cui aveva deciso di restare da solo era diventata di colpo la sua prigione. Un luogo senza via d'uscita dove le parole della strega avevano preso a tormentarlo.
Cosa ne sa lei. La sua massima compagnia sono una pulce nera e due ragazzine senza anima! '
Il rumore proveniente dal suo stomaco lo ridestò parzialmente da quel monologo interiore.
Era digiuno dalla sera prima, anzi.. ora che ci pensava era digiuno da più di 24 ore. E quella mattina, la stanchezza emotiva lo aveva portato a rinunciare alla preparazione del solito bento.
<< Ma si, andiamocene a pranzo.. >> mormorò trascinandosi fuori dall'aula.
A quell'ora gran parte della scuola aveva già mangiato.
Himawari gli aveva detto di aver preso un impegno con delle compagne che non vedeva da tempo. In quel momento, quindi, era di sicuro nel parco a chiacchierare allegramente con loro.
Per un attimo quel pensiero gli fu quasi d'aiuto. Con Kunogi avrebbe finito col parlare di Doumeki, e sinceramente non ne aveva nessuna voglia. Senza contare che.. in quegli ultimi giorni, si sentiva profondamente cambiato ed anche le emozioni che lei gli regalava da sempre, si erano come sopite.
Sospirando, fece per aprire la porta della mensa, quando questa si spalancò, rivelando la figura di Doumeki.
Tra tutti, l'arciere era l'ultima persona che pensava di incontrare.
Non era pronto ad un ennesimo rifiuto e questo lo spinse a restare in silenzio, osservando il compagno di tanti pranzi che se ne andava per la sua strada, senza l'ombra di un saluto.

Perchè, perchè si sentiva così...  
E perchè mai quell'idiota se ne andava in giro, ignorandolo? Perchè non stava male anche lui?
Stordito da quel vortice di emozioni, si trascinò nell'aula più vicina.
Aveva bisogno di calmarsi e di riflettere.
In fin dei conti il suo desiderio era stato esaudito no? Non avrebbe più avuto a che fare con quel presuntuoso so-tutto-io. Doveva solo esserne felice.
E allora, perchè non lo era per niente?
Tentò di cacciar via le prime lacrime traditrici. Ma invano.
Così, sempre più stanco, si lasciò andare ad un pianto consolatorio. Che andasse al diavolo. Anzi, che ci andassero tutti al diavolo.  

°*°

Quando riaprì gli occhi, le lezioni erano terminate da un pezzo.
Fuori, era già buio. Un lieve accenno di tenebre, che gli ricordò il pericolo che avrebbe corso se non si muoveva alla svelta.
<< Dannazione!!! Ancora una volta è tutta colpa sua! >> Urlò, recuperando la cartella e precipitandosi in strada.
Quanto aveva dormito?
Yuko lo avrebbe sicuramente sgridato per quel clamoroso ritardo. Già si immaginava la scena, con lei e Mokona adirati come non mai, e Maru e Moro che danzavano all'eco delle loro lamentele.
Era tanto preso dai suoi pensieri che quasi non si rese conto di essere seguito.
Poi uno strano senso di pesantezza, lo spinse a voltarsi.
Dietro di lui, tre orribili spettri muovevano in sua direzione. Uno, simile ad un grosso polipo, avanzava strisciando
mentre gli altri due si muovevano ondeggiando per aria.
Alla loro vista, Watanuki aumentò il passo. Venne però prontamente emulato, ed in breve la distanza tra loro si fece minima. 
Dopo l'ennesima occhiata e, accortosi di ciò, il ragazzo optò per l'unica cosa che era in grado di fare, scappare.
Il suo gesto però, sembrò peggiorare le cose. Ai tre spiriti se ne aggiunsero presto altri quattro che lo circondarono chiudendogli ogni via d'uscita.
Ormai bloccato e con le spalle al muro, Watanuki si lasciò cadere sulle proprie gambe.
Era davvero stanco, di aver sempre paura, di non potersi difendere, di venir sempre frainteso..
E dove diamine era Doumeki quando c'era bisogno di lui!
D'un tratto il pensiero dell'arciere si fece vivo nella sua mente. Le tante volte che l'aveva salvato, il loro ultimo litigio, l'espressione gelida di quel pomeriggio..
' Non verrà a salvarmi, questa volta.. '
Fu il colpo di grazia.
La fame degli spiriti che lo attorniavano era tale da lasciarlo senza forze.
Si sentiva debole e nel giro di qualche minuto la sua mente avrebbe smesso di supportarlo. Lo sapeva perchè era sempre stato così, prima che " lui " entrasse nella sua vita, per salvarlo ogni volta.
D'un tratto anche le parole di Yuko gli sembravano cariche di nuovi significati. Forse era questo che intendeva quando parlava di due metà. Una attirava gli spiriti, l'altra li respingeva. Due metà perfette, se si trattava di fantasmi. Come aveva fatto a non arrivarci?
Ed ora, era troppo tardi. Troppo..
Con quel pensiero, si ritirò in un angolo, attendendo la fine.
Aveva freddo.. Gli occhi si erano fatti improvvisamente pesanti, tanto da doverli chiudere. Così, avvolto dalle tenebre e circondato dagli spiriti, capì di essere rimasto veramente da solo.
Sentì una spessa coltre di gelo, avvolgerlo. Mentre una forza a lui sconosciuta sembrava volerlo risucchiare all'interno di quel freddo ormai insostenibile. 
Era così quando arrivava la fine?

<< Dou.. meki.. >>
Doveva essere svenuto perchè per un attimo gli era quasi sembrato di vederlo, il suo rivale di sempre. O per meglio dire, colui che aveva deciso di vedere come un rivale. Chissà per quale strano motivo, poi..
Tanto, non aveva più alcuna importanza. Adesso c'era solo quella strana sensazione, quasi.. piacevole.

Intorno, l'aria gelida era stata sostituita da un tepore confortevole.
Il silenzio trasmetteva una pace che non sperava più di poter provare. Si sentiva al sicuro.
<< Non voglio che finisca.. fammi stare così.. >>
<< Idiota >>
Watanuki si mosse appena, trattenendo il respiro.
Quelle parole. Quel tono inespressivo. Possibile che?
Aprì gli occhi e quello che vide lo lasciò di sasso.
Allora non era svenuto. Lui era arrivato davvero. E l'aveva salvato, come sempre. Nonostante tutto.
<< Doumeki.. >>
<< Li ho fatti sparire. Quindi ora smettila di piangere. >>
A quelle parole un pò della vecchia acredine sembrò tornare a galla.
<< Non sto piangendo! >>
<< Ah no? >>
Il ragazzo si sfiorò le guance umide e.. si, stava piangendo. E non se ne era reso conto.
Le sue però non erano lacrime di sofferenza, ma di gioia.
<< E' colpa della tensione.. >> Si giustificò.
<< Tensione, dici.. >>
<< Non penserai... che stia piangendo per te.. >>
La troppa stanchezza lo obbligò ad un tono così dimesso che la sua sembrò quasi una confessione.
<< Andiamocene ora.. >> Esclamò l'altro, e con quelle parole, sembrò voler concludere ogni discorso. Poi senza dargli il tempo di riflettere lo afferrò, lo tirò a se e lo caricò sulle proprie spalle.
<< Che cavolo stai.. >>
<< Zitto, o ti lascio a marcire tra i tuoi amici spiriti. >>
<< Non sono.. miei amici.. >> Cercò di protestare il più giovane. Ma era davvero troppo stanco per un duello verbale e per una volta decise che lo avrebbe lasciato fare.



Questo terzo capitolo arriva con un pò di ritardo, rispetto i primi due. Ha subito non poche variazioni, dovute ai due protagonisti che diventano sempre più difficili da "trattare". Doumeki, in particolare, è tanto silenzioso da mettermi in difficoltà. Spero di riuscire a mantenere la storia IC fino alla fine. Ma ho seri dubbi in proposito. :P
Detto questo, andiamo ai saluti e ai ringraziamenti.

KawaiiSan Sono davvero felice di leggere che ti piace e spero sia così anche per i prossimi capitoli. 
Mantenere uno stile IC (si dice così?) si fa sempre più difficile. Questi due non si schiodano dalle loro posizioni manco ammazzati! :D
Grazie per i tuoi commenti. Mi fa davvero piacere leggerli. :)

RosiCrucian In primis, grazie per esser passata a leggere. Sono felice che quanto hai letto ti è piaciuto. Spero sia lo stesso per il seguito. :)
Andando ai tuoi appunti. I dialoghi si trovano già tra << >> non si vedono? O_o Fammi sapere che ora sto con questa pulce nell'orecchio! Io ho un mac ma una volta online la fanfic dovrebbe apparire uguale a tutti. E le virgolette le vedo.
Riguardo ai puntini, come la tua amica trovo che tre siano troppi, anche se fino a pocho tempo fa li usavo. Adesso tendo ad inseririli quando la situazione è molto pesante, mentre con i due indico qualcosa di più leggero. :P
La cosa dei puntini mel'ha detta anche un'amica. Appena ho due secondi di tempo vedrò di moficarla. Avevo già intensione di farlo, solo che non sono solita modificare una storia dopo averla messa online. O meglio, la modifico e non la sistemo online. Mi sembra poco carino verso chi l'ha commentata in un modo e poi magari trova delle differenze con le quali non si trova in accordo. Ma vedrò come fare. :)

Malesia Grazie per aver commentato. Sono felice di sapere che ti è piaciuta.



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Capitolo 4
*** Cap IV - Sentimenti ***


sentimenti
Cap. IV
Sentimenti


Il futon sul quale era sdraiato si trovava in una stanza che non era la sua.
Watanuki si stropicciò gli occhi, osservando il pavimento ricoperto di tatami.
Quel luogo sembrava imbevuto di una sacralità che finora aveva potuto riscontrare solo nell'abitazione di Doumeki.
Ma... perchè si trovava li? E che ore erano?
Raccolti gli occhiali, posti di fianco al cuscino, il giovane si guardò intorno con fare circospetto.
La finestra, sulla parete di fronte, mostrava scorci di un blu trapuntato di stelle.
Quindi, non doveva essere passato molto tempo da quando..
Di colpo, alcune immagini confuse si proiettarono nella sua mente, ricordandogli l'accaduto.

Un lieve bussare lo distolse da quei pensieri.
<< Si? >>
Quel semplice invito spinse Doumeki ad annunciarsi.
<< Oi.. >>
<< Ho un nome.. >> Protestò Watanuki, sollevandosi e mettendosi a sedere. 
<< Lo so -fece l'altro entrando e accomodandosi sul pavimento, poco distante da lui- come ti senti? >> Domandò infine, con una punta di preoccupazione.
<< Bene.. credo.. >>
L'arciere lo fissò duramente. << Sei un'idiota -dichiarò- potevi lasciarci la pelle. >>
<< Lo so -Ribattè il più giovane, abbassando lo sguardo- ma tu.. come hai fatto a trovarmi? >>
Doumeki l'osservò per un lungo istante, nel quale il ragazzo finì, suo malgrado, per arrossire.
<< Ti ho visto, ovviamente... E ho capito dov'eri. >>
Watanuki strinse i pugni, nascosti dalle coperte.
Nonostante i toni neutri dell'arciere, gli ultimi eventi avevano dato origine ad una tensione così pesante da fargli male.
<< Perchè.. sei venuto a salvarmi? >> Domandò.
<< Preferivi morire? >> Fu la secca risposta.
<< Non.. non è questo. Solo che.. mi sembrava avessi detto che non siamo amici.. >>
<< Infatti. >>
<< E allora... perchè? >> Domandò, alzando di un minimo la voce.
<< Non si deve essere amici per salvare la vita a qualcuno. >>
Quella risposta lo rattristò più di quanto avrebbe immaginato.
Che stupido che era stato.
<< Quindi.. -continuò, mettendo a tacere gli ultimi brandelli di illusione- L'hai fatto solo perchè.. andava fatto... >>
<< Avevi in mente qualche altro motivo? >>
Il tono con cui gli aveva posto quell'ultima domanda, spinse Watanuki a sollevare lo sguardo sull'arciere.
I suoi occhi dorati, improvvisamente tanto espressivi, sembravano voler comunicare molto di più. 
<< Io.. non importa.. >>  Concluse il ragazzo.
Sapeva che sarebbe stato meglio approfondire. Non era da Doumeki guardarlo a quel modo. Stranamente però, si sentiva quasi impaurito.
Così, senza aggiungere altro, tornò a sdraiarsi sul fouton dando le spalle all'amico.
<< Sei un idiota. >> Ripetè l'altro. Poi come se nulla fosse si alzò e si allontanò dalla stanza.

Qualche minuto dopo fece ritorno con una tazza di thè.
Watanuki era ancora di spalle.
L'unico movimento era quello dato dalle coperte che ne assecondavano il respiro.
Doumeki l'osservò per qualche istante. Sul volto, un espressione stranamente triste.
<< Yuko sta venendo qui.. >> Dichiarò infine e, posata la tazza di fianco al futon, si mosse in direzione della porta.
<< Aspetta! >>
Bastò quell'unica parola a fermarlo. 
<< Cosa vuoi? >> Domandò l'arciere senza neppure voltarsi.
Il suo tono era così distante che per un attimo, Watanuki desiderò di sparire.
<< Cosa viene.. Perchè.. >> La confusione era tanta da ingarbubliargli persino le parole.
<< Viene a prenderti. >>
<< A quest'ora? >> Domandò, ricordandosi di non sapere che ore fossero.
<< Non è così tardi. -rispose l'altro con tono piatto- Ma lo è per te. Ed occorre che qualcuno ti accompagni. >>
Senza muoversi dal comodo rifugio fornito dalle coperte, Watanuki si lasciò sfuggire un sospiro carico di tristezza. In altri tempi, l'amico non avrebbe esitato un momento, offrendogli ospitalità o decidendo di scortarlo fino a casa. Mentre ora...
Quel pensiero lo riportò all'origine della loro lite, lasciandolo improvvisamente senza difese.
Aveva rovinato tutto. Come sempre.
Una lacrima, sfuggì rapidamente dall'umida prigione che erano i suoi occhi, aprendo il varco alle altre.
<< Si può sapere che ti prende? >> Domandò l'arciere, avvertendo una variazione nel respiro del ragazzo. 
Invece di rispondergli, Watanuki restò in silenzio, soffocando i singhiozzi e cercando una risposta apparentemente credibile.
La sua reazione spinse l'antico rivale ad andargli più vicino e, prima che se ne rendesse conto, la coperta gli fu strappata di dosso mentre la mano di Doumeki, improvvisamente sulla sua spalla, lo obbligò a voltarsi in sua direzione. 
<< Allora? >> Domandò questi, senza mollare la presa.
Watanuki l'osservò senza parlare.
Da quando i suoi occhi avevano lo stesso calore del fuoco?
Si sentiva come ipnotizzato, riscaldato dal contatto della mano ancora sulla sua spalla e da quella vicinanza che sembrava volerlo avvolgere.
<< N.. niente.. >> Balbettò ormai in preda al panico.
<< A me non sembra >> Replicò secco l'amico.
Per Watanuki fu troppo. Specialmente dopo la giornata appena trascorsa.
<< Lasciami in pace! >>  Urlò, cercando inutilmente di divincolarsi da quella presenza invadente.
<< Prima rispondimi. >> 
<< Tu cosa credi che sia? >> Urlò guardandolo tra le lacrime.
Per tutta risposta Doumeki si chinò su di lui. Gli sfiorò la guancia con due dita e se le portò alle labbra.
A quel contatto, Watanuki si irrigidì.  << Che.. >>
<< Credo che tu sia addolorato. >> Replicò l'altro dopo averne assaporato le lacrime.
Watanuki lo fissò incredulo. 
<< Cambiano sapore in base alle emozioni. -fu la semplice risposta- Me l'ha insegnato mio nonno. >>
<< Tel'ha insegna.. -un'ondata di frustrazione sembrò travolgerlo come un mare in piena, mentre quelle poche parole iniziavano ad assumere un senso- Cosa vuoi che me ne importi! -esclamò in preda alla rabbia- Non poteva insegnarti ad essere diverso?! >>
Le sue parole aprirono il sipario su un profondo silenzio.
Era troppo. Aveva sbagliato di nuovo.
<< Scusa.. -tentò- io.. non avrei dovuto.. >>
<< Non importa -replicò l'altro senza più guardarlo- So già cosa pensi di me. >>
L'arciere fece per alzarsi ma la mano di Watanuki lo afferò per il polso.
<< Dou.. >>
<< Lasciami. >> Esclamò l'arciere con durezza.
<< Ti prego.. -sussurrò il ragazzo- io.. >>

Un rumore improvviso distolse entrambi da quel momento.
<< Sembra che abbiamo interrotto qualcosa.. Non trovi, Mokona? >>
La voce della strega si fece largo in quell'atmosfera tesa, allentandone se pur di poco gli spessi contorni.
<< Yuko-san.. >> Watanuki mollò immediatamente la presa, liberando Doumeki che, senza il minimo imbarazzo, si allontanò per avvicinarsi alla donna.
<< Sembra si sia ripreso. >> Dichiarò lei, osservando con divertimento, l'espressione imbarazzata del suo tuttofare.
<< Si è svegliato da poco. >> Le rispose l'arciere.
<< Hei.. ci sarei anche io! >> Esclamò l'oggetto di quella curiosa conversazione, con tono piccato.
Yuko lo fissò sorniona. << Si, mi era sembrato di vederti mentre tradivi la tua Himawari. >> Esclamò, terminando la frase con una vocetta infantile.
<< CO.. -Watanuki cambiò rapidamente colore- non dire sciocchezze! >>
<< Bene. -continuò lei tornando seria- Vogliamo andare? >> 
<< Io.. >>
La donna lo fissò per un secondo, nel quale Watanuki si senti vittima di un radar.
<< Capisco.. >> Esclamò, senza smettere di osservarlo.
Watanuki la guardò sconcertato. << Capi.. Che avresti capito? >>
<< Sarebbe meglio per tutti se tu restassi qui.. >>  Spiegò lei.
I due ragazzi la guardarono sorpresi.
<< Ma.. >>
Yuko zittì Doumeki con gesto della mano. << Domani, dovete andare a scuola no? Se adesso lo porto con me, il problema si ripresenterà tra poche ore. E mi sembra che il nostro Watanuki sia ancora troppo debole per affrontare tutto questo. Non trovi? >>
Shizuka annuì con il capo. << Il fatto è che.. >>
<< ..Lui non vuole. -Terminò lei- è questo che temi? >>
Il ragazzo rimase in silenzio, osservando l'amico che tentava di scansare Mokona, che non visto, gli si era lanciato addosso.
<< Ehi Yuko! -Esclamò l'esserino nero- Watanuki ha la febbre! E' tutto caldo e rosso! >>
<< Ma che dici!?! >> Protestò il giovane, avvampando ancora di più.
La donna si limitò a sorridere. << Ecco un altro motivo per lasciarlo qui. Per te è un problema, Doumeki? >>
<< No, se per lui non lo è. >>
<< Bene -concluse la strega battendo le mani con espressione soddisfatta- Allora è deciso! >>
Watanuki la scrutò accigliato. << Deciso un corno! A me non è stato chiesto nulla! >> Puntualizzò.
<< Se fossi in grado di prendere decisioni in linea con i tuoi sentimenti, non ti troveresti in questo pasticcio. >> Dichiarò la donna fissandolo duramente.
Il ragazzo non potè fare altro che abbassare il capo, mentre lo sguardo stupito dell'arciere si posava su di lui.
<< Credo che per il momento sia tutto. Forza Mokona, Andiamo! E tu.. Watanuki.. Non pensare di passarla liscia. Per colpa tua questa sera sono rimasta senza cena.. >>
Al suono di quella velata minaccia, il ragazzo sollevò lo sguardo, già pronto a scusarsi. Della donna, però, era rimasto solo l'eco dei passi che si dirigevano verso l'uscita.
Con gli occhi fissi sulla porta, Watanuki sperò di riuscire a ideare per tempo qualcosa in grado di calmarne le ire.
In fin dei conti aveva tutto il giorno seguente per pensarci.
Adesso c'era qualcosa di ben più difficile da affrontare.
Sarebbe stata una notte lunga e difficile, pensò, e sospirando tornò a sdraiarsi.



E anche questo capitolo è terminato. Ormai siamo agli sgoccioli e, molto probabilmente, con il prossimo si giungerà ad un finale.
E adesso come sempre i ringraziamenti.

Yusaki son felicissima di sapere che la storia continua a piacerti. Devo ammettere che anche a me Watanuki in crisi non dispiace. Credo che la paura di perdere Doumeki, faccia emergere un lato veramente aforabile del suo carattere! :D O forse sono semplicemente sadica. :P
Prima o poi, a costo di andare OC scriverò qualcosa dove sarà Doumeki quello che va in crisi, voglio proprio vedere come se ne tira fuori!

Harianne che bello leggere un tuo commento. :)
Spero che il modo in cui si sta evolvendo la storia ti piaccia. E cerca di portarle avanti anche tu le fanfic. Che devo finire di leggere quella che mi hai fatto leggere l'ultima volta!

KawaiiSai  anche io di solito preferisco strade diverse per una presa di coscienza come quella che Watanuki ha nei confronti di Himawari. Questa volta però credo che il colpo ricevuto sia stato tale da poter accelerare le cose. Quello che spero è che adesso riesca ad andare avanti o giuro che gli do una botta in testa. :D
Grazie per i tuoi commenti. :)

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Capitolo 5
*** Cap V - Confessioni ***


Cap5
CAP V
Confessioni


Doumeki chiuse la porta, poggiandosi ad essa.
Le parole che la strega gli aveva rivolto un istante prima di andarsene, continuavano a tornargli in testa.
Ormai era più che consapevole dell'immenso potere di quella donna, eppure... Quanto gli aveva detto sembrava totalmente privo di senso.
Insomma, si trattava pur sempre di Watanuki.
No, doveva essersi sbagliata. In fondo, capitava anche ai migliori, no? Già, ma allora perchè continuava a pensarci?
Stanco di quel dubbio, decise di fare l'unica cosa in grado di assicurargli una risposta.
 
<< Dobbiamo parlare. >> Dichiarò una volta tornato nella sua camera. 
A quelle parole, Watanuki si mosse appena. Le coperte quasi lo sovrastavano, impedendo all'arciere di coglierne l'espressione. Così, deciso a non perdere tempo, Doumeki aggirò il fouton piazzandosi a pochi centimetri da esso.
Tutto andò come aveva previsto e, nel giro di poco, Watanuki lasciò emergere il viso per osservare le sue azioni.
<< Che... che hai da fissarmi. >> Domandò con aria allarmata.
<< Dobbiamo parlare. >> 
<< Adesso? >>
<< Adesso. >> Dichiarò l'altro con tono deciso.
Watanuki l'osservò alla ricerca di qualche indizio. Poi, consapevole di aver scelto la persona sbagliata per un simile tentativo, si lasciò andare ad un  sospiro rassegnato, emergendo dalle coperte e mettendosi a sedere. << Cosa vuoi sapere... >> Domandò.
<< Prima, Yuko ha detto che stai agendo contro i tuoi sentimenti. Cosa significa? >>
Quella domanda lo spiazzò totalmente.
Perchè mai Doumeki si interessava ad un simile particolare. E perchè Yuko non stava mai zitta?!
<< Ti... ti sembro forse la sua segretaria?! >>
<< No, ma è di te che stiamo parlando. >>
<< Io non so nulla! -sbottò il ragazzo- chiedilo a lei, no? >>
Doumeki lo fissò con aria interrogativa. << Veramente è stata Yuko a mandarmi da te. Ha detto... che la risposta mi riguardava. >>

Quell'ultima frase sortì l'effetto desiderato.
Fu questo che pensò Doumeki quando vide l'amico trasalire.
La strega doveva saperne più di quanto gli aveva dato da intendere. O forse quella domanda celava delle verità nascoste allo stesso Watanuki.
<< Oi... >> Esclamò nel tentativo di riportare il ragazzo al presente.
<< Che vuoi! >> Fu la risposta come sempre sgarbata.
<< Rispondimi. >>
<< Te lo sogni! E poi... non eri tu quello che non voleva parlare? E' bastata una delle frasi ambigue di Yuko per farti cambiare idea? >>
<< Si. E' forse un problema? >> Replicò Doumeki.
<< Certo che lo è dal momento che pretendi da me risposte che non posso darti! >>
<< Yuko-san era di tutt'altro avviso. >>
<< Beh si sbagliava! Non ho nulla da dirti, ok?  -strinse i pugni per la tensione sempre più alta-  E poi... non servirebbe a nulla... >> Mormorò.
L'arciere gli rivolse uno sguardo curioso. << Cosa, non servirebbe a nulla. >> Domandò.
Watanuki scattò in piedi per la sorpresa. 
<< Come diavolo hai fatto a sentirmi, eh? -si lamentò, mentre il suo viso si faceva sempre più rosso- A volte non sembri neanche umano! >> 
Doumeki lo fissò con sufficienza. << Quindi hai deciso... di non dirmelo. >>
<< Si può sapere che te ne importa? Mi hai ignorato per due giorni ed ora pretendi anche delle risposte?! >>
<< Io non ti ho ignorato. >> Fu la risposta dell'arciere.
<< A no?! >>
<< Esatto. Ho solo fatto ciò che mi hai chiesto. >>
Watanuki aprì la bocca per rispondere ma si trovò costretto a richiuderla in fretta perchè quanto aveva udito corripondeva alla semplice verità.
<< Io... >> Si adombrò di colpo ripensando al dolore provato in quei giorni privi della presenza rassicurante dell'arciere.
<< Cosa. >>
<< Io... Non volevo dirti quelle cose, non in quel modo. Solo che... E' stata colpa tua! -Decise in un ritorno improvviso di rabbia- Tu e le tue assurde proposte! >>

Doumeki si limitò a sospirare stancamente. << Dimentica la proposta. E... lascia perdere anche il resto. >>
<< Che... che significa questo, adesso? >> 
<< Solo quello che ho detto. >>
<< Non potresti essere più chiaro? >> Replicò Watanuki ancora arrabbiato.
L'arciere sembrò rifletterci un attimo.
<< Sicuro di volerlo sapere? >> Domandò guardandolo dritto negli occhi. 
La sua espressione era tale che Watanuki indietreggiò senza quasi accorgersene.
<< Ecco... io... >>
Senza prestargli ascolto, Doumeki coprì la distanza che li separava e, prima che il ragazzo potesse capire quanto stava accadendo, lo afferrò per le spalle e posò le labbra contro le sue.
La prima reazione di Watanuki fu d'immobilità assoluta e Doumeki ne approfittò per assaporare quelle labbra che desiderava ormai da tanto, troppo tempo.
Poi l'idillio finì e, nuovamente in posssesso delle sue facoltà mentali, Watanuki si staccò di colpo guardandolo in un misto di orrore e curiosità.
<< Co... cosa... tu... >>
<< Yuko-san mi ha detto che provi qualcosa per me. -Commentò l'arciere senza smettere di guardarlo negli occhi- E' così? Perchè io... >>
<< T... tu cosa? >> Mormorò l'altro.
<< Ricambierei i tuoi sentimenti. >>
Watanuki si sentì mancare.
<< Yu... Yuko-san ha... detto questo? >>
<< Solo la prima parte. Il resto sono io a pensarlo... >>
Watanuki lo guardò incredulo. Si sarebbe aspettato tutto dal ragazzo che aveva di fronte. Tutto, fuorchè simili parole.
Eppure, se solo ripensava a quegli ultimi giorni vissuti nel terrore di averlo perso per sempre, quella confessione gli sembrava la cosa più bella che potesse arrivargli.
L'ultima constatazione sembrò spiazzarlo del tutto.
<< I... Io... -Tentò, cercando di trattenere le lacrime- si... si possono provare tante cose per qualcuno... >>
Notò che l'arciere stava ancora aspettando una risposta.
<< E comunque...  -proseguì asciugandosi il viso- Yuko-san... me la pagherà cara...>>
Terminò quell'insieme sconclusionato di parole, rivolgendogli un sorriso carico di significato.
Quel semplice gesto sembrò soddisfare l'arciere che, senza aggiungere altro, tornò ad abbracciarlo.
Watanuki poggiò il visto contro il suo petto, dandosi dell'idiota per aver creato tutto quel casino quando l'alternativa era quella sensazione di completezza mai provata prima.
<< Perdonami... per le cose orribili che ti ho detto. -Sussurrò- sono stato un idiota. Io... non avevo il coraggio di ammetterlo. >>
Ci fu un attimo di silenzio, interrotto quasi subito dall'arciere.
<< Takoyaki >> Esclamò ad un tratto con un sorrisetto ironico.
<< Co... >>
<< Se vuoi farti perdonare sarebbero perfetti. Ho una certa fame, adesso. >>
<< Stai scherzando vero? >> Esclamò Watanuki scostandosi il tanto necessario a guardarlo negli occhi.
<< No. >>
<< Tu!! Io... io ti apro il mio cuore e... l'unica cosa che sai dire è... Takoyaki?! >> Urlò il ragazzo, agitandosi come suo solito.
<< Yo. Il caso vuole che io abbia anche il necessario per prepararli. -replicò l'altro porgendogli la mano- Andiamo? >>
Watanuki lo fissò incredulo. Possibile che dopo quel bacio non fosse cambiato nulla?
Poi vide quel sorriso tanto simile a quello di Haruka e notò gli occhi di Shizuka che per la prima volta... sorridevano.
<< Quindi sarebbe colpa del caso? >> Protestò seguendolo.
<< No.. probabilmente si tratta di hitsuzen! >>
<< Hitsuzen, hai detto... >>
<< Yo. >>

°*°

Intanto non molto lontano... Una donna che sembrava aver assistito a tutta la scena guardava il cielo con un'aria serena e al contempo malinconica.
<< Il nostro Watanuki ha appena intrapreso la via che lo condurrà alla costruzione del suo personalissimo mondo... -sollevò il bicchiere quasi vuoto in direzione della luna- E noi lo aiuteremo a costruire i pezzi più difficili e di conseguenza più solidi, vero Clow? >>




Ed eccoci alla fine di questa storia.
Per prima cosa un appello. Lo so... il massimo a cui si giunge dopo 5 capitoli è solo un bacio. Vi prego però di non cavarmi occhi che mi servono e di non procurarvi strane vasche colme d'acqua o tubi psichedelici... Insomma era il mio primo esperimento di questo genere e proprio non me la sentivo di lanciarmi in cose più grandi di me. Già la scena del bacio mi è sembrata fin troppo... Inoltre ho terminato di scriverla in un momento di crisi nera dovuta alle ultime scan di Holic e Tsubasa. Immagini che hanno mandato in fumo i miei poveri neuroni. Quindi abbiate un pò di pietà! :P

Ps. Se quanto ho scritto è da ritenersi OOC fatemelo sapere che provvedo a modificare le info della fanfic. Grazie! :P

Detto questo passiamo ai ringraziamenti che sono davvero sentiti!

KawaiiSai Son contenta che ti piaccia come rendo Doumeki che adoro per il suo carattere indecifrabile e per tutto il resto. :P
Spero che dopo questo capitolo finale non cambierai idea. :P

Vahly Intanto grazie per il tuo commento. :)
Che dire, Doumeki in passato si è arrabbiato solo una volta con Watanuki, è vero. Ma sono dell'idea che il personaggio prima o poi si incavolerà non poco per le uscite di Wata. O forse lo spero. :P
(Ps. Ci sta un promemoria del tipo: sto aspettando il prossimo capitolo della tua fanfic?)

Yusaki Grazie per i tuoi commenti che ho apprezzato dal primo all'ultimo (esattamente come le tue fanfic)
Ihihih sono felice che ti piaccia la mia idea di Doumeki in crisi. Al momento sto già buttando giù un paio di fanfic su questi due. Spero di riuscire a postarle presto.

Rosicrucian Sono felice che la fanfic continui a piacerti e ti ringrazio per i tuoi consigli. Ho già modificato alcune parti e appena posso metto su le modifiche. L'unico problema è che vedo i simbolini che mi hai consigliato uguali a quelli che ho messo io e non capisco il perchè. Se può dipendere dal fatto che ho un mac o da qualche font che mi manca. Così nel caso li cambiavo. :P
Intanto ho sistemato la battuta che non si vedeva. Grazie mille per la dritta!

Naco Chan spero ti piacciano anche gli altri capitoli. :P
Intanto grazie per il tuo commento, Sugli errori di punteggiatura ti do ragione perchè so di essere sempre distratta quando si tratta di queste cose e pur rileggendoli finisco per non notare mai tutto. Cercherò di migliorare il più possibile questo aspetto però. :P

Bene. Grazie ancora a tutti/e
Fatemi sapere cosa pensate di quest'ultimo capitolo e se è il caso di metterlo come OOC.
Ciao e a alla prossima! ^.^







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