MISSIONE: SERPENTI E GRIFONI

di byakko
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una diversa via ***
Capitolo 2: *** Improbabili serpenti ***
Capitolo 3: *** Tempo che passa ***
Capitolo 4: *** Missione di oggi: Malfoy e Potter amici per forza ***
Capitolo 5: *** Scoperte di un passato ***
Capitolo 6: *** Missione di Natale - parte prima ***
Capitolo 7: *** Visite a sorpresa ***
Capitolo 8: *** Troppe rivelazioni fanno male ***
Capitolo 9: *** Missione di Natale - parte seconda ***



Capitolo 1
*** Una diversa via ***


Eccomi di nuovo da voi con la mia ultima schifez……fanfiction

 

Eccomi di nuovo da voi con la mia ultima schifez……fanfiction. Nata come al solito in un momento di pazzia è una nuova forma di storia che sto sperimentando, quindi cercate di essere pazienti, per favore ^__^. Comunque tutto ciò si nota più avanti.

 

Il nuovo personaggio che viene proposto è un mio probabile io Serpeverde, creato dalla mia mente malata e quindi pregherei ai lettori di non riprodurlo nelle proprie ff. Grazie.

 

I primi due capitoli sono di introduzione ai successivi, quindi poi non vi meravigliate dei possibili futuri sbalzi temporali, ma senza di questi non sapevo come continuare la storia.

 

Adesso basta con tutte queste quisquiglie se non vi addormentate subito….buona lettura, Byakko.

 

 

 

 

- MISSIONE: SERPENTI E GRIFONI -

 

 

Capitolo 1:

Una diversa via

 

Il suo primo anno ad Hogwarts, la magnificenza d i quel castello, l’entusiasmo di imparare e scoprire, il futuro e la sua vita che da quel momento stava iniziando.

 

Forse sarebbe finalmente riuscita ad aver una sua vita? Lei si sentiva diversa dalla sua famiglia, anche se l’aspetto non poteva che riportarla ad essa: occhi azzurri e capelli rossi. Una Weasley insomma, la più piccola per l’esattezza con ben sei fratelli avanti a lei.

Non ne poteva più di loro da ormai troppo tempo.

Lei non era come loro la volevano: non era timida, non era insicura, non era da proteggere.

Desiderava la sua libertà, a qualunque costo. Voleva smettere di fingere per qualcuno che non la poteva capire o forse che non voleva farlo.

 

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La Sala Grande era incredibilmente meravigliosa agli occhi di chi poteva ammirarla per la prima volta. Si sentiva così piccola ed insignificante di fronte ad essa, anche se ormai era abituata a quella sensazione.

 

Finalmente era giunto il suo momento nel quale si sarebbe deciso il suo destino pei gli anni avvenire: il Cappello Parlante.

Tutti i suoi fratelli erano stati assegnati a Grifondoro, tutti sempre perfetti, tutti. E lei? Non era molto sicura della fine che avrebbe fatto, ma in fondo desiderava solo andare avanti.

 

Quando fu chiamata per lo smistamento camminò verso il cappello senza paura, senza dubbi, decisa e fiera, essendo solo se stessa. Si sedette tranquillamente sullo sgabello ed esso le venne posato sulla testa.

 

- Dunque, un altro Weasley a quanto pare, ma finalmente una bella ragazza -

 

- La ringrazio per il complimento -

 

- E’ solo la verità. Però con te è tutto diverso. Vedo un animo ribelle, libero, circondato da ostacoli. Desideri essere semplicemente te stessa, non importa il luogo o la compagnia. Questi sono tutti bei pensieri che ti fanno onore. Ho deciso, la tua casa di appartenenza sarà…SERPEVERDE. Abbi fiducia e continua sempre il tuo viaggio -

 

- Lo terrò a mente -

 

Si alzò dirigendosi poi verso la sua tavolata, accompagnata dai commenti dei presenti, ovviamente stupiti del responso del cappello. Ron la fermò mentre passava affianco a lui, perplesso e preoccupato per la sorte della sorella.

 

- Ginny, se vuoi possiamo chiedere a Silente di cambiarti di casa -

 

- Non è rilevante. Un nome non cambia una persona, io sarò sempre ciò che voglio essere. Sai, forse questo era l’unico modo per liberarmi della vostra ombra -

 

- Cosa vuoi dire? Tu fai parte della nostra famiglia - sbottò quasi adirato

 

- E’ vero ma prima di tutto io sono solo Virginia, un individuo che vuole rimanere tale -

 

Ron conosceva la testardaggine che a volte mostrava sua sorella e decise che per il momento era meglio non ribattere. Le avrebbe parlato dopo con più calma tentando di farla rinsavire. In più non riusciva a capire quella conversazione. Già da un po’ di tempo era strana.

 

Intanto lei era fiera del suo discorso e la casa non la preoccupava, anche se sapeva che avrebbe avuto parecchi problemi iniziali, o forse si sbagliava…

 

- Complimenti Weasley, bel discorso - fece la voce con fare piuttosto arrogante

 

Conosceva quel ragazzo e no le piaceva il sorriso cattivo che le stava riservando. Avrebbe voluto prenderlo a schiaffi ma decise che era meglio trattenersi, almeno per i suoi primi giorni di scuola.

 

- Malfoy, giusto? Mio fratello mi ha parlato molto bene di te -

 

- Che gentile, ne sono lusingato. Piccola Weasley, lo sai vero che la vita qui non ti sarà facile -

 

- Non mi importa e gradirei essere chiamata per nome. Ora, se non vi dispiace, andrei finalmente a sedermi -

 

Non sentendo risposta si diresse verso il fondo della tavolata dove un ragazzo moro con gli occhi azzurri, molto simili a quelli di Malfoy, le aveva fatto segno di sedersi vicino a lui. Per niente intimidita accettò prontamente. Aveva uno sguardo piuttosto serafico e sorrideva beato. Si chiese cosa avese da ridere ma non gli diede molta importanza.

 

- Ciao, sono Blaise Zabini, del secondo anno -

 

- Virginia Weasley, come mai così socievole? -

 

- Sono rimasto colpito dalle tue parole e devo dire che hai un bel modo di pensare. Forse anche Draco la pensa come me. Non è veramente cattivo, più che altro si diverte a esserlo -

 

- Capisco ma non ho intenzione di diventare il suo nuovo intrattenimento -

 

- Non preoccuparti, ti salvo io - disse ridendo - Draco ascolta spesso ciò che penso a riguardo di molte cose -

 

- , allora grazie -

 

 

Poco dopo di lei fu smistata un’altra ragazza a Serpeverde che si mise subito seduta vicino a lei, sorridendole. Non era molto alta ma piuttosto carina: aveva dei bellissimi capelli lunghi e mossi, neri come una notte senza luna e stelle, e due occhi di un intenso brillante verde smeraldo, che sembravano penetrarti con lo sguardo e leggerti dentro.

 

- Posso sedermi vicino a te? -

 

- Certo. Piacere, io sono Virginia Weasley - porgendole una mano

 

- Aede Drow, felice di conoscerti - ricambiando la stretta - Sai, ho sentito cosa hai detto a tuo fratello e mi è piaciuto. Vuoi farti rispettare e proteggere te stessa. È una bella cosa e ci credo anch’io. Ho avuto i tuoi stessi problemi e mi trovi perfettamente d’accordo. Spero vorrai essere mia amica -

 

- Lo sono già. Incredibile, sono qui solo da cinque minuti e ho già conosciuto due splendide persone -

 

Era felice. Quella strada non sembrava così terribile come poteva apparire ed era in buona compagnia.  Blaise e Aede si dimostrarono ottimi amici, anche se li conosceva da poche settimane, ma lo percepiva.

 

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Ron, non lo sopportava più. Ancor non aveva accettato il fatto che lei fosse entrata a Serpeverde e spesso si trovavano a litigare, anche se continuava a ribadire che non poteva importargliene di meno del fatto che a lui ciò non andasse bene.

 

Aede spesso rimaneva con l’amica per farle da sostegno ed impedirle di fare qualche sciocchezza. Quello che le stava accadendo sapeva di stupido e superficiale. Forse era meglio mettere in chiaro due cose con il fratellino mentre la rossa sbolliva la rabbia.

 

- Chiedo scusa…Ron giusto? -

 

- Sì, cosa vuoi? -

 

- Aiutare la mia amica suppongo. Vorrei farti una domanda: preferisci tua sorella felice o infelice? -

 

- Felice ovviamente, che domanda stupida -

 

- Appunto, non pensi che potrebbe essere felice così? -

 

- Non penso proprio dato che si trova a Serpeversde -

 

- Ma lei ti ha mai detto il contrario? In fondo è già più di un mese che continui con questa storia. Stai diventando tu un motivo di tristezza per Ginny -

 

Ron non le rispose dato che non sapeva realmente cosa risponderle. Non aveva mai guardato la questione da quella prospettiva ed ora si dava mentalmente dello stupido, anche se non era ancora del tutto convinto.

 

- Vedi - continuò la serpeverde - tu non sei Virginia, non puoi sapere cosa prova o non prova. Lei vuole solo non avere imposizioni. Anche se è in una casa diversa rimane pur sempre tua sorella. Non farla soffrire per il tuo stupido senso di protezione, avresti solo da perderci. Prima di giudicare le persone impara a conoscerle -

 

Non avendo più nulla da aggiungere ed essendo sicura di essere stata abbastanza soddisfacente se ne andò raggiungendo l’amica che la stava aspettando più avanti, lasciando Ron piuttosto pensieroso a riflettere su quello che gli era stato detto.

 

Dopo quella discussione il grifondoro decise di parlare civilmente con la sorella per valutare tutti i punti del contesto in cui si trovava. Infine si convinse a lasciare più spazio alla sorellina, che ora aveva ripreso a trattarlo normalmente.

 

Così Aede dovette subirsi gli innumerevoli ringraziamenti da parte dell’amica che non la smetteva più da tipo un’ora circa.

 

- Aede, grazie, grazie, GRAZIE -

 

- Ho capito, adesso basta che non ti sopporto più -

 

- Ho capito, hai ragione tu -

 

- Tsk, come sempre -

 

Si guardarono un attimo e scoppiarono a ridere.

 

 

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Capitolo 2
*** Improbabili serpenti ***


Secondo capitolo, diciamo un intermezzo che fa da sfondo alla nuova vita delle nostre due amiche

 

Secondo capitolo, diciamo un intermezzo che fa da sfondo alla nuova vita delle nostre due amiche. Forse lo giudicherete un po’ stupido e banale però mi serviva per andare avanti. Non vi stupite se appaiono animali da tutte le parti ma a me piacciono tanto e quindi li metto ovunque.

 

Ok ok, basta divagare, buona lettura, Byakko ^__^

 

 

 

 

Capitolo 2:

Improbabili serpenti

 

Era già passata una settimana e Ginny era finalmente felice. Con i suoi vecchi amici era tornato tutto come prima e con quelli nuovi anche meglio.

 

Lei e Aede si trovavano in Sala Grande per la colazione. La rossa stava leggendo una lettera arrivata da parte della madre e dal suo sguardo non erano cattive notizie.

 

- Guarda, mia mamma mi scrive di fare come voglio, tanto ormai ho già deciso e niente mi farebbe cambiare idea. Finalmente si è rassegnata ma continua a ripetermi di stare attenta alla gente che frequento. Incredibile, non si fida ancora -

 

- Devi darle tempo e vedrai che non farà più storie. Sono comunque contenta per te - rispose mentre accarezzava un bellissimo falco dal piumaggio scuro con riflessi ambrati e ramati che la osservava con grandi occhi verdi chiari.

 

- Lui chi è? Non lo avevo ancora visto - domandò curiosa all’amica

 

- Etra, una mia carissima amica. Non le piacciono i posti molto affollati. Se la chiamo arriva subito, mi hanno detto che percepisce la mia voce nel vento. Tu non hai un animale tuo? -

 

- No, la mia famiglia non poteva permetterselo - fece lei sconsolata

 

- A questo posso rimediare io. Seguimi - conducendola all’esterno di Hogwarts

 

Arrivarono non molto lontano dal castello, vicino a dei ruderi. Spostò alcuni sassi ed estrasse dalla piccola apertura un fagottino di coperte che nascondeva un grazioso micino dal pelo bianco a chiazze rosse.

 

- L’ho trovato ieri pomeriggio. Te lo avrei fatto vedere appena avessi ricevuto il permesso di tenerlo, era una sorpresa. Ma se vuoi puoi tenerlo tu, sono sicura che ne avrai molta cura - porgendoglielo - E tu Etra - rivolgendosi all’uccello poggiato sulla sua spalla - vedi di vegliarlo, è piccolo e ha bisogno di aiuto - ricevendo un segno di assenso da parte dell’animale

 

Virginia guardava il piccolo tesserino che aveva tra le braccia che le faceva un’incredibile tenerezza. Un altro nuovo amico.

 

- Sei contenta? -

 

- Molto. Se non ci fossi tu Aede non so cosa farei -

 

- Lo so, sono una persona indispensabile. Dai, tanto lo so che andresti avanti sempre e comunque, con o senza di me. Allora, come lo chiamerai? -

 

- Namo, mi sembra un nome carino. Benvenuto in famiglia -

 

Non aveva mai avuto un cucciolo suo e ne era veramente contenta. Già gli voleva un incredibile bene e non avrebbe permesso a nessuno di fargli del male.

 

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Si incamminarono per Hogwarts alla ricerca dell’ufficio del preside ma non sapevano da che parte cominciare. Per fortuna che incontrarono Blaise in compagnia di Malfoy, sperando di poter avere informazioni concrete da loro.

 

- Blaise, nostro salvatore - fece con tono drammatico Aede

 

- Sai dove si trova l’ufficio di Silente? - continuò Ginny

 

- Ragazze calmatevi, perché tanto agitate? Siete già state richiamate vero? Cosa avete combinato voi due? -

 

- Fai meno sarcasmo tu, dobbiamo parlargli di lui - indicando il micino

 

- Che carino, è tuo Virginia? -

 

- Da adesso sì, ma stai attento a quello che fai e a come ti muovi o il falco di Aede ti distrugge - facendo vedere il volatile che già si stava agitando

 

- Capito il concetto. Non so dove si trovi, mi spiace. Draco, tu sai dove si trova l’ufficio del vecchio? -

 

- Certo che lo so, per chi mi prendi? - sbottò il biondo prima di iniziare a spiegare dove si trovasse il luogo

 

Le vide guardarlo con sguardo attento, annuire e correre via senza dire una parola.

 

- Quelle non sono tanto a posto, non capisco perché frequenti certa gente - constatò il biondo

 

- Credimi, sono meglio di quello che sembrano - iniziando a ridere

 

Le ragazze venivano comunque trattate come normali serpeverdi, anche se piuttosto improbabili viste le loro qualità personali alquanto diverse dalle normali serpi. Si facevano valere e non infastidivano i grifondoro, anzi avevano da ridire su questo atteggiamento dei loro compagni di casa. Erano l’eccezione in quella casa di regole e nessuno poteva dir loro niente dato che sapevano come difendersi. Forse anche per questo era da alcuni stimate, come Blaise, per esempio, che aveva capito tutto ciò fin dall’inizio.

 

 

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Capitolo 3
*** Tempo che passa ***


Altro capitolo in cui finalmente si inizieranno a vedere i primi sviluppi della storia

 

Altro capitolo in cui finalmente si inizieranno a vedere i primi sviluppi della storia. Tento di esporre solo una tematica alla volta se no poi c’è troppo casino e non si capisce niente ma probabilmente la cosa è noiosa, ditemi cosa ne pensate a riguardo.

 

Buona lettura, Byakko.

 

 

 

 

Capitolo 3:

Tempo che passa

 

I giorni erano passati in modo incredibilmente veloce e le due ragazze li avevano vissuti appieno, facendo maturare la loro amicizia che ora le vedeva più come inseparabili sorelle che come compagne.

 

Cinque anni erano già trascorsi e le due ormai sedicenni erano notevolmente cambiate, crescendo e migliorando, tanto da attirare molto l’attenzione su di loro, fino dalla partenza al binario 9 e ¾.

 

Ginny aveva passato due mesi delle sue vacanze nella casa al mare di Aede in Sardegna, un posto da favola che la rossa di certo non si dimenticherà tanto facilmente, e anche lì si erano fatte ammirare.

 

Ora vagavano per la stazione sperando di trovare i loro amici, ancora con gli abiti babbani addosso: magliette molto scollate e molto attillate, gonne troppo corte che facevano risaltare le loro gambe slanciate, capelli lunghi mossi dal vento, un fisico da favola. Insomma, stavano facendo una strage!

 

- Ginny, guarda quello, ha la bava alla bocca - ridacchiò Aede

 

- E quell’altro? Se potesse ci spoglierebbe con gli occhi -

 

- Se ci guarda ancora un po’ Etra come minimo gli cava gli occhi -

 

- Seguita subito da Namo, guarda i loro sguardi assassini, io avrei paura -

 

- Oh, ma chi c’è laggiù? Blaise e Draco. Andiamo a salutarli? Ginny, Ginny, ci sei?- muovendole una mano davanti agli occhi

 

- No, sono uscita un attimo per andare in qualche luogo sconosciuto dove ad accogliermi vedo solo una splendida divinità bionda giunta per condurmi tra le nuvole - fissando molto intensamente il biondo poco distante da lei

 

- Ti prego, ricordati di respirare e di chiudere la bocca. Ok è carino…un bel ragazzo…d’accordo, un figo da paura però ora datti un contegno -

 

- Sì, hai ragione, ora mi calmo ma…posso saltargli addosso mentre lo saluto? -

 

- Virginia Weasley, mi meraviglio di te, un po’ di contegno per favore. Ti concedo un abbraccio molto caloroso -

 

- Sempre meglio di niente -

 

- Che ne dici se li facciamo dannare un po’? - disse la mora con un sorrisetto malizioso

 

- Ho capito tutto. Temo che sarà lui a doversi trattenere dal saltarmi addosso - ridacchiò convinta

 

Le due intrapresero una lenta e calcolata camminata sensuale verso i loro amici, con movimenti giusti ed una certa complicità nel vento, notando molti occhi puntati su di loro. Facevano un certo effetto su quei poveri maschietti sfigati che ne avevano vista poca di carne del loro calibro.

 

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 I due serpeverde stavano parlando tranquillamente delle vacanze passate, ridendo e scherzando sugli avvenimenti di cui erano stati partecipi in quell’estate. Blaise attaccò anche con il discorso delle  loro piccole amiche.

 

- Sai, Aede e Ginny mi hanno scritto alcune lettere. Hanno passato le vacanze assieme e mi hanno anche mandato una foto. Sono davvero carine in costume da bagno e quando le vedrai non crederai ai tuoi occhi -

 

- Ma cosa dici, sono solo due bambine. Una sola estate non cambia le persone in questo modo, tranne il sottoscritto naturalmente -

 

Risero per un po’ ma poi il moretto notò qualcuno tra la folla che riconobbe subito e si posizionò in modo tale che anche l’amico potesse godere di quello spettacolo. Infatti lo vide bloccarsi improvvisamente e trattenne a stento una risata vedendo l’espressione sulla sua faccia.

 

- Oddio Blaise -

 

- Cosa c’è Draco? Hai visto forse qualcosa di strano? - chiese curioso e divertito dalla situazione, consapevole di che cosa stesse parlando il biondino

 

- Credo due angeli che si stanno dirigendo da questa parte. Dimmi che non ho le allucinazioni -

 

- Non hai le allucinazioni - ridacchiò allegro - ma per favore riprenditi, che figura ci fai? -

 

- Sì , lo so - chiuse gli occhi ed inspirò profondamente mentre le ragazze erano quasi arrivate

 

Si avvicinarono e li abbracciarono forte, con molta intensità.

 

- Ciao, ragazzi, come state? -

 

- Siamo felici di rivedervi -

 

- Tutto bene, vacanze tranquille e costruttive - sorrise loro Blaise

 

- Niente di che - sminuì il biondo tentando di recuperare la sua solita aria di superiorità

 

- Siete dei nostri per il viaggio? - continuò per lui l’amico

 

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Sul treno parlarono e scherzarono per un bel po’. Anche Draco lo aveva ammesso che quelle due erano simpatiche. Peccato che non ci misero molto ad addormentarsi. Da cosa avevano confessato erano reduci da una notte di musica, alcool e follie.

 

Il biondo rimase a lungo ad osservare la rossa, constatando ogni suo minimo particolare; le labbra color ciliegia, la pelle abbronzata, le gambe seducenti. Se fossero stati da soli probabilmente non si sarebbe trattenuto e già adesso trovava la cosa alquanto difficile.

 

Erano amici, anche se lei è una Weasley, si era dimostrata degna di fiducia e rispetto, caparbia e sicura di se. Non era mai riuscito a trattarla come il fratello perché lei era diversa.

 

- Blaise, vado a farmi un giro, ho bisogno di sgranchirmi un po’ le gambe -

 

- Sì , adesso si dice così? Avrei preferito un “Blaise, vado a farmi un giro perché ci manca poco che le salti addosso” -

 

- Blaise, vedi di finirla. Credi sempre di sapere tutto tu -

 

- Come vuoi ma non sono cieco -

 

Draco gli diede poca attenzione, anche perché aveva perfettamente ragione. Come avrebbe potuto ribattere? Diede mentalmente colpa ai suoi dannatissimi ormoni ed iniziò a percorrere il treno, sperando di togliersi quei maledetti pensieri dalla testa.

 

 

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Capitolo 4
*** Missione di oggi: Malfoy e Potter amici per forza ***


Ho notato che i primi capitoli sono un po’ noiosi ma con questo mi rifaccio almeno un pochino, così tanto per animare un po’ l

Ho notato che i primi capitoli sono un po’ noiosi ma con questo mi rifaccio almeno un pochino, così tanto per animare un po’ la storia, giusto perché non ho niente da fare.

 

Baci, Byakko.

 

 

 

 

Capitolo 4:

Missione di oggi: Malfoy e Potter  amici per forza (e sotto continua minaccia)

 

Altri giorni, piuttosto calmi, si unirono a quelli già passati. Da quando le lezioni erano nuovamente iniziate era quasi normale vedere Potter e Malfoy litigare di prima mattina e di solito si limitavano ad insulti verbali. Anche quella mattina, peccato che …

 

- AEDEEEEEEEEEE -

 

- Ginny cara…stai calma…non l’ho fatto apposta, lo giuro -

 

- Ma lo hai fatto, vieni qui che ti tratto allo stesso modo -

 

- E sì, mi prendi per scema? -

 

Le due si rincorrevano per i corridoi, fino in Sala Grande. Aede stava fuggendo ma quando vide Harry e Draco si nascose immediatamente dietro di loro, tenendoli fermi per le braccia, mentre loro la guardavano in modo diffidente.

 

- Aede, cosa stai facendo? - chiese il biondo

 

- Non preoccuparti, lo saprai presto. Ricordate vero che siete due uomini, coraggiosi e sprezzanti del rischio e delle calamità, che devono proteggere le povere donzelle in pericolo? -

 

- Perché? - le scoccò un’occhiata Harry

 

Poi videro la candida figura della rossa Weasley entrare in sala, con una strana aura maligna intorno a lei e gli occhi che fiammeggiavano di rabbia. Rabbrividirono.

 

- Aede, finalmente ti ho trovata -

 

- Ginny, non vorrai per caso colpire questi due poveri ragazzi, vero? -

 

- PotterMalfoy…volete forse proteggere la mia preda? - sibilò

 

Essi deglutirono sonorosamente guardandosi impauriti e leggermente preoccupati.

 

- Suvvia Ginny, cosa mai può averti fatto da suscitare in te tale rabbia? - chiese notevolmente teso il grifondoro

 

- Cosa…mi…ha…fatto? -

 

Rabbrividirono di nuovo e si voltarono esigenti di risposte verso l’altra ragazza che sorrise loro tranquilla.

 

- Ho accidentalmente, indissolubilmente ed irrimediabilmente distrutto nonché devastato i suoi compiti di pozioni e trasfigurazione per domani -

 

- E ora mi tocca rifarli, sai quanto ci avevo messo? -

 

- Ma ti ho già detto che non l’ho fatto apposta -

 

- Però questo non toglie il danno -

 

Ginny fece un passo avanti ma fu fermata da Draco mentre Aede si nascondeva meglio dietro al corpo di Harry. Al biondo venne una brillante idea per salvarsi la faccia e la vita.

 

- E se ti aiutassimo noi a rifarli? -

 

- “Noi”? Malfoy, perché parli al plurale? -

 

- Vuoi continuare a vivere vero? Allora ti consiglio caldamente di assecondarmi -

 

Il moro ci pensò un attimo e poi annuì, vedendo inoltre la rossa calmarsi notevolmente. Aveva sconfitto Voldemort, sarebbe stato stupido e controproducente morire per mano di una ragazzina.

 

- Davvero? Mi aiuterete tutti e due? - chiese lei con un leggero brillio negli occhi

 

- Ma certo, vero Potter? -

 

- Sicuro Ginny, lo facciamo più che volentieri -

 

La ragazza saltò al collo dei due abbracciandoli come ringraziamento e questi sospirarono sollevati. Aede sorrise e fece l’occhiolino all’amica, che rispose gioiosa.

 

- Miei salvatori, cosa avrei fatto senza di voi? -

 

- Avresti ucciso qualcuno, come minimo - ironizzò Draco

 

- Hei, occhio a quello che le suggerisci. Guarda che ora ci siamo noi sotto le sue grinfie - gli rispose Harry

 

Ginny li lasciò, indietreggiando leggermente, affiancata subito dall’amica, e presero a fissarli intensamente, con sguardo critico ed indagatore.

 

- Ma lo sapete che siete molto più carini quando andate d’accordo? - osservandoli meravigliata

 

- Sì - concordò Aede - e anche più simpatici -

 

I ragazzi in questione arrossirono visibilmente e, dopo essersi dati una fugace occhiata, si girarono da parti opposte, tossicchiando un po’ e cadendo in un imbarazzante silenzio.

 

- Non è vero - fece dopo un po’ il grifone - stiamo solo tentando di arrivare ad un altro giorno -

 

- Vabbè, se lo dite voi. Allora ci vediamo oggi pomeriggio, così aiutate anche me a finirli - fece Aede sorridente

 

- Davvero? Che gentili! Ciao ciao -

 

Si girarono, andandosene in fretta senza dar loro il tempo di replicare o parlare. Erano stati incastrati.

 

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Nel corridoio le due se la stavano ridendo della grossa, ripensando alle loro facce e a quello che erano riuscite ad ottenere.

 

- Aede…sei…un…genio -

 

- Modestamente! Ma anche tu come attrice non sei niente male, sai che mettevi paura davvero? -

 

- Come credi che io sia riuscita a sopravvivere in casa mia fino ad adesso? -

 

- Già, con i fratelli che ti ritrovi. Comunque siamo state grandi e abbiamo preso due piccioni con una fava -

 

- E che piccioni! In più ci abbiamo guadagnato una mezza amicizia ed i compiti gratuiti -

 

- La missione di oggi “Malfoy e Potter amici per forza (e sotto continua minaccia)” sta procedendo alla perfezione -

 

- EVVAI! - esultarono simultaneamente le due

 

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Quel pomeriggio si ritrovarono in biblioteca. Ovviamente Draco le aiutava in Pozioni e Harry in Trasfigurazione. Stranamente i due collaboravano pacificamente. Che avessero paura di loro? Era un’ipotesi da non scartare.

 

- Potter, passami quel libro -

 

- Tieni - rispose tranquillo - ma, dove sono finiti gli altri fogli? -

 

- Sono qui - indicando alcune pergamene

 

- Ragazzi, ma voi non avete compiti da fare? - chiese ingenuamente la rossa

 

I due sgranarono gli occhi essendo completamente dimenticati che anche loro avevano del lavoro da fare ed ora era pomeriggio inoltrato. Avrebbero dovuto lavorare fino a tardi.

 

- E adesso, come facciamo? -

 

- - cominciò Aede - se collaboraste finireste piuttosto in fretta o forse volete rimanere qui tutta la sera? -

 

I due si guardarono rassegnati.

 

- Hanno dannatamente ragione - cominciò Harry

 

- E questo le rende maledettamente fastidiose - finì Draco

 

- Ma che carini, vi completate le frasi a vicenda - li schernì la corvina sghignazzando con Ginny

 

- Aede, ora stai scherzando con il fuoco. Ti conviene non sfidare la nostra pazienza o potresti pentirtene - disse con un’occhiataccia il serpeverde spalleggiato dallo sguardo del grifondoro

 

- A sì? - chiese calma la rossa - E cosa vorreste fare alla mia carissima amica? - continuò con uno strano luccichio negli occhi

 

I ragazzi si ricordarono di quella mattina e decisero di non inimicarsi troppo la rossa o non sarebbero più potuti sfuggire alla sua ira funesta. Si allontanarono dicendo di aver bisogno di alcuni libri per i compiti, troncando il precedente discorso.

 

Ginny e Aede si sorrisero ancora complici. Il piano riuscì alla perfezione e proseguì anche nei giorni successivi. Quando vedevano le due ragazze prendevano a parlare civilmente o smettevano di insultarsi.

 

Peccato che spesso li avevano visti spesso insieme tranquilli ed in atteggiamenti pseudo-amichevoli, anche se non sapevano della loro presenza e sempre meno frequenti erano le loro sfuriate in pubblico.

 

MISSIONE COMPIUTA!

 

 

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Capitolo 5
*** Scoperte di un passato ***


Questo capitolo è più che altro un modo per approfondire il personaggio di Aede, sbucato dal nulla e senza un passato

Questo capitolo è più che altro un modo per approfondire il personaggio di Aede, sbucato dal nulla e senza un passato. È una parte che volevo assolutamente scrivere, forse uno sfogo artistico o altre scemenze ma…è importante. Vi prego quindi di non smettere di leggere solo perché distante dalla storia.

 

Grazie e buona lettura, Byakko.

 

 

 

 

Capitolo 5:

Scoperte di un passato

 

Il natale era finalmente alle porte. Si sentiva l’euforia delle feste volteggiare tra i fiocchi di neve. Tutti ne parlavano, la scuola era già addobbata e molti si affaticavano e molti si affaticavano a trovare gli ultimi regali per famiglie e amici.

 

- Mia madre mi vuole assolutamente a casa per festeggiare, dato che sono scappata durante l’estate -

 

- Dai Ginny, non ti abbattere. Non sarà così tremendo passare le feste con i tuoi -

 

- Forse hai ragione, tenterò di resistere. E tu, cosa farai? -

 

- Ho ricevuto un gufo da mia zia. Parte per un viaggio ed io non ho alcunissima intenzione di disturbarla. Così ho deciso di rimanere qui -

 

- Come? Qui tutta sola? -

 

- Dove vuoi mandarmi, sotto un ponte? -

 

- Non hai altri parenti? - poi si fermò un attimo a pensare e si accorse di una grave mancanza - Sai, non abbiamo mai parlato della tua famiglia -

 

- Forse perché non me l’hai mai chiesto? -

 

- Non lo ritenevo fondamentale per la nostra amicizia e tu non sei una che parla molto di sé. Ora che siamo entrati nell’argomento sono curiosa -

 

- La mia famiglia non poteva utilizzare la magia. La mia indole proviene dal sangue paterno e arrivano da una mia trisavola, passando per mia zia, che è anche la mia madrina. Nella nostra tradizione solo le femmine primogenite hanno questo potere -

 

- Non lo sapevo e i tuoi cosa hanno detto? -

 

- Sono morti prima di scoprirlo. Solo mia zia ne era a conoscenza. Ho interrotto ogni contatto con qualsiasi altro parente -

 

Ginny si portò le mani alla bocca. Non pensava certo di sentire una storia simili proprio da quella persona, che non aveva mai dato segno di avere un passato tanto triste.

 

- Mi dispiace, non lo sapevo - fece lei davvero dispiaciuta

 

- Non tormentarti, non me ne sono mai preoccupata. Sai, quando mi hanno informata del fatto che la mia famiglia era morta in un incidente stradale ho provato solo un gran sollievo -

 

Ginny la guardava sconvolta e impressionata mentre lei le sorrideva.

 

- Oh, la piccola Aede è forse una persona orribile? No, è solo che li odiavo, tutti. Non sopportavo la loro vicinanza o il rumore della voce. Io non ho mai fatto parte di quella famiglia perché sapevo di essere diversa e la mia natura magica mi ha sempre richiamata a se. La sentivo e loro non potevano capire -

 

Fece una piccola pausa prima di continuare il suo racconto, osservando l’amica che la guardava come se non la conoscesse.

 

- In quel momento mi sentii libera, come il vento. Successe verso l’inizio delle vacanze estive prima del mio arrivo qui. Dopo il funerale andai a vivere con mia zia in campagna. Mi potei finalmente esercitare con la magia. Fu lì che incontrai Etra, in un campo poco lontano da casa. Fu lei a cercarmi e a seguirmi. Avresti dovuto vedere la faccia che ha fatto mia zia quando sono tornata a casa con lei, era indescrivibile -

 

Si mise a ridere al ricordo mentre la rossa era senza parole. Davvero non si aspettava di sentire niente del genere che potesse appartenere al passato della sua amica. Era poco meno che sconvolta mentre l’altra ragazza non presentava nessun sintomo di sofferenza, tristezza o rimorso.

 

- Davvero…davvero non rimpiangi la tua famiglia? -

 

- No - fece con sguardo serio - questa è la mia vita e loro non ne hanno mai fatto parte. Infatti io non ero con loro nella morte -

 

Ginny rimase in silenzio, anche perché non sapeva cosa dire, ma sentiva e sapeva che doveva fare qualcosa. Era la sua amica, la migliore che potesse trovare e non l’avrebbe di certo abbandonata, soprattutto dopo quel racconto. Aede cambiò discorso, notando lo sconvolgimento emotivo dell’amica e proseguirono tranquillamente la giornata.

 

- - -   - - -   - - -

 

La sera, a cena, Ginny andò al tavolo dei grifondoro a parlare con suo fratello, catturando non pochi sguardi. Si sedette con molta noncuranza proprio di fianco a lui, con vicini Hermione e Harry.

 

- Ron, ho una richiesta da farti - fece seria

 

- Parla e vediamo cosa si può fare -

 

- Tu credi che la mamma si arrabbia se le porto un serpeverde in casa? -

 

A Ron cadde rumorosamente la forchetta nel piatto, mentre guardava scioccato la sorella, con la bocca aperta e gli occhi sgranati.

 

- TU COSA VUOI FARE? Mamma vi ammazza. Dimmi chi è che lo ammazzo prima io -

 

- Vuoi stare calmo? Si tratta di Aede -

 

A quel nome Ron si addolcì. Lei era decisamente meglio di qualsiasi altro ragazzo le avesse proposto la sorella e non l’avrebbe di certo ammazzata. Ma il guaio rimaneva.

 

- Sai, rimarrebbe da sola a Natale e poi lei non ha mai conosciuto i nostri genitori. Questo è un caso disperato. Ti prego - fece lei speranzosa

 

- Uff…vedrò cosa posso fare, ma non ti assicuro niente -

 

- Grazie fratellone - e gli diede un bacio sulla guancia - fammi sapere - aggiunse prima di scappare a mangiare

 

- Ora sei nei guai - gli fece Harry

 

- , se sono io a chiederglielo penso che farà meno storie del dovuto -

 

- Quindi la aiuterai davvero? - chiese meravigliata Hermione

 

- E’ la migliore amica di Ginny, le è sempre stata vicina e non ha mai dato fastidio a Grifndoro. Dopo cinque anni che la conosco penso sia a posto -

 

Quella fu notte di gufo e il povero Leo dovette fare molti viaggi tra la tana e Hogwarts. Ci vollero tre lunghe lettere del rosso per tranquillizzare e convincere la madre ad invitare anche Aede alla Tana, ma alla fine ci riuscì.

 

- - -   - - -   - - -

 

La mattina seguente andò a riferire di persona il tutto alla ragazza in Sala Grande.

 

- Aede, ti dovrei parlare -

 

- E da quando mi parli senza la presenza di Gin? -

 

- Da adesso, è una cosa che riguarda anche lei. Dunque, sei ufficialmente invitata a passare da noi il Natale. Partiamo domani mattina, fatti spiegare il tutto da Ginny -

 

La ragazza lo osservò per un po’ non avendo ben realizzato le parole del ragazzo di fronte a lei. Quando collegò il tutto piantò un mezzo urlo di felicità e lo abbracciò forte, il che lo imbarazzò non poco.

 

- Davvero? Posso venire? Non mi prendo in giro? Non creerò disturbo? Oddio devo preparare il baule - fece lei in preda all’euforia e l’agitazione

 

- Aede, stai calma, ma soprattutto mollami che stiamo dando spettacolo -

 

Infatti tutti gli occhi della sala erano puntati su di loro ed avevano seguito la vicenda solo dove interessava, anche Ginny che era appena entrata.

 

- RON, non provarci con la mia amica -

 

- 1) non ci sto provando; 2) è stata lei a saltarmi addosso; 3) la prossima volta dalle tu queste notizie -

 

- Quali notizie? -

 

- Vengo da voi per Natale - attaccandosi a Ginny, tutta contenta

 

- Mitico Ron, sei riuscito a convincere mamma -

 

- Sì, sono un fenomeno -

 

- Ciao, adesso si esalta, e chi lo ferma più? - scosse la testa

 

Ginny causò l’ilarità  di molti mentre Ron divenne tutto rosso.

 

 

- - - CONTINUA - - - >

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Capitolo 6
*** Missione di Natale - parte prima ***


Eccolo, l’arrivo di Aede alla Tana

Eccolo, l’arrivo di Aede alla Tana. Qui non c’è molto da dire ma fa da sfondo al prossimo…e che prossimo eh eh eh ^__^

 

Ciao, Byakko.

 

 

 

 

Capitolo 6:

Missione di Natale - parte prima: Sensibilizziamo Ron ad Hermione

 

La Tana era uno strano posto, un po’ fuori dalla città, con una certa aura tutto intorno che però le piaceva. Erano stati accompagnati da Fred e George e Ginny le spiegò che da quando lavoravano e gli affari andavano loro bene anche la qualità della vita in casa era migliorata, dato che contribuivano anche loro.

 

Aede era piuttosto nervosa dato che non vi era mai stata. Gli altri andarono avanti mentre lei e Ginny rimasero un attimo fuori: la rossa le stava facendo vedere dov’era il giardino con i nani di cui le aveva parlato tanto. Richiamate poi da Ron entrarono anche loro.

 

Ginny corse subito dai suoi genitori che salutò per bene mentre la ragazza corvina aspettò sulla porta.

 

- Prego entra - le fece il signor Weasley - tu devi essere… -

 

- Aede Drow signore, sono molto felice di fare la sua conoscenza - disse tendendo una mano al padrone di casa accettò ben volentieri, affascinato dalla sua buona educazione

 

- Chiamami pure Arthur, non farti problemi -

 

- La ringrazio per l’ospitalità, spero di non essere un disturbo per voi -

 

- Ma figurati - fece tutta trafelata la signora Weasley - vieni accomodati. Sono Molly, la madre di questi scapestrati. Ron mi ha parlato molto bene di te ed è raro che usi simili termini per un serpeverde che non sia Ginny…senza offesa -

 

- Non si preoccupi -

 

- Ginny, fai sistemare la nostra ospite -

 

Aede ringraziò ancora e poi portò le sue cose nella camera di Ginny intanto che lei le faceva vedere la casa.

 

- Sai, i gemelli non stanno più qui, hanno un appartamento loro e così c’è più spazio. Per ora te la sei cavata ma aspettati il terzo grado a cena -

 

- Lo terrò presente, grazie per l’avvertimento. Piuttosto, devo trovare un modo per ringraziare tuo fratello e ho anche una mezza idea sul come - fece un esplicito sorriso malizioso

 

- Cosa ha partorito il tuo cervellino malato? - avendo percepito qualcosa in quella affermazione

 

- Missione di Natale - Parte prima: Sensibilizziamo Ron ad Hermione -

 

- Ci sto, di sicuro non ci annoieremo - annuì lei convinta

 

Sogghignarono quasi perfidamente con uno strano brillio negli occhi che diceva praticamente tutto. Poi uscirono fuori a gironzolare per il giardino. Ginny dovette lasciarla un po’ sola perché richiamata ad aiutare. Aede avrebbe voluto aiutare ma le fu categoricamente vietato. Così richiamò Etra e, anche se era già buio, stette ancora un po’ fuori avvolta dalla tenue luce di un lampioncino davanti alla casa.

 

- Hai visto? In questa casa ci sono persone gentili e quindi devi comportarti bene. Non devi preoccuparti, io sto bene e non ci sono problemi -

 

Poi si sentì chiamare ed entrò in casa, dove la tavola era già pronta. Prima di sedersi però dovette chiedere ancora un’ultima cosa alla signora di casa.

 

- Le chiedo scusa signora Weasley -

 

- Molly, Aede, dimmi pure. Oh, ma che bel falco, è forse tuo? -

 

- Sì, si chiama Etra. Forza, da brava, saluta - ed il falco fece un piccolo inchino con la testa

 

- Sono alquanto stupita, lo hai educato bene, complimenti -

 

- La ringrazio ed è proprio di lei che vorrei parlarle. Vorrei chiederle se posso tenerla dentro la notte, fuori fa piuttosto freddo -

 

- Ma certo, come potrei rifiutarmi con un così bravo falco e poi non siamo abituati a vederli spesso e di così belli -

 

- Le sono veramente grata per questo, non creerà disturbo, glielo prometto -

 

- Certo certo, a proposito, credo di doverti ringraziare per aver dato quel micio a mia figlia, l’ha resa molto felice -

 

- E’ stato un piacere -

 

- Ma adesso andiamo a tavola, prima che spazzolino via tutto -

 

Aede lasciò il suo falco su di un piedistallo in legno e gli portò un po’ di carne. Poi si accomodò a tavola. Come aveva predetto Ginny, le domanda presero a volare e lei, molto pazientemente, rispose a tutte.

 

- Sai, siamo molto contenti di averti qui ma ci dispiace che tu non possa passare il Natale con la tua famiglia. Spero non abbiano avuto problemi così gravi -

 

Ginny sgranò gli occhi, non aveva pensato a quei tipi di domande. Etra le si posò su di una spalla, aprendo le ali e facendo alcuni versi. Aede la calmò, facendole qualche carezza per tranquillizzarla.

 

- Non preoccuparti, lo sai che per me non è un problema. Ora chiedi scusa e torna al tuo posto -

 

L’uccello fece segno con il capo e poi volò via. Aede rimase calma ed impassibile anche se tutti erano rivolti verso di lei piuttosto curiosi e tutto ciò era impressionante. La sua freddezza e serenità erano inconcepibili.

 

- Chiedo scusa per Etra Molly e preferirei evitare di rispondere a questa domanda, non vorrei di certo rovinarvi il Natale con questa storia -

 

- No, scusami tu invece, forse sono stata troppo invadente -

 

- Si figuri. Piuttosto, mi devo complimentare con lei, è davvero un’ottima cuoca. Spesso Ginny decanta la sua cucina -

 

- Oh, che cara. Mai nessuno che mi faccia complimenti in questa casa -

 

- Smetti di adularla o la perdiamo come fa Ron - scherzò la rossa

 

- , da qualcuno deve aver pur preso no? Oh, guardatelo, è diventato tutto rosso - continuò l’altra serpeverde

 

- La volete finire voi due? - sbottò alquanto imbarazzato Ron

 

E il tavolo scoppiò in una fragorosa risata.

 

 

- - - CONTINUA - - - >

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Capitolo 7
*** Visite a sorpresa ***


Capitolo 7:

Eccomi di nuovo qui a trasmettere cazzate nel mondo. Mio fratello vorrebbe volentieri sopprimermi ma io sono più grande e furba di lui. Sono leggermente esaltata e iperattiva per motivi personali eh eh eh ^__^

 

Sono felice che questa fic sia meno stupida di quello che pensassi, a parer vostro, sono soddisfazioni queste.

 

Quindi buona lettura, Byakko  ^__-

 

 

 

 

Capitolo 7:

Visite a sorpresa

 

La mattina seguente tutti aprirono i regali, fecero un gran casino con la carta e Ron quasi tirò giù l’albero. Mentre la signora Weasley preparava un gran pranzo , Ginny e Aede , rintanate nella camera della rossa, pensavano a qualcosa di costruttivo per la loro missione, mentre coccolavano i loro ben contenti amichetti.

 

- Dunque…non possiamo rinchiuderli da soli in una stanza -

 

- O far loro qualche incantesimo, non so mio fratello ma Hermione è troppo furba e di certo non ci cascherebbe -

 

- E se per il pranzo ci mettessimo tutte in ghingheri? Ron dovrà cadere ai suoi piedi, a qualunque costo, e questa è solo una parte del piano -

 

- Aede stai calma. Ora capisco perché ti hanno messa a Serpeverde -

 

- Guarda che anche tu sei della mia stessa pasta -

 

- Sì , comunque la tua idea mi sembra buona. Ora ci serve Herm, andiamo a rapirla -

 

Fecero tutto molto velocemente: scesero in salotto, presero per un braccio la povera Hermione che era come al solito intenta a leggere un libro e risalirono di corsa portandosela dietro.

 

- Rapimento riuscito!!! - fecero in coro

 

- Ora volete spiegare anche a me? -

 

- Hermione cara - cominciò la rossa - dimmi, c’è qualcuno che ti piace vero? -

 

- Ma…ma Ginny…ti sembrano domande da fare? - rispose tutta rossa in viso

 

- Oh, non puoi mentirmi, è Ron vero? -

 

- Dai, tanto lo sappiamo, confessa che così andiamo avanti -

 

- Ok…confesso…mi piace Ron ma… -

 

- E’ troppo timido e non si dichiarerà mai - concluse per lei Aede

 

- Sì, ma non vedo perché tutto questo possa interessarvi -

 

- Così, curiosità e distrazione. Che ne dici di conciarti bene per pranzo e farlo morire giovane? Una specie di piccola rivincita personale, dai che ci divertiamo -

 

- Va bene - annuì un po’ titubante - ma non garantisco niente -

 

- Noi invece sì! -

 

Quindi presero a prepararsi ma una mezz’oretta dopo Ron entrò nella camera per chiamarle. Mossa sbagliata.

 

- AAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH -

 

- Tu, pervertito - lo additò Aede - Esci subito da qui -

 

Lo spinsero fuori in malo modo e sbatterono forte la porta. Scioccato e confuso tornò in cucina dove Harry preoccupato si informò di quello di quello che era successo.

 

- Ron, cavolo, ho sentito un urlo. Che hai fatto? -

 

- Io sono solo andato a chiamarle e mi hanno buttato fuori. Donne, valle a capire - alzando le spalle e sedendosi su di una poltrona mentre l’amico sghignazzava alle spalle.

 

- - -   - - -   - - -

 

Poco dopo scesero anche le ragazze e il risultato del loro duro lavoro fu ottimo dato che tutti rimasero imbambolati a fissarle con sguardi discutibili, compreso Ron che aveva un’espressione indescrivibile sul volto. Le tre si sorrisero complici e soddisfatte.

 

La prima parte era stata COMPLETATA!

 

- Ragazze siete bellissime. Avessi qualche anno in meno - sospirò il padrone di casa

 

- Arthur, ma cosa vai a dire? -

 

- Cara, scherzavo -

 

Tra numerosi commenti e battutine varie il pranzo passo tranquillo.

 

Concluso il pranzo, si riunirono poi in salotto a parlare, quando il falco e il gatto arrivarono tutti trafelati e piuttosto rumorosi dal piano di sopra.

 

- Etra cosa c’è, perché sei così agitata? Vuoi calmarti per favore o preferisci essere spennata? - alchè l’uccello si fermò immediatamente - Molto meglio. E’ forse arrivato qualcuno? -

 

- Strano, non aspettiamo visite. Ginny cara puoi andare a controllare? -

 

- Sì mamma. Aede vieni anche tu, non si sa mai -

 

La rossa aprì la porta, alla quale avevano appena bussato, e vi trovò una signora molto bella, con capelli lunghi e biondi e degli occhi azzurri molto particolari. Le ricordava qualcuno.

 

- Buongiorno - salutò cortesemente

 

- Buongiorno e buon natale. Posso fare qualcosa per lei? -

 

La donna le porse un sorriso gentile mentre qualcuno arrivava dietro di lei.

 

- Madre, vi avevo detto di aspettarmi…oh, ciao Virginia -

 

- Oddio no, non è vero - disse incredula

 

- Noto che sei molto contenta di vedermi - la schernì il ragazzo

 

- Ginny ma chi…ciao Draco, buon natale. Ora capisco perché Etra era così agitata. Come mai da queste parti? Vuoi forse far piovere mucche dal cielo? -

 

- Aede quanto sei simpatica. Non posso passare a salutare delle amiche? - sbuffò lui

 

- Oh…ma certo, prego entrate ma non voglio commenti ok? - disse Ginny puntandogli contro un dito con fare minaccioso

 

- Vedrò di trattenermi -

 

- Forza, che fuori fa freddo - li incitò la corvina

 

Le ragazze si guardarono un attimo. Forse si erano dimenticate qualcosa: oddio la famiglia. E adesso? Tentarono di evitare inutili spargimenti di sangue.

 

- Mamma…papà…è venuto a salutarmi un amico…ma vi prego state calmi e non fatemi fare brutte figure -

 

Da dietro la porta spuntarono Draco e sua madre Narcissa mentre gli altri si ammutolirono e rimasero impietriti di fronte la scena. Fortunatamente la donna prese la parola togliendo tutti da quell’imbarazzante silenzio.

 

- Salve signori Weasley, spero di non essere di disturbo dato che non ho annunciato il nostro arrivo -

 

- Oh no…signora Malfoy…prego si accomodi e scusi la semplicità della nostra casa - fece Molly

 

- La ringrazio e non si preoccupi, non sono mio marito -

 

- Mi fa molto piacere rivederla - salutò Arthur - Sono felice di trovarla in splendida forma. A cosa dobbiamo la sua visita? -

 

- Il mio caro Draco voleva passare a fare gli auguri ai suoi amici e così ho insistito per accompagnarlo -

 

- Ha fatto bene, era da tanto che non la incontravamo -

 

 

- - - CONTINUA - - - >

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Capitolo 8
*** Troppe rivelazioni fanno male ***


Capitolo 8:

Altro capitolo…ma, già 8? Cavolo devo sbrigarmi a scrivere come finisce questa fic perché…, non so ancora come finirà…è un mio brutto vizio quello di conoscere l’inizio ma non la fine, mi si ritorce sempre contro prima o poi e mi salvo sempre all’ultimo, se mi salvo. Speriamo che mi venga qualche idea a riguardo.

 

Vabbè, buona lettura, Byakko.

 

 

 

 

Capitolo 8:

Troppe rivelazioni fanno male

 

Mentre gli adulti parlavano il trio guardava scioccato la bionda serpe che sorrideva beffarda. Ginny e Aede li fecero spostare vicino all’entrata per non farsi sentire troppo dagli altri.

 

- No…aspettate un attimo… - iniziò Ron che si era leggermente ripreso - …Malfoy…in questa casa…a fare gli auguri…non può essere vero -

 

- Invece sì caro Lenticchia, sono proprio io. Sorpreso? -

 

- Non puoi neanche lontanamente immaginare quanto -

 

- …allora…buon natale Malfoy -

 

- Anche a te Potter -

 

Le due ragazze si guardarono un attimo sorridendo, con la faccia di chi la sapeva lunga.

 

- Guardate che potete anche chiamarvi per nome -

 

- Tanto lo sappiamo che siete amici - concluse Aede

 

I due le guardarono stupiti ed imbarazzati mentre queste sghignazzavano alla grande.

 

- Chi o che cosa ve lo fa credere? - tentò di salvarsi Draco

 

- Vi abbiamo visti - disse la rossa

 

- Non ci sembrano casuali i vostri numerosi incontri in biblioteca o non importante il fatto che, quando siete da soli, non vi insultate e vi chiamate per nome - fece una sorridente corvina

 

Ecco, li avevano fregati di nuovo e Ron stava quasi per morire d’infarto, difatti li guardava con occhi sgranati di chi non voleva credere a ciò che aveva appena sentito.

 

- Oddio, troppe rivelazioni tutte in un giorno solo mi fanno male -

 

- Quindi se ti dico che siete tutti invitati da me questa sera a cena come minimo ci lasci le penne…ops, l’ho detto -

 

- Ron - gli disse Hermione - il segreto è respirare profondamente. Ecco, bravo, respira -

 

Ma l’eccessiva vicinanza della ragazza sortì l’effetto contrario ma fortunatamente intervenne Harry che lo salvò da morte certa.

 

- Non scherzavi prima? - chiese Ginny

 

- No, penso che mia madre abbia già parlato di questo con i tuoi genitori. Da quando hanno rinchiuso mio padre è tutto più facile, così anche lei potrà distrarsi un po’ -

 

- Con noi non si annoierà di certo -

 

- Ne sono certo. A proposito, com’è che siete tutte tirate voi? -

 

- Perché? Non stiamo forse bene vestite così? - facendo una piroetta

 

- Non ho assolutamente detto questo. Volevo solo far notare che state meravigliosamente vestite così -

 

- Che romantico adulatore - lo schernì Aede

 

- - -   - - -   - - -

 

- Oddio Harry - sussurrò Ron

 

- Cosa c’è adesso? -

 

- MalfoyMalfoy ci sta provando con mia sorella -

 

- Sai, sono più sorpreso del fatto che tu lo abbia notato -

 

- Ancora…basta, voglio morire - fece risoluto il rosso

 

- E per cosa? Per il fatto che Malfoy è in casa tua…o che ti ha invitato nel suo maniero…o per una visione molto ravvicinata di Hermione in versione dea…o perché la bionda serpe ci prova spudoratamente con la tua dolce ed innocente sorellina? -

 

- Harry…tu sei un bastardo sadico - guardandolo storto

 

- Lo so e mi diverto. Ora riprenditi che mi sembri un cadavere -

 

- Ci sono davvero molto vicino -

 

Aede, ignara di tutto, vedendo i suoi amici che tubavano come piccioni in calore, decise di lasciarli un po’ da soli e andò a torturare un pochino Ron con la sua solita aria angelica e spensierata.

 

- Sai Ron, se continua così tua sorella prenderà il cognome di Malfoy e tu lo davrai chiamare cognato, non sei contento? -

 

Peccato che il rosso fosse soltanto svenuto per la mazzata finale che aveva appena ricevuto.

 

- Lo abbiamo perso - sentenziò Harry scuotendo la testa

 

- Per così poco? -

 

- Devi capirlo, già ha problemi di suo, se ti ci metti anche tu -

 

- Il ragazzo non ha spina dorsale. Ma non preoccuparti, gliela aggiusteremo noi - disse la ragazza sorridendo maliziosamente

 

- Cosa avete in mente? - chiese preoccupato il moro che aveva intuito qualcosa nella sua voce, ma anche piuttosto curioso

 

- Lo saprai presto - continuò per poi tornare dall’amica per impedirle di farsi il biondino lì e in quel momento, lasciando il grifondoro alquanto confuso.

 

 

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Capitolo 9
*** Missione di Natale - parte seconda ***


Hem…come posso dire…questo capitolo è un po’…spinto, ma non troppo, solo un pochino…^////^… così, tanto per riscaldare una fre

Hem…come posso dire…questo capitolo è un po’…spinto, ma non troppo, solo un pochino…^////^… così, tanto per riscaldare una fredda notte invernale…

 

Baci, Byakko ^/////^

 

 

 

Capitolo 9:

Missione di Natale - parte seconda: Sogni e bei risvegli

 

Per quella sera si vestirono con abiti eleganti e vennero accompagnati da una grande carrozza. Il Malfoy Manor era enorme e la tenuta affianco non aveva fine. Rimasero per un po’ a fissarla a bocca aperta fino a quando Draco non venne ad accoglierli, invitandoli ad entrare. Il salone in cui si trovarono era più o meno grande quanto la Tana, forse anche di più ed il tavolo era preparato a regola d’arte, tutto addobbato con ghirlande e fiori rossi. Tutto era incredibilmente incantevole. Si notava la differenza di risorse ma per fortuna i padroni di casa non lo fecero notare.

 

Ginny e Aede si impegnarono a movimentare un po’ la serata con battute e corse per il salone.

 

- Aiuto, Harry proteggimi tu da quella vipera assassina - rintanandosi dietro le spalle del giovane in questione

 

- Aede, mi spieghi perché ti nascondi sempre dietro Harry per scampare alla mia cieca furia -

 

- Perché lui è il grande San Potter, il bambino sopravvissuto, colui il quale sconfisse il Lord Oscuro, senza macchia e senza paura. Cavolo, sono sicura di riuscire a scamparla -

 

- Hei, io non ho voce in capitolo vero? -

 

- Paura di poter soccombere per mano sua Potter? -

 

- Malfoy, vorrei vedere te al mio posto. Sono circondato e poi chi salva me? -

 

Risero e scherzarono per tutta la sera. I giovani si trattennero più a lungo rispetto ai genitori. Narcissa aveva fatto preparare delle camere per gli ospiti dato che erano veramente stanchi, ma le loro erano in una zona più estrema.

 

- - -   - - -   - - -

 

Non seppero come ma Ron ed Hermione erano veramente strani, tanto da non reggersi in piedi, soprattutto la ragazza che era crollata su di una poltrona. Sotto consiglio della sorella Ron, facendo sfoggio di tutto il suo autocontrollo, la prese in braccio per portarla nella sua stanza.

 

Quando arrivò alla camera indicatagli la posò delicatamente sul letto e poi, forse senza rendersene davvero conto, si distese affianco a lei addormentandosi.

 

Nella sala gli altri erano rimasti ad aspettare ma le ragazze continuavano a lanciarsi occhiate partecipi.

 

- Quanto gli diamo? - chiese la rossa all’amica

 

- Non più di dieci minuti - fece lei maliziosa

 

- Ragazze, ma di cosa state parlando? - chiese Harry molto curioso

 

- Lo scoprirete tra poco. Ci portiamo dietro anche loro? -

 

- Tanto ci seguirebbero comunque - fece rassegnata Aede

 

Dopo un po’ salirono anche loro verso la camera di Hermione, aprendo piano la porta e sbirciando dentro. Draco ed Harry trattennero a stento una risata mentre le ragazze si guardavano compiaciute e soddisfatte. Poi vennero richiamati da alcuni rumori da dentro la stanza.

 

All’interno, Ron si era messo seduto sul letto guardandosi intorno leggermente confuso. Si girò infine verso la ragazza che stava al suo fianco, scostandole una ciocca di capelli, abbassandosi lentamente fino a baciarla, con passione, essendo pienamente ricambiato dalla giovane che si era svegliata e gli aveva circondato il collo con le braccia.

 

Continuarono a lungo la loro opera di esplorazione fino a quando la situazione non degenerò alla grande, dato che lui ora la sovrastava e le sue mai vagavano per il corpo sotto di lui, portando via ciò che incontravano.

 

Gli spettatori assistevano allibiti a quello scandaloso e scioccante spettacolo. Harry e Draco coprirono gli occhi alle ragazze che ora si dimenavano sotto la loro stretta.

 

- Siete troppo piccole perché i vostri innocenti occhi siano compromessi da certe scene incresciose -

 

- Harry…ma come cazzo parli, e poi cosa credete, abbiamo visto anche di peggio -

 

- Aede, voi avete visto cosa? -

 

- Draco, non so se ricordi in che dormitorio siamo. Le serpi dovranno pur mantenere alto il loro onore di conquistatori no? -

 

- Sì, hai proprio ragione Virginia -

 

La ragazza corvina, prendendo alla sprovvista il moro, riuscì a divincolarsi e a chiudere la porta, causando il malcontento dei ragazzi.

 

- Nooo…proprio sul più bello - fece un Draco piuttosto interessato

 

- Dai, solo un’altra sbirciatina - lo seguì Harry

 

- Siete due porci. Insomma, non credo sia il caso di continuare a guardare -

 

- , guarda che non è cambiato poi molto - disse Harry appoggiando un orecchio alla porta, anche se non c’era un reale bisogno di farlo dato che i suoni prodotti dai due erano ben udibili.

 

- E meno male che tuo fratello era un povero timido ed impacciato -

 

- Non posso credere che quello che sto sentendo sia opera sua -

 

- Senti poi come si danno da fare - ridacchiò la corvina

 

Dato che i gemiti non accennavano a smettere, i quattro decisero di rintanarsi nelle loro camere, prima di fare cazzate, allontanandosi con pensieri poco candidi per la testa.

 

- - -   - - -   - - -

 

La mattina seguente Ron si svegliò estremamente bene e soddisfatto dato che aveva fatto un sogno niente male. Rigirandosi nel letto il suo viso finì a pochi centimetri da quello di Hermione, ancora addormentata e completamente nuda di fianco a lui.

 

Un dubbio atroce attraversò la sua mente: e se non fosse stato soltanto un sogno? Intanto anche la ragazza si era svegliata e lo aveva baciato appassionatamente. Inizialmente un po’ sorpreso si lasciò poi andare e la strinse forte  a se.

 

- Buongiorno - fece lei tutta felice

 

- Che bel risveglio - disse lui continuando a baciarla

 

- Sai, non mi sarei mai immaginata che ti saresti deciso a dichiararti, in questo modo poi - facendogli scorrere un dito sul petto scoperto

 

- E’ che ho aspettato troppo e ho tentato di rifarmi -

 

- E ci sei riuscito alla perfezione, te lo garantisco io. Credo sia meglio vestirci e andare a fare colazione -

 

Scesero tranquilli e beati mentre gli altri erano già di sotto ad aspettarli e li guardarono arrivare con un bel sorriso malizioso. Narcissa aveva accompagnato i signori Weasley a vedere la casa.

 

- RonHermione…avete dormito bene? - chiese con una strana calma Aede facendo nascere una risatina agli amici

 

- Sì certo, magnificamente. E voi? - rispose il rosso

 

Alchè la ragazza corvina li guardò quasi male mentre Harry e Draco tentavano di resistere e di non essere beccati.

 

- Mi hai forse chiesto come ho dormito? -

 

- Stai calma Aede - disse Ginny mezza preoccupata ma che era allo stesso livello dei due ragazzi

 

- Ma che domande idiote fate? - saltò lei - Non sapete che casino avete fatto, siete andati avanti per delle ore. Cazzo, sarete venuti quattro volte, quattro - disse con enfasi

 

- Hem…cinque, se non ricordo male -

 

Draco ed Harry non riuscirono più a resistere e si lasciarono andare in una risata liberatoria con tanto di lacrime agli occhi e a cui si unirono anche le ragazze.

 

- Oh Weasley…non posso crederci…ne avevi da recuperare un bel po’…noto con piacere che c’è un vero leone nascosto in te - fece la serpe

 

- Ragazzi…vi dovevate sentire…o cielo - lo seguì il grifone

 

- Perciò il fatto che ci siamo messi insieme non è più una sorpresa - disse Hermione alquanto imbarazzata

 

- No Herm, non puoi arrossire dopo quello che avete fatto - disse piuttosto divertita la rossa

 

Dopo quegli avvenimenti il resto delle giornate passarono incredibilmente tranquille e spesso uscivano assieme, anche con il biondo, come dei veri amici.

 

MISSIONE COMPIUTA!

 

 

- - - CONTINUA - - - >

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