La missione più grande siamo noi!

di GiadaRugiada
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chiamata ***
Capitolo 2: *** Dichiarazioni ***
Capitolo 3: *** Missione ***
Capitolo 4: *** Argentina ***
Capitolo 5: *** Novità ***
Capitolo 6: *** La New Entry: Roberto ***
Capitolo 7: *** Tutto comincia e ricomincia ***
Capitolo 8: *** Nottata movimentata ***
Capitolo 9: *** JJJ ***
Capitolo 10: *** Sorpresa! ***
Capitolo 11: *** Vecchi amici ***
Capitolo 12: *** Ricordi ***
Capitolo 13: *** Dulce de Leche ***
Capitolo 14: *** Sotto shock ***
Capitolo 15: *** Francesca ***
Capitolo 16: *** Rivivere il passato ***
Capitolo 17: *** Arrivo inaspettato ***
Capitolo 18: *** Famiglia ***
Capitolo 19: *** Bambini ***
Capitolo 20: *** Test ***
Capitolo 21: *** Incidente ***
Capitolo 22: *** Preoccupazioni ***
Capitolo 23: *** Il tempo di parlare ***
Capitolo 24: *** Telefonate ***
Capitolo 25: *** A fior di labbra ***
Capitolo 26: *** Date ***
Capitolo 27: *** Decisioni ***
Capitolo 28: *** Casa dolce Casa ***
Capitolo 29: *** Notizie tanto attese ***
Capitolo 30: *** Caccia al tesoro ***
Capitolo 31: *** Timori ***
Capitolo 32: *** Prima ecografia ***
Capitolo 33: *** Proposte ***
Capitolo 34: *** Una seratina speciale ***
Capitolo 35: *** Ritorno ***
Capitolo 36: *** Caserma dolce caserma ***
Capitolo 37: *** Corso ***
Capitolo 38: *** Presentazioni ufficiali ***
Capitolo 39: *** Roma ***
Capitolo 40: *** Montepulciano ***



Capitolo 1
*** Chiamata ***


Antonio era partito per la missione all'estero, come gli aveva consigliato Giacomo. Laura, ogni giorno era sempre più in ansia, sarebbe dovuto stare via 3 mesi e se le cose si fossero complicate anche di più. Quelle sere in cui lui la chiamava, le sembrava sempre che il tempo a loro disposizione per parlare era troppo poco.. Era passato un mese dalla morte di Marco e quindi circa un mese dalla partenza di Antonio. In quell'istante, da sola in camera provò ad immaginare come avrebbe reagito lei se un giorno le fosse suonato il telefono e le avessero detto che il suo Antonio non sarebbe più tornato da lei. Scacciò quegli orribili pensieri, non voleva nemmeno pensarci e al suono del suo telefono sussultò. Era lui.
L: "Pronto Antonio?"
A: "Laura, amore come stai?"
L: "Tutto bene, te? Come ti trovi lì in Argentina? Ti sei ambientato bene? La missione è pericolosa? "
A: "Laura amore, calmati.. Sto bene, l'Argentina è un posto magnifico, qui i colleghi sono tutti cordiali e gentili, stai tranquilla.. La missione non è poi così complicata, sai Laura qui è quasi tutto perfetto."
L: "Come quasi? Cosa ti manca?"
A: "Te Laura, se te fossi qui sarebbe tutto meraviglioso."
L: "Sapevamo che sarebbe stato difficile non vedersi e sentirsi raramente solo per telefono, ma vediamo il lato positivo è già passato un mese, ora ne mancano solo altri 2."
Antonio non disse nulla.
L: "Antonio? Ci sei?"
A: "Si Laura sono qui."
L: "Perché non mi hai più risposto?"
A: "Laura devo dirti una cosa.. Ieri sono stato chiamato dal capitano e mi ha detto che sono uno tra gli uomini più capaci che ha qui in Argentina e mi ha chiesto cortesemente se posso rimanere qui altri 4 mesi e non altri 2. Ed io ho accettato."
Adesso fu il turno di Laura per stare zitta.
La testa di Laura stava esplodendo.. Come altri 4 mesi? Avrebbe voluto urlargli contro. Prima di accettare una proposta del genere almeno sarebbe stato più corretto chiedere che cosa ne pensasse lei! Fece a mente i conti, da 8 settimane che mancavano ora erano diventate 16. Altre 16 settimane senza di lui!
A: "Laura, so che è difficile accettare di non vederci per altri 4 mesi, anche per me è difficile sapere che non potrò riabbracciarti, baciarti e starti accanto."
L: "Perché hai accettato senza prima interpellarmi?"
A: "Amore sapevo che se prima te lo avessi chiesto, avrei sentito quello che sento ora, il tuo dolore e sicuramente, non ce l'avrei fatta ad accettare."
L: "Non puoi neanche prenderti una breve pausa?"
A: "No, mi dispiace farti soffrire così tanto Laura."
L: "Tranquillo, l'importante è che tu ritrovi te stesso e che tu sia felice."
Era per questo che Antonio l'amava così tanto, lei metteva sempre prima i bisogni degli altri e poi i suoi.
A: "Io lo sono solo se lo sei anche tu e se ho il tuo appoggio.."
L: "Antonio io sarò sempre dalla tua parte."
A: "Laura?"
L: "Si, Antonio? Dimmi.."
A: "Ti amo. Lo sai?"
In quel momento se lui le fosse stato vicino le sarebbe saltata addosso, non glielo aveva mai detto così apertamente, così chiaramente! Dentro di lei c'era una tormenta gelida, ma ora, con quelle due parole il cuore si stava scaldando.
L: "Come scusa? Credo di avrei sentito male.. Il grande Antonio misogeno, freddo e distaccato, mi ha per caso detto “ti amo”?
" Il suo cuore stava volando e aveva paura che quasi le uscisse dalla gabbia toracica, ma anche in quel momento sapeva scherzare e prenderlo in giro.
A: "Ma vede signorina Laura da quanto questo Antonio misogeno, freddo e distaccato come lo chiama lei, l'ha incontrata, non è più lo stesso.. Infatti se vuoi te lo ripeto ancora: ti amo, ti amo, ti amo. Laura, io ti amo!"

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Capitolo 2
*** Dichiarazioni ***


Se fosse stato per lei, avrebbe subito preso il primo aereo per Buenos Aires e lo avrebbe raggiunto, gli avrebbe buttato le braccia al collo e lo avrebbe "mangiato di baci".
L: "Sembra davvero che questa Laura, ti abbia proprio stregato!"
Si stava divertendo troppo e poi il suo cuore stava battendo come non aveva mai fatto, quasi le faceva male..
A: "Stregato? Lei mi ha radicalmente cambiato!"
L: "E per lei è una cosa negativa o positiva?"
Stava ancora scherzando, ma in quel momento il suo cuore sussultò e aspettò la risposta..
A: "Positiva, che domande! Lei sta con me ora e non avrei potuto chiedere di meglio al mondo!"
Quante emozioni quella sera! Il cuore di Laura avrebbe retto ancora? Soprattutto ora, che voleva fargli la domanda che avrebbe sempre voluto fargli.. Così, decise di sfidare la resistenza del suo cuore.
L: "E mi dica signore, ricordo che all'inizio lei odiava questa signorina Laura.. Mi sbaglio?"
Secondi che sembrarono ore  passarono e il suo cuore stava per uscirle dal petto.
A: "Non te l'ho mai spiegato perché ti "odiassi".. Il mio non era odio.. Era più che altro "gelosia". Ero geloso della tua felicità, della tua famiglia che sembrava perfetta, ero geloso di te, di come hai subito conquistato tutti ma poi, mi sono reso conto che a poco a poco questa gelosia si era trasformata in ammirazione, che diventò poi amicizia ed il giorno del tuo incidente, quando per un attimo ho temuto davvero di perderti, beh.. Quello è stato il momento peggiore ma allo stesso tempo migliore della mia vita. Peggiore perché avevo, appunto, paura di perderti e sapevo che se ti avessi persa.. Anzi no, non lo sapevo, non sapevo che cosa avrei fatto, senza di te.. Mentre, migliore, perché mi sono reso conto di quanto fossi stato un idiota ad “odiarti”, perché io ti amavo, eri importantissima per me e quando ti sei svegliata, ho giurato a me stesso che avrei lottato, in qualsiasi maniera, per averti un giorno al mio fianco e da quando sei con me, sono diventato un uomo migliore e tutto questo solo grazie a te Laura, solo grazie a te amore mio."
Laura sembrava una bambina, se avesse potuto avrebbe iniziato a saltare per la stanza e ad urlare di gioia, ma invece si tenne tutto dentro, fece solo un enorme sorriso e prese fiato.. Poi controllò che il suo cuore fosse ancora lì con lei.. C'era. Così, si prese coraggio e parlò:
L: "Antonio, io ti giuro non so che dire, tutto quello che mi hai detto stasera mi ha riempito il cuore e neanche ti immagini quanto forte e veloce stia battendo in questo momento! Anche io ti amo, come mai ho amato e adesso che mi hai raccontato tutto quello che provi per me, voglio fare lo stesso per te. Voglio dirti tutto.. Quando ci siamo incontrati per la prima volta al Bar di Pippo, dopo quella scena così “strana” con la macchinetta fotografica, le mie sorelle avevano fatto allusioni su quanto fossi carino ed io senza farmi vedere ti osservai, avevano proprio ragione, non eri mister simpatia e gentilezza però eri davvero bello.. Quando poi sono arrivata in caserma e ho visto che eri un carabiniere e che Morri mi aveva affidato a te, mi sono un po' irritata, lo ammetto.."
A: "Si ho visto, hai alzato quei tuoi occhioni al cielo come per dire: -Perché? Perché a me!?- Ti giuro che stavo per mettermi a ridere, ma poi l’irritazione che era in me, prese il sopravvento, come poco prima al Bar.."
L: "Lasciami finire ti prego.. ,Mi sono sempre chiesta perché mi odiassi tanto e quando c'è stato il caso di Emanuele, il bambino scappato di casa, ho ascoltato quello che hai detto a Gabriele sulla tua famiglia.. Da quel momento ho capito molte cose del tuo carattere, ho capito com’eri e cosa ti avevo fatto di così male e la tua storia mi affascinò, ma non me ne resi subito conto.. Poi quel giorno che ti hanno sparato, ho passato ore infermali, mi sentivo un completo schifo, mi sentivo in colpa, avevo serie intenzioni di lasciare l'arma ma tu ti svegliasti proprio mentre te lo dicevo e mi hai fatto stare zitta, ricordi?"
A: "Certamente Laura.."
Ogni volta che lui, pronunciava il suo nome, le sembrava quasi di ricevere una carezza.. Ma si ricompose e andò avanti con il suo racconto.
L: "Ecco, da quel giorno era come se il nostro legame fosse cambiato e fossimo diventati "amici".. Poi iniziarono le nostre lezioni di autodifesa e spesso quando mi bloccavi per non farmi cadere ed i nostri occhi si incontravano.. Non sapevo perché, ma ogni volta che li guardavo, sentivo un tuffo al cuore.. Una notte non riuscì nemmero a dormire perchè non facevo altro che pensare a te e la cosa mi sconvolgeva.. Conoscevo benissimo il regolamento e mi sembrava impossibile essermi innamorata di te, proprio te che all'inizio quasi odiavo! Poi i giorni passarono ed arrivò il mio incidente e mentre non ero cosciente, la mia mente mi mostrò il tuo volto e quando riaprii gli occhi te eri lì, proprio a pochi centimetri dal mio volto. In quel momento mi persi nel tuo sguardo e capii che eri troppo importante per me."
A: "Non sai come mi colma di gioia sentirti dire queste parole! Ti amo Laura!"
L: "Anch'io!"

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Capitolo 3
*** Missione ***


La mattina seguente entrambi erano felici anche se erano lontani, si erano detti quello che non erano ancora riusciti a dirsi prima ed ora il loro rapporto sembrava prendere una nuova forma, la loro stava diventando una storia seria.
Nel frattempo, in caserma, Morri chiamò tutti nel salone per una riunione speciale..
Morri: "Ragazzi, devo informarvi che tre di voi tra una settimana partiranno per una missione sotto copertura."
Sonia: "Tre di noi? Chi?"
Morri: "Io, il maresciallo Contini ed il maresciallo Virgili abbiamo pensato a te Martini, insieme a Rossini e Flestero."
Francesca: "Per me sarebbe un onore comandante, ma dove dovremmo andare? Se non sono troppo indiscreta?"
Contini: "Andrete in Argentina."
A quelle parole Laura si illuminò, non avrebbe rinunciato a quell'incarico per nulla al mondo, se questo voleva dire poter vedere Antonio almeno una volta dopo più di un mese.
Claudio: "Che fortuna! Quindi le tre donzelle tra poco partiranno in missione! Magari la prossima volta toccherà a noi!" E guardò Federico ed Edoardo, loro erano gli unici, oltre a Morri e Giorgio, a non essere mai andati in missione..
Questa volta di certo non gli dispiaceva ad Edoardo, visto che il marito di Roberta sarebbe partito la settimana prossima per lavoro..
Laura: "In Argentina? Dove?" Era tutta emozionata, non stava più nella pelle, voleva sapere tutto e subito..
Morri: "Venite ragazze, andiamo nel mio ufficio e parleremo di tutto con calma."
Le tre ragazze dissero all'unisono: "Comandi!" E poi tutte e tre sorrisero.
Nell'ufficio di Morri..
Morri: "Ragazze, abbiamo affidato a voi questo compito perché dovete entrare in un giro molto grande di prostituzione, è un caso che sta sconvolgendo tutte le caserme d'Italia, infatti, abbiamo già qualcuno delle altre caserme dentro al giro, ma abbiamo bisogno di informatici tra le ragazze e voi avete i requisiti adatti.. Parlo in ambito totalmente professionale, sia chiaro che non volevo insinuare nulla. "
Sonia: "Certo comandante, abbiamo capito; stia tranquillo."
Laura: "Mi scusi, ma cosa centra l'Argentina?"
Morri: "Buenos Aires è la città dove mandano tutte le ragazze che entrano nel gruppo.. E voi dovete diventare il braccio destro di chi gestisce il giro, dovete diventare delle "manager" in un certo senso.."
Francesca: "Ma con i nostri nomi come facciamo?"
Morri: "Tranquille, abbiamo procurato delle identità fasulle per tutte e tre, questi sono i vostri tre fascicoli, lì dentro c'è scritto tutto sulle "nuove voi", leggetelo con calma e domani mi direte se accettate, oggi non ci sono casi particolari quindi avete tutte e tre il pomeriggio libero per studiare la vostra parte.."
Ragazze: "Comandi comandante!"
Morri: "Bene ragazze, potete andare.."
Sonia e Francesca erano quasi fuori della porta, solo Laura si stava dirigendo con calma ed intanto aveva già letto le prime 2 righe del suo fascicolo, quando si sentì chiamare.
Morri: "Flestero tu no, chiudi la porta e siediti ancora un attimo, se non ti dispiace.."
Laura: "Certo comandante.."
Morri: "Siediti"
Dopo aver atteso che Laura si fosse seduta, Morri ricominciò a parlare.
Morri: "Laura, Giacomo mi ha informato ancora qualche settimana fa, della partenza di Antonio per Buenos Aires.. Noi comunque crediamo che tu sia un ottimo carabiniere e che quindi saresti molto adatta per ricoprire questo ruolo nella missione, mi capisci?"
Laura rispose sì con la testa.
Morri: "Vedi Laura quello che vorrei dirti è di fare attenzione quando sarai lì, perché sappiamo che anche Antonio sta seguendo questo caso giù in Argentina, anche lui è diventato uno tra i consiglieri personali del capo.. Quindi vi troverete spesso insieme, ma non devi fare assolutamente capire che vi conoscete perché la cosa diventerebbe estremamente pericolosa per te e per lui, capisci?"
Laura: "Certo comandante."
Morri: "Benissimo, questo è tutto quello che volevo dirti."
Laura: "Comandi!"
Laura uscì dall'ufficio di Morri e si precipitò in camera sua, prese il telefono e cercò di chiamare  Antonio..
Non aveva pensato che lì erano indietro di 5 ore e che quindi essendo le 9.00 in Italia, in Argentina erano le 4.00 e lui probabilmente stava dormendo..
Antonio rispose al terzo squillo.
A: "Laura cosa succede? Stai male? Perché mi chiami a quest'ora?"
L: "Amore sto bene, come a quest'ora? Sono le 9.00!"
A: "In Italia sono le 9.00 Laura, in Argentina sono le 4.00"
L: "Oddio scusa non ci avevo pensato! Scusami Antonio."
A: "Tranquilla piccola, sentire la tua voce mi fa sempre piacere,soprattutto dopo averti sognato."
L: "Mi stavi sognando? Ed era un bel sogno?"
A: "Bellissimo, tu eri qui con me."
L: "Tra poco si avverrà!"
A: "Cosa? In che senso?"
L: "Vengo in Argentina tra una settimana!"
A: "Davvero? Amore aspetta, ma perchè?"
L: "Per lavoro.. ma soprattutto per te"
A: "In che senso? Laura spiegati ti prego."
L: "Ohi, shh tranquillo.. Devo andare sotto copertura con Sonia e Francesca."
A: "Sotto copertura?"
L: "Si"
A: "Ma mi prendi in giro?"
L: "No stupido! Veramente vengo lì con Sonia e Francesca sotto copertura."
A: "Quindi anche voi state seguendo il mio stesso caso?"
L: "Esattamente, abbiamo informatori da altre caserme, ma vogliono delle ragazze che entrano nel giro ed hanno affidato questo compito a noi."
A: "Beh cercherò di convincere "il capo", per occuparmi io stesso delle nuove italiane.. Così verrete a stare da me, tanto ho una stanza in più, ma ha solo due letti! Mi sa che ti toccherà accontentarti di dormire con me.."
Laura sentiva quasi attraverso il telefono il suo sorriso, ma decise di reggergli il gioco..
L: "Mah, mi adatterò.. Spero solo che la compagnia sia gradevole.."
Antonio rise..
A: "Gradevolissima, mi manchi da morire amore!"
L: "Anche te! Ma dai, vedila così.. Dovevamo vederci tra circa 16 settimane e invece mancano solo 5 giorni.."
A: "Non vedo l'ora.. Scusa amore ma devo andare.."
L: "Si anche io!"
A: "Ti amo amore"
L: "Pure io Antonio"

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Capitolo 4
*** Argentina ***


Laura, Sonia e Francesca finirono il loro turno quella mattina e dopo pranzo si misero subito a studiare ognuna il proprio fascicolo, c'era scritto tutto, dal loro nuovo nome fino alla formazione del loro nucleo famigliare e tante altre informazioni..
Studiarono fino all'ora di cena e appena smisero di mangiare tornarono ai loro fascicoli, Laura scrisse un messaggio ad Antonio con scritto :
"Ciao Antonio, tutto bene? Stasera non possiamo proprio sentirci, se finisco ad un ora decente ti chiamo, ma non ti prometto nulla.. Qui sto studiando tutto sulla "nuova me", spero tu stia facendo qualcosa di più divertente ma non troppo, sai che sono gelosa! Adesso torno a studiare, non vedo l'ora di stare di nuovo con te. La tua Laura."
Dopo un po’ di minuti arrivò la sua risposta:
"Ciao amore, sto bene, solo un po' stanco, tranquilla che non sto facendo nulla di particolare, solo scartoffie varie, ho ricevuto l'ok sulla “gestione” delle tre italiane che arriveranno tra un paio di giorni e sai, non vedo l'ora di incontrarle. Soprattutto la più bella tra le tre, la ragazza con i capelli scuri, magra e con due bellissimi occhioni marroni, che dormirà con me, dai ora la smetto di fare lo stupido, un bacio Antonio."
Quando lesse la risposta quasi le venne la tentazione di chiamarlo, per prenderlo un po' in giro, ma invece si mise a ridere e pensò "Che scemo!". Poi si rimise a studiare insieme alle altre due sue amiche e colleghe..
Il mattino seguente si presentarono nell'ufficio di Morri, tutte e tre decisero di accettare l'incarico, sarebbero partite dopo domani alle 10.00..
Quella sera chiamò Antonio e lo avvisò sugli ultimi aggiornamenti riguardante la sua partenza e poi si misero a chiacchierare tranquillamente..
Il giorno dopo, dopo aver fatto colazione al bar di Germano per festeggiare il loro nuovo incarico e la loro imminente partenza, le ragazze fecero le loro valige e poi entrarono in servizio per l'ultima giornata e poi sarebbero partite.. Laura, infatti, non stava più nella pelle!
Il giorno seguente passò in fretta, era tutto pronto.. Per le 8:00 arrivarono all’aeroporto, dopo aver fatto il check-in si imbracarono.. Salirono sull'aereo e attesero la partenza, appena partite tutte e tre si misero comode e si godettero il viaggio, a mezzanotte (cioè le 19.00 argentine) scesero dall'aereo e si diressero verso il luogo dove Antonio le stava aspettando..
Laura si sarebbe fiondata tra le sue braccia, ma dovette resistere alla tentazione, poteva vederli qualcuno e non potevano farsi trovare in quella situazione.. Ricordava ancora con esattezza le parole di Morri “estremamente pericoloso per lui e per te..”. Si presentarono, fecero tutto con estrema attenzione, così che se qualcuno gli avesse visti non avrebbe capito che si conoscevano già.
In macchina verso la nuova casa di Antonio erano tutti assorti nei propri pensieri, Sonia era un po’ preoccupata perché Maurizio non era del tutto d’accordo con questa sua iniziativa della partenza per questa missione, Francesca invece era la più elettrizzata all’idea di questo nuovo incarico, così fuori da quelli soliti che svolgeva a Montepulciano. Laura invece osservava Antonio, aveva un po’ l’aria stanca ma felice, senza rendersene conto i suoi pensieri arrivarono al loro primo incontro, la sua maniera così burbera l’aveva innervosita e quanto male c’era rimasta! Ma lei non era il tipo di persona che si fa mettere i piedi in testa.. Da nessuno, nemmeno da Antonio Baldi!
Le scappò un risolino a pensare che ora invece erano felicemente fidanzati da circa un paio di mesi e che erano l’uno fondamentale per l’altro.. Antonio la sentì ridere e le chiese il motivo e lei espresse in parole quei suoi pensieri e così risero entrambi..
Appena arrivati a casa, Sonia e Francesca si misero a cucinare così che Antonio e Laura si potessero godere dei momenti solo per loro..
Dopo un po’, Sonia chiamò tutti a tavola..
Francesca portò i piatti e tutti insieme si misero a mangiare, le ragazze non erano abituate a quegli orari e stavano morendo di fame..
Laura vedendosi circondata dalle sue migliori amiche e dal suo ragazzo si era sentita subito a casa, anche se era entrata lì, per la prima volta, da meno di un'ora.. D'ora in poi, quella sarebbe stata la loro nuova casa.
In quel momento non le importava che fosse lì per una missione, era felice e si sentiva a casa, questo era quello che le importava.
Stavano parlando del più e del meno quando il suo cellulare suonò, era Giacomo..
L: "Ehi, ciao Giacomo!"
G: "Ciao Laura, Antonio è lì vicino a te?"
L: "Si si è qui."
G: "Passamelo per favore.."
L: "Certo, ciao Giacomo."
G: "Ciao Laura, grazie!"
Laura passa il cellulare ad Antonio e prova a capire cosa si stessero dicendo i ragazzi..

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Capitolo 5
*** Novità ***


A:"Giacomo,allora come te la passi?"
Attese la risposta dell'amico e cambiò espressione, era diventato serio e la cosa preoccupava le ragazze, e non poco!
A: "Ah, certo certo, capisco ma.."
Antonio venne interrotto da Giacomo..
A: "E quindi? Cosa dobbiamo fare?"
Le ragazze non riuscivano a capire nulla, avevano solo intuito che era qualcosa di importante riguardante la missione..
A: "Sicuro? Guarda che è impossibile!"
Giacomo aveva alzato la voce, perché per un attimo si era sentito chiaramente cosa aveva detto..
G: "Antonio è così! Ne sono sicurissimo!"
A: "Posso...."
Venne interrotto ancora una volta da Giacomo..
G: "Non dire nulla a nessuno! Devi tenertelo per te!"
A: "Va bene, ma almeno.. la mia caserma, insomma, quella di Città della Pieve è stata avvertita?"
Giacomo si era calmato perché la sua voce era tornata bassa e le ragazze non la sentivano più..
A: "Quindi devo farlo io? Posso chiamare Gabriele.."
Le ragazze diventavano sempre più preoccupate..
A: "Mmm ok. Sarà fatto.. Ah, Giacomo? Grazie!"
Attese la risposta e poi sorrise..
A: "Eh certo, le tratterò come delle regine!"
Le ragazze risero,se Antonio si era tranquillizzato,forse non era così grave la situazione..
A: "Ahahahah, beh soprattutto lei!" E dolcemente guardò Laura..
A: "Cosa? Ahahah noo, si si va bene, notte! E salutami tutti... tranne Claudio!" E si mise a ridere..
Laura invece lo guardò male e pensò: "Possibile che anche dopo tutto questo tempo non aveva digerito Claudio? Stupido gelosone!" Però in fondo in fondo le faceva piacere, perché voleva dire che ci teneva veramente tanto a lei..
A: "Dai, va beh, salutami anche lui, ahahahah.. Si si notte!"
Chiuse la chiamata e ridò il cellulare a Laura..
Gabriele lo avrebbe chiamato domani mattina, adesso probabilmente dormiva visto che in Italia era mezzanotte..
Dopo cena decisero che Sonia avrebbe sparecchiato, Laura avrebbe lavato i piatti, Francesca li avrebbe asciugati e riposti nella mensola ed Antonio avrebbe iniziato a portare al piano di sopra le valige delle ragazze.
“Miseria come sono pesanti queste valige! Cosa si sono portate via? Tutta la caserma?” pensò un Antonio stanco di fare su e giù per le scale con delle valige che non pesavano esattamente come delle piume.. Appena finì di portare tutte le valige al piano superiore, scese per vedere com’erano messe le ragazze, però venne distratto dal campanello ed andò ad aprire..
Era Roberto, un altro carabiniere della caserma di Firenze, che era anche lui infiltrato.. Lui ospitava a casa sua delle argentine, che stavano cercando di uscire dal giro di prostituzione..
Lo fece entrare e chiamò le ragazze per presentarglielo.
A: “Ragazze? Laura? Sonia? Francesca? Venite un attimo che devo presentarvi una persona?”
Quante novità quella sera..
 

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Capitolo 6
*** La New Entry: Roberto ***


Sonia fu la prima a fare capolino con la testa dalla cucina, seguita da Francesca e per ultima Laura.
A: “Lui è Roberto, l’ho conosciuto quando sono arrivato, anche lui è un carabiniere come noi.. Viene dalla caserma di Firenze, sta aiutando delle ragazze argentine ad uscire da questo brutto giro di prostituzione.”
S: “Piacere Roberto, io sono Sonia Martini!”
R: “Piacere mio Sonia, Roberto Bianchi.”
L: “Io sono Laura, Laura Flestero..”
R: “Oh finalmente ti conosco Laura! Antonio mi parla spesso di te!”
Laura arrossì e guardò Antonio che intanto le si era avvicinato e le aveva preso la mano.
Mancava solo Francesca, ma non riusciva a parlare.. Cosa le succedeva? Aveva tantissimi pensieri per la testa che non capiva più niente.. Cercava di incoraggiarsi da sola.. Daii Francesca! Cosa ti stava succedendo? Perché non parli? Devi presentarti solo te! E muoviti!
F: “Io.. io sono.. Francesca Rossini!”
Sonia e Laura si accorsero subito che era diversa e quindi cercarono di “salvarla” da quell’imbarazzo..
L: “Francesca! Che stupide che siamo state! Abbiamo dimenticato i piatti di là! Dobbiamo finire di lavarli!”
Francesca e Laura andarono in cucina..
F: “Grazie Laura per avermi “salvata” da quella situazione, non so cosa mi è preso! Non riuscivo più a parlare!”
L: “Tranquilla Francesca! Avevo capito subito che qualcosa non andava e poi è vero che dobbiamo finire di sistemare i piatti, quindi come si suol dire: “abbiamo preso due piccioni con una fava!”
Le ragazze risero, Francesca notò che era da un po’ che non vedeva Laura così spensierata! Da quando era partito Antonio si era chiusa un po’ in sé stessa, ed ora essendo vicina a lui era ritornata la solita Laura, finalmente!
Nel frattempo Sonia, Antonio e Roberto si misero a sedere in salotto..
A: “Scusa la confusione, ma queste tre da quando sono arrivate hanno rivoluzionato tutta la casa!”
Sonia rise ed Antonio si unì alla sua risata..
R: “Tranquillo Antonio, anche io ci ho messo del mio per rivoluzionare la situazione.. Diciamo che potete considerarmi la New Entry nel gruppo, perché io ed Antonio abbiamo stretto una buona amicizia in questo mese..”
S: “Lo terrò presente, ahahah.. Bene New Entry, vuoi qualcosa da bere? Tanto devo andare in cucina a vedere come sono messe le ragazze con i piatti..”
R: “Si grazie, un bicchiere d’acqua, fredda.. Grazie..”
A: “Acqua? Dobbiamo festeggiare le New Entry! Vino! Dai, te sei la New Entry per loro, ma loro sono una New Entry per te!”
S: “Condivido a pieno Antonio! Festeggiamo le New Entry! Ahahahah, vado a prendere il vino e torno anche con le ragazze..”
Sonia andò in cucina, prese una bottiglia di spumante bella fresca e cinque bicchieri.
S: “Ragazze venite di là, dobbiamo festeggiare le New Entry!”
L: “Festeggiare le New Entry? Cosa siamo al Grande Fratello? Ahahahah..”
S: “E’ un’idea di Antonio, ha detto che Roberto è una “New Entry” per noi, ma noi siamo una “New Entry” per lui! Dai venite!”
Laura guardò Francesca, si era tranquillizzata, Laura le sorrise, la prese per mano e la portò in salotto.. Le mollò la mano e si sedette vicino ad Antonio, per ironia del destino era rimasto un solo posto libero dove si poteva sedere Francesca, vicino a Roberto..

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Capitolo 7
*** Tutto comincia e ricomincia ***


Laura era intenta a seguire il discorso dei ragazzi, ma aveva notato più di una volta che gli sguardi di Francesca e Roberto si incontrarono spesso durante quella serata passata a chiacchierare.
Le ore erano volate chiacchierando,  le ragazze erano stanche dal viaggio ma rimasero comunque giù insieme ai ragazzi.. Sonia fu la prima ad “andarsene”, alle 02:30 aveva ricevuto una chiamata da Maurizio ed era fuggita, in camera sua e di Francesca, a parlare con lui.
S: “Maurizio? Come mai mi chiami in piena notte?”
M: “Come in piena notte? Ma se sono le 07:30..? Oddio Sonia scusa! Non mi ricordavo del fuso orario!”
S: “Tranquillo, stavo parlando con le ragazze.. Quindi ero già sveglia!”
M: “Beh meglio, volevo sapere un po’ di te..”
Parlarono per circa un’ora, poi dovettero riattaccare, perché Maurizio doveva andare al lavoro, erano le 03:30, Sonia si cambiò, indossò il pigiama e si mise a letto a dormire un po’..
Giù invece, gli altri continuavano a chiacchierare..
L: “Scusatemi ragazzi ma io vado a prendere un bicchiere d’acqua, ne volete uno anche voi?”
A: “Si, io si.. Vengo in cucina con te..”
R: “Uno anche per me, grazie..”
F: “Pure io, grazie Laura!”
Laura ed Antonio andarono in cucina a prendere l’acqua e a dedicare qualche minuto solo per loro..
Antonio l’abbracciò stretta appena entrarono in cucina..
A: “Perché non portiamo l’acqua a Francesca e Roberto e poi andiamo a letto?” E le fece quel suo sorriso, così speciale ma allo stesso tempo cosi furbo!
L: “Mi sembra un’ottima idea! Non sai quanto ho voglia di..”
A: “Di..?”
L: “Di dormire!” Ed appena uscì dalla cucina con i bicchieri d’acqua, scoppiò a ridere.
R e F insieme: “Grazie Laura!”
Laura aspettò che Antonio li raggiunse in salotto..
L: “Scusatemi ragazzi, ma sono veramente stanchissima.. Vorrei andare a letto.. Notte a tutti!”
A: “Aspettami Laura! Vengo anche io, ti faccio vedere dove ho messo la tua valigia! Notte ragazzi..”
Laura salì le scale ridacchiando ed Antonio era dietro di lei che la seguiva..
Francesca rimasta sola con Roberto era tornata ad essere un po’ agitata..
R: “Francesca, raccontami un po’ di te..”
F: “Cosa vuoi sapere di me?”
R: “Beh, anche te sei di Città della Pieve?”
F: “No no, io ero stata mandata in sostituzione di Sonia a Montepulciano, poi però sono rimasta lì..”
R: “Ahn ho capito e.. il fidanzato ce l’hai?”
F: “No.. E te?”
R: “No..”
Si guardarono e sorrisero.. Il ghiaccio si era rotto e loro continuarono a chiacchierare..
Mentre in camera di Antonio e Laura....
L: “Oh ma guarda qui! C’è la mia valigia!” Adorava far finta di cadere dalle nuvole, perché lui le reggeva sempre il gioco..
A: “Beh, non sapevi dov’era, magari non la trovavi!”
L: “Eh certo! Hai ragione!” E risero insieme..
Lui le si avvicinò, la prese in braccio e la strinse a sé. Lei era il regalo più bello che la vita gli aveva dato! Il loro amore non era nato subito, all’inizio neanche si erano accorti che il loro rapporto era diventato più profondo e lo diventava sempre di più.. Poi lei venne trasferita a Montepulciano ed entrambi capirono che erano troppo importanti l’uno per l’altro per lasciar perdere quello che entrambi provavano e dopo vari alti e bassi riuscirono a dare inizio a quella stupenda storia d’amore.
Dopo averla stretta a sé, la baciò una volta, due, tre, quattro, era tanto che quelle due labbra non si incontrarono e quando si rincontrarono era come se l’ultimo mese e mezzo di lontananza non ci fosse stato. Ogni volta era come se entrambi completassero l’altro. I loro colleghi all’inizio non credevano molto nella loro storia, erano così diversi.. Ma a loro non era mai importato veramente, anche perché c’era chi, come Sonia, che li aveva sempre incoraggiati a lasciarsi andare e dire all’altro quali erano i loro sentimenti. Ma loro avevano i loro tempi, e piano piano arrivarono a costruire lo stesso, una storia come la loro, molto salda e semplice allo stesso tempo. Si amavano e quella era la cosa più importante. Lui la stese dolcemente sul letto e si lasciò trasportare dalla passione e da tutta quella voglia di lei, che aveva; quella stessa voglia che aveva anche Laura..

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Capitolo 8
*** Nottata movimentata ***


Erano le 05:00, Antonio e Laura si erano appena addormentati, Sonia dormiva da ore ormai e Francesca e Roberto si erano addormentati nel divano parlando.
Tutto era tranquillo. Alle 08:30 suonò la sveglia di Antonio, lui e Laura andarono a lavarsi e poi a vestirsi.. Quando fu pronta, Laura andò nella camera degli ospiti, dove dormivano Sonia e Francesca, ma appena entrò vide che il letto di Francesca era ancora intatto e quindi andò da Sonia, la svegliò e le chiese se sapeva dov’era Francesca, ma nemmeno lei sapeva nulla..
Nel frattempo Antonio scese per preparare la colazione per tutti e vide Francesca e Roberto che dormivano nel divano.. Era una scena molto tenera, corse di sopra, chiamò Laura e Sonia e le invitò a scendere..
Appena arrivarono in salotto, anche le ragazze videro la stessa scena che aveva visto Antonio poco prima.
A: “Ecco qua, è nato un nuovo amore!” E sorrise..
L: “Non stanno facendo nulla di male, stanno solo dormendo..”
Laura e Sonia erano un po’ dubbiose, Francesca non era il tipo di ragazza da rimanere a dormire con uno che aveva conosciuto da poche ore..
S: “Si saranno addormentati mentre parlavano, è sicuro!”
A: “Come fai ad esserne così sicura?”
S e L insieme: “Francesca non lo farebbe mai!” E poi si guardarono e sorrisero.
Sonia tornò di sopra per prepararsi per quella prima giornata di lavoro, si lavò, si vestì e poi scrisse un messaggio a Maurizio per dargli il buongiorno e dirgli che lei si era appena svegliata, anche se si erano sentiti solo poche ore fa.
Antonio invece si diresse in cucina, mentre Laura andò a svegliare Francesca..
L: “Francesca!? Francesca! Eddai svegliati!”
Dopo una decina di secondi gli occhi di Francesca si aprirono..
F: “Ohi Laura, che c’è?”
L: “Svegliati.. Dai, sveglia Roberto e venite di là, che Antonio sta preparando la colazione!”
F: “Roberto?”
L: “Ma Francesca ci sei?"
Laura la vide confusa e dopo due secondi aggiunse:
"Terra chiama Francesca Rossini! Di quale Roberto sto parlando secondo te?”
Francesca si gira e vede Roberto dormire accanto a lei in quel divano che poteva diventare letto matrimoniale.
F: “Oddio! Ci saremo addormentati parlando..”
L. “Si ok,non mi devi dare alcuna spiegazione.. Però noi dopo faremo un discorsetto.. Ora muovetevi.. Si raffredda il caffè!”
Laura torna in cucina e inizia ad apparecchiare la tavola con tutto quello che Antonio aveva preparato, caffè, the, spremute, cereali, fette biscottate, latte, biscotti, Nutella, marmellata di pesche, di albicocche, di fragole, di ciliegie e di frutti di bosco.
L: “Ma dobbiamo sfamare un esercito o solo cinque persone?”
In risposta Antonio le fece una linguaccia e si finse offeso, ma i suoi occhi quando guardavano Laura erano tutt’altro che offesi..
Laura andò da lui, le diede un bacio sulla guancia e poi si abbracciarono. Prima però, in sala da pranzo, si era sporcata volutamente un dito di Nutella, per fare un piccolo scherzo ad Antonio. Infatti sciolto l’abbraccio, lei si allontana di poco, lo guarda negli occhi per un paio di secondi e poi le passa il dito con la Nutella sul naso, sporcandoglielo tutto; dopodiché scappò in sala da pranzo rincorsa da Antonio.
Sembravano due bambini, si stavano divertendo da morire. Ma ad un certo punto Antonio si ferma in mezzo alla stanza, si gira e Laura si stava fiondando tra le sue braccia e dopo averla abbracciata, lui si vendicò facendole il solletico; finito di scherzare richiamò gli altri e poi si sedettero a tavola.
Stavano ancora ridendo, quando, dopo pochi minuti arrivò Sonia, seguita da Francesca e Roberto. Adesso che c’erano tutti potevano fare colazione e mentre la facevano, si misero a chiacchierare e scherzare allegramente..

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Capitolo 9
*** JJJ ***


Dopo la colazione, sprepararono la tavola, finirono di vestirsi e andarono verso l’ufficio del capitano.
Cap.: “Salve ragazze, io sono il capitano Ferrarini. Sono anch'io infiltrato in questa missione. Sono diventato il braccio destro del grandissimo boss mafioso italiano, Nicolas Tamirazzo, scappato in Argentina da circa 5 anni. Che ora si è dato ai loschi affari riguardante un grosso giro di prostituzione. Voi tre, siete state scelte perché avete dimostrato più volte grande coraggio, ma allo stesso tempo concentrazione, durante una missione. Ho sentito molto parlare di voi e credo proprio che il risultato di questa missione gioverà molto alla vostra carriera. Vedo che avete già conosciuto il mio primo infiltrato e maresciallo della caserma di Firenze, Roberto Bianchi.
Lui e Antonio saranno qui per aiutarvi qualora voi ne aveste estremo bisogno, ma ne dubito fortemente. Se tutto quello che dicono di voi è vero, allora sarete in grado di cavarvela alla grande durante questa missione.”
L: “Mi scusi capitano, ma nel fascicolo che ci era stato recapitato in caserma, circa una settimana fa, c'era scritto che avremo avuto dei nuovi nomi. Però c’era scritto che i nostri nuovi nomi ci sarebbero stati detti da lei, quando saremmo arrivate qui in Argentina ed avremmo preso attivamente servizio nella missione.”
Cap.: “Certo Flestero, ha ragione. Allora, i vostri nuovi nomi saranno Jessica, Jennifer e Jolanda. Sono stati scelti tutti con la J di proposito, perché al comando generale, JJJ è il nome in codice che si usa per denominare questa missione. Comunque il nome che le è stato assegnato, carabiniere Flestero è Jennifer. Al carabiniere Sonia Martini è stato assegnato il nome Jolanda, mentre al carabiniere Francesca Rossini è stato affidato il nome Jessica.”
Le tre ragazze dissero insieme: “Comandi!”
Cap.: “Comode ragazze, volevo solo dirvi che l’Arma è orgogliosa di avere degli elementi ottimi come voi. Farete grandi cose, se continuerete così. Quindi mi congratulo per gli ottimi risultati che avete già ottenuto e aspetto di vedere i risultati futuri, con questo vi saluto, ma vogliatemi scusare, ho un impegno di lavoro.”
Tutti e cinque i ragazzi: “Comandi! Arrivederci Capitano.”
Usciti dall’ufficio del Capitano, erano le 11:30 circa e Roberto propose di andare a casa sua, per mangiare un boccone, tutti insieme..
Antonio e Laura rifiutarono, perché avevano in programma un pranzetto solo per loro e Sonia, aveva rifiutato anche lei, perché si era sentita di troppo, tra Roberto e Francesca.
Poi, ricevette una telefonata da Maurizio e si allontanò un po’ dagli altri..
M: “Ciao Sonia!”
S: “Maurizio! Come mai mi chiami ancora? E’ successo qualcosa?”
M: “No no, tranquilla, volevo solo chiederti che ore sono lì..”
S: “Mezzogiorno meno un quarto, perché?”
M: “Dove vai a pranzo?”
S: “Credo a casa, non so.. Perché?”
M: “Così per sapere, vai a casa, so che sarai contenta di ritornarci.. Ciao amore” E le riattaccò il telefono in faccia, senza neanche lasciarla parlare..
Non era da lui fare così, ma non sarebbe passato tanto tempo prima che ne avrebbe scoperto il motivo.. Lei se lo promise, ma quello che non sapeva era cosa veramente l’aspettava a casa e perché Maurizio aveva tanto insistito che tornasse lì, aveva deciso di scoprirlo.. Subito.
Sonia tornò dagli altri, salutò Francesca e Roberto e salì in auto dove la stavano aspettando Antonio e Laura, per portarla a casa..

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Capitolo 10
*** Sorpresa! ***


Sonia era persa nei suoi pensieri, Antonio e Laura avrebbero potuto portarla dove volevano, e lei non se ne sarebbe accorta. Il suo viso era rivolto verso il finestrino, se qualcuno che non l’avesse conosciuta l’avesse vista, di sicuro avrebbe pensato che fosse concentrata sul bel paesaggio che vedeva là fuori; ma ne Antonio, ne Laura lo avevano pensato, loro sapevano che stava pensando a qualcosa, solo che non sapevano a cosa.
Arrivarono a casa, ma davanti il cancello c’era un’altra automobile che ostruiva il passaggio. Nessuno la riconobbero, aveva la targa argentina e non faceva nemmeno parte delle poche auto argentine che conosceva Antonio. Chi era?
Fu una bella sorpresa veder scendere da quell’auto Maurizio con Carlo, Carlo Prosperi.
A: “Carlo? Carlo!” E andò verso di lui e lo abbracciò..
Sonia e Laura erano scese dalla macchina ma non si erano avvicinate a Maurizio e Carlo, Sonia perché era rimasta bloccata dalla sorpresa e Laura perché non conosceva quel ragazzo che stava abbracciando Antonio e non aveva neanche tanta confidenza con Maurizio, quindi decise di rimanere ferma lì a guardare.
C: “Antò, come te la passi?”
A: “Bene bene, te? Che ci fai in Argentina?”
C: “Ahn beh, vecchio mio, ce le hai un paio di orette che te racconto tutto?”
A: “Non sei cambiato niente eh? Sempre il solito burlone!”
C: “Eh no bello, Carlo Prosperi è cambiato invece!”
A: “Ahn si? E dimmi, da quand’è che sei cambiato?”
C: “Guarda, dopo il mio trasferimento da Città della Pieve, sono partito per Miami per na bella vacanza e lì ho conosciuta una, ma dico una! Che era, il paradiso; italiana, mora, occhi verdi, Antò era bella da morire! Anche lei era in vacanza lì, lei viveva a Mar de Plata, una cittadina argentina.. Insomma, fatto stà che me sò innamorà de questa, ci siamo fidanzati, sono andato a vivere con lei qui, in Argentina e tra due settimane me sposo! Ma te mi ci vedi? Vestito come un pinguino? Io con lei si!”
A: “Te, sposato? Wow, non me lo sarei mai aspettato! Congratulazioni!” E si riabbracciarono..
Laura aveva ascoltato tutta la conversazione, lui deve essere stato quel Carlo che era stato trasferito qualche giorno prima del suo arrivo a Città della Pieve..
Sonia aveva ascoltato tutto anche lei, ed era ancora più impietrita di prima. Maurizio, nel frattempo, era andato da lei, l’aveva presa per la vita e si era unito a lei ad ascoltare il discorso di quei due vecchi amici.
Antonio si girò verso Laura e le fece cenno di avvicinarsi, Carlo la guardò e poi osservò la faccia di Antonio mentre lei si avvicinava. Quella deve essere la sua ragazza, aveva concluso Carlo. Guarda che faccia da innamorà cotto che ha! Pensò Carlo. Lui non avrebbe mai pensato che uno come lui potesse innamorarsi e diventare anche così affettuoso, tipo non si aspettava di essere abbracciato da lui, prima, ma gli fece piacere lo stesso..
A: “Carlo, lei è Laura Flestero, è stata trasferita a Città della Pieve pochi giorni dopo la tua partenza. Adesso lei è diventata la mia fidanzata..”
C: “Piacere Laura, io sono Carlo, Carlo Prosperi..”
L: “Piacere..”
C: “Ti giuro, Antò, che non avrei mai creduto che te ti innamorassi, eri così.....”
A: “Freddo e distaccato? Lo so.. Laura mi ha cambiato, da quando lei è arrivata, non so più lo stesso..”
C: “Bene, sono contento per te, vecchio mio..” poi si girò verso Sonia, la guardò e le disse: “Te non vieni a salutarmi?”
Sonia si era tranquillizzata, guardò Maurizio, che mollò la presa dalla sua vita e lei sorrise a Carlo e gli andò incontro.

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Capitolo 11
*** Vecchi amici ***


Sonia e Carlo si abbracciarono, era da tanti anni che non si vedevano.. Lui era importante per lei, non come Marco, Marco era il suo migliore amico, ma anche Carlo era importante per lei. Poi lui se ne era andato e lei era rimasta da sola con Marco e Caterina, prima della sua partenza, lui era stato il suo aiuto, la sua ancora, quando aveva scoperto che Marco e Caterina stavano insieme. Lui era stato un buon amico per lei, adesso ritrovarsi di nuovo abbracciata a lui e con la consapevolezza che Marco non c’era più la rendeva felice ma allo stesso tempo, la faceva star male..
Quando sciolsero l’abbraccio, Carlo fece i complimenti a Sonia per il suo aspetto: “Miseria, Sonia mia bella, qui siamo diventate proprio belle!”
Poi guarda Maurizio e gli dice: “Grazie Maurizio per questa bella sorpresa..”
M: “Di nulla Carlo..”
Sonia andò verso Maurizio, lo abbracciò e lo ringraziò, poi si baciarono.
A: “Ragazzi, tutti dentro che preparo qualcosa da mangiare e così facciamo anche quattro chiacchiere..”
Laura pensò: Perfetto, addio pranzetto speciale!
Così d’impatto a lei non stava simpatico quel ragazzo, le sembrava un po’ invadente.. Ma si stava sbagliando, lei era solo un po’ gelosa di lui, tutti parlavano con lui, tutti tranne lei e poi aveva anche dovuto rinunciare al suo pranzo con Antonio. No, lei proprio non lo digeriva questo Carlo Prosperi!
C: “Ragazzi, raccontatemi come vanno le cose giù a Città della Pieve.. Antò, ma voi due (ed indicò lui e Laura), se siete colleghi, come fate a stare insieme?”
A: “Solo io sono rimasto a Città della Pieve, Laura e Sonia si sono trasferite a Montepulciano..”
C: “E gli altri? Marco, Mura, Romanò, Morri?”
S: “Carlo.. Marco.. Se ne è andato..”
C: “Dove? Dai, tutti sono andati via.. Ha dato il via quel nanetto malefico di Leo.. Ah, piccolo Leo.. Oh, ragà ma perché avete ste facce? Stavo scherzando! Sapete che Leo è il mio migliore amico! Dai!”
A: “Carlo, Marco è morto.”
C: “Che cosa!?”
A: “E’ una storia lunga, in poche parole, eravamo io e lui ad un posto di blocco ed un fuggitivo gli ha sparato e lui è morto sul colpo. Per questo sono qui, in missione all’estero, per cercare di superare la cosa.”
C: “Oddio Antò! Scusami, scusatemi vi prego!”
S: “Come potevi saperlo..
Carlo si stava per mettere a piangere, il suo amico Marco era morto, no.. Non riusciva a capire questa cosa, Laura fu l’unica che se ne accorse e in quel momento capì che tutta quella ingenuità che mostrava era solo una maschera, come quella fredda e distaccata che un tempo aveva anche il suo Antonio.
L: “Sai Carlo, Caterina aveva partorito da poco quando successe la disgrazia, la loro bimba l’hanno chiamata Giulia. E’ bellissima, vuoi vedere le foto?”
S: “Anche io ne ho, me le ha mandate ieri Caterina per e-mail.”
C: “Si ragazze, mi farebbe piacere vederle..”
Laura si era rivolta direttamente a Carlo per la prima volta ed anche se Antonio fu sopraffatto dai ricordi e dal dolore lo notò e lui era felice che lei era riuscita a mandare giù Carlo, aveva intuito subito che lui a lei non piaceva.
Dopo un paio d’ore, erano riusciti a superare quel triste momento e Sonia, Carlo ed Antonio raccontarono a Laura e Maurizio di tutto quello che avevano condiviso in quei mesi che avevano passato tutti e tre nella stessa caserma, poi Sonia e Carlo raccontarono degli anni passati a lavorare insieme a Città della Pieve e di tutti i casi stravaganti che avevano affrontato..
Gli altri ascoltarono tutto, risero un sacco, avevano reso parole tutti i loro ricordi più belli ed era bellissimo vederli così intenti a raccontare tutti i particolari delle storia di cui stavano parlando..

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Capitolo 12
*** Ricordi ***


C: “Antonio, ed Eleonora te la ricordi? Mamma mia, quella volta che storia era venuta fuori! Eri così diverso, però non hai mai perso la tua determinazione durante quel caso anche se ti piaceva Eleonora..”
L: “Chi è Eleonora?” Laura stava sorridendo, ma Antonio sapeva che appena fossero stati soli avrebbe voluto sapere tutti i dettagli su quella storia..
C: “Un’attrice di teatro, che una volta, tanti anni fa era venuta col suo gruppo teatrale a Città della Pieve per fare uno spettacolo e poi la protagonista di era fatta male e tutti credevano fosse colpa di questa Eleonora, ma alla fine lei non risultò colpevole..”
Sonia aveva notato quel repentino cambio d’umore di Laura..
S: “Mamma mia Carlo! E ti ricordi quando è arrivata la Sepi? Antonio doveva ancora arrivare.. Bordi si schiantò addosso a lei e quasi non la schiacciava!” Aveva fatto apposta a distogliere l’attenzione di Laura dalla storia di Eleonora ed Antonio, storia che non era mia iniziata veramente.
C: “E’ vero! No, questa dobbiamo proprio raccontarvela! Avevamo bisogno di un maresciallo che sostituisse quello precedente che era stato trasferito e arrivò un informativa che diceva che il maresciallo A. Sepi sarebbe stato inviato in sostituzione di Capello, che era il nostro maresciallo precedente. Ci eravamo informati in internet e credevamo che fosse il maresciallo Alessandro Sepi di circa 50 anni e non la carabiniera Andrea Sepi di circa 30. Alla fine un pomeriggio arriva un fax con scritto che Andrea Sepi sarebbe arrivata quel giorno, ma Tina aveva messo come sempre troppa cera e mentre Bordi cercava di correre dal nostro maresciallo si scontra con una ragazza bionda e tra poco non la schiacciava. Quando si rialza lei gli dice di chiamarsi Andrea Sepi e di essere il nuovo maresciallo, vi giuro che noi stavamo morendo dal ridere per la figuraccia che aveva fatto Bordi!”
A: “Oddio, avrei voluto esserci!”
L: “Mio dio, che ridere! Povera ragazza!”
M: “Insomma, vi divertite in caserma, e non poco!”
S: “Non sai quanto, sarà anche un lavoro difficile, pericoloso, impegnativo, ma certe volte basta anche solo un sorriso per migliorarti la giornata..”
C: “Poi se hai dei buoni colleghi, la vita in caserma è più semplice!”
A: “Verissimo, infatti caserma, non è più come quella di un tempo senza di voi..”
C: “Che sentimentale! Dai scherzo! Ahahahah..”
L: “Poi ci sono motivi e motivi per cambiare caserma, tipo il nostro. Se io non mi fossi trasferita, adesso non potremmo stare insieme alla luce del sole..”
A: “Si si, lo so..”
C: “Oddio com’è tardi! Nicole si starà preoccupando! Devo tornare a casa..”
S: “Ti accompagniamo io e Maurizio, ok amore?”
M: “Certo!”
Antonio e Laura salutarono Carlo e poi rimasero a casa da soli..
L: “Antonio, raccontami di questa Eleonora, mi ha intrigata quella storia..” Si fingeva interessata superficialmente alla storia, ma pure alle sue orecchie quelle parole suonarono quasi come una minaccia..
A: “Laura, ti giuro che tra me ed Eleonora è finita ancora prima di iniziare, non c’è stato nulla.. Mi ero infatuato di lei, mi attraeva la sua vita, i suoi continui viaggi per il mondo.. Ma niente a che vedere con noi.. Mi credi?”
L: “Si amore, scusami se sono gelosa del tuo passato, ma ci sono rimasta di sasso quando ho sentito Carlo parlare di questa Eleonora.. Ho avuto paura del tuo passato, scusami veramente Antonio..”
Antonio le si avvicinò e le diede un bacio, uno di quelli che provano a descrivere nei libri, uno di quelli che provano a far vedere nei film, uno di quelli che nessuno può sapere cosa scatena se non lo ha provato. Quel bacio diede il via a tanti altri e tutti quei baci diedero sfogo a tutta la loro passione..

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Capitolo 13
*** Dulce de Leche ***


Quando Carlo se ne andò erano le 17.30, per le 17.45 Sonia e Maurizio tornarono, mentre Francesca non si era ancora fatta vedere, erano più di 5 ore che era via con Roberto, forse aveva qualcos’altro da fare piuttosto che avvisare che avrebbe fatto tardi quel giorno..
Sonia venne distratta da Maurizio che la chiamò dalla cucina..
M: “Sonia?”
S: “Dimmi Maurizio..”
M: “Amore, dobbiamo andare a fare la spesa, così quando torniamo mettiamo su da mangiare e non disturbiamo Antonio e Laura..”
S: “Ok amore, andiamo!”
Si diressero in macchina verso il supermercato più vicino..
Francesca intanto stava passeggiando per Buenos Aires con Roberto.. Si fermarono a prendere un gelato. Scelsero panna e cioccolato, entrambi. Erano i loro gusti preferiti, un’altra cosa che avevano in comune..
F: “Cavolo! Ma hai visto quanto abbiamo fatto tardi? Chissà che cosa avranno pensato gli altri!”
R: “Cosa avrebbero dovuto pensare?”
Francesca divenne tutta rossa e cercò di nascondersi dietro il gelato; il che era impossibile.
Roberto se ne accorse e scoppiò a ridere..
F: “Che hai da ridere?”
R: “Nulla, mi ha fatto ridere la tua faccia.. Con quella domanda volevo dire che non abbiamo nulla da nascondere, mica altro..”
Francesca un po’ ci rimase male, ma non lo diede a vedere, e disse: “Infatti! Non abbiamo nulla da nascondere..”
R: “Sono le 18:00 passate, vuoi che ti porto a casa oppure preferisci camminare un altro po’?”
F: “Ti dispiacerebbe portarmi a casa?”
R: “No, certo che no..” Anche se avrebbe preferito stare ancora lì con lei a passeggiare per la città..
F: “Grazie mille, dove abbiamo lasciato la macchina? Non ho molto senso dell’orientamento..”
R: “Qui dietro, tranquilla, due minuti e la raggiungiamo..”
Salirono in macchina e dopo neanche dieci minuti di strada arrivarono davanti casa di Antonio..
Entrambi avrebbero voluto parlare ma nessuno dei due sapeva da dove iniziare..
Dopo un paio di minuti i loro sguardi si incrociarono e sorrisero..
Roberto prese in mano la situazione..
R: “Veramente buono il gelato vero?”
F: “Si molto! Poi lo fanno con quel loro dolce tipico, come si chiama..?”
R: “Dulce de Leche”
F: “Esatto! Mio dio che buono!”
R: “Vero? Qui è molto usato.. La prossima volta ti faccio assaggiare i loro gusti tipici, fatti con tutti i loro prodotti argentini..”
F: “Perfetto!”
R: “Domani pomeriggio?”
F: “Ok, per me va benissimo..”
Roberto le sorrise e le sistemò un ciuffo di capelli ribelle..
Francesca rimase immobile mentre le sue mani le sistemarono i capelli dietro all’orecchio, quando si allontanò riuscì finalmente a parlare..
F: “Sono le 18:30, ora vado.. Grazie mille per la bella giornata..”
R: “Grazie a te Francesca!” E le diede un bacio sulla guancia..
Lei scese dalla macchina un po’ stordita e si diresse verso casa di Antonio.. Nello stesso momento arrivarono anche Sonia e Maurizio, di ritorno dal supermercato..
 

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Capitolo 14
*** Sotto shock ***


Era un mese e mezzo circa che le ragazze erano in Argentina, la loro missione continuava serenamente, non c’erano state grandi novità e non erano ancora riusciti ad incastrare i responsabile del giro di prostituzione.. Continuava anche la “storia” (se si può chiamare così) tra Francesca e Roberto con uscite pomeridiane di nascosto, alcuni baci prima che lei tornasse a casa, tutti quei comportamenti che hanno dei liceali.. Pensavano di aver fregato tutti, invece erano tutti ad aver fregato loro.. Tutti sapevano, ma fingevano di essere estranei alle loro continue uscite e fughe notturne che facevano “di nascosto”..
Francesca era uscita alle 20:00 e aveva detto che usciva a fare una camminata, ma Sonia e Laura erano andate alla finestra e l’avevano vista salire sull’auto di Roberto..
Erano le 23:30 e Francesca non era ancora tornata, non aveva mai fatto così tardi; ad un certo punto il cellulare di Antonio inizia a suonare all’impazzata..
Antonio che stava dormendo, si svegliò e va a prendere il telefono, il numero che lo chiamava era quello di Roberto; che strano però...
A: “Roberto dimmi..”
Le ragazze quando sentirono il nome di Roberto, avevano un brutto presentimento.
Antonio rimase in ascolto per una decina di secondi ed ogni secondo che passava era sempre più agitato..
A: “Aspettaci lì! Arriviamo subito!”
L: “Antonio dimmi cosa succede!”
Antonio era corso in camera di Sonia e Francesca e stava facendo una borsa con tutte le cose di quest’ultima.. Sonia e Laura l’avevano seguito ed iniziavano a capire cos’era successo, era capitato qualcosa a Francesca, ma cosa!?
L: “Sonia finisci te la borsa..”
Laura si para davanti ad Antonio e lo blocca per le spalle..
L: “Antonio spiegaci SUBITO cosa sta succedendo!”
Antonio era shockato, non ragionava più, faceva tutto meccanicamente e Laura l’aveva appena riportato alla realtà..
A: “Laura, Roberto e Francesca in macchina, hanno... fatto uno schianto, lei è grave, lui no. Lui ha...paura, non sa cosa fare, devo aiutarlo io! Io, io.. io devo andare in ospedale!”
Certe volte si esprimeva con delle parole che non avevano senso, ma le due ragazze capirono lo stesso.. Si guardarono terrorizzate, Sonia aveva finito di preparare la borsa con le cose di Francesca e si stavano precipitando in ospedale.. Durante il viaggio, Antonio riesce a calmarsi e tornare normale, agitato e nervoso ma nella norma; come le ragazze.. Loro non avevano perso la lucidità,erano terrorizzate per l’amica, questo sì, però non avevano perso la razionalità come lui..
Appena arrivarono in ospedale, chiesero informazioni sulla camera di Francesca e si diressero lì.
Roberto era seduto su una sedia affianco alla porta, era con dei graffi e con una mano fasciata..
R: “Antonio! Ragazze!”
A: “Roberto raccontaci come si sono svolte le cose precisamente!”
R: “Noi eravamo usciti per una pizza, non volevamo farvelo sapere, perché neanche noi sappiamo veramente cosa ci lega..” Era imbarazzato ed allo stesso tempo agitato..
S: “Si lo sappiamo che uscite insieme! Vogliamo sapere dell’incidente!” Sonia era diventata fredda, questo perché era sempre più nervosa..
R. “Usciti dal locale la stavo portando a casa, al semaforo, quando scatta il verde vado avanti, in quell’istante una macchina viene su fortissimo da destra, cioè la parte di Francesca e ci becca in pieno. Io ho sbattuto la testa e ho perso i sensi, quando mi sono ripreso ero in un’ambulanza, Francesca era al mio fianco però non era ancora cosciente ed era messa molto peggio di me, ferite ovunque,  con il collare al collo e due infermieri a controllarla.. Arrivati qui, mi hanno medicato e lei l’hanno portata non so dove, appena avevano finito con me mi sono precipitato a chiamarti, Antonio.”
L: “Cos’hanno detto i medici?”
R: “Sono ancora dentro, non mi fanno fatto neanche entrare!”
In quel momento uscirono i medici..
Dott.: “Signori, siete i famigliari della signorina Rossini?” Il medico era italiano..
R. “Diciamo di si. Come sta Francesca?”
Dott.: “Non è nulla di preoccupante, aspettiamo solo che l’ematoma che ha in testa si assorba per eliminare tutti i dubbi, ma per ora è tutto nella norma.”
R: “Possiamo vederla?”
Dott.: “Va bene, solo 5 minuti però!”
Entrarono tutti e quattro, Sonia le si mise accanto e le accarezzò la testa..
S: “Vedrai che tutto si sistemerà, sei forte Francesca, siamo qui e aspettiamo il tuo risveglio..”
Roberto le prese la mano e le sussurrò: “Scusami tanto Francesca. E’ colpa mia!”
Antonio e Laura si limitarono solamente a guardarla. Laura avrebbe voluto spaccare la faccia a Roberto, ma sapeva che alla fine non era colpa sua..
I ragazzi uscirono dalla stanza e si misero ad aspettare.. Passarono la notte così, seduti in sala d’attesa, alcune volte andavano a prendere un caffè, altre uscivano per una boccata d’aria, ma nessuno aveva intenzione di andarsene..

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Capitolo 15
*** Francesca ***


Sembrò una notte eterna, erano tutti stanchissimi; tutti tranne uno.. Roberto non era mai uscito, si era allontanato dalla camera di Francesca solo per prendere una decina di caffè.
Alle 9 di mattina Sonia, Laura e Antonio non riuscivano più a stare in piedi..
R: “Ragazzi, non siete obbligati a rimanere, potete pure andare, aspetto io i medici..”
A: “Ci dispiace lasciarti qui da solo.”
R: “Tranquilli, io sto bene..”
L: “Grazie Roberto, appena hai notizie non farti problemi a chiamarci.. Ti raggiungeremo subito.”
R: “Va bene Laura, grazie mille..”
I ragazzi tornarono a casa e si misero a dormire. La prima a svegliarsi è stata Laura, alle 15:30.
Fu svegliata dalla suoneria del suo cellulare, rispose immediatamente quando lesse il numero di Roberto.
L: “Roberto! Novità?”
Sentiva i singhiozzi di Roberto e pensò subito al peggio..
R: “Laura..”
L: “Oddio ti prego no!”
R: “Laura..”
L: “Roberto dimmi che cosa sta succedendo, ti prego!”
Antonio si svegliò sentendo Laura urlare..
A: “Amore cosa succede?”
Laura lo guardò e scoppiò a piangere, Roberto non riusciva a parlare, voleva spiegarle tutto; ma non riusciva a trovare le parole..
R: “Laura, Francesca..”
Un secondo per mandare indietro le lacrime e poi ricominciò a parlare..
R: “Non è come pensi, solo che lei è peggiorata.. E’ entrata in coma..”
L: “Oddio, avevo pensato subito al peggio!”
R: “Scusami, non volevo spaventarti, solo che i sensi di colpa e la paura mi stanno divorando!”
L: “Tranquillo, sono anch’io che mi sono lasciata prendere dal panico..”
A: “Laura dimmi cosa succede!”
Laura lo guarda e gli fa segno di stare zitto..
Antonio sospira..
L: “Roberto, mezzora ed arrivo, così ti do il cambio.. Devi dormire anche te. Ok?”
Roberto sospira anche lui..
R: “Va bene Laura, Antonio me lo aveva detto che eri testarda e che se ti mettevi in testa qualcosa nessuno poteva togliertela, ma non credevo così tanto!”
Laura scoppia a ridere, Antonio la guarda stupito e lei le risponde con un grande sorriso.
L: “Antonio ha ragione! Tra mezzora arrivo, ciao Roberto.”
R: “Ciao Laura..”
Appena Laura chiude la chiamata, si gira verso Antonio e lo abbraccia..
A: “Ho ragione su cosa?”
L: “Che sono una grande testarda!”
A: “Amore, ma questo si sapeva! E di Francesca, che mi dici?”
Laura si rabbuiò..
L: “Mi ha chiamato Roberto piangendo, ed io ho pensato subito al peggio; poi quando si è calmato mi ha detto che è peggiorata ed è entrata in coma, adesso tempo di vestirmi e prendere un caffè e gli do il cambio in ospedale..”
A: “Vengo con te, chiamo il capitano e gli dico che questa settimana io, te, Sonia e Roberto non possiamo lavorare perché Francesca è in coma..”
L: “Ok, io vado a svegliare Sonia..”
A: “Va bene amore..”

In camera di Sonia..
L: “Sonia? Sonia! Svegliati Sonia!”
Sonia fece uno sbadiglio e aprì gli occhi..
S: “Laura, cosa succede? Novità su Francesca?”
L: “Sonia.. Questa notte Francesca è entrata in coma..”
S: “Oh mio dio! Scendo  subito!”
Mentre le ragazze parlavano, Antonio era riuscito ad ottenere una settimana di permesso..
Aveva preparato i tre caffè e dopo aver preso il suo, rigorosamente amaro, va in camera a vestirsi..
Le due ragazze scesero già vestite, presero il loro caffè e aspettarono Antonio davanti le scale..
Dopo un paio di minuti, Antonio scese e si diressero tutti e tre verso la macchina.
Appena saliti in auto Sonia ricevette un messaggio da Carlo, con scritto:
“Mi hanno appena informato dell’incidente della tua collega. Come sta? Fammi sapere al più presto.. Se vuoi vengo anche in ospedale.. Un bacione, Carlo.”
Sonia gli rispose subito:
“Grazie Carlo per esserti preoccupato. Francesca è entrata in coma stanotte.. Ora sto andando in ospedale con Antonio e Laura, appena ho notizie ti faccio sapere.. Ciao..”
Appena riuscirono a parcheggiare la macchina, andarono dritti verso la camera di Francesca..
Lì, come deciso, c’era Roberto che li aspettava..
Ha delle occhiaie enormi, chissà quanti caffè avrà preso quel giorno! Pensò Laura..
Povero ragazzo, Francesca si merita proprio un uomo come lui, premuroso, dolce e bravo.. Pensò Sonia..
A: “Roberto, come va?”
R: “Malissimo, il senso di colpa mi sta uccidendo!”
A: “Non potevi mica saperlo, smettila di incolparti, non è colpa di nessuno; tanto meno tua!”
R: “Forse hai ragione Antonio!”
A: “Certo che ho ragione! Però ora và a casa, rimaniamo noi qui e se abbiamo novità ti chiamiamo subito..”
R: “Va bene Antonio.. Ci vediamo dopo, ciao a tutti..”
L e S: “Ciao Roberto..”

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Capitolo 16
*** Rivivere il passato ***


Antonio stava guardando Roberto andarsene e poi disse a bassa voce: “Mi ricorda tanto me..”
L: “Cosa?”
A: “No niente amore, ho pensato ad alta voce..”
L: “E a cosa stavi pensando?”
A: “Stavo pensando che Roberto mi ricorda tanto me..”
L: “In che senso?”
A: “Mi ricorda noi..”
In quel momento Laura capì e con quella frase Antonio era riuscito a strapparle un sorriso..
L: “Il mio incidente..”
A: “Si, lui come me, ha paura di perdere la donna che ama.. Lo capisco, nemmeno io volevo mai andarmene dalla tua camera.. Stavo da te giorno e notte, poi alcune volte ero di turno e quindi andavo al lavoro, ma certe volte anche se stavo lavorando venivo a vedere se c’erano novità e poi quel giorno ti sei svegliata davanti a me..”
L: “Amore, vedrai che anche loro avranno il loro lieto fine. Ne sono sicura, anche Francesca si sveglierà e loro si metteranno insieme come me e te..”
La mano di Laura cercò quella di Antonio e lui fece lo stesso, si scambiarono un leggero bacio..
In quel momento arrivò anche Sonia, che era andata a prendere un paio di caffè, al piano terra aveva trovato Carlo, che dopo aver ricevuto il suo messaggio si era precipitato all’ospedale con Nicole,  per sostenere gli amici. Qualche settimana fa dovevano sposarsi, ma poi Nicole si era ammalata e quindi avevano rinviato al mese prossimo, non era ancora una data sicura, avevano deciso solo di sposarsi quando avrebbe fatto più caldo.
S: “Guardate un po’ chi è venuto qua!”
A: “Carlo! Che ci fai qui?”
C: “Io e Nicole siamo venuti appena abbiamo saputo delle condizioni di Francesca..”
L: “Siete stati carini..”
C: “Grazie Laura, ragazzi lei è la mia ragazza..”
N: “Piacere, io sono Nicole..”
S: “Sonia”
A: “Piacere Nicole, io sono Antonio..”
L: “Ed io sono Laura..”
N: “Non sapete quanto Carlo mi ha parlato di voi! Anche qualche settimana fa, dopo essere venuto a casa vostra..”
A: “Anche lui ci ha parlato tanto di te!”
C: “Ah oh! E basta! E me fate arrossì!”
Nicole si mise a ridere e gli tirò un pugno su una spalla..
N: “Carlo, sempre il solito sei!”
C: “Amò, io sò io!” E poi le sorrise..
S: “E prima era peggio Nicole, te  lo assicuro io!”
C: “Ah Sò! E la pianti!? Me fate fà na figuraccia con la me Nicole!”
N: “No, raccontami pure Sonia, mi interessa!”
S: “Prima a lui bastava che una donna respirasse e perdeva la testa..”
Nicole guarda Carlo e si mise a ridere..
N: “Me lo ha detto, poi per fortuna ha messo la testa apposto..”
S: “Strano ma vero!”
C: “Basta sfottere!” E si misero tutti a ridere, tutti tranne Laura.. Carlo le stava un po’ più simpatico, ma non era ancora riuscita a digerirlo del tutto..
Antonio si accorse che Laura fissava il pavimento e le prese la mano. Lei alzò lo sguardo e lui le sorrise;  Laura non ce la faceva mai a non rispondere al suo sorriso..
In quel momento, notarono il dottore di ieri sera venire verso di loro..
Dott.: “Salve signori..”
L: “Dottore novità?”
Dott.: “Si, crediamo che tra poco la signorina Rossini si sveglierà, abbiamo fatto delle analisi e i suoi valori stanno tornando normali..”
L: “Grazie mille dottore, è una bellissima notizia!”
S: “Io vado a chiamare Roberto..”
Laura annuì e poi abbracciò Antonio. Anche Carlo e Nicole si abbracciarono..
Erano tutti felici..
Roberto arrivò dopo cinque minuti..
R: “Ragazzi, ditemi tutto..”
S: “Il dottore ha detto che secondo loro potrebbe svegliarsi tra poco..”
R: “Ma è meraviglioso!”
L: “Secondo me è giusto che tu sia il primo ad entrare..”
R: “Grazie Laura!”
Roberto entrò nella camera di Francesca e tutti gli altri si rimisero a sedere nella saletta d’attesa poco distante dalla camera di Francesca..
Roberto dopo aver chiuso la porta della camera di Francesca alle spalle, si avvicinò al suo letto, le prese le mani e poi le diede un bacio sulla fronte..
R: “Scusa, qualsiasi cosa io abbia fatto, scusa perché adesso dovrei esserci io qui e non te, scusa se non sono mai riuscito a dirti tutto quello che provo per te, scusa se ti ho costretta a nascondere a tutti le nostre uscite; ma sai che non abbiamo fregato nessuno? Anzi, loro hanno fregato noi. Sai che mi mancano le tue prese in giro? Mi manca il tuo sorriso timido, quello che fai ogni volta che i nostri occhi si incontrano.. Mi manca sentire la tua voce irritata al telefono quando ti dico che non possiamo uscire insieme per il troppo lavoro arretrato che ho da sbrigare.. Mi manca darti il bacio della buonanotte.. Mi manca tutto, mi manchi te.”
La guardò e notò che gli occhi di Francesca iniziavano ad aprirsi sempre di più..
Sembrava la scena di un film, uno di quelli romantici, dove ogni volta che qualcuno sta male ed è all’ospedale, arriva la persona che ama e si sveglia proprio mentre questo si sta dichiarando..
R: “Francesca!”
F: “Shh!” E si portò un dito alla bocca, per fargli il segno di tacere..
R: “Eh?” Roberto era un po’ confuso, perché le aveva detto di star zitto?
Francesca lo guardò e sorrise, lui ricambiò il sorriso, però era ancora confuso..
Quando aveva visto i suoi occhi aprirsi si era avvicinato ed ora le loro bocche non erano poi così lontane, Roberto cancellò quella distanza che rimaneva e si lasciarono andare a quel fatidico bacio che entrambi attendevano da tanto..

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Capitolo 17
*** Arrivo inaspettato ***


Le due settimane seguenti al risveglio di Francesca erano passate sempre uguali: Francesca aveva ottenuto un altro mese di permesso per rimettersi in forze e Roberto le era sempre accanto.
Antonio e Laura continuavano a lavorare al mattino e lasciarsi andare alla passione di notte.
Sonia e Maurizio avevano passato una settimana insieme. Lui l’aveva raggiunta in Argentina per starle vicino mentre Francesca era in coma, ma arrivò non appena due ore dopo il suo risveglio.
Erano passati circa due mesi dall’arrivo delle ragazze in Argentina, ne mancavano altri due e poi sarebbero riusciti a tornare tutti in Italia.
Ora erano tutti a letto, erano le sei di una Domenica mattina; Antonio e Laura si erano addormentati da un paio d’ore.
Sembrava una giornata molto tranquilla.
Ad un certo punto suonò il campanello, la prima a svegliarsi fu Laura, che scese velocemente le scale ed arrivò davanti la porta, guardò per lo spioncino e notò che a suonare era una donna, una signora che lei però non conosceva.
Nel frattempo anche Antonio si era svegliato e si era affacciato alla finestra, appena vide la donna scese di corsa dalle scale e andò incontro a Laura.
A: “Ci penso io amore, tranquilla!”
Laura era dubbiosa: Antonio era felice, come se la signora alla porta fosse qualcuno che lui conosceva e non vedeva da tempo.
Antonio aprì la porta e Laura poté osservare meglio la donna, era una bella donna: alta, magra, con un po’di rughe che la differenziavano da una ragazza, però in parte lo sembrava ancora.
A: “Che sorpresa!” Antonio e la signora si abbracciarono..
Sig.ra: “Antonio mio bello! Scusa l’orario, ma l’aereo è atterrato ora. Comunque come stai?”
A: “Benissimo grazie e te? Cosa ci fai da queste parti?”
Sig.ra: “Sono venuta qui per farti una sorpresa, ho chiamato a Città della Pieve e mi hanno detto che eri a Buenos Aires e allora sono partita subito; dovevo parlarti e poi volevo anche vederti..”
Laura ci capiva sempre meno, non faceva altro che chiedersi chi era quella donna che era così in confidenza con il suo Antonio.. E poi quelle sue parole le rimbombavano nella testa: “Antonio mio bello!” Doveva cercare di capire subito chi era, stava diventando troppo gelosa e lei lo sapeva, se diventava gelosa poteva tenergli il muso anche per giorni..
S’intromise nella loro conversazione, non le importava se faceva la figura della maleducata, le importava solo di far chiarezza..
L: “Piacere io sono Laura e lei è?”
Sig.ra: “Piacere Laura, io sono Eleonora..”
Sonia intanto si era svegliata e stava scendendo le scale proprio durante la presentazione della donna.. Sentì tutto e si preoccupò subito per l’amica che nel frattempo si era sentita morire, le girava la testa e le era venuta anche una strana sensazione di nausea..
Antonio guardò preoccupato Laura, sapeva cosa stava pensando e voleva spiegarle tutto..
Laura si appigliò alla comparsa di Sonia, non sapeva proprio più come fare e voleva andarsene da quella stanza immediatamente.
L: “Sonia! Ben svegliata! Come stai? Vuoi un caffè? Te lo vado a preparare subito!” E sparì prima ancora di ottenere risposta.. Sonia capì l’amica e la seguì in cucina..
Antonio rimase da solo con la signora Eleonora.
E: “Chi è?”
A: “La mia fidanzata..”
E: “Che bello piccolo mio!”
A: “Mamma ma la pianti di chiamarmi piccolo?”
E: “Antonio! Non mi hai mai chiamato mamma! Nemmeno quando eri piccolo e ti avevamo appena adottato..”
A: “Sai mamma, da quando conosco Laura sono molto cambiato..”
E: “Ti sei trovato proprio una ragazza con un bel caratterino!”
A: “Ti spiego, prima di conoscerla mi ero frequentato con una ragazza che si chiamava Eleonora e lei lo sa da poco tempo e credo che ti abbia frainteso con quell’Eleonora..”
E: “Ma se io ho 55 anni! Amore mio, vai da lei e spiegale tutto! Non voglio crearti problemi..”
A: “Speriamo che mi lasci spiegare, non sai com’è quando si arrabbia! Spesso sono proprio cavoli amari!”
Eleonora rise e poi rispose al figlio: “Hai trovato una degna avversaria!” E si rimise a ridere..
Antonio si unì alla risata della madre..
Laura dalla cucina intanto si era sporta verso il salotto ed aveva sentito Eleonora e Antonio ridere, si era nascosta dietro alla porta ed aveva continuato ad origliare..
A: “Laura non è come me, lei è molto meglio! Non sai quanto la amo..”
E: “Sono felice per te, Antonio.”
A: “Anche io sono felice.. Lei è la cosa migliore che mi sia mai capitata! Mi ha reso un uomo migliore.. Mi ha insegnato tante cose, ad amare, a capire gli altri, a non chiudermi più in me stesso e la cosa più importante, mi ha insegnato che cos’è veramente la famiglia ed io ogni giorno che passa, mi rendo sempre più conto che voglio costruirne una con lei. E’ bellissima questa sensazione! Ad esempio, al mattino, quando mi sveglio e la trovo al mio fianco, una cosa così semplice e che per alcuni può essere anche banale, a me mi colma di gioia e d’orgoglio; perché lei è mia ed io sono solo suo.”
E: “Sono felicissima per te.. Comunque, credo sia il discorso più lungo che ti abbia mai sentito fare figliolo..”
Laura ora era confusa.. Aveva sentito chiaramente l’ultima parola pronunciata da Eleonora : figliolo. Dentro di lei iniziava ad instaurarsi la paura di essersi sbagliata ed essersi comportata come una stupida prima.. Allo stesso tempo però era super contenta per quanto aveva detto Antonio. Lui voleva passare il resto della sua vita al suo fianco, voleva costruire una famiglia con lei! E lei gli aveva fatto quella sceneggiata poco prima! Ora si sentiva proprio una stupida..
A: “Hai ragione. Beh mamma, accomodati pure.. Siediti qui sul divano. Vuoi qualcosa da mangiare?”
Quando aveva sentito la parola “mamma”, Laura aveva capito tutto. Quella non era la vecchia fiamma di Antonio, ma bensì la madre! Solo che per uno stupido gioco del destino si chiamavano entrambe Eleonora!
E: “No, tranquillo Antonio. Sono apposto.”
A: “Hai sete?”
E: “Beh, un bicchiere d’acqua lo prenderei volentieri..”
Laura aveva sentito tutto e quindi si fiondò verso la credenza, prese un bicchiere e lo riempì d’acqua. Sonia, la guardava divertita mentre faceva colazione. Anche lei aveva sentito tutto e capiva che adesso Laura voleva far bella figura con la suocera. Fece un risolino e Laura la guardò terrorizzata, Sonia allora le fece un sorriso d’incoraggiamento e la ragazza uscì dalla cucina con il bicchiere d’acqua in mano.
Antonio si era appena alzato dal divano per andare in cucina a prendere l’acqua per la madre, ma appena vide Laura che poteva il bicchiere le sorrise e le andò incontro. La raggiunse e le cinse la vita con un braccio. Insieme si diressero verso il divano, dove stava ancora seduta la signora Eleonora, la quale non riusciva a smettere di sorridere.
L: “Signora, ecco il suo bicchier d’acqua..” Era agitata, voleva rimediare alla brutta figura di poco prima, solo che non sapeva proprio come fare.
E: “Grazie Laura, però fammi un favore..” La signora fece un sorriso a Laura.
L: “Certo, mi dica.” Ed anche Laura ricambiò il sorriso.
E: “Dammi del tu e chiamami Eleonora, per favore.”
C: “Come preferisce, ehm preferisci..”
E: “Grazie cara, visto che sei la fidanzata di mio figlio, non vorrai mica darmi del lei. Ormai fai parte della famiglia!”

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Capitolo 18
*** Famiglia ***


L: “Grazie Eleonora per considerarmi così da subito parte della vostra famiglia.”
Antonio e Laura si accomodarono affianco ad Eleonora sul divano ed aspettarono la sua risposta.
E: “Sai Laura, ho sempre creduto che Antonio non abbia mai considerato me e suo padre come la sua famiglia. No figliolo?”
A: “Si è vero.. Ma come ti ho spiegato prima, da quando conosco Laura tutto è cambiato. Ora so cos’è la famiglia e voi siete la mia.”
E: “Per questo non smetterò mai di ringraziarti, Laura. Ora posso considerare Antonio mio figlio a tutti gli effetti. Visto che anche lui ora mi considera sua madre.”
L: “Signora, io non ho fatto niente..”
E: “Non chiamarmi più signora, chiamami Eleonora.”
L: “Scusa, Eleonora.”
E: “Molto meglio!” E le due donne si scambiarono un sorriso.
Antonio assistette a quella scena divertito. Laura era sempre così rispettosa, così seria e sua mamma invece la considerava già come una figlia; secondo lui era una scena molto tenera.
A: “Mamma per quanto ti fermi?”
E: “Amore, solo oggi.. Ho l’aereo sta sera alle 23.00, comunque vi chiedo scusa per l’alzataccia che vi ho fatto fare prima.”
L: “Ma si figuri sig..” Venne interrotta dallo sguardo “infastidito” di Eleonora..
L: “Scusa, è più forte di me darti del Lei. Devo abituarmi.”
Eleonora scoppia a ridere ed Laura e Antonio fanno lo stesso.
E: “Abituati cara, perché ormai fai parte della nostra famiglia e in famiglia non ci si dà del Lei!”
A: “Va bene mamma, l’abituerò io. Stai pure tranquilla..”
Sonia uscì dalla cucina, aveva finito di fare colazione ed ora si stava dirigendo nuovamente in camera per vestirsi. Prima di salire però si presentò alla madre di Antonio.
S: “Buongiorno signora, io sono Sonia, una collega di Laura e Antonio..”
E: “Ciao Sonia, io sono Eleonora, la mamma di Antonio.”
S: “Molto piacere..”
E: “Piacere mio cara!”
S: “Scusatemi, ma ora torno in camera mia, arrivederci signora! Laura. Antonio.” Disse i loro nomi a mò di saluto e poi sorrise ai tre seduti sul divano. Senza farsi vedere dalla signora Eleonora fece poi, un occhiolino a Laura..
E: “Arrivederci Sonia!”
Sonia salì le scale e dopo essersi chiusa la porta della camera alle spalle si fiondò verso l’armadio in cerca di qualcosa di comodo per andare a fare una passeggiata.. Mentre cercava da vestire le venne un’idea: andare a casa di Roberto a trovare lui e Francesca. Da quando Francesca era uscita dall’ospedale e avevano finalmente dichiarato di stare assieme, lei si era trasferita da lui..
E visto che nessuno dei due veniva più al lavoro, riuscivano a vedersi molto raramente..
Nel frattempo, al piano inferiore continuava la conversazione tra i “familiari”..
E: “Laura, raccontami un po’ di te.. Sono molto curiosa..”
L: “Beh, io faccio la carabiniera alla caserma di Montepulciano..”
E: “Come Montepulciano?”
Poi si rivolse al figlio..
E: “Antonio! Ma ti hanno trasferito e te non dici nulla a mamma tua!?”
A: “No mamma! Io sono ancora a Città della Pieve, Sonia e Laura sono state trasferite a Montepulciano..”
E: “Perché?”
A: “Laura si è trasferita perché così almeno possiamo vivere la nostra relazione alla luce del sole e poi perché la caserma di Montepulciano aveva bisogno di nuovi elementi..”
E: “Cose da Carabinieri, insomma!”
Antonio e Laura si misero a ridere..
A: “Si, diciamo di si.”
E: “Posso chiederti una cosa Laura?”
L: “Certo..”
E: “Mio figlio ha sempre allontanato tutti, ma te devi averlo proprio colpito! Cosa hai fatto di così speciale da cambiarlo in modo così radicale?”
L: “Non ho fatto nulla, sono solo rimasta sempre me stessa e non mi sono mai fatta mettere i piedi in testa; anzi gli rispondevo spesso per le rime.”
A: “Diciamo che all’inizio non ci stavamo molto simpatici. Sai mamma che se unisci due caratteri forti, ci sono spesso contrasti.”
L: “Neanche il nostro incontro si è svolto nel migliore dei modi..”
Antonio rise e Laura si unì alla sua risata. Eleonora invece era sempre più interessata alla storia.
A: “No, direi proprio di no.”
L: “Credo che sia scarica la scheda!”
E: “Cosa?”
A: “Ci siamo incontrati così: Laura era appena arrivata a Città della Pieve con la sua famiglia, io ero seduto al bar da solo e sbadatamente, giocherellando con le chiavi, mi sono cadute. Lei non si era accorta di me e stava per sedersi sopra di me. Quando si accorse della mia presenza, si spostò subito, chiese scusa e chiese anche se poteva prendere una sedia dal mio tavolo. La portò al tavolo affianco, dove intanto si era accomodata la sua famiglia. Sua madre mi chiese se potevo scattargli una foto ed io glieli feci, ma sai anche te che l’argomento “famiglia” per me è sempre stato un tasto dolente. Una foto riuscì a scattare, poi Laura si mise vicino a sua mamma e mi chiese se potevo farne un’altra, ma non ce la feci. Mi scusai dicendo: “Credo che sia scarica la scheda!”. E poi entrai in bar. E sai qual era il bello? La macchinetta non era digitale! Quindi non poteva avere la scheda!”
E: “Si insomma, è stato un incontro particolare!”
L: “Diciamo di si..”
E: “E poi?”
L: “Poi sono arrivati due carabinieri ed io mi alzai dicendo: “Comandi!”, loro mi chiesero se ci conoscevamo ed io mi presentai e gli dissi che ero stata affidata alla caserma di Città della Pieve. Mentre facevamo le presentazioni, il cellulare di uno dei due suonò e questo rispose, il maresciallo gli disse di un’improvvisa emergenza e se ne andarono. Io gli risposi nuovamente: “Comandi!” e poi chiesi a mio padre di accompagnarmi subito in caserma.”
A: “Io uscii proprio mentre lei diceva: “Comandi!” e rimasi perplesso, poi la sentii nominare la caserma e quindi mi diressi pure io lì. Appena arrivai la ritrovai ed il maresciallo l’affidò a me.”
E: “Povera, chissà cosa avrai pensato!”
L: “Credevo fosse un brutto scherzo del destino, ma dopo un po’ di tempo che lavorammo gomito a gomito, imparammo a conoscerci ed iniziammo a legare.”
A: “Poi un giorno io ho avuto il mio incidente..”
E: “Mi ricordo, me lo hai detto poco tempo fa!”
A: “Scusa mamma..”
E: “Perdonato dai! Ora però voglio sapere il seguito della storia..”
A: “Al mio risveglio trovai Laura al mio fianco e da quel momento iniziai a darle delle lezioni di autodifesa, il nostro rapporto si rafforzò e credo che entrambi ci siamo resi conto dei nostri sentimenti in quel periodo. Poi anche Laura ebbe un incidente, mentre lei era in coma,  mi giurai che avrei lottato per averla un giorno al mio fianco ed ora eccola qua!”
E: “Che cosa romantica!”
L: “Una storia tormentata, ma che alla fine ha dato i suoi frutti!”
E: “Proprio vero!”
Passarono tutta la giornata così: tra una chiacchiera e l’altra. Sonia era andata da Roberto e Francesca, aveva avvisato che non sarebbe tornata per pranzo e quindi pranzarono solo loro tre.
Anche il pomeriggio fu un racconto continuo. La sera giunse presto e la nuova “famiglia” andò a mangiare in un ristorante italiano, poco distante dalla loro casa. Per le 21.00  accompagnarono la signora Eleonora all’aeroporto e dopo averla salutata, tornarono a casa.

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Capitolo 19
*** Bambini ***


Sonia era a casa che stava guardando la televisione quando Antonio e Laura tornarono.
S: “Ragazzi, buonasera!” Sonia sprizzava felicità da tutti i pori, anche se cercava di nasconderlo. Fingeva miseramente di non essere super felice.. Antonio e soprattutto Laura lo notarono subito..
L: “Quanta allegria! Racconta anche a noi cosa succede!”
S: “Bah, nulla di così eccitante.... Solo che Francesca è incinta.... Poi niente altro di nuovo..”
Antonio e Laura ebbero bisogno di un paio di secondi per capire tutto, Sonia aveva cercato di dire tutto senza grande enfasi ma si era lasciata andare un attimo quando aveva pronunciato: incinta.
A: “Cosa!?”
L:“Oddio! Ma è meraviglioso!”
S: “Vero? Glielo ho detto pure io!”
L: “In quante settimane è?”
S: “Non tante, 2 settimane..”
A: “Puntano in grande i ragazzi! Vogliono costruirsi già una famiglia!”
S: “Si, sono innamoratissimi e dicono di esserlo ogni giorno di più.. Per questo, per loro, non è stata una brutta notizia..”
L: “Per chi sarebbe una brutta notizia? Tutti vorrebbero avere un bambino!”
S: “Io non lo so, in questo momento credo che non lo vorrei.. Non fraintendermi, amo i bambini, solo che ora voglio pensare alla carriera e a  Maurizio..”
L: “Beh, queste sono scelte.. Ognuno la pensa a modo suo, però se a me chiedessero di scegliere tra il costruirmi una famiglia o una carriera, credo che aspetterei anche io un po’ di tempo.. Soprattutto non ora che siamo in missione!”
S: “Esatto..”
L: “Comunque sono felicissima per loro!”
A: “Se vuoi possiamo chiamarli, così ci congratuliamo..”
L: “Si! Ottima idea amore!”
Antonio compose il numero di Roberto e mise la chiamata in vivavoce, Sonia spense il televisore e stette ad osservare Antonio e Laura.
Roberto rispose al terzo squillo..
R: “Pronto?”
A e L: “Congratulazioni!!!”
R: “Vedo che le notizie corrono veloci!” Poi si mise a ridere..
A: “Volevi nascondermi una notizia del genere? Bricconcello!”
R: “No, ti avrei chiamato domani e vi avrei invitati tutti qui per cena.. Io e Francesca avevamo già pensato di darvi la notizia così..”
L: “A proposito di Francesca, potresti passarmela per favore?”
R: “Mi dispiace, ma ora sta dormendo.. Comunque il nostro invito è ancora valido. Vi aspettiamo tutti domani..”
A: “Non mancheremo. Nessuno dei tre!”
R: “Fantastico, domani darò la buona notizia a Francesca..”
L: “Va bene, grazie mille.. Ora vi lasciamo dormire. Auguroni ancora. Notte..”
R: “Notte ragazzi!”
Antonio chiuse la chiamata e si rimise il cellulare in tasca..
S: “Te Antonio che ne pensi? Vorresti un bambino?”
Quella domanda prese in contropiede sia Antonio che Laura..
Si erano detti che volevano passare la loro vita insieme, ma mai avevano parlato seriamente della presenza di un bambino nella loro vita.
A: “Io credo che... Non saprei, credo che forse in questo momento sarebbe presto, anche perché fare il genitore è difficile ed io ancora non mi sento pronto..”
Laura a quella risposta ci rimase un po’ male..
S: “Ma un bambino lo vorresti?”
A: “Si, ovvio che si!”
S: “Bene bene.. E te Laura?”
L: “Cosa?”
S: “Ti immagini mai mamma?”
Antonio si girò a guardare curioso la sua ragazza..
Laura invece non voleva esprimere tutti i suoi sogni, spesso si era sognata di notte con un bambino tra le braccia, ma non lo aveva mai detto a nessuno.
L. “Si, certo..”
S: “E come te lo immagini il tuo bambino?”
Laura guardò Antonio e poi rispose all’amica..
L: “Piccolo, me lo immagino come un piccolo tesoro tra le mie braccia..”
S: “Maschio o femmina?”
L: “Mi sono sempre immaginata con due bambini, avere due figli, un maschio ed una femmina, è sempre stato il mio sogno!”
S: “Che cosa dolce..”
L: “E te?”
S: “Io non mi sono immaginata con un bambino, per ora ho sempre concentrato il mio futuro sulle mie aspirazioni riguardanti la carriera..”
Laura sbadigliò involontariamente..
A: “Sei stanca?”
L: “Un po’ si..”
S: “Andate pure a letto, notte ragazzi..”
L: “Notte Sonia!”
A: “Buonanotte!”
Laura ed Antonio andarono in camera e mentre si stavano preparando per andare a dormire Antonio riprese il discorso di poco prima..
A: “Ma quei bambini che ti immagini come sono?”
Laura guardò dolcemente il fidanzato..
L: “Bellissimi..”
A: “E noi?”
L: “Noi cosa?”
A: “Come eravamo nei tuoi sogni?”
L: “Sposati e felici..”
A: “Io voglio renderti felice e voglio anche sposarti..”
L. “E queste cose me le dici così?”
A: “Così come?”
L: “Così direttamente, senza preavviso? Mi potevi far venire un infarto dalla gioia!” E si abbracciarono..
A: “E’ la verità..” Gli sussurro dolcemente..
L: “Sei veramente dolce..” E poi sciolse il loro abbraccio e si scambiarono un tenero bacio..
A: “Ed è sempre merito tuo..”
L: “Sai cosa vorrei?”
A: “No, cosa?”
L: “Cioccolato.. Di qualsiasi tipo, cioccolata calda, Nutella, biscotti al cioccolato, tutti i tipi di cioccolato!”
A. “Cos è tutta questa voglia di cioccolato? Hai carenza d’affetto? Io non ti basto?”
L: “Che stupido che sei! Ogni donna ha bisogno di cioccolato qualche volta..”
A: “Lo sai che aver voglia di cioccolato significa che si ha carenza d’affetto?”
L: “Non sempre, la mia è solo una voglia così, di qualcosa di dolce e che abbia del cioccolato..”
A: “Comandi! Il cioccolato arriva subito!”
L: “Grazie mille!”
Antonio sparì di sotto. Sonia non c’era; ed Antonio pensò che probabilmente era andata a dormire pure lei.. Prese la cioccolata e la portò di sopra da Laura..
Laura lo vide entrare con un barattolo di Nutella e due cucchiaini e si mise a ridere..
L: “Oddio!” E scoppiò a ridere di nuovo..
A: “Che c’è?”
L: “Nulla, sai una cosa?”
A: “No, cosa?”
L: “I bambini che mi sono sempre sognata erano come te: con i tuoi occhi ed il tuo sorriso, delle tue fotocopie in miniatura; solo col carattere della mamma! Insomma, dei bambini perfetti: i nostri figli.”

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Capitolo 20
*** Test ***


Le indagini erano proseguite, erano quasi riusciti ad incastrare il mafioso. I turni si erano intensificati, il lavoro complicato, tutti erano più concentrati sulla missione; solo Francesca aveva ancora i turni normali, a causa della sua gravidanza.
Era un giorno come gli altri, i ragazzi si erano svegliati e stavano facendo colazione tutti assieme.
S: “Ragazzi, ma che giorno è oggi?”
A: “Il 27 Maggio..”
Laura non aveva dato tanto peso alle parole di Antonio, ma  dopo un paio di secondi comprese cosa aveva detto: 27 Maggio. Era il 27 Maggio! Questo voleva dire che era circa un mese e mezzo che non le arrivavano le mestruazioni. Questa cosa la lasciò di sasso, era sempre stata precisa; precisa come un orologio svizzero. In quel momento un dubbio l’assalì e la fame le passò.
L: “Scusate ragazzi, torno subito..”
A: “Tutto apposto Laura?”
L: “Si si amore, stai tranquillo..”
S: “Anche io devo andare un attimo di sopra, così ti accompagno..”
L: “Come vuoi.”
Appena si tolsero dalla visuale di Antonio, Sonia chiese a Laura cos’era successo..
L: “Ho bisogno di un aiuto. Coprimi un attimo con Antonio, devo andare un attimo in Farmacia..”
S: “Stai male?”
L: “No, è solo che ho un ritardo e vorrei essere sicura di quello che penso..”
S: “Credi di essere incinta? Anche tu?”
L: “Non lo so, solo che vorrei togliermi il dubbio..”
S: “Ma si, certo! Stai tranquilla, ci penso io..”
L: “Grazie Sonia, sei un’amica!”
S: “Dai andiamo e fammi sapere appena torni..”
L: “Certamente!”
Le due ragazze scesero ridendo, Antonio intanto aveva preparato la tavola..
A: “Tutto ok?” E si diresse verso Laura..
Lei d’istinto, senza pensarci si toccò la pancia. Quel gesto sfuggì ad Antonio che mentre si avvicinava la osservava negli occhi, ma non sfuggì a Sonia..
L: “Si amore, va tutto a meraviglia!”
A: “Meglio così..”
S: “Laura, devo andare in Farmacia a comprare delle cose, hai voglia di accompagnarmi?”
L: “Si certo, facciamoci un salto prima dell’inizio del turno!”
A: “Allora, ci vediamo dopo ragazze, ciao..” E diede un leggero bacio a Laura..
Le ragazze uscirono, andarono in farmacia e comprarono un test di gravidanza..
Tornarono a casa ed Antonio era già uscito, probabilmente era andato a prendere Roberto per andare insieme al lavoro, visto che Francesca oggi non sarebbe venuta.
Andarono in bagno, Laura fece il test ed aspettarono per vedere qual era il risultato.
Dopo un paio di minuti che sembrarono interminabili, Laura guardò il test e vide le due righe: incinta.
Laura scoppiò a piangere..
S: “Laura, allora?” Sonia diventava sempre più preoccupata..
Laura gli porse il test e Sonia vide le due righe.
Sonia abbracciò l’amica e le disse..
S: “Stai tranquilla Laura, stasera ne parli con Antonio e vedrai che sarete felici..”
L: “Secondo me è troppo presto, non l’hai sentito qualche settimana fa? Lui ora non lo vuole.”
S: “Ma se gli dici che stai aspettando un figlio da lui, SUO figlio, vedrai che ti aiuterà. Lo sai anche tu, solo che ora non riesci molto a pensare dallo shock per la notizia..”
L: “Un figlio...” E si asciugò le lacrime..
S: “Vedi il lato positivo, te e Francesca vi aiuterete..”
Laura scoppiò a piangere di nuovo..
L: “Ma Roberto voleva un figlio da Francesca!!”
S: “Anche Antonio ha detto che vuole un figlio da te.”
L: “Ma non ora!”
S: “Laura, devi calmarti..”
L: “Come faccio?”
Sonia l’abbracciò nuovamente e la incitò a calmarsi ancora..
Quando finalmente si fu calmata, andarono in cucina e presero un bicchiere d’acqua. Mentre Laura beveva, Sonia le sistemava il trucco, le era colata tutta la matita e tutto il mascara. Non poteva assolutamente farsi trovare in quello stato, tanto meno da Antonio.
L: “Grazie Sonia.”
S: “Di cosa?”
L: “Perché sei sempre qui con me.”
S: “Dai Laura, figurati! Ora però dobbiamo proprio andare..”
L: “Si, hai ragione.. Andiamo..”
In macchina non volava una mosca, il silenzio era rotto solo dalla musica della radio..
Arrivarono e si diressero verso i loro uffici..
Si sistemarono e poi chiamarono tutte le ragazze, parlarono per circa un’ora e poi scese il signor Tamirazzo. Con lui c’erano anche Roberto ed Antonio e dietro a loro tre, c’erano altri tre uomini: i bodyguard del mafioso.
Sig.: “Allora ragazze, come stiamo oggi?”
Negli uffici regnava un silenzio di tomba..
Sig.: “Ieri avete fatto molti soldi? Sapete che se fate le brave vi premio.”
A Laura e Sonia venne la nausea a sentire quelle parole.
Tamirazzo, non ottenendo risposta dalle ragazze, si rivolse a Laura.
Sig.: “Dimmi Jennifer, le ragazze si sono comportate bene stanotte?”
L: “Certo, hanno fatto parecchi soldi.”
Sig.: “Che bella questa parola: SOLDI. Jennifer e Jolanda venite con noi nel mio ufficio!”
L e S: “Vi seguiamo..”
Arrivate nell’ufficio del sig. Tamirazzo, si sedettero nelle poltrone davanti alla scrivania di costui.
Sig.: “Vi ho convocate per un nuovo incarico che dovete svolgere..”
L: “Ci dica signore.”
Sig.: “Ammiro la sua tenacia Jennifer, veramente mi affascina..”
Il signor Tamirazzo ci stava provando con Laura proprio davanti ad Antonio e lui non poteva fare nulla, non poteva proprio; senò sarebbe saltata la loro copertura.. In quel momento però, Antonio si mise ad immaginare la soddisfazione che avrebbe provato nell’andare dal signor Tamirazzo e tirargli un bel pugno in faccia; a quel pensiero sorrise.
L: “Ne sono lusingata signore. Ma non sono venuta qui per ottenere complimenti ma per avere un nuovo incarico.”
Ad Antonio gli si erano illuminati gli occhi, era fierissimo della sua donna. Non si era mai fatta mettere i piedi in testa da nessuno da quando la conosceva, lui per primo.
Sig.: “Si, oggi pomeriggio arriverà un carico di droga e voi dovrete essere li con me ed i miei uomini. Ormai sono mesi che lavorate per me ed avete ottenuto la mia fiducia..”
S: “A che ora?”
Sig.: “Alle 14.00 al porto.”
S: “Perfetto, ci vediamo lì.”
E le due ragazze uscirono dall’ufficio, senza salutare, ne dire altro.

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Capitolo 21
*** Incidente ***


Era tutto pronto, le ragazze erano andate al porto e stavano aspettando le 14.00, il signor Tamirazzo aveva chiamato anche Francesca; che lui pensava si chiamasse Jessica.
Le tre ragazze, Roberto ed Antonio si erano sentiti ed avevano deciso di agire quello stesso pomeriggio. Tutti i carabinieri sotto copertura si erano preparati, tutto era sistemato; mancava solo l’arrivo del Boss.
Dopo un paio di minuti dall’arrivo delle ragazze, arrivò anche il mafioso con Roberto, Antonio ed i suoi tre bodyguard.
Sig.: “Ragazze buon pomeriggio. Oh Jessica, vedo che ci ha raggiunte pure lei.. Ho sentito la grande notizia, non sapevo che suo moroso abitasse in Argentina!”
F: “Eh già, sono anni ormai che lavora qui ed io l’ho sempre seguito, da quando l’ho conosciuto!”
Sig.: “Ed ora avete in programma di far evolvere la vostra relazione..”
F: “Si..”
Sig.: “Comunque ragazze, tra qualche minuto arriverà il carico di droga e vi voglio come sempre bellissime!”
L: “Cosa dobbiamo fare esattamente?”
Sig.: “Jolanda viene con me, mentre Jessica e Jennifer starete in macchina. Tutto chiaro?”
S: “Si signor Tamirazzo.”
La barca arrivò e scaricarono la merce.. Francesca e Laura erano in macchina ed aspettavano che finissero di scaricare la droga per poter arrestare il Boss..
Sig.: “Roberto carica la merce in macchina e di alle ragazze di accendere la macchina ed andare in ufficio..”
Roberto carica tutto e poi si affaccia al finestrino, bussa e Laura lo abbassa per lasciarlo parlare.
R: “Cambio di programma, lo incastriamo in ufficio. Ora avete la macchina carica e dovete andare lì, gli altri li ho già mandati lì.”
L: “Ok perfetto.”
R: “Mi raccomando, state attente.”
F: “Si amore, vai ora.”
R: “A dopo!”
Laura richiuse il finestrino e partì. Gli altri carabinieri erano già arrivati nei pressi dell’ufficio ed aspettavano l’arrivo del Boss.
Ad un certo momento una moto tagliò la strada alla macchina delle ragazze e Laura perse il controllo dell’auto, l’auto cadde giù per una scarpata e le due ragazze persero conoscenza.
I ragazzi ed il Boss arrivarono in ufficio e non vedendo le ragazze si chiesero il perché di questo ritardo improvviso.
Roberto ed Antonio si offrirono di andarle a cercare e il signor Tamirazzo chiese a Sonia di andare con loro.
I ragazzi presero la macchina ed iniziarono le ricerche.
Ad un certo momento Antonio nota dei segni di frenate sull’asfalto e poi quei segni sparirono oltre la fine della strada.
A: “Fermo!!!”
Roberto fermò subito l’automobile e scesero di corsa dalla macchina. Tutti e tre avevano un tremendo presentimento.
Videro la macchina delle ragazze, ma vicino ad essa non notarono nessuno. Corsero giù, raggiunsero la macchina e chiamarono le ragazze.
A: “LAURA!!”
R: “FRANCESCA!!”
S: “RAGAZZE!!”
I ragazzi aprirono le porte dell’automobile e videro le due ragazze, le tirarono fuori e le allontanarono dall’auto.
A: “SONIA! CHIAMA UN’AMBULANZA!!”
Sonia chiamò l’ambulanza, la quale arrivò dopo circa cinque minuti.
Roberto mentre si dirigeva in ospedale, chiamò il signor Tamirazzo, gli raccontò la situazione e gli diede le coordinate di dove si trovava la droga. Poi avvisò i suoi colleghi e loro riuscirono a beccare il mafioso ed ad arrestarlo.
Dopo quella chiamata si concentrò solo su Francesca, proprio come stava facendo Antonio con Laura.
R: “Amore non puoi abbandonarmi ora. Ho paura di perderti ancora una volta, ti prego rimani ancora con me!”
Quando arrivarono in ospedale, i dottori portarono le due ragazze a fare tutti i controlli e i ragazzi si misero a sedere ed ad aspettare di ricevere notizie.
Dopo una buona ora e mezza uscì il dottore ed andò dai due ragazzi..
Dott.: “Siete i famigliari delle ragazze Laura Flestero e Francesca Rossini?”
R: “Io sono il fidanzato di Francesca Rossini.”
Dott.: “La sua ragazza sta bene, ha ripreso conoscenza ed ora sta riposando, la perdita di coscienza di prima è stata causata dalla paura e dallo stress subito.”
R: “Ed il bambino?”
Dott.: “Qui arriva la parte più spinosa..”
R: “La prego dottore, mi dica tutto sulla situazione di mio figlio.”
Dott.: “La ragazza non l’ha perso, solo che vorremmo monitorare i suoi progressi per qualche giorno, perché ci può essere la possibilità di un aborto naturale.”
R: “Quante possibilità ci sono di un aborto naturale?”
Dott.: “Poche: non essendoci state gravi conseguenze, il bambino non ha percepito gravi danni dall’incidente. E’ solo una precauzione..”
R: “Oh per fortuna! Grazie dottore!”
Dott.: “Si figuri!”
A: “E per quanto riguarda Laura Flestero, cosa può dirmi dottore?”
Dott.: “La signorina Laura ha preso una botta alla testa, probabilmente sbattendo addosso al volante e poi una anche alla pancia, ma per miracolo non ha perso neanche lei il bambino..”
A: “Come? Quale bambino?”
Dott.: “Anche la signorina Laura è incinta, più precisamente è in una settimana e mezza..”
A: “Laura è incinta?”
Dott.: “Sì, non lo sapeva?”
A: “No, e credo che nemmeno lei lo sapesse..”
Dott.: “No, la signorina lo sapeva; appena si è ripresa mi ha chiesto subito se gli era successo qualcosa al bambino..”
A: “Davvero? No, è impossibile che non mi abbia detto nulla!”
Dott.: “Forse lo ha appena scoperto pure lei..”
A: “In quante settimane è?”
Dott.: “Una settimana e mezza..”
A: “Oh mio  dio!”
S: “Grazie dottore, appena ha notizie o appena possiamo andare dalle ragazze, per favore ce lo dica subito..”
Dott.: “Sicuramente..”
Il dottore se ne andò e i tre ragazzi rimasero di nuovo soli nella sala d’attesa..
A: “Sonia, te lo sapevi? Ti prego dimmelo!”
S: “Stamattina ha fatto il test, le era venuto questo dubbio..”
A: “E perché non me lo ha detto?”
S: “Sai un paio di settimane fa, il nostro discorso? La sera che tua mamma se ne era andata?”
A: “Si, il discorso sui nostri figli..”
S: “Ecco, te cos’hai detto?”
A: “Non mi ricordo.. Cosa ho detto?”
S: “Che ora te non ti sentivi pronto a fare il genitore e che per te era troppo presto.. Vero?”
A: “Ah, si è vero..”
S: “Ecco, stamattina, quando Laura ha scoperto di essere incinta, è scoppiata a piangere e non sapeva proprio come dirtelo, ma alla fine ha deciso che te lo avrebbe detto stasera..”
A: “Oddio.”
S: “Ora, devi farle capire che non l’abbandonerai; che alla fine questo è tuo figlio e lo vuoi.. Perché lo vuoi vero?”
A: “Ovvio che si! Alla fine è mio figlio! E poi non sarà mica così difficile imparare ad essere genitori! Io con Laura al mio fianco farei di tutto!”
S: “Perfetto, ma questo lo devi dire a lei..”

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Capitolo 22
*** Preoccupazioni ***


Antonio era tornato silenzioso, era perso nei suoi pensieri e Sonia pensò subito che sembrava essere tornato l’Antonio di un tempo.
Poi ad un tratto vide il dottore avvicinarsi a loro nuovamente..
S: “Dottore..”
Dott.: “Signori..”
Antonio e Roberto si alzarono subito.
R: “Ci sono novità?”
Dott.: “Si, ora potete vedere le ragazze..”
Negli occhi di Antonio passò una luce strana, sembrava quasi il riflesso di una lacrima e Sonia lo notò subito, perché lo stava osservando..
R: “Grazie dottore. Non ci sono state complicanze, vero?”
Dott.: “Stia tranquillo, le ragazze stano bene, solo che per questioni di sicurezza preferiamo tenerle in osservazione per un po’..”
R: “Va bene dottore, comunque qual è il numero della loro camera?”
Dott.: “Camera 124, primo piano, in fondo a destra.”
S: “Grazie mille dottore..”
Dott.: “Si figuri. Arrivederci!”
S: “Arrivederci!”
Antonio era sempre rimasto zitto ed ora stava seguendo gli altri come se fosse una cosa automatica, il suo sguardo era tornato ad essere vuoto e perso in chissà quali pensieri e la sua faccia non esprimeva sensazioni.
Presero l’ascensore, arrivarono al primo piano, percorsero tutto il corridoio, girarono a destra e arrivando di fronte alla camera di Laura e Francesca.
Roberto aprì la porta e dopo aver salutato Laura, andò dritto verso Francesca.
Le due ragazze erano sveglie e stavano parlando fra di loro. Sonia entrò per seconda e si mise tra i due letti, mentre Antonio entrò per ultimo e rimase un po’ in disparte.
Laura lo guardò e il sorriso della sua ragazza gli diede la forza di andare da lei, si mise al suo fianco e le prese la mano. Mentre si stavano guardando e sorridendo, Antonio le accarezzò il ventre e guardò la sua mano accarezzarle la pancia. Laura lo guardò perplessa ed Antonio per tranquillizzarla le sorrise nuovamente.
In quel momento entrò il dottore e rivolgendosi alle due ragazze, gli disse: “Se volete, potete uscire dalla camera, ma non potete ancora essere dimesse; perché nelle vostre condizioni è meglio monitorare l’evolversi della situazione per un po’.”
F: “Grazie dottore!” Ed il dottore uscì dalla camera.
R: “Amore, vuoi un caffè?”
F: “Si, grazie! Sonia, vieni con noi?”
S: “Va bene grazie, mi farebbe molto piacere..”
I tre ragazzi uscirono dalla camera e lasciarono Antonio e Laura da soli.
Appena rimasero da soli, si misero subito a parlare..
A: “Laura, so già tutto..”
L: “Tutto cosa?” Laura aveva una faccia perplessa..
A: “Di nostro figlio.” E dopo aver detto quelle tre parole, le accarezzò la guancia..
L: “Come fai a saperlo?” Da perplessa era diventata terrorizzata..
A: “Quando sei arrivata qui in ospedale, dopo che ti hanno fatto le analisi, il dottore è venuto a riferirci tutto e mi ha detto che per miracolo non hai perso il bambino..”
L: “E tu come hai reagito?” Era sempre più preoccupata..
A: “Insomma, gli ho chiesto che bambino e lui mi ha detto che eri incinta e che lo sapevi.. Quando mi ha detto che te ne eri a conoscenza, devo ammettere che la cosa mi ha fatto star male un po’..”
L: “Te lo avrei detto stasera, te lo giuro!” Laura aveva paura che Antonio pensasse che lei voleva nascondergli una cosa così importante, come suo figlio.
A: “Lo so Laura, mi fido. Solo che avrei voluto esserci io al posto di Sonia stamattina..” Antonio cercò subito di tranquillizzarla, perché sapeva bene che l’ansia non fa bene alle donne in dolce attesa..
L: “Era solo un dubbio,, non ne ero sicura..” Laura aveva ancora paura..
A: “Amore, stai tranquilla! Avrei solo voluto essere presente, perché alla fine è sempre mio figlio..” Antonio non voleva farla preoccupare, ma voleva solo farle capire che alla fine essendo il suo ragazzo, gli sarebbe piaciuto che fosse lui a starle accanto mentre faceva il test..
L: “Hai ragione Antonio, scusami.. Mi perdoni?” Laura aveva capito quello che voleva dirle Antonio e si pentì subito della scelta fatta quella mattina; prima avrebbe dovuto parlarne con lui..
A: “Ovvio che ti perdono Laura..” E poi le si avvicinò e la baciò.
Dopo quel bacio, Antonio le accarezzò nuovamente la pancia e poi ci stampò un lieve bacio sopra.
Dopo quelle semplici dimostrazioni d’affetto, Laura decise di alzarsi e di raggiungere gli altri giù al bar..
Scesero per mano e appena Sonia li vide, fece un sorriso enorme.
S: “Ragazzi! Volete un caffè?”
L: “Si grazie!”
S: “Vado ad ordinarli..”
Antonio e Laura si accomodarono al tavolo dei ragazzi..
F: “Oddio ragazzi, ma l’arresto alla fine chi ha arrestato il signor Tamirazzo?”
R: “Tranquilla Francesca, i nostri colleghi hanno pensato a tutto.. Noi dobbiamo andare lì solo se veniamo chiamati..”
L: “Ed ora che la missione è finita cosa facciamo?”
A: “Dobbiamo ancora saperlo..”
L: “Un po’ però mi dispiace lasciare l’Argentina..”
A: “E pensa che te sono solo tre mesi che sei qui, io ancora di più..”
R: “Almeno torniamo a casa con delle bellissime novità!”
F: “Veramente bellissime, due nuove vite!”
A: “Si, chi lo avrebbe mai detto? Siamo venuti qui per lavorare e torniamo a casa con una famiglia..”
R: “Io no di certo!”
F: “E perché io?”
L: “Chissà come reagiranno tutti..”
A: “A me a dire la verità non interessa degli altri, mi basta avere te.”
Laura lo guarda e lo baciò ed anche Francesca e Roberto si lasciarono prendere dall’atmosfera e si baciarono..
S: “Ehm, ecco i vostri caffè!” Sonia ritornò al tavolo proprio durante quelle effusioni..
Le due coppie la guardarono e scoppiarono a ridere..
L: “Grazie..” Laura e Francesca erano arrossite un po’..
Ad un certo momento Antonio si sentì chiamare..
“Antonio!”
Antonio si girò verso il suono di quella voce e vide Carlo con Nicole..
A: “Carlo! Ciao!” E poi gli fece segno di accomodarsi anche lui al tavolo..
C: “Ah belli e che ci fate qui!?” Dopo averli raggiunti, anche lui e Nicole si accomodarono al tavolo..
A: “Diciamo che il detto “donne al volante, pericolo costante” è proprio vero!”
C: “Eh che è successo?”
Antonio guardò Laura..
L: “Io e Francesca abbiamo fatto un incidente, ma ora è tutto apposto.. Comunque voi cosa ci fate qui?”
C: “Nicole doveva fare degli esami..”
L: “Nulla di preoccupante spero..”
N: “No no tranquilla Laura, dovevo solo fare un esame agli occhi.. E voi non vi siete fatte male, vero?”
L: “No Nicole, non ci siamo fatte nulla.. Ne noi e neanche i nostri bambini..”
N: “Bambini?”
C: “Antò ma che mi combini? E mi hai messo incinta Laura?”
A: “Sembra proprio di si..”
N: “Oddio che bello! Congratulazioni!!”
L: “Grazie mille!Ma qui, non sono l’unica ad essere in dolce attesa..” Dopo quelle parole, Laura lanciò uno sguardo complice a Francesca e l’amica le sorrise..
N: “Che meraviglia! Anche tu sei incinta?” Nicole era così raggiante mentre chiedeva a Francesca della sua gravidanza..
F: “Si, io sono incinta da circa un mese, mentre Laura da una settimana e mezza circa..”
N: “Che bello, avrete i figli con solo un mese di differenza!”
L: “Si, siamo molto felici..”
C: “Ah Sò e te?” Sentendo parlare di tutte queste maternità, a Carlo venne spontaneo porgere questa domanda a Sonia..
S: “Io cosa?”
C: “Te e Maurizio, un bel bimbo non lo volete?”
S: “Con calma, la calma è la virtù dei forti!” E tirò un lieve pugno sul braccio dell’amico..
C: “Ma taci!” E pure lui le tirò un pugno scherzoso sul braccio..
Tutti si misero a ridere.
Quel momento sarebbe rimasto impresso nella mente di tutti quanti, non avevano più la preoccupazione costante della missione, ma al suo posto, ora era comparsa la voglia di costruirsi una famiglia tutta per loro..
 

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Capitolo 23
*** Il tempo di parlare ***


Dopo essere stati al bar con Nicole e Carlo, Francesca e Laura tornarono nella loro camera; Antonio, Roberto e Sonia erano stati richiamati dai colleghi perché avevano bisogno di loro.
Arrivarono al comando di Buenos Aires e subito gli venne incontro il capitano.
Cap.: “Buon pomeriggio ragazzi.”
R: “Capitano, come procedono gli interrogatori?”
Cap.: “Tutto bene, solo che avevamo bisogno della vostra testimonianza riguardante il giro di prostituzione e droga che gestiva Tamirazzo..”
A: “Ed ora cosa dobbiamo fare?”
Cap.: “Andate a dare la vostra deposizione..”
A: “Mi scusi, mi sono spiegato male, ora che la missione è finita..”
Cap.: “Ah, non avevo capito.. Beh, dobbiamo aspettare l’informativa dal Comando..”
A: “Ok grazie mille..”
Cap.: “Comunque come stanno Flestero e Rossini?”
S: “Bene capitano, per fortuna non hanno riportato gravi ferite e danni, anzi è tutto apposto, solo che le vogliono tenere in osservazione per un altro paio di giorni.”
Cap.: “Come mai? Se avete detto che è tutto ok, non ne vedo il motivo..”
Antonio, Roberto e Sonia si scambiarono uno sguardo ed i due ragazzi decisero che era il tempo di parlare..
Roberto si schiarì la voce e subito dopo iniziò con il suo discorso..
R: “Ehm, vede capitano.. Sia Francesca, mi scusi, Rossini.. Sia Rossini che Flestero sono...”
I ragazzi erano agitati e non sapevano proprio come dirlo, per di più avevano anche paura delle conseguenze di ciò che gli avrebbero dovuto dire..
Antonio aveva la testa che scoppiava, continuava a ripetersi mentalmente “Eddai Antonio, digli che sono incinte e la facciamo finita.. Però, che scemo che sei stato! Aspettare il ritorno a casa no vero!? Stupido, stupido e stupido..”
Cap.: “Sono cosa? Che problemi ci sono ragazzi?”
A: “Le ragazze sono.... in dolce attesa.”
Dopo averglielo detto si sentì subito meglio ed anche Roberto sembrava più rilassato, solo che adesso stavano aspettando una reazione da parte del Capitano..
Antonio ricominciò a tormentarsi mentalmente: “Ecco guarda che faccia che ha fatto! Adesso sei nei guai vecchio mio! Prega solo che sia clemente e non ti mandi a fare il carabiniere in Alaska!”
Poi ad un tratto gli tornò il coraggio, forse perché aveva iniziato a pensare alla sua Laura: “Beh, che faccia quello che vuole! Io non abbandonerò mai Laura e mio figlio, MAI. Loro saranno la mia famiglia e per stare con loro sono disposto a togliermi anche questa divisa; se l’Arma non comprende il nostro amore!”
Al Capitano ci volle un minuto abbondante per assimilare la notizia, ma alla fine non sembrava averla presa tanto male..
Cap.: “Ah, incinte. Quindi, devo dedurre che voi due siate i padri dei loro figli..”
A: “Esattamente.” Antonio rispose diretto, senza tanti giri di parole e soprattutto fermamente convinto di quello che diceva.
Roberto lo guardò stupito e si chiese dove aveva potuto trovare tutto quel coraggio, da un momento all’altro..
Cap.: “Martini, per piacere vada di là e rilasci la sua deposizione.. Vorrei parlare un attimo con Antonio e Roberto da solo..”
S: “Comandi Capitano!” E prima di dirigersi verso l’ufficio dei suoi colleghi guardò Antonio e Roberto e gli augurò buona fortuna con lo sguardo..
Appena furono soli il Capitano prese la parola..
Cap.: “Ragazzi, voglio capire meglio questa storia delle ragazze.. Chi sarebbe il fidanzato del carabiniere Flestero e chi del carabiniere Rossini?”
A: “Io sono il fidanzato di Laura.”
Cap.: “Quindi Antonio è il ragazzo di Flestero e Rossini di Roberto.. Ma, spiegami una cosa Roberto, conoscevi Francesca prima che lei venisse qui in Argentina? Oppure vi siete conosciuti qui e la vostra storia è nata qui?”
R: “Beh, ecco.. L’ho conosciuta qui. Però lei adesso non mi giudichi male Capitano, io e Francesca siamo ogni giorno sempre più innamorati l’uno dell’altro e non ci pentiamo di nessuna delle nostre scelte, neanche quella di dover affrontare una gravidanza..”
Cap.: “E tu Antonio?”
A: “No Capitano, io e Laura stavamo assieme ancora prima che io partissi per l’Argentina. Poi è stata una pura fatalità che pure lei l’abbiano mandata qui in missione..”
Cap.: “Una bella fortuna insomma..”
A: “Si infatti..”
Cap.: “Comunque, adesso dovrò parlarne con il Comando Generale..”
Roberto pensò subito al peggio “Ecco, lo sapevo! Adesso ci divideranno e saranno cavoli amari!”
Cap.: “Però...”
A e R all’unisco: “Però?” Una speranza si riaccese in entrambi..
Cap.: “Alla fine noi non possiamo andare contro ciò che provate, chi siamo noi per andare contro l’amore? E poi non siete della stessa caserma, quindi credo proprio che non ci saranno gravi problemi..”
A: “Oh che bello! Grazie capitano!”
R: “Grazie davvero!”
Cap.: “Figuratevi! Comunque, salutatemi le vostre ragazze..”
A: “Certo, sarà fatto!”
Cap.: “E comunque, appena saprò quale sarà il vostro prossimo incarico, vi farò sapere..”
R: “Comandi capitano!”
Cap.: “Perfetto, ora andate da Martini, forse ha bisogno di un aiuto..”
A: “Comandi! Arrivederci!”
Cap.: “Arrivederci ragazzi!”
Fecero due passi verso gli uffici, m vennero subito richiamati dal Capitano.
Cap.: “Ah ragazzi!”
Antonio e Roberto si girarono e lo guardarono aspettando che proseguisse..
Cap.: “Suppongo che riceverete molto presto notizie dal Comando..”
A: “Comandi!”
I due ragazzi si rigirarono e si diressero nuovamente verso gli uffici.
Antonio non si era dimenticato quello che gli aveva detto il Capitano.
Però era sempre più convinto che se al Comando non avrebbero compreso il suo amore per Laura, avrebbe rinunciato alla sua divisa, anche se diventare Carabiniere era sempre stato il suo sogno.
Roberto invece, stava pensando ancora alle parole del Capitano “Alla fine noi non possiamo andare contro ciò che provate, chi siamo noi per andare contro l’amore?” e sperava che anche al Comando sarebbero stati così comprensivi..
Appena entrarono nell’ufficio dove c’era Sonia, la trovarono vicino alla finestra, che guardava fuori e allo stesso tempo parlava al telefono, pensarono subito che fosse Maurizio, ma si sbagliavano.
S: “Maresciallo, come faccio?”
Roberto si sporse verso Antonio e gli disse piano: “Maresciallo??”
Antonio gli fece cenno di tacere e poi si misero ad ascoltare la conversazione della ragazza..
S: “Non è con me che deve parlare di questo, però sono sicuro che anche lei la pensa come me.”
Antonio pensò che si trattava di Morri e che forse era successo qualcosa a Montepulciano.
S: “Facciamo così, la prossima volta che la vedo, la chiamo e ci parla lei. Io le ho già detto come la penso e come sicuramente la penserà anche Laura!”
Antonio scattò quando sentì il nome di Laura, cosa voleva da Laura? Avevano già saputo della gravidanza? Improbabile, lo avevano detto al Capitano solo cinque minuti fa..
Gli occhi di Roberto passavano dalla figura di Sonia girata di spalle e la faccia di Antonio perso nei suoi pensieri..
S: “Ecco questa è già un’offerta migliore.. Questa è probabile che la prenda in considerazione..”
Antonio avrebbe voluto strapparle il cellulare dalle mani e parlare lui con quel maresciallo che aveva chiamato Sonia. Poi pensò innervosito: “E adesso cos’è questa storia di un’offerta da prendere in considerazione?!
Sonia si girò in quel momento e vide Antonio e Roberto lì, che la stavano fissando e sperò che Antonio non avesse ascoltato quella conversazione.
S: “Ehm, si. Mi scusi, ma ora dovrei andare..”
Il maresciallo le disse qualcosa e Sonia rispose di sì.
Gli occhi di Antonio erano puntati su quelli di Sonia e viceversa.
S: “Comandi! Mi saluti tutti, maresciallo. Arrivederci.”
Antonio pensò subito che allora prima aveva ragione, Sonia era al telefono con Morri. Ma cosa voleva da Laura?

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Capitolo 24
*** Telefonate ***


Appena Sonia chiuse la chiamata, cercò di cambiare subito discorso.
S: “Ah ragazzi, arrivate proprio al momento giusto, ho già dato la mia deposizione, ora leggete se va bene e se avete qualcosa da aggiungere, basta che lo scrivete qui sotto. E poi firmate.” E gli allungò un foglio che si trovava sopra il tavolo.
Ne Roberto e tanto meno Antonio si scomposero. Antonio continuava a fissarla.
Sonia non disse più nulla, fece finta di concentrarsi su un altro foglio che aveva davanti.
A: “Sonia, chi era prima al telefono?” Fingeva di avere un’aria innocente, ma si capiva lontano un miglio che aveva sentito qualcosa prima e che voleva capire meglio.
S: “Come scusa?” Si finse disorientata, come se non aveva capito quello che Antonio le aveva appena detto.
A: “Con chi parlavi prima al telefono? Per caso con Giacomo? Come sta?”
S: “No, non era Giacomo. Era Morri.”
A: “E ci sono novità? Ti ha per caso detto qualcosa su cosa dobbiamo fare ora?”
S: “No, mi voleva solo far sapere una cosa, che dovrò riferire poi a Laura e Francesca. Mi dispiace ma non posso dirti nulla, riguarda solamente la nostra caserma..”
R: “Anche Francesca?”
S: “Si, anche lei fa parte della nostra caserma..”
Ritornò il silenzio, Antonio osservò per un altro paio di secondi Sonia, che era tornata a compilare il foglio di poco prima, mentre Roberto si mise a sedere ed iniziò a leggere la deposizione della ragazza.
Dopo un po’ anche Antonio si sedette affianco a Roberto e Sonia lo guardò senza farsi vedere. Non gli piaceva mentire, soprattutto se doveva mentire ai suoi amici, però aveva ricevuto delle chiare istruzioni, doveva parlarne SOLO con Laura, la storia di coinvolgere anche Francesca, serviva solo per fargli smettere di domandare; anche se era convinta che Antonio avesse già capito da un bel po’ che lei gli stava nascondendo qualcosa.
Ad un certo momento il cellulare di Antonio suonò e appena lesse il nome sul display, si precipitò a rispondere.
A: “Amore, tutto ok?”
L: “Antonio devo dirti una cosa, è urgente, vieni appena puoi, per favore?”
A: “Amore cos’è successo?” Dopo la chiamata di Sonia, sentire Laura così strana lo preoccupava..
Sonia guardò Antonio e cercò di comprendere la risposta dell’amica..
L: “Ho una bella notizia da darti, vieni il prima possibile, ti prego..”
A: “Un quarto d’ora e arrivo, ok?” Non si era ancora calmato e non ci sarebbe riuscito, fino a quando non avrebbe visto Laura.
L: “Ti aspetto amore.”
A: “A dopo.” Era ancora agitato e non vedeva l’ora di arrivare in ospedale.
Appena chiuse la chiamata fu bombardato dalle domande di Roberto e Sonia.
R: “Antonio e allora?”
S: “Cosa succede?”
R: “Ci sono novità?”
S: “Come stanno le ragazze’”
A: “Ehi calmi! Laura mi vuole parlare e non so riguardo a cosa. Stanno bene e non ci sono novità, tutto sta andando bene, come dovrebbe andare. Comunque ora scusatemi, ma voglio andare da Laura.”
R: “Tranquillo, firma un attimo e poi se devo aggiungere qualcosa lo faccio io, tanto ti fidi vero?”
A: “Si dai, per questa volta poteri anche fidarmi..” E detto ciò sorrise all’amico, che dopo avergli un amichevole pugno sulla spalla, gli disse: “Ma vai và!”
Antonio si mise a ridere e poi gli rispose: “Comandi!” E scoppiò a ridere ancora.
R: “Ah Romeo, ricordati di salutarmi la tua Giulietta!”
A: “Sarà fatto!”
S: “Saluta anche da parte mia le ragazze..”
A: “Ok, ora vado. Ciao a tutti!”
Antonio salì in macchina e percorse l’autostrada velocemente.
Arrivò davanti l’ospedale e si precipitò in camera di Laura e Francesca, ma ci trovò solo Francesca.
A: “E Laura?” Stava tornando ad agitarsi, ma ora oltre all’agitazione, si era unita anche un po’ di paura.
F: “Laura è...” Non riuscì a finire la frase che Laura apparse dietro ad Antonio ed interruppe la frase di Francesca.
L: “Laura è proprio qui!”
Antonio si girò e appena la vide l’abbracciò e poi la prese contro piede e la baciò.
L: “Se sapevo che mi avresti salutato così calorosamente, vado in bagno più spesso!” E poi diede un bacio a stampo e si mise a ridere.
A: “Spiritosa, complimenti. A quanto vedo non hai perso il tua voglia di sfottermi!”
L: “Quella mai, sei così bravo che mi dai tu stesso gli input per prenderti in giro!”
Era da tanto che non scherzavano così, così come se il resto non gli importasse, così come se non c’erano ne missioni, ne niente altro. C’erano solo loro. Loro che erano la missione più grande di tutte.
A: “Signorina, ma lei non doveva dirmi qualcosa?”
L: “Sai, avevo voglia di vederti!”
Francesca capì al volo di essere di troppo in quella situazione e se la svignò con una scusa banalissima.
F: “Scusate, ma sto morendo di fame e vado a prendermi qualcosa giù al bar, volete qualcosa anche voi?”
Sia Antonio che Laura rifiutarono e appena Francesca uscì, ripresero il loro discorso, da dove l’avevano interrotto..
A: “Laura, sai benissimo che non ti credo.”
Dopo averle detto questo, si sedette sulla poltrona che si trovava dietro di loro e poi fece segno a Laura di sedersi in braccio suo.
Laura fece finta di non averlo visto, poi si sedette sulle gambe di Antonio e appena si toccarono, lei si rialzò e dopo averlo guardato con aria innocente, gli disse: “Mi scusi, non l’avevo vista!”
A: “Ma piantala và! Vieni siediti in braccio e non fare la scema!” Erano felici, stavano scherzando, come quando erano solo dei semplici amici. Quel momento era di una semplicità incredibile e sarebbe rimasto impresso nella mente di entrambi per sempre.

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Capitolo 25
*** A fior di labbra ***


Laura lo guardò sorridendo e dopodiché si sedette in braccio suo ma non ricominciò a parlare, rimase a giocherellare con la mano di Antonio.
Antonio stava aspettando che lei gli dicesse il vero motivo di quella chiamata, ma Laura non parlava, continuava a giocherellare con le sue dita come se fosse una bambina.
Antonio aspettò ancora, pensando che forse aveva bisogno di tempo per pensare alle parole, ma la situazione non cambiò. Ad un certo momento non ce la fece più, con la mano libera prese il mento di Laura e la girò verso di lui.
A: “Laura, dimmi cos’è successo, non ce la faccio più a sopportare questo silenzio!”
L: “Devi aspettare, tutto a suo tempo.”
A: “Ma a suo tempo cosa?”
Ora fu il turno di Laura di prendere la faccia di Antonio con entrambe le mani e dopo aver incontrato i suoi occhi disse: “Te lo dirò presto, te lo giuro. Comunque pensa solo che è una notizia bellissima!”
A: “E cosa staremo aspettando?” Antonio era perplesso, il suo viso era ancora tra le mani di Laura ed i loro occhi erano ancora fissi l’uno su quelli dell’altro.
Laura guardò verso il soffitto e si mordicchiò involontariamente il labbro inferiore, Antonio non resistette e la baciò. Fu un bacio molto dolce all’inizio, anche perché aveva preso Laura alla sprovvista, solo che dopo a poco a poco si tramutò in un bacio sempre più passionale. A fatica riuscirono a staccarsi e a ricomporsi, sapevano entrambi che non potevano lasciarsi andare a tutte le loro emozioni; quello non era né il posto e tanto meno il momento adatto.
Infatti in quel momento sentirono bussare alla porta..
Laura si alzò, andò ad aprire e si trovò davanti un’infermiera.
Infermiera: “Signorina, ecco gli esiti che aspettava.”
L: “Grazie mille Mia! Avete fatto prestissimo, ringrazia molto anche Pablo..”
Mia: “Va bene, ciao Laura..”
Laura: “Ciao Mia.”
Laura si girò, guardò Antonio ed il suo sguardo era raggiante, così raggiante che Antonio rimase incantato a guardarla.
L: “Che c’è?” Laura aveva notato lo sguardo di Antonio ed era arrossita.
A: “Ma lo sai che sei bellissima?”E poi fece segno a Laura di riaccomodarsi in braccio suo.
L: “Ma lo sai che tu sei tutto scemo?” Laura diventò tutta rossa, Antonio riusciva a sorprenderla ancora e a lei questo piaceva molto.
A: “Può darsi, però è per questo che mi ami!”
L: “Ahn si?” E mentre lo diceva si risedeva in braccio ad Antonio, con ancora quella busta fra le mani.
A: “Perché non è così?” E detto questo iniziò a farle il solletico e Laura cercava di scappare dalla sua presa, ma non ce la fece e iniziò a ridere a crepapelle..
L: “Basta, basta, mi arrendo! Hai ragione te! Basta!!” Non riusciva più a respirare da quanto rideva.
A: “Bene, se allora è vero, dimmi che mi ami!”
L: “No!” E riuscì appena in tempo ad alzarsi e seduta sul letto scoppiò a ridere.
A: “No? Ahn si? Bene!!” Antonio si alzò e si sedette al suo fianco nel letto e ricominciò a farle il solletico..
L: “Dai Antonio, basta!!” E scoppiò a ridere ancora.
A: “Dimmelo!” E in quel momento si fermò ed il suo sorriso sghembo che Laura tanto amava, iniziò a comparire..
L: “Va bene... No!” E prima che lui ricominciò a farle il solletico, lo abbracciò.
A: “Pensi di scampartela così? Che illusa!” E si mise a ridere..
L: “Beh, io ci ho provato!” E poi si scostò un poco per poterlo guardare meglio, lui aveva chiuso gli occhi e aveva appoggiato la testa addosso al muro. Dopo un po’ che lei lo guardava in silenzio, lui aprì gli occhi e notò che lei continuava a guardarlo..
A: “Che c’è?” Antonio continuava a sorriderle..
L: “Stavo pensando..” Anche lei gli sorrise..
A: “No! Non me lo dire! Te pensi?” E dopo quella battuta scoppiò a ridere..
L: “Questa me la paghi Baldi!” E detto ciò si alzò e andò verso la porta, Laura aveva la seria intenzione di andare giù da Francesca.
Antonio appena capì cosa voleva fare, le corse dietro e appena lei aprì la porta, lui la richiuse e l’avvicinò a sé cingendole la vita.
A: “Dai scusa amore, non volevo offenderti. Però anche te con questi ormoni della gravidanza! Non si può neanche fare una battuta che ti arrabbi!” Antonio si era seduto di nuovo nella poltrona davanti il letto ed aveva trascinato Laura con lui.
A: “Mi perdoni?” E detto questo avvicinò il suo viso a quello di Laura, facendo quegli occhioni da bambino innocente.
L: “Si Antonio, scusa te.. Però anche te! Che battute fai?” Laura si finse nuovamente arrabbiata.
Antonio colmò la poca distanza che rimaneva tra i loro visi e si scambiarono un dolcissimo bacio.
E quando si staccarono l’uno dall’altro, Antonio non riuscì a fare a meno di punzecchiarla un’altra volta.
A: “Questo vuol dire che visto che sei incinta, posso fare tutte le battute che voglio e te al posto di rispondermi per le rime, ti arrabbi? Guarda che potrei anche abituarmi!” E la strinse a sé per non farla scappare e poi scoppiò a ridere.
L: “Eh no caro. Vedrai che ti risponderò ancora più per le rime, solo oggi mi sono arrabbiata. Comunque sei il solito testone Antonio Baldi.” E lei gli diete un veloce bacio a stampo, ma appena si staccò, Antonio la riavvicinò a lui e a fior di labbra le disse: “Io non avevo finito di baciarti!” e continuò il bacio che avevano interrotto poco prima.

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Capitolo 26
*** Date ***


Il bacio che si scambiarono era estremamente dolce, entrambi avevano voglia dell’altro, ma entrambi sapevano anche che non potevano lasciarsi andare lì; il massimo che potevano fare era scambiarsi teneri baci o carezze.
L: “Antonio devo dirti una cosa..” Tutto ad un tratto Laura diventò seria..
A: “Così mi fai preoccupare, cosa succede?” Antonio invece, iniziava ad agitarsi subito, come il suo solito.
L: “Mi hanno dato l’appuntamento per fare la prima ecografia, fra tre settimane! E in più mi hanno detto che tra qualche giorno mi dimetteranno. Sono due settimane che sono qui e non ce la faccio più. Mi manca tantissimo casa nostra.” Laura era tornata raggiante come poco prima.
Antonio era rimasto zitto per due secondi e Laura aveva ripreso la parola.
L: “Comunque farti preoccupare era proprio quello che volevo, testone che non sei altro, così impari a fare certe battute!”
A: “Amore, ma è bellissimo! Entrambe le notizie sono fantastiche! Era questo che c’era scritto su quella busta che ti ha portato l’infermiera?”
L: “Si e no. Lì c’erano anche gli esiti di alcuni esami del sangue che avevo fatto ieri. Comunque, non vedo l’ora di fare la prima ecografia!”
A: “Pure io. Ma ti immagini? La prima foto di nostro figlio!” Antonio era emozionatissimo, aveva gli occhi che gli brillavano di una luce nuova, quella luce che tutti chiamano amore paterno.
L: “Figlia..” Laura si intromise nei pensieri di Antonio con quella semplice parola. Lei sperava veramente che fosse una bambina, ma era ancora troppo presto per saperlo.
A: “Cosa?” Antonio si era fermato di botto quando aveva sentito Laura parlare.
L: “Io vorrei tanto una bambina!” Ed un paio di lacrime le rigarono il viso.
A: “Amore no dai, non piangere!” E preso un fazzoletto, le asciugò il viso.
L: “Sono gli ormoni. Mi sa che ti farò diventare matto nei prossimi mesi!” E poi sorrise al suo fidanzato.
A: “Speriamo che appena torniamo in Italia, Caterina ti aiuti. Sai anche te che Città della Pieve non è proprio vicina a Montepulciano.” Antonio si perse nei suoi pensieri per un attimo, ma poi si riprese subito; perché gli era venuta in mente un’idea fantastica.
L: “Dovrò chiamarla in questi giorni, così io e Francesca le chiediamo di tutti i nostri dubbi, lei di certo sa tutto meglio di noi!”
A: “Anche io vorrei avere qualcuno che mi consigli su come comportarsi, ma non posso più.” Antonio si rabbuiò per qualche secondo, ma poi Laura gli accarezzò il viso e lui le sorrise.
L: “Amore, te non hai bisogno di consigli per essere un buon padre, perché lo sarai sicuramente anche senza.” E gli accarezzò nuovamente il viso.
A: “Come fai ad esserne così convinta?” Antonio le aveva sorriso ma quell’ombra scura che gli aveva attraversato il volto qualche minuto prima, non era scomparsa del tutto.
L: “Ne sono così sicura, perché se così non fosse te la farei pagare!” E sia lei che Antonio scoppiarono a ridere.
Antonio in quel momento prese la decisione più importante della sua vita e decise che avrebbe chiamato Gabriele e Giacomo al più presto.
A: “Grazie amore, fortuna che ci sei te!” E l’abbracciò.
L: “Mi sa che chiamerò Morri questa settimana, voglio dirgli di questa bella bimba e voglio sapere quando dovremmo tornare, cosicché se devo spostare l’ecografia, chiamerò la mia ginecologa in Italia e prenderò appuntamento da lei.” Mentre parlava continuava ad accarezzarsi il ventre, invece Antonio si irrigidì appena sentì il nome di Morri, ma poi si tranquillizzò e si perse nuovamente tra i suoi pensieri.
L: “Ed ora che hai?”
A. “Nulla Laura, stavo solo pensando..”
L: “A che cosa?”
A: “Io vorrei fare tutto per bene con te, perché sei la cosa più importante che ho.”
L: “Cosa?”
Antonio si inginocchiò dinanzi a lei e prese dalla tasca un anello che aveva già fatto fare ancora prima del suo incidente e nella parte interna del’anello, aveva fatto incide A&L.
A: “Laura Flestero, vorrei che te accettassi questo anello e con esso la mia proposta di matrimonio. Io ti amo e voglio vivere sempre al tuo fianco, partendo dalla nascita di questo bambino..”
L: “Bambina!” Laura si stava per commuovere, ma anche mentre Antonio le chiedeva di sposarlo, riusciva a  prenderlo in giro e a prenderlo in contro piede.
A: “Laura ti prego, lasciami finire.. Io voglio vivere ogni momento della mia vita al tuo fianco, partendo dalla nascita di questa....bambina e continuando con il resto della mia vita. Tutto questo discorso ingarbugliato l’ho fatto per chiederti una cosa sola: vuoi sposarmi e passare il resto della tua vita insieme ad un testone come me?” Anche Antonio si stava per commuovere, soprattutto mentre le metteva l’anello al dito, ma si trattenne.
Laura invece non era riuscita a trattenersi ed i suoi occhi continuavano a far scendere lacrime nuove.
L: “Antonio, sei riuscito a lasciarmi senza parole per la prima volta da quando ci conosciamo. Anche io ti amo e voglio vivere con te, crescere nostro figlio con te..”
A: “Figlia..”
L: Ahahahah, si figlia. Crescere nostra figlia con te, invecchiare con te e passare l’eternità con te.”
In quel momento si abbracciarono e si scambiarono un lento bacio.
Antonio toccò il ventre a Laura ed avvicinandosi ad esso, si mise a parlare.
A: “Ciao piccola, hai sentito cosa ha detto la mamma? Tra poco saremo una famiglia vera e propria. Noi siamo qui che ti aspettiamo piccina e non vediamo l’ora di poterti abbracciare. Ciao piccola mia.” E dopo aver alzato la maglia di Laura, posò un piccolo bacio sulla sua pancia.
Nel vedere quella scena, Laura si era commossa un’altra volta.
A: “Oh ma con questi ormoni, Laura! Adesso mi piangi sempre?”
L: “Ma piantala và! Guarda che vederti così è stato veramente commuovente e poi ho visto che stavi per commuoverti pure tu, quindi non mi puoi dire nulla!”
A: “Ok, mi arrendo. Hai vinto.”
L: “Come sempre d’altronde!”
A: “Si insomma, modestia a parte eh!”
L: “E’ per questo che mi ami!”
A: “Non solo per questo!”
Detto questo si scambiarono un altro piccolo bacio.
A: “Adesso dobbiamo parlare con i nostri superiori e poi decidere la data per le nozze.”
L: “E poi non ti mollerò più, lo sai vero?”
A: “E te lo sai che non vedo l’ora che questo accada?”
E rimasero così, occhi negli occhi e Laura poco dopo non riuscì a resistere e lo abbracciò con tutta l’energia che aveva.

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Capitolo 27
*** Decisioni ***


Francesca tornò in camera dopo circa un’ora. Nel frattempo era stata al bar, aveva chiamato Roberto, poi aveva chiamato Sonia ed infine anche la sua famiglia. Con Roberto avevano deciso che appena sarebbero tornati da quella missione, sarebbero andati dalle loro famiglie e gli avrebbero raccontato tutto, del bambino e della loro storia. Quando era arrivata in stanza, aveva trovato Antonio seduto sulla poltroncina dietro i letti e Laura seduta in braccio suo.
L: “Ohi ciao Frà!” Laura le fece su sorriso enorme.
F: “Che allegria! Ti sono mancata?”
Laura si alzò, le corse incontro e l’abbracciò; sprizzava allegria da tutti i pori!
L: “Eh già!” Non riusciva a smettere di sorridere e con lo sguardo cercava sempre gli occhi di Antonio.
A: “Ok, io ora devo tornare a casa, vi lascio sole.” Anche lui sorrideva.
Antonio si alzò dalla poltroncina, raggiunse Laura la baciò e poi diede un piccolo bacio alla sua pancia.
A: "Ciao piccolina." E accarezzò nuovamente la pancia di Laura.
A: "Ciao Francesca.."
A: "Ciao amore."
L: "Ciao Antonio."
E poi se ne andò.
Appena richiuse la porta alle sue spalle, Francesca incitò Laura a dirle cosa le succedeva.
F: “Sputa il rospo Laura! Che succede?”
L: “Mah non so, forse sono così felice perché mi sposo e poi avrò anche un bambino dalla persona che amo di più sulla faccia della Terra!"
F: “Cosaa? Oh mio dio! Ti ha chiesto di sposarlo??” Anche Francesca ora era tutta felice.
L: “Siii! Mi ha fatto una dichiarazione dolcissima e poi mi ha dato questo anello!” Laura mostrò subito l’anello all’amica.
F: “Oddio che meraviglia! Chi lo avrebbe mai detto!"
L: “Cosa?” L’affermazione di Francesca fece rimanere per un attimo Laura di sasso.
F: “Ehi tranquilla, nel senso che io quando l’ho conosciuto, sembrava un tipo abbastanza rigido, non mi sembrava di certo il tipo da dichiarazioni sdolcinate.. Ma mi sbagliavo, ecco tutto!” E detto questo abbracciò l’amica.
Laura scoppiò a ridere.
F: “Che c’è da ridere?” Nel vedere Laura ridere così di gusto, iniziò pure lei a sorridere.
L: “E te l’hai conosciuto quando era già mooolto meno “rigido”. Io la prima volta che l’ho conosciuto volevo strozzarlo!” E poi scoppiò a ridere d nuovo.
F: “Lo so, me lo avevi detto. Beh, meglio così no? Vuol dire che te e il tuo amore siete riusciti a cambiarlo e renderlo una persona migliore!”
L: “Si, ah che bello, non vedo l’ora che questi due giorni passino!”
F: “A chi lo dici!”
In quel momento sentirono bussare alla porta.
F: “Chi è?”
La porta si aprì di poco e una testa entrò e guardò le ragazze sorridendo.
S: “Ma come chi è? Sonia! Posso entrare?”
L: “Certo, vieni accomodati!”
Mentre Francesca e Laura parlavano, si erano sedute nelle due poltroncine che si trovavano dietro i loro letti e appena Laura vide Sonia, si alzò e prese una sedia di plastica, si mise a sedere lì e invitò l’amica ad accomodarsi nella poltroncina libera.
S: “Allora come va?”
F: “Bene grazie!”
L: “Benissimo, te?”
S: “Bene, come mai benissimo? Che succede, Laura?”
L: “Antonio non ti ha detto nulla?”
S: “No, non lo vedo da ore, era venuto qui, giusto?”
L: “Si si, è appena andato via.”
S: “Bene, ma comunque non mi hai ancora risposto...”
L: “Antonio mi ha chiesto di sposarlo!”
S: “Noo! Maddai davvero?? Che notizia! Wow!”
L: “Già, ha detto che vuole fare le cose per bene con me, perché sono la persona più importante della sua vita!”
S: “Che dolcee!”
L: “Sii!”
F: “E non è tutto..”
S: “Ah no? E che altro c’è?”
L: “Mi ha regalato questo anello!” E mostrò pure a Sonia l’anello..
S: “Oddio che bello!”
L: “A me piace perché è molto semplice, proprio come il nostro amore!” E mentre diceva queste parole, i suoi occhi si illuminarono e la sua mano non smetteva un attimo di accarezzare la pancia.
S: “Che sdolcinata la nostra Laura! Mi sa che è proprio persa ormai!”
Laura sentendo quelle parole diventò subito rossa.
L: “Ma smettetela và!”
Le tre ragazze scoppiarono a ridere in contemporanea, poi Sonia si fece seria..
S: “Laura io devo parlarti di una cosa però..”
L: “Dimmi..”
S: “Un paio di ore fa mi ha chiamato Morri..”
L: “E cosa ti ha detto?”
S: “Mi ha detto che secondo lui potresti fare un corso per diventare vicebrigadiere.”
L: “No, mi dispiace ma declino l’offerta, io per ora non voglio. Non voglio fare il corso, essere trasferita in una nuova caserma e abbandonare Montepulciano; almeno non ora.”
S: “Sei sicura? E’ la tua decisione?”
L: “Ascolta, entro quando ti ha detto che devo dargli la conferma?”
S: “Entro una settimana..”
L: “Bene, dopodomani, quando tornerò a casa di Antonio, ne parlerò con lui e poi chiamerò Morri, comunque per ora, credo che non accetterò.”
S: “Si beh, hai ragione. Essendo anche incinta.”
L: “Proprio per questo, sai quanto stress? Di sicuro non farà bene al bambino!”
S: “Tranquilla, ti capisco perfettamente. Probabilmente io farei la tua stessa scelta.”
L: “Comunque novità dal Comando?”
S: “Per ora nessuna..”
L: Speriamo bene..”
S: “Si speriamo..”
F: “Ragazze che ne dite se ce ne andiamo a prendere qualcosa al  bar?”
L: “Ma non ci sei andata prima?”
F: “Sii, ma mi è appena venuta una voglia matta di cioccolato..”
S: “Per me va bene..”
L: “Ok, andiamo!”
Le tre ragazze uscirono insieme dalla stanza e si diressero verso il bar.
S: “Io non so cosa prendermi..”
L: “Io mi prendo un cornetto al cioccolato!”
F: “Io anche..”
S: “Ma se tra neanche due ore pranzate?”
L: “Beh, è la merenda. Come si faceva a scuola!”
Sonia scoppiò a ridere.
S: “Va bene, mi avete convinto.. Allora io mi prendo un cornetto alla marmellata di frutti di bosco..”
F: “Buona!”
L: “Bene, ora che abbiamo deciso tutte, andiamo ad ordinare e a pagare..”
S: “Faccio io, voi andate pure al tavolo..”
L: “Ma và! Dai non serve!”
S: “Insisto, dai. Non posso offrire due cornetti alle mie colleghe ed amiche?”
F: “Sicura?”
S: “Ovvio!”
L: “Beh, allora grazie mille.”
S: “Ma per così poco? Figurati!”
Laura e Francesca si diressero verso un tavolino poco più avanti, mentre Sonia pagava i tre cornetti.
S: “Grazie ed arrivederci.”
Barista: “Prego signorina! Arrivederci.”
Sonia portò i cornetti al tavolo e si rimise a parlare con le sue amiche.

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Capitolo 28
*** Casa dolce Casa ***


Erano passati gli ultimi due giorni ed oggi Laura e Francesca venivano dimesse.
Antonio e Roberto erano appena arrivati in ospedale per andare a prendere le loro fidanzate.
A: “Ciao a tutte!” E dopo aver salutato, si diresse verso Laura e l’abbracciò. Roberto entrò, salutò e poi andò da Francesca.
L: “Ehi ciao. Che ci fate qui? Ci dimettono tra un ora e mezza..”
R: “Beh,ma che problema c’è? Ci andiamo a prendere qualcosa al  bar!”
F: “Io ci sto!”
L: “Va bene dai, vado a chiedere a Pablo se possiamo andare..”
A: “E chi è Pablo?” Antonio si era irrigidito un po’, ma cercava di non darlo a vedere..
L: “L’infermiere che ci segue quando non c’è Mia, l’altra infermiera. E visto che oggi è il suo giorno libero, ci segue Pablo. Stai tranquillo, gelosone!” Poi scese dal letto, gli si avvicinò e gli schioccò un bacio sulla guancia.
A: “Beh, io ti accompagno..”
L: “Va bene, tanto non ho nulla da nascondere.” Laura non smetteva di sorridergli ed Antonio in quel momento si sentì uno stupido perché si stava facendo suggestionare per niente.
In quel momento sentirono bussare e dalla porta entrò un signore sulla cinquantina, bassetto ed un po’ tarchiato, con i capelli brizzolati e gli occhi color ghiaccio.
L: “Pablo! Proprio te stavo venendo a cercare!”
Intanto Roberto si era avvicinato a Francesca e vicino al suo orecchio le aveva chiesto se era questo il Pablo di cui stavano parlando prima Antonio e Laura e lei confermò ridacchiando.
Antonio nella sua testa si era fatto tutta un’altra idea e se prima si era sentito uno stupido, ora si sentiva un completo idiota.
Roberto intanto si sporse verso l’amico.
R: “Mi sa che non devi aver paura della rivalità, qui lascia molto a desiderare..”
A: “Eh va beh ho sbagliato, sono un cretino.”
R: “Si, lo sei, ma se non lo fossi, Laura non ti amerebbe così tanto.”
Pablo intanto aveva salutato e due ragazze ed ora si stava presentando ad Antonio e Roberto.
P: “Hola, io sono Pablo.” Cercava di dire tutto in italiano, ma alcune parole le diceva ancora in spagnolo.
A: “Antonio, piacere.”
R: “Io sono Roberto, piacere.”
P: “Dimmi tutto Laura.”
L: “Possiamo andare al bar?”
P: “Si si, vi dimettono tra un’ora giusto?”
F: “Si, un ora e mezza circa.”
P: “Ok. Come state?”
L: “Bene, grazie.”
F: “Tutto apposto.”
P: “Ok. Adiós!”
F: “Adiós Pablo.”
Laura si girò con un grande sorriso verso Antonio.
L: “Hai visto? Nessuno di cui essere gelosi!” E poi gli fece una linguaccia.
A: “Andiamo al bar và..”
Francesca e Roberto erano dietro di loro che li seguivano per mano e nel frattempo ridacchiavano ancora.
Mentre stavano scendendo le scale, il telefono di Antonio iniziò a squillare.
Antonio lesse il nome nel display e sul suo volto spuntò un sorriso.
A: “Ehi! Come stai?”
Laura lo guardò perplessa e si girò verso Roberto con una domanda muta negli occhi, lui capì cosa voleva sapere Laura e le rispose con un’alzata di spalle, nemmeno lui sapeva con chi poteva essere al telefono Antonio.
Nel frattempo la conversazione di Antonio continuava e Laura ricominciò a prestarle attenzione.
A: “Grazie mille, sei un tesoro!”
Laura sentendo quelle parole si girò e gli puntò lo sguardo addosso.
A: “Ora non montarti la testa,non ti ho mica detto che senza te sarei perso!”
Francesca intanto aveva iniziato ad osservare Laura, sapeva bene che lei poteva diventare gelosa.
A: “Ovviamente, è proprio qui affianco a me.. Vuoi parlarci?”
Laura adesso lo guardava perplessa.
A: “Ok va bene, ciao e salutami tutti..”
Antonio passa il telefono a Laura..
L: “Pronto?”
G: “Ciao Laura!”
L: “Gabriele! Ciao!”
G: “Chi credevi che fosse? L’amante?” Gabriele aveva sentito che all’inizio era titubante..
L: “Ma no! Scherzi??” Laura però  diventò un po’ rossa, per un certo momento lei aveva pensato ad un’amica e un po’ si era ingelosita..
G: “Si che scherzo! Comunque come stai?”
L: “Benissimo, oggi ci dimettono! Te e la tuta famiglia?”
G: “Tutto bene e la tua invece di famiglia?   Ho sentito che sei incinta..”
L: “Si! Strano vero?”
G: “Un po’, ti ricordo ancora come la piccolina della caserma!”
L: “Guarda caro, che te non hai tanti più anni di me!”
G: “Ehi, era un complimento il mio!”
L: “Lo so, ma sai che mi piace avere sempre l’ultima parola!”
G: “Povero Antonio, digli che deve iniziare a prepararsi, perché con il carattere che hai, glieli farai sudare questi 9 mesi!”
L: “Ahahahahah, lo sa già. Mi sa che sto già iniziando a dimostrarglielo!”
G: “Beh auguri allora! Comunque quando tornate vi vogliamo vedere. Io, Mira ed il piccolino vi aspettiamo a braccia aperte!”
L: “Ok va bene!”
G: “Ora vado che devo tornare al lavoro, salutami tutti. Ciao Laura.”
L: “Ciao Gabriele!”
Laura ridiede il cellulare ad Antonio e si accomodò nel tavolino, dove intanto si erano già accomodati tutti e stavano ordinando.
Barista: “Buongiorno, a lei cosa porto?”
L: “Una spremuta d’arancia ed un cornetto al cioccolato, grazie.”
Barista: “Ok, allora 2 caffè, 2 spremute e 4 cornetti al cioccolato, giusto?”
A: “Si giusto.”
Barista: “Perfetto, arrivano subito.”
I quattro ragazzi passarono un’oretta seduti al bar, il tempo volò tra risate e chiacchiere e mancava poco più di un quarto d’ora e poi le ragazze sarebbero state dimesse.
Finito il loro “spuntino”, tornarono in stanza e dopo cinque minuti arrivò il dottore.
Dott.: “Allora ragazze, questi sono gli ultimi esiti dei vostri esami, è tutto apposto e quindi potete tornare a casa tranquillamente.”
F: “Non ci sono state complicazioni allora?”
Dott.: “No, però abbiamo preferito tenervi qui per alcune settimane per esserne totalmente sicuri ed evitare brutte sorprese. Ma i vostri bambini sono sani come dei pesci! Comunque, vi hanno già dato la data per la prima ecografia vero?”
L: “Si, tra un paio di settimane circa..”
Dott.: “Perfetto, allora non c’è altro.. Io vi saluto e vi auguro un buon proseguimento.”
L: “Grazie mille Dottor Valli.”
Dott.: “Si figuri signorina e quando tornate in Italia, salutatela anche da parte mia.. Un po’ mi manca..”
F: “Sarà fatto, non si preoccupi!”
Dott.: “Grazie mille, arrivederci.”
Laura si girò verso Antonio e lo abbracciò.
A: “Andiamo a casa?”
L: “Si, grazie.” Antonio prese il borsone di Laura e con l’altra mano cerco quella di lei.
A: “Voi volete venire con noi o tornate a casa vostra?”
F: “No grazie, ma preferisco tornare a casa nostra.”
L: “Allora, ci vediamo domani?”
R: “Si, mi ha scritto Sonia prima e domani pomeriggio ci aspetta il capitano.”
L: “Ah, speriamo bene..”
F: “Già..”
A: “Ma si ragazze, andrà tutto bene e poi non siamo della stessa caserma, quindi non possono fare niente.”
R: “Antonio ha ragione, va beh ragazzi, a domani!”
L: “Ciao, buona giornata!”
Appena arrivarono a casa, Laura entrò e dopo essersi guardata attorno si lasciò cadere sul divano.
L: “Ah, casa dolce casa!”
Finalmente era tornata a casa e poteva stare con il suo futuro marito, ogni volta che ci pensava le veniva un brivido giù per la schiena, di lì a qualche mese Antonio sarebbe diventato ufficialmente suo e poi sarebbero diventati anche una famiglia vera e propria e lei non vedeva l’ora.

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Capitolo 29
*** Notizie tanto attese ***


Erano appena le sei di mattina quando il cellulare di Antonio iniziò a squillare incessantemente.
Laura fu la prima a svegliarsi e mentre lei apriva gli occhi, Antonio iniziò a stiracchiarsi.
L: “Ma che ore sono?”
Appena aprì gli occhi guardò la sveglia.
L: “Le 6.00? Ma chi può essere a quest’ora?”
Antonio non le rispose e prese il telefono.
A: “Pronto?”
Sig.: “Buongiorno signor Antonio Baldi. La chiamo dal Comando Generale di Roma. Il capitano Ferrarini ci ha informato  qualche giorno fa, di alcuni avvenimenti successi durante la sua missione all’estero. Ci ha informato che la sua fidanzata, nonché compagna per questa missione è rimasta incinta in questi mesi che è in Argentina sotto copertura con lei. E’ vero?”
A: “Si è vero.”
Carabiniere: “Bene. Sappiamo anche che è successa la stessa cosa ad altri suoi due colleghi che hanno preso parte a questa missione e se non mi sbaglio sono il Carabiniere Francesca Rossini ed il maresciallo Roberto Bianchi, dico bene?”
A: “Si.”
Carabiniere: “Ecco. Il Comando ritiene opportuno che appena tornate dalla vostra missione, vi presentiate tutti e quattro qui.”
A: “Va bene, sarà fatto.”
Carabiniere: “Un ultima cosa. Siamo a conoscenza del fatto che le due ragazze per portare a termine la missione hanno fatto un incidente ed hanno rischiato entrambe di perdere i bambini e ci siamo informati sulle loro condizioni e quindi sappiamo anche, che tra un paio di settimane avranno entrambe la prima ecografia, giusto?”
A: “Si..”
Carabiniere: “Bene. Per questo motivo il Comando ha deciso di concedervi un mese di ferie, a tutti e quattro.”
A: “Un mese?”
Carabiniere: “Si, così lei ha tutto il tempo per rivendere la casa che si è comprato a Buenos Aires e le ragazze possono fare la prima ecografia. Non capita tutti i giorni di ottenere permessi così lunghi, tanto meno con due ragazze che prestano servizio nella stessa caserma.”
A: “Come due? Ed il carabiniere Sonia Martini?”
Carabiniere: “Lei non è fortunata quanto voi, a lei le hanno concesso un’altra settimana di permesso, che può passare in Argentina o in Italia.”
A: “Comandi!”
Carabiniere: “Comunque lei non si deve preoccupare di dover avvisare i suoi colleghi, ci pensiamo noi e poi devo anche porgerle delle scuse.”
A: “E per cosa?”
Carabiniere: “Mi sono appena ricordato che lì in Argentina sono le 6.00 e non mattina inoltrata come qui in Italia.. Devo averla svegliata..”
A: “Si figuri, non ci sono problemi.”
Carabiniere: “Ok. Ora devo andare, arrivederci.”
A: “Arrivederci e grazie.”
Antonio chiuse la chiamata e si girò verso Laura, la quale aveva cercato di seguire la conversazione di Antonio, ma era troppo stanca e dopo neanche due minuti si era riaddormentata.
Antonio rimase a guardarla per un paio di minuti, l’abbracciò senza svegliarla e poi si alzò.
Alle 9.00 suonò la sveglia e Laura ancora con gli occhi chiusi cercò Antonio con la mano, ma continuava a sentire solo il fresco delle lenzuola; così aprì gli occhi e notò che Antonio non c’era, ma al suo posto c’era solo un foglietto.
Si mise a sedere sul letto, prese il foglietto ed iniziò a leggere:
“Buongiorno amore.
Devo dirti una cosa importante, però per saperla dovrai fare ciò che ti dico.
Prima di tutto alzati e vestiti. Ti ho già preparato io quella magliettina blu che mi piace tanto ed un paio di jeans. Fatto? Immagino di no, testarda come sei vorrai sapere cosa dovrai fare dopo e proprio per questo non c’è scritto qui. Ti dico solo che devi scende e andare a fare colazione. Buona colazione amore mio.”
Laura si vestì con quello che le aveva preparato Antonio e poi scese in cucina. Lì trovò una spremuta d’arancia ed un cornetto al cioccolato.
Mangiò tutto e come era sua abitudine, andò poi in cucina e lavò il bicchiere ed il piattino.
Attaccato al frigo trovò un altro biglietto di Antonio.
“Ora che hai la pancia piena, devi andare a sederti sul divano e dovrai aspettare. Conoscendoti ci avrai messo i tuoi soliti dieci minuti per prepararti e poi altri quindici per mangiare ed ora che starai leggendo questo bigliettino, saranno le dieci meno qualche minuto.
Vai in salotto ed aspetta, tra poco capirai.
Spero che la colazione sia stata di tuo gradimento.
Un bacio.”
Chissà cosa stava le organizzando.. Continuava a pensarci fino a quando il suono del campanello  la distrasse. In un primo momento pensò che fosse lui, ma poi dovette ricredersi, appena aprì la porta si trovò davanti un ragazzo moro e con due occhioni azzurri che con un grande sorriso le porgeva un grande mazzo di rose.
Ragazzo: “Laura giusto?”
L: “Si..”
Ragazzo: “Queste sono per te!”
L: “Oddio!” Si stava quasi per commuovere, Antonio continuava a sorprenderla.
Ragazzo: “Ah dimenticavo, c’è anche questo..” E le consegnò un altro biglietto.
L: “Grazie mille.. Ehm, quanto le devo?”
Ragazzo: “Non preoccuparti, siamo apposto così! Ora vado.”
L: “Arrivederci..”
Laura rientrò in casa con il grande mazzo di rose e dopo averle messe dentro un vaso, prese il biglietto ed iniziò a leggere il prossimo indizio.
“Quelle sono 3 rose rosse, 3 arancioni, 3 bianche, 3 blu, 3 gialle 3 color corallo e 3 muschiate. In totale sono 21. Nel linguaggio delle rose 21 rose sta a significare: mi affido a te e poi ogni colore ne ha 3, il numero che indica l’amore. Poi, ci sono anche i significati dei colori che ho scelto. Rosse, perché indicano la passione e l’amore. Arancioni, perché indicano l’incarnare del fascino. Gialle, perché indicano la vivacità ma allo stesso tempo anche la gelosia. Color corallo che indicano il desiderio e poi muschiate che indicano la bellezza capricciosa, proprio come te.
Scommetto che le hai già messe dentro ad un vaso con l’acqua!
Pagherei per vedere la tua faccia ora. Non te lo aspettavi vero? E ora anticipo anche tutte le tue reazioni, di sicuro ti chiederai come ed io ti rispondo. Perché ti conosco meglio di me, proprio come te mi conosci meglio di qualsiasi altra persona. Ora credo che la caccia può iniziare sul serio.
Buona caccia amore!
Il tuo Antonio.”

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Capitolo 30
*** Caccia al tesoro ***


Laura ora non sapeva cosa fare, nell’ultimo bigliettino che aveva ricevuto non c’era un nuovo indizio su dove andare o cosa fare, così iniziò a cercarne uno nuovo per il salotto, ma non trovò nulla. Stava ancora cercando quando il suonare del suo cellulare la distrasse, la sera prima lo aveva appoggiato sopra un mobiletto di legno in salotto.
Appena prese in mano il cellulare si accorse che era una sveglia e come descrizione c’era scritto: “Un nuovo indizio per te: vai in via Nelson Mandela, 6.”
Un sorriso le si dipinse involontariamente sul volto.
L: “Ah Antonio Baldi! Dove vuoi che vada ora! Chissà che starai combinando!” Si ritrovò a pensare ad alta voce.
Dopo aver spento la sveglia, si mise il cellulare in tasca, prese il giubbotto e dopo aver chiuso la casa, salì in auto.
Appena salì in macchina accese la radio ed inserì un CD con tutte musiche italiane. Poi digitò l’indirizzo sul navigatore e mentre guidava continuava a cantare, fino a quando non arrivò la canzone “Certe notti” di Ligabue che iniziò a cantare a squarcia gola.
L: “Certe notti sei solo più allegro, più ingordo e cogl***e che puoi! Quelle notti son proprio quel vizio che non voglio smettere, smettere, mai!”
Poi anche quella canzone finì.
L: “Ah, che ricordi..”
Appena sentì il navigatore parlare sussultò.
Nav: “Tra 200 metri svoltare a sinistra.”
Laura si riconcentrò totalmente sulla guida e quando il navigatore riparlò, non prese più paura.
Nav: “Svoltare a sinistra.”
L: “Ma quanto manca?” Iniziava ad agitarsi, le ultime case le aveva superate, ora c’era solo una via alberata in entrambi i lati e non si vedevano altre case nelle vicinanze.
Nav: “Svoltare a destra, alla prossima via.”
Fece come detto dal navigatore e si ritrovò in una piccola vietta, dove alla fine si vedeva uno spiazzo davanti al mare.
Nav: “Destinazione raggiunta.”
Laura arrivò nello spiazzo e dopo aver spento il motore, scese dall’auto.
Appena scese si guardò attorno e notò che poco distante c’era una casa che si affacciava proprio sulla spiaggia.
Senza pensarci si avviò verso quella casa e appena la raggiunse, sentì provenire un profumo di rose e notò che sul davanzale c’erano delle rose di vari colori, tutti quei colori che c’erano anche nel mazzo che le era arrivato quella mattina.
L: “Antonio?” Sentire tutto quel silenzio, la spaventava un po’.
In quel momento si sentì coprire gli occhi con due mani.
A: “Indovina chi è..”
L: “Mmm, Gabriele? No. Ah, forse Giacomo? No, non credo. Ecco! Lo so! Sei Claudio!” Cercò di rimanere il più seria possibile, ma mentre pronunciava il nome di Claudio, non riuscì a trattenere un risolino.
L: “Ah, ma sei tu? Uffa, ed io che mi aspettavo chissà chi!”Ora non riuscì a non ridere mentre parlava.
A: “Ahn si è?” E iniziò subito a farle il solletico.
L: “Ahahahahah, no! Fermo.” Attese che si fermò e poi ricominciò ad istigarlo.
A: “Guarda che questa me la pagherai cara, dopo tutto quello che ho fat..”
Non riuscì a finire la frase che Laura gli aveva buttato le bracci al collo e lo aveva baciato. Fu difficile staccarsi l’uno dall’altra, ma in fondo avevano tutto il giorno per stare assieme.
L: “Grazie. E’ tutto così magnifico, così perfetto. Ma come hai fatto ad organizzare tutto?”
A: “Davvero ti è piaciuto tutto?” Il sorriso che Laura tanto amava, gli aveva appena illuminato il viso ed ora i suoi occhioni verdi la stavano guardando.
L: “Ovvio che si! Ma nel primo bigliettino c’era scritto che dovevi dirmi qualcosa. E cos’è?” Aveva provato a trattenersi, ma era troppo curiosa e non era riuscita a trattenersi oltre.
A: “Che ne dici se andiamo dentro a mangiare? E’ mezzogiorno passato ed io avrei un po’ di fame..” Antonio cercò di sviare il discorso, non voleva dirle tutto subito, ma sapeva che Laura non avrebbe ceduto facilmente.
L: “Va bene, te lo concedo solo perché ho una fame tremenda!”
Antonio le cinse la vita con un braccio e la condusse dentro la villetta.
L: “Mio dio che meraviglia! Ma questa casa di chi è?”
Da quando era entrata non aveva smesso un attimo di guardarsi attorno.
Il pavimento color sabbia e le pareti arancione tenue stavano a meraviglia con l’arredamento classico-moderno. Era tutto messo assieme e creava un’ottima armonia.
A: “E’ mia.” Anche lui dal canto suo non aveva mai smesso di osservare qualcosa, ma quel qualcosa non era la sua casa, era la sua Laura. La sua Laura che era meravigliosa, che sembrava una bambina appena entrata a Disneyland. Quella stessa Laura che ora lo stava guardando con gli occhi pieni di curiosità.
L: “Come tua? Ma quante case hai?” Ora lo stava osservando anche lei, da quando aveva sentito la sua risposta e sul suo viso era spuntato un grande sorriso.
A: “Diciamo che quella dove abbiamo vissuto fino ad ora non era proprio mia. E’ di mia sorella. Questa è mia, volevo una casa in un posto tranquillo e cosa ci può essere meglio di una piccola spiaggia privata in mezzo ad un boschetto?”
L: “Frena. Cosa hai detto?” Ora Laura lo osservava con  espressione sorpresa.
A: “Spiaggia privata in mezzo...ad un boschetto... Che c’è di strano?” Antonio era confuso a sua volta, aveva ripetuto quanto detto prima in maniera tentennante.
L: “No, prima..? Laura non si era ancora scomposta, aveva sempre quella espressione sorpresa sul volto.
A: “Che questa è... casa mia, mentre l’altra è... di mia sorella..” Anche adesso aveva detto quelle parole tentennando. Ma appena finito di dirle, gli si accese una lampadina nella mente.
Laura intanto era rimasta zitta e continuava ad osservarlo.
A: “Ho capito a cosa ti riferisci! A mia sorella!” Antonio scoppiò a ridere.
Laura ora lo guardò confusa, ma allo stesso tempo annuì.
Antonio la condusse fino in salotto e le mostrò una foto dove c’erano due ragazzi davanti quella casa.
A: “Lei è Mia. Mia Baldi. Quando ha compiuto 18 anni, ha finito le superiori e poi è partita per l’Argentina. Io avevo 20 anni quando è partita e l’ho seguita qui. Era la persona a cui ero più legato in famiglia. Lei ero al’unica. Quindi lei si era comprata la casa in centro a Buenos Aires, mentre io volevo trovarmi un posticino tranquillo ed ho trovato questa. Ora Mia è a Londra, le hanno fatto un contratto di due anni e tornerà l’anno prossimo.”
L: “Ahn..” Laura guardava ancora quella foto che Antonio le aveva mostrato poco prima.
Antonio le accarezzò un braccio e cercò di capire cosa aveva.
A: “Ohi amore, cosa c’è?”
Laura lo guardò con gli occhi pieni di confusione.
L: “Perché non me lo hai mai detto?”
A: “Di Mia?” Anche Antonio ora so stava confondendo a guardarla, non capiva proprio la sua reazione. Che avesse dimenticato qualcosa? Che le avesse detto qualcosa che l’aveva turbata?
Ripensò a quanto le aveva detto e no, non le aveva detto nulla che potesse turbarla e allora perché aveva reagito così?
A: “Laura? Mi vuoi dire cosa ti è successo?”
L: “Te non mi hai mai parlato della tua famiglia.. E alla tua famiglia hai mai parlato di me?”
A: “Si, a Mia si. L’ho chiamata appena ti sei trasferita e ho capito quanto ti volevo al mio fianco. Poi l’ho chiamata anche dopo un po’ che ci siamo fidanzati e le ho promesso che appena tornava dal suo viaggio ti avrei portata in vacanza qui, così vi sareste conosciute. Ai miei non avevo detto nulla, perché con loro non ho mai avuto un buon rapporto, infatti vedere mia madre mi ha confuso parecchio.”
L: “Davvero le hai parlato di me?” A sentire quelle parole si era illuminata nuovamente.
A: “Ovvio! Sei la donna della mia vita.” Antonio si era tranquillizzato, vedendo che lei aveva ritrovato il sorriso.
L: “Oddio, scusami.” Lo abbracciò e quasi si mise a piangere. Era stata una stupida a dubitare di lui.
A: “Adesso mi dici cosa ti era preso prima?”
L: “Visto che non mi avevi parlato di loro, credevo che nemmeno a loro avevi parlato di me.”
Antonio scoppiò a ridere.
A: “Amore mio, da te non me la sarei mai aspettata una reazione del genere!” E continuò a ridere.
Laura si unì alla sua risata.
L: “Sono gli ormoni!”
Antonio smise di ridere ed i suoi occhi luccicarono.
A: “Questa piccina deve ancora nascere e già ci fa impazzire. Tutta sua madre.”
L: “Diciamo che i nostri caratteri assieme saranno proprio tosti!”
A: “Mi sa anche a me!”
E scoppiarono a ridere assieme un’altra volta.

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Capitolo 31
*** Timori ***


Laura si risvegliò tra le braccia di Antonio che però dormiva ancora. Guardò la radiosveglia, le 07.40. In quel momento puntò un gomito sul materasso e si mise ad osservare Antonio. Più lo guardava e più si immaginava una bambina con i suoi occhi verdi che la osservavano e mentre si perdeva in quei pensieri, continuava ad accarezzarsi il ventre.
Antonio si svegliò in quel momento e si mise a fissare Laura, che aveva gli occhi puntati verso la sua pancia. Lui spostò una mano verso il suo ventre e iniziò ad accarezzarlo. Appena Laura sentì la mano di Antonio sulla sua pancia, alzò lo sguardo e si sorrisero.
A: “Buongiorno amori miei.”
L: “Buongiorno papà.”
Papà, chissà perché quella parola continuava a scatenare in Antonio un’improvvisa ondata di felicità e di paura allo stesso tempo. Stava per diventare un papà e non vedeva l’ora, ma allo stesso tempo aveva una paura tremenda di non riuscir ad essere un buon padre.
A: “Come state?”
L: “Affamate..”
Antonio rise.
A: “Ok, andiamo a far colazione? Cosa prendi? Il solito?”
L: “Ovviamente! Spremuta d’arancia e cornetto al cioccolato sempre e comunque!”
A: “Comandi!” E prima di scendere al piano di sotto a preparare la colazione, le diede un leggero bacio.
Dopodiché Laura iniziò a vestirsi. Era la prima settimana di Novembre ed essendo in Argentina, iniziava a fare un po’ caldo e quindi si mise una maglietta a maniche corte e i pantaloni della tuta e poi raggiunse Antonio al piano di sotto, in cucina.
A: “Laura, dobbiamo decidere un sacco di cose per il matrimonio..” Antonio era diventato improvvisamente serio, non voleva lasciare Laura da sola ad organizzare tutto.
L: “Amore, abbiamo deciso di sposarci a fine Luglio e siamo solo all’inizio di  Novembre, ne abbiamo di tempo per decidere!” Laura invece continuava a sorridergli.
A: “E ti sembrano tanti otto mesi?”
L: “No, hai ragione..  Cosa ti preoccupa?” Laura preferì dargli ragione piuttosto che iniziare una discussione.
A: “Non so, non l’abbiamo detto ancora a nessuno..”
L: “Te non l’avrai detto a nessuno, io l’ho detto a Francesca e Sonia!” E quando Antonio la guardò perplesso, lei gli raccontò tutto.
L: “Quel pomeriggio in ospedale, quando mi hai fatto la proposta, ti ricordi che dopo un po’ è tornata in stanza Francesca?”
A: “Si..” A Laura gli faceva quasi tenerezza quando era disorientato e cercava di non darlo a vedere.
L: “Ecco, poi te sei andato via e poco dopo è arrivata anche Sonia e gli ho raccontato tutto, Francesca aveva notato subito che ero “strana” e quindi sospettava già qualcosa, ma quando gli ho fatto vedere l’anello ho spiazzato tutti, perché è veramente meraviglioso!”
A: “Mi fa piacere che ti piaccia, questo vuol dire che alla fine ho imparato a conoscerti.. Ce ne ho messo di tempo per capirti, ma ormai sei un libro aperto per me!”
L: “Guarda caro, non serve che ora ti vanti tanto, perché io ho imparato a capirti ancora quando lavoravamo assieme a Città della Pieve!” E detto questo gli fece una linguaccia e poi si mise a tavola a sorseggiare la sua spremuta.
A: “Questa te la concedo!” Poi anche lui si sedette a tavola ed iniziò a fare colazione.
Mentre mangiavano, ricominciarono a discutere su alcuni dettagli per il matrimonio..
A: “Quindi te chi vorresti come testimoni?”
L: “Non so ancora, deciderò più avanti e te?”
A: “Io avrei pensato ad una cosa un po’ speciale..”
L: “E sarebbe?” Non riuscì a trattenere tutta la curiosità che l’aveva assalita appena aveva sentito quella frase.
A: “Se facessimo una cerimonia “a tre”?”
L: “In che senso? Vuoi per caso essere bigamo?”
A: “Ma và! Non hai capito cosa volevo dire!”
L: “Ah ecco, anche perché oltre a me, chi trovi che ti possa sopportare così bene?”
A: “Touché!”
Laura rise. “Scherzavo dai!”
A: “Comunque, io intendevo di fare una cerimonia con noi e la nostra bambina e così anche i nostri testimoni possono essere due famiglie.”
L: “Francesca e Roberto, Mira e Gabriele!”
A: “Esattamente! Vedo che hai capito cosa intendo!”
L: “Oddio, ma sarebbe una cosa bellissima! Secondo te ci daranno il permesso?”
A: “Forse, si potrebbe sempre tentare.. Ti piacce come idea?”
L: “Ovvio che si! Appena torniamo vado a parlare con Padre Paolo!”
A: “Quindi così sarebbe sistemata anche la questione dei testimoni..”
L: “E bravo il nostro Baldi!”
A: “Ma smettila và!”
L: “Ok, non ti faccio più complimenti allora!” Poi si alzò e dandogli le spalle iniziò a lavare il suo bicchiere ed il piattino, ma ad un certo momento si bloccò quando si sentì presa per la vita e sorridendo si girò verso Antonio, che le diede un bacio.
A: “Non sai come sono euforico all’idea di sposarti e di avere una famiglia con te..” Aveva gli occhi così limpidi e lucidi che quasi Laura riusciva a specchiarsi.
L: “Anche io..” Poi scoppiò a ridere.
Antonio la guardò perplesso.
A: “Ed ora perché ridi?”
Laura si ricordò improvvisamente il loro primo bacio, di come lei dopo fosse scoppiata a ridere, di quanto male c’era rimasto Antonio e di quanta fatica aveva fatto per fargli capire quali erano i suoi reali sentimenti.
L: “Non fare conclusioni affettate e non pensare male. Anche io voglio sposarti e costruirmi una famiglia con te, ma mi era venuto in mente il nostro primo incontro e di sicuro quando glielo dirò a mio papà e mia mamma, non so come reagiranno!”
A: “Non ci avevo pensato! Sai cosa facciamo?” Ad un tratto il suo sguardo si era illuminato nuovamente.
L: “No cosa?” Lei invece era sia curiosa che confusa dal repentino cambio d’umore di Antonio.
A: “Stiamo qui tre settimane e poi l’ultima la passiamo in Italia ed andiamo a parlare sia con i tuoi, che con i miei. Che ne dici?”
Laura rimase a pensare a cosa avrebbero pensato i suoi futuri suoceri, quando l’avrebbero conosciuta, lei andava lì a conoscerli e gli diceva che si sposava con loro figlio e che aspettava un figlio da lui. Che figura ci avrebbe fatto? Sicuramente non buona.. E lo stesso valeva con i suoi genitori, tornava a casa dopo due anni e gli diceva che si stava per sposare e che aspettava un figlio; sicuramente non sarebbe stato facile.
L: “Forse avremmo dovuto parlargli prima di noi.. Adesso chissà che penseranno!” Una lacrima iniziò a rigarle il viso e per Antonio fu come una pugnalata.
A: “A me non interessa assolutamente niente di quello che possano pensare, te sarai mia moglie e  loro non possono farci niente!” Mentre parlava le asciugò le lacrime che avevano iniziato a bagnarle tutto il colletto della maglietta che indossava.
Laura si sentiva rincuorata e sapeva che solo Antonio aveva questo effetto su di lei, lui riusciva a rassicurarla solo con lo sguardo ed era una delle cose che amava di più di lui.
L: “Sei sicuro?” Non piangeva più, ma non era ancora riuscito a toglierle totalmente quel dubbio dalla testa.
A: “Sicurissimo. Poi se ci pensi, non me ne è mai fregato di quello che pensavano gli altri di noi.”
Ora lui non le parlava più a parole, era il suo sguardo che continuava a parlarle.
L: “Mi hai convinta..” Poi si scambiarono un leggero bacio e dopo rimasero fermi a guardarsi occhi negli occhi..
L: “Sai, dovrebbero renderlo illegale il tuo sguardo!”
Quella battuta ha smozzato tutta la tensione che si aggirava nell’aria e così ritornarono entrambi sorridenti e spensierati.

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Capitolo 32
*** Prima ecografia ***


A: “Dai Laura! Che facciamo tardi!” Antonio la stava aspettando pronto per uscire all’ingresso e lei era ancora di sopra che continuava a rifarsi la coda.
L: “Ma si ne abbiamo di tempo! L’appuntamento è alle 10.30!” Poi abbassò lo sguardo verso l’orologio e quando vide che erano già le 10.15 iniziò ad agitarsi.
A: “Ne abbiamo di tempo, oh! Dieci minuti.. Un secolo direi!” Come sempre lei era in ritardo, se non sarebbero dovuti andare in ospedale, sicuramente si sarebbe divertito a prenderla in giro, ma lui quella mattina era molto agitato, stava per conoscere suo figlio.
Laura scese in quel momento dalle scale, quasi correva e Antonio arrivò alla conclusione che probabilmente aveva visto che ore erano.
Lei si avvicinò a lui e gli diede un piccolo bacio.
L: “Scusami, lo so che siamo in ritardo, ma ti giuro che non mi ero accorda che era COSI’ tardi!” Marcò molto la voce quando pronunciò la parola “così”.
A: “Amen, con te sono sempre in ritardo! Spero almeno che il giorno delle nozze arriverai puntuale!” Alla fine non era arrabbiato con lei, avrebbe voluto, ma non ce la faceva.
L: “Scusa, ma te hai mai sentito che una sposa è arrivata puntuale all’altare?” Laura si aspettava qualche rimprovero, ma forse quel giorno la fortuna era dalla sua parte o forse Antonio era troppo agitato per arrabbiarsi.
A: “Beh, un po’ di ritardo ci sta, ma non troppo... Senò poi la gente pensa che mi hai mollato sull’altare!” Aveva pronunciato quell’ultima frase con un po’ di esitazione, aveva sempre avuto paura di perderla e per un periodo aveva creduto anche che quel Claudio, quel suo collega di Montepulciano fosse riuscito a portargliela via, ma era stato solo uno stupido scherzo di Laura e Francesca a quel ragazzo, in quel momento lo capiva, era impossibile resistere a Laura.
L: “Dopo tutta la fatica che farò per organizzarlo, ti dovrei piantare? Nah! Stai tranquillo, non ti libererai facilmente di me..” Poi si voltò verso Antonio e lo trovò immerso nei suoi pensieri, che fissava la strada che stava percorrendo e che probabilmente non aveva sentito una sola parola di quello che lei gli aveva detto.
L: “18 a 21! 18 a 21! Carabiniere Antonio Baldi! 18 a 21! 18 a 21!!” Imitò la voce che spesso li richiamava per un’emergenza mentre erano fuori di pattuglia.
A: “Cosa scusa?” Antonio sembrò riemergere in quel momento dai suoi pensieri.
L: “A che pensavi? Ho visto sai che non hai sentito nulla di quello che ti ho detto e che avevi lo sguardo perso in chissà che cosa..”
A: “Ehm, mi sono perso in alcuni ricordi..” Cercò di sembrare il più naturale possibile e poi cercò anche di sviare il discorso.. “Comunque cosa mi avevi detto?”
L: “Quali ricordi?” Laura però non si era lasciata convincere e aveva capito che cercava di nasconderle qualcosa.
A: “Di te e... Claudio. Di quella volta che sono venuto a Montepulciano con dei fiori per te e che ti ho trovata fuori in cortile con lui che vi parlavate e sorridevate. Poi di quella volta che sono rimasto un paio di giorni in caserma con voi e te hai provato a dirmi quello che sentivi per me ed io mi sono arrabbiato. Sono stato un vero stupido..”
Laura gli accarezzò la mano che era sopra il cambio e poi lo guardò.
L: “Alla fine stiamo insieme, è questo che conta.”
A: “E poi ora ci stiamo anche per sposare e stiamo per avere un bambino..”
L: “Infatti! Credo che non ci siamo più dubbi ormai, io voglio solo te al mio fianco, per sempre.”
Antonio era fermo ad un semaforo e quindi approfitto della situazione per sporgersi verso di lei e per scambiarsi un tenero bacio.
Quando diventò verde, continuarono il loro viaggio verso l’ospedale. Laura guardò l’orologio, le 10.23, forse ce l’avrebbero fatta e sarebbero arrivati in anticipo di qualche minuto.
L: “Sei emozionato?” In macchina era tornato il silenzio, entrambi erano persi nei loro pensieri, ma nessuno dei due sapeva che stavano pensando alla stessa cosa: quella prima ecografia.
A: “Si, emozionato, agitato, felice, preoccupato, fiero, ma più di tutto mi sento completo.”
L: “Anche io..”
Erano appena entrati dentro il parcheggio dell’ospedale e stavano cercando un posto per parcheggiare.
L: “Guarda lì, quel posto è libero ed è anche vicino all’ingresso. Meglio di così?”
Antonio parcheggiò dove gli aveva detto Laura e dopo che anche lei fosse scesa, chiuse la macchina ed insieme si diressero dentro all’ospedale. Andarono all’accettazione e la ragazza parlò tutto il tempo in spagnolo e solo Antonio riusciva a capire tutto quello che diceva, così lasciò parlare lui.
A: “Dobbiamo andare al primo piano.”
L: “Ok, andiamo allora..”
Salirono in ascensore e quando arrivarono al primo piano iniziarono a cercare la stanza che gli aveva detto la ragazza dell’accettazione, quando la trovarono si accomodarono nella piccola saletta d’attesa che si trovava lì davanti. In quella saletta c’erano 2 ragazze con un pancione enorme, probabilmente erano già avanti con i mesi, e poi c’erano altre 2 ragazze con una pancia appena visibile.
Dott.: “Julia Martinèz”
La ragazza entrò nella stanza e dopo circa 5 minuti uscì una dottoressa.
Dott.ssa: “Laura Flestero” L’accento italiano di quella dottoressa era abbastanza udibile.
Laura e Antonio entrarono nella stanza e videro che dentro c’erano altre due porte, così da poter fare due ecografie contemporaneamente.
Dott.ssa: “Io sono Cinzia, allora Laura, questa è la tua prima ecografia giusto?”
L: “Si..” Mentre pronunciava quella singola parola, un grande sorriso le illumino il viso e poi si girò verso Antonio ed incrociò il suo sguardo, che era incantato a guardarla.
Dott.ssa: “E deduco che sia il padre del bambino..”
A: “Si, Antonio Baldi, piacere.”
Dott.ssa: “Cinzia Salviati.”
Dott.ssa: “Allora direi che possiamo iniziare.. Laura, stenditi su quel lettino.”
L:  “Ok.” Laura fece come detto e quando Cinzia arrivò da lei con tutto il necessario, si era già tirata su la maglia.
C: “Allora, adesso ti metto questo gel e sentirai un po’ di freddo, ma tranquilla, è normale.. Comunque, con questa ecografia riusciremo a vedere se la gravidanza è iniziata bene davvero e così escludiamo che sia una gravidanza extrauterina, poi riusciremo a sapere lo stato di salute dell’embrione, riusciremo a vedere se ci sono più embrioni e poi accerteremo la data presunta del parto. Pronta?”
Laura strinse la mano di Antonio, che le era affianco e si scambiarono uno sguardo, poi Laura si voltò verso Cinzia e con un sorriso le rispose di si.
Cinzia iniziò a metterle il gel sul ventre e poi indicò una figura che stava comparendo sul piccolo schermo davanti a loro.
C: “Ciao piccolo! O ma ci sei anche te! Ciao piccoli!” Cinzia si voltò verso Antonio e Laura e gli annunciò che Laura era incinta di due bambini.
A: “Oddio due!” Antonio strinse la mano di Laura e mentre si guardarono una lacrima di gioia scese sul viso di entrambi.
L: “Dottoressa è sicura di quello che dice? E’ sicura che siano due?” Laura continuava a piangere, si asciugava la guancia col palmo della mano e subito dopo scendeva una nuova lacrima.
C: “Certamente Laura! Vedi quei due puntini lì sullo schermo? Ecco, quelli sono i cuoricini dei vostri bambini.” Ormai Cinzia era abituata a quelle situazioni, ma la dolcezza di Laura l’aveva colpita.
A: “Amore dai non piangere!” Pure lui aveva gli occhi ancora lucidi.
L: “Ma... se ti sei commosso... anche tu...!”  Laura si voltò verso di lui con un sorriso e con altre lacrime di gioia che le  rigavano il viso.
A: “Non sia mai che me ne lasci passare una! Ha visto dottoressa quanto è testarda questa ragazza?” Appena aveva sentito la risposta di Laura era scoppiato a ridere e la dottoressa e Laura fecero lo stesso.

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Capitolo 33
*** Proposte ***


C: “Allora ragazzi, la data ipotetica per il parto è verso metà Giugno. Comunque questa prima ecografia è stata così presto per precauzione, dopo l’incidente non si può mai dire. Però è tutto perfetto, anzi è meglio di come vi aspettavate, no?”
L: “Si certo! Ho un solo dubbio..”
C: “Dimmi Laura, sono qui apposta..”
L: “Dopo domani avrei l’aereo per tornare in Italia e non so se posso prenderlo...”
C: “Ovviamente, puoi tornare a casa senza problemi...”
L: “Perfetto, grazie!”
C: “Figurati. Vi auguro buon viaggio e di essere felici!”
A: “Arrivederci dottoressa e grazie per tutto.”
C: “Arrivederci Antonio.”
L: “Arrivederci Cinzia..”
C: “Ciao Laura, ah per qualsiasi cosa chiamami quando vuoi!”
L: “Se vuoi ti lascio il mio numero, così quando vieni in Italia mi chiami e magari ci troviamo e così ti presenterò anche la mia famiglia.” E dopo quelle parole si accarezzò il ventre.
C: “Sarà fatto, ciao.”
Laura e Antonio tornarono alla macchina per ma no e continuando a parlare dei loro bambini.
A: “Ma ti immagini? Due bambini! Che meraviglia!” Antonio strinse ancora di più la mano a Laura.
L: “Due piccoli Baldi, ancora non ci credo. Comunque che ne dici se ora andiamo da Roberto e Francesca? Così sentiamo cosa le hanno detto!”
A: “Che bella idea, andiamo subito! Così gli facciamo anche una sorpresa!”
Salirono in macchina e si diressero verso casa di Roberto..
A: “Eccoci arrivati!” Antonio scese dalla macchina e proprio in quel momento gli suonò il telefono.
A: “Amore vai avanti, che io rispondo..”
L: “Ok..”
Lui rispose senza guardare il numero e rimase sorpreso quando la voce dall’altra parte del telefono lo salutò. Appena sentì quella voce e la riconobbe, il suo cuore perse un colpo. Era da tantissimo tempo che non la sentiva e adesso che la risentiva le ritornarono in mente tutti i ricordi loro.
Ragazza: “Antonio? Ci sei?” La voce della ragazza divenne un po’ preoccupata quando notò che lui non rispondeva.
A: “Mia! Da quanto tempo! Non sai quante cose ho da raccontarti!”
M: “Fratellone! Dimmi tutto..”
A: “Eh, non mi piace dire certe cose per telefono, per Natale torni a casa?”
M: “A casa? Dai nostri... ehm.. genitori..?” Mia sapeva dei suoi problemi con i loro genitori e tutto si aspettava, tranne sentire Antonio definire la casa di Eleonora: casa. Come se fosse la cosa più naturale del mondo.
A: “Si da mamma e papà!” Antonio aveva percepito lo shock di Mia quando lo aveva sentito definire casa, quella che per lui neanche quando ci viveva era stata davvero una casa.
M: “Mamma e papà? Chi sei? Cosa ne hai fatto di mio fratello?” Mia ora era davvero sotto shock. Antonio che chiamava Eleonora e Massimiliano, mamma e papà? Era giunta alla conclusione che probabilmente la stava prendendo in giro.
A: “Sono serio sorellina! Torni per Natale si o  no?”
M: “Torno si, sto in Italia due settimane e poi torno in Inghilterra.. Comunque mi mette agitazione tutta questa urgenza, mica devi dirmi che sto per diventare zia!” Mia scoppiò a ridere, mentre Antonio rimase in silenzio.
M: “Stavo scherzando fratellone, dai su! Non arrabbiarti, era uno scherzo!”
A: “Mia ora devo andare, sono ancora in Argentina.. Allora ci vediamo a Natale, un bacione!”
Antonio si era un po’ agitato, non si ricordava dell’innata capacità che aveva Mia di leggergli dentro.
M: “Va bene fratellone! Comunque non me la racconti giusta, io e te dovremo parlare.. Ciao Antonio!”
A: “Ciao Mia.”
Lui stava per entrare dentro casa di Roberto, quando la porta si aprì di punto in bianco e si schiantò addosso ad Laura. Lui la blocco e l’abbracciò.
L: “Oh mi scusi, non l’avevo vista.”
Entrambi scoppiarono a ridere trasportati dai ricordi.
A: “Perché stavi uscendo?”
L: “Volevo vedere perché ci mettevi tanto..”
A: “Non indovinerai chi mi ha appena chiamato!”
L: “Morri? Giacomo? Gabriele?”
A: “Mia, mi ha detto che per le vacanze di Natale torna in Italia e così organizzeremo un pranzo noi e le nostre famiglie e cos’ gli daremo la bellissima notizia!”
L: “Natale? Un altro mese e mezzo?”
A: “No hai ragione, allora lo diremo a Mia tra un mese e mezzo, alle nostre famiglie glielo diremo appena torniamo, ok?”
L: “Ok va bene, io direi che dovremo organizzare una cena tutti assieme..”
A: “Certo amore, come preferisci.. Però io ho avuto un’ idea..”
L: “E sarebbe?” Laura vide che negli occhi di Antonio era passata una luce strana, una luce felice, forse anche eccitata..
A: “E’ una cosa ovvia, visto che ci stiamo per sposare e che stiamo per diventare una famiglia.. Appena torniamo in Italia vorrei che iniziassimo a cercare una casa per noi. Te vorresti venire a vivere con me?”
L: “Certo che si amore!” Laura gli buttò le braccia al collo e lo baciò. Quel bacio fu all’inizio dolce e poi sempre più intenso, fino a quando lui non l’allontanò dolcemente.
A: “Amore ti prego, però così mi fai passare la voglia di andare a salutare Francesca e Roberto..”
Laura rise.
L: “Dai vieni và. Mi sa che è meglio si che entriamo!”
In quel momento entrarono in casa per mano.
R: “Antonio!  Pensavamo che non volevi neanche salutarci!”
A: “Ciao Roberto!” Fece finta di non sentire nemmeno quello che l’amico gli aveva detto.
A: “Ciao Francesca!!” Salutò Francesca alzando la voce, visto che lei era in cucina a prendere dell’acqua.
Francesca uscì in quel momento con un vassoio, quattro bicchieri e una bottiglia d’acqua.
F: “Ciao Antonio. Come stai?”
A: “Mai stato meglio..”
F: “E allora cosa vi hanno detto? Come procede la gravidanza? Laura non ci ha voluto dire niente, voleva aspettare che entrassi..”
A: “Beh, siamo soddisfatti! E voi?”
Quella risposta così vaga aveva messo un po’ in allarme sia Francesca che Roberto.
R: “Come soddisfatti?”
Laura che era rimasta sempre in silenzio da quando era entrata con Antonio, scoppiò a ridere.
L: “Vi stiamo prendendo in giro! E’ andata benissimo. Aspetto due gemelli che sono sani come pesci. Hanno detto che abbiamo fatto l’ecografia un po’ prima dei solito per l’incidente che abbiamo avuto. A voi che hanno detto?”
F: “Anche la mia gravidanza procede bene, aspetto un bambino e dovrei partorire agli inizi di Giugno.”
L: “Fantastico! Noi però abbiamo un'altra notizia, dopo domani abbiamo l’aereo per tornare in Italia, preferiamo finire lì le ferie.. Voi?”
R: “Noi preferiamo star qui un'altra settimana, poi torniamo..”
A: “Ok, comunque domani a pranzo siete invitati da me, a casa mia, non a quella di Mia.. Ti ricordi dov’è Rob?”
R: “Certo! E ci saremo sicuramente!”
L: “Benissimo, allora noi adesso andiamo, a domani. Ciao!”
F: “Ciao ragazzi, a domani!”

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Capitolo 34
*** Una seratina speciale ***


Dopo aver invitato Roberto e Francesca per l’indomani, pranzarono e dopodiché andarono a casa.
L: “Antonio, non sarebbe meglio iniziare subito a far le valigie?”
A: “Laura abbiamo anche domani e poi te non devi affaticarti..”
Laura scoppiò in una fragorosa risata.
A: “Che hai da ridere?” Ogni volta che lei rideva o soltanto sorrideva, faceva sorridere anche lui.
L: “Tu davvero credi che nei prossimi mesi starò ferma? Non ti facevo così ingenuo.” E detto questo gli si avvicina sorridendo e si scambiano un tenero bacio.
A: “Comunque io avrei un’altra idea per il pomeriggio..” Ed i suoi occhi guardarono Laura con un’espressione piuttosto maliziosa.
L: “E sarebbe? Non dirmi che vuoi già portarti avanti per il pranzo di domani!” Lei invece fece finta di cadere dalle nuvole, ma allo stesso tempo non riuscì a trattenere un sorriso.
A: “Non ti facevo così ingenua.” Quell’espressione non si era torta dai suoi occhi, anzi l’aveva anche abbracciata e la stava conducendo verso il divano.
L: “Non citarmi! C’è il Copyright su quella battuta!” E con quella frase sciolse l’abbraccio e iniziò a correre per la casa. Antonio la rincorse e dopo aver salito le scale, notò che la porta della loro camera da letto era aperta. Si avvicinò cercando di fare il meno rumore possibile e poi entrò, ma non vide nulla. Andò verso il letto e poi sentì qualcuno che lo abbracciava da dietro.
L: “Hai perso. Lo sai che se fossi un carabiniere, saresti veramente pessimo!” Gli fece una linguaccia e poi posò un bacio sul suo collo.
Antonio si girò verso di lei e la riabbracciò.
L: “Guarda che dico seriamente. Se ci fosse stato un ladro? Secondo me è la vecchiaia, ormai hai i tuoi anni!” Un'altra linguaccia, però stavolta fu seguita da un risolino.
A: “Non centra la vecchiaia. E’ solamente colpa tua.” Un altro bacio a stampo e lui incominciò a portarla verso il letto.
L: “Colpa mia?” Quella affermazione l’aveva prese un po’ in contro piede e per un momento un lampo di confusione attraversò i suoi occhi.
A: “Mi hai distratto te, ogni volta che sto con te abbasso la guardia.”
Laura non sapeva più come rispondere, era colpita dalla tranquillità e dalla naturalezza con cui Antonio le aveva detto quelle parole. Una lacrima di gioia rigò il suo viso e abbracciò nuovamente Antonio.
A: “Ehi, che succede?” Lui era riuscito ad intravedere le lacrime rigarle il viso e ripensando a ciò che aveva detto, non ci trovò nulla di male.
Laura non aveva ancora risposto, continuava solamente ad abbracciarlo e stringerlo forte.
A: “Laura? Ho detto qualcosa che non và?”
Antonio continuò a stringerla e ad accarezzarle i capelli fino a quando non la sentì calmarsi.
A: “Ora mi dici che ti succede?”
L:  “Sono felice. Mi hanno molto colpito le tue parole..”
A: “E allora perché piangi?”
L: “Queste sono lacrime di gioia, di felicità, di amore..”
Antonio la guardò e la baciò, poi annullò la distanza tra loro e il letto e facendo molta più attenzione del solito, si lasciarono andare alla passione.
Verso le 18.00 Antonio si svegliò e rimase a guardare Laura dormire per qualche minuto, dopodiché facendo il più piano possibile, prese il suo cellulare e le scattò una foto.
Poi scese di sotto e gli venne un’ispirazione per prepararle un’ottima cenetta, sperando che non le venissero le nausee.
Arrivarono le 19.20 e Laura si svegliò, aveva dormito circa 4 ore e un profumo di cioccolato l’avvolse. Si alzò dal letto e si diresse in cucina. Trovò Antonio che era ai fornelli e dal forno proveniva un ottimo profumo di biscotti al cioccolato.
L: “Mmm, cioccolato!”
A: “Ma buonasera, dormito bene anche se per poche ore?”
L: “Molto bene, solo che ho una fame!”
A: “Due minuti e la cena è servita!”
Dopo un paio di minuti, lui le servì la cena e tra chiacchiere e battute spazzolarono via tutto. Ben presto arrivò il tempo del dessert: biscotti ricoperti di cioccolato e biscotti con gocce di cioccolato.
L: “Beh sai cucinare anche bene, sei proprio un uomo da sposare! Beata chi ti sposa!”
A: “Ma lo sai che forse la conosci?”
L: “No! Non mi dire!”
Entrambi scoppiarono a ridere e mentre Antonio finiva di sistemare i piatti in lavastoviglie, Laura andò a sedersi sul divano.
A: “Stai male?”
L: “No no, solo che il profumo del detersivo per i piatti mi ha fatto venire un po’ di nausea, ma sta già passando.”
A: “Beh allora, adesso rimaniamo di qua a mangiarci i biscotti che ho preparato e ci guardiamo anche un film. Ti va?”
L: “Certo! Solo che in questo momento non avrei proprio voglia di un film romantico..”
A: “Che film vorresti vedere?”
L: “Fast & Furious!”
A: “Fast & Furious?”
L: “Si, non so perché, ma stasera avrei proprio voglia di vederne uno..”
A: “Non sai che stai parlando con un patito di Fast & Furious!”
L: “Anche io li adoro! Solo che sarà più di un anno che non ne vedo uno..”
A: “Fantastico! E quale vorresti vedere?”
L: “Il primo! Ti va?”
A: “Certamente!”
Lui si alzò e si diresse verso la libreria dove erano riposti tutti i DVD di Mia e dopo una breve ricerca, mise su il film e ritornato al divano ad accoccolarsi con Laura al suo fianco, premette Play.
Il film partì e loro iniziarono a guardarlo e in contemporanea terminarono anche tutti i biscotti che Antonio aveva preparato.
L: “Sarà, ma la velocità è proprio affascinante. Non trovi?”
A: “Ah, allora è per questo che guidi come una pazza.”
L: “Per prima cosa non è vero e poi se ti riferisci a quella volta che stavamo tornando in caserma dopo che eravamo stati al museo, era sbucato fuori un cane all’improvviso e sono stata costretta a sterzare.”
A: “Beh, però devi ammettere che se avessi guidato un po’ più piano, magari ci saremo risparmiati una litigata e una gomma bucata.”
L: “Va bene, ok.” Non ne era del tutto convinta, ma non voleva rovinare quella serata così speciale per una vecchia stupidaggine.
Finirono di trascorrere la serata abbracciati sul divano, a punzecchiarsi e a guardare il resto del film che entrambi adoravano.

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Capitolo 35
*** Ritorno ***


Era passata anche la loro ultima settimana in Argentina ed oggi Antonio, Laura, Francesca e Roberto dovevano tornare in Italia. Dopo qualche ora di volo, atterrarono all’aeroporto Amerigo Vespucci di Firenze e dopo aver preso le valigie si diressero tutti e quattro assieme verso l’uscita.
Lì incontrarono Giacomo con altri due uomini, un maresciallo ed un tenente.
Giacomo gli fece l’occhiolino stando attento a non farsi vedere dagli altri due e poi iniziò a parlare.
G: “Buonasera ragazzi, innanzi tutto voglio presentarvi il maresciallo De Angelis e il tenente Gabrieli. Il maresciallo è l’attuale comandante della stazione di Città della Pieve, mentre il tenente ha preso il comando della stazione di Firenze durante l’assenza del maresciallo Bianchi.”
De Ang.: “Salve a tutti... Baldi, è un piacere riverla..”
L, F e R: “Maresciallo!” E si misero sull’attenti.
A: "Maresciallo, il piacere è tutto mio.." Ed anche lui si mise sull'attenti.
De Ang.: “Comodi ragazzi.. Siamo venuti fin qui perché abbiamo saputo delle due gravidanze.."
Gabrieli: "Ma preferiremo parlarne in un luogo più consono..”
R: “Certamente, se volete possiamo andare a casa mia, dista solo un quarto d’ora da qui..”
Gabrieli: “Va bene maresciallo andiamo.. Se non le dispiace maresciallo Contini, potremmo andare solamente io ed il maresciallo De Angelis con il maresciallo Bianchi?”
G: “Si, non si preoccupi; non c’è nessun problema. Maresciallo Bianchi, noi la seguiamo.”
Detto questo Roberto, il tenente Gabrieli ed il maresciallo De Angelis salirono sull’altro di quest’ultimo, mentre Antonio, Laura e Francesca salirono sull’auto di Giacomo. Appena saliti Giacomo fece un sonoro sospiro e poi scoppiò a ridere sotto lo sguardo perplesso degli altri tre.
G: “Antonio dovevi vedere la tua faccia, quando hanno nominato la gravidanza hai serrato la mascella e hai incenerito con lo sguardo De Angelis! Stavo per mettermi a ridere!”
A: “Guarda, io quello lì non l’ho mai sopportato! Da quando ve ne siete andati, la caserma non è più la stessa!”
G: “Si certo! Immagino che quello che ti manca più di tutti sono io e non qualcun'altra magari seduta nel posti dietro in questo momento!”
Francesca e Laura risero e dopo aver visto Antonio arrossire anche Giacomo si unì a quella risata..
L: “Dai Giacomo, ora parliamo di cose serie.. Come l’ha presa Morri questa storia?”
G: “Sono sincero con voi, perché vi voglio bene come se foste miei fratelli.. Non si arrabbiato con Francesca, lei ha solo avuto la grande fortuna o sfortuna di trovare l’uomo della sua vita durante la missione, ma con te Laura si è un po’ arrabbiato; dopo quello che ti aveva detto..”
Antonio seguì tutta la conversazione, ma l’ultima frase non l’aveva capita. Cosa le aveva detto Morri che lui non sapeva?
A: “Perché? Che ti aveva detto?” le chiese girandosi verso di lei e guardandola dritta negli occhi.
Laura ricordava chiaramente le parole di Morri: "estremamente pericoloso per lui e per te!"
L: “Beh mi aveva detto che mi mandava in missione perché sapeva che ero brava e che dovevo stare molto attenta con te, perché poteva essere estremamente pericoloso sia per te che per me. E solo ora capisco a pieno le sue parole, non parlava solo del rischio fisico che affrontavamo, ma anche di un eccessivo coinvolgimento emotivo; ma questi sono i miei bambini e non rinuncerò a loro per nulla al mondo!”
G: “Aspetta, come i miei bambini?” si intromise Giacomo.
L: “Aspetto due gemelli..”
G: “Cosa!? Oddio che notizia fantastica! Congratulazioni!”
L: “Grazie!” Ogni volta che si parlava dei suoi bambini un enorme sorriso si faceva spazio fra le sue labbra.
G: “Beh, congratulazioni anche a te futuro papà!” disse dando una pacca sulla spalla ad Antonio.
A: “Grazie Giacomo..” gli rispose lui sorridendogli.
G: “Francesca e te che mi dici? Ho sentito che te sei di una settimana e mezza più avanti di Laura... Scusate la battuta, ma vi siete proprio datti da fare in quelle due settimane!”
L: “GIACOMO!!”
G: “Scusate, ma....”
L: “MA NIENTE!! BASTA!!”
Giacomo e Antonio ridevano come due matti mentre Laura e Francesca li guardavano in silenzio, la prima probabilmente gli avrebbe voluti uccidere, mentre la seconda non si scompose e fece solamente un sorriso imbarazzato.
G: “Beh, ok basta.. Comunque Fra, raccontami un po’ di te..”
F: Allora, io aspetto un solo bambino e si, sono circa 10 giorni più avanti di Laura..”
G: “E con i vostri genitori ne avete parlato?”
Antonio, che in quel momento stava bevendo da una bottiglietta dell’acqua, quasi si soffocò.
G: “Deduco dalla reazione di Antonio e dal vostro silenzio che no, non glielo avete detto..”
L: “Per ora no, ma la settimana prossima, visto che è Natale, come regalo glielo diremo..”
F: “Anche io e Roberto abbiamo deciso così..”
G: “Si, credo sia la soluzione migliore... Ecco, mi sa che siamo arrivati.”
Davanti a loro comparve una bellissima villetta bianca immersa in un enorme giardino. La località era di campagna, molto tranquilla e poco distante dalla città, cosicché si possa raggiungere Firenze in una decina di minuti.
I ragazzi parcheggiarono, scesero e si diressero verso la porta d’ingresso ma prima che Roberto l’aprisse questa si aprì da sola ed una ragazza mora ed alta saltò fra le braccia di Roberto.
R: “Katia! Oh mio dio quanto tempo!”
K: “Rob! Mi sei mancato tanto! Tranquillo, ci ho pensato io alla casa e difatti guarda che meraviglia, meglio ancora di come l’hai lasciata!”
Una persona che finse un colpo di tosse li distò da quel momento così intimo.
Francesca intanto guardava furiosa quella ragazza e poi Roberto e allo stesso tempo si accarezzava il ventre ancora piatto. Questa cosa non sfuggì a Laura, che le prese una mano e la guardò dritta negli occhi come per cercar di calmarla e di poco ci riuscì.
R: “Scusate, lasciate che vi presento.. Lei è Katia, Katia Bianchi.”
Gli occhi di Francesca si ridussero a due fessure ed erano stracolmi di rabbia e allo stesso tempo di paura.
L: “Tua.. tua.. tua moglie?” balbettò e mentre pronunciava quelle parole sentì la mano di Francesca che la strinse di più.
K: “Macché! Io sono sua sorella!” e scoppiò in una fragorosa risata seguita da Roberto e dal tenente Gabrieli.
Gabrieli: "No, lei è mia moglie!"
La mano di Francesca mollò la presa di quella di Laura e finalmente si rilassò del tutto.


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Angolo autrice:
Chiedo scusa per i quasi due mesi di assenza, ma eccomi tornata col seguito di questa storia! Ora finalmente sono tornati a casa dalla missione, ma le cose saranno tutte rose e fiori come sperano? Per saperlo dovrete aspettare il seguito! Colgo l'occasione, per ringraziare anche tutte le persone che hanno messo questa storia fra le preferite, le seguite o quelle da ricordare e ringrazio anche tutti quei lettori silenzioni che la seguono. Per favore fatemi sapere cosa ne pensateee:) Bacioni Giada

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Capitolo 36
*** Caserma dolce caserma ***


I ragazzi discussero a lungo per la questione dei figli che aspettavano Laura e Francesca, ma la cosa che a Laura e ad Antonio risultava più strana era la presenza di Giacomo lì; perché non c’era Morri?
Alla fine, dopo due lunghe ed estenuanti ore di conversazione venne deciso che sarebbero potute entrate in maternità anticipata o che se volevano, avrebbero potuto rimanere in caserma a svolgere lavoro d’ufficio. Francesca accettò subito quella proposta, lei era una ragazza attiva e non sarebbe di certo riuscita a non far nulla per i prossimi mesi; cosi come Laura, ma prima che pure lei potesse parlare, Giacomo la interruppe sul nascere.
G: “Se posso permettermi Laura, sarebbe meglio che prima di prendere una qualsiasi decisione, tu ne parlassi prima con Morri; perché anche lui vorrebbe parlarti..”
Quella frase la confuse ancora di più, ma preferì seguire il consiglio di Giacomo e dopo i saluti; Giacomo, Laura, Francesca e Antonio tornarono a Montepulciano.
L: “Ah! Caserma dolce caserma! Sai, un po’ mi è mancata!”
G: “Anche voi ci siete mancate..” le rispose Giacomo con un sorriso.
Appena entrati andarono subito nell’ufficio comune cosicché potessero salutare tutti..
G: “Ragazzi, guardate un po’ chi si rivedere!”
Tutti le salutarono con degli abbracci e con molte domane e alla fine fu il turno di Sonia che si fiondò subito fra le braccia delle amiche con un enorme sorriso.
S: “Non sapete che felice che sono di rivedervi! Non è proprio il massimo essere l’unica donna qui!”
L: “Come l’unica donna?”
S: “Eh sì, Stefania si è trasferita e quindi qui ci sono rimasta solo io!”
“Come solo tu! Ed io scusa?”
E dopo aver sentito quella voce due braccia avvolsero le spalle di Francesca e Laura.
F: “Ciao Monica!”
M: “Francesca, bentornata!”
L: “Monica!! Ci sei mancata così tanto! La prossima volta ti portiamo con noi, così ci darai una mano a casa!”
M: “Anche voi mi siete mancate ragazze, ma ho avuto un’ottima aiutante, Tina è venuta spesso qui mentre voi non c’eravate.. Lei diceva che lo faceva per aiutarmi, ma io sono sicura che invece lo faceva per aver notizie su di te, Laura. Ti vuole un gran bene!”
A quelle parole Laura quasi si commosse e si strinse alla donna ancora più forte.
L: “Dai non dire così! Che senò mi metto a piangere! Sono pur sempre incinta!”
A quelle parole gli altri si ammutolirono ed iniziarono a fissarla, prima osservavano attentamente il viso e poi la pancia, cercando di scorgere qualche “arrotondamento”.
C: “No!! Sei in dolce attesa?” chiese Romanò incredulo.
C: “Beh, immagino che Antonio sarà il padre quindi!” Continuò poi.
A: “Beh si Romanò, e chi senò!”
G: “Si, ma non solo Laura, anche la nostra Fran aspetta un bambino!”
Tutti rimasero ancora più scioccati ed ora tutti i loro sguardi erano puntati su Francesca che stava avvampando sempre di più.
L: “Ma non ve lo avevano detto Giacomo e Morri?”
Cl: “Eh no, ogni volta che si chiedeva di voi sembrava di aver fatto una domanda su una missione importantissima e segretissima della CIA!”
 “Perché loro erano in missione, Petri!” disse una voce alle loro spalle.
F e L: “Comandante!”
Morri: “Ragazze, bentornate!”
F e L: “Grazie!”
Morri: “Buongiorno Antonio..”
A: “Maresciallo!”
Morri: “Laura per favore puoi venire nel mio ufficio?”
L: “Certamente, la seguo”
Giacomo, Sonia e Morri si scambiarono uno sguardo e fu in quel momento che Antonio si ricordò della strana chiamata che aveva sentito tempo fa fra Sonia e Morri e la cosa non lo tranquillizzò affatto, anzi si convinse che quei tre stavano nascondendo qualcosa e che lui doveva assolutamente scoprire cosa.
E così i due si incamminarono verso l’ufficio del Comandante, ma quest’ultimo non sembrava molto contento, c’erano forse guai in vista?
Nel frattempo Claudio si lasciò scappare un commento a voce un po’ più bassa del normale, ma comunque ben udibile a tutti.
Cl: “E certo, però anche loro stare più attenti no eh?”
Federico gli tirò una gomitata e Antonio si girò verso  di lui fulminandolo con lo sguardo. E se gli sguardi potessero uccidere, Claudio di sicuro sarebbe morto.
A: “Non l’abbiamo mica fatto apposta!” Sbottò Antonio irritato.
A: “Ma comunque non ce ne pentiamo!” Continuò subito dopo.
Claudio cercava sostegno in qualcuno, ma su ogni persona in cui posasse lo sguardo, gli sembrava che tutti fossero dalla parte di Antonio e così si arrese all’evidenza e si scusò.
G: “E tu Francesca! Raccontagli un po’ del tuo bel maresciallo!” disse Giacomo cercando di alleggerire quella situazione di tensione che si era creata.
C: “E’ vero! Eri fidanzata e non ci hai detto nulla?” chiese un Romanò un po’ offeso.
F: “No, io l’ho conosciuto in Argentina ed anche se vi sembrerà prematuro quello che abbiamo fatto, secondo me invece è stata la cosa migliore..”
Sonia le sorrise ed annuì alle parole dell’amica, perché anche lei la pensava così. Gli altri invece guardarono Francesca con un misto di tenerezza e stupore, perché lei non era mai stata così estroversa e diretta  e questo gli stupì, e non poco.
E fu in quel momento che sentirono Laura urlare un “COSA!?!?” dall’ufficio di Morri e così tutti si ammutolirono e iniziarono a fissare quella porta con un certo nervosismo, ma di sicuro il più nervoso di tutti era Antonio.

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Capitolo 37
*** Corso ***


Dopo l’urlo di Laura, Morri cercò di calmarla dicendole che era stata una decisione del Comando e che non l’ha presa lui.
Ma la domanda che frullava nella testa di tutti gli altri che erano nell’ufficio comune era: “Cosa stava succedendo lì dentro?”. Giorgio si avvicinò verso l’ufficio  di Morri per cercar di sentir meglio e Romanò lo seguì. Antonio nel frattempo era rimasto paralizzato, dopo aver sentito l’urlo di Laura e dentro di lui sentiva la tensione e la preoccupazione stavano salendo alle stelle.
Laura uscì in quel momento dall’ufficio con le lacrime agli occhi e appena arrivata nel corridoio si voltò verso Antonio e lo guardò con estrema tristezza. Lui appena incontrò il suo sguardo, scattò verso di lei; ma Laura lo guardò per un altro secondo e poi scappò via verso le camerate.
Proprio mentre Laura scappava via, uscì Morri dal suo ufficio e Antonio lo raggiunse.
A: “Mi scusi, ma che cosa è successo?”
M: “Antonio... Quello che ci siamo detti io e Laura è una cosa che riguarda solo lei e per questo deve dirti lei cosa è successo.”
A: “Ok, ma non so se si rende conto che lei stava piangendo! E in due anni non l’ho mai vista piangere e diciamo che all’inizio non sono stato proprio un santo con lei! Quindi la cosa deve averla scombussolata parecchio!”
M: “Antonio.. Va da lei, dovete parlare.”
E così fece: corse verso le camerate, più precisamente verso le camerate delle ragazze e dopo aver bussato alla porta, aspettò che Laura gli aprisse. Dopo una decina di secondi la porta si aprì rivelando una Laura con gli occhi arrossati dal pianto, il mascara e la matita colati e i segni delle lacrime scese sulle guance.
L: “Vi...vieni..”
Aveva la voce rotta dai singhiozzi e ad Antonio gli si spezzava il cuore a vederla così, anche se era solo la prima volta che la vedeva piangere..
A: “Laura mi dici che cosa è successo? Ti prego! Non riesco a vederti così!”
Lei non gli rispose, ma si limitò solamente a buttargli le braccia al collo e a cercare di nascondere il suo viso sul suo petto, mentre Antonio le carezzava la schiena ed i capelli.
L: “Io.. io non... volevo”
A: “Non volevi cosa?”
Lei provò a parlare nuovamente, ma non ci riuscì ed iniziò a singhiozzare più forte. E più forte lei singhiozzava, più forte Antonio la stringeva a sé e cercava di calmarla..
A: “Shh, dai vieni qui..” E se la sistemò sulle gambe, come si faceva con i bambini..
Dopo un po’ Laura si calmò e smise di piangere, riuscendo così a parlare di nuovo.
L: “Io non volevo scappare via così, prima.. Scusa”
A: “Non mi interessa, ora ci sono io qui.. Raccontami tutto, vuoi?”
L: “Si.. Allora, all’inizio Morri mi ha chiesto della missione, io gli ho raccontato dell’arrivo in Argentina, di quando abbiamo conosciuto Tamirazzo, di quando lui ci aveva dato l’incarico di trasportare la droga, della sua cattura e del nostro incidente.. Così lui mi ha chiesto del bambino ed io gli ho detto che grazie a Dio non lo avevamo perso ne io che Francesca, che poi entrambe abbiamo fatto la prima ecografia e che era tutto apposto e che noi abbiamo scoperto che io aspetto due gemelli. Poi mi ha chiesto del nostro incontro con Giacomo, De Angelis e Gabrieli e poi mi ha detto che doveva darmi una notizia..”
Detto ciò chiuse gli occhi, non riusciva più a guardare Antonio negli occhi.
A: “Quale notizia? Laura sto iniziando a spaventarmi seriamente!”
Laura continuava ad avere lo sguardo basso, non riusciva a tener testa al suo sguardo, lo sapeva.
L: “Devo partire..”
A: “Si lo so, dobbiamo andare a Siena dai tuoi e a Roma  dai miei; per dirgli della cena che terremo per annunciarli il nostro matrimonio e la tua gravidanza..”
L: “No, io devo partire, ma da sola..”
A: “Cosa? Da sola? Perché?”
L: “Prima della missione,avevo deciso di cercar di portare avanti la mia carriera. Così, mentre te eri in Argentina, io cercavo di ottenere un posto per un corso per diventare vice-brigadiere e poi avrei chiesto un trasferimento nelle vicinanze di Città della Pieve appena te fossi tornato. Ma Di Chiara mi disse che secondo lui non era il momento adatto, che senò la caserma perdeva troppo organico e che però avrei comunque potuto far domanda e vedere cosa ne diceva il Comando, e così feci, ma non ottenni mai risposta.. Poi arrivò la missione, il  nostro rincontro e tutto il resto e a dir la verità mi ero anche scordata di quella domanda.. Ma prima, in ufficio, Morri mi ha detto che ero stata accettata e che dopo aver visto come si è svolta la missione, lui è stato chiamato da Roma e gli hanno detto che merito quel posto e che entro domani devo presentarmi lì per il corso.”
A: “Quindi domani parti per Roma..”
L: “Dovrei, ma se te mi dici di rimanere, io rimango qui, per te.”
Antonio sentite queste parole le prende il viso fra le mani e poi incominciò a parlarle.
A: “Laura, ascolta.. Abbiamo ancora una settimana di “vacanza”, quindi io domani verrò con te a Roma e ci starò per tutta la settimana, così ti farò visitare la città e poi potremmo anche passare dai miei.. Ma io mai e poi mai ti farò rinunciare alla tua carriera, sei giovane e bella e devi costruire il tuo futuro e qualsiasi scelta tu faccia, io sarò sempre con te!”
Sentendosi dire quelle parole, Laura si commosse.
L: “Maledetti ormoni!”
Antonio rise e la strinse a sé come se fosse una bambina, poi le accarezzò il ventre ancora piatto ed infine si scambiarono un lungo e tenero bacio.
L: “Davvero vuoi venire con me?”
A: “Ovviamente, credi davvero che ti lascerei lì da sola! Ma stai scherzando?”
L: “Che stupido che sei! Comunque che ne dici domani allora se prima di andare a Roma passiamo dai miei?”
A: “Dai tuoi?”
L: “Si, dalla mia famiglia a Siena.. Potremmo partire domani mattina alle 08.30, andare a Siena dai miei, parlare con loro e poi ripartire per Roma.. Così prendiamo due piccioni con una fava. Che dici?”
A: “Ottima idea! Ma non è che tuo papà mi ammazza? Non so se ti ricordi il nostro primo incontro..”
L: “Ma va! Mio papà ha sempre e solo voluto la mia felicità, quindi deve capire che tu lo sei, che voi lo siete.” E mentre parlava mise la mano sopra quella di Antonio che si trovava ancora sul suo ventre..
A: “Speriamo! Comunque ora che facciamo? Hai fame?”
L: “Si molta, che ne dici se andiamo a mangiare fuori e poi te vai a fare le tue valigie ed io le mie?”
A: “Dico che è un’ottima idea! Vedo che gli ormoni hanno un ottimo effetto celebrale su di te!”
Laura rise e poi lo spintonò fuori dalla sua camera, appena usciti si rigirò e chiuse la porta. Poi raggiunse Antonio sulle scale ed insieme uscirono dalla caserma cercando di non farsi vedere da nessuno; ma non sapevano che Sonia e Francesca si erano appostate vicino alla porta della camerata femminile e che avevano sentito tutto e ora, da una finestra, li stavano guardando sorridendo.

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Capitolo 38
*** Presentazioni ufficiali ***


Era tutto pronto, le valigie erano in macchina, l’informativa con il nome della ragazza che sostituirà Laura era arrivata e solamente Morri lo conosceva, la colazione era stata fatta e tutti i colleghi stavano salutando Laura nel cortile della caserma. Ad un certo punto si sentì un’auto parcheggiare, ma nessuno fece molto caso alla figura femminile che si stava avvicinando a loro, fino a quando Sonia non emise un gridolino di gioia e corse verso quella ragazza. Appena anche Antonio, Romanò e Mura si girarono per guardare chi era arrivato, rimasero letteralmente spiazzati. Paola Vitali era a pochi metri da loro che stava abbracciando Sonia e appena dietro di lei si trovava Andrea Ferri, che teneva per mano un bambino di circa 2 anni e mezzo.
Romanò: “Paoletta, sei te?”
P: “In carne ed ossa!”
Romanò: “Fatte abbraccià!”
Così dopo che Sonia si staccò da Paola e andò a salutare Ferri, arrivò Romanò.
P: “Antonio? Ma sei proprio te?”
A: “Brigadiere!”
P: “Non hai ancora imparato a chiamarmi Paola e a darmi del tu?”
A: “Va bene, ciao Paola..”
P: “Molto meglio!” E poi si abbracciarono.
A: “Capitano! E’ un piacere rivederla!”
Ferri: “Piacere mio Baldi!”
Romanò: “Quindi sei te che sostituirai la nostra Laura?” chiese rivolto verso Paola.
P: “Eh già!” Disse lei guardando le valige che portava con sé.
L: “Piacere Brigadiere, sono Laura Flestero!”
P: “Paola Vitali, ma chiamami pure Paola..”
Ferri: “Capitano Andrea Ferri..”
Romanò: “E questo bel bambino chi è?”
P: “Ruggero. Ruggero Ferri.”
A: “Ti assomiglia un sacco Paola!”
Romanò: “Proprio un bel bambino!”
Morri: “Capitano Ferri! Che piacere rivederla!”
Ferri: “Maresciallo il piacere è tutto mio. Posso presentarle la mia famiglia?”
Morri: “Certamente!”
P: “Buongiorno maresciallo, Paola Vitali!”
Ferri: “E lui è nostro figlio Ruggero.. Ruggero saluta!”
Rug: “Ciao..”
L: “Oh mio dio che carino!”
S: “Vi assomiglia moltissimo!”
A: “Laura, noi dovremmo andare adesso..”
L: “Si giusto! Bene, noi adesso andiamo ciao a tutti! Brigadiere, Capitano, è stato un piacere conoscervi!”
Così Antonio e Laura salirono in macchina e si diressero verso Siena.
Intanto nell’ufficio del comandante, Morri, Paola e Andrea stavano parlando fra loro e così si scoprì che molti anni prima Morri e Andrea erano stati colleghi a Roma. In contemporanea, in cucina, Sonia e Francesca stavano preparando una bella cioccolata calda per Ruggero.
Nel frattempo, in quell’ora di viaggio, Antonio e Laura parlarono, ascoltarono la musica e lei riuscì a dormire anche per una mezzoretta, poi venne svegliata dal navigatore che diceva: “DESTINAZIONE RAGGUNTA”.
Così scesero dalla macchina e Laura suonò il campanello della sua vecchia casa. Venne ad aprirli sua mamma, che appena riconobbe la figlia, si fiondò fra le sue braccia.
L: “Mamma!” esclamò con gli occhi lucidi.
Mam.: “Laura, tesoro mio!!”
L: “Ti voglio presentare Antonio..”
Mam.: “E’ un piacere conoscerti Antonio, ma ho come l’impressione di averti già visto, ci conosciamo per caso?”
A: “No, ma ci siamo incontrati appena Laura è arrivata a Città della Pieve..”
Mam.: “Oddio è vero! Scusami se non ti ho riconosciuto, comunque io mi chiamo Serena..”
A: “Piacere signora..”
C: “Chiamami pure Serena, caro! Comunque ora entriamo!”
La mattinata stava passando in fretta, Antonio si era presentato a tutti, tranne che a Daniele, il padre di Laura, perché era al lavoro e sarebbe tornato per pranzo.
Dopo un’altra oretta di chiacchiere si sentì il rumore di un’auto sul vialetto di casa Flestero e Serena andò in cucina per sistemare le ultime cose.
Un minuto dopo fece la sua comparsa in salotto un uomo brizzolato, sulla cinquantina. Appena Daniele notò sua figlia perse un battito, la più piccola delle sue figlie era davanti a lui dopo mesi e mesi, sana e salva dopo una missione all’estero e con.. CON UN RAGAZZO!? Anche se era certo di averlo già  visto da qualche parte.
S: “Amore bentornato! Guarda un po’ chi c’è qui! Abbiamo ospiti oggi!”
L: “Papà!!”
D: “Laura! Come stai?”
L: “Mai stata meglio! Te?”
D: “Tutto apposto piccola..”
L: “Bene papà, ora ti presento Antonio, il mio fidanzato..”
A: “Signore è un piacere conoscerla, sono Antonio Baldi..”
D: “Ora ricordo! Sei il ragazzo della fotocamera!”
A: “Già..”
D: “Ed ora sei il fidanzato di mia figlia..”
A: “Si esatto..”
D: “Mi stai simpatico ragazzo! E poi non ho mai visto Laura così felice; quindi se rendi felice lei, rendi felice pure me! Insomma, benvenuto in famiglia Antonio!”
A: “Grazie signore!”
D: “Daniele, per te sono solo Daniele..”
S: “Ed io Serena!”
A: “Va bene. Daniele e Serena..”
Il pranzo proseguì benissimo, Antonio aveva conquistato tutti in poche ore; ma ora era giunto il momento di dare le due notizione alla famiglia di Laura, così dopo uno scambio di sguardi fra i due, Laura prese la parola.
L: “Un attimo di attenzione per favore! Io e Antonio dovremmo darvi alcune notizie!”
S: “Certo Laura, diteci..”
A: “Prima di tutto la settimana prossima o quella dopo ci sarà una cena cosicché voi possiate conoscere anche la mia famiglia e poi..”
L: “E poi io sono incinta..”
D: “Incinta!?”
L: “Ehm si, incinta!”
D: “Oddio ma è una notizia meravigliosa! Ma come sono felice!”
Antonio e Laura si scambiarono uno sguardo confuso, entrambi si aspettavano una sfuriata di quelle epiche, ed invece il futuro nonno aveva accettato la notizia meravigliosamente!
L: “Non sei arrabbiato?”
S: “Amore come potremmo essere arrabbiati, è una cosa bellissima! Un nipotino!”
A: “Due..”
D: “Due!? Ancora meglio! Serena ti immagini! Due piccolini!”
S: “Oh signore, due!”
L: “Ma non è tutto qui..”
D: “Non dirmi che non sono figli suoi! Ti prego!”
L: “PAPA’! E’ ovvio che sono di Antonio!!!”
Antonio nel frattempo se la rideva sotto i baffi nel vedere la faccia sconcertata e imbarazzata che aveva la sua fidanzata.
S: “Dai Laura dicci cosa succede..”
A: “Ci sposiamo..”
D: “Ahn ecco!”
L: “Cosa?”
D: “Mi stavo chiedendo quando sarebbe stato il gran giorno!”
L: “Beh allora visto che l’avete prese così bene queste notizie vi offro il gelato!”
S: “Il gelato?”
L: “Siii ho una voglia matta di gelato alla fragola!”
Tutti quanti scoppiarono a ridere, così arrivarono le 14.00 e Laura e Antonio dovevano riprendere il loro viaggio verso Roma; così dopo i vari saluti, risalirono in macchina..
Verso le 16.45 arrivarono davanti una casa gialla in collinetta, con un grande giardino ben curato.
Appena Antonio suona il campanello gli apre una ragazza che avrà avuto circa una trentina d’anni, mora e con due bellissimi occhi color ghiaccio. Lui apre  il cancello e la ragazza si precipita fra le sue braccia urlando con gioia il suo nome. Laura guarda quella scena con un sorriso dipinto sul volto, aveva riconosciuto subito quella ragazza; lei era Mia.
A: “Mia!”
M: “E te devi essere la famosa Laura! Non sai quanto mi ha parlato di te questo testone!”
L: “Anche a me ha parlato di te e mi aveva detto che non saresti tornata prima di qualche mese perché eri a Londra..”
M: “Si è vero, doveva essere così.. Ma quando ho parlato al telefono con lui ho capito che c’era sotto qualcosa di importante e quindi eccomi qui!”
A: “Mia non serviva! Ti sarai presa anche parole!”
M: “Ma che scherzi!? 1° punto: non voglio perdermi questa notizia che ci darete, anche se ne ho una vaga idea e 2° punto: il mio capo mi diceva sempre che dovevo tornare perché non venivo quasi mai da voi e allora ho seguito il suo consiglio e sono tornata!”
A: “Te sei tutta pazza!”
M: “Baldi per favore! Un po’ di rispetto ad una signora!” disse Mia ridacchiando.
A: “Signora? Quale signora? Io vedo sono la bambinetta, Baldi!” gli rispose lui ridendo.
Laura cercò di tirare una gomitata ad Antonio, ma lui la schivò e la prese per la vita.
E: “Iniziate subito a litigare voi due!? Basta!” disse Eleonora uscendo di casa.
M: “Mamma è colpa sua!”
A: “Ah comunque, ciao anche a te mamma, eh!”
E: “Ciao Antonio! Oh Laura! Tesoro, ma che piacere vederti come stai?”
L: “Molto bene, grazie signora.”
E: “Ti ho già detto che voglio che mi dai del tu! Ormai sei di famiglia!”
L: “Si si è vero, scusi Eleonora..”
A: “E’ una partita persa con lei mamma! E’ testarda!”
E: “Meglio! Così riuscirà a tenerti testa!”
Quella battuta fece ridere tutti quanti, ma soprattutto Mia e Laura.
E: “Comunque ragazzi entriamo, fa freddo qui fuori!”
Appena dentro casa, Laura si perse ad ammirare ogni dettaglio di ogni stanza, fino a quando non andarono in salotto e lì trovarono il padre di Antonio, Massimiliano.
E: “Mas, abbiamo ospiti!”
Ma: “Antonio! Oh mio dio da quanto tempo! E questa bella ragazza chi è?”
L: “Laura, Laura Flestero”
A: “La mia fidanzata”
Ma: “Che piacere conoscerti! Io sono Massimiliano Baldi.”
L: “Piacere mio signore”
A: “Ora se non è un problema io e Laura dovremmo parlarvi..”
Ma: “Ovviamente! Diteci, ma prima accomodiamoci, ragazzi!”
A: “Allora abbiamo due cose da dirvi..”
L: “Tre”
A: “Ahn si, tre..”
E: “Bene ragazzi, vi ascoltiamo..”
A: “Una di queste sera ci troveremo con la famiglia di Laura, così vi conoscerete.”
Ma: “Ok, basta che ci dite quando e noi ci saremo..”
A: “Bene.. Poi abbiamo deciso di sposarci verso l’estate, quindi Giugno o Luglio..”
E: “Oddio ma è una notizia fantastica!”
M: “Congratulazioni fratelloneee!!”
Ma: “E’ davvero una bella notizia! E poi siete proprio una bella coppia!”
L: “Grazie! Ed infine ultima ma non per questo meno importante... io sono incinta.”
M: “OH MIO DIO! LO SAPEVO!”
Mia inizia a saltellare per la stanza e poi abbraccia Laura e cerca di abbracciare anche il fratello, che però si sposta e riprende a parlare.
A: “Di due gemelli..”
M: “DUE NIPOTINIII! OH CHE BELLO, CHE BELLOOO!!!”
Ormai Mia era fuori controllo dalla gioia e si riavvicina al fratello per stritolarlo in un abbraccio.
A: “Mia! Mia!... Mia! Non respiro!”
M: “Oddio scusa! Ah, due nipotini tutti per me!”
A: “Non solo per te, anche per gli altri. Ma mamma, papà... voi che ne pensate?”
In quel momento iniziò a regnare un silenzio tombale.
A: “Mamma?”
Eleonora guardò Antonio con le lacrime agli occhi e poi si alzò dal divano e lo abbracciò. All’inizio Antonio non rispose all’abbraccio e rimase rigido, ma poi iniziò guardò Laura, che gli sorrise, e così a poco a poco si sciolse.
E: “Tesoro... Sei così.. cresciuto!”
M: “Mamma dai, non piangere è una notizia stupenda!”
E: “Lo so Mia, proprio per questo piango!”
A: “Ah ma allora l’avete presa bene! Mi ero quasi spaventato!”
Ma: “Certamente! E’ una notizia fantastica, solo che cerca un attimo di capirci.. Te con noi non hai mai avuto un buon rapporto, solo con Mia lo avevi ed ora sei qui, che ci presenti la tua ragazza e ci dai queste favolose notizie! L’Antonio di un tempo non credo che sarebbe venuto da noi prima che questo accadesse, sarebbe sicuramente venuto a cose fatte.. Oh no?”
A: Si beh, probabile.. Ma io sono cambiato; Laura mi ha cambiato!”
Ma: “Eh si vede! Noi siamo felicissimi per voi ragazzi, solo che non ce l’aspettavamo.. Eleonora mi aveva detto che ti aveva trovato molto cambiato quando è venuta da voi in Argentina, ma ora, vederlo con i miei occhi è tutto diverso..”
Antonio gli sorrise e poi i due uomini si abbracciarono, entrambi con le lacrime agli occhi; ma allo stesso tempo, entrambi troppo orgogliosi per farle scendere.
Le ore passarono ed anche il pomeriggio volò. Ora era arrivato il momento di dirigersi al Comando Generale di Roma e presentarsi per il corso. E così, dopo i saluti, Antonio e Laura salirono per l’ennesima volta in macchina, ma questa volta non li aspettava un viaggio di qualche ora; o almeno speravano.
Alle 21.30 entrarono al Comando, fortuna che avevano cenato dai genitori di Antonio, senò non ce l’avrebbero fatta a resistere.
L: “Salve sono Laura Flestero, sono qui per il corso di vice-brigadiere..”
XX: “Laura?”
L: “Oh mio dio! Samuele! Che ci fai qui?”
S: “Io ci lavoro! Ma te, cosa ci fai qui?”
L: “Come ti ho detto, sono qui per il corso..”
S: “Ah, qui c’è aria di promozione!”
L: “Speriamo!”
S: “Ehi! Ma cos’è questa storia che nemmeno mi abbracci? Così saluti un vecchio amico?”
L: “Samu, io e te non siamo mai stati amici!” gli rispose lei ridendo.
S: “Hai ragione! Siamo stati molto di più!” controbatté ridendo anche lui.
L:  “Dai scemo, vieni qua!”
Così Laura e Samuele si abbracciarono, mentre Antonio li osservava attonito e con una gelosia che dentro di lui, cresceva sempre più e a poco a poco lo stava facendo impazzire..

Angolo autrice:

*Si nasconde dietro ad un muro e fa sbucare fuori solo la testa*
Salve a tuttiii! Scusate sono imperdonabile, lo so! Sono sparita per un mese e torno postando questo capitolo, lungo il doppio rispetto al solito e che a me non convince per niente..
*Si inginocchia implorando perdono con gli occhi da cucciolo*
Quindi perdonatemi e se magari potete lasciami una piccola recensione, anche dove mi dite su un mucchio di parole, a me basterebbe:)
Ma ora torniamo al capitolo. Serena e Daniele (genitori di Laura) io li adoro, soprattutto il papà! Ok, non ho molta fantasia perchè i nomi li ho presi da Gossip Girl, ma non sono carini? Poi Mia! Io adoro sempre più quella ragazza! Poi la mezza discussione all'inizio l'ho messa per mettere ancora più in mostra il legame fra lei e Antonio. Poi Eleonora e Massimiliano erano dolcissimi, soprattutto la fine dove Massimiliano si è aperto e confidato con loro,rileggendolo avevo quasi i lacrimoni! Avrei tanto voluto vedere una scena così nella serie TV! Comunque ora vi lascio, senò l'angolo autrice diventa più lungo del capitolo:)
Bacioniii
Giada

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Capitolo 39
*** Roma ***


L: “Samuele, ti presento Antonio!”
S: “Piacere, Samuele..”
A: “Piacere Antonio, il futuro marito di Laura..” gli rispose con voce sicura e lo sguardo determinato, senza accennare il minimo sorriso.
Appena Laura sentì quella frase gli tirò una gomitata, ma allo stesso tempo sorrise, le piaceva la gelosia di Antonio; ma certe volte era proprio esagerata.
S: “Marito? Beh, cavolo siete giovani per il matrimonio..”
L: “No, non credo.. E poi non voglio che i miei figli nascano da genitori non sposati!”
S: “I tuoi cosa?? Figli?” le chiese con stupore.
L: “Si, sono incinta di due gemellini!”
S: “Ah, wow! Allora... beh.. allora, congratulazioni..”
A: “Grazie.”
L: “Comunque, tornando al discorso del corso che devo seguire, cosa puoi dirmi?”
S:  “Ah si giusto.. Prima di tutto domattina devi essere qui per le 10.00.. Poi, hai già trovato una sistemazione?”
L: “Si, non preoccuparti l’ho già trovata..”
S: “Bene, Antonio te rimarrai con lei per tutta la durata del corso?”
A: “Può darsi, anche se non ancora nulla di sicuro però.. Perché?
Si vedeva lontano un miglio che i due faticavano a sopportarsi, la tensione era tangibile e Laura sapeva bene che Antonio non era bravissimo nel controllare il suo nervoso.
S: “Ho solo chiesto.”
A: “Ed io ti ho solo risposto.”
L: “Bene, direi che ora è proprio il momento di andare. Amore andiamo!”
S: “A domani Laura!”
Appena usciti dal Comando Generale, Antonio si diresse verso la macchina senza dire una parola.
L: “Dove andiamo adesso?”
A: “Ho chiesto ai mia sorella se può prestarmi il suo appartamento qui a Roma..” le rispose un po’ duramente.
L: “Ma quante case possedete in giro per il mondo?” disse ridendo.
A: “Abbastanza..” rispose sorridendo, più per il fatto che aveva riso lei, piuttosto che della sua domanda.
Salirono in macchina e sfrecciarono per le strade di Roma nel buio di quella sera di Dicembre. Dopo solamente quindici minuti di viaggio arrivarono dinanzi ad una palazzina color panna, anche se il colore delle pareti non era ben visibile di sera.
A: “Volevo...ehm...volevoscusarmiconte.” disse tutto così velocemente che Laura, in quel momento intenta a guardarsi attorno, non capì nulla e si girò confusa verso il suo fidanzato.
L: “Che?” gli chiede ancora confusa.
A: “Ho detto che volevo..... volevo...”
L: “Scusarti?” chiese lei dolcemente.
A: “Come lo sai?”
Ora quello confuso era lui.
L: “Chiamalo istinto o forse perché ormai ti conosco meglio di quanto conosca me stessa..”
A: “Dio quanto sei perfetta!” le disse avvicinandosi a lei.
L: “Dai “perfetta” andiamo a mangiare che ho fame!” lo bloccò subito lei ridendo e spostandosi per evitare il bacio.
A: “Come rovinare un momento romantico! E poi quello non romantico ero io!” disse, fingendo di mettere il broncio.
L: “Ma che dispettosi siamo oggi! No, seriamente, ho fame Antonio..” continuò lei facendogli la faccia da cucciolo.
A: “Si, ma così non vale! Eh che cavolo! Dai andiamo su!”


......
 
Qualche ora dopo erano entrambi stesi sul divano che guardavano “Il Diavolo Veste Prada”, sotto costrizione di Laura.
L: “Oh mio dio che idiozia!”
A: “Cosa?”
L: “Te cambieresti mai così?”
A: “Così come?”
L: “Te riusciresti ad allontanarti da me per colpa del tuo lavoro o da rompere con i tuoi amici? Io credo che è una cosa stupida! Se siamo fatti così dobbiamo cambiare per piacere agli altri? Ma scherziamo!?”
A: “Laura..”
L: “No perché dai! E’ davvero impensabile! E pensare che c’è gente che è davvero disposta a tutto per piacere agli altri!”
A: “Laura..”
L: “No Antonio zitto sai! Zitto! Perché se te fra qualche anno mi abbandonerai con i bambini per altre missioni o cambi per piacere ai tuoi colleghi, giuro che ti strangolo con le mie stesse mani! Perché non puoi abbandonarmi! CAPITO!? NON PUOI!!”
A: LAURA!!”
L: “CHE C’E’??”
A: “Amore calmati, è solo un film. Io starò sempre con te, non cambierò mai e non me ne andrò, ma te ora calmati. Guardami, calmati, ok? E’ solo un film.”
Lei lo guarda  dritto negli occhi e poi inizia a piangere.
A: “Laura che hai?”
L: “Me lo prometti?”
A: “Cosa? Cosa devo prometterti?”
L: “Che non cambierai e che non mi abbandonerai, anche se diventerò vecchia, grassa, noiosa e brutta.”
A: “Amore! Dai tranquilla, vieni qui.”
Lei si avvicina ancora di più a lui, si accoccola al suo pezzo e lo stringe forte a sé, cercando allo stesso tempo di smettere di piangere.
A: “Non ti abbandonerò mai, anzi, voglio proprio vederti vecchia, grassa, noiosa e brutta.”
L: “Stronzo!” disse seriamente, anche se senza farsi vedere stava sorridendo. Si, era davvero felice e completa!

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Angolo Autrice:

Ok, imploro perdono per l'eccessivo ritardo, ma fra i molteplici impegni non ho più avuto molto tempo per scrivere. Ringrazio tutte quelle persone che mi hanno scritto in privato, ma se voleste lasciarmi anche una piccola recensione non mi arrabbio mica! ;)
Ringrazio anche tutti i lettori silenziosi, siete meravigliosi! Siamo arrivati a mille! Ragazzi, mi fate commuovere <3
Comunque, spero di poter essere più presente, ma non prometto nulla:(
Vi aspetto al prossimo capitolo e ricordate di recensire, così sono contenta anche io :*
GiadaRugiada

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Capitolo 40
*** Montepulciano ***


Erano passati già 3 mesi dall'inizio del corso e Laura aveva dato atto alle sue abilità e anche se incinta aveva sorpassato a pieni voti tutte le prove. Ora stava aspettando la sua prossima  destinazione con estrema ansia, non voleva abbandonare Montepulciano, ma sapeva bene che le probabilità che la rimandassero lì erano ben poche.
L: "Antonio dove sei!" sussurrò accarezzandosi il pancione ormai evidente nei suoi 7 mesi.
S: "Laura Flestero"
Laura si alzò dalla sedia e si diresse da Samuele, che l'aveva chiamata.
S: "Ti aspettano lì dentro. In bocca al lupo Lauretta."
L: "Grazie Samu, se arriva Antonio digli che sono entrata e che mi aspetti fuori."
S: "Certo. Ora và!" e poi le sorrise.
Appena Laura entrò si mise sull'attenti davanti al Generale.
G: "Riposo Flestero. Riposo. Si accomodi qui."
Laura seguì le indicazioni del Generale e si sedette. Parlarono a lungo, il Generale elogiò parecchio la ragazza, soprattutto nelle sue condizioni ed alla fine arrivarono all'argomento più spinoso: la destinazione.
G: "Flestero, in questi mesi abbiamo parlato con molte persone di sua conoscenza, sopratutto con il Comandante di Stazione Bruno Morri. Quest ultimo mi ha parlato molto bene di lei e mi ha confidato che lo rattrista non poco perdere un elemento come lei. Quindi secondo i fatti che il Carabiniere Francesca Rossini è in dolce attesa come lei e che ora entrambe siete tenute al lavoro d'ufficio, non avrebbe senso trasferirla altrove; per questo le conferisco di nuovo come Stazione di Servizio, Montepulciano."
L: "Generale, la ringrazio enormemente per questa possibilità."
G: "Tutto meritato Vicebrigadiere. Ora vada pure."
L; "Arrivederci Generale."
Appena uscita incontra lo sguardo sorridente di Samuele e senza pensarci due volte lo abbraccia.
S: "Deduco che sia andata bene. E' vicino a Città della Pieve?"
L: "E'rimasta Montepulciano. Sono così contenta."
S: "Ne sono felice, ora và da Antonio, non voglio avere altri problemi con lui."
L: "Certo, ciao Samuele, è stato bello rincontrarti!"
Detto questo si affrettò ad uscire e raggiungere il suo compagno, che l'aspettava appoggiato alla sua auto.
L: "ANTONIO!" urlò mentre correva, per quanto il suo pancione le permetteva di correre, verso di lui ed lo abbracciò.
A: "Fammi indovinare! Hai una bella notizia!"
L: "Si Signor Baldi. La futura Signora Baldi continuerà a prendere servizio a Montepulciano!!"
A: "Oddio amore ma è una notizia bellissima!"
L: "Si!"
Si sorrisero, si baciarono e poi salirono in macchina. E mentre tornavano verso Montepulciano si misero a chiacchierare.
A: "Quando abbiamo l’appuntamento con Olga?"
L: "Giovedì.”
A: “Che numero è Giovedì?”
L: “Giovedì è il 9. Giovedì 9 Aprile 2009.”
A: “Perfetto! Ti ha già aggiornata sulle novità che ha da dirci?”
L: “No,mi ha detto che ha parlato con il proprietario del casale e che c’è un piccolo problema.”
A: “Iniziano i problemi. Per fortuna che mancano ancora 3 mesi al matrimonio.”
L: “Tre mesi e mezzo. Oggi è il 2 Aprile e noi ci sposiamo il 18 Luglio.”
A: “Che perfettina che sei!”
L: “Sempre!” E detto questo gli fece l’occhiolino.
Il viaggio fu un po’ lungo, infatti si fermarono più volte perché Laura doveva andare in bagno o perché aveva delle voglie improvvise.
L: “Oddio ho un mal di schiena assurdo!”
A: “Siamo arrivati.”
Antonio le aprì la porta e l’aiutò a scendere.
L: “Spero per te che cambierai macchina. Fra due mesi avremmo con noi due creature e sicuramente nella tua macchina sportiva non staranno comode!”
A: “Certo amore.”
Entrarono in caserma e appena entrati si diressero verso l’ufficio comune seguiti da Giorgio.
L: “Eccoci!”
Tutti: “LAURA!”
E così iniziò il via per gli abbracci a Laura e le pacche sulla spalla ad Antonio.
S: “E allora dove ti hanno trasferita?”
L: “Beh, molto lontano da qui, Sonia..”
E finse di essere triste, mentre Antonio se la rideva sotto i baffi.
F: “Dove?”
L: “Guarda Francesca, nella Stazione di Servizio di Montepulciano!”
Romanò: “Beh Lauretta dai non essere così triste, Montepulciano d’Abruzzo non dista poi così tanto..”
C: “Infatti, sono 3 ore e mezza da qui più o meno.”
L: “No Claudio, voi non capite.”
C: “Cosa non capiamo?”
Fede: “Laura tranquilla, ci troveremo comunque. A metà strada magari.”
L: “No no. Io sono stata trasferita a Montepulciano si, ma non d’Abruzzo.”
Romanò: “Come non d’Abruzzo e quanti altri Montepulciano esistono in Italia?”
Mura: “Costante. Vuole dirvi che rimane qui!”
Romanò e gli altri strabuzzarono gli occhi e guardarono Laura.
S: “Ti hanno riconferita qui?”
L: “SIII!”
E così tutti quanti scoppiarono in esclamazioni felici che attirarono il Comandante.
Morri: “Cosa succede qui!?”
Romanò: “Laura, è stata conferita nuovamente in questa caserma.”
Morri: “Bene Flestero! Allora dopo ti aspetto nel mio ufficio per parlare un po’. Ok?”
Poi le sorrise e quel momento fu interrotto da un cellulare che suonava.  E così il comandante si ritirò per rispondere al cellulare.
G: “Bene, detto questo chi ha fame!?”
Tutti: “No grazie Giorgio..”
G: “Ingrati!”
A: “Ragazzi se volete io e Laura avevamo pensato di andare a mangiare una pizza per festeggiare, volete venire con noi?”
Romanò: “Io devo tornare a casa, senò chi la sente Carla..”
Claudio: “Io non posso..”
F: “Io dovevo uscire a cena con Roberto, va bene se invito anche lui?”
L: “Certo!”
S: “Io devo andare a prendere Maurizio all’aeroporto..”
A: “Beh dopo potete venire in pizzeria..”
S: “Gli chiedo ma conoscendolo sarà stanco..”
Giacomo: “Io e Stefania fra due ore dobbiamo essere in stazione perché abbiamo un treno che ci aspetta.”
Mura: “Torna mio figlio, quindi capite bene che declino l’invito.”
Giorgio: “Io ho un appuntamento.”
Tutti: “Un cosa!?”
Giorgio: “Un appuntamento! Perché tanto strano?”
Tutti: “SI.”
A: “Va beh quindi chi viene?”
F: “Roberto mi ha detto che mi ha preparato una sorpresa quindi mi dispiace ma devo tirarvi pacco anche io.”
A: “Va bene, fa niente tranquilli..”
L: “Amore siamo solo io e te quindi.”
A: “Eh già.”
Poi le si avvicinò all’orecchio e le sussurrò: “Meglio, perché anche io ho una sorpresa per te.”
La serata la trascorsero in un casale ristrutturato in ristorante e poi fecero una passeggiata per Montepulciano. Alle 22.30 Antonio propose a Laura di andare a vedere la sorpresa che le aveva preparato e, dopo averla fatta accomodare in macchina, la bendò.
Guidò per una ventina di minuti o poco meno e poi si fermò davanti ad una casa gialla di due piani.
A: “Arrivati.”
L: “Posso togliermela?”
A: “No, aspetta, vieni..”
Le aprì la porta e la portò fino al portico della casa.”
L: “Dove siamo?”
A: “A Chianciano Terme.”
L: “E cosa ci facciamo a Chianciano?”
A: “Ora puoi toglierti la benda.”
Laura non se lo fece ripetere due  e si tolse subito la benda.
A: “Benvenuta a casa amore mio.”

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