The H Lilith's Story

di Lu Gy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1° Capitolo ***
Capitolo 2: *** 2° Capitolo ***
Capitolo 3: *** 3° Capitolo ***
Capitolo 4: *** 4° Capitolo ***
Capitolo 5: *** 5° Capitolo ***
Capitolo 6: *** 6° Capitolo- Toby in prima persona ***



Capitolo 1
*** 1° Capitolo ***


1° Capitolo Aprii gli occhi, sopra di me il soffitto bianco di camera mia era oscurato dalla luce che filtrava dalla finestra, ed illuminava solo i miei piedi. Chiusi di nuovo gli occhi, un po' scombussolata. "Ti chiami Lilith Liar, hai sedici anni e un fratello di tre, ora ti devi alzare per andare a quel Classico che odi." Facevo questo discorso ogni mattina da quando avevo quattordici anni, ero una ragazza normale e banale che doveva solamente andare a scuola. Mi misi seduta, occupavo un letto a castello e dormivo sulla parte superiore, mentre mio fratello Adam sulla parte inferiore. Scesi lentamente gli scalini e mi avviai verso la cucina, trovai il mio MP3 sul tavolo, dov'era già servita la colazione. I capelli scuri e mossi di mia madre mi accarezzavano il viso mentre mi sedevo accanto a lei. Ovviamente, come al solito,il latte era troppo freddo per i miei gusti. In ogni caso lo bevvi molto avidamente, avevo troppa sete per riuscire a fare la schizzinosa. "Lilith, hai studiato per oggi?" Sospirai ascoltando le parole pronunciate da mia madre con tanto di quel disinteresse che, anche se le avessi risposto: "No perchè mi sono drogata tutto il pomeriggio mentre limonavo con un vandalo e un'altra donna" avrebbe risposto "Va bene.". Mi limitai a un semplice: "Sì mamma", mentre in realtà non avevo la benchè minima idea nemmeno sul tema che avremmo trattato nella verifica. Iniziai ad inzuppare i biscotti nella Nutella mentre guardavo il telegiornale, fingendomi interessata a ciò che guardavo, mentre ciò che mi interessava era solamente il sapore dolce che quei biscotti avevano assunto con la Nutella. "Lilith se continui ad ingozzarti così di biscotti diverrai una balena." Disse mia madre, fissandomi mentre ingoiavo il 5° biscotto ricoperto di crema di nocciole e cioccolata. Entrambe eravamo magrissime, malgrado avesse poco più di trent'anni sembrava una venticinquenne, i suoi capelli corvini erano identici ai miei: mossi e sulle punte ricci, che coprivano la nostra carnagione chiara. Il nero stava ad entrambe divinamente, ma lei si limitava ad abiti da lavoro e quella vestaglia azzurra orrenda. Guardai l'orologio che avevo sul polso: 7:40. Le lezioni sarebbero iniziate alle 9, se volevo prendere per tempo il pullman delle otto meno dieci dovevo sbrigarmi. Diedi un bacio sulla guancia di mia madre e mi avviai verso il bagno. Ormai sapevo mettermi perfettamente l'eyeliner, così come la matita e il mascara. Afferrai il rossetto e me lo misi in tasca. Mentre uscivo di casa sentii delle piccole palpatine sul polpaccio sinistro, mi girai. Adam mi sorrideva e mi porgeva un foglietto con sopra disegnato un abito. Mi guardai. Non mi ero vestita Mi trattenni per non imprecare e corsi in camera. Afferrai delle calze con sopra disegnati dei teschi, degli stivali borchiati con i tacchi di 10 cm, un abito che mi arrivava alle ginocchia, era senza spalline e scollato sul davanti. Misi una maglia attillata e trasparente, dello stesso colore delle calze. Una volta vestita uscii fuori e mi infilai la croce che avevo sempre nella tasca anteriore dello zaino. Il pullman sfrecciò davanti ai miei occhi. "Merda!" urlai, sbattendo un piede a terra per la frustrazione. Improvvisamente una moto si accostò avanti a me, la ragazza a bordo aveva dei lunghi e folti capelli neri, il volto coperto da una sciarpa. Aveva un cappuccio che gli oscurava il viso. La pelle chiara come la mia, ed aveva il mio stesso smalto nero sulle unghie. Si girò verso di me, non riuscivo a vedere granchè di lei, se non la canottiera nera e i pantaloni dello stesso colore. "Lilith, vieni con me. Ti porto io alla Freedom." Come faceva a conoscere il mio nome? E il nome della mia scuola? Non mi feci troppe domande e salii sulla moto, probabilmente era una ragazza che veniva alla mia scuola e non la conoscevo, forse avevamo addirittura parlato e non lo ricordavo. Mi portò davanti a scuola, ma quando guardai l'ora erano appena le 8:10, come avevamo fatto ad arrivare così velocemente? "Grazie mille per il passaggio." Dissi scendendo dalla moto. La ragazza mi porse la mano destra, dentro di essa c'era un fogliettino. Presi il foglio leggendolo: "Ti verrà a prendere all'uscita un ragazzo in moto. E' uno stronzo. Felpa grigia, pantaloni di seta e scarpe da ginnastica, avrà la stessa sciarpa che ho io ora." Alzai lo sguardo per guardare la ragazza, in cerca di spiegazioni, ma lei era sparita, al posto della moto c'era un foglio, era una O con una X al centro. Era la prima volta che vedevo quel simbolo, non capivo cosa potesse significare. Presi entrambi i fogli e me li misi in tasca. "Mah, sarà uno scherzo" Pensai salendo i gradini. Mi sedetti sui gradini della scuola, tirando fuori l'MP3 dallo zaino. Selezionai: "Monster" degli Skillet e chiusi gli occhi sdraiandomi sugli scalini. Le mie calze nere erano più simili a leggings che a calze, dato che si vedeva a malapena la mia pelle sotto di esse, anche se erano veramente sottili. Mi rimisi seduta dopo poco, approfittando della telecamera interna del cellulare per mettermi il rossetto. Dopo un tempo che mi sembrò infinito guardai l'ora: 8:20. Erano passati solo 10 minuti. Imprecai fra me e me, per poi alzarmi. Il pullman sarebbe arrivato fra una trentina di minuti, e fra almeno 40 sarebbe suonata la campanella della prima ora. Decisi di farmi un giro prima di entrare, infondo la città era piccola, per girarla tutta ci voleva circa un'ora, con sentieri nascosti compresi. Decisi di avviarmi verso la gelateria, dato che non era molto lontana. Arrivata davanti alla gelateria però c'era un ragazzo strano all'uscita, aveva una sciarpa con delle righe sopra, degli occhialini da sole arancioni, e uno zaino sulle spalle. "Possibile che siano tutti dei ragazzi in gita?" Alzò lo sguardo e mi fissò, scrutando il mio viso. "Lilith giusto? Jane dovrebbe averti già portata a scuola. Che ci fai qui?" Così è questo il nome di quella ragazza: Jane. "Mi ha portata quaranta minuti in anticipo." Il ragazzo abbassò la sciarpa e si tolse gli occhialini, malgrado gli occhi segnati da pesanti occhiaie sembrava un ragazzo apposto. Mi sedetti accanto a lui, oramai molto abituata ai tipi strani come lui "Come mai sapete tutti il mio nome?" Lui sorrise sdraiandosi all'indietro, contro la gelateria. "Diciamo che abbiamo qualcosa da farti vedere." Lo guardai confusa, Qualcosa da farmi vedere? Cosa poteva mai essere? Il ragazzo sorrise ancora, guardandomi negli occhi "Sta tranquilla, niente robe sporche o droga. Jane è una ragazza che ti assomiglia molto di carattere. Ti troverai bene" Aggrottai la fronte, "Ma che cavolo.." pensai continuando a guardare il ragazzo. I suoi occhi però... erano così profondi, così vissuti. Solo in quel momento notai il suo fisico, era magro e slanciato, il suo aspetto non era molto diverso da quello di tutti i ragazzi che trovavo a scuola, ma quegli occhi.... esprimevano sapienza e.. potere? Non ne avevo idea. Però quegli occhi mi attraevano. Improvvisamente lui sbuffò guardando in aria. "Ci risiamo..." disse per poi tornare a guardarmi "Se anche tu diventi una fangirl giuro che ti faccio a fettine con delle asce!" Mi urlò contro minacciandomi con un dito "SIAMO FOTTUTAMENTE STANCHI DI TUTTE QUESTE RAGAZZE CHE CI VEDONO SOLO COME MODELLI PER YAOI!" Feci un saltellino di lato, terrorizzata. Quegli occhi erano ciechi di rabbia in quel momento. Poco dopo sorrise e con un respiro si calmò "Scusami, è che noi... Jane io e il ragazzo che ti verrà a prendere siamo discretamente famosi e... ho visto come mi guardavi e mi sono spaventato." Sorrisi per poi iniziare a ridere di gusto, ero divertita da quella situazione. Lui iniziò a ridere a sua volta, rialzando maschera ed occhialini. "Sei simpatica però... non hai paura facilmente eh?" Annuii, con forse fin troppo orgoglio in me stessa. "Bene. A lui starai simpatica." Lo guardai confusa "Lui chi?" Sorrise sotto la sciarpa "E' presto per dirtelo. Voglio che stai tranquilla fino a che Jeff non ti verrà a prendere." In quel momento mi chiesi "Dove mi avrebbero portata? E se mi vogliono fare del male? Se sono degli stalker?" Mi alzai prendendolo dal polso mentre faceva per andarsene, e lo bloccai "Dove mi porterete?" Si girò fissandomi, per poi sospirare. "Non mi è concesso dirtelo. Ora lasciami." Scossi con forza il capo, stringendo con più forza la presa. Aggrottò la fronte e frugò nello zaino dietro di se. All'improvviso sentii una voce maschile alle mie spalle. "TOBY,NO!" Improvvisamente il ragazzo avanti a me tirò fuori due accette dallo zaino, alzandole sopra la testa per colpirmi. I suoi occhi che prima erano così splendidi ora erano gli occhi che aveva un assassino. Il ragazzo alle mie spalle mi strattonò con forza di lato, facendomi cadere a terra e beccandosi entrambe le accettate sulle spalle. Appena Toby tolse le accette dalle sue spalle, le ferite sul corpo del ragazzo smisero di sanguinare. "Lui non sarà felice di questo tuo gesto, Toby. Tentare di ucciderla... non so nemmeno come intenderà punirti" Guardai il viso del ragazzo. Era coperto dalla sciarpa che aveva Jane quando era venuta a prendermi. Chissà perchè non volevano scoprirsi il volto. Del ragazzo riuscivo a vedere solo gli occhi. La sua pelle era molto più pallida della mia, in alcuni punti sembrava scrostata e rimarginata, i suoi occhi, così come quelli di Toby, mi apparivano stupendi. Blu com'erano, sembrava di vedere il mare, che in quel momento era in tempesta. I suoi lunghi capelli neri gli ricadevano sulle spalle, mezzi bruciacchiati sulle punte. Si girò e mi guardò in viso, a lungo, per poi porgermi la mano "Jeffrey Woods, piacere di fare la tua conoscenza." Strinsi la sua mano a mia volta "Lilith Liar, ma credo che tu già mi conosca.." Annuì con forza, aiutandomi ad alzarmi "Scusa sono aiutato a gettare giù le persone a questo modo per.." Fece una pausa, per poi tornare a parlare "Non per salvarle." In quel momento mi irrigidii. Erano degli assassini. Tutti loro. I visi coperti segnavano delle cicatrici. Iniziai a scalciare nel tentativo di correre via ma Toby mi bloccò il braccio "Lilith ferma.." Mi supplicò con la voce. Poco dopo Jeffrey mi prese le braccia e le legò dietro la mia schiena con quello che sulla mia pelle sembrava cuoio. "Slenderman la convincerà." Iniziai a scalciare e tirare pugni da dietro, ma come se nulla fosse riuscirono a bloccarmi "Jeff dov'è la moto?" Chiese Toby praticamente urlando, mentre Jeff mi tirava indietro verso non so dove "Di qua. Slendy aveva ragione, è sicuramente lei." Chiusi gli occhi per trattenermi dal piangere. Chi era questo Slenderman? Forse il capo di un gruppo di mafiosi? E cosa mi avrebbero fatto? Quella ragazza si nascondeva il volto, possibile che fosse sfregiata? Avrei fatto la stessa fine? Mi girai e guardai Jeff in volto, in quel momento la sciarpa si stava abbassando, scoprendo il suo viso. Aveva dei profondi tagli accanto alle labbra, due tagli che si aprivano e chidevano mentre lui parlava, e tutte le volte che spalancava la bocca era come se stesse sorridendo in un macabro sorriso. Terrorizzata e confusa non feci più niente se non lasciarmi trascinare via praticamente in lacrime, spaventata, sola, e in ritardo per la prima ora. Mia madre non si sarebbe preoccupata, d'altronde avrebbe inventato una scusa... ma dentro di se avrebbe solamente pensato "Finalmente casa libera finchè non torna." Ed Adam? Com'avrebbe fatto senza di me? Mamma si sarebbe ricordata di lui? E quando doveva andare a lavoro di pomeriggio sarebbe rimasto solo a casa? O forse avrebbero chiamato una Babysitter, ma chi? Chi poteva mettere le mani sul mio fratellino adorato? Mentre pensavo a tutto questo Jeffrey mi aveva trascinata su una moto e messa davanti a lui, non feci niente mentre partivamo. Mi teneva stretta a se con un braccio mentre con l'altro guidava. "Non fare brutti scherzi, chiaro signorina?" Annuii lentamente, mentre pensavo al mio triste destino, che sia stupro, morte o altre atricità, ormai non mi importava. Che utilità aveva la mia vita, se non la felicità di Adam? Probabilmente tempo tre anni e non si sarebbe più ricordato di me, e la mia vita sarebbe tornata totalmente inutile. "Speriamo solo che non mi facciano troppo male.." pensai. Il cuore di Jeff batteva sulla mia schiena, batteva velocemente. Era agitato. Mi girai, e sul suo viso visi solo preoccupazione, e tanta. Se avesse voluto uccidermi probabilmente avrebbe un'espressione soddisfatta, e se avesse voluto stuprarmi eccitata. Bene: Lui non mi avrebbe fatto del male. Improvvisamente mi guardò, i suoi occhi esprimevano preoccupazione e... apprensione? "So bene cosa si prova..." Disse a un certo punto tornando a guardare la strada "Genitori pessimi intendo... da quello che ci dice Slend tuo padre è morto quando eri molto piccola e tua madre è single..." Annuii lentamente tornando a guardare in avanti, movimento molto doloroso date le corde in cuoio. "Ho anche un fratello minore..." Jeffrey parlò come se stesse ridendo "Anche io..." Sospirai guardando le corde che mi legavano "Senti... puoi fermarti e slegarmi? Non scapperò..." Jeffrey sospirò pesantemente e si fermò in un area di sosta. In quel momento capii: Eravamo in autostrada. Ma com'avevamo fatto ad arrivarci senza passare per il casello? Jeffrey continuò a tenermi stretta a se, urlando: "Toby!". Poco dopo di tutta risposta Toby accostò con la moto accanto alla sua, abbassandosi la sciarpa e tirando su gli occhialini. "Dimmi." "Leggile la mente, voglio vedere se mente." Toby scese dalla moto, abbassando il cavalletto. "Riguardo?" "Dice che se la slego non scapperà" Toby mi fissò molto a lungo, dritto negli occhi. Credevo stesse cercando la risposta giusta da dire a Jeff ma quando gli disse "Slegala" capii tutto il contrario. Forse questa era una cosa buona, se non mi avessero fatto del male, era un nuovo modo per cambiare vita. Senza tutto ciò a cui ero legata prima. Toby mi sorrise mentre Jeff slegava le corde dalle mie mani. Mi massaggiai i polsi appena sentii le corde togliersi "Grazie.." sussurrai mentre fissavo entrambi. Loro si guardarono con un sorriso poi guardarono me "Senti... se hai domande o dubbi... non esitare a chiedere." Io sorrisi, di dubbi ne avevo, e molti. "Dove mi state portando, per cominciare?" Jeff smise di sorridere, parlando lentamente. "Ti stiamo portando dove noi viviamo... io, Toby, Jane,Jack, Natalie,Ben,Nina,Liu... Alice e...." Poi guardò Toby, con fare interrogativo "Sally c'è ancora o è già partita?" Toby scosse il capo, fissando il ragazzo, che a sua volta guardò me " ...e niente Sally." Sorrisi leggermente per poi continuare "Perchè Jane non ha voluto far vedere il suo viso?" Jeff e Toby diventarono seri all'improvviso.Ma fu Toby a parlare "Ha il viso sfregiato... poi ti spiegheremo..." Annuii lentamente mentre Jeff risaliva sulla moto, e si allontanò di un po' da noi. "Tutti voi siete sfregiati in qualche modo?" Toby scosse il capo, guardandomi "Tutti tranne me... io sono come te in realtà... solo che non sono stati due bei gnocchi a portarmi..." Io inclinai il capo verso sinistra, fissando il ragazzo "E' solo questo che mi accadrà... diventare... come loro. Ma cosa significa come loro?" Pensai. Toby sorrise "Significa che sarai simile a noi, ti avverto... se qualcuno inizia a piacerti particolarmente... sopratutto maschio... non ci provare con lui, chiaro? Siamo killer assassini. Non ci amiamo. Anzi, non amiamo proprio." Io corrugai la fronte fissandolo. "Allora come fate ad odiare?" Lui sospirò, abbassando il capo "Storia lunga..." Io annuii sospirando a mia volta, per poi guardare Jeff, era sopra la sua moto, con delle cuffie nelle orecchie. Mi avvicinai a Toby, sussurrando a bassa voce: "Perchè si è rattristito tanto?"... Toby mi guardò, abbassando a sua volta la voce. "Tutti noi affrontiamo un passaggio.. siamo speciali... il perchè non si sa, ma a un certo punto impaziamo... totalmente...e diventiamo dei killer assassini senza controllo. Jeffrey è stato quello che ha preso la botta più grossa." La voce di Toby divenne sempre più stridula, come se stesse per piangere. Poi tornò normale "Le sue ferite se l'è fatte da solo... e nel suo periodo da killer ha ucciso un sacco di persone.. cominciò dalla sua famiglia... e ferì molto gravemente Liu... ma la sua storia te la racconterà lui... Liu ha delle ferite ovunque... che all'ospedale gli hanno ricucito con dei punti, che si cambia regolarmente nella nostra infermeria... Jane... è stata una delle sue vittime, una delle prime credo... il suo viso è così pieno di cicatrici che permette solo al nostro medico di vederla in viso, nel resto del tempo porta una maschera.." Annuii lentamente mentre parlava, ascoltando... era così bella la sua voce, come miele nelle mie orecchie. Come potevo pensare questo mentre poco prima voleva uccidermi? Lo guardai, e il suo viso era paonazzo "Tutto bene Toby?" chiesi. Lui mi guardò grattandosi dietro al collo "Ti ricordo che per me sei trasparente... grazie comunque. Ma ti prego evita di pensare certe cose.." Corrugai la fronte fissandolo ancora "Io continuo a non capire, perchè non volete che nessuno vi ami?" Lui sospirò pesantemente prima di fissarmi. "L'ultima fangirl che abbiamo avuto era insopportabile. Innamorata persa di Jeff, incollosa e appiccicosa, shippava tutti con tutti. Shippava me con Jeff, ti rendi conto? E poco dopo -Oh sì limonatevi ora! Anzi no no. Sei mio. OMG quello è Ben? Owh tu staresti benissimo con Sally! Oh Natalie tu devi assolutamente stare con Alice!- Non so se mi sono spiegato." Iniziai a ridere sottovoce, mi divertiva il modo in cui imitava la voce di una donna, mi faceva divertire. Si passò ancora una mano dietro al collo "Siamo tutti vergini tranne Natalie... oppure gli altri non ne vogliono semplicemente parlare." Alzai un sopracciglio confusa "Perchè Natalie no?" Toby mi guardò fisso negli occhi "Stupri. Dal fratello maggiore." Mi misi una mano sulle labbra, sgranando gli occhi. Ero sinceramente shoccata. Pensai ad Adam, e pensai come qualcuno potesse essere in grado di stuprare una propria sorella..si doveva essere per forza senza cuore. Toby annuì lentamente, poi mi guardò con un lieve sorriso "Avevo una cotta per lei, sai?... Appena ero arrivata... così confusa... Slenderman l'aveva appena fatta riprendere dal Passaggio e.." Lo interruppi bruscamente "Passaggio? Cos'è?" Lui sospirò e poi disse sottovoce "Quello che fra poco affronterai tu... il momento in cui la nostra testa impazzisce bruscamente... il momento dove uccidere e il sangue non ci fanno ribrezzo..." Sospirò ancora, continuando a parlare, riprendendo il discorso di prima "Comunque la cotta mi è passata dopo che ho visto Nina con Jeff... era veramente orribile il modo in cui lo trattava. Almeno per quelli come noi, per questo odiamo le fangirl... sono appiccicaticce e.... e odiose..." Sospirò frustrato "Natalie non sarebbe mai stata così, ne ero sicuro... ma ho avuto troppa paura di avere una fangirl impazzita al mio fianco..." Annuii pensierosa, era così strano raccontata così... paura di amare per la paura di essere eccessivamente amati...era così strana come cosa... "Già.." Disse Toby guardando verso l'alto. Dovevo darmi una calmata con tutti quei pensieri, per Toby ero trasparente. "Andiamo?" Chiese lui guardandomi "Sì." Dissi brevemente, non vedevo l'ora di salire in moto, avrei preferito salire con Toby... forse mi avrebbe permesso di sedermi dietro di lui... "Acconsentito" Disse sottovoce, mentre saliva sulla sua moto. "Cosa?" Chiesi guardandolo "Salire in moto con me, dietro di me, acconsentito." Arrossii per l'imbarazzo, era strano farsi leggere la mente da qualcuno. Mi sedetti dietro di lui, stringendomi alla sua vita. Il suo corpo era così caldo ed aveva un profumo buonissimo. Mi appoggiai con il mento contro alla sua spalla, mentre ripartivamo. "Con chi dormirò?" Chiesi sottovoce mentre continuavamo ad andare per l'autostrada vuota "Le camere sono organizzate in modo da avere un maschio e una femmina in ogni stanza. Dato che per il problema che ti ho detto prima non facciamo l'amore non c'è problema per Slend." Mi strinsi di più a lui "Ora che Sally non c'è occuperò il suo posto?" Lui scosse il capo e poi lentamente mi spiegò. "Sally e Ben, Jeff e Jane, Liu e Nina, Nat e Jack, e io sono da solo per ora, quindi dormirai con me." Appoggiai la fronte contro la sua spalla e mi rilassai, era bello sapere che di notte se mi fossi svegliata all'improvviso avrei trovato il suo viso, e magari chi lo sa...anche le sue braccia.... in caso di incubi svegliarmi senza il dovermi riaddormentare da sola, con fatica, spaventata... ma sarei stata stretta molto forte dalle sue braccia, riaddormentandomi in mezzo.. e svegliarmi senza quello stupido monologo interiore... "Sai, tutti noi abbiamo dei soprannomi..." Disse a un certo punto Toby, interrompendo i miei pensieri. "Del tipo?" Prese fiato prima di parlare. "Io sono Ticci Toby. Jeff è Jeff the Killer, Jane The Killer, Homicidial Liu, Nina the Killer... poi Natalie è Clockwork... Jack è Eyeless Jack... Slenderman è Slenderman... Alice è Alice... Ben è Ben.. poi abbiamo anche un cane... ma lui è nel reparto che tu fino al Passaggio non vedrai... ti spaventerebbero... è il reparto dove sta anche Slenderman... noi non ci andiamo. Ci vado solo io in realtà. Considerami il suo cocco... sono il suo assistente numero uno." Annuii con un sorriso, ascoltando ciò che aveva da dirmi. Mi piaceva il modo in cui era disponibile a parlare, lui e Jeff avevano un carattere molto simile. Tepore. La parola giusta per descrivere quella sensazione era "Tepore". Era come quando c'era papà e mamma sorrideva sempre. Nella mia mente c'era il ricordo dell'ultimo Natale passato insieme. Ero seduta sulle gambe di mio padre e mi coccolava mentre guardavamo il fuoco, mia madre era accoccolata accanto a lui, e mangiava del torrone. Mi stavo rigirando fra le mani il mio regalo di Natale: La croce che tutt'ora portavo al collo. Le mie mano destra toccò la croce che mi pendeva dal collo. Toby dolcemente sussurrò: "Anche io e mia sorella avevamo passato un Natale del genere... senza papà... era stato meraveglioso... e mamma rideva. Me lo ricordo bene... rideva. E poi papà è tornato. Fine della festa.." Affondai il viso fra le sue scapole, respirando il suo odore, era così piacevole. E se mi fossi innamorata di lui? Se mi fossi innamorata di quel killer assassino? Sarei stata una fangirl? Era così complicato... dovevo vederlo come un assassino. Perchè non ci riuscivo? Cosa c'era di male in me? Lui aveva ucciso. Tutti loro avevano ucciso... ma allora perchè trovavo la sua stretta così dolce e accogliente? "Perchè io sono Toby e tu sei Lilith. Smettila di farti queste domande okay? Meno ci pensi meglio è... fidati. Ci sono passato anche io con Nat..." Annuii lentamente. Era orribile averlo sempre nella mia testa,come potevo pensare in santa pace? Mi strinsi più forte a lui, chiudendo gli occhi e rilassandomi, continuando a pensare ai momenti felici con la mia famiglia. Venni scossa dopo un po' di tempo da lui, che mi svegliò sussurrando lentamente: "Lilith siamo arrivati..." Aprii gli occhi, e lui si girò lentamente per guardarmi in faccia "Guarda..." Guardai avanti a me. Davanti ai miei occhi un palazzo di circa una decina di piani, era molto alto e largo. Le pareti erano sul bianco chiaro, e lateralemente come ornamentate di nero. "Qui è dove vivrò?" Chiesi guardando prima Toby e poi Jeff che si era appena messo con la moto accanto alla nostra. Risposero contemporaneamente: "Sì". Jeff scese dalla moto, e subito dopo Toby. Quest'ultimo mi porse la mano per aiutarmi a scendere, gesto a me molto gradito. Jeff lo fulminò con lo sguardo prima di prendere una chiave, che usò per entrare. "Siamo tornati! C'è Lilith con noi..." Una voce femminile ed acuta urlò di gioia, e poi si sentirono tanti passetti scendere giù per le scale "Oddio Santo ci risiamo..." Disse Jeff sbattendosi una mano contro la fronte. "Non è ancora morta.." affermò subito dopo. Dal suo comportamento intuii che doveva trattarsi di Nina. "Amore mio sei tornato!" Jeff sbuffò quando una ragazza dai capelli di un rosa shocking corse giù per abbracciarlo, stringendolo forte a se. Lui la lasciò fare, mugolando "Ero così convinto di averti messo abbastanza sonnifero nel bicchiere.." Toby iniziò a ridacchiare, tenendo ancora la mano stretta nella mia. Nina ci guardò, sgranando le labbra "Voi due..." Toby mi lasciò subito la mano, scuotendo il capo "Voglio solo farla sentire al sicuro..." Nina aveva accanto alle labbra gli stessi tagli di Jeffrey, e gli stessi occhi stanchi e ornati di nero. "Torna a dormire mio principe! Torna a dormire mio principe! Torna a dormire mio principe!" Continuava ad urlare Nina, tutta contenta. Era veramente insopportabile. Saltellava di qua e di la strattonando di tanto in tanto il povero Jeff, che praticamente non reagiva, se non scansandola e gettandola a terra. "Dio Mio spegnetela!" Urlai infilandomi una mano fra i capelli "Sai, lei si è scritta la sua storia da sola... in realtà le cose non sono andate così." Disse Toby guardandomi. Io lo guardai confusa "Così come?" Lui scosse il capo. "Niente, niente.. comunque... era drogata per la storia di Jeffrey cinque anni fa... la trovò per errore. Anche lei aveva un fratellino più piccolo, il "principe" di cui parla. Non ha mai ucciso in vita sua. Diciamo che mentre io e Jeff facevamo un turno d'attacco lei gli è saltata addosso... "Oh mio Dio tu sei Jeff the killer!" e da lì non si è più tolta. Ne ho parlato con Slendy e per evitare che lei dicesse in giro che Jeff the Killer è reale e va in giro con Ticci Toby... ce la siamo tenuta..." Nina corse verso di me stritolandomi "Oddio tu sei Lilith vero? VERO?!" Mi urlò in faccia quel "vero", facendomi sentire microscopica. Il "Sì" mi uscì a fatica. "Oh molto bene! Ti stuprerò mentre dormi perchè sei troppo bella!" Allungò la seconda "o" della parola "troppo", esaltandola. Io rimasi impietrita. Ero confusa e spaventata. Non capivo bene ciò che lei mi stesse dicendo, sembrava parlare totalmente a vanvera. Toby scoppiò in una sonora risata, e in quel momento vidi un ragazzo sulle scale. Aveva una sigaretta in mano e fumava, una cicatrice ricoperta di punti gli passava lungo il viso, dal naso alla mandibola. Aveva tagli del genere lungo ogni parte scoperta del suo corpo. Non sorrideva affatto, anzi era serissimo. "E così tu sei Lilith, eh? Porti troppa felicità per i miei gusti." In quel momento smisi di sorridere. Il ragazzo era vestito totalmente in pelle. Giacca di pelle, pantaloni di pelle, scarpe in cuoio, ed aveva una massa di capelli biondi che gli coprivano in parte gli occhi, identici a quelli di Jeff "Liu.." Pensai fissando come fumava. Emanava disperazione e tristezza da tutti i pori. Mi faceva sentire in qualche modo... triste. Guardarlo, sentirlo vicino... I suoi occhi esprimevano un dolore sordo e raccapricciante,che mi fece venire voglia di piangere, talmente tanto che iniziai a lacrimare, presa dal dolore. Mi asciugai in fretta gli occhi, non capendo il motivo di tanto dolore, eppure continuavo a piangere, piangere e lacrimare come non mai arrivando ad urlare. Mi inginocchiai strindendomi lo stomaco fra le mani. Toby si inginocchiò davanti a me e mi strinse,forte. Io ricambiai quell'abbraccio, continuando a piangere sulla sua spalla. Altre persone scendevano le scale, e rimanevano in silenzio. Sentii la voce di Jeff rivolgersi verso Liu "Liu smettila.." lui rispose a tono, con la sua solita voce triste "Me ne vado in camera..." Sentii la voce di Toby direttamente nella testa, anche se le sue labbra non si muovevano "Sono qui Lilith, sono qui... non avere paura di nulla. Sei fuori da quella casa, sei fuori da quel posto, non pensare più al passato, va tutto bene..." Lentamente mi calmai, respirando più lentamente. Stare con lui mi faceva stare serena. Niente sfregiature, niente cicatrici, niente tagli... solo il Passaggio. Una cosa non di colpa sua. Era buono, lui era buono... non mi faceva paura. Era buono... Sorrise e mi diede un bacio sulla fronte, lentamente "Brava Lilith.." Disse ad alta voce, per poi aiutarmi ad alzarmi. Mi guardai attorno, una ragazza attirò la mia attenzione. Aveva ai lati delle labbra delle cuciture, che formavano una specie di sorriso. Si copriva con la mano l'occhio sinistro, e sorrideva dolcemente, nella mia direzione. Mi fissava, era meravigliosa. Lunghi capelli castani le arrivavano fino al sedere, il suo occhio era di un verde intenso, le sue labbra carnose e rosse. Spalancai le labbra fissandola, era meravigliosa, malgrado quelle cuciture accanto alle labbra. Ma perchè si copriva l'occhio con tanta vergogna? Mi alzai e mi avvicinai a lei, porgendogli la mano sinistra "Io sono Lilith." Lei si tolse lentamente la mano, scoprendo il suo occhio. Al posto del bulbo oculare aveva un orologio che ticchettava, della stessa grandezza dell'occhio, in modo che potesse chiudere ed aprire gli occhi senza problemi. "Wow... questa sì che è una sorpresa!" Esclamai stringendo la sua mano. Lei sorrise e sussurrò: "Io sono Natalie.." Sorrisi abbracciandola. Era alta circa quanto me, mentre tutti i ragazzi presenti nella stanza erano più alti di noi. "Wow... molto affettiva." Esclamò. Mi tolsi per poi tornare a guardarla. Anche con quell'occhio era perfetta. "Ci credo che Toby aveva una cotta per lei.." Pensai. Toby si avvicinò a noi, appoggiandomi una mano sulla schiena "Hey Clockwork.." Lei arrossì guardandolo, e le si illuminò lo sguardo "Toby, siete tornati. Dov'è Jeff?" Lui sorrise amaramente, indicando dietro di se. Natalie corse velocemente verso Jeffrey, scansando Toby. Quest'ultimo mi guardò, con gli occhi lucidi. "E' stracotta di lui..." Annuii lentamente, per poi guardarmi intorno. Un'altro ragazzo fra i tanti attirò la mia attenzione. Aveva una maschera blu sul viso, con sopra disegnati degli occhi che sanguinavano. Tutto ovviamente nero. Io gli porsi in modo malfermo la mano... "Lilith.." Lui l'afferrò saldamente "Jack." Toby si affiancò subito a me. "Bene, che cosa bella. Jack non farti venire strane idee, anche lei affronterà il Passaggio." Il ragazzo sbuffò sotto la maschera "Ormai sono mesi che non mangio!" Toby lo guardò con uno sguardo agghiacciante, e lui rimase zitto. Si sollevò appena la maschera, aprendo la bocca. I denti nella sua bocca erano affilati ed aguzzi, e le sua labbra erano praticamente trasparenti. Si rimise la maschera apposto "Mangio reni." Annunciò, in modo anche troppo fiero. "Oh, bene." Sussurrai fissandolo, "Lui mangia reni.." pensai, sbiancando. Improvvisamente Toby mi prese per il bacino "Jeffrey porta un panno sta per-.." Non riuscì nemmeno a finire la frase che svenni a terra, terrorizzata. Quando mi svegliai, sentii qualcuno cantare sottovoce. Aprii gli occhi e mi girai verso sinistra, la prima cosa che vidi fu il viso di Toby, stava facendo qualcosa all'uncinetto. Alzò lo sguardo verso di me "Lilith, sei sveglia allora" Sorrisi mettendomi seduta. In quel momento notai che ero su un letto, dalle coperte nere e morbide. La parete era bianca e limpida dalla mia parte, dall'altra parte della stanza invece c'era la parte di Toby, le pareti erano sporche di schizzate rosse. Pensai intensamente che fossero colori acrilici per non pensare alla verità: Sangue. Mi stroppicciai gli occhi, e guardando le mie dita notai che qualcuno doveva avermi struccata. Toby si alzò, mostrandomi una sciarpa rosso sangue. "L'ho fatta io, per te.." Disse sorridendo e porgendomela "Tieni." Con il vento freddo che girava in quei mesi autunnali una bella sciarpa si sarebbe ritrovata utile. La presi e toccai il suo materiale. Era probabilmente di cotone, morbida e setosa. Me la misi intorno al collo, era calda e.. rassicurante, in qualche modo. Ed aveva l'odore di Toby. "Ti piace?" Sussurrò un po' insicuro, con un lieve rossore sulle labbra. Io annuii lentamente,era piacevole indossare qualcosa che odorava di lui, non ne capivo fino in fondo il motivo, sapevo solo che mi faceva stare bene. Ci guardammo per qualche secondo, poi arrossendo ancora di più si girò e si mise sul suo letto. Era identico al mio, solo lievemente più grosso. I letti erano posizionati uno da un lato e uno dal lato opposto. Così come la porta e la finestra. All'improvviso un dubbio si fece strada nella mia mente "Con cosa dormirò?" Chiesi guardando Toby. "Un abito nero. E' uguale per tutte le ragazze, ciò che deciderai tu sarà la lunghezza..." Lo guardai girandomi "Inguinare, fino alle ginocchia e fino alle caviglie?" Lui annuì, guardandomi. "A te starebbe bene quello fino alle caviglie... è molto attillato, ma sarebbe un abbinamento perfetto con il tuo corpo." Mi guardai, sospirando. Come poteva star bene qualcosa sulle mie gambe secche? Ero così magra, forse troppo "Tutte prima del Passaggio sono così magre, Lilith.." Io sospiraii fissandolo, con un lieve sorriso "Pensavo fossi uscito dalla mia testa..." Lui scosse il capo lentamente, sorridendo come un bambino. Mi alzai, guardando i miei vestiti, erano perfetti, niente si era rotto o scucito. Guardai fuori dalla finestra, era il tramonto. Ero stata davvero a lungo svenuta... guardai Toby, schiudendo le labbra "Sei sempre stato qui?" Lui annuì lentamente, e poi con più decisione. "Sempre. Io e Jeff ti abbiamo presa, messa qui e... " Fece una leggera pausa, fissandomi "Non volevo lasciarti sola. Avevo paura che qualcuno ti avrebbe fatto del male." Annuii, grata dei suoi modi di fare così protettivi. "Dov'è l'abito che dovrei usare per dormire?" Toby si alzò di scatto, allungando la mano verso la mia. Io la presi ed insieme ci avviammo verso la porta, ma appena prima di aprirla tolse la mano dalla mia. Una sensazione strana si fece strada dentro di me, come un improvviso calore dal petto fino all'estremità del mio corpo. Improvvisamente mi sentivo... libera. Il mio battito iniziò ad accelerare improvvisamente, e lungo tutto il mio corpo sentivo il mio sangue scorrere. Mi guardai le mani, e poco dopo il resto del mio corpo. Tutto ai miei occhi apparve... rosso. Di un rosso intenso, un rosso che mi fece sentire bene, calda, al sicuro. Toby mi fissava impietrito "Non è possibile che succeda così all'improvviso." Improvvisamente ciò che sentii fu solo... piacere. Piacere e divertimento, tutto insieme. Iniziai a ridere, urlando. Ero divertita e confusa, mi sentivo come se fossi ubriaca. Il calore che inizialmente era solo sul petto, ora era ovunque. "Ora che Slendy non c'è.." Mi afferrò per il polso e mi trascinò lungo i corridoi. Stavamo scendendo delle scale, arrivando sempre più in basso, ed infondo, infondo, infondo... A un certo punto arrivammo all'ultimo piano, quello più in basso, e lì infondo c'era una porta che Toby spaccò con una delle sue asce. Una volta entrati ciò che vedevo era solamente un tavolo chirurgico di metallo con delle catene ai lati. "Lilith ci sei?" mi urlò contro senza lasciarmi andare il polso. "Io non sono Lilith" Dissi lentamente, non molto sicura di ciò che stavo dicendo "Io sono Homicidial Lily!" Urlai ancora ridendo. "H Lily..." Sussurrò lui. Io annuii, e lui alzò la voce "Liu. Sei stato scelto tu." La sua voce era tremante, strana, spaventata. Sentii un grosso tremore del pavimento, come se qualcuno si fosse gettato dalle scale, e quando pochi secondi dopo vidi Liu accanto a me, capii che era proprio ciò che era successo. Mi guardò dritto negli occhi per qualche secondo, poi il suo sguardo si illuminò "Suzanne.." Io mi bloccai. La vista si snebbiò e tutto tornò del suo colore originario, il calore era svanito, ed anche il resto delle sensazioni. Liu improvvisamente mi abbracciò, stringendomi forte "Suzanne.." Ripetè di nuovo, per poi iniziare a piangere contro la mia spalla. "Sei identica a lei..." Mi accarezzò lentamente la schiena, e Toby ci fissò sbalordito, con la bocca socchiusa. "Wow.." Quando Liu smise di abbracciarmi, Toby mi sussurrò: "Ora dovrò pressarti il marchio nella pelle. Come un tatuaggio..." Io lo guardai, confusa. "Cosa?" Nella stanza notai in quel momento un fuoco acceso, con accanto un palo con una base strana, era la stessa O con la X al centro che avevo visto sul foglio che Jane aveva lasciato a terra mentre ripartiva con la moto. Toby mise a scaldare quel palo ed afferai il concetto: Mi avrebbero marchiata a fuoco il loro simbolo. Urlai e Liu mi afferrò i polsi legandomeli dietro alla schiena con la stessa striscia di cuoio. Mi sussurrò all'orecchio dolcemente: "E' un attimo, passerà subito.." La sua voce era calda, rassicurante e dolce. Mentre Toby si avvicinava con quell'arnese urlai: "Aspetta!" E si fermò, fissandomi "Dimmi.." Presi fiato prima di parlare "Voi dove lo avete, il marchio?" Liu lasciò la presa, togliendosi la giacca in pelle e la maglia. Sul pettorale sinistro, sopra al cuore, aveva quel simbolo. Era nero e molto spesso. Ben definito "Sopra al cuore quindi.." Lui annuì e mi slegò lentamente "Sta ferma.." Io annuii, ero spaventata e confusa, ma mi fidavo di loro. Toby si avvicinò a Liu, porgendogli l'asta in metallo prima di tornare a guardarmi "Lo so che è scortese chiedertelo, ma hai il reggiseno sotto?" Io lo guardai pietrificata. Ma che razza di domanda era? "Sì" Risposi un po' confusa. "Bene" Aggiunse lui, prima guardando Liu poi me. "Dobbiamo inciderti il marchio... dovresti spogliarti..." Io li guardai un po' confusa "Ovvio, devono incidermi il marchio, devo spogliarmi.." Ero preoccupata, in quel momento avrebbero potuto farmi qualsiasi cosa. Ma qualcosa mi diceva di fidarmi di loro "Quindi mi vedrete mezza nuda..." Entrambi annuirono lentamente, rossi in viso. Sospirai pesantemente togliendomi gli stivali e sfilandomi le calze. I due in stanza mi guardavano di tanto in tanto, ma di base si guardavano fra di loro. Mi slacciai il vestito lasciandolo cadere a terra, e mi tolsi anche la maglia. Appoggiai tutto in un angolino, pregando che non fosse pieno di polvere. Toby si allontanò lentamente "Scusaci se siamo così impacciati ma... di solito è Slenderman che fa queste cose."Io scrollai le spalle, sdraiandomi sul lettino. Liu guardò Toby corrugando la fronte "La leghiamo?" Chiese con un tono fin troppo dubbioso. "Nah" rispose Toby, appoggiandomi la mano sul braccio. Poi mi guardò in viso dolcemente, forse vedendo la mia preoccupazione "Farà male, è vero, ma passa... te lo giuro. Passa..." Io annuii lentamente. Poi pensai a prima, alla forza che avevo sentito dentro di me, e Toby iniziò a legarmi braccia e gambe "Hai ragione Lil." Sorrisi lievemente per poi tornare seria. Liu non si era rimesso la maglia, e il suo corpo non sprizzava virilità da tutti i pori come ci si dovrebbe aspettare da uno come lui. Era magro, molto magro. Forse anche troppo. Si vedeva che faceva movimento, ma di certo non era pompato di muscoli. Ecco, avevo fatto una cazzata. Ero legata ad un letto, ero mezza nuda e due maschi molto più forti di me mi erano vicino. Toby, probabilmente leggendo la mia paura, mi fece una carezza sul viso "Non temere... non ci approfitteremo di te. Mai. Chiaro?" Io annuii lentamente, anche se non ne ero del tutto sicura. Liu riprese in mano il bastone ardente, e lo avvicinò lentamente a me "Non muoverti Lilith.." Mi ordinò a bassa voce. Toby in poco tempo fu dietro di me, ad accarezzarmi le spalle "Puoi urlare se vuoi..." Io annuii ancora, sigillando gli occhi. Non volevo vedere il viso di Liu mentre mi inficcava quel bastone nella pelle.

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Capitolo 2
*** 2° Capitolo ***


2° Capitolo. "E' tutto apposto, è tutto finito adesso..." Mi sussurrava Toby dolcemente all'orecchio mentre smettevo di piangere. Il dolore era stato intenso e lungo, e il bruciore era ancora una sensazione nitida. Quando aprii gli occhi, Liu aveva un tubetto di crema contro le ustioni in mano. "Per alleviare il dolore.." Sussurrò. Si era messo una maglia scollata, che lasciava intravedere il marchio. Toby mi slegava i polsi mentre Liu le caviglie. Appena mi misi seduta entrambi i ragazzi furono accanto a me, uno che mi massaggiava le spalle e l'altro che mi metteva quella pomata sull'ustione. "Perchè diventa nero?" Chiesi sottovoce, osservando il simbolo sulla pelle di Liu "Non ne ho idea... all'inizio sarà rosso, incandescente... per tipo due settimane" Fece una lievissima pausa per guardarmi negli occhi, prima di continuare "Poi il nero si espande a macchia d'olio.." Annuivo mentre parlava, anche se non lo stavo veramente e propriamente ascoltando. Guardavo le sue mani. Una era accanto al suo busto, sorreggendo il suo peso, e l'altra invece era sulla mia pelle, su quella bruciatura, per massaggiarmi la ferita che lui stesso mi aveva procurato. "Scusa per prima... è che.. in quel momento mi ricordavi una persona che mi ha aiutato in un momento molto duro della mia vita." Volsi il capo verso di lui, per fargli capire che ero tutt'orecchi. "Continua.." Sorrise lievemente, ma la sua voce era ricca di amarezza "Sai... le mie cicatrici me le ha procurate mio fratello... sono andato in ospedale, e c'era questa infermiera... che mi accudiva. Ero in coma ma sentivo ogni cosa... e mi amava. Tantissimo... la nostra relazione era magnifica... ma stavo per affrontare il Passaggio... uccidevo chiunque le facesse del male, o la facesse soffrire. Per questo mi vesto sempre in pelle... il sangue si lava via meglio." Toby sospirò, mettendomi un braccio intorno alla vita. "Liu continua..." Sussurrò a bassa voce. Liu iniziò ad avere gli occhi lucidi "Le chiesi di sposarmi, sai?..Uno stronzo la uccise." Mi passò una mano fra i capelli, poi mi guardò negli occhi "Aveva i tuoi stessi occhi..." Abbassai lo sguardo. Non andavo molto fiera dei miei occhi. Erano di un grigio orribile. "A me piacciono" Disse Toby a bassa voce, togliendo il braccio dalla mia vita "Uscire dalla mia mente mai eh?" Sorrise fissandomi "Mai.." Liu si alzò in piedi, asciugandosi gli occhi "Dai verginelli, ora basta parlare di cose tristi. Parliamo di te Liltih.." Mi sorrise, porgendomi la pomata "Cosa ti hanno detto riguardo a Slendy? Nervosa?" Toby accanto a me si impietrì "Non le abbiamo detto nulla." In quel momento anche Liu si irrigidì, per poi ringhiargli contro "Le incidi il suo marchio sulla pelle e nemmeno le hai detto per chi dovrà combattere?!" Stava urlando, e questo non mi piaceva. Toby aprì la bocca per rispondere, ma poi la richiuse in fretta spalancando gli occhi "Lui è..." Sussurrò appena per poi urlare "Lui è qui!" Liu sorrise leggermente per poi guardare me e tornare serio. "Ti avverto almeno non svieni come è successo con Jack. Non ha la faccia, ha dei tentacoli sulla schiena, comunica telepaticamente ed è mooolto alto. Le mani gli arrivano alle caviglie. Cucina divinamente i biscotti." Corrugai la fronte confusa. Non avevo mai sentito parlare di qualcosa del genere, e dovevo ammettere che l'ultimo dettaglio elencato da Liu era piuttosto futile. Liu mi porse la vestaglia nera da notte di cui mi aveva parlato Toby. Me la misi in fretta e seguii i due che si stavano avviando su per le scale. Li seguii e dopo parecchie rampe di scale arrivammo al piano terra. Non c'era nessuno. "Sono tutti in sala da pranzo" Disse Toby guardandomi, con un enorme sorriso sul viso "Lui è già lì. Starà raccontando il suo viaggio, vieni!" Toby sembrava essere al settimo cielo. E dall'espressione sul viso di Liu, capii che quel certo "Slendy" doveva essere una brava persona. Toby mi prese la mano, e mi trascinò dietro una porta, ma appena prima di entrare si fermò, guardandomi "Come sono?" Chiese, nervoso. "Perchè?" Gli chiesi io sottovoce "Perchè voglio essere apposto..." Io sorrisi, alzandomi sulle punte per sistemandogli i capelli "Ora sei perfetto.." Mi riafferrò saldamente la mano ed aprì la porta. Avanti a me c'era un lunghissimo tavolo, e a capotavola c'era l'uomo che mi avevano descritto. Era inquietante, non si poteva dire di no, ma in mezzo a tutte quelle persone che ridevano e parlavano, come se fossimo tutti una famiglia.. non metteva poi così tanta paura. Davanti a se aveva un bicchiere di cioccolata, ed era vestito in smoking. Lo sentivo ridere anche se non aveva le labbra. La sua voce era calda e mastodontica... mi ricordava quella di mio padre. Poi d'un tratto alzò il suo viso nella mia direzione, e parlò dolcemente "Lilith, Toby e Liu! Eccovi finalmente!" Tutti si girarono verso di noi. D'istinto mi inchinai in avanti, quasi sbattendo la testa sul tavolo "E' un piacere fare la vostra conoscenza." Sentii un'altra sonora risata "Suvvia Lilith, alzati.. voglio che tu mi consideri come un padre. Non un professore!" Sorrisi rialzandomi. Toby era accanto a lui, e gli toglieva la giacca. "Abbiamo fatto come ci hai chiesto papà. Tu cos'hai fatto oggi?" Scrollò le spalle slacciandosi la cravatta, voltando il viso di nuovo nella mia direzione "Così vi siete affezionati parecchio eh, tu e Toby? Trattamelo bene..." Questa volta la voce era nella mia testa, il che stranamente non mi diede fastidio.Odiavo quando era Toby nella mia testa, ma quell'uomo... era piacevole sapere che lui sapeva ogni cosa di me. Toby era rosso in volto, e mi fissava con un sorriso timido. Slendermen si schiarì la voce e si alzò in piedi, tutti si ammutolirono. Liu si sedette nel posto accanto a quello di Jeff, ed io rimasi in piedi. "Figli miei, vi presento la vostra nuova sorella. Lilith Liar. Consideratela.." Fece una pausa allungando un tentacolo verso di me ed accarezzandomi il viso con quest'ultimo "H Lily." Liu arrossò e si passò una mano sul viso. L'attenzione passò da me a lui. Eravamo entrambi imbarazzatissimi. "Ha già affrontato il Passaggio?" Chiese Jack, volgendo il suo viso macherato verso di me. "Sì" Rispose Toby sottovoce. Slenderman si volto verso di lui, e con uno dei suoi 4 tentacoli ci cinse la vita. "Non litigate, da bravi. Ed ora possiamo mangiare. Ben perfavore mi vai a prendere i piatti?" Il tentacolo mi afferrò per la vita e mi trascinò in alto, per poi mettermi accanto a Toby "Voglio che voi due siate vicini.." Sussurrò nelle nostre menti. Toby occupò il posto accanto a lui, e io presi posto tra Toby e Jeffrey. Il ragazzo biondo tornò con tre piatti pieni di spaghetti al pomodoro in mano, e solo in quel momento notai che i suoi occhi sanguinavano. Urlai appena vidi quegli occhi e tutti si girarono nella mia direzione. Calò il più totale silenzio e al ragazzo biondo tremavano le mani. "Cos'ho fatto di male?.." Sussurrò a bassa voce, con la voce rauca. Probabilmente stava per piangere. Mi alzai di scatto e passando dietro a Slenderman lo abbracciai, stringendolo forte a me. "Va tutto bene... non hai fatto niente..." Era più basso di me, di almeno 10 centimetri. Affondò il viso nel mio petto ed iniziò a piangere, abbracciandomi forte. Gli accarezzavo i lunghi capelli biondi mentre lo lasciavo piangere, dandogli di tanto in tanto dei bacini sulla nuca. Mi ricordava così tanto Adam quando la mamma gli urlava contro... Appena smise di piangere alzò il viso verso di me, sorridendo "Grazie Lilith. Sono felice che tu sia la mia sorellona." Mi abbracciò ancora, ed io lo carezzai ancora sulla nuca. Mi fece sorridere, mi ricordava proprio Adam.. Si tolse dal mio abbraccio tornando in cucina per prendere degli altri piatti. Io mi girai ancora sorridente, e notai che chiunque nella stanza mi stava guardando storto. Slenderman aveva una mano sulla fronte, e dalla sua posizione sembrava stesse pensando "Cos'ho fatto di male?", perfino Toby mi guardava con la fronte corrugata, scuotendo lentamente il capo da destra a sinistra. Mi inchinai una seconda volta "Chiedo umilmente perdono per lo spavento futile che ho preso, spero di non avervi rovinato la cena." Rimasi inchinata finchè non tornai a sentire chiacchiere e risate. Mi sedetti al mio posto, e Jeff se la stava ridacchiando di gusto con Liu. Toby e Slenderman mi stavano fissando, ancora arrabbiati "Ho chiesto scusa.." Dissi sottovoce, abbassando lo sguardo. Quando lo rialzai Slenderman stava parlando con Natalie e Toby mi stava fissando sorridendo "E' normale essere spaventati, all'inizio.. ma trattieni le urla." Sorrisi fissandolo. Era felice. Mi cinse la vita con un braccio, mentre con l'altro iniziò a mangiare. Mangiai avidamente, quel cibo era buonissimo, e la cena continuò con sonore risate e chiacchiere. Una volta che la cena fu finita, Toby mi riprese la mano e, dopo aver salutato tutti, iniziammo ad avviarci su per le scale. "Allora, buona la cena?" Sorrisi guardandolo "Deliziosa... chi ha cucinato?" Silenzio. "Toby?" Lo guardai, stava scrollando le spalle e in viso era visibilmente confuso "Slendy ci porta il cibo dai suoi viaggi... non sappiamo dove lo prenda" Abbassai lo sguardo e continuai a salire le scale "Dal primo piano in poi c'è l'ascensore, tranquilla.." Sorrisi fissandolo "A che piano siamo?" Sorrise "Quarto..." Entrammo nell'ascensore e le porte si chiusero. La musichetta d'attesa era inquietante, era un carillon che suonava una musica piuttosto sinistra, e l'ascensore saliva pianissimo. Toby sbadigliò mettendosi una mano davanti alle labbra. Quando finalmente arrivammo al quarto piano, lui mi prese in braccio e mi portò nell'ultima camera infondo, accanto alle scale. Mi posò a terra prendendo la chiave ed aprendola, per poi riprendermi in braccio e mettermi sul mio letto, chiuse a chiave la porta ed aprì la porta del bagno, posta sul muro dove c'era il suo letto. "Vado un secondo a mettermi il pigiama, " Mi sorrise ed io gli sorrisi a mia volta. Subito dopo mi infilai sotto le coperte, erano calde e morbide.... mi davano una bella sensazione sulla pelle, così come il guanciale, era rigido ma non troppo. Accesi la luce sul comodino e mi alzai per spegnere quella a muro, e in quel momento notai una musica proveniente dal bagno, ascoltai meglio: Toby stava cantando. Cantava una canzone che non conoscevo, parlava di essere partner nel crimine o qualcosa del genere. Sorrisi e mi rimisi nel letto, ad occhi aperti, aspettandolo. Appena uscì aveva i capelli bagnati ed indossava un pigiama nero, gli stava bene addosso.. "Ti sei fatto una doccia?" Chiesi guardandolo. Lui annuì e si mise nel suo letto, accendendo la sua at-bajour. "Vuoi qualcosa da leggere?" Mi chiese sottovoce, io scossi il capo, portandomi le copperte sopra le labbra e sotto il naso. Si girò verso di me e fece la stessa cosa, ero sicura che sotto quegli occhi vispi lui stesse sorridendo. Chiusi gli occhi, crollando lentamente nel sonno. Dopo un paio d'ore mi svegliai, stranamente non avevo più sonno. Mi alzai dal letto, andando davanti la finestra e guardando fuori. Non era nemmeno l'alba, ma la luce della luna illuminava tutta la foresta in cui ci trovavamo. Eravamo appena sopra gli alberi, e riuscivo a vedere la loro chioma. Sentii uno schiocco dietro di me e mi girai di scatto. Toby era alzato e si stropicciava gli occhi. "Che ci fai già alzata?..." Mi appoggiai alla finestra guardandolo "Non riesco più a dormire.." Sorrise allargando le braccia "Vieni qui..." Confusa mi avvicinai e lo abbracciai, stringendolo forte a me. Lentamente sentii il sonno tornare, e le mie palpebre iniziarono ad abbassarsi lentamente. Sorrise accarezzandomi i capelli e parlandomi dolcemente "Sai... se vuoi puoi dormire con me, sta notte..." Alzai la sguardo verso il suo viso "Davvero?" Sorrise più ampiamente, annuendo. Si staccò dal mio abbraccio e si infilò nel suo letto, alzando la coperta per farmici infilare dentro. Mi infilai sotto quelle coperte e fra le sue braccia, che mi si avvolsero attorno alla vita, stringendomi. Appoggiò il mento sopra la mia testa, e come chiusi gli occhi mi addormentai di botto.

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Capitolo 3
*** 3° Capitolo ***


3° Capitolo. Quando mi svegliai, Toby non era più nel letto. Sentivo l'acqua della doccia scrosciare, quindi probabilmente si stava lavando. Mi alzai stiracchiandomi e stropicciandomi gli occhi. Quando mi allungai in avanti per stirare la schiena, sentii una mano calda posarcisi sopra. "Buongiorno Lil. Dormito bene?" Quando mi voltai notai Toby in accappatoio, i capelli erano bagnati e la sua pelle profumava di vaniglia. "Benissimo Toby, grazie per avermi fatto dormire con te." Sorrise scrollando le spalle mentre io mi ritiravo su. I suoi occhi verdi e radiosi erano illuminati da sincera felicità. "E' stato un onore. Per il resto..." Cambiò tono di voce, diventando più serio e smettendo di sorridere "Oggi sarebbe stata una giornata importante. Il Passaggio non è completo finchè non uccidi..." Mi impietrii. Non che fossi spaventata o altro, e tanto meno mi sarei sentita in colpa. Ma ce l'avrei fatta? Lui sorrise accarezzandomi il viso "Ovvio che ce la farai..." Sorrisi abbracciandolo. "Sì. Ce la farò.." Mi accarezzò lentamente la schiena, e stranamente il suo cuore iniziò a battere molto più velocemente. Mi voltai lentamente verso il suo viso e notai che era arrossato. "Toby ma cos..." Mi allontanò di scatto, facendomi finire contro la finestra. Grazie a Dio non la ruppi, ma comunque di crepò leggermente. Mi soffiò contro come un gatto e uscì dalla camera lasciando la porta aperta. Rimasi impietrita. "Okay, cosa cazzo è successo?" Pensai fra me e me, fissando la porta spalancata. Poco dopo, mentre ero ancora immobile contro la finestra, arrivò Liu con la sua solita aura di aria negativa. Il suo viso era preoccupato, teso, ed indossava uno zaino che non gli avevo mai visto addosso. Ovviamente in pelle. "Lilith.." Sussurrò lui. Il suo tono era molto più preoccupato del suo viso "C'è una cosa che forse dovresti vedere..." Mi tolsi i vetri di dosso ed arrivai accanto a Liu "Dimmi.." Lui prese fiato, poi disse, scandendo bene le parole: "Toby e Natalie sono soli da quando lui è uscito dalla camera... sentiamo dei rumori strani..." La testa incominciò a girarmi e sentii le vertigini. "No... non è possibile.." Lo shock mi annebbiò la vista per qualche secondo finchènon fui accecata dalla rabbia. Toby.... il ragazzo che così premorusamente mi aveva ascoltata, aiutata. Aveva dormito con me e mi era sempre rimasto accanto... "Mi ha davvero illusa fino a tanto?" Chiesi quasi sul punto di piangere a Liu. Lui sospirò pesantemente "Controlla le menti, Lilith. Potrebbe benissimo aver giocato con i tuoi sentimenti per puro divertimento." In quel momento sentii dai polsi sentii una scarica di energia che mi arrivò fino alle spalle. La mia vista era annebbiata di rosso. Ogni singola cosa che vedevo era rossa. Liu era di un rosso scuro, porpora. Mentre le pareti bianche erano di un rosa pallido. Le porte nere le vedevo dello stesso rosso del sangue affumicato e gli occhi azzurri intenso di Liu li vedevo di un chiaro rosso scarlatto. Tirai un urlo inumano, innaturale, che fece tremare l'edificio. "LUI DOV'E'?!" Urlai, stringendo i pugni. Liu fu in un attimo alle mi spalle e, tenendomi i polsi dietro la schiena, mi schiacciò a terra. "Papà! Jeffrey! Ben! Jack! Chiunque! Venite vi prego da solo non ce la faccio!" In un attimo decine di mani mi tennero ferma a terra. Ma io ero più forte di loro. Mi liberai dalla loro morsa e spaccai le porte di tutte le porte che trovavo finchè non trovai quella in cui c'erano Toby e Natalie. Quello che vidi, non me lo sarei mai aspettato. Sangue. Ovunque. Tanto Sangue. Toby era sul pavimento ricoperto di ferite e graffi, e mugolava con l'asciugamano scorticato e grondante. Natalie non stava meglio, anche lei era nella stessa situazione. La vista mi si snebbiò e rividi i colori com'erano realmente. Corsi verso Toby e misi la sua testa sulle mie ginocchia, accarezzando i suoi capelli piangendo a mia volta. Non ce l'avrebbe fatto, questo era sicuro "Cos'è successo?.." Chiesi sussurrandoglielo. Lui mi appoggiò una mano sul viso, accarezzandolo. "Natalie... gelosa..." Socchiuse gli occhi deglutendo per poi riaprirli "Ho detto a Natalie che stavo provando qualcosa per te. Ero spaventato e confuso" La sua voce era rauca mentre parlava. Lo lasciai continuare "Ha tirato fuori il coltello e mi ha tirato una coltellata in pieno viso, urlando che io dovevo amare solo lei." Tossì a fondo prima di continuare "Così ho tirato fuori le asce dalle tasche dell'accappatoio e l'ho colpita. Gemiti e urla... finchè entrambi non siamo crollati a terra sfiniti." Io annuii lentamente, continuando ad accarezzarlo. Ero molto più confusa di quanto non volevo mostrare. Natalie urlò improvvisamente ed io ebbi un sobbalzo. Immediatamente arrivarono tutti in quella piccola stanza, e senza dire una parola presero Natalie e la portarono non so dove. Rimanette solo Liu. Mi fissava e squadrava. "Cos'è successo?" Chiese. Gli raccontai ciò che mi aveva detto Toby e mi aiutò a prenderlo per portarlo nella sua stanza. Toby, con i suoi occhi socchiusi, mi fissò per tutto il tempo. Liu mi guard per qualche secondo, prima di sussurrarmi "Prendi le mutande dal comò in bagno" Corsi in bagno, notando già da subito il grosso comò. Presi delle mutande nere maschili e tornai in camera. Liu aveva spogliato Toby dall'accappatoio e stava tamponando le ferite con del cotone e delle garze. Per fortuna l'intimità di Toby era coperto da un lenzuolo. Passai le mutande a Liu e mivoltai. Appena mi rigirai Toby sembrava una mummia. Garze su garze riemivano il suo corpo magro. Era sbiancato, le labbra erano pallide. Liu mi guardò sospirando pesantemente "Ha un calo di ferro. Va in cucina e cuoci il sangue di muca. Lo sai bollire?" Annuii anche se non avevo idea come si potesse cucinare il sangue di una vacca. Presi l'ascensore e scesi al piano terra, dove si trovava il salotto, e una volta entrata in cucina trovai Ben che stava sbucciando delle patate. Appena mi sentì entrare si girò sorridendomi "Lilith. Che piacevole sorpresa." Sorrisi incrociando le braccia al petto "Senti... Toby ha un calo di ferro e gli serve del sangue di mucca." Cose normali da chiedere ad un ragazzo a cui sanguinano gli occhi...Lui aprì uno sportello e prese una tanica di sangue con sopra dipinta una mucca e me lo porse "Tieni!" Sorrisi guardandolo, abbastanza confusa "Senti.. come si fa?" Iniziò a ridacchiare togliendomi la tanica dalle mani "Faccio io.."

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Capitolo 4
*** 4° Capitolo ***


Ben era abile mentre mescolava il sangue in quella pentola, era veloce nei movimenti, aggiungeva spezie su spezie, era sale quello che aveva appena messo? E Mentre le sue piccole mani preparavano un pasto per toby, aprii il frizer. Presi una bistecca e una padella, volevo rendermi utile in qualche modo, così iniziai a cuocere la carne, era la cosa che mi veniva meglio, riuscivo a farla tenerissima.. Ben mi sorrise ampiamente e corse verso di me, abbracciandomi le gambe, per quant'era basso. Mi da un bacino sulla mano e torna a cuocere il sangue cantando una melodia macabra.. composta da tanti "Tu-tu-tu", e impovvisamente sentii la sua voce come se fosse in digitale, i suoi occhi sanguinanti si illuminarono come led, e la sua pelle sembrò fatta di... pixel? Quelli del computer? La sua immagine non mi era chiara, si stava sfumando, e il suo sorriso, macabro, continuava a cantare. Mi tirai indietro iniziando a correre all'indietro e finendo fra le braccia di qualcuno di molto alto. Mi girai e notai un viso oscuro, nero, con degli occhi gialli illuminati dall'interno, e quando aprì la bocca per parlare notai che anche quest'ultima sembrava illuminata come se fosse Natale. Urlai ma lui mi strinse a se, accarezzandomi i capelli con i suoi guanti in pelle. La sua voce era roca, e piena di interferenze. "Sono Puppeteer, non avere paura di Ben... di me... va tutto bene... siamo solo quelli che hanno affrontato il Passaggio... va tutto bene... va tutto bene..." Chiusi gli occhi respirando lentamente. Dovevo calmarmi... Inspirai, espirai e guardai Ben che in quel momento aveva smesso di cantare ed era ritornato normale "Scusa Lilith.." mormorò. Sorrisi "Non fa nulla.." mi girai verso Puppeteer, che iniziò ad accarezzarmi il viso "Sei una donna molto bella" Sussurrò, per poi darmi un bacio sulla fronte. "Ero venuto solo perchè ho fame ed ho sentito odore di carne... hey! Guarda che so fare" Fece una pausa, allungando la mano verso un bicchiere sul tavolo. Dalle dita della sua mano destra uscirono dei fili gialli, luminosi come i suoi occhi senza iride e pupilla. I fili afferrarono il bicchiere arrotolandosi attorno a quest'ultimo. Con velocità fulminea i fili si ritrassero e il bicchiere gli volò in mano. Con la stessa tecnica prese una bottiglia d'acqua dal frigo e riempì il bicchiere. Appena me lo porse iniziò a ridacchiare "Di solito non li uso per queste cose... ma immagino tu abbia sete." Sorrisi scolandomi il bicchiere "Perchè ti chiami Puppeteer?" Smise di sorridere e sospirò "E' una lunga storia..." Sorrise e mi diede un buffetto sul mento "H Lilith..." Arrossai per poi ridacchiare "Homicidial Lilith... che fantasia..." Lui mi accarezzò lentamente il braccio "A me piace..." Sembrava stesse flirtando con me, ma lo trovai impossibile, infondo... una ragazza dall'aspetto comune, banale e sopratutto... solitaria. "E' proprio questo il punto" La voce di Toby mi colse totalmente di sorpresa, era ancora fasciato, ma sorrideva, ed era meno pallido "Lui adora le ragazze solitarie..." Puppeteer sorrise arrossando per poi andare in cucina, menre io e Toby rimanemmo da soli. Corsi verso di lui stringendolo forte a me, era bello vedere che stava bene... Poi mi ricordai di ciò che aveva detto nella camera di Natalie... "Toby.." Sussurrai, ma probabilmente sapeva già cosa stavo pensando.. "Già... provo qualcosa per te." Arrossai allontanandomi, ed urlando alla cucina "Ben! E' pronto il sangue?" Ma infondo era solo una scusa per non continuare il discorso con Toby... infondo da quanto ci conoscevamo? Un paio di giorni? Era troppo presto per dire "Sì voglio stare con lui", poi in quella casa... "Sì Lilith è pronto, vieni!" Corsi in cucina e afferrai una caraffa, per poi immergerla dentro il pentolone. Portai la caraffa sul tavolo del salone, evitando di guardare Toby. "Lilith non puoi nascondermi niente lo sai..." Continuai ad evitare il suo sguardo. Non volevo guardarlo non volevo vedere il suo sguardo da pazzo innamorato... Mi sentivo come il cuore di pietra ma.. non volevo amare. Questa era la verità. Io non volevo amarlo. Chiusi gli occhi e strinsi i pugni. Iniziai a sentire del calore venire dallo stomaco ed andarmi fino in gola. Sbiancai e caddi a terra, spalancando gli occhi. Non riuscivo più a respirare, mi stavo sentendo come se stessi affogando. Urlai il nome di Toby appena prima di svenire. Quando aprii gli occhi, svegliandomi, ero ancora nel pavimento della cucina. Ben mi porse un bicchiere con all'interno il sangue che prima aveva cotto. "Bevi.." Sussurrò. Bevvi a grandi fiotti, era stranamente buono. Mi sentii meglio e sorrisi quando notai che Toby mi aveva messo la testa sulle sue gambe. Guardò Ben, fisso negli occhi, per poi fare lo stesso con Puppeteer. "Va bene Tob, usciamo.." Sussurrò Puppeteer chiaramente frustrato, seguito a ruota da Ben. Si chiusero la porta alle spalle... a chiave. Mi misi seduta e mi girai verso Toby, confusa. "Cos-.." Non riuscii a formulare la domanda che Toby si stava avvicinando con il viso al mio. Sigillai le labbra, non capendo. Il suo viso in un attimo fu vicinissimo al mio, le sue guance rossissime, le sue mani sulle mie spalle tremanti. "Socchiudi le labbra.." Mi sussurrò all'orecchio. Chiusi gli occhi ed aprii appena le labbra. "Facciamo un gioco?" Chiese Toby. Io annuii ancora più confusa. "Ora io.. prenderò dei cibi, molto piccoli... e tu devi dirmi cosa stai mangiando." Annuii chiudendo meglio gli occhi ed aprendo un po' di più le labbra. Le sue dita sfiorarono quest'ultime, lentamente... sentii i brividi lungo tutte le braccia, così deglutii. "Leccati le labbra.." Sussurrò. Eseguii quello specie di comando, e sentii lungo la lingua il sapore pungente della menta. "Dentifricio.." Sussurrai. "Sì.." Rispose lui, sempre più tremante. Riaprii le labbra ed attesi. Mi appoggiò sulla lingua qualcosa di piccolo ma duro, chiusi le labbra e masticai, sapore di fragola. "Una caramella..." Ingoiai riaprendo le labbra. Mi appoggiò fra le labbra qualcosa di freddo, molto freddo, e prendendolo meglio in bocca capii che si trattava di ghiaccio.. "Del ghiaccio.." Sussurrai. Non capivo appieno l'utilità di quel gioco, ma non feci domande. Improvvisamente sentii il suo respiro vicino al mio, o meglio... nel mio. Non mi stava ancora baciando ma ero sicura che stesse per farlo. Non aprii gli occhi, ma mi avvicinai appena con il viso al suo. "Baciami.." Sussurrai appena, ma tutto ciò che fece fu mettere le mani sulla mia schiena e trarmi di più a se. I nostri corpi erano incollati, tutto di noi si sfiorava tranne le nostre labbra. Spostai il viso verso sinistra e mi avvicinai con le labbra alle sue, poi un contatto. Un brevissimo contatto fra le nostre labbra. "Non aver paura.." gli sussurrai, appoggiando le mani sul suo viso. Attirai fra le mie labbra il suo labbro inferiore e lentamente incominciai a baciarlo, le sue labbra ricambiavano lente quel bacio, ancora tremanti. Appena mi staccai lui mi riattirò a se. Continuammo a baciarci lentamente in questo modo. Ci staccammo e lui si ritrasse alzandosi ed andando ad una finestra. "Non dire niente a nessuno... se sanno che fra noi c'è qualcosa ci scambieranno per fangirl e creepypasta, e non è ciò che voglio.." Annuii lentamente rialzandomi.. "Quindi... primo ed ultimo?" Annuì con forza, per poi girarsi verso di me, lo sguardo serio e attento "Sta sera avrai la tua prima missione, stammi attaccata e osserva, se devi vomitare o sei spaventata non andare in panico. Per la prima.." Fece una pausa fissandomi "Ti porteremo una busta. Una volta andati non si torna indietro, chiaro Homicidial Lilith?" Annuii con forza, cercando di capire al meglio. "Chiaro..." Sorrise lievemente per poi tornare serio "In missione.. chiamami Ticci Toby."

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Capitolo 5
*** 5° Capitolo ***


5° Capitolo "Lilith, muoviti." La voce di Slenderman dietro la porta mi fece venire i brividi "Arrivo!" Finii di mettermi gli stivali e corsi fuori. "Ci sono." Mi fece una carezza sulla testa e, guidandomi lungo il corridoio, mi accompagnò all'ascensore. Niente musica... il che era stranamente triste. L'ascensore si fermò ed io uscii per prima, notando di essere in una stanza nel sottosuolo, una specie di enorme teatro... "Wow.." sussurrai notando quante persone ci fossero, era pieno, e noi eravamo nell'ultimo spalto in alto "Va vicino a Toby, ti sta aspettando con ansia.." Sorrisi a Slend e poi corsi lungo le scale che dividono in 3 sezioni la platea. "Toby!" Urlai, notandolo sullo spalto più in basso. Si girò, il suo viso era coperto dalla sciarpa e dagli occhialini, e nelle mani teneva due asce, una più nuova e l'altra molto rovinata. Si tolse la sciarpa e mi sorrise ampiamente attraverso gli occhialini. "Vieni qui con noi Lilith!" Solo in quel momento notai un posto vuoto accanto a lui, e subito dopo Jeffrey e Liu, e dopo ancora Nina e Natalie, che erano a loro volta sedute accanto a Jane. I loro vestiti erano quelli del primo giorno, come se fossero un uniforme.. Mi sedetti accanto a Toby, che si appoggiò gli occhialini sulla fronte e la sciarpa abbassata. Sul palco comparve un uomo, aveva una maschera da medico con sopra disegnato una specie di bocca molto stilizzata "Benvenute Creepypasta e non..." Fece una pausa improvvisamente partì "Right Round" di Kesha e Flo Rida. "Agli incubi del sabato sera!" Applaudii insieme a tutti gli altri, ridacchiando sottovoce. L'uomo scomparve nell'obra e la musica si fermò e partì "Play Hard", ed entrarono in scena Ben e un altro ragazzo della sua età dai capelli blu e la pelle rossa. Iniziarono a ballare quella che mi sembrava Hip Hop e Breakdance... ed erano incredibilmente bravi ed incridebilmente sciolti! Facevano mosse assurde a ritmo di musica... ed erano fantastici! Appena finirono mi alzai in piedi e applaudii insieme a tutti gli altri, la platea sembrava in delirio! Dopo un paio di minuti dove loro si erano inchinati, tutti tornarono calmi, me compresa. L'uomo tornò con il microfono in mano e, indicando me, poi Natalie e alla fine Jane disse "Voi, sul palco, ora! Dai che questa la conoscete!" Ci guardammo confuse ed arrossate, ma alla fine andammo sul palco. L'uomo ci diede un microfono ciascuna e poi se ne andò. Sorrisi appena sentii le note di "Problem" di Ariana Grande. Sapevo già a chi dedicarla. Mi feci avanti io ed iniziai a cantare, subito dopo mi fecero eco Natalie e Jane, che erano rimaste indietro. Il pezzo rap finale lo feci io, avendo una lingua molto sciolta, e loro mi fecero eco canticchiando sottovoce mentre io cantavo con il massimo della mia voce, ero sinceramente divertita! Appena finimmo di cantare ci inchinammo, ed altra scrosciata di applausi. Toby improvvisamente salì sul palco accanto a me ed urlò alla platea, attraverso il mio microfono "Chiunque si fosse azzardato a guardarla o desiderarla sappia una cosa." Mi alzò la mano in aria come se avessi appena vinto un incontro di Boxe "IO AMO QUESTA DONNA!" Urlò, con gli occhi luicidi. Dopo un secondo di silenzio tutti si alzarono in piedi ad applaudire una terza volta. Qualcuno urlava "Bravo!" altri urlavano cose più volgari per fare gli stupidi, riguardanti perfomance sessuali. Si girò verso di me e, davanti a tutta la platea mi diede un intenso e passionale bacio sulle labbra. Ero nel pieno della gioia,tanto che senza accorgermene stavo piangendo. Partì Sarcasm dei Get Scared, e senza dire una parola entrambi inziammo a cantare, lui con il mio microfono ed io con quello che mi aveva lanciato Jane. Il pezzo più pesante lo fece lui, ed al ritornello iniziò a saltellare mentre cantava, come se non si fosse mai divertito tanto! Appena finita la canzone ci inchinammo e scendemmo dal palco. Iniziammo a ridere senza motivo, guardandoci negli occhi. I suoi occhi, quei bellissimi occhi verdi e intensi.. Entrammo tornammo seri. Mi avvicinai alle sue labbra e le segnai ancora con le mie, accarezzandolo lentamente su tutto il viso, godendomi il suo sapore. Alla fine era stato lui a dire a tutti del nostro rapporto, anche se il nostro primo bacio era stato solo il pomeriggio prima. Ci staccammo giusto in tempo per notare Jack che saliva sul palco per cantare "This little girl". Rimasi appoggiata a Toby mentre ascoltavo la voce di quel pazzo mangiatore di reni. Chiusi gli occhi godendomi la musica e la sensazione del suo corpo caldo accanto al mio. Aprii gli occhi appena la canzone finì. Spostai lo sguardo verso Jeffrey, che si era scambiato di posto con Liu e teneva la mano sul ginocchio di Natalie, fra quei due c'era qualcosa... qualcosa che avevo afferrato e che gli altri non stavano notando. "Anche io lo noto.." Sussurrò Toby al mio orecchio, guardando quei due. Sorrisi girandomi verso di lui "Esci dalla mia testa o no?" Sorrise dandomi un altro breve bacio "Mai.." Si rialzò la sciarpa e subito dopo si rimise gli occhiali. Si rivolse agli altri, proprio mentre Jack tornava a sedersi "Slendeman ci vuole, la missione si fa ora." Jane sbuffò e poi si alzò, correndo su per le scale, seguita a ruota da Jack. Io e Toby andammo subito dopo, teneva un ascia in tasca per riuscire a tenermi la mano. Era teso, si vedeva da come i suoi muscoli erano perfettamente immobili, e si limitava a correre. Non dissi nulla, mi limitai a correre denrto l'ascensore senza mai lasciare la sua mano. Appena entrati in ascensore, nessuno disse nulla,man mano che si saliva la musica del teatro svaniva. Appena arrivati all'ultimo piano,il balcone, Toby lasciò la mia mano e mi diede un bacio sulla fronte, prendendo entrambe le asce. Uscii insieme a lui, senza però avere un arma. Tutti ne avevano una, ma non io. Jane mi porse un sacchetto che accettai molto volentieri, e che mi misi nella tasca del vestito. Toby si girò a guardarmi, poi iniziò a correre verso delle scale che non avevo visto. Tutti corsero dietro di lui, me compresa. "Qual è la missione, Toby?" Urlò Natalie, scagionando il coltello "Uccidere una famiglia a New York, fra la sedicesima e diciasettesima strada. Lei ha iniziato a prendere i fogli" Ascoltai la converazione senza capire granchè in realtà. "Sa chi siamo?" Chiese Jane, correndo accanto a lui "No Jane. Conosce solo Papà. Presto però verrà a conoscenza anche di me, dobbiamo ucciderli tutti..." Saltai e finii accanto a lui, e per miracolo non rotolai lungo la scalinata "Perchè dobbiamo ucciderli?" Toby mi guardò, per poi guardare avanti a se "Ha trovato le pagine di un libro di Papà, era una prova.. come quella di Zio Offendy" Non avevo idea di chi fosse questo "Offendy", ma continuai ad ascoltare comunque. "La tenevamo d'occhio da un paio di anni, è una ragazza diversa dalle altre. E' identica a Nina." Annuii iniziando a vedere i primi alberi. Eravamo vicini a scendere per il bosco. "Ma non capisco comunque..." Sospirò cingendomi la vita con un braccio "Se una come lei spiffera in giro che noi esistiamo realmente, ci verranno a cercare... e se ci trovano siamo tutti in un ospedale psichiatrico, e papà e gli zii sotto accurate analisi fisiche... per non parlare del piccolo Ben..." Mi strinse più a se mentre saltavamo l'ultimo gradino, e mi portò verso sinistra. "Nessuno le crederebbe senza prova, ma quelle pagine sono originali, sarebbero solo la prova che sta cercando.. ora sta cercando su internet quelle pagine, non troverà nulla, ma è arrivata in qualche modo a papà e... ha fatto la sua scelta. Ha detto tutto ai suoi che domani andranno dalla polizia ad esporre denuncia." Annuii lentamente, continuando a correre accanto a lui "Come faccio a difendermi, senza un'arma?" Sfrusciò il naso contro la mia guancia e poi continuò a correre "Ti proteggo io, molto semplicemente..." Sospirai annuendo lentamente, correndo alla sua stessa velocità. Dopo un paio di minuti a correre così veloce iniziai ad ansimare e a sentire delle forti fitte lungo i polpacci. Mugolai dolorante e Toby si fermò, e di seguito tutti gli altri. "Fuori allenamento, H Lilith?" Mi chiese Natalie, preoccupata "Già.." Sentii una voce profondamente maschile e possente alle mie spalle, ed incredibilmente sensuale... "Posso prenderla in braccio io..." Tutti ci girammo. La creatura era alta, per il fisico era tale e quale a Slenderman, tranne per i tentacoli, i tentacoli erano bianchi e non era in giacca e cravatta, ma in impermeabile beige. Toby mi trasse a se il più possibile e mi spinse contro al suo petto. "No Offenderman... non ora ti prego. E' appena arrivata non è in grado di correre più veloce di te..." Mi tappò le orecchie e mi giro contro il suo petto. Non sentivo e non vedevo nulla, apparte il battito accelerato del so cuore che sentivo attraverso i suoi palmi.

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Capitolo 6
*** 6° Capitolo- Toby in prima persona ***


6° Capitolo – Toby in prima persona. Strinsi di più Lilith a me, non volevo che lei sentisse la voce di mio zio, e in ogni caso facevo un salto ogni tanto nella sua mente per capire se sentiva qualcosa o no, e l'unica cosa che leggevo e sentivo era la confusione e il ritmo regolare del mio cuore. Guardai in faccia Offenderman terrorizzato, per poi urlare a Jeffrey "Porta via le ragazze a casa, e poi torna qui." Offenderman non mi era mai piaciuto, figuriamoci quando stava tentando di portarmi via Lilith "Sì Ticci Toby." La sua risposta mi consolò, era rassicurante sapere che Jane e Natalie sarebbero state presto a casa, al caldo nei loro letti, e al sicuro... Malgrado le voci che giravano Offenderman non aveva grandi poteri mentali, poteva intuire solo le emozioni, ma nulla in confronto ai miei poteri. Strinsi Lilith forte a me e le sussurrai all'orecchio "Non ti lascio andare..." Lei annuì ed affondò il viso nel mio petto, sembrava sparire fra le mie braccia. Guardai Offenderman dritto in faccia, parlando nella lingua sua e dei suoi fratelli, le mie parole significavano "Viscido animale, toccala e ti castro di te, della tua identità, e di ogni tuo organo sessuale." A quanto pare il messaggio almeno in parte fece segno, perchè si ritirò, smettendo di sorridere. "Ah davvero? E fammi indovinare..." Allungò un tentacolo verso Lilith, tentando di prenderla. I miei occhi si illuminarono come lampadine e ogni mio dente si affilò diventando... com'era Slenderman da incazzato, almeno in parte. Misi Lilith dietro di me facendole scudo con il mio corpo, aggredendo alla gola Offenderman. Il suo sangue mi scivolò lungo i denti e sputai. I miei occhiali si illuminarono come led, a causa dei miei occhi. "N-Non ci provare." Oh no, il ritorno della malattia. Dannazione non ora! "Cosa c'è Ticci? Troppo che non uccidi ed inizi a balbettare?" Urlai e con entrambe le mani tremanti presi le asce e le inficcai nelle sue spalle, mozzandogli le braccia. "T-TI H-HO DETTO D-DI NON TOCCARLA, V-VERME!" Offenderman, a mia grande sorpresa, iniziò a ridere. Le sue braccia si riformarono, e la ferita che gli avevo procurato al collo si rimarginò in fretta "Sono una divinità, bello.Non puoi uccidermi." Il tic alla spalla si fece risentire, e mi obbligò a contorcere il collo contro quest'ultima. Urlai ancora per la frustazione. Dovevo uccidere. Dovevo ucciderlo. Saltai in avanti e con un calcio dato con entrambe le gambe lo spazzai lontano da me, facendolo sbattere e scivolare contro un albero. I tic lentamente si fermarono, ma non mi bastava, dovevo ucciderlo! Impugnai più saldamente le asce e corsi contro di lui, più veloce che potei. Stavo per piantargli le asce al petto quando lui mi afferrò il piede con un tentacolo, portandomi in alto, sopra gli alberi. Tentai in tutti i modi di tagliarlo senza riuscirci. Diamine ero il miglior allievo di Slenderman, non potevo permettermi di perdere! Proprio in quel momento sentii un urlo femminile, non mi servì guardare per riconoscere la voce: Lilith. Mi voltai e la notai accanto ad Offenderman, con tutti e tre i tentacoli rimanenti attorno al corpo. Uno attorno alle gambe, uno attorno al busto e le braccia e un altro attorno alla bocca. Urlai a mia volta e tutti i tic si fermarono. Mi lasciò e grazie alla mia agilità atterrai su un ramo, scendendo via via. Appena arrivato a terra Lilith stava piangendo, disperata. Toby ti prego aiutami... Era la sua voce che sentivo nella mia testa. Era la sua splendida e dolcissima voce... Rimasi paralizzato, poi scattai contro Offenderman, ma puntualmente mi afferrò con un tentacolo. Mi trascinò accanto a se, e sussurrando mi disse "Ci tieni molto a lei, eh figlio di Slender?" Guardai Lilith con gli occhi lucidi, per poi guardare lui. Non risposi, non volevo che lui sapesse nulla di me e lei. "Avanti Ticci Toby.. ho visto come la guardi, come la stringi..." Mi appoggiò a terra e corsi solo verso di lei, tentando compulsivamente di toglierle quei tentacoli orribili di dosso "Va via, va via, va via.." Continuavo a ripetere, ormai senza pensare se lo stessi dicendo a lui o a lei. I tic erano misteriosamente spariti, ma le mie mani tremavano. Probabilmente per paura. E come se fosse un miracolo la liberò. Era spaventata, confusa, e aveva bisogno di me. Me la caricai in spalla e iniziai a correre, lontano da Offenderman lontano da quel mostro pervertito! Iniziai a piangere e strinsi più forte le cosce di Lilith. Arrivati a casa l'avrei baciata a lungo... sì, sì lo avrei fatto. Mi girai felice di trovare il suo volto appoggiato contro la mia spalla. Il suo bellissimo viso.. Arrivati alla grande scalinata, la corsi il più veloce possibile, sorpassando Jeffrey e gli altri che erano ancora all'inizio della scala. Non avrei risposto alle loro domande e non avrei permesso a nessun'altro di toccare Lilith. Mai più. Lei era mia... e doveva essere felice. Non per forza con me... ma io potevo proteggerla. Potevo amarla per il resto della mia vita. Appena entrati in ascensore la strinsi forte a me, affondando il viso fra i suoi capelli corvino. Mi accarezzò la schiena lentamente. La sua mente mi trasmetteva il suo forte senso di paura, avrei fatto ogni cosa pur di calmarlo. Iniziai a lacrimare contro i suoi capelli così come lei pianse sul mio petto. "Va tutto bene Lilith... va tutto bene..." Nulla andava bene. Offenderman l'aveva presa di mira, e l'avrebbe ripresa, e non avrebbe avuto pietà con lei, e dopo averla stuprata con forza l'avrebbe uccisa... ormai uccideva solo così le sue vittime. La strinsi ancora più forte con le mie braccia magre. Non volevo perderla, Santo Cielo.. era la prima volta in cui ero veramente felice. D'un tratto la voce di Slenderman fu nella mia testa. "Sei stato bravo, hai battuto l'arguzia di mio fratello, voglio premiarvi entrambi. Andate al piano -201, vi apro io la porta... è la vostra nuova camera. Solo voi sapete della sua esistenza e solo voi due potete accedervi. Non è segnata nell'ascensore, dovete andare al piano -200, da lì vi accompagnerò io. Ah e un'altra cosa." Fece una pausa "Ti è permesso amare Lilith, e a lei è permesso amarti. Avete il diritto e il dovere di trattarvi l'un l'altro come più vi aggrada." Sorrisi fra me e me asciugandomi le lacrime, accarezzando la dolce e pallida schiena di Lilith. Avevamo il diritto di amarci.. "Va bene papà.." Pensai, estremamente felice di poter avere una camera solo per me e Lilith, isolata da tutte le altre. Spostai i capelli dal collo di Lilith, cliccando infondo, accanto al suo sedere perfetto, il numero -200. Lei sorrise contro la mia spalla e sentii nella sua mente il desiderio di ricevere piacere attraverso le mie labbra farsi strada. Soddisfai quel desiderio iniziando a baciare lentamente il suo collo, con baci intensi. La sua mente mi guidava su cosa fare, ogni suo desiderio per me era un ordine. Arrivai alla mascella e succhiai lentamente appena sotto l'orecchio sinistro. Mugolò ed io sorrisi, osservando quel punto essersi fatto violaceo. Ci diedi un bacio sopra e lei sorrise ampiamente. "Sei bellissimo, Toby.." Sussurrò a bassa voce, fissandomi con quegli occhioni azzurri. Appoggiai le labbra sulle sue, muovendole lentamente. Entrambi chiudemmo gli occhi, e contemporanamente schiudemmo le labbra. La mia linguà accarezzò lentamente la sua, che a sua volta accarezzò la mia. Erano movimenti semplici, delicati, ma mi fecero venie la pelle d'oca ed improvvisamente la immaginai nuda, davanti a me. Mi staccai arrossato mentre un capillare nel mio naso scoppiava. Bastò questo a farmi sanguinare la narice sinistra. Imbarazzato e confuso mi coprii il naso con una mano, mentre con l'altra le sfioravo il fianco "Scusa non so che mi prende..." Sussurro appena leggendo il piano a cui eravamo: -12. Avremmo avuto circa cinque minuti per continuare a baciarci con foga, ma era meglio evitare. Mi ero eccitato, senza ombra di dubbio.. oltre al sangue che mi colava dal naso c'era un altro.. problema che lasciava intuire la mia eccitazione, e più guardavo Lilith più quel problema era costante. Distolsi lo sguardo e... andai in crisi. Ero preoccupato e confuso, ed avevo paura che lei vedesse.. che infondo ero un adolescente anche io con forti voglie adolescenziali. Infondo lei era così bella... ma... avevamo dato il nostro primissimo bacio quello stesso giorno, era presto, troppo presto, per andare oltre.. Mi sorrise, con quelle labbra rosse... Sorrisi a mia volta, asciugandomi il naso con il dorso della mano. "Scusa.." Sussurrai, osservando il suo viso. Il sangue al naso era passato... l'altro problema invece no. "Mi dispiace.." Sussurrai arrossando, notando che quel problema non andava via. Davvero era così facile eccitarsi?.. Alzai lo sguardo verso il suo viso, e fui stupito di vedere che si era avvicinata, non me lo aspettavo. La sua testa stava pensando a qualcosa... Perchè si vergogna tanto? Cosa c'è di male in ciò che prova nei miei confronti? La purezza della sua mente a volte mi stravolgeva... cosa ci faceva qui, in mezzo a degli assassini, un animo così... bello e puro? Mi girai verso la porta dell'ascensore, che stava per aprirsi. Dopo aver cinto il bacino di Lilith con il mio braccio sinistro, inspirai ed espirai a fondo, guardando le porte aprirsi e ritrovandomi davanti il viso severo di Slenderman.

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