Il filo rosso...

di Silkye96
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PROLOGO ***
Capitolo 2: *** Situazioni imbarazzanti ***
Capitolo 3: *** My best friend ***
Capitolo 4: *** My sister's ex! ***
Capitolo 5: *** Elaborando la situazione. ***
Capitolo 6: *** La fuga d'amore. ***
Capitolo 7: *** Sei anni dopo... ***
Capitolo 8: *** The end ***



Capitolo 1
*** PROLOGO ***


Filo rosso Non c'è niente di peggio del sentirsi soli , persi ...
Non c'è nulla di peggio del sentirsi gli unici su cui poter contare, nessuno su cui fare affidamento, nessuno da chiamare quando ci si sente in trappola.
Chiunque si senta così, è destinato ad incontrare un'anima gemella, un amico , sono tutti collegati da uno spesso, lungo filo rosso.
Uno spesso, lungo filo rosso.



Richard Grayson, un uomo d'affari di un'eleganza sconvolgente, serio e deciso , affascinante ed estramamente severo con se stesso e con gli altri.
Raramente il venticinquenne lasciava che il divertimento lo rendesse partecipe, si prendeva così sul serio che usciva di rado, pensava solo al lavoro , nient'altro.
Tuttavia, in mezzo a quel caos ordinato maniacalmente che era la sua vita , aveva il tempo di farsi degli amici : Victor Stone e Garfield Logan.
Il primo dei due, un omone Afro-americano dalla pelata lucida e dai vispi occhi color cenere; il secondo , mingherlino e dai riccioli biondi e scomposti, diametralmente diversi dal giovane Grayson, amavano divertirsi, fare le ore piccole e non organizzavano nemmeno un dettaglio delle loro vite.
Era come se , questi due strani individui, fossero collegati a Richard da un lungo filo rosso, un filo rosso che univa inspiegabilmente le loro vite.


Il moro aprì gli occhi non appena un raggio di sole si fece largo nella sua buia stanza, si voltò verso l'altro capo del letto grugnendo infastidito.
La luce del sole sembrava non dargli tregua nemmeno per un breve istante.
Richard voltò nuovamente il viso, gli occhi semichiusi in due fessure per via della luce fastidiosa che, ormai, inebriava l'intero luogo.
- Sveglia! E' ora di alzarsi -
La voce buffa e stridula dell'amico lo riportò alla realtà.
- Garfield ... Sono le otto ... Praticamente è piena notte! - esclamò il ragazzo.
L'amico sembrò insofferente a quelle parole, per lui non era mai troppo presto per vivere la vita.
- In piedi - decise quindi di insistere.
Richard grugnì nuovamente , maledicendosi mentalmente per aver permesso a quei due di vivere con lui.
Garfield sbuffò e, con un rapido gesto delle mani, gli tirò la coperta fino giù ai piedi.
- Alzati! -
- Gar, è domenica ... Il mio giorno libero, ho lavorato tutta la settimana , gradirei dormire! - inveì l'altro.
Di nuovo, lo strano personaggio sembrò non badare alle sue parole e lo tirò fermamente per un braccio.
- Ok! Mi alzo! - asserì infine rassegnato il moro.
Garfield aveva un sorrisetto compiaciuto in viso, finalmente!
Osservò l'amico mentre si alzava e , continuando a sorridere felice , iniziò a parlargli : - Oggi ti porto in giro, ho delle ragazze per te -
Richard alzò un sopracciglio interessato.
- Oh, ora la cosa si fa interessante... -
Garfield , così come gli altri due, aveva sempre avuto successo con le donne, specie quelle di Jump City, raramente i tre tornavano a casa senza aver incassato una nuova conquista ma , quella volta sarebbe stato molto diverso.
- Ho conosciuto una biondina niente male, le sue amiche la incontrano oggi al centro commerciale e mi ha chiesto di portare degli amici - spiegò il biondo .
Richard si passò una mano fra i capelli corvini e sorrise ammiccante : - Che ci facciamo ancora qui? -




I tre si aggiravano per la sala ristoro del centro commerciale , erano ormai venti minuti che aspettavano e delle ragazze ancora nessun segno.
Victor osservò il suo orologio per la cinquantesima volta e sospirò.
- Non è che ti ha liquidato? - chiese ironicamente.
Garfield scoppiò in una fragorosa risata.
- Nessuna donna mi ha mai liquidato, non vedo come possa lei -
Richard, dal canto suo , iniziava a spazientirsi , aveva l'espressione seria e furiosa, sembrava un pazzo .
- Hey! Gar! -
Una voce femminile , vellutata e soave , li destò dal loro stato di paranoia.
Una biondina magrissima e dai grandi occhi azzurri era in piedi di fronte a loro, era alta e sembrava quasi una modella.
Richard la squadrò da capo a piedi e sorrise maliziosamente.
Niente male ... Ma non spettacolare .. pensò .
- Tara, come va? -
- Alla grande ... bè? Non mi presenti i tuoi amici ? -
Garfield sorrise allegro e posò lo sguardo sulle quattro ragazze dietro di lei : - Solo se tu mi presenti le tue amiche -
Tara sorrise e chiamò le altre a raccolta.
- Loro sono Karen , Jennifer, Rachel e .... Korina -
L'ultima delle quattro era una ragazza dalle curve provocanti, lunghi capelli rossi che ricordavano le fiamme furenti del fuoco, grandi e dolci occhi color smeraldo che brillavano alla luce del sole , così come la sua pelle color caramello .
Richard avvertì un tuffo al cuore, quella era decisamente la più bella donna che avesse mai visto, un particolare, però , catturò la sua attenzione: le ragazze indossavano la divisa scolastica.
Si voltò ad occhi sgranati verso il suo amico, totalmente in preda al panico.
- Gar, Gar posso parlarti? -
Il ragazzo sorrise tranquillo : - Solo un attimo signore -
Il bizzarro gruppetto di tre si allontanò dalle avvenenti fanciulle.
- Dimmi -
- Gar ma sei scemo oppure? Non hai notato un piccolissimo particolare? -
Victor sgranò gli occhi ed annuì : - Sì amico! Vuoi farci finire in galera o cosa?  -
Il riccio sembrava non capire.
- Perché non dai una seconda occhiata a quelle là? - sbuffò Victor.
Il ragazzo fece quanto detto, le osservò per bene una per una , squadrandole da capo a piedi.
Si voltò lentamente, gli occhi sbarrati e la bocca contrita, come fosse costipato.
- Qu... Quelle ..... Sono ...... -
- Sono ragazzine! - esclamò nervosamente Richard.



Le cinque ragazze chiacchieravano fra loro, si sorridevano e discutevano di quei tre tipi bizzarri.
L'urlo del moro le fece voltare.
- Che strani tipi .... Senti Tara ma dove hai conosciuto quel biondo? - domandò Rachel , la più dark delle cinque.
Tara scostò una lunga ciocca di capelli dal viso, sorrise appena e alzò gli occhi al cielo pensando: - Dunque, l'ho conosciuto ieri per strada ... -
Rachel si portò una mano alla fronte , disperata.
- E tu dai confidenza agli estranei? Per quanto ne sappiamo quelli là potrebbero essere tre criminali incalliti! -
- Ma calmati Rachel , non sono criminali , sono sicura!-
La ragazza indietreggiò , le mani sui fianchi , un'espressione severa in volto.
- Tara ... Posso sapere , di grazia , come fai ad esserne certa? -
La bionda prese un lungo sospiro e assunse una carnagione color vermiglio.
- Bè .... -
Rachel si scambiò una rapida occhiata con le altre tre, le quali, compresa la situazione sferrarono un urlo potente : - Ci sei andata a letto?! -
Il silenzio avvolse il gruppo di ragazze .
I tre ragazzi si voltarono di scatto .


Garfield sudava freddo .
- Ho fatto sesso con una minorenne .... - mormorò fra sé e sé - Mi sento sporco ... - continuò.
- E fai bene! Dovresti fare più attenzione a chi incontri per strada! - esclamò Victor.
Richard, dal canto suo, era come in trance, stava osservando la bella ragazza dai folti capelli rossi,la quale faceva altrettanto con lui.



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Ciao!
Dunque , per ora vi lascio così, nel dubbio ahahah
So che non è un bel capitolo ma.... Spero vi piaccia comunque , mi ha preso l'ispirazione all'improvviso e ho dovuto scriverlo.
In realtà ringrazio l'autrice di LEAVING LA VIDA LOCA , che mi ha ispirato la storia con i personaggi reali  , del fumetto.
Bè, che dire? Godetevi il capitolo e ditemi che ne pensate!
-Silkye96

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Capitolo 2
*** Situazioni imbarazzanti ***


Filo rosso pt 2 /KORI POV/
Non riesco a staccare i miei occhi da quelli di lui, così profondi , così chiari e meravigliosi, mi sorprendo a pensare a quanto siano magnetici ed attraenti i suoi occhi color ghiaccio.
Sorrido appena, arrossendo ... Stranamente, mi sento legata a quell'uomo , come da un magico ed invisibile filo rosso.
Non riesco più ad ascoltare le voci delle mie amiche , posso solo osservare quell'uomo così composto ed ordinato, pare che abbia parecchi soldi e che sappia anche come spenderli, inoltre sembra anche parecchio preciso , vestito di tutto punto, i capelli in ordine e tutto il resto.
Lascio che la mia mente vaghi , cercando di intuire i pensieri di lui mentre mi osserva con i suoi occhi gelidi.
- Kor! Hey , Terra chiama Kori! Mi ascolti sì o no ? - la voce squillante di Tara mi riporta alla realtà.
Mi sento ancora il suo sguardo addosso.
- Sì sì ... Dicevi? -
Tara sospira e mi sorride energica : - Ormai siamo qui no? Usciamo con loro e divertiamoci! -
Rachel assume un'espressione disgustata : - No , no no no ... NO , io me ne torno a casa! -
Le sorrido e la blocco afferrandole il cappuccio della felpa che porta sopra la divisa.
- Dai Rae! Che ti costa? Stiamo un po' con loro e poi ce ne andiamo -
La convinco.
- Ok , ma solo per pochi minuti ok? -
Annuisco convinta.
Nel frattempo, noto i ragazzi avvicinarsi, il biondo ha un'espressione da funerale dipinta in volto, sembra quasi schifato anche se non so bene da che cosa.
Forse tutta la faccenda di Tara lo ha destabilizzato, effettivamente lei sembra più grande per la sua età ma anche lui è stato un po' leggerino, avrebbe dovuto farle delle domande, chiederle quanti anni avesse, cosa facesse nella vita , i soliti convenevoli insomma.
- Dunque, noi ora ce ne andremmo signorine- mormora il moro, i suoi occhi ancora fissi nei miei.
Tara socchiude appena gli occhi : - Dovete proprio? -
Garfield, mi sembra si chiami il biondo , annuisce appena e la fissa spaventato.
- Andiamo Gar! Non fare lo scemo! - esclama lei : - E' colpa tua! Potevi chiedermi quanti anni avevo! -
Il ragazzo si risveglia improvvisamente , il suo sguardo dapprima perso nel vuoto, si fa più vispo e risentito : - Ma sentila! E tu? Ti pare il modo di comportarsi? Andare a letto con uno sconosciuto! -
Sospiro , li osservo litigare come una coppia sposata, mi scappa una risatina compiaciuta e divertita.
- Allora è deciso, ognuno a casa propria - si affretta Rachel.
- Non così in fretta - comunica Jennifer : - A me piacerebbe uscire tutti insieme, ovvio se il vostro amico qui pensa di potercela fare -
Garfield scuote il capo e si regge sulla schiena come un piccione :- Ovviamente -
Gli altri due si passano una mano sul viso, arrendevoli.


/RICHARD POV/
Mi rendo conto di non essermi ancora presentato, mentre camminiamo per il centro mi avvicino alle ragazze e lo faccio loro presente.
- Hai ragione! Come vi chiamate? - mi chiede Karen.
Victor prende posto accanto a me e squadra la giovane afro-americana da capo a piedi : - Io sono Victor e lui è Richard, 'Dick ' se volete -
Sospiro, possibile che quel nomignolo debba venirmi dietro ovunque io vada? Non mi piace Dick , mi sembra volgare.
Kori scoppia a ridere divertita, mi guarda e con voce suadente mi rivolge la parola :- 'Dick' eh? Non ti imbarazza un po' ? -
Sorrido imbarazzato e annuisco appena :- Ti assicuro che non mi rispecchia affatto -
Questa ragazza, con la sua andatura ancheggiante, i suoi capelli di fuoco e i suoi occhi luminosi , mi turba profondamente ... E' come se la conoscessi da tutta la vita, tutto di lei mi è familiare: la voce, il sorriso , la pelle , ogni cosa.
- Ah no ? -
- No -
Rimaniamo a fissarci, continuando a camminare lentamente dietro a tutti gli altri.
Lei mi sorride caldamente :- Vedremo -
Il suo tono scherzoso mi fa irrigidire.
- Oh andiamo! Sciogliti un po' Mr. Tutto d'un pezzo! Rilassati, non ti mangio mica -
Mi irrigidisco ancora di più , mi sento talmente strano , è una sensazione surreale, davvero.
Mi guardo attorno e mi lascio sfuggire una risatina nervosa ed isterica.
- Sai io ... Non sono abituato a .... -
- Rilassarti? Si vede! -
La guardo stizzito, io so benissimo come ci rilassa! Lo so perfettamente !
Questa tipa inizia a darmi sui nervi!
- Io so rilassarmi, so farlo alla perfezione, grazie mille -
Kori mi ride in faccia , ha un'espressione divertita e tranquilla .
- Ah sì? Bè secondo me sei troppo ingessato mio caro! -
Ma come osa? Questa ragazzina è fuori di testa, come si permette di mancarmi di rispetto in questo modo?
- Hey tu! Non ti pare il caso di rispettarmi un po' di più? In fondo, io sono più grande di te! -
- Ok , ok scusami , come sei suscettibile -
Mi passa avanti e , improvvisamente, un déjà vu mi attanaglia la mente  , dove ho già visto questa ragazza?


/REGULAR POV/
Richard si sentì per un secondo attanagliato da un senso di quotidianità, aveva già visto quella ragazza così particolare, ma dove? Dove?
Uno come lui , dove poteva aver già visto una come lei?
In fondo, lei era una ragazzina e lui un potente e conosciuto uomo d'affari.
Erano così diversi e si vedeva ma , il cuore di Richard lo trascinava ad una velocità allarmante verso di lei .
Tutta la questione lo destabilizzava, lui non sopportava chi si prendeva gioco di lui , tantomeno se a farlo era una sciocca ragazzina eppure, non poteva prendersela con Kori, lei aveva ragione e lui lo sapeva benissimo.
Decise di ignorare quella strana sensazione di déjà vu e continuò a camminare spavaldo verso il gruppo dinanzi a lui .



Garfield osservava Tara con sguardo velenoso, era pronto a dirgliene quattro a quell'ochetta dai capelli biondi!
Sapeva bene di non avere nessuna colpa dell'accaduto, era colpa sua , le ragazzine non dovrebbero andarsene in giro ad accettare proposte indecenti.
Tara, dal canto suo, era tranquillissima, anzi addirittura canticchiava in un totale stato di pace e calma.
Nessuno sapeva cosa passasse per la testa a quella biondina tutto pepe ma , una cosa era certa, quel tipo le piaceva parecchio.


Rachel camminava in disparte dal resto della cricca, la solita espressione priva di emozioni dipinta in viso, le labbra chiuse con forza in una linea netta e dura, segno che tutta quella situazione la turbava profondamente.
Non voleva assolutamente trovarsi lì, odiava tutto quel caos, tutte quelle persone che provavano a convincerla a fare cose per cui non era tagliata ma ... Per fortuna c'era Kori con lei , le due si erano conosciute alle medie, Rachel , che di solito non proferiva parola con nessuno , si avvicinò a lei per prima, quasi spinta da una forza ultraterrena.
Sentiva che Kori l'avrebbe accettata , l'avrebbe capita e l'avrebbe specialmente rispettata.
Per lei , quella ragazza tutta particolare , era diventata una sorella, una confidente ed un'amica speciale.
La conosceva talmente bene che notò subito il guaio in cui si sarebbe cacciata.
- Deve fare i suoi errori ... Chi sono io per intromettermi ? - si disse .
Tuttavia, non avrebbe permesso a Kori di sbagliare ,non di nuovo.

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Allora guys!
Spero di avervi incuriositi con questo capitolo.
Il motivo per cui i vari punti di vista sono narrati al presente è per rendere più realistici emozioni e pensieri, spero che questo non disturbi la lettura.
Allora, spero vi piaccia , godetevi questo capitolo e tanti saluti!
-Silkye96

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Capitolo 3
*** My best friend ***


ROBSTARKORRICH /REGULAR POV/
Rachel osservava Kori , sapeva bene che destino l'attendeva, esattamente come l'ultima volta che si era innamorata, sarebbe andata così.
Socchiuse gli occhi e prese un grande respiro, continuava ad osservare come la sua amica flirtasse con il giovane uomo d'affari.
- Oh Kori .... - sospirò.


- Allora, che vi va di fare? - chiese Tara , in testa a tutto il gruppo.
Garfield assunse un'espressione sprezzante e digrignò i denti interiormente.
- Che ne dite di un gelato? - propose Karen sorridente.
Rachel scosse il capo.
- Io voglio tornarmene a casa -
Kori si voltò sorridendo, non erano nemmeno venti minuti che si trovavano con quei ragazzi e già Rachel voleva andarsene , sapeva di non poterla costringere a restare, era fin troppo scontrosa per sopportare oltre.
- Se vai vengo con te ... - mormorò di malavoglia.
Rachel sorrise caldamente , soddisfatta.
- Va bene, ti aspetto -
Le due ragazze salutarono tutti e si diressero verso il parcheggio dove Rachel aveva parcheggiato la sua auto.

Per strada , con la musica a tutto volume , le due si misero a parlare.
- Che ne pensi del tipo che ha conosciuto Tara? -
- Un cretino, esattamente come lei - commentò Rachel.
Kori scoppiò a ridere.
- E dai! Non è così male-
- No certo, se ti piacciono i bambini di sette anni -
- Esageri, a me piacevano quei ragazzi, sono simpatici -
- Specialmente Dick , vero? -
Kori si tinse di un forte color vermiglio, inspirò profondamente e sorrise appena.
- Ehm .... Che intendi? -
- Intendo dire che hai mostrato fin troppo interesse per quel tipo, vorrei ricordarti come è andata l'ultima volta che ti sei invaghita di uno più grande di te! -
Kori rimase in silenzio, spostò lo sguardo fuori dal finestrino sospirando amaramente.
- Scusa - mormorò l'altra.
- Non importa, hai ragione ... Non so a cosa stavo pensando .... -
- Senti, puoi fare i tuoi errori, non sono nessuno per impedirtelo però ... Pensaci bene ok? -
Kori sorrise :- Ehi! Non è che me lo sto per sposare Rae, tu esageri come sempre! Ci stavo solo provando un po' -
- Va bene, va bene! Ti porto a casa? -
Kori arricciò il naso, poco convinta :- No, mia sorella torna dalle vacanze e non mi va di vederla, posso venire da te? -
- Ovvio, affittiamo un film? -
- Sì, ordiniamo anche la pizza! -
- Perfetto! Serata organizzata -



/RICHARD POV/
Sospiro mentre mi guardo attorno, stiamo seduti in uno spazietto angusto a mangiare gelato, un gelato piuttosto mediocre direi.
Mi sto scervellando per capire dove potrei già aver conosciuto quella ragazzina ma, onestamente non mi viene proprio in mente, forse l'ho rimosso o forse è solo una banale impressione.
Sospiro ancora.
- Oh! Basta Mr. Entusiasmo, sei così allegro che non riesci a smettere di ridere - esclama Karen.
Victor mi posa una mano sulla spalla e assume un'espressione benevola, come a volermi giustificare.
- E' che è il suo giorno libero, poverino ... Vuole tornarsene a letto -
Annuisco stancamente, abbozzo uno sbadiglio sperando che basti per lasciarmi andare a casa.
- Bene, quindi noi ce ne andremmo - borbotto .
Victor e Garfield si alzano rassegnati, quando voglio so fargli fare quel che voglio io.
- E' stato un vero piacere signorine - mormoro .
Tara si alza, facendo fluttuare la lunga chioma color del  miele.
- Bè, non si può dire altrettanto, siete rimasti talmente poco ... -
Garfield sbotta.
- Sì bè, avresti dovuto metterlo in conto quando sei uscita da scuola per venire qui! Non voglio andare in prigione! -
- Tu esageri! E comunque è stata colpa tua, avresti dovuto informarti meglio sul mio conto - soffia lei.
Sospiro una terza volta e trascino Garfield per il colletto della camicia.
- Andiamocene! - esclamo mentre inizio ad allontanarmi dalle tre ragazze rimaste.


/GARFIELD POV/
Mi guardo attorno, la stanza sembra più bella del solito dopo quest'uscita disastrosa.
Realizzo di essere andato al letto con una bambina, mi accascio sul materasso duro e sospiro profondamente, mi sento talmente in colpa , talmente sconvolto ... Non riesco a pensare ad altro eccetto che ad una cosa ... Un paio di grandi occhi azzurri che mi guardano vogliosi.
- Però è brava per essere una bambina - mi dico.
Scuoto la testa come per risvegliarmi da uno stato di trance e sbuffo.
- Allora , ne vogliamo parlare? - mi chiede Victor.
Scuoto il capo nervoso.
- No meglio di no, non la vedrò più comunque -
Victor annuisce.
- Sarà meglio, anche se sono molto carine sono solo ragazze, non ne vale la pena -
Annuisco appena.
Non credo che non ne valga la pena, credo solo di dover aspettare ancora qualche tempo per poter avere una relazione con lei .
E' la volta buona che trovo una che mi piace e la realtà mi sputa praticamente in viso!
- Sai? Mi piace lei ... Insomma è odiosa, insopportabile e anche un'oca ma ... Mi piace -
Victor sospira amaramente.
- E' praticamente una bambina -
- Che ne sai? Magari sta per compiere diciotto anni? -
- E tu ne hai comunque ventisei -
- Sì ma .... Se ha la macchina ha sedici anni quindi è praticamente un'adulta ... -
- Gar .... -
- Ok, ok ... Ho capito la smetto -
Victor se ne va, sospira e sbuffa ... Penso che abbia capito che non mollerò così facilmente con quella biondina.



/REGULAR POV/
Kori se ne stava seduta sul sofà viola dell'amica, gli occhi socchiusi in due fessure, pensierosa e piena di domande nella testa.
Come è possibile che mi sembri di aver già visto quell'uomo?
Rachel le passò un trancio di pizza al salame.
- Oi! Ci sei? -
Kori scosse il capo.
- Sai? Mi sembra di aver già visto quell'uomo ... -
Rachel sospirò annoiata.
- Intendi Richard? -
Annuì distrattamente mentre addentava la pizza.
- Dove pensi di averlo visto? -
- Non so ... Insomma, dove io potrei aver conosciuto uno come lui ? -
Rachel fece spalluce, confusa.
- Se non lo sai tu come ti aspetti che possa saperlo io ? -
- Giusto ... -
- Smettiamola di pensarci , che film vuoi vedere? - chiese la dark porgendole i due DVD che avevano affittato.
Kori sembrò pensarci su per un attimo, indicò uno dei due DVD senza averci messo particolare entusiasmo.
- Davvero? Preferisci Neverland piuttosto che Inception?-
- Sì -
- Ok, non dirò nulla in merito ... Solo che hai dei pessimi gusti in fatto di film -
Le due si misero a ridere di gusto finché una lieve bussata alla porta non le interruppe.
Rachel si alzò dal divano ed andò ad aprire.
Davanti a lei comparve la figura della madre, Arella, una donna sulla quarantina dai folti capelli neri e dai brillanti occhi color carbone.
- Mamma , ciao .... -
- Ciao tesoro, scusa ma mi sono scordata le chiavi a casa ... - mormorò entrando.
Rachel sorrise caldamente :- Tranquilla , ti unisci a noi ? -
- Pizza e film eh ? Ottima idea - disse la donna prendendo un pezzo di pizza.
- Ciao Kori - aggiunse dopo aver dato un morso.
- Ciao Arella, come è andata a lavoro? -
Arella sospirò amaramente :- Oh non chiedermelo, una collega vuole scambiare i turni in sala operatoria proprio quando io e Rachel volevamo andare in vacanza -
Kori sbuffò :- Chiedono sempre a te queste cose -
- Che vuoi che ti dica? Devo avere una specie di maledizione -
Le tre risero nuovamente.
- Allora, questo film ? - chiese Arella .
- In arrivo! - esclamò Rachel infilando il DVD nel lettore.

Mentre il film iniziava Kori non poteva fare a meno di pensare a Richard, ci pensava incessantemente e non riusciva ad accantonare l'idea di averlo già incontrato.... Forse in sogno .
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Hola hola hola!
Scusate se non aggiorno da una vita ma ero in Puglia dai parenti del mio ragazzo e non prendeva internet.
Fatemi sapere che ne pensate, personalmente a me piace ... In questo capitolo ho voluto mettere in luce il rapporto profondo che c'è fra Kori e Rachel .
Ditemi se ce l'ho fatta.
Ciao a tutti! Alla prossima!
-Silkye96.

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Capitolo 4
*** My sister's ex! ***


uuuuh /REGULAR POV/
Kori aprì i grandi occhi verdi, l'idea di Richard non la abbandonava nemmeno per un attimo, non riusciva davvero a collocarlo nella sua memoria.
-Che seccatura- mormorò fra sé e sé.
Si guardò attorno, il letto era vuoto indice che Rachel era già uscita da tempo.
-Perché non mi ha svegliata?-
Si alzò e rifece la sua parte di letto.
Si infilò la divisa scolastica e scese le scale fino ad arrivare in cucina.
-Buongiorno- mormorò sedendosi a tavola.
Rachel, la quale era intenta nel preparare la colazione per entrambe, si voltò sorridendo appena - 'Giorno-
Kori fissava inerme un punto del tavolo, quell'uomo ancora insediato nel suo cervello.
-Non mi dirai che ti stai ancora scervellando per capire dove hai conosciuto quel tizio?-
-Si nota?-
-Certo! Hai quello sguardo perso nel vuoto, si può sapere che ti prende?-
-Non so...Solo...Voglio capire dove ho incontrato quell'uomo ... Non so... Sento che è molto importante-
Rachel sembrò pensarci su per un attimo, poi incrociò gli occhi dell'amica.
-A lavoro magari? Conosci tanta gente al negozio dove fai la commessa...-
Kori scosse il capo convinta, era certissima di non averlo conosciuto al negozio, specialmente perché i suoi sembravano essere abiti molto costosi e raffinati, non certo abiti che si trovavano in un patetico negozietto a basso costo.
No, doveva capire dove avrebbe mai potuto conoscere un uomo di quel genere, così elegante e composto ...
Rachel le servì i pancakes con burro che aveva appena finito di preparare, prese del succo di mora dal frigo e lo piazzò sul tavolo accompagnato da due piccoli bicchieri viola.
-Senti, smetti di arrovellarti pensando a quello là, probabilmente non lo rivedrai mai più e, inoltre, è impossibile che tu possa averlo già visto-
-Forse hai ragione eppure...-
-Sbrigati a mangiare, tra poco dobbiamo andare a scuola-
Kori annuì e iniziò a mangiare la sua colazione.



-Finalmente! Ce ne avete messo di tempo!- esclamò Karen osservando le due ragazze appena arrivate.
-Kori si è svegliata tardi- comunicò Rachel salendo le scale.
-Non è da te Kor!-
La rossa scosse il capo, era esausta :-Lo so ma...Ero proprio stanca-
-Dove dovete andare voi due?- chiese Karen mentre sistemava distrattamente la cravatta della sua divisa.
-Io ho chimica- rispose Rachel.
-Ah, io letteratura ... Una barba ... - sbuffò la bruna.
Kori sorrise :- Vi va meglio che a me, io ho una riunione di classe in aula magna...Viene un tipo a spiegarci come si lavora in un'azienda-
-Uh, che il cielo ti abbia in gloria...Quelle riunioni sono noiosissime!-
-Eh lo so ma non posso mancare, danno crediti-
Le tre amiche si separarono al termine del lungo corridoio adornato di armadietti grigi.
-Ci vediamo a pranzo- commentò Rachel dirigendosi verso sinistra,Karen subito accanto a lei.
-A dopo- salutò Kori.
La rossa si incamminò al piano superiore dove era ubicata l'aula magna.
Una volta giunta al corridoio del secondo piano si guardò attorno, individuò il proprio armadietto in fondo al corridoio, le mura tappezzate di volantini e manifesti davano un tocco di colore alle pareti bianche.
Appena riuscì ad aprire l'armadietto vi posò i libri che le sarebbero serviti per le lezioni seguenti e tornò all'inizio del corridoio.
Osservò il cartello appesso alla porta dell'aula.
"SI INFORMANO GLI STUDENTI CHE LA RIUNIONE AVRA' LUOGO ALLE ORE 9:00"
Kori diede una rapida occhiata all'orologio, erano appena le otto e venti.
Aprì la porta e sistemò le sue cose nel posto al centro in prima fila, vi prese posto e accavallò le gambe.
Era la sola ad essere arrivata in anticipo, si sentiva bene immersa nel silenzio del luogo, era ciò di cui aveva bisogno
Chiuse gli occhi per un attimo, si infilò le cuffiette ed iniziò ad ascoltare la musica.
Quando riaprì gli occhi vide un uomo di spalle, indossava un completo grigio e sembrava piuttosto alto anche se non troppo.
Si tolse le cuffie e tossicchiò cercando di attirare la sua attenzione, l'uomo si voltò lentamente, Kori non poteva sbagliarsi, quegli occhi color ghiaccio lei li aveva già incontrati.
-Richard!- esclamò con un gran sorriso.
-Ma pensa, il mondo è piccolo! - disse lui avvicinandosi al banco della ragazza.
Rimasero l'uno di fronte all'altra a guardarsi in silenzio per qualche minuto, poi Richard parlò :-Sai, ti sembrerà strano ma ... Credo di averti già vista da qualche parte-
-Io ho la stessa sensazione- confessò la rossa.
Richard inarcò un sopracciglio, era molto impaziente di ricordare dove l'aveva incontrata.
-Frequenti per caso discoteche?- chiese lei ingenuamente.
L'uomo scoppiò a ridere :-Ma mi hai guardato bene? Sei stata proprio tu a dirmi che sono un pezzo di legno!-
-Ma in fondo i tipi come te sono quelli più sorprendenti...-
Senza rendersene conto Kori si era sporta in avanti mostrando appena la sua scollatura,Richard, essendo uomo, non poté trattenersi dal rubare un veloce sguardo.
-Non frequento discoteche- si limitò a rispondere.
Il silenzio inondò la stanza, c'era un'aria così tesa che Kori dovette trattenersi dal gridare.
-Forse...Ehm, so che sembra strano ma ... Per caso tu conosci Komi Anders?-
Kori sgranò gli occhi, ora ricordava perfettamente dove aveva conosciuto Dick!
-E' mia sorella maggiore ... Tu sei il suo ex!-
-Ma certo! Dovevo capirlo quando ho visto la divisa che eri la piccoletta che gironzolava in casa mentre ero a letto con tua sorella-
-Troppi dettagli!- sbottò la rossa schifata.
Richard sorrise all'innocenza della ragazza :-Sai? Quando venivo a casa vostra ero sempre felice di vederti...-
Kori arrossì d'istinto, ricordava benissimo quanto anche lei fosse contenta di vederlo ai tempi.
Richard usciva con sua sorella quando quest'ultima aveva tredici anni.
Kori li sentiva spesso divertirsi nella stanza di lei,ridere, far rumore di ogni genere.
Ricordava ora nitidamente l'imbarazzo che provava nell'udire quel frastuono, ma in modo particolare ne ricordava la rabbia provocata, anche se era molto giovane lei si era presa una bella cotta per Dick, era un ragazzo molto gentile nonostante le apparenze e la sua fama da donnaiolo.
-Anche io ero sempre molto felice di vederti...-
Kori lo ammise con un certo imbarazzo, si sentiva come se gli stesse rivelando la sua cotta per lui, cotta che a quanto pare non era ancora scomparsa.
-Ora che so dove ti ho già incontrata posso starmene tranquillo, Dio mi hai tolto sonno sai?-
-Ma pensa! Non pensavo di darti così tanti problemi- scherzò lei.
Richard rise di gusto,  da tempo non rideva così.
Improvvisamente, il rumore di passi li destò dal loro piccolo sogno, gli altri alunni stavano finalmente entrando in aula.
Una volta essersi tutti seduti,i ragazzi estrassero il loro quaderno per prendere appunti.
Richard riconobbe Jennifer e Tara, sedute accanto a Kori.
-Ah eccoti! Pensavamo saresti venuta in ritardo- mormorò Jennifer carezzandosi una ciocca rosa.
Kori sorrise :- Ma no...Mi sono svegliata tardi però, ho fatto far tardi a Rachel-
-Tipico- sbuffò la rosa.
Le tre smisero di parlare non appena il professore entrò.
Era un uomo alto dai profondi occhi marroni a mandorla, non appena prese posto si scostò una ciocca nera dal volto e alzò lo sguardo glaciale per osservare la sua classe.
-Buongiorno- disse, la voce profonda e fredda.
-Buongiorno Signor Slade- risposero in coro gli studenti.
Richard notò subito come quell'uomo incuteva terrore specialmente nelle studentesse , capì immediatamente che quello non era un professore comune ma non volle sbilanciarsi troppo, semplicemente gli tese la mano e gli augurò un buongiorno.
L'uomo, tuttavia, decise di non accettare l'amichevole offerta :-Non sono il tipo che stringe mani Signor Grayson, prego, inizi pure il suo discorso-
Il moro ritrasse la mano ed iniziò a parlare di marketing, i suoi occhi non lasciarono mai quelli di Kori.
La ragazza non sembrava affatto interessata a tutto ciò che lui stava dicendo, anzi, era chiaro che avrebbe voluto essere ovunque ma non lì.
La cosa lo fece sentire male per un attimo ma poi realizzò che si stava annoiando da solo, si chiese quando era diventato così noioso, così pezzo di legno?
Improvvisamente, piombò il silenzio più totale, Kori alzò la testa e notò che Richard si era bloccato in silenzio al centro della stanza, lo sguardo degli studenti si posò istintivamente sull'insegnante.
-Bè? Non prosegue? - chiese l'uomo alzandosi dalla cattedra.
Richard posò il suo sguardo sul quel professore che pareva essere l'incubo di chiunque in quel liceo.
-Io...Veramente mi rendo conto di essere molto noioso, preferirei optare per un altro approccio se non le spiace-
-Faccia come crede, io vengo comunque pagato- rispose l'uomo, la voce seccata di chi vuole solo andarsene.
Richard sorrise appena e scese i gradini del piccolo podio per avvicinarsi ai banchi.
Indicò un ragazzo dai folti capelli neri e dai profondi occhi color pece.
-Tu! Che cosa pensi che sia il marketing?-
Il ragazzo si guardò attorno spaventato, si vedeva che non aveva idea di cosa rispondere.
Richard sorrise :- Sapete? Un giorno un uomo mi fece la stessa domanda e io rimasi in silenzio, un silenzio di tomba... L'uomo in questione era Bruce Wayne, l'uomo che mi ha adottato e che ora è a capo della Wayne Corporation, azienda che tra poco sarà mia-
Kori sorrise, il discorso si faceva interessante, alzò la mano.
-Sì?-
Kori iniziò a parlare :-Il marketing è un processo sociale e manageriale che ha il compito di soddisfare bisogni ed esigenze attraverso dei processi di creazione e scambio di prodotti e di valori. E' l'arte e la scienza di individuare, fornire e creare valore atto a soddisfare le esigenze di un mercato di riferimento, realizzando un profitto-
Richard rimase senza parole, così come molti degli studenti lì dentro :-Sai dirmi anche chi è che lo definì così?-
-Philip Kotler nel 1967- rispose lei, sembrava incerta.
-Giusto-
Richard fece un attimo di pausa, poi parlò di nuovo :-Tuttavia, non è l'unica definizione esistente, è solo la più comune, qualcuno di voi ne conosce altre?-
Un ragazzo dai capelli rossissimi alzò la mano timidamente.
-Prego-
-Il marketing è un processo che pianifica e realizza la progettazione,la politica dei prezzi, la promozione e in special modo la diffusione di idee,beni e servizi volti a creare un mercato e a soddisfare obbiettivi di singoli individui come anche di organizzazioni-
-Molto bene, chi è che definisce il marketing in questo modo?-
Il ragazzo ci pensò per un attimo, poi rispose :-La American Marketing Association-
-Corretto!- esclamò Richard, poi aggiunse :-Però ragazzi, dovete tenere a mente che oggi, in questi nostri tempi moderni, frenetici e caotici, non possiamo più riferirci al marketing come a qualcosa legato solo ad un processo manageriale, come diceva la vostra compagna il marketing ha anche valore sociale-
-In poche parole lei ci sta dicendo che senza il consumatore non esiste marketing?- chiese Tara.
-Esatto, vi sto dicendo questo...Insomma, pensate quando ad esempio entrate in un negozio che cosa vi spinge a farlo?-
Tara sorrise e rispose :-Prima di tutto il listino dei prezzi-
Tutti risero di cuore.
-Certo, ma se i prezzi sono buoni ed il commesso è scortese? O non è disposto a realizzare il tuo obbiettivo?-
-Ovviamente scelgo un altro negozio- rispose la bionda.
-Bingo!- esclamò l'uomo indicandola con furore.
-Il marketing deve essere soddisfacente per il businessman e per il consumatore-
I ragazzi continuarono a fissarlo, alcuni di loro persi, altri più convinti.
Richard azzardò un paragone :-E' come fare l'amore, entrambe le parti devono godere del risultato-
Kori arrossì istintivamente, la voce con cui aveva fatto quell'affermazione era roca, sensuale ed estremamente profonda.
-Ebbene ragazzi, il mio tempo è quasi finito e credo davvero che voi non abbiate domande-
Kori alzò la mano con convinzione :-Io ho una sola domanda-
Richard le sorrise e le fece cenno di continuare.
La ragazza parlò :-Cosa ti ha spinto a scegliere il marketing?-
Richard rimase spiazzato, un po' per via del fatto che Kori gli aveva dato del tu davanti a tutti rendendo ben chiaro che si conoscevano, un po' perché lui non aveva affatto scelto il marketing.
-Non è stata una mia scelta- confessò con un sorriso mesto.
-Te ne penti?-
-Mai-
Era una bugia.
Se ne pentiva ogni singolo giorno,mai nella vita avrebbe voluto occuparsi di un'azienda, lo sapeva lui e lo sapeva anche lei.
-Grazie per aver risposto-
-Grazie per averlo chiesto-
Silenzio.
-Se non ci sono altre domande io andrei -
Ancora silenzio.
-Benissimo, è stato un piacere, a presto ragazzi-
Gli studenti salutarono l'uomo con entusiasmo, l'unica che rimase in silenzio fu Kori, incapace di conferire parola.


/RICHARD POV/
Esco dall'aula in fretta e furia, le ginocchia deboli e le gambe tremanti.
Mi appoggio con la schiena allo sporco muro bianco di fronte alla porta metallica, il mio cuore ha un forte sussulto.
Avverto chiaramente l'ansia percorrermi il corpo, un po' per aver dovuto parlare in pubblico, un po' per essermi aperto così davanti a lei...A Kori.
Ricordarmi dove l'ho conosciuta mi ha fatto sentire calmo ma ora...
Sospiro tentando di rilassarmi, tra pochi secondi devo correre a lavoro.
Esco dall'edificio e mi metto alla guida della mia auto, ancora parcheggiata di fronte all'entrata sul retro.
-Datti una calmata Dick- ripeto a me stesso.
Percorro tutta la strada fino al mio ufficio ripetendomi questo mantra nella mente.
Una volta arrivato a lavoro saluto i miei colleghi e mi rinchiudo a lavorare ad alcune pratiche.
Non voglio assolutamente parlare con nessuno, voglio solo impiegare tutte le mie energie nel lavoro, lavoro e basta!
Apro il computer ed inizio ad accenderlo, una volta aperta la pratica invece di aggiornarla fisso semplicemente la pagina senza muovere un dito.
Gli occhi di Kori si fanno largo nella mia mente, la sua voce dolce, il suo sguardo curioso, i movimenti del suo corpo longilineo.
-Sono fottuto- mormoro fra me e me.
So benissimo a cosa portano questi pensieri, sono sicuro che sto iniziando ad innamorarmi di lei e questo è tremendo!
Chiudo gli occhi ed inalo profondamente, non può essere vero!
Non deve essere vero!
Mi disgusta anche solo il pensiero, sapendo specialmente che è la sorellina della mia ex compagna di sesso.
Provo un terrore indicibile nel rendermi conto dei miei sentimenti inappropriati e stupidi per una semplice ragazzina dai capelli setosi e dallo sguardo magnetico.
Devo smetterla di pensare a lei, devo pensare solo a lavorare, è questo che mi porterà lontano, il mio lavoro e nulla più.
O forse....
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Hey!
Eccomi di nuovo qui, in questo capitolo finalmente scopriamo dove Kori e Dick si sono già visti, wow...E chi se lo aspettava?
Qui ho voluto mettere in luce l'insicurezza di Dick, il suo sentirsi fuori posto , il suo trovare conforto nel lavoro, nella sicurezza e stabilità che quest'ultimo gli offre.
Allo stesso tempo, però, Richard si rende conto di essere cambiato moltissimo nel tempo e si rende anche conto che Kori gli restituisce quella leggerezza che gli manca.
Kori, dal canto suo, è intimorita dall'uomo, si sente molto insicura e non si rende nemmeno conto di che piega sta prendendo il suo flirt con lui.
E in più, qui compare Slade...Mhm, che ci crediate o no non è finita qui con lui, fatemi sapere cosa vorreste o pensate accadrà con questo personaggio.
A presto!
-Silkye96

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Capitolo 5
*** Elaborando la situazione. ***


Filo rosso /REGULAR POV/
Kori sedeva al tavolo da pranzo, sua sorella osservava lo sguardo perso della ragazza con un sorrisetto infastidito.
-A cosa pensi?- chiese.
-Non sono affari tuoi, e poi, onestamente, ti interessa davvero?- chiese Kori spavalda.
Komi sbuffò annoiata :-Sei proprio lagnosa-
Kori finì il suo pasto, ripose i piatti nel lavandino e poi afferrò la borsa.
-Dove pensi di andare?-
-Da Rachel- rispose secca prima di uscire.


La rossa camminò fino al centro di Jump City, non sarebbe andata da Rachel, voleva solo prendere una boccata d'aria fresca, pensare, analizzare la situazione corrente.
Mentre passeggiava con la musica sparata nelle orecchie a tutto volume, Kori si rese conto di essere finita al parco, subito, assunse un'espressione triste...Quel posto le portava alla mente tante di quelle memorie che non riuscì a non farsi sfuggire una lacrima.
Decise di tornare indietro, non poteva restare lì, sapeva che lo avrebbe incontrato di sicuro.
Non fece nemmeno in tempo a cambiare strada che lo vide, capelli neri, occhi color prato e un sorriso da gradasso che la diceva lunga sul suo conto: Xavier Redd.
-Hey! Ma guarda chi si rivede, ciao dolcezza...- disse l'uomo avvicinandosi.
-Lasciami in pace- esordì lei.
Lui le sorrise meschino :-Vedo che il tuo caratterino è rimasto intatto-
-E vedo che anche tu hai mantenuto il tuo essere viscido- commentò lei.
-Dolcezza, cosa ti porta qui?-
Kori sospirò amaramente, cosa l'aveva portata lì? Non lo sapeva nemmeno lei.
-E' stato un caso- rispose :-E comunque non ti devo rendere conto di nulla!- esclamò poco dopo.
Xavier sospirò :-Senti, dolcezza....Mi sei mancata ultimamente....-
-Non provarci nemmeno Xavier! L'ultima volta mi hai spezzato il cuore, non ho intenzione di soffrire di nuovo!- esclamò lei.
L'uomo strinse i pugni così forte che le sue mani divennero bianche, osservò Korina con rancore :-Non dovevi innamorarti di me dolcezza, quello è stato un tuo errore, non mio-
Kori sbuffò nervosa :-Hai ragione, un enorme errore, quindi lasciami perdere-
Xavier si avvicinò a lei prendendole un braccio con forza.
-Lasciami! Mi fai male!- gridò lei spaventata.
I ricordi di Xavier le invasero la mente, stavano per mettersi a piangere per lo spavento quando udì una voce profonda dietro di lei.
-Credo che la signorina le abbia chiesto di lasciarla stare-

/KORI POV/
Mi volto, per quanto possibile, e vedo Richard, i suoi occhi hanno una luce strana, sembra furibondo.
-E cosa mi vorresti fare tu eh? Kori, chi è questo deficente?-
Richard balza in avanti, si para di fronte a Xavier e lo stende con un destro ben assestato.
-Richard!- esclamo spaventata.
-Andiamo, questo poveraccio non merita nemmeno un po' delle tue attenzioni-
Richard mi trascina via, camminiamo a passo svelto finché non raggiungiamo un ristorante accanto ad un grattacielo situato in pieno centro storico.
-Mi fanno male i piedi- mormoro.
Indosso i tacchi, quindi è normale per me dopo aver camminato così tanto e così in fretta.
-Scusami ma...Volevo che ti allontanassi da quel tipo il prima possibile- dice lui passandosi una mano fra i capelli.
Non posso fare a meno di arrossire, è così cavaliere che quasi mi commuovo.
-Bè, grazie...Quello era...Il mio ex- confesso.
-Quel tizio? Sei seria? Ti meriti molto di meglio tu- osserva lui.
Gli sorrido imbarazzata, quando dice queste cose senza rendersi conto mi sciolgo.
-Non è stata una storia facile in effetti- ammetto.
-Dimmi, che tipo di storia avevi con quel tipo?- chiede.
I suoi occhi di ghiaccio mi fissano, sembra che mi stia divorando con lo sguardo, mi sento accaldata come non mai.
-Diciamo che...Non mi va di ricordarla né tantomeno di parlarne- mormoro.
Richard assume un'espressione seria, si blocca e si para davanti a me impedendomi di camminare oltre.
-Kori...-
-Richard, io...Io ero molto innamorata di lui, ma...Lui era più grande, più libertino e anche un teppista, spacciava droga ai tempi, mi piaceva perché era un cattivo ragazzo, io ho la sindrome da croce rossina per cui...Pensavo di poterlo cambiare e invece...Mi sono presa un sacco di batoste, lui mi tradiva più volte con mia sorella che, a quanto pare, è la più bella e sexy delle due...Io non volevo andare a letto con lui, non ero pronta, e una sera lui decise che lo ero eccome, quando lo rifiutai per l'ennesima volta mi picchiò, e a quel punto lo lasciai, ma lo amavo, così cedetti di nuovo qualche settimana dopo, pensavo sarebbe stato diverso e invece...-
Richard mi prende fra le sue braccia forti, mi sento protetta e al sicuro, non pensavo che avrebbe reagito così.
-Ti prego, non cadere di nuovo nella trappola di quel tipo, ok?-
-Non lo farò, ho imparato la lezione...- sussurro.
Lui mi lascia, rosso in viso, non posso fare a meno di ridere.
-Che hai da ridere?- mi chiede.
-Sei rosso come un pomodoro!- rispondo divertita.
-S...Sì, io...Non sono bravo con gli abbracci- mormora lui.
-Bè, questo è stato bello- gli dico con un sorriso.
Lui ricambia con un sorriso dolce e sereno, mi sento come se stessi toccando il cielo con un dito.
-Bene, io...Devo tornare a lavoro ma...Non mi piace l'idea di saperti sola per le strade di Jump City con quell'uomo ancora in giro- dice con fermezza.
-Se venissi con te?- chiedo timidamente.
-Effettivamente, la mia segretaria si è ammalata...Devo catalogare un sacco di documenti, non ci vuole nessuna laurea per farlo...Che ne pensi?- chiede.
-Per me va bene! So come catalogare e archiviare- rispondo entusiasta.
-Benissimo, allora andiamo, quello è l'edificio dove lavoro- mi dice indicando il grattacielo.
-Wow! E' enorme!- esclamo sorpresa.
Lo vedo arrossire di nuovo, che sia un po' malizioso il ragazzo?


/RICHARD POV/
Saliamo le scale a passo svelto.
-Oggi mi fai fare ginnastica, eh?- chiede lei divertita.
Non posso fare a meno di ridere :-Bè, almeno ti mantieni in forma-
Sorride, so che sta per fare una battuta perché ha quella luce strana negli occhi.
-Quindi hai notato che sono in forma?-
Ok, non mi aspettavo questo tipo di battuta.
Divento rosso come un peperone, la faccia mi va a fuoco...Ovvio che l'ho notato! Sono un uomo, se ho davanti una bella ragazza non posso fare a meno di notare se ha un bel fisico o no.
-Risponderò solo in presenza del mio avvocato- rispondo.
-Codardo- mi risponde ridendo.
Arriviamo nel mio ufficio, ci chiudiamo là dentro e iniziamo a lavorare.
Noto che Kori è particolarmente capace come segretaria, è protesa sulla scrivania intenta ad archiviare alcune pratiche, non posso controllarmi, è così maledettamente bella che non posso non sbirciare ancora una volta la sua scollatura, mi avvicino a lei con decisione e questo cattura la sua attenzione.
-Sto sbagliando qualcosa?- chiede timidamente.
Il suono della sua voce innocente mi fa ribollire il sangue, a costo di sembrare volgare vorrei prenderla e stenderla sulla scrivania, non ho mai desiderato una donna così tanto in vita mia...Peccato che non sia una donna, ma una ragazzina.
-No, volevo solo controllare più da vicino il tuo lavoro- mento.
Lei mi sorride e continua a lavorare.
Noto che ha le gambe accavallate, indossa una gonna corta che le scopre le cosce liscie, sento che sto per svenire.

Le ore passano veloci e per me questa giornata lavorativa sta diventando una tortura.
L'unica cosa che voglio è andare a letto con Kori, non posso farlo e lei continua a tentarmi incosapevolmente.
Quando è molto concentrata si morde le labbra, e la cosa mi eccita da morire...Non riesco a contenermi e la cosa mi dà fastidio, non sono abituato a non avere il controllo sulle mie emozioni e mi sento così scombussolato che capisco di essere vicinissimo alla cosa che tempo di più: l'innamoramento.
Improvvisamente, Kori mi fissa, i suoi occhi verdi non mollano i miei.
-Richard...Ti sei mai innamorato?- chiede.
Io mi sento messo all'angolo, cosa dovrei rispondere?
-No, no mai- rispondo.
Lei mi sorride, sembra felice di questo e io non so come reagire, a volte ho l'impressione che lei mi corrisponda, altre volte che mi veda solo come uno con cui flirtare.
-Però scommetto che hai avuto un sacco di donne- commenta lei.
-Sì, questo è vero ma...Nessuna aveva quella marcia in più...- borbotto timidamente.
-Capisco- mormora lei con un sorriso compiaciuto.
-Hai finito con quelle pratiche? Sono già le sette...-
-Oh, è già così tardi?- chiede sorpresa.
-Eh sì, allora, hai finito?- incalzo.
-Sì- risponde.
-Bene, allora che ne dici se andiamo a cena insieme qui sotto?-
-Va bene, ho una fame da lupi!- esclama lei.
La trovo adorabile.
-Bene allora-
Scendiamo le scale parlando e ridendo, la sua risata è meravigliosa, né troppo forte né troppo lieve, semplicemente perfetta.
Arriviamo al ristorante e ci sediamo al tavolo, l'uno di fronte all'altra, lei mi guarda con quegli occhi intriganti e pieni di vita, mi sento davvero emozionato.
Ordiniamo da mangiare e aspettiamo che l'ordine arrivi.
-Allora, sei davvero così appasionato di marketing come dici?- chiede.
Faccio cenno di no con la testa e sospiro amaramente.
-Lo odio! Non voglio occuparmi di un'azienda io...Io voglio entrare nell'esercito, l'ho sempre voluto- mormoro.
-E allora perché continui a reprimere il tuo sogno?- chiede lei.
-Io, non so...Forse non voglio fare un salto nel vuoto- rispondo.
-A volte è necessario saltare nel vuoto, se poi ti fai male hai i tuoi amici che possono leccarti le ferite- mi rassicura.
Le sorrido e le prometto che ci penserò, lei mi sembra sollevata.
-Tu che vuoi fare della tua vita?- le chiedo.
-Io lavoro come commessa al "Cindy's dresses" ma non voglio farlo per sempre, in realtà...Mi piacerebbe tentare la carriera di modella-
-Ti ci vedo- rispondo sorridendo.
-Ah sì?-
-Certo, non ti manca nulla...Sei bella, hai un bel fisico e un sorriso stupendo, sicuramente faresti carriera- ammetto.
Lei mi guarda esterrefatta, mi rendo conto di quel che ho detto e il mio viso si colora di vermiglio, non posso fare a meno di provare imbarazzo per la mia sfacciataggine.
-G...Grazie...- mormora lei.
Restiamo in silenzio per il resto della cena.


La riporto a casa, assicurandomi che sua sorella non ci sia, lei mi dice che è sicuramente uscita con uno dei suoi tanti fidanzati come ogni sera.
Tipico.
Lei mi invita ad entrare.
Arrossisco così violentemente che potrei bruciare chiunque nelle mie immediate vicinanze.
-Andiamo Mr. Pezzo di Legno, non ti mangio mica-
La sua voce è ammiccante e suadente, vorrei davvero portarmela a letto, ed è per questo che rifiuto il suo invito ad entrare in casa sua.
-Devo alzarmi presto domani, ho una riunione, quindi...No grazie...-
Rifiutare l'invito di quello schianto di ragazza è stato davvero difficile ma, purtroppo, non posso accettare: primo, sono sicuro che combinerei qualcosa con lei e, dato che è minorenne, non me la sento anche se fosse consenziente.
Secondo, devo davvero alzarmi presto domani.
La saluto con un abbraccio fraterno, mi assicuro che entri in casa e me ne vado.


/REGULAR POV/
Kori si stese sul suo letto, non poteva non sentirsi così felice della giornata appena trascorsa.
A quel punto lo capì, si stava innamorando e molto, la piccola cottarella innocente di anni prima si era trasformata in un'attrazione seria e profonda.
-Oh mio Dio, non posso crederci, Rachel aveva ragione...- mormorò nervosa.
Prese il telefono tremante e digitò il numero :-Rachel!- esclamò appena sentì la voce dell'amica.
-Puoi venire da me? Ho bisogno di parlare-
Rachel nemmeno ci pensò, prese l'auto e si diresse subito a casa di Korina.
Le due si barricarono in salotto e si infilarono i pigiami.
-Che succede?- chiese Rachel.
Korina sospirò :-Oggi sono succese un po' di cose-
Le raccontò ogni cosa e analizzò attentamente le reazioni dell'amica.
Finché, non ebbe finito il racconto.
Rachel sbuffò :-Che situazione, quindi...Vi piacete?- chiese.
-Sicuramente a me lui piace, e pure parecchio, ma...Non so se io gli piaccio...Cioè, è vero che con me ci prova spesso e mi guarda con quegli occhi......-
-Non è che vuole solo portarti a letto? Forse, ha solo un fetish per le ragazzine-  osservò la mora.
Kori si sentì attanagliata da una morsa di tristezza a quell'affermazione.
-Spero di no, io mi sto innamorando di lui, sembra...Diverso...-
-Questo è vero, te ne do atto- rispose Rachel.
Le due ragazze proseguirono a parlare per tutta la notte, finché non si addormentarono sul divano, stese l'una accanto all'altra e tenendosi per mano.
Quella notte, Kori sognò Richard e i suoi magnetici occhi azzurri, mentre dormiva sorrideva felice e serena, quell'uomo sembrava promettente e lei non poteva fare a meno di innamorarsi di ogni suo sguardo, ogni suo gesto, ogni suo sorriso...Ogni cosa di lui la faceva impazzire e sapeva anche che lui era palesemente interessato a lei e la cosa la emozionava oltremodo.
Si chiedeva come sarebbe andata a finire, e non vedeva l'ora di saperlo.
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ANGOLO DELL'AUTRICE:
Ciao, ciao, ciao!
Eccomi di nuovo qui, per la vostra (e la mia) gioia, con il nuovo magico capitolo della storia.
Ok, esagero!
Allora, questo capitolo è cortino, lo ammetto....Diciamo che crea suspence....Mh.
Ad ogni modo, in questo capitolo i due protagonisti iniziano a capire di piacersi, cominciano ad elaborare i loro reali sentimenti e provano a capire come evolverli.
Da un lato, troviamo Richard, che vuole scordarsi di lei e cercare di reprimere i propri sentimenti prima che sfocino in qualcosa di serio, dall'altro, abbiamo invece Korina, che è disposta a tentare un approccio con Dick.
Chi vincerà? Secondo voi che succederà?
Un bacione!
-Silkye96.

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Capitolo 6
*** La fuga d'amore. ***


Uop Quando giochi a carte e fai la tua mossa, se ti rendi conto di aver sbagliato, non puoi tornare indietro.
Quando la mossa è fatta non si può fare nulla per rimediare all'errore compiuto.






/REGULAR POV/
Kori non aveva notizie di Richard da più di due mesi, l'uomo aveva deciso che non avrebbe più voluto rivederla, era meglio così per entrambi, ma lei non poteva smettere di pensare a lui.
-Non capisco, perché non mi chiama?- chiese la ragazza.
-Kor, io te l'avevo detto che non dovevi fidarti di lui...- mormorò Rachel con sguardo attento.
-Non siamo nemmeno usciti insieme!- esclamò Kori nervosa.
-Appunto, a maggior ragione non poteva chiamarti- disse Rachel divertita.
-Ok, però sa dove abito, mi sembrava che ci fossimo avvicinati un po'...-
-Kori, non penso che un uomo della sua età possa realmente interessarsi ad una della tua età, accettalo, non  è diverso dagli altri uomini, voleva solo una cosa e, non avendola avuta, ha deciso di sparire-
Kori sospirò, si rifiutava di credere che Richard potesse essere così meschino, sapeva dove lavorava e sapeva anche fino a che ora sarebbe stato lì, appena uscita da scuola si sarebbe precipitata in centro, avrebbe affrontato quell'uomo facendogli capire che danno aveva combinato.


La campanella segnò il termine delle lezioni, Kori si precipitò verso l'uscita ad una velocità allarmante, Jennifer e le altre cercarono di fermarla ma, ovviamente, non ci riuscirono, Kori non voleva sentire ragioni, avrebbe confessato tutto a Richard e nessuno l'avrebbe fermata.
Arrivò in centro, evitò saggiamente di passare per il parco ma prese la metro fino alla parte storica.
Giunse all'edificio della Wayne Corporation e si accomodò all'interno di esso, in sala di attesa.
Vide un uomo alto, possente e dall'apparenza regale entrare nell'edificio.
L'uomo sollevò un sopracciglio non appena la vide, Kori lo riconobbe subito, era Bruce Wayne.
-Signorina, posso esserle utile?- chiese con voce cavernosa.
-Io...Ehm...Ecco...- non sapeva cosa dire in realtà, mai avrebbe pensato di confrontarsi direttamente con il patrigno dell'uomo di cui si era invaghita.
Bruce la osservò con un sorriso benevolo, forse aveva capito la situazione.
-Sei un'amica di Barbara?- chiese.
Kori alzò lo sguardo, non sapeva chi fosse Barbara.
-No, di...Richard...- mormorò.
L'uomo sgranò gli occhi, sospirò amaramente e serrò le labbra in una linea netta.
Non sembrava più così gentile e composto, anzi...Era chiaro che fosse furioso e anche sconvolto, ma Kori non avrebbe saputo certo dire il perché, era molto confusa.
-Aspetti qui- ordinò l'uomo.
Scomparve in ascensore e ritornò circa una ventina di minuti dopo accompagnato da Richard, il quale osservava Kori con apprensione e una certa confusione.
-Kori, che ci fai qui?- chiese nervoso.
-Dovevo parlarti- borbottò lei cercando di farsi coraggio.
-Ok, senti...Non...Non possiamo parlare qui, vieni- disse lui guardandosi attorno, la prese per il polso e la trascinò fuori di lì.
Camminarono per diversi minuti finché non si trovarono accanto al museo, a circa sei isolati dall'ufficio.
-Richard, che succede?- chiese lei.
-Ecco, io...Di...Di cosa volevi parlarmi?- chiese cercando di cambiare discorso.
Kori arrossì di colpo, era ancora stordita da tutto il trambusto che la sua presenza sembrava aver causato.
-Ecco io...Volevo dirti che...Che...- la ragazza abbassò lo sguardo, cercando disperatamente le parole giuste.
Richard impallidì, si avvicinò a lei lentamente e le sorrise appena.
-Kori, ti prego fa' silenzio- mormorò.
Sembrava distrutto, solo in quel momento la ragazza si rese conto che era dimagrito, aveva delle borse sotto agli occhi che erano di un colore nero vivo.
-Stai male?- chiese lei nervosa.
-Un po', accuso lo stress...Kori, c'è una cosa che devi sapere...Tu non...- il ragazzo tirò un lungo sospiro, quasi come se stesse soffrendo :-Kori, non dirmi che ti sei innamorata di me ti prego- la scongiurò l'uomo.
Kori sgranò gli occhi d'istinto, sentirlo dire ad alta voce proprio da lui era imbarazzante.
-Non ancora, ma ero appunto venuta a dirti che...-
-Lo so, lo so cosa sei venuta a dirmi ma se non sei innamorata di me hai ancora la possibilità di dimenticarti tutto di me, fallo, non cercarmi e non pensare a me-
Kori alzò un sopracciglio, era confusa e non volle lasciarlo andare, lo prese per un braccio e lo costrinse a guardarla.
-Che ti prende?- chiese lei furiosa.
-Kori, io...Sto per...Me ne vado- rispose lui serio.
-Te ne vai? E dove?- chiese lei preoccupata.
-Vado a vivere con una donna, a Gotham City, senti...-
-Con una donna?-
-Kori aspetta ti prego- esclamò lui mentre la vedeva indietreggiare.
-Tu eri fidanzato, avevi la ragazza e non mi hai detto nulla, ci provavi con me...Quando ti ho chiesto se eri innamorato mi hai detto di no...Aveva ragione Rachel- mormorò lei con sguardo deluso.
Quello sguardo era la cosa che a Richard faceva più male, ma sapeva di non poter portare avanti quello strano rapporto che si era instaurato fra loro, doveva dare una scossa alla sua vita, ricominciare, cercare la felicità in una donna che avesse più di sedici anni.
-Kori ascolta, hai sedici anni, sei giovane, intelligente e bellissima, non ti servo io, insomma...Guardami, ho venticinque anni, sono un pezzo di legno, hai bisogno di un uomo spontaneo, libero e soprattutto hai bisogno di un uomo che abbia la tua stessa età- commentò Richard.
Kori non volle credere alle sue orecchie.
-Tu volevi solo prenderti gioco di me- mormorò lei ferita.
I suoi occhi si annebbiarono, non sapeva cosa fare, così corse via.
Corse così velocemente che i piedi le bruciavano, corse così rapidamente da sfidare il vento, e in un baleno si ritrovò a casa sua.
-Che imbecille- mormorò fra sé e sé a denti stretti, le lacrime che sgorgavano sul suo bel viso innocente.
Sua sorella era in veranda, intenta a sorseggiare della birra, quando vide Kori si fece largo verso la strada spinta da un ritrovato amore per la sorella, probabilmente dettato dall'alcool.
-Che è successo?- chiese allarmata.
-Smetti di far finta che ti importi qualcosa di me!- esclamò la rossa correndo in casa.
Komi sospirò amaramente, socchiuse gli occhi e non replicò, tornò a sedersi in veranda, sperando di capire che stesse succedendo.
Kori si barricò in camera sua, pianse così tanto che gli occhi le divennero rossi e gonfi, sapeva che una cosa del genere sarebbe successa, se lo aspettava, doveva capirlo prima, lui non era diverso, eppure si sentiva una sciocca, in fondo si erano visti poche volte, Richard non le aveva mai fatto pensare di essersi invaghito di lei, e non erano nemmeno mai usciti insieme ufficialmente, fra loro non c'era altro che un rapporto di un qualcosa che sembrava vagamente un'amicizia.
-Sono una scema- mormorò la ragazza.

/RICHARD POV/

Il modo in cui Kori è andata via mi ha lasciato spiazzato, ma sapevo da tempo di dover porre un limite ai miei sentimenti per lei.
Mi son ricordato di Barbara Gordon un mese fa, la mia vecchia fidanzata del liceo, mi ero innamorato realmente di lei, o forse no...Ma comunque non l'ho mai considerata il mio vero e unico amore, fatto sta che l'ho incontrata in centro e ci siamo presi un caffè insieme.
Una cosa tira l'altra e ci siamo fidanzati.
Sembra ridicolo, e lo è, ma ho bisogno di levarmi quella ragazzina dalla testa il più in fretta possibile, quindi quale modo migliore per farlo se non trasferirsi e farsi odiare da lei?
Sospiro e inizio a tornare in ufficio con la morte nel cuore.

Seduto alla mia scrivania non posso fare a meno di pensare a cosa sarebbe successo se l'avessi conosciuta quando avevo la sua età, se lei fosse stata una mia coetanea non avrei avuto problemi, però sin da quando era bambina fra noi due c'è sempre stato uno strano legame, quasi indissolubile, quando decisi di non frequentare più sua sorella ero depresso perché non avrei mai potuto rivedere Kori.
Poi con gli anni, chissà come, chissà perché, iniziai a scordarmi di lei, quindi forse, ripetendo le azioni di quei tempi riuscirò di nuovo a dimenticarmene.
Voglio convincermi che sarà così, non voglio nemmeno pensare a cosa potrebbe accadere se rimanessi legato a lei.
All'inizio sarà difficile iniziare tutto di nuovo, ma è meglio così per tutti e due, non avrei mai retto una vita con lei, così diversa da me.
-Richard?-
Mi alzo riconoscendo la voce tenebrosa di Bruce.
-Quella ragazza, chi era?- chiede con voce ferma.
-Lei è...Una...Ehm...Si chiama Kori, ha partecipato alla mia lezione di Marketing al liceo e...-
-Ed è interessata a te- taglia corto lui.
-Sì- rispondo serio.
-Mh...E' un bel problema, le hai fatto credere di essere interessato a lei per caso?-
Non so cosa dire.
-No- rispondo.
-Bene, Barbara è una donna fantastica, non lasciarla scappare intrattenendoti con una bambina-
-No di certo- rispondo sempre più serio.
Quando lascia il mio ufficio mi sento così vuoto e teso che potrei svenire.
Mi accascio sulla poltrona massaggiando le mie tempie circolarmente con le dita.
-Che razza di vita- mormoro esausto.


/REGULAR POV/
Il sole tramontò quasi istantaneamente quella sera, Kori e le altre ragazze si erano radunate a casa di Jennifer per uno dei loro pigiama party ricorrenti.
-Kor, hai la testa fra le nuvole, tutto bene?- chiese Tara preoccupata.
-Tutto bene- rispose lei abbozzando un sorriso sghembo.
-Kori- la voce di Karen sembrava un avvertimento.
Ma la rossa rimase zitta.
Jennifer e le altre la osservavano con sguardi colmi di ansia e pena, Kori non poteva sopportare che persino le sue amiche provassero pena per lei.
-Non guardatemi così- esclamò nervosa.
-Kori, vogliamo solo sapere che è successo...- mormorò Jennifer.
La ragazza si arrese e raccontò ogni cosa alle amiche curiose.
Rachel le si avvicinò con dolcezza e le prese la mano, sapeva bene che facendo errori Kori avrebbe imparato la lezione, ma non riusciva a vederla così, sembrava così delusa e ferita, Rachel non voleva che la sua amica smettesse di credere nell'amore, come sempre aveva fatto.
Era il tratto che la distingueva da ogni altra donna, lei credeva ciecamente nell'amore vero, ci credeva con il sorriso e con le lacrime e lei non voleva che smettesse di farlo a sedici anni.
-Andrà tutto bene- le disse sottovoce.
Kori non rispose.


Passarono diversi mesi, ma nessuno dei due seppe nulla l'uno dell'altra, finché non arrivò il giorno della partenza di Richard, la quale venne documentata al telegiornale.
Kori, distrattamente scorse la sua immagine davanti all'azienda, teneva per mano una donna dalla folta chioma aranciata e dai brillanti occhi azzurri.
Aveva indosso abiti eleganti, di ottima fattura, di tessuti pregiati, sembrava che fossero il Presidente e la sua First Lady.
Alzò il volume della TV.
Ascoltò le parole del giornalista con attenzione, eppure altro non udiva che un profondo silenzio.
<<Se ne va oggi Richard Greyson, famoso imprenditore successore di Bruce Wayne, l'uomo che ha dato vita alla Wayne Corporation, a quante pare, il giovane ereditiere lascia la sua carriera qui a Jump City per intraprendere una fuga d'amore con la signorina Barbara Gordon, figlia dell'ufficiale di polizia del commissariato di Gotham City>>
Kori sbuffò, sembrava tutto così ridicolo.

(Vi lascio il link di una canzone, vi prego di ascoltarla mentre leggete da qui in poi, se non conoscete lo spagnolo cercate la traduzione perché è davvero stupenda e le parole sono adatte alla situazione della storia).
https://www.youtube.com/watch?v=AlOnEhEmP4U
(Questo è il testo).
http://www.musica.com/letras.asp?letra=800087

Kori andò in cucina spegnendo la TV come se la cosa potesse aiutarla a non pensare a quel che stava perdendo.

Richard osservava la città piovosa fuori dal finestrino, sembrava che il tempo rispecchiasse il grigiore dentro di lui, non provava altro che un senso di rabbia e frustrazione.
Fosse stato per lui sarebbe morto anche subito, odiava Gotham, odiava dover continuare a lavorare alla Wayne Corporation e odiava l'idea di essere legato alla donna sbagliata, ma sapeva di non avere altra scelta.
Osservava i capelli scomposti della donna accanto a lui, un tono di rosso così chiaro da sembrare arancione, non aveva nulla a che fare con il color fuoco che bruciava quando i capelli di Kori venivano scompigliati dal vento.
I suoi occhi azzurri non erano intensi quanto quelli color smeraldo della giovane sedicenne.
-Dick, va tutto bene?- chiese la donna.
-Come? Ah sì, pensavo...- mormorò l'uomo.
Lei gli sorrise caldamente, posò una mano sul suo ginocchio e gli diede un dolce bacio sulle labbra.
-Sono felice che hai deciso di venire a vivere con me- commentò lei estasiata.
Richard sorrise appena.
-Anche io-
Non poteva fare a meno di sentire un dolore costante mentre pronunciava quelle parole.
-Io ti amo Barbara-
La donna accanto a lui posò la sua testa sulla sua spalla.
-Ti amo anche io-


Kori era stesa inerme sul suo letto, da un po' evitava rapporti sociali di ogni tipo, eccezion fatta per quelli con Rachel e sua sorella, la quale, comunque, non era poi così utile alla situazione, né tantomeno era di compagnia.
-Come ti senti?- chiese Rachel.
-Stanca- mormorò la ragazza.
Rachel non sapeva cosa risponderle, si stese accanto a lei abbracciandola, entrambe si addormentarono serenamente l'una avvolta nell'abbraccio dell'altra.

Nel frattempo a Gotham, Richard e Barbara stavano disfando i bagagli di lui.
-I tuoi vestiti puoi metterli nell'armadio a due ante che sta in camera, terza porta a destra al piano di sopra-
Richard salì le scale a chiocciola, ci mise un attimo a capire da che parte andare, sistemò i suoi pochi vestiti e tornò di sotto.
-Sono così emozionata che tu sia qui!- esclamò la rossa.
-Lo vedo- mormorò lui con un sorriso forzato.
La donna era così presa dai propri pensieri che nemmeno si era resa conto di quanto Richard non volesse stare con lei.
-Preparo la cena, direi che pollo e verdure può andare- disse lei correndo in cucina.
Richard nemmeno rispose e si accomodò sul sofà pensando alla sua Kori, pensando che non l'avrebbe più rivista.
I suoi occhi si chiusero automaticamente e cadde in un sonno profondo.
Non sapeva se l'avrebbe rivista tra qualche anno, ma nessuno poteva impedirgli di sognarla.
E così fece, la sognò, sognò ogni cosa, persino il momento in cui l'avrebbe rivista e l'avrebbe finalmente portata via con sé, via da tutto e da tutti.
Si svegliò di soprassalto quando Barbara lo scosse afferrando dolcemente la sua spalla destra.
-E' pronta la cena- gli disse con dolcezza.
Richard si stropicciò gli occhi :-Quanto ho dormito?- chiese.
-Circa un'ora- rispose lei con un sorriso.
-Sembra meno- rispose lui.
La verità è che avrebbe voluto dormire per sempre, fu allora che si rese conto di essersi innamorato, di brutto.
Quello dei due che sarebbe stato peggio era lui e non poteva fare più nulla per evitarlo.
La mossa era stata fatta, non poteva tornare indietro, doveva solo aspettare di perdere il gioco.

I giorni trascorsero nel più totale silenzio per Kori, niente di quello che era successo la stava abbandonando, sentiva ogni cosa, ogni sensazione ancora vivida come se potesse toccarla.
Sospirava spesso, si sentiva sola, le mancava quell'uomo.
Non importava quanto desiderasse che non fosse vero, si era innamorata, si era innamorata perdutamente di Richard Greyson e non poteva farci nulla.
Se fosse stata una partita di poker avrebbe già perso ogni cosa.
-Che faccio?- si chiese portando le mani al viso.
Non sapeva dove sbattere la testa, era tutto così difficile, in poco tempo quel tipo le era entrato nel cuore e l'aveva sconvolta, in due soli mesi, era possibile innamorarsi in così poco tempo? Kori se lo chiedeva spesso.
Forse lo faceva per giustificare il fatto che non voleva perderlo, o forse perché era una reale curiosità di un'ingenua liceale.
Tara, dal canto suo, aveva rivisto Garfield e i due si erano messi insieme ufficialmente, Kori aveva voglia di vomitare mentre Tara glielo raccontava.
Rachel roteò gli occhi, il suo tempismo era pessimo.
-Tara- mormorò nervosa.
La bionda si tappò la bocca con la mano :-Scusa Kori...-
-Non importa, sei innamorata, hai tutto il diritto di parlarne, non posso smontare la tua felicità solo perché mi sono impantanata con un altro idiota- affermò la ragazza.
-Prima o poi ti scorderai di lui, vedrai...- commentò Karen con un sorriso caloroso.
Kori sapeva bene che non sarebbe stato possibile, il legame che aveva con Richard era qualcosa di onirico, nessuno poteva immaginare.
Era come se fossero uniti indissolubilmente da un filo rosso, sapeva che le loro strade si sarebbero incrociate di nuovo.
Non sapeva né come né quando però.
-Sapete che vi dico? E' tutto ok, davvero, non preoccupatevi per me- rispose alzandosi dal letto.
Rachel le sorrise, così come le altre, Kori era pronta a provare seriamente a scordarsi di lui.
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ANGOLO DELL'AUTRICE:
Sono tornata!
Mi sono ripresa da un evento traumatico che ha segnato la mia vita per sempre, sono pronta a riprendere la mia attività e a dare di nuovo vita alla mia scrittura.
Sono felice che chi mi legge da sempre non mi abbia abbandonata e che mi abbia spronata a tornare in pista, quindi devo ringraziare le mie amiche: Chichi, Jessica ed Eri, che mi incoraggiano sempre.

Per quanto riguarda la storia, il capitolo è corto ma intenso, quindi è appositamente sintetico.
Spero vi piaccia.
Ho deciso di utilizzare un salto temporale per mandare avanti la trama, non so se vi piacerà la scelta, molti potrebbero trovarla una cosa stupida ma io ne sono stranamente soddisfatta.
Fatemi sapere che ne pensate!
-Silkye96.


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Capitolo 7
*** Sei anni dopo... ***


Filo Reddddd Jump City, sei anni dopo...

/REGULAR POV/
Kori era da poco entrata al college di Jump City, nonostante ciò aveva già dimostrato la sua intelligenza fuori dal comune, era entrata a far parte di una sorellanza, e si impegnava negli studi come non mai.
Decise di voler ottenere una laurea in economia un paio di anni prima.
Nel frattempo lavorava in un bar del campus, era stata licenziata dal suo precedente impiego per "negligenza", ma in realtà aveva rubato il marito alla proprietaria.
Non se ne pentì mai, a quell'uomo serviva un'amante sincera, e a lei serviva qualcuno che l'amasse più di quanto amasse se stesso, ecco come conobbe quello che divenne il suo primo fidanzato ufficiale, lo lasciò due giorni prima di entrare al college.

-Sai, sono felice che sia entrata a far parte delle Omega Tau- disse Kori con un sorriso smagliante.
-Non per mia scelta, non per mia scelta- ribadì Rachel con decisione.
Kori non poté fare a meno di ridere di cuore, sapeva benissimo che, avendo potuto, Rachel non avrebbe mai e poi mai deciso di far parte di una sorellanza, ma d'altro canto sapeva anche che si sarebbe annoiata tremendamente senza di lei.
-Ammetti che non si sta così male lì- incalzò la rossa.
-Okay, di questo posso darti atto, non si sta male affatto- confermò la mora.
Kori non riuscì a trattenere un urletto emozionato, l'altra sospirò roteando gli occhi, il fatto che la sua migliore amica fosse così gioiosa a volte non era tollerabile per Rachel.
-Vado in biblioteca- disse correndo via.
-Ma...Rachel...-
Ma se n'era già andata.
Kori sorrise e, facendo spallucce, si diresse decisa verso il bar del college, una volta entrata si cambiò e indossò la divisa del cafè.
-Buongiorno Kori- la salutò una collega.
-Ciao, allora...Che devo fare?- chiese la rossa.
L'altra le indicò una pila di scatoloni con dentro conservate le provviste e i rifornimenti.
-Vado a sistemarli in magazzino- annunciò Kori.
Prese alcuni scatoloni e si diresse dove aveva detto, con attenzione iniziò a catalogare i prodotti e a disporli dove serviva, era un lavoro noioso che a lei non piaceva davvero ma ormai ci aveva fatto il callo, meglio catalogare che avere a che fare con clienti screanzati, di questo era certa.
Una volta terminato l'inventario, si diresse dietro al bancone, sfoderando il suo sorriso più convincente in attesa di un cliente.


Una volta finito il suo turno, Kori si recò a lezione di economia, non si aspettava certo che quel giorno sarebbe per lei diventato una specie di Inferno.
Arrivata in aula, si accomodò in prima fila come sempre faceva.
-Kori, hai sentito l'ultima?- chiese Jennifer, la quale seguiva il corso con lei.
-Mh? No, quale ultima?- chiese confusa la rossa.
-Pare che il Professor Dawson sia stato cacciato dal campus- bisbigliò la rosa.
Kori sgranò gli occhi, effettivamente giravano voci sull'uomo ma nessuna era mai stata accertata, a quanto pare però era stato mandato via per aver "molestato" una studentessa.
-Incredibile, quel tizio ha più di cinquant'anni!- esclamò la rossa schifata.
-Lo so, comunque dicono che il nuovo prof sia un bel bocconcino-
-Sei sempre la solita, sarà un altro vecchietto noioso- sbuffò Kori.
Nulla l'avrebbe mai preparata all'incubo che stava per renderla protagonista.
Tutto iniziò in quel frammento di secondo, quando il nuovo insegnante posò il suo mocassino lucente sul pavimento dell'aula, un silenzio di gelo pervase la ragazza, riusciva solo a sentire il riecheggiare dei passi dell'uomo sul pavimento della stanza.
-Kori...- mormorò Jennifer.
Ma lei non poteva sentirla, era come in trance, il suo cuore era fermo, le sembrava di stare per morire.
-Salve a tutti, sono il professor Greyson, e sono qui per parlarvi di economia, e anche per sostituire il Professor Dawson...Il quale, non mi dispiace dirlo, finirà in galera per un po'-
Kori sentiva i conati di vomito invaderle la gola, mai si sarebbe immaginata di vederlo lì, dopo sei anni, era come se il destino cercasse di unirli nonostante provassero a stare divisi.
Le mani della ragazza iniziarono a tremare per la grande sorpresa, aspettò che anche lui si rendesse conto che lei era lì, volle aspettare che il loro sguardi s'incrociassero, quando ciò accadde l'emozione fu sempre la stessa, un brivido che percorse la spina dorsale di entrambi, dopo sei anni si erano finalmente ritrovati e, benché Richard ne fosse entusiasta, Kori avrebbe solo voluto sparire.
La lezione andò avanti come se nulla fosse, solo tre persone non erano a loro agio in quell'aula: Jennifer, Kori e Richard.
Nessuno sembrò rendersi conto della situazione, eppure la percezione di una tensione sconosciuta era ben visibile, era come una nebbia sottile che offuscava la ragione, Richard avrebbe voluto fare tante cose, avrebbe desiderato correrle incontro e sollevarla da terra, avrebbe voluto scappare con lei, allontanarsi dalla folla e baciarla come sempre aveva desiderato fare.


Uscita dall'aula Kori iniziò a camminare il più in fretta possibile lungo i corridoi affollati del campus, i suoi piedi sembravano voler prendere il volo, Richard le correva dietro con determinazione, non l'avrebbe lasciata scappare senza spiegare.
-Kori!- esclamò lungo il corridoio deserto dell'ala ovest.
Kori voltò il capo, i suoi occhi lo squadravano con confusione e ansia.
-Kori, aspetta...- mormorò lui con il fiato corto.
La ragazza si avvicinò lentamente a lui, aveva un'espressione accigliata sul viso che Richard riconobbe come uno dei più belli al mondo.
-Che diavolo ci fai tu qui?- chiese lei furiosa.
-Io...Ho lasciato la "Wayne & Co."- ammise l'uomo.
Kori sgranò gli occhi.
-Ho lasciato il lavoro per concentrarmi sugli studi di legge, nel mentre dovevo cercarmi un lavoro per pagare le rate dell'Università e...Per pagare il mio appartamento...- confessò.
Il silenzio avvolse il luogo, tutto sembrò fermarsi attorno a loro.
-Ecco perché lavoro qui...- mormorò.
Kori non poté trattenere un sorriso, era felice di vederlo, per sei anni non aveva fatto altro che pensare a lui, ovunque andasse, qualunque cosa facesse, Richard era sempre nei suoi pensieri, invadeva la sua mente e il suo cuore attaccandosi a lei come una pianta rampicante.
-Sono...Felice di vederti- ammise.
-Lo sono anche io...Ehm...Di vedere te intendo, io...Mi...Mi sei mancata-
-Hai pensato a me?- chiese lei speranzosa.
-Non c'era giorno durante il quale io non pensassi a te...-
-Quindi hai...Hai un nuovo appartamento? E Barbara?- chiese lei con diffidenza.
-Ci siamo sposati tre anni fa, ho ottenuto il divorzio a novembre- rispose lui.
-Sposati?-
Kori sembrava non aver udito altro di quel discorso, Richard era sposato, o meglio, lo era stato.
-Non è importante- commentò lui.
-Un matrimonio non è importante? Senti, io non so che idee ti sia fatto tu ma...Non cerco storie, non voglio relazioni confuse e di sicuro non voglio una relazione con un mio insegnante, sono qui solo per concentrarmi sullo studio e poi sul lavoro, niente di più, niente di meno- asserì la ragazza.
-Quando hai smesso di credere nell'amore?- chiese lui sconvolto.
-Quando ho conosciuto te- rispose lei voltandosi.
Senza dire nulla, Kori andò via spavalda, senza voltarsi nemmeno una volta a guardarlo.


-Questa è stata una...Lunga giornata- commentò la rossa sdraiandosi sul letto.
-Bè, vedi di fartela passare questa stanchezza perché stasera abbiamo una festa a cui prendere parte- disse Rachel.
-Lo so, lo so...Che ti metti?- chiese la rossa con un sorriso.
Rachel estrasse un abito nero in pizzo lungo fino al ginocchio, presentava delle trasparenze sulle maniche e sulla schiena, il che lo rendeva un abito sexy ed elegante, non volgare.
-Tu? Che ti metti?- chiese a sua volta la mora.
Kori si alzò dal letto e si diresse verso il suo armadio, ne estrasse un vestitino color salmone con la gonna a campana e un colletto di paliettes.
-Accidenti che bello- commentò la mora.
Kori si sentì lusingata dal complimento sentito dell'amica, sapeva che quel genere di colori e di vestiti non piacevano a Rachel, eppure ogni volta la mora riusciva a sorprenderla.
-Hey, hai parlato con Tara?- chiese Kori.
L'espressione di Rachel cedette all'improvviso, i suoi occhi si mostrarono turbati.
-Per dirle cosa? "Scusa se ti ho portato via il ragazzo flirtando con lui?". Non posso farlo!- esclamò lei.
-Secondo me dovresti, a Tara piaceva quel tale e beh...Per lo meno si merita una spiegazione...-
-Lo so anche io questo- asserì la mora con durezza nella voce.
Kori non aggiunse altro, aveva deciso che fosse più saggio lasciarla fare da sola.
Dato che Rachel l'aveva aiutata ampiamente con la sua "storia" con Richard, lei avrebbe fatto altrettanto non intromettendosi, in fondo parlare con Tara era un suo compito e Kori sperava che presto tutto sarebbe tornato alla normalità.
-Vado a vestirmi- annunciò la mora.
Kori annuì e attese che la sua amica uscisse dalla sua camera per poi stendersi nuovamente nel letto, non aveva parlato a Rachel degli avvenimenti di quella mattina, non aveva affatto voglia di sentire i commenti dell'amica in merito, tanto più che lei non aveva il diritto di commentare la vicenda.
La rossa sospirò stralunata, decise di andare in bagno e farsi una doccia prima di prepararsi per il party imminente.


Quando la festa iniziò c'erano tutte le confraternite in salotto, il presidente degli Eta Mau Tau era seduto sul sofà immacolato della casa delle Omega Tau, aveva un sorriso spontaneo che attirava le ragazze come calamite.
Kori non si sentiva affascinata da lui, tantomeno le sue compagne, erano tutte schifate da quel ragazzo così vanesio.
La festa andò avanti fino alle due del mattino, musica a tutto volume, alcool e, per alcuni, droga.
Fra un flirt e l'altro ogni coppia iniziò ad allontanarsi verso il giardino, ognuno tornava a casa propria con la speranza di combinare qualcosa.
Kori rientrò in camera sua con i piedi doloranti, osservò rapidamente l'orologio e si rese conto di avere a malapena cinque ore di sonno davanti a lei.
-Mamma mia com'è tardi, sarà meglio dormire-
La ragazza si lavò i denti e si mise il pigiama, in un attimo era profondamente addormentata nel suo letto comodo e caldo.


/RICHARD'S POV/
Non riesco a capacitarmi di averla rivista, i suoi occhi mi osservavano con un'aria così affranta mentre eravamo l'uno di fronte all'altra in quel corridoio silenzioso, non so bene quali emozioni questo incontro abbia scaturito in me ma so che non mi aspettavo che l'avrei rivista, specialmente non a studiare economia.
Sospiro avvicinandomi alla finestra del mio appartamento, le luci fuori sono sgargianti e illuminano l'asfalto glaciale delle strade di Jump City.
C'è qualcosa in tutta questa storia che mi pare decisa dal fato, so che un legame come il nostro non può spezzarsi ma non pensavo di rivederla così presto, dopotutto sono passati solamente sei anni, e non ho mai dimenticato il suo volto, mai una volta.
Non trascorreva giorno senza che io pensassi a lei, questa agonia mi fece lasciare Barbara dopo il matrimonio, decisi anche di abbandonare il lavoro, tutto a causa sua.
Inutile negarlo, per quanto ci abbia provato, non riuscirò mai più a scordarmi di lei, perché Kori mi ha rivoluzionato la vita, ha sciolto ogni dubbio che avevo dentro di me e mi ha reso felice, quando sto con lei ritorna a pervadermi quel senso di leggerezza che non ho più provato dopo essermene andato.
Si può dire che abbia bisogno di lei, per me Kori rappresenta il salvagente che ti tiene a galla quando tutto sembra perduto, quando sembra che sia finita e che uno non abbia più via di scampo alla morte.
Socchiudo gli occhi pensando a lei, oggi era bellissima, profuma sempre di fragola, i suoi capelli color del fuoco le invadevano il viso con naturalezza, non posso fare a meno di sorridere mentre penso al suo viso perfetto mentre mi scrutava con confusione latente.
Come ci sono finito a trentuno anni così? Ad innamorarmi di una ragazza che probabilmente non prova più nulla per me, eppure, se fosse vero, non mi avrebbe chiesto se ho pensato a lei...Mi sento così strano.
Forse sono strano...O forse sono solo pazzo ma sono sicuro che voglio sistemare le cose con lei.
Mi metto a letto, è già tardi e domani devo fare lezione alla classe di Kori per la seconda volta.



Mi alzo con un cerchio alla testa, non mi sono mai sentito peggio, credo dipenda dal fatto di aver dormito sì e no due ore.
Mi preparo per uscire e raggiungo l'auto a tutta velocità, estraggo la bottiglietta d'acqua naturale dal cruscotto e mando giù un'aspirina, e due pastiglie per la nausea.
-Che sonno...- mormoro fra me e me.
Ripongo la bottiglia e guido fino al campus.
Ci metto circa quaranta minuti ad arrivare, parcheggio riservato, ecco cosa è utile se sei un professore.
Raggiungo l'aula in dieci minuti esatti e trovo gli studenti già sistemati ai loro posti, mi guardo attorno speranzoso ma non riesco a vederla, non è seduta in fondo né in prima fila, continuo a cercarla con lo sguardo ma alla fine mi arrendo all'evidenza, lei non è in quest'aula.
Inizio a spiegare con calma la lezione, noto varie facce annoiate, nonostante io stia facendo un ottimo lavoro nel tenere la maggior parte della classe interessata alla mia spiegazione, mi sento un po' riluttante al pensiero di dover fare questo lavoro fino al termine dei miei studi.
Ad un certo punto sento la porta aprirsi, mi trovo davanti un viso affannato e rosso, una fronte sudata e una massa di capelli in disordine.
-Scusi il ritardo- ansima Kori entrando in classe.
-Non si preoccupi signorina Anders, si sieda-
Non so come riesco a far finta di non conoscerla onestamente, però è bene mantenere un rapporto distaccato, non vorrei che mi venisse tolto il lavoro perché "fraternizzo" con le studentesse.
La lezione procede senza intoppi ma, onestamente, non posso smettere di guardarla, e so che anche lei si sente legata a me, so che mi guarda, so che prova qualcosa per me, non può essere altrimenti!
In fondo, è l'unica che mi abbia mai fatto battere il cuore intensamente al solo suo pensiero.

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Capitolo 8
*** The end ***


The end /REGULAR POV/

Richard terminò l'ennesima lezione nell'aula di economia, erano passati ormai due mesi dal suo arrivo al college e non aveva ancora avuto modo di parlare con Kori, non riusciva a pensare ad altro e la cosa lo mandava al manicomio.
Decise di prendere il toro per le corna, di rischiare il tutto per tutto dopotutto, cosa aveva da perdere?
La seguì fino al bar dove lavorava, le mani gli sudavano per l'ansia ma non poteva più tirarsi indietro a quel punto, aveva deciso e doveva andare fino in fondo.
Si accomodò al bancone posando i gomiti su di esso, si guardava attorno spaesato ma riuscì comunque a mantenere la calma, la vide posizionarsi dietro la cassa dopo essere emersa dal magazzino del locale, si avvicinò a lei con decisione.
-Ciao- mormorò.
Kori rimase in silenzio a fissarlo, non sapeva cosa dire né tantomeno cosa rispondere, si sentiva braccata, era come se lui avesse voluto metterla in trappola in modo da impedirle di fuggire di nuovo, e in un certo senso era così.
-Ciao- rispose.
-Vorrei parlarti...- continuò lui.
-Bè, ora sto lavorando quindi...-
-Dopo, quando stacchi- rispose.
Kori non sapeva se accettare, ma in fondo non c'era nulla di male nel conversare con un vecchio amico, giusto?
-D'accordo, siediti lì e aspettami- commentò lei indicandogli un tavolo vuoto in fondo al bar.
Richard ordinò un caffè espresso e si diresse al tavolo.
La musica d'atmosfera invase il locale ad una velocità disarmante, l'uomo chiuse gli occhi e iniziò ad ascoltare la musica che si faceva largo fra i vari angoli del posto.

We were going way too fast
Chasing down the hourglass
Running from the past
Heading out with no direction
Kerosene beauty queen
Looking for her matchstick king
To burn in to my heart
Hand in to the flame
We could set the world ablaze 'cause

Richard ascoltava le parole con attenzione, sembrava che la canzone parlasse di loro, di lui e di Kori, ogni singola frase sembrava collegarsi alla loro storia.
Non poté fare a meno di guardarla, i suoi occhi riuscirono a trovarla nonostante la folla che li divideva, non fu sorpreso nel notare che anche lei lo stava fissando con emozione latente nello sguardo.

Baby, you’re all I need
Come now, set me free
Like a wildfire, like a wildfire
Breathless, I can’t resist
Melt with your scarlet kiss
Like a wildfire, like a wildfire

Quello che nessuno dei due aveva notato era che Rachel si trovava nel locale, gli occhi della ragazza squadravano i due con apprensione, era sicura che avrebbero combinato qualcosa ed era anche consapevole di non poterli fermare...Voleva parlare con Kori, cercare di dissuaderla da qualunque fosse la sua idea in quel momento però, nonostante volesse, sapeva di doverla lasciare in pace, doveva farle fare i suoi errori ma non voleva che si facesse del male, non di nuovo.
Li guardava mentre i due giocavano alla calamita, era ovvio che gli sguardi di lui la spingessero verso la sua direzione, era così palese anche il fatto che gli sguardi di lei, a loro volta, attraessero lui.
Non si davano tregua ma, Rachel notò con sorpresa, che guardarli era affascinante, la loro sembrava una strana danza rituale a cui nessuno poteva partecipare.

I look into your sunset eyes
Waiting for the moon to rise
So I can feel your heat
This love is so completely crazy
You’ve been fucking with my dreams
Ripped me like your torn up jeans
I don’t even care
You can take me there
You can set my world ablaze ‘cause

Anche Kori iniziò a far caso a come le parole della canzone si adattassero alla loro situazione, la ragazza si sentiva molto confusa ma non riusciva a smettere di pensare a lui, forse tutto poteva ancora sistemarsi, forse doveva solo lasciarsi andare...

Baby, you’re all I need
Come now, set me free
Like a wildfire, like a wildfire
Breathless, I can’t resist
Melt with your scarlet kiss
Like a wildfire, like a wildfire

Per lei era troppo difficile fidarsi di nuovo di Richard, si sentiva così esposta e vulnerabile che non sapeva nemmeno se fosse davvero necessario sistemare le cose.
Avrebbe voluto rinchiudersi nella cella frigorifera e congelarsi in modo da non affrontare la situazione ma in fondo, molto in fondo, sapeva che sarebbe stata una decisione stupida e poco matura.
Sospirò, non poteva concedersi di sbagliare di nuovo.

Baby tell me where you wanna run, run
'Cause I’ve been burning like the morning sun
Take my hand, you can burn this city with me
Ooh
Play me like your first guitar
Where every single note's too hard
I don’t even care
You can take me there
We can set the world on fire

Quella situazione stava diventando quasi ancestrale, era come trovarsi in un sogno sbiadito per i due, Rachel aveva il privilegio di osservare la scena che nessuno poteva vedere, era tutto così magico fra loro e, ben presto, Rachel si rese conto di non poter fermare qualcosa che non si era mai fermato.
La loro vita era completa solo se erano insieme.

Baby, you’re all I need
Come now, set me free
Like a wildfire, like a wildfire
Breathless, I can’t resist
Melt with your scarlet kiss
Like a wildfire, like a wildfire

La musica terminò e il silenzio del bar si fece sempre più pesante, Kori era come persa nei suoi pensieri.
-Hey! Ho chiesto un cappuccino un sacco di tempo fa!- esclamò una ragazza al tavolo.
Kori si destò dalla sua trance e corse alla macchinetta del caffè.
-In arrivo! Scusi tanto- esclamò la ragazza.


Il turno di lavoro di Kori terminò, una volta rindossati i suoi abiti si diresse verso Richard con una smorfia di stanchezza.
-Giornata dura?- chiese lui con un sorriso.
-Direi di sì...E ho come la vaga idea che stia per peggiorare...- sospirò lei.
-Ti prego, non dire così...Non sai quanto male mi fa sapere di averti fatto soffrire al punto da non farti più credere nell'amore...- mormorò l'uomo.
Kori chiuse gli occhi.
-Perché te ne sei andato con lei?- chiese.
Richard sospirò amaramente, le dita sulle tempie con fare sfinito.
-Kori...-
-No! Sei qui per parlare no? Allora dimmelo, perché questa situazione mi ha tormentata per anni...-
-L'ho fatto per te...Sapevo che non saresti mai stata felice con un uomo frustrato e serio come me...Sapevo che ti avrei fatto più male stando con te che andandomene...-
Kori si sentì profondamente commossa da quelle parole, Richard era riuscito a muovere qualcosa in lei, si sorprese a riprovare quei primi sentimenti di farfalle allo stomaco che la invasero la prima volta che lo vide.
-Richard...Io non voglio sentirmi così...Non voglio essere debole, voglio sapere che se mai un giorno te ne andrai io non rimarrò ad aspettarti- commentò lei.
-Chi ha detto che devo andarmene?- chiese lui sorridendo.
I due rimasero a guardarsi con espressioni che la dicevano lunga su di loro.
-Sono qui per restare Kori, sono qui per te-
I due si ritrovarono pericolosamente vicini, le loro mani si sfioravano facendo sorgere in loro quei vecchi sentimenti repressi per tutti quegli anni.
-Kori...-
-Richard...-
Le loro labbra si scontrarono in un bacio passionale e carico di parole non dette, di sogni condivisi, di speranze per il futuro, un solo semplice bacio li rese felici.
-Non sai da quanto tempo volevo farlo...- mormorò Richard.
Kori sorrise, annuiva lentamente e non riusciva quasi a respirare dall'emozione.
-Richard...Ora sei il mio professore...- sussurrò lei.
L'uomo la squadrò da capo a piedi.
-Lo so, rimandiamo tutto questo alla fine dei tuoi studi- rispose lui.
-Sì, è la soluzione migliore, così io non perderò la borsa di studio e tu non perderai il lavoro...- commentò la ragazza.
I due si salutarono con un abbraccio con la promessa di rivedersi l'indomani a lezione.
Kori lasciò il luogo con una felicità e una consapevolezza del tutto nuova, sapeva di avere finalmente ottenuto l'amore che tanto agognava.

Quando i due si addormentarono, la notte li portò a sognare l'uno il volto dell'altra lasciandoli in una specie di trance dolce e colma di serenità, finalmente entrambi sapevano di aver trovato l'amore...
Il filo rosso li aveva collegati di nuovo, li aveva di nuovo spinti l'una verso l'altro e nessuno dei due avrebbe potuto esserne più lieto.


                                                                                         THE END

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