Avevi detto che non saresti cambiato....

di fedetojen
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno ***
Capitolo 2: *** Capitolo due ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno ***


Note autrice: Ciao a tutti questa è una nuova fanfiction non coreana xD Spero vi piaccia e che se c'è qualcosa che non va spero me lo diciate nelle recensioni :D Buona Lettura :) 
P.S: Leggete fino alla fine, c'è un piccolo bonus :D

Avevi detto che non saresti cambiato....
 
Capitolo uno
 
In quanto tempo una persona può cambiare? Un mese? Un anno? O forse anche di più? Sta di fatto, che non potremo mai sapere quando e come qualcuno potrebbe cambiare. Può cambiare in positivo, ma anche in peggio. La vita è strana e lo sono ancora di più le persone. Potrai sorprenderti così tanto, da non capire chi hai davanti e come sia diventata tale persona, nonostante il tempo possa cambiare tutto... anche l'immutabile. Qualche anno fa, tre per la precisione, amavo follemente Nick Jonas. Ragazzo dai principi solidi, riccioluto, bello, talentuoso, dolce. Amavo la sua voce, nonostante il diabete, ha sempre continuato a lottare, a cantare con i suoi fratelli. Un ragazzo dai mille aspetti: rassicurante, fragile, e perché no anche sexy.
 
Non so perché tutto d'un tratto ho lasciato quel genere di musica e mi sono completamente dimenticata di lui.
Qualche giorno fa, ascoltando la musica con il mio lettore in modalità casuale, mi capita proprio come prima canzone Stay di Nick Jonas. Appena l'ho sentita, ho avuto l'immagine di Nick nella mia mente con quella camicia e quei riccioli fantastici, come al live.
Allora ho fermato il lettore e mi sono fiondata al pc e ho cercato subito su youtube Nick Jonas 2014.
Vado sul primo link e ascolto la canzone. Nick Jonas: Chains. È nuova e aspetto con ansia che lui esca nel video.
Appena lo vedo rimango a bocca aperta: dove sono finiti i riccioli e il corpo magrolino che avevi? Ma cosa ti è successo Nick?
Mi chiedo così davanti allo schermo. Cerco subito dove avrà luogo il suo prossimo live: what’s trending.
Bene si trova proprio a Los Angeles.

Ma ovviamente vi state chiedendo chi sia io vero?
Sono Ashlee e ho 19 anni. Sono di Los Angeles e tra poco andrò a parlare con Nick e scopriremo perché è cambiato così tanto.
Vado da mia madre scendendo le scale di casa.

“Mamma?” chiedo mentre la vedo indaffarata vicino alla cucina.

“Dimmi amore” mi dice dandomi un’occhiata veloce.

“Mamma ti serve la macchina?” chiedo mentre cerco le chiavi.

“No puoi prenderla” mi dice mentre si ferma e mi guarda.

“Ma dove devi andare?” mi dice mettendosi le mani sui fianchi e mi guarda da capo a piedi.

“Vado ad un live e non so a che ora torno.” Le dico.
Mi ero messa un leggings nero, una maglia abbastanza lunga color panna e uno stivaletto neri con un piccolo tacco.

“Vestita così?” dice indicandomi.

“Perché come sono vestita?” dico guardandomi.

“Scherzavo, stai benissimo. Divertiti! ” mi dice ritornando al suo da fare, vicino alla cucina.

Gli do un bacio sulla guancia e me ne vado. Arrivo a destinazione in meno di quindici minuti.
Mi guardo allo specchietto e mi aggiusto i capelli mossi dietro la spalla.
Esco dalla macchina e mi guardo intorno cercando il posto del live.
Vedo un’insegna luminescente che indica proprio il what’s trending. Mi dirigo verso l’insegna ed entro nel locale.
La luce è molto fioca, e in lontananza c’è il palco, dove i ragazzi accordano i loro strumenti.
Ad un certo punto vengo assalita da un mucchio di ragazze e mi ritrovo davanti al palco in un batter d’occhio.

Le ragazze iniziano ad urlare e mi sembra quasi di diventare sorda con tutte quelle urla.
Una ragazza sbuca da dietro al palco con un microfono e con un mega sorriso ci inizia a parlare.

“Salve a tutte. Grazie di essere venute qui stasera ad accogliere uno dei ragazzi più belli e fantastici in circolazione, diamo un benvenuto a Nick Jonas!” disse la presentatrice mentre Nick uscì dallo stesso posto da dove sbucò la ragazza.

Arrivò con la sua camicia bianca e la sua giacca di pelle, e in mano la chitarra sorridendo a tutte noi, sotto il palco.

“Allora qualcuno ha qualche domanda?” chiese la ragazza.

Ci furono domande banali come: quando uscirà un nuovo album? Oppure farai delle collaborazioni?
Ma a sentire quelle domande stupide e scontate, alzai la mano e aspettai che la ragazza mi desse la parola.

“Dimmi” disse la ragazza indicando me. Incrociai le braccia e guardai con aria di sfida Nick, che mi guardò con uno sguardo fin troppo sexy.

“Cosa ti è successo? In tre anni sei cambiato così tanto. Perché? ” gli chiedo con autorità.

Lui sorride. Si alza e si avvicina alla fine del palco. Si abbassa sulle gambe e mi guarda. Mi perdo nei suoi occhi color cioccolato.

“Se proprio vuoi saperlo, aspettami nel mio camerino. Sarò lì, appena finito il live” mi dice con voce pacata, e con calma si alzò e si rimise a sedere. Continuò a fissarmi con un sorrisetto sulle labbra e soddisfatto di non so di cosa.

Così riuscii ad uscire dall’immensa folla e avvicinandomi al piccolo bar, alla destra, chiesi informazioni al ragazzo.

“Ciao scusa, sai dov’è il camerino?” chiesi, sfoderando uno dei miei migliori sorrisi. Il ragazzo mi guarda e mi sorride a sua volta.

“Si. Vede quel corridoio? Deve andare infondo e l’ultima porta a destra è il camerino di Nick Jonas” mi dice indicandomi il corridoio.

“Grazie mille!” gli dico sorridendogli e andando verso il camerino.

Il corridoio era scuro e tetro, illuminato da una piccola luce posta a muro, ma era molto debole come luce.
Appena mi avvicinai all’ultima porta a destra e lessi Nick Jonas, entrai senza aspettare un secondo di più.
Appena entrai vidi alla mia sinistra uno specchio su un mobiletto con vari trucchi, e di fronte allo specchio una sedia.

Alla mia destra c’era un divanetto a due posti, così decisi di sedermi al centro di quel divanetto color panna.
Andava anche d’accordo con il colore della maglia.
Aspettai che il live finisse e mentre aspettavo che arrivasse Nick, prendo il telefono e inizio a giocarci facendo numeri a caso sulla tastiera.

Mentre stavo continuando a giocare con il mio telefono la porta si apre.
Alzo lo sguardo verso la porta: è Nick che appena chiude la porta, si leva la giacca di pelle e la butta sul divanetto affianco a me.
Inizia a sbottonarsi la camicia.

“No, ma fai come se io non ci fossi” dico guardandolo.

Allora lui si ferma davanti a me con le mani ancora vicino al collettino, e mi guarda.

“Ok” mi dice continuando a sbottonarsi la camicia bianca.

Rimango a fissarlo scossa. Si stava spogliando davanti a me e questo non gli creava nessun problema? A me si, e parecchi.
Appena si sbottonò la camicia e se la levò, vidi il suo fisico: era completamente cambiato, tre anni fa avrei scommesso che fosse magrolino e senza un muscolo, adesso è tutto il contrario.
Aveva i muscoli alle braccia, addominali scolpiti e spalle forti. Lo guardai come se stessi guardando un’opera d’arte.
Lui è davanti allo specchio che si sta infilando una camicia nera pulita.
Dallo specchio vede che continua a guardarmi divertito e con il sorriso sulle labbra.

“Vedo che lo spettacolo ti è piaciuto” mi dice girandosi verso di me.

Lo guardo: quel naso a patatina, quelle labbra, i riccioli che non ci sono più. Tutto di lui mi piaceva.
Chiusi il telefono e lo misi nella borsa che avevo.
Guardai di nuovo Nick, che era appoggiato al mobiletto e mi osservava con le mani nelle tasche del pantalone nero.
Incrocio le braccia e inclino leggermente la testa.

“Dove sono finiti i riccioli?” gli chiedo con arroganza. Mi guarda e sorride. Il suo sorriso mi uccide.

“Li ho tagliati” dice passandosi una mano sopra la testa, ormai senza quei bellissimi riccioli.

“Ma che cavolo ti è successo?” gli dico quasi arrabbiandomi.
Si avvicina e si piega sulle gambe come ha fatto sul palco poco prima. Mi guarda sorridendomi.

“Le persone cambiano” mi dice con voce profonda.

“In tre anni sei cambiato così tanto?” gli dico curiosa avvicinandomi di poco al suo viso. Mi perdo nei suoi occhi e nel suo bellissimo volto.

“Che ne sai se sono cambiato?” mi dice accarezzandomi la guancia e spostandomi i capelli dietro all’orecchio.
Rimango sorpresa da quel gesto.

“Hai visto? Sei sorpresa” mi dice sorridendomi ancora e staccando la sua mano dal mio viso. Si alza e prende la giacca. Lo guardo stupita.

“Dove vai?” gli chiedo curiosa alzandomi dal divanetto. Appena mi alzo vedo che la mia altezza con quel tacchettino, è uguale alla sua.

Mi guarda e mi osserva con più cura. Fa un sorrisetto e prende gli occhiali da sole sul mobiletto vicino allo specchio.

“Vado a farmi un giro. Vuoi venire?” mi dice guardandomi con uno sguardo sexy.

Come posso rifiutare? Volevo sapere si più. Quella piccola frase, non mi bastava.

“Certo. Se non sono di peso ovviamente” dico mentre prendo la borsa.

“E che peso anzi” mi dice sorridendo. 

Piccolo bonus :*


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Capitolo 2
*** Capitolo due ***


Capitolo due
 
Uscimmo dalla porta anteriore, per non destare sospetti.
Appena fuori, vidi una Fisker karma bianca.
Mi fermo, davanti al muso della macchina di lusso.

“Certo, Nick. Non ci noteranno proprio!” dico alzando il tono della voce.

Mi metto le mani sui fianchi e lo guardo.
Lui si ferma con la mano sulla portiera aperta.

Mi guarda e si morde un labbro.
Si abbassa gli occhiali da sole e mi guarda.

“Che vuoi fare? Vieni o no?” mi dice mentre mi fissa con quel suo sguardo troppo accentuato.

Mi aggiusto la borsetta sulla spalla e m’incammino.
Lo sorpasso e mi dirigo verso la mia fedele volvo, parcheggiata giusto dietro l’angolo.
Sento che chiude la portella della macchina.

“Che fai, te ne vai?” mi dice.

Mi fermo davanti alla portella della mia volvo, mi giro e lo guardo.
Si era appoggiato con il fianco e le braccia incrociate alla macchina, il nero dei suoi vestiti contrastava il bianco della macchina.

Era bellissimo in quel preciso istante. Se avessi posseduto una macchina fotografica, gli avrei scattato una foto.

“Non vorrei apparire su qualche rivista con la scritta:’ E’ la nuova fiamma di Nick?’ ” gli dico con aria arrogante, quasi acida.

Mi guarda e mi sorride. Si stacca dalla macchina e con il telecomando la chiude.
Si dirige verso di me con le mani in tasca e si affianca alla portella del passeggero.

Metto la chiave ed entro in macchina.
Mi siedo e appena entra anche Nick, una ventata di profumo riempie la macchina.

Quella colonia era troppo buona, feci un gran respiro, mentre mettevo la chiave nel quadro e accendevo il motore.
Rimango qualche secondo con le mani sul volante e attendo qualcosa, una frase, un gesto.

“Dove si va?” mi chiede allegro Nick. Lo guardo e lo vedo sorridente, sembra proprio un bambino.

“Tu mi avevi invitato a fare un giro. La macchina è mia, guido io. Basta che mi dici dove vuoi andare.” Gli dico mentre metto la prima.

“Vediamo” dice mettendosi la mano sul mento, proprio come il pensatore.

“Andiamo in spiaggia!” mi dice mentre si mette la cintura e si appoggia allo schienale del sedile, e sposta il suo sguardo fuori dal finestrino.

“E va bene. Spiaggia sia!” Dico mentre avvio la macchina.

“Dimmi Ashlee” mi dice mentre interrompe quel silenzio che mi stava piacendo tanto.

“Quanti anni hai?” mi chiede guardandomi. Lo guardo di sfuggita e rimetto lo sguardo sulla strada.

“E’ una domanda a trabocchetto?” gli chiedo ironica. Lui scoppia in una piccola risata.

“Se non me lo vuoi dire, fa niente” mi dice mentre gioca con il cruscotto, facendo dei piccoli rumori sbattendo contro le punte delle dita.

“Siamo arrivati….finalmente” dico mentre parcheggio.

“Come?” mi dice guardandomi.

Ops, ho detto ‘finalmente’ ad alta voce? In quella macchina mi sentivo sopprimere, avevo bisogno di aria.
Così di fretta spengo il motore ed esco dalla macchina.

Respiro a fondo, sentendo l’odore del mare che mi riempie i polmoni, e il leggero vento che mi muove i capelli.
Apro gli occhi e vedo di fronte a me Nick che mi fissa e sorride.

Ma cosa mi sorridi? Sembro per caso divertente?

Chiudo la macchina con le chiavi e mi avvio verso le scale per scendere in spiaggia.
Vidi alcune ragazze che si fermarono a guardare qualcosa.

Così mi girai e vidi Nick che si era levato gli occhiali da sole.
Bene, mancava solo un paparazzo e io me ne sarei dovuta andare via.

Le ragazze allora si avvicinarono a lui, chiedendo qualcosa come un autografo o una foto.
Lui sorridente fece l’autografo e anche la foto. Io iniziai a scendere le scale, cercando di schiarirmi le idee e risparmiandomi quella scena.

Mi levo le scarpe e infilo i piedi nella sabbia fresca.
Siamo a novembre, di certo la sabbia non può essere calda.

Gioco con la sabbia, e muovo le dita dei piedi, mentre mi diverto ad alzare la sabbia con i piedi.

“Ti diverti con poco, vedo” mi dice una voce alle mie spalle.

Non rispondo, perché riconosco Nick.
Lo guardo e basta, si era messo gli occhiali nella piccola tasta della camicia e anche lui si era levato le scarpe tenendole nella mano sinistra, e l’altra mano nella tasca del pantalone.

Il suo sguardo è diverso, cercava di conoscermi, per quel poco che gli permettevo.
Iniziamo a camminare e lui è alla mia sinistra.

Siamo sul bagno-asciuga, e la sensazione delle piccole onde che s’infrangono sui miei piedi, mi solleva il morale.

“Allora…cosa ti ha fatto cambiare così tanto?” gli dico mentre camminiamo.

“Diciamo che un po’ sono cambiato per scelta mia, e un po’ per le circostanze.” mi dice in tono tranquillo mentre si alza le maniche della giacca fino ai gomiti.

Lo guardo mentre fa ciò, e mi accorgo che al suo braccio destro ha qualcosa scritto.

“E’ un tatuaggio quello?” dico indicando il braccio.

Guarda dove indico e sorride.
Il suo sorriso potrebbe uccidermi più di un coltello nel cuore.
Quella poca barba che ricopre il suo viso gli sta da dio!

“Si” mi dice mentre guarda avanti.

“Finirai come tutti gli altri? Pieno zeppo di tatuaggi solo perché va di moda?” gli chiedo con tono fermo.

Di colpo si ferma, facendomi restare qualche passo più avanti di lui.
Mi giro e lo guardo.

“Non ti piacciono i tatuaggi per caso?” mi chiede quasi deluso.

“Non ho detto questo…e poi non puoi rispondermi con un’altra domanda” gli dico incrociando le braccia.

“Va bene, miss perfettina” mi dice abbozzando un sorriso sul suo volto perfetto.

“Come?” gli dico mentre mi passa di fianco. Continuo a camminargli affianco.

“Non mi piace quel nomignolo” gli dico seria, cercando di farglielo capire.

“La scritta è: Mercy, misericordia ” mi dice cambiando discorso.

“Lo so cosa vuol dire” dico guardando verso il mare. Il sole sta per tramontare. Mi fermo e lo guardo.

“Che spettacolo mozzafiato” dico a voce bassa.

“Eccome. Però c’è di meglio” mi dice.

Lo guardo: ha il viso rivolto verso il mare, il sole gli colora ancora di più gli occhi di marroni, facendoli quasi brillare.
Si avvicina di qualche passo e la sua mano, la poggia delicatamente sul mio volto.

Cosa stai facendo Nick Jonas? Cosa sto facendo io?
Non riesco a staccare il mio sguardo dalle sue labbra perfette, e mi accorgo che si avvicina sempre di più al mio volto e il suo respiro sbatte contro il mio volto.

Di scatto volto la testa a destra.
Stacca la mano dal mio volto e si allontana.
Lo guardo e vedo che fissa il tramonto.
Mi giro e inizio a camminare.

“Dove vai?” mi dice quasi urlando.

“Ti riaccompagno” gli dico mentre cerco di riprendere il battito normale.

Perché ha fatto un gesto del genere? Non ci vuole un genio per capire che volesse baciarmi.

Mentre salgo le scale, sbatto forte i piedi a terra, cercando di levare la sabbia, ma la maggior parte rimane sui piedi, così mi siedo sul muretto alla fine delle scale, di fronte alla mia volto.

Nick si siede vicino a me, e fa lo stesso.
Mi sposto di poco, perché era troppo vicino a me, e la cosa non mi piaceva.

Non mi dava fastidio, ma non lo so, la testa mi diceva così.
Mi rimetto le scarpe e apro la macchina.
Entriamo e il tragitto, è più tranquillo del solito.

Allora metto la radio. Indovinate che canzone capita? Jealous di Nick.
Sgrano gli occhi appena riconosco la sua voce, vedo con la coda degli occhi che anche lui appena la sente, gira la testa verso la radio.

Lo sento canticchiare la sua canzone, e sorrido.
Non avevo sentito tutte le canzoni del suo album, ma quella era davvero carina.

Cercavo di fare attenzione alle parole, anche se non ero molto brava in inglese.
Mentre cammino per poco non prendo una macchina e freno di colpo.

“Ma che fai!!” mi dice arrabbiato Nick.

“Scusa, ero sovrappensiero” gli dico mentre lo guardo scioccata dalla frenata di colpo.

“Stai bene?” mi chiede preoccupato.

“Si…tu?” gli chiedo mentre vedo che il suo volto si rasserena.

“Si…non ti preoccupare. Andiamo” mi dice.

Dopo nemmeno cinque minuti, arrivo al locale del live.
Mi fermo e aspetto che scenda dalla macchina.

“Perché ti sei scansata?” mi chiede Nick guardandomi.

Non potevi scendere e basta? No, dovevi per forza farmi quella domanda.

“Secondo te?” gli dico spegnendo il motore. Il mio cuore inizia a correre, e mi perdo di nuovo nel suo bellissimo volto.

“Se te lo sto chiedendo, è perché non lo so e voglio saperlo” mi dice incrociando le braccia.

Sprofondo nel sedile e con il volto mi giro verso di lui.

“Sarebbe il sogno di ogni ragazza, essere baciata da Nick Jonas. Ma qualcosa mi ha fermato. Forse la mia testa o qualcos’altro” si passa una mano sui capelli facendola andare per qualche volta avanti e indietro.

Che mani grandi che ha, me ne sono accorta solo ora.

“Quindi se riprovassi a baciarti faresti la stessa cosa?” mi chiede sorridendomi.

“Molto probabilmente ti darei uno schiaffo” gli dico ricambiando il sorriso.

“Ok, ho capito. Non sei così semplice come sembri. Me ne vado.” Mi dice andandosene.


ANGOLO-SCRITTRICE:E dopo anni e anni aggiorno questa storia :D spero vi piaccia e aspetto vostre recensioni per sapere cosa ne pensate! Alla prossima!!

Macchina di Nick

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Nick
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