Total Eclipse of the Heart

di floflo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Catastrofi ***
Capitolo 2: *** Fallimenti ***
Capitolo 3: *** Nascondigli ***
Capitolo 4: *** Pizza? Pizza! ***
Capitolo 5: *** Dieci anni dopo ***



Capitolo 1
*** Catastrofi ***





Seconda classificata nella categoria "Realizzazione" al contest Breve, ma intenso di Donnie Tz


CATEGORIA 1: REALIZZAZIONE
Si era ripromesso/a di non innamorarsi di lui/lei, ma quella notte, ridendo assieme, si accorse di essere felice per la prima volta dopo molto tempo. E di essere fottuto/a.




Catastrofi (109 parole)

Non innamorarmi era la mia promessa, il baluardo che avevo eretto contro la catastrofe finale.
Perché era facile scivolare tra le tue braccia, lasciarsi sopraffare dal desiderio e scopare, scopare per tutta la notte.
Nella toilette del locale, in auto, sull’erba fresca nelle sere d’estate.
Sarebbe stato bello se fosse stato così per sempre. Nessuna complicazione sentimentale, solo tanto e genuino sesso. Appagamento immediato e garantito.
Se fossi riuscita a farmi bastare solamente quei gemiti e quei brividi sarebbe stato meglio: invece no, dovevo indagare, sapere tutto di te.
Parlare del più e del meno e ridere felici guardando la luna abbracciati.
E scoprire, troppo tardi, di essere fottuta.

 

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Capitolo 2
*** Fallimenti ***


 


Terza classificata nella categoria "Amore" al contest "Breve, ma intenso di Donnie Tz


CATEGORIA 5: AMORE

Quella storia era come il Titanic. Non per il successo del film, quanto per l'insuccesso della nave.


 

Fallimenti (109 parole)

La nostra storia è stata un fallimento su tutti i fronti.
Lo è sempre stata, fin dal principio. Ne ho avuto la certezza il giorno in cui ho appreso dell’esistenza di lei.
Ho sbagliato sapendo di sbagliare.
Eppure eravamo partiti benissimo… I tuoi occhi, su di me, erano tutto quello che desideravo, carezzavano la mia pelle come seta, sensuali come velluto mi facevano sentire importante, unica al mondo.
Tu mi volevi – almeno quanto volevi la tua ragazza –.
Lei non era un problema per te.
Perché avrebbe dovuto esserlo per me?
Ma è proprio vero il detto secondo il quale “più grandi sono le aspettative, maggiori sono le delusioni”.


 

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Capitolo 3
*** Nascondigli ***




 

Prima classificata nella categoria "Notte mattina" al contest Breve ma intenso di Donnie Tz


CATEGORIA 2: NOTTE&MATTINA
Appoggiati al muro, dalla parte opposta della stanza, a osservare le persone divertirsi. E guardarsi, guardarsi, guardarsi fino a consumarsi.


 

Nascondigli (109 parole)
La città e la notte sono sempre troppo piccole per due come noi, animali da locali, da dance floor.
Si finisce sempre per incontrarsi da qualche parte: non ci sono luoghi dove nascondersi agli occhi dell’amore.
Non posso averti solo per me, perché tu sei del resto del mondo, di tutte le altre, ma soprattutto di lei.
E io non posso fare altro che appoggiarmi al muro, dalla parte opposta della stanza, a osservare mentre vi divertite.
E guardarti, guardarti, guardarti fino a consumarti.
Sono questi i momenti peggiori, quelli in cui desidereresti, con tutto te stesso, squagliarti sotto una luce stroboscopica impazzita e piangere tutte le tue lacrime.


 

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Capitolo 4
*** Pizza? Pizza! ***



 



Terza classificata nella categoria "Noi e gli altri" al contest Breve, ma intenso di Donnie Tz


Categoria 3: noi e gli altri:
Qualche volta c’è una voce nella mia testa – cosa dice? – “pizza”, la maggior parte del tempo.


Pizza? Pizza! (110 parole)

Su di me hai lo stesso effetto della luce sulle falene: sei un richiamo irresistibile.
Ogni occasione è buona per incontrarti – e finire a rotolarci da qualche parte, uno sopra l’altra – anche un’ uscita in pizzeria tra amici.
Non dovrei andare, perché questa sera ci sarà anche lei: sarebbe sconveniente e mi sottoporrei a una inutile sofferenza.
Eppure, qualcosa dentro di me continua a ripetermi di andare, mentre non posso fare a meno di immaginare il nostro incontro.
È una voce suadente, che non riesco a fare tacere.
Dice: “Vai, divertiti, scopalo nella stanza a fianco, mentre lei ride e si diverte con gli altri!”
Temo proprio che dovrò capitolare…




 

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Capitolo 5
*** Dieci anni dopo ***




Prima classificata nella categoria consigli al contest "Breve, ma intenso" di Donnie Tz




Categoria 4: Consigli
Il segreto è fregarsene delle bugie, fregarsene del tempo che passa, fregarsene di essere dove non si voleva arrivare, come non si voleva diventare, con chi non si voleva finire. Il segreto è fregarsene e basta.


Dieci anni dopo (731 parole)

Quando sei giovane ti sembra che l’universo abbia in serbo per te infinite possibilità, che la vita sia un foglio bianco su cui scrivere.
Poi, inevitabilmente, cominci a scrivere su quel foglio e quando ti accorgi degli errori commessi, vorresti cancellare con una gomma o con il bianchetto, proprio come facevi quando andavi a scuola. È un giorno amaro quello in cui scopri che le cose non funzionano più in quel modo…
Allora tenti di tirarci sopra una riga, ma l’estetica del foglio viene irrimediabilmente compromessa e, a questo punto, non puoi più farci niente.
Anche le infinite possibilità, che l’universo aveva in serbo per te, vanno inevitabilmente assottigliandosi, fino ad assomigliare a quella che è diventata tua vita.
E tu ti ritrovi con un foglio pieno di righe nere e una vita che ti assomiglia fin troppo.
Certi giorni ti assale l’angoscia, e cominci a pensare alle cose che potevi fare e che non hai fatto, agli errori commessi che potevi evitare di commettere, a quello che non è stato e che poteva essere.
In questi casi sai qual è il segreto per non farsi prendere dalla disperazione?
Fregarsene.
Fare finta di non vedere.
Anestetizzare il cuore e la mente.
Il segreto è fregarsene delle bugie che hai raccontato a tua madre e a tuo padre, ai tuoi amici, quando ti hanno domandato se frequenti qualcuno.
Perchè non puoi dire ai tuoi parenti, a tua nonna, che hai un amante da dieci anni. Che lui ha una moglie e dei figli, che sei stata invitata al loro matrimonio, al battesimo dei loro figli, alle feste di compleanno dei bambini.
Fregarsene del tempo che passa, perché non hai più diciotto anni da un pezzo e continui a vestirti in quella maniera imbarazzante.
Continui a ballare su un cubo il venerdì e il sabato notte fino all’alba, da più di dieci anni, e il tuo guardaroba diurno va assomigliando, pericolosamente, sempre più al tuo guardaroba notturno.
Doveva essere un lavoretto per l’estate – così per arrotondare – ma poi hai conosciuto quel p.r. tanto simpatico e tanto carino… Siete stati insieme per un po’ – e tu pensavi sarebbe durata giusto una sera, che poi sono diventati una settima, un mese, un anno – e alla fine ti sei ritrovata a essere la sua amante da dieci anni a questa parte.
Continui a farlo quel lavoro da ballerina sui cubi per stare vicino a lui, per continuare a vederlo, tuo malgrado. Lui, nel frattempo ha fatto fortuna, il locale dove vi siete incontrati l’ha rilevato dal vecchio proprietario. Ti piace pensare che l’abbia fatto per te, per continuare a rimanerti vicino, come una volta.
In realtà, lo fa per i soldi di suo suocero, che ha investito in quell’ attività.
A volte pensi che lui non ami né te, né sua moglie, ma solo i soldi. Però, con te continua a venire a letto e, del resto, quello è tutto ciò di cui hai bisogno.
Una volta hai anche provato a lasciarlo, a farla finita, a metterlo davanti a un bivio: “decidi, o me, o lei”.
E lui cosa ha fatto?
Ha sposato lei.
I tuoi sogni sono naufragati miseramente, perché un po’ ci avevi sperato, tu volevi un uomo tutto per te, una famiglia, magari anche dei figli.
Ma poi lui è tornato da te con un locale dove lavorare e un letto da scaldare.
Come dirgli di no? Tutto ciò che ti faceva stare bene sembrava a portata di mano, anche se voleva dire accontentarsi delle briciole.
Lui non poteva lasciare sua moglie – con gli affari che aveva intrapreso con soldi del suocero – e, allo stesso tempo, non poteva fare a meno di te, come tu non potevi fare a meno di lui.
Questa è stata la sua dichiarazione d’amore e tu non hai potuto fare altro che capitolare.
Preferisci mangiare briciole che porti domande perché, forse, un giorno lui si stancherà di averti tra i piedi.
Quel giorno sarai troppo vecchia per ballare ancora sul cubo, e allora, probabilmente, finirai a ballare avvinghiata ad un palo in qualche locale equivoco, o dietro la cassa di un supermercato.
Senza di lui, con la morte dentro.
Meglio non pensarci, però…
Il segreto è sempre quello: fregarsene.
Fregarsene di essere dove non si voleva arrivare, come non si voleva diventare, con chi non si voleva finire.
Il segreto è fregarsene e basta.
Vivere nel presente anestetizzando il cuore e la mente.

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