Colors of the war: Red Ribbon Army

di PanS
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Alti e bassi ***
Capitolo 2: *** L'egoismo non ha precedenza ***



Capitolo 1
*** Alti e bassi ***


Nessuno fiatava. Non per paura, ma per tutta la serietà che avevano, ascoltando attentamente ogni parola del  segretario Black. Ogni dettaglio era prezioso per aumentare il potere dell’esercito e tutti i presenti erano coscienti che, anche con un solo miglioramento delle strategie, ricevevano un notevole profitto.

“Ed in questo modo, ci saranno meno punti deboli per le difese all’interno delle battaglie.”

Finito il discorso, Black si allontanò dalla mappa, che mostrava ogni tipo di strategia, e solo allora poté notare il vero clima che si sentiva nella stanza più segreta del RR. Le occhiatacce tra i vari ufficiali erano fulminee, altri non davano retta a nessuno consapevoli di valere molto più di tutti loro messi insieme, altri ancora si stuzzicavano con delle frecciatine. La loro testardaggine e sicurezza alla fine rappresentava al meglio la loro organizzazione, indistruttibile e valorosa, impossibile da sottomettere.
Ma odiavano rimanere all’oscuro di qualsiasi cosa, come quella tigre che si alzò in piedi e si rivolse al segretario con nemmeno troppa cortesia.

“Si può sapere perché il comandante Red non si è presentato nemmeno questa volta?”

“Colonnello Yellow, il nostro comandante ha avuto impegni più urgenti e non ha potuto presenziare.”

Fu costretto di nuovo a mentire e iniziò a seccarsi di vedere sempre quelle facce contrariate, pensando al vero motivo di quell’assenza.

 

Qualche ora prima.

“Ma comandante, state facendo troppe assenze e i nostri uomini vorrebbero discutere con voi..”

“Non mi convinci! Non entrerò mai in una sala di sole persone alte!” 

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Capitolo 2
*** L'egoismo non ha precedenza ***


Una missione come le altre era terminata, la ricompensa finì tra le proprie mani, anche se, come al solito, dovette ricordarlo lei; poteva finalmente dedicarsi un po' di tempo libero senza assecondare i capricci di un basso comandante.
Ma non sarebbe durata ancora per molto.

Atterrò con l’aereo nel bel mezzo della giungla, lontana dallo schifo verso i suoi colleghi o i suoi nemici; altri non erano che dei palloni gonfiati che non meritavano nemmeno una degna sfida. Non meritavano niente, nemmeno la definizione di essere persone. Cos'era l'umanità se non un ammasso di prepotenza e disagio?
Quel contorno di disprezzo però non le invadeva completamente l'animo, non era così stupida da accecarsi per una tale inutilità; lei notava e apprezzava qualcosa di nettamente superiore a tutti gli uomini incontrati in tutta la sua carriera.

Il suono della natura era un toccasana per distogliere quelle immagini ripugnanti dalla sua mente.

Gli animali, così rispettosi verso ogni vita, la rendevano consapevole di quanto, in fondo, quel mondo pieno di spazzatura era in realtà ricco di sorprese. Sorprese che, per quella feccia, erano impossibili da cogliere. Sorpresa che riusciva a cogliere guardando negli occhi quell’orsetto che, sotto l’ombra dell’albero, si massaggiava la pancia.

“Cosa c’è, piccoletto? Hai forse fame?”

Gli si avvicinò lentamente, evitando un movimento brusco capace di infastidirlo, e allungò la mano sulla sua testa. Percependo il benvenuto delle sue carezze, non poté fare a meno di sorridere.
Un sorriso che purtroppo si tramutò subito in un’espressione nervosa, per colpa di qualche sparo che penetrò nel tronco di quell’albero.

“ECCO L’ORSO CHE MI HA GRAFFIATO PRIMA! PREPARATI A DIVENTARE UN CAPPOTTO!”

L’orso si alzò in piedi, mentre il colonnello Violet posò i pugni sui fianchi, osservando a lungo l’animale pronto a difendersi, con lo sguardo glaciale e rigido.

“Così tu hai aggredito quest’uomo?”

Si susseguirono pochi passi lenti, prima che la donna strappasse da quelle mani sanguinarie quel fucile importuno. Con una velocità che mise in confusione il cacciatore, puntò la canna contro la sua tempia e, qualche attimo dopo, si udì un nuovo sparo che, al contrario, tranquillizzò l’orso.
Quando il corpo cadde a terra, privo ormai di vita, fu spostato con il piede della ribelle verso l’animale. Il sorriso era riapparso sul suo volto.

“Ecco qui il tuo pranzo.”

 

 


 

Ricordate l'episodio in cui appare Violet? Lì possiamo notare come poco se ne importò di chi la circondava, ma non esitò a preoccuparsi di una scimmietta.
Come descriverla meglio se non misantropa e amante degli animali?

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