io e lei

di ALFE1998
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo I - L'incontro ***
Capitolo 2: *** Capitolo II - Il primo giorno di scuola ***



Capitolo 1
*** Capitolo I - L'incontro ***


Era un freddo autunno, ero solo in quella strada su una collina, una strada rovinata con intorno peschi rinsecchiti dal freddo. Quasi malinconico.
Ero li in direzione per la mia nuova scuola... Che schifo, dover cominciare una nuova vita, sperando che nessuno sapesse cosa accadde mesi fa.
Era nuvoloso, con forti raffiche di vento, sentivo i miei passi che battevano sull'asfalto rovinato, il mio cuore che palpitava come una batteria di una canzone rock, palpitava sulla speranza che tutto vada bene, il mio respiro affannato per la salita... Sono una pippa.
Mi mancava il mio luogo di nascita.
Mi sentivo disperso, triste, isolato dal mondo intero e sopratutto... solo... Finchè non vidi lei. Una ragazza sola.
Era di spalle a me, vedevo i suoi bellissimi lunghi capelli ricci volteggiare dal vento, era bassa... probabilmente arrivava al mio mento, nonchè io sia cosi alto.
Indossava la mia stessa divisa scolastica... soltanto che era femminile. Le sue mani stavano sul suo cuore come se volesse calore da qualcuno.
Le sue gambe tremavano, forse per il vento forte e dalla brezza ghiacciata.
Ad un certo punto la sentii sussurrare:
-Sono sola, sola da quando sono nata. Gli amici che avevo se ne sono andati... E adesso non ho più nessuno...-
Era triste... Quasi quanto me. Mi faceva pietà, non potevo vederla in quello stato, cosi mi decisi di parlargli.
-La vita continua ed è imprevedibile, chi te lo può dire?- gli andati accanto a lei e gli sorrisi.
-Probabilmente tutto cambierà, avrai molti amici e amiche e sarai felice- le dissi.
Lei arrossì, ma vidi un piccolo sorriso dalle sue piccole e delicate labbra.
Finalmente aprì gli occhi... Aveva due occhi bellissimi castani, come i suoi capelli che continuavano a volteggiare mentre mi guardava stupita, che uno sconosciuto l'avesse consolata.
Il suo viso non era truccato, solo un po di matita sui occhi.
-Dai andiamo- gli dissi, cominciando ad incamminarmi.
-Si...- mi rincorse e si mise a camminare al mio fianco, diretti verso quella scuola, quel carcere dove troveremo sicuramente pazzi come sempre.
-Io mi chiamo Joseph, ma puoi chiamarmi Jo, tu invece?- per poco non arrossai...
-Mi chiamo Claire. Piacere- con un sorriso a 32 denti da far impazzire tutti, era felice finalmente
-Il piacere è tutto mio- le sorrisi anche io.
Forse qualcosa stava cambiando... Speravo che continuasse cosi.

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Capitolo 2
*** Capitolo II - Il primo giorno di scuola ***


Eravamo davanti la scuola, scusate... Prigione di torture per poveri studenti.
Ricordava molto la mia vecchia scuola, del resto in Giappone sono tutte uguali.
Era molto affollata... Piena di ragazze, sia belle che brutte, coi capelli ricci che lisci, sia corti che lunghi, se sei fortunato... 
Beh, per me che piacciono le ragazze con capelli molto lunghi, fino al fondoschiena.
Mentre mi dirigevo verso l'ingresso qualcuno mi venne addosso.
Cadendo, urtai la testa e quando aprii gli occhi mo trovai sopra un ragazzo alto, forse sui 170cm, non capivo se era biondo o 
castano, un misto fra i due colori, gli occhi azzurri e il fisico era abbastanza formato.
-Scusami fratello ma devo scappare- mi disse.
-EHI TU" VIENI QUI E AFFRONTACI- arrivarono questi ragazzi, con la corporatura di giganti.
Il ragazzo si nascose dietro di me impaurito.
-INUTILE CHE TI NASCONDI DIETRO DI LUI... eh?- si interruppe al solo guardarmi.
-Tu... Tu... Tu sei... quel Joseph?- disse con voce tramante.
-Ehm... FOrse?- Non finì la frase che scapparono.
Il ragazzo sbalordito, mi guardò impressionato.
-WOW. COME CASPITA HAI FATTO!- urlando come un pazzo.
-Non lo so, forse la mia fama è arrivata anche qui... Che cazzo- dissi.
-Beh... Mi sembri un tipo apposto. Io mi chiamo Matheus,ma puoi chiamarmi Mat. Piacere-
-Joseph. Chiamami anche Jo-
Mi guardai intorno, ma persi di vista la ragazza... Che peccato.
Andammo insieme verso le nostre aule, ma intanto mi guardavo intorno. Ci stavano molte belle ragazze... Chissà se una mi si prendeva.
Figurati, basso.. 164cm, capelli castani mossi, occhio  castani, petto poco formato e una piccola panzetta.
Mi metterei a ridere se non fossi io.
-Io sono arrivato.- disse Mat.
Guardai il numero della classe... Eravamo insieme... Questo si che si chiama fortuna.
-Beh.. anche io- mi misi a fare una piccola risatina.
-Grandioso- Chiuse la porta e si sedette di fretta.
Guardai dal finestrino della porta di classe, e vidi l'insegnante che faceva l'appello odierno.
Cercai di guardare l'intera classe... Ma non feci in tempo che l'occhio mi cadde su lei. Era Claire.
Entrai in classe su ordine dell'insegnante e mi presentai davanti a tutti... Ero nervoso e imbarazzato.
Una volta fatto mi sedetti nell'unico posto disponibile, che si trovava dietro Claire.
Mi sentivo strano, disorientato e molto osservato, la mia fama ha raggiunto anche questa classe.
Suonò la campanella del pranzo, ma volevo stare solo, quindi mi diressi verso il tetto e mangiai li.
Improvvisamente sentii dei rumori provenienti dalla scala, corsi subito a nascondermi.
Ero terrorizzato all'idea che poteva essere un'insegnante, potevo richiestare una sospensione come nella mia vecchia scuola.
Trattenni il respiro non appena la porta si aprì.
Vidi una ragazza dai lunghi capelli e ricci... Claire... Mi sono spaventato per niente, perché non ripagarla?
La raggiunsi a piccoli passi silenziosi e le misi la mano sulla spalla, saltò in aria come un coniglio.
-Ah Jo... Grazie a Dio sei tu, mi hai messo paura-
-Volevo farti uno scherzetto, mangiamo insieme? Visto che ci siamo-
-Si... Perché no-
Mangiammo insieme e guardammo il panorama, che, anche se gli alberi erano tutti rinsecchiti dal freddo, il cielo azzurro con quelle 
poche nuvole lo rendeva bello e unico.
Non ci parlammo, entrambe provavamo imbarazzo, provai a parlargli, ma suonò la campanella.
Finite tutte le lezioni, provai ad entrare nel club di atletica, quindi corsi verso il campo.
Un ragazzo, probabilmente il preside del club, ci fece mettere in riga, ed urlando ci disse:
-ALLORA PAPPAMOLLI! Se volete far parte di questo club dovete correre 100m di pista in meno di 20 secondi. SONO STATO CHIARO?!-
Noi tutti in coro -SISSIGNORE!-
A turni da 8 ci mettemmo sulla pista per superare l'obiettivo.
Era il mio turno. La tensione aumentava ad ogni passo che facevo prima dei blocchi di partenza. Mi misi in posizione e l'adrenalina 
si alzò a livelli sproporzionati.
Allo sparo del via, feci uno scatto felino che mi permise di rimanere in testa a tutti.
Arrivai primo, mi guardai intorno e vedevo tutti a bocca aperta. Non ne capivo il motivo, finché il preside non mi prese e mostrò il 
tempo. 14.54 secondi, il più veloce tra i nuovi che gareggiavano, nessuno aveva fatto meno dei 15.36 secondi.
Mi diede la mia divisa ero felicissimo che potevo continuare la mia passione sportiva. Dopo di che mi diressi verso casa.
Mangiai, feci una doccia calda per rilassarmi e mi fiondai a letto... Ero soddisfatto di me stesso.
Spero che continui su questa strada.

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