I lived

di winterlover97
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #1-neve ***
Capitolo 2: *** #2-giochi ***
Capitolo 3: *** #3-colori ***
Capitolo 4: *** #4-mamma ***
Capitolo 5: *** #5-papà ***
Capitolo 6: *** #6-mercato ***
Capitolo 7: *** #7-Boom ***



Capitolo 1
*** #1-neve ***


NEVE

La neve scendeva a fiocchi vaporosi e copriva ogni cosa rendendo tutto uniforme. Pietro aprì gli occhi, saltò dal letto e corse alla finestra, per poi urlare "Nevica" con una voce che solo un bambino di quattro anni poteva avere. con molta probabilità aveva svegliato un intero quartiere, in primis sua sorella Wanda, che dormiva beata sotto il piumone rosso, e i loro genitori, ad un paio di stanze di distanza da loro. "Non farlo mai più" mugugnò Wanda da sotto le coperte, ancora assonnata. "Ma, ma io voglio andare fuori a giocare" disse di ripicca Pietro. uno scalpiccio di ciabatte appena udibile si sentì dal corridoio finchè un uomo trenta fece la sua comparsa sulla sogli della loro camera. "Pietro ti sembra questo il modo di urlate al mattino presto?" "Scusa, ma possiamo andare a fare un pupazzo di neve dopo?". Aveva gli occhi che brillavano dalla felicità e si stava dondolando sui piedi come suo solito fare quando pregava per ottenere qualcosa. A scuola nessuno riusciva a tenerlo fermo, nemmeno un minuto, le uniche persone erano i sui genitori e la sua amata sorellina Wanda, anzi, specialmente quest'ultima aveva un effetto calmante su Pietro. A volte avevano il dubbio, persino i genitori, che fossero gemelli, lei calma pacata e riflessiva, lui un autentico diavolo della Tasmania, sempre in movimento, l'unica cosa che li contraddistingueva era la luce nei loro occhi, era unica e speciale, almeno secondo i genitori. Anche adesso avevano quel bagliore, quasi inumano nei loro occhi, anche Wanda, che pochi attimi prima era assonnata, guardava il padre in attesa di una risposta. passarono secondi interminabili per poi sentire da parte dell'uomo "allora, questo pupazzo lo vogliamo andare a fare?"

 

 

 

 

ANGOLO AUTRICE..............................................................................................................................................

ciao! se siete qui in fondo vuole dire che avete avuto il coraggio di entrare a leggere la mia storia. So benissimo che ho un sacco di storie in sospeso, ma eccomi qui a buttare giù una raccolta sui gemelli. 

vi aspetto al prossimo capitolo!

se recensite Pietro e Wanda ne saranno felici!

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Capitolo 2
*** #2-giochi ***


Era quasi Natale e la neve ormai cadeva fitta e aveva ricoperto ogni cosa, le luminarie donavano un'atmosfera surreale e natalizia al centro città, le vetrine dei negozi erano addobbate nel massimo splendore, pieni di pacchi, pacchetti, nastri e decorazioni.
La famiglia Maximoff aveva una strada fissa per andare a scuola e a lavoro, passavano per la via principale, quella più addobbata, e, proprio in quella via c'era il negozio preferito dei due gemelli: era un paradiso dei giocattoli, le ultime novità arrivavano sempre lì, in anteprima quasi, due piani completi dedicati ai giocattoli di ogni singolo genere, dalle bambole alle macchinine, dai peluche ai Lego. Ogni volta che passavano di lì gli occhi dei gemelli si aprivano e brillavano dallo stupore, sarebbero potuti stare al freddo per ore, anche solo a vedere la vetrina. Erano nati a metà febbraio di uno degli anni più freddi degli ultimi decenni, Pietro e Wanda Maximoff sapevano di avere ancora un rimasuglio di quella gioia e di quella speranza che di solito si ha nel periodo natalizio. 
Era il primo giorno di vacanza e per i gemelli sarebbe equivalso ad andare a comprare i regali di Natale per tutta la famiglia. Il primo posto dove andarono fu proprio il negozio di giocattoli, che era pieno quel giorno, sembrava che tutta la scuola elementare di Sokovia si fosse riversata lì. Pietro era difficile da tenere a bada dato che dall'eccitazione saltava e rideva, stessa cosa per Wanda, solitamente era calma e pacata, oggi invece era più agitata del solito. Solitamente la famiglia Maximoff si divideva, da una parte Pietro e il signor Maximoff, dall'altra Wanda e la signora Maximoff, per poter comprare i regali, era tradizione. Quel Natale Pietro aveva bene in mente cosa comprare e regalare a mamma e Wanda quindi tirò la mano del padre e insieme andarono al piano di sopra. "Pietro, aspetta, Pietro!" Pietro si fermò si colpo e si si voltò verso il padre "cosa vuoi comprare quest'anno?", Pietro, contrariamente alle previsioni che preannunciavano parlantina su ogni fronte, si voltò e prese due cosa dallo scaffale "questo -disse indicando un peluche a forma di orso- è per Wanda, così anche se non ci sarò io la proteggerà lui, mentre questo - disse indicando un carillon di medie dimensioni- per mamma, così se ha voglia mentre cucina può anche cantare...". Il padre sorrise all'ingenuità del piccolo Pietro, poi si diressero insieme alla cassa.

Wanda era agitata e aveva un chiodo fisso nella mente: trovare il regalo perfetto per il suo fratellone e per papà. con la mamma al fianco andarono nel reparto più caotico, c'erano bambini dappertutto, che urlavano, piangevano o correvano. Le due ragazze della famiglia Maximoff guardarono poi Wanda andò verso la parete a destra e prese una cosa dallo scaffale, si voltò e ne prese una dal tavolo a fianco. La madre la guardò e poi si abbassò alla sua altezza, poi Wanda "questo per Pietro dato che è sempre in movimento- disse indicando un trenino a molla- mentre questo- indicò proseguendo un cappello con delle renne disegnate- per papi, così non si prende freddo quando ci porta a scuola." La madre non disse nulla, la guardò, soffermò lo sguardo sugli oggetti nella mani di Wanda e poi la prese per mano e andarono insieme alla cassa per pagare.

Passò un mese, era ormai fine gennaio e molte persone, passando dentro il negozio di alimentari dei Maximoff, sorridevano, trovavano tenera quella famiglia che lavorava con la musica di un carillon e che usciva solo con il berretto con le renne, mentre i figli uno giocava a far scorrazzare un trenino che riproduceva la transiberiana, mentre l'altra aveva sempre con sè un peluche a forma di orso.

 

 

 

 

 

ANGOLO AUTRICE PAZZA--------------------------------------------------------------------------------------------

buongiono! ecco come promesso il secondo capitolo, perfettamente consapevole che ci vuole un po' di neve per rinfrescare l'estate. spero vi piaccia, ciaoo

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Capitolo 3
*** #3-colori ***


Si da quando non erano ancora nati i due gemelli, i signori Maximoff sapevano benissimo che non sarebbe stato semplice. 
Se il primo, Pietro, era il più agitato e tentava sempre di giocare, la seconda, Wanda, era più tranquilla, meno impulsiva. Erano gli opposti, i due lati di una medaglia. 
Anche per i coniugi Maximoff veniva difficile calmarli una volta che iniziavano a piangere, dovevano avere atteggiamenti diversi. 
Per Pietro, sin da quando era nato, aveva una profonda ossessione, passione e attrazione per il colore blu. Era l'unico colore che lo riusciva a calmare, soprattutto se in preda ad un pianto isterico. Era l'unico colore che, quando i genitori decisero di dipingere la sua stanza, lui avesse scelto. 
Per Wanda la situazione era completamente diversa, lei era calma e riflessiva, ma quando piangeva era difficile da calmare. La sua cambretta era bianca, o meglio color panna, i coniugi Maximoff, come avevano fatto con Pietro dovevano decidere, con il prezioso aiuto di Wanda, il colore che serviva per dipingere e tinteggiare. Furono sorpresi quando lei, Wanda, si era staccata dalla mano di mamma e aveva camminato fino ad una pila di barattoli, ne aveva preso uno e lo aveva trascinato. Rosso. Non quel rosso sangue, un rosso delicato e profondo, che donava energia.
Non ci sarebbero potuti essere gemelli più diversi, l'uno l'opposto dell'altro, il rosso e il blu, Wanda e Pietro. Ciò che sorprese maggiormente i conoscenti, gli insegnanti, gli amici e i clienti della famiglia Maximoff, fu il legame tra fratello e sorella, non si staccavano mai l'uno dall'altro, facevano ogni cosa assieme, senza litigi, come tipico fra fratelli. Molti pensavano che il rapporto non poteva durare a lungo, erano troppo diversi per andare d'accordo.
Negli anni successivi il rapporto, contro la previsioni dei molti, perdurò, si incrementò, e si accentuarono i caratteri diametralmente opposti dei gemelli, che però riuscivano a convivere. Secondo la signora Maximoff i suoi bambini erano speciali a loro modo, il solo riuscire a vedere due gemelli così in sintonia, nonostante i caratteri, era molto difficile, così come era difficile capire come si confortassero a vicenda, si calmassero e si proteggessero a vicenda. Erano essenziali l'uno nella vita dell'altro, come lo yin e lo yang, il giorno e la notte, come Pietro e Wanda.










ANGOLO AUTRICE IN RITARDO
ciao, ecco un altro capitolo, mi scuso per l'attesa, spero vi piaccia e se vi va passate a recensire. 
Un'ultima cosa, diffondete l'hashtag #bringpietromaximofftolife dappertutto! Se vi va ovviamente.
Alla prossima e mi scuso anche per il capitolo poco o nulla senza dialoghi.

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Capitolo 4
*** #4-mamma ***


Se c'era qualcuno a cui Wanda era molto legata, che non fosse Pietro o il signor Maximoff, suo padre, di certo questa persona era la madre. 
La signora Maximoff era una donna sui venticinque dai lineamenti delicati, che però avevano visto fin troppo male e povertà in quel mondo. Alla vista poteva sembrare fragile, incapace di sollevare le grandi casse di verdura e frutta e dei vari prodotti che giornalmente arrivavano alla drogheria, ma se la si vedeva in azione bisognava ricredersi, era una donna sempre piena di energia, pronta a fare tutto quello necessario per la felicità di tutti e della famiglia soprattutto. 
Il momento preferito di Wanda di certo era la preparazione del pranzo o della cena, potevano creare e sfornare quanto di più buono si potesse cucinare, questo a parere degli uomini di casa. I piatti preferiti di certo erano i dolci, sembravano usciti da una pasticceria e creati da un mastro pasticcere, ogni dettaglio veniva curato nei minimi dettagli, poi veniva raccolto e documentato con foto ricordo. 
Per Pietro era totalmente diverso, anche se era un bambino iperattivo, sempre pronto a correre per casa con il trenino giocattolo regalato da Wanda e mamma il Natale prima oppure a giocare in giardino, preferiva quando andavano a letto. Lui si poteva considerare la tipica persona che un attimo prima corre, urla, ride, ed un attimo dopo dorme beato. La signora Maximoff, sempre impeccabile con i capelli legati in una treccia, amava cantare ninnananne che furono tramandate dai suoi avi. 
"Ma io non voglio andare a dormire, voglio giocare con il trenino giocattolo!" 
Questa era la frase più ricorrente alla sera in casa Maximoff, detta dal piccolo Pietro, di cinque anni di età. La signora Maximoff era molto paziente come al solito, passò una mano tra i ricci di Pietro, sempre perennemente in disordine, e con voce calma lo persuadeva a dormire. Cantava. Il piccolo Pietro aveva sempre in mano il trenino, stretto tra le dita ancora troppo piccole, gli occhi azzurri spalancati a guardare la madre, poi, stretto nel suo pigiama azzurro, sprofondava nel cuscino e dormiva. Tutto nel giro di una ventina di minuti. 
La signora Maximoff quindi uscì dalla camera, non senza aver prima posato il trenino dall'abbraccio di Pietro al comodino, poi si fermò appena fuori dove la stava aspettando il marito. 
"Siamo sicuri che siano gemelli? Sono talmente diversi che riesce difficile passarli per fratelli" chiese il signor Maximoff. "Gli occhi, hanno un bagliore che li contraddistingue entrambi, poi si, senza i lineamenti, sarebbe difficile, ma insomma, sempre meglio di chi ha fratelli, ma con cui è sempre in lite, no?" "Effettivamente..."










ANGOLO AUTRICE IN RITARDO
Ciao, allora, scusate per l'abnorme ritardo, spero vi piaccia, al prossimo capitolo!

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Capitolo 5
*** #5-papà ***


  

La primavera aveva fatto la sua comparsa pian piano, prima gli uccellini, poi i fiori, la neve che si scioglie facendo gocciolare l'acqua sul terreno e anche quel giorno gli allenamenti di atletica erano finiti per Pietro. Il bambino dai capelli scuri sempre fuori posto corse fino al padre che lo stava aspettando. I due si abbracciarono, presero le due biciclette, una blu e l'altra nera, messa la borsa nel cestino cominciarono a pedalare. Erano le quattro. "Che ne dici se facciamo una sorpresa a tua sorella e a mamma?". Pietro si voltò e guardò il padre annuendo subito. Presero una delle viuzze laterali, si diressero verso il centro cittadino e arrivarono fino all'oreficeria, poi entrarono. 

Un uomo anziano, i cui capelli grigi coronavano la testa, lasciando il cranio pelato, era dietro il bancone. Stava esaminando una pietra preziosa molto piccola, gli occhiali dalla montatura dorata erano sulla punta del naso aquilino. Il campanello tintinnò, l'uomo sollevò la testa e sorrise al solo pensiero di un nuovo cliente, posò la lente d'ingrandimento, gli occhiali e il panno grigio sul bancone, si sistemò la giacca rossa scura di ottima fattura e chiese subito se avessero bisogno. Il signor Maximoff guardò il figlio e Pietro si guardò a sua volta intorno, poi premette le mani sul vetro e indicò due gioielli, un paio di orecchini con una pietra verde incastonata al loro interno, e una collana con una pietra rossa ovale liscia. Il padre lo guardò e si avvicinò all'orecchio del figlio e chiese se fosse sicuro della scelta, poi al cenno della testa del piccolo, si rivolse al gioielliere. Nel giro di dieci minuti uscivano dalla gioielleria con due pacchettini, infocarono le bici e corsero a casa. 

La sera stessa, a casa, la signora Maximoff aveva il viso che era illuminato dai nuovi orecchini, mentre Wanda una nuova collana che non si sarebbe più tolta dal collo per gli anni e i decenni successivi.

 

 

 

 

 

 

ANGOLO AUTRICE: ecco un nuovo capitolo, spero vi piaccia, spero di ave reso IC i personaggi, al prossimo capitolo. vi avviso anche che il capitolo dell'altra mia Fan fiction su Pietro Maximoff è online al massimo entro domani. Gli aggiornamenti rallenteranno dato che ho iniziato la scuola e che quest'anno ho la maturità. Ciaoo 

 

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Capitolo 6
*** #6-mercato ***


Il sabato era il giorno del mercato a Sokovia, per tutti era un'occasione in cui comprare oltre che cibo, oggetti artigianali e giochi. La primavera stava arrivando, gli alberi fiorivano, e le prime rondini cominciavano a comparire. 

La famiglia Maximoff camminava sulla strada principale in tutta tranquillità, Pietro e Wanda erano tenui per mano dai genitori, alcuni ragazzi più grandi correvano o sfrecciavano sugli skateboard. Si fermarono ad una bancarella di oggetti di legno, Wanda guardò sul bancone, poi prese tra le mani un segnalibro di legno flessibile, era intagliato con disegni di rose e altri fiori, guardò i genitori e poi lo prese, tempo dieci minuti dopo e Wanda lo teneva stretto tra le mani. 

Quel giorno i capelli li aveva raccolti in una treccia, alcune bambine di un paio di anni più grandi si avvicinarono e cominciarono a ridere di lei, come le avevano detto lei le ignorò è volse il suo sguardo a Pietro che ora correva in una gara di velocità con Lenis, un bambino della loro classe. Alcuni commenti sgradevoli da parte delle ragazze giunsero alle sue orecchie, aveva la tentazione di correre via, una lacrima  le rigò la guancia, finendo sul mento, passò le mani sulle guance ormai arrossate, poi il sole fu oscurato da un'ombra. 

Suo fratello era lì davanti a lei, ansante, l'espressione si rabbuiò di colpo, per poi chiederle "cosa è successo?" "quelle ragazze, ridevano di me, ho provato a non ascoltarle, ma dicevano cose brutte anche su di te." Pietro la abbracciò e le disse "non starle ad ascoltare, se ti criticano non sanno chi sei realmente, ora vieni, andiamo a cercare mamma e papà, poi a comprare qualcosa di nuovo, magari anche qualcosa da mangiare, si sente da qui il tuo stomaco brontolare". risero, felici di essere ancora bambini, mentre il veno soffiava. 

 

 

 

ANGOLO AUTRICE.

Ecco il nuovo capitolo, a presto e grazie per aver recensito o commentato.

R&R

 

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Capitolo 7
*** #7-Boom ***


#7---Boom


Era primavera. L'aria fresca si faceva sentire tra i vestiti nè troppo leggeri nè troppo pesanti dei bambini in uscita da scuola. Quel giorno era stato molto bello sia per Wanda che per Pietro: la prima era stata chiamata dalla maestra a leggere il suo racconto, mentre il secondo era finalmente riuscito a vincere le gare di velocità tra scuole. 

Wanda, con l'aiuto di suo papà, era riuscita ad appendere il tema incorniciato in cucina mentre pietro stava raccontando, saltellando per la stanza euforico, come era riuscito a superare Billy Joe, suo coetaneo della scuola rivale, mimando ogni suo gesto. 

I signori Maximoff erano felici di come stavano andando le cose per i loro figli, però erano tremendamente preoccupati per la situazione creata in città.

Edifici distrutti, bombe che esplodevano per placare le rivolte popolari, vite spezzate nel segno di una libertà fantoccio  Avrebbero voluto che si placasse tutto, le rivolte, gli interventi militari esterni. 

Poteva considerarsi un paese in via di sviluppo un paese in cui le vite venivano spezzate ogni giorno? In cui vi erano manifestazioni violente ogni giorno?

No di certo.

 

Una volta preparato il tavolo, la signora Maximoff posò la teglia con il polpettone e lo servì a tutti, prima a Pietro, che ormai stava saltellando anche da seduto sulla sedia, poi a Wanda, successivamente a suo marito e infine a lei.

Poi un grosso botto sotto i loro piedi fece crollare ogni singola speranza di mangiare in pace. 

Si sentì il pavimento scricchiolare sotto i piedi, poi una voragine trascinò il tavolo e i signori Maximoff metri più sotto.

Pietro e Wanda urlarono a squarciagola. Il fratellino prese per la vita la sorellina e la trascinò sotto il letto, nell'altra stanza, a pochi metri da loro. 

Fumo.

Polvere 

Macerie.

Lacrime che rigavano i visi dei gemelli, poi qualcosa rotolò alle spalle di Wanda. 

Sentirono un rumore metallico.

Videro una delle artefici del massacro.

Una bomba era a poco più di mezzo metro da loro e su di essa troneggiavano cinque lettere che rimasero instillate nella mente: STARK

Trattennero il respiro aspettando il boato. Aspettando che Tony Stark uccidesse anche loro come aveva fatto con i loro genitori.

Passarono due giorni, ed essa era ancora lì, ferma e vigile. 

Non parlarono nemmeno, solo silenzio, solo sguardi, avevano paura che il suono la potesse far esplodere.

Sentivano i soccorritori che rovistavano tra le macerie con l'aiuto di alcuni cani.

Era mezzogiorno e pioveva quando la bomba fu disinnescata e i gemelli video la luce del sole, un pasto caldo e delle coperte e vestiti puliti.

 

Entrambi si promisero che non sarebbe finita qui: avrebbero fatto tutto il possibile per vendicare la morte dei loro genitori. 

 

 

 

ANGOLO AUTRICE

ok sono i tremendo ritardo con l'aggiornamento, chiedo venia, solo che volevo inserire qualcosa di esplosivo ed ecco qui.

spero che il capitolo vi piaccia.

nel frattempo avverto che ho pubblicato il prologo della mia storia su Buck e che la mia long su Pietro, Eve e gli Avengers sta andando avanti.

a sentirci nelle recensioni!

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