A pessoa errada.

di malfoys
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Il Natale ad Hogwarts si avverte più che mai, più intensamente che in ogni altro luogo: quel grosso albero che riempie la Sala Grande, la neve che incessantemente fiocca, il freddo pungente e Hogsmeade addobbata a festa rendono la magia concretamente percepibile, per me.
Io, Lily Potter, non vorrei tornare a casa dalla mia numerosa e meravigliosa famiglia, per restare al castello, per girovagare tra gli sconosciuti corridoi e volare con il mio vecchio e amato manico di scopa.
Ma non potrei mai, nessuno resta ad Hogwarts e sento la mancanza dei miei genitori.
James e Albus tornano a casa sempre volentieri, loro non avvertono l’atmosfera.
E così mi ritrovo a preparare il baule prima delle ultime lezioni e come sottofondo a questa divertente attività c’è Rose, mia cugina, che continua a parlare, come fa ormai da mesi, di Scorpius Malfoy. Di quanto sia affascinante, bellissimo e biondo.
"Tanto lo so che fingi di odiarlo perché sei innamorata di lui, come tutte noi" mi dice e io sorrido, perchè niente potrebbe sembrarmi più assurdo e perché so quanto sia importante per lei che smentisca il suo pensiero.
"Sai che per me Malfoy non esiste."
"Purtroppo lui non la pensa come te…" la sento dire sottovoce.
Io e Scorpius non avevamo mai parlato prima dell’inizio del nostro sesto anno, cioè fino a tre mesi fa, e la cosa non ci aveva mai disturbato. Pur se io ritengo le passate diatribe tra i nostri genitori sciocche e insensate, questo rappresenta solo il mio pensiero e ovviamente, quello di Rose.
Mio fratello James ha sempre identificato Scorpius come il nemico, forse troppo coinvolto dai racconti delle liti tra Draco e mio padre, che zio Ron si ostina a raccontare.
Albus è così impegnato nel suo mondo fatto di libri che non ha mai espresso una sua opinione riguardo al biondo in questione ed è uno dei motivi per cui lo adoro.
L’eterna ostilità tra le nostre famiglie era stata comunque da sempre un ostacolo tra di noi.
Un ostacolo che non avevo nessuna intenzione di superare.
La prima volta che parlai con lui fu durante la prima lezione di pozioni del terzo anno, quando ci capitò un lavoro di coppia e lavorammo insieme. Non sono mai stata capace nella materia: soprannominata molte volte come “erede di Seamus Finnigan” dalla mia famiglia, sono capace di far esplodere qualsiasi composto.
L’ennesima pozione che scoppiò, quel giorno fece finire una maleodorante poltiglia verde sui capelli del povero Scorpius e fu quando, per sdrammatizzare e nascondere l’imbarazzo, esordii con un “Dai, hai capelli che si abbinano allo stemma della tua tunica!” che capii che il mio nuovo compagno di studi non aveva senso dell’umorismo, e ancor peggio, non aveva alcuna intenzione di stabilire un rapporto civile con la sottoscritta.
Da quel giorno, sono vittima silente dei dispetti e delle provocazioni di Malfoy.
"Rose, sai benissimo che tra me e Scorpius non c’è niente e le sue attenzioni hanno il solo fine di disturbarmi e farmela pagare per il nostro piccolo incidente."
"Ma sono passati tre mesi, Lily" mi dice sconsolata mia cugina.
"Presto si annoierà del fatto che continuo ad ignorarlo e cercherà un nuovo bersaglio, fidati" e le sorrido di nuovo, cercando di trasmetterle la mia serenità sull’argomento.
Ci incamminiamo nei corridoi per raggiungere l’aula di Difesa contro le arti oscure e, come se il destino si stesse prendendo gioco di me, incontriamo Scorpius con la sua banda di amici.
"Signore, possiamo avere il piacere di scortarvi?"
Mentre Rose avvampa e inizia al balbettare, io provo ad evitare il biondo per convincere mia cugina delle affermazioni di poco prima.
"Va al diavolo, Malfoy" gli dico esasperata.
"Solo se vieni con me, principessa."
 
Raggiungiamo l’aula e guardo Rose con la sola consapevolezza di dover risolvere quest’assurda situazione.



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Questa storia è del lontano 2011, scritta quando ero quattro anni più giovane e inesperta, con uno stile totalmente diverso.
Riscritta e spero migliorata, ripropongo dopo due anni di inattività questa fanfiction, l'unica a cui sia mai stata davvero legata e che lasciai incompiuta.
Questo è solo un esperimento, per testarmi dopo anni e cercare l'antica ispirazione e passione per la scrittura.
Fatemi notare ogni eventuale errore.
Grazie mille,
malfoys.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Mentre aspetto con i miei fratelli, come ormai da consuetudine, il treno per ritornare dalla mia famiglia, l’ansia di incontrare Scorpius e di doverlo affrontare comincia ad insinuarsi dentro di me; io, Lily Potter, Grifondoro, sono spaventata al pensiero di dover discutere con un presuntuoso sedicenne. E’ in casi come questi che dubito di essere nella Casa giusta e che forse Corvonero sarebbe stata più appropriata per me, poiché avrebbe assecondato la mia parte analitica e la mia predisposizione allo studio. Anche mia zia Hermione, alla quale tempo fa avevo confessato questa mia insicurezza, mi ha raccontato di aver sempre portato questo dubbio con sé.
Mi risveglio dai miei pensieri per osservare mio fratello Albus, che a sua volta sta fissando, quasi in contemplazione estatica, Claire Zabini: bionda, alta, Serpeverde purosangue e in una relazione non ben definita con Malfoy, che proprio ora la sta affiancando.
Cerco quindi con lo sguardo anche Rose, che alla vista dei due diventa rossa, forse di gelosia nei confronti di Claire o forse per il processo di autocombustione che si innesca ogni volta che i suoi occhi incrociano quelli di Scorpius.
E mentre sfilano, lasciando a noi poveri mortali gli strascichi della loro aurea di perfezione, vedo in lontananza Lorcan Scamandro, ahimè non meno perfetto, ma diverso per ogni altro aspetto. Lorcan non è altri che il figlio di Luna Lovegood, ovvero la donna in onore della quale porto il mio nome e del quale sono estremamente fiera. In comune hanno i capelli, la Casa – entrambi sono Corvonero – e la vena di sana pazzia.
“Come va, Lily?” mi chiede proprio il soggetto in questione, con il suo solito tono gentile, che in mia presenza accentua, essendo a sua detta da sempre infatuato di me: all’inizio il suo dichiararsi apertamente mi metteva a disagio, poi ho imparato ad apprezzare la sua sincerità, poi ho imparato ad apprezzare lui, fino a ricambiarlo.
Anche se lui non lo sa.
“Come mai da queste parti?” gli chiedo sorridendo e a sua volta mi sorride e non posso evitare di pensare che sia davvero bello.
“Cercavo te.”
“Mi hai trovata.”
“Passi il viaggio di ritorno con me?”
“Passo il viaggio di ritorno con te.”
E ci sorridiamo ancora. E se ci guardassi dall’esterno probabilmente ci deriderei (o andrei a vomitare).
Mi giro a osservare i miei fratelli, Albus stralunato e James che mi fissa per ricordarmi di quanto sia iperprotettivo. Faccio un cenno di saluto ad entrambi e poi Lorcan, come se fosse un’azione quotidiana, la cosa più naturale del mondo, mi prende per mano. E ci dirigiamo verso il treno, che fino ad ora non avevo notato, è arrivato.
Ovviamente non c’è un solo vagone libero e nella disperata ricerca ci imbattiamo in uno semivuoto, ovvero occupato solo da Claire e Scorpius, che prende a fissarci, o meglio ancora, prende a fissare le nostre mani, mia e di Lorcan, ancora strette.
Mentre cerco di sussurrare uno “scusate”, per andarmene e non guardare più il viso del biondo Serpeverde per il prossimo mese, mi precede.
“Sedetevi pure qui, c’è posto.”
Cerco più volte di rifiutare, ma a causa delle inopportune insistenze di Malfoy, siamo costretti a sederci.
Dopo poco più di dieci minuti, in cui solo Lorcan, sempre completamente a suo agio con tutti, ha continuato a parlare, non tollerando più la situazione, gli chiedo di accompagnarmi da James “per rassicurarlo, poichè non mi ha visto salire sull’espresso”.
“Vengo io con te” dice Scorpius, ancora una volta incurante dell’essere inopportuno.
“Preferisco andare sola, grazie.”
“Devo andare al carrello dei dolci, facciamo un po’ di strada insieme.”
Lorcan mi sorride comprensivo e riprende il suo dialogo – ad una voce – con Claire, Scorpius si alza e io sono costretta a seguirlo per affrontare ciò che avevo temuto da tempo prima.
“Perché vi tenevate per mano?” esordisce con mia somma sorpresa.
Scelgo la via più facile, quella della sincerità: “Perché lui mi piace.”.
“Il tenersi per mano implica qualcosa, siete implicati in qualcosa?”
“Cosa mi stai chiedendo?”
“State insieme?”
“Sì, credo di sì” in questo caso mento e non so perché lo faccio.
Perché è quello che vorrei? Perché è con Scorpius che sto parlando?
Arrabbiata molto più con me stessa che quanto lo sia mai stata con lui, vado via.
E incontro Lorcan.
“Ho mentito a Malfoy.”
“Riguardo?”
“Gli ho detto che siamo implicati.”
Lui mi guarda confuso, poi sorride, poi mi bacia.
E io lo bacio.



A volte ho nostalgia e torno a scrivere.
Dico solo che sto scrivendo una Lily/Scorpius e sono team Lorcan.

Se vi va, fatemi sapere la vostra opinione.
Grazie mille se siete arrivati fin qui,
malfoys.

 

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