5 Notti da Guardia Notturna 2: The Prequel

di Debby_Gatta_The_Best
(/viewuser.php?uid=626735)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Jeremy il Barbone ***
Capitolo 2: *** Fred il Tirchione ***
Capitolo 3: *** Fred va in vacanza ***
Capitolo 4: *** Jeremy e un brevissimo colloquio ***
Capitolo 5: *** Jeremy scopre la magnificenza dei Cheats ***
Capitolo 6: *** Jeremy scende a patti con The Puppet - Notte 2 ***
Capitolo 7: *** Jeremy corre Nudo - Notte 3 ***
Capitolo 8: *** Jeremy e il piano Anti-Frederick - Parte 1 ***
Capitolo 9: *** Jeremy si rende conto che poteva usare la maschera - Notte 4 ***
Capitolo 10: *** Fred e la Vacanza Bellissima (forse) ***
Capitolo 11: *** Jeremy si diverte con riti Voodoo - Notte 5 ***
Capitolo 12: *** Jeremy e il piano Anti-Frederick - Parte 2 ***
Capitolo 13: *** Tanti, troppi Frederick ***
Capitolo 14: *** IL GRAN FINALE ***
Capitolo 15: *** Extra 1: Il Tizio Viola fa una brutta fine ***
Capitolo 16: *** Extra 2: Il Signore dei Contratti - PROLOGO ***
Capitolo 17: *** Extra 2 parte 2: Il Signore dei Contratti - La Compagnia del Contratto ***



Capitolo 1
*** Jeremy il Barbone ***


AAA

Aveva freddo. E fame. E sonno. E gli prudeva la schiena. E aveva le gambe informicolite. E gli lacrimava un occhio. E aveva fame. Ah, giusto, già detto. Aveva anche fame, se è per questo... e freddo, ho già detto che aveva sonno? Ah, e gli gocciolava il naso. Eppure facevano 40 gradi all'ombra, era pieno agosto e il sole stava letteralmente spaccando le pietre (infatti in lontananza si poteva chiaramente scorgere il sole con un piccone in mano intento a picconare le montagne canticchiando una canzoncina allegra).

Jeremy Fitzgerald se ne stava seduto su un marciapiede in un vicoletto di periferia, con il suo bicchierino per l'elemosina, ed un cartello che recitava “Disoccupato e senzatetto. Aiutatemi!”.

Era appena stato licenziato – o meglio, aveva appena chiesto le dimissioni – dal suo ultimo lavoro in una scuola. I bambini urlanti delle elementari lo avevano portato sul punto di esplodere, e prima di far saltare l'intera scuola con un involontario effetto kamikaze, aveva preferito tornarsene sulla strada. In realtà avrebbe potuto tornare in casa dei genitori, ma quelli, poveracci, vivevano in una catapecchia adatta al massimo a due persone, e lui non voleva essere d'intralcio.

Farò fortuna con il lavoro, così potrò comprare loro una villa come quella di mia zia”.

Era solito a ripetersi. Solo che l'impresa sembrava impossibile, detta così. Sua zia era ricca sfondata, viveva in un villone extralusso col marito e col figlio Mike, grande rivale di Jeremy sin dall'infanzia. Da quel che sapeva, Mike si poteva trovare ancora al gabinetto dopo che, ad una festa, lui gli aveva riempito la Coca di lassativo.

La mattina andava via via facendosi sempre più calda, e Jeremy aveva ancora più freddo. In fondo lui doveva distinguersi dalla folla. Passò una vecchia signora, e lui scosse il suo bicchierino come per dire “un soldino per il pranzo?” ma lei non lo degnò di uno sguardo, come per dire “cercati un lavoro, sfaticato!”. Jeremy se l'era cercato, un lavoro, ma aveva quasi fatto strage di bambini lagnanti. E poi, come lo cercava? Non aveva internet, non aveva un giornale, non aveva la voce per chiedere in giro(il mal di gola lo stava uccidendo). Sarebbe dovuto accadere un miracolo affinché potesse trovare una nuova occupazione.

Presto scese la sera, e mentre l'aria raffrescava Jeremia iniziava a sentire l'afa abbattersi su di lui. In quel vicolo era meglio non restare la notte, così lui si alzò, prese le sue cianfrusaglie e se ne andò verso la spiaggia. Dormire sulla sabbia almeno era comodo. Poi si ricordò di non essere a New Brinnin come nell'altra storia, quella seria, località di mare piena di spiagge libere, ma a Brooklin, perché è qui che si svolgeva anche “5 Notti da Guardia Notturna: Mike il barbone” e quindi si arrese all'idea di dover passare la notte sul freddo – per lui caldo – asfalto. Quindi cercò una strada poco trafficata e ci stese la sua sciarpina, quella rattoppata che avevano tutti i barboni del luogo per riconoscersi tra di loro. Ci si raggomitolò dentro come fosse stato un letto, e iniziò a dormire, chiedendosi come trovare un nuovo lavoro.

Si addormentò, mentre le macchine lo schivavano a pelo, urlandogli accidenti per il fatto che stava dormendo in mezzo alla strada.




Commento

Sì, avete visto bene, il capitolo è... cortissimo xD Non dura neanche due pagine... vabbé. Penso sia il capitolo più corto che abbia mai scritto in vita mia. Come vedete, non ha molto di nonsense al momento, è piuttosto noioso perché devo riprenderci un po' la mano con lo stile da 5 Notti da Guardia Notturna, e anche perché la vera storia deve ancora iniziare! Ho molte idee in mente, spero di poterle mettere a frutto nel giusto stile comico-demente senza esagerare o, peggio, senza essere troppo seria. Mi date fiducia? Cercherò di aggiornare giornalmente o quasi, quindi ho bisogno di tutto il vostro supporto morale! Che ne dite, quindi? Possiamo farcela?

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Fred il Tirchione ***


AAA

La mattina di dice abbia l'oro in bocca. Non è vero! La pizzeria apriva alle 6 precise del mattino, per dare modo all'oro di entrare a fiotti nel locale, uscendo a fontana dai portafogli dei clienti, ma in tutta la sua carriera, Fred non aveva mai incontrato clienti a quell'ora. Forse perché era una pizzeria, non un bar. Forse perché fuori c'era scritto “pranzo e cena”. Forse perché accanto alla loro c'era un'altra pizzeria, italiana, che riscuoteva molto di più, anche se era gestita molto, molto peggio (e per essere gestita peggio di come facesse Fred, be', bisogna mettercisi d'impegno, o essere italiani medi). Fatto stava che, ogni mattina, quando un canticchiante Fred saltellava fino alle porte della sua amata pizzeria, girava le chiavi nella serratura, azionava il campanellino che, con voce registrata di bambini contenti, sarebbe servito da richiamo per i mocciosi del quartiere, entrava e si metteva alla cassa, non entrava nessuno. Ma neanche dopo dieci minuti. Neanche dopo mezz'ora, un ora. La clientela iniziava ad arrivare verso mezzogiorno, se era una giornata feriale, sennò all'una o alle due nella normale settimana. Insomma, fino all'ora di pranzo, Fred non vedeva un centesimo. E lui aveva bisogno di soldi, li bramava! Non pagava le tasse, pur di tenerseli stretti stretti, era un gran farabutto, il vecchio Fred, vecchio mica tanto alla fine, è un modo di dire. Fred era triste, tutte le mattine, quando apriva il ristorante ed invece di trovare una folla ad aspettare davanti alle sue porte, al massimo trovava due piccioni che cagavano davanti al marciapiede così che lui doveva pure prendere una spugna e mettersi a pulire. E le spugne costano, dannazione! Costano ben 80 cent! E lui, quegli 80 cent, se li deve tenere stretti stretti, perché, è risaputo, Fred è il più tirchio dei tirchi dopo Paperon de' Paperoni, solo che al contrario di questo, è povero. Già, con tutte le multe che gli hanno rifilato! E poi, tutti i soldi spesi per quei dannatissimi animatronics! Tutti i soldi messi da parte dall'infanzia, quando ancora era nella pancia della mamma, già, assieme a suo fratello gemello Gordon, era già lì, il piccolo Fred, a mettere da parte centesimo su centesimo, sgraffignato dai globuli rossi della mamma. Già furbo e ladro prima di nascere. Ma non era stato tanto furbo quando aveva aperto la pizzeria, in fondo, con quei robot inquietanti che aveva comprato in un mercatino cinese. I robot, prima Fredbear e SpringBonnie, poi siccome brillavano troppo, accecarono un cliente (erano stati fatti d'oro zecchino. Forse era per quello che erano costati tanto) e allora Fred li dovette rottamare, ovvero infilarli in un gabinetto della pizzeria, chiusi a chiave, perché la tassa sulla spazzatura costava troppo. Da quel giorno il gabinetto recitava “guasto”, e dall'interno provenivano suoni ambigui simili a quelli di due amanti clandestini. Dopo aver chiuso e riaperto il locale, il Freddy's Pizza (perché in America non conoscono la parola Pizzeria e quindi dicono “Pizza di Tizio”), Fred aveva avuto la geniale idea, insieme ai suoi colleghi, di mettere altri animatronics, un po' più opachi. Per compensare la mancanza di lucidità ne aggiunse due, ed fu così che nacquero Freddy (Fredbear restyled), Bonnie (il fratello scemo di SpringBonnie), Chica (un pollo. O una papera forse?) e Foxy (yaaar!). Fred, proprietario e amante dei soldi, aveva tre colleghi: Bernard, detto il tecnico, li aveva progettati lui gli animatronics, ed era l'unico che sapesse come funzionassero. Però i primi prototipi erano venuti fuori troppo intelligenti ed una notte avevano sgraffignato tutto l'incasso dei mesi precedenti, scappando in Sudafrica sulla prima nave mercantile. Quindi tutti avevano acconsentito ad abbandonare i progetti di Bernardo e erano tornati al solito mercatino della China Town dove avevano acquistato i primi due.

Poi c'era Claire, la sexy cameriera, detto tra noi la più sana di mente della compagnia, ma non ditelo agli altri che sennò se l'hanno a male. Claire era sempre raggiante con tutti, così raggiante che quando ti trovavi in sua presenza dovevi metterti gli occhiali da sole. Claire convinceva i bambini ad avvicinarsi senza timore agli animatronics, convinceva gli animatronics a non aver paura dei bambini, convinceva i clienti tirchi a prendere una doppia porzione di pizza, convinceva le pizze che essere mangiate non era una morte così terribile... insomma, Claire era colei che riusciva a rischiarire anche le giornate più buie, col suo sorriso smagliante, i capelli biondi scintillanti, gli occhi viola (eh già, una Targaryen) perennemente illuminati dall'ardente desiderio di.... OMG QUELLA E' UNA PIZZA? Il problema di Claire? Drogata. Era una drogata persa, senza via di ritorno. Aveva iniziato a tre anni, e da quel giorno si era sempre fatta. Fatta di PIZZA. La sua droga, la sua manna, la sua ambrosia. LA PIZZA! Oh, la pizza! Con la crosta che scricchiola sotto i denti, il sugo che colava sul mento, il sapore impareggiabile del formaggio fuso...

Lasciando Claire alle sue quotidiane avventure di fantasia, l'ultimo dei colleghi di Fred portava il curioso nome di Fawkes. Adesso: Fawkes non era un nome. Fawkes significa “Sconosciuto”. E questo aveva portato, per tutta l'infanzia, un grande dispiacere al piccolo Sconosciuto. Era stato preso di mira dai bambini a scuola, dalle maestre a scuola, dalla scuola a scuola, insomma, un'infanzia insostenibile. Per colpa del suo stupido nome! Fino all'adolescenza aveva affogato il suo malessere leggendo fumetti di pirati, guardando serie sui pirati (“Un Pezzo” incluso), inventando storie sui pirati, fantasticando sui pirati, imitando i pirati... a diciotto anni, aveva addirittura provato a togliersi la vita tagliandosi le arterie con una sciabola di gomma, senza successo. Insomma, la vita era diventata talmente insostenibile che avrebbe voluto sparire, dissolversi nell'aria. Poi aveva scoperto una cosa commestibile, nata in Italia, con l'ancor più buffo, ma famosisso, nome di “pizza” e... (leggi paragrafo riguardo a Claire).

Insomma, questi erano la gang di Fred, proprietari della Pizzeria “Il Freddy”, che fino a qualche anno prima era stata tra le più famose dell'America, ma che da quel giorno avrebbe iniziato la sua discesa, inevitabile, verso la rovina... (Vedi “5 Notti da Guardia Notturna”)


Quel giorno Fred arrivò alle 6, puntuale come l'orologio svizzero tarocco che aveva al polso perché quelli originali costavano troppo. Aprì, come sempre, anche se da tempo i colleghi gli avevano proposto di spostare l'orario di apertura alle 11 e mezzo ma lui continuava a sperare in qualche cliente estremamente mattutino. Entrò, assaporando l'odore di pizza rancida, di bruciato, di radiazioni nucleari che il suo locale aveva sempre avut-

-COSA E' SUCCESSO QUI???-

Una bomba. Sembrava fosse esplosa una bomba. I tavoli rovesciati, le tende incenerite (c'erano mai state tende in quel locale? Be', ora non c'erano più), le luci sopra il palcoscenico erano crollate infrangendosi sulle mattonelle, che a loro volta si erano infrante per solidarietà. Il Pirate Cove non esisteva più, dove si era trovato un tempo rimaneva solo un portale infradimensionale aperto sul pavimento. La cassa era stata distrutta e i soldi... tutto l'incasso della festa per la comunione di quel bambino... quei miliardi incassati in un solo giorno... bruciavano nel bel mezzo della stanza, ad alimentare un grande falò assieme alle sedie ed alle bandierine del locale...

Fred continuava a fissare la scena senza capire, troppo shockato per mettersi a sbraitare come un dannato per i soldi persi. Un rumore di motore attirò la sua attenzione: dalla cucina, con uno scooterone a 4 posti, arrivò Foxy, vestito da centauro (stradale, non un cavallo-uomo), che sgommando rumorosamente (forse per coprire una scorreggia, chissà) andò a parcheggiare accanto a Fred.

-Heylà, Fred! Dormito bene?-

Ma lui era ancora in trance per lo spettacolo spiacevolissimo.

-Fred?-

Chiamò con voce innocente Chica, seduta dietro Foxy, con un petardo ancora acceso in mano. Bonnie, seduto accanto al falò (nessuno l'aveva notato perché è insignificante), si alzò salutando il proprietario:

-'Giorno Fred!-

E Freddy sbucò dai bagni, preceduto dal suono di uno sciacquone. Sembrava in preda ad una crisi post-canne.

-F-Fred! Oh, mio eroe! Io... io ho provato a dirglielo... di smetterla... ma... ma... ma non mi hanno ascoltato! Loro... ugh...-

Si accasciò a terra privo di sensi. Fred continuò a fissare la scena senza proferir parola.

Un rumore di portiera che sbatte, dei passi, ma lui continua a guardare quel disastro, mentre Bonnie vomita ingranaggi sul fuoco, spegnendolo, Foxy si mangia la moto e Chica entra improvvisamente in coma.

-Hey, guarda chi si vede, il buon vecchio Fred!-

La voce mielosa e stucchevole mancò poco a infrangere i timpani del “buon vecchio Fred”.




Commento

'Sera, gente! Oggi è uscito FnaF 4, e ovviamente i nostri cari Super-Fanzi hanno già finito il gioco 23 volte, hanno completato tutti gli extra, trovati tutti gli easter egg, decodificato il gioco, riscritto il gioco, sfornato una trentina di fan game e pubblicato una guida per i nabbi (cit.). Ma non è questo il giorno (ca**o dico?)! Infatti... mi dispiace per Scott, ma vi avverto che le fan fiction che ho iniziato prima di oggi seguiranno il loro corso SEGUENDO LE MIE VECCHIE TEORIE, quindi questa storia e FNaG rimarranno “invariate” da come le avevo pensate prima dell'uscita del quarto capitolo.

Detto questo, vi è piaciuto il capitolo? In realtà è un mezzo capitolo, perché domani riprenderò esattamente da questo punto! In fondo, qui non è successo nulla, ne ho solo approfittato per fare un ritratto più approfondito dei proprietari (presenti anche in FNaG in sfumatura più seria). Siete curiosi di sapere chi è arrivato a salutare il “buon vecchio Fred”? Domani lo saprete :D Ciao!

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Fred va in vacanza ***


AAA

Con passo perfetto, quasi volando sul pavimento, si avvicinò a Fred. Era il buon vecchio Ferdinand, quello che, odiando il suo nome, si faceva chiamare “Fred” e non “Ferd”. Il suo cuginetto preferito. Oh, come voleva bene, a quel cuginetto...

-Non mi rispondi, eh Fred?-

Posò una mano sulla spalla del cugino, e questo si voltò, lentamente, con sguardo spiritato, ancora sotto shock totale.

-Tu-

Sputò con disprezzo, come se “Tu” fosse il nome del diavolo in persona.

-Ciao, Fred!-

-FREDERICK? Cosa ci fai qui?-

Frederick poteva quasi vedere le fiamme avvampare negli occhi del cugino, anzi, riusciva a vederle: lingue di fuoco stavano lentamente divorando le pupille del parente, minacciando di uscire dalle orbite e incenerire all'istante Frederick. Lui, dal canto suo, continuava a fissarlo con il suo solito sorriso ebete all'eccesso, che però nascondeva, Fred lo sapeva, una demonica furbizia perversa.

-Come va con la pizzeria? Vedo che c'è un po' di caos in giro, eh?-

Con un gesto della mano indicò la scena. Al posto del falò rimaneva un sottile filo di fumo, e Bonnie lì accanto che finiva di sputare bulloni. Foxy stava ancora sgranocchiando il motore quando questo gli scoppiò in bocca, facendogli saltare la testa, e Chica e Freddy continuavano a rimanersene svenuti in terra senza un apparente motivo.

-Qualcosa mi dice che non sei bravo come si dice a gestire questi robot...-

Osservò perfido in seguito. Fred si riscosse, poi prese fiato, cercando affidarsi a quel briciolo, quel chicco di pazienza che, forse, gli era rimasta incastrata da qualche parte e non si era volatilizzata come il resto.

-Frederick, cugino-

Pronunciò con palese disprezzo, scandendo ogni lettera con esagerati movimenti delle labbra, come se stesse masticando uno scorpione velenoso.

-Che fai da queste parti? Pensavo fossi a giro con il circo di cui ti vanti tanto-

-Infatti, sono in giro, ma avevo pensato di farti una visitina, caro il mio dolce, dolce cugino...-

Frederick aveva sempre avuto quell'atteggiamento talmente smielato con Fred che questo era diventato allergico al miele ed al cugino. La sola sua presenza lo disgustava all'eccesso, gli faceva storcere il naso, la bocca, gli occhi e le orecchie. Frederick, di rimando, aveva continuato a molestare il cuginetto con quel suo atteggiamento appiccicoso e stucchevolmente zuccheroso. Da come si comportava, sembrava addirittura infatuato da Fred, ma questo non era ammissibile: si chiamava incesto. Almeno così sperava Fred, ovvero che quello fosse il suo carattere naturale o l'atteggiamento che adottava per infastidirlo, e non che fosse talmente perverso da poter prendere il cuginetto di mira.

-Allora – continuò sfoggiando uno dei suoi sorrisi abbaglianti, che andavano a toccare le guance sempre rosse come mele (Fred credeva se le tingesse), illuminando quei suoi occhi blu colmi di perversione – mentre passavo di qui mi sono detto “perché non passare dal mio cugino preferito? Sono certo che non gli dispiacerà un aiuto nella pizzeria dove lavora!-

Ma Fred scosse la testa:

-No,no, non preoccuparti, me la cavo benissimo da solo – eccolo che cerca di prendersi tutto il merito da gestore.

In quel momento arrivarono Claire, Fawkes e Bernard. I primi due rimasero sconvolti dall'apocalisse che si era abbattuta sulla loro pizzeria, paralizzandosi all'istante all'entrata. Bernard non lo notò e salutò Frederick:

-Tu devi essere il famigerato Frederick! Mia sorella e Fred mi parlano spesso di te!-

-Cosa dicono di preciso?-

-Mia sorella che sembri più omo che etero, senza offesa s'intende, sei simpatico ma a volte sei stressante, mentre Fred dice che sei un brutto figlio di-

Fred intervenne, tappando la bocca al tonto collega:

-Non starlo a sentire, Bernard è n gran burlone!-

Frederick sfoggiava una bellissima “Are you fucking kidding me?” al posto del volto, ma dopo poco riprese la sua faccia naturale riappioppando al cugino uno dei suoi viscidi sorrisi.

Claire, nel frattempo, aiutava Chica ad alzarsi, e Fawkes cercava di far sputare la moto a Foxy.

-Cosa diamine è successo? Perché avete dato fuoco alla pizzeria?-

-E avete aperto un portale infradmensionale sul pavimento??-

Aggiunse Sconosciuto. Foxy gli sputò in faccia la moto, e lui venne schiacciato dal megascooter, mentre Chica lanciava il petardo nel portale prima che le scoppiasse in mano:

-Ecco – iniziò con voce metallica – ci siamo lasciati prendere un po' la mano...-

Bernard, che dopo il discorso era andato in cucina, ritornò con una ventina di lattine di birra vuote:

-Ragazzi! Vi siete di nuovo ubriacati? È la quarta volta in questo mese!-

Bonnie si fece piccolo piccolo, vergognandosi, mentre Chica iniziò a guardare per terra. Foxy ruttò in risposta e Freddy, rinvenuto da poco, cercò di alzarsi ma era troppo grasso e quindi ricadde di muso.

-E Freddy... anche tu? Avevi la responsabilità di tenere d'occhio gli altri, io mi fidavo di te!-

Intervenne Fred, cogliendo l'occasione di brontolare il suo grasso robot per distogliere lo sguardo da quel palestrato di suo cugino.

-Emm... pensavo che se una volta avessi provato... insomma...-

-Sapete cosa significa questo?-

Urlò Claire attirando l'attenzione di tutti.

-Che se non la smettete saremo costretti a spegnervi durante la notte!-

Angoscia generale.

-O peggio – s'intromise Bernard – espellervi!-

Nessuno capì la battuta perché non erano PotterHead, non avevano un minimo di cultura, quei robot, ah, la nuova generazione...!

Frederick ne approfittò per entrare nella discussione:

-Era proprio a questo proposito, caro il mio dolce, dolce cuginetto, che venivo a farti visita. Il mio circo resterà chiuso per un paio di mesi. Venendo da te ho pensato “perché, per qualche settimana, non faccio un favore al mio piccolo cugino preferito?”-

Fred iniziò ad aver paura.

-Che intendi?-

-Vedi, vorrei prendere in gestione la pizzeria. Non per molto, intendo, giusto un mesetto...-

-Cosa??? Come puoi chiedermi una cosa simile? La pizzeria è mia, l'incasso è mio!-

-Sì, sì, lo so... ma... vedi, potresti concederti un mese di vacanza... conoscendo il mio laborioso (e avaro) cuginetto, immagino non ti sia preso neanche due giorni di ferie nell'ultimo decennio... e neanche tu abbia concesso qualche ora libera ai tuoi colleghi-

Fred non sapeva che rispondere. Claire, Bernard e Fawkes si voltarono incuriositi.

-Potresti prenderti una vacanza meritata... non preoccuparti, offro io, mi sento in vena di generosità...-

-Un mese alle Hawaii?-

Domandò speranzoso Bernard, con gli occhi pieni di quelle lucine che riempiono gli occhi delle ragazze negli anime, quando sono contente come lo era Bernard in quel momento.

Frederick ci pensò su:

-Perché no? Andate al mare, rilassatevi, prendete un po' di sole, che siete bianchi come fantasmi!-

Lo sguardo di Fawkes si illuminò, probabilmente pensando ad un possibile vascello da affittare (rubare) durante la vacanza per solcare i mari come aveva sempre sognato.

-Con tanto di SPA inclusa, di massaggi, centro benessere, insomma, quel genere di cose... pasti a bouffet, chef famosi al vostro servizio, bagnini sexy...-

Le rotelle del cervello di Claire si misero in moto alla parola “SPA”, e le sue pupille si allargarono come a macchia d'olio, fissando quel santo che stava proponendo tutte quelle belle cose.

Fred era l'unico a non essere ancora convinto.

-Perché vorresti gestire la mia pizzeria, Fred-secondo?-

-Ho sempre sognato di gestire qualcosa di simile... se mi piacesse, potrei chiudere col circo e aprire un locale anche io... (oppure rubare il tuo, sciocco di un dolce cugino)-

-Quindi poi mi faresti concorrenza...-

-Potrei, ipoteticamente, diventare un tuo affiliato, farti pubblicità... ingrandire la pizzeria ad una catena di ristoranti per tutta l'America... farti diventare RICCO-

Quell'ultima frase quasi convinse Fred, che iniziò inconsciamente ad allargare il sorriso, ma poi si bloccò:

-Aspetta, vorresti gestire la mia pizzeria, i miei animatronics, da solo? È impossibile, quei cosi sono peggio dei marmocchi che invadono il ristorante il sabato sera, se non li tieni a bada!-

-Hey!-

Brontolò Freddy.

-Ahh, non preoccuparti... non sarò solo... ragazze?-

Batté le mani, solo una volta, con il suo sorriso alla Berlusconi ancora stampato in faccia, e improvvisamente, da un punto impreciso nello spazio, caddero dal cielo tre vistose ragazze truccate ed agghindate manco facessero parte di un circ- ah già.

Una assomigliava per i tratti del viso a Bernard, anche se era più carina, vestita di azzurro e truccata di viola. Aveva i denti davanti un po' sporgenti ma era nel complesso una bella ragazza. La seconda, cielo! Sembrava una prostit- una ragazza molto chic, magrissima, con i capelli legati in una lunga coda di cavallo, un sexy completino giallo e uno sguardo da serial killer molto affascinante. L'ultima assomigliava vagamente a Fawkes, era vestita di bianco e di rosa, portava un finto uncino alla mano destra e un vero pappagallo sulla spalla, che continuava a cantare “O mare nero, mare nero, mare ne....”. Portava un paio di orecchie finte in testa, bianche e rosa, così come la prima portava due orecchie lunghe azzurre. La seconda invece era triste perché non aveva orecchie finte.

-Le mie splendide ragazze!-

-Belly!-

Si presentò la prima, con un vistoso inchino.

-Sorellina!-

Sottolineò Bernard.

-Charlotte!-

-Cugina putt-

Iniziò Claire, infiammata di rabbia, ma Bernard riuscì a tapparle la bocca in tempo.

-E Mary-

Sbuffò senza entusiasmo l'evidente sorella di Fawkes.

I due pirati si guardarono negli occhi, abbozzando appena un sorrisetto come facevano di solito per salutarsi. In realtà si volevano molto bene (una volta Mary aveva addirittura salvato Fawkes dall'iniziare a drogarsi con la misteriosa “Alga del pirata contento firulì firulà” detta anche Marjuana), ma non erano tipi molto affettuosi.

-Emm, perché ci presenti le nostre stesse parenti?-

-Perché saranno loro a gestire la pizzeria insieme a me!-

Spiegò Frederick sfoggiando ancora una volta la sua dentatura perfetta.

Fred non sapeva se accettare l'offerta. In quei giorni non avrebbe guadagnato, ma avrebbe trascorso un mese in vacanza a spese del cugino (cosa che l'avrebbe spinto allo spendere il più possibile), ma dopo aver visto lo sguardo sognante di Bernard, gli occhi colmi di desiderio di Claire, l'apparente indifferenza di Fawkes che però nascondeva molta eccitazione, Fred disse:

-No-

-Ma come no???-

I colleghi gli saltarono addosso e anche gli animatronics, perché sì, e alla fine Fred, che ora assomigliava più ad una cuffietta aggrovigliata, fu costretto ad accettare.

-Ma ad una condizione: quando torniamo, la pizzeria non deve aver subito una minima modifica, a meno che questa non sia sinonimo di “è diventata molto più famosa e si sta arricchendo a vista d'occhio”. Intesi?-

-Be', spero che non intendi che deve rimanere questo gran caos-

Frederick indicò nuovamente il locale semi-distrutto.

-No, no, come è di solito... NORMALE, ecco. Intesi?-

-Intesi-


Quella sera, Fred e compagnia partivano per farsi una bella vacanza, con la macchina stracarica di roba (la maggior parte di Claire, che si era praticamente portata via la casa, mentre gli altri si erano limitati ad un paio di costumi e due mutande di ricambio. Sì, due sole mutande per un mese. Che schifo...), e Frederick, detto Fred II, li osservava allontanarsi. Quando la macchina sparì completamente all'orizzonte, il suo sguardo satanico si posò sugli animatronics, impauriti da tanta perfidia in un solo paio di occhi:

-Ed ora, mi occuperò di voi...-

Dietro di lui, le tre ragazze impugnarono dei martelli molto, molto spaventosi...




Commento

E... zan zan! Colpo di scena! Cosa succederà nel prossimo capitolo? Ma soprattutto: che fine ha fatto Jeremy? Lo scopriremo... domani!

Sempre che non abbia contrattempi...

Bye!

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Jeremy e un brevissimo colloquio ***


AAA

Quella mattina prometteva benissimo. La fila era lunghissima e il suo bicchierino di stagno era già pieno per metà di centesimini tintinnanti. Jeremy si era appostato lì da sei giorni, aspettando quel fatidico lunedì, quando, sapeva, avrebbero venduto l'ultima versione dell'iPhone: iPhone '87, una vera novità dal momento che gli iPhone non erano ancora stati inventati! Appostandosi praticamente di fronte all'entrata, aveva avuto la geniale idea di far pagare il pedaggio a tutti i grandissimi Apple-dipendenti che si trovavano lì per comprare quel nuovissimo cellulare. In realtà non esplicitava che il pedaggio andasse pagato, la sicurezza l'avrebbe portato via, ma si limitava a scuotere la sua ciottolina e a fare gli occhioni, ed nessuno resisteva alla tentazione di sganciare almeno un mezzo cent. A fine giornata Jeremy si sarebbe potuto considerare miliardario, quasi al pari dei suoi zii e dell'odioso cugino Mike. Ma ecco che, verso le 11, quando il caldo inizia a sciogliere i vestiti di Jeremy, si avvicina una sexy ragazza. Jeremy si voltò verso questa qui, che non aveva intenzione di mettersi in fila per l'iPhone, e i suoi occhi si illuminarono: era dannatamente sexy! Vestiva sexy, aveva un taglio di capelli sexy, gambe sexy, occhi sexy, seno DANNATAMENTE sexy, un bel pezzo di donna, insomma. E con fare moto sexy avvicinò le labbra all'orecchio di Jeremy, ancora pietrificato dalla sexaggine di quella ragazza, e disse:

-Ciao, bel giovane-

Il sorriso di Geremi si allargò fin sopra alle orecchie (era piuttosto inquietante).

-Non è che ti andrebbe...-

Jeremia sentì qualcosa, in un punto impreciso del corpo, cambiare consistenza in “stato solido”.

-Di trovarti un lavoro?-

Un sogno che s'infrange. Quella parte di lui tornò normale, e anche il sorriso si afflosciò sulla faccia trasformandosi in una smorfia di dolore.

-Oh. Be', sì, effettivamente sono in cerca di un lavoro, dove potrei...-

Ma la ragazza era sparita, volatilizzata nel nulla. E con lei tutti i suoi centesimi! Dannata strega! Al loro posto, però, nel ciottolino dell'elemosina, la diavoletta aveva lasciato un giornale...

GRANDE RIAPERTURA DEL FREDDY'S. CERCASI GUARDIA NOTTURNA


Quella sera Jeremy si presentò puntualissimo di fronte alla pizzeria. C'era stato un paio di volte a mangiare, spendendo i suoi ultimi centesimi guadagnati a scuola, ma il posto se lo ricordava diverso. Bussò:

-Avanti!-

Rispose una voce mielosa. Che schifo! A lui non piaceva il miele. Entrò, osservando come fosse cambiata la sala pranzo dall'ultima volta che era stato lì: le decorazioni erano cambiate, la disposizione dei tavoli era cambiata, la disposizione delle stanze era cambiata, il palcoscenico era cambiato, il personale era cambiato, Fred era cambiato, gli animatronics pure. Cos'era successo nel giro di due settimane?

-Ciao, ragazzo-

Lo salutò la sexy ragazza. Adesso vestiva con una mini-mini-minigonna quasi inesistente, sfoggiando le mutande rosa (scandaloso!), aveva la pancia nuda e appena un mini vestito a coprirle il seno (e menomale!). I capelli biondi erano adesso legati in una lunga coda di cavallo.

Gli altri tre erano talmente insignificanti a confronto di quella gnocca che Jeremy li guardò. Qualcuno, forse il proprietario, si avvicinò a lui chiedendo se fosse lì per il lavoro, e lui senza pensarci rispose di sì, continuando a fissare la sexygirl.

-Perfetto-

La voce stucchevole risvegliò malamente Jeremy dalla trance, che per poco non vomitò per l'eccesso di zuccheri in quella semplice parola.

-Inizi da questa sera, vieni qui alle 11.30, intesi?-

Probabilmente il tizio gli aveva illustrato a pieno cosa fare, come comportarsi e via dicendo, ma lui era rimasto tutto il tempo a fissare la sexy collega in bichini per accorgersene.

Si rese conto dopo essere uscito che, forse, avrebbe fatto meglio ad ascoltare cosa avrebbe dovuto fare quella sera. Mentre andava a prepararsi, i primi clienti iniziavano a inondare il nuovo Freddy's.




Commento

Sto alternando capitoli cortissimi a robe immense. Pensavate che avrei parlato dei poveri animatronics, vero? Eh, mi dispiace. Qui si parla solo di Geremia, niente animatronics, niente di niente. Non accennerò a loro neanche un secondo. No, mi dispiace davvero, proprio no, non si sentirà più parlare di Freddy, di Chica, di Foxy, di... (parla per 3 ore)


Quindi...

--------------------NON LEGGERE QUI SOTTO (fallo)-------------------



-Ragazzi, state bene?-

La voce di Chica appariva stranamente mostruosa. Foxy cercò di alzare un braccio, facendosi un male cane- sorry, volpe.

-Cosa diamine è successo?-

-Ahia... mi sembra di star cadendo a pezzi...-

-Non vedo nulla, dove siamo?-

Freddy cercò di accendere i suoi super-led per guardarsi in giro, ma non ci riusciva.

-Ragazzi, non mi sento più il braccio...-

Mugolò Bonnie. Freddy riuscì finalmente ad accendere le sue torce incorporate, puntandole verso la voce di Bonnie.

-CIELO BONNIE!-

Urlarono gli altri tre. Bonnie si guardò il braccio, che non c'era più e quindi alla fine guardò per terra:

-AH! Non posso sentirmi il braccio, non ce l'ho!-

Dalle facce degli altri sembrava che quello fosse un minimo problema in confronto a qualcos'altro...

-Sono tutto ammaccato! E anche voi! Oddio, Chica, sei orribile!-

Urlò Bonnie, guardando meglio l'unica femmina. Chica guardò i fili che sbucavano dai monconi delle braccia e iniziò a piangere, ma poi Foxy le resse uno specchio davanti per farla guardare di faccia.

-AAAAAARGH!-

Era semplicemente orrenda! Si accasciò in terra perdendo i sensi per lo shock (eh sì, questi animatronics tendono a svenire). Freddy, che non era cambiato poi tanto (giusto la mancanza di un occhio ma che vuoi che sia) continuava a guardare con puro orrore Bonnie.

-Bonnie, ma ti sei visto?-

Chiese Foxy con voce sferragliante, uscita fuori dal suo microfono rotto.

-Sì! Sono ammaccatissimo, ho perso un braccio e penso di aver perso la sensibilità in una gamba! Non posso farmi vedere in giro in questo modo, perderei la faccia-

-Non credo sia possibile-

Gli fece notare Freddy, disgustato, porgendogli lo specchio.

-Almeno, non due volte-

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Jeremy scopre la magnificenza dei Cheats ***


AAA

Quella sera, verso le 11 e quaranta (Jeremy aveva il brutto vizio di arrivare in ritardo) si presentò alla Pizzeria. Com'era successo nel tardo pomeriggio, quel posto lo lasciò ancora una volta sconcertato. Il radicale cambiamento aveva stravolto addirittura le finestre del locale. Ma com'era potuto succedere? In pochi giorni era come se la Pizzeria fosse stata sostituita con un locale nuovo. E che fine aveva fatto quel taccagno di Fred? Questo, che gli somigliava lontanamente, solo che era molto più alto, con un paio di gote rosso fiammante come se stesse costantemente masticando peperoncino e un sorriso falso come un politico concedeva addirittura degli SCONTI ai clienti! Roba da non credere.

-Buonasera signor Fitzgerald-

Lo salutò questo col suo solito, schifoso sorriso (si può sostituire la parola anche con “tono di voce”). Jeremy dette un'occhiata in giro, sperando di incrociare lo sguardo (o il seno) di Charlotte (era stato a spiare la pizzeria dalla finestra per tutta la sera, e aveva sentito il nome della cameriera pronunciato con voce indegnamente sciocca da quella copia venuta male di Fred), ma la ragazza non si trovava lì. Improvvisamente si sentì mancare, credette che il mondo stesse per crollargli addosso.

Dove sei, Charlotte?”

Sentì il pavimento tremare, le lacrime inondare le guance, le gambe vacillare... poi la voce del tizio smielato lo riportò alla realtà:

-Hey, ragazzo, stai bene?-

-Uh, sì-

-Allora... hai riflettuto su cosa ti ho detto oggi?-

La voce era talmente stucchevole che Jeremy avrebbe voluto zittirlo, ma dovette assolutamente chiedere del lavoro, o sarebbe stato licenziato fin da subito.

-Emm, certo, certo! Ma, per essere sicuro, non è che potrebbe... ripetersi?-

Il sorriso bianco del proprietario si deformò in un ghigno deluso:

-Non mi hai ascoltato, vero?-

-No, no, è che...-

-hai guardato Charlotte per tutto il tempo. Ti ho anche visto spiare dalla finestra-

Questo zittì Geremi.

-Allora – il proprietario fece appello a tutte le sue forze per fingersi allegro e sdolcinato come al solito – questa è la Nuova Freddy's Pizzeria! È un mondo magico dove bambini e adulti si divertono in compagnia! Questi sono i nostri animatronics, più belli, simpatici e intelligenti dei precedenti! Ti presento Toy Freddy – indicò una versione molto più grassa del vecchio Freddy, e con una faccia decisamente a cu- ebete – Toy Chica – e indicò una papergallinanatrocaquilarealenicedifuocodragorospoinsommaqualcosa molto sexy, con tanto di mutandine di pizzo fucsia. Aveva in mano un vassoio con sopra una tortina carina – quello è Ugo – aggiunse alludendo alla tortina – Toy Bonnie – un Bonnie molto più femminile e decisamente più simpatico del precedente (si sente un urlo dallo scantinato: HEY!) – e Mangle!-

Essendo stato Foxy da sempre il suo animatronic preferito, Jeremy immaginava che la sua nuova versione sarebbe stata dannatamente figherrima quando OH SANTO CIELO COS'E' QUELLA COSA IMMONDA? Un aggroviglio di cavi, braccia, piedi, gambe, mani, occhi, teste, culi, pizze, marionette, piatti per bistecche e bandierine colorate giaceva in mezzo alla stanza. Jeremy iniziò a indietreggiare con l'intento di tornarsene a chiedere elemosina ma il proprietario gli si piazzò dietro:

-Emm, sì, è un po' scombussolata... il suo nome sarebbe stato Toy Foxy, ma da quando i bambini hanno iniziato ad usarla come puzzle tridimensionale senza istruzioni... be', quelli addetti alle pulizie l'hanno iniziata a chiamare “Il Manganello”. Non so perché-

Il tizio dalle guance di fuoco fece una breve pausa, dove Jeremy si concesse di chiedere che fine avessero fatto gli altri proprietari.

-Ah, loro? Be'... Fred è andato in prigione per colpa dei debiti e di varie accuse (vedi FNaG) e gli altri sono rimasti al verde-

-Mi sa che stai confondendo le fan fictions...-

-E anche se così fosse? A chi importa? In fondo, il proprietario adesso sono IO. Comunque, per il tuo lavoro, seguimi-

Frederick (non riesco a usare sempre la parola “il proprietario” senza incappare in centinaia di ripetizioni, eh. Tanto anche se Jeremuccio non conosce il suo nome, noi lo sappiamo e quindi tanto vale usarlo...) scortò Geronimo in un posto brutto, che assomigliava ad un ufficio abbandonato. C'era una puzza di chiuso e di qualcos'altro di molto sospetto.

-Allora, eccoti il tablet di ultima generazione della Apple-

-Ma non esiste ancora l'iPad!-

-Infatti è tarocco. Comunque, senza fare troppe domande, con questo Tablet ultra piatto (misurava almeno dodici centimetri di spessore, “l'ultrapiatto”)dovrai controllare con le telecamere le varie stanze. Sai, lasciamo gli animatronics attivi la notte, così possono divertirsi un po', ma siccome sono nuovi sono ancora in stato di collaudo e non vorremmo che durante la notte impazzissero e distruggessero il locale. Quindi dobbiamo trovare un diversivo, e quel diversivo sei tu-

-Aspetta, quindi lo staff mi paga per fare da esca a dei robot che, invece di distruggere il locale, se la potrebbero prendere con me? Per salvare un luogo sacrifichereste vite umane?-

-Ti paghiamo per questo...-

-Allora va bene-

-E comunque è solo una VAGA IPOTESI. Di giorno funzionano benissimo, quindi mi chiedo perché mai di notte non dovrebbero funzionare. Era solo per metterti in allerta-

Poi estrasse dalla tasca del giubbotto una maschera (sì, una maschera anche bella grossa da un taschino di mezzo centimetro...) a forma di orso. O meglio, a forma di testa di orso. O meglio, a forma di Freddy. O meglio, a forma di testa di Freddy.

-Cosa avete fatto a Freddy??? MOSTRI! Avete distrutto la vecchia star della pizzeria e adesso volete uccidere ogni cliente sospetto assumendolo come guardia notturna per poi farlo uccidere dai vostri nuovi “Toy” che lo infileranno in un costume pieno di cose brutte e ne perdere le tracce per sempre, così che nessuno possa interferire con i vostri piani di conquistare il mondo e nessuno saprà mai che avete preso possesso di questa pizzeria con la forza e con l'inganno, costringendo i vecchi proprietari a vedervi tutto (gratis)!!!-

Jeremy urlò tutto d'un fiato aggrappandosi alla sedia, con puro orrore disegnato in volto. Frederick lo fissò a lungo con una faccia come per dire “eh?”, e poi mostrò la maschera:

-E' una delle maschere che indossavano gli animatori prima che venissero costruiti i robot...-

Specificò incerto su come avrebbe reagito Jeremy.

-Ah-

Jeremy si sentì un cane. Anzi, un gatto (meglio i gatti che i cani, parola di DebbyGATTA). Ma siccome i gatti sono da sempre i padroni indiscussi dell'universo, si sentì un verme.

-Mi scusi-

-Non preoccuparti, anche quelli prima di te avevano reagito male-

-Aspetti, quelli prima di me? Che fine hanno fatto? Sono morti? Stanno marcendo in una tuta Fazbear? O peggio, sono stati espulsi (re-cit)?-

-Sono stati espulsi-

-NOOO! Le mie condoglianze più sincere-

-Intendevo che sono stati licenziati. Non erano all'altezza del compito... ma dal suo sguardo intelligente (eh!) capisco che lei è la persona giusta, signor Fritz-

-Cos- ma io mi chiamo Jeremy...-

Rimasero a guardarsi a lungo.

-Ah. Scusami, ti avevo scambiato per un certo Fritz che si era presentato oggi prima di te... tu sei il barbone... peccato-

Gli lanciò in mano la maschera e se ne andò via.

-Cerca di sopravvivere-

E sparì. Jeremia fissò la maschera vergognandosi per aver attaccato il signor Frederick in quel modo, anche se ancora non conosceva il suo nome perché non gliel'aveva chiesto.

Era mezzanotte e siccome sapeva, inconsciamente, che a quell'ora succedevano le cose più brutte di tutti gli horror, immaginò che gli animatronics si attivassero e venissero a cercarlo. Invece squillò il telefono:

-Pronto?-

-Pronto!-

-Ciao-

-Ciao!-

-Non perdere tempo a rispondermi, questa è una chiamata registrata-

-Ah-

Ennesima figura di merda.

-Allora, probabilmente l'avrai intuito quando Frederick (ah si chiama così, realizzò Jeremy) ha tirato fuori la maschera di Freddy. HA SMANTELLATO I VECCHI MODELLI E AL LORO POSTO CI HA PIAZZATO I SUOI! Come ha potuto fare una cosa simile? Perché, perché???-

Iniziò a piangere come un agnello. O come un vitello. O come un cucciolo di qualche altro grosso animale.

-Comunque, devi difenderti dagli animatronics-

-Ci avrei scommesso!-

-Non mi rispondere, questo è un messaggio registrato!-

-...-

-La maschera li confonde... se stai accucciato dietro la scrivania e non fai vedere quel tuo corpo mingherlino. Freddy è molto grasso e se vedono un tipo magro con la sua faccia potrebbero insospettirsi. Quindi indossala e nasconditi lì sotto fino a domani mattina!-

Fece una pausa.

-Adesso controlla il tablet. Non senti una strana musica? È il mio cellulare che squilla. Aspetta...-

Jeremy rimase una buona mezz'ora sentendo il tizio che discuteva con la mamma se fosse più salutare un cesto di insalata o un cheesburger.

-Okay, perdonami. Comunque, un'altra musichetta, non questa... ARGH, la mia fidanzata! Sempre di notte deve chiamarmi? Insomma, arrangiati!-

E riattaccò. Jeremya guardò il tablet e vide che gli animatronics erano ancora al loro posto. Solo che un apparente Slenderman stava sorgendo da un... regalo gigante. Okay. E lo guardava male. Molto male. Tipo come dire:

-LA MIA MUSICAAAAAAAAH-

Con sguardo killer. Jeremy allora non seppe che fare, l'esperienza (ma quale?) gli suggeriva che non c'era più nulla da fare, che maschera e torcia (toh, c'è una torcia sulla scrivania) non avrebbero funzionato. Quindi accese il cellulare cercando la soluzione del gioco su internet, e su Wikipedia lesse una cosa interessantissima. Una delle voci in “Curiosità” recitava così:

Premendo sul tasto D, C e + della tastiera mentre si punta il mouse contro il naso del poster di Toy Freddy, alla sinistra del giocatore, il gioco salterà direttamente alle 6 del mattino”.

Jeremy allora cercò quel post, mentre il suono di uno Slenderman mascherato che urlava “LA MIA MUSICAAAAAAAA” si faceva sempre più forte, e alla fine lo trovò (aveva messo dieci minuti buoni perché aveva guardato a destra) e veloce infilò un dito nel naso di Toy Freddy (che schifo) del poster, premendo... DAMN! Dove trovava i tasti D, C e +? Dal momento che si era ricordato di non avere un cellulare, questo gli era sparito tra le mani e quindi non poteva più digitare le lettere dal tastierino lì sopra, ma ebbe la geniale idea di prendere una penna appoggiata lì sulla scrivania e di scriversi sul braccio: DI, CI E PIU', poi con il naso premette sulla scritta e... MAGIA!

Non accadde niente.

-Dannazione! Funziona solo con la versione per PC!-

Ma ecco che, sulla schermata del tablet, compare in caratteri cubitali la tanto ambita scritta “6.00” e il cuore di Jeremy esplode di gioia, mentre lo Slenderman viene risucchiato dalla sua scatola regalo e il suono allegro di risate di bambino registrate invade il ristorante. Aspetta, mica tanto allegro, il suono. Anzi, piuttosto inquietante...

Comunque sia, il sole sorge improvvisamente e Jeremy si avvia fischiettando verso l'uscita. Frederick è di fronte al palcoscenico che lo aspetta, grattandosi la barba non ancora fatta (non aveva avuto il tempo di tirarsi una canna):

-Jermaldo, passato bene il turno di lavoro?-

-Jeremy, mi chiamo Geremi-

-Scusa, Geremia-

Frederick pareva stanchissimo, ma soprattutto inca**ato di brutto. Perché aveva quegli occhi iniettati di sangue che avrebbero goduto a veder morire Jeremy all'istante?

-Come hai fatto a soprav- cioè, bel lavoro, sei stato bravo-

-Grazie signore. La notte è passata velocissima, senza intoppi-

-Già. Strano, sembra sia durata solo un'ora-

-Buffo eh?-

-Non tanto quando sei stanco morto, ma vabbé. Allora a domani, Geremì-

-A domani-

Jeremy uscì dalla Pizzeria contento per aver passato la notte insonne più breve della sua vita, e mentre cercava una panchina dove dormire, la città si svegliava con grandi bestemmioni e accidenti rivolti a chissà chi (a Jeremy sicuramente) chiedendosi come mai la notte fosse durata solo un'ora.

La notte di Lunedì, più che altro...



Commento

E voi? Lo conoscevate il trucco? Ecco, adesso sapete perché ho finito tutto FnaF 2 mentre sono bloccata alla seconda notte sia del primo che del terzo-

COMUNQUE... vi sono piaciuti i millemila storpiamenti di nome di Jeremy? Mi sono veramente messa d'impegno per inventarmeli tutti xD A parte questo... mi dispiace per tutti coloro che speravano in uno scontro aperto tra Geremi e i Toy, ma non preoccupatevi, Jeremia non potrà ripetere quel trucco più di una volta. Ed ora vedrete perché...! O meglio, lo vedrete domani...

Ciao!



...Ma anche no. Frederick sorseggiava una Coca cola, mentre la sua barba si faceva (le canne, come già accennato). Fissava la foto di Jeremy, procuratosi pagando un barbone trovato a giro. Era appesa al muro del suo studio, e lui la scrutava, accigliato.

-Toy Freddy...-

-Sì, capo?-

Il grasso robot si avvicinò al Padrone, che indicò la foto di Jeremy:

-Parla agli altri: domani non deve uscire vivo di qui. Intesi? Sa troppe cose, ha scoperto il mio piano urlandomelo in faccia-

-Sì, capo...-

-Prendilo come un allenamento extra-

-Va bene, capo...-

Toy Freddy si allontanò. Un sorriso perverso deformò il volto di Frederick.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Jeremy scende a patti con The Puppet - Notte 2 ***


AAA

Frederick finì di aggiustarsi di fronte allo specchio, osservando il suo perfetto sorriso perverso. Era ora di andare in scena. La Pizzeria avrebbe aperto a breve, e lui doveva essere lì prima delle 7 in modo da assicurarsi che gli animatronics avessero studiato il piano.

Non posso rischiare di essere scoperto”

Jeremy sarebbe dovuto marcire in uno dei costumi, assieme a quel tizio dell'altro giorno e quello del giorno prima. Come diavolo avevano fatto tutti quei ragazzi a intuire il suo demonico piano? La cosa non gli importava, però. L'importante era far fuori quel Jeremy. Dopo essersi truccato in modo stucchevole, masticò una mentina al miele concentrato per addolcire la sua roca voce da scaricatore di porto (eh già, un triste segreto), e fece per uscire dalla porta, quando sentì qualcosa muoversi dentro l'armadio.

-Vuoi are silenzio?-

Aprì le ante e diede un paio di calci al suo ostaggio, che mugolò come un cagnolino indifeso.

-Non posso rischiare che ti scoprano. Salterebbe tutto!-

Richiuso l'armadio, uscì di casa.


Jeremy aveva dormito male, sulle panchine. Perché le facevano così scomode? Aveva la schiena a strisce, e gli sentiva la testa (forse perché a metà giornata un grassone ci si era seduto sopra), ma comunque si arrese al fatto di dover tornare a lavoro.

Ma tanto, col trucco, è fin troppo facile”

Si disse contento Jeremy mentre trotterellava verso la Pizzeria. Quella sera voleva arrivare prima, per studiare gli animatronics caso mai il trucco non avesse più funzionato così da capire i loro punti deboli e.... ma chi vuoi prendere in giro? Jeremy andava lì prima solo per vedere quel pezzo di gnocca di Charlotte. Mentre pensava al suo bikini fucsia, si scontrò con Belly, che stava entrando in Pizzeria:

-Ah!-

-Oh!-

Caddero di culo, e Jeremy si alzò per poi aiutare la chitarrista (Toy Bonnie in realtà non sapeva suonare e quindi fingeva, mentre dietro le quinte era lei a suonare) a rimettersi in piedi.

-Scusa, non ti avevo visto-

Si scusò Belly.

-Comunque, che ci fai qui così presto? Il tuo turno inizia alle 12!-

-Lo so, ma volevo familiarizzare un po' con gli animatronics. Ieri Slenderman mi ha quasi scannato perché non gli avevo messo una qualche musica...-

Il volto di Belly si contrasse in una strana espressione pensierosa, poi realizzò:

-Ah! The Puppet!-

-Chi?-

-Quello che tu chiami Slenderman. Effettivamente, penso siano cugini. È un animatronics (forse) che distribuisce regali ai bambini... durante la serata se vuoi ti faccio vedere! Ieri ho insegnato alla mia Bon Bon a suonare, quindi non devo più stare tutto il tempo dietro le tende-

-Se non ti rubo troppo tempo-

Belly era allegra, solare, simpatica... Jeremy, che non aveva ancora trovato fidanzata, iniziò a chiedersi se convenisse avere una compagna simpatica che una sexy ma str- quando arrivò Charlotte e il suo interesse per Belly ricadde a zero.

-Ciao, Jeremy-

Conosce il mio nome!-

-Che fai qui così presto? Ci aiuti a servire ai tavoli?-

La sua voce sensuale non permetteva rifiuti, così Jeremy annuì con la lingua penzoloni circondato da centinaia di cuoricini stile cartone animato. Belly sbuffò, poi entrò nel locale, mentre Jeremy seguì Charlotte volando.

Dentro c'erano già Mary e Frederick ad allestire i tavoli.

-Jeremia!-

Salutò con quella voce schifosissimamente melliflua il proprietario.

-Sei arrivato presto-

-Vuole aiutarci a servire ai tavoli-

-Non aspettarti un extra-

Lo avvertì Frederick, ma pur di guardare quel bel culo di Charlotte Jeremy avrebbe anche pulito in terra con la lingua.

-Il pavimento è sporco... potresti pulire in terra con la lingua, Jeremuccio?-

Chiese accarezzandosi i capelli la suddetta. Lui annuì estasiato e iniziò a leccare per terra.

Belly era evidentemente scocciata da quel comportamento così leccapiedi, sorry, pavimenti di Jeremy, ma si era da tempo arresa all'idea che Charlotte fosse la vera star della gang. Riusciva da sempre a far venire (non in quel senso, brutti perversi!) un sacco di spettatori al circo, o in questo caso riusciva a riempire la pizzeria solo appostandosi fuori e sfoggiando le sue occhiate sexy. Mary non sembrava affatto infastidita, ma Belly era quasi sicura che sotto sotto anche lei l'odiasse. Gli unici uomini che potevano resistere a Charlotte, da quanto aveva potuto vedere in quegli anni, erano Fred (attratto solo dai soldi) e Frederick (gay o comunque trans, almeno questo era quello che aveva scommesso con Mary). Charlotte sculettava davanti ai clienti e questi pagavano il doppio, strizzava l'occhiolino al ragazzo in fondo a destra e questo ordinava altre tre pizze, mimava il gesto di spogliarsi ed ecco che entravano altre vendi persone. Poi c'era Frederick che faceva gli sconti e mandava tutto quel bel lavoro a farsi friggere.

Quando iniziarono ad arrivare i primi clienti Jeremy aveva tirato a lucido tutto il locale, inclusi i gabinetti, i piatti per pizze (eh già, schifo vero?), la scatola di The Puppet, l'idrante fuori dalla pizzeria e il marciapiede, che adesso brillava di un argento vivo. Finito ciò, andò a pulisti la lingua, quando nel bagno trovò Toy Freddy che si truccava per lo spettacolo, con accanto un bambino grasso grasso. Aspetta, era un animatronic anche lui. Assomigliava ad un pallone, e in mano teneva un cartello e nell'altra un palloncino di plastica di bassa qualità.

-Balloon Boy – “ah ecco” – ricordi il piano di questa sera?-

-Certo, Freddy! Sgusciare nel condotto d'aria a sinistra e rubare la torcia e la maschera al pel di carota, poi mangiarmeli-

-Bravo. E a quel punto aspetti che arrivino rinforzi-

Jeremy tremava dalla paura. Quei cosi stavano complottando alle sue spalle! Che viscidi, luridi, maledetti... ah! Stanno arrivando! Mike, scusate sbagliavo storia, Jeremy s'infilò nel bagno delle ragazze e aspettò che i robot andassero verso il palcoscenico, dopodiché si sciacquò la lingua e si lavò le mani (già che c'era). Ma in quell'istante uscì Toy Chica dal gabinetto e iniziò ad urlare come una dannata, prendendo a pugni Jeremy mentre gridava:

-MOSTRO PERVERSO! ESCI DI QUI!-

E Jeremy uscì, tutto ammaccato, zoppicante e senza un dente, dal bagno delle ragazze.

La gente era già lì che mangiava e a lui venne un certo languorino, ma prima che potesse sgattaiolare in cucina, Belly l'afferrò per un braccio e iniziò a fargli il tour della Pizzeria.

-Allora, Jeremy, guarda, qui ci sono i tavoli-

-L'avevo notato-

-Qui invece c'è la stanza dei bambini-

SlendermPuppet stava consegnando degli adorabili giochini di quelli che compri a 10 cent per le strade dai venditori ambulanti, ma i bambini non lo degnavano di uno sguardo.

-Dannazione! Ho provato a regalarvi di tutto, dalle tazzine da tè di plastica al tè di plastica, dai gelati agli spiedini vegetariani, dai cagnolini pelouche ai dinosauri in vera pelle di Jurassic Park! Ma insomma, cosa pretende questa generazione?-

Una bambina piena di brufoli si voltò sdegnata, sputandogli sulla faccia in risposta. Quello che sembrava suo fratello si voltò e rispose con disprezzo:

-Vogliamo il Samsung Galacsi (sì, avete letto bene, GlaCSi) 5s ultra power!-

-Ma non l'hanno inventato neanche ai tempi dell'autrice!-

-E chissene! Vogliamo quello!-

E iniziarono a frignare e a tirare bestemmie.

-Ma chi vi insegna queste parole? Ah, mi pagano troppo poco per quello che mi tocca sopportare!-

Sbottò The Marionetta, tornandosene mogia mogia verso la scatola.

-Ma noi non ti paghiamo!-

Osservò Belly.

-Appunto-

The Puppet s'infilò nella scatola e chiuse il lucchetto. Da un lato c'era il Bambino Grasso Grasso che vendeva palloncini al prezzo di 5 $, 10 per i bimbi cattivi.

-Quello è Balloon Boy, è fastidiosissimo ma perlomeno ci frutta almeno 550 $ di palloncini a settimana...-

Jeremy squadrò il Bambino Pallone e si chiese cosa si sarebbe dovuto aspettare da lui quella notte.

-Poi... vabbé, i Toy gli hai visti ieri, quindi non c'è altro di cui parlare. Buon lavoro!-

-Ma non è ancora mezzanot- –

Una forza magica teletrasportò Jeremya nello studio, e improvvisamente scattò la mezzanotte. Com'era possibile? Non si fece domande, ed iniziò a guardare le telecamere... aspetta, c'è il trucco! Fece per allungare il dito verso il naso di Freddy quando non trovò il naso di Freddy. MERDA! Avevano sostituito il poster! Al suo posto c'era la faccia ghignante di Frederick intento a scrutarlo con occhi di fuoco (o di ghiaccio, dato che li aveva azzurri).

-NO! Brutto bastardo! Perché questo? Ed ora come sopravviverò?-

Il telefono squillò e prima che potesse alzare la cornetta si attivò il vivavoce e sentì la voce del tizio rimbombargli nelle tempie:

-Sera ragazzo. Anche tu speravi nel poster di Toy Freddy?-

-Sì! Come sopravviverò qui se- –

-ZITTO! Sono una registrazione, non puoi rispondermi! Comunque, adesso fa' attenzione agli animatronics. The Puppet lo terrai a bada ricaricando quella pallosissima canzoncina per tutta la notte, mentre per gli altri... mettiti la maschera di Freddy e forse dico forse non ti riconosceranno. Se lo fanno, prega nella tua divinità-

-E se fossi ateo?-

-Ti attacchi-

-Gentile...-

-Comunque io non ti ho risposto, era solo una registrazione. Ora scappo prima che mi infilino in un costume! Bye bye!-

E staccò. Jeremy fece per guardare il tablet ma ERA SPARITO!

-COSA? Dov...-

Ma davanti a sé vide il Bambino Grasso Grasso. Stringeva la sua torcia in una mano, indossava la maschera di Freddy, aveva il tablet nell'altra, e indossava la sua divisa da guardia. Geremi si guardò e si ritrovò in mutande.

-Ma... HEY! Come ti permetti, brutto figlio di mongolfiera! Se ti prendo...-

Ma lui gli rise in faccia con voce da FaviJ (perché?) e scappò per il condotto d'aria a sinistra. Jeremi ci si infilò ma rimase incastrato, poi vide BB sparire nel buio. Cercò di disincastrarsi, chiedendosi nel farlo se la parola esistesse, ma in fondo non era lui che stava scrivendo la storia e non se ne fregò. Poi sentì dei passi:

-Hey, Freddy! Dove sarebbe questo endoscheletro irrispettoso delle regole?-

-Phill? Doveva essere qui da qualche parte...-

Sentì i passi girare per la stanza, poi un vocione da soprano gli distrusse i timpani:

-Guardate! Lì c'è un tizio infilato nella ventilazione!-

NO! Mi hanno visto! Come avranno fatto?”

-E' quello Phill, Freddy?-

Chiese la voce di Toy Chica.

-Sì! Prendetelo!-

-Ma da dietro sembra la nuova guardia notturna...-

Proseguì il vocione.

-Berry ci ha detto di non fargli male, non è un ladro o quant'altro, viene qui per prendere delle cose che gli umani chiamano “soldi”-

-No, quello è Phill mascherato, altro che! Prendetelo!-

Delle mani lo afferrarono e iniziarono a trascinarlo fuori, ma lui si aggrappò con tutte le sue forze a... nulla, non c'era nulla dove aggrapparsi. Bambino Grasso Grasso si affacciò dal fondo del condotto e gli ridacchiò in faccia, e Jeremy per risposta alzò il dito medio. Poi cercò di scalciare, di liberarsi da quella presa robotica, e quando stava per arrendersi ecco che nella testa gli rimbombano le sagge parole di due grandi personaggi della storia:

-Io ho un sogno-

Dice nella sua testa Martin Luther King

Uscire da questo posto!”

Pensò Jeremi

-Se puoi sognarlo, puoi farlo!-

Gli diceva Walt Disney. Quindi Jermery (no, non è un'errore di battitura) sognò con tutte le sue forze di poter scappare agli animatronics, sognò che lo lasciassero, e nel sognare, sforzandosi così tanto, concentrando ogni parte di sé stesso a quel pensiero, mollò un correggione che uccise di colpo tutti e tre i robot. Felice per aver mangiato fagioli a pranzo (quale pranzo? Aveva dormito tutto il pomeriggio...), uscì dal condotto d'aria e prese il ventilatore iniziandolo ad agitare per la stanza per far andare via la puzza. Guadò gli animatronics distesi in terra, mezzi bruciacchiati, con i sensori per l'odore completamente distrutti, e notò che c'erano Toy Freddy (il capoccio), Toy Chica e... Toy Bonnie? Era sua la voce da soprano? Poveretto, palesemente maschio ma truccato da donna, che vita triste. Gli scavalcò, poi iniziò ad correre via per i corridoi urlando come un pazzo, finendo spiaccicato sulla scatola di Slenderman. Bussò tre volte:

-Chi è? Qui si vuole dormire!-

-Sono Jeremy, la guardia!-

-Quel tipo che ieri non mi ha ricaricato la musiCAAAAAAAAA?-

-No, no! Quello era mio cugino Mike (regola numero 1 tra odio tra cugini, incolpare sempre l'altro)-

-Ah okay. Che vuoi?-

-Se ti tengo accesa la musica tutta la notte mi fai nascondere lì dentro?-

-Uh, basta che non fai casino che voglio dormire-

-Affare fatto-

E si fiondò nella scatola. Dentro, il paradiso! C'era una stufa che riscaldava l'ambiente, un tappeto, una televisione ed un bel divano comodo, che Il Tizio Lungo, siccome era lungo, occupava per intero.

-Bel posto qui-

-Grazie, ma purtroppo rimase bello così solo quando la musica è attiva, poi diventa una fogna-

-Ora capisco perché la vuoi sempre accesa!-

Jeremy prese il disco del grammofono lì nell'angolo e togliendolo subito quel posto si trasformò in un cesso puzzolente.

-Hey!-

-Aspetta, ho un'idea per non farlo finire mai!-

Prese un coltellino e iniziò a rigare il disco.

-COSA STAI FACENDO? Quel disco me lo regalò mia mamma!-

-Non lo rovino, non preoccuparti!-

Lo rimise a posto e funzionava come prima, solo che poco prima di interrompersi la puntina saltava e ricominciava da capo. Puppet abbassò gli occhiali da lettura (stava leggendo “Come Dormire: 100 modi per addormentarsi”) e guardò sbalordito Jermildo:

-Sei un dannato genio!-

-Grazie! Ora tienimi nascosto qui fino alle 6-

-Certo amico-

E Jeremy passò la notte dormendo nella stufa.




Commento

Sì! Riesco ad aggiornare anche questa sera! Mi ammazzereste se saltassi un giorno... a volte? Sono sommersa dagli impegni... e scrivere un capitolo di due pagine non mi piace! Comunque, domani vedrò di aggiornare prima ^^ A presto!



La porta non pareva cedere.

-Dannazione! Dobbiamo uscire di qui!-

Sbraitò Foxy.

-E' la centesima volta che ti lamenti!-

Lo brontolò Freddy, e questo si zittì.

-La mia faccia! Buuuh! Sigh, sob!-

-Bonnie, zitto!-

-La mia bocca! Sigh, sob!-

-CHICA!-

Mentre i due disgraziati piangevano in un angolo inondando lo scantinato, Foxy e Freddy cercavano di aprire quella dannatissima porta di ferro.

-E' impossibile!-

-Deve esserci un modo... e lo troveremo, prima o poi!-

Forse.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Jeremy corre Nudo - Notte 3 ***


AAA

-Lo voglio morto!-

Ruggì Frederick con la sua vera voce. Gli animatronics tremarono di paura, e si portarono sull'attenti.

-Ho speso una fortuna per aggiustare il vostro sensore all'odore. Se fallite, giuro che vi vendo per riprendermi i soldi!-

-Vorrebbe venderci, capo?-

-Sì, ad una fonderia!-

-ARGH!-

In quel momento la porta si aprì ed entrò Jeremy:

-Buonasera capo!-

-Buonasera...-

Sibilò tra i denti. Jeremy si accorse di quello strano cambiamento di voce, ma appena vide Charlotte apparve dall'altra stanza, dimenticò ogni suo dubbio.

-Ciao Jeremy!-

Si ricorda il mio nome!”

-Ho parlato con The Puppet... ha detto che non puoi dormire con lui questa notte-

-Ah no?-

Ci rimase malissimo. Come avrebbe fatto a scappare agli animatronics?

Arrivarono Belly e Mary, e ben presto la pizzeria aprì. Jeremy aiutò a servire solo per veder ancheggiare Charlotte con grazia divina tra i tavoli. Mary e Belly osservavano da lontano, rodendo di brutto.

A mezzanotte Jeremy andò nello studio e si sorbì la breve registrazione telefonica:

-Senti ragazzo, non so come tu abbia fatto a sopravvivere queste due notti ma...-

Da lontano si sentì un rumore di passi sempre più forte.

-L'abbiamo trovato! Ecco l'endoscheletro!-

-AAAAARGH!-

Tutto s'interruppe con un suono macabro di ossa rotte. Jeremy deglutì, aspettandosi il peggio. Aveva di nuovo la maschera, il tablet e la torcia, ma era ancora in mutande. Sperando che il Bambino Grasso Grasso non arrivasse proprio in quel momento a rubargli... HEY! Se ne stava già scappando con tutta la roba! E anche con le sue mutande! Iniziò a rincorrerlo, sbavando come un cane rabbioso, e vedendolo BGG si pisciò addosso... no aspetta, è olio. Jeremy scivolò sull'olio e si spiaccicò, per la seconda volta, sulla scatola di SlendyMarionette, che si affacciò dalla scatola:

-Ciao Jeremy-

-Ciao. Scusa ma vado di fretta, devo prendere quel Bambino Grasso-

-Non ti fermi per la notte? Quel trucchetto del disco rigato è GENIALE, sono ancora in debito-

-No grazie. Charlotte mi ha detto, probabilmente sotto ordine di Frederick, di aver parlato con te e che tu mi hai proibito di passare altre notti nella tua scatola. Dal momento che ha un'altissima influenza su di me, ha sfruttato questo a suo vantaggio e, per mettermi i bastoni tra le ruote, mi sta togliendo ogni mezzo per sopravvivere senza essere scannato-

-Be', ma non è vero, quindi puoi stare qui se ti va-

-No, io credo a Chralotte-

E continuò a correre. Nudo. Bambino Grasso Grasso aveva iniziato a rotolare per andare più veloce, e Jeremy lo perse ben presto di vista. Si ritrovò in una stanza buia (tutte le stanze erano buie...) e inciampò in qualcosa di metallico.

-Ma cosa diamine...-

Sentì il rumore cigolante di una macchina che si attivava, e nella penombra vide dei cavi elettrici pendere dal soffitto e afferrare un energumeno di roba (dove era inciampato) e iniziare a districarla con cura, pezzo per pezzo, e lo trascinò pian piano verso l'alto. Adesso la cosa penzolava dal soffitto, oscillando in modo inquietante, e all'improvviso una luce gialla si accese illuminando a giorno la stanza (che si rivelò essere la sala dei bimbi). Una voce metallica giunse alle orecchie di Jeremy:

-Oh, It's you. It's been a loooooooooong time... How have you been?-

-MERDA! E' GLaDOS!-

Poi guardò meglio ed era solo Mangle. Tirò un sospiro di sollievo.

-Ma perché parli inglese?-

-Maybe because we're American?-

-Sì ma nella storia si parla italiano-

-You're right. I'm sorry-

Si sentì uno stridio agghiacciante, e Mangle cambiò il suo tono di voce... e la lingua.

-Va meglio?-

-Meglio!-

-Chiedo perdono. Quei maledetti bambini fanno un sacco di casino coi comandi quando mi smontano! Non li sopporto più-

-Certo che sei proprio messa male...-

Jeremio (Jeretuo, Jeresuo...) non riusciva a guardarla senza fare la stessa faccia che avrebbe fatto nel vedere... non trovo paragoni abbastanza schifosi!

Si accorse che a parlare non era la testa (a testa di volpe, insomma) ma quell'altra, quella brutta.

-Che è successo alla tua maschera?-

-Si è staccata, ed adesso ce l'ho al posto della mano... aspetta, ma sei nudo!-

Te ne accorgi adesso?-

-Sì... il Bambino Grasso Grasso mi ha shippato le mutande, è mica passato di qui?-

Ma Mangle scosse la testa, e strabuzzò gli occhi:

-Aspetta, Balloon Boy ti ha rubato i vestiti? Quindi tu sei Jeremildo! Ti avevo spacciato per il tizio delle pulizie (Vedi “5 Notti da Guardia Notturna”)! Perdonami, ma ho l'ordine da Toy Freddy di ucciderti nel peggiore dei modi e di utilizzare la tua pelle per creare un cappotto (Vedi “One Night at Mike's”)-

Detto questo scagliò la sua testa-mano verso di lui cercando di morderlo, ma lui schivò e iniziò a scappare (fortuna che quella cosa era attaccata al soffitto e non poteva raggiungerDANNAZIONE SI MUOVE! E ANCHE VELOCE!). Inciampò per degli scalini, sbattendo la testa più volte, e sentì Mangle superarlo (non l'aveva visto e si era confuso con le mattonelle). Tirò un sospiro di sollievo ma ECCO CHE APPARE TOY FREDDY!

-Ciao Jermufaldo! Frederick ti vuole morto! Devo ucciderti... niente di personale, è che se non lo faccio mi trasformano in una bicicletta-

Ma quando finì di esprimere il suo ragionamento, Jeremia era a chilometri di distanza. Correva come un matto, rimpiangendo di non essere entrato nella scatola di Puppet, quando trovò una porta e subito, senza esitazione, ci si ficcò dentro. Aprendo, schiacciò contro la parete qualcosa o qualcuno che era proprio lì dietro, ma se ne fregò. Rotolò tutti gli scalini e picchiò la testa, svenendo. Freddy esclamò:

-Siamo liberi! Usciamo!-

Ma la porta si richiuse.




Commento

Capitolo corto? Eh, lo so, mi dispiace... ma questa sera non ho avuto molto tempo per scrivere (diciamo pure che non avevo ispirazione...). Comunque, spero non vi sia dispiaciuto troppo e... da domani ne vedremo delle belle! Ciao!



E ovviamente non poteva mancare il pezzettino dopo il commento. Frederick se ne stava nel suo studio, a casa sua, a contemplare la mappa della città. Due giorni, ed avrebbe messo a punto il suo piano. Avrebbe conquistato Brooklin, poi l'America e alla fine la Terra con le sue pizzerie. Muahahah! Che piano malvagio! Degno da una persona subdola come lui, con gli armadi pieni di scheletri e non scheletri. Infatti il tipo imbavagliato dentro l'armadio mugolò disperato.

-Zitto! Più ti lamenti più mi vien voglia di sbudellarti!-

Sibilò con voce da rettile. L'altro si chetò. Frederick si chiese se alla pizzeria erano riusciti ad afferrare quel Jeraldo ed a infilarlo in un costume, ma data la quasi incapacità di pensare degli animatronics che aveva costruito, dubitò che il piano fosse andato a buon fine. Doveva pensare velocemente ad un modo per far sparire Jeroldarlo, o temeva che avrebbe intralciato il suo piano malvagio (leggere con malvagio accento tetesco ia).

Sotto alla sua abitazione, sentì tremare.

Il cucciolo si è stufato di aspettare”

Il cucciolo di cui parlava non era nient'altro che un-


Eh, mi dispiace. A domani!


Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Jeremy e il piano Anti-Frederick - Parte 1 ***


AAA

Frederick giunse volutamente con qualche ora di ritardo. Voleva essere certo che gli animatronics lo conciassero per bene, quel Jermolo. Non poteva rischiare che vivesse un giorno di più. Quel Jeremia nascondeva più capacità di quante ne dimostrasse, e anche se per il momento lui riusciva ad inibirle con l'aiuto di Charlotte, temeva che prima o poi avrebbe scoperto tutto (si era reso conto che, anche se gli aveva urlato il suo stesso piano contro, non era consapevole della sua vera natura) e lui sarebbe finito in prigione, o peggio, a zappare. O peggio ancora: ai servizi sociali, ad aiutare le nonnine ad attraversare la strada ed a beccarsi tutte le borsate nei denti delle vecchiette troppo orgogliose.

Entrò nel locale, silenzioso.

Non si stanno scannando. Forse hanno finito il lavoro...”

I Toy erano lì sul palcoscenico, immobili.

-Ragazzi, avete fatto ciò che ho chiesto?-

Sibilò. Loro voltarono la testa, ma poi puntarono lo sguardo verso il pavimento.

-Emm – ammise in fine Toy Freddy – l'abbiamo perso, capo-

-Significa che è morto?-

Esclamò con un gran sorriso Frederick.

-No.. significa che è sparito... non lo troviamo più-

Concluse Toy Bonnie con la sua voce di basso (già, mi son resa conto troppo tardi di aver invertito il soprano col basso. Damn! Il soprano è la voce acuta, lui l'ha bassa bassa, invece).

-Cosa? COSA? Perso? Ma... avevate un solo compito, UN-SOLO-DANNATISSIMO-COMPITO! Perché gli altri li avete acciuffati e lui no?-

-Ha infranto le regole del gioco!-

Esclamò Toy Chica.

-Si è messo a correre per la pizzeria, mentre nel manuale c'è chiaramente scritto che il protagonista non può muoversi dalla scrivania...-

-Ah! Quel Germoglio (in fiore!)! Furbo e baro allo stesso tempo! Dobbiamo trovarlo prima che arrivino i clienti...-

Ma in quel momento arrivarono le sue ragazze.

-Hey, Frederick!-

Lui si voltò, prendendosi un bel coccolone, verso il corridoio da dove erano arrivate.

-Che storia è questa? Ti comporti in modo strano negli ultimi tempi, e la tua voce DOLSHOSA è molto più ambigua di prima. Sei nervoso e sembra che tu ci stia nascondendo qualcosa! Dicci la verità, Frederick!-

Urlò tutto d'un fiato Mary.

-Ho mal di gola-

-Ah-

E le tre ragazze si calmarono.

-Okay, capo, dov'è Jeremy?-

-Ah, giusto, Jeremy... non ricordo mai come si chiama. Non so... gli animatronics dicono che è sparito, ma loro sono solo pezzi di metallo stupidi-

I tre Toy si girarono:

-HEY!-

-Probabilmente ha visto che il lavoro non faceva per lui e se n'è andato-

-Senza aspettare il pagamento?-

-Questa nuova generazione... vanno tutti così di fretta...-

-Avrà la mia età!-

Ribatté Belly.

-Comunque, ragazze, sistemate un po' i tavoli, io vado... a controllare una cosa-

E le superò. Di gran carriera si diresse verso The Puppet:

-Hey, Marionetta! Svegliati!-

Quello si alzò sbadigliando:

-'Giorno. È già tempo di aprire? Nel mio contratto c'è scritto che lavoro solo per l'ora di cena, a pranzo basta la band sul palco!-

-Non è per questo che ti ho chiamato! Dov'è Jermeria?-

-Jeremy? La guardia?-

-Sì, lui-

-Non so... questa notte correva per le stanze, rincorrendo BB. Nudo. Forse l'ha visto Mangle-

E ritornò a dormire.

-Urgh... Mangle, dove sei?-

La cosa apparve dietro di lui grazie alla magia dell'amicizia come per magia.

-Eccoti, dove sta Jermuciccio?-

-....eh?-

-La guardia!-

-Oh. Be', ho cercato di mangiarmelo 'sta notte, come mi hai ordinato, ma... ad un certo punto l'ho perso di vista. Però ho sentito una porta aprirsi e richiudersi in fretta, e qualcuno che ruzzolava le scale-

Un sorriso perverso si allungò sul viso di Frederick.

Lo scantinato!”

Corse verso la porta, e controllò che fosse ben chiusa.

Se è là dentro, marcirà senza che nessuno possa sentirlo! Muahahahah! Uhm, questa risata è molto comune, me ne devo inventare una personale”

E andò via.


-E se fosse morto?-

-Prova a toccarlo, vedi se si sveglia...-

Bonnie allungò la mano funzionante (o quasi, era mezza tronca) per toccare la faccia del tizio spiaccicato a mo' di frittata sul pavimento, ma siccome la mano non era così tanto funzionante, impazzì improvvisamente e gli infilò un dito in un occhio.

-DANNAZIONE, MIKE!-

Si svegliò di soprassalto. Non era stato Mike.

-Dove mi trovo? Cosa sono queste 4 shilouette molto inquietanti che vedo davanti? Perché ho un gran mal di testa?-

Freddy si fece avanti:

-Salve, ragazzo. Sei ruzzolato qui sotto ieri sera-

-Pensavamo fossi morto!-

Esclamò Chica. Lui scosse la testa, mettendosi in piedi, poi Freddy accese i super fari agli occhi:

-AAAAH! DEI MOSTRI!-

-AAAAH! È NUDO!-

Gli animatronics si buttarono da una parte, Jeremya dall'altra, ma siccome dall'altra parte c'era il muro ci si spiaccicò di muso.

-AH! Il mio naso!-

-Non lamentarti, almeno tu ce lo hai ancora il naso!-

Lo rimproverò Bonnie.

Dopo qualche secondo di sconcerto, i due gruppi (il secondo gruppo composto solo da Jeremy... forever alone insomma) iniziarono ad avvicinarsi. Foxy con l'uncino iniziò a disegnare graffiti sul muro per cercare di comunicare con quell'animale strano: disegnò un paio di mutande, come dire “mettitele!” e un bel sedere, come per dire “hai mica visto un bel culo da queste parti?”, ma Freddy interruppe quella patetica cavolata:

-Parliamo la stessa lingua! E non insozzare la pizzeria con quei graffiti sconci!-

-Ah già-

Realizzò Foxy.

-Aspetta.... Foxy? Chica? Freddy? Siete voi?-

Esclamò d'un tratto Jeremia. I tre si alzarono in piedi, mentre Bonnie si chiedeva “e io?”.

-Aspetta... unodeinostritanticlientidicuinonricordoilnome? Sei tu?-

Chiese Freddy entusiasta.

-Sì! Sono sempre stato un vostro grande fan, ragazzi... venivo qui spesso a mangiare, ero quello del tavolo vicino alla finestra-

-Ah! Jeremy!-

Urlò Chica.

-Come conosci il mio nome?-

-In realtà ho sparato a caso-

-Ah ecco. Comunque, che ci fate qua sotto? E cosa vi hanno fatto??? Siete orribili!-

-Anche tu sei orribile nudo!-

Ribatté Foxy, ma Freddy da gentilorso che era pose fine alla lite e iniziò a spiegare:

-Frederick, il cugino di Fred, è diventato il proprietario di questa pizzeria per un mese, durante il quale i nostri proprietari sono andati in vacanza a sue spese. Solo che, senza apparente motivo, lui e le sue seguaci ci hanno attaccato e gettato qua sotto!-

-E siete diventati così brutti a forza di scannarvi da voi per il predominio del cibo?-

-Eh?-

-Fa nulla. Quindi vi hanno ridotto loro così! Lo sapevo che Frederick mi nascondeva qualcosa... a me ha detto che sarebbe stato il nuovo proprietario, non ha accennato ad un periodo limitato!-

-Oh, no!-

Esclamò il pollo giallo.

-Vuole sicuramente mettere fuori gioco Fred e gli altri per tenersi la pizzeria!-

-Dobbiamo trovare un piano per uscire di qui, sgamare Frederick, avvertire Fred, buttare via quelle vostre brutte copie e farvi riavere il palcoscenico... assieme ad una sistematina-

Concluse Jeremia. Gli altri concordarono, anche Bonnie, ma siccome è insignificante nessuno lo notò.

Salirono le scale e si ritrovarono la porta invalicabile davanti. Jeremy la studiò a lungo, poi siccome era buio si rese conto che non vedeva una mazza e chiese a Freddy di fargli luce.

-C'è la maniglia...-

Jeremy la tirò e la porta si aprì.

-Oooh!-

Esclamarono assieme gli animatronics. Questo da conferma alla teoria del quarto FNaF che gli animatronics sono troppo stupidi per aprire porte normali... (mentre sanno benissimo mettere fuori uso telecamere solo guardandole).

-Presto, andiamo! Devo anche ritrovare le mie mutande...-

-Emm...-

Bonnie s'incastrò nell'uscio.

-Non ci passiamo!-

-Ma come? Ci siete entrati! Potrete anche uscire, no?-

-Be', che ci vuoi fare? È la vita...-

-...-

Jeremy rientrò nello scantinato e indicò agli animatronics una finestra che si affacciava sulla strada (lo scantinato si trova sottoterra, quindi la finestra è al livello del marciapiede).

-Vi porto qualcosa per salire fin lassù e poi andrete ad avvertire i vecchi proprietari, mentre io mi occupo di Frederick!-

I robot annuirono, poi iniziarono a fissare la finestra.

-Chissà perché non illuminava la stanza...-

Improvvisamente la luce entrò dal vetro.

-Forse perché non l'avevamo notata...-

Geremy tornò poco dopo con una minuscola scala a pioli, capace di sorreggere al massimo un peso piuma.

-Dove l'hai trovata?-

-Me la sono trovata in mano mentre tornavo qui. Immaginate di essere leggeri, e dovreste farcela-

E lanciò la scala nello scantinato. Poi iniziò a girare per la pizzeria.

Era l'ora di pranzo, nella sala si sentiva la gente mangiare

Mh... ho una fame...”

Ma prima avrebbe dovuto trovare il Bambino Grasso Grasso e farsi ridare i vestiti.

-Hey, Grasoon Boy! Dove sei?-

Lo cercò in lungo e in largo sotto i pacchi regalo di Puppet, le mattonelle, dentro i buchi dei lavandini, insomma, lo cercò proprio dove BB non sarebbe mai stato. Poi lo trovò intento a leccarsi un lecca lecca al sapore di olio.

-Hey! Bambino Grasso, eccoti! Ridammi i miei vestiti!-

-Impossibile, gli ho venduti!-

-Brutto figlio di pallone!-

Cercò di gettarglisi addosso, ma in quel momento nella stanza dei bambini arrivò una mamma che accompagnava il bambino, che vide Jerlermia ed iniziò ad urlare:

-UN MANIACO! UN MANIACO!-

Alludendo al fatto che Jermimia fosse nudo.

-No, no! Si sbaglia, io non sono..-

Ma in quel momento arrivò un sacco di gente che si mise ad urlare, e lui dovette fuggire dalla finestra.




Commento

Eccomi! Molti di voi (tutti) hanno protestato per il fatto che sono rimasta a mezzo con la storia di ieri... per questo ho deciso di svelare il cucciolo sollo all'ultimo capitolo :D (sì, siete liberi di scannarmi).

No, in realtà l'avevo già programmato ma... muahahah! Mi sento malvagia!

Avevo previsto 12 capitoli come il precedente, ma le cose stanno allungando, quindi ce ne saranno probabilmente un paio in più. A presto!



-Fingere di essere leggeri è stata un'impresa, ma ce l'abbiamo fatta! (Ma cos-) -

Esclamò Chica. Incastrata nella finestra.

-Ecco, ora fingi di essere magra-

Sghignazzò Foxy, già fuori.

-Stai alludendo al fatto che SONO GRASSA PER CASO??-

-Forse...-

Chica non sopportò altri insulti, ed esplose. Distruggendo mezza pizzeria. Ma nessuno se ne accorse, erano troppo occupati ad urlare per Jeremy. Freddy e Bonnie uscirono, e afferrarono quel che rimaneva di Chica, ovvero la faccia.

-Lasciatemi! Devo scannare quella volpe anoressica!-

-Ferma! E comunque non potresti andare da nessuna parte... hai solo la faccia. Adesso.. prima arriviamo alle Hawaii, prima la faccenda si risolve. Ho paura a lasciare Jeremy a combattere da solo contro Frederick...-

-Che facciamo, quindi? Come arriviamo alle Hawaii?-

Freddy iniziò ad urlare agitando le braccia:

-TAXIII!-

Si fermò una macchina gialla. Accostando, il conducente abbassò il finestrino:

-Sì?-

-Potrebbe portarci alle Hawaii?-

-ARGH!-

E scappò via.

-Perché se n'è andato?-

-Forse perché siamo dei mostruosi robot con istinto omicida usciti fuori da un gioco horror?-

-Ma quelle sono solo baggianate fatte per attirare clienti...-

-Baggianate a cui la gente crede, sembrerebbe-

Il tizio era scappato, vero, ma senza macchina, si rese conto in quel momento il gruppo.

-Quindi... chi di voi sa guidare?-

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Jeremy si rende conto che poteva usare la maschera - Notte 4 ***


AAA

Jeremy si ritrovò per tutto il pomeriggio seguente a correre nudo per Brooklin, rincorso dalla polizia di tutta l'America per... insomma, perché era nudo! Alla fine Jeremy si tuffò su una bancarella di vestiti vecchi che c'era in periferia e quando ne uscì, vestito di tutto punto, la polizia fece retro marcia e tornò a proteggere il presidente (che a quel punto aveva già subito 239 attentati, ma chissene). Jeremy, purtroppo, era finito in una bancarella probabilmente tenuta da un'ottantenne che svendeva i vestiti di quando era ragazza, e si ritrovò addosso degli orribili vestiti puzzolenti risalenti all'età della pietra, ma era comunque meglio che essere nudi. Dopo aver speso un altra mezza giornata per tornare a piedi alla Pizzeria (non aveva un soldo per il bus) Frederick lo stava aspettando con un sorriso contorto, simile ad un ghigno forzato.

-Ah, Giorgio! Pensavo... fossi andato via...-

-No, signor Frederick, è stata solo una notte più... movimentata-

Frederick iniziò a fissare il vestito rosa di pizzo di Jeremy.

-Vedo-

-Signore, ho ancora il lavoro?-

Jeremy ormai, spinto dal suo lato più umano, voleva arrivare in fondo alla situazione, non stava chiedendo questo PER VEDERE CHARLOTTE, ASSOLUTAMENTE NO!

-Sì, sì... anzi, guarda, c'è una cosa che devo mostrarti...-

Iniziò ad aprire la cerniera dei pantaloni e Jeremy iniziò a sudare freddo, ma alla fine estrasse da una tasta nascosta nient'altro che la maschera di Freddy.

-L'ho recuperata al mercatino dell'usato, qualcuno l'aveva venduta...-

Gliela porse, e Jeremy la mise subito.

-Freddy?-

Chiese Frederick sorpreso

-Che ci fai qui? Pensavo stessi dando la caccia a Jermilillo! Lo sai che entro questa notte deve morire o non metterò mai a punto il mio piano! Su, entra nella pizzeria!-

Spinse Jeremy nel locale e lo chiuse a chiave da fuori, andandosene. Jeremy non capì bene cosa fosse successo ma in fondo non si possono svelare tutti i misteri del mondo, e andò nel suo ufficio. Lì, iniziò ad aprire tutti i cassetti, sperando di trovare qualche indizio riguardo al malvagio piano di Frederick, o delle foto di Charlotte in costume da bagno.

Mentre cercava, sentì un “HEY” chiamarlo da sinistra, e voltandosi vide quel FIGLIO DI UN ELIO DI BGG!

-VATTENE BASTARD BOY!-

Gli tirò Ugo (apparso misteriosamente sulla scrivania) che lui afferrò al volo, intascandosi. Poi gli tirò il tablet, il ventilatore, la sedia, la scrivania, Puppet, Mike pescato dalla tasca del vestito rosa e la pizza del giorno prima, ma lui afferrò tutto con grazia e se lo intascò.

Peggio di Abitante di Animal Crossing!”

-Gentile, Freddy!-

Disse lui valutando quanto gli avrebbe fruttato Mike al mercato degli schiavi. Solo allora Jeremy comprese...

-Oh, sì, sì, di nulla! Tanto a me non serve quella roba-

-C'è qualcosa che posso fare per ripagarti, Freddy?-

-Uh, magari una foto di Charlotte... nuda?-

Balloon Boy lo guardò perplesso:

-Seriamente? Perché queste richieste, Freddy? Conoscendoti, avrei scommesso mi avresti chiesto una foto di Toy Chica nella doccia...-

Dal momento che Jeremy non doveva apparire troppo sospetto, disse che andava bene anche quella, e due minuti dopo si ritrovò a guardare una papera-pollo robot mentre faceva la doccia. Ovviamente, essendo animatronics, sotto il bikini non aveva niente, e Jeremy ci rimase male, chiedendosi come facesse Toy Freddy a farsi piacere quelle cose quando ECCO CHE ENTRA! Presto, la masch- ah, giusto! Si alzò in piedi, imitando specularmente ogni movimento dell'orso ciccione.

-Uhm...-

Osservava lui.

-Quella dieta funziona... sto proprio dimagrendo! Anche se... non ricordavo di aver indossato un tutù rosa con quell'assurdo vestito stile '800 fucsia! Dev'essere un'altra delle burle di Toy Bonnie! Se lo trovo, lo rompo!-

E se ne andò infuriato.

Ha seriamente pensato fossi uno specchio??-

Ed ecco che arriva Mangle! Entra dal condotto d'aria a destra (come fa a passarci?) e guarda Jermirmolio a lungo.

-Freddy?-

-Sì-

-Okay-

E se ne va. Jeremy si chiese per quanto tempo dovesse durare quella farsa, quando dietro di lui apparve il cadavere di un animatronic giallo piscio: Golden Freddy! Aspetta, come faceva a sapere che si chiamava così? Boh.

-Ah, UN ORSO!-

Iniziò a picchiarlo con il tablet, ma poi ricordò di averlo buttato, quindi afferrò il telefono (unica cosa che non aveva gettato a BGG presente sulla scrivania) e ci trovò un tizio attaccato, ma ignorò i suoi lamenti di dolore mentre continuava a picchiare Freddy Oro con la testa di questo ibrido telefono-uomo.

-Hey, mi fai male!-

Esclamò questo, liberandosi dalla presa di Jeremia.

-Aspetta.. la voce registrata! Sei tu! Quindi per tutto il tempo ti trovavi nascosto sotto la mia scrivania, mentre fingevi di essere un messaggio registrato!-

-N-no, ma che dici! Io, nascondermi? Noo!-

Arrossì, ma siccome il telefono che aveva per faccia era rosso, non si notò.

-Comunque, io stavo parlando con un certo Jeremy, non con te Freddy! E adesso che mi hai catturato... – s'inginocchiò – ti prego non infilarmi in un costumeee! Ahhh, ho moglie e figli (scherzo sono nubile ma mica mi leggi la mente eheh)! Ti prego, non mi uccidere!-

Pianse così a dirotto, ma così a dirotto che in poco tempo l'ufficio si allagò, portando via Golden Freddy, le mattonelle e i poster appesi ai muri, poi anche Jeremy-Freddy e il Tizio Telefono iniziarono ad essere trasportati dalla corrente a giro per le stanze. Inondando tutta la pizzeria, l'acqua entrò nella scatola di Puppet portando via il megafono, e questo si alzò incasperato nero (aspetta, è già nero...), e iniziò a tirare i più duri accidenti a Tizio Telefono e a Jeremy.

-FREDDY, UOMO IGNOTO CON LA TESTA A CORNETTA, SE VI PRENDO VI SMONTO!-

E iniziò a nuotare... già, nuotava! Mentre Jermilia e Telefono cercavano di scappare più velocemente possibile, i Toy arrivarono dalla parte opposta trascinati dall'acqua.

-AIUTOOO!-

L'acqua si stava alzando! E qualche dannato aveva chiuso le finestre! Gli animatronics sarebbero esplosi, Jeremy sarebbe morto affogato assieme al tipo, ma soprattutto non avrebbe mai potuto svelare il piano (o guardare da vicino il didietro di Charlotte) di Frederick! Che triste la vita, ma se si fosse messo a piangere pure lui, sarebbero morti anche prima.

-Cosa facciamo?-

Ma il tizio telefono continuava a piangere, mentre i Toy pregavano il Dio dei robot (la dea, in questo caso, GLaDOS), Puppet lottava per non affogare (evidentemente non sapeva nuotare come era sembrato all'inizio) e Balloon Boy galleggiava allegramente ridendo della sfiga altrui (lui era un pallone, cavolo! Galleggiava!). Jeremy si spazientì, togliendosi la maschera:

-NONO SONO FREDDY!-

E Telefono lo guardò per un attimo, almeno sembrava, perché non aveva gli occhi e quindi se stesse guardando non si sa, supponiamolo e basta, e esclamò un:

-Ah-

Tutti gli altri si voltarono:

-Hey! Non è Freddy!-

-Non è Freddy!-

-Non è Freddy!-

-Non sono dimagrito...-

Concluse tristemente Toy Freddy.

-PRENDIAMOLO! Se sopravvive, il capo ci mangia, letteralmente!-

Già Toy Bonnie si immaginava nel piatto di Frederick, cotto a puntino con tanto di patate, ma ecco che... miracolo! Insomma, non per Toy Bonnie, per Jeremy s'intende:

DIN, DON, DEN, DAN! EHHHHHHH!”

Il richiamo per bambini risuonò per tutto il ristorante, e per qualche ignoto motivo (forse perché Frederick aveva aperto la porta...?) tutta l'acqua iniziò a defluire, prima lentamente, poi sempre più velocemente, risucchiando via tutti verso l'uscita, che però puntualmente s'incastrarono. Frederick era appena fuori, che li fissava con occhi sgranati, quando, improvvisamente, tutta la parete frontale della pizzeria esplose in una bomba d'acqua che travolse Frederick e le tre cameriere lì dietro...


Quel pomeriggio i giornali recitavano “TSUNAMI INVESTE BROOKLIN, NESSUN MORTO, UN PAIO DI FERITI




Commento

Penso che questa cosa del capitolo corto-lungo-corto-lungo sia nel mio DNA... seriamente, non lo faccio apposta x'D So che la 4^ notte non è stata molto eccitante, ma all'ultimo minuto ho avuto un cambio di programma. Questa notte infatti doveva accadere una cosa che ho spostato alla notte 5, e quest'improvviso cambio mi è venuto in mente pensando che non potevo scrivere una parodia di FNaF 2 senza usare almeno una volta la maschera! Comunque, i prossimi capitoli dovrebbero essere più divertenti... spero. A domani!



Che c'è? Vi aspettavate il pezzettino sotto il commento? Non pensate di volere un po' troppo?

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Fred e la Vacanza Bellissima (forse) ***


AAA

GLI ANIMATRONICS GIRANO IN MACCHINA


Lunga e diritta correva la strada ♫

L'auto veloce correva ♫

la dolce estate era già cominciata ♫

vicino lui sorrideva, vicino lui sorrideva... ♫”

Foxy intonava (o almeno ci provava, dal momento che era stonato come una campana) ad alta voce “Canzone per un'amica”, proprio in mezzo al traffico, nelle orecchie di Bonnie, che lì accanto sudava freddo.

Quando la macchina è uscita di lato ♫

e sopra un'altra è finita! ♫

Non lo sapevi, ma cosa hai sentito? ♫

Quando lo schianto ti ha uccisa... ♫”

Bonnie già si vedeva protagonista di un'incidente d'auto, ma non poteva vedersi, dal momento che non ci vedeva più, però poteva immaginarsi.

-Eh basta, Foxy! Sei stonato e bastardo!-

-Perché, che male c'è a cantare una canzone su un incidente d'auto mentre guidi alla cieca in una superstrada affollatissima?-

-SMETTILA!-

Bonnie stava iniziando ad avere seriamente paura. Finché non si era trattato di viaggiare in strade tranquille, okay, ma adesso rischiava di andare a sbattere da qualche parte, soprattutto perché non vedeva dove andava.

-Foxy, sta' zitto! Non riesco a dormire!-

Brontolò Freddy dal sedile posteriore. Foxy mugolò offeso, ma si chetò (in fondo, la parola di Freddy è legge). Stavano viaggiando da chissà quante ore, verso la direzione che ritenevano opportuna.

-Siamo sicuri di non sbagliare strada?-

-Naa. Il mio sesto senso mi indica il giusto-

-Come quella volta in cui ti suggeriva di arrampicarti sul tetto perché, secondo te, l'antenna della TV non funzionava bene, mentre era colpa del videoregistratore?-

-No, questa volta sono veramente sicuro!-

Ribatté Bonnie offeso. Chica continuò:

-Veramente sicuro come quella volta...-

-Eddai! Mi sconcentri (teoricamente questa parola non esiste ma vabbé)!-

-ATTENTOUNCAMIONDAVANTIATE!-

-WAAA!-

Bonnie sterzò, schivando a pelo un camion... inesistente.

-Ahaha! Che tonto! Scherzavo!-

-Sei un lurido pezzo di- –

-Su ragazzi!-

Interruppe Freddy, alzando la mascherina per la notte che aveva sugli occhi.

-Smettetela di litigare! Non riesco a dormire...-

Foxy iniziò a canticchiare un motivetto allegro, mentre Bonnie pregava per perdere l'udito. Chica continuava a starsene zitta a pensare a come il mondo sia ingiusto...

Dopo un'altra quantità indefinibile di tempo, forse dei mesi, giunsero sulla costa.

-E quindi, queste Hawaii?-

Chiese Chica scettica. Foxy indicò un cartello stradale che indicava l'oceano, con su scritto “Hawaii, per di là”.

-Ah perfetto. Vai a dritto, Bonnie!-

Il coniglio sfacciato (in senso letterale) premette l'acceleratore, e la macchina cadde a picchio dalla scogliera. Freddy in quel momento si svegliò di colpo, urlando come un matto:

-MA CHE FATE?? UNA MACCHINA NON PUO'...-

Ma la macchina atterrò sulla superficie del mare senza affondare, in piedi sulle 4 ruote.

-Come... è possibile CIO'?

Chiese Freddy guardando fuori dal finestrino. Allungò una mano e toccò l'acqua.

-E' BAGNATA!-

Realizzò Freddy alzando la manciata d'acqua al cielo.

-E' BAGNATA!-

E se la versò addosso, con un sorriso ebete sulla faccia.

-E FRESCA!-

Freddy rideva come un drogato a quelle rivelazioni, mentre Foxy scuoteva il capo con disappunto.

-Ah, povero, Fred non l'ha mai lavato in 20 anni...-

Mentre Freddy rideva come un demente, Bonnie iniziò a proseguire per mare, accelerando il più possibile.

Dopo un'oretta, però, una rivelazione di Chica cambiò tutto. Sovrastando le folli risate di Freddy, chiese:

-Ma... le macchine non affondano?-

E affondò.




Commento

E be', eccomi anche oggi a... no, seriamente? Ci avete creduto? Non sono neanche tre pagine!


Che lusso. Che sfarzo! Che comodità! Ah, che vita! Fred, che MAI, ma dico MAI si era concesso una vacanza in vita sua, per paura di perdere qualche centesimo, non riusciva a credere a quel paradiso chiamato “ferie”. Soprattutto, a spese del cugino Frederick! Da quando erano arrivati lì, avevano alloggiato nell'attico dell'Hotel, un posto bellissimo chiamato “Hotel Posto Bellissimo”, che aveva a disposizione un mare privato (sì, avete ben capito, un intero mare privato, chiamato appunto Mar Bellissimo), un'isola privata (una delle tante delle Hawaii, ribattezzata Isola Bellissima), delle spiagge personali (eh certo!), delfini, orche e balene personali (pagate regolarmente per offrire meravigliosi spettacoli agli ospiti), delle vastissime serre con specie credute estinte all'interno, piscine e terme vaste come oasi, artisti specializzati pronti ad intrattenere gli ospiti ogni sera, gigantesche sale da pranzo a buffet, camere all'avanguardia grandi come villoni (che al loro interno ospitavano piscine, intrattenitori privati ed altre sale da pranzo a buffet, con chef francese incluso) e via dicendo. Insomma, era tutto Bellissimo. Quella sera Fred si godeva il sole privato dell'isola, sdraiato su una delle poltrone (perché le sdraie sono mainstreem) sulla spiaggia.

-Che pace!-

Esclamò d'un tratto. Claire stava facendo i fanghi, da qualche parte nel reparto “bellezza”, mentre Bernard era probabilmente a giocare a biliardino a grandezza naturale (si chiama calcio? Oh, lo scopro solo adesso) in uno dei tanti campi privati dell'Hotel. Fawkes se ne stava a fare il giro dell'isola con il vascello pirata originale (appartenuto al famigerato Capitan Bellissimo) che aveva noleggiato al mercatino, cantando a squarciagola “IUARAPAIROT”. Perché si sa, questa canzone è leggenda ormai.

-Che pace, davvero!-

Ripeté a se stesso Fred.

-Già, si sta come d'estate sulla spiaggia gli ospiti di Bellissmo

Rispose una voce.

-NO!-

Fred si voltò e vide che sulla poltrona accanto alla sua era seduto Gordon.

-Dannato fratello! Che ci fai qui? Pensavo di averti buttato giù dal balcone ieri!-

-Lo hai fatto, ma ti sei dimenticato che io volo-

-Argh, non esiste un modo per ucciderti? Mi segui ovunque!-

-Sono già morto! E comunque, voglio stare solo col mio fratello preferito!-

-Uff, non riesci a stare con il tuo fratello preferito senza importunarlo? Neanche una vacanza in pace mi fai fare!-

Detto questo, Fred prese la sua roba e se ne andò verso l'Hotel.

-Hey! Non te ne andare! Si sta d'un bene qui a prendere il sole!-

-Stacci tu! Io non ti voglio tra i piedi!-

Fred sapeva che l'anima tormentata del gemello l'avrebbe seguito di lì a poco, ma perlomeno l'idea dell'imminente cena Bellissima lo sollevò. Mentre andava, si affiancò Bernard, sudato fradicio e sporco di terra.

-Hey Fred, sai che ho vinto?-

-Pagando lo staff per perdere?-

-Emm... solo il portiere-

Proseguirono mentre il sole affogava all'orizzonte (no seriamente, affogava, infatti da lontano si sentiva urlare “aiutooo, aiutblublublublu.....”) ma nessuno l'aiutò, tanto l'Hotel Bellissimo aveva un sacco di soli privati di ricambio. Fred entrò e si diresse verso il ristorante dell'albergo, mentre Bernard prendeva l'ascensore per andare in camera.

-Puzzo come un animatronic con dentro un cadavere di un bambino ucciso da uno psicopatico viola dopo che ha mangiato tre quintali di cipolle con pesce andato a male-

-Fidati, peggio di così-

Assicurò Fred mentre allungava il passo per sfuggire a quell'ondata di marcio proveniente dal collega.

Fred entrò e al loro tavolo privato trovò Claire, che aveva finito i massaggi e aveva una faccia che esprimeva tutto il dolore represso durante la tortura, mentre Fawkes, che evidentemente aveva finito il suo quotidiano giro di saccheggi per mare (dove le navi da attaccare erano guidate dallo staff) se ne stava lì accanto con aria beata.

-Io vado a prendere l'antipasto-

Annunciò Claire. Dopo poco arrivò anche Bernard, e iniziò a sfogliare il menù che cambiava giornalmente (cambiando anche chef) per la portata principale (solo gli antipasti e contorni erano a buffet. In fondo, non si può pretendere tutto dalla vita, no?), seguito da Gordon:

-Dove mii siedo, io?-

Osservò tristemente vedendo tutte le sedie occupate.

-NON TI SIEDI!-

Gordon mise il muso, triste, e fece per andarsene, quando quella santa di Claire, che tornava con un piatto pieno di roba commestibile e non, lo consolava offrendogli gentilmente il posto di Fred.

-Ma non è giusto! Lui è un fantasma, può sedersi nell'aria! E poi, non ha bisogno di mangiare!-

-Be', per colpa tua, che mi hai fatto mangiare da un orso!-

-Non sono stato io a dire che sua madre era una tr- –

Ma arrivò il cameriere che chiese ordinazioni, con volto perplesso nel vedere Fred seduto in terra, e un fantasma intento a mangiare aria.

-Quindi, signori? Oggi c'è la cucina Italiana-

A quelle parole, qualcosa scattò nella mente di Claire. Una cosa chiamata Pizza.

-Una pizza?-

-Come, scusi?-

-Vorrei una pizza!-

-Ne è sicura? Le pizze le può mangiare anche qui, magari vuole assaggiare delle lasagne, della pasta, dei ravioli...-

-VOGLIO UNA PIZZA!-

-Mi scusi, subito. A che gusto?-

Il volto di Claire s'illuminò d'immenso:

-Ci sono vari gusti? Non esiste solo la pizza al sapore di pizza? Quella con quelle rotelle rosa sopra?-

-Quella al wuster, dice? No, ce ne sono molte...-

Il cameriere era sempre più perplesso.

-Avete sentito, ragazzi? PIZZE DI VARI GUSTI! Dobbiamo farlo anche noi quando torniamo in Pizzeria! Sarà la rivoluzione della Freddy's Pizza!-

-SOLDI!-

Urlò Fred, mentre la sua controparte dorata e fluttuante annuiva con cenni decisi del capo.

-E che pizze ci sono?-

Chiese la donna con un sorriso a 32 denti quasi brillante come quello di Frederick.

-Uhm... C'è la margherita, la Napoli, la 4 formaggi, la Diavola, la Vegetariana, la Funghi e mozzarella, la...-

-LE PRENDO TUTTE!-

Ruggì così forte da spaventare tutti i clienti.

-D-daccordo. Per voialtri signori?-

Fawkes ci pensò un attimo.

-Esiste una Pizza Piratesca?-

-C'è la Marinara, signore-

-QUELLA-

-E per me... una Vegetariana-

-Esiste una pizza per fantasmi?-

-No, ma potremo inventarla... nascono nuovi tipi di pizze ogni 3 nanosecondi-

-E per me la pizza più costosa che c'è!-

Esclamò infine Fred.

-Quindi, con caviale e polvere d'oro sopra?-

-Sì, quella!-

Fred non vedeva l'ora di portare il conto al cugino.

Il tipo se ne andò, chiedendosi chi gliel'aveva fatto fare di diventare cameriere in un posto frequentato da gente così strana, e i 4, anzi 5 includendo Gordon, iniziarono a parlare di quanto fosse Bellissima quella vacanza.

Dopo un po' la pizza arrivò (volando) e cadde direttamente nei loro piatti, bella fumante. A Claire il piatto si riempì di una pila gigantesca di pizze, a cui se ne aggiungeva una ogni tre petosecondi, ma essendo Claire sarebbe facilmente riuscita a finirle tutte (forse). Iniziò a divorarle con gusto, mentre Bernard annusava incerto la sua Vegetariana, e Fawkes si gettava sulla Marinara gridando “All'arrembaggiooo”. Gordon sgranocchiava la sua pizza fatta d'aria con gusto, mentre a Fred toccava mangiare in terra come un cane.

-Ba', non fatevi strane idee voi quattro-

Annunciò con voce sprezzante il proprietario prima di addentare il suo spicchio.

-Ho prese una pizza solo per constatare che la nostra è migliore! Questo mito della pizza italiana buonissima verrà sfatato dal sottoscritto tra tre... due... uno...-

Addentò la pizza. FINE DEL MONDO! Quella cosa era buonissima, era anzi, la miglior cosa che avesse mai mangiato! L'essenza della pizza, il sugo, la crosta, il condimento, l'oro... forse era l'oro a dargli quel sapore idilliaco. Insomma era buonissima!

Non poteva crederci, dannazione! Una pizza migliore della sua! Ma come poteva essere vero (si da il caso che Fred usi pizze congelate nel ristorante)? Era una rivelazione shockante, che avrebbe segnato la sua esistenza per il resto dei suoi giorni, che avrebbe sconvolto...

Il portone principale del ristorante del ristorante venne buttato giù con un'esplosione di vetro, e mentre la gente iniziava ad urlare come impazzita, entrarono tre (più una testa) figure mostruose, robot deturpati e zuppi d'acqua, che iniziarono ad urlare “SKREEEEEEE!” spaventando tutti i clienti, che iniziarono a correre e a scappare (ma è la stessa cosa!) in tutte le direzioni. Fred e gli altri li osservarono imbambolati, mentre Freddy avanzava zoppicante, formulando la frase:

-Abbiamo bisogno di voi!-



Commento

E sì, questo è il vero finale del capitolo xD Vi aspetto domani per... un'altra notte scatenata xD

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Jeremy si diverte con riti Voodoo - Notte 5 ***


AAA

Dopo lo tsunami, Tizio Telefono era stato licenziato, mentre a Jeremy, per il brutto inconveniente, era stata aumentata la paga.

-Ma questi soldi, quando me li darete?-

Aveva chiesto lui quella mattina ai proprietari.

-A fine settimana, ovviamente-

Esclamò Frederick come se fosse la cosa più naturale del mondo.

In realtà Frederick sperava di veder morire Jeremy prima della fine della settimana, così da evitare di pagarlo, ma Jeremia questo non lo sapeva.

-Be', Jeremy, allora buon riposo. Ti aspettiamo questa sera!-

Lo salutò Belly arrossendo, ma lui ricambiò il saluto guardando il petto di Charlotte.

Stava andando a cercare un posto dove dormire, nel parco magari, quando incontrò una bancarella che vendeva peluches a prezzo scontato.

-Hey ragazzo!-

Lo chiamò un tizio barbuto che assomigliava al Professor Silente di Harry Potter, o a Gandalf del Signore degli Anelli.

-Sì?-

-Ti interesserebbe un pupazzetto? Sono molto carini!-

Prese un pupazzo a forma di orsacchiotto sventolandoglielo sotto il naso, ma Jeremy arretrò disgustato:

-No, mi scusi, sono davvero carini, ma vede, non ho un soldo... e sono un po' grande per i pupazzi...-

-NESSUNO E' MAI TROPPO GRANDE PER I MIEI PELUCHEEEES!-

Il tizio prese fuoco, letteralmente.

-S-Sì, mi scusi, sono certo che lei abbia ragione, ma non ho soldi...-

Il nonno barbuto, che dalla rabbia la barba era bruciata, quindi ormai il nonno non più barbuto lo squadrò male.

-Sto lavorando nella pizzeria dietro l'angolo, e mi pagano solo a fine settimana...-

Il tipo sobbalzò:

-Alla Freddy's Pizza?-

-Sì, perché?-

Si guardò in giro, per controllare che non passasse nessuno (la strada era affollatissima ma pace), e avvicinò Jeremy parlandogli nell'orecchio:

-Pss, io non sono un vecchietto... ero la guardia notturna fino alla settimana scorsa, ma per poco non sono morto strangolato da una pizza andata a male che quei robot avevano cercato di farmi ingoiare...

Jeremy ebbe improvvisamente paura delle pizze.

-Ascolta, amico, tieni questi...-

Da sotto il bancone tirò fuori una scatola colma di altri pupazzetti.

-E' pericoloso andare lì da soli, prendi questi! (cit.)-

-Ma le ripeto che non ho sol- –

-Non importa, offro io! Non possiamo lasciare impunito quel Frederick! Sta cercando di uccidere tutte le guardie che vanno a lavorare lì, e ha rottamato i vecchi animatronics! Dobbiamo fermarlo!-

-E questi come mi aiuteranno?-

-Be', ti faranno compagnia-

-Ah. Vabbé, meglio di nulla... grazie del pensiero-

Jeremy afferrò lo scatolone e lo portò via, felice del fatto che perlomeno quel pomeriggio avrebbe dormito su dei morbidi pupazzetti anziché su una dura panchina di legno. Al parco iniziò a studiarli uno ad uno: ognuno rappresentava una delle mascotte della Pizzeria (i Toy, non quelli veri!). C'era quel grasso di Toy Freddy, la sexy Toy Chica, il trans Toy Bonnie, Bambino Grasso Grasso con in mano una miniatura del suo vestito... hey! Gliel'aveva rubato di nuovo! Mangle era un groviglio di zampe a caso, e poi c'era anche l'orso d'oro, però era mezzo rotto. Jeremy li accatastò e ci dormì sopra.


Quella sera arrivò al ristorante mentre i proprietari sparecchiavano.

-Oh, ciao Jeremy!-

Lo accolse con un gran sorriso Belly, mentre Charlotte si limitò a fargli l'occhiolino. Mary non lo degnò di uno sgaurdo mentre Frederick lo osservava con occhi da omicida.

-Allora, pronto per la quinta notte? Spero che questi robot non ti abbiano dato dei problemi in questi giorni passati!-

Jeremy scosse la testa meccanicamente continuando ad osservare il fondoschiena di Charlotte che si agitava con eleganza.

-Perfetto! Allora, devi sapere che, dopo l'alluvione di questa mattina, l'acqua è entrata nei loro circuiti e adesso sono un po'... diversi dal solito..-

In fondo alla stanza Toy Freddy si dondolava a testa all'ingiù dal lampadario, mentre Toy Chica prendeva si prendeva a calci da sola e Toy Bonnie picchiava le sedie con la chitarra.

-Ma non preoccuparti, domani mattina un tecnico verrà qui a ripararli. Quindi... cerca di sopravvivere, e buon lavoro-

Jeremy se ne andò nello studio, e appena fu lì tirò fuori dalle mutande (i vestiti gliel'aveva rubati BGG in miniatura) tutti i pupazzini, disponendoli in ordine sulla scrivania.

-Bene ragazzi, adesso fatemi compagnia-

-Certo Jeremy!-

Dissero in coro. Jeremya non si sorprese, aveva smesso di farlo da quando gli alieni si erano portati via sua nonna.

Iniziò a controllare le telecamere, vedendo che tutti, effettivamente, avevano uno strano modo di comportarsi... o meglio, stavano recitando! Cercavano di fargli credere di essere impazziti, ma di tanto in tanto si cambiavano occhiate perplesse chiedendo:

-Secondo te ci sta credendo?-

-Forse...-

Ed ecco che, mentre osservava Bambino GG rotolare sul soffitto, arriva Toy Bonnie, che parte all'assalto brandendo la chitarra come una clava e urlando come un vichingo a cui hanno bruciato la barca appena ritirata dall'officina.

-WAA!-

Jeremy fece per mettersi la mascherDOVECAVOLOE'??

Frederick! Pur di vederlo morire, l'aveva privato di armi per difendersi! Toy Bonnie urlava col suo vocione da mammut (eh?) e stava per spaccare la chitarra in testa a Geremya che questo tirò a sé il pupazzetto del Bonnie Blu, cercando di pararsi dall'impatto con quello. Successe una cosa strana. Toy Bonnie venne sollevato per aria da una forza magica e iniziò a fluttuare come trattenuto da qualcosa. Jeremy, la cui faccia rappresentava il più totale stupore, osservò Toy Bonnie, poi il pupazzo, poi Toy Bonnie, poi il pupazzo... e iniziò a sbattere violentemente il pupazzo sulla scrivania. Toy Bonnie finì di faccia sul pavimento, producendo un orrendo rumore di ingranaggi distrutti (esiste?), poi venne sollevato nuovamente in aria, e poi AHIA! Di nuovo sul pavimento.

QUELLE BAMBOLE ERANO MAGGGGICHE!

Un sorriso perverso si disegnò (con la penna) sul volto di Yeremy (eh be', non posso mica sempre usare G e J, vi pare?), che iniziò a strattonare il pupazzo, sbatterlo ovunque, strapparlo e morderlo con forza. E nel mentre, rideva come un dannato, un dannato contento! Rideva, e rideva, Jeremi! E intanto, Toy Bonnie perdeva occhi, orecchie, braccia, chitarra, cavi elettrici, ingranaggi... e Jeremy continuava a condire il tutto con una risata sovrannaturale.

-Ma cosa sta succedendo qui?-

Chiese improvvisamente Toy Chica, entrando dalla stanza dal ventilatore (sì, uscì dal ventilatore. Problemi?), e quando vide la macabra scena...

-OHCIELO! BONNIE, COS- –

Ma Jeremy aveva già preso il suo bambolotto, ficcandoselo per metà in bocca. Toy Chica venne tranciata di netto da una forza invisibile, urlando dal dolore. Toy Freddy e BGG arrivarono rotolando e anche loro subirono lo stesso trattamento, o quasi: Jeremy sputò in faccia alla bambola-Toy Freddy, poi gli torse il braccio, gli staccò gli occhi e se li mangiò, gli staccò una gamba e gliela ficcò in bocca, e via dicendo. E mentre lo torturava, i suoi occhi arrossati gioivano nel vederlo soffrire! Per BGG fu più semplice, prese un ago e bucò il bambolotto, che si sgonfiò di colpo. Così come il vero Balloon Boy. Dopo tutto questo, anche Mangle arrivò nello studio, e le prese un colpo bello grosso nel vedere Toy Bonnie sventrato da una parte, Toy Chica che piangeva perché le si era sciupato lo smalto del costume per via dello strappo, Toy Freddy che arrancava cieco su una gamba sola mentre cercava di sputare l'altra, e BB sciolto sul pavimento.

-OH MIO- –

Ma Jeremy afferrò anche il suo pupazzo, e iniziò a rigirarlo in tutte le direzioni, continuando a ridere con sguardo folle, mentre districava e riattrigava ogni parte con le sue dita affusolate e malvagie. A fine lavoro... SANTO CIELO! Mangle era... aggiustata! Così iniziò a saltare di gioia, baciò Jeremy più volte, ballò varie danze di ringraziamento al sole perché sì e se ne andò dalla stanza saltellando. Jeremy allora prese gli altri quattro (poi ci aggiunse Golden Freddy per sicurezza) e accese un fiammifero.

-BRUCIATE, BASTARDI! MUAHAHAHA!-

Ed ecco che parte la musichetta “Die in a Fire”, e Jeremy che salta a tempo sui pupazzini, godendosi lo spettacolo dei robot piagnucolanti che lo implorano di smetterla.

-VE LO POTETE SOGNARE, RAZZA DI MOSTRI! Mi volevate uccidere, eh? BENE, ORA SOFFRITE! MUAHAHAH!-

E continuò così fino alle 5 e mezzo.

-A quell'ora, il falò era finito, e gli animatronics si erano fusi tra loro, formando un ammasso di cose piangenti e molto penose.

Jeremy li osservò una nuova volta, ridacchiando. Poi li osservò ancora. E ancora. E ogni volta ridacchiava meno.

Alla fine si mise a piangere anche lui:

-Buuuh, ma cosa ho fatto? Sono un mostro! Buuuh... sigh, sob! Sono un mostro!-

E tutti si misero a piangere insieme appassionatamente.

Poi una voce risvegliò Jeremya dal suo sconforto:

-LA MIA MUSICAAAAAA!-

Ricordandosi solo in quel momento che il grammofono era stato portato via dalle lacrime di Tizio Telefono e che a questo punto, probabilmente, se ne stava già galleggiando in mare.

Allora prese di nuovo il cellulare che si era scordato di non avere e riaccese “Die in a Fire”. Quindi Puppet iniziò a ballare intorno al falò ormai estinto di quel brutto groviglio di animatronics bruciati.

-Perché sei così triste, Jeremy?-

Chiese mentre ballava.

-Sono un mostro... guarda tu stesso!-

-Ma in fondo, se lo sono meritato-

Toy Freddy (o quel poco che ne rimaneva) cercò di scusarsi:

-S-senti, J-Jeremi... m-mi dispiace molto... noi stavamo solo... solo eseguendo gli ordini del capo...-

-C-cosa?-

Chiese Toy Chica.

-Ragazzi – disse l'orso rivolgendosi ai colleghi – vi ho mentito per conto di Frederick... Jeremy non è un endoscheletro travestito... da infilare in un costume... è una persona vera-

-Oh-

-Ah-

-Ecco...!-

BGG chiese:

-Perché tutto questo?-

-Frederick lo voleva morto...-

-Ah-ah!-

Esclamò la guardia in quel momento.

-Quindi era questo il suo piano! Ma... perché?-

-N-Non saprei... – ammise Toy Freddy – sapevo solo che se non avessi obbedito.. ci avrebbe rottamati tutti. Ma dopo questa brutta fine, inizio a pentirmi di non essere stato portato alla fonderia... scusa.. Jeremy... ce lo siamo meritato-

Pronunciò infine prima di morire. Aspetta, è un robot! Non può morire!

-Già, scusa...-

Si aggiunse Toy Bonnie.

-Perdonaci-

Disse Toy Chica.

-Ti restituirò la divisa... e tutto il resto, appena trovo il tizio a cui ho venduto la roba-

Promise BGG. Jeremy si sentì in colpa con tutti quei robot, mentre Puppet e Mangle ballavano assieme in un angolo.

-Allora... sentite. Ho un'idea: facciamo pace, voi non cercate di uccidermi, io vi rimonto, e assieme cerchiamo di svelare il malvagio piano di Frederick!-

Toy Freddy acconsentì:

-Sì, non ne posso più di essere comandato da quello stucchevole effemminato (senti chi parla!)-

Guardia e animatronics strinsero un patto... però adesso sorgeva un grosso problema: come faceva Jeremy a ricostruire i robot in 10 minuti, prima che Frederick aprisse e scoprisse quel che era successo?




Commento

E be... non so cosa dire. Domani ne scopriremo delle belle :D

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Jeremy e il piano Anti-Frederick - Parte 2 ***


AAA

-Certo che sono proprio messi male...-

Il tecnico osservava gli animatronics sbilenchi dondolare pericolosamente sul palcoscenico.

Toy Freddy era improvvisamente dimagrito: Jeremy aveva preso un manico di scopa per sostituire il suo corpo, che aveva a sua volta infilato in un secchio ribaltato facendoci un buco per renderlo un po' più stabile, poi ci aveva ficcato la testa senza un occhio e senza naso in cima. Di Toy Chica rimanevano solo le mutande e il becco, appiccicati con lo sputo su un rotolo di carta igienica sorretta dalla mezza chitarra di Toy Bonnie, che questo reggeva con fatica grazie all'endoscheletro del braccio destro rimasto in piedi. Per il resto, solo le orecchie del coniglio erano sopravvissute ai riti satanici di Jeremy. Baloon Boy era stato gonfiato da Geremi a forza di soffiarci dentro (meglio non sapere da quale parte) e aveva tappato il buco (sì, avete capito quale) con un tappo di sughero, ma rimaneva mezzo incenerito. Puppet e Mangle continuavano a saltellare da una parte.

-Sono sempre stati così?-

Chiese il tecnico a Geremy e al proprietario.

-Sì, decisamente!-

Annuì il primo.

-Uh... mi pare di sì...-

Concordò incerto Frederick, non capendo cosa fosse cambiato nei suoi robot, anche se c'era qualcosa che non lo convinceva a pieno.

-Purtroppo sono stati montati male in origine, credo-

Intervenne Mangle, voltandosi.

-Infatti per me hanno usato le istruzioni, ma per loro mi sa di no... ecco, questo dovrebbe essere il progetto originale-

Tirò fuori da una tasca che non aveva uno di quei progetti su carta blu che si vedono sempre nei cartoni di Tom e Jerry, e lo porse al tizio.

-Uhm... ci vorrà un po' a ricostruirli-

Frederick sudava freddo:

-Ma... entro questa sera saranno pronti? Ho... dei progetti per 'stasera, c'è un compleanno...-

-Posso provarci... raddoppiando il costo-

Frederick grugnì, poi tirò fuori dal suo portafoglio di pelle di coccodrillo finta un mazzo di soldoni.

-Doveva essere la paga di Giorgio qui a fianco a me, ma in casi estremi...-

-Hey!-

Brontolò Jeremy vedendo sparire il frutto del suo lavoro nel marsupio del tecnico, il quale gli sorrise perfido.

Il tale si mise subito a lavoro, aggeggiando con una chiave inglese e due bulloni di numero.

-Lasciamolo fare...-

Disse Frederick. Ogni giorno, notava Jeremy, la voce del proprietario impostore si faceva sempre più viscida, cruda, roca, amara, aspra, gracchiante, salata e cotta troppo. Ma non si chiese il perché dato che lì davanti c'era Charlotte ed aveva ben altro a cui pensare.

-Jeremy, ora che gli animatronics sono in riparazione... potresti aiutarci oggi?-

Chiese Belly facendogli gli occhioni dolshosi.

-Aiutarvi in cosa?-

-A servire ai tavoli mascherati da animali mentre cantiamo canzoncine allegre ballando il valzer con un flauto in bocca-

-Ah-

-Quindi? Ci aiuterai? Ti pregooo!-

L'implorazione di Belly (o forse quelle belle bombe che aveva davanti Charlotte) indussero Jeremy ad accettare l'offerta.

-Non preoccuparti, sarà solo per oggi, questa sera i robot dovrebbero essere stati riparati, no?-

-Su, dobbiamo scegliere che costume farti indossare...-

Osservò Mary con la sua voce piatta.

-Noi ovviamente ci maschereremo come i nostri animatronics!-

Esultò Belly, alludendo a Toy Bonnie.

-Ragazze, io non posso mascherarmi-

Anticipò Frederick ancora più rosso in faccia.

-Uff... allora, Jeremy, ti travestirai da Freddy!-

-NO!-

-Come sarebbe a dire “no”? Freddy è la mascotte della pizzeria! È un onore essere mascherati da lui!-

Ridacchiò nervoso Frederick.

-Ma voi mi state chiedendo di vestirmi da TOY FREDDY! È un orso brutto e grasso!-

-HEY!-

Urlò Toy Freddy in costruzione nell'altra stanza.

-Eh vabbé, le persone grasse sono piene di... gioia!-

-Eh?-

-Fa nulla-

Belly e Mary si abbatterono, cioè non nel senso che si spararono a vicenda, nel senso che divennero tristi di colpo, ma Charlotte seppe come risolvere la situazione: iniziò a slacciarsi la maglia, poi se la sfilò con fare molto sensuale, e stava per aprirsi il reggiseno quando Jeremy, sbavante, la fermò:

-CAPITOCAPITOCAPITO!-

S'infilò in un vecchio costume di Toy Freddy e tornò saltellante, con un grosso sorriso in faccia.

Quel costume... era la maglia di ricambio del robot... è pieno di cavi elettrici, spilli, motoseghe, torrette...”

Avrebbe voluto dirgli Belly, ma visto che lui non lo sapeva non se ne accorse, e non si ferì.

-Allora, quando arriva la clientela?-

Improvvisamente la porta si aprì vomitando orde di gente dentro il locale.

-Bene, ragazzi! Diamoci da fare!-


La sera giunse MOOOLTO lentamente. Quei marmocchi erano tremendi! Avevano picchiato Jeremy urlandogli:

-DOV'E' IL VERO TOY FREDDY, IMPOSTORE??-

Mentre erano stati gentilissimi con le ragazze. Jeremy aveva odiato quel costume, quel giorno. Già dall'inizio gli era iniziato a prudere il gomito, ma non poteva grattarsi. E non vi dico quando gli si infilarono le mutande nel didietro! Che rabbia, non potersi aggiustare i bermuda (sì, portava i bermuda a cuoricini)! Ma in fondo, per vedere Charlotte nuda avrebbe fatto qualsiasi cosa. Anche farsi ficcare una forchetta in un occhio ed un coltello nel naso come aveva fatto quel marmocchio di quattro anni.

A fine giornata, o meglio, prima di cena era sfatto. Ma dico davvero! Era a pezzi... un braccio sul palcoscenico, la gamba incollata al soffitto, un orecchio era finito in una pizza di un cliente, il naso se l'era rubato un bambino e chissà che fine aveva fatto, i capelli li aveva indossati un grassone pelato e il resto del corpo si trovava nel forno (erano finite le pizze congelate) ma tutto sommato non stava così male. Insomma, a parte per il femore in frantumi, la milza spappolata, un polmone perso chissà dove... insomma, anche lui aveva bisogno di un tecnico che lo aggiustasse.

Il tizio, quindi, s'intascò anche il suo ipotetico extra da parte di Frederick per ripararlo, ma alla fine tornò tutto intero (eccetto il naso, infatti da quel giorno fu conosciuto come “Lord Voldem- * coff coff * scusate, sbagliato fandom).

-Allora... i vostri robot sono aggiustati... io vi saluto, prima che arrivi un'altra ondata di mocciosi a rompermi i bulloni mentre lavoro!-

E se n'andò arrabbiato. Ma di cosa? In fondo lui non era stato smontato!

-Bene, Jeremy... come lo smascheriamo?-

Urlò Toy Freddy di fronte a Frederick, che lo guardò perplesso. Jeremy cercò di chiudergli la bocca, e s'inventò una scusa:

-Smascherare... le ragazze? Non preoccuparti, sanno togliersi il costume da sole! Adesso andiamo di qua, nello stanzino delle scope, a complottare NON CONTRO FREDERICK su come svelare NON IL PIANO DI FREDERICK!-

E andarono. Frederick si chiese se gli stessero nascondendo qualcosa.


-Allora... durante la festa di questa sera, BB gli va addosso, lui cade e sviene. Puppet lo infila dentro la scatola, e lo imbavaglia. A quel punto, un mio amico prenderà il suo posto (fidatevi, nessuno lo riconoscerà), e a fine serata, noi lo costringeremo a parlare!-

Disse Toy Freddy.

-E come pensi di fare per farlo cantare?-

Chiese col suo vocione da cantante d'opera Toy Bonnie.

-Emm... c'inventeremo qualcosa sul momento-

-A che ora?-

-Dovremmo aspettare i veri proprietari per incastrarlo... ma se facessero tardi, dico che verso le 9.30 dovrebbe andare bene-

Il piano era perfetto! Mancava solo mettersi all'opera.

Quella sera i bambini furono più perfidi che mai. Uno di quelli grassi, con la faccia cattiva aveva afferrato Puppet per un piede facendolo volare contro un tavolo, e a quel punto una baby-gang lo aveva picchiato di brutto. Mangle era stata rismontata nel giro di due nanopetosecondi, e le sue parti erano state usate per scopi sconosciuti, mentre la band era stata costretta, sotto la frusta di una bruttissima bambina coi denti a sciabola (sì, avete letto bene), a cantare musiche di Justin Bieber (per ogni fan di Justin Bieber, sostituire il nome col cantante che odiate) tutta la sera. Baloon Boy era stato appeso un filo e portato in giro per il locale mentre volteggiava sul soffitto.

L'ora del verdetto si stava avvicinando... dopo aver tirato giù Balloon Grasso Boy, Germery chiamò a sé i Toy (miracolosamente sfuggiti alla bambina malvagia).

-È ora di agire, ragazzi!-

Esclamò sottovoce (sì, lui ci riesce).

-Ma dove sono le cameriere?-

Fece notare Toy Chica. Jeremy alzò la testa, ed effettivamente le pizze si stavano servendo da sole. Dov'erano finite le proprietarie??


La moto rombava rombando. Sì. Bella descrizione, è? Rombava per le strade, a tutta velocità, o almeno a tutta la velocità consentita dai limiti, ma era comunque meglio di niente. Mary alla guida, Belly in mezzo e Charlotte a piedi (perché stava antipatica alle altre due), le tre si stavano dirigendo a tutta birra all'appartamento di Frederick.

-Presto, non ci rimane molto tempo! Il mio sesto senso mi dice che dobbiamo agire in fretta!-

-Mi continuo a chiedere.. puff, pant.... – cercò di dire Charlotte mentre correva loro dietro – perché non abbiamo fatto tutto questo prima?-

-Frederick avrebbe potuto sospettare qualcosa!-

Spiegò Mary.

-E oggi è troppo occupato con il compleanno!-

Arrivarono finalmente al condominio dove viveva il loro capo, ed entrarono sfondando la porta con un calcio avvitato. Corsero su per le scale, poi a metà corsa si resero conto che esisteva l'ascensore, quindi riscesero fino al piano terra e usarono l'ascensore, che s'inceppò a metà e quindi dovettero finire di salire a piedi (che guadagno!). Trovarono il piano di Frederick, solo che c'erano due porte.

-Ed ora?-

Mary avanzò sfondando la prima porta con una gomitata, e dietro apparve una vecchina terrorizzata:

-Oh... no, vi prego... prendete i miei soldi, ma non uccidetemi! Devo raccontare le storie ai miei nipotini!-

Le tre accettarono volentieri i soldi (più qualche caramella che le nonne hanno sempre in tasca), ringraziarono composte e riaggiustarono la porta. Poi sfondarono l'altra.

-Ed ora? Cosa dovremmo fare?-

-Cercare una prova della sua colpevolezza! È qualche tempo che si comporta in modo molto strano... sono spariti dei soldi, dei bambini, il presidente, una torta di compleanno e addirittura un pianeta del sistema solare. Penso che questo c'entri qualcosa con il suo strano comportamento!-

-E come la troviamo questa prova? Dentro l'armadio?-

In risposta, l'armadio lanciò un forte mugolio.

-AH, L'ARMADIO PARLA!-

-Ma noo, ci sarà un ostaggio come nei film.. ah, che emozione!-

Ridacchiò eccitata Charlotte.

Corsero incontro all'armadio, aprendolo di colpo, e dentro...



Commento

A domani!




No, scherzo, non sono così bastarda. Forse.



-MA QUANDO ARRIVANO I PROPRIETARI??-

Frederick era inciampato su Bambino Grasso, questo è vero, ma non era svenuto! Puppet, cercando di infilarlo nella scatola, aveva fallito miseramente. Frederick si era dimenato talmente tanto che con un calcio gli aveva sfondato la maschera, colpendo il tizio mascherato che c'era dietro (TA DA! Colpo di scena!), un tizio anche piuttosto figo, a dirla tutta, ma non stiamo parlando della figaggine di The Marionette in questo momento. Frederick si era nascosto sotto i tavoli prima che Toy Chica fosse riuscita a legarlo con una pizza, e adesso gli altri due gli davano la caccia, mentre Jeremy serviva ai tavoli per non destare sospetti da parte della clientela.

-Vieni qui, manigoldo!-

-NO!-

Frederick s'infilò dentro ad un tombino che c'era per strada (era uscito passando sotto le mattonelle della pizzeria... ?) e adesso Toy Freddy cercava di infilarcisi dentro, senza successo, mentre Toy Bonnie gli saltava sopra per farcelo entrare.

-Dov'è il proprietario?-

Si chiese improvvisamente una signora al tavolo.

E adesso? Che faccio??-

Jeremi sarebbe andato nel panico se proprio in quel momento non fosse arrivato... Frederick? No, aspetta... aveva qualcosa di strano... era grigio, magrissimo, fatto di metallo, con un paio di occhi sporgenti blu, due orecchie ed un'espressione che lo faceva assomigliare ad una mucca, i denti seghettati e dei cavi elettrici sopra la testa. Però portava un bel paio di baffi finti che coprivano tutto, e aveva la faccia tinta di rosso.

-Hey, sono qui!-

-Ah eccolo-

E continuò a mangiare.

Jeremy gli si avvicinò, squadrandolo da capo a piedi:

-Frederick?-

-No, è Phill-

Spiegò Bambino Grasso arrivando.

-È un endoscheletro che non ha ancora indossato il costume, per questo Toy Freddy lo odia così tanto. Però è simpatico, e riesce a travestirsi da umano-

-Io sono un umano, Balloon Boy!-

Brontolò Phill.

-Ecco, ne è convinto-

Sottolineò Toy Chica.

-Fantastico... assomigli proprio a Frederick! Adesso dobbiamo solo aspettare che Toy Bonnie e Toy Freddy acciuffino quello vero, e che i proprietari arrivino, così da incastrarlo una volta per tutte! Solo che... dove sono le ragazze (e il bel culo di Charlotte)? Non staranno mica cercando di metterci i bastoni tra le ruote, spero!-

Chiese Jeremì ricordandosi di quel piccolo particolare.


-FREDERICK?-

Erano una più shockata dell'altra.

-Che ci fai qui?? Pensavamo fossi alla Pizzeria!-

Frederick era legato e imbavagliato, in mutande, e addirittura senza trucco. Inquietante!

Belly lo liberò.

-Ah, ragazze! Vi amo tutte!-

Le abbracciò una ad una, piangendo di gioia.

-Che ci fai qui dentro?-

Chiese nuovamente Charlotte.

-Quell'impostore...! Vi ha fregato, ragazze! Ha preso il mio posto e da settimane si finge me! Ha addirittura comprato uno spray al miele concentrato per imitare la mia voce!-

Effettivamente, la voce dell'altro assomigliava ad un gesso sulla lavagna a confronto.

-Ma... da quando ha preso il tuo posto?-

-Dal pomeriggio dopo il colloquio con Jeremy... quando sono uscito per prendere una boccata d'aria, qualcuno mi ha colpito da dietro e sono svenuto. Mi sono ritrovato dentro il mio armadio! Quando l'ho visto per la prima volta, era già travestito come me... quindi non ho idea di chi sia, e del perché mi abbia fatto questo!-

Implicò al fatto che fosse in mutande.

-Ma quando vi siete accorte che lui era un impostore?-

Chiese lui questa volta.

-Non ne eravamo certe... ma faceva cose strane. Non aveva la tua voce sdolcinata, infatti mi era calato il diabete e non capito perché. E poi una cosa l'ha tradito: faceva sconti ai clienti. Insomma... lo sanno tutti, nessun Hudson che si rispetti fa sconti! Voi in famiglia siete tutti così avari!-

Frederick non aveva neanche la forza per offendersi. Era sconvolto, il volto paonazzo... faceva impressione, con quella barba non rasata e senza trucco!

-Presto, datti una sistemata, che andiamo dalla polizia e poi alla Pizzeria per incastrare l'impostore!-

Frederick allora si alzò in piedi, correndo verso il bagno.

-Un attimo che mi trucco!-

Belly intascò 50 dollari da Mary. Scommessa del trucco: vinta.

Uscì mezz'ora dopo, rosso in faccia e sudato con un giornale porno gay in mano. Si rese conto troppo tardi di averlo portato via dal bagno e lo gettò fuori di finestra, arrossendo ancora di più.

Belly intascò altri 100 dollari. Scommessa sul gusto sessuale di Frederick: vinta.

-E adesso – disse con voce affannata, asciugandosi la fronte – andiamo!-

-Ma sei in mutande...-

-Ah giusto-

S'infilò nell'armadio e ne riuscì vestito da donna.

-Scusate... il vestito da lavoro ce l'ha quell'altro...-

Scommessa sulla natura di Frederick: confermata. Altri 150 dollari.

E andarono di corsa, anzi in moto, dalla polizia e poi, via! Verso l'infinito e oltre la Pizzeria!


Phill si comportava proprio da umano! Quando si è convinti, si è convinti. Ma dove diamine erano i veri proprietari? Jeremy sudava freddo mentre cercava di intrattenere i bambini diabolici con spettacoli da mangiafuoco.


-Ragazzi...-

Chiese Freddy mentre prendeva il sole (lì il sole privato era pagato per rimanere in alto anche fino a mezzanotte, alcuni giorni).

-Non pensate che sia ora di andare?-

-Naaa...-

Risposero in coro tutti gli altri, compreso Gordon.

-Ma più tempo passa... più Frederick potrebbe conquistare il cuore della clientela... e a quel punto anche se sventassimo il suo piano, la gente potrebbe rimanere attaccata a lui e non volervi più come proprietari... e quindi gli incassi futuri sarebbero suoi-

Cercò di convincere Fred. Ci riuscì. Questo balzò in piedi dalla poltrona sulla spiaggia, urlando:

-PRESTO! Andiamo a riprenderci la pizzeria!-

-Ma ci vuole mezza giornata di viaggio! Potevamo partire questa mattina!-

Fece notare Bernard.

-Ma poi questo benessere ci ha impedito di partire...-

Ricordò la faccia di Chica, che, siccome era difficile da portare in giro, era stata appiccicata al volto martoriato di Bonnie.

-E adesso dovremo farlo! Come, però? Dobbiamo arrivare lì il prima possibile... ma le navi a quest'ora non partono! (l'unica cosa che l'Hotel Bellissimo non aveva di privato erano le navi. Solo perché sennò gli sarebbe costato troppo)-

-Be'... le navi pubbliche non partono... – intervenne Fawkes – ma io ho un vascello... e voi potreste remare-




Commento

Perdonatemi... avrei davvero voluto rivelare per intero il piano di Frederick (falso), ma il capitolo si è allungato troppo! Quindi... significa che il capitolo che avevo in mente per domani diventerà un po' più lungo. Spero che vi sia piaciuto.. è da questa mattina che ci lavoro! Vi aspetto domani per il gran finale! :D (o forse no?)

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Tanti, troppi Frederick ***


AAA

-E quello chi è?-

Urlò Jeremy puntando il dito verso Frederick vestito da donna.

Le ragazze risposero per lui:

-È il vero Frederick! Siamo stati ingannati! Lui è un impostore!-

Belly puntò il dito verso Phill alla Phoenix Wright, ma Jeremia si mise in mezzo:

-No, lui è Phill! L'altro Frederick è fuggito nelle fogne!-

In quel momento entrarono Toy Freddy e Toy Bonnie, zuppi d'acqua puzzolente, e naturalmente i clienti non si domandarono nulla.

-Eccolo, l'abbiamo acciuffato!-

Frederick, ancor più fradicio e fetido, grondava acqua legato e imbavagliato nella mano di Toy Freddy (lo può tenere in una mano). Lo gettò sul palcoscenico, ed adesso c'erano ben tre Frederick: uno vestito da ragazza, uno che puzzava di scarico, e uno estremamente magro e argenteo che però non destava alcun sospetto.

-Cosa? Com'è possibile tutto ciò?-

Domandò Mary, sempre senza emozione.

-Insomma, quali sono gli impostori e qual'è quello vero!?-

Chiese urlando Jeremy.

Proprio in quell'istante, un fortissimo fragore coprì ogni suono, un rumore stridente di nave che viaggia sull'asfalto. Ed ecco che, sfondando una parete del locale, fanno capolino Fawkes e tutta la ciurma di rematori, assieme alla barca. Sì, assieme alla barca. Un gigantesco veliero che ora occupava tutta la sala. Le persone continuarono a mangiare tranquillamente.

-Allora, Frederick! Ho saputo che volevi imbrogliarmi, eh? Cugino viscido e subdolo!-

Fred balzò a terra con l'agilità di un comodino.

-Quindi, ho fatto i conti dei soldi che avrei dovuto incassare in questo mese e... mi devi [aggiungere un GRAAAAANDE numero] $ !-

-Purtroppo ha fatto gli sconti...-

Gli fece notare Charlotte. Fred sbiancò, poi svenne. Poi si riprese ed osservò:

-COSA? Tre Frederick? Qual'è quello vero?!-

Phill si tolse i baffi e improvvisamente si trasformò in un endoscheletro! Ma come era possibile ciò? Si era travestito davvero in modo impeccabile! Ora rimanevano solo il Frederick in vestito da donna e quello puzzolente e coperto di roba vischiosa e verde.

-Sono io quello vero!-

Urlò quello in gonnella.

-Lui è un impostore, mi ha infilato nell'armadio e tenuto come ostaggio per quasi una settimana, senza pizza! Stavo morendo!-

Quell'altro lo contraddisse:

-OBIEZIONE! Lui è il vero impostore, voleva prendere il mio posto per rubarti la pizzeria, cugino, ma io l'ho messo KO e l'ho infilato nell'armadio solo per questa sera, per poi consegnarlo alla polizia dopo la festa di compleanno (di cui anche il festeggiato si è dimenticato ma vabbé)!-

Fred, Claire, Bernard, Fawkes, Charlotte, Belly, Mary e Jeremy si guardano negli occhi. Fissandosi intensamente. Gordon mangiava un budino.

-E' ORA DEL QUIZ!-

Una voce misteriosa da presentatore rimbomba in tutta la stanza, e la luce si spegne, per poi dar spazio a dei fari che puntano verso i due Frederick e Fred.

-Allora, sarà semplice! Chiedere cose che solo il vero Frederick potrebbe sapere!-

Dice il presentatore. Inquietante.

Fred si schiarì la voce con fare solenne, poi prese il microfono di Freddy (che era sceso dalla barca insieme agli altri e ora si stava guardando male con la sua versione Toy) e disse:

-Io non conosco bene mio cugino....-

Suono di cicale. Pomodori che volano verso Fred.

-Noi lo conosciamo bene!-

Intervennero in coro le tre colleghe, e prendendo ognuna un microfono apparso da chissà dove, fecero una domanda a turno:

-Frederick, qual'è stata la nostra ultima esibizione atletica al circo?-

Il primo, quello vestito con gonna e giacchetta sexy, rispose:

-La Stella di Fuoco che Danza A Ritmo di Danza Kuduro sulle Punte dei Piedi mentre mangiamo il Gelato Sammontana!-

Il secondo rispose:

-Boh-

Fu il turno di Belly (aveva parlato Charlotte):

-Frederick, come si chiama Jeremy?-

-Jeremy!-

Rispose il primo.

-Giorgialdo XI!-

Rispose il secondo.

Mary prese il microfono:

-E adesso dicci: chi è quello vero tra voi due?-

Il primo esclamò:

-Io!-

E il secondo:

-Lui!-

Tutti, compresi i robot, si guardarono perplessi.

-Non riesco proprio a capire quale sia quello vero-

Disse Jeremi grattandosi i folti capelli rossi (ma rossi non come il fuoco, come il sole! Ma il sole è giallo, quindi rossi arancio come Garfield. Cit).

Arrivò Joshua (solo 1 persona lo capirà) Puppet che si era aggiustato la maschera comprandone una nuova da Dimensio “Maschere bianche e nere per le menti malate malvagie” lì all'angolo, urlando:

-TESTA O CROCE?-

Frederick 1 scelse testa, l'altro Croce.

-Eeeh.... croce!-

Quello legato e puzzolente esultò, ma Pupazzo lo fermò:

-Frederick non ha mai vinto una scommessa! Quindi è quello in gonna e tacchi!-

Stabilì alla fine. Si sentì un grande applauso, forse dai clienti, e Frederick iniziò a ballare contento, mentre l'altro sbavava di rabbia.

-Come hai fatto a scoprirmi?-

Ruggì con occhi assatanati.

-Semplice, si vede la zip del costume!-

Gli fece notare Puppet.

-Io non mi faccio fregare dalle maschere!-

-Ma io l'altro giorno ero mascherato e tu mi hai chiamato Freddy...-

Cercò di fargli notare Jeremy, ma l'altro lo zittì con un gesto della mano sibilando:

-Dettagli-

Allora il finto Frederick digrignò i denti, iniziando a spiegare il suo piano malvagio, come tutti i cattivi che si rispettino:

-Avevo intenzione di rubare la Pizzeria a Fred, e sapevo che il vero Frederick voleva la stessa cosa-

Fred si voltò verso il cugino:

-Cosa? Davvero?-

-Emh... in effetti, pensavo che saresti rimasto in vacanza per sempre, e quindi mi sarei potuto tenere la pizzeria... il fatto è che avevo comprato i Toy ad un mercatino di usato e non sapevo come usarli... sono troppo goffi per le esibizioni da circo... ma ti giuro, le mie intenzioni non erano così malvagie!-

Quello falso proseguì:

-Quindi, dopo che Frederick ebbe convinto Fred ad andare in vacanza, mi procurai un costume uguale a lui su internet (lì si trova tutto) e feci scorta di caramelline al miele. Poi lo rapii dopo il colloquio con Germogigio, o forse era Fritz, non ricordo, e lo nascosi nell'armadio. Iniziai quindi ad attuare il mio piano di conquista, con l'intenzione di conquistare ogni pizzeria al mondo con i miei robot da guerra (sì, ho modificato i tuoi stupidi robot in modo da renderli estremamente pericolosi), ma poi è arrivato Girlimuldo lì a fianco, e mi ha sputato il mio piano in faccia! Quindi ho cercato di ucciderlo... ma alla fine lui non è caduto nella trappola, e quindi questa sera avevo l'intenzione di sguinzagliare il mio cucciolo e conquistare Brooklin con la forza (ma che razza di piano è? Non ha un minimo senso logico! Da quale mente malata potrebbe nascere una roba sim- ah, giusto...) e ci sarei riuscito, se non fosse stato per voi e per il vostro stupido cane!-

Gordon lanciò uno Scooby Snak a Goldie Cane, che appare per la prima volta nella fiction, senza un apparente senso.

Fred si avvicinò, e con voce da ispettore della polizia perché sì, dichiarò:

-È quindi giunto il momento di scoprire chi si nasconde sotto questa maschera!-

Afferrò la faccia di Frederick e la tirò via, e sotto...

BAMBINO GRASSO GRASSO???

Ma BB era lì accanto.

-Hey! Sta cercando d'incastrarmi!-

Gli tirò via la seconda maschera e... un tizio... viola? Era tutto viola, ma dico, proprio tutto! Aveva la faccia viola, i capelli viola, il naso viola, le orecchie viola, gli occhi bianchi ma vabbé, la divisa viola, i pantaloni viola, le scarpe viola, ed anche un bel berrettino viola.

-AH-AH! Ho sempre sospettato fossi tu... come ti chiami?-

Chiese Germilia.

-Mi chiamo Viola, Tizio Viola!-

Pronunciò con voce alla Bond, James Bond. Poi si schiarì la voce:

-Nome in codice di Vincent McPurple. Posso esservi d'aiuto?-

-Uh... ci spieghi che cavolo c'entri col resto della storia? Insomma, l'assassino spesso e volentieri è sempre uno dei personaggi apparsi precedentemente! Era più probabile che il cattivo fosse quella bimba dai denti a sciabola, che un tizio mai comparso come te!-

Tizio Viola si offese:

-Sgrunt! Vorrei ricordarvi che sono io il vero cattivo di tutta la serie! Avete mai giocato al gioco?-

Arriva Gatta:

-Io sì, coi trucchi!-

Mi cacciano dalla scena. Vabbé.

-Insomma, io ero il tizio delle pulizie nell'angolino! Nessuno, in questo gioco, si era mai interessato a me, finché non ho ucciso quei 5 bambini, quindi adesso sono famoso! Muahahahah! E avrei continuato a uccidere bambini in ogni pizzeria, per diventare sempre più famoso!-

-Ma... i bambini si sono nascosti, non ricordi l'altra storia?-

-Ah. Già. Vabbé, rimaneva un piano stupendo (eh!)!-

Mise il muso.

-Be', chiamiamo la polizia...-

-No, dovrebbe arrivare a momenti.

Giusto un momento dopo arrivò la polizia, che ammanettò Tizio Viola per scortarlo in prigione, e lui continuò a tenere il broncio.

-Be', tutto bene quel che finisce bene, no?-

Esclamò Jeremia.

-Adesso vorrei i miei sold- –

Ma la risata satanica di Vincent risuonò per tutta Brooklin. Jeremya si precipitò all'estero, seguito da tutti gli altri personaggi importanti, e vide i poliziotti svenuti per terra, e Tizio che se la rideva di gusto.

-Come hai fatto a stenderli?-

-Ho adottato la tecnica di Jermilifildo: ho scorreggiato-

-Ma che schifo!-

-Scherzo, ho usato il mio apparecchio invisibile per richiamare CUCCIOLO, che stende tutti quelli che lo sentono nel raggio di due metri. Cucciolo arriverà a momenti-

-Era più credibile la storia della scorr- –

Ma ecco che dal cielo, una bestia immonda cala sulla Pizzeria a fauci aperte. CHE ORRORE! È uno pterodattilosaurodragorobot, o giù di lì. RIDLEY!

-Io sono il SIGNORE DELLA TECNOLOGIA! Germia, avrai anche battuto dei robot, ma non batterai mai IL robot!-

-Ma questo personaggio è di Metroid! Questo è il mondo di FnaF!-

Brontolò Geremildo.

-Ma IO PUO' TUTTO!-

Spiegò accuratamente Vincenzo.

Ridley ruggisce. La pizzeria crolla. La gente scappa. Jeremy si trova da solo (perché sì) a combattere contro il malvagio piano di Tizio! Come farà?


Lo scopriremo nella prossima puntata.




Commento

Eh, capitoli che si allungano... ho deciso, infine, di prolungare il finale appiccicandolo all'epilogo, dove alla fine non avrei detto nulla. Quindi... domani la battaglia tra Ridley e Jeremy (perché, perché questo?). Qualcuno di voi sa almeno chi è Ridley? No? Fatevi una cultura andate su questo link http://metroid.wikia.com/wiki/Meta_Ridley ! E se pensate che sia una strana idea.. pensate che questa doveva essere la fine originale per Mike Il Barbone!

Devo anche fare una confessione: speravo vivamente che il sequel piacesse di più della mia vecchia storia, mi ci sto impegnando molto e per le idee ho riflettuto settimane intere, ed invece mi ritrovo con molte meno recensioni. E dovete sapere che io VIVO per le recensioni, molte storie le ho abbandonate solo perché non hanno ricevuto molti commenti e quindi mi sono abbattuta. Questa storia non sta andando così male, infatti ringrazio vivamente per il loro supporto giornaliero Manuel2000, Dolly_Senpay_01 e Hillarity, ma se ricevessi più opinioni, penso che potrei rendere di più.

Dopo questo breve sfogo, vi saluto! Spero di poter postare il prima possibile il fatidico GRAN FINALE. Ciao!

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** IL GRAN FINALE ***


AAA

Il mostrone stava sgranocchiando l'automobile della polizia, e i poliziotti erano ancora svenuti. Jeremy non era il tipo che prendeva in mano la situazione e si metteva a fare l'eroe di turno, ma dal momento che Superman tardava, decise di prendere in mano la situazione e di mettersi a fare l'eroe di turno.

-Non avrai mai la meglio, uomo viola!-

E gli puntò contro il dito medio. Tizio s'infuriò di brutto, e saltando addosso al robottonemegagalattico gli restituì il gesto.

-Ora preparati a vedere morire tutte le persone che ami!-

-Ma io non ho persone che amo...-

Realizzò in quel momento Jeremu. Che triste vita! Mentre parte la canzoncina triste, Tizio Viola insiste:

-Devi avere qualcuno a cui vuoi bene! Insomma, qual'è la persona che più ami che io posso uccidere sul momento?-

Jeremy ebbe un lampo di genio:

-Una persona c'è: mio cugino Mike!-

-Perfetto, dove abita?-

-In quel villone bianco in fondo a destra-

E Vincentio spronò Meta Ridley a volare da quella parte. Jeremy lo ringraziò e fece per tornare a riscuotere la sua paga, quando gli animatronics uscirono dalla pizzeria in fiamme (che fosse crollata e basta non andava bene) e gli urlarono contro:

-JEREMY! Dove stai andando!? Devi salvare il mondo da quel pazzoide!-

-E come? Non ho una tuta attillata con su scritto SJ (Super Jeremy per chi non l'avesse capito)!-

-Però hai un'arma!-

-Ovvero?-

-La magia dell'amicizia! Mai guardato i My Little Pony?-

-No, non sono un brony... quelle persone mi fanno schifo-

Toy Freddy nascose il pupazzino di Rainbow Dash dietro la schiena.

-Ma i pony sono tanto carini...-

Freddy lo interruppe:

-Insomma, Jeremy, hai NOI!-

-Sono messo bene allora-

Si guardarono per parecchi istanti. Poi effettivamente compresero che l'amicizia non sarebbe servita a nulla.

-Hai un bambolotto a forma di quell'immonda bestia sorta dalle tenebre, da qualche parte? O meglio ancora, uno a forma di Meta Ridley?-

Chiese Toy Chica.

-No... siamo spacciati, mi sa-

Jeremy si sedette aspettando la sua ora, ma Toy Bonnie sputò un cavallo.

-Hai QUESTO!-

-Che è?-

Era un unicorno robot scintillantoso (sì) con la criniera arcobaleno dallo sguardo assatanato.

-Mai giocato a Unicorn Robot Attack?-

Jeremy sforzò la mente alla ricerca di quel nome, ma nulla.

-Sappi solo che questo bellissimo animale ti salverà le chiappe-

Disse Foxy.

-E come? Mica può saltare sui tetti delle case, scattare come una meteora attraverso ostacoli e correre come Sonic!-

-Perché no?-

E dieci minuti dopo Jeremw si ritrovò a saltare sui tetti spaccando ostacoli con cariche da meteora e correndo come Sonic. Sopra un unicorno robot! Gli animatronics si erano costruiti un carretto appiccicando tre giornali e due cupcacke con lo sputo, e adesso erano lì dietro a godersi quella gita su carro, trainati dal supersonico unicorno.

-COME SI GUIDA QUESTO AFFARE?-

Urlò Jeremy mentre la cravatta gli volava via.

-Usa il tablet!-

-EH?-

Toy Freddy gli lanciò il tablet:

-Premi sullo schermo a sinistra, e lui salterà, premi a destra e scatterà attraverso gli ostacoli!-

-Tutta questa tecnologia moderna mi confonde...-

Jermermermeyr provò a premere sul tablet e MAGIA il cavallo balzò appena in tempo! Davanti a loro, volando raso-tetti (non rasoterra, non c'era abbastanza spazio per le strade), il grosso mostro rachitico sculettava a tempo di musica (la musica che parte con Unicorn Robot Attack, l'inimitabile “ALWAYS”) mentre procedeva verso... boh.

-Muahahah! Distruggerò questa città perché è questo che fanno i cattivi!-

Disse Vincent McViola. Jeremy si dispiacque del fatto che avesse dimenticato di uccidere suo cugino, ma non si può avere tutto. L'unicorno correva sui tetti balzando anche sui grattacieli, oppure distruggendoli, ma il robotpterodattilo continuava a rimanere in vantaggio. Vincenzio stava ancora pensando a come distruggere la città, quando Jeremy lo chiamò urlando:

-HEY TU!-

Si voltò.

-PUZZI-

-Come ti permetti! Ho fatto la doccia il mese scorso(Il viola non era il colore naturale della sua pelle, solo un accumulo di scorie radioattive raccattate in giro...)! Meta Ridley, usa FUOCOBOMBA!-

Il robottone lanciò una tremenda bomba di fuoco, senza neanche girarsi. Dal didietro.

-Ma basta! Mi compro una maschera antigas alla fine!-

Brontolò Toy Freddy, col vivo ricordo della brutta esperienza con Geremy.

-Vi ha stesi, eh?-

Vincens si girò ma... erano ancora dietro di lui!

-Come cavolo...-

-Unicorno ha tre vite!-

Gli ricordò Toy Bonnie, mentre si gustava una lemon soda sdraiato nel carretto.

-Damn! Comunque non dovrebbe ripartire dall'inizio del livello quando perde una vita?-

Detto fatto, il cavallo cornuto riapparve magicamente sul tetto della pizzeria.

-Ma FUUUU!-


Dopo una mezz'ora buona di inseguimento, dove Vincent aveva iniziato a bombardare la città con bigliettini con su scritto “mi dispiace, ma ti vedo solo come un amico” per mandare nel panico milioni di adolescenti e conquistare così la città, Jeremy fu finalmente dietro di lui (non in quel senso!). Il mostro urlava come un mostro (fantasioso!) e sotto Meta Ridley si chiedeva cosa avesse fatto di male per meritare un padrone tanto rincitrullito. Jeremy pensò fosse il momento buono per agire, quindi prese la sua arma che non aveva e ci rimase male.

-Come lo sconfiggo?-

Guardò dietro di se, per cercare aiuto negli occhi dei robots, ma loro stavano guardando la TV a schermo piatto comprata da Doraemon che passava di lì. E che cavolo, neanche un aiuto danno questi robi! Poi vide Mangle, di nuovo smontata. E gli venne un'idea geniale. La più geniale della sua vita. Allungò il braccio all'inverosimile, afferrandola per il piede. Poi con con tre colpi precisi, la rimontò a forma di boomerang.

-E adesso va', e vinci!-

La lanciò verso il Tizio Viola, che stava giusto lanciando l'ultimo bigliettino. Si voltò, il suo sorriso scomparve. E si trasformò in un ghigno di dolore quando Mangle lo colpì proprio in mezzo alle gambe, facendolo sbilanciare e cadere di sotto. Cadde direttamente in prigione.

-Mi vendicherò, Jeremy!-

Ha detto il mio nome... c'è riuscito!”

E bell'è finita la battaglia finale! Mangle tornò indietro, e Jeremy l'afferrò con destrezza (Mangle gli tranciò il braccio).

Poi tornò, cavalcando il suo bel cavallo di metallo (dovette fare tutto il giro di Brooklin perché il cavallo non tornava indietro), da vincitore, all'alba. Alla pizzeria tutti lo aspettavano, acclamando e piangendo di gioia. E c'era la sua bella Charlotte in bikini per l'occasione! Lui balzò dal suo destriero, sventolando la chioma imbrillantinata all'improvviso, sfoggiando un sorriso che faceva invidia a Frederick.

-Adesso-

Disse continuando a sostenere quel sorriso splendente:

-I miei soldi-



Sei mesi dopo, Jermildo usciva dalla pizzeria. Si era stancato di lavorare in quel posto, e aveva racimolato abbastanza soldi da permettersi una birra, quindi aveva deciso di festeggiare andandosene a comprare una. Fred e Frederick avevano collaborato, per un po' di tempo, ma a breve la pizzeria sarebbe stata chiusa per ristrutturazione.

A breve nel senso due giorni dopo, ma son dettagli.

Uscendo, con quel bel vento che gli accarezzava la faccia, il suo mezzo dollaro in tasca guadagnato in sei mesi di duro lavoro dove era stato tutto il tempo a chiacchierare con i robot ormai suoi amici, Jeremy era fiero. Povero, ma fiero. Perché in fondo, aveva salvato Brooklin.

Arrivarono due giornalisti:

-Salve! Lei ha mangiato in questa pizzeria?-

-No, ci ho lavorato-

-Davvero? Per quanto?-

-Sei mesi-

-E... ha un commento da fare su questa pizzeria che, si dice, sia infestata da mostri robotici e anime di bambini rognosi?-

Jeremy guardò negli occhi la giornalista, poi il collega. Poi entrambi con lo stesso occhio. Poi tutti e quattro gli occhi insieme. E alla fine disse:

-La pizza italiana è più buona-

E diventò famoso.


Qualche settimana dopo, Jeremy si era già sistemato nel suo megavillone, con una stalla per il suo Robounicorno e una voliera per Pippo, ovvero il robot drago spaziale che aveva ereditato da Vincenz. Poi, preso dalla compassione, aveva acquistato Toy Chica e Toy Mangle dalla pizzeria (che stava vendendo i Toy e BGG per l'inaugurazione dove ci sarebbero stati solo gli originali) mentre aveva lasciato bruciare nella fonderia Toy Bonnie e Toy Freddy. Sì, Jeremy è una cattiva persona.

Usando i trucchi, aveva ristrutturato i due robot come solo GLaDOS avrebbe potuto fare (Vedi “FNaG”), e adesso erano le sue bambole gonfiabili sue cameriere. Inoltre, prima di andare via, il suo ultimo giorno di lavoro, aveva preso un'importante decisione. Charlotte o Belly? Le due ragazze lo avevano fissato a lungo, Charlotte che si mostrava quasi nuda per impressionarlo e Belly che lo pregava in aramaico sottovoce. Jeremy quel giorno aveva fatto un'importante scelta. Amava Charlotte e la sua pu****aggine o Belly e la sua simpatia? Jeremy le fissò a lungo a sua volta. Era difficile distogliere lo sguardo dalle bocce di Charlotte, ma in sei mesi ci aveva quasi fatto l'abitudine. Belly, invece, non era sexy, ma era comunque carina, e poi era così simpatica! E da settimane ormai le due si contendevano Jeremy. E allora lui scelse:

-In questi mesi, ho capito che la vera persona che amo e con la quale voglio passare il resto della mia vita...-

Lo sguardo delle due si illumina. Jeremy apre la bocca. Poi rutta.

-La mia anima gemella... è lei! MARY!-

Abbraccia Mary comparsa dal nulla, che esulta senza emozione.

Le altre due si sciolgono.

-Inizialmente avevo preso in considerazione anche Phill, ma lui vuole restare single. Quindi, questi sono gli inviti al nostro matrimonio! Vi aspetto, ciao!-

E se ne andò con Mary.

Sì.

Con Mary.

Ditelo, vi ho sconvolto l'esistenza.


Fine.

Ah, già! Puppet si sposa con Charlotte, e Belly rimane sola per sempre. La vita è ingiusta.





Commento

Ed eccomi qua con il grande (ma mica tanto) finale! Vi è piaciuto? No? Mi dispiace. Comunque, i ringraziamenti li faccio alla fine degli extra, quindi dovrete aspettare. Il primo extra sarà abbastanza corto, mentre per il secondo ho previsto una cosa immane, quindi è probabile che non lo riesca ad aggiornare tra soli due giorni.

Prima di lasciarvi, un piccolo dialogo tra Fred e Frederick:


-Quindi il tuo piano era quello di rubarmi la pizzeria! Ma... come avresti pagato A VITA l'Hotel Bellissimo? Io ci sarei anche rimasto per sempre, ma prima o poi i soldi sarebbero finiti...-

Frederick lo interruppe:

-Caro il mio cugino adorato... io non pago per l'Hotel Bellissimo. Infatti la nostra compagnia circense lavora anche lì, nel tempo libero, e quindi ho un buono che non mi scade mai dove posso ospitare fino a quattro persone (anche amici) gratis!-

-Ma brutto... quindi non avresti speso un centesimo! CHE TIRCHIO!-

-Ho preso da te mio adorato cugino!-

Arrivò Gordon:

-Peccato, però. Se non fosse stato per gli animatronics, saremmo stati lì per sempre-

-Aspetta... c'era anche lui? ANCHE LUI?-

Domandò paonazzo Frederick.

-Sì, perché?-

L'altro sbiancò.

-Eravate in 5, non in 4... quindi... per ogni persona aggiuntiva sono 2.500 $ in più all'ora...-

Si guardarono negli occhi, al lungo. E in quel momento il postino lanciò dentro la finestra un bigliettino con su scritto “Conto Poco Bellissimo”.

E fu così che dovettero vendere i robot e la pizzeria.

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Extra 1: Il Tizio Viola fa una brutta fine ***


AAA

Come in ogni film che si rispetti, c'era una stanza grigia, un tavolo, una sedia. C'era Tizio Viola, seduto sulla sedia, non più tanto Viola dal momento che l'avevano infilato a forza sotto la doccia, adesso era più che altro un Tizio Lillà Pallido, ma son dettagli. Guardava il tavolo, crucciato, e di fronte a lui, come ogni buon film poliziesco americano, c'era il poliziotto cattivo... e il poliziotto cattivo. Purtroppo i fondi per quello buono erano finiti, e ci si doveva accontentare di due poliziotti burberi che avrebbero voluto essere a mangiare un gelato invece di star lì davanti a Vincenzio, che fissava muto il tavolo.

-Allora – iniziò il poliziotto cattivo 1 sedendosi di fronte a lui, afferrando una sedia invisibile perché prima ho accennato solo ad una seggiola -perché lo ha fatto?-

-Manie di grandezza-

Rispose con un sorriso folle Vincent Viola.

-Questo si era capito, ma io voglio sapere la verità!-

Ruggì il secondo.

-Perché ha ucciso quei 5 bambini? Perché?-

-Ma io in realtà non ho- –

-SILENZIO! Perché? Perché???-

Il volto paonazzo del poliziotto 1 era sul punto di esplodere. O almeno lo sembrava, insomma, come fa una faccia ad esplod- BOOOM.

Morto il poliziotto numero 1. Schizzi di sangue, no aspetta, era pomodoro, inondarono Vincent, che ora assomigliava a Tizio Lillà Macchiato di Rosso. Il poliziotto 2 non ci fece caso e spostò il corpo, sedendosi al suo posto. Il corpo evaporò.

-Allora, perché ha stroncato la vita di quegli esseri tanto amabili proprio nel pieno della loro fanciullezza?-

Vincello si prese due minuti per rispondere, poi ci ripensò e non rispose.

Allora il poliziotto iniziò a mitragliargli una serie di domande da poliziotti:

-Gli hanno fatto dei dispetti, e dal momento che lei è di salute mentale cagionevole, si è infuriato e li ha uccisi?-

-No-

-Non sopporta i bambini e vuole eliminarli dalla faccia della terra?-

-No-

-E' un maniaco sessuale nonché pedofilo che, dopo averli sfruttati, ha deciso di liberarsi dei corpi?-

-Sono vergine, e comunque no-

-Perché le andava?-

-No-

-Erano figli di una persona che odia, o di persone che odia, che in un lontano passato fecero fallire la sua vita riducendola ad un'esistenza da animale delle fogne e che lei odiava profondamente, così ha deciso di riversare la sua vendetta ben maturata sui figli?-

-No. E comunque abito in una palazzina molto carina in periferia, con un bel cortile, un gatto e dei nani da giardino. Tutto viola, ovviamente-

-Allora... perché lei è un fanatico di film violenti che col tempo l'hanno resa violento e ostile?-

-No-

-E che diamine!-

Il poliziotto camminò senza neanche alzarsi dalla sedia (gli rimase incastrata dietro) per una buona mezz'ora, poi si risedette.

-Allora, penso di aver capito. Lei è un patito del benessere della terra, e dagli ultimi dati sono emersi seri problemi di sovrappopolamento mondiale. Quindi lei si è rimboccato le maniche e ha deciso di dare un contributo iniziando con gli infanticidi di bambini innocenti?-

-No-

-Argh! Quei bambini, allora, presentavano problemi mentali che, da bravo psichiatra, lei sapeva avrebbero portato alla pazzia degli individui, spingendoli a organizzare attentati alla popolazione mondiale e a ferire milioni e milioni di innocenti in tutto il globo, e lei da eroe senza scrupoli ha voluto fermare la catastrofe sul nascere con il modo più diretto possibile, ovvero uccidendo a freddo quelle future menti criminali???-

Ora sudava, sbavava, piangeva e probabilmente stava anche pisciando dallo stress. Le aveva provate tutte. Lo fissò a lungo negli occhi, e alla fine il prigioniero rispose:

-No-

Il poliziotto iniziò a strapparsi i capelli, piangendo come un bambino a cui è stato portato via l'iPhone 6 (queste nuove generazioni...).

Vincent lo guardava, sogghignando appena.

-CI SONO!-

Il poliziotto smise di strapparsi i capelli, anche perché era pelato, e il suo volto s'illuminò d'immenso.

-Lei... lei in realtà era... un impiegato, un impiegato di una grande azienda, ma i suoi soci la tradirono. Sua moglie morì per mano di un computer killer, e lei, rimasto solo con la figlia, iniziò a covare un forte rancore per quei colleghi che avevano fatto morire la sua sposa. Oltre a questo, per un bug nel sistema di uno degli aniamtronics della Pizzeria, Foxy, il quale era stato progettato proprio da questi suoi ex colleghi, morse sua figlia, lasciandole un segno indelebile: le portò via la pizza. Da quel giorno non è più stata la stessa, e lei, giurando vendetta, ha ucciso i figli di codesti colleghi, così allegri e spensierati, perché le ricordavano la figlia morta (dalla disperazione per la pizza) quando non era ancora morta, e, preso da rabbia e gelosia, li ha uccisi!-

Aveva detto tutto d'un fiato. Era un campione, quell'uomo.

-Ecco...-

Vincent abbassò lo sguardo. Sì, il poliziotto l'aveva sgamato! Aveva avuto la meglio su quel farabutto viola! Aveva final-

-No-

-MA DAI!-

-E comunque mia figlia lavora in un fast food qui vicino, e sta benissimo-

-E allora? Quei bambini erano alieni?-

-Peggio-

-Cosa le avevano fatto di male? Erano demoni reincarnati in mocciosi?-

-Peggio-

-Avevano rubato anche la sua pizza?-

-Peggio-

-Cosa ci può essere di peggio??-

Vincenzo Viola fece segno all'agente stremato di avvicinarsi e questo obbedì. Quando le labbra stavano per sfiorare l'orecchio dell'uomo in divisa (blu, non viola), Vincent sussurrò:

-Sarebbero stati la rovina delle generazioni future. Mine a piede libero-

-Non è quello che ho detto prima? Pazzi maniaci come lei?-

-No, peggio. Loro, agente...-

Era agitatissimo, stava per scoprire la verità!

-Giocavano a Call of Duty-

-AAAAAAAAAAAAARGH!-

Sospirone stile “grande rivelazione”.

-Allora ha fatto bene! La rilascio, vada e faccia strage di altri bambinetti del genere: non vogliamo che le nuove generazioni giochino a giochi tanto scadenti (per chiunque giochi a Call of Duty, non preoccupatevi, siete sempre in tempo a convertirvi ai veri giochi qui stiamo parlando di bambini di 6 anni che dovrebbero giocare con i Pony e al massimo a Splatoon, non a COLL OF DIUTI)-

E liberò Vincent. Sì, lo liberò.

Ad aspettarlo fuori di cella cerano i suoi tre figli.

-Ma non era vergine?-

Chiese l'agente.

-Adottati, ma non lo dica loro-

Precisò Tizio McPurple proprio davanti ai figli. Questi non lo sentirono.

C'era la figlia più grande, che assomigliava ad un cyborg grazie a quel bellissimo occhio bionico e parte della testa robotizzata, ma aveva un suo fascino. Poi c'era il figlio mezzano, vestito da schifo con una maschera di Foxy di cartapesta e un bimbo più piccolo con un pupazzetto di Goldie in braccio, una fascia che gli fasciava (ma davvero?) la testa sanguinante perché boh (coff coff Morso dell'87 coff coff), e due occhi strabici stralunati da fumatore accanito di Marijuana.

-Pensavo avesse solo una figlia!-

Esclamò l'agente, sempre più confuso.

-Lei è indietro coi tempi. Avevo solo una figlia prima dell'uscita del 4° capitolo. All'inizio era lei la vittima del morso, poi mi sono misteriosamente apparsi in casa questi altri due marmocchi e la vittima è magicamente diventata Bimbino, il più piccolo. Comunque Emmy si è tenuta l'occhio robotico perché così copia meglio i compiti a scuola, grazie allo zoom-

L'agente pareva capire, ma anche no perché era stupido almeno quanto Mike (chi mai lascerebbe andare un criminale viola?).

-Le presento Emma Viola – indicò la figlia – Bimbino Viola – indicò il minore – e Fratello Viola – indicò il mezzano.

-Non ha molta fantasia coi nomi, vero?-

-No, purtroppo no-

E se ne andarono tranquillamente.


Fine extra 1. Ma anche no!

Usciti dal commissariato, fischiettando, Emmy iniziò subito a brontolare:

-Papà, Fratello ha spaventato di nuovo Bimbino!-

-Fratello, quante volte ti ho detto di non molestare tuo fratello?-

-Ma papà! Lui è venuto a rompermi i CENSURA alle due e mezza di notte! Affermava che ci fossero unicorni assassini in camera sua!-

-Bimbino, smetti di guardare i My Little Pony che poi fai gli incubi!-

Lui rispose con aria da drogato:

-Ma Pinkie Pie... mi mangia... se non... li guardo...-

Sbavando e fissando un punto nel vuoto.

-E poi diceva che il cane è entrato in camera e gli ha offerto un lavoro alla sua pizzeria-

-Significa che questa notte leghiamo Mikey (vedi One Night at Mike's) in giardino-

-E si è sognato nuovamente Freddy in tutù rosa!-

Tizio diede un ceffone a Bimbino ed a Fratello:

-Basta con le canne!-

-Ma papà! Freddy era REALE!-

-Come l'orca assassina che ti ha offerto del sushi l'altro giorno?-

Ed iniziarono a discutere.

-Dobbiamo nascondere tutta la roba o fumarcela noi-

Concluse Emmy.

-Guarda papà, il Molise!-

-Non dire CENSURA, fino ai pony capivo, ma il Molise proprio no!-

Ma Bimbino indicava convinto davanti a sé.

-Certo che quel ragazzino deve fumarsi cose pese-

Sghignazzò una ragazza in un gruppetto di giovincelli che passavano di lì.

A metà strada, mentre Emmy illustrava al padre il bel 10 che aveva preso a scuola copiando il compito del secchione della classe, Fratello picchiava Bimbino e quest'ultimo osservava degli ipotetici draghi volare per aria, dei tizi fermarono Tizio:

-Hey tu! Sei il Tizio che ha ucciso i nostri figli! Pensavamo fossi in pringione!-

Vincenzo sbuffò:

-Quante volte lo devo ripetere? Non ho ucciso nessuno! Leggete il prequel di questa storia! Insomma, leggete il sequel... insomma, nell'altra c'è chiaramente scritto che non è morto nessun bambino!-

-Ma i nostri figli sono scomparsi, e quel giorno tu stavi pulendo i bagni proprio durante la festa! Ti abbiamo visto passare per i corridoi!-

-E allora? C'era un sacco di gente, se i vostri figli fossero ipoteticamente morti, c'è la possibilità che qualsiasi dei presenti...-

-MA TU SEI VIOLA!-

-E con quest- –

Ma non lo fecero finire: tirarono fuori torce e forconi e iniziarono a rincorrerlo. Vincentio iniziò ad urlare scappando per tutta la città, saltando sulle macchine, rimpiangendo di non essere rimasto in prigione. Poi un forcone lo mancò di striscio, e lui si nascose dentro un edificio lì vicino. Era tutto bianco, pieno di scienziati che facevano esperimenti, computer che lavoravano, macchine che facevano strani rumori, fialette di sostanza tossiche, telescopi e quant'altro.

Toh, un bar”

Degli scienziati stavano cercando di far partire una macchina con su scritto “MACCHINA DEL TEMPO”.

-Come facciamo ad attivare la Macchina del Tempo?-

-Non ne ho idea. Questa Macchina del Tempo sembra proprio capricciosa-

-C'è qualcosa in questa Macchina del Tempo che non funziona-

Vincent si avvicinò chiedendo:

-Cos'è questa cosa?-

In quel momento entrarono i tizi con le forche.

-IMPALIAMOLO!-

-ARGH!-

Tizio si gettò nella macchina, che improvvisamente partì e lo risucchiò.

-Dov'è finito? Dov'è impostata la data??-

Chiese uno scienziato barbuto. La sua assistente controllò la data:

-Nel 2023!-

-Tra trent'anni?-

-E' quello che ho detto signore!-


Vincenso si ritrovò improvvisamente in un mondo modernissimo, con le macchine volanti, i grattaceli di vetro, i robot come maggiordomi... ma chi vogliamo prendere in giro? Il mondo nel futuro era una fogna, pieno di gente ubriaca che si faceva i selfie, piena di selfie ubriachi che si facevano le persone, piena di immondizia e di tumori, con molta più gente e molto meno cibo e acqua. Che mondo del CENSURA !

Mentre camminava chiedendosi qualcosa, perché quando ti trovi nel futuro qualche domandina te la fai, scivolò su una buccia di banana, iniziando a scivolare per le strade seguito con lo sguardo da un sacco di Zombie dipendenti dai selfie e dal wifi. Scivolò, a lungo, per ore, fino a finire nella Pizzeria... ah, menomale! Un posto che conoscev- no! Si chiamava “Freddy's casa degli orrori muahaha portate qui i vostri bambini così si traumatizzano!” e a gestirla c'era Fred Jr intento a, indovinate, contare soldi!

-Hey, a quest'ora il locale è chiuso!-

Gli urlò dietro il sosia più giovane di Fred, ma la banana non ascoltò e continuò a scivolare. Scivolò, svoltando ad ogni corridoio, con Tizio ancora attaccato, che cercava di aggrapparsi a qualcosa, invano. Delle proiezioni di scarsissima qualità si attivarono al suo passaggio, mostrando video di bambini con una coperta bianca addosso.

-AAAAAAAH! I FANTASMI!-

Urlò quel coraggioso di Vincenzo.

La buccia alla fine si fermò, catapultando Vincent in avanti... quindi iniziò a volare verso una meta non precisa.


Springtrap stava discutendo col poster di Golden Freddy:

-E quindi, mio caro amico, da quando rottamato mi manchi molto, ma sappi che rimarrai sempre nel mio cuore-

Si bevve il whisky che aveva in mano (senza bicchiere), poi passarono tre secondi ed iniziò a piangere come un bambino, a bocca aperta lanciando urli sovrumani:

-Perché??? Perché, buuuh! Perché ti hanno rottamato, Goldie? Perché mi hanno fatto questo? Sono solo, SOLO! Solo come un cane solo! O qualsiasi altra cosa sola! Ho bisogno d'affetto, mi manchi! Mi mancano i giorni in cui Fred ci aveva chiusi a chiave nel bagno! Mi mancano le nostri notti d'amore! Io ti amavo, Goldie! Volevo sposarti e vivere per sempre felice con te ma poi... buuh! Ti hanno rottamato! Eri l'unico che mi conosceva bene! Eri l'unico su chi potevo fare affidamento! Ho perso un amico, ho perso un fratello, ho perso un amante, ho perso tutto! Buuuh sigh sob!-

Goldie parlò, alla sua destra.

-Ma io sono qui-

-Ah-

Si fissarono a lungo.

-Quello che hai detto era vero? Sei innamorato di me?-

-Emm-

Il coniglio robotico arrossì di colpo.

-...-

Goldie lo fissò per un po', poi concluse:

-Sei un perverso, Springtrap-

E si teletrasportò via.

-Ma BUUUUH! Non me ne va bene una!-

Mentre piangeva sentì qualcosa di grosso infilarglisi in gola. Qualcosa di antropomorfo e viola.

-Ma cos- –

Aveva un tizio incastrato in gola. Insomma, gli era volato un tizio in bocca mentre piangeva!

-TU! Esci subito dal mio corpo!-

-Non posso, sono incastrato-

-Ma non posso vivere così!-

-Sì che puoi-

E da quel giorno Springtrap visse triste e con metà Tizio incastrato in gola, con le gambe che uscivano dalla bocca e che gli davano calci sul naso.




Commento

E... TROLL! Già, ieri non ho postato... mi dispiace, non ho avuto tempo per scrivere. Sì, siete liberi di picchiarmi se volete.

Mi sa che dovrete aspettare un po' per il secondo extra, devo ancora organizzare bene le idee, anche se ho in mente qualcosa che vi lascerà... di stucco!

Per tutti i possibili fan dei MLP: non preoccupatevi, sono una fan, offendo i Pony solo perché sono masochista! Sì, mi prendo in giro da sola... il bello della vita.

E, no, non shippo SpringtrapxGoldie se ve lo stavate chiedendo. Poi sono una sostenitrice della teoria (fatta da me e un amico ovviamente) che Bimbino si fumi cose molto pesanti, e il morso non c'incastri un tubo con le sue allucinazioni xD

E per tutti i Molisiani (se esistono), non picchiatemi!

Detto ciò, spero di poter aggiornare presto l'ultimo capitolo. Ciao!


PS. Ero quasi tentata di chiamare questo capitolo “Debby scopre il piacere delle CENSURE” ma stonava un po'.

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Extra 2: Il Signore dei Contratti - PROLOGO ***


AAA

Tutto ebbe inizio con la scrittura dei grandi contratti....

Tre furono firmati dagli scienziati della Aperture, fornitori di robot tarocchi da secoli.

Sette furono firmati dai produttori di pizza congelata, che da sempre fornivano pizze finte ai ristoranti.

E nove, nove furono firmati dalla razza delle guardie notturne, che più di ogni altra cosa, bramavano i 20 $.

Ma tutti loro vennero ingannati, perché nell'ufficio del Direttore, dall'inchiostro della Penna Tarocca, l'Oscuro Proprietario Fred scrisse in segreto un contratto sovrano, un contratto... per sfruttarli tutti!


Una a una tutte le pizzerie rivali vennero abbattute... scienziati e guardie notturne si allearono, per sconfiggere Fred e il suo dominio sulle pizzerie...

Il processo sembrava vinto, ma le righe in piccolo del contratto non potevano essere sopraffatte


~Il Signore dei Contratti, prologo


Fritz chiuse il libro chiedendosi dove aveva già letto qualcosa di simile. Sembrava l'introduzione de “Il Signore degli Anelli” ma allo stesso tempo aveva qualcosa di diverso. Forse l'autore aveva preso un tittirillino, giusto un pelino piccino picciò, di spunto dal famoso libro fantasy.

Si disse se andare in una pizzeria il cui proprietario faceva di nome Fred fosse rischioso, poi ci ripensò e si disse che era ridicolo credere ad uno stupido libro.

Fece la sua entrata in scena varcando il portone, portando dentro i suoi 110 chili di lardo appioppati ad un poverello di un metro e sessanta, con tanto di luce e voce angelica di sottofondo come a sottolineare... cosa doveva sottolineare quella messinscena? Avanzò barcollando verso due uomini somiglianti tra loro, con la sola differenza che uno era più altro, truccato, e aveva una schifosissima e insopportabile voce mielosa.

-Scusate il ritardo, avrei dovuto arrivare qui più di due settimane prima*, ma per varie complicazioni sono riuscito a raggiungere questo quartiere solo oggi...-

Ammise imbarazzato. I due manco lo notarono, continuando a litigare tra loro sparandosi insulti e accidenti.

-Emm... scusate?-

Chiese sottovoce Fritz, ma i due non sembravano minimamente essersi accorti della sua presenza.

-SAREI QUI PER IL LAVORO!-

Urlò con tutto il fiato che aveva in corpo, che era poco dato che era così grasso che... eddai, non era poi così grasso, lo stavo solo prendendo un po' in giro, diciamo che era un po' rotondetto.

I due si voltarono, quello più basso lo squadrò con occhi di fuoco, mentre quello più alto gli rifilò un sorriso così viscido da fa invidia a quello di Sogghigno. Fritz s'immobilizzò di fronte a quelle due paia di occhi azzurri, e iniziò a sudare e a tremare.

-Per il lavoro?-

Ripeté quello più basso, poi si rilassò un attimo aggiustandosi la giacca, il cappello, la parrucca, il trucco, i tacchi... no aspetta, quello era quello alto, quello basso si limitò ad incrociare le braccia ed a sbuffare:

-Quindi saresti qui per prendere posto come guardia notturna, giusto?-

Fritz rimase sorpreso:

-Guardia... notturna? Pensavo...-

-Qualunque cosa, pensavi male-

Tagliò corto quello basso, poi porse la mano con un finto sorriso:

-Fred, proprietario della Pizzeria-

-Fritz Smith, signore!-

Quello alto gli porse l'altra mano, quindi lui strinse anche quella con la sinistra:

-Frederick, co-proprietario-

Fred lo guardò male.

-Semmai, assistente-

-Collelga-

-Cugino!-

-Pari-

-Dispari-

-Vice capo!-

-Pulisci gabinetti!-

Iniziarono a picchiarsi litigando su quale fosse la parte di Frederick all'interno della Pizzeria, che secondo questo era appena sotto Fred, mentre secondo Fred stava nel porta-fuori-l'immondizia. Fritz attese qualche ora che la smettessero, poi si tirarono su con i vestiti a brandelli e il corpo coperto di graffi e morsi.

-Ah, guarda che figura mi fai fare, cugino, di fronte al nostro ospite!-

-Io? Sei tu che mi hai distrutto il vestito! E i vestiti...-

-COSTANO-

Dissero all'unisono.

Fritz si chiese se non fosse stato meglio tornarsene indietro in punta di piedi cercando di non farsi notare per poi mettersi a correre il più lontano possibile da quei due quando Fred l'afferrò per il colletto trascinandolo nel suo studio.

-Allora, signor Fritz, intendi lavorare qua giusto?-

-Uh, sì, credo...-

-Perfetto! La nostra ultima Guardia se n'è andata proprio ieri... quindi ci serviva un sostituto-

Fritz non disse nulla. Teneva ancora stretto tra le mani Il Signore dei Contratti, con un brutto presentimento.

Arrivarono nello studio di Fred, che somigliava più che altro alla bocca di un vulcano dove forgiare magici contratti, dato che nel bel mezzo della stanza c'era un enorme buco e dentro il buco c'era... sì, la lava. Faceva così caldo che Fritz iniziò a sciogliersi, letteralmente. Infatti il grasso si scioglie bene, e lui perse almeno venti chili. Gli si appannarono gli occhiali e gli si seccò la gola, ma Fred non pareva farci caso.

-Questo è lo studio... un po' caldo, forse. Aspetta che apro la finestra (che il ventilatore COSTA)-

Detto ciò aprì la finestra e il buco scomparve, la lava pure, il caldo anche, al centro della stanza si materializzò una scrivania normalissima con una penna normalissima e una sedia normalissima.

-Ma... ma... due minuti fa, qui c'era...-

Cercò di spiegarsi Fritz, ma Fred gli diede una pacca sulla spalla rassicurandolo:

-Il caldo fa venire strane allucinazioni, figliolo. Adesso... dimmi, sei qui per fare la guardia, giusto?-

Fritz annuì, poi ci ripensò e scosse la testa.

-Cosa dovrei fare di preciso?-

-Nulla di... pericoloso – sembrava parecchio nervoso – solo controllare i nostri animatronics. La notte li lasciamo accesi e... forse faranno un po' di baldoria. Sai, di giorno non si muovono molto, e la notte hanno bisogno di scaldarsi un po'-

Per farli scaldare basterebbe tenere la finestra chiusa e metterli nel tuo studio...”

Pensò Fritz.

-Sarai in prova per questa notte, poi vedremo se prenderti o meno-

-Ma perché gli altri sono stati in prova una settimana?-

-Perché nel gioco tu hai solo un giorno a disposizione, grassone!-

Si giustificò Fred, piuttosto irritato dalla domanda. Fritz si ammutolì pensando a tutte le cose tristi della vita.

Fred si sedette alla scrivania, poi prese un foglio da uno dei cassetti. Afferrò la penna, che emanava un esile filo di fumo, fumo nero e maligno che poteva benissimo essere fumo magico ma, no dai, non poteva essere eh! Scrisse in due petosecondi un contratto perfetto, ma così perfetto, che neanche al computer sarebbe venuto meglio. Glielo porse:

-Allora... basta una firmina qui-

Il suo sorriso era viscido. Non quanto quello del cugino, ovvio che no, ma era comunque viscido. Fritz osservò il contratto. Poi osservò Fred. Poi la penna tarocca che aveva in mano. Poi il posto dove andava la firma. Poi il suo libro. Poi boh.

Firmò.




Commento

...pensavate fossi morta, non è così?

Pensavate bene Purtroppo appena dopo aver pubblicato il penultimo capitolo sono partita per una vacansuccia di due settimane, priva di internet o quasi, e siccome non avrei potuto postare, non ho neanche avuto la voglia di scrivere questo capitolo C: perdonatemi ^^' Tornata a casa poi ho dovuto finire i compiti... ma questa è acqua passata! Allora, questo non è un capitolo, è semplicemente il prologo, l'introduzione al grande Extra dedicato a Fritz (composto da 4 capitoli, incluso questo). Inzialmente volevo farne uno più stretto, ma con la prima parte sono già arrivata a una decina di pagine senza essere neanche a mezzo, quindi ho deciso di tagliare tutto l'extra in 4 parti per non farvi crollare di fronte ad una fiction di 80 pagine barbosissime! Quindi ringraziatemi C:

La prima parte è già in lavorazione, anzi è a buon punto, quindi se la scuola (che ricomincia giusto domani per me) non mi da troppe rogne, dovrei riuscire a pubblicarla a breve (e fu così che passarono altri 6 mesi)! Quindi... mi scuso per il disagio e... a presto!

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Extra 2 parte 2: Il Signore dei Contratti - La Compagnia del Contratto ***


AAA

Lo studio era brutto. La sedia traballava, la scrivania pure, anche il pavimento, le luci non facevano bene e via dicendo, insomma era brutto. Ma Fritz non ci badò. In fondo, era pur sempre un lavoro, non poteva lamentarsi. Siccome non aveva ben capito quale sarebbe stato il suo compito, prese il suo libro e si mise a leggere.

La storia narrava di un tizio basso che con un amico fidato iniziava una lunga avventura per andare a distruggere un contratto maledetto che, semmai fosse tornato nelle mani del proprietario, avrebbe avuto effetti catastrofici. Fritz leggeva molto velocemente, ma davvero molto velocemente, infatti in meno di mezz'ora finì la prima parte del libro, intitolata “La compagnia del Contratto” che era stata abbastanza carina ma priva di azione. Posò il libro decidendo di fare una pausa, e si ricordò che era lì per lavoro e non ad oziare. Si guardò un po' in giro, guardò le telecamere – notando che i cosi stavano litigando animatamente tra di loro – e poi nulla, si mise a dormire. Poi una voce lo chiamò:

-Fritz, hey Padron Fritz!-

-Chi, cosa, come, dove, quando e perché!-

Fritz balzò in piedi ma non vide nessuno. La voce continuò:

-Padron Fritz, non c'è tempo per oziare! Dobbiamo andare a distruggere l'Unico Contratto!-

Fritz si guardò attorno eppure non c'era nessuno... poi dietro di se l'aria tremolò, e gli parve di vedere una figura farsi più nitida e assumere un aspetto umano.

-Padron Frtiz, sono io, Billy, il vostro amico immaginario!-

Ah, giusto – pensò Fritz – non ho amici e avevo creato Billy con la forza del pensiero...”

-Emm.. ciao Billy. Senti, io devo lavorare, quindi non ho tempo per ascoltarti!-

Ma Billy insistette:

-No, padron Fritz! Dobbiamo assolutamente partire adesso! Loro sono già sulle nostre tracce!-

-Loro? Loro chi?-

-I Nazgul ovviamente!-

-Che?-

Poi ricordò che i Nazgul erano le anime tormentate delle Guardie Notturne che non avevano ricevuto i 20 $ a fine turno ed erano state soggiogate dal malvagio Fred e che ora lavoravano per lui cercando l'Unico Contratto per riportarglielo.

Ma tutto questo non ha senso! È solo uno stupido libro!”

-Presto, venga con me!-

Il suo amico immaginario gli afferrò la mano e... sì, lo trascinò via. Come fece un tizio inesistente e immateriale a portarlo via non si seppe mai. Fritz si lasciò trascinare per qualche stanza e infine Billy lo costrinse a rifugiarsi nel bagno.

-Shh, fate silenzio Padron Fritz! Avete preso la maschera?-

Fritz fece spallucce e Billy si sciolse. Eh? Cioè, sospirò deluso.

-Senza, non potremo difenderci dai Nazgul!-

-Ma non credo che questi Nazgul esistano veramente!-

Protestò Fritz.

-Certo che esistono! E fiutano la presenza del Contratto!-

Poi si sentirono dei passi... Billy fece segno al Padrone di sbirciare fuori dalla porta del bagno e quello che Fritz vide furono due figure completamente nere avanzare annusando qualcosa per i corridoi.

-Hai sentito? Quest'odore nauseabondo... dev'essere il Contratto!-

Esclamò il primo. Sembrava uno di quei così... sì, quei robot, quegli animatronics che aveva visto Fritz appena entrato... solo che era tutto nero e solo gli occhi bianchi luccicavano nell'ombra. Così come l'altro.

-Uhm... secondo me sono i tuoi piedi-

-Hey!-

Il primo mollò un ceffone al secondo e i due iniziarono a litigare e ad avvinghiarsi sul pavimento, mollandosi schiaffi e manrovesci. Poi quello che sembrava un... orso(?) alzò la testa e disse:

-No aspetta, lo sento anche io!-

Fritz iniziò ad indietreggiare, impaurito da quei due cosi brutti che stavano cercando il suo Contratto, ma Billy lo fermò e gli bisbigliò:

-Non fate altro passo, padron Fritz! Non dobbiamo farci scoprire!-

-Ma sentono l'odore del Contratto...! Che poi... devi ancora spiegarmi questa storia-

-Tutto a suo tempo, padron Fritz-

I robottacci si stavano adesso dirigendo verso il bagno, quando Billy prese l'iniziativa e si soffiò con forza sul braccio, producendo lo sgradevole rumore di un peto.

-Hey ma che fai?-

Bisbigliò Fritz vergognandosi, ma poi osservò la scena:

-Hey, ma allora eri tu che scorreggiavi!-

-Io, ma... come ti permetti! Semmai tu!-

-Non dire bugie, farabutto!-

Quello a forma di... coniglio(?) balzò addosso all'altro cercandolo di morderlo e iniziarono di nuovo a litigare. Billy afferrò Fritz per il braccio trascinandolo con forza fuori dal bagno da un'altra porta.

-Adesso dobbiamo dirigerci al Pizzaiolo Impennato, ti spiegherò tutto lì!-

Billy tolse una mattonella dal pavimento e svelò un passaggio segreto, poi vi cadde dentro. Fritz lo seguì, riluttante, e poi richiusero la mattonella. Davanti a loro... nulla, era tutto buio. Infatti iniziarono a correre in avanti (perché quando si è al buio SI CORRE) lungo un tunnel stretto e privo di luce, cercando di raggiungere questo posto il prima possibile.

-Billy, Billy! Aspetta.. uff... puff...-

Fritz, che era grasso, si incastrava ogni tre secondi, e l'amico immaginario doveva tirarlo a forza fuori.

-Billy, spiegati un secondo! Perché tutto questo?-

Billy continuò a correre, ma accennò finalmente a qualcosa:

-Ti spiegherò meglio laggiù... ma sappi che quello che hai in tasca te non è un semplice contratto! È l'Unico Contratto!-

-Aspetta, vuoi dire quell'Unico Contratto? Quello del libro? Che sfrutta e uccide tutti i possessori facendo sì che il Signore Oscuro Lord Volde..., no aspetta mi sto confondendo, l'Oscuro Signore Fred possa risparmiare sulle Guardie Notturne? Insomma, quella roba che schiavizza eccetera eccetera?-

Billy fece un cenno col capo invisibile.

-Esatto-

-Ma... non ha senso! Pensavo fosse solo una storia-

-Esatto, PENSAVI! Vieni, siamo quasi arrivati!-

Si fermarono di botto – o meglio, sbatterono contro la parete – Billy alzò le mani al cielo fino ad aprire una botola sopra le loro teste. Uscirono (e anche qui Fritz s'incastrò), e si ritrovarono in una stanza grande, con un angolo bar con tanto di barista che serviva da bere, un angolo per ballare e uno per mangiare.

-Che razza di posto è questo? Perché non ci sono porte o finestre?-

-Semplice – spiegò Billy come se fosse la cosa più naturale del mondo – è una delle stanze murate anni fa della pizzeria... sai, per mancanza di fondi. Molti animatronics l'hanno scoperta e la usano come angolo bar. Si chiama Il Pizzaiolo Impennato-

Avanzarono verso un tavolo, sedendosi accanto ad un coniglio giallo che puzzava di marcio.

-Hey, Spring, come va?-

Lo salutò un animatronic a forma di topo (probabilmente veniva dalla concorrenza ma era lì per bere una birretta all'olio), ma il coniglio rotto non rispose.

-Sigh... il mio Golden... il mio caro, amato Goldie-

Fritz non ci badò.

-Allora, Billy, che mi dici? Vuoi spiegarti adesso?-

Billy si schiarì la voce:

-Allora... quel contratto è magico. Probabilmente hai visto Fred scriverlo in un nanosecondo, ma in realtà ha solo fatto finta di scriverlo! Era già pronto... lo è da secoli! Infatti è un Contratto magico, intriso di magia nera! Tutti coloro che hanno firmato sono andati incontro a destini orribili... e ogni volta che Fred fa firmare il Contratto diventa più potente e riesce a soggiogare più gente! In breve, arriverà a conquistare Brooklin! Dobbiamo distruggere il Contratto una volta per tutte!-

Fritz prese il foglio dalla tasca e l'aprì.

-Non basterebbe straparlo?-

Senza aspettare risposta, tentò di strapparlo, ma davanti agli occhi gli apparve il Jumpscare di Vincent che gli sghignazzava “IU CHENT” davanti al muso, e Fritz cacciò un urlo.

-COS'E' STATO?-

-Il potere di Fred! Oh cielo, no! Cos'hai fatto!? Tentando di strapparlo... i Nazgul avranno sicuramente avvertito l'aura del Contratto e adesso saranno sulle nostre tracce!-

Fritz si vide bene dal chiudere attentamente il fogliaccio e ad infilarselo in tasca.

-E come lo distruggiamo una volta per tutte?-

Billy gli si avvicinò, guardandosi attorno per paura di essere ascoltato, poi gli sussurrò:

-Dobbiamo andare nell'ufficio di Fred e gettare il Contratto lì dov'è stato forgiato!-

-Ma i contratti non si forgiano!-

-Questo sì, punto e fine-

Fritz ci rifletté un attimo:

-Come mai nell'ufficio di Fred c'è un buco pieno di lava?-

-Be', semplice: la Pizzeria è stata costruita su un mini-vulcano, giusto per risparmiare sul forno per pizze (conosci Fred, no?). E nello stesso vulcano è stato forgiato il Contratto! Dobbiamo dirigerci là e distruggere questo malefico artefatto una volta per tutte!-

Ma in quel momento le agghiaccianti urla dei Nazgul risuonarono nel locale.

-Oh, no! Ci hanno trovati!-

Ma dal fondo del locale, seduto al tavolino, un tizio con il cappello dell'omino di Assassin's Creed osservava la scena con un mezzo sorriso.

-Voi due-

Disse a Fritz e Billy, afferrandoli per le spalle:

-Seguitemi!-

Li scortò al piano superiore (solo ora Fritz si accorgeva che c'era un piano superiore) e qui chiuse la porta.

-Bene ragazzo, e anche te coso fatto d'aria, quelli erano i Nazgul, alias Cosi Oscuri. Sono sulle vostre tracce perché...-

-Grazie per l'offerta mi ha già spiegato tutto il mio amico finto qui-

Lo interruppe Fritz. Il tipo si tolse il cappuccio tirando accidenti e si lamentò:

-Ma pure la battuta ad effetto mi dovevano tagliare? Dannazione ai registi di 'sto film!-

Poi si rivolse a Fritz. E Fritz vide che non era un tizio col cappuccio, era un cappuccio Foxy! Perché Foxy?

Foxy ruggì un “YAAAR” e poi un “Non ve lo aspettavate, vero?” e poi un “Secondo il regista ero l'unico animatronic abbastanza figo per interpretare Aragorn... ma son dettagli”

Fritz lo guardò con occhi strabuzzati:

-Foxy? Che diavolo stai facendo vestito in quel modo, col cappuccio, con tutti i discorsi strani...?-

Foxy spiegò:

-Allora, Freddy il Grigio non ti aveva detto di venire qui al Pizzaiolo Impennato per discutere riguardo al Contratto?-

La faccia di Fritz spiegava tutto.

-Okay, allora ti sei perso l'inizio di questa storia!-

Capì Foxy. Billy spiegò che se l'era dormito tutto.

-Farò un veloce riassunto, ma non lo spiegherò due volte, quindi fa attenzione: quando ti hanno dato il Contratto, Freddy il Grigio ha capito che era maledetto ed è andato ad investigare. Dopodiché tu e i tuoi tre amici siete partiti per il vostro lungo viaggio e Freddy vi aveva detto di aspettarlo in questo locale, ma poi non si è fatto vedere... e allora entro in scena io, YARR!-

-No, aspetta un secondo: io non ho amici! Tranne... tranne lui, s'intende-

Indicò uno spazio vuoto dove probabilmente stava Billy.

-Be', in realtà ne hai due, Marry e Pi- Oh, penso siano stati esclusi dal film... costava troppo...-

Fritz non aveva idea a quale film o costi si riferisse quel Foxy vestito con un mantello e una maglia da avventuriero, ma non aveva tempo per ascoltare quello svitato e cercò di andarsene:

-No! Non potete andarvene! I Nazgul vi troveranno!-

-E se stiamo qui non ci troveranno?-

Chiese con sarcasmo Billy, ma Foxy scosse il capo:

-L'odore della mia figaggine è talmente potente da sovrastare il puzzo del vostro contratto! E adesso, in marcia!-

-Ma hai appena detto che non possiamo andarcene o...-

-IO SONO IL CAPITANO! E IO comando, intesi? IN MARCIA!-

Così si misero in marcia. Siccome non ricordavano di essere in una stanza chiusa, si ritrovarono magicamente per i corridoi della pizzeria a vagare senza una meta, ma d'un tratto due figure nere con occhi e denti bianchi apparvero dietro di loro:

-PizzaBu!-

-FUUUU!-

I tre iniziarono a scappare, Foxy in testa, poi Fritz e Billy lo superarono e a lui toccò combattere contro quei due cosi con la sua sciabola di gomma, che inevitabilmente si ruppe subito. Quindi tornò a correre.

-Qual'è il piano???-

Chiese ansimando. Billy rispose:

-Pensavo che TU avessi un piano!-

-Ce l'avevo, da piccolo, ma poi ho scoperto di non saper suonare e l'ho venduto-

-Non quel genere di...-

Ma prima che Fritz potesse finire la frase, Shadow Bonnie alias Nazgul N°1 piombò addosso al grassone atterrandolo.

-Sei morto, ciccione! E ora... sgancia il contratto!-

-Nope!-

E Fritz si mangiò il contratto. Sì.

-MA COSA HAI FATTO!-

Shadow Bonnie iniziò ad urlare, a sbraitare, ad agitarsi, si strappò le orecchie, poi scosse la testa e prese un coltello da una tasca invisibile e lo piantò in pancia a Fritz, che urlò di piacere dolore.

-Perché lo hai fatto, mostro!?-

Chiese Billy sconcertato, intento a non muovere neanche un dito mentre l'amico veniva massacrato.

-Boh, mi pare che c'era nel film-

-E poi dobbiamo tirargli fuori il Contratto dalla pancia!-

Intervenne Shadow Freddy alias Purple Freddy alias Nazgul 2.0.

Quindi iniziarono a sbuzzarlo brutalmente, ma siccome aveva tre quintali di ciccia sbuzzarlo non fu facile. Infatti non gli avevano tolto neanche la metà del grasso che APPARVE UNA LUCE (e una musica angelica)! Poi la luce si attenuò lasciando spazio ad una sexerrima Mangle aggiustata che strizzò l'occhio a Foxy (che s'impietrì) e, schioccando le dita, fece sparire i due Shadows. Perché lei può tutto.

Quindi afferrò il povero e smagrito Fritz e iniziò a trascinarlo verso una stanza, seguita da Billy e Foxy senza parole da quell'apparizione tanto improvvisa e celestiale.

-Dobbiamo andar a Gran Salone, solo così lo salveremo!-

-Salvarlo da cosa? La lama non gli ha intaccato neanche un po' gli organi interni!-

-Sì, ma dobbiamo salvarlo dal veleno della lama!-

-Che veleno?-

Chiese Billy (Gran PaFoxy era troppo occupato ad osservare il seno invisibile di Mangle).

-Un veleno letale... che trasforma la gente in pizza-

-Ah... AH! Capisco perché tutte quelle guardie sparivano... e perché Fred non perdesse un centesimo per comprare le pizze!-

Fritz nel frattempo era svenuto e quindi terminerò questa frase con dei puntini...


...e poi si svegliò. In un letto. Col suo caro amico Billy a fianco, e Gandalf il Freddy lì accanto.

-Ciao, Fritz!-

Disse questo con un vocione da saggio.

-Ciao Gand- no aspetta, chi sei tu?-

Chiese inorridito dalla bruttezza del mago.

-Sono Freddy il Grigio. Ero andato a chiedere aiuto a Toy Freddy il Bianco per distruggere il contratto, ma lui mi ha intrappolato nella torre e si è divertito con me-

Fritz non osò chiedere in che modo Toy Freddy potesse essersi divertito con Freddy il Grigio.

-Insomma, ma dove siamo?-

-Gran Salone!-

-Ovvero?-

-La Dining Area-

-Ovvero?-

Fritz non era mai stato un asso in inglese.

Freddy il Grigio si esibì in un vistoso Facepalm, poi cercò di chiarire:

-Dove si magna-

-Ah ecco!-

Già al suono della finissima parola “magnare” a Fritz venne l'acquolina in bocca e avvertì fame (anche perché gli avevano tagliato via quasi metà grasso), quindi si alzò dal letto di fortuna e uscì dalla cameretta per ritrovarsi davanti uno spettacolo affascinante: TAVOLI DI CIBO, TAVOLI DI CIBO OVUNQUE! Non serve dire che si sarebbe subito fiondato sul cibo se Freddy il Grigio non l'avesse fermato:

-Fermati un po', te! Dobbiamo prima discutere del Contratto!-

-Ma... me lo sono mangiato!-

-Siamo riusciti a recuperarlo-

Anche in questo caso, Fritz non se la sentiva di ricevere i dettagli su come fosse accaduto, ma lasciò le cose correre. Dovette andare in mezzo alla sala e sedersi in una delle sedie disposte in cerchio. In mezzo al cerchio di sedie, c'era un piedistallo con sopra il Contratto coperto di.... be', roba.

-Dobbiamo distruggere questo abominio!-

Urlò un animatronic.

-Qualcuno deve portarlo fino all'ufficio di Fred e gettarlo nella bocca del vulcano dal quale è stato forgiato!-

Aggiunse Freddy il Grigio.

Fritz conosceva la storia nel libro e quindi si alzò e valorosamente pronunciò:

-Io no!-

-TU Sì!-

Risposero in coro tutti gli altri. Fritz ci rimase male.

-Allora – continuò Freddy il Grigio – non puoi andare da solo! Moriresti prima di subito-

Billy alzò timorosamente una mano invisibile e disse:

-Andrò io con lui-

-Tu non conti nulla, non esisti-

-Anche tu allora!-

Ribatté Billy in faccia a Bonnie che però non era ancora stato riparato e la faccia non ce l'aveva quindi Bonnie si deprimette o come si scrive ed esplose. La conferenza (?) continuò.

Silenzio. Rumore di grilli. Poi si alzò Balloon Boy, che disse:

-Siccome Fritz e io ci capiamo (siamo entrambi grassi :C ) penso che andrò con lui!-

-E che utilità darai?-

Chiese un tizio di cui nessuno conosceva il nome (neanche io).

-Ho una scorta infinita di pile rubate, potrebbero esserci utili. E ho anche le batterie!-

-Mh... meglio di nulla. Altri volontari?-

Suono di grilli.

-IO!-

Si alzò Toy Bonnie, e con la sua vocione da basso annunciò:

-Avrai il mio arco e i miei capelli che fanno swish!-

-Ma tu... non hai né arco né capelli-

-Aggià-

E si rimise seduto, ma Freddy il Grigio protestò che ormai si era offerto e non poteva tornare indietro.

-Andrò anche io!-

Annunciò Foxy.

-Più che altro per vantarmi a giro della grande impresa!-

Poi silenzio. Attesero qualche ora, poi Freddy chiese:

-Ma non c'era anche Boromir?-

-Taglio di fondi, amico-

Rispose sconsolato Toy Bonnie.

Allora Freddy il Grigio annunciò che era l'ora di partire e partirono.


-Non pensi che questa storia stia diventando un po' troppo lunga?-

Chiese Fritz accorgendosi di essere arrivato a pagina 11 e di non aver ancora finito la prima parte.

-Na... in fondo, Il Signore dei Contratti è un film/libro/parodia molto lungo-

Lo assicurò Billy.

-Se lo dici tu-

Stavano avanzando da ben 10 secondi ormai, e Fritz iniziava a sentire il peso da ciccia che lo rallentava.

-Ragazzi, dovremmo soffermarci un po' di più sui dettagli!-

-Nope, siamo fin troppo indietro con la storia!-

Protestò il ramingo Foxy, che continuò a tagliare cespugli con la sua spada.

-Perché fendi l'aria?-

-Sto tagliando i cespugli, non vedi?-

E improvvisamente apparvero dei cespugli e al posto della pizzeria si trovarono in un.. bosco? Okay. Avanzarono affrontando bestie insignificanti quanto Bonnie che non meritano di essere citate e arrivarono di fronte ad un... frigo. Gigante.

-Il Monte Frigo! Dobbiamo scalarlo se vogliamo avanzare!-

Ordinò Gandalf Fazbear. L'idea non dispiaceva a Fritz, che decise quindi di fare la prima mossa e iniziare ad arrampicarsi sulle calamite giganti attaccate al frigo.


A metà scalata una bufera di gelato li colse, costringendoli a fermarsi.

-Dobbiamo procedere!-

Li spronò Freddy il Grigio. Ma Fritz non riusciva più a trasportare il peso della sua ciccia.

-Non... ce la faccio! La bufera è troppo... buferosa!-

Si lamentò Foxy il ramingo. Quindi balzarono su un fiocco di gelato e scesero a terra, perché scalare al contrario era troppo mainstreem. Atterrarono in terra (u don't say?) e s'incamminarono per un posto.

-Da dove passiamo quindi?-

-Per le Miniere di Puzza-

-Di Pizza vorrai dire-

-No, di Puzza-

Infatti quando arrivarono lì scoprirono con amara sorpresa che le grotte puzzavano da far schifo, puzzavano di formaggio avariato, di piedi, di puzza, di robe, insomma puzzavano parecchio e la coraggiosa compagnia dovette tapparsi il naso con degli attaccapanni (avete capito bene, si tapparono il naso con gli ATTACCAPANNI). Poi si ricordarono che per entrare serviva un codice misterioso e vennero rimaterializzati improvvisamente all'entrata.

-Come entriamo?-

Chiese Billy preoccupato. Freddy il Grigio avanzò di qualche passo, poi tornò indietro, poi a destra, a sinistra, un paio di passi di tip tap e alla fine lesse la targhetta affissa al portone:

Dite PIZZA ed entrate”

-Pizza!-

Gridarono in coro tutti, ma non successe nulla. Allora si fece avanti Balloon Boy che lesse:

-Pizza ed entrate!-

E la porta si aprì.

-Ma è una battuta squallidissima!-

Si lamentò Toy Bonnie mentre varcava la soglia. Entrati, dovettero ritapparsi il naso per la puzza di zolfo e altre cose che proveniva dalle viscere della montagna.

-Come mai c'è una montagna in una pizzeria?-

Si chiese a quel punto Fritz.

-Perché è stata costruita su un vulcano allora?-

Gli rispose con sarcasmo il suo amico inesistente.

-Per risparmiare sul riscaldamento e sulle pizze, no? Me lo hai detto tu!-

-Giusto-

Iniziarono a scendere sempre più in basso, sempre più in basso, sempre più in basso... poi risalirono, ma quando stavano per uscire all'aperto, ecco che...

-OH MIO TECNICO, cos'è QUELLO?-

Toy Bonnie indicò una cosa mostruosa, mai vista prima, che incuteva timore, paura e ansia assieme. Un professore un ponte.

-Ah, è un ponte!-

Esclamò allegro Fritz.

-IO LI NON CI SALGO, INTESI?-

Toy Bonnie si aggrappò ad una colonna apparsa misteriosamente, e gli altri provarono invano di trascinarlo sopra il onte per raggiungere l'uscita, quando la colonna crollò e la caverna tremò.

-Cos'è stato?-

E a quel punto... APPARVE! Un robo di fuoco cornuto con una frusta... no aspetta, quello è l'originale. Rifacciamola. Apparve una cosa... dorata, grossa e morbidosa.

-GRUUUOOOOOAAAR!-

-Il Goldrog!-

Urlò Balloon Boy iniziando a rotolare via dal terrore.

-Eh?-

Ma Fritz venne nuovamente afferrato per mano e trascinato via da Billy. Tutti gli altri attraversarono il ponte arrivando all'uscita sani e salvi... tranne Toy Bonnie che aveva ancora paura di attraversarlo.

-Su, Toy Bonnie! Ce la puoi fare!-

Lo incitavano gli amici, ma lui che soffriva di vertigini da ponte non riuscì a staccarsi dalla colonna e rimase impietrito mentre il Goldrog si avvicinava sbuffando fumo e cupcakes.

-Corri!-

-No!-

-Vieni!-

-No!-

-Sbrigati!-

-NUO-

Poi Golrog gli azzannò le chiappe e il coniglio blu saltò in alto dallo spavento... e poi cadde in basso. Il ponte, che era crollato misteriosamente, non c'era più perché, appunto, era crollato, e T Bonnie iniziò a precipitare... a precipitare... a precipitare... però poi Freddy il Grigio fece l'eroe, e si gettò per salvarlo... e anche lui iniziò a precipitare.

-Aldabracallabra!-

Pronunciò sputacchiando, e il suo scettro magico (aveva uno scettro magico) s'illuminò e Bonnie blu fu teletrasportato proprio all'uscita.

-Oh. Grazie vecchietto!-

-Hey!-

E Freddy precipitò.

-Fuggite sciocchi!-

Urlò poi, ricordandosi in ritardo la battuta, ma Fritz non stette al gioco:

-Scusa ma, non potresti usare la magia del tuo scettro per tornare qui?-

-Si son scaricate le pileee....-

Fu l'ultima cosa che sentì. Poi urlò:

-FREEEEDDYYY!-

Con scarsissima abilità nel recitare. Poi uscì dall'uscita (adoro le cose ovvie) e se ne andò fischiettando.


Dopo qualche tempo di viaggio, in assenza di Gandalf il Freddy, la Compagnia si scocciò presto di essere una compagnia e Fritz affittò una barca per navigare nel mar Mozzarella Fondente e arrivare più velocemente allo studio di Fred, assieme a Billy. Balloon Boy e Toy Bonnie si misero a ballare il Twist sulla sponda del fiume.


Fine parte 1




Commento

COSA HO APPENA SCRITTO! Io... son così. Passo da storie serie come fnag a... questo. Sì. Ecco tutto. Spero... che abbiate capito qualcosa xD Alla prossima!

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=3200576