Alexandra

di salf
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** cap 1 ***
Capitolo 2: *** cap 2 ***
Capitolo 3: *** cap3 ***
Capitolo 4: *** cap4 ***
Capitolo 5: *** cap 5 ***
Capitolo 6: *** capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** cap7 ***
Capitolo 8: *** cap8: Spiriti del Male ***



Capitolo 1
*** cap 1 ***


Cap 1 La prima volta e unica volta che l’aveva visto era quando aveva 13 anni, quel giorno era stato concordato il loro matrimonio: era la prima volta che lei veniva trattata da donna e non da bambina e cosi era stata vestita e pettinata, Alex si sentiva felice anche se non sapeva cosa potesse significare tutto quel trafficare intorno a lei quel pomeriggio. Al banchetto si rese conto e si sentì per la prima volta usata: suo padre l’aveva usata come merce di scambio, il suo corpo in cambio di soldi, tanti soldi per poter risollevare le sorti del suo regno. Il suo futuro sposo aveva 17 anni ma non sembrava ancora un uomo, gli occhi e i capelli erano neri come una notte senza luna, non era brutto ma non era aggraziato come i ragazzi che lei frequentava al castello. Dopo l’annuncio avevano ballato e Alex ebbe ancora una volta la conferma che quel ragazzo era un imbranato, per fortuna il matrimonio si sarebbe celebrato solo tra 5 anni, in questo lasso di tempo potevano succedere molte cose, per esempio quell’essere insignificante poteva anche morire, o magari lei sarebbe fuggita con Mark lo scudiere. A letto quella notte capì una cosa anche se promessa sposa la sa vita era cambiata, non era più una bambina ma una donna e si sarebbe comportata come tale. Le restavano solo 5 anni di libertà, 5 anni in cui poteva imparare ad amare chi voleva senza nessuno che potesse dirle di no e sorrise. Solo 5 anni

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Capitolo 2
*** cap 2 ***


Da giorni aspettavano l’arrivo del suo futuro sposo e da giorni Mark non le dava tregua: voleva che Alex venisse a letto con lui, in questi anni nonostante la passione tra i due lei per qualche strano motivo non aveva mai accettato si superare una certa soglia, l’aveva pregata in tutti i modi ma niente La verità era che lui voleva salire al trono al posto del padre di Alex e sapeva che c’era solo un modo per farlo: un figlio, se fosse riuscito a portarla a letto per qualche mese lei sarebbe rimasta incinta e il contratto di matrimonio non sarebbe stato più valido. Ma lei non aveva accettato le sue avance: una notte era anche riuscito ad entrare nella sua stanza e aveva insistito per dormire nel suo letto convinto che una volta sotto le coperte lei avrebbe ceduto, invece no; Alex l’aveva cacciato via chiamando le guardie. Quello che Mark non sapeva era che dalla notte del banchetto Alex sognava il suo promesso sposo: lo vedeva crescere e alcune volte aveva l’impressione che lui potesse parlarle, alcuni erano cosi veri che si svegliava di soprassalto pensando che lui fosse li con lei nella sua camera. Accettava volentieri la corte di Mark, aveva bisogno di un uomo vero che l’abbracciasse e la baciasse ma nient’altro perché se avesse superato la soglia lui, Raphael l’avrebbe capito nei suoi sogni. Da giorni evitava il vice capo della guardie ma lui riusciva sempre a trovarla e a metterla contro il muro, aveva paura che lui si spingesse oltre il lecito, sapeva che le sguattere del castello lo conoscevano molto bene visto che non le lasciava in pace ma per lei andava bene che lui si divertisse con le altre, lei non poteva dare ciò che lui voleva da lei. Per fortuna i preparativi del matrimonio erano a buon punto e ormai mancava poco all’arrivo di Raphael, la notte precedente l’aveva visto nei suoi sogni vicino alle montagne quindi al massimo entro due giorni sarebbe stato al castello. Quel pomeriggio le sarte avevano finito il vestito che ora era li appeso in camera sua: era di seta verde, il tessuto era un regalo che il suo promesso sposo le aveva fatto il giorno del contratto. Qualcuno busso alla porta: “Cara, sono io Layla posso entrare ti devo parlare.” “Entra” . Alex si avvicinò alla donna e le diede un baciò sulla guancia, dopo la morte della madre di Alex, Layla aveva sposato suo padre gli aveva dato il tanto desiderato figlio maschio, avrebbe dovuto odiarla per aver preso il posto di sua madre nel cuore di suo padre ma come era possibile odiare una persona tanto buona e con due grandi occhi azzurri come i suoi. “Tuo padre mi ha chiesto di parlarti” , disse queste parole arrossendo e di sedette in punta al letto, “avrei voluto evitare ma come mi ha ricordato lui sono tua madre”, quella parola per lei era ancora difficile da accettare visto che avevano solo qualche anno di differenza. “Dunque mi ha chiesto di parlarti dei tuoi doveri come moglie”. A questo punto Alex abbasso gli occhi e arrossi: giusto mancava ancora qualcosa e alzò lo sguardo verso Layla e vide che lei era sicuramente molto più imbarazzata. “Dovrei dirti quello che mi disse mia mamma quando sposai tuo padre ma credo che tutte le vecchie comari del castello ti abbiamo gia detto come funziona”. “Subisci e stai zitta” , disse Alex pensando al discorso che Anne le aveva fatto solo qualche ora prima. “In realtà ti volevo dire che non sempre è cosi e per questo che mi trovo in imbarazzo a dirti queste cose, riguardano me e tuo padre e credo che tu come figlia non voglia come dire….ehm entrare nella nostra camera da letto. Ma non voglio che tu abbia paura ti ciò che succederà non sempre sono sempre dolore e violenza alcune volte” , e mentre diceva queste parole aveva un leggero sorriso sulle labbra, “il rapporto ma moglie marito è molto dolce e si basa sulla complicità e sull’ amore reciproco” . Il sorriso non andava via dal suo viso e i suoi occhi sembravano lontani come se ricordasse qualcosa di molto piacevole. “Anzi ti posso dire che nel mio caso si tratti di attività molto piacevoli” . Alex voleva vomitare per quelle parole di Layla: come poteva parlare di quello che succedeva tra lei e suo padre. “Layla credo che basti cosi per quanto riguarda come dire il resto Anne ti ha preceduto, lo sai come è fatta pensa di aver la saggezza in se e stamane mi ha chiamato per spiegarmi alcune cose della vita” . “Oh meglio cosi se solo l’avessi saputo avrei evitato ma tuo padre ha tanto insistito affinché ti dicessi queste cose. Lui ti vuole felice e sa che Raphael è la persona giusta per te. Lo so che tu avresti altri pretendenti come Mark ma fidati quello è un buono a nulla e ragiona solo con le sue parti bassi”. A quel punto entrambe si guardarono e si misero a ridere della frase appena pronunciata. Alex sapeva che tutto quello che aveva detto Layla era vero ma era difficile accettare di non essere più la padrona del suo destino.

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Capitolo 3
*** cap3 ***


Ma cosa sta succedendo? Si chiese Alex mettendosi a sedere sul letto, sentiva molti rumori provenire sia dal cortile del castello che dal corridoio, gente che correva cavalli che nitrivano. Sentì la porta della camera di suo padre che si apriva e sentì i suoi passi veloci nel corridoi, sembrava che borbottasse qualcosa come “a quest’ora ma a quello lì non hanno insegnato le buone maniere.” Senti la voce di Mark chenel cortile dava ordini agli stallieri urlando di trovare posto per i cavalli, dopo circa mezz’ora qualcuno bussò alla sua porta: era Anne. “Alex alzati e vestiti Raphael è arrivato e vuole vederti subito. Sono venuta ad aiutarti. Quel ragazzo non sa cosa siano le buona maniere, tuo padre è furioso”. Alex si alzò e aiutata da Anne si vestì e si pettinò ovviamente vista la fretta della donna non poteva decidere come farsi le trecce o quale vestito mettere cosi si mise il primo vestito che le capito sotto mano: era rosso con una scollatura a v, a lei non piaceva tanto perché il colore non era un dei suoi preferiti, ma non aveva molto tempo. Anne la trascinò per i corridoi mentre finiva di aggiustarsi le trecce e quando arrivò davanti alla sala del trono era rossa in viso per la corsa. La donna si girò verso di lei e le disse: “Non avere paura”, e le diede un bacio sulla guancia. La porta si aprì e lei entrò nella sala: erano state accese solo le torce vicino al trono molto probabilmente a causa dell’ora, era difficile intravedere le persone in fondo alla sala, il gruppetto sembrava formato da cinque persone; suo padre era seduto sul trono e guardava verso un uomo alto con i capelli neri mentre gli altri erano in piedi davanti a loro, da dove si trovava in quel momento non capiva chi fosse Raphael ma vedeva che tra gli uomini in piedi c’era uno che assomigliava molto al ragazzo dei suoi sogni. Il suo battito accelerò finalmente l’attesa era finita. Quando sentirono i passi di Alex che entrava nella sala suo padre e l’uomo vicino a lui alzarono lo sguardo. “Finalmente Alex, non ho detto ad Anne di fare in fretta”. “Certo Padre, mi scuso per il ritardo”, avrebbe anche voluto dire che non si poteva presentare in camicia da notte e spettinata. Gli uomini davanti al trono si fecero da parte per far passare Alex che appena davanti al trono fece un inchino al padre. “Alex ti ho chiamato a quest’ora”, e guardò verso l’uomo accanto a lui, “perché il tuo fidanzato è appena arrivato e pretendeva”, la voce di suo padre era molto contrariata, “ di vederti”. A quel punto l’uomo accanto a lui si diresse verso di lei e l’abbracciò:“Lo so che per te sarà difficile riconoscermi ma sono Raphael” , disse quelle parole all’orecchio come se volesse che solo lei le sentisse. Alex si sentì persa come era possibile che il ragazzino dei suoi sogni fosse quell’uomo . Mentre si avvicinava al trono e quindi alla luce l’aveva visto meglio ed era veramente bello, un po’ sperava che fosse lui il suo promesso sposo ma sapeva già dai suoi sogni che non poteva essere lui. Era ancora più alto e gli occhi ancora più neri, i capelli ora li portava corti mentre nei suoi sogni erano ancora lunghi come quelli di un ragazzo. Mentre lasciava il suo corpo si diresse verso i tre uomini in piedi dietro di loro e iniziò le presentazioni: “Ti vorrei presentare Ephram, Jules e Martin, sono miei amici e compagni di viaggi, siamo venuti a prenderti”. “Come ti ho gia detto Raphael mia figlia non andrà via di qui se non dopo il matrimonio, che capirai non può essere celebrato questa notte. Ti aspettavamo solo tra qualche giorno e il nostro cappellano è in missione nei territori vicino per delle cerimonie…” “Non capisco il problema Jules è un druido e ha il potere di celebrare il matrimonio e credo che basti questo, la festa e tutto il resto la faremo al nostro arrivo ad Andolfe, quindi come vedi non ci sono problemi”. Il tono di voce dell’uomo era molto deciso “Ma non puoi arrivare qui durante la notte e pretendere un matrimonio cosi su due piedi penseranno che abbiamo qualcosa da nascondere”. “Carissimo re Millian purtroppo non ho tempo di pensare a quello che la gente penserà del nostro matrimonio, ho aspettato 5 anni come mi è stato chiesto, questi sono scaduti ieri quindi è mio diritto sposare Alexandra”. “Alex” , suo padre e l’uomo si girarono a guardarla fino ad allora si erano dimenticati di lei “Mi chiamano tutti Alex, nessuno mi ha mai chiamato Alexandra. Per quanto riguarda il matrimonio, padre si potrebbe fare comunque la celebrazione se il signore ha così tanta premura e domani fare il banchetto per festeggiare. Sempre che voi siate d‘accordo” e abbasso leggermente la testa come voler fare un altro inchino. “Per me potrebbe andare così dopodomani possiamo ripartire.”. disse Raphael guardando la donna accanto a lui. Re Millian si alzò dal trono e si avvicinò ad Alex la prese tra le braccia e disse: “Se per te va bene bambina mia, andrà bene anche per me”, Alex lo guardò per qualche istante e fece di si con la testa, non riusciva a parlare gli occhi di suo padre erano pieni di tristezza, sembrava quasi che gli chiedessero di rinunciare di dire di no, ma ormai le cose erano state decide 5 anni fa e né lei e né lui avrebbero potuto cambiarle. “Va bene, vai a prepararti. Rapahel penso che vorrai lavarti e prepararti, chiederò a Mark ti portarvi agli alloggiamenti dei soldati e cosi farà vedere dove dormiranno i tuoi compagni”. Nella sua stanza Alex si preparava i capelli erano ormai legati e aggiunse solo qualche fiore mentre vicino a lei Layla piangeva come una fontana. “Mi dispiace che tu vada via così in fretta, credevo che saresti rimasta ancora qualche mese almeno fino alla primavera non credevo che quel zoticone ti portasse via cosi presto”. “Smettila Layla , lo sapevamo che prima o poi sarebbe successo, risparmia qualche lacrima per la cerimonia. Comunque su una cosa hai ragione: quel Raphael è uno zoticone”, disse Anne con tono di voce più contrariato possibile, odiava quell’uomo per il semplice motivo che l’aveva costretta ad alzarsi nel cuore della notte. “Aiutatemi con il vestito voi due”, disse Alex, non aveva bisogno di molti abbellimenti visto che la sala del trono non sarebbe stata piena e molto illuminata. Era contenta che ragazzo dei sogni non era l’uomo che stava per sposare, era molto meglio. Qualche volta nei suoi sogni il ragazzo l’abbracciava ma non come questa sera, sentì un brivido mentre le braccia di Raphael erano intorno a lei, e mentre mormorava quelle parole all’orecchio i brividi divennero molti di più, fu un dolore atroce quando lui si allontanò da lei. Quando capì che voleva che il matrimonio fosse celebrato subito il suo cuore ebbe un sussultò, era felice che avesse fretta, anche lei ora l’aveva visto voleva abbreviare la sua sofferenza. “ Sono pronta”, disse guardandosi allo specchio i suoi capelli color oro erano illuminati dalle torce e sembravano ancora più dorati, si diressero verso la porta e uscirono nel corridoio. Le tre donne si diressero verso la sala del trono tenendosi per mano, appena giunte davanti alla porta trovarono il padre di Alex ad aspettarle; “ Figlia mia, prima che tu entrassi volevo donarti una cosa” , si avvicino a lei e le porse una collana di perle rosa, “era di tua madre, la notte in cui è morta mi chiese di darla a te il giorno delle tue nozze, quindi è tua” mentre finiva di dire queste parole l’aiutò a mettere la collana, e poi aprì la porta. Entrarono nella sala in processione: il padre di Alex a braccetto con Layla, Alex e dopo di lei Anne. Jules era a metà corridoio e fermò il corteo. “ Accompagnerò io la sposa, voi andate avanti” , il padre la guardò e si diresse verso il trono con la moglie e Anne. Jules prese la mano di Alex e pronunciò alcune parole incomprensibili e poi la guardò negli occhi, sembrava un’altra persona: anche la voce era diversa. “Vieni Figlia è ora che tu segua la tua vera natura di donna” mentre si avvicinavano al trono l’uomo continuava a parlare una lingua sconosciuta, ad un certo punto Alex ebbe l’impressione che fosse in trance, aveva paura che Jules crollasse da un momento all’altro. “ Eccomi padre”, Raphael si avvicinò a loro come se stesse rispondendo a una qualche domanda, Jules lasciò la mano della donna e si diresse verso una finestra e scostò il pesante tendone che proteggeva la sala dal freddo, la luna illuminò la stanza mentre le torce si spegnevano, anche l’aria si raffreddò. Alex ebbe un brivido. “Solo la luna può benedire quest’unione: due dei suoi figli prediletti oggi uniranno il loro destino. La madre ha voluto così. Tu, Alexandra, questa notte diventerai regina…”, per un attimo l’uomo restò in silenzio, “ molti avranno paura di te e vorrano la tua morte, ma Raphael è nato con il solo scopo di protteggerti. Non avere paura” si avvicino a lei e le diede un baciò sulle labbra poi si girò verso Raphael, “ora questa Donna è donna, dea e Regina, fai del male a lei e fare male alla dea che ti ha donato la vita, alla donna che ti ama e alla Regina a cui sei fedele. Baciala” Rapahel la brese tra sue braccia e la baciò, il bacio era leggero, dolce non come quelli di Mark, un po’ dispiaceva ad Alex che suo marito non fosse passionale, ma avrebbe avuto tempo per convincerlo a baciarla con più passione Poi Jules si girò verso il padre di Alex “ Tu hai voluto nasconderla ma noi l’abbiamo trovata. Pagherai per aver voluto negare la sua natura” e cadde a terra svenuto. Il padre di Alex guardava l’uomo per terra con gli occhi sbarrati: in un attimo la finestra fu chiusa e le torce riaccese. Millian si alzò e uscì dalla sala del trono. “Credo che sia meglio andare a dormire, disse Raphael, la cerimonia è conclusa, vieni moglie”, e fischiò in un attimo un grosso cane si avvicinò a loro due e li seguì lungo il corridoio. Quando arrivarono in camera Alex aprì la porta ed entrò mentre l’uomo resto per un attimo in corridoi come se aspettasse qualcosa: “vuoi un invito?” Chiese Alex ma lui non disse niente come se ascoltasse qualche rumore, a lei non sembrava niente di anormale era il solito silenzio del castello; ad un certo punto il cane inziò a ringhiare. “Calma Shy” “Saranno le cuoche che preparano il pranzo di domani, di la si accede alle cucine”. “Si, forse hai ragione tu”. Il tono dubbioso di Raphael offese non poco Alex, era proprio un bell’ inizio sapere che suo marito non si fidava di lei. “Scusa se sono nervoso ma non mi aspettavo un viaggio cosi lungo per raggiungerti e ho avuto l’impressione che alcuni uomini di tuo padre non erano molto contenti del nostro arrivo e la stanchezza fa brutti scherzi”, mentre diceva queste ultime parole entro nella stanza, si avvicino al camino e aggiunse della legna, e poi si girò verso di lei. “Devo scusarmi anche per la fretta ma dobbiamo partire al piu presto: lo so che un matrimonio cosi…come dire…” “Di fretta”, lo aiutò Alex “Si di fretta non è proprio nel programma di ogni donna ma per le feste avremo tempo piu avanti, ti devo prima accompagnare a Linden e poi devo proseguire per Madon prima che inizi la neve. Ti prometto che la prossima primavera faremo una grandissima festa, e mi farò perdonare”. Disse queste ultime parole con un sorriso malizioso, Alex arrossì a quelle parole e a quel sorriso, si girò e iniziò a prepararsi per il resto della notte. “Devo chiamare Anne per aiutarmi a slacciare il vestito”, e si diresse verso la porta. “Non ti preoccupare ti aiuto io se per te non è un problema”. Alex scosse la testa e si girò in modo che lui l’aiutasse con i bottoni dietro, il suo cuore batteva forte era la prima volta che un uomo la toccava in quel modo, Mark ci aveva anche provato ma lei era sempre riuscita a tenerlo lontano, ora non aveva piu scuse e si preparava per la prima notte con suo marito. Raphael sbottonava il vestito e pensava che quella ragazza era veramente nervosa anche se questa sua agitazione era molto eccitante, purtroppo aveva fatto una promessa. Arrivò all’ultimo bottone e il vestito cadde a terra: la schiena di Alex era bellissima, a Raphael mancava il respirò e senza pensare disse: “sono stato davvero molto fortunato”. Alex dopo queste parole era ormai di un colore rosso vivo, “vado a prendere la camicia da notte” disse in modo da allontare dalla sua pelle le dita di Raphael “Certo” mormorò lui. Raphael si avvicinò al letto e si tolse i pantaloni, il gilet e la camicia e si mise sotto le coperte in attesa di Alex, “Tu Shy non pensare di venire a dormire sul letto, siamo gia in due e non abbiamo bisogno del terzo incomodo”, Shy si allontanò dal letto e si buttò davanti al camino. Alex si mise sotto le coperte non sapendo cosa fare e un po tremava dalla paura. “Alex hai freddo?” Chiede Raphael guardando la donna tremare accanto a lui, “tremi come una foglia e si mosse verso di lei. “Ti scaldo io”; per fortuna quando Alex si era messa a letto aveva spento l’unica torcia rimasta accesa e così Raphael non poteva vedere il suo viso perché era ancora piu rosso ripetto a prima. Raphael l’abbracciò, “non avere paura di me se è quello che ti fa tremare non ti farò nulla questa notte, ho fatto una promessa e poi tu non sei pronta”. “Ma domani mattina verrano a controllare…” Alex provò a controbbattere visto che non capiva cosa voleva dire Raphael. “Ci penseremo domani ora dormi”.

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Capitolo 4
*** cap4 ***


Raphael ebbe l’impressione che ci fosse qualcosa di sbagliato in quel letto, in particolare aveva l’impressione che ora facesse più freddo di qualche minuto prima; avrebbe voluto aprire gli occhi ma erano mesi che non dormiva in un letto e il pensiero di dover riprendere il viaggio lo intristiva più del necessario. Tuttavia c’era qualcosa di sbagliato e doveva capire cosa fosse, aprì un occhio: “ Alex dove sei?”, si era alzata e lui si rendeva conto solo ora, si mise seduto sul letto cercando di intravedere nel buio sua moglie. “Sono qua”, la voce di Alex era incerta, non era riuscita a dormire per tutta la notte pensando al perché suo marito non l’aveva nemmeno toccata, eppure aveva fatto degli apprezzamenti sul suo corpo. Ora la sua preoccupazione era la vergogna, il letto era immacolato e nessuno avrebbe mai creduto che loro non avessero fatto nulla. Era seduta sulla sedia e guardava fuori dalla finestra. “A cosa pensi”, le chiese l’uomo vedendo che gli occhi della donna erano lontani. Si appoggiò ai cuscini e fece segno ad Alex di tornare a letto, non gli piaceva l’espressione che aveva. Alex si alzò e si distese accanto a lui lasciando le braccia lungo il corpo, i suoi occhi erano rossi. “Hai pianto?” Lei scosse la testa negando l’evidenza, “ allora mi devi spiegare come fai ad avere la faccia che hai e gli occhi rossi.” Alex non disse nulla, non perché non avesse nulla da dire ma perché aveva paura che suo marito potesse capire la sua delusione e rabbia per quello che era successo la notte prima; soprattutto non voleva che lui capisse la paura che avesse della visita che stavano per ricevere tra qualche momento. “Mi devi dire che cosa hai altrimenti come posso fare bravo marito”, Raphael mormorò quelle parole abbracciando la moglie. “Dobbiamo vestirci tra un po’ arriverano per la prima visita”. “Ah giusto, non sarà quella che ti preoccupa?”; a quel punto Raphael si ricordò delle parole che Alex gli aveva detto qualche ora prima e pensò che forse il motivo dell’umore della moglie era quello. “Ma non ti devi preoccupare, come ti ho gia detto risolveremo il problema”. Si alzò dal letto e fece fare altrettanto alla moglie, scostò le lenzuola e prese dalla tasca del gilet una piccola boccetta, Questo è un regalo di mia madre, e iniziò a fare cadere delle gocce sul lenzuolo. Alex vide che le gocce erano rosse come il sangue. Si vestirono e dopo qualche minuto sentirono bussare alla porta. “Avanti” la voce di Raphael aveva assunto un tono forte dicendo quelle parole, Alex penso che era l’opposto del tono che aveva usato fino ad ora, anche mentre si vestivano suo marito aveva sempre avuto con lei un atteggiamento caldo come se si conoscessero da sempre, ora invece sembrava un’altra persona. “Buongiorno Raphael e Alex, avete passato una buona notte”, era suo padre cosa insolita visto che lui non vedeva mai la figlia se non nel pomeriggio ma oggi era una giornata importante doveva sapere se il marito della figlia era per cosi dire contento del pacchetto acquistato, e per farlo doveva controllare di persona. “Certo Re Millian abbiamo passato un ottima nottata”, disse Raphael facendo l’occhiolino ad Alex. “L’unione è stata consumata a quanto vedo, siete soddisfatto di quello che avete avuto?” Alex arrossi a quelle parole sembrava che a suo padre non interessasse il fatto che lei fosse li e sentisse tutto. Raphael le mise un braccio sulle spalle e l’attirò a sé: “Molto e credo che anche Alex sia molto felice”. “Perfetto”, disse il re sospirando, “ora passiamo al banchetto. Quando avete intenzione di partire?” “Domani, prima partiamo meglio è tra poco inizierà l’autunno e il tempo non è clemente dalle nostre parti come tu ben sai” “Certo, allora è meglio che inizi a dare gli ordini per i preparativi. Alex di qualunque cosa tu abbia bisogno devi solo chiedere”. “Grazie Padre”. L’uomo uscì dalla stanza lasciandoli soli, sentirono che in corridoio dava notizie dei novelli sposi a quelli che aspettavano fuori e dopo poco il vociare è scomparso. “Sarai pronta per domani?” “Si, avevo gia preparato molte cose in previsione del tuo arrivo, ho ancora molto da fare”. “Per domani prepara una semplice borsa da portare con te con pochi indumenti per il resto prepara dei bauli in primavera manderò qualcuno a prenderli”. “Ma le mie cose invernali e i miei vestiti”, chiese Alex un po allarmata. “La nostra prima tappa non necessità di abiti pesanti e per quest’anno non ne avrai comunque bisogno”. Alex lo guardava perplessa: come era possibile che il principe di uno dei paesi piu freddi del mondo conosciuto gli stesse dicendo che non aveva bisogno di abiti invernali.

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Capitolo 5
*** cap 5 ***


Erano in viaggio verso Linden da circa 15 giorni, Alex sapeva che il villaggio era vicino ad un lago legato a molte leggende che parlavano di fate e maghi ma nessuno era mai riuscito a vederli. Raphael durante il viaggio parlavo poco e invitava Alex a fare altrettanto non voleva attirare l’attenzione su di loro, erano in pochi oltre a loro due c’erano solo i suoi precedenti compagni di viaggio. Era rischioso in mezzo alla foresta mostrarsi in cosi pochi sarebbero stati una facile preda per ladri ed assassini. Si fermavano solo per riposare, i pasti era consumati velocemente e il più delle volte si cercava di non accendere il fuoco durante il giorno. Alex era stanca di tutto: del silenzio, delle lunghe giornate a cavallo e dell’indifferenza di Raphael e dei suoi compagni di viaggio, soprattutto era stanca del fatto che nonostante Raphael si mostrasse dolce con lei non faceva nulla per avvicinarsi e comportarsi da marito. All’inizio Alex pensò che fosse legato al fatto che non erano soli ma poi si rese conto che i compagni non erano il freno per sui marito se solo lui avesse voluto veramente stare con lei. Infatti due notte prima lei si era avvicinata a lui con la scusa di avere freddo: aveva deciso di ottenere quella sera quello che la prima notte di nozze non aveva avuto, si avvicinò a lui e Raphael non si oppose anzi l’abbracciò riducendo ancora di più la distanza tra i loro corpi. Alex a quel punto si fece coraggio e gli diede un bacio sulle labbra pensando di dover impegnarsi per arrivare al suo obbiettivo, invece si ritrovò in un vortice al cui interno malapena riusciva a respirare: lui la desiderava, e forse anche piu di quanto lei pensasse; per lei questa era una scoperta. Raphael baciava la sua bocca e poi il collo, mentre con le mani accarezzava il suo corpo. Alex incrociò le mani nei suoi capelli attirandolo a se, lo chiamava a bassa voce e lui non smetteva di baciarla, a un certo punto sentì la mano dell’uomo suoi seni e lei senza volerlo lanciò un urlo. Raphael tolse subito la mano dal corpo della donna e con gli occhi ancora pieni di desiderio disse : “ Meglio che vada a prendere un po di legna per il fuoco così avrai meno freddo” e si alzò. Alex si guardò in giro con il viso rosso per la vergogna e vide che i suoi compagni si erano dileguati e intorno al fuoco erano rimasti solo loro due. Per due giorni per quanto difficile Alex evitò Raphael, non gli parlò e cavalcava lontano da lui. L’uomo in quei giorni si avvicinava a lei, sembrava volesse dire qualcosa ma restavano in silenzio, e dopo poco si allontanava da lei per cavalcare vicino o a Jules o a Martin. Raphael dopo quella sera si chiedeva se non era il caso di raccontare alla moglie il perché la evitava: erano anni che si incontravano nei loro sogni, certo erano sogni casti ma da quando l’aveva vista quella notte i suoi desideri erano cambiati; prima le voleva molto bene quasi come a una sorella; i suoi sentimenti adesso erano cambiati, era qualcosa di più profondo misto a un folle desiderio. Quella notte non era pronto a ritrovarsi con lei tra le braccia e il suo profumo era incredibilmente buono, per fortuna lei aveva lanciato quell’ urlo, l’aveva fatto rinsavire, non era il momento. Raphael nei giorni seguenti aveva provato a parlare con lei a spiegare ma il viso di Alex era così scuro, così triste che aveva paura di peggiorare le cose. Martin gli aveva consigliato di dirgli perché non potevano consumare altrimenti lei si sarebbe sentita respinta e rischiava di ammalarsi. Ma come poteva lui dirle che arrivati a Linden lei sarebbe diventata una sacerdotessa e lui non sarebbe stato più il suo marito come raccontare la verità a quei occhi così belli. Sua madre gli aveva fatto promettere che l’avrebbe portata integra, promessa che ora sembrava un macigno soprattutto se pensava che forse non l’avrebbe avuta mai. Nessuna donna l’aveva mai ridotto così , bastava un suo sorriso per fargli ribollire il sangue, e di donne Raphael ne aveva avute, alcune era molto belle ma nessuna come Alex. Forse era meglio parlare con sua madre appena arrivato, e dopo avrebbe preso una decisione, anche se parzialmente la decisione era gia presa: non avrebbe accettato un altro matrimonio, l’unica donna che voleva era Alex, per lei avrebbe anche rinunciato al trono se questo gli permettesse di starle vicino. Ma sapeva che avrebbe trovato molte resistenze, ma il solo pensiero che qualcuno la potesse toccare lo faceva stare male. Martin aveva ragione doveva parlare con lei dal fataccio mangiava appena e il viso era diventato pallido, come se non bastasse non parlava più né con lui ne con gli altri, non che prima facesse grandi discorsi con i compagni di viaggio ma adesso la cosa era diventata molto evidente, eccetto alcune parole di cortesia non rivolgeva a nessuno nemmeno uno sguardo.Raphael ormai non sapeva come iniziare il discorso, alla fine della settimana sarebbero arrivati a Linden e rischiava di non vederla più. “Domani saremo vicino al lago Kimu se vuoi potremo fermarci qualche ora cosi ci riposiamo”. “Siamo gia al lago Kimu Jules, vuoi dire che domani siamo a Linden” era sorpreso erano stati molto veloci. “Ebbene si Raphael credo che ci possiamo meritare un po di riposo”; disse Martin, “cosi potrai parlarle prima che arriviamo per lei non sarà facile e tu lo sai”. “Mia madre non vorrebbe che gli dicesse la verità”. “Ma dopo l’altra sera credo che abbia diritto a una piccola spiegazione”. “Hai ragione Jules le parlerò”. Alex era seduta in riva al lago a godersi un po del sole caldo che le asciugava i capelli appena lavati, era contenta di quella pausa, domani sarebbero arrivati a Linden e si sarebbe presentata pulita. “Alex sei vestita?” chiese Raphael da dietro a un albero Avrebbe voluto dire di no ma un debole si usci dalla sua gola. L’uomo si avvicinò e si sedette vicino a lei. “Ti devo parlare, è una cosa importante. Non so se sarai contenta delle notizie che ho da darti”, lei non aveva nemmeno alzato il viso e continuava a guardare le acque del lago, “Alex domani arriveremo a Linden e ti lascerò da mia madre, sono anni che ti aspetta. Mia madre è una sacerdotessa e ti inizierà all’insegnamento del tempio di Linden. Tu sai cosa significa?” Avrebbe voluto dirle quelle parole tenendola tra le braccia, aveva paura di ferirla. “Mia madre prima di morire mi aveva detto qualcosa ma non so molto. Quanto tempo resterò? Presumo tutto l’inverno visto che il clima è molto mite da queste parti” Adesso doveva darle la notizia più brutta. “Tu resterai lì a lungo, sarò io a partire. Non posso restare a Linden per più di 1 mese all’anno e ho gia passato qualche giorno prima di raggiungerti”. “Cosa significa che tu partirai e io resterò? Siamo sposati dobbiamo stare insieme, devo darti un erede e…” “Alex il nostro matrimonio sarà sciolto appena sarai una sacerdotessa, per questo io e te…” “Ho capito”, la sua voce non era piu tranquilla era isterica, “ma qualcuno ha chiesto se io volessi essere una sacerdotessa? E se io volessi fare la moglie? Il nostro matrimonio?” “Mia madre ti deve dare delle spiegazioni e non voglio che tu abbia delle idee sbagliate quando lei ti parlerà. Ti ho detto queste cose perché per te provo qualcosa di più di quello che provavo qualche anno fa e faccio fatica a pensare che dovrò lasciarti li” “Bugiardo”. Si alzò. “Basta smettila non voglio sentirti più dire una parola. Le tue sono bugie. Mi vuoi ripudiare così potrai avere un matrimonio più conveniente. Mi hai usato cosi tra qualche anno potrai dire che non sono grado di darti dei figli e… ti odio”. “Alex non è come pensi non…” “Vattene, non rivolgermi la parola mai più. Per me sei morto”. Raphael si alzo e stava per andarsene tornò indietro l’abbracciò e anche se la donna si opponeva la baciò: all’inizio era un bacio rubato ma piano piano Alex lo abbracciò a sua volta e ricambiò il bacio. Nella sua testa si chiedeva perché l’uomo le avesse detto tutte quelle mezze verità e poi l’avesse baciata. “Tu resterai nei miei pensieri per sempre e non credere a nessuna delle cose ti diranno su di me. Ricordati solo di questo bacio e dell’altra sera vicino al fuoco, sono sincero amore mio. Ti prometto che farò tutto ciò che posso per tornare da te se sarà necessario rinuncerò al trono. Ti prego non credere mai a quello che ti diranno di me, prometti?”. Alex lo guardava negli occhi: erano neri ma sinceri, bruciavano mentre dicevano quelle parole; e senza accorgersi rispose: “certo, ti prometto”. Si abbracciarono ancora una volta e Raphael se ne andò. Il giorno dopo l’avrebbe portata da sua madre e avrebbe iniziato la sua lotta per lei. ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Ringrazio Rubs,Grow e Niki che hanno recensito la mia storia e anche tutti quelli che hanno avuto la pazienza di leggerla. Al prossimo Capitolo. Stefy

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Capitolo 6
*** capitolo 6 ***


cap1

Il viaggio a Linden era concluso: Alex era seduta in una barca che navigava verso il centro del lago. Un vecchio guidava l’imbarcazione, a un certo punto fermò la barca e pronunciò alcune parole e poi prosegui il viaggio, Alex notò a quel punto un isola che fino ad allora non era visibile.

L’arrivo all’isola fu salutato da un nutrito gruppo di persone: Alex non sapeva chi fossero quelle donne ad aspettarli ma il caloroso benvenuto le fece capire che la attendevano da molto.

“Benvenuta Cara Alexandra, sei molto stanca e le mie figlie ti porteranno nella tua stanza, cara sono molto felice che Raphael ti abbia portato da me”, una donna anziana le venne incontro e l’abbracciò, “assomigli  molto a tua madre, ti devo raccontare di lei, vero Ilaria, non assomiglia a Iris?”

“Si Margherita, assomiglia tantissimo a Iris, stessi occhi e stessi capelli color del grano maturo.”

Alex era sbalordita e allo stesso tempo spaventata, non sapeva chi fossero quelle donne eppure parlavano di sua madre come se la conoscessero. “Ilaria accompagnala tu e fai preparare un bagno, cosi si riposa e poi stasera dopo cena parleremo io e te.” La vecchia l’abbracciò ancora  “ Sono veramente felice che tu sia tornata a casa”. Poi si volto verso Raphael “Io e te dobbiamo parlare”, il tono della voce era diverso, più duro e meno caldo.

“Certo Madre”, Raphael si avvicinò alla donna e le diede un bacio mentre lei si allontanava vide i due che si incamminavano verso una costruzione.

 

Dopo la cena Alex era stanchissima e decise di andare a letto Ilaria cercò invano di convincerla a restare. Arrivata in camera si tolse il vestito e si preparò ad andare a letto, un letto vero questa volta e anche se non sapeva cosa le prospettava il futuro un letto vero era quasi la cosa piu bella del mondo. Mentre finiva di lavarsi ripensava al suo arrivo in quel posto: tutti la guardavano, o meglio tutte la guardavano visto che li ma maggio parte della popolazione era femminile, alcune avevano avuto il coraggio di rivolgerle la parola ma dicevano cosa senza senso tipo come si chiamava anche se al momento della cena era stata presentata con tutti gli onori, il trattamento che le era stato riservato a cena le ricordava il trattamento riservato agli eroi al ritorno da una guerra e lei non capiva il perché.

Alex sentì un rumore nel corridoio e visto che non c’era nessuno decise di andare a vedere quando torno in camera sua notò con disappunto che la candela era spenta fece in tempo a dire “Maledizione non…” che qualcuno le aveva messo una mano sulla bocca mentre con l’altra la tratteneva.

“Shhh sono io non urlare”.

“Raphael? Che ci fai qui… non ti vedo da oggi pomeriggio quando sei andato via con tua madre”.

“Mia madre? Non è mia madre Margherita comunque non importa” le diede un bacio, all’inizio era un semplice bacio ma Alex non si accontentava e quindi cercò di approfondire aprendo leggermente le labbra l’uomo non aspettava altro le due lingue si incontrarono e danzarono per un tempo che sembrava non avere mai fine e senza rendersi conto erano distesi sul letto. Raphael iniziò a baciarle il collo e mordergli l’orecchio mentre lei gemeva ad ogni contatto delle sue labbra con il suo corpo ma lei non voleva solo aver piacere ma anche dare piacere e iniziò a baciargli le spalle e il collo.

“Alex Alex mi porterai alla perdizione se penso solo che dopodomani partirò sto malissimo”

“Cosa? Partirai dopodomani e io resto qua da sola con queste sconosciute”

“Amore mio”, Raphael si mise seduto e l’attirò a sé, “ non sono sconosciute, Margherita è tua nonna mentre tutte le altre sono tue sorelle, adesso non puoi capire ma tra qualche mese vedrai che per te sarà tutto più chiaro, mentre diceva queste parole le accarezzava i capelli e le dava dei piccoli baci sulle mani. “Quando ritornerò l’anno prossimo riderai con me delle tue sciocche paure di adesso e…”

“L’anno prossimo… io continuo a non capire mi devi dare delle spiegazioni mi devi dire…”

“Non posso dirti niente…”

“Allora vattene!”

“Alex, ti prego non mandarmi via, non stanotte lasciami dormire con te, ti prego!”.

La donna si alzò e gli face segno di andare e si girò dall’altra parte quando ebbe le impressione che lui fosse andato via non capì se dalla porta o dalla finestra visto che sicuramente era entrato da li, si mise a letto e iniziò a singhiozzare  prontamente si sentì abbracciare e un delicato bacio si posò sulla sua fronte; “Non pensare alla mia partenza pensa solo che questa notte siamo insieme e niente e nessuno potra impedirci di divedere il letto. Domani mattina ne riparleremo. Hai gia parlato con Margherita?” Con la voce ancora incerta rispose di no e si rifugiò nella abbraccio di Raphael, “ora dormi e domani vedremo cosa possiamo fare”.

 

Eccomi con un nuovo capitolo, scusa il ritardo mostruoso ma ad aprile ho partorito la mia secondogenita e quindi il poco tempo che avevo si è ulteriormente ridotto. Ringrazio chi ha letto e chi ha commentato come EratoMelpomene.

Stefy

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Capitolo 7
*** cap7 ***


Cap 7

Quando si svegliò il mattino dopo pensò di trovarlo ancora lì, accanto lei ma lui non c’era più; Alex si chiedeva perché tutto quel mistero anche Raphael non voleva dirle nulla.
Si alzò dal letto e si vestì con gli abiti che le erano stati dati il giorno prima: Ilaria la sera prima aveva detto di metterli, si trattava di un abito rosso con un gonnellone semplice, il tessuto era molto simile al lino e sembrava fresco ed era molto lontano dagli abiti sfarzosi e ricchi a cui era abituata, eppure le ricordava sua mamma, a lei non erano mai piaciuti i vestiti troppo elaborati e i suoi abiti erano sempre molto semplici certe volte suo padre la prendeva in giro dicendole che per fortuna portava una corona sulla testa altrimenti l’ avrebbe di sicuro confusa con la servitù.
Sorrise all’immagine riflessa nell’acqua del piccolo catino, il ricordo di sua madre riempì la sua testa: Iris era una donna bellissima aveva i capelli di un biondo chiaro e il viso rotondo come la luna piena ed era la donna più dolce che avesse mai conosciuto, si ricordò il giorno in cui morì i pianti che aveva fatto sul suo corpo e la lotta che hanno fatto per allontanarla dal suo corpo, per giorni le uniche cose che ripeteva erano le ultime parole di sua madre: “ mandala a Linden prima che sia troppo tardi il sigillo reggerà  ancora per poco, ti prego marito mio mandala a Linden.”
Sentì bussare alla porta e prima di rispondere si aggiustò i capelli sperava che fosse Raphael ma quando dalla porta entrò Margherita la sua espressione di disappunto era talmente evidente che la donna commentò: “ Mi dispiace piccola ma sono io, e purtroppo non sono un uomo o comunque un certo uomo”.
“Buongiorno signora”, Alex salutò la donna che la guardò per alcuni secondi, “ ho indossato in modo errato quello che mi è stato dato?” chiese guardandonsi.
“No, mia cara ma con i nostri abiti sembri Iris da giovane e la cosa mi fa nascere molti ricordi, vieni qui sediamoci tra qualche istante Ilaria e Marzia ci porteranno la colazione tra pochi minuti“.
Si sedettero al piccolo tavolo presente nella stanza, tra loro era calato un pesante silenzio la vecchia continuava a guardare con insistenza Alex come se volesse costringere la ragazza a confessare qualche cosa, per un instante la giovane donna ebbe l’impressione di conoscere quello sguardo, le ricordava un po quelli della madre infatti erano della stessa tonalità di azzurro.
“Iris ti ha mai parlato di me?” Alex scosse la testa, “sospettavo che tuo padre non le avesse permesso anche se quando ha avuto bisogno di me mi ha mandato a chiamare. Tua madre era mia figlia, la mia unica figlia. Si cara Alex sono tua nonna. Tuo padre ha mai avuto il coraggio di raccontare come lui e Iris si siano incontrati?”
“Mia madre mi raccontò di un laghetto e di uno scherzo ma è passato tanto tempo e  dopo la sua morte non mai avuto il coraggio di chiedergli di lei“.
La vecchia sorrise ma era un sorriso triste di una persona a cui tutto quello che rimane sono i ricordi.
“Tuo padre si era presentato qui chiedendomi una delle mie figlie per diventare sua moglie e visto che non sono favorevole ai matrimoni combinati gli ho permesso di restare qui qualche settimana convinta che avrebbe trovato la ragazza giusta da solo. A quei tempi tua madre era finalmente riuscita a controllare i suoi poteri. Tua madre era molto potente e aveva un futuro gia scritto, lei aveva la capacità di guarire, il mio piccolo fiore poteva guarire qualunque malattia nemmeno io che vengo ritenuta potentissima ho la facoltà di guarire potente come la sua”.
“Allora perché è morta se lei poteva guarire?” Le lacrime iniziarono a uscire in modo incontrollabile dagli occhi di Alex.
“Perché i nostri poteri non agiscono su noi stessi, chi come tua madre, ha il potere di guarire non può usarlo su se stesso, chi ,invece come te, ha enormi capacità di svariato genere non può usarli in prima persona ma solo al servigio si altri. Madre natura ha fatto in modo che potessimo avere delle facoltà speciali ma ha fatto in modo che non potessimo usarli per scopi personali. La cosa giusta non sempre è la cosa più equa“. La donna si alzò e l’abbracciò. “Davvero tuo padre non ti ha mai parlato di noi, o almeno di me?” Alex scosse la testa, aveva vaghi ricordi dei racconti di sua madre a proposito di Linden, e l’ultima volta che l’aveva sentita nominare era alla sua morte.
“Lavati il viso e vieni con me ti mostrerò una cosa“. Alex fece quello che gli chiese la donna e la seguì, camminarono per circa mezz’ora fino ad una grotta: le pareti erano piene di nomi, tutti di donne.
Vieni quello che ti devo mostrare è qui, con molto fatica la donna si inchinò ed indicò un nome “Alexandra” Alex guardo la vecchia, “è il mio nome
L’ha scritto tua madre quando sei nata, tuo padre non te l’ha detto ma sei nata qui in questa grotta, era l’unico luogo in cui tua madre stava bene, i tuoi poteri erano talmente forti che temevamo che la gravidanza non arrivasse a termine e cosi fu ma tu eri forte, anzi sei forte faccio fatica a starti accanto“.
“Non capisco: di quali poteri parli. Io non sono una maga o una santona”, la voce di Alex era offesa non aveva mai dimostrato di avere capacità strane, ne aveva sentito parlare ma non le comprendeva, soprattutto trovava che erano semplicemente delle storie per bambini.
“Quando avevi quattro anni tua madre ti riportò qui: eri malata, molto malata“, Margherita si sedette su una roccia, “sperava che questa grotta potesse aiutarti, visto che i suoi poteri non erano serviti. In realtà la tua malattia era il tuo potere di avere delle visioni: era talmente forte che ormai deliravi e sembravi pazza. Tuo padre dava la colpa a me dicendo che avevo fatto un maleficio contro di te“.
“Non ricordo di essere stati mai malata; per giunta non ho le visioni di cui parli“.
“Certo perché le ho bloccate: ho creato un sigillo per impedirti di avere le visioni, e questo terminerà alla mia morte. Il mio compito era quello di insegnarti appena possibile come controllare: all’inizio tuo padre er molto d’accordo ma alla morte di tua madre mi disse che non avrebbe permesso che ti insegnassi la stregoneria. Era convinto che la morte di tua madre era legato a quello che lei era: tua madre era una figlia di madre Terra. Tua madre conosceva bene tuo padre così organizzò il matrimonio con Raphael, eravate bambini ma sapeva, grazie a una delle tue visioni prima del blocco che avrebbe rispettato il patto e tu saresti tornata a casa.”
Quindi ecco spiegato il matrimonio con Raphael: “quindi il nostro era un matrimonio fasullo?”. La voce di Alex si affievolì mentre diceva quelle parole.
Margherita lesse negli occhi della nipote tristezza e delusione: “si, anche perché se così non fosse stato le tue visioni sarebbero tornate e ora saresti morta. Il sigillo funziona solo se sei vergine: se il matrimonio fosse stato consumato tu saresti morta il giorno dopo la notte di nozze”.
Alex in questo modo si spiegò il perché dell’atteggiamento di Raphael.
“Ora è meglio che torniamo a casa hai molte cose a cui pensare domani inizierò i tuoi allenamenti in modo da poter togliere il sigillo al più presto“.


Erano passati tre mesi dall’ inizio del suo allenamento, Alex ogni volta che poteva andava alla grotta a guardare il suo nome, le sembrava così di avere vicino sua madre. Margherita, che lei ormai chiamava madre senza pensarci, non le aveva dato tregua, ogni giorno le imponeva dure prove ma ormai riusciva a controllare le sue visioni, erano ancora improvvise ma almeno era in grado di non delirare più.
La prima volta che le fu tolto il blocco fu uno schock: le immagini di sua madre che partoriva lei nella grotta erano state tremende anche perché lei provava gli stessi sentimenti: dolore, felicità, paura e amore; fu l’enorme amore di sua madre a riportarla indietro, le fu detto poi che ha continuato ad urlare per ore durante la visione e che la Madre era molto preoccupata in quanto non riusciva a ristabilire il sigillo.
Quel giorno aveva deciso di andare a fare una passeggiata, e aveva bisogno di non pensare, anche se era difficile, questo suo potere le aveva fatto conoscere molti aspetti della vita di sua madre che non aveva mai saputo; mentre si era seduta a riposarsi sotto un’albero una visione le arrivo nitida ma soprattutto cruda: Raphael, girato di spalle parlava ad una donna, questa provava un sentimento di gioia mista superiorità.
Guardava tutto con gli occhi di questa donna, la voce di Raphael le arrivò alle orecchie come se lui fosse stato lì con lei:
Come ti ho detto il matrimonio sarà annullato tra qualche settimana e poi potremo annunciare le nostre nozze.
Caro sono al settimo cielo questa notizia è fantastica: celebreremo il matrimonio in primavera. La donna si avvicinò a lui e lo baciò, sentiva il suo sapore nelle labbra, ma in particolare sentì il calore della sua lingua quando incontrò quella di lui.
Dopo che si staccò da lui vide i suoi occhi ma ciò che lesse fu disperazione e infelicità, fu a questo punto che il suo punto di vista cambiò, guardava tutto con gli occhi di lui e fu così che vide con i suoi occhi la persona che aveva baciato, e non era lei.
La voce di Margherita che la chiamava la riportò alla realtà
Alexandra ti prego svegliati.
Alex guardò la donna e si mise a piangere.
La vecchia le chiese: cosa hai visto da averti sconvolto così tanto? Tuttavia la ragazza non disse una parola.

Era passata una settimana da quell’episodio Alex si aggirava per il villaggio come uno zombie: non parlava e quando parlava era in preda a qualche visione catastrofica l’unico modo per calmarla era quello di portarla alla grotta ma appena rientrava in sé voleva nuovamente uscire.
La sera durante i pasti guardava appena il piatto che veniva ritirato praticamente pieno. Quella sera però anche se nel suo mondo notò che alcune delle ragazze più giovani chiacchieravano fittamente tra di loro, sembravano delle oche che starnazzavano nel cortile del palazzo, Alex dedicò a loro solo un rapido sguardo poi tornò a giocare con il cucchiaio e la zuppa di legumi.
Lo sai che oggi è arrivato un ospite venuto a trovare la madre, disse la donna seduta vicino a lei, si dice che sia un uomo, e che sia molto bello è per quello che quelle oche parlano in continuazione sperano di attirare la sua attenzione. Alex la guardò e poi le sorrise come per dire che la capiva ma soprattutto che lei non era disposta ad ascoltare.
Non capisco perché la madre accetti queste visite, non basta quello che è successo la scorsa settimana? Continuò la donna con un tono indignato.
Ah si cosa è successo? Rispose Alex più per cortesia che per vero interesse.
Un ragazzo si  era intrufolato nel villaggio, quindi oltre a cercare te come una disperata la Madre cercava di tenere a bada il ragazzotto che non si dava pace visto che voleva a tutti costi vedere una ragazza. Ho sempre detto che non dobbiamo accettare allieve, disse guardandola e con un tono di voce rassegnato, procurano solo problemi.
mi dispiace  essere quello che sono disse Alex con tono poco convinto, non ho voluto essere qui mi ci hanno costretto.
Conosciamo la tua storia bambina, disse la donna alla sua sinistra, non hai colpe per quello che è successo la scorsa settimana vero Filippa, chiese guardando l’altra donna, d’altronde se non sbaglio eri un allieva anche tu giusto?
Filippa guardò entrambe con sdegno e se andò sbuffando e borbottando qualcosa a proposito che quando lei era un allieva certe cose non succedevano. Alex guardò la donna che aveva parlato e si rese conto di non averla mai vista.
Mi chiamo Janira e di norma mi siedo in fondo al tavolo ma stasera sono venuta a sedermi vicino a te, una persona mi ha chiesto di darti questo e le passò un piccolo biglietto. Sono convinta che ti farà piacere, inoltre quando tornerai nella tua camera troverai una lettera. E ritornò a mangiare. Alex continuava a fissarla senza capire.
Forza bambina corri in camera, non si offenderanno se non mangerai nemmeno questa sera, e poi visto che la madre non c’è nessuno si accorgerà della tua assenza.
Grazie per filippa , disse alex e si alzò dal tavolo.

Appena fuori dalla sala alex aprì il biglietto:
Non vedo l’ora di rivederti.
Non riconobbe la calligrafia e mentre rientrava nella sua camera pensò persino di buttarlo via infatti aveva deciso che l’ avrebbe bruciato; entrò  nella camera buia con il biglietto in mano e cercando la lettera che Janira le aveva detto era in camera, ma si rese subito conto che c’era qualcuno in camera.
Chi c’è? Lo sconosciuto si mosse senza dire una parola. Se non mi dici chi sei inizierò ad urlare.
Ti prego no, è gia stato difficile arrivare fin qui.
Raphael sei tu la voce di alex era incerta aveva paura fosse una nuova visione davvero sei tu? Le braccia dell’uomo l’attirarono a sé
Dubiti di me, certo che sono io chi verrebbe nella tua camera di notte. La stringeva forte come se avesse paura di perderla, poi a un certo punto l’allontanò. Dimmi viene qualcuno da te di notte? Dimmi la verità Alex non potrei sopportare una bugia da te.
La donna accarezzò il viso dell’uomo tracciando i controrni del naso, della bocca e del mento, poi lo baciò, era molto simile al bacio della visione ma fu lui a cercare la sua lingua e  fu lui a baciarla di nuovo.
Ti prego dimmi che non hai un altro uomo potrei morire, ho passato la scorsa settimana in pena per te. Ho aspettato per giorni che mi mandassero un messaggio per sapere se eri viva che stavi bene. Ero disperato. Mentre parlava le lasciava piccoli baci sul viso e sul collo.
Sapevi della mia sparizione? Chiese Alex con l’ultima bricciola di lucidità che e era rimasta, quei baci leggeri la stavano consumando.
Sono stato io a dare l’allarme: la madre non ti raccontato nulla vero? Alex scosse la testa.
Maledizione quella donna mi farà impazzire. Comunque un mese fa mia madre mi scrisse una lettera raccontatomi dei tuoi progressi, lo so che non avete legato molto ma lei voleva molto bene a tua madre e a quanto pare le somigli molto. Mi disse delle tue visioni e che la madre temeva che prima o poi avrebbe avuto visioni che mi riguardavano e ho avuto paura, volevo parlarti prima che tu
Venissi a sapere delle tue nuove nozze completò la frase Alex separandosi da lui, mi dispiace per te mai sei arrivato tardi, il tono della donna era triste e sconsolato.
Amore mio a strinse nuovamente a sé credi davvero che amerei una persona diversa da te? Fidati di me, tu vedi solo il passato ma nel nostro futuro noi resteremo insieme. Ho deciso di rinunciare a tutto e chiederò di diventare un allievo, la madre mi dovrà accettare e…”
“Smettila non illudermi ho gia visto anche il futuro e per noi non esiste nulla che supererà la notte“. Le parole di Alex era strozzate dalle lacrime che ormai rigavano il suo viso e bagnavano la camicia dell’uomo.
“Alex ero venuto per te ti ho aspettato qui tutta la notte la scorsa settimana ma non  sei tornata, quando capì che ti stavano cercando per la colazione iniziai a pensare che ti fosse successo  qualcosa, senza pensare sono corso da margherita a raccontarle che non eri tornata a dormire, e cominciamo a cercarti; sono stato io a trovarti sotto quell’albero, per la prima volta ho avuto paura per te: i tuoi occhi erano assenti e continuavi ad urlare, erano parole senza senso e piangevi. Mandaia chiamare Margherita che mi disse di andare via dicendomi che se ti fossi svegliata con me li ti saresti sentita male cosi tornai al villaggio. Volevo tornare nella tua camera ma alcuni simpatici amici mi accompagnarono in casa della madre. Il giorno dopo  mi mandò via dicendomi che non dovevo tornare senza invito, ma non potevo andare via senza avere tue notizie così appena arrivato sulla terraferma mi sono accampato a ho atteso per poter tornare da te. Amore mio non sai quanto sono stato in pena. Nessuno venne a darmi tue notizie ero disposto a venire di nuovo di nascosto per poterti vedere. Ma poi mia mamma mi mandò un biglietto dicendomi che la madre mi invitava di nuovo nella sua dimora ma questa volta da me pretendeva discrezione così eccomi qua“.
Si erano seduti sul letto mentre Raphael finiva il suo racconto. “Ho visto quando le hai detto del vostro matrimonio, è successo quel giorno. Credo che sia meglio che tu ora vada via; come vedi tu stesso sono ancora viva“.
“Ho parlato con la madre per via di Veronica, ho deciso le ho gia chiesto di poter tornare qua come allievo e sono sicura che non potrà negarmi”
“Povero sciocco“, disse Alex accarezzando il viso di Raphael avrebbe voluto accendere una candela per poter vedere il suo viso ma aveva paura che fosse una visione, nei giorni passati il confine tra realtà e le sue visione era talmente labile da confonderla. “La madre non accetterà mai una cosa del genere tu lo sai qui le donne non hanno un compagno e un uomo non ha una compagna, anche se resti qui non possiamo stare insieme, non possiamo essere marito e moglie“.
“Non è vero noi…” Alex lo zittì mettendo le sue dita sulle labbra di Raphael,
“Se posso avere solo una notte con te mi dovrò accontentare” e lo attirò a sé, “amami ti prego come se fossi davvero tua moglie, amami per questa notte non siamo a Linden e non ho poteri e tu non sei in procinto di rinnegarmi“.
“Ma tu sei mia moglie e nulla potrà cambiare questo e ti amo più della mia stessa vita“.
Quella notte diede inizio al giro di vite che avrebbe portato alla morte di molte persone, da quella notte Alex non ebbe più visioni del passato ma soltanto disperazione.
Una notte d’amore, frutto del desiderio e del sentimento piu puro può scatenare i sentimenti meno umani del mondo?

per ora ho completato la storia, aggiungerò altri capitoli piu avanti magari riscrivendo anche quelli gia pubblicati. Il cap 8 non è stato scritto da me e non c'entra con la storia.

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Capitolo 8
*** cap8: Spiriti del Male ***


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