New Beginnings

di rebswinchester
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter 1: First day ***
Capitolo 2: *** Chapter 2: A whole new me ***



Capitolo 1
*** Chapter 1: First day ***


Summer's POV

« Summer! Andiamo o faremo tardi! » mi rimbeccò mio fratello gemello, Adam.
Dunque, mi affrettai a prendere tutte le mie cose. Non ero solita ad essere in ritardo.
Non avevo avuto neanche bisogno di decidere cosa indossare, dal momento che la nostra scuola richiedeva l’uniforme.
Misi la cartella su una spalla e corsi giù per le scale. Adam mi stava aspettando sul ciglio della porta.
« Davvero, Summer. Cosa ti ha fatto perdere tutto questo tempo? »
« Scusami. » dissi mentre uscivamo di casa per prendere il bus in tempo. Era il nostro primo giorno di scuola. Ma non era solamente una nuova scuola in un nuovo quartiere, bensì una nuova scuola in un nuovo Paese. Mio padre aveva ottenuto un nuovo lavoro in Australia, perciò dovemmo lasciare tutto e trasferirci. Non che m’importasse poi tanto il fatto di trasferirmi, dopotutto non avevo una vera e propria vita in Alabama. Semplicemente andavo a scuola, ottenevo buoni voti e suonavo il violino. Invece Adam non voleva trasferirsi, amava la sua vita in Alabama: faceva parte di una squadra di football e aveva parecchi amici.

Una volta nel bus, prendemmo posto sui sedili davanti, ed io in seguito mi sistemai la gonna dai toni blu scuro, assicurandomi che non vi fosse nemmeno una piega.
« Stai benissimo. » mi disse mio fratello, un po’ infastidito dalla mia agitazione.
« Sono solamente nervosa, perlomeno questo mi aiuta. »
« Andrà tutto bene. » replicò, per poi poggiare la propria mano sulla mia. Io e Adam eravamo molto legati, benché fossimo parecchio diversi. Sapevo che lui ci sarebbe stato sempre per me e lui sapeva che lo sarei stata anche io. Quando ero più piccola odiavo avere un fratello gemello, ma adesso mi piace. Non so cosa avrei fatto senza di lui.
« Grazie. Vorrei che fossi più intelligente, così almeno avremmo qualche lezione insieme. » scherzai.
« Davvero divertente. » disse dandomi una leggera spinta, mentre il bus giungeva nel parechggio adiacente la scuola.

Il plesso scolastico era enorme, sicuramente più grande della nostra vecchia scuola. Mio padre mi aveva messo al corrente riguardo al fatto che non vi erano poi tanti studenti, circa 500 in totale.
Ero alquanto contenta che avessero un’orchestra. Non so cosa avrei fatto se non ci fosse stata, dal momento che suonare il violino era la mia unica vera passione. 
Il bus si fermò e noi studenti ci affrettammo a raggiungere l’uscita. 
« Buona fortuna per oggi, Summer. » mi augurò Adam, prima di imboccare la strada per la classe in cui si sarebbe tenuta la sua prima lezione. Pensavo che forse ci saremmo aiutati a vicenda per trovare le classi o almeno avremmo fatto un po’ di strada in più insieme, ma evidentemente sarebbe stato come in Alabama, dove tutti sapevano che eravamo imparentati, ma egli non mi rivolgeva nemmeno uno sguardo. 

Rimasi dunque da sola nel bel mezzo del cortile e mi guardai intorno spaesata, con lo zaino che mi pendeva dal braccio e la custodia del violino in mano. Non ero sicura riguardo dove dovessi andare e avrei voluto che Adam fosse con me.
Ero diretta verso la sala dell’Orchestra, per lasciarvi il mio violino, quando un ragazzo sbattè contro di me.
« Oh! » esclamai. Il violino mi scivolò dalle mani e finì a terra.
« Scusa! » urlò il ragazzo, mentre praticamente mi sfrecciò davanti. I suoi capelli erano di un biondo scuro, tendenti al castano e mi pareva un adorabile imbecille. Avrei dovuto essere arrabbiata con lui per aver quasi rotto il mio violino, tuttavia tutto ciò che volevo sapere in quel momento era il suo nome.



Michael’s POV
« Michael, alzati! Non vorrai di certo ricevere un altro biglietto del ritardo! » fu così che mi chiamò mia madre. Emisi un lieve gemito e mi rotolai sul dal letto. Lanciai un’occhiata all’orologio vicino al mio letto e notai che sarei dovuto essere a scuola in 15 minuti.
Fantastico. Se avessi ricevuto un altro biglietto del ritardo, sarei sicuramente finito in punizione.
Dunque, scesi dal letto e trovai la mia uniforme scolastica in quel casino che era il pavimento della mia camera.
Sebbene sia riuscito a prepararmi il più velocemente possibile e abbia addirittura corso (cosa che non faccio mai, dal momento che odio qualunque tipo di attività fisica) verso la scuola, comunque non riuscii a giungere in orario.
Sulla strada per l’ufficio, dove avrei dovuto ritirare il biglietto, mi scontrai con una ragazza.
« Scusa! » le urlai alquanto incurante. Quando mi voltai per guardarla meglio, non la riconobbi, ma non riuscivo comunque a toglierle gli occhi di dosso. Stava facendo fatica nel riprendere il violino che le era caduto di mano.
I suoi biondi crini erano raccolti in una coda di cavallo e la sua candida maglia bianca le stava alla perfezione. Quando alzò lo sguardo, ci fu un breve scambio di sguardi tra noi due, prima che mi voltassi in direzione dell’ufficio.

« Di nuovo in ritardo, eh Michael? » esordì Laurie quando entrai nell’ufficio. Feci le spallucce.
« Adoro dormire. »

« Sai cosa significa, vero? »
« Un’altra punizione, sì, lo so. »
Laurie firmò il mio bigliettino del ritardo e me lo porse. 
« Potresti andare a dormire presto oppure smetterla di dare feste. »
« Sì, sì, sì. » replicai canzonatorio.
« Cerco solo di preoccuparmi per te. » conoscevo bene le sue intenzioni, ma talvolta mi innervosiva parecchio. Sapevo che le punizioni non erano una buona cosa, ma quanto potevano essere brutte? Sicuramente non lo erano quanto le altre cose passate, ma, appunto, quelle erano del passato e tali dovevano rimanere.
« Buona giornata, Michael. » mi disse mentre uscivo. Non le risposi e iniziai a dirigermi verso la mia aula.

Ero quasi arrivato quando vidi nuovamente la ragazza a cui ero andato addosso nel bel mezzo del corridoio. Aveva lasciato il violino nell’aula di musica ed era ancora stupenda, sebbene avesse un’aria persa e frustrata. Tra le mani reggeva una mappa della scuola, che stava studiando per bene. 
Mi avvicinai a lei da dietro, sussurrandole « Persa? » nell’orecchio.

Ella sobbalzò notando quanto fossi vicino e si voltò verso di me. Sulle mie labbra comparve un sorrisetto sornione.
« Ancora tu » sovvenne con tono serio « E no, non mi sono persa. » iniziò ad allontanarsi da me, ma io prontamente la raggiunsi.
« Non mentirmi, non hai la più pallida idea di dove tu stia andando. Lascia che ti aiuti. » afferrai la mappa della scuola, insieme alle schede con il suo orario, alle quali diedi un’occhiata rapida. 
« Guarda, siamo nella stessa classe. » Puntai con l’indice la prima classe della giornata, Inglese. 
Gemette arresa e disse: « Okay, mi sono persa. Non posso credere a quanto sia in ritardo! Sarei dovuta essere in classe circa venti minuti fa! » dunque, si riprese indietro i vari fogli e si sistemò lo zaino sulle spalle.
« Oh, andiamo! È il tuo primo giorno, giusto? Non sarai nei guai, te lo garantisco. Anche io sono in ritardo e il peggio che possono farmi è mettermi in punizione. Andrà bene. » 
« Sei sempre così in ritardo? » mi domandò mentre ci stavamo dirigendo in classe.
« Più o meno. Mi piace dormire. » le spiegai.

« Finalmente sei qui, Clifford. E tu devi essere Summer. »
Non prestai molta attenzione all’insegnante, come sempre d’altronde, e mi accomodai al mio solito posto, di fianco al mio migliore amico Luke.
« Perdonate il ritardo, mi ero persa. »
« Non c’è problema, siediti pure. » esattamente come le avevo detto, non avrebbe ricevuto alcuna sorta di punizione o di avvertimento.

Si sedette esattamente di fronte a me.
Avrei voluto che avesse scelto un posto dall’altra parte della classe, poiché per tutta la durata della lezione non ho fatto altro che fissare la sua bionda coda di cavallo e pensare a quanto mi sarebbe piaciuto toglierle l’elastico e vedere i suoi capelli percorrerle le spalle.
Non riuscivo a smettere di pensare a lei e ciò non mi piaceva affatto: lei era una brava ragazza e a me non piacciono le brave ragazze






Spazio autrice
Eccomi qui, con un’altra fanfiction, questa volta a capitoli!
Ci tengo a precisare che questa fanfiction non appartiene a me, ma è una traduzione.
Questa è la storia in lingua originale: https://www.wattpad.com/story/10783976-new-beginnings-michael-clifford
Qui il consenso dell’autrice: http://i59.tinypic.com/1ryj3r.jpg

Devo dire che questa storia mi sta entusiasmando molto, sono curiosa di conoscere il rapporto che si creerà tra Michael e Summer, davvero. Spero lo siate anche voi. E poi boh, con l’ultima frase mi è partito lo ship, aah.
Okay mi dileguo, sono davvero di fretta. 
A presto, bestiole. x
-Rebs

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Capitolo 2
*** Chapter 2: A whole new me ***


Summer’s POV

I suoi occhi non avevano smesso di fissarmi per tutta la durata della lezione e ciò mi stava facendo parecchio arrossire. Avevo cercato di concentrarmi sulla lezione, tuttavia non vedevo l’ora che la lezione terminasse.
Cosa stava succedendo? Ero riuscita per un pelo a prendere il bus in tempo, sono arrivata tardi a lezione e in più non riuscivo neanche a concentrarmi.
Forse desideravo solamente tornare a casa, ma la mia casa era quella, ormai.
La campanella finalmente suonò ed io riposi i miei libri nella borsa. Corsi via fuori dall’aula, in modo che Michael non mi rivolgesse una parola. Era gentile con me, ma dopo aver chiacchierato un po’ con lui, ero giunta alla conclusione che non era assolutamente il mio tipo. Inoltre, non necessitavo di alcun tipo di distrazione. Fin da quando ero piccola, i miei obiettivi principali erano: andare bene a scuola e suonare il violino. Un ragazzo, specialmente quel ragazzo, avrebbe certamente rovinato tali obiettivi.

 

Le lezioni prima di pranzo risultarono alquanto veloci rispetto a quella di Inglese e fui felice di sapere di non averne nessun’altra in comune con Michael.
Mi guardai attorno alla ricerca di Adam, subito dopo aver ricevuto il mio cibo. Sarebbe stato meglio se mi fossi alzata presto, almeno avrei potuto preparare e portare il mio pranzo, piuttosto che mangiare il cibo offerto dalla scuola.
Quando finalmente vidi mio fratello, notai ch’era circondato di persone, come se fosse lo studente più popolare della scuola. Stava parlando animatamente, probabilmente stava raccontando una storia. Ad un certo punto, coloro che lo circondavano iniziarono a ridere all’unisono e ciò mi causò un leggero dolore allo stomaco. All’improvviso avevo perso l’appetito, così allontanai da me il vassoio di vivande.
Fissai per un attimo Adam, desiderando di avere amici come loro.

« Tu sei quella nuova, giusto? » mi chiese una ragazza.

S’era posizionata di fronte al mio tavolo, con un vassoio tra le mani. I suoi capelli castani erano raccolti in una treccia al lato, mentre la maglia dell’uniforme le usciva un po’ dalla gonna.

Io annuii.
« Sono Jordan. Ti dispiace se mi siedo qui? » scossi il capo di rimando. Lei dunque si sedette, mentre un silenzio alquanto imbarazzante si protrasse per un po’.
« Non mangi? »  mi domandò all’improvviso.
« No, ho perso l’appetito. »
« Ti senti male? »
« No. A dire il vero è difficile da spiegare... » non avevo esattamente intenzione di parlare di quanto fossi una sfigata rispetto a mio fratello.
« Se non vuoi parlarne, fa nulla. Da dove ti sei trasferita? » ero contenta del cambio d’argomento.
« Alabama. Mio padre ha ottenuto un lavoro qui. Per ora è solo per un paio d’anni ma se tutto va bene potrebbe trattenerci qui anche più a lungo. »
« Figo, io ho vissuto solo qui. Però mi piacerebbe andare in America un giorno. »
« L’America non è così grandiosa » replicai « Mi piace questo posto, è molto diverso. In più sono felice perché posso continuare a suonare il mio violino. »

« Suoni il violino? »
« Sì e mi piace tanto. »
« Non sapevo neanche che la scuola avesse un’orchestra » disse ridendo
« Adesso che lo sai potresti anche venire a vederci » risi di rimando
« Sì, forse. Dunque, hai visto qualche ragazzo che ti interessa? »
« Sto cercando di concentrarmi sulla scuola. » decisi di non menzionare Michael.
« Davvero? Che razza di adolescente sei? »
Feci le spallucce. « Non lo so. »
« Hai mai avuto un ragazzo? Ne hai mai baciato uno? » inizò a domandarmi, poggiando i gomiti sul tavolo.
« Perché queste domande? »
« Non l’hai mai fatto, vero? »
Scossi il capo. « Non è necessario evidenziare la mia inesperienza. »
Lei rise. « Non sto dicendo che è una cosa brutta, Summer. Sto solo dicendo che qui puoi ricominciare da capo, potresti essere una persona completamente diversa. Mi sembra che concentrarsi sulla scuola non ti renda davvero felice e che in Ala-cosa non avevi molti amici. Puoi ricominciare da capo, nessuno ti conosce qui. »
Incominciai a riflettere sulle parole di Jordan. Aveva ragione: forse era il momento di cominciare nuovamente. Nessuno mi conosceva, ad eccezione di Adam.

Michael's POV

Mi diressi verso il mio solito tavolo, alla ricerca dei miei amici Luke, Calum e Ashton, per raccontare loro di Summer. Non riuscivo a starle lontano.
« È parecchio perfettina. Quando ho sentito che un’americana sarebbe venuta nella nostra scuola, ero alquanto eccitato all’idea. » enunciò Calum. « Che ne pensi, Michael? »
« Non lo so. Sembra una perfettina comunque, sì. » replicai facendo le spallucce.
« Non stavi parlando con lei tipo, uhm, prima di Inglese, quando stavi per andare a prendere il tuo bigliettino del ritardo? » mi domandò Luke.
Lanciai una fugace occhiata in direzione del tavolo al quale era seduta da sola, il quale non era poi così lontano dal nostro. Speravo non ci sentisse, i ragazzi non avevano esattamente delle voci bassissime.
« Uh, sì. Si era persa e l’ho aiutata a trovare la classe. Stava sclerando per via del suo enorme ritardo. »
« Perfettina. » Commentò Calum.
« Mi domando perché Jordan stia parlando con lei. » sovvenne Ashton e di conseguenza mi voltai nella direzione del suo tavolo di Summer ed effettivamente vi era seduta la mora.
« Chi lo sa. » dissi, ritornando alla posizione iniziale. Dovevo smetterla di pensare a Summer, ma volevo sapere perché Jordan stesse parlando con lei. Era la mia ex ed era ancora innamorata di me. Era sempre presente alle prove della nostra band, anche quando le chiedevo di andar via e credo inoltre che avesse in testa l’idea che, prima o poi, saremmo tornati insieme. Non riuscivo proprio a sopportarla, la sua voce diveniva fastidiosa ed era parecchio appiccicosa.
« Arriverai in tempo alle prove della band oggi? »
« Ci sarò dopo la punizione » dissi.
« Ma sarai un’ora in ritardo! » esclamò Ashton, praticamente urlando.
« Beh, non posso saltare la punizione se non voglio rischiare la sospensione. Cosa mi converrebbe fare, secondo te? »  domandai.
« Bene. Direi di spostare le prove di un’ora » suggerì Luke.
« Per me va bene. » disse Calum, giusto un secondo prima che la campanella suonasse, avvertendo che il pranzo era terminato.

Il resto della giornata trascorse tranquillamente. Stare in punizione era risultato noioso come sempre, ma avevo dormito per tutta la sua durata. L’insegnante supervisore aveva dovuto addirittura svegliarmi quando terminò.
Mentre stavo uscendo dal plesso scolastico, passai dall’aula di musica, alla quale solitamente non prestavo molta attenzione. Tuttavia, quel giorno udii qualcuno suonare magnificamente. Dalla piccola finestrella della classe, notai Summer, completamente presa dalla canzone che stava suonando. Ero come ipnotizzato.
Dopo aver terminato la canzone, ella aprì gli occhi e i nostri sguardi s’incrociarono. La osservai per un breve attimo, prima di girarmi e uscire velocemente dalla scuola.


 

Summer's POV

Non riuscivo a far uscire dalla mia testa le parole di Jordan, sebbene non fossi sicura di poter fare come mi aveva detto. Non ero per nulla certa di riuscire a creare una nuova me stessa. Non ero certa nemmeno di volerlo fare.
Necessitavo di schiarirmi le idee e l’aula di Musica era libera quel giorno, dunque mandai un messaggio ad Adam dicendogli che mi sarei trattenuta a scuola. Suonare mi aveva aiutata da sempre ad evadere dalla realtà e a farmi sentire libera.

Rimasi in piedi al centro della stanza e incominciai a suonare la stessa canzone che avevo già suonato al funerale di mia madre, tre anni fa. Era scomparsa per via di un cancro al seno. Desideravo fosse rimasta ancora con noi, ma non avevo un rapporto così stretto e speciale con lei, a differenza di Adam, che elaborò la sua morte molto più difficilmente rispetto a me. Dopo l’avvenimento, iniziò a praticare il football e a circondarsi di amici. Ciò probabilmente lo aiutava a sentire di meno la sua mancanza o comunque a distrarlo dal suo pensiero.
Mi lasciai andare nella canzone, senza prestare alcuna attenzione a ciò che mi circondava. Dopo aver terminato ero un po’ disorientata, ma quando volsi lo sguardo verso la finestrella e avrei giurato che ci fosse Michael a guardarmi. Quando lo notai comunque egli sfrecciò via, perciò scossi la testa e ripresi a suonare un’altra canzone.

Terminai un’ora dopo, misi il violino nell’apposita custodia ed uscii fuori. Volevo chiamare mio padre per farmi venire a prendere, ma alla fine decisi di tornare a casa a piedi, volevo vedere la zona circostante e inoltre era anche una piacevole giornata.
Ci impiegai un’ora e mezza per arrivare a casa.
« C’è qualcuno? »
Adam corse giù per le scale. « Com’è andata oggi, sorellina? »
Feci le spallucce mentre posavo lo zaino sul tavolo della cucina. « Bene. Ho notato a te è andata a meraviglia oggi. »
Egli sorrise « Sì, mi è piaciuta questa giornata. E sarà sempre meglio, te lo prometto, Summer. »
Annuii di rimando, continuando a pensare a Jordan che diceva che sarei potuta diventare una persona diversa e che nessuno mi conosceva lì. Forse ciò avrebbe reso la mia vita migliore. Forse non ero chi sarei dovuta essere.



Spazio autrice
Salve gente, rieccomi con il capitolo 2.
Qui Michael e Summer non hanno avuto poi molte interazioni, ma viene introdotto un nuovo personaggio, Jordan (io pensavo fosse un nome solamente maschile, buh), e finalmente entrano in scena anche Calum e Ashton!
Inoltre, scopriamo di più sul passato di Summer e Adam, mentre Michael resta ancora un personaggio alquanto misterioso, almeno secondo me.
Posso assicurarvi che il capitolo 3 è decisamente migliore di questo, ma non voglio spoilerarvi nulla. Spero di riuscire a postarlo al più presto.

Vi lascio il capitolo in lingua originale: https://www.wattpad.com/32952224-new-beginnings-michael-clifford-chapter-2-a-whole/page/3
Un ringraziamento speciale va a Mar e a quella dislessica (tivibi) di Robs che amano i 5sos e sclerano con me.

Bene, mi ritiro a vedere The 100 (quella serie è una droga, mamma mia)
A presto, bestiole. x
-Rebs

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