Syuveil Trevelyan

di Inquisitor95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una cicatrice sul cielo ***
Capitolo 2: *** Viaggi nel tempo ***
Capitolo 3: *** Perso nella bufera ***
Capitolo 4: *** Il Campione e il Custode ***
Capitolo 5: *** Ombre dell'Oblio ***
Capitolo 6: *** La Corte di Orlais ***
Capitolo 7: *** Vecchi rancori ***
Capitolo 8: *** Riunione di famiglia ***
Capitolo 9: *** L'accordo di Mythal ***
Capitolo 10: *** Un mondo in rovina? ***



Capitolo 1
*** Una cicatrice sul cielo ***


CAPITOLO PRIMO

UNA CICATRICE SUL CIELO



Caro diario,
so che probabilmente ti sembrerà strano che io ti scriva, è molto strano anche per me in effetti però ho pensato che fosse un bel modo per narrare la mia storia. La storia dell'Inquisitore Suyveil Trevelyant dei Liberi Confini.
Voglio parlare di come tutto è iniziato, di come ho acquistato il mio titolo e di come ciò mi ha portato dove sono ora. Ricordo ancora quel giorno come fosse ieri, Cassandra Pentaghast, Cercatrice della Chiesa, mi aveva portato in una squallida e buia prigione. Ricordo ancora le sue ardue parole.
« I nostri uomini ti hanno trovato poco dopo essere uscito da uno squarcio che si affacciava sull'Oblio! » aveva la voce dura, fredda e distaccata e per questo l'ammiravo. « Dietro di te dicevano di aver visto una donna... » una donna... una figura divina a loro parere, figura che successivamente venne nominata come Andraste in persona.
Ammetto di essere stato contento quando fui definito l'Araldo di Andraste. Come membro di una nobile casata, anch'io ero fedele al Creatore anche se non lo veneravo come facevano i miei cugini. Io non ero destinato all'eredità della mia famiglia, ero destinato alla vita da chiesa! Per questo ero stato mandato al Conclave convocato dalla Divina Dorothea, ormai chiamata Justinia dal popolo di Thedas.
« Il tuo prigioniero non è un mago Cassandra! » disse Solas, un brillante elfo mago dall'aspetto misterioso, i suoi occhi indagavano su di me come molti avevano già fatto, incuriosito dalla mia natura, forse anche dalla bellezza. « Inoltre nessun mago avrebbe potuto generare quel Varco! » indicò il grande squarcio dal quale uscivano i demoni, una cicatrice grande miglia nel cielo. Metteva i brividi.
« Potrei comunque rendermi utile... » l'attimo prima avevo chiuso uno squarcio dal quale dei demoni cercavano di venire nel nostro mondo. Mi fissai la mano stordito.
Un lungo taglio solcava il mio palmo. « Buono a sapersi! » mi voltai verso l'origine della voce, un nano si presentava davanti a noi, la prima volta che conobbi Varric.
Di certo un personaggio... particolare. Varric aveva una balestra di nome Bianca al suo fianco. « La tua balestra... si chiama Bianca? » chiesi con sarcasmo. Lui sorrise ma deviò sul perché quel nome. Lo capii solo mesi e mesi dopo.
« Se il tuo marchio ha chiuso quello squarcio allora potrà anche chiudere il Varco nel cielo! » disse Cassandra, la osservai negli occhi, scuri come i capelli corti, più corti dei miei ma ciò non le toglievano la grazia femminile.
Cassandra era una donna bella, formosa anche se le sue curve venivano nascoste dalla pesante armatura. Mi sentivo molto attratto da lei, così come lei, stranamente, non sembrava essere attratta da me, o almeno all'inizio.
Non vi ero abituato, nessuno mi ignorava nel mio mondo.
Perché prima di andare al Conclave in molti provavano attrazione per me, in quanto nobile di una potente casata, e giovane di bell'aspetto. Ricordo che da piccolo, mia madre mi lodava per i capelli ricci e ribelli, biondi come il sole raggiante nel cielo. Poi, mentre ci specchiavamo nel suo boudoir, mi diceva di guardare i miei occhi azzurri riflessi allo specchio.
Profondi come l'acqua dell'oceano del Mare del Risveglio. « Guardati Syuveil, un giorno diventerai forte e potente. Guadagnati il rispetto che meriti, anche con la forza! » non sono mai stato cattivo, ma le parole di mia madre mi hanno fatto sempre pensare che chi lo era vinceva.
« Cercatrice Penthagast, finalmente siete arrivata col prigioniero... deduco siate stato voi a chiudere lo squarcio? » era stato ormai Alto Comandante Cullen a parlarmi. Allungai le mani in segno di pace visto che il tono che aveva usato nei miei confronti sembrava poco amichevole.
« Dammi pure del tu, chiamami Syuveil! » allungai la mano e lui fu riluttante nello stringerla, l'Alto Comandante aveva dei capelli biondi come i miei, un viso scarno e mascolino molto simile al mio, se avessi visto dei quadri a confronto avrei potuto scambiarlo pure per un mio cugino.
« Com'è la situazione intorno al Tempio delle Sacre Ceneri? » chiese Cassandra, i miei occhi vacillarono proprio dietro l'Alto Comandante, un viale conduceva verso l'alto dove si trovavano i resti di una grande struttura, quell'antichissimo tempio era stato costruito molto tempo prima, lì la Custode (e ormai regina) Myalee Cousland aveva scoperto le Ceneri di Andraste dieci anni fa quasi; adesso era tutto perduto, e io non sapevo cosa dire a Cassandra o agli altri quando mi chiedevano spiegazioni.
« Non ci sono demoni per ora. C'è uno squarcio molto grande e pare che sia sotto controllo per ora. Suyveil potrebbe riuscire a chiuderlo... » propose Cullen parlando con me.
Annuii. « Posso provarci... » all'epoca non sapevo ancora controllare il potere che la mia mano possedeva. Solas mi affiancò spiegandomi come avrei potuto servirmene.
« Lo squarcio è chiuso per ora. Dovrai aprirlo in un primo momento e poi dovrei usare il tuo potere per chiuderlo... nel frattempo però qualcosa potrebbe uscire da esso! »
Naturale, i demoni erano sempre in agguato.
« Ci avvicineremo al tempio tutti insieme! » mi voltai mentre Leliana ci veniva contro, che dire di lei... bella, intelligente e astuta come i corvi che usava come messaggeri. I suoi capelli arrivavano fino alle spalle, rossi come il fuoco e dai brillanti occhi verdi, un fisico snello che era però coperto da una veste stretta e nera, somigliava molto alla veste di una suora, solo in seguito scoprire che un tempo lo era.
Prima di diventare una spia molto ambiziosa!
« Assaltiamo e vediamo che succede! » arrivai quindi a conclusione, avevo con me un arco e una faretra piena di frecce, un piccolo dono che il Creatore aveva avuto la grazia di farmi trovare durante la strada, anche se quando li avevo presi Cassandra mi era quasi saltata alla gola.
« Tenetevi tutti pronti! » ordinò Cullen ai propri uomini, intorno a me c'erano Solas, pronto con il suo bastone magico a lanciare incanti magici, poi c'era Cassandra che aveva una spada nella mano e sorreggeva lo scudo nell'altra, infine Varric con la sua Bianca. I soldati di Cullen e gli arcieri di Leliana si mossero coordinatamente.
Allungai una mano verso lo squarcio, notevolmente più grande rispetto a quello che avevo chiuso poche ore prima durante la scalata verso la montagna. A quel punto però la mia mente mi mostrò qualcosa, l'eco di un ricordo, qualcosa che anche agli altri fu accessibile.
« Qualcuno mi aiuti! » era la voce della Divina, invocava il mio aiuto. E neanche lo ricordavo. « Scappa ragazzo, corri e avverti tutti del pericolo! » si rivolgeva a me! Infine quando ero irrotto nella stanza nel tentativo di salvarla, una presenza si era voltata verso di me, mi indicò e mi minacciò.
« Uccidete il ragazzo! Poi tenete il sacrificio fermo così da poter compiere il rito! » la Divina... usata per un rituale. Gli echi terminarono così com'erano venuti, urlai per il dolore e il bruciore che avevo alla mano e infine ci fu un'esplosione.
Lo squarcio divenne largo e imponente e una creatura abominevole ne uscì ruggendo; non avevo mai visto un demone prima, ma ricordo che cosa provai: paura di fronte all'enorme demone della superbia, il suo corpo a scaglie violacee, le spine che ricoprivano il suo corpo e la grande testa cornuta piena di occhi subdoli. Non mi lasciai divorare dalla paura e cominciai ad attaccare la belva scoccando due frecce che lo colpirono in viso, questo prima che con una zampata mi facesse volare via di alcuni metri.
« Syuveil! » urlò Cassandra, ricordo distintamente la sua voce, fu quella a darmi la forza per alzarmi da terra, mentre i miei compagni combattevano il mostro io non potevo stare col viso schiacciato nella pietra.
Scoccai le frecce da una distanza più alta, miravo proprio agli occhi della creatura, centravo il mio bersaglio e il demone sembrava risentirne ma non abbastanza da lasciarsi sconfiggere. Fu così che la mia mente ebbe una rivelazione: osservai lo squarcio e come l'area intorno ad esso sembrava controllare i poteri del demone, corsi contro la creatura.
Un cosa stupida forse, Varric tentò di fermarmi ma sfuggii alla sua presa, non perché volevo morire, ma perché avevo capito come batterlo. Allungai la mano verso lo squarcio che brillò e tremò come la luce di una candela, avvertii una notevole forza scorrere tra me e la cicatrice sospesa nel nulla, poi incanalai quella forza senza volerlo e la rilasciai di botto.
Il demone della superbia urlò per il dolore mentre i colpi dei miei amici lo ferivano, il suo sangue nero colava per terra, poi si trovò in ginocchio e ancora una volta incoccai una freccia per scoccarla, stavolta lo presi in pieno volto e lo trapassai, il demone divenne cenere e scomparve e subito mi voltai per ripetere l'operazione con la mia mano nel tentativo di chiudere il Varco.
Allungai la mano mentre gli altri intorno a me si radunavano, la mia mente era in balia del potere che fluiva al mio interno, non sapevo come controllarlo ma bastò la mia forza di volontà per farlo: un bagliore collegò la mia mano allo squarcio, tremò un'altra volta e si chiuse lasciando quella cicatrice nel nulla, verde e tremolante. Venni sbalzato via dall'onda d'urto che l'esplosione provocò, atterrai addosso a qualcuno ma non ricordo chi fosse, solo che mi tenne stretto a sé e che indossava un'armatura, questo perché l'ultima cosa che ricordo fu il Varco tremare.
Pensavo di esserci riuscito, ma mi sbagliavo di grosso, caro diario. Questo non è che l'inizio di come sono diventato l'Inquisitore. Ora scusami, ma c'è un condannato da processare e il dover mi chiama.
Tuo per sempre,
Syuveil.





Angolo Autore:
Buongiorno a tutti ^^ è da molto che non scrivo in questo mondo e finalmente ho avuto la possibilità di tornarci per completare il ciclo delle tre leggende del Thedas. Dopo Myalee ed Enyalis anche Syuveil si aggiungerà alla lista degli Eroi. Ma come accadrà tutto questo? In questo diario, avremo alcuni ricordi della vita dell'Inquisitore che ci guideranno nello scoprire come il suo nome diventò potente e quali ardue decisioni prese per diventarlo. Grazie in anticipo ai lettori e a chi commenterà, a presto col prossimo ricordo ^^

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Capitolo 2
*** Viaggi nel tempo ***


CAPITOLO SECONDO

VIAGGI NEL TEMPO



Caro diario,
sai che sono riuscito a viaggiare nel tempo? Pensavo che fosse impossibile. Credevo che la magia avesse comunque dei limiti, ma non avendola studiata non posso saperlo. Vorrei però raccontarti di quella volta al castello di Redcliffe. Il mio viaggio nel tempo con Dorian.
Il castello di Redcliffe sorgeva su una bellissima scogliera, il villaggio vero e proprio si estendeva in una grande vallata, la gente era felice là, questo grazie alla guida di Arle Teagan, tutti lo conoscevano per la sua bontà, tuttavia quando la città fu messa come rifugio per i maghi da Re Alistair qualcosa cambiò; l'Arle infatti scomparve dalla città, al suo posto si insediò un Magister del Tevinter che aveva preso sotto di sé i maghi ribelli guidati dalla Grande Incantatrice Fiona.
Era stato solo merito di Dorian, un brillante mago dal Tevinter dai capelli e dagli occhi scuri, dal viso delicato e dal fisico forte come il mio, che eravamo riusciti ad intrufolarci al castello del Magister, Alexius! Quando infine avevamo deciso di andare a trovare l'uomo per stipulare una sorta di contratto per farci aiutare nella chiusura totale del Varco, le cose erano andate contro noi stessi e il Magister aveva spedito me e il futuro amico mago avanti nel tempo di un anno. La situazione che trovai fu terribile!
Intorno a noi la desolazione, mentre il lyrium rosso cresceva nel castello inglobando ogni cose, come se ne avesse fame. Il Varco alto nel cielo e imponente più che mai, un certo Antico minacciava di ritornare e ormai non c'era altra possibilità per salvare il mondo dalla sua morsa distruttiva. Ma se esisteva un Alexius in quel futuro, allora avremmo potuto sfruttare l'oggetto per tornare indietro.
« Stanno arrivando... » eravamo riusciti alla fine a prendere l'amuleto e a sconfiggere il Magister. Nel corso della nostra ascesa aveva incontrato Leliana in una stanza delle torture, nelle prigioni trovammo Cassandra, ormai senza speranze e incredula nel vedermi vivo e Sera, un'elfa dal linguaggio variopinto unita da poco al nostro gruppo, era impazzita.
Ma prendendo l'amuleto avevamo rivelato la nostra presenza. L'Antico era sulle nostre tracce ormai. Era arrivato. « Io e Sera resteremo davanti le porte per proteggervi anche a costo della vita! » disse Cassandra, mi voltai verso di lei guardandola come se fosse impazzita.
« Non ti permetterò di sacrificarti al posto mio! » le dissi poggiandole una mano sulla spalla, lei restò seria. « Non posso lasciartelo fare... » la mia voce aveva preso una venatura dolorosa, causata dal nodo alla gola.
« Ma dobbiamo farlo! Affinché tu possa tornare nel passato e cancellare il futuro che conosciamo noi... » continuò lei, vidi Sera terrorizzata in volto, i suoi grandi occhi contornati dai capelli biondi tremavano e brillavano per le lacrime. Sapevamo tutti che sarebbero morte! Stava però lo stesso incoccando una freccia nell'arco e sussurrava costantemente “Merda perché sono finita qui?”. Non potei resistere.
« Cassandra... io... » provai a dirle qualcosa, perché già all'epoca sentivo qualcosa di molto forte per Cassandra. Mai prima d'ora mi ero sentito così legato affettivamente a una donna, mai avevo avuto una relazione stabile. Lei però mi conquistava per i suoi modi, per la sua bellezza interiore. Senza poter ancora resistere, le poggiai una mano sul fianco e le diedi un bacio sulle labbra con forza mentre cercava di divincolarsi dalla mia presa. Capisco bene il perché, e capivo bene che non stavo baciando la mia Cassandra ma quella che aveva sofferto nel futuro causato dalla mia scomparsa.
La sensazione però non poteva essere diversa.
« Andate! » disse Leliana non appena le due donne scomparvero oltre la porta, si riferiva a noi. « Vi proteggerò per quante frecce ho nella faretra! » la porta si chiuse e lei si mise ad aspettare i demoni nemici. La stessa Leliana grintosa, anche lei sarebbe morta per me, per farmi vivere!
« Vieni Syuveil! » Dorian mi prese per la stoffa che riuscì a trovare nascosta nella mia armatura, mi tirò via di pochi passi mentre cominciava il rito per evocare il portale magico in grado di farci tonare nel nostro presente.
« Non sarà mai accaduto tutto questo? » chiesi al mago con la voce roca, lui mi fissò di traverso, uno sguardo pieno di malizia, perché sì... Dorian era un tipo... diverso dalla massa! E non che fosse un problema se gli piacevano i ragazzi, posso dire che forse provava anche qualcosa per me. E non era un problema in fondo se mi trovava attraente!
« Parli del bacio tra te e Cassandra? » chiese lui con la sua calda voce, un sorriso tra i baffi mentre le sue mani armeggiavano con l'amuleto. Si riempiva di luce. La magia del tempo stava per fare effetto. Annuii.
« Anche di quello. Cassandra e gli altri nel nostro presente... non vivranno mai questi momenti? » volevo esserne certo, perché immaginavo quanto tutti avessero sofferto. L'Antico doveva essere fermato!
Lui stava per dire qualcos'altro quando le porte della stanza si distrussero, crollarono come un castello di carte mentre nella sala entravano decine di demoni, Dorian riuscì ad aprire il portale e Leliana infine ci difese dai demoni che tentavano di ucciderci; mi mossi appena per poterla aiutare, perché non potevo vedere Sera e Cassandra morte per me e non potevo neanche vedere lei; tuttavia Dorian mi fermò!
Infine vidi i demoni aggrapparsi al corpo di Leliana, le urla disperate di lei nel tentativo di divincolarsi dalla morte che la stava per attanagliare, infine ci fu la luce e tutto scomparve per pochi istanti, ricomparimmo nella stessa sala, tuttavia qualcosa era cambiato, Leliana era ancora tra le sue spie infiltrate, Cassandra e Sera erano ancora vive mentre altri uomini di Alexius erano morti, tra di loro c'erano molti maghi, alcuni erano anche membri dei ribelli di Fiona. La Grande Incantatrice stringeva una bastone fumante, aveva lanciato un incantesimo da poco, significava una battaglia.
« È finita per te, Alexius! » dissi quando l'uomo si inginocchio, mi fissò con i suoi occhi spenti, lo sguardo afflitto, notai poi la consapevolezza. Ebbi il sospetto che anche lui ricordasse ciò che era accaduto nel passato, come se le sue realtà si fossero accavallate tra di loro.
« E con te se ne sono anche andati i guai per ora. » disse Dorian puntando la punta del bastone contro l'uomo ormai sconfitto. Sentimmo un rumore di passi, come se un esercito stesse marciando. Le porte si aprirono infine. « O forse no? » notai subito il cinismo e sorrisi della cosa.
I passi che avevamo sentito appartenevano alla scorta di qualcuno, due file di dieci uomini entrarono nella stanza e si posizionarono davanti alle colonne, indossavano tutti quanti delle armatura di ferro, su di esso c'era stampato un simbolo che apparteneva al Ferelden. Poi una figura maestosa entrò nella sala. Un uomo elegante vestito di rosso porpora, dalle spalle larghe e dal viso glabro, i capelli biondi come la cenere e arruffati, gli occhi castani e brillanti, l'espressione irata dal Re di Ferelden. Non potei credere che davanti ai miei occhi trovavo Re Alistair Theirin, aveva le mani incrociate dietro le spalle, un portamento fiero; camminava lentamente contro di noi finché non ci raggiunse, Cassandra e Sera si fecero da parte mentre sia io che Leliana che la Grande Incantatrice ci avvicinammo al sovrano, facemmo degli inchini profondi.
« Grande Incantatrice Fiona... di certo non mi aspettavo questo da voi maghi quando vi avevo affidato sotto l'ala di mio zio l'Arle Teagan... stringere un patto con un Magister? » chiede il Re di Ferelden scoccando occhiate a Fionda.
Non osava alzare il volto. « Re Alistair... noi eravamo disperati. Non sapevamo a chi rivolgerci... vi prego di perdonarci! » disse lei parlando con l'uomo.
Stavo per parlare quando qualcun altro entrò nella stanza. Si trattavano di due bambini che correvano, indossavano vesti eleganti, il più grande dei due bambini aveva i capelli scuri come il carbone, corti e due brillanti occhi azzurri come la sorella più piccola, lei invece aveva i capelli color dell'oro. Corsero contro il sovrano del Ferelden abbracciandolo e nascondendosi dietro le sue sontuose vesti rosse.
« Duncan... Alenah, vi avevo detto di restare nell'altra sala. Adesso non posso giocare con voi... sto sgridando la maga cattiva! » disse l'uomo con incredibile dolcezza nella voce, i due bambini però non si mossero dalla stretta del padre.
« Alistair... davvero singolare! » commentò Leliana con sarcasmo, sembrava quasi che i due si conoscessero da prima. Poi riflettei: un tempo avevano combattuto contro il Flagello! Il viso di lei prima sorridente divenne di pietra. « Hai avuto notizie da Lei? » disse la spia riferendosi a qualcuno di particolare che sembrava scomparso.
Re Alistair scuoté il viso. « No. La stiamo cercando... ma sai com'è Lei, non vuole essere trovata! » sentii l'amarezza nella sua voce, a quel punto però mi intromisi nel discorso per parlare di qualcosa che mi interessava sul serio, l'aiuto dei maghi che adesso erano liberi dal contratto di Alexius.
« Re Alistair... vorrei proporre un alleanza ai maghi di Redcliffe affinché mi aiutino nella chiusura del Varco. So che non sono nessuno per poter avanzare questa richiesta ma... »
L'uomo mi interruppe prima che potessi finire di parlare. « Non è un problema! So chi siete... Syuveil Trevelyan, portavoce dell'Inquisizione... » fece una lunga pausa guardando Fionda, l'elfa puntava i suoi grandi occhi scuri contro il sovrano, quasi sperando qualcosa. « Li lascio sotto la vostra giurisdizione allora. I maghi saranno liberi di scegliere se allearsi a voi e no, anche se credo che sia molto meglio accettare! » commentò infine.
A quel punto Fiona si voltò verso di me, allungai una mano affinché potessimo siglare quel reclutamento, avevo già fatto la mia scelta, i maghi al posto dei templari così che avrebbero saputo dominare la magia del Varco. « Io e i maghi di Redcliffe siamo al vostro servizio allora! » disse infine lei.
Incredibile vero diario? Un viaggio nel tempo. E chi pensava mai quella volta avrei anche incontrato Re Alistair. Non fu di certo l'ultima però... ma questa te la racconterò un altro giorno magari.
Tuo per sempre,
Syuveil.


Angolo Autore:
Ciaooo ^^ chiedo venia per il ritardo del capitolo, avevo intenzione di pubblicarlo ieri ma purtroppo non ho avuto tempo! Di conseguenza eccolo a voi oggi ^^ Una piccola perla che racconta ciò che è accaduto in “Sussurri nel buio” più delle mie aggiunte per così dire... :P Ringrazio Arwyn Shone e anche Drakyanna per le loro bellissime recensioni e un altro grazie a tutti i lettori del capitolo scorso e presente. Ci vediamo prestissimo per il prossimo ricordo di Syuveil!

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Capitolo 3
*** Perso nella bufera ***


CAPITOLO TERZO

PERSO NELLA BUFERA





Caro diario,
ricordo bene il villaggio di Haven, quando Cassandra mi aveva portato lì pensavo fosse la mia prigione. Tuttavia è stato lì che l'Inquisizione è nata. E sempre tra le Montagne Gelide abbiamo rischiato di perderla per sempre.
« La tua Ancora... non è altro che un errore, tu non sei altro che un errore, non saresti mai dovuto esistere! » davanti a me si ergeva un prole oscura, non un qualsiasi prole oscura però, non che ne avessi mai visto uno in vita mia, potevo aver solo acceso a racconti che ne narravano, così come Leliana spesso mi aveva accennato alle lotte durante il Flagello o così come avevo letto nei libri. Ma Corypheus era reale!
« Non ho mai voluto l'Ancora! Se allora ti appartiene... riprenditela! » l'Ancora... la mia cicatrice sulla mano, il solo mezzo che usavo per chiudere gli squarci dell'Oblio, non era una benedizione di Andraste, era un errore, era stato quel prole oscura a concedermi quel dono, però non riuscivo a capire come visto che non ricordavo nulla di quello che era successo al tempio delle Sacre Ceneri.
La neve cominciava a fioccare, Haven aveva resistito fino alla fine contro l'esercito di templari rossi che ci avevano attaccati. Era iniziato subito dopo la chiusura del Varco, l'avevamo sigillato e Fiona era stata talmente abile da riuscire insieme ai suoi maghi a rafforzare il mio potere. Adesso però non restava altro che cenere, un ricordo delle case che ardevano, le catapulte ormai distrutte per permettere al nemico di avanzare liberamente contro di noi. Infine, dopo che avevo scelto di sacrificarmi come diversivo, mi ero trovato quasi a combattere contro quel drago, un Arcidemone come sospettavo all'epoca. E Corypheus era suo padrone.
« Non accetterò l'esistenza di un rivale inconsapevole.... Mi riprenderò con la forza ciò che è mio. A quel punto potrò continuare il rito per cui ho aspettato anni! » la sua voce era fredda, mostruosa e mi faceva accapponare la pelle con i brividi, ovviamente il suo aspetto non era da meno. « Tu devi morire! » disse infine carico di rabbia.
La creatura era alta, rivestita di una veste marcia e dalla pelle biancastra e nera, come se fosse malata, come la contaminazione della prole oscura stessa. Il suo viso era deforme, su uno zigomo aveva una protuberanza che si allungava verso l'esterno, i suoi occhi pieni di sangue e le sue mani erano contornate da artigli che sostituivano le dita. Quella volta ero pronto per sacrificarmi, tuttavia in quel momento in cui ero vicino alla morte ebbi un'illuminazione: la catapulta che avevo caricato era pronta per scoccare il colpo alle mie spalle, avrebbe seppellito Haven sotto la neve distruggendo il valico, avrei potuto facilmente scappare in qualcuno dei vecchi passaggi scoperti dai nostri esploratori.
Quando mi si presentò quindi quell'opportunità non mancai di coglierla, per una volta pensavo alla mia vita, poi vidi un segnale di fumo, lontano e quasi impercettibile nella bufera che stava attraversando le montagne. Il segnale che forse Cullen era riuscito a scortare tutti gli altri fuori dal villaggio.
« Sarà per la prossima volta, Corypheus! » gli urlai contro, presi una spada dal corpo di un soldato morto, diedi un netto fendente alla corda della catapulta che venne rilasciata, il colpo partì e volò fino al bersaglio, poi ci fu il terremoto.
Quello era il mio segnale. Il segnale che dovevo darmela a gambe levate! Cominciai quindi a correre con tutto il fiato che avevo in gola verso il passaggio più vicino a me, si trovava in un vecchio pozzo che si scavava un passaggio in mezzo al monte, ormai però quello era asciutto.
Mi ci fiondai a capofitto mentre avvertivo la distruzione che avanzava contro di me, caddi con la schiena nel mezzo di una caverna, un dolore lancinante mi prese alla spina dorsale e poi svenni per l'eccessiva botta. Non ricordo molto di quella sera, quando mi svegliai mi trovavo ancora nella caverna, ricordo che a fatica mi trascinai per il passaggio finché non arrivai nella bianca tempesta, un manto di neve ricopriva la montagna, i boschi lontani mostravano le ombre avverse, nella valle in cui le montagne sembravano unirsi vidi ancora un segnale di fumo. Mi stavano portando da loro, mi conducevano verso la mia salvezza.
Mi strinsi nella mia veste, non avevo avuto modo di portarmi l'armatura vista la velocità dell'attacco, avevo preso solo il mio arco e la faretra che adesso era vuota, un qualunque attacco nemico mi avrebbe ucciso! Se prima non ci avrebbe pensato il freddo. Mi mossi nella tempesta, solo e completamente in balia del freddo e dei venti che spiravano, sentivo il gelo ghiacciarmi il sudore, la fronte calda rispetto al resto del corpo, il mio fiato pesante diventava brina quando usciva dal calore interno del mio corpo. Mi fermai solo una volta prima di fiancheggiare il boschetto, non avrei attraversato quell'area così insidiosa per me, nonostante gli alberi mi avrebbero potuto dare riparo. Alla fine scelsi una via più lunga e dovetti stare ancora di più al freddo gelido.
Pregavo il Creatore di potermi riunire all'Inquisizione, pregavo per poter continuare la mia vita, pregavo per poter rivedere la mia Cassandra! E se sono qui a scriverti è ovvio che io sia sopravvissuto. Qualcuno nella Città Dorata deve aver ascoltato la mia preghiera, a differenza di ciò che diceva Corypheus e dell'inesistenza di un dio su trono della città.
Quando poi arrivai nel punto in cui le montagne si congiungevano non sentii più le forze in me. Caddi con la faccia a terra sulla fredda neve, non sentivo più il corpo e non avvertivo ormai neanche più i comuni impulsi che la mente trasmetteva al corpo, ricordo però una voce che echeggiava nel vuoto della montagna. « L'abbiamo trovato! » sembrava tanto quella di Cassandra, ma non le chiesi mai se effettivamente fosse stata lei a trovarmi.
Quando aprii gli occhi mi aspettavo quasi di trovarmi al fianco del Creatore o in chissà quale angolo dell'Oblio, invece vidi una tiepida luce, una tenda che mi copriva, cominciai a toccare ciò che mi trovavo tra le mani, una coperta morbida che era poggiata su qualcosa di legno, un letto. La mia testa era al caldo, poggiata su un cuscino. Poi sentii le loro urla.
Cassandra, Cullen, Leliana e Josephine, la nostra carissima ambasciatrice di Antiva City. Non distinsi subito ciò di cui stavano parlando, poi affinai l'orecchio in modo da sentirlo. « Senza l'infrastruttura di Haven, l'Inquisizione è finita! » urlò Josephine con la sua voce dall'accento straniero, era atipico di lei scaldarsi e alzare la voce. Gli altri tre le rispondevano.
« Dobbiamo trovare questo Corypheus. Guida dei templari rossi, dobbiamo riorganizzarci! » Cullen sembrava convinto che bisognasse riorganizzare il nostro esercito.
In risposta d'appoggio si trovò Leliana. « Concordo. Abbiamo le nostre spie, ci servo solo un luogo dove poter rinascere, e ora che Suyveil è con noi... »
« Adesso basta! » urlò infine Cassandra sovrastando tutte le voci che erano presenti fuori dalla mia tenda. Poi ci fu il silenzio più totale. Poggiai i piedi per terra.
Solo allora notai la presenza di una suora accanto a me. Madre Giselle, la sua pelle scura l'aveva fatta confondere con le ombre che c'erano nella tenda. « Dovete riposare. La vostra voce animata non farà altro che peggiorare le cose! »
Ero sconfortato, non posso certo dire di aver perso la fede, ma ero sicuramente giù di tono. « Ho creduto che il mio marchio fosse un dono di Andraste. Questo mi fa dubitare di tutto ciò che l'Inquisizione rappresenta... » uscii dalla tenda, i quattro che prima avevano litigato stavano per conto proprio, ognuno in disparte, Cullen si guardava i piedi molto sconfortato. Cassandra mi rivolse un cenno di saluto.
« La notte cala e la speranza svanisce... ruba il cuore, l'alba verrà! » Madre Giselle pronunciò queste parole intonando un canto con la sola voce, parole che mi fecero venire i brividi. Parole che parlavano di speranza che nessuno di noi ormai aveva. La donna si mise al mio fianco e continuò la canzone. « La notte è lunga e la via è oscura, guarda il cielo ancora una volta, l'alba verrà! » e finito quell'ultimo verso della canzone non fu più la sola a cantare.
Leliana intonò insieme a lei il verso successivo al quale lentamente si aggiunsero nuove persone, anche Cullen con mia sorpresa, lo scoprii a cantare un verso della canzone mentre i miei occhi vagavano sul Cancelliere Roderick, distante da noi in una tenda con Cole, lo spirito vagante che avevamo incontrato prima dell'attacco a prendersi cura del sacerdote, dall'altro lato del campo Dorian e Toro di ferro, un mercenario si avvicinavano a noi come per seguire la guida che donava noi quel canto. Sera e Blackwall, il Custode Grigio erano infine nell'angolo più lontano mentre la Prima Incantatrice Vivienne del Circolo di Montsimmard era affiancata da Varric, il nano aveva la delusione sul volto.
Infine il canto terminò e tutto noi ci sentimmo improvvisamente meglio. Come rinvigoriti da quella canzone e dalla speranza stessa. « Le persone hanno bisogno della speranza... » disse subito dopo Madre Giselle. Aveva ragione per quanto mi dolesse ammetterlo.
Avvertii una strana sensazione a seguire, un vento freddo che mi scuoteva la schiena, Solas comparve dietro di me e mi fiancheggiò. « C'è un luogo dove potremmo andare! Dove potremmo parlare della Sfera di Corypheus... » disse lui in maniera molto vaga, chiaramente nascondeva molto all'epoca ma io non potevo saperlo.
« Che luogo? Di cosa stai parlando? »
« Un luogo dove l'Inquisizione potrà nuovamente nascere. Non lontana da qui, Sk... » Accidenti mi è caduta una macchia di inchiostro proprio sulla pagina.
Scusami diario non era mia intenzione! Cassandra mi ha appena detto che c'è un problema che riguarda gli Avvar fuori da Skyhold. Perché sì... è questo il nome del luogo dove siamo andati. Ora ti lascio.
Tuo per sempre,
Syuveil.





Angolo Autore:
Eccomi con un'altra pagina di diario. Scritta molto velocemente e spero che non si veda per gli errori xD Qui racconto il viaggio di Syuveil ma non la sua nomina ad Inquisitore, e non so se effettivamente la racconterò prossimamente. Magari in un piccolo capitolo nel mezzo del diario. Ringrazio tutti i lettori ma soprattutto Risa Lily Seredhiel per aver commentato la storia e un grazie anche agli altri, i vostri commenti sono sempre ben accetti e piacevoli. A presto col prossimo racconto ^^ 

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Capitolo 4
*** Il Campione e il Custode ***


CAPITOLO QUARTO

IL CAMPIONE E IL CUSTODE





Caro diario,
quando la segreta conoscenza di Varric mi aveva parlato di un amico importante tra i Custodi Grigi non avrei mai potuto pensare di trovare “quel Custode” in particolare. Ma forse è meglio che inizi dal principio.
Camminavo tra i resti della bella dimora di Skyhold, il castello un tempo era prosperoso, appartenuto agli elfi ormai secoli addietro e poi lasciato morire. Le sue rovine erano in ottime condizioni e lì avremmo potuto ricostruire l'Inquisizione dall'inizio, avremmo gettato le basi di prosperità e il Thedas intero ci avrebbe visti trionfare sul male. Certo era difficile da credere ma i lavori di ristrutturazione erano già cominciati partendo dal giardino esterno e dalla torre di guardia che avevo deciso di affidare ai templari di Cullen, Fiona e gli altri maghi avrebbero avuto altri appartamenti nella struttura. Percorrevo il giardino dove Madre Giselle aveva allestito una specie di serra botanica, curava i feriti e pregavano tutti insieme. Improvvisamente venni affiancato da un nano dai capelli rossicci, Varric.
« Inquisitore, avrei bisogno di un attimo del tuo tempo... vorrei parlarti di una persona che potrebbe conoscere i piani di Corypheus. Mi riferisco all'orda di demoni che ci hai annunciato... » perché sì, e io e Dorian avevamo avuto modo di vedere i suoi piani una volta che avevamo viaggiato nel tempo avanti di un anno intero. L'orda di demoni che marciava sull'Orlais e l'Imperatrice Celene morta avrebbero segnato la nostra fine una volta che la potente nazione sarebbe caduta sotto i piedi del prole oscura Magister.
« Sono tutto tuo Varric! » dissi per poi seguirlo nei corridoi e nel cortile esterno di Skyhold. Il nano mi portò velocemente alla base dei grandi bastioni del castello. Imponenti e impregnati di tale magia da renderli invalicabili al nemico.
Sarebbero giovati molto all'Inquisizione.
Quando arrivai nello spiazzo del bastione non vidi nessuno in un primo momento, la domanda quindi mi sorse spontanea. « Allora Varric... dov'è questa tua conoscenza? » chiesi.
Non ebbe la possibilità di rispondermi che qualcosa dietro di noi si mosse nell'ombra della torre per venire alla luce. Un ragazzo di circa trent'anni, i lineamenti del volto delicati e lunghi capelli che scendevano fino alle spalle, scuri come il carbone; due occhi grandi e dorati gli riempivano il volto bianco come alabastro di una luce. Si mosse nella sua armatura nera, una pelliccia di lupo gli girava per il collo e notai subito il bastone magico che portava dietro di sé, un bastone che si incurvava in tre serpenti e nero come l'ossidiana. I suoi passi erano lenti, delicati e quasi femminili, un fisico non da meno anche se con qualche muscolo.
Solo allora capii di trovarmi davanti gli occhi Enyalis Hawke, Campione di Kirkwall. Spalancai la bocca per l'incredulità e rabbrividii. « Vostra Inquisitorialità, ecco a voi... » Varric non ebbe il tempo di finire che io stesso pronunciai il nome dell'eroe che mi trovavo davanti.
« Enyalis Hawke! » la figura sorrise mostrando una dentatura sfavillante e brillante. « Non posso crederci! »
« Varric potresti concedermi due minuti da solo con l'Inquisitore? » disse Enyalis, il nano a quel punto fece un mezzo inchino e se ne andò via lasciandomi solo col ragazzo. Lo vidi avvicinarsi al bordo del bastione, chinare la schiena e osservare la bellissima Skyhold. « A Kirkwall il mio balcone dava su una piazza molto simile a questa, c'erano degli alberi e delle siepi. L'odore mi ricorda casa... » disse leggermente.
« Vi manca Kirkwall, Campione? » dissi io, per quanto potessi essere di famiglia nobile, di certo non ero al suo stesso livello. Lui aveva fronteggiato l'Alto Comandante Meredith e difeso i maghi del Circolo.
« Dammi del tu, Inquisitore! Siamo entrambi giovani e probabilmente avremo la stessa età! » commento lui, i suoi modi erano così delicati, gentili come se fosse un diplomatico, mi ricordava molto il temperamento di Josephine. « Comunque sì, mi manca molto Kirkwall, ma la situazione è difficile e la ristrutturazione di una città può essere molto lenta capirai bene! »
« Lo capisco, Enyalis. » feci una pausa per poi riprendere subito il discorso. « Varric ha detto che avevi delle informazioni per me? » quello annuì quasi impercettibilmente. Si guardò intorno assicurandosi di non avere nessuno accanto per poi parlare.
« Conosco una persona che sta cercando di scoprire di più sul Varco. Questo potrebbe essere collegato ai demoni e al vostro Corypheus... » dal tono in cui lo disse sembrò pieno di amarezza. Ovviamente indagai per curiosità.
« Conosci Corypheus? » anche stavolta annuì.
« Ho avuto modo di scontrarmici poco tempo fa. Era imprigionato in alcune rovine dei Costudi Grigi. Le circostante lo hanno però liberato e io l'ho ucciso! Ne sono sicuro... ma non capisco come è possibile che sia vivo ancora! » rispose Enyalis. Batté un pugno sul muretto e poi si allontanò per potermi parlare ancora. « Ti piace il clima umido? Perché per trovare il mio contatto dovremo fare una bella gita a Crestwood, solo io e te però! »
Non potei rifiutare l'importante aiuto che mi stava dando perciò mi spogliai delle vesti semplici che indossavo a Skyhold e indossai la mia nuova armatura, costruita per la nuova occasione dal fabbro, d'altronde diventare il leader dell'Inquisizione per il volere dei miei cittadini era un merito incredibile oltre che un grande onore! Portai con me il mio arco e la faretra piena di frecce di ogni tipo e incantate. Poi partii con due cavalli insieme a Enyalis Hawke alla volta della vecchia e ormai piovosa Crestwood.
La tempesta non ci fermò, di certo l'acqua era fredda così come il clima stesso ma la mia armatura mi copriva bene. Durante il viaggio ebbi modo di indagare un po' su quella che era stata la vita del Campione di Kirkwall. « Posso chiederti una cosa? Ho sentito storie su di te... che fine ha fatto Anders? » era una delle cose che maggiormente mi interessavano. Lui sorrise senza guardarmi.
« Non posso dirti dove lo tengo nascosto. Posso però dirti che sta aiutando i maghi ribelli. Tipico di lui... » i suoi occhi vagarono nel vuoto, il suo sorriso era diventato triste.
« Lo ami ancora? Voglio dire... siete ancora fidanzati? » si voltò verso di me e vidi le sue guance diventare rosse per l'imbarazzo. Per me non era una cosa così scandalosa. Certo il fatto che lui l'avesse salvato dopo l'aver scatenato la guerra a Kirkwall era opinabile, ma anch'io magari avrei scelto l'amore della mia vita piuttosto che ciò che era giusto.
« Amo Anders e questo sarà per sempre, anche dopo la morte. Ma l'Anders che conoscevo io è diverso da quello che gli altri vedevano. Aveva molte facce... non c'era un solo Anders. E non ho mai capito quale parte di lui mi amasse... » era qualcosa che non mi riguardava più, l'argomento era ormai diventato troppo personale di conseguenza preferii fare silenzio così da lasciargli spazio.
Dopo qualche giorno di viaggio da Skyhold, finalmente arrivammo alla caverna dove Enyalis voleva condurmi. Il posto dove ci sarebbe stato il suo contatto. Chiunque fosse stato sicuramente ci avrebbe fornito un notevole aiuto.
« Credo sia meglio che tu entri intanto. Sistemo i cavalli io. » disse Enylias invitandomi ad entrare nella caverna, la guardai appena, una caverna buia e con una o due torce lungo il passaggio, feci come aveva detto così da poter entrare.
Proseguii lungo il sentiero di rocce e funghi delle profondità fino a che non arrivai in una stanza, interamente scavata nella roccia, perfettamente modellata. In un angolo c'era un sacco a pelo mentre nell'altro c'era una scrivania di legno con molte carte raffigurate sopra, mi avvicinai così da poterle vedere meglio, c'era una mappa che raffigurava una fortezza, un'altra ancora mostrava un punto specifico dell'Orlais, la Fortezza di Adamant. Poi avvertii il pericolo ma era troppo tardi, lo stridulo suono metallico della spada che mi veniva puntata alla gola, sentii la pelle colpita dal freddo metallo rabbrividire. Mi voltai appena.
« Identificati! » chiese la voce femminile, apparteneva a colei che mi puntava la spada contro, bellissima oltre ogni immaginazione, una ragazza di circa trent'anni di una bellezza mai vista. Occhi affilati e penetranti di un azzurro scuro, il viso caldo e roseo e perfetto, capelli lunghi e neri, mossi e forti le arrivavano fino a metà della schiena. Indossava un'armatura che non la privava della sua femminilità e bellezza, un'armatura fatta di piastre grige e con dei tessuti azzurri lungo il petto e le maniche, il seno era coperto così come tutto il corpo, anche le mani erano coperte dai guanti e del collo veniva mostrato solo uno strato di pelle.
« Sono l'Inquisitore Syuveil Trevelyan! » feci come richiesto dalla donna, identificai il ghirigoro che raffigurava il simbolo dei Custodi Grigi. La donna parve stupita.
« Fermati! Lui è con noi. L'ho avvertito io! » Enyalis comparve nella stanza correndo, riuscendo a fermare la furia della donna verso di me che si spostò su di lui. Lo fulminò con i suoi occhi di ghiaccio e abbassò la spada.
« Ti avevo detto che non volevo che l'Inquisizione si fosse intromessa! L'abbiamo deciso settimane fa quando è comparso il Varco nel cielo! » disse la donna furibonda. Enyalis parve non volerla ascolta e sbuffò di rabbia.
« Inquisitore Suyveil, ti presento Sua Altezza Reale, Myalee Cousland di Altura Perenne, ormai Regina di Ferelden! » non potei credere a chi mi era stato presentato. Ti giuro diario che mi tremavano le mani, conoscere la Regina di Ferelden, Eroina del Quinto Flagello, colei che aveva ucciso l'Arcidemone Urthemiel. Una leggenda!
« Mettiamo da parte le cariche! Ormai che siete qui, Inquisitore, deduco facciate parte del piano... » disse la Regina Myalee trattandomi con parecchio distacco, chiaramente dovetti approcciarmi con lei allo stesso modo.
« State tranquilla Vostra Altezza. Voglio il Varco chiuso nel cielo così come lo volete voi. E se ciò significa che dobbiamo collaborare, allora lo faremo! » i suoi occhi indugiarono su di me, fece mezzo sorriso, quasi sadico e ciò non mutò la bellezza e la sensualità di quella donna. Re Alistair aveva decisamente ottimo gusto in fatto di donne!
« Molto bene Inquisitore. Sappiate che da mesi sono alla ricerca di una cura per il Richiamo dei Custodi Grigi! » fece una pausa e mentre parlava non mi degnò di uno sguardo, quasi come se non lo meritassi. « Inutile che vi spieghi cosa sia ma lo farò lo stesso: i Custodi anziani sentono l'eco degli arcidemoni, la prole oscura che li richiama nelle Vie Profonde per morire. Io come mio marito non sentiamo il Richiamo a differenza dei Custodi Grigi di tutta Orlais. Corypheus li ha ingannati facendo credere loro che un nuovo Flagello sta per iniziare. Gli propone una soluzione: l'evocazione di demoni così da combattere e fermare il Flagello successivo! »
Riflettei sulle sue parole, avevano un suono orribile, spaventoso. Nulla di tutto quello doveva accadere. Corypheus era riuscito a ingannare i Custodi Grigi e pensai all'esercito di demoni che nel futuro marciava sull'Orlais. Le due cose potevano ben coincidere. « Corypheus vuole il potere, tiene in pugno i Custodi Grigi con il Richiamo, sono disperati e pronti a tutto... » dissi io in conclusione. Lei annuì ed Enyalis si avvicinò a noi. « Da dove cominciamo? »
Regina Myalee indicò un punto ben preciso nella mappa di Orlais, proprio la Fortezza di Adamant. « Intendete dire: dove tutto finirà? Perché è lì che il grosso dei demoni si sta radunando. E ho un piano per poter fermare ciò! »
Ebbene sì diario, ho avuto modo di conoscere queste due grandi leggende, ma glie eventi che accaddero ad Adamant... scusami diario ma non ho tempo di scriverlo adesso. Prometto di aggiornanti presto con questa storia.
Tuo per sempre,
Syuveil.





Angolo Autore:
Eccomi qui ad aggiornare con questo bellissimo capitolo ^^ Personalmente mi è dispiaciuto che non ci fosse il nostro Custode Grigio in Inquisition, così ho deciso io di aggiungerlo. Certo questo costerà cara la scelta finale nell'Oblio... ma chi dei due verrà sacrificato? Lo scopriremo solo nel prossimo capitolo che prometto di affrettarmi a scrivere ^^ Ringrazio come sempre i miei lettori ma soprattutto un grazie ad Arwyn Shone per la recensione.

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Capitolo 5
*** Ombre dell'Oblio ***


CAPITOLO QUINTO

OMBRE DELL'OBLIO






Caro diario,
ricordo ancora le parole che Enyalis Hawke disse quando ci trovammo di fronte al grande demone nell'Oblio: « Corypheus è mio, Inquisitore. Perciò sarò ben lieto di sacrificarmi... » ma forse dovrei cominciare dal principio.
La fortezza di Adamant un tempo era abitata dai Custodi Grigi, secoli prima lì era stato fermato persino un Flagello, le informazioni raccolte dalla Regina Myalee conducevano direttamente lì, dove il Comandante dei Custodi Grigi Clarel aveva stipulato un accordo con un mago alleato di Corypheus. Il nostro obiettivo era quello di farla ragione affinché comprendesse che ciò che faceva, sacrificare Custodi Grigi e usare la magia del sangue, fosse sbagliato! Durante lo scontro finale nella torre alta della fortezza, l'Arcidemone di Corypheus era infine arrivato, pronto per fermarci e per ucciderci. Ricordo le parole che il Comandante Clarel disse prima di morire, dopo aver lottato contro il drago.
« Nella guerra e nella vittoria... » il drago si avvicinò sempre di più a noi che eravamo sempre più vicini allo strapiombo. « Nella pace e nella vigilanza... » il drago aprì le sue fauci puntandole contro di me, alle mie spalle c'erano Solas, Cassandra e Varric. Anche loro terrorizzati come me. « Nella morte e nel sacrificio! » concluse Clarel, a quel punto sfruttò la propria e potente magia per colpire il drago, ciò fece in modo che il nemico andasse via, ma che il ponte sotto di noi crollare proprio nella voragine che si immergeva nelle profondità di Orlais. Prima ci fu un tremore, poi cominciammo a cadere verso il basso, la gravità sotto i miei piedi mi spingeva come un artiglio che mi trascinava all'altro mondo. I miei compagni cadevano insieme a me, Enyalis e la Regina che cercavano di aiutarci e che cadevano con tutti noi verso la morte certa. Ero quello che stava cadendo più in basso, vedevo i miei compagni librarsi in aria e allora non pensai, agii! Mossi la mano verso la nostra morte, brillò e poi aprii uno squarcio nell'Oblio come avevo già fatto in precedenza. Non ero certo di poterlo fare, non pensavo a come ne saremmo poi usciti, pensavo solo a salvare tutti noi da quell'orrenda morte.
E con questi pensieri nella mente, riuscii nel mio intento, uno squarcio momentaneo si aprì nella luce verde dell'Oblio, caddi per primo al suo interno e i miei amici subito dopo; il posto in cui mi trovavo era molto simile a quello che già in passato avevo visto. Quando ero al Tempio delle Sacre Ceneri, ricordo quel luogo desolato, quelle isole galleggianti nel nulla, quel cielo verde, spento e malvagio. In fondo a tutto quello, lontana miglia e miglia ma allo stesso tempo afferrabile con le dita, c'era una gigantesca fortezza oscura, le sue pietre erano forti probabilmente più di quelle di Skyhold, la Città Nera dove Corypheus diceva di essere stato e di non aver trovato alcune Creatore seduto sul trono.
« Siamo... nell'Oblio? E siamo ancora vivi! » commentò Cassandra appena. Ci guardammo intorno cercando una via di fuga, e forse la vedevo già: lo squarcio aperto da Clarel pochi minuti prima era ancora affacciato su quel mondo.
« Non posso credere ai miei occhi. Guardate la Città Nera... » sapevo bene quanto Solas fosse un esperto dell'Oblio, aveva valicato spesso la soglia dei sogni, ma mai aveva messo un piede lì fisicamente.
« L'ultima volta che qualcuno ha messo piede nell'Oblio ha dato origine ai Flagelli! » disse fredda la Regina Myalee, era strano vederla insieme a noi con le vesti dei Custodi Grigi, non che l'avessi mai vista in altre vesti. Affiancò Enyalis cercando qualcosa, come tutti noi una via di fuga.
« C'è solo un modo per poter uscire da qui! » una voce nel nulla ci aveva parlato, sobbalzai perché trovai l'origine della voce accanto a me. Una donna anziana, il viso coperto dalle rughe e la pelle candida, indossava una veste bianca, rossa e dorata. Spalancai la bocca davanti alla Divina Justinia.
« Non è possibile... voi siete morta! » disse Enyalis prendendo già il bastone magico per un eventuale attacco. « Siete un demone? » cercai di fermarlo allungando una mano verso di lui in modo tale che quella entità, potesse parlare.
« Sono uno spirito. O sono la Divina stessa se preferite! » era strano come in tutto e per tutto somigliasse a lei, aveva lo stesso temperamento mite per cui era famosa in vita. « Se volete fuggire potrete usare quella via di fuga... » indicò lontano, oltre le rocce dell'Oblio prive di fisica, oltre la luce e l'acqua che scorreva nella riva, proprio dove i miei occhi si erano posati fin dall'inizio. « Ma per poterlo fare, dovrete prima recuperare i vostri ricordi, Inquisitore! »
Non saprei dire come quello spirito sapesse tanto di me e della nostra missione, so però che quando ebbi eseguito il compito della Divina riebbi la mia memoria al completo, presa a forza dallo spirito quando avevo valicato l'Oblio la scorsa volta. E ora che conoscevo, avevo la verità in pugno.
« Sono stati i Custodi Grigi a bloccare la Divina. Probabilmente sotto l'influsso di Corypheus... quando poi sono arrivato, ha cercato di uccidermi, ma la Divina ha fatto in modo che l'orbe di Corypheus gli sfuggisse di mano. » raccontai tutto ciò che mi era capitato al Tempio delle Sacre Ceneri, i miei compagni mi fissavano meravigliati dei miei ricordi, Enyalis e la Regina nel frattempo si guardavano in cagnesco addossandosi colpe in maniera silenziosa.
« Alla fine ho preso l'orbe. Sono entrato nell'Oblio insieme alla Divina e lei mi ha permesso di fuggire. Ha messo la sua vita prima della mia... » conclusi il mio racconto. Vidi Cassandra quasi in lacrime, in fondo era stata la Mano Destra, era molto affezionata a Justinia.
« Tutto questo è colpa dei Custodi Grigi! » disse Enyalis lentamente, voltandosi verso la Regina come se ne fosse colpevole. « Meritano di soffrire per mano di Corypheus! »
« Come puoi dire qualcosa del genere!? » urlò lei piena di improvvisa ira. « I Custodi sono evidentemente stati soggiogati! Non è colpa di nessuno se non di... » ma Enyalis non volle sentire ragione e così riprendemmo il nostro viaggio verso l'uscita dall'Oblio. Senza fermarci mai se non per combattere le nostre stesse paure.
Quando infine arrivammo a destinazione, Varric e i miei due compagni di viaggio uscirono per primi dal portale che li avrebbe portati al nostro mondo. Restai solo con Enyalis e Myalee mentre alle nostre spalle qualcosa di terribilmente grande si ergeva, aveva la forma di un ragno la cui pelle era morta e chiara, quasi trasparivano le vene della creatura sotto la pelle, pronto per ucciderci là. Incoccai una freccia scagliandola subito, ma non gli feci nulla. Le nostre armi erano deboli, Corypheus e il suo demone della paura erano più forti di noi. Anche se eravamo insieme.
« È giusto che sia io a sacrificarmi! » disse la Regina Myalee prendendo la spada in mano e nell'altra lo scudo. La vidi forte, sicura di sé, con la grinta negli occhi azzurri. « Andate via finché siete in tempo! » fece una pausa e due passi in avanti. « Inquisitore... salutate mio marito e i miei figli! »
Ma Enyalis non fu d'accordo con lei. Portò il bastone magico in avanti in modo da fermare l'avanzata della Regina, anche lui aveva l'odio negli occhi. L'odio per lo stesso nemico. « Non posso permettervi di farlo! Corypheus è mio, Inquisitore. Perciò sarò ben lieto di sacrificarmi... » disse di tutta risposta. Stavo per parlare, per cercare un'altra soluzione, ma sapevo bene che nulla ci poteva aiutare, se non qualcuno che dall'Oblio stesso distraesse il demone.
« Io sono la Regina di Ferelden! È mio compito morire per la mia patria, per la mia casa, per il mio popolo! » urlò lei sempre più desiderosa non della morte, ma del sacrificio che ogni Custode Grigio era pronto a fare per la cosa giusta.
Enyalis si voltò pieno di rabbia verso di lei, come se non capisse il desiderio della donna di sacrificarsi. « Appunto! Proprio perché sei la Regina non posso permetterti di morire! Il Ferelden ha bisogno di te. Hai un marito, due figli che non posso permettere restino orfani di un genitori! »
Entrambi mi rivolsero uno sguardo furtivo, chiaramente la decisione sarebbe spettata a me. Sacrificarne uno per salvare gli altri. Era la decisione più difficile della mia vita e lo è tutt'oggi! « Il Ferelden come il Thedas intero verrà divorato dal caos se non riusciremo a fermare Corypheus. Avrà bisogno di entrambi i suoi sovrani! » mi voltai verso Enyalis, quasi sollevato della scelta che avevo fatto. Lasciarlo sacrificare. « Enyalis... mi dispiace, avrei voluto che le cose andassero diversamente... » parve capirmi, capire la mia scelta. La Regina Myalee aveva figli, lui no invece.
« E vi aspettate che io lo lasci morire!? » urlo la donna di tutta risposta, ciò che accadde dopo fu quasi inevitabile. Mi voltai con forza verso la donna, e la presi di peso poggiandole sulla mie spalle e ferendomi con la sua spada, trattenni il dolore nella mia mente o avrei ceduto, corsi verso lo squarcio che avrei dovuto richiudere alle mie spalle, mentre Enyalis corse contro il demone e contro la sua sicura morte.
Valicammo la luce e non vidi più il Campione di Kirkwall. Caddi a terra con il peso della Regina addosso, poi mi alzai e chiusi lo squarcio dietro di me. Infine avevo salvato i Custodi. Ma a quale prezzo? La vita di Enyalis!
« Syuveil... dov'è Enyalis? » chiese Varric non vedendo l'amico insieme a noi. Forse per quello il mio rapporto con Varric non fu più lo stesso, perché l'avevo lasciato morire.
« Mi spiace Varric, ha scelto di sacrificarsi affinché i Custodi Grigi fossero salvi! » risposi, la sua espressione non la dimenticherò mai, il dolore e la sofferenza trattenuti negli occhi e nelle lacrime. Cassandra si avvicinò a lui.
« Varric, volevo solo dirti che mi dispiace... » ricordo bene il litigio tra i due quando lei scoprì chi Varric mi stava presentando. Lui però non disse nulla in risposta, semplicemente diede le spalle a tutti noi. Sapevo già che quando sarebbe tornato a Skyhold ne avremmo parlato, e allora l'avrai aiutato a scrivere le lettere per Carver Hawke e Anders, l'amato di Enyalis. Non restava altro che una decisione, arruolare i Custodi o esiliarli dall'Orlais.
Ma avendo con me la Regina, pensai a quanto i Custodi fossero importanti per il Flagello che presto ci avrebbe divorato. Avrei scelto di arruolarli nell'Inquisizione!
Scusami diario, non voglio continuare questa pagina perché il ricordo di quel ragazzo, del Campione di Kirkwall mi divora ancora nei sogni, e sapere che la Regina Myalee non smette di cercarlo mi fa sentire debole.
Tuo per sempre,
Syuveil.






Angolo Autore:
Salve e buongiorno. Questo come in altri che ho fatto non sarà un Angolo allegro, perché la scelta che ho creato è difficile da immaginare nel gioco vero e proprio. E forse è un bene visto che così nessuno ha dovuto scegliere tra Hawke e il Grey Warden, anche se io ho immaginato fosse la cosa giusta per rendere personale la storia.
In merito a questo, posso dire che ho sacrificato Hawke perché ero molto affezionato alla mia Myalee, nonostante mi rivedessi molto in lui e nella sua vita, ho pensato alla Regina e quanto l'Origins sia il capitolo che mi ha fatto battere di più il cuore e mi ha aperto in un modo di giochi di ruolo, inoltre in cuor mio avrei visto Alistair soffrire e non volevo!
Ringrazio tutti i lettori del capitolo seguente e tutti quelli che seguono la mia storia, in particolare Arwyn Shone e Risa Lily Seredhiel e tutti quelli che hanno lasciato delle recensioni. A presto col prossimo capitolo.

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Capitolo 6
*** La Corte di Orlais ***


CAPITOLO SESTO

LA CORTE DI ORLAIS






Caro diario,
il Gioco è il passatempo preferito dei nobili di Orlais. Ho avuto però modo solo una volta di divertirmi con loro, perché sì, è parecchio divertente ingannare l'avversario con le parole e fargli credere di essere al sicuro.
Percorrevo il bellissimo atrio del Palazzo d'Inverno di Halamshiral, la bella e viva città orlesiana che poco tempo prima era stata divorata dalla guerra civile. Le tensioni intorno ai ghetti, tra gli umani e gli elfi erano infine state sedate dall'intervento non solo dell'Imperatrice Celene, ma anche da Briala, la sua più intima consigliera. La guerra civile però non era il solo problema della Corte, nello stesso periodo, Gaspard De Chalons, cugino dell'Imperatrice voleva salire al trono al posto della donna. Ciò significa la morte della stessa; con lui al trono l'Orlais sarebbe diventato più forte forse, ma sapevo bene che con la morte di Celene ci sarebbe stato il caos. È proprio questo che la Regina Myalee volle farmi capire quando le parlai nella sua stanza a Skyhold.
« Corypheus vuole il potere dell'Orlais. Ciò potrebbe accadere se Gaspard salisse al trono, non sappiamo se lui sia suo alleato o meno... » la Regina riposava seduta sul proprio letto in cima alla torre maggiore del castello e io da buon padrone di casa ero venuto a vedere come stava dopo la morte di Enyalis Hawke nell'Oblio. Reagiva con freddezza.
« Pensate sul serio che Gaspard sia dalla parte di Corypheus? » chiesi, non era da escludere ovviamente visti i precedenti tentati omicidi del possibile usurpatore.
Lei annuii guardandomi con i suoi occhi azzurri simili ai miei. « Gaspard dichiarerebbe guerra al Ferelden se salisse al trono, non possiamo permettere che ciò accada! » essendone la Regina era naturale che si preoccupasse.
I miei pensieri vennero distolti da un bellissimo e grande quadro nel corridoio che portava all'Ala Reale. Raffigurava la potente Celene circondata da specchi mentre leggeva un libro, era incredibile quanto quell'immagine riprendesse la realtà.
« Tutto bene Syuveil? » la voce di Cassandra accanto a me mi fece sobbalzare, per l'occasione del ballo eravamo tutti venuti vestiti con divise da ambasciatori: giacche di velluto rosso e braghe nere. Le nostre armi nascoste alla vista. O almeno le loro visto che io non mi ero portato l'arco.
« Sì, sto bene... » lei si avvicinò lentamente a me, si accertò che non ci fosse nessuno in quel corridoio dove solo la servitù e non gli ospiti potevano entrare; poi poggiò una mano sul mio petto e colmò la distanza tra i nostri volti con un bacio sulle labbra. Aveva la labbra così morbide e calde, mai avevo ricevuti simili baci dolci prima d'ora. Questo perché ero riuscito a conquistarle il cuore. E il mio apparteneva a lei soltanto. « Continuiamo a cercare! » dissi separandoci da quel momento di dolcezza. Sorrise felice e proseguimmo.
Insieme a noi erano venuti anche gli altri, ognuno pattugliava una zona, un corridoio alla ricerca di qualunque indizio, in quell'ala dovevamo esserci noi due e anche Dorian e Madame Vivienne. Stando ai segreti scandalosi che giravano per la Corte avevamo avuto modo di sapere non solo che Gaspard aveva intenzione di attentare alla vita di Celene, ma anche che Briala era in qualche modo coinvolta, e che l'Imperatrice stessa restava inerme davanti ai burattinai nell'attesa che agissero per poterli incriminare.
Ai miei occhi, erano tutti e tre colpevoli. Non di assassinio o altro, semplicemente il fatto che sfruttavano i loro nemici per giustificare le proprie intenzioni. D'altro canto, a me comunque serviva qualcuno sul trono orlesiano!
« Pensi che Gaspard si trovi qui? » chiese Cassandra mentre ci avvicinammo a una porta, sentivo dei sussurri, delle parole sottovoce, il nostro cospiratore e assassino era dietro la porta che dava su uno dei molti giardini del Palazzo d'Inverno, questo a detta di Florienne De Chalons, sorella di Gaspard e organizzatrice della serata in onore dei trattati di pace.
« Lo scopriremo subito! » dissi spalancando la porta, davanti a me si ergeva una creatura slanciata, il corpo deformato e il viso contorto in uno sguardo di odio, alle spalle aveva degli artigli, era molto simile al demone della paura che avevamo incontrato nell'Oblio.
Accanto a lui, una donna bionda dai capelli corti, lo sguardo penetrante e una maschera indossata, le vesti pregiate e sontuose, non potei non riconoscere la Granduchessa Florienne con la quale avevo ballato poco prima. « Bene Inquisitore, pare che la serata per voi e la vostra amica giunga al termine! » era sempre stata lei! Ci aveva ingannati tutti.
Strinsi i pugni per la rabbia, ma cercai di continuare il Gioco come mi era stato insegnato da Josephine. « Siamo qui per un altro ballo, Granduchessa? » lei sorrise, compiaciuta della mia sfacciataggine in un momento simile.
« Vorrei poter ballare con voi Inquisitore, ma purtroppo uccidere Celene ha la priorità adesso. Saboterò i trattati di pace e Corypheus potrà finalmente vincere! » nell'istante in cui terminò la frase, scappò via per andare a compiere il delitto, il demone però non la seguì, si voltò verso di noi con l'intento di ucciderci. Non avevo come combattere e Cassandra a aveva portato con sé solo una spada, poi qualcuno dall'altro lato del giardino entrò, vidi Dorian lanciare una stretta invernale dalle sue mani sul demone con l'intento di aiutarci, riuscì a rallentarlo.
« Pare che vi serva una mano!? » chiese con sarcasmo, sorrisi, Cassandra poi partì all'attacco, mi fece un cenno con la quale compresi cosa dovevo fare: fermare Florienne aveva la massima urgenza su tutto. Corsi quindi verso la Sala Grande dove si teneva il ballo, seguii gli stessi corridoi varcati dalla Granduchessa cercando di non perdermi fino a che non comparsi nella stanza piena di musica e nobili di Orlais, le danze al momento erano state interrotte. Avevo il fiatone e cercai subito di ricompormi, questo non faceva parte del Gioco e poteva apparire sospetto ai nobili, visto che nessuno doveva sapere ciò per cui eravamo venuti.
Dall'altro lato della stanza vidi Florienne muoversi a fatica per la stanchezza della corsa, chiaramente era arrivata da poco ma mi aveva distanziato visto che conosceva bene i corridoi del Palazzo d'Inverno. Qualcuno si avvicinò a me, un uomo dai biondi capelli, il viso scarno, un amico e quasi fratello in effetti visto come avevo avuto modo di aiutarlo col suo problema di lyrium, Cullen.
« Syuveil credo che sia il tempo di agire. L'Imperatrice sta per unirsi con Briala e Gaspard per gli accordi di pace. Dobbiamo fare qualcosa o l'assassino colpirà! »
« Lo so! » guardai la Granduchessa che aveva cambiato la propria posa, era composta e seria, mani giunte sul grembo e un sorriso che la maschera non poteva coprire. Spostai il mio sguardo sugli occhi di Cullen che aveva inclinato il viso come se aspettasse il mio comando. « Ci penso io. Non allertare gli uomini! » avrei risolto la cosa alla maniera orlesiana, avrei continuato il Gioco e la mia parte da Inquisitore.
Florienne era ferma davanti a Celene che si preparava per tenere il discorso, avrebbe preso con sé gli altri due contendenti e avrebbero poi parlato. Quando Florienne si voltò il suo sguardo mutò, le morì il sorriso sulle labbra non appena mi vide. La vidi tremare per la paura.
« Coraggio Granduchessa, sembrate aver visto un fantasma! » i nobili più vicini a noi cominciarono a voltarsi, interessati dalla nostra discussione come lo era stato per il ballo. « Sorridete, è la vostra festa! Concedetemi un altro ballo. » mi avvicinai a lei che fece un sorriso pieno di paura.
« Inquisitore... non credo sia un buon momento per ballare, l'Imperatrice Celene presto terrà il discorso... » la sua voce era riempita di terrore, e sapeva bene che ormai l'avrei smascherata. L'avrei fatta scendere dal piedistallo!
« Prima quando avete cercato di uccidermi nell'Ala Reale non sembravate disposta a ballare... potreste concedermi ora un altro ballo? Sono certo che l'Imperatrice capirà. Ovviamente prima che la vostra lama attenti alla sua vita... » alzai lo sguardo sulla balconata dove si trovava la sovrana dell'Orlais.
Il suo volto era teso, bello quanto inquietante, specie sotto la maschera dorata che le nascondeva metà esatta del viso, i capelli erano raccolti indietro, le spalle le venivano definite dalle curve del vestito che le poggiavano sul seno, un vestito azzurro e sfavillante, degno dell'imperatrice. « Florianne? Potreste spiegare alla Corte di cosa l'Inquisitore sta parlando? » aveva le spalle al muro, e mentre si guardava intorno supplicando pietà, le guardie del Palazzo d'Inverno la presero per le braccia scortandola fuori con la forza, ero sicuro che l'Imperatrice avrebbe rimesso a noi la decisione della sua pena. A quel punto i negoziati poterono andare avanti tranquillamente, perché ancora una volta avevamo vinto.
L'Inquisizione aveva trionfato su Corypheus! Al termine della serata l'Orlais aveva un sovrano, o meglio, avevamo mantenuto l'Imperatrice Celene sul trono com'era giusto che fosse, incriminando Gaspard per il tradimento e lasciando che Briala restasse a corte, nuovamente alleata di Celene. Quanto a me rimasi ancora un po' sulla balconata che si affacciava sul bellissimo lago dietro il castello, poco distante riuscivo a vedere l'imponente Torre Bianca, la torre del Circolo dei Magi di Val-Royeaux. Alle mie spalle una figura si aggirava misteriosamente, una figura che vestiva di nero velluto.
Gli occhi dorati della donna incutevano timore, la bellezza del viso era contornata da capelli neri e corti, il corpo slanciato e stretto in vita dall'abito che si apriva in un'ampia gonna. « Morrigan, è un piacere vedervi nuovamente. Fortuna che le cose si siano sistemate... » dissi salutando la strega di corte di Celene.
La donna non sembrò interessata a come avevo risolto le cose. Lei aveva avuto comunque un ruolo fondamentale visto l'aiuto concessomi nel trovare le prove contro Gaspard. « Sarete ancora più lieto di sapere che Celene mi manda come ambasciatrice presso Skyhold, a rappresentare il suo volere così da poterla informare. Sono certa che questa alleanza vi frutterà un aiuto visto che io so cosa vuole Corypheus! » di certo era una proposta allettante, il suo aiuto sarebbe servito molto all'Inquisizione e le avrei facilmente trovato una stanza nel castello così come avevo fatto per la Regina di Ferelden.
« Benvenuta nell'Inquisizione, Morrigan! » le porsi la mano e le strinsi la sua con delicatezza quando me la porse, poi se ne andò nuovamente dentro lasciando il posto alla figura che più speravo di vedere, Cassandra.
« Stai bene? Non avrei voluto lasciarti con quel demone... fortuna però c'era anche Dorian! » dissi preoccupato per lei, le strinsi le mani come se potessi romperle, le portai sul mio petto, era strano vedere Cassandra così fragile, volevo essere io a doverla proteggere e non volevo che mostrasse sempre la sua facciata forte, mi faceva piacere ammetto vederla ogni tanto in quel modo. Innamorata è il termine giusto.
« Non preoccuparti. L'importante è che stiamo tutti bene e che la Granduchessa sia stata fermata. L'Orlais sarà al sicuro dalle grinfie di Corypheus adesso... » annuii leggermente.
« Ricordi che a inizio serata mi hai promesso una cosa? » il suo sguardo vagò disperso, non ricordava nulla perché in effetti non lo aveva promesso. Mi chinai in avanti facendo in inchino e tendendo la mano verso la sua per prenderla, per invitarla al ballo che finora ci eravamo negati per il bene della missione e per evitare distrazioni.
« Cerca di essere serio per favore... » era in imbarazzo, faceva la dura ma chiaramente le fece piacere l'invito che le stavo facendo. La vidi arrossire e sorrisi insieme a lei.
« Lady Cassandra, potrei avere l'onore di avere un ballo con voi? » ci pensò un istante poi accettò prendendo la mia mano, la strinsi alla vita poggiandole una mano nella parte finale della schiena che era coperta dalla giacca, l'altra mano le prese la sua e ci mettemmo in posizione per ballare.
Quella serata non la dimenticherò mai: l'ebrezza del Gioco orlesiano, l'incontro con Morrigan e il ballo finale con Cassandra. Sono ricordi che restano impressi nella mia mente, ma tutto questo era il preludio di qualcosa di peggio che sarebbe accaduto una volta tornati a Skyhold!
Tuo per sempre,
Syuveil.






Angolo Autore:
Buon pomeriggio ^^ qui vi porto una altro ricordo dell'Inquisitore in cui vediamo la parte finale del ballo *-* che missione fantastica nel gioco! Molto diversa dalla norma; ringrazio i lettori e tutti coloro che seguono la storia ma soprattutto un grazie a Arwyn Shone e a tutti quelli che hanno il pensiero di lasciare una recensione, grazie. ^^ 

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Capitolo 7
*** Vecchi rancori ***


CAPITOLO SETTIMO

VECCHI RANCORI






Caro diario,
non ho mai pensato a qualcosa di meglio del Varco. Per quanto esso nel cielo abbia brillato minacciando la nostra vita, ci ha reso forti e ci ha uniti tutti. Ma ovviamente questo non è nulla in confronto ai rancori di certi titani...
Quel giorno stavo passeggiando tranquillamente nel giardino di Skyhold, c'era un buon odore e un'aria fresca, tra le Montagne Gelide non c'era mai il sole caldo ma solo alcuni raggi che riscaldavano l'aria di poco, mi ricordavano molto le giornate che passavo sulla balconata nel castello a Ostwick nei Liberi Confini. Improvvisamente qualcosa mi destò dai miei pensieri, mi voltai appena visto che qualcuno mi aveva chiamato, un ragazzino di circa dieci anni, capelli castani ma chiari e tendenti al biondo, due occhi penetranti e dorati.
« Voi siete l'Inquisitore... » iniziò commentando. « Lo sento nel vostro sangue, mia madre mi aveva detto che facevate paura... ma io non ne percepisco! » quel ragazzino strano cominciò a darmi i brividi fin da subito.
« Tua madre ti ha detto questo? Perché dovresti avere paura? » non avevo mai visto quel ragazzino in giro per Skyhold, di certo era arrivato con qualche famiglia migrata da poco anche se le sue vesti non erano esattamente comuni.
Improvvisamente un donna parlò uscendo dall'ombra degli alberi, una donna dal fisico sensuale, il seno coperto appena da vesti che lasciavano spazio alla fantasia, abiti neri e violacei, Morrigan avanzò con sguardo severo mentre guardava il bambino che avevo davanti gli occhi.
« Kieran! Stai annoiando l'Inquisitore? » chiese lei, ammetto che Morrigan non mi sembrava il tipo materno che si prendeva cura dei propri figli, ma l'immagine che mi si presentava era quella. Il ragazzino però era molto differente dalla madre se non fosse stato per gli occhi. Aveva una muscolatura massiccia e non delicata come quella di lei.
Aveva preso dal padre forse. « Non preoccupatevi Morrigan, vostro figlio non mi disturbava. » lei annuì ma le mie parole non furono sufficienti per lasciarmi approfondire il discorso con quel ragazzo.
« È tempo di tornare a studiare ometto! » quello sbuffò e se ne andò via quasi supplicando la madre con espressione dolce e addolorata, lei fece una smorfia sorridente.
« Non esattamente quello che si ci aspetta da me. Neanche io avrei sperato in qualcosa di bello come lui... » era piuttosto evidente quanto lei fosse fiera di lui, glielo leggevo negli occhi, le brillavano di una luce diversa.
« Non sapevo aveste un figlio. Ci raggiungerà anche suo padre? » la domanda mi sorse spontanea. A quel punto la sua espressione mutò nuovamente.
Da felice che era divenne seria. Buia in volto e gli occhi avevano perso subito la loro magia. Alzò la mano per raccogliere i petali dell'albero che stava poco distante da noi volevano come per magia trasportati dal vento. « No. Abbiamo parlato anni fa di questo... gli ho negato suo figlio, non lo avrebbe mai visto... » per un attimo cercai di comprendere per quale motivo Morrigan avesse preso quella decisione, se io avessi avuto un figlio da Cassandra avrei voluto vederlo con tutto me. Ma la situazione era differente.
« Come mai? Se posso chiedere? »
Lei mi guardò stranita. Poi sorrise, un macabro sorriso pieno di amarezza e tristezza. I suoi occhi scrutarono lontano nel tempo. « È stato meglio così per entrambi. Non c'era amore tra noi due se pensate questo Inquisitore, è stato “necessario”. » non potevo ancora capire.
Nessuno avrebbe potuto visto che nessuno lo sapeva. Dopo quella frase l'aria cambiò in maniera evidente: divenne immobile e tutto sembrò trovare il proprio silenzio, segno di cattivo presagio. A quel punto una porta lontana venne aperta, la porta del giardino venne sbattuta con forza e una figura cominciò a camminare a passo spedito contro me e Morrigan, realizzai subito che si trattava della Regina Myalee visto che era solita indossare la propria armatura da Custode Grigio.
Aveva la furia negli occhi, l'azzurro di cui brillavano era acceso più che mai, il viso corrugato in un'espressione di odio, una mano teneva il fodero della spada al proprio fianco, l'altra invece ne cercava il manico per estrarla. « Morrigan! » urlò la Regina sguainando la spada, non pensai ma agii: mi parai tra le due donne allargando le mani.
« Siete forse impazzita? Che cosa volete fare? » chiesi urlando alla Regina, a quel punto tutti nel giardino si erano voltati verso di noi a causa delle urla. Morrigan con mia sorpresa rise nonostante la minaccia che incombeva.
« Myalee che piacevole sorpresa vederti qui. Avevo sentito che eri fuggita da Denerim. Non molto regale come cosa ti pare? » come diavolo poteva fare dello spirito con la Regina così incollerita? La donna non abbassò la spada.
« Quando ho saputo che Morrigan era stata inviata da Celene ho pensato che fosse una disgrazia... » cominciò a parlare la Regina, stringeva l'elsa della propria arma con mano tremante, paura? No, rabbia vendicativa. « Poi mi è giunta voce che l'Inquisitore l'aveva ammessa nell'Inquisizione! » continuò ringhiando.
« Sì è vero. Morrigan potrebbe essere un ottimo aiuto nei nostri ranghi. Per di più è la più esperta di magia insieme a Solas. Necessitiamo il suo aiuto... » dissi spiegando le mie ragione, la Regina però parve deridermi.
« Non fidatevi di lei Inquisitore. Morrigan è una serpe, pronta ad avvelenarvi non appena ne avrà l'occasione. La prima cosa che ricerca è il potere... » dedussi subito che le due donne si conoscevano prima di quell'incontro. Morrigan di tutta risposta commentò la frase della donna.
« Ricordo bene come sono andati i fatti, e adesso sia tu che tuo marito siete in vita e sul trono di Ferelden! » la Regina gettò un urlo e preparò la propria spada per colpire, mi gettai in avanti per fermarla e le presi il polso che impugnava la spada. Mi diede un pugno in pieno volto e arretrai.
« Che diavolo vi prende!? » chiesi scoppiando a urlare anch'io. La Regina parve ricomporsi, come se avesse ritrovato la propria natura quieta. Abbassò la spada appena restando tesa e pronta a scattare all'azione. Gli le brillavano di lacrime.
« Per il bene dell'Inquisizione, vi prego di cacciare Morrigan! » sembrava così docile, così supplicante che non potei non chiedere il motivo della sua reazione.
« Perché volete che io lo faccia? »
« Posso rispondere io a questa domanda. » disse Morrigan spostandosi da dietro le mie spalle e mettendosi esposta e uno qualunque degli attacchi della Regina. « E a causa di mio figlio. La Regina non è particolarmente contenta di come le cose siano andate... anche se dovrebbe essermi riconoscente! » gli occhi della Regina si tinsero nuovamente di odio e di rabbia, stavolta però mantenne la propria mente serena.
Si mise composta, posò la spada nel fodero e parlò lentamente affinché potesse scandire le proprie parole. « Posso giurarvi Inquisitore, che se non caccerete via Morrigan sarò io ad andarmene via dall'Inquisizione! » fece una pausa breve con la quale mi impalò tramite gli occhi. « E vi prometto che farò in modo che l'intero esercito di Ferelden marci alla volta di Skyhold e che la raderò al suolo mattone dopo mattone! » mentre parlava la sua voce aveva raggiunto tonalità acute che potevo solo collegare al tono di voce di una persona che piange. La donna era arrabbiata e piangeva.
La minaccia che mi aveva sottoposto però era forte. « È così che pensa la sovrana di Ferelden? O scateno una guerra con il Ferelden o contro l'Orlais? » cercai di essere più razionale possibile così da convincerla, spesso mi avevano detto che avevo carisma, speravo fosse vero. « Come potete costringermi a scegliere? » la donna parve risentita.
Naturalmente non era sua intenzione scatenare una guerra. Non in un momento tanto critico per il Thedas intero. « Fate la vostra scelta Inquisitore, vi aspetterò nella mia stanza! » a quel punto se ne andò via per tornare nella propria torre.
Non volevo scegliere, non volevo scatenare una guerra, e questo era un problema visto che Skyhold era divisa tra il suolo orlesiano e quello fereldiano, tuttavia mi dissi di andare a parlare con lei affinché potesse ragionare, magari avrei aspettato qualche ora. Al tramonto mi dissi di agire, così andai nella sua stanza, salii i gradini lentamente cercando di darmi tempo e quando bussai trovai la donna in piedi sull'uscio del balcone che fissava il tramonto. Con mio stupore, seduta sul letto c'era Leliana.
« Salve Inquisitore. » disse lei salutandomi, naturalmente anche Leliana conosceva Myalee in quanto avessero combattuto insieme il Quinto Flagello. « Credo sia meglio che io vada ora. Pensaci bene Myalee... » si rivolse prima a me e poi alla sua vecchia amica, mi superò e scomparve chiudendo la porta alle sue spalle.
Guardai in direzione della Regina e notai che il suo viso era rigato dalle lacrime. Si voltò verso di me entrando nella stanza e asciugandosi il volto con i guanti delle mani. « Penserete che io sia una stupida. Una regina che piange... »
« No. Non lo penso. Penso che siate sconvolta. E se vorrete che io vi capisca, allora dovete spiegarmi! »
Lei annuì ripetutamente alla mia affermazione. « È giusto, ovvio. » fece una pausa e sospiro più volte mentre le lacrime le scorrevano da sole lungo le guance. « Ho combattuto il Flagello quando avevo circa vent'anni. All'epoca ero una bambina spaventata, una ragazza piena di insicurezze che si era sentita pronta per comandare il Ferelden insieme ad Alistair... » un'altra pausa nella quale si spostò per la stanza. « Oggi, vedere Morrigan non mi ha fatto sentire la donna potente che sono diventata... sono ritornata a essere la bambina insicura e sempre spaventata che ero! » mi guardò con i suoi occhi azzurri e limpidi, distorti dalle lacrime.
Rimasi in silenzio esortandola quindi a continuare. « Per uccidere un Arcidemone serve un Custode Grigio, solo la sua lama può ucciderlo, a patto che il Custode muoia con esso a causa della corruzione e della potente anima dell'Antico Dio... » un'altra pausa. Ne conoscevo ben poco sull'argomento, ciò che sapevo però era che per loro non era stato così, la Regina aveva inflitto l'ultimo colpo senza la morte. « Ma Morrigan propose a me e ad Alistair un rituale oscuro durante il quale lei avrebbe concepito suo figlio, l'anima dell'Antico Dio sarebbe entrata nel suo corpo e noi saremmo usciti entrambi vivi dallo scontro contro l'Arcidemone... »
Rimasi di sasso dallo scoprire quella verità su ciò che era realmente successo dieci anni fa. Collegai subito tutto ed ebbi una rivelazione nella mia mente. « Kieran è il figlio di Re Alistair? » ovvio vista la somiglianza, ecco chi mi ricordava con quei biondi capelli e quell'aspetto così massiccio.
Rimase di sasso. « Deduco che Morrigan l'abbia portato qui a Skyhold... » vagò nuovamente per la stanza raggiungendo l'angolo e poi scoppiò a piangere cadendo in ginocchio con la schiena contro il muro, rannicchiandosi come fanno i bambini quando hanno paura di qualcosa.
Non potei fare nulla per consolarla. Dovetti aspettare che si riprendesse da quello sfogo, aveva ragione, sembrava una tenera bambina impaurita, mi si strinse il cuore nel vedere una Regina come lei spezzata in quel modo. « Il bambino è pericoloso? È possibile che l'Arcidemone continui a vivere in lui in qualche modo? » mi interessava la sicurezza di tutti!
Fece spallucce. « Non saprei dirvi Inquisitore. So che ogni notte i miei incubi sono popolati da Morrigan e Alistair a letto insieme! So che ho costantemente paura che i miei figli possano essere spodestati dal figlio di Morrigan o che in futuro la sua famiglia possa reclamare il trono! » rimasi in silenzio asciugandosi nuovamente il volto. « In quel ragazzo scorre comunque il sangue di Calenhad e sarà lo stesso per i suoi figli e ciò non cambierà mai. Mi ossessionerà per il resto dei giorni in cui avrò fiato in corpo... »
Restammo a lungo in silenzio. Potevo capire ogni suo problema, ogni dolore che le riempiva il cuore. Viveva nella paura costante che la sua famiglia potesse essere distrutta. Infine parlò, nuovamente seria e fiera come prima che la vedessi in lacrime. « Vi chiedo scusa per la minaccia di prima. Sono profondamente dispiaciuta per ciò che ho detto e non avrò modo di scusarmi a pieno. » accennò un inchino.
« Non preoccupatevi. Voglio solo che stiate tranquilla. E se pensate che la vostra serenità possa essere turbata dal figlio di Morrigan e dalla strega stessa allora vi capirò se deciderete di tornare a Denerim da vostro marito... »
Scosse il viso. « Devo sconfiggere la bambina che è in me. Resterò Inquisitore, vi chiedo solo di fare attenzione. Morrigan agisce sempre per interesse personale anche quando vi farà credere che lo fa per il bene comune, tenetelo a mente in futuro perché vi servirà questo consiglio... »
Già, l'avrei tenuto a mente e di certo non potrò mai ringraziare a sufficienza la Regina per quell'avvertimento. Mi sarei presto trovato nella situazione da lei descritta e avrei dovuto scegliere. Ora ti lascio diario, siamo ancora impegnati nella ricerca del nostro amico elfo e non mi posso dare pace, forse siamo vicini.
Tuo per sempre,
Syuveil.






Angolo Autore:
Ciaoooo ^^ ammetto che questo capitolo per me è bellissimo come quando abbiamo visto la Regina per la prima volta. Qui vediamo lo scontro tra Morrigan e il Custode, un Custode pieno di risentimento e odio verso colei che sì le ha salvato la vita, ma che le arreca incubi ogni secondo. Spero tanto che vi sia piaciuto, ringrazio tutti i lettori e tutti quelli che seguono la storia. A presto col prossimo capitolo ^^

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Capitolo 8
*** Riunione di famiglia ***


CAPITOLO OTTAVO

RIUNIONE DI FAMIGLIA






Caro diario,
le cose per qualche giorno sono rimaste immobili visto che Morrigan è stata vaga sull'obiettivo di Corypheus, ciò non significa però che a Skyhold qualcosa non abbia fatto scalpore... l'arrivo di un grande esercito per esempio.
Camminavo lentamente sui bastioni della fortezza, al mio fianco c'era Cassandra che mi stringeva la mano, sorrideva appena e quando i nostri sguardi si incrociavano le ricambiavo il sorriso. Le cose tra me e Cassandra andavano molto bene, quasi tutte le notti giaceva nel mio letto al mio fianco, spesso parlavamo del nostro rapporto e di come gli altri avrebbero potuto vederci insieme. Secondo lei eravamo strani insieme, diceva sempre che i libri di storia l'avrebbero raffigurata come la donna compagna dell'Inquisitore, ma a me non importava, volevo solo lei e null'altro. La nostra passeggiata pomeridiana fu interrotta da qualcuno che comparve davanti a noi da una torre. Appena la Regina Myalee ci vide mano nella mano sembrò stranirsi, Cassandra fece un inchino mentre io ormai non consideravo più quella formalità visto quanto io e la donna ci eravamo avvicinati.
« Chiedo scusa Inquisitore, non credevo che foste in compagnia... » Cassandra si rialzò e mi rivolse un'occhiata.
« Ti lascio con Sua Maestà, Syuveil. » disse lei salutandomi, la sentii accarezzarmi la mano per poi sfuggirmi proprio da dove la Regina era venuta per trovarmi.
« Di cosa avete bisogno Vostra Maestà? » i suoi occhi azzurri erano tremolanti e solo in quel momento mi accorsi di quanto sembrasse preoccupata. Pensai al peggio.
« Un esercito è stato avvistato nella valle. Arriveranno tra meno di mezz'ora visto quanto sono spediti! » solitamente era un compito delle sentinelle avvertirmi, probabilmente però lei si era trovata nei bastioni dall'altro lato di Skyhold, quelli che si affacciavano sull'ingresso.
I miei pensieri vacillarono subito su chi ci stesse per attaccare. « Corypheus ha deciso di attaccarci!? » fece spallucce, non sapeva neanche lei chi fosse così corremmo fino ai bastioni per poterlo vedere con i nostri occhi.
Quando arrivammo nel giardino davanti il grande cancello c'era molto fermento, la grata di legno era calata e bloccava l'ingresso a chiunque, io e la Regina però non sostammo lì e ci facemmo strada fino ad arrivare alle scale che ci condussero direttamente sopra il bastione così da poter vedere meglio chi stava marciando. Un imponente esercito avanzava lungo la vallata, uomini con armature di buona fattura, non templari rossi però! Solo allora notai che alcuni tra quegli uomini portavano delle asta con degli stendardi.
« Quello stemma... » istintivamente le parole mi uscirono dalla bocca. Mi voltai verso la Regina Myalee, anch'ella paralizzata alla vista dei due leoni simbolo del Ferelden. « Che ci fa il vostro esercito qui? » lei scosse il viso.
« Non può essere... Creatore dimmi di no! » non parlava con me, semplicemente sfuggì via, la inseguii temendo il peggio, ritornammo quindi a terra e lei fece segno alle guardie di aprire il cancello visto che ormai l'esercito era alle nostre porte, appena ci fu abbastanza spazio qualcuno sfrecciò all'interno della nostra struttura.
Stava su un cavallo dal pelo bianco, colui che era a capo dell'esercito probabilmente, indossava una veste rossa di ottima fattura, nei bordi della veste c'era un rivestimento in pelliccia che fuoriusciva, solo quando vidi l'uomo in volto riconobbi il sovrano di Ferelden, ancora una volta il mio cammino si era incrociato con Re Alistair Theirin.
« Alistair... » sussurrò la Regina guardando il marito, quello avevo lo sguardo serio, i capelli biondo scuro erano scombinati, i suoi occhi chiari erano freddi. Scese dal cavallo avvicinandosi alla propria sposa e a me che la fiancheggiavo.
« Quando ho saputo che mia moglie era ospite dell'Inquisizione non ho potuto fare a meno di venire a controllare di persona... » lei sembrava essere su tutte le furie. L'uomo si voltò verso di me e feci un cenno col viso.
« Che piacevole sorpresa Re Alistair. »
« Inquisitore... i complimenti per la carica sono dovuti direi! » non ebbi la possibilità di rispondere della gentilezza dell'uomo che subito la Regina si scaldò.
« Alistair perché sei qui? Dovresti essere a Denerim. A comandare il regno, e soprattutto con i nostri figli! » cominciò con i denti stretti per trattenere qualunque urlo. Era ovvio che i due sembravano in conflitto.
« Voi siete scappata via ben tre mesi fa. I vostri figli mi chiedono ogni giorno dove siete e quando la loro mamma tornerà. E io non so cosa dire loro! » si discolpò il sovrano, erano passati già tre mesi da quando il Varco era stato aperto, tre mesi della morte della Divina, e la Chiesa ancora vacillava nell'ombra della futura candidata, scelta che sarebbe ricaduta su Cassandra o Leliana visto che rispettivamente erano la Mano Destra e Sinistra dell'ormai defunta Justinia.
« E hai pensato bene di lasciarli a Denerim da soli? Serve una figura genitoriale con loro! » lo rimproverò lei. A quel punto lui si imbronciò, espressioni che non sembravano adatte al ruolo di re e che mi fecero riflettere parecchio sulla vera personalità del sovrano.
« Pensi che sia così stupido da lasciare i nostri figli da soli a Denerim? » per un attimo fui sollevato, sentir litigare i due sovrani di Ferelden era abbastanza strano. Ma poi Re Alistair aggiunse qualcosa che non avrebbe dovuto. « Li ho portati con me qui a Skyhold ovviamente! »
Per un breve istante avevo visto l'espressione rilassata della sovrana, sollevata dal fatto che i suoi figli non fossero in pericolo nonostante non fossero con nessuno dei genitori. Poi vidi una furia crescere nei suoi occhi azzurri, un'espressione che cercava di mantenere il controllo. « Sei forse impazzito!? » alla fine scoppiò a urlare. « Hai portato i nostri figli nel posto più pericoloso di tutto il Thedas? »
Subito a seguire quell'urlo ci furono delle voci bianche, leggere che appartenevano a due bambini. Mi voltai verso l'origine della voci per trovare gli stessi bambini che erano venuti al Castello di Redcliffe quando avevo alleato Fiona e i maghi ribelli. La Regina sembrò mutare, un sorriso le comparve in volto e improvvisamente sembrò più rilassata e potrei anche dire più umana. Corse contro i suoi figli per abbracciarli, li strinse forte e loro ricambiarono.
« Per cosa siete venuto maestà? » chiesi sussurrando a Re Alistair le mie parole. Lui si avvicinò appena incrociando le mani dietro le spalle. « La Regina non ha intenzione di tornare a Denerim ancora. Posso garantirlo... »
« Allora dovrò restare io qui a Skyhold. » disse l'uomo in risposta, non riuscii a credere alle sue parole. Mi voltai lentamente verso di lui trovandolo con un sorrisetto. « Spero non vi dispiaccia Inquisitore. Le mie forze belliche vi saranno d'aiuto nella lotta contro Corypheus e... »
Il re si interruppe vedendo che la Regina si era alzata lasciando i propri figli e che era scappata via. La guardai confusa cercando di capire dove stesse andando. Il sovrano era già pronto ad inseguirla ma parai le mani in avanti. « Forse è meglio che sia io a parlarle, mettetevi comodo col vostro esercito. C'è spazio per chiunque voglia aiutare... »
Detto quello corsi contro la Regina che non trovai molto distante dal punto in cui avevo smesso di parlare con Re Alistair. Eravamo nel giardino superiore, proprio accanto alle scale che portavano nella grande sala d'ingresso del castello, dietro alcuni alberi vidi la Regina piegata in due per un dolore, l'espressione chiara e in parte sorridente.
« Così Alistair è qui con i nostri figli... » comincia lei. « Sapete Inquisitore... penso spesso a Enyalis Hawke, non posso credere che sia morto nell'Oblio... » i suoi occhi tremavano di una strana luce, sembrava triste adesso, si morse le labbra, per un breve attimo pensai che scoppiasse a piangere, cosa che accadeva quando non riusciva più a resistere. Ma con mia sorpresa scoppiò a ridere!
Le sue risate la costrinsero a tenersi aggrappata all'albero accanto a lei, si teneva una mano sulla pancia coperta dall'armatura mentre l'altra era salda al tronco. « Vostra Maestà... state bene? » chiesi stupidamente.
Lei scosse il viso negando e continuando a ridere. « È così assurdo. La Divina è morta nell'Oblio per farvi uscire, stessa sorte è toccata a Enyalis... » cerco di alternare le parole alle risate che quasi la soffocavano. Feci un mezzo sorriso senza capire cosa ci fosse di così divertente. « È probabile che prima della fine dell'anno sarò morta anch'io o Alistair ora che è qui! » ancora una volta rise. « Vi prego di perdonarmi, sono impazzita! » quasi cadde a terra per le risate, mi avvicinai sempre di più vedendo il suo viso stravolto non dalle risate ma dal motivo perché era bianca in volto, aveva vomitato. Mi sentivo sempre più confuso.
« L'ultima volta che ho fatto l'amore con Alistair è stato tre mesi fa. E da allora l'unico contatto con un uomo che ho avuto è la stretta di mano... » l'argomento cominciava ad essere imbarazzante per me visto che non volevo intromettermi nella vita sessuale della regina! « E da quando sono partita non faccio altro che vomitare quasi ogni giorno durante la mattina... » le sue risate cominciarono ad affievolirsi. Solo allora compresi dal suo sguardo che la situazione era molto ben diversa da come appariva.
Si toccò nuovamente la pancia con entrambe le mani. I suoi occhi vacillarono intimoriti, tremanti e pieni di lacrime. « Voi siete incinta! » sentirselo dire fu diverso per lei che accettarlo. Con molta fatica annuì rispondendomi.
« Già... così pare! » si staccò appena dall'albero. Sentivo dei passi dietro di noi. Un uomo che guardava in basso si avvicinava, un uomo biondo dalle vesti rosse, Re Alistair. Alzò lo sguardo appena cercando gli occhi della moglie.
« Se vuoi posso anche tornare a Denerim... » era stato dolce nel tono in cui l'aveva detto. Chiaramente non aveva pensato che la moglie fosse incinta ma che fosse scappata per la rabbia nel sapere la notizia della sua permanenza. « Capisco che questa è la tua battaglia. Ma ti amo e voglio solo starti vicino. Non posso vederti però infelice quindi se il fatto che io torni a Denerim ti farà contenta allora lo farò! »
Quanto gli era costato dirlo, potevo leggerlo nei suoi occhi, chiaramente distrutto all'idea di lasciare la moglie da sola a Skyhold, tuttavia negli occhi di lei vidi qualcosa di diverso, uno sguardo che mai avevo visto, gli occhi dell'amore. Si staccò dall'albero. « Se per l'Inquisitore andrà bene... allora penso mi piacerebbe avere i miei figli intorno! » fece una pausa. « Ma sappi che anche Morrigan è qui... con suo figlio! » a quelle parole il sovrano di Ferelden parve sentirsi male.
Conoscevo bene la storia visto che la Regina Myalee me l'aveva raccontata, avevo davanti a me non solo il sovrano della nazione, ma anche un Custode Grigio che dieci anni prima si era sottoposto a un rituale oscuro per generare un figlio con Morrigan, un rituale che aveva permesso a lui e alla compagna un lieto fine. « Quella strega ci perseguita ancora... » sussurrò infine lui.
A quel punto pensai bene di intervenire. « Morrigan è un'alleato di Celene e quindi è anche mia alleata. Posso assicurarvi che la sua presenza qui non disturberà la quiete della vostra famiglia come quella di vostra moglie... »
In verità sapevo bene quanto la Regina soffrisse, spesso quando le due donne si incrociavano non si guardavano neanche, e nella Sala da guerra non parlavano neanche tra loro anche a costo di ignorare i consigli dati. Avere a Skyhold anche Re Alistair avrebbe di certo dato problemi.
« Resterò al fianco di mia moglie fino alla morte. E considerate il mio esercito dalla vostra parte Inquisitore, quando sconfiggeremo Corypheus allora ritorneremo a Denerim... » mi porse una mano. « Abbiamo un accordo? »
Porsi la mia in avanti e strinsi con forza la calda mano del sovrano. « Va bene! Da oggi siamo alleati. » un'alleanza che non sapevo quanto sarebbe durata, forse fino al giorno in cui il Varco sarebbe stato chiuso o no.
Skyhold si è fatta affollata in quel periodo, anche se la cosa non mi dispiace visto come le strade di tutti si sono poi separate. Ora scusami diario ma sono atteso al mio matrimonio, non vorrei far aspettare Cassandra!
A presto,
Syuveil.






Angolo Autore:
Ciaooo ^^ Buon pomeriggio cari lettori. Ebbene sì... ecco un altro capitolo fuori dalla storia del gioco dove vediamo un figura del passato comparire, il nostro adorato Re Alistair. E scopriamo che la nostra Regina è di nuovo incinta! Accidenti a questi due come si divertono xD A presto col prossimo capitolo di diario. Un grazie a tutti i lettori e a tutti coloro che seguono la fanfiction ma soprattutto un grazie speciale ad Arwyn Shone che ha lasciato commenti nei precedenti capitoli :)

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Capitolo 9
*** L'accordo di Mythal ***


CAPITOLO NONO

L'ACCORDO DI MYTHAL






Caro diario,
la battaglia più importante di tutte era ormai all'orizzonte, pensavo che sarebbe stata l'ultima visto che avevamo intenzione di fermare Corypheus e i suoi piani, ma mi sono sbagliato, e per togliergli il potere di ciò che cercavo ho dovuto fare un grande sacrificio.
Davanti a noi si trovava un ponte realizzato con quello che sembrava cristallo o ghiaccio, dietro di me c'era Samson, il generale dei templari rossi, poco distante c'era il mio gruppo composto da Cassandra, Madame Vivienne e Blackwall, o meglio colui che avevo scoperto essere Thom Rainier, un impostore. Tuttavia avevo fatto in modo di liberarlo dalla prigione di Val-Royeaux per poterlo giudicare personalmente. Avrebbe continuato a servire l'Inquisizione col nome che avrebbe ritenuto più opportuno. Tutti i miei compagni avevano le armi sguainate, dopo un lungo percorso attraverso le Selve Arboree ero infine riuscito ad arrivare al Tempio di Mythal dove la verità era saltata a galla: Morrigan aveva parlato di un Eluvian, ricordo bene il discorso al Crocevia.
« Quindi Corypheus vuole usare l'Eluvian così da poter arrivare fisicamente nell'Oblio? » mi aveva dato ragione, aveva detto che era esattamente così ma aveva sbagliato.
« Non possiamo sapere cosa accadrà quando metterà le mani sull'Eluvian delle Selve Arboree. Potrebbe arrivare alla Città Dorata o far scatenare un altro Flagello col suo drago corrotto... » era molto evasiva ma pensai che fosse normale visto che non avevamo accesso totale ai pensieri della nostra nemesi. Brancolavamo nel buio.
Una volta che eravamo entrati nel tempio però la verità era venuta a galla: Corypheus non si era mai interessato all'Eluvian bensì a un manufatto ben diverso chiamato Pozzo del Dolore che gli avrebbe donato moltissima conoscenza e molto potere un tempo appartenente agli elfi.
Per poterlo raggiungere avevamo seguito il percorso della dea elfica Mythal come suggerito da Morrigan che si era momentaneamente unita al nostro gruppo, avevamo attraversato i corridoi e le sale del tempio dove avevamo superato delle prove sottoposte per la nostra fedeltà. Il Cammino di Mythal appunto.
Durante il percorso avevo visto i miei amici combattere contro i templari rossi del nemico: Dorian combatteva insieme a Toro di Ferro, uniti in un modo che non avevo mai visto, Poi c'era anche Cole lo spirito che fiancheggiava Sera, entrambi erano rapidi e letali, infine Solas combatteva con la sua magia per proteggere Varric; avevo visto l'esercito di Ferelden e le forze dell'Inquisizione difendere le truppe orlesiane, il tutto era sostenuto dalla potenza dei Custodi Grigi che avevo reclutato ad Adamant col sacrificio di Hawke. Avevo anche intravisto Cullen combattere con Leliana, poco distante in una radura vidi la Regina Myalee spalleggiare il proprio marito in battaglia, entrambi erano delle furie ma non potei soffermarmi sul campo di battaglia.
Un pensiero mi fece tornare alla realtà. Cassandra si avvicinò a me. « Ferma Morrigan! Se il Pozzo verrà distrutto almeno Corypheus non avrà mai ciò che cerca, noi occupiamo dei templari rossi rimasti... »
Un clan di antichi elfi era a guardia del Pozzo, non ci avevano subito attaccato visto che avevamo rispettato il cammino della dea elfica, tuttavia quando avevamo spiegato loro le nostre intenzioni Morrigan si era trasformata in un corvo così da fermare Abelas dal distruggere il Pozzo arrivando prima di lui all'altare. Questo perché lei era interessata alla sua conoscenza e al potere tanto quanto il Magister prole oscura. Me ne sfuggiva il perché.
« Raggiungetemi appena potete! » dissi, poi scattai in avanti stringendo il mio arco, mentre salivo la grande scalinata di cristallo contai velocemente quante frecce mi erano rimaste nella faretra. Ne contai ben quattro.
Quando arrivai in cima vidi Morrigan puntare le proprie mani contro Abelas, l'elfo guardiano del tempio, la creatura si guardò le spalle vedendomi avanzare. Presi una freccia tra le dita e la incoccai nell'arco pronto per scagliarla contro la persona che avrebbe compiuto il minimo errore. Morrigan mi guardò piena di rabbia, ero stato io ad accettare la collaborazione degli elfi e lei era in disaccordo perché voleva ardentemente il Pozzo e quindi si era gettata all'inseguimento dell'elfo attraverso le antiche e ormai cadenti rovine.
« Infine è così che deve andare, la conoscenza del Pozzo verrà impropriamente usata... » le parole di Abelas erano piene di delusione verso il fallimento del proprio compito, abbassai l'arco restando comunque in guardia.
« Cercate di capirci Abelas... » cominciai a parlare con lui cercando di farlo ragionare. Per me era indifferente: sia che il Pozzo venisse distrutto o che l'avesse preso uno di noi l'importante restava toglierlo dalle mani di Corypheus. « Il nostro interesse è superiore alla sete di conoscenza, vogliamo fermare Corypheus e il Pozzo potrebbe aiutarci... »
L'elfo mi guardò di traverso, inclinò il viso sempre più deluso e sconfitto. Chinò il capo verso il basso infine così da guardare per terra. « Prendete pure il Pozzo, il mio compito rimane comunque fallito. Non sono riuscito a proteggerlo dal male e verrà corrotto, così come il tempio ormai è finito! »
Si voltò indietro come per andarsene via, cercai di fermarlo. « Non berremo dal Pozzo se non ce ne date il permesso! » non potei vedere l'espressione dell'elfo anche se la immaginai e potei sentire che era piena di amarezza.
« Non ha senso chiedergli il permesso perché lo negherebbe. Lasciatelo andare così potrò bere dal Pozzo e apprendere la conoscenza che racchiude... » le mie attenzioni si concentrarono quindi su Morrigan e su ciò che voleva fare, in un baleno le parole della Regina Myalee mi sovvennero nella mente. Aveva detto di diffidare dalla strega.
Prima di allora Morrigan non mi aveva mai dato motivo di dubitare della sua lealtà, ma dopo aver parlato con la regina, dopo ciò che mi aveva detto sulla strega e su ciò che aveva fatto per appropriarsi del potere dell'Arcidemone Urthemiel non sapevo dire se l'intento di Morrigan stavolta fosse tanto diverso: un potere grande come quello che stava per avere tra le mani, poteva essere un pericolo, così la fermai.
« Aspettate Morrigan! » Abelas fino a quel punto aveva lo sguardo puntato contro il nulla, ma nell'attimo in cui avevo fermato la donna i suoi occhi si erano illuminati, quelli dorati della strega invece erano colmi di furia e rabbia.
« Cosa dovrei aspettare Inquisitore? Corypheus ormai è quasi arrivato al tempio. Presto lo vedremo arrivare qui... dobbiamo agire in fretta! Devo bere dal Pozzo... » disse lei cominciando ad agitarsi, sentivo che dovevo fare la cosa giusta, centinaia di pensieri si agitavano nella mente.
« Sappiate che chi berrà dal Pozzo sarà per sempre legato a Mythal sarà suo schiavo e suo guardiano! » disse Abelas senza distogliere dai noi lo sguardo, Morrigan sbuffò visibilmente irritata dalle parole dette dall'elfo.
« Mythal... una divinità che ormai non esiste più o che non è mai esistita per quanto ne sappiamo! »
Io la pensavo diversamente. Mythal poteva esistere visto che io credevo in una divinità, come noi umani avevamo il Creatore, gli elfi potevano anche avere le loro divinità e il loro credo. L'idea di legarmi però ad una divinità perduta e di esserne schiavo mi incuteva timore, ma era giusto che agissi per il bene del Thedas e dell'Inquisizione stessa.
« Berrò io dal Pozzo, Morrigan. » lei si voltò meravigliata.
« Ne siete sicuro Inquisitore? Voi potreste non riuscire a comprendere ciò che il Pozzo vi offre, la vostra mente non è allenata come la mia nelle conoscenze arcane, potrebbe esserne distrutta o soggiogata o... » infine decisi di interromperla poiché non era mio interesse sentire le sue scuse sul perché era giusto che bevesse lei dal Pozzo.
« Ne sono certo. Fatevi da parte... » dissi avanzando contro di lei e superandola, a malincuore dovette cedere e la sentii sussurrare appena alcune parole a denti stretti.
« Pare che sia il mio destino quello di essere frenata dalle persone che mi stanno vicine... » non capivo di cosa parlasse, immaginai qualche vecchio ricordo legato alla madre perduta o ai tempi del Flagello in generale.
Ignorai ciò che la strega aveva detto ed entrai nel Pozzo del Dolore, una bella ed elegante vasca la cui acqua era limpida e il pavimento era sull'arancione che quindi sembrava dare un colorito ambrato al liquido, avanzai nel liquido lentamente bagnando il mio corpo e l'armatura fino alla vita, sentii una strana sensazione intorno a me, nel frattempo i miei compagni mi avevano raggiunto ma ero in una sorta di trance e non potevo sentire le loro parole, non potevo pensare ad altro che non fossero le voci che mi guidavano verso il centro della vasca, arrivato a quel punto vidi l'acqua muoversi sul mio corpo e purificarmi, avvertii una sensazione di pace e poi bevvi alcune sorsate, l'acqua infiammò il mio corpo e quando sbattei le palpebre ebbi una visione nella mia mente; la vasca parve esplodere e mi trovai al centro del Pozzo e immerso nella luce per pochi istanti, un'aura scura comparve lentamente intorno a me e non mi permetteva di vedere oltre, una voce che mi chiedeva cosa facessi lì, faticavo a capirla visto che si trattavano di sussurri, la presenza non era chiara visto che parlava in elfico ma ne capivo alcune parole.
« Voglio solo un modo per fermare Corypheus! » urlai guardandomi intorno, non ricevetti una risposta concreta, sentii però approvazione e infine venni rispedito indietro.
Non mi rendevo conto di quello che avevo fatto, avevo sottoscritto un patto con Mythal e ne ero suo servo, almeno però avevo messo al sicuro la conoscenza del Pozzo sperando che un giorno non me ne fossi pentito. Solo successivamente avrei scoperto che lo spirito della dea elfica era incarnato nella madre di Morrigan, Flemeth.
A seguito dell'aver bevuto dal Pozzo abbiamo dovuto usare l'Eluvian per fuggire da Corypheus, siamo tornati a Skyhold interi anche se la battaglia finale era sempre più vicina e non mi sentivo tranquillo. Corypheus avrebbe tentato un'ultima mossa disperata. Ora perdonami diario ma non posso continuare a scrivere,ho alcuni problemi da risolvere.
A presto,
Syuveil.






Angolo Autore:
Salve a tutti ^^ eccomi qui per voi con un altro capitolo, un capitolo abbastanza breve che precede quello finale, qui vediamo semplicemente la scelta di Syuveil di bere dal Pozzo. Cosa accadrà nel prossimo ricordo dell'Inquisitore? Ringrazio tutti i lettori ma soprattutto Risa Lily Seredhiel per la recensione nello scorso capitolo, a presto con l'ultimo ricordo del nostro Inquisitore in questo diario!
 

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Capitolo 10
*** Un mondo in rovina? ***


CAPITOLO DECIMO

UN MONDO IN ROVINA?






Caro diario,
scrivere questa pagina per me potrebbe essere impegnativo, la battaglia finale... la paura che avevo visto che le truppe non erano ancora tornate. Sono stato insicuro? Forse sì, ma quando mi sono trovato davanti a Corypheus ho pensato a ciò che amavo e l'ho sconfitto.
La creatura era distante di alcuni metri da me, lo sguardo colmo di rabbia, furia nel volermi uccidere, in una mano teneva la propria orbe, la sfera con la quale voleva compiere il rito per arrivare nell'Oblio, digrignò i denti mentre puntai una freccia contro la mano che aveva libera così da lasciarla scagliare, con un movimento preciso lo inchiodai al terreno, poi abbandonai il mio arco, porsi in avanti la mano marchiata e avvertii un potente flusso, proveniva dall'orbe e si congiungeva nella mia mano quasi come se la stessi evocando, la spinta divenne troppo forte e Corypheus fu costretto a lasciarla andare. Il tocco della sfera fu normale, mi aspettavo che qualcosa cambiasse, che non fossi più me stesso, questo non era così perché riuscivo a controllare l'oggetto. Finalmente Corypheus era sconfitto.
« Vuoi entrare nell'Oblio!? » chiesi stanco e pieno di rabbia verso il magister prole oscura, mi avvicinai a lui a passo spedito, gli puntai contro la sfera che brillò di luce verde. « Bene. Allora ci arriverai! » uno squarcio gli si aprii in mezzo al petto, un passaggio diretto per l'Oblio che però distrusse la sua forma, ci fu quindi un'esplosione e quasi fui sbalzato indietro ma mi tenni ancora in piedi. Infine Corypheus era morto e io avevo recuperato l'Ancora, l'orbe con la quale avrei chiuso il Varco in alto nel cielo.
Senza pensarci due volte, senza cercare l'approvazione di nessuno, alzai l'orbe puntandola contro lo squarcio, un fascio di luce ne uscì con violenza facendomi tremare l'arto, cercai con tutte le mie forze di stare fermo così da poter sfruttare quel potere, sentivo l'energia dentro di me fuoriuscire e congiungersi nella sfera, lo stesso potere che utilizzavo per aprire e chiudere gli squarci adesso veniva incanalato nell'orbe che fungeva da catalizzatore appunto. Il raggio infine colpì il Varco e un'onda d'urto si allargò tra le nubi scure nel cielo, la terra sotto i nostri piedi tremò.
Poi tutto finì e il cielo sembrò ricucirsi, la luce verde e le ombre dell'Oblio si dissolsero, ben presto i demoni avrebbero abbandonato questa terra e la pace sarebbe finalmente tornata nel Thedas. Ovviamente non sapevamo per quanto.
« E ora? Che succederà all'Inquisizione? » chiese Cassandra raggiungendomi, dietro di lei c'erano gli altri compagni, con mia sorpresa notai che l'orbe nella mia mano si era rotta, inoltre una figura mancava all'appello: Solas.
« Continueremo a combattere per la pace! » mi limitai a dire, a quel punto potevamo anche tornare a Skyhold per festeggiare, il nostro ritorno sarebbe stato acclamato da tutti.
« Pensi che adesso ci divideremo? Skyhold è stata così affollata per tanto tempo... » più tardi dopo i festeggiamenti Cassandra era venuta a parlare in camera mia, l'aspettavo con ansia perché volevo stare solo con lei e pensare a ciò che avremmo fatto adesso nelle nostre giornate. Naturalmente non parlava di me e lei ma degli altri compagni.
« Dorian vuole tornare nell'Impero Tevinter... mi mancherà molto. Ho cercato di farlo restare ancora una po' e dice che accetta solo perché sono stato io a chiederglielo! » le feci un sorriso e parve diventare fredda. « Qualcosa che non va? »
Scosse il viso in un primo momento ma poi parlò. « È solo che ti vedo molto legato a Dorian... e a lui piacciono i ragazzi... » era strano vederla così, divenne rossa, le guance si colorarono e le orecchie quasi le prendevano fuoco.
Sorrisi appena avvicinandomi a lei e portandola sul balcone della mia camera al castello, da lì potevamo vedere tutto il profilo del versante delle Montagne Gelide. « Io e Dorian siamo solo amici. E io amo solo te... » sembrò essere più serena ma non meno gelosa. Un lato di lei che mi piaceva.
« Toro di Ferro tornerà a Par Vollen visto che l'Arishok lo vuole a sé; Sera probabilmente lascerà presto il castello per congiungersi con gli Amici di Jenny la Rossa; Vivienne tornerà a Val-Royeaux e Varric si metterà nuovamente in viaggio per tornare a Kirkwall visto che tutto è finito. Mi rende triste sapere quanti ci stanno per lasciare. Questo luogo sembrerà desolato... » capivo bene la sua sensazione.
« Ho sentito che la Regina di Ferelden e Re Alistair torneranno a Denerim con i loro figli... » proseguii, lei annuì continuando il mio discorso sui sovrani.
« Lo so. Sono certa che la nazione sarà al sicuro con loro e i loro eredi. Anche se molte questioni sono ancora irrisolte. Per esempio chi sarà eletta Divina... » disse lei freddamente, ne avevamo già parlato in passato, non volevo che diventasse lei Divina perché questo avrebbe significato distruggere la nostra relazione. Lei lo avrebbe voluto il posto sul Trono Raggiante, ma avevo pienamente intenzione di appoggiare Leliana, e comunque il mio voto era importante ma non decisionale visto che spettava alle altre suore.
« Io voglio essere felice con te! » dissi, i suoi occhi brillarono alla luce della luna, sorrise e le accarezzai il volto con fare delicato. « E nessuno ti porterà via da me. Insieme potremo fondare nuovamente i Cercatori della Verità. Saranno sotto la giurisdizione dell'Inquisizione e tu ne sarai la Prima Cercatrice.... » sembrava felice di quello che le proponevo.
Motivo in più per rifiutare la carica quindi.
A quel punto ci scambiammo un bacio, pieno di passione, pieno di amore perché da tanto tempo né io né lei eravamo stati al sicuro vista la minaccia che gravava su di noi, finalmente potevamo essere liberi di armarci e di costruirci la nostra famiglia. Ben presto le avrei chiesto di sposarmi!
« Sai... per un breve istante durante il combattimento con Corypheus ho pensato che fossi morto... » Cassandra aveva lo sguardo abbassato dopo il bacio, chiaramente per nascondere la sua espressione, le sue lacrime di paura. « Ho pregato. “Ti prego Creatore non portarlo via da me adesso che so cosa significa averlo al mio fianco!” E poi ti ho visto comparire come un miraggio dalla nube dell'esplosione... » concluse. L'abbracciai a me, poggiò la testa al petto facendo passare le sue braccia per accarezzarmi, le mie l'avvolsero in modo che non potesse andarsene. Infine ci voltammo verso la balconata osservando tutto ciò che era la bella Skyhold.
« Aspettiamo insieme l'alba? »proposi, si limitò ad annuire.

Sai diario? Corypheus era arrivato nel nostro mondo vedendolo totalmente diverso da quello che si era aspettato, e cercando di cambiarlo ha finito per farlo inghiottire dalle tenebre. Ombre che abbiamo dissipato, noi dell'Inquisizione con l'aiuto di tutti i nostri alleati. Oggi la gente è felice, e non resta altro che una terribile cicatrice verde nel cielo sopra il vecchio Tempio delle Sacre Ceneri a ricordarci ciò che abbiamo passato in quei mesi di paura.
Riguardo il potere dell'Orlais, posso dire che il Trono Dorato è ancora occupato dall'Imperatrice Celene e al suo fianco vi è Briala, la guerra civile è finalmente stata sedata e il suo regno è finalmente unito, il prezzo però è il sangue di molti, sangue che si riversa dalle mani dell'Imperatrice, ovviamente sono dicerie che nessuno mai direbbe in faccia alla potente donna. In molti dicono anche che Celene sia una marionetta tra le mie mani, che il mio potere è troppo grande e lei ne dipende poiché l'approvo sul trono, non che mi importi visto che entrambi riceviamo notevoli benefici dall'alleanza che unisce le due potenze.
Così come anche l'alleanza con Re Alistair e la Regina Myalee porta a tutti noi, il Ferelden e l'Orlais dopo decenni sono finalmente alleati grazie all'Inquisizione, cominciano a circolare le prime voci sul fatto che la Regina sia nuovamente incinta e che partirà presto col suo amato alla ricerca di una cura per il Richiamo dei Custodi. Mi chiedo solo se la vedrò presto come penso, probabilmente sì visto lo spirito avventuriero della donna. Ad ogni modo l'alleanza col Ferelden segna l'inizio di un dominio più forte, presto ci troveremo a dover combattere l'Impero Tevinter e sono certo che ci faremo trovare pronti per l'occasione.
Riguardo i Custodi Grigi, grazie all'aiuto dell'Inquisizione comprendono meglio il loro dovere, dopo essere stati perdonati sono tornati ad aiutare la gente, ad uccidere la prole oscura nell'attesa del prossimo Flagello. Immagino che se Hawke fosse vivo avrei più notizie riguardo Weisshaupt, dopo mesi di silenzio temo che delle lotte interne nell'ordine siano state scatenate, o forse qualcosa di peggiore tiene i Custodi impegnati. Si preannuncia una battaglia? Non so!
Il mese successivo alla sconfitta di Corypheus, la Chiesa nomina Leliana come candidata perfetta al Trono Raggiante assegnandole il nome di Divina Victoria, prima nel suo nome; subito riforma la chiesa, abolisce i Circoli e i maghi governano loro stessi. Una mossa non molto amata dalle persone che temono la magia e da molti sacerdoti nella Chiesa stessa, Leliana però resta fedele ai propri principi e alle proprie idee alternando la sua bontà con atti estremi, fiumi di sangue scorrono dalle porte della Grande Cattedrale e la Chiesa, per ora, resta forte e appoggia totalmente l'Inquisizione che le è totalmente devota.
I maghi ribelli sono ancora guidati da Fiona, e con l'aiuto e la libertà concessa dalla Divina Victoria hanno lasciato l'Inquisizione per fondare un'Accademia di incantatori, per ora la situazione sembra tranquilla e gli allievi di certo non mancano, ma quanto durerà questa situazione di stallo?
Quasi tutti hanno lasciato Skyhold, tra di loro persino Morrigan e suo figlio. In un primo momento ho pensato che fosse per la storia di Mythal e del Pozzo del dolore, successivamente ho trovato una lettera nella sua stanza. Diceva che l'Inquisizione ormai era grande, potente e con me alla guida non ci sarebbe stato nulla in grado di abbattere la grande potenza creata, ero un simbolo dell'ordine per molte persone. Le sue parole mi riempiono di orgoglio forse, ma so bene che nell'ombra molti nemici sono stati creati delle alleanze che ho stretto, non mi resta altro che attendere quel giorno, l'Inquisizione sarà pronta per respingerli!
Addio diario,
Inquisitore Syuveil Trevelyan






Angolo Autore:
Ciaooo ^^ Ecco il capitolo finale, scusate se è molto veloce come capitolo ma volevo concentrarmi sull'Epilogo e su alcune cosette che ho voluto modificare nelle storia principale. Non nego che mi piacerebbe un giorno tornare a scrivere di altre avventure dell'Inquisitore o di altri personaggi del mondo di Dragon Age, ma per ora è meglio che io mi fermi. Spero tanto che vi sia piaciuta questa piccola storia e questo diario. A presto con altre avventure. ^^

 
Grazie di cuore a tutti quelli che fin dall'inizio l'hanno seguita e hanno lasciato un commento ^^

Fine

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